PARERE
|
Comitato economico e sociale europeo
|
Regolamento sulla condivisione degli sforzi
|
___________
|
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) 2018/842 relativo alle riduzioni annuali vincolanti delle emissioni di gas serra a carico degli Stati membri nel periodo 2021-2030 come contributo all'azione per il clima per onorare gli impegni assunti a norma dell'accordo di Parigi
[COM(2021) 555 final - 2021/0200(COD)]
|
|
NAT/835
|
|
Relatore: Veselin MITOV
Correlatore: Udo HEMMERLING
|
Consultazione
|
Parlamento europeo, 13/09/2021
Consiglio, 17/09/2021
|
Base giuridica
|
Articoli 304 e 192, paragrafo 1, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea
|
Sezione competente
|
Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente
|
Adozione in sezione
|
25/11/2021
|
Adozione in sessione plenaria
|
08/12/2021
|
Sessione plenaria n.
|
565
|
Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astensioni)
|
220/4/8
|
1.Conclusioni e raccomandazioni
1.1Il CESE accoglie con favore la proposta della Commissione di modificare il regolamento "Condivisione degli sforzi" – regolamento (UE) 2018/842 relativo alle riduzioni annuali vincolanti delle emissioni di gas serra a carico degli Stati membri – al fine di allinearne il contributo al conseguimento del traguardo più ambizioso per il 2030, che costituisce l'obiettivo del Green Deal europeo e viene tradotto in azioni concrete dalle altre componenti del pacchetto "Pronti per il 55 %".
1.2Sebbene l'aumentata ambizione degli obiettivi di riduzione delle emissioni dell'UE possa apparire rispettabile nel confronto internazionale, anche questi sforzi maggiori rischiano di non apportare un contributo significativo, da parte di un'economia prospera che rappresenta una delle principali fonti storiche di emissioni, a uno scenario di riscaldamento massimo di 1,5ºC entro la fine del secolo, anche alla luce delle drammatiche previsioni contenute nella relazione AR6 pubblicata di recente dal Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (2021). Per questo motivo è essenziale che l'obiettivo di riduzione del 55 % a livello dell'UE entro il 2030 sia già in attuazione, e gli sforzi degli Stati membri sono fondamentali in questo senso. Il CESE riconosce dunque l'importanza fondamentale di fissare obiettivi ambiziosi e vincolanti per gli Stati membri in termini di condivisione degli sforzi.
1.3L'elevato livello di ambizione in materia di clima per l'intero pacchetto "Pronti per il 55 %" è quindi indiscutibile. Allo stesso tempo, gli effetti distributivi di questa necessaria azione per il clima possono essere significativi (sia tra gli Stati membri che al loro interno) e devono pertanto essere affrontati in modo adeguato.
1.4Il CESE concorda quindi con l'idea che, per assicurare il massimo di equità e di efficacia in termini di costi, sia necessario prendere in considerazione le differenze esistenti tra gli Stati membri. Per conseguire in modo equo un'autentica efficacia in termini di costi, idealmente i calcoli relativi alla condivisione degli sforzi dovrebbero riguardare entrambi gli aspetti allo stesso tempo e fissare gli obiettivi in modo tale che il rapporto tra i costi della riduzione delle emissioni e il PIL sia lo stesso per ogni paese. Per compensare le carenze nella condivisione degli sforzi, il CESE ritiene fondamentale il ruolo dei meccanismi di flessibilità, che meritano quindi particolare attenzione.
1.5La loro inclusione dovrebbe avvenire in modo da rafforzare i progressi verso la neutralità climatica a lungo termine, e occorre pertanto tenere conto sia della riduzione delle emissioni che del sequestro del carbonio, così come delle sfide dell'adattamento e della sicurezza alimentare.
1.6Al fine di istituire un nuovo sistema di scambio delle emissioni per il trasporto su strada e l'edilizia, il CESE sostiene l'attuale proposta della Commissione di mantenere questi settori nell'ambito di applicazione del regolamento Condivisione degli sforzi anche dopo che sarà stato introdotto un nuovo sistema di scambio di quote di emissione per il trasporto su strada e l'edilizia, e prende atto che le riduzioni di emissioni derivanti dallo scambio di quote in questi settori saranno calcolati tra gli sforzi compiuti dagli Stati membri per rispettare gli obblighi previsti dal regolamento Condivisione degli sforzi. Il CESE segnala la necessità che la Commissione e gli Stati membri gestiscano l'interfaccia tra i due sistemi in modo agevole e trasparente.
2.Osservazioni generali
2.1Nell'ambito del pacchetto Pronti per il 55 % lanciato dalla Commissione europea il 14 luglio 2021, la proposta in esame mira a modificare il regolamento Condivisione degli sforzi al fine di allinearne il contributo al conseguimento dell'obiettivo di riduzione delle emissioni del 55 % entro il 2030, come previsto dalla normativa europea sul clima. Le riduzioni complessive dovrebbero aumentare di circa 11 punti percentuali rispetto all'obiettivo, fissato nel 2018 dal regolamento Condivisione degli sforzi, che prevedeva una riduzione del 29 % entro il 2030. Nel presente parere il CESE esprime il proprio punto di vista sulla proposta di regolamento relativo alle riduzioni annuali vincolanti delle emissioni di gas serra a carico degli Stati membri nel periodo 2021-2030.
2.2La proposta di regolamento Condivisione degli sforzi rientra nelle iniziative assunte dall'UE per onorare l'impegno di ridurre le proprie emissioni di gas serra di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Come proposto dalla Commissione, l'obiettivo da raggiungere entro il 2030 comporta, rispetto ai livelli del 2005, una riduzione delle emissioni di gas serra del 61 % nei settori contemplati dall'attuale sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (Emissions Trading System - sistema ETS), del 43 % nell'ETS proposto separatamente per i trasporti e l'edilizia e del 40 % negli altri settori (non ETS).
2.3Il regolamento proposto si applica ai trasporti su strada e all'edilizia, che rientrerebbero in un sistema separato di scambio delle quote di emissione, come indicato nel pacchetto Pronti per il 55 %, nonché alla navigazione interna dell'UE e a settori e attività non ETS, come l'agricoltura e i rifiuti. Il CESE appoggia la proposta della Commissione di mantenere l'applicazione del regolamento Condivisione degli sforzi ai settori appena menzionati. Il valore aggiunto che ci si attende da questa scelta, secondo la valutazione d'impatto effettuata dalla Commissione, risiede nel fatto che essa garantisce che i settori in questione realizzeranno le riduzioni delle emissioni richieste e che un sistema (esteso) di scambio di quote di emissione dovrebbe essere visto come un ulteriore contributo al conseguimento degli obiettivi più ambiziosi per il 2030. La valutazione d'impatto sottolinea inoltre che la fissazione di obiettivi nazionali più ambiziosi nell'ambito del regolamento Condivisione degli sforzi richiederà di riesaminare i principi di equità e di efficienza in termini di costi. Potrebbero quindi essere necessari strumenti complementari (mercato e regolamentazione) per i settori che presentano delle rigidità del mercato (scarso accesso a soluzioni a basse emissioni di carbonio a prezzi abbordabili) laddove la popolazione (in particolare i gruppi a basso reddito) è direttamente colpita. Il mantenimento di questi settori nell'ambito delle possibilità normative degli Stati membri che agiscono nel quadro del regolamento Condivisione degli sforzi garantisce il conseguimento dei risultati auspicati e potrebbe offrire una migliore protezione ed equità. Per questo motivo il CESE sostiene l'attuale proposta della Commissione di mantenere questi settori nell'ambito di applicazione del regolamento Condivisione degli sforzi anche dopo che sarà stato introdotto un nuovo sistema di scambio di quote di emissione per il trasporto su strada e l'edilizia. Il CESE segnala la necessità che la Commissione e gli Stati membri gestiscano l'interfaccia tra i due sistemi in modo agevole e trasparente.
2.4La Commissione propone di mantenere gli obiettivi di riduzione delle emissioni differenziati a livello nazionale per tenere conto della richiesta del Consiglio europeo di attenersi ai principi di equità e di efficacia in termini di costi. Gli obiettivi riveduti di riduzione delle emissioni di gas serra dei singoli Stati membri nei settori coperti dal regolamento Condivisione degli sforzi per il 2030 oscillano tra il 10 % e il 50 % rispetto ai livelli del 2005. Il CESE sostiene fermamente l'idea per cui gli Stati membri che sono meglio equipaggiati a livello economico per ridurre le emissioni di gas serra dovrebbero fare relativamente di più, tenendo conto anche del potenziale per una riduzione delle emissioni efficace in termini di costi; a tal fine, i meccanismi di flessibilità dovrebbero apportare un contributo significativo.
2.5Per quanto riguarda i meccanismi di flessibilità, si dovrebbero applicare anche la flessibilità tra gli Stati membri e le flessibilità nel tempo, attraverso le riserve e i prestiti di crediti di CO2, tenendo conto delle diverse capacità e competenze degli Stati membri, delle soluzioni efficaci in termini di costi e dell'effetto dei cicli economici.
2.6La Commissione propone di proseguire con l'applicazione di un regime di flessibilità che consenta il trasferimento di quote di emissione tra Stati membri e nel corso del tempo. Propone inoltre di introdurre nuove flessibilità che permettano al settore che rientra nella condivisione degli sforzi di pervenire a determinati compromessi con i settori coperti dal sistema ETS e con il settore LULUCF.
2.7Il pacchetto Pronti per il 55 % proposto tratta anche le questioni del monitoraggio e della comunicazione in materia di gas serra, comprese le regole di contabilizzazione delle emissioni derivanti dall'uso del suolo e dalla silvicoltura.
3.Osservazioni particolari
3.1La Commissione tiene giustamente conto, nella sua proposta, dei principi di equità e di efficacia in termini di costi. Il CESE concorda con l'idea che, per assicurare il rispetto di entrambi questi principi, sia necessario prendere in considerazione le differenze esistenti tra gli Stati membri, in modo da tenere conto tanto delle loro caratteristiche specifiche e dei punti di partenza diversi, quanto del loro potenziale economico in termini di riduzione delle emissioni.
3.2Il CESE sottolinea che, nel tenere conto degli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni e delle modalità per conseguirli in modo equo ed efficiente in termini di costi, le sovvenzioni statali esistenti per la produzione e il consumo di energia fossile dovrebbero essere gradualmente eliminate in modo ponderato.
3.3Il CESE avverte tuttavia che l'approccio proposto considera l'equità e l'efficacia in termini di costi come due aspetti separati. Per ottenere il risultato migliore a livello dell'UE assicurando – secondo criteri di equità – una reale efficacia in termini di costi, idealmente i calcoli dovrebbero coprire globalmente entrambi gli aspetti in tutti gli Stati membri.
3.4Per quanto riguarda l'uso del suolo e la silvicoltura – un tema che dovrebbe formare oggetto di una proposta separata, ma con una certa pertinenza anche per altri settori –, la Commissione propone che in ciascuno Stato membro le emissioni e gli assorbimenti, calcolati secondo le regole di contabilizzazione, debbano risultare in pareggio. Con l'inclusione dei pozzi di assorbimento del carbonio nell'obiettivo UE di riduzione dei gas serra entro il 2030, gli assorbimenti netti di gas serra nel settore LULUCF verrebbero portati a 310 milioni di tonnellate. Pur ritenendo necessario aumentare il livello di ambizione, il CESE fa rilevare che gli assorbimenti di carbonio non dovrebbero essere considerati un meccanismo per compensare le riduzioni delle emissioni di altri settori.
3.5Il CESE ritiene che si debba adottare un sistema efficiente e trasparente per monitorare i risultati di tali flessibilità. Pertanto, l'attuale quadro di monitoraggio che opera attraverso il registro istituito dal regolamento delegato (UE) 2019/1124 della Commissione dovrebbe essere rafforzato per garantire che i dati sulle operazioni, compreso il ricorso alle flessibilità, siano pienamente accessibili al pubblico
.
3.6Per quanto riguarda gli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni, il CESE incoraggia la Commissione ad esaminare quali caratteristiche degli Stati membri, che non siano soltanto il PIL pro capite, debbano essere prese in considerazione nel fissare tali obiettivi (ad esempio l'intensità di carbonio o la vulnerabilità di talune regioni), anche ai fini del sostegno fornito dal dispositivo dell'UE per la ripresa e la resilienza.
Bruxelles, 8 dicembre 2021
Christa SCHWENG
Presidente del Comitato economico e sociale europeo
_____________