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Document 52012IP0388

Rapporti economici e commerciali con gli Stati Uniti Risoluzione del Parlamento europeo del 23 ottobre 2012 sui rapporti economici e commerciali con gli Stati Uniti (2012/2149(INI))

GU C 68E del 7.3.2014, p. 53–60 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

7.3.2014   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

CE 68/53


Martedì 23 ottobre 2012
Rapporti economici e commerciali con gli Stati Uniti

P7_TA(2012)0388

Risoluzione del Parlamento europeo del 23 ottobre 2012 sui rapporti economici e commerciali con gli Stati Uniti (2012/2149(INI))

2014/C 68 E/07

Il Parlamento europeo,

vista la dichiarazione congiunta del vertice UE-USA, rilasciata il 28 novembre 2011 (1), e la dichiarazione congiunta UE-USA del Consiglio economico transatlantico (CET) rilasciata il 29 novembre 2011 (2),

viste le lettere bipartisan del 22 febbraio 2012, da parte di 20 senatori statunitensi, e del 14 maggio 2012, da parte di 51 membri della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, al Presidente degli Stati Uniti Barack Obama,

vista la lettera, in data 19 marzo 2012, di quattro membri della commissione per il commercio internazionale del Parlamento al Presidente della Commissione José Manuel Barroso e al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy a sostegno del Gruppo di lavoro ad alto livello UE-USA sull'occupazione e la crescita,

vista la dichiarazione congiunta del vertice G8 tenutosi a Camp David, Stati Uniti, il 18-19 maggio 2012 (3), e la dichiarazione congiunta del vertice G20 tenutosi a Los Cabos, in Messico, il 18-19 giugno 2012 (4),

vista la Relazione interlocutoria ai leader, elaborata il 19 giugno 2012 dal Gruppo di lavoro ad alto livello (5),

vista la dichiarazione congiunta del 19 giugno 2012 da parte del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, del Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e del Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy (6),

viste le conclusioni del Consiglio europeo del 28-29 giugno 2012, nonché il patto per la crescita e l'occupazione ad esse allegato (7),

viste le sue precedenti risoluzioni, in particolare le risoluzioni del 1o giugno 2006 sulle relazioni economiche transatlantiche UE-USA (8), del 22 maggio 2007 sull’Europa globale - aspetti esterni della competitività (9), del 19 febbraio 2008 sulla strategia UE per assicurare alle imprese europee l’accesso ai mercati (10), del 5 giugno 2008 su norme e procedure efficaci in tema d'importazione ed esportazione al servizio della politica commerciale (11), del 9 luglio 2008 sulle controversie in seno all'OMC tra l'Unione europea e gli Stati Uniti per i presunti sussidi a favore di Airbus e Boeing (12), del 5 febbraio 2009 sul rafforzamento del ruolo delle PMI europee nel commercio internazionale (13), dell'11 novembre 2010 sul prossimo Vertice UE-USA e il Consiglio economico transatlantico (14), del 6 aprile 2011 sulla futura politica europea in materia di investimenti internazionali (15), del 27 settembre 2011 sulla nuova politica commerciale per l'Europa nel quadro della Strategia Europa 2020 (16), del 17 novembre 2011 sul vertice UE-USA del 28 novembre 2011 (17), e del 13 dicembre 2011 sugli ostacoli agli scambi e agli investimenti (18),

vista la dichiarazione congiunta della settantaduesima riunione interparlamentare del Dialogo transatlantico dei legislatori, tenutasi a Copenaghen il 9-10 giugno 2012 e a Strasburgo l'11 giugno 2012,

visto lo studio dell'11 dicembre 2009, redatto per la Commissione da ECORYS Nederland, intitolato "Misure non tariffarie nel commercio e negli investimenti UE-USA - Un'analisi economica" (19),

visti l'articolo 207, paragrafo 3, e l'articolo 218 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 48 del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il commercio internazionale (A7-0321/2012),

A.

considerando che l'UE e gli Stati Uniti sono reciprocamente i principali partner commerciali, le due economie rappresentano insieme circa la metà della produzione economica globale e quasi un terzo dei flussi commerciali mondiali, dando così origine alla maggiore relazione economica nel mondo;

B.

considerando che, sebbene le relazioni economiche tra l'UE e gli Stati Uniti siano tra le più aperte al mondo e sebbene i mercati transatlantici siano profondamente integrati attraverso grandi flussi di scambi e investimenti (con un volume di scambi bilaterali pari a EUR 702,6 miliardi e investimenti bilaterali pari a 2.394.000 miliardi nel 2011), vi è un consenso generale sul fatto che il potenziale delle relazioni transatlantiche è ben lungi dall'essere sfruttato appieno, considerando che l'Unione europea e gli Stati Uniti condividono valori comuni, sistemi giuridici simili e standard elevati in materia di lavoro e protezione dell'ambiente e dovrebbero sfruttare queste sinergie per garantire la crescita e l'occupazione di cui entrambi hanno bisogno e considerando che uno studio realizzato nel 2009 per la Commissione ha individuato le più importanti misure non tariffarie che incidono sul commercio tra l'UE e gli Stati Uniti e ha valutato il loro impatto economico, suggerendo che l'eliminazione della metà di tali misure e delle divergenze normative si tradurrebbe in un aumento del PIL pari a EUR 163 miliardi fino al 2018 su entrambe le sponde dell'Atlantico settentrionale;

C.

considerando che, nel perdurare della crisi economica, l'economia globale resta vulnerabile, compromettendo gravemente l'occupazione, il commercio, lo sviluppo e l'ambiente; considerando che le continue crisi economiche e finanziarie, sia nell'UE che negli Stati Uniti, minacciano la stabilità e la prosperità delle nostre economie e il benessere dei nostri cittadini e la mancanza di coordinamento della regolamentazione finanziaria sta causando inutili ostacoli agli scambi, esigendo una più stretta collaborazione economica tra l'UE e gli Stati Uniti, al fine di sfruttare i vantaggi del commercio internazionale nel superare queste crisi;

D.

considerando che la moderata crescita degli scambi commerciali a livello mondiale nel corso degli ultimi tre anni ha contribuito a mitigare gli effetti negativi della crisi economica, in particolare in Europa e negli Stati Uniti, dimostrando che il commercio svolge un ruolo importante nel determinare la crescita e l'occupazione;

E.

considerando che, a seguito del vertice UE-USA del novembre 2011, il CET ha istituito il Gruppo di lavoro ad alto livello e lo ha incaricato di individuare opzioni per incrementare il commercio e gli investimenti al fine di sostenere una creazione di posti di lavoro, una crescita economica e una competitività reciprocamente vantaggiose;

F.

considerando che le lettere bipartisan inviate al Presidente degli Stati Uniti da senatori statunitensi e da deputati della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, nonché da quattro membri della commissione del Parlamento europeo per il commercio internazionale, tra cui il suo presidente, esortavano il Gruppo di lavoro a formulare rapidamente proposte ambiziose per stimolare gli scambi commerciali e gli investimenti tra UE ed USA e per eliminare inutili ostacoli agli scambi e agli investimenti transatlantici; considerando che entrambe le lettere sottolineano la necessità di mettere al primo posto un aumento degli scambi commerciali e degli investimenti con l'UE e, in particolare, di sostenere gli sforzi per affrontare gli ostacoli normativi (e, per realizzare una più stretta cooperazione tra le autorità di regolamentazione, le barriere non tariffarie), l'azzeramento delle tariffe ove possibile, il commercio di servizi, gli investimenti, e l'ulteriore reciproca apertura dei mercati degli appalti pubblici;

G.

considerando che nella sua risoluzione del 27 settembre 2011 sulla nuova politica commerciale per l'Europa nel quadro della Strategia Europa 2020, il Parlamento europeo chiedeva un ulteriore sviluppo dell'iniziativa transatlantica per la crescita e l'occupazione, un'iniziativa in ambiziosa evoluzione;

H.

considerando che anche il settore privato negli Stati Uniti ha espresso il proprio sostegno affinché l'Europa abbia nuovamente una posizione prioritaria nella politica commerciale degli Stati Uniti e considerando che i privati, sia nell'Unione europea che negli Stati Uniti, hanno espresso il proprio sostegno ad un accordo ambizioso e globale e ritengono che una più stretta cooperazione economica UE-USA invierebbe un potente segnale pro-crescita agli investitori e alle imprese all'interno dell'UE e degli Stati Uniti, nonché a livello internazionale;

I.

considerando che lo sviluppo di norme comuni tra l'UE e gli Stati Uniti determinerebbe un effetto automatico positivo di ricaduta sui paesi dell'accordo di libero scambio nordamericano (NAFTA), che un ambiente normativo più armonizzato tra l'Unione europea e gli Stati Uniti sarebbe utile in generale e che l'ulteriore integrazione del mercato commerciale più integrato al mondo sarebbe senza precedenti nella storia;

J.

considerando che gli Stati Uniti sono il secondo partner commerciale dell'UE in materia di prodotti agricoli, mentre l'UE esporta principalmente prodotti di alta qualità negli Stati Uniti, il che significa che le barriere commerciali non tariffarie e le indicazioni geografiche di origine sono della massima importanza per il settore agricolo dell'UE;

K.

considerando che il Gruppo di lavoro ad alto livello ha congiuntamente analizzato una vasta gamma di opzioni possibili per espandere il commercio e gli investimenti transatlantici e, nella sua relazione interlocutoria del giugno 2012, è giunto alla conclusione preliminare che un accordo globale che affronta una vasta gamma di politiche in materia di commercio e investimenti bilaterali, nonché questioni di interesse comune per quanto riguarda i paesi terzi, offrirebbe, se realizzabile, il vantaggio più significativo;

L.

considerando che la dichiarazione congiunta dei presidenti Obama, Barroso e Van Rompuy accoglie con favore la relazione interlocutoria del Gruppo di lavoro ad alto livello, affermando che una coraggiosa iniziativa per espandere il commercio e gli investimenti potrebbero dare un contributo significativo alla strategia transatlantica per rafforzare la crescita e creare posti di lavoro;

M.

considerando che l'UE è determinata a promuovere scambi liberi, equi e aperti affermando nel contempo i propri interessi, in uno spirito di reciprocità e di mutuo vantaggio, specialmente nei confronti delle più importanti economie mondiali;

N.

considerando che il Gruppo di lavoro ad alto livello ha avviato l'ultima fase quanto all'individuazione delle modalità con cui affrontare ogni eventuale trattativa per promuovere la crescita e l'occupazione attraverso un partenariato commerciale UE-USA e si prevede presenti la propria relazione finale entro la fine del 2012;

O.

considerando che la Commissione ha espresso il proprio auspicio di avviare eventuali negoziati già all'inizio del 2013 e di completare i negoziati entro la fine del mandato dell'attuale Commissione;

P.

considerando che un sistema commerciale multilaterale aperto, prevedibile, regolamentato e trasparente attraverso l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) continua a rappresentare il quadro più idoneo per conseguire un commercio libero, giusto ed equo a livello mondiale, considerando che si è finora dimostrato impossibile concludere i negoziati dell'agenda per lo sviluppo di Doha e considerando che, sebbene il rafforzamento del sistema multilaterale resti un obiettivo fondamentale, esso non preclude accordi bilaterali che vadano oltre gli impegni dell'OMC e siano complementari alle norme multilaterali;

1.

ritiene che il commercio e gli investimenti esteri debbano essere meglio utilizzati per stimolare una crescita intelligente, forte, sostenibile, equilibrata, inclusiva e efficiente sotto il profilo delle risorse, che determini una maggiore creazione di posti di lavoro e accresca il benessere delle persone in tutto il mondo; accoglie con favore l'impegno dei leader del G8 e del G20 di aprire il commercio e gli investimenti, espandere i mercati e resistere al protezionismo in tutte le sue forme, condizioni necessarie per una sostenuta ripresa economica mondiale, per l'occupazione e lo sviluppo;

2.

accoglie con favore l'attuale discussione congiunta tra l'UE e gli Stati Uniti su come lavorare insieme per aumentare il potenziale di crescita e favorire la stabilità finanziaria, al fine di creare posti di lavoro di alta qualità; sottolinea che, al fine di garantire prosperità e occupazione a lungo termine, è necessario un impegno e uno sforzo comune per creare nuove opportunità per le imprese grandi e piccole, per promuovere l'imprenditorialità e per sfruttare i vantaggi offerti dal mercato transatlantico integrato in modo unico; chiede negoziati tra l'Unione europea e gli Stati Uniti e gli altri partner sul modo in cui lavorare insieme per affrontare la crisi ambientale e il cambiamento climatico; chiede, inoltre, un impegno più comune per raggiungere la stabilità dei mercati finanziari;

3.

accoglie con favore la relazione interlocutoria del Gruppo di lavoro ad alto livello e le raccomandazioni preliminari in essa contenute, e concorda sul fatto che un accordo globale dovrebbe includere un'ambiziosa apertura reciproca del mercato di beni, servizi e investimenti ed affrontare le sfide della modernizzazione delle norme commerciali ed il miglioramento della compatibilità dei regimi normativi; incoraggia il Gruppo di lavoro ad alto livello a continuare il suo lavoro per elaborare una serie ambiziosa ma fattibile di obiettivi e risultati concreti per i negoziati di un tale accordo bilaterale globale in materia di scambi e investimenti, coerente con il quadro OMC (e di sostegno ad esso); sottolinea l'importanza del rispetto e del riconoscimento reciproci delle disposizioni legislative e regolamentari e dell'autonomia giurisdizionale, ai fini di un processo fecondo e di un esito positivo;

4.

sottolinea l'importanza di proseguire il rafforzamento delle relazioni economiche transatlantiche, sostenendo al contempo gli interessi dell'UE, in settori quali, tra gli altri, le norme in materia di ambiente, salute e protezione degli animali, la sicurezza alimentare, la diversità culturale, i diritti del lavoro, i diritti dei consumatori, i servizi finanziari, i servizi pubblici o le indicazioni geografiche;

5.

sottolinea che, mentre gli interessi specifici e la sensibilità di entrambi i partner devono essere salvaguardati in modo equilibrato, ci sono molti settori in cui sarebbero molto utili i progressi, in particolare per quanto riguarda la rimozione delle barriere commerciali, l'introduzione di misure volte a garantire un miglior accesso al mercato, anche per gli investimenti, la protezione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI), l'apertura dei mercati degli appalti pubblici per garantire la piena reciprocità, la chiarificazione, semplificazione e armonizzazione delle norme di origine e la convergenza nel riconoscimento reciproco degli standard normativi e senza limitarsi al rispetto delle norme minime previste basate sull'accordo dell'OMC sull’applicazione delle misure sanitarie e fitosanitarie, puntando invece a un miglioramento congiunto della qualità e della cooperazione in sede di esame delle norme divergenti dell'UE e degli Stati Uniti; ritiene che una tale intensificazione delle relazioni economiche consentirebbe anche un maggiore allineamento degli approcci dell'UE e degli USA nell'affrontare le sfide economiche globali;

6.

sottolinea che la protezione delle indicazioni geografiche nel commercio agricolo bilaterale costituirà un elemento essenziale nel quale sarà possibile compiere progressi se entrambe le parti affronteranno la problematica in un costruttivo spirito di compromesso; ritiene che la protezione delle indicazioni geografiche costituisca un elemento essenziale che è direttamente collegato a un risultato ambizioso in materia di accesso ai mercati agricoli; appoggia la totale eliminazione delle restituzioni alle esportazioni nel commercio agricolo UE-USA;

7.

riconosce che, sebbene le tariffe medie nel commercio transatlantico di beni siano relativamente basse, la notevole entità delle relazioni commerciali tra UE e Stati Uniti significa che i potenziali vantaggi economici sarebbero di gran lunga più grandi rispetto a qualsiasi precedente accordo e vi è un forte interesse per le comunità d'affari sia dell'UE che degli Stati Uniti di eliminare le restanti tariffe;

8.

ritiene, tuttavia, che un accordo di libero scambio unicamente tariffario non sarebbe abbastanza ambizioso dato che i più grandi vantaggi economici sono da ricercarsi nella riduzione del livello delle barriere non tariffarie; sostiene l'obiettivo proposto dal Gruppo di lavoro ad alto livello di eliminare tutti i dazi sul commercio bilaterale, con l'obiettivo di raggiungere una sostanziale eliminazione delle tariffe a decorrere dall'entrata in vigore dell'accordo e una graduale abolizione di tutte le tariffe, salvo quelle più sensibili, in un breve arco di tempo, il che potrebbe apportare vantaggi significativi, considerando che il commercio bilaterale UE-USA è in gran parte costituito da scambi intraaziendali, e migliorare la competitività globale delle imprese dell'UE e degli Stati Uniti sulla scena mondiale;

9.

condivide l'opinione secondo la quale, in considerazione delle basse tariffe medie già esistenti, la chiave per sbloccare il potenziale del rapporto transatlantico risiede nella lotta contro le barriere non tariffarie (BNT) che consistono principalmente in procedure doganali e restrizioni normative "interne"; sostiene l'ambizione proposta dal Gruppo di lavoro ad alto livello di avanzare progressivamente verso un mercato transatlantico ancora più integrato;

10.

riconosce che, mentre un accordo potrebbe non immediatamente risolvere tutti i problemi normativi esistenti, un'istituzionalizzazione della compatibilità reciproca tra i regimi regolamentari dell'UE e degli Stati Uniti agevolerebbe notevolmente il commercio transatlantico fissando nel contempo un'ambiziosa norma globale; reitera inoltre la necessità di rispettare appieno il diritto di entrambe le parti di legiferare in modo tale da garantire la tutela della salute, della sicurezza e dell'ambiente al livello che ciascuna parte ritenga opportuno e di tener conto sotto il profilo storico le divergenze transatlantiche su questioni quali la coltivazione di organismi geneticamente modificati e talune questioni relative al benessere degli animali;

11.

riconosce che gli standard normativi troppo onerosi costituiscono barriere significative al commercio e che, affrontando tali ostacoli, sarebbe possibile ottenere maggiore crescita; sottolinea che un allineamento degli standard normativi UE-USA dovrebbe essere inteso a raggiungere i più elevati standard comuni e, quindi, anche a migliorare la sicurezza dei prodotti per i consumatori; sottolinea la necessità di evitare la creazione di nuovi (anche se non intenzionali) ostacoli al commercio e agli investimenti, segnatamente nelle principali tecnologie emergenti e nei settori innovativi;

12.

sostiene le iniziative volte ad una massima cooperazione normativa a monte in materia di norme, coerenza normativa e un migliore allineamento degli standard, per promuovere ulteriormente il commercio e la crescita che potrebbero migliorare l'efficienza e affrontare in modo efficace le BNT; rafforza l'affermazione dell'HLWG aggiungendo che qualsiasi accordo negoziato che escluda la cooperazione e la riforma regolamentate non avrebbe alcun significato economico e sarebbe praticamente insostenibile per entrambe le parti; sottolinea che la compatibilità normativa rappresenta la sfida più importante di un ambizioso accordo transatlantico e ricorda, a questo proposito, che le differenze normative e le misure "interne" costituiscono un particolare ostacolo al commercio per le piccole e medie imprese (PMI);

13.

rileva l'importanza di istituire protocolli di condivisione dei dati tra il Comitato per la sicurezza dei prodotti di consumo degli Stati Uniti e la Commissione europea al fine di occuparsi rapidamente ed efficacemente dei prodotti pericolosi immessi sul mercato in entrambe le regioni;

14.

si compiace delle iniziative adottate nel quadro del DTL per sviluppare standard comuni in settori chiave della tecnologia in evoluzione, tra cui le nanotecnologie, i veicoli elettrici, le reti intelligenti e i servizi sanitari online (e-health);

15.

esorta le parti interessate a sfruttare appieno l'invito lanciato dal Gruppo di lavoro ad alto livello di presentare, entro la fine del 2012, proposte concrete per affrontare l'impatto sul commercio delle differenze regolamentari che ostacolano inutilmente il commercio; esorta i soggetti interessati di entrambe le sponde dell'Atlantico a collaborare, ove possibile, al fine di addivenire a posizioni comuni;

16.

ritiene che, data la crescente importanza del commercio elettronico, le norme in materia di protezione dei dati svolgano un ruolo essenziale nel proteggere i clienti sia nell'UE e negli Stati Uniti; sottolinea che sia l'Unione europea che gli Stati Uniti devono affrontare crescenti minacce alla sicurezza informatica in modo concertato e in un contesto internazionale; sottolinea che l'interoperabilità e gli standard nel settore del commercio elettronico, riconosciuti a livello mondiale, possono contribuire a favorire una più rapida innovazione riducendo i rischi e i costi delle nuove tecnologie;

17.

riconosce che l'espansione degli scambi di servizi, e l'adozione di misure per promuovere gli investimenti e gli appalti dovrebbero costituire una componente fondamentale per eventuali futuri accordi transatlantici onde apportare ulteriori vantaggi per entrambe le economie e creare opportunità di collaborazione sulle questioni commerciali di interesse comune;

18.

rileva che il settore dei servizi rappresenta la fonte principale di occupazione e del PIL sia nell'UE che negli Stati Uniti; sostiene l'ambizione del Gruppo di lavoro ad alto livello di andare oltre il livello di liberalizzazione dei servizi raggiunto dall'UE e dagli Stati Uniti nei vigenti accordi di libero scambio, eliminando le barriere da tempo esistenti, anche nelle modalità di fornitura dei servizi, e riconoscendo al contempo il carattere sensibile di alcuni settori;

19.

sottolinea che l'UE e gli Stati Uniti danno tuttora definizioni molto diverse dei servizi pubblici e dei servizi di interesse economico generale e raccomanda definizioni precise di questi termini; ritiene che tali disposizioni debbano essere radicate nel quadro dell'Accordo generale sugli scambi di servizi (GATS) e restare coerenti con il sistema multilaterale; ritiene che una maggiore coerenza tra le regolamentazioni relative ai servizi possa altresì migliorare l'integrazione del mercato unico dei servizi all'interno dell'Unione europea e degli Stati Uniti; chiede una maggiore cooperazione nello scambio di migliori prassi al fine di migliorare l'efficienza del settore pubblico transatlantico; raccomanda di intensificare il dialogo sul futuro del cloud computing, come pure sui progressi e la produzione dei veicoli elettrici;

20.

chiede in particolare che sia profuso ogni sforzo per la creazione di mercati digitali e dei servizi finanziari transatlantici realmente aperti e integrati, dati gli effetti positivi che ciò potrebbe comportare per entrambe le sponde dell'Atlantico in un lasso di tempo ragionevolmente breve; incoraggia la discussione sull'inclusione del capitolo sui servizi finanziari vista l'interconnessione dei nostri mercati; sottolinea l'importanza di intensificare gli scambi e la cooperazione delle autorità di regolamentazione dei servizi finanziari sulle due sponde dell'Atlantico, al fine di condividere le migliori pratiche e individuare le lacune normative;

21.

é fermamente convinto che sia necessario affrontare le questioni dell'equivalenza, della convergenza e dell'extraterritorialità perché sono fondamentali per capire come l'Unione europea e gli Stati Uniti possano entrambi affrontare l'incertezza dei loro attuali problemi economici e finanziari, nonché standard internazionali e modelli concorrenti per la regolamentazione e la supervisione finanziarie;

22.

chiede una riforma delle restrizioni sulla proprietà straniera delle compagnie aeree statunitensi e sostiene che la mancanza di reciprocità tra le norme dell'UE e quelle degli Stati Uniti, sia nei trasporti marittimi che in quelli aerei, così come l'attuale squilibrio tra la capacità delle imprese europee di effettuare cabotaggio negli Stati Uniti mercato e la capacità delle imprese statunitensi di fare altrettanto, costituisca un ostacolo che deve essere superato al fine di sbloccare il vero potenziale delle relazioni economiche transatlantiche;

23.

invita entrambe le parti ad aprire ulteriormente e reciprocamente i propri mercati degli appalti pubblici, nel tentativo di garantire la piena reciprocità e la trasparenza, e sostiene l'obiettivo proposto dal Gruppo di lavoro ad alto livello di migliorare le opportunità imprenditoriali attraverso un sensibile miglioramento dell'accesso alle opportunità di appalti pubblici a tutti i livelli di governo sulla base del trattamento nazionale;

24.

ritiene che il capitolo dedicato agli appalti non dovrebbe solamente riguardare gli attuali problemi di accesso al mercato, bensì prevedere anche un meccanismo volto ad evitare la creazione di nuovi ostacoli; è consapevole del fatto che gli appalti pubblici degli USA rientrano anche nella giurisdizione dei singoli Stati; rammenta l'importanza per il commercio transatlantico di mercati degli appalti aperti che garantiscano parità di accesso a tutti i fornitori, in particolare alle PMI; ribadisce che, per quanto riguarda gli appalti pubblici, le PMI dell'Unione europea dovrebbero avere, negli Stati Uniti, lo stesso livello di vantaggi e possibilità di cui godono all'interno dell'UE, e rammenta che il Gruppo di lavoro ad alto livello ha specificamente individuato le disposizioni orizzontali sulle PMI quale settore con un'elevata possibilità di ricevere sostegno oltre Atlantico; sottolinea l'importanza che entrambe le parti rispettino l'accordo sugli appalti pubblici (AAP);

25.

afferma l'importanza dei DPI per stimolare la crescita occupazionale ed economica e il significato, quindi, di mantenere livelli elevati di protezione e applicazione dei diritti di proprietà intellettuale, promuovendo il libero flusso di informazioni e l'accesso a Internet;

26.

prende atto della valutazione del Gruppo di lavoro ad alto livello secondo la quale, anche se sia l'UE che gli Stati Uniti si sono impegnati ad un elevato livello di protezione e applicazione dei DPI, potrebbe non essere possibile, in caso di negoziato, cercare di conciliare differenze trasversali per quanto riguarda gli obblighi in materia di DPI generalmente inseriti negli accordi commerciali dell'Unione Europea e degli Stati Uniti; sottolinea, tuttavia, che l'approccio proposto per i negoziati dovrebbe essere ambizioso, inteso a risolvere le aree di divergenza e ad occuparsi di questioni attinenti ai DPI in modo reciprocamente soddisfacente, garantendo al contempo un livello soddisfacente di protezione degli operatori economici; ribadisce che gli sforzi, sia dell'UE che degli Stati Uniti, per la crescita e la creazione di posti di lavoro dipendono dalla capacità di innovare e produrre in modo creativo, e che pertanto l'economia transatlantica è minacciata dalla contraffazione e dalla pirateria; considera i nuovi principi sul commercio delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione adottati dall'UE e dagli Stati Uniti come un incoraggiamento a rafforzare le sinergie;

27.

sostiene, in linea di principio, l'obiettivo proposto dal Gruppo di lavoro ad alto livello di sviluppare anche nuove norme commerciali in una serie di settori, in quanto ciò potrebbe essere rilevante per il commercio bilaterale e contribuire a elaborare norme sia nel contesto delle politiche e degli accordi commerciali relativi ai paesi terzi che a livello multilaterale;

28.

rileva che l'UE ha negoziato o sta negoziando accordi di libero scambio con altri due membri del NAFTA, ossia il Messico e il Canada; invita pertanto la Commissione e i suoi omologhi statunitensi a vagliare l'opportunità di formulare, nel potenziale accordo di libero scambio UE-USA, una disposizione che contempli una futura armonizzazione di tali accordi per costituire un accordo UE-NAFTA tra regione e regione;

29.

sottolinea il suo massimo impegno a sostenere un sistema multilaterale di scambi, rappresentato dall'OMC che rimane di gran lunga il miglior contesto per realizzare un commercio libero ed equo su base mondiale e che deve rimanere la base per gli scambi nel 21 secolo nonostante l'emergere di un mondo multipolare;

30.

ritiene, tuttavia, che a causa del persistente stallo in materia di architettura originale e obiettivi dell'agenda per lo sviluppo di Doha, debba essere ripreso quanto prima il dibattito su come rafforzare l'OMC, allo scopo di renderla più efficace, e su come preparare tale organizzazione alle sfide future; ritiene, tuttavia, che il rafforzamento delle relazioni bilaterali finalizzato alla promozione della crescita e dell'occupazione a fronte delle attuali difficoltà economiche, sia compatibile con le discussioni e i negoziati multilaterali, futuri e in corso, e li completi nella misura in cui anch'essi, oltre ad essere caratterizzati da apertura e trasparenza, sono regolamentati;

31.

concorda sulla necessità di un'attenta preparazione per garantire che il negoziato inteso alla realizzazione di un accordo globale bilaterale in materia di scambi e investimenti determini, se attuato, risultati concreti e venga concluso in modo tempestivo; attende con interesse la relazione finale (compresa una raccomandazione su una decisione in merito ai negoziati) del Gruppo di lavoro ad alto livello; chiede alla Commissione e all'amministrazione degli Stati Uniti di presentare il risultato finale del Gruppo di lavoro ad alto livello nel corso della settantatreesima riunione del Dialogo transatlantico dei legislatori entro la fine del 2012;

32.

chiede che il Gruppo di lavoro ad alto livello sfrutti l'esperienza e i risultati del CET e sottolinea la necessità di uno stretto coinvolgimento delle commissioni parlamentari competenti; ritiene che il dialogo transatlantico, per avere successo, debba essere ulteriormente intensificato a tutti i livelli e che sia necessario organizzare le riunioni ad alto livello, non solo tra la Commissione e l'amministrazione degli Stati Uniti, ma anche tra i membri della commissioni competenti del Parlamento europeo e del Congresso degli Stati Uniti, con una frequenza più regolare; accoglierebbe con favore l'eventuale decisione del Congresso degli Stati Uniti di seguire l'esempio del Parlamento che, dal gennaio 2010, è rappresentato a Washington dal suo Ufficio di collegamento;

33.

chiede, in seguito ad attente ed esaurienti preparazione e consultazione, che i negoziati siano avviati nella prima metà del 2013, sfruttando la presente spinta politica e il sostegno dell'industria, rendendo in tal modo possibile una conclusione rapida e positiva dei negoziati;

34.

chiede a tutte le parti interessate che rappresentano comunità imprenditoriali, una volta avviati tali negoziati, di organizzarsi in modo tale da fornire il massimo supporto, in modo ampio e coordinato, per sostenere un dialogo aperto e trasparente volto a far avanzare l'iniziativa; è convinto che il dialogo con i consumatori e con le PMI sarà di particolare rilevanza e dovrebbe essere aperto e coordinato, senza ritardi, per dare impulso a tutti i livelli nei negoziati;

35.

si impegna a lavorare a stretto contatto con il Consiglio, la Commissione, il Congresso degli Stati Uniti, l'amministrazione e le parti interessate degli Stati Uniti per realizzare appieno il potenziale economico delle relazioni economiche transatlantiche, al fine di creare nuove opportunità per imprese e lavoratori su entrambe le sponde dell'Atlantico e rafforzare la leadership dell'UE e degli Stati Uniti nell'economia globale;

36.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, nonché al Congresso degli Stati Uniti e ai rappresentanti USA per il commercio.


(1)  http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/EN/foraff/126389.pdf

(2)  Cfr. http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2011/september/tradoc_148385.pdf

(3)  http://www.whitehouse.gov/the-press-office/2012/05/19/camp-david-declaration

(4)  http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/en/ec/131069.pdf.

(5)  Cfr. http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2012/september/tradoc_149557.pdf

(6)  http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=MEMO/12/462.

(7)  http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/en/ec/131388.pdf.

(8)  GU C 298 E dell'8.12.2006, pag. 235.

(9)  GU C 102 E del 24.4.2008, pag. 128.

(10)  GU C 184 E del 6.8.2009, pag. 16.

(11)  GU C 285 E del 26.11.2009, pag. 1.

(12)  GU C 294 E del 3.12.2009, pag. 33.

(13)  GU C 67 E del 18.3.10, pag. 101.

(14)  GU C 74 E del 13.3.2012, pag. 1.

(15)  GU C 296 E del 2.10.2012, pag. 34.

(16)  Testi approvati, P7_TA(2011)0412.

(17)  Testi approvati, P7_TA(2011)0510.

(18)  Testi approvati, P7_TA(2011)0565.

(19)  Cfr. http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2009/september/tradoc_145613.pdf


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