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Document 52012AR2202

Parere del Comitato delle regioni «Conoscenze oceanografiche 2020»

GU C 62 del 2.3.2013, p. 44–46 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

2.3.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 62/44


Parere del Comitato delle regioni «Conoscenze oceanografiche 2020»

2013/C 62/09

IL COMITATO DELLE REGIONI

ritiene che le conoscenze oceanografiche siano cruciali in particolare per una crescita sostenibile, per ottenere oceani sani e produttivi e per migliorare la comprensione degli ecosistemi marini e delle conseguenze delle attività umane su di essi;

ritiene inoltre importante disporre di dati centralizzati sulle attività marittime al fine di conseguire una migliore comprensione e previsione delle potenziali interazioni;

evidenzia che, oltre ai bilanci nazionali per la rilevazione dei dati, gli Stati membri dovrebbero poter utilizzare fondi europei per la raccolta dei dati e la ricerca;

ritiene che occorra ancora superare alcune sfide, sebbene siano stati compiuti alcuni progressi - soprattutto il completamento della prima fase dell'EMODnet -, affinché la Commissione raggiunga gli obiettivi fissati nel 2010;

ritiene necessario elaborare procedure snelle ed efficaci di presentazione e di valutazione delle domande di licenze, affinché queste ultime possano essere trattare in maniera efficiente;

evidenzia l'importanza di proseguire i lavori già avviati, soprattutto quelli relativi a EMODnet, e di divulgare su larga scala i lavori relativi a questa rete quando essa diverrà operativa (nel 2014), in modo che possa attirare i contributi di cui ha bisogno e venga portata all'attenzione del pubblico destinatario (il settore pubblico, quello privato e il grande pubblico).

Relatore

Arnold HATCH (UK/NI), membro del consiglio comunale di Craigavon (Irlanda del Nord)

Testo di riferimento

Libro verde - Conoscenze oceanografiche 2020: dalla mappatura dei fondali marini alle previsioni oceanografiche

COM(2012) 473 final

Parere del Comitato delle regioni – Conoscenze oceanografiche 2020

I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO DELLE REGIONI

Introduzione

1.

ritiene che le conoscenze oceanografiche siano cruciali in particolare per una crescita sostenibile, per ottenere oceani sani e produttivi e per migliorare la comprensione degli ecosistemi marini e delle conseguenze delle attività umane su di essi. Rileva che i dati attualmente disponibili sono frammentati e immagazzinati in banche dati differenti di enti pubblici, di centri di ricerca e del settore privato e che tali dati trascendono i confini nazionali. Ritiene inoltre importante disporre di dati centralizzati sulle attività marittime al fine di conseguire una migliore comprensione e previsione delle potenziali interazioni: ad esempio la prospezione delle profondità marine (sfruttamento di giacimenti minerari, di petrolio e di gas) è un'attività particolarmente rischiosa, che attualmente viene gestita in modo totalmente separato dalle attività di pesca;

2.

reputa che la natura frammentata dei dati rappresenti un freno allo sviluppo economico e a quello sostenibile del settore marittimo e, pertanto, ritiene che l'obiettivo dovrebbe consistere nel migliorare l'accesso ai dati, nel diminuire i costi per gli utenti, nello stimolare l'innovazione e nel ridurre l'incertezza sulla natura dei nostri mari. Le banche dati devono essere di facile uso, prevedere punti di contatto locali per l'assistenza agli utenti ed essere collegate ad un sito web aperto che possa essere progettato in modo tale da incoraggiare il pubblico a partecipare ad indagini online su vasta scala;

3.

ricorda di aver già espresso il proprio punto di vista sul tema delle conoscenze oceanografiche in un parere del gennaio 2011 (1) che esaminava sia la comunicazione della Commissione su questo argomento (2) che una proposta di regolamento su una politica marittima integrata (3). Il Libro verde rappresenta una continuazione della suddetta comunicazione e alcuni punti importanti esposti nel parere del 2011 rimangono validi;

4.

ricorda che la comunicazione del 2010 sulle conoscenze oceanografiche era già essa stessa una risposta alla richiesta di un approccio più coordinato alla rilevazione e all'elaborazione di dati relativi all'ambiente marino che era contenuta nelle conclusioni del Consiglio sulla politica marittima integrata del 16 novembre 2009 (4). Le sfide individuate nei documenti della Commissione comprendono: la sostenibilità delle principali iniziative dell'UE in questo settore - specialmente la rete europea di osservazione e di dati dell'ambiente marino (EMODnet) e il programma europeo di monitoraggio della terra (GMES) - oltre il 2014, la crisi finanziaria e l'uso avveduto dei bilanci degli Stati membri in questo settore, nonché l'accesso ai dati sulla pesca;

5.

ritiene che occorra ancora superare alcune sfide, sebbene siano stati compiuti alcuni progressi - soprattutto il completamento della prima fase dell'EMODnet -, affinché la Commissione raggiunga gli obiettivi fissati nel 2010;

6.

accoglie pertanto favorevolmente il Libro verde della Commissione europea.

Osservazioni sul Libro verde

7.

richiama l'attenzione sul fatto che le conoscenze oceanografiche, comprese le conoscenze sugli ecosistemi marini, rappresentano una condizione imprescindibile per sviluppare il pieno potenziale della cosiddetta "economia blu", che rappresenta la dimensione marittima della strategia Europa 2020;

8.

sottolinea che l'economia blu deve essere sostenibile e deve creare posti di lavoro nel settore marino, in quello marittimo e in quello della pesca attraverso il miglioramento della competitività e dell'efficienza dell'industria, degli enti pubblici e del mondo della ricerca. Secondo le stime fornite dalla Commissione europea, i benefici derivanti dalla creazione di una rete integrata che sostituisca l'attuale sistema frammentato di osservazione dell'ambiente marino potrebbero arrivare a 300 milioni di euro l'anno;

9.

rinnova il proprio sostegno al concetto di una rete europea di osservazione e di dati dell'ambiente marino (EMODnet) e il proprio contributo alla creazione di una rete paneuropea più integrata per le conoscenze oceanografiche;

10.

evidenzia l'importanza di proseguire i lavori già avviati, soprattutto quelli relativi a EMODnet, e di divulgare su larga scala i lavori relativi a questa rete quando essa diverrà operativa (nel 2014), in modo che possa attirare i contributi di cui ha bisogno e venga portata all'attenzione del pubblico destinatario (il settore pubblico, quello privato e il grande pubblico). Pertanto il CdR appoggia l'introduzione di un processo continuo e integrato dopo il 2014;

11.

richiama l'attenzione sull'importanza di disporre d'informazioni e di dati più precisi sulla biodiversità dell'ambiente marino, sul funzionamento dei diversi ecosistemi marini e sull'interazione tra questi ultimi e le attività umane; inoltre ritiene necessario elaborare procedure snelle ed efficaci di presentazione e di valutazione delle domande di licenze, affinché queste ultime possano essere trattare in maniera efficiente;

12.

sottolinea che la conoscenza sulla situazione degli stock ittici è cruciale per definire una riforma ambiziosa e realistica della politica comune della pesca e rinnova la sua richiesta di riservare un finanziamento adeguato per la raccolta dei dati nel Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) attualmente in discussione;

13.

evidenzia che, oltre ai bilanci nazionali per la rilevazione dei dati, gli Stati membri dovrebbero poter utilizzare fondi europei per la raccolta dei dati e la ricerca, soprattutto nel quadro del FEAMP e del programma Orizzonte 2020;

14.

chiede che venga adottato un approccio più strutturato in materia di osservazioni oceanografiche, onde fornire alla piattaforma CLIMATE-ADAPT indicatori più precisi sui cambiamenti locali per quanto concerne parametri climatici quali l'innalzamento del livello del mare e l'acidificazione degli oceani, contribuendo in tal modo al processo di adattamento al riscaldamento del clima.

Sussidiarietà

15.

ricorda che, per motivi di sussidiarietà, la responsabilità della rilevazione dei dati ricade principalmente sugli Stati membri. Vista la necessità di assicurare la coerenza tra gli Stati membri e i differenti gruppi di utenti, l'UE potrebbe fornire un valore aggiunto nella fase di elaborazione dei dati. I dati nazionali non ci dicono tutto quello che abbiamo bisogno di sapere sui mari quale sistema globale collegato da venti variabili, correnti stagionali e specie migratorie. Inoltre queste variabili trascendono i confini nazionali e le informazioni raccolte devono quindi essere coordinate e collegate per ottenere i risultati desiderati;

16.

ritiene pertanto che un'analisi a livello europeo sia essenziale e che l'azione dell'UE sia pienamente giustificata in rapporto al principio di sussidiarietà;

17.

richiama tuttavia l'attenzione sulla necessità sia di rimanere conformi ai principi di sussidiarietà e proporzionalità quando in futuro verranno definite delle misure dopo questa consultazione, che di prendere in considerazione i potenziali oneri amministrativi o finanziari che potrebbero ricadere sui governi regionali e locali.

Bruxelles, 31 gennaio 2013

Il presidente del Comitato delle regioni

Ramón Luis VALCÁRCEL SISO


(1)  CdR 339/2010 fin Sviluppo di una politica marittima integrata e conoscenze oceanografiche 2020.

(2)  COM(2010) 461 final Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Conoscenze oceanografiche 2020: dati e osservazioni relativi all'ambiente marino per una crescita intelligente e sostenibile.

(3)  COM(2010) 494 final Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma di sostegno per l’ulteriore sviluppo di una politica marittima integrata.

(4)  Conclusioni del Consiglio sulla politica marittima integrata, 2 973a riunione del Consiglio Affari generali, Bruxelles, 16 novembre 2009.


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