CCMI/195
Una normativa sui chip per l'Europa
PARERE
Commissione consultiva per le trasformazioni industriali (CCMI)
Una normativa sui chip per l'Europa: implicazioni della normativa europea sui semiconduttori per il settore della difesa e delle costruzioni aerospaziali
(parere complementare al parere INT/984)
Relatore: Maurizio MENSI
Correlatore: Jan PIE
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Decisione dell'Assemblea plenaria
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18/01/2022
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Base giuridica
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art. 37, par. 2, del Regolamento interno
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Parere complementare
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Organo competente
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Commissione consultiva per le trasformazioni industriali (CCMI)
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Adozione in commissione
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13/5/2022
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Adozione in sessione plenaria
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DD/MM/YYYY
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Sessione plenaria n.
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…
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Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)
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…/…/…
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1.Conclusioni e raccomandazioni
1.1Il CESE ritiene che i semiconduttori siano elementi cruciali della moderna geopolitica e della leadership tecnologico-industriale. La promozione di un ecosistema europeo avanzato dei semiconduttori e di catene di approvvigionamento resilienti è pertanto fondamentale per l'autonomia strategica dell'UE, per la sua sovranità tecnologica, resilienza e competitività industriale, anche nei settori strategici aerospaziale e della difesa. Il CESE sostiene quindi appieno gli ambiziosi obiettivi della normativa europea sui semiconduttori.
1.2Il CESE ritiene che l'UE necessiti di risorse maggiori di quelle attualmente previste per conseguire tali obiettivi ambiziosi nel settore dei semiconduttori. Per utilizzare al meglio le proprie risorse limitate, l'UE dovrebbe inoltre considerare la possibilità di stabilire un grado di priorità per determinate tecnologie specifiche o specifici segmenti della catena del valore e intraprendere azioni complementari con partner che condividono gli stessi principi.
1.3Il CESE crede fermamente che la normativa europea sui semiconduttori debba garantire, in particolare, che il settore aerospaziale e la difesa ricevano un sostegno adeguato alla loro importanza strategica e al loro status di settori critici, indipendentemente dalle dimensioni del rispettivo mercato. Tale aspetto si dovrebbe riflettere in tutti i pilastri dell'iniziativa, anche incentivando la progettazione di nuovi semiconduttori che soddisfino i requisiti specifici nel settore aerospaziale e della difesa. Misure specifiche includerebbero l'accesso in via prioritaria alle linee pilota e la possibilità di dare priorità agli ordini provenienti da settori critici agli impianti di produzione integrata e alle fonderie aperte dell'UE anche in un contesto diverso dalla "modalità di crisi".
1.4Il CESE è dell'avviso che i portatori di interessi industriali del settore dei semiconduttori e dei settori critici a valle dovrebbero essere membri a pieno titolo del Consiglio europeo dei semiconduttori e degli organi sussidiari, al fine di ottimizzare il coordinamento tra i decisori politici e gli operatori del mercato a monte e a valle.
1.5Il CESE ritiene che siano necessari investimenti nella produzione di semiconduttori avanzati e maturi in Europa, onde garantire la resilienza delle catene di approvvigionamento per la produzione nel settore aerospaziale e della difesa, ed è dell'avviso che si debba sostenere l'innovazione per tutti i tipi di semiconduttori richiesti dall'industria europea.
1.6Il CESE osserva che la strategia dell'UE dovrebbe includere misure specifiche riguardanti l'approvvigionamento di materie prime.
1.7Secondo il CESE, al fine di evitare una corsa deleteria alle sovvenzioni, i finanziamenti dovrebbero essere coordinati quanto più possibile a livello dell'UE e il meccanismo di controllo degli aiuti di Stato di cui all'articolo 107 del TFUE dovrebbe essere modificato, al fine di garantire la prevedibilità della valutazione e la coerenza con altri obiettivi dell'UE.
1.8Il CESE è altresì dell'avviso che gli aiuti di Stato debbano essere concessi agli impianti di produzione integrata e alle fonderie aperte dell'UE che offrono vantaggi diretti a diversi Stati membri, e che il sostegno pubblico possa essere diretto alle iniziative strettamente collegate alle applicazioni "verdi".
1.9Il CESE è del parere che le attività tese a raccogliere dati per il monitoraggio delle catene di approvvigionamento e ad anticipare le crisi future debbano essere condotte da un unico organismo a livello dell'UE.
1.10Il CESE raccomanda l'adozione di un quadro adeguato per la governance dei dati, che ne disciplini la trasparenza, l'interoperabilità, la condivisione, l'accesso e la sicurezza.
1.11Il CESE è dell'avviso che, per il loro carattere strategico, i settori aerospaziale e della difesa debbano avere la priorità per quanto concerne le procedure di certificazione, e l'iniziativa "Chip per l'Europa" potrebbe sostenere l'elaborazione di norme comuni in ambito civile e militare nel contesto della strategia europea di normazione.
1.12Il CESE ritiene che la normativa europea sui semiconduttori debba essere coerente con tutti gli altri strumenti politici nazionali ed europei che perseguono obiettivi simili ed essere strettamente correlata ad essi, ivi compresi l'alleanza industriale per i processori e le tecnologie dei semiconduttori, l'osservatorio sulle tecnologie critiche e l'alleanza europea per le materie prime.
1.13Il CESE accoglie con favore la normativa europea sui semiconduttori e invita ad avviare senza indugio i negoziati relativi all'iniziativa e a procedere a un'attuazione rapida, ambiziosa ed efficace.
2.Contesto
2.1In un mondo sempre più digitalizzato, i semiconduttori sono una componente essenziale in numerosi settori economici e aspetti della vita. Essi alimentano tutti i prodotti digitali, sono fondamentali per le tecnologie essenziali del futuro, quali IA, 5G, cloud/edge computing, e sono alla base delle infrastrutture critiche su cui poggiano le nostre società.
2.2I semiconduttori sono altresì fondamentali per la difesa e le costruzioni aerospaziali. I sofisticati sistemi sui quali fanno sempre più affidamento gli eserciti europei e altri utenti finali contengono chip di tutti i generi, compresi molti di quelli comunemente impiegati per i prodotti commerciali. Tuttavia, mentre la produzione di chip commerciali si concentra sull'efficienza dei costi per la produzione su vasta scala, i settori aerospaziale e della difesa richiedono volumi limitati e attribuiscono particolare importanza alla durata, all'affidabilità e alla sicurezza delle informazioni. I settori aerospaziale e della difesa considerati congiuntamente rappresentavano circa l'1 % del mercato globale dei semiconduttori nel 2020.
2.3L'accelerazione della trasformazione digitale a livello globale alimenta un marcato aumento della domanda di tutti i tipi di semiconduttori nei vari settori industriali, che si prevede possa
raddoppiare entro il 2030
. La pandemia di coronavirus ha rafforzato la domanda e causato interruzioni delle catene di approvvigionamento globali, e ogni settore industriale a valle nel mondo incontra gravi difficoltà di approvvigionamento dall'inizio della crisi pandemica. Tali difficoltà hanno comportato ritardi nelle forniture, cancellazione degli ordini e chiusure degli stabilimenti, con gravi conseguenze economiche. A titolo esemplificativo, il rapporto tra i nuovi ordini (secondo l'indice dei responsabili degli acquisti) e i tempi di consegna dei fornitori ai fabbricanti della zona euro è più che triplicato tra il 2019 e il 2021, in particolare nei settori che utilizzano i semiconduttori per la produzione (ad esempio, industria automobilistica, apparecchiature tecnologiche), mentre la produzione di automobili nella zona euro è diminuita del 18,2 % tra novembre 2020 e marzo 2021.
2.4Tali sviluppi hanno evidenziato la dipendenza dell'Europa da un numero ridotto di fornitori esteri di semiconduttori e componenti e la conseguente vulnerabilità alle interruzioni degli approvvigionamenti. Tale vulnerabilità si è manifestata in tutta la sua gravità soprattutto nei settori aerospaziale e della difesa dell'Unione. Incapaci di soddisfare la crescente domanda globale e spinti dalla logica di mercato, i produttori di chip danno la priorità ai mercati nazionali e alle industrie caratterizzate da volumi elevati, trascurando gli altri.
2.5Poiché i chip sono elementi essenziali delle nostre economie, le interruzioni dell'approvvigionamento costituiscono un grave problema economico e, potenzialmente, sociale. Quando si parla di settori strategici come l'industria aerospaziale e la difesa, la dipendenza diventa tuttavia anche un problema di sicurezza, poiché compromette la fornitura di prodotti aerospaziali e per la difesa nell'UE.
2.6Tale situazione appare particolarmente problematica in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche e di militarizzazione degli scambi commerciali e tecnologici, per cui i semiconduttori sono diventati componenti cruciali dal punto di vista geopolitico. Di conseguenza, le principali economie si stanno adoperando intensamente per rafforzare le proprie capacità produttive e ridurre la propria dipendenza. Gli Stati Uniti prevedono, ad esempio, di investire 52 miliardi di dollari nel proprio ecosistema dei semiconduttori entro il 2026, la Cina mira a mobilitare 150 miliardi di dollari per ottenere un'autosufficienza al 70 % entro il 2025 e la Corea del Sud intende mobilitare fino a 450 miliardi di dollari in investimenti privati entro il 2030.
2.7In tale contesto, l'UE deve ridurre urgentemente la propria dipendenza, dare slancio alla propria competitività e rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti di chip, rinsaldando la propria posizione nella catena di approvvigionamento globale. Tale obiettivo assume un'importanza particolare in settori strategici come quello aerospaziale e della difesa. Nel contempo, l'elevata complessità, i costi e le barriere all'ingresso rendono l'autarchia nella produzione di semiconduttori poco realistica e non auspicabile. Di conseguenza, sarà fondamentale rafforzare i partenariati internazionali al fine di migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti in Europa.
2.8Nella strategia industriale per il 2020, la Commissione ha riconosciuto che i semiconduttori rappresentano un ambito industriale strategico, in cui è opportuno intervenire per ridurre la dipendenza europea. La bussola per il digitale 2021 ha stabilito l'obiettivo di raddoppiare la quota europea di produzione globale di chip avanzati e sostenibili, raggiungendo il 20 % entro il 2030. Nel suo discorso sullo stato dell'Unione 2021, la Presidente della Commissione von der Leyen ha annunciato la normativa europea sui semiconduttori, volta a realizzare un ecosistema europeo avanzato dei semiconduttori. Nel marzo 2022 il Consiglio europeo ha ribadito infine l'importanza di tale iniziativa e ha invitato a ridurre le dipendenze strategiche dell'UE in ambiti altamente sensibili, compreso quello dei semiconduttori.
3.Osservazioni generali
3.1Visione
3.1.1Pur essendo forte in taluni segmenti della catena del valore dei chip (ad es. ricerca e sviluppo, attrezzature per la produzione), l'Europa deve rafforzare la propria posizione lungo l'intera catena. Di conseguenza, il CESE accoglie con favore l'intenzione della Commissione europea di sfruttare gli attuali punti di forza per colmare il divario dalla fase di progettazione a quella di produzione.
3.1.2Il CESE è preoccupato che la strategia dell'Europa non affronti in modo adeguato l'aspetto delle materie prime, che costituiscono una dimensione fondamentale della sicurezza degli approvvigionamenti e un ambito nel quale l'Europa dipende dai paesi terzi per taluni prodotti (ad esempio, materiali fotoresistenti, silicio metallico). La normativa europea sui semiconduttori dovrebbe includere provvedimenti tesi ad affrontare tale rischio, anche stringendo legami con l'alleanza europea per le materie prime.
3.1.3Il CESE sostiene appieno l'obiettivo di imprimere slancio alla produzione europea di semiconduttori tecnologicamente avanzati e sostenibili. Tuttavia, settori critici come la difesa e la produzione aerospaziale necessitano anche di semiconduttori di vecchia generazione. Il CESE considera pertanto necessari investimenti nella produzione sia di chip avanzati che maturi per garantire la resilienza delle catene di approvvigionamento.
3.1.4Il CESE è fermamente convinto che il forte coinvolgimento dell'intero ecosistema – comprese le imprese in fase di avviamento (start-up), quelle in fase di espansione (scale-up) e le PMI, nonché le imprese più grandi – sia indispensabile per sostenere il rafforzamento delle capacità tecnologiche su vasta scala e di innovazione in tutta l'Unione.
3.2Investimenti
3.2.1Per conseguire gli obiettivi della strategia sui semiconduttori, la Commissione europea conta su circa 43 miliardi di EUR di investimenti stimolati mediante politiche fino al 2030, compresi 11 miliardi di EUR di investimenti pubblici nel quadro dell'iniziativa "Chip per l'Europa". È tuttavia richiesta una maggiore chiarezza per quanto riguarda le fonti e gli importi dei finanziamenti, l'utilizzo degli attuali stanziamenti di bilancio e gli obiettivi da sostenere con ciascuna linea di bilancio.
3.2.2Il CESE dubita che gli investimenti pubblici previsti nella strategia sui semiconduttori dell'UE, alcuni dei quali già destinati a interventi nel settore della microelettronica, siano sufficienti a raggiungere i suoi obiettivi così ambiziosi. I concorrenti industriali dell'Unione hanno offerto e continuano a offrire un sostegno decisamente maggiore ai propri ecosistemi dei semiconduttori che già occupano una posizione migliore nella catena del valore globale. Di conseguenza, il CESE ritiene che siano necessarie risorse maggiori rispetto a quanto attualmente previsto per conseguire gli ambiziosi obiettivi dell'iniziativa, sia in termini di quota di mercato che di tempistiche. La riduzione degli oneri amministrativi per accedere a tali risorse dovrebbe essere considerata una priorità.
3.2.3Onde garantire un utilizzo ottimale delle proprie risorse limitate, l'UE dovrebbe altresì valutare la possibilità di stabilire un grado di priorità per tecnologie o segmenti della catena del valore specifici. Il coordinamento con partner che condividono gli stessi principi in tale ambito potrebbe garantire la complementarità delle azioni intraprese ed evitare la duplicazione degli sforzi.
3.2.4Il CESE ritiene altresì che gli stanziamenti di bilancio a titolo di Orizzonte Europa ed Europa digitale non dovrebbero privare altri ambiti strategici – quali lo spazio, l'IA e la cibersicurezza – delle risorse sufficienti per conseguire i loro obiettivi specifici. Non dovrebbero inoltre esserci ridistribuzioni degli stanziamenti del Fondo europeo per la difesa, poiché si ridurrebbero così le già limitate risorse destinate al settore strategico della difesa.
3.3Settori critici
3.3.1La normativa europea sui semiconduttori riconosce l'importanza dei "settori critici", compresi i settori aerospaziale e della difesa, e stabilisce che venga assegnata loro la priorità in caso di interruzioni significative degli approvvigionamenti. Il CESE plaude a tale approccio strategico, poiché rispecchia il ruolo fondamentale di tali settori per la sicurezza e la resilienza delle nostre società.
3.3.2Il CESE ritiene tuttavia che il concetto di "settori critici" debba essere incluso in tutti i pilastri dell'iniziativa. In particolare, l'iniziativa "Chip per l'Europa" dovrebbe includere misure specifiche a sostegno dei settori critici, ivi compreso l'accesso in via prioritaria alle linee pilota, mentre gli impianti di produzione integrata e le fonderie aperte dell'UE dovrebbero destinare una quota minima della loro capacità produttiva complessiva al soddisfacimento della domanda in tali settori.
3.4Importanza strategica dei settori aerospaziale e della difesa
3.4.1Il CESE crede fermamente che la normativa europea sui semiconduttori debba garantire che la difesa e il settore aerospaziale ricevano un sostegno adeguato alla loro importanza strategica e al loro status di settori critici. Tale sostegno dovrebbe tenere conto delle caratteristiche specifiche di tali settori, comprese la ridotta quota di mercato e la scarsa influenza sui relativi investimenti e le scelte di mercato.
3.4.2Alla luce di tali specificità, per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti in tali settori è necessario trovare un giusto equilibrio tra un approccio orientato al mercato, basato sul volume, e un approccio strategico, basato sulle criticità. Tale equilibrio si dovrebbe riflettere, in particolare, nella determinazione del grado di priorità per gli ordini agli stabilimenti di produzione e l'assegnazione dei prodotti in seguito ad acquisti comuni, dove la difesa e la produzione aerospaziale sarebbero in concorrenza con settori molto più vasti.
3.5Ambiente
3.5.1Il CESE ritiene che la normativa europea sui semiconduttori debba essere pienamente allineata all'obiettivo strategico dell'UE di realizzare un'economia verde e sostenibile entro il 2030 e sostenerne il conseguimento. A tal fine, è opportuno rafforzare la ricerca sull'impatto ambientale delle iniziative riguardanti i semiconduttori, in modo da ottenere informazioni dettagliate sull'impatto ambientale dell'intera catena del valore, invece che unicamente in merito alle prestazioni del prodotto finale.
3.5.2Di conseguenza, il sostegno pubblico dovrebbe essere destinato alle iniziative in materia di semiconduttori che sono strettamente correlate alle applicazioni "verdi", anche concedendo alle imprese che sviluppano tali prodotti condizioni migliori per ottenere un sostegno pubblico.
3.6Governance
3.6.1I portatori di interessi industriali sono nella posizione migliore per monitorare le tendenze di mercato e individuare le possibili soluzioni alle interruzioni degli approvvigionamenti. Il CESE è pertanto fermamente convinto che tali portatori di interessi, in particolare quelli del settore dei semiconduttori e dei settori critici, debbano essere strettamente coinvolti nella governance della strategia in materia, sia come membri a pieno titolo del Consiglio europeo dei semiconduttori che nei relativi sottogruppi. Il coinvolgimento dei settori a monte e a valle ne migliorerà inoltre il coordinamento, consentendo in tal modo all'industria di affrontare le interruzioni degli approvvigionamenti senza intervenire a fondo nel mercato.
3.7Coerenza
3.7.1Numerosi strumenti politici a livello dell'UE già si occupano dei semiconduttori, quali ad esempio Orizzonte Europa, Europa digitale, l'alleanza industriale per i processori e le tecnologie dei semiconduttori e l'osservatorio sulle tecnologie critiche. Anche l'alleanza europea per le materie prime si occupa di aspetti correlati. Al fine di ottimizzarne l'efficacia e l'efficienza complessiva, tali strumenti devono essere pienamente coerenti con la normativa europea sui semiconduttori e chiaramente correlati ad essa. Sarà necessario un coordinamento tra le iniziative a livello dell'UE e i progetti nazionali attivamente promossi dagli Stati membri.
4.Osservazioni particolari
4.1Rafforzare la leadership nella ricerca e nella tecnologia
4.1.1Il CESE accoglie con favore l'intenzione della Commissione europea di sostenere le tecnologie di nuova generazione, quali i transistor <2 nm, le innovative tecnologie di IA e i chip quantistici. Tali tecnologie hanno grandi potenzialità per soddisfare le esigenze future di settori strategici, compresa la difesa e l'industria aerospaziale, ed è pertanto essenziale sviluppare rapidamente e tutelare la proprietà intellettuale europea in tali ambiti.
4.1.2Nel contempo, le industrie europee a valle, comprese la difesa e l'industria aerospaziale, continueranno ad avere bisogno di chip specifici di dimensioni maggiori. La normativa europea sui semiconduttori non dovrebbe pertanto concentrarsi unicamente sui chip più piccoli, ma promuovere l'innovazione per tutti i tipi di chip richiesti.
4.2Ruolo di primo piano nella progettazione, nella produzione e nell'imballaggio
4.2.1Il CESE accoglie con favore l'accento posto dall'iniziativa "Chip per l'Europa" non solo sulla stretta collaborazione tra gli operatori dal lato dell'offerta e quelli dal lato della domanda, ma anche sul previsto ruolo consultivo dell'alleanza europea per i processori e le tecnologie dei semiconduttori, due aspetti che contribuiranno a garantire la coerenza degli sforzi intrapresi.
4.2.2Il CESE è fermamente convinto che, per la resilienza e l'autonomia della difesa e dell'industria aerospaziale europee, sia assolutamente importante che l'UE disponga di capacità proprie per progettare l'elettronica del futuro, ivi compreso negli ambiti della protezione informatica, delle capacità di IA, della modularità e del riutilizzo.
4.2.3Il CESE sostiene con forza la creazione di linee pilota innovative per i prototipi. Al fine di promuovere le sinergie tra la produzione commerciale e il settore della difesa e delle costruzioni aerospaziali di importanza strategica, i progetti dei chip sviluppati in tale contesto dovrebbero tenere conto dei requisiti specifici di questi due settori. I progetti tesi a soddisfare le esigenze del settore aerospaziale e della difesa dovrebbero inoltre avere un accesso prioritario alle linee pilota.
4.2.4Il CESE ritiene che, in quanto settori strategici, la difesa e l'industria aerospaziale dovrebbero avere la priorità per quanto riguarda l'elaborazione di procedure di certificazione. L'elaborazione di norme in tale ambito sarà fondamentale. Al fine di ottimizzare le possibili sinergie, l'iniziativa "Chip per l'Europa" potrebbe sostenere l'elaborazione di norme comuni in ambito civile e militare nel contesto della strategia europea di normazione.
4.3Rafforzamento dell'ecosistema europeo e garanzia della sicurezza degli approvvigionamenti
4.3.1Il CESE riconosce la necessità di un sostegno pubblico rapido e consistente al fine di incentivare gli ingenti investimenti privati necessari per rafforzare la capacità produttiva europea. Sarà in tal senso fondamentale garantire la certezza del diritto e ridurre quanto più possibile la burocrazia, al fine di attrarre tali investimenti. È pertanto essenziale non solo definire chiaramente i criteri per l'individuazione degli impianti di produzione integrata e delle fonderie aperte dell'UE oltre che per la concessione di aiuti di Stato, ma anche semplificare le procedure amministrative. Andrebbero altresì individuati i criteri per il coordinamento delle diverse misure di sostegno disponibili, onde garantire un'applicazione efficiente e non discriminatoria delle norme in materia di aiuti di Stato.
4.3.2Il CESE accoglie con favore il fatto che il principio di "primo nel suo genere" consenta di sostenere l'innovazione in termini non soltanto di nodo tecnologico, ma anche di tecnologia dei processi, prestazioni e sostenibilità. Potrebbe essere introdotto un principio complementare a livello dell'UE per riconoscere gli impianti che offrono vantaggi diretti a diversi Stati (ad esempio, impegnandosi a rifornire allo stesso modo le imprese di diversi Stati membri).
4.3.3Onde evitare un'onerosa corsa alle sovvenzioni fra Stati membri, il CESE suggerisce di coordinare i finanziamenti pubblici quanto più possibile a livello dell'UE (ad esempio, avvalendosi del quadro dell'impresa comune e dell'IPCEI e coordinando i capitoli digitali dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza che dovrebbero destinare il 20 % - o 145 miliardi di EUR - alla trasformazione digitale). È inoltre giustificata una modifica nell'applicazione del meccanismo di controllo degli aiuti di Stato, di cui all'articolo 107 del TFUE, per consentire una valutazione più rapida e più prevedibile del sostegno pubblico. A tale proposito il CESE ricorda, ad esempio, il quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza della COVID-19, che si è dimostrato efficace nel garantire un sostegno tempestivo e adeguato, nonché gli orientamenti per l'applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione al sostegno per la banda larga. Anche se il sostegno pubblico agli impianti di produzione integrata e alle fonderie aperte dell'UE può essere sostenuto fino al 100 % del deficit di finanziamento, sono assai graditi ulteriori orientamenti sulle analisi in merito. A titolo esemplificativo, gli impianti di produzione integrata e le fonderie aperte dell'UE che soddisfano anche il criterio UE potrebbero ottenere più rapidamente un'autorizzazione dell'aiuto di Stato.
4.3.4Il CESE ritiene che, nel valutare gli aiuti di Stato, la Commissione debba considerare obiettivi aggiuntivi, quali ad esempio la promozione di settori strategici quali la difesa e l'industria aerospaziale, e garantire la coerenza con gli obiettivi di sostenibilità dell'UE.
4.4Affrontare la grave penuria di lavoratori qualificati
4.4.1Le competenze digitali sono fondamentali per il conseguimento degli obiettivi europei riguardanti i semiconduttori e la loro domanda continuerà a crescere. Il CESE accoglie pertanto con favore l'attenzione rivolta al problema delle carenze di competenze digitali in Europa e invita a procedere a un'attuazione ambiziosa delle pertinenti iniziative previste.
4.5Comprendere le catene di approvvigionamento globali e contrastare le crisi future
4.5.1Il CESE accoglie con favore l'attenzione strategica rivolta alla mappatura e al monitoraggio delle catene di approvvigionamento e all'individuazione dei rischi di interruzioni. Determinati rischi sono particolarmente rilevanti per i settori aerospaziale e della difesa, compreso l'impatto sui fornitori derivante dalle politiche ambientali, sociali e in materia di governance, dai regolamenti UE come REACH, nonché dalla politica estera e in materia di esportazioni dei paesi di origine dei fornitori esteri (ad esempio, le norme ITAR/EAR degli Stati Uniti).
4.5.2Tale compito richiede un approccio che rifletta la natura transfrontaliera e complessa delle catene di approvvigionamento e garantisca la coerenza delle informazioni. Il CESE chiede pertanto che la raccolta dei dati sia condotta a livello centrale da un unico organo designato a livello dell'UE al quale le imprese dell'Unione riferirebbero sulla base di requisiti chiari e semplificati. Andrebbero istituiti meccanismi appropriati per garantire la riservatezza delle informazioni sensibili fornite dall'industria.
4.5.3È infine importante chiarire quali sono le norme da applicare nella "modalità di crisi". Ad esempio, poiché la maggior parte dei vari tipi di chip è utilizzata in più settori, durante i periodi di penuria globale le imprese di diversi settori critici avranno probabilmente bisogno degli stessi prodotti e delle stesse capacità di produzione. È pertanto necessario stabilire criteri chiari per il grado di priorità da assegnare agli ordini e alla distribuzione dei prodotti a seguito di acquisti comuni.
4.6Cooperazione internazionale
4.6.1L'ecosistema globale dei semiconduttori è complesso, specializzato e fortemente interdipendente. Di conseguenza, i tentativi volti a rafforzare la capacità produttiva e la resilienza a livello dell'Unione devono essere accompagnati dalla cooperazione con partner internazionali che condividono gli stessi principi. Sfruttando i punti di forza di ciascun partner ed elaborando strategie coordinate sarà possibile promuovere le sinergie, evitare la duplicazione degli sforzi e migliorare l'efficienza lungo l'intera catena del valore.
Nel promuovere la cooperazione sui chip con i partner, l'UE dovrebbe sfruttare al meglio le opportune sedi già esistenti, quali il Consiglio UE-USA per il commercio e la tecnologia, coinvolgendo i portatori di interessi dell'industria, alla luce della loro competenza e del ruolo svolto nell'attuazione concreta dei progetti.
Bruxelles, 13 maggio 2022
Pietro Francesco DE LOTTO
Presidente della commissione consultiva per le trasformazioni industriali
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