ECO/567
Le risorse delle regioni ultraperiferiche (RUP) per l'UE
PARERE
Sezione Unione economica e monetaria, coesione economica e sociale
Le risorse delle regioni ultraperiferiche (RUP) per l'Unione europea
(parere esplorativo)
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E-mail di contatto
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ECO@eesc.europa.eu
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Amministratore
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Georgios MELEAS
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Data del documento
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05/05/2022
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Relatore: Joël DESTOM
Correlatore: Gonçalo LOBO XAVIER
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Gruppo di studio
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Le risorse delle regioni ultraperiferiche (RUP) per l'UE
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Presidente
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Florian MARIN (RO-II)
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Relatore
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Joël DESTOM (FR-III) (art. 66, par. 3 - Ioannis VARDAKASTANIS)
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Correlatore
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Gonçalo LOBO XAVIER (PT-I)
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Membri
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María del Carmen BARRERA CHAMORRO (ES-II)
Jean-Michel POTTIER (FR-I)
Ricardo SERRA ARIAS (ES-III) (art. 66, par. 3 - Séamus BOLAND)
Carlos SILVA (PT-II)
Juraj SIPKO (SK-III)
Jože SMOLE (SI-I) (art. 66, par. 3 - Vitālijs GAVRILOVS)
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Esperta
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Maryse COPPET, per il relatore
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Consultazione
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Consiglio - presidenza francese, 21/09/2021
Lettera di Clément BEAUNE, sottosegretario di Stato agli Affari europei
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Base giuridica
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Art. 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea
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Sezione competente
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Unione economica e monetaria, coesione economica e sociale
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Adozione in sezione
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14/12/2021
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Adozione in sessione plenaria
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DD/MM/YYYY
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Sessione plenaria n.
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…
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Esito della votazione
(favorevoli/contrari/astenuti)
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…/…/…
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1.Conclusioni e raccomandazioni
1.1Il CESE riconosce che le regioni ultraperiferiche (RUP), malgrado le migliaia di chilometri che le separano dal continente europeo, sono regioni che fanno parte integrante dell'UE. Le RUP sono costituite da isole e arcipelaghi, più un territorio di terraferma (la Guyana francese). Queste regioni si trovano nell'Oceano Atlantico occidentale, nel bacino dei Caraibi, ai margini della foresta amazzonica e nell'Oceano Indiano. Hanno una popolazione complessiva di circa 5 milioni di abitanti. Il CESE sottolinea che le RUP rappresentano l'UE nel mondo e forniscono all'Europa non solo uno spazio marittimo che nessun'altra potenza può vantare, ma anche molteplici risorse geostrategiche.
1.2Il CESE invita la Commissione a tenere conto delle notevoli risorse che le RUP possono apportare al futuro dell'Europa e a considerarle dei laboratori di promozione del progresso su scala mondiale (autosufficienza alimentare ed energetica in Europa, transizione verde, turismo sostenibile, inclusione sociale, coinvolgimento delle organizzazioni della società civile ecc.). Le RUP possono diventare modelli da replicare nei diversi bacini geografici in cui si trovano.
1.3La pandemia di COVID-19 ha sottolineato l'importanza di un sistema alimentare solido e resiliente in grado di funzionare in ogni circostanza e di fornire ai cittadini una quantità di prodotti alimentari sufficiente e a prezzi accessibili. La strategia "Dal produttore al consumatore" è un nuovo approccio globale che mette in risalto l'importanza attribuita dagli europei alla sostenibilità alimentare. Si tratta di un mezzo per migliorare gli stili di vita, la salute e l'ambiente. La politica europea nelle RUP deve consentire di raggiungere l'indipendenza alimentare di questi territori affinché fungano da esempio per l'Europa. Le RUP sono territori ricchi di opportunità nei quali alcuni settori economici tradizionali beneficiano di un costante sostegno europeo. I settori emergenti necessitano di una migliore assistenza.
1.3.1Il CESE invita la Commissione a tenere conto della specificità delle RUP nel quadro del suo programma di lavoro per la strategia "Dal produttore al consumatore" e a fare in modo che i programmi nazionali del POSEI (Programma di soluzioni specifiche per ovviare alla lontananza e all'insularità) rispettino l'obiettivo principale di promuovere l'agricoltura sostenibile.
1.4I costi dell'energia sono generalmente più alti nelle RUP rispetto al continente. Tali regioni possono quindi fungere da laboratori per accedere all'autonomia energetica dell'Europa. I progetti europei finanziati dall'UE, già dedicati alla ricerca di fonti energetiche prodotte localmente, sostenibili ed economiche, devono essere attuati più rapidamente nelle RUP, se necessario attraverso l'applicazione dell'articolo 349 del TFUE. L'obiettivo è quello di dimostrare la loro capacità di far evolvere i sistemi basati sulle energie rinnovabili.
1.5Il CESE invita la Commissione a garantire l'attuazione della direttiva sulle energie rinnovabili, la direttiva (UE) 2018/2001 e la soppressione del suo articolo 29, paragrafo 13, perché l'Unione europea non può sovvenzionare la transizione energetica delle RUP contribuendo alla deforestazione nei paesi terzi.
1.6Il CESE invita la Commissione a garantire che l'applicazione dell'articolo 349 del TFUE non costituisca un ostacolo alla revisione della legislazione in materia di clima, energia e trasporti, al fine di adeguare i testi attuali alle ambizioni fissate per il 2030 e il 2050.
1.6.1La transizione verso la neutralità climatica all'orizzonte del 2030 e oltre dev'essere uno sforzo collettivo e inclusivo, pianificato di concerto con gli ecosistemi industriali.
1.6.2La strategia industriale aggiornata annunciava che sarebbero stati tracciati percorsi di transizione, in collaborazione con le parti sociali e gli altri portatori di interessi, per individuare il modo migliore di accelerare la duplice transizione e trarne vantaggio, tenendo conto della portata, della velocità e delle condizioni del processo in ciascun ecosistema.
1.7Il CESE invita la Commissione a stabilire un percorso specifico per l'ecosistema delle RUP che non solo precisi l'entità delle esigenze – in particolare in rapporto alla riqualificazione professionale – nonché il fabbisogno a livello di investimenti o tecnologie, ma definisca altresì le azioni da intraprendere per soddisfare tali fabbisogni, tenendo conto di contributi come le tabelle di marcia. Il modello del progetto INSULAE per l'autonomia energetica istituito nel quadro del programma Orizzonte 2020 dell'UE può costituire un punto di partenza per l'attuazione di queste tabelle di marcia.
1.8Le RUP sono regioni che, per via delle loro caratteristiche geografiche, sono fortemente esposte ai rischi connessi agli eventi climatici estremi (tsunami, uragani, onde anomale, terremoti, siccità ecc.) che colpiscono regolarmente le loro popolazioni. Saranno quindi le prime a subire le conseguenze dei cambiamenti climatici. Queste regioni devono prepararsi pertanto a compiere con successo la transizione verso lo sviluppo sostenibile. Nel contesto economico della ripresa post-COVID, il sostegno specifico alle RUP non deve essere ridotto. Tali regioni devono disporre di mezzi finanziari adeguati che permettano loro di raggiungere gli obiettivi stabiliti nella strategia dell'UE nel quadro del pacchetto "Pronti per il 55 %".
1.9Il turismo svolge un ruolo importante nello sviluppo delle RUP per le sue molteplici ricadute e il suo notevole potenziale di creazione di posti di lavoro, in particolare per i giovani. Il turismo sostenibile deve diventare l'identità delle RUP. Tutti i soggetti interessati al turismo hanno un ruolo da svolgere nello sviluppo sostenibile del settore. L'attuazione dei piani per la ripresa in queste regioni deve mettere in risalto la diversità dei servizi e mestieri legati allo sviluppo, nonché quanto siano numerose le microimprese e le PMI attive nel settore del turismo. Se da un lato il contesto richiede di tener presenti le caratteristiche specifiche del settore, dall'altro, è necessario considerare anche le misure necessarie per assicurare la qualità sia dell'occupazione che degli equilibri commerciali. A tal fine sono necessari orientamenti strategici forti: occorre convergere ed elaborare un cambiamento di scala, integrando i principi della sostenibilità in tutte le attività e in tutte le professioni.
1.10Lo sviluppo delle RUP si basa su ecosistemi straordinari, ma fragili. Ciò comporta la necessità di prevedere gli impatti delle future politiche pubbliche, perché le RUP non sfuggiranno ai cambiamenti indotti dalle grandi transizioni climatiche, digitali e sociali. Tali regioni devono anticipare la trasformazione globale delle loro economie per soddisfare le esigenze future, prestando la massima attenzione all'impatto sociale di queste transizioni. Occorre pertanto garantire un sostegno alle popolazioni più vulnerabili e considerare il coinvolgimento, e se possibile l'adesione, del maggior numero possibile di persone. Nessuna transizione sarà realizzabile se le popolazioni locali non saranno pienamente attive in queste trasformazioni.
1.11Il CESE invita la Commissione a riorganizzare il suo processo di consultazioni pubbliche, affinché qualsiasi cittadino o impresa possa parteciparvi senza essere tenuto a iscriversi preventivamente al registro comune per la trasparenza. Il coinvolgimento della società civile nell'elaborazione dei programmi europei deve essere una realtà e deve avvenire in diretto collegamento con gli attori che operano effettivamente nei territori. Occorre rafforzare il reale coinvolgimento delle parti sociali e delle organizzazioni della società civile nelle fasi di attuazione e valutazione dei piani per la ripresa e la resilienza nelle RUP. È essenziale creare un punto di contatto della Commissione europea direttamente accessibile da parte della società civile.
1.12Il CESE invita la Commissione a mettere a punto un patto sulle competenze delle RUP, come è stato già fatto per vari ecosistemi industriali.
1.13La transizione ecologica delle RUP può avere successo solo se queste regioni dispongono della manodopera qualificata di cui hanno bisogno per rimanere competitive. L'istruzione e la formazione sono cruciali per sensibilizzare i cittadini e rafforzare le competenze connesse all'economia verde, ricorrendo a strumenti quali il filone verde di Erasmus+ e la coalizione "Istruzione per il clima". Nel quadro dell'agenda per le competenze per l'Europa per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza, la Commissione attua azioni faro tese a dotare le persone delle competenze indispensabili per la transizione verde e digitale. Agevola altresì la definizione di impegni in materia di riqualificazione professionale e miglioramento delle competenze in tutti gli ecosistemi industriali. Le RUP devono essere pienamente associate a queste azioni faro della Commissione tramite l'istituzione di un programma di lavoro specifico.
1.14Il CESE invita la Commissione a istituire, nel quadro dei futuri programmi operativi delle RUP, un progetto di largo respiro per l'accesso all'acqua e ai servizi igienico-sanitari. Questi progetti su ampia scala dovrebbero essere gestiti direttamente dalla Commissione europea. I progetti di largo respiro mobilitano investimenti su vasta scala con valore unitario superiore a 50 milioni di EUR e possono contare sui fondi della politica di coesione dell'UE. Essi apportano un beneficio diretto agli Stati membri e ai loro cittadini creando infrastrutture migliori e nuovi posti di lavoro, stimolando un ambiente più sano e delineando nuove prospettive commerciali.
1.14.1Nelle RUP francesi gli abitanti non hanno accesso all'acqua potabile e il sistema igienico-sanitario è spesso carente. L'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari è indissolubilmente legato al diritto alla vita e alla dignità umana, nonché alla necessità di beneficiare di adeguate condizioni di vita.
2.Osservazioni generali
2.1Le RUP, situate in diversi bacini geografici, conferiscono all'Europa una posizione geostrategica, economica e culturale ai confini di diversi continenti nonché risorse uniche nel loro genere. Tali risorse possiedono un valore aggiunto intrinseco e fanno da naturale complemento alla cooperazione dell'UE con i paesi terzi, anche al di fuori delle loro aree geografiche. Contribuiscono alla rilevanza internazionale dell'Europa e sono caratterizzate da un potenziale unico in termini di soluzioni da apportare alle sfide cui l'UE è confrontata. La Commissione europea ha annunciato l'adozione, nell'ambito della presidenza francese del Consiglio, di una nuova comunicazione sull'aggiornamento del partenariato strategico della Commissione con queste regioni.
2.2La valorizzazione delle risorse individuate dipende, in larga misura, dalla capacità dell'UE di dialogare con tutti i suoi cittadini. La società civile deve contribuire a sensibilizzare i diversi attori (Stati, regioni, enti locali, comunità locali, scuole, imprese e individui) sull'importanza di riconoscere che dalle RUP può scaturire una serie di azioni operative concrete per accelerare la realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile. La portata degli impatti prodotti potrebbe estendersi a esigenze di diversa natura (pesca, agricoltura ed evoluzione dei modelli; cultura e valorizzazione del settore; occupazione e formazione; istruzione e mobilità giovanile; sviluppo delle imprese; ambiente, energia e sfide climatiche; immigrazione).
2.3Le proposte del CESE per la ricostruzione e la ripresa dalla pandemia di COVID-19 definiscono il quadro entro il quale sviluppare le risorse delle RUP. Tali proposte possono articolare il contributo di queste regioni in diversi ambiti: perseguire i necessari cambiamenti strutturali e le relative attività di investimento, principalmente nei settori delle innovazioni digitali, intelligenti e sociali e della transizione ecologica; migliorare continuamente la competitività; creare il giusto ambiente per rafforzare il ruolo dell'occupazione tra i principali motori della ripresa dell'economia; creare le condizioni per rafforzare l'autosufficienza e la resilienza; migliorare significativamente le catene di approvvigionamento.
2.4La direttiva quadro dell'UE sulle acque riconosce che "l'acqua non è un prodotto commerciale al pari degli altri, bensì un patrimonio che va protetto, difeso e trattato come tale".
2.4.1Per garantire e migliorare l'accesso all'acqua e ai servizi igienico-sanitari occorre agire su tre fronti: la qualità, l'accessibilità fisica e l'accessibilità economica. L'UE contribuisce a garantire agli abitanti degli Stati membri l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari attraverso due principali assi d'intervento. In primo luogo, l'UE ha fissato norme ambiziose in materia di qualità delle acque, garantendo un livello elevato di protezione dello stato di salute sia dei cittadini che dell'ambiente. In secondo luogo, ha finanziato lo sviluppo e il miglioramento delle infrastrutture idriche negli Stati membri, contribuendo in questo modo a una maggiore qualità dei servizi idrici e a una loro maggiore accessibilità fisica. Per il momento, nelle RUP francesi non si è ancora avvertita l'azione dell'UE e gli abitanti non hanno accesso all'acqua.
3.Osservazioni particolari
3.1Un contesto rivelatore delle priorità alimentari ed energetiche
3.1.1Le RUP sono considerate regioni economicamente vulnerabili. Alcune vulnerabilità derivano dalla loro esposizione ai rischi connessi a variabili strutturali (isolamento, dimensione dei mercati, concentrazione delle esportazioni, ruolo dell'agricoltura e della pesca nella creazione di ricchezza ecc.) e altre dalla loro esposizione agli shock prodotti da situazioni eccezionali (crisi economiche, ambientali, sociali, sanitarie ecc.). La pandemia di COVID-19 ha aumentato la consapevolezza delle possibili conseguenze di una preparazione insufficiente. Anche se le catene di distribuzione e di approvvigionamento hanno resistito a questa crisi, non ci sarà mai un vaccino per proteggere le popolazioni dalle conseguenze della debolezza alimentare ed energetica.
3.1.2Le RUP devono dar prova di un determinato livello di capacità per soddisfare i fabbisogni alimentari ed energetici primari e per garantire la resilienza delle popolazioni agli shock esterni. Si tratta di un approccio che, oltre a consentire la creazione di posti di lavoro a livello locale e a fungere da collante sociale, punta alla partecipazione di una cittadinanza impegnata al monitoraggio sul campo di progetti innovativi, con il sostegno di organizzazioni pubbliche efficienti e attente alle istanze. Le RUP dispongono delle risorse essenziali per generare una transizione foriera di attività economica e coesione sociale. Esiste infatti un radicamento culturale forte nel rapportarsi alla natura in modo da favorire l'emergere di ecosistemi che privilegiano una produzione alimentare sana e sostenibile. Parimenti, la facilità di accedere alle più comuni fonti di energia rinnovabile (idroelettrica, biomassa, eolica, termica, geotermica e fotovoltaica) estende il campo delle possibilità.
3.1.3L'UE adotterà una nuova serie di politiche sul clima, il pacchetto "Pronti per il 55 %". Le RUP possono diventare dei laboratori per rafforzare la resilienza dell'Unione europea. La strategia "Dal produttore al consumatore" è uno dei cardini del Green Deal europeo. Le RUP hanno gli strumenti per dimostrare l'urgenza di preservare la ricchezza della biodiversità, di rafforzare la posizione degli agricoltori e dei pescatori nella catena del valore, di incoraggiare un consumo alimentare sostenibile e di promuovere un'alimentazione sana a prezzi accessibili a tutti, senza compromettere la sicurezza, la qualità o il prezzo dei generi alimentari. Tali regioni possono costituire gli incubatori di questa strategia dell'UE, che si propone di abbracciare l'intera filiera alimentare. Esse possono mettere chiaramente in evidenza la necessità di disporre di valutazioni d'impatto tempestive.
3.1.4Nelle RUP, come in tutte le regioni d'Europa, la transizione energetica non è solo una questione di tecnologia. Rappresenta una grande sfida sociale, che non può prescindere dal coinvolgimento della società civile. In questo senso, la ripresa dalla pandemia di COVID-19 offre l'opportunità di utilizzare i fondi in modo da raggiungere l'obiettivo di mettere i cittadini al centro della transizione energetica e, così facendo, stimolare l'economia regionale. Le energie rinnovabili, ampiamente disponibili nelle RUP, sono decentrate e richiedono investimenti piuttosto esigui rispetto ai costi generati dagli impianti su vasta scala centralizzati. Con il Green Deal, la Commissione ha dato la priorità assoluta alla neutralità climatica, e con il piano per la ripresa intende investire miliardi di euro per ricostruire l'economia e per creare e mantenere posti di lavoro di qualità in Europa. Le RUP possono indicare la strada verso un approccio incentrato sul cittadino che tenga conto dei consumatori più vulnerabili.
3.2Amplificazione dei divari e delle disuguaglianze
3.2.1Le RUP sono considerate regioni caratterizzate da disuguaglianze persistenti. La distribuzione della ricchezza in un'economia in cui le relazioni sono spesso asimmetriche può trovare diverse spiegazioni nell'interpretazione data ai concetti di centro e di periferia. Il rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale è uno dei principali obiettivi dell'UE. La dotazione di bilancio destinata alla riduzione dei divari è significativa e le RUP ne sono tra i principali beneficiari. Sebbene gli strumenti di valutazione siano imperfetti, occorre riconoscere che la pandemia di COVID-19 ha inciso sugli sforzi volti a ridurre tali disuguaglianze. La conferenza dei presidenti delle RUP del 19 novembre 2021 ha menzionato del resto tali ripercussioni. La situazione impone inoltre alle parti sociali e a tutte le organizzazioni della società civile di lanciare un monito sulla necessità di accelerare tutti i processi per porre fine alla logica del recupero, per mettere il cittadino al centro dei sistemi e per elaborare una vera visione prospettica.
3.2.2Al fine di realizzare uno sviluppo sostenibile e mantenere un modello sociale ambizioso nelle RUP, sono necessarie basi economiche solide. Le politiche sociali devono andare di pari passo con le politiche volte a promuovere lo sviluppo economico, sulla base della constatazione che entrambe sono al servizio del bene comune. Creazione di posti di lavoro, sviluppo delle competenze e inclusività dei mercati del lavoro sono gli unici vaccini in grado di prevenire le disuguaglianze e l'esclusione e di rafforzare la stabilità sociale. Il processo di ripresa deve avvenire quindi nel rispetto delle esigenze sociali, e in modo uniforme ed equilibrato a livello regionale. Occorre considerare lo spazio regionale nella sua interezza per definire soluzioni adatte a ciascun contesto.
3.2.3Da marzo 2020, tutte le regioni si sono rivolte in massa al ciberspazio. Nelle RUP, come altrove, gli studenti hanno sperimentato la didattica a distanza, i lavoratori hanno adottato il telelavoro e le aziende hanno cercato di adeguare i loro modelli di business per proseguire le attività. Tuttavia, i divari digitali preesistenti si sono amplificati e la pandemia ha accentuato determinate disparità, lasciando una parte dei cittadini ai margini dell'accelerazione digitale. Il cambiamento sembra irreversibile e sicuramente il lavoro, l'istruzione, la salute e i servizi pubblici dipenderanno sempre più dalle tecnologie digitali. Nelle RUP, più che altrove, le disuguaglianze sono amplificate dall'incapacità di garantire un accesso universale e affidabile al digitale e di impiegare le pertinenti risorse in modo efficiente. È urgente garantire nelle RUP un accesso via satellite all'Internet a banda larga per consentire agli abitanti di usufruire delle tecnologie digitali.
3.2.4In tali regioni, dovrebbero prevalere le attività connesse agli oceani, ai mari e alle risorse marine, poiché racchiudono un crescente potenziale per rafforzare le economie, creare posti di lavoro di qualità e garantire il benessere dei cittadini. Ad essere interessate sono imprese molto diverse tra loro per tipologia e dimensioni. Sforzi sostenuti nel campo della ricerca e dell'innovazione sono essenziali per cogliere tutte le opportunità associate alle caratteristiche delle RUP. Questo tipo di approccio è fondamentale sia per lo sviluppo delle attività tradizionali sia per la creazione di nuovi sbocchi, il che contribuirebbe ad attirare i giovani.
3.3Assoluta necessità di un maggior coinvolgimento della società civile
3.3.1Diversi progetti pilota realizzati nelle RUP sono finanziati da programmi europei (Erasmus+, Orizzonte 2020 ecc.). L'aggiornamento del partenariato strategico della Commissione con queste regioni dovrebbe offrire l'opportunità di rafforzare tale sostegno e duplicare i progetti. Occorrerà promuovere progetti in materia di autosufficienza energetica ed alimentare, turismo sostenibile, istruzione dei bambini, formazione degli adulti e inclusione sociale. Lo sviluppo del digitale deve essere un prerequisito per lo sviluppo delle economie delle RUP.
3.3.2Dato il forte impatto della pandemia di COVID-19 sulle società di queste regioni, il CESE si esprime a favore dell'attuazione di progetti economici e sociali orientati alla prosperità che considerino prioritario il benessere dei cittadini e non lascino indietro nessuno. Come correggere le disuguaglianze e gli squilibri rappresenta una grande sfida per queste regioni. La crisi ha evidenziato e aggravato i divari esistenti all'interno di queste società, in particolare in termini di accesso all'assistenza sanitaria e all'istruzione. L'incidenza dei contagi da COVID-19 sembra essere stata più alta tra gli individui più poveri. Queste persone, inoltre, hanno minori probabilità di poter lavorare a distanza. Nel contesto della ripresa, le RUP possono fungere da laboratori per colmare le lacune delle politiche sociali, economiche e ambientali. In queste regioni, i fondi europei non dovrebbero rappresentare solo cifre, obiettivi e scadenze: dovrebbero anche simboleggiare una visione comune del futuro e un reale interesse per il progetto europeo.
3.3.3L'attuazione dei piani di ripresa nelle RUP dovrebbe fornire l'opportunità di sperimentare nuove pratiche per il monitoraggio dell'assegnazione dei fondi e delle risorse. I partenariati possono includere l'obbligo di creare comitati di monitoraggio che rappresentino un'ampia gamma di parti interessate delle organizzazioni della società civile. La valutazione delle risorse delle RUP per l'UE offre l'opportunità di promuovere un ampio consenso tra i partiti politici, gli attori sociali, gli imprenditori, i sindacati e la società civile, al fine di garantire il maggior successo possibile per queste regioni nell'Unione.
3.4Il dialogo sociale è un elemento intrinseco della ripresa e delle azioni per uscire dalla crisi, nell'interesse della crescita e dell'occupazione, e tali azioni devono necessariamente basarsi sulle preziose risorse di cui tale dialogo dispone a tutti i livelli (nazionale, settoriale, regionale e aziendale). Nelle RUP, la portata delle sfide generate dalla pandemia di COVID-19 e dalle transizioni previste richiede la cooperazione attiva di tutti gli attori rappresentativi della società civile, nel rispetto delle responsabilità e delle competenze di ciascuno. Occorre rafforzare il reale coinvolgimento delle parti sociali e delle organizzazioni della società civile nelle fasi di attuazione e valutazione dei piani per la ripresa e la resilienza nelle RUP ricorrendo, se necessario, all'introduzione di procedure con un maggior grado di ufficialità che facilitino scambi autentici.
Bruxelles, 14 dicembre 2021
Stefano PALMIERI
Presidente della sezione Unione economica e monetaria, coesione economica e sociale
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