INT/998
Previsione strategica 2022
PARERE
Sezione Mercato unico, produzione e consumo
Relazione di previsione strategica 2022
[COM(2022) 289 final]
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E-mail di contatto
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int@eesc.europa.eu
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Amministratore
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Raúl MURIEL CARRASCO
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Data del documento
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14/03/2023
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Relatore: Angelo PAGLIARA
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Consultazione
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Commissione europea, 27/10/2022
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Base giuridica
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Articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea
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Sezione competente
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Mercato unico, produzione e consumo
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Adozione in sezione
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10/03/2023
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Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)
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45/0/0
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Adozione in sessione plenaria
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DD/MM/YYYY
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Sessione plenaria n.
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…
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Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)
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…/…/…
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Preambolo
La relazione della Commissione europea e il seguente parere sono stati redatti in un periodo caratterizzato dalle implicazioni sociali, geopolitiche ed economiche legate al proseguimento dell'aggressione militare russa contro l'Ucraina. Le scelte strategiche che l'Unione europea sta compiendo in questi mesi caratterizzeranno non solo il raggiungimento degli obiettivi legati alla duplice transizione verde e digitale, ma anche la resilienza e l'autonomia strategica dell'Unione.
Il CESE, pertanto, con il seguente parere, consapevole del ruolo fondamentale della società civile organizzata nell'identificazione e interpretazione delle megatendenze e dell'importanza quindi di coinvolgerla a monte del processo di prospettiva strategica dell'UE, intende anche contribuire alla redazione della relazione di previsione strategica 2023 che si concentrerà sugli orientamenti strategici in grado di rafforzare il ruolo globale della UE.
1.Conclusioni e raccomandazioni
1.1Il CESE incoraggia la Commissione a continuare a sviluppare l'agenda di previsione strategica e chiede un suo maggiore coinvolgimento all'interno del processo fin dalle prime fasi. Il rafforzato coinvolgimento del CESE, quale portatore delle istanze delle parti sociali e della società civile organizzata, migliorerebbe la capacità di analisi e previsione e contribuirebbe a identificare tendenze e possibili soluzioni.
1.2Il CESE auspica che l'impianto dell'agenda di previsione strategica, così come l'azione della Commissione europea, siano orientati alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo attento alla sostenibilità economica ambientale e sociale.
1.3Poiché il raggiungimento della duplice transizione dipende anche dalla volontà e dal comportamento delle persone, il CESE raccomanda alla Commissione di prestare attenzione anche alle preoccupazioni della società e all'eventuale riluttanza delle persone nei confronti delle modifiche proposte.
1.4La relazione descrive il futuro desiderato e le risorse necessarie per realizzarlo, senza affrontare con sufficiente profondità i rischi e le minacce. Il CESE invita la Commissione a descrivere più chiaramente anche i rischi e ad analizzare le possibilità e gli scenari, nel caso in cui gli obiettivi desiderati non vengano realizzati, soprattutto nella parte che riguarda la disponibilità delle materie prime, dei metalli delle terre rare, delle risorse idriche e delle possibili problematiche connesse.
1.5Le sfide geopolitiche in corso influenzeranno i sistemi di approvvigionamento e la resilienza del settore agroalimentare europeo. I recenti avvenimenti legati alla COVID-19 e all'aggressione militare russa nei confronti dell'Ucraina hanno perturbato il nostro sistema di distribuzione, ed è probabile che questa situazione si ripresenti nel breve termine. Il CESE accoglie con favore la raccomandazione di ridurre la dipendenza dell'UE dalle importazioni di mangimi, fertilizzanti e altri fattori produttivi e propone di stabilire una definizione di autonomia strategica aperta applicata ai sistemi alimentari, basata sulla produzione alimentare, sulla forza lavoro e sul commercio equo, con l'obiettivo generale di garantire la sicurezza alimentare per tutti i cittadini dell'UE attraverso un approvvigionamento alimentare sano, sostenibile, resiliente ed equo.
1.6La relazione di previsione strategica non prende in considerazione l'importanza strategica di un sistema industriale europeo forte, coeso e innovativo, in grado di creare posti di lavoro di qualità. Il CESE invita la Commissione europea a sviluppare specifiche previsioni sul futuro della politica industriale europea e raccomanda l'adozione di adeguate politiche economiche intese ad accrescerne la produttività e competitività a lungo termine e a rafforzare gli investimenti pubblici e privati in questo senso.
1.7L'aggressione militare della Russia contro l'Ucraina, la crisi energetica e la nuova realtà economica e geopolitica avranno ripercussioni sul percorso verso la duplice transizione. Il CESE accoglie con favore la risolutezza dell'UE a raggiungere gli obiettivi prefissati, ma al contempo invita la Commissione e il Consiglio a sviluppare tutti gli strumenti necessari per aumentare l'autonomia energetica strategica, rafforzare il sistema industriale europeo e sostenere le imprese e i lavoratori, sulla scia di quanto è stato fatto durante la crisi pandemica con l'adozione di uno strumento basato sul modello SURE.
1.8Il CESE accoglie con favore il rafforzato richiamo alla dimensione sociale e, come già anticipato nel parere del 2021, invita la Commissione a sviluppare, nell'ambito dell'analisi strategica, specifici strumenti di previsione relativi all'impatto delle transizioni sui sistemi di sicurezza sociale, e a proporre di conseguenza misure specifiche per attenuare gli effetti sociali della duplice transizione.
1.9Il CESE ritiene che l'UE, per rafforzare il proprio ruolo quale attore globale, debba difendere i suoi valori e continuare a collaborare con i paesi terzi, rafforzando la politica estera comune, cercando soluzioni comuni e garantendo che la nostra cooperazione e il nostro commercio siano vantaggiosi per i diritti economici e sociali delle popolazioni di tali paesi, in particolare in vista della sostenibilità a lungo termine.
2.Osservazioni generali
2.1L'aggressione militare russa al territorio ucraino e le conseguenze sul sistema economico, sociale e industriale – in termini di tecnologia, commercio, norme di investimento e cambiamenti nella struttura industriale – rafforzano la necessità di investire nella transizione verde e digitale anche nell'ottica del perseguimento di un'autonomia strategica europea. Per queste ragioni, il CESE accoglie con favore la riflessione strategica sull'interazione tra transizione verde e digitale e sulla loro capacità di rafforzarsi a vicenda.
2.2Il susseguirsi delle crisi, pandemica prima e militare dopo, ha aumentato la domanda di sicurezza, nei vari aspetti della vita, da parte della popolazione che cerca maggiore protezione. A tal proposito è necessario, nel raggiungimento degli obiettivi della duplice transizione, tenere strettamente in considerazione le potenziali conseguenze negative sul piano economico e sociale, nonché in tutti gli altri settori, anche attraverso la previsione di adeguati strumenti di intervento. Il CESE, a tale proposito, mette in evidenza come i cittadini europei, soprattutto le fasce più deboli, potrebbero essere più riluttanti al cambiamento insito in queste transizioni nel caso in cui percepissero di essere danneggiati dalle conseguenze di queste ultime.
2.3Un sempre maggior coinvolgimento del CESE quale portatore delle istanze delle parti sociali e della società civile organizzata, come contributo alle attività del ciclo dell'agenda di prospettiva strategica, rafforzerebbe la capacità di analisi e previsione permettendo di meglio identificare le tendenze.
2.4Il CESE sviluppa le capacità di prospettiva strategica della società civile organizzata sia con un'azione presso i suoi membri e, attraverso di essi, delle organizzazioni nazionali che rappresentano, sia presso la società civile a livello dell'UE, attraverso il suo gruppo di collegamento, in cui sono rappresentate le maggiori reti e organizzazioni della società civile a livello dell'UE. In particolare, facilita il dialogo e la consultazione con la società civile organizzata, sensibilizza sull'importanza della prospettiva strategica e fornisce anche degli strumenti concreti per realizzarla. Il coinvolgimento strutturato della società civile organizzata rappresentata dal CESE permetterà altresì alla relazione di migliorare la capacità di includere in maniera olistica le diverse dimensioni (industriale, sociale, economica, ambientale ecc.) nell'agenda strategica.
2.5Per tutti questi motivi, il CESE è molto interessato a cooperare con la Commissione europea nel ciclo di previsione strategica fin dall'inizio del processo, al fine di renderlo più partecipativo. Ne è un esempio l'audizione attraverso la quale il CESE ha raccolto i punti di vista delle organizzazioni della società civile, come pure di esperti del settore, per riflettere sulle sfide e sulle opportunità che l'UE dovrà affrontare nella transizione verso un'Europa sostenibile dal punto di vista sociale ed economico. Il CESE offre, in tutto il presente parere, contributi e suggerimenti su questi aspetti chiave sui quali la Commissione europea dovrebbe concentrarsi nella sua prossima relazione.
2.6La previsione strategica rafforzerà la sua importanza di fronte alle sfide e alle opportunità che l'Europa dovrà affrontare nei prossimi decenni, pertanto il CESE invita la Commissione a continuare a sviluppare l'agenda di previsione strategica rafforzando il coinvolgimento dello stesso nella fase di analisi e sviluppo della relazione.
2.7Nella relazione non si tiene adeguatamente conto del fatto che il divario digitale tra le diverse regioni europee compromette il raggiungimento degli obiettivi della duplice transizione. La prossima relazione strategica dovrà tenere conto di questi divari e delle possibili conseguenze dal punto di vista sociale e in termini di opportunità disponibili.
2.8Il CESE è consapevole di come le tecnologie digitali possano influire positivamente sul conseguimento degli obiettivi climatici, rafforzando anche la sicurezza energetica, e di come la transizione verde possa trasformare anche il settore digitale e l'economia. A tale proposito, accoglie con favore i numerosi richiami alla necessità di investimenti tecnologici e di politiche adeguate al conseguimento degli obiettivi, e sostiene anche i riferimenti alla necessità di adottare misure di cibersicurezza per proteggere le tecnologie strategiche.
2.9In più occasioni, all'interno della relazione di previsione strategica 2022, si sottolinea la questione del fabbisogno energetico generato dalla digitalizzazione e dei consumi generati dal funzionamento di reti, sistemi e dispositivi, compensati dalla maggiore efficienza e sostenibilità dei processi cui sono applicati (agricoltura, logistica, cloud computing, ecc.). Puntuali appaiono i richiami alla necessità di migliorarne l'efficienza energetica e di recuperare una maggiore centralità dell'Europa nell'economia circolare del settore (dall'accesso alle materie prime critiche alla gestione dei rifiuti elettronici, allo sviluppo di tecnologie digitali avanzate).
2.10Sarebbe tuttavia opportuno richiamare più esplicitamente i benefici in termini di sostenibilità e di risparmio energetico legati alla transizione digitale (dematerializzazione e "sostituzione"), contribuendo così a rafforzare l'adesione tra i cittadini e i decisori politici al valore e all'impatto di questi processi di profonda trasformazione.
2.11Tra i mutamenti legati alla digitalizzazione non si rilevano riferimenti al tema delle criptovalute e delle valute digitali; la loro crescente diffusione si lega infatti proprio alla pervasività dei processi di digitalizzazione e allo sviluppo della tecnologia blockchain, i cui flussi sfuggono alla capacità di regolazione degli Stati lasciando ampi spazi di manovra all'economia illegale. Il CESE segnala dunque l'esigenza che la relazione di previsione strategica dedichi uno spazio di lettura e di analisi all'uso delle criptovalute e delle valute digitali, e incoraggia la Commissione ad adottare e attuare un quadro normativo unico in linea con le conclusioni del G20.
2.12Il CESE apprezza la riflessione dedicata nella relazione di previsione al tema dell'agricoltura, perché essa pone al centro della previsione stessa, a differenza di numerosi altri ambiti, il ruolo della politica europea e la centralità della sua azione nel determinarne gli sviluppi futuri. La relazione specifica in questo caso le azioni che l'UE dovrà intraprendere per prevenire rischiose involuzioni, contrariamente a quanto generalmente avviene negli altri settori oggetto di analisi.
2.13I sistemi alimentari nell'UE dovrebbero essere più diversificati; la forza lavoro in agricoltura dovrebbe essere rafforzata, specie attirando persone giovani e garantendo condizioni lavorative e una retribuzione dignitose; le politiche commerciali dovrebbero essere in linea con gli standard di sostenibilità alimentare dell'UE e conformi alle esigenze di competitività. Dovrebbero inoltre essere affrontate le questioni riguardanti la concentrazione nelle catene alimentari e la proprietà finanziaria, nonché la trasparenza del mercato, al fine di garantire che le crisi future non siano esacerbate da un'eccessiva speculazione sui prodotti di base.
2.14Il CESE intende mettere in evidenza come nell'attuale contesto geopolitico l'accesso alle materie prime critiche sia fondamentale non solo per il raggiungimento degli obiettivi della duplice transizione ma soprattutto per il mantenimento e il rafforzamento del sistema industriale europeo, nonché per la tenuta sociale, economica e occupazionale. A tale proposito, suggerisce alla Commissione una più dettagliata analisi di approfondimento attraverso appositi strumenti di analisi (anche da un punto di vista geopolitico) e previsione.
2.15Il CESE evidenzia come l'acqua e le risorse idriche, citate in più occasioni nella relazione, rappresentino non solo un problema ma anche una potenzialità, soprattutto in riferimento al miglioramento dell'efficienza idrica, alla gestione delle risorse e alle campagne di sensibilizzazione per un consumo responsabile. In particolare, l'economia blu svolge un ruolo fondamentale e presenta un potenziale sempre maggiore, nell'UE e nell'economia globale, per quanto concerne la creazione di posti di lavoro e il benessere e la salute delle persone. Il CESE ritiene importante sfruttare al massimo queste opportunità, che coprono un'ampia gamma di settori e di operazioni sia tradizionali che emergenti, e nel contempo ridurre al minimo l'impatto negativo sul clima, sulla biodiversità e sull'ambiente.
2.16Il CESE invita la Commissione, nell'ambito della duplice transizione, a considerare maggiormente i possibili mutamenti di scenario derivanti dalla guerra in Ucraina soprattutto in relazione agli approvvigionamenti energetici e delle materie prime critiche.
2.17Il CESE condivide il richiamo alla necessità di adeguare le politiche europee a un nuovo modello economico, di aumentare gli investimenti per accrescere il benessere e di rafforzare la produttività e la competitività del sistema industriale ed economico europeo. A tal proposito, invita a sviluppare previsioni specifiche sul futuro della politica industriale europea, fondamentale per il raggiungimento di una compiuta autonomia strategica.
2.18Il CESE condivide la raccomandazione di rafforzare gli investimenti pubblici e privati per il conseguimento degli obiettivi della transizione. Tuttavia, mette in evidenza come le scelte economiche europee, e soprattutto le prospettive legate a un ulteriore aumento dei tassi di interesse, possano condizionare negativamente gli investimenti.
2.19Il CESE accoglie con favore il richiamo a una transizione giusta e la maggiore attenzione rivolta, rispetto alla relazione precedente, alla coesione sociale e al ruolo del dialogo sociale. Inoltre, ritiene che l'attenzione alla dimensione sociale e alla qualità del lavoro diventeranno fattori prioritari nell'agenda europea, modificando una scala di priorità che li colloca ancora in una posizione complementare.
2.20Il CESE apprezza l'attenzione prestata nella relazione di previsione strategica 2022 ai mutamenti indotti dalla duplice transizione sul mercato del lavoro e sulle condizioni economiche delle componenti più vulnerabili del corpo sociale (famiglie, comunità), nonché la contestuale sottolineatura della necessità di risorse adeguate all'intervento sociale. Il CESE chiede inoltre di prestare maggiore attenzione ai temi della povertà e dell'esclusione sociale.
2.21Il CESE invita l'UE a prendere in considerazione l'invecchiamento della popolazione e il cambiamento demografico, con il conseguente aumento della domanda prevedibile di assistenza, da un lato, e la carenza di operatori sanitari, dall'altro. L'UE deve garantire che l'assistenza rimanga accessibile e a prezzi abbordabili, e non diventi un bene di lusso.
2.22Il CESE richiama l'attenzione sulla genericità con cui la relazione di previsione strategica 2022 affronta la questione dell'accelerazione dell'ibridazione del luogo di lavoro generata dai processi di digitalizzazione (tra l'altro confinandola in un inciso nel paragrafo su digitalizzazione e domanda di trasporti), peraltro inquadrandola come conseguenza di un mero processo di trasformazione tecnologica e trascurando invece il tema dei suoi effetti sulle condizioni e sui rapporti di lavoro, nonché sulle connesse esigenze di regolamentazione.
2.23Il CESE rileva che l'impianto della previsione strategica rischia di risultare eccessivamente economicista e centrato sulla tematica della concorrenza e del mercato come vero collante dell'azione, degli interessi e della strategia europea. Esso attribuisce alla società civile e ai lavoratori un ruolo complementare, senza tenere sufficientemente conto della capacità della duplice transizione di generare nuove e maggiori ricchezze e di facilitare la creazione di nuovi modelli in grado di ridurre le vulnerabilità e di socializzare i benefici generati.
2.24Il CESE invita la Commissione a somministrare un sondaggio Eurobarometro specifico sulle tematiche oggetto della futura relazione di previsione strategica al fine di meglio comprendere le aspettative e i punti di vista dei cittadini. Questo è fondamentale anche per anticipare quale sarà la futura accettazione delle misure che l'analisi di prospettiva propone.
Bruxelles, 10 marzo 2023