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Document 32006D0056

2006/56/CE: Decisione del Consiglio, del 30 gennaio 2006 , relativa ai principi, alle priorità e alle condizioni contenuti nel partenariato europeo con la Serbia e Montenegro incluso il Kosovo quale definito dalla risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 10 giugno 1999 e che abroga la decisione 2004/520/CE

GU L 35 del 7.2.2006, p. 32–56 (ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, IT, LV, LT, HU, NL, PL, PT, SK, SL, FI, SV)
GU L 334M del 12.12.2008, p. 889–947 (MT)

Questo documento è stato pubblicato in edizioni speciali (BG, RO)

Legal status of the document No longer in force, Date of end of validity: 21/03/2008; abrogato da 32008D0113

ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2006/56(1)/oj

7.2.2006   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 35/32


DECISIONE DEL CONSIGLIO

del 30 gennaio 2006

relativa ai principi, alle priorità e alle condizioni contenuti nel partenariato europeo con la Serbia e Montenegro incluso il Kosovo quale definito dalla risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 10 giugno 1999 e che abroga la decisione 2004/520/CE

(2006/56/CE)

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea,

visto il regolamento (CE) n. 533/2004 del Consiglio, del 22 marzo 2004, relativo all'istituzione di partenariati europei nell’ambito del processo di stabilizzazione e associazione (1), in particolare l’articolo 2,

vista la proposta della Commissione,

considerando quanto segue:

(1)

Il Consiglio europeo di Salonicco del 19 e 20 giugno 2003 ha approvato l’introduzione dei partenariati europei quali strumenti utili per dare contenuti concreti alla prospettiva europea dei paesi dei Balcani occidentali nell’ambito del processo di stabilizzazione e di associazione.

(2)

Il regolamento (CE) n. 533/2004 prevede che il Consiglio decida i principi, le priorità e le condizioni contenuti nei partenariati europei, nonché qualsiasi successivo adeguamento.

(3)

Il Consiglio ha adottato, il 14 giugno 2004, un primo partenariato europeo con la Serbia e Montenegro incluso il Kosovo quale definito dalla risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 10 giugno 1999 (2) (denominato “Kosovo (UNSCR 1244)”). È opportuno aggiornare il partenariato europeo per definire nuove priorità per i futuri interventi sulla base dei risultati illustrati nelle relazioni 2005 sui progressi compiuti dalla Serbia e Montenegro e dal Kosovo (UNSCR 1244) per prepararsi a un’ulteriore integrazione nell’Unione europea.

(4)

Il regolamento (CE) n. 533/2004 del Consiglio stabilisce inoltre che il controllo dei partenariati europei sia assicurato nell’ambito dei meccanismi istituiti in virtù del processo di stabilizzazione e di associazione.

(5)

Al fine di prepararsi all'ulteriore integrazione nell’Unione europea, le autorità competenti della Serbia e Montenegro dovrebbero mettere a punto un programma che indichi i tempi e le misure specifiche con cui realizzare le priorità stabilite dal presente partenariato europeo. Poiché il Kosovo è attualmente soggetto ad amministrazione provvisoria internazionale ai sensi della risoluzione Kosovo (UNSCR 1244), dovrebbe essere elaborato, sotto l’autorità dell’amministrazione provvisoria delle Nazioni Unite in Kosovo, un piano separato relativo alle priorità di quest’ultimo.

(6)

La decisione 2004/520/CE dovrebbe pertanto essere abrogata,

DECIDE:

Articolo 1

Conformemente all’articolo 1 del regolamento (CE) n. 533/2004, i principi, le priorità e le condizioni contenuti nel partenariato europeo con la Serbia e Montenegro incluso il Kosovo (UNSCR 1244) sono definiti nell’allegato della presente decisione, che costituisce parte integrante di quest’ultima.

Articolo 2

L’attuazione del partenariato europeo è monitorata tramite i meccanismi istituiti nell’ambito del processo di stabilizzazione e di associazione, segnatamente le relazioni annuali sui progressi compiuti presentate dalla Commissione.

Articolo 3

La decisione 2004/520/CE è abrogata.

Articolo 4

La presente decisione entra in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Fatto a Bruxelles, addì 30 gennaio 2006

Per il Consiglio

Il presidente

U. PLASSNIK


(1)  GU L 86 del 24.3.2004, pag. 1.

(2)  Decisione 2004/520/CE del Consiglio, del 14 giugno 2004, relativa ai principi, alle priorità e alle condizioni contenuti nel partenariato europeo con la Serbia e Montenegro incluso il Kosovo quale definito dalla risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, del 10 giugno 1999 (GU L 227 del 26.6.2004, pag. 21).


ALLEGATO

SERBIA E MONTENEGRO, INCLUSO IL KOSOVO: PARTENARIATO EUROPEO 2005

1.   INTRODUZIONE

Il Consiglio europeo di Salonicco ha approvato l'introduzione dei partenariati europei quali strumenti utili per dare contenuti concreti alla prospettiva europea dei paesi dei Balcani occidentali nell'ambito del processo di stabilizzazione e di associazione.

Il 14 giugno 2004 il Consiglio ha adottato il primo partenariato europeo con la Serbia e Montenegro incluso il Kosovo (UNSCR 1244). È opportuno aggiornare questo primo partenariato sulla base delle conclusioni della relazione 2005 della Commissione sui progressi compiuti dalla Serbia e Montenegro e dal Kosovo (UNSCR 1244). Il secondo partenariato europeo stabilisce nuove priorità di intervento, adattate alle esigenze specifiche del paese e al suo specifico stadio di preparazione e saranno aggiornate secondo le necessità. Il partenariato europeo fornisce inoltre l'orientamento per l'assistenza finanziaria da erogare alla Serbia e Montenegro incluso il Kosovo (UNSCR 1244).

Le autorità competenti della Serbia e Montenegro, da parte loro, devono elaborare un programma che indichi i tempi e le misure specifiche con cui il paese intende realizzare le priorità stabilite dal partenariato europeo. Poiché il Kosovo è attualmente soggetto ad amministrazione provvisoria internazionale ai sensi della Risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dev'essere elaborato, sotto l'autorità dell'amministrazione provvisoria delle Nazioni Unite in Kosovo, un piano separato relativo alle priorità di quest'ultimo.

2.   PRINCIPI

Il processo di stabilizzazione e di associazione rimane il quadro generale entro cui si inscrive il percorso europeo dei paesi dei Balcani occidentali fino alla loro futura adesione.

Le principali priorità identificate riguardano la capacità del paese di soddisfare i criteri stabiliti dal Consiglio europeo di Copenaghen del 1993 e le condizioni fissate per il processo di stabilizzazione e di associazione, segnatamente quelle definite dal Consiglio nelle sue conclusioni del 29 aprile 1997 e del 21-22 giugno 1999, dal contenuto della dichiarazione finale del vertice di Zagabria del 24 novembre 2000 e dall'Agenda di Salonicco.

3.   PRIORITÀ

Le priorità elencate nel presente partenariato europeo sono state selezionate sulla base dell'ipotesi realistica che la Serbia e Montenegro incluso il Kosovo (UNSCR 1244) riesca ad attuarle o a conseguire risultati sostanziali nei prossimi anni. Esse si distinguono in priorità a breve termine, il cui conseguimento è previsto entro uno o due anni, e priorità a medio termine, il cui conseguimento è previsto entro tre o quattro anni. Le priorità riguardano tanto la legislazione quanto l'attuazione di quest'ultima.

Tenuto conto dei notevoli costi che comporta soddisfare tutti i requisiti stabiliti dall'UE, nonché della complessità di tali requisiti in determinati settori, a questo stadio il presente partenariato non fornisce un elenco esaustivo delle azioni essenziali. I partenariati futuri elencheranno le ulteriori priorità stabilite a seconda dei progressi realizzati dal paese.

Tra le priorità a breve termine è stata individuata una serie di priorità principali che vengono illustrate all'inizio dell'elenco delle priorità. Le priorità principali non sono elencate in ordine di importanza.

Le priorità relative alla Serbia e Montenegro e le specifiche priorità relative al Kosovo sono indicate negli elenchi acclusi.

4.   PROGRAMMAZIONE

L'assistenza comunitaria destinata ai paesi dei Balcani occidentali nel quadro del processo di stabilizzazione e di associazione sarà fornita mediante gli strumenti finanziari esistenti, in particolare il regolamento (CE) n. 2666/2000 del Consiglio del 5 dicembre 2000, relativo all'assistenza all'Albania, alla Bosnia-Erzegovina, alla Croazia, alla Repubblica federale di Jugoslavia e all'ex Repubblica iugoslava di Macedonia (1). Pertanto, la presente decisione è priva di implicazioni finanziarie. La Serbia e Montenegro incluso il Kosovo (UNSCR 1244) potrà inoltre accedere a finanziamenti nel quadro di programmi multinazionali e orizzontali.

5.   CONDIZIONI

L'assistenza comunitaria ai paesi dei Balcani occidentali nel quadro del processo di stabilizzazione e di associazione è subordinata alla realizzazione di ulteriori progressi in materia di conformità ai criteri politici di Copenaghen, nonché di progressi nella realizzazione delle specifiche priorità del presente partenariato europeo. Qualora tali condizioni generali non dovessero essere rispettate, il Consiglio potrebbe prendere le misure adeguate ai sensi dell'articolo 5 del regolamento (CE) n. 2666/2000. L'assistenza comunitaria è subordinata altresì alle condizioni definite dal Consiglio nelle conclusioni del 29 aprile 1997 e del 21-22 giugno 1999, in particolare per quanto riguarda l'impegno dei beneficiari ad attuare riforme democratiche, economiche e istituzionali.

6.   CONTROLLO

L'attuazione del partenariato europeo verrà sorvegliata attraverso i meccanismi istituiti nell'ambito del processo di stabilizzazione e di associazione, segnatamente le relazioni annuali presentate dalla Commissione.

SERBIA E MONTENEGRO (2)

PRIORITÀ A BREVE TERMINE

Priorità fondamentali

Rispettare pienamente la carta costituzionale e garantire l'efficace funzionamento dell'Unione (segnatamente per quanto riguarda le competenze del Tribunale della Serbia e Montenegro, il funzionamento del Parlamento dell'Unione e l'adozione di norme relative al finanziamento sostenibile dell'Unione); assumere un atteggiamento costruttivo per procedere alla distribuzione dei poteri tra l'Unione e le Repubbliche.

Adoperarsi con ancor maggiore impegno per attuare la riforma della pubblica amministrazione, compreso il sistema retributivo, onde garantire procedure di assunzione trasparenti, professionalità e responsabilità; potenziare in particolare le strutture per l'integrazione europea ad ogni livello (anche per quanto riguarda i ministeri competenti e i parlamenti) e migliorare la cooperazione tra di esse.

Proseguire con determinazione la riforma del sistema giudiziario per garantirne l'indipendenza, la professionalità e l'efficienza; rivedere in particolare il sistema delle assunzioni e delle carriere in funzione di criteri tecnici e professionali, evitando qualsiasi influenza politica e garantendo la permanenza in carica stabile dei giudici.

Garantire un efficace controllo democratico sull'esercito rafforzando il controllo esercitato dal parlamento e assicurando una gestione finanziaria trasparente.

Assicurare la più completa collaborazione con il Tribunale penale internazionale per l'ex Iugoslavia (TPII).

Garantire il pieno rispetto della UNSCR 1244 e intensificare il dialogo con Pristina. Incoraggiare la partecipazione dei Serbi kosovari alle istituzioni provvisorie di autogoverno. Mostrare un atteggiamento costruttivo nei confronti del Kosovo.

Requisiti politici

DEMOCRAZIA E STATO DI DIRITTO

Questioni costituzionali

Rivedere le costituzioni delle Repubbliche conformemente alle norme europee.

Elezioni

In Serbia: completare la riforma della legge elettorale (comprese le liste elettorali) in conformità delle raccomandazioni dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell'uomo; dare piena attuazione alla normativa in materia di finanziamento dei partiti.

In Montenegro: spoliticizzare l'amministrazione elettorale conformemente alle raccomandazioni dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell'uomo e creare un quadro trasparente per il finanziamento delle campagne elettorali.

Pubblica amministrazione

In Serbia: attuare la normativa per l'istituzione di un ufficio del difensore civico.

In Montenegro: rafforzare la capacità amministrativa dell'ufficio del difensore civico; garantire un adeguato follow-up delle raccomandazioni del difensore civico.

Sistema giudiziario

In entrambe le Repubbliche: adottare e attuare la normativa in materia di formazione iniziale e continua obbligatoria dei giudici, dei pubblici ministeri e del personale giudiziario e potenziare i centri di formazione; avviare la razionalizzazione del sistema giudiziario ed ammodernare i procedimenti, segnatamente nel campo del diritto commerciale. Garantire una maggiore autonomia ai pubblici ministeri, in particolare per quanto concerne le funzioni dei procuratori competenti per la criminalità organizzata.

In Serbia: potenziare le funzioni del procuratore competente per i crimini di guerra; istituire tribunali amministrativi e corti d'appello.

Lotta contro la corruzione

In entrambe le Repubbliche: dare piena attuazione alla normativa in materia di conflitto di interessi.

In Serbia: adottare e attuare una strategia generale di lotta contro la corruzione, seguita da piani d'azione dettagliati, segnatamente attraverso l'istituzione di un organo competente per l'attuazione.

In Montenegro: attuare la strategia di lotta contro la corruzione, segnatamente attraverso l'istituzione di un organo competente per l'attuazione.

Diritti umani e tutela delle minoranze

Adempiere tutti i rimanenti obblighi derivanti dall'adesione al Consiglio d'Europa. Garantire l'effettivo adempimento uniforme di tali obblighi, a livello di Unione, segnatamente per quanto concerne la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e la Convenzione europea per la prevenzione della tortura.

In entrambe le Repubbliche: prendere provvedimenti globali e trasparenti in tutti i casi di presunto maltrattamento. Potenziare i servizi di controllo interno incaricati di trattare i casi di maltrattamento ad opera delle forze dell'ordine.

In entrambe le Repubbliche: migliorare le condizioni carcerarie, in particolare per quanto riguarda i gruppi vulnerabili, come gli imputati minorenni; assicurare un'adeguata sorveglianza delle condizioni carcerarie dei detenuti che scontano lunghe pene e di quelli condannati per reati legati alla criminalità organizzata; garantire l'ulteriore formazione del personale penitenziario e un miglioramento delle strutture volte a soddisfare esigenze specifiche.

In Serbia: attuare la normativa sull'esecuzione delle sentenze penali.

Adottare una normativa globale contro la discriminazione.

In Serbia: assicurare l'applicazione della normativa sui mezzi di comunicazione. Garantire l'effettiva indipendenza del Consiglio radiotelevisivo, nonché un'assegnazione equa e trasparente delle frequenze di radiodiffusione agli operatori dei media. Assicurare la completa e rapida trasformazione dei media audiovisivi di proprietà statale in un servizio pubblico; completare la trasformazione di Radio Televisione Serbia in un servizio pubblico conformemente alle norme europee. Dare piena attuazione alla normativa in materia di libero accesso all'informazione.

In Montenegro: dare attuazione alla legge sull'accesso all'informazione pubblica. Proseguire la trasformazione di Radio Televisione Montenegro in un servizio pubblico.

In Serbia: favorire lo sviluppo di organizzazioni della società civile, anche a livello finanziario, in particolare attraverso l'adozione della legge sulle associazioni e di una normativa sullo status giuridico delle ONG straniere.

In Montenegro: adottare una strategia per la cooperazione tra ONG e organismi governativi.

In Serbia: adottare un'adeguata normativa in materia di restituzione delle proprietà e garantirne la piena attuazione, segnatamente affrontando la questione dei beni urbani (di proprietà dello Stato).

In Montenegro: attuare pienamente la normativa in materia di restituzione delle proprietà.

Garantire un'adeguata cooperazione tra l'Unione e le Repubbliche e, se opportuno, le autorità provinciali e locali, per quanto riguarda la base legislativa e le modalità pratiche di tutela dei diritti delle minoranze. Attuare le strategie e i piani d'azione relativi all'integrazione dei Roma, compresi i rimpatriati.

In Serbia: potenziare il funzionamento dei consigli nazionali delle minoranze. Promuovere buone relazioni interetniche, soprattutto attraverso misure adeguate nel settore dell'istruzione. Favorire la partecipazione delle minoranze presso gli organi giudiziari e gli organismi preposti all'applicazione della legge.

In Montenegro: adottare la normativa sulla tutela dei diritti delle minoranze.

Questioni regionali e obblighi internazionali

Rispettare pienamente gli accordi di Dayton.

Rafforzare la cooperazione regionale e le relazioni di buon vicinato nella prospettiva, tra l'altro, di promuovere la riconciliazione. Concludere ed attuare accordi con i paesi vicini, segnatamente in materia di libero scambio, cooperazione transfrontaliera, lotta alla criminalità organizzata, traffici illegali e contrabbando, cooperazione giudiziaria, gestione delle frontiere, ambiente, trasporti ed energia. Adottare le misure necessarie in vista del futuro accordo regionale di libero scambio nell'Europa sudorientale.

Contribuire alla ricerca di una soluzione per le questioni in sospeso in materia di frontiere con la Croazia e la Bosnia-Erzegovina.

Garantire un'adeguata cooperazione tra l'Unione e le Repubbliche per quanto riguarda la base legislativa e le modalità pratiche di tutela dei diritti dei rifugiati e degli sfollati. Abrogare tutte le disposizioni discriminatorie e in particolare, in Montenegro, nei settori del mercato del lavoro, dell'accesso ai diritti di proprietà, delle possibilità di ricorso ai mezzi giudiziari e dell'accesso alla cittadinanza; assicurare il libero accesso all'assistenza sanitaria e ai documenti personali. Garantire il diritto di una scelta effettiva tra ritorno sostenibile e integrazione. Contribuire all'attuazione della dichiarazione di Sarajevo.

Requisiti economici

In Serbia:

Sostenere la stabilità macroeconomica. Portare avanti l'adeguamento e il consolidamento fiscale necessari per consentire di ridurre gli squilibri esterni e contenere le pressioni inflazionistiche. Mantenere una politica monetaria prudente, sostenuta da un'adeguata politica del tasso di cambio. Perseguire una politica salariale moderata ed evitare aumenti salariali nel settore pubblico superiori agli incrementi di produttività. Controllare la rapida espansione del credito e adeguare le norme prudenziali. Sviluppare ulteriormente e attuare la riforma del sistema pensionistico e proseguire la riforma del sistema di assicurazione sanitaria.

Continuare a regolarizzare l'economia sommersa e ampliare la base imponibile mediante l'attuazione di un sistema di gestione della spesa pubblica (tesoro, controllo interno delle finanze pubbliche) e attraverso riforme fiscali generali, con meno esenzioni e aliquote più basse in particolare per i lavoratori.

Accelerare la ristrutturazione e la privatizzazione delle grandi imprese di proprietà sociale o statale per rafforzare la disciplina finanziaria e aziendale. Proseguire le procedure fallimentari nei confronti di società collettive deficitarie fortemente indebitate per ridurre le perdite parafiscali. Accelerare la ristrutturazione delle grandi imprese di pubblici servizi. Garantire lo stanziamento di risorse di bilancio sufficienti per ammortizzatori sociali e spese di ristrutturazione.

Completare la riforma del settore bancario, in particolare la privatizzazione delle banche di proprietà statale. Proseguire la ristrutturazione e la privatizzazione del settore assicurativo.

Riformare il sistema dei prezzi regolamentati e controllati. In particolare, procedere a un ulteriore adeguamento dei prezzi dell'energia per raggiungere livelli che consentano il recupero dei costi, anche sostituendo gradualmente tutte le sovvenzioni sui prezzi concesse ai consumatori poveri con trasferimenti diretti.

Promuovere un mercato fondiario/immobiliare stabile e funzionante. Elaborare la normativa catastale.

Continuare a promuovere l'occupazione e a ridurre la disoccupazione, in particolare attraverso riforme in materia di formazione professionale e mercato del lavoro, con la partecipazione di tutte le parti interessate; migliorare i servizi pubblici competenti e assegnare risorse umane e finanziarie sufficienti per l'attuazione di tale strategia.

Continuare ad apportare i necessari adeguamenti al regime commerciale della Serbia per renderlo compatibile con le misure commerciali autonome, le norme dell'OMC e il futuro ASA.

In Montenegro:

Sostenere la stabilità macroeconomica. Mantenere le misure di adeguamento e consolidamento fiscale necessarie per ridurre gli squilibri esterni.

Attuare un sistema di gestione della spesa pubblica.

Garantire meccanismi flessibili per la determinazione dei prezzi sul mercato del lavoro. Attuare la normativa in materia di occupazione, migliorare i servizi pubblici competenti e assegnare risorse umane e finanziarie sufficienti per l'attuazione di tale strategia.

Completare la liberalizzazione dei prezzi. Procedere a un ulteriore adeguamento dei prezzi dell'energia per raggiungere livelli che consentano il recupero dei costi, applicando il nuovo sistema per la determinazione delle tariffe elettriche. Sostituire gradualmente tutte le sovvenzioni sui prezzi concesse ai consumatori poveri con trasferimenti diretti.

Accelerare la ristrutturazione delle imprese di proprietà statale. Completare la privatizzazione delle imprese collettive. Adottare e attuare la normativa in materia di vigilanza nel settore assicurativo.

Promuovere un mercato fondiario/immobiliare stabile e funzionante. Adottare la normativa in materia di pianificazione territoriale e terreni edificabili e garantirne l'effettiva attuazione.

Continuare ad apportare i necessari adeguamenti al regime commerciale del Montenegro per renderlo compatibile con le misure commerciali autonome, le norme dell'OMC e il futuro ASA.

Norme europee

Mercato interno

Eliminare gli attuali ostacoli al mercato interno dell'Unione ed evitarne di nuovi. Garantire agli operatori interni e stranieri l'accesso al mercato dell'Unione per beni, servizi, capitali e persone. Assicurare la consultazione normativa e applicare il principio del reciproco riconoscimento di tutte le decisioni adottate dalle Repubbliche in materia di accesso al mercato.

Libera circolazione delle merci

Proseguire gli interventi volti ad allineare le norme e i regolamenti in materia di normalizzazione, certificazione, metrologia, accreditamento e valutazione della conformità con l'acquis comunitario per creare condizioni favorevoli agli scambi. Avviare l'adozione delle norme europee.

Istituire meccanismi di consultazione interna e notifica per i nuovi regolamenti tecnici prima della loro adozione per quanto concerne le misure che incidono sugli scambi.

In entrambe le repubbliche: creare un quadro giuridico e la capacità amministrativa necessari per garantire una protezione attiva dei consumatori conformemente alla politica dell'UE nel settore.

Libera circolazione dei capitali

In entrambe le repubbliche: mettere in atto un sistema di conti corrispondenti nelle banche commerciali per garantire la libera circolazione dei capitali tra le Repubbliche.

Dogane e fiscalità

In entrambe le repubbliche: procedere a un ulteriore allineamento della normativa e delle procedure doganali con l'acquis comunitario. Continuare ad ammodernare le amministrazioni doganali per garantire un'elevata capacità amministrativa e combattere la corruzione, la criminalità transfrontaliera e l'evasione fiscale. Potenziare la cooperazione amministrativa e garantire il costante rispetto degli obblighi relativi all'attuazione delle misure commerciali preferenziali (origine).

In entrambe le repubbliche: ravvicinare ulteriormente la normativa fiscale all'acquis comunitario. Migliorare l'attuazione della normativa fiscale, rivolgendo particolare attenzione alla riscossione e al controllo delle entrate per ridurre le frodi fiscali.

In entrambe le repubbliche: impegnarsi a rispettare i principi del codice di condotta in materia di tassazione delle società e assicurare che le nuove misure fiscali siano conformi a tali principi.

Concorrenza

In entrambe le repubbliche: istituire regimi antitrust, applicabili a tutti gli effetti anticoncorrenziali. Assicurare la capacità amministrativa necessaria per l'applicazione efficiente e indipendente di tali norme.

In entrambe le repubbliche: potenziare i punti di coordinamento per gli aiuti di Stato e garantire la piena trasparenza di tali aiuti come primo passo verso il loro controllo.

Appalti pubblici

Attuare regimi coerenti ed efficaci in materia di appalti pubblici in entrambe le Repubbliche. Garantire procedure trasparenti, a prescindere dal valore del contratto in questione, e la non discriminazione tra imprese serbe, montenegrine e comunitarie.

Diritti di proprietà intellettuale

Rafforzare ulteriormente la protezione dei diritti di proprietà intellettuale adottando le leggi e i decreti legge ancora in sospeso. Garantire le disposizioni penali e accrescere la capacità esecutiva in materia, in particolare a livello dei servizi frontalieri.

Statistiche

In entrambe le Repubbliche: elaborare statistiche economiche attendibili. Rivedere e adottare il piano generale in materia di statistiche per migliorare la qualità delle statistiche ed estenderne la portata. Coordinare la sua attuazione tra le Repubbliche e con l'Unione. Potenziare la raccolta e l'elaborazione dei dati del settore agricolo in conformità delle norme e dei metodi dell'UE; portare a termine il processo di armonizzazione con la nomenclatura SA 2000/2002. In Serbia: adottare la normativa in materia di statistiche.

Politiche settoriali

Industria e PMI

In entrambe le Repubbliche: continuare ad attuare la Carta europea delle piccole imprese.

In Serbia: proseguire l'attuazione del nuovo sistema di registrazione accelerata delle imprese e instaurare procedure più rapide per la concessione delle licenze. Continuare ad effettuare valutazioni dell'impatto delle normative. Accrescere le opportunità di promozione e rappresentanza delle imprese. Procedere all'ulteriore sviluppo di strutture locali/regionali di sostegno alle imprese (raggruppamenti, incubatori di aziende, parchi commerciali e tecnologici).

In Montenegro: potenziare l'agenzia autonoma per la promozione degli investimenti recentemente istituita. Proseguire l'attuazione del fondo nazionale di garanzia. Migliorare la promozione e la consultazione delle imprese. Adoperarsi con sempre maggiore impegno per semplificare e accelerare i sistemi di concessione delle licenze. Introdurre procedure di tacita approvazione per le autorizzazioni e la registrazione. Incominciare ad effettuare valutazioni dell'impatto delle normative. Migliorare l'accesso ai finanziamenti e porre in essere strutture di sostegno alle imprese (raggruppamenti, incubatori di aziende, parchi commerciali e tecnologici).

Agricoltura e pesca

In Serbia: continuare a rafforzare la capacità amministrativa per la formulazione e l'attuazione delle politiche. Adottare ed iniziare ad attuare la legislazione quadro in materia di sicurezza alimentare e nei settori veterinario e fitosanitario; migliorare i laboratori, gli ispettorati e i controlli veterinari, fitosanitari e sanitari alle frontiere esterne; completare l'instaurazione di un sistema di identificazione e di registrazione dei bovini.

In Montenegro: continuare a rafforzare la capacità amministrativa per la formulazione e l'attuazione delle politiche. Attuare la normativa in campo veterinario (tra l'altro, in materia di prodotti della pesca) e potenziare i laboratori veterinari e fitosanitari; intensificare i controlli. Intensificare gli sforzi per allineare la normativa con l'acquis comunitario nei settori veterinario e fitosanitario. Allineare il sistema di identificazione e di registrazione dei bovini con i requisiti dell'UE.

Ambiente

In Serbia: continuare il ravvicinamento della normativa alla legislazione e alle norme dell'UE (inquinamento atmosferico, gestione dei rifiuti e tutela ambientale); adottare ed iniziare ad attuare la strategia nazionale di tutela ambientale. Adottare e iniziare ad attuare la prevista strategia per lo sviluppo sostenibile. Rafforzare la capacità amministrativa, segnatamente per quanto riguarda le istituzioni e gli organismi competenti in materia di pianificazione, autorizzazioni, ispezione e controllo, nonché della gestione dei progetti. Elaborare un piano pluriennale per il finanziamento degli investimenti. Attuare la normativa adottata, soprattutto nel campo delle valutazioni di impatto ambientale e dell'inquinamento industriale. Avviare la costruzione di un'infrastruttura per il trattamento e lo smaltimento sicuri dei rifiuti pericolosi.

In Montenegro: continuare il ravvicinamento della normativa alla legislazione e alle norme dell'UE, in particolare la normativa quadro sulla tutela ambientale. Attuare e far applicare la normativa adottata. Elaborare una strategia generale di tutela ambientale (acque, rifiuti, aria). Adottare il piano relativo all'uso della terra. Adottare la strategia di sviluppo sostenibile e strategie settoriali (gestione integrata delle zone costiere, biodiversità, cambiamento climatico). Potenziare la capacità amministrativa.

Politica dei trasporti

Completare il programma e proseguire l'allineamento della normativa nel settore dell'aviazione con l'acquis comunitario in vista della partecipazione allo Spazio aereo comune europeo.

Attuare il memorandum di intesa sullo sviluppo della rete principale di trasporto regionale dell'Europa sudorientale, compreso l'osservatorio dei trasporti.

In Serbia: adottare e attuare una strategia nazionale dei trasporti (stradali, ferroviari, aerei e navali), prestando attenzione all'efficienza economica del settore. Attuare la normativa per il settore ferroviario. Completare il piano generale per la navigazione interna.

In Montenegro: attuare la normativa in materia di trasporti stradali (compresa la creazione delle relative strutture esecutive). Avviare lo stanziamento di risorse sufficienti per la manutenzione delle infrastrutture e per il mantenimento delle istituzioni del settore.

Energia

Avviare l'attuazione degli impegni assunti nel quadro del trattato relativo alla Comunità dell'energia.

In Serbia: dare piena attuazione alla Legge sull'energia, garantendo nel contempo il buon funzionamento dell'agenzia indipendente per la regolamentazione del settore energetico; proseguire i controlli ambientali sugli impianti energetici e affrontare il problema dei principali inquinanti. Garantire la suddivisione ai fini della ristrutturazione e della privatizzazione. Potenziare le strutture amministrative necessarie. Compiere ulteriori passi avanti verso un mercato regionale dell'energia (anche attraverso una migliore interconnettività).

In Montenegro: completare e attuare la strategia per lo sviluppo energetico, anche in funzione dell'efficienza energetica; potenziare la capacità amministrativa del ministero dell'Economia nel settore dell'energia; suddividere e ristrutturare l'ente per l'erogazione dell'energia elettrica. Rafforzare l'organismo di regolamentazione del settore energetico. Completare la ristrutturazione e la liberalizzazione del mercato interno dell'energia; privatizzare il settore e/o consentire la creazione di partenariati tra imprese pubbliche e private.

Società dell'informazione e mezzi di comunicazione

In Serbia: garantire la liberalizzazione del settore delle comunicazioni elettroniche, l'indipendenza e il funzionamento efficiente degli organismi di regolamentazione, nonché l'adozione e l'applicazione delle necessarie normative e politiche settoriali.

In Montenegro: promuovere la concorrenza sul mercato rafforzando l'agenzia per le telecomunicazioni, in particolare attraverso l'adozione delle necessarie misure di salvaguardia della concorrenza e la definizione delle condizioni relative alle tariffe di interconnessione.

Controllo finanziario

Elaborare una strategia di controllo interno delle finanze pubbliche.

Giustizia, libertà e sicurezza

Visti, controlli alle frontiere, asilo e migrazione

Elaborare criteri per la gestione integrata delle frontiere a livello dell'Unione e assicurarne un'attuazione coerente a livello delle Repubbliche conformemente al memorandum d'intesa. Facendo seguito alla Conferenza regionale di Ohrid sulla sicurezza e la gestione delle frontiere del maggio 2003, attuare le misure a breve termine adottate dal governo.

In Serbia: adottare misure concrete per l'attuazione delle migliori pratiche in materia di polizia di frontiera; procedere senza indugio, in coordinamento con le autorità dell'Unione, alla smilitarizzazione del controllo delle frontiere.

In Montenegro: rafforzare ulteriormente il controllo civile delle frontiere (fornendo tra l'altro una formazione e un'attrezzatura compatibili con le norme dell'UE).

Elaborare un'impostazione in materia di visti, asilo e migrazione a livello di Unione conforme con la carta costituzionale, segnatamente attraverso la totale armonizzazione dei regimi in materia di visti applicati nelle Repubbliche. Predisporre i meccanismi per sorvegliare l'attuazione coerente di tali politiche a livello delle Repubbliche.

Adottare le leggi in materia di asilo in entrambe le Repubbliche e proseguire la conclusione e l'attuazione di accordi di riammissione. In Serbia: migliorare la capacità e l'infrastruttura del centro di accoglienza per i richiedenti asilo e i rifugiati. In Montenegro: portare a termine la costruzione dei centri di accoglienza progettati per i richiedenti asilo e i rifugiati.

Riciclaggio del denaro

In entrambe le Repubbliche: garantire un'attuazione efficace della normativa antiriciclaggio e rafforzare i servizi di informazione finanziaria.

Stupefacenti

In entrambe le Repubbliche: accrescere le capacità in fatto di lotta contro il traffico di stupefacenti e mettere a punto ed iniziare ad attuare una strategia nazionale antidroga in linea con la strategia dell'Unione europea nel settore.

Polizia

Attuare i quadri istituzionali convenuti per la cooperazione tra le Repubbliche in campo giudiziario e in materia di applicazione della legge, segnatamente attraverso la completa attuazione dei memorandum d'intesa firmati dai rispettivi ministeri della Giustizia e dell'Interno.

In Serbia: dare attuazione alla normativa sulla polizia per garantire professionalità e responsabilità.

In Montenegro: attuare le leggi riguardanti la polizia e l'agenzia per la sicurezza nazionale e garantire professionalità e responsabilità.

Lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo

Creare meccanismi istituzionali efficienti per la cooperazione tra agenzie nell'ambito delle singole Repubbliche e formalizzare la cooperazione tra queste ultime.

In entrambe le Repubbliche: adottare la normativa e sviluppare la capacità di sequestro dei beni. Potenziare i servizi informativi in ambito penale. Adottare la normativa sulla protezione dei dati personali, nonché le misure necessarie per preparare la conclusione di un accordo di cooperazione con Europol. Potenziare la lotta contro il traffico di esseri umani, tra l'altro garantendo alle vittime un'assistenza e una tutela adeguate.

Rendere più efficace la cooperazione internazionale e l'attuazione delle convenzioni internazionali pertinenti in materia di terrorismo; migliorare la cooperazione e lo scambio di informazioni tra tutti i rami dei servizi di sicurezza e con altri Stati; impedire il finanziamento e la preparazione di atti terroristici.

PRIORITÀ A MEDIO TERMINE

Requisiti politici

Democrazia e stato di diritto

Amministrazione pubblica

Rafforzare ulteriormente le unità per l'integrazione europea presso i ministeri competenti e i meccanismi intesi ad agevolare la cooperazione con gli Uffici per l'integrazione europea.

In Serbia: proseguire la completa attuazione delle normative in materia di pubblico impiego e pubblica amministrazione. Attuare misure per lo sviluppo delle risorse umane nel settore. Rafforzare la capacità (elaborazione delle politiche e coordinamento interministeriale) della pubblica amministrazione a livello di governo e a livello locale; istituire un sistema retributivo centralizzato. Rafforzare il processo di elaborazione delle politiche economiche. Adottare e attuare la riforma relativa al decentramento garantendo l'efficienza economica delle autonomie locali.

In Montenegro: garantire la sostenibilità dell'autorità per la gestione delle risorse umane. Rafforzare il processo di elaborazione delle politiche. Attuare la riforma relativa al decentramento.

Riforma del settore della difesa

Portare avanti il processo di ristrutturazione e riforma delle forze armate, procedendo per quanto necessario al loro ridimensionamento (tenendo conto dell'impatto sociale), alla loro riconversione e alla privatizzazione dell'industria della difesa e dei beni dell'esercito; garantire una maggiore trasparenza e il controllo civile.

Sistema giudiziario

In Serbia: adeguare la strategia nazionale per la riforma del settore giudiziario e il successivo piano d'azione, segnatamente per quanto riguarda la nomina e il periodo di prova dei giudici, nonché l'autonomia dei pubblici ministeri. Creare e rendere operativa una rete informatica per gli organi di accusa a tutti i livelli; garantire l'esecuzione delle sentenze. Rafforzare ulteriormente la capacità di giudicare i crimini di guerra in ambito nazionale nel pieno rispetto degli obblighi internazionali relativi alla cooperazione con il Tribunale penale internazionale per l'ex Iugoslavia.

In Montenegro: garantire l'adeguato funzionamento del Centro di formazione giudiziaria. Attuare la strategia di informatizzazione del settore giudiziario.

Lotta contro la corruzione

Garantire il pieno rispetto della Convenzione dell'ONU relativa alla lotta contro la corruzione.

Diritti umani e tutela delle minoranze

Attuare la normativa contro la discriminazione.

Garantire l'inserimento di bambini disabili o di bambini appartenenti a minoranze nel sistema scolastico generale; riformare il sistema di assistenza all'infanzia.

Continuare a favorire l'integrazione delle minoranze e a promuovere buone relazioni interetniche.

Questioni regionali e obblighi internazionali

Agevolare l'integrazione dei rifugiati che scelgono di non rientrare. In Serbia: adottare una nuova normativa sui rifugiati; continuare ad attuare la strategia nazionale. In Montenegro: attuare la strategia nazionale relativa ai rifugiati nel quadro di una strategia globale in materia di inserimento e integrazione sociale.

Requisiti economici

In Serbia:

Portare avanti politiche macroeconomiche sostenibili. Proseguire le misure di adeguamento e consolidamento fiscale per ridurre ulteriormente lo squilibrio con l'estero e contenere le pressioni inflazionistiche. Definire chiare priorità per la spesa pubblica nell'elaborazione del bilancio annuale e a medio termine; ridurre in particolare le perdite parafiscali registrate dalle imprese di proprietà dello Stato o collettive. Continuare ad attuare una politica salariale moderata. Sviluppare ulteriormente la riforma dei sistemi pensionistico e di assicurazione sanitaria.

Migliorare il processo di elaborazione del bilancio e la gestione finanziaria; rafforzare lo sviluppo delle capacità necessarie per consentire l'elaborazione e l'esecuzione del bilancio in funzione delle priorità. Migliorare la gestione finanziaria a livello dell'amministrazione centrale e locale.

Istituire procedure efficaci per l'individuazione, il trattamento e il controllo dei casi di sospette frodi e altre irregolarità che hanno ripercussioni sui fondi nazionali e internazionali.

Portare avanti il processo di privatizzazione delle grandi imprese di proprietà sociale o statale e, all'occorrenza, delle imprese di pubblici servizi per contribuire ad aumentare la quota del settore privato nell'economia.

Rafforzare il contesto imprenditoriale per promuovere lo sviluppo del settore privato e dell'occupazione, con mercati competitivi, parità di condizioni e accesso al finanziamento grazie allo sviluppo del settore finanziario.

Potenziare il funzionamento del mercato fondiario/immobiliare. Adottare e attuare una normativa catastale e una normativa sulla proprietà privata dei terreni urbani. Avviare la riforma fondiaria, la ristrutturazione e la privatizzazione delle grandi aziende agricole.

Proseguire le riforme necessarie per garantire il rispetto delle norme e degli obblighi dell'OMC per accelerare il processo di adesione a tale organizzazione.

Intensificare gli sforzi volti al miglioramento del sistema di istruzione, inclusa l'istruzione primaria, e alla creazione di un sistema di istruzione e formazione professionale moderno.

Avviare l'elaborazione e l'applicazione di una politica di ricerca integrata.

In Montenegro:

Portare avanti politiche macroeconomiche sostenibili; proseguire le misure di adeguamento e consolidamento fiscale per ridurre ulteriormente gli squilibri con l'estero. Definire chiare priorità per la spesa pubblica nell'elaborazione del bilancio a breve e medio termine; in particolare ridurre le sovvenzioni, i trasferimenti e i costi salariali della pubblica amministrazione. Mirare costantemente a ridurre la spesa pubblica complessiva rispetto al PIL.

Migliorare il processo di elaborazione del bilancio e la gestione finanziaria; rafforzare lo sviluppo delle capacità necessarie per consentire l'elaborazione e l'esecuzione del bilancio in funzione delle priorità. Migliorare la gestione finanziaria a livello dell'amministrazione centrale e locale.

Istituire procedure efficaci per l'individuazione, il trattamento e il controllo dei casi di sospette frodi e altre irregolarità che hanno ripercussioni sui fondi nazionali e internazionali.

Rafforzare il contesto imprenditoriale per promuovere lo sviluppo del settore privato e dell'occupazione, con mercati competitivi, parità di condizioni e accesso al finanziamento grazie allo sviluppo del settore finanziario. Semplificare le procedure giudiziarie in campo commerciale.

Proseguire le riforme necessarie per garantire il rispetto delle norme e degli obblighi dell'OMC per accelerare il processo di adesione a tale organizzazione.

Intensificare gli sforzi volti al miglioramento del sistema di istruzione, inclusa l'istruzione primaria, e alla creazione di un sistema di istruzione e formazione professionale moderno.

Avviare l'elaborazione e l'applicazione di una politica di ricerca integrata.

Norme europee

Mercato interno

Libera circolazione dei capitali

Procedere a un'ulteriore liberalizzazione della circolazione a breve e medio termine dei capitali in entrambe le Repubbliche.

Libera circolazione delle merci

Sviluppare ulteriormente la standardizzazione, in particolare attraverso l'adozione delle norme europee. Proseguire il recepimento delle direttive della nuova strategia globale e della vecchia strategia. Instaurare la struttura di vigilanza del mercato richiesta dall'acquis.

Dogane e fiscalità

Assicurare il continuo ravvicinamento della normativa serba e montenegrina in campo doganale e fiscale all'acquis; continuare a potenziare la capacità amministrativa necessaria per attuare la legislazione doganale e combattere la corruzione, la criminalità transfrontaliera e l'evasione fiscale.

Garantire una maggior trasparenza e migliorare lo scambio di informazioni con gli Stati membri dell'UE per agevolare l'applicazione di misure volte a prevenire l'elusione o l'evasione fiscale.

Statistiche

In entrambe le Repubbliche: elaborare statistiche economiche attendibili. Rafforzare la capacità istituzionale necessaria per produrre e pubblicare statistiche di base conformi alle norme europee in materia di statistiche commerciali, statistiche sul mercato del lavoro e conti nazionali.

Politiche settoriali

Industria e PMI

In entrambe le Repubbliche: Attuare la Carta europea delle piccole imprese.

Agricoltura e pesca

In Serbia: sviluppare ulteriormente la capacità amministrativa per la formulazione e l'attuazione delle politiche. Elaborare e iniziare ad attuare una politica di sviluppo rurale. Continuare a rafforzare la legislazione e i controlli veterinari, sanitari, fitosanitari e in materia di sicurezza alimentare, anche per quanto riguarda i laboratori enologici. Migliorare la gestione dei rifiuti e ridurre l'inquinamento agricolo. Consolidare i sistemi del mercato agricolo e alimentare, compresi i controlli qualitativi e l'analisi dei rischi e dei punti critici di controllo (Hazard analysis critical control — HACCP); ridurre le distorsioni presenti sui mercati agricoli e procedere alla riforma della direzione responsabile delle riserve di prodotti di base. Estendere il sistema di identificazione e registrazione degli animali ad altre specie. Elaborare un programma inteso a migliorare le aziende alimentari di trasformazione per soddisfare i requisiti dell'UE.

In Montenegro: sviluppare ulteriormente la capacità amministrativa per la formulazione e l'attuazione delle politiche. Elaborare e iniziare ad attuare una politica di sviluppo rurale. Potenziare la capacità istituzionale per la sicurezza alimentare. Elaborare un programma inteso a migliorare le aziende alimentari di trasformazione per soddisfare i requisiti dell'UE. Adottare provvedimenti per l'identificazione di ovini e caprini e la registrazione dei loro movimenti. Prendere misure volte a garantire un controllo efficace della produzione vegetale nazionale, segnatamente per i prodotti soggetti a requisiti comunitari specifici. Adottare misure volte a garantire il ravvicinamento della politica della pesca alle norme dell'UE, soprattutto per quanto concerne la gestione, l'ispezione e il controllo delle risorse, nonché le politiche di mercato e strutturali.

Ambiente

In entrambe le Repubbliche: proseguire l'attuazione e l'applicazione della normativa ravvicinata alla legislazione dell'UE. Continuare ad attuare la normativa in materia di valutazione dell'impatto ambientale. Ratificare il protocollo di Kyoto ed avviarne l'attuazione. Garantire l'esistenza di un quadro finanziario realistico per l'attuazione di una politica di tutela ambientale a medio-lungo termine.

In Serbia: adottare e iniziare ad attuare strategie in materia di inquinamento atmosferico, gestione dei rifiuti e protezione della natura. Proseguire l'attuazione della strategia nazionale di tutela ambientale e della strategia sulle acque. Continuare a rafforzare la capacità amministrativa delle istituzioni e degli organismi competenti. Avviare l'attuazione del piano pluriennale per il finanziamento degli investimenti. Portare a termine la costruzione di un'infrastruttura per il trattamento e lo smaltimento sicuri dei rifiuti pericolosi.

In Montenegro: continuare il ravvicinamento della normativa alla legislazione e alle norme dell'UE, in particolare la normativa quadro in materia di inquinamento atmosferico, acque e rifiuti. Avviare l'attuazione del piano relativo all'uso della terra e della strategia generale di tutela ambientale. Elaborare una strategia generale di tutela ambientale (acque, rifiuti, aria). Avviare l'attuazione della strategia di sviluppo sostenibile e delle strategie settoriali (gestione integrata delle zone costiere, biodiversità, cambiamento climatico). Potenziare ulteriormente la capacità amministrativa dei ministeri e degli organismi competenti in materia di pianificazione ambientale, autorizzazioni, ispezione e controllo, nonché in materia di gestione dei progetti.

Politica dei trasporti

In entrambe le Repubbliche: potenziare lo sviluppo delle capacità, compresa la preparazione di progetti per grandi investimenti. Continuare a stanziare risorse sufficienti per la manutenzione delle infrastrutture e per il mantenimento delle istituzioni del settore.

Rispettare gli impegni internazionali assunti nell'ambito delle convenzioni dell'Organizzazione marittima internazionale e migliorare le condizioni di sicurezza marittima della flotta alla luce del memorandum d'intesa di Parigi.

Energia

In entrambe le Repubbliche: adottare e attuare una strategia a lungo termine per una politica energetica sostenibile sotto il profilo ambientale.

Continuare a rispettare gli impegni assunti a livello regionale e internazionale nel settore, in vista della creazione di un mercato regionale competitivo dell'energia.

Società dell'informazione e mezzi di comunicazione

In entrambe le Repubbliche: recepire e attuare il nuovo quadro comunitario per le comunicazioni elettroniche. Garantire l'indipendenza degli enti normativi, mettendo a loro disposizione risorse e competenze sufficienti. Avviare l'allineamento con l'acquis comunitario nel settore audiovisivo.

Controllo finanziario

Elaborare e applicare i principi di responsabilità di gestione decentrata e revisione contabile interna funzionalmente indipendente secondo norme riconosciute a livello internazionale e in conformità delle migliori prassi dell'Unione europea.

Rafforzare la capacità operativa e l'indipendenza funzionale e finanziaria della Corte dei conti.

Elaborare procedure e sviluppare capacità amministrative per garantire una protezione effettiva degli interessi finanziari dell'UE.

Giustizia, libertà e sicurezza

Visti, controlli alle frontiere, asilo e migrazione

In entrambe le Repubbliche: sviluppare l'infrastruttura tecnica e le capacità in termini di risorse umane necessarie per attuare la politica di gestione integrata delle frontiere, compreso il rafforzamento della polizia di frontiera e dei servizi doganali. Migliorare i servizi transfrontalieri creando nuovi posti di frontiera. Potenziare la cooperazione tra le agenzie delle Repubbliche responsabili in materia di lotta al traffico di esseri umani.

Polizia

In entrambe le Repubbliche: proseguire la ristrutturazione del settore, in particolare in materia di responsabilità, formazione e cooperazione tra le agenzie preposte all'applicazione della legge.

Lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo

In entrambe le Repubbliche: mettere a punto un efficace sistema di protezione dei testimoni che preveda anche strumenti regionali. Rafforzare la lotta contro la criminalità economica e finanziaria (compresi riciclaggio e falsificazione del denaro), la frode e la corruzione e migliorare la normativa in materia. Agevolare l'inserimento di funzionari di collegamento distaccati dagli Stati membri dell'UE presso gli organismi statali competenti in materia di lotta alla criminalità organizzata. Attuare la convenzione di Palermo contro la criminalità organizzata transnazionale.

In Serbia: potenziare le capacità del ministero dell'Interno (in particolare della direzione competente per la criminalità organizzata). Predisporre le procedure e le capacità per lo scambio di informazioni tra agenzie.

In Montenegro: accrescere la capacità amministrativa e giudiziaria di attuare il codice penale per quanto riguarda la criminalità organizzata. Rafforzare l'unità del ministero dell'Interno preposta alla lotta contro la criminalità organizzata e assicurare il coordinamento tra gli organi responsabili dell'applicazione della legge.

KOSOVO

QUALE DEFINITO DALLA RISOLUZIONE 1244 DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELLE NAZIONI UNITE DEL 10 GIUGNO 1999

PRIORITÀ A BREVE TERMINE

Per assicurare un Kosovo sicuro, democratico e multietnico, occorre proseguire l'attuazione degli standard per il Kosovo approvati dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

In tale contesto occorre tener conto delle priorità seguenti.

Priorità principali

Garantire il pieno rispetto dello Stato di diritto e attuare una politica di «tolleranza zero» contro la corruzione, la criminalità organizzata e la criminalità finanziaria.

Assicurare la governance democratica e la prestazione di servizi pubblici a tutta la popolazione del Kosovo, grazie alla creazione di un'amministrazione pubblica professionale, responsabile, accessibile, rappresentativa e trasparente, libera da influenze politiche.

Portare avanti la riforma delle autonomie locali, tenendo conto delle opinioni e degli interessi di tutte le comunità del Kosovo, provvedendo altresì allo stanziamento di adeguate risorse finanziarie; potenziare la capacità amministrativa per agevolare il processo di decentramento.

Creare un clima propizio alla tolleranza interetnica, a una società multietnica sostenibile e che favorisca il ritorno di profughi e rifugiati. Garantire il rispetto, la sicurezza, la libera circolazione e la partecipazione di tutte le comunità. Condannare esplicitamente qualsiasi manifestazione di ostilità nei confronti delle comunità minoritarie. Perseguire con risolutezza i crimini interetnici.

Creare condizioni favorevoli agli investimenti, agli scambi commerciali, all'occupazione e alla crescita economica, che vadano a vantaggio di tutte le Comunità.

Assicurare la più completa collaborazione con il Tribunale penale internazionale per l'ex Iugoslavia (TPII).

Assicurare il pieno rispetto della Risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSCR 1244) e intensificare un dialogo ben preparato con Belgrado. Mostrare un atteggiamento costruttivo. Creare le condizioni necessarie a favorire la partecipazione dei Serbi kosovari al processo politico.

Requisiti politici

Democrazia e stato di diritto

Istituzioni provvisorie di autogoverno

Garantire appieno l'efficace funzionamento del parlamento e delle sue commissioni, del governo e dei comuni, compreso il pieno rispetto delle rispettive norme procedurali, nonché dei diritti e degli interessi di tutte le comunità.

Potenziare la supervisione esecutiva, la responsabilità e la trasparenza del parlamento.

Rafforzare la rappresentanza delle minoranze in tutte le istituzioni e presso l'amministrazione pubblica a livello comunale e centrale.

Preparare e realizzare un censimento demografico e delle abitazioni nel pieno rispetto delle norme internazionali.

Elezioni

Tenere elezioni libere, eque e trasparenti. Rafforzare la commissione elettorale centrale indipendente e multietnica affinché possa organizzare con tempestività le elezioni del 2006.

Assicurare che, ai fini dell'esercizio del diritto di voto, siano garantiti a tutte le comunità seggi elettorali adeguati e misure di sicurezza e di altro tipo. Consentire la partecipazione al voto di sfollati e rifugiati anche qualora abbiano poche possibilità di ritornare in Kosovo.

Amministrazione pubblica

Rafforzare la capacità di coordinamento statale e definire con maggior precisione le competenze delle autorità centrali e locali ai fini della coerenza dell'attuazione delle politiche.

Applicare procedure trasparenti in materia di assunzione, trasferimento, valutazione, promozione, condotta e licenziamento di funzionari pubblici, compresi i dipendenti della Forza di protezione del Kosovo (KPC), della polizia e del sistema giudiziario, nonché in materia di gestione finanziaria.

Garantire la migliore qualità e la maggiore disponibilità dei servizi pubblici essenziali a tutte le comunità, anche come misura per ridurre la domanda di servizi forniti da strutture parallele.

Creare e mantenere istituzioni efficienti di formazione dei dipendenti della pubblica amministrazione, garantendone la libertà da influenze politiche. Migliorare la formazione degli alti dirigenti. Trasformare l'istituto kosovaro per la pubblica amministrazione in un organismo capace di offrire una formazione professionale a tutti i dipendenti pubblici.

Adottare la legge sulla gestione delle emergenze e continuare a migliorare le prestazioni, la professionalità e il coordinamento delle istituzioni kosovare pertinenti, compreso il KPC, nel campo della protezione civile.

Sistema giudiziario

Garantire l'efficienza e l'imparzialità dei tribunali e l'assenza di influenze politiche.

Proteggere i testimoni.

Attuare il sistema automatizzato di gestione dei fascicoli per ridurre il carico di procedimenti giudiziari arretrati, segnatamente in campo civile. Garantire l'esecuzione delle sentenze dei tribunali civili.

Continuare a sviluppare l'insegnamento e la formazione in campo giuridico, segnatamente per i giudici, i pubblici ministeri e il personale amministrativo. Adottare e attuare la legge relativa all'Istituto giudiziario del Kosovo e trasformare quest'ultimo in un'efficiente istituzione per la formazione giudiziaria.

Rafforzare i tribunali locali e l'azione della polizia per prevenire, punire e trattare i casi di occupazione, uso e costruzione illegali di proprietà.

Potenziare l'ufficio del pubblico ministero affinché sia in grado di rispettare i principi di autonomia ed imparzialità.

Favorire la capacità di assumere competenze nei settori della giustizia e degli affari interni senza subire ingerenze politiche.

Lotta contro la corruzione

Attuare la legge relativa all'eliminazione della corruzione. Creare l'agenzia per la lotta alla corruzione. Adottare e attuare il piano per combattere la corruzione.

Diritti umani e tutela delle minoranze

Garantire il funzionamento indipendente e l'efficienza finanziaria dell'ufficio del difensore civico, tenendo debitamente conto delle raccomandazioni di quest'ultimo.

Agevolare e favorire il ritorno di profughi e sfollati di tutte le comunità e portare a termine il ripristino delle proprietà danneggiate e distrutte durante gli avvenimenti del marzo 2004, compresi i siti storici e i monumenti religiosi.

Rafforzare le strutture tecniche e i meccanismi di responsabilità presso il ministero competente delle comunità e dei ritorni. Continuare a sviluppare e attuare il quadro strategico comune in materia di comunità e ritorni e creare meccanismi a livello comunale per agevolare l'integrazione sostenibile dei rimpatriati e delle minoranze presenti.

Adottare e attuare una legge effettiva sulle lingue ufficiali e instaurare un meccanismo efficace per controllarne l'attuazione.

Regolarizzare gli insediamenti non ufficiali. Trovare soluzioni sostenibili di rimpatrio per l'integrazione delle comunità della minoranza Roma che vivono in condizioni pericolose nei campi profughi e per i gruppi di sfollati che vivono in centri non ufficiali.

Adottare la legge sulla conservazione del patrimonio culturale ed instaurare meccanismi amministrativi per garantirne l'attuazione.

Adottare le leggi sul servizio pubblico radiotelevisivo e contro la diffamazione civile. Consolidare il sistema di autoregolamentazione dei media attraverso la creazione della commissione indipendente per i mezzi di comunicazione, il funzionamento efficiente del consiglio della stampa e l'attuazione del codice della stampa.

Creare un quadro giuridico adeguato per le organizzazioni non governative e garantire il loro libero funzionamento al suo interno.

Completare la legislazione e realizzare gli interventi di salvaguardia dei diritti di proprietà di beni immobili, segnatamente per quanto riguarda il possesso, l'occupazione e i diritti di proprietà residenziale e non residenziale, compreso il quadro normativo di regolamentazione dell'edilizia. Armonizzare i regolamenti comunali ed instaurare un meccanismo per la risoluzione effettiva delle controversie in materia di proprietà commerciale e agricola. Sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica alle conseguenze dell'abusivismo edilizio.

Elaborare e attuare una strategia che preveda strutture sostenibili volte a succedere alla direzione per l'edilizia abitativa e la proprietà per evadere tutti i reclami in sospeso in materia di proprietà residenziale.

Garantire l'attuazione effettiva della normativa contro la discriminazione.

Adottare provvedimenti concreti per prevenire e punire qualsiasi forma di violenza contro le donne.

Questioni regionali e obblighi internazionali

Intensificare la cooperazione regionale e le relazioni di buon vicinato.

Concludere e attuare accordi di libero scambio nella regione e partecipare a tutte le iniziative regionali pertinenti, segnatamente quelle realizzate sotto l'egida del Patto di stabilità.

Requisiti economici

Portare a termine il processo di privatizzazione in conformità del programma dell'Agenzia fiduciaria per il Kosovo (Kosovo Trust Agency).

Completare la costituzione in società delle aziende di pubblici servizi quali erogazione elettrica, ferrovie, teleriscaldamento, approvvigionamento idrico e raccolta/smaltimento dei rifiuti. Attuare altre misure di ristrutturazione per migliorarne la governance, l'efficienza e la sostenibilità finanziaria. Potenziare ulteriormente il quadro normativo per le aziende di pubblici servizi e migliorare la capacità amministrativa degli enti normativi indipendenti.

Garantire maggiore trasparenza e sostenibilità delle finanze pubbliche. Assicurare la coerenza del bilancio 2006 con il quadro consolidato di spesa a medio termine.

Definire e applicare le priorità macroeconomiche e di bilancio in stretta collaborazione con il FMI.

Potenziare la disciplina fiscale e garantire un miglior controllo della spesa pubblica. Istituire procedure efficaci per l'individuazione, il trattamento e il controllo dei casi di sospette frodi e altre irregolarità che hanno ripercussioni sui fondi nazionali e internazionali.

Portare avanti l'elaborazione di un quadro legislativo e politico per il commercio e le politiche connesse, compatibile con l'UE e con l'OMC. Adottare e attuare la legge sul commercio estero.

Migliorare la qualità dell'insegnamento primario e secondario, dell'insegnamento superiore e della formazione professionale e pedagogica.

Norme europee

Potenziare la capacità amministrativa di tutte le istituzioni per consentire una verifica efficace della coerenza delle politiche e della legislazione con i requisiti dell'UE, in particolare mediante il rafforzamento delle strutture competenti in materia di ravvicinamento delle normative europee.

Mercato interno

Libera circolazione delle merci

Elaborare la normativa e creare le infrastrutture necessarie per la normalizzazione, la certificazione, la metrologia, l'accreditamento e la valutazione della conformità, tenendo conto delle complementarità regionali.

Attuare la legge sul commercio interno.

Libera circolazione dei capitali

Adottare requisiti prudenziali adeguati e rafforzare il processo di vigilanza nel settore finanziario.

Dogane e fiscalità

Potenziare la capacità dell'amministrazione doganale di combattere la corruzione e la criminalità transfrontaliera. Potenziare la capacità dell'unità incaricata delle inchieste criminali.

Garantire il rispetto degli obblighi relativi all'attuazione delle misure commerciali preferenziali (origine).

Migliorare il sistema d'imposizione fiscale e potenziare la capacità dell'amministrazione fiscale di controllare e riscuotere le imposte.

Impegnarsi a rispettare i principi del codice di condotta in materia di tassazione delle società e assicurare che le nuove misure fiscali siano conformi a tali principi.

Appalti pubblici

Adottare e attuare la legge modificata sugli appalti pubblici, compresa la relativa legislazione di applicazione. Instaurare procedure efficaci di riesame.

Diritti di proprietà intellettuale

Elaborare e attuare la normativa riguardante la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, industriale e commerciale. Definire una strategia a medio termine per migliorare l'esercizio di tali diritti.

Statistiche

Realizzare una prima serie di statistiche contabili attendibili (nazionali).

Politiche settoriali

Industria e PMI

Adottare una strategia a medio termine per la politica a favore delle PMI, compresa la creazione dell'agenzia di sostegno alle PMI e dell'agenzia per la promozione degli investimenti. Continuare ad attuare la Carta europea delle piccole imprese.

Adottare un quadro generale d'informazione finanziaria adeguato alla situazione del Kosovo, limitando il ricorso all'IFRS/IAS (International financial reporting standards/International accounting standards) ad organismi di pubblico interesse e avvalendosi pienamente delle esenzioni previste dalla quarta e dalla settima direttiva sul diritto societario.

Agricoltura e pesca

Elaborare una politica di sviluppo rurale e avviarne l'attuazione.

Proseguire l'allineamento della normativa con l'acquis comunitario nei settori veterinario e fitosanitario.

Allineare il sistema di identificazione e di registrazione dei bovini con i requisiti dell'UE.

Ambiente

Preparare l'adozione e l'attuazione di una normativa in materia di valutazione di impatto ambientale conforme all'acquis comunitario.

Elaborare un piano d'azione ambientale generale, relativo in particolare alle questioni di sanità pubblica, ai fini dell'allineamento all'acquis comunitario.

Preparare attività volte a sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica alle questioni ambientali e a rafforzare la partecipazione della società civile.

Politica dei trasporti

Attuare il memorandum di intesa sullo sviluppo della rete principale di trasporto regionale dell'Europa sudorientale, compreso l'osservatorio dei trasporti.

Attuare la normativa in materia di trasporti stradali. Adottare una legge in materia di sicurezza stradale ed avviare l'attuazione di misure nel settore.

Migliorare la capacità di programmazione in materia di trasporti per adottare e incominciare ad attuare un quadro per la politica del settore, compresa l'elaborazione di una strategia per il trasporto multimodale a livello centrale e locale.

Continuare a migliorare la gestione delle risorse sulla base di dati pertinenti per le operazioni di manutenzione e ripristino.

Proseguire l'allineamento della normativa nel settore dell'aviazione con l'acquis comunitario in vista della partecipazione allo Spazio aereo comune europeo.

Adeguare il gestore civile dell'aeroporto di Pristina, il suo personale e le sue strutture, per garantire un appropriato livello di sicurezza e una gestione sana e responsabile.

Energia

Avviare l'attuazione degli impegni assunti nel quadro del trattato relativo alla Comunità dell'energia. Garantire l'efficienza e la sostenibilità della società elettrica, in particolare incrementando in misura sostanziale la riscossione delle entrate e migliorando le strutture di governance.

Società dell'informazione e mezzi di comunicazione

Adottare e incominciare ad attuare la politica in materia di reti e servizi di comunicazioni elettroniche per creare un contesto competitivo stabile che consenta di attirare investimenti esteri.

Controllo finanziario

Elaborare una strategia di controllo interno delle finanze pubbliche per poter soddisfare le raccomandazioni a medio termine nel settore.

Giustizia, libertà e sicurezza

Visti, controlli alle frontiere, asilo e migrazione

Rafforzare la cooperazione tra gli organismi competenti in materia di gestione delle frontiere/linee di confine.

Riciclaggio del denaro

Garantire che il centro di informazione finanziaria svolga in maniera efficiente il proprio ruolo per quanto riguarda la raccolta e l'analisi di dati relativi al riciclaggio del denaro.

Stupefacenti

Continuare a rafforzare la capacità locale della sezione investigativa per gli stupefacenti.

Polizia

Rendere più efficaci le indagini sui delitti. Adottare e attuare la normativa riguardante l'istituzione delle forze di polizia del Kosovo (KPS) e rafforzare le loro capacità investigative e di controllo interno. Conferire loro maggiori poteri.

Garantire l'indipendenza e la professionalità della futura accademia per l'insegnamento e la formazione in materia di pubblica sicurezza.

Lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo

Continuare a rafforzare la capacità locale della direzione competente in materia di criminalità organizzata presso il KPS. Realizzare il piano d'azione contro la tratta di esseri umani.

PRIORITÀ A MEDIO TERMINE

Requisiti politici

Democrazia e stato di diritto

Amministrazione pubblica

Portare avanti una riforma sostenibile dell'amministrazione pubblica rispettando i vincoli di bilancio. Migliorare la capacità delle amministrazioni locali di fornire servizi alle loro circoscrizioni in modo equo ed efficace.

Sistema giudiziario

Definire e consolidare un corpus completo di leggi che rispettino i diritti e gli interessi di tutte le comunità, attingendo a tutte le fonti giuridiche attualmente applicabili in Kosovo.

Elaborare e attuare una strategia globale per rafforzare l'indipendenza del sistema giudiziario, nonché l'autonomia dei pubblici ministeri.

Potenziare la capacità amministrativa e l'efficienza del sistema giudiziario e di tutti gli organismi preposti all'applicazione della legge. Garantire la fattibilità di un sistema generale di assistenza giuridica. Elaborare un meccanismo alternativo di risoluzione delle controversie.

Migliorare il sistema penitenziario rivolgendo particolare attenzione alla sicurezza, al controllo, alla gestione, alla formazione professionale e ai piani di reinserimento, nonché alle condizioni delle strutture.

Diritti umani e tutela delle minoranze

Adottare la normativa nel settore e instaurare e rispettare meccanismi per la tutela dei diritti umani e dei diritti delle minoranze conformemente alle raccomandazioni del Consiglio d'Europa.

Assicurare l'autosufficienza delle comunità minoritarie e la loro partecipazione su basi non discriminatorie alla società, adottando misure concrete per garantire loro sicurezza e libertà di movimento, nonché l'equa erogazione dei pubblici servizi e dei servizi universali e il relativo accesso.

Attuare la legge sulla parità tra i sessi. Garantire l'integrazione dei diritti delle donne in tutte le politiche esistenti e le normative in vigore.

Elaborare una politica di conservazione integrata per il patrimonio culturale. Impegnarsi attivamente a sensibilizzare sempre più l'opinione pubblica nei confronti del patrimonio culturale e a favorirne il rispetto.

Garantire che l'emittente pubblica svolga il proprio ruolo di servizio pubblico per tutte le comunità e nelle loro rispettive lingue. Promuovere i servizi di radiodiffusione a favore delle minoranze e agevolare la sostenibilità dei mezzi di comunicazione minoritari. Garantire le medesime condizioni di concorrenza ai media pubblici e privati.

Assicurare che l'agenzia catastale del Kosovo e gli uffici comunali del catasto offrano un accesso trasparente e non discriminatorio a tutti i registri di proprietà e dispongano di meccanismi operativi di responsabilità.

Questioni regionali e obblighi internazionali

Continuare a rafforzare i meccanismi di cooperazione regionale e internazionale nel campo dell'applicazione delle leggi, compresi il trasferimento di sospetti e condannati e l'assistenza giuridica reciproca tra giurisdizioni.

Adottare le misure necessarie in vista del futuro accordo regionale di libero scambio nell'Europa sudorientale

Requisiti economici

Creare le condizioni favorevoli allo sviluppo di un sistema di gestione del prestito e del debito.

Valutare possibili meccanismi di garanzia per attirare investimenti esteri, soprattutto in collaborazione con l'Agenzia multilaterale per la garanzia degli investimenti.

Elaborare politiche sociali flessibili volte a promuovere l'occupazione e la coesione sociale e a ridurre la povertà e l'esclusione sociale, con particolare attenzione all'occupazione dei giovani.

Sviluppare la capacità del settore bancario di fornire servizi bancari competitivi e finanziamenti competitivi a lungo termine. Garantire una vigilanza affidabile ed efficace delle banche, delle assicurazioni e degli istituti pensionistici.

Portare avanti la formulazione di una strategia e di un piano di sviluppo a medio termine collegata a strategie settoriali, che tenga conto della riduzione della povertà e sia conforme al quadro di spesa a medio termine e al programma di investimenti pubblici.

Norme europee

Mercato interno

Libera circolazione delle merci

Avviare il recepimento delle direttive della nuova strategia globale e della vecchia strategia.

Portare avanti il recepimento delle norme europee.

Creare una struttura di vigilanza del mercato.

Dogane e fiscalità

Proseguire il ravvicinamento della normativa doganale e fiscale all'acquis e continuare a potenziare la capacità amministrativa necessaria per attuare la legislazione e combattere la corruzione, la criminalità transfrontaliera e l'evasione fiscale.

Appalti pubblici

Garantire l'effettiva applicazione delle norme in materia di appalti pubblici da parte delle autorità e degli enti aggiudicatari, a tutti i livelli, anche mediante lo sviluppo di strumenti operativi, l'offerta di formazione e il rafforzamento della capacità amministrativa.

Diritti di proprietà intellettuale

Continuare a potenziare l'attuazione dei diritti di proprietà intellettuale, industriale e commerciale, conformemente alla strategia a medio termine.

Statistiche

Continuare ad adoperarsi per creare un sistema statistico attendibile.

Politiche settoriali

Industria e PMI

Continuare ad attuare la Carta europea delle piccole imprese e la strategia a medio termine per le PMI.

Portare avanti il progressivo allineamento del diritto societario, comprese le norme sull'informazione finanziaria.

Agricoltura e pesca

Elaborare una politica e un quadro normativo intesi a sostenere una riforma fondiaria efficiente. Sostenere la tutela dei terreni agricoli contro uno sviluppo urbano non pianificato.

Avviare misure per l'identificazione di ovini e caprini e la registrazione dei loro movimenti.

Elaborare un programma inteso a migliorare le aziende alimentari di trasformazione.

Prendere misure volte a garantire un controllo efficace della produzione vegetale nazionale, segnatamente per i prodotti soggetti a requisiti comunitari specifici.

Ambiente

Adottare e attuare il piano d'azione ambientale ai fini dell'allineamento con l'acquis comunitario.

Realizzare e sostenere iniziative volte a sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica alle questioni ambientali e a rafforzare la partecipazione della società civile.

Politica dei trasporti

Proseguire l'attuazione del memorandum di intesa sullo sviluppo della rete principale di trasporto regionale dell'Europa sudorientale.

Energia

Elaborare quadri legislativi e regolamentari per promuovere partenariati tra imprese pubbliche e private e investimenti misti nel settore energetico in conformità delle conclusioni dello studio sulla promozione degli investimenti.

Società dell'informazione e mezzi di comunicazione

Attuare la normativa in materia di reti e servizi di comunicazioni elettroniche e rafforzare la posizione dell'ente normativo indipendente.

Controllo finanziario

Con il coordinamento del ministero delle Finanze, elaborare e applicare i principi di responsabilità di gestione decentrata e revisione contabile interna funzionalmente indipendente secondo norme riconosciute a livello internazionale e in conformità delle migliori prassi dell'Unione europea, mediante una normativa coerente e un'adeguata capacità amministrativa.

Rafforzare la capacità operativa e l'indipendenza funzionale e finanziaria della Corte dei conti.

Giustizia, libertà e sicurezza

Stupefacenti

Elaborare ed attuare norme e strategie efficaci contro il traffico e l'assunzione di stupefacenti.

Lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo

Elaborare ed attuare una strategia globale per combattere la criminalità organizzata, la criminalità finanziaria e il terrorismo. Rafforzare le capacità locali di investigare le attività della criminalità organizzata. Potenziare le capacità del sistema giudiziario di perseguire e giudicare i casi di criminalità finanziaria.

Elaborare una strategia in materia di raccolta delle armi, completare e applicare la legislazione relativa alle armi di piccolo calibro.


(1)  GU L 306 del 7.12.2000, pag. 1. Regolamento modificato dal regolamento (CE) n. 2415/2001 (GU L 327 del 12.12.2001, pag. 3).

(2)  Escluso il Kosovo quale definito dalla Risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.


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