SOC/759
Cooperazione nel settore della gioventù
PARERE
Sezione Occupazione, affari sociali e cittadinanza
Cooperazione nel settore della gioventù
(parere esplorativo richiesto dalla presidenza spagnola)
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E-mail di contatto
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SOC@eesc.europa.eu
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Amministratrice
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Sabrina BORG
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Data del documento
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05/06/2023
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Relatrice: Nicoletta MERLO
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Consultazione da parte della presidenza spagnola del Consiglio
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Lettera dell'8 dicembre 2022
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Base giuridica
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Articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea
Parere esplorativo
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Sezione competente
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Occupazione, affari sociali e cittadinanza
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Adozione in sezione
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31/05/2023
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Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)
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50/1/8
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Adozione in sessione plenaria
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DD/MM/YYYY
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Sessione plenaria n.
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…
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Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)
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…/…/…
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1.Conclusioni e raccomandazioni
1.1Al fine di garantire il successo dell'attuazione della strategia dell'UE per la gioventù e fornire un quadro e un riferimento per promuovere le agende per la gioventù in tutti gli Stati membri, il CESE sottolinea l'importanza di disporre di dati accurati e aggiornati. In tal modo sarà possibile monitorare e valutare l'impatto asimmetrico di emergenze come quella relativa alla COVID-19 e l'impatto delle politiche sulla gioventù, e definire le buone pratiche che riguardano direttamente ed esclusivamente i giovani o che hanno un impatto significativo su di essi.
1.2Il CESE apprezza i continui miglioramenti apportati al dialogo dell'UE con i giovani e ritiene fondamentale rafforzare tale dialogo e coinvolgere in modo significativo gli organismi che li rappresentano durante l'intero processo di elaborazione delle politiche, riconoscendone il ruolo e tenendo debitamente conto delle nuova modalità con le quali i giovani di oggi si impegnano, discutono e si mobilitano, ricorrendo spesso alla tecnologia e ai social media.
1.3Per incentivare la partecipazione dei giovani alla politica, il CESE è disponibile a collaborare con il prossimo trio di presidenza (ES-BE-HU) sulle strategie per mobilitare coloro che votano per la prima volta e aumentare l'affluenza alle urne dei giovani elettori e la partecipazione dei giovani come candidati in tutta Europa.
1.4Il CESE è impegnato a rafforzare il dialogo sociale in linea con la proposta della Commissione europea sul rafforzamento di tale dialogo nell'UE. Un più ampio sostegno dovrebbe essere dedicato allo sviluppo delle capacità delle parti sociali, in particolare tra i giovani, nel quadro del dialogo sociale e della contrattazione collettiva.
1.5Il CESE ritiene essenziale che tutte le leggi, gli atti aventi forza di legge, le politiche, le strategie, i programmi, le misure e gli investimenti pubblici degli Stati membri siano sottoposti a una consultazione per accertare l'impatto dell'UE sui giovani (tramite il cosiddetto Youth Test), a una valutazione d'impatto, a una definizione di politiche e a proposte di misure di mitigazione, e impediscano ogni azione di violazione dei diritti e di discriminazione nei confronti dei giovani.
1.6Al fine di eliminare le barriere economiche, l'UE e gli Stati membri dovrebbero dare la priorità sia all'integrazione dei giovani nel mercato del lavoro attraverso posti di lavoro di qualità, sia al miglioramento della capacità di intercettare i NEET.
1.7Per quanto riguarda l'Anno europeo delle competenze, il CESE sottolinea l'importanza dell'apprendimento permanente e la necessità di sviluppare competenze trasversali. I giovani devono investire nella propria alfabetizzazione finanziaria, sviluppare conoscenze sui diritti dei lavoratori e acquisire competenze imprenditoriali. Occorre prestare maggiore attenzione alla promozione delle competenze STEM e digitali, in particolare tra le ragazze.
1.8Al fine di promuovere la salute mentale e combattere la violenza e il bullismo, il CESE ribadisce l'importanza di garantire l'acquisizione di competenze socio-emotive da parte degli adolescenti e di fornire un sostegno psicologico e sociale gratuito nelle scuole e in altri contesti comunitari.
1.9Per migliorare la salute psicologica e fisica, il CESE ritiene importante che tutti i giovani abbiano la possibilità di praticare sport e di impegnarsi nella società e nelle attività culturali.
1.10Il CESE ritiene fondamentale aiutare i giovani a sostenere i costi degli alloggi e promuovere politiche abitative pubbliche per garantire l'accesso a un alloggio dignitoso, incoraggiando i giovani a vivere in modo indipendente e sostenendoli nella pianificazione della loro vita familiare. Gli Stati membri devono intensificare gli sforzi per attuare la direttiva sull'equilibrio tra attività professionale e vita familiare, in particolare per quanto riguarda la disponibilità e l'accessibilità di strutture per la prima infanzia e di strutture essenziali per le giovani famiglie.
1.11Il CESE chiede un coinvolgimento più incisivo dei giovani nell'azione per il clima e nelle questioni ambientali e sottolinea l'importanza dello sviluppo delle competenze in questi settori.
1.12Il CESE invita l'UE e i suoi Stati membri a tenere debitamente conto della correlazione tra i problemi climatici e la salute mentale per quanto riguarda i giovani e ad aumentare la capacità di ricerca e di risposta dei governi all'azione per il clima.
1.13Nell'affrontare le tematiche sopramenzionate, è importante essere consapevoli dei giovani emarginati e adottare un approccio intersezionale, prestando attenzione al genere, all'etnia, alla disabilità, ecc.
2.Contesto del parere
2.1Dal 2002 l'UE porta avanti una cooperazione specifica nell'ambito della politica in materia di gioventù che si basa sui principi della partecipazione attiva e della parità di accesso alle opportunità.
Nel dicembre 2018 il Consiglio dell'Unione europea ha adottato la strategia dell'Unione europea per la gioventù per il periodo 2019-2027, che prevede un quadro di obiettivi, principi, priorità e misure per la cooperazione sulla politica in materia di gioventù destinati a tutti i soggetti interessati, tenendo debitamente conto delle loro rispettive competenze e del principio di sussidiarietà. L'attuazione di tale strategia e dei suoi 11 obiettivi per la gioventù è resa più facile grazie al dialogo regolare dell'UE con i giovani. Si tratta di un meccanismo di dialogo tra i giovani e i responsabili delle decisioni a livello sia nazionale che dell'UE. È necessario rafforzare questo processo e attuare le raccomandazioni del dialogo dell'UE con i giovani anche a livello nazionale.
2.2La presidenza spagnola ha quindi invitato il CESE a elaborare un parere esplorativo che identifichi le principali sfide, questioni e difficoltà che devono affrontare i giovani europei, con un focus in particolare su ciò che impedisce loro di condurre una vita piena e inclusiva, con pieno godimento dei loro diritti fondamentali e delle loro pari opportunità e senza alcun impatto negativo.
2.3Il CESE ritiene che l'attuale e futura agenda dell'UE per la gioventù dovrebbe affrontare le principali sfide, problematiche e ostacoli con i quali si devono confrontare i giovani europei (e che sono individuati attraverso il dialogo dell'UE con i giovani e l'Eurobarometro). Dovrebbe inoltre stabilire in che modo l'UE può aiutare i giovani a superare tali difficoltà. L'UE dovrebbe incoraggiare gli Stati membri a rafforzare le misure direttamente concepite per attenuare l'iniquità intergenerazionale e promuovere la giustizia intergenerazionale, con solidi meccanismi di coordinamento e controllo per garantire la coerenza delle politiche. Gli Stati membri devono inoltre rafforzare le misure intersettoriali che hanno un impatto positivo sui giovani, incidendo potenzialmente soprattutto sui giovani beneficiari
e riducendo il divario generazionale.
2.4Un altro aspetto che il CESE considera fondamentale è l'acquisizione dei dati: l'acquisizione di dati disaggregati di qualità sui giovani, che siano accessibili e misurabili a livello europeo e nazionale, è un prerequisito per analizzare la situazione attuale da diverse prospettive, valutare le misure da adottare e verificarne l'impatto.
3.Osservazioni generali
3.1Miglioramento del dialogo dell'UE con i giovani e partecipazione dei giovani
3.1.1I giovani hanno il diritto di partecipare alla definizione delle politiche giovanili e, più in generale, di tutte le politiche pubbliche. Il CESE apprezza i continui miglioramenti apportati al dialogo dell'UE con i giovani e ritiene fondamentale rafforzarlo e coinvolgere in modo significativo gli organismi che rappresentano i giovani durante l'intero processo di elaborazione delle politiche, dalla definizione all'attuazione, alla valutazione e al follow-up delle politiche. È altrettanto essenziale garantire l'inclusione di gruppi emarginati di giovani e adottare un approccio intersezionale. Ciò garantirà una cooperazione reale ed efficace tra i giovani e le istituzioni pubbliche a tutti i livelli.
3.1.2Il CESE ritiene prioritario che le istituzioni europee, nazionali e locali riconoscano l'importanza ed il ruolo delle organizzazioni giovanili, in tutte le sue forme e declinazioni. È inoltre fondamentale tenere debitamente conto dei nuovi modi, spesso informali, in cui i giovani si impegnano, discutono e si mobilitano, ricorrendo di frequente alla tecnologia e ai social media.
3.1.3Al fine di garantire la partecipazione attiva delle giovani generazioni, il CESE ritiene importante individuare e superare gli ostacoli sociali, economici e culturali alla piena partecipazione dei giovani, in particolare dei più vulnerabili. Inoltre, l'UE e gli Stati membri dovrebbero individuare modalità per finanziare l'animazione socioeducativa e salvaguardare lo spazio civico per i giovani in Europa, dove essi possano esercitare i loro diritti di espressione, informazione, associazione, riunione pacifica e altre libertà connesse.
3.1.4Le giovani generazioni si stanno dimostrando filoeuropee, ma l'affluenza alle urne e la loro partecipazione attiva come candidati sono tradizionalmente molto basse alle elezioni locali, regionali, nazionali ed europee. Il CESE è disponibile a collaborare con il prossimo trio di presidenza (ES-BE-HU) sulle strategie per mobilitare coloro che votano per la prima volta e aumentare l'affluenza alle urne dei giovani elettori e la loro partecipazione come candidati in tutta Europa.
3.1.5Una comunicazione efficace è fondamentale per raggiungere le giovani generazioni: il CESE raccomanda a tutte le istituzioni pubbliche di impiegare un linguaggio accessibile e adatto ai giovani e di utilizzare in modo più efficiente i social media per trasmettere informazioni essenziali e comunicare le loro azioni e politiche.
3.1.6Il CESE è impegnato a rafforzare il dialogo sociale in linea con la proposta della Commissione europea sul rafforzamento di tale dialogo nell'UE (gennaio 2023). Un più ampio sostegno dovrebbe essere dedicato allo sviluppo delle capacità delle parti sociali, in particolare tra i giovani, nel quadro del dialogo sociale e della contrattazione collettiva e dell'attuazione degli accordi tra le parti sociali autonome a livello dell'UE.
3.1.7Al tempo stesso, il CESE riconosce il ruolo che altre organizzazioni della società civile, come le camere di commercio e dell'industria, svolgono nello sviluppo e nell'aggiornamento delle competenze e nell'attuazione delle politiche in materia di istruzione e formazione professionale (IFP).
3.2L'impatto generazionale delle politiche
3.2.1Il CESE ritiene essenziale che tutte le leggi, gli atti aventi forza di legge, le politiche, le strategie, i programmi, le misure e gli investimenti pubblici degli Stati membri siano sottoposti a una consultazione per accertare l'impatto dell'UE sui giovani (tramite il cosiddetto Youth Test), a una valutazione d'impatto, a una definizione di politiche e a proposte di misure di mitigazione, e impediscano ogni azione di violazione dei diritti e di discriminazione nei confronti dei giovani, all'interno delle economie caratterizzate da una società soggetta a un processo di superinvecchiamento
e dalla globalizzazione
.
3.2.2Numerose esperienze europee riportano studi scientifici di impatto, di monitoraggio o, addirittura, di valutazione ex ante, sui progetti di legge in favore dei giovani. In quest'ultima categoria rientrano le esperienze (valutazioni ex ante ed ex post) di due paesi europei, particolarmente interessanti, quali l'Austria e la Germania.
3.2.3Il CESE richiama il proprio parere Valutazione d'impatto dell'UE dal punto di vista dei giovani nel quale si incoraggiano le istituzioni europee e nazionali a garantire un adeguato coinvolgimento delle organizzazioni giovanili, ad implementare misure e meccanismi in grado di assicurare che la prospettiva giovanile sia tenuta in considerazione e a procedere ad una valutazione sistematica dell'impatto delle politiche pubbliche attraverso la piena attuazione dello Youth Test.
3.3Abbattere le barriere economiche
3.3.1L'occupazione giovanile è spesso caratterizzata da precarietà (lavoro a tempo determinato, lavoro retribuito con buoni lavoro (voucher), lavoro tramite piattaforma digitale, lavoro su richiesta, lavoro collaborativo ecc.). Si tratta di posti di lavoro tendenzialmente mal retribuiti, con orari di lavoro irregolari e una limitata o inesistente protezione sociale (ferie retribuite, pensioni, congedi per malattia, ecc.).
3.3.2Includere i giovani nel mercato del lavoro attraverso occupazione di qualità e migliorare il coinvolgimento dei NEET (giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo) deve essere una priorità dell'UE e degli Stati membri. A tale proposito, il CESE esorta la presidenza spagnola a prendere in considerazione le richieste dei giovani in merito ai dossier legislativi in corso che rivestono particolare importanza per i giovani europei: misure vincolanti per garantire tirocini di qualità e la direttiva sul miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali, nel rispetto del principio di sussidiarietà e dell'autonomia delle parti sociali.
3.3.3Il CESE ha esortato gli Stati membri ad utilizzare le risorse dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR), dell'FSE+ e di altri fondi esistenti per investimenti nella creazione di posti di lavoro a pieno titolo e produttivi e per migliorare il livello delle competenze dei giovani, laddove necessario, riservando particolare attenzione ai contratti a tempo indeterminato e a condizioni di lavoro dignitose che limitino il rischio di condizioni di vita e di lavoro precarie, tenendo conto dei quadri giuridici nazionali e dei contratti collettivi.
3.3.4I rapidi cambiamenti del mercato del lavoro, dovuti in parte alla duplice transizione verde e digitale, sottolineano la necessità di garantire che i programmi di istruzione e formazione e le qualifiche restino aggiornati e pertinenti all'evoluzione delle esigenze dei datori di lavoro in termini di competenze. È fondamentale sviluppare le competenze necessarie per la transizione verde e digitale e approcci dal basso verso l'alto per l'aggiornamento dei programmi di studio. I giovani devono essere dotati di una serie di competenze digitali, STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) e trasversali, nonché di capacità di adattamento. Il miglioramento delle competenze digitali e STEM è essenziale per un'effettiva parità di genere, in quanto un maggior numero di donne potrebbe competere per i posti di lavoro del futuro e ridurre il divario retributivo di genere. Il tema della parità di genere dovrebbe far parte dei percorsi educativi. Occorre sviluppare e attuare strategie che promuovano l'integrazione della dimensione di genere.
3.3.5La mentalità imprenditoriale nell'UE dovrebbe essere migliorata. Circa il 40-45 % dei giovani è interessato all'imprenditorialità, ma solo il 7 % è costituito da lavoratori autonomi. I giovani rappresentano l'11 % degli imprenditori "mancanti" nell'UE. Essi si trovano ad affrontare vari ostacoli fondamentali alla creazione di imprese, tra cui la mancanza di competenze imprenditoriali.
3.3.6Per quanto riguarda l'Anno europeo delle competenze, il CESE sottolinea l'importanza dell'apprendimento permanente e la necessità di sviluppare competenze trasversali. L'alfabetizzazione finanziaria e la conoscenza dei diritti dei lavoratori sono competenze che tutti i giovani devono acquisire e padroneggiare per realizzare il loro potenziale. Gli Stati membri dovrebbero prendere in considerazione l'introduzione di percorsi di apprendimento flessibili e un migliore riconoscimento delle competenze acquisite attraverso l'istruzione non formale e l'apprendimento informale.
3.3.7Molte giovani donne si trovano ancora a dover scegliere tra famiglia e carriera, a causa del compito oggettivamente difficile di conciliare vita professionale e vita privata, e così le giovani che hanno meno accesso al lavoro per motivi familiari hanno anche più possibilità di entrare in una condizione di povertà e meno strumenti per uscirne. Investire in infrastrutture materiali e immateriali per l'assistenza all'infanzia e le strutture di assistenza a lungo termine può essere cruciale per favorire una piena occupazione femminile.
3.3.8Raggiungere l'autonomia economica per i giovani è fondamentale perché consente loro di diventare anche cittadini attivi. In Italia l'indice di divario generazionale
, che misura la portata degli ostacoli che i giovani incontrano nel conseguimento dell'autonomia economica e sociale, rappresenta il quadro fondamentale per il futuro Youth Test. Una esperienza analoga, sia pure con tassonomia e indicatori leggermente diversi
, è stata condotta in Gran Bretagna (Intergenerational Fairness Index) e delinea un quadro sempre più deprimente delle prospettive per i giovani in tutta Europa. Germania, Austria e Fiandre hanno già esperienze in materia di valutazione dell'impatto normativo (VIN) per i giovani. Il CESE riconosce l'importanza di queste pratiche e incoraggia tutti gli Stati membri a ispirarsi a questi buoni esempi.
3.4Violenza sessuale e di genere
3.4.1Nonostante siano stati fatti molti passi avanti negli ultimi anni, sono ancora molti i giovani che denunciano episodi di violenza per motivi legati all'orientamento sessuale e all'identità di genere. Al fine di garantire la disponibilità di strumenti per un percorso di rielaborazione del trauma e per il sostegno delle vittime di violenza e di ogni forma di discriminazione, il CESE ritiene necessario migliorare le strutture, come le case rifugio, e i progetti di reinserimento nel tessuto sociale. Sono inoltre fondamentali servizi di assistenza legale, sanitaria, psicologica e di mediazione sociale.
3.4.2Occorre attivare piani di diffusione educativa su questi temi che promuovano il rispetto della diversità a partire dalla scuola e dai luoghi di lavoro, prevedendo non solo percorsi di approfondimento, ma anche occasioni di ascolto e confronto con soggetti vittime di violenze di genere e di discriminazioni. Per la buona riuscita di tali iniziative il CESE sottolinea l'importanza di prevedere il coinvolgimento attivo delle parti sociali, della società civile organizzata e degli istituti di istruzione.
3.4.3Nell'UE e nel mondo una donna su tre ha subito violenze fisiche o sessuali. Ad oggi, una ragazza su cinque è vittima di abusi sessuali. La violenza online è in aumento; un giovane su due è vittima di violenza di genere online. Il CESE esorta gli Stati membri che non l'abbiano ancora fatto a ratificare quanto prima la convenzione di Istanbul.
3.5Vincoli psicologici ed emotivi e discriminazione
3.5.1Come affermato chiaramente nella Carta di Ginevra per il benessere, risultato della 10ª Conferenza mondiale sulla promozione della salute (2021) promossa dall'Organizzazione mondiale della sanità, una visione positiva della salute richiede l'integrazione delle componenti del benessere fisico con quelle del benessere mentale e sociale.
3.5.2Molti fattori hanno un impatto sul benessere e sulla salute mentale dei giovani. L'esclusione, lo stigma, un ambiente familiare fragile e un'occupazione precaria sono fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare problemi di salute mentale. La mancanza di cure porta le conseguenze a estendersi dall'adolescenza all'età adulta e oltre, compromettendo la salute fisica e mentale e limitando le opportunità di condurre una vita soddisfacente.
3.5.3Il CESE sottolinea l'importanza di costruire competenze socio-emotive negli adolescenti e fornire gratuitamente supporto psicosociale nelle scuole e in altri contesti comunitari, al fine di aiutare a promuovere una buona salute mentale e contrastare fenomeni di violenza e bullismo che possono verificarsi ovunque e attraverso qualsiasi mezzo (anche in rete).
3.5.4Spesso i giovani riferiscono episodi di solitudine condivisa, parafrasando una condizione in cui le generazioni di oggi si sentono sole insieme agli altri. Tuttavia, questo dato nasconde anche un altro fenomeno: l'inattività dovuta all'isolamento difensivo. Si tratta di una fobia sociale in rapida crescita, spesso accompagnata da forme di depressione più o meno acute che si sviluppano nel tempo. Il CESE accoglie con favore le conclusioni del convegno conclusivo dell'Anno europeo dei giovani sul tema Claim the future [Rivendica il tuo futuro], tenutosi il 6 dicembre 2022, in cui si raccomanda di dedicare maggiore attenzione alla prevenzione sanitaria, alla lotta contro le malattie mentali e alla solitudine.
3.5.5La salute mentale può anche influire sulla capacità dell'organismo di alimentarsi correttamente, portando in casi gravi a conseguenze sulla salute fisica. Negli ultimi anni è aumentato il fenomeno dell'alimentazione incontrollata, definita binge eating, spesso associata all'obesità e alla sindrome metabolica, ma anche come conseguenza di disturbi dell'umore e dell'aumento dello stress e dell'ansia sociale.
3.5.6L'adozione di stili di vita sani contribuisce a prevenire alcune malattie croniche non trasmissibili, come il diabete, le malattie cardiovascolari e alcune forme di cancro. L'accesso alle opportunità sportive, sociali e culturali non solo costituisce una componente estremamente preziosa per il processo di crescita personale, ma è significativamente associato a una maggiore salute psicologica e fisica, e va pertanto assicurato a tutti i giovani.
3.6Sfide sociali
3.6.1Data la mancanza di un salario dignitoso o almeno sufficiente, ai giovani è spesso preclusa la possibilità di vedere concretizzati alcuni passi fondamentali nella loro vita, come ad esempio l'acquisto o l'affitto di una casa per sé stessi o per la costruzione di una famiglia. Questa situazione sta portando ad una destabilizzazione irreversibile dell'equilibrio demografico del continente, in quanto sempre più giovani rinunciano alla costruzione di una famiglia.
3.6.2La situazione è aggravata dalla crisi del mercato immobiliare, soprattutto nelle grandi città, dove i prezzi sono sproporzionati rispetto ai salari, e dalle difficoltà dei giovani nell'ottenere finanziamenti dalle banche senza garanzie certe. Il CESE ritiene fondamentale aiutare i giovani a sostenere i costi degli alloggi e promuovere politiche abitative pubbliche che garantiscano l'accesso a un alloggio dignitoso, incoraggiandoli a vivere in modo indipendente e sostenendoli nella pianificazione della loro vita familiare.
3.6.3D'altro canto, non dobbiamo dimenticare che le famiglie, nelle forme più diverse che possiamo immaginare, sono alla base della società moderna: le famiglie e il progresso demografico (o almeno la stabilità) sono alla base del nostro modello economico e di sviluppo. Se non saremo in grado di sostenere e incoraggiare adeguatamente le giovani famiglie, sarà necessario ripensare l'intero sistema previdenziale, per citare solo uno dei problemi.
3.6.4In Europa, dove l'invecchiamento della popolazione e la mancanza di ricambio generazionale stanno invertendo la tendenza demografica, è necessario concentrarsi realmente sulle famiglie e conciliare lavoro e genitorialità. Il potenziamento del congedo parentale e l'accelerazione dello sviluppo di strutture accessibili di assistenza all'infanzia negli Stati membri in cui non sono disponibili costituiscono strumenti cardine per rafforzare e promuovere l'uguaglianza di genere, in quanto garantiscono a entrambi i genitori l'opportunità di trascorrere più tempo con i propri figli e favoriscono una partecipazione paritaria al mercato del lavoro.
3.7Sfide ecologiche e ambientali
3.7.1I giovani sono attori chiave del cambiamento e dell'innovazione e partner essenziali nell'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e di altri accordi e strumenti multilaterali, tra cui l'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e il Green Deal europeo. Il CESE chiede un coinvolgimento più incisivo dei giovani nell'azione per il clima e nelle questioni ambientali.
3.7.2L'istruzione è fondamentale per conseguire uno sviluppo sostenibile: occorre tenere conto dell'importanza dello sviluppo delle competenze per i giovani nell'ambito della mitigazione dei cambiamenti climatici e dell'adattamento agli stessi, nonché nel contesto dell'economia circolare. Inoltre, l'educazione dei bambini in materia di sostenibilità dovrebbe essere coadiuvata dall'apprendimento permanente per i genitori e dall'educazione civica.
3.7.3Le aree rurali sono attualmente a rischio spopolamento per assenza o carenza di servizi e infrastrutture. Investimenti mirati in questi ambiti possono tradursi in un aumento della competitività, nella creazione di posti di lavoro e in una migliore qualità della vita, invertendo questa tendenza e incoraggiando i giovani a trasferirsi in tali aree. Inoltre, lo sviluppo di sinergie intelligenti tra sostenibilità, enogastronomia e turismo può offrire ai giovani nuove opportunità di impegnarsi in lavori significativi e d'impatto nelle aree rurali, contribuendo alla crescita e alla vitalità di queste regioni.
3.7.4I giovani sono tra i più vulnerabili e sensibili agli effetti ambientali causati dai cambiamenti climatici. Se il riscaldamento globale continuerà inalterato, avrà conseguenze devastanti per la salute dei bambini e dei giovani, a causa dell'innalzamento del livello del mare, delle ondate di calore, delle malattie, della malnutrizione e altro ancora. Quasi il 70 % delle persone di età inferiore ai 18 anni crede che i cambiamenti climatici siano un'emergenza globale e tali preoccupazioni hanno un impatto negativo sul benessere emotivo e psicologico dei giovani. Da uno studio condotto nel 2021 su 10 000 giovani provenienti da tutto il mondo è emerso che oltre il 50 % degli intervistati si sentiva triste, ansioso, arrabbiato, incapace, impotente, e/o in colpa per i cambiamenti climatici, mentre per il 45 % i sentimenti riguardo ai cambiamenti climatici avevano un'influenza negativa sulla vita e sulle attività quotidiane. Il CESE invita l'UE e i suoi Stati membri a tenere debitamente conto di questa correlazione e ad aumentare la ricerca e la capacità di risposta dei governi all'azione per il clima.
3.7.5Il CESE ricorda il proprio parere sul ruolo dei giovani nella transizione verde, che raccomanda una serie di azioni volte a garantire che le giovani generazioni assumano un ruolo guida nella transizione climatica e ambientale.
Bruxelles, 31 maggio 2023
Cinzia DEL RIO
Presidente della sezione Occupazione, affari sociali e cittadinanza
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NB:
Seguono allegati.
ALLEGATO AL PARERE
del
Comitato economico e sociale europeo
I seguenti emendamenti sono stati respinti nel corso del dibattito, ma hanno ottenuto almeno un quarto dei voti espressi (articolo 43, paragrafo 2, del Regolamento interno):
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EMENDAMENTO 4
SOC/759
Cooperazione nel settore della gioventù
Punto 3.3.1
Modificare come segue:
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Progetto di parere
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Emendamento
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L'occupazione giovanile è spesso caratterizzata da precarietà[1] (lavoro a tempo determinato, lavoro retribuito con buoni lavoro (voucher), lavoro tramite piattaforma digitale, lavoro su richiesta, lavoro collaborativo ecc.). Si tratta di posti di lavoro tendenzialmente mal retribuiti, con orari di lavoro irregolari e una limitata o inesistente protezione sociale (ferie retribuite, pensioni, congedi per malattia, ecc.).
[1]
https://www.cedefop.europa.eu/en/tools/skills-intelligence/involuntary-part-time-employment?year=2020&country=EU#2
;
https://www.youthforum.org/topics/platform-work#:~:text=Young%20workers%20who%20are%20at,any%20policies%20on%20this%20topic
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Secondo Eurofound, l'aumento della disoccupazione non è stato, inaspettatamente, una caratteristica dei mercati del lavoro dell'UE post‑pandemia. Questo aumento è stato moderato, principalmente a carico dei lavoratori della fascia di età 15-24 anni, perché un numero sproporzionato di lavoratori di tale fascia ha contratti di lavoro a tempo determinato o altri tipi di contratti di lavoro precari, il che significa che hanno beneficiato in misura minore dei regimi di mantenimento del posto di lavoro rispetto ai lavoratori di altre fasce di età, e perché un numero sproporzionato era impiegato in settori duramente colpiti dai lockdown, come il settore dell'ospitalità e del tempo libero. Molti giovani lavoratori sono rimasti senza lavoro quando le imprese di tutta Europa hanno chiuso le loro attività, con conseguenti effetti sui già elevati tassi di disoccupazione giovanile. Il CESE considera uno sviluppo positivo il fatto che la disoccupazione giovanile sia scesa a un tasso inferiore rispetto a prima della pandemia di COVID-19[1].
[1] Eurofound Yearbook 2022 Living and working in Europe 4 May 2023 [Annuario 2022 di Eurofound. Vivere e lavorare in Europa, 4 maggio 2023],
https://www.eurofound.europa.eu/it/publications/annual-report/2023/living-and-working-in-europe-2022
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Esito della votazione:
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Voti favorevoli:
19
Voti contrari:
34
Astensioni:
6
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EMENDAMENTO 5
SOC/759
Cooperazione nel settore della gioventù
Punto 3.3.2
Modificare come segue:
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Progetto di parere
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Emendamento
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Includere i giovani nel mercato del lavoro attraverso occupazione di qualità e migliorare il coinvolgimento dei NEET deve essere una priorità dell'UE e degli Stati membri. A tale proposito, il CESE esorta la presidenza spagnola a prendere in considerazione le richieste dei giovani in merito ai dossier legislativi in corso che rivestono particolare importanza per i giovani europei: misure vincolanti per garantire tirocini di qualità[1] e la direttiva sul miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali, nel rispetto del principio di sussidiarietà e dell'autonomia delle parti sociali.
[1]
https://www.eesc.europa.eu/it/documents/resolution/long-lasting-legacy-european-year-youth-youth-mainstreaming-and-empowerment
: "I tirocini non retribuiti o non compensati possono avere un impatto molto negativo sull'esperienza dei giovani riguardo il mercato del lavoro e devono essere vietati".
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Includere i giovani nel mercato del lavoro attraverso occupazione di qualità e migliorare il coinvolgimento dei NEET deve essere una priorità dell'UE e degli Stati membri. A tale proposito, il CESE esorta la presidenza spagnola a prendere in considerazione le richieste dei giovani in merito ai dossier legislativi in corso che rivestono particolare importanza per i giovani europei: misure adeguate e attuate correttamente per garantire tirocini di qualità[1] e la direttiva sul miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali, nel rispetto del principio di sussidiarietà e dell'autonomia delle parti sociali.
[1]
https://www.eesc.europa.eu/en/documents/resolution/long-lasting-legacy-european-year-youth-youth-mainstreaming-and-empowerment
: "I tirocini non retribuiti o non compensati possono avere un impatto molto negativo sull'esperienza dei giovani riguardo il mercato del lavoro e devono essere vietati".
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Esito della votazione:
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Voti favorevoli:
21
Voti contrari:
35
Astensioni:
3
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EMENDAMENTO 6
SOC/759
Cooperazione nel settore della gioventù
Punto 3.3.3
Modificare come segue:
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Progetto di parere
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Emendamento
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Il CESE ha esortato gli Stati membri ad utilizzare le risorse dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR), dell'FSE+ e di altri fondi esistenti per investimenti nella creazione di posti di lavoro a pieno titolo e produttivi e per migliorare il livello delle competenze dei giovani, laddove necessario, riservando particolare attenzione ai contratti a tempo indeterminato e a condizioni di lavoro dignitose che limitino il rischio di condizioni di vita e di lavoro precarie[1], tenendo conto dei quadri giuridici nazionali e dei contratti collettivi.
[1] GU C 152 del 6.4.2022, pag. 27.
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Il CESE ha esortato gli Stati membri ad utilizzare le risorse dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR), dell'FSE+ e di altri fondi esistenti per investimenti nella creazione di posti di lavoro a pieno titolo e produttivi e per migliorare il livello delle competenze dei giovani, poiché posti di lavoro dignitosi dovrebbero limitare il rischio di condizioni di vita e di lavoro precarie[1], tenendo conto dei quadri giuridici nazionali e dei contratti collettivi.
[1] GU C 152 del 6.4.2022, pag. 27.
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Esito della votazione:
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Voti favorevoli:
31
Voti contrari:
34
Astensioni:
2
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