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Document 52006IP0243

Risoluzione del Parlamento europeo sul Libro verde sull'efficienza energetica: fare di più con meno (2005/2210(INI))

GU C 298E del 8.12.2006, p. 273–282 (ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, SK, SL, FI, SV)

52006IP0243

Risoluzione del Parlamento europeo sul Libro verde sull'efficienza energetica: fare di più con meno (2005/2210(INI))

Gazzetta ufficiale n. 298 E del 08/12/2006 pag. 0273 - 0282


P6_TA(2006)0243

Efficienza energetica (Libro verde)

Risoluzione del Parlamento europeo sul Libro verde sull'efficienza energetica: fare di più con meno (2005/2210(INI))

Il Parlamento europeo,

- visto il Libro verde della Commissione sull'efficienza energetica: fare di più con meno (COM(2005)0265),

- vista la direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2002, sul rendimento energetico nell'edilizia [1],

- vista la direttiva 2004/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell' 11 febbraio 2004, sulla promozione della cogenerazione basata su una domanda di calore utile nel mercato interno dell'energia [2] ("Direttiva sulla cogenerazione"),

- vista la direttiva 2005/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 luglio 2005, relativa all'istituzione di un quadro per l'elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia [3],

- vista la direttiva 2006/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 aprile 2006 sull'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici [4],

- vista la direttiva 92/75/CEE del Consiglio, del 22 settembre 1992, concernente l'indicazione del consumo di energia e di altre risorse degli apparecchi domestici, mediante l'etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti [5],

- vista la proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio concernente il Settimo programma quadro di attività comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-2013) (COM(2005)0119) ("Settimo programma quadro"),

- vista la propria risoluzione del 14 marzo 2001 sulla comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni "Piano d'azione per migliorare l'efficienza energetica nella Comunità europea" [6],

- vista la propria risoluzione del 6 luglio 2000 sulla seconda relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sullo stato di liberalizzazione dei mercati dell'energia [7],

- visto l'articolo 45 del proprio regolamento,

- visti la relazione della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia e i pareri della commissione per i problemi economici e monetari, della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e della commissione per i trasporti e il turismo (A6-0160/2006),

A. considerando che l'efficienza energetica esprime la relazione tra l'energia fornita e l'energia utilizzata,

B. considerando che il consumo energetico è storicamente legato alla crescita economica e che il miglioramento dell'efficienza energetica implica il superamento della correlazione positiva tra consumo energetico e rendimento economico, migliorando così l'intensità energetica dell'economia,

C. considerando che la conservazione dell'energia può risultare da miglioramenti apportati all'efficienza energetica,

D. considerando che l'efficienza energetica costituisce la risposta più grande, più rapida e più economica alle sfide della sicurezza energetica, al levitare e alla volatilità dei prezzi dell'energia e agli aspetti ambientali,

E. considerando che il consumo di energia è aumentato annualmente nell'Unione europea a un tasso medio dell'1 % e che l'intensità energetica è diminuita di un terzo negli ultimi 35 anni; che tale tasso ha però conosciuto recentemente un brusco calo,

F. considerando che la Commissione ha calcolato che l'UE potrebbe risparmiare il 20 % del suo consumo di energia in modo efficace sotto il profilo dei costi basandosi su studi che non tengono conto degli elevati prezzi dell'energia praticati oggigiorno e che continueranno ad essere praticati in futuro,

G. considerando che le riduzioni dell'intensità energetica non comportano una riduzione della crescita del PIL,

H. considerando che l'efficienza energetica contribuisce in modo significativo ad accrescere la competitività dell'UE e l'occupazione a raggiungere gli obiettivi di Lisbona,

I. considerando che, secondo le stime effettuate, il consumo lordo di energia negli edifici, nei trasporti e nell'industria ammonta rispettivamente al 27 %, al 20 % e al 18% del consumo totale,

J. considerando che nel 2004 l'uso finale di energia nell'UE a 25 era così ripartito: 28 % nel settore industriale, 31% nei trasporti e 41% nell'edilizia,

K. considerando che le perdite nella trasmissione e nella distribuzione elettrica ammontano in media tra il 10 % e il 12 %, a seconda dalla distanza tra il fornitore e il consumatore, mentre le perdite nella trasmissione e distribuzione del calore sono più variabili e dipendono non soltanto dalla distanza ma anche dal metodo di isolazione,

L. considerando che un sistema di valutazione comparativa armonizzato a livello comunitario e non burocratico può rappresentare un utile strumento per misurare i guadagni in termini di efficienza energetica,

M. considerando che sono già in vigore diversi testi legislativi relativi all'efficienza energetica, che un altro dovrà essere recepito entro l'anno e che il 1o giugno 2007 gli Stati membri dovranno presentare il loro primo piano d'azione nazionale sull'efficienza energetica,

N. considerando che un corretto recepimento delle direttive esistenti offrirebbe un importante contributo al miglioramento dell'efficienza energetica, riducendo così l'intensità energetica della nostra economia in un modo efficace sotto il profilo dei costi;

O. considerando, inoltre, che il calcolo dell'efficacia sotto il profilo del costi deve comprendere i costi dell'inerzia e dei previsti vantaggi economici derivanti dalla prime azioni e dall'innovazione nonché dall'apprendimento tecnologico che faranno scendere i costi degli interventi,

P. considerando che non esiste una direttiva quadro per l'efficienza energetica nel settore dei trasporti,

Q. considerando che il nuovo accordo sul quadro finanziario ha considerevolmente ridotto il bilancio per la ricerca e lo sviluppo,

R. considerando che i consumatori possono disporre di apparecchiature e tecnologie efficaci sotto il profilo energetico, quali le pompe di calore, i contatori intelligenti, sistemi di lettura intelligente dei contatori con controllo a distanza, e i "top boxes" per le caldaie a gas, come pure di servizi energetici, ma che la penetrazione sul mercato di tali merci e servizi è ancora poco significativa, nonostante la strategia di Lisbona dia grande importanza al sostegno di nuove imprese nel settore delle tecnologie pulite, considerate un nuovo potenziale sbocco occupazionale,

S. considerando la necessità di un'ambiziosa politica in materia di efficienza energetica onde colmare la lacuna fra le possibilità tecniche e gli effettivi utilizzi,

T. considerando che la responsabilità dell'industria di contribuire al miglioramento dell'efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni di CO2 deve essere vista sullo sfondo del sostegno fornito a una produzione industriale rispondente a norme elevate di efficienza e di emissioni e allo sviluppo di tecnologie innovative,

U. considerando che molti consumatori ritengono di non avere informazioni adeguate su un efficace consumo dell'energia e sui costi reali dell'energia ma sarebbero disposti a cambiare le loro abitudini in tal senso, se fossero offerte opzioni tariffarie diverse e se potessero essere debitamente informati, attraverso un ampio sistema di etichettatura, sull'efficienza energetica di apparecchiature e veicoli,

V. considerando che entro il 2020 l'Unione europea dovrebbe diventare l'economia più sostenibile e efficiente in termini energetici del mondo,

W. considerando che la dimensione europea, nazionale, locale e regionale e tutti i soggetti interessati nonché gli esperti indipendenti devono cooperare strettamente in materia di efficienza energetica;

1. esorta gli Stati membri a dare piena attuazione alle direttive europee nel settore dell'efficienza energetica, in particolare quelle sul rendimento energetico nell'edilizia, sulla promozione della cogenerazione, sulla liberalizzazione dei mercati dell'energia e sull'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici;

2. chiede alla Commissione di provvedere affinché gli Stati membri attuino pienamente l'intera normativa dell'UE in materia di energia; propone di accelerare le procedure di infrazione per dare più credibilità alle istituzioni nell'applicazione del diritto europeo;

3. ricorda che se gli Stati membri attuassero integralmente la normativa dell'UE esistente, sarebbe già raggiunto in misura del 50 % l'obiettivo dell'Unione di risparmiare il 20 % dell'energia entro il 2020;

4. chiede alla Commissione di fornire informazioni chiare e accessibili sullo stato dell'attuazione delle direttive dell'UE in materia di energia e chiede alla Commissione di elaborare aggiornamenti mensili da pubblicare sul sito web della Direzione Generale energia e trasporti della Commissione;

5. chiede alla Commissione di analizzare l'interazione tra i diversi atti legislativi (ad esempio le direttive sullo scambio di emissioni, sui grandi impianti a combustione, sulla prevenzione e il controllo integrati dell'inquinamento, sulla cogenerazione di energia elettrica e terminca, ecc.) nel promuovere l'efficienza energetica nonché il suo impatto sui settori interessati;

6. chiede alla Commissione di agire immediatamente, laddove possibile, secondo la procedura di comitatologia sulla base delle direttive esistenti; fa osservare in proposito l'obbligo della Commissione nel quadro della direttiva 2005/32/CE di adottare provvedimenti di esecuzione fino al maggio 2007 per i gruppi di prodotti che offrono elevate potenzialità per una riduzione efficace sotto il profilo dei costi delle emissioni di gas ad effetto serra;

7. attende con interesse il piano d'azione sull'efficienza energetica della Commissione e vigilerà in particolare sulla sua coerenza con la legislazione precedente;

8. invita la Commissione a delineare nel piano d'azione europeo per l'efficienza energetica vari scenari onde enucleare le incidenze sui consumi energetici, sul mix energetico e sulla riduzione di CO2;

9. richiama l'attenzione sul fatto che il prezzo del greggio su cui è basato l'obiettivo di risparmio energetico fissato nel Libro Verde al 20 % è ora notevolmente più elevato, il che si traduce in un notevole aumento dell'efficacia rispetto ai costi delle misure di efficienza energetica; invita pertanto la Commissione ad aumentare conformemente l'obiettivo di risparmio;

10. invita la Commissione a proporre nel piano d'azione per l'efficienza energetica azioni concrete a livello sia europeo che nazionale;

11. invita la Commissione a proporre un approccio coerente per tutelare l'approvvigionamento energetico, rafforzare l'efficienza energetica e promuovere le energie rinnovabili; ritiene che le varie politiche settoriali debbano integrarsi reciprocamente per quanto riguarda tale materia e che, dato il numero di iniziative, normative e progetti attualmente esistenti nell'Unione europea, in molti casi è impossibile per il consumatore riconoscerne i rispettivi obiettivi;

12. ritiene che maggiori investimenti nelle fonti di energia rinnovabili e nelle tecnologie di risparmio energetico rivestano un'importanza fondamentale in quanto costituiscono strumenti fondamentali attraverso i quali ridurre la domanda energetica, lottare contro il cambiamento climatico e garantire l'approvvigionamento energetico, e che l'Unione europea potrebbe ampiamente beneficiare delle esportazioni di queste tecnologie in paesi che, a causa del prevedibile aumento esponenziale del consumo energetico, saranno obbligati a investire somme considerevoli nelle tecnologie ambientali; chiede pertanto che il Settimo programma quadro preveda una cospicua dotazione finanziaria a favore di queste tecnologie;

13. invita la Commissione a fissare, di concerto con gli Stati membri e il Parlamento europeo e tenendo pienamente conto dei dati scientifici ed economici, un obiettivo ambizioso ma realistico che preveda un miglioramento del 20 % dell'efficienza energetica entro il 2020 e a fissare singoli obiettivi per diversi settori, prendendo in considerazione le circostanze nazionali e i progressi conseguiti in passato dagli Stati membri e la loro capacità di adeguamento alle normative che stanno per essere adottate e a quelle già in vigore ma non ancora applicate;

14. sottolinea che l'obiettivo concordato nell'ambito della direttiva 2006/32/CE, del 9% in nove anni, può essere soltanto un obiettivo minimo; sottolinea inoltre che in ogni paese, nonostante diversi sviluppi, l'obiettivo di risparmio supera largamente l'1 % annuo; ravvisa la necessità di maggiori risparmi energetici a fronte di previsti crescenti consumi energetici;

15. si augura che la Commissione valuti le sue proposte considerandone le incidenze sui più vulnerabili, rileva che varie proposte di tassazione rischiano di far pesare un onere sproporzionato su tali persone;

16. rileva l'esigenza che gli Stati membri adottino piani d'azione nazionali per l'efficienza energetica basati su obiettivi annui vincolanti che siano ambiziosi e realistici; invita gli Stati membri a fornire un adeguato finanziamento alle agenzie e ai programmi di esecuzione a livello nazionale e locale;

17. propone che la Commissione effettui una valutazione dell'impatto dei costi amministrativi legati all'introduzione di un sistema di controllo dei guadagni in termini di efficienza energetica; ritiene che il principio costi-benefici dovrebbe essere applicato a ciascuna iniziativa legislativa concernente l'efficienza energetica, tenuto conto dei costi economici del riscaldamento globale e dell'insicurezza energetica, dato che l'efficienza energetica è importante ai fini della riduzione delle emissioni di CO2 e del miglioramento della sicurezza degli approvvigionamenti;

18. propone che la Commissione faccia una valutazione sistematica dell'utilità attesa e una gerarchizzazione delle azioni proposte, onde dare la priorità ai settori e alle misure che, se applicate, avranno un risultato importante e immediato e saranno esempi positivi per gli stati e i cittadini; è dell'avviso che questi elementi siano presi in considerazione anche nei programmi d'azione nazionali;

19. ritiene che le agenzie locali per l'energia e l'ambiente debbano essere supportate finanziariamente anche tramite la creazione di un fondo per l'efficienza energetica, orientato particolarmente ai progetti e ai programmi diffusi sul territorio. È necessario inoltre promuovere e diffondere la figura professionale del "facilitatore" ovvero di esperti che dispongono di una conoscenza a largo spettro delle tematiche energetiche e delle relative tecnologie, di numerosi contatti nei settori particolari e che siano capaci di fare da tramite tra l'amministrazione pubblica e gli investitori del settore;

20. ritiene che, in sede di predisposizione dei fondi di coesione e dei fondi strutturali, debba essere considerata la partecipazione degli enti locali e regionali, essendo inteso che occorre altresì tener conto di essi nell'ambito dei programmi di sostegno dell'Unione europea specie in sede di integrazione del programma "Energia intelligente per l'Europa" nel programma quadro "Competitività e Innovazione" (CIP);

21. invita la Commissione a valutare le misure di efficienza energetica al fine di accertare l'accettazione delle stesse da parte dei consumatori, e a concentrare gli sforzi esclusivamente su quelle misure che sono in grado di produrre quanto prima risultati evidenti;

22. chiede che tutte le misure proposte siano applicate in funzione delle loro incidenze sulle piccole e medie imprese (PMI) e sulla loro concorrenzialità; sottolinea l'importante ruolo che svolgono le PMI nell'attuare le possibilità di efficienza energetica in campo industriale; è consapevole del fatto che l'attuazione delle misure di efficienza energetica richieste dalla legislazione europea potrebbe risultare problematica per le PMI; invita la Commissione a prestare particolare attenzione a tale questione, fornendo, qualora sia possibile sotto il profilo tecnico ed economico, l'opportuna assistenza, non solo mediante gli aiuti comunitari, ma altresì promuovendo l'accesso delle PMI all'informazione e allo scambio sulle migliori tecnologie e prassi disponibili;

23. fa osservare la necessità di sostenere gli sforzi volti a migliorare l'efficienza energetica utilizzando fondi pubblici; ritiene che il finanziamento pubblico debba essere consentito soltanto laddove sia essenziale, in particolare nelle fasi iniziali delle azioni, e che successivamente esso debba essere ritirato e sostituito da meccanismi di mercato;

24. è consapevole del fatto che i nuovi Stati membri possano incontrare difficoltà nel fornire i finanziamenti destinati all'attuazione di una serie di misure efficaci sotto il profilo dei costi in materia di efficienza energetica in virtù dei costi preventivi di tali provvedimenti, in particolare nel settore dell'edilizia abitativa; invita pertanto la Commissione a provvedere allo stanziamento, a titolo del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), di adeguati finanziamenti strutturali destinati al settore degli alloggi quale requisito minimo per garantire che i nuovi Stati membri possano utilizzare fino al 10% dei finanziamenti totali a titolo del FESR per il miglioramento dell'efficienza energetica nel settore dell'edilizia abitativa;

25. resta dell'opinione che il completamento della liberalizzazione dei mercati dell'energia sia essenziale per promuovere la competitività, il livello dei prezzi energetici, la sicurezza dell'approvvigionamento e l'efficienza energetica, e chiede pertanto alla Commissione di seguire e di promuovere con maggiore incisività l'attuazione del processo di liberalizzazione negli Stati membri, ma appoggia l'istituzione di un quadro più bilanciato riguardante la promozione degli investimenti volti a migliorare l'innovazione e la concorrenza; rileva che in tale contesto occorre migliorare le capacità regolamentari degli Stati membri e dell'UE;

26. ritiene che l'adozione di incentivi economici e di strumenti finanziari sia di importanza decisiva per promuovere, come di dovere, i nuovi investimenti, i nuovi prodotti e servizi di efficienza energetica; ritiene che per tale motivo si debba definire in modo esatto e trasparente la funzione degli incentivi economici, tenendo conto, fra le altre cose, anche della competitività dei prodotti e delle imprese europee;

27. chiede alla Commissione di promuovere un ambiente legislativo che appoggi e incoraggi pienamente tutte le potenzialità offerte dagli impianti di cogenerazione ad alta efficienza, in particolare per gli usi industriali nonché la micro-cogenerazione per le PMI, e chiede agli Stati membri di applicare la direttiva sulla cogenerazione secondo modalità che riflettano un approccio realistico ed economicamente fattibile ed evitino di erigere ostacoli a questo tipo di investimento; invita gli Stati membri ad avvalersi pienamente e sviluppare le tecniche disponibili, quali per esempio la cogenerazione e la trigenerazione per compensare gli odierni sprechi di energia in ambito industriale e di produzione energetica;

28. sollecita gli Stati membri ad applicare in toto la direttiva sulla cogenerazione per conseguire l'ampio potenziale di risparmi energetici derivanti dalla cogenerazione; chiede un'iniziativa europea sulla cogenerazione a completamento della direttiva così da garantire risultati chiari e visibili nei prossimi anni; è dell'avviso che la promozione della cogenerazione sia inserita in tutti i settori politici comunitari collegati, come l'ambiente, la ricerca, l'istruzione, la concorrenza, l'industria, il commercio e la politica regionale;

29. ritiene che le misure fiscali sarebbero più efficaci come incentivo che come deterrente e dovrebbero essere utilizzate come uno strumento per favorire l'efficienza energetica e per velocizzare l'introduzione di soluzioni di efficienza energetica; sottolinea la necessità di tener conto del principio "chi inquina paga" anche nell'ambito dei sistemi tributari;

30. ritiene che la fiscalità svolga un ruolo importante ai fini del miglioramento dell'efficienza energetica; ritiene sia necessario adoperarsi per garantire che i sistemi fiscali nazionali degli Stati membri operino una discriminazione positiva nei confronti delle prassi che privilegiano l'efficienza energetica;

31. ritiene che le banche multilaterali e le istituzioni finanziarie pubbliche dovrebbero creare un Fondo per l'efficienza energetica finalizzato al finanziamento di progetti inerenti all'efficienza energetica; ritiene che obiettivi in materia di efficienza energetica dovrebbero a loro volta essere integrati in altre politiche settoriali, come la politica fiscale, dei trasporti e di coesione; reputa che occorra proporre sistemi di finanziamento innovativi e strumenti contrattuali, come micro-crediti e joint ventures fra società private e comuni, così da coinvolgere attivamente gli operatori e i detentori del potere decisionale a livello locale;

32. reputa necessario, sulla scorta dell'esperienza positiva maturata nel settore degli elettrodomestici, prendere in considerazione la possibilità di estendere l'etichettatura dell'efficienza energetica, o altre modalità di informazione dei consumatori, anche ad altri prodotti;

33. invita la Commissione e gli Stati membri a incoraggiare le autorità locali a intraprendere azioni innovative per assicurare un impiego efficiente delle risorse energetiche, compreso un aumento della produzione di energia da fonti alternative, ricorrendo a sgravi fiscali e ad un maggiore supporto finanziario da parte dell'UE;

34. ritiene che ci dovrebbero essere incentivi per il miglioramento delle infrastrutture e delle interconnessioni, al fine di ridurre le perdite nella trasmissione e nella distribuzione; ritiene che i punti di generazione dovrebbero essere distribuiti in modo razionale all'interno dei territori nazionali il più vicino possibile al luogo in cui è consumata l'elettricità; rileva che le fonti di energia rinnovabili sono particolarmente idonee alla generazione decentrata;

35. rileva che la trasmissione e la distribuzione di elettricità sono responsabili di una perdita fino al 10% dell'elettricità prodotta; fa notare che in alcuni Stati membri queste perdite rappresentano oltre il 20 % dell'elettricità prodotta, ed invita gli Stati membri ad intervenire d'urgenza per ridurre al minimo le perdite di elettricità nelle reti di trasmissione e distribuzione;

36. esorta gli Stati membri a dare rapidamente attuazione alla direttiva 2002/91/CE; chiede alla Commissione di valutarne rapidamente l'impatto sul consumo dell'energia nonché sull'economia e, in caso di risultati positivi, di esaminare la possibilità di estendere in modo progressivo il campo di applicazione della direttiva così da coprire tutti gli edifici, assicurando in particolare che anche per tutti gli edifici residenziali esistenti di superficie inferiore ai 1000 mq sia previsto l'obbligo di adeguare gli standard di efficienza energetica delle varie parti (ad es. isolazione del tetto, finestre) agli standard vigenti per i nuovi edifici quando tale parte dell'edificio è sottoposta a ristrutturazione, basandosi sulle iniziative analoghe già prese dagli Stati membri;

37. chiede vivamente alla Commissione, in vista della prossima revisione della direttiva 2002/91/CE, di promuovere maggiormente l'uso delle fonti di illuminazione, refrigerazione e riscaldamento passive o naturali e di prendere in considerazione l'estensione del campo di applicazione della direttiva alle infrastrutture e agli spazi urbani che non siano necessariamente edifici;

38. sottolinea la notevole rilevanza dei piani d'azione nazionali sull'efficienza energetica nonché la necessità di renderli di pubblico dominio onde consentire, in sede di predisposizione e di monitoraggio, il coinvolgimento anche di agenti sociali, di organizzazioni non governative e di esponenti economici e politici;

39. chiede un'iniziativa europea per l'edilizia che coordini l'innalzamento degli standard di rendimento energetico per i nuovi edifici e crei incentivi per accelerare la trasformazione degli edifici esistenti; ritiene che occorra attribuire una particolare attenzione al riscaldamento e al raffreddamento passivo; ritiene altresì che per massimizzare l'efficienza economica, tale iniziativa debba anche coordinare gli sforzi di architetti, agenti immobiliari, proprietari, politici locali nonché includere possibilità di formazione per capi progetto;

40. sottolinea, oltre al necessario ampliamento del campo di applicazione della direttiva 2002/91/CE in modo da comprendere le operazioni importanti di rimodernamento di edifici di ogni dimensione, la necessità di fornire un finanziamento adeguato per accelerare il rimodernamento degli edifici dotati del più elevato potenziale di risparmio; ritiene che, ove fattibile, tali progetti dovrebbero essere combinati con l'ammodernamento dei sistemi di teleriscaldamento che servono detti edifici, osservando però al contempo che, al di sotto di una soglia critica di urbanizzazione, il teleriscaldamento non è economicamente valido;

41. è convinto che si debbano sostenere risolutamente, avvalendosi di obiettivi e incentivi precisi, il riattamento e rimodernamento dei sistemi di teleriscaldamento e di cogenerazione;

42. insiste affinché gli edifici delle Istituzioni europee soddisfino le norme più severe in materia di efficienza energetica così da diventare il fulcro dell'innovazione;

43. ritiene che gli Stati membri dovrebbero svolgere un ruolo esemplare nell'applicare le misure di efficienza energetica, a carattere obbligatorio, al settore pubblico, tra l'altro acquistando veicoli efficienti per il rinnovo del parco veicoli pubblici e applicando criteri di efficienza nella trasformazione di edifici, inclusi, ad esempio, criteri di efficienza energetica nelle convenzioni pubbliche; a tale riguardo accoglie con favore l'introduzione di piani d'azione nazionali per l'efficienza energetica;

44. ritiene che detti piani d'azione debbano, per quanto possibile, creare condizioni quadro, vantaggiose, coerenti e compatibili con il mercato, soggette a valutazione d'impatto; ritiene inoltre che i piani d'azione debbano essere coerenti con il ruolo di ciascun operatore nella struttura del mercato dell'energia;

45. accoglie con favore le partnership fra pubblico e privato perché possono fornire importanti risultati; rileva che essendosi l'UE posta l'obiettivo comune di migliorare l'efficienza energetica, l'effetto combinato dell'unione delle forze fra il settore pubblico e quello privato è superiore alla somma degli sforzi individuali (ad es. nelle campagne di informazione e nel diffondere le pratiche migliori);

46. invita la Commissione a promuovere la creazione di un libero mercato dei servizi energetici con lo stesso trattamento e trasparenza per tutti gli operatori, che potrebbe indurre le società dell'energia a sviluppare il settore alternativo dell'efficienza energetica e contribuire notevolmente alle riduzioni dei consumi;

47. invita le istituzioni europee a fornire un esempio positivo, limitando le emissioni di gas ad effetto serra nelle loro varie attività, attraverso una maggiore efficienza energetica negli edifici e in tutte le attrezzature utilizzate, i viaggi a basso tenore di carbonio, ecc.; ritiene che sforzi speciali debbano essere effettuati in relazione ai viaggi dei membri del Parlamento europeo, compreso il riesame delle varie sedi del Parlamento europeo, veicoli a basso tenore di carbonio per il servizio degli autisti, ecc.;

48. invita la Commissione e gli Stati Membri a introdurre l'elevato livello di efficienza energetica fra i criteri di selezione adottati nell'ambito delle gare d'appalto pubbliche;

49. sottolinea che le società di servizi energetici, mediante contratti di prestazioni finalizzate al risparmio energetico, possono fornire i servizi necessari per rinnovare edifici migliorando nel contempo l'efficienza energetica, senza che siano necessari investimenti iniziali da parte dell'appaltatore;

50. ritiene che, nel contesto della revisione degli orientamenti comunitari in materia di aiuti statali destinati alla tutela ambientale, debbano essere adottate iniziative per incoraggiare ulteriormente gli investimenti in misure di efficienza energetica;

51. rileva che i fondi della politica regionale dell'Unione europea potrebbero essere utilizzati anche per finanziare progetti interregionali che consentano un trasferimento di know-how agli Stati membri e alle regioni che sono privi dello sviluppo tecnologico di punta necessario all'efficienza energetica;

52. ricorda agli Stati membri che, insieme alla Commissione e alle sue iniziative sull'"educazione energetica", la trasmissione di informazioni ai cittadini è essenzialmente una responsabilità nazionale, regionale e locale e chiede che si compiano maggiori sforzi per agevolare la trasmissione di informazioni ai cittadini e al settore privato; ritiene che dovrebbero rientrare in tale azione le informazioni sulla disponibilità di tecnologia efficace sotto il profilo dei costi e sulla crescente scarsità di risorse; invita la Commissione a sostenere, insieme alle competenti istituzioni nazionali, una campagna di informazione e di sensibilizzazione a livello comunitario sulla miglior prassi in materia di efficienza energetica e ad appoggiare le reti di eccellenza;

53. ribadisce l'importanza della direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 ottobre 2003 che istituisce una disciplina per lo scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra nella Comunità [8] (la cosiddetta direttiva sul sistema di scambi di emissioni dell'UE) per portare avanti i miglioramenti in materia di efficienza energetica nell'industria, riducendo le emissioni di CO2 e ottemperare agli obblighi di Kyoto, attuali e post 2012, che spettano all'UE; chiede che il settore dell'aviazione sia compreso nel sistema di scambi di emissioni dell'UE;

54. invita gli Stati membri, le regioni e le autorità locali a sopprimere la burocrazia che ostacola l'applicazione, da parte dei cittadini e del settore privato, degli incentivi pubblici all'uso dell'energia in modo più efficiente;

55. rileva che i rifiuti urbani contengono un elevato tenore di energia chimica che potrebbe essere sfruttata economicamente se fosse migliorata anche la situazione della tutela dell'ambiente;

56. sottolinea che i giacimenti carboniferi offrono notevoli riserve di energia e che esistono le possibilità tecnologiche per una combustione efficiente e pulita del carbone e la sua conversione in carburanti gassosi e per motori diesel;

57. richiama l'attenzione degli Stati membri sulla necessità di ammodernare i vecchi impianti di riscaldamento e generazione;

58. ritiene che, in considerazione del fatto che l'Unione europea si estende su più fusi orari, le reti di elettricità transfrontaliere faciliteranno l'erogazione di energia durante i periodi di massimo consumo e ridurranno considerevolmente le perdite risultanti dalla necessità di mantenere capacità di produzione in stand-by;

59. chiede agli Stati membri e alle regioni che ospitano grandi conglomerati industriali di valutare le potenzialità offerte dalla cogenerazione nonché l'entità degli sprechi energetici in tali zone;

60. invita la Commissione ad avvalersi appieno dell'esperienza acquisita negli Stati membri con i progetti SAVE ed Energia intelligente per l'Europa, e a moltiplicare gli sforzi per diffondere e condividere le migliori prassi;

61. accoglie con favore l'iniziativa CARS21 della Commissione e considera necessario un approccio integrato nel settore dei trasporti; ritiene tuttavia che tale approccio non dovrebbe comportare una riduzione degli obblighi di ciascun partecipante; sottolinea l'importanza di una direttiva quadro per l'efficienza energetica nel settore dei trasporti; invita la Commissione e gli Stati membri a portare avanti iniziative nazionali sostenibili nel settore dei trasporti, incentrate sulla mobilità urbana, l'infrastruttura ferroviaria, le automobili efficienti da un punto di vista energetico e la sostituzione modale; ritiene che l'Unione europea dovrebbe proporre nuove norme di efficienza per le automobili, dopo aver valutato accordi volontari con l'industria automobilistica;

62. è convinto che la valutazione energetica del funzionamento delle città, per quanto riguarda il trasporto urbano, in particolare le interconnessioni, dovrebbe costituire una priorità ed essere affrontata adeguatamente nei criteri per il sostegno dei Fondi strutturali;

63. constata che gli aerei di nuova concezione hanno già un consumo di carburante nettamente minore, ma raccomanda nondimeno che si acceleri la ricerca in questo settore;

64. ricorda che circa il 59 % del petrolio consumato nel 2004 in Europa è imputabile al settore dei trasporti e, per quanto concerne la componente percentuale rimanente, il 17% agli edifici, il 16% agli impieghi non energetici e l'8 % all'industria; rileva che, secondo le previsioni della Commissione, da oggi al 2030 la domanda di energia nel settore dei trasporti aumenterà almeno del 30 %, con un aumento fino al 5% all'anno nel settore dei trasporti aerei, il che aumenterà le emissioni e la dipendenza dalle importazioni di energia;

65. chiede, per quanto concerne il settore dei trasporti, che si attui una strategia globale volta a eliminare progressivamente l'utilizzo dei combustibili fossili e a ridurre al minimo le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti, anche attraverso la produzione e l'utilizzo in misura nettamente maggiore di biocarburanti più evoluti, conformemente alla strategia della Commissione per i biocarburanti, e prevedendo incentivi fiscali molto più consistenti a favore dei veicoli meno inquinanti, come suggerito dalla Commissione nella proposta di direttiva del Consiglio in materia di tasse relative alle autovetture (COM(2005)0261);

66. ritiene altresì urgente che la Commissione presenti proposte per un continuo miglioramento a lungo termine dell'efficienza e della conservazione energetica nel settore dei trasporti, fra cui proposte legislative volte a: (a) raddoppiare il rendimento del carburante in automobili e furgoni, (b) trasferire il traffico stradale e aereo alle vie ferrate e navigabili, (c) aumentare la quota del trasporto pubblico;

67. ritiene che l'aumento del volume dei trasporti, segnatamente del trasporto stradale, costituisca uno dei maggiori ostacoli alla diminuzione della domanda energetica in Europa; invita la Commissione a valutare i progressi realizzati nel quadro dell'accordo volontario concluso con le case automobilistiche europee e a prendere in considerazione, se del caso, misure addizionali per conseguire gli obiettivi fissati;

68. ritiene che i parchi chiusi di veicoli vincolati, particolarmente nelle grandi città, offrano buone possibilità per promuovere soluzioni nuove e più efficaci di mobilità urbana; invita gli Stati membri ad utilizzare gli appalti pubblici e gli sgravi fiscali per promuovere modi di trasporto più efficienti, così da contribuire allo sviluppo di mercati per veicoli e combustibili più puliti ed efficienti;

69. chiede agli Stati membri di promuovere programmi di trasformazione del mercato che accelerino la diffusione delle migliori tecnologie disponibili in materia di efficienza, come la cogenerazione, e di tecnologie di punta, come, ad esempio, efficienti apparecchiature efficienti sotto il profilo energetico di classe "A+/A++" ed invita la Commissione ad esaminare l'introduzione del "Top-runner" per l'Europa;

70. è favorevole all'armonizzazione delle norme nel mercato interno mediante l'introduzione di sistemi di etichettatura e di valutazione, ma sottolinea la necessità, nel quadro dei negoziati commerciali internazionali, di recepire tali norme a livello internazionale;

71. chiede alla Commissione di rivedere, in modo regolare, strumenti come l'etichettatura e le norme di efficienza energetica affinché riflettano gli sviluppi tecnologici;

72. sottolinea l'importanza di una trasformazione del mercato europeo per quanto riguarda gli elettrodomestici, le apparecchiature per gli uffici, gli apparecchi elettronici per i consumatori e le apparecchiature industriali, al fine di aumentare l'efficienza energetica; ritiene che ciò possa essere realizzato attraverso l'introduzione di requisiti di minima più rigorosi, di programmi progressivi di appalti pubblici, di campagne d'informazione mirate e di una migliore etichettatura energetica;

73. ritiene che il sistema "certificati bianchi" commerciabili non dovrebbe essere attualmente portato avanti poiché si dovrebbero attendere i risultati dello scambio di emissioni, ferma restando la necessità di ottimizzare, in base alle attuali conoscenze, il sistema dello scambio di emissioni;

74. invita la Commissione a esaminare le possibilità di economizzare energia nel settore agricolo e a inserirle tra le sue azioni;

75. invita la Commissione e gli Stati membri a promuovere la diffusione di prodotti e tecnologie che garantiscano che beni e apparecchi che funzionano ad energia usino energia solo quando è veramente necessario (ad esempio, sistemi di illuminazione sensibili al movimento ed elettrodomestici senza la funzione di veglia);

76. invita gli Stati membri a garantire che i propri sistemi di sorveglianza del mercato siano rigorosi ed efficienti, in modo tale che gli elettrodomestici non conformi alle norme in vigore nell'UE, per quanto riguarda l'etichettatura, non vengano commercializzati sul territorio di quest'ultima;

77. sollecita una rapida introduzione nel settore dei trasporti di un'etichetta con la dicitura "consumo di energia al chilometro", affinché il consumatore possa operare una scelta tra, ad esempio, il treno, l'aereo e l'automobile nella piena consapevolezza delle conseguenze energetiche;

78. ritiene inoltre che il sistema europeo di etichettatura delle automobili andrebbe rafforzato da misure di promozione della commercializzazione di veicoli a bassa emissione di CO2 e/o alimentati a bioidrogeno, nonché da misure più generali volte, ad esempio, ad imporre più severamente il rispetto dei limiti di velocità, a migliorare le infrastrutture e i sistemi di gestione delle strade e del traffico e ad incoraggiare un miglioramento della condotta di guida;

79. insiste sulla necessità di verificare esattamente le conseguenze del sistema dei certificati bianchi, prima della sua eventuale adozione, e constata che esistono anche altri mezzi per ottenere i medesimi risparmi;

80. reputa necessarie elevate spese nel settore della ricerca e dello sviluppo a livello nazionale e dell'UE onde sfruttare il potenziale di efficienza energetica e critica, in tale contesto, la decisone dei capi di Stato e di governo concernenti il quadro finanziario 2007-2013 ed i conseguenti tagli al bilancio del Settimo programma quadro; ritiene essenziale che l'UE dia l'esempio mantenendo le spese per la ricerca nell'ambito del Settimo programma quadro nel settore dell'efficienza energetica e tenendo conto del considerevole potenziale di guadagni in termini di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni, come pure di un mercato mondiale di attrezzature e sistemi nuovi e efficaci, ferma restando la necessità di annettere priorità a talispese e di non procedere ad ulteriori tagli contestuali al Settimo programma quadro nel settore dell'efficienza energetica; chiede che gli Stati membri, l'industria e il Settimo programma quadro procedano a dimostrazioni efficaci in tutti questi settori; ritiene che il CIP debba svolgere un'importante funzione nel promuovere e nel diffondere le nuove tecnologie sul mercato;

81. sottolinea che i relativi strumenti finanziari europei, come i Fondi strutturali, il Fondo di coesione, i programmi di ricerca e sviluppo e il CIP, dovrebbero privilegiare maggiormente gli investimenti destinati alla conservazione dell'energia e all'efficienza energetica; invita le istituzioni finanziarie internazionali, come la Banca europea per gli investimenti, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, la Banca mondiale ed anche banche pubbliche a livello nazionale, ad includere procedure di audit energetico in tutte le loro attività, a prevedere dipartimenti dedicati e specializzati per la conservazione energetica e ad avviare regimi speciali di finanziamento per i loro investimenti, ad esempio per la ristrutturazione accelerata di edifici o di infrastrutture di trasporto pubblico e a razionalizzare l'accesso al capitale di rischio per investimenti in materia di efficienza energetica, nonché ad introdurre valutazioni di rischio standardizzate per gli investimenti in materia di efficienza energetica, al fine di ridurre gli oneri amministrativi;

82. approva l'estensione del Fondo di coesione anche ai settori dell'efficienza energetica e della promozione di collegamenti urbani e servizi pubblici puliti, il che aiuterà soprattutto i nuovi paesi che hanno anche il maggior margine di risparmio energetico;

83. chiede alla Commissione di adottare un approccio orizzontale nell'elaborazione delle future politiche o proposte legislative, per garantire che si tenga sempre conto dei criteri d'efficienza energetica; ritiene altresì che l'efficienza energetica debba essere considerata quale criterio positivo nelle procedure per l'aggiudicazione degli aiuti comunitari;

84. riconosce che le risorse proprie della Commissione nel settore dell'efficienza energetica non sono all'altezza né delle sue ambizioni in tale settore, né dell'urgenza di intervenire; invita il Presidente della Commissione a garantire che maggiori risorse saranno rese disponibili per far sì che le ambizioni della Commissione in tale settore trovino riscontro nelle sue risorse proprie;

85. invita gli Stati membri e la Commissione a promuovere la cooperazione internazionale nel campo dell'efficienza energetica, al fine di garantire che nuovi regolamenti e standard non comportino una frammentazione del mercato mondiale;

86. ritiene che la promozione dell'efficienza energetica a livello globale sarà almeno tanto importante quanto il dialogo con i paesi produttori di energia; ritiene che l'efficienza energetica dovrebbe essere integrata nella politica estera comunitaria, nella sua cooperazione allo sviluppo, nonché nel quadro dei dialoghi con i paesi produttori di energia e con controparti nelle economie emergenti (compresa la Cina, l'India e il Brasile) nell'Europa dell'Est, nei paesi dei Balcani e del Mediterraneo e nei paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico;

87. rileva che attualmente in Europa si aggirano sui 188 milioni gli elettrodomestici di età superiore a 10 anni e che, grazie ad una sostituzione di tali apparecchiature, si potrebbe risparmiare circa il 50 % dell'energia necessaria; invita pertanto la Commissione e gli Stati membri ad accelerare tale operazione grazie a congrue misure economiche come incentivi fiscali per i produttori di elettrodomestici o azioni su buoni d'acquisto;

88. invita la Commissione ad analizzare il potenziale di utilizzo intelligente delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni al fine di rafforzare l'efficienza energetica e dei materiali tramite la dematerializzazione, gli edifici intelligenti, la sostituzione dei trasporti ecc., e a fornire il quadro politico necessario per incoraggiare tali sviluppi;

89. invita la Commissione ad esplorare le possibilità offerte dal mercato interno dell'elettricità ai fini di un uso più efficace dell'energia, sfruttando al massimo il vantaggio comparativo offerto, in paesi selezionati, da una produzione di energia efficiente e a basso tenore di carbonio, e al contempo esaminando se il sistema di quote nazionali di riduzione delle emissioni abbia ancora un senso in un contesto di crescenti scambi transfrontalieri;

90. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

[1] GU L 1 del 4.1.2003, pag. 65.

[2] GU L 52 del 21.2.2004, pag. 50.

[3] GU L 191 del 22.7.2005, pag. 29.

[4] GU L 114 del 27.4.2006, pag. 64.

[5] GU L 297 del 13.10.1992, pag. 16.

[6] GU C 343 del 5.12.2001, pag. 190.

[7] GU C 121 del 24.4.2001, pag. 451.

[8] GU L 275 del 25.10.2003, pag. 32.

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