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Document 52016SC0248

    DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE SINTESI DELLA VALUTAZIONE D'IMPATTO che accompagna il documento Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO relativo alle riduzioni annuali vincolanti delle emissioni di gas a effetto serra a carico degli Stati membri nel periodo 2021-2030 per un'Unione dell'energia resiliente e per onorare gli impegni assunti a norma dell'accordo di Parigi e recante modifica del regolamento (UE) n. 523/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ad un meccanismo di monitoraggio e comunicazione delle emissioni di gas a effetto serra e di comunicazione di altre informazioni in materia di cambiamenti climatici

    SWD/2016/0248 final - 2016/0231 (COD)

    Bruxelles, 20.7.2016

    SWD(2016) 248 final

    DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE

    SINTESI DELLA VALUTAZIONE D'IMPATTO

    che accompagna il documento

    Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

    relativo alle riduzioni annuali vincolanti delle emissioni di gas a effetto serra a carico degli Stati membri nel periodo 2021-2030 per un'Unione dell'energia resiliente e per onorare gli impegni assunti a norma dell'accordo di Parigi e recante modifica del regolamento (UE) n. 523/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ad un meccanismo di monitoraggio e comunicazione delle emissioni di gas a effetto serra e di comunicazione di altre informazioni in materia di cambiamenti climatici

    {COM(2016) 482 final}
    {SWD(2016) 247 final}


    Scheda di sintesi

    Valutazione d'impatto della proposta di regolamento relativo alle riduzioni annuali vincolanti delle emissioni di gas a effetto serra a carico degli Stati membri nel periodo 2021-2030 per un'Unione dell'energia resiliente e per onorare gli impegni assunti ai sensi dell'accordo di Parigi e recante modifica del regolamento (UE) n. 525/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo a un meccanismo di monitoraggio e comunicazione delle emissioni di gas a effetto serra e di comunicazione di altre informazioni in materia di cambiamenti climatici

    A. Necessità di agire

    Per quale motivo? Qual è il problema affrontato?

    Con l'accordo di Parigi l'UE si è impegnata a rispettare l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra (GES) di almeno il 40% entro il 2030 rispetto al 1990. Per i settori non coperti dal sistema di scambio di quote di emissione (non ETS) dell'UE, la Commissione ha proposto un taglio del 30% entro il 2030 rispetto al 2005. Le sole politiche attuali non consentirebbero tuttavia di raggiungere tale obiettivo. Il Consiglio europeo, nelle conclusioni di ottobre 2014, ha dato mandato alla Commissione di tradurre l'obiettivo dell'UE in obiettivi nazionali.

    Qual è l'obiettivo di questa iniziativa?

    L'obiettivo è raggiungere riduzioni del 30% dei GES nei settori non ETS rispetto al 2005, tenendo equamente conto delle diverse capacità degli Stati membri e garantendo nel contempo l'efficienza dei costi e l'integrità ambientale a livello dell'UE.

    Qual è il valore aggiunto di un'azione a livello di UE? 

    L'UE e gli Stati membri partecipano congiuntamente all'attuazione dell'accordo di Parigi. L'azione congiunta permette all'UE di affrontare le questioni di equità ed efficienza e di raggiungere al tempo stesso un obiettivo ambientale ambizioso. Gli articoli 191, 192 e 193 del TFUE confermano le competenze dell'UE in materia di cambiamenti climatici.

    B. Soluzioni

    Quali opzioni strategiche, di carattere legislativo e di altro tipo, sono state prese in considerazione? È stata preferita un'opzione? Per quale motivo? 

    A partire dal 2013 gli obiettivi nazionali per i settori non ETS sono fissati nella cosiddetta decisione sulla condivisione degli sforzi (ESD). Il Consiglio europeo ha confermato il mantenimento di questo strumento per disciplinare le riduzioni di GES nell'UE anche per periodo 2021-2030. In linea con gli orientamenti, la presente valutazione d'impatto esamina come i) stabilire a livello dello Stato membro obiettivi equi corrispondenti al PIL pro capite, tenendo conto dell'efficienza dei costi, e ii) migliorare le flessibilità, nuove ed esistenti, per garantire che siano raggiunti gli obiettivi all'insegna dell'efficienza dei costi, riducendo nel contempo gli oneri amministrativi. Le nuove flessibilità prevedono un collegamento limitato con il settore dell'uso dei suoli nonché una possibilità limitata una tantum di trasferimento dai settori ETS a quelli non ETS.

    Quali sono i sostenitori delle varie opzioni? 

    Il Consiglio europeo ha fornito orientamenti dettagliati sulle opzioni strategiche da analizzare. Molti portatori di interessi hanno posto l'accento sull'integrità ambientale per garantire che l'UE raggiunga effettivamente l'obiettivo in termini di GES per il 2030.

    C. Impatto dell'opzione preferita

    Quali sono i vantaggi dell'opzione preferita (se ne esiste una, altrimenti delle opzioni principali)?

    Fissando obiettivi per i settori non ETS basati sul PIL pro capite, si risponde alla principale preoccupazione degli Stati membri: l'equità. Gli ulteriori adeguamenti previsti degli obiettivi per gli Stati membri ad alto reddito, come anche il miglioramento delle flessibilità nuove ed esistenti, consentono di raggiungere detti obiettivi in modo efficiente sotto il profilo dei costi. Al fine di garantire l'integrità ambientale complessiva, occorre limitare le flessibilità, assicurando il completo rispetto dell'impegno che l'UE ha assunto a livello internazionale di abbattere di almeno il 40% le emissioni di GES rispetto al 1990 entro il 2030.

    Quali sono i costi dell'opzione preferita (se ne esiste una, altrimenti delle opzioni principali)? 

    I costi per raggiungere l'obiettivo di riduzione dei GES dell'UE, compreso l'abbattimento di tali gas del 30% nei settori non ETS, sono stati esaminati attentamente nella valutazione d'impatto precedente che accompagnava la proposta di "Un quadro per le politiche dell'energia e del clima per il periodo 2020-2030" 1 . È stato stimato che una riduzione interna del 40% delle emissioni di GES comporterebbe costi supplementari per il sistema energetico compresi tra lo 0,15 e lo 0,54% del PIL nel 2030. Tale valutazione tiene conto degli impatti distributivi, in particolare in quale misura gli obiettivi non ETS degli Stati membri determinati sulla base del PIL pro capite si discostino dal potenziale, efficiente sotto il profilo dei costi, di ridurre le emissioni nei settori non inclusi nell'ESD e in quale misura le flessibilità o gli adeguamenti degli obiettivi possano aiutare a minimizzare tali scostamenti.

    Quale sarà l'impatto su aziende, PMI e microimprese?

    Le aziende, le PMI e le microimprese non hanno alcun obbligo diretto di comunicazione né risentiranno di altre conseguenze amministrative. Le aziende saranno interessate indirettamente in funzione della natura e della portata delle misure volte a ridurre le emissioni a livello nazionale e dell'UE. Tutti questi effetti dovranno essere valutati nell'ambito delle proposte politiche specifiche.

    L'impatto sui bilanci e sulle amministrazioni nazionali sarà considerevole?

    La proposta di stabilire obiettivi nazionali ridurrà gli impatti dei costi per gli Stati membri a basso reddito rispetto a una proposta che basi gli obiettivi esclusivamente sull'efficienza dei costi. La proposta prevede una maggiore flessibilità per garantire che i costi per gli Stati membri ad alto reddito siano comunque limitati. Sono raccomandati controlli di conformità molto meno frequenti, ossia a cadenza quinquennale anziché annuale, per ridurre gli oneri amministrativi degli Stati membri e della Commissione europea.

    Sono previsti altri effetti significativi? 

    Ulteriori impatti dipenderanno dalle politiche nazionali e dalle misure scelte da ciascun paese.

    D. Tappe successive

    Quando saranno riesaminate le misure proposte?

    In linea con l'accordo di Parigi sono raccomandate revisioni quinquennali a partire dal 2024.

    (1) SWD(2014) 15 final.
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