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Document 52012AR1564
Opinion of the Committee of the Regions on ‘The EU Strategy towards the Eradication of Trafficking in Human Beings 2012-16’
Parere del Comitato delle regioni «La strategia dell'UE per l'eradicazione della tratta degli esseri umani (2012-2016)»
Parere del Comitato delle regioni «La strategia dell'UE per l'eradicazione della tratta degli esseri umani (2012-2016)»
GU C 62 del 2.3.2013, p. 22–25
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
2.3.2013 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 62/22 |
Parere del Comitato delle regioni «La strategia dell'UE per l'eradicazione della tratta degli esseri umani (2012-2016)»
2013/C 62/05
IL COMITATO DELLE REGIONI
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concorda sul fatto che per l'applicazione della strategia sarà necessario un approccio coerente e pluridisciplinare che presuppone la partecipazione dei soggetti più diversi, fra cui diversi livelli di governo, le autorità incaricate dell'applicazione della legge, i funzionari delle amministrazioni pubbliche, la società civile e le organizzazioni di volontariato. La vicinanza geografica di alcune città e regioni rispetto ai punti di arrivo delle vittime della tratta degli esseri umani e/o ai luoghi in cui si verifica lo sfruttamento accresce le possibilità di individuare e sostenere le vittime e di adottare iniziative d'informazione in stretto contatto con la società civile, il che a sua volta può arrecare un beneficio diretto alle vittime e alla società nel suo complesso; |
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osserva che la Commissione dovrebbe in futuro stabilire più chiaramente le priorità ed estendere le diverse misure in vigore per lottare contro la domanda e insiste con la Commissione perché essa operi una distinzione più netta tra la domanda per lo 1) sfruttamento della forza lavoro; 2) lo sfruttamento sessuale; e 3) lo sfruttamento sessuale dei minori; |
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è convinto che gli enti locali e regionali presentino più ancora delle autorità centrali / nazionali i requisiti per riconoscere i segni rivelatori del fatto che una persona è vittima della tratta degli esseri umani. Il Comitato delle regioni potrebbe utilmente contribuire quindi all'elaborazione di orientamenti per il riconoscimento delle vittime della tratta e per la protezione dei minori; |
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sottolinea che l'efficacia dell'approccio pluridisciplinare previsto dalla Commissione per attuare la strategia dipende in modo decisivo dalla partecipazione attiva dei soggetti a livello locale e regionale; |
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vorrebbe partecipare, nella sua qualità di rappresentante degli enti locali e regionali, alla piattaforma della società civile e alla piattaforma per il settore privato e i datori di lavoro proposte dalla strategia; |
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si compiace per la proposta di sviluppare le conoscenze sulla dimensione specifica di genere della tratta di esseri umani, ma allo stesso tempo invita la Commissione non soltanto a concentrarsi sulla dimensione specifica di genere delle vittime, ma anche a considerare l'esistenza di sensibili differenze uomo-donna per quanto riguarda la domanda. |
Relatrice |
Jelena DRENJANIN (SE/PPE), membro dell'Assemblea comunale di Huddinge |
Testo di riferimento |
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - La strategia dell'UE per l'eradicazione della tratta degli esseri umani (2012-2016) COM(2012) 286 final |
Parere del Comitato delle regioni - La strategia dell'UE per l'eradicazione della tratta degli esseri umani (2012-2016)
I. RACCOMANDAZIONI POLITICHE
IL COMITATO DELLE REGIONI
Osservazioni generali
1. |
accoglie con favore la comunicazione della Commissione e gli sforzi intrapresi dalla neonominata coordinatrice dell'UE per la lotta contro la tratta degli esseri umani; |
2. |
prende atto con soddisfazione che nella strategia la Commissione ha accolto la sua richiesta di elaborare piani d'azione specifici per la lotta contro la tratta degli esseri umani e di inserire le azioni relative nel quadro delle relazioni coi paesi terzi; |
3. |
considera l'attuazione della direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime, il Protocollo di Palermo delle Nazioni Unite sulla tratta delle persone e la Convenzione del Consiglio d'Europa sull'azione contro la tratta degli esseri umani altrettanti passi decisivi nello sforzo volto a realizzare una più forte cooperazione internazionale in questo settore. Invita pertanto la Commissione a intervenire ulteriormente presso gli Stati membri ai fini di un'attuazione e di una ratifica tempestive di questi importanti documenti internazionali; |
4. |
concorda sul fatto che per l'applicazione della strategia sarà necessario un approccio coerente e pluridisciplinare che presuppone la partecipazione dei soggetti più diversi, fra cui diversi livelli di governo, le autorità incaricate dell'applicazione della legge, i funzionari delle amministrazioni pubbliche, la società civile e le organizzazioni di volontariato. La comunicazione però non valorizza particolarmente gli enti locali e regionali, nonostante la grande importanza che hanno già e l'ulteriore contributo che possono apportare per la prevenzione e la lotta contro la tratta degli esseri umani, nonché per il sostegno e la protezione delle vittime. Essi sono i soggetti che meglio possono rispondere alle preoccupazioni dei cittadini e delle altre persone presenti sul territorio, e possono individuare soluzioni e definire strategie specifiche adeguate alle circostanze locali. Per quanto riguarda l'individuazione delle vittime, la segnalazione degli abusi e la realizzazione di attività di sensibilizzazione, il contributo degli enti locali e regionali potrebbe aumentare sensibilmente l'efficacia delle azioni previste. La vicinanza geografica di alcune città e regioni rispetto ai punti di arrivo delle vittime della tratta degli esseri umani e/o ai luoghi in cui si verifica lo sfruttamento accresce le possibilità di individuare e sostenere le vittime e di adottare iniziative d'informazione in stretto contatto con la società civile, il che a sua volta può arrecare un beneficio diretto alle vittime e alla società nel suo complesso; |
5. |
rileva con preoccupazione che in vari passi della strategia non si opera alcuna distinzione fra le diverse forme della tratta degli esseri umani. È vero che le cause nei paesi di provenienza (povertà, emarginazione, mancanza d'istruzione, ecc.) e la necessità di programmi d'aiuto sono spesso analoghe ma, se si vogliono intraprendere azioni per ridurre la domanda nei paesi d'arrivo, occorre distinguere fra la tratta a fini di sfruttamento della forza lavoro, la tratta a fini di sfruttamento sessuale e la tratta a fini di sfruttamento sessuale dei minori. La tratta degli esseri umani a fini di sfruttamento sessuale, che secondo la Commissione rappresenta la forma più diffusa, presenta una dimensione specifica di genere riconducibile in buona sostanza alla mancanza di parità fra i sessi. Occorre tenere conto anche dell'aumento della tratta degli esseri umani finalizzata allo sfruttamento della forza lavoro. Il Comitato delle regioni esorta la Commissione a dare maggiore evidenza a queste differenze e ad adeguare di conseguenza le contromisure proposte (cfr. punto 13 qui sotto). |
Posizioni del CdR sulle cinque priorità della comunicazione
a. Individuare, proteggere e assistere le vittime della tratta
6. |
rileva che gli enti locali e regionali sono spesso coinvolti nei meccanismi di riferimento per le vittime della tratta quando questa si svolge in uno Stato membro (in misura diversa, a seconda della ripartizione delle competenze vigente nel paese). Quest'aspetto dovrebbe essere rispecchiato in modo più ampio dalla strategia, la quale dovrebbe indicare esplicitamente che tali meccanismi vanno concepiti di concerto con gli enti locali e regionali competenti dello Stato membro interessato. La formulazione attuale, secondo cui "Tali meccanismi […] dovrebbero coinvolgere tutte le autorità pubbliche competenti e la società civile", non è abbastanza esplicita; |
7. |
nei casi in cui la competenza relativa ai meccanismi di riferimento appartiene agli enti locali e regionali, ricorda agli Stati membri che il livello locale deve essere dotato di risorse finanziarie adeguate; |
8. |
apprezza il progetto della Commissione di elaborare un modello per un meccanismo di riferimento transnazionale a livello UE e ritiene che potrebbe essere utilmente coinvolto nelle consultazioni relative al suddetto meccanismo incoraggiando lo scambio di buone pratiche e basandosi, ove appropriato, sull'esperienza delle reti di cooperazione esistenti; |
9. |
è convinto che gli enti locali e regionali presentino più ancora delle autorità centrali / nazionali i requisiti per riconoscere i segni rivelatori del fatto che una persona è vittima della tratta degli esseri umani. Sarebbe quindi utile coinvolgere il Comitato delle regioni nell'elaborazione di orientamenti per il riconoscimento delle vittime della tratta e per la protezione dei minori. Occorre rivolgere un'attenzione particolare ai sistemi sanitari, poiché a volte sono i primi a entrare in contatto con le vittime; |
10. |
ritiene che gli enti locali e regionali potrebbero svolgere un'opera attiva ed efficace d'informazione sui diritti delle vittime. Nelle città e nelle regioni dell'UE si sono svolti numerosi progetti che sono riusciti a mostrare come la diffusione delle informazioni a livello locale possa essere molto efficace, ad esempio mediante la distribuzione di opuscoli e l'organizzazione di campagne di sensibilizzazione. Il Comitato delle regioni chiede quindi alla Commissione di tener conto di quanto precede, e auspica che la prospettiva locale sia messa in risalto nella strategia, ad esempio per quanto riguarda l'azione 4 della priorità A. |
b. Intensificare la prevenzione della tratta di esseri umani
11. |
ricorda che la direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime contiene una disposizione secondo cui gli Stati membri devono adottare misure che scoraggino e riducano la domanda, fonte di tutte le forme di sfruttamento. In questo contesto si dovrebbe considerare la possibilità di introdurre misure per sanzionare il ricorso ai servizi di persone di cui sia nota la condizione di vittime della tratta. Al riguardo, nel prosieguo dei lavori la Commissione dovrebbe esporre l'ordine di priorità e estendere con maggiore chiarezza le diverse misure a disposizione per arginare la domanda. A tal fine può ricorrere a misure di ricerca, formazione e informazione allo scopo di sensibilizzare maggiormente il pubblico circa i fattori che possono contribuire ai diversi tipi di tratta degli esseri umani. Per quanto riguarda la lotta allo sfruttamento della forza lavoro, un buon esempio è la campagna IOM per la responsabilità dell'acquirente ("Buy Responsibly"). Un'altra misura che alcuni Stati membri hanno applicato o stanno pensando di introdurre è il divieto di acquistare prestazioni sessuali, fra l'altro per eliminare un incentivo alla tratta degli esseri umani a fini di prostituzione; |
12. |
deplora che il riferimento, contenuto nell'azione 1 della priorità B, "Comprendere e ridurre la domanda", alla campagna IOM per la responsabilità dell'acquirente ("Buy Responsibly") sia alquanto infelice e possa essere frainteso nel senso che le donne e i minori sarebbero una merce da acquistare in modo responsabile: poiché è impensabile che l'intenzione fosse questa, il testo dovrebbe essere riformulato; |
13. |
'invita la Commissione ad operare una distinzione più chiara per quanto riguarda la domanda, che può consistere in: 1) sfruttamento della forza lavoro; 2) sfruttamento sessuale; 3) sfruttamento sessuale dei minori. Ad esempio, si potrebbe suddividere l'azione 1 della priorità B in parti distinte e adeguare di conseguenza le azioni per la riduzione della domanda; |
14. |
invita gli enti locali e regionali a sviluppare le proprie competenze circa l'individuazione e il sostegno delle vittime della tratta degli esseri umani, affinché essi possano assumere un ruolo ancor più incisivo nel lavoro di sostegno delle vittime; |
15. |
suggerisce che gli enti locali e regionali attirino l'attenzione sul problema della tratta degli esseri umani sul territorio, contribuendo a una sensibilizzazione a livello locale mediante materiale informativo, iniziative apposite, campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione del posto e ai servizi sociali locali, ecc. Le organizzazioni locali e della società civile potrebbero collaborare con le forze di polizia locali, con gli enti territoriali e con altri soggetti interessati al fine di indagare sulle caratteristiche assunte dalla tratta degli esseri umani nella loro zona e di elaborare piani d'azione locali per la prevenzione e l'eradicazione di questa forma di sfruttamento. Nella strategia, la Commissione dovrebbe rivolgere un invito chiaro agli Stati membri affinché promuovano tale collaborazione; |
16. |
sottolinea che le iniziative locali e regionali per la promozione della crescita e dell'occupazione nei paesi di provenienza possono contribuire alla lotta contro la tratta degli esseri umani: un motivo in più per considerare gli enti locali e regionali come soggetti importanti nel prosieguo dei lavori; |
17. |
chiede di contribuire alla valutazione delle iniziative di prevenzione in corso e all'elaborazione di ulteriori orientamenti dell'UE per le azioni di prevenzione future e per campagne informative orientate alle specificità di genere; |
18. |
nella concezione delle ulteriori misure di sensibilizzazione a livello dell'UE, incoraggia la Commissione europea a tener conto delle competenze in materia di numerosi enti territoriali e associazioni di volontariato locali, e pertanto a coinvolgere tali enti ed associazioni. |
c. Potenziare l'azione penale nei confronti dei trafficanti
19. |
sottolinea che la polizia locale conosce al meglio la situazione sul campo e può quindi contribuire notevolmente a portare alla luce la tratta di esseri umani, a chiarire le circostanze di tali reati e così via.; invita gli Stati membri, nel rispetto del principio di sussidiarietà, a considerare la possibilità di dare alle autorità locali incaricate dell'applicazione accesso alle banche dati e a misure di formazione relative all'individuazione di questo tipo di attività illecite e di dotarle delle prerogative necessarie; |
20. |
invita gli Stati membri a non trasferire tutte le competenze e i poteri alle unità speciali nazionali: in conformità della direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime, le conoscenze sui reati connessi alla tratta degli esseri umani e il riconoscimento dei segni relativi a tali traffici dovrebbero essere presenti fino all'ultimo livello delle forze di polizia o di altri rappresentanti dei poteri pubblici, cioè coloro che entrano direttamente in contatto con le vittime. Ciò naturalmente non impedisce di istituire in parallelo unità nazionali e pluridisciplinari di lotta contro la tratta di esseri umani; |
21. |
suggerisce che l'azione 1 della priorità C proposta dalla Commissione europea e relativa all'istituzione di unità nazionali multidisciplinari di contrasto della criminalità inviti gli Stati membri a far partecipare rappresentanti degli enti locali e regionali alle unità nazionali pluridisciplinari di lotta contro la tratta di esseri umani che verranno istituite nel quadro della strategia. Chiede anche di rafforzare la cooperazione fra le parti interessate a livello locale e tra le forze regionali di polizia dei diversi Stati membri, per formare gli agenti della polizia locale nella segnalazione e nella lotta ai casi di tratta degli esseri umani, in particolare nelle regioni in cui il fenomeno è frequente. Sarebbe opportuno coinvolgere attivamente gli enti locali e regionali o le loro organizzazioni a livello nazionale (o regionale) nelle consultazioni intraprese prima di istituire tali unità, dal momento che ciò comporterà fra l'altro anche canali di comunicazione fra il livello locale, regionale e nazionale; |
22. |
al fine di evitare una sovrapposizione degli sforzi, rimanda ai lavori del comitato permanente per la cooperazione operativa in materia di sicurezza interna (COSI), secondo cui la tratta degli esseri umani è una delle otto priorità che gli Stati membri dell'UE devono affrontare congiuntamente, mediante una procedura specifica con obiettivi chiari, modalità di attuazione concrete e criteri di controllo e verifica (1). Nella misura 1 della priorità C si fa un breve cenno alla questione, ma non risulta in modo chiaro quale sia il rapporto fra la strategia della Commissione e i lavori del COSI. |
d. Migliorare il coordinamento e la cooperazione tra i principali soggetti interessati e la coerenza delle politiche
23. |
sottolinea che l'efficacia dell'approccio pluridisciplinare previsto dalla Commissione per attuare la strategia dipende in modo decisivo dalla partecipazione attiva dei soggetti a livello locale e regionale; |
24. |
desidera contribuire all'integrazione della lotta contro la tratta degli esseri umani nelle attività di politica esterna dell'UE. La tratta degli esseri umani è un tema importante nel quadro della politica di allargamento e di vicinato dell'Unione europea, e per questo il Comitato potrebbe impegnarsi a far sì che i problemi del settore siano discussi in seno ai comitati consultivi misti e nei gruppi di lavoro organizzati coi paesi candidati all'adesione, nonché nel quadro dell'ARLEM e della Corleap; |
25. |
vorrebbe partecipare, nella sua qualità di rappresentante degli enti locali e regionali, alla piattaforma della società civile e alla piattaforma per il settore privato e i datori di lavoro proposte dalla strategia. |
e. Aumentare la conoscenza delle problematiche emergenti relative alla tratta di esseri umani e dare una risposta efficace
26. |
si compiace per la proposta di sviluppare le conoscenze sulla dimensione specifica di genere della tratta di esseri umani e in seno alle categorie vulnerabili. Tali conoscenze sarebbero di grande aiuto per gli enti locali e regionali, dal momento che questi ultimi sono spesso i primi ad entrare in contatto col fenomeno della tratta e a doversi occupare delle sue vittime; |
27. |
invita la Commissione non soltanto a concentrarsi sulla dimensione specifica di genere delle vittime, ma anche a considerare l'esistenza di sensibili differenze uomo-donna per quanto riguarda la domanda. Le prestazioni sessuali, che costituiscono di gran lunga il principale incentivo per la tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale, sono richieste principalmente da uomini. Questa disparità uomo-donna deve essere considerata negli sforzi intrapresi per sviluppare le conoscenze sulla dimensione specifica di genere della tratta di esseri umani. |
Bruxelles, 31 gennaio 2013
Il presidente del Comitato delle regioni
Ramón Luis VALCÁRCEL SISO
(1) Ciclo programmatico dell’UE per contrastare la criminalità organizzata e le forme gravi di criminalità internazionale.