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Gazzetta ufficiale |
IT Serie L |
2024/2974 |
6.12.2024 |
DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2024/2974 DELLA COMMISSIONE
del 29 novembre 2024
che stabilisce le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT), a norma della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali, per gli impianti di forgiatura e le fonderie
[notificata con il numero C(2024) 8322]
(Testo rilevante ai fini del SEE)
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
vista la direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento) (1), in particolare l’articolo 13, paragrafo 5,
considerando quanto segue:
(1) |
Le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (Best Available Techniques, BAT) fungono da riferimento per stabilire le condizioni di autorizzazione per le installazioni di cui al capo II della direttiva 2010/75/UE e le autorità competenti dovrebbero fissare valori limite di emissione tali da garantire che, in condizioni di esercizio normali, non si superino i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili indicati nelle conclusioni sulle BAT. |
(2) |
A norma dell’articolo 13, paragrafo 4, della direttiva 2010/75/UE, il forum composto dai rappresentanti degli Stati membri, delle industrie interessate e delle organizzazioni non governative che promuovono la protezione ambientale, istituito con decisione della Commissione del 16 maggio 2011 (2), ha trasmesso alla Commissione, il 29 aprile 2024, il proprio parere in merito al contenuto proposto del documento di riferimento sulle BAT per gli impianti di forgiatura e le fonderie. Il parere è pubblico (3). |
(3) |
Le conclusioni sulle BAT di cui all’allegato della presente decisione tengono conto del parere del forum sul contenuto proposto del documento di riferimento sulle BAT. Esse costituiscono il nucleo del documento di riferimento sulle BAT. |
(4) |
Le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato istituito a norma dell’articolo 75, paragrafo 1, della direttiva 2010/75/UE, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
Sono adottate le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per gli impianti di forgiatura e le fonderie, riportate in allegato.
Articolo 2
Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.
Fatto a Bruxelles, il 29 novembre 2024
Per la Commissione
Maroš ŠEFČOVIČ
Membro della Commissione
(1) GU L 334 del 17.12.2010, pag. 17.
(2) Decisione della Commissione, del 16 maggio 2011, che istituisce un forum per lo scambio di informazioni ai sensi dell’articolo 13 della direttiva 2010/75/UE in materia di emissioni industriali (GU C 146 del 17.5.2011, pag. 3).
(3) https://circabc.europa.eu/ui/group/06f33a94-9829-4eee-b187-21bb783a0fbf/library/c66a71e9-ce56-47bb-9bba-6d9c79649eee?p=1&n=10&sort=created_DESC.
ALLEGATO
1. Conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per gli impianti di forgiatura e le fonderie
AMBITO DI APPLICAZIONE
Le presenti conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT — Best Available Techniques) si riferiscono alle seguenti attività di cui all’allegato I della direttiva 2010/75/UE:
2.3. |
Trasformazione di metalli ferrosi mediante:
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2.4. |
Funzionamento di fonderie di metalli ferrosi con una capacità di produzione superiore a 20 Mg al giorno; |
2.5. |
Lavorazione di metalli non ferrosi:
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6.11. |
Trattamento a gestione indipendente di acque reflue non coperto dalla direttiva 91/271/CEE (1), purché il carico inquinante principale provenga dalle attività contemplate dalle presenti conclusioni sulle BAT. |
Le presenti conclusioni sulle BAT riguardano altresì quanto segue:
— |
le fonderie di metalli ferrosi che utilizzano processi di colata continua per la produzione di getti di ghisa grigia o ghisa sferoidale nella loro forma definitiva o quasi definitiva; |
— |
le fonderie di metalli non ferrosi che utilizzano lingotti legati, rottami, prodotti di recupero o metalli liquidi per la produzione di getti nella loro forma definitiva o quasi definitiva; |
— |
il trattamento combinato di acque reflue di provenienze diverse, purché il carico inquinante principale provenga dalle attività contemplate dalle presenti conclusioni sulle BAT e il trattamento delle acque reflue non rientri nell’ambito di applicazione della direttiva 91/271/CEE1; |
— |
il rivestimento di forme e anime nelle fonderie di metalli ferrosi e non ferrosi; |
— |
lo stoccaggio, il trasferimento e la movimentazione dei materiali, compresi lo stoccaggio e la movimentazione dei rottami e della sabbia nelle fonderie; |
— |
I processi di combustione direttamente associati alle attività contemplate dalle presenti conclusioni sulle BAT, purché i prodotti gassosi della combustione siano posti a contatto diretto con i materiali (ad esempio il riscaldamento diretto della carica o l’essiccazione diretta della carica). |
Le presenti conclusioni sulle BAT non riguardano quanto segue:
— |
la colata continua del ferro e/o dell’acciaio (per esempio per produrre bramme sottili, nastri sottili e lamiere). Questo aspetto è affrontato nelle conclusioni sulle BAT per la produzione di ferro e acciaio; |
— |
la produzione di prodotti semilavorati di metalli non ferrosi che richiedono un’ulteriore formatura. Questo aspetto è affrontato nelle conclusioni sulle BAT per le industrie dei metalli non ferrosi; |
— |
il rivestimento dei getti. Questo aspetto potrebbe essere affrontato nelle conclusioni sulle BAT per il trattamento di superficie con solventi organici, anche per la conservazione del legno e dei prodotti in legno mediante prodotti chimici; |
— |
le presse per fucinare; |
— |
le acque reflue provenienti da sistemi di raffreddamento indiretto. Questo aspetto potrebbe essere affrontato nelle conclusioni sulle BAT per i sistemi di raffreddamento industriali; |
— |
i laminatoi. Questo aspetto è affrontato nelle conclusioni sulle BAT per l’industria di trasformazione dei metalli ferrosi; |
— |
gli impianti di combustione in situ che generano gas caldi che non sono utilizzati per il riscaldamento a contatto diretto, l’essiccazione o qualsiasi altro trattamento degli oggetti o dei materiali. Tali impianti potrebbero essere affrontati nelle conclusioni sulle BAT per i grandi impianti di combustione o rientrare nell’ambito di applicazione della direttiva (UE) 2015/2193 del Parlamento europeo e del Consiglio (2); |
Altre conclusioni sulle BAT e documenti di riferimento potenzialmente pertinenti per le attività contemplate dalle presenti conclusioni sulle BAT riguardano:
— |
trattamento di superficie di metalli e materie plastiche; |
— |
trattamento dei rifiuti; |
— |
monitoraggio delle emissioni nell’atmosfera e nell’acqua da installazioni soggette alla direttiva relativa alle emissioni industriali; |
— |
aspetti economici ed effetti incrociati; |
— |
emissioni prodotte dallo stoccaggio; |
— |
efficienza energetica. |
Le presenti conclusioni sulle BAT si applicano fatte salve altre normative pertinenti, ad esempio in materia di registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (REACH) o in materia di classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele (CLP).
DEFINIZIONI
Ai fini delle presenti conclusioni sulle BAT, si applicano le definizioni seguenti:
Termini generici |
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Termine |
Definizione |
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Acque di dilavamento superficiale |
Acque piovane che scorrono sul terreno o sulle superfici impermeabili, come le strade pavimentate, le aree di stoccaggio e le tettoie e che non penetrano nel suolo |
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Carica |
Negli impianti di forgiatura, qualsiasi metallo in ingresso nel processo di produzione |
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Colata |
Processo che consiste nel versare metallo fuso nella cavità di una forma per poi lasciarlo solidificare |
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Colata a bassa pressione |
Il metallo fuso è trasferito da un forno ermetico in uno stampo metallico attraverso una materozza. Il metallo fuso è spinto verso l’alto nello stampo mediante un gas a bassa pressione. Dopo la solidificazione, la pressione del gas è rilasciata così da far ricadere nel forno il metallo ancora fuso nella materozza, lo stampo è aperto e il getto estratto. |
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Colata centrifuga |
Processo durante il quale il metallo fuso è versato in una forma rotante preriscaldata, disposta in verticale o in orizzontale a seconda della forma del prodotto. Una volta versato il metallo, la forma ruota intorno al suo asse centrale creando una forza centrifuga che sposta il metallo fuso verso l’esterno, facendo sì che si depositi sulle pareti della forma |
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Colata con modello evaporativo |
Processo durante il quale i modelli di schiuma delle parti da colare, costituiti da polimeri espansi (ad esempio polistirene espanso) sono prodotti utilizzando formatrici automatiche e assemblati in grappoli. I grappoli sono successivamente incorporati nella sabbia non legata. Al momento della colata, il metallo fuso provoca la pirolisi del polistirene espanso e riempie lo spazio vuoto |
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Colata continua |
Processo durante il quale il metallo fuso è versato in uno stampo raffreddato ad acqua con un’apertura sul fondo o sul lato. Tramite un raffreddamento intensivo, l’esterno del prodotto metallico si solidifica mentre è lentamente estratto dalla forma. In seguito il prodotto (ad esempio barre, tubi, profilati) è tagliato fino alla lunghezza desiderata |
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Colata in conchiglia per gravità |
Processo durante il quale il metallo fuso è versato direttamente da una siviera in una conchiglia per gravità. Dopo la solidificazione, la conchiglia è aperta e il pezzo metallico estratto |
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Emissioni convogliate |
Emissioni nell’ambiente di sostanze inquinanti attraverso qualsiasi tipo di condotta, tubo, camino ecc. |
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Emissioni diffuse |
Emissioni non convogliate nell’atmosfera. Le emissioni diffuse comprendono sia le emissioni fuggitive sia quelle non fuggitive |
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Finitura |
Nelle fonderie, una serie di operazioni meccaniche effettuate dopo il processo di colata, tra cui burattatura, taglio abrasivo, scalpellatura, foratura, sbavatura, granigliatura in continuo, granigliatura e saldatura. Negli impianti di forgiatura, include la sbavatura, la burattatura, le lavorazioni meccaniche, il taglio e la scalpellatura |
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Flusso di massa |
La massa di una data sostanza o di un parametro emessa in un periodo di tempo definito |
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Forgiatura |
Processo di deformazione e modellazione dei metalli mediante riscaldamento e forge (ad esempio forge pneumatiche, a vapore, meccaniche, elettriche e idrauliche) |
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Formatura |
Fabbricazione della forma in cui verrà versato il metallo fuso. Comprende anche la fabbricazione di modelli |
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Fusione dei metalli |
Produzione di metalli fusi ferrosi o non ferrosi mediante l’utilizzo di forni. Vi rientrano anche, ad esempio, la fusione di rottami generati in loco e la conservazione del calore del metallo fuso nei forni di attesa. |
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Gas di combustione |
Gas di scarico emesso da un’unità di combustione |
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Getto |
Pezzo metallico, prodotto mediante colata, che è espulso o estratto da una forma |
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Ghisa sferoidale |
Ghisa con carbonio in forma nodulare/sferoidale, comunemente denominata ghisa duttile |
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Impianto esistente |
Impianto che non è un impianto nuovo |
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Impianto nuovo |
Impianto autorizzato per la prima volta sul sito dell’installazione dopo la pubblicazione delle presenti conclusioni sulle BAT o impianto integralmente sostituito dopo la pubblicazione delle presenti conclusioni sulle BAT |
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Media oraria (o semioraria) valida |
Una media oraria o semioraria è ritenuta valida in assenza di manutenzione o disfunzioni del sistema di misurazione automatico |
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Metallo liquido in uscita |
Quantità di metallo liquido prodotto nei forni fusori |
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Misurazione in continuo |
Misurazione realizzata con un sistema di misurazione automatico installato in loco in modo permanente |
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Misurazione periodica |
Misurazione eseguita, con metodi manuali o automatici, a determinati intervalli temporali |
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Modifica sostanziale dell’impianto |
Modifica progettuale o tecnologica sostanziale di un impianto, con adeguamenti o sostituzioni sostanziali della o delle tecniche di processo e/o di abbattimento e delle apparecchiature connesse |
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Preriscaldo della siviera |
Processo durante il quale le siviere usate per trasferire il metallo fuso da un forno fusore ai processi di colata sono preriscaldate fino a una temperatura controllata al fine di asciugarle dopo la preparazione, per ridurre al minimo lo shock termico e l’usura dei materiali refrattari durante la colata e per ridurre le perdite di temperatura del metallo fuso |
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Pressocolata |
Processo durante il quale il metallo fuso è spinto, per effetto della pressione, nella cavità sigillata di una forma. Una potente forza di compressione tiene in posizione il metallo fino a quando non si solidifica. Dopo la solidificazione, lo stampo è aperto e il pezzo metallico estratto |
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Processi a freddo |
Processi di indurimento per forme e anime in cui il legante della sabbia si indurisce a temperatura ambiente. L’indurimento inizia subito dopo che l’ultimo componente della formulazione del legante della sabbia è introdotto nella miscela |
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Processi di indurimento a caldo |
Processi di indurimento per anime o forme nei quali il legante della sabbia si indurisce in una cassa d’anima riscaldata o in un modello riscaldato, entrambi in metallo o in legno |
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Processi di indurimento con gas |
Processi di indurimento delle anime nei quali un catalizzatore o un indurente è iniettato in forma gassosa nella cassa d’anima |
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Processo con forma piena |
Tecnica di formatura che utilizza un modello di schiuma costituito da polimeri espansi (ad esempio polistirene espanso) incorporato nella sabbia legata chimicamente. Il modello di schiuma è distrutto al momento della colata. Questo processo è generalmente usato per i getti di grandi dimensioni |
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Produzione di anime |
Produzione di anime che possono essere piene o cave. Le anime sono inserite nella forma per andare a costituire le cavità interne o parte della forma esterna del getto prima che le metà della forma vengano unite |
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Raffinazione dell’acciaio |
Processo di trattamento dell’acciaio volto ad eliminare il carbonio (decarburazione) dalla ghisa in pani (raffinazione primaria) e seguito dalla rimozione delle impurità |
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Recettori sensibili |
Zone che necessitano di protezione speciale, come ad esempio:
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Recupero della sabbia |
Qualsiasi operazione meccanica e/o termica effettuata nell’installazione e volta a riutilizzare la sabbia legata chimicamente o la sabbia mista. Comprende una fase meccanica iniziale (ad esempio frantumazione o vagliatura) seguita da processi meccanici (ad esempio abrasione, tamburo a impatto) e/o termici (letto fluido, forni rotativi) volti a rimuovere i leganti residui. |
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Residui metallici |
Sostanze solide che si formano sulla superficie del metallo fuso durante la fusione o il mantenimento del metallo, per esempio per ossidazione con l’aria |
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Residuo |
Sostanza o oggetto generato dalle attività che rientrano nell’ambito di applicazione delle presenti conclusioni sulle BAT come rifiuto o sottoprodotto. |
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Ricondizionamento della sabbia |
Qualsiasi operazione meccanica effettuata nell’installazione e volta a riutilizzare la sabbia a verde e/o la sabbia naturale. Comprende la vagliatura, la rimozione delle impurità metalliche, la separazione e la rimozione dei fini e degli agglomerati di dimensioni eccessive. La sabbia viene poi raffreddata e avviata allo stoccaggio/al riutilizzo |
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Riscaldamento/riscaldo |
Successione di fasi del processo termico utilizzate per aumentare la temperatura della carica prima della forgiatura |
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Riutilizzo della sabbia |
Il processo di riutilizzo della sabbia in una fonderia dopo il ricondizionamento o il recupero della sabbia |
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Rottami interni |
Canali di colata, materozze, getti difettosi e altri pezzi metallici prodotti all’interno dell’installazione |
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Rottami puliti |
Rottami metallici che possiedono almeno tutte le caratteristiche seguenti:
Per «assenza» si intende un livello di impurità residue talmente basso da non incidere negativamente sulle prestazioni ambientali (ad esempio aumento delle emissioni di TVOC, PCDD/F e/o metalli pesanti) e sul funzionamento/sulla sicurezza dell’impianto |
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Sabbia a verde |
Miscela di sabbia, argilla (ad esempio bentonite) e additivi (ad esempio polvere di carbone, leganti a base di cereali) usata per la fabbricazione di forme |
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Sabbia naturale |
Miscela composta da sabbia silicea (ad esempio 85 %), argilla (ad esempio 15 %) e acqua. Generalmente non sono aggiunti altri additivi |
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Scarico diretto |
Scarico in un corpo idrico ricevente senza ulteriore trattamento delle acque reflue a valle |
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Scarico indiretto |
Scarico che non è uno scarico diretto |
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Scorie |
Sostanze liquide che non si sciolgono nel metallo liquido ma si separano facilmente formando uno strato sopra di esso a causa della loro minore densità. Le scorie si formano per ossidazione degli elementi non metallici presenti nella carica metallica |
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Sferoidizzazione |
Trattamento della ghisa fusa con il magnesio o con un elemento delle terre rare per dare alle particelle di carbonio una forma nodulare/sferoidale |
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Sostanze chimiche di processo |
Sostanze e/o miscele quali definite all’articolo 3 del regolamento (CE) n. 1907/2006 (1), usate nei processi. Le sostanze chimiche di processo possono contenere sostanze pericolose e/o sostanze estremamente preoccupanti |
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Sostanze estremamente preoccupanti |
Sostanze che rispondono ai criteri di cui all’articolo 57 del regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH) e che figurano nell’elenco delle sostanze estremamente preoccupanti candidate a norma del medesimo regolamento (3) |
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Sostanze pericolose |
Sostanze pericolose quali definite all’articolo 3, punto 18), della direttiva 2010/75/UE |
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Trattamento del metallo fuso |
Operazioni di raffinazione nei processi di fusione dell’alluminio che includono il degasaggio, l’affinazione del grano e il flussaggio. Il degasaggio (cioè l’eliminazione dell’idrogeno disciolto mediante azoto) è spesso combinato con la pulitura (cioè l’eliminazione dei metalli alcalini o alcalini-terrosi come il Ca) utilizzando Cl2 gassoso |
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Trattamento termico |
Processo termico nel quale i getti (nelle fonderie) o i pezzi (negli impianti di forgiatura) sono riscaldati al di sotto del punto di fusione per migliorarne le proprietà fisiche |
Inquinanti e parametri |
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Termine |
Definizione |
Ammine |
Termine collettivo per indicare i derivati dell’ammoniaca in cui uno o più atomi di idrogeno sono sostituiti da un gruppo alchilico o arilico |
AOX |
I composti organoalogenati adsorbibili, espressi come Cl, comprendono cloro, bromo e iodio adsorbibili a legame organico |
As |
La somma di arsenico e suoi composti, disciolti o legati a particelle, espressa come As |
B[a]P |
Benzo[a]pirene |
BOD5 (Biochemical Oxygen Demand) |
Domanda biochimica di ossigeno. Quantità di ossigeno necessaria per l’ossidazione biochimica della materia organica e/o inorganica in 5 giorni (BOD5) |
Cd |
La somma di cadmio e suoi composti, disciolti o legati a particelle, espressa come Cd |
Cl2 |
Cloro elementare |
CO |
Monossido di carbonio |
COD (Chemical Oxygen Demand) |
Domanda chimica di ossigeno. Quantità di ossigeno necessaria per l’ossidazione chimica completa della materia organica in biossido di carbonio usando il bicromato. La COD è un indicatore per la concentrazione di massa dei composti organici |
Cr |
La somma di cromo e suoi composti, disciolti o legati a particelle, espressa come Cr |
Cu |
La somma di rame e suoi composti, disciolti o legati a particelle, espressa come Cu |
Polveri |
Particolato (atmosferico) totale |
Fe |
La somma di ferro e suoi composti, disciolti o legati a particelle, espressa come Fe |
HCl |
Cloruro di idrogeno |
HF |
Fluoruro di idrogeno |
Hg |
La somma di mercurio e suoi composti, disciolti o legati a particelle, espressa come Hg |
HOI (Hydrocarbon Oil Index) |
Indice degli idrocarburi. La somma dei composti estraibili con un solvente idrocarburico (compresi gli idrocarburi alifatici a catena lunga o ramificati, aliciclici, aromatici o aromatici alchil-sostituti) |
Mg |
Magnesio |
MgO |
Ossido di magnesio |
MgS |
Solfuro di magnesio |
MgSO4 |
Solfato di magnesio |
Ni |
La somma di nichel e suoi composti, disciolti o legati a particelle, espressa come Ni |
NOX |
La somma di monossido di azoto (NO) e diossido di azoto (NO2) espressa come NO2 |
PCDD/F |
Policlorodibenzo-p-diossine/furani |
Indice fenoli |
La somma dei composti fenolici, espressa come concentrazione di fenoli e misurata conformemente alla norma EN ISO 14402 |
Pb |
La somma di piombo e suoi composti, disciolti o legati a particelle, espressa come Pb (nell’acqua). La somma di piombo e suoi composti, espressa come Pb (nell’atmosfera) |
SO2 |
Diossido di zolfo |
TOC (Total Organic Carbon) |
Il carbonio organico totale, espresso come C (nell’acqua), comprende tutti i composti organici |
TSS (Total Suspended Solids) |
Solidi sospesi totali. Concentrazione di massa di tutti i solidi sospesi (nell’acqua), misurati per filtrazione mediante filtri in fibra di vetro e gravimetria |
Azoto totale (TN) |
L’azoto totale, espresso come N, comprende ammoniaca libera e azoto ammoniacale (NH4-N), azoto nitroso (NO2-N), azoto nitrico (NO3-N) e azoto in composti organici |
TVOC (Total Volatile Organic Carbon) |
Carbonio organico volatile totale, espresso come C (nell’atmosfera) |
VOC (Volatile Organic Compound) |
Composto organico volatile quale definito all’articolo 3, punto 45, della direttiva 2010/75/UE |
Zn |
La somma di zinco e suoi composti, disciolti o legati a particelle, espressa come Zn |
ACRONIMI
Ai fini delle presenti conclusioni sulle BAT, si applicano gli acronimi seguenti:
Acronimo |
Definizione |
CBC (Cold blast cupola) |
Cubilotto a vento freddo |
CMS (Chemicals management system) |
Sistema di gestione delle sostanze chimiche |
CMR (Carcinogenic, mutagenic or toxic for reproduction) |
Cancerogeno, mutageno o tossico per la riproduzione |
CMR 1 A |
Sostanza CMR di categoria 1 A quale definita nel regolamento (CE) n. 1272/2008 e successive modifiche, ossia recante le indicazioni di pericolo H340, H350, H360 |
CMR 1B |
Sostanza CMR di categoria 1B quale definita nel regolamento (CE) n. 1272/2008 e successive modifiche, ossia recante le indicazioni di pericolo H340, H350, H360 |
CMR 2 |
Sostanza CMR di categoria 2 quale definita nel regolamento (CE) n. 1272/2008 e successive modifiche, ossia recante le indicazioni di pericolo H341, H351, H361 |
DMEA |
N,N-dimetiletilammina |
EAF (Electric arc furnace) |
Forno elettrico ad arco |
EMS (Environmental management system) |
Sistema di gestione ambientale |
ESP (Electrostatic precipitator) |
Precipitatore elettrostatico |
HBC (Hot blast cupola) |
Cubilotto a vento caldo |
HPDC (High-pressure die-casting) |
Pressocolata |
NFM (Non-ferrous metal) |
Metallo non ferroso |
OME (Operational material efficiency) |
Resa del processo |
OTNOC (Other than normal operating conditions) |
Condizioni di esercizio diverse da quelle normali |
TEA |
Trietilammina |
CONSIDERAZIONI GENERALI
Migliori tecniche disponibili
Le tecniche elencate e descritte nelle presenti conclusioni sulle BAT non sono prescrittive né esaustive. È possibile utilizzare altre tecniche che garantiscano un livello quanto meno equivalente di protezione dell’ambiente.
Salvo diversa indicazione, le presenti conclusioni sulle BAT sono generalmente applicabili.
Livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili (BAT-AEL) e livelli di emissione indicativi per le emissioni nell’atmosfera
Nelle fonderie, i BAT-AEL e i livelli di emissione indicativi per le emissioni nell’atmosfera riportati nelle presenti conclusioni sulle BAT si riferiscono alle concentrazioni (massa delle sostanze emesse per volume di gas di scarico) nelle seguenti condizioni standard: gas secco a una temperatura di 273,15 K e a una pressione di 101,3 kPa, senza correzione a un livello di ossigeno di riferimento, in mg/Nm3 o in ng WHO-TEQ/Nm3.
Negli impianti di forgiatura, i BAT-AEL e i livelli di emissione indicativi per le emissioni nell’atmosfera riportati nelle presenti conclusioni sulle BAT si riferiscono alle concentrazioni (massa delle sostanze emesse per volume di gas di scarico) nelle seguenti condizioni standard: gas secco a una temperatura di 273,15 K e a una pressione di 101,3 kPa, con correzione a un livello di ossigeno di riferimento del 3 % vol. secco, in mg/Nm3.
L’equazione per calcolare la concentrazione delle emissioni al livello di ossigeno di riferimento è la seguente:
dove: ER |
: |
concentrazione delle emissioni al livello di ossigeno di riferimento OR; |
OR |
: |
livello di ossigeno di riferimento in percentuale in volume (%); |
EM |
: |
concentrazione di emissione misurata; |
OM |
: |
livello misurato di ossigeno in percentuale in volume- %. |
Per i periodi di calcolo della media dei BAT-AEL e dei livelli di emissione indicativi per le emissioni nell’atmosfera, si applicano le seguenti definizioni.
Tipo di misurazione |
Periodo di calcolo della media |
Definizione |
In continuo |
Media giornaliera |
Media calcolata su un periodo di un giorno in base alle medie orarie o semiorarie valide. |
Periodico |
Media del periodo di campionamento |
Valore medio di tre misurazioni/campioni consecutivi di almeno 30 minuti ciascuno (4) |
Quando i gas di scarico di due o più fonti (ad esempio forni) sono emessi attraverso un camino comune, i BAT-AEL si applicano all’insieme degli scarichi emessi dal camino.
Ai fini del calcolo del flusso di massa in relazione alla BAT 12, se i gas di scarico con caratteristiche simili, ad esempio contenenti le stesse sostanze/gli stessi parametri (o sostanze/parametri dello stesso tipo), sono emessi attraverso due o più camini separati ma, a giudizio dell’autorità competente, potrebbero esserlo attraverso un camino comune, tali camini sono considerati come un unico camino.
Livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili (BAT-AEL) per emissioni nell’acqua
I BAT-AEL per le emissioni nell’acqua riportati nelle presenti conclusioni sulle BAT si riferiscono alle concentrazioni (massa delle sostanze emesse per volume d’acqua) espresse in mg/l.
I periodi di calcolo della media associati ai BAT-AEL si riferiscono a uno dei due casi seguenti:
— |
in caso di scarico continuo, alle medie giornaliere, ossia ai campioni compositi proporzionali al flusso prelevati su 24 ore; |
— |
in caso di scarico discontinuo, alle medie durante il periodo di scarico ottenute da campioni compositi proporzionali al flusso, oppure a un campione puntuale, purché adeguatamente miscelato e omogeneo, prelevato prima dello scarico. |
Si possono utilizzare campioni compositi proporzionali al tempo purché sia dimostrata una sufficiente stabilità del flusso. In alternativa possono essere effettuati campionamenti puntuali, a condizione che l’effluente sia adeguatamente miscelato e omogeneo.
I BAT-AEL si applicano nel punto di fuoriuscita delle emissioni dall’installazione.
Altri livelli di prestazione ambientale associati alle migliori tecniche disponibili (BAT-AEPL) e livelli indicativi
BAT-AEPL per il consumo specifico di energia (fonderie)
I BAT-AEPL relativi al consumo specifico di energia si riferiscono alle medie annuali calcolate utilizzando la seguente equazione:
dove:
tasso di consumo energetico |
: |
quantità totale di calore (generato da fonti di energia primaria) e di energia elettrica consumata dai processi pertinenti (fusione e mantenimento, preriscaldo della siviera), espressa in kWh/anno; e |
tasso di attività |
: |
quantità totale di metallo liquido in uscita, espressa in t/anno. |
Il tasso di consumo di energia corrisponde alla quantità totale di calore (generata da fonti primarie di energia) e di energia elettrica consumata da tutti i forni nei processi pertinenti: fusione e mantenimento, preriscaldo della siviera.
Livelli indicativi per consumo specifico di energia (impianti di forgiatura)
I livelli indicativi per il consumo specifico di energia si riferiscono alle medie annuali calcolate utilizzando la seguente equazione:
dove:
tasso di consumo energetico |
: |
quantità totale di calore (generato da fonti primarie di energia) e di energia elettrica consumata dall’impianto di forgiatura, espressa in kWh/anno; e |
tasso di attività |
: |
quantità totale di carica, espressa in t/anno. |
BAT-AEPL per il consumo specifico di acqua (fonderie)
I BAT-AEPL relativi al consumo specifico di acqua si riferiscono alle medie annuali calcolate utilizzando la seguente equazione:
dove:
tasso di consumo di acqua |
: |
quantità totale di acqua consumata dall’impianto escluse:
|
||||||
tasso di attività |
: |
quantità totale di metallo liquido in uscita, espressa in t/anno. |
BAT-AEPL per la quantità specifica di rifiuti avviata a smaltimento (fonderie)
I BAT-AEPL relativi alla quantità specifica di rifiuti avviata a smaltimento si riferiscono alle medie annuali calcolate utilizzando la seguente equazione:
dove:
tasso di smaltimento dei rifiuti |
: |
quantità totale di rifiuti avviata a smaltimento, espressa in kg/anno; e |
tasso di attività |
: |
quantità totale di metallo liquido in uscita, espressa in t/anno. |
Livelli indicativi per la resa del processo (fonderie)
I livelli indicativi per la resa del processo si riferiscono alle medie annuali espresse in percentuale e calcolate utilizzando la seguente equazione:
dove:
tasso di getti buoni |
: |
quantità totale di getti finali prodotti nell’installazione senza difetti, espressa in t/anno; e |
tasso di attività |
: |
quantità totale di metallo liquido in uscita, espressa in t/anno. |
BAT-AEPL per il riutilizzo della sabbia (fonderie)
I BAT-AEPL relativi al riutilizzo della sabbia si riferiscono alle medie annuali espresse in percentuale e calcolate utilizzando la seguente equazione:
dove:
quantità di sabbia riutilizzata |
: |
quantità totale di sabbia riutilizzata, ottenuta tramite ricondizionamento o recupero, espressa in t/anno; e |
quantità totale di sabbia utilizzata |
: |
quantità totale di sabbia utilizzata, espressa in t/anno. |
1.1. Conclusioni generali sulle BAT
1.1.1. Prestazione ambientale complessiva
BAT 1. Al fine di migliorare la prestazione ambientale complessiva, la BAT consiste nel predisporre e attuare un sistema di gestione ambientale (EMS) che includa tutti gli elementi seguenti:
i) |
impegno, leadership e responsabilità da parte della direzione, compresa l’alta dirigenza, per attuare un sistema di gestione ambientale efficace; |
ii) |
analisi che comprenda la determinazione del contesto dell’organizzazione, l’individuazione delle esigenze e delle aspettative delle parti interessate e l’identificazione delle caratteristiche dell’installazione collegate a possibili rischi per l’ambiente, nonché delle disposizioni giuridiche applicabili in materia di ambiente e salute umana; |
iii) |
sviluppo di una politica ambientale che preveda il miglioramento continuo della prestazione ambientale dell’installazione; |
iv) |
definizione di obiettivi e indicatori di prestazione relativi ad aspetti ambientali significativi, anche per garantire la conformità alle disposizioni giuridiche applicabili; |
v) |
pianificazione e attuazione delle procedure e delle azioni necessarie (incluse azioni correttive e preventive laddove necessario) per raggiungere gli obiettivi ambientali ed evitare i rischi ambientali; |
vi) |
determinazione delle strutture, dei ruoli e delle responsabilità concernenti gli obiettivi e gli aspetti ambientali e la messa a disposizione delle risorse umane e finanziarie necessarie; |
vii) |
garanzia delle competenze e della consapevolezza necessarie del personale le cui attività potrebbero incidere sulla prestazione ambientale dell’installazione (ad esempio fornendo informazioni e formazione); |
viii) |
comunicazione interna ed esterna; |
ix) |
promozione del coinvolgimento del personale nelle buone pratiche di gestione ambientale; |
x) |
redazione e aggiornamento di un manuale di gestione e di procedure scritte per controllare le attività che hanno un impatto ambientale significativo nonché dei registri pertinenti; |
xi) |
controllo dei processi e programmazione operativa efficaci; |
xii) |
attuazione di adeguati programmi di manutenzione; |
xiii) |
preparazione alle emergenze e protocolli di intervento, comprese la prevenzione e/o la mitigazione degli impatti (ambientali) negativi durante le situazioni di emergenza; |
xiv) |
valutazione, durante la (ri)progettazione di una (nuova) installazione o di una sua parte, dei suoi impatti ambientali durante l’intero ciclo di vita, che comprende la costruzione, la manutenzione, l’esercizio e lo smantellamento; |
xv) |
attuazione di un programma di monitoraggio e misurazione; ove necessario è possibile reperire le informazioni nella pubblicazione Reference Report on Monitoring of Emissions to Air and Water from IED Installations; |
xvi) |
svolgimento periodico di analisi comparative settoriali; |
xvii) |
verifica periodica indipendente (ove praticabile) interna e valutazione periodica indipendente esterna, al fine di valutare la prestazione ambientale e determinare se il sistema di gestione ambientale sia conforme a quanto previsto e se sia stato attuato e aggiornato correttamente; |
xviii) |
valutazione delle cause di non conformità, attuazione di azioni correttive per far fronte alle non conformità, riesame dell’efficacia delle azioni correttive e accertamento dell’esistenza o del possibile verificarsi di non conformità analoghe; |
xix) |
riesame periodico del sistema di gestione ambientale da parte dell’alta dirigenza al fine di accertarsi che continui ad essere idoneo, adeguato ed efficace; |
xx) |
cognizione e considerazione dello sviluppo di tecniche più pulite. |
Nella fattispecie per gli impianti di forgiatura e le fonderie la BAT consiste anche nell’incorporare nel sistema di gestione ambientale gli elementi seguenti:
xxi) |
un inventario degli input e degli output (cfr. BAT 2); |
xxii) |
un sistema di gestione delle sostanze chimiche (cfr. BAT 3); |
xxiii) |
un piano per la prevenzione e il controllo delle perdite e fuoriuscite accidentali [cfr. BAT 4, lettera a)]; |
xxiv) |
un piano di gestione delle condizioni di esercizio diverse da quelle normali (cfr. BAT 5); |
xxv) |
un piano di efficienza energetica e audit energetici (cfr. BAT 7, lettera a)]; |
xxvi) |
un piano di gestione delle acque e audit idrici (cfr. BAT 35, lettera a)]; |
xxvii) |
un piano di gestione del rumore e/o delle vibrazioni (cfr. BAT 8); |
xxviii) |
un piano di gestione dei residui (cfr. BAT 10); |
xxix) |
per le fonderie, un piano di gestione degli odori (cfr. BAT 32). |
Nota
Il regolamento (CE) n. 1221/2009 istituisce il sistema di ecogestione e audit dell’Unione (EMAS), che rappresenta un esempio di sistema di gestione ambientale conforme alle presenti BAT.
Applicabilità
Il livello di dettaglio e il livello di formalizzazione del sistema di gestione ambientale dipendono in genere dalla natura, dalle dimensioni e dalla complessità dell’installazione, così come dall’insieme dei suoi possibili effetti sull’ambiente.
BAT 2. Al fine di migliorare la prestazione ambientale complessiva, la BAT consiste nel predisporre, mantenere e riesaminare regolarmente (anche in caso di cambiamenti significativi), nell’ambito del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), un inventario degli input e degli output che includa tutti gli elementi seguenti:
i) |
informazioni sui processi di produzione, tra cui:
|
ii) |
informazioni sulla quantità e sulle caratteristiche delle materie prime (ad esempio rottami, cariche, sabbia) e dei combustibili (ad esempio coke) utilizzati; |
iii) |
informazioni sul consumo e sull’uso dell’acqua (ad esempio diagrammi di flusso e bilanci di massa idrici); |
iv) |
informazioni sul consumo e sull’uso dell’energia; |
v) |
informazioni sulle caratteristiche dei flussi delle acque reflue, tra cui:
|
vi) |
informazioni sulla quantità e sulle caratteristiche delle sostanze chimiche di processo utilizzate:
|
vii) |
informazioni sulle caratteristiche dei flussi dei gas di scarico, tra cui:
|
viii) |
informazioni sulla quantità e sulle caratteristiche dei residui prodotti. |
Applicabilità
Il livello di dettaglio e il livello di formalizzazione dell’inventario dipendono in genere dalla natura, dalle dimensioni e dalla complessità dell’impianto, così come dall’insieme dei suoi possibili effetti sull’ambiente.
BAT 3. Al fine di migliorare la prestazione ambientale complessiva, la BAT consiste nel predisporre e attuare, nell’ambito del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), un sistema di gestione delle sostanze chimiche che includa tutti gli elementi seguenti:
i) |
una politica volta a ridurre il consumo di sostanze chimiche di processo e i rischi ad esse associati, comprendente una politica di approvvigionamento che selezioni sostanze chimiche di processo meno dannose e i relativi fornitori, allo scopo di ridurre al minimo l’uso di sostanze pericolose e sostanze estremamente preoccupanti e i rischi associati, nonché di evitare l’acquisto di quantità eccessive. La scelta delle sostanze chimiche di processo si basa su:
L’inventario delle sostanze chimiche di processo [cfr. BAT 2, punto vi)] può essere utilizzato per fornire e conservare le informazioni necessarie per la scelta delle sostanze chimiche di processo. |
ii) |
obiettivi e piani d’azione tesi a evitare o ridurre l’uso di sostanze pericolose e di sostanze estremamente preoccupanti e i rischi ad esse associati; |
iii) |
lo sviluppo e l’attuazione di procedure per l’approvvigionamento, la movimentazione, lo stoccaggio e l’utilizzo di sostanze chimiche di processo, lo smaltimento dei rifiuti che contengono tali sostanze e la restituzione delle sostanze chimiche di processo inutilizzate, per prevenire o ridurre le emissioni nell’ambiente (cfr. ad esempio BAT 4). |
Applicabilità
Il livello di dettaglio e il livello di formalizzazione del sistema di gestione delle sostanze chimiche dipendono in genere dalla natura, dalle dimensioni e dalla complessità dell’impianto.
BAT 4. Al fine di prevenire o ridurre le emissioni nel suolo e nelle acque sotterranee, la BAT consiste nell’applicare tutte le tecniche indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|||||||||||||||
a |
Elaborazione e attuazione di un piano per la prevenzione e il controllo delle perdite e delle fuoriuscite accidentali |
Il piano di prevenzione e controllo delle perdite e delle fuoriuscite accidentali fa parte del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1) e comprende, tra l’altro:
|
Il livello di dettaglio del piano dipende in genere dalla natura, dalle dimensioni e dalla complessità dell’impianto, e dal tipo e dalla quantità di liquidi utilizzati. |
||||||||||||||
b |
Strutturazione e gestione delle aree di lavorazione e di stoccaggio delle materie prime |
Le tecniche comprendono, ad esempio:
|
Generalmente applicabile. |
||||||||||||||
c |
Prevenzione della contaminazione delle acque di dilavamento superficiale |
Le aree di produzione e/o le aree di stoccaggio o movimentazione delle sostanze chimiche di processo, dei residui o dei rifiuti sono protette dalle acque di dilavamento superficiale. A tal fine si utilizzano almeno le tecniche seguenti:
|
Generalmente applicabile. |
||||||||||||||
d |
Raccolta delle acque di dilavamento superficiale potenzialmente contaminate |
Le acque di dilavamento superficiale provenienti da aree potenzialmente contaminate sono raccolte separatamente e scaricate solo dopo l’adozione di misure adeguate, ad esempio monitoraggio, trattamento o riutilizzo. |
Generalmente applicabile. |
||||||||||||||
e |
Movimentazione e stoccaggio sicuri delle sostanze chimiche di processo |
La tecnica comprende quanto segue:
|
Generalmente applicabile. |
||||||||||||||
f |
Buona gestione |
Una serie di misure volte a prevenire o ridurre la produzione di emissioni (ad esempio manutenzione e pulizia periodica delle apparecchiature, delle superfici di lavoro, dei pavimenti e delle vie di trasporto, contenimento e pulizia rapida di eventuali fuoriuscite accidentali). |
Generalmente applicabile. |
BAT 5. Al fine di ridurre la frequenza del verificarsi delle condizioni di esercizio diverse da quelle normali e le emissioni che ne derivano, la BAT consiste nel predisporre e attuare, nell’ambito del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), un piano di gestione specifico basato sui rischi che includa tutti gli elementi seguenti:
i) |
individuazione delle potenziali condizioni di esercizio diverse da quelle normali (ad esempio guasto di apparecchiature critiche per la protezione dell’ambiente, di seguito «apparecchiature critiche»), delle relative cause di fondo e delle possibili conseguenze; |
ii) |
progettazione adeguata delle apparecchiature critiche (ad esempio quelle per il trattamento dei gas di processo, per il trattamento delle acque reflue); |
iii) |
predisposizione e attuazione di un programma di ispezione e manutenzione preventiva per le apparecchiature critiche [cfr. BAT 1, punto xii)]; |
iv) |
monitoraggio (ossia: stima o, ove possibile, misurazione) e registrazione delle emissioni durante le condizioni di esercizio diverse da quelle normali e delle circostanze associate; |
v) |
valutazione periodica delle emissioni che si verificano durante le condizioni di esercizio diverse da quelle normali (ad esempio frequenza degli eventi, durata, quantità di inquinanti emessi) e attuazione di interventi correttivi, se necessario; |
vi) |
riesame e aggiornamento periodici dell’elenco delle condizioni di esercizio diverse da quelle normali individuate ai sensi del punto i in esito alla valutazione periodica di cui al punto v; |
vii) |
test periodici dei sistemi di backup. |
Applicabilità
Il livello di dettaglio e il livello di formalizzazione del piano di gestione delle condizioni di esercizio diverse da quelle normali dipendono in genere dalla natura, dalle dimensioni e dalla complessità dell’impianto, così come dall’insieme dei suoi possibili effetti sull’ambiente.
1.1.2. Monitoraggio
BAT 6. La BAT consiste nel monitorare almeno una volta l’anno:
— |
il consumo di acqua, energia e materiali utilizzati, comprese le sostanze chimiche di processo, espresso come media annua; |
— |
la quantità di acque reflue prodotte, espressa come media annua; |
— |
la quantità di ciascun tipo di materiale recuperato, riciclato e/o riutilizzato, espressa come media annua; |
— |
la quantità di ciascun tipo di residui generati e di ciascun tipo di rifiuti avviati a smaltimento, espressa come media annua. |
Descrizione
Il monitoraggio include preferibilmente misurazioni dirette, ma è possibile utilizzare anche calcoli o registrazioni, ad esempio mediante gli opportuni contatori o fatture. Il monitoraggio è condotto al livello più appropriato (ad esempio a livello di processo o di impianto) e tiene conto di eventuali modifiche significative apportate al processo o all’impianto.
1.1.3. Efficienza energetica
BAT 7. Al fine di aumentare l’efficienza energetica complessiva dell’impianto, la BAT consiste nell’usare tutte le tecniche indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|||||||||||||||||
Tecniche di gestione |
|||||||||||||||||||
a. |
Piano di efficienza energetica e audit |
Il piano di efficienza energetica, che è parte integrante del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), consiste nel definire e monitorare il consumo specifico di energia dell’attività/dei processi (ad esempio kWh/t di metallo liquido), stabilire obiettivi di efficienza energetica e attuare gli interventi finalizzati al loro raggiungimento. Gli audit (anch’essi parte del sistema di gestione ambientale, cfr. BAT 1) si effettuano almeno una volta all’anno per garantire che siano conseguiti gli obiettivi del piano di efficienza energetica e siano seguite e attuate le raccomandazioni formulate in esito agli audit. Il piano di efficienza energetica può essere integrato nel piano complessivo di efficienza energetica di un più ampio complesso produttivo (ad esempio per le attività di trattamento di superficie). |
Il livello di dettaglio del piano di efficienza energetica, degli audit e del registro del bilancio dipende in genere dalla natura, dalle dimensioni e dalla complessità dell’impianto, così come dai tipi di fonti energetiche utilizzate. |
||||||||||||||||
b. |
Registro del bilancio energetico |
La compilazione, una volta all’anno, di un registro del bilancio energetico in cui il consumo e la produzione di energia (compresa l’esportazione di energia) sono suddivisi per tipo di fonte, ad esempio:
Ciò comprende:
|
|||||||||||||||||
Scelta e ottimizzazione dei processi e delle apparecchiature |
|||||||||||||||||||
c. |
Utilizzo di tecniche generali di risparmio energetico |
Le tecniche comprendono, ad esempio:
|
Generalmente applicabile. |
Ulteriori tecniche settoriali volte a migliorare l’efficienza energetica sono illustrate alle sezioni 1.2.1.3, 1.2.2.1, 1.2.4.1 e 1.3.1 delle presenti conclusioni sulle BAT.
1.1.4. Rumore e vibrazioni
BAT 8. Al fine di prevenire o, laddove ciò non sia fattibile, ridurre le emissioni di rumore e vibrazioni, la BAT consiste nel predisporre, attuare e riesaminare regolarmente, nell’ambito del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), un piano di gestione del rumore e/o delle vibrazioni che includa tutti gli elementi riportati di seguito:
— |
un protocollo che elenchi azioni appropriate e il relativo calendario; |
— |
un protocollo per il monitoraggio delle emissioni di rumore e/o vibrazioni; |
— |
un protocollo di risposta in caso di eventi registrati riguardanti rumore e vibrazioni, ad esempio per la gestione dei reclami e/o l’adozione di misure correttive; |
— |
un programma di riduzione del rumore e/o delle vibrazioni inteso a identificarne la o le fonti, misurare/stimare l’esposizione a rumore e/o vibrazioni, caratterizzare i contributi delle fonti e applicare misure di prevenzione e/o riduzione. |
Applicabilità
L’applicabilità è limitata ai casi in cui la presenza di vibrazioni e/o rumori molesti presso recettori sensibili sia probabile e/o comprovata.
BAT 9. Al fine di prevenire o, laddove ciò non sia fattibile, ridurre le emissioni di rumore, la BAT consiste nell’utilizzare una delle tecniche indicate di seguito o una loro combinazione.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|||||||||||
a. |
Ubicazione adeguata delle apparecchiature e degli edifici |
Aumento della distanza fra la sorgente e il ricevente, usando gli edifici come barriere fonoassorbenti e spostando le apparecchiature e/o le aperture degli edifici. |
Per gli impianti esistenti, lo spostamento delle apparecchiature e delle aperture degli edifici può non essere applicabile a causa della mancanza di spazio e/o dei costi eccessivi. |
||||||||||
b. |
Misure operative |
Comprendono almeno le seguenti misure:
|
Generalmente applicabile. |
||||||||||
c. |
Apparecchiature a bassa rumorosità |
Sono comprese tecniche quali motori a trasmissione diretta, compressori, pompe e ventole a bassa rumorosità, apparecchiature di trasporto a bassa rumorosità. |
|||||||||||
d. |
Apparecchiature per il contenimento del rumore |
Le tecniche comprendono, ad esempio:
|
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dalla mancanza di spazio. |
||||||||||
e. |
Abbattimento del rumore |
Inserimento di barriere fra sorgenti e riceventi (ad esempio muri di protezione, terrapieni). |
Applicabile solo agli impianti esistenti, in quanto la progettazione di nuovi impianti dovrebbe rendere superflua questa tecnica. Negli impianti esistenti, l’inserimento di barriere potrebbe non essere applicabile a causa della mancanza di spazio. |
1.1.5. Residui
BAT 10. Al fine di aumentare l’uso efficiente dei materiali e ridurre la quantità di rifiuti avviata a smaltimento, la BAT consiste nel predisporre, attuare e riesaminare regolarmente un piano di gestione dei residui.
Descrizione
Il piano di gestione dei residui è parte integrante del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1) e comprende una serie di misure volte a:
I. |
ridurre al minimo la produzione di residui; |
II. |
ottimizzare il riutilizzo, il riciclaggio e/o il recupero dei residui; e |
III. |
garantire il corretto smaltimento dei rifiuti. |
Il piano di gestione dei residui può essere integrato nel piano complessivo di gestione dei residui di un più ampio complesso produttivo (ad esempio per le attività di trattamento delle superfici).
Applicabilità
Il livello di dettaglio e il grado di formalizzazione del piano di gestione dei residui dipenderanno in generale dalla natura, dalla dimensione e dalla complessità dell’impianto.
1.2. Conclusioni sulle BAT per le fonderie
Le conclusioni sulle BAT nella presente sezione non si applicano alle fonderie di cadmio, titanio e metalli preziosi, né alle fonderie di campane o alle fonderie artistiche.
1.2.1. Conclusioni generali sulle BAT per le fonderie
Le conclusioni sulle BAT nella presente sezione si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT di cui alla sezione 1.1.
1.2.1.1. Sostanze pericolose e sostanze estremamente preoccupanti
BAT 11. Al fine di prevenire o ridurre l’uso di sostanze pericolose e sostanze estremamente preoccupanti nella formatura e nella produzione di anime con sabbia legata chimicamente, la BAT consiste nell’utilizzare sostanze alternative non pericolose o meno pericolose.
Descrizione
Le sostanze pericolose e le sostanze estremamente preoccupanti usate nella formatura e nella produzione di anime sono sostituite da sostanze non pericolose o, laddove ciò non sia possibile, da sostanze meno pericolose, utilizzando ad esempio:
— |
leganti organici alifatici (anziché aromatici) per la formatura e la produzione di anime [cfr. BAT 25 lettere d), e) e f)]; |
— |
solventi non aromatici per la produzione di anime in cassa d’anima fredda (cold-box) [cfr. BAT 25, lettera j)]; |
— |
leganti inorganici per la formatura e la produzione di anime [cfr. BAT 25 lettere d), e) e f)]; |
— |
rivestimenti a base acquosa per la formatura e la produzione di anime [cfr. BAT 25, lettera l)]. |
1.2.1.2. Monitoraggio delle emissioni
1.2.1.2.1.
BAT 12. La BAT consiste nel monitorare le emissioni convogliate in atmosfera almeno alla frequenza indicata di seguito e in conformità con le norme EN. Se non sono disponibili norme EN, la BAT consiste nell’applicare le norme ISO, le norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino di ottenere dati di qualità scientifica equivalente.
Sostanza/Parametro |
Processo(i)/Fonte(i) |
Tipo di fonderia/forno |
Norma/e |
Frequenza minima del monitoraggio (5) |
Monitoraggio associato a |
|
Ammine |
Formatura con forma a perdere e produzione di anime (6) |
Tutti |
Nessuna norma EN disponibile |
Una volta l’anno |
BAT 26 |
|
Benzene |
Formatura con forma a perdere e produzione di anime (7) |
Tutti |
Nessuna norma EN disponibile |
BAT 26 |
||
Colata, raffreddamento e distaffatura con forma a perdere, compreso il processo con forma piena (7) |
BAT 27 |
|||||
B[a]P |
Fusione dei metalli (8) |
Ghisa |
Nessuna norma EN disponibile |
Una volta l’anno |
- |
|
Monossido di carbonio (CO) |
Trattamento termico (9) |
Tutti |
EN 15058 |
Una volta l’anno |
BAT 24 |
|
Fusione dei metalli |
Ghisa: cubilotti a vento freddo e a vento caldo, forni rotativi |
BAT 38 |
||||
Metalli non ferrosi (9) |
BAT 43 |
|||||
Polveri |
Trattamento termico (8) |
Tutti |
Una volta l’anno |
BAT 24 |
||
Fusione dei metalli |
Una volta l’anno (10) |
BAT 38 BAT 40 BAT 43 |
||||
Sferoidizzazione (13) |
Ghisa |
Una volta l’anno |
BAT 39 |
|||
Raffinazione |
Acciaio |
BAT 41 |
||||
Formatura con forma a perdere e produzione di anime |
Tutti |
BAT 26 |
||||
Colata, raffreddamento e distaffatura con forma a perdere, compreso il processo con forma piena |
Tutti |
BAT 27 |
||||
Finitura |
Tutti |
BAT 30 |
||||
Colata con modello evaporativo |
Ghisa e metalli non ferrosi |
BAT 28 |
||||
Colata in forme permanenti |
Tutti |
BAT 29 |
||||
Riutilizzo della sabbia |
Tutti |
BAT 31 |
||||
Formaldeide (8) |
Formatura con forma a perdere e produzione di anime |
Tutti |
Norma EN in corso di elaborazione |
Una volta l’anno |
BAT 26 |
|
Colata, raffreddamento e distaffatura con forma a perdere, compreso il processo con forma piena |
Una volta l’anno |
BAT 27 |
||||
Cloruri gassosi |
Fusione dei metalli |
Ghisa: cubilotti a vento freddo e a vento caldo, forni rotativi (8) |
EN 1911 |
Una volta l’anno |
BAT 38 |
|
Alluminio (8) |
BAT 43 |
|||||
Fluoruri gassosi |
Fusione dei metalli |
Ghisa: cubilotti a vento freddo e a vento caldo, forni rotativi (8) |
Norma EN in corso di elaborazione |
BAT 38 |
||
Alluminio |
BAT 43 |
|||||
Metalli |
Cadmio e suoi composti |
Colata, raffreddamento e distaffatura con forma a perdere, compreso il processo con forma piena (8) |
Tutti |
EN 14385 |
Una volta l’anno |
- |
Fusione dei metalli |
Tutti |
Una volta l’anno |
- |
|||
Finitura (8) |
Tutti |
Una volta l’anno |
- |
|||
Cromo e suoi composti |
Colata, raffreddamento e distaffatura con forma a perdere, compreso il processo con forma piena (8) |
Tutti |
Una volta l’anno |
- |
||
Fusione dei metalli (8) |
Tutti |
Una volta l’anno |
- |
|||
Finitura (8) |
Tutti |
Una volta l’anno |
- |
|||
Nichel e suoi composti |
Colata, raffreddamento e distaffatura con forma a perdere, compreso il processo con forma piena (8) |
Tutti |
Una volta l’anno |
- |
||
Fusione dei metalli (8) |
Tutti |
Una volta l’anno |
- |
|||
Finitura (8) |
Tutti |
Una volta l’anno |
- |
|||
Piombo e suoi composti |
Colata, raffreddamento e distaffatura con forma a perdere, compreso il processo con forma piena (8) |
Tutti |
Una volta l’anno |
- |
||
Fusione dei metalli |
Ghisa: cubilotti a vento freddo e a vento caldo (8) |
Una volta l’anno |
BAT 38 |
|||
Metalli non ferrosi (14) |
BAT 43 |
|||||
Colata in forme permanenti |
Piombo |
Una volta l’anno |
BAT 29 |
|||
Finitura (8) |
Tutti |
Una volta l’anno |
- |
|||
Zinco e suoi composti |
Fusione dei metalli (8) |
Tutti |
Una volta l’anno |
- |
||
Ossidi di azoto (NOX) |
Trattamento termico (9) |
Tutti |
EN 14792 |
Una volta l’anno |
BAT 24 |
|
Rigenerazione termica della sabbia, esclusa la sabbia proveniente dal processo cold-box (9) |
Tutti |
BAT 31 |
||||
Rigenerazione termica della sabbia proveniente dal processo cold-box |
||||||
Fusione dei metalli |
Ghisa: cubilotti a vento freddo e a vento caldo, forni rotativi |
BAT 38 |
||||
Metalli non ferrosi (9) |
BAT 43 |
|||||
PCDD/F |
Fusione dei metalli |
Ghisa: cubilotti a vento freddo e a vento caldo, forni rotativi |
EN 1948-1, EN 1948-2, EN 1948-3 |
BAT 38 |
||
Ghisa: induzione (8) |
BAT 38 |
|||||
Acciaio e metalli non ferrosi (8) |
BAT 40 BAT 43 |
|||||
Fenolo |
Formatura con forma a perdere e produzione di anime (15) |
Tutti |
Nessuna norma EN disponibile |
Una volta l’anno |
BAT 26 |
|
Colata, raffreddamento e distaffatura con forma a perdere, compreso il processo con forma piena (15) |
BAT 27 |
|||||
Diossido di zolfo (SO2) |
Rigenerazione termica della sabbia nella quale sono stati utilizzati catalizzatori con acidi solfonici |
Tutti |
EN 14791 |
Una volta l’anno |
BAT 31 |
|
Fusione dei metalli |
Ghisa: cubilotti a vento freddo e a vento caldo, forni rotativi |
BAT 38 |
||||
BAT 43 |
||||||
Carbonio organico volatile totale (TVOC) |
Formatura con forma a perdere e produzione di anime |
Tutti |
EN 12619 |
BAT 26 |
||
Colata con modello evaporativo |
BAT 28 |
|||||
Colata, raffreddamento e distaffatura con forma a perdere, compreso il processo con forma piena |
BAT 27 |
|||||
Riutilizzo della sabbia |
BAT 31 |
|||||
Fusione dei metalli |
Ghisa |
BAT 38 |
||||
Acciaio e metalli non ferrosi (8) |
|
- |
||||
Colata in forme permanenti (17) |
Tutti (8) |
|
BAT 29 |
1.2.1.2.2.
BAT 13. La BAT consiste nel monitorare le emissioni nell’acqua almeno alla frequenza indicata di seguito e in conformità con le norme EN. Se non sono disponibili norme EN, la BAT consiste nell’applicare le norme ISO, le norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino di ottenere dati di qualità scientifica equivalente.
Sostanza/parametro |
Processo |
Norma/e |
Frequenza minima del monitoraggio (18) |
Monitoraggio associato a |
|
Composti organoalogenati adsorbibili (AOX) (19) |
Acque reflue derivanti dal lavaggio a umido dei gas di processo del cubilotto |
EN ISO 9562 |
Una volta ogni tre mesi (20) |
BAT 36 |
|
Domanda biochimica di ossigeno (BOD5) (20) |
Colata in conchiglia, trattamento dei gas di processo (ad esempio lavaggio a umido), finitura, trattamento termico, acque di dilavamento superficiale contaminate, raffreddamento diretto, rigenerazione della sabbia umida e granulazione delle scorie del cubilotto. |
Diverse norme EN disponibili (ad esempio EN 1899-1, EN ISO 5815) |
|||
Nessuna norma EN disponibile |
|||||
Indice degli idrocarburi (HOI) (19) |
EN ISO 9377-2 |
||||
Metalli/Metalloidi |
Arsenico (As) (19) |
Diverse norme EN disponibili (ad esempio EN ISO 11885, EN ISO 15586, EN ISO 17294-2) |
|||
Cadmio (Cd) (19) |
|||||
Cromo (Cr) (19) |
|||||
Rame (Cu) (19) |
|||||
Ferro (Fe) (19) |
|||||
Piombo (Pb) (19) |
|||||
Nichel (Ni) (19) |
|||||
Zinco (Zn) (19) |
|||||
Mercurio (Hg) (19) |
Diverse norme EN disponibili (ad esempio EN ISO 12846 o EN ISO 17852) |
||||
Indice fenoli (22) |
EN ISO 14402 |
||||
Azoto totale (TN) (20) |
Diverse norme EN disponibili (ad esempio EN 12260, EN ISO 11905-1) |
||||
EN 1484 |
|||||
Solidi sospesi totali (TSS) (20) |
EN 872 |
1.2.1.3. Efficienza energetica
BAT 14. Al fine di aumentare l’efficienza energetica, la BAT consiste nell’applicare tutte le tecniche da a) a f) e un’opportuna combinazione delle tecniche da g) a n) indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|||||||||||||
Progettazione e funzionamento |
|||||||||||||||
a. |
Scelta di un tipo di forno efficiente sotto il profilo energetico |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Applicabile unicamente agli impianti nuovi e/o in sede di modifiche sostanziali |
||||||||||||
b. |
Tecniche per massimizzare l’efficienza termica dei forni |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
||||||||||||
c. |
Automazione e controllo del forno |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
||||||||||||
d. |
Uso di rottami puliti |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
||||||||||||
e. |
Miglioramento della resa di colata e riduzione della produzione di rottami |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
||||||||||||
f. |
Riduzione delle perdite di energia/miglioramento delle pratiche di preriscaldo della siviera |
Sono incluse tutte le seguenti misure:
|
L’applicabilità può essere limitata nel caso di siviere di grandi dimensioni (ad esempio > 2 t) e siviere a colata dal fondo a causa di vincoli di progettazione. |
||||||||||||
g. |
Ossicombustione |
Cfr. sezione 1.4.1. |
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dalla progettazione del forno e dalla necessità di un flusso minimo di gas di scarico. |
||||||||||||
h. |
Uso di energia a media frequenza nei forni a induzione |
Uso di forni a induzione a media frequenza (250 Hz) invece di forni a frequenza di rete (50 Hz). |
Generalmente applicabile. |
||||||||||||
i. |
Ottimizzazione del sistema ad aria compressa |
Sono incluse tutte le seguenti misure:
|
Generalmente applicabile. |
||||||||||||
j. |
Essiccazione a microonde delle anime per i rivestimenti a base acquosa |
Uso di forni a microonde (ad esempio con una frequenza di 2 450 Hz) per l’essiccazione delle anime dotate di rivestimenti a base acquosa [cfr. BAT 21, lettera e)], per ottenere un’essiccazione rapida e omogenea dell’intera superficie dell’anima. |
Può non essere applicabile ai processi di colata continua o alla produzione di getti di grandi dimensioni, oppure quando le anime sono costituite da sabbia di recupero contenente tracce di carbonio. |
||||||||||||
Tecniche di recupero di calore |
|||||||||||||||
k. |
Preriscaldo dei rottami con calore di recupero |
I rottami sono preriscaldati recuperando il calore dai gas di combustione che sono reindirizzati per entrare in contatto con la carica. |
Applicabile solo ai forni a tino nelle fonderie di metalli non ferrosi e ai forni elettrici ad arco nelle fonderie di acciaio. |
||||||||||||
l. |
Recupero di calore dai gas di processo prodotti nei forni |
Il calore di scarto derivante dai gas di processo è recuperato (ad esempio attraverso scambiatori di calore) e riutilizzato in loco o all’esterno (ad esempio in circuiti di olio termico/acqua calda/riscaldamento, per la produzione di vapore o per il preriscaldamento dell’aria di combustione [cfr. tecnica m)]. Possono essere incluse le misure seguenti:
|
L’applicabilità può essere limitata dalla mancanza di una domanda adeguata di calore. |
||||||||||||
m. |
Preriscaldamento dell’aria di combustione |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
||||||||||||
n. |
Utilizzo del calore di scarto nei forni a induzione |
Il calore di scarto derivante dal sistema di raffreddamento del forno a induzione è recuperato mediante scambiatori di calore per l’essiccazione delle materie prime (ad esempio i rottami), il riscaldamento degli ambienti o la fornitura di acqua calda. |
Generalmente applicabile. |
Ulteriori tecniche settoriali volte a migliorare l’efficienza energetica sono illustrate nelle sezioni 1.2.2.1 e 1.2.4.1 delle presenti conclusioni sulle BAT.
Tabella 1.1
Livelli di prestazione ambientale associati alle BAT (BAT-AEPL) per il consumo specifico di energia nelle fonderie di ghisa
Processo — Tipo di forno |
Unità |
BAT-AEPL (media annua) |
Fusione e mantenimento — Cubilotto a vento freddo |
kWh/t di metallo liquido |
900 -1 750 |
Fusione e mantenimento — Cubilotto a vento caldo |
900 -1 500 |
|
Fusione e mantenimento — Induzione |
600 -1 200 |
|
Fusione e mantenimento — Rotativo |
800 -950 |
|
Preriscaldo della siviera |
50 -150 (23) |
Tabella 1.2
Livelli di prestazione ambientale associati alle BAT (BAT-AEPL) per il consumo specifico di energia nelle fonderie di acciaio
Processo — Tipo di forno |
Unità |
BAT-AEPL (media annua) |
Fusione — Elettrico ad arco/induzione |
kWh/t di metallo liquido |
600 -1 200 |
Preriscaldo della siviera |
100 -300 |
Tabella 1.3
Livelli di prestazione ambientale associati alle BAT (BAT-AEPL) per il consumo specifico di energia nelle fonderie di alluminio
Processo |
Unità |
BAT-AEPL (media annua) |
Fusione e mantenimento |
kWh/t di metallo liquido |
600 -2 000 |
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 6.
1.2.1.4. Uso efficiente dei materiali
1.2.1.4.1.
BAT 15. Al fine di prevenire o ridurre il rischio ambientale associato allo stoccaggio e alla movimentazione di residui, imballaggi e sostanze chimiche di processo inutilizzate e facilitarne il riutilizzo e/o il riciclaggio, la BAT consiste nell’usare tutte le tecniche indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
|||||
a. |
Stoccaggio adeguato dei vari tipi di residui |
La tecnica comprende quanto segue:
|
||||
b. |
Riutilizzo dei rottami interni |
I rottami interni sono riutilizzati direttamente o dopo il trattamento. Il grado di riutilizzo dei rottami interni dipende dal loro tenore di impurità. |
||||
c. |
Riutilizzo/riciclaggio degli imballaggi |
L’imballaggio delle sostanze chimiche di processo è scelto in funzione della facilità con cui può essere svuotato completamente (ad esempio considerando le dimensioni dell’apertura o il tipo di materiale di cui è fatto). Dopo lo svuotamento, l’imballaggio è riutilizzato, restituito al fornitore o avviato al riciclaggio dei materiali. È preferibile stoccare le sostanze chimiche di processo in contenitori di grandi dimensioni. |
||||
d. |
Restituzione delle sostanze chimiche di processo inutilizzate |
Le sostanze chimiche di processo inutilizzate (ossia quelle che rimangono nei contenitori originali) sono restituite ai fornitori. |
1.2.1.4.2.
BAT 16. Al fine di aumentare l’uso efficiente dei materiali nel processo di colata, la BAT consiste nell’applicare la tecnica a) da sola o in combinazione con una o entrambe le tecniche b) e c) indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
|
a. |
Miglioramento della resa di colata e riduzione della produzione di rottami |
Cfr. sezione 1.4.2 |
b. |
Simulazioni computerizzate per i processi di colata e solidificazione |
Si utilizza un sistema di simulazione computerizzata per ottimizzare i processi di colata, versamento e solidificazione, al fine di ridurre al minimo il numero di getti difettosi e aumentare la produttività della fonderia. |
c. |
Produzione di getti leggeri utilizzando l’ottimizzazione topologica |
Uso dell’ottimizzazione topologica (ossia una simulazione del getto per mezzo di algoritmi e programmi informatici) per ridurre la massa del prodotto rispettando nel contempo i requisiti di prestazione del prodotto. |
Tabella 1.4:
Livelli indicativi per la resa del processo
Tipo di fonderia |
Unità |
Livello indicativo (media annua) |
Fonderie di ghisa |
% |
|
Fonderie di acciaio |
||
Fonderie di metalli non ferrosi (tranne le fonderie di pressocolata) — Pb |
50 -97,5 (24) |
|
Fonderie di metalli non ferrosi (tranne le fonderie di pressocolata) —metalli diversi dal Pb |
50 -98 (24) |
|
Fonderie di metalli non ferrosi di pressocolata |
60 -97 (24) |
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 6.
1.2.1.4.3.
BAT 17. Al fine di ridurre il consumo di materiali (ad esempio sostanze chimiche o leganti), la BAT consiste nell’utilizzare un’opportuna combinazione delle tecniche indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|||||||||||||
Tecniche di pressocolata per l’alluminio |
|||||||||||||||
a. |
Spruzzatura separata del distaccante e dell’acqua |
Cfr. sezione 1.4.2. |
Generalmente applicabile. |
||||||||||||
b. |
Riduzione al minimo del consumo di distaccante e di acqua |
Le misure volte a ridurre al minimo il consumo di distaccante e di acqua comprendono:
|
Generalmente applicabile. |
||||||||||||
Tecniche per i processi che usano sabbia legata chimicamente e per la produzione di anime |
|||||||||||||||
c. |
Ottimizzazione del consumo di legante e di resina |
Cfr. sezione 1.4.2. |
Generalmente applicabile. |
||||||||||||
d. |
Riduzione al minimo delle perdite di sabbia per forme e anime |
I parametri di produzione dei vari tipi di prodotti sono conservati in una banca dati elettronica che consente di passare facilmente a nuovi prodotti con perdite minime di tempo e materiali. |
Generalmente applicabile. |
||||||||||||
e. |
Uso delle migliori pratiche per i processi a freddo |
Cfr. sezione 1.4.2. |
Generalmente applicabile. |
||||||||||||
f. |
Recupero di ammine dall’acqua del lavaggio acido |
Quando si usa il lavaggio acido (ad esempio con acido solforico) per trattare i gas di processo dei processi cold-box si forma solfato di ammina. Le ammine sono recuperate dal trattamento del solfato di ammina utilizzando l’idrossido di sodio. Questo procedimento può avvenire in loco o all’esterno. |
L’applicabilità può essere limitata per motivi di sicurezza (pericolo di esplosione). |
||||||||||||
g. |
Uso delle migliori pratiche per i processi di indurimento con gas |
Cfr. sezione 1.4.2. |
Generalmente applicabile. |
||||||||||||
h. |
Applicazione di processi alternativi di formatura/produzione di anime |
I processi alternativi di formatura/produzione di anime che non utilizzano leganti o ne utilizzano una quantità ridotta comprendono:
|
L’applicabilità della colata con modello evaporativo agli impianti esistenti può essere limitata a causa delle necessarie modifiche infrastrutturali. L’applicabilità della formatura sottovuoto può essere limitata nel caso delle staffe di grandi dimensioni (ad esempio superiori a 1,5 m × 1,5 m). |
1.2.1.4.4.
BAT 18. Al fine di ridurre il consumo di nuova sabbia e la produzione di sabbia esausta dopo il suo riutilizzo nella colata con forma a perdere, la BAT consiste nell’utilizzare una delle tecniche indicate di seguito o una loro opportuna combinazione.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|
a. |
Ricondizionamento ottimizzato della sabbia a verde |
Il processo di ricondizionamento della sabbia a verde è controllato da un sistema informatico per ottimizzare il consumo di materie prime e il riutilizzo della sabbia, ad esempio il raffreddamento (evaporativo o a letto fluido), l’aggiunta di leganti e additivi, l’umidificazione, la miscelazione, il controllo della qualità. |
Generalmente applicabile. |
b. |
Ricondizionamento della sabbia a verde a bassa produzione di rifiuti |
Nelle fonderie di alluminio il ricondizionamento della sabbia a verde è effettuato utilizzando uno scanner per individuare le impurità nella sabbia a verde sulla base della lucentezza/del colore. Queste impurità sono separate dalla sabbia a verde mediante un getto di aria compressa. |
Generalmente applicabile. |
c. |
Preparazione di sabbia legata con argilla mediante miscelazione sottovuoto e raffreddamento |
Cfr. BAT 25, lettera b). |
Generalmente applicabile. |
d. |
Recupero meccanico di sabbia legata a freddo |
Per recuperare la sabbia legata a freddo si usano tecniche meccaniche (ad esempio rottura dei granuli, segregazione delle frazioni di sabbia) usando frantumatori o mulini. |
Può non essere applicabile alla sabbia legata con silicati. |
e. |
Recupero meccanico a freddo di sabbia legata con argilla o sabbia legata chimicamente mediante abrasione |
Uso di una mola rotante per rimuovere gli strati di argilla e i leganti chimici dai granelli di sabbia usata. |
Generalmente applicabile. |
f. |
Recupero meccanico a freddo della sabbia tramite un tamburo a impatto |
Uso di un tamburo a impatto con un asse interno rotante, dotato di piccole lame, per la pulizia abrasiva dei granelli di sabbia. Se la tecnica è applicata su una miscela di bentonite e sabbia legata chimicamente, si effettua una separazione magnetica preliminare per rimuovere dalla sabbia a verde le parti con proprietà magnetiche. |
Generalmente applicabile. |
g. |
Recupero a freddo della sabbia mediante un sistema pneumatico |
Rimozione dei leganti dai granelli di sabbia per abrasione o impatto. L’energia cinetica è fornita da un getto di aria compressa. |
Generalmente applicabile. |
h. |
Recupero termico della sabbia |
Uso del calore per bruciare i leganti e i contaminanti contenuti nella sabbia legata chimicamente e nella sabbia mista. Questo procedimento è preceduto da un trattamento meccanico per portare la sabbia alla corretta granulometria e rimuovere qualsiasi contaminante metallico. La sabbia mista dovrebbe avere una percentuale sufficientemente alta di sabbia legata chimicamente. |
Può non essere applicabile nel caso di sabbia usata contenente residui di leganti inorganici. |
i. |
Recupero combinato (meccanico-termico-meccanico) per le sabbie miste composte da materiali organici e bentonite |
Dopo il pretrattamento (setacciatura, separazione magnetica) e l’essiccazione, la sabbia è pulita con sistemi meccanici o pneumatici per rimuovere parte del legante. Durante la fase termica, i costituenti organici sono bruciati e quelli inorganici sono trasferiti nelle polveri o bruciati sui granelli di sabbia. Nel trattamento meccanico finale, questi strati di granelli sono rimossi con sistemi meccanici o pneumatici e scartati sotto forma di polvere. |
Può non essere applicabile alla sabbia per anime contenenti leganti acidi (perché potrebbe alterare le caratteristiche della bentonite) o nel caso del vetro solubile (perché potrebbe alterare le caratteristiche della sabbia a verde). |
j. |
Recupero combinato della sabbia e trattamento termico dei getti di alluminio |
Dopo la colata e la solidificazione, le singole forme o getti sono caricati nel forno. Quando le unità raggiungono una temperatura superiore a 420 °C, i leganti bruciano, le anime/le forme si disgregano e i getti sono sottoposti a trattamento termico. La sabbia cade sul fondo del forno per la pulizia finale in un letto fluido riscaldato. Dopo il raffreddamento, la sabbia è riutilizzata nel mescolatore di sabbia per anime senza ulteriori trattamenti. |
Generalmente applicabile. |
k. |
Recupero a umido della sabbia a verde e delle sabbie legate con silicati o CO2 |
La sabbia è mescolata con l’acqua per produrre un fango. La rimozione dei residui di leganti dai granelli di sabbia è effettuata mediante un intenso sfregamento tra particelle dei granelli di sabbia. I leganti sono rilasciati nell’acqua di lavaggio. La sabbia lavata è essiccata, vagliata e infine raffreddata. |
Generalmente applicabile. |
l. |
Recupero della sabbia con silicato di sodio (vetro solubile) mediante un sistema pneumatico |
La sabbia è riscaldata per indebolire lo strato di silicato prima dell’uso di un sistema pneumatico [cfr. tecnica g)]. La sabbia recuperata è raffreddata prima del riutilizzo. |
Generalmente applicabile. |
m. |
Riutilizzo interno della sabbia per anime (cold-box o leganti furanici) |
La sabbia delle anime rotte/difettose e la sabbia in eccesso proveniente dalle macchine per la produzione di anime (dopo l’indurimento in un’unità specifica) è inviata a un’unità di frantumazione. La sabbia ottenuta è mescolata con sabbia nuova per la produzione di nuove anime. |
Generalmente applicabile. |
n. |
Riutilizzo della polvere derivante dal circuito della sabbia a verde nella formatura |
La polvere è raccolta per filtrazione degli scarichi dall’impianto di distaffatura e dalle stazioni di dosaggio e movimentazione della sabbia a verde essiccata. La polvere raccolta (contenente composti leganti attivi) può essere riciclata nel circuito della sabbia a verde. |
Generalmente applicabile. |
Tabella 1.5
Livelli di prestazione ambientale associati alla BAT (BAT-AEPL) per il riutilizzo della sabbia
Tipo di fonderia |
Unità |
BAT-AEPL (26) (media annua) |
Fonderie di ghisa |
% |
> 90 |
Fonderie di acciaio |
> 80 |
|
Fonderie di metalli non ferrosi (27) |
> 90 |
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 6.
1.2.1.4.5.
BAT 19. Al fine di ridurre la quantità di residui generati dalla fusione dei metalli e la quantità di rifiuti avviata a smaltimento, la BAT consiste nell’utilizzare tutte le tecniche indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
|||||||||||||||||
Tecniche per tutti i tipi di forno |
||||||||||||||||||
a. |
Riduzione al minimo della formazione di scorie |
È possibile ridurre al minimo la formazione delle scorie intervenendo sui processi, per esempio:
|
||||||||||||||||
b. |
Pretrattamento meccanico, per facilitare il riciclaggio, delle scorie, dei residui metallici, delle polveri dei filtri e dei rivestimenti refrattari esausti |
Cfr. sezione 1.4.2. Questo procedimento può avvenire anche all’esterno. |
||||||||||||||||
Tecniche per i cubilotti |
||||||||||||||||||
c. |
Adeguamento dell’acidità/basicità delle scorie |
Cfr. sezione 1.4.2. |
||||||||||||||||
d. |
Raccolta e riciclaggio delle polveri di coke |
Le polveri di coke generate durante la movimentazione, il trasporto e il caricamento del coke sono raccolte (ad esempio usando sistemi di raccolta al di sotto dei nastri trasportatori e/o dei punti di carico) e riciclate nel processo (iniettate nel cubilotto o utilizzate per la ricarburizzazione). |
||||||||||||||||
e. |
Riciclaggio delle polveri dei filtri nei cubilotti utilizzando rottami contenenti zinco |
Le polveri dei filtri dei cubilotti sono parzialmente reiniettate nel cubilotto per aumentare il tenore di zinco nella polvere fino a un livello che consenta il recupero dello Zn (> 18 %). |
||||||||||||||||
Tecniche per i forni elettrici ad arco |
||||||||||||||||||
f. |
Riciclaggio delle polveri dei filtri nei forni elettrici ad arco |
Le polveri dei filtri raccolte a secco, solitamente dopo il pretrattamento (ad esempio mediante pellettizzazione o bricchettatura), sono riciclate nel forno per consentire il recupero del contenuto metallico. Il contenuto inorganico è trasferito nelle scorie. |
BAT 20. Al fine di ridurre la quantità di rifiuti avviati a smaltimento, la BAT consiste nel dare la priorità al riciclaggio fuori sito e/o ad altri tipi di recupero, rispetto allo smaltimento, della sabbia esausta, della sabbia fine, delle scorie, dei rivestimenti refrattari e delle polveri dei filtri raccolte (ad esempio le polveri di filtri a tessuto).
Descrizione
Il riciclaggio fuori sito e/o altri tipi di recupero della sabbia esausta, della sabbia fine, delle scorie, dei rivestimenti refrattari e delle polveri dei filtri hanno la priorità rispetto al loro smaltimento. La sabbia esausta, la sabbia fine, le scorie e i rivestimenti refrattari possono essere:
— |
riciclati, ad esempio nella costruzione di strade o in materiali destinati all’edilizia (quali cemento, mattoni, piastrelle); |
— |
recuperati, ad esempio per il riempimento delle cavità minerarie o la costruzione di discariche (per esempio per realizzare strade nelle discariche e coperture permanenti). |
Le polveri dei filtri possono essere riciclate esternamente, per esempio nel settore metallurgico, nella produzione di sabbia o nel settore dell’edilizia.
Applicabilità
Il riciclaggio e/o altri tipi di recupero possono essere limitati dalle proprietà fisico-chimiche dei residui (ad esempio contenuto organico/tenore metallico, granulometria).
Possono non essere applicabili in assenza di un’adeguata domanda di riciclaggio e/o recupero da parte di terzi.
Tabella 1.6
Livelli di prestazione ambientale associati alle BAT (BAT-AEPL) per i rifiuti avviati a smaltimento
Tipo di rifiuti |
Unità |
BAT-AEPL (28) (media annua) |
||
Fonderie di metalli non ferrosi |
Fonderie di ghisa |
Fonderie di acciaio |
||
Scorie |
kg/t di metallo liquido |
0 -50 |
0 -50 (2) |
0 -50 (29) |
Residui metallici |
0 -30 |
0 -30 |
0 -30 |
|
Polveri dei filtri |
0 -5 |
0 -60 |
0 -10 |
|
Rivestimenti refrattari esausti dei forni |
0 -5 |
0 -20 (30) |
0 -20 |
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 6.
1.2.1.5. Emissioni diffuse nell’atmosfera
BAT 21. Al fine di prevenire o, laddove ciò non sia fattibile, ridurre le emissioni diffuse nell’atmosfera, la BAT consiste nell’applicare tutte le tecniche indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|||||||
a. |
Copertura delle attrezzature per la consegna (contenitori) e dello spazio di carico dei veicoli di trasporto |
Lo spazio di carico dei veicoli di trasporto e le attrezzature per la raccolta (contenitori) sono coperti (ad esempio con teloni impermeabili). |
Generalmente applicabile. |
||||||
b. |
Pulizia delle strade e delle ruote dei veicoli di trasporto |
Le strade e le ruote dei veicoli di trasporto sono pulite periodicamente, ad esempio mediante sistemi di aspirazione mobili o vasche di lavaggio. |
Generalmente applicabile. |
||||||
c. |
Utilizzo di sistemi trasportatori chiusi |
I materiali sono trasferiti usando sistemi trasportatori, ad esempio chiusi o pneumatici. Le cadute di materiali sono ridotte al minimo. |
Generalmente applicabile. |
||||||
d. |
Pulizia tramite aspirazione delle aree di lavorazione adibite alla formatura e alla colata |
Le aree di lavorazione adibite alla formatura e alla colata nelle fonderie con formatura in sabbia sono periodicamente pulite tramite aspirazione. |
Può non essere applicabile nelle aree in cui la sabbia ha una funzione tecnica o di sicurezza. |
||||||
e. |
Sostituzione dei rivestimenti a base alcolica con rivestimenti a base acquosa |
Cfr. sezione 1.4.3. |
L’applicabilità può essere limitata nel caso di getti di forme grandi o complesse per difficoltà di circolazione dell’aria di essiccazione. Non applicabile alle sabbie legate con vetro solubile, al processo di colata del magnesio, alla formatura sottovuoto o alla produzione di getti in acciaio al manganese con rivestimento di MgO. |
||||||
f. |
Controllo delle emissioni dei bagni di tempra |
La tecnica comprende quanto segue:
|
Generalmente applicabile. |
||||||
g. |
Controllo delle emissioni derivanti dalle operazioni di trasferimento del metallo fuso |
La tecnica comprende quanto segue:
|
Generalmente applicabile. |
Ulteriori tecniche specifiche per processo volte a prevenire o a ridurre le emissioni diffuse sono illustrate nelle BAT 24, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 38, 39, 40, 41 e 43.
1.2.1.6. Emissioni convogliate nell’atmosfera
BAT 22. Al fine di agevolare il recupero dei materiali e la riduzione delle emissioni convogliate nell’atmosfera, nonché di aumentare l’efficienza energetica, la BAT consiste nel combinare flussi di gas di scarico con caratteristiche simili, riducendo così al minimo il numero di punti di emissione.
Descrizione
Il trattamento combinato dei gas di scarico con caratteristiche simili garantisce maggiori efficacia ed efficienza rispetto al trattamento separato dei singoli flussi. La combinazione dei gas di scarico è effettuata tenendo conto della sicurezza dell’impianto (ad esempio, evitando concentrazioni prossime al limite di esplosività inferiore/superiore), nonché di fattori di carattere tecnico (ad esempio, compatibilità dei singoli flussi di gas di scarico, concentrazione delle sostanze di cui sono composti), ambientale (ad esempio, massimizzando il recupero dei materiali o l’abbattimento degli inquinanti) ed economico (ad esempio, distanza tra diverse unità di produzione). Si presta attenzione a che la combinazione dei gas di scarico non porti alla diluizione delle emissioni.
1.2.1.7. Emissioni nell’atmosfera derivanti da processi termici
BAT 23. Al fine di prevenire o ridurre le emissioni nell’atmosfera derivanti dalla fusione dei metalli, la BAT consiste nell’utilizzare energia elettrica prodotta da fonti energetiche prive di combustibili fossili in combinazione con le tecniche da a) a e), oppure le tecniche da a) a e) e un’opportuna combinazione delle tecniche da f) a i) indicate di seguito.
|
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
Tecniche generali |
|||
a. |
Scelta di un tipo di forno adeguato e massimizzazione dell’efficienza termica dei forni |
Cfr. sezione 4.4.1 |
La scelta di un tipo di forno adeguato è applicabile unicamente agli impianti nuovi e in sede di modifiche sostanziali dell’impianto. |
b. |
Uso di rottami puliti |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
Misure di controllo primarie per ridurre al minimo le emissioni di PCDD/F |
|||
c. |
Massimizzazione del tempo di permanenza dei gas di processo e ottimizzazione della temperatura nella camera di post-combustione nei cubilotti |
Nei cubilotti, la temperatura della camera di post-combustione è ottimizzata (T > 850 °C) e costantemente monitorata e il tempo di permanenza dei gas di processo è massimizzato (> 2 s). |
Generalmente applicabile. |
d. |
Raffreddamento rapido dei gas di processo |
I gas di processo sono raffreddati rapidamente da temperature superiori a 400 °C a temperature inferiori a 250 °C prima dell’abbattimento delle polveri per evitare una nuova sintesi di PCDD/F. Ciò si ottiene mediante un’adeguata progettazione del forno e/o con l’uso di un sistema di raffreddamento rapido (quenching). |
|
e. |
Riduzione al minimo dell’accumulo di polveri negli scambiatori di calore |
L’accumulo di polveri lungo la traiettoria di raffreddamento dei gas di processo è ridotto al minimo, in particolare negli scambiatori di calore, ad esempio utilizzando tubi per scambiatore verticali e provvedendo a una pulitura interna efficiente dei tubi dello scambiatore e alla depolverazione ad alta temperatura. |
|
Tecniche di riduzione della generazione di emissioni di NOX e SO2 |
|||
f. |
Utilizzo di un combustibile o di una combinazione di combustibili con basso potenziale di formazione di NOX |
Fra i combustibili con basso potenziale di formazione di NOX si annoverano il gas naturale e il gas di petrolio liquefatto. |
Applicabile subordinatamente ai vincoli imposti dalla disponibilità dei vari tipi di combustibile, che può dipendere dalla politica energetica dello Stato membro. |
g. |
Utilizzo di un combustibile o di una combinazione di combustibili a basso tenore di zolfo |
Fra i combustibili a basso tenore di zolfo si annoverano il gas naturale e il gas di petrolio liquefatto. |
Applicabile subordinatamente ai vincoli imposti dalla disponibilità dei vari tipi di combustibile, che può dipendere dalla politica energetica dello Stato membro. |
h. |
Bruciatori a basse emissioni di NOX |
Cfr. sezione 1.4.3. |
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dalle caratteristiche di progettazione del forno e/o da vincoli operativi. |
i. |
Ossicombustione |
Cfr. sezione 1.4.3. |
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dalla progettazione del forno e dalla necessità di un flusso minimo di gas di scarico. |
I BAT-AEL per la fusione dei metalli sono riportati:
— |
nella tabella 1.18 per le fonderie di ghisa; |
— |
nella tabella 1.20 per le fonderie di acciaio; |
— |
nella tabella 1.22 per le fonderie di metalli non ferrosi. |
BAT 24. Al fine di prevenire o ridurre le emissioni nell’atmosfera derivanti dal trattamento termico, la BAT consiste nell’utilizzare energia elettrica prodotta da fonti energetiche prive di combustibili fossili in combinazione con le tecniche a) e d), oppure tutte le tecniche indicate di seguito.
|
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
Tecniche generali |
|||
a. |
Scelta di un tipo di forno adeguato e massimizzazione dell’efficienza termica dei forni |
Cfr. sezione 1.4.3. |
Applicabile soltanto ai nuovi impianti e alle modifiche sostanziali dell’impianto. |
Tecniche di riduzione della generazione di emissioni di NOX |
|||
b. |
Utilizzo di un combustibile o di una combinazione di combustibili con basso potenziale di formazione di NOX |
Fra i combustibili con basso potenziale di formazione di NOX si annoverano il gas naturale e il gas di petrolio liquefatto. |
Applicabile subordinatamente ai vincoli imposti dalla disponibilità dei vari tipi di combustibile, che può dipendere dalla politica energetica dello Stato membro. |
c. |
Bruciatori a basse emissioni di NOX |
Cfr. sezione 1.4.3. |
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dalle caratteristiche di progettazione del forno e/o da vincoli operativi. |
Raccolta delle emissioni |
|||
d. |
L’estrazione del gas di processo deve avvenire il più vicino possibile alla fonte di emissioni |
I gas di processo provenienti dai forni per trattamento termico (ad esempio ricottura, invecchiamento, normalizzazione, trasformazione isotermica) sono estratti utilizzando cappe o dalla copertura. Le emissioni raccolte possono essere trattate utilizzando tecniche quali filtri a tessuto. |
Generalmente applicabile. |
Tabella 1.7
Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di polveri e NOX convogliate nell’atmosfera e livello di emissione indicativo per le emissioni di CO convogliate nell’atmosfera derivanti dal trattamento termico
Sostanza/Parametro |
Unità |
BAT-AEL (media giornaliera o media del periodo di campionamento) |
Livello indicativo di emissione (media giornaliera o media del periodo di campionamento) |
Polveri |
mg/Nm3 |
1-5 (31) |
Nessun livello indicativo |
NOX |
Nessun livello indicativo |
||
CO |
Nessun BAT-AEL |
10-100 (33) |
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 12.
1.2.1.8. Emissioni nell’atmosfera derivanti da formatura con forma a perdere e produzione di anime
BAT 25. Al fine di prevenire o ridurre le emissioni nell’atmosfera derivanti da formatura con forma a perdere e produzione di anime, la BAT consiste:
— |
nell’utilizzo di un’opportuna combinazione delle tecniche da a) a c) indicate di seguito in caso di formatura con sabbia legata con argilla; |
— |
nell’utilizzo della tecnica d), e) o f) e di un’opportuna combinazione delle tecniche da g) a k) indicate di seguito, in caso di formatura e produzione di anime con sabbia legata chimicamente; |
— |
nell’utilizzo della tecnica l) riportata di seguito per selezionare i rivestimenti applicati a forme e anime.
|
BAT 26. Al fine di ridurre le emissioni nell’atmosfera derivanti da formatura con forma a perdere e produzione di anime, la BAT consiste:
— |
nell’utilizzo di un’opportuna combinazione delle tecniche indicate nella BAT 25; |
— |
nella raccolta delle emissioni utilizzando la tecnica a); |
— |
nel trattamento dei gas di processo utilizzando una delle tecniche da b) a f) indicate di seguito o una loro combinazione
Tabella 1.8 Livelli di emissioni associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell’atmosfera di polveri, ammine, benzene, formaldeide, fenolo e TVOC derivanti dalla formatura con forme a perdere e dalla produzione di anime
|
Per il monitoraggio si veda la BAT 12.
1.2.1.9. Emissioni nell’atmosfera derivanti dai processi di colata, raffreddamento e distaffatura nelle fonderie che utilizzano forme a perdere, compreso il processo di formatura con forma piena
BAT 27. Al fine di ridurre le emissioni nell’atmosfera derivanti dai processi di colata, raffreddamento e distaffatura nelle fonderie che utilizzano forme a perdere, compreso il processo con forma piena, la BAT consiste:
— |
nella raccolta delle emissioni utilizzando la tecnica a); |
— |
nel trattamento dei gas di processo utilizzando una delle tecniche da b) a h) indicate di seguito o una loro combinazione.
Tabella 1.9 Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell’atmosfera di polveri, benzene, formaldeide, fenolo e TVOC derivanti dai processi di colata, raffreddamento e distaffatura nelle fonderie che utilizzano forme a perdere, compreso il processo con forma piena
|
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 12.
1.2.1.10. Emissioni nell’atmosfera derivanti dalla colata con modello evaporativo
BAT 28. Al fine di ridurre le emissioni nell’atmosfera di polveri e TVOC derivanti dalla colata con modello evaporativo, la BAT consiste nel raccogliere le emissioni utilizzando la tecnica a) e nel trattare i gas di processo utilizzando un’opportuna combinazione delle tecniche da b) a d) indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|
Raccolta delle emissioni |
|||
a. |
Estrazione delle emissioni generate dalla colata con modello evaporativo il più vicino possibile alla fonte di emissione |
Nei processi di colata con modello evaporativo, le emissioni derivanti dalla pirolisi del polimero espanso durante la colata e la distaffatura sono estratte utilizzando, ad esempio, un confinamento o una cappa. |
Generalmente applicabile. |
Trattamento dei gas di processo |
|||
b. |
Filtro a tessuto |
Cfr. sezione 1.4.3. |
Generalmente applicabile. |
c. |
Lavaggio a umido |
Cfr. sezione 1.4.3. |
Generalmente applicabile. |
d. |
Ossidazione termica |
Cfr. sezione 1.4.3. |
L’applicabilità dell’ossidazione termica recuperativa e rigenerativa agli impianti esistenti può essere limitata dalle caratteristiche di progettazione e/o da vincoli operativi. L’applicabilità può essere limitata da una domanda eccessiva di energia a causa della bassa concentrazione del o dei composti interessati nei gas di processo. |
Tabella 1.10
Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di polveri e TVOC derivanti da colata con modello evaporativo
Parametro |
Unità |
BAT-AEL (media giornaliera o media del periodo di campionamento) |
Polveri |
mg/Nm3 |
1 -5 |
TVOC |
mg C/Nm3 |
15 -50 (43) |
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 12.
1.2.1.11. Emissioni nell’atmosfera derivanti dal processo di colata nelle fonderie che utilizzano forme permanenti
BAT 29. Al fine di prevenire o ridurre le emissioni nell’atmosfera derivanti dal processo di colata nelle fonderie che utilizzano forme permanenti, la BAT consiste:
— |
nell’impedire la generazione di emissioni utilizzando una delle tecniche da a) a e) o una loro combinazione; |
— |
nella raccolta delle emissioni utilizzando la tecnica f); |
— |
nel trattamento dei gas di processo utilizzando una delle tecniche da g) a j) indicate di seguito o una loro combinazione.
Tabella 1.11 Livelli di emissioni associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di polveri, TVOC e piombo convogliate nell’atmosfera derivanti dal processo di colata in fonderie che utilizzano forme permanenti
|
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 12.
1.2.1.12. Emissioni nell’atmosfera derivanti dalla finitura
BAT 30. Al fine di ridurre le emissioni di polveri nell’atmosfera derivanti dalla finitura, la BAT consiste nel raccogliere le emissioni utilizzando la tecnica a) e nel trattare i gas di processo utilizzando una delle tecniche da b) a d) indicate di seguito o una loro opportuna combinazione.
Tecnica |
Descrizione |
|||||||||
Raccolta delle emissioni |
||||||||||
a. |
Estrazione delle emissioni generate dalla finitura il più vicino possibile alla fonte di emissione |
Le emissioni generate dalle operazioni di finitura, quali burattatura, taglio abrasivo, sbavatura, granigliatura in continuo, granigliatura, saldatura, scalpellatura, foratura, sono opportunamente estratte utilizzando, ad esempio:
|
||||||||
Trattamento dei gas di processo |
||||||||||
b. |
Ciclone |
Cfr. sezione 1.4.3. |
||||||||
c. |
Filtro a tessuto |
Cfr. sezione 1.4.3. |
||||||||
d. |
Lavaggio a umido |
Cfr. sezione 1.4.3. |
Tabella 1.12
Livello di emissione associato alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di polveri convogliate nell’atmosfera derivanti dalla finitura
Parametro |
Unità |
BAT-AEL (media giornaliera o media del periodo di campionamento) |
Polveri |
mg/Nm3 |
1 -5 |
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 12.
1.2.1.13. Emissioni nell’atmosfera derivanti dal riutilizzo della sabbia
BAT 31. Al fine di ridurre le emissioni nell’atmosfera derivanti dal riutilizzo della sabbia, la BAT consiste:
— |
in caso di rigenerazione termica della sabbia, nell’utilizzo dell’elettricità prodotta da fonti energetiche prive di combustibili fossili oppure di entrambe le tecniche a) e b); |
— |
nella raccolta delle emissioni mediante la tecnica c); |
— |
nel trattamento dei gas di processo utilizzando una delle tecniche da d) a g) indicate di seguito o una loro opportuna combinazione.
Tabella 1.13 Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di polveri e TVOC derivanti dal riutilizzo della sabbia
Tabella 1.14 Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di NOX e SO2 derivanti dal riutilizzo della sabbia
|
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 12.
1.2.1.14. Odore
BAT 32. Al fine di prevenire o, laddove ciò non sia fattibile, ridurre le emissioni di odori, la BAT consiste nel predisporre, attuare e riesaminare regolarmente, nell’ambito del piano di gestione ambientale (cfr. BAT 1), un piano di gestione degli odori che includa tutti gli elementi riportati di seguito:
— |
un protocollo contenente azioni appropriate e scadenze; |
— |
un protocollo per il monitoraggio degli odori come stabilito nella BAT 33. Il protocollo può essere integrato da una misurazione/stima dell’esposizione agli odori o da una stima dell’impatto degli odori; |
— |
un protocollo di risposta a incidenti con odori identificati, ad esempio per la gestione dei reclami e/o l’adozione di misure correttive; |
— |
un programma di prevenzione e riduzione degli odori inteso a: identificarne la o le fonti, misurarne/valutarne l’esposizione, caratterizzare i contributi delle fonti, attuare misure di prevenzione e/o riduzione. |
Applicabilità
L’applicabilità è limitata ai casi in cui la presenza di molestie olfattive presso recettori sensibili sia probabile e/o comprovata.
BAT 33. La BAT consiste nell’effettuare periodicamente il monitoraggio degli odori.
Descrizione
Gli odori possono essere monitorati applicando:
— |
norme EN (ad es. olfattometria dinamica secondo la norma EN 13725 per determinare la concentrazione delle emissioni odorigene e/o la norma EN 16841-1 o -2, al fine di determinare l’esposizione agli odori); |
— |
metodi alternativi (ad es. la stima dell’impatto degli odori) per i quali non sono disponibili norme EN. In tal caso si possono utilizzare norme ISO, norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino di ottenere dati di qualità scientifica equivalente. |
La frequenza del monitoraggio è determinata nel piano di gestione degli odori (cfr. BAT 32).
Applicabilità
L’applicabilità è limitata ai casi in cui la presenza di molestie olfattive presso recettori sensibili sia probabile e/o comprovata.
BAT 34. Al fine di prevenire o, laddove ciò non sia fattibile, ridurre le emissioni odorigene, la BAT consiste nell’utilizzare tutte le tecniche indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|||||
a. |
Sostituzione di sostanze chimiche contenenti solventi a base alcolica o aromatici |
Le tecniche comprendono:
|
L’applicabilità dei rivestimenti a base acquosa può essere limitata in funzione del tipo di materia prima o delle specifiche del prodotto (ad es. grandi forme/anime, sabbie legate con vetro solubile, getti di Mg, produzione di acciaio al manganese con rivestimento di MgO). |
||||
b. |
Raccolta e trattamento delle emissioni di ammina derivanti dalla produzione di anime in cold-box |
I gas di processo contenenti ammine, generati dal gasaggio di anime in cold-box, sono estratti e trattati utilizzando ad esempio il lavaggio a umido, un biofiltro o l’ossidazione termica o catalitica (cfr. BAT 26). |
Generalmente applicabile. |
||||
c. |
Raccolta e trattamento delle emissioni di VOC derivanti dalla preparazione di sabbia legata chimicamente, dalla colata, dal raffreddamento e dalla distaffatura |
I gas di processo contenenti VOC, generati dalla preparazione di sabbia legata chimicamente, dalla colata, dal raffreddamento e dalla distaffatura, sono estratti e trattati utilizzando ad esempio il lavaggio a umido, un biofiltro o l’ossidazione termica o catalitica (cfr. BAT 26). |
1.2.1.15. Consumo di acqua e produzione di acque reflue
BAT 35. Al fine di ottimizzare il consumo di acqua e ridurre il volume delle acque reflue prodotte, nonché per migliorare la riciclabilità dell’acqua, la BAT consiste nell’utilizzare entrambe le tecniche a) e b), nonché un’opportuna combinazione delle tecniche da c) a g) indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|||||||
a. |
Piano di gestione delle acque e audit |
Il piano di gestione delle acque e gli audit fanno parte del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1) e comprendono:
Gli audit si effettuano almeno una volta all’anno per garantire che siano conseguiti gli obiettivi del piano di gestione delle acque e siano seguite e attuate le raccomandazioni formulate in esito agli audit. |
Il livello di dettaglio del piano di gestione delle acque e degli audit dipenderà in generale dalla natura, dalla dimensione e dalla complessità dell’impianto. |
||||||
b. |
Segregazione dei flussi di acque |
Cfr. sezione 1.4.4. |
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dalla configurazione del sistema di raccolta delle acque. |
||||||
c. |
Riutilizzo e/o riciclaggio dell’acqua |
I flussi di acqua (ad esempio acque di processo, effluenti derivanti da lavaggio a umido o acqua di raffreddamento) sono riutilizzati e/o riciclati in circuiti chiusi o semichiusi, se necessario dopo trattamento (cfr. BAT 36). |
Il grado di riutilizzo e/o riciclaggio dell’acqua è limitato dal bilancio idrico dell’impianto, dal tenore di impurità e/o dalle caratteristiche dei flussi di acqua. |
||||||
d. |
Prevenzione della produzione di acque reflue dalle zone di processo e di stoccaggio |
Cfr. BAT 4, lettera b). |
Generalmente applicabile. |
||||||
e. |
Utilizzo di sistemi di depolverazione a secco |
Sono comprese tecniche quali i filtri a tessuto e i precipitatori elettrostatici a secco (cfr. sezione 1.4.3). |
Generalmente applicabile. |
||||||
f. |
Spruzzatura separata del distaccante e dell’acqua nella pressocolata |
Cfr. sezione 1.4.2. |
Generalmente applicabile. |
||||||
g. |
Uso del calore residuo per l’evaporazione delle acque reflue |
Quando il calore residuo è disponibile su base continua, può essere utilizzato per evaporare le acque reflue. |
L’applicabilità può essere limitata dalle proprietà fisico-chimiche degli inquinanti presenti nelle acque reflue che possono essere rilasciati nell’atmosfera. |
Tabella 1.15
Livelli di prestazione ambientale associati alle BAT (BAT-AEPL) per il consumo specifico di acqua
Tipo di fonderia |
Unità |
BAT-AEPL (Media annua) |
Fonderie di ghisa |
m3/t di metallo liquido |
0,5 -4 |
Fonderie di acciaio |
||
Fonderie di metalli non ferrosi (tutti i tipi tranne pressocolata) |
||
Fonderie di metalli non ferrosi di pressocolata |
0,5 -7 |
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 6.
1.2.1.16. Emissioni nell’acqua
BAT 36. Al fine di ridurre le emissioni nell’acqua, la BAT per il trattamento delle acque reflue consiste nell’utilizzare un’opportuna combinazione delle tecniche indicate di seguito.
Tecnica (48) |
Inquinanti tipicamente interessati |
|
Trattamento preliminare, primario e generale, ad esempio |
||
a. |
Equalizzazione |
Tutti gli inquinanti |
b. |
Neutralizzazione |
Acidi, alcali |
c. |
Separazione fisica, ad esempio tramite vagli, setacci, separatori di sabbia, separatori di grassi, idrocicloni, separatori olio/acqua o serbatoi di sedimentazione primaria |
Solidi grossolani, solidi sospesi, olio/grasso |
Trattamento fisico-chimico, ad esempio |
||
d. |
Adsorbimento |
Inquinanti inibitori o non-biodegradabili disciolti adsorbibili, ad esempio idrocarburi, mercurio, AOX |
e. |
Precipitazione chimica |
Inquinanti inibitori o non-biodegradabili disciolti precipitabili, ad esempio metalli, fluoruro |
f. |
Evaporazione |
Contaminanti solubili, ad esempio sali |
Trattamento biologico, ad esempio: |
||
g. |
Trattamento con fanghi attivi |
Composti organici biodegradabili |
h. |
Bioreattore a membrana |
|
Rimozione dei solidi, ad esempio: |
||
i. |
Coagulazione e flocculazione |
Solidi sospesi e metalli inglobati nel particolato |
j. |
Sedimentazione |
Solidi sospesi e metalli inglobati nel particolato o inquinanti non biodegradabili o inibitori |
k. |
Filtrazione (ad es. filtrazione a sabbia, microfiltrazione, ultrafiltrazione, osmosi inversa) |
Solidi sospesi e metalli inglobati nel particolato |
l. |
Flottazione |
Tabella 1.16
Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per gli scarichi diretti
Sostanza/Parametro |
Unità |
BAT-AEL (49) |
Origine dei flussi di acque reflue |
|
Composti organoalogenati adsorbibili (AOX) (50) |
mg/l |
0,1 -1 |
Lavaggio a umido dei gas di processo del cubilotto |
|
Domanda chimica di ossigeno (COD) (51) |
25 -120 |
Colata in conchiglia, trattamento dei gas di processo (ad es. lavaggio a umido), finitura, trattamento termico, acque di dilavamento superficiale contaminate, raffreddamento diretto, rigenerazione della sabbia umida e granulazione delle scorie del cubilotto. |
||
Carbonio organico totale (TOC) (51) |
8 -40 |
|||
Solidi sospesi totali (TSS) |
5 -25 |
|||
Indice degli idrocarburi (HOI) (50) |
0,1 -5 |
|||
Metalli |
Rame (Cu) (50) |
0,1 -0,4 |
||
Cromo (Cr) (50) |
0,1 -0,2 |
|||
Piombo (Pb) (50) |
0,1 -0,3 |
|||
Nichel (Ni) (50) |
0,1 -0,5 |
|||
Zinco (Zn) (50) |
0,5 -2 |
|||
Indice fenoli |
0,05 -0,5 (52) |
|||
Azoto totale (TN) (50) |
1 -20 |
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 13.
Tabella 1.17
Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per gli scarichi indiretti
Sostanza/Parametro |
Unità |
Origine dei flussi di acque reflue |
||
Composti organoalogenati adsorbibili (AOX) (3) |
mg/l |
0,1 -1 |
Lavaggio a umido dei gas di processo del cubilotto |
|
Indice degli idrocarburi (HOI) (55) |
0,1 -5 |
Colata in conchiglia, trattamento dei gas di processo (ad es. lavaggio a umido), finitura, trattamento termico, acque di dilavamento superficiale contaminate, raffreddamento diretto, rigenerazione della sabbia umida e granulazione delle scorie del cubilotto. |
||
Metalli |
Rame (Cu) (55) |
0,1 -0,4 |
||
Cromo (Cr) (55) |
0,1 -0,2 |
|||
Piombo (Pb) (55) |
0,1 -0,3 |
|||
Nichel (Ni) (55) |
0,1 -0,5 |
|||
Zinco (Zn) (55) |
0,5 -2 |
|||
Indice fenoli |
0,05 -0,5 (56) |
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 13.
1.2.2. Conclusioni sulle BAT per le fonderie di ghisa
Le conclusioni sulle BAT nella presente sezione si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT illustrate nelle sezioni 1.1 e 1.2.1.
1.2.2.1. Efficienza energetica
BAT 37. Al fine di aumentare l’efficienza energetica della fusione dei metalli, la BAT consiste nell’utilizzare un’opportuna combinazione delle tecniche indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|
a. |
Aumento dell’altezza del tino nei cubilotti a vento freddo |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Applicabile soltanto ai nuovi impianti e alle modifiche sostanziali dell’impianto. L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dalle caratteristiche costruttive e da altri vincoli strutturali. |
b. |
Arricchimento in ossigeno dell’aria di combustione |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
c. |
Periodi minimi di arresto per i cubilotti a vento caldo |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
d. |
Cubilotto a lunga campagna |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
e. |
Post-combustione dei gas di processo |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
I BAT-AEPL per il consumo specifico di energia sono indicati nella BAT 14.
1.2.2.2. Emissioni nell’atmosfera derivanti da processi termici
1.2.2.2.1.
BAT 38. Al fine di prevenire o ridurre le emissioni nell’atmosfera derivanti dalla fusione dei metalli, la BAT consiste:
— |
nell’utilizzo di un’opportuna combinazione di tecniche integrate nei processi da a) a e) nel caso dei cubilotti; |
— |
nella raccolta delle emissioni utilizzando la tecnica f); |
— |
nel trattamento dei gas di processo estratti utilizzando una delle tecniche da g) a l) indicate di seguito o una loro opportuna combinazione.
Tabella 1.18 Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di polveri, HCl, HF, NOX, PCDD/F, SO2, TVOC e piombo convogliate nell’atmosfera e livello di emissione indicativo per le emissioni di CO convogliate nell’atmosfera derivanti dalla fusione dei metalli
|
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 12.
1.2.2.2.2.
BAT 39. Al fine di prevenire o ridurre le emissioni di polveri nell’atmosfera derivanti dalla sferoidizzazione della ghisa, la BAT consiste nell’utilizzare la tecnica a) o entrambe le tecniche b) e c) indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
|
a. |
Sferoidizzazione senza emissioni di ossido di magnesio |
Esecuzione del processo in-mould aggiungendo la lega di magnesio sotto forma di compressa, direttamente nella cavità dello stampo, e la reazione di sferoidizzazione avviene in fase di colata. |
b. |
L’estrazione del gas di processo deve avvenire il più vicino possibile alla fonte di emissioni |
Quando le emissioni di ossido di magnesio sono generate dalla tecnica di sferoidizzazione utilizzata (ad es. sandwich, reattore), i gas di processo sono estratti il più vicino possibile alla fonte di emissione utilizzando una cappa di estrazione fissa o mobile. |
c. |
Filtro a tessuto |
Cfr. sezione 1.4.3. L’ossido di magnesio raccolto può essere riutilizzato per la produzione di pigmenti o materiali refrattari. |
Tabella 1.19
Livello di emissione associato alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di polveri convogliate nell’atmosfera derivanti dalla sferoidizzazione della ghisa
Parametro |
Unità |
BAT-AEL (60) (media giornaliera o media del periodo di campionamento) |
Polveri |
mg/Nm3 |
1 -5 |
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 12.
1.2.3. Conclusioni sulle BAT per le fonderie di acciaio
Le conclusioni sulle BAT nella presente sezione si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT illustrate nelle sezioni 1.1 e 1.2.1.
1.2.3.1. Emissioni nell’atmosfera derivanti da processi termici
1.2.3.1.1.
BAT 40. Al fine di prevenire o ridurre le emissioni nell’atmosfera derivanti dalla fusione dei metalli, la BAT consiste nell’applicare entrambe le tecniche descritte di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
|||||||||||||||
Raccolta delle emissioni |
||||||||||||||||
a. |
L’estrazione del gas di processo deve avvenire il più vicino possibile alla fonte di emissioni |
I gas di processo provenienti da forni a induzione sono estratti utilizzando, ad esempio:
I gas di processo provenienti da forni elettrici ad arco sono estratti utilizzando, ad esempio:
|
||||||||||||||
Trattamento dei gas di processo |
||||||||||||||||
b. |
Filtro a tessuto |
Cfr. sezione 1.4.3. |
Tabella 1.20
Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di polveri e PCDD/F convogliate nell’atmosfera
Parametro |
Unità |
BAT-AEL (media giornaliera o media del periodo di campionamento) |
Polveri |
mg/Nm3 |
1 -5 |
PCDD/F |
ng WHO-TEQ / Nm3 |
< 0,01 -0,08 (61) |
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 12.
1.2.3.1.2.
BAT 41. Al fine di ridurre le emissioni nell’atmosfera derivanti dalla raffinazione dell’acciaio, la BAT consiste nell’applicare entrambe le tecniche indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
|
Raccolta delle emissioni |
||
a. |
L’estrazione del gas di processo deve avvenire il più vicino possibile alla fonte di emissioni |
I gas di processo derivanti dalla raffinazione dell’acciaio [ad es. dai convertitori di decarburazione con ossigeno e argon (AOD) o di decarburazione con ossigeno sottovuoto (VOD)] sono estratti utilizzando, ad esempio, una cappa di estrazione diretta o una cappa superiore di contenimento in combinazione con un camino estrattore. I gas di processo estratti sono trattati con la tecnica b). |
Trattamento dei gas di processo |
||
b. |
Filtro a tessuto |
Cfr. sezione 1.4.3. |
Tabella 1.21
Livello di emissione associato alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di polveri convogliate nell’atmosfera derivanti dalla raffinazione dell’acciaio
Parametro |
Unità |
BAT-AEL (media giornaliera o media del periodo di campionamento) |
Polveri |
mg/Nm3 |
1 -5 |
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 12.
1.2.4. Conclusioni sulle BAT per le fonderie di metalli non ferrosi
Le conclusioni sulle BAT nella presente sezione si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT illustrate nelle sezioni 1.1 e 1.2.1.
1.2.4.1. Efficienza energetica
BAT 42. Al fine di aumentare l’efficienza energetica della fusione dei metalli, la BAT consiste nell’utilizzare una delle tecniche indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
|
a. |
Circolazione di metalli fusi nei forni a riverbero |
È installata una pompa sui forni a riverbero per forzare la circolazione di metallo fuso e ridurre al minimo il gradiente di temperatura in tutto il bagno fuso (dall’alto al basso). |
b. |
Riduzione al minimo delle perdite di energia dovute alla radiazione nei forni a crogiolo |
Si ricoprono i forni a crogiolo utilizzando un coperchio e/o li si dota di rivestimenti di pannelli radianti per ridurre al minimo le perdite di energia dovute alla radiazione. |
I BAT-AEPL per il consumo specifico di energia sono indicati nella BAT 14.
1.2.4.2. Emissioni nell’atmosfera derivanti da processi termici
1.2.4.2.1.
BAT 43. Al fine di ridurre le emissioni nell’atmosfera derivanti dalla fusione dei metalli, la BAT consiste nel raccogliere le emissioni utilizzando la tecnica a) e nel trattare i gas di processo utilizzando una delle tecniche da b) a e) indicate di seguito o una loro combinazione adeguata.
Tecnica |
Descrizione |
|||||||
Raccolta delle emissioni |
||||||||
a. |
L’estrazione del gas di processo deve avvenire il più vicino possibile alla fonte di emissioni |
I gas di processo dei forni a tino, a crogiolo, a resistenza, a riverbero (tipo a suola) e a volta radiante sono estratti da cappa (ad es. cappe sovrastanti). L’impianto di estrazione è installato in modo tale da consentire la cattura delle emissioni durante la colata. I gas di processo provenienti da forni a induzione sono estratti utilizzando, ad esempio:
I gas di processo provenienti da forni rotativi sono estratti utilizzando, ad esempio, l’estrazione mediante cappe. |
||||||
Trattamento dei gas di processo |
||||||||
b. |
Ciclone |
Cfr. sezione 1.4.3. |
||||||
c. |
Lavaggio a secco |
Cfr. sezione 1.4.3. |
||||||
d. |
Filtro a tessuto |
Cfr. sezione 1.4.3. |
||||||
e. |
Lavaggio a umido |
Cfr. sezione 1.4.3. |
Tabella 1.22
Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di polveri, HCl, HF, NOX, PCDD/F, SO2 e Pb convogliate nell’atmosfera e livello di emissione indicativo per le emissioni di CO convogliate nell’atmosfera derivanti dalla fusione dei metalli
Sostanza/Parametro |
Unità |
BAT-AEL (media giornaliera o media del periodo di campionamento) |
Livello indicativo di emissione (media giornaliera o media del periodo di campionamento) |
Polveri |
mg/Nm3 |
1 -5 |
Nessun livello indicativo di emissione |
HCl |
|||
HF |
< 1 (62) |
||
CO |
Nessun BAT-AEL |
||
NOX |
Nessun livello indicativo di emissione |
||
PCDD/F |
ng WHO-TEQ/Nm3 |
< 0,01 -0,08 (67) |
|
SO2 |
mg/Nm3 |
||
Pb |
< 0,02 -0,1 (69) |
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 12.
1.2.4.3. Emissioni nell’atmosfera derivanti dal trattamento e dalla protezione del metallo fuso
BAT 44. La BAT non consiste nell’utilizzare cloro gassoso per il trattamento dell’alluminio fuso (degassificazione/pulizia).
BAT 45. Al fine di prevenire le emissioni di sostanze con un elevato potenziale di riscaldamento globale derivanti dalla protezione del metallo fuso nella fusione del magnesio, la BAT consiste nell’utilizzare agenti di controllo dell’ossidazione aventi un basso potenziale di riscaldamento globale.
Descrizione
Fra gli agenti di controllo dell’ossidazione (gas di copertura) con un basso potenziale di riscaldamento globale figurano:
— |
SO2; |
— |
miscele gassose di N2, CO2 e/o SO2; |
— |
miscele gassose di argon e SO2. |
Con l’utilizzo di SO2 si ottiene la formazione di uno strato protettivo composto di MgSO4, MgS e MgO.
1.3. Conclusioni sulle BAT per la forgiatura
Le conclusioni sulle BAT nella presente sezione si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT illustrate nella sezione 1.1.
1.3.1. Efficienza energetica
BAT 46. Al fine di aumentare l’efficienza energetica del riscaldamento/riscaldo e del trattamento termico, la BAT consiste nell’utilizzare tutte le tecniche indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|||||||
a. |
Ottimizzazione della progettazione dei forni |
Le tecniche comprendono:
|
Applicabile soltanto ai nuovi impianti e alle modifiche sostanziali dell’impianto. |
||||||
b. |
Automazione e controllo del forno |
Cfr. sezione 1.4.1. |
Generalmente applicabile. |
||||||
c. |
Ottimizzazione del riscaldamento/riscaldo della carica |
Le tecniche comprendono:
|
Generalmente applicabile. |
||||||
d. |
Preriscaldamento dell’aria di combustione |
Cfr. sezione 1.4.1. |
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dalla mancanza di spazio per l’installazione di bruciatori rigenerativi. |
Tabella 1.23
Livello indicativo per il consumo specifico di energia a livello di impianto
Settore |
Unità |
Livello indicativo (Media annua) |
Forgiatura |
kWh/t di carica |
1 700 -6 500 |
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 6.
1.3.2. Uso efficiente dei materiali
BAT 47. Al fine di aumentare l’uso efficiente dei materiali e ridurre la quantità di rifiuti avviata a smaltimento, la BAT consiste nell’utilizzare tutte le tecniche indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
|||||||
a. |
Ottimizzazione del processo |
Le tecniche comprendono:
|
||||||
b. |
Ottimizzazione del consumo di materie prime e ausiliarie |
Le tecniche comprendono:
|
||||||
c |
Riciclaggio dei residui di processo |
I residui di processo (ad esempio residui metallici dei processi di preparazione delle materie prime, battitura e finitura; materiali di granigliatura usati) sono riciclati e/o riutilizzati. |
1.3.3. Vibrazioni
BAT 48. Al fine di ridurre le vibrazioni derivanti dal processo di battitura, la BAT consiste nell’utilizzare tecniche di riduzione delle vibrazioni e tecniche di isolamento.
Descrizione
Le tecniche di riduzione delle vibrazioni e le tecniche di isolamento per le apparecchiature di battitura comprendono l’installazione di componenti per lo smorzamento delle vibrazioni, ad esempio isolatori elastomerici a strati o isolatori viscosi a molla sotto l’incudine, involucri per molle sotto la fondamenta della forgia.
Applicabilità
Applicabile unicamente agli impianti nuovi e/o in sede di modifiche sostanziali
1.3.4. Monitoraggio delle emissioni nell’atmosfera
BAT 49. La BAT consiste nel monitorare le emissioni convogliate in atmosfera almeno alla frequenza indicata di seguito e in conformità con le norme EN. Se non sono disponibili norme EN, la BAT consiste nell’applicare le norme ISO, le norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino di ottenere dati di qualità scientifica equivalente.
Sostanza/Parametro |
Processo specifico |
Norma/e |
Frequenza minima del monitoraggio (70) |
Monitoraggio associato a |
Ossidi di azoto (NOX) |
Riscaldamento/riscaldo, trattamento termico |
EN 14792 |
Una volta l’anno |
BAT 50 |
Monossido di carbonio (CO) |
Riscaldamento/riscaldo, trattamento termico |
EN 15058 |
1.3.5. Emissioni nell’atmosfera
1.3.5.1. Emissioni diffuse nell’atmosfera
BAT 50. Al fine di prevenire o ridurre le emissioni diffuse nell’atmosfera, la BAT consiste nell’utilizzare entrambe le tecniche indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
|||||||
a. |
Misure operative e tecniche |
Le tecniche comprendono:
|
||||||
b. |
Estrazione delle emissioni della granigliatura |
Emissioni della granigliatura. I gas di processo estratti sono trattati con tecniche quali i filtri a tessuto. |
1.3.5.2. Emissioni nell’atmosfera derivanti dal riscaldamento/riscaldo e dal trattamento termico
BAT 51. Al fine di prevenire o ridurre le emissioni di NOX nell’atmosfera derivanti dal riscaldamento, dal riscaldo e dal trattamento termico limitando al tempo stesso le emissioni di CO, la BAT consiste nell’utilizzare energia elettrica generata da fonti non fossili o un’opportuna combinazione delle tecniche indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|
a. |
Utilizzo di un combustibile o di una combinazione di combustibili con basso potenziale di formazione di NOX |
Fra i combustibili con basso potenziale di formazione di NOX si annoverano il gas naturale e il gas di petrolio liquefatto. |
Generalmente applicabile. |
b. |
Ottimizzazione della combustione |
Misure adottate per massimizzare l’efficienza della conversione dell’energia, ad esempio nel forno, riducendo contemporaneamente al minimo le emissioni (in particolare di CO). Quest’obiettivo si realizza con una combinazione di tecniche, compresi la corretta progettazione del forno, l’ottimizzazione della temperatura (ad esempio, una miscelazione efficace del combustibile e dell’aria di combustione) e i tempi di permanenza nella zona di combustione, così come l’utilizzo di un sistema di automazione e controllo del forno. |
|
c. |
Automazione e controllo del forno |
Cfr. sezione 1.4.1. |
|
d. |
Ricircolazione dei gas di combustione |
Ricircolazione (esterna) di parte dei gas di combustione nella camera di combustione per sostituire parte dell’aria fresca di combustione, con il duplice effetto di ridurre la temperatura e limitare la quantità di O2 ai fini dell’ossidazione dell’azoto, limitando in tal modo la produzione di NOX. Questa tecnica consiste nel convogliare i gas di combustione provenienti dal forno nella fiamma al fine di ridurre il contenuto di ossigeno e quindi la temperatura di fiamma. |
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dalla mancanza di spazio. |
e. |
Bruciatori a basse emissioni di NOX |
Cfr. sezione 1.4.3. |
L’applicabilità agli impianti esistenti è subordinata alle caratteristiche di progettazione e/o a vincoli operativi. |
f. |
Limitazione della temperatura di preriscaldamento dell’aria |
La limitazione della temperatura di preriscaldamento dell’aria produce un calo della concentrazione delle emissioni di NOX. Occorre raggiungere un punto di equilibrio tra l’ottimizzazione del recupero di calore dai gas di combustione e la riduzione al minimo delle emissioni di NOX. |
Generalmente applicabile. |
g. |
Ossicombustione |
Cfr. sezione 1.4.3. |
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dalla progettazione del forno e dalla necessità di un flusso minimo di gas di scarico. |
h. |
Combustione flameless |
Cfr. sezione 1.4.3. |
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dalla progettazione del forno (ossia volume del forno, spazio per i bruciatori, distanza tra i bruciatori) e dalla necessità di modificare il rivestimento refrattario del forno. Non applicabile ai forni che funzionano a temperatura inferiore alla temperatura di autoaccensione richiesta per la combustione flameless. |
Tabella 1.24
Livello di emissione associato alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di NOX convogliate nell’atmosfera e livello di emissione indicativo per le emissioni di CO convogliate nell’atmosfera
Parametro |
Unità |
Processo/i |
BAT-AEL (media giornaliera o media del periodo di campionamento) |
Livello indicativo di emissione (media giornaliera o media del periodo di campionamento) |
NOX |
mg/Nm3 |
Riscaldamento/riscaldo/trattamento termico |
100 -250 (71) |
Nessun livello indicativo |
CO |
Riscaldamento/riscaldo/trattamento termico |
Nessun BAT-AEL |
10 -100 |
Per il monitoraggio associato si veda la BAT 48.
1.3.6. Consumo di acqua e produzione di acque reflue
BAT 52. Al fine di ottimizzare il consumo di acqua e ridurre il volume delle acque reflue prodotte, la BAT consiste nell’utilizzare entrambe le tecniche a) e b) indicate di seguito.
Tecnica |
Descrizione |
Applicabilità |
|||
a. |
Segregazione dei flussi di acque |
Cfr. sezione 1.4.4. |
L’applicabilità agli impianti esistenti può essere limitata dalla configurazione del sistema di raccolta delle acque. |
||
b. |
Riutilizzo e/o riciclaggio dell’acqua |
I flussi di acqua (ad esempio acque di processo, acqua di raffreddamento) sono riutilizzati e/o riciclati in circuiti chiusi o semichiusi, se necessario dopo trattamento. |
Il grado di riutilizzo e/o riciclaggio dell’acqua è limitato dal bilancio idrico dell’impianto, dal tenore di impurità e/o dalle caratteristiche dei flussi di acqua. |
||
|
1.4. Descrizione delle tecniche
1.4.1. Tecniche per aumentare l’efficienza energetica
Tecnica |
Descrizione |
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Automazione e controllo del forno |
Per ottimizzare il processo di riscaldamento utilizzare un sistema computerizzato che controlla i parametri principali come la temperatura del forno e della carica, il rapporto aria/combustibile e la pressione del forno. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Miglioramento della resa di colata e riduzione della produzione di rottami |
Sono adottate misure per massimizzare l’efficienza della colata e ridurre la produzione di rottami, ad es.:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Aumento dell’altezza del tino nei cubilotti a vento freddo |
L’aumento dell’altezza del tino nei cubilotti a vento freddo consente ai gas di combustione di rimanere a contatto con la carica più a lungo, incrementando il trasferimento di calore. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Cubilotto a lunga campagna |
Il cubilotto è allestito per una campagna lunga in modo da ridurre al minimo la manutenzione e le modifiche di processo. Ciò può essere ottenuto utilizzando rivestimenti refrattari del forno più resistenti per il tino, il fondo e la suola, utilizzando il raffreddamento ad acqua della parete del forno e per mezzo di ugelli di iniezione raffreddati ad acqua che penetrano più in profondità nel tino del forno. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Periodi minimi di arresto per i cubilotti a vento caldo |
Riduzione al minimo dei periodi di arresto programmando i tempi dei processi di formatura e colata per garantire una domanda ragionevolmente costante del metallo. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ossicombustione |
L’aria di combustione è sostituita in tutto o in parte con ossigeno puro. È possibile utilizzare l’ossicombustione insieme alla combustione flameless. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Arricchimento in ossigeno dell’aria di combustione |
L’arricchimento in ossigeno dell’aria di combustione si realizza direttamente presso l’alimentazione dell’aria, o iniettando ossigeno nel letto di coke oppure attraverso gli ugelli. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Post-combustione dei gas di processo |
Cfr. sezione 1.4.3. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Preriscaldamento dell’aria di combustione |
Riutilizzo di una parte del calore recuperato dai gas di combustione per preriscaldare l’aria che è usata nella combustione. Si può realizzare ad esempio usando bruciatori rigenerativi o recuperativi (cfr. in appresso). Occorre raggiungere un punto di equilibrio tra l’ottimizzazione del recupero di calore dai gas di combustione e la riduzione al minimo delle emissioni di NOX. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Bruciatore recuperativo |
I bruciatori recuperativi utilizzano diversi tipi di recuperatori (ad esempio scambiatori di calore con radiazione, convezione, progettazione compatta o a tubi radianti) per recuperare direttamente il calore dai gas di combustione che sono successivamente utilizzati per preriscaldare l’aria di combustione. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Bruciatore rigenerativo |
I bruciatori rigenerativi consistono di due bruciatori che funzionano in alternanza e contengono letti di materiale refrattario o ceramico. Mentre uno dei bruciatori è in funzione, il calore dei gas di combustione è assorbito dal materiale refrattario o ceramico dell’altro bruciatore ed è poi utilizzato per preriscaldare l’aria di combustione. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Scelta di un tipo di forno efficiente sotto il profilo energetico |
Si prende in considerazione l’efficienza energetica del forno per la scelta del modello, ad es. forni che consentono il preriscaldamento e l’essiccazione della carica in entrata prima della zona di fusione. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tecniche per massimizzare l’efficienza termica dei forni |
Misure adottate per massimizzare l’efficienza della conversione dell’energia nei forni di fusione e trattamento termico, riducendo contemporaneamente al minimo le emissioni (in particolare di polveri e CO). Quest’obiettivo si realizza applicando una serie di misure di ottimizzazione di processo a seconda del tipo di forno, fra cui l’ottimizzazione della temperatura (ad esempio, una miscelazione efficace del combustibile e dell’aria di combustione) e i tempi di permanenza nella zona di combustione, così come l’utilizzo di un sistema di automazione e controllo del forno (cfr. sopra). Le misure per alcuni forni specifici comprendono le seguenti. per i cubilotti:
per i forni a induzione:
per i forni rotativi:
per i forni elettrici ad arco:
per i forni a tino:
per i forni a riverbero:
per i forni a crogiolo:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Uso di rottami puliti |
La fusione di rottami puliti elimina il rischio che composti non metallici vengano assorbiti dalle scorie e/o degradino i rivestimenti refrattari del forno o della siviera. |
1.4.2. Tecniche per aumentare l’uso efficiente dei materiali
Tecnica |
Descrizione |
||||||||||||||||||||||
Adeguamento dell’acidità/basicità delle scorie |
Utilizzo di un adeguato scorificante (ad esempio calcare per operare con il cubilotto in condizioni di marcia acida e fluoruro di calcio per il funzionamento in condizioni di marcia basica) per fluidificare le scorie a un grado sufficiente a separarle dalla ghisa. |
||||||||||||||||||||||
Miglioramento della resa di colata e riduzione della produzione di rottami |
Cfr. sezione 1.4.1. |
||||||||||||||||||||||
Pretrattamento meccanico, per facilitare il riciclaggio, delle scorie, dei residui metallici, delle polveri dei filtri e dei rivestimenti refrattari esausti |
Le scorie, i residui metallici, le polveri dei filtri e i rivestimenti refrattari esauriti sono pretrattati in loco, utilizzando tecniche quali frantumazione, segregazione, granulazione, separazione magnetica. |
||||||||||||||||||||||
Ottimizzazione del consumo di legante e di resina |
Le misure per ottimizzare il consumo di leganti e resine comprendono:
|
||||||||||||||||||||||
Spruzzatura separata del distaccante e dell’acqua nella pressocolata |
L’acqua e i distaccanti sono applicati alla forma separatamente utilizzando un’ulteriore fila di ugelli montati sulla testina di nebulizzazione. L’acqua è spruzzata per prima, determinando un significativo raffreddamento della forma prima dell’applicazione del distaccante, con conseguente riduzione delle emissioni e del consumo di distaccanti e di acqua. |
||||||||||||||||||||||
Uso delle migliori pratiche per i processi a freddo |
Le pratiche comprendono quanto segue (a seconda del sistema legante utilizzato):
|
||||||||||||||||||||||
Uso delle migliori pratiche per i processi di indurimento con gas |
Le pratiche comprendono quanto segue (a seconda del sistema di indurimento utilizzato). Per le resine fenolico-uretaniche (processo in cassa d’anima fredda):
Per le resine resol-estere:
Per le resine indurite con CO2 (ad es. fenolica alcalina, silicato):
Per le resine indurite con SO2 (ad es. fenolica, epossidica/acrilico):
|
||||||||||||||||||||||
Uso di rottami puliti |
Cfr. sezione 1.4.1. |
1.4.3. Tecniche per ridurre le emissioni nell’atmosfera
Tecnica |
Descrizione |
||||||
Adeguamento dell’acidità/basicità delle scorie |
Cfr. sezione 1.4.2. |
||||||
Adsorbimento |
Eliminazione degli inquinanti da un flusso di gas di processo o di scarico mediante ritenzione su una superficie solida (come adsorbente si usa in genere il carbone attivo). L’adsorbimento può essere rigenerativo o non rigenerativo. |
||||||
Ossidazione catalitica |
Tecnica di abbattimento delle emissioni che ossida i composti combustibili presenti in un flusso di gas di scarico per mezzo di aria od ossigeno in un letto catalitico. Il catalizzatore consente di eseguire l’ossidazione a basse temperature e in apparecchiature più piccole rispetto all’ossidazione termica. La temperatura di ossidazione tipica è compresa fra 200 °C e 600 °C. |
||||||
Ciclone |
Apparecchiatura per l’eliminazione delle polveri da un flusso di gas di processo sottoponendolo a forze centrifughe, di norma all’interno di una camera conica. I cicloni sono impiegati principalmente come pretrattamento prima del successivo abbattimento delle polveri o dei composti organici. Possono essere utilizzati anche multi-cicloni. |
||||||
Lavaggio a secco |
Una polvere secca o una sospensione/soluzione di reagente alcalino (ad esempio calcio o bicarbonato di sodio) è introdotta e dispersa nel flusso dei gas di processo. Il materiale reagisce con le specie gassose acide (ad es. SO2) formando un solido che è rimosso per filtrazione (ad es. filtro a tessuto). |
||||||
Precipitatore elettrostatico |
Il funzionamento dei precipitatori elettrostatici si basa sulla carica e sulla separazione delle particelle sotto l’effetto di un campo elettrico. I precipitatori elettrostatici possono funzionare in condizioni molto diverse. L’efficienza di abbattimento può dipendere dal numero di campi, dal tempo di permanenza (dimensione) e dai dispositivi di rimozione delle particelle a monte. Generalmente comprendono da due a cinque campi, ma quelli più avanzati possono contenerne fino a sette. I precipitatori elettrostatici possono essere a secco o a umido a seconda della tecnica utilizzata per raccogliere le polveri dagli elettrodi. I precipitatori elettrostatici a umido sono generalmente impiegati nella fase di finissaggio per eliminare la polvere residua e le goccioline dopo il lavaggio a umido. |
||||||
Estrazione delle emissioni generate dalla formatura e/o dalla produzione di anime il più vicino possibile alla fonte di emissione |
Sono estratte le emissioni generate dalla formatura (compresa la fabbricazione di modelli) e/o dalla produzione di anime. Il sistema di estrazione scelto dipende dal tipo di processo di formatura/produzione di anime.
|
||||||
Filtro a tessuto |
I filtri a tessuto, spesso denominati «filtri a maniche», sono costituiti da un tessuto poroso o in feltro attraverso il quale si fanno passare i gas per rimuovere le particelle. I filtri a tessuto si presentano sotto forma di pannelli, cartucce o maniche che raggruppano una serie di singole unità filtranti. L’utilizzo di un filtro a tessuto presuppone la scelta di un materiale tessile adeguato alle caratteristiche dei gas di scarico e alla temperatura massima di funzionamento. |
||||||
Combustione flameless |
La combustione flameless si ottiene iniettando separatamente combustibile e aria di combustione nella camera di combustione del forno, ad alta velocità per sopprimere la formazione della fiamma e ridurre la formazione di NOX termico dando luogo a una distribuzione del calore più uniforme in tutta la camera. È possibile utilizzare la combustione flameless insieme all’ossicombustione (cfr. sezione 1.4.1). |
||||||
Automazione e controllo del forno |
Cfr. sezione 1.4.1. |
||||||
Bruciatore a basse emissioni di NOX |
Questa tecnica (vi rientrano anche i bruciatori a bassissime emissioni di NOX) si basa sui principi di riduzione della temperatura di picco della fiamma. La miscela aria/combustibile riduce la disponibilità di ossigeno e riduce la temperatura di picco della fiamma, rallentando la conversione dell’azoto presente nel combustibile in NOX e la formazione degli NOX termici, mantenendo comunque un’alta efficienza di combustione. |
||||||
Ottimizzazione del consumo di legante e di resina |
Cfr. sezione 1.4.2. |
||||||
Arricchimento in ossigeno dell’aria di combustione |
Cfr. sezione 1.4.1. |
||||||
Ossicombustione |
Cfr. sezione 1.4.1. |
||||||
Post-combustione dei gas di processo |
La post-combustione del CO e di altri composti organici contenuti nei gas di processo del forno è utilizzata per ridurre le emissioni e recuperare calore. Il calore generato è recuperato con uno scambiatore di calore e utilizzato per il preriscaldamento dell’aria di combustione (vento) o per altri usi interni. Nei cubilotti a vento caldo la post-combustione avviene in una camera separata di post-combustione preriscaldata da un bruciatore a gas naturale. Nei cubilotti a vento freddo la post-combustione avviene direttamente nel tino. Nei forni rotativi, la post-combustione è effettuata utilizzando un post-combustore installato tra il forno e lo scambiatore di calore. |
||||||
Scelta del tipo di forno appropriato |
Scelta del tipo o dei tipi di forni appropriati in base al livello di emissioni e a criteri tecnici, ad esempio il tipo di processo come produzione continua o discontinua, la capacità del forno, il tipo di getti, la disponibilità di materie prime, la flessibilità in funzione della pulizia delle materie prime e del cambiamento di lega. Si tiene conto anche dell’efficienza energetica del forno (cfr. la tecnica «Scelta di un tipo di forno efficiente sotto il profilo energetico» nella sezione 1.4.1). |
||||||
Sostituzione dei rivestimenti a base alcolica con rivestimenti a base acquosa |
Sostituzione dei rivestimenti a base alcolica di forme e anime con rivestimenti acquosi. I rivestimenti acquosi sono essiccati nell’aria ambiente o utilizzando forni di essiccazione. |
||||||
Ossidazione termica |
Tecnica di abbattimento delle emissioni che ossida i composti combustibili presenti in un flusso di gas di scarico riscaldandolo con aria o ossigeno al di sopra del suo punto di autoaccensione, in una camera di combustione, e mantenendolo ad un’alta temperatura per il tempo sufficiente a completare la sua combustione producendo biossido di carbonio e acqua. La temperatura di combustione tipica è compresa fra 800 °C e 1 000 °C. Sono usati diversi tipi di ossidazione termica:
|
||||||
Uso delle migliori pratiche per i processi a freddo |
Cfr. sezione 1.4.2. |
||||||
Uso delle migliori pratiche per i processi di indurimento con gas |
Cfr. sezione 1.4.2. |
||||||
Lavaggio a umido |
Eliminazione degli inquinanti gassosi o del particolato da un flusso di gas mediante il trasferimento di massa a un solvente liquido, spesso acqua o una soluzione acquosa. Può comportare una reazione chimica (ad esempio, in uno scrubber con soluzione acida o alcalina). In alcuni casi i composti possono essere recuperati dal solvente. La tecnica include gli scrubber Venturi. |
1.4.4. Tecniche per ridurre le emissioni nell’acqua
Tecnica |
Descrizione |
Trattamento con fanghi attivi |
Nel trattamento con fanghi attivi i microorganismi sono mantenuti in sospensione nelle acque reflue e l’intera miscela è aerata meccanicamente. La miscela di fanghi attivi è incanalata verso un dispositivo di separazione; da qui il fango è rinviato verso la vasca di aerazione. |
Adsorbimento |
Eliminazione delle sostanze solubili (soluti) presenti nelle acque reflue mediante il loro trasferimento alla superficie di particelle solide, altamente porose (solitamente carbone attivo). |
Trattamento aerobico |
Ossidazione biologica degli inquinanti organici disciolti con l’ossigeno grazie al metabolismo di microorganismi. In presenza di ossigeno disciolto (iniezione di aria od ossigeno puro) i componenti organici si mineralizzano in biossido di carbonio e acqua o si trasformano in altri metaboliti e biomassa. |
Precipitazione chimica |
Trasformazione degli inquinanti disciolti in un composto insolubile mediante l’aggiunta di precipitanti chimici. I precipitati solidi formatisi sono poi separati per sedimentazione, flottazione ad aria o filtrazione. Se necessario, si può successivamente procedere alla microfiltrazione o all’ultrafiltrazione. Ioni metallici polivalenti (ad esempio calcio, alluminio, ferro) sono utilizzati per la precipitazione del fosforo. |
Riduzione chimica |
Trasformazione degli inquinanti, mediante agenti chimici riducenti, in composti simili ma meno nocivi o pericolosi. |
Coagulazione e flocculazione |
La coagulazione e la flocculazione sono usate per separare i solidi in sospensione dalle acque reflue e spesso sono eseguite in fasi successive. La coagulazione si effettua aggiungendo coagulanti con carica opposta a quella dei solidi in sospensione. La flocculazione si effettua aggiungendo polimeri affinché le collisioni tra particelle di microflocculi ne provochino l’aggregazione per ottenere flocculi di dimensioni superiori. |
Equalizzazione |
Bilanciamento di flussi e carichi inquinanti a monte del trattamento finale delle acque reflue mediante l’utilizzo di serbatoi centrali. L’equalizzazione può essere decentralizzata o eseguita mediante altre tecniche di gestione. |
Evaporazione |
L’evaporazione delle acque reflue è un processo di distillazione, in cui l’acqua è la sostanza volatile, che lascia il concentrato come residuo precipitato da gestire successivamente (ad es. riciclato o smaltito). Scopo di questa operazione è ridurre il volume delle acque reflue o concentrare le acque madri. Il vapore volatile è raccolto in un condensatore e l’acqua condensata è riciclata, se necessario dopo un successivo trattamento. Esistono numerosi tipi di evaporatori: evaporatori a circolazione naturale; evaporatori verticali a corto fascio verticale; evaporatori a cestello; evaporatori a strato sottile; evaporatori agitati a pellicola sottile. Gli inquinanti generalmente interessati sono contaminanti solubili (ad es. sali). |
Filtrazione |
Separazione dei solidi presenti nelle acque reflue facendo passare le acque attraverso un mezzo poroso, ad esempio filtrazione a sabbia, microfiltrazione e ultrafiltrazione. |
Flottazione |
Separazione delle particelle solide o liquide presenti nelle acque reflue, facendole fissare su piccole bolle di gas, solitamente aria. Le particelle galleggiano e si accumulano sulla superficie dell’acqua dove sono raccolte con un separatore. |
Bioreattore a membrana (MBR) |
Combinazione di un processo di filtrazione su membrana (ad esempio microfiltrazione o ultrafiltrazione) con un bioreattore a crescita in sospensione. In un sistema di bioreattore a membrana per il trattamento biologico delle acque reflue, il chiarificatore secondario e la fase di filtrazione terziaria di un sistema tradizionale di fanghi aerati sono sostituiti dalla filtrazione a membrana (separazione dei fanghi e dei solidi sospesi). |
Nanofiltrazione |
Processo di filtrazione in cui si utilizzano membrane con pori di dimensione pari a circa 1 nm. |
Neutralizzazione |
Regolazione del pH delle acque reflue a un livello neutro (circa 7) mediante l’aggiunta di sostanze chimiche. Generalmente per aumentare il pH si utilizza idrossido di sodio (NaOH) o idrossido di calcio (Ca(OH)2), mentre per ridurlo si utilizza in genere acido solforico (H2SO4), acido cloridrico (HCl) o biossido di carbonio (CO2). Durante la neutralizzazione può verificarsi la precipitazione di alcune sostanze. |
Separazione fisica |
Separazione di solidi grossolani, solidi sospesi, particelle metalliche dalle acque reflue utilizzando ad esempio vagli, setacci, separatori di sabbia, separatori di grassi, idrocicloni, separazione olio/acqua o serbatoi di sedimentazione primaria. |
Osmosi inversa |
Processo a membrana in cui una differenza di pressione applicata tra i compartimenti separati dalla membrana fa fluire l’acqua dalla soluzione più concentrata verso la soluzione meno concentrata. |
Sedimentazione |
Separazione delle particelle e dei materiali in sospensione mediante sedimentazione per gravità. |
Segregazione dei flussi di acque |
Raccolta separata dei flussi di acque (ad esempio acque di dilavamento superficiale, acque di processo) sulla base del tenore in sostanze inquinanti e delle tecniche di trattamento richieste. I flussi di acque reflue che si possono riciclare senza trattamento sono mantenuti separati dai flussi di acque reflue che richiedono un trattamento. |
(1) Direttiva 91/271/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1991, concernente il trattamento delle acque reflue urbane (GU L 135 del 30.5.1991, pag. 40).
(2) Direttiva (UE) 2015/2193 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, relativa alla limitazione delle emissioni nell’atmosfera di taluni inquinanti originati da impianti di combustione medi (GU L 313 del 28.11.2015, pag. 1).
(3) Regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un’Agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE (GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1).
(4) Per i parametri che, a causa di limitazioni legate al campionamento o all’analisi e/o alle condizioni operative (ad esempio, processi discontinui), non si prestano a misurazioni/campionamenti di 30 minuti e/o a una media di tre misurazioni/campionamenti consecutivi, è possibile ricorrere a una procedura di campionamento/misurazione più rappresentativa. Per le PCDD/F si applica un unico periodo di campionamento compreso tra sei e otto ore.
(5) Per quanto possibile, le misurazioni sono effettuate al livello massimo di emissioni previsto in condizioni di esercizio normali.
(6) Nel processo cold-box il monitoraggio si applica solo quando sono utilizzate ammine.
(7) Il monitoraggio si applica solo quando si utilizzano leganti aromatici/sostanze chimiche aromatiche o quando si utilizza il processo con forma piena.
(8) Il monitoraggio si applica solo se la sostanza/il parametro in esame è considerata/o rilevante nel flusso dei gas di scarico sulla base dell’inventario degli input e degli output di cui alla BAT 2.
(9) Il monitoraggio non si applica quando si usa soltanto energia elettrica.
(10) Per qualsiasi camino associato a un cubilotto e a un flusso di massa di polveri > 0,5 kg/h si applica il monitoraggio continuo.
(11) Nel caso di misurazioni continue, si applicano invece le norme EN generiche seguenti: EN 15267-1, EN 15267-2, EN 15267-3, ed EN 14181.
(12) Nel caso di misurazioni continue, si applica anche EN 13284-2.
(13) Il monitoraggio non si applica quando si usa la BAT 39, lettera a).
(14) Il monitoraggio si applica solo alle fonderie di piombo o ad altre fonderie di metalli non ferrosi che utilizzano il piombo come elemento di lega.
(15) Il monitoraggio si applica solo quando si utilizzano sistemi leganti a base di fenolo.
(16) Il monitoraggio non si applica se è utilizzato esclusivamente gas naturale.
(17) Il monitoraggio si applica solo quando si utilizzano anime con sabbia legata chimicamente.
(18) In caso di scarichi discontinui a una frequenza inferiore alla frequenza minima di monitoraggio, il monitoraggio è effettuato una volta per scarico.
(19) Il monitoraggio si applica solo se la sostanza/il parametro è considerata/o rilevante nel flusso delle acque reflue sulla base dell’inventario degli input e degli output di cui alla BAT 2.
(20) Nel caso degli scarichi indiretti, la frequenza minima di monitoraggio può essere ridotta a una volta ogni sei mesi se l’impianto di trattamento delle acque reflue a valle è progettato e attrezzato in modo adeguato per abbattere gli inquinanti interessati.
(21) Sono monitorati la COD o il TOC. È preferibile monitorare il TOC perché il monitoraggio non comporta l’uso di composti molto tossici.
(22) Il monitoraggio si applica solo quando si utilizzano sistemi leganti a base di fenolo.
(23) Per le fonderie che producono getti di grandi dimensioni, il limite superiore dell’intervallo BAT-AEPL può essere innalzato fino a 200 kWh/t di metallo liquido.
(24) Il limite inferiore dell’intervallo è generalmente associato alla produzione di getti di forma complessa, per esempio a causa dell’elevato numero di anime e/o di materozze utilizzate.
(25) Il limite superiore dell’intervallo è generalmente associato alla colata centrifuga.
(26) I BAT AEPL possono non applicarsi quando la quantità di sabbia usata è inferiore a 10 000 t/anno.
(27) Il BAT AEPL può non applicarsi alle fonderie di alluminio a colata in conchiglia quando è usato il silicato (vetro solubile).
(28) I BAT-AEPL possono non applicarsi in assenza di un’adeguata domanda di riciclaggio e/o recupero da parte di terzi.
(29) Per le fonderie di acciaio o ghisa che usano forni elettrici ad arco, il limite superiore dell’intervallo BAT-AEPL può essere innalzato fino a 100 kg/t di metallo liquido a causa di una maggiore formazione di scorie durante il trattamento metallurgico.
(30) Per le fonderie di ghisa che usano cubilotti a vento freddo, il limite superiore dell’intervallo BAT-AEPL può essere innalzato fino a 100 kg/t di metallo liquido.
(31) Il BAT-AEL si applica solo se la sostanza/il parametro in esame è considerata/o rilevante nei flussi dei gas di scarico sulla base dell’inventario degli input e degli output di cui alla BAT 2.
(32) In caso di trattamento termico a più di 1 000 °C (ad es. per la produzione di ghisa malleabile), il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 300 mg/Nm3.
(33) Il BAT-AEL e il livello indicativo di emissione non si applicano nel caso di forni che utilizzano esclusivamente energia elettrica (ad es. resistenza).
(34) Nel processo cold-box il BAT-AEL si applica solo quando sono utilizzate ammine.
(35) Il BAT-AEL si applica solo quando si utilizzano leganti aromatici/sostanze chimiche aromatiche.
(36) Il BAT-AEL si applica solo se la sostanza in esame è considerata rilevante nei flussi dei gas di scarico sulla base dell’inventario degli input e degli output di cui alla BAT 2.
(37) Il BAT-AEL si applica solo quando si utilizzano sistemi leganti a base di fenolo.
(38) Nel caso della produzione di anime il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 100 mg C/Nm3 se sono soddisfatte entrambe le condizioni a) e b) seguenti:
(39) Il BAT-AEL si applica solo quando si utilizzano leganti aromatici/sostanze chimiche aromatiche o quando si utilizza il processo con forma piena.
(40) Il BAT-AEL si applica solo se la sostanza in esame è considerata rilevante nei flussi dei gas di scarico sulla base dell’inventario degli input e degli output di cui alla BAT 2.
(41) Il BAT-AEL si applica solo quando si utilizzano sistemi leganti a base di fenolo nella formatura o nella produzione di anime.
(42) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 100 mg C/Nm3 se nella produzione di anime si utilizzano sistemi di legante organico che generano emissioni basse o nulle di sostanze classificate come CMR 1 A, CMR 1B o CMR 2 [cfr. le tecniche d), e) e/o f) di cui alla BAT 25].
(43) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 100 mg C/Nm3 se l’efficienza di abbattimento del TVOC del sistema di trattamento dei gas di scarico è > 95 %.
(44) Il BAT-AEL si applica solo alle fonderie di piombo.
(45) Il BAT-AEL si applica solo se il TVOC è considerato rilevante nei flussi dei gas di scarico sulla base dell’inventario degli input e degli output di cui alla BAT 2.
(46) Il BAT-AEL si applica solo quando si utilizzano anime con sabbia legata chimicamente.
(47) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 50 mg C/Nm3 con una quota elevata di sabbia per anime nel riutilizzo della sabbia.
(48) Per la descrizione delle tecniche, cfr. la sezione 1.4.4.
(49) I periodi di calcolo della media sono definiti nelle considerazioni generali.
(50) I BAT-AEL sono di applicazione solo se la sostanza/il parametro in esame è considerata/o rilevante nel flusso delle acque reflue sulla base dell’inventario degli input e degli output di cui alla BAT 2.
(51) Si applica il BAT-AEL per la COD o il BAT-AEL per il TOC. Quest’ultimo è da preferirsi perché il monitoraggio del TOC non comporta l’uso di composti molto tossici.
(52) Il BAT-AEL si applica solo quando si utilizzano sistemi leganti a base di fenolo.
(53) I periodi di calcolo della media sono definiti nelle considerazioni generali.
(54) I BAT-AEL possono non essere applicabili se l’impianto di trattamento delle acque reflue a valle è progettato e attrezzato in modo adeguato per abbattere gli inquinanti interessati, purché ciò non comporti un livello più elevato di inquinamento ambientale.
(55) I BAT-AEL sono di applicazione solo se la sostanza/il parametro in esame è considerata/o rilevante nel flusso delle acque reflue sulla base dell’inventario degli input e degli output di cui alla BAT 2.
(56) Il BAT-AEL si applica solo quando si utilizzano sistemi leganti a base di fenolo.
(57) Per gli impianti esistenti di cubilotti a vento caldo che utilizzano il lavaggio a umido, il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 12 mg/Nm3 fino alla successiva modifica sostanziale del cubilotto.
(58) Il limite inferiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere raggiunto mediante iniezione di calce secca.
(59) Il BAT-AEL si applica solo se la sostanza/il parametro in esame è considerata/o rilevante nel flusso dei gas di scarico sulla base dell’inventario degli input e degli output di cui alla BAT 2.
(60) Il BAT-AEL non si applica se è utilizzata la tecnica a).
(61) Il BAT-AEL si applica solo se le PCDD/F sono considerate rilevanti nei flussi dei gas di scarico sulla base dell’inventario degli input e degli output di cui alla BAT 2.
(62) Il BAT-AEL si applica solo alle fonderie di alluminio.
(63) Il limite superiore del livello indicativo di emissione può essere innalzato fino a 70 mg/Nm3 nel caso dei forni a tino.
(64) Il livello indicativo di emissione non si applica nel caso di forni che utilizzano esclusivamente energia elettrica (ad es. resistenza).
(65) Il BAT-AEL non si applica nel caso di forni che utilizzano esclusivamente energia elettrica (ad es. resistenza).
(66) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 100 mg/Nm3 nel caso dei forni a tino.
(67) Il BAT-AEL si applica solo se la sostanza/il parametro in esame è considerata/o rilevante nel flusso dei gas di scarico sulla base dell’inventario degli input e degli output di cui alla BAT 2.
(68) Il BAT-AEL non si applica se è utilizzato esclusivamente gas naturale.
(69) Il BAT-AEL si applica solo alle fonderie di piombo o ad altre fonderie di metalli non ferrosi che utilizzano il piombo come elemento di lega.
(70) Per quanto possibile, le misurazioni sono effettuate al livello massimo di emissioni previsto in condizioni di esercizio normali.
(71) Il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 350 mg/Nm3 se sono utilizzati bruciatori recuperativi/rigenerativi.
ELI: http://data.europa.eu/eli/dec_impl/2024/2974/oj
ISSN 1977-0707 (electronic edition)