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Document 32009D0775
2009/775/EC: Commission Decision of 21 October 2008 on State aid measure C 10/08 (ex NN 7/08) implemented by Germany for the restructuring of IKB Deutsche Industriebank AG (notified under document C(2008) 6022) (Text with EEA relevance)
2009/775/CE: Decisione della Commissione, del 21 ottobre 2008 , relativa all’aiuto di Stato C 10/08 (ex NN 7/08) concesso dalla Repubblica federale di Germania per la ristrutturazione di IKB Deutsche Industriebank AG [notificata con il numero C(2008) 6022] (Testo rilevante ai fini del SEE)
2009/775/CE: Decisione della Commissione, del 21 ottobre 2008 , relativa all’aiuto di Stato C 10/08 (ex NN 7/08) concesso dalla Repubblica federale di Germania per la ristrutturazione di IKB Deutsche Industriebank AG [notificata con il numero C(2008) 6022] (Testo rilevante ai fini del SEE)
GU L 278 del 23.10.2009, p. 32–50
(BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)
In force
23.10.2009 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 278/32 |
DECISIONE DELLA COMMISSIONE
del 21 ottobre 2008
relativa all’aiuto di Stato C 10/08 (ex NN 7/08) concesso dalla Repubblica federale di Germania per la ristrutturazione di IKB Deutsche Industriebank AG
[notificata con il numero C(2008) 6022]
(Il testo in lingua tedesca è il solo facente fede)
(Testo rilevante ai fini del SEE)
(2009/775/CE)
LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ euroOPEE,
visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l’articolo 88, paragrafo 2, primo comma,
visto l’accordo sullo Spazio economico europeo, in particolare l’articolo 62, paragrafo 1, lettera a),
dopo aver invitato gli interessati a presentare osservazioni conformemente alle disposizioni suddette (1),
considerando quanto segue:
1. PROCEDIMENTO
(1) |
Il procedimento è stato avviato sulla scorta di informazioni trasmesse dalla Germania il 3 agosto 2007. Dopo svariati scambi di ulteriori informazioni, con lettera 15 gennaio 2008 la Commissione ha informato le autorità tedesche in merito alla propria decisione di avviare la procedura di cui all’articolo 88, paragrafo 2 del trattato relativamente ai provvedimenti comunicati. |
(2) |
Con lettera 27 febbraio 2008 la Commissione ha informato le autorità tedesche della propria decisione di avviare il procedimento di cui all’articolo 88, paragrafo 2 del trattato CE in ordine a detti provvedimenti. |
(3) |
La decisione della Commissione di avviare un procedimento di indagine formale («decisione di avvio») è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (2). La Commissione ha invitato gli interessati a presentare le proprie osservazioni, senza ottenere però alcuna reazione da parte di terzi. |
(4) |
Dopo l’avvio del procedimento formale, in data 27 marzo 2008 le autorità tedesche hanno trasmesso le proprie osservazioni sulle considerazioni esposte dalla Commissione, e in aggiunta alle informazioni comunicate in data 15 e 25 gennaio, 5 e 25 febbraio, 3, 6, 11, 14, 20 e 27 marzo 2008, hanno inoltrato ulteriori informazioni in data 3 e 25 aprile, 7 e 30 maggio, 9 e 27 giugno, 25 luglio, 4, 22 e 26 agosto, 2, 3, 4, 5, 16, 18, 19 e 25 settembre, nonché 14 ottobre 2008. Unitamente a tali informazioni le autorità tedesche hanno comunicato 68 contratti e documenti diversi, che costituiscono la base delle misure adottate. Inoltre, con le autorità tedesche, con l’organismo beneficiario e con la Kreditanstalt für Wiederaufbau (Istituto di credito per la ricostruzione; di seguito «KfW») è stata organizzata una serie di incontri e di conferenze telefoniche. |
2. DESCRIZIONE DELLE MISURE
2.1. Beneficiario
(5) |
L’organismo beneficiario è IKB Deutsche Industriebank AG (di seguito «IKB»). IKB è una banca privata tedesca di medie dimensioni, con sede a Düsseldorf, quotata sull’indice SDAX. L’azionista principale è l’ente statale KfW, che prime della crisi deteneva il 38 % delle azioni. La Stiftung Industrieforschung (Fondazione per la ricerca industriale), che non esercita attivamente una propria attività economica, deteneva a sua volta il 12 %; il rimanente 50 % delle azioni era in libera trattazione. Dopo l’aumento di capitale programmato, la quota azionaria della KfW dovrebbe salire al 91 %. |
(6) |
L’azionista principale di IKB, la KfW, è una banca di sviluppo controllata dal governo federale tedesco (80 %) e dai Länder (20 %). Con uno stato patrimoniale complessivo pari a 360 miliardi di euro (al 31 dicembre 2006) la KfW è una delle dieci massime banche tedesche. In quanto istituto finanziario di diritto pubblico, essa dà impulso all’economia, allo sviluppo sociale e all’ecologia non solo in Germania, dove ha sede, ma in Europa e nel mondo. Tra i suoi compiti figurano il sostegno alle piccole e medie imprese, la promozione del finanziamento e dell’ammodernamento di edifici residenziali, nonché la formazione — iniziale e continua —, il finanziamento di progetti infrastrutturali dei comuni, il finanziamento di nuovi progetti e della conquista di mercati stranieri, il sostegno a paesi in via di sviluppo o in fase di transizione, nonché il finanziamento di interventi a tutela dell’ambiente e dell’equilibrio climatico. In massima parte la KfW raccoglie i finanziamenti necessari sul mercato dei capitali. La missione di sviluppo affidata alla banca dai pubblici poteri è sancita da un’apposita legge (3). Nell’espletare il proprio mandato pubblico, alla KfW incombe una responsabilità istituzionale. |
(7) |
Prima della ristrutturazione, l’attività commerciale di IKB era ripartita nei quattro settori seguenti.
|
(8) |
Durante l’esercizio 2006/2007 nei vari settori di attività sono stati conseguiti i risultati seguenti. Tabella 1 I segmenti in cifre
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(9) |
Prima della crisi IKB registrava un bilancio totale pari a 49,1 miliardi di euro (al 31 dicembre 2006), salito a 63,5 miliardi di euro (al 31 marzo 2007) previa correzione e tenendo conto di tutte le attività della banca extra bilancio. |
2.2. Ragioni delle difficoltà in cui versa IKB
(10) |
Le difficoltà in cui versa IKB si ricollegano al perdurare della crisi dei subprime negli Stati Uniti, la quale ha esposto IKB e in particolare di una sua società veicolo, Rhineland Funding Capital Corporation (di seguito «Rhineland»), a elevati rischi (5). La crisi ha generato sofferenze di liquidità, per superare le quali Rhineland ha dovuto ricorrere a linee di credito presso banche commerciali (ove i CP normalmente utilizzati non fossero integralmente sottoscritti). |
(11) |
IKB ha aperto a Rhineland varie facilitazioni di liquidità, per un ammontare pari a circa 8,1 miliardi di euro. Rhineland ha investito in portafogli di crediti strutturati tra i quali rientrano anche rischi legati ai subprime sul mercato immobiliare statunitense, e ha rifinanziato i propri investimenti emettendo titoli a breve scadenza garantiti da prestiti (appunto i CP). In aggiunta alle facilitazioni di liquidità concesse direttamente a Rhineland, IKB ha allestito una copertura antirischi indiretta degli attivi di Rhineland attraverso la cosiddetta struttura Havenrock. L’esposizione di rischio complessiva della struttura Havenrock per IKB ha raggiunto 1,2 miliardi di euro. Sia le facilitazioni di liquidità dirette concesse a Rhineland sia la struttura Havenrock costituivano provvedimenti extra bilancio. Né va tralasciato che attraverso titoli di debito subordinati IKB deteneva altresì investimenti diretti in bilancio (in parte riconducibili al segmento subprime) nel veicolo d’investimento strutturato Rhinebridge e in altre forme di portafogli di investimenti (ad esempio nelle «Collateralised Debt Obligations» — CDO). Nell’estate 2007 parti dei portafogli strutturati di Rhineland e di Rhinebridge, che in origine erano molto quotati, come pure le CDO, sono stati sensibilmente declassati dalle competenti agenzie di rating. |
(12) |
Causa il perdurare della crisi del subprime sul mercato ipotecario statunitense e quale diretta conseguenza del declassamento — ad opera delle agenzie di rating — dei titoli legati ai prestiti subprime, vari effetti trattati su questo settore del mercato hanno perduto valore. Questo stato di cose ha colpito in particolare la società veicolo Rhineland, la quale ha rischiato di non essere più in grado di rifinanziare il suo portafoglio di investimenti sul mercato dei CD. Di fronte al prosciugarsi di quest’ultimo mercato era probabile che Rhineland avrebbe attivato le facilitazioni di liquidità mobilizzate da IKB a concorrenza di 8,1 miliardi di euro, facilitazioni che però non erano provvigionate nel bilancio di IKB. Per di più, gli altri investimenti a bilancio, come Rhinebridge, erano esposti a notevoli fluttuazioni del valore congruo, che si era reso necessario adottare a norma dei principi contabili internazionali (International Financial Reporting Standards — IFRS). |
(13) |
Il fattore scatenante per le difficoltà di IKB sono investimenti di portafoglio per un ammontare pari a 18,3 miliardi di euro. Questo volume di investimenti, certificato nel bilancio rettificativo 2006/2007, originariamente era tenuto in massima parte extra bilancio in Rhineland, e solo un’esigua percentuale era attestata nel bilancio IKB. Gli attivi extra bilancio in Rhineland erano contabilizzati per 11,5 miliardi di euro (al 31 marzo 2007 e anche durante la crisi). Attraverso vendite e correttivi di quotazione si è registrato un graduale calo e nell’agosto 2008 il valore contabilizzato era di 6,3 miliardi di euro. Nel bilancio rettificativo 2006/2007 gli investimenti di portafoglio iscritti a bilancio ammontavano a 6,8 miliardi di euro. |
2.3. Misure adottate
a) Prima misura: copertura dei rischi
(14) |
Il 27 luglio 2007 una banca tedesca, che aveva messo a disposizione di IKB una linea di credito, aveva notificato all’organo di vigilanza federale, la Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (di seguito «BaFin») che avrebbe chiuso tale linea. A sua volta BaFin comunicò a KfW, al ministero federale delle finanze e ad altri soggetti interessati che avrebbe chiuso IKB (6), ove le parti non si fossero assunti i rischi derivanti dalla posizione di IKB in Rhineland. Risultò inoltre che le posizioni subprime di IKB non si limitavano a Rhineland, ma comprendevano anche Rhinebridge e altri investimenti di portafoglio sul mercato subprime. |
(15) |
Il 29 luglio 2007 BaFin, ministero federale delle finanze, KfW e le tre grandi associazioni bancarie tedesche (7) hanno concordato che KfW avrebbe concordato con BaFin un intervento per proteggere IKB contro ogni rischio. Le associazioni bancarie hanno espresso la loro disponibilità ad accollarsi il 30 % dei rischi relativi a tale copertura. Queste modalità furono confermate per iscritto il 16 agosto 2007, in un’intesa tra KfW e le tre associazioni bancarie. |
(16) |
KfW annunciò le disposizioni seguenti per garantire la solvibilità di IKB:
|
(17) |
Inizialmente le autorità tedesche avevano preventivato possibili perdite nel quadro della copertura contro i rischi che KfW e le associazioni bancarie avevano allestito a favore di IKB per un totale di 3,5 miliardi di euro [Rhineland e Havenrock: 2,5 miliardi di euro, Rhinebridge e altri investimenti subprime: 1 miliardo di euro (9)]. |
(18) |
Nell’intesa originaria del 29 luglio 2007 KfW e le associazioni bancarie hanno concordato di ripartire le perdite previste per la protezione contro i rischi come segue:
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(19) |
Entro il limite massimo della garanzia, pari a 1 miliardo, vale la ripartizione dei rischi tra KfW e associazioni bancarie (cfr. il precedente considerando 18, quale che sia il fronte (Rhineland, Rhinebridge o investimenti diretti) su cui si registrano le perdite, e le parti intervengono a pari grado secondo la ripartizione dei rischi stabilita. |
(20) |
In aggiunta alla loro partecipazione alla copertura dei rischi, le tre associazioni bancarie si sono dichiarate disposte a esercitare la propria influenza sui loro membri affinché riaprano a favore di IKB le linee di credito chiuse allo scoppio della crisi. |
(21) |
Nell’intesa del 16 agosto 2007 viene poi precisato che KfW, nella sua qualità di capo-cordata, provvederà a negoziare una congrua remunerazione delle garanzie e prenderà disposizioni affinché tutti i costi delle tre associazioni bancarie e suoi vengano rimborsati. Mentre per il rimborso è stato trovato un accordo e sono state prese le opportune disposizioni, l’aspetto della remunerazione è stato lasciato cadere, giacché essa avrebbe potuto essere interpretata come […], che avrebbe necessitato di un’autorizzazione da parte […]. |
(22) |
La percentuale di rischio dei 30 % assunta dalle associazioni bancarie è stata ripartita al loro interno come segue:
|
(23) |
BdB si accollò una quota del 50 %, giacché in caso di insolvenza di IKB gli averi di ogni singolo cliente privato o commerciale sarebbero stati garantiti dal fondo di garanzia dei depositi delle banche private a concorrenza del 30 % del patrimonio di vigilanza di IKB (circa 662 milioni di euro per cliente al 26 settembre 2007) (10). |
b) Seconda misura copertura aggiuntiva contro i rischi
(24) |
Di fronte a un ulteriore deteriorarsi della situazione sui mercati finanziari, la copertura contro i rischi per le perdite di IKB nel quadro della struttura Havenrock è stata utilizzata per intero, risultando persino insufficiente. Si sono rese necessarie ulteriori misure a copertura delle perdite, per permettere a IKB di proseguire l’attività. Il 30 novembre 2007 KfW e le associazioni bancarie, unitamente alle linee di credito aperte dalla struttura Havenrock, hanno garantito i rischi aggiuntivi di IKB per un ammontare stimato a 350 milioni di euro (440 milioni di dollari). KfW ha garantito 150 milioni di euro, di cui 54,3 milioni sotto forma di prestito convertibile, poi scambiati il 14 febbraio 2008 (con effetto 28 febbraio 2008) in azioni, per far salire al 43 % la propria quota in IKB. BdB si è assunto altri 150 milioni di euro, BVR e DSGV altri 50 milioni ciascuno. |
c) Terza misura: apporto di capitale e fido concesso da KfW
(25) |
Nel febbraio 2008 il governo federale diede istruzioni a KfW affinché mettesse a disposizione di IKB altri 2,3 miliardi di euro. |
(26) |
1,05 miliardi di euro vennero concessi in forma di prestito, con una contestuale rinuncia di credito, subordinata però a una clausola di ritorno in bonis, a norma della quale IKB si impegna a effettuare rimborsi qualora nei prossimi anni riesca a generare nuovamente utili. Tali misure erano necessarie per iniettare capitale nella banca ed evitare in tal modo che la soglia minima dei fondi propri di IKB scendesse al di sotto di quella prevista dalla legislazione. |
(27) |
In aggiunta BaFin ha preteso da KfW una garanzia di aumento di capitale per un ammontare in definitiva illimitato. KfW ha dato la propria disponibilità a garantire un finanziamento aggiuntivo, sotto forma di apporto di capitali, per 1,25 miliardi di euro. Le disposizioni per questo aumento di capitale sono state definite nell’agosto 2008, ma in attesa dell’approvazione della Commissione esso non è ancora stato realizzato. Una volta intervenuto, l’aumento porterebbe la partecipazione di KfW in IKB al 90,8 % circa. |
(28) |
La terza misura di KfW ha potuto avvalersi del sostegno del governo federale, che ha mobilizzato 1,2 miliardi di euro a favore di KfW, e delle associazioni bancarie per 300 milioni di euro. |
d) Messa a disposizione di liquidità
(29) |
Dal gennaio 2008 KfW ha poi messo a disposizione di IKB linee di liquidità per un valore complessivo pari a [> 2,5] miliardi di euro. Tali risorse sono ripartite su due facilitazioni quadro per un ammontare rispettivo di […] miliardi di euro, laddove la prima, del 24 gennaio 2008, è stata allestita a un tasso da [< 50] a [> 50] punti base, con garanzia al [> 100] %. La seconda facilitazione, del 18 luglio 2008, è stata fissata a [> 100] punti base di Euribor maggiorato, con una garanzia al [> 100] %. La garanzia particolarmente elevata per queste linee di credito serve ad accertarsi che il credito risulti coperto persino ove si verifichino gli scenari più pessimistici. |
(30) |
Anche altre banche hanno concesso linee di liquidità a IKB. [Una grande banca statunitense] e [altra grande banca statunitense] hanno messo a disposizione di IKB facilitazioni di liquidità per [> 0,75] miliardi di euro su base mensile, a un tasso da [< 100] a [< 100] punti base Euribor maggiorato, con una garanzia da [> 100] % a [> 100] %. IKB può inoltre ricorrere a una linea di liquidità a concorrenza di [> 250] milioni di euro messa a disposizione per un anno da [una banca regionale tedesca] a un tasso da [> 90] fino a [> 100] punti base Euribor maggiorato, contro garanzie da [> 100] % a [> 100] %. Un’altra linea di liquidità a concorrenza di [> 500] milioni di euro era disponibile presso [altra banca regionale tedesca] a [> 50] punti base Euribor maggiorato, con una garanzia corrispondente. |
2.4. Aumento delle perdite nel corso della ristrutturazione
(31) |
Le perdite previste, che la protezione contro i rischi per attivi extra bilancio in Rhineland doveva coprire, sono salite dai 2,5 miliardi preventivati inizialmente (scenario più pessimistico) a 7,0 miliardi di euro (11). Nel quadro della copertura contro i rischi allestita per Rhineland nel luglio 2007, KfW ha coperto tutti i rischi inerenti agli attivi extra bilancio, ovvero ha trasferito tali rischi nel proprio bilancio, senza ripercussione sulla garanzia massima per 1 miliardo di euro sottoscritta dalle associazioni bancarie in ordine a perdite su altre posizioni. |
(32) |
La prima misura copriva inoltre perdite fino a 1 miliardo di euro relative a investimenti di portafoglio in bilancio per un ammontare pari a 6,8 miliardi di euro. Gli investimenti a bilancio nella primavera 2008 sono scesi a 6,31 miliardi di euro, in seguito a correzioni dei cambi. Sempre nella primavera 2008 IKB ha cercato di vendere entrambi i portafogli in un’asta pubblica. A causa del perdurare della crisi sul mercato dei capitali la vendita non ebbe luogo, in quanto le offerte restavano molto al di sotto dei prezzi di cessione preventivati. A quel punto IKB dovette ulteriormente rivedere al ribasso i valori contabili di questi portafogli. Fino all’agosto 2008 IKB ha subito perdite patrimoniali per [< 750] milioni di euro. Fu però possibile vendere sul mercato attivi per un valore nominale di 990 milioni di euro, portando in tal modo il valore nominale del portafoglio residuo (agosto 2008) a [< 5] miliardi di euro. |
(33) |
Per introdurre una cesura netta, in previsione di una possibile vendita di IKB nel mese di agosto KfW ha onorato la garanzia rimanente per i portafogli a bilancio di IKB, mobilizzando in anticipo i 360 milioni di euro rimanenti. Ufficialmente le perdite non erano state ancora registrate, ma gli attivi corrispondenti erano già diventati indisponibili. In tal modo la garanzia a concorrenza di 1 miliardo di euro è stata integralmente escussa e può pertanto ritenersi onorata. |
(34) |
In sede di trattative con i candidati all’acquisto i rimanenti investimenti di portafoglio sono stati ripartiti in due portafogli strutturati (SIP 1 e SIP 2). Il SIP 1 comprende sostanzialmente [determinati titoli] per un valore nominale di […] miliardi di euro e un valore contabile pari a [> 1] miliardi di euro (12). Nel SIP 2 sono raggruppati i [titoli rimanenti] di IKB per un valore nominale di […] miliardi di euro e un valore contabile pari a [> 1] miliardo di euro. |
(35) |
La tabella 2 fotografa l’andamento degli investimenti in portafoglio fino al termine dell’agosto 2008. Complessivamente le perdite realizzate e preventivate sono stimate a circa 10,28 miliardi di euro. Tabella 2 Investimenti di portafoglio nel periodo marzo 2007-agosto 2008
|
2.5. La vendita
(36) |
La vendita delle azioni IKB di KfW è iniziata nel gennaio 2008 e si è conclusa il 21 agosto 2008, con la decisione di cedere IKB al gruppo statunitense Lone Star Funds VI Financial Holdings, L.P. Dallas (di seguito «Lone Star»). |
(37) |
La vendita è avvenuta nel quadro di una licitazione aperta e trasparente, senza discriminazioni. Dopo la pubblicazione di un bando all’inizio del gennaio 2008, nella prima fase hanno manifestato il proprio interesse [> 40] candidati (tra cui figuravano banche e investitori finanziari tedeschi e internazionali). Dopo aver sottoscritto un accordo di riservatezza, [> 20] candidati hanno ricevuto un memorandum informativo (a fine gennaio). [> 5] candidati hanno presentato una prima offerta (a fine febbraio). [> 5] candidati hanno ottenuto accesso al «data room». Complessivamente sono pervenute [< 5] offerte concrete (a metà maggio). |
(38) |
A fine maggio 2008 KfW ha invitato tre di questi [< 5] offerenti ([investitori finanziari e strategici di paesi diversi]) a presentare un’offerta vincolante. Tra [< 5] candidati che hanno presentato un’offerta valida, sulla base di un raffronto economico delle offerte la gara è stata aggiudicata a Lone Star che aveva offerto il prezzo netto più elevato. |
(39) |
Le clausole della vendita di IKB sostanzialmente comportano un prezzo di […] milioni di euroO (per il 90,8 % delle azioni) nonché l’impegno di Lone Star a investire nella banca [> 400] milioni di euro. Nel formulare la propria offerta, Lone Star partì dal presupposto che si sarebbe rinunciato alla clausola di ritorno in bonis. In cambio Lone Star si è impegnato a finanziare con i [> 400] milioni di euro di cui sopra il SIP 2. Attualmente IKB valuta se vendere il SIP 2 a una società veicolo. KfW ha dichiarato la propria disponibilità a partecipare al rifinanziamento del SIP 2 con un credito di 775 milioni di euro remunerato a [> 80] punti base Euribor maggiorato, con priorità di rimborso sulle capital notes e sulle mezzanine notes di Lone Star e di IKB, per un ammontare rispettivo di [> 200] milioni di euro e [> 150] milioni di euro. |
(40) |
KfW ha acquistato il SIP 1 per un 1 miliardo di euro (13). KfW copre il primo rischio di perdita a concorrenza di 150 milioni di euro, le autorità tedesche attraverso una garanzia coprono i successivi 600 milioni di euro [il rischio in questo caso si riferisce a perdite imponderabili (14)], i rimanenti 250 milioni di euro sono a carico di KfW. Quest’ultima confida che le perdite complessive che possono insorgere dal portafoglio siano già rispecchiate nel prezzo, e non reputa pertanto necessarie ulteriori misure. |
(41) |
In aggiunta, le due facilitazioni quadro che KfW ha aperto a IKB a concorrenza di [> 2,5] miliardi di euro verranno prorogate al massimo fino a […] (mentre in origine dovevano arrivare a scadenza rispettivamente nell’aprile e nel luglio 2009). Le condizioni sono state lievemente modificate. La garanzia della prima facilitazione è stata ridotta dal [> 100] % al [> 100] %, mentre il tasso d’interesse per la seconda è sceso da [> 100] punti base Euribor maggiorato a [> 100] punti base. Secondo KfW queste modifiche sono giustificate per l’aumento di capitale deciso da IKB. |
(42) |
Il contratto di vendita non comporta condizioni particolari di altro tipo, tranne una clausola di indennità, in base alla quale [determinate circostanze] con ripercussioni finanziarie fino a […] euro vengono eccettuate. Ciò si riferisce in particolare a […]. Benché qui si tratti di […], che potrebbe rappresentare fino a […] euro, secondo le autorità tedesche il rischio […] è molto esiguo, in quanto un mese prima dell’inizio della crisi finanziaria IKB registrava ottimi risultati e si attestava al secondo posto nel rating per le banche tedesche; inoltre secondo la valutazione di […], stando alle informazioni disponibili, la banca non si è discostata dalla prassi consueta. Poiché da un lato le probabilità che sopraggiunga […] è molto esigua, dall’altro però le ripercussioni […] potrebbero essere rilevanti, è difficile valutare tale […]. Le autorità tedesche fanno valere che all’atto di acquisizioni rischi siffatti […] di massima restano a carico del proprietario precedente, motivo per cui fin dal principio KfW ha escluso tale rischio dalla vendita. Poiché l’effettivo insorgere di un rischio del genere è assai improbabile, IKB nella sua contabilità non ha previsto accantonamenti per eventuali casi di ricorso. |
2.6. Misure di sostegno
Tabella 3
Misure per sostenere IKB durante il processo di ristrutturazione
N. |
Misura |
Valore nominale (Mrd EUR) |
1. |
Copertura contro i rischi (Rhineland: 5,8 miliardi di euro; Havenrock: 0,85 miliardi; attivi in bilancio: 1 miliardo) |
7,65 (di cui 1,00 apportato dalle associazioni bancarie) |
2. |
Copertura aggiuntiva contro i rischi (350 milioni di euro per coprire perdite ulteriori — Havenrock) |
0,35 (di cui 0,20 apportati dalle associazioni bancarie) |
3. |
Aumento di capitale e prestito non rimborsabile (copertura degli ammortamenti di attivi di bilancio convalidati) |
2,30 (di cui 0,30 apportati dalle associazioni bancarie) |
4. |
Facilitazione di liquidità |
[> 2,5] |
5. |
Vendita di azioni IKB |
[…] |
5.1. |
Credito prioritario per il rifinanziamento del SIP 2 |
0,78 |
5.2. |
Cessione del SIP 1 a KfW |
1,00 |
5.3. |
Clausola di indennità […] |
[…] |
Totale |
[> 15] |
2.7. Piano di ristrutturazione
(43) |
Le autorità tedesche hanno presentato varie versioni rivedute del piano di ristrutturazione per IKB. Nei documenti dell’agosto 2007 venivano descritte misure per superare la crisi nel settore bancario e per evitare problemi futuri. Subito dopo l’adozione della prima misura, IKB incaricò PriceWaterhouseCoopers (PWC) di analizzare la situazione del momento. Sulla scorta di quello studio, il 3 settembre 2007 IKB annunciò di volersi ritirare dal comparto degli investimenti internazionali strutturati. |
(44) |
Nel frattempo IKB ha attualizzato il piano e la banca è stata venduta a Lone Star. Il gruppo statunitense ha presentato un piano di risanamento per IKB, che la società di audit KPMG ha esaminato dal 16 luglio 2008 al 25 settembre 2008. Il piano passa in rassegna i principali segmenti di mercato su cui IKB opera, illustra le cause della crisi, individua i problemi e propone misure per il loro superamento. Il progetto si prefigge, da un lato di stabilizzare nel breve periodo la situazione finanziaria della banca garantendo le liquidità necessarie, dall’altro di ripristinare nel lungo periodo la redditività riducendo le situazioni di rischio e concentrando le attività sul core business. A termine il piano di risanamento prevede che IKB si concentri sui servizi alle medie imprese e che i finanziamenti strutturati vengano mantenuti solo nella misura necessaria a questa clientela. |
(45) |
Il piano di risanamento conferma l’uscita dagli investimenti di portafoglio, per la quale IKB aveva già optato subito dopo la crisi. |
(46) |
Nel corso delle discussioni con la Commissione, IKB ha inoltre accettato — quale misura compensatoria — di abbandonare i finanziamenti immobiliari. Ciò significa che dalla fine del 2008 IKB non interverrà più in operazioni di finanziamento immobiliare e che le attività in corso verranno terminate celermente (non è possibile chiudere linee di credito dall’oggi al domani); al termine della fase di ristrutturazione, ovvero al 30 settembre 2011, almeno il 60 % degli attivi dovrà essere liquidato e IKB dovrà aver venduto le sue controllate IKB Immobilien Management GmbH, IKB Projektentwicklungs GmbH Co. KG e IKB Projektentwicklungsverwaltungsgesellschaft mbH (15). Il portafoglio rimane pari a [< 3] miliardi di euro verrà liquidato allo scadere delle attività residue. Una volta completata, la vendita permetterà di ridurre il volume dei crediti nel segmento immobiliaristico di 4,9 miliardi di euro. |
(47) |
Le autorità tedesche hanno inoltre proposto, quale misura compensatoria, che IKB dismetta alcune sue succursali.
|
(48) |
Data tuttavia la congiuntura poco favorevole, le autorità tedesche hanno negoziato una clausola commerciale che conferisce a IKB la facoltà, ove intervengano fattori imprevedibili e soprattutto se dovesse persistere la crisi sul mercato dei capitali o se la vendita di determinate attività dovesse rivelarsi impossibile, di modificare o di sostituire una misura, ovvero di prorogarne i termini, qualora ciò risulti sufficientemente giustificato e la Commissione non sollevi obiezioni. |
(49) |
Le autorità tedesche si sono inoltre impegnate a garantire che lo stato patrimoniale complessivo di IKB non superi, al 30 settembre 2011, 33,5 miliardi di euro (18); ciò equivarrebbe a una riduzione del 47,2 % rispetto ai 63,5 miliardi di euro attestati nel bilancio rettificativo del marzo 2007. L’attuazione delle misure compensatorie e la dismissione degli investimenti in titoli è stata preventivata come segue dalle autorità tedesche. Tabella 4 Misure di riduzione
|
(50) |
Il piano di risanamento non tralascia poi di sottolineare che IKB, il cui rating Fitch è sceso da A + a BBB –, nelle condizioni di mercato attuali ha difficoltà a reperire finanziamenti. Il fabbisogno massimo di liquidità fino al termine del processo di ristrutturazione è stimato a [> 10] miliardi di euro. Per compensare questo disavanzo si propone un aumento di capitale, la proroga delle linee di liquidità aperte da KfW nonché un rifinanziamento garantito da cartolarizzazioni. Una parte del disavanzo di liquidità verrà coperto da tagli alle nuove attività. |
(51) |
Il piano di risanamento comporta poi misure per lo sviluppo futuro della banca in base a uno scenario ottimistico, a uno scenario normale e a uno pessimistico. In base a queste ipotesi e nella situazione normale, al termine del processo di ristrutturazione nel settembre 2011 IKB potrebbe raggiungere un rendimento dei fondi propri pari al […] %. Gli utili al netto d’imposta ammonterebbero a […] milioni di euro, con […] addetti a tempo pieno. L’indice di solvibilità Tier 1 salirebbe al […] % e il rapporto oneri operativi/margine finanziario (cost income ratio) scenderebbe al […] %. |
(52) |
Le autorità tedesche hanno inoltre trasmesso informazioni sui costi della ristrutturazione che si articolano come segue: perdite sugli investimenti di portafoglio extra bilancio pari a [> 6] miliardi di euro (Rhineland: 5,8 miliardi; Havenrock: 1,2 miliardi) e sugli investimenti di portafoglio a bilancio ([…] miliardi di euro) (19); costi di ristrutturazione veri e propri (compresa la protezione contro i rischi, spese di uscita e di gestione dei portafogli per circa [> 0,25] miliardi di euro; perdite sul capitale per [> 1] miliardi di euro; costi pari a […] miliardi di euro per la riduzione di comparti d’attività, in parte già avvenuta e in parte solo differita dalla proroga di contratti in corso per [> 1] miliardi di euro (20). Le autorità tedesche preventivano i costi per la ristrutturazione di IKB complessivamente a [> 15] miliardi di euro. |
3. ESAME FORMALE DEL CASO
(53) |
Nella decisione di avvio la Commissione espresse dubbi sulla conformità delle misure offerte da KfW a favore di IKB con la normale condotta di un investitore operante in un’economia di mercato, giacché i rischi connessi con tali misure per KfW non avevano limiti, mentre le associazioni bancarie limitavano la propria partecipazione alla copertura contro i rischi e i rimanenti azionari di IKB addirittura non partecipavano in alcun modo. |
(54) |
Inoltre, all’epoca la Commissione esprimeva dubbi sulla possibile compatibilità delle misure con l’articolo 87, paragrafo 3 del trattato CE non meno che con il mercato comune. A giudizio della Commissione le misure non potevano assimilarsi ad aiuti compatibili con il mercato comune per porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro. Essa non ravvisava gli estremi per ritenere che si trattasse di misure di salvataggio, in quanto il loro carattere non era transitorio. All’epoca non tutti i requisiti stabiliti dagli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato per il salvataggio o la ristrutturazione di imprese in difficoltà (di seguito «orientamenti») (21) erano soddisfatti. |
4. OSSERVAZIONI DELLA GERMANIA IN SEGUITO ALLA DECISIONE DI AVVIO
(55) |
Le autorità tedesche mantengono la loro impostazione iniziale, secondo cui le misure non costituiscono aiuti di Stato, essendo conformi al principio dell’investitore privato. L’intervento sarebbe dettato da mere considerazioni di interesse economico, in quanto per KfW l’insolvenza di IKB avrebbe determinato costi superiori a quelli delle misure di sostegno al processo di ristrutturazione della banca. Al riguardo, le autorità tedesche sottolineano che la questione del rendimento dei fondi investiti è irrilevante, e che comunque l’esame del rispetto delle normali condizioni di mercato va condotto ex ante. |
(56) |
Nel valutare la prima misura, secondo le autorità tedesche va tenuto conto solo delle perdite inizialmente preventivate, pari a 3,5 miliardi di euro nello scenario più pessimistico e a [< 2,5] miliardi di euro nello scenario intermedio. La Germania fa valere che un investitore sul mercato comparerebbe i costi diretti generati dall’insolvenza di IKB, nella fattispecie 1,5 miliardi di euro per mantenere il valore contabile sui 620 milioni di euro della banca (in base alla legislazione contabile tedesca) (22). Con il costo di ammortamento di crediti per 850 milioni di euro, distribuiti da IKB a terzi per promuovere lo sviluppo di KfW (23). In aggiunta, un’insolvenza di IKB avrebbe reso necessario ammortizzare un ulteriore volume di crediti di sviluppo, per un ammontare pari ad almeno 1,1 miliardi di euro, cosicché i costi di rifinanziamento sarebbero saliti ancora, per non parlare del danno di immagine che ne sarebbe in definitiva derivato per KfW. |
(57) |
Le autorità tedesche sostengono poi che, quand’anche le misure di sostegno venissero assimilate ad aiuti di Stato, dall’aiuto andrebbero detratte le perdite che KfW avrebbe subito in caso di insolvenza. |
(58) |
Con riferimento alla seconda misura, la Germania fa rilevare che si tratta semplicemente di un’integrazione della prima misura, che in massima parte è stata finanziata dalle associazioni bancarie. Alla luce della giurisprudenza Alitalia occorre partire dal presupposto «che un apporto di capitali su fondi pubblici soddisfa il criterio dell’investitore privato e non implica un aiuto statale nel caso in cui, tra l’altro, tale apporto avvenga in concomitanza con un significativo apporto di capitale da parte di un investitore privato effettuato in condizioni comparabili» (24). |
(59) |
Le autorità tedesche non contestano che la terza misura si configuri come aiuto. |
(60) |
A giudizio della Germania neppure la vendita di IKB è assimilabile a un aiuto di Stato, giacché KfW ha operato come un venditore sul mercato. Il prezzo di acquisto è il risultato di trattative con vari acquirenti potenziali, e di conseguenza corrisponde alla situazione di mercato. Le misure aggiuntive, indispensabili per la cessione della banca, erano conformi alle condizioni di mercato. |
(61) |
Ciò vale in particolare per il SIP 1, venduto a KfW a un prezzo inferiore del [< 10] % al valore contabile IFRS. In realtà, questo prezzo è migliore di quello spuntato con la Lone Star per la vendita del SIP 2, del quale peraltro va ricordato che, contrariamente al SIP 1, si componeva soprattutto di […]. Ecco perché le autorità tedesche sostengono che KfW poteva vendere il portafogli o mantenerlo senza perdite fino alla sua scadenza. Inoltre KfW aveva bisogno, per vendere il SIP 1, del sostegno del proprio azionista di riferimento, la Repubblica federale tedesca, in quanto […]; la vendita è stata facilitata dalla garanzia dello Stato, per evitare che KfW si trovasse costretta a vincolare all’incirca […] milioni di euro ([…]) di fondi propri. In secondo luogo, la partecipazione di KfW al SIP 2 trova anch’essa una giustificazione di mercato, in quanto il carattere prioritario del credito comportava un rischio minore e la retribuzione ([> 80] punti base Euribor maggiorato), per la quale la Germania ha notificato indici di riferimento, era elevata. Il fatto che KfW abbia dovuto farsi carico di una garanzia finanziaria (accantonamenti) a concorrenza di […] euro, con un rischio esiguo ma per importi ingenti non è anomalo e nell’ultima tornata di negoziati fu posto come condizione da tutti i partecipanti. |
(62) |
Casomai la Commissione dovesse ritenere che le misure comportano elementi di aiuto, le autorità tedesche sostengono che questi ultimi andrebbero assimilati ad aiuti alla ristrutturazione, compatibili con il mercato comune. Il settore d’attività in cui la banca ha registrato difficoltà è stato abbandonato e d’ora in poi IKB si concentrerà sulla propria attività essenziale. |
(63) |
La Germania si è inoltre impegnata a disporre tutte le misure elencate al considerando 46. |
(64) |
Le autorità tedesche fanno poi valere che la banca contribuisce in misura ingente (almeno [> 10] miliardi di euro) alla propria ristrutturazione. Le indicazioni fornite al riguardo sono state modificate più volte, e l’ultima versione somma tutti i contributi alla ristrutturazione per i quali non sono stati concessi aiuti, il taglio delle attività nuove e il prodotto delle cessioni, previa detrazione delle perdite. Il prodotto netto delle cessioni è stato stimato a [> 5] miliardi di euro, per tutti gli attivi venduti nell’arco del processo di ristrutturazione, meno […], le attività residue a Lussemburgo e alcuni investimenti di portafoglio sempre a Lussemburgo. In dettaglio, le autorità tedesche hanno preventivato […] miliardi di euro per il comparto immobiliare, […] miliardi di euro per la succursale di Lussemburgo, […] miliardi di euro per la succursale di New York, […] miliardi di euro per Amsterdam, […] miliardi di euro per Movesta e […] miliardi di euro per posizioni patrimoniali non strategiche. |
5. VALUTAZIONE DI EVENTUALI COMPONENTI DI AIUTO
5.1. Sussistenza di un aiuto
(65) |
La Commissione valuta dapprima se le misure costituiscano forme di aiuti di Stato ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1 del trattato CE. A norma di tale disposizione costituiscono aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma, quelli che, favorendo alcune imprese o determinate produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza, nella misura in cui incidano sugli scambi fra Stati membri. |
a) Copertura contro i rischi e aumento di capitale (misure 1-3)
(66) |
La Commissione non si discosta dalla posizione espressa nella decisione di apertura e persiste nel ritenere che nessuna di queste tre misure finanziarie sarebbe stata adottata da un investitore sul mercato, e che pertanto esse costituiscono aiuti di Stato. Dato che IKB opera a livello transnazionale e internazionale, è pacifico che un’agevolazione consistente nel mettere a sua disposizione risorse statali rischia di perturbare la concorrenza nel settore bancario e di avere ripercussioni sugli scambi fra paesi membri (25). |
(67) |
La Commissione prende atto dell’argomentazione esposta dalle autorità tedesche, secondo cui le misure in parola non avrebbero procurato vantaggi di sorta a IKB, in quanto KfW ha agito esclusivamente in quanto proprietario e quindi come un finanziatore privato; la Germania non contesta tuttavia che KfW è un istituto di credito statale, che opera con un mandato pubblico e in base a istruzioni riconducibili alle autorità statali. Nel riconoscere che il ministero federale delle finanze ha partecipato non solo alle riunioni del consiglio d’amministrazione e quindi a tutte le decisioni prese da questo nel fine settimana del 27-29 luglio 2007, ma che in quella occasione ha addirittura esercitato la presidenza, in definitiva la Germania conferma che le decisioni di KfW sono attribuibili alle autorità statali (26). |
(68) |
Per questo motivo nella sua indagine la Commissione si è concentrata su un aspetto, vale a dire se IKB abbia ottenuto un vantaggio che, nelle stesse circostanze, gli sarebbe stato offerto anche da un finanziatore operante in condizioni di mercato. La Commissione riconosce che la protezione contro i rischi per IKB, in base a stime preventive e nell’ipotesi meno favorevole, avrebbe coperto perdite per un totale di 2,5 miliardi di euro. Come in casi analoghi (27), la Commissione parte anche qui dal presupposto che in una situazione talmente imprevedibile anche un investitore privato si sarebbe basato sull’ipotesi più pessimistica, non già su quella intermedia, per valutare le perdite. Va inoltre sottolineato che KfW non ha escluso che la sua responsabilità finanziaria avrebbe potuto salire fino a 8,1 miliardi di euro. |
(69) |
Non risponde al vero che il costo della misura, per KfW e la Germania, sarebbe risultato più conveniente della liquidazione di IKB (28), neppure se ci si basasse sulla valutazione preventiva della situazione condotta nel momento in cui la decisione è stata presa (29). La Commissione non può accettare la totalità delle spese di liquidazione addotte dalle autorità tedesche. Anche se il valore contabile di IKB di fatto era pari a 620 milioni di euro, già nella decisione di avvio la Commissione ha specificato che il valore della partecipazione di KfW in IKB al momento dell’intervento molto probabilmente non corrispondeva a quel valore contabile. Sempre in detta decisione la Commissione aveva poi messo in dubbio che il rischio di insolvenza preventivato, pari al [> 15] % circa, per i crediti accesi nel quadro delle attività di sviluppo, fosse realistico. Le autorità tedesche non hanno presentato prove sufficientemente inoppugnabili per avvalorare la plausibilità della stima compiuta da KfW. |
(70) |
Né potevano ritenersi più fondate le perdite indirette paventate per effetto della crisi, che nella decisione di apertura venivano ritenute meramente ipotetiche. La Commissione persiste anche nel ritenere che i finanziamenti strutturati nel quadro dell’attività di sviluppo rientrino nel mandato pubblico di KfW e non facciano parte delle normali funzioni di un istituto di credito. Pertanto le perdite in questo comparto non possono essere computate come costi di cui anche un finanziatore operante in condizioni di mercato avrebbe tenuto conto (30). |
(71) |
La Commissione continua a ritenere determinante che le perdite stimate — nell’ambito della copertura contro i rischi — non fossero limitate a 2,5 miliardi di euro ma di fatto non comportassero limiti superiori. Quand’anche si potesse far valere che questa garanzia illimitata di BaFin costituiva un presupposto indispensabile per la rinuncia alla moratoria, è comunque fuor di dubbio che un finanziatore privato avrebbe a sua volta tenuto conto di questa circostanza nella propria analisi dei rischi. Ciò risulta evidente ove si consideri la partecipazione privata alla copertura dei rischi. |
(72) |
Per quel che riguarda la condotta di KfW e delle associazioni bancarie, la Commissione ricorda che, ove un azionista pubblico operi in concomitanza con investitori privati, l’apporto di capitale deve essere proporzionale e avvenire alle medesime condizioni (31) e secondo la stessa logica commerciale (32). Identiche considerazioni sono sottese anche alla sentenza Alitalia del Tribunale di primo grado, citata dalle autorità tedesche, nella quale i giudici si pronunciano nel medesimo senso. |
(73) |
In questo contesto la Commissione ribadisce che le associazioni bancarie hanno limitato la loro partecipazione alla copertura dei rischi di perdite, in ordine alla prima misura, a 1 miliardo di euro (pari circa al 30 %), mentre KfW ha rinunciato a un limite massimo sottoscrivendo in tal modo un rischio molto più elevato di quello delle associazioni di categoria. Quand’anche si volessero detrarre le potenziali perdite dirette inerenti alla quota di proprietà di KfW e ai crediti, che insieme assommano a circa […] miliardi di euro (cfr. il considerando 56) e prendere in conto le ipotesi più pessimistiche, la partecipazione di KfW alla copertura dei rischi resta comunque a un livello identico a quello complessivo delle associazioni bancarie. Non si può quindi non rilevare che KfW non ha agito su basi analoghe a quelle del pool di banche. |
(74) |
Non tiene poi la motivazione che si sarebbe innescata una crisi generale nel settore bancario tedesco, con conseguenze catastrofiche per KfW. Tutte le banche tedesche sarebbero state colpite in pari misura da una crisi. Ma la partecipazione limitata a 1 miliardo (pari circa al 30 %) delle associazioni bancarie alla copertura contro i rischi non è assolutamente proporzionata alla quota di mercato delle banche affiliate in Germania, che supera il 95 % (33). Per questi motivi la Commissione non è in grado di ravvisare ragioni commerciali per l’impegno sproporzionato di KfW. È peraltro possibile che KfW abbia agito entro certi limiti nell’interesse delle sue controllate, ma è fuor di dubbio che il suo intervento trascenda quello di un finanziatore privato. Quest’ultimo si sarebbe impegnato in misura molto minore e avrebbe spinto per accrescere il sostegno da parte delle associazioni bancarie o dello Stato. Per questi motivi, almeno in parte, KfW non ha operato come un normale finanziatore sul mercato. |
(75) |
Lo stesso vale per la seconda misura la quale, stando alle indicazioni delle autorità tedesche, si limita a offrire un sostegno alla prima copertura dei rischi. Quand’anche la partecipazione di KfW e quella delle associazioni bancarie potessero sembrare equilibrate in cifre assolute (in termini relativi la partecipazione delle associazioni del credito dovrebbe tuttavia essere molto più elevata), questa misura, contestualmente alla prima, va esaminata sullo sfondo della ristrutturazione complessiva, ed emerge allora chiaramente che KfW, secondo giurisprudenza costante, non può più accampare di aver agito come un finanziatore privato (34). |
(76) |
Ciò vale a maggior ragione per la terza misura, decisa su inequivocabile istruzione del governo federale, che ha sostenuto un ulteriore intervento di 2,3 miliardi di euro con 1,2 miliardi di euro. KfW risulta ora molto più esposta delle associazioni bancarie, anche se in caso di insolvenza di IKB sarebbe scattato un meccanismo che ripartiva gli oneri sull’intero settore bancario. |
(77) |
In altri casi la Commissione ha ritenuto che fosse difficile individuare la componente di aiuto, qualora quest’ultimo venga concesso attraverso una copertura contro i rischi (35). In conformità degli orientamenti e della giurisprudenza, l’elemento di aiuto di una fideiussione per un’impresa che versi in difficoltà può essere di entità pari all’ammontare coperto dalla garanzia, ma a seconda dei casi, anche inferiorę (36). Seppure l’elemento di aiuto era stato preventivato a priori inferiore a 8,1 miliardi di euro (Rhineland, Havenrock e 1 miliardo di attivi a bilancio), nel frattempo la stima realistica delle perdite, pari a 6,8 miliardi di euro, supera di gran lunga l’ipotesi più pessimistica (cfr. la tabella 3, senza la terza misura). La Commissione giunge pertanto al risultato che l’ammontare dell’aiuto, concesso nel quadro della copertura contro i rischi e tramite apporti di capitali, ammonta a 8,8 miliardi di euro (cfr. la tabella 3, nn. 1-3). |
b) Facilitazione di liquidità
(78) |
In aggiunta all’apporto di capitale e alle misure di compensazione delle perdite, KfW ha sostenuto anche la continuazione delle attività di IKB con due facilitazioni quadro, entrambe per un ammontare di [> 1] miliardo di euro. Queste misure sono state adottate nel quadro della ristrutturazione e non possono essere disgiunte dalla prima e dalla seconda misura, cosicché anche in questo caso KfW non può più accampare di aver agito come un investitore privato (37). La Commissione non riesce a immaginare che un finanziatore privato, soprattutto senza la garanzia di una copertura contro i rischi — avrebbe accettato di correre un rischio così elevato. Se KfW si fosse comunque attenuta a indici di mercato specifici, ciò dovrebbe trovare riscontro nella quantificazione degli elementi di aiuto. |
(79) |
La Commissione rileva che per la prima facilitazione quadro, già utilizzata, è stato stabilito un tasso d’interesse fisso da [< 50] a [> 50] punti base Euribor maggiorato, mentre per la seconda linea di liquidità il tasso era stato stabilito a [> 100] punti base Euribor maggiorato, senza contare che ciascuna delle facilitazioni era integralmente garantita al […] %. L’avallo era costituito da attivi non connessi a investimenti di portafoglio e che, di massima, non dovrebbero estinguersi. In ogni caso la garanzia è strutturata in modo da non poter mai scendere, di fatto, sotto il 100 %. La mobilizzazione di liquidità è quindi coperta da una garanzia effettiva elevata, con scarso rischio controparte. Ne consegue che KfW non si fidò esclusivamente della potenza finanziaria di IKB, ma possedeva anche garanzie soddisfacenti. |
(80) |
Tuttavia, i margini di rischio applicati dovrebbero essere conformi alla comunicazione della Commissione relativa alla revisione del metodo di fissazione dei tassi di riferimento e di attualizzazione (di seguito «comunicazione sui tassi di riferimento e di attualizzazione») (38). Dato che il rating dell’impresa è stato valutato sulla scorta della copertura contro i rischi e nessuno contesta che si trattasse di un’impresa in difficoltà (si veda il considerando 96), la Commissione deve applicare i margini per imprese in difficoltà. In caso di fideiussione per un ammontare elevato, il margine è di 400 punti base (39). La Commissione parte quindi dal presupposto che il vantaggio della prima linea di liquidità, per un ammontare di [> 1] miliardi di euro, su un periodo di dieci mesi (gennaio-ottobre 2008), mediamente corrisponde a [> 300] punti base. La seconda linea di liquidità del luglio 2008, non ancora utilizzata, offriva un vantaggio che sull’arco di nove mesi (febbraio-ottobre 2008), corrispondeva a [> 200] punti base. L’aiuto connesso con queste facilitazioni equivarrebbe quindi a […] milioni di euro per la prima linea di liquidità e a […] milioni di euro per la seconda, pari a un importo complessivo di aiuto di […] milioni di euro. |
(81) |
Quanto alle linee di liquidità messe a disposizione da [una banca regionale] e da [altra banca regionale] la Commissione non ha ragioni di ritenere che esse non fossero conformi alle consuete prassi di mercato e avrebbero potuto procurare a IKB un potenziale vantaggio. Inoltre, le condizioni in cui queste linee di liquidità sono state concesse, in particolare il fatto che le transazioni interbancarie rientrano tra le attività quotidiane e correnti di una banca, la contestuale e ampia partecipazione di operatori privati, oltre alla circostanza che [una banca] e [l’altra banca] non hanno allestito dette linee di credito su istruzione delle autorità statali, non permettono di ravvisare indizi che riconducano dette transazioni all’intervento dello Stato (40). Ne consegue che, a giudizio della Commissione, tali facilitazioni non comportano aiuti di Stato. |
c) La vendita di IKB
(82) |
La Commissione ha poi esaminato se la cessione di IKB a Lone Star comportasse un aiuto di stato. Ciò si verificherebbe se la banca fosse stata venduta al gruppo americano al di sotto del prezzo di mercato. Al riguardo le autorità tedesche hanno trasmesso numerose informazioni alla Commissione (cfr. la sezione 2.5), dalle quali tuttavia non emergono elementi che dimostrino che il prezzo pagato da Lone Star non corrisponda all’offerta massima che si sarebbe potuta ottenere con una procedura di vendita aperta, trasparente e scevra da discriminazioni o condizioni. Poiché, secondo i principi della Commissione in materia di privatizzazioni (41), è questo il criterio decisivo, se ne può trarre la conclusione che la vendita non comporta aiuti a favore di Lone Star. |
(83) |
La Commissione ha verificato altresì se la vendita comporti ulteriori aiuti a vantaggio di IKB, il che avverrebbe se la liquidazione fosse risultata più conveniente per KfW, in termini di costo, della vendita di IKB; in altre parole si è esaminato se si sia trattato di una prassi conforme alle consuetudini di mercato. Al riguardo la Commissione rileva che la vendita non mira solo a spuntare un prezzo congruo, ma che a essa sono collegati anche conferimenti aggiuntivi di KfW, che vanno considerati parte della vendita. Rientrano in quest’ottica il mantenimento di entrambe le linee di liquidità per un importo di [> 2,5] miliardi di euro, il credito prioritario acceso da KfW per rifinanziare il SIP 2, il trasferimento del SIP 1 a KfW — avvenuto prima della vendita di IKB — e l’assunzione del rischio di garanzia […]. È palese che KfW ha disposto queste misure per rendere possibile la vendita di IKB e liquidare un massimo di attività, nel minor tempo possibile. Seppure a prima vista KfW ha ottenuto un prezzo di vendita positivo, la vendita è stata accompagnata da misure che in definitiva hanno portato a un prezzo di vendita negativo. |
(84) |
Non va però perso di vista che queste misure sono avvenute nel quadro della ristrutturazione di IKB e si ricollegano quindi alle tre misure originarie di sostegno. Ecco perché la Commissione non è in grado di considerarle separatamente né può ritenere fondata la tesi di un’operazione conforme alle scelte di un investitore privato operante in condizioni di mercato (42). |
(85) |
A prescindere da queste considerazioni, il criterio di una cessione conforme alle consuetudini di mercato non pare comunque soddisfatto nel caso di specie. Il punto decisivo è in definitiva stabilire se il prezzo negativo sia dovuto al fatto che le autorità tedesche non hanno potuto far valere ulteriori costi di liquidazione di cui un operatore privato avrebbe tenuto conto. Per questo la Commissione non è in grado di prendere in considerazione segnatamente le perdite connesse con rischio controparte per i crediti concessi nel quadro delle attività di sviluppo. Agli occhi della Commissione i finanziamenti strutturati nel quadro delle attività di sviluppo rientrano nel mandato pubblico di KfW, non già tra le normali funzioni di un istituto di credito. Questi finanziamenti non vanno pertanto computati tra i costi di cui anche un operatore privato dovrebbe tener conto, giacché quest’ultimo non avrebbe mai contratto obblighi connessi con provvedimenti statali o di sostegno (43). |
(86) |
Per queste ragioni la Commissione ha verificato se le misure di sostegno abbiano di fatto condotto a un prezzo negativo. Dato che esse non si configurano come sovvenzioni, ma sostanzialmente come crediti e garanzie, come nella valutazione di un normale caso di aiuto occorre determinare il vantaggio economico che le misure hanno potuto offrire a IKB. |
(87) |
In primo luogo, KfW continua a mettere liquidità a disposizione di IKB. Come già illustrato in precedenza al considerando 77, è difficile quantificare il reale vantaggio, giacché anche investitori privati avrebbero potuto eventualmente essere disponibili a determinate condizioni a mobilizzare liquidità, fintantoché fosse garantita una copertura contro i rischi. Dopo la vendita di IKB a Lone Star, la copertura è cessata. L’acquisizione di IKB da parte di Lone Star e l’approvazione degli aiuti alla ristrutturazione e del piano di risanamento ad opera della Commissione mostrano che un ripristino della redditività è giudicato possibile. Mentre nella fase di ristrutturazione IKB viene ufficialmente considerata un’impresa che versa in difficoltà, al fine di calcolare la componente di aiuto è pertanto giustificato considerare il rating dell’impresa «scarso» (categoria B) ai sensi della comunicazione della Commissione relativa ai tassi di riferimento e di attualizzazione (44). Stando a questa comunicazione, il margine di prestito sarebbe di 200 punti base, il che significherebbe che la seconda linea di liquidità e la prima risulterebbero [> 100] punti base e [> 125] punti base al di sotto del tasso di riferimento. Estrapolando su […] anni (ottobre 2008-aprile […]) si otterrebbe un aiuto aggiuntivo pari a [circa 90] milioni di euro. |
(88) |
Secondo: KfW acquistò il SIP 1 per 1 miliardo di euro. La Commissione rileva che il prezzo negoziato da KfW è inferiore del [< 10] % al valore contabile IFRS e che in precedenza IKB aveva potuto vendere alcune parti del portafoglio a prezzi superiori a quel valore. Nella congiuntura attuale, è poco probabile che un investitore privato abbia la possibilità o l’intenzione di acquistare un portafoglio del genere (quantomeno nella sua totalità). Il fatto che Lone Star non fosse interessato e che KfW non fosse in grado di procedere a tale acquisizione senza aiuto dello Stato è eloquente. Ulteriori deprezzamenti del portafoglio non possono essere esclusi. Nell’ipotesi peggiore risulterebbe colpita la tranche postergata di [< 200] milioni di euro. In mancanza di altri valori di riferimento, al Commissione parte dal presupposto che con il SIP 1 KfW si sia accollata un rischio aggiuntivo fino a [< 200] milioni di euro. |
(89) |
Terzo: per il SIP 2 KfW ha messo a disposizione un credito prioritario pari a 775 milioni di euro, rimborsato al tasso di [> 90] punti base Euribor maggiorato per il suo carattere prioritario (vale a dire che il credito viene rimborsato in primo luogo sugli utili). Il credito è tuttavia concesso a una società veicolo, non ancora conosciuta come prestataria. Il tasso di interesse accordato dovrebbe essere pari, ai sensi della comunicazione sui tassi di riferimento e di attualizzazione (45), questo almeno a 400 punti base Euribor maggiorato. Trattandosi tuttavia di un credito prioritario, subordinato a una partecipazione di IKB, e che quindi in definitiva va a beneficio della banca, in questo caso la Commissione accetta un margine di prestito pari a 220 punti base. La componente di aiuto in connessione con la mobilizzazione della tranche prioritaria di 775 milioni di euro può quindi essere valutata a circa [< 30] milioni di euro ([> 100] punti base su […] anni, vale a dire da ottobre 2008 a […]). |
(90) |
Da ultimo, l’assunzione del rischio per […] era motivata dalla difficoltà di quantificare opportunamente un eventuale rischio accettato congiuntamente a IKB. Dato che il rischio di copertura è esiguo, e stando alle informazioni disponibili alquanto improbabile, non sarebbe stato confacente considerarlo come un elemento della vendita. Prova ne sia che i revisori dei conti non hanno preteso alcun accantonamento da IKB. Quanto a eventuali pagamenti per danni e interessi connessi con […], naturalmente permane un certo rischio residuo. Non essendo stata comunicata alcuna valutazione quantitativa del rischio, la Commissione parte dal presupposto che per le misure attuali vada proposta una stima di […] euro equivalente a un rischio del […] %. |
(91) |
Complessivamente, le misure adottate da KfW nel quadro della vendita di IKB comportano aiuti pari a 390 milioni di euro; questo importo supera i [> 100] milioni di euro del prezzo di vendita di [> 250] milioni di euro, così che ci troviamo in presenza di un prezzo di vendita negativo. Ne consegue che la vendita di IKB comportava un aiuto a vantaggio della banca stessa. |
d. Riepilogo degli aiuti di Stato
(92) |
Come si evince dalla tabella 5, gli aiuti erogati nel quadro delle varie misure complessivamente ammontano a 9,155 miliardi di euro. Tabella 5 Aiuti a favore di IKB nel corso del processo di ristrutturazione
|
5.2. Compatibilità delle misure col mercato comune, ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 3, lettera b), del trattato CE — aiuti per rimuovere una grave turbativa nell’economia di uno Stato membro
(93) |
La Commissione resta sulla posizione espressa nella decisione di avvio, secondo cui al caso di specie non si applica l’articolo 87, paragrafo 3, lettera b), del trattato CE. In base a detta disposizione possono essere concessi aiuti per rimuovere una grave turbativa dell’economia di uno Stato membro. La Commissione ricorda che il Tribunale di primo grado ha sottolineato che l’articolo 87, paragrafo 3, lettera b), del trattato CE va applicato in modo restrittivo. |
(94) |
L’indagine ha confermato l’osservazione della Commissione che i problemi di IKB siano da ricondurre a vicende specifiche collegate con l’impresa. Le informazioni fornite dalle autorità tedesche hanno potuto convincere la Commissione del fatto che le conseguenze sistemiche che sarebbero derivate da un’insolvenza di IKB avrebbero raggiunto un’ampiezza tale da provocare una grave turbativa dell’economia della Germania, ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 3, lettera b) (46). Il caso presente è una conseguenza di problemi specifici di IKB, di modo che sono necessarie misure mirate di sostegno, che possono essere adottate conformemente alla disciplina sulle imprese in difficoltà. I provvedimenti presi a favore della banca non possono pertanto essere dichiarati compatibili con il mercato comune ai sensi dell’articolo 87, paragrafo3, lettera b), del trattato CE. |
5.3. Compatibilità con il mercato comune ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 3, lettera c) — aiuti alla ristrutturazione
(95) |
Dai riscontri è emerso che le misure possono essere considerate alla stregua di aiuti alla ristrutturazione compatibili con il mercato interno in quanto soddisfano tutti i requisiti stabiliti dagli orientamenti. Si può quindi cercare di stabilire se esse abbiano costituito altresì aiuti al salvataggio di un’impresa, ciò che peraltro la Commissione aveva già escluso nella decisione di avvio, per l’irreversibilità della copertura contro i rischi. |
a) Imprese in difficoltà
(96) |
Secondo la Commissione IKB era un’impresa in difficoltà ai sensi del punto 9 degli orientamenti, e molto probabilmente senza l’intervento di KfW non sarebbe stata in grado a lungo di far fronte alla crisi di tesoreria. Le incombenti perdite avrebbero portato alla chiusura della banca, col che sarebbero state riunite le condizioni di cui al punto 10, lettera c), degli orientamenti. Le autorità tedesche non hanno contestato questa posizione già espressa nella decisione di avvio. |
b) Ripristino di una redditività di lungo periodo
(97) |
L’indagine ha confermato che la ristrutturazione permetterà di ripristinare la redditività di IKB nel lungo periodo. A giudizio della Commissione la vendita di IKB a Lone Star costituisce uno sviluppo estremamente positivo, sotto il profilo economico, per risolvere le difficoltà insorte. |
(98) |
È risultato altresì che IKB ha impresso un nuovo orientamento alla propria attività. La banca ha rinunciato a settori che comportano rischi di perdite e non investe più in operazioni di portafoglio. In futuro essa si concentrerà inoltre sulla sua attività essenziale, di servizi alle medie imprese. Le operazioni residue nel segmento dei finanziamenti strutturati vengono mantenute per rispettare le esigenze delle imprese, ma il [> 20] % del comparto e l’intero settore dei finanziamenti immobiliari vengono abbandonati. IKB ha poi adottato misure per migliorare la gestione dei rischi e ridotto notevolmente la propria esposizione. La banca ha dunque preso i provvedimenti necessari al proprio interno per un cambiamento di rotta. |
(99) |
La Commissione prende atto che IKB mira, attraverso il processo della propria ristrutturazione, a ripristinare una redditività duratura a lunga scadenza. Dal piano di risanamento, fondato su solide previsioni relative all’andamento del mercato, si evince che il modello commerciale scelto dovrebbe dare buoni esiti. L’indice Tier 1 del […] % e il coefficiente-costi utili del […] %, che dovrebbero essere raggiunti nel 2011, permettono di considerare che il risanamento avvenga su basi solide. Il rendimento relativamente basso dei fondi propri al […] % (2012) va visto in connessione con l’indice Tier 1 relativamente elevato di IKB, che costituisce una riserva indispensabile. La Commissione prende atto delle misure da attuare entro il 2011, che comporteranno rilevanti economie di costi. Avendo anche analizzato le ipotesi sottese al piano di ristrutturazione essa non dubita che siano realistiche. |
(100) |
Dal piano di ristrutturazione emerge che, anche nell’ipotesi più pessimistica, IKB riuscirà a conseguire risultati positivi e a riportare in attivo il rendimento dei fondi propri. Persino in tale evenienza sfavorevole la banca riuscirà a raggiungere un indice Tier 1 del […] % e a operare in tal modo su basi solide. |
c) Limitazione dell’aiuto, al minimo necessario — contributo proprio
(101) |
I dubbi della Commissione hanno potuto essere dissipati, e attualmente essa è in grado di giungere alla conclusione che l’aiuto non supera il minimo necessario e che, conformemente agli orientamenti, vi è un apporto ingente di risorse proprie alla ristrutturazione: oltre il 50 % dei relativi costi vengono finanziati dalla banca stessa. |
(102) |
I costi della ristrutturazione comportano perdite per molte voci (perdite sui portafogli, perdite per aumento dei costi di finanziamento, perdite per la riduzione dei segmenti di attività e perdite nell’ambito della cessione di attività), oltre ai costi per allestire la copertura contro i rischi, agli oneri amministrativi e alle spese di riassetto del personale, senza tralasciare gli onorari per consulenti e giuristi. La Commissione non dubita che tali costi ammontino a [> 15] miliardi di euro come sostenuto dalle autorità tedesche (cfr. il considerando 52). Essa riconosce altresì che il rifinanziamento del SIP 1 e il credito prioritario per il SIP 2 sono costi di ristrutturazione, in quanto detti strumenti sono necessari per ripristinare la redditività nel lungo periodo. Complessivamente i costi possono quindi essere preventivati attorno a [> 17] miliardi di euro. |
(103) |
La ristrutturazione di IKB, conformemente al punto 43 degli orientamenti, può essere finanziata con aiuti, fondi propri dei beneficiari, vendita di valori patrimoniali, apporti degli azionisti e finanziamenti esterni ottenuti a condizioni di mercato. |
(104) |
Un cospicuo apporto alla ristrutturazione del portafoglio proviene dall’impresa medesima e dagli azionisti privati precedenti e nuovi; qui incidono soprattutto la partecipazione delle associazioni bancarie, le risorse proprie di IKB (47) e i conferimenti di Lone Star. Le perdite subite nelle operazioni e nelle riduzioni delle attività commerciali in seguito alla crisi non possono tuttavia essere riconosciute come contributo proprio giacché, ai sensi del punto 43 degli orientamenti, il contributo deve essere concreto, ovvero effettivo. Il contributo proprio nell’ambito di questa categoria ammonta quindi a […] miliardi di euro ([> 20] %). |
(105) |
Se si tiene conto dei proventi dalle cessioni effettuate quali misure di compensazione, detto importo aumenta sensibilmente e raggiunge almeno il 50 %. Ciò riguarda attivi con un valore nominale di [> 15] miliardi di euro (cfr. la tabella 4). La Commissione non è tuttavia in grado di ammettere la totalità di tale importo come contributo proprio. Anzitutto, una parte dell’attività di IKB Luxemburg viene ripresa a Düsseldorf ([…] miliardi di euro), cosicché si tratta di una cessione solo parziale. In secondo luogo, una parte dei mezzi finanziari è ricavata non da vendite attive ma dal valore patrimoniale degli attivi corrispondenti alla scadenza. In terzo luogo non è chiaro a quale valore gli attivi possano essere liquidati. […]. Le autorità tedesche hanno tuttavia esposto ragioni sufficienti per convincere la Commissione che, perseguendo fattivamente la liquidazione delle attività, in un futuro prossimo sarà possibile recuperare almeno [< 5] miliardi di euro (48). |
(106) |
La cessione degli attivi sortisce un effetto duplice. Da un lato si riduce il volume dei valori patrimoniali che comportano elementi di rischio, cosicché si libera capitale e si accresce il livello di capitalizzazione. Dall’altro la cessione genera liquidità la quale può servire a finanziare la ristrutturazione o a rafforzare le condizioni di liquidità (49). Come già illustrato nel considerando precedente, questi mezzi costituiscono in parte entrate di capitale attese, ma una parte è già stata realizzata e una parte ulteriore maturerà in un futuro prossimo. Anche a voler prescindere dagli apporti di capitale attesi che potranno intervenire solo nel 2011, e a supporre prudentemente che non tutti questi proventi potranno essere conformi alle attese, la Commissione giunge alla conclusione che sia soddisfatto il requisito di un contributo proprio pari almeno al 50 % per una ristrutturazione conforme alle norme in materia di concorrenza. |
(107) |
La Commissione è giunta a tale conclusione tenendo conto degli elementi seguenti. Tabella 6 Contributo proprio
|
d) Prevenzione di distorsioni eccessive della concorrenza — misure compensatorie
(108) |
Al termine dell’inchiesta la Commissione si è convinta che le misure adottate sono sufficienti per attenuare al massimo possibili ripercussioni negative dell’aiuto sui concorrenti. |
(109) |
La Commissione rileva che IKB si separa di un intero comparto di attività e riduce del [20-30] % il segmento più proficuo dei finanziamenti strutturati. |
(110) |
La Commissione non può invece accogliere come misure di compensazione la massima parte delle dismissioni (vale a dire la liquidazione degli investimenti di portafoglio per 18,3 miliardi di euro), in quanto queste misure sono funzionali al ripristino della redditività nel lungo periodo. Misure del genere, in conformità del punto 40 degli orientamenti, non possono essere assimilate a misure di compensazione. |
(111) |
Ciononostante le altre riduzioni, per un ammontare di [> 10] miliardi di euro, corrispondono circa al [25] % del totale di bilancio dopo detrazione degli investimenti di portafoglio (vale a dire [> 10] miliardi di euro su 45,2 miliardi) (50). La dismissione degli investimenti di portafoglio, quantunque non possa essere accolta come misura di compensazione, si ripercuote pur sempre sulle dimensioni della banca e della sua attività. In base alle misure prospettate dalle autorità tedesche il totale di bilancio di IKB scenderà del 47,2 % (pari a 18,3 miliardi di euro per gli investimenti di portafoglio e a [> 10] miliardi di euro per misure di compensazione meno […] miliardi di margine di crescita rispetto allo stato patrimoniale complessivo di 63,5 miliardi di euro). |
(112) |
La Commissione sottolinea inoltre che la riduzione perseguita del totale di bilancio a 33,5 miliardi di euro, entro la fine del processo di ristrutturazione (30 settembre 2011), garantisce che le chiusure e cessazioni non saranno aggirate dal rilancio di attività in altri settori della banca o mediante un mero trasferimento di attività. |
(113) |
A ciò va aggiunto che i precedenti proprietari e responsabili della banca non partecipano più alle attività di IKB, col che è stato dato un importante segnale in fatto di lotta contro i rischi morali. La banca è stata poi venduta con una procedura aperta e non discriminante che ha permesso ai candidati del settore bancario di farne l’acquisizione, e questo costituisce di per sé una sorta di compensazione per le distorsioni della concorrenza provocate dall’aiuto. |
(114) |
Nel complesso le misure di compensazione sono proporzionate alle distorsioni provocate dall’aiuto concesso a IKB e garantiscono che possibili ripercussioni negative sulle condizioni commerciali risulteranno il più possibile attenuate. |
(115) |
È necessario che la Commissione venga tenuta al corrente dei futuri sviluppi dell’attuazione di queste misure di compensazione. |
6. CONCLUSIONE
(116) |
La Commissione rileva che le misure di aiuto in causa sono state attuate contravvenendo al disposto dell’articolo 88, paragrafo 3 del trattato CE. Essa giunge nondimeno alla conclusione che dette misure costituiscono un aiuto alla ristrutturazione che si può ritenere compatibile col mercato comune ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE, purché siano soddisfatto i presupposti applicabili, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
Gli aiuti concessi dalla Germania a IKB Deutsche Industriebank AG (di seguito «IKB»), sulla base delle intese e dei documenti comunicati, risultano compatibili con il mercato comune fatti salvi gli obblighi e le condizioni di cui all’articolo 2.
Articolo 2
1. Le autorità tedesche garantiscono che il piano di ristrutturazione di IKB trasmesso alla Commissione il 25 settembre 2008, verrà integralmente attuato entro il 30 settembre 2011.
2. Le autorità tedesche garantiscono che gli attivi di IKB saranno ceduti o liquidati a un terzo indipendente da IKB e da KfW:
a) |
l’intero comparto dei finanziamenti immobiliari, comprendente le operazioni sia nazionali che internazionali, cesserà al 31 dicembre 2008 e la sua liquidazione verrà attivamente perseguita (51), laddove il […] % andrà ceduto entro il 30 settembre 2010, un altro […] % entro il 30 settembre 2011 e la rimanente attività alle rispettive date di scadenza. La liquidazione riguarda anche IKB Immobilien Management GmbH, IKB Projektentwicklungs GmbH Co. KG, e IKB Projektentwicklungsverwaltung Gmbh (52); |
b) |
la liquidazione della succursale IKB International SA Luxembourg verrà attivamente perseguita entro il 30 settembre 2011. Dal 31 marzo 2009 non verranno avviate nuove operazioni. IKB riprenderà da questa succursale le attività rilevanti per i settori dei servizi alle imprese e dei finanziamenti strutturati; |
c) |
la liquidazione di IKB Capital Corporation New York verrà attivamente perseguita entro il 30 settembre 2011, laddove il […] % del portafoglio di crediti andrà ceduto entro il 30 settembre 2010. Dal 31 dicembre 2008 non possono essere avviate nuove operazioni; |
d) |
le attività di IKB AG ad Amsterdam saranno liquidate entro il […]. Dal 31 dicembre 2008 non possono essere avviate nuove operazioni; |
e) |
la partecipazione al 50 % in Movesta Lease and Finance GmbH viene ceduta entro il 30 settembre 2011; |
f) |
la liquidazione di altri attivi non strategici originariamente iscritti a bilancio, con un valore nominale di 1,7 miliardi di euro (valore contabile al 31 marzo 2007), sarà attivamente perseguita entro il 30 settembre 2011. |
3. Le autorità tedesche garantiscono che lo stato patrimoniale complessivo di IKB al 30 settembre 2011 non supererà 33,5 miliardi di euro (53).
4. Ove intervengano circostanze imprevedibili, e in particolare qualora perduri la crisi sul mercato dei capitali o risulti impossibile cedere determinate attività, le misure di cui ai paragrafi 2 e 3 potranno essere modificate o sostituite, oppure potranno esserne prorogati i termini, previa debita motivazione almeno due mesi prima della rispettiva scadenza e purché la Commissione entro due mesi non sollevi obbiezioni.
5. Affinché sia possibile controllare il soddisfacimento delle condizioni e degli obblighi di cui ai paragrafi 1, 2 e 3, fino al 2012 le autorità tedesche provvederanno a riferire annualmente, entro il 31 luglio, sullo stato di avanzamento dell’attuazione del piano di risanamento nonché delle condizioni e degli obblighi stabiliti.
Articolo 3
La Repubblica federale di Germania è destinataria della presente decisione.
Fatto a Bruxelles, il 21 ottobre 2008.
Per la Commissione
Neelie KROES
Membro della Commissione
(1) GU C 76 del 27.3.2008, pag. 5.
(2) Cfr. nota 1.
(3) La legge sulla KfW è stata adottata dal Consiglio economico nell’ottobre 1948 ed è entrata in vigore il 18 novembre dello stesso anno. La legge sulla ristrutturazione delle banche di sviluppo, del 15 agosto 2003, ha introdotto ulteriori modifiche di rilievo e la modifica più recente è stata apportata dall’articolo 173 della legge 31 ottobre 2006 (9a legge di adeguamento delle competenze).
(4) Informazioni confidenziali.
(5) Viene chiamata società veicolo («special purpose vehicle» — SPV o «special investment vehicle» — SIV) o anche conduit, una società — di massima assimilabile a società a responsabilità limitata, talvolta anche a società in accomandita —, fondata con finalità molto specifiche, definite con precisione e limitate nel tempo, generalmente per scorporare rischi finanziari (perlopiù fallimenti, ma talvolta anche determinati rischi fiscali e prudenziali). Si ricorre a SIV in quanto non hanno bisogno di essere consolidate da banche e non hanno ricadute sul bilancio. In questo modo le banche sono in grado di finanziare crediti a tassi inferiori a quelli propri (i quali sono legati a quote di liquidità previste dalle norme in materia di vigilanza bancaria). La società veicolo rifinanzia gli investimenti in titoli di credito garantiti da crediti («asset-backed securities» — ABS) raccogliendo denaro sul mercato dei titoli di debito a breve scadenza garantiti da crediti («commercial papers» — CP), che vengono emesse da grandi banche e grandi imprese.
(6) BaFin annunciò che avrebbe decretato una moratoria, ovvero un provvedimento che va adottato in caso di rischio di insolvenza (confronta paragrafo 46a della legge sull’istituto del credito del 9 settembre 1998 — BGBl. I, pag. 2776, modificata da ultimo dall’articolo 3 della legge 16 luglio 2007 — BGBl. I, pag. 1330.
(7) Bundesverband deutscher Banken (BdB), Bundesverband der Deutschen Volksbanken und Raiffeisenbanken (BVR) und Deutscher Sparkassen- und Giroverband (DSGV).
(8) Attualmente la domanda di portafogli del genere è scarsa, motivo per cui il valore di mercato ha subito una drastica flessione. Una vendita di portafoglio comporterebbe quindi notevoli perdite.
(9) Nell’intesa tuttora in corso KfW mira a limitare il proprio rischio di esposizione con riferimento a Rhinebridge e ad altri investimenti subprime a 1 miliardo di euro.
(10) Il fondo di garanzia dei depositi copre i depositi di tutta la clientela «non bancaria».
(11) Nella fattispecie si tratta di 5,8 miliardi di perdite dirette in Rhineland e di 1,2 miliardi per la struttura Havenrock. I portafogli extra bilancio sono stati integrati nel bilancio rettificativo 2006/2007.
(12) Il valore contabile IFRS rispecchia il valore corrente di mercato di un attivo in un portafoglio.
(13) Lone Star non era disposto a rilevare tali attivi, in quanto apparentemente non aveva avuto tempo sufficiente per esaminare a fondo le relative posizioni patrimoniali e i rischi connessi.
(14) Le autorità tedesche hanno chiesto a un perito di confermare che questa garanzia dello Stato a concorrenza di 600 milioni di euro riguarda esclusivamente perdite impreviste.
(15) Nella misura in cui la vendita di determinate società veicolo o di quote in società di questo segmento immobiliaristico rischi di gravare ulteriormente sulla situazione di IKB e dei suoi azionisti, per effetto della legislazione fondiaria o in seguito agli accordi conclusi con i propri soci di mantenere quote pari al 5,2 % circa fino al completamento dei progetti, oltre la data del 30 settembre 2011 è possibile mantenere quote nelle società in questione a concorrenza del 5,2 % e proseguire i finanziamenti a operatori esterni in diretta connessione con questi attivi.
(16) Perseguire attivamente la liquidazione significa: a) vendita o altra forma straordinaria di dismissione che generi liquidità; b) cessazione dell’attività compresa la mancata proroga dei contratti incorsi, ad eccezione degli obblighi contrattuali già sottoscritti.
(17) Una parte delle attività tuttora in corso a Lussemburgo (in particolare […]) risulta necessaria per soddisfare le esigenze della clientela industriale.
(18) La Germania ha confermato che, conformemente alle norme contabili IFRS applicate da IKB, nel bilancio di quest’ultima figureranno tutte le attività commercialmente riconducibili alla banca.
(19) Importo corrispondente alla somma di tutti gli investimenti iscritti in bilancio (dopo le correzioni di cambio) pari a 6,0 miliardi di euro meno 0,545 miliardi di euro dalle vendite oltre a 1 miliardo di euro per la cessione del SIP 1 e 1,2 miliardi di euro per la cessione del SIP 2.
(20) Somma di […] miliardi di euro più […] miliardi di euro per i segmenti la cui liquidazione è attivamente perseguita.
(21) GU C 244 del 1.10.2004, pag. 2.
(22) Valore inferiore alla quotazione in borsa di IKB e addirittura inferiore al valore azionario del 27 luglio 2007.
(23) Ciò equivale a un rischio controparte del [> 15] % per tutti i crediti accesi da IKB per conto di KfW. Occorre partire dal presupposto che in caso di insolvenza di IKB in parte questi crediti non potrebbero essere retribuiti, il che avrebbe dirette ripercussioni negative per KfW.
(24) Sentenza T-296/97, Racc. 2000, II- 3871, punto 81.
(25) Decisione 2008/263/CE della Commissione relativa all’aiuto di Stato C 50/06, BAWAG, considerando 127 (GU L 83 del 26.3.2008, pag. 7).
(26) Secondo prassi costante l’imputabilità dipende da una serie di indicatori determinati dalle circostanze specifiche del caso e dal contesto in cui le misure sono state prese. Ciò vale per esempio quando esistono strette connessioni personali tra il consiglio di vigilanza e lo Stato. Cfr. la decisione della Commissione, del 4 giugno 2008, relativa al caso C 9/08, Sachsen LB, non ancora pubblicata. Anche nella decisione 2001/695/CE della Commissione relativa al caso C 1/2000, Holzmann, considerando 20 (GU L 248, del 18.9.2001, pag. 46), e nella decisione della Commissione, del 17 gennaio 2003, relativa al caso NN 115/02, MobilCom (GU C 80, del 3.4.2003, pag. 5), l’imputabilità non è stata messa in discussione.
(27) Cfr. la decisione della Commissione, del 4 giugno 2008, relativa al caso C 9/08, Sachsen LB, non ancora pubblicata, considerando 72. Quella conclusione era conforme anche alla posizione espressa nel caso 28/2002 Bankgesellschaft Berlin, considerando 140; cfr. la relativa decisione 2005/345/CE della Commissione (GU L 116 del 4.5.2005, pag. 1).
(28) Questo criterio è conforme a una giurisprudenza costante; cfr. cause riunite T-129/95, T-2/96 e T-97/96, Racc. 1999, II-17, punto 124. In generale è però difficile valutare i costi di insolvibilità, e le stime sono incerte, come si può evincere ad esempio dalla decisione della Commissione relativa al caso C 28/02, Bankgesellschaft Berlin, considerando 163 e seguenti, nonché dalla citata decisione 2008/263/CE della Commissione relativa al caso C 50/06, considerando 166.
(29) Cause riunite. T-129/95, T-2/96 e T-97/96, Neue Maxhütte Stahlwerke, Racc. 1999, II-17, punto 121.
(30) Ivi, punto 119.
(31) Comunicazione della Commissione sulle imprese pubbliche dell’industria manifatturiera (GU C 307 del 13.11.1993, pag. 3).
(32) Decisione 2005/137/CE della Commissione relativa al caso C 25/02, Carsid, considerando 67-70 (GU L 47 del 18.2.2005, pag. 28).
(33) La Commissione rileva inoltre che gli altri proprietari di IKB non hanno partecipato al sostegno.
(34) Nella causa T-11/95, BP Chemicals, Racc. 1998, II-3235, venne stabilito che il solo fatto che un’impresa pubblica abbia già effettuato apporti di capitale che si configurano come «aiuti» a favore della propria controllata non esclude, in linea di principio, la possibilità che un ulteriore apporto di capitale possa essere qualificato investimento e soddisfi il criterio dell’investitore privato in economia di mercato; ciò vale segnatamente in assenza di una ragionevole separazione rispetto ai primi apporti di capitale. Il Tribunale ha giudicato che tra gli elementi pertinenti per la valutazione figurassero la cronologia dei conferimenti, la loro finalità e la situazione dell’impresa controllata al momento in cui sono state adottate le singole decisioni di conferimento.
(35) Cfr. la decisione della Commissione, del 30 aprile 2008, relativa al caso NN 25/08, aiuto per il salvataggio di WestLB, non ancora pubblicata.
(36) Cfr. la decisione della Commissione, del 4 luglio 2008, relativa al caso C 9/08, Sachsen LB, non ancora pubblicata, considerando 71.
(37) Cfr. la nota 33.
(38) GU C 14 del 19.1.2008, pag. 6.
(39) Cfr. al riguardo anche la decisione della Commissione, del 2 aprile 2008, nel caso C 14/08 (ex NN 1/08), Aiuti per la ristrutturazione di Northern Rock, considerando 96 (GU C 135 del 3.6.2008, pag. 21).
(40) La «imputabilità allo Stato di un provvedimento di aiuto adottato da un’impresa pubblica può essere dedotta da un insieme di indizi risultanti dalle circostanze del caso di specie e dal contesto nel quale il provvedimento in questione è stato adottato. Altri indizi potrebbero, eventualmente, essere pertinenti per giungere ad affermare l’imputabilità allo Stato di un provvedimento di aiuto adottato da un’impresa pubblica, quali in particolare l’integrazione di tale impresa nelle strutture dell’amministrazione pubblica, la natura delle sue attività e l’esercizio di queste sul mercato in normali condizioni di concorrenza con gli operatori privati, lo status giuridico dell’impresa, ossia il fatto che questa sia soggetta al diritto pubblico ovvero al diritto comune delle società, l’intensità della tutela esercitata dalle autorità pubbliche sulla gestione dell’impresa, ovvero qualsiasi altro indizio che indichi, nel caso concreto, un coinvolgimento delle autorità pubbliche ovvero l’improbabilità di una mancanza di coinvolgimento nell’adozione di un provvedimento tenuto anche conto dell’ampiezza di tale provvedimento, del suo contenuto o ancora delle condizioni che esso comporta.» Cfr. C-482/99, Stardust Marine, Racc. 2002, I-4397, punti 55 e 56.
(41) Commissione europea, XXIII relazione sulla politica della concorrenza, 1993, pag. 270.
(42) Cfr. la nota 33.
(43) Al riguardo cfr. le cause riunite T-129/95, T-2/96 e T-97/96, Neue Maxhütte Stahlwerke, Racc. 1999, II-17, punto 119, e la causa C-334/99, Gröditzer Stahlwerke, Racc. 2003, I-1139, punto 134 e seguenti, nonché la decisione della Commissione, del 30 aprile 2008, relativa al caso C 56/06, Bank Burgenland (GU L 239 del 6.9.2008, pag. 32) oltre alla decisione della Commissione, del 4 giugno 2008, relativa al caso C 9/08, Sachsen LB, non ancora pubblicata, considerando 73.
(44) Cfr. la decisione della Commissione del 2 aprile 2008, relativa al caso C 16/04, Hellenic Shipyards, non ancora pubblicata.
(45) Comunicazione della commissione relativa alla revisione del metodo di fissazione dei tassi di riferimento e di attualizzazione (GU C 14 del 19.1.2008, pag. 6).
(46) Cfr. la decisione della Commissione, del 30 aprile 2008, relativa al caso n. 25/08, Aiuto per il salvataggio di WestLB, non ancora pubblicata.
(47) In quest’ambito si considerano risorse proprie di IKB l’integralità del capitale Tier 2 (in particolare le riserve e il capitale ibrido) utilizzato per assorbire le perdite, soprattutto sugli investimenti di portafoglio.
(48) In parte tali proventi erano già stati realizzati nel marzo 2008. Le attività non strategiche erano state ridotte da 1,7 miliardi di euro a 1,0 miliardi. Oltre a ciò le autorità tedesche accampano che non vi sono scadenze incombenti che richiedano una vendita d’urgenza. La Commissione seguirà questi sviluppi per accertarsi che venga effettivamente fornito un contributo proprio di entità sufficiente e che l’aiuto sia nei fatti limitato al minimo necessario.
(49) Ciò dipende dal valore contabile degli attivi e dalla scadenza dei crediti. Questa argomentazione era già stata sviluppata in decisioni della Commissione precedenti; cfr. al riguardo la decisione 2007/257/CE della Commissione relativa al caso C 44/05, Huta Stalowa Wola, considerando 71 (GU. L 112 del 30.4.2007, pag. 67); la decisione 2008/90/CE della Commissione relativa al caso C 20/06, Novoles Straža (GU L 29 del 2.2.2008, pag. 7); la decisione 2008/145/CE della Commissione relativa al caso C 54/06, Bison Bial (GU L 46 del 21.2.2008, pag. 41); la decisione della Commissione, del 4.6.2008, relativa al caso C 9/08, Sachsen LB, non ancora pubblicata.
(50) Si è tenuto conto del fatto che [< 2] miliardi di euro del comparto immobiliare figura ancora in bilancio al 30 marzo 2011 e che […] miliardi di euro dell’attività di IKB Lussemburgo verranno ripresi a Düsseldorf.
(51) Per liquidazione attivamente perseguita si intende: a) vendita o liquidazione straordinaria sotto altra forma generatrice di liquidità; b) cessazione dell’attività compresa la rinuncia a prorogare contratti in corso, esclusi gli obblighi contrattualmente già assunti.
(52) Nella misura in cui la vendita di determinate società veicolo o di partecipazioni in queste società nel comparto dei finanziamenti immobiliari comportasse oneri aggiuntivi per IKB e i suoi azionisti, per effetto della legislazione in materia di fiscalità fondiaria nonché dell’impegno a mantenere circa il 5,2 % delle quote fino al termine del progetto sottoscritto con i partner commerciali, le partecipazioni nelle società in questione possono essere conservate oltre il 30 settembre 2011 al pari dei mutui contratti nel medesimo contesto.
(53) Le autorità tedesche hanno confermato che, a norma delle norme contabili IFRS applicate da IKB, tutti gli attivi riconducibili alla banca figureranno nel suo bilancio.