ISSN 1977-0707

Gazzetta ufficiale

dell’Unione europea

L 381

European flag  

Edizione in lingua italiana

Legislazione

63° anno
13 novembre 2020


Sommario

 

I   Atti legislativi

pagina

 

 

REGOLAMENTI

 

*

Regolamento (UE) 2020/1693 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 novembre 2020, che modifica il regolamento (UE) 2018/848 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici per quanto riguarda la sua data di applicazione e alcune altre date in esso previste ( 1 )

1

 

*

Regolamento (UE) 2020/1694 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 novembre 2020, che modifica il regolamento (UE) n. 168/2013 per quanto riguarda le misure specifiche per i veicoli di fine serie della categoria L in risposta alla pandemia di COVID-19 ( 1 )

4

 

 

II   Atti non legislativi

 

 

REGOLAMENTI

 

*

Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1695 del Consiglio, del 12 novembre 2020, che attua il regolamento (UE) n. 267/2012 concernente misure restrittive nei confronti dell’Iran

6

 

*

Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1696 del Consiglio, del 12 novembre 2020, che attua il regolamento (UE) 2017/2063, concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Venezuela

8

 

 

DECISIONI

 

*

Decisione (UE) 2020/1697 del Consiglio, del 12 ottobre 2020, sulla posizione da adottare a nome dell’Unione europea in sede di consiglio bilaterale di vigilanza nell’ambito dell’accordo tra gli Stati Uniti d’America e la Comunità europea sulla cooperazione in materia di regolamentazione della sicurezza dell’aviazione civile riguardo alla decisione n. 0010 che adotta l’allegato 3 dell’accordo

18

 

*

Decisione (UE) 2020/1698. del Consiglio, del 12 ottobre 2020, sulla posizione da adottare a nome dell’Unione europea in sede di consiglio bilaterale di vigilanza nell’ambito dell’accordo tra gli Stati Uniti d’America e la Comunità europea sulla cooperazione in materia di regolamentazione della sicurezza dell’aviazione civile riguardo alla decisione n. 0011 che adotta l’allegato 4 dell’accordo

20

 

*

Decisione (PESC) 2020/1699 del Consiglio, del 12 novembre 2020, che modifica la decisione 2010/413/PESC concernente misure restrittive nei confronti dell’Iran

22

 

*

Decisione (PESC) 2020/1700 del Consiglio, del 12 novembre 2020, che modifica la decisione (PESC) 2017/2074, concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Venezuela

24

 


 

(1)   Testo rilevante ai fini del SEE.

IT

Gli atti i cui titoli sono stampati in caratteri chiari appartengono alla gestione corrente. Essi sono adottati nel quadro della politica agricola ed hanno generalmente una durata di validità limitata.

I titoli degli altri atti sono stampati in grassetto e preceduti da un asterisco.


I Atti legislativi

REGOLAMENTI

13.11.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 381/1


REGOLAMENTO (UE) 2020/1693 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

dell’11 novembre 2020

che modifica il regolamento (UE) 2018/848 relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici per quanto riguarda la sua data di applicazione e alcune altre date in esso previste

(Testo rilevante ai fini del SEE)

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 43, paragrafo 2,

vista la proposta della Commissione europea,

previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali,

previa consultazione del Comitato economico e sociale europeo,

deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria (1),

considerando quanto segue:

(1)

Il regolamento (UE) 2018/848 del Parlamento europeo e del Consiglio (2), entrato in vigore il 17 giugno 2018, istituisce un nuovo quadro normativo per la produzione biologica. Al fine di garantire una transizione agevole dal vecchio quadro normativo al nuovo, tale regolamento prevede come data di applicazione il 1o gennaio 2021.

(2)

Il 30 gennaio 2020 l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato l’epidemia di COVID-19 una «emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale» e l’11 marzo 2020 l’ha qualificata come pandemia. La pandemia di COVID-19 ha portato a circostanze eccezionali che richiedono notevoli sforzi da parte del settore biologico in termini di produzione, che non sarebbe stato ragionevolmente possibile prevedere al momento dell’adozione del regolamento (UE) 2018/848.

(3)

La pandemia di COVID-19 e la relativa crisi di sanità pubblica rappresentano una sfida senza precedenti per gli Stati membri e gravano pesantemente sugli operatori biologici (gli «operatori»). Gli operatori concentrano quindi i loro sforzi sul mantenimento della produzione biologica e degli scambi commerciali e non possono nel contempo prepararsi all’applicazione del nuovo quadro normativo a norma del regolamento (UE) 2018/848. Di conseguenza è altamente probabile che gli Stati membri e gli operatori non siano in grado di garantire la corretta attuazione e applicazione di tale regolamento a decorrere dal 1ogennaio 2021, come originariamente previsto.

(4)

Al fine di assicurare il corretto funzionamento del settore biologico, garantire la certezza del diritto ed evitare potenziali perturbazioni del mercato, è necessario rinviare la data di decorrenza dell’applicazione del regolamento (UE) 2018/848 e alcune altre date in esso previste derivanti da tale data.

(5)

Tenendo conto dell’entità della pandemia di COVID-19 e della relativa crisi di sanità pubblica, della sua evoluzione epidemiologica e delle risorse supplementari necessarie agli Stati membri e agli operatori, è opportuno rinviare di un anno la data di decorrenza dell’applicazione del regolamento (UE) 2018/848.

(6)

Diverse date connesse a deroghe, relazioni o poteri conferiti alla Commissione per porre fine o prorogare le deroghe derivano direttamente dalla data di decorrenza dell’applicazione del regolamento (UE) 2018/848. È quindi altresi opportuno rinviare di un anno tali date. Le rispettive date sono state fissate tenendo conto del tempo necessario per consentire agli operatori di adattarsi alla fine delle deroghe o agli Stati membri e alla Commissione di raccogliere informazioni sufficienti sulla disponibilità di alcuni fattori di produzione per cui erano state concesse deroghe, o alla Commissione per presentare una relazione al Parlamento europeo e al Consiglio e preparare una proposta legislativa o atti delegati.

(7)

La pandemia di COVID-19 e la relativa crisi di sanità pubblica rappresentano una sfida senza precedenti anche per i paesi terzi e per gli operatori con sede in paesi terzi. Di conseguenza, per i paesi terzi che sono stati riconosciuti equivalenti a norma dell’articolo 33, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio (3), è opportuno prorogare di un anno la data di scadenza del riconoscimento, al 31 dicembre 2026, in modo che tali paesi terzi dispongano di un periodo di tempo sufficiente per modificare il loro stato mediante la conclusione di un accordo commerciale con l’Unione o mediante la piena conformità dei loro operatori al regolamento (UE) 2018/848, senza inutili perturbazioni degli scambi per i prodotti biologici.

(8)

Analogamente, la data di scadenza del riconoscimento delle autorità e degli organismi di controllo nei paesi terzi concesso a norma dell’articolo 33, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 834/2007 dovrebbe essere prorogata di un anno, al 31 dicembre 2024, per lasciare a tali autorità e organismi di controllo e ai loro operatori certificati nei paesi terzi un tempo sufficiente a superare l’impatto della pandemia di COVID-19 e a prepararsi al nuovo quadro normativo stabilito dal regolamento (UE) 2018/848.

(9)

Poiché gli obiettivi del presente regolamento, in particolare garantire il corretto funzionamento del settore biologico, garantire la certezza del diritto ed evitare potenziali perturbazioni del mercato dovute alle circostanze eccezionali causate dalla pandemia di COVID-19 non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri ma, a motivo degli effetti dell’azione in questione, possono essere conseguiti meglio a livello di Unione, quest’ultima può intervenire in base al principio di sussidiarietà sancito dall’articolo 5 del trattato sull’Unione europea (TUE). Il presente regolamento si limita a quanto è necessario per conseguire tali obiettivi in ottemperanza al principio di proporzionalità enunciato nello stesso articolo.

(10)

In considerazione della pandemia di COVID-19, che ha determinato circostanze eccezionali riguardanti la produzione biologica che richiedono un intervento immediato, è opportuno ammettere un’eccezione al periodo di otto settimane di cui all’articolo 4 del protocollo n. 1 sul ruolo dei parlamenti nazionali nell’Unione europea, allegato al TUE, al trattato sul funzionamento dell’Unione europea e al trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica.

(11)

Vista l’esigenza imperativa di garantire immediatamente la certezza del diritto per il settore biologico nelle circostanze attuali, è opportuno che il presente regolamento entri in vigore con urgenza il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea,

HANNO ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

Il regolamento (UE) 2018/848 è così modificato:

1)

all’articolo 29, paragrafo 4, la data «31 dicembre 2024» è sostituita dalla data «31 dicembre 2025»;

2)

all’articolo 48, paragrafo 1, secondo comma, la data «31 dicembre 2025» è sostituita dalla data «31 dicembre 2026»;

3)

all’articolo 49, la data «31 dicembre 2021» è sostituita dalla data «31 dicembre 2022»;

4)

l’articolo 53 è così modificato:

a)

al paragrafo 1, la data «31 dicembre 2035» è sostituita dalla data «31 dicembre 2036»;

b)

il paragrafo 2 è così modificato:

i)

nella parte introduttiva, la data «1o gennaio 2028» è sostituita dalla data «1o gennaio 2029»;

ii)

alla lettera a), la data «31 dicembre 2035» è sostituita dalla data «31 dicembre 2036»;

c)

al paragrafo 3, la data «1o gennaio 2026» è sostituita dalla data «1o gennaio 2027»;

d)

al paragrafo 4, la data «1o gennaio 2025» è sostituita dalla data «1o gennaio 2026» e la data «31 dicembre 2025» è sostituita dalla data «31 dicembre 2026»;

e)

al paragrafo 7, primo comma, parte introduttiva, la data «31 dicembre 2025» è sostituita dalla data «31 dicembre 2026»;

5)

all’articolo 57, paragrafo 1, la data «31 dicembre 2023» è sostituita dalla data «31 dicembre 2024»;

6)

all’articolo 60, la data «1o gennaio 2021» è sostituita dalla data «1o gennaio 2022»;

7)

l’articolo 61, secondo comma, è sostituito dal seguente:

«Esso si applica a decorrere dal 1o gennaio 2022»;

8)

l’allegato II è così modificato:

a)

nella parte I, il punto 1.5 è così modificato:

i)

al secondo comma, la data «31 dicembre 2030» è sostituita dalla data «31 dicembre 2031»;

ii)

al terzo comma, la data «31 dicembre 2025» è sostituita dalla data «31 dicembre 2026»;

b)

la parte II è così modificata:

i)

al punto 1.9.1.1, lettera a), la data «1o gennaio 2023» è sostituita dalla data «1o gennaio 2024»;

ii)

al punto 1.9.2.1, lettera a), la data «1o gennaio 2023» è sostituita dalla data «1o gennaio 2024»;

iii)

al punto 1.9.3.1, lettera c), parte introduttiva, la data «31 dicembre 2025» è sostituita dalla data «31 dicembre 2026»;

iv)

al punto 1.9.4.2, lettera c), parte introduttiva, la data «31 dicembre 2025» è sostituita dalla data «31 dicembre 2026»;

c)

nella parte III, al punto 3.1.2.1, secondo comma, la data «1o gennaio 2021» è sostituita dalla data «1o gennaio 2022»;

d)

nella parte VII, al punto 1.1, la data «31 dicembre 2023» è sostituita dalla data «31 dicembre 2024».

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, l’11 novembre 2020

Per il Parlamento europeo

Il presidente

D. M. SASSOLI

Per il Consiglio

Il presidente

M. ROTH


(1)  Posizione del Parlamento europeo dell’8 ottobre 2020 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale) e decisione del Consiglio del 19 ottobre 2020.

(2)  Regolamento (UE) 2018/848 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio (GU L 150 del 14.6.2018, pag. 1).

(3)  Regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio, del 28 giugno 2007, relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il regolamento (CEE) n. 2092/91 (GU L 189 del 20.7.2007, pag. 1).


13.11.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 381/4


REGOLAMENTO (UE) 2020/1694 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

dell’11 novembre 2020

che modifica il regolamento (UE) n. 168/2013 per quanto riguarda le misure specifiche per i veicoli di fine serie della categoria L in risposta alla pandemia di COVID-19

(Testo rilevante ai fini del SEE)

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 114,

vista la proposta della Commissione europea,

previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali,

visto il parere del Comitato economico e sociale europeo (1),

deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria (2),

considerando quanto segue:

(1)

La crisi COVID-19 ha causato una perturbazione della catena di approvvigionamento delle parti e dei componenti essenziali per i veicoli della categoria L e un notevole calo della domanda di tali veicoli. Ciò che ha determinato significativi ritardi nello smaltimento, da parte dei costruttori, degli stock di veicoli Euro 4 che, conformemente all’allegato IV del regolamento (UE) n. 168/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (3), devono essere immatricolati prima dell’applicazione della fase Euro 5 a partire dal 1o gennaio 2021.

(2)

Le norme relative ai veicoli di fine serie fissate nel regolamento (UE) n. 168/2013 consentono ai costruttori di continuare a mettere a disposizione sul mercato, immatricolare o far entrare in circolazione una parte limitata dello stock di veicoli della categoria L che non possono o non possono più essere messi a disposizione sul mercato a causa dell’entrata in vigore di nuove prescrizioni tecniche per le quali tali veicoli non sono stati omologati.

(3)

Tenendo conto della perturbazione causata dalla crisi COVID-19, è evidente che le norme relative ai veicoli di fine serie del regolamento (UE) n. 168/2013 non costituiscono un meccanismo adeguato per far fronte alla quantità di veicoli Euro 4 della categoria L che i costruttori avranno in giacenza una volta che sarà di applicazione la norma ambientale Euro 5.

(4)

Date le circostanze eccezionali causate dalla crisi COVID-19 e al fine di evitare possibili perturbazioni del mercato, è necessario modificare il regolamento (UE) n. 168/2013 includendo misure specifiche per i veicoli di fine serie in risposta alla crisi COVID-19.

(5)

Allo scopo di garantire che l’applicazione di tali misure specifiche di fine serie sia limitata ai veicoli che erano in deposito durante i periodi di confinamento stabiliti a livello nazionale, il numero di veicoli che beneficiano di tali misure specifiche di fine serie non dovrebbe superare il numero di veicoli Euro 4 della categoria L che erano in giacenza al 15 marzo 2020.

(6)

Poiché l’obiettivo del presente regolamento, vale a dire modificare le norme per i veicoli di fine serie, applicabili per il 2021, del regolamento (UE) n. 168/2013 in risposta alla crisi COVID-19, non può essere conseguito in misura sufficiente dagli Stati membri ma, a motivo della portata e degli effetti dell’azione in questione, può essere conseguito meglio a livello di Unione, quest’ultima può intervenire in base al principio di sussidiarietà sancito dall’articolo 5 del trattato sull’Unione europea (TUE). Il presente regolamento si limita a quanto è necessario per conseguire tale obiettivo in ottemperanza al principio di proporzionalità enunciato nello stesso articolo.

(7)

Considerata l’urgenza derivante dalle circostanze eccezionali causate dalla crisi COVID-19, si ritiene opportuno ammettere un’eccezione al periodo di otto settimane di cui all’articolo 4 del protocollo n. 1 sul ruolo dei parlamenti nazionali nell’Unione europea, allegato al TUE, al trattato sul funzionamento dell’Unione europea e al trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica.

(8)

È pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento (UE) n. 168/2013.

(9)

Il presente regolamento dovrebbe entrare in vigore con urgenza il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea,

HANNO ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

Nel capo XI del regolamento (UE) n. 168/2013 è inserito l’articolo seguente:

«Articolo 44 bis

Misure specifiche per i veicoli di fine serie in risposta alla pandemia di COVID-19

1.   In deroga all’articolo 44, e fatti salvi i paragrafi 2, 3 e 4 del presente articolo, i veicoli conformi a un tipo di veicolo la cui omologazione UE diverrà invalida il 1o gennaio 2021 ai sensi dell’articolo 37, paragrafo 2, lettera a), possono essere messi a disposizione sul mercato, immatricolati o entrare in circolazione come veicoli di fine serie fino al 31 dicembre 2021.

2.   Il numero di veicoli di fine serie di cui al paragrafo 1 del presente articolo non deve superare il numero di veicoli la cui omologazione UE diverrà invalida il 1o gennaio 2021 ai sensi dell’articolo 37, paragrafo 2, lettera a), e che erano in giacenza al 15 marzo 2020.

3.   Il costruttore che intenda avvalersi della deroga di cui al paragrafo 1 presenta una richiesta all’autorità nazionale di ciascuno Stato membro in cui i veicoli in questione devono essere messi a disposizione sul mercato, immatricolati o entrare in circolazione, indicando il numero di veicoli di fine serie per i quali è richiesta la deroga di cui al paragrafo 1.

Entro un mese dal ricevimento della richiesta, l’autorità nazionale interessata decide se e quanti di questi veicoli di fine serie possono essere immatricolati nel proprio territorio.

4.   Una menzione speciale che definisce il veicolo come veicolo di «fine serie – 2021» è apposta sul certificato di conformità dei veicoli entrati in circolazione a norma del paragrafo 1.

5.   Entro il 1o luglio 2021 gli Stati membri comunicano alla Commissione il numero di veicoli per i quali è stata riconosciuta la condizione di fine serie a norma del presente articolo.».

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, l’11 novembre 2020

Per il Parlamento europeo

Il presidente

D. M. SASSOLI

Per il Consiglio

Il president

M. ROTH


(1)  Parere del 29 ottobre 2020 (non ancora pubblicato nella Gazzetta ufficiale).

(2)  Posizione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2020 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale) e decisione del Consiglio del 3 novembre 2020.

(3)  Regolamento (UE) n. 168/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 gennaio 2013, relativo all’omologazione e alla vigilanza del mercato dei veicoli a motore a due o tre ruote e dei quadricicli (GU L 60 del 2.3.2013, pag. 52).


II Atti non legislativi

REGOLAMENTI

13.11.2020   

IT

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L 381/6


REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/1695 DEL CONSIGLIO

del 12 novembre 2020

che attua il regolamento (UE) n. 267/2012 concernente misure restrittive nei confronti dell’Iran

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (UE) n. 267/2012 del Consiglio, del 23 marzo 2012, concernente misure restrittive nei confronti dell’Iran e che abroga il regolamento (UE) n. 961/2010 (1), in particolare l’articolo 46, paragrafo 2,

vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)

Il 23 marzo 2012 il Consiglio ha adottato il regolamento (UE) n. 267/2012.

(2)

Il 18 giugno 2020 il Consiglio ha adottato il regolamento (UE) 2020/847 (2).

(3)

A seguito della sentenza del Tribunale nella causa T-490/18 (3), Neda Industrial Group dovrebbe essere rimosso dall’elenco delle persone ed entità soggette a misure restrittive che figura nell’allegato IX del regolamento (UE) n. 267/2012.

(4)

È opportuno pertanto modificare di conseguenza l’allegato IX del regolamento (UE) n. 267/2012,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

L’allegato IX del regolamento (UE) n. 267/2012 è modificato conformemente all’allegato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 12 novembre 2020

Per il Consiglio

Il presidente

M. ROTH


(1)  GU L 88 del 24.3.2012, pag. 1.

(2)  Regolamento di esecuzione (UE) 2020/847 del Consiglio, del 18 giugno 2020, che attua il regolamento (UE) n. 267/2012 concernente misure restrittive nei confronti dell’Iran (GU L 196 del 19.6.2020, pag. 1).

(3)  Sentenza del Tribunale dell’8 luglio 2020, Neda Industrial Group contro Consiglio dell’Unione europea, causa T-490/18, ECLI:EU:T:2020:318.


ALLEGATO

All’allegato IX, parte I, sezione B (Entità), del regolamento (UE) n. 267/2012, è rimossa la voce seguente:

«47.

Neda Industrial Group».


13.11.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 381/8


REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/1696 DEL CONSIGLIO

del 12 novembre 2020

che attua il regolamento (UE) 2017/2063, concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Venezuela

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,

visto il regolamento (UE) 2017/2063 del Consiglio, del 13 novembre 2017, concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Venezuela (1), in particolare l’articolo 17, paragrafo 1,

vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)

Il 13 novembre 2017 il Consiglio ha adottato il regolamento (UE) 2017/2063.

(2)

L’11 novembre 2019 il Consiglio, tenendo conto della crisi politica, economica, sociale e umanitaria in corso in Venezuela e delle azioni persistenti che compromettono la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani, ha adottato la decisione (PESC) 2019/1893 (2), che ha prorogato fino al 14 novembre 2020 le misure restrittive in vigore, comprese tutte le designazioni di persone soggette a misure restrittive. Lo stesso giorno il Consiglio ha adottato il regolamento di esecuzione (UE) 2019/1891 (3), che ha modificato le informazioni relative a otto persone inserite in elenco.

(3)

Il 21 dicembre 2019 l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza («alto rappresentante») ha rilasciato una dichiarazione a nome dell’Unione secondo cui la decisione della Corte suprema del Venezuela e dell’Assemblea costituente non riconosciuta di privare quattro membri dell’Assemblea nazionale dell’immunità parlamentare concessa in virtù della Costituzione costituiva una grave violazione delle disposizioni costituzionali, dello Stato di diritto e del principio democratico della separazione dei poteri. Nella dichiarazione si precisava che l’Unione avrebbe continuato a monitorare la situazione ed era pronta a ricorrere agli strumenti a sua disposizione al fine di promuovere la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti umani, comprese misure mirate che non danneggiassero il popolo venezuelano.

(4)

Il 9 gennaio 2020 l’alto rappresentante ha rilasciato una dichiarazione a nome dell’Unione nella quale si affermava che i recenti atti contro l’Assemblea nazionale, unico organo democraticamente eletto in Venezuela, e molti dei suoi membri, tra cui il presidente, avevano inasprito ulteriormente la crisi nel paese e che i tentativi, il 5 gennaio 2020, di bloccare con la forza un legittimo processo elettorale concernente la giunta direttiva dell’Assemblea nazionale, così come l’uso della forza contro il suo presidente e vari deputati per impedirne l’accesso all’Assemblea nazionale, erano assolutamente inaccettabili. Nella dichiarazione si affermava inoltre che la votazione che aveva portato a «eleggere» Luis Parra era illegittima, poiché non aveva rispettato né le procedure giuridiche né i principi costituzionali democratici, e che i membri dell’Assemblea nazionale dovevano poter esercitare il proprio mandato parlamentare, loro conferito dal popolo venezuelano, senza alcuna forma di intimidazione o rappresaglia. Inoltre, alla luce della gravità di tali atti e decisioni che compromettevano la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti umani, la dichiarazione sottolineava l’impegno dell’Unione ad avviare i lavori per l’applicazione di misure mirate nei confronti delle persone coinvolte nella violazione di tali principi e diritti.

(5)

Il 4 giugno 2020 l’alto rappresentante ha rilasciato una dichiarazione a nome dell’Unione sugli ultimi sviluppi in Venezuela, compresa la decisione della Corte suprema del Venezuela del 26 maggio 2020 che ratifica l’elezione di Luis Parra in qualità di presidente dell’Assemblea nazionale. Nella dichiarazione si sottolinea che l’Unione ritiene illegittima la votazione che ha portato Luis Parra, poiché non ha rispettato né le procedure giuridiche né i principi costituzionali democratici. Vi si afferma inoltre che gli ultimi sviluppi hanno aggravato ulteriormente la già lunga crisi istituzionale e politica in Venezuela e hanno ridotto lo spazio democratico e costituzionale nel paese. Nella dichiarazione si ribadisce la posizione dell’Unione secondo la quale una via d’uscita sostenibile dalla crisi in Venezuela potrà essere raggiunta solo tramite un processo politico autentico e inclusivo, e si sottolinea che l’Unione respinge al contempo tutti i tipi di violenza, comprese le incursioni militari o violente nel paese. In tale contesto, l’Unione ha rilevato che il recente accordo tra gli attori nazionali sull’assistenza umanitaria rappresenta un passo avanti e ha sottolineato la necessità che tutte le parti lavorino insieme e in modo costruttivo per alleviare le terribili sofferenze del popolo venezuelano, aggravate dalla pandemia di COVID-19.

(6)

Il 16 giugno 2020 l’alto rappresentante ha rilasciato una dichiarazione a nome dell’Unione in cui ha sottolineato che per superare la crisi in Venezuela è fondamentale tenere elezioni legislative e presidenziali libere ed eque che rispettino le norme internazionali e che un Consiglio elettorale (CNE) indipendente ed equilibrato e condizioni di parità che consentano la partecipazione dei partiti politici e dei candidati rappresentano la pietra angolare di un processo elettorale credibile. Inoltre, l’UE ha invitato il governo e l’opposizione ad avviare negoziati costruttivi e inclusivi per la costituzione del CNE e la revoca dei divieti nei confronti dei partiti di opposizione.

(7)

Il 29 giugno 2020, alla luce del perdurare della grave situazione in Venezuela, il Consiglio ha adottato il regolamento (UE) 2020/897 (4), che ha assoggettato undici persone a misure restrittive.

(8)

In tale contesto e conformemente all’articolo 17, paragrafo 4, del regolamento (UE) 2017/2063, il Consiglio ha riesaminato l’elenco di cui all’allegato IV del regolamento (UE) 2017/2063 e ha concluso che è opportuno mantenere le misure restrittive nei confronti di tutte le persone ivi elencate.

(9)

Il Consiglio ha inoltre concluso che le motivazioni relative a quattordici persone dovrebbero essere aggiornate e il cognome di tutte le persone inserite nell’elenco dovrebbe essere scritto in maiuscolo.

(10)

È opportuno pertanto modificare di conseguenza l’allegato IV del regolamento (UE) 2017/2063,

HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:

Articolo 1

L’allegato IV del regolamento (UE) 2017/2063 è modificato conformemente all’allegato del presente regolamento.

Articolo 2

Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 12 novembre 2020

Per il Consiglio

Il presidente

M. ROTH


(1)  GU L 295 del 14.11.2017, pag. 21.

(2)  Decisione (PESC) 2019/1893 del Consiglio, dell’11 novembre 2019, che modifica la decisione (PESC) 2017/2074 concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Venezuela (GU L 291 del 12.11.2019, pag. 42).

(3)  Regolamento di esecuzione (UE) 2019/1891 del Consiglio, dell’11 novembre 2019, che attua il regolamento (UE) 2017/2063, concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Venezuela (GU L 291 del 12.11.2019, pag. 13).

(4)  Regolamento di esecuzione (UE) 2020/897 del Consiglio del 29 giugno 2020 che attua il regolamento (UE) 2017/2063, concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Venezuela (GU L 205I del 29.6.2020, pag. 1).


ALLEGATO

L’allegato IV del regolamento (UE) 2017/2063 è sostituito dal seguente:

«ALLEGATO IV

ELENCO DELLE PERSONE FISICHE E GIURIDICHE, DELLE ENTITÀ E DEGLI ORGANISMI DI CUI ALL’ARTICOLO 8, PARAGRAFO 3

 

Nome

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell’elenco

1.

Néstor Luis REVEROL TORRES

Data di nascita: 28 ottobre 1964

Sesso: maschile

Ministro degli interni, della giustizia e della pace dal 2016; nominato anche vicepresidente dei lavori pubblici e dei servizi e segretario esecutivo dello Stato maggiore del settore elettrico (Estado Mayor Eléctrico) nell’aprile 2019. Ex comandante generale della Guardia nazionale bolivariana, è stato promosso a generale in capo della Guardia nazionale bolivariana nell’agosto 2020. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la tortura di prigionieri (politici), e della repressione dell’opposizione democratica in Venezuela, compresi il divieto e la repressione delle manifestazioni politiche, commesse dalle forze di sicurezza sotto il suo comando.

22.1.2018

2.

Gustavo Enrique GONZÁLEZ LÓPEZ

Data di nascita: 2 novembre 1960

Sesso: maschile

Riconfermato capo del Servizio di intelligence nazionale bolivariano (SEBIN) il 30 aprile 2019. Ex consigliere per la sicurezza e l’intelligence del gabinetto del presidente dall’8 gennaio al 30 aprile 2019 e capo del SEBIN fino all’ottobre 2018. In qualità di capo del SEBIN, responsabile di gravi violazioni dei diritti umani (tra cui detenzione arbitraria, trattamenti disumani e degradanti e tortura) e di repressione della società civile e dell’opposizione democratica in Venezuela.

22.1.2018

3.

Tibisay LUCENA RAMÍREZ

Data di nascita: 26 aprile 1959

Sesso: femminile

Presidente del Consiglio nazionale elettorale (Consejo Nacional Electoral o CNE) dall’aprile 2006 al giugno 2020. Le sue attività e politiche hanno compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, anche mancando di assicurare che la (CNE) restasse un’istituzione indipendente e imparziale, in conformità con la Costituzione venezuelana agevolando in tal modo l’istituzione dell’Assemblea costituente e la rielezione di Nicolás Maduro nel maggio 2018 attraverso elezioni presidenziali che non sono state libere né regolari.

22.1.2018

4.

Antonio José BENAVIDES TORRES

Data di nascita:13 giugno 1961

Sesso: maschile

Capo del governo del Distrito capital fino al gennaio 2018. Comandante generale della Guardia nazionale bolivariana fino al 21 giugno 2017. Coinvolto nella repressione della società civile e dell’opposizione democratica in Venezuela e responsabile delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalla Guardia nazionale bolivariana sotto il suo comando. Le sue attività e politiche come comandante generale della Guardia nazionale bolivariana, ad esempio affidando alla guardia nazionale bolivariana la guida delle attività di polizia nelle manifestazioni civili e perorando pubblicamente la competenza dei tribunali militari per giudicare i civili, hanno indebolito lo Stato di diritto in Venezuela.

22.1.2018

5.

Maikel José MORENO PÉREZ

Data di nascita: 12 dicembre 1965

Sesso: maschile

Presidente, ed ex vicepresidente, della Corte suprema di giustizia del Venezuela (Tribunal Supremo de Justicia). In tali funzioni, ha sostenuto e facilitato le attività e politiche del governo che hanno compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela ed è responsabile di azioni e dichiarazioni che hanno usurpato l’autorità dell’Assemblea nazionale, tra cui la nomina del Consiglio nazionale elettorale (CNE) nel giugno 2020 e la sospensione e sostituzione dei consigli direttivi di tre partiti di opposizione nel giugno e luglio 2020.

22.1.2018

6.

Tarek William SAAB HALABI

Data di nascita: 10 settembre 1963

Luogo di nascita: El Tigre, Anzoátegui, Venezuela

Sesso: maschile

Procuratore generale venezuelano nominato dall’Assemblea costituente. In tale ruolo, e in quelli precedenti di mediatore e presidente del Consiglio morale repubblicano, ha compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela sostenendo pubblicamente le attività contro gli oppositori del governo del Venezuela e la revoca delle competenze dell’Assemblea nazionale.

22.1.2018

7.

Diosdado CABELLO RONDÓN

Data di nascita: 15 aprile 1963

Sesso: maschile

Presidente dell’assemblea costituente e primo vicepresidente del Partito socialista unito del Venezuela (PSUV). Coinvolto nelle attività volte a compromettere la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, anche utilizzando i mezzi di comunicazione per attaccare e minacciare pubblicamente l’opposizione politica, altri media e la società civile.

22.1.2018

8.

Tareck Zaidan EL-AISSAMI MADDAH

Data di nascita: 12 novembre 1974

Sesso: maschile

Vicepresidente dell’economia e ministro del potere popolare del petrolio nonché per l’industria e la produzione nazionale. In veste di ex vicepresidente del Venezuela con il controllo sulla direzione del Servizio di intelligence nazionale bolivariano (SEBIN), El-Aissami è responsabile delle gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dall’organizzazione, che comprendono detenzioni arbitrarie, indagini di matrice politica, trattamenti inumani e degradanti e tortura. È inoltre responsabile di avere sostenuto e attuato politiche e attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto, compreso il divieto di manifestazioni pubbliche, nonché di avere guidato il “commando anti-colpo di Stato” del presidente Maduro, che ha preso di mira la società civile e l’opposizione democratica.

25.6.2018

9.

Sergio José RIVERO MARCANO

Data di nascita: 8 novembre 1964

Sesso: maschile

Ispettore generale della forza armata nazionale bolivariana (FANB), comandante generale della Guardia nazionale bolivariana fino al 16 gennaio 2018. Coinvolto nella repressione della società civile e dell’opposizione democratica in Venezuela, e responsabile delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalla Guardia nazionale bolivariana sotto il suo comando, compresi l’uso eccessivo della forza, la detenzione arbitraria e abusi ai danni della società civile e di membri dell’opposizione. Le sue attività e politiche in qualità di comandante generale della Guardia nazionale bolivariana, che è responsabile, tra l’altro, di aggressioni contro membri dell’Assemblea nazionale democraticamente eletta e dell’intimidazione di giornalisti che denunciavano brogli nelle elezioni dell’Assemblea costituente illegittima, hanno compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela.

25.6.2018

10.

Jesús Rafael SUÁREZ CHOURIO

Data di nascita: 19 luglio 1962

Sesso: maschile

Comandante in capo dell’esercito nazionale bolivariano del Venezuela. Ex capo di Stato maggiore presso il comandante in capo, ex comandante generale dell’esercito nazionale bolivariano del Venezuela ed ex comandante della Regione di difesa integrale della Zona centrale (REDI Central) del Venezuela. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle forze sotto il suo comando durante il suo mandato di comandante generale dell’esercito nazionale bolivariano del Venezuela, compreso l’uso eccessivo della forza e il maltrattamento dei detenuti. Ha preso di mira l’opposizione democratica e sostenuto il ricorso ai tribunali militari per processare manifestanti civili.

25.6.2018

11.

Iván HERNÁNDEZ DALA

Data di nascita: 18 maggio 1966

Sesso: maschile

Capo della direzione generale del controspionaggio militare (DGCIM) dal gennaio 2014 e capo della guardia presidenziale dal settembre 2015. In veste di capo della DGCIM, Iván Hernández Dala è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e della repressione della società civile e dell’opposizione democratica commesse da membri della DGCIM sotto il suo comando, compresi l’uso eccessivo della forza e il maltrattamento di detenuti.

25.6.2018

12.

Delcy Eloina RODRÍGUEZ GÓMEZ

Data di nascita: 18 maggio 1969

Sesso: femminile

Vicepresidente del Venezuela, ex presidente dell’Assemblea costituente illegittima ed ex membro della commissione presidenziale per l’Assemblea nazionale costituente illegittima. Le sue azioni nella commissione presidenziale e poi in quanto presidente dell’Assemblea costituente illegittima hanno compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, fra l’altro usurpando i poteri dell’Assemblea nazionale e utilizzandoli per prendere di mira l’opposizione e impedirle di partecipare al processo politico.

25.6.2018

13.

Elías José JAUA MILANO

Data di nascita: 16 dicembre 1969

Sesso: maschile

Ex ministro del potere popolare per l’educazione. Ex presidente della commissione presidenziale per l’Assemblea nazionale costituente illegittima. Responsabile di compromissione della democrazia e dello Stato di diritto in Venezuela per via del suo ruolo guida nell’istituzione dell’Assemblea costituente illegittima.

25.6.2018

14.

Sandra OBLITAS RUZZA

Data di nascita: 7 giugno 1969

Sesso: femminile

Rettore della Universidad Bolivariana de Venezuela. Ex vicepresidente del Consiglio nazionale elettorale (CNE) ed ex presidente della Commissione del registro elettorale e civile. Responsabile di attività del CNE che hanno compromesso la democrazia in Venezuela, anche agevolando l’istituzione dell’Assemblea costituente illegittima e manipolando il processo elettorale.

25.6.2018

15.

Freddy Alirio BERNAL ROSALES

Data di nascita: 16 giugno 1962

Luogo di nascita: San Cristóbal, Táchira, Venezuela

Sesso: maschile

Capo del Centro di controllo nazionale dei comitati locali di approvvigionamento e produzione (CLAP) e protettore dello Stato di Táchira. Anche capo del Servizio di intelligence nazionale bolivariano (SEBIN). In qualità di capo dei CLAP e protettore dello Stato di Táchira può fare appello alle forze speciali (FAES) ed è in grado di influenzare le nomine di giudici e pubblici ministeri. Responsabile di compromissione della democrazia mediante la manipolazione, a fini elettorali, delle distribuzioni dei CLAP. Inoltre, in quanto commissario generale del SEBIN, è responsabile delle attività di tale servizio, fra cui gravi violazioni dei diritti umani come la detenzione arbitraria.

25.6.2018

16.

Katherine Nayarith HARRINGTON PADRÓN

Data di nascita: 5 dicembre 1971

Sesso: femminile

Viceprocuratore generale dal luglio 2017 fino all’ottobre 2018. Nominata viceprocuratore generale dalla Corte suprema, anziché dall’Assemblea nazionale, in violazione della costituzione. Responsabile di compromissione della democrazia e dello Stato di diritto in Venezuela, fra l’altro avviando procedimenti penali per motivi politici e omettendo di indagare su denunce di violazioni dei diritti umani commesse dal regime di Maduro.

25.6.2018

17.

Socorro Elizabeth HERNÁNDEZ HERNÁNDEZ

Data di nascita: 11 marzo 1952

Sesso: femminile

Membro (rettore) del Consiglio nazionale elettorale (CNE) fino al 12 giugno 2020 e membro del Comitato nazionale elettorale (JNE). Responsabile delle attività del CNE che hanno compromesso la democrazia in Venezuela, anche agevolando l’istituzione dell’Assemblea costituente illegittima e manipolando il processo elettorale in relazione all’annullamento di una votazione sulla revoca del presidente nel 2016, al rinvio delle elezioni governatoriali nel 2016 e allo spostamento dei seggi elettorali con breve preavviso prima delle elezioni governatoriali nel 2017.

25.6.2018

18.

Xavier Antonio MORENO REYES

Sesso: maschile

Segretario generale del Consiglio nazionale elettorale (CNE) dall’aprile 2009 al giugno 2020. In tale ruolo responsabile dell’approvazione di decisioni del CNE che hanno compromesso la democrazia in Venezuela, anche agevolando l’istituzione dell’Assemblea costituente illegittima e manipolando il processo elettorale.

25.6.2018

19.

Néstor Neptali BLANCO HURTADO

Data di nascita: 26 settembre 1982

numero ID: V‐15222057

Sesso: maschile

Maggiore nella Guardia nazionale bolivariana (GNB), ha lavorato a fianco di ufficiali presso la direzione generale del controspionaggio militare [Dirección General de Contrainteligencia Militar (DGCIM)] almeno dal dicembre 2017. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la tortura, l’uso eccessivo della forza e il maltrattamento di detenuti presso strutture della DGCIM.

27.9.2019

20.

Rafael Ramón BLANCO MARRERO

Data di nascita: 28 febbraio 1968

numero ID: V-6250588

Sesso: maschile

Vicedirettore della direzione generale del controspionaggio militare [Dirección General de Contrainteligencia Militar (DGCIM)] almeno dal dicembre 2018 e generale di divisione dell’esercito nazionale venezuelano bolivariano dal 5 luglio 2019. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la tortura, l’uso eccessivo della forza e il maltrattamento di detenuti presso strutture della DGCIM, commessi da ufficiali della DGCIM sotto il suo comando. Legato alla morte del capitano Acosta.

27.9.2019

21.

Carlos Alberto CALDERÓN CHIRINOS

numero ID: V‐10352300

Sesso: maschile

Titolare di incarichi di alto livello (commissario, direttore e direttore generale) presso il Servizio di intelligence nazionale bolivariano (SEBIN). Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la tortura, l’uso eccessivo della forza e il maltrattamento di detenuti presso strutture del SEBIN. In particolare, ha partecipato e si è reso responsabile di atti di tortura e del trattamento crudele, disumano e degradante di detenuti presso El Helicoide, una prigione del SEBIN.

27.9.2019

22.

Alexis Enrique ESCALONA MARRERO

Data di nascita: 12 ottobre 1962

Sesso: maschile

Capo incaricato dell’Ufficio nazionale contro la criminalità organizzata e il finanziamento del terrorismo (ONDOFT) dal gennaio 2018 al maggio 2019. Comandante nazionale del Comando nazionale antiestorsione e sequestri [Comando Nacional Antiextorsión y Secuestro (CONAS)] tra il 2014 e il 2017. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la tortura, l’uso eccessivo della forza e il maltrattamento di detenuti ad opera di membri del CONAS sotto il suo comando. Responsabile altresì della repressione della società civile ad opera di membri del CONAS sotto il suo comando.

27.9.2019

23.

Rafael Antonio FRANCO QUINTERO

Data di nascita: 14 ottobre 1973

numero ID: V-11311672

Sesso: maschile

Agente del Servizio di intelligence nazionale bolivariano (SEBIN). Capo della sicurezza presso l’aeroporto internazionale di Maiquetía. Capo dei servizi investigativi presso la direzione generale del controspionaggio militare [Dirección General de Contrainteligencia Militar (DGCIM)] almeno tra il 2017 e il dicembre 2018. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la tortura, l’uso eccessivo della forza e il maltrattamento di detenuti presso strutture della DGCIM ad opera di membri della DGCIM sotto il suo comando. Responsabile altresì della repressione della società civile e dell’opposizione democratica ad opera di membri della DGCIM sotto il suo comando. Legato alla morte del capitano Acosta.

27.9.2019

24.

Alexander Enrique GRANKO ARTEAGA

Data di nascita: 25 marzo 1981

numero ID: V-14970215

Sesso: maschile

Capo (direttore) della divisione per gli affari speciali (DAE) della direzione generale del controspionaggio militare [Dirección General de Contrainteligencia Militar (DGCIM)]. Promosso al grado di tenente colonnello della Guardia nazionale bolivariana il 1o luglio 2020. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la tortura, l’uso eccessivo della forza fino a cagionare la morte e lesioni personali e il maltrattamento di detenuti presso strutture della DGCIM, commessi dallo stesso e anche da ufficiali sotto il suo comando. Responsabile altresì della repressione della società civile ad opera di membri della DGCIM sotto il suo comando, nonché direttamente coinvolto in tale repressione. Legato alla morte del capitano Acosta.

27.9.2019

25.

Hannover Esteban GUERRERO MIJARES

Data di nascita: 14 gennaio 1971

Sesso: maschile

Capo dei servizi investigativi presso la direzione generale del controspionaggio militare [Dirección General de Contrainteligencia Militar (DGCIM)] almeno dall’aprile 2019 all’agosto 2019. In veste di Capo dei servizi investigativi, ha diretto la sede della DGCIM a Boleita. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la tortura, l’uso eccessivo della forza e il maltrattamento di detenuti, commessi dallo stesso e anche da ufficiali sotto il suo comando, soprattutto a Boleita. Legato alla morte del capitano Acosta.

27.9.2019

26.

José Adelino ORNELAS FERREIRA

Pseudonimi: José Adelino ORNELLA FERREIRA/José Adelino ORNELLAS FERREIRA

Data di nascita: 14 dicembre 1964

Luogo di nascita: Caracas, Distrito Capital, Venezuela

numero ID: V-7087964

Sesso: maschile

Segretario generale del Consiglio nazionale della difesa dal 26 luglio 2019 e capo di Stato maggiore presso il comandante in capo dal settembre 2020. Ex comandante della Regione strategica di difesa integrale capitale (REDI Capital), ex capo di Stato maggiore ed ex secondo in comando del Comando strategico operativo della forza armata nazionale bolivariana (CEOFANB) del Venezuela. In questi ruoli ha sostenuto e agevolato le azioni e le politiche del governo del Venezuela che hanno minato la democrazia e lo Stato di diritto nel paese. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e di repressioni della società civile e dell’opposizione democratica in Venezuela, anche ostacolando la fornitura di aiuti umanitari e ricorrendo all’uso eccessivo della forza da parte di ufficiali della Forza armata nazionale bolivariana (FANB) e dalle forze subordinate poste sotto il suo comando, tra cui la Regione strategica di difesa integrale (REDI), la Zona operativa di difesa integrale (ZODI) e la Guardia nazionale bolivariana.

29.6.2020

27.

Gladys del Valle REQUENA

Data di nascita: 9 novembre 1952

Luogo di nascita: Puerto Santo, Sucre, Venezuela

numero ID: V-4114842

Sesso: femminile

Membro e, dal 26 ottobre 2018, seconda vicepresidente dell’Assemblea nazionale costituente (ANC) non riconosciuta. Nel suo ruolo guida nell’ANC non riconosciuta, ha minato la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, tra l’altro firmando il decreto che ha privato dell’immunità parlamentare il presidente dell’Assemblea nazionale del Venezuela, Juan Guaidó.

29.6.2020

28.

Tania Valentina DÍAZ GONZÁLEZ

Data di nascita: 18 giugno 1963

Luogo di nascita: Caracas, Distrito Capital, Venezuela

numero ID: V-6432672

Sesso: femminile

Membro e, dal 4 gennaio 2018, prima vicepresidente dell’ANC non riconosciuta. Nel suo ruolo guida nell’Assemblea nazionale costituente (ANC) non riconosciuta, ha minato la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, anche firmando il decreto che ha privato dell’immunità parlamentare il presidente dell’Assemblea nazionale del Venezuela, Juan Guaidó.

29.6.2020

29.

Elvis Eduardo HIDROBO AMOROSO

Data di nascita: 4 agosto 1963

Luogo di nascita: Caracas, Distrito Capital, Venezuela

numero ID: V-7659695

Sesso: maschile

Controllore generale dal 23 ottobre 2018, nonché ex primo e secondo vicepresidente dell’Assemblea nazionale costituente (ANC) non riconosciuta. Con le sue azioni ha minato la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, tra l’altro assumendo un ruolo guida nell’ANC non riconosciuta, firmando la “legge contro l’odio”, giustificando la destituzione di un governatore dell’opposizione legalmente eletto e vietando a Juan Guaidó di candidarsi per qualsiasi incarico pubblico.

29.6.2020

30.

Juan José MENDOZA JOVER

Data di nascita: 11 marzo 1969

Luogo di nascita: Trujillo, Venezuela

Indirizzo: Arnoldo Gabaldón, Candelaria, Edo. Trujillo

numero ID: V-9499372

Sesso: maschile

Secondo vicepresidente della Corte suprema di giustizia venezuelana [Tribunal Supremo de Justicia (TSJ)] e presidente della sezione costituzionale del TSJ dal 24 febbraio 2017. Con le sue azioni ha minato la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, tra l’altro attraverso una serie di decisioni giudiziarie negli ultimi due anni che hanno limitato o indebolito i poteri costituzionali dell’organo legislativo democraticamente eletto del Venezuela, l’Assemblea nazionale.

29.6.2020

31.

Jorge Elieser MÁRQUEZ MONSALVE

Data di nascita: 20 febbraio 1971

Luogo di nascita: Caracas, Venezuela

numero ID: V-8714253

Sesso: maschile

Direttore generale della Commissione nazionale delle telecomunicazioni (CONATEL) dal 7 agosto 2017. Con le sue azioni ha minato la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, tra l’altro limitando gravemente i diritti del popolo venezuelano in materia di libertà di stampa, libertà di espressione e informazione. Ha utilizzato i poteri speciali della CONATEL per mettere a tacere le critiche e gli oppositori del regime bloccando, filtrando e oscurando siti internet nonché revocando licenze per stazioni radiofoniche e televisive e rifiutando di concedere nuove licenze.

29.6.2020

32.

Farik Karin MORA SALCEDO

numero ID: V-8608523

Sesso: maschile

Procuratore del primo tribunale speciale venezuelano di primo grado avente un ufficio presso la direzione generale del controspionaggio militare [Dirección General de Contrainteligencia Militar (DGCIM)]. Con le sue azioni ha minato la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, tra l’altro avviando azioni penali per motivi politici che hanno portato alla detenzione arbitraria di membri dell’Assemblea nazionale e di altri funzionari che si oppongono al regime di Maduro.

29.6.2020

33.

Dinorah Yoselin BUSTAMANTE PUERTA

Data di nascita: 14 gennaio 1975

numero ID: V-10002096

Sesso: femminile

Procuratrice del primo tribunale speciale venezuelano di primo grado avente un ufficio presso la direzione generale del controspionaggio militare [Dirección General de Contrainteligencia Militar (DGCIM)]. Con le sue azioni ha minato la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, tra l’altro avviando azioni penali per motivi politici che hanno portato alla detenzione arbitraria di membri dell’Assemblea nazionale e di altri funzionari che si oppongono al regime di Maduro.

29.6.2020

34.

Luis Eduardo PARRA RIVERO

Data di nascita: 7 luglio 1978

numero ID: V-14211633

Sesso: maschile

Membro e presidente illegittimamente eletto dell’Assemblea nazionale. In qualità di membro dell’Assemblea nazionale, ha inscenato la sua elezione a presidente dell’Assemblea nazionale il 5 gennaio 2020, compromettendo in tal modo la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela. L’elezione si è svolta mentre la polizia militare bloccava l’ingresso di vari parlamentari alla sede dell’Assemblea nazionale e senza che si raggiungesse il quorum. Pertanto, i membri dell’opposizione hanno dovuto organizzarsi al di fuori della sede dell’Assemblea nazionale per rieleggere presidente Juan Guaidó. Poco dopo l’elezione inscenata di Parra, sostenuta dal partito politico del regime (PSUV), Parra è stato accolto calorosamente da Maduro e dall’Assemblea nazionale costituente (ANC) non riconosciuta.

29.6.2020

35.

Franklyn Leonardo DUARTE

Data di nascita: 15 maggio 1977

numero ID: V-3304045

Sesso: maschile

Membro e primo vicepresidente illegittimamente eletto dell’Assemblea nazionale. In qualità di membro dell’Assemblea nazionale, ha inscenato la sua elezione a primo vicepresidente dell’Assemblea nazionale il 5 gennaio 2020, compromettendo in tal modo la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela. L’elezione si è svolta mentre la polizia militare bloccava l’ingresso di vari parlamentari alla sede dell’Assemblea nazionale e senza che si raggiungesse il quorum. Pertanto, i membri dell’opposizione hanno dovuto organizzarsi al di fuori della sede dell’Assemblea nazionale per rieleggere presidente Juan Guaidó. Poco dopo l’elezione inscenata di Duarte, sostenuta dal partito politico del regime (PSUV), l’elezione della giunta direttiva dell’Assemblea nazionale è stata accolta con soddisfazione da Maduro e dall’Assemblea nazionale costituente (ANC) non riconosciuta.

29.6.2020

36.

José Gregorio NORIEGA FIGUEROA

Data di nascita: 21 febbraio 1969

numero ID: V-8348784

Sesso: maschile

Membro e secondo vicepresidente illegittimamente eletto dell’Assemblea nazionale. Illegittimamente nominato direttore del comitato ad hoc del partito politico Voluntad Popular. In qualità di membro dell’Assemblea nazionale, ha inscenato la sua elezione a secondo vicepresidente dell’Assemblea nazionale il 5 gennaio 2020, compromettendo in tal modo la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela. L’elezione si è svolta mentre la polizia militare bloccava l’ingresso di vari parlamentari alla sede dell’Assemblea nazionale e senza che si raggiungesse il quorum. Pertanto, i membri dell’opposizione hanno dovuto organizzarsi al di fuori della sede dell’Assemblea nazionale per rieleggere presidente Juan Guaidó. Poco dopo l’elezione inscenata di Noriega, sostenuta dal partito del regime (PSUV), l’elezione della giunta direttiva dell’Assemblea nazionale è stata accolta con soddisfazione da Maduro e dall’Assemblea nazionale costituente (ANC) non riconosciuta. Nel luglio 2020 Noriega, aiutato dalla Corte suprema di giustizia venezuelana [Tribunal Supremo de Justicia (TSJ)], ha illegittimamente assunto la leadership del partito politico Voluntad Popular, compromettendo ulteriormente in tal modo la democrazia in Venezuela.

29.6.2020

».

DECISIONI

13.11.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 381/18


DECISIONE (UE) 2020/1697 DEL CONSIGLIO

del 12 ottobre 2020

sulla posizione da adottare a nome dell’Unione europea in sede di consiglio bilaterale di vigilanza nell’ambito dell’accordo tra gli Stati Uniti d’America e la Comunità europea sulla cooperazione in materia di regolamentazione della sicurezza dell’aviazione civile riguardo alla decisione n. 0010 che adotta l’allegato 3 dell’accordo

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 100, paragrafo 2, in combinato disposto con l’articolo 218, paragrafo 9,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1)

L’accordo tra gli Stati Uniti d’America e la Comunità europea sulla cooperazione in materia di regolamentazione della sicurezza dell’aviazione civile (1) («accordo») è stato approvato a nome dell’Unione mediante la decisione 2011/719/UE del Consiglio (2) ed è entrato in vigore il 1o maggio 2011.

(2)

Uno dei principali obiettivi dell’accordo è migliorare la collaborazione di lunga data tra l’Europa e gli Stati Uniti al fine di garantire un elevato grado di sicurezza dell’aviazione civile a livello mondiale e a rendere minimi gli oneri economici che gravano sull’industria e sugli operatori dell’aviazione a motivo della duplicazione dei controlli regolamentari.

(3)

La modifica 1 (3) dell’accordo estende l’ambito di applicazione dell’articolo 2, paragrafo B, dell’accordo per ricomprendervi, tra l’altro, l’addestramento del personale e il rilascio delle relative licenze e si applica a titolo provvisorio dal 13 dicembre 2017 in conformità dell’articolo 3 della decisione (UE) 2018/61 del Consiglio (4).

(4)

L’articolo 5 dell’accordo, come modificato, prevede l’elaborazione di nuovi allegati dell’accordo con riferimento alle materie che rientrano nel suo ambito di applicazione.

(5)

Entrambi gli agenti tecnici ai sensi dell’articolo 1 paragrafo F, dell’accordo, vale a dire per l’Unione europea (UE) l’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (AESA) e per gli Stati Uniti d’America (USA) la Federal Aviation Administration (FAA), hanno proposto che il consiglio bilaterale di vigilanza adotti una decisione volta a elaborare un nuovo allegato 3 dell’accordo che contempli la reciproca accettazione dei risultati relativi alla conformità e della documentazione, nonché la fornitura di assistenza tecnica in materia di rilascio delle licenze di pilota privato e di controllo della conformità.

(6)

La previsione di una conversione semplificata delle licenze di pilota privato e di determinate abilitazioni di pilota fornirà il quadro per garantire che i piloti residenti nell’Unione pilotino gli aeromobili in base a licenze/abilitazioni rilasciate in conformità alla normativa dell’UE sotto la sorveglianza delle autorità degli Stati membri dell’UE e mantengano e sviluppino le proprie qualifiche presso organizzazioni di addestramento dell’UE. Essa inoltre apporterà notevoli benefici concreti ad un elevato numero di piloti residenti nell’Unione e negli USA, senza compromettere la sicurezza.

(7)

L’articolo 19, paragrafo C, dell’accordo stabilisce che i singoli allegati entrano in vigore mediante decisione del consiglio bilaterale di vigilanza istituito a norma dell’articolo 3 dello stesso.

(8)

È opportuno stabilire la posizione da adottare a nome dell’Unione in sede di consiglio bilaterale di vigilanza in conformità dell’articolo 4, paragrafo 3, della decisione 2011/719/UE riguardo alla decisione n. 0010 del consiglio bilaterale di vigilanza che adotta l’allegato 3 dell’accordo relativo al rilascio delle licenze di pilota in conformità dell’articolo 3, paragrafo C, punto 7, e dell’articolo 19, paragrafo C, dell’accordo.

(9)

La posizione dell’Unione in sede di consiglio di supervisione bilaterale dovrebbe pertanto basarsi sul progetto di decisione n. 0010 del consiglio bilaterale di vigilanza e sulla dichiarazione comune,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La posizione da adottare a nome dell’Unione europea in sede di consiglio bilaterale di vigilanza, ai sensi degli articoli 3 e 19 dell’accordo tra gli Stati Uniti d’America e la Comunità europea sulla cooperazione in materia di regolamentazione della sicurezza dell’aviazione civile («accordo»), riguardo all’adozione di una decisione del consiglio bilaterale di vigilanza che adotta l’allegato 3 dell’accordo si basa sul progetto di decisione n. 0010 del consiglio bilaterale di vigilanza e sulla firma della dichiarazione comune. (5)

Articolo 2

Una volta adottata, la decisione del consiglio bilaterale di vigilanza è pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Articolo 3

La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione.

Fatto a Lussemburgo, il 12 ottobre 2020

Per il Consiglio

Il presidente

J. BORRELL FONTELLES


(1)  GU L 291 del 9.11.2011, pag. 3.

(2)  Decisione 2011/719/UE del Consiglio, del 7 marzo 2011 relativa alla conclusione dell’accordo tra gli Stati Uniti d’America e la Comunità europea sulla cooperazione in materia di regolamentazione della sicurezza dell’aviazione civile (GU L 291 del 9.11.2011, pag. 1).

(3)  GU L 11 del 16.1.2018, pag. 3.

(4)  Decisione (UE) 2018/61 del Consiglio, del 21 marzo 2017, relativa alla firma, a nome dell’Unione europea, e all’applicazione a titolo provvisorio di una modifica all’accordo tra gli Stati Uniti d’America e la Comunità europea sulla cooperazione in materia di regolamentazione della sicurezza dell’aviazione civile (GU L 11 del 16.1.2018, pag. 1).

(5)  Cfr. documento ST11004/19 all’indirizzo http://register.consilium.europa.eu.


13.11.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 381/20


DECISIONE (UE) 2020/1698. DEL CONSIGLIO

del 12 ottobre 2020

sulla posizione da adottare a nome dell’Unione europea in sede di consiglio bilaterale di vigilanza nell’ambito dell’accordo tra gli Stati Uniti d’America e la Comunità europea sulla cooperazione in materia di regolamentazione della sicurezza dell’aviazione civile riguardo alla decisione n. 0011 che adotta l’allegato 4 dell’accordo

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 100, paragrafo 2, in combinato disposto con l’articolo 218, paragrafo 9,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

(1)

L’accordo tra gli Stati Uniti d’America e la Comunità europea sulla cooperazione in materia di regolamentazione della sicurezza dell’aviazione civile (1) («accordo») è stato approvato a nome dell’Unione mediante la decisione 2011/719/UE del Consiglio (2) ed è entrato in vigore il 1o maggio 2011.

(2)

Uno dei principali obiettivi dell’accordo è migliorare la collaborazione di lunga data tra l’Europa e gli Stati Uniti al fine di garantire un elevato grado di sicurezza dell’aviazione civile a livello mondiale e a rendere minimi gli oneri economici che gravano sull’industria e sugli operatori dell’aviazione a motivo della duplicazione dei controlli regolamentari.

(3)

La modifica 1 (3) dell’accordo estende l’ambito di applicazione dell’articolo 2, paragrafo B, dell’accordo per ricomprendervi, tra l’altro, l’addestramento del personale e il rilascio delle relative licenze e si applica a titolo provvisorio dal 13 dicembre 2017 in conformità dell’articolo 3 della decisione (UE) 2018/61 del Consiglio (4).

(4)

L’articolo 5 dell’accordo, come modificato, prevede l’elaborazione di nuovi allegati dell’accordo con riferimento alle materie che rientrano nel suo ambito di applicazione.

(5)

Entrambi gli agenti tecnici ai sensi dell’articolo 1 paragrafo F, dell’accordo, vale a dire per l’Unione europea (UE) l’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (AESA) e per gli Stati Uniti d’America (USA) la Federal Aviation Administration (FAA) hanno proposto che il consiglio bilaterale di vigilanza adotti una decisione volta a elaborare un nuovo allegato 4 dell’accordo che contempli la reciproca accettazione dei risultati relativi alla conformità e della documentazione per i dispositivi di addestramento al volo simulato (Flight Simulation Training Devices – «FSTD»).

(6)

L’elaborazione del nuovo allegato consentirà ad entrambi gli agenti tecnici di ottenere risparmi e, allo stesso tempo, ridurrà i costi a carico del settore (operatori degli FSTD); di conseguenza, i vettori aerei beneficeranno di un maggiore accesso dei loro piloti agli FSTD.

(7)

L’articolo 19, paragrafo C, dell’accordo stabilisce che i nuovi allegati entrano in vigore mediante decisione del consiglio bilaterale di vigilanza istituito a norma dell’articolo 3 dello stesso.

(8)

È opportuno stabilire la posizione da adottare a nome dell’Unione in sede di consiglio bilaterale di vigilanza in conformità dell’articolo 4, paragrafo 3, della decisione 2011/719/UE riguardo alla decisione n. 0011 del consiglio bilaterale di vigilanza che adotta l’allegato 4 dell’accordo, relativo ai dispositivi di addestramento al volo simulato, in conformità dell’articolo 3, paragrafo C, punto 7, e dell’articolo 19, paragrafo C, dello stesso,

(9)

La posizione dell’Unione in sede di consiglio bilaterale di vigilanza dovrebbe pertanto basarsi sul progetto di decisione n. 0011 del consiglio bilaterale di vigilanza e sulla dichiarazione comune,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La posizione da adottare a nome dell’Unione europea in sede di consiglio bilaterale di vigilanza, ai sensi degli articoli 3 e 19 dell’accordo tra gli Stati Uniti d’America e la Comunità europea sulla cooperazione in materia di regolamentazione della sicurezza dell’aviazione civile («accordo»), riguardo all’adozione di una decisione del consiglio bilaterale di vigilanza che adotta l’allegato 4 dell’accordo si basa sul progetto di decisione n. 0011 del consiglio bilaterale di vigilanza e sulla firma della dichiarazione comune. (5)

Articolo 2

Una volta adottata, la decisione del consiglio bilaterale di vigilanza è pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Articolo 3

La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione.

Fatto a Lussemburgo, il 12 ottobre 2020

Per il Consiglio

Il presidente

J. BORRELL FONTELLES


(1)  GU L 291 del 9.11.2011, pag. 3.

(2)  Decisione 2011/719/UE del Consiglio, del 7 marzo 2011, relativa alla conclusione dell’accordo tra gli Stati Uniti d’America e la Comunità europea sulla cooperazione in materia di regolamentazione della sicurezza dell’aviazione civile (GU L 291 del 9.11.2011, pag. 1).

(3)  GU L 11 del 16.1.2018, pag. 3.

(4)  Decisione (UE) 2018/61 del Consiglio, del 21 marzo 2017, relativa alla firma, a nome dell’Unione europea, e all’applicazione a titolo provvisorio di una modifica all’accordo tra gli Stati Uniti d’America e la Comunità europea sulla cooperazione in materia di regolamentazione della sicurezza dell’aviazione civile (GU L 11 del 16.1.2018, pag. 1).

(5)  Cfr. documento ST 11009/19 all’indirizzo http://register.consilium.europa.eu.


13.11.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 381/22


DECISIONE (PESC) 2020/1699 DEL CONSIGLIO

del 12 novembre 2020

che modifica la decisione 2010/413/PESC concernente misure restrittive nei confronti dell’Iran

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 29,

vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)

Il 26 luglio 2010 il Consiglio ha adottato la decisione 2010/413/PESC (1).

(2)

Il 18 giugno 2020 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2020/849 (2).

(3)

A seguito della sentenza del Tribunale nella causa T-490/18 (3), Neda Industrial Group dovrebbe essere rimosso dall’elenco delle persone ed entità soggette a misure restrittive che figura nell’allegato II della decisione 2010/413/PESC.

(4)

È opportuno pertanto modificare di conseguenza l’allegato II della decisione 2010/413/PESC,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

L’allegato II della decisione 2010/413/PESC è modificato conformemente all’allegato della presente decisione.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Fatto a Bruxelles, il 12 novembre 2020

Per il Consiglio

Il presidente

M. ROTH


(1)  Decisione 2010/413/PESC del Consiglio, del 26 luglio 2010, concernente misure restrittive nei confronti dell’Iran e che abroga la posizione comune 2007/140/PESC (GU L 195 del 27.7.2010, pag. 39).

(2)  Decisione (PESC) 2020/849 del Consiglio, del 18 giugno 2020, che modifica la decisione 2010/413/PESC concernente misure restrittive nei confronti dell’Iran (GU L 196 del 19.6.2020, pag. 8).

(3)  Sentenza del Tribunale dell’8 luglio 2020, Neda Industrial Group contro Consiglio dell’Unione europea, causa T-490/18, ECLI:EU:T:2020:318.


ALLEGATO

All’allegato II, parte I, sezione B (Entità), della decisione 2010/413/PESC, è rimossa la voce seguente:

«47.

Neda Industrial Group».


13.11.2020   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 381/24


DECISIONE (PESC) 2020/1700 DEL CONSIGLIO

del 12 novembre 2020

che modifica la decisione (PESC) 2017/2074, concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Venezuela

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 29,

vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,

considerando quanto segue:

(1)

Il 13 novembre 2017 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2017/2074 (1), concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Venezuela.

(2)

L’11 novembre 2019 il Consiglio, tenendo conto della crisi politica, economica, sociale e umanitaria in corso in Venezuela e delle azioni persistenti che compromettono la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani, ha adottato la decisione (PESC) 2019/1893 (2), che ha prorogato fino al 14 novembre 2020 le misure restrittive in vigore, comprese tutte le designazioni.

(3)

Il 21 dicembre 2019 l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza («alto rappresentante») ha rilasciato una dichiarazione a nome dell’Unione secondo cui la decisione della Corte suprema del Venezuela e dell’Assemblea costituente non riconosciuta di privare quattro membri dell’Assemblea nazionale dell’immunità parlamentare concessa in virtù della Costituzione costituiva una grave violazione delle disposizioni costituzionali, dello Stato di diritto e del principio democratico della separazione dei poteri. Nella dichiarazione si precisava che l’Unione avrebbe continuato a monitorare la situazione ed era pronta a ricorrere agli strumenti a sua disposizione al fine di promuovere la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti umani, comprese misure mirate che non danneggiassero il popolo venezuelano.

(4)

Il 9 gennaio 2020 l’alto rappresentante ha rilasciato una dichiarazione a nome dell’Unione nella quale si affermava che i recenti atti contro l’Assemblea nazionale, unico organo democraticamente eletto in Venezuela, e molti dei suoi membri, tra cui il presidente, avevano inasprito ulteriormente la crisi nel paese e che i tentativi, il 5 gennaio 2020, di bloccare con la forza un legittimo processo elettorale concernente la giunta direttiva dell’Assemblea nazionale, così come l’uso della forza contro il suo presidente e vari deputati per impedirne l’accesso all’Assemblea nazionale, erano assolutamente inaccettabili. Nella dichiarazione si affermava inoltre che la votazione che aveva portato a «eleggere» Luis Parra era illegittima, poiché non aveva rispettato né le procedure giuridiche né i principi costituzionali democratici, e che i membri dell’Assemblea nazionale dovevano poter esercitare il proprio mandato parlamentare, loro conferito dal popolo venezuelano, senza alcuna forma di intimidazione o rappresaglia. Inoltre, alla luce della gravità di tali atti e decisioni che compromettevano la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti umani, la dichiarazione sottolineava l’impegno dell’Unione ad avviare i lavori per l’applicazione di misure mirate nei confronti delle persone coinvolte nella violazione di tali principi e diritti.

(5)

Il 4 giugno 2020 l’alto rappresentante ha rilasciato una dichiarazione a nome dell’Unione sugli ultimi sviluppi in Venezuela, compresa la decisione della Corte suprema del Venezuela del 26 maggio 2020 che ratifica l’elezione di Luis Parra in qualità di presidente dell’Assemblea nazionale. Nella dichiarazione si sottolinea che l’Unione ritiene illegittima la votazione che ha portato Luis Parra, poiché non ha rispettato né le procedure giuridiche né i principi costituzionali democratici. Vi si afferma inoltre che gli ultimi sviluppi hanno aggravato ulteriormente la già lunga crisi istituzionale e politica in Venezuela e hanno ridotto lo spazio democratico e costituzionale nel paese. Nella dichiarazione si ribadisce la posizione dell’Unione secondo la quale una via d’uscita sostenibile dalla crisi in Venezuela potrà essere raggiunta solo tramite un processo politico autentico e inclusivo, e si sottolinea che l’Unione respinge al contempo tutti i tipi di violenza, comprese le incursioni militari o violente nel paese. In tale contesto, l’Unione ha rilevato che il recente accordo tra gli attori nazionali sull’assistenza umanitaria rappresenta un passo avanti e ha sottolineato la necessità che tutte le parti lavorino insieme e in modo costruttivo per alleviare le terribili sofferenze del popolo venezuelano, aggravate dalla pandemia di COVID-19.

(6)

Il 16 giugno 2020 l’alto rappresentante ha rilasciato una dichiarazione a nome dell’Unione in cui ha sottolineato che per superare la crisi in Venezuela è fondamentale tenere elezioni legislative e presidenziali libere ed eque che rispettino le norme internazionali e che un Consiglio elettorale (CNE) indipendente ed equilibrato e condizioni di parità che consentano la partecipazione dei partiti politici e dei candidati rappresentano la pietra angolare di un processo elettorale credibile. Inoltre, l’UE ha invitato il governo e l’opposizione ad avviare negoziati costruttivi e inclusivi per la costituzione del CNE e la revoca dei divieti nei confronti dei partiti di opposizione.

(7)

Il 29 giugno 2020, alla luce del perdurare della grave situazione in Venezuela, il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2020/898 (3), che ha assoggettato undici persone a misure restrittive.

(8)

In tale contesto, conformemente all’articolo 13 della decisione (PESC) 2017/2074, il Consiglio ha riesaminato le misure restrittive in vigore e ha concluso che è opportuno prorogare le misure restrittive, comprese tutte le designazioni, fino al 14 novembre 2021. Tali misure non colpiscono la popolazione in generale e possono essere revocate in caso di progressi verso il ripristino della democrazia, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani in Venezuela.

(9)

Le singole designazioni di cui all’allegato I della decisione (PESC) 2017/2074 sono state riesaminate e le motivazioni relative a quattordici persone dovrebbero essere aggiornate e i cognomi di tutte le persone inserite nell’elenco dovrebbero essere scritti in maiuscolo.

(10)

È opportuno pertanto modificare di conseguenza la decisione (PESC) 2017/2074,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La decisione (PESC) 2017/2074 è così modificata:

1)

il primo comma dell’articolo 13 è sostituito dal testo seguente:

«La presente decisione si applica fino al 14 novembre 2021.»;

2)

l’allegato I è modificato conformemente all’allegato della presente decisione.

Articolo 2

La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Fatto a Bruxelles, il 12 novembre 2020

Per il Consiglio

Il presidente

M. ROTH


(1)  Decisione (PESC) 2017/2074 del Consiglio, del 13 novembre 2017, concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Venezuela (GU L 295 del 14.11.2017, pag. 60).

(2)  Decisione (PESC) 2019/1893 del Consiglio, dell’11 novembre 2019, che modifica la decisione (PESC) 2017/2074 concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Venezuela (GU L 291 del 12.11.2019, pag. 42).

(3)  Decisione (PESC) 2020/898 del Consiglio, del 29 giugno 2020, che modifica la decisione (PESC) 2017/2074 concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Venezuela (GU L 205I del 29.6.2020, pag. 6).


ALLEGATO

L’allegato I della decisione (PESC) 2017/2074 è sostituito dal seguente:

«ALLEGATO I

Elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi di cui all’articolo 6, paragrafo 1, e all’articolo 7, paragrafo 1

 

Nome

Informazioni identificative

Motivi

Data di inserimento nell’elenco

1.

Néstor Luis REVEROL TORRES

Data di nascita: 28 ottobre 1964

Sesso: maschile

Ministro degli interni, della giustizia e della pace dal 2016; nominato anche vicepresidente dei lavori pubblici e dei servizi e segretario esecutivo dello Stato maggiore del settore elettrico (Estado Mayor Eléctrico) nell’aprile 2019. Ex comandante generale della Guardia nazionale bolivariana, è stato promosso a generale in capo della Guardia nazionale bolivariana nell’agosto 2020. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la tortura di prigionieri (politici), e della repressione dell’opposizione democratica in Venezuela, compresi il divieto e la repressione delle manifestazioni politiche, commesse dalle forze di sicurezza sotto il suo comando.

22.1.2018

2.

Gustavo Enrique GONZÁLEZ LÓPEZ

Data di nascita: 2 novembre 1960

Sesso: maschile

Riconfermato capo del Servizio di intelligence nazionale bolivariano (SEBIN) il 30 aprile 2019. Ex consigliere per la sicurezza e l’intelligence del gabinetto del presidente dall’8 gennaio al 30 aprile 2019 e capo del SEBIN fino all’ottobre 2018. In qualità di capo del SEBIN, responsabile di gravi violazioni dei diritti umani (tra cui detenzione arbitraria, trattamenti disumani e degradanti e tortura) e di repressione della società civile e dell’opposizione democratica in Venezuela.

22.1.2018

3.

Tibisay LUCENA RAMÍREZ

Data di nascita: 26 aprile 1959

Sesso: femminile

Presidente del Consiglio nazionale elettorale (Consejo Nacional Electoral o CNE) dall’aprile 2006 al giugno 2020. Le sue attività e politiche hanno compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, anche mancando di assicurare che la (CNE) restasse un’istituzione indipendente e imparziale, in conformità con la Costituzione venezuelana agevolando in tal modo l’istituzione dell’Assemblea costituente e la rielezione di Nicolás Maduro nel maggio 2018 attraverso elezioni presidenziali che non sono state libere né regolari.

22.1.2018

4.

Antonio José BENAVIDES TORRES

Data di nascita: 13 giugno 1961

Sesso: maschile

Capo del governo del Distrito capital fino al gennaio 2018. Comandante generale della Guardia nazionale bolivariana fino al 21 giugno 2017. Coinvolto nella repressione della società civile e dell’opposizione democratica in Venezuela e responsabile delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalla Guardia nazionale bolivariana sotto il suo comando. Le sue attività e politiche come comandante generale della Guardia nazionale bolivariana, ad esempio affidando alla guardia nazionale bolivariana la guida delle attività di polizia nelle manifestazioni civili e perorando pubblicamente la competenza dei tribunali militari per giudicare i civili, hanno indebolito lo Stato di diritto in Venezuela.

22.1.2018

5.

Maikel José MORENO PÉREZ

Data di nascita: 12 dicembre 1965

Sesso: maschile

Presidente, ed ex vicepresidente, della Corte suprema di giustizia del Venezuela (Tribunal Supremo de Justicia). In tali funzioni, ha sostenuto e facilitato le attività e politiche del governo che hanno compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela ed è responsabile di azioni e dichiarazioni che hanno usurpato l’autorità dell’Assemblea nazionale, tra cui la nomina del Consiglio nazionale elettorale (CNE) nel giugno 2020 e la sospensione e sostituzione dei consigli direttivi di tre partiti di opposizione nel giugno e luglio 2020.

22.1.2018

6.

Tarek William SAAB HALABI

Data di nascita: 10 settembre 1963

Luogo di nascita: El Tigre, Anzoátegui, Venezuela

Sesso: maschile

Procuratore generale venezuelano nominato dall’Assemblea costituente. In tale ruolo, e in quelli precedenti di Mediatore e presidente del Consiglio morale repubblicano, ha compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela sostenendo pubblicamente le attività contro gli oppositori del governo del Venezuela e la revoca delle competenze dell’Assemblea nazionale.

22.1.2018

7.

Diosdado CABELLO RONDÓN

Data di nascita: 15 aprile 1963

Sesso: maschile

Presidente dell’assemblea costituente e primo vicepresidente del Partito socialista unito del Venezuela (PSUV). Coinvolto nelle attività volte a compromettere la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, anche utilizzando i mezzi di comunicazione per attaccare e minacciare pubblicamente l’opposizione politica, altri media e la società civile.

22.1.2018

8.

Tareck Zaidan EL-AISSAMI MADDAH

Data di nascita: 12 novembre 1974

Sesso: maschile

Vicepresidente dell’economia e ministro del potere popolare del petrolio nonché per l’industria e la produzione nazionale. In veste di ex vicepresidente del Venezuela con il controllo sulla direzione del Servizio di intelligence nazionale bolivariano (SEBIN), El-Aissami è responsabile delle gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dall’organizzazione, che comprendono detenzioni arbitrarie, indagini di matrice politica, trattamenti inumani e degradanti e tortura. È inoltre responsabile di avere sostenuto e attuato politiche e attività che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto, compreso il divieto di manifestazioni pubbliche, nonché di avere guidato il “commando anti-colpo di Stato” del presidente Maduro, che ha preso di mira la società civile e l’opposizione democratica.

25.6.2018

9.

Sergio José RIVERO MARCANO

Data di nascita: 8 novembre 1964

Sesso: maschile

Ispettore generale della forza armata nazionale bolivariana (FANB), comandante generale della Guardia nazionale bolivariana fino al 16 gennaio 2018. Coinvolto nella repressione della società civile e dell’opposizione democratica in Venezuela, e responsabile delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dalla Guardia nazionale bolivariana sotto il suo comando, compresi l’uso eccessivo della forza, la detenzione arbitraria e abusi ai danni della società civile e di membri dell’opposizione. Le sue attività e politiche in qualità di comandante generale della Guardia nazionale bolivariana, che è responsabile, tra l’altro, di aggressioni contro membri dell’Assemblea nazionale democraticamente eletta e dell’intimidazione di giornalisti che denunciavano brogli nelle elezioni dell’Assemblea costituente illegittima, hanno compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela.

25.6.2018

10.

Jesús Rafael SUÁREZ CHOURIO

Data di nascita: 19 luglio 1962

Sesso: maschile

Comandante in capo dell’esercito nazionale bolivariano del Venezuela. Ex capo di Stato maggiore presso il comandante in capo, ex comandante generale dell’esercito nazionale bolivariano del Venezuela ed ex comandante della Regione di difesa integrale della Zona centrale (REDI Central) del Venezuela. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle forze sotto il suo comando durante il suo mandato di comandante generale dell’esercito nazionale bolivariano del Venezuela, compreso l’uso eccessivo della forza e il maltrattamento dei detenuti. Ha preso di mira l’opposizione democratica e sostenuto il ricorso ai tribunali militari per processare manifestanti civili.

25.6.2018

11.

Iván HERNÁNDEZ DALA

Data di nascita: 18 maggio 1966

Sesso: maschile

Capo della direzione generale del controspionaggio militare (DGCIM) dal gennaio 2014 e capo della guardia presidenziale dal settembre 2015. In veste di capo della DGCIM, Iván Hernández Dala è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e della repressione della società civile e dell’opposizione democratica commesse da membri della DGCIM sotto il suo comando, compresi l’uso eccessivo della forza e il maltrattamento di detenuti.

25.6.2018

12.

Delcy Eloina RODRÍGUEZ GÓMEZ

Data di nascita: 18 maggio 1969

Sesso: femminile

Vicepresidente del Venezuela, ex presidente dell’Assemblea costituente illegittima ed ex membro della commissione presidenziale per l’Assemblea nazionale costituente illegittima. Le sue azioni nella commissione presidenziale e poi in quanto presidente dell’Assemblea costituente illegittima hanno compromesso la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, fra l’altro usurpando i poteri dell’Assemblea nazionale e utilizzandoli per prendere di mira l’opposizione e impedirle di partecipare al processo politico.

25.6.2018

13.

Elías José JAUA MILANO

Data di nascita: 16 dicembre 1969

Sesso: maschile

Ex ministro del potere popolare per l’educazione. Ex presidente della commissione presidenziale per l’Assemblea nazionale costituente illegittima. Responsabile di compromissione della democrazia e dello Stato di diritto in Venezuela per via del suo ruolo guida nell’istituzione dell’Assemblea costituente illegittima.

25.6.2018

14.

Sandra OBLITAS RUZZA

Data di nascita: 7 giugno 1969

Sesso: femminile

Rettore della Universidad Bolivariana de Venezuela. Ex vicepresidente del Consiglio nazionale elettorale (CNE) ed ex presidente della Commissione del registro elettorale e civile. Responsabile di attività del CNE che hanno compromesso la democrazia in Venezuela, anche agevolando l’istituzione dell’Assemblea costituente illegittima e manipolando il processo elettorale.

25.6.2018

15.

Freddy Alirio BERNAL ROSALES

Data di nascita: 16 giugno 1962

Luogo di nascita: San Cristóbal, Táchira, Venezuela

Sesso: maschile

Capo del Centro di controllo nazionale dei comitati locali di approvvigionamento e produzione (CLAP) e protettore dello Stato di Táchira. Anche capo del Servizio di intelligence nazionale bolivariano (SEBIN). In qualità di capo dei CLAP e protettore dello Stato di Táchira può fare appello alle forze speciali (FAES) ed è in grado di influenzare le nomine di giudici e pubblici ministeri. Responsabile di compromissione della democrazia mediante la manipolazione, a fini elettorali, delle distribuzioni dei CLAP. Inoltre, in quanto commissario generale del SEBIN, è responsabile delle attività di tale servizio, fra cui gravi violazioni dei diritti umani come la detenzione arbitraria.

25.6.2018

16.

Katherine Nayarith HARRINGTON PADRÓN

Data di nascita: 5 dicembre 1971

Sesso: femminile

Viceprocuratore generale dal luglio 2017 fino all’ottobre 2018. Nominata viceprocuratore generale dalla Corte suprema, anziché dall’Assemblea nazionale, in violazione della costituzione. Responsabile di compromissione della democrazia e dello Stato di diritto in Venezuela, fra l’altro avviando procedimenti penali per motivi politici e omettendo di indagare su denunce di violazioni dei diritti umani commesse dal regime di Maduro.

25.6.2018

17.

Socorro Elizabeth HERNÁNDEZ HERNÁNDEZ

Data di nascita: 11 marzo 1952

Sesso: femminile

Membro (rettore) del Consiglio nazionale elettorale (CNE) fino al 12 giugno 2020 e membro del Comitato nazionale elettorale (JNE). Responsabile delle attività del CNE che hanno compromesso la democrazia in Venezuela, anche agevolando l’istituzione dell’Assemblea costituente illegittima e manipolando il processo elettorale in relazione all’annullamento di una votazione sulla revoca del presidente nel 2016, al rinvio delle elezioni governatoriali nel 2016 e allo spostamento dei seggi elettorali con breve preavviso prima delle elezioni governatoriali nel 2017.

25.6.2018

18.

Xavier Antonio MORENO REYES

Sesso: maschile

Segretario generale del Consiglio nazionale elettorale (CNE) dall’aprile 2009 al giugno 2020. In tale ruolo responsabile dell’approvazione di decisioni del CNE che hanno compromesso la democrazia in Venezuela, anche agevolando l’istituzione dell’Assemblea costituente illegittima e manipolando il processo elettorale.

25.6.2018

19.

Néstor Neptali BLANCO HURTADO

Data di nascita: 26 settembre 1982

numero ID: V‐15222057

Sesso: maschile

Maggiore nella Guardia nazionale bolivariana (GNB), ha lavorato a fianco di ufficiali presso la direzione generale del controspionaggio militare [Dirección General de Contrainteligencia Militar (DGCIM)] almeno dal dicembre 2017. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la tortura, l’uso eccessivo della forza e il maltrattamento di detenuti presso strutture della DGCIM.

27.9.2019

20.

Rafael Ramón BLANCO MARRERO

Data di nascita: 28 febbraio 1968

numero ID: V-6250588

Sesso: maschile

Vicedirettore della direzione generale del controspionaggio militare [Dirección General de Contrainteligencia Militar (DGCIM)] almeno dal dicembre 2018 e generale di divisione dell’esercito nazionale venezuelano bolivariano dal 5 luglio 2019. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la tortura, l’uso eccessivo della forza e il maltrattamento di detenuti presso strutture della DGCIM, commessi da ufficiali della DGCIM sotto il suo comando. Legato alla morte del capitano Acosta.

27.9.2019

21.

Carlos Alberto CALDERÓN CHIRINOS

numero ID: V‐10352300

Sesso: maschile

Titolare di incarichi di alto livello (commissario, direttore e direttore generale) presso il Servizio di intelligence nazionale bolivariano (SEBIN). Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la tortura, l’uso eccessivo della forza e il maltrattamento di detenuti presso strutture del SEBIN. In particolare, ha partecipato e si è reso responsabile di atti di tortura e del trattamento crudele, disumano e degradante di detenuti presso El Helicoide, una prigione del SEBIN.

27.9.2019

22.

Alexis Enrique ESCALONA MARRERO

Data di nascita: 12 ottobre 1962

Sesso: maschile

Capo incaricato dell’Ufficio nazionale contro la criminalità organizzata e il finanziamento del terrorismo (ONDOFT) dal gennaio 2018 al maggio 2019. Comandante nazionale del Comando nazionale antiestorsione e sequestri [Comando Nacional Antiextorsión y Secuestro (CONAS)] tra il 2014 e il 2017. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la tortura, l’uso eccessivo della forza e il maltrattamento di detenuti ad opera di membri del CONAS sotto il suo comando. Responsabile altresì della repressione della società civile ad opera di membri del CONAS sotto il suo comando.

27.9.2019

23.

Rafael Antonio FRANCO QUINTERO

Data di nascita: 14 ottobre 1973

numero ID: V-11311672

Sesso: maschile

Agente del Servizio di intelligence nazionale bolivariano (SEBIN). Capo della sicurezza presso l’aeroporto internazionale di Maiquetía. Capo dei servizi investigativi presso la direzione generale del controspionaggio militare [Dirección General de Contrainteligencia Militar (DGCIM)] almeno tra il 2017 e il dicembre 2018. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la tortura, l’uso eccessivo della forza e il maltrattamento di detenuti presso strutture della DGCIM ad opera di membri della DGCIM sotto il suo comando. Responsabile altresì della repressione della società civile e dell’opposizione democratica ad opera di membri della DGCIM sotto il suo comando. Legato alla morte del capitano Acosta.

27.9.2019

24.

Alexander Enrique GRANKO ARTEAGA

Data di nascita: 25 marzo 1981

numero ID: V-14970215

Sesso: maschile

Capo (direttore) della divisione per gli affari speciali (DAE) della direzione generale del controspionaggio militare [Dirección General de Contrainteligencia Militar (DGCIM)]. Promosso al grado di tenente colonnello della Guardia nazionale bolivariana il 1o luglio 2020. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la tortura, l’uso eccessivo della forza fino a cagionare la morte e lesioni personali e il maltrattamento di detenuti presso strutture della DGCIM, commessi dallo stesso e anche da ufficiali sotto il suo comando. Responsabile altresì della repressione della società civile ad opera di membri della DGCIM sotto il suo comando, nonché direttamente coinvolto in tale repressione. Legato alla morte del capitano Acosta.

27.9.2019

25.

Hannover Esteban GUERRERO MIJARES

Data di nascita: 14 gennaio 1971

Sesso: maschile

Capo dei servizi investigativi presso la direzione generale del controspionaggio militare [Dirección General de Contrainteligencia Militar (DGCIM)] almeno dall’aprile 2019 all’agosto 2019. In veste di Capo dei servizi investigativi, ha diretto la sede della DGCIM a Boleita. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la tortura, l’uso eccessivo della forza e il maltrattamento di detenuti, commessi dallo stesso e anche da ufficiali sotto il suo comando, soprattutto a Boleita. Legato alla morte del capitano Acosta.

27.9.2019

26.

José Adelino ORNELAS FERREIRA

Pseudonimi: José Adelino ORNELLA FERREIRA/José Adelino ORNELLAS FERREIRA

Data di nascita: 14 dicembre 1964

Luogo di nascita: Caracas, Distrito Capital, Venezuela

numero ID: V-7087964

Sesso: maschile

Segretario generale del Consiglio nazionale della difesa dal 26 luglio 2019 e capo di Stato maggiore presso il comandante in capo dal settembre 2020. Ex comandante della Regione strategica di difesa integrale capitale (REDI Capital), ex capo di Stato maggiore ed ex secondo in comando del Comando strategico operativo della forza armata nazionale bolivariana (CEOFANB) del Venezuela. In questi ruoli ha sostenuto e agevolato le azioni e le politiche del governo del Venezuela che hanno minato la democrazia e lo Stato di diritto nel paese. Responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e di repressioni della società civile e dell’opposizione democratica in Venezuela, anche ostacolando la fornitura di aiuti umanitari e ricorrendo all’uso eccessivo della forza da parte di ufficiali della Forza armata nazionale bolivariana (FANB) e dalle forze subordinate poste sotto il suo comando, tra cui la Regione strategica di difesa integrale (REDI), la Zona operativa di difesa integrale (ZODI) e la Guardia nazionale bolivariana.

29.6.2020

27.

Gladys del Valle REQUENA

Data di nascita: 9 novembre 1952

Luogo di nascita: Puerto Santo, Sucre, Venezuela

numero ID: V-4114842

Sesso: femminile

Membro e, dal 26 ottobre 2018, seconda vicepresidente dell’Assemblea nazionale costituente (ANC) non riconosciuta. Nel suo ruolo guida nell’ANC non riconosciuta, ha minato la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, tra l’altro firmando il decreto che ha privato dell’immunità parlamentare il presidente dell’Assemblea nazionale del Venezuela, Juan Guaidó.

29.6.2020

28.

Tania Valentina DÍAZ GONZÁLEZ

Data di nascita: 18 giugno 1963

Luogo di nascita: Caracas, Distrito Capital, Venezuela

numero ID: V-6432672

Sesso: femminile

Membro e, dal 4 gennaio 2018, prima vicepresidente dell’ANC non riconosciuta. Nel suo ruolo guida nell’Assemblea nazionale costituente (ANC) non riconosciuta, ha minato la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, anche firmando il decreto che ha privato dell’immunità parlamentare il presidente dell’Assemblea nazionale del Venezuela, Juan Guaidó.

29.6.2020

29.

Elvis Eduardo HIDROBO AMOROSO

Data di nascita: 4 agosto 1963

Luogo di nascita: Caracas, Distrito Capital, Venezuela

numero ID: V-7659695

Sesso: maschile

Controllore generale dal 23 ottobre 2018, nonché ex primo e secondo vicepresidente dell’Assemblea nazionale costituente (ANC) non riconosciuta. Con le sue azioni ha minato la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, tra l’altro assumendo un ruolo guida nell’ANC non riconosciuta, firmando la “legge contro l’odio”, giustificando la destituzione di un governatore dell’opposizione legalmente eletto e vietando a Juan Guaidó di candidarsi per qualsiasi incarico pubblico.

29.6.2020

30.

Juan José MENDOZA JOVER

Data di nascita: 11 marzo 1969

Luogo di nascita: Trujillo, Venezuela

Indirizzo: Arnoldo Gabaldón, Candelaria, Edo. Trujillo

numero ID: V-9499372

Sesso: maschile

Secondo vicepresidente della Corte suprema di giustizia venezuelana [Tribunal Supremo de Justicia (TSJ)] e presidente della sezione costituzionale del TSJ dal 24 febbraio 2017. Con le sue azioni ha minato la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, tra l’altro attraverso una serie di decisioni giudiziarie negli ultimi due anni che hanno limitato o indebolito i poteri costituzionali dell’organo legislativo democraticamente eletto del Venezuela, l’Assemblea nazionale.

29.6.2020

31.

Jorge Elieser MÁRQUEZ MONSALVE

Data di nascita: 20 febbraio 1971

Luogo di nascita: Caracas, Venezuela

numero ID: V-8714253

Sesso: maschile

Direttore generale della Commissione nazionale delle telecomunicazioni (CONATEL) dal 7 agosto 2017. Con le sue azioni ha minato la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, tra l’altro limitando gravemente i diritti del popolo venezuelano in materia di libertà di stampa, libertà di espressione e informazione. Ha utilizzato i poteri speciali della CONATEL per mettere a tacere le critiche e gli oppositori del regime bloccando, filtrando e oscurando siti internet nonché revocando licenze per stazioni radiofoniche e televisive e rifiutando di concedere nuove licenze.

29.6.2020

32.

Farik Karin MORA SALCEDO

numero ID: V-8608523

Sesso: maschile

Procuratore del primo tribunale speciale venezuelano di primo grado avente un ufficio presso la direzione generale del controspionaggio militare [Dirección General de Contrainteligencia Militar (DGCIM)]. Con le sue azioni ha minato la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, tra l’altro avviando azioni penali per motivi politici che hanno portato alla detenzione arbitraria di membri dell’Assemblea nazionale e di altri funzionari che si oppongono al regime di Maduro.

29.6.2020

33.

Dinorah Yoselin BUSTAMANTE PUERTA

Data di nascita: 14 gennaio 1975

numero ID: V-10002096

Sesso: femminile

Procuratrice del primo tribunale speciale venezuelano di primo grado avente un ufficio presso la direzione generale del controspionaggio militare [Dirección General de Contrainteligencia Militar (DGCIM)]. Con le sue azioni ha minato la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela, tra l’altro avviando azioni penali per motivi politici che hanno portato alla detenzione arbitraria di membri dell’Assemblea nazionale e di altri funzionari che si oppongono al regime di Maduro.

29.6.2020

34.

Luis Eduardo PARRA RIVERO

Data di nascita: 7 luglio 1978

numero ID: V-14211633

Sesso: maschile

Membro e presidente illegittimamente eletto dell’Assemblea nazionale. In qualità di membro dell’Assemblea nazionale, ha inscenato la sua elezione a presidente dell’Assemblea nazionale il 5 gennaio 2020, compromettendo in tal modo la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela. L’elezione si è svolta mentre la polizia militare bloccava l’ingresso di vari parlamentari alla sede dell’Assemblea nazionale e senza che si raggiungesse il quorum. Pertanto, i membri dell’opposizione hanno dovuto organizzarsi al di fuori della sede dell’Assemblea nazionale per rieleggere presidente Juan Guaidó. Poco dopo l’elezione inscenata di Parra, sostenuta dal partito politico del regime (PSUV), Parra è stato accolto calorosamente da Maduro e dall’Assemblea nazionale costituente (ANC) non riconosciuta.

29.6.2020

35.

Franklyn Leonardo DUARTE

Data di nascita: 15 maggio 1977

numero ID: V-3304045

Sesso: maschile

Membro e primo vicepresidente illegittimamente eletto dell’Assemblea nazionale. In qualità di membro dell’Assemblea nazionale, ha inscenato la sua elezione a primo vicepresidente dell’Assemblea nazionale il 5 gennaio 2020, compromettendo in tal modo la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela. L’elezione si è svolta mentre la polizia militare bloccava l’ingresso di vari parlamentari alla sede dell’Assemblea nazionale e senza che si raggiungesse il quorum. Pertanto, i membri dell’opposizione hanno dovuto organizzarsi al di fuori della sede dell’Assemblea nazionale per rieleggere presidente Juan Guaidó. Poco dopo l’elezione inscenata di Duarte, sostenuta dal partito politico del regime (PSUV), l’elezione della giunta direttiva dell’Assemblea nazionale è stata accolta con soddisfazione da Maduro e dall’Assemblea nazionale costituente (ANC) non riconosciuta.

29.6.2020

36.

José Gregorio NORIEGA FIGUEROA

Data di nascita: 21 febbraio 1969

numero ID: V-8348784

Sesso: maschile

Membro e secondo vicepresidente illegittimamente eletto dell’Assemblea nazionale. Illegittimamente nominato direttore del comitato ad hoc del partito politico Voluntad Popular. In qualità di membro dell’Assemblea nazionale, ha inscenato la sua elezione a secondo vicepresidente dell’Assemblea nazionale il 5 gennaio 2020, compromettendo in tal modo la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela. L’elezione si è svolta mentre la polizia militare bloccava l’ingresso di vari parlamentari alla sede dell’Assemblea nazionale e senza che si raggiungesse il quorum. Pertanto, i membri dell’opposizione hanno dovuto organizzarsi al di fuori della sede dell’Assemblea nazionale per rieleggere presidente Juan Guaidó. Poco dopo l’elezione inscenata di Noriega, sostenuta dal partito del regime (PSUV), l’elezione della giunta direttiva dell’Assemblea nazionale è stata accolta con soddisfazione da Maduro e dall’Assemblea nazionale costituente (ANC) non riconosciuta. Nel luglio 2020 Noriega, aiutato dalla Corte suprema di giustizia venezuelana [Tribunal Supremo de Justicia (TSJ)], ha illegittimamente assunto la leadership del partito politico Voluntad Popular, compromettendo ulteriormente in tal modo la democrazia in Venezuela.

29.6.2020

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