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Document 52011DC0311

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO E AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO Una visione strategica per le norme europee: compiere passi avanti per favorire e accelerare la crescita sostenibile dell'economia europea entro il 2020 (Testo rilevante ai fini del SEE)

/* COM/2011/0311 def. */

52011DC0311

COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO E AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO Una visione strategica per le norme europee: compiere passi avanti per favorire e accelerare la crescita sostenibile dell'economia europea entro il 2020 (Testo rilevante ai fini del SEE) /* COM/2011/0311 def. */


COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO E AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO

Una visione strategica per le norme europee: compiere passi avanti per favorire e accelerare la crescita sostenibile dell'economia europea entro il 2020

(Testo rilevante ai fini del SEE)

UNA VISIONE STRATEGICA PER LE NORME IN EUROPA

Le norme europee

Le norme sono documenti volontari che definiscono requisiti tecnici o di qualità ai quali prodotti, processi di produzione, servizi o metodi attuali o futuri possono conformarsi. Le norme sono il risultato di una cooperazione volontaria tra l'industria, le autorità pubbliche e gli altri soggetti interessati che agiscono di concerto in un sistema basato sull'apertura, sulla trasparenza e sul consenso.

Le norme favoriscono il commercio perché contribuiscono a ridurre i prezzi e le asimmetrie nell'informazione tra domanda e offerta, soprattutto nel caso di operazioni transfrontaliere. Alcuni studi econometrici hanno dimostrato l'esistenza di una connessione chiara a livello macroeconomico tra la normalizzazione nell'economia, la crescita della produttività e la crescita del commercio e dell'economia nel suo complesso . I benefici economici della normalizzazione possono variare in modo significativo tra i diversi paesi dell'UE. Secondo gli studi condotti, l'impatto delle norme sull'aumento annuale del PIL può variare da 0,3 a 1 punto percentuale. Per la Germania questo impatto è stimato all'1% del prodotto interno lordo, per la Francia allo 0,8% e per il Regno Unito solo allo 0,3%.

Una delle caratteristiche uniche della cooperazione volontaria tra l'industria, le autorità pubbliche e gli altri soggetti interessati nell'UE è l'aumento del numero di norme europee adottate dagli organismi europei di normalizzazione (OEN)[1] e valide in tutta l'UE. Gli OEN sono organizzazioni indipendenti di diritto privato. Per l'industria, le norme europee riassumono le migliori pratiche in un determinato settore, perché integrano le competenze collettive degli operatori che partecipano alla loro elaborazione. La grande maggioranza delle norme europee è elaborata su iniziativa dell'industria , il che dimostra che questi strumenti soddisfano principalmente le esigenze delle imprese e sono trainati dal settore privato.

La normalizzazione europea ha avuto grande successo ed è stata uno dei fattori trainanti della creazione del mercato interno per le merci. Le norme europee sostituiscono quelle nazionali, spesso contrastanti e che, in quanto tali, possono creare ostacoli tecnici all'accesso ad un mercato nazionale. Molte norme europee sono elaborate dagli OEN su richiesta della Commissione. Gran parte di queste norme adottate dagli OEN su richiesta della Commissione sono le cosiddette "norme armonizzate", che garantiscono che i prodotti soddisfino i requisiti fondamentali stabiliti nella legislazione dell'UE in materia di armonizzazione. Il rispetto di una norma europea armonizzata garantisce la conformità alle prescrizioni applicabili contenute nella legislazione dell'UE in materia di armonizzazione pertinente, compresi i requisiti di sicurezza. Tuttavia, l'impiego di norme armonizzate è ancora volontario ed un fabbricante può avvalersi di qualsiasi altra soluzione tecnica che dimostri che il prodotto soddisfa le prescrizioni fondamentali. La percentuale di norme europee che sono norme armonizzate è aumentata negli ultimi due decenni dal 3,55% al 20% nel 2009.

Le norme e la normalizzazione europee sono strumenti politici molto efficaci per l'UE . Sebbene le norme e la normalizzazione offrano vantaggi molto più ampi per l'economia europea, esse sono impiegate come strumenti politici al fine di garantire, tra l'altro, l'interoperabilità delle reti e dei sistemi, il funzionamento corretto del mercato unico, un livello elevato di tutela dei consumatori e dell'ambiente e maggiore innovazione ed inclusione sociale.

La sicurezza dei consumatori è un elemento molto importante in molte norme europee. Essa è generalmente la priorità alla base dell'elaborazione e dell'adozione di una norma europea. Per contro, quando una questione di sicurezza emerge dopo che il prodotto è già stato immesso sul mercato (ad esempio in seguito ad un'ispezione nel quadro della sorveglianza del mercato), essa dovrebbe essere affrontata in fase di elaborazione di una nuova norma o di revisione di una norma esistente. Di conseguenza, esiste un legame stretto tra normalizzazione, sicurezza dei prodotti e sorveglianza del mercato, che sarà rafforzato nella prossima revisione del quadro normativo sulla sorveglianza del mercato.

Nella società digitale le norme europee e le altre norme sono indispensabili per garantire l'interoperabilità delle reti e dei sistemi, soprattutto nel settore delle TIC. In una società digitale le soluzioni TIC sono applicate in qualsiasi settore economico come anche nella vita di tutti i giorni. Le soluzioni, le applicazioni e i servizi TIC devono essere in grado di comunicare tra loro; devono essere interoperabili. L'interoperabilità necessita di norme.

…in un panorama internazionale in rapida evoluzione

Il mondo però è cambiato. In passato le norme erano riferite esclusivamente ai prodotti, mentre ora si riferiscono sempre più ai processi e alla produzione e coprono un'ampia gamma di tematiche. In futuro la normalizzazione europea svolgerà un ruolo cruciale in una gamma di settori più ampia rispetto ad oggi , che andrà dal sostegno alla competitività europea, alla tutela dei consumatori, al miglioramento dell'accessibilità per i disabili e gli anziani, alla lotta ai cambiamenti climatici, alla sfida dell'efficienza delle risorse. Per soddisfare rapidamente le esigenze in via di evoluzione in tutti i settori sarà necessario disporre di un sistema di normalizzazione europeo aggiornato dal punto di vista tecnico, efficace, inclusivo e completo. Tale sistema si baserà sui punti di forza del sistema attuale, ma dovrà essere anche flessibile e reattivo nell'affrontare le sfide future non appena si presenteranno.

È essenziale che nelle aree in cui l'Europa è il motore dell'innovazione nello sviluppo di nuovi tipi di prodotti, servizi e tecnologie commercializzabili, ad esempio in settori quali i veicoli elettrici, la sicurezza, l'efficienza energetica e le reti intelligenti, l'elaborazione della norma europea sia rapida, affinché possa affermarsi come norma internazionale. Ciò consentirebbe di sfruttare al massimo il vantaggio del pioniere e di aumentare la competitività dell'industria europea. In questi casi, fatto salvo il ruolo fondamentale degli OEN, eventuali ritardi nella fornitura della norma porteranno ad un'azione legislativa tempestiva da parte della Commissione.

Il Consiglio europeo del 4 febbraio 2011 ha ribadito che la normalizzazione è una condizione quadro essenziale per stimolare gli investimenti privati in prodotti e servizi innovativi e che i processi di normalizzazione dovrebbero diventare più rapidi, più semplici e più moderni . È fondamentale per l'economia europea che la normalizzazione europea si adegui ulteriormente ad un panorama internazionale e ad un ambiente economico in rapida evoluzione . Il rapido accorciamento dei cicli d'innovazione, la convergenza delle tecnologie, la concorrenza globale agguerrita e la comparsa di nuovi attori internazionali potrebbe sollevare preoccupazioni in merito alla sostenibilità del sistema di normalizzazione europeo nell'adeguarsi a tali sfide. Nella nuova era globale, il ruolo politico del processo di normalizzazione non può limitarsi al sostegno della legislazione europea. Attualmente la normalizzazione avviene sempre più a livello mondiale in molti ambiti, spesso, come nel campo delle TIC, in forum e consorzi dinamici e veloci. In questo contesto, l'uso strategico delle norme, da un lato, e la normalizzazione europea, dall'altro, sono fattori cruciali per garantire la competitività dell'UE e uno strumento fondamentale per la diffusione delle conoscenze, l'interoperabilità, la convalida di idee originali e la promozione dell'innovazione. Tuttavia, le norme europee possono integrare, ma non sostituire la legislazione europea o impedire al legislatore europeo di fronteggiare le questioni importanti nell'UE.

La normalizzazione europea sarà estesa a nuovi ambiti e riguarderà nuovi temi. In un contesto economico globalizzato e in rapida evoluzione, le norme diventeranno più che mai uno strumento prezioso per il commercio internazionale. Tuttavia, il successo dell'applicazione delle norme europee dipenderà dalla legittimità e dall'efficienza dei processi di adozione . È necessario migliorare con urgenza l'inclusività e la velocità del processo, se vogliamo che le norme europee svolgano un ruolo globale.

La normalizzazione avrà un ruolo importante a sostegno della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva , come ribadito in diverse iniziative faro. L'Unione dell'innovazione[2] sottolinea la necessità di un sistema europeo di normalizzazione dinamico e reattivo a sostegno dell'innovazione. L'iniziativa faro sulla politica industriale[3] sottolinea che per sostenere la competitività europea sul mercato globale e per soddisfare le esigenze dell'industria e delle autorità pubbliche, la normalizzazione europea deve essere in grado di adeguarsi prontamente ad un mondo in rapida evoluzione. L'Agenda digitale europea[4] evidenzia l'importanza di disporre di norme TIC per garantire l'interoperabilità tra i dispositivi, le applicazioni, gli archivi di dati, i servizi e le reti. E l'iniziativa faro per un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse[5] sottolinea il ruolo chiave delle norme per favorire l'ecoinnovazione. La normalizzazione svolge un ruolo anche nel quadro di misure politiche come l'"Atto per il mercato unico"[6], la comunicazione "Commercio, crescita e affari mondiali"[7] e la strategia europea sulla disabilità 2010-2020[8]. La normalizzazione europea rientra inoltre nel riesame dello "Small Business Act" per l'Europa[9]. Anche la comunicazione "Una risposta nuova ad un vicinato in mutamento"[10] fa riferimento alla necessità per i paesi partner di onorare gli impegni presi in merito all'adozione delle norme UE nel quadro dei negoziati relativi ad accordi di libero scambio globali e approfonditi.

Un sistema europeo di normalizzazione a sostegno della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva dovrà raggiungere i seguenti obiettivi strategici :

1. Le norme devono essere rapidamente disponibili, soprattutto, ma non solo, per garantire l'interoperabilità tra servizi e applicazioni nel campo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per consentire all'Europa di beneficiare appieno delle TIC. Le norme TIC più pertinenti elaborate dagli OEN o da forum e consorzi specializzati globali, a condizione che soddisfino una serie di criteri di qualità, dovrebbero svolgere un ruolo maggiore per il raggiungimento degli obiettivi delle politiche pubbliche e il soddisfacimento delle esigenze della società. Dovrebbe diventare possibile usare queste norme negli appalti pubblici o per agevolare la definizione delle politiche e delle leggi.

2. La normalizzazione nell'UE continuerà a dare un contributo significativo all'economia europea. Le norme europee sono strumenti strategici efficaci per accrescere la competitività delle imprese . Considerato che le norme europee sono usate dalle imprese principalmente come strumento per agevolare la penetrazione sul mercato di prodotti innovativi e per ridurre i costi di produzione, esse devono tenere il passo con cicli di sviluppo dei prodotti sempre più rapidi .

3. Le norme europee elaborate dagli organismi europei di normalizzazione dovranno soddisfare una domanda crescente in quanto strumento a sostegno di numerose politiche e della legislazione europee . La normalizzazione europea ha e continuerà ad avere un impatto significativo in termini di sostegno del mercato unico delle merci e dei servizi e di prevenzione della creazione di barriere commerciali nell'UE. L'uso di norme quale strumento politico è possibile grazie ad una tradizione consolidata di stretta collaborazione tra esperti volontari dell'industria, autorità pubbliche dell'UE, gli OEN, gli organismi nazionali di normalizzazione (ONN) e gli altri organismi di normalizzazione. Gli OEN sono responsabili dello sviluppo e dell'adozione delle norme europee in consultazione con i loro membri[11].

4. Le norme europee riguarderanno sempre più gruppi della società europea , comprese le imprese di tutti i tipi e molti privati cittadini. Una norma è il risultato del consenso raggiunto dai partecipanti alla sua elaborazione. Affinché una norma sia accettata sia dalle imprese che dai consumatori è essenziale che alla sua elaborazione partecipi una gamma sufficientemente ampia di soggetti. Per questo motivo il sistema europeo di normalizzazione deve diventare il più inclusivo possibile e la totalità dei suoi partecipanti deve impegnarsi a sviluppare un sistema basato sui valori fondamentali dell'apertura, della trasparenza e della validità scientifica. Il miglioramento continuo delle strutture di normalizzazione e della gestione della normalizzazione richiederà anche una collaborazione efficace e più stretta tra tutte le parti coinvolte, soprattutto tra gli organismi europei di normalizzazione e tra gli organismi nazionali di normalizzazione da un lato e le autorità pubbliche e i legislatori dall'altro.

5. Le norme hanno un ruolo importante da svolgere a sostegno della competitività delle imprese europee nel mercato globale , consentendo loro di accedere ai mercati stranieri e di creare partenariati commerciali in tutto il mondo.

La presente strategia comprende un pacchetto di misure sia legislative che non legislative. Le misure legislative sono contenute nella proposta di regolamento sulla normalizzazione, allegata alla presente comunicazione, che aggiorna e riunisce la legislazione europea esistente ed è accompagnata da una valutazione d'impatto[12]. Le misure non legislative comprendono azioni che la Commissione dovrà attuare e una serie di raccomandazioni rivolte ad altri soggetti del sistema di normalizzazione europeo.

Tutte queste misure si basano sui risultati di un riesame di ampio respiro del sistema di normalizzazione europeo condotto dal 2008 al 2010 e comprendente la relazione del gruppo EXPRESS[13], due consultazioni pubbliche, il Libro bianco sull'ammodernamento della normalizzazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nell'UE[14] e una serie di studi approfonditi. Tale riesame tiene conto altresì della relazione del Parlamento europeo dell'ottobre 2010 sul futuro della normalizzazione europea[15], che invita a partire dai punti di forza e dai valori fondamentali del sistema esistente, a colmare le sue lacune e a raggiungere un corretto equilibrio tra dimensione europea, nazionale ed internazionale.

Vista l'importanza della normalizzazione europea per l'economia europea e per la competitività delle imprese europee, in una prospettiva più a lungo termine sarà necessario valutare su base più regolare, se il sistema di normalizzazione europeo sia sufficientemente in grado di adattarsi ad un ambiente in rapida evoluzione e a contribuire agli obiettivi strategici interni ed esterni dell'Europa, in particolare nel campo della politica industriale, dell'innovazione e dello sviluppo tecnologico. La prima valutazione sarà avviata al più tardi nel 2013.

LA NORMALIZZAZIONE EUROPEA A SOSTEGNO DELLA POLITICA INDUSTRIALE E DELL'INNOVAZIONE

In un'epoca di restrizioni di bilancio, in cui la concorrenza globale aumenta e la popolazione europea invecchia, la competitività europea dipende dalla nostra capacità di promuovere l'innovazione dei prodotti, dei servizi e dei processi. Per questo motivo l'innovazione è stata posta al centro della strategia Europa 2020 e delle iniziative faro della Commissione per la "politica industriale"[16] e l'"Unione dell'innovazione"[17].

I benefici delle norme per l'industria europea sono enormi. Le norme consentono di ridurre i costi o di risparmiare principalmente attraverso economie di scala e grazie alla possibilità di prevedere i requisiti tecnici, di ridurre i costi delle operazioni e di accedere a componenti normalizzate. Secondo la Banca mondiale[18], uno dei principali benefici economici delle norme è costituito dal fatto che aumentano l'efficienza produttiva e innovativa. Esse consentono ai fornitori di ridurre i costi unitari producendo lotti omogenei più grandi. Inoltre, i produttori acquisiscono competenze ed esperienza concentrandosi su un minor numero di varietà dello stesso prodotto. Un altro beneficio è costituito da un migliore accesso al mercato derivante da una maggiore competitività dovuta ad una accresciuta efficienza, a costi delle operazioni ridotti, ad accordi contrattuali semplificati (poiché le caratteristiche e le funzionalità del prodotto sono chiare grazie alle norme) e ad una maggiore qualità. Le norme contribuiscono anche a migliorare i rapporti con i fornitori e i clienti grazie ad una maggiore sicurezza per i consumatori, ad una fiducia aumentata, ad un minore rischio di responsabilità e a una scelta più ampia di fornitori per gli stessi motivi sopraccitati. Le prescrizioni minime di sicurezza sono l'esempio più chiaro di norme usate per risolvere problemi di informazioni carenti. Le norme europee hanno un grandissimo valore per la competitività delle imprese operanti nel campo dei trasporti, dei macchinari, dei prodotti elettrotecnici e di altre industrie manifatturiere, nonché nel settore delle telecomunicazioni.

Norme europee ben concepite e tempestive possono sostenere l' innovazione in molti modi. Le norme esistenti possono codificare e diffondere lo stato dell'arte delle diverse tecnologie. Inoltre possono agevolare l'introduzione di prodotti innovativi garantendo l'interoperabilità tra prodotti, servizi e processi nuovi ed esistenti, ad esempio nel campo della progettazione ecocompatibile, delle reti intelligenti, dell'efficienza energetica degli edifici, delle nanotecnologie, della sicurezza e della mobilità virtuale (eMobility). In alcuni casi, le innovazioni possono essere accettate più facilmente dal mercato se rispettano le norme esistenti in materia di sicurezza, qualità e prestazioni. Le norme in materia di interoperabilità possono costituire le fondamenta di una piattaforma tecnologica su cui creare ulteriore innovazione, in particolare per i servizi (ad esempio usando i servizi di telefonia mobile LTE come piattaforma per soluzioni di commercio mobile o piattaforme di cloud computing pubbliche per le applicazioni di e-government).

Infine, le norme possono contribuire a colmare il divario tra ricerca e prodotti o servizi vendibili . Una norma può codificare i risultati della ricerca finanziata con fondi pubblici e renderli disponibili come base per ulteriore innovazione. Questo meccanismo può risultare estremamente efficace per il trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie. Sfortunatamente, non si sfrutta appieno il potenziale della normalizzazione a sostegno dell'innovazione. È necessario capire meglio le modalità di interazione tra i diversi canali attraverso cui le norme possono promuovere l'innovazione.

Le attività scientifiche danno un contributo fondamentale al processo di normalizzazione. Le metodologie, i processi e i materiali che portano all'elaborazione delle norme sono definiti, parzialmente o interamente, attraverso le conoscenze scientifiche disponibili. La ricerca prenormativa è un presupposto in molte applicazioni industriali promettenti, quale mezzo per definire condizioni di parità per la cooperazione industriale e un ambiente normativo prevedibile per lo sviluppo futuro del mercato.

È opportuno adottare un approccio sistematico alla ricerca, all'innovazione e alla normalizzazione a livello europeo e nazionale per sfruttare meglio i risultati della ricerca e per aiutare le idee migliori a raggiungere il mercato e a diffondersi su di esso.

Laddove norme aventi una componente scientifica vanno integrate nella politica dell'Unione europea, si definiranno procedure per garantire che esse siano imparziali, valide e basate su prove scientifiche equilibrate e che tengano conto degli impatti dei prodotti e dei servizi lungo tutto il loro ciclo di vita. Oltre a fornire i risultati dei progetti di ricerca finanziati dall'UE e di altri progetti pertinenti per la normalizzazione, il Centro comune di ricerca della Commissione europea offrirà anche l'apporto scientifico, nel suo ambito di competenza , per garantire che le norme tengano conto della produttività economica e delle esigenze sociali come le preoccupazioni in materia di sostenibilità ambientale e di sicurezza. È anche necessaria una sensibilizzazione sulle sinergie potenziali tra ricerca, innovazione e normalizzazione attraverso un miglioramento dell'istruzione e della formazione sulle norme. Inoltre, le norme possono comprendere le tecnologie proprietarie, soprattutto nei campi innovativi. Per questo motivo le politiche in materia di diritti di proprietà intellettuale degli OEN dovrebbero garantire un equilibrio equo tra gli interessi dei proprietari delle tecnologie e quelli degli utilizzatori delle stesse, per evitare effetti restrittivi sulla concorrenza.

Le norme europee costituiscono un passo importante per portare i risultati della ricerca sul mercato e per convalidare le tecnologie. Le norme possono svolgere questo ruolo fondamentale solo se tengono il passo con lo sviluppo delle tecnologie e con cicli di sviluppo dei prodotti sempre più rapidi . In passato, il lead time che precedeva l'inizio del lavoro di normalizzazione, combinato al periodo da 3 a 5 anni necessario per elaborare una norma europea, hanno comportato un forte ritardo delle norme rispetto alle tecnologie in rapida evoluzione rendendole talvolta obsolete già all'atto dell'adozione. Ciò costituisce un problema ancor più grave qualora s'intenda utilizzare le norme strategicamente per stimolare l'innovazione e promuovere l'interoperabilità dei prodotti innovativi. Di conseguenza, alcuni settori sono stati riluttanti ad impegnarsi nella normalizzazione o non riescono a beneficiare degli effetti positivi delle norme, come l'interoperabilità.

Per migliorare questa situazione, due fattori rivestono un'importanza fondamentale: innanzitutto una previsione e una programmazione efficaci della normalizzazione e, in secondo luogo, la velocità di elaborazione delle norme. Gli studi prospettici possono contribuire a prevedere la necessità di elaborare norme mettendo in relazione le tecnologie emergenti e le loro esigenze in termini di ricerca per sviluppare prodotti e processi futuri e la definizione della politica. È possibile realizzare numerosi miglioramenti in questi ambiti senza mettere in discussione i valori fondamentali del sistema di normalizzazione, come l'inclusività, il consenso e la natura volontaria delle norme.

Al fine di migliorare la programmazione delle attività connesse alla normalizzazione, la Commissione europea adotterà un programma di lavoro annuale per la normalizzazione , come indicato nella proposta di regolamento allegata. Tale programma di lavoro identificherà le priorità strategiche della normalizzazione europea, per i mandati[19] e per le altre azioni richieste. Sarà data priorità alle aree innovative utilizzando i meccanismi previsti nell'iniziativa faro "Unione dell'innovazione", come i partenariati per l'innovazione e il monitoraggio delle aree di sviluppo dell'innovazione da parte della Commissione europea. La proposta di regolamento semplificherà anche la procedura di obiezione ad una norma armonizzata adottata ai fini dell'attuazione della legislazione dell'UE. I finanziamenti della Commissione alla normalizzazione europea saranno distribuiti secondo le priorità identificate nel programma di lavoro annuale.

Secondo la maggior parte dei soggetti interessati i processi di normalizzazione europei dovrebbero diventare più rapidi, più semplici e più moderni . Dunque, il sostegno finanziario dell'UE agli OEN sarà utilizzato per stimolare il miglioramento continuo della loro performance. La Commissione indicherà un termine nelle richieste di elaborazione di norme e i finanziamenti saranno subordinati al soddisfacimento da parte degli OEN di criteri relativi, tra le altre cose, alla velocità di elaborazione delle norme, alla rappresentanza adeguata delle parti interessate e alla qualità, alla pertinenza e alla tempestività delle norme elaborate. L'obiettivo della Commissione è ridurre il tempo medio necessario per elaborare le norme europee o i prodotti della normalizzazione europea da essa richiesti del 50% entro il 2020[20].

Il sostegno finanziario sarà subordinato in particolare alla capacità degli OEN di migliorare l' efficienza del sistema europeo di normalizzazione e al raggiungimento degli obiettivi prefissati da parte dei rispettivi segretariati generali. Alcuni passi avanti sono già stati compiuti, come l'istituzione di un centro di gestione congiunto CEN-CENELEC con un unico direttore generale. Tuttavia, ora gli organismi europei di normalizzazione devono ammodernare i loro processi interni, ad esempio analizzando e adottando le migliori pratiche di altri organismi di normalizzazione e aumentando la collaborazione tra di essi e con questi ultimi. Essi dovrebbero inoltre sensibilizzare sui meccanismi di risoluzione delle controversie esistenti e garantire che tali meccanismi consentano di giungere a una decisione entro un lasso di tempo appropriato.

I finanziamenti a sostegno delle attività di normalizzazione oggetto di mandato rimarranno una leva importante per lo sviluppo di norme la cui funzione principale è sostenere le politiche pubbliche e la legislazione dell'UE. La Commissione continuerà anche a sostenere la traduzione delle norme armonizzate nelle lingue ufficiali dell'UE.

Azioni

6. A norma della proposta di regolamento allegata, la Commissione stabilità un programma di lavoro annuale , nel quale saranno indicate le priorità della normalizzazione europea e i mandati richiesti con le relative scadenze. La Commissione elaborerà il programma di lavoro in seguito ad un'ampia consultazione dei soggetti interessati.

7. La Commissione chiederà che le norme europee riguardanti prodotti e servizi innovativi siano elaborate e adottare in tempi rapidi, ad esempio nel campo della progettazione ecocompatibile, delle reti intelligenti, dell'efficienza energetica degli edifici, delle nanotecnologie, della sicurezza e della mobilità virtuale (eMobility).

8. La Commissione subordinerà il finanziamento degli organismi europei di normalizzazione al soddisfacimento di criteri di prestazione e al raggiungimento degli obiettivi prefissati, i quali contempleranno, tra le altre cose, la necessità di ottimizzare la velocità di elaborazione delle norme e di ammodernare i metodi di lavoro degli OEN. Gli OEN dovrebbero ridurre il tempo medio necessario per elaborare le norme europee o i prodotti della normalizzazione europea richiesti dalla Commissione del 50% entro il 2020. Inoltre, il regolamento semplificherà e renderà più veloce la procedura di obiezione a una norma armonizzata.

9. Ogniqualvolta si dovranno integrare norme aventi una componente scientifica nella politica dell'Unione europea, la Commissione compirà tutti i passi necessari per garantire che alla base del processo di normalizzazione europeo vi siano prove scientifiche imparziali, valide ed equilibrate . Oltre a fornire i risultati dei progetti di ricerca finanziati dall'UE e di altri progetti pertinenti per la normalizzazione, il Centro comune di ricerca della Commissione europea offrirà anche l'apporto scientifico, nei suoi ambiti di competenza, per garantire che le norme tengano conto della competitività economica, delle esigenze sociali, delle preoccupazioni in materia di sicurezza e dell'impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita.

10. Si prevede che gli OEN, gli Stati membri e gli altri organismi di normalizzazione miglioreranno la sensibilizzazione e la formazione in materia di normalizzazione e i legami potenziali con i progetti di ricerca. È necessario accrescere le conoscenze dei cittadini in materia di normalizzazione attraverso la formazione, attività di sensibilizzazione e seminari mirati.

USARE LE NORME PER FRONTEGGIARE SFIDE SOCIALI FONDAMENTALI

In ambiti di grande rilevanza politica ed economica, le norme si possono usare strategicamente per accelerare lo sviluppo di soluzioni innovative, anche servendosi delle TIC. Nel ventunesimo secolo l'Europa si trova ad affrontare una serie di sfide strategiche, in particolare in aree in cui le norme hanno un grande potenziale da sfruttare a sostegno delle politiche dell'UE in materia ad esempio di tutela dei consumatori, di accessibilità, di cambiamenti climatici, di efficienza delle risorse, di sicurezza e protezione civile, di tutela dei dati personali e della privacy[21] e di uso delle TIC per l'interoperabilità nel mercato unico digitale.

Le norme svolgono un ruolo importante a sostegno della protezione dei consumatori , in particolare attraverso i parametri di sicurezza in esse contenuti che conferiscono una presunzione di conformità alla direttiva in materia di sicurezza generale dei prodotti[22]. La Commissione sta dunque elaborando una proposta in cui prevede di consentire l'adozione più rapida dei mandati per le norme europee e di rafforzare il loro ruolo nella direttiva.

La normalizzazione è già uno strumento chiave per migliorare l'accessibilità dei disabili e degli anziani . Circa un decimo dei cittadini europei è affetto da una qualche forma di disabilità e con l'invecchiamento della popolazione europea questo numero aumenterà. Le norme che tengono conto di considerazioni riguardanti l'accessibilità, secondo il principio di "progettazione universale"[23], hanno un grande potenziale per rimuovere gli ostacoli e consentire ai disabili di partecipare a tutti gli aspetti della società. La "progettazione universale" contribuisce a migliorare l'accesso equo di tutti i cittadini, tra l'altro, al lavoro, agli ambienti edificati, ai trasporti, alle infrastrutture mediche, all'informazione e alla comunicazione, all'istruzione, ai servizi ricreativi e alla cultura. Le norme elaborate secondo questo principio possono anche sostenere l'innovazione e la creazione di un vero mercato unico europeo dei prodotti e dei servizi accessibili per i disabili e gli anziani. I processi di normalizzazione europea applicati ai servizi sociali potrebbero essere un modo per diffondere l'innovazione sociale ad un gran numero di soggetti e darebbero ai fornitori un incentivo visibile a compiere progressi nella giusta direzione. I requisiti di accessibilità devono dunque essere tenuti in considerazione in tutte le attività di normalizzazione pertinenti, tra le altre cose attraverso un maggiore coinvolgimento delle organizzazioni che rappresentano i disabili, degli esperti in materia di accessibilità e degli altri professionisti del settore. La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità è entrata in vigore per l'UE il 22 gennaio 2011 ed è stata ratificata da 17 Stati membri, mentre gli altri Stati membri non hanno ancora completato il processo di ratifica. La Convenzione richiede agli Stati contraenti di promuovere la progettazione universale nell'elaborazione delle norme e di elaborare, adottare e monitorare l'applicazione di requisiti minimi per garantire l'accesso alle strutture aperte al pubblico e ai servizi offerti al pubblico. L'attività di normalizzazione europea può contribuire all'attuazione della Convenzione in Europa.

La normalizzazione europea può sostenere la legislazione e le politiche in materia di cambiamenti climatici e di crescita ecosostenibile e può favorire la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio e efficiente sotto il profilo delle risorse . Le norme promuovono l'efficienza delle risorse integrando prescrizioni connesse ai criteri per definire quando un rifiuto cessa di essere tale, alla durata e alla riciclabilità. Le norme di misurazione saranno particolarmente importanti nel valutare le emissioni e gli impatti ambientali e ciò consentirà di migliorare le prestazioni ambientali dei prodotti e dei processi produttivi A questo proposito, si invita ad usare gli strumenti di analisi del ciclo di vita sviluppati a livello di UE[24]. La normalizzazione europea sarà anche fondamentale per lo sviluppo di nuovi mercati per prodotti e servizi maggiormente rispettosi dell'ambiente e per agevolare l'accesso al mercato da parte di nuovi soggetti. In futuro sarà necessario considerare i fattori ambientali in fase di elaborazione delle norme in altre aree, processo denominato "integrazione dei requisiti ambientali"[25]. La Commissione riconosce i progressi compiuti dagli OEN nell'aiutare i responsabili dell'elaborazione delle norme ad identificare e a comprendere gli impatti ambientali principali e, ove possibile, ad occuparsene in fase di elaborazione delle norme. Nonostante ciò, gli sforzi degli ONN per affrontare le questioni ambientali in modo efficace restano frammentati. L'integrazione dei requisiti ambientali deve dunque rimanere una priorità per gli organismi di normalizzazione sia europei che nazionali. Gli ONN in particolare devono coinvolgere maggiormente le organizzazioni non governative (ONG) ambientaliste nel processo di elaborazione delle norme.

È essenziale accelerare la normalizzazione per creare un mercato europeo per i prodotti connessi alla sicurezza e questa è già una priorità per la Commissione[26]. Nel campo della sicurezza la velocità è fondamentale per combattere le minacce nuove ed emergenti, di conseguenza si devono usare appieno procedure di normalizzazione accelerate. Inoltre, le norme relative a determinate applicazioni di sicurezza, come gli scanner negli aeroporti o le macchine che stampano le banconote, dovrebbero essere messe a disposizione esclusivamente dei soggetti in possesso dei necessari nullaosta di sicurezza.

Azioni

11. La Commissione avvierà un riesame della direttiva in materia di sicurezza generale dei prodotti , con il quale mira in particolare a rafforzare il ruolo delle norme europee e a velocizzare le relative procedure di adozione.

12. La Commissione amplierà l'uso strategico della normalizzazione a sostegno della legislazione e delle politiche ambientali e in materia di accessibilità e nel campo della sicurezza e della protezione civile .

13. Gli Stati membri devono garantire il coinvolgimento efficace dei soggetti interessati, delle ONG ambientaliste e dei rappresentanti dei disabili e degli anziani nella normalizzazione a livello nazionale .

14. Gli organismi di normalizzazione europei e nazionali devono garantire che le norme tengano conto pienamente dei fattori legati ai consumatori, all'ambiente e all'accessibilità e che coinvolgano adeguatamente i soggetti interessati rappresentativi .

UN PROCESSO DI ELABORAZIONE DELLE NORME INCLUSIVO

La forza di una norma volontaria dipende dall'ampiezza del consenso raggiunto durante la sua elaborazione. Un ampio consenso è essenziale affinché una norma sia accettata e utilizzata dall'industria. L'accettazione della norma da parte degli altri soggetti interessati è importante nelle aree in cui le norme sono usate a sostegno delle politiche pubbliche e della legislazione. Attualmente, tuttavia, non tutti i soggetti interessati pertinenti sono adeguatamente rappresentati nel processo di normalizzazione. Sebbene le PMI costituiscano la struttura portante dell'economia europea, le grandi imprese restano le meglio rappresentate nei diversi organismi tecnici coinvolti nella normalizzazione europea. Ciò dipende dal fatto che le PMI hanno pochi dipendenti e raramente possono permettersi di ripartire il lavoro in modo da consentire a un dipendente di investire un tempo considerevole nella partecipazione all'elaborazione delle norme. I costi in termini di tempo, spese di viaggio e quote di partecipazione sono proporzionalmente troppo elevati.

Inoltre, la normalizzazione si sta spostando verso nuove aree . Tradizionalmente, le norme erano elaborate a fini di coordinamento tecnico. Oggi esse sono elaborate anche per un uso più ampio da parte delle organizzazioni, ad esempio per offrire loro orientamenti sui sistemi di gestione, sui servizi o su questioni ambientali e sociali. A ciò va aggiunto che sebbene le norme siano elaborate da soggetti privati, quelle più tradizionali spesso hanno un impatto significativo sulla società in senso lato e hanno un'influenza sulla sicurezza e sul benessere dei cittadini, sull'efficienza delle reti, sull'ambiente e su altri settori di azione politica.

Per questo motivo, le PMI e i soggetti interessati sociali che rappresentano questi gruppi più ampi (per esempio i consumatori, i sindacati, le ONG ambientaliste, le organizzazioni a sostegno delle persone con disabilità o le organizzazioni di disabili) devono essere pienamente coinvolti nel processo di normalizzazione . Una delle possibilità per consentire agli organismi europei di normalizzazione di raggiungere questo obiettivo è cercare ispirazione nel modello usato per elaborare la norma di orientamento sulla responsabilità sociale dell'ISO[27], la cosiddetta "linea di produzione alternativa". Questo modello è particolarmente pertinente per temi connessi al lavoro molto sensibili o di particolare interesse pubblico.

Attualmente il modello partecipativo dell'ETSI è già aperto alla partecipazione diretta delle PMI. Nel caso di CEN e CENELEC, invece, la partecipazione delle PMI e dei soggetti interessati sociali all'elaborazione delle norme europee è convogliata attraverso gli ONN. Ciò deriva dal " principio delle delegazioni nazionali ", secondo cui gli interessi di tutti i soggetti interessati nazionali sono rappresentati nel quadro di CEN e CENELEC attraverso i rispettivi organismi nazionali di normalizzazione. Il vantaggio di questo principio è che gran parte del lavoro è svolto a livello nazionale e ciò consente di ridurre i costi di partecipazione, soprattutto di viaggio, e di tener conto delle specificità nazionali, come la lingua. Dato che questo principio continuerà ad essere alla base del sistema di normalizzazione adottato da CEN e CENELEC, gli ONN devono essere in grado di fornire una piattaforma solida per il raggiungimento del consenso. Mentre alcuni ONN hanno compiuto passi avanti in quest'area, altri devono essere maggiormente proattivi nel coinvolgere i soggetti interessati che tradizionalmente non hanno partecipato al processo di normalizzazione. In alcuni casi il prezzo delle norme rimane un ostacolo all'accesso delle PMI e dei soggetti interessati sociali. Migliori pratiche, come tariffe speciali o pacchetti ad un prezzo ridotto, possono rimuovere questi ostacoli, mantenendo o addirittura migliorando la sostenibilità finanziaria del sistema.

In tutte le loro attività, CEN, CENELEC e ETSI seguono i principi fondamentali per la normalizzazione [28] definiti dall'Organizzazione mondiale del commercio nel contesto dell'accordo sugli ostacoli tecnici agli scambi[29]. Partendo dai criteri dell'OMC, gli organismi di normalizzazione europei e nazionali dovrebbero sviluppare volontariamente un programma, con parametri misurabili, per dimostrare che gli ONN soddisfano questi criteri e per assicurare il miglioramento continuo del sistema di normalizzazione europeo .

Tale programma dovrebbe costituire la base di una futura valutazione inter pares degli ONN che dovrebbe comprendere altri elementi quali l'analisi dei costi, la trasparenza e l'efficienza. Anche una maggiore cooperazione tra gli ONN, compreso lo scambio di buone pratiche e progetti di gemellaggio, contribuirebbe a migliorare le loro prestazioni.

Vi è anche ampio spazio per un aumento della partecipazione delle PMI e dei soggetti interessati sociali ai comitati europei di normalizzazione, sebbene problemi di tempo e di costi costituiscano ostacoli significativi all'accesso. Sebbene gli OEN abbiano iniziato ad adoperarsi per aumentare sia la partecipazione delle PMI alla normalizzazione che i vantaggi della normalizzazione per le PMI, sono necessarie ulteriori azioni. La Commissione continuerà dunque a garantire sostegno finanziario alla partecipazione delle PMI e dei soggetti interessati sociali ai comitati europei di normalizzazione [30] e a sostenere le organizzazioni europee che rappresentano le PMI e i soggetti interessati sociali finanziando le attività dei loro segretariati. Inoltre, CEN e CENELEC dovrebbero attuare pienamente le raccomandazioni della relazione "SME access to European standardization" (Accesso delle PMI alla normalizzazione europea).[31] e dovrebbero adattare le proprie regole interne per rafforzare la posizione delle associazioni europee che rappresentano le PMI e i soggetti interessati sociali.

Azioni

15. La Commissione chiederà agli OEN di valutare l'adozione di processi di lavoro alternativi e maggiormente inclusivi (la "linea di produzione alternativa"), in particolare per i temi connessi al lavoro molto sensibili o di particolare interesse pubblico.

16. La Commissione chiederà agli organismi di normalizzazione europei e nazionali di attuare un programma volontario per dimostrare che gli ONN soddisfano i criteri di adesione basati sui principi adottati in relazione all'accordo TBT dell'OMC e che gli OEN controllano regolarmente che tali criteri siano soddisfatti. La Commissione chiede inoltre agli OEN di comunicarle annualmente i risultati di tali controlli.

17. La Commissione richiederà anche agli organismi di normalizzazione europei e nazionali di elaborare un sistema di valutazione inter pares per controllare attivamente, tra le altre cose, che la partecipazione al processo di normalizzazione sia ampia.

18. Gli Stati membri dovrebbero sostenere la partecipazione delle organizzazioni nazionali che rappresentano le PMI e dei soggetti interessati sociali nazionali , anche offrendo sostegno finanziario, ove opportuno.

19. Si invitano gli organismi nazionali di normalizzazione ad offrire le norme alle PMI e ai soggetti interessati sociali a tariffe speciali o in pacchetti ad un prezzo ridotto .

20. La posizione delle associazioni europee che rappresentano le PMI e i soggetti interessati sociali va rafforzata, tra le altre cose attraverso il sostegno finanziario continuo della Commissione.

NORMALIZZAZIONE E IL MERCATO UNICO EUROPEO DEI SERVIZI

Come sottolineato nell'iniziativa faro "Verso un atto per il mercato unico"[32], un mercato unico europeo dinamico e pienamente funzionante è fondamentale per l'attuazione della strategia Europa 2020. La base del mercato unico è costituita dalle quattro libertà di circolazione: delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali. In una di queste aree, la libera circolazione delle merci, il sistema di normalizzazione europeo ha già dato un contributo importante, soprattutto attraverso il "nuovo approccio" alla legislazione, elaborato per evitare la creazione di ostacoli tecnici agli scambi commerciali.

Sebbene le norme europee siano già ampiamente impiegate nell'ambito dei trasporti e della logistica, dei servizi postali e delle reti e servizi di comunicazione elettronici, le norme volontarie europee hanno svolto un ruolo meno incisivo a sostegno del completamento del mercato unico dei servizi e della competitività di questo settore chiave dell'economia europea . Attualmente i servizi sono uno dei principali fattori trainanti dell'economia dell'UE, rappresentano oltre due terzi del PIL dell'UE e sono la fonte di tutta la creazione netta di occupazione degli ultimi anni. . Tuttavia, il mercato unico dei servizi non può sfruttare appieno il proprio potenziale finché continuano ad esistere al suo interno numerosi ostacoli di carattere giuridico e amministrativo. In questo contesto le norme hanno un grande potenziale per contribuire ad un settore dei servizi più europeo e prospero e dunque ad un'economia maggiormente innovativa e competitiva, migliorando l'interoperabilità e la qualità dei servizi.

Ciò nonostante, i progressi nell'elaborazione di norme europee sui servizi sono stati lenti e negli ultimi anni le norme sui servizi sono aumentate rapidamente più a livello nazionale che europeo (453 nuove norme nazionali nel periodo 2005-2009 contro solo 24 norme europee). Questa proliferazione di norme nazionali rischia di creare ostacoli al commercio intra-UE dei servizi, giacché obbliga le imprese ad adattarsi ad un numero sempre crescente di norme nazionali discordanti nel quadro del mercato unico.

Per questo motivo, la comunicazione della Commissione intitolata "L'atto per il mercato unico: dodici leve per stimolare la crescita e rafforzare la fiducia" comprende tra le dodici azioni chiave prioritarie che le istituzioni dell'UE dovranno adottare entro la fine del 2012, l'estensione del sistema di normalizzazione europea ai servizi . Dunque l'ambito della proposta di regolamento sulla normalizzazione europea comprende norme volontarie sui servizi , al fine di ridurre la probabilità che esistano norme nazionali conflittuali o multiple e di consentire alla Commissione, dopo attento esame, di emettere mandati per l'elaborazione di norme europee sui servizi. Le risposte alla consultazione pubblica sulla riforma del sistema di normalizzazione indicano che questa proposta gode di un ampio consenso. Tuttavia, la proposta di regolamento non estenderà l'obbligo di notifica dei progetti di norme obbligatorie sui prodotti ai servizi, giacché ciò esula dal proprio oggetto. Questo sistema, che prevede che i progetti di normative tecniche sui prodotti e sui servizi della società dell'informazione siano notificati alla Commissione e agli altri Stati membri, resterà inalterato. L'estensione di questo sistema ai servizi potrebbe essere valutata in futuro nel quadro del riesame della direttiva 98/34/CE.

Le norme europee sui servizi devono tener conto dell'interesse pubblico ed essere fondate sul consenso e ispirate dal mercato in modo che a prevalere siano le esigenze degli operatori economici e dei soggetti direttamente o indirettamente interessati dalla norma stessa. Per questo motivo la Commissione intende consultare i soggetti interessati dell'industria dei servizi per garantire che qualsiasi norma futura superi effettivamente questa prova di pertinenza per il mercato. Anche il gruppo ad alto livello sui servizi alle imprese proposto nella comunicazione della Commissione "Verso un atto per il mercato unico"[33] dovrebbe essere usato come forum per discutere questi e altri temi connessi alla normalizzazione dei servizi. È importante notare che la grande maggioranza delle imprese nel settore dei servizi è costituita da piccole imprese. Per questo motivo la partecipazione delle PMI e dei soggetti interessati sociali è essenziale per il processo di normalizzazione.

Azioni

21. Norme sui servizi saranno incluse nell'ambito del nuovo regolamento sulla normalizzazione allegato.

22. La Commissione, in presenza di una richiesta del mercato e dopo aver consultato i soggetti interessati, chiederà l'elaborazione di norme volontarie per il settore dei servizi ispirate dal mercato, basate sul consenso e che tengano conto dell'interesse pubblico.

23. La Commissione istituirà un gruppo ad alto livello sui servizi alle imprese che esaminerà anch'esso questioni relative alle norme nell'industria.

NORMALIZZAZIONE, TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE (TIC) E INTEROPERABILITÀ

Le TIC costituiscono il 5% del PIL europeo , con un valore di mercato annuo di 660 miliardi di euro. Tale impatto economico è tuttavia ridimensionato se raffrontato all'impatto del ruolo catalizzatore delle TIC nell'aumentare la produttività di tutti gli altri settori commerciali. Inoltre, le TIC hanno un impatto diretto sulla vita dei singoli cittadini, considerato che oltre 250 milioni di persone usano Internet quotidianamente nell'UE e che praticamente tutti i cittadini europei possiedono un telefono cellulare. Tutto ciò ha già cambiato profondamente le imprese e la società in molti modi e questi cambiamenti saranno sempre più rapidi. Contenuti e servizi attrattivi disponibili in un ambiente Internet efficiente stimolano la domanda di maggiore velocità e capacità, che a sua volta porta alla creazione di nuove imprese e allo sviluppo di servizi ancor più innovativi.

Affinché l'Europa possa trarre tutti i vantaggi offerti dalle TIC, si deve poter disporre di norme atte a garantire l'interoperabilità tra i dispositivi, le applicazioni, gli archivi di dati, i servizi e le reti. L'uso delle norme necessita di essere promosso anche attraverso gli appalti pubblici e le politiche e la legislazione dell'UE pertinenti.

Mentre la situazione delle TIC cambiava drasticamente, cambiava anche la situazione della normalizzazione nel settore delle TIC. Accanto agli organismi tradizionali di elaborazione delle norme, forum e consorzi nel settore delle TIC , specializzati e nella maggior parte dei casi globali, sono diventati più attivi e alcuni di questi sono diventati organismi leader nell'elaborazione delle norme TIC. Tali organismi leader generalmente applicano anche regole, processi e procedure ampiamente in linea con quelli stabiliti dall'OMC per gli organismi di normalizzazione internazionali. Sebbene gli OEN abbiano compiuto sforzi considerevoli per cooperare in modo più stretto con forum e consorzi, le norme elaborate da questi ultimi non sono integrate nelle norme europee.

È necessario raggiungere almeno un livello adeguato di interoperabilità e garantire la possibilità per i committenti pubblici di acquisire servizi e applicazioni TIC interoperabili. Per farlo è necessario tener conto delle attuali tecnologie laddove, in aree come Internet e il web, i protagonisti della normalizzazione sono forum e consorzi piuttosto che gli OEN. In questa prospettiva, la Commissione ha elaborato per la consultazione pubblica proposte dettagliate sotto forma di Libro bianco per ammodernare la normalizzazione europea delle TIC [34]. Viste le reazioni positive al Libro bianco, la Commissione procederà con l'attuazione di tali proposte.

Come previsto nell'Agenda digitale europea[35], il regolamento stabilirà un sistema che consentirà di usare negli appalti pubblici le norme TIC più pertinenti elaborate da forum e consorzi globali leader nel settore delle TIC per contribuire ad evitare il lock-in e favorire la concorrenza nell'offerta di servizi, applicazioni e prodotti TIC interoperabili. In determinati casi, se definita nel contesto di politiche e iniziative strategiche, architetture e quadri di interoperabilità in materia di TIC, la realizzazione di interfacce normalizzate adottate su scala mondiale potrebbe essere richiesta nelle procedure di appalto pubbliche, nel rispetto dei principi di apertura, equità, oggettività e non discriminazione e delle direttive sugli appalti pubblici.

Le norme TIC scelte integreranno le norme europee e devono soddisfare criteri di qualità . Tali criteri, che si riferiscono sia ai processi di elaborazione delle norme sia alle norme stesse, riguardano temi come l'apertura, la trasparenza e la neutralità e il rispetto delle medesime prescrizioni minime applicate dagli OEN al trattamento dei diritti di proprietà intellettuale.

La Commissione userà sempre più norme TIC selezionate elaborate da organismi di normalizzazione diversi dagli OEN per le politiche europee , purché tali norme soddisfino questi criteri di qualità, in particolare laddove l'interoperabilità tra dispositivi, applicazioni, archivi di dati, servizi e reti deve essere ulteriormente sviluppata. Ad esempio, nell'area in evoluzione del cloud computing, gli sforzi di normalizzazione e le norme sono numerosi e frammentari. È necessario impegnarsi per assicurare l'utilità di tali norme a sostegno dell'intenzione dell'Europa di garantire la possibilità di scelta del consumatore attraverso l'interoperabilità e la portabilità dei dati.

Se l'Europa vuole disporre tempestivamente delle norme TIC di cui ha bisogno, è imprescindibile instaurare un dialogo permanente tra autorità pubbliche e soggetti interessati e un dialogo tra organismi di normalizzazione, compresi forum e consorzi. La Commissione continuerà altresì ad analizzare con i soggetti interessati le modalità per aumentare ulteriormente la trasparenza e la prevedibilità del trattamento della proprietà intellettuale nella normalizzazione delle TIC. Parallelamente a ciò, la Commissione aiuterà e incoraggerà gli OEN a rafforzare ulteriormente la loro cooperazione con forum e consorzi, in particolare per integrare le specifiche elaborate da questi ultimi nel sistema di normalizzazione europeo, ad esempio attraverso procedure accelerate.

Azioni

24. La proposta di regolamento allegata consentirà di far riferimento nei documenti relativi agli appalti a norme TIC selezionate ampiamente accettate dal mercato e che soddisfano una serie di criteri di qualità basati sui principi dell'OMC per i processi di normalizzazione internazionale, in settori in cui gli OEN non sono attivi, nei quali le norme europee non sono state accolte dal mercato o nei quali tali norme sono diventate obsolete.

25. Nelle politiche dell'UE , la Commissione userà sempre più norme TIC selezionate che soddisfino gli stessi criteri di qualità, in particolare laddove l'interoperabilità tra dispositivi, applicazioni, archivi di dati, servizi e reti deve essere ulteriormente sviluppata.

26. Nel 2011, la Commissione istituirà e presiederà una piattaforma multilaterale dedicata per assisterla su questioni riguardanti l'attuazione della politica di normalizzazione nel campo delle TIC, compreso il programma di lavoro per la normalizzazione delle TIC, la definizione delle priorità a sostegno della legislazione e delle politiche e l'identificazione delle specifiche elaborate da forum e consorzi globali specializzati nel settore delle TIC.

27. Gli Stati membri dovrebbero usare maggiormente le norme, comprese le norme TIC selezionate, negli appalti pubblici relativi alle TIC al fine di promuovere l'interoperabilità e l'innovazione e di evitare il lock-in.

28. Ci si attende dagli OEN il miglioramento continuo dei processi di integrazione delle norme TIC elaborate da altri organismi di normalizzazione nel sistema di normalizzazione europeo , ad esempio attraverso procedure accelerate.

NORME PER AUMENTARE LA COMPETITIVITÀ DELL'UE SUL MERCATO GLOBALE

L'Europa ha già un ruolo da protagonista nella normalizzazione internazionale, poiché tutti gli ONN europei sono membri dell'ISO e dell'IEC. Le norme hanno un ruolo importante da svolgere a sostegno della competitività delle imprese europee nel mercato globale , consentendo loro di accedere ai mercati stranieri e di creare partenariati commerciali in tutto il mondo[36].

Il sistema di normalizzazione europeo riconosce dunque la preminenza delle norme internazionali, tramite gli accordi di Vienna e di Dresda che stabiliscono il quadro per la cooperazione tra OEN e organismi di normalizzazione internazionali. Le norme internazionali, in particolare, contribuiscono a rimuovere gli ostacoli commerciali creati dalle differenze nelle normative tecniche dei diversi paesi e sono uno strumento efficace di promozione della convergenza normativa. Le norme europee dovrebbero dunque, ove possibile, basarsi sulle norme ISO, IEC e ITU accettate su scala internazionale. È pertanto opportuno valutare ulteriori possibilità di aumentare la convergenza con le norme internazionali. Le norme europee sono necessarie laddove le norme internazionali non sono disponibili o non soddisfano adeguatamente obiettivi normativi e politici legittimi. Se le norme europee si discostano dalle norme internazionali esistenti è opportuno fornire una spiegazione dei motivi alla base di tale scostamento.

Mentre l'UE e l'EFTA sono impegnate ad applicare tutte le norme internazionali compatibili con i valori della normalizzazione europea ritirando le norme europee da esse divergenti, nessun altro paese o organizzazione regionale si è impegnato in modo altrettanto generale ad usare le norme internazionali. L'UE continuerà dunque a promuovere l'uso delle norme internazionali , rimarrà proattiva nell'evitare misure protezionistiche e si aspetta che i suoi partner adottino un atteggiamento simile.

L'Europa è spesso pioniera nello sviluppo di nuovi tipi di prodotti, servizi e tecnologie commercializzabili, ad esempio in aree come i veicoli elettrici, la sicurezza, l'efficienza energetica e le reti intelligenti. Trainando l'elaborazione di norme europee o internazionali in queste aree, l'Europa può trarre il vantaggio del pioniere e aumentare la competitività della sua industria. Gli organismi di normalizzazione con base nell'UE dovrebbero pertanto continuare ad avanzare proposte di norme internazionali nelle aree in cui l'Europa è leader mondiale per beneficiare al massimo del suo vantaggio competitivo. La normalizzazione internazionale sarà importante anche per fronteggiare le sfide sociali come i cambiamenti climatici, l'accessibilità e le condizioni di vita di una popolazione che invecchia. Per un'azione efficace sarà necessario aumentare la cooperazione tra gli OEN e le loro controparti internazionali durante la fase preparatoria dell'elaborazione delle norme.

La normalizzazione europea può ispirare i paesi vicini e altre regioni del mondo . È opportuno promuovere il sistema europeo di normalizzazione attraverso ulteriori iniziative, meglio coordinate, di assistenza tecnica e a favore della sua visibilità, ad esempio per aumentare la partecipazione dei paesi in via di sviluppo e meno sviluppati all'elaborazione delle norme internazionali o creando esperti di normalizzazione e regolamentazione del mercato interno nei mercati terzi.

Giacché la politica commerciale dell'UE presta particolare attenzione a USA, Cina, Russia, Giappone, India e Brasile , è importante per le nostre relazioni economiche con questi paesi rafforzare la cooperazione con loro sulla normalizzazione. In questo contesto, la Commissione si compiace in modo particolare dei risultati del Consiglio economico transatlantico e del Forum di alto livello sulla cooperazione normativa per il miglioramento della cooperazione a monte in materia di normalizzazione tra l'UE e gli USA nel campo dell'efficienza energetica, dei veicoli elettrici, dell'accessibilità e delle reti intelligenti. Anche la cooperazione tra la Commissione e la Cina ha dato risultati promettenti e iniziative simili dovrebbero essere intraprese con altri partner quali l'India.

Nel quadro della politica europea di vicinato , si promuove il modello normativo dell'UE e si incoraggiano i partner a sfruttare la possibilità di fruire dell'attrattività di un ambiente normativo condiviso. Diversi partner hanno già adottato un approccio di ampio respiro alla convergenza con le norme dell'UE e stanno lavorando per onorare gli impegni presi di adottare tale norme europee con l'obiettivo di negoziare accordi di libero scambio globali e approfonditi con l'UE.

L'uso più ampio di norme internazionali volontarie nella regolamentazione è anche uno strumento efficace per giungere a una convergenza normativa tra diversi paesi e blocchi commerciali per garantire il funzionamento corretto dei mercati globali, compresi i mercati finanziari. Nel corso dei negoziati commerciali e dei dialoghi sulla regolamentazione, la Commissione europea e gli Stati membri dovrebbero dunque continuare a promuovere la convergenza normativa e usare le iniziative settoriali esistenti che comprendono una componente di normalizzazione. L'UE dovrebbe anche lavorare con i suoi partner internazionali per promuovere l'uso di norme internazionali volontarie nella regolamentazione e per migliorare l'apertura, la trasparenza e la qualità/efficacia dei suoi processi rispettivi.

Gli OEN collaborano già e coordinano le loro attività con le loro controparti internazionali. Dovrebbero concludere congiuntamente ulteriori accordi con gli organismi di normalizzazione riconosciuti nei paesi e nelle regioni extraeuropei .

Azioni

29. La Commissione continuerà a promuovere una maggiore convergenza con le norme internazionali, l'uso di norme volontarie nella regolamentazione e l'uso delle iniziative di convergenza normativa settoriali esistenti nel quadro dei dialoghi sulla regolamentazione e nei negoziati commerciali. La Commissione sosterrà e rafforzerà i dialoghi sulla regolamentazione in corso, in particolare quelli che includono esplicitamente la normalizzazione, e analizzerà la possibilità di avviare ulteriori dialoghi con nuovi partner.

30. La Commissione offrirà assistenza tecnica a paesi e regioni al fine di incoraggiarne la partecipazione all'elaborazione delle norme internazionali.

31. Sostenendo gli esperti di normalizzazione europei nei paesi con una dimensione commerciale strategica per l'UE, la Commissione rafforzerà la cooperazione con i loro organismi di normalizzazione.

32. La Commissione si aspetta che gli OEN e gli ONN avanzino più proposte di norme internazionali nelle aree in cui l'Europa è leader mondiale . La Commissione richiede anche agli OEN di controllare attivamente la performance europea nella normalizzazione internazionale e di riferirle annualmente sull'argomento.

33. Ci si aspetta che gli OEN agiscano congiuntamente nelle questioni internazionali e che rafforzino ulteriormente la cooperazione esistente con le loro controparti internazionali. Tale cooperazione rafforzata dovrebbe comprendere aree innovative di elaborazione delle norme e l'ulteriore promozione di meccanismi per l'elaborazione congiunta delle norme.

MONITORARE I PROGRESSI E ELABORARE UNA STRATEGIA PER IL DOPO 2020

La Commissione inizierà ad attuare le sue azioni immediatamente, mentre per alcune azioni si dovrà aspettare l'entrata in vigore del regolamento allegato, idealmente il 1° gennaio 2013.

Al più tardi entro il 2013 sarà avviata una revisione indipendente per misurare e valutare se si stanno raggiungendo gli obiettivi strategici della presente comunicazione. L'obiettivo principale sarà valutare se, in una prospettiva a più lungo termine, il sistema di normalizzazione europeo è in grado di adattarsi all'ambiente in rapida evoluzione e di contribuire agli obiettivi strategici interni ed esterni dell'Europa, in particolare nel campo della politica industriale, dell'innovazione e dello sviluppo tecnologico. Si esaminerà inoltre se il sistema di normalizzazione europeo è adeguato dal punto di vista delle esigenze del mercato e in termini di inclusività e rappresentatività. In questo contesto, si valuterà anche l'opportunità di concedere diritti di voto ad alcune organizzazioni europee selezionate che rappresentano le PMI e i soggetti interessati sociali negli OEN. Inoltre, si dovrebbe anche esaminare in che modo il sistema di normalizzazione europeo può sostenere le norme europee al di là del mercato unico nell'economia globalizzata. La Commissione garantirà anche il pieno allineamento con il quadro finanziario pluriennale post 2013 e con le disposizioni del regolamento finanziario. La revisione indipendente costituirà altresì una base utile per definire le priorità strategiche della normalizzazione oltre il 2020. Tali priorità costituiranno una base solida per la politica di normalizzazione europea garantendo che la normalizzazione continui a svolgere un ruolo importante a sostegno del futuro dell'Europa.

Azione

34. Al più tardi entro il 2013 sarà avviata una revisione indipendente per valutare i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi strategici e la performance dell'attuale gestione del sistema di normalizzazione europeo. Si valuteranno misure per rendere l'elaborazione delle norme più veloce, più inclusiva e più efficiente, ma al contempo mantenendo la posizione strategica dell'UE nei confronti dei nostri principali partner commerciali. La Commissione garantirà anche il pieno allineamento con il quadro finanziario pluriennale post 2013 e con le disposizioni del regolamento finanziario.

[1] Gli organismi europei di normalizzazione sono: il CEN (Comitato europeo di normazione), il CENELEC (Comitato europeo di normalizzazione elettrotecnica) e l'ETSI (Istituto europeo per le norme di telecomunicazione).

[2] COM(2010) 546.

[3] COM(2010) 614.

[4] COM(2010) 245.

[5] COM(2011) 21.

[6] COM(2011) 206.

[7] COM(2010) 612.

[8] COM(2010) 636.

[9] COM(2011) 78.

[10] COM(2011) 303.

[11] I membri del CEN e del CENELEC sono gli organismi nazionali di normalizzazione, mentre l'ETSI usa un modello "misto" in cui i rappresentanti dell'industria partecipano direttamente all'elaborazione delle norme e i comitati nazionali sono coinvolti nelle fasi finali del raggiungimento di un consenso su una norma europea.

[12] La valutazione d'impatto valuta anche la pertinenza delle attività di normalizzazione oggetto di un finanziamento dell'UE rispetto alle esigenze delle politiche e della legislazione dell'UE, come previsto all'articolo 6, paragrafo 2, della decisione n. 1673/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 ottobre 2006, relativa al finanziamento della normalizzazione europea.

[13] Gruppo di esperti per la revisione del sistema europeo di normazione (EXPRESS), "Standardisation for a competitive and innovative Europe: a vision for 2020" (La normalizzazione per un'Europa competitiva e innovativa: strategia per il 2020), relazione per la Commissione europea, 2010. http://ec.europa.eu/enterprise/policies/european-standards/files/express/exp_384_express_report_final_distrib_en.pdf.

[14] COM(2009) 324, del 3.7.2009.

[15] A7-0276/2010.

[16] COM(2010) 614.

[17] COM(2010) 546.

[18] Quality Systems and Standards for a Competitive Edge, di J. Luis Guasch, Jean-Louis Racine, Isabel Sánchez e Makhtar Diop, Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo/Banca mondiale, 2007.

[19] I mandati sono richieste agli organismi europei di normalizzazione di svolgere lavoro connesso alla programmazione o all'elaborazione di norme.

[20] Una riduzione del tempo medio di elaborazione da 36 a 18 mesi entro il 2020.

[21] COM(2010) 609 "Approccio globale alla protezione dei dati personali nell'Unione europea".

[22] Direttiva 2001/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 dicembre 2001, relativa alla sicurezza generale dei prodotti.

[23] Mandato M 473 "Progettazione universale".

[24] International Life Cycle Database Handbook (http://lct.jrc.ec.europa.eu/); lavoro in corso sull'impatto ambientale dei prodotti e delle imprese (http://ec.europa.eu/environment/eussd/corporate_footprint.htm, http://ec.europa.eu/environment/eussd/product_footprint.htm).

[25] Cfr. i mandati di progettazione ecocompatibile (eco-design) già emessi per una serie di gruppi di prodotti, ad esempio M/439, M/450, M/451, M/469 e M/470.

[26] COM(2009) 691.

[27] ISO 26000.

[28] I principi fondamentali sono: trasparenza, apertura, imparzialità e consenso, efficacia e pertinenza e coerenza.

[29] Organizzazione mondiale del commercio, Ostacoli tecnici agli scambi: allegato 3c al Codice di procedura per l'elaborazione, l'adozione e l'applicazione di norme: http://www.wto.org/english/docs_e/legal_e/17-tbt_e.htm. .

[30] Ad esempio grazie al kit di normalizzazione per le piccole e le medie imprese (SMEST 1 & 2).

[31] de Vries, Blind, Mangelsdorf, Verheul, van der Zwann, "SME access to European standardization" (Accesso delle PMI alla normalizzazione europea), Rotterdam, 2009.

[32] COM(2010) 608.

[33] COM(2010) 608.

[34] Ammodernamento della normalizzazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nell'UE: prospettive, COM(2009) 324, del 3.7.2009.

[35] COM(2010) 245.

[36] Iniziativa faro della strategia Europa 2020 per il commercio, la crescita e gli affari mondiali - COM(2010) 612.

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