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PARERE
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Comitato economico e sociale europeo
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Pacchetto "spazio"
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Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma dell'Unione per una connettività sicura per il periodo 2023-2027
e
Comunicazione congiunta al Parlamento europeo e al Consiglio: Un approccio dell'UE alla gestione del traffico spaziale - Un contributo dell'UE per far fronte a una sfida globale
[COM(2022) 57 final – 2022/0039 (COD); JOIN(2022) 4 final]
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TEN/775
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Relatore: Pierre Jean COULON
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Consultazione
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Commissione europea, 02/05/2022
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Base giuridica
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Articoli 189, paragrafo 2, e 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea
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Sezione competente
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Trasporti, energia, infrastrutture e società dell'informazione
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Adozione in sezione
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07/09/2022
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Adozione in sessione plenaria
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21/09/2022
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Sessione plenaria n.
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572
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Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)
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222/0/1
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1.Conclusioni e raccomandazioni
1.1Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ritiene che, nel periodo attuale, la comunicazione e la proposta di regolamento in esame, che danno il via all'elaborazione di un pacchetto europeo sullo spazio, siano misure assolutamente necessarie e anzi indispensabili. Il CESE raccomanda che la comunicazione congiunta promuova con fermezza, nell'ottica di una diplomazia attiva, una gestione multilaterale del traffico spaziale nel quadro dell'ONU, segnatamente in seno al comitato per l'uso pacifico dello spazio extra-atmosferico (Copuos) e alla Conferenza del disarmo, dal momento che non disponiamo di norme sufficienti in questo settore.
1.2La priorità assoluta rappresentata dalla gestione del traffico spaziale, inclusi i detriti spaziali, richiede un'attenta considerazione, a livello europeo, di tutti gli attori. Come osservato nella comunicazione congiunta e come illustra il presente parere, il principale problema legato all'eterogeneità dei programmi di gestione del traffico spaziale (Space Traffic Management – STM) risiede nell'assenza di una normazione internazionale. È pertanto evidente che occorre elaborare norme, orientamenti e buone pratiche a livello internazionale.
1.3Il CESE esorta ad attuare concretamente un sistema di osservazione spaziale per garantire la sostenibilità a lungo termine dello spazio per tutti gli Stati membri.
In effetti, il secondo principio centrale del diritto dello spazio è la responsabilità dei diversi attori in merito alle loro attività spaziali, la quale si traduce in una responsabilità internazionale per il controllo delle attività e in una responsabilità per danni risultanti da tali attività nello spazio extra-atmosferico. È nel quadro del concetto di responsabilità internazionale per il controllo delle attività che si colloca la comunicazione congiunta.
1.4Il CESE deplora la mancanza di normazione internazionale e raccomanda l'adozione di norme, anche per la gestione dei detriti satellitari, e di orientamenti a livello europeo che coinvolgano la società civile organizzata.
La lotta tra i soggetti – finora fondamentalmente statali – che sono già attivi nello spazio e quelli – privati o pubblici – che aspirano a diventare attori importanti richiede una profonda riforma delle norme internazionali, che furono adottate quando lo spazio era ancora un tema che riguardava un gruppo ristretto di potenze tecnologiche e industriali.
1.5Come sottolineato nel parere complementare CCMI/196 sul tema Nuovo spazio:
-è opportuno sviluppare sinergie con il Fondo europeo per la difesa, aumentando le interazioni tra le industrie civile, spaziale e della difesa;
-il programma quadro Orizzonte Europa dovrebbe essere utilizzato per dare impulso al mercato spaziale, sostenendo la creazione di soluzioni commerciali innovative per i settori spaziali dell'UE a valle e a monte e accelerando la messa a disposizione delle tecnologie chiave necessarie;
-le attività di istruzione e formazione sono fondamentali per lo sviluppo di competenze avanzate nei settori connessi allo spazio, mentre l'esperienza acquisita nel corso dei precedenti progetti di costellazioni, come Galileo e Copernicus, potrebbe essere utilizzata per migliorare il sistema di connettività spaziale;
-per quanto riguarda la governance, l'attribuzione delle responsabilità ai migliori attori sulla base di una comprovata competenza, nel rispetto delle norme in materia di appalti pubblici, garantirebbe un'attuazione efficace dei programmi, favorendo nel contempo l'emergere del "nuovo spazio";
-inoltre, incoraggiare il progresso scientifico e tecnico significa gettare le basi e assicurare le fondamenta della competitività e della capacità di innovazione, a beneficio delle PMI, delle start-up e delle imprese innovative.
2.Contesto
2.1Lo spazio è attualmente, sotto molti aspetti, un territorio economico supplementare. L'accelerazione degli investimenti pubblici e privati comporta una diversificazione delle attività spaziali e fa dello spazio il teatro di una sfida geostrategica fondamentale. La competizione tecnologica e la comparsa di start-up attive nel settore dello spazio, l'apertura di nuovi mercati e servizi, la volontà degli Stati e degli operatori privati di rafforzare le attività in orbita testimoniano e alimentano un crescente interesse per uno sfruttamento sempre più intenso dello spazio.
2.2Nonostante la portata strategica dello spazio, non esistono un'autorità globale né leggi vincolanti applicabili alle orbite terrestri basse e geostazionarie, né esiste una regolamentazione o un sistema di gestione del traffico spaziale, mentre il numero di satelliti in orbita è in costante aumento.
2.3Ad oggi, la gestione del traffico spaziale poggia esclusivamente su buone pratiche volontarie e non vincolanti, non sempre ben gestite o applicate, che sono volte a limitare i rischi statistici di collisione tra i satelliti e i detriti. Tali pratiche prevedono che non si debbano produrre intenzionalmente detriti orbitali e richiedono di "passivare" i satelliti al termine del loro ciclo di vita attraverso il consumo del carburante residuo, di rispettare la "regola dei 25 anni" per i satelliti sparsi nell'orbita terrestre bassa (i satelliti al termine del ciclo di vita operativo devono rientrare nell'atmosfera entro un periodo di 25 anni) e di posizionare i satelliti geostazionari inutilizzati nell'"orbita cimitero". Queste regole, tuttavia, non sono più sufficienti per limitare i rischi di collisione.
2.4A ciò si aggiunge l'emergere di nuovi concetti operativi: sorveglianza dello spazio e tracciamento degli oggetti spaziali in orbita (Space Surveillance and Tracking – SST), coordinamento del traffico spaziale (Space Traffic Coordination – STC), coordinamento e gestione del traffico spaziale (Space Traffic Coordination and Management – STCM).
2.5Una vera e propria normativa sulle attività spaziali e sul traffico dei satelliti, volta a garantire la sostenibilità a lungo termine dello spazio, si rivela dunque tanto urgente quanto strategica, così come il ricorso all'intelligenza artificiale per evitare i rischi di collisione.
2.6All'inizio di quest'anno, la Commissione europea ha avviato il progetto Spaceways, il cui scopo è quello di delineare i contorni di un sistema di gestione del traffico spaziale al fine di definire un "codice della strada" e di determinare le condizioni in base alle quali poter concedere licenze e permessi di volo.
2.7L'obiettivo dei progetti Spaceways ed EUSTM, quest'ultimo lanciato nel gennaio 2021, consiste nel fornire, rispettivamente entro il giugno e l'agosto 2022, raccomandazioni e orientamenti alla Commissione europea in merito alla gestione del traffico spaziale, nonché una valutazione giuridica, politica ed economica che porti a una serie di raccomandazioni finali e a orientamenti per l'attuazione.
2.8La comunicazione congiunta della Commissione e dell'alto rappresentante riconosce la necessità di un approccio a livello dell'Unione e prevede un processo regolare di consultazione, discussione e dialogo con tutte le parti interessate dell'Unione, civili e militari, nel settore dei trasporti, e in particolare con le industrie aeronautica e spaziale europee, tenendo conto al tempo stesso delle esigenze sul piano della difesa e della sicurezza, con il sostegno dell'Agenzia europea per la difesa. Il CESE auspica che l'intero corpo sociale, e non soltanto l'industria, sia coinvolto in questo processo.
2.9La comunicazione prevede di ricorrere al consorzio SST dell'UE per rendere disponibile la capacità operativa essenziale per la futura gestione del traffico spaziale dell'Unione, sul presupposto di migliorarne le prestazioni, di metterne a punto i servizi di sorveglianza dello spazio e di tracciamento degli oggetti spaziali in orbita (SST), di sviluppare nuove tecnologie grazie all'intelligenza artificiale e alle tecnologie quantistiche, di sostenere le operazioni di riduzione del volume di detriti e di riparazione in orbita e di creare sinergie di finanziamento tra l'UE, i fondi nazionali, l'Agenzia spaziale europea (ESA), il programma quadro "Orizzonte Europa" e il programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa (EDIDP).
2.10Rafforzare la copertura dello spazio al di fuori del continente europeo è un aspetto fondamentale del programma dell'Unione per una connettività sicura per il periodo 2023-2027; l'Unione dovrà fare affidamento in particolare sull'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari spaziali (Unoosa), così come su organismi nazionali, al fine di elaborare norme applicabili alla gestione del territorio spaziale – pur incoraggiando nel contempo l'elaborazione di norme comuni nel quadro di un forum specifico – e di promuovere un approccio integrato in seno alle organizzazioni di normazione internazionali.
2.11Gli ambiziosi obiettivi enunciati presuppongono, a breve termine, che l'industria assuma determinati obblighi, e a medio termine che gli Stati membri elaborino una proposta legislativa volta a ovviare alla frammentazione degli approcci nazionali e a evitare distorsioni della concorrenza con gli operatori stabiliti al di fuori dell'Unione, imponendo il principio della parità di trattamento tra i vari operatori. Sono altresì previste misure non vincolanti quali, ad esempio, appositi orientamenti.
La proposta legislativa costituirebbe la prima tappa; le organizzazioni europee dovrebbero successivamente adottare requisiti tecnici, imposti dalle norme o da orientamenti, ma comunque applicabili a tutti.
2.12Nella comunicazione in esame si precisa che l'Unione privilegerà un'impostazione multilaterale nel quadro dell'ONU, promuovendo il dialogo con il comitato per l'uso pacifico dello spazio extra-atmosferico (Copuos) e la Conferenza del disarmo. Per portare avanti la sua azione, l'UE dovrà dunque individuare gli organismi dell'ONU competenti – visto che è in gioco il futuro dell'umanità – senza dimenticare l'Organizzazione dell'aviazione civile internazionale (ICAO).
Il metodo contemplato nella comunicazione è di tipo ascendente, il che significa che si partirà dai contributi nazionali e regionali, puntando a ottenere un consenso tra le regole e le norme previste, per poi integrare successivamente le componenti regionali in una gestione a livello mondiale, con una governance ancora da definire.
3.Osservazioni generali
3.1La comunicazione della Commissione valuta le necessità in materia di gestione del traffico spaziale e propone un approccio europeo all'utilizzazione dello spazio, anche a fini civili, applicabile su scala mondiale. Lo sviluppo delle attività spaziali, la moltiplicazione e diversificazione dei soggetti coinvolti nello sfruttamento dello spazio extra-atmosferico, nonché la dipendenza del complesso dei settori di attività dalle tecnologie satellitari e dai relativi servizi, hanno determinato progressivamente uno sfruttamento eccessivo delle orbite e una saturazione dello spettro delle frequenze, rendendo necessaria una razionalizzazione di queste ultime.
3.2Le orbite terrestri sono considerate dal diritto internazionale (e segnatamente dalle regole dell'Unione internazionale delle telecomunicazioni – UIT) come risorse naturali limitate. I princìpi della libertà e della non appropriazione che disciplinano l'impiego delle orbite terrestri sono sottoposti a tensione dalle crescenti richieste di assegnazione di frequenze e dalla proliferazione di sistemi satellitari di paesi e imprese che, talvolta, non tengono conto delle regole dell'UIT.
3.3La lotta tra i soggetti – finora fondamentalmente statali – che sono già attivi nello spazio e quelli che aspirano ad esserlo, compresi gli operatori privati, richiede una profonda riforma delle norme internazionali, che furono adottate quando lo spazio era ancora un tema che riguardava un gruppo ristretto di potenze tecnologiche e industriali.
3.4Al di là delle questioni giuridiche, l'utilizzo del territorio spaziale si iscrive in un contesto caratterizzato dal riemergere di tensioni geopolitiche internazionali, come risulta evidente dagli eventi recenti: si pensi, in particolare, alle operazioni co-orbitali di intimidazione, al crescendo di dimostrazioni di sfida di avanzamento tecnologico o ai test di armi antisatellitari, tutti comportamenti che hanno generato tra gli Stati un clima di diffidenza reciproca.
3.5Le sfide poste dalla saturazione delle orbite e dello spettro delle frequenze, unitamente alla minaccia provocata dal moltiplicarsi dei detriti spaziali, hanno indotto gli Stati membri, l'ESA e il consorzio SST dell'UE
a contemplare un migliore coordinamento degli strumenti e delle tecnologie di sorveglianza. Il CESE chiede una regolamentazione rigorosa di fronte alla proliferazione di costellazioni private e a possibili ambiti di illegalità.
3.6La comunicazione congiunta illustra la delicata ripresa del dialogo internazionale a favore di un codice di condotta e di apposite misure, anche legislative, volte a garantire la sostenibilità dell'utilizzazione dello spazio extra-atmosferico.
Considerazioni giuridiche e politiche
3.7Il CESE sostiene gli obiettivi operativi esposti nella comunicazione e nella proposta di regolamento e desidera richiamare l'attenzione su alcune considerazioni giuridiche e politiche che non dovrebbero essere tralasciate, tenuto conto della posta in gioco.
3.8La nozione di diritto dello spazio non è facile da definire. Sulla questione della delimitazione dello spazio non si registra alcun consenso, anche se si riconosce generalmente che il diritto spaziale si caratterizza in particolare per una serie di princìpi guida.
3.9Se, da un lato, alcuni princìpi fondamentali sono stati adottati, dall'altro, dopo cinque trattati internazionali e otto risoluzioni internazionali
, la questione della definizione del diritto dello spazio rimane ancora in sospeso, poiché, quando sono iniziate le prime attività di esplorazione dello spazio, la preoccupazione era soprattutto quella di impedire che le principali potenze spaziali si appropriassero di corpi celesti, piuttosto che quella di definire espressamente l'oggetto di tale diritto.
3.10Il princìpi inerenti al diritto dello spazio sono stati definiti nella risoluzione 1962 (XVIII) dell'ONU, adottata il 13 dicembre 1963, e sono stati riaffermati nel primo trattato sullo spazio, stipulato nel 1967.
Tali princìpi prevedono:
-l'esplorazione e l'utilizzazione dello spazio extra-atmosferico per il bene dell'intera umanità;
-la libertà di utilizzazione ed esplorazione;
-la non appropriazione;
-l'utilizzo pacifico;
-la responsabilità degli Stati per le attività spaziali da loro condotte;
-la cooperazione e l'assistenza reciproca;
-la giurisdizione e il controllo nazionale sugli oggetti spaziali;
-la responsabilità degli Stati per eventuali danni;
-lo status di "inviati dell'umanità" attribuito agli astronauti.
3.11Due ulteriori princìpi inerenti al diritto dello spazio ne attestano l'orientamento pacifico.
Il primo di essi è costituito dall'obbligo di cooperazione e assistenza reciproca imposto a tutti gli Stati partecipanti all'esplorazione e all'utilizzazione dello spazio extra-atmosferico. Tale obbligo presuppone un dialogo efficace e trasparente tra le potenze spaziali, al fine di garantire la sostenibilità e la sicurezza delle attività svolte. Attualmente, come spiegato nella comunicazione, tale dialogo verte in particolare sulla problematica dei detriti spaziali.
3.12Il secondo principio centrale del diritto dello spazio consiste nella responsabilità degli Stati e dei nuovi attori per le loro attività spaziali, la quale si traduce in una responsabilità internazionale per il controllo delle attività e in una responsabilità per danni risultanti da tali attività nello spazio extra-atmosferico. È nel quadro del concetto di responsabilità internazionale per il controllo delle attività che tendenzialmente si colloca la comunicazione congiunta.
3.13All'atto dell'elaborazione dei principali trattati in materia di spazio, il tema relativo ai detriti spaziali e alla saturazione delle orbite e delle frequenze non figurava all'ordine del giorno; oggi, invece, la dipendenza delle nostre società dalle risorse satellitari ha determinato un forte aumento di operazioni di lancio di oggetti nello spazio, a un punto tale che la questione delle orbite e delle assegnazioni di frequenze è diventata una vera e propria sfida strategica.
3.14Abbiamo pertanto assistito, dopo sessanta anni di sfruttamento dello spazio, a un aumento senza precedenti delle sfide per la sicurezza poste dalle attività orbitali. A partire dal test sulle armi antisatellite (ASAT) condotto dalla Cina nel gennaio 2007, si sono moltiplicate le dimostrazioni di forza nello spazio, condotte sotto varie forme. Si pone inoltre il problema dell'"arsenalizzazione" dello spazio.
Nel diritto internazionale, tale questione rientra in una sorta di "zona grigia", poiché non esiste ancora una definizione di ciò che costituisce uno strumento di attacco nello spazio, né di ciò che costituisce un'aggressione, laddove i metodi di attacco nello spazio sono svariati e molteplici, comprendendo l'attacco missilistico, la cecità provocata dai raggi laser, gli attacchi informatici sui relè di comunicazione, le manovre co-orbitali ecc.
3.15Per quanto riguarda l'orbita geostazionaria, invece, ci si trova di fronte a una difficoltà di diversa natura: la congestione delle frequenze e il rischio di interferenze. Tale orbita, infatti, rappresenta una zona critica per la continuità dei servizi di telecomunicazione per tutti gli Stati del pianeta, e questo pone una serie di difficoltà giuridiche, in quanto il suo sviluppo ha determinato la creazione di un mercato economico e persino l'insorgere di una vera e propria speculazione.
3.16Alla luce di tali considerazioni, il CESE ritiene dunque che la comunicazione congiunta debba promuovere con fermezza, nell'ottica di una diplomazia attiva, una gestione multilaterale del traffico spaziale nel quadro dell'ONU, segnatamente in seno al Copuos e alla Conferenza del disarmo, in quanto non disponiamo di norme sufficienti in materia.
La gestione del traffico spaziale: una sfida di governance europea
3.17La gestione del traffico spaziale non è un concetto nuovo. Ciononostante, a causa della natura e dell'importanza di tale sfida per la sicurezza e la sostenibilità delle attività spaziali, la gestione del traffico spaziale (STM) ha assunto un grado di priorità senza precedenti per i soggetti attivi nello spazio e gli Stati consapevoli della loro dipendenza riguardo ai beni spaziali. Tuttavia, soltanto gli Stati che dispongono di capacità tecnologiche si sono già dotati di programmi di sorveglianza dello spazio e tracciamento degli oggetti spaziali (SST) e di programmi di conoscenza dell'ambiente spaziale (Space Situational Awareness – SSA).
3.18Il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti dispone attualmente del sistema più avanzato in questo campo. La sua rete di sorveglianza spaziale (Space Surveillance Network – SSN), basata su radar terrestri e spaziali, fornisce agli Stati Uniti una capacità unica di rilevamento e identificazione, che tale paese utilizza altresì come strumento per esercitare influenza sui suoi alleati e i suoi partner.
Anche altri paesi quali la Russia, la Cina, il Giappone, l'India e alcuni paesi europei (Francia, Germania) hanno elaborato appositi programmi di sorveglianza dello spazio. Considerata la loro funzione strategica, tali programmi rientrano, nella grande maggioranza dei casi, nell'ambito del controllo militare, con il sostegno delle agenzie spaziali.
Nell'UE, la Francia, la Germania, l'Italia, la Polonia, il Portogallo, la Romania e la Spagna hanno creato il consorzio EU SST per valutare gratuitamente il rischio di collisioni in orbita e di rientro non controllato dei detriti spaziali nell'atmosfera terrestre, nonché per rilevare le frammentazioni in orbita. Nel 2023, il suddetto consorzio SST diventerà un partenariato che coinvolgerà maggiormente gli Stati membri ed è inteso a fornire un servizio di valutazione dei rischi di collisione agli operatori dei satelliti europei e mondiali.
Anche alcune imprese private hanno messo a punto propri sistemi di SST/SSA al fine di fornire dati e servizi commerciali.
3.19Come osservato nella comunicazione congiunta e come illustra il presente parere, il principale problema legato all'eterogeneità dei programmi di STM risiede nell'assenza di una normazione internazionale. Eppure è palese che occorra elaborare norme, orientamenti e buone pratiche a livello internazionale.
3.20Le iniziative e le decisioni globali riguardanti la STM potrebbero creare un contesto difficile per l'Europa e i suoi attori spaziali. Gli Stati Uniti si sono portati avanti annunciando la loro intenzione di dare l'esempio al resto del mondo elaborando norme migliori in materia di dati e di conoscenza della situazione spaziale, nonché di mettere a punto un insieme di tecniche standardizzate per mitigare i rischi di collisione e di promuovere, a livello internazionale, una serie di norme tecniche, di buone pratiche e di regole in materia di sicurezza delle operazioni nello spazio.
3.21L'Unione europea ha acquisito consapevolezza della dimensione strategica, commerciale e geopolitica della gestione del traffico spaziale, che non è limitata alla sostenibilità dello spazio extra-atmosferico, ma riguarda altresì l'autonomia dell'Europa in materia di accesso e di utilizzazione dello spazio.
I soggetti europei che svolgono attività spaziali hanno già definito politiche e iniziative volte a far fronte, direttamente o indirettamente, alle preoccupazioni relative alla gestione del traffico spaziale. Tuttavia, quando si tratta di affrontare la questione attraverso progetti comuni, il ritardo accumulato dall'Europa comporta una serie di conseguenze.
3.22Di fatto, la futura competitività della produzione europea di satelliti potrebbe essere messa a repentaglio se le imprese fossero costrette a ricorrere ai dati della STM statunitense o a richiedere ad essa una licenza, con il rischio che tale richiesta sia respinta. Esistono inoltre rischi considerevoli anche per i fornitori europei di servizi di lancio.
Numerosi attori europei fanno ampio affidamento sugli accordi di condivisione dei dati stipulati con gli Stati Uniti in relazione al nuovo sistema europeo di conoscenza dell'ambiente spaziale del 2021 (SSA). Tali accordi riguardano ministeri e forze armate, organizzazioni intergovernative europee (ESA, Organizzazione europea per l'esercizio dei satelliti meteorologici (Eumestat)), operatori commerciali di satelliti e fornitori di servizi di lancio.
3.23Secondo il CESE, l'UE deve adottare disposizioni volte a garantire non solo un livello di prestazione certificata, ma anche la disponibilità a lungo termine di servizi basati nello spazio. Inoltre, nel momento in cui tenta di mettere in atto una politica di sicurezza e di difesa comune credibile, alla quale i beni spaziali contribuiscono in misura essenziale, se non addirittura vitale, l'UE deve soddisfare i requisiti più rigorosi in materia di sicurezza e protezione per gli utenti governativi e della difesa.
3.24Il CESE osserva che, sebbene in passato l'approccio dell'UE sia stato orientato principalmente verso la protezione fisica dei beni spaziali, che riposa su una strategia rigida e costosa, le recenti iniziative dell'UE denotano una transizione verso un approccio più incentrato sulla resilienza. L'UE invoca oggi una strategia di anticipazione in materia di sicurezza delle infrastrutture spaziali. A tal fine, sono state lanciate due iniziative importanti: la proposta di stabilire un codice di condotta internazionale per le attività spaziali e il programma europeo di conoscenza dell'ambiente spaziale.
3.25Ciononostante, il CESE deplora una prima insufficienza, che risiede nella difficoltà di coordinare le capacità di determinati Stati membri dotati di propri mezzi di sorveglianza e di controllo. Al momento attuale è difficile giungere a un consenso sugli obiettivi da conseguire nel quadro di un programma europeo di gestione del traffico spaziale. E la questione inerente a tale gestione è, in larga misura, una perfetta dimostrazione della difficoltà di fare emergere un'autentica governance europea nel settore spaziale, anche se le questioni relative alla sostenibilità dello spazio e alla sicurezza dello spazio extra-atmosferico sono comuni a tutti gli Stati membri, sia perché questi impiegano capacità spaziali, sia perché utilizzano risorse spaziali.
3.26Le suddette difficoltà ostacolano la competitività dell'industria spaziale europea a livello internazionale. Nel lungo termine, l'assenza di norme stabilite a livello europeo e di compatibilità con le altre norme potrebbe compromettere la libertà di accesso allo spazio. Non è sufficiente disporre di una propria capacità di lancio; è altresì necessario poter lanciare e utilizzare satelliti senza dover sottostare a norme definite al di fuori dell'Europa al fine di preservare la competitività spaziale europea, come dimostrato, il 22 giugno 2022, dal successo della prima missione dell'anno di Ariane 5, il cui obiettivo era quello di mettere in orbita due satelliti, uno malese e uno indiano. Inoltre, la tappa successiva, ossia il lancio di Ariane 6, più flessibile e meno costoso di Ariane 5 (e quindi più competitivo di fronte alla concorrenza dello SpaceX statunitense), diventerà presto realtà; il suo primo volo è previsto infatti per il 2023.
3.27Il CESE coglie l'occasione della comunicazione in esame per ricordare:
-il proprio impegno a favore delle applicazioni civili di Galileo in materia di trasporto ferroviario, marittimo e stradale;
-il suo auspicio che si realizzino rapidamente le infrastrutture critiche proposte dal commissario europeo Breton.
3.28Se, da un lato, l'esistenza di norme e standard elaborati a livello nazionale da determinati Stati membri può rivelarsi utile per la definizione di disposizioni comuni, dall'altro sarà comunque indispensabile che l'UE si affermi come "arbitro finale" delle misure di normazione. Ma per far ciò sarà necessario che gli Stati membri e l'ESA si accordino sugli obiettivi e sui princìpi in relazione agli sforzi europei nel settore della STM, che definiscano meccanismi di consultazione e coordinamento e che stabiliscano una chiara delimitazione dei ruoli, una suddivisione inequivocabile delle responsabilità e una ripartizione trasparente delle attività tra gli Stati membri e le parti interessate europee, e tutto ciò senza entrare in conflitto con i sistemi esistenti in altri paesi.
3.29Secondo il CESE, la comunicazione congiunta rappresenta un riconoscimento tardivo, ma comunque bene accetto, dell'importanza di individuare le sfide che, a diversi livelli, scaturiranno dall'aumento delle attività spaziali, un ambito in cui l'assenza di un quadro giuridico vincolante rischia di compromettere l'equilibrio mondiale.
Bruxelles, 21 settembre 2022
Christa SCHWENG
Presidente del Comitato economico e sociale europeo
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NB:
Segue allegato (parere complementare della commissione consultiva per le trasformazioni industriali - CCMI/196 - Nuovo spazio - EESC-2022-01498-00-00-AS-TRA).
CCMI/196
Nuovo spazio
PARERE
Commissione consultiva per le trasformazioni industriali
Connettività spaziale sicura e nuovo spazio: un percorso
industriale europeo verso la sovranità e l'innovazione
(parere complementare al parere TEN/775)
Relatore: Maurizio MENSI
Correlatore: Franck UHLIG
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Decisione dell'Assemblea plenaria
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22/02/2022
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Base giuridica
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Articolo 56, paragrafo 1, del Regolamento interno
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Parere complementare
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Organo competente
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Commissione consultiva per le trasformazioni industriali
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Adozione in sezione
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24/06/2022
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Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)
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21/0/1
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1.Conclusioni e raccomandazioni
1.1Il Comitato economico e sociale (CESE) sostiene le iniziative della Commissione europea relative alla connettività spaziale sicura e al "nuovo spazio" volte a rafforzare la sovranità industriale e operativa degli Stati membri. Garantire l'autonomia è fondamentale non solo per la futura competitività industriale, ma anche per assicurare l'indipendenza strategica e la resilienza, come dimostrato di recente dalla carenza di componenti elettronici, in particolare a seguito della crisi della COVID-19 e della guerra in Ucraina, che hanno avuto gravi ripercussioni sull'industria spaziale europea.
1.2Il CESE ritiene che una connettività sicura, accessibile e a prezzi abbordabili sia non solo uno strumento fondamentale per il funzionamento della democrazia partecipativa, ma anche un presupposto per una corretta attuazione dei diritti fondamentali e un'opportunità per il conferimento di maggiori responsabilità ai cittadini e alla società civile.
1.3Il CESE riconosce l'importanza dello spazio per la nostra economia e la nostra società, nonché la sua rilevanza strategica dal punto di vista della sicurezza e della difesa, come dimostrato dalla guerra russo-ucraina. Inoltre, la sicurezza fisica e la cibersicurezza delle infrastrutture sia terrestri che spaziali, insieme ai relativi dati, sono fondamentali per garantire la continuità del servizio e il corretto funzionamento dei sistemi.
1.4Il CESE ritiene che stimolare l'ecosistema spaziale europeo sia fondamentale per portare avanti la duplice transizione e affrontare le principali sfide globali, come i cambiamenti climatici. Riconosce inoltre i potenziali vantaggi di coinvolgere le start-up e le PMI del settore spaziale nei programmi spaziali dell'UE, nonché il loro contributo alla resilienza e all'autonomia strategica dell'UE.
1.5Il CESE è fermamente convinto che, poiché la governance di un sistema di connettività spaziale sicuro e autonomo ("il programma") richiede la collaborazione di diversi organismi, sia necessario garantire un livello di coordinamento efficace e adeguato.
1.6Il CESE è dell'avviso che il programma quadro Orizzonte Europa, già avviato, dovrebbe essere utilizzato per dare impulso al mercato, sostenere la creazione di soluzioni commerciali innovative per i settori spaziali dell'UE a valle e a monte e accelerare la disponibilità delle tecnologie chiave necessarie per il programma in relazione alle iniziative EuroQCIe ENTRUSTED. In particolare, un sistema europeo di componenti, sistemi e sottosistemi richiederebbe sforzi massicci e a lungo termine per ripristinare un'industria europea forte.
1.7Il CESE raccomanda di sviluppare sinergie con il Fondo europeo per la difesa e attraverso il piano d'azione della Commissione sulle interazioni tra l'industria civile, della difesa e dello spazio.
1.8Il CESE ritiene che, al fine di garantire la competitività dell'industria spaziale europea, le iniziative della Commissione dovrebbero contribuire allo sviluppo di competenze avanzate nei settori connessi allo spazio e sostenere attività di istruzione e formazione, al fine di realizzare appieno il potenziale dei cittadini dell'Unione in tale ambito. Questo consentirebbe di migliorare l'importante dimensione sociale del programma.
1.9Il CESE sottolinea la necessità di tenere conto di tutte le capacità spaziali per la modernizzazione delle risorse spaziali esistenti (Galileo, Copernicus) e per il futuro sviluppo di costellazioni e servizi. Ciò rafforzerà la resilienza delle risorse spaziali dell'UE e promuoverà la competitività della sua industria. L'attribuzione di responsabilità sulla base di una comprovata competenza dovrebbe garantire un'efficace realizzazione del programma.
1.10Il CESE ritiene che l'UE debba incoraggiare il progresso scientifico e tecnico e sostenere la competitività e la capacità di innovazione del settore spaziale, in particolare per quanto riguarda le PMI, le start-up e le imprese innovative, stimolando in tal modo le attività economiche a monte e a valle. In effetti, i programmi di ricerca e innovazione svolgono un ruolo fondamentale nel rafforzamento delle capacità tecnologiche dell'Unione e dei suoi membri.
2.Contesto del parere, compresa la proposta legislativa in esame
2.1La proposta della Commissione europea mira a sviluppare un programma per la fornitura di comunicazioni satellitari garantite e resilienti. La Commissione è impegnata a promuovere l'innovazione nel settore spaziale e a dare un ulteriore contributo allo sviluppo dell'ecosistema europeo dinamico "Nuovo spazio", che figura tra le principali priorità del suo programma spaziale. A tal fine la Commissione ha avviato l'iniziativa CASSINI. In particolare, esso assicurerebbe agli utenti governativi la disponibilità a lungo termine di servizi di comunicazione satellitare affidabili, sicuri ed efficaci sotto il profilo dei costi, che sostengano la protezione delle infrastrutture critiche, la sorveglianza, le azioni esterne e la gestione delle crisi, aumentando così la resilienza degli Stati membri.
2.2Si prevede che l'iniziativa si avvalga delle competenze dell'industria spaziale industriale europea, traendo vantaggio sia dagli operatori industriali consolidati che dall'ecosistema del nuovo spazio. Pertanto, la connettività satellitare globale è ora diventata una risorsa strategica per la sicurezza, la protezione e la resilienza dell'UE e dei suoi Stati membri. La proposta mira inoltre a consentire la disponibilità commerciale della banda larga ad alta velocità in tutta Europa, eliminando le zone morte e aumentando la coesione tra i territori degli Stati membri, nonché a fornire la connettività in zone geografiche di interesse strategico al di fuori dell'Unione, come l'Africa e la regione artica. Dopo Galileo e Copernicus, la terza costellazione proposta si baserà su tre nuovi differenziatori: sicurezza fin dalla progettazione (grazie al ricorso a nuove tecnologie, come quelle quantistiche) per le comunicazioni sensibili (difesa), oppure dispositivi multiorbitali e un'architettura fondata su partenariati pubblico-privato (per rafforzare ulteriormente la dimensione commerciale).
2.3La proposta è coerente con una serie di altre politiche dell'Unione e con le iniziative legislative in corso in materia di dati (quali la direttiva Inspire e la direttiva sull'apertura dei dati), il cloud computing e la cibersicurezza. In particolare, la fornitura di servizi governativi garantirebbe una maggiore coesione, in linea con la strategia digitale e la strategia per la cibersicurezza dell'UE, assicurando l'integrità e la resilienza delle infrastrutture, delle reti, delle comunicazioni e dei dati europei. La proposta sosterrà inoltre la competitività e la capacità di innovazione delle industrie del settore spaziale all'interno dell'Unione e contribuirà notevolmente a garantire l'accesso autonomo e a prezzi abbordabili dell'Europa allo spazio nei prossimi anni, esercitando nel contempo un impatto positivo critico e profondo sulla competitività dei modelli di sfruttamento dei lanciatori europei.
2.4Le conclusioni del Consiglio europeo del 21 e 22 marzo 2019 hanno sottolineato che l'Unione deve proseguire lo sviluppo di un'economia digitale competitiva, sicura, inclusiva ed etica, dotata di una connettività di livello mondiale
. In particolare, il piano d'azione della Commissione sulle sinergie tra l'industria civile, della difesa e dello spazio, del 22 febbraio 2021, afferma che il progetto "[c]onsentirà a tutti i cittadini europei di usufruire di connessioni ad alta velocità e fornirà un sistema di connettività resiliente che permetterà all'Europa di rimanere connessa in ogni circostanza"
.
2.5Il programma integrerebbe gli attuali accordi GOVSATCOM dell'UE
sulla messa in comune e la condivisione dell'attuale capacità di comunicazione satellitare governativa. A causa della durata limitata del ciclo di vita di un satellite, molte delle infrastrutture di proprietà governativa che rientreranno nelle attività di messa in comune e condivisione di GOVSATCOM dovranno essere ricostituite nel prossimo decennio.
2.6I crescenti livelli di minacce ibride e informatiche e la tendenza alle catastrofi naturali indirizzano le esigenze in evoluzione degli attori governativi verso soluzioni di comunicazione satellitare adeguate maggiormente sicure, affidabili e disponibili. Inoltre, la diffusione dei computer quantistici aggiunge una minaccia supplementare, in quanto grazie alle loro capacità sostanzialmente migliorate saranno in grado di decodificare i contenuti attualmente criptati.
2.7Diverse mega-costellazioni di paesi terzi, sostenute o sovvenzionate dal settore pubblico, hanno fatto la loro comparsa negli Stati Uniti, in Cina e in Russia. Insieme alla disponibilità ridotta di slot orbitali e di notifiche delle frequenze e alla durata limitata delle capacità GOVSATCOM, tale situazione rende urgente la realizzazione di un sistema di connettività spaziale sicuro. Il programma affronterebbe le lacune in termini di capacità dei servizi di comunicazione satellitare per scopi governativi.
2.8Il programma dovrebbe inoltre consentire la fornitura di servizi commerciali di comunicazione satellitare da parte del settore privato. Nell'ambito della valutazione d'impatto si è concluso che un partenariato pubblico-privato sarebbe il modello di attuazione più appropriato per garantire il perseguimento degli obiettivi del programma. Tale partenariato stimolerebbe in particolare l'innovazione in tutte le componenti dell'industria spaziale europea (grandi integratori di sistemi, imprese indipendenti a media capitalizzazione, PMI e start-up).
2.9Poiché i governi, i cittadini e le istituzioni dell'UE dipendono sempre più dalla connettività, le loro esigenze richiedono soluzioni caratterizzate da maggiore sicurezza, bassa latenza e maggiore larghezza di banda, da cui deriva la necessità di avere un accesso garantito a soluzioni resilienti attraverso tecnologie innovative e nuove tendenze e approcci industriali. Come sottolineato nella proposta, il sistema previsto sarà quindi un punto di riferimento per le nuove tecnologie.
2.10Per essere efficace sotto il profilo dei costi e sfruttare le economie di scala, il programma dovrebbe ottimizzare la corrispondenza tra l'offerta e la domanda di servizi governativi.
2.11In effetti, le comunicazioni satellitari forniscono una copertura completa, complementare alle reti terrestri. Esse sono sempre più trattate come una risorsa strategica, il che evidenzia la crescente necessità globale di servizi governativi che garantiscano una connettività resiliente al fine non solo di sostenere le operazioni di sicurezza, ma anche di collegare infrastrutture critiche, facilitare un'interazione elettronica transfrontaliera o intersettoriale efficiente ed efficace tra le pubbliche amministrazioni europee, le imprese e i cittadini, contribuire allo sviluppo di un'amministrazione elettronica più efficace, semplificata e di facile utilizzo a livello delle amministrazioni nazionali, regionali e locali e gestire le crisi e sostenere la sorveglianza delle frontiere e marittima.
2.12L'istituzione del programma seguirà un approccio graduale che punterà alla qualità. Lo sviluppo iniziale e la diffusione potrebbero iniziare dal 2023; la fornitura di servizi iniziali e la prova in orbita della crittografia quantistica dovrebbero avvenire entro il 2025; mentre la piena implementazione con la crittografia quantistica integrata, che consente di fornire servizi completi, è prevista entro il 2028. Il costo totale è stimato a 6 miliardi di EUR, e i finanziamenti proverranno da diverse fonti del settore pubblico (bilancio dell'UE, contributi degli Stati membri e dell'ESA) e da investimenti del settore privato. Per quanto riguarda i finanziamenti dell'UE, ciò non pregiudica l'attuazione delle componenti spaziali esistenti del regolamento dell'UE sullo spazio, in particolare Galileo e Copernicus.
3.Osservazioni generali
3.1Il CESE ritiene che nel mondo digitale di oggi la connettività spaziale sia una risorsa fondamentale e strategica per le società moderne. Essa permette di esercitare il potere economico, la leadership digitale e la sovranità tecnologica, nonché di conseguire la competitività economica e il progresso della società. Conferendo un ruolo più rilevante agli attori spaziali, il programma mira a garantire dati e servizi spaziali sicuri e di alta qualità, che possono apportare benefici socioeconomici ai cittadini e alle imprese dell'Europa, rafforzare la sicurezza e l'autonomia dell'UE e potenziare il ruolo dell'UE in quanto leader nel settore spaziale, mettendola in condizione di competere con altre economie spaziali di punta e con le nazioni emergenti attive nel settore spaziale. Si tratta inoltre di un importante strumento tecnico che consente la libertà di parola e la libera circolazione delle idee.
3.2Il CESE ritiene che una connettività sicura, accessibile e a prezzi abbordabili sia non solo un prerequisito per il funzionamento della democrazia partecipativa, ma anche un presupposto per un'attuazione resiliente dei diritti fondamentali e un'opportunità per il conferimento di maggiori responsabilità ai cittadini e alla società civile. I cittadini europei dipendono sempre più dalle tecnologie, dai dati e dai servizi spaziali. Ciò comporta, in particolare, il rispetto delle norme in materia di protezione dei dati personali. Inoltre, lo spazio svolge un ruolo sempre più importante nella crescita economica, nella sicurezza e nel peso geopolitico dell'UE. In tal senso, una connettività affidabile e sicura può essere considerata un bene pubblico per i governi e i cittadini.
3.3Il CESE incoraggia il ricorso a un partenariato pubblico-privato (PPP) come modello di attuazione più appropriato per garantire che gli obiettivi del programma possano essere perseguiti. Il coinvolgimento diretto del settore privato crea un ambiente favorevole all'ulteriore sviluppo della banda larga ad alta velocità e della connettività senza interruzioni in tutta Europa. Ciò avviene eliminando le zone morte per le comunicazioni e garantendo la coesione tra i territori degli Stati membri, nonché fornendo la connettività nelle aree geografiche di interesse strategico.
3.4Attraverso una procedura di appalto competitiva, la Commissione potrebbe concludere un contratto di concessione per fornire la soluzione richiesta e tutelare gli interessi dell'Unione e degli Stati membri. Il coinvolgimento dell'industria attraverso una tale concessione dovrebbe consentire al partner privato di integrare l'infrastruttura del programma con ulteriori capacità attraverso investimenti aggiuntivi propri.
3.5A tale riguardo, il CESE sottolinea che il ruolo del settore pubblico dovrebbe essere adeguatamente rispecchiato nella futura governance del programma, prestando particolare attenzione alla sicurezza delle infrastrutture e a un attento controllo dei costi, del calendario e dei risultati. La Commissione sarà responsabile della gestione del programma per l'istituzione e la supervisione della concessione. L'Agenzia dell'Unione europea per il programma spaziale sarà responsabile della fornitura dei servizi governativi, e l'Agenzia spaziale europea sarà incaricata della supervisione delle attività di sviluppo e convalida. Il CESE ritiene che anche le PMI siano fondamentali per l'innovazione e l'ecosistema nella nuova economia spaziale emergente. È pertanto opportuno incoraggiare attivamente lo sviluppo di servizi spaziali da parte di PMI, nonché l'aggiudicazione ad esse di tali servizi da parte delle autorità pubbliche e del settore privato. Ciò contribuirebbe a creare posti di lavoro, a migliorare le competenze tecnologiche e a rafforzare la competitività dell'Europa: aspetti, questi, che diventano sempre più importanti per la duplice transizione dell'UE verso un'economia sostenibile e digitale. Si garantirebbe inoltre una concorrenza efficace e trasparente, rafforzando l'autonomia tecnologica dell'UE attraverso requisiti specifici relativi alla sicurezza, alla continuità del servizio e all'affidabilità.
3.6Il CESE ritiene che nella procedura di appalto dovrebbero essere elaborati criteri specifici per l'aggiudicazione della concessione, garantendo la partecipazione delle start-up e delle PMI lungo l'intera catena del valore della concessione e incentivando così lo sviluppo di tecnologie innovative e dirompenti. Occorre definire regole di partecipazione adeguate nei casi in cui l'impiego di fornitori di paesi terzi possa sollevare problemi da un punto di vista strategico e di sicurezza.
3.7Il CESE è dell'avviso che le PMI dovrebbero essere incoraggiate a sfruttare i molteplici strumenti di finanziamento a disposizione dell'UE per rafforzare l'ecosistema spaziale, in quanto ciò contribuirebbe a creare posti di lavoro, a migliorare le competenze tecnologiche e a rafforzare la competitività industriale dell'Europa.
4.Osservazioni particolari
4.1Il CESE ritiene che la sovranità strategica dell'UE e degli Stati membri si basi principalmente sull'autonomia tecnologica e sulla capacità dell'industria europea, nonché sulla sicurezza delle comunicazioni satellitari, soprattutto in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche. Pertanto il CESE sostiene con forza le iniziative volte a rafforzare la sovranità industriale e tecnologica degli Stati membri dell'UE.
4.2Il CESE approva la proposta e considera le potenziali sinergie tra le attività governative e le attività civili commerciali un'importante opportunità dal punto di vista economico, anche per i servizi aggiuntivi offerti ai cittadini europei, nel contesto di un aumento globale degli investimenti pubblici e privati nelle attività spaziali.
4.3Il CESE sottolinea l'importanza di sostenere la competitività e la capacità di innovazione delle industrie del settore spaziale all'interno dell'Unione. Ciò contribuirà notevolmente a garantire l'accesso autonomo e a prezzi abbordabili dell'Europa allo spazio nei prossimi anni, esercitando nel contempo un impatto positivo critico e profondo sulla competitività dei modelli di sfruttamento dei lanciatori europei.
4.4Il CESE sottolinea che il programma dovrebbe consentire agli operatori di telecomunicazioni di beneficiare di una maggiore capacità e di servizi affidabili e sicuri. Inoltre, la dimensione commerciale consentirebbe ai servizi al dettaglio di raggiungere un maggior numero di utenti privati in tutta l'UE.
4.5Per quanto riguarda la governance del programma (capo V della proposta di regolamento), è evidente che i ruoli principali del programma saranno svolti da quattro attori, vale a dire la Commissione, l'Agenzia dell'Unione europea per il programma spaziale ("l'Agenzia"), gli Stati membri e l'Agenzia spaziale europea (ESA).
4.6A questo proposito il CESE è fermamente convinto che, per il corretto funzionamento del programma, sia assolutamente necessaria una chiara ripartizione dei compiti, dei ruoli e delle responsabilità, oltre a un adeguato coordinamento tra i diversi attori. Pertanto, un'assegnazione precisa delle responsabilità, sulla base delle comprovate competenze degli attori coinvolti, dovrebbe inoltre garantire un'esecuzione efficiente del programma in termini di costi e scadenze. Una gestione efficiente del traffico spaziale è inoltre essenziale per migliorare la sicurezza, vista la quantità crescente di detriti spaziali.
4.7Il CESE sottolinea che la cibersicurezza delle infrastrutture sia terrestri che spaziali è fondamentale per garantire il funzionamento e la resilienza dei sistemi.
4.8Il CESE evidenzia che, per garantire la competitività dell'industria spaziale europea, il programma dovrebbe contribuire allo sviluppo di competenze avanzate nei settori connessi allo spazio e sostenere attività di istruzione e formazione, promuovendo le pari opportunità, la parità di genere e l'emancipazione delle donne, al fine di realizzare appieno il potenziale dei cittadini dell'Unione in tale settore.
4.9Il CESE sottolinea che la creazione e il potenziamento delle infrastrutture potrebbero coinvolgere molti attori industriali di diversi paesi, le cui attività devono essere coordinate in modo efficace al fine di mettere a punto sistemi affidabili e pienamente integrati, con particolare riferimento alla sicurezza e alla cibersicurezza.
Bruxelles, 24 giugno 2022
Pietro Francesco DE LOTTO
Presidente della commissione consultiva per le trasformazioni industriali
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