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Document 52018AE3007

Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla a) Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce Orizzonte Europa — il programma quadro di ricerca e innovazione — e ne stabilisce le norme di partecipazione e diffusione [COM(2018) 435 final — 2018/0224 (COD)] e sulla b) Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all’istituzione del programma specifico di attuazione di Orizzonte Europa — il programma quadro di ricerca e innovazione [COM(2018) 436 final — 2018/0225 (COD)]

EESC 2018/03007

GU C 62 del 15.2.2019, p. 33–39 (BG, ES, CS, DA, DE, ET, EL, EN, FR, HR, IT, LV, LT, HU, MT, NL, PL, PT, RO, SK, SL, FI, SV)

15.2.2019   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 62/33


Parere del Comitato economico e sociale europeo sulla a) Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce Orizzonte Europa — il programma quadro di ricerca e innovazione — e ne stabilisce le norme di partecipazione e diffusione

[COM(2018) 435 final — 2018/0224 (COD)]

e sulla b) Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all’istituzione del programma specifico di attuazione di Orizzonte Europa — il programma quadro di ricerca e innovazione

[COM(2018) 436 final — 2018/0225 (COD)]

(2019/C 62/05)

Relatore:

Gonçalo LOBO XAVIER

Consultazione

a)

Parlamento europeo, 14/06/2018

Consiglio, 25/06/2018

b)

Parlamento europeo, 14/06/2018

Consiglio, 27/06/2018

Base giuridica

a)

articolo 173, paragrafo 3, articolo 182, paragrafi 1, 4 e 5, articolo 188 del TFUE; e articolo 7, paragrafo 5, del trattato Euratom

b)

articolo 173, paragrafo 3, e articolo 182, paragrafo 4, del TFUE

 

 

Sezione competente

Mercato unico, produzione e consumo

Adozione in sezione

02/10/2018

Adozione in sessione plenaria

17/10/2018

Sessione plenaria n.

538

Esito della votazione

(favorevoli/contrari/astenuti)

187/1/2

1.   Conclusioni e raccomandazioni

1.1.

Il CESE accoglie con favore il fatto che la Commissione europea abbia chiarito che il settore della ricerca e innovazione (R&I) deve continuare ad essere una priorità fondamentale dell’UE, anche nell’ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale 2021-2027. Il CESE si compiace in particolare del fatto che molte delle raccomandazioni formulate dal Comitato per la valutazione intermedia del programma Orizzonte 2020 siano state adottate in settori come la ricerca collaborativa e la mobilità, unitamente a misure intese a rafforzare l’innovazione, superare le disparità tra le regioni, promuovere la scienza e le attività innovative tra i cittadini, porre rimedio ai modesti tassi di successo e ridurre gli oneri amministrativi (1).

1.2.

Il CESE mette in rilievo che la scienza, la ricerca e l’innovazione devono costituire elementi fondamentali nel processo di integrazione europea e appoggia, pertanto, l’approccio adottato nella definizione di Orizzonte Europa di avvicinare i cittadini a tali attività e ai risultati conseguiti. A tal fine, una comunicazione efficace, non solo delle opportunità offerte dal programma, ma anche degli effetti prodotti dalle attività di innovazione e di ricerca sulla vita dei cittadini, deve essere parte integrante della strategia volta a promuovere un maggiore sostegno da parte degli Stati membri agli sforzi messi in campo.

1.3.

Il CESE appoggia la definizione di missioni di R&I nel quadro della strategia perseguita da Orizzonte Europa per far sì che i risultati ottenuti in materia di R&I siano più incisivi e per cambiare realmente il modo in cui i cittadini percepiscono la scienza e i relativi impatti sulla propria vita quotidiana. Il CESE invita a definire urgentemente missioni strategiche in grado di stimolare gli ecosistemi di ricerca e di innovazione in Europa e di promuovere la ricerca collaborativa quale principale strumento per creare conoscenza e ottenere un impatto. Tali missioni dovrebbero concentrarsi su un obiettivo specifico, quantificabile e raggiungibile ed essere aperte a qualsivoglia possibile partecipante, attirando le eccellenze dalle diverse regioni d’Europa.

1.4.

Il CESE condivide il fatto che le missioni siano aperte a soluzioni diversificate, dal basso verso l’alto e in grado di coprire l’intero ciclo di vita della ricerca e innovazione. Poiché le missioni dovrebbero perseguire obiettivi a medio e lungo termine, il loro approccio dovrebbe anche tenere conto della significativa importanza della ricerca con un basso livello di maturità tecnologica. Le missioni non dovrebbero focalizzarsi esclusivamente su modelli di innovazione lineari, che sono spesso limitati all’innovazione incrementale, ma dovrebbe esplicitamente incentivare modelli di innovazione dirompente.

1.5.

Il CESE, in quanto rappresentante della società civile organizzata, offre la sua disponibilità a contribuire attivamente al processo di co-progettazione e appoggia l’idea delle missioni, ma esorta a non dimenticare che avvicinare eccessivamente le decisioni agli utenti finali rischia di limitare la portata e l’effetto dirompente delle missioni. I comitati di missione dovrebbero poter disporre di una massa critica sufficiente e di elevata qualità, formata da tutte le parti interessate, onde evitare così una ricerca incrementale o, all’estremo opposto, missioni che si spingano ben oltre le capacità tecniche/tecnologiche esistenti.

1.6.

Il CESE richiama l’attenzione sul Consiglio europeo per l’innovazione (CEI), quale strumento importante per sostenere le innovazioni pionieristiche e promuovere l’imprenditorialità e la competitività a livello dell’Unione. In tal senso, tenuto anche conto del panorama europeo, il CESE ritiene che il CEI dovrebbe concentrarsi in particolare su PMI e start-up molto innovative e rivoluzionarie.

1.7.

Il CESE concorda sul fatto che Orizzonte Europa dovrebbe coinvolgere le scienze sociali e umane in modo sistematico, trattandole congiuntamente con l’approccio tecnologico. L’innovazione va ben oltre la tecnologia e, riunendo le diverse visioni, i differenti compromessi e le varie sfide, ridefinirà in meglio il panorama di R&I in Europa. Il CESE ritiene altresì che andare «oltre la tecnologia» promuoverebbe le scienze sociali e umane nel quadro di Orizzonte Europa.

1.8.

Il CESE sostiene l’approccio strategico della «scienza aperta» quale strumento inteso a concentrarsi sulla scienza di eccellenza e sulla conoscenza di elevata qualità. La scienza aperta è cruciale per lo sviluppo scientifico complessivo delle istituzioni europee, ma occorre considerare l’introduzione di un termine prestabilito per la pubblicazione dei risultati scientifici, per assicurare che tutti i risultati ottenuti in tali progetti siano resi disponibili in appositi repertori ed entro tempi ben definiti. Il CESE accoglie con favore l’accesso aperto alle pubblicazioni e ai dati della ricerca, ma raccomanda vivamente che si svolgano regolari consultazioni dei portatori di interesse sulle future esigenze nell’ambito della scienza aperta. Le possibilità di opt-out già previste dovrebbero essere mantenute nell’ambito di Orizzonte Europa.

1.9.

Il CESE conviene che la rinnovata struttura a pilastri migliorerà la coerenza interna, in particolare integrando le tecnologie industriali nel pilastro 2, accrescendo il contributo dell’industria agli sforzi volti ad affrontare le sfide globali e adeguando l’offerta alla domanda di nuove soluzioni. A fronte di un approccio ritenuto molto interessante, una raccomandazione sarebbe comunque quella di favorire consorzi che chiudano il ciclo dell’innovazione, vale a dire che coinvolgano i partner accademici che creano, gli attori che sviluppano soluzioni innovative e gli utenti finali che esprimono le proprie esigenze in modo da poter agire in maniera sostenibile.

1.10.

Inoltre, il CESE concorda con l’obiettivo di semplificare ulteriormente le norme sugli aiuti di Stato per agevolare la combinazione di diversi fondi, approccio che può essere determinante per superare le grandi disparità tra Stati membri e tra regioni in termini di numero di progetti di R&I che producono risultati positivi. Le sinergie tra i diversi programmi di finanziamento e le politiche dell’Unione, e in particolare con i fondi strutturali grazie a regolamentazioni compatibili, sono fondamentali per garantire il massimo impatto dei progetti di R&I.

1.11.

Il CESE richiama l’attenzione sul fatto che la mobilità dei ricercatori attraverso le azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA) è anch’essa fondamentale per rafforzare ulteriormente lo Spazio europeo della ricerca, mentre le politiche a livello dell’UE e quelle nazionali devono essere volte a creare condizioni di lavoro adeguate e attraenti per i professionisti, al fine di evitare il fenomeno della fuga dei cervelli, che non giova al conseguimento della coesione in seno all’UE. È inoltre indispensabile rafforzare il sostegno ai ricercatori a inizio carriera nel programma del CER.

1.12.

Il CESE ritiene che particolare attenzione dovrebbe essere rivolta all’educazione scientifica e alla comunicazione scientifica nel pilastro Rafforzare lo Spazio europeo della ricerca. Ciò rafforzerebbe la scienza con e per la società nell’ambito di questo pilastro e, di conseguenza, in seno a Orizzonte Europa.

2.   Osservazioni generali

2.1.

Il CESE accoglie con favore il recente impegno della Commissione a stimolare la crescita europea attraverso nuove politiche europee misurate e sostenute da una maggiore promozione delle attività di R&S+I, che possono conferire all’Europa una posizione di leadership in numerosi settori (2). La comunità europea di ricercatori e innovatori ha conseguito numerosi obiettivi negli ultimi anni, ma resta il fatto che questa situazione non è pienamente valorizzata dai cittadini europei per diverse ragioni, come ad esempio la mancanza di comunicazione, lo scarso impegno da parte della comunità o addirittura l’indifferenza dei cittadini alle realizzazioni scientifiche. Pertanto, è fondamentale modificare tale percezione all’interno della società europea, non solo a breve termine, ma anche al fine di contribuire ad un ecosistema scientifico e di innovazione a lungo termine inserito nella società nel suo complesso.

2.2.

Il CESE sostiene l’approccio secondo cui è attraverso la definizione delle sfide globali fondamentali che può essere cambiato il punto di vista dei cittadini, nell’ambito di uno sforzo energico per mobilitare e coinvolgere la società a favore del progetto europeo. Rafforzare la competitività dell’Europa attraverso l’innovazione è fondamentale e i leader devono tenere presente questo aspetto quando vengono fissate le priorità politiche. Non ci si può limitare ad affermare che le attività di R&S+I apportano un importante contributo in termini di creazione di posti di lavoro e di crescita. Né basta fornire informazioni che indicano che i due terzi dell’attuale crescita economica in Europa derivano da attività di R&S+I. Gli Stati membri devono partecipare a questo sforzo collettivo.

2.3.

Il CESE plaude alla proposta di istituire un nuovo programma europeo di ricerca e innovazione volto a sostenere e promuovere la ricerca e l’innovazione a livello dell’UE per il periodo 2021-2027 e alle relative caratteristiche principali, vale a dire l’accento posto sulla scienza aperta, sulle sfide globali e la competitività industriale e sull’innovazione aperta. Il CESE è fermamente convinto che l’approccio basato sulla co-creazione, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate all’interno della comunità della conoscenza e dell’innovazione, rappresenti la base per promuovere la competitività europea, la creazione di posti di lavoro, la coesione sociale, in particolare la lotta alla disoccupazione giovanile, e la protezione ambientale, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS).

2.4.

Il programma Orizzonte Europa sembra riflettere l’obiettivo prioritario della Commissione di creare un ecosistema scientifico e dell’innovazione che possa consentire all’UE di migliorare la sua competitività attraverso attività strutturali che avranno un impatto economico e sociale. Ciò è confermato non solo dalla proposta di aumentare il pacchetto finanziario ma anche dalle attività previste nell’ambito dei tre pilastri del programma.

2.5.

Il CESE appoggia i principali nuovi elementi messi in luce dalla proposta Orizzonte Europa, ovvero: i) sostenere le innovazioni pionieristiche attraverso il Consiglio europeo dell’innovazione; ii) esercitare un impatto maggiore attraverso l’orientamento alla missione e il coinvolgimento dei cittadini (missioni di R&I); iii) intensificare la cooperazione internazionale; iv) rafforzare l’apertura attraverso una politica più incisiva a favore della scienza aperta; e v) razionalizzare il panorama dei finanziamenti mediante un nuovo approccio ai partenariati europei.

2.6.

L’organizzazione di missioni dell’UE in materia di ricerca e innovazione dal basso verso l’alto, incentrate sulle sfide globali e la competitività industriale potrebbe essere un buon metodo per ottenere un maggiore impegno della società nelle attività relative alla scienza e all’innovazione. E questo approccio, che potrebbe rappresentare un valido strumento per coinvolgere i cittadini e la società nelle missioni che devono essere definite, creerà un senso di comunità che potrebbe rivelarsi indispensabile per conseguire risultati e un impatto significativi. Il ruolo della società civile organizzata in questo processo potrebbe, ancora una volta, risultare determinante.

2.7.

Il CESE apprezza inoltre il fatto che Orizzonte Europa sosterrà i «partenariati pubblico-privati» (PPP), come strumento efficiente per stimolare la ricerca collaborativa incentrata sulle attività di R&I guidate dall’industria, ponendo l’accento su un numero inferiore di partenariati con un impatto maggiore. L’Europa deve accettare il fatto che vi è ancora molta strada da fare per realizzare un processo efficiente in termini di collaborazione tra il mondo accademico e l’industria. Vi sono naturalmente molti esempi positivi e buone pratiche, ma vi è anche spazio per miglioramenti. I partenariati pubblico-privati figurano tra gli strumenti in grado di ridurre il divario esistente tra questi due mondi diversi ma complementari, ossia università e industria/mercato.

2.8.

Il CESE esorta nuovamente (3) la Commissione a continuare a adoperarsi per ridurre il livello di burocrazia nell’ambito del programma Orizzonte. Accoglie quindi con favore la proposta della Commissione di prevedere una minore burocrazia e migliori «tempi di accesso al mercato»/livelli di risposta alle proposte, come si può osservare, ad esempio, in Orizzonte 2020, in relazione allo specifico strumento per le PMI. La semplificazione deve rappresentare uno degli obiettivi principali di Orizzonte Europa, segnatamente in termini di tempi per la concessione della sovvenzione e per il successivo ingresso nel mercato, tassi di finanziamento costanti, riduzione del numero di strumenti, uso limitato dei fogli di presenza, ricorso diffuso a somme forfettarie ecc.

2.9.

Il CESE accoglie con particolare favore, oltre alla riduzione della burocrazia, al miglioramento della semplificazione e a una campagna maggiormente visibile per far avvicinare le PMI alle attività di R&I e innovazione, anche il concetto alla base del Consiglio europeo per l’innovazione (CEI), in particolare per quanto riguarda la promozione della commercializzazione, il potenziamento delle innovazioni, e gli imprenditori. Il CESE ritiene in realtà che, nell’ambito di questa strategia, il grado di successo potrebbe aumentare se si tenesse presente che alcune delle start-up e delle idee non hanno avuto successo in passato, per diversi motivi che il CEI intende approfondire. Non dobbiamo dimenticare la necessità di ridurre l’avversione al rischio nella cultura europea, obiettivo, questo, al quale contribuirà il CEI, che dovrebbe considerare azioni di R&I ad alto rischio tra i propri obiettivi generali e criteri di valutazione.

2.10.

Il CESE appoggia l’idea di coinvolgere un maggior numero di PMI e start-up nel programma, ma nutre alcuni dubbi in merito alla proposta di potenziamento. Nonostante gli sforzi precedentemente compiuti nell’ambito dei programmi quadro, le PMI dovrebbero essere maggiormente coinvolte nelle attività basate su R&I e Orizzonte Europa rappresenterebbe la migliore opportunità per «farle salire a bordo». L’idea di un maggiore coinvolgimento tramite capitale potrebbe essere utile, ma a tutte le imprese deve essere inviato un messaggio chiaro. Il fatto che le PMI hanno ancora una prospettiva diversa quando si tratta di «partecipazione al capitale» richiede una spiegazione completa del programma, al fine di stimolare la partecipazione delle comunità ed evitare errori di interpretazione. Le PMI hanno una lunga tradizione di capitale basato su imprese familiari e le proposte di «aprire» il loro capitale al mercato, grazie ai finanziamenti del presente programma, potrebbero sollevare questioni specifiche. Pertanto, il CESE esorta la Commissione ad essere molto chiara in merito a questa proposta interessante.

2.11.

Il CESE condivide inoltre il principio secondo cui, senza dialogo con l’UE, non vi sarebbero più investimenti finanziari dell’UE a favore degli imprenditori. Questo «slogan», recentemente annunciato dal commissario Moedas in una riunione pubblica, si basa sull’idea ambiziosa di un’interazione più diretta con imprenditori e candidati, ma rivela anche un atteggiamento molto rischioso: non è infatti ancora chiaro quale tipo di risorse saranno assegnate ai colloqui con i candidati, e l’intero processo deve ancora essere reso efficiente. Il CESE è tuttavia pronto a sostenere questo nuovo approccio e disponibile a collaborare al processo mettendo a disposizione le competenze specifiche dei suoi membri ed il supporto delle rispettive organizzazioni della società civile.

2.12.

Infine, il CESE accoglie con favore anche le iniziative che sembrano volte a incentivare le sinergie dei fondi tra i programmi. Le sinergie tra i fondi potrebbero svolgere un ruolo importante nel valorizzare e promuovere le capacità di R&I nelle diverse regioni d’Europa. Aumentare le sinergie con altre politiche e altri programmi di finanziamento dell’Unione, segnatamente con i fondi strutturali grazie a regolamentazioni compatibili, dovrebbe rappresentare un aspetto di fondamentale importanza. In realtà, secondo le disposizioni del QFP riguardanti i fondi di coesione, gli Stati membri possono trasferire fino al 5 % delle loro dotazioni da un fondo all’altro, rendendo quindi possibile il trasferimento di capitali di investimento ad altri settori chiave che sono stati individuati. Ciò potrebbe rappresentare un altro importante passo avanti verso un migliore coinvolgimento degli Stati membri per quanto riguarda il conseguimento dell’obiettivo del programma per l’innovazione e l’innalzamento del livello dell’agenda scientifica. Il CESE è convinto che solo tramite il coinvolgimento dei settori pubblico e privato il programma potrà essere considerato un successo, con un impatto sulla vita quotidiana dei cittadini. Un altro aspetto importante sarebbe l’armonizzazione delle norme e dei regolamenti dei diversi fondi, almeno per gli stessi tipi di attività, e in particolare per la ricerca e l’innovazione.

3.   La proposta Orizzonte Europa (2021-2027)

3.1.

La proposta della Commissione per Orizzonte Europa si basa sull’annuncio di una importante realizzazione: un programma di ricerca e innovazione dal valore di 100 miliardi di EUR, che rappresenta già un passo avanti per una società della conoscenza europea basata sulla scienza e l’innovazione. A tal proposito, il fatto che gli Stati membri abbiano convenuto questo aumento di bilancio dimostra non soltanto un impegno politico, ma anche un messaggio chiaro al resto del mondo: l’Europa intende assumere la guida in materia di innovazione, e le condizioni di finanziamento per farlo sono state create.

3.2.

Oltre all’aumento finanziario, vi sono alcune idee nuove e innovative che il CESE desidera mettere in evidenza, sotto forma di punti tratti direttamente dalla proposta, che risultano importanti per questo parere. Si tratta, in particolare, dei seguenti aspetti, riassunti in appresso:

a)

La struttura a tre pilastri di Orizzonte Europa: come affermato dalla Commissione europea, il programma non rappresenta una rivoluzione, bensì un’evoluzione. Esso, pertanto, si basa su tre pilastri principali: «Scienza aperta», comprensivo del CER, delle azioni Marie Skłodowska-Curie e delle infrastrutture di ricerca; «Sfide globali e competitività industriale», composto di cinque poli tematici (sanità; società inclusiva e sicura; digitale e industria; clima, energia e mobilità; e prodotti alimentari e risorse naturali); e «Innovazione aperta», con il CEI, gli ecosistemi europei dell’innovazione e l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT). I tre pilastri saranno sostenuti da attività volte a rafforzare lo Spazio europeo della ricerca.

b)

L’istituzione del Consiglio europeo per l’innovazione (CEI), che aiuterà l’UE ad assumere la guida nelle innovazioni creatrici di mercati; l’Europa persegue tale obiettivo da molti anni, eppure nonostante questi sforzi, nonostante le idee eccellenti e nonostante una comunità innovativa e scientifica molto forte, il livello di crescita e di creazione di posti di lavoro non riflette il livello di impegno. La proposta della Commissione prevede pertanto l’istituzione di uno sportello unico per trasferire dal laboratorio al mercato le più promettenti tecnologie innovative e ad alto potenziale, e la concessione di aiuto alle start-up e alle imprese più innovative affinché possano espandere le loro idee. Il nuovo CEI contribuirà a individuare e finanziare le innovazioni in rapida evoluzione, ad alto rischio, che hanno un forte potenziale in termini di creazione di mercati completamente nuovi; fornirà un sostegno diretto agli innovatori attraverso due principali strumenti di finanziamento: uno per le fasi iniziali e l’altro per lo sviluppo e la diffusione sul mercato; integrerà l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT). Il CESE ritiene che il CEI dovrebbe concentrarsi su PMI e start-up molto innovative e rivoluzionarie.

c)

Per quanto concerne l’EIT, le proposte relative alle future comunità della conoscenza e dell’innovazione (CCI) dell’EIT saranno indicate nell’agenda strategica per l’innovazione dell’EIT (ASI). Il CESE è dell’avviso che tali comunità non dovrebbero aumentare significativamente, quanto piuttosto essere mantenute a un numero limitato in linea con il principio di semplificazione del panorama di R&I. Le future comunità della conoscenza e dell’innovazione, inoltre, dovrebbero garantire che siano rappresentati i diversi paesi europei, segnatamente con riferimento alla sede dei poli di innovazione. L’imprenditorialità sostenuta dal pilastro accademico (promuovendo l’educazione imprenditoriale, incoraggiando solide collaborazioni non disciplinari tra l’industria e il mondo accademico, individuando le competenze di cui dovranno disporre gli innovatori del futuro ecc.) dovrebbe essere rafforzata.

d)

La definizione di missioni UE in materia di ricerca e innovazione, incentrate sulle sfide globali e sulla competitività industriale. Questo approccio, che potrebbe rappresentare un valido strumento per coinvolgere i cittadini e la società nelle missioni da individuare, creerà un senso di comunità che potrebbe rivelarsi indispensabile per conseguire risultati e un impatto significativi. I temi potrebbero spaziare dalla lotta contro il cancro ai trasporti puliti, all’eliminazione della plastica dagli oceani o all’acqua sicura e pulita per tutti. Tali missioni saranno definite in collaborazione con i cittadini, i portatori di interessi, il Parlamento europeo e gli Stati membri. Il CESE, in quanto rappresentante della società civile organizzata, offre la sua disponibilità a contribuire attivamente a questo processo di co-progettazione.

e)

Massimizzare il potenziale di innovazione nell’insieme dell’UE e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca: l’assistenza agli Stati membri che presentano un potenziale limitato in termini di risultati di R&I sarà raddoppiata. Inoltre, le sinergie con i fondi strutturali e di investimento europei (Fondi strutturali e di coesione ecc.) faciliteranno il coordinamento e la combinazione di finanziamenti e aiuteranno le regioni a promuovere l’innovazione e ad acquisire influenza a livello dell’Unione.

f)

Maggiore apertura: il principio della «scienza aperta/innovazione aperta» diventerà il modus operandi del programma Orizzonte Europa e prescriverà l’accesso aperto alle pubblicazioni e ai dati. Ciò promuoverà la divulgazione e lo sfruttamento, favorirà la diffusione sul mercato e accrescerà il potenziale innovativo dei risultati generati dai finanziamenti dell’Unione.

g)

Una nuova generazione di partenariati europei e una maggiore collaborazione con altri programmi dell’UE: l’aspettativa è che Orizzonte Europa permetta di razionalizzare il numero di partenariati co-programmati o co-finanziati dall’UE con partner quali l’industria, la società civile e le agenzie che erogano finanziamenti, al fine di aumentarne l’efficacia e l’impatto in termini di realizzazione delle priorità politiche dell’Europa. Orizzonte Europa promuoverà collegamenti efficaci e operativi con altri futuri programmi dell’UE, come la politica di coesione, il Fondo europeo per la difesa, il programma Europa digitale e il meccanismo per collegare l’Europa, nonché con il progetto internazionale per l’energia da fusione ITER.

h)

Il Centro comune di ricerca (JRC): il servizio della Commissione europea per la scienza e la conoscenza continuerà a fornire il proprio contributo sotto forma di pareri scientifici, assistenza tecnica e ricerche specifiche.

4.   Scienza e innovazione per tutti i cittadini europei

4.1.

I cittadini dovrebbero essere consapevoli del potenziale e delle realizzazioni dell’Europa per quanto riguarda le attività nel settore della scienza e dell’innovazione. Tali attività sono realmente parte della vita di tutti e costituiscono una vera opportunità per coinvolgere la società nel progetto europeo. L’idea e le misure proposte dalla Commissione sono ambiziose e alimentano un «processo continuo, senza fine», che rappresenta però anche la migliore opportunità di coinvolgere i cittadini nella promozione dei valori europei legati al concetto di innovazione e scienza per tutti.

4.2.

L’educazione scientifica e la comunicazione scientifica devono essere considerate un approccio fondamentale per il coinvolgimento di tutti i cittadini nel progetto europeo. Considerare la partecipazione pubblica come una priorità nell’ambito di Orizzonte Europa rappresenterà un chiaro passo avanti nel conseguimento dei risultati di R&I per il mercato e la nostra vita quotidiana. Il processo di co-creazione sulla base di un approccio multipartecipativo costituirebbe un messaggio chiaro per il coinvolgimento dei cittadini nel contesto di R&I. L’innovazione a livello sociale con la partecipazione pubblica e la fiducia nell’innovazione saranno cruciali per incoraggiare nuovi modelli di governance, produzione e consumo.

4.3.

La divulgazione, la comunicazione e lo sfruttamento dei successi ottenuti dalle attività realizzate dall’Europa nel settore della scienza e dell’innovazione sembrano essere piuttosto inefficaci. I cittadini esprimono apprezzamento per le innovazioni di altre regioni ma non riconoscono «le realizzazioni europee» neppure quando sono evidenti. Questa situazione deve cambiare per vari motivi: oltre all’idea di ricavare un «valore aggiunto europeo» dagli investimenti effettuati dall’Europa, è anche importante essere orgogliosi dei risultati e degli obiettivi dell’UE in relazione al progetto europeo per tutti.

4.4.

L’Europa è spesso criticata per la sua «carenza di investimenti» e «mancanza di una cultura del rischio e dell’imprenditorialità». L’idea generale della proposta della Commissione consiste nell’affrontare queste sfide e nel creare una nuova narrazione su queste idee. Il contributo fornito dalle attività nel campo della scienza e dell’innovazione alla costruzione di un’Europa migliore e più inclusiva fa parte del cambiamento necessario per evitare malintesi sul progetto europeo, e rappresenta certamente un valido strumento per coinvolgere maggiormente i cittadini e renderli fieri di essere parte della soluzione. È inoltre importante opporsi alle idee errate circa l’uso dei fondi europei nelle comunità locali: il riconoscimento da parte dei cittadini che il «denaro dei contribuenti» viene utilizzato correttamente rappresenterebbe un importante passo avanti nella lotta alla retorica populista estrema che deve essere contrastata.

4.5.

Il programma dovrebbe, in particolare, contribuire a rafforzare lo Spazio europeo della ricerca, assicurando che la maggior parte dei finanziamenti siano destinati alla ricerca collaborativa, con il coinvolgimento di partecipanti degli Stati membri e/o dei paesi associati, onde offrire un valore aggiunto significativo dell’UE. La collaborazione tra i ricercatori, l’industria (ivi comprese le PMI) e altre istituzioni pubbliche e private in Europa è stata determinante nella creazione dello Spazio europeo della ricerca e rappresenta un tratto distintivo dei programmi quadro europei per la ricerca e l’innovazione, molto apprezzato dai portatori di interessi e che deve essere preservato in Orizzonte Europa.

4.6.

Le attività di Orizzonte Europa devono essere realizzate principalmente mediante inviti a presentare proposte. In tale contesto, occorre assicurare che la maggior parte del bilancio di Orizzonte Europa sia spesa attraverso bandi di gara concorrenziali gestiti direttamente dalla Commissione europea o dalle sue agenzie esecutive, in maniera trasparente ed efficiente, e che il numero e le dotazioni delle missioni e dei partenariati siano limitati a livelli ragionevoli, onde razionalizzare il panorama di R&I, in linea con l’obiettivo principale, che è quello della semplificazione.

4.7.

Orizzonte Europa deve rispondere alle esigenze e alle priorità urgenti messe in evidenza nel quadro della consultazione dei portatori di interessi lanciata all’inizio del 2018 nell’ambito dell’esercizio di valutazione d’impatto (4). La consultazione dei portatori di interessi intendeva raccogliere il punto di vista dei cittadini interessati e dei portatori di interessi sulla definizione di Orizzonte Europa, segnatamente per quanto concerne la promozione delle attività di R&I nell’UE, il sostegno a istruzione, competenze e formazione, la salvaguardia di un ambiente pulito e salubre e la protezione delle risorse naturali.

4.8.

Onde contribuire attivamente alla coesione delle diverse regioni in Europa, il CESE apprezza l’aumento dei finanziamenti destinati al Consiglio europeo della ricerca, in particolare se saranno assegnati innanzitutto ai ricercatori a inizio carriera, quale categoria che offre il maggiore potenziale per il futuro dell’Europa. A questo proposito, occorre arginare la fuga di cervelli dalle regioni periferiche verso altre aree e sostenere concretamente i ricercatori a inizio carriera.

4.9.

Al fine di sensibilizzare maggiormente la società civile in merito ai risultati conseguiti dalla ricerca, è importante sottolineare il ruolo fondamentale dell’innovazione sociale. È altresì opportuno porre l’accento sull’importanza delle imprese dell’economia sociale e dei portatori di interesse in generale che, insieme all’industria e alle PMI, rappresentano attualmente una parte consistente del sistema economico europeo.

5.   Il ruolo delle imprese

5.1.

Il CESE sottolinea ancora una volta il fatto che le PMI rappresentano la principale comunità imprenditoriale in Europa. Le PMI sono responsabili della crescita e della creazione di posti di lavoro e devono quindi essere al centro del processo di definizione delle politiche. La proposta sembra rispecchiare questa idea ma al tempo stesso il CESE richiama l’attenzione della Commissione sul fatto che non esiste una soluzione universale per tutti gli Stati membri su come incentivare la partecipazione delle PMI al programma Orizzonte Europa. Gli Stati membri presentano livelli di crescita ed ecosistemi strutturali di innovazione differenti e questo aspetto deve trovare in qualche modo corrispondenza nelle misure specifiche proposte.

5.2.

Il CESE riconosce il ruolo delle start-up negli ecosistemi scientifici e di innovazione, ma richiama l’attenzione della Commissione sul fatto che gli imprenditori devono adottare un approccio orientato all’impresa se vogliono avere successo. È pertanto opportuno fornire consulenza agli imprenditori sulle potenzialità e le esigenze del mercato. Al processo devono partecipare anche le grandi imprese. Queste ultime infatti offrono maggiori opportunità per le start-up e le PMI, non solo a causa delle sfide che creano, ma anche per le opportunità commerciali che accompagnano normalmente le loro attività. Vale quindi senz’altro la pena di creare un ecosistema dell’innovazione più efficiente, che riunisca tutte le loro realtà.

5.3.

Il CESE richiama l’attenzione della comunità di imprenditori, e della Commissione, sulla necessità di sviluppare una nuova narrazione per quanto riguarda le attività industriali. I settori industriali tradizionali potrebbero davvero trarre vantaggio dalle attività delle start-up quando queste sono orientate alle sfide che derivano dalla digitalizzazione e robotizzazione delle attività industriali, per esempio per il passaggio all’economia circolare, oppure il sostegno all’introduzione di nuove tecnologie produttive molto avanzate mediante la partecipazione di PMI e start-up e la promozione della cooperazione tra queste e le grandi industrie. E il livello di successo potrebbe aumentare se la comunità delle start-up fosse in qualche modo resa consapevole delle sfide industriali che ci attendono.

6.   Questioni finanziarie

6.1.

La dotazione finanziaria proposta, pari a 100 miliardi di EUR per il periodo 2021-2027, prevede 94,1 miliardi di EUR per il programma Orizzonte Europa, 3,5 miliardi di EUR stanziati a titolo del Fondo InvestEU e 2,4 miliardi di EUR per il programma Euratom di ricerca e formazione. Quest’ultimo programma, che finanzia la ricerca e la formazione in materia di sicurezza nucleare e di radioprotezione, verterà maggiormente sulle applicazioni tecnologiche non connesse alla produzione di energia elettrica, come quelle per l’assistenza sanitaria e le apparecchiature mediche, e sosterrà inoltre la mobilità dei ricercatori nucleari attraverso le azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA).

6.2.

La distribuzione indicativa del bilancio di Orizzonte Europa mostra un aumento significativo della dotazione del CER (di circa il 20 %) e delle azioni Marie Skłodowska-Curie (di circa il 10 %) rispetto al programma quadro Orizzonte 2020 per il periodo 2014-2020. Il CESE appoggia pienamente tale aumento e il fatto che il CER debba destinare la maggior parte del proprio bilancio ai ricercatori a inizio carriera, nella fase più produttiva e creativa della loro carriera (sovvenzioni di avviamento (5) e di consolidamento (6)).

6.3.

Con un totale di 13,5 miliardi di EUR, la dotazione del CEI registra l’aumento maggiore nel quadro di Orizzonte Europa. Nell’ambito del pilastro Sfide globali e competitività industriale, invece, a registrare la crescita più elevata, per un totale di 10 miliardi di EUR, è il polo tematico «Prodotti alimentari e risorse naturali». Anche il pilastro trasversale volto al «Consolidamento dello Spazio europeo della ricerca» registra un aumento significativo del proprio bilancio, per un totale di 2,1 miliardi di EUR. Il CESE accoglie con soddisfazione tali tendenze di bilancio e ritiene che rafforzeranno lo Spazio europeo della ricerca e consolideranno un ecosistema di R&I che coinvolge diversi attori in tutte le regioni europee.

Bruxelles, addì 17 ottobre 2018

Il presidente del Comitato economico e sociale europeo

Luca JAHIER


(1)  GU C 34 del 2.2.2017, pag. 66 e Orizzonte 2020 (valutazione) (relazione informativa).

(2)  GU C 197 dell'8.6.2018, pag. 10.

(3)  GU C 34 del 2.2.2017, pag. 66.

(4)  https://ec.europa.eu/info/publications/horizon-europe-impact-assessment-swd-2018-307_en

(5)  Per ricercatori di qualsiasi nazionalità, con 2-7 anni di esperienza maturata dal completamento del dottorato di ricerca, un percorso scientifico promettente e una proposta di ricerca eccellente (https://erc.europa.eu/funding/starting-grants).

(6)  Per ricercatori di qualsiasi nazionalità, con 7-12 anni di esperienza maturata dal completamento del dottorato di ricerca, un percorso scientifico promettente e una proposta di ricerca eccellente (https://erc.europa.eu/funding/consolidator-grants).


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