ISSN 1977-0944

Gazzetta ufficiale

dell’Unione europea

C 304

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Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

64° anno
29 luglio 2021


Sommario

pagina

 

I   Risoluzioni, raccomandazioni e pareri

 

RACCOMANDAZIONI

 

Consiglio

2021/C 304/01

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 del Belgio

1

2021/C 304/02

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 della Bulgaria

6

2021/C 304/03

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 della Cechia

10

2021/C 304/04

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 della Danimarca

14

2021/C 304/05

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Germania

18

2021/C 304/06

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 dell'Estonia

23

2021/C 304/07

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 dell'Irlanda

28

2021/C 304/08

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Grecia

33

2021/C 304/09

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Spagna

38

2021/C 304/10

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Francia

43

2021/C 304/11

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 della Croazia

48

2021/C 304/12

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 dell'Italia

53

2021/C 304/13

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 di Cipro

58

2021/C 304/14

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Lettonia

63

2021/C 304/15

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Lituania

68

2021/C 304/16

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 del Lussemburgo

73

2021/C 304/17

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 dell'Ungheria

78

2021/C 304/18

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 di Malta

83

2021/C 304/19

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 dei Paesi Bassi

88

2021/C 304/20

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 dell'Austria

93

2021/C 304/21

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 della Polonia

98

2021/C 304/22

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 del Portogallo

102

2021/C 304/23

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 della Romania

107

2021/C 304/24

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, intesa a far cessare la situazione di disavanzo pubblico eccessivo in Romania

111

2021/C 304/25

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Slovenia

116

2021/C 304/26

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Slovacchia

121

2021/C 304/27

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Finlandia

126

2021/C 304/28

Raccomandazione del Consiglio, del 18 giugno 2021, che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 della Svezia

131


IT

 


I Risoluzioni, raccomandazioni e pareri

RACCOMANDAZIONI

Consiglio

29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/1


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 del Belgio

(2021/C 304/01)

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull’attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all’articolo 5, paragrafo 1, all’articolo 6, paragrafo 3, all’articolo 9, paragrafo 1, e all’articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all’articolo 3, paragrafo 5, e all’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all’obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato al Belgio di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l’economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato al Belgio, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l’impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l’adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio del Belgio era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l’attività economica in un contesto di notevole incertezza.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l’attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall’Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all’attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l’orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell’attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l’Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell’impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l’eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell’economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell’Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 30 aprile 2021 il Belgio ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l’articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche del Belgio è stato pari al 9,4 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 114,1 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -7,5 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 4,5 % del PIL a sostegno dell’economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. Il Belgio ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato all’11,8 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l’utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato inferiore a ½ % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio del Belgio, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato e il debito delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato, senza ridursi con un ritmo adeguato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto al pari del criterio del debito.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è realistico per il 2021 e il 2022. Il programma di stabilità 2021 prevede una crescita del PIL reale del 4,1 % e del 3,5 % rispettivamente nel 2021 e nel 2022. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano una crescita reale leggermente superiore nel 2021 e nel 2022, rispettivamente del 4,5 % e 3,7 %, trainata da maggiori investimenti.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica una riduzione del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 9,4 % del PIL nel 2020 al 7,7 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL, che passerebbe dal 114,1 % nel 2020 al 116,3 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -6,1 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 2,7 % del PIL a sostegno dell’economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, il Belgio ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l’aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dal Belgio nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Le misure discrezionali di bilancio adottate dal governo nel 2020 e nel 2021 sono per lo più temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ancora non comprende le entrate derivanti dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Al contempo le previsioni di primavera 2021 della Commissione ipotizzano investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,2 % del PIL nel 2021 e allo 0,3 % del PIL nel 2022, seguendo la stessa ipotesi utilizzata dall’Ufficio federale di pianificazione del Belgio nella sua valutazione macroeconomica del dispositivo per la ripresa e la resilienza.

(15)

Gli indicatori dell’aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all’evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell’attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell’Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all’economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l’orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all’approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell’economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l’orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell’Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell’orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell’Unione. Oltre all’orientamento generale della politica di bilancio, l’analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all’evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 il Belgio pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 4,5 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione della maggior parte delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021 e dell’aumento delle entrate pubbliche dovuto al miglioramento della situazione macroeconomica. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL si stabilizzerà al 116 % nel 2022. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l’orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l’impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell’Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a -0,4 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell’Unione aumenterà di 0,1 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 0,4 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l’importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 4 % del PIL nel 2023 al 3,7 % del PIL nel 2024. Il disavanzo delle amministrazioni pubbliche non ritornerà al di sotto del 3 % del PIL nel periodo di riferimento del programma di stabilità 2021. Il programma di stabilità 2021 non contiene le informazioni necessarie per stimare l’orientamento generale della politica di bilancio nel 2023 e nel 2024. L’attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 2¾ % (8). Tale stima non comprende però l’impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale del Belgio.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL aumenterà stando alle previsioni dal 116,7 % del PIL nel 2023 al 117,4 % del PIL nel 2024, interamente a causa dell’aggiustamento stock/flussi. In ragione dell’elevato rapporto debito/PIL, che calerà solo gradualmente nel tempo, si ritiene, alla luce dell’ultima analisi della sostenibilità del debito, che il Belgio si troverà ad affrontare rischi elevati per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell’attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dal Belgio alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA AL BELGIO DI:

1)   

utilizzare il dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare ulteriori investimenti a sostegno della ripresa nel 2022, perseguendo nel contempo una politica di bilancio prudente; preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2)   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3)   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l’adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma del Belgio e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 del Belgio (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 1).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(8)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/6


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 della Bulgaria

(2021/C 304/02)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 9, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato alla Bulgaria di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato alla Bulgaria, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(4)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(5)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(6)

Il 5 maggio 2021 la Bulgaria ha presentato il suo programma di convergenza 2021, oltre il termine stabilito all'articolo 8 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(7)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Bulgaria è stato pari al 3,4 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 25 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -5,5 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 3,2 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici.

(8)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio della Bulgaria, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo era soddisfatto.

(9)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è prudente nel 2021 e nel 2022, in quanto non tiene conto dei finanziamenti a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Di conseguenza lo scenario di base presentato non è direttamente paragonabile alle previsioni di primavera 2021 della Commissione. Inoltre le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano un tasso di crescita delle esportazioni maggiore, sulla base di ipotesi più favorevoli relative alla domanda estera.

(10)

Nel suo programma di convergenza 2021 il governo pianifica un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 3,4 % del PIL nel 2020 al 5,6 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL al 27,4 % nel 2021. Secondo il programma di convergenza 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -7,8 % del PIL. I fattori alla base dei previsti aumenti del disavanzo nominale e primario delle amministrazioni pubbliche, e di conseguenza del debito, non sono illustrati dettagliatamente nel programma di convergenza 2021 e si verificano nonostante la scadenza di alcune delle misure di bilancio discrezionali. Tali proiezioni sono al di sopra delle previsioni di primavera 2021 della Commissione. Secondo le previsioni di primavera 2021 della Commissione, il disavanzo scenderà al 3,2 % del PIL nel 2021 e il rapporto debito/PIL scenderà al 24,5 % nel 2021. Il principale elemento di divergenza è la proiezione di altre entrate che, secondo il programma di convergenza 2021, dovrebbero diminuire di 2,5 punti percentuali di PIL nel 2021, ben al di sotto dei livelli storici. I fattori alla base di tale riduzione non sono illustrati nel programma di convergenza 2021.

(11)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Bulgaria ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dalla Bulgaria nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Le misure discrezionali adottate dal governo nel 2020 e nel 2021 sono temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(12)

Il programma di convergenza 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,02 % del PIL nel 2020, allo 0,3 % del PIL nel 2021, allo 0,8 % del PIL nel 2022, all'1,4 % del PIL nel 2023, all'1,7 % del PIL nel 2024, al 2,6 % del PIL nel 2025 e all'1,8 % del PIL nel 2026. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione includono tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio.

(13)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(14)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(15)

Nel programma di convergenza 2021 la Bulgaria pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 2,7 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL aumenti al 28,6 % nel 2022. Tali proiezioni sono al di sopra delle previsioni di primavera 2021 della Commissione. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato al -1,4 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,8 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,4 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 1 punto percentuale di PIL.

(16)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(17)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di convergenza 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche crescerà passando al 3,1 % del PIL nel 2023. Il programma di convergenza 2021 non contiene informazioni relative al 2024. Sulla base del programma di convergenza 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato al -0,6 % del PIL nel 2023. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,6 punti percentuali di PIL nel 2023. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo espansivo di 0,4 punti percentuali di PIL nel 2023 (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,4 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 5 % (9). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Bulgaria.

(18)

Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL aumenti al 29,3 % nel 2023. Il programma di convergenza 2021 non contiene informazioni relative al 2024. Alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, si ritiene che la Bulgaria si troverà ad affrontare rischi bassi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(19)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(20)

Il Consiglio ha valutato il programma di convergenza 2021 e il seguito dato dalla Bulgaria alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALLA BULGARIA DI:

1.   

perseguire nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale; tenere sotto controllo l'aumento della spesa corrente finanziata a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Bulgaria e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2020 della Bulgaria (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 8).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo espansivo di 0,1 punti percentuali di PIL.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/10


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 della Cechia

(2021/C 304/03)

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 9, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull’attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all’articolo 5, paragrafo 1, all’articolo 6, paragrafo 3, all’articolo 9, paragrafo 1, e all’articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all’articolo 3, paragrafo 5, e all’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all’obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato alla Cechia di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l’economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato alla Cechia, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l’attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall’Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all’attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(4)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l’orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell’attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l’Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell’impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l’eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(5)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell’economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell’Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(6)

Il 30 aprile 2021 la Cechia ha presentato il suo programma di convergenza 2021, in linea con l’articolo 8 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(7)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Cechia è stato pari al 6,2 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 38,1 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -6,4 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 4,6 % a sostegno dell’economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. La Cechia ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 6,2 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l’utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato equivalente a circa l’1½ % del PIL.

(8)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell’articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio della Cechia, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto.

(9)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è realistico per il 2021 e prudente per il 2022. Le proiezioni della Commissione sono leggermente più ottimistiche in termini di crescita del PIL reale per il 2021 (3,4 % rispetto al 3,1 % del programma di convergenza 2021) e ancora più ottimistiche per il 2022 (4,4 % rispetto al 3,7 % del programma di convergenza 2021), in quanto la Commissione prevede una maggiore crescita dei consumi privati nel 2021 e un aumento degli investimenti fissi lordi nel 2022.

(10)

Nel suo programma di convergenza 2021 il governo pianifica un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 6,2 % del PIL nel 2020 all’8,8 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL al 44,8 % nel 2021. Secondo il programma di convergenza 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -9,0 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 6,5 % del PIL a sostegno dell’economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(11)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Cechia ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l’aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dalla Cechia nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Alcune misure discrezionali adottate dal governo nel periodo 2020-2021 non sembrano temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Al di là dell’orizzonte delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, l’impatto cumulativo rimanente di tali misure non temporanee, consistenti principalmente in riduzioni delle entrate derivanti dall’imposta sul reddito delle persone fisiche con un impatto dell’1,9 % del PIL, è stimato preliminarmente a circa il 2 % del PIL nel 2023.

(12)

Il programma di convergenza 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,3 % del PIL nel 2021, allo 0,7 % nel 2022 e allo 0,7 % nel 2023. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione includono tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio.

(13)

Gli indicatori dell’aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all’evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell’attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell’Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all’economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l’orientamento della politica di bilancio.

(14)

Analogamente all’approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell’economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l’orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell’Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell’orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell’Unione. Oltre all’orientamento generale della politica di bilancio, l’analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all’evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(15)

Nel programma di convergenza 2021 la Cechia pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 5,9 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021 e della ripresa economica. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL aumenti al 48,2 % nel 2022. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l’orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l’impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell’Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a 0,2 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell’Unione aumenterà di 0,5 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,3 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo neutro.

(16)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l’importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(17)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di convergenza 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 5,4 % nel 2023 al 5,2 % del PIL nel 2024. Il disavanzo delle amministrazioni pubbliche non ritornerà al di sotto del valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato nel periodo di riferimento del programma. Sulla base del programma di convergenza 2021, l’orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l’impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell’Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media al +1,2 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell’Unione diminuirà di 0,3 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,8 punti percentuali di PIL. L’attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 4¼ % (9). Tale stima non comprende però l’impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Cechia.

(18)

Secondo il programma di convergenza 2021, il rapporto debito pubblico/PIL aumenterà passando dal 51,5 % del PIL nel 2023 al 54,6 % del PIL nel 2024. Alla luce dell’ultima analisi della sostenibilità del debito, si ritiene che la Cechia si troverà ad affrontare rischi medi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(19)

In considerazione dell’attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(20)

Il Consiglio ha valutato il programma di convergenza 2021 e il seguito dato dalla Cechia alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALLA CECHIA DI:

1.   

mantenere nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l’impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l’adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Cechia e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2020 della Cechia (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 15).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/14


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 della Danimarca

(2021/C 304/04)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 9, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato alla Danimarca di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato alla Danimarca, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(4)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(5)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(6)

Il 29 aprile 2021 la Danimarca ha presentato il suo programma di convergenza 2021, in linea con l'articolo 8 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(7)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Danimarca è stato pari all'1,1 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 42,2 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al 5,1 % del PIL, comprese misure di bilancio discrezionali pari al 2,8 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. La Danimarca ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 28,4 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato inferiore a ½ % del PIL.

(8)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio della Danimarca, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. La relazione concludeva che il criterio del disavanzo era soddisfatto.

(9)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è prudente per il 2021 e realistico per il 2022. Il programma di convergenza 2021 prevede una crescita del PIL reale del 2,1 % nel 2021 e del 3,8 % nel 2022. A titolo di confronto, le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano una crescita del PIL reale pari al 2,9 % nel 2021 e al 3,5 % nel 2022. Le principali differenze sono legate alle ipotesi sull'andamento della pandemia di COVID-19 e relative restrizioni nel 2021.

(10)

Nel suo programma di convergenza 2021 il governo pianifica un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal -1,1 % del PIL nel 2020 al -3,3 % del PIL nel 2021, e una diminuzione del rapporto debito/PIL al 40,7 % nel 2021. Secondo il programma di convergenza 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al - 7 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari all'1,2 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano un disavanzo inferiore nel 2021, che riflette uno scenario macroeconomico più forte e previsioni di entrate più ottimistiche derivanti dall'imposta sui rendimenti dei fondi pensione.

(11)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Danimarca ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dalla Danimarca nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Le misure discrezionali di bilancio adottate dal governo nel 2020 e nel 2021 sono temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(12)

Il programma di convergenza 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,2 % del PIL nel 2021, allo 0,2 % nel 2022, allo 0,1 % nel 2023, allo 0,1 % nel 2024 e allo 0,03 % nel 2025. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione includono tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio.

(13)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(14)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione.

Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(15)

Nel programma di convergenza 2021 la Danimarca pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche allo 0,9 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL aumenti al 41,3 % nel 2022. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a +1,6 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione rimarrà invariato. Si prevede che gli investimenti finanziati a livello nazionale daranno un contributo neutro (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 1,0 punti percentuali di PIL.

(16)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(17)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di convergenza 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dallo 0,7 % del PIL nel 2023 allo 0,6 % del PIL nel 2024, per raggiungere il pareggio nel 2025. Sulla base del programma di convergenza 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media allo 0,2 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione diminuirà di 0,1 punti percentuali di PIL e gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo neutro. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 3 ½ % (9). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Danimarca.

(18)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà, secondo il programma di convergenza 2021, dal 41,6 % del PIL nel 2023 al 41,3 % del PIL nel 2024. Alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, si ritiene che la Danimarca si troverà ad affrontare rischi bassi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(19)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(20)

Il Consiglio ha valutato il programma di convergenza 2021 e il seguito dato dalla Danimarca alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALLA DANIMARCA DI:

1.   

mantenere nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Danimarca e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2020 della Danimarca (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 22).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,6 punti percentuali di PIL.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/18


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Germania

(2021/C 304/05)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato alla Germania di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato alla Germania, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio della Germania era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 27 aprile 2021 la Germania ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Germania è stato pari al 4,2 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 69,8 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -5,9 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al - 3½ % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. La Germania ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 25 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato equivalente a circa l'1½ % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio della Germania, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato e il debito delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato, senza ridursi con un ritmo adeguato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto al pari del criterio del debito.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è realistico per il 2021 e prudente per il 2022. Il programma di stabilità 2021 prevede una crescita del PIL reale del 3,0 % nel 2021 e del 2,6 % nel 2022, mentre le previsioni di primavera 2021 della Commissione annunciano una crescita rispettivamente del 3,4 % e del 4,1 %. Questa differenza deriva dall'aspettativa, da parte delle autorità, di una ripresa dei consumi privati più rapida del previsto, ma di una crescita meno vigorosa delle esportazioni nel 2021. Per il 2022 le previsioni di primavera 2021 della Commissione si fondano su una ripresa più lenta, ma importante, dei consumi. Secondo le previsioni del programma di stabilità 2021 si verificherà un ritorno ai livelli di produzione precedenti la crisi nel corso del 2022, mentre la ripresa dell'occupazione e dei consumi privati richiederà tempi un po' più lunghi.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 4,2 % del PIL nel 2020 al 9 % del PIL nel 2021, e un ulteriore incremento del rapporto debito/PIL al 74½ % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -10,6 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 6¼ % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Nelle previsioni di primavera 2021 la Commissione prospetta un minore impatto sul bilancio delle misure volte a combattere la pandemia di COVID-19 e a sostenere l'economia, con un disavanzo inferiore rispetto a quello previsto nel programma di stabilità 2021, pari al 7,5 % del PIL nel 2021, e un rapporto debito/PIL del 73,1 %.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Germania ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dalla Germania nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Alcune misure discrezionali adottate dal governo nel periodo 2020-2021 non sembrano temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Al di là dell'orizzonte delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, l'impatto cumulativo rimanente di tali misure non temporanee è stimato preliminarmente a circa l'1 % del PIL nel 2023. Tali misure non temporanee comprendono anche investimenti pari a 1/10 % circa del PIL, che presumibilmente sosterranno la crescita potenziale a medio termine e quindi la sostenibilità.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,03 % del PIL nel 2020, allo 0,3 % nel 2021, allo 0,1 % nel 2022, allo 0,1 % nel 2023, allo 0,1 % nel 2024, allo 0,1 % nel 2025 e allo 0,04 % nel 2026. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione includono tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 la Germania pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 3 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca al 74 % nel 2022. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato al +0,5 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione diminuirà di 0,1 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo espansivo di 0,2 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,3 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dall'1½ % nel 2023 a ½ % del PIL nel 2024, per raggiungere il pareggio di bilancio dello 0 % del PIL nel 2025. Sulla base del programma di stabilità 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media al +0,9 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione rimarrà invariato. Si prevede che gli investimenti finanziati a livello nazionale daranno un contributo neutro (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,7 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 2¾ % (9). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Germania.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 73¼ % del PIL nel 2023 al 72 % nel 2024. Alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, si ritiene che la Germania si troverà ad affrontare rischi bassi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dalla Germania alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALLA GERMANIA DI:

1.   

mantenere nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Germania e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 della Germania (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 27).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/23


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 dell'Estonia

(2021/C 304/06)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato all'Estonia di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato all'Estonia, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio dell'Estonia era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 30 aprile 2021 l'Estonia ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche dell'Estonia è stato pari al 4,9 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 18,2 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -4,7 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 2,7 % (5) a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. L'Estonia ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato all'1,5 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato inferiore a ½ % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio dell'Estonia, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. Tale relazione ha concluso che il criterio del disavanzo non era soddisfatto.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è realistico per il 2021 e il 2022. Secondo il programma di stabilità 2021, la crescita del PIL reale dovrebbe raggiungere il 2,5 % nel 2021 e il 4,8 % nel 2022. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione, che indicano una crescita del PIL reale pari al 2,8 % nel 2021 e al 5,0 % nel 2022.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 4,9 % del PIL nel 2020 al 6 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL al 21,4 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al 6,3 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 3,3 % del PIL adottate nel 2020 e nel 2021 a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, l'Estonia ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dall'Estonia nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Alcune misure discrezionali adottate dal governo nel periodo 2020-2021 non sembrano temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Al di là dell'orizzonte delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, l'impatto cumulativo rimanente di tali misure non temporanee, consistenti principalmente in spese correnti, è stimato preliminarmente a circa l'1 % del PIL nel 2023. Tali misure non temporanee comprendono anche investimenti pari a ⅓ % circa del PIL, che presumibilmente sosterranno la crescita potenziale a medio termine e quindi la sostenibilità.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,4 % nel 2021, allo 0,5 % nel 2022, allo 0,7 % nel 2023 e allo 0,7 % nel 2024. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione includono tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (6) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 l'Estonia pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 3,8 % del PIL nel 2022, principalmente grazie alla ripresa economica e alla cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL aumenti al 24,6 % nel 2022. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato al +1,6 % del PIL (7). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,2 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 1,7 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 3,2 % nel 2023 al 2,2 % del PIL nel 2024. Secondo le previsioni, pertanto, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche non supererà più, nel 2024, il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. Sulla base del programma di stabilità 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media all'1,1 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione diminuirà di 0,1 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,4 punti percentuali di PIL (9). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,5 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 5¾ % (10). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale dell'Estonia.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL aumenterà stando alle previsioni dal 27,4 % del PIL nel 2023 al 28 % nel 2024. Alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, si ritiene che l'Estonia si troverà ad affrontare rischi bassi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dall'Estonia alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALL'ESTONIA DI:

1.   

mantenere nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 dell'Estonia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 dell'Estonia (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 33).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  Il programma di stabilità 2021 non comprende una stima dell'importo totale delle misure discrezionali di bilancio.

(6)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(7)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo espansivo di 0,2 punti percentuali di PIL.

(9)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(10)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/28


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 dell'Irlanda

(2021/C 304/07)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato all'Irlanda di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato all'Irlanda, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio dell'Irlanda era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 30 aprile 2021 l'Irlanda ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche dell'Irlanda è stato pari al 5,0 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 59,5 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -5,7 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 3,9 % a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. L'Irlanda ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato all'1,2 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato inferiore a ½ % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio dell'Irlanda, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è realistico per il 2021 e il 2022. Dopo una crescita del PIL reale del 3,4 % nel 2020, il programma di stabilità prevede una crescita del 4,5 % nel 2021, in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Nel 2022 sia il programma di stabilità 2021 che la Commissione prevedono una crescita annua del PIL reale del 5,0 %.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica una riduzione del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 5,0 % del PIL nel 2020 al 4,7 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL al 62,2 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 il deterioramento del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al 5,4 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 3,5 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, l'Irlanda ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dall'Irlanda nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Le misure discrezionali adottate dal governo nel 2020 e nel 2021 sono per lo più temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,02 % del PIL nel 2022, allo 0,07 % nel 2023, allo 0,06 % nel 2024 e allo 0,04 % nel 2025. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione ipotizzano un'integrazione semplificata e lineare delle spese finanziate dal dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,06 % nel 2021 e allo 0,04 % nel 2022.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 l'Irlanda pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 2,8 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca al 60,2 % nel 2022. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a -0,4 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,2 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 0,2 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dall'1,2 % del PIL nel 2023 allo 0,7 % del PIL nel 2024 e allo 0,2 % del PIL nel 2025. Sulla base del programma di stabilità 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media all'1,6 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione rimarrà invariato e gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo espansivo di 0,1 punti percentuali di PIL (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 1,4 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 6½ % (9). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale dell'Irlanda.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 59,0 % del PIL nel 2023 al 57,7 % nel 2024. Si ritiene, alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, che l'Irlanda si troverà ad affrontare rischi bassi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dall'Irlanda alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALL'IRLANDA DI:

1.   

perseguire nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa del bilancio nazionale, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 dell'Irlanda e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 dell'Irlanda (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 39).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo espansivo di 0,1 punti percentuali di PIL.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,3 punti percentuali di PIL.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/33


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Grecia

(2021/C 304/08)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato alla Grecia di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato alla Grecia, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio della Grecia era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Dopo il positivo completamento del programma di assistenza finanziaria nell'ambito del meccanismo europeo di stabilità nel 2018, la Grecia è soggetta a una sorveglianza rafforzata ai sensi del regolamento (UE) n. 472/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (5). L'attivazione della sorveglianza rafforzata per la Grecia a norma delle decisioni di esecuzione (UE) 2018/1192 (6) e (UE) 2021/271 (7) della Commissione riconosce che nel medio termine il paese deve continuare ad adottare misure per affrontare le potenziali cause degli squilibri macroeconomici, attuando al contempo riforme strutturali volte a sostenere una crescita economica solida e sostenibile. Nella riunione dell'Eurogruppo tenutasi il 22 giugno 2018 la Grecia si è impegnata a proseguire, fino al loro completamento, tutte le riforme fondamentali adottate nell'ambito del programma. La Grecia si è inoltre impegnata ad adottare misure specifiche relative alle politiche di bilancio, ivi comprese quelle strutturali, nonché misure in merito all'assistenza sociale, alla stabilità finanziaria, ai mercati del lavoro e dei prodotti, alle privatizzazioni, al funzionamento del sistema giudiziario, all'amministrazione pubblica e alla lotta alla corruzione. Si tratta di riforme strutturali che rivestono un'importanza crescente nel contesto degli sforzi profusi dalla Grecia per rilanciare l'economia. L'efficace attuazione e il completamento di tali riforme dovrebbero contribuire in modo significativo a sostenere la crescita della Grecia a medio e lungo termine. La Grecia è soggetta a relazioni trimestrali sui progressi compiuti nell'attuazione degli impegni assunti nell'ambito della sorveglianza rafforzata. In caso di andamento favorevole su base semestrale, può beneficiare dell'adozione di misure di riduzione del debito pari allo 0,7 % del prodotto interno lordo (PIL) per anno. L'erogazione delle prime quattro rate delle misure relative al debito in funzione delle politiche, per un importo totale di 3 252 milioni di EUR, è stata approvata dall'Eurogruppo rispettivamente in aprile 2019, dicembre 2019, giugno 2020 e novembre 2020. La decima relazione sulla sorveglianza rafforzata, che valuta i progressi compiuti dalla Grecia nell'attuazione degli impegni assunti, è stata pubblicata il 2 giugno 2021.

(9)

Il 29 aprile 2021 la Grecia ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(10)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Grecia è stato pari al 9,7 % del PIL mentre il debito pubblico è salito al 205,6 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari all'11,3 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 5,9 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. La Grecia ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 2,2 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato inferiore al ½ % del PIL.

(11)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio della Grecia, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato e il debito delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato, senza ridursi con un ritmo adeguato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto al pari del criterio del debito.

(12)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è prudente per il 2021 e prevede una crescita del PIL reale inferiore di circa 0,5 punti percentuali rispetto alle previsioni di primavera 2021 della Commissione. Questa differenza è dovuta a diverse ipotesi sull'andamento della pandemia di COVID-19, sull'utilizzo dei fondi nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza e sul ritmo della ripresa del settore turistico. Le proiezioni macroeconomiche nell'ambito del programma di stabilità 2021 per il 2022 sono rigorosamente allineate alle previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(13)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 9,7 % del PIL nel 2020 al 9,9 % del PIL nel 2021, e una diminuzione del rapporto debito/PIL al 204,8 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -11,6 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 6,4 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Le previsioni relative al disavanzo delle amministrazioni pubbliche sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Per quanto riguarda il rapporto debito/PIL, le previsioni contenute nel programma di stabilità 2021 sono inferiori alle previsioni di primavera 2021 della Commissione, secondo le quali il rapporto debito/PIL raggiungerà il 208,8 % del PIL. La differenza è riconducibile alle diverse ipotesi sui proventi delle privatizzazioni, sull'accumulo netto di attività finanziarie e sugli aggiustamenti di cassa.

(14)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Grecia ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dalla Grecia nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Le misure discrezionali di bilancio adottate dal governo nel 2020 e nel 2021 e annunciate per il 2022 sono temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(15)

Il programma di stabilità 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,9 % del PIL nel 2021, all'1,7 % del PIL nel 2022, all'1,6 % del PIL nel 2023, all'1,6 % del PIL nel 2024, all'1,5 % del PIL nel 2025 e all'1,5 % del PIL nel 2026. Il programma ipotizza anche che i prestiti contratti nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza ammonteranno all'1,4 % del PIL nel 2021, all'1,4 % del PIL nel 2022, all'1,1 % del PIL nel 2023, all'1,1 % del PIL nel 2024, all'1 % del PIL nel 2025 e allo 0,5 % del PIL nel 2026. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione includono tali sovvenzioni nelle previsioni di bilancio, mentre per i prestiti ipotizzano un importo inferiore nel 2022, sulla base di un'erogazione annuale uniforme dopo il 2021.

(16)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (8) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(17)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(18)

Nel programma di stabilità 2021 la Grecia pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 2,9 % del PIL nel 2022, principalmente grazie alla prevista ripresa economica e alla cessazione delle misure temporanee di sostegno adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca al 189,5 % nel 2022. Le previsioni relative al disavanzo delle amministrazioni pubbliche sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Per quanto riguarda il rapporto debito/PIL, le previsioni contenute nel programma di stabilità 2021 sono inferiori alle previsioni di primavera 2021 della Commissione. La differenza è dovuta a ipotesi diverse sul saldo di cassa, sui proventi delle privatizzazioni e sull'accumulazione netta di attività finanziarie. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a -2,4 % del PIL (9). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione comporterà un aumento pari a 0,3 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo espansivo di 0,9 punti percentuali di PIL (10). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 0,3 punti percentuali di PIL.

(19)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(20)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche raggiungerà lo 0,4 % del PIL nel 2023 per poi diventare un avanzo dello 0,6 % del PIL nel 2024. Sulla base del programma di stabilità 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media allo 0,6 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione diminuirà di 0,1 punti percentuali di PIL. Si prevede che gli investimenti finanziati a livello nazionale daranno un contributo neutro (11). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,6 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari all'1¼ % (12). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Grecia.

(21)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 176,7 % del PIL nel 2023 al 166,1 % nel 2024. In ragione dell'elevato rapporto debito/PIL della Grecia, che calerà solo gradualmente nel tempo, si ritiene, alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, che il paese si troverà ad affrontare rischi elevati per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo. La 10a relazione sulla sorveglianza rafforzata indica altri fattori pertinenti ai fini di una valutazione globale della sostenibilità del debito, ovvero che la composizione e il profilo di scadenza del debito pubblico ne attenuano le vulnerabilità, mentre le potenziali passività potrebbero comportare altri rischi.

(22)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(23)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dalla Grecia alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALLA GRECIA DI:

1.   

utilizzare il dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare ulteriori investimenti a sostegno della ripresa nel 2022, perseguendo nel contempo una politica di bilancio prudente; preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Grecia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 della Grecia (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 46).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  Regolamento (UE) n. 472/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, sul rafforzamento della sorveglianza economica e di bilancio degli Stati membri nella zona euro che si trovano o rischiano di trovarsi in gravi difficoltà per quanto riguarda la loro stabilità finanziaria (GU L 140 del 27.5.2013, pag. 1).

(6)  Decisione di esecuzione (UE) 2018/1192 della Commissione, dell'11 luglio 2018, sull'attivazione della sorveglianza rafforzata per la Grecia (GU L 211 del 22.8.2018, pag. 1).

(7)  Decisione di esecuzione (UE) 2021/271 della Commissione, del 17 febbraio 2021, sulla proroga della sorveglianza rafforzata della Grecia (GU L 61 del 22.2.2021, pag. 3).

(8)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(9)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(10)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo espansivo di 0,9 punti percentuali di PIL.

(11)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo espansivo di 0,1 punti percentuali di PIL.

(12)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/38


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Spagna

(2021/C 304/09)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato alla Spagna di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato alla Spagna, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio della Spagna era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 30 aprile 2021 la Spagna ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Spagna è stato pari all'11,0 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 120,0 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari all'8,1 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 4,0 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. La Spagna ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 15 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato equivalente a circa l'8 % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio della Spagna, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato e il debito delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato, senza ridursi con un ritmo adeguato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto al pari del criterio del debito.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è realistico per il 2021 e il 2022. La deviazione di 0,6 punti percentuali del PIL tra le stime della Commissione (5,9 %) e quelle del programma di stabilità 2021 (6,5 %) relative alla crescita del PIL nel 2021 è riconducibile ai profili di spesa leggermente diversi delle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza. La Commissione prevede un assorbimento più graduale delle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza, mentre lo scenario macroeconomico del programma di stabilità 2021 si basa su un utilizzo maggiormente anticipato dei fondi, con conseguente aumento della crescita economica. Per il 2022 le proiezioni sono sostanzialmente in linea, con una discrepanza minima.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica una riduzione del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dall'11,0 % del PIL nel 2020 all'8,4 % del PIL nel 2021, e una diminuzione del rapporto debito/PIL al 119,5 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al 5,8 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Queste proiezioni sono superiori alle previsioni di primavera 2021 della Commissione, che stimano il disavanzo al 7,6 % del PIL. La differenza è dovuta a una discrepanza nelle proiezioni relative alla spesa pubblica. In particolare, la Commissione prevede che la spesa pubblica per i trasferimenti sociali e per altre spese sarà inferiore a quanto previsto nel programma di stabilità 2021.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Spagna ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dalla Spagna nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Le misure discrezionali adottate dal governo nel 2020 e nel 2021 sono temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,04 % del PIL nel 2021, all'1,8 % nel 2021, all'1,9 % nel 2022, all'1,4 % nel 2023 e allo 0,1 % nel 2024. Si prevede che il finanziamento del dispositivo per la ripresa e la resilienza sarà utilizzato quasi interamente nel periodo coperto dal programma di stabilità 2021, in quanto circa il 95 % delle sovvenzioni del dispositivo assegnate alla Spagna sarà impiegato nel periodo 2021-2023. Il programma di stabilità 2021 indica inoltre la possibilità di richiedere prestiti nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari al 6,3 % del PIL in una fase successiva. Ciò potrebbe raddoppiare le dimensioni del piano per la ripresa e la resilienza spagnolo. Le proiezioni di bilancio del programma di stabilità 2021, tuttavia, non tengono conto dell'impatto diretto delle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza sui piani relativi alle spese e alle entrate, ma solo dell'impatto indiretto riconducibile a una maggiore crescita del PIL. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione non includono pienamente le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza, che invece la Spagna ha inserito nelle sue proiezioni di bilancio fino al 2022; questa discrepanza è dovuta a ipotesi diverse quanto alla tempistica in cui i progetti ripresi nel piano spagnolo per la ripresa e la resilienza si tradurranno effettivamente in spese e cominceranno quindi a incidere anche sulla crescita del PIL.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 la Spagna pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 5,0 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca al 115,1 % nel 2022. Tali proiezioni sono sostanzialmente in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a -0,5 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,6 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,4 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 4,0 % nel 2023 al 3,2 % del PIL nel 2024. Il disavanzo delle amministrazioni pubbliche non ritornerà al di sotto del 3 % del PIL nel periodo di riferimento del programma di stabilità 2021. Sulla base del programma di stabilità 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media al +0,9 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione diminuirà di 0,9 punti percentuali di PIL. Si prevede che gli investimenti finanziati a livello nazionale daranno un contributo neutro (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 0,2 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 2½ %. Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Spagna.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 113,3 % del PIL nel 2023 al 112,1 % nel 2024. In ragione dell'elevato rapporto debito/PIL, che calerà solo gradualmente nel tempo, si ritiene, alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, che la Spagna si troverà ad affrontare rischi elevati per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi e includere alcuni elementi quantificati differenziati nell'ambito degli orientamenti a medio termine. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dalla Spagna alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALLA SPAGNA DI:

1.   

utilizzare il dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare ulteriori investimenti a sostegno della ripresa nel 2022, perseguendo nel contempo una politica di bilancio prudente; preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Spagna e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 della Spagna (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 54).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo espansivo di 0,5 punti percentuali di PIL.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/43


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Francia

(2021/C 304/10)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato alla Francia di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato alla Francia, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio della Francia era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza. Alcune misure tuttavia non sembravano temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 30 aprile 2021 la Francia ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Francia è stato pari al 9,2 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 115,7 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -6,2 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 3,3 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. La Francia ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 17,4 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato equivalente a circa il 6 % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio della Francia, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato e il debito delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato, senza ridursi con un ritmo adeguato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto al pari del criterio del debito.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è prudente per il 2021 e il 2022. Il programma di stabilità 2021 prevede una crescita del PIL del 5 % nel 2021 e del 4 % nel 2022, mentre la Commissione prevede un'espansione del PIL pari al 5,7 % e al 4,2 % negli stessi anni. Per il 2021 la crescita più elevata prevista dalla Commissione è dovuta a un maggiore contributo delle esportazioni interne e nette alla crescita rispetto al programma di stabilità 2021. In particolare, la Commissione prevede consumi privati meno dinamici, mentre gli investimenti e le esportazioni dovrebbero espandersi più rapidamente rispetto allo scenario macroeconomico del programma di stabilità 2021. Per il 2022, la maggiore crescita prevista dalla Commissione è dovuta principalmente a un maggiore contributo delle esportazioni nette alla crescita, mentre il contributo complessivo della domanda interna dovrebbe essere sostanzialmente simile a quello del programma di stabilità 2021.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica una riduzione del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 9,2 % del PIL nel 2020 al 9,0 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL al 117,8 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -6,2 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 4,0 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Francia ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dalla Francia nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Alcune misure discrezionali adottate dal governo nel periodo 2020-2021 e annunciate per il 2022 non sembrano temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Al di là dell'orizzonte delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, l'impatto cumulativo rimanente di tali misure non temporanee, consistenti principalmente in una riduzione permanente delle imposte sulla produzione, nell'aumento dei salari dei dipendenti pubblici, principalmente nel sistema sanitario, nonché in trasferimenti in conto capitale, è stimato preliminarmente a circa l'1 % del PIL nel 2023. Tali misure non temporanee comprendono anche investimenti pari a 1/10 % circa del PIL, che presumibilmente sosterranno la crescita potenziale a medio termine e quindi la sostenibilità.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,7 % del PIL nel 2021 e allo 0,9 % del PIL nel 2022. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione includono sovvenzioni stimate nelle proiezioni di bilancio rispettivamente pari allo 0,8 % del PIL nel 2021 e allo 0,4 % del PIL nel 2022.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 la Francia pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 5,3 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca al 116,3 % nel 2022. Sebbene la proiezione del debito sia in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione, la proiezione del disavanzo è superiore alle previsioni di primavera 2021 della Commissione, principalmente a causa del disavanzo più basso previsto dalla Commissione nel 2021 e dello scenario macroeconomico leggermente meno favorevole del programma di stabilità 2021. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato neutro (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione diminuirà di 0,3 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo espansivo di 0,2 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 0,2 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 4,4 % nel 2023, al 3,9 % nel 2024, al 3,5 % nel 2025 e al 3,2 % nel 2026. Secondo le previsioni il disavanzo delle amministrazioni pubbliche non supererà più il 3 % del PIL nel 2027, quando arriverà al 2,8 % del PIL. Sulla base del programma di stabilità 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media allo 0,4 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Il programma non contiene le informazioni necessarie per stimare il contributo della spesa finanziata dall'Unione, degli investimenti finanziati a livello nazionale e della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale all'orientamento generale della politica di bilancio. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 2 ¼ % (8). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Francia.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL aumenterà, stando alle previsioni, dal 117,2 % nel 2023 al 118,0 % nel 2024 e al 118,3 % nel 2025, prima di scendere al 118,2 % e al 117,7 % rispettivamente nel 2026 e 2027. In ragione dell'elevato rapporto debito/PIL, che calerà solo gradualmente nel tempo, si ritiene, alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, che la Francia si troverà ad affrontare rischi elevati per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dalla Francia alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALLA FRANCIA DI:

1.   

utilizzare il dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare ulteriori investimenti a sostegno della ripresa nel 2022, perseguendo nel contempo una politica di bilancio prudente; preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Francia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 della Francia (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 62).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(8)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/48


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 della Croazia

(2021/C 304/11)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 9, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato alla Croazia di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato alla Croazia, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(4)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(5)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(6)

Il 29 aprile 2021 la Croazia ha presentato il suo programma di convergenza 2021, in linea con l'articolo 8 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(7)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Croazia è stato pari al 7,4 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito all'88,7 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -8,1 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 3,8 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. La Croazia ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 4,6 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato inferiore a ½ % del PIL.

(8)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio della Croazia, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato e il debito delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato, senza ridursi con un ritmo adeguato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto al pari del criterio del debito.

(9)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è realistico per il 2021 e favorevole per il 2022. In particolare, prevede una crescita leggermente più sostenuta rispetto alle previsioni di primavera 2021 della Commissione nel 2021 (5,2 % rispetto al 5 %) e soprattutto nel 2022 (6,6 % rispetto al 6,1 %). Ciò è dovuto principalmente alle proiezioni più positive dei consumi e degli investimenti delle famiglie, mentre le previsioni di primavera 2021 della Commissione sono leggermente più ottimistiche sul contributo delle esportazioni.

(10)

Nel suo programma di convergenza 2021 il governo pianifica una riduzione del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 7,4 % del PIL nel 2020 al 3,8 % del PIL nel 2021, e una diminuzione del rapporto debito/PIL all'86,6 % nel 2021. Secondo il programma di convergenza 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -4,6 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. A titolo di confronto, le previsioni di primavera 2021 della Commissione non prospettano una riduzione del disavanzo così importante nel 2021 (4,6 % del PIL). Le differenze sono più pronunciate sul fronte delle entrate, che il programma di convergenza 2021 prevede aumenteranno in misura ben superiore rispetto al tasso di crescita del PIL nominale. Nel frattempo si prevede che la ricostruzione successiva ai terremoti che hanno colpito Zagabria e Petrinja nel 2020 avrà un impatto, anche se eccezionale, sulla spesa.

(11)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Croazia ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dalla Croazia nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Le misure discrezionali di bilancio adottate dal governo nel 2020 e nel 2021 sono per lo più temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Al di là dell'orizzonte delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, l'impatto rimanente di tali misure non temporanee, consistenti principalmente in riduzioni delle imposte sul reddito, è stimato preliminarmente a circa lo 0,3 % del PIL nel 2023.

(12)

Il programma di convergenza 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,4 % del PIL nel 2021, all'1,9 % nel 2022, al 2,4 % nel 2023, al 2,3 % nel 2024, all'1,7 % nel 2025 e all'1 % nel 2026. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione includono tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio a un ritmo sostanzialmente simile nel 2021 e nel 2022.

(13)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(14)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(15)

Nel programma di convergenza 2021 la Croazia pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 2,6 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della robusta crescita delle entrate e della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca all'82,5 % nel 2022. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano un disavanzo e un rapporto debito/PIL più elevati nel 2022, rispettivamente al 3,2 % e all'82,9 % del PIL, con una differenza dovuta in gran parte all'effetto base a partire dal 2021. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a -2,4 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 1,5 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo espansivo di 0,1 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 0,8 punti percentuali di PIL.

(16)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(17)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di convergenza 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dall'1,9 % del PIL nel 2023 all'1,5 % del PIL nel 2024. Sulla base del programma di convergenza 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media a -0,1 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni la spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione darà un contributo restrittivo di 0,6 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 0,6 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 3¼ % (9). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Croazia.

(18)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 79,5 % del PIL nel 2023 al 76,8 % nel 2024. Si ritiene, alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, che la Croazia si troverà ad affrontare rischi medi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(19)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(20)

Il Consiglio ha valutato il programma di convergenza 2021 e il seguito dato dalla Croazia alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALLA CROAZIA DI:

1.   

mantenere nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale; tenere sotto controllo l'aumento della spesa corrente finanziata a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Croazia e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2020 della Croazia (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 68).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo espansivo di 0,2 punti percentuali di PIL.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/53


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 dell'Italia

(2021/C 304/12)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi della COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato all'Italia di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato all'Italia, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio dell'Italia era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza. Alcune misure tuttavia non sembravano temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 30 aprile 2021 l'Italia ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche dell'Italia è stato pari al 9,5 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 155,8 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari all'8,0 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. L'Italia ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 24,8 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); l'utilizzo effettivo di tale sostegno alla liquidità nel 2020 è stato equivalente a circa il 7 % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio dell'Italia, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato e il debito delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato, senza ridursi con un ritmo adeguato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto al pari del criterio del debito.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è realistico per il 2021 e il 2022. Il programma di stabilità 2021 prevede una crescita del PIL reale del 4,5 % nel 2021 e del 4,8 % nel 2022. A titolo di confronto, le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano una crescita del PIL reale moderatamente inferiore, pari al 4,2 % nel 2021 e al 4,4 % nel 2022, principalmente a causa del minore utilizzo previsto delle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza nel 2021 e nel 2022, sulla base delle indicazioni più recenti fornite nel piano nazionale per la ripresa e la resilienza.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 9,5 % del PIL nel 2020 all'11,8 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL al 159,8 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al 10,4 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, l'Italia ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dall'Italia nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Alcune misure discrezionali adottate dal governo nel periodo 2020-2021 non sembrano temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Al di là dell'orizzonte delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, l'impatto cumulativo rimanente di tali misure non temporanee, consistenti principalmente nella riduzione dei contributi previdenziali nelle regioni più povere, nella proroga del credito d'imposta sui redditi da lavoro e nell'introduzione di un assegno familiare, è stimato preliminarmente a circa l'1 % del PIL nel 2023. Tali misure non temporanee comprendono anche investimenti pari a ⅓ % circa del PIL, che presumibilmente sosterranno la crescita potenziale a medio termine e quindi la sostenibilità.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,6 % del PIL nel 2021, allo 0,9 % nel 2022, all'1,4 % nel 2023, allo 0,5 % nel 2024 e allo 0,2 % nel 2025. Il programma di stabilità 2021 ipotizza anche investimenti e riforme finanziati da prestiti del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,3 % del PIL nel 2020, allo 0,8 % del PIL nel 2021, allo 0,9 % del PIL nel 2022, allo 0,7 % del PIL nel 2023, all'1,3 % del PIL nel 2024, all'1,2 % del PIL nel 2025 e all'1,0 % del PIL nel 2026. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione non includono pienamente tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio, in linea con le indicazioni più recenti fornite nel piano nazionale per la ripresa e la resilienza, che è stato completato dopo il programma di stabilità 2021. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione ipotizzano invece che gli investimenti e le riforme finanziati dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza ammonteranno allo 0,3 % del PIL nel 2021 e allo 0,7 % del PIL nel 2022.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 l'Italia pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 5,9 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021 e del minore sostegno derivante dagli stabilizzatori automatici. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca al 156,3 % nel 2022. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a -2,2 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,4 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo espansivo di 0,3 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 1,3 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 4,3 % nel 2023 al 3,4 % del PIL nel 2024. Il disavanzo delle amministrazioni pubbliche non ritornerà pertanto al di sotto del 3 % del PIL nel periodo di riferimento del programma. Sulla base del programma di stabilità 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media allo 0,4 % del PIL nel 2023 e nel 2024 (8). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione diminuirà di 0,4 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo espansivo di 0,2 punti percentuali di PIL (9). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo neutro. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 2 % (10). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale dell'Italia.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 155 % del PIL nel 2023 al 152,7 % nel 2024. In ragione dell'elevato rapporto debito/PIL, che calerà solo gradualmente nel tempo, si ritiene, alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, che l'Italia si troverà ad affrontare rischi elevati per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dall'Italia alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALL'ITALIA DI:

1.   

utilizzare il dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare ulteriori investimenti a sostegno della ripresa nel 2022, perseguendo nel contempo una politica di bilancio prudente; preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale; limitare l'aumento della spesa corrente finanziata a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 dell'Italia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 dell'Italia (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 74).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo espansivo di 0,2 punti percentuali di PIL.

(8)  Le stime contenute in questo considerando si basano sulle proiezioni di bilancio dettagliate trasmesse dall'Italia con il programma di stabilità 2021. Ad eccezione dei dati globali relativi al disavanzo e al debito pubblico, le proiezioni trasmesse dall'Italia non tengono conto del pacchetto di misure di bilancio annunciato per maggio 2021. Tale pacchetto, adottato il 20 maggio 2021, comprende un sostegno di emergenza supplementare nel 2021 e maggiori risorse per i progetti di investimento finanziati a livello nazionale negli anni a venire.

(9)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL.

(10)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/58


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 di Cipro

(2021/C 304/13)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato a Cipro di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato a Cipro, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio di Cipro era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 29 aprile 2021 Cipro ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche di Cipro è stato pari al 5,7 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 118,2 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -7,6 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 3,6 % a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. Cipro ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato all'1,9 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato inferiore a ½ % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio di Cipro, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato e il debito delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato, senza ridursi con un ritmo adeguato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto al pari del criterio del debito.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è favorevole per il 2021 e il 2022. Secondo le previsioni di primavera 2021 della Commissione, il PIL reale di Cipro crescerà del 3,1 % nel 2021 e del 3,8 % nel 2022. Secondo il programma di stabilità 2021, l'economia cipriota dovrebbe crescere del 3,6 % nel 2021 e del 3,8 % nel 2022. Il tasso di crescita relativamente più elevato del programma di stabilità 2021 è dovuto a una maggiore ripresa dei consumi privati.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica una riduzione del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 5,7 % del PIL nel 2020 al 4,7 % del PIL nel 2021, e una diminuzione del rapporto debito/PIL al 111,9 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -6,5 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 3,4 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, Cipro ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate da Cipro nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Le misure discrezionali di bilancio adottate dal governo nel 2020 e nel 2021 sono per lo più temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,6 % del PIL nel 2021, allo 0,4 % nel 2022, allo 0,4 % nel 2023 e allo 0,4 % nel 2024. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione ipotizzano invece che l'impatto complessivo sul bilancio delle riforme e degli investimenti previsti dal piano per la ripresa e la resilienza ammonteranno allo 0,3 % del PIL nel 2021 e allo 0,5 % del PIL nel 2022.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 Cipro pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche allo 0,9 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca al 103,9 % nel 2022. Tali proiezioni sono al di sotto delle previsioni di primavera 2021 della Commissione. La Commissione prevede un disavanzo del 2 % del PIL, principalmente a causa di una spesa prevista più elevata e di minori entrate, e un rapporto debito pubblico/PIL del 106,6 % nel 2022. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a -0,3 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,4 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, l'avanzo delle amministrazioni pubbliche crescerà passando dallo 0,1 % nel 2023 all'1,6 % del PIL nel 2024. Sulla base del programma di stabilità 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media al 2,8 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,1 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 2,8 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 3½ % (9). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale di Cipro.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 99,5 % del PIL nel 2023 al 92,9 % nel 2024. Alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, si ritiene che Cipro si troverà ad affrontare rischi medi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato da Cipro alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA A CIPRO DI:

1.   

mantenere nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa del bilancio nazionale, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 di Cipro e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 di Cipro (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 82).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo espansivo di 0,1 punti percentuali di PIL.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/63


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Lettonia

(2021/C 304/14)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato alla Lettonia di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato alla Lettonia, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio della Lettonia era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 15 aprile 2021 la Lettonia ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Lettonia è stato pari al 4,5 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 43,5 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al - 4 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 3,5 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. La Lettonia ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato all'1,7 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato inferiore a ½ % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio della Lettonia, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è prudente per il 2021 e il 2022. I tassi di crescita del PIL reale dovrebbero essere inferiori nel programma di stabilità 2021 rispetto alle previsioni di primavera 2021 della Commissione, principalmente a causa della minore crescita delle esportazioni. Inoltre, il programma di stabilità 2021 prevede un ulteriore calo dell'occupazione nel 2021 e una ripresa più lenta nel 2022 rispetto alle previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 5,4 % del PIL nel 2020 al 9,3 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL al 48,9 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -8,7 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 2,9 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Le proiezioni relative al disavanzo e al debito sono al di sopra delle previsioni di primavera 2021 della Commissione. Il programma di stabilità 2021 prevede un aumento più elevato della spesa, in particolare delle altre spese, rispetto alle previsioni di primavera 2021 della Commissione. Inoltre l'andamento delle entrate si prospetta più favorevole nelle previsioni di primavera 2021 della Commissione, in linea con lo scenario macroeconomico più ottimistico indicato nelle previsioni stesse.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Lettonia ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dalla Lettonia nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Alcune misure discrezionali adottate dal governo nel periodo 2020-2021 non sembrano temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Al di là dell'orizzonte delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, l'impatto cumulativo rimanente di tali misure non temporanee, consistenti principalmente in aumenti salariali nel settore pubblico, in particolare per i lavoratori della sanità, è stimato preliminarmente a circa l'1 % del PIL nel 2023.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,1 % nel 2021, allo 0,8 % nel 2022 e allo 0,8 % nel 2023. Il programma di stabilità 2021 ipotizza che le spese finanziate dal dispositivo per la ripresa e la resilienza siano leggermente concentrate a fine periodo, con una spesa più elevata prevista per il 2024 e il 2025. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione includono tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 la Lettonia pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 2,7 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL aumenti al 50,3 % nel 2022. Tali proiezioni sono al di sopra delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, principalmente a causa dello scenario macroeconomico più favorevole indicato nelle previsioni stesse. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a -0,8 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,6 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,3 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 0,5 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dall'1,3 % nel 2023 allo 0,3 % del PIL nel 2024. Sulla base del programma di stabilità 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media al +1,4 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione diminuirà in media di 0,3 punti percentuali di PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 1 punto percentuale di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 4¾ % (9). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Lettonia.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 48,8 % del PIL nel 2023 al 48,5 % nel 2024. Alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, si ritiene che la Lettonia si troverà ad affrontare rischi bassi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dalla Lettonia alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALLA LETTONIA DI:

1.   

mantenere nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale; tenere sotto controllo l'aumento della spesa corrente finanziata a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Lettonia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 della Lettonia (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 89).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/68


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Lituania

(2021/C 304/15)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato alla Lituania di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato alla Lituania, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio della Lituania era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza. Il 21 dicembre 2020 la Lituania ha presentato un documento programmatico di bilancio aggiornato per il 2021. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio aggiornato della Lituania era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio aggiornato sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza. Alcune misure tuttavia non sembravano temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 30 aprile 2021 la Lituania ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Lituania è stato pari al 7,4 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 47,3 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -8,0 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 7,1 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. La Lituania ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 2,7 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato inferiore a ½% del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio della Lituania, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è prudente per il 2021 e il 2022. Si prevede una crescita del PIL reale del 2,6 % nel 2021 e del 3,2 % nel 2022. Lo scenario macroeconomico non ha tenuto conto degli investimenti che sarebbero stati finanziati dal dispositivo per la ripresa e la resilienza. Secondo le previsioni di primavera 2021 della Commissione, il PIL reale crescerà del 2,9 % nel 2021 e del 3,9 % nel 2022. Le proiezioni della Commissione sul PIL sono più elevate principalmente perché ipotizzano una ripresa più forte della domanda interna, compresi gli investimenti che saranno finanziati dal dispositivo per la ripresa e la resilienza.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 7,4 % del PIL nel 2020 all'8,1 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL al 52,1 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -8,9 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 5,2 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione, che prevedono che il disavanzo delle amministrazioni pubbliche raggiunga l'8,2 % nel 2021, mentre il rapporto debito/PIL dovrebbe attestarsi al 51,9 %.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Lituania ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dalla Lituania nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Alcune misure discrezionali adottate dal governo nel periodo 2020-2021 non sembrano temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Al di là dell'orizzonte delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, l'impatto cumulativo rimanente di tali misure non temporanee, consistenti principalmente in aumenti dei salari nel settore pubblico, delle pensioni e di altre prestazioni, è stimato preliminarmente a circa l'1 % del PIL nel 2023.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,3 % del PIL nel 2021, allo 0,8 % nel 2022, all'1,0 % nel 2023 e allo 0,9 % nel 2024. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione includono tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 la Lituania pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 6,0 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL aumenti al 54,2 % nel 2022. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione, che prevedono che il disavanzo delle amministrazioni pubbliche raggiunga il 6,0 %, mentre il rapporto debito/PIL dovrebbe attestarsi al 54,1 %. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a -2,0 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,5 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,3 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 1,8 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 4,0 % nel 2023 al 2,2 % del PIL nel 2024. Secondo le previsioni, pertanto, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche non supererà più, nel 2024, il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. Sulla base del programma di stabilità 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media allo +2,1 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione diminuirà di 0,1 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 1,9 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 5¼ % (9). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Lituania.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL, stando alle previsioni, rimarrà al 57,9 % nel 2023 e 2024. Si ritiene che la Lituania si troverà ad affrontare rischi medi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi e includere alcuni elementi quantificati differenziati nel quadro degli orientamenti a medio termine. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dalla Lituania alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALLA LITUANIA DI:

1.   

mantenere nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale; tenere sotto controllo l'aumento della spesa corrente finanziata a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Lituania e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 della Lituania (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 95).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/73


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 del Lussemburgo

(2021/C 304/16)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato al Lussemburgo di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato al Lussemburgo, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio del Lussemburgo era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 30 aprile 2021 il Lussemburgo ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche del Lussemburgo è stato pari al 4,1 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 24,9 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -6,6 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 3,6 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. Il Lussemburgo ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 5,7 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato inferiore a ½ % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio del Lussemburgo, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è realistico per il 2021 e favorevole per il 2022. Il programma di stabilità 2021 prevede una crescita del PIL reale del 4,0 % nel 2021 rispetto al 4,5 % ipotizzato nelle previsioni di primavera 2021 della Commissione, in conseguenza di un maggior contributo della domanda interna e delle esportazioni nette alla crescita. Per il 2022 il programma di stabilità 2021 prevede che il PIL reale cresca del 4,0 % prospettando un aumento più marcato del contributo delle esportazioni nette rispetto al 3,3 % ipotizzato nelle previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica una riduzione del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 4,1 % del PIL nel 2020 al 2,0 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL al 26,8 %. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -4,3 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari allo 0,6 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano un rapporto debito/PIL analogo nel 2021, ma con un miglioramento più consistente del disavanzo, allo 0,3 % del PIL, dovuto in larga misura a una maggiore riduzione della spesa pubblica.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, il Lussemburgo ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dal Lussemburgo nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Le misure discrezionali di bilancio adottate dal governo nel 2020 e nel 2021 sono per lo più temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ancora non comprende le entrate derivanti dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione ipotizzano invece, in assenza di informazioni sufficientemente dettagliate sul piano nazionale per la ripresa e la resilienza, un'integrazione semplificata e lineare delle spese finanziate dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, pari a circa lo 0,03 % del PIL all'anno.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 il Lussemburgo pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche all'1,3 % del PIL nel 2022, principalmente a causa dell'aumento delle entrate pubbliche e della diminuzione della spesa sociale a seguito della revoca delle misure di sostegno temporaneo adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL aumenti al 28,0 % nel 2022. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano un calo del rapporto disavanzo/PIL (0,1 %) e del rapporto debito/PIL (26,8 %). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato al -0,2 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione rimarrà invariato e gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 0,4 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dallo 0,4 % del PIL nel 2023 allo 0,0 % del PIL nel 2024 per poi diventare un avanzo dello 0,4 % del PIL nel 2025. Il programma di stabilità 2021 non contiene le informazioni necessarie per stimare l'orientamento generale della politica di bilancio nel 2023 e nel 2024. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 5 % (8). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale del Lussemburgo.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 28,4 % del PIL nel 2023 al 28,2 % nel 2024. Alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, si ritiene che il Lussemburgo si troverà ad affrontare rischi bassi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dal Lussemburgo alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA AL LUSSEMBURGO DI:

1.   

perseguire nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 del Lussemburgo e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 del Lussemburgo (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 101).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL.

(8)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/78


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 dell'Ungheria

(2021/C 304/17)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 9, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato all'Ungheria di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato all'Ungheria, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(4)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(5)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(6)

Il 30 aprile 2021 l'Ungheria ha presentato il suo programma di convergenza 2021, in linea con l'articolo 8 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(7)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche dell'Ungheria è stato pari all'8,1 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito all'80,4 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -5,9 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 6,3 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. L'Ungheria ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 6,8 % circa del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato equivalente a circa ½ % del PIL.

(8)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio dell'Ungheria, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato e il debito delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato, senza ridursi con un ritmo adeguato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto al pari del criterio del debito.

(9)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è prudente per il 2021 e il 2022. Il programma di convergenza 2021 prevede una crescita del PIL reale del 4,3 % nel 2021 e del 5,2 % nel 2022, una ripresa meno robusta rispetto a quanto indicato nelle previsioni di primavera 2021 della Commissione, principalmente a causa della ripresa delle esportazioni e dei consumi privati più lenta delle attese. Le proiezioni del programma di convergenza 2021 relative al tasso di crescita del PIL nominale e alle principali basi imponibili, compresi i redditi da lavoro dipendente e i consumi privati, sono leggermente inferiori nel 2021 rispetto a quanto indicato nelle previsioni di primavera 2021 della Commissione e sostanzialmente simili nel 2022.

(10)

Nel suo programma di convergenza 2021 il governo pianifica una riduzione del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dall'8,1 % del PIL nel 2020 al 7,5 % del PIL nel 2021, e una diminuzione del rapporto debito/PIL al 79,9 % nel 2021. Secondo il programma di convergenza 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -5,1 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 3,0 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano un calo del rapporto disavanzo/PIL (6,8 %) e del rapporto debito/PIL (78,6 %) nel 2021, il che rispecchia una maggiore crescita delle entrate economiche e fiscali.

(11)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, l'Ungheria ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dall'Ungheria nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Alcune misure discrezionali adottate dal governo nel periodo 2020-2021 non sembrano temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Al di là dell'orizzonte delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, l'impatto cumulativo rimanente di tali misure non temporanee, consistenti principalmente in aumenti salariali per gli operatori sanitari, in una graduale reintroduzione della 13a mensilità per le pensioni e nell'esenzione dall'imposta sul reddito delle persone fisiche per i dipendenti di età inferiore ai 25 anni, è stimato preliminarmente a circa il 2 % del PIL nel 2023.

(12)

Il programma di convergenza 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,9 % del PIL nel 2021, allo 0,9 % del PIL nel 2022, all'1,0 % del PIL nel 2023, allo 0,6 % del PIL nel 2024 e allo 0,4 % del PIL nel 2025. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione non includono pienamente tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio, a causa della mancanza di informazioni sufficientemente dettagliate sul piano nazionale per la ripresa e la resilienza alla data limite. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione ipotizzano invece un assorbimento lineare dell'intera assegnazione di sovvenzioni per tutta la durata del dispositivo per la ripresa e la resilienza, a partire dalla seconda metà del 2021 e fino al 2026. Pertanto, gli investimenti e le riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza ammontano allo 0,4 % del PIL nel 2021 e allo 0,8 % nel 2022 secondo le previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(13)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(14)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(15)

Nel programma di convergenza 2021 l'Ungheria pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 5,9 % del PIL nel 2022, principalmente grazie alla ripresa economica. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca al 79,3 %. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano un calo del rapporto disavanzo/PIL (4,5 %) e del rapporto debito/PIL (77,1 %), dovuto a una maggiore crescita delle entrate economiche e fiscali, nonché a una minore base di disavanzo nel 2021. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato al +0,7 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,2 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo espansivo di 0,1 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 1,0 punti percentuali di PIL.

(16)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(17)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di convergenza 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 3,9 % del PIL nel 2023 al 3,0 % del PIL nel 2024 e al 2,0 % del PIL nel 2025. Secondo le previsioni, pertanto, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche non supererà più, nel 2024, il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. Sulla base del programma di convergenza 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media al +0,3 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione diminuirà di 0,4 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,3 punti percentuali di PIL (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 0,6 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 6¾ % (9). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale dell'Ungheria.

(18)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 77,5 % nel 2023 al 75,7 % nel 2024 e al 73,1 % nel 2025. Alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, si ritiene che l'Ungheria si troverà ad affrontare rischi medi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(19)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(20)

Il Consiglio ha valutato il programma di convergenza 2021 e il seguito dato dall'Ungheria alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALL'UNGHERIA DI:

1.   

mantenere nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa del bilancio nazionale, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma dell'Ungheria e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2020 dell'Ungheria (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 107).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/83


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 di Malta

(2021/C 304/18)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato a Malta di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato a Malta, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio di Malta era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 30 aprile 2021 Malta ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche di Malta è stato pari al 10,1 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 54,3 % del PIL. Il deterioramento annuale del saldo primario è stato pari al 10,6 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 5,7 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. Malta ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 3,9 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato equivalente all'1 % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio di Malta, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è prudente per il 2021 e favorevole per il 2022. Il programma di stabilità prevede una crescita del PIL reale del 3,8 % nel 2021 e un'accelerazione al 6,8 % nel 2022. La crescita sarebbe trainata esclusivamente dalla domanda interna nel 2021, mentre nel 2022 anche il settore esterno darebbe un contributo positivo. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione ipotizzano una traiettoria di crescita più bilanciata, con una crescita del PIL del 4,6 % nel 2021 e del 6,1 % nel 2022. La diversità di profilo delle previsioni di crescita della Commissione è imputabile sostanzialmente a prospettive più ottimistiche per i consumi pubblici e privati nel 2021 e a una crescita più modesta degli investimenti nel 2022.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 10,1 % del PIL nel 2020 al 12,0 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL al 65,0 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, la variazione del saldo primario nel 2021 rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al 12,5 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 5,6 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, Malta ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate da Malta nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Le misure discrezionali di bilancio adottate dal governo nel 2020 e nel 2021 sono per lo più temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,3 % del PIL nel 2021, allo 0,8 % nel 2022, allo 0,6 % nel 2023, allo 0,3 % nel 2024 e allo 0,1 % nel 2025. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione non includono pienamente tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio, a causa della mancanza di informazioni sufficientemente dettagliate sul piano nazionale per la ripresa e la resilienza alla data limite. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione ipotizzano invece un'integrazione semplificata e lineare delle spese finanziate dal dispositivo per la ripresa e la resilienza.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 Malta pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 5,6 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL cresca al 65,8 %. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a 2,1 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione diminuirà di 0,1 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,8 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 3,9 % nel 2023 al 2,9 % del PIL nel 2024. Secondo le previsioni, nel 2024 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche non supererà più il valore di riferimento del 3 % del PIL previsto dal trattato. Sulla base del programma di stabilità 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media all'1,3 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione diminuirà di 0,2 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,4 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 2 % (9). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale di Malta.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 66 % nel 2023 al 65,6 % nel 2024. Si ritiene, alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, che Malta si troverà ad affrontare rischi medi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato da Malta alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA A MALTA DI:

1.   

mantenere nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa del bilancio nazionale, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 di Malta e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 di Malta (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 116).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 1,1 punti percentuali di PIL.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,5 punti percentuali di PIL.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/88


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 dei Paesi Bassi

(2021/C 304/19)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato ai Paesi Bassi di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato ai Paesi Bassi, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio dei Paesi Bassi era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza. Alcune misure tuttavia non sembravano temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 30 aprile 2021 i Paesi Bassi hanno presentato il loro programma di stabilità 2021, in linea con l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche dei Paesi Bassi è stato pari al 4,3 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 54,5 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al 6,0 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 3 % a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. I Paesi Bassi hanno inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 5,3 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato equivalente a circa il 2 % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio dei Paesi Bassi, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è realistico nel 2021 e nel 2022 e in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione indicano una crescita più sostenuta dei consumi privati sia nel 2021 che nel 2022 (0,5 punti percentuali nel 2021 e 0,4 punti percentuali nel 2022) e una crescita più sostenuta degli investimenti fissi lordi nel 2022 (0,3 punti percentuali). Ciò è compensato da una maggiore crescita delle importazioni nelle previsioni di primavera 2021 della Commissione, che ha determinato importazioni nette positive, mentre il programma di stabilità 2021 prevede importazioni nette negative.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 4,3 % del PIL nel 2020 al 5,9 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL al 58,6 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al 8,2 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari all'1,9 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Nelle previsioni di primavera 2021 la Commissione prevede un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 5,0 % del PIL nel 2021 e un incremento del rapporto debito/PIL al 57,9 % del PIL nel 2021. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione si basano su dati di consuntivo da cui si evidenziano entrate più solide nel 2020, che dovrebbero rimanere simili nel 2021. La stima di un disavanzo più contenuto determina livelli di debito più contenuti.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, i Paesi Bassi hanno adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del loro sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dai Paesi Bassi nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Alcune misure discrezionali adottate dal governo nel periodo 2020-2021 non sembrano temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Al di là dell'orizzonte delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, l'impatto cumulativo rimanente di tali misure non temporanee, consistenti in trasferimenti in conto capitale per lo più dal Fondo nazionale di investimenti per la crescita, è stimato preliminarmente a circa l'1 % del PIL nel 2023.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ancora non comprende le entrate derivanti dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione ipotizzavano un'integrazione semplificata e lineare delle spese finanziate dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, in assenza di informazioni sufficientemente dettagliate sul piano nazionale per la ripresa e la resilienza.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 i Paesi Bassi pianificano di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche all'1,8 % del PIL nel 2022, principalmente grazie alla ripresa economica e alla cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca al 56,9 % nel 2022. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a -0,4 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,1 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 0,2 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dall'1,4 % nel 2023 all'1,1 % del PIL nel 2024. Si prevede che il disavanzo delle amministrazioni pubbliche ritornerà al di sotto del 3 % del PIL nel 2022. Il programma di stabilità 2021 non contiene le informazioni necessarie per stimare l'orientamento generale della politica di bilancio nel 2023 e nel 2024. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 3 % (8). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale dei Paesi Bassi.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 56,0 % del PIL nel 2023 al 55,3 % nel 2024. Alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, si ritiene che i Paesi Bassi si troveranno ad affrontare rischi bassi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dai Paesi Bassi alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA AI PAESI BASSI DI:

1.   

perseguire nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma dei Paesi Bassi e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 dei Paesi Bassi (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 122).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo espansivo di 0,3 punti percentuali di PIL.

(8)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/93


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 dell'Austria

(2021/C 304/20)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) (««raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato all'Austria di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato all'Austria, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio dell'Austria era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 28 aprile 2021 l'Austria ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche dell'Austria è stato pari all'8,9 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito all'83,9 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -9,6 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 6,8 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. L'Austria ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 3,5 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato equivalente a circa il 2 % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio dell'Austria, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato e il debito delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato, senza ridursi con un ritmo adeguato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto al pari del criterio del debito.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è prudente per il 2021 e il 2022. Il programma di stabilità 2021 prevede una crescita moderata del PIL reale dell'1,5 % nel 2021 e una forte ripresa del 4,7 % nel 2022. Ciò va raffrontato alle previsioni di primavera 2021 della Commissione, secondo cui vi sarà una crescita reale del 3,4 % nel 2021 e del 4,3 % nel 2022. La differenza tra le due proiezioni è dovuta principalmente alle diverse date limite, il che ha consentito alla Commissione di tenere conto della stima rapida migliore del previsto per il PIL del primo trimestre, pubblicata a fine aprile 2021. Inoltre le proiezioni della Commissione tengono conto dell'allentamento delle restrizioni verificatosi nell'aprile 2021 in alcune parti del paese e dell'annuncio del governo di un sostanziale allentamento delle misure di contenimento a partire da metà maggio 2021.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica una riduzione del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dall'8,9 % del PIL nel 2020 all'8,4 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL all'89,6 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -9,2 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 5,8 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni sono meno favorevoli rispetto alle previsioni di primavera 2021 della Commissione. Secondo le previsioni di primavera 2021 della Commissione, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche migliorerà attestandosi al 7,6 % del PIL nel 2021, mentre il rapporto debito/PIL aumenterà fino a raggiungere l'87,2 % nel 2021. Ciò è dovuto in larga misura allo scenario macroeconomico più favorevole indicato nelle previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, l'Austria ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dall'Austria nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Alcune misure discrezionali adottate dal governo nel periodo 2020-2021 non sembrano temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Al di là dell'orizzonte delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, l'impatto cumulativo rimanente di tali misure non temporanee, consistenti principalmente in premi per gli investimenti, nell'introduzione di un ammortamento decrescente e in uno sgravio dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, nonché in trasferimenti in conto capitale, è stimato preliminarmente a circa l'1 % del PIL nel 2023. Tali misure non temporanee comprendono anche investimenti pari a 0,1 % circa del PIL, che presumibilmente sosterranno la crescita potenziale a medio termine e quindi la sostenibilità.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,02 % del PIL nel 2020, allo 0,1 % nel 2021, allo 0,3 % nel 2022, allo 0,3 % nel 2023 e allo 0,2 % nel 2024. Le previsioni di primavera della Commissione includono integralmente tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 l'Austria pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 4,3 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della forte crescita economica prevista pari al 4,7 % in termini reali, della prevista ripresa del mercato del lavoro e degli elevati consumi privati. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca all'88,1 % nel 2022. Tali proiezioni sono meno favorevoli rispetto alle previsioni di primavera 2021 della Commissione. Stando alle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il disavanzo delle pubbliche amministrazioni migliorerà attestandosi al 3,0 % del PIL nel 2022, mentre il rapporto debito/PIL scenderà all'85,0 % nel 2022. Ciò è in gran parte dovuto a un diverso scenario macroeconomico sottostante. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato neutro (allo 0,0 % del PIL) (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,1 punti percentuali di PIL. Si prevede che gli investimenti finanziati a livello nazionale daranno un contributo neutro (7). Si prevede che anche la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo neutro.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 3,0 % nel 2023 al 2,5 % del PIL nel 2024. Secondo le previsioni, pertanto, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche non supererà più il 3 % del PIL nel 2023. Sulla base del programma di stabilità 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media allo 0,6 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione diminuirà di 0,1 punti percentuali di PIL. Si prevede che gli investimenti finanziati a livello nazionale daranno un contributo neutro (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,4 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 3 % (9). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale dell'Austria.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dall'88,1 % del PIL nel 2023 all'87,6 % nel 2024. Si ritiene che l'Austria si troverà ad affrontare rischi medi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dall'Austria alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALL'AUSTRIA DI:

1.   

mantenere nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma dell'Austria e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 dell'Austria (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 129).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/98


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 della Polonia

(2021/C 304/21)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 9, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato alla Polonia di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato alla Polonia, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(4)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(5)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(6)

Il 30 aprile 2021 la Polonia ha presentato il suo programma di convergenza 2021, in linea con l'articolo 8 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(7)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Polonia è stato pari al 7,0 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 57,5 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -6,4 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 4,3 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. La variazione del rapporto debito/PIL è stata determinata anche dall'emissione di obbligazioni da parte del Fondo di sviluppo polacco (4,3 % del PIL) nel contesto della politica di contrasto alla pandemia di COVID-19, di cui una parte è già stata inclusa nel disavanzo delle amministrazioni pubbliche del 2020. La Polonia ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 10,5 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato inferiore a ½ % del PIL.

(8)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio della Polonia, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto.

(9)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è nel complesso prudente, in particolare per il 2022. Il programma di convergenza 2021 prevede una crescita del PIL reale del 3,8 % nel 2021 e del 4,3 % nel 2022, una ripresa meno robusta rispetto alle previsioni di primavera 2021 della Commissione di 0,2 punti percentuali nel 2021 e di 1,1 punti percentuali nel 2022. Queste differenze sono dovute principalmente al fatto che lo scenario centrale previsto nel programma di convergenza 2021 non include l'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza sull'economia polacca.

(10)

Nel suo programma di convergenza 2021 il governo pianifica una riduzione del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 7,0 % del PIL nel 2020 al 6,9 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL al 60,0 % nel 2021. Secondo il programma di convergenza 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -6,4 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 2,5 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni sono al di sopra delle previsioni di primavera 2021 della Commissione. La differenza è dovuta principalmente all'aumento della spesa, anche per quanto riguarda le misure volte a contenere la pandemia di COVID-19, previsto nel programma di convergenza 2021.

(11)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Polonia ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dalla Polonia nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Le misure discrezionali di bilancio adottate dal governo nel 2020 e nel 2021 sono temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(12)

Il programma di convergenza 2021 ancora non comprende le entrate derivanti dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza.

(13)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(14)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(15)

Nel programma di convergenza 2021 la Polonia pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 4,2 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca al 59,2 % nel 2022. Tali proiezioni sono al di sopra delle previsioni di primavera 2021 della Commissione e derivano dall'ipotesi di un aumento della spesa per i consumi intermedi e i trasferimenti sociali, tra le altre cose, comprese le misure volte a contenere la pandemia di COVID-19. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato al +0,1 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,1 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo espansivo di 0,3 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL.

(16)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(17)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di convergenza 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 3,2 % nel 2023 al 2,5 % del PIL nel 2024. Secondo le previsioni, pertanto, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche non supererà più, nel 2024, il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. Il programma di convergenza 2021 non contiene le informazioni necessarie per stimare l'orientamento generale della politica di bilancio nel 2023 e nel 2024. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 5¾ % (8). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Polonia.

(18)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 58,7 % del PIL nel 2023 al 57,9 % nel 2024. Alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, si ritiene che la Polonia si troverà ad affrontare rischi bassi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(19)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(20)

Il Consiglio ha valutato il programma di convergenza 2021 e il seguito dato dalla Polonia alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALLA POLONIA DI:

1.   

perseguire nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Polonia e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2020 della Polonia (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 135).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL.

(8)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/102


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 del Portogallo

(2021/C 304/22)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato al Portogallo di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato al Portogallo, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio del Portogallo era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 30 aprile 2021 il Portogallo ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche del Portogallo è stato pari al 5,7 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 133,6 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al - 6 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari a circa il 3 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. Il Portogallo ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato a quasi il 4 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato equivalente a circa il 3½ % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio del Portogallo, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato e il debito delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato, senza ridursi con un ritmo adeguato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto al pari del criterio del debito.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è realistico per il 2021 e il 2022. Secondo il programma di stabilità 2021, il PIL reale dovrebbe salire del 4 % nel 2021 e del 4,9 % nel 2022. La proiezione è in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. I settori ad alta intensità di contatti sono stati colpiti in modo particolarmente grave dalla crisi COVID-19. I rischi per le prospettive macroeconomiche sono rivolti verso il basso a causa dell'elevata dipendenza del Portogallo dal turismo estero, relativamente a cui permane un livello elevato di incertezza sull'andamento della ripresa.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica una riduzione del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 5,7 % del PIL nel 2020 al 4,5 % del PIL nel 2021, e una diminuzione del rapporto debito/PIL al 128 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al - 5 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari a circa il 3 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, il Portogallo ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dal Portogallo nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Alcune misure discrezionali adottate dal governo nel periodo 2020-2021 non sembrano temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Al di là dell'orizzonte delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, l'impatto cumulativo rimanente di tali misure non temporanee, consistenti principalmente in spese supplementari per le retribuzioni del settore pubblico, è stimato preliminarmente a circa l'1 % del PIL nel 2023. Tali misure non temporanee comprendono anche investimenti pari a 1/10 % circa del PIL, che presumibilmente sosterranno la crescita potenziale a medio termine e quindi la sostenibilità.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,3 % del PIL nel 2021, all'1,3 % del PIL nel 2022, all'1,5 % del PIL nel 2023, all'1,3 % del PIL nel 2024 e all'1,1 % del PIL nel 2025. Il programma di stabilità 2021 ipotizza anche prestiti del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,7 % del PIL nel 2021, allo 0,2 % del PIL nel 2022 e allo 0,1 % del PIL all'anno nel periodo 2023-2025. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione includono tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 il Portogallo pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 3,2 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021 e della ripresa economica prevista. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca al 123 % nel 2022. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a -1,1 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,1 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo espansivo di 0,2 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 0,7 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 2,2 % del PIL nel 2023 all'1,6 % del PIL nel 2024. Secondo le previsioni, pertanto, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche non supererà più, nel 2023, il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. Sulla base del programma di stabilità 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media allo 0,3 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione rimarrà invariato. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo espansivo di 0,1 punti percentuali di PIL (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,3 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 3 % (9). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale del Portogallo.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 120,7 % del PIL nel 2023 al 117,1 % nel 2024. In ragione dell'elevato rapporto debito/PIL, che calerà gradualmente nel tempo, si ritiene, alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, che il Portogallo si troverà ad affrontare rischi elevati per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dal Portogallo alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA AL PORTOGALLO DI:

1.   

utilizzare il dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare ulteriori investimenti a sostegno della ripresa nel 2022, perseguendo nel contempo una politica di bilancio prudente; preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale; limitare l'aumento della spesa corrente finanziata a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa del bilancio nazionale, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 del Portogallo e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 del Portogallo (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 142).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo espansivo di 0,1 punti percentuali di PIL.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/107


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 della Romania

(2021/C 304/23)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 9, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 3 aprile 2020 il Consiglio ha adottato la decisione (UE) 2020/509 (3) in cui ha constatato l'esistenza di un disavanzo eccessivo in Romania dovuto al mancato rispetto del criterio del disavanzo nel 2019. Essa si basava sugli obiettivi di bilancio aggiornati del governo; la pubblicazione del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, pari al 4,3 % del PIL, ha poi confermato il mancato rispetto del criterio. Il superamento del valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato è stato determinato da un susseguirsi di squilibri di bilancio dovuti a una politica espansiva intrapresa nel 2016, in un periodo di forte crescita economica. Il 3 aprile 2020 il Consiglio ha anche formulato una raccomandazione (4) intesa a far cessare la situazione di disavanzo pubblico eccessivo in Romania entro il 2022.

(3)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (5) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato alla Romania di perseguire politiche di bilancio in linea con la raccomandazione del Consiglio del 3 aprile 2020, adottando nel contempo tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa.

(4)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (6) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(5)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In tale comunicazione la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(6)

Il 5 maggio 2021 la Romania ha presentato il suo programma di convergenza 2021, oltre il termine stabilito dall'articolo 8 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(7)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Romania è stato pari al 9,2 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 47,3 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -3,6 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari all'1,5 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. La Romania ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 4 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato equivalente a circa l'1½ % del PIL.

(8)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è realistico per il 2021 e il 2022. Secondo il programma di convergenza 2021 la crescita del PIL reale dovrebbe attestarsi al 5,0 % nel 2021 e al 4,8 % nel 2022. In entrambi gli anni il principale fattore trainante sarà presumibilmente la domanda interna, con una forte crescita dei consumi e degli investimenti. Stando alle previsioni di primavera 2021 della Commissione, la crescita della Romania sarà leggermente superiore rispetto a quanto indicato nel programma di convergenza 2021, attestandosi al 5,1 % nel 2021 e al 4,9 % nel 2022, anche spinta dalla domanda interna.

(9)

Nel suo programma di convergenza 2021 il governo pianifica una riduzione del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 9,2 % del PIL nel 2020 all'8 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL al 50,8 % nel 2021. Secondo il programma di convergenza 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al 3,3 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari all'1,5 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(10)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Romania ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure adottate dalla Romania nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Le misure discrezionali adottate dal governo nel 2020 e nel 2021 sono temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Allo stesso tempo, le misure espansive adottate prima della pandemia di COVID-19 hanno continuato a incidere sul bilancio. Tali misure comprendevano in particolare aumenti delle pensioni e altre spese sociali e sgravi fiscali.

(11)

Il programma di convergenza 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,1 % del PIL nel 2021, allo 0,6 % del PIL nel 2022, all'1,2 % del PIL nel 2023, all'1,2 % del PIL nel 2024, allo 0,9 % del PIL nel 2025 e allo 0,9 % del PIL nel 2026. Il programma di convergenza 2021 ipotizza anche prestiti dal dispositivo per la ripresa e la resilienza pari al 2,3 % del PIL nel 2025 e al 2,5 % del PIL nel 2026. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione includono solo le sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio, in quanto il programma di convergenza 2021 ipotizza che i prestiti inizieranno dopo il periodo oggetto delle previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(12)

Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(13)

Nel programma di convergenza 2021 la Romania pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 6,2 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL aumenti al 52,9 % nel 2022. Tali proiezioni sono più favorevoli rispetto alle previsioni di primavera 2021 della Commissione. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato al -0,5 % del PIL (7). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,4 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo espansivo di 0,1 punti percentuali di PIL (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo neutro.

(14)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di convergenza 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 4,4 % nel 2023 al 2,9 % del PIL nel 2024. Secondo le previsioni il disavanzo delle amministrazioni pubbliche non supererà più, nel 2024, il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. Sulla base del programma di convergenza 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media allo 0,6 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,2 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL (9). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,8 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 5¾ % (10). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Romania.

(15)

Il rapporto debito pubblico/PIL aumenterà stando alle previsioni al 53,3 % del PIL nel 2023 e diminuirà al 52,4 % nel 2024. In ragione di un aumento del debito a medio termine particolarmente rapido, dovuto soprattutto al forte disavanzo previsto per il 2022 e a condizioni di finanziamento sfavorevoli rispetto ad altri Stati membri, si ritiene, alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, che la Romania si troverà ad affrontare rischi elevati per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(16)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha adottato una raccomandazione di raccomandazione del Consiglio per la correzione del disavanzo eccessivo della Romania entro il 2024. Stando a tale raccomandazione, la Romania dovrebbe raggiungere un obiettivo di disavanzo nominale delle amministrazioni pubbliche dell'8,0 % del PIL nel 2021, del 6,2 % del PIL nel 2022, del 4,4 % del PIL nel 2023 e del 2,9 % del PIL nel 2024, in linea con un tasso di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta del 3,4 % nel 2021, dell'1,3 % nel 2022, dello 0,9 % nel 2023 e dello 0,0 % nel 2024. Ciò corrisponde a un aggiustamento strutturale annuo pari allo 0,7 % del PIL nel 2021, all'1,8 % del PIL nel 2022, all'1,7 % del PIL nel 2023 e all'1,5 % del PIL nel 2024.

(17)

Il Consiglio ha valutato il programma di convergenza 2021 e il seguito dato dalla Romania alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALLA ROMANIA DI:

1.   

perseguire politiche di bilancio in linea con la raccomandazione del Consiglio del 18 giugno 2021 intesa a far cessare la situazione di disavanzo pubblico eccessivo in Romania (11).

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Decisione (UE) 2020/509 del Consiglio, del 3 aprile 2020, sull'esistenza di un disavanzo eccessivo in Romania (GU L 110 dell'8.4.2020, pag. 58).

(4)  Raccomandazione del Consiglio, del 3 aprile 2020, intesa a far cessare la situazione di disavanzo pubblico eccessivo in Romania (GU C 116 dell'8.4.2020, pag. 1).

(5)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Romania e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2020 della Romania (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 149).

(6)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(7)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(9)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(10)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.

(11)  Cfr. pag. … della presente Gazzetta ufficiale.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/111


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

intesa a far cessare la situazione di disavanzo pubblico eccessivo in Romania

(2021/C 304/24)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 126, paragrafo 7,

vista la raccomandazione della Commissione,

considerando quanto segue:

(1)

A norma dell'articolo 126 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, gli Stati membri devono evitare disavanzi pubblici eccessivi.

(2)

Il patto di stabilità e crescita (PSC) si fonda sull'obiettivo di finanze pubbliche sane come mezzo per rafforzare le condizioni per la stabilità dei prezzi e per una crescita forte e sostenibile che favorisca la creazione di posti di lavoro.

(3)

A seguito di una raccomandazione della Commissione, il 3 aprile 2020 il Consiglio ha stabilito, con decisione (UE) 2020/509 (1) in conformità dell'articolo 126, paragrafo 6, del trattato, che in Romania esisteva un disavanzo eccessivo e ha pubblicato una raccomandazione intesa a correggere il disavanzo eccessivo entro il 2022 al più tardi (2) («raccomandazione del Consiglio del 3 aprile 2020»), in conformità dell'articolo 126, paragrafo 7, del trattato e dell'articolo 3 del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (3).

(4)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del PSC. La clausola di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio (4) e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. Nella comunicazione la Commissione ha ha espresso il parere secondo cui, tenuto conto della grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, ricorrevano le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale del PSC. Il 23 marzo 2020, i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno espresso il loro accordo in merito alla valutazione della Commissione.

(5)

Il 15 settembre 2020 la Romania ha presentato la sua relazione sull'azione intrapresa in risposta alla raccomandazione del Consiglio del 3 aprile 2020. La relazione ha evidenziato un grave deterioramento delle sue finanze pubbliche nel corso del 2020, dovuto principalmente alla pandemia di COVID-19.

(6)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sulla situazione di bilancio della Romania. Alla luce della persistente ed eccezionale incertezza creata dalla pandemia di COVID-19 e del suo straordinario impatto macroeconomico e fiscale, la Commissione ha ritenuto che in tale momento non fosse possibile prendere alcuna decisione in merito alle ulteriori fasi della procedura per i disavanzi eccessivi avviata nei confronti della Romania. In particolare, la situazione eccezionale di incertezza, anche per la definizione di un percorso credibile per la politica di bilancio, non consentiva alla Commissione di presentare in questa fase una raccomandazione di raccomandazione del Consiglio ai sensi dell'articolo 126, paragrafo 7, del trattato. La Commissione ha dichiarato che avrebbe riesaminato la situazione di bilancio della Romania nella primavera del 2021 sulla base dei dati di consuntivo del 2020, del bilancio 2021 e delle previsioni economiche di primavera 2021 della Commissione e che, se del caso, avrebbe proposto nuove misure nell'ambito della procedura per i disavanzi eccessivi, tenendo conto del mantenimento nel 2021 della clausola di salvaguardia generale del PSC.

(7)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà ulteriori orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In tale comunicazione, la Commissione ha espresso il parere secondo cui la decisione di disattivare o mantenere la clausola di salvaguardia generale del PSC dovrebbe comprendere una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo a criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Il 2 giugno 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione dal titolo «Coordinamento delle politiche economiche nel 2021: superare la COVID-19, sostenere la ripresa e modernizzare la nostra economia», secondo la quale la clausola di salvaguardia generale del PSC continuerà ad essere applicata nel 2022, per essere poi disattivata, secondo le previsioni, nel 2023.

(8)

Stando a un aggiornamento del modello di sorveglianza della sostenibilità del debito 2020 della Commissione che integra le previsioni economiche di primavera 2021 della Commissione, i rischi per la sostenibilità di bilancio a medio e lungo termine della Romania restano elevati. Tali rischi devono essere affrontati mediante un adeguato piano di bilancio a medio termine sostenuto da misure strutturali.

(9)

Alla luce della profonda contrazione dell'attività economica legata alla pandemia di COVID-19 e della relativa necessità di politiche di bilancio a sostegno della ripresa nel 2021 e nel 2022, la raccomandazione del Consiglio del 3 aprile 2020 non fornisce più una base pertinente per gli orientamenti di politica di bilancio per la Romania.

(10)

In applicazione dell'articolo 3, paragrafo 5, ultima frase, del regolamento (CE) n. 1467/97, in caso di grave recessione economica della zona euro o dell'Unione nel suo complesso il Consiglio può decidere, su raccomandazione della Commissione, di adottare una raccomandazione rivista a norma dell'articolo 126, paragrafo 7, del trattato, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa.

(11)

Conformemente all'articolo 126, paragrafo 7, del trattato e all'articolo 3 del regolamento (CE) n. 1467/97, il Consiglio deve formulare una raccomandazione allo Stato membro in questione che stabilisca un termine per la correzione del disavanzo eccessivo. La raccomandazione deve fissare un termine massimo di sei mesi entro il quale lo Stato membro in questione deve darvi seguito effettivo al fine di correggere il disavanzo eccessivo; tale termine può essere ridotto a tre mesi se la gravità delle circostanze lo giustifica. Inoltre in una raccomandazione intesa a correggere il disavanzo eccessivo il Consiglio deve chiedere il raggiungimento di obiettivi di bilancio annuali che, sulla base delle previsioni su cui si fonda la raccomandazione, siano coerenti con un miglioramento annuo minimo del saldo strutturale, vale a dire del saldo corretto per il ciclo al netto delle misure una tantum e altre misure temporanee, pari ad almeno lo 0,5 % del PIL, come parametro di riferimento.

(12)

Il PIL reale in Romania ha subito una contrazione del 3,9 % nel 2020. Secondo le previsioni di primavera 2021 della Commissione, la crescita del PIL reale risalirà al 5,1 % nel 2021 e al 4,9 % nel 2022. I consumi privati dovrebbero riprendere grazie all'aumento delle vaccinazioni e al graduale allentamento delle misure di distanziamento sociale, e anche la crescita delle retribuzioni dovrebbe rimanere robusta. L'introduzione graduale dei progetti nell'ambito del piano per la ripresa e la resilienza (PRR), di cui al regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), è destinata a dare nuovo slancio alla crescita degli investimenti. Il contributo delle esportazioni nette, vale a dire le esportazioni meno le importazioni, dovrebbe rimanere negativo nel periodo oggetto delle previsioni, perché si prevede che le importazioni verranno stimolate dalla ripresa dei consumi privati e dall'aumento degli investimenti. Si prevede che le esportazioni saranno sostenute da una ripresa della domanda estera, pur rimanendo meno dinamiche delle importazioni. Le prospettive di crescita sono soggette a rischi equilibrati. Da un lato, una strategia di bilancio a medio termine credibile può contribuire a dissipare le preoccupazioni relative alla sostenibilità di bilancio, in particolare se sarà associata a riforme ambiziose (comprese quelle contenute nel PRR). Tale strategia aiuterebbe la Romania ad affrontare i suoi squilibri macroeconomici, mitigherebbe i rischi legati alla stabilità finanziaria e contribuirebbe alla crescita sostenibile, migliorando altresì le condizioni di investimento. Dall'altro, l'incertezza riguardo alle politiche pubbliche e i ritardi o le inadempienze nell'attuazione del PRR potrebbero avere effetti negativi sulla fiducia.

(13)

Il 2 marzo 2021 il parlamento rumeno ha adottato il bilancio e la strategia di bilancio a medio termine per il 2021. Tale strategia di bilancio, unitamente alle informazioni sul profilo del sostegno al bilancio a fondo perduto e dei prestiti nel quadro del dispositivo per la ripresa e la resilienza istituito dal regolamento (UE) 2021/241 («dispositivo»), è stata presa in considerazione nel programma di convergenza 2021 della Romania («programma di convergenza»), presentato alla Commissione il 5 maggio 2021. Partendo da un disavanzo pubblico pari al 9,2 % del PIL nel 2020, il programma di convergenza punta a un disavanzo pubblico inferiore al 3 % del PIL entro il 2024, con i seguenti obiettivi intermedi: 8,0 % del PIL nel 2021, 6,2 % del PIL nel 2022, 4,4 % del PIL nel 2023 e 2,9 % del PIL nel 2024. L'aggiustamento di bilancio previsto dal programma di convergenza è per lo più basato sulla spesa. Si prevede un controllo delle spese (riduzione in percentuale del PIL) in particolare per le retribuzioni del settore pubblico (in calo di 1,4 punti percentuali tra il 2022 e il 2024) e per i trasferimenti sociali (in calo di 0,9 punti percentuali tra il 2022 e il 2024).

(14)

Le previsioni economiche di primavera 2021 della Commissione, estese al 2024, prevedono un disavanzo pubblico dell'8,0 % del PIL nel 2021, del 7,1 % del PIL nel 2022 e del 6,8 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Tale previsione tiene conto della spesa che dovrebbe essere finanziata mediante il sostegno al bilancio a fondo perduto e i prestiti previsti dal dispositivo, come indicato nel programma di convergenza e in altre informazioni fornite dalla Romania. La riduzione del disavanzo pubblico nominale prevista dalla Commissione è dovuta principalmente alla graduale revoca delle misure di emergenza adottate in risposta alla pandemia di COVID-19, all'aumento delle entrate dovuto alla ripresa economica prevista e all'impatto positivo supplementare degli investimenti e delle riforme che dovrebbero essere finanziati dal dispositivo. Inoltre il governo della Romania ha deciso di congelare le retribuzioni del settore pubblico nel 2021 e nel 2022, posticipare gli aumenti delle pensioni nel 2021 e aumentare moderatamente le pensioni nel 2022, misure che contribuiscono a migliorare le prospettive rispetto alle previsioni economiche d'autunno 2020 della Commissione. Tali misure sono già state adottate. Il governo rumeno intende altresì adottare una nuova legislazione in materia di pensioni che manterrebbe la spesa pensionistica, espressa in percentuale del PIL, sostanzialmente stabile. Le previsioni relative a un disavanzo più elevato contenute nelle previsioni economiche di primavera 2021 della Commissione rispetto al programma di convergenza dipendono dal fatto che il risanamento previsto non è pienamente sostenuto da misure adottate, o annunciate a tutt'oggi in modo credibile, e non ha pertanto potuto essere preso in considerazione nelle previsioni. La Commissione prevede che il disavanzo strutturale aumenterà di circa 0,7 punti percentuali del PIL nel 2021 e di 0,5 punti percentuali del PIL nel 2022 e che cali di 0,1 punti percentuali del PIL nel 2023 e di 0,4 punti percentuali del PIL nel 2024.

(15)

Il debito pubblico era pari al 34,7 % del PIL a fine 2018, al 35,3 % del PIL a fine 2019 e al 47,3 % del PIL a fine 2020. Secondo le previsioni economiche di primavera 2021 della Commissione, dovrebbe raggiungere il 49,7 % del PIL a fine 2021, il 52,7 % del PIL a fine 2022 e il 59,5 % del PIL a fine 2024, avvicinandosi quindi per la prima volta al valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato, in assenza di misure correttive supplementari rispetto a quelle già adottate o annunciate in modo credibile.

(16)

L'analisi della sostenibilità del debito a medio e lungo termine, aggiornata a seguito delle previsioni economiche di primavera 2021 della Commissione, conferma che i rischi per la sostenibilità sono elevati nel medio termine. Secondo una proiezione di riferimento a 10 anni, il rapporto debito pubblico/PIL continuerebbe ad aumentare nel periodo di riferimento e raggiungerebbe un livello prossimo al 90 % del PIL. I rischi per la sostenibilità del debito sono dovuti agli ingenti disavanzi di bilancio, ai costi legati all'invecchiamento della popolazione e alla vulnerabilità del debito agli shock macrofinanziari. Gli aumenti delle pensioni, adottati nell'estate del 2019 e per il momento rinviati alla fine del 2022, sono la causa principale dei rischi per la sostenibilità del debito. La struttura del debito, con una quota elevata di debito denominato in valuta estera e una quota significativa di debito detenuto da non residenti, rappresenta un ulteriore rischio per la sostenibilità del debito, sebbene gli interventi della Banca nazionale di Romania sul mercato secondario abbiano contribuito a mantenere i costi del finanziamento pubblico a livelli favorevoli nel 2020. Inoltre vi sono rischi legati alle sopravvenienze passive derivanti dalle garanzie di Stato (pari all'1,4 % del PIL) concesse alle imprese e ai lavoratori autonomi durante la crisi COVID-19. Si prevede un aumento del fabbisogno lordo di finanziamento. Al contrario, le riforme e gli investimenti nel quadro di Next Generation EU, se attuati efficacemente, dovrebbero avere un impatto positivo sulla crescita del PIL nei prossimi anni, contribuendo in tal modo alla sostenibilità del debito.

(17)

Ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1467/97, la correzione del disavanzo eccessivo deve essere completata nell'anno successivo alla constatazione del disavanzo eccessivo, salvo ove sussistano circostanze particolari. Il percorso di aggiustamento dovrebbe essere determinato in linea con il regolamento (CE) n. 1467/97, tenendo conto della posizione economica e di bilancio dello Stato membro interessato.

(18)

Nella situazione attuale, in Romania sussistono tali circostanze particolari. Concedere alla Romania un anno in più, in linea con quanto stabilito dall'articolo 3, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1467/97, richiederebbe un aggiustamento di bilancio molto brusco e comporterebbe notevoli perdite di produzione e il rischio di compromettere così la ripresa economica dopo la pandemia di COVID-19. Un percorso di aggiustamento che preveda il 2024 come termine per correggere il disavanzo eccessivo, pur necessitando di aggiustamenti annui sostanziali, implicherebbe uno sforzo più graduale e un buon equilibrio fra il risanamento di bilancio e il sostegno alla ripresa economica. Il nuovo percorso di aggiustamento tiene conto anche della mutata situazione di bilancio, nonché degli sviluppi di bilancio del 2020 e della nuova strategia di bilancio messa in atto dal governo rumeno. La correzione duratura del disavanzo eccessivo sarebbe agevolata dall'adozione di alcune riforme, tra le quali riforme che migliorano la gestione delle finanze pubbliche. Alla luce di tali considerazioni e coerentemente con gli orientamenti di politica di bilancio definiti nella comunicazione della Commissione del 3 marzo 2021, è giustificato fissare il 2024 come termine per la correzione del disavanzo eccessivo.

(19)

Un percorso di aggiustamento credibile e sostenibile da completare entro detto termine imporrebbe alla Romania di raggiungere un obiettivo di disavanzo pubblico nominale dell'8,0 % del PIL nel 2021, del 6,2 % del PIL nel 2022, del 4,4 % del PIL nel 2023 e del 2,9 % del PIL nel 2024, in linea con gli obiettivi stessi del governo. Sulla base delle previsioni economiche di primavera 2021 della Commissione, ciò è coerente con il tasso di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta, pari al 3,4 % nel 2021, all'1,3 % nel 2022, allo 0,9 % nel 2023 e allo 0,0 % nel 2024 (6). Tali tassi di crescita della spesa pubblica primaria netta saranno il principale indicatore utilizzato per valutare lo sforzo di bilancio, se si rivelerà necessaria un'analisi approfondita. Il corrispondente aggiustamento di bilancio annuo del saldo strutturale sarà pari allo 0,7 % del PIL nel 2021, all'1,8 % del PIL nel 2022, all'1,7 % del PIL nel 2023 e all'1,5 % del PIL nel 2024.

(20)

Nella congiuntura attuale, per valutare l'impatto potenziale della politica complessiva di bilancio sulla produzione dovrebbero essere inclusi nella spesa aggregata pertinente, quale misura dell'orientamento della politica di bilancio (7), i consistenti pagamenti provenienti dal bilancio dell'Unione (nel quadro del dispositivo e di altri fondi dell'Unione). Su tale base, i fondi dell'Unione dovrebbero avere un impatto positivo significativo sull'economia rumena nei prossimi anni. In particolare, gli investimenti e le riforme sostenuti dal dispositivo forniscono alla Romania un'opportunità per migliorare la sua posizione di bilancio sottostante nel medio termine, sostenendo nel contempo la crescita e la creazione di posti di lavoro.

(21)

Le misure di risanamento del bilancio dovrebbero permettere una correzione duratura del disavanzo eccessivo, pur essendo nel contempo indirizzate ad incrementare la qualità delle finanze pubbliche e a rafforzare il potenziale di crescita dell'economia. Le riforme di natura fiscale ed economica più ampia, comprese le riforme del sistema pensionistico, dell'amministrazione fiscale, delle retribuzioni del settore pubblico e della governance delle imprese statali, dovrebbero sostenere lo sforzo di risanamento del bilancio e renderlo sostenibile.

(22)

Dal 2016 la Romania ha derogato sistematicamente e ripetutamente alle regole di bilancio nazionali e al calendario di adozione della strategia di bilancio a medio termine contenuti nel quadro di bilancio nazionale. In futuro, la piena applicazione del quadro di bilancio nazionale darebbe un contributo all'aggiustamento di bilancio della Romania;

HA ADOTTATO LA PRESENTE RACCOMANDAZIONE:

1.   

la Romania dovrebbe porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo entro il 2024;

2.   

la Romania dovrebbe raggiungere un obiettivo di disavanzo pubblico nominale dell'8,0 % del PIL nel 2021, del 6,2 % del PIL nel 2022, del 4,4 % del PIL nel 2023 e del 2,9 % del PIL nel 2024, in linea con un tasso di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta del 3,4 % nel 2021, dell'1,3 % nel 2022, dello 0,9 % nel 2023 e dello 0,0 % nel 2024. Ciò corrisponde a un aggiustamento strutturale annuo pari allo 0,7 % del PIL nel 2021, all'1,8 % del PIL nel 2022, all'1,7 % del PIL nel 2023 e all'1,5 % del PIL nel 2024;

3.   

la Romania dovrebbe attuare pienamente le misure già adottate per il 2021 e dovrebbe specificare e attuare le misure supplementari necessarie per realizzare la correzione del disavanzo eccessivo entro il 2024. Le misure di risanamento del bilancio dovrebbero garantire una correzione sostenibile secondo modalità favorevoli alla crescita. Eventuali entrate straordinarie dovrebbero essere utilizzate per ridurre il disavanzo pubblico;

4.   

il Consiglio fissa al 15 ottobre 2021 il termine entro il quale la Romania deve dare un seguito effettivo alla sua raccomandazione e, a norma dell'articolo 3, paragrafo 4 bis, del regolamento (CE) n. 1467/97, riferire sulla strategia di risanamento prospettata per il conseguimento degli obiettivi fissati. In seguito, la Romania dovrebbe riferire sui progressi compiuti nell'attuazione delle presenti raccomandazioni a cadenza almeno semestrale, fino alla correzione del disavanzo eccessivo. Inoltre la Romania dovrebbe garantire la piena ed effettiva applicazione del suo quadro di bilancio nazionale. Al fine di assicurare il successo della strategia di bilancio a medio termine, sarà importante anche sostenere il risanamento di bilancio con riforme esaustive.

La Romania è destinataria della presente raccomandazione.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  Decisione (UE) 2020/509 del Consiglio, del 3 aprile 2020, sull'esistenza di un disavanzo eccessivo in Romania (GU L 110 dell'8.4.2020, pag. 58).

(2)  Raccomandazione del Consiglio, del 3 aprile 2020, al fine di porre fine alla situazione di disavanzo pubblico eccessivo in Romania (GU C 116 dell'8.4.2020, pag. 1).

(3)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(4)  Regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1).

(5)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce lo strumento per il recupero e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(6)  La spesa pubblica primaria netta si compone della spesa pubblica totale al netto della spesa per interessi, della spesa relativa a programmi dell'Unione interamente coperta da entrate provenienti da fondi dell'Unione e delle modifiche non discrezionali nella spesa per le indennità di disoccupazione. La formazione lorda di capitale fisso finanziata a livello nazionale è spalmata su un periodo di quattro anni. Rientrano nel calcolo le misure discrezionali in materia di entrate e gli aumenti delle entrate obbligatori per legge, mentre sono escluse le misure una tantum sia per quanto riguarda le entrate che per quanto riguarda la spesa.

(7)  L'orientamento generale della politica di bilancio è misurato paragonando la variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ma includendo le variazioni della spesa finanziate dal dispositivo e da altro sostegno a fondo perduto proveniente dall'Unione) con il tasso potenziale medio di crescita in un periodo di 10 anni. Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel PRR che possono dare un impulso significativo alla crescita potenziale dell'economia della Romania. Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica a sua volta una politica di bilancio espansiva.


29.7.2021   

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C 304/116


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Slovenia

(2021/C 304/25)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato alla Slovenia di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato alla Slovenia, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio della Slovenia era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 30 aprile 2021 la Slovenia ha presentato il suo programma di stabilità 2021, in linea con l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Slovenia è stato pari all'8,4 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito all'80,8 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -8,9 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 5,2 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. La Slovenia ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 5,5 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato inferiore a ½ % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio della Slovenia, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato e il debito delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato, senza ridursi con un ritmo adeguato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto al pari del criterio del debito.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è prudente per il 2021 e il 2022. Il programma di stabilità 2021 prevede una crescita del PIL reale del 4,6 % nel 2021 e del 4,4 % nel 2022. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano una crescita del PIL reale del 4,9 % nel 2021 e del 5,1 % nel 2022. Secondo le previsioni di primavera 2021 della Commissione i consumi privati dovrebbero registrare una ripresa leggermente più rapida rispetto a quanto indicato nel programma di stabilità 2021, a motivo della domanda repressa a causa della crisi e della previsione di una crescita più elevata dell'occupazione e delle retribuzioni. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione prevedono inoltre dinamiche di investimento più elevate nel 2022 e maggiori esportazioni nel 2021 e nel 2022.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dall'8,4 % del PIL nel 2020 all'8,6 % del PIL nel 2021, e una riduzione del rapporto debito/PIL all'80,4 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -9,2 % del PIL nel 2021, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 2,6 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione, secondo le quali il disavanzo delle amministrazioni pubbliche dovrebbe raggiungere l'8,5 % del PIL e il rapporto debito/PIL è destinato ad attestarsi al 79,0 %. Sebbene entrambe le proiezioni prevedano un aumento significativo della spesa primaria non riconducibile alle misure temporanee di emergenza connesse alla crisi, vi sono differenze nella loro composizione. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano un andamento degli investimenti pubblici inferiore a causa di un minore assorbimento dei fondi dell'Unione nel 2021 e di una più lenta attuazione dei progetti di investimento finanziati a livello nazionale. Si prevede altresì una maggiore crescita nominale in alcune categorie di spesa corrente. Il rapporto debito/PIL indicato nelle previsioni di primavera 2021 della Commissione è inferiore a causa di dinamiche del PIL nominale più favorevoli.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Slovenia ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dalla Slovenia nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Le misure discrezionali di bilancio adottate dal governo nel 2020 e nel 2021 sono per lo più temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,6 % del PIL nel 2021, all'1,2 % nel 2022 e allo 0,7 % nel 2023. Esso prevede ulteriori spese pari allo 0,2 % del PIL nel 2024 e a circa lo 0,3 % nel 2025 e nel 2026. Il programma di stabilità 2021 ipotizza anche prestiti dal dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,1 % del PIL nel 2022 e fino allo 0,4 % del PIL nel 2025. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione non includono integralmente tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio, poiché tali informazioni non erano disponibili alla data limite per tali previsioni. Al contrario, le previsioni di primavera 2021 della Commissione ipotizzano una spesa finanziata mediante sovvenzioni pari allo 0,2 % del PIL nel 2021 e allo 0,6 % del PIL nel 2022, sulla base delle informazioni contenute nel piano per la ripresa e la resilienza adottato dal governo il 28 aprile 2021.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 la Slovenia pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 5,7 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della ripresa economica e della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca al 79,6 % nel 2022. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano un calo del rapporto disavanzo/PIL (4,7 %) e del rapporto debito/PIL (76,7 %). In entrambe le proiezioni l'andamento della spesa primaria (escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi) rimane elevato. La differenza nelle proiezioni sul disavanzo si spiega in larga misura con uno scenario macroeconomico più favorevole nelle previsioni di primavera 2021 della Commissione e quindi con una quota inferiore di spesa totale nel PIL. Nessuna delle due le proiezioni tiene conto dell'impatto di una serie di misure, tra cui un ampio pacchetto di riforme fiscali recentemente adottato dal governo. In base alle informazioni fornite nel programma di stabilità 2021, tali misure, se adottate dal parlamento, potrebbero far aumentare il disavanzo almeno dello 0,7 % del PIL nel 2022. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a -0,1 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,3 punti percentuali di PIL. Si prevede che gli investimenti finanziati a livello nazionale daranno un contributo neutro (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 3,8 % del PIL nel 2023 al 2,8 % del PIL nel 2024. Secondo le previsioni, pertanto, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche non supererà più, nel 2024, il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. Sulla base del programma di stabilità 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media all'1,5 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione diminuirà di 0,6 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,4 punti percentuali di PIL (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,6 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 4¼ % (9). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Slovenia.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 79,0 % del PIL nel 2023 al 78,0 % nel 2024. Alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, si ritiene che la Slovenia si troverà ad affrontare rischi medi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dalla Slovenia alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALLA SLOVENIA DI:

1.   

mantenere nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Slovenia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 della Slovenia (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 157).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni anche l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/121


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Slovacchia

(2021/C 304/26)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato alla Slovacchia di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato alla Slovacchia, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio della Slovacchia era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza. Alcune misure tuttavia non sembravano temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 12 maggio 2021 la Slovacchia ha presentato il suo programma di stabilità 2021, oltre il termine stabilito dall'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Slovacchia è stato pari al 6,2 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 60,6 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -4,8 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 3,6 % a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. La Slovacchia ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 2,1 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato equivalente a circa l'1 % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio della Slovacchia, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato e il debito delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto, diversamente dal criterio del debito.

(11)

Data l'incertezza attuale, lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è realistico per il 2021 e il 2022. Il programma di stabilità 2021 prevede una crescita del PIL reale del 3,3 % nel 2021 e del 6,3 % nel 2022. A titolo di confronto, le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano una ripresa più concentrata nella fase iniziale, con una crescita del PIL reale pari al 4,8 % nel 2021 e al 5,2 % nel 2022.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 6,2 % del PIL nel 2020 al 9,9 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL al 64,1 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -4,0 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 2,3 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Il rapporto debito/PIL previsto è superiore a quello indicato nelle previsioni di primavera 2021 della Commissione. La Commissione prevede un disavanzo delle amministrazioni pubbliche pari al 6,5 % e un rapporto debito/PIL del 59,5 % nel 2021. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione non comprendono disposizioni relative alle spese connesse alla pandemia pari a 2,4 punti percentuali di PIL e alle spese più elevate delle imprese statali e della Agenzia delle assicurazioni sociali, facenti parte entrambe delle amministrazioni pubbliche, in quanto le informazioni non erano disponibili alla data limite prevista. La Commissione prevede entrate superiori di 0,2 punti percentuali di PIL e spese inferiori di 3,4 punti percentuali rispetto a quanto indicato nel programma di stabilità 2021. Le principali differenze di spesa sono attribuite alla diminuzione dei consumi intermedi, delle prestazioni sociali e dei sussidi ipotizzate nelle previsioni di primavera 2021 della Commissione. Le previsioni della Commissione relative a un debito inferiore si spiegano principalmente con un saldo primario inferiore (di 3,6 punti percentuali).

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Slovacchia ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dalla Slovacchia nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Tuttavia, alcune misure discrezionali adottate dal governo nel periodo 2020-2021 non sembrano temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Al di là dell'orizzonte delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, l'impatto cumulativo rimanente di tali misure non temporanee, consistenti principalmente nella reintroduzione di gratifiche natalizie, modifiche del regime per l'energia verde, un aumento di remunerazione per i militari, una riduzione dell'imposta sugli autoveicoli, l'eliminazione del prelievo a carico delle banche, sovvenzioni alle strutture sanitarie e crediti d'imposta per i figli, è stimato preliminarmente a circa l'1 % del PIL nel 2023. Tali misure non temporanee sono state compensate solo in parte dal congelamento delle pensioni minime e dall'aumento dei costi operativi dei ministeri.

(14)

Il programma di stabilità 2021 non comprende le entrate derivanti dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Tuttavia, nel suo scenario macroeconomico di base ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,2 % del PIL nel 2021, all'1,1 % nel 2022 e all'1,3 % nel 2023 e nel 2024. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione includono tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 la Slovacchia pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 5,1 % del PIL nel 2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL aumenti al 65,5 % nel 2022. Tali proiezioni sono al di sopra delle previsioni di primavera 2021 della Commissione. Le previsioni della Commissione includono meno misure contro la COVID-19 e un fattore di utilizzo dai fondi dell'Unione più rapido nel 2022 rispetto a quanto indicato nel programma di stabilità 2021. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato a +0,9 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,8 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,7 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 1,1 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 4,1 % del PIL nel 2023 al 3,8 % del PIL nel 2024. Il disavanzo delle amministrazioni pubbliche dovrebbe pertanto superare il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato per la durata del programma di stabilità 2021. Sulla base del programma di stabilità 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media allo 0,2 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione diminuirà di 0,3 punti percentuali di PIL. Si prevede che gli investimenti finanziati a livello nazionale daranno un contributo neutro (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 1,3 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 4½ % (9). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Slovacchia.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL aumenterà stando alle previsioni dal 64,6 % del PIL nel 2023 al 65,8 % nel 2024. Alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, si ritiene che la Slovacchia si troverà ad affrontare rischi medi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dalla Slovacchia alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALLA SLOVACCHIA DI:

1.   

mantenere nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 dell'Italia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 dell'Italia (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 164).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo espansivo di 1,6 punti percentuali di PIL.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/126


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Finlandia

(2021/C 304/27)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato alla Finlandia di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato alla Finlandia, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilità del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

(4)

Il 18 novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio della Finlandia era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20 luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attività economica in un contesto di notevole incertezza.

(5)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(6)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(7)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(8)

Il 13 maggio 2021 la Finlandia ha presentato il suo programma di stabilità 2021, oltre il termine stabilito all'articolo 4 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(9)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Finlandia è stato pari al 5,4 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 69,2 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -4,6 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 3,0 % a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. La Finlandia ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato al 20,1 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato equivalente a circa l'1 % del PIL.

(10)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio della Finlandia, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato e il debito delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato, senza ridursi con un ritmo adeguato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto al pari del criterio del debito.

(11)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è plausibile per il 2021 e il 2022. Secondo il programma di stabilità 2021, la crescita del PIL reale dovrebbe attestarsi al 2,6 % nel 2021 e al 2,5 % nel 2022. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione, che tuttavia prospettano un leggero aumento dei consumi e della crescita del PIL nel 2022.

(12)

Nel suo programma di stabilità 2021 il governo pianifica una riduzione del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 5,4 % del PIL nel 2020 al 4,7 % del PIL nel 2021, e un incremento del rapporto debito/PIL al 71,6 % nel 2021. Secondo il programma di stabilità 2021, la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -4,1 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari all'1,5 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione.

(13)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Finlandia ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dalla Finlandia nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Le misure discrezionali adottate dal governo nel 2020 e nel 2021 sono temporanee o accompagnate da misure di compensazione.

(14)

Il programma di stabilità 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,1 % del PIL nel 2021, allo 0,2 % del PIL nel 2022, allo 0,2 % del PIL nel 2023, allo 0,2 % del PIL nel 2024 e allo 0,1 % del PIL nel 2025. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione includono tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio, ma ipotizzano che le misure finanziate dal dispositivo per la ripresa e la resilienza siano maggiormente concentrate nel 2021 e nel 2022.

(15)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (5) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(16)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(17)

Nel programma di stabilità 2021 la Finlandia pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 2,9 % del PIL nel 2022, principalmente grazie alla cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL aumenti al 72,4 % nel 2022. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano un calo del rapporto disavanzo/PIL (2,1 %) e del rapporto debito/PIL (70,1 %), il che rispecchia principalmente l'inclusione delle misure definite dal governo il 29 aprile nel programma di stabilità 2021, come anche la ripresa economica più sostenuta prevista dalla Commissione per il 2022. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato allo 0,5 % del PIL (6). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,1 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL (7). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,4 punti percentuali di PIL.

(18)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(19)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilità 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuirà passando dal 2,1 % nel 2023 all'1,7 % del PIL nel 2024. Sulla base del programma di stabilità 2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato in media allo 0,7 % del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione rimarrà invariato. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo restrittivo di 0,5 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 3 % (9). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Finlandia.

(20)

Il rapporto debito pubblico/PIL aumenterà stando alle previsioni dal 73,9 % del PIL nel 2023 al 74,7 % nel 2024. Alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, si ritiene che la Finlandia si troverà ad affrontare rischi bassi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(21)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(22)

Il Consiglio ha valutato il programma di stabilità 2021 e il seguito dato dalla Finlandia alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALLA FINLANDIA DI:

1.   

mantenere nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Finlandia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 della Finlandia (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 171).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(6)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(7)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.


29.7.2021   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 304/131


RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO

del 18 giugno 2021

che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2021 della Svezia

(2021/C 304/28)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l'articolo 9, paragrafo 2,

vista la raccomandazione della Commissione europea,

viste le risoluzioni del Parlamento europeo,

previa consultazione del comitato economico e finanziario,

considerando quanto segue:

(1)

Il 20 marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo 5, paragrafo 1, all'articolo 6, paragrafo 3, all'articolo 9, paragrafo 1, e all'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97 e all'articolo 3, paragrafo 5, e all'articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio (2) facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23 marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilità di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilità di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17 settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile 2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.

(2)

Il 20 luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) («raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020»). Ha raccomandato alla Svezia di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato alla Svezia, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilità del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.

(3)

Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantirà una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (4) che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza è entrato in vigore il 19 febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornirà sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuirà alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzerà la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuterà quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni più favorevoli a breve termine, contribuirà al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.

(4)

Il 3 marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che dà orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilità e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attività economica nella seconda metà del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilità di bilancio e della necessità di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessità di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilità dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualità e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidità della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilità di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuirà a garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine.

(5)

Nella comunicazione del 3 marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attività economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2 giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuerà a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.

(6)

Il 30 aprile 2021 la Svezia ha presentato il suo programma di convergenza 2021, in linea con l'articolo 8 del regolamento (CE) n. 1466/97.

(7)

Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Svezia è stato pari al 3,1 % del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico è salito al 39,9 % del PIL. La variazione annuale del saldo primario è stata pari al -3,8 % del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al 3,3 % del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. La Svezia ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidità stimato all'11,5 % del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel 2020 sia stato equivalente a circa l'1 % del PIL.

(8)

Il 2 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio della Svezia, poiché nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3 % del PIL stabilito dal trattato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo era soddisfatto.

(9)

Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio è prudente per il 2021 e realistico per il 2022. Basandosi su dati più recenti, le previsioni di primavera 2021 della Commissione prospettano una crescita del PIL reale nel 2021 superiore allo scenario di base indicato nel programma di convergenza 2021.

(10)

Nel suo programma di convergenza 2021 il governo pianifica un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 3,1 % del PIL nel 2020 al 4,5 % del PIL nel 2021, e un rapporto debito/PIL stabile al 39,9 % nel 2021. Secondo il programma di convergenza 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sarà pari al -5,2 % del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 5,0 % del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Tali proiezioni di disavanzo delle amministrazioni pubbliche sono superiori alle previsioni di primavera 2021 della Commissione, che prospettano una ripresa più rapida dell'attività economica e quindi una minore spesa prevista per le misure di sostegno alla crisi, in particolare misure per coprire la disoccupazione temporanea e le perdite di fatturato delle imprese fortemente colpite dalla crisi.

(11)

In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Svezia ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacità del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralità di bilancio a medio termine. Le misure adottate dalla Svezia nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020. Alcune misure discrezionali adottate dal governo nel periodo 2020-2021 non sembrano temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Al di là dell'orizzonte delle previsioni della Commissione, l'impatto cumulativo rimanente di tali misure non temporanee, consistenti principalmente in molteplici misure di spesa e tagli delle imposte sul reddito, è stimato preliminarmente a circa l'1 % del PIL nel 2023.

(12)

Il programma di convergenza 2021 non comprende alcuna spesa nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Le previsioni di primavera 2021 della Commissione includono nelle proiezioni di bilancio entrate derivanti dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari a 1/11 della dotazione di sovvenzioni disponibile totale nel 2021 e pari a 2/11 nel 2022, e ipotizzano un'integrazione lineare e semplificata delle spese finanziate nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza (5).

(13)

Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n. 1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, è necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure più mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale è caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attività economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato (6) e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.

(14)

Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorità pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanità pubblica sarà tornata alla normalità. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, è opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio è quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo è dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.

(15)

Nel programma di convergenza 2021 la Svezia pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche all'1,0 % del PIL nel 2022, in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione, principalmente grazie alla ripresa economica unita alla cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni assestandosi al 37,0 % nel 2022, leggermente al di sotto delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, in parte a causa degli effetti della valutazione. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, è stimato al -0,2 % del PIL (7). Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione aumenterà di 0,1 punti percentuali di PIL. Si prevede che gli investimenti finanziati a livello nazionale daranno un contributo neutro (8). Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porterà un contributo espansivo di 0,1 punti percentuali di PIL.

(16)

La qualità delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilità di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche più efficienti e più equi. Sul versante della spesa è diventato ancora più cruciale innalzare il livello e la qualità degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.

(17)

Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di convergenza 2021, l'avanzo delle amministrazioni pubbliche crescerà passando dallo 0,5 % nel 2023 all'1,0 % del PIL nel 2024. Il programma di convergenza 2021 non contiene le informazioni necessarie per stimare l'orientamento generale della politica di bilancio nel 2023 e nel 2024. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni è pari al 4 % (9). Tale stima non comprende però l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Svezia.

(18)

Il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà stando alle previsioni dal 33,7 % del PIL nel 2023 al 31,4 % nel 2024. Alla luce dell'ultima analisi della sostenibilità del debito, si ritiene che la Svezia si troverà ad affrontare rischi bassi per la sostenibilità di bilancio nel medio periodo.

(19)

In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sarà ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa più precisi per gli anni successivi.

(20)

Il Consiglio ha valutato il programma di convergenza 2021 e il seguito dato dalla Svezia alla raccomandazione del Consiglio del 20 luglio 2020,

RACCOMANDA ALLA SVEZIA DI:

1.   

mantenere nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale;

2.   

quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita;

3.   

prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.

Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021

Per il Consiglio

Il presidente

J. LEÃO


(1)  GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.

(2)  Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi (GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6).

(3)  Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Svezia e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2020 della Svezia (GU C 282 del 26.8.2020, pag. 177).

(4)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(5)  Cfr. il riquadro 1.2.3 delle previsioni economiche di primavera 2021 della Commissione europea.

(6)  In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale.

(7)  Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva.

(8)  Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo neutro.

(9)  Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata.