NAT/794
Digitalizzazione e sostenibilità – status quo e necessità di intervenire
dal punto di vista della società civile
PARERE
Comitato economico e sociale europeo
Digitalizzazione e sostenibilità – status quo e necessità di intervenire
dal punto di vista della società civile
(parere esplorativo)
Relatore: Peter SCHMIDT (DE-II)
Correlatore: István KOMORÓCZKI (HU-I)
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Consultazione
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Presidenza tedesca del Consiglio, 07/04/2020
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Base giuridica
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Art. 304 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea
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Sezione competente
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Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente
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Adozione in sezione
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31/08/2020
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Adozione in sessione plenaria
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17/09/2020
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Sessione plenaria n.
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554
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Esito della votazione (favorevoli/contrari/astenuti)
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216/2/3
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1.Conclusioni e raccomandazioni
1.1Il CESE chiede politiche che integrino ulteriormente un'economia digitale che faccia propri i nostri valori sociali. In tal modo, infatti, si garantirebbe un'economia digitale del benessere quanto più inclusiva possibile, che consenta ai lavoratori, ai consumatori, alle PMI, alle grandi imprese e agli attori economici senza scopo di lucro di trarne tutti beneficio, in particolare nelle zone rurali. Adottare politiche siffatte significherebbe, tra le altre cose:
·sviluppare una politica fiscale volta a far sì che le imprese digitali paghino la loro giusta quota di tasse;
·elaborare, sulla base del regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD), un'apposita legge in materia di protezione dei dati sul luogo di lavoro, sui social media e nel commercio elettronico;
·adeguare la legislazione vigente in materia di concorrenza e monopoli al fine di regolamentare i mercati delle piattaforme digitali;
·promuovere il software e le applicazioni liberi da licenza (open source);
·adottare un approccio basato sul principio "denaro pubblico – dati pubblici", in modo che i dati della ricerca finanziata con fondi pubblici siano resi disponibili al pubblico;
·sviluppare una politica strategica dell'UE in materia di governance dei dati, che preveda tra l'altro una nuova legislazione per i "trust di dati pubblici".
1.2Il CESE invita i governi nazionali e le amministrazioni locali a sostenere le piattaforme di condivisione cooperativa. Invoca inoltre catene di produzione TIC trasparenti, eque e rispettose dell'ambiente, norme ambiziose in materia di energia e un ampliamento della direttiva europea sulla progettazione ecocompatibile; e chiede alla Commissione europea di:
·adeguare la legislazione dell'UE per rendere gli acquisti online maggiormente sostenibili, e sviluppare politiche responsabili in materia di imballaggio, consegna e restituzione dei pacchi;
·proteggere i piccoli operatori sul mercato contro le piattaforme monopolistiche;
·elaborare una serie esaustiva di criteri e indicatori di prodotti software sostenibili e introdurre un "passaporto dei prodotti digitali";
·migliorare l'RGPD per quanto riguarda la sufficienza dei dati e il loro accoppiamento;
·imporre restrizioni alla pubblicità online per creare spazi liberi da pubblicità.
1.3La pandemia di Covid-19 ha provocato una diminuzione improvvisa quanto consistente dei trasporti, della produzione e dei consumi; il maggiore ricorso alle TIC ha consentito di ridurre l'impatto delle prassi lavorative e degli stili di vita a elevata intensità di energia. Il CESE chiede misure politiche appropriate che contribuiscano a consolidare questi aspetti positivi dopo la pandemia. Tutto ciò, naturalmente, suscita interrogativi più ampi in merito all'efficienza energetica del "cloud" e dei centri dati che ne costituiscono il supporto fisico. Ad esempio, si tratta di:
·stilare un inventario dei centri dati dell'UE (che ne rilevi l'efficienza energetica, il ciclo di vita, i materiali impiegati per la costruzione ecc.) e introdurre un sistema di riferimento per l'eccellenza ("top-runner") per fare in modo che i centri dati più efficienti sul piano energetico diventino la norma;
·imporre ai nuovi centri dati di funzionare al 100 % con energie rinnovabili;
·utilizzare l'intelligenza artificiale (IA) per sostenere la transizione climatica ed energetica;
·proporre misure per soluzioni di IA sostenibili.
1.4Il CESE riconosce l'importanza cruciale di uno sviluppo sostenibile di città intelligenti che includa anche approcci innovativi alla mobilità integrata, all'energia e al turismo.
2.Contesto e premesse fondamentali
2.1Il presente parere è stato richiesto dalla presidenza tedesca del Consiglio e si propone di analizzare le due megatendenze globali della digitalizzazione e della sostenibilità dal punto di vista della società civile organizzata europea. Il CESE accoglie con favore questo approccio, volto ad allineare le transizioni verde e digitale: tale allineamento, infatti, è essenziale per la prosperità e la resilienza future dell'Europa.
2.2L'UE si è pienamente impegnata a favore dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dei suoi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS), nonché degli atti concordati nel quadro degli accordi internazionali in materia di clima come l'accordo di Parigi. Al fine di garantire la corretta attuazione di tali strumenti, l'UE deve sviluppare e mettere a punto una strategia globale per lo sviluppo sostenibile.
2.3Il CESE accoglie con favore il Green (e Social) Deal europeo e il suo Fondo per una transizione giusta, in quanto dovrebbero mobilitare gli investimenti su vasta scala necessari per una transizione giusta verso un'economia climaticamente neutra. Il CESE reputa che la piattaforma europea delle parti interessate per l'economia circolare sia fondamentale per conseguire gli obiettivi del nuovo piano d'azione dell'UE per l'economia circolare ed auspica di proseguire la relativa collaborazione. Il CESE sottolinea che l'UE deve fare in modo che la digitalizzazione contribuisca ad attuare il Green e Social Deal europeo.
2.4Il CESE accoglie con favore il pacchetto per la ripresa e la ricostruzione dell'UE "Next Generation EU", volto a sostenere coloro che sono stati maggiormente colpiti dal punto di vista economico dalla crisi della Covid-19.
2.5La pandemia di Covid-19 rappresenta un'opportunità per riflettere su come possiamo rimodellare e innovare la nostra economia per renderla più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale; la crisi, infatti, non dovrebbe distogliere l'UE dai suoi obiettivi in tema di ambiente e di sostenibilità.
2.6Il CESE ha già avuto occasione di invocare un'economia del benessere sostenibile e inclusiva che operi sia per le persone che per il pianeta; e, per realizzare tale obiettivo, occorre anche utilizzare la digitalizzazione in modo appropriato.
2.7Il CESE considera un approccio sistematico dell'UE al consumo sostenibile come uno degli elementi costitutivi fondamentali della propria visione strategica di un'economia del benessere sostenibile che non lasci nessuno indietro.
2.8Il CESE ha raccomandato un percorso europeo verso un futuro digitale, basato sui valori sociali e i principi etici europei, che consenta di cogliere appieno le opportunità che il digitale offre all'economia, nel rispetto della vita privata e dell'autodeterminazione di ciascuno e dei limiti del nostro pianeta.
2.9Il recente Libro bianco della Commissione sull'IA
propone una strategia per garantire la diffusione dell'IA all'interno dell'UE, e il CESE appoggia le ambizioni della Commissione di fare dell'UE un leader internazionale nell'attività di ricerca e sviluppo nel campo dell'IA e di migliorare così la competitività globale dell'Europa. Al tempo stesso, il CESE auspica una migliore integrazione della strategia per l'IA nelle attuali strategie di sostenibilità dell'UE.
2.10Il CESE invita tutte le parti interessate a prendere in considerazione gli effetti della digitalizzazione sui diversi settori e sui vari OSS, in termini di infrastrutture di base, capacità di rendersi autonomi e trasformazione.
3.Verso una digitalizzazione sana sul piano sociale, ambientale ed economico
3.1Alla luce delle riflessioni indotte dalla battuta d'arresto causata dalla Covid-19, risulta evidente che una rivoluzione digitale sostenibile comporta la considerazione parallela di una serie di fattori umani nonché il mantenimento di soluzioni non digitali ed esige un'attenta valutazione dei rischi connessi e un'attenzione specifica per la resilienza. Una priorità ben precisa consisterà nell'affrontare il divario digitale sia tra i singoli paesi che all'interno di essi, in tutto il mondo ma in particolare negli Stati membri e con un occhio all'allargamento dell'UE. La pandemia ha evidenziato sia le opportunità che gli svantaggi della comunicazione digitale, in particolare per coloro che vivono nelle zone rurali, e, per affrontare il divario digitale all'interno degli Stati membri, sono necessari investimenti pubblici e privati.
3.2Il presente parere verte in particolare sugli OSS 8 (lavoro dignitoso), 12 (consumo e produzione) e 13 (azione per il clima), mettendo quindi in stretta relazione tra loro i fattori di sostenibilità ambientale e sociale. Per realizzare una forma di digitalizzazione che funzioni per tutti noi, la considerazione contestuale di tali preoccupazioni assume un'importanza cruciale. Tra gli altri aspetti di particolare interesse figurano l'istruzione digitale (OSS 4), le città intelligenti (OSS 11) e la sanità elettronica (OSS 3), aspetti che andranno analizzati più in dettaglio in relazione alla società civile in futuri lavori del CESE.
3.3La pandemia ha trasformato molte delle nostre abitudini quotidiane in una sperimentazione sul campo, e su vasta scala, di applicazioni digitali: i governi hanno temporaneamente chiuso le scuole, chiedendo agli alunni, agli studenti e ai docenti di lavorare online, e i datori di lavoro hanno dovuto rapidamente ripensare il proprio approccio al lavoro a distanza. Ora che stiamo lentamente uscendo dal confinamento, dobbiamo riflettere sulla misura in cui la digitalizzazione sia auspicabile e adeguata e sul modo in cui sia possibile, in questo processo, mantenere l'equità intra- e intergenerazionale in linea con gli OSS.
Il CESE invita tutte le parti interessate a prendere in considerazione gli effetti di questo inatteso "passo avanti digitale" nel contesto delle seguenti tre dimensioni della digitalizzazione: infrastrutture di base, capacità di rendersi autonomi e trasformazione. Per illustrare tale concetto proponiamo l'esempio degli ambienti di istruzione e di lavoro, ma raccomandiamo di assumerlo come euristico in altri settori per cogliere queste tre dimensioni con i rispettivi benefici e con i relativi rischi.
3.3.1Le infrastrutture digitali di base
3.3.2La digitalizzazione come strumento di autonomia
3.3.3La digitalizzazione come strumento di trasformazione
3.4L'OSS 8: lavoro dignitoso ed economia del benessere
3.4.1La digitalizzazione e i suoi effetti sull'occupazione
3.4.2Il potere acquisito mediante l'accumulo di dati
3.4.3Governance dei dati: verso una politica strategica dell'UE in materia di governance dei dati
3.5L'OSS 12: consumo e produzione responsabili
3.5.1TIC sostenibili
3.5.2Catene di prodotto trasparenti
La digitalizzazione deve far progredire la trasparenza e la responsabilità lungo le catene di prodotto. Il CESE accoglie con favore la proposta, contenuta nel Green Deal europeo e di recente rilanciata dal governo tedesco nella sua "Agenda di politica digitale per l'ambiente", di introdurre un "passaporto di prodotto digitale", con informazioni sui materiali impiegati e le norme applicate nel processo produttivo, per individuare le carenze in termini di produzione sostenibile, in linea con la strategia europea in tema di responsabilità sociale delle imprese, anche per quanto riguarda le norme in materia di lavoro.
3.5.3Rafforzare le piattaforme cooperative
Il CESE invita la Commissione e gli Stati membri dell'UE a promuovere lo sviluppo di piattaforme Internet cooperative, che fungano da intermediari neutrali per ripartire meglio i benefici tra i produttori/fornitori di servizi e coinvolgere i cittadini/consumatori nella governance, nel processo decisionale e nella condivisione dei benefici.
Ad esempio, CoopCycle, una federazione gestita in maniera cooperativa, fornisce la piattaforma software per le cooperative di fattorini in bicicletta in nove città europee. La piattaforma di noleggio Fairbnb coinvolge le città e le regioni in quanto soggetti interessati. Donando il 50 % delle proprie entrate a progetti di comunità locali, essa promuove una nuova concezione del turismo europeo che reca benefici sia ai viaggiatori che agli ospitanti.
Il CESE invoca una politica di sostegno che aiuti tali piattaforme a espandersi in tutta Europa. Le normative in materia di appalti dovrebbero essere adattate in modo tale da consentire agli enti locali di accordare a queste piattaforme un trattamento preferenziale.
3.5.4Pubblicità online e consumi
Il CESE esprime preoccupazione per la crescente tendenza delle piattaforme di commercio elettronico a promuovere forme insostenibili di consumo. La tracciatura delle decisioni di acquisto online e la personalizzazione degli annunci pubblicitari favoriscono un consumo di massa insostenibile. Il CESE ritiene che la questione dell'utilizzo dei dati per finalità di terzi non sia risolta in maniera soddisfacente dall'RGPD, e invita la Commissione a rafforzare tale normativa in base ai principi di sufficienza (riduzione al minimo) e di accoppiamento dei dati.
Il CESE chiede inoltre di imporre restrizioni alla pubblicità online. In molti Stati membri le pubblicità sono vietate negli spazi pubblici come le scuole. Il CESE sarebbe favorevole alla creazione di spazi esenti da pubblicità online, in particolare sui motori di ricerca e sui social media. Il CESE osserva che, nel mondo, circa la metà di tutte le entrate pubblicitarie online (oltre 300 miliardi di USD all'anno) è percepita da due società statunitensi: Google e Facebook.
Il CESE accoglie con favore iniziative come quella del Green Consumption Assistant (Assistente per il consumo verde), basata sull'IA e attualmente in fase di sviluppo presso l'Einstein Center Digital Future ed Ecosia.org, che è intesa a far progredire i motori di ricerca al fine di aiutare i consumatori nell'acquisto di prodotti e servizi più sostenibili.
3.6L'OSS 13: azione per il clima
3.6.1La digitalizzazione per la protezione dell'ambiente e la lotta contro i cambiamenti climatici
Il CESE accoglie con favore le soluzioni digitali che consentono la protezione dell'ambiente e la trasformazione verso la sostenibilità nei trasporti, nei sistemi energetici, nell'edilizia, nell'agricoltura e in altri settori. Ad esempio, secondo uno studio svizzero, le TIC consentirebbero di risparmiare fino a 6,99 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti (CO2e) all'anno, a fronte di un'impronta di carbonio del settore pari a 2,69 milioni di tonnellate di CO2e all'anno; e, secondo altri studi, tale potenziale sarebbe ancora maggiore. Tuttavia, il CESE osserva che la digitalizzazione generale dell'economia e della società non ha finora contribuito a ridurre la domanda di energia e le emissioni di carbonio. Pertanto, lo sfruttamento delle potenzialità delle TIC di contribuire alla protezione del clima e dell'ambiente richiede politiche di sostegno, ad esempio per attenuare gli effetti di rimbalzo e di induzione.
3.6.2Il consumo energetico dei parchi di server
Il "cloud" consiste in una serie di centri dati fisici, che sono particolarmente dispendiosi in termini di risorse, nella realizzazione, e in termini di energia, nel funzionamento. Il CESE invita la Commissione a cooperare con gli Stati membri per stilare un inventario dei centri dati dell'UE che ne indichi l'efficienza energetica, il ciclo di vita e i materiali impiegati per la costruzione. Il CESE sarebbe favorevole a una normativa della Commissione sull'integrazione dei centri dati nelle abitazioni urbane o nelle zone commerciali per utilizzare al meglio il calore di scarto.
Il CESE raccomanda di introdurre un sistema di riferimento per l'eccellenza in cui i centri dati più efficienti sul piano energetico diventino la norma. Il CESE accoglierebbe con favore un accordo comune tra gli Stati membri per commissionare la costruzione di nuovi centri dati funzionanti al 100 % con energia rinnovabile.
Il CESE raccomanda di utilizzare l'IA per contribuire alla protezione pubblica del clima e alla transizione energetica.
·Come indicato nel Libro bianco sull'IA, la Commissione dovrebbe proporre agli Stati membri misure atte a promuovere soluzioni di IA sostenibili.
·I veicoli autonomi guidati dall'IA potrebbero ridurre le emissioni di gas a effetto serra dei trasporti urbani attraverso l'ottimizzazione del traffico/algoritmi di guida ecologica o servizi di condivisione del trasporto con flotte di veicoli autonomi interamente elettrici.
·L'IA può consentire di prevedere meglio la domanda e l'offerta di energie rinnovabili attraverso una rete di distribuzione o migliorare lo stoccaggio dell'energia, l'efficienza energetica e la gestione del carico.
3.7Città intelligenti ed altri esempi
Il CESE accoglie con favore le applicazioni tecnologiche basate sul cloud per le città intelligenti, che gestiscono i dati in tempo reale per consentire decisioni migliori, quali la razionalizzazione della raccolta dei rifiuti, la riduzione della congestione del traffico, una migliore qualità dell'aria e una migliore distribuzione dell'energia (100 % dell'energia prodotta da fonti rinnovabili, gestione della rete e delle oscillazioni della fornitura e della domanda di elettricità).
3.7.1Un ambito di cruciale importanza è quello della mobilità, in cui è stato sviluppato ad esempio il concetto di mobilità come servizio (Mobility-as-a-Service – MaaS), che, integrando i trasporti pubblici e quelli privati, favorisce un migliore utilizzo dello spazio, dei dati e delle infrastrutture pubblici al fine di ridurre le emissioni di carbonio. Il trasporto multimodale, comprendente la condivisione di biciclette e autovetture (bike sharing e car sharing), i trasporti pubblici, i taxi e altri modi di trasporto, può rendere il trasporto pubblico e condiviso molto più interessante e ridurre la dipendenza dall'automobile. Negli Stati membri, tre esempi all'avanguardia in questo campo sono costituiti da:
·Amsterdam, dove il comune condivide dati con i soggetti interessati al fine di consentire lo sviluppo di applicazioni mobili di mappatura integrate con i trasporti pubblici;
·Barcellona, dove la celebre linea 9 della metropolitana si estenderà per 47,8 km, con treni senza conducente che collegano l'aeroporto e le stazioni ferroviarie;
·Copenaghen, dove un sistema innovativo di "biciclette intelligenti" è utilizzato per monitorare e gestire la qualità dell'aria e la congestione del traffico.
3.7.2Il CESE plaude alle politiche intelligenti e sostenibili attuate dalla città di Barcellona e ai progetti di città intelligenti che coinvolgono città dell'UE, quali:
·il progetto Remourban, che sperimenterà una serie di innovazioni tecniche e modelli imprenditoriali per la rigenerazione urbana, al quale partecipano, nell'UE, i comuni di Valladolid (Spagna) e, potenzialmente, di Seraing (Belgio) e Miskolc (Ungheria);
·il progetto UE di città intelligenti MAtchUP, di cui sono i "fari" città turistiche come Valencia (Spagna), Dresda (Germania) e Antalya (Turchia).
3.7.3Il turismo sostenibile è di cruciale importanza per la ripresa dopo la crisi della Covid-19. Dovremmo partire dalle conclusioni e raccomandazioni formulate dal CESE nei suoi recenti pareri in materia, e in particolare promuovere mezzi di trasporto non inquinanti come le biciclette e i trasporti collettivi, sviluppare motori d'aviazione che impieghino i carburanti in modo sempre più efficiente e incoraggiare la ristrutturazione delle strutture ricettive introducendo una certificazione Ecolabel (marchio di qualità ecologica).
3.7.4Il CESE accoglie con favore gli approcci sostenibili alla digitalizzazione dell'agricoltura e rinvia al suo parere in corso di elaborazione sulla strategia della Commissione "Dal produttore al consumatore". L'ambizione del Comitato è fare in modo che anche le aziende agricole di piccole e medie dimensioni traggano beneficio dalle soluzioni digitali ai fini della necessaria transizione agroecologica, se lo desiderano, a condizione che tali soluzioni siano finanziariamente sostenibili e restino sotto il controllo degli agricoltori stessi. Man mano che la società si dirige verso una produzione alimentare più sostenibile, si rende disponibile un gran numero di applicazioni tecnologiche innovative, molte delle quali apportano chiaramente dei vantaggi (basti pensare ai droni per il monitoraggio delle colture e degli animali, ai robot per la semina, il diserbo, la raccolta o la mungitura, o ancora alla prospettiva di "aziende verticali" nelle città, che consumano meno acqua e approvvigionano una clientela locale). In quest'ottica, occorre incoraggiare la comproprietà, i sistemi di dati condivisi e altri modelli innovativi.
Gestire la rivoluzione digitale in agricoltura significa affrontare sfide complesse, e va sottolineata l'importanza di iniziative come FAIRshare volte a promuovere l'uso di strumenti digitali per ottimizzare l'attività agricola. In quest'ottica, è particolarmente importante sviluppare le competenze e la fiducia e affrontare nel contempo il divario digitale specifico all'ambito rurale.
3.7.5La sanità elettronica assume un rilievo essenziale ai fini di un processo decisionale informato, basato su elementi concreti, della trasparenza dei processi di assistenza sanitaria, della riduzione degli errori, di una maggiore accuratezza diagnostica e di una maggiore efficienza in termini di costi, nonché della riduzione dei tempi di attesa e degli sprechi. Le misure di distanziamento sociale e quarantena disposte per reagire alla pandemia hanno dato impulso a una consapevolezza assai più ampia del potenziale della sanità elettronica.
Bruxelles, 17 settembre 2020
Luca JAHIER
Presidente del Comitato economico e sociale europeo