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dell'Unione europea

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Serie C


C/2024/3639

6.6.2024

Ricorso proposto il 25 aprile 2024 dall'Autorità di vigilanza EFTA contro l'Islanda

(Causa E-10/24)

(C/2024/3639)

In data 25 aprile 2024 dinanzi alla Corte EFTA ha proposto ricorso contro l'Islanda l'Autorità di vigilanza EFTA, rappresentata da Hildur Hjörvar, Sigrún Ingibjörg Gísladóttir e Melpo-Menie Joséphidès, in qualità di agenti della suddetta Autorità, con sede in Avenue des Arts 19H, B-1000 Bruxelles (Belgio).

L'Autorità di vigilanza EFTA chiede alla Corte EFTA di:

1.

dichiarare che, omettendo di integrare nell’ordinamento giuridico interno l’atto di cui al punto 14i dell’allegato IX dell’accordo SEE (Regolamento delegato (UE) 2021/923, del 25 marzo 2021, che integra la direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione che stabiliscono i criteri per definire le responsabilità manageriali, le funzioni di controllo, l’unità operativa/aziendale rilevante e l’impatto significativo sul profilo di rischio dell’unità operativa/aziendale in questione, e i criteri per individuare i membri del personale o le categorie di personale le cui attività professionali hanno un impatto sul profilo di rischio dell’ente comparativamente altrettanto rilevante di quello delle categorie di personale menzionate all’articolo 92, paragrafo 3, della direttiva), adattato dal protocollo 1 dell’accordo SEE, l’Islanda è venuta meno agli obblighi di cui all’articolo 7 dell’accordo SEE;

2.

condannare l’Islanda al pagamento delle spese processuali.

Elementi di fatto e di diritto e motivi del ricorso:

Con il presente ricorso l'Autorità di vigilanza EFTA («Autorità») chiede alla Corte di dichiarare che l'Islanda ha omesso di adottare le misure necessarie per integrare nell'ordinamento giuridico interno l'atto di cui al punto 14i dell'allegato IX dell'accordo SEE, adattato all'accordo SEE dal relativo protocollo 1, come prescritto dall'articolo 7 dell'accordo SEE.

Nella risposta del 10 agosto 2023 alla lettera di costituzione in mora dell'Autorità del 21 luglio 2023, l'Islanda ha dichiarato di non aver ancora adottato le misure necessarie per attuare l'atto.

L'Autorità ha emesso un parere motivato il 24 gennaio 2024 ribadendo che l'atto non era stato integrato nell'ordinamento giuridico interno islandese.

Alla scadenza, il 24 marzo 2024, del termine entro il quale l'Islanda avrebbe dovuto conformarsi al parere motivato, l'Autorità non aveva ricevuto dall'Islanda comunicazione di misure adottate per integrare l'atto nell'ordinamento giuridico interno né disponeva di altre informazioni che indicassero che l'atto era stato integrato nell'ordinamento giuridico islandese.

L'Autorità rileva che, al momento della presentazione del presente ricorso, l'Islanda non aveva integrato l'atto nell'ordinamento giuridico interno né aveva dato comunicazione in tal senso all'Autorità.


ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/3639/oj

ISSN 1977-0944 (electronic edition)