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Lotta contro gli abusi sessuali compiuti sui minori

Lotta contro gli abusi sessuali compiuti sui minori

 

SINTESI DI:

Direttiva 2011/93/UE: lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile

QUAL È LO SCOPO DELLA DIRETTIVA?

La direttiva è volta a migliorare la protezione dei minori dagli abusi e dallo sfruttamento sessuale. A tal fine, obbliga i paesi dell’UE a:

  • adottare misure di prevenzione;
  • proteggere le vittime minorenni;
  • indagare e perseguire i trasgressori.

PUNTI CHIAVE

Per facilitare il perseguimento dei trasgressori, la direttiva:

  • criminalizza un’ampia gamma di situazioni di abuso e sfruttamento sessuale (20 reati e tentativi di reato);
  • introduce maggiori livelli di pene. I livelli massimi stabiliti dalla legislazione nazionale non devono essere inferiori ai livelli che vanno da uno a 10 anni di carcere, a seconda della gravità del reato. Occorre inoltre considerare una serie di circostanze aggravanti;
  • estende il concetto di limitazione dopo che la vittima ha raggiunto lo status di adulto;
  • rimuove gli ostacoli di riservatezza per la segnalazione da parte di professionisti il ​​cui compito principale è quello di lavorare con i minori;
  • introduce la giurisdizione extraterritoriale, ciò significa che i trasgressori cittadini di un determinato paese possono anche essere perseguiti nel proprio paese per reati commessi all’estero;
  • richiede che siano rimossi gli ostacoli procedurali per perseguire i reati commessi all’estero ;
  • assicura che siano messi a disposizione della polizia strumenti investigativi efficaci, come quelli usati contro il crimine organizzato e grave, e devono essere istituite unità speciali per identificare le vittime della pornografia infantile.

Per proteggere le vittime minorenni, la direttiva introduce norme su:

  • ampie misure di assistenza e supporto per le vittime minorenni, in particolare per evitare che subiscano ulteriori traumi attraverso il loro coinvolgimento in indagini e procedimenti penali;
  • accesso all’assistenza e al sostegno non appena vi siano ragionevoli motivi per sospettare di un reato;
  • protezione speciale per i minori che segnalano abusi all’interno della famiglia;
  • assistenza e supporto non subordinato alla cooperazione con procedimenti penali;
  • protezione della vita privata, dell’identità e dell’immagine della vittima.

Per prevenire i reati, la direttiva richiede che:

  • gli autori del reato siano sottoposti a una valutazione del pericolo che rappresentano e dei possibili rischi di reiterazione dei reati sessuali a danno di minori;
  • i paesi dell’UE mettano a disposizione programmi di intervento o misure (come terapie) per gli autori di reato e per le persone che temono di poter commettere reato;
  • gli autori del reato possano essere interdetti dall’esercizio di attività professionali che comportano contatti regolari e diretti con minori;
  • i datori di lavoro, per le attività di volontariato professionali e organizzate che prevedono contatti diretti e regolari con minori, abbiano il diritto di essere informati su condanne e squalifiche e a un migliore scambio di casellari giudiziari, in modo che le condanne in un paese siano incluse nei certificati penali emessi in altri paesi per facilitare i controlli;
  • i paesi dell’UE assicurino la rapida rimozione delle pagine web che contengono o diffondono la pornografia infantile nel loro territorio e lavorino per ottenerne la rimozione se ospitate al di fuori del loro territorio. Possono anche decidere di bloccare l’accesso degli utenti a tali pagine web nel proprio territorio, con salvaguardie per prevenire gli abusi;
  • i paesi dell’UE svolgano attività di prevenzione attraverso l’istruzione, la sensibilizzazione e la formazione di funzionari.

Monitoraggio

Nel 2016, la Commissione europea ha pubblicato due relazioni. La prima relazione esaminava la direttiva nel suo insieme, mentre la seconda relazione esaminava specificamente le misure introdotte a proposito dei siti web che contenevano o diffondevano pornografia infantile (articolo 25).

Alleanza mondiale contro l’abuso sessuale di minori online

In un’azione distinta ma correlata, che rappresenta un’iniziativa congiunta dell’UE e degli Stati Uniti, 54 paesi di tutto il mondo hanno aderito, nel 2012, a una alleanza mondiale contro l’abuso sessuale di minori online. Si sono impegnati in obiettivi politici chiave che mirano a:

  • raggiungere un maggior numero di vittime salvate;
  • azioni penali più efficaci;
  • una riduzione generale del numero di immagini di abusi sessuali su minori disponibili online.

L’Alleanza mondiale si è fusa con l’iniziativa britannica WeProtect per formare l’Alleanza mondiale WeProtect volta a porre fine allo sfruttamento sessuale dei minori online, che mobilita oltre 80 governi, 20 società tecnologiche globali e 24 grandi organizzazioni internazionali e non governative per proteggere i bambini dallo sfruttamento sessuale online.

DA QUANDO VIENE APPLICATA LA DIRETTIVA?

La direttiva è entrata in vigore dal 17 dicembre 2011 e doveva diventare legge nei paesi dell’UE entro il 18 dicembre 2013.

CONTESTO

Per maggiori informazioni, consultare:

DOCUMENTO PRINCIPALE

Direttiva 2011/93/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 2011, relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile, e che sostituisce la decisione quadro 2004/68/GAI del Consiglio (GU L 335 del 17.12.2011, pag. 1-14)

Rettifica

Le modifiche successive alla direttiva 2011/93/UE sono state incorporate nel testo originario. La presente versione consolidata ha esclusivamente valore documentale.

DOCUMENTI CORRELATI

Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio che valuta in che misura gli Stati membri hanno adottato le misure necessarie al fine di conformarsi alla direttiva 2011/93/UE, del 13 dicembre 2011, relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile [COM(2016) 871 final del 16.12.2016]

Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio di valutazione dell’attuazione delle misure di cui all’articolo 25 della direttiva 2011/93/UE, del 13 dicembre 2011 relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile [COM(2016) 872 final, del 16.12.2016]

Ultimo aggiornamento: 28.03.2018

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