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Gazzetta ufficiale
dell'Unione europea

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Serie L


2025/2356

20.11.2025

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2025/2356 DEL CONSIGLIO

del 20 novembre 2025

che attua il regolamento (UE) 2024/1485 concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Russia

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (UE) 2024/1485 del Consiglio, del 27 maggio 2024, concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Russia (1), in particolare l’articolo 17, paragrafo 1,

vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)

Il 27 maggio 2024 il Consiglio ha adottato il regolamento (UE) 2024/1485.

(2)

L’Unione continua a condannare con risolutezza le violazioni dei diritti umani e le repressioni in Russia.

(3)

In considerazione della gravità della situazione, il Consiglio ritiene che 10 persone fisiche debbano essere aggiunte all’elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi di cui all’allegato IV del regolamento (UE) 2024/1485.

(4)

È pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento (UE) 2024/1485,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

L’allegato IV del regolamento (UE) 2024/1485 è modificato conformemente all’allegato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles il 20 novembre 2025

Per il Consiglio

Il presidente

K. KALLAS


(1)   GU L, 2024/1485, 27.5.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2024/1485/oj.


ALLEGATO

Le seguenti voci sono aggiunte all’allegato IV del regolamento (UE) 2024/1485 alla rubrica «A. Persone fisiche»:

 

Nome

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell’elenco

«53.

Andrey Viktorovich POLYAKOV

(Андрей Викторович ПОЛЯКОВ)

Carica: capo della direzione principale del servizio penitenziario federale della Federazione russa per l’oblast di Rostov Maggiore Generale del servizio interno

Data di nascita: 17.6.1970

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

N. di passaporto: serie 1815 n. 112026

INN (codice di identificazione fiscale russo): 343517128461

Andrey Polyakov è il capo della direzione principale del servizio penitenziario federale della Federazione russa per l’oblast di Rostov, compresi il centro di custodia cautelare a Taganrog (SIZO-2), il centro di custodia cautelare 1 a Rostov-on-Don (SIZO-1) e la colonia n. 12 a Kamensk Shakhtinsky.

In tale veste, è incaricato di garantire la protezione dei diritti dei detenuti e la loro sicurezza, oltre che il mantenimento dell’ordine pubblico nelle strutture detentive subordinate che supervisiona. Nelle strutture soggette all’autorità di Polyakov i detenuti ucraini, sia civili che militari, così come altri detenuti, sono stati sottoposti regolarmente a percosse da parte delle guardie, hanno sofferto di gravi carenze alimentari e avevano un accesso limitato o nullo alle cure mediche o all’assistenza legale. Durante gli interrogatori hanno subito coercizione sia psicologica che fisica, tra cui pestaggi brutali, scosse elettriche e minacce, con l’obiettivo di obbligarli a confessare presunti crimini di guerra, reati di terrorismo o altri reati. Tra i casi documentati di tortura e maltrattamento figura il caso della giornalista investigativa ucraina Victoria Volodymyrivna Roshchyna, deceduta nel settembre 2024 in seguito ai maltrattamenti subiti nel centro di custodia cautelare n. 2 della direzione principale del servizio penitenziario federale per l’oblast di Rostov a Taganrog.

Andrey Viktorovich Polyakov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, in particolare torture e altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti, della repressione della società civile e di attività che compromettono gravemente lo Stato di diritto in Russia.

20.11.2025

54.

Andrey Vadimovich MIKHAILICHENKO

(Андрей Вадимович МИХАЙЛИЧЕНКО)

Carica: vicedirettore per la sicurezza e le attività operative del centro di custodia cautelare n. 2 della direzione principale del servizio penitenziario federale per l’oblast di Rostov, Federazione russa

Data di nascita: 31.3.1992

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

N. di passaporto: serie 6012 n. 175625

INN (codice di identificazione fiscale russo): 615490520223

Andrey Mikhailichenko ricopre la carica di vicedirettore per la sicurezza e le attività operative del centro di custodia cautelare n. 2 della direzione principale del servizio penitenziario federale per l’oblast di Rostov (SIZO-2) a Taganrog, Russia. In qualità di membro della direzione di SIZO-2, Mikhailichenko è responsabile del ricorso diffuso e sistematico alla tortura e ad altri trattamenti crudeli, inumani e degradanti nei confronti di detenuti ucraini, sia civili che militari, oltre che di altri detenuti trattenuti in tale struttura.

I detenuti presso SIZO-2 sono sottoposti regolarmente a percosse da parte delle guardie, soffrono di gravi carenze alimentari e hanno un accesso limitato o nullo alle cure mediche o all’assistenza legale. Durante gli interrogatori i detenuti subiscono coercizione sia psicologica che fisica, tra cui pestaggi brutali, scosse elettriche e minacce, con l’obiettivo di obbligarli a confessare presunti crimini di guerra, reati di terrorismo o altri reati il tutto con l’obiettivo di annientare la resistenza all’aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Tale trattamento rappresenta una grave violazione o un abuso dei diritti umani e una violazione del principio dello Stato di diritto. Almeno 15 detenuti sono deceduti in seguito ai maltrattamenti nella struttura, tra cui la giornalista investigativa ucraina Victoria Volodymyrivna Roshchyna.

In qualità di vicedirettore per la sicurezza e le attività operative di SIZO-2, Andrey Mikhailichenko è responsabile delle attività della struttura. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, della repressione della società civile e di attività che compromettono gravemente lo Stato di diritto in Russia.

20.11.2025

55.

Andrey Sergeevich SAPITSKIY

(Андрей Сергеевич САПИЦКИЙ)

Carica: vicedirettore per le questioni relative al personale e al lavoro educativo del centro di custodia cautelare n. 2 della direzione principale del servizio penitenziario federale per l’oblast di Rostov, Federazione russa

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Andrey Sapitskiy ricopre la carica di vicedirettore per le questioni relative al personale e al lavoro educativo del centro di custodia cautelare n. 2 della direzione principale del servizio penitenziario federale per l’oblast di Rostov (SIZO-2) a Taganrog, Russia. In qualità di membro della direzione di SIZO-2, è responsabile del ricorso diffuso e sistematico alla tortura e ad altri trattamenti crudeli, inumani e degradanti nei confronti di detenuti ucraini, sia civili che militari, oltre che di altri detenuti trattenuti in tale struttura.

I detenuti presso SIZO-2 sono sottoposti regolarmente a percosse da parte delle guardie, soffrono di gravi carenze alimentari e hanno un accesso limitato o nullo alle cure mediche o all’assistenza legale. Durante gli interrogatori i detenuti subiscono coercizione sia psicologica che fisica, tra cui pestaggi brutali, scosse elettriche e minacce, con l’obiettivo di obbligarli a confessare presunti crimini di guerra, reati di terrorismo o altri reati il tutto con l’obiettivo di annientare la resistenza all’aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Tale trattamento rappresenta una grave violazione o un abuso dei diritti umani e una violazione del principio dello Stato di diritto. Almeno 15 detenuti sono deceduti in seguito ai maltrattamenti nella struttura, tra cui la giornalista investigativa ucraina Victoria Volodymyrivna Roshchyna.

In qualità di vicedirettore per le questioni relative al personale e al lavoro educativo di SIZO-2, Andrey Sapitskiy è responsabile delle attività della struttura. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, della repressione della società civile e di attività che compromettono gravemente lo Stato di diritto in Russia.

20.11.2025

56.

Aleksandr Aleksandrovich SHTODA

(Александр Александрович ШТОДА)

Carica: direttore del centro di custodia cautelare n. 2 della direzione principale del servizio penitenziario federale per l’oblast di Rostov, nella Federazione russa

Data di nascita: 19.11.1980

Cittadinanza: russa

N. di passaporto: serie 6001 n. 419633

INN (codice di identificazione fiscale russo): 611903638423

Aleksander Shtoda, ricopre la carica di direttore del centro di custodia cautelare n. 2 della direzione principale del servizio penitenziario federale per l’oblast di Rostov (SIZO-2) a Taganrog, Russia. Shtoda è responsabile del ricorso diffuso e sistematico alla tortura e ad altri trattamenti crudeli, inumani e degradanti nei confronti di detenuti ucraini, sia civili che militari, oltre che di altri detenuti trattenuti nella struttura sotto il suo comando.

I detenuti presso SIZO-2 sono sottoposti regolarmente a percosse da parte delle guardie, soffrono di gravi carenze alimentari e hanno un accesso limitato o nullo alle cure mediche o all’assistenza legale. Durante gli interrogatori i detenuti subiscono coercizione sia psicologica che fisica, tra cui pestaggi brutali, scosse elettriche e minacce, con l’obiettivo di obbligarli a confessare presunti crimini di guerra, reati di terrorismo o altri reati il tutto con l’obiettivo di annientare la resistenza all’aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Tale trattamento rappresenta una grave violazione o un abuso dei diritti umani e una violazione del principio dello Stato di diritto. Almeno 15 detenuti sono deceduti in seguito ai maltrattamenti nella struttura, tra cui la giornalista investigativa ucraina Victoria Volodymyrivna Roshchyna.

In qualità di direttore di SIZO-2, Aleksander Shtoda esercita autorità sulle operazioni della struttura. È pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, della repressione della società civile e di attività che compromettono gravemente lo Stato di diritto in Russia.

20.11.2025

57.

Timur Savelevich VAKHRAMEEV

(Тимур Савельевич ВАХРАМЕЕВ)

Carica: giudice del tribunale del distretto Basmanny, Mosca ex magistrato (giudice di pace) nel distretto Tagansky di Mosca

Data di nascita: 13.5.1990

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Timur Vakhrameev, giudice presso il tribunale del distretto Basmanny in Russia, è stato coinvolto in una serie di procedimenti penali di matrice politica nei quali ha inflitto pene sproporzionatamente severe a varie persone e ha prolungato la detenzione di altre.

Il giudice Vakhrameev ha partecipato all’azione penale ingiusta e di matrice politica nei confronti dei giornalisti Kirill Martynov e Dmitry Kolezev, oltre che dell’attivista Lyusya Shtein, condannando ciascuno di loro a vari anni di prigione nel tentativo di mettere a tacere il giornalismo indipendente e la società civile in Russia. Ha inoltre prolungato la custodia cautelare degli avvocati Vadim Kobzev e Alexey Liptser, oltre che dei giornalisti Konstantin Gabov e Sergei Karelin, in procedimenti di matrice politica connessi a repressioni nei confronti di persone associate alla fondazione anticorruzione o allo stesso Alexey Navalny. Ha inoltre prolungato la custodia cautelare di Grigory Melkonyants, copresidente del movimento Golos, ossia la principale iniziativa russa indipendente di monitoraggio elettorale, nel tentativo palese di esercitare ulteriori pressioni sul monitoraggio delle elezioni pubbliche nel paese. In tutti i casi summenzionati sono stati applicati articoli controversi del codice penale russo in materia di organizzazioni indesiderate, screditamento dell’esercito russo o estremismo.

Inoltre all’inizio del 2023, mentre svolgeva le funzioni di giudice di pace nel distretto Tagansky di Mosca, Timur Vakhrameev ha svolto anche un ruolo attivo nella penalizzazione di imprese internazionali quali Wikimedia e Google per non aver rimosso informazioni fattuali sulla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina.

Timur Vakhrameev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, della repressione della società civile e dell’opposizione democratica, nonché di attività che compromettono gravemente la democrazia e lo Stato di diritto in Russia.

20.11.2025

58.

Artemy Alexeevich TELMINOV

(Артемий Алексеевич ТЕЛЬМИНОВ)

Carica: investigatore del comitato investigativo della Federazione russa

Data di nascita: 30.12.1994

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Artemy Telminov, ricopre la carica di investigatore del comitato investigativo della Federazione russa, ed è stato coinvolto in diversi procedimenti penali di matrice politica nei confronti di persone associate ad Alexei Navalny, compresi i giornalisti Antonina Favorskaya, Olga Komleva, Konstantin Gabov e Sergey Karelin, nonché gli avvocati Vadim Kobzev, Alexei Liptser e Igor Sergunin. Sostenendo l’imposizione o la proroga della loro detenzione, ha contribuito attivamente agli sforzi del regime russo volti a reprimere il dissenso all’interno del paese.

Tutte le persone summenzionate sono state indagate e successivamente accusate di partecipazione a una comunità o organizzazione estremista o di coinvolgimento nelle relative attività. In realtà, le accuse si basavano esclusivamente su azioni lecite condotte da tali persone mentre erano associate ad Alexei Navalny e alla sua fondazione anticorruzione. L’uso improprio della legislazione in materia di terrorismo ed estremismo per reprimere l’opposizione politica e gli sforzi pacifici della società civile connessi a Navalny è diventata una pratica diffusa in Russia. Tutti i casi summenzionati presentano un modello ricorrente di procedimento giudiziario di matrice politica, che prevede una custodia cautelare prolungata e, in alcuni casi, procedimenti giudiziari a porte chiuse.

Il ruolo attivo di Artemy Telminov nell’orchestrare l’ingiusta azione penale nei confronti di Antonina Favorskaya, Olga Komleva, Konstantin Gabov, Sergey Karelin, Vadim Kobzev, Alexei Liptser e Igor Sergunin costituisce una grave violazione dei diritti umani. È pertanto direttamente responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e della repressione della società civile e dell’opposizione democratica in Russia.

20.11.2025

59.

Boris Ashirbaevich KOZHEVNIKOV

(Борис Аширбаевич КОЖЕВНИКОВ)

Carica: vicepresidente della Corte militare d’appello russa

Data di nascita: 31.8.1964

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Boris Kozhevnikov è vicepresidente della Corte militare d’appello russa.

In qualità di vicepresidente della Corte militare d’appello russa, Boris Kozhevnikov ha respinto il ricorso di Alexei Gorinov, ex deputato comunale nel distretto Krasnoselsky di Mosca, contro una condanna di matrice politica. In un processo viziato da irregolarità procedurali, Alexei Gorinov è stato condannato a tre anni di carcere duro in una colonia ai sensi dell’articolo 205.2 del codice penale russo per “giustificazione del terrorismo”. La sentenza di Alexei Gorinov si basava su alcuni commenti proferiti da lui in una conversazione con i suoi compagni di cella, in cui, secondo quanto riportato, avrebbe riconosciuto che la Crimea era territorio ucraino e che il reggimento Azov faceva parte dell’esercito ucraino. Inoltre, Kozhevnikov ha confermato le condanne di reclusione per Andrei Boyarshinov, Ibragim Orudzhev, Alexei Nuriev e Roman Nasryev sulla base di accuse di matrice politica in presunti casi connessi al terrorismo.

Boris Kozhevnikov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la violazione della libertà di opinione e di espressione, della repressione della società civile e dell’opposizione democratica, e di attività che compromettono gravemente lo Stato di diritto in Russia.

20.11.2025

60.

Maxim Alexandrovich PANIN

(Максим Александрович ПАНИН)

Carica: giudice della Corte militare d’appello russa (collegio giudiziale per i procedimenti penali)

Data di nascita: 22.2.1982

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Maksim Panin è un giudice della Corte militare d’appello russa.

In qualità di membro della Corte militare d’appello russa, Maksim Panin ha respinto il ricorso di Alexei Gorinov, ex deputato comunale nel distretto Krasnoselsky di Mosca, contro una condanna di matrice politica. In un processo viziato da irregolarità procedurali, Alexei Gorinov è stato condannato a tre anni di carcere duro in una colonia ai sensi dell’articolo 205.2 del codice penale russo per “giustificazione del terrorismo”. La sentenza di Alexei Gorinov si basava su alcuni commenti proferiti da lui in una conversazione con i suoi compagni di cella, in cui, secondo quanto riportato, avrebbe riconosciuto che la Crimea era territorio ucraino e che il reggimento Azov faceva parte dell’esercito ucraino.

Inoltre, Panin ha partecipato a procedimenti giudiziari di matrice politica nei confronti di altre persone. In qualità di membro del collegio d’appello, ha confermato la condanna di Elena Kotenochkina, accusata di “giustificazione del terrorismo” attraverso un post sui social media e condannata, in contumacia, a sei anni e undici mesi di reclusione in una colonia penitenziaria. Panin ha inoltre confermato la proroga del periodo di detenzione nei casi di Polina Yevtushenko, perseguita per diffusione di “fake news” sull’esercito russo e “riabilitazione del nazismo”, e di Enver Krosh, Rinat Aliev e Vilen Temeryanov, tatari della Crimea perseguiti per il loro presunto coinvolgimento in un gruppo islamico bandito in Russia.

Maksim Panin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la violazione della libertà di opinione e di espressione, della repressione della società civile e dell’opposizione democratica e di attività che compromettono gravemente lo Stato di diritto in Russia.

20.11.2025

61.

Marina Viktorovna USHAKOVA

(Марина Викторовна УШАКОВА)

Carica: giudice della Corte militare d’appello russa (collegio giudiziale per i procedimenti penali)

Data di nascita: 2.5.1979

Cittadinanza: russa

Sesso: femminile

Marina Ushakova è una giudice della Corte militare d’appello russa.

In qualità di membro del collegio d’appello dei giudici della Corte militare d’appello russa, Marina Ushakova ha respinto il ricorso di Alexei Gorinov, ex deputato comunale nel distretto Krasnoselsky di Mosca, contro una condanna di matrice politica. In un processo viziato da irregolarità procedurali, Alexei Gorinov è stato condannato a tre anni di carcere duro in una colonia ai sensi dell’articolo 205.2 del codice penale russo per “giustificazione del terrorismo”. La sentenza di Alexei Gorinov si basava su alcuni commenti proferiti in una conversazione con i suoi compagni di cella, in cui, secondo quanto riportato, avrebbe riconosciuto che la Crimea era territorio ucraino e che il reggimento Azov faceva parte dell’esercito ucraino. Inoltre, Ushakova ha confermato le condanne di Nikita Tushkanov, Daniil Bondarenko e Stanislav Shevchenko, sulla base di accuse di matrice politica di “giustificazione del terrorismo” in dichiarazioni sui social media o in conversazioni private riguardanti, in particolare, l’esplosione del ponte di Crimea.

Marina Ushakova è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la violazione della libertà di opinione e di espressione, della repressione della società civile e dell’opposizione democratica e di attività che compromettono gravemente lo Stato di diritto in Russia.

20.11.2025

62.

Svetlana Sergeevna RYGALOVA

(Светлана Сергеевна РЫГАЛОВА)

Carica: procuratore del dipartimento di giustizia penale della procura della regione di Vladimir, consigliera di giustizia junior

Cittadinanza: russa

Sesso: femminile

Svetlana Rygalova, in qualità di procuratore della procura della regione di Vladimir, ha partecipato al procedimento penale di matrice politica nei confronti di Alexei Gorinov, ex deputato comunale nel distretto Krasnoselsky di Mosca, perseguito per aver espresso la sua opinione in merito alla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina.

Il procuratore Rygalova ha approvato l’atto di imputazione in una causa penale e ha condotto il procedimento penale contro Alexei Gorinov ai sensi dell’articolo 205.2 del codice penale russo per “giustificazione del terrorismo”, proponendo di condannarlo a tre anni e mezzo di reclusione. Il procedimento penale si basava su alcuni commenti proferiti da Gorinov in una conversazione con i suoi compagni di cella, in cui, secondo quanto riportato, avrebbe riconosciuto che la Crimea era territorio ucraino e che il reggimento Azov faceva parte dell’esercito ucraino. Sulla base dell’atto di imputazione di Rygalova, Gorinov è stato condannato a tre anni di reclusione.

Svetlana Rygalova è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la violazione della libertà di opinione e di espressione, della repressione della società civile e dell’opposizione democratica e di attività che compromettono gravemente la democrazia o lo Stato di diritto in Russia.

20.11.2025»


ELI: http://data.europa.eu/eli/reg_impl/2025/2356/oj

ISSN 1977-0707 (electronic edition)