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Document 31969L0493

Direttiva 69/493/CEE del Consiglio, del 15 dicembre 1969, sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri relative al vetro cristallo

GU L 326 del 29.12.1969, p. 36–39 (DE, FR, IT, NL)
edizione speciale inglese: serie I tomo 1969(II) pag. 599 - 602

Altre edizioni speciali (DA, EL, ES, PT, FI, SV, CS, ET, LV, LT, HU, MT, PL, SK, SL, BG, RO, HR)

Legal status of the document In force: This act has been changed. Current consolidated version: 01/01/2007

ELI: http://data.europa.eu/eli/dir/1969/493/oj

31969L0493

Direttiva 69/493/CEE del Consiglio, del 15 dicembre 1969, sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati Membri relative al vetro cristallo

Gazzetta ufficiale n. L 326 del 29/12/1969 pag. 0036 - 0039
edizione speciale finlandese: capitolo 13 tomo 1 pag. 0115
edizione speciale danese: serie I capitolo 1969(II) pag. 0581
edizione speciale svedese/ capitolo 13 tomo 1 pag. 0115
edizione speciale inglese: serie I capitolo 1969(II) pag. 0599
edizione speciale greca: capitolo 13 tomo 1 pag. 0042
edizione speciale spagnola: capitolo 13 tomo 1 pag. 0170
edizione speciale portoghese: capitolo 13 tomo 1 pag. 0170


++++

( 1 ) GU n . C 108 del 19 . 10 . 1968 , pag . 35 .

DIRETTIVA DEL CONSIGLIO

del 15 dicembre 1969

sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al vetro cristallo

( 69/493/CEE )

IL CONSIGLIO DELLE COMUNITA EUROPEE ,

visto il trattato che istituisce la Comunità economica europea ed in particolare l'articolo 100 ,

vista la proposta della Commissione ,

visto il parere del Parlamento europeo ( 1 ) ,

visto il parere del Comitato economico e sociale ,

considerando che in taluni Stati membri la possibilità di far uso di denominazioni particolari per i prodotti di vetro cristallo ed i relativi obblighi in materia di composizione di tali prodotti formano oggetto di regolamentazioni differenti , che queste differenze ostacolano gli scambi di tali prodotti e possono essere fonte di distorsioni di concorrenza all'interno della Comunità ;

considerando che tali ostacoli all'instaurazione ed al funzionamento del mercato comune possono essere eliminati con l'adozione delle stesse disposizioni da parte di tutti gli Stati membri ;

considerando che , per quanto riguarda le denominazioni previste per le diverse categorie di vetro cristallo , nonché le caratteristiche di tali categorie , le disposizioni comunitarie da stabilire hanno lo scopo di proteggere , da un lato l'acquirente contro le frodi e dall'altro il fabbricante che si conformi a tali disposizioni ;

considerando che la messa in applicazione di una regolamentazione comunitaria rende necessaria l'elaborazione di metodi uniformi per la determinazione delle proprietà chimiche e fisiche dei prodotti di vetro cristallo aventi le denominazioni stabilite dalla presente direttiva ,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DIRETTIVA :

Articolo 1

La presente direttiva si applica ai prodotti di cui alla voce 70.13 della tariffa doganale comune .

Articolo 2

Gli Stati membri prendono tutte le opportune disposizioni affinché la composizione , la caratteristiche di fabbricazione , l'etichettatura e ogni forma di pubblicità dei prodotti di cui all'articolo 1 corrispondano alle definizioni e alle norme stabilite nella presente direttiva e nei suoi allegati .

Articolo 3

Gli Stati membri prendono tutte le opportune disposizioni affinché le denominazioni di cui alla colonna b ) dell'allegato I non possono essere utilizzate in commercio per designare prodotti diversi da quelli rispondenti alle caratteristiche specificate alle colonne da d ) a g ) dell'allegato I .

Articolo 4

1 . Un prodotto , oggetto della presente direttiva , che abbia una delle denominazioni previste nell'allegato I , colonna b ) puo essere anche munito del simbolo d'identificazione come è definito nell'allegato I , colonne h ) ed i ) della presente direttiva .

2 . Gli Stati membri adottano adeguate disposizioni affinché , qualora la marca di fabbrica , la ragione sociale di un'impresa od ogni altra iscrizione comporti , a titolo principale oppure a titolo di aggettivo o di radice , l'utilizzazione di una denominazione prevista alle colonne b ) e c ) dell'allegato I o che possa dar luogo a confusione con quest'ultima , figuri a caratteri molto evidenti , immediatamente seguita dalla marca o dalla ragione sociale o dall'iscrizione :

a ) la sua denominazione , quando il prodotto risponde alle caratteristiche specificate alle colonne da d ) a g ) dell'allegato I ;

b ) l'indicazione della natura esatta del prodotto , quando esso non risponde alle caratteristiche specificate alle colonne da d ) a g ) dell'allegato I .

Articolo 5

Le denominazioni ed i simboli d'identificazione previsti nell'allegato I possono figurare sulla stessa etichetta .

Articolo 6

Le corrispondenze fra le denominazioni ed i simboli d'identificazione da una parte , e le caratteristiche che figurano nell'allegato I alle colonne da d ) a g ) dall'altra , non puo essere verificata se non utilizzando i metodi definiti all'allegato II .

Articolo 7

I prodotti destinati ad essere esportati fuori della Comunità non sono soggetti alle disposizioni della presente direttiva .

Articolo 8

Gli Stati membri mettono in vigore le misure necessarie per conformarsi alla presente direttiva entro un termine di 18 mesi a partire dalla sua notifica e ne informano immediatamente la Commissione . A partire dalla notificazione della presente direttiva , gli Stati membri si preoccupano inoltre di informare la Commissione , in tempo utile , per consentirle di presentare le sue osservazioni , di ogni progetto ulteriore di disposizioni essenziali di carattere legislativo , regolamentare o amministrativo , che intendono adottare su materie disciplinate dalla presente direttiva .

Articolo 9

Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva .

Fatto a Bruxelles , addi 15 dicembre 1969 .

Per il Consiglio

Il Presidente

H . J . DE KOSTER

ALLEGATO II

METODI PER LA DETERMINAZIONE DELLE PROPRIETA CHIMICHE E FISICHE DELLE CATEGORIE DEL VETRO CRISTALLO

1 . ANALISI CHIMICHE

1 . 1 . BaO e PbO

1 . 1 . 1 . Dosaggio della somma : BaO + PbO

Pesare con un'approssimazione di 0,0001 g circa 0,5 g di polvere di vetro ed introdurli in un crogiulo di platino . Inumidire con acqua ed aggiungere 10 ml d'una soluzione al 15 % di acido solforico e 10 ml di acido fluoridrico . Riscaldare al bagno di sabbia fino a quando si producano vapori bianchi . Lasciare raffreddare e trattare nuovamente con 10 ml di acido fluoridrico . Riscaldare fino a quando si ripresentino dei vapori bianchi . Lasciare raffreddare e risciacquare le pareti del crogiolo con acqua . Riscaldare fino a quando ricompaiono i vapori bianchi . Lasciare raffreddare , aggiungere cautamente 10 ml di acqua , quindi travasare in un recipiente di 400 ml . Risciacquare piu volte il crogiolo con una soluzione di acido solforico al 10 % e diluire a 100 ml con la stessa soluzione . Far bollire da 2 a 3 minuti . Lasciar riposare per una notte .

Filtrare su un crogiolo filtrante di porosita 4 , lavare con una soluzione d'acido solforico al 10 % e quindi 2 o 3 volte con l'alcool etilico . Lasciar seccare per un'ora nell'essiccatoio a 150 * . Pesare il BaSO 4 + PbSO 4 .

1 . 1 . 2 . Dosaggio di BaO

Pesare con un'approssimazione di 0,0001 g circa 0,5 g di polvere di vetro ed introdurli in un crogiolo di platino . Inumidire con acqua ed aggiungere 10 ml d'acido fluoridrico e 5 ml d'acido perclorico . Riscaldare al bagno di sabbia fino a quando si sviluppino vapori bianchi .

Lasciar raffreddare ed aggiungere nuovamente 10 ml di acido fluoridrico . Riscaldare fino a quando ricompaiono dei vapori bianchi . Lasciar raffreddare e risciacquare le pareti del crogiolo con acqua distillata . Riscaldare nuovamente ed evaporare quasi a secco . Riprendere con 50 ml di acido cloridrico al 10 % e riscaldare debolmente per facilitare la soluzione . Travasare in un recipiente di 400 ml e diluire con acqua a 200 ml . Portare ad ebollizione e far passare una corrente di idrogeno solforato nella soluzione calda . Interrompere la corrente gassosa non appena il precipitato di solfuro di piombo si sia depositato sul fondo del recipiente . Filtrare su una carta da filtro a trama fitta e lavare con acqua fredda saturata di idrogeno solforato .

Far bollire i filtrati ed eventualmente ridurli a 300 ml mediante evaporazione . Aggiungere all'ebollizione 10 ml di una soluzione al 10 % di acido solforico . Togliere dal fuoco e lasciare riposare per almeno 4 ore .

Filtrare su carta da filtro a trama fitta , lavare con acqua fredda , quindi calcinare il precipitato a 1050 * C e pesare BaSO 4 .

1 . 2 . Dosaggio di ZnO

Evaporare i filtrati derivati dalla separazione di BaSO 4 in modo da ridurre il loro volume a 200 ml . Neutralizzare con l'ammoniaca in presenza di rosso di metile ed aggiungere 20 ml di acido solforico N/10 . Portare il ph a 2 ( ph - metro ) aggiungendo acido solforico N/10 o soda caustica N/10 secondo il caso e precipitare a freddo il solfuro di zinco immettendo una corrente di idrogeno solforato . Lasciare depositare il precipitato per 4 ore , poi raccoglierlo su una carta da filtro a trama fitta . Lavare con acqua fredda saturata di idrogeno solforato . Scioglere il precipitato sul filtro versandovi 25 ml di una soluzione calda di acido cloridrico al 10 % . Lavare il filtro con acqua bollente fino ad ottenere un volume di 150 ml circa . Neutralizzare con ammoniaca in presenza di una cartina di tornasole , quindi aggiungere 1 _ 2 g d'urotropina solida per fissare il ph a circa 5 . Aggiungere alcune gocce di una soluzione acquosa allo 0,5 % di soluzione di arancione di xilenolo appena preparata e titolare mediantetuna soluzione di complesso III N/10 fino al viraggio dal rosa al giallo limone .

1 . 1 . 3 Dosaggio di K 2 O

Mediante precipitazione e pesatura del tetrafinil _ boruro di K .

Soluzione : 2 g di vetro vengono sciolti dopo rottura e passaggio al setaccio mediante

2 cc di HNO 3 conc .

15 cc NC1O 4

25 cc Hf in un crogiolo di platino a bagnomaria , quindi al bagno di sabbia . Dopo la scomparsa dei grandi vapori perclorici ( portare fino ad essiccazione ) , sciogliere mediante 20 cc di acqua calda e 2 _ 3 cc HCl conc .

Travasare in un pallone graduato di 200 cc e portare al volume mediante acqua distillata .

Reattivi : Soluzione di tetrafenil _ boruro di sodio al 6 % : sciogliere 1,5 g del reattivo in 205 cc di acqua distillata . Eliminare il lieve intorbidamento formatosi aggiungendo un g di alluminio idrato . Agitare 5 minuti e filtrare avendo cura di passare nuovamente sul filtro i primi 20 cc ottenuti .

Soluzione di lavaggio del precipitato : preparare un po di sale di K mediante precipitazione in una soluzione di circa 0,1 g KCl per 50 ml HCl N/10 , in cui si versa agitando la soluzione di tetrafenil _ boruro fino a cessazione del precipitato . Filtrare sulla fritta . Lavare con acqua distillata . Seccare in un essiccatoio a temperatura ambiente . Versare quindi 20 _ 30 mg di questo sale in 250 cc d'acqua distillata . Agitare di tanto in tanto . Dopo 30 minuti aggiungere 0,5 _ 1 g d'alluminio idratato . Agitare per alcuni minuti e quindi filtrare .

Esecuzione : Prelevare sul liquido cloridrico di soluzione un volume corrispondente a circa 10 mg di K2O . Diluire a 100 cc circa . Versare lentamente la soluzione del reattivo , e precisamente 10 cc per 5 mg di K2O stimati , agitando moderatamente . Lasciare riposare 15 minuti al massimo , quindi filtrare su un crogiolo sinterizzato tarato n . 3 o 4 . Lavare con soluzione di lavaggio . Essiccare per 30 minuti a 120 * C . Fattore di conversione 0.13143 per K2O .

1 . 4 . Tolleranze

piu o meno 0,1 in valore assoluto su ogni dosaggio .

Se , nelle tolleranze , dall'analisi risulta un valore inferiore ai limiti fissati ( 30,24 o 10 % ) , occorre considerare la media di almeno 3 analisi . Se essa è superiore o pari rispettivamente a 29 , 95 ; 23 , 95 o 9 , 95 il vetro deve essere ammesso nelle categorie corrispondenti rispettivamente a 30,24 e 10 % .

2 . DETERMINAZIONI FISICHE

2 . 1 . Densità

Metodo della bilancia idrostatica con una approssimazione di piu a meno 0,01 . Un campione di almeno 20 g è pesato all'aria , e quindi immerso nell'acqua distillata a 20 * C .

2 . 2 . Indice di rifrazione

L'indice misurato al rifrattometro con una approssimazione di piu o meno 0,0001 .

2 . 3 . Microdurezza

La durezza Vickers va misurata secondo le norme ASTM E 92 _ 65 ( Revisione 1965 ) , ma impiegando un peso di 50 g e considerando la media di 15 determinazioni .

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