ISSN 1725-2466 doi:10.3000/17252466.C_2011.175.ita |
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Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 175 |
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Edizione in lingua italiana |
Comunicazioni e informazioni |
54o anno |
Numero d'informazione |
Sommario |
pagina |
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IV Informazioni |
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INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA |
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Consiglio |
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2011/C 175/01 |
Conclusioni del Consiglio sul contributo della cultura all'attuazione della strategia Europa 2020 |
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2011/C 175/02 |
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2011/C 175/03 |
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IT |
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IV Informazioni
INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA
Consiglio
15.6.2011 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 175/1 |
Conclusioni del Consiglio sul contributo della cultura all'attuazione della strategia Europa 2020
2011/C 175/01
IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
VISTO QUANTO SEGUE:
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l'adozione da parte del Consiglio europeo, nella riunione del 17 giugno 2010, della strategia «Europa 2020» per l'occupazione e una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (1), |
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il contesto politico riepilogato nell'allegato delle presenti conclusioni, |
RAMMENTANDO QUANTO SEGUE:
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la raccomandazione del Consiglio, del 13 luglio 2010, sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2), in cui nell'orientamento 4 si pone l'accento sull'elevato potenziale economico delle industrie culturali e creative e sul loro ruolo a favore dell'innovazione, |
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le conclusioni del Consiglio sulla sinergia tra le iniziative faro della strategia Europa 2020 «Un'agenda digitale europea» e «L'Unione dell'innovazione» (3), nelle quali si rileva l'importanza dei contenuti culturali e creativi on line e si sottolinea la necessità di rafforzare la digitalizzazione e la diffusione del patrimonio culturale europeo, incluso mediante il progetto di biblioteca digitale «Europeana», |
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le conclusioni del Consiglio sull'iniziativa faro Europa 2020: «L'Unione dell'innovazione»: accelerare la trasformazione dell'Europa attraverso l'innovazione in un mondo in rapido mutamento (4), nelle quali si riconosce il fatto che i settori culturale e creativo rappresentano un'importante fonte d'innovazione tecnologica e non tecnologica e che questo potenziale deve essere sfruttato appieno, |
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il documento di lavoro della Commissione «Analisi della consultazione avviata dal Libro verde “Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare”» (5), in cui si sottolinea che la stragrande maggioranza degli interpellati ha chiesto che le industrie culturali e creative svolgano un ruolo importante nell'attuazione della strategia Europa 2020 e delle sue iniziative faro, |
ACCOGLIENDO CON FAVORE:
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gli orientamenti integrati per l'attuazione della strategia Europa 2020 e delle sue iniziative faro, |
CONSIDERANDO QUANTO SEGUE:
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la cultura può contribuire in modo significativo e pluridimensionale alle misure proposte dagli orientamenti integrati di Europa 2020 e dalle relative iniziative faro con l'obiettivo di trasformare l'UE in un'economia intelligente, sostenibile e inclusiva, |
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al fine di realizzare tale contributo sono state individuate nel piano di lavoro del Consiglio per la cultura 2011-2014 (6) sei priorità per una cooperazione rafforzata, |
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per sfruttare siffatto contributo è urgente ed essenziale assicurare la cooperazione tra tutti i settori pertinenti e un approccio mirato a tutti i livelli politici, |
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è importante che le strutture di governance della strategia Europa 2020 siano in grado di tener conto dell'apporto fornito dal settore culturale e creativo, |
SOTTOLINEANDO QUANTO SEGUE:
1. Contributo della cultura alla crescita intelligente
I settori culturale e creativo costituiscono un'importante fonte potenziale di occupazione. Negli ultimi dieci anni l'occupazione complessiva nei settori culturale e creativo è cresciuta in misura tre volte superiore rispetto alla crescita occupazionale registrata dall'economia dell'UE nel suo insieme (7). I settori culturale e creativo sono anche una fonte di creatività e di innovazione non tecnologica per l'intera economia, grazie alla produzione di servizi e beni competitivi e di alta qualità. Infine, attraverso i pertinenti legami con il settore dell'istruzione, la cultura può contribuire efficacemente alla formazione di una forza lavoro qualificata e adattabile, integrando così le prestazioni economiche.
2. Contributo della cultura alla crescita sostenibile
La cultura può contribuire alla crescita sostenibile promuovendo una mobilità più rispettosa dell'ambiente e l'uso di tecnologie innovative sostenibili, compresa la digitalizzazione, che garantisce la disponibilità on line di contenuti culturali. Gli artisti e il settore culturale nel complesso possono svolgere un ruolo essenziale nel modificare gli atteggiamenti delle persone nei confronti dell'ambiente.
3. Contributo della cultura ad una crescita inclusiva
La cultura può contribuire ad una crescita inclusiva attraverso la promozione del dialogo interculturale nel pieno rispetto della diversità culturale. Le attività e i programmi culturali possono rafforzare la coesione sociale e lo sviluppo della collettività e consentire alle persone o alle comunità di partecipare pienamente alla vita sociale, culturale ed economica,
INVITA GLI STATI MEMBRI A:
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prendere in considerazione la natura trasversale della cultura nella formulazione delle pertinenti politiche e dei programmi nazionali di riforma per quanto riguarda la realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020 e a condividere buone prassi in relazione agli strumenti e alle metodologie usati per quantificare il contributo della cultura al raggiungimento di tali obiettivi, |
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rafforzare le sinergie e promuovere i partenariati fra istruzione, cultura, istituti di ricerca e imprese a livello nazionale, regionale e locale, con particolare attenzione alla valorizzazione dei talenti e alle capacità e competenze necessarie per le attività creative, |
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avvalersi degli strumenti finanziari dell'UE — in particolare dei fondi strutturali — per riconoscere il potenziale della cultura e dei settori culturale e creativo come motori di sviluppo nelle regioni e nelle città e, ove opportuno, integrarli nelle strategie di specializzazione intelligente (8), |
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incoraggiare, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, le tecnologie sostenibili e verdi nei processi di produzione e distribuzione dei beni e dei servizi culturali e sostenere gli artisti e il settore culturale nella sensibilizzazione allo sviluppo sostenibile attraverso, tra l'altro, attività di istruzione non formale e informale, |
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esaminare il ruolo del patrimonio culturale materiale e immateriale nello sviluppo della collettività e nella promozione della cittadinanza attiva e tenerne conto nell'elaborazione delle pertinenti strategie di sviluppo locali e regionali, |
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rispondere alle esigenze di formazione e alle priorità in materia di creazione di capacità delle istituzioni specializzate e dei professionisti che svolgono un effettivo lavoro socioculturale, |
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prendere in esame le esigenze esistenti in materia di sviluppo di capacità in seno alle organizzazioni culturali pubbliche per renderle in grado di fornire servizi adeguati, con particolare riguardo alle loro funzioni socioculturali, |
INVITA LA COMMISSIONE A:
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esaminare, lasciando impregiudicati i prossimi negoziati sul nuovo quadro finanziario pluriennale, in che modo le sue proposte di future politiche e strumenti finanziari dell'UE possano tener conto pienamente del contributo della cultura agli obiettivi della strategia Europa 2020, |
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proseguire la cooperazione fra tutti i servizi competenti della Commissione al fine di sottolineare il ruolo della cultura nell'attuazione della strategia Europa 2020 e far sì che ciò trovi riscontro nelle politiche, negli orientamenti e nei meccanismi di governance pertinenti, |
INVITA GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE, NELL'AMBITO DELLE RISPETTIVE COMPETENZE, A:
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utilizzare il quadro statistico in corso di elaborazione da parte di ESSnet-cultura al fine di produrre dati affidabili, comparabili e aggiornati sull'impatto sociale ed economico della cultura e lavorare alla definizione delle priorità per il futuro sulla scorta delle raccomandazioni formulate da ESSnet-cultura, |
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basarsi sui risultati contenuti nel suddetto documento di lavoro della Commissione e sfruttare l'opportunità offerta dall'Alleanza europea delle industrie creative per consolidare i settori culturale e creativo, in particolare a livello di PMI e microimprese, e vagliare nuove soluzioni per potenziarne ulteriormente la capacità innovativa, così come la capacità di promuovere l'innovazione in altri settori, |
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promuovere la digitalizzazione e l'accessibilità del patrimonio culturale e dei contenuti culturali contemporanei, comprese le opere audiovisive, in particolare attraverso Europeana, così da favorire e preservare parimenti la diversità culturale e il multilinguismo nel pieno rispetto dei diritti d'autore e dei diritti connessi, |
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promuovere il turismo culturale sostenibile come fattore di coesione e di sviluppo economico, |
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esaminare come rafforzare la componente culturale nel quadro dell'apprendimento permanente per favorire lo sviluppo delle competenze chiave (9) al fine di contribuire all'elaborazione delle politiche in questo settore. |
(1) Doc. EUCO 13/1/10 REV 1.
(2) GU L 191 del 23.7.2010, pag. 28.
(3) Doc. 16834/10.
(4) Doc. 17165/10.
(5) Doc. 8224/11 — SEC(2011) 399 definitivo.
(6) GU C 325 del 2.12.2010, pag. 1.
(7) Relazione 2010 sulla competitività europea — SEC(2010) 1276 definitivo.
(8) Comunicazione della Commissione del 6 ottobre 2010: «Il contributo della politica regionale alla crescita intelligente nell'ambito di Europa 2020» — COM (2010) 553 definitivo.
(9) Le competenze chiave sono definite nella raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente (GU L 394 del 30.12.2006, pag. 10).
ALLEGATO
Nell'adottare le presenti conclusioni il Consiglio rammenta, in particolare, i seguenti documenti di riferimento:
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risoluzione del Consiglio, del 16 novembre 2007, su un'agenda europea per la cultura (1), |
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relazione del «Comité des Sages»: «Il nuovo rinascimento» (2), |
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conclusioni del Consiglio sulla cultura come catalizzatore per la creatività e l'innovazione (12 maggio 2009) (3); |
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conclusioni del Consiglio, del 27 novembre 2009, sulla promozione di una generazione creativa — Sviluppare la creatività e la capacità d'innovazione dei bambini e dei giovani mediante l'espressione culturale e l'accesso alla cultura (4), |
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conclusioni del Consiglio, del 10 maggio 2010, sul contributo della cultura allo sviluppo locale e regionale (5), |
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conclusioni del Consiglio, del 18 novembre 2010, sul ruolo della cultura nella lotta alla povertà e all'esclusione sociale (6), |
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conclusioni della presidenza al termine della riunione informale dei Ministri della cultura (Barcellona, 31 marzo 2010) (7), |
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dichiarazione rilasciata dalla presidenza in occasione della riunione informale dei Ministri della cultura (Bruxelles, 7 ottobre 2010) (8), |
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dichiarazione rilasciata dalla presidenza in occasione della riunione informale dei Ministri della cultura (Gödöllő, Ungheria, 28 marzo 2011). |
(1) GU C 287 del 29.11.2007, pag. 1.
(2) http://ec.europa.eu/information_society/activities/digital_libraries/doc/reflection_group/final-report-cdS3.pdf e allegati; http://ec.europa.eu/information_society/activities/digital_libraries/index_it.htm
(3) Doc. 8175/1/09 REV 1.
(4) GU C 301 dell'11.12.2009, pag. 9.
(5) GU C 135 del 26.5.2010, pag. 15.
(6) GU C 324 dell'1.12.2010, pag. 16.
(7) http://www.eu2010.es/export/sites/presidencia/comun/descargas/Ministerios/en_conclusiones_rim_cultura.pdf
(8) http://www.culture.be/fileadmin/sites/culture/upload/culture_super_editor/culture_editor/documents/Relations_IntNat/7_octobre_2010_Reunion_informelle_des_Ministres_de_la_Culture_Declaration_de_la_Presidence_EN_final_2_.pdf
15.6.2011 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 175/5 |
Conclusioni del Consiglio relative ai servizi d'informazione sulla mobilità per gli artisti e i professionisti della cultura
2011/C 175/02
IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
VISTO QUANTO SEGUE:
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il programma Cultura 2007-2013 (1) ed il suo obiettivo specifico sulla mobilità transnazionale degli artisti e dei professionisti della cultura, |
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la risoluzione del Consiglio del 16 novembre 2007 su un'agenda europea per la cultura (2), secondo la quale la mobilità degli artisti e dei professionisti della cultura dà un contributo fondamentale alla realizzazione dei suoi obiettivi strategici, |
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le conclusioni del Consiglio del 21 maggio 2008 sul piano di lavoro per la cultura 2008-2010 (3), in particolare la priorità 1, «Migliorare le condizioni per consentire la mobilità degli artisti e degli altri professionisti della cultura», |
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le conclusioni del Consiglio del 18 novembre 2010 sul piano di lavoro per la cultura 2011-2014 (4), in particolare la priorità C, «competenze e mobilità», |
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la convenzione dell'UNESCO sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali del 20 ottobre 2005 (5), di cui l'UE e molti dei suoi Stati membri sono parte; da qui il loro impegno a far sì che gli artisti, i professionisti della cultura e i cittadini di tutto il mondo possano creare, produrre e diffondere una vasta gamma di attività, beni e servizi culturali, compresi i propri, e possano goderne, |
FACENDO RIFERIMENTO:
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al documento di lavoro dei servizi della Commissione sull'analisi della consultazione avviata dal libro verde «Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare», in particolare il capitolo dedicato a mobilità e circolazione (6), in cui si sottolinea che molti dei partecipanti si sono espressi sulle questioni regolamentari, giuridiche e di altra natura che hanno un impatto sulla mobilità ed hanno chiesto che siano fornite informazioni in proposito, |
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il progetto pilota del Parlamento europeo per la mobilità degli artisti finalizzato a porre in essere le condizioni per la mobilità degli artisti, compreso lo studio sui sistemi d'informazione (7), |
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la relazione del giugno 2010 del gruppo di lavoro istituito nel quadro del metodo di coordinamento aperto sulla mobilità degli artisti e dei professionisti della cultura, in particolare le raccomandazioni relative alla fornitura di informazioni sulla mobilità ad artisti e professionisti della cultura, inclusi gli orientamenti per i servizi d'informazione sulla mobilità (8), |
CONSIDERANDO QUANTO SEGUE:
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la mobilità degli artisti e dei professionisti della cultura in Europa è essenziale per rafforzare la diversità culturale e linguistica ed il dialogo interculturale. Ciò merita di essere attivamente promosso dall'Unione europea e dai suoi Stati membri, |
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la mobilità degli artisti e dei professionisti della cultura promuove incontri creativi, oltre che la produzione e lo scambio di beni e servizi culturali, |
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la mobilità rafforza il senso di appartenenza all'Unione europea e favorisce una più profonda conoscenza della nostra cultura comune, |
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la mobilità è importante ai fini del pieno funzionamento del mercato del lavoro europeo conformemente ai trattati. Un utilizzo più attivo ed efficace delle possibilità offerte dal mercato unico può creare nuovi posti di lavoro e nuove opportunità di lavoro per gli artisti e i professionisti della cultura e, in tal modo, favorire l'occupazione nel settore culturale e nell'economia in generale, |
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le attività culturali e artistiche sono esercitate sempre più spesso in contesti internazionali, nei quali le opportunità di lavoro, tournée, residenze, cooperazione, coproduzione, evoluzione delle carriere, formazione e apprendimento tra pari spesso si concretizzano oltre le frontiere nazionali, |
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una mobilità più ampia e di migliore qualità può contribuire a realizzare gli obiettivi della strategia Europa 2020, vale a dire crescita intelligente, sostenibile e inclusiva (9), |
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la risoluzione delle questioni amministrative e regolamentari che possono creare ostacoli alla mobilità degli artisti e dei professionisti della cultura non rientra solitamente tra le competenze delle autorità culturali; per tale ragione è importante realizzare un lavoro in rete e una cooperazione tra vari servizi a livello europeo, nazionale, regionale e locale, |
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uno degli ostacoli principali menzionati dagli artisti e dai professionisti della cultura che cercano di praticare la mobilità all'interno dell'UE è la difficoltà a ottenere informazioni accurate e complete e una consulenza sulle questioni legate alla mobilità, |
INVITA GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE, NELL'AMBITO DELLE RISPETTIVE COMPETENZE E NEL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ, A:
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agevolare la fornitura da parte dei servizi d'informazione sulla mobilità di informazioni complete e accurate agli artisti e ai professionisti della cultura che intendono praticare la mobilità all'interno dell'UE; a tal fine, avvalersi al meglio della competenza acquisita nell'ambito della pubblica amministrazione e delle organizzazioni che operano nel settore culturale e, ove opportuno, partire dai servizi esistenti per diffondere le informazioni, riconoscendo che in taluni casi queste sono la fonte primaria di informazioni accurate. |
A tale scopo, per servizi d'informazione sulla mobilità s'intendono servizi che forniscono informazioni agli artisti ed ai professionisti della cultura che intendono praticare la mobilità all'interno dell'UE.
Si presume che il gruppo bersaglio dei servizi d'informazione sulla mobilità sia costituito da artisti e professionisti della cultura in entrata, residenti e in uscita. La comunità di «artisti e professionisti della cultura» comprende tutti i professionisti in campo artistico, manageriale, logistico, della comunicazione e di altro tipo del settore culturale e delle professioni artistiche esercitate in altri settori (10). Oltre a singoli artisti e professionisti della cultura, gli operatori comprendono in particolare gruppi, ensemble e organizzazioni. Poiché numerosi artisti che vivono e lavorano in Europa sono cittadini di paesi terzi, occorre riservare un'attenzione particolare alle loro esigenze specifiche.
In tale contesto, i servizi d'informazione sulla mobilità sono definiti mediante norme di qualità comuni, temi d'informazione concordati e partenariati strategici.
Le norme di qualità definiscono un impegno volontario comune di tutti i soggetti interessati che partecipano ai servizi (o alla rete dei servizi) d'informazione sulla mobilità, al fine di assicurare agli utenti informazioni di elevata qualità.
Si prevede che i contenuti informativi comuni minimi messi a disposizione riguardino questioni regolamentari, amministrative e di altra natura relative alla mobilità, quali la sicurezza sociale, la fiscalità, i diritti di proprietà intellettuale, i visti e permessi di lavoro, le assicurazioni e dogane e il riconoscimento delle qualifiche professionali. Inoltre, si potrebbero fornire anche informazioni sulle possibilità di ottenere finanziamenti e formazioni.
I partenariati strategici sono necessari per garantire la qualità dell'informazione nei settori essenziali summenzionati. Gli organismi interessati possono comprendere tra l'altro autorità, istituzioni culturali, associazioni di datori di lavoro e lavoratori e istituti di formazione a livello nazionale, regionale e dell'UE,
PER PROMUOVERE LA MASSIMA EFFICIENZA ED EFFICACIA OPERATIVA DEI SERVIZI DI INFORMAZIONE PER GLI ARTISTI E I PROFESSIONISTI DELLA CULTURA, OCCORRE:
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incoraggiare le opportunità di apprendimento tra pari e di formazione per i fornitori di informazioni al fine di favorire una buona comprensione delle condizioni di lavoro e di vita degli artisti e dei professionisti della cultura e una migliore conoscenza delle pertinenti regolamentazioni e procedure nazionali e dell'UE, contribuendo pertanto a garantire che i fornitori di informazioni possano rendere edotti gli utenti riguardo alle norme e regolamentazioni, procedure, diritti e obblighi nazionali e dell'UE, |
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realizzare il collegamento in rete dei fornitori di informazioni, fattore essenziale per garantire che i fornitori nei vari Stati membri possano mettersi in contatto fra loro al fine di aiutare gli artisti e i professionisti della cultura dei rispettivi paesi ad ottenere le informazioni ricercate sulle regolamentazioni e le condizioni vigenti negli Stati membri «di destinazione». Il lavoro in rete offre inoltre opportunità di sviluppo delle capacità e di apprendimento tra pari. Perché il sistema funzioni al meglio, è essenziale coinvolgere i fornitori di informazioni di tutti gli Stati membri, |
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raccogliere dati di base sul ricorso ai servizi d'informazione sulla mobilità al fine di migliorare la qualità e l'accessibilità di tali servizi. Le questioni ricorrenti di carattere strutturale connesse alla regolamentazione e alla sua applicazione andrebbero segnalate alle amministrazioni nazionali competenti e ai servizi pertinenti della Commissione europea al fine di migliorare le condizioni di mobilità a più lungo termine, |
A TAL FINE LA COMMISSIONE È INVITATA A:
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istituire un gruppo di esperti, come indicato nel piano di lavoro per la cultura 2011-2014, che proponga contenuti e norme di qualità comuni per i servizi di informazione e consulenza destinati agli artisti e ai professionisti della cultura che intendono praticare la mobilità all'interno dell'UE. Il gruppo individuerà i temi specifici e gli orientamenti relativi ai contenuti per i servizi d'informazione sulla mobilità, anche per quanto riguarda le informazioni destinate ai cittadini di paesi terzi. La relazione del giugno 2010 del gruppo di lavoro istituito nel quadro del metodo di coordinamento aperto sulla mobilità degli artisti e dei professionisti della cultura, inclusi gli orientamenti per i servizi d'informazione sulla mobilità, costituirà la base da prendere in considerazione nell'ambito dei lavori del gruppo di esperti, |
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fatte salve le discussioni sul futuro quadro finanziario pluriennale, vagliare la possibilità di un sostegno finanziario a favore dei servizi d'informazione destinati agli artisti e ai professionisti della cultura che intendono praticare la mobilità, in sede di elaborazione delle sue proposte relative a programmi futuri, |
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divulgare informazioni sulla mobilità attraverso le piattaforme dell'UE (11) e indirizzarne le richieste ai servizi specializzati degli Stati membri o del settore culturale in grado di fornire assistenza e informazioni complete e accurate sulla mobilità ad artisti e professionisti della cultura, |
GLI STATI MEMBRI SONO INVITATI A:
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adottare, sulla scorta, tra l'altro, della proposta del succitato gruppo di esperti, i contenuti minimi e le norme di qualità comuni, quando definiscono o elaborano ulteriormente i servizi di informazione sulla mobilità destinati agli artisti e ai professionisti della cultura, e colmare, ove necessario, le lacune riscontrate negli attuali servizi d'informazione nazionali, |
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traendo spunto dalle strutture e tradizioni nazionali, garantire che i servizi di informazione sulla mobilità abbiano un carattere neutrale e siano il più possibile efficaci sotto il profilo dei costi, flessibili ed incentrati sugli utenti, |
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reperire strumenti per la divulgazione pubblica di informazioni sulla mobilità fornite agli artisti e ai professionisti della cultura, sfruttando ove opportuno i servizi esistenti, |
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fornire informazioni a livello nazionale che siano pertinenti con la mobilità degli artisti e dei professionisti della cultura, se possibile tramite un sito web multilingue. La traduzione, compresa quella automatica, dovrebbe essere incoraggiata al fine di promuovere il multilinguismo, rendere facilmente disponibili le informazioni e facilitare i progetti di mobilità, |
GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE SONO INVITATI A:
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collaborare strettamente per incoraggiare il collegamento in rete tra i servizi di informazione sulla mobilità a livello europeo, migliorando in tal modo la fornitura delle informazioni ad artisti e professionisti della cultura che intendono praticare la mobilità all'interno dell'UE, basandosi sui partenariati esistenti per l'informazione e la consulenza, compresi quelli nel settore culturale, e sviluppandoli ulteriormente, ove opportuno, |
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monitorare la fornitura di servizi di informazione sulla mobilità al fine di migliorarne la qualità e l'accessibilità. |
(1) GU L 372 del 27.12.2006, pag. 1.
(2) GU C 287 del 29.11.2007, pag. 1.
(3) GU C 143 del 10.6.2008, pag. 9.
(4) GU C 325 del 2.12.2010, pag. 1.
(5) Decisione 2006/515/CE del Consiglio, del 18 maggio 2006, relativa alla conclusione della convenzione sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali (GU L 201 del 25.7.2006, pag. 15). La convenzione tratta specificamente delle misure pertinenti alla mobilità e allo scambio culturale.
(6) SEC(2011) 399 definitivo.
(7) «Information systems to support the mobility of artists and other professionals in the culture field: a feasibility study», ECOTEC, 2009 — http://ec.europa.eu/culture/key-documents/doc2039_en.htm
(8) http://ec.europa.eu/culture/our-policy-development/doc1565_en.htm
(9) COM(2010) 2020 definitivo.
(10) Il gruppo più ampio di professionisti della cultura comprende per esempio curatori, direttori e personale di istituzioni culturali, tecnici, addetti all'allestimento di palcoscenici, esperti di tecnologie dell'informazione e della comunicazione, specialisti della comunicazione ecc.
(11) Your Europe (http://ec.europa.eu/youreurope/); Eures (portale europeo della mobilità professionale, http://ec.europa.eu/eures/).
15.6.2011 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 175/8 |
Conclusioni del Consiglio sull'educazione e la cura della prima infanzia: consentire a tutti i bambini di affacciarsi al mondo di domani nelle condizioni migliori
2011/C 175/03
IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
VISTO QUANTO SEGUE:
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le conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, del 14 novembre 2006, sulla promozione della creatività e dell'innovazione attraverso l'istruzione e la formazione (1), |
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le conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri riuniti in sede di Consiglio, del 21 novembre 2008 — Preparare i giovani per il XXI secolo: un ordine del giorno per la cooperazione europea in materia scolastica (2), |
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le conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione («ET 2020») (3), |
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le conclusioni del Consiglio del 26 novembre 2009 sull'istruzione dei bambini provenienti da un contesto migratorio (4), |
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le conclusioni del Consiglio dell'11 maggio 2010 sulla dimensione sociale dell'istruzione e della formazione (5), |
RAMMENTANDO QUANTO SEGUE:
il miglioramento dell'efficacia e dell'equità dei sistemi di istruzione e formazione a tutti i livelli, dai primi anni di vita all'età adulta, ha un ruolo fondamentale da svolgere nel raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 di una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva (6),
RIBADISCE CHE:
fermo restando che l'organizzazione e i contenuti dei sistemi d'istruzione e di formazione sono di competenza dei singoli Stati membri, la cooperazione a livello europeo mediante il metodo di coordinamento aperto, insieme al ricorso efficace a programmi dell'UE, può contribuire allo sviluppo di un'istruzione e una formazione di qualità sostenendo e integrando le misure prese a livello nazionale e assistendo gli Stati membri a fronteggiare le sfide comuni,
E ALLA LUCE DELLA:
conferenza della presidenza su Eccellenza ed equità nell'educazione e la cura della prima infanzia tenutasi a Budapest il 21-22 febbraio 2011, che ha sottolineato la necessità di conciliare la dimensione quantitativa e qualitativa dell'educazione e della cura della prima infanzia e della comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni — Programma UE per i diritti dei minori (7),
PRENDE ATTO DELLA comunicazione della Commissione Educazione e cura della prima infanzia: consentire a tutti i bambini di affacciarsi al mondo di domani nelle condizioni migliori (8),
RICONOSCE QUANTO SEGUE:
1. |
L’elevata qualità dell’educazione e della cura della prima infanzia (early childhood education and care, ECEC) (9) fornisce un'ampia serie di benefici a breve e lungo termine sia per i singoli individui sia per l'intera società. Integrando il ruolo centrale della famiglia, l'ECEC pone le fondamenta essenziali per l'apprendimento linguistico, il buon esito dell’apprendimento permanente, l'integrazione sociale, lo sviluppo personale e l'occupabilità. Se vengono poste fondamenta solide durante gli anni formativi dell'infanzia, l'apprendimento successivo diventa più efficace ed offre maggiori garanzie di continuare per tutto l'arco della vita, aumentando l'equità dei risultati educativi e diminuendo i costi per la società in termini di perdita di talenti e di spesa pubblica per l'assistenza sociale, la sanità e perfino il sistema giudiziario. |
2. |
Un livello elevato di ECEC è utile per tutti i bambini, ma specialmente per quelli provenienti da un contesto migratorio, svantaggiato sotto il profilo socioeconomico, Rom o con esigenze educative speciali, tra cui la disabilità. Aiutando a colmare il divario nei risultati ottenuti e sostenendo lo sviluppo cognitivo, linguistico, sociale ed emotivo, può contribuire a spezzare il circolo vizioso di svantaggio e scarso impegno che spesso porta all'abbandono scolastico e alla trasmissione della povertà da una generazione a quella successiva. |
3. |
A questo proposito, l'accesso equo e generalizzato ad un'ECEC di qualità elevata può contribuire in maniera decisiva al successo della strategia Europa 2020 ed in particolare al conseguimento di due suoi obiettivi principali: la diminuzione del tasso di abbandono scolastico al di sotto del 10 % e la sottrazione di almeno 20 milioni di persone al rischio di povertà ed esclusione sociale. |
4. |
Inoltre, poiché l'ECEC fornisce l'opportunità di riconoscere in fase precoce le difficoltà di apprendimento e d'intervenire tempestivamente, può contribuire ad individuare i bambini con esigenze educative particolari e, ove possibile, facilitarne l'integrazione nell'istruzione tradizionale. |
5. |
Sebbene negli ultimi anni gli Stati membri abbiano realizzato in generale progressi soddisfacenti nel miglioramento della disponibilità di ECEC, occorre compiere ulteriori sforzi per raggiungere l'obiettivo di un tasso di partecipazione pari al 95 % entro il 2020 convenuto nell'ambito del quadro strategico «ET 2020» (10), ed in particolare assicurare un più ampio accesso ai bambini provenienti da contesti svantaggiati. |
6. |
Fornire un'ECEC di qualità elevata è tanto importante quanto assicurarne la disponibilità e l'accessibilità economica; occorre inoltre riservare attenzione a questioni quali l'ambiente e le infrastrutture, l'organico, i piani di studio, la governance e la garanzia di qualità. |
7. |
È necessario un approccio sistematico e più integrato ai servizi ECEC a livello locale, regionale e nazionale che coinvolga tutte le parti interessate — comprese le famiglie — insieme ad una stretta collaborazione intersettoriale tra i vari settori, quali l'istruzione, la cultura, gli affari sociali, l'occupazione, la sanità e la giustizia. |
8. |
È importante aumentare la percentuale di uomini nell'ECEC al fine di modificare gli atteggiamenti e dimostrare che non solo le donne possono offrire istruzione e cura. La disponibilità di modelli di entrambi i sessi è positiva per i bambini e può contribuire a spezzare i pregiudizi di genere. Un posto di lavoro in cui sono presenti rappresentanti di entrambi i sessi aiuta ad ampliare l'esperienza dei bambini e a ridurre la segregazione di genere nel mercato del lavoro. |
9. |
L'ECEC tende a ricevere minore attenzione rispetto a tutti gli altri livelli di istruzione e formazione malgrado sia stato dimostrato che l'investimento efficiente nell'istruzione di qualità nei primi anni di vita è molto più efficace degli interventi successivi e dà risultati notevoli nell'arco della vita, specialmente per le fasce più svantaggiate. |
10. |
Relativamente scarse sono le ricerche effettuate o raccolte a livello dell'UE sull'istruzione della prima infanzia tali da consentire lo sviluppo e l'attuazione di politiche in materia di ECEC negli Stati membri. Occorre rendere maggiormente accessibili i dati delle ricerche già effettuate, integrandoli con più ampie ricerche riguardo alla fornitura di ECEC e dei risultati ottenuti nei vari Stati membri, tenendo conto della diversità culturale, registrando gli esempi di buone prassi e facendo tesoro delle esperienze acquisite, |
CONVIENE CHE:
Le misure necessarie per raccogliere la duplice sfida di fornire l'accesso equo e generalizzato all'educazione e alla cura della prima infanzia, aumentando al tempo stesso la qualità del servizio, potrebbero comprendere i seguenti elementi:
1. |
L'accesso equo ad un livello elevato e inclusivo di ECEC, specialmente per i bambini provenienti da un contesto migratorio, svantaggiato sotto il profilo socioeconomico, Rom o con esigenze educative speciali, tra cui la disabilità. |
2. |
Modelli di finanziamento efficaci, compresi i finanziamenti mirati, che trovino il giusto equilibrio tra investimenti pubblici e privati in funzione delle specificità nazionali e locali. |
3. |
Promozione di approcci intersettoriali e integrati ai servizi di cura ed istruzione al fine di soddisfare le esigenze — cognitive, sociali, emotive, psicologiche e fisiche — di tutti i bambini in modo globale, nonché assicurare una stretta collaborazione tra l'ambiente domestico e l'ECEC e una transizione senza ostacoli tra i vari livelli di istruzione. |
4. |
Sostegno alla professionalità del personale ECEC, ponendo l'accento sul miglioramento delle competenze, delle qualifiche e delle condizioni di lavoro e rafforzando il prestigio della professione; elaborazione di politiche volte ad attirare, formare e mantenere personale adeguatamente qualificato nell'ambito dell'ECEC e migliorare l'equilibrio di genere. |
5. |
Promozione di programmi e piani di studio appropriati sotto il profilo dello sviluppo, che favoriscano l'acquisizione di competenze cognitive e non cognitive, riconoscendo al tempo stesso l'importanza del gioco, elemento cruciale dell'apprendimento dei primi anni di vita. |
6. |
Sostegno ai genitori nel loro ruolo di educatori principali dei figli nei primi anni di vita, incoraggiando i servizi ECEC a lavorare in stretta collaborazione con i genitori, le famiglie e le comunità per aumentare la sensibilizzazione alle opportunità offerte dall'ECEC e all'importanza dell'apprendimento sin dalla prima infanzia. |
7. |
Promozione della garanzia di qualità con la partecipazione di tutte le principali parti interessate, comprese le famiglie. |
8. |
Promozione della ricerca europea e della raccolta di dati sull'ECEC, se opportuno in collaborazione con le organizzazioni internazionali, per rafforzare la componente basata sui fatti nelle politiche e nei programmi dell'ECEC, |
INVITA PERTANTO GLI STATI MEMBRI A:
1. |
Analizzare e valutare i servizi ECEC esistenti a livello locale, regionale e nazionale in termini di disponibilità, accessibilità economica e qualità, come delineato nelle presenti conclusioni. |
2. |
Porre in essere le misure volte a fornire accesso equo e generalizzato all'ECEC e a rafforzarne la qualità. |
3. |
Investire efficacemente nei servizi ECEC in quanto misura volta a rafforzare la crescita a lungo termine. |
INVITA LA COMMISSIONE:
1. |
A sostenere gli Stati membri nell'individuare e condividere le politiche e le prassi più efficaci mediante il metodo di coordinamento aperto. |
2. |
Ad allargare la base di dati di fatto nel settore dell'ECEC a partire dalla ricerca internazionale e integrandola con quella a livello UE e divulgando più ampiamente i risultati di tali ricerche. |
3. |
Nel quadro strategico dell'«ET 2020», monitorare i progressi verso l'obiettivo di riferimento «ET 2020» per quanto riguarda la partecipazione all'istruzione nella prima infanzia e verso il conseguimento degli obiettivi indicati nelle presenti conclusioni in termini di più ampio accesso e migliore qualità, e riferire in proposito, |
INVITA PERTANTO GLI STATI MEMBRI, CON IL SOSTEGNO DELLA COMMISSIONE, A:
1. |
Impegnarsi nella cooperazione politica mediante il metodo di coordinamento aperto con i settori pertinenti (quali l'istruzione, la cultura, gli affari sociali, l'occupazione, la sanità e la giustizia), coinvolgendo tutte le parti interessate, nell'obiettivo di produrre strumenti di riferimento a livello europeo che favoriscano l'elaborazione di politiche nel settore dell'ECEC all'opportuno livello locale, regionale e nazionale. |
2. |
Fatti salvi i negoziati sul futuro quadro finanziario, avvalersi in modo efficace di tutti gli strumenti UE pertinenti nei settori dell'apprendimento permanente e della ricerca nonché dei fondi strutturali europei in linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020 al fine di promuovere le finalità sopra indicate. |
(1) GU C 298 dell'8.12.2006, pag. 3.
(2) GU C 319 del 13.12.2008, pag. 20.
(3) GU C 119 del 28.5.2009, pag. 2.
(4) GU C 301 dell'11.12.2009, pag. 5.
(5) GU C 135 del 26.5.2010, pag. 2.
(6) Conclusioni del Consiglio europeo del marzo 2010 — doc. EUCO 7/1/10 REV 1.
(7) Doc. 7226/11 — COM(2011) 60 definitivo.
(8) Doc. 6264/11 — COM(2011) 66 definitivo.
(9) Ai fini delle presenti conclusioni, i termini educazione e cura della prima infanzia si riferiscono ad operazioni che forniscono educazione e cura a bambini dalla nascita fino all'età dell'obbligo scolastico, indipendentemente dalla situazione, dai finanziamenti, dagli orari di apertura o dai contenuti del programma — ed includono l'offerta di istruzione prescolastica e pre-primaria [Fonte: OCSE, Starting Strong I (2006), pag. 7].
(10) Cfr. allegato I delle conclusioni (GU C 119 del 28.5.2009, pag. 7): «Entro il 2020, almeno il 95 % dei bambini di età compresa tra i quattro anni e l'età dell’istruzione primaria obbligatoria dovrebbe partecipare all'istruzione della prima infanzia.»
Nel 2008 la partecipazione media a livello europeo è stata pari al 92,3 %.