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Gazzetta ufficiale
dell'Unione europea

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Serie L


2024/3114

10.12.2024

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2024/3114 DEL CONSIGLIO

del 9 dicembre 2024

che attua l’articolo 15, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 747/2014 concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Sudan

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sull’Unione europea,

visto il regolamento (UE) n. 747/2014 del Consiglio, del 10 luglio 2014, concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Sudan e che abroga i regolamenti (CE) n. 131/2004 e (CE) n. 1184/2005 (1), in particolare l’articolo 15, paragrafo 1,

vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)

Il 10 luglio 2014 il Consiglio ha adottato il regolamento (UE) n. 747/2014.

(2)

L’8 novembre 2024 il comitato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) istituito a norma della risoluzione UNSC 1591 (2005) ha aggiunto due persone all’elenco delle persone ed entità oggetto di misure restrittive.

(3)

È opportuno pertanto modificare di conseguenza l’allegato I del regolamento (UE) n. 747/2014,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

L’allegato I del regolamento (UE) n. 747/2014 è modificato conformemente all’allegato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 9 dicembre 2024

Per il Consiglio

Il presidente

NAGY I.


(1)   GU L 203 dell’11.7.2014, pag. 1, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2014/747/oj.


ALLEGATO

All’allegato I del regolamento (UE) n. 747/2014 sono aggiunte le voci seguenti:

«5.

JUMA BARKALLA, Abdel Rahman

Designazione: Maggiore generale delle forze di supporto rapido (Rapid Support Forces - RSF) e comandante del Darfur occidentale.

Data di nascita: 1o gennaio 1969.

Luogo di nascita: Bahr Elarab, Darfur orientale, Sudan.

Cittadinanza: Sudan.

Passaporto: Sudan P07834700.

Numero di identificazione nazionale: Sudan 21052659309.

Data di designazione da parte dell’ONU: 8 novembre 2024.

Motivi dell’inserimento nell’elenco:

Abdel Rahman Juma Barkalla è stato inserito nell’elenco l’8 novembre 2024 a norma del punto 3, lettera c), della risoluzione UNSC 1591 (2005).

Informazioni tratte dalla sintesi dei motivi dell’inserimento nell’elenco forniti dal comitato delle sanzioni:

Abdel Rahman Juma Barkalla, maggiore generale delle RSF e comandante del Darfur occidentale, è designato per aver partecipato ad azioni o politiche che minacciano la pace, la sicurezza o la stabilità del Darfur, compresi atti di violenza e violazioni dei diritti umani. Gli attacchi delle RSF nel Darfur hanno messo a rischio centinaia di migliaia di civili a causa degli intensi combattimenti, della mancanza di accesso umanitario e della violenza mirata nei confronti dei civili e degli attivisti per i diritti umani.

Nel maggio e giugno 2023 i rappresentanti della società civile a El Geneina, nel Darfur occidentale, hanno dovuto affrontare minacce e uccisioni mirate da parte delle RSF e delle milizie alleate. Il 4 agosto 2023 uomini armati che indossavano uniformi delle RSF hanno rapito e ucciso l’attivista per i diritti umani e avvocato Ahmed Mohammed Abdullah e il suo collega Adam Omer a Nyala, nel Darfur meridionale.

Il governatore del Darfur occidentale, Khamis Abakar, è stato ucciso il 14 giugno 2023 ed è stato visto per l’ultima volta con Barkalla (cfr. S/2024/65, punto 71). Nei video circolati sui social media si vede Abakar che viene costretto da alcuni soldati delle RSF a entrare in un edificio; in un secondo video circolato qualche ora dopo si vede il cadavere di Abakar circondato da truppe con uniformi delle RSF che festeggiano.

Tra maggio e novembre 2023, le RSF e le milizie alleate hanno compiuto almeno 10 attacchi contro civili nelle città di El-Geneina e Ardamata nel Darfur occidentale, uccidendo migliaia di persone che hanno poi sepolto in più di 13 fosse comuni. Durante tali attacchi, inoltre, donne e ragazze sarebbero state stuprate e avrebbero subito abusi sessuali.

6.

HAMID MOHAMED, Osman Mohamed

Designazione: Maggiore generale delle forze di supporto rapido (Rapid Support Forces - RSF) e capo del dipartimento per le operazioni delle RSF.

Data di nascita: 1o gennaio 1966.

Luogo di nascita: Kadiqali, Darfur meridionale, Sudan.

Cittadinanza: Sudan.

Numero di identificazione nazionale: Sudan 11540384888.

Data di designazione da parte dell’ONU: 8 novembre 2024.

Motivi dell’inserimento nell’elenco:

Osman Mohamed Hamid Mohamed è stato inserito nell’elenco l’8 novembre 2024 a norma del punto 3, lettera c), della risoluzione UNSC 1591 (2005).

Informazioni tratte dalla sintesi dei motivi dell’inserimento nell’elenco forniti dal comitato delle sanzioni:

Osman Mohamed Hamid Mohamed, maggiore generale delle RSF e capo del dipartimento per le operazioni delle RSF, è designato per aver partecipato ad azioni o politiche che minacciano la pace, la sicurezza o la stabilità del Darfur, compresi atti di violenza e violazioni dei diritti umani. Ha rilasciato dichiarazioni a nome delle RSF dopo grandi vittorie ed è una parte importante della pianificazione operativa delle RSF. Gli attacchi delle RSF nel Darfur hanno messo a rischio centinaia di migliaia di civili a causa degli intensi combattimenti, della mancanza di accesso umanitario e della violenza mirata nei confronti dei civili e degli attivisti per i diritti umani.

Nel maggio e giugno 2023 i rappresentanti della società civile a El Geneina, nel Darfur occidentale, hanno dovuto affrontare minacce e uccisioni mirate da parte delle RSF e delle milizie alleate. Il 4 agosto 2023 uomini armati che indossavano uniformi delle RSF hanno rapito e ucciso l’attivista per i diritti umani e avvocato Ahmed Mohammed Abdullah e il suo collega Adam Omer a Nyala, nel Darfur meridionale.

Il 14 giugno 2023 il governatore del Darfur occidentale, Khamis Abakar, è stato ucciso dopo essere stato preso in custodia dai combattenti delle RSF lo stesso giorno. Nei video circolati sui social media si vede Abakar che viene costretto da alcuni soldati delle RSF a entrare in un edificio; in un secondo video circolato qualche ora dopo si vede il cadavere di Abakar circondato da truppe con uniformi delle RSF che festeggiano.

Tra maggio e novembre 2023, le RSF e le milizie alleate hanno compiuto almeno 10 attacchi contro civili nelle città di El-Geneina e Ardamata nel Darfur occidentale, uccidendo migliaia di persone che hanno poi sepolto in più di 13 fosse comuni. Durante tali attacchi, inoltre, donne e ragazze sarebbero state stuprate e avrebbero subito abusi sessuali.»


ELI: http://data.europa.eu/eli/reg_impl/2024/3114/oj

ISSN 1977-0707 (electronic edition)