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Document 52014DC0029

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Relazione sui progressi in tema di certificazione della qualità nell'istruzione superiore

/* COM/2014/029 final */

52014DC0029

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Relazione sui progressi in tema di certificazione della qualità nell'istruzione superiore /* COM/2014/029 final */


INDICE

1........... INTRODUZIONE....................................................................................................... 3

2........... TENDENZE IN TEMA DI CERTIFICAZIONE DELLA QUALITÀ DAL 2009... 4

2.1........ In che modo la certificazione della qualità ha aiutato la comunità accademica, gli studenti e altre parti interessate a raggiungere gli obiettivi di qualità?.......................................................... 4

2.2........ In che modo la certificazione della qualità ha aiutato gli istituti ad ampliare l'accesso all'istruzione superiore e a garantire il conseguimento dei diplomi da parte degli studenti?............................. 6

2.3........ In che modo la certificazione della qualità ha aiutato gli IIS a dotare gli studenti di competenze appropriate e di qualità?................................................................................................................... 7

2.4........ La certificazione della qualità ha contribuito alla mobilità degli studenti e all'internazionalizzazione?       9

3........... CONCLUSIONI - IL SOSTEGNO DELL'UE AL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ NELL'ISTRUZIONE SUPERIORE......................................................................... 11

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Relazione sui progressi in tema di certificazione della qualità nell'istruzione superiore

(Testo rilevante ai fini del SEE)

1.           Introduzione

L'istruzione superiore europea si trova di fronte a sfide importanti, messe in evidenza dalla Commissione europea in una serie di recenti documenti strategici: accrescere considerevolmente la popolazione studentesca, migliorare la qualità dell'insegnamento e far corrispondere meglio l'insegnamento e l'apprendimento alle esigenze più vaste della società e del mondo del lavoro[1]; adeguarsi alla globalizzazione e al fortissimo aumento del numero degli studenti e degli istituti d'istruzione superiore, fenomeni che mettono a rischio la posizione dell'Europa come leader mondiale in materia di istruzione[2]; migliorare ed ampliare l'offerta di istruzione superiore sfruttando le nuove tecnologie come i MOOC (corsi on line aperti e di massa) e l'apprendimento virtuale o misto (blended learning)[3]. L'indagine PIAAC sulle competenze degli adulti[4] ha sottolineato le differenze che esistono da un paese all'altro tra i livelli di competenze dei laureati. Di fronte a queste sfide è indispensabile mantenere e migliorare la qualità dell'istruzione superiore grazie alla creazione di istituti d'istruzione superiore (IIS) moderni in grado di dotare gli studenti di competenze di alto livello e di dare un impulso allo sviluppo economico e sociale, contribuendo così a conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020 di posti di lavoro migliori e di una maggiore crescita.

Gli IIS detengono la responsabilità finale per quanto riguarda la qualità della loro offerta educativa (definendo, controllando e rinnovando i loro obiettivi di qualità grazie a una certificazione "interna" della qualità). Essi sono sostenuti da agenzie esterne (agenzie di certificazione della qualità) che valutano le norme di qualità valutando gli istituti, accreditando i programmi o confrontando le prestazioni tra i vari IIS (certificazione "esterna" della qualità). Le autorità pubbliche hanno però il dovere di garantire che la qualità dei singoli istituti, come pure del sistema d'istruzione superiore nel suo insieme, sia adeguata agli obiettivi perseguiti. Un quadro comprendente strumenti e forme di cooperazione a livello nazionale ed europeo rafforza la fiducia tra i sistemi. Occorrono quindi meccanismi di certificazione della qualità per aiutare gli istituti e i responsabili politici a portare a termine con successo le loro riforme.

La presente relazione fa seguito alla prima relazione pubblicata nel 2009[5], in risposta all'invito formulato nel 2006 dal Parlamento europeo e dal Consiglio di riferire in merito ai progressi compiuti in tema di certificazione della qualità[6]. Sulla base delle conclusioni della relazione del 2009, che aveva indicato la necessità di accrescere la trasparenza e l'efficienza della certificazione della qualità a beneficio degli utenti, di associarla apertamente alle più ampie priorità dell'istruzione superiore e di sviluppare forme di cooperazione transnazionale finalizzate a migliorare la qualità, nonché attingendo da un'ampia varietà di fonti, la relazione sottolinea come la certificazione della qualità possa svolgere un ruolo più attivo nel sostenere le riforme a livello di sistemi e di istituti e propone azioni dell'UE a sostegno degli istituti e degli Stati membri.

La certificazione della qualità è spesso vista come un meccanismo che si concentra più sui processi che sui contenuti. Essa presenta tuttavia un potenziale ancora inutilizzato per aiutare gli istituti a conseguire i loro obiettivi. Una certificazione della qualità adeguata alla visione e alle priorità dei singoli IIS favorirà una maggiore diversità e specializzazione degli IIS e promuoverà una più ampia collaborazione con le parti interessate e responsabilità nei loro confronti, trasferendo sistematicamente nel processo decisionale strategico i risultati ottenuti, con particolare attenzione a un miglioramento continuo. E cambiamenti stanno avvenendo. La competenza di alcune agenzie di certificazione della qualità è ampliata per riesaminare gli obiettivi più vasti dell'istruzione superiore come l'ampliamento dell'accesso, l'apprendimento permanente, l'internazionalizzazione ecc.[7]. In alcuni casi anche la formazione dottorale[8] e le strategie in materia di risorse umane[9] sono oggetto di controlli della qualità. A livello di certificazione esterna della qualità è in corso un cambiamento che vede l'accento tradizionalmente posto sull'accreditamento dei singoli programmi offerti da un istituto spostarsi sulla valutazione dell'istituto nel suo complesso. La grande maggioranza (69%) dei sistemi di certificazione della qualità si concentra attualmente su una combinazione di valutazione degli istituti e di accreditamento dei programmi, mentre una crescente minoranza si è orientata in maniera esclusiva sulla valutazione degli istituti[10]. Si tratta di un'evoluzione promettente per l'orientamento futuro della certificazione della qualità: la valutazione degli istituti permette ai docenti universitari e agli IIS di elaborare programmi di studio e di assicurarne la qualità, evitando la necessità di un accreditamento formale esterno di ogni singolo programma e consentendo un rapido adeguamento dell'offerta al mutare delle esigenze del mercato del lavoro e ai cambiamenti nella composizione della popolazione studentesca.

2.           TENDENZE IN TEMA DI CERTIFICAZIONE DELLA QUALITÀ DAL 2009 

2.1.        In che modo la certificazione della qualità ha aiutato la comunità accademica, gli studenti e altre parti interessate a raggiungere gli obiettivi di qualità?

La grande maggioranza degli IIS ha messo a punto strutture e processi specifici di certificazione della qualità (da un'indagine del 2010 risulta che solo il 5% non disponeva di una dichiarazione di politica della qualità)[11]. Oltre il 75% degli IIS possiede una strategia pubblica per un miglioramento continuo della qualità e in CZ, DK, ES, IT, FI, LU e NL questa percentuale raggiunge il 100%[12]. Gli istituti stanno tuttavia riflettendo sul modo in cui abbandonare l'approccio basato sui processi per creare una vera e propria cultura di miglioramento continuo della qualità[13]. Elaborare una certificazione della qualità i cui risultati incidano in modo costante sull'orientamento strategico di un istituto, con una responsabilità chiara a tutti i livelli, continua a rappresentare una sfida[14]. 

La partecipazione degli studenti al miglioramento della qualità è in aumento, secondo l'indagine QUEST: l'85% circa degli studenti ha la possibilità di prendere parte a valutazioni e una percentuale significativa ritiene che tali valutazioni abbiano un'incidenza sulla qualità dell'istruzione[15]. Nel 2012 gli studenti hanno partecipato attivamente alla certificazione della qualità o sono stati partner di pari livello in 17 paesi rispetto ai 9 paesi del 2009, ma la loro partecipazione varia non solo da un paese all'altro, ma anche all'interno dei sistemi nazionali; in molti IIS essa si limita a una presenza formale e a un ruolo di osservatori[16].

In molti paesi esiste l'obbligo formale che i datori di lavoro partecipino alla certificazione esterna della qualità (BE-fr, BG, CZ, DE, DK, EE, EL, FR, IT, LT, LV, PT, UK-Sc) [17]. La loro partecipazione attiva al miglioramento della qualità, ad esempio tramite la partecipazione agli audit degli istituti, non è tuttavia generalizzata: i datori di lavoro fanno parte dei gruppi incaricati della valutazione esterna solo in BE-fr, DE, EL, FI, LV (per i programmi professionali), LT e UK (a seconda degli istituti)[18].

È inoltre assai più probabile che i soggetti interessati esterni partecipino alla certificazione interna della qualità di un determinato istituto più a livello di scambio di informazioni che come partner attivi.

La pubblicazione dei risultati della certificazione della qualità stimola il miglioramento della qualità stessa e contribuisce alla trasparenza e alla creazione di un clima di fiducia, ma la tendenza a pubblicare solo le valutazioni positive (BE-nl, CY, CZ, ES, FR, HR, LT, MT, PL, UK) non è utile. Solo in 12 casi (BE-de, BE-fr, DK, EE, FI, HR, IE, IT, LU, LV, PT, SK) più di un quarto degli istituti pubblica anche le relazioni negative[19]. Spesso le informazioni non sono di facile comprensione o accesso e questo ne limita il valore[20].

A livello europeo le norme e gli indirizzi europei, elaborati nel 2005, hanno contribuito alla convergenza della certificazione della qualità tra i vari paesi e fornito un quadro per la cooperazione tra le agenzie di certificazione della qualità. Tuttavia, avendo attualmente un carattere generico, tali norme e indirizzi sono intesi in modo diverso e applicati in maniera disomogenea. A livello di istituti, la loro penetrazione e la loro incidenza restano limitate. Solo il 12% di quanti hanno risposto a un'indagine EURASHE li considera utili per i docenti universitari e solo il 10% li ritiene utili per gli studenti, gli ex studenti o i datori di lavoro[21]. Molti IIS sono del parere che, malgrado l'esistenza di quadri generali, manchino sufficienti consigli pratici su come sviluppare una forte cultura della qualità[22]. La maggior parte degli studenti ignora l'esistenza delle norme e degli indirizzi europei (il 59,7% ha dichiarato di non esserne affatto a conoscenza, il 23,9% di averne una conoscenza assai limitata)[23]. Le norme e gli indirizzi europei sono attualmente in fase di revisione, come richiesto dalla conferenza ministeriale di Bucarest nel 2012, al fine di migliorarne la chiarezza, l'applicabilità, l'utilità e la portata[24]. Tale revisione offre la possibilità di rafforzare la risposta degli istituti alle sfide rappresentate dall'ampliamento della partecipazione, dalla riduzione dell'abbandono degli studi, dal miglioramento dell'occupabilità ecc., come pure di garantire che la certificazione della qualità stimoli lo sviluppo di una forte cultura della qualità e un vero e proprio coinvolgimento del mondo accademico.

2.2.        In che modo la certificazione della qualità ha aiutato gli istituti ad ampliare l'accesso all'istruzione superiore e a garantire il conseguimento dei diplomi da parte degli studenti?

Per conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020 e gli obiettivi nazionali intesi ad aumentare il numero di laureati e colmare così le carenze di competenze, l'Europa deve attirare un campione più vasto della società verso l'istruzione superiore. La certificazione della qualità deve aiutare gli istituti a rivedere e rafforzare la qualità e l'impatto delle loro politiche di selezione all'ingresso degli studenti come pure ad esaminare come tali politiche incidano sull'ampliamento dell'accesso all'istruzione. Le prime ricerche non sembrano tuttavia indicare che le agenzie di certificazione della qualità sostengano gli istituti nell'ampliare l'accesso all'istruzione mediante approcci più innovativi all'ammissione, ad esempio riconoscendo l'apprendimento precedente, permettendo agli studenti di far valere e di trasferire i crediti relativi a programmi che hanno abbandonato o sviluppando percorsi di accesso a partire dall'istruzione e dalla formazione professionale (IFP) e da altri sottosettori dell'istruzione[25].

La qualità delle strategie degli IIS intese ad evitare l'abbandono degli studi[26] e a favorirne il proseguimento, con indicatori od obiettivi per misurare i progressi compiuti, incide sulle possibilità che gli studenti hanno di completare con successo gli studi. La partecipazione degli studenti all'elaborazione dei programmi e allo sviluppo dei piani di studio può favorire il conseguimento di risultati migliori. Tuttavia, solo il 50% degli IIS fa partecipare gli studenti a tali attività e solo il 40% utilizza indagini realizzate presso la popolazione studentesca per misurare il carico di lavoro[27]. I sistemi che seguono i progressi realizzati dagli studenti - come quelli disponibili in BE-nl, DK, DE, IE e UK - sono in grado di rilevare gli elementi di rischio e di orientare le azioni per migliorare il successo negli studi. Il monitoraggio degli obiettivi di completamento degli studi, previsto nella metà dei sistemi europei di certificazione della qualità (BE-de, BE-fr, BE-nl, EE, EL, FI, IT, LT, HU, PT, SI, IS, LI, NO), o il fatto di collegare i tassi di completamento degli studi ai finanziamenti, come avviene in un piccolo numero di paesi (AT, BE-nl, CZ, DK, I, DE, IT, NL, SE, UK-Sc)[28], incentiva gli IIS a monitorare, e a migliorare, i propri risultati nel prevenire l'abbandono degli studi.

Attualmente solo il 40% degli IIS valuta sistematicamente i propri servizi di sostegno agli studenti[29]. Benché la quasi totalità degli istituti offra un'assistenza agli studenti sotto forma di tutor, assistenti didattici (mentor), orientamento e consulenza, solo poco più della metà ne valuta i risultati. Si osserva una tendenza analoga per quanto riguarda il sostegno informatico e il sostegno a livello di biblioteche e laboratori.

2.3.        In che modo la certificazione della qualità ha aiutato gli IIS a dotare gli studenti di competenze appropriate e di qualità?

Il passaggio a un apprendimento incentrato sugli studenti è una delle riforme recenti maggiormente impegnative. Benché la maggior parte degli IIS definisca i programmi di studio in termini di risultati di apprendimento previsti per gli studenti, resta il problema di come integrare tali risultati nell'insegnamento, nell'apprendimento e nella valutazione. La certificazione della qualità può incoraggiare gli IIS a sostenere il personale accademico in questo compito (ad esempio, la formazione obbligatoria nell'utilizzo dei risultati dell'apprendimento impartita al personale accademico in AT, BE-fr, CZ, IE, LV, RO, UK)[30]. L'applicazione della certificazione della qualità all'elaborazione dei programmi può aiutare il personale accademico ad elaborare e a valutare i corsi in funzione di risultati chiari e pertinenti e ad attribuire crediti in maniera coerente. Questo però in genere non avviene con l'accreditamento esterno dei programmi[31]. Garantendo un'applicazione corretta di altri strumenti per la trasparenza basati sui risultati dell'apprendimento - quadri delle qualifiche, sistema europeo per l'accumulazione e il trasferimento dei crediti (ECTS), supplemento al diploma - la certificazione della qualità può sostenere i risultati dell'apprendimento come elementi costitutivi dell'offerta di istruzione superiore e favorire così un migliore riconoscimento dei titoli accademici ottenuti in altri paesi[32].

La maggior parte degli IIS si avvale della certificazione della qualità per valutare e sviluppare competenze e qualifiche di insegnamento, ma le attività di ricerca tendono ancora a contare più dell'insegnamento ai fini delle promozioni universitarie e solo un quarto degli IIS offre formazioni obbligatorie per i propri insegnanti[33]. La certificazione della qualità può sostenere l'elaborazione di strategie a livello nazionale e di istituti intese a favorire la formazione del personale, riconoscere le competenze pedagogiche ai fini dello sviluppo della carriera, promuovere i riconoscimenti o le borse di perfezionamento per gli insegnanti, utilizzare il feedback degli studenti e incentivare le esperienze internazionali[34].

Nuovi metodi di insegnamento, come l'apprendimento misto (blended learning) o i corsi on line aperti e di massa (MOOC), hanno le potenzialità per cambiare il modo di impartire l'istruzione. I quadri della certificazione della qualità e gli istituti che si occupano di tale certificazione devono possedere la flessibilità necessaria per aiutare gli istituti ad adottare diverse modalità innovative di insegnamento, adattando i loro concetti di qualità ed elaborando nuovi indicatori a sostegno di tali cambiamenti. La valutazione a livello di istituti dovrebbe aiutare questi ultimi a pianificare e ad assegnare le risorse necessarie alla messa a punto di nuove modalità, a migliorarne l'attrattiva, a sviluppare servizi di nicchia o a rivolgersi a studenti al di fuori dell'istruzione formale. Alcuni paesi - ES, IT, NO - stanno attualmente esaminando la possibilità di far valutare i MOOC dagli organismi responsabili della certificazione della qualità.

Per molti istituti è difficile coinvolgere sistematicamente i datori di lavoro nell'elaborazione e nell'attuazione dei programmi di studio, ad esempio per garantire che i tirocini sfocino in risultati di apprendimento chiari. La certificazione della qualità può aiutare gli istituti a far partecipare i datori di lavoro all'elaborazione di programmi di apprendimento sul lavoro basati su risultati di apprendimento e metodi di valutazione pertinenti. In alcuni paesi (BE-fr, BG, DK, EE, AT, NO, CH) gli IIS sono tenuti a dimostrare di coinvolgere i datori di lavoro nell'elaborazione dei programmi[35]. Una collaborazione più sistematica con l'istruzione e la formazione professionale, da parte sia degli IIS che delle agenzie di certificazione della qualità, può contribuire a questo obiettivo e favorire lo sviluppo di percorsi di apprendimento maggiormente flessibili.

Per contribuire a garantire che i laureati possiedano le competenze necessarie per il mercato del lavoro e per ridurre lo squilibrio tra domanda e offerta di competenze, la certificazione della qualità può essere utilizzata per dimostrare che i programmi di studio rispondono alle esigenze del mercato del lavoro. In BG, CZ, IT, AT e SI, agli IIS può essere richiesto di dimostrare l'adeguatezza dei loro programmi alla domanda esistente[36]. La certificazione della qualità può inoltre permettere agli IIS di utilizzare le informazioni relative ai percorsi di carriera dei laureati nell'elaborazione e nell'attuazione dei programmi, associando ad esempio il monitoraggio del percorso dei laureati ai finanziamenti (CZ, IT, SL, UK) o al (ri)accreditamento (AT, BE-nl, BG, DE, DK, NL)[37]. In vari paesi (ad es. BG, DK, EE, IE, EL, FR, IT, LV, LT, HU) gli istituti di istruzione superiore forniscono regolarmente dati a tale riguardo o dimostrano di seguire o monitorare il percorso occupazionale dei laureati[38].

Malgrado tali constatazioni, nel complesso sono pochi attualmente gli IIS che monitorano o seguono il percorso dei propri ex studenti allo scopo di migliorare i propri programmi d'istruzione e l'occupabilità dei laureati[39]. Gli istituti che lo fanno ne vedono i molteplici benefici: sviluppare un approccio più sistematico alla certificazione della qualità, migliorare la responsabilità, contribuire attivamente ad un'Europa della conoscenza e migliorare i legami con le parti interessate[40].

2.4.        La certificazione della qualità ha contribuito alla mobilità degli studenti e all'internazionalizzazione?

L'aumento della cooperazione internazionale nel campo dell'istruzione superiore ha generato una pressione reciproca fra gli istituti che li ha spinti a sviluppare una certificazione della qualità solida; gli IIS desiderosi di migliorare il proprio profilo internazionale vogliono essere in grado di dimostrare le proprie norme di qualità e poter così instaurare la fiducia necessaria che è alla base dei partenariati internazionali[41]. Nelle loro scelte di studio gli studenti attribuiscono importanza alle norme di qualità riconosciute ed evitano così gli istituti di qualità scarsa o quelli che rilasciano o riconoscono diplomi falsi o di poco valore senza autorizzazione. Un impegno a favore della certificazione della qualità può anche contribuire ad attenuare le preoccupazioni (sollevate, fra l'altro, dall'indagine PIAAC) riguardo alla qualità dei diplomi stranieri, che possono costituire un ostacolo al riconoscimento e alla mobilità degli studenti.

L'Associazione europea per la garanzia della qualità nell'istruzione superiore (ENQA) e il Registro europeo di certificazione della qualità dell'istruzione superiore (EQAR) promuovono la cooperazione a livello europeo in materia di certificazione della qualità. Grazie alla loro adesione all'ENQA, i due terzi circa delle agenzie di certificazione della qualità nell'EHEA (rispetto a circa la metà nel 2009)[42] sono riconosciuti conformi, nelle loro attività, alle norme e agli indirizzi europei. Tuttavia, in 10 paesi dell'UE (CY, EL, IT, LV, LU, MT, PT, SE, SI, SK) manca un'agenzia che sia membro a pieno titolo dell'ENQA[43].

Anche l'EQAR è cresciuto in termini numerici (da 19 membri governativi al momento della sua creazione nel 2008 a 32 nel 2013)[44]. Il Registro sostiene un approccio paneuropeo alla certificazione esterna della qualità, in cui gli istituti possono scegliere di essere valutati da qualsiasi agenzia di certificazione della qualità non del proprio paese, il che favorisce la dimensione europea della certificazione della qualità e migliora la qualità. Finora 39 agenzie dell'EHEA (l'84% di tutte le agenzie di certificazione della qualità in possesso dei requisiti, ovvero quelle che sono state esaminate in rapporto alle norme e agli indirizzi europei) hanno chiesto di aderire all'EQAR e 35 domande sono state accolte[45]. I principali utilizzatori del Registro confidano ora maggiormente nel fatto che l'EQAR contribuisca ad aprire i sistemi nazionali di certificazione della qualità alle agenzie straniere (il 60% delle associazioni studentesche nazionali rispetto al 41% nel 2009)[46].

I ministeri nazionali tendono tuttavia a preferire la collaborazione con le proprie agenzie rispetto a quelle straniere. Finora, soltanto i due quinti delle agenzie di certificazione della qualità registrate nell'EQAR operano effettivamente a livello transnazionale e per queste agenzie le differenze nazionali nella certificazione della qualità e la mancanza di una dimensione comune europea in questo ambito sono fonte di difficoltà. Sei paesi dell'UE (AT, BE-nl, BG, LT, PL, RO) consentono ai propri IIS di collaborare con agenzie registrate all'estero per attività regolari di valutazione, audit o accreditamento. Altri due paesi (DE, DK) riconoscono le decisioni in materia di certificazione della qualità di tutte le agenzie registrate nell'EQAR per quanto riguarda programmi comuni[47].

La certificazione esterna della qualità e l'accreditamento di programmi comuni costituiscono una sfida nella misura in cui, di norma, prevedono molteplici procedure nazionali di accreditamento. I governi si sono impegnati a esaminare la legislazione e le pratiche nazionali riguardanti i programmi e i diplomi comuni in modo da eliminare gli ostacoli alla cooperazione e alla mobilità. Un'iniziativa in corso nel quadro del processo di Bologna, intesa a sviluppare un approccio europeo all'accreditamento dei diplomi comuni, può contribuire a ridurre al minimo la burocrazia e a favorire la crescita dei diplomi comuni. Nel frattempo i progetti dell'ECA[48] costituiscono un passo avanti verso la semplificazione e la fiducia reciproca.

Le restrizioni di bilancio hanno fatto sì che molte agenzie di certificazione della qualità si siano concentrate sulle attività fondamentali all'interno dei rispettivi sistemi nazionali[49]. Tuttavia, poiché l'istruzione superiore è sempre più interconnessa su scala mondiale, la certificazione della qualità deve svilupparsi per creare il clima di fiducia necessario alla cooperazione internazionale tra IIS. Un'evoluzione positiva dal 2009 è rappresentata dalla tendenza a inserire esperti internazionali nei panel per la certificazione della qualità. L'ENQA e l'EQAR possono contribuire all'instaurazione di un clima di fiducia, anche grazie al coinvolgimento di ministeri e altre parti interessate, raccogliendo dati sulle attività transnazionali delle agenzie di certificazione della qualità e promuovendo norme e impostazioni comuni (tra cui la raccolta di dati a livello nazionale, norme comparabili, documenti strategici e relazioni)[50].

La cooperazione transnazionale in materia di certificazione della qualità è particolarmente importante per l'istruzione superiore transnazionale [cross-border higher education (CBHE) - franchising e sedi universitarie distaccate (branch campuses)]. Benché riguardi solo un numero ridotto di studenti in Europa, l'istruzione superiore transnazionale è in crescita e le misure di certificazione della qualità variano notevolmente a seconda dei paesi e degli istituti. Controllando la qualità di ciò che gli IIS esportano nel quadro dell'istruzione superiore transnazionale, le agenzie di certificazione della qualità possono contribuire a garantire un'istruzione di qualità e salvaguardare così la reputazione del loro sistema di istruzione superiore e, più in generale, la loro capacità di attirare nuovi studenti.

Una maggiore attenzione prestata dalle agenzie di certificazione della qualità alla qualità della cooperazione transnazionale, grazie anche al rafforzamento dei loro legami internazionali, consentirà di migliorare la credibilità, la trasparenza e la coerenza delle loro valutazioni. Per facilitare tale processo, le agenzie di certificazione della qualità nel paese di accoglienza potrebbero essere informate sulle valutazioni della qualità degli istituti di istruzione superiore transnazionale situati nel loro paese o potrebbero svolgere valutazioni congiunte. Accordi bilaterali che diano all'agenzia di certificazione della qualità del paese di accoglienza l'incarico di agire per conto dell'agenzia del paese d'origine, o che autorizzino un'agenzia registrata nell'EQAR a valutare l'istituto di istruzione superiore transnazionale, permetterebbero di rispondere alle preoccupazioni legate alla qualità e avrebbero anche il vantaggio di promuovere la cooperazione transnazionale e l'apprendimento reciproco.

3.           CONCLUSIONI - IL SOSTEGNO DELL'UE AL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ NELL'ISTRUZIONE SUPERIORE

La presente relazione mostra come siano stati realizzati alcuni progressi dal 2009, ma evidenzia anche le lacune esistenti nel modo in cui la certificazione della qualità contribuisce alle riforme dell'istruzione superiore quali l'ampliamento dell'accesso, il rafforzamento dell'occupabilità e dell'internazionalizzazione o il miglioramento della formazione dottorale e delle strategie in materia di risorse umane. Per colmare queste lacune la certificazione della qualità deve diventare un sostegno alla creazione di una cultura interna della qualità e non essere una procedura puramente formale. Essa deve essere integrata in tutti i settori di attività di un istituto, adeguarsi ai cambiamenti a livello di concezione e organizzazione dell'istruzione superiore e coinvolgere l'istituto nel suo complesso nella creazione di una cultura della qualità su cui si basino l'insegnamento e l'apprendimento.

I cittadini passano inoltre sempre più spesso da un sistema all'altro, sia inizialmente nel percorso di istruzione tradizionale sia lungo tutto l'arco della vita per aggiornare ed ampliare le loro conoscenze e competenze. Sono sempre più numerose le opportunità di apprendimento che non rientrano più nelle forme tradizionali di classificazione. Ai discenti viene sempre più spesso - e giustamente - offerta la possibilità di creare il proprio percorso di apprendimento selezionando le opportunità offerte da sottosistemi e forme di prestazione diversi, anche tramite risorse di apprendimento che utilizzano le TIC, ed essi devono potersi fidare della loro qualità.

L'emergere di quadri delle qualifiche di qualità garantita per quanto riguarda l'apprendimento permanente, fortemente promossi dall'EQF, invita a riflettere su un approccio settoriale alla certificazione della qualità e se sia possibile individuare alcuni principi e orientamenti di base validi per tutti i settori e applicabili a tutte le qualifiche. Per far fronte a tali sfide sarebbe utile discutere della certificazione della qualità nell'istruzione superiore nell'ambito di un contesto globale comprendente tutti gli strumenti per la trasparenza e per la certificazione della qualità. La Commissione sta esaminando se occorra un coordinamento più stretto tra tutti gli strumenti europei per la trasparenza e la certificazione della qualità al fine di realizzare un vero e proprio spazio europeo delle abilità e delle qualifiche. Il campo di applicazione della certificazione della qualità dovrebbe essere ampliato per farvi rientrare un maggior numero di temi legati all'istruzione superiore.

È in quest'ottica che la Commissione ha deciso di intraprendere le seguenti azioni a favore di una migliore cooperazione europea in materia di certificazione della qualità per l'apprendimento permanente:

· consultare le parti interessate in merito alle conclusioni della presente relazione come pure sulla necessità, e fattibilità, di un rafforzamento della coerenza in materia di certificazione della qualità nei vari sottosettori dell'istruzione, nel quadro della prossima consultazione pubblica su uno spazio europeo delle abilità e delle qualifiche, promuovendo ulteriori sinergie e una maggiore convergenza tra gli strumenti dell'UE per la trasparenza e il riconoscimento[51];

· sottolineare la necessità di una revisione approfondita delle norme e degli indirizzi europei che si concentri sull'innalzamento degli standard qualitativi più che sugli aspetti procedurali, estenda il campo di applicazione alle questioni sollevate nella presente relazione e apra la cooperazione in materia di certificazione della qualità ad altri settori dell'istruzione e della formazione;

· continuare a migliorare l'interazione tra gli strumenti europei per la trasparenza che sostengono la certificazione della qualità, il riconoscimento e la mobilità, tra l'altro nel follow-up delle valutazioni 2013 del quadro europeo delle qualifiche, di EQAVET e di Europass, attraverso il sostegno alla rete ENIC-NARIC, ai punti nazionali di coordinamento dell'EQF e ai centri Europass, e nella revisione della guida per l'utente ECTS; 

· collaborare con gli Stati membri per incoraggiare[52] un maggior numero di agenzie di certificazione della qualità a chiedere la registrazione nell'EQAR e per permettere alle agenzie straniere registrate nell'EQAR di operare nel quadro dei loro sistemi di istruzione superiore;

· continuare a promuovere la cooperazione in materia di certificazione della qualità a livello internazionale, mediante il dialogo politico con i principali partner internazionali e per porre le basi della costituzione di partenariati con gli IIS di tutto il mondo.

Con il programma Erasmus+ l'UE fornirà:

· un sostegno alla cooperazione transnazionale in materia di certificazione della qualità mediante:

· partenariati strategici e alleanze della conoscenza che consentano agli IIS di imparare gli uni dagli altri come sviluppare culture della qualità e come promuovere la partecipazione dei datori di lavoro e di nuovi soggetti interessati, quali ricercatori, dipendenti, ecc.;

· il supporto prestato alle agenzie di certificazione della qualità e agli IIS affinché collaborino per elaborare procedure interne di certificazione della qualità allo scopo di rispondere alle sfide più importanti e garantire un migliore impatto, a livello di istituti, delle norme e degli indirizzi europei riveduti;

· il rafforzamento del dialogo intersettoriale con l'IFP sul tema della certificazione della qualità;

· la condivisione delle buone pratiche per promuovere procedure più semplici di accreditamento dei programmi comuni, grazie ad iniziative sostenute a livello europeo;

· un sostegno alla riforma dell'istruzione superiore, tra cui: 

· un'iniziativa volta a promuovere la riforma dell'istruzione superiore, compreso lo sviluppo di una cultura della qualità, grazie all'apprendimento e alla revisione fra pari e a studi delle parti interessate, strumenti, manuali, ecc.;

· progetti innovativi per migliorare la capacità della certificazione della qualità di contribuire a una riforma sostenibile.

La Commissione accoglie con favore l'importanza attribuita da vari paesi alla qualità dei loro sistemi di istruzione superiore nei progetti di accordi di partenariato presentati, in cui si inquadrerà la spesa nell'ambito dei fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2014-2020. È essenziale che tali impegni si fondino su iniziative mirate nell'ambito dei programmi operativi che attueranno gli accordi e tali iniziative dovrebbero avere come chiaro obiettivo il rafforzamento delle disposizioni relative alla certificazione della qualità.

[1]           COM(2011) 567 definitivo.

[2]           COM(2013) 499 final.

[3]           COM(2013) 654 final.

[4]               OECD Skills Outlook 2013: First Results from the Survey of Adult Skills (OCSE, Prospettive 2013 in materia di competenze: primi risultati dell'indagine sulle competenze degli adulti), http://skills.oecd.org/documents/OECD_Skills_Outlook_2013.pdf.

[5]           COM(2009) 487 definitivo.

[6]           Raccomandazione 2006/143/CE del 15 febbraio 2006 (GU L 64 del 4.3.2006).

[7]               Rauhvargers, Andrejs (2012): Report by the EHEA Working Group on Recognition (Relazione del gruppo di lavoro EHEA sul riconoscimento), pag. 23. Disponibile on line all'indirizzo http://www.ehea.info/Uploads/%281%29/Recognition%20WG%20Report.pdf.

[8]               http://www.eua.be/Libraries/Publications_homepage_list/Salzburg_II_Recommendations.sflb.ashx

                http://ec.europa.eu/euraxess/pdf/research_policies/Principles_for_Innovative_Doctoral_Training.pdf

[9]               http://ec.europa.eu/euraxess/index.cfm/rights/strategy4Researcher.

[10]             EACEA (2012): The European Higher Education Area in 2012: Bologna Process Implementation Report (Lo Spazio europeo dell'istruzione superiore nel 2012: relazione sull'attuazione del processo di Bologna), pag. 60,

http://www.ehea.info/Uploads/%281%29/Bologna%20Process%20Implementation%20Report.pdf

[11]             Loukkola, Tia; Zhang, Thérèse (2010): Examining Quality Culture (Esaminare la cultura della qualità): Parte 1. EUA. Bruxelles, pag. 33. http://www.eua.be/pubs/Examining_Quality_Culture_Part_1.pdf.

[12]             EACEA, op. cit., pag. 68.

[13]             IBAR (2012): Identifying Barriers in Promoting the ESG for Quality Assurance at Institutional Level (Individuare gli ostacoli alla promozione delle norme e degli indirizzi europei per la certificazione della qualità a livello di istituti), Work Package 8, pag. 4,

 http://www.ibar-llp.eu/assets/files/wp8/WP8%20Cross-country%20comparative%20study.pdf.

[14]          Ibid., pag. 38.

[15]         Jungblut, Jens; Vukasovic, Martina (2013): QUEST FOR QUALITY FOR STUDENTS - Survey on Students’ perspectives (Indagine sulle prospettive degli studenti). ESU, Bruxelles, pag. 68. http://www.esu-online.org/resourcehandler/30010f4b-c7a9-4827-93a5-84aaaaa91709/.

[16]             Bischof, Lukas; Gajowniczek, Joanna; Maikämper, Moritz (2013): Study to Prepare the Report on Progress in the Development of Quality Assurance Systems in the Various Member States and on Cooperation Activities at European Level (Studio destinato alla preparazione della relazione sugli sviluppi dei sistemi di certificazione della qualità nei vari Stati membri e sulle attività di cooperazione svolte a livello europeo), pag. 27.

[17]             Modernisation of Higher Education in Europe: access, retention and employability (Modernizzazione dell'istruzione superiore in Europa: accesso, capacità di trattenere gli studenti e occupabilità) - Ricerca Eurydice, che sarà pubblicata nel primo semestre 2014. In BE-de ed IS i datori di lavoro partecipano alla certificazione esterna della qualità senza che esista un obbligo formale.

[18]             Dati Eurydice per la  relazione sull'attuazione del processo di Bologna.

[19]          EACEA, op. cit., pag. 69.

[20]          Bischof et al., op. cit., pag. 39. Vercruysse, Proteasa, 2012.

[21]         ENQA (2011): MAPPING THE IMPLEMENTATION AND APPLICATION OF THE ESG (MAP-ESG PROJECT) (Analisi dell'attuazione e dell'applicazione delle norme e degli indirizzi europei per la certificazione della qualità). ENQA. Bruxelles, pag. 56. http://www.enqa.eu/files/op_17_web.pdf.

[22]          IBAR (2012): Work Package 5, pag. 12.

http://www.ibar-llp.eu/assets/files/wp5/WP5%20Cross-country%20comparative%20study.pdf.

[23]          Jungblut, Vukasovic, op. cit., pag. 67.

[24]             Conferenza ministeriale EHEA (2012): comunicato di Bucarest, pag. 2. Revisione intrapresa dalle organizzazioni delle parti interessate (ENQA, ESU, EUA, EURASHE, Education international, EQAR, Business Europe), che dovrà essere approvata dai ministri nel 2015.

[25]             Eurydice, op. cit.

[26]          Nel 2011 la media OCSE di studenti universitari che hanno ottenuto il diploma è del 68,4%.

[27]          Loukkala, Zhang, op. cit., pagg. 11, 30.

[28]             EACEA, op. cit., pag. 112.

[29]         Sursock, Andrée; Smidt, Hanne (2010): Trends 2010: A decade of change in European Higher Education (Tendenze 2010: un decennio di cambiamenti nell'istruzione superiore in Europa). EUA. Bruxelles, pag. 86.

http://www.eua.be/typo3conf/ext/bzb_securelink/pushFile.php?cuid=2756&file=fileadmin/user_upload/files/Publications/Trends_2010.pdf.

[30]             EACEA, op. cit., pag. 51.

[31]             Ibid., pag. 51.

[32]             Cfr. comunicato di Bucarest, pag. 4.

[33]             Loukkala, Zhang, op. cit., pag. 34.

[34]         Report of the High Level Group on Modernisation of Higher Education (Relazione del gruppo ad alto livello sulla modernizzazione dell'istruzione superiore),  http://ec.europa.eu/education/higher-education/modernisation/index.html.

[35]             Eurydice, non pubblicato.

[36]             Ibid.

[37]         Gaebel, Michael et al (2012): Tracking Learners’ and Graduates’ Progression Paths (Monitoraggio dei percorsi di avanzamento dei discenti e dei laureati) (TRACKIT). EUA. Bruxelles, pagg. 27-28,

 http://www.eua.be/Libraries/Publications_homepage_list/EUA_Trackit_web.sflb.ashx.

[38]             Eurydice, non pubblicato.

[39]          Gaebel et al., op. cit., pag. 26.

[40]          Ibid., pag. 44.

[41]          Sursock, Smidt, op. cit., pag. 21.

[42]             Bischof, op. cit., pag. 50.

[43]         http://www.enqa.eu/agencies.lasso, pagina consultata in data 4.11.2013 (sono inclusi però paesi di piccole dimensioni in cui può non essere presente un'agenzia nazionale di certificazione della qualità).

[44]             Membri governativi dell'UE: AT, BE-nl, BG, HR, CY, CZ, DK, EE, ES, FR, DE, IE, PT, LV, LU, MT, NL, PL, PT, RO, SI - http://www.eqar.eu/association/members.html#c28

[45]             http://www.eqar.eu/fileadmin/documents/eqar/information/EQAR_AR12_screen.pdf.

[46]             Bischof, op. cit., pag. 56.

[47]             Tück, Colin (2013): Rapporto annuale EQAR 2012, pagg. 15-17. http://www.eqar.eu/fileadmin/documents/eqar/information/EQAR_AR12_print.pdf

[48]             Ibid. Cfr. anche MULTRA al seguente indirizzo: http://www.ecaconsortium.net/main/documents/mutual-recognition-agreements.

[49]          Bischof, op. cit., pag. 52.

[50]         Progetti condotti dall'ENQA e dall'EQAR i cui risultati saranno presentati nel 2014.

[51]             COM(2012) 669 final.

[52]             Il piano strategico 2013-2017 (Tück, op. cit., pagg. 25-29) propone, tra l'altro, che ciò avvenga attraverso la revisione delle norme e degli indirizzi europei.

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