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Document 52010IR0106

Parere del Comitato delle regioni «L'attuazione della politica europea di vicinato e in particolare dell'iniziativa per il partenariato orientale: modernizzazione, riforme e capacità amministrativa degli enti regionali e locali della Repubblica Moldova»

GU C 15 del 18.1.2011, p. 46–50 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

18.1.2011   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 15/46


Parere del Comitato delle regioni «L'attuazione della politica europea di vicinato e in particolare dell'iniziativa per il partenariato orientale: modernizzazione, riforme e capacità amministrativa degli enti regionali e locali della Repubblica Moldova»

2011/C 15/09

IL COMITATO DELLE REGIONI

accoglie con favore il lancio dell'ambizioso programma di riforme volte al consolidamento della democrazia, dell'economia di mercato e dei principi dello Stato di diritto, nonché l'apertura dei negoziati relativi al nuovo accordo di associazione e l'avvio del dialogo sulla liberalizzazione del regime dei visti,

osserva che sarebbe opportuno invitarlo a prendere parte anche ai lavori delle altre due piattaforme, le quali prevedono attività che richiedono la partecipazione diretta degli enti regionali e locali (con particolare riguardo alla Piattaforma 2: Integrazione economica e convergenza con le politiche dell'UE),

raccomanda di consultare e coinvolgere gli enti regionali e locali nel quadro dei negoziati sul nuovo accordo di associazione e nell'elaborazione di programmi pilota di sviluppo regionale, oltre che nel processo di monitoraggio e valutazione dell'attuazione della politica di sviluppo regionale. Auspica perciò di poter anche svolgere un ruolo costruttivo nel processo negoziale e nella stipula di un memorandum d'intesa tra la DG REGIO e il ministero dell'Edilizia e dello sviluppo regionale della Repubblica moldova,

osserva che il rafforzamento dell'autonomia finanziaria degli enti regionali e locali è essenziale per la futura gestione dei fondi europei e per incrementare la cooperazione regionale e transfrontaliera,

sottolinea l'importanza che rivestono gli scambi permanenti di esperienze e raccomanda quindi di adottare come pratiche usuali gli accordi di gemellaggio istituzionale o tra comunità, le attività di formazione/insegnamento, le visite di studio e la partecipazione - in qualità di membri o di osservatori - di enti regionali e locali della Repubblica moldova alle assemblee dei rappresentanti degli enti territoriali dell'UE.

Relatore

:

Alin Adrian NICA (RO/ALDE); sindaco di Dudeștii Noi

I.   RACCOMANDAZIONI POLITICHE

IL COMITATO DELLE REGIONI

1.

osserva che, dopo lo svolgimento delle elezioni legislative anticipate del luglio 2009 e l'insediamento di un nuovo esecutivo, la Repubblica moldova ha lanciato un ambizioso programma di riforme volte al consolidamento della democrazia, dell'economia di mercato e dei principi dello Stato di diritto, oltre che implicitamente destinate a permettere un progressivo avvicinamento del paese all'UE. Le nuove realtà politiche e l'impostazione adottata dal governo della Repubblica moldova in merito ai processi di riforma intesi a conseguire l'allineamento alle norme europee offrono nuove opportunità di cooperazione tra gli enti pubblici locali e regionali della Moldova e dell'UE;

2.

esprime apprezzamento per l'avvio, nel gennaio 2010, dei negoziati relativi al nuovo accordo di associazione, che metterà in rilievo l'importanza della cooperazione tra l'Unione e la Repubblica moldova e permetterà l'avvicinamento tra le due parti. Il nuovo accordo - il cui ambizioso contenuto va ben oltre la tradizionale cooperazione tra le due parti - contribuirà non solo a registrare passi in avanti nel dialogo politico, ma anche ad incrementare lo sviluppo economico e il benessere dei cittadini del paese. L'accordo di associazione contemplerà inoltre la creazione di una zona di libero scambio approfondito e di vasta portata, che consentirà l'integrazione economica della Moldova nel mercato dell'UE grazie all'intensificarsi delle relazioni commerciali e degli investimenti, il che permetterà di ampliare la cooperazione tra i soggetti economici a livello locale e regionale;

3.

si compiace dell'avvio di un dialogo sulla liberalizzazione del regime dei visti, che comporterà la possibilità per i cittadini della Moldova di recarsi, senza obbligo di visto, nei paesi dello spazio Schengen. Nello stesso ordine di idee, considera di particolare interesse la firma dell'accordo sul traffico frontaliero locale tra la Romania e la Repubblica moldova, entrato in vigore nel marzo 2010, che consente ai cittadini della Moldova che risiedono in un raggio di 50 km dalla frontiera tra i due paesi di viaggiare sulla medesima distanza in territorio rumeno. Ritiene che tale accordo contribuirà ad intensificare i contatti interpersonali e le relazioni tra gli enti locali lungo la frontiera esterna dell'UE con la Moldova e costituirà, pertanto, un importante passo in avanti nell'eliminazione degli ostacoli amministrativi all'approfondimento dei partenariati transfrontalieri;

4.

accoglie con favore il lancio del programma Rethink Moldova, avvenuto il 24 marzo a Bruxelles, poiché esso offre una visione strategica della riforma di settori chiave per il paese e definisce le priorità di sviluppo nel medio periodo (2011-2013) sulla base di tre pilastri: la governance responsabile; il rilancio e lo sviluppo economico; e l'investimento nel capitale umano;

5.

prende atto che la Commissione europea ha invitato il Comitato delle regioni a partecipare alle attività organizzate nel quadro delle piattaforme 1 (Democrazia, buongoverno e stabilità) e 4 (Contatti interpersonali). Sarebbe opportuno, tuttavia, che il CdR venisse consultato anche per i lavori delle altre due piattaforme, le quali prevedono attività che richiedono la partecipazione diretta degli enti pubblici locali e regionali. Quale esempio significativo si può citare la cooperazione con la Moldova nel settore della politica regionale, ispirata alle buone pratiche della politica di coesione dell'UE (Piattaforma 2: Integrazione economica e convergenza con le politiche settoriali dell'UE);

6.

auspica che il presente parere d'iniziativa contribuisca a rafforzare la democrazia a livello locale e regionale nella Repubblica moldova e dia un nuovo impulso alla realizzazione di azioni concrete nell'ambito delle iniziative previste dalla politica europea di vicinato, con particolare riferimento al partenariato orientale. Il parere è incentrato sulla ricerca di possibili soluzioni a problemi comuni all'UE e alla Moldova grazie a una più intensa cooperazione regionale e transfrontaliera tra gli enti regionali e locali delle due parti;

7.

constata che gli enti regionali e locali della Repubblica moldova dispongono di una serie di vantaggi competitivi nelle loro relazioni con l'UE rispetto ai loro omologhi di altri Stati membri del partenariato orientale: oltre al fatto che il paese confina direttamente con le frontiere esterne dell'Unione, occorre infatti tener presenti anche le dimensioni del suo territorio e l'atteggiamento di apertura del governo centrale nei confronti della cooperazione territoriale europea. Conformemente a una tradizione consolidatasi nel corso del processo di attuazione di vari strumenti della politica europea di vicinato (ad esempio, il programma di cooperazione transfrontaliera Moldova-Romania-Ucraina 2007-2013), e grazie anche alle sue dimensioni ridotte, sia il territorio della Repubblica moldova nel suo insieme che i singoli enti regionali e locali del paese sono ammissibili alla realizzazione di determinati progetti finanziati nel quadro di partenariati transfrontalieri. È naturale che ci si conformi a questa tradizione anche per le iniziative nel settore della coesione territoriale lungo le frontiere esterne dell'UE previste nell'ambito del partenariato orientale;

8.

si compiace del fatto che tra le cinque priorità strategiche del programma di attività per il periodo 2009-2013 della Repubblica moldova, intitolato Integrazione europea: libertà, democrazia, prosperità, figurino il decentramento dei poteri e la garanzia delle autonomie locali; auspica altresì che il decentramento rappresenti una scelta politica iscritta in via definitiva nel calendario delle riforme interne del paese;

9.

ritiene importante che le elezioni amministrative generali, previste nell'estate del 2011, siano organizzate conformemente ai principi di democrazia locale stabiliti dall'UE, in modo da far registrare un miglioramento graduale e misurabile dell'operato del governo e delle autorità elettorali rispetto alle elezioni amministrative del 2007, il cui svolgimento era stato giudicato dalla comunità internazionale libero ma solo parzialmente regolare.

Il processo decisionale e le principali priorità a livello locale e regionale

10.

osserva che il governo della Repubblica moldova è impegnato in un processo di riflessione di ampio respiro sulle esigenze di modernizzazione e di riforma nel campo dell'autonomia locale e regionale; attende perciò con vivo interesse la realizzazione delle seguenti riforme: un autentico decentramento amministrativo e fiscale, la compiuta attuazione di politiche di perequazione finanziaria e di assegnazione delle risorse a livello locale e regionale, l'ampliamento della base fiscale delle amministrazioni locali, la promozione dello sviluppo di servizi pubblici da parte di partenariati pubblico-privati e il rafforzamento delle capacità amministrative degli enti pubblici di livello subnazionale;

11.

raccomanda, in considerazione dei recenti sviluppi riguardanti l'Unione europea, che gli enti regionali e locali siano coinvolti nei negoziati sul nuovo accordo di associazione tra la Moldova e l'UE, con un ruolo consultivo o nell'ambito di una partecipazione istituzionalizzata. Questa consultazione potrebbe assumere la forma di un dialogo paritetico, strutturato e permanente con le associazioni rappresentative degli enti regionali e locali nel quadro dei negoziati relativi a quei capitoli del futuro accordo di associazione che presuppongono la partecipazione diretta delle amministrazioni pubbliche a livello locale, e cioè: riforme interne; turismo; agricoltura e sviluppo rurale; istruzione, formazione e gioventù; cooperazione transfrontaliera e regionale; rafforzamento delle capacità istituzionali, ecc. Per il momento, tuttavia, nell'elenco delle istituzioni che partecipano ai negoziati, in base all'organigramma elaborato di comune accordo dalle parti, non figura nessun ente locale e regionale né nessuna delle associazioni rappresentative di tali enti;

12.

accoglie con favore l'istituzione, in data 20 maggio 2010, della commissione parlamentare ad hoc per la riforma e il completamento del quadro normativo relativo al processo di decentramento e di consolidamento delle autonomie locali, con lo specifico mandato di assicurare la continuità delle misure concrete di garanzia dei principi costituzionali su cui si fondano l'autonomia locale e il decentramento dei servizi pubblici, nel più rigoroso rispetto della Carta europea dell'autonomia locale; esprime apprezzamento per l'intenzione della commissione parlamentare di svolgere una valutazione esaustiva del quadro normativo che comprenda un esame a 360 gradi delle attività degli enti regionali e locali, poiché ciò consentirà di attuare il processo di decentramento nella sua interezza, anche nei suoi aspetti settoriali, ad esempio nel campo dell'istruzione, della sanità, della protezione sociale, della tutela dell'ambiente, dell'ordine pubblico, ecc.; auspica la tempestiva applicazione delle misure di riforma volte al consolidamento delle autonomie locali, affinché i meccanismi di attuazione possano essere già interamente operativi per lo svolgimento delle elezioni amministrative generali dell'estate 2011;

13.

è del parere che, al fine di ottenere il consenso di tutti i soggetti interessati sul metodo più appropriato da seguire, debba essere avviato un dialogo aperto e sistematico con le associazioni nazionali degli enti regionali e locali; si compiace dell'impegno profuso di recente per riunire tutti gli enti regionali e locali della Repubblica moldova in un'unica associazione nazionale non politicizzata, incaricata di rappresentarli nelle loro relazioni con le autorità centrali; invita le autorità della Moldova a valutare l'opportunità di accordare a tali enti territoriali il diritto di iniziativa legislativa; invita l'amministrazione pubblica centrale e gli enti regionali e locali a procedere di pari passo nelle loro iniziative di riforma: un simile sforzo congiunto consentirebbe al tempo stesso di decidere quali competenze debbano rimanere nella sfera del governo centrale e quali invece - accompagnate da un'adeguata copertura finanziaria - possano essere delegate o, nella misura in cui siano disponibili le necessarie capacità amministrative, trasferite agli enti regionali e locali;

14.

osserva che il fatto che gli enti regionali e locali non siano abituati a una gestione autonoma, sistematica e fondata su solide basi delle finanze pubbliche a livello locale comporta un'inevitabile riduzione della loro capacità di farsi integralmente carico delle responsabilità gestionali nel settore dei fondi europei, il quale richiede, oltre a capacità amministrative e di pianificazione strategica adeguate, risorse sufficienti a coprire l'importo del contributo finanziario locale; constata che, nell'ottica di una crescente rilevanza dei programmi destinati alle comunità locali e regionali vicine alle frontiere esterne dell'Unione, il rafforzamento dell'autonomia finanziaria degli enti pubblici locali rappresenta una componente essenziale del processo di ricerca di possibili soluzioni a problemi comuni all'UE e alla Moldova grazie alla cooperazione regionale e transfrontaliera tra gli enti regionali e locali delle due parti;

15.

attende con interesse l'attuazione di un sistema di gestione delle finanze pubbliche locali equo, trasparente e affidabile, contraddistinto dalle seguenti caratteristiche: l'eliminazione di una serie di prassi rigide e clientelari, fondamenta di un sistema poco equilibrato e discrezionale di assegnazione delle risorse di bilancio alle comunità locali; nessuna possibilità per gli altri livelli amministrativi di incidere sulla struttura delle entrate accumulate; il rafforzamento dell'indipendenza delle procedure di bilancio a livello locale e la garanzia di disporre di adeguate fonti di reddito e di un gettito fiscale derivante dalla riscossione di imposte proprie, il che consentirà la gestione autonoma delle risorse proprie e, di conseguenza, l'elaborazione di politiche di sviluppo economico locale; la capacità, garantita da risorse finanziarie adeguate, di farsi carico delle competenze delegate agli enti locali dalle autorità centrali dello Stato; l'utilizzo delle procedure di perequazione finanziaria come autentici strumenti per fornire sostegno alle comunità svantaggiate; una ripartizione trasparente delle risorse, per far sì che tutti gli enti locali gestiscano le loro finanze in modo prevedibile; la tutela dell'autonomia finanziaria degli enti regionali e locali contro eventuali ingerenze di poteri pubblici di livello più alto;

16.

osserva che la mancanza di una chiara distinzione tra le competenze dei poteri pubblici locali e quelle dei poteri centrali ostacola un'efficiente attuazione del processo di decentramento e che la sovrapposizione di responsabilità dei diversi livelli della pubblica amministrazione incide negativamente sulla qualità dei servizi pubblici; auspica che le riforme previste in questo campo assicurino che le risorse assegnate siano proporzionali alle competenze attribuite; sottolinea che la delega di competenze agli enti pubblici locali da parte dei poteri centrali può avvenire soltanto in condizioni di parità tra le parti, di copertura integrale dei costi e di tutela giuridica dell'autonomia locale; ritiene che la vigilanza amministrativa sull'esercizio delle competenze delegate dai poteri centrali agli enti locali non debba finire per tradursi in un vero e proprio controllo degli enti locali da parte del governo centrale.

La cooperazione transfrontaliera e regionale

17.

condivide il parere che la Repubblica moldova debba seguire con attenzione il recente dibattito sul futuro della politica europea di sviluppo spaziale, dibattito avviato dall'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, il quale fa esplicito riferimento ad un nuovo concetto di coesione territoriale. È probabile che tale politica, che rappresenta una sintesi tra la politica territoriale e la politica di coesione dell'UE, comporterà dopo il 2013 delle ripercussioni concrete per i paesi partner e, nel contempo, un'intensificazione della cooperazione esterna tra gli enti regionali e locali nel quadro della politica europea di vicinato;

18.

si compiace del fatto che di recente la Repubblica moldova abbia messo definitivamente a punto un quadro normativo e istituzionale per lo sviluppo regionale simile a quello in vigore negli Stati membri dell'UE; esprime apprezzamento per la creazione delle «regioni di sviluppo», ossia di unità territoriali funzionali che costituiscono il quadro per la pianificazione, la valutazione e l'attuazione della politica di sviluppo regionale, cui si applica la nomenclatura delle unità territoriali statistiche dell'UE (NUTS); accoglie con favore l'istituzione del Consiglio nazionale di coordinamento dello sviluppo regionale e del Fondo nazionale per lo sviluppo regionale, con una dotazione annuale pari all'1 % delle entrate del bilancio dello Stato (circa 8 milioni di euro nel 2010); sottolinea l'importanza di ripartire le risorse finanziarie del Fondo sulla base di un meccanismo di finanziamento dello sviluppo regionale trasparente e sostenibile;

19.

attende con vivo interesse maggiori dettagli sul ruolo che ricopriranno nelle regioni di sviluppo le Agenzie di sviluppo regionale, istituite di recente, ai fini del coordinamento delle iniziative nel loro settore di competenza, nonché della realizzazione di progetti di sviluppo regionale volti a conseguire una crescita economica sostenibile delle regioni; raccomanda di rafforzare le capacità operative dei consigli regionali per lo sviluppo - composti, sulla base di criteri paritetici, da rappresentanti degli enti regionali e locali, da un lato, e da rappresentanti del settore privato e della società civile, dall'altro - e sottolinea altresì l'esigenza fondamentale di coinvolgere a pieno titolo tali enti nel processo di monitoraggio e valutazione dell'attuazione della politica di sviluppo regionale;

20.

dal momento che in Moldova sono già operativi un meccanismo e un quadro istituzionale di sviluppo regionale compatibili con le norme europee, raccomanda l'elaborazione - sulla falsariga dei programmi della politica di coesione dell'UE - di programmi pilota di sviluppo regionale incentrati in via prioritaria sull'interconnessione tra le reti energetiche e di trasporto (comprese le reti ferroviarie) del paese e quelle dell'Unione, come pure sul fabbisogno di infrastrutture locali, sul capitale umano e sulle piccole e medie imprese; insiste sul fatto che questi progetti potranno apportare dei benefici se verranno destinati in primo luogo alle aree svantaggiate e alle regioni caratterizzate da un maggiore ritardo di sviluppo e da una crescita economica insufficiente;

21.

dato che le istituzioni responsabili dello sviluppo regionale sono già perfettamente operative, raccomanda che l'UE subordini l'erogazione di un sostegno di bilancio a favore del settore dello sviluppo rurale della Repubblica moldova nel 2010 all'assegnazione di parte di tale finanziamento al Fondo nazionale per lo sviluppo regionale;

22.

ritiene che le iniziative di cooperazione transfrontaliera costituiscano un'importante fonte di finanziamento dei progetti di sviluppo regionale, sia nel quadro degli strumenti della politica europea di vicinato (programma di cooperazione transfrontaliera Moldova-Romania-Ucraina 2007-2013, programma operativo comune per il bacino del Mar Nero 2007-2013) che in quello della cooperazione nell'ambito delle tre euroregioni di cui la Moldova fa parte: Basso Danubio (Romania-Moldova-Ucraina), Siret-Prut-Nistru (Romania-Moldova), Alto Prut (Romania-Moldova-Ucraina). Un'iniziativa avviata di recente al fine di rafforzare la fiducia reciproca è la creazione dell'euroregione del Nistru (Moldova-Ucraina), che dovrebbe coinvolgere anche enti locali della riva sinistra del fiume Nistru, cioè di territori non controllati dalle autorità centrali di Chișinău. I confini delle tre regioni di sviluppo Centro, Nord e Sud coincidono quasi perfettamente con la delimitazione delle unità amministrativo-territoriali della Repubblica moldova incluse nelle tre euroregioni citate. I problemi da affrontare in via prioritaria, nella prospettiva dei partenariati transfrontalieri, sono costituiti dagli ostacoli amministrativi (tassazione, regime dei visti) e dalle limitate capacità disponibili a livello locale e regionale per la definizione e lo sviluppo di progetti di qualità;

23.

è del parere che il fitto programma di riforme dei livelli amministrativi locale e regionale, da attuare nel breve periodo, debba essere integrato da un costante scambio di esperienze al fine di adottare le migliori pratiche degli enti regionali e locali degli Stati membri dell'UE. Occorre quindi promuovere contatti più intensi finalizzati a favorire il trasferimento di conoscenze, attraverso forme specifiche di cooperazione tra enti territoriali: gemellaggi istituzionali o tra comunità, attività di formazione, visite di studio, partecipazione - in qualità di membri o di osservatori - di associazioni nazionali di enti regionali e locali della Moldova alle assemblee dei rappresentanti degli enti territoriali dell'UE. Sebbene di recente siano state realizzate attività di questo tipo, si è trattato solamente di azioni ad hoc: è quindi necessario sistematizzarle facendole confluire in un programma di vasta portata volto al consolidamento delle capacità istituzionali degli enti regionali e locali e all'assimilazione delle buone pratiche. Parallelamente, va accolta con favore l'iniziativa di elaborare - sulla base delle disposizioni del nuovo accordo di associazione - un accordo quadro di cooperazione tra gli enti regionali e locali della Moldova e quelli degli Stati membri dell'UE;

24.

incoraggia l'avvio di negoziati preparatori per un memorandum d'intesa e la firma di un tale documento tra la direzione generale della Politica regionale della Commissione europea e l'autorità responsabile dell'attuazione della politica di sviluppo regionale in Moldova (Ministerul Constructiilor și Dezvoltării Regionale = ministero dell'Edilizia e dello sviluppo regionale): il memorandum servirà a promuovere il dialogo sulla politica e la cooperazione regionali (nel quadro del partenariato orientale) e a rafforzare le capacità amministrative nel settore dello sviluppo regionale a livello sia nazionale che regionale;

25.

promuove il consolidamento delle capacità istituzionali e lo sviluppo di un programma di gemellaggio istituzionale (twinning) tra le agenzie di sviluppo regionale, istituite di recente nel paese, ed enti omologhi dell'UE, ma anche con organizzazioni non governative (Eurada - Associazione europea delle agenzie di sviluppo regionale) e con associazioni di enti regionali e locali come il Congresso degli enti pubblici locali della Repubblica moldova (CALM), da poco istituito; propone di valutare la possibilità di accordare agli enti regionali e locali della Moldova lo statuto di osservatori presso talune istituzioni dell'UE attive nel settore della politica regionale (Comitato delle regioni e Comitato economico e sociale europeo).

Bruxelles, 6 ottobre 2010

La presidente del Comitato delle regioni

Mercedes BRESSO


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