ISSN 1977-0944

doi:10.3000/19770944.C_2012.169.ita

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

C 169

European flag  

Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

55o anno
15 giugno 2012


Numero d'informazione

Sommario

pagina

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Consiglio

2012/C 169/01

Conclusioni del Consiglio, dell'11 maggio 2012, sulla promozione delle potenzialità di creatività e d'innovazione dei giovani

1

2012/C 169/02

Conclusioni del Consiglio, del 10 maggio 2012, sulla digitalizzazione e l'accessibilità in rete dei materiali culturali e sulla conservazione digitale

5

2012/C 169/03

Conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio del 10 maggio 2012, sulla lotta contro il doping nello sport dilettantistico

9

2012/C 169/04

Conclusioni del Consiglio, dell'11 maggio 2012, sull'occupabilità dei diplomati e laureati al termine dei percorsi di istruzione e formazione

11

 

Commissione europea

2012/C 169/05

Tassi di cambio dell'euro

16

2012/C 169/06

Comunicazione della Commissione concernente il quantitativo per il quale non sono state presentate domande, da aggiungere al quantitativo fissato per il sottoperiodo dal 1o ottobre 2012 al 31 dicembre 2012 nell’ambito di taluni contingenti aperti dalla Comunità per prodotti dei settori delle carni di pollame

17

 

V   Avvisi

 

PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI

 

Parlamento europeo

2012/C 169/07

Bando di assunzione PE/158/S

18

 

Commissione europea

2012/C 169/08

Invito a presentare proposte — EACEA/20/12 — nell’ambito del programma per l’apprendimento permanente — Attuazione degli obiettivi strategici europei nel campo dell’istruzione e della formazione (IF 2020) (cooperazione tra parti interessate, sperimentazione e innovazione)

19

 

ALTRI ATTI

 

Commissione europea

2012/C 169/09

Pubblicazione di una domanda di registrazione ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine dei prodotti agricoli e alimentari

25

IT

 


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Consiglio

15.6.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 169/1


Conclusioni del Consiglio, dell'11 maggio 2012, sulla promozione delle potenzialità di creatività e d'innovazione dei giovani

2012/C 169/01

IL CONSIGLIO E I RAPPRESENTANTI DEI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI, RIUNITI IN SEDE DI CONSIGLIO,

VISTO QUANTO SEGUE:

la risoluzione del Consiglio, del 27 novembre 2009, su un quadro rinnovato di cooperazione in materia di gioventù (2010-2018) che richiede sostegno per garantire la partecipazione dei giovani alla democrazia rappresentativa e alla società civile a tutti i livelli e nella società in generale e sostenere lo sviluppo del talento e delle capacità imprenditoriali dei giovani al fine di potenziarne l'occupabilità e le opportunità lavorative future e promuovere lo sviluppo personale e rafforzare le capacità d'apprendimento, le competenze interculturali, la comprensione e il rispetto della diversità culturale nonché lo sviluppo di competenze e capacità nuove e flessibili funzionali a futuri sbocchi professionali,

la strategia Europa 2020 e le iniziative faro «Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro» e «Youth on the Move», in particolare l'obiettivo principale relativo all'occupazione (mirare a portare al 75 % il tasso di occupazione delle donne e degli uomini di età compresa tra 20 e 64 anni, anche mediante una maggiore partecipazione dei giovani, dei lavoratori più anziani e di quelli poco qualificati e una migliore integrazione degli immigrati regolari) e l'obiettivo principale relativo all'istruzione e alla formazione (migliorare i livelli d'istruzione, in particolare mirando a ridurre i tassi di dispersione scolastica al di sotto del 10 % e aumentando la percentuale delle persone tra i 30 e i 34 anni che hanno completato l'istruzione terziaria o equivalente portandola almeno al 40 %),

le conclusioni del Consiglio, del 22 maggio 2008, sulla promozione della creatività e dell'innovazione attraverso l'istruzione e la formazione,

le conclusioni del Consiglio, del 27 novembre 2009, sulla promozione di una generazione creativa — sviluppare la creatività e la capacità d’innovazione dei giovani mediante l’espressione culturale promuovendo un accesso più diffuso alla cultura e alle espressioni culturali mediante l'istruzione formale e l'apprendimento non formale, in particolare attraverso partenariati strutturati e strategici a livello istituzionale e politico,

la risoluzione del Consiglio, del 19 novembre 2010, sull'animazione socioeducativa, in cui si sottolinea l'importanza di fare in modo che l'animazione socioeducativa sia pienamente integrata nell'iniziativa «Youth on the move» e che essa deve dotare tutti i giovani, in particolare quelli con minori opportunità, delle capacità e competenze fondamentali necessarie per la società e l'economia del 2020,

la risoluzione del Consiglio, del 19 maggio 2011, sulla promozione di forme nuove ed effettive di partecipazione di tutti i giovani alla vita democratica in Europa, nella quale si riconosce che i giovani hanno un prezioso contributo da apportare allo sviluppo della società,

le conclusioni del Consiglio, del 29 novembre 2011, in materia di competenze culturali e creative e loro ruolo nella costituzione del capitale intellettuale europeo,

la dichiarazione dei membri del Consiglio europeo, del 30 gennaio 2012, che esorta a sforzi intesi a stimolare l'occupazione, soprattutto per i giovani, anche promuovendo la loro prima esperienza lavorativa e la loro partecipazione al mercato del lavoro.

RICONOSCONO CHE:

l'Unione europea fa fronte a un numero notevole di sfide, comprese le conseguenze economiche e sociali della crisi economica e finanziaria mondiale che determinano una crescita e progressi insufficienti, un'elevata disoccupazione giovanile e opportunità limitate per i giovani nonché una mancanza di inclusione e coesione sociali,

l'attuale tasso di disoccupazione giovanile in Europa superiore al 20 % è doppio rispetto a quello relativo alla popolazione lavorativa complessiva e potrebbe avere implicazioni gravi a breve e a lungo termine per i giovani vittime della disoccupazione, inclusi i giovani che hanno necessità aggiuntive o specifiche o godono di minori opportunità, che possono disporre di qualifiche limitate,

emergono nel mercato del lavoro e nella vita sociale una domanda crescente di creatività, capacità d'innovazione, adattabilità e competenze avanzate di comunicazione e la necessità di sviluppare competenze imprenditoriali,

la partecipazione dei giovani a processi democratici formali come le elezioni è spesso inferiore a quella dell'insieme della popolazione.

CONSIDERANO CHE:

le potenzialità di creatività e d'innovazione dei giovani attraverso l'imprenditorialità siano una delle chiavi per conseguire una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva,

l'insegnamento dell'imprenditorialità possa incoraggiare i giovani ad avere un atteggiamento più positivo nei confronti dell'istruzione, ambizioni più elevate per la loro istruzione e carriera future, la sensazione di poter contribuire alla società e uno sguardo più ottimistico sul futuro,

l'impegno attivo dei giovani nella società, ad esempio attraverso l'animazione socioeducativa, le attività di volontariato e le organizzazioni della società civile, possa sfruttare la loro creatività e capacità innovativa e quindi la loro cittadinanza attiva e aumentare le loro prospettive sul mercato del lavoro e di creazione di opportunità di lavoro autonomo,

l'apprendimento non formale e informale come pure l'istruzione e la formazione formali siano indispensabili per sviluppare competenze e capacità per l'occupabilità e realizzare una migliore inclusione dei giovani nel mercato del lavoro e nella società in generale,

l'animazione socioeducativa e le organizzazioni giovanili siano mezzi per sviluppare le capacità e le competenze dei giovani, compresi quelli che godono di minori opportunità,

l'acquisizione di competenze culturali sia fondamentale per lo sviluppo del capitale intellettuale dei giovani e promuova la formazione della loro creatività e capacità innovativa,

l'uso creativo dei media sociali da parte dei giovani debba essere stimolato ulteriormente, insieme agli sforzi volti a potenziare la loro capacità di accedere ai media e di comprendere, valutare criticamente, creare e comunicare il contenuto mediatico, allo scopo di rafforzare la loro partecipazione alla società nel suo insieme, anche creando capitale sociale attraverso il collegamento on line di comunità e individui e facendo al contempo beneficiare la società delle loro competenze e capacità.

CONVENGONO CHE:

la partecipazione dei giovani al mercato del lavoro è essenziale per beneficiare delle loro potenzialità di creatività e d'innovazione e assicurare la cittadinanza attiva e l'inclusione sociale,

è opportuno promuovere la creatività, la capacità innovativa e le competenze imprenditoriali dei giovani quali strumenti di partecipazione attiva alla società nonché favorire una loro maggiore occupabilità, attraverso finanziamenti appropriati e lo sviluppo di partenariati tra i settori pertinenti volti a stimolare l'innovazione,

le competenze e capacità acquisite attraverso l'apprendimento non formale e informale dovrebbero essere promosse meglio ed essere preferibilmente convalidate al fine di rafforzare le capacità e il futuro ruolo dei giovani nel mercato del lavoro, ad esempio come dipendenti o imprenditori,

le iniziative per la gioventù, attualmente sostenute dal programma «Gioventù in azione», sono uno strumento importante per stimolare e sostenere l'imprenditorialità creativa giovanile.

INVITANO GLI STATI MEMBRI A:

1)

sostenere la creatività, la capacità innovativa e il talento dei giovani allo scopo di assicurare opportunità sufficienti di sviluppo personale e sociale attraverso l'apprendimento non formale e informale, le attività di volontariato, la cittadinanza attiva, la cooperazione interculturale e l'animazione socioeducativa ad esempio assicurando, ove possibile, un finanziamento adeguato e sostenibile;

2)

stimolare partenariati strategici tra le organizzazioni giovanili, le autorità a livello locale, regionale e nazionale e il settore privato per organizzare progetti e eventi condotti dai giovani;

3)

facilitare e migliorare il riconoscimento e la convalida dell'apprendimento non formale e informale;

4)

incoraggiare iniziative volte a promuovere il coinvolgimento dei giovani su questioni connesse con la gioventù attraverso un dialogo in cui tutti gli attori possano esprimersi al fine di coinvolgere i giovani nelle procedure di decisione democratica a tutti i livelli;

5)

promuovere e diffondere informazioni sulla creatività, sulla capacità innovativa e sul talento dei giovani attraverso lo scambio di buone pratiche.

INVITANO GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE A:

1)

istituire un gruppo tematico di esperti che veda la partecipazione di esperti nazionali nominati dagli Stati membri secondo il principio del metodo di coordinamento aperto e in conformità con i principi esposti nell'allegato con il seguente obiettivo:

condividere le migliori pratiche per promuovere la creatività e la capacità innovativa dei giovani individuando le competenze e le capacità acquisite attraverso l'apprendimento non formale e informale rilevanti ai fini dell'occupabilità,

2)

affrontare la creatività e la capacità innovativa dei giovani nonché la loro cittadinanza attiva e inclusione sociale mediante le priorità del programma «Gioventù in azione» e, fatti salvi i negoziati in corso, eventuali altri programmi dell'UE esistenti e futuri, compreso il Fondo sociale europeo;

3)

valutare l'opportunità di avviare una ricerca sull'uso dei media in relazione alla partecipazione democratica a livello nazionale e europeo al fine di sostenere una maggiore partecipazione democratica attraverso una comunicazione ad hoc, adatta ai giovani e trasparente;

4)

sfruttare in modo ottimale l'Anno europeo dei cittadini 2013 (1) per mettere in primo piano la libera mobilità dei giovani e la loro piena partecipazione alla società europea e rafforzare la consapevolezza dei loro diritti e delle loro responsabilità di cittadini dell'UE, la coesione e la comprensione reciproca tra i giovani stessi.

INVITANO LA COMMISSIONE A:

1)

riferire al Gruppo «Gioventù» sui risultati del gruppo tematico di esperti entro la fine del 2013;

2)

diffondere i risultati dell'imminente studio sulla partecipazione dei giovani alla vita democratica in Europa, con particolare attenzione per le possibili implicazioni per l'occupabilità dei giovani;

3)

presentare una proposta di raccomandazione del Consiglio sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale come annunciato nel quadro delle iniziative faro della strategia Europa 2020: «Youth on the Move» e «Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro».


(1)  Fatta salva l'adozione della proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'anno europeo dei cittadini (2013) (doc. 13478/11.


ALLEGATO

Principi relativi alla composizione e al funzionamento del gruppo tematico di esperti istituito dagli Stati membri e dalla Commissione

Composizione

la partecipazione degli Stati membri ai lavori del gruppo è volontaria e gli Stati membri possono unirsi ai lavori ad ogni momento;

gli Stati membri interessati alla partecipazione ai lavori del gruppo tematico di esperti garantiscono che l'esperto nominato abbia un'esperienza pertinente a livello nazionale e assicurano che egli comunichi efficacemente con le autorità nazionali competenti. La Commissione coordina le procedure di nomina degli esperti;

il gruppo tematico di esperti può decidere di invitare altri partecipanti: esperti indipendenti, soggetti interessati e rappresentanti di paesi terzi europei.

Procedure di lavoro

il gruppo tematico di esperti è responsabile della nomina di un presidente e di un vicepresidente alla prima riunione del gruppo. Elabora inoltre un calendario dei lavori per produrre risultati concreti ed utilizzabili sulla materia richiesta;

la Commissione fornisce ai lavori del gruppo tematico di esperti competenze e sostegno logistico e di segretariato. Nella misura del possibile, fornisce al gruppo assistenza con altri mezzi appropriati;

il gruppo tematico di esperti si riunisce di regola a Bruxelles, ma può convocare riunioni in altra sede su invito di uno Stato membro.


15.6.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 169/5


Conclusioni del Consiglio, del 10 maggio 2012, sulla digitalizzazione e l'accessibilità in rete dei materiali culturali e sulla conservazione digitale

2012/C 169/02

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

CONSIDERANDO QUANTO SEGUE:

la digitalizzazione e l'accessibilità in rete dei materiali culturali degli Stati membri e la loro conservazione digitale a lungo termine sono essenziali per consentire a tutti l'accesso alla cultura e alla conoscenza nell'era digitale e per promuovere la ricchezza e la diversità del patrimonio culturale europeo,

i materiali culturali digitalizzati costituiscono una risorsa importante per il settore culturale e creativo europeo (1). La digitalizzazione e l'accessibilità in rete del patrimonio culturale degli Stati membri, considerati a livello sia nazionale che transfrontaliero, contribuiscono alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro e alla realizzazione del mercato unico digitale attraverso la crescente offerta di prodotti e servizi nuovi e innovativi in rete,

è necessaria un'azione coordinata a livello dell'Unione per creare sinergie tra le iniziative nazionali e assicurare che l'accessibilità in rete del patrimonio culturale europeo raggiunga una massa critica,

il contesto delle attività di digitalizzazione e della collaborazione a livello europeo è mutato da quando il Consiglio ha adottato nel 2006 le conclusioni sulla digitalizzazione e l'accessibilità on line del materiale culturale e sulla conservazione digitale (2). Europeana è stata inaugurata nel 2008 quale punto d'accesso plurilingue comune al patrimonio culturale europeo digitale e il programma per il suo ulteriore sviluppo è stato definito nelle conclusioni del Consiglio del 2010 su «Europeana: le prossime tappe» (3).

1.   ACCOGLIE CON FAVORE

la raccomandazione della Commissione, del 27 ottobre 2011, sulla digitalizzazione e l’accessibilità in rete dei materiali culturali e sulla conservazione digitale (4) (2011/711/UE), emessa nel quadro dell'agenda digitale europea (5),

2.   RICONOSCE

le iniziative in corso negli Stati membri volte a digitalizzare e rendere accessibili in rete i materiali delle istituzioni culturali, nonché gli sforzi compiuti per finanziare la digitalizzazione in un periodo di crisi economica,

la preziosa opera svolta da Europeana, dalle istituzioni e dagli aggregatori nazionali degli Stati membri che vi contribuiscono, in termini di contenuti e coordinamento,

che, sebbene si siano compiuti progressi nella digitalizzazione del patrimonio culturale europeo, sono necessarie ulteriori misure per fare di questo patrimonio un bene duraturo per i cittadini e l'economia europei nell'era digitale.

3.   SOTTOLINEA

la necessità di mettere in luce la ricchezza del patrimonio culturale europeo nel mondo digitale e di promuovere la creazione di contenuti e di nuovi servizi in rete nel contesto della società dell'informazione e dell'economia basata sulla conoscenza,

l'importanza fondamentale di garantire la vitalità a lungo termine di Europeana, anche in termini di gestione e finanziamento, e la necessità di svilupparla ulteriormente quale punto d'accesso plurilingue comune al patrimonio culturale europeo digitale e risorsa preziosa per il settore creativo, in particolare migliorando la qualità e la varietà dei materiali culturali digitalizzati di tutte le categorie (testi, audiovisivi, oggetti museali, documentazione d'archivio, ecc.),

la necessità che gli Stati membri e la Commissione compiano uno sforzo collettivo per promuovere norme tecniche e di qualità applicabili ai contenuti inseriti in Europeana,

la necessità di proseguire i lavori sulle norme tecniche applicabili alla digitalizzazione e ai metadati, anche nel quadro di Europeana, a vantaggio sia dell'accessibilità che della conservazione a lungo termine dei materiali digitalizzati,

l'idea di base di collaborare con tutti i partner interessati per evitare un «buco nero del XX secolo» nei materiali disponibili attraverso Europeana e la necessità di aumentare i materiali soggetti a diritto d'autore resi disponibili attraverso il sito,

la necessità di promuovere attivamente accordi facoltativi (6) sulla digitalizzazione su larga scala e l'accessibilità transfrontaliera di opere fuori commercio e di prendere le misure necessarie a fornire la necessaria certezza del diritto in un contesto nazionale e transfrontaliero,

che la digitalizzazione e l'accessibilità in rete del patrimonio culturale europeo dovrebbero essere effettuate nel pieno rispetto dei diritti di proprietà intellettuale.

4.   PRENDE ATTO

della relazione «Il nuovo Rinascimento» (7) elaborata dal gruppo di riflessione («comitato dei saggi») sulla messa in rete del patrimonio culturale europeo e della recente proposta legislativa della Commissione concernente le infrastrutture di servizi digitali, come pure il finanziamento di Europeana, nel quadro del meccanismo per collegare l'Europa (8), nonché delle proposte relative alle opere orfane (9) e al riutilizzo dell’informazione del settore pubblico (10).

5.   INVITA GLI STATI MEMBRI A

adottare, in linea con le priorità indicate nell'allegato, le misure necessarie a:

consolidare le rispettive strategie e obiettivi in materia di digitalizzazione di materiali culturali,

consolidare l'organizzazione della digitalizzazione e la fornitura di finanziamenti per la digitalizzazione, anche promuovendo il ricorso a partenariati pubblico-privati,

migliorare le condizioni generali per l'accessibilità in rete e l'utilizzo dei materiali culturali,

contribuire a sviluppare ulteriormente Europeana, anche incoraggiando le istituzioni culturali a inserire nel sito tutti i materiali culturali digitalizzati pertinenti,

assicurare la conservazione digitale a lungo termine.

tenendo conto al contempo dei livelli di avanzamento e degli approcci diversi in ordine alla digitalizzazione, così come degli sforzi globali di risanamento di bilancio che gli Stati membri stanno compiendo.

6.   INVITA LA COMMISSIONE A

a continuare a sostenere Europeana quale punto d'accesso plurilingue comune al patrimonio culturale europeo digitale in linea con le conclusioni del Consiglio su Europeana del 2010,

raccogliere, analizzare e diffondere i risultati e l'esperienza acquisiti a livello nazionale e dell'Unione; presentare su questa base, ogni due anni, una relazione sui progressi in materia di digitalizzazione, accessibilità in rete e conservazione digitale,

sostenere lo scambio di informazioni e di buone prassi, anche riguardo ai partenariati pubblico-privati ed alle norme per la digitalizzazione.

7.   INVITA GLI STATI MEMBRI, LA COMMISSIONE E EUROPEANA, NELL'AMBITO DELLE RISPETTIVE COMPETENZE, A

proseguire, in linea con le conclusioni del Consiglio su Europeana del 2010, i lavori relativi alla tabella di marcia per i contenuti di Europeana, compresi i capolavori del patrimonio culturale europeo selezionati nei singoli Stati membri,

far conoscere meglio Europeana presso il grande pubblico,

promuovere l'uso dei materiali accessibili attraverso Europeana e dei relativi metadati a fini innovativi, nel pieno rispetto dei diritti di proprietà intellettuale,

sviluppare ulteriormente Europeana come punto di accesso di facile uso,

compiere progressi concreti nelle discussioni sulla struttura di gestione di Europeana.


(1)  Secondo la relazione 2010 sulla competitività europea, il settore creativo contribuisce al PIL dell'UE per il 3,3 % e all'occupazione per il 3 %.

(2)  GU C 297 del 7.12.2006, pag. 1.

(3)  GU C 137 del 27.5.2010, pag. 19.

(4)  GU L 283 del 29.10.2011, pag. 39.

(5)  COM(2010) 245 definitivo/2.

(6)  Il 20 settembre 2011 è stato firmato a Bruxelles dai rappresentanti delle parti interessate, a seguito di un dialogo con le parti promosso dalla Commissione, un memorandum d'intesa sui principi chiave relativi alla digitalizzazione e alla messa a disposizione di opere fuori commercio.

(7)  http://ec.europa.eu/information_society/activities/digital_libraries/comite_des_sages/index_en.htm

(8)  COM(2011) 665 definitivo/3.

(9)  COM(2011) 289 definitivo.

(10)  COM(2011) 877 definitivo.


ALLEGATO

Azioni prioritarie e calendario indicativo

Il quadro proposto per le attività e gli obiettivi è una tabella di marcia indicativa per i lavori degli Stati membri nel periodo 2012-2015.

1.

Consolidare le rispettive strategie e obiettivi in materia di digitalizzazione di materiali culturali provvedendo a:

2.

Consolidare l'organizzazione della digitalizzazione e la fornitura di finanziamenti per la digitalizzazione, anche promuovendo il ricorso a partenariati pubblico-privati:

 (1)

3.

Migliorare le condizioni generali per l'accessibilità in rete e l'utilizzo dei materiali culturali provvedendo a:

4.

Contribuire a sviluppare ulteriormente Europeana provvedendo a:

5.

Assicurare la conservazione digitale a lungo termine provvedendo a:


(1)  Le presenti conclusioni non pregiudicano i negoziati sul prossimo quadro finanziario pluriennale.


15.6.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 169/9


Conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio del 10 maggio 2012 sulla lotta contro il doping nello sport dilettantistico

2012/C 169/03

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA E I RAPPRESENTANTI DEI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI,

1.   RICORDANDO:

1.

il piano di lavoro dell’Unione europea per lo sport per il 2011-2014 (1), adottato il 20 maggio 2011, che ha annoverato la lotta al doping tra i temi prioritari ed ha istituito un gruppo di esperti in materia di lotta al doping,

2.

il Libro bianco sullo sport della Commissione, dell'11 luglio 2007 (2), che ha invitato tutti i soggetti responsabili della sanità pubblica a tenere conto dei rischi per la salute dovuti al doping, e la comunicazione della Commissione, del 18 gennaio 2011, intitolata «Sviluppare la dimensione europea dello sport» (3), che afferma che il doping costituisce ancora una minaccia seria per lo sport, e che l’uso di sostanze dopanti da parte degli atleti dilettanti è fonte di gravi rischi per la salute pubblica e richiede azioni preventive, anche nei centri di fitness,

3.

che l’azione dell’Unione europea nel settore dello sport è intesa, tra l’altro, a tutelare l’integrità morale e fisica di chi pratica sport, specialmente tra i più giovani,

2.   CONSIDERANDO QUANTO SEGUE:

1.

il doping nell’ambito dello sport dilettantistico e negli ambienti sportivi dilettantistici, come i centri di fitness, costituisce un problema rilevante in tutti gli Stati membri dell’UE che:

mette a rischio la salute delle singole persone che utilizzano sostanze dopanti,

minaccia chi si trova nelle immediate vicinanze di chi fa uso di tali sostanze,

nuoce all’integrità delle attività sportive amatoriali,

è collegato a fenomeni sociali negativi, comprese attività criminali come il traffico illecito di sostanze dopanti,

incide in particolar modo sui giovani,

2.

la conoscenza del doping nello sport dilettantistico, comprese la portata e le dimensioni del problema e le efficaci misure di prevenzione, educazione, controllo, sanzione e disintossicazione dall’abuso di sostanze, è scarsa sia a livello UE, sia a livello internazionale (4),

3.

mentre per quanto riguarda la lotta al doping nell’attività professionistica la cooperazione internazionale è ben sviluppata, a livello di sport amatoriale la cooperazione, sia tra Stati membri dell’UE, sia sul piano internazionale, nella lotta contro tale fenomeno è stata finora limitata,

4.

la lotta al doping nello sport dilettantistico non dovrebbe distogliere l’attenzione da quella in ambito professionistico, bensì dovrebbe piuttosto integrare gli sforzi per assicurare a tutti i livelli un ambiente sportivo sano e sicuro,

5.

mentre la principale motivazione all’uso di sostanze dopanti nello sport professionistico è il miglioramento delle prestazioni, risulta da vari studi che chi usa tali sostanze in ambito amatoriale ha anche altre motivazioni che spaziano da ragioni estetiche allo sviluppo della fiducia in sé stessi fino all’esperienza dell’euforia derivante dall’uso di dopanti, e che il problema del doping nello sport dilettantistico andrebbe inteso e trattato di conseguenza,

6.

il codice mondiale antidoping (il codice), pur concentrandosi sulla lotta al doping nelle attività sportive internazionali e nazionali di livello professionistico, recita anche che tra le organizzazioni nazionali antidoping (NADO) alcune possono scegliere di testare e applicare norme antidoping nel caso di concorrenti di livello dilettantistico o di alto livello, ma che non sono obbligate ad applicare tutti gli aspetti del codice a siffatti sportivi e possono invece stabilire specifiche norme nazionali di controllo del doping per concorrenti di livello non internazionale o non nazionale senza entrare in conflitto con il codice, (5)

3.   INVITANO GLI STATI MEMBRI A:

1.

incoraggiare e contribuire all’elaborazione di programmi educativi, campagne di informazione o altre misure preventive riguardanti il doping nello sport dilettantistico e argomenti collegati che possono essere applicati dal movimento sportivo, dal settore del fitness, dal sistema di istruzione e dal settore della sanità,

2.

promuovere una stretta collaborazione tra autorità pubbliche, il movimento sportivo e il settore del fitness, ad esempio condividendo informazioni riguardo alla diffusione e alla prevenzione ed elaborando progetti, orientamenti e norme comuni nella lotta al doping nello sport dilettantistico,

3.

incoraggiare un’adeguata ed efficace condivisione di informazioni e cooperazione tra autorità nazionali e internazionali che si occupano degli aspetti del problema del doping nello sport dilettantistico e delle indagini e sanzioni per la vendita e il traffico illeciti di sostanze dopanti, comprese le autorità responsabili in materia di sport, antidoping, sanità, istruzione e le autorità di polizia e di dogana,

4.

promuovere un quadro di misure nazionali efficaci e adeguate per le indagini e le sanzioni relative alla produzione, al traffico, alla distribuzione e alla detenzione di sostanze dopanti nell’ambito dello sport dilettantistico in modo da limitare la disponibilità e l’uso di tali sostanze, ad esempio tramite controlli e relative misure nei pertinenti ambienti in cui si pratica attività dilettantistica, come i centri di fitness,

5.

appoggiare gli sforzi della WADA per sviluppare efficaci quadri di cooperazione con Europol, Interpol, l’Organizzazione mondiale delle dogane, l’industria farmaceutica ed altri pertinenti attori internazionali, in modo da limitare la disponibilità di sostanze dopanti utilizzabili in attività sportive sia professionistiche, sia dilettantistiche,

4.   CONVENGONO DI:

ampliare il mandato del gruppo di esperti in materia di lotta al doping, istituito nel quadro del «Piano di lavoro dell’UE per lo sport 2011-2014» aggiungendo, nel sottolineare che si dovrebbe dare la precedenza alle azioni descritte nel piano di lavoro relativo al contributo dell’UE al processo di revisione del codice mondiale antidoping, l’azione seguente: repertoriare, anche tramite la cooperazione con i soggetti interessati, le migliori pratiche nella lotta al doping nello sport dilettantistico negli Stati membri dell’UE, tra l’altro in rapporto alla prevenzione, all’educazione, al controllo e alle relative misure così come alla disintossicazione dall’abuso di sostanze, e su tale base presentare, entro la fine del 2013, una serie di raccomandazioni sulla lotta al doping nello sport dilettantistico, da potere applicare a livello sia di UE, sia nazionale.

5.   INVITANO LA COMMISSIONE EUROPEA A:

1.

avviare, sulla base dei precedenti lavori in questo settore, uno studio con l’obiettivo di sviluppare la base di conoscenze comprovate su cui fondare politiche per la lotta al doping nello sport dilettantistico, anche mediante raccolta di informazioni sull’uso di sostanze dopanti nello sport dilettantistico negli Stati membri dell’UE,

2.

promuovere e sostenere la condivisione delle migliori pratiche nell’UE riguardo alla lotta al doping nello sport dilettantistico, tra l’altro appoggiando campagne transnazionali di sensibilizzazione del pubblico e la divulgazione dei risultati dei progetti relativi alla lotta al doping sostenuti mediante le azioni preparatorie nel settore dello sport, nonché i risultati di eventuali progetti riguardanti il doping nello sport dilettantistico da sostenere in futuro. La condivisione delle migliori pratiche potrebbe riguardare:

educazione, informazione e sensibilizzazione del pubblico,

controlli per rilevazione di sostanze dopanti nello sport dilettantistico,

terapia e disintossicazione dall’abuso di sostanze dopanti nello sport dilettantistico,

etichettatura e controllo del contenuto di integratori alimentari per evitare l’assunzione inconsapevole di sostanze dopanti,

misure legislative che in singoli Stati membri dell’UE si siano dimostrate efficaci nell’affrontare il doping nelle attività sportive dilettantistiche.


(1)  GU C 162 dell’1.6.2011, pag. 1.

(2)  Doc. 11811/07.

(3)  Doc. 5597/11.

(4)  Tra gli studi più recenti sulla problematica si registrano i progetti in rete sul doping nello sport dilettantistico cofinanziati tramite le azioni preparatorie nel settore dello sport del 2010 «Fitness Against Doping» (Fitness contro il doping) e «Strategy for Stopping Steroids» (Strategia blocca-steroidi).

(5)  Codice mondiale antidoping, World Anti Doping Agency (Agenzia mondiale antidoping), 2009, pag. 126 (Appendice I, Definizioni, Atleta)


15.6.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 169/11


Conclusioni del Consiglio dell'11 maggio 2012 sull'occupabilità dei diplomati e laureati al termine dei percorsi di istruzione e formazione

2012/C 169/04

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

VISTO QUANTO SEGUE:

le conclusioni del Consiglio, del 12 maggio 2009, su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione («ET 2020») (1), le quali, data l'importanza del miglioramento dell'occupabilità attraverso l'istruzione e la formazione al fine di affrontare le sfide attuali e future del mercato del lavoro, invitavano la Commissione a presentare una proposta relativa ad un eventuale criterio di riferimento europeo in questo settore,

le conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, del 18 novembre 2010, sulle priorità per una maggiore cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale per il periodo 2011-2020 (2), in cui si poneva in evidenza la necessità che i paesi promuovano partenariati tra fornitori d'istruzione e di formazione, parti sociali ed altre parti interessate pertinenti, al fine di garantire un migliore trasferimento di informazioni sulle esigenze del mercato del lavoro e di assicurare una migliore corrispondenza tra tali esigenze e lo sviluppo di conoscenze, capacità e competenze,

le conclusioni del Consiglio, del 14 febbraio 2011, sul ruolo dell'istruzione e della formazione nell'attuazione della strategia Europa 2020 (3), che hanno sottolineato l'importanza, ai fini dell'incremento dell'occupabilità, della transizione verso sistemi di qualifica basati sui risultati dell'apprendimento e una maggiore convalida delle capacità e delle competenze acquisite in contesti non formali e informali,

l'iniziativa faro di Europa 2020 «Un'agenda per nuove competenze e per l'occupazione: un contributo europeo verso la piena occupazione», volta a migliorare il rendimento dei sistemi d’istruzione e di formazione e a dotare i giovani delle conoscenze e delle competenze appropriate per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro,

le conclusioni del Consiglio, del 17 giugno 2011, «Promuovere l'occupazione giovanile per realizzare gli obiettivi di Europa 2020» (4), in cui si sottolinea che il Fondo sociale europeo ha un importante ruolo da svolgere per migliorare le prospettive di occupazione e i livelli di competenze dei giovani e per attuare le politiche a livello locale, regionale e nazionale allo scopo di aumentare l'accesso al mercato del lavoro e l’occupabilità dei giovani,

le conclusioni del Consiglio, del 28 novembre 2011, sulla modernizzazione dell'istruzione superiore (5), che invitano ad impegnarsi al fine di rafforzare i legami tra istituti di istruzione superiore, datori di lavoro e istituzioni del mercato del lavoro in modo da tenere maggiormente conto delle necessità del mercato del lavoro nei programmi di studio, migliorare la corrispondenza tra competenze e occupazione ed elaborare politiche attive del mercato del lavoro volte a favorire l'occupazione tra i laureati,

l'analisi annuale della crescita per il 2012 (6), in cui si invitano gli Stati membri a sostenere in modo particolare l'occupazione dei giovani, promuovendo tra l'altro contratti di apprendistato e tirocinio di qualità e adeguando i sistemi di istruzione e formazione in funzione delle condizioni del mercato del lavoro e della domanda di competenze,

la dichiarazione dei membri del Consiglio europeo, del 30 gennaio 2012 (7), che invita ad intensificare gli sforzi per stimolare l’occupazione, soprattutto a favore dei giovani, anche promuovendo la loro prima esperienza lavorativa e la loro partecipazione al mercato del lavoro, al fine di assicurare che entro alcuni mesi dal completamento del percorso scolastico i giovani ricevano un'offerta qualitativamente buona di occupazione, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio,

RAMMENTANDO QUANTO SEGUE:

a fronte del continuo e forte aumento del numero di giovani in cerca di occupazione, oggi più che mai è essenziale offrire ai giovani europei nuovi strumenti per acquisire le conoscenze, le capacità e le competenze necessarie per agevolare la transizione verso il mercato del lavoro dell'UE e sviluppare ulteriormente le loro prospettive di carriera,

l'attuale crisi economica accentua l'importanza della transizione dall'istruzione al mondo del lavoro. È fondamentale garantire ai giovani la possibilità di completare il percorso scolastico e di formazione con il maggiore sostegno possibile al fine di ottenere il primo impiego. I giovani confrontati alla disoccupazione o ad una transizione lenta possono subire ripercussioni negative a lungo termine per quanto riguarda il successo sul mercato del lavoro, la remunerazione o la formazione di un nucleo familiare. Ciò può a sua volta mettere a rischio gli investimenti pubblici e privati nella loro istruzione e formazione, con conseguenti perdite per l'intera società. Questo vale in particolare nel contesto delle sfide demografiche, per cui i giovani, una fascia di popolazione sempre più esigua in Europa, subiscono pressioni sempre maggiori nel cercare di integrarsi in modo rapido ed efficace nel mercato del lavoro,

l'aggiunta di un criterio di riferimento (8) sulla percentuale di diplomati e laureati occupati (9) imperniato sulla transizione dall'istruzione e la formazione al mercato del lavoro consentirebbe di procedere a scambi di strategie politiche nell'ambito di «ET 2020» riguardo a misure volte a migliorare l'occupabilità dei laureati,

TENENDO CONTO DI QUANTO SEGUE:

la percentuale di diplomati e laureati occupati — ossia, la popolazione occupata di età compresa tra i 20 e i 34 anni diplomatasi o laureatasi uno, due o tre anni prima dell'anno di riferimento e che non segue attualmente alcun ulteriore programma di istruzione o formazione — è diminuita di quasi 4,5 punti percentuali tra il 2008 (81 %) ed il 2010 (76,5 %),

sono già disponibili dati sufficienti che consentono di monitorare l'occupabilità dei diplomati e laureati al termine dei percorsi di istruzione e formazione, senza creare oneri amministrativi e costi supplementari per gli Stati membri o Eurostat (10),

RICONOSCE CHE:

l'occupabilità — ossia la combinazione di fattori che consentono agli individui di progredire verso o ottenere un posto di lavoro, di mantenerlo e di avanzare nella propria carriera — è un concetto complesso, che comprende non soltanto le caratteristiche, le competenze, le attitudini e la motivazione di ciascun soggetto, ma anche altri fattori esterni che esulano dalle politiche in materia di istruzione e formazione, quali le normative che disciplinano il mercato del lavoro, la demografia, la struttura dell'economia e la congiuntura economica generale,

rafforzare l'occupabilità è una preoccupazione strategica di tutte le autorità pubbliche, comprese quelle responsabili dell'istruzione e della formazione, nonché dell'occupazione. A livello europeo, essa rappresenta un fattore rilevante nell'ambito della strategia Europa 2020 e del quadro strategico «ET 2020»,

il sostegno fornito dall'istruzione e dalla formazione ai fini dell'occupabilità dei giovani è in parte contemplato dai pertinenti obiettivi principali della strategia Europa 2020 e dai criteri di riferimento esistenti nell'ambito di «ET 2020», come quelli relativi al conseguimento di un diploma di istruzione superiore terziaria, quelli sui giovani che abbandonano prematuramente l'istruzione e la formazione, quelli sulla partecipazione degli adulti all'apprendimento permanente e quelli relativi alle persone con risultati insufficienti in lettura, matematica e scienze,

la transizione dall'istruzione e dalla formazione al mondo del lavoro non è tuttavia contemplata nell'ambito dell'attuale quadro di monitoraggio. Nella fase attuale, il contributo dei sistemi di istruzione e formazione all'occupabilità dei diplomati e dei laureati potrebbe concretizzarsi ad esempio mediante l'orientamento e la consulenza professionale, legami più stretti tra gli istituti scolastici e di formazione da un lato e le parti interessate pertinenti dall'altro, l'allineamento dei programmi alle esigenze del mercato del lavoro, il rafforzamento dell'istruzione nel settore imprenditoriale, collocazioni presso imprese, informazioni più trasparenti sui risultati dell'apprendimento e politiche in materia di istruzione e formazione più rispondenti alle necessità del mercato del lavoro in termini di competenze nonché incoraggiando tutti i giovani a proseguire gli studi oltre il livello di istruzione secondaria superiore generale. Occorrerebbe inoltre riservare attenzione all'occupabilità dei giovani con esigenze specifiche nel mercato del lavoro,

l'elaborazione di un criterio di riferimento europeo sulla percentuale di diplomati e laureati occupati contribuirebbe a individuare politiche nel settore dell'istruzione e della formazione in grado di agevolare la transizione dall'istruzione e dalla formazione al mondo del lavoro, nonché a incrementare i progressi in materia di occupazione. Un criterio di riferimento europeo che calcoli la percentuale di diplomati e laureati occupati, accompagnato da un'analisi pertinente degli aspetti qualitativi quali la corrispondenza tra il bagaglio di conoscenze, capacità e competenze ed il posto di lavoro ottenuto fino a tre anni dopo l'ottenimento del diploma, contribuirebbe inoltre a rafforzare la cooperazione europea su politiche nel settore dell'istruzione e della formazione incentrate sulla transizione dall'istruzione e la formazione al mondo del lavoro. Ciò contribuirebbe a monitorare i progressi degli Stati membri verso una maggiore occupabilità dei diplomati e laureati, nonché ad individuare gli esempi di buone prassi e sostenere lo sviluppo di iniziative di apprendimento tra pari,

INVITA GLI STATI MEMBRI:

tenendo in considerazione le diverse situazioni nei singoli Stati membri,

1)

ad adottare misure a livello nazionale volte ad accrescere l'occupabilità dei diplomati e laureati che lasciano il sistema scolastico e di formazione, al fine di realizzare il criterio di riferimento europeo esposto nell'allegato, promuovendo nel contempo la corrispondenza tra il diploma conseguito ed il posto di lavoro;

2)

avvalendosi delle fonti e degli strumenti disponibili, a monitorare la percentuale di diplomati e laureati occupati al termine dei percorsi di istruzione e formazione, al fine di rafforzare la base di conoscenze comprovate per l'elaborazione di politiche relative alla transizione dagli studi e dalla formazione al mondo del lavoro, come esposto nell'allegato;

3)

a promuovere l'attuazione e l'uso dei programmi, strumenti e quadri dell'UE messi a punto per sostenere l'occupabilità, la mobilità e l'apprendimento permanente, inclusi Europass, Youthpass, EQF, ECTS, ECVET e EQAVET;

4)

a rafforzare la cooperazione tra gli istituti scolastici e di formazione e le parti interessate pertinenti nel settore dell'occupazione a livello locale, regionale e nazionale, al fine di promuovere tirocini, apprendistati e collocazioni presso imprese durante la prima fase di transizione dall'istruzione e dalla formazione al mercato del lavoro;

INVITA LA COMMISSIONE A:

1)

esaminare, in particolare mediante il monitoraggio annuale del settore dell'istruzione e della formazione e la relazione congiunta sull'attuazione del quadro strategico «ET 2020», la misura in cui il criterio di riferimento europeo è in corso di realizzazione.

Il monitoraggio del settore dell'istruzione e della formazione fornirà inoltre informazioni sul criterio di riferimento europeo per quanto riguarda l'abbandono scolastico, anche se questo settore specifico non è incluso nell'obiettivo prefissato,

2)

rafforzare la cooperazione europea nell'elaborazione di politiche nel settore dell'istruzione e della formazione per l'occupabilità mediante l'analisi ed il monitoraggio delle stesse, anche:

esaminando l'impatto specifico delle politiche in materia di istruzione e formazione nella transizione dall'istruzione e dalla formazione al mondo del lavoro,

analizzando dal punto di vista qualitativo i primi impieghi in base alla corrispondenza tra il diploma posseduto e il tipo di posto di lavoro, compresa la corrispondenza tra il bagaglio di conoscenze, capacità e competenze e l'impiego ricercato nel corso dei primi tre anni sul mercato del lavoro;

3)

cooperare attivamente con altre istituzioni internazionali pertinenti, quali l'OIL, l'OCSE e l'UNESCO, al fine di scambiare analisi e conoscenze sull'ingresso dei diplomati e dei laureati nel mondo del lavoro;

INVITA ALTRESÌ GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE A:

1)

raccogliere informazioni qualitative ed esempi di buone prassi volti ad integrare il monitoraggio quantitativo e rafforzare le basi per l'elaborazione di politiche fondate su elementi concreti, utilizzando principalmente le risorse esistenti, tra cui le disposizioni in materia di informazione di «ET 2020»;

2)

individuare esempi di buone prassi negli Stati membri in materia di facile transizione dall'istruzione e dalla formazione al mondo del lavoro istituendo un gruppo di esperti sulla transizione dei diplomati e dei laureati dall'istruzione e dalla formazione al mondo del lavoro, contribuendo in tal modo alle priorità di «ET 2020». Il gruppo dovrebbe essere composto di esperti nazionali nominati dagli Stati membri e di esperti in rappresentanza delle parti sociali pertinenti nominati dalla Commissione, e dovrebbe, nel rispetto della sussidiarietà:

i)

esaminare le modalità per integrare elementi più pratici nell'istruzione e nella formazione, ad esempio mediante l'apprendimento applicato o i sistemi formativi duali, ai fini del rafforzamento dell'occupabilità dei diplomati e dei laureati;

ii)

prendere in considerazione — in stretta collaborazione con il gruppo «Indicatori» del Comitato per l'occupazione ed il gruppo permanente sugli indicatori e i criteri di riferimento — gli indicatori più adatti per monitorare le politiche di istruzione e formazione che meglio si prestano ad incrementare l'occupabilità dei diplomati e dei laureati;

iii)

riferire al Consiglio sui risultati dei suoi lavori entro la fine del 2014 nella relazione sull'attuazione del quadro strategico «ET 2020»;

3)

avviare, in cooperazione con gli organi appropriati nei settori dell'istruzione, della formazione e dell'occupazione (compreso il Comitato per l'occupazione), attività di apprendimento tra pari relative alla fase di transizione dall'istruzione e dalla formazione al mondo del lavoro.


(1)  GU C 119 del 28.5.2009, pag. 2.

(2)  GU C 324 dell'1.12.2010, pag. 5.

(3)  GU C 70 del 4.3.2011, pag. 1.

(4)  Doc. 11838/11.

(5)  GU C 372 del 20.12.2011, pag. 36.

(6)  Doc. 17229/11 + ADD 1, 2 e 3.

(7)  SN 5/12.

(8)  Come delineato nel quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione del 2009, si tratta di un livello di riferimento del rendimento medio europeo che non deve essere considerato un obiettivo concreto che ciascun paese deve raggiungere, bensì un obiettivo collettivo al raggiungimento del quale gli Stati membri sono invitati a contribuire (GU C 119 del 28.5.2009, pag. 7).

(9)  Ai fini del presente testo, i termini «diplomato e laureato» si riferiscono a qualsiasi persona che abbia concluso un ciclo di istruzione e formazione che preveda almeno qualifiche di istruzione secondaria superiore o post-secondaria, di livello non terziario (da ISCED 3 a ISCED 4, ad eccezione di ISCED 3 C breve), o con qualifiche di istruzione terziaria (ISCED 5 e 6).

(10)  «Towards a Benchmark on the Contribution of Education and Training to Employability: (Methodological note EUR 24616 EN 2011)» (Verso un criterio di riferimento relativo al contributo dell'istruzione e della formazione all'occupabilità: nota metodologica EUR 24616 EN 2011).


ALLEGATO

Un livello di riferimento del rendimento medio europeo

(«Criterio di riferimento europeo»)

sulla percentuale di diplomati e laureati occupati al termine dei percorsi di istruzione e formazione

Per monitorare i progressi e identificare le sfide, nonché per contribuire all'elaborazione di politiche fondate su elementi concreti, gli Stati membri hanno convenuto nel 2009 sull'opportunità che i livelli di riferimento del rendimento medio europeo («criteri di riferimento europei») sostengano gli obiettivi delineati nelle conclusioni del Consiglio adottate il 12 maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione (1). All'epoca si sono concordati cinque criteri di riferimento europei ed è stato chiesto alla Commissione di presentare proposte su ulteriori criteri di riferimento, tra cui uno relativo al settore dell'occupabilità.

In seguito all'esame delle proposte formulate nel documento di lavoro del 24 maggio 2011 elaborato dai servizi della Commissione (2), gli Stati membri hanno inoltre approvato il seguente criterio di riferimento relativo alla percentuale di diplomati e laureati occupati al termine dei percorsi di istruzione e formazione. Il criterio di riferimento integra quelli già adottati nel maggio 2009, nonché quello sulla mobilità per l'apprendimento adottato dal Consiglio nel novembre 2011 (3). In quanto tale, esso dovrebbe fondarsi unicamente sui dati comparabili disponibili. Dovrebbe tener conto delle diverse situazioni di partenza nei singoli Stati membri e delle varie possibilità di cui essi dispongono per migliorare il rendimento mediante politiche di istruzione e formazione. Esso non dovrebbe essere considerato come un obiettivo concreto che i singoli paesi devono raggiungere entro il 2020. Gli Stati membri sono invece invitati ad esaminare, sulla base delle priorità nazionali e tenendo conto dell'evoluzione della congiuntura economica, come e in quale misura possono contribuire al raggiungimento collettivo del criterio di riferimento europeo nell'area delineata in appresso mediante azioni nazionali.

Criterio di riferimento sulla percentuale di diplomati e laureati occupati al termine dei percorsi di istruzione e formazione

L'occupabilità — ossia la combinazione di fattori che consentono agli individui di progredire verso o ottenere un posto di lavoro, di mantenerlo e di avanzare nella propria carriera — è un concetto complesso, che comprende non soltanto le caratteristiche, le competenze, le attitudini e la motivazione di ciascun soggetto, ma anche altri fattori esterni che esulano dalle politiche in materia di istruzione e formazione, quali le normative che disciplinano il mercato del lavoro, la demografia, la struttura dell'economia e la congiuntura economica generale.

In questo contesto, ed al fine di evidenziare le modalità secondo cui le politiche nel settore dell'istruzione e della formazione possono incrementare i progressi in materia di occupazione ed aumentare l'occupabilità dei diplomati e dei laureati (4) che non seguono attualmente alcun ulteriore programma di istruzione o formazione, gli Stati membri convengono di conseguenza il seguente criterio di riferimento:

Il livello perseguito si riferisce alla media UE e non costituisce un obiettivo nazionale per i singoli Stati membri.

Il criterio di riferimento dovrebbe consentire una ripartizione secondo sottopopolazioni specifiche. In particolare occorrerebbe operare una disaggregazione dei dati in base ai livelli ISCED (8), all'orientamento scolastico ed al settore dell'istruzione e della formazione che consenta, ad esempio, di distinguere tra il rendimento dei diplomati dell'istruzione secondaria superiore al termine del ciclo scolastico generale o dell'istruzione e formazione professionale e il rendimento dei laureati in base al settore di istruzione e formazione.

Occorrerebbe inoltre procedere ad un'analisi della misura in cui i settori e i livelli dell'istruzione e della formazione corrispondono ai tipi di impieghi ricercati dai diplomati e laureati nei primi anni di occupazione, fondandosi possibilmente sui diplomi d'istruzione conseguiti secondo il sistema ISCED.

Gli Stati membri e la Commissione esamineranno e valuteranno il summenzionato criterio di riferimento nel quadro della relazione congiunta «ET 2020» nel 2014, al fine di decidere se sia necessaria una revisione degli indicatori.


(1)  GU C 119 del 28.5.2009, pag. 7.

(2)  Doc. 10697/11.

(3)  GU C 372 del 20.12.2011, pag. 31.

(4)  Ai fini del presente testo, i termini «diplomato e laureato» si riferiscono a qualsiasi persona di età compresa tra i 20 e i 34 anni che abbia concluso un ciclo di istruzione e formazione che preveda almeno qualifiche di istruzione secondaria superiore o post-secondaria, di livello non terziario (da ISCED 3 a ISCED 4, ad eccezione di ISCED 3 C breve), o con qualifiche di istruzione terziaria (ISCED 5 e 6).

(5)  Il sistema ISCED 1997 (Classificazione internazionale tipo dell'istruzione) prevede 7 livelli generali di istruzione: i livelli ISCED 0-2 e 3C breve riguardano l'istruzione primaria e secondaria (primo ciclo). Nella stima dei livelli appropriati per l'obiettivo 2020, sono presi in considerazione solo due livelli di diplomati e laureati, ossia quelli in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore (ISCED 3), post secondaria, di livello non terziario (ISCED 4) e quelli in possesso di un diploma di istruzione terziaria (ISCED 5-6). I diplomati al livello di istruzione secondaria superiore generale (ISCED 3A) dovrebbero essere incoraggiati a partecipare ad ulteriori cicli di istruzione e formazione. Il gruppo di diplomati con qualifiche inferiori all'istruzione secondaria superiore (ISCED 0-2 e ISCED C3 breve) è stato escluso dalla stima a causa dell'esiguità del campione (nella fascia di età 20-34 anni il numero di persone che di recente hanno interrotto gli studi senza un diploma di istruzione secondaria è minimo), e poiché già nel 2003 gli Stati membri avevano convenuto di ridurre il tasso di abbandono scolastico a meno del 10 % per tutti i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni (obiettivo confermato dalla strategia Europa 2020).

(6)  Il limite inferiore è stato fissato a 20 anni in modo da corrispondere alla nuova fascia demografica introdotta con l'obiettivo principale in materia di occupazione della strategia Europa 2020 (ossia 20-64 anni). Poiché in Europa la maggioranza degli studenti completa il ciclo di istruzione secondaria superiore (ISCED 3, ad eccezione di ISCED 3C breve) e post secondaria, di livello non terziario (ISCED 4) in un'età compresa tra i 18 e i 20 anni, tale limite inferiore dovrebbe consentire di analizzare l'occupabilità di tale categoria di persone uno, due e tre anni dopo il conseguimento del diploma in questione. Il limite superiore di 34 anni è stato scelto in modo da corrispondere all'attuale criterio di riferimento relativo ai diplomi di istruzione terziaria, che è calcolato in base alla fascia di età 30-34 anni. Anche in questo caso, il limite superiore dovrebbe pertanto assicurare una copertura ottimale della popolazione neo-diplomata al termine del ciclo di istruzione terziaria (ISCED 5-6).

(7)  Misurato come percentuale della popolazione occupata di età compresa tra i 20 e i 34 anni diplomatasi o laureatasi uno, due o tre anni prima e che non segue attualmente alcun ulteriore programma di istruzione o formazione. Le persone che attualmente seguono un ciclo di istruzione o formazione sono escluse al fine di assicurare che l'occupabilità di tale categoria non sia alterata dal fatto che la persona in questione è attualmente impegnata nell'aggiornamento/sviluppo delle sue competenze. Data la mancanza di dati longitudinali in grado di calcolare con precisione il flusso di diplomati e laureati nel mondo del lavoro, si è considerata la media nel corso dei tre anni successivi al conseguimento del diploma. Tale approccio consente di livellare l'eventuale impatto di brevi periodi di disoccupazione che sono frequenti nei primi anni dell'attività lavorativa.

(8)  Come già precisato, l'attuale sistema ISCED 1997 (Classificazione internazionale tipo dell'istruzione) prevede 7 livelli generali di istruzione (da 0 a 6). L'ISCED 2011 sarà introdotto nel 2014 e prevedrà 9 livelli per tutte le fonti di dati dell'UE in materia di istruzione. Ciò comporterà un'ulteriore differenziazione dei livelli di istruzione terziaria in lauree, master e dottorati e una migliore definizione dei confini tra i livelli di istruzione secondaria inferiore e superiore.


Commissione europea

15.6.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 169/16


Tassi di cambio dell'euro (1)

14 giugno 2012

2012/C 169/05

1 euro =


 

Moneta

Tasso di cambio

USD

dollari USA

1,2551

JPY

yen giapponesi

99,51

DKK

corone danesi

7,4312

GBP

sterline inglesi

0,80920

SEK

corone svedesi

8,8373

CHF

franchi svizzeri

1,2008

ISK

corone islandesi

 

NOK

corone norvegesi

7,5070

BGN

lev bulgari

1,9558

CZK

corone ceche

25,540

HUF

fiorini ungheresi

297,63

LTL

litas lituani

3,4528

LVL

lats lettoni

0,6968

PLN

zloty polacchi

4,3150

RON

leu rumeni

4,4578

TRY

lire turche

2,2890

AUD

dollari australiani

1,2626

CAD

dollari canadesi

1,2885

HKD

dollari di Hong Kong

9,7379

NZD

dollari neozelandesi

1,6143

SGD

dollari di Singapore

1,6102

KRW

won sudcoreani

1 464,11

ZAR

rand sudafricani

10,5901

CNY

renminbi Yuan cinese

7,9411

HRK

kuna croata

7,5508

IDR

rupia indonesiana

11 844,46

MYR

ringgit malese

3,9990

PHP

peso filippino

53,460

RUB

rublo russo

41,0070

THB

baht thailandese

39,586

BRL

real brasiliano

2,5912

MXN

peso messicano

17,6279

INR

rupia indiana

70,0530


(1)  Fonte: tassi di cambio di riferimento pubblicati dalla Banca centrale europea.


15.6.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 169/17


Comunicazione della Commissione concernente il quantitativo per il quale non sono state presentate domande, da aggiungere al quantitativo fissato per il sottoperiodo dal 1o ottobre 2012 al 31 dicembre 2012 nell’ambito di taluni contingenti aperti dalla Comunità per prodotti dei settori delle carni di pollame

2012/C 169/06

Il regolamento (CE) n. 616/2007 della Commissione (1) ha aperto alcuni contingenti tariffari per l’importazione di prodotti dei settori delle carni di pollame. Le domande di titoli di importazione presentate nel corso dei primi sette giorni del mese di aprile 2012 per il sottoperiodo dal 1o luglio al 30 settembre 2012 riguardano, per i contingenti 09.4212, 09.4214, 09.4217 e 09.4218, quantitativi inferiori a quelli disponibili. Conformemente all’articolo 7, paragrafo 4, seconda frase, del regolamento (CE) n. 1301/2006 della Commissione (2), i quantitativi per i quali non sono state presentate domande vengono aggiunti al sottoperiodo successivo, dal 1o ottobre al 31 dicembre 2012, e figurano in allegato alla presente comunicazione.


(1)  GU L 142 del 5.6.2007, pag. 3.

(2)  GU L 238 dell’1.9.2006, pag. 13.


ALLEGATO

Numero del contingente

Quantitativi per i quali non sono state presentate domande, da aggiungere al quantitativo fissato per il sottoperiodo dal 1o ottobre 2012 al 31 dicembre 2012

(in kg)

09.4212

9 891 500

09.4214

6 597 950

09.4217

690 000

09.4218

3 478 800


V Avvisi

PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI

Parlamento europeo

15.6.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 169/18


Bando di assunzione PE/158/S

2012/C 169/07

Il Parlamento europeo organizza la procedura di selezione:

PE/158/S — Agente temporaneo — Amministratore di organi parlamentari (AD 7)

Detta procedura di selezione richiede un livello di formazione corrispondente a un ciclo completo di studi universitari sanciti da un diploma ufficialmente riconosciuto.

I candidati debbono aver acquisito, alla data di scadenza per la presentazione delle candidature e posteriormente ai titoli sopra menzionati, un'esperienza minima di sei anni attinente alle mansioni da svolgere, di cui almeno quattro anni in seno a un'istituzione o a un organo dell'Unione europea o a un'amministrazione nazionale.

Il presente bando di assunzione è pubblicato unicamente in francese, inglese e tedesco. Il testo integrale si trova nella Gazzetta ufficiale C 169 A in tali lingue.


Commissione europea

15.6.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 169/19


Invito a presentare proposte — EACEA/20/12

nell’ambito del programma per l’apprendimento permanente

Attuazione degli obiettivi strategici europei nel campo dell’istruzione e della formazione (IF 2020) (cooperazione tra parti interessate, sperimentazione e innovazione)

2012/C 169/08

Parte A

Sostegno all’attuazione e alla sensibilizzazione a livello nazionale in merito agli obiettivi della cooperazione europea nel campo dell’istruzione e della formazione (IF 2020).

Parte B

Sostegno all’attuazione di ambienti di apprendimento innovativi utilizzando le TIC (le cosiddette «classi creative») nel quadro della cooperazione transnazionale per lo sviluppo e l’attuazione di aspetti trasversali della politica dell’istruzione e della formazione legati alle priorità definite nella strategia Europa 2020 e nella strategia IF 2020.

1.   Obiettivi e descrizione

L’obiettivo generale dell’invito a presentare proposte è il seguente:

promuovere l’attuazione dei quattro obiettivi strategici previsti dal «quadro strategico per la cooperazione europea in materia di istruzione e formazione (IF 2020)» (istruzione e formazione permanenti e mobilità; qualità ed efficacia dell’insegnamento; equità, coesione sociale e cittadinanza attiva; creatività e innovazione) e le priorità strategiche concordate per il periodo 2012-2014 attraverso attività volte a migliorare l’impegno istituzionale, il coordinamento e il partenariato con tutti i soggetti interessati a livello nazionale/regionale/locale, mediante:

il sostegno alla sensibilizzazione e l’impegno istituzionale, il coordinamento e il partenariato con tutti i soggetti interessati, prestando particolare attenzione al ruolo dell’istruzione e della formazione nella prevenzione e riduzione della disoccupazione giovanile (Parte A),

il sostegno alla cooperazione transnazionale (sperimentazione di politiche, elaborazione congiunta di politiche, scambio di buone prassi e innovazione) nell’ambito dello sviluppo e dell’attuazione di approcci politici innovativi, in linea con le priorità fissate nella strategia Europa 2020 e nella strategia IF 2020, con particolare riguardo per le «classi creative» (Parte B).

La cooperazione transnazionale può essere avviata a livello nazionale, regionale o locale e può interessare diversi tipi (formale, non formale, informale) e livelli di apprendimento (prescolare, primario, secondario, terziario, per adulti, istruzione e formazione professionale iniziale e continua), compresi i collegamenti con altri settori (per esempio, l’occupazione e le imprese).

2.   Organizzazioni ammissibili

Il presente invito è aperto alle organizzazioni stabilite nei paesi partecipanti al Programma di apprendimento permanente.

Le domande devono essere presentate da una persona giuridica avente capacità giuridica. Le persone fisiche non possono presentare la domanda di sovvenzione.

I beneficiari possono essere ministeri nazionali o regionali responsabili delle politiche di istruzione, formazione e apprendimento permanente, e altri organismi/autorità e organizzazioni di parti interessate attivi nello sviluppo e nell’attuazione delle politiche di apprendimento permanente. Le organizzazioni di parti interessate comprendono associazioni o organizzazioni europee, nazionali e regionali le cui principali attività o responsabilità sono direttamente collegate a un qualunque settore relativo all’istruzione e alla formazione, in particolare organizzazioni di parti sociali e altre associazioni nazionali o regionali che rappresentano gli interessi di un gruppo sociale nell’ambito della creazione e dell’attuazione di politiche di apprendimento permanente.

Ai fini del presente invito, sono ritenuti organismi pubblici tutti gli istituti d’istruzione superiore accreditati dagli Stati membri (paesi partecipanti), nonché tutti gli istituti o tutte le organizzazioni che offrono opportunità di apprendimento e che hanno percepito da fonti pubbliche oltre il 50 % del loro reddito annuale nel corso degli ultimi due anni (sono escluse altre sovvenzioni dell’Unione europea per un’azione), o che sono controllati da organismi pubblici o dai loro rappresentanti. Tali organizzazioni sono tenute ad attestare, firmando una dichiarazione sull’onore (contenuta nel fascicolo di domanda), che la loro organizzazione rientra nella definizione di organismo pubblico di cui sopra. L’Agenzia si riserva il diritto di richiedere la documentazione comprovante la veridicità di tale dichiarazione.

Parte A.1 —   Sostegno all’attuazione nazionale e sensibilizzazione in merito agli obiettivi della cooperazione europea nel campo dell’istruzione e della formazione (IF 2020).

Le domande di finanziamento possono essere presentate da una o più autorità nazionali o regionali dello stesso paese responsabili delle politiche in materia di istruzione, formazione e apprendimento permanente (scuole materne, istituti di istruzione di vario grado, IFP, istruzione superiore e apprendimento per gli adulti), o da altri organismi pubblici incaricati da tali autorità a rispondere all’invito. La lettera o le lettere di designazione firmate dall’autorità interessata devono essere inviate unitamente alla versione cartacea della proposta.

Parte A.2 —   Sostegno all’attuazione e alla sensibilizzazione a livello nazionale in merito agli obiettivi della cooperazione europea nel campo dell’istruzione e della formazione (IF 2020), favorendo in particolare la partecipazione delle organizzazioni delle parti interessate.

Le domande di finanziamento possono essere presentate unicamente da partenariati nazionali composti da almeno tre organizzazioni coinvolte direttamente nello sviluppo e nell’attuazione di politiche di apprendimento permanente.

Parte B —   Sostegno all’attuazione di ambienti di apprendimento innovativi utilizzando le TIC (le cosiddette «classi creative») nel quadro della cooperazione transnazionale per lo sviluppo e l’applicazione di aspetti trasversali della politica dell’istruzione e della formazione legati alle priorità definite nella strategia Europa 2020 e nella strategia IF 2020.

Le domande di finanziamento possono essere presentate unicamente da un ministero nazionale o regionale direttamente coinvolto nell’elaborazione e nell’attuazione di politiche di apprendimento permanente o da un’altra organizzazione designata da un siffatto ministero per rispondere all’invito a presentare proposte.

I partenariati transnazionali devono essere composti da almeno 5 organizzazioni, cui partecipano 3 o più paesi ammissibili. Almeno uno dei partner per ciascun paese deve essere un ministero nazionale o regionale direttamente coinvolto nell’elaborazione e nell’attuazione di politiche di apprendimento permanente o un’altra organizzazione designata da un siffatto ministero per rispondere all’invito a presentare proposte.

La lettera o le lettere di designazione firmate dal ministero o dai ministeri deleganti devono essere inviate unitamente alla versione cartacea della proposta.

Le domande possono essere presentate da organizzazioni (comprese tutte le organizzazioni partner) stabilite nei paesi che partecipano al Programma di apprendimento permanente:

i 27 Stati membri dell’UE,

i tre paesi del SEE/EFTA: Islanda, Liechtenstein e Norvegia,

i paesi candidati: Croazia, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Serbia e Turchia,

la Svizzera.

Per questa azione non è consentita la partecipazione di paesi terzi.

Almeno un paese del partenariato deve essere uno Stato membro dell’UE (ciò si applica unicamente alla Parte B del presente invito).

3.   Attività ammissibili

Parte A.1 —   Sostegno all’attuazione nazionale e sensibilizzazione in merito agli obiettivi della cooperazione europea nel campo dell’istruzione e della formazione (IF 2020).

Le attività finanziabili nel quadro di questa parte dell’invito comprendono (obiettivi specifici):

attività di sensibilizzazione a sostegno dei dibattiti nazionali e del dialogo legato all'attuazione dei quattro obiettivi strategici della strategia IF 2020 (quali conferenze, seminari o workshop nazionali o regionali), in particolare su come i giovani possono utilizzare gli strumenti e i servizi dell’apprendimento permanente per acquisire competenze e abilità spendibili sul mercato del lavoro,

l’istituzione di forum delle parti interessate e altre attività che contribuiranno a migliorare la coerenza e il coordinamento a livello nazionale del processo di creazione e attuazione di strategie nazionali complete e coerenti di apprendimento permanente, in particolare per quanto concerne il trasferimento ai giovani di competenze e abilità spendibili sul mercato del lavoro,

attività di sensibilizzazione e diffusione, nel quadro di riferimento della strategia IF 2020, di strumenti o materiale di riferimento (per esempio, attività d’informazione, incluse campagne mediatiche, eventi pubblicitari, ecc.), con particolare attenzione agli strumenti e ai servizi di apprendimento permanente che possono valorizzare percorsi di apprendimento alternativi per gli adulti scarsamente qualificati e per i giovani, che in tal modo possono acquisire competenze e abilità spendibili sul mercato del lavoro (per esempio, il riconoscimento dell’apprendimento non formale e formale, l’orientamento professionale, i quadri delle qualifiche, la mobilità, ecc.),

azioni di follow-up legate ai programmi nazionali esistenti, finalizzate a creare e attuare a livello nazionale il metodo aperto di coordinamento nel campo dell’istruzione e della formazione a titolo della strategia IF 2020, con particolare riguardo per i giovani e gli adulti non qualificati o scarsamente qualificati.

Parte A.2 —   Sostegno all’attuazione e alla sensibilizzazione a livello nazionale in merito agli obiettivi della cooperazione europea nel campo dell’istruzione e della formazione (IF 2020), favorendo in particolare la partecipazione delle organizzazioni delle parti interessate.

Le attività finanziabili nell’ambito di questa parte dell’invito comprendono (obiettivi specifici):

attività di sensibilizzazione a sostegno dei dibattiti nazionali e del dialogo legato all'attuazione dei quattro obiettivi strategici della strategia IF 2020 (quali conferenze, seminari o workshop nazionali o regionali), in particolare su come i giovani possono utilizzare gli strumenti e i servizi dell’apprendimento permanente per acquisire competenze e abilità spendibili sul mercato del lavoro,

l’istituzione di forum delle parti interessate e altre attività che contribuiranno a migliorare la coerenza e il coordinamento a livello nazionale del processo di creazione e attuazione di strategie nazionali complete e coerenti di apprendimento permanente, in particolare per quanto concerne il trasferimento ai giovani di competenze e abilità spendibili sul mercato del lavoro,

azioni di follow-up legate ai programmi nazionali esistenti, finalizzate a creare e attuare a livello nazionale il metodo aperto di coordinamento nel campo dell’istruzione e della formazione a titolo della strategia IF 2020, con particolare riguardo per i giovani e gli adulti non qualificati o scarsamente qualificati.

Parte B —   Sostegno all’attuazione di ambienti di apprendimento innovativi utilizzando le TIC (le cosiddette «classi creative») nel quadro della cooperazione transnazionale per lo sviluppo e l’applicazione di aspetti trasversali della politica dell’istruzione e della formazione legati alle priorità definite nella strategia Europa 2020 e nella strategia IF 2020.

Le attività finanziabili nell’ambito di questa parte dell’invito comprendono (obiettivi specifici):

la sperimentazione di politiche attraverso partenariati transnazionali, con la partecipazione di autorità, parti interessate e istituzioni di ricerca competenti. Le azioni non saranno incentrate su tematiche generali, bensì su aspetti critici concreti e comuni sul piano politico. Dovrà essere riservata la debita importanza allo sviluppo di una solida base di conoscenze comprovate, che preveda procedure affidabili di controllo, valutazione e comunicazione dei molteplici esperimenti riguardo agli ambienti di apprendimento delle «classi creative»,

la progettazione e la sperimentazione comuni di strumenti e pratiche innovativi attraverso esperimenti che interesseranno un numero sufficientemente elevato di istituti di istruzione, al fine di avere una massa critica rappresentativa,

azioni volte ad analizzare, dal punto di vista strategico, l’efficacia, l’efficienza e le condizioni di generalizzazione degli esperimenti, oltre che il trasferimento a livello transnazionale delle lezioni apprese e delle buone prassi (apprendimento tra pari), tra cui analisi, conferenze e seminari destinati a supportare direttamente la definizione e l’attuazione delle politiche,

azioni per garantire la diffusione sistematica a livello nazionale e internazionale e per promuovere la trasferibilità tra diversi sistemi e politiche di istruzione e formazione.

Per le Parti A e B:

Le attività devono essere avviate tra il 1o marzo 2013 e il 31 maggio 2013.

La durata obbligatoria dei progetti è di 12 mesi per la Parte A e di 24 per la Parte B. Non saranno accettate le domande per progetti pianificati in modo da avere una durata diversa rispetto a quella specificata nel presente invito.

Non sarà concessa alcuna proroga del periodo di ammissibilità al di là di tale durata massima. Tuttavia, qualora dopo la firma dell’accordo e l’inizio del progetto il beneficiario dovesse constatare che, per motivi del tutto giustificati e sui quali egli non ha alcun controllo, risulta impossibile completare il progetto entro il periodo previsto, si potrà concedere un’estensione del periodo di ammissibilità. Se richiesta entro i termini indicati nell’accordo, potrà essere concessa un’estensione massima supplementare di 3 mesi per la Parte A e di 6 mesi per la Parte B. La durata massima sarà quindi di 15 mesi per la Parte A e di 30 mesi per la Parte B.

I consorzi devono prevedere, nei bilanci e nella pianificazione, due riunioni a Bruxelles durante lo svolgimento dei progetti: una riunione iniziale con i responsabili di tutti i progetti selezionati e una seconda riunione di controllo (che potrebbe essere richiesta dall’Agenzia durante lo svolgimento dei progetti). È probabile che ciascun consorzio sarà invitato a mandare al massimo due rappresentanti.

4.   Criteri di aggiudicazione

Le candidature ammissibili saranno valutate in base ai seguenti criteri:

Parte A —   Sostegno all’attuazione nazionale e campagna di sensibilizzazione sugli obiettivi della cooperazione europea in materia di istruzione e formazione (IF 2020).

1.   Pertinenza: in conformità con l’invito a presentare proposte, gli obiettivi sono chiari, concreti e mirati a questioni e gruppi di beneficiari pertinenti, comprendenti una vasta gamma di operatori chiave a tutti i livelli interessati alla creazione e all’attuazione di strategie di apprendimento permanente, ivi compresi i responsabili delle politiche e delle decisioni, i professionisti, i fornitori, le parti sociali, i rappresentanti della società civile e gli studenti (30 %).

2.   Qualità del piano delle azioni: l’organizzazione del lavoro è chiara e adeguata al conseguimento degli obiettivi; compiti/attività sono definiti in modo tale che i risultati siano raggiunti nel rispetto delle tempistiche e del bilancio (10 %).

3.   Qualità della metodologia: gli strumenti e i metodi pratici proposti sono coerenti e adeguati a rispondere alle necessità rilevate per gruppi di beneficiari chiaramente individuati (10 %).

4.   Qualità del gruppo di progetto: il gruppo di progetto comprende tutte le competenze, comprovata esperienza e capacità necessarie a sviluppare tutti gli aspetti del piano delle azioni e vi è un’adeguata distribuzione delle missioni fra i membri del gruppo (10 %).

5.   Rapporto costi-benefici: la richiesta di sovvenzionamento dimostra un buon rapporto costi-benefici in termini delle attività pianificate in relazione al bilancio previsto (10 %).

6.   Impatto: gli impatti prevedibili delle attività del progetto sui gruppi di beneficiari e sui sistemi interessati sono definiti chiaramente e sono coerenti con gli obiettivi fissati; le misure sono pianificate al fine di garantire che tali impatti possano essere realizzati. I risultati delle attività sono verosimilmente significativi (20 %).

7.   Qualità del piano di valorizzazione (diffusione e utilizzo dei risultati): la misura in cui le attività di diffusione e utilizzazione pianificate garantiranno, non solo ai partecipanti alla proposta, un uso ottimale dei risultati, sia durante che dopo la durata del progetto (10 %).

Parte B —   Sostegno all’attuazione di ambienti di apprendimento innovativi utilizzando le TIC (le cosiddette «classi creative») nel quadro della cooperazione transnazionale per lo sviluppo e l’applicazione di aspetti trasversali della politica dell’istruzione e della formazione legati alle priorità definite nella strategia Europa 2020 e nella strategia IF 2020.

1.   Pertinenza: in conformità con l’invito a presentare proposte, gli obiettivi sono chiari, concreti e mirati a questioni e gruppi di beneficiari pertinenti, comprendenti una vasta gamma di operatori chiave a tutti i livelli interessati alla creazione e all’attuazione di strategie di apprendimento permanente, ivi compresi i responsabili delle politiche e delle decisioni, i professionisti, i fornitori, le parti sociali, i rappresentanti della società civile e gli studenti (30 %).

2.   Qualità del piano delle azioni: l’organizzazione del lavoro è chiara e adeguata al conseguimento degli obiettivi; i compiti/le attività sono distribuiti fra i partner in maniera tale da raggiungere i risultati nel rispetto delle tempistiche e del bilancio (10 %).

3.   Qualità della metodologia: gli strumenti e i metodi pratici proposti sono coerenti, innovativi e adeguati a rispondere alle necessità rilevate per gruppi di beneficiari chiaramente individuati (10 %).

4.   Qualità del consorzio: il consorzio comprende tutte le competenze, comprovata esperienza e capacità necessarie a sviluppare tutti gli aspetti del piano delle azioni e vi è un’adeguata distribuzione dei compiti fra i partner (10 %).

5.   Rapporto costi-benefici: la richiesta di sovvenzionamento dimostra un buon rapporto costi-benefici in termini delle attività pianificate in relazione al bilancio previsto (10 %).

6.   Impatto e valore aggiunto europeo: gli impatti prevedibili delle attività del progetto sui gruppi di beneficiari e sui sistemi interessati sono definiti chiaramente e sono coerenti con gli obiettivi fissati; le misure sono pianificate al fine di garantire che tali impatti possano essere realizzati. I risultati delle attività sono presumibilmente significativi e i vantaggi e la necessità di una cooperazione europea (in aggiunta agli approcci nazionali, regionali o locali) sono chiaramente dimostrati (20 %).

7.   Qualità del piano di valorizzazione (diffusione e utilizzo dei risultati): la misura in cui le attività di diffusione e utilizzazione pianificate garantiranno, non solo ai partecipanti alla proposta, un uso ottimale dei risultati, sia durante che dopo la durata del progetto (10 %).

5.   Bilancio

Il bilancio complessivo assegnato al cofinanziamento di progetti ammonta a 3,8 milioni di EUR.

Il contributo finanziario dell’Unione europea non può superare il 75 % del totale dei costi ammissibili.

La sovvenzione massima per progetto sarà di 120 000 EUR per la Parte A (A.1 e A.2) e di 800 000 EUR per la Parte B.

L’Agenzia intende assegnare la somma disponibile secondo la proporzione indicativa che segue: 1 500 000 EUR per la Parte A — 2 300 000 EUR per la Parte B. Tuttavia, l’assegnazione finale dipenderà dal numero e dalla qualità delle proposte ricevute per la Parte A e per la Parte B.

L’Agenzia si riserva il diritto di non distribuire tutti i fondi disponibili.

6.   Termine di presentazione

Saranno accettate solo le candidature che utilizzano il modulo corretto, debitamente completato e datato, riportanti un bilancio pareggiato (ricavi/costi), trasmesso online (in originale) e firmato dalla persona autorizzata ad assumere impegni vincolanti per conto dell’organizzazione richiedente.

Termine ultimo: lunedì 1o ottobre 2012, ore 12:00 (orario dell’Europa centrale).

Le domande non contenenti tutti i documenti previsti e presentate oltre il termine non saranno prese in considerazione.

Per essere completa, la domanda deve comprendere quanto segue:

un fascicolo di domanda originale (modulo elettronico e i relativi quattro allegati), che deve essere trasmesso online, secondo le indicazioni contenute nella guida d’uso del modulo elettronico. Questa versione, compresi gli allegati, è ritenuta la versione facente fede,

una versione cartacea da inviare subito dopo la decorrenza del termine e contenente:

una copia cartacea del fascicolo di domanda: il modulo trasmesso per via elettronica (con il numero di riferimento assegnato) e i relativi allegati (compresa la dichiarazione sull’onore sottoscritta in originale),

per le Parti A e B (se del caso): la lettera di designazione firmata dall’autorità pubblica/dal ministero deve essere inviata con la versione cartacea della proposta. La lettera deve rispettare i modelli forniti. In fase di proposta saranno accettati fax o versioni scansionate della lettera di designazione debitamente firmati; tuttavia, gli originali dovranno essere disponibili all’atto di stipula del contratto. In mancanza della lettera di designazione la proposta potrebbe essere dichiarata non ammissibile,

le lettere di mandato di tutti i partner (per tutti gli accordi multibeneficiari, ossia nel caso in cui siano coinvolti più partecipanti). Le lettere devono rispettare i modelli forniti. In fase di proposta saranno accettati fax o versioni scansionate delle lettere di mandato debitamente firmati; tuttavia, gli originali dovranno essere disponibili all’atto di stipula del contratto,

la prova dell’esistenza legale (copia dello statuto e/o dei registri commerciali),

il bilancio dell’ultimo esercizio finanziario,

il modulo di capacità finanziaria (solamente per le organizzazioni private),

la scheda di identificazione finanziaria,

la partita IVA (ove applicabile).

La versione cartacea deve essere inviata per posta ordinaria o raccomandata immediatamente dopo la trasmissione per via elettronica al seguente indirizzo:

Education, Audiovisual and Culture Executive Agency

Unit P9 — Lifelong Learning: Eurydice and Policy Support

Key Activity 1 — ECET

Call for proposals EACEA/20/12 — Part A.1/Part A.2/Part B (si prega di specificare)

BOU2 01/055

Avenue du Bourget/Bourgetlaan 1

1140 Bruxelles/Brussel

BELGIQUE/BELGIË

Le domande presentate oltre il termine non saranno prese in considerazione.

Non saranno accettate le domande inviate via fax o solo per posta elettronica.

7.   Ulteriori informazioni

Le linee guida dettagliate dell’invito a presentare proposte unitamente al fascicolo di domanda sono disponibili sul seguente sito web:

http://eacea.ec.europa.eu/llp/funding/2012/call_ecet_2012_en.php

Le domande devono essere presentate utilizzando i moduli previsti a tale effetto e devono contenere tutte le informazioni e tutti gli allegati richiesti nelle linee guida dettagliate.


ALTRI ATTI

Commissione europea

15.6.2012   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 169/25


Pubblicazione di una domanda di registrazione ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine dei prodotti agricoli e alimentari

2012/C 169/09

La presente pubblicazione conferisce il diritto di opporsi alla registrazione a norma dell'articolo 7 del regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio (1). Le dichiarazioni di opposizione devono pervenire alla Commissione entro un termine di sei mesi dalla data della presente pubblicazione.

DOCUMENTO UNICO

REGOLAMENTO (CE) N. 510/2006 DEL CONSIGLIO

«STORNOWAY BLACK PUDDING»

N. CE: UK-PGI-0005-0876-03.05.2011

IGP ( X ) DOP ( )

1.   Denominazione:

«Stornoway Black Pudding».

2.   Stato membro o paese terzo:

Regno Unito.

3.   Descrizione del prodotto agricolo o alimentare:

3.1.   Tipo di prodotto:

Classe 1.2:

prodotti a base di carne (cotti, salati, affumicati, ecc.).

3.2.   Descrizione del prodotto a cui si applica la denominazione di cui al punto 1:

Lo «Stornoway Black Pudding» è una varietà di salsiccia nera tipica di Stornoway, capitale dell'isola di Lewis, nelle Ebridi Esterne della Scozia. Quando è crudo presenta una colorazione accesa, tra il rosso-marrone scuro e il marrone scuro, variabile a seconda delle ricette locali.

Ingredienti adoperati nella fabbricazione dello «Stornoway Black Pudding»:

sego di bue,

farina di avena,

cipolla,

sangue di pecora, mucca o maiale,

acqua — (qualora si usi sangue secco),

sale,

pepe,

involucro sintetico o naturale per insaccati.

Non è consentita l'aggiunta di nessun altro condimento; lo «Stornoway Black Pudding» deve inoltre essere esente da coloranti artificiali, aromi, agenti lievitanti e conservanti.

Nella sua forma originale, il prodotto è fabbricato sotto forma di salsiccia, il cui diametro cilindrico varia da 52 mm a 72 mm, la lunghezza da 150 mm a 500 mm ed il peso da 0,5 kg ad 1,36 kg ed è insaccato in budello (naturale o sintetico). È tuttavia possibile fabbricarlo in altre forme e dimensioni, in base ai desiderata dei consumatori (ad esempio ad anello oppure a fette).

Il prodotto ha consistenza umida e soda, contiene particelle di grasso piccole ma visibili. La farina di avena scozzese adoperata nella preparazione dello «Stornoway Black Pudding» gli conferisce consistenza adeguata e rugosa.

Lo «Stornoway Black Pudding» mantiene intatta la sua forma durante il processo di cottura. Dopo essere stato cotto, assume un colore quasi nero e si frantuma facilmente al taglio senza però sbriciolarsi. Il sapore della carne è succulento, intenso, pronunciato, saporito, speziato — senza essere piccante — gradevole al palato, non grasso, con un retrogusto delicato.

3.3.   Materie prime (solo per i prodotti trasformati):

Le ricette variano a seconda delle tradizioni; alcune ricette richiedono ingredienti finemente tritati, altre, invece, ingredienti tagliati in pezzi più grossi; ciò fa sì che la salsiccia presenta leggere differenze sia nell'aspetto che nella consistenza, in base, per l'appunto, alla ricetta di ciascun fabbricante. Le ricette variano anche leggermente per quanto riguarda la percentuale degli ingredienti adoperati.

Varianti autorizzate:

sego di bue — da un minimo del 37 % ad un massimo del 50 %,

farina di avena — da un minimo del 16 % ad un massimo del 20 %,

cipolla — da un minimo del 15 % ad un massimo del 18 %,

sangue di pecora o di mucca o di maiale — da un minimo del 12 % ad un massimo del 26 %,

acqua — se si usa sangue secco,

sale — da un minimo dello 0,6 % ad un massimo del 2 %,

pepe — da un minimo dello 0,4 % ad un massimo del 2 %,

budello (o involucro) sintetico o naturale — diametro — 52 mm-72 mm, lunghezza — 150 mm-500 mm.

3.4.   Alimenti per animali (solo per i prodotti di origine animale):

Senza oggetto.

3.5.   Fasi specifiche della produzione che devono avere luogo nella zona geografica delimitata:

Tutte le fasi della preparazione e della fabbricazione dello «Stornoway Black pudding» devono avere luogo nella zona delimitata, incluse le seguenti operazioni:

preparazione del sego,

impasto degli ingredienti,

insaccamento negli involucri sintetici,

cottura e raffreddamento della salsiccia.

3.6.   Fasi specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, confezionamento, ecc.:

Senza oggetto.

3.7.   Norme specifiche in materia di etichettatura:

Senza oggetto.

4.   Delimitazione concisa della zona geografica:

Comune di Stornoway, isola di Lewis, e circoscrizioni amministrative incluse nella regione di «Stornoway Trust».

5.   Legame con la zona geografica:

5.1.   Specificità della zona geografica:

Il termine crofting designa la pratica agricola basata su piccole aziende, caratteristica della Scozia e pilastro della vita insulare di Lewis da centinaia di anni. È solo negli ultimi quarant'anni che i piccoli agricoltori (crofters) hanno iniziato a lavorare anche al di fuori delle aziende, dedicandosi alla loro prima attività a tempo parziale. L'attività del crofting costituisce essenzialmente un'economia di sussistenza ed i crofters di Stornoway hanno mantenuto un certo numero di ovini e/o di suini e di bovini e hanno dovuto garantire che tutte le parti di questi animali venissero utilizzate completamente. Il rituale della macellazione era collettivo e, in tempi in cui non esisteva la refrigerazione, la carne veniva distribuita fra i vicini i quali, a loro volta, ricambiavano il favore in un altro momento, garantendo così il rifornimento costante di carne durante i lunghi mesi invernali.

Fabbricazione del «Marag Dubh» — nome gaelico dato dagli scozzesi alla salsiccia nera; Dubh significa «nero»; dopo aver macellato l'animale, il sangue veniva raccolto e conservato. Le budella venivano tolte e lavate nell'acqua salata del mare; successivamente venivano riportate nell'azienda, rivoltate e messe a bagno in acqua fredda negli appositi lavabi; dopo avervi aggiunto acqua di mare e sale, le budella venivano poi coperte e lasciate riposare per 24 ore. Infine, venivano sciacquate prima in acqua fredda, poi in acqua calda. Questo laborioso processo finiva per rammollire le pareti dello stomaco, consentendo agli agricoltori di raschiare le budella, ottenendo un risultato impeccabilmente bianco e pulito. Un intestino intero consente di ottenere l'involucro per almeno cinque «Marag Dubhs» — «Deasainn» (del rumine) «Brog» (o «Boot»), «Curachd an Righ» («corona del re») e due salsicce lunghe tagliate nell'ileo e legate.

I crofters non potevano permettersi di sprecare il benché minimo pezzo di carne, ragion per cui mangiavano lo stesso cibo ogni giorno fino a terminarlo. Queste particolari salsicce erano ricche in ferro e costituivano parte integrante dell'alimentazione dei crofters e continuano ad esserlo tuttora per gli abitanti di Stornoway. La farina di avena scozzese adoperata nella preparazione dello «Stornoway Black Pudding» conferisce al prodotto la sua tipica consistenza rugosa. In regioni dal clima freddo quali le Ebridi il valore altamente energetico del sego di bue lo rende un alimento ideale durante i mesi invernali.

La fabbricazione dello «Stornoway Black Pudding» esige molte abilità manuali quali:

preparazione del sego di bue che comporta la pulizia e la preparazione del sego fino a conferirgli le dimensioni volute,

impasto degli ingredienti che richiede l'accurata pesatura degli ingredienti onde garantire che la consistenza complessiva dell'impasto raggiunga la densità desiderata — si tratta di un processo assolutamente particolare che va valutato dall'occhio ed all'esperienza del macellaio,

insaccamento dei budelli, effettuato a macchina ma sotto la supervisione di un addetto, seguito da legatura manuale,

cottura e raffreddamento della salsiccia — dopo la cottura ogni pezzo viene appeso separatamente e lasciato raffreddare.

Le abilità e le competenze necessarie si sono andate sviluppando a livello locale e tramandate di generazione in generazione; ciò ha fatto sì che le caratteristiche tradizionali dello «Stornoway Black Pudding» siano rimaste inalterate.

5.2.   Specificità del prodotto:

Lo «Stornoway black pudding» è unico in quanto è costituito soltanto dagli ingredienti elencati in appresso, in ordine di quantità: sego di bue, farina di avena, cipolla, sangue (con l'aggiunta di acqua qualora si adoperi sangue secco), sale e pepe. Il prodotto è esente da coloranti artificiali, aromi, agenti lievitanti e conservanti e presenta, crudo, una colorazione accesa, tra il rosso-marrone scuro e il marrone scuro.

A differenza di altre salsicce nere regionali, il sego di bue è uno dei principali ingredienti dello «Stornoway black pudding». Il sego è il grasso che si trova attorno ai reni ed ai lombi degli animali con punto di fusione a circa 45-50 gradi centigradi, il che lo rende di facile utilizzo nella forma solida durante la preparazione della salsiccia; esso si scioglie nella fase di cottura al vapore o di bollitura. Sebbene sia praticamente privo di sapore, il sego accentua l'aroma degli ingredienti ed alleggerisce la consistenza delle salsicce. Nei paesi dai climi freddi quali le isole Ebridi il valore altamente energetico del sego lo rende un cibo ideale per l'inverno. Il tipo di farina di avena prodotto in Scozia conferisce allo «Stornoway black pudding» la sua tipica consistenza rugosa.

La ricetta di base dello «Stornoway Black Pudding» è rimasta immutata nel corso degli anni — questa salsiccia contiene ancor oggi solo sego di bue, farina di avena, cipolla, sangue, sale e pepe ma i metodi di produzione sono necessariamente cambiati poiché sono entrate in vigore normative igienico-sanitarie più rigorose e la domanda di questo tipo di salsiccia è aumentata. Le fasi di elaborazione dello «Stornoway Black Pudding» richiedono grandi competenze ed abilità. La preparazione manuale del sego di bue deve essere effettuata in maniera tale da garantire che i pezzi siano tagliati in porzioni di dimensioni adeguate. Inoltre, gli ingredienti secchi vengono in un primo tempo mescolati, manualmente o a macchina, prima di aggiungervi l'acqua e di procedere all'impasto. Tutti gli ingredienti sono accuratamente pesati durante l'intero processo produttivo in modo da garantire la consistenza voluta del prodotto, che è molto densa e simile a quella del porridge; in tal modo è ancora possibile mescolare l'impasto ma con qualche difficoltà. L'impasto è quindi versato in un'apposita macchina insaccatrice grazie alla quale esso viene insaccato negli involucri. Si procede all'operazione di riempimento della salsiccia infilando il budello sull'ugello della macchina. Anche la regolazione del passaggio della carne è realizzata manualmente. Le estremità sono poi legate con spago oppure pinzate a macchina. Una volta cotta, ogni singola salsiccia viene appesa su un apposito scaffale e lasciata raffreddare.

Lo «Stornoway Black Pudding» può essere cotto con o senza l'involucro e mantiene perfettamente la forma durante l'intero processo di cottura. Una volta cotto, assume una colorazione quasi nera e si frantuma facilmente ma senza sbriciolarsi. Il gusto di carne è succulento, intenso, pronunciato, saporito, speziato — senza essere piccante — gradevole al palato, non grasso, con un retrogusto delicato.

I macellai continuano a preparare questo prodotto locale davvero unico attenendosi scrupolosamente a ricette tramandate di generazione in generazione e preservando le caratteristiche tradizionali conferite dagli ingredienti e dalla consistenza del prodotto.

5.3.   Legame causale tra la zona geografica e la qualità o le caratteristiche del prodotto (per le DOP) o una qualità specifica, la reputazione o altre caratteristiche del prodotto (per le IGP):

Il crofting, forma di piccola azienda unica in Scozia, è stata la principale risorsa dell'isola di Lewis per centinaia di anni. I crofters non potevano permettersi di sprecare il benché minimo pezzo di carne, ragion per cui mangiavano lo stesso cibo ogni giorno fino a terminarlo. Queste particolari salsicce erano ricche in ferro e costituivano parte integrante dell'alimentazione dei crofters e continuano ad esserlo tuttora per gli abitanti di Stornoway.

Lo «Stornoway black pudding» è unico in quanto è composto esclusivamente dei seguenti ingredienti in ordine di quantità: sego di bue, farina di avena, cipolla, sangue, sale, pepe con aggiunta di acqua. Il prodotto è esente da coloranti artificiali, aromi, agenti lievitanti e conservanti.

A differenza di altre salsicce nere regionali, il sego di bue è il principale ingrediente dello «Stornoway black pudding». Il sego è il grasso che si trova attorno ai reni ed ai lombi degli animali con punto di fusione (circa 45-50 gradi centigradi), il che lo rende di facile utilizzo nella forma solida durante la preparazione della salsiccia; ciò nonostante esso si scioglie nella fase di cottura al vapore o di bollitura. Sebbene sia praticamente privo di sapore, il sego accentua l'aroma degli ingredienti ed alleggerisce la consistenza delle salsicce. La maggior parte delle salsicce nere della regione è preparata con sangue di maiale. Per lo «Stornoway Black Pudding» si adopera tuttavia sangue di pecora, di vacca o di maiale ottenuto dai macelli locali dell'isola, a seconda delle disponibilità.

Alcuni macellai di Stornoway, riunitisi nella «Stornoway Black Pudding Producers' Association» preparano e vendono le loro salsicce nere dal 1931; è a questa epoca che risale il nome di «Stornoway Black Pudding». I macellai hanno usato la denominazione «Stornoway Black Pudding» cooperativamente ed hanno cercato di mantenere a livelli elevati la qualità del processo produttivo e di preservare il legame con la tradizione delle isole Ebridi. Di conseguenza, la salsiccia nera è andata acquistando crescente fama internazionale per il sapore e la qualità ed è ormai nota come la migliore salsiccia nera di tutto il Regno Unito. Questo prodotto, tradizionalmente noto come principale «alimento dei piccoli agricoltori», è ormai diventato una specialità prelibata di fama mondiale.

Lo «Stornoway Black Pudding» è indissolubilmente connesso al turismo della regione e viene spesso acquistato dai visitatori come souvenir o «sapore delle isole». Esiste un riconoscimento mondiale del marchio ed un legame con Stornoway in quanto zona geografica. La maggior parte delle guide della Scozia citano il Marag Dubh in relazione con l'isola di Lewis. Svariate centinaia di voci in Google fanno altresì riferimento al legame. Nelle isole Ebridi si registra attualmente un forte aumento del numero di visitatori ed un notevole impulso del settore turistico grazie al successo televisivo di programmi quali il «Great Hebridean Escape» di Monty Hall. La salsiccia nera figurava nell'edizione del gennaio 2010 del National Geographic e costituiva parte integrante del capitolo «Visit Scotland», della campagna «Homecoming», realizzata nel 2010.

Riferimento alla pubblicazione del disciplinare:

[Articolo 5, paragrafo 7, del regolamento (CE) n. 510/2006].

http://www.archive.defra.gov.uk/foodfarm/food/industry/regional/foodname/products/documents/stornoway-black-pudding-pgi.pdf


(1)  GU L 93 del 31.3.2006, pag. 12.