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ISSN 1977-0707 |
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Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
L 190I |
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Edizione in lingua italiana |
Legislazione |
66° anno |
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Sommario |
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II Atti non legislativi |
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REGOLAMENTI |
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DECISIONI |
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IT |
Gli atti i cui titoli sono stampati in caratteri chiari appartengono alla gestione corrente. Essi sono adottati nel quadro della politica agricola ed hanno generalmente una durata di validità limitata. I titoli degli altri atti sono stampati in grassetto e preceduti da un asterisco. |
II Atti non legislativi
REGOLAMENTI
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28.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
LI 190/1 |
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/1563 DEL CONSIGLIO
del 28 luglio 2023
che attua il regolamento (UE) n. 269/2014 concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina
IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
visto il regolamento (UE) n. 269/2014 del Consiglio, del 17 marzo 2014, concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina (1), in particolare l'articolo 14, paragrafo 1,
vista la proposta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 17 marzo 2014 il Consiglio ha adottato il regolamento (UE) n. 269/2014. |
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(2) |
L'Unione continua a sostenere senza riserve la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina. |
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(3) |
Nelle sue conclusioni del 23 marzo 2023 il Consiglio europeo ha ribadito la ferma condanna da parte dell'Unione della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina, che costituisce una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite. Il Consiglio europeo ha inoltre ribadito che l'Unione resta determinata a mantenere e aumentare la pressione collettiva esercitata sulla Russia, anche tramite eventuali ulteriori misure restrittive. Il Consiglio europeo ha poi affermato che l'Unione intensificherà la collaborazione con i partner per contrastare le false narrazioni e la disinformazione russe sulla guerra. |
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(4) |
Nel contesto della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina, attori russi hanno condotto una campagna digitale di manipolazione delle informazioni denominata «RRN» (Recent Reliable News) volta a manipolare le informazioni e a diffondere propaganda a sostegno della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina. Tale campagna, alla quale hanno partecipato organismi governativi o enti affiliati allo Stato russo, si basa su pagine web false che usurpano l'identità degli organi di informazione nazionali e dei siti web governativi nonché su falsi account social. |
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(5) |
Data la gravità della situazione, il Consiglio ritiene che sette persone e cinque entità responsabili di azioni che compromettono o minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina debbano essere aggiunte all'elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi oggetto di misure restrittive che figura nell'allegato I del regolamento (UE) n. 269/2014. |
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(6) |
È opportuno pertanto modificare di conseguenza l'allegato I del regolamento (UE) n. 269/2014, |
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
L'allegato I del regolamento (UE) n. 269/2014 è modificato conformemente all'allegato del presente regolamento.
Articolo 2
Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 28 luglio 2023
Per il Consiglio
Il presidente
P. NAVARRO RÍOS
ALLEGATO
Le persone e le entità seguenti sono aggiunte all'elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi riportato nell'allegato I del regolamento (UE) n. 269/2014:
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Persone
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Entità
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28.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
LI 190/9 |
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/1564 DEL CONSIGLIO
del 28 luglio 2023
che attua il regolamento (CE) n. 1183/2005, concernente misure restrittive in considerazione della situazione nella Repubblica democratica del Congo
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
visto il regolamento (CE) n. 1183/2005 del Consiglio, del 18 luglio 2005, concernente misure restrittive in considerazione della situazione nella Repubblica democratica del Congo (1), in particolare l’articolo 9, paragrafo 2,
vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 18 luglio 2005 il Consiglio ha adottato il regolamento (CE) n. 1183/2005. |
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(2) |
A seguito di una valutazione delle circostanze pertinenti e in vista della gravità della situazione nella RDC, il Consiglio ritiene opportuno aggiungere nove persone all’elenco delle persone fisiche o giuridiche, delle entità e organismi di cui all’allegato I bis del regolamento (CE) n. 1183/2005. |
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(3) |
È opportuno pertanto modificare di conseguenza l’allegato I bis del regolamento (CE) n. 1183/2005, |
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
L’allegato I bis del regolamento (CE) n. 1183/2005 è modificato come indicato nell’allegato del presente regolamento.
Articolo 2
Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 28 luglio 2023
Per il Consiglio
Il presidente
P. NAVARRO RÍOS
ALLEGATO
Le persone seguenti sono aggiunte all’elenco delle persone fisiche o giuridiche, delle entità e degli organismi riportato nella sezione A («Persone») dell’allegato I bis del regolamento (CE) n. 1183/2005:
Persone
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Nome |
Informazioni identificative |
Motivi |
Data di inserimento nell’elenco |
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«18. |
Bernard Maheshe BYAMUNGU |
alias Tiger One Funzione/grado: brigadier generale nel M23/ARC, vicecomandante delle operazioni Data di nascita: 10.10.1974 Cittadinanza: RDC Sesso: maschile |
Bernard Byamungu detiene una posizione di alto livello nel ramo militare del movimento del 23 marzo (M23)/Esercito rivoluzionario congolese (ARC) in qualità di brigadier generale e vicecomandante delle operazioni del gruppo armato non governativo che opera nella RDC orientale. L’M23/ARC sostiene il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC ed è responsabile di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso attacchi contro i civili e le forze armate congolesi (FARDC), uccisioni, torture, stupri e lavori forzati, come una serie di uccisioni di civili nella città di Kisheshe il 29 novembre 2022. In virtù della sua posizione di alto livello nell’M23/ARC, Bernard Byamungu è pertanto coinvolto nella pianificazione, direzione o compimento di atti che costituiscono gravi violazioni o abusi dei diritti umani nella RDC. È inoltre responsabile di sostenere il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC. |
28.7.2023 |
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19. |
Michel RUKUNDA |
alias Makanika Funzione/grado: comandante e capo militare del gruppo armato Twirwaneho nel Kivu meridionale Data di nascita: 12.9.1974 Luogo di nascita: Minembwe, Kivu meridionale, RDC Cittadinanza: RDC Sesso: maschile |
Michel Rukonda è un ex colonnello delle forze armate congolesi (FARDC), comandante e capo militare del gruppo armato non governativo Twirwaneho operante nel Kivu meridionale, che sostiene di rappresentare la comunità dei Banyamulenge. Twirwaneho sostiene il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC ed è responsabile di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso il reclutamento volontario o forzato di minori affinché partecipino attivamente alle ostilità, agli attacchi contro i civili e le forze armate congolesi (FARDC) e alle uccisioni, come gli attacchi contro i civili nel villaggio di Mikenge nel novembre 2021, in cui sono state uccise almeno sei persone. Inoltre Michel Rukunda è stato direttamente coinvolto nella formazione militare delle reclute e nell’uso di minori, anche come scorte armate. In virtù della sua posizione di leader di Twirwaneho e del suo diretto coinvolgimento nella formazione e nell’uso di minori, Michel Rukunda è stato pertanto coinvolto nella pianificazione, direzione o compimento di atti che costituiscono gravi violazioni o abusi dei diritti umani nella RDC. È inoltre responsabile di sostenere il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC. |
28.7.2023 |
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20. |
Charles SEMATAMA |
alias Sebanyana Funzione/grado: comandante, vice capo militare di Twirwaneho Data di nascita: 1975 Luogo di nascita: villaggio di Kalunyo, presso la località di Kamombo, Kivu meridionale, RDC Cittadinanza: RDC Sesso: maschile |
Charles Sematama è un ex ufficiale delle forze armate congolesi (FARDC) e detiene la posizione di alto livello di comandante e vice capo militare del gruppo armato non governativo Twirwaneho operante nel Kivu meridionale, che sostiene di rappresentare la comunità dei Banyamulenge. Twirwaneho sostiene il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC ed è responsabile di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso il reclutamento volontario o forzato di minori affinché partecipino attivamente alle ostilità, agli attacchi contro i civili e le forze armate congolesi (FARDC) e alle uccisioni, come gli attacchi contro i civili nel villaggio di Mikenge nel novembre 2021, in cui sono state uccise almeno sei persone. Inoltre, Charles Sematama è stato direttamente coinvolto in sessioni di propaganda nonché nel reclutamento e nell’uso forzati di minori, anche come scorte armate. In virtù della sua posizione di leader di Twirwaneho e del suo diretto coinvolgimento nel reclutamento e nell’uso forzati di minori, Charles Sematama è stato pertanto coinvolto nella pianificazione, direzione o compimento di atti che costituiscono gravi violazioni o abusi dei diritti umani nella RDC. È inoltre responsabile di sostenere il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC. |
28.7.2023 |
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21. |
Ahmad Mahmood HASSAN |
alias Ahmad Mahamood Hassan, Ahmad Mahmoud Hassan, Jundi, Abwakasi, Abuwakas, Murabu, Marabou o Mwarabu Funzione/grado: leader di alto livello delle ADF. Data di nascita: intorno al 1993 Cittadinanza: tanzaniana Sesso: maschile |
Ahmad Mahmood Hassan è leader di alto livello delle Forze democratiche alleate (ADF), un gruppo armato non governativo che opera in Uganda e nella RDC orientale. È stato identificato come persona che detiene responsabilità chiave nelle ADF, tra cui comandante in campo, la formazione delle reclute, la produzione di ordigni, la comunicazione online e l’avvicinamento all’ISIL (Da'esh). Le ADF sostengono il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC (particolarmente nelle province di Ituri e Kivu settentrionale) e sono responsabili di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso attacchi contro i civili, uccisioni e rapimenti, come gli attacchi del marzo 2023 nel sud e sud-est del territorio di Beni, in cui sono stati uccisi più di 80 civili e rapite più di 20 persone. Inoltre, Ahmad Mahmood Hassan è stato direttamente coinvolto nella pianificazione e nello svolgimento di attacchi delle ADF, tra cui un attentato dinamitardo nella piccola città di Kasindi (territorio di Beni) il 15 gennaio 2023 e un attentato dinamitardo a Goma il 7 aprile 2022 in cui sono rimaste uccise sei persone e ferite altre sedici. In virtù della sua posizione di leader di alto livello all’interno delle ADF e del suo diretto coinvolgimento nella pianificazione e svolgimento di attacchi delle ADF, Ahmad Mahmood Hassan è stato pertanto coinvolto nella pianificazione, direzione o compimento di atti che costituiscono gravi violazioni o abusi dei diritti umani nella RDC. È inoltre responsabile di sostenere il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC. |
28.7.2023 |
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22. |
Janvier Karairi (“Karahiri”) BUINGO |
Funzione/grado: generale, capo dell’Alliance des patriotes pour un Congo libre et souverain (Alleanza dei patrioti per un Congo libero e sovrano - APCLS) Data di nascita: intorno al 1962 Cittadinanza: presunta congolese (RDC) Sesso: maschile |
Janvier Karairi detiene la posizione di alto livello di generale e capo dell’APCLS, un gruppo armato non governativo operante nella RDC nord-orientale che partecipa alla coalizione di gruppi armati «Alliance des résistants de la patrie» (Alleanza dei resistenti della patria - ARP) contro il Movimento del 23 marzo (M23)/Esercito rivoluzionario congolese (ARC). L’APCLS sostiene il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC ed è responsabile di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso la partecipazione alle operazioni della coalizione di gruppi armati dell’ARP, come a Kitshanga e Rubaya in gennaio e alla fine di febbraio 2023, alle uccisioni di civili e agli attacchi contro di essi, in particolare contro i tutsi congolesi, e alle gravi violazioni commesse nei confronti di minori quali stupri e altre forme di violenza sessuale e rapimenti. In virtù della sua posizione di alto livello nell’APCLS, Janvier Karairi è pertanto coinvolto nella pianificazione, direzione o compimento di atti che costituiscono gravi violazioni o abusi dei diritti umani nella RDC. È inoltre responsabile di sostenere il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC. |
28.7.2023 |
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23. |
Justin Maki GESI |
alias Le petit loup de la montagne Funzione/grado: comandante della CODECO/Alliance pour le Développement du Congo (Alleanza per lo sviluppo del Congo - CODECO/ALC). Data di nascita: Sconosciuta Cittadinanza: presunta congolese (RDC) Sesso: maschile |
Justin Maki Gesi detiene la posizione di alto livello di comandante dell’ALC/CODECO, un gruppo armato non governativo che opera nella RDC nord-orientale (in particolare Ituri). L’ALC/CODECO sostiene il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC ed è responsabile di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso l’uso di minori come combattenti, sequestri, uccisioni e attacchi contro i civili, come l’attacco ai villaggi di Nyamamba e Mbogi il 13 gennaio 2023, dopo il quale sono state trovate più di 40 vittime. In virtù della sua posizione di alto livello nel CODECO/ALC, Justin Maki Gesi è pertanto coinvolto nella pianificazione, conduzione o compimento di atti che costituiscono gravi violazioni o abusi dei diritti umani nella RDC. È inoltre responsabile di sostenere il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC. |
28.7.2023 |
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24. |
Apollinaire HAKIZIMANA |
alias le poète, Adonia Funzione/grado: tenente generale delle FDLR/commissario per la Difesa Data di nascita: 1964 Cittadinanza: ruandese Sesso: maschile |
Apollinaire Hakizimana è un leader militare delle «Forze democratiche per la liberazione del Ruanda – Forces Combattantes Abacunguzi” (Forze combattenti Abacunguzi) (FDLR-FOCA), che detiene le funzioni di generale e commissario per la Difesa di questo gruppo armato non governativo che opera nella RDC orientale. Le FDLR-FOCA sostengono il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC e sono responsabili di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso il reclutamento e la formazione di combattenti, uccisioni di civili e gravi violazioni commesse nei confronti di minori, quali stupri e altri atti di violenza sessuale e rapimenti. In virtù della sua posizione di leader delle FDLR-FOCA, Apollinaire Hakizimana è pertanto coinvolto nella pianificazione, direzione o compimento di atti che costituiscono gravi violazioni o abusi dei diritti umani nella RDC. È inoltre responsabile di sostenere il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC. |
28.7.2023 |
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25. |
Simon (Salomon) TOKOLONGA |
Funzione/grado: colonnello, comandante del 3411° reggimento delle FARDC Data di nascita: 17.4.1972 Luogo di nascita: Kishandja (Kivu settentrionale) Cittadinanza: RDC Sesso: maschile |
Il colonnello Simon Tokolonga detiene una posizione di alto livello nelle forze armate congolesi (FARDC) in qualità di comandante del suo 3411° reggimento. Il colonnello Tokolonga ha partecipato a una riunione tenutasi a Pinga l’8 e il 9 maggio 2022, durante la quale gruppi armati locali, come la Nduma défense du Congo-Rénové (NDC-R) e l’APCLS, si sono riuniti e hanno creato una coalizione per resistere al Movimento del 23 marzo (M23)/esercito rivoluzionario congolese (ARC) (coalizione «Alliance des résistants de la patrie» (Alleanza dei resistenti della patria - ARP). La presenza del colonnello Tokolonga ha rivelato la cooperazione di alcuni membri delle FARDC con tale coalizione. Inoltre, i membri del 3411° reggimento delle FARDC hanno fornito armi e munizioni a gruppi armati operanti nella RDC, compresa la fornitura di più di una dozzina di scatole di munizioni ai combattenti delle FDLR (“Forces démocratiques de libération du Rwanda – Forze democratiche per la liberazione del Ruanda») in Kazaroho nel luglio 2022. Il colonnello Tokolonga avrebbe coordinato diverse forniture di armi ai gruppi armati che operano contro M23/ARC. I gruppi armati non governativi riuniti parte della coalizione ARP, inclusi nel NDC-R, APCLS e le FDLR sostengono il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC e sono responsabili di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso il reclutamento e la formazione di combattenti, la partecipazione in operazioni contro M23/ARC, attacchi contro i civili, uccisioni e gravi violazioni commesse nei confronti di minori, come stupri e altre forme di violenza sessuale e rapimenti. In virtù della sua posizione di leader nel 3411° reggimento delle FARDC e del suo ruolo di coordinamento nell’approvvigionamento di armi, Simon Tokolonga è pertanto responsabile di fornire sostegno ai gruppi armati che sostengono il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC, anche tramite la fornitura di armi e munizioni ai suddetti. |
28.7.2023 |
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26. |
Jean Pierre NIRAGIRE |
alias Jean-Pierre, Gasasira Funzione/grado: capitano. Comandante dell’unità delle forze speciali delle Forze di difesa ruandesi (FDR) attiva nel Kivu settentrionale. Cittadinanza: ruandese Sesso: maschile |
Il capitano Jean-Pierre Niragire detiene la posizione di alto livello di comandante dell’unità delle forze speciali delle Forze di difesa ruandesi (FDR) schierate nella regione del Kivu settentrionale della RDC a partire dal maggio 2022. L’obiettivo delle azioni militari delle FDR sul territorio della RDC è stato quello di rafforzare il Movimento del 23 marzo/Esercito rivoluzionario congolese (M23/ARC), un gruppo armato non governativo che opera nella RDC orientale, in particolare fornendo ad esso truppe e materiale. L’M23/ARC sostiene il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC ed è responsabile di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso attacchi contro i civili e le forze armate congolesi (FARDC), uccisioni, torture, stupri e lavori forzati, come una serie di uccisioni di civili nella città di Kisheshe il 29 novembre 2022. In qualità di comandante delle forze speciali delle FDR schierate nella regione del Kivu settentrionale, Jean Pierre Niragire è pertanto responsabile di fornire sostegno al gruppo armato M23/ARC, che sostiene il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC, in particolare fornendo ad esso truppe e materiale. |
28.7.2023». |
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28.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
LI 190/19 |
REGOLAMENTO (UE) 2023/1565 DEL CONSIGLIO
del 28 luglio 2023
che modifica il regolamento (CE) n. 1183/2005 concernente misure restrittive in considerazione della situazione nella Repubblica democratica del Congo
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 215,
vista la decisione (PESC) 2023/1568 del Consiglio, del 28 luglio 2023, che modifica la decisione 2010/788/PESC concernente misure restrittive in considerazione della situazione nella Repubblica democratica del Congo (1),
vista la proposta congiunta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e della Commissione europea,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il regolamento (CE) n. 1183/2005 del Consiglio (2) attua la decisione 2010/788/PESC del Consiglio (3) e dispone misure specifiche nei confronti delle persone che violano l’embargo sulle armi per quanto riguarda la Repubblica democratica del Congo (RDC), tra cui il congelamento dei loro beni. |
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(2) |
Tenuto conto della gravità della situazione nella RDC, la decisione (PESC) 2023/1568 modifica i criteri per gli elenchi autonomi dell’Unione al fine di consentire l’applicazione di misure restrittive mirate nei confronti di persone fisiche o giuridiche, entità o organismi che forniscono sostegno a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità o organismo responsabili di sostenere il conflitto armato, l’instabilità o l’insicurezza nella RDC. |
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(3) |
È necessaria pertanto un’azione normativa a livello dell’Unione per attuare la decisione (PESC) 2023/1568, in particolare al fine di garantirne l’applicazione uniforme da parte degli operatori economici di tutti gli Stati membri. |
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(4) |
È opportuno pertanto modificare di conseguenza il regolamento (CE) n. 1183/2005, |
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
All’articolo 2 ter, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1183/2005 la lettera d) è sostituita dalla seguente:
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«d) |
forniscono sostegno alle persone fisiche o giuridiche, alle entità o agli organismi responsabili di sostenere il conflitto armato, l’instabilità o l’insicurezza nella RDC;». |
Articolo 2
Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 28 luglio 2023
Per il Consiglio
Il presidente
P. NAVARRO RÍOS
(1) Cfr. pag. 37 della presente Gazzetta ufficiale.
(2) Regolamento (CE) n. 1183/2005 del Consiglio, del 18 luglio 2005, concernente misure restrittive in considerazione della situazione nella Repubblica democratica del Congo (GU L 193 del 23.7.2005, pag. 1).
(3) Decisione 2010/788/PESC del Consiglio, del 20 dicembre 2010, concernente misure restrittive in considerazione della situazione nella Repubblica democratica del Congo (GU L 336 del 21.12.2010, pag. 30).
DECISIONI
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28.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
LI 190/21 |
DECISIONE (PESC) 2023/1566 DEL CONSIGLIO
del 28 luglio 2023
che modifica la decisione 2014/145/PESC, concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 29,
vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 17 marzo 2014 il Consiglio ha adottato la decisione 2014/145/PESC (1). |
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(2) |
L’Unione continua a sostenere senza riserve la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. |
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(3) |
Nelle sue conclusioni del 23 marzo 2023 il Consiglio europeo ha ribadito la ferma condanna da parte dell’Unione della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, che costituisce una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite. Il Consiglio europeo ha inoltre ribadito che l’Unione resta determinata a mantenere e aumentare la pressione collettiva esercitata sulla Russia, anche tramite eventuali ulteriori misure restrittive. Il Consiglio europeo ha poi affermato che l’Unione intensificherà la collaborazione con i partner per contrastare le false narrazioni e la disinformazione russe sulla guerra. |
|
(4) |
Nel contesto della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, attori russi hanno condotto una campagna digitale di manipolazione delle informazioni denominata «RRN» (Recent Reliable News) volta a manipolare le informazioni e a diffondere propaganda a sostegno della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Tale campagna, alla quale hanno partecipato organismi governativi o enti affiliati allo Stato russo, si basa su pagine web false che usurpano l’identità degli organi di informazione nazionali e dei siti web governativi nonché su falsi account social. |
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(5) |
Data la gravità della situazione, il Consiglio ritiene che sette persone e cinque entità responsabili di azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina debbano essere aggiunte all’elenco delle persone, delle entità e degli organismi oggetto di misure restrittive che figura nell’allegato della decisione 2014/145/PESC. |
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(6) |
È necessaria un’ulteriore azione dell’Unione per attuare determinate misure. |
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(7) |
È opportuno pertanto modificare di conseguenza la decisione 2014/145/PESC, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
L’allegato della decisione 2014/145/PESC è modificato conformemente all’allegato della presente decisione.
Articolo 2
La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Fatto a Bruxelles, il 28 luglio 2023
Per il Consiglio
Il presidente
P. NAVARRO RÍOS
(1) Decisione 2014/145/PESC del Consiglio, del 17 marzo 2014, concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina (GU L 78 del 17.3.2014, pag. 16).
ALLEGATO
Le persone e le entità seguenti sono aggiunte all’elenco delle persone, entità e organismi riportato nell’allegato della decisione 2014/145/PESC:
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Persone
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Entità
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28.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
LI 190/28 |
DECISIONE DI ESECUZIONE (PESC) 2023/1567 DEL CONSIGLIO
del 28 luglio 2023
che attua la decisione 2010/788/PESC concernente misure restrittive in considerazione della situazione nella Repubblica democratica del Congo
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 31, paragrafo 2,
vista la decisione 2010/788/PESC del Consiglio, del 20 dicembre 2010, concernente misure restrittive in considerazione della situazione nella Repubblica democratica del Congo (1), in particolare l’articolo 6, paragrafo 2,
vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 20 dicembre 2010 il Consiglio ha adottato la decisione 2010/788/PESC. |
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(2) |
Il 12 dicembre 2016 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2016/2231 (2) in risposta all’ostruzione del processo elettorale e alle relative violazioni dei diritti umani nella Repubblica democratica del Congo (RDC). La decisione (PESC) 2016/2231 ha modificato la decisione 2010/788/PESC e ha introdotto ulteriori misure restrittive. |
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(3) |
A seguito di una valutazione delle circostanze pertinenti e in considerazione della gravità della situazione nella RDC, il Consiglio ritiene opportuno aggiungere nove persone all’elenco delle persone fisiche o giuridiche, delle entità e organismi di cui all’allegato II della decisione 2010/788/PESC. |
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(4) |
È opportuno pertanto modificare di conseguenza la decisione 2010/788/PESC, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
L’allegato II della decisione 2010/788/PESC è modificato come indicato nell’allegato della presente decisione.
Articolo 2
La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Fatto a Bruxelles, il 28 luglio 2023
Per il Consiglio
Il presidente
P. NAVARRO RÍOS
(1) GU L 336 del 21.12.2010, pag. 30.
(2) Decisione (PESC) 2016/2231 del Consiglio, del 12 dicembre 2016, che modifica la decisione 2010/788/PESC concernente misure restrittive nei confronti della Repubblica democratica del Congo (GU L 336 I del 12.12.2016, pag. 7).
ALLEGATO
Le persone seguenti sono aggiunte all’elenco delle persone fisiche o giuridiche, delle entità e degli organismi riportato nella sezione A («Persone») dell’allegato II della decisione 2010/788/PESC:
Persone
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Nome |
Informazioni identificative |
Motivi |
Data di inserimento nell’elenco |
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«18. |
Bernard Maheshe BYAMUNGU |
alias Tiger One Funzione/grado: brigadier generale nel M23/ARC, vicecomandante delle operazioni Data di nascita: 10/10/1974 Cittadinanza: RDC Sesso: maschile |
Bernard Byamungu detiene una posizione di alto livello nel ramo militare del movimento del 23 marzo (M23)//Esercito rivoluzionario congolese (ARC) in qualità di brigadier generale e vicecomandante delle operazioni del gruppo armato non governativo che opera nella RDC orientale. L’M23/ARC sostiene il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC ed è responsabile di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso attacchi contro i civili e le forze armate congolesi (FARDC), uccisioni, torture, stupri e lavori forzati, come una serie di uccisioni di civili nella città di Kisheshe il 29 novembre 2022. In virtù della sua posizione di alto livello nell’M23/ARC, Bernard Byamungu è pertanto coinvolto nella pianificazione, direzione o compimento di atti che costituiscono gravi violazioni o abusi dei diritti umani nella RDC. È inoltre responsabile di sostenere il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC. |
28.7.2023 |
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19. |
Michel RUKUNDA |
alias Makanika Funzione/grado: comandante e capo militare del gruppo armato Twirwaneho nel Kivu meridionale Data di nascita: 12/9/1974 Luogo di nascita: Minembwe, Kivu meridionale, RDC Cittadinanza: RDC Sesso: maschile |
Michel Rukonda è un ex colonnello delle forze armate congolesi (FARDC), comandante e capo militare del gruppo armato non governativo Twirwaneho operante nel Kivu meridionale, che sostiene di rappresentare la comunità dei Banyamulenge. Twirwaneho sostiene il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC ed è responsabile di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso il reclutamento volontario o forzato di minori affinché partecipino attivamente alle ostilità, agli attacchi contro i civili e le forze armate congolesi (FARDC) e alle uccisioni, come gli attacchi contro i civili nel villaggio di Mikenge nel novembre 2021, in cui sono state uccise almeno sei persone. Inoltre Michel Rukunda è stato direttamente coinvolto nella formazione militare delle reclute e nell’uso di minori, anche come scorte armate. In virtù della sua posizione di leader di Twirwaneho e del suo diretto coinvolgimento nella formazione e nell’uso di minori, Michel Rukunda è stato pertanto coinvolto nella pianificazione, direzione o compimento di atti che costituiscono gravi violazioni o abusi dei diritti umani nella RDC. È inoltre responsabile di sostenere il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC. |
28.7.2023 |
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20. |
Charles SEMATAMA |
alias Sebanyana Funzione/grado: comandante, vice capo militare di Twirwaneho Data di nascita: 1975 Luogo di nascita: villaggio di Kalunyo, presso la località di Kamombo, Kivu meridionale, RDC Cittadinanza: RDC Sesso: maschile |
Charles Sematama è un ex ufficiale delle forze armate congolesi (FARDC) e detiene la posizione di alto livello di comandante e vice capo militare del gruppo armato non governativo Twirwaneho operante nel Kivu meridionale, che sostiene di rappresentare la comunità dei Banyamulenge. Twirwaneho sostiene il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC ed è responsabile di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso il reclutamento volontario o forzato di minori affinché partecipino attivamente alle ostilità, agli attacchi contro i civili e le forze armate congolesi (FARDC) e alle uccisioni, come gli attacchi contro i civili nel villaggio di Mikenge nel novembre 2021, in cui sono state uccise almeno sei persone. Inoltre, Charles Sematama è stato direttamente coinvolto in sessioni di propaganda nonché nel reclutamento e nell’uso forzati di minori, anche come scorte armate. In virtù della sua posizione di leader di Twirwaneho e del suo diretto coinvolgimento nel reclutamento e nell’uso forzati di minori, Charles Sematama è stato pertanto coinvolto nella pianificazione, direzione o compimento di atti che costituiscono gravi violazioni o abusi dei diritti umani nella RDC. È inoltre responsabile di sostenere il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC. |
28.7.2023 |
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21. |
Ahmad Mahmood HASSAN |
alias Ahmad Mahamood Hassan, Ahmad Mahmoud Hassan, Jundi, Abwakasi, Abuwakas, Murabu, Marabou o Mwarabu Funzione/grado: leader di alto livello delle ADF. Data di nascita: intorno al 1993 Cittadinanza: tanzaniana Sesso: maschile |
Ahmad Mahmood Hassan è leader di alto livello delle Forze democratiche alleate (ADF), un gruppo armato non governativo che opera in Uganda e nella RDC orientale. È stato identificato come persona che detiene responsabilità chiave nelle ADF, tra cui comandante in campo, la formazione delle reclute, la produzione di ordigni, la comunicazione online e l’avvicinamento all’ISIL (Da'esh). Le ADF sostengono il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC (particolarmente nelle province di Ituri e Kivu settentrionale) e sono responsabili di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso attacchi contro i civili, uccisioni e rapimenti, come gli attacchi del marzo 2023 nel sud e sud-est del territorio di Beni, in cui sono stati uccisi più di 80 civili e rapite più di 20 persone. Inoltre, Ahmad Mahmood Hassan è stato direttamente coinvolto nella pianificazione e nello svolgimento di attacchi delle ADF, tra cui un attentato dinamitardo nella piccola città di Kasindi (territorio di Beni) il 15 gennaio 2023 e un attentato dinamitardo a Goma il 7 aprile 2022 in cui sono rimaste uccise sei persone e ferite altre sedici. In virtù della sua posizione di leader di alto livello all’interno delle ADF e del suo diretto coinvolgimento nella pianificazione e svolgimento di attacchi delle ADF, Ahmad Mahmood Hassan è stato pertanto coinvolto nella pianificazione, direzione o compimento di atti che costituiscono gravi violazioni o abusi dei diritti umani nella RDC. È inoltre responsabile di sostenere il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC. |
28.7.2023 |
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22. |
Janvier Karairi (“Karahiri») BUINGO |
Funzione/grado: generale, capo dell’Alliance des patriotes pour un Congo libre et souverain (Alleanza dei patrioti per un Congo libero e sovrano - APCLS) Data di nascita: intorno al 1962 Cittadinanza: presunta congolese (RDC) Sesso: maschile |
Janvier Karairi detiene la posizione di alto livello di generale e capo dell’APCLS, un gruppo armato non governativo operante nella RDC nord-orientale che partecipa alla coalizione di gruppi armati «Alliance des résistants de la patrie» (Alleanza dei resistenti della patria - ARP) contro il Movimento del 23 marzo (M23)/Esercito rivoluzionario congolese (ARC). L’APCLS sostiene il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC ed è responsabile di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso la partecipazione alle operazioni della coalizione di gruppi armati dell’ARP, come a Kitshanga e Rubaya in gennaio e alla fine di febbraio 2023, alle uccisioni di civili e agli attacchi contro di essi, in particolare contro i tutsi congolesi, e alle gravi violazioni commesse nei confronti di minori quali stupri e altre forme di violenza sessuale e rapimenti. In virtù della sua posizione di alto livello nell’APCLS, Janvier Karairi è pertanto coinvolto nella pianificazione, direzione o compimento di atti che costituiscono gravi violazioni o abusi dei diritti umani nella RDC. È inoltre responsabile di sostenere il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC. |
28.7.2023 |
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23. |
Justin Maki GESI |
alias Le petit loup de la montagne Funzione/grado: comandante della CODECO/Alliance pour le Développement du Congo (Alleanza per lo sviluppo del Congo - CODECO/ALC). Data di nascita: Sconosciuta Cittadinanza: presunta congolese (RDC) Sesso: maschile |
Justin Maki Gesi detiene la posizione di alto livello di comandante dell’ALC/CODECO, un gruppo armato non governativo che opera nella RDC nord-orientale (in particolare Ituri). L’ALC/CODECO sostiene il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC ed è responsabile di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso l’uso di minori come combattenti, sequestri, uccisioni e attacchi contro i civili, come l’attacco ai villaggi di Nyamamba e Mbogi il 13 gennaio 2023, dopo il quale sono state trovate più di 40 vittime. In virtù della sua posizione di alto livello nel CODECO/ALC, Justin Maki Gesi è pertanto coinvolto nella pianificazione, conduzione o compimento di atti che costituiscono gravi violazioni o abusi dei diritti umani nella RDC. È inoltre responsabile di sostenere il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC. |
28.7.2023 |
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24. |
Apollinaire HAKIZIMANA |
alias le poète, Adonia Funzione/grado: tenente generale delle FDLR/commissario per la Difesa Data di nascita: 196 Cittadinanza: ruandese Sesso: maschile |
Apollinaire Hakizimana è un leader militare delle «Forze democratiche per la liberazione del Ruanda – Forces Combattantes Abacunguzi” (Forze combattenti Abacunguzi) (FDLR-FOCA), che detiene le funzioni di generale e commissario per la Difesa di questo gruppo armato non governativo che opera nella RDC orientale. Le FDLR-FOCA sostengono il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC e sono responsabili di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso il reclutamento e la formazione di combattenti, uccisioni di civili e gravi violazioni commesse nei confronti di minori, quali stupri e altri atti di violenza sessuale e rapimenti. In virtù della sua posizione di leader delle FDLR-FOCA, Apollinaire Hakizimana è pertanto coinvolto nella pianificazione, direzione o compimento di atti che costituiscono gravi violazioni o abusi dei diritti umani nella RDC. È inoltre responsabile di sostenere il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC. |
28.7.2023 |
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25. |
Simon (Salomon) TOKOLONGA |
Funzione/grado: colonnello, comandante del 3411° reggimento delle FARDC Data di nascita: 17/4/1972 Luogo di nascita: Kishandja (Kivu settentrionale) Cittadinanza: RDC Sesso: maschile |
Il colonnello Simon Tokolonga detiene una posizione di alto livello nelle forze armate congolesi (FARDC) in qualità di comandante del suo 3411° reggimento. Il colonnello Tokolonga ha partecipato a una riunione tenutasi a Pinga l’8 e il 9 maggio 2022, durante la quale gruppi armati locali, come la Nduma défense du Congo-Rénové (NDC-R) e l’APCLS, si sono riuniti e hanno creato una coalizione per resistere al Movimento del 23 marzo (M23)/esercito rivoluzionario congolese (ARC) (coalizione «Alliance des résistants de la patrie» (Alleanza dei resistenti della patria - ARP). La presenza del colonnello Tokolonga ha rivelato la cooperazione di alcuni membri delle FARDC con tale coalizione. Inoltre, i membri del 3411° reggimento delle FARDC hanno fornito armi e munizioni a gruppi armati operanti nella RDC, compresa la fornitura di più di una dozzina di scatole di munizioni ai combattenti delle FDLR («Forces démocratiques de libération du Rwanda – Forze democratiche per la liberazione del Ruanda») in Kazaroho nel luglio 2022. Il colonnello Tokolonga avrebbe coordinato diverse forniture di armi ai gruppi armati che operano contro M23/ARC. I gruppi armati non governativi riuniti parte della coalizione ARP, inclusi nel NDC-R, APCLS e le FDLR sostengono il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC e sono responsabili di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso il reclutamento e la formazione di combattenti, la partecipazione in operazioni contro M23/ARC, attacchi contro i civili, uccisioni e gravi violazioni commesse nei confronti di minori, come stupri e altre forme di violenza sessuale e rapimenti. In virtù della sua posizione di leader nel 3411° reggimento delle FARDC e del suo ruolo di coordinamento nell’approvvigionamento di armi, Simon Tokolonga è pertanto responsabile di fornire sostegno ai gruppi armati che sostengono il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC, anche tramite la fornitura di armi e munizioni ai suddetti. |
28.7.2023 |
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26. |
Jean Pierre NIRAGIRE |
alias Jean-Pierre, Gasasira Funzione/grado: capitano. Comandante dell’unità delle forze speciali delle Forze di difesa ruandesi (FDR) attiva nel Kivu settentrionale. Cittadinanza: ruandese Sesso: maschile |
Il capitano Jean-Pierre Niragire detiene la posizione di alto livello di comandante dell’unità delle forze speciali delle Forze di difesa ruandesi (FDR) schierate nella regione del Kivu settentrionale della RDC a partire dal maggio 2022. L’obiettivo delle azioni militari delle FDR sul territorio della RDC è stato quello di rafforzare il Movimento del 23 marzo/Esercito rivoluzionario congolese (M23/ARC), un gruppo armato non governativo che opera nella RDC orientale, in particolare fornendo ad esso truppe e materiale. L’M23/ARC sostiene il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC ed è responsabile di gravi abusi dei diritti umani in tale paese, in particolare attraverso attacchi contro i civili e le forze armate congolesi (FARDC), uccisioni, torture, stupri e lavori forzati, come una serie di uccisioni di civili nella città di Kisheshe il 29 novembre 2022. In qualità di comandante delle forze speciali delle FDR schierate nella regione del Kivu settentrionale, Jean Pierre Niragire è pertanto responsabile di fornire sostegno al gruppo armato M23/ARC, che sostiene il conflitto armato, l’instabilità e l’insicurezza nella RDC, in particolare fornendo ad esso truppe e materiale. |
28.7.2023». |
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28.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
LI 190/37 |
DECISIONE (PESC) 2023/1568 DEL CONSIGLIO
del 28 luglio 2023
che modifica la decisione 2010/788/PESC concernente misure restrittive in considerazione della situazione nella Repubblica democratica del Congo
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 29,
vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 20 dicembre 2010 il Consiglio ha adottato la decisione 2010/788/PESC (1) concernente misure restrittive in considerazione della situazione nella Repubblica democratica del Congo (RDC). |
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(2) |
Il 12 dicembre 2016 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2016/2231 (2) in risposta all’ostruzione del processo elettorale e alle violazioni dei diritti umani nella RDC. La decisione (PESC) 2016/2231 ha modificato la decisione 2010/788/PESC e ha introdotto ulteriori misure restrittive all’articolo 3, paragrafo 2, della decisione 2010/788/PESC. |
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(3) |
Il 7 luglio 2023 l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha rilasciato una dichiarazione a nome dell’Unione sulla situazione nella RDC, nella quale ha espresso profonda preoccupazione per il peggioramento della situazione della sicurezza e umanitaria e indignazione per i livelli di violenza e atrocità che continuano a essere perpetrate a danno della popolazione civile da gruppi armati non governativi. |
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(4) |
Tenuto conto della gravità della situazione nella RDC, il Consiglio ritiene che il criterio di designazione di cui all’articolo 3, paragrafo 2, lettera d), della decisione 2010/788/PESC debba essere modificato per consentire l’applicazione di misure restrittive mirate nei confronti di persone fisiche o giuridiche, entità o organismi che forniscono sostegno a persone fisiche o giuridiche, entità o organismi responsabili di sostenere il conflitto armato, l’instabilità o l’insicurezza nella RDC. |
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(5) |
È opportuno pertanto modificare di conseguenza la decisione 2010/788/PESC. |
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(6) |
È necessario un ulteriore intervento dell’Unione per attuare alcune misure della presente decisione, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
All’articolo 3, paragrafo 2, della decisione 2010/788/PESC la lettera d) è sostituita dalla seguente:
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«d) |
forniscono sostegno a persone fisiche o giuridiche, a entità o a organismi responsabili di sostenere il conflitto armato, l’instabilità o l’insicurezza nella RDC;». |
Articolo 2
La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Fatto a Bruxelles, il 28 luglio 2023
Per il Consiglio
Il presidente
P. NAVARRO RÍOS
(1) Decisione 2010/788/PESC del Consiglio, del 20 dicembre 2010, concernente misure restrittive in considerazione della situazione nella Repubblica democratica del Congo (GU L 336 del 21.12.2010, pag. 30).
(2) Decisione (PESC) 2016/2231 del Consiglio, del 12 dicembre 2016, che modifica la decisione 2010/788/PESC concernente misure restrittive nei confronti della Repubblica democratica del Congo (GU L 336I del 12.12.2016, pag. 7).