NAT/903
L'UE e l'Agenda 2030: rafforzare l'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile
PARERE
Sezione Agricoltura, sviluppo rurale e ambiente
L'UE e l'Agenda 2030: rafforzare l'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile
(parere esplorativo richiesto dalla presidenza spagnola)
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E-mail di contatto
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NAT@eesc.europa.eu
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Amministratrice
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Judit CARRERAS GARCIA
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Data del documento
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12/10/2023
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Relatrice: Maria NIKOLOPOULOU
Correlatrice: Antje GERSTEIN
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Consultazione
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Presidenza spagnola del Consiglio, 14/04/2023
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Base giuridica
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Articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea
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Sezione competente
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Agricoltura, sviluppo rurale e ambiente
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Adozione in sezione
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02/10/2023
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Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)
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46/1/2
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Adozione in sessione plenaria
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DD/MM/YYYY
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Sessione plenaria n.
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…
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Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)
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…/…/…
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1.Conclusioni e raccomandazioni
1.1L'edizione speciale della Relazione del Segretario generale delle Nazioni Unite sullo stato di avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) rivela che, a metà del loro percorso di attuazione, molti OSS sono in ritardo a livello globale
, una constatazione, questa, allarmante. Secondo la relazione, da una valutazione preliminare dei circa 140 obiettivi provvisti di dati, emerge che solo il 12 % circa di tali obiettivi è sulla buona strada; quasi la metà, invece, pur mostrando dei progressi, è moderatamente o gravemente in ritardo e circa il 30 % non ha registrato alcun movimento o ha addirittura subito una regressione rispetto allo scenario di riferimento del 2015.
1.2Il CESE ribadisce che, sebbene la Commissione europea consideri gli OSS una parte fondamentale degli orientamenti politici, l'UE ha bisogno di una strategia integrata e completa, dotata di obiettivi e piani ambiziosi a lungo termine, al fine di accelerare i progressi degli OSS a livello europeo e globale. Invece di affrontare gli obiettivi separatamente, l'UE dovrebbe adottare un approccio olistico per ridurre la complessità delle sue politiche e dei suoi strumenti in materia di sviluppo sostenibile.
1.3Il CESE sottolinea che la Commissione deve assumere un impegno politico a lungo termine che vada oltre il mandato in corso. Essa deve impegnarsi a coinvolgere le parti interessate in una fase precoce di concezione e definizione dell'agenda, a garantire che le altre istituzioni siano rappresentate e a fornire risorse adeguate per assicurare la partecipazione significativa e inclusiva delle organizzazioni della società civile. Gli OSS devono costituire un impegno a lungo termine anche oltre il 2030.
1.4Il CESE sottolinea la necessità di coinvolgere la società civile, i settori pubblico e privato, il mondo accademico e le associazioni di giovani e di donne nell'attuazione degli OSS. Alla luce dei risultati positivi conseguiti di recente dal Comitato in quanto facilitatore della riflessione sul punto di vista delle organizzazioni della società civile nell'ambito della revisione volontaria dell'UE sugli OSS, il CESE esorta la Commissione a costruire insieme uno spazio di incontro per un dialogo regolare e strutturato con la società civile, con la partecipazione di imprese, sindacati e organizzazioni della società civile che operano sul campo.
1.5Il CESE ritiene che tra gli altri fattori chiave per accelerare l'attuazione degli OSS figurino l'accettazione da parte della società attraverso una condivisione proporzionata dei costi e dei benefici della transizione, una strategia di comunicazione proattiva contro l'agenda anti-2030, ulteriori investimenti e l'allineamento degli OSS al semestre europeo, il multilateralismo e la creazione di una diplomazia forte del Green Deal o degli OSS. I costi della transizione non dovrebbero essere insostenibili per le imprese, i lavoratori o il resto della società.
2.Stato di avanzamento secondo la Commissione europea
2.1La Commissione ritiene che gli OSS costituiscano una parte fondamentale degli orientamenti politici stabiliti dalla Presidente Ursula von der Leyen e dei propri piani di lavoro annuali
. La Commissione segue un "approccio esteso a tutta l'amministrazione" nell'attuazione degli OSS e assegna loro una posizione prioritaria nella legislazione, nelle politiche e nei finanziamenti dell'UE,.
2.2Nel luglio 2023 la Commissione ha presentato la sua prima revisione volontaria dell'UE, ribadendo l'impegno dell'Unione a favore dell'Agenda 2030 e dando così riscontro al contributo della società civile. La revisione fa il punto sui progressi compiuti dall'UE nell'attuazione degli OSS a livello sia interno che esterno
.
2.3L'ultima edizione (2023) della relazione Eurostat, Sustainable development in the European Union - Monitoring report on progress towards the SDGs in an EU context [Lo sviluppo sostenibile nell'Unione europea - Relazione di monitoraggio dei progressi verso la realizzazione degli OSS nel contesto dell'UE] evidenzia i progressi compiuti dall'UE dal 2015. Mentre la maggior parte dei settori ha compiuto progressi moderati, notevoli passi avanti sono stati registrati verso tre obiettivi specifici. Ciononostante, il ritmo dei progressi ha subito un rallentamento, e addirittura una regressione, a partire dal 2020, in alcuni settori a causa di crisi molteplici, tra cui la pandemia di COVID-19, l'emergenza climatica e la guerra in Ucraina. Mentre gli effetti della crisi COVID-19 sono già visibili nei dati, gli effetti della guerra in Ucraina si possono analizzare solo nel breve termine. Nel complesso, sono stati compiuti progressi significativi verso alcuni obiettivi socioeconomici e ulteriori sforzi sono necessari per garantire la tutela dell'ambiente e l'uso sostenibile delle risorse.
Maggiori progressi sono necessari per gli OSS 13, 15 e 17
2.4Quanto all'azione per il clima (OSS 13), sebbene si stimi che le emissioni nette di gas a effetto serra siano già diminuite del 30 %, maggiori sforzi sono necessari, rispetto agli ultimi anni, per raggiungere l'ambizioso obiettivo del 55 % entro il 2030.
2.5Lievi miglioramenti si riscontrano in termini di vita sulla terra (OSS 15), e maggiori sforzi si rendono necessari per invertire il degrado del suolo e della biodiversità. I processi di produzione nell'UE devono essere rivisti, migliorati e innovati con maggiore coerenza e i modelli di consumo devono essere orientati verso soluzioni realmente sostenibili a tutti i livelli delle catene di approvvigionamento europee e mondiali.
2.6I progressi in materia di partenariati per gli obiettivi (OSS 17) sono stati moderatamente negativi, e solo in due settori si sono registrati miglioramenti, vale a dire nelle importazioni dai paesi in via di sviluppo e nella quota di famiglie con Internet ad alta velocità. Secondo l'OCSE, la quota assegnata all'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) è insufficiente nella maggior parte dei paesi dell'UE, che non hanno mostrato di avanzare verso l'obiettivo di uno 0,7 % del reddito nazionale lordo (RNL) costituito da APS entro il 2030.
2.7Secondo la relazione speciale della Corte dei conti europea sugli obiettivi dell'UE in materia di energia e di clima, vi sono scarsi segnali ad indicare che gli obiettivi ambiziosi dell'UE si tradurranno in azioni sufficienti per conseguire gli obiettivi fissati per il 2030 nel contesto del Green Deal europeo, del pacchetto "Pronti per il 55 %" e di REPowerEU.
Progressi nell'attuazione degli altri OSS
2.8Nell'UE sono stati compiuti progressi significativi al fine di garantire un lavoro dignitoso e la crescita economica (OSS 8). L'Unione ha registrato un tasso di occupazione record (74,6 %) nel 2022 ed è sulla buona strada per conseguire l'obiettivo fissato per il 2030. Il tasso di giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo (NEET) ha raggiunto il minimo storico nel 2022, e l'obiettivo del 9 % fissato per il 2030 è a portata di mano. Gli investimenti hanno continuato a crescere in modo significativo nel 2022, registrando un picco del 23,2 % del PIL.
2.9Quanto alla riduzione della povertà (OSS 1), l'UE ha registrato miglioramenti per quel che riguarda tutte le dimensioni della povertà nel periodo fino al 2019, con il conseguente aumento del numero di persone in grado di soddisfare i propri bisogni fondamentali. Dal 2020 in poi il tasso di riduzione della povertà è stato in generale troppo limitato; inoltre il tasso di povertà mostra notevoli differenze da uno Stato membro all'altro, e i bambini e i giovani sono particolarmente colpiti dalla povertà e dall'esclusione sociale.
2.10I progressi in materia di parità di genere (OSS 5) sono stati relativamente positivi. Il divario retributivo di genere si è ridotto e le donne continuano a occupare un numero crescente di posizioni dirigenziali. Tuttavia, sebbene il divario occupazionale di genere si sia ridotto, maggiori progressi si rendono necessari per conseguire l'obiettivo fissato per il 2030. Per contro, gli uomini continuano a perdere terreno rispetto alle donne nell'acquisizione di un diploma di istruzione terziaria.
2.11L'UE ha compiuto notevoli passi avanti in materia di riduzione delle disuguaglianze (OSS 10), offerta di un'istruzione di qualità (OSS 4), contributo alla pace, alla giustizia e al rafforzamento delle istituzioni (OSS 16), promozione della salute e del benessere (OSS 3), nonché dell'industria, dell'innovazione e delle infrastrutture (OSS 9). I progressi compiuti in materia di conseguimento di un consumo e di una produzione responsabili (OSS 12), di città e comunità sostenibili (OSS 11), di vita sott'acqua (OSS 14), di sconfitta della fame (OSS 2) e di accesso all'acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari (OSS 6) sono stati invece moderati. Inoltre, nonostante i progressi, anch'essi moderati, in materia di energia pulita e a prezzi accessibili (OSS 7), i dati recenti non tengono conto delle ricadute della guerra in Ucraina in termini di energia, come previsto nella comunicazione Semestre europeo 2023 - Pacchetto di primavera
.
Gli effetti di ricaduta a livello internazionale
2.12L'UE ha compiuto altresì dei passi avanti nel generare ricadute positive in termini di valore aggiunto lordo (VAL), riducendo nel contempo le sue importazioni nette di materie prime.
2.13Quanto alle politiche future, l'UE deve muoversi con cautela in modo da scongiurare che i suoi approcci politici generino nuove ricadute negative a livello internazionale associate al suo consumo (energia, emissioni, materie prime, prodotti alimentari o beni di consumo, ecc.).
3.La situazione attuale secondo le organizzazioni della società civile
3.1Non deve sorprendere che le organizzazioni della società civile presentino un quadro più critico, dovuto in larga misura al fatto che le loro relazioni contengono anche dati non ufficiali da fonti affidabili come Transparency International, si basano su una gamma più ampia di indicatori e tengono maggior conto dell'impatto dell'UE su altri paesi.
3.2In tale contesto, il CESE osserva che, secondo le organizzazioni della società civile, dopo tre anni di crisi consecutive il conseguimento degli OSS è in grave pericolo. L'ultima Relazione sullo sviluppo sostenibile
e la Relazione del Segretario generale delle Nazioni Unite mettono in evidenza le battute di arresto che queste crisi hanno provocato nel conseguimento degli OSS e nello sviluppo umano a livello globale. Tuttavia, in un contesto di tensioni geopolitiche crescenti e di indebolimento del multilateralismo, va assolutamente riconosciuto l'enorme valore degli OSS e dell'Agenda 2030, in quanto si tratta della tabella di marcia più completa, ambiziosa e universale per il raggiungimento di una prosperità socioeconomica sostenibile entro i limiti del pianeta. La mancata attuazione dei principi degli OSS potrebbe portare a ulteriori crisi, rendendo ancora più importante per l'UE raddoppiare i propri sforzi e utilizzare gli OSS come bussola per una maggiore ambizione interna e un dialogo e una cooperazione più intensi all'esterno.
3.3Numerose relazioni hanno di recente documentato i risultati insufficienti in materia di sviluppo sostenibile in tutto il mondo e in Europa su scala globale. L'edizione speciale della Relazione del Segretario generale delle Nazioni Unite sullo stato di avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) rivela che, a metà del loro percorso di attuazione, molti OSS sono in ritardo a livello globale
, una constatazione, questa, allarmante. Secondo la relazione, da una valutazione preliminare dei circa 140 obiettivi provvisti di dati, emerge che solo il 12 % circa di tali obiettivi è sulla buona strada; quasi la metà, invece, pur mostrando dei progressi, è moderatamente o gravemente in ritardo e circa il 30 % non ha registrato alcun movimento o ha addirittura subito una regressione rispetto allo scenario di riferimento del 2015.
3.4Dalle relazioni della società civile basate sui dati disponibili relativi alle tendenze emerge che, già prima della pandemia, l'UE non era a buon punto nel cammino verso gli OSS nella loro totalità. I progressi, il cui ritmo era già inadeguato, sono in fase di stallo dal 2020. Attualmente l'UE è sulla buona strada per conseguire circa il 66 % degli OSS inclusi nella Relazione sullo sviluppo sostenibile in Europa
, ma i progressi sono limitati per quanto riguarda il 20 % degli indicatori, e nel 13 % dei casi si riscontra addirittura una regressione. L'UE si trova ad affrontare sfide significative in settori quali il consumo e la produzione responsabili, i sistemi alimentari sostenibili, l'azione per il clima e la salute degli ecosistemi terrestri e marini (OSS 2 e OSS 12‑15). In aggiunta a quanto sopra, per l'OSS 9 (industria, innovazione e infrastrutture) si riscontrano divari di prestazione da uno Stato membro all'altro.
3.5Inoltre, negli ultimi due anni sono aumentate le disuguaglianze a livello interno in numerosi Stati membri, come dimostra la mancanza di progressi in varie dimensioni dell'indice "non lasciare indietro nessuno" a livello dell'UE
. Il conseguimento dell'OSS 17 (partenariati per gli obiettivi) in Europa è impegnativo, in parte per il fatto che solo quattro Stati membri dell'UE hanno attuato l'obiettivo di destinare lo 0,7 % del loro RNL all'APS.
3.6Le organizzazioni della società civile hanno inoltre rilevato che alcuni strumenti e politiche dell'UE, come il piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali
e il Green Deal europeo
, non sono adeguatamente allineati agli OSS
. Ribadiscono inoltre l'insufficiente coinvolgimento degli attori della società civile nel monitoraggio e nell'attuazione degli OSS all'interno dell'UE.
4.Le politiche future: fattori chiave per conseguire gli OSS
4.1Il CESE esprime preoccupazione per l'approccio frammentario adottato dalla legislazione dell'UE nei confronti del conseguimento degli OSS. L'Unione e i suoi Stati membri hanno invece bisogno di una strategia integrata e completa per raggiungere gli OSS a livello europeo e globale. Per semplificare le politiche di sviluppo sostenibile e coinvolgere efficacemente i cittadini e i ricercatori, il CESE chiede di adottare una strategia globale con un approccio olistico anziché segmentare gli obiettivi per poi affrontarli separatamente.
4.2Sono necessari obiettivi, calendari e tabelle di marcia per chiarire in che modo l'UE intende conseguire i 17 OSS. L'Unione potrebbe basarsi su un approccio più operativo, come il cosiddetto "approccio delle sei trasformazioni", che ripartisce tutti gli OSS in sei aree da sottoporre a una profonda trasformazione. Ciascuna trasformazione è in linea con l'organizzazione governativa e descrive un cambiamento importante nelle strutture sociali, economiche, politiche e tecnologiche, secondo i principi della circolarità e del "non lasciare indietro nessuno". Questo quadro è stato adattato al contesto europeo
per fornire una narrazione operativa e di facile comunicazione e per contribuire a sviluppare sinergie e affrontare eventuali compromessi tra obiettivi e traguardi. Il CESE ritiene che si tratti di un approccio interessante che merita maggiore attenzione e potrebbe fungere da parametro di riferimento su come rendere operativi gli OSS. È inoltre fondamentale aggiornare l'approccio periodicamente e mantenere gli obiettivi anche dopo il 2030.
4.3Altre politiche a prima vista non direttamente collegate agli OSS possono anch'esse contribuire a stili di vita più sostenibili e, al tempo stesso, di miglior qualità per i cittadini, favorendo così ulteriormente gli OSS. Le politiche in materia di organizzazione temporale delle tabelle di marcia, degli orari di lavoro, delle attività di svago e di altri aspetti della vita dei cittadini, al pari della pianificazione urbana, ad esempio, potrebbero migliorare le prestazioni scolastiche e lavorative, conciliare vita familiare e vita lavorativa, sviluppare un maggior numero di città intelligenti con sistemi di trasporto pubblico adeguati, ecc. Benché questi ambiti politici debbano essere sviluppati e realizzati per lo più a livello regionale e nazionale, essi devono sempre e comunque perseguire gli obiettivi politici dell'UE. Occorre dedicare particolare attenzione alla riduzione degli squilibri territoriali tra città e campagna, in modo da evitare lo spopolamento e l'abbandono delle zone rurali.
4.4Si dovrebbe altresì ricorrere anche alle pratiche e alle procedure di gestione pubblica, in particolare gli appalti, e alle valutazioni dell'impatto normativo per evitare conseguenze indesiderate a livello di politiche nazionali. Gli obiettivi basati sui consumi, le misure in materia di alimentazione e di efficienza energetica e l'innovazione possono contribuire a ridurre gli effetti di ricaduta sulla catena alimentare, la catena dei minerali e altre catene di approvvigionamento. Un pacchetto di politiche di questa portata dovrebbe essere sostenuto da una strategia di comunicazione chiara, da meccanismi di applicazione, ove necessario, e da sistemi di dati completi a livello unionale, nazionale, settoriale e aziendale.
4.5Gli OSS devono assumere una dimensione locale per poter essere raggiunti. Gli attori locali e regionali che si impegnano a creare un nesso tra le loro politiche e gli OSS avranno un ruolo chiave nella riuscita di questa operazione. La localizzazione deve essere sostenuta da meccanismi efficaci di gestione a più livelli. Oltre a integrare gli OSS nei piani di sviluppo locale, bisognerebbe mettere a punto incentivi per incoraggiare i portatori di interessi pubblici e privati a collaborare, innovare e progettare congiuntamente soluzioni attraverso un approccio multisettoriale.
Monitorare sistematicamente il dialogo e creare una solida banca dati
4.6Solidi partenariati multipartecipativi e percorsi basati su dati scientifici dovrebbero essere al centro del processo di elaborazione delle politiche europee. Se si porge un orecchio attento alle idee e ai timori delle imprese, dei sindacati e delle organizzazioni della società civile che operano sul campo e hanno una visione chiara dell'economia e dei bisogni sociali, e se ne tiene conto, si accelera il processo evitando inconvenienti durante l'attuazione delle nuove politiche.
4.7Durante l'elaborazione della revisione volontaria dell'UE, il CESE ha svolto un ruolo chiave nel raccogliere i punti di vista delle organizzazioni della società civile, che sono stati poi inseriti nel documento finale. Alla luce della loro proficua collaborazione nello svolgimento di questo compito, il CESE esorta la Commissione a costruire insieme uno spazio di incontro per coinvolgere in modo strutturale la società civile nell'attuazione degli OSS. A tal fine, è importante poter contare sull'impegno politico a lungo termine della Commissione, che deve andare oltre il mandato in corso, coinvolgere le parti interessate in una fase precoce della concezione e della definizione dell'agenda, assicurare la presenza di altre istituzioni e risorse adeguate per garantire una partecipazione significativa e inclusiva delle organizzazioni della società civile. Sarebbe inoltre utile instaurare una cooperazione con le organizzazioni maggiori e altri portatori di interessi e i loro coordinatori regionali, al fine di presentare il loro punto di vista alle istituzioni dell'UE e agli organi delle Nazioni Unite e dare maggiore visibilità alle richieste di tali organizzazioni e portatori di interessi.
4.8Con riferimento alla proposta 39 della relazione finale sulla Conferenza sul futuro dell'Europa, il CESE offre il suo ruolo unico all'interno dell'architettura istituzionale dell'UE allo scopo di facilitare e moderare i panel di cittadini europei che puntano a un raggiungimento più rapido degli OSS. Il CESE è convinto che i processi democratici deliberativi possano migliorare le politiche e rafforzare la coesione economica e sociale, soprattutto in periodi di transizione così impegnativi. I giovani e l'istruzione svolgono un ruolo chiave nel conseguire gli OSS, perché i giovani saranno interessati più di chiunque altro dalle decisioni attuali e nutrono crescenti preoccupazioni per il futuro.
4.9Le organizzazioni di giovani e di donne sono di importanza fondamentale per promuovere lo sviluppo sostenibile e dovrebbero essere dotate degli strumenti necessari per tradurre gli OSS in politiche nazionali, regionali e locali. L'UE dovrebbe accrescere l'impatto dei giovani e delle donne d'Europa sulla politica e sul processo decisionale in materia di OSS a tutti i livelli, seguendo i buoni esempi offerti dal CESE con la partecipazione di un delegato dei giovani alla delegazione del Comitato presso la COP e le tavole rotonde dei giovani sul clima e la sostenibilità.
4.10Un processo di elaborazione delle politiche efficace si evolve sulla base di dati solidi: per il contesto europeo, è fondamentale monitorare e valutare i progressi compiuti nell'attuazione degli OSS, anche nel contesto delle relazioni esterne con i paesi partner extraeuropei. Il CESE invita Eurostat a includere sistematicamente i dati sulle prestazioni del semestre europeo nella sua banca dati sugli OSS, al fine di valutare meglio le prestazioni in relazione a tali obiettivi all'interno dell'UE. Eurostat deve rimanere la fonte ufficiale dei dati, ma va anche migliorato e va considerata la possibilità di un approccio più innovativo agli indicatori. Esistono, tra l'altro, organizzazioni della società civile che dispongono di dati molto specifici e preziosi che i responsabili politici dovrebbero tenere in considerazione a seconda del caso.
4.11Il CESE constata con sorpresa che l'analisi della Commissione si basa su dati aggiornati al 2019, soprattutto per quanto riguarda l'OSS 1 sulla riduzione della povertà. Come conseguenza delle numerose crisi verificatesi successivamente – ossia l'epidemia di COVID-19, l'aumento dei tassi di interesse, dell'inflazione e dei prezzi dell'energia – e di altri effetti legati all'invasione russa dell'Ucraina, le condizioni di numerose famiglie sono peggiorate. Per quanto riguarda la povertà infantile e giovanile, si stima che nel 2021 il 24,4 % della popolazione al di sotto dei 18 anni fosse a rischio povertà o esclusione sociale rispetto al 21,1 % della popolazione adulta (dai 18 anni in su). Gli ultimi dati indicano che nel 2021 il 20 % dei giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni era a rischio povertà, rispetto al 17 % della popolazione totale dell'UE. Inoltre, secondo la FAO, 122 milioni di persone in più a livello mondiale hanno dovuto affrontare la fame nel 2022 rispetto al 2019, e si è assistito, in Europa, a un aggravarsi dell'insicurezza alimentare.
Promozione degli investimenti nelle persone e nelle infrastrutture
4.12Gli OSS sono in larga misura un programma di investimenti in capitale umano (sanità, istruzione, protezione sociale) e nelle infrastrutture fisiche (elettrificazione, energia pulita, infrastrutture digitali). Per questo motivo l'UE ha bisogno di un approccio espansivo che orienti i flussi di investimenti pubblici e privati verso il conseguimento degli OSS. A tal fine si rendono necessarie una pianificazione, una regolamentazione, una rendicontazione e una vigilanza coerenti e di miglior qualità a livello nazionale. Anche in questo contesto, l'allineamento del semestre agli OSS potrebbe essere un modo efficace per promuovere un nuovo modello economico sostenibile e inclusivo
.
4.13Si può aumentare l'accettazione degli OSS da parte della società anche mettendo in evidenza il legame intrinseco tra le politiche di sviluppo sostenibile e il benessere, le economie sane, lo Stato di diritto, i diritti fondamentali, ossia i pilastri del benessere a lungo termine della società. È importante comunicare a chiare lettere in che modo il conseguimento degli OSS avrà un impatto positivo sui diversi gruppi della società. È fondamentale soprattutto mostrare in che modo gli OSS creino valore per le imprese, ad esempio sotto forma di generazione di reddito attraverso la differenziazione del mercato, creazione di interesse da parte degli investitori e aumento della resilienza della catena di approvvigionamento
.
4.14Spiegando l'importanza degli OSS in modo semplice e mettendone in evidenza i vantaggi si può contribuire ad aumentarne l'accettazione da parte della società. La comprensione dell'importanza degli OSS comincia con l'istruzione formale o informale. Le notizie false che vengono fatte circolare riguardo agli effetti negativi dell'Agenda 2030 richiedono risposte adeguate. Dato che la narrazione distorta sugli effetti negativi dello sviluppo sostenibile è stata adottata da alcuni movimenti populisti che promuovono teorie complottistiche, ma in particolare da partiti politici di estrema destra, è di fondamentale importanza una strategia di comunicazione proattiva e basata sui fatti in vista delle prossime elezioni dell'UE.
4.15Un altro elemento che contribuirà a rendere gli OSS socialmente accettabili è il fatto che la popolazione veda con i propri occhi una distribuzione proporzionata non solo dei costi, ma anche dei vantaggi della transizione verso un mondo più verde, più equo e prospero. Per conquistare la fiducia dei cittadini in questo senso, gli Stati membri e l'UE devono inoltre mostrarsi capaci di garantire che tale distribuzione si realizzi nella pratica. I costi della transizione non dovrebbero essere insostenibili per le imprese, i lavoratori o il resto della società.
La prospettiva esterna: Multilateralismo e diplomazia verde
4.16L'UE ha svolto un ruolo importante di guida nel cammino verso l'adozione degli OSS e dovrebbe ora svolgere un ruolo analogo nella promozione di un maggiore impegno a livello globale in materia di OSS. L'UE dovrebbe guidare la diplomazia del Green Deal o degli OSS in occasione del vertice sugli OSS del 2023, della COP28 e del vertice sul futuro, in programma nel 2024.
4.17Dal momento che i paesi a basso e medio reddito si trovano ad affrontare gravi problemi di margine di bilancio e non hanno accesso al capitale internazionale per investire nell'Agenda 2030, l'UE dovrebbe attuare e consolidare gli impegni assunti in occasione della COP27 e del vertice del G20 di Bali, quando aveva espresso il proprio appoggio alla richiesta del Segretario generale delle Nazioni Unite di creare un piano di incentivi agli OSS per condividere l'onere di finanziare l'adattamento ai cambiamenti climatici e i costi delle perdite e dei danni tra i paesi maggiormente responsabili. Oltre a un massiccio aumento del finanziamento a favore degli OSS attraverso una maggiore capacità di prestito delle banche multilaterali di sviluppo, l'UE dovrebbe sollecitare una profonda riforma dell'architettura finanziaria globale e delle istituzioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite, la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale. Adottando azioni coraggiose per rafforzare il finanziamento internazionale degli OSS e i sistemi ONU, l'UE può indurre altri paesi ad abbracciare i suoi valori incentrati sulla dignità umana, la libertà, la democrazia e lo Stato di diritto.
4.18Inoltre, il CESE esorta a intensificare gli sforzi per raggiungere quanto prima, e comunque entro il 2030, l'obiettivo dello 0,7 % del PNL in APS per promuovere lo sviluppo economico sostenibile e il benessere dei paesi in via di sviluppo, includendo anche i fondi dell'UE e quelli degli Stati membri.
Ridurre al minimo le ricadute negative a livello internazionale
4.19Il consumo dell'UE è associato a importanti ricadute ambientali e sociali negative in tutto il mondo. L'UE ha di recente intensificato i propri sforzi volti a monitorare e limitare le ricadute internazionali prodotte da approvvigionamenti non sostenibili, in particolare collaborando con i paesi partner ai percorsi di transizione. È importante concludere solidi accordi commerciali bilaterali che siano nel migliore interesse dell'UE e dei paesi terzi, e che dovrebbero includere clausole speculari relative agli OSS, non solo per evitare effetti di ricaduta negativi e aiutare altri paesi a migliorare i loro standard, ma anche per essere equi nei confronti delle imprese e dei comparti dell'UE, specialmente del settore primario, che stanno compiendo sforzi ed effettuando investimenti finanziari per conseguire gli OSS.
4.20Gli atti legislativi in vigore nell'UE, già in discussione, dovrebbero essere considerati opportunità concrete per accelerare il processo di conseguimento degli obiettivi dell'Agenda 2030. La proposta di direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (CSDDD), la proposta di vietare i prodotti ottenuti con il lavoro forzato e il rispetto delle raccomandazioni menzionate nella comunicazione sul lavoro dignitoso in tutto il mondo possono contribuire al conseguimento, rispettivamente, degli OSS 12 e 8. Inoltre, il regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio e la direttiva sull'efficienza energetica avranno un effetto positivo sul conseguimento degli OSS e sull'eliminazione delle ricadute negative. Infine, il CESE ritiene che l'UE debba svolgere un ruolo guida nel conseguimento degli OSS dell'Agenda 2030 con i suoi partner globali. L'Unione dovrebbe proseguire i suoi sforzi sulla scena mondiale e puntare a migliorare costantemente gli accordi di sostegno come i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani.
Bruxelles, 2 ottobre 2023
Peter SCHMIDT
Presidente della sezione Agricoltura, sviluppo rurale e ambiente
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