ISSN 1725-2466

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

C 134

European flag  

Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

51o anno
31 maggio 2008


Numero d'informazione

Sommario

pagina

 

II   Comunicazioni

 

COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI E DAGLI ORGANI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione

2008/C 134/01

Autorizzazione degli aiuti di Stato sulla base degli articoli 87 e 88 del trattato CE — Casi contro i quali la Commissione non solleva obiezioni ( 1 )

1

2008/C 134/02

Comunicazione della Commissione relativa ai risultati della valutazione dei rischi e alle strategie per la riduzione dei rischi per le seguenti sostanze: 2-nitrotoluene e 2,4-dinitrotoluene ( 1 )

4

 

III   Atti preparatori

 

BANCA CENTRALE EUROPEA

2008/C 134/03

Parere della Banca centrale europea, del 23 maggio 2008, su due regolamenti della Commissione proposti per attuare il regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle statistiche trimestrali sui posti di lavoro vacanti nella Comunità (CON/2008/22)

10

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI E DAGLI ORGANI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione

2008/C 134/04

Tassi di cambio dell'euro

12

2008/C 134/05

Comunicazione della Commissione sui tassi di interesse per il recupero degli aiuti di Stato e di riferimento/attualizzazione in vigore per i 27 Stati membri con decorrenza 1o gennaio 2007[Pubblicati ai sensi dell'articolo 10 del regolamento (CE) n. 794/2004 della Commissione (GU L 140 del 30.4.2004, pag. 1) e della comunicazione della Commissione relativa al metodo di fissazione dei tassi di riferimento e di attualizzazione (GU C 273 del 9.9.1997, pag. 3)]

13

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DAGLI STATI MEMBRI

2008/C 134/06

Aggiornamento dell'elenco dei permessi di soggiorno di cui all'articolo 2, paragrafo 15, del regolamento (CE) n. 562/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un codice comunitario relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (codice frontiere Schengen) (GU C 247 del 13.10.2006, pag. 1, GU C 153 del 6.7.2007, pag. 5, GU C 192 del 18.8.2007, pag. 11, GU C 271 del 14.11.2007, pag. 14, GU C 57 del 1.3.2008, pag. 31)

14

2008/C 134/07

Aggiornamento dell'elenco dei valichi di frontiera di cui all'articolo 2, paragrafo 8, del regolamento (CE) n. 562/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un codice comunitario relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (codice frontiere Schengen) (GU C 316 del 28.12.2007, pag. 1)

16

2008/C 134/08

Aggiornamento degli importi di riferimento per l'attraversamento delle frontiere esterne, a norma dell'articolo 5, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 562/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un codice comunitario relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (codice frontiere Schengen) (GU C 247 del 13.10.2006, pag. 19, GU C 153 del 6.7.2007, pag. 22, GU C 182 del 4.8.2007, pag. 18, GU C 57 dell'1.3.2008, pag. 38)

19

2008/C 134/09

Modifica da parte della Francia degli oneri di servizio pubblico sui servizi aerei di linea tra Rennes e Mulhouse ( 1 )

20

 

V   Avvisi

 

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

 

Commissione

2008/C 134/10

Aiuti di Stato — Spagna — Aiuto di Stato C 8/08 (ex NN 4/08; ex CP 60/07) — Complesso di studi cinematografici Ciudad de la Luz, Alicante — Invito a presentare osservazioni ai sensi dell'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE ( 1 )

21

2008/C 134/11

Notifica preventiva di una concentrazione (Caso COMP/M.5062 — Sofinco/Saracen/Forso) — Caso ammissibile alla procedura semplificata ( 1 )

40

2008/C 134/12

Notifica preventiva di concentrazione (Caso COMP/M.5173 — STM/NXP/JV) ( 1 )

41

2008/C 134/13

Notifica preventiva di una concentrazione (Caso COMP/M.5176 — CVC/Schuitema) ( 1 )

42

 

ALTRI ATTI

 

Commissione

2008/C 134/14

Parere riguardante una domanda a norma dell'articolo 30 della direttiva 2004/17/CE — Domanda proveniente da uno Stato membro

43

 


 

(1)   Testo rilevante ai fini del SEE

IT

 


II Comunicazioni

COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI E DAGLI ORGANI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione

31.5.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 134/1


Autorizzazione degli aiuti di Stato sulla base degli articoli 87 e 88 del trattato CE

Casi contro i quali la Commissione non solleva obiezioni

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2008/C 134/01)

Data di adozione della decisione

11.3.2008

Numero dell'aiuto

N 326/07

Stato membro

Italia

Regione

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Riduzione della tassazione sul biodiesel

Base giuridica

La base giuridica è la legge del 27 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, paragrafi da 368 a 371

Tipo di misura

Regime

Obiettivo

Tutela dell'ambiente

Forma dell'aiuto

Sovvenzione a fondo perduto

Dotazione di bilancio

Importo totale dell'aiuto previsto: 384 Mio EUR

Intensità

Durata

1.1.2007-31.12.2010

Settore economico

Energia

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Customs Agency

Via Carucci, 71

I-00143 Roma

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/

Data di adozione della decisione

7.4.2008

Numero dell'aiuto

N 621/07

Stato membro

Austria

Regione

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Mittelstandsfinanzierungsgesellschaften

Base giuridica

Mittelstandsfinanzierungsgesellschaften-Gesetz 2007, Körperschaftsteuergesetz 1988, Einkommensteuergesetz 1988

Tipo di misura

Regime

Obiettivo

Capitale di rischio, PMI

Forma dell'aiuto

Agevolazione fiscale

Dotazione di bilancio

Spesa annua prevista: 10 Mio EUR

Intensità

Durata

25.3.2008-31.12.2012

Settore economico

Tutti i settori

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Bundesministerium für Finanzen

Hintere Zollamtsstraße 2b

A-1030 Wien

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/

Data di adozione della decisione

18.3.2008

Numero dell'aiuto

N 52/08

Stato membro

Cipro

Regione

Titolo (e/o nome del beneficiario)

Καθεστώς ενίσχυσης για την ανάπτυξη αεροπορικών γραμμών 2008-2012

(Kathestos enischisis gia tin anaptiksi aeroporikon grammon 2008-2012)

Base giuridica

Tipo di misura

Regime di aiuti

Obiettivo

Sviluppo regionale, accessibilità

Forma di sostegno

Sovvenzione

Stanziamento

18 Mio EUR

Intensità

Quella prevista al punto 79, lettera f), degli Orientamenti comunitari concernenti il finanziamento degli aeroporti e gli aiuti pubblici di avviamento concessi alle compagnie aeree operanti su aeroporti regionali (2005/C 312/01)

Durata

1.4.2008-31.3.2012

Settore economico

Trasporti

Nome e indirizzo dell'autorità che eroga l'aiuto

Κυπριακός Οργανισμός Τουρισμού (Kupriakos Organismos Tourismou)

Λεωφόρος Λεμεσού 19 (Leophoros Lemesou 19)

CY-2112 Αγλαντζιά (CY-2112 Aglantzia)

Altre informazioni

Il testo delle decisioni nelle lingue facenti fede, ad eccezione dei dati riservati, è disponibile sul sito:

http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/


31.5.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 134/4


Comunicazione della Commissione relativa ai risultati della valutazione dei rischi e alle strategie per la riduzione dei rischi per le seguenti sostanze: 2-nitrotoluene e 2,4-dinitrotoluene

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2008/C 134/02)

Il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio, del 23 marzo 1993, relativo alla valutazione e al controllo dei rischi presentati dalle sostanze esistenti (1) prevede la comunicazione di dati, la definizione di priorità, la valutazione dei rischi e, ove necessario, l'elaborazione di strategie per limitare i rischi delle sostanze esistenti.

Nell'ambito del regolamento (CEE) n. 793/93 le sostanze che seguono sono state inserite tra le sostanze prioritarie da sottoporre a valutazione a norma del regolamento (CE) n. 2364/2000 della Commissione (2) relativo al quarto elenco delle sostanze prioritarie previste ai sensi del regolamento (CEE) n. 793/93:

2-nitrotoluene,

2,4-dinitrotoluene.

Lo Stato membro relatore designato a norma dei regolamenti summenzionati ha concluso le attività di valutazione dei rischi per le persone e per l'ambiente in relazione alle sostanze in questione, a norma del regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, del 28 giugno 1994, che stabilisce i principi per la valutazione dei rischi per le persone e per l'ambiente delle sostanze esistenti (3), e ha proposto una strategia per limitare i rischi in conformità al regolamento (CEE) n. 793/93.

Il comitato scientifico sui rischi per la salute e per l'ambiente (SCHER) è stato consultato e ha espresso un parere sulle valutazioni dei rischi eseguite dallo Stato membro relatore. I pareri sono stati pubblicati sul sito internet del comitato scientifico.

L'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (CEE) n. 793/93 stabilisce che il risultato della valutazione dei rischi e la strategia raccomandata per limitare i rischi sono adottati a livello comunitario e sono pubblicati dalla Commissione. La presente comunicazione, insieme alla corrispondente raccomandazione 2008/405/CE della Commissione (4), presenta i risultati delle valutazioni dei rischi (5) e le strategie per limitare i rischi delle sostanze summenzionate.

I risultati della valutazione dei rischi e le strategie per limitare i rischi di cui alla presente comunicazione sono conformi al parere del comitato istituito a norma dell'articolo 15, paragrafo 1, del regolamento (CEE) n. 793/93.


(1)  GU L 84 del 5.4.1993, pag. 1.

(2)  GU L 273 del 26.10.2000, pag. 1.

(3)  GU L 161 del 29.6.1994, pag. 3.

(4)  GU L 141 del 31.5.2008.

(5)  La relazione completa sulla valutazione dei rischi e una sintesi della stessa possono essere consultate sul sito Internet dell'Ufficio europeo delle sostanze chimiche, all'indirizzo seguente:

http://ecb.jrc.it/existing-substances/


ALLEGATO

PARTE 1

N. CAS: 88-72-2

 

N. Einecs: 201-853-3

Formula di struttura:

Image

Denominazione Einecs:

2-nitrotoluene

Nome IUPAC:

2-nitrotoluene

Relatore:

Spagna

Classificazione (1):

Canc. Cat. 2; R45

Muta. Cat. 2; R46

Ripr. Cat. 3; R62

Xn; R22

N; R51-53

La valutazione dei rischi (2) si basa sulle pratiche correnti relative al ciclo di vita della sostanza prodotta o importata nella Comunità europea, descritta nella valutazione dei rischi inviata alla Commissione dallo Stato membro relatore.

Sulla base delle informazioni disponibili, la valutazione dei rischi ha stabilito che, nella Comunità europea, la sostanza 2-nitrotoluene viene usata nella sintesi organica di prodotti intermedi per la fabbricazione di prodotti chimici per l'agricoltura e prodotti a base di gomma, esplosivi, coloranti termosensibili, coloranti azoici e allo zolfo nonché nella sintesi di un'ampia gamma di composti compresi i petrolchimici, i pesticidi e i prodotti farmaceutici. La sostanza 2-nitrotoluene deriva principalmente dalla nitrazione del toluene e dopo la fabbricazione viene largamente utilizzata in situ per produrre o-toluidina o 2,4-dinitrotoluene.

La sostanza non è stata sottoposta a test di sensibilizzazione, di conseguenza la valutazione dei rischi non esamina i rischi relativi alla sensibilizzazione per alcun gruppo. Il test non è stato richiesto in quanto la sostanza è stata identificata come cancerogena senza un livello soglia, e richiederà misure di controllo, che non sarebbero influenzate dal fatto che la sostanza sia o meno un sensibilizzante.

VALUTAZIONE DEI RISCHI

A.   Salute umana

La conclusione della valutazione dei rischi per

I LAVORATORI

è che occorrono misure specifiche di riduzione dei rischi durante la produzione e durante le ulteriori trasformazioni. Si è pervenuti a tale conclusione per i seguenti motivi:

rischi di mutagenicità e cancerogenicità a seguito di inalazione ed esposizione cutanea,

rischi di tossicità per somministrazioni ripetute e tossicità per il ciclo riproduttivo (fertilità e sviluppo) a seguito di esposizione cutanea.

La conclusione della valutazione dei rischi per

I CONSUMATORI

è che per il momento non occorrono ulteriori informazioni e/o prove e non sono necessarie misure di riduzione del rischio oltre a quelle già in atto. Si è pervenuti a tale conclusione per il seguente motivo:

non si prevede esposizione dei consumatori.

La conclusione della valutazione dei rischi per

LE PERSONE ESPOSTE INDIRETTAMENTE ATTRAVERSO L'AMBIENTE

è che occorrono misure specifiche di riduzione dei rischi. Si è pervenuti a tale conclusione per il seguente motivo:

rischi di cancerogenicità a seguito di inalazione ed esposizione orale risultante da un sito locale e rischi di mutagenicità a seguito di inalazione ed esposizione orale risultante da tutti i siti locali ed esposizione regionale derivante dalla produzione ed alle ulteriori trasformazioni della sostanza.

La conclusione della valutazione dei rischi per

LA SALUTE UMANA (caratteristiche fisico-chimiche)

è che per il momento non occorrono ulteriori informazioni e/o prove e non sono necessarie misure di riduzione del rischio oltre a quelle già in atto. Si è pervenuti a tale conclusione per il seguente motivo:

la valutazione mette in luce che non si prevedono rischi. Si ritengono sufficienti le misure di riduzione dei rischi già adottate.

B.   Ambiente

La conclusione della valutazione dei rischi per

L'ATMOSFERA, L'ECOSISTEMA ACQUATICO (compresi gli impianti di depurazione e i sedimenti) e L'ECOSISTEMA TERRESTRE

è che per il momento non occorrono ulteriori informazioni e/o prove e non sono necessarie misure di riduzione del rischio oltre a quelle già in atto. Si è pervenuti a tale conclusione per il seguente motivo:

la valutazione mette in luce che non si prevedono rischi per i comparti ambientali citati. Si ritengono sufficienti le misure di riduzione dei rischi già adottate.

La conclusione della valutazione dei rischi per

I MICRORGANISMI NEGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE

è che per il momento non occorrono ulteriori informazioni e/o prove e non sono necessarie misure di riduzione del rischio oltre a quelle già in atto. Si è pervenuti a tale conclusione per il seguente motivo:

la valutazione mette in luce che non si prevedono rischi per i comparti ambientali citati. Si ritengono sufficienti le misure di riduzione dei rischi già adottate.

STRATEGIA DI RIDUZIONE DEI RISCHI

Per I LAVORATORI

In linea generale si può ritenere che la normativa in materia di protezione dei lavoratori attualmente in vigore a livello comunitario fornisca una disciplina adeguata per limitare nella misura necessaria i rischi posti dalla sostanza in questione; essa è dunque d'applicazione.

Per LE PERSONE ESPOSTE INDIRETTAMENTE ATTRAVERSO L'AMBIENTE

Sono ritenuti sufficienti per prevenire il rischio individuato cui è esposta la popolazione i provvedimenti legislativi già adottati a tutela delle persone esposte indirettamente attraverso l'ambiente, in particolare le disposizioni della direttiva 2008/1/CE del Consiglio (3).

PARTE 2

N. CAS: 121-14-2

 

N. Einecs: 204-450-0

Formula di struttura:

Image

Denominazione Einecs:

2,4-dinitrotoluene

Nome IUPAC:

1,3-dinitro-4-metilbenzene

Relatore:

Spagna

Classificazione (4):

Canc. Cat. 2; R45

Muta. Cat. 3; R68

Ripr. Cat. 3; R62

T; R23/24/25

Xn; R48/22

N; R51-53

La valutazione dei rischi (2) si basa sulle pratiche correnti relative al ciclo di vita della sostanza prodotta o importata nella Comunità europea, descritte nella valutazione dei rischi inviata alla Commissione dallo Stato membro relatore.

Sulla base delle informazioni disponibili la valutazione dei rischi ha stabilito che, nella Comunità europea, la sostanza 2,4-dinitrotoluene viene usata come prodotto chimico intermedio per la produzione di 2,4-toluene diisocianato (TDI) da 2,4-toluenediammina (TDA). Tale applicazione utilizza circa il 99 % della produzione di 2,4-dinitrotoluene.

VALUTAZIONE DEI RISCHI

A.   Salute umana

La conclusione della valutazione dei rischi per

I LAVORATORI

è che occorrono misure specifiche di riduzione del rischio. Si è pervenuti a tale conclusione per i seguenti motivi:

rischi di mutagenicità e cancerogenicità a seguito di inalazione ed esposizione cutanea su tutti gli scenari lavorativi,

rischi di tossicità per somministrazioni ripetute e tossicità per il ciclo riproduttivo (fertilità) a seguito di esposizione cutanea derivante dalla fabbricazione e dall'uso di esplosivi,

rischi di tossicità per somministrazioni ripetute e tossicità per il ciclo riproduttivo (fertilità) a seguito di inalazione derivata dalla produzione e dall'uso di esplosivi.

La conclusione della valutazione dei rischi per

I CONSUMATORI

è che per il momento non occorrono ulteriori informazioni e/o prove e non sono necessarie misure di riduzione del rischio oltre a quelle già in atto. Si è pervenuti a tale conclusione per il seguente motivo:

non si prevede esposizione dei consumatori.

La conclusione della valutazione dei rischi per

LE PERSONE ESPOSTE INDIRETTAMENTE ATTRAVERSO L'AMBIENTE

è che occorrono misure specifiche di riduzione del rischio. Si è pervenuti a tale conclusione per il seguente motivo:

rischi di mutagenicità e cancerogenicità a seguito di inalazione e esposizione orale derivanti da uno scenario locale.

Non è possibile escludere rischi per tutti gli altri scenari di esposizione, in quanto la sostanza è identificata come cancerogena senza un livello soglia. Occorre valutare l'adeguatezza dei controlli esistenti e la possibilità teorica e pratica di attuare ulteriori misure specifiche. La valutazione dei rischi indica tuttavia che questi ultimi sono già bassi. Questo elemento dovrebbe essere preso in considerazione nel valutare l'adeguatezza dei controlli esistenti e la possibilità teorica e pratica di attuare ulteriori misure specifiche di riduzione dei rischi.

La conclusione della valutazione dei rischi per

LA SALUTE UMANA (caratteristiche fisico-chimiche)

è che per il momento non occorrono ulteriori informazioni e/o prove e non sono necessarie misure di riduzione del rischio oltre a quelle già in atto. Si è pervenuti a tale conclusione per il seguente motivo:

la valutazione mette in luce che non si prevedono rischi. Si ritengono sufficienti le misure di riduzione dei rischi già adottate.

B.   Ambiente

La conclusione della valutazione dei rischi per

L'ATMOSFERA e l'ECOSISTEMA TERRESTRE

è che per il momento non occorrono ulteriori informazioni e/o prove e non sono necessarie misure di riduzione del rischio oltre a quelle già in atto. Si è pervenuti a tale conclusione per il seguente motivo:

la valutazione mette in luce che non si prevedono rischi per i comparti ambientali citati. Si ritengono sufficienti le misure di riduzione dei rischi già adottate.

La conclusione della valutazione dei rischi per

L'ECOSISTEMA ACQUATICO (compresi i sedimenti)

è che occorre ridurre i rischi; devono essere tenute in considerazione le misure di riduzione dei rischi già in atto.

La valutazione mette in luce che occorrono misure di riduzione del rischio per il comparto acquatico e per gli organismi dei sedimenti in un unico sito locale. Si prevede che le misure di riduzione del rischio adottate per le acque superficiali riducano anche i rischi per i sedimenti.

La conclusione della valutazione dei rischi per

I MICRORGANISMI NEGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE

è che per il momento non occorrono ulteriori informazioni e/o prove e non sono necessarie misure di riduzione del rischio oltre a quelle già in atto. Si è pervenuti a tale conclusione per il seguente motivo:

la valutazione mette in luce che non si prevedono rischi. Si ritengono sufficienti le misure di riduzione dei rischi già adottate.

STRATEGIA DI RIDUZIONE DEL RISCHIO

Per I LAVORATORI

In linea generale si può ritenere che la normativa in materia di protezione dei lavoratori attualmente in vigore a livello comunitario fornisca una disciplina adeguata per limitare nella misura necessaria i rischi posti dalla sostanza in questione; essa è dunque d'applicazione.

Per LE PERSONE ESPOSTE INDIRETTAMENTE ATTRAVERSO L'AMBIENTE

Sono ritenuti sufficienti per prevenire i rischi individuati cui è esposta la popolazione i provvedimenti legislativi già adottati a tutela delle persone esposte indirettamente attraverso l'ambiente, in particolare le disposizioni della direttiva 2008/1/CE del Consiglio.

Per L'AMBIENTE

Per agevolare la procedura di rilascio delle autorizzazioni e il monitoraggio a norma della direttiva 2008/1/CE del Consiglio (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento), il 2,4-dinitrotoluene dovrebbe essere preso in considerazione nell'ambito delle attività in corso per la redazione degli orientamenti sulle migliori tecniche disponibili (BAT).


(1)  Questa sostanza chimica è inserita nell'allegato I alla direttiva 67/548/CEE. La classificazione della sostanza è stabilita dalla direttiva 2004/73/CE della Commissione, del 29 aprile 2004, recante ventinovesimo adeguamento al progresso tecnico della direttiva 67/548/CEE del Consiglio concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura delle sostanze pericolose. (GU L 152 del 30.4.2004, pag. 1, rettifica pubblicata nella GU L 216 del 16.6.2004, pag. 3).

(2)  La relazione completa sulla valutazione dei rischi e una sintesi della stessa possono essere consultate sul sito internet dell'Ufficio europeo delle sostanze chimiche all'indirizzo seguente:

http://ecb.jrc.it/existing-substances/

(3)  GU L 24 del 29.1.2008, pag. 8.

(4)  La classificazione della sostanza è stabilita dalla direttiva 2004/73/CE della Commissione, del 29 aprile 2004, recante ventinovesimo adeguamento al progresso tecnico della direttiva 67/548/CEE del Consiglio concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura delle sostanze pericolose (GU L 152 del 30.4.2004, pag. 1, rettifica pubblicata nella GU L 216 del 16.6.2004, pag. 3).


III Atti preparatori

BANCA CENTRALE EUROPEA

31.5.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 134/10


PARERE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA

del 23 maggio 2008

su due regolamenti della Commissione proposti per attuare il regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle statistiche trimestrali sui posti di lavoro vacanti nella Comunità

(CON/2008/22)

(2008/C 134/03)

Introduzione e base giuridica

Il 13 maggio 2008 la Banca centrale europea (BCE) ha ricevuto dalla Commissione delle Comunità europee una richiesta di parere su due regolamenti della Commissione proposti per l'attuazione del regolamento (CE) n. …/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio (1), relativo alle statistiche trimestrali sui posti di lavoro vacanti nella Comunità, uno riguardante le procedure di destagionalizzazione e i rapporti di qualità dei dati (di seguito «regolamento proposto 1») e un altro riguardante la definizione di posto di lavoro vacante, le date di riferimento per la raccolta di dati, le specifiche sulla trasmissione dei dati e gli studi di fattibilità (di seguito «regolamento proposto 2»).

La BCE è competente a formulare un parere in virtù dell'articolo 105, paragrafo 4, primo trattino, del trattato che istituisce la Comunità europea. In conformità del primo periodo dell'articolo 17.5 del regolamento interno della Banca centrale europea, il Consiglio direttivo ha adottato il presente parere.

Osservazioni di carattere generale

1.

I dati sui posti di lavoro vacanti nella Comunità disciplinati da entrambi i regolamenti sono importanti per la BCE. La BCE ha pubblicato i requisiti per le statistiche a breve termine richieste per condurre la politica monetaria (2), che includono i dati sui posti di lavoro vacanti. Inoltre, la necessità di statistiche sui posti di lavoro vacanti è una conseguenza del Piano d'azione relativo alle esigenze statistiche dell'Unione economica e monetaria (UEM) che era stato messo a punto su richiesta del Consiglio Ecofin, dalla Commissione europea (Eurostat) in stretta collaborazione con la BCE; questo ha anche reso disponibile i Principali Indicatori Economici Europei («PIEE») che includono le statistiche sui posti di lavoro vacanti e che erano stati adottati dal Consiglio Ecofin il 18 febbraio 2003.

Regolamento proposto 1

2.

Lo sviluppo delle serie destagionalizzate, come illustrato nel regolamento proposto 1, è importante per i dati sui posti di lavoro vacanti utilizzati nelle analisi economiche infrannuali. Analogamente, la preparazione e la pubblicazione di rapporti di qualità dei dati è parte integrale di un quadro di sicurezza della qualità.

3.

La BCE potrà disporre di dati sui posti di lavoro vacanti aggiustati per le stagioni e per i giorni lavorativi non appena saranno stati pubblicati 16 trimestri di dati. Inoltre, sarebbe utile se la metodologia prevista negli Indirizzi sui sistemi statistici europei sugli aggiustamenti stagionali (3), fosse utilizzata per sostenere questo lavoro.

4.

Rapporti di qualità redatti ai sensi dell'allegato al regolamento proposto 1, sono manuali di valore con i quali guidare gli utenti dei dati con riguardo alla specifica qualità delle statistiche. La BCE apprezzerebbe una maggiore circolazione dei rapporti nazionali per gli utenti dei dati.

Regolamento proposto 2

5.

La BCE supporta l'obiettivo del regolamento proposto 2 per introdurre le definizioni e i dati di riferimento che riflettono un opportuno equilibrio tra i bisogni degli utenti e l'onere sostenuto dai soggetti segnalanti.

6.

La BCE apprezza che il periodo di riferimento preferito per la raccolta dati sia una media del periodo, ma rimane la possibilità di utilizzare una singola osservazione purché sia considerata rappresentativa del periodo in questione. Studi hanno dimostrato che il momento della raccolta dei dati può avere un effetto importante sui dati. Quindi, la BCE suggerisce che a questo aspetto sia dato debito riguardo nei rapporti di qualità richiesti dal regolamento proposto 1.

7.

La BCE desidera evidenziare l'importanza dei due studi di fattibilità menzionati nell'allegato al regolamento proposto 2:

a)

Lo studio di fattibilità per stabilire come statistiche trimestrali sui posti di lavoro vacanti possono essere ottenute per le sezioni O, P, Q, R e/o S del NACE Rev. 2, è importante in quanto l'occupazione in queste sezioni NACE copre oltre il 35 % dell'occupazione dell'area dell'euro.

b)

Lo studio di fattibilità per stabilire come statistiche trimestrali sui posti di lavoro vacanti possono essere ottenute dalle unità produttive con meno di 10 dipendenti, è importante in quanto queste unità produttive rappresentano una larga maggioranza dell'occupazione totale in molti Stati membri. Inoltre, studi mostrano che queste imprese tendono a creare un maggior numero di nuovi posti di lavoro vacanti rispetto alle unità produttive maggiori.

Fatto a Francoforte sul Meno, il 23 maggio 2008.

Il presidente della BCE

Jean-Claude TRICHET


(1)  Il presidente del Parlamento europeo e il presidente del Consiglio hanno firmato congiuntamente l'atto legale il 23 aprile 2008 ma l'atto legale non è stato ancora pubblicato; quindi, il numero ufficiale non è stato ancora assegnato.

(2)  I requisiti statistici della Banca centrale europea nel campo delle statistiche economiche generali, Banca centrale europea, agosto 2000 (riesaminato nel dicembre 2004) disponibili sul sito Internet della BCE sotto www.ecb.europa.eu

(3)  Cfr. «ESS guidelines on seasonal adjustment», aprile 2008, disponibile sul sito Internet del comitato delle statistiche monetarie, finanziarie e della bilancia dei pagamenti, sotto http://www.cmfb.org


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI E DAGLI ORGANI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione

31.5.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 134/12


Tassi di cambio dell'euro (1)

30 maggio 2008

(2008/C 134/04)

1 euro=

 

Moneta

Tasso di cambio

USD

dollari USA

1,5508

JPY

yen giapponesi

163,74

DKK

corone danesi

7,4588

GBP

sterline inglesi

0,786

SEK

corone svedesi

9,328

CHF

franchi svizzeri

1,6276

ISK

corone islandesi

115,53

NOK

corone norvegesi

7,908

BGN

lev bulgari

1,9558

CZK

corone ceche

25,088

EEK

corone estoni

15,6466

HUF

fiorini ungheresi

241,33

LTL

litas lituani

3,4528

LVL

lats lettoni

0,7013

PLN

zloty polacchi

3,3749

RON

leu rumeni

3,6256

SKK

corone slovacche

30,28

TRY

lire turche

1,8834

AUD

dollari australiani

1,6212

CAD

dollari canadesi

1,5382

HKD

dollari di Hong Kong

12,1049

NZD

dollari neozelandesi

1,9812

SGD

dollari di Singapore

2,1183

KRW

won sudcoreani

1 595,39

ZAR

rand sudafricani

11,8211

CNY

renminbi Yuan cinese

10,7657

HRK

kuna croata

7,2498

IDR

rupia indonesiana

14 445,7

MYR

ringgit malese

5,0246

PHP

peso filippino

67,824

RUB

rublo russo

36,8

THB

baht thailandese

50,405

BRL

real brasiliano

2,5391

MXN

peso messicano

16,0105


(1)  

Fonte: tassi di cambio di riferimento pubblicati dalla Banca centrale europea.


31.5.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 134/13


Comunicazione della Commissione sui tassi di interesse per il recupero degli aiuti di Stato e di riferimento/attualizzazione in vigore per i 27 Stati membri con decorrenza 1o gennaio 2007

[Pubblicati ai sensi dell'articolo 10 del regolamento (CE) n. 794/2004 della Commissione (GU L 140 del 30.4.2004, pag. 1) e della comunicazione della Commissione relativa al metodo di fissazione dei tassi di riferimento e di attualizzazione (GU C 273 del 9.9.1997, pag. 3)]

(2008/C 134/05)

Dal

Al

AT

BE

BG

CY

CZ

DE

DK

EE

EL

ES

FI

FR

HU

IE

IT

LT

LU

LV

MT

NL

PL

PT

RO

SE

SI

SK

UK

1.6.2008

30.6.2008

5,19

5,19

8,97

5,19

4,89

5,19

5,36

5,50

5,19

5,19

5,19

5,19

8,72

5,19

5,19

6,49

5,19

6,64

5,19

5,19

6,42

5,19

8,67

5,46

5,19

5,23

6,29

1.1.2008

31.5.2008

5,19

5,19

8,97

5,19

4,89

5,19

5,36

5,50

5,19

5,19

5,19

5,19

7,58

5,19

5,19

6,49

5,19

6,64

5,19

5,19

6,42

5,19

8,67

5,46

5,19

5,23

6,29

1.10.2007

31.12.2007

5,42

5,42

8,30

5,74

4,90

5,42

5,58

5,50

5,42

5,42

5,42

5,42

8,54

5,42

5,42

6,49

5,42

6,64

7,00

5,42

5,94

5,42

9,10

5,49

5,42

5,20

6,83

1.9.2007

30.9.2007

5,42

5,42

8,30

5,74

4,24

5,42

5,58

5,50

5,42

5,42

5,42

5,42

8,54

5,42

5,42

6,49

5,42

6,64

7,00

5,42

5,94

5,42

9,10

5,49

5,42

5,20

5,90

1.7.2007

31.8.2007

4,62

4,62

8,30

5,74

4,24

4,62

4,76

5,50

4,62

4,62

4,62

4,62

8,54

4,62

4,62

6,49

4,62

6,64

7,00

4,62

5,94

4,62

9,10

4,68

4,62

5,20

5,90

1.6.2007

30.6.2007

4,62

4,62

8,30

5,74

4,24

4,62

4,76

5,50

4,62

4,62

4,62

4,62

8,54

4,62

4,62

6,49

4,62

6,64

7,00

4,62

5,94

4,62

10,17

4,68

4,62

5,20

5,90

1.1.2007

31.5.2007

4,62

4,62

8,30

5,49

4,24

4,62

4,76

5,50

4,62

4,62

4,62

4,62

8,54

4,62

4,62

6,49

4,62

6,64

7,00

4,62

5,94

4,62

10,17

4,68

4,62

5,20

5,90


INFORMAZIONI PROVENIENTI DAGLI STATI MEMBRI

31.5.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 134/14


Aggiornamento dell'elenco dei permessi di soggiorno di cui all'articolo 2, paragrafo 15, del regolamento (CE) n. 562/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un codice comunitario relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (codice frontiere Schengen) (GU C 247 del 13.10.2006, pag. 1, GU C 153 del 6.7.2007, pag. 5, GU C 192 del 18.8.2007, pag. 11, GU C 271 del 14.11.2007, pag. 14, GU C 57 del 1.3.2008, pag. 31)

(2008/C 134/06)

La pubblicazione dell'elenco dei permessi di soggiorno di cui all'articolo 2, paragrafo 15, del regolamento (CE) n. 562/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 marzo 2006, che istituisce un codice comunitario relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (codice frontiere Schengen) si basa sulle informazioni comunicate dagli Stati membri alla Commissione a norma dell'articolo 34 del codice frontiere Schengen.

Oltre alle pubblicazioni nella Gazzetta ufficiale, è possibile consultare un aggiornamento mensile sul sito web della direzione generale della Giustizia, della libertà e della sicurezza.

ESTONIA

Sostituzione dell'elenco pubblicato nella GU C 271 del 14.11.2007, pag. 14

Documenti che conferiscono il diritto di soggiorno:

1)

carta d'identità;

2)

sticker per il permesso di soggiorno (apposto sul documento di viaggio rilasciato dall'Estonia o da un altro paese).

1.

La carta d'identità rilasciata ad un cittadino di paesi terzi può riportare le seguenti diciture:

permesso di soggiorno temporaneo valido fino a gg.mm.aa/tähtajaline elamisluba kehtivusega kuni pp.kk.aa,

soggiornante di lungo periodo UE/pikaajaline elanik EL,

permesso di soggiorno permanente/alaline elamisluba — rilasciato fino al 31 maggio 2006.

La carta d'identità non è un documento valido per l'espatrio. A tal fine, la carta d'identità dev'essere presentata insieme a un passaporto valido.

2.

Lo sticker per il permesso di soggiorno può riportare le seguenti diciture:

permesso di soggiorno temporaneo/tähtajaline elamisluba,

soggiornante di lungo periodo UE/pikaajaline elanik EL,

permesso di soggiorno permanente/alaline elamisluba — rilasciato fino al 31 maggio 2006.

Il permesso di soggiorno può essere:

temporaneo (con periodo di validità massima di cinque anni), oppure

permanente.

Tutte le diciture, tranne quelle riguardanti il permesso di soggiorno permanente, figurano in lingua inglese.

3.

Tessere diplomatiche e di servizio rilasciate dal ministero degli Affari esteri:

Diplomaadikaart

(Carta d'identità diplomatica: categoria A — Capo missione e suoi familiari; colore azzurro)

Diplomaadikaart

(Carta d'identità diplomatica: categoria B — Membri del corpo diplomatico e loro familiari; colore azzurro)

Teenistuskaart

(Tessera di servizio: categoria C — Impiegati amministrativi e loro familiari; colore rosso)

Teenistuskaart

(Tessera di servizio: categoria D — Personale domestico di servizio e relativi familiari; colore verde)

Teenistuskaart

(Tessera di servizio: categoria E — Domestici privati; colore verde)

Teenistuskaart

(Tessera di servizio: categoria F — Impiegati locali; colore verde)

Teenistuskaart

(Tessera di servizio: categoria HC — Console onorario; colore grigio).


31.5.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 134/16


Aggiornamento dell'elenco dei valichi di frontiera di cui all'articolo 2, paragrafo 8, del regolamento (CE) n. 562/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un codice comunitario relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (codice frontiere Schengen) (GU C 316 del 28.12.2007, pag. 1)

(2008/C 134/07)

La pubblicazione dell'elenco dei valichi di frontiera di cui all'articolo 2, paragrafo 8, del regolamento (CE) n. 562/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 marzo 2006, che istituisce un codice comunitario relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (codice frontiere Schengen) si basa sulle informazioni comunicate dagli Stati membri alla Commissione a norma dell'articolo 34 del codice frontiere Schengen.

Oltre alle pubblicazioni nella Gazzetta ufficiale, è possibile consultare un aggiornamento mensile sul sito web della direzione generale della Giustizia, della libertà e della sicurezza.

SPAGNA

Sostituzione delle informazioni pubblicate nella GU C 316 del 28.12.2007, pag. 1

Frontiere marittime

Nuovo valico di frontiera marittima:

 

Puerto de Santa Cruz de La Palma (La Palma).

AUSTRIA

Sostituzione delle informazioni pubblicate nella GU C 316 del 28.12.2007, pag. 1

Aeroporti e aerodromi

Aeroporti

(1)

Graz-Thalerhof

(2)

Innsbruck-Kranebitten

(3)

Klagenfurt-Wörthersee

(4)

Linz-Hörsching

(5)

Salzburg-Maxglan

(6)

Wien-Schwechat

Aerodromi

(1)

Bad Kleinkirchheim

(2)

Dobersberg

(3)

Eferding

(4)

Feldkirchen-Ossiacher See

(5)

Ferlach

(6)

Ferlach (eliporto di Glock)

(7)

Ferlach-Glainach

(8)

Freistadt

(9)

Friesach-Hirt

(10)

Fürstenfeld

(11)

Gmunden

(12)

Goldeck Talstation

(13)

Halleg

(14)

Hofkirchen

(15)

Hohenems-Dornbirn

(16)

Kapfenberg

(17)

Kappl

(18)

Kitzbühel

(19)

Krems-Langenlois

(20)

Kufstein-Langkampfen

(21)

Lanzen-Turnau

(22)

Leoben-Timmersdorf

(23)

Leopoldsdorf

(24)

Lienz-Nikolsdorf

(25)

Linz-Ost

(26)

Mariazell

(27)

Mauterndorf

(28)

Mayerhofen

(29)

Micheldorf

(30)

Niederöblarn

(31)

Nötsch im Gailtal

(32)

Ottenschlag

(33)

Pinkafeld

(34)

Pöchlarn-Wörth

(35)

Pongau Heliport (eliporto)

(36)

Punitz-Güssing

(37)

Reutte-Höfen

(38)

Ried-Kirchheim

(39)

Schärding-Suben

(40)

Scharnstein

(41)

Seitenstetten

(42)

Spitzerberg

(43)

St. Andrä im Lavanttal

(44)

St. Donat-Mairist

(45)

St. Georgen am Ybbsfeld

(46)

St. Johann/Tirol

(47)

St. Pölten

(48)

Stockerau

(49)

Trieben

(50)

Villach

(51)

Völkermarkt

(52)

Völtendorf

(53)

Vöslau

(54)

Waidring

(55)

Wattens

(56)

Weiz-Unterfladnitz

(57)

Wels

(58)

Wiener Neudorf

(59)

Wiener Neustadt/Ost

(60)

Wietersdorf

(61)

Wolfsberg

(62)

Zell am See

(63)

Zeltweg

(64)

Zwatzhof (eliporto)

Porti

Porti sul lago di Costanza

(1)

Hafen Bregenz (1)

(2)

Hafen Hard (1)

Frontiere terrestri con la Svizzera (e con il Liechtenstein)

(1)

Bangs (2)

(2)

Bregenz-St. Margrethen (ferrovia)

(3)

Feldkirch-Buchs (ferrovia)

(4)

Feldkirch-Mauren (pista ciclabile)

(5)

Fimberpass

(6)

Gaissau (compresa pista ciclabile Gaissau)

(7)

Höchst

(8)

Hohenems

(9)

Koblach

(10)

Lustenau

(11)

Lustenau-Schmitterbrücke

(12)

Lustenau-Wiesenrain

(13)

Mäder

(14)

Martinsbruck

(15)

Meiningen

(16)

Nofels

(17)

Nofels-Fresch

(18)

Pfunds

(19)

Spiss

(20)

Tisis

(21)

Tosters

(22)

Tschagguns (3)

(23)

Zeblas

SLOVACCHIA

Sostituzione delle informazioni pubblicate nella GU C 316 del 28.12.2007, pag. 1

SLOVACCHIA-UCRAINA

Frontiere terrestri

(1)

Čierna nad Tisou-Čop (ferrovia)

(2)

Ubľa-Malyj Bereznyj

(3)

Veľké Slemence-Mali Selmenci

(4)

Vyšné Nemecké-Užhorod

(5)

Maťovské Vojkovce-Pavlovo (ferrovia; esclusivamente per il trasporto)

Frontiere aeree

(1)

Aroporto di Bratislava

(2)

Aroporto di Košice

(3)

Aroporto di Poprad

Aerodromi

(1)

Nitra

(2)

Piešťany

(3)

Prievidza

(4)

Sliač

(5)

Žilina


(1)  Porto sul lago di Costanza non adibito a traffico di linea; usato solo per escursioni in battello.

(2)  Denominazione comune per i valichi di Nofels-Egg, Gantensteinweg, Rainweg, Habererweg, Rheindammweg e Jägersteig-Felsbandweg.

(3)  Denominazione comune per i valichi di frontiera di Plankner Sattel, Saminatal, Kirchlspitzen, Brandner Gletscher, Schesaplana, Tote Alpe, Bartümeljoch, Salarueljoch, Mattlerjoch, Sareiserjoch, Bettlerjoch, Schweizertor, Drusentor, Grünes Fürkele, Plaseggenpaß and Sarottlpaß.


31.5.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 134/19


Aggiornamento degli importi di riferimento per l'attraversamento delle frontiere esterne, a norma dell'articolo 5, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 562/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un codice comunitario relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (codice frontiere Schengen) (GU C 247 del 13.10.2006, pag. 19, GU C 153 del 6.7.2007, pag. 22, GU C 182 del 4.8.2007, pag. 18, GU C 57 dell'1.3.2008, pag. 38)

(2008/C 134/08)

La pubblicazione degli importi di riferimento per l'attraversamento delle frontiere esterne, a norma dell'articolo 5, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 562/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 marzo 2006, che istituisce un codice comunitario relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone (codice frontiere Schengen), si basa sulle informazioni comunicate dagli Stati membri alla Commissione a norma dell'articolo 34 del codice frontiere Schengen.

Oltre alle pubblicazioni nella Gazzetta ufficiale, è possibile consultare un aggiornamento mensile sul sito web della direzione generale della Giustizia, della libertà e della sicurezza.

SLOVACCHIA

Sostituzione delle informazioni pubblicate nella GU C 247 del 13.10.2006, pag. 19

Le risorse finanziarie necessarie per coprire i costi di soggiorno di un cittadino di paese terzo nel territorio della Repubblica slovacca sono fissate a 1 700 SKK per persona per giorno di soggiorno, ai sensi dell'articolo 4 della legge n. 48/2002 Racc. sul soggiorno degli stranieri e sulla modifica di altre leggi, e successive modifiche.

La somma di 1 700 SKK comprende i seguenti importi:

a)

1 000 SKK per l'alloggio;

b)

100 SKK per la colazione;

c)

200 SKK per il pranzo;

d)

200 SKK per la cena;

e)

200 SKK per le spese.

Se i costi di soggiorno di un cittadino di paese terzo nel territorio della Repubblica slovacca sono parzialmente coperti, se ne terrà conto nel calcolo generale.

Può fare le veci delle risorse finanziarie un invito autenticato da un ufficio di polizia.

GRECIA

Sostituzione delle informazioni pubblicate nella GU C 247 del 13.10.2006, pag. 19

La decisione ministeriale comune n. 3021/22/10-f del 24 dicembre 2007 fissa l'ammontare dei mezzi di sussistenza di cui devono disporre i cittadini stranieri che intendono entrare nel territorio della Repubblica ellenica, fatti salvi i cittadini degli Stati membri dell'Unione europea.

In virtù di tale decisione, per entrare nel territorio greco i cittadini stranieri di Stati non membri dell'Unione europea devono disporre di una somma pari a 50 EUR al giorno in valuta straniera per persona e di un totale minimo di 300 EUR per un soggiorno fino a 5 giorni.

Il suddetto importo è ridotto del 50 % per gli stranieri minorenni.

I cittadini dei paesi che richiedono ai cittadini greci di cambiare valuta estera alla frontiera sono sottoposti alla stessa misura in base al principio di reciprocità.


31.5.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 134/20


Modifica da parte della Francia degli oneri di servizio pubblico sui servizi aerei di linea tra Rennes e Mulhouse

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2008/C 134/09)

1.

A norma dell'articolo 4, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CEE) n. 2408/92 del Consiglio, del 23 luglio 1992, sull'accesso dei vettori aerei della Comunità alle rotte intracomunitarie, la Francia ha deciso di modificare gli oneri di servizio pubblico relativi ai servizi aerei di linea tra l'aeroporto di Rennes (Saint-Jacques) e quello di Bâle-Mulhouse pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea C 52 del 2 marzo 2006.

2.

Al punto 2 degli oneri di servizio pubblico in questione, gli obblighi in termini di numero di frequenze minime sono sostituiti dagli oneri seguenti:

«Il servizio deve essere garantito almeno in ragione di due voli giornalieri di andata e ritorno, il mattino e la sera, dal lunedì al giovedì, e di un volo di andata e ritorno il venerdì sera per un totale di 220 giorni l'anno esclusi i giorni festivi.».


V Avvisi

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

Commissione

31.5.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 134/21


AIUTI DI STATO — SPAGNA

Aiuto di Stato C 8/08 (ex NN 4/08; ex CP 60/07) — Complesso di studi cinematografici Ciudad de la Luz, Alicante

Invito a presentare osservazioni ai sensi dell'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2008/C 134/10)

Con lettera del 13 febbraio 2008, riprodotta nella lingua facente fede dopo la presente sintesi, la Commissione ha notificato alla Spagna la propria decisione di avviare il procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE in relazione alla misura in oggetto.

La Commissione invita gli interessati a presentare osservazioni in merito alla misura riguardo alla quale viene avviato il procedimento entro un mese dalla data della presente pubblicazione, inviandole al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale della Concorrenza

Protocollo aiuti di Stato

SPA-3 6/5

B-1049 Bruxelles

Fax (32-2) 296 12 42

Dette osservazioni saranno comunicate alle autorità spagnole. Su richiesta scritta e motivata degli autori delle osservazioni, la loro identità non sarà rivelata.

TESTO DELLA SINTESI

PROCEDIMENTO

La Commissione ha avviato il procedimento di indagine formale a seguito di due distinte denunce ricevute nel febbraio e nel luglio 2007 provenienti da due grandi operatori del settore cinematografico europeo, con sede in due Stati membri diversi dalla Spagna. Essi sostengono che grazie all'aiuto di Stato illegale ricevuto dal governo della regione di Valencia per la costruzione e la gestione degli studi cinematografici Ciudad de la Luz di Alicante, questi hanno potuto offrire prezzi inferiori a quelli di mercato. La Commissione non ha ricevuto da parte della Spagna nessuna notifica di aiuti di Stato riguardo alle risorse statali impiegate.

La Commissione ha inviato due richieste di informazione alle autorità spagnole il 10 aprile 2007 ed il 13 luglio 2007, allegando anche, con l'autorizzazione dei ricorrenti, entrambe le denunce. La Spagna ha risposto alle due richieste di informazione rispettivamente il 15 giugno 2007 e l'8 ottobre 2007.

DESCRIZIONE

Ciudad de la Luz è un importante complesso di studi cinematografici situato ad Alicante (Valencia). I costi di costruzione e le perdite di esercizio di Ciudad de la Luz sono stati sinora interamente finanziati da risorse statali. Solo i costi di costruzione, secondo una previsione del 2006 fornita dalle autorità spagnole, avrebbero superato alla fine del 2007 la somma di 270 Mio EUR.

I beni del complesso di Ciudad de la Luz sono di proprietà di Ciudad de la Luz SAU, controllata al 100 % da Sociedad de Proyectos Temáticos de la Comunidad Valencia SAU (SPTCV) che è a sua volta interamente di proprietà del governo della regione di Valencia. Il complesso è gestito da Producciones Aguamarga SL e le autorità spagnole intendono dare la gestione in appalto nel 2014.

VALUTAZIONE

Secondo le autorità spagnole, le risorse pubbliche impiegate non costituiscono aiuti di Stato poiché l'investimento nel progetto è stato realizzato secondo il principio dell' investitore privato operante in economia di mercato. Tuttavia la Commissione, dopo una valutazione preliminare dell'aspetto economico del progetto, nutre forti perplessità sul fatto che un investitore privato avrebbe investito in un'attività imprenditoriale a così alto rischio alle stesse condizioni e nella stessa misura del governo della regione di Valencia.

In particolare la Commissione dubita della fondatezza delle ipotesi alla base delle previsioni del 2002 fornite dalle autorità spagnole per giustificare la decisione di investimento. Tali previsioni si basano su un costo del capitale inferiore al tasso del 4,96 % dei titoli di Stato spagnoli all'epoca e su un flusso di cassa per il 2014 superiore ai costi di costruzione previsti, che dovrebbe derivare dall'appalto della gestione del complesso.

Le autorità spagnole sostengono inoltre che le risorse statali sono state investite in un progetto di infrastruttura pubblica. Tuttavia, poiché dal momento dell'apertura, gli studi cinematografici sono stati usati quasi esclusivamente da società di produzione audiovisiva, la Commissione dubita che la struttura fornisca un servizio che rientra nelle responsabilità tipiche di una autorità pubblica e che non avvantaggi invece imprese specifiche e facilmente identificabili.

Date le premesse, in questa fase la Commissione ritiene che Ciudad de la Luz SAU abbia ricevuto aiuti di Stato ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE.

Le autorità spagnole fanno osservare che, quand'anche le risorse pubbliche fossero considerate come aiuto di Stato, il finanziamento di Ciudad de la Luz potrebbe essere compatibile come aiuto destinato alla promozione della cultura o come aiuto regionale.

La Commissione considera non applicabile a questo caso la deroga degli aiuti destinati alla promozione della cultura ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, lettera d), poiché essa dubita fortemente che la costruzione e la gestione del complesso di Ciudad de la Luz possano essere considerate azioni destinate a promuovere la cultura e la conservazione del patrimonio.

Poiché gli studio sono stati costruiti nella regione assistita di Alicante, le autorità spagnole affermano che le norme in materia di aiuti di Stato a finalità regionale permettevano di concedere aiuti statali fino al 40 % del valore degli investimenti ammissibili nel periodo 2000-2006. Senza ulteriori informazioni da parte delle autorità spagnole, la Commissione non può accertare con precisione se e quale parte dell'aiuto statale ricevuto possa essere ammissibile in base agli orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale.

Per le sue dimensioni, il complesso di Ciudad de la Luz (1) rientra fra le grandi strutture di studi cinematografici sul mercato europeo. Strutture cinematografiche del genere sono richieste soprattutto per le grandi produzioni e molte fra quelle girate in Europa sono prodotte o co-prodotte dalle major americane. Esiste una concorrenza a livello globale per attrarre tali produzioni cinematografiche e questi produttori operano su scala mondiale potendo spostare la produzione per avvantaggiarsi di costi inferiori e/o incentivi. Di conseguenza, dato che tali film spesso comportano budget di circa 100 Mio USD, l'aiuto di Stato ricevuto da Ciudad de la Luz può incidere sugli scambi tra gli Stati membri e falsare la concorrenza.

CONCLUSIONE

La Commissione ritiene che un investitore privato non avrebbe investito in Ciudad de la Luz alle stesse condizioni e nella stessa misura del governo della regione di Valencia. La Commissione dubita inoltre che uno studio cinematografico possa essere considerato come infrastruttura pubblica o che l'aiuto di Stato concesso a Ciudad de la Luz possa essere compatibile in virtù della deroga di cui all'articolo 87, paragrafo 3, lettera d). Infine la Commissione dubita che alla maggior parte dell'aiuto di Stato siano applicabili gli orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale.

Conformemente all'articolo 14 del regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio, tutti gli aiuti illegali possono formare oggetto di recupero presso il beneficiario.

TESTO DELLA LETTERA

«(1)

La Comisión desea informar al Reino de España de que, tras examinar la información facilitada por sus autoridades en relación a la ayuda financiera del Gobierno autonómico de Valencia al complejo de estudios cinematográficos “Ciudad de la Luz” de Alicante, ha decidido incoar un procedimiento de investigación formal de la misma en virtud del artículo 88, apartado 2, del Tratado CE.

1.   PROCEDIMIENTO

(2)

El 22 de febrero de 2007, la Comisión recibió del denunciante A (2) una denuncia relativa a la ayuda presuntamente concedida por el Gobierno de Valencia a los estudios cinematográficos “Ciudad de la Luz”. El 15 de marzo de 2007, el denunciante A confirmó que la denuncia podía remitirse a las autoridades españolas.

(3)

El 10 de abril de 2007, la Comisión remitió la denuncia completa a las autoridades españolas, solicitando información sobre la presunta ayuda. Previamente, la Comisión no había recibido de las autoridades españolas, para su aprobación como ayudas de Estado, notificación alguna de medidas de apoyo al cine en Valencia.

(4)

Tras pedir una extensión del plazo el 18 de abril de 2007 (concedida el 24 de abril), las autoridades españolas respondieron a la solicitud de información de la Comisión el 15 de junio de 2007.

(5)

El 30 de abril de 2007, el denunciante A facilitó enlaces de artículos publicados en “Variety” que referían subvenciones de producción al cine en Valencia y confirmaban que los estudios “Ciudad de la Luz” estaban atrayendo producciones cinematográficas de gran presupuesto (3).

(6)

El 13 de julio de 2007, la Comisión solicitó información adicional a las autoridades españolas. Tras pedir una extensión del plazo el 18 de julio de 2007 (concedida el 19 de julio), las autoridades españolas respondieron a la solicitud de información de la Comisión el 8 de octubre de 2007.

(7)

El 15 de julio de 2007, la Comisión recibió una denuncia del denunciante B (4). Después de obtener el acuerdo del denunciante, la Comisión remitió su denuncia a las autoridades españolas el 2 de agosto de 2007.

2.   DESCRIPCIÓN DE LA MEDIDA

2.1.   Ciudad de la Luz

(8)

“Ciudad de la Luz” es un importante complejo de estudios cinematográficos de Alicante. El 24 de octubre de 2000, el Gobierno autonómico de Valencia adoptó su decisión inicial de invertir en el proyecto “Ciudad de la Luz”. “Ciudad de la Luz SA” se constituyó el 2 de noviembre de 2000. Su objetivo es llevar a cabo las actividades necesarias para la promoción, organización y gestión de centro “Ciudad de la Luz”, incluidas la construcción, gestión y explotación de las instalaciones audiovisuales y cinematográficas, así como otras actividades de ocio y alojamiento.

(9)

75 % del capital social inicial de 600 000 EUR de “Ciudad de la Luz SA” era propiedad de la “Sociedad Proyectos Temáticos de la Comunidad Valenciana” (SPTCV), entidad pública que lleva a cabo actividades de inversión en nombre del Gobierno autonómico de Valencia. El 25 % restante pertenecía a “Aguamarga Producciones”, una empresa privada.

(10)

En noviembre de 2001, el capital social se amplió a 9 millones de EUR y SPTCV adquirió todas las nuevas acciones, elevando su participación hasta el 98,4 %. SPTCV aumentó aun más su participación en febrero de 2003 y mayo de 2004 a través de compras similares del nuevo capital social. En julio de 2004, “Aguamarga Producciones” vendió su participación en “Ciudad de la Luz SA” (5) a SPTCV por 139,059 EUR. Desde entonces, la Comunidad Valenciana, a través de SPTCV, ha detentado el 100 % del capital social de “Ciudad de la Luz”. Sin embargo, “Aguamarga Producciones” continúa siendo responsable del trabajo de construcción restante, de la promoción de “Ciudad de la Luz” y de la gestión de los estudios.

(11)

Los estudios iniciaron su actividad de rodaje de películas a finales de 2005. La construcción, que arrancó en 2002, se había dividido en tres fases:

fase 1 (finalizada): 6 estudios de sonido con aire acondicionado y una superficie conjunta de 11 000 m2, edificios de apoyo a la producción, 15 050 m2 de talleres y almacenes, y 2 zonas de rodaje de exteriores de 14 hectáreas en total,

fase 2 (cuya finalización estaba prevista para final de 2007): incluye una tercera zona de rodaje de exteriores de 5 hectáreas, instalaciones de restauración, un tanque de rodaje acuático y un gran estanque de agua profunda con horizonte natural,

la fase 3 (finalización prevista para 2009/2010) incluye un estudio de sonido de 5 000 m2.

(12)

Ciertos aspectos de las instalaciones “último modelo” de “Ciudad de la Luz” la ponen muy por delante del limitado número de estudios europeos importantes en cuanto a capacidad para grandes producciones. Así, por ejemplo, el estudio de sonido de 5 000 m2, actualmente en construcción en “Ciudad de la Luz”, será, al parecer, el mayor del mundo (6). La Comisión observa que las grandes estudios de sonido sólo tienen interés para grandes producciones.

2.2.   Plan de negocios de “Ciudad de la Luz”: 2002-2014 (2002)

(13)

En su escrito de 13 de junio de 2007, las autoridades españolas incluyeron la siguiente previsión de pérdidas y ganancias de “Ciudad de la Luz SA” para el período 2002-2014.

Previsión de pérdidas y ganancias de “Ciudad de la Luz”: 2002-2014 (2002)

 

Preparación

Pruebas

Explotación experimental

Consolidación

Cifras en miles de EUR

Años

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

A0

A1

A2

A3

A4

A5

A6

A7

A8

A9

A10

A11

A12

INGRESOS DIRECTOS DE PRODUCCIONES

Total ingresos directos de producciones

[…] (7)

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

INGRESOS INDIRECTOS DE PRODUCCIONES

Total ingresos indirectos de producciones

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

OTROS INGRESOS

Total otros ingresos

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

GASTOS DIRECTOS DE PRODUCCIONES

Total gastos directos de producciones

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

GASTOS INDIRECTOS

Total gastos indirectos

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

Beneficio antes de intereses, impuestos y amortizaciones (EBITDA)

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

AMORTAZACIONES

Total amortizaciones

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…] 5

[…]

[…]

[…]

[…]

Beneficio antes de intereses e impuestos (EBIT)

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

GASTOS FINANCIEROS

Gastos financieros

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

Beneficio antes de impuestos (EBT)

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

IMPUESTOS

Impuesto de sociedades

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

0,35

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Beneficio neto

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

(14)

Como muestran las partidas del cuadro, el período de 13 años se dividió en cuatro fases: preparación (2002-2003), pruebas (2004-2005), explotación experimental (2006-2010) y consolidación (2011-2014). Según las autoridades españoles, el cuadro refleja el objetivo de ceder la gestión del complejo “Ciudad de la Luz” en 2014.

(15)

En su escrito, las autoridades españolas señalan que el funcionamiento de “Ciudad de la Luz” prevé (preveía) un EBITDA (beneficios antes de intereses, impuestos, depreciación y amortización) positivo antes de […], que alcanzaría […] millones de EUR antes de […]. Sin embargo, tras incluir en el cálculo la depreciación de edificios y equipo técnico, “Ciudad de la Luz” sólo podría arrojar ganancias positivas netas para […] ([…] millones), que aumentarían hasta […] millones para […].

(16)

Las autoridades españolas han presentado también las proyecciones correspondientes hechas en 2002 de las inversiones y los flujos de tesorería de “Ciudad de la Luz SA” previstos entre 2002 y 2014.

Previsión de flujo de tesorería para “Ciudad de la Luz”: 2002-2014 (2002)

Cash flow — Inversión necesaria

Preparación

Pruebas

Explotación experimental

Consolidación

Cifras en miles de EUR

Años

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

A0

A1

A2

A3

A4

A5

A6

A7

A8

A9

A10

A11

A12

 

Caja inicial

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

+

EBITDA

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

-

Inversiones

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

-

Impuestos

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

+

Aportación de capital requerida

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

 

Caja Final

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

 

Aportación necesaria acumulada

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

 

Flujo de fondos

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

lad

TIR

[…] %

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

VAN

[…] EUR

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

% deuda/capital

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Inversión acumulada

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

 

Amortización acumulada

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

 

Valor contable del activo

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

(17)

Según las autoridades españolas, las proyecciones arriba mostradas se realizaron empleando el coste medio ponderado del capital (WACC) del […] % como factor de descuento. El WACC se calculó según la fórmula usual que pondera los costes y el porcentaje de recursos financieros reales o previstos para el funcionamiento de “Ciudad de la Luz” a partir de la deuda y los recursos propios, respectivamente. Los cálculos WACC presentados por las autoridades españoles indican lo siguiente:

los costes de la deuda se calcularon en […] % pero, dado que no se previó financiación alguna de la deuda, la contribución de ésta al WACC fue del 0 %,

los costes del capital, que en 2002 se preveía que cubrieran el 100 % de las necesidades de financiación, se calcularon en […] %. Dicho porcentaje se deducía únicamente de un cálculo de una tasa libre de riesgo del […] % a la que no se añadía ninguna prima de riesgo específica de inversión o de liquidez.

(18)

Sobre la base de la previsión de tesorería, se estimó que la inversión generaría una tasa interna de rentabilidad del […] % y un valor actual neto positivo de […] millones de EUR. El rendimiento de […] % previsto excede del […] % del coste del capital calculado por las autoridades españolas.

(19)

Estos resultados positivos globales dependen en primer lugar de la entrada neta acumulativa de […] millones de EUR que muestra la previsión de tesorería para 2014. La entrada neta de tesorería procedente del funcionamiento de “Ciudad de la Luz” en 2014 es, según las previsiones, de […] millones de EUR (8). Las autoridades españolas no han indicado claramente ni la fuente de la entrada adicional de tesorería de […] millones de EUR (9) en 2014 ni el modo en que se calculó dicha cifra. A este respecto, la Comisión observa que las autoridades españolas afirman que sus previsiones de 2002 reflejaban el objetivo de ceder la gestión del complejo “Ciudad de la Luz” en 2014.

(20)

La Comisión entiende que las previsiones de tesorería y de pérdidas y beneficios de 2002 presentadas por las autoridades españolas y aquí reproducidas constituyen el plan de negocios en que se basó el Gobierno Autónomo de Valencia para invertir en la construcción y explotación del complejo “Ciudad de la Luz”.

2.3.   Apoyo público a “Ciudad de la Luz”

2.3.1.   Financiación del capital social y los créditos

(21)

Los datos de las previsiones iniciales de tesorería de 2002 muestran que la inversión total requerida era de 204 millones de EUR (10) a precios de 2002. Se esperaba que la mayor parte de esta inversión estuviera en construcción, junto con las obras públicas correspondientes, en los años 200-2007. Hasta la fecha, la inversión se ha financiado principalmente de dos maneras:

i)

inversiones de capital que ya han alcanzado los 104 millones de EUR, incluidos terrenos por un valor de 9,8 millones de EUR, aportados en especie al capital social por el SPTCV,

ii)

en abril de 2005, SPTCV concedió a “Ciudad de la Luz SAU” un crédito de 95 millones de EUR. Dicho crédito se concedió por un período de 10 años a interés fijo ajustado al tipo EURIBOR de un año más un 1 % y una tasa de interés variable del 1,25 % de beneficios después de impuestos.

(22)

Los informes de 2004 y 2005 realizados sobre SPTCV y “Ciudad de la Luz SAU” por la Sindicatura de Cuentas hacen referencia a un acuerdo de préstamo participativo concedido por SPTCV en abril de 2005. En opinión de la Comisión, un préstamo participativo es un híbrido de capital y deuda que sitúa al beneficiario debajo de los demás deudores si la compañía suspende su actividad, aunque lo sitúa por encima de los accionistas. Los préstamos participativos pueden no reembolsarse pronto a menos que el capital de la empresa aumente en un importe igual.

(23)

En la previsión de pérdidas y ganancias de 2002, no se contabilizaron intereses. Por ello, es posible que, cuando se adoptó la decisión de inversión original, no se hubiera pensado en la posibilidad del crédito.

(24)

Las autoridades españolas han presentado a la Comisión una previsión revisada, parece que de 2006, que muestra que las contribuciones públicas a los costes de construcción hasta finales de 2007 se habían calculado en 273,5 millones de EUR. Dado que la tercera fase de la construcción no estará finalizada hasta finales de 2009, la mera contribución pública final a la construcción del complejo podría superar dicha cifra.

(25)

Basándose en los datos aportados hasta ahora por las autoridades españolas, la Comisión no ha podido conciliar las cifras de las previsiones de 2002 con las de las previsiones de 2006.

2.3.2.   Descuentos ofrecidos por “Ciudad de la Luz SAU”

(26)

En la práctica, SPTCV es la única que ha financiado hasta ahora “Ciudad de la Luz SAU”. La mayoría de las pérdidas de explotación sufridas durante este período se originaron en la construcción del complejo “Ciudad de la Luz” y estaban incluidas en las previsiones de 2002. Sin embargo, según las autoridades españolas, los descuentos que se consideraron necesarios para atraer producciones cinematográficas durante la explotación del complejo antes de 2005/2006 no se incluyeron en las previsiones de 2002.

(27)

En su solicitud de información de 13 de julio de 2007, la Comisión recordó a las autoridades españolas que las medidas que emplean recursos públicos para apoyar la producción de obras cinematográficas o audiovisuales se consideran ayudas de Estado y deben notificarse a la Comisión Europea. Todos los incentivos concedidos (también los concedidos por las autoridades regionales y locales) deben notificarse a la Comisión Europea. Pese a ello, la Comisión no había recibido notificación alguna de un proyecto valenciano de apoyo al cine.

(28)

La Comisión había citado un artículo de “Screen Finance” (11) de febrero de 2007 que parecía indicar que el Gobierno regional de Valencia había preparado dicho proyecto sin notificarlo a la Comisión. En su respuesta, las autoridades españolas alegaron que el apoyo al cine en cuestion no se notificó porque creyeron que los recursos públicos se aportaban según el principio del inversor en una economía de mercado, por lo que no constituían ayuda de Estado.

(29)

Sin embargo, las autoridades españolas proporcionaron a la Comisión detalles confidenciales de los descuentos ofrecidos a diversas producciones cinematográficas rodadas en “Ciudad de la Luz”. En octubre de 2007 se habían rodado en “Ciudad de la Luz” 19 películas y 3 anuncios publicitarios. Casi todas las películas (pero ninguno de los anuncios) se beneficiaron de descuentos, que totalizaron 12 millones de EUR, IVA no incluido. Según las autoridades españolas, los planes iniciales de “Ciudad de la Luz” no preveían la necesidad de dichos incentivos para atraer producciones. Hacen observar que, para 2006, la diferencia entre las pérdidas reales de explotación ([…] (12) millones de EUR) y las pérdidas iniciales previstas ([…] millones de EUR en las proyecciones de 2002) se produce porque en aquel momento no se tuvieron en cuenta los costes de los incentivos. En su opinión, el hecho de que las previsiones hubieran sido equivalentes a los resultados reales si se hubieran calculado los incentivos, demuestra la precisión y fiabilidad del plan de negocios inicial.

(30)

A este respecto, las autoridades españolas consideran también que el objetivo original de “Ciudad de la Luz” era ofrecer estudios a precios competitivos y que, aun siendo inferiores a los de las empresas que lideran el mercado, los precios de “Ciudad de la Luz” siguen siendo superiores a los de estudios comparables.

(31)

Como apunta el denunciante A, el 16 de noviembre de 2005, “Ciudad de la Luz SAU” publicó en el Diario Oficial de la Comunidad Valenciana un anuncio en el que ofrecía ayudas a la producción (supuestamente mediante acuerdos con patrocinadores) a cualquiera que estuviera interesado en utilizar “Ciudad de la Luz” para el rodaje de largometrajes, series de televisión, espacios publicitarios, etc.

(32)

En febrero de 2006, la revista especializada “Screen International” publicó un artículo sobre el complejo de “Ciudad de la Luz” titulado “La carga de la brigada ligera”. Empezaba observando que la “apertura de los estudios ‘Ciudad de la Luz’ proporciona a España instalaciones para competir con las mayores de Europa”. A continuación detallaba el paquete de ofertas que se ofrecían a los productores internacionales de películas.

(33)

Según el artículo, para competir con los “bien establecidos superestudios” Babelsberg de Alemania, Pinewood/Shepperton del Reino Unido y Cinecittà de Italia, la Comunidad Valenciana ha ideado un sistema provisional de ayudas financieras para propulsar el inicio de la producción en las instalaciones (13).

(34)

Según el denunciante A, el único requisito significativo para aspirar al incentivo es que el productor/coproductor esté inscrito en el Registro de Empresas Audiovisuales de Valencia. El Denunciante A aducía además que los dos únicos criterios principales para beneficiarse de las subvenciones eran:

cuanto más tiempo se utilicen las instalaciones de “Ciudad de la Luz”, mayor es la posibilidad de obtener subvenciones (por ejemplo: cada semana de utilización de las instalaciones se contabilizará en favor del solicitante), y

cuanto mayor sea el prepresunto de la producción, mayor posibilidad hay de obtener la subvención (por ejemplo: las producciones con presupuestos inferiores a 4 millones de EUR obtendrán 10 puntos, mientras que las producciones con presupuestos superiores a 40 millones de EUR obtendrán 40 puntos).

(35)

La Comisión señala que el informe de la Sindicatura de 2005 critica a “Ciudad de la Luz SAU” por no haber adjudicado sus cinco primeros acuerdos de patrocinio con arreglo a los principios de publicidad, libre concurrencia y objetividad que regulan la concesión de subvenciones y la adjudicacion de contratos públicos.

(36)

Por las razones expuestas, la Comisión no tiene seguridad de estar plenamente al corriente de todos los incentivos que puede obtener el rodaje de una producción en “Ciudad de la Luz”, sean del Gobierno autonómico de Valencia sean de “Ciudad de la Luz SAU” u otro organismo valenciano. La Comisión tampoco ha recibido de las autoridades españolas información sobre el cálculo de las cantidades concedidas a las películas ni sobre las condiciones que implicaban los incentivos.

2.3.3.   Otros incentivos para el rodaje en “Ciudad de la Luz”

(37)

La Comisión observa también que las producciones cinematográficas a las que “Ciudad de la Luz SA” adjudicó acuerdos de patrocinio han podido haberse beneficiado asimismo de otros incentivos que la Comisión evalúa por separado.

(38)

Por ejemplo, en julio de 2007, el Gobierno autonómico de Valencia notificó un plan de ayuda para primar a las películas que tuvieran éxito comercial en las salas valencianas. La Comisión cree que las grandes producciones cinematográficas que pudieran rodarse en “Ciudad de la Luz” se las ingeniarían probablemente para cumplir los criterios del plan.

(39)

Paralelamente, tales películas pueden también beneficiarse de los planes españoles de apoyo al cine.

3.   COMENTARIOS DE LAS PARTES IMPLICADAS

3.1.   Alegaciones de los denunciantes

3.1.1.   Diversas formas de apoyo público

(40)

Ambos denunciantes alegan que diversas formas de apoyo proporcionadas por el Gobierno regional de Valencia para facilitar la construcción y explotación de “Ciudad de la Luz” podrían distorsionar significativamente la competencia en el mercado europeo de superproducciones. Las formas del presunto apoyo reseñadas por los denunciantes son:

aportaciones de capital por un valor de al menos 104 millones de EUR (14),

uso libre de coste de terrenos de propiedad pública valorados en 9 millones de EUR (15), y

subvenciones de producción que permiten utilizar las instalaciones de “Ciudad de la Luz” a precios inferiores a los practicados en el mercado.

(41)

El denunciante A observa que los grandes estudios cinematográficos compiten a escala internacional y que hay una ardua pugna entre ellos para atraer y retener grandes producciones. A la vez que reconoce las ventajas de la competencia, el denunciante A se muestra preocupado de que la competencia ceda terreno en favor de “Ciudad de la Luz” a consecuencia no de una real disputa de méritos sino de los beneficios que reportan a “Ciudad de la Luz” ayudas de Estado presuntamente ilegales.

(42)

El denunciante B alega que el Gobierno autonómico de Valencia ha contribuido muy sustancialmente a la financiación del proyecto mediante esas tres formas de apoyo. Hace notar también, citando un artículo de “El País” de 21 de mayo de 2006, que el presupuesto inicial del proyecto, 100 millones de EUR, alcanzaba ya los 340 millones.

3.1.2.   Presunto falseamiento del mercado

(43)

Según el denunciante A, la mayoría de los actuales proveedores de instalaciones de estudio son empresas del sector privado y la gran mayoría funciona sin el nivel de apoyo de estado que presuntamente recibe “Ciudad de la Luz”. Alega también que montar un nuevo complejo de estudios cinematográficos como “Ciudad de la Luz” es una empresa de alto riesgo teniendo en cuenta el contexto de ardua competencia del mercado. En opinión del denunciante A, los riesgos eran más elevados en Valencia, que no disponía de un plantel de personas y empresas con suficiente capacidad para impulsar la realización de grandes producciones.

(44)

Consiguientemente, el denunciante A considera que es muy poco probable que un inversor privado apoyara un proyecto como “Ciudad de la Luz”, y mucho menos en las condiciones que parece ofrecer el Gobierno autonómico de Valencia.

(45)

El denunciante A apunta también que el rendimiento normal del capital en una inversión cinematográfica es del 15 %. En su opinión, el rendimiento que un inversor privado esperaría de un nuevo estudio cinematográfico sería más elevado, vistos los escollos adicionales y la incertidumbre de lograr capital riesgo.

(46)

El denunciante A concluye que la existencia misma del complejo “Ciudad de la Luz” distorsiona la competencia en el mercado de instalaciones cinematográficas, especialmente de los estudios más grandes. Además, el denunciante A considera que la presunta ayuda de Estado permite realmente a “Ciudad de la Luz” batir los precios de competidores eficaces del sector privado.

(47)

Teniendo en cuenta esto, el denunciante A considera que, sobre todo a largo plazo, la presunta ayuda de Estado puede llegar a socavar tanto la propia viabilidad comercial del proyecto como la de otros proveedores.

(48)

A corto plazo, según el denunciante A, la pérdida, por exigua que fuera, de un pequeño número de grandes producciones en beneficio de “Ciudad de la Luz” podría tener una incidencia signicativa en sus competidores, entre los que se incluye el denunciante A. El denunciante A sugiere además que la presunta ayuda de Estado podría contribuir a expulsar directamente del mercado a algunos operadores del sector privado.

(49)

En apoyo de su afirmación, el denunciante A ha aportado ejemplos de estudios europeos que se han visto forzados a cerrar estos últimos años o que han renunciado a planes de construcción o renovación.

(50)

La argumentación del denunciante B, que ha estado considerando la eventualidad de introducirse en el mercado de estudios cinematográficos, refleja la misma visión. Alude a la altísima competencia del medio y subraya que la construcción y el lanzamiento de un estudio es una empresa arriesgada. En su opinión, la posibilidad de que un un inversor privado se embarcara en un proyecto similar, sobre todo en proporciones similares a las del Gobierno autonómico de Valencia, es extremadamente baja, por no decir nula.

(51)

Para confirmarlo, el denunciante B cita la negativa del inversor privado minoritario inicial a participar en la ampliación de capital de 2003. Esto redujo su participación en el proyecto a menos del 1 %. El denunciante B cita asimismo varios artículos de “El País” entre mayo de 2003 y diciembre de 2006 que reiteradamente cuestionaban la viabilidad y rentabilidad del proyecto.

(52)

El denunciante B alega además que la ayuda de Estado de la que se ha beneficiado “Ciudad de la Luz”, y de la que continúa beneficiándose, permite al complejo mantenerse al margen de la competencia del mercado, ofreciendo, en particular, tarifas un 25 % inferiores aproximadamente a las de sus competidores, que no se benefician de dicha ayuda de Estado. Como ilustración de ello, el denunciante B cita una intrevista realizada al productor de “Astérix y Obélix en los Juegos Olímpicos”, una producción de 78 millones de EUR, la más cara del cine europeo hasta la fecha. Presuntamente dicha producción recibió 4 millones de EUR en contribución de “Ciudad de la Luz”. En declaraciones del productor, eligieron rodar en “Ciudad de la Luz” en vez de en estudios del norte de África porque la ayuda de la región de Valencia abarataba el precio hasta el nivel del precio de Marruecos (16).

(53)

Por último, el denunciante B considera que sus propios planes para lanzar un complejo de estudios cinematográficos se ven afectados directamente por la presunta distorsión de la competencia que crea la presunta ayuda de Estado a “Ciudad de la Luz”. Por ello cree que las condiciones en las que se ha desarrollado el complejo “Ciudad de la Luz” deben examinarse atentamente, pues parecen sugerir que la presunta ayuda de Estado concedida a “Ciudad de la Luz” (pero no notificada a la Comisión) pudiera distorsionar la competencia y debería ser considerada una infracción del artículo 87 del Tratado CE.

3.2.   Posición de las autoridades españolas en cuanto a la existencia de la ayuda de Estado

3.2.1.   Aplicación del principio de inversor en una economía de mercado

(54)

Las autoridades españolas argumentan que, considerando la estrategia subyacente y las proyecciones, las expectativas de rentabilidad de SPTCV eran comparables a las de un inversor privado en el momento de llevar a cabo el proyecto de “Ciudad de la Luz”. En su opinión, la intervención de SPTCV estuvo dirigida por criterios económicos encaminados a obtener los beneficios que arrojaría un rendimiento del capital invertido a medio plazo. Esta afirmación se apoya previsiblemente en el cálculo de un valor actual neto positivo de la tesorería de […] millones de EUR y una tasa interna de rendimiento (TIR) de […] % entre 2002 y 2014, que superaba el […] %, supuesto coste del capital.

(55)

Las autoridades españolas subrayan que, aunque las proyeccciones pueden mostrar un período de reembolso muy largo, la cuantía de la inversión no supone que la duración sea excesiva. La razón aducida es que, según la jurisprudencia, el comportamiento que debe guiar la aplicación del inversor en una economía de mercado es la de un consorcio o un grupo de empresas privadas que persiguen una política estructural, global o sectorial, y se guía por perspectivas de lucro a más largo plazo (17). Amén de ello, las autoridades españolas argumentan que, antes de octubre de 2007, las proyecciones iniciales quedaron superadas por beneficios mayores de los previstos inicialmente, lo que exigía reducir el período de reembolso calculado al principio.

3.2.2.   Proyecto general de infraestructura

(56)

Las autoridades españolas alegan también que el complejo de estudios de “Ciudad de la Luz” es una infraestructura pública de interés general. Pues los estudios están abiertos a todas las empresas audiovisuales o de producción cinematográfica en condiciones de mercado no discriminatorias independientemente de la nacionalidad de las mismas. En su escrito, esta opinión se apoya en la calificación de infraestructura pública incluida en el plan regulador urbano aplicable al centro, que está ratificada en diversas sentencias del Tribunal Superior de Justicia de la Comunidad Valenciana. Las autoridades españolas afirman que ni la empresa a la que se confiaron la construcción y la explotación del complejo, Aguamarga Producciones, ni las empresas que produjeron material audiovisual o películas en “Ciudad de la Luz” recibieron trato de favor.

3.3.   Posición de las autoridades españolas en cuanto a la compatibilidad de la ayuda de Estado

(57)

Las autoridades españolas alegan, como argumento subsidiario en caso de que la Comisión considerase que las medidas en cuestión constituyen una ayuda de Estado, que dichas medidas serían compatibles con el artículo 87, apartado 3, del Tratado, en cuanto ayudas regionales y en cuanto ayudas encaminadas a promover la cultura.

3.3.1.   Ayudas regionales

(58)

Las autoridades españolas alegan que al menos el 40 % de los fondos públicos inyectados por el SPTCV en “Ciudad de la Luz” serían compatibles con las disposiciones del Tratado en aplicación de las Directrices sobre las ayudas de Estado de finalidad regional aplicables entre 2000 y 2006, en el momento en que se constituyó e inició sus actividades “Ciudad de la Luz” (18). En aquel momento, la provincia de Alicante era una región que se podía acoger al artículo 87, apartado 3, letra a). Las autoridades españolas alegan que, en términos de desarrollo y cohesión regionales, la contribución a la renta y al empleo de la provincia eran considerables y estaban documentados por una evaluación de impacto económico.

3.3.2.   Ayuda al fomento de la cultura

(59)

Las autoridades españolas consideran que un análisis de la compatibilidad de las medidas que se investigan debe incluir la aplicación de la excepción cultural establecida en el artículo 87, apartado 3, letra d). El apoyo a la producción audiovisual en general y a la industria del cine en particular que implicaban las medidas que se investigan, justifican, en su opinión, la consideración de que las medidas satisfacen las condiciones de dicha excepción.

(60)

Más concretamente, las autoridades españolas subrayan que la excepción cultural prevista en el Tratado no distingue entre medidas de estado de apoyo a la producción cultural y medidas de estado de apoyo a la infraestructura cultural. En el caso presente, hay medidas que afectan tanto a la producción de películas como a la infraestructura audiovisual. Se argumenta que los incentivos al cine en “Ciudad de la Luz” satisfacen todos los criterios de compatibilidad establecidos en la Comunicación sobre el Cine de la Comisión, pese a que las autoridades españolas no los notificaran a la Comisión. No obstante, en opinión de las autoridades españolas, el hecho de que los criterios de compatibilidad establecidos en la Comunicación sobre el Cine de la Comisión se circunscribieran al apoyo a la producción audiovisual no excluye que la excepción invocada se aplique también a la inversión en infraestructura cultural.

4.   Evaluación de la medida

(61)

El artículo 87, apartado 1, del Tratado CE establece:

“Salvo que en el Tratado presente se disponga otra cosa, serán incompatibles con el mercado común, en la medida en que afecten a los intercambios comerciales entre Estados miembros, las ayudas otorgadas por los Estados o mediante fondos estatales, bajo cualquier forma, que falseen o amenacen falsear la competencia, favoreciendo a determinadas empresas o producciones.”.

(62)

Para la aplicabilidad del artículo 87, apartado 1, se necesita: i) una medida de ayuda atribuible al Estado, que ii) se conceda con cargo a los fondos públicos, iii) afecte al comercio entre Estados miembros, iv) falsee o amenace falsear la competencia en el mercado común, y v) otorgue una ventaja selectiva a alguna empresa.

4.1.   Existencia de ayuda

(63)

Los recursos detallados en la descripción de la medida, a saber, la inversión de capital, el préstamo y los incentivos al cine aportados por el Gobierno autonómico de Valencia a través de SPTCV a “Ciudad de la Luz”, son recursos públicos.

(64)

No obstante, en el caso presente es necesario confirmar si dichos recursos públicos se han aportado en condiciones que hubieran sido aceptables para un inversor en una economía de mercado. A este respecto, las cifras de previsiones de beneficios y pérdidas y la contabilidad de tesorería presentada por las autoridades españolas pueden considerarse representativas de las proyecciones realizadas en el momento en que se tomó la decisión más significativa de inversión en la construcción del complejo “Ciudad de la Luz”. Permiten, por consiguiente, evaluar la aplicación del principio de inversor en una economía del mercado a la inversión de recursos públicos en “Ciudad de la Luz”.

(65)

Las ulteriores desviaciones, positivas o negativas, de dichas proyecciones deben sólo tenerse en consideración en la medida en que hubiera un riesgo que pudiera contabilizarse en aquel momento. Como quiera que las autoridades españolas no alegan haber contabilizado ingresos superiores a los inicialmente previstos en el momento de decidir la inversión, la tesis de que beneficios reales superiores a los previstos en la explotación de “Ciudad de la Luz” antes de octubre de 2007 obliguen a reducir el período real de reembolso de la inversión no es pertinente a efectos de aplicar el principio del inversor en una economía del mercado. En todo caso, debe tenerse en cuenta que todo beneficio superior al inicialmente previsto puede depender, al menos parcialmente, de los incentivos financieros, no previstos en el plan inicial, ofrecidos a los clientes de “Ciudad de la Luz”. Amén de ello, las autoridades españolas pasan por alto que el período de devolución previsto en 2002 debía ampliarse para incorporar las pérdidas, superiores a lo previsto, que soportó “Ciudad de la Luz” en 2006 (véase punto 29).

4.1.1.   Principio del inversor en una economía de mercado

(66)

Según se detallará a continuación, hay dudas fundadas en cuanto a que las bases del cálculo de la rentabilidad esperado del proyecto fuesen adecuada e independientes del hecho de que los ingresos y costes de la operación previstos hasta 2014 se consideraran razonables en 2002. Lo que debe evaluarse es si las bases del cálculo son las que guiarían la implicación de un inversor privado en el proyecto de “Ciudad de la Luz” y, en caso contrario, basándose en cifras corregidas si fuera necesario, si un inversor privado hubiera invertido casi 200 millones de EUR en el proyecto entre 2002 y 2007 como hizo SPTCV.

Rentabilidad del proyecto

(67)

Las cifras presentadas por las autoridades españolas señalan que, antes de 2002, la explotación del proyecto de “Ciudad de la Luz” se preveía deficitaria hasta […] incluido. Hay pocos indicios, o ninguno, de que inversores privados acepten a sabiendas inyectar fondos en una empresa durante ocho años, es decir, hasta 2010 en el caso que nos ocupa. Para el siguiente período de 2010-2014, los indicadores de rentabilidad de la explotación recogidos a continuación muestran igualmente resultados muy pobres tanto en valores absolutos como en comparación con los registrados por los estudios de la competencia en un período reciente.

Indicadores de rentabilidad de la explotación de Ciudad de la Luz: 2010-2014 (19)

 

2010

2011

2012

2013

2014

Período completo

Rendimiento por ventas (ROS)

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

Rendimiento del capital (ROCE)

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

Rendimiento del capital accionarial (%)

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

Fuente: Presentación de información del 13 de junio y 10 de octubre de 2007, cálculos de la Comisión.

(68)

En términos absolutos, la explotación de “Ciudad de la Luz” muestra un bajo rendimiento en las ventas, del 5 %, incluso durante el período 2010-2014, cuando se esperaban los primeros beneficios contables de la operación tras una fase inusualmente larga de implantación de ocho años, fase durante la que el rendimiento en las ventas es negativo.

(69)

En la medida en que la rentabilidad de la explotación de los estudios de la competencia pueda servir de referencia adecuada para evaluar las previsiones de explotación del proyecto de “Ciudad de la Luz”, los datos disponibles indican que, ni siquiera a largo plazo, se esperaba que el complejo aventajara a sus competidores. En prácticamente todos los indicadores, las proyecciones de “Ciudad de la Luz” son sensiblemente inferiores a las de los demás estudios de la competencia.

Indicadores de rentabilidad de la explotación de estudios de la competencia

 

2006

2005

2004

2003

Período completo

Pinewood Shepperton plc

ROS

15,0 %

1,2 %

11,8 %

4,9 %

8,6 %

ROCE

6,2 %

0,3 %

4,6 %

1,9 %

3,2 %

ROES

10,5 %

0,8 %

8,8 %

68,6 %

7,8 %

Studio Babelsberg AG

ROS

21,7 %

27,8 %

– 21,0 %

No disponible

16,4 %

ROCE

6,7 %

10,0 %

– 3,9 %

No disponible

4,8 %

ROES

4,3 %

6,5 %

– 2,5 %

No disponible

3,1 %

Fuente: Informes anuales de empresa, cálculos de la Comisión.

(70)

En particular, en lo referente al indicador en que haría más hincapié un hipotético inversor privado, las proyecciones de 10 % de rentabilidad sobre el capital accionarial en “Ciudad de la Luz” para el período de explotación comercial plena de 2010-2014 son, respectivamente, tres veces y casi ocho veces más bajas que las ofrecidas por los estudios de la competencia, a saber, Studio Babelsberg AG (3,1 %) y Pinewood Shepperton plc (7,8 %). Por consiguiente, podría parecer dudoso que un inversor privado hubiera deseado entrar o ampliar su actividad en el negocio de estudios cinematográficos, hubiera apoyado la explotación del proyecto ni siquiera para 2010, cuando estaba previsto que se generaran los primeros ingresos netos.

(71)

Se podría, no obstante, alegar, que, incluso con una rentabilidad inferior a la de la competencia, un inversor privado hubiera apoyado “Ciudad de la Luz” de contar con perspectivas suficientes de rentabilidad de su inversión. A este respecto, las cifras presentadas por las autoridades españolas indican que las expectativas eran que el proyecto fuera rentable en su conjunto. La TIR de […] % hasta 2014 supera el […] % del WACC en […] %. Esto supone que un inversor cuyo coste de financiación fuera igual a un […] % de WACC habría logrado una rentabilidad de […] % para los fondos invertidos.

(72)

Además, los descuentos ofrecidos por “Ciudad de la Luz SAU” no estaban previstos en dichas cifras, según las autoridades españolas. En esta fase, la Comisión no está en condiciones de asegurar si a SPTCV se le concedieron otros recursos aparte de los comprometidos en base a las previsiones de 2002. Si tal fuera el caso, la Comisión pediría a las autoridades españolas que proporcionaran toda la información necesaria, incluido el plan de negocios correspondiente, para que la Comisión pudiera evaluar los recursos adicionales, por ejemplo los recursos necesarios para financiar los descuentos no previstos.

(73)

Sin embargo, la Comisión tiene serias dudas sobre si dichas cifras son realistas. En particular, la Comisión duda de que el WACC y el valor terminal del proyecto se hayan calculado correctamente.

Coste de financiación del proyecto (WACC)

(74)

En el cálculo que realizan, las autoridades españolas presumen que el WACC lo determina únicamente el coste de capital, fijado al […] %. Pero no justifican este valor.

(75)

En primer lugar, atendiendo exclusivamente al coste del capital, la Comisión considera que el WACC de […] % utilizado en la previsión financiera de “Ciudad de la Luz” es extremadamente bajo y muy inferior a los costes de financiación, no sólo de un inversor privado sino también de un inversor público y, con toda probabilidad, de la misma SPTCV.

(76)

La Comisión considera que el coste de capital debe equivaler a la suma de la tasa libre de riesgo (es decir, la de bonos de Estado a 10 años) más una prima de riesgo que depende de la situación del mercado, de factores sectoriales y de factores específicos de la empresa.

(77)

El coste de capital social presentado por las autoridades españoles es incluso inferior a la tasa libre de riesgo. Por ejemplo, para 2002, la rentabilidad media de los bonos españoles a 10 años era del 4,96 %. Esto supone que, si la SPTCV hubiera tenido la misma certificación crediticia que el Reino de España y hubiera financiado con emisiones de bonos su inversión en “Ciudad de la Luz”, sus costes de financiación hubieran sido un […] % superiores al WACC empleado en el plan de negocios. En otras palabras, el menor WACC aceptado por la SPTCV supone que la inversión en “Ciudad de la Luz” se consideraba más segura que la inversión en bonos de Estado españoles. Sin embargo, la referencia de un bono público a 10 años se considera una inversión prácticamente sin riesgo, a diferencia de la inversión en la construcción y explotación de un estudio cinematográfico.

(78)

El coste de financiación sería perceptiblemente superior al 4,96 % para cualquier inversor en una economía de mercado, y, por ello, los costes de financiación serían muy superiores a los del WACC aducido.

(79)

Además, de los datos presentados se deduce que las autoridades españolas no han exigido ninguna prima de riesgo, liquidez y volatilidad sobre la inversión libre de riesgo de referencia para su inversión de capital, como hubiera hecho cualquier inversor sensato en una economía de mercado. Las autoridades españolas no han aportado ningún elemento que apoye esta opción. Amén de ello, las autoridades españolas no aportaron ningún elemento que permitiera a la Comisión determinar en qué medida los factores específicos del sector (por ejemplo, la evolución del negocio de estudios cinematográficos) y los factores específicos de la empresa (por ejemplo, el hecho de que “Ciudad de la Luz” fuese una empresa en período de lanzamiento) influirían en la prima de riego y consiguientemente en el coste de capital del proyecto.

(80)

Como conclusión preliminar, la Comisión tiene dudas sobre si un WACC de […] % refleja adecuadamente el coste de capital del proyecto. En consecuencia, el cálculo basado en este valor de WACC puede no haber reflejado de una forma realista las perspectivas de rentabilidad ofrecidas por “Ciudad de la Luz”.

(81)

En segundo lugar, la Comisión no entiende que el WACC se base exclusivamente en el coste de capital sin tener en cuenta el coste de la deuda. A este respecto, la Comisión hace observar que “Ciudad de la Luz” tiene que devolver intereses por el crédito de 95 millones de EUR obtenido de SPTCV (20).

Condiciones de reembolso del crédito

(82)

Además de ello, las condiciones aplicadas a este crédito plantean interrogantes. El interés sobre el crédito se calcula en una parte fija y una parte variable. La parte fija se calcula a un tipo de interés fijo EURIBOR a un año más un punto porcentual, lo que parece un diferencial muy bajo para un crédito a 10 años no garantizado (21).

(83)

La parte fija, inusualmente baja, del crédito podría, en teoría, compensarse con la perspectiva de una rentabilidad adecuada del crédito participativo gracias a la parte variable ligada a la rentabilidad del proyecto. Sin embargo, éste no es el caso del proyecto que examinamos, ya que es poco probable que el proyecto arroje beneficios significativos durante la duración del crédito. En realidad, la parte variable se fija al […] % de los beneficios antes de impuestos, lo que, según las cifras del plan de explotación, equivaldría a menos de […] EUR para todo el período 2005-2014.

(84)

Por último, la Comisión considera inusitado que se previera una devolución del crédito antes de abril de 2015, es decir, después de la fecha de finalización del proyecto (y posiblemente de la cesión del mismo), estimada para 2014.

(85)

Basándose en estos elementos, la Comisión duda de que las condiciones aplicadas al crédito de 95 millones concedido por SPTCV fueran las que hubiera reclamado un inversor privado.

Valor de cesión final en 2014

(86)

Según se comentó en el punto 14, la previsión de tesorería muestra entradas netas de […] millones de EUR en 2014, de los que […] millones provienen de la explotación del complejo. Las autoridades españolas no han explicqado claramente la base de la entrada de tesorería de los restantes […] millones en 2014. Como las autoridades españolas han declarado su objetivo de ceder la gestión del complejo “Ciudad de la Luz” en 2014, la Comisión sólo puede deducir que la cifra de […] millones representa el valor de cesión del negocio previsto en 2014 (a precios de 2002) o el precio que se prevea vaya a pagar el beneficiario de la adjudicación por la gestión de “Ciudad de la Luz”.

(87)

En términos financieros, dicha distinción no altera la estimación de la posible rentabilidad. Sin embargo, la Comisión hace notar que, en 2002, las autoridades españolas estimaron las previsiones del valor del activo para 2014 en […] millones de EUR. Por consiguiente, una entrada de tesorería casi el doble de esta cuantía previsto para 2014 hace suponer a la Comisión que el futuro explotador de “Ciudad de la Luz” será también su propietario.

(88)

En otras palabras, la TIR de […] % que apoya la afirmación de que SPTCV actuó con arreglo al principio del inversor privado en una economía del mercado, se basa en el supuesto de que el negocio de “Ciudad de la Luz” tendría un valor de […] millones de EUR en 2014. La Comisión entiende que las autoridades españolas consideran que serían capaces de vender el negocio en una licitación pública antes de 2014 a un comprador que ofreciera dicha cantidad.

(89)

La Comisión cree que esta pretensión es discutible. Las autoridades españolas no han aportado información sobre la metodología ni sobre las premisas específicas que han utilizado para calcular el valor de cesión final del proyecto. Resulta, pues, imposible a la Comisión evaluar los elementos específicos que han contribuido a fijar dicho valor. Ello no obstante, la Comisión considera que la cifra de […] millones de EUR está probablemente sobreevaluada si se atiende a las perspectivas financieras del proyecto incluidas en las previsiones de 2002 y comunicadas a la Comisión.

(90)

Ciertamente, contemplando las previsiones de rentabilidad, el valor de cesión de […] millones de EUR supone una proporción precio/beneficios (o período de reembolso) desusadamente alta de 117 años y representa casi el doble del valor contable de los activos de “Ciudad de la Luz” para 2014, según los cálculos de las autoridades españolas ([…] millones de EUR). Aunque las proyecciones del valor futuro de un negocio que se piensa vender doce años después estén cargadas de incertidumbres, las autoridades españolas no han aportado ningún elemento que justifique dichas cifras. En realidad, tampoco han presentado razones plausibles que expliquen por qué un eventual comprador pudiera ofrecer en 2014 una cantidad 117 veces superior a la de los ingresos anuales netos generados por “Ciudad de la Luz” ese mismo año (el mejor año en términos de rentabilidad), ni explicación alguna de la enorme diferencia existente entre el valor contable de los activos y la entrada de tesorería prevista en 2014 (22).

(91)

En apoyo de estas reservas, la Comisión hace notar que, de acuerdo con informes de prensa, en julio de 2004, la venta por Vivendi Universal Group de los estudios Babelsberg GmbH, un negocio comparable en muchos aspectos a “Ciudad de la Luz” y en competencia con ésta, se realizó por el precio simbólico de un euro. Así pues, no está claro en qué se basaban las autoridades españolas para, dos años antes, en 2002, prever un valor de cesión de […] millones de EUR en 2014 para “Ciudad de la Luz”. En la industria, era bien sabido que los estudios Babelberg habían resultado deficitarios al grupo Vivendi Universal desde su adquisición en 1992.

(92)

En conclusión, la Comisión duda de que un inversor privado en una economía de mercado que hubiese operado en el lugar de SPTCV en 2002 y con posterioridad, hubiera aceptado el valor de cesión final del proyecto en el plan de negocios y aportado el capital necesario para explotar el negocio hasta 2014.

Conclusión sobre el principio del inversor privado en una economía de mercado

(93)

Basándose en los elementos expuestos en esta sección, la Comisión tiene serias dudas de que la intervención pública en el proyecto sea conforme con el principio de inversor privado en una economía del mercado y no aporte a “Ciudad de la Luz” una ventaja a tenor del artículo 87, apartado 1.

Otros incentivos a la producción de películas

(94)

Como se observó en la sección 2.3.3, es posible que se hayan ofrecido otros incentivos a la producción de películas. Si tal fuera el caso, además de las consideraciones anteriores sobre la financiación de “Ciudad de la Luz SAU”, la Comisión precisaría considerar si dichos incentivos procedían o no de recursos públicos.

4.1.2.   Ventaja económica para las empresas y selectividad de la medida

(95)

“Ciudad de la Luz SAU” es el único beneficiario de los fondos públicos concedidos para la construcción y explotación del complejo de estudios “Ciudad de la Luz”.

(96)

La cuestión central es determinar si el complejo de estudios desarrolla una actividad económica. Al haber varios estudios cinematográficos comerciales de propiedad privada en Europa, el complejo “Ciudad de la Luz” se une a un mercado existente en que ya compiten otros. Además, según las autoridades españolas, “Ciudad de la Luz” no ofrece sus servicios a título gratuito. Por consiguiente, la Comisión considera que “Ciudad de la Luz” desarrolla una actividad económica.

(97)

Como ya se ha señalado, las autoridades españolas argumentan que un inversor en una economía de mercado hubiera apoyado el proyecto basándose en sus perspectivas de rentabilidad y, a la vez, que el proyecto corresponde a una infraestructura general. Ello plantea la cuestión de saber si el apoyo público de un complejo de estudios no es selectivo sino que beneficia a la sociedad en general. La financiación, construcción y explotación de un complejo de estudios cinematográficos va en beneficio exclusivo de las empresas activas en el sector audiovisual. Por consiguiente, dicho apoyo público favorece selectivamente a una categoría muy específica e identificable de empresas.

(98)

En el caso de los incentivos a la producción de películas con recursos públicos, la Comisión tiende a considerar que son de índole selectivo pues los únicos beneficiarios probables son las empresas productoras de películas. Ello supondría que el Estado estaría favoreciendo a ciertas empresas y la producción de determinados productos, por lo que la Comisión consideraría que dichos incentivos amenazan falsear la competencia en la UE. La Comisión hace notar que los productores de películas pueden haber combinado dichos incentivos con ayudas a la producción tales como las del régimen español de apoyo a las películas nacionales y el plan de primas a la exhibición rentable de películas en salas valencianas, que las autoridades españolas han notificado recientemente a la Comisión.

4.1.3.   Falseamiento de la competencia y efectos en el comercio entre Estados miembros

(99)

De la magnitud del complejo “Ciudad de la Luz” parece deducirse que se ideó pensando en superproducciones. Su conceptor Gary Bastien, residente en California, es un conocido arquitecto de estudios de Hollywood. Cada uno de los cuatro estudios de sonido más pequeños es de 1 620 m2, con una altura libre de 12,5 m y puertas descomunales de 10 m de ancho y 8 m de alto. Los estudios de sonido más grandes tienen cada uno 2 340 m2, una altura libre de 15 m y puertas de 24 m de ancho por 8 m de alto. Parece que, en la última fase del complejo, está construyéndose un super estudio de 5 000 m2. Según la prensa especializada, las medidas lo convertirían en el estudio de sonido mayor del mundo.

(100)

Las instalaciones de “Ciudad de la Luz” parecen, pues, primar la capacidad del lugar para atraer a grandes producciones cinematográficas de Europa. Los principales clientes de grandes estudios cinematográficos son grandes productoras internacionales, basadas principalmente en Estados Unidos (por ejemplo, Fox, Universal, Time Warner, Columbia, Paramount & Disney). Los presupuestos de producción de sus películas oscilan con frecuencia en torno a los 100 millones de USD. Dado que estas empresas tienen una actividad global, pueden elegir entre los grandes estudios cinematográficos de todo el mundo.

(101)

Los grandes estudios cinematográficos europeos que competirían con “Ciudad de la Luz” incluyen probablemente los Estudios Korda de Hungría, construidos recientemente, Babelsberg en Alemania, Barrandov en República Checa, Cinecittà en Italia y Pinewood en el Reino Unido.

(102)

En este contexto competitivo, la presunta ayuda de Estado a favor de “Ciudad de la Luz SAU” ha permitido ofrecer tarifas bajas e incentivos considerables. Como se ha reseñado, la Comisión duda de que “Ciudad de la Luz” hubiera podido competir en este mercado sin una financiación continua proviniente de fondos públicos. Por consiguiente, “Ciudad de la Luz” parece falsear la competencia de precios de mercado en la prestación de servicios de estudios cinematográficos en la UE.

(103)

Además, dado que las grandes producciones cinematográficas pueden trasladarse fácilmente y que hay otros grandes estudios competidores en otros Estados miembros, la ayuda a “Ciudad de la Luz” podría falsear la competencia y afectar al comercio entre Estados miembros de la UE.

(104)

En caso de cualquier incentivo a la producción con recursos públicos, hay que decir que, dado que las películas se comercializan internacionalmente, las ventajas financieras concedidas a los beneficiarios afectan al comercio entre Estados miembros.

4.1.4.   Legalidad de la ayuda

(105)

Los fondos públicos a favor de “Ciudad de la Luz SAU” pueden constituir ayuda de Estado a tenor del artículo 87, apartado 1, del Tratado CE. Si se confirma la ayuda de Estado, dicha ayuda, que no ha sido notificada, sería ilegal.

(106)

En caso de cualquier incentivo a la producción con recursos públicos, hay que decir que, muy probablemente, dicho incentivo constituiría ayuda de Estado a tenor del artículo 87, apartado 1, del Tratado CE. La compatibilidad de la ayuda debería, pues, examinarse. Además, dado que la ayuda no se ha notificado, sería ilegal.

4.2.   Compatibilidad de la ayuda

4.2.1.   Ayuda regional

(107)

“Ciudad de la Luz” se ha construido en la zona asistida de Alicante con la máxima intensidad de ayuda posible del 40 % para inversiones subvencionables en 2000-2006. En cualquier caso, la ayuda regional sólo se concedería a inversiones subvencionables si se cumplen las condiciones establecidas en las Directrices. Según la información disponible, parece que la ayuda entraría dentro del marco multistorial de 1998, lo que podría tener como efecto una reducción de la intensidad de la ayuda por debajo del 40 %. Consiguientemente, en el momento actual, y a la espera de la información más detallada que deben proporcionar las autoridades españolas, no es, por ello, posible afirmar si, y en qué proporción precisa, parte de la ayuda podría acabar siendo compatible con el espíritu, si no con la letra, de las normas de ayuda aplicables en el momento en que se adoptó la decisión de inversión.

4.2.2.   Ayuda a la promoción de la cultura

(108)

La Comisión considera que la excepción cultural prevista en el artículo 87, apartado 3, letra d), del Tratado CE debe, como toda excepción a las normas generales del Tratado, interpretarse restrictivamente.

(109)

En el caso presente, la Comisión estima que no hay elementos que indiquen que tal excepción pueda aplicarse a una ayuda de Estado que facilite los costes de construcción y explotación de un nuevo gran complejo de estudios cinematográficos.

(110)

En primer lugar, es evidente que el proyecto se crea de la nada y que no fomenta la conservación del patrimonio.

(111)

En segundo lugar, el complejo “Ciudad de la Luz” es un medio en el que prácticamente puede desarrollarse todo tipo de obras audiovisuales, independientemente del contenido de las mismas. En consecuencia, resulta difícil mantener que las películas realizadas en “Ciudad de la Luz” fomenten cualquier aspecto de la cultura europea. Por tanto, la Comisión considera que sería difícil demostrar que la construcción y la explotación de “Ciudad de la Luz” con una base comercial —un nuevo complejo importante de estudios cinematográficos muy alejado de las empresas audiovisuales existentes en España— eran necesarias para el fomento de la cultura

(112)

En tercer lugar, la magnitud del complejo “Ciudad de la Luz” tiene como objetivo las grandes producciones internacionales. La Comisión hace notar que ya hay en Europa un cierto número de grandes estudios cinematográficos que compiten entre sí, y otros estudios en España. Las películas españolas más conocidas, incluyendo “Mar adentro”, ganadora de un Oscar en 2004, han sido todas ellas realizadas en instalaciones más pequeñas. Por consiguiente, la construcción del complejo de “Ciudad de la Luz” no parece ser proporcionada al objetivo de promover la cultura valenciana, española o incluso europea.

(113)

En cuarto lugar, “Ciudad de la Luz” no limita sus servicios a las producciones cinematográficas: en efecto, en el complejo se han rodado también espacios publicitarios. Tampoco las autoridades españolas argumentan que la selección de películas rodadas en “Ciudad de la Luz” haya estado, o vaya a estar, basada en criterios culturales verificables previamente establecidos. Además, la información disponible hasta la fecha no señala que “Ciudad de la Luz” compita por atraer películas basadas en consideraciones culturales sino más bien en criterios estrictamente comerciales.

(114)

Por ello, la Comisión considera que la excepción cultural prevista en el artículo 87, apartado 3, letra d) del Tratado CE sólo podía, en principio, aplicarse a la financiación ofrecida a producciones que se rodasen en “Ciudad de la Luz” (12 millones de EUR en octubre de 2007, aportados directamente por “Ciudad de la Luz SAU”, según la información presentada por las autoridades españolas; posiblemente más, según las publicaciones especializadas disponibles (23).

(115)

La Comunicación sobre el Cine de 2001 (24) establece la base para que la Comisión aplique la excepción cultural del artículo 87, apartado 3, letra d), a los planes de ayuda a la producción de obras audiovisuales.

(116)

Sin embargo, al no haber aportado las autoridades españolas detalles sobre la cuantía de la financiación ni sobre las condiciones en que se proporcionó la misma, la Comisión carece de elementos para evaluar su compatibilidad con el Tratado CE. En este estadio, la Comisión se limita a observar que un plan de apoyo al cine que requiere que las películas, para ser subvencionables, se rueden en un estudio cinematográfico determinado y durante un período de tiempo determinado, sería considerado ayuda a una actividad de producción específica y no sería, pues, considerado compatible con arreglo a la Comunicación sobre el Cine (25).

5.   CONCLUSIÓN

(117)

Habida cuenta de las consideraciones precedentes y de conformidad con el procedimiento establecido en artículo 88, apartado 2, del Tratado CE, la Comisión insta al Reino de España a presentar sus observaciones y a facilitar toda la información que pueda contribuir a evaluar las ayudas. La Comisión pide también a las autoridades españolas que proporcionen sus datos reales y sus previsiones más recientes relativos al complejo “Ciudad de la Luz” hasta la finalización de su construcción.

(118)

La Comisión insta a sus autoridades a que transmitan inmediatamente una copia de la presente carta a los beneficiarios potenciales.

(119)

La Comisión desea recordar a España el efecto suspensivo del artículo 88, apartado 3, del Tratado CE y llama su atención sobre el artículo 14 del Reglamento (CE) no 659/1999 del Consejo, que prevé que toda ayuda concedida ilegalmente podrá recuperarse de su beneficiario.

(120)

Por la presente, la Comisión comunica al Reino de España que informará a los interesados mediante la publicación de la presente carta y de un resumen significativo en el Diario Oficial de la Unión Europea. Asimismo, informará a los interesados de los Estados miembros de la AELC signatarios del Acuerdo EEE mediante la publicación de una comunicación en el suplemento EEE del citado Diario Oficial, y al Órgano de Vigilancia de la AELC mediante copia de la presente. Se invitará a todos los interesados mencionados a presentar sus observaciones en el plazo de un mes a partir de la fecha de publicación de la presente.»


(1)  Cfr. www.ciudaddelaluz.com

(2)  El denunciante A es un importante estudio de cine europeo. Ha pedido que no se divulgara su identidad.

(3)  “Un nuevo estudio de Valencia ofrece rebajas de película”:

http://www.variety.com/article/VR1117958591.html?categoryid=19&cs=1

“La Pompeya de Polanski cobra forma”:

http://mobile.variety.com/article/VR1117963040.html?categoryid=13&cs=1

(4)  El denunciante B es una figura importante del sector cinematográfico europeo. También ha pedido que no se divulgara su identidad.

(5)  Con la transferencia de capital correspondiente de 7 de octubre de 2004, “Ciudad de la Luz SA” se convirtió en “Ciudad de la Luz SAU”, una empresa con un solo accionista (sociedad anónima unipersonal) con la totalidad de su capital social en manos de SPTCV.

(6)  Fuente: “Hágase la luz” en “Hollywood Reporter”, 31 de octubre de 2006:

http://www.hollywoodreporter.com/hr/content_display/international/features/eí45879d0f68a3095f5df04bc254cf9f3

(7)  A través de esta versión pública de esta decisión, los datos cubiertos por la obligación del secreto profesional se han substituido cerca […].

(8)  El movimiento de tesorería neto de las operaciones es el movimiento entre la apertura y el cierre de los balances de tesorería previstos en 2014: […] millones de EUR – […] millones de EUR = […] millones de EUR.

(9)  Ésta es la diferencia entre la entrada acumulativa neta de tesorería en 2014 y la tesorería neta de operaciones: […] millones de EUR – […] millones de EUR = […] millones de EUR.

(10)  Esta cifra es la aportación necesaria acumulada máxima para el proyecto según la previsión de tesorería de 2002. Se produce a finales de 2007, después de lo cual la aportación acumulada disminuye, según la previsión.

(11)  “Valencia (España) ofrece a los productores subvenciones de hasta 5,4 millones de EUR (3,7 millones de GBP) por película. Para optar a ellas, los proyectos deben rodarse tres semanas en Valencia —dos en los nuevos estudios ‘Ciudad de la Luz’ de Alicante—, pasando allí entre el 30 y el 50 % del tiempo total de rodaje. A cambio, los productores pueden reclamar una ayuda de hasta 18 % del gasto local, un 90 % de la cual se abonará durante la filmación.” — “Screen Finance”, 21 de febrero de 2007.

(12)  19 millones de EUR según el informe 2006 del Sindicatura de Cuentas:

http://www.sindicom.gva.es/web/informes.nsf/0/DDED7B9A9251B641C12573B10045371E/$file/06CVIII.pdf

(13)  

“Para tener acceso a estos fondos, un productor necesita asociarse con un coproductor de Valencia. Los fondos se conceden según un sistema de puntos, que contabilizan desde el número de semanas de rodaje en estudio al número de coproductores extranjeros o a la repercusión mediática calculada para la película y sus participantes. Las producciones de presupuesto inferior a 4,8 millones de USD (4 millones de EUR) pueden obtener hasta el 10 % de su presupuesto total; las que cuesten entre 4,8 y 48 millones de USD (de 4 a 40 millones de EUR) podrán recuperar hasta un 7,5 %; y las producciones con un presupuesto superior a 48 millones de USD (40 millones de EUR), hasta el 5 % de su presupuesto. Se espera que los productores gasten el doble de los fondos recibidos en la Comunidad Valenciana y también que reembolsen un porcentaje de la financiación a partir de los beneficios.”.

(14)  Como se observó en el punto 21, esta cifra corresponde sólo a las ampliaciones de capital de “Ciudad de la Luz SA”.

(15)  Como se observó en el punto 21, esta cantidad se trata como parte de las ampliaciones de capital de “Ciudad de la Luz SA” y debe, pues, incluirse en la cifra antes citada de 104 millones de EUR.

(16)  “La ayuda de la región de Valencia ha puesto el precio español al nivel del precio de Marruecos” — Jérôme Seydoux, “La Tribune”, 21 de mayo de 2007.

(17)  Sentencia del Tribunal de Justicia de 21 de marzo de 1991, asunto C-305/89, Italia/Comisión (Alfa Romeo), Rec. 1603, 20.

(18)  DO C 74 de 10.3.1998, p. 9.

(19)  Los indicadores se definen del siguiente modo:

Rendimiento por ventas= ingresos netos/ingresos directos e indirectos

Rendimiento por capital= ingresos netos/valor contable neto de los activos

Rendimiento por capital accionarial= ingresos netos/capital accionarial (aportación de capital 2002-2007).

(20)  Por la misma razón, la Comisión no comprende que no se incluyera ningún coste financiero en la previsión de pérdidas y beneficios del período 2002-2014.

(21)  En lo que respecta a la parte fija, la Comisión no ha podido comprender, de la información proporcionada por las autoridades españolas, qué tipo de interés se utilizará. Efectivamente, las autoridades españolas mencionan “un tipo de interés un punto diferencial de interés fijo por EURIBOR a un año más un diferencial de un punto porcentual”, sin especificar si el índice anual EURIBOR se actualiza anualmente o simplemente se mantiene al nivel de de abril de 2005. En el último caso, el índice pertinente sería el 3,3 %. Si dicho índice se tuviera que fijar para 10 años, además de presentar un diferencial muy reducido, beneficiaría al prestatario a expensas del prestamista, porque los vencimientos a largo plazo (y el riesgo para el prestamista) se remuneran normalmente con un tipo de interés más alto que los vencimientos a corto plazo. Efectivamente, cualquier prestamista que hubiera aceptado un tipo de interés fijo basado en el EURIBOR anual de abril de 2005 (un momento de tipos de interés históricamente bajos) hubiera renunciado a los ingresos procedentes de los aumentos posteriores del EURIBOR de referencia.

(22)  Si, en una primera aproximación, el valor contable de los activos se adoptara como el precio de venta prospectivo en 2014, las previsiones del total de la explotación de “Ciudad de la Luz” entre 2002 y 2014 hubieran sido deficitarias para un inversor, con una TIR negativa de […] %.

(23)  Véase “Screen Finance”, 21 de febrero de 2007, y “Variety”, 7 de febrero de 2007. Los artículos reseñan subvenciones de hasta 5,4 millones de EUR por un rodaje mínimo de tres semanas en Valencia, con dos semanas, al menos, en “Ciudad de la Luz”. Supuestamente, todas las películas reciben automáticamente 12 % de los gastos que realicen en la regional y un 6 % adicional, dependiente del “impacto mediático, económico e industrial de la producción”:

http://www.variety.com/article/VR117958591.html?categoryid=19&cs=1

(24)  Comunicación de la Comisión al Consejo, al Parlamento Europeo, al Comité Económico y Social y al Comité de las Regiones sobre determinados aspectos jurídicos vinculados a las obras cinematográficas y a otras producciones del sector audiovisual [COM(2001) 534 final de 26 de septiembre de 2001 (DO C 43 de 16.2.2002, p. 6); prorrogada en 2004 (DO C 123 de 30.4.2004, p. 1) y 2007 (DO C 134 de 16.6.2007, p. 7)].

(25)  Véase el cuarto criterio de compatibilidad de la sección 2.3 b)(4) de la Comunicación sobre el Cine.


31.5.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 134/40


Notifica preventiva di una concentrazione

(Caso COMP/M.5062 — Sofinco/Saracen/Forso)

Caso ammissibile alla procedura semplificata

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2008/C 134/11)

1.

In data 22 maggio 2008 è pervenuta alla Commissione la notifica di un progetto di concentrazione in conformità all'articolo 4 del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio (1). Con tale operazione le imprese Sofinco S.A. («Sofinco», Francia), controllata al 100 % da Crédit Agricole S.A. («CA», Francia), e Saracen HoldCo AB («Saracen», Svezia), controllata al 100 % da FCE Bank Plc, controllata da Ford Motor Company, acquisiscono, ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 1, lettera b), del regolamento del Consiglio, il controllo in comune dell'impresa Forso Nordic AB («Forso», Svezia) mediante acquisto di quote in una società di nuova costituzione che si configura come impresa comune.

2.

Le attività svolte dalle imprese interessate sono le seguenti:

per Sofinco: finanziamento al consumo,

per CA: servizi bancari, private banking, servizi finanziari, servizi di assicurazione vita e non vita,

per Saracen: holding di Ford Motor Company, che produce e distribuisce autoveicoli,

per Forso: finanziamenti e servizi amministrativi.

3.

A seguito di un esame preliminare la Commissione ritiene che la concentrazione notifica possa rientrare nel campo d'applicazione del regolamento (CE) n. 139/2004. Tuttavia si riserva la decisione finale al riguardo. Si rileva che, ai sensi della comunicazione della Commissione concernente una procedura semplificata per l'esame di determinate concentrazioni a norma del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio (2), il presente caso potrebbe soddisfare le condizioni per l'applicazione della procedura di cui alla comunicazione stessa.

4.

La Commissione invita i terzi interessati a presentare le loro eventuali osservazioni sulla concentrazione proposta.

Le osservazioni debbono pervenire alla Commissione non oltre dieci giorni dalla data di pubblicazione della presente comunicazione. Le osservazioni possono essere trasmesse alla Commissione per fax [(32-2) 296 43 01 o 296 72 44] o per posta, indicando il riferimento COMP/M.5062 — Sofinco/Saracen/Forso, al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale della Concorrenza

Protocollo Concentrazioni

J-70

B-1049 Bruxelles/Brussel


(1)  GU L 24 del 29.1.2004, pag. 1.

(2)  GU C 56 del 5.3.2005, pag. 32.


31.5.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 134/41


Notifica preventiva di concentrazione

(Caso COMP/M.5173 — STM/NXP/JV)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2008/C 134/12)

1.

In data 23 maggio 2008, è pervenuta alla Commissione la notifica di un progetto di concentrazione in conformità all'articolo 4 del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio (1). Con tale operazione, l'impresa STMicroelectronics NV («STM», Paesi Bassi) e NXP BV («NXP», Paesi Bassi) acquisiscono, ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 1, lettera b), del regolamento del Consiglio, il controllo congiunto di una società di nuova costituzione che si configura come impresa comune.

2.

Le attività svolte dalle imprese sono le seguenti:

per l'impresa STM: semiconduttori,

per l'impresa NXP: semiconduttori,

per l'impresa comune: semiconduttori nel campo della telefonia mobile.

3.

A seguito di un esame preliminare la Commissione ritiene che la transazione notificata possa rientrare nel campo d'applicazione del regolamento (CE) n. 139/2004. Tuttavia si riserva la decisione finale al riguardo.

4.

La Commissione invita i terzi interessati a presentare le loro eventuali osservazioni sulla concentrazione proposta.

Le osservazioni debbono pervenire alla Commissione non oltre dieci giorni dalla data di pubblicazione della presente concentrazione. Le osservazioni possono essere trasmesse alla Commissione per fax [(32-2) 296 43 01 o 296 72 44] o per posta, indicando il riferimento COMP/M.5173 — STM/NXP/JV, al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale della Concorrenza

Protocollo Concentrazioni

J-70

B-1049 Bruxelles/Brussel


(1)  GU L 24 del 29.1.2004, pag. 1.


31.5.2008   

IT

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C 134/42


Notifica preventiva di una concentrazione

(Caso COMP/M.5176 — CVC/Schuitema)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2008/C 134/13)

1.

In data 22 maggio 2008 è pervenuta alla Commissione la notifica di un progetto di concentrazione in conformità all'articolo 4 del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio (1). Con tale operazione l'impresa CVC Fund IV («CVC Fund IV», Isole Cayman), appartenente al gruppo CVC Capital Partners Sarl («CVC», Lussemburgo), acquisisce, ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 1, lettera b), del regolamento del Consiglio, il controllo dell'insieme dell'impresa Schuitema NV («Schuitema», Paesi Bassi) mediante acquisto di quote.

2.

Le attività svolte dalle imprese interessate sono le seguenti:

per CVC/CVC Fund IV: investimento e consulenza per la gestione di fondi di investimento e/o gestione degli investimenti per conto di fondi di investimento,

per Schuitema: acquisto, vendita all'ingrosso e al dettaglio di beni di consumo correnti e dei servizi connessi nei Paesi Bassi.

3.

A seguito di un esame preliminare la Commissione ritiene che la concentrazione notificata possa rientrare nel campo d'applicazione del regolamento (CE) n. 139/2004. Tuttavia si riserva la decisione finale al riguardo.

4.

La Commissione invita i terzi interessati a presentare le loro eventuali osservazioni sulla concentrazione proposta.

Le osservazioni debbono pervenire alla Commissione non oltre dieci giorni dalla data di pubblicazione della presente comunicazione. Le osservazioni possono essere trasmesse alla Commissione per fax [(32-2) 296 43 01 o 296 72 44] o per posta, indicando il riferimento COMP/M.5176 — CVC/Schuitema, al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale della Concorrenza

Protocollo Concentrazioni

J-70

B-1049 Bruxelles


(1)  GU L 24 del 29.1.2004, pag. 1.


ALTRI ATTI

Commissione

31.5.2008   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 134/43


Parere riguardante una domanda a norma dell'articolo 30 della direttiva 2004/17/CE

Domanda proveniente da uno Stato membro

(2008/C 134/14)

Il 19 maggio 2008 la Commissione ha ricevuto una domanda a norma dell'articolo 30, paragrafo 4, della direttiva 2004/17/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, che coordina le procedure di appalto degli enti erogatori di acqua e di energia, degli enti che forniscono servizi di trasporto e servizi postali (1). Il primo giorno lavorativo successivo alla ricezione della domanda è il 20 maggio 2008.

La domanda, che proviene dalla Repubblica di Polonia, riguarda la produzione e la vendita all'ingrosso di elettricità in questo paese. Il precitato articolo 30 prevede che la direttiva 2004/17/CE non si applichi quando l'attività di cui trattasi è direttamente esposta alla concorrenza su mercati liberamente accessibili. La valutazione di queste condizioni è fatta esclusivamente a norma della direttiva 2004/17/CE e lascia impregiudicata l'applicazione delle regole di concorrenza.

Per prendere una decisione su tale domanda la Commissione dispone di un periodo di tre mesi a decorrere dal giorno lavorativo sopra indicato. Il termine scade dunque il 20 agosto 2008.

Si applicano le disposizioni del precitato paragrafo 4, terzo comma, e il periodo di cui la Commissione dispone potrà quindi essere eventualmente prorogato di un mese. Tale proroga sarà nel caso oggetto di pubblicazione.


(1)  GU L 134 del 30.4.2004, pag. 1.