TEN/851
Il ruolo dei servizi di interesse generale (SIG) per la competitività,
la coesione sociale e la democrazia nell'Unione europea
PARERE
Sezione Trasporti, energia, infrastrutture e società dell'informazione
Il ruolo dei servizi di interesse generale (SIG) per la competitività,
la coesione sociale e la democrazia nell'Unione europea
(parere d'iniziativa)
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E-mail di contatto
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ten@eesc.europa.eu
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Amministratrice
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Aleksandra SARMAN-GRILC
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Data del documento
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26/6/2025
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Relatore: Thomas KATTNIG
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Consigliere
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Barbara SAK (per il relatore)
Valeria RONZITTI (per il I gruppo)
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Decisione dell'Assemblea plenaria
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25/2/2025
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Base regolamentare
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Articolo 52, paragrafo 2, del Regolamento interno
Parere d'iniziativa
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Sezione competente
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Trasporti, energia, infrastrutture e società dell'informazione
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Adozione in sezione
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24/6/2025
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Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)
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57/0/0
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Adozione in sessione plenaria
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D/M/YYYY
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Sessione plenaria n.
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…
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Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)
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…/…/…
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1.Conclusioni e raccomandazioni
1.1Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) chiede che il ruolo olistico dei servizi di interesse generale (SIG) nell'ambito del modello sociale europeo sia maggiormente riconosciuto e che il potenziale impatto di questi servizi sulla competitività sostenibile, sulla coesione sociale, economica e territoriale e sulla democrazia sia rafforzato.
1.2Il CESE chiede un approccio olistico alle politiche in materia di SIG anziché l'attuale approccio settoriale applicato nell'ambito delle politiche dell'UE, in considerazione del ruolo centrale di SIG moderni nella promozione della prosperità e della competitività sostenibili. In quest'ottica, il CESE invita la Commissione ad agire dando un seguito concreto alla relazione Letta, sotto forma di un piano d'azione per i servizi di interesse generale.
1.3Il CESE invita gli Stati membri a garantire un accesso universale e paritario a servizi di base di alta qualità e a prezzi abbordabili. Si tratta di una questione di giustizia sociale, in quanto i SIG sono forniti a un prezzo che non dipende dal potere d'acquisto degli utenti. I SIG e le infrastrutture di fornitura necessarie per garantire la loro fornitura universale svolgono un ruolo centrale nell'economia e nel benessere dell'UE, poiché fungono da pilastro della fiducia dei cittadini nello Stato e nella società, e contribuiscono in tal modo alla coesione. Tale obiettivo deve essere raggiunto attuando riforme finanziarie e normative. Il finanziamento dei servizi di interesse generale non costituisce una spesa per consumi, ma un investimento nel futuro. I SIG devono poter contare su finanziamenti adeguati e stabili in quanto rappresentano un vettore fondamentale della politica di coesione nonché della strategia a lungo termine in materia di sicurezza e preparazione.
1.4Il CESE osserva che i paesi dotati di una politica in materia di investimenti infrastrutturali e con costi di servizio adeguatamente finanziati per la fornitura di servizi pubblici di qualità consentono ai loro cittadini e alle loro imprese di spendere meno per i costi "operativi" / per il "costo della vita". Il CESE ritiene pertanto necessario migliorare e finanziare adeguatamente i SIG e allinearli maggiormente alle esigenze dei cittadini, al fine di aumentare la soddisfazione e la fiducia nella democrazia.
1.5Occorre garantire un equilibrio a livello regionale quando si mobilitano investimenti nei servizi pubblici. In tal senso, gli investimenti pubblici, specialmente in connessione con il Fondo di coesione, meritano particolare attenzione nell'attuazione delle regole di bilancio, dato il loro contributo alla convergenza e alla resilienza a lungo termine.
1.6In sede di revisione della direttiva sugli appalti pubblici, la riforma dovrebbe incentrarsi principalmente sulla semplificazione e su un chiaro passaggio da un approccio puramente basato sui prezzi a un sistema basato su un adeguato rapporto qualità/prezzo, e dovrebbe nel contempo incentivare criteri sociali e di sostenibilità fondati sui pertinenti obiettivi dell'UE, come pure un migliore accesso agli appalti pubblici per le PMI, ai fini di un'economia dell'UE più sostenibile e inclusiva.
1.7Le reti digitali sono ormai parte integrante dei SIG e sono indispensabili per la partecipazione sociale e lo sviluppo economico. In linea con la relazione sullo stato del decennio digitale 2025, occorrerebbe riformare le infrastrutture digitali dello Stato al fine di ridurre la dipendenza dai fornitori di servizi di paesi terzi, rafforzando nel contempo la sovranità e la sicurezza dell'UE, specie negli ambiti della connettività e della fornitura di servizi pubblici.
1.8L'accessibilità universale e il radicamento territoriale dei SIG riflettono la necessaria sussidiarietà della loro fornitura, che consente la codeterminazione e il controllo democratico da parte dei cittadini.
1.9Il CESE chiede di adottare un approccio olistico alle politiche in materia di SIG, anziché l'attuale approccio settoriale delle politiche dell'UE. In quest'ottica, il CESE invita la Commissione a dare un seguito concreto alla relazione Letta sotto forma di un piano d'azione per i SIG che riconosca il ruolo centrale di SIG moderni nel contesto della promozione della prosperità e della competitività sostenibili.
1.10Considerando l'ampio ruolo che ricoprono tali servizi, un approccio fondato sulla ricerca e su dati affidabili deve valutare il potenziale e l'importanza trasversali dei SIG in numerosi settori di attività economica. Tale aspetto richiede inoltre un monitoraggio regolare sulla base di statistiche che evidenzino l'importanza fondamentale della funzione strutturale dei SIG per garantire transizioni sostenibili nell'attuale epoca di multicrisi.
2.Contesto
2.1I servizi di interesse generale (SIG), come l'assistenza sanitaria, l'assistenza agli anziani e all'infanzia, l'istruzione, i servizi sociali, l'energia, l'acqua e i trasporti pubblici, sono una pietra angolare della competitività, del modello sociale europeo e della partecipazione democratica in Europa. La loro importanza va ben oltre i meri servizi tecnici: i SIG servono il bene comune, promuovono l'inclusione sociale, rafforzano la fiducia nelle istituzioni statali e sostengono la preparazione e la resilienza sociale, in particolare in tempi di crisi multiple.
2.2La Commissione dovrebbe riconoscere il ruolo centrale dei SIG moderni nel suo nuovo piano per la prosperità e la competitività sostenibili, anche attraverso la bussola per la competitività e il patto per l'industria pulita.
2.3I SIG svolgono un ruolo significativo nell'economia europea. Nel 2021 i servizi di interesse generale e i servizi pubblici hanno generato un valore aggiunto di 3 721 miliardi di EUR in tutta l'UE-27, pari al 28,4 % del valore aggiunto totale nell'UE-27. Allo stesso tempo, hanno impiegato il 31,1 % della forza lavoro dell'UE-27 (65,2 milioni di persone in tutta l'UE-27) e hanno rappresentato il 19,7 % (632,6 miliardi di EUR) di tutti gli investimenti effettuati nell'UE-27 nel 2021.
2.4La Commissione definisce tre categorie di SIG: economici, non economici e sociali:
·i servizi di interesse economico generale, che sono servizi di base forniti dietro pagamento e sono soggetti alle norme europee in materia di concorrenza e mercato unico. Tuttavia, sono possibili deroghe a tali norme qualora sia necessario per garantire l'accesso dei cittadini ai servizi di base;
·i servizi non economici, quali i regimi previdenziali, che non sono soggetti a una normativa europea specifica, né alle norme sul mercato unico e sulla concorrenza;
·i servizi sociali di interesse generale, che sono quelli che rispondono alle esigenze dei cittadini vulnerabili e si fondano sui principi di solidarietà e accesso paritario. Possono essere di natura economica o non economica.
2.5Servizi pubblici e servizi di interesse generale di alta qualità e accessibili, anche a livello economico, non sono solo essenziali, sono anche uno strumento utile a vantaggio dei cittadini, delle imprese e dei governi, come è emerso durante la crisi della COVID-19 e della crisi energetica provocata dalla guerra di aggressione russa contro l'Ucraina. Tuttavia, senza le organizzazioni della società civile e le reti strutturate dell'economia sociale, sarebbe stato impossibile superare tali crisi.
2.6I fornitori di servizi pubblici e le persone che lavorano nell'ambito dei SIG svolgono attività fondamentali e mettono a disposizione competenze essenziali. La loro capacità di reagire per prevenire il degrado ambientale e affrontare positivamente le sfide climatiche, il loro margine di manovra e la loro reattività nell'agire per il bene comune, a vantaggio della comunità anziché del valore per gli azionisti, e le soluzioni su misura che apportano al contesto locale li rendono parte "essenziale" dei SIG.
2.7Il disinvestimento nei servizi pubblici e nei servizi collettivi ha conseguenze a lungo termine che sono più costose da risolvere in seguito. Il benessere delle generazioni future si basa sulla sicurezza a lungo termine, su servizi pubblici solidi e su servizi di interesse generale – compresi i SIG non economici – in tutti i settori di attività economica. Poiché tutti questi servizi sono pertinenti e rilevanti per il concetto di preparazione, gli sforzi per affrontare le attuali questioni di sicurezza e difesa non devono andare a scapito dei servizi di coesione sociale, dell'istruzione e del benessere umano.
2.8Nella sua relazione sul futuro della competitività europea, Draghi sottolinea l'importanza dei servizi di interesse generale (SIG) per l'innovazione, la crescita sostenibile, la sicurezza economica e la preparazione dell'UE in diversi settori quali l'approvvigionamento energetico, le infrastrutture e l'istruzione e la formazione. Le competenze e le conoscenze dei lavoratori sono particolarmente importanti per garantire una competitività duratura. Nel frattempo la relazione Letta chiede un piano d'azione per i SIG, per cui occorrono finanziamenti stabili.
2.9L'accesso ai SIG fa parte dei diritti fondamentali e del pilastro europeo dei diritti sociali. Mentre il principio 20 di tale pilastro fa espressamente riferimento ai SIG "essenziali", altri principi riguardano importanti settori dei servizi di interesse generale, quali l'istruzione, l'alloggio e l'assistenza alle persone senza dimora, l'assistenza all'infanzia e l'assistenza a lungo termine, l'inclusione delle persone con disabilità e l'assistenza sanitaria. I SIG fanno parte dei valori comuni europei ai sensi dell'articolo 14 del TFUE, enunciati nel protocollo n. 26 sui servizi di interesse generale allegato al TUE e al TFUE, nonché nell'articolo 36 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.
2.10Dalle indagini sulla soddisfazione dei cittadini riguardo ai servizi di interesse generale emerge che, in media, solo il 54 % di loro è soddisfatto dei propri SIG. I risultati variano notevolmente da uno Stato membro all'altro. La percentuale di persone che affermano che nel loro paese la fornitura di servizi pubblici è buona è pari al 94 % in Lussemburgo, all'86 % nei Paesi Bassi e al 78 % in Austria, mentre a esprimere insoddisfazione per i propri servizi pubblici sono rispettivamente il 70 %, il 63 % e il 58 % delle persone in Grecia, Italia e Portogallo. I paesi dotati di una politica in materia di investimenti infrastrutturali e con costi di servizio adeguatamente finanziati per la fornitura di servizi pubblici di qualità consentono ai loro cittadini e alle loro imprese di spendere meno per i costi "operativi" / per il "costo della vita".
2.11I SIG sono all'avanguardia per quanto riguarda il mercato unico circolare. Tuttavia, il riciclaggio spesso non è disciplinato da norme uniformi e di conseguenza i prodotti riciclati risultano più costosi di quelli primari. I produttori devono pertanto essere incentivati a utilizzare materiali secondari. Norme e standard tecnici armonizzati dovrebbero rendere i prodotti riciclabili fin dalla progettazione.
3.Osservazioni generali
3.1Grazie ai servizi di interesse generale, che costituiscono un pilastro dello sviluppo economico, la competitività dell'Europa beneficia di un forte sostegno strutturale, in quanto i SIG garantiscono che non solo i cittadini, ma tutte le imprese, le organizzazioni e gli enti pubblici abbiano accesso ai servizi essenziali necessari non soltanto per la coesione sociale, territoriale ed economica ma anche per il funzionamento dell'economia europea nel suo complesso.
3.2I SIG di alta qualità per tutti sono un elemento chiave del modello sociale europeo e hanno anche un impatto sulla democrazia e sull'atteggiamento dei cittadini nei confronti delle autorità e dei governi. Il CESE ritiene che gli Stati membri abbiano bisogno di flessibilità e autonomia per organizzare i servizi pubblici in base alle loro esigenze e tradizioni, garantendo al contempo standard elevati, quali l'accesso universale (sociale, fisico e territoriale), la continuità, l'affidabilità, la sicurezza, l'accessibilità economica, la responsabilità, l'adattabilità e la reattività, nonché la sostenibilità a lungo termine.
3.3L'accesso e il radicamento locale dimostrano quanto siano importanti i servizi di interesse generale per consentire la partecipazione, la codeterminazione e il controllo democratico, nonché per rafforzare la fiducia nelle istituzioni. Garantire un accesso equo a servizi di base a prezzi abbordabili per tutti è fondamentale sia per la giustizia sociale che per la coesione sociale, in quanto i SIG sono forniti a un prezzo indipendente dal potere d'acquisto degli utenti. Come evidenziato nel parere TEN/772, la creazione condivisa di SIG è un modo estremamente efficace per stimolare la democrazia partecipativa e rafforzare l'integrazione europea.
3.4Trattandosi di uno dei SIG principali, l'accesso ad alloggi sicuri, adeguati e accessibili, anche sul piano economico, costituisce un diritto umano essenziale, un aspetto fondamentale del benessere e, di fatto, un prerequisito per tutti gli altri servizi di interesse (economico) generale. L'ubicazione degli alloggi è fondamentale per la cittadinanza e le relazioni sociali.
3.5In linea con la relazione sullo stato del decennio digitale 2025, occorrerebbe riformare le infrastrutture digitali dello Stato al fine di ridurre la dipendenza dai fornitori di servizi di paesi terzi, rafforzando nel contempo la sovranità e la sicurezza dell'UE, specie negli ambiti della connettività e della fornitura di servizi pubblici. I servizi online migliorano inoltre la partecipazione delle persone e dei gruppi sociali difficili da raggiungere. Il giornalismo indipendente adeguatamente finanziato, considerato come infrastruttura essenziale per la democrazia, insieme alla diffusione e alla discussione di informazioni adeguatamente monitorate e regolamentate, consente il dialogo e può prevenire l'estremismo antidemocratico. Il CESE è convinto che una società democratica debba assolutamente riprendere il controllo delle infrastrutture e dei servizi necessari per la circolazione delle informazioni, come avveniva in passato per le infrastrutture di comunicazione.
3.6La fornitura di SIG svolge un ruolo centrale nell'espansione delle infrastrutture digitali al fine di fornire a tutti i cittadini parità di accesso alle reti e ai servizi digitali. In particolare, nelle regioni rurali, scarsamente popolate o economicamente deboli, come le isole, tale espansione è spesso realizzata da enti pubblici o operatori dell'economia sociale, poiché il mercato da solo non investe in misura sufficiente. Le infrastrutture digitali sono un prerequisito per molti altri SIG, come la sanità elettronica, l'istruzione online e l'amministrazione digitale, di fondamentale importanza anche per l'agricoltura e tutti gli operatori economici. Le reti digitali sono pertanto parte integrante dei servizi pubblici di interesse generale e sono indispensabili per la partecipazione sociale e per lo sviluppo economico.
3.7Il CESE chiede di adottare un approccio olistico alle politiche in materia di SIG, anziché l'attuale approccio settoriale delle politiche dell'UE. In quest'ottica, il CESE invita la Commissione a dare un seguito concreto alla relazione Letta conformemente al modello del piano d'azione per l'economia sociale e a elaborare un piano d'azione sui SIG nel contesto della prossima revisione del piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali, prestando tra l'altro particolare attenzione all'attuazione del principio 20 del pilastro europeo e all'applicazione del concetto di "libertà di restare".
3.8La relazione faro di Eurofound del 2019 sulla qualità della vita e dei servizi pubblici evidenzia il collegamento positivo tra i servizi pubblici e la fiducia e sottolinea anche il valore della partecipazione pubblica alla co-progettazione dei servizi. La relazione sottolinea le persistenti disuguaglianze tra paesi e gruppi sociali differenti. Vi sono notevoli lacune nella fornitura di servizi, oltre a diversi ostacoli per potervi effettivamente accedere. Anche se i risultati descrivono un quadro disomogeneo per quanto concerne la qualità dei servizi, essi danno anche una serie di indicazioni su come offrire un sostegno più soddisfacente. Eurofound sottolinea che migliorare la fornitura di servizi pubblici di qualità è essenziale per conseguire gli obiettivi del pilastro europeo dei diritti sociali.
3.9Oltre allo sviluppo economico, i fornitori di SIG dovrebbero puntare a conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) quando organizzano la fornitura di SIG, ad esempio l'eliminazione della povertà garantendo l'accessibilità, anche dal punto di vista economico; l'uguaglianza di genere; l'accesso a energia, acqua e servizi igienico-sanitari a prezzi abbordabili, affidabili e sostenibili per tutti; nonché il lavoro dignitoso (compreso il dovere di diligenza nella catena di approvvigionamento). Questi OSS hanno una dimensione di giustizia sociale che incide sulla coesione, il che a sua volta ha effetti positivi sulla democrazia.
3.10Quando i livelli di soddisfazione sono bassi, è molto probabile che il disinvestimento nei SIG dovuto alle politiche di austerità, l'aumento del costo dei servizi dovuto alla logica di mercato e gli investimenti insufficienti siano all'origine di tale insoddisfazione. I dati dell'Eurobarometro standard 101 (primavera 2024), unitamente all'indagine Eurofound del 2024 sulla qualità della vita, confermano che 12 Stati membri dell'UE con tassi più elevati di soddisfazione per la vita e la democrazia registrano un elevato grado di soddisfazione anche per quanto riguarda la fornitura di servizi pubblici. Il CESE ritiene pertanto necessario migliorare e finanziare adeguatamente i SIG e allinearli maggiormente alle esigenze dei cittadini, al fine di aumentare la soddisfazione e la fiducia nella democrazia.
3.11La strategia della Commissione volta a promuovere l'industria pulita e l'economia circolare risulta evidente nel patto per l'industria pulita e nell'atto legislativo sull'economia circolare. Si tratta dell'inizio di un processo che sottolinea l'importanza dei servizi di interesse generale per la strategia economica nel suo complesso e per la pianificazione e la spesa per i SIG in particolare.
3.12Il CESE ritiene che sarebbe opportuno introdurre un'analisi continua delle buone pratiche in materia di decarbonizzazione a livello dell'UE. È inoltre necessario adottare un approccio basato sulla ricerca volto a valutare il ruolo e l'importanza dei SIG per disporre di dati sul contributo apportato dai fornitori di SIG alla competitività sostenibile dell'UE. Tale aspetto potrebbe anche essere monitorato periodicamente, ad esempio attraverso un quadro di valutazione di Eurostat.
3.13Come sottolineato dal CESE in precedenti pareri, i SIG devono essere inclusivi, competitivi, di alta qualità ed economicamente accessibili. Tale obiettivo deve essere raggiunto attuando riforme finanziarie e normative. Il finanziamento dei servizi di interesse generale non costituisce una spesa per consumi, ma un investimento nel futuro. Al fine di garantire investimenti sostenibili nei SIG, questi ultimi dovrebbero essere considerati prioritari e salvaguardati nei quadri di governance economica dell'UE, riconoscendone il ruolo strategico per la coesione sociale e la competitività a lungo termine. Come dimostra l'attuale esempio di esenzione della spesa per la difesa, è possibile concedere tali deroghe e ciò non ha nulla a che vedere con i limiti di bilancio, bensì con la volontà politica. Poiché i SIG devono essere sia parte di una politica di difesa olistica sia, indipendentemente da ciò, un investimento urgentemente necessario per garantire la competitività e la democrazia, una simile eccezione deve essere possibile anche in questo caso e attuata tempestivamente.
3.14È essenziale che strumenti come il Fondo di coesione e il Fondo per una transizione giusta siano rafforzati e garantiti a lungo termine, in quanto possono contribuire a dare impulso alla transizione verde e a rafforzare i SIG. La spesa del Fondo di coesione si è limitata ad affrontare le disparità regionali. Ciò che occorre è una politica di coesione a più ampio raggio che affronti le disuguaglianze sociali e promuova un senso di appartenenza europea. La spesa del Fondo di coesione deve essere aumentata e non ridotta. Se l'aumento della spesa militare andrà a scapito della politica di coesione, l'Europa non sarà rafforzata. L'UE potrebbe contrarre prestiti congiunti, come ha fatto durante la pandemia. Inoltre, la spesa per la coesione sociale e regionale dovrebbe essere erogata con una flessibilità almeno pari a quella accordata a settori strategici come la difesa, riconoscendone il ruolo essenziale nel garantire la stabilità economica e sociale dell'UE. Il Comitato raccomanda di applicare tale norma di salvaguardia nell'ambito di un approccio più ampio alle misure di sicurezza e di difesa, oltre che ai SIG, al fine di dare priorità a investimenti pubblici orientati alla crescita e di evitare scelte di compromesso tra spesa per la difesa e spesa sociale.
3.15Le libertà previste dal mercato unico e il diritto della concorrenza, in particolare la normativa in materia di aiuti di Stato e di appalti pubblici, limitano la libertà di organizzazione e finanziamento dei SI(E)G. Le norme speciali previste dal pacchetto SIEG richiedono una revisione approfondita. Occorre stabilire chiaramente quali SIG debbano essere esclusi dalla normativa in materia di aiuti di Stato. Per determinati SIEG come gli alloggi, l'assistenza sanitaria o i servizi sociali, il CESE propone inoltre di prevedere un'intensità degli aiuti più elevata e scadenze più lunghe per la compensazione della prestazione dei servizi. Al fine di promuovere il valore aggiunto regionale ed europeo, sarebbe opportuno garantire e ampliare le aggiudicazioni dirette aumentando le soglie previste. In sede di revisione della direttiva sugli appalti pubblici, la riforma dovrebbe incentrarsi principalmente sulla semplificazione e sull'ulteriore incentivazione di criteri sociali e di sostenibilità fondati sui pertinenti obiettivi dell'UE, nonché su un migliore accesso agli appalti pubblici per le PMI, ai fini di un'economia dell'UE più sostenibile e inclusiva. Si dovrebbe pertanto evitare l'adozione di un approccio basato esclusivamente sui prezzi e privilegiare invece un sistema fondato su un adeguato rapporto qualità/prezzo. Analogamente, le catene di subappalto dovrebbero essere ridotte e dovrebbe essere imposta la responsabilità generale del contraente, armonizzando in tal modo elementi importanti a livello dell'UE. Inoltre, la durata degli appalti in materia di servizi sociali, limitata a tre anni, dovrebbe potere essere prorogata per garantire stabilità di pianificazione sia ai fornitori che ai clienti, e dovrebbero essere consentiti, entro una certa soglia anche sistemi pubblici interni.
3.16Oltre alla questione del finanziamento dei SIG, è altresì fondamentale garantire la disponibilità della manodopera qualificata necessaria e formare o riqualificare un numero sufficiente di persone. A tal fine occorre altresì prevedere la creazione di posti di lavoro produttivi e di qualità, sostenuti da un dialogo sociale efficace, da una retribuzione equa e da buone condizioni di lavoro per i lavoratori dei settori dei SIG e non solo.
3.17Visti i vincoli di bilancio cui devono far fronte molti Stati membri, vi è il rischio che problemi di bilancio e competitività facciano velo alla nostra riflessione in merito a considerazioni più importanti come la democrazia, i diritti umani e la qualità della vita. Le discussioni sul futuro dei SIG non dovrebbero limitarsi alla loro mera "finanziarizzazione". Vi è il rischio di ritrovarsi con un sistema di SIG a due livelli, in cui la qualità dei servizi di base peggiori e i cittadini debbano ricorrere al pagamento per ricevere servizi più rapidi e di migliore qualità. Questa logica di mercato è giustificabile nel contesto dei servizi privati non essenziali che non costituiscono SIG. È importante fare in modo che essa non venga applicata ai servizi pubblici, che soddisfano le esigenze di base della popolazione e garantiscono la coesione sociale e territoriale.
3.18Occorre promuovere una più ampia comprensione del ruolo chiave dei SIG nel compensare le disparità di reddito e di ricchezza e nel rafforzare la democrazia. Per incoraggiare una partecipazione costruttiva, i fornitori di servizi pubblici, i lavoratori e gli utenti devono comprendere i rispettivi punti di vista. Una maggiore promozione dei SIG potrebbe rafforzare il coinvolgimento e l'impegno dei lavoratori, al pari di un maggiore riconoscimento dell'importanza di tali servizi per la società e per la sua coesione. Mettere in evidenza l'attività dei lavoratori dei SIG in un dialogo tra i cittadini e i lavoratori del settore potrebbe promuovere un maggiore rispetto per i servizi collettivi e una più forte dedizione da parte di questi stessi lavoratori. Le politiche delle "porte aperte", le visite scolastiche e le campagne pubblicitarie hanno prodotto risultati positivi nel settore dei servizi comunali.
3.19Quanto più i cittadini sono coinvolti nell'adozione di decisioni riguardanti i loro servizi collettivi e i loro servizi pubblici, tanto meglio sarà per una vera democrazia partecipativa nonché per la futura accettazione da parte dei cittadini e la loro disponibilità a farsi equamente carico della loro quota di contributi finanziari (ad esempio attraverso tasse o tariffe per i servizi) al fine di ottenere il servizio.
3.20Il CESE è fermamente convinto che gli investimenti nell'istruzione e nella ricerca siano essenziali affinché l'Europa conservi la propria potenza economica, affrontando nel contempo i cambiamenti demografici (carenza di manodopera e di competenze), i progressi tecnologici e le sfide climatiche. Ciò significa investire nei servizi di interesse generale, nei sistemi di istruzione pubblica, nell'istruzione superiore e nella ricerca e innovazione (ad esempio Orizzonte Europa), al fine di garantire la nostra competitività e il nostro benessere futuri.
Bruxelles, 24 giugno 2025
La presidente della sezione Trasporti, energia, infrastrutture e società dell'informazione
Baiba MILTOVIČA
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