ISSN 1977-0707

Gazzetta ufficiale

dell’Unione europea

L 069I

European flag  

Edizione in lingua italiana

Legislazione

66° anno
7 marzo 2023


Sommario

 

II   Atti non legislativi

pagina

 

 

REGOLAMENTI

 

*

Regolamento di esecuzione (UE) 2023/500 del Consiglio, del 7 marzo 2023, che attua il regolamento (UE) 2020/1998 relativo a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani

1

 

 

DECISIONI

 

*

Decisione (PESC) 2023/501 del Consiglio, del 7 marzo 2023, che modifica la decisione (PESC) 2020/1999 relativa a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani

11

IT

Gli atti i cui titoli sono stampati in caratteri chiari appartengono alla gestione corrente. Essi sono adottati nel quadro della politica agricola ed hanno generalmente una durata di validità limitata.

I titoli degli altri atti sono stampati in grassetto e preceduti da un asterisco.


II Atti non legislativi

REGOLAMENTI

7.3.2023   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

LI 69/1


REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/500 DEL CONSIGLIO

del 7 marzo 2023

che attua il regolamento (UE) 2020/1998 relativo a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (UE) 2020/1998 del Consiglio, del 7 dicembre 2020, relativo a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani (1), in particolare l’articolo 14, paragrafo 1,

vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)

Il 7 dicembre 2020 il Consiglio ha adottato il regolamento (UE) 2020/1998.

(2)

L’8 dicembre 2020 nella dichiarazione dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, a nome dell’Unione europea, relativa al regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani, l’Unione e i suoi Stati membri hanno ribadito il loro forte impegno a favore della promozione e protezione dei diritti umani in tutto il mondo. Il regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani sottolinea la determinazione dell’Unione a rafforzare il proprio ruolo nella lotta contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani in tutto il mondo. Far sì che tutti possano godere dei propri diritti umani è un obiettivo strategico dell’Unione. Il rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e dei diritti umani è un valore fondamentale dell’Unione e della sua politica estera e di sicurezza comune.

(3)

Nelle conclusioni del 14 novembre 2022, il Consiglio ha espresso preoccupazione per l’effetto sproporzionato che i conflitti armati continuano ad avere sulle donne e sulle ragazze in tutto il mondo, nonché per la prevalenza della violenza sessuale e di genere, ivi compresa la violenza sessuale connessa ai conflitti, offline e online. Il Consiglio si è impegnato a intensificare gli sforzi per contrastare tale violenza al fine di garantire la piena assunzione di responsabilità e combattere l’impunità. Inoltre, nelle sue conclusioni di giugno 2014, il Consiglio ha sottolineato che per combattere ed eliminare tutte le forme di violenza contro le donne sono necessarie politiche coordinate a tutti i livelli pertinenti e un approccio globale che punti alle questioni chiave della prevenzione, dello scarso numero di segnalazioni, della protezione, del sostegno alle vittime nonché al perseguimento degli autori di violenze e ad altri interventi. L’uso strategico di misure restrittive rafforza tale approccio mediante l’accrescimento della pressione al fine di prevenire ulteriori violazioni e abusi e, in coordinamento con altri strumenti di cui dispone l’Unione in materia di diritti umani, attira l’attenzione su tali violazioni e i relativi responsabili.

(4)

In tale contesto, nove persone e tre entità dovrebbero essere inserite nell’elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi oggetto di misure restrittive che figura nell’allegato I del regolamento (UE) 2020/1998.

(5)

È opportuno, pertanto, modificare di conseguenza l’allegato I del regolamento (UE) 2020/1998,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

L’allegato I del regolamento (UE) 2020/1998 è modificato conformemente all’allegato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 7 marzo 2023

Per il Consiglio

Il presidente

L. EDHOLM


(1)  GU L 410 I del 7.12.2020, pag. 1.


ALLEGATO

Nell’elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi che figura nell’allegato I del regolamento (UE) 2020/1998, alla sezione A («Persone fisiche») sono aggiunte le voci seguenti:

 

Nomi

(traslitterazione in caratteri latini)

Nomi

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell’elenco

«27.

Neda Mohammad NADEEM

نداء محمد ندیم

(grafia pashto)

Carica: ministro talebano dell’Istruzione superiore facente funzione

Cittadinanza: afghana

Sesso: maschile

Neda Mohammed Nadeem è il ministro talebano dell’Istruzione superiore facente funzione dal 22 ottobre 2022.

Da quando riveste questa carica, i talebani hanno pubblicato decreti che vietano alle donne di accedere all’istruzione superiore in tutto il paese. Tali decreti privano le donne del loro diritto all’istruzione e della parità di accesso all’istruzione, violando così il principio della parità di trattamento tra uomini e donne.

In qualità di ministro talebano dell’Istruzione superiore facente funzione, Neda Mohammed Nadeem è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la diffusa violazione del diritto delle donne all’istruzione e del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne nel settore dell’istruzione.

7.3.2023

28.

Sheikh Muhammad Khalid HANAFI

شیخ محمد خالد

(grafia pashto)

Carica: ministro talebano della Promozione della virtù e della prevenzione del vizio facente funzione

Data di nascita: attorno al 1970

Luogo di nascita: villaggio di Kolam Shaheed, distretto di Doabi, provincia di Nurestan, Afghanistan

Cittadinanza: afgana

Sesso: maschile

Sheikh Muhammad Khalid Hanafi è il ministro talebano della Promozione della virtù e della prevenzione del vizio facente funzione, in sostituzione della ministra della Condizione femminile.

Da quando riveste questa carica, i talebani hanno pubblicato decreti che limitano la libertà e la dignità delle donne e delle ragazze in tutto il paese, riducono la loro libertà di parola e di espressione e infliggono punizioni e violenze severe a coloro che non rispettano gli editti dei talebani.

In particolare, durante il suo mandato sono stati pubblicati decreti sull’hijab, come pure orari diversificati in base al genere per l’utilizzo degli spazi pubblici.

In qualità di ministro talebano della Promozione della virtù e della prevenzione del vizio facente funzione, Sheikh Muhammad Khalid Hanafi è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la diffusa violazione dei diritti delle donne, come la loro libertà di espressione, nonché del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne.

7.3.2023

29.

Alexander Georgievich FEDORINOV

Александр Георгиевич ФЕДОРИНОВ

(grafia russa)

Carica: ufficiale di comando della stazione di polizia di Mosca

Grado: Tenente Colonnello

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Il Tenente Colonnello Alexander Georgievich Fedorinov è un ufficiale di comando della stazione di polizia di Mosca.

In qualità di capo facente funzione della stazione di polizia, nel marzo 2022 ha autorizzato l’arresto e la detenzione arbitrari, nonché la successiva tortura, di donne che manifestavano contro la guerra.

Alexander Georgievich Fedorinov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

30.

Ivan RYABOV

Иван РЯБОВ

(grafia russa)

Carica: funzionario di polizia della stazione di polizia di Mosca

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Ivan Ryabov è un funzionario di polizia della stazione di polizia di Mosca.

Su ordine del Tenente Colonnello Alexander Georgievich Fedorinov, nel marzo 2022 ha arbitrariamente detenuto e torturato donne che manifestavano contro la guerra. Le vittime riferiscono di essere state picchiate, soffocate con sacchetti di plastica e abusate fisicamente e verbalmente da Ryabov per sei ore.

Ivan Ryabov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

31.

Nikolay Anatolevich KUZNETSOV

alias Nikolaj Anatolevich Kuznetsov, Nikolaj Kuznetsov, Nikolay Kuznetsov

Николай Анатольевич Кузнецов

(grafia russa)

Carica: membro delle forze armate della Federazione russa, comandante dell’unità delle forze speciali della divisione Dzerzhinsky della Rosgvardia (servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa)

Grado: Maggiore Generale

Data di nascita: 13.4.1978

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Codice di identificazione fiscale: 645407737871

Il Maggiore Generale Nikolay Anatolevich Kuznetsov è un membro delle forze armate della Federazione russa e comandante dell’unità delle forze speciali della divisione Dzerzhinsky della Rosgvardia (servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa).

L’unità di Kuznetsov ha partecipato all’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia e membri della sua unità hanno sistematicamente preso parte ad atti di violenza sessuale e stupro in Ucraina nel marzo/aprile 2022.

La portata e la gravità degli atti di violenza sessuale e di genere che si verificano nelle zone ucraine occupate dalla Russia indicano una «pianificazione a un livello più sistematico» e che i comandanti russi sono a conoscenza delle violenze sessuali perpetrate dal personale militare in Ucraina e in alcuni casi «le hanno incoraggiate o addirittura ordinate».

In qualità di comandante dell’unità, Kuznetsov è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Ucraina, tra cui sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

32.

Ramil Rakhmatulovich IBATULLIN

Рамиль Рахматуллович Ибатуллин

(grafia russa)

Carica: membro delle forze armate della Federazione russa, ex comandante della 90a divisione carri armati della Guardia

Grado: Colonnello

Data di nascita: 22.10.1976

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Codice di identificazione fiscale: 631409144707

Numero di matricola delle forze armate russe: U-927425

Il Colonnello Ramil Rakhmatulovich Ibatullin ha prestato servizio nelle truppe di occupazione russe nella regione del Donbas (2014-2017) e ha partecipato all’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia in qualità di comandante della 90a divisione carri armati della Guardia.

Nel marzo 2022 la divisione sotto il suo comando ha partecipato all’offensiva contro Chernihiv e Kiev. Durante tale offensiva i membri della sua divisione hanno commesso atti di violenza sessuale e di genere contro la popolazione civile ucraina.

Dopo che questi fatti sono divenuti di pubblico dominio, il ministero russo della Difesa ha promosso Ibatullin al rango di Colonnello.

Le autorità ucraine hanno formulato nei confronti di vari membri della 90a divisione carri armati della Guardia accuse di violenza sessuale e di genere, tra cui lo stupro di una donna incinta nei pressi di Kiev, l’omicidio di un civile dopo averne ripetutamente stuprato la moglie alla presenza di un bambino in giovane età, nonché la partecipazione di membri di tale divisione a stupri di gruppo.

La portata e la gravità degli atti di violenza sessuale e di genere che si verificano nelle zone ucraine occupate dalla Russia indicano una «pianificazione a un livello più sistematico» e che i comandanti russi sono a conoscenza delle violenze sessuali perpetrate dal personale militare in Ucraina e in alcuni casi «le hanno incoraggiate o addirittura ordinate».

Ibatullin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Ucraina, tra cui sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

33.

Gatluak Nyang HOTH

 

Carica: commissario della contea di Mayiandit

Cittadinanza: sud sudanese

Sesso: maschile

Gatluak Nyang Hoth è il commissario della contea di Mayiandit (Stato dell’Unità, Sud Sudan) dal febbraio 2021.

In tale veste, tra febbraio e maggio 2022 ha guidato milizie allineate al governo per compiere attacchi nella parte meridionale dello Stato dell’Unità. Durante tale periodo le truppe sotto il suo comando hanno fatto ricorso in modo diffuso e sistematico alla violenza sessuale come tattica bellica, strumentalizzandola inoltre come ricompensa e diritto per gli uomini che partecipano al conflitto.

In qualità di commissario della contea, Hoth è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nel Sud Sudan, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

34.

Gordon Koang BIEL

alias Gordon Koang Char BIEL, Koang Biel CHAR, Koang NYALUALGO

 

Carica: commissario della contea di Koch

Luogo di nascita: Sud Sudan

Cittadinanza: sud sudanese

Sesso: maschile

Gordon Koang Biel è il commissario della contea di Koch (Stato dell’Unità, Sud Sudan) dal febbraio 2021.

In tale veste, tra febbraio e maggio 2022 ha guidato milizie allineate al governo per compiere attacchi nella parte meridionale dello Stato dell’Unità. Durante tale periodo le truppe sotto il suo comando hanno fatto ricorso in modo diffuso e sistematico alla violenza sessuale come tattica bellica, strumentalizzandola inoltre come ricompensa e diritto per gli uomini che partecipano al conflitto.

In qualità di commissario della contea, Biel è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nel Sud Sudan, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

35.

Toe UI

 

Carica: ufficiale aggiunto del ministero degli interni (OCMSA)

Grado: Maggiore Generale

Cittadinanza: Myanmar/Birmania

Sesso: maschile

Il Maggiore Generale Toe Ui è stato nominato viceministro dell’Interno il 3 febbraio 2023. È l’ex vicecomandante dell’Ufficio del capo degli affari di sicurezza militare (OCMSA). L’OCMSA è responsabile della gestione dei centri di detenzione e per interrogatori in Myanmar/Birmania nonché della raccolta di intelligence.

Il personale dell’OCMSA sotto l’autorità di Ui usa nudità forzata, stupri, elettroshock, bruciatura degli organi genitali e violenza eccessiva durante la detenzione arbitraria e gli interrogatori di uomini, donne e membri della comunità LGBTIQ.

In qualità di vicecomandante, il Maggiore Generale Toe Ui è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania, tra cui detenzioni arbitrarie e torture, nonché diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023».

Nell’elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi che figura nell’allegato I del regolamento (UE) 2020/1998, alla sezione B. («Persone giuridiche, entità e organismi») sono aggiunte le voci seguenti:

 

Nomi

(traslitterazione in caratteri latini)

Nomi

Informazioni identificative

Motivi dell’inserimento nell’elenco

Data di inserimento nell’elenco

«13.

Qarchak Prison

alias Gharchak Prison, Zendân-e-Qarchak, Qarchak Women’s Prison, Shahr-e Rey Prison

زندان قرچک

(grafia persiana)

Luogo di registrazione: Contea di Varamin, provincia di Teheran, Iran

Data di registrazione: 2010

Qarchak Prison (carcere di Qarchak) è uno dei centri di detenzione femminile del regime iraniano nella contea di Varamin (provincia di Teheran).

Le detenute comprendono prigioniere politiche e partecipanti a proteste pacifiche a favore della democrazia, nonché donne incinte e madri con figli. Le condizioni di vita nel carcere di Qarchak sono deplorevoli e inumane.

Le donne detenute nel carcere di Qarchak subiscono torture, stupri e altre forme di violenza sessuale. Sono tenute in celle sovraffollate, senza accesso ad acqua potabile pulita, cibo e assistenza medica, il che equivale a un trattamento crudele, inumano o degradante. Le detenute rilasciate denunciano casi di abusi sessuali da parte delle guardie carcerarie e del personale addetto alla sicurezza. Le manifestanti inviate nel carcere di Qarchak sono spesso minacciate di stupro per estorcere loro confessioni.

Il carcere di Qarchak è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran, tra cui torture e altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti nonché sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

14.

Syrian Republican Guard

 

Luogo di registrazione: Siria

Persone associate: Maggiore Generale Shoaeb Suleiman (comandante),

Brigadier Generale Mohamed Qasem (vicecomandante),

Generale Malik Aliaa (comandante supremo),

Maggiore Generale Issam Zahreddine, Mohammad Nayouf, Rukin Mohamed Kaddor (comandanti),

presidente Bashar Al-Assad

Syrian Republican Guard (Guardia repubblicana siriana) è un’entità responsabile della sicurezza dei funzionari e fa parte delle forze di sicurezza siriane.

Tra i suoi ranghi, la violenza sessuale e di genere sulle donne è diffusa, in particolare durante il conflitto siriano in corso. Le vittime hanno denunciato stupri violenti e torture a seguito di arresti arbitrari e durante la detenzione arbitraria.

La Guardia repubblicana siriana fa parte di un approccio sistematico del regime siriano che consiste nel ricorrere alla violenza sessuale e di genere per reprimere e intimidire il popolo siriano, in particolare le donne e le ragazze.

La Guardia repubblicana siriana è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Siria, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

15.

Office of the Chief of Military Security Affairs (OCMSA)

 

Luogo di registrazione: Naypyitaw, Myanmar/Birmania

Office of the Chief of Military Security Affairs (Ufficio del capo degli affari di sicurezza militare, OCMSA) è responsabile della gestione dei centri di detenzione e per interrogatori in Myanmar/Birmania nonché della raccolta di intelligence.

Il personale dell’OCMSA usa nudità forzata, stupri, elettroshock, bruciatura degli organi genitali e violenza eccessiva durante la detenzione arbitraria e gli interrogatori di uomini, donne e membri della comunità LGBTIQ.

Pertanto, l’OCMSA è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania, tra cui detenzioni arbitrarie e torture, nonché diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023».


DECISIONI

7.3.2023   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

LI 69/11


DECISIONE (PESC) 2023/501 DEL CONSIGLIO

del 7 marzo 2023

che modifica la decisione (PESC) 2020/1999 relativa a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 29,

vista la decisione (PESC) 2020/1999 del Consiglio, del 7 dicembre 2020, relativa a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 1,

vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)

Il 7 dicembre 2020 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2020/1999.

(2)

L’8 dicembre 2020 nella dichiarazione dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, a nome dell’Unione europea, relativa al regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani, l’Unione e i suoi Stati membri hanno ribadito il loro forte impegno a favore della promozione e protezione dei diritti umani in tutto il mondo. Il regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani sottolinea la determinazione dell’Unione a rafforzare il proprio ruolo nella lotta contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani in tutto il mondo. Far sì che tutti possano godere dei propri diritti umani è un obiettivo strategico dell’Unione. Il rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e dei diritti umani è un valore fondamentale dell’Unione e della sua politica estera e di sicurezza comune.

(3)

Nelle conclusioni del 14 novembre 2022, il Consiglio ha espresso preoccupazione per l’effetto sproporzionato che i conflitti armati continuano ad avere sulle donne e sulle ragazze in tutto il mondo, nonché per la prevalenza della violenza sessuale e di genere, ivi compresa la violenza sessuale connessa ai conflitti, offline e online. Il Consiglio si è impegnato a intensificare gli sforzi per contrastare tale violenza al fine di garantire la piena assunzione di responsabilità e combattere l’impunità. Inoltre, nelle conclusioni di giugno 2014, il Consiglio ha sottolineato che per combattere ed eliminare tutte le forme di violenza contro le donne sono necessari politiche coordinate a tutti i livelli pertinenti e un approccio globale che punti alle questioni chiave della prevenzione, dello scarso numero di segnalazioni, della protezione, del sostegno alle vittime nonché al perseguimento degli autori di violenze e ad altri interventi. L’uso strategico di misure restrittive rafforza tale approccio mediante l’accrescimento della pressione al fine di prevenire ulteriori violazioni e abusi e, in coordinamento con altri strumenti di cui dispone l’Unione in materia di diritti umani, attira l’attenzione su tali violazioni e i relativi responsabili.

(4)

In tale contesto, nove persone e tre entità dovrebbero essere inserite nell’elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi oggetto di misure restrittive di cui all’allegato della decisione (PESC) 2020/1999.

(5)

È opportuno pertanto modificare di conseguenza l’allegato della decisione (PESC) 2020/1999,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

L’allegato della decisione (PESC) 2020/1999 è modificato conformemente all’allegato della presente decisione.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Fatto a Bruxelles, il 7 marzo 2023

Per il Consiglio

Il presidente

L. EDHOLM


(1)  GU L 410 I del 7.12.2020, pag. 13.


ALLEGATO

Nell’elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi che figura nell’allegato della decisione (PESC) 2020/1999, alla sezione A («Persone fisiche») sono aggiunte le voci seguenti:

 

Nomi

(traslitterazione in caratteri latini)

Nomi

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell’elenco

«27.

Neda Mohammad NADEEM

نداء محمد ندیم

(grafia pashto)

Carica: ministro talebano dell’Istruzione superiore facente funzione

Cittadinanza: afghana

Sesso: maschile

Neda Mohammed Nadeem è il ministro talebano dell’Istruzione superiore facente funzione dal 22 ottobre 2022.

Da quando riveste questa carica, i talebani hanno pubblicato decreti che vietano alle donne di accedere all’istruzione superiore in tutto il paese. Tali decreti privano le donne del loro diritto all’istruzione e della parità di accesso all’istruzione, violando così il principio della parità di trattamento tra uomini e donne.

In qualità di ministro talebano dell’Istruzione superiore facente funzione, Neda Mohammed Nadeem è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la diffusa violazione del diritto delle donne all’istruzione e del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne nel settore dell’istruzione.

7.3.2023

28.

Sheikh Muhammad Khalid HANAFI

شیخ محمد خالد

(grafia pashto)

Carica: ministro talebano della Promozione della virtù e della prevenzione del vizio facente funzione

Data di nascita: attorno al 1970

Luogo di nascita: villaggio di Kolam Shaheed, distretto di Doabi, provincia di Nurestan, Afghanistan

Cittadinanza: afgana

Sesso: maschile

Sheikh Muhammad Khalid Hanafi è il ministro talebano della Promozione della virtù e della prevenzione del vizio facente funzione, in sostituzione della ministra della Condizione femminile.

Da quando riveste questa carica, i talebani hanno pubblicato decreti che limitano la libertà e la dignità delle donne e delle ragazze in tutto il paese, riducono la loro libertà di parola e di espressione e infliggono punizioni e violenze severe a coloro che non rispettano gli editti dei talebani.

In particolare, durante il suo mandato sono stati pubblicati decreti sull’hijab, come pure orari diversificati in base al genere per l’utilizzo degli spazi pubblici.

In qualità di ministro talebano della Promozione della virtù e della prevenzione del vizio facente funzione, Sheikh Muhammad Khalid Hanafi è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la diffusa violazione dei diritti delle donne, come la loro libertà di espressione, nonché del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne.

7.3.2023

29.

Alexander Georgievich FEDORINOV

Александр Георгиевич ФЕДОРИНОВ

(grafia russa)

Carica: ufficiale di comando della stazione di polizia di Mosca

Grado: Tenente Colonnello

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Il Tenente Colonnello Alexander Georgievich Fedorinov è un ufficiale di comando della stazione di polizia di Mosca.

In qualità di capo facente funzione della stazione di polizia, nel marzo 2022 ha autorizzato l’arresto e la detenzione arbitrari, nonché la successiva tortura, di donne che manifestavano contro la guerra.

Alexander Georgievich Fedorinov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

30.

Ivan RYABOV

Иван РЯБОВ

(grafia russa)

Carica: funzionario di polizia della stazione di polizia di Mosca

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Ivan Ryabov è un funzionario di polizia della stazione di polizia di Mosca.

Su ordine del Tenente Colonnello Alexander Georgievich Fedorinov, nel marzo 2022 ha arbitrariamente detenuto e torturato donne che manifestavano contro la guerra. Le vittime riferiscono di essere state picchiate, soffocate con sacchetti di plastica e abusate fisicamente e verbalmente da Ryabov per sei ore.

Ivan Ryabov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

31.

Nikolay Anatolevich KUZNETSOV

alias Nikolaj Anatolevich Kuznetsov, Nikolaj Kuznetsov, Nikolay Kuznetsov

Николай Анатольевич Кузнецов

(grafia russa)

Carica: membro delle forze armate della Federazione russa, comandante dell’unità delle forze speciali della divisione Dzerzhinsky della Rosgvardia (servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa)

Grado: Maggiore Generale

Data di nascita: 13.4.1978

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Codice di identificazione fiscale: 645407737871

Il Maggiore Generale Nikolay Anatolevich Kuznetsov è un membro delle forze armate della Federazione russa e comandante dell’unità delle forze speciali della divisione Dzerzhinsky della Rosgvardia (servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa).

L’unità di Kuznetsov ha partecipato all’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia e membri della sua unità hanno sistematicamente preso parte ad atti di violenza sessuale e stupro in Ucraina nel marzo/aprile 2022.

La portata e la gravità degli atti di violenza sessuale e di genere che si verificano nelle zone ucraine occupate dalla Russia indicano una «pianificazione a un livello più sistematico» e che i comandanti russi sono a conoscenza delle violenze sessuali perpetrate dal personale militare in Ucraina e in alcuni casi «le hanno incoraggiate o addirittura ordinate».

In qualità di comandante dell’unità, Kuznetsov è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Ucraina, tra cui sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

32.

Ramil Rakhmatulovich IBATULLIN

Рамиль Рахматуллович Ибатуллин

(grafia russa)

Carica: membro delle forze armate della Federazione russa, ex comandante della 90a divisione carri armati della Guardia

Grado: Colonnello

Data di nascita: 22.10.1976

Cittadinanza: russa

Sesso: maschile

Codice di identificazione fiscale: 631409144707

Numero di matricola delle forze armate russe: U-927425

Il Colonnello Ramil Rakhmatulovich Ibatullin ha prestato servizio nelle truppe di occupazione russe nella regione del Donbas (2014-2017) e ha partecipato all’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia in qualità di comandante della 90a divisione carri armati della Guardia.

Nel marzo 2022 la divisione sotto il suo comando ha partecipato all’offensiva contro Chernihiv e Kiev. Durante tale offensiva i membri della sua divisione hanno commesso atti di violenza sessuale e di genere contro la popolazione civile ucraina.

Dopo che questi fatti sono divenuti di pubblico dominio, il ministero russo della Difesa ha promosso Ibatullin al rango di Colonnello.

Le autorità ucraine hanno formulato nei confronti di vari membri della 90a divisione carri armati della Guardia accuse di violenza sessuale e di genere, tra cui lo stupro di una donna incinta nei pressi di Kiev, l’omicidio di un civile dopo averne ripetutamente stuprato la moglie alla presenza di un bambino in giovane età, nonché la partecipazione di membri di tale divisione a stupri di gruppo.

La portata e la gravità degli atti di violenza sessuale e di genere che si verificano nelle zone ucraine occupate dalla Russia indicano una «pianificazione a un livello più sistematico» e che i comandanti russi sono a conoscenza delle violenze sessuali perpetrate dal personale militare in Ucraina e in alcuni casi «le hanno incoraggiate o addirittura ordinate».

Ibatullin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Ucraina, tra cui sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

33.

Gatluak Nyang HOTH

 

Carica: commissario della contea di Mayiandit

Cittadinanza: sud sudanese

Sesso: maschile

Gatluak Nyang Hoth è il commissario della contea di Mayiandit (Stato dell’Unità, Sud Sudan) dal febbraio 2021.

In tale veste, tra febbraio e maggio 2022 ha guidato milizie allineate al governo per compiere attacchi nella parte meridionale dello Stato dell’Unità. Durante tale periodo le truppe sotto il suo comando hanno fatto ricorso in modo diffuso e sistematico alla violenza sessuale come tattica bellica, strumentalizzandola inoltre come ricompensa e diritto per gli uomini che partecipano al conflitto.

In qualità di commissario della contea, Hoth è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nel Sud Sudan, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

34.

Gordon Koang BIEL

alias Gordon Koang Char BIEL, Koang Biel CHAR, Koang NYALUALGO

 

Carica: commissario della contea di Koch

Luogo di nascita: Sud Sudan

Cittadinanza: sud sudanese

Sesso: maschile

Gordon Koang Biel è il commissario della contea di Koch (Stato dell’Unità, Sud Sudan) dal febbraio 2021.

In tale veste, tra febbraio e maggio 2022 ha guidato milizie allineate al governo per compiere attacchi nella parte meridionale dello Stato dell’Unità. Durante tale periodo le truppe sotto il suo comando hanno fatto ricorso in modo diffuso e sistematico alla violenza sessuale come tattica bellica, strumentalizzandola inoltre come ricompensa e diritto per gli uomini che partecipano al conflitto.

In qualità di commissario della contea, Biel è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nel Sud Sudan, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

35.

Toe UI

 

Carica: ufficiale aggiunto del ministero degli interni (OCMSA)

Grado: Maggiore Generale

Cittadinanza: Myanmar/Birmania

Sesso: maschile

Il Maggiore Generale Toe Ui è stato nominato viceministro dell’Interno il 3 febbraio 2023. È l’ex vicecomandante dell’Ufficio del capo degli affari di sicurezza militare (OCMSA). L’OCMSA è responsabile della gestione dei centri di detenzione e per interrogatori in Myanmar/Birmania nonché della raccolta di intelligence.

Il personale dell’OCMSA sotto l’autorità di Ui usa nudità forzata, stupri, elettroshock, bruciatura degli organi genitali e violenza eccessiva durante la detenzione arbitraria e gli interrogatori di uomini, donne e membri della comunità LGBTIQ.

In qualità di vicecomandante, il Maggiore Generale Toe Ui è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania, tra cui detenzioni arbitrarie e torture, nonché diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023»

Nell’elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi che figura nell’allegato della decisione (PESC) 2020/1999, alla sezione B. («Persone giuridiche, entità e organismi») sono aggiunte le voci seguenti:

 

Nomi

(traslitterazione in caratteri latini)

Nomi

Informazioni identificative

Motivi dell’inserimento nell’elenco

Data di inserimento nell’elenco

«13.

Qarchak Prison

alias Gharchak Prison, Zendân-e-Qarchak, Qarchak Women’s Prison, Shahr-e Rey Prison

زندان قرچک

(grafia persiana)

Luogo di registrazione: Contea di Varamin, provincia di Teheran, Iran

Data di registrazione: 2010

Qarchak Prison (carcere di Qarchak) è uno dei centri di detenzione femminile del regime iraniano nella contea di Varamin (provincia di Teheran).

Le detenute comprendono prigioniere politiche e partecipanti a proteste pacifiche a favore della democrazia, nonché donne incinte e madri con figli. Le condizioni di vita nel carcere di Qarchak sono deplorevoli e inumane.

Le donne detenute nel carcere di Qarchak subiscono torture, stupri e altre forme di violenza sessuale. Sono tenute in celle sovraffollate, senza accesso ad acqua potabile pulita, cibo e assistenza medica, il che equivale a un trattamento crudele, inumano o degradante. Le detenute rilasciate denunciano casi di abusi sessuali da parte delle guardie carcerarie e del personale addetto alla sicurezza. Le manifestanti inviate nel carcere di Qarchak sono spesso minacciate di stupro per estorcere loro confessioni.

Il carcere di Qarchak è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran, tra cui torture e altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti nonché sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

14.

Syrian Republican Guard

 

Luogo di registrazione: Siria

Persone associate: Maggiore Generale Shoaeb Suleiman (comandante),

Brigadier Generale Mohamed Qasem (vicecomandante),

Generale Malik Aliaa (comandante supremo),

Maggiore Generale Issam Zahreddine, Mohammad Nayouf, Rukin Mohamed Kaddor (comandanti),

presidente Bashar Al-Assad

Syrian Republican Guard (Guardia repubblicana siriana) è un’entità responsabile della sicurezza dei funzionari e fa parte delle forze di sicurezza siriane.

Tra i suoi ranghi, la violenza sessuale e di genere sulle donne è diffusa, in particolare durante il conflitto siriano in corso. Le vittime hanno denunciato stupri violenti e torture a seguito di arresti arbitrari e durante la detenzione arbitraria.

La Guardia repubblicana siriana fa parte di un approccio sistematico del regime siriano che consiste nel ricorrere alla violenza sessuale e di genere per reprimere e intimidire il popolo siriano, in particolare le donne e le ragazze.

La Guardia repubblicana siriana è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Siria, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023

15.

Office of the Chief of Military Security Affairs (OCMSA)

 

Luogo di registrazione: Naypyitaw, Myanmar/Birmania

Office of the Chief of Military Security Affairs (Ufficio del capo degli affari di sicurezza militare, OCMSA) è responsabile della gestione dei centri di detenzione e per interrogatori in Myanmar/Birmania nonché della raccolta di intelligence.

Il personale dell’OCMSA usa nudità forzata, stupri, elettroshock, bruciatura degli organi genitali e violenza eccessiva durante la detenzione arbitraria e gli interrogatori di uomini, donne e membri della comunità LGBTIQ.

Pertanto, l’OCMSA è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania, tra cui detenzioni arbitrarie e torture, nonché diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere.

7.3.2023»