ISSN 1977-0707

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

L 252

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Edizione in lingua italiana

Legislazione

60° anno
29 settembre 2017


Sommario

 

II   Atti non legislativi

pagina

 

 

DECISIONI

 

*

Decisione (UE) 2017/1602 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione I — Parlamento europeo

1

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1603 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione I — Parlamento europeo

3

 

*

Decisione (UE) 2017/1604 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione II — Consiglio europeo e Consiglio

22

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1605 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione II — Consiglio europeo e Consiglio

23

 

*

Decisione (UE, Euratom) 2017/1606 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione

26

 

*

Risoluzione (UE, Euratom) 2017/1607 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione e agenzie esecutive

28

 

*

Risoluzione (UE, Euratom) 2017/1608 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulle relazioni speciali della Corte dei conti nell'ambito del discarico alla Commissione per l'esercizio 2015

66

 

*

Decisione (UE, Euratom) 2017/1609 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura per l'esercizio 2015

101

 

*

Decisione (UE, Euratom) 2017/1610 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per le piccole e medie imprese per l'esercizio 2015

103

 

*

Decisione (UE, Euratom) 2017/1611 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l'agricoltura e la sicurezza alimentare per l'esercizio 2015

105

 

*

Decisione (UE, Euratom) 2017/1612 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca per l'esercizio 2015

107

 

*

Decisione (UE, Euratom) 2017/1613 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per la ricerca per l'esercizio 2015

109

 

*

Decisione (UE, Euratom) 2017/1614 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'innovazione e le reti per l'esercizio 2015

111

 

*

Decisione (UE, Euratom) 2017/1615 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti del bilancio generale dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015, sezione III — Commissione

113

 

*

Decisione (UE) 2017/1616 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione IV — Corte di giustizia

115

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1617 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione IV — Corte di giustizia

116

 

*

Decisione (UE) 2017/1618 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione V — Corte dei conti

120

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1619 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione V — Corte dei conti

121

 

*

Decisione (UE) 2017/1620 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione X — Servizio europeo per l'azione esterna

124

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1621 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione X — Servizio europeo per l'azione esterna

125

 

*

Decisione (UE) 2017/1622 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione VI — Comitato economico e sociale europeo

129

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1623 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione VI — Comitato economico e sociale europeo

130

 

*

Decisione (UE) 2017/1624 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione VII — Comitato delle regioni

133

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1625 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione VII — Comitato delle regioni

134

 

*

Decisione (UE) 2017/1626 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione VIII — Mediatore europeo

136

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1627 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione VIII — Mediatore europeo

137

 

*

Decisione (UE) 2017/1628 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione IX — Garante europeo della protezione dei dati

139

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1629 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione IX — Garante europeo della protezione dei dati

140

 

*

Decisione (UE) 2017/1630 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2015

143

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1631 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2015

145

 

*

Decisione (UE) 2017/1632 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo relativi all'esercizio 2015

159

 

*

Decisione (UE) 2017/1633 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia per l'esercizio 2015

161

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1634 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia per l'esercizio 2015

162

 

*

Decisione (UE) 2017/1635 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia per l'esercizio 2015

165

 

*

Decisione (UE) 2017/1636 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche per l'esercizio 2015

166

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1637 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche per l'esercizio 2015

167

 

*

Decisione (UE) 2017/1638 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche per l'esercizio 2015

170

 

*

Decisione (UE) 2017/1639 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea per l'esercizio 2015

171

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1640 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea per l'esercizio 2015

172

 

*

Decisione (UE) 2017/1641 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea per l'esercizio 2015

175

 

*

Decisione (UE) 2017/1642 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale per l'esercizio 2015

176

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1643 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale per l'esercizio 2015

177

 

*

Decisione (UE) 2017/1644 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale per l'esercizio 2015

181

 

*

Decisione (UE) 2017/1645 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Accademia europea di polizia (ora Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto) (CEPOL) per l'esercizio 2015

182

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1646 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Accademia europea di polizia (ora Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto) (CEPOL) per l'esercizio 2015

183

 

*

Decisione (UE) 2017/1647 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'accademia europea di polizia (ora Agenzia dell'unione europea per la formazione delle autorità di contrasto) (CEPOL) per l'esercizio 2015

186

 

*

Decisione (UE) 2017/1648 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea per l'esercizio 2015

187

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1649 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea per l'esercizio 2015

188

 

*

Decisione (UE) 2017/1650 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea per l'esercizio 2015

192

 

*

Decisione (UE) 2017/1651 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo per l'esercizio 2015

193

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1652 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo per l'esercizio 2015

194

 

*

Decisione (UE) 2017/1653 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo per l'esercizio 2015

197

 

*

Decisione (UE) 2017/1654 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità bancaria europea per l'esercizio 2015

198

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1655 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità bancaria europea per l'esercizio 2015

199

 

*

Decisione (UE) 2017/1656 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Autorità bancaria europea per l'esercizio 2015

203

 

*

Decisione (UE) 2017/1657 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per l'esercizio 2015

204

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1658 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per l'esercizio 2015

205

 

*

Decisione (UE) 2017/1659 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per l'esercizio 2015

208

 

*

Decisione (UE) 2017/1660 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea delle sostanze chimiche per l'esercizio 2015

209

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1661 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea delle sostanze chimiche per l'esercizio 2015

210

 

*

Decisione (UE) 2017/1662 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea delle sostanze chimiche per l'esercizio 2015

214

 

*

Decisione (UE) 2017/1663 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea dell'ambiente per l'esercizio 2015

215

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1664 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea dell'ambiente per l'esercizio 2015

216

 

*

Decisione (UE) 2017/1665 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea dell'ambiente per l'esercizio 2015

219

 

*

Decisione (UE) 2017/1666 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea di controllo della pesca per l'esercizio 2015

220

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1667 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea di controllo della pesca per l'esercizio 2015

221

 

*

Decisione (UE) 2017/1668 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea di controllo della pesca per l'esercizio 2015

224

 

*

Decisione (UE) 2017/1669 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare per l'esercizio 2015

225

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1670 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare per l'esercizio 2015

226

 

*

Decisione (UE) 2017/1671 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare per l'esercizio 2015

231

 

*

Decisione (UE) 2017/1672 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2015

232

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1673 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2015

233

 

*

Decisione (UE) 2017/1674 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2015

236

 

*

Decisione (UE) 2017/1675 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali per l'esercizio 2015

237

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1676 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali per l'esercizio 2015

238

 

*

Decisione (UE) 2017/1677 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali per l'esercizio 2015

242

 

*

Decisione (UE) 2017/1678 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia per l'esercizio 2015

243

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1679 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia per l'esercizio 2015

244

 

*

Decisione (UE) 2017/1680 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia per l'esercizio 2015

249

 

*

Decisione (UE) 2017/1681 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per i medicinali per l'esercizio 2015

250

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1682 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per i medicinali per l'esercizio 2015

251

 

*

Decisione (UE) 2017/1683 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per i medicinali per l'esercizio 2015

256

 

*

Decisione (UE) 2017/1684 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze per l'esercizio 2015

257

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1685 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze per l'esercizio 2015

258

 

*

Decisione (UE) 2017/1686 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze per l'esercizio 2015

261

 

*

Decisione (UE) 2017/1687 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima per l'esercizio 2015

262

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1688 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima per l'esercizio 2015

263

 

*

Decisione (UE) 2017/1689 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima per l'esercizio 2015

266

 

*

Decisione (UE) 2017/1690 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione per l'esercizio 2015

267

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1691 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione per l'esercizio 2015

268

 

*

Decisione (UE) 2017/1692 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione per l'esercizio 2015

271

 

*

Decisione (UE) 2017/1693 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia ferroviaria europea (adesso Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie) per l'esercizio 2015

272

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1694 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia ferroviaria europea (adesso Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie) per l'esercizio 2015

273

 

*

Decisione (UE) 2017/1695 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Agenzia ferroviaria europea (adesso Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie) per l'esercizio 2015

277

 

*

Decisione (UE) 2017/1696 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati per l'esercizio 2015

278

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1697 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati per l'esercizio 2015

279

 

*

Decisione (UE) 2017/1698 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati per l'esercizio 2015

283

 

*

Decisione (UE) 2017/1699 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione europea per la formazione per l'esercizio 2015

284

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1700 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione europea per la formazione per l'esercizio 2015

285

 

*

Decisione (UE) 2017/1701 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti della Fondazione europea per la formazione per l'esercizio 2015

288

 

*

Decisione (UE) 2017/1702 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia per l'esercizio 2015

289

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1703 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia per l'esercizio 2015

290

 

*

Decisione (UE) 2017/1704 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia per l'esercizio 2015

294

 

*

Decisione (UE) 2017/1705 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro per l'esercizio 2015

295

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1706 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro per l'esercizio 2015

296

 

*

Decisione (UE) 2017/1707 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro per l'esercizio 2015

299

 

*

Decisione (UE) 2017/1708 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom per l'esercizio 2015

300

 

*

Risoluzione (UE, Euratom) 2017/1709 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom per l'esercizio 2015

301

 

*

Decisione (UE, Euratom) 2017/1710 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom per l'esercizio 2015

302

 

*

Decisione (UE) 2017/1711 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esercizio 2015

303

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1712 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esercizio 2015

304

 

*

Decisione (UE) 2017/1713 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esercizio 2015

307

 

*

Decisione (UE) 2017/1714 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio di Eurojust per l'esercizio 2015

308

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1715 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio di Eurojust per l'esercizio 2015

309

 

*

Decisione (UE) 2017/1716 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti di Eurojust per l'esercizio 2015

312

 

*

Decisione (UE) 2017/1717 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio europeo di polizia (Europol) per l'esercizio 2015

313

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1718 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio europeo di polizia per l'esercizio 2015

314

 

*

Decisione (UE) 2017/1719 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Ufficio europeo di polizia per l'esercizio 2015

318

 

*

Decisione (UE) 2017/1720 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali per l'esercizio 2015

319

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1721 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali per l'esercizio 2015

320

 

*

Decisione (UE) 2017/1722 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali per l'esercizio 2015

323

 

*

Decisione (UE) 2017/1723 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (ora Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex)] per l'esercizio 2015

324

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1724 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea [ora Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex)] per l'esercizio 2015

326

 

*

Decisione (UE) 2017/1725 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea [ora Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex)] per l'esercizio 2015

330

 

*

Decisione (UE) 2017/1726 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia del GNSS europeo per l'esercizio 2015

331

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1727 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia del GNSS europeo per l'esercizio 2015

332

 

*

Decisione (UE) 2017/1728 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'Agenzia del GNSS europeo per l'esercizio 2015

335

 

*

Decisione (UE) 2017/1729 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune Bioindustrie per l'esercizio 2015

336

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1730 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune Bioindustrie per l'esercizio 2015

337

 

*

Decisione (UE) 2017/1731 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'impresa comune Bioindustrie relativi all'esercizio 2015

340

 

*

Decisione (UE) 2017/1732 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune Clean Sky 2 per l'esercizio 2015

341

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1733 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune Clean Sky 2 per l'esercizio 2015

342

 

*

Decisione (UE) 2017/1734 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'impresa comune Clean Sky 2 per l'esercizio 2015

345

 

*

Decisione (UE) 2017/1735 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune ECSEL (ex impresa comune ENIAC e impresa comune Artemis) per l'esercizio 2015

346

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1736 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune ECSEL (ex impresa comune ENIAC e impresa comune Artemis) per l'esercizio 2015

347

 

*

Decisione (UE) 2017/1737 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'impresa comune ECSEL (ex impresa comune ENIAC e impresa comune Artemis) per l'esercizio 2015

350

 

*

Decisione (UE) 2017/1738 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune Celle a combustibile e idrogeno 2 (FCH 2) per l'esercizio 2015

351

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1739 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune Celle a combustibile e idrogeno 2 (FCH 2) per l'esercizio 2015

352

 

*

Decisione (UE) 2017/1740 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'impresa comune Celle a combustibile e idrogeno 2 (FCH 2) per l'esercizio 2015

355

 

*

Decisione (UE) 2017/1741 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune Iniziativa in materia di medicinali innovativi 2 (ex impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi) per l'esercizio 2015

356

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1742 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune Iniziativa in materia di medicinali innovativi 2 per l'esercizio 2015

357

 

*

Decisione (UE) 2017/1743 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'impresa comune Iniziativa in materia di medicinali innovativi 2 (ex impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi) per l'esercizio 2015

360

 

*

Decisione (UE, Euratom) 2017/1744 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esercizio

361

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1745 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esercizio 2015

362

 

*

Decisione (UE, Euratom) 2017/1746 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esercizio 2015

366

 

*

Decisione (UE) 2017/1747 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune SESAR per l'esercizio 2015

367

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1748 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune SESAR per l'esercizio 2015

368

 

*

Decisione (UE) 2017/1749 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sulla chiusura dei conti dell'impresa comune SESAR relativi all'esercizio 2015

371

 

*

Risoluzione (UE) 2017/1750 del Parlamento europeo, del 27 aprile 2017, sul discarico per l'esecuzione del bilancio delle agenzie dell'Unione europea per l'esercizio 2015: prestazioni, gestione finanziaria e controllo

372

IT

Gli atti i cui titoli sono stampati in caratteri chiari appartengono alla gestione corrente. Essi sono adottati nel quadro della politica agricola ed hanno generalmente una durata di validità limitata.

I titoli degli altri atti sono stampati in grassetto e preceduti da un asterisco.


II Atti non legislativi

DECISIONI

29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/1


DECISIONE (UE) 2017/1602 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione I — Parlamento europeo

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 [COM(2016) 475 — C8-0270/2016] (2),

vista la relazione sulla gestione di bilancio e finanziaria per l'esercizio 2015, sezione I — Parlamento europeo (3),

vista la relazione annuale del revisore interno per l'esercizio 2015,

vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015, corredata delle risposte delle istituzioni (4),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti (5) nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visti l'articolo 314, paragrafo 10, e l'articolo 318 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (6), in particolare gli articoli 164, 165 e 166,

vista la decisione dell'Ufficio di presidenza del lunedì 16 giugno 2014 sulle norme interne relative all'esecuzione del bilancio del Parlamento europeo (7), in particolare l'articolo 22,

visti l'articolo 94, l'articolo 98, paragrafo 3, e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0153/2017),

A.

considerando che il 4 luglio 2016 il presidente ha adottato i conti del Parlamento relativi all'esercizio 2015;

B.

considerando che il 24 giugno 2016 il segretario generale, in quanto principale ordinatore delegato, ha certificato con ragionevole certezza che le risorse assegnate al bilancio del Parlamento sono state utilizzate per gli scopi previsti, conformemente al principio di sana gestione finanziaria, e che le procedure di controllo poste in essere offrono le necessarie garanzie di legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti;

C.

considerando che la Corte dei conti ha dichiarato, nella sua valutazione specifica delle spese amministrative e di altra natura del 2015, di non aver riscontrato gravi debolezze nelle relazioni annuali di attività e nei sistemi di controllo interno esaminati delle istituzioni e degli organismi, richiesti dal regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012;

D.

considerando che l'articolo 166, paragrafo 1, del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 richiede che tutte le istituzioni adottino ogni misura utile per dar seguito alle osservazioni che accompagnano la decisione di discarico del Parlamento;

1.

concede il discarico al suo presidente per l'esecuzione del bilancio del Parlamento europeo per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 354 del 27.9.2016, pag. 1.

(4)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 1.

(5)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 10.

(6)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(7)  PE 422.541/Bur.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/3


RISOLUZIONE (UE) 2017/1603 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione I — Parlamento europeo

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione I — Parlamento europeo,

visti l'articolo 94, l'articolo 98, paragrafo 3, e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0153/2017),

A.

considerando che, nella sua certificazione dei conti definitivi, il contabile del Parlamento europeo (il «Parlamento») ha attestato con ragionevole certezza che i conti forniscono, sotto ogni aspetto significativo, un'immagine veritiera e fedele della situazione finanziaria del Parlamento e che non è stato portato alla sua attenzione alcun elemento su cui esprimere riserve;

B.

considerando che, conformemente alla procedura abituale, sono state inviate all'amministrazione del Parlamento 129 domande e che la commissione per il controllo dei bilanci (CONT) ha ricevuto e discusso pubblicamente le relative risposte scritte in presenza del Vicepresidente responsabile del bilancio, del segretario generale e del revisore interno;

C.

considerando che il controllo, in particolare nella forma della procedura annuale di discarico, è essenziale per garantire che i responsabili politici e l'amministrazione del Parlamento rispondano del proprio operato ai cittadini dell'Unione; che sussistono sempre margini di miglioramento in termini di qualità, efficienza ed efficacia nella gestione delle finanze pubbliche; che il principio del bilancio basato sui risultati e una buona governance delle risorse umane dovrebbero essere elementi fondamentali nell'esecuzione del bilancio;

Supervisione della gestione di bilancio e finanziaria del Parlamento

1.

osserva che il sistema di supervisione formale della gestione di bilancio e finanziaria del Parlamento presenta quattro componenti principali:

a)

la certificazione dei conti definitivi da parte del contabile del Parlamento;

b)

le relazioni annuali del revisore interno e il suo parere sul sistema di controllo interno;

c)

la valutazione delle spese amministrative e di altra natura di tutte le istituzioni dell'Unione, compreso il Parlamento, da parte del suo revisore esterno, la Corte dei conti («la Corte»); e

d)

la procedura di discarico preparata dalla commissione CONT, che sfocia in una decisione del Parlamento sulla concessione del discarico al presidente del Parlamento;

2.

rileva che la relazione annuale del revisore interno contiene risultanze basate su un lavoro di audit specifico e mira a migliorare la gestione finanziaria e di bilancio, ma non a fornire un quadro globale della gestione di bilancio e finanziaria del Parlamento; rileva, analogamente, che la relazione della Corte presenta solo i risultati di un piccolo campione (16 operazioni) di tutte le operazioni dell'Istituzione;

3.

riconosce che, in generale, il basso livello di errore nel caso delle spese amministrative può spiegare l'attenzione relativamente scarsa che la Corte presta alle operazioni del Parlamento;

4.

evidenzia, tuttavia, che, sebbene il tasso di errore sia esiguo, il rischio per la reputazione è relativamente elevato, dal momento che siffatti errori finanziari e di bilancio potrebbero ripercuotersi negativamente sull'immagine dell'istituzione;

5.

aggiunge che ormai, come conseguenza della necessità generalmente percepita di una programmazione di bilancio basata sui risultati, l'esercizio di discarico non dovrebbe limitarsi all'individuazione delle irregolarità, ma anche includere la misura di prestazioni e risultati concreti, e che anche questo aspetto riveste un'importanza particolare nel caso del Parlamento, dal momento che la mancanza di risultati ha un impatto diretto sulla reputazione dell'Istituzione;

6.

osserva, alla luce di quanto precede, che i lavori intrapresi dal Parlamento nel contesto della procedura di discarico rappresentano un'opportunità di considerare in modo più approfondito i conti dell'amministrazione dell'Istituzione; chiede il rafforzamento delle competenze interne in materia di conti e audit, cui i relatori possano fare ricorso al momento dell'elaborazione delle loro relazioni di discarico;

I conti del Parlamento

7.

constata che gli stanziamenti definitivi del Parlamento per il 2015 ammontavano in totale a 1 794 929 112 EUR, pari al 19,78 % della rubrica 5 del quadro finanziario pluriennale (1) stanziata per le spese amministrative delle istituzioni dell'Unione per il 2015, un importo che rappresenta un aumento del 2,2 % rispetto al bilancio 2014 (1 755 631 742 EUR);

8.

rileva che l'importo totale delle entrate contabilizzate al 31 dicembre 2015 ammontava a 176 367 724 EUR (2014: 174 436 852 EUR), di cui 27 988 590 EUR di entrate con destinazione specifica (2014: 26 979 032 EUR);

9.

osserva che quattro capitoli rappresentano da soli il 71 % della totalità degli impegni: capitolo 10 (Membri dell'Istituzione), capitolo 12 (Funzionari e agenti temporanei), capitolo 20 (Immobili e spese accessorie) e capitolo 42 (Spese relative agli assistenti parlamentari); rileva che ciò sta ad indicare l'elevato livello di continuità che caratterizza la spesa del Parlamento, in buona parte connessa con le retribuzioni dei deputati e del personale, adeguate conformemente allo statuto dei funzionari e ad altri obblighi contrattuali;

10.

rileva che le cifre sulla base delle quali sono stati chiusi i conti del Parlamento per l'esercizio 2015, vale a dire:

a)   Stanziamenti disponibili (EUR)

stanziamenti per il 2015

1 794 929 112

riporti non automatici dall'esercizio 2014

riporti automatici dall'esercizio 2014

277 911 825

stanziamenti corrispondenti a entrate con destinazione specifica per il 2015

27 988 590

riporti corrispondenti a entrate con destinazione specifica per il 2014

106 077 150

Totale

2 206 906 677

b)   Utilizzo degli stanziamenti durante l'esercizio 2015 (EUR)

impegni

2 176 992 756

pagamenti effettuati

1 770 807 099

stanziamenti riportati automaticamente, compresi quelli provenienti da entrate con destinazione specifica

392 379 176

stanziamenti riportati non automaticamente

stanziamenti annullati

43 720 402

c)   Entrate (EUR)

riscosse nel 2015

176 367 724

d)

Totale di bilancio al 31 dicembre 2015 (EUR)

1 511 058 599

11.

osserva che nel 2015 è stato impegnato il 99,1 % degli stanziamenti iscritti nel bilancio del Parlamento, con un tasso di annullamento dello 0,9 % e che, come negli esercizi precedenti, è stato raggiunto un livello molto elevato di esecuzione del bilancio;

12.

richiama l'attenzione sul fatto che l'importo degli stanziamenti annullati è risultato pari a 41 422 684 EUR, e che gli annullamenti hanno interessato principalmente le indennità e le spese relative agli immobili;

13.

osserva che gli storni «di recupero» sono ammontati a 71 000 000 EUR, pari al 4 % degli stanziamenti totali stornati da voci di bilancio relative a stanziamenti accantonati e da altre fonti, per andare a contribuire alla copertura dei canoni enfiteutici per l'edificio Konrad Adenauer; insiste affinché la politica immobiliare del Parlamento sia stabilita con sufficiente chiarezza come parte della strategia di bilancio; ritiene alquanto elevata l'entità dello storno di recupero; è fermamente convinto che un'efficace gestione di bilancio debba ridurre tale storno al minimo necessario; invita la Corte, a tale riguardo, a elaborare una relazione sulla politica immobiliare del Parlamento;

Pareri della Corte sull'affidabilità dei conti 2015 e sulla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti

14.

osserva che, nel complesso, dagli elementi probatori di audit risulta che la spesa relativa alla rubrica «Amministrazione» non è inficiata da un livello rilevante di errore, ma che, sulla base dei sette errori quantificati, il livello di errore stimato per la rubrica V «Amministrazione» del QFP è pari allo 0,6 % (0,5 % nel 2014);

15.

è molto preoccupato dalla constatazione della Corte secondo cui delle 151 operazioni esaminate per tutte le istituzioni dell'Unione, 22 (il 14,6 %) erano inficiate da errori; osserva, tuttavia, che su queste 22 operazioni, soltanto sette errori sono stati quantificati e hanno quindi avuto un'incidenza finanziaria, ingenerando un tasso di errore stimato dello 0,6 %;

16.

rileva, inoltre, che la constatazione concernente specificamente il Parlamento contenuta nella relazione annuale della Corte per il 2015; osserva che la Corte ha rilevato debolezze nei controlli relativi all'autorizzazione e al pagamento delle spese eseguite nel 2014; constata che tali debolezze riguardavano soltanto una delle 16 operazioni del Parlamento esaminate in relazione a uno dei gruppi politici e che ad esse è stato posto rimedio nel 2015;

17.

rileva le risposte fornite dal Parlamento alla Corte nella procedura in contraddittorio; chiede alla Corte di tenere informata la commissione competente riguardo alla messa in atto della sua raccomandazione di fornire orientamenti migliori e di rivedere il quadro di controllo esistente per l'esecuzione degli stanziamenti di bilancio assegnati ai gruppi politici;

La relazione annuale del revisore interno

18.

fa osservare che, nella riunione della commissione competente svoltasi il 30 gennaio 2017 con il revisore interno, quest'ultimo ha presentato la sua relazione annuale indicando di aver adottato, nel 2015, relazioni di audit sui seguenti argomenti:

follow-up delle azioni in sospeso scaturite dalle relazioni di audit interno,

codice di condotta sul multilinguismo,

efficienza operativa IT e misurazione delle prestazioni,

sistema di gestione finanziaria (SGF),

procedura di recupero crediti,

gestione della continuità operativa,

inventario e gestione della consulenza esterna al centro dati;

19.

rileva e appoggia il parere espresso dal revisore interno per quanto riguarda la necessità:

di elaborare una proposta ragionata di aggiornamento del codice di condotta sul multilinguismo per i servizi di interpretazione, che includa disposizioni specifiche per la pianificazione delle riunioni di trilogo,

di migliorare il quadro normativo applicabile alle riunioni con interpretazione e segnatamente: prevedere un maggiore allineamento delle regolamentazioni esistenti; prevedere misure volte a ripartire la domanda in maniera più equilibrata sulla settimana e a individuare e sfruttare le fasce orarie sottoutilizzate; sottolinea la necessità di ridurre il numero di riunioni cancellate con breve preavviso, poiché ciò porta a una ripartizione delle risorse altamente inefficace,

di definire criteri pertinenti e soglie indicative per l'avvio di procedure legali e per la rinuncia al recupero dei crediti, e di sottoporli per approvazione all'ordinatore delegato principale,

di definire una governance e una strategia adeguate (compresi orientamenti dell'Istituzione e modalità pratiche) per la gestione della continuità operativa;

20.

osserva che, alla fine del 2015, dopo successivi audit di follow-up, rimanevano in sospeso quattro azioni risalenti al riesame del quadro di controllo interno, tutte caratterizzate da rischio moderato, e che, in un caso, il completamento dell'azione è stato rinviato al 2017 nel contesto del nuovo sistema di gestione finanziaria del Parlamento; invita il revisore interno a tenere informata la commissione CONT dei progressi compiuti relativamente a tali azioni;

21.

invita il revisore interno, nel presentare la relazione annuale, a porre maggiormente l'accento sugli aspetti in cui ha riscontrato carenze e/o irregolarità; chiede inoltre al revisore interno di mettere a disposizione della commissione per il controllo dei bilanci le sue relazioni in materia di follow-up, sviluppi e soluzioni apportate ai problemi individuati nell'esercizio del suo mandato; chiede al segretario generale di introdurre misure che consentano di valutare l'efficacia e i risultati;

Seguito dato alla risoluzione sul discarico 2014

22.

prende atto delle risposte scritte alla risoluzione sul discarico per l'esercizio 2014, pervenute alla commissione CONT il 20 ottobre 2016, e della presentazione del segretario generale relativa alle diverse domande e richieste contenute in detta risoluzione, come pure dello scambio di opinioni con i deputati che ne è seguito; si rammarica, tuttavia, che molte di tali richieste non abbiano avuto seguito e che non sia stata fornita alcuna motivazione o giustificazione; sottolinea l'importanza di disporre di maggiori opportunità per discutere con il segretario generale, in sede di CONT, in merito alle questioni che incidono sul bilancio del Parlamento e sulla sua esecuzione;

23.

osserva che vi era un'incoerenza tra le date di presentazione del progetto di relazione sul discarico del Parlamento europeo e la possibilità di presentare quesiti supplementari al segretario generale; chiede al segretario generale di fornire risposte alle domande supplementari prima della presentazione degli emendamenti e, qualora necessario, prima della votazione in commissione;

Discarico 2015 del Parlamento

24.

prende atto dello scambio di opinioni tra il Vicepresidente responsabile del bilancio, il segretario generale e la commissione CONT, svoltosi il 30 gennaio 2017 alla presenza del membro competente della Corte e del revisore interno;

25.

esprime la propria soddisfazione dinanzi all'impegno preso dall'amministrazione del Parlamento di migliorare costantemente le prestazioni dei servizi dell'Istituzione nel loro complesso procedendo in maniera efficiente, sebbene ritenga d'altro canto che, in alcuni casi, la traduzione delle modifiche nella pratica stia prendendo troppo tempo;

26.

osserva che il Parlamento, che costa circa 3,60 EUR per cittadino l'anno, non deve temere un confronto con altri sistemi parlamentari, tanto più che un terzo dei costi è dovuto a fattori di base (multilinguismo e luoghi di lavoro) sui quali lo stesso Parlamento ha un'influenza limitata e che non si applicano agli altri parlamenti allo stesso modo;

27.

rileva, tuttavia, che l'attenzione riservata alla programmazione di bilancio basata sui risultati varia da una direzione generale all'altra e che ha raggiunto un buon livello, ad esempio, presso la direzione generale delle Finanze (DG FINS), mentre si trova ancora in una fase preliminare altrove nell'amministrazione; invita il segretario generale a garantire che si definiscano e si sottopongano a monitoraggio in tutta l'amministrazione obiettivi chiari e misurabili;

28.

prende atto della risposta del segretario generale riguardo all'accessibilità dell'applicazione ePetition per i deputati e il grande pubblico, nonché della relazione del Servizio giuridico; chiede al segretario generale di riferire sulle azioni intese a dare seguito alle raccomandazioni del Servizio giuridico;

29.

si compiace dell'attenzione prestata dall'amministrazione alla sostenibilità, in particolare nel contesto delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici; rileva, cionondimeno, che, con l'entrata in vigore della nuova direttiva sugli appalti pubblici (2), è ormai possibile aumentare l'importanza dei criteri legati alla sostenibilità sociale e ambientale rispetto al criterio del prezzo più basso;

30.

invita il segretario generale a presentare un piano d'azione sulle modalità di applicazione dei criteri di sostenibilità nelle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici del Parlamento e, a tale riguardo, a includere una valutazione dell'uso che viene fatto degli appalti verdi in quanto strumento;

31.

constata che, secondo la Corte, i costi della dispersione geografica del Parlamento ammontano a 114 milioni di EUR l'anno e rileva che, secondo la sua risoluzione del 20 novembre 2013 sull'ubicazione delle sedi delle istituzioni dell'Unione europea (3), il 78 % di tutte le missioni del personale statutario del Parlamento è la diretta conseguenza della dispersione geografica dei servizi di quest'ultimo; ricorda che la stima dell'impatto ambientale di questa dispersione è compresa tra le 11 000 e le 19 000 tonnellate di emissioni di CO2; invita l'Ufficio di presidenza a chiedere al segretario generale di mettere a punto senza indugi una tabella di marcia in vista di una sede unica per il Parlamento; ribadisce il proprio invito al Parlamento e al Consiglio, al fine di ottenere risparmi a lungo termine, a soddisfare la necessità di una tabella di marcia per una sede unica, come sostenuto dal Parlamento in diverse risoluzioni precedenti; ritiene che il recesso del Regno Unito e la necessità di reinsediare le agenzie europee che hanno attualmente sede in tale paese potrebbero rappresentare un'ottima occasione per risolvere in contemporanea diverse questioni; richiama tuttavia l'attenzione sull'articolo 341 TFUE, in virtù del quale la sede delle istituzioni dell'Unione è fissata d'intesa comune dai governi degli Stati membri, e sul protocollo n. 6 allegato al TUE e al TFUE, il quale stabilisce che il Parlamento ha sede a Strasburgo; ricorda che la soluzione di una sede unica implica la modifica dei trattati;

32.

rammenta la risposta dell'amministrazione alla domanda 75 del questionario relativo al discarico del Parlamento per il 2013, vale a dire che aveva deciso di sospendere la «pratica delle missioni di lungo termine […] il che ha determinato notevoli risparmi», ma considera una grave contraddizione il fatto che 13 membri del personale siano attualmente impegnati in missioni di questo tipo; ritiene che una missione di lungo termine di un membro del personale, comportante un'indennità di dislocazione e indennità giornaliere, in un luogo in cui tale persona già risiedeva e lavorava costituisca un utilizzo del denaro dei contribuenti discutibile e contrario allo statuto; insiste sulla necessità di chiarire le circostanze di ogni missione di lungo termine, e segnatamente sulla necessità di rivelare le ragioni e i costi della missione stessa;

33.

ricorda che, conformemente alle disposizioni dello statuto, tutti i funzionari e altri agenti dell'Unione, anche quelli che lavorano nei gabinetti, devono esercitare le loro funzioni al servizio esclusivo dell'Unione; sottolinea che i funzionari dell'Unione sono pagati con il denaro dei contribuenti, che non è destinato a finanziare giornalisti o altro personale impegnato a promuovere gli interessi politici nazionali di un presidente; invita l'Ufficio di presidenza a stabilire disposizioni chiare nella normativa del Parlamento;

34.

prende atto della decisione del presidente in data 21 ottobre 2015, con la quale egli ha cercato di nominare persone su posti dirigenziali in seno al Parlamento senza rispettare le procedure, e in particolare senza inviti a presentare candidature; rileva che tale decisione «non corrispondeva alle norme» (risposta dell'amministrazione al secondo questionario della commissione CONT); insiste sulla necessità di revocare formalmente tale decisione del presidente;

35.

rileva che il 15 dicembre 2015 il presidente ha autorizzato sé stesso ad accordare ai membri del suo gabinetto un'indennità speciale illimitata oltre all'indennità esistente, nonostante lo statuto non la preveda; solleva nuovamente la questione della legittimità di tale autorità e della validità delle indennità speciali; chiede che si valuti se la decisione in questione non debba essere revocata;

Gestione del regime di sovvenzioni per i gruppi di visitatori

36.

nota il fatto che, il 24 ottobre 2016, l'Ufficio di presidenza ha adottato la regolamentazione rivista che disciplina il pagamento di sovvenzioni per gruppi di visitatori patrocinati;

37.

si compiace che ciò riduca considerevolmente i pagamenti in contanti e introduca l'obbligo dei bonifici elettronici, riducendo così il rischio di furti come anche i rischi per la reputazione del Parlamento, pur continuando a garantire una flessibilità considerevole; appoggia l'intenzione dell'Ufficio di presidenza di procedere a una valutazione del sistema rivisto dopo un anno dalla sua messa in atto; si rammarica, tuttavia, del fatto che gli assistenti parlamentari possono essere designati a ricevere pagamenti sui loro conti personali e a certificare le spese del gruppo; teme che ciò addossi un'inutile responsabilità giuridica e finanziaria agli APA e li esponga a rischi potenziali; esorta l'Ufficio di presidenza a riconsiderare questo aspetto in via prioritaria;

38.

si rammarica che il Parlamento abbia concesso il discarico al suo presidente per l'esecuzione del bilancio del Parlamento per l'esercizio 2014 e abbia espunto all'ultimo momento importanti paragrafi che sollevavano ulteriori questioni circa le attività politiche del presidente e la sua condotta finanziaria durante le elezioni europee del 2014;

Registro per la trasparenza e conflitti di interessi

39.

si compiace della crescente attenzione dei media e del grande pubblico per il Parlamento e la sua amministrazione; osserva, cionondimeno, che alcuni giornalisti incontrano difficoltà a ottenere le informazioni specifiche che cercano; sottolinea che la trasparenza del Parlamento e della sua amministrazione è essenziale per la legittimità dell'Istituzione e che, pur sempre nel rispetto delle norme che disciplinano la protezione dei dati personali, l'accesso alle informazioni dovrebbe essere migliorato;

40.

invita l'Ufficio di presidenza a pubblicare sul sito web dell'Istituzione, in un formato leggibile elettronicamente, i documenti pertinenti che gli vengono sottoposti dal segretario generale, a meno che la natura delle informazioni in essi contenute renda la cosa impossibile, ad esempio per motivi di protezione dei dati personali;

41.

insiste sulla necessità di rendere più trasparente e accessibile il lavoro degli organi decisionali interni del Parlamento, specialmente dell'Ufficio di presidenza; chiede che gli ordini del giorno dell'Ufficio di presidenza siano pubblicati su Internet in tempo utile e che i processi verbali delle riunioni siano pubblicati con tempestività ben maggiore; osserva che non è necessario attendere che siano tradotti in tutte le lingue;

42.

ricorda l'obbligo dei deputati di informare immediatamente l'amministrazione circa ogni cambiamento nella loro dichiarazione di interessi;

43.

chiede al segretario generale di trasmettere la presente risoluzione all'Ufficio di presidenza, evidenziando tutte le richieste di azione o decisione rivolte a detto Ufficio; invita il segretario generale a elaborare un piano d'azione e un calendario che consenta all'Ufficio di presidenza di dare seguito e/o risposta alle raccomandazioni contenute nelle risoluzioni sul discarico del Parlamento, e a includere i risultati in un documento di monitoraggio annuale; chiede al segretario generale di riferire in tempo utile alla commissione per i bilanci e alla commissione CONT su tutti i progetti caratterizzati da una considerevole incidenza di bilancio che sono stati presentati all'Ufficio di presidenza;

44.

ritiene che i deputati dovrebbero poter usare il sito web dell'Istituzione per garantire ai loro elettori la massima trasparenza possibile riguardo alle loro attività e invita pertanto il segretario generale a mettere a punto un sistema che consenta ai deputati di pubblicare informazioni sui loro incontri con i rappresentanti di interessi; sollecita il segretario generale a procedere quanto prima in tal senso, come già richiesto nella risoluzione sul discarico del Parlamento per l'esercizio 2014;

45.

invita l'Ufficio di presidenza a definire e pubblicare le norme sull'utilizzo dell'indennità per le spese generali (ISG);

46.

constata che vi è scarsa consapevolezza tra i deputati circa la possibilità di restituire le eccedenze dell'indennità per spese generali; ricorda ai deputati che l'ISG non costituisce una retribuzione personale aggiuntiva; chiede al segretario generale di pubblicizzare tale possibilità in via prioritaria; sollecita i deputati a restituire le eccedenze al termine del loro mandato;

47.

invita, analogamente, il segretario generale a fornire ai deputati che desiderassero pubblicare sulle loro pagine web personali informazioni su qualsiasi altra indennità versata loro dal Parlamento registrazioni dei dati appropriate che possano essere facilmente rielaborate;

48.

invita inoltre il segretario generale ad assistere in modo analogo anche i gruppi politici interessati;

49.

rileva che sul sito web dell'Istituzione è disponibile una vasta gamma di documenti che sono alla base della decisione relativa al riconoscimento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee, unitamente a dettagli che specificano l'importo finale del finanziamento; chiede al Parlamento di invitare la Commissione a presentare una proposta di revisione dell'attuale atto giuridico dell'Unione relativo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee (4), che preveda altresì requisiti più rigorosi per la costituzione partiti politici europei e di fondazioni politiche europee, al fine di evitare abusi;

50.

si compiace dell'introduzione di un modulo speciale destinato ai relatori, su cui essi possono indicare quali rappresentanti di interessi hanno influenzato le loro relazioni (impronta legislativa);

51.

ribadisce il proprio invito all'amministrazione del Parlamento di fornire una relazione sull'uso dei locali dell'Istituzione da parte dei rappresentanti di interessi e di altre organizzazioni esterne;

52.

è preoccupato quanto al fatto che l'attuale codice di condotta dei deputati potrebbe necessitare di ulteriori miglioramenti per evitare i conflitti di interessi, prestando un'attenzione particolare:

ai lavori accessori retribuiti dei deputati,

alle attività di lobbying destinate alle istituzioni europee esercitate da ex deputati nel periodo in cui hanno diritto a un'indennità transitoria,

alla registrazione delle dichiarazioni di interessi dei deputati,

alla composizione e alle competenze del comitato consultivo;

Direzione generale della Comunicazione (DG COMM)

53.

valuta positivamente lo sviluppo di indicatori per la misurazione dei risultati in relazione alle attività di comunicazione del Parlamento e invita il segretario generale a prevedere, nella relazione 2016 sulle attività dell'Istituzione, una sezione specifica sull'efficacia di questo nuovo approccio basato sul rendimento nel settore della comunicazione;

54.

sostiene i vari programmi intesi ad agevolare le visite dei giornalisti e dei cittadini interessati a saperne di più sulle attività del Parlamento;

55.

ribadisce al riguardo quanto già sottolineato in occasione del discarico 2014, vale a dire che il sito web del Parlamento continua ad essere relativamente poco conviviale e di difficile consultazione, e che non ha ancora integrato i più recenti sviluppi tecnologici, ragion per cui risulta difficile trovare velocemente informazioni pertinenti; si osservava inoltre, tenuto conto dell'importanza della comunicazione con i cittadini europei, che il sito web non contribuisce a migliorare l'immagine dell'Istituzione presso il grande pubblico;

56.

invita la direzione generale della Comunicazione (DG COMM) a sviluppare un sito web più efficiente e conviviale, dotato di un motore di ricerca più efficace, che consenta di rafforzare la visibilità del Parlamento presso il grande pubblico e di rispondere più direttamente alle necessità e agli interessi dei cittadini; osserva che, nonostante siano state mobilitate risorse considerevoli, sono stati ottenuti solo risultati mediocri;

57.

esprime preoccupazione in relazione all'efficacia della strategia di comunicazione del Parlamento; chiede, a tale proposito, un esame globale di detta strategia e, in particolare, un approccio più attivo nei confronti di coloro che non si interessano spontaneamente alle attività del Parlamento o che sono addirittura scettici quanto al suo funzionamento; invita il segretario generale a mettere a punto una nuova strategia a più lunga gittata, che consenta di raggiungere anche questa categoria di cittadini, ivi compreso agevolando l'accesso alle informazioni, e di affrontare in maniera adeguata i pregiudizi ingiustificati nei confronti del Parlamento evitando, nel contempo, campagne pubblicitarie inutili e costose;

58.

sottolinea la necessità di modernizzare la missione degli uffici di informazione del Parlamento ottimizzando l'uso di tecnologie e modelli di comunicazione nuovi e traendo vantaggio dalla loro posizione geografica privilegiata, vicina ai cittadini, per intensificare ulteriormente le attività «going local», quali dibattiti organizzati con deputati al Parlamento e la società civile, allo scopo di ascoltare le persone e di interagire con esse; insiste sul fatto che i dibattiti online e l'attenzione dei media suscitati da questo tipo di eventi dovrebbero contribuire ad un maggiore avvicinamento ai cittadini; rileva che i costi degli edifici e del personale per gli uffici di informazione negli Stati membri sono sproporzionatamente elevati rispetto al volume di denaro speso per le missioni chiave di tali uffici; invita il segretario generale a presentare alla commissione CONT, entro la fine del 2017, una relazione di attività e finanziaria dettagliata riguardante gli uffici di informazione delle città di Bruxelles e Strasburgo, insistendo in particolare sul rispettivo valore aggiunto;

59.

trova preoccupanti le risposte date alle interrogazioni con richiesta di risposta scritta sugli uffici di informazione del Parlamento in alcuni Stati membri, visto che, nella maggior parte dei casi, solo una parte delle loro spese di funzionamento risultano dagli obiettivi e dai compiti reali di tali uffici, mentre la maggior parte del denaro è spesa per la locazione degli uffici nonché per le retribuzioni e le spese di viaggio del loro personale;

60.

invita il segretario generale a migliorare la comunicazione interna tra le varie direzioni generali, cosicché, ad esempio, lo sviluppo di nuovi, importanti strumenti quali il treno legislativo sia cosa nota a un pubblico più ampio, a livello sia interno che esterno;

Premio LUX

61.

accoglie positivamente la presentazione, effettuata congiuntamente dalla commissione CONT e dalla commissione CULT, del sondaggio richiesto nell'ambito del discarico 2013, volto a rilevare se il Premio LUX sia conosciuto e come sia considerato, qualora lo sia, nei vari Stati membri, e dei relativi risultati;

62.

ricorda che il sondaggio ha riguardato sostanzialmente la notorietà del Premio LUX per il cinema presso i deputati al PE e i registi cinematografici, e la loro consapevolezza che l'obiettivo del Premio è di illustrare ai cittadini l'impegno del Parlamento a favore di valori consensuali quali i diritti umani e la solidarietà, nonché l'impegno a favore della diversità linguistica e culturale;

63.

fa osservare che il sondaggio ha ottenuto un tasso di risposta basso, appena il 18 % dei deputati che compongono il PE, corrispondente a 137 deputati di tutti i gruppi politici e di tutti gli Stati membri, e che di questi deputati più del 90 % conosceva il Premio LUX, il 75 % ne conosceva le finalità e oltre l'80 % ne aveva una percezione positiva;

64.

non è convinto del metodo di selezione con cui i deputati decidono i candidati e scelgono il vincitore del Premio, e invita l'Ufficio di presidenza a riferire in merito a modelli alternativi che consentano di ottenere i risultati desiderati, ad esempio sostenendo un'iniziativa comparabile presa dalle stesse organizzazioni dei registi cinematografici;

65.

osserva che, sebbene negli anni il numero degli spettatori sia aumentato, 43 000 spettatori in tutta l'Unione europea rappresentano un pubblico ancora molto limitato e si chiede se il Premio LUX possa trovare una giustificazione;

Casa della storia europea

66.

si rammarica dei ripetuti ritardi subiti dall'apertura della Casa della storia europea, che era originariamente prevista per marzo 2016 e che è stata successivamente rinviata prima a settembre e poi a novembre 2016, e che è attualmente programmata per il 6 maggio 2017;

67.

prende atto con preoccupazione delle discussioni in corso sulla natura delle sue esposizioni temporanee; sottolinea l'importanza dell'indipendenza accademica della Casa della storia europea per quanto riguarda il contenuto e la progettazione delle esposizioni, che devono essere determinati esclusivamente in base a criteri museologici e storici;

68.

si compiace del fatto che, secondo le stime, la Casa della storia europea accoglierà 250 000 visitatori l'anno; sottolinea che i costi operativi annuali di tale struttura sono stimati anticipatamente a 13,3 milioni di EUR; esprime preoccupazione dinanzi al numero di visitatori proporzionalmente basso rispetto agli elevati costi operativi, tenuto conto del fatto che nel 2015 il Parlamento ha accolto 326 080 visitatori con costi operativi pari a 4,3 milioni di EUR;

69.

osserva che, con la creazione del Parlamentarium e l'apertura della Casa della storia europea, il Parlamento e la zona circostante stanno diventando un'attrazione per i cittadini e i turisti, che contribuirà a una migliore conoscenza del ruolo del Parlamento e illustrerà ai cittadini l'impegno del Parlamento a favore di valori consensuali quali i diritti umani e la solidarietà; chiede all'Ufficio di presidenza di prendere in considerazione la possibilità di avviare un dialogo con le autorità locali per stabilire il modo in cui queste ultime potrebbero contribuire al finanziamento e alla gestione della Casa della storia europea;

70.

invita l'Ufficio di presidenza a considerare di adeguare la gestione della Casa della storia europea a un'impostazione più interistituzionale, esaminando la possibilità di una maggiore cooperazione con altre istituzioni dell'Unione, in particolare la Commissione e il Consiglio;

71.

accoglie con favore la decisione della Commissione di contribuire con 800 000 EUR l'anno ai costi operativi della Casa della storia europea; ritiene, tuttavia, che la Commissione dovrebbe contribuire in una percentuale molto più elevata ai costi operativi annui stimati;

Direzione generale del Personale (DG PERS)

72.

rileva che, al 31 dicembre 2015, erano impiegati presso il segretariato complessivamente 5 391 funzionari e agenti temporanei (un aumento di 96 unità rispetto al 31 dicembre 2014), mentre presso i gruppi politici erano impiegati complessivamente 771 funzionari e agenti temporanei (un aumento di 26 unità rispetto al 31 dicembre 2014); rileva altresì che, tenendo conto anche degli agenti contrattuali, la DG PERS era responsabile di 9 402 collaboratori (un incremento di 467 unità rispetto al 31 dicembre 2014);

73.

rileva che, al 1o gennaio 2015, erano stati soppressi dall'organigramma del Parlamento 47 posti, in linea con la revisione dello statuto dei funzionari del 2014 e del QFP 2014-2020, il che portava l'organico dell'Istituzione a 6 739 posti, di cui 5 723 (84,9 %) per il segretariato e 1 016 (15,1 %) per i gruppi politici; constata che, al 31 dicembre 2015, il 4,9 % dei posti del segretariato risultava vacante, rispetto al 9,6 % della fine del 2014;

74.

si compiace del fatto che l'equilibrio di genere tra i direttori generali è migliorato passando dal 18,2/81,8 % nel 2014 al 33,3/66,7 % nel 2015, ma rileva che l'equilibrio di genere tra i direttori è invece passato dal 34/66 % nel 2014 al 31,1/68,9 % nel 2015; ricorda che la maggioranza assoluta del personale del Parlamento è composta da donne, ma che le donne occupano un numero limitato di posti dirigenziali; rileva che l'equilibrio di genere tra i capi unità ha continuato a migliorare, passando dal 30/70 % alla fine del 2014 al 31,2/68,8 % alla fine del 2015; evidenzia pertanto il perdurare di squilibri a livello dei posti dirigenziali e l'assoluta importanza che riveste a tutt'oggi un programma di pari opportunità per tali posti; è convinto che il Parlamento dovrebbe avere almeno il 40 % di donne in posti dirigenziali entro il 2019;

75.

esprime stupore per il fatto che il Comitato consultivo dell'Istituzione per la nomina di alti funzionari sia composto soltanto da personale dirigenziale e invita il segretario generale a includervi un rappresentante di un'organizzazione del personale;

76.

sottolinea che l'equilibrio geografico, ossia il rapporto tra il numero di membri del personale aventi una determinata nazionalità e la popolazione dello Stato membro corrispondente, dovrebbe continuare a rappresentare un elemento importante nella gestione delle risorse, in particolare per quanto riguarda gli Stati membri che hanno aderito all'Unione a partire dal 2004; si compiace che il Parlamento abbia raggiunto una composizione complessivamente equilibrata di funzionari provenienti da Stati membri che hanno aderito all'Unione prima e dopo il 2004; sottolinea, tuttavia, che questi Stati membri rappresentano ancora solo il 3 % del personale ai gradi più elevati della categoria «amministratori» (AD 12-16) nei tre luoghi di lavoro, a fronte della percentuale della popolazione dell'Unione che essi rappresentano, che è il 21 %, e che su questo aspetto si attendono ancora progressi;

77.

riconosce che per talune attività, come ad esempio la gestione delle mense e le pulizie, l'esternalizzazione ha rappresentato la scelta preferita dall'Istituzione e che, di conseguenza, in alcune direzioni generali il numero di agenti esterni nei locali del Parlamento può addirittura superare quello dei funzionari;

78.

rileva, tuttavia, che siffatte decisioni di esternalizzazione non riescono a spiegare il ricorso a tutto il personale esterno e che, per esempio nella direzione generale dell'Innovazione e dell'Assistenza tecnologica (DG ITEC), è difficile giustificare il rapporto tra personale esterno e funzionari;

79.

è del parere che il personale esterno non debba essere utilizzato per compensare la riduzione del numero di posti decisa nel contesto della revisione dello statuto dei funzionari del 2014 e dell'attuale QFP;

80.

prende atto della risposta del segretario generale in merito alle condizioni applicate dal Parlamento per gli appalti esterni; sottolinea che l'amministrazione deve seguire da vicino e sistematicamente i singoli prestatori di servizi affinché rispettino rigorosamente la legislazione in materia, tra l'altro, di occupazione, sicurezza e diritti sociali, applicabile a tutto il personale esterno che lavora nei locali del Parlamento, ad esempio gli addetti alla mensa, alle pulizie, alla manutenzione ecc.; invita il Parlamento a introdurre meccanismi di allarme e controllo periodici al fine di prevenire e di rilevare eventuali casi, isolati o sistematici, di negligenza, abuso o violazione, in modo da poter adottare misure immediate;

81.

osserva che la procedura per rendere le guardie di sicurezza del Parlamento un servizio interno è stata completata e che la medesima procedura per il servizio autisti è in corso; invita il segretario generale a riferire alla commissione CONT in merito a ciò che è stato appreso da tali procedure e gli eventuali risparmi che sono stati conseguiti di conseguenza;

82.

constata con preoccupazione che il personale delle mense non è retribuito, in base alle ore del loro contratto di lavoro, nelle settimane in cui deputati lavorano altrove, come ad esempio le settimane dedicate alle circoscrizioni elettorali o le settimane di tornata a Strasburgo, e che a un numero considerevole di tali membri del personale è applicata una riduzione dell'orario lavorativo, con conseguenze sulla loro vita lavorativa e sulle retribuzioni; invita il segretario generale a trovare una soluzione, nell'ambito dei negoziati con il fornitore di servizi di ristorazione, che garantisca ai dipendenti la regolarità dell'orario e della retribuzione ogni settimana;

83.

osserva che alla fine del 2015 lavoravano presso l'Istituzione 1 813 assistenti parlamentari accreditati (APA) rispetto ai 1 686 dell'anno precedente; chiede che si presti particolare attenzione ai diritti degli APA e degli assistenti locali, dal momento che i loro contratti sono direttamente legati al mandato dei deputati cui prestano assistenza, tenendo presente che gli APA sono membri del personale aventi un contratto di lavoro con il Parlamento, mentre gli assistenti locali sono soggetti alla legislazione nazionale;

84.

si rammarica che la relazione di valutazione sull'attuazione dello statuto degli APA non sia stata presentata alla commissione CONT entro la fine del 2016, come richiesto nella risoluzione del Parlamento sul discarico per l'esercizio 2014, e che, ad oggi, non sia ancora stata presentata;

85.

sottolinea che in caso di molestie morali o di denunce gli APA si trovano in una situazione particolarmente delicata, in quanto il loro contratto si basa su un rapporto di mutua fiducia tra il deputato e il suo assistente; rileva che la mancanza di una tale fiducia è di per sé ragione sufficiente per la risoluzione del contratto; rileva altresì che, se il deputato è costretto alle dimissioni per danno all'immagine imputabile a reati o ad altre violazioni della legge, ciò comporta di norma anche la risoluzione dei contratti di tutti i suoi assistenti; chiede pertanto l'immediato rafforzamento della rappresentanza degli APA in seno al comitato consultivo sulle molestie morali, garantendone l'equilibrio di genere, come già richiesto nel contesto del discarico per gli esercizi 2013 e 2014; invita l'Ufficio di presidenza a prevedere fondi sufficienti per coprire le spese di viaggio e di soggiorno degli APA che hanno presentato ricorso, i quali spesso non dispongono dei mezzi necessari per recarsi personalmente a Bruxelles per presentare il loro caso al comitato consultivo sulle molestie morali; chiede che, nell'ambito della prossima revisione dello statuto dei funzionari, si valuti la possibilità di prevedere misure finanziarie compensative per gli APA, al fine di garantire la parità di trattamento degli APA e il riconoscimento della loro particolare vulnerabilità in caso di molestie morali o di denunce;

86.

accoglie con favore l'intenzione dell'amministrazione di avviare la procedura di adeguamento delle indennità forfettarie per le missioni a Strasburgo corrisposte agli APA, che sono nettamente inferiori a quelle versate ai funzionari; sottolinea che l'adeguamento dovrebbe essere basato su un metodo di calcolo trasparente e che dovrebbe essere direttamente correlato con la recente revisione al rialzo delle indennità e dei massimali per le spese di alloggio per i funzionari; sottolinea altresì che dovrebbe essere introdotta l'indicizzazione automatica delle indennità per le future revisioni;

87.

deplora che l'Ufficio di presidenza non abbia riposto alla richiesta, formulata dal Parlamento nelle sue risoluzioni sul discarico per gli esercizi 2013 e 2014, di applicare agli APA le stesse indennità giornaliere corrisposte agli altri membri del personale; chiede al segretario generale di fornire una stima dei costi aggiuntivi che deriverebbero da tale adeguamento prima di mettere in atto qualsiasi cambiamento; sottolinea inoltre che gli attuali massimali di rimborso delle missioni per gli APA non vengono adeguati dal 2009 e che la discrepanza tra gli APA e gli altri membri del personale è ulteriormente aumentata fino ad almeno il 40 % a seguito dell'introduzione di nuovi massimali approvati dal Consiglio il 9 settembre 2016 e finora applicati solo ai funzionari a partire dal 10 settembre 2016; invita pertanto l'Ufficio di presidenza ad adottare le misure necessarie per porre fine a tale disparità;

88.

esprime profondo rammarico per il fatto che, in caso di decesso o di dimissioni del deputato, il periodo di impiego di un APA termina alla fine del pertinente mese civile; sottolinea che, di conseguenza, qualora il mandato del deputato terminasse l'ultimo giorno di un dato mese, un APA potrebbe non avere neanche un giorno di preavviso; chiede che questa situazione inaccettabile sia risolta nell'ambito della prossima revisione dello statuto dei funzionari, subordinando la durata del periodo di preavviso a un periodo di tempo definito, ad esempio quattro settimane, invece che ai mesi civili; chiede inoltre all'Ufficio di presidenza di introdurre rapidamente misure temporanee per trovare una soluzione provvisoria a questo problema prima di tale revisione giuridica dello statuto;

89.

è preoccupato per la presunta prassi secondo cui i deputati obbligano gli APA a effettuare missioni, in particolare a Strasburgo, senza che questi dispongano di ordini di missione né ottengano il rimborso delle spese di missione o delle spese di viaggio; ritiene che tale prassi dia adito a possibili abusi, in quanto, in assenza di un ordine di missione, gli APA devono sostenere personalmente le spese e non sono coperti dall'assicurazione sul posto di lavoro; invita l'Ufficio di presidenza a garantire che lo statuto dei funzionari sia adeguatamente applicato e a sanzionare i deputati che violano le norme;

90.

osserva che i tirocinanti hanno diritto a uno sconto di 0,50 EUR sui piatti principali in tutti i ristoranti self-service a Bruxelles e Lussemburgo e di 0,80 EUR a Strasburgo; ritiene tuttavia che, tenendo conto del livello medio della retribuzione percepita dai tirocinanti e dei prezzi elevati applicati negli ultimi due anni, tali sconti non siano sufficienti per avere un impatto significativo sulle loro finanze; invita il segretario generale a procedere a una riduzione del prezzo in relazione alla retribuzione;

91.

invita l'Ufficio di presidenza ad assicurare che siano garantiti i diritti previdenziali e pensionistici agli APA che hanno prestato servizio ininterrottamente per due legislature; invita a tale proposito l'amministrazione a presentare una proposta che tenga conto della decisione di anticipare la data delle elezioni nel 2014 e del tempo richiesto dalla procedura di assunzione, ai fini del calcolo del periodo di 10 anni di servizio richiesto dallo statuto dei funzionari;

92.

invita la Conferenza dei presidenti a riconsiderare la possibilità per gli APA, in subordine a determinate condizioni da stabilire, di accompagnare i deputati nelle missioni e nelle delegazioni ufficiali del Parlamento, come già chiesto da numerosi deputati;

93.

invita il segretario generale e l'Ufficio di presidenza ad analizzare e risolvere i problemi derivanti principalmente dall'ultimo cambiamento delle condizioni riguardanti gli APA (quali i ritardi nella firma dei contratti, la risoluzione dei contratti e l'anticipo della data delle elezioni europee ecc.) che può avere gravi conseguenze per la futura acquisizione dei diritti lavorativi da parte degli APA; chiede inoltre di coinvolgere i rappresentanti degli APA nella ricerca di soluzioni;

94.

chiede al Parlamento, ai fini delle pari opportunità e nel rispetto dei diritti sul lavoro, di adottare orientamenti sull'attribuzione dei gradi agli APA, definendo chiaramente, per ciascun gruppo di funzione, le funzioni, le responsabilità e i compiti corrispondenti;

95.

rileva che nel 2015 la cessazione dal servizio ha interessato 154 membri del personale, così ripartiti: 126 pensionamenti, 13 invalidità, nove dimissioni e sei decessi; invita il segretario generale ad applicare scrupolosamente l'articolo 16, paragrafo 4, dello statuto dei funzionari sui potenziali conflitti d'interesse dopo la cessazione dal servizio al Parlamento, in particolare nel caso di dimissioni, vista la singolarità del fatto che non è mai stato pubblicato nessun caso di potenziale conflitto d'interessi;

96.

constata con preoccupazione che non sono previste disposizioni speciali per il personale nel caso in cui uno Stato membro decida di recedere dall'Unione; invita il segretario generale, pur riconoscendo che la questione riguarda tutte le istituzioni europee, ad avviare un dialogo con la Commissione al fine di garantire che il personale britannico non sia vittima della Brexit e che i diritti statutari, contrattuali e acquisiti siano pienamente tutelati;

97.

chiede un'organizzazione più efficiente dei corsi di formazione per adeguarli alle esigenze specifiche degli APA; ritiene, in particolare, che l'amministrazione dovrebbe tener conto del calendario delle attività parlamentari e dei deputati e definire orari adeguati e argomenti specifici;

98.

richiama l'attenzione sul fatto che il 43 % del proprio personale ritiene che il telelavoro inciderebbe in maniera positiva sulla soddisfazione professionale; sottolinea che il Parlamento è l'unica istituzione a non avere introdotto il telelavoro e il sistema flexitime, mentre entrambi sono applicati da diversi anni nella maggior parte delle altre istituzioni, in particolare la Commissione, con risultati dimostrati in termini di aumento della produttività e miglioramento della qualità della vita dei membri del personale; rileva che il Parlamento ha introdotto il telelavoro occasionale nell'ottobre 2016; invita il segretario generale a informare tutti i servizi interessati, compresi i deputati e gli assistenti, in merito all'attuazione del servizio; chiede altresì che il sistema «flexitime» sia incluso quanto prima tra le modalità di lavoro del Parlamento;

99.

invita il Parlamento a modificare la propria regolamentazione concernente i tirocini proposti dai deputati e dai gruppi politici, al fine di migliorare la situazione dei tirocinanti al Parlamento, inclusa una retribuzione dignitosa, la definizione di una durata limitata dei tirocini e un accordo di apprendimento;

DG FINS

Contratti aggiudicati dal Parlamento

100.

constata con soddisfazione che l'Istituzione pubblica sul proprio sito web un elenco annuale completo di tutti i contraenti che si sono aggiudicati contratti di un valore superiore a 15 000 EUR, e che in tale elenco figurano il nominativo e il recapito del contraente, il tipo e l'oggetto del contratto, la durata, il valore, la procedura seguita e la direzione generale interessata;

101.

rileva che l'elenco in questione si spinge oltre i requisiti di trasparenza previsti dal regolamento finanziario; incoraggia tutte le istituzioni dell'Unione a mettere a disposizione informazioni integrali riguardo a tutti i contraenti e ai contratti aggiudicati mediante procedure di gara, compresi i casi di aggiudicazione diretta o procedura ristretta;

102.

condivide le conclusioni della Corte secondo cui, al fine di garantire una trasparenza e un monitoraggio ex post efficaci delle attività di appalto, le istituzioni dell'Unione devono creare un archivio pubblico unico in cui conservare le informazioni relative ai rispettivi contratti di appalto;

103.

sottolinea che, nonostante le precedenti richieste di miglioramento, i servizi offerti dall'agenzia viaggi del Parlamento continuano a essere insoddisfacenti, in quanto i prezzi sono relativamente elevati e l'agenzia non è riuscita a negoziare accordi con le principali compagnie aeree per ottenere prezzi più vantaggiosi e una maggiore flessibilità nell'organizzazione dei viaggi;

104.

invita l'agenzia ad adoperarsi attivamente per offrire prezzi più bassi indipendentemente dalla compagnia aerea in questione; chiede che l'agenzia introduca un processo di feedback (sondaggi sulla soddisfazione degli utenti), al fine di identificare i settori in cui è possibile realizzare ulteriori progressi;

Fondo di vitalizio volontario

105.

osserva che a fine 2015 il deficit attuariale stimato del fondo di vitalizio volontario era aumentato a 276,8 milioni di EUR; osserva inoltre che, sempre a fine 2015, l'importo delle attività nette di cui tenere conto e l'impegno attuariale ammontavano, rispettivamente, a 155,5 milioni di EUR e 432,3 milioni di EUR;

106.

rammenta che tali passività future previste sono distribuite su diversi decenni, pur osservando che l'importo totale versato dal fondo di vitalizio volontario nel 2015 ammonta a 15,8 milioni di EUR;

107.

sottolinea che tale situazione desta preoccupazione per il possibile esaurimento del fondo e che il Parlamento garantisce il pagamento dei diritti pensionistici se e quando il fondo non sarà in grado di far fronte ai propri obblighi;

108.

invita nuovamente l'Ufficio di presidenza a effettuare quanto prima possibile una valutazione della situazione attuale del fondo pensioni;

109.

ricorda il paragrafo 112 della risoluzione di discarico dello scorso anno (5) in cui si chiede di effettuare una valutazione della situazione attuale del fondo pensioni; si rammarica che tale valutazione non sia ancora stata effettuata;

110.

ricorda che la Corte di giustizia ha sancito nel 2013 la validità della decisione di innalzare da 60 a 63 anni l'età pensionabile degli affiliati al fondo di vitalizio volontario, onde evitare l'esaurimento anticipato del capitale e allinearla al nuovo statuto dei deputati al Parlamento europeo;

111.

ritiene che, laddove i fondi pensionistici nazionali sono soggetti a norme rigorose e non possono in alcun caso presentare un disavanzo attuariale, il fondo di vitalizio volontario presenta attualmente un deficit del 64 % dell'impegno attuariale; invita il segretario generale a presentare all'Ufficio di presidenza un piano d'intervento globale inteso a evitare un esaurimento precoce del fondo;

Altre questioni

112.

si rammarica che nella scelta degli istituti finanziari con cui ha a che fare per la gestione dei propri pagamenti e conti, il Parlamento non presti alcuna attenzione alle politiche portate avanti da tali istituti in materia di responsabilità sociale delle imprese, e invita il segretario generale ad accertarsi che in futuro il Parlamento tratti principalmente con istituti finanziari le cui politiche d'investimento siano incentrate sulla sostenibilità e su altri aspetti della responsabilità sociale delle imprese;

113.

sottolinea che nel 2015 l'Istituzione ha lasciato, in media, 106,25 milioni di EUR in conti bancari senza ottenere alcun interesse attivo; invita il segretario generale a verificare la necessità di una liquidità così ingente nonché, in particolare, a migliorare la gestione della tesoreria a tale riguardo e, se possibile, a trovare possibili modi di migliorare il rendimento di tali depositi;

DG ITEC

114.

è soddisfatto dell'attuazione degli orientamenti strategici da parte della DG ITEC per il periodo 2014-2019; ritiene che al momento stiano intervenendo numerosi cambiamenti nell'ambiente di lavoro elettronico per i deputati e il personale, sebbene le implicazioni degli stessi, tra cui anche nuove opportunità, siano relativamente poco conosciuti e restino confinati per lo più in seno alla DG ITEC; chiede una maggiore cooperazione tra la DG ITEC e la DG COMM per migliorare la comunicazione interna ed esterna circa le numerose innovazioni che sono in corso di attuazione o che saranno attuate in futuro;

115.

si rende conto degli sforzi profusi dalla DG ITEC per migliorare il numero dei risultati relativi alle pagine web del Parlamento nel contesto del motore di ricerca di Google; ritiene inoltre tuttavia che il motore di ricerca sul sito Internet dell'Istituzione stessa dovrebbe permette di ottenere risultati utili, in modo che gli utenti possano servirsi del portale del Parlamento per raggiungere celermente le pagine d'interesse; esprime preoccupazione per il fatto che, al momento, tale motore di ricerca non funziona correttamente e invita il segretario generale a individuare una soluzione rapida a questo annoso problema;

116.

osserva con preoccupazione che, nonostante il fatto la DG ITEC spenda annualmente oltre 35 milioni di EUR per l'acquisto di nuovo hardware, manca una politica chiara in materia di appalti ecologici e socialmente sostenibili e chiede al segretario generale di definire un piano di intervento al riguardo per garantire che, in futuro, tutte le gare d'appalto includano criteri ambientali e sociali per la scelta dell'hardware;

117.

invita la DG ITEC a rendere tutte le pagine web del Parlamento accessibili da dispositivi portatili, dal momento che, sebbene una larga parte dei visitatori delle pagine utilizzi un iPad o un telefono cellulare per accedere ai siti del Parlamento e delle commissioni specializzate, le attuali interfacce non possono essere considerate compatibili con i dispositivi portatili; propone l'attuazione di misure volte a migliorare, concretamente ed entro un periodo di tempo ragionevole, l'accessibilità delle pagine ai dispositivi portatili;

118.

considera essenziale per l'esercizio del mandato dei deputati che le stampanti rimangano nei loro uffici; sottolinea che l'uso di cartucce generiche a basso costo potrebbe causare livelli nocivi di emissioni di particelle e danni alla salute; chiede pertanto alla DG ITEC e alla direzione generale delle Infrastrutture e della Logistica (DG INLO) di adottare misure intese a promuovere l'acquisto di stampanti ecologiche e a garantire l'uso esclusivo di cartucce originali, offrendo nel contempo ai deputati e al loro personale la possibilità di disporre di stampanti ubicate in modo strategico vicino ai loro uffici e non all'interno di questi ultimi;

119.

rileva che l'Ufficio di presidenza ha approvato, il 7 settembre 2015, una politica in materia di sicurezza dei sistemi delle tecnologie di informazione e di comunicazione (in appresso «politica di sicurezza TIC»); sottolinea l'urgenza, nell'attuale contesto globale, di attuare una politica di sicurezza TIC nettamente più solida, che si occupi pienamente della gestione dei rischi legati alla sicurezza informatica; plaude a tale proposito alla nomina di un responsabile della sicurezza informatica del Parlamento;

120.

rinnova l'invito formulato nella risoluzione sul discarico per l'esercizio 2014 a creare un sistema di allerta rapida in caso di emergenza che consenta alla DG ITEC, in collaborazione con la direzione generale della Sicurezza e della Protezione (DG SAFE), di inviare comunicazioni tempestive, per SMS o e-mail, ai deputati e al personale che acconsentano a far figurare i propri recapiti nell'elenco di questo sistema di comunicazione, da utilizzare in specifiche situazioni di emergenza;

121.

elogia la DG ITEC per l'installazione dell'impianto Wi-Fi in tutti gli edifici del Parlamento; constata, tuttavia, che nell'emiciclo di Strasburgo il sistema Wi-Fi non è affidabile, in particolare quando, nel corso di votazioni e discussioni importanti, numerosi deputati utilizzano la rete contemporaneamente; invita il segretario generale ad adottare le misure correttive necessarie al riguardo;

Direzione generale delle Politiche esterne dell'Unione

122.

accoglie con favore il fatto che alcune riunioni pubbliche delle delegazioni interparlamentari siano già trasmesse in webstreaming; invita il segretario generale a proseguire il rafforzamento e l'estensione di tale servizio nonché i contenuti dei siti web delle delegazioni;

DG INLO

123.

rileva che la strategia immobiliare a medio termine adottata nel 2010 è in fase di riesame; chiede che tale strategia sia estesa per coprire una prospettiva più a lungo termine e includa uno studio delle probabili conseguenze della Brexit;

124.

si compiace del previsto ampliamento, a decorrere dal 2019, dello spazio per uffici per i deputati e i loro assistenti a Strasburgo; chiede al segretario generale, fintantoché non sarà stata trovata una soluzione per una sede di lavoro unica del Parlamento, di garantire un numero minimo di metri quadrati per assistente in conformità delle vigenti norme sulle condizioni di lavoro, dal momento che l'Istituzione, violando deliberatamente tali norme sullo spazio minimo per uffici, si trova in una posizione di vulnerabilità;

125.

esprime profondo rammarico per l'avvio di una procedura di sostituzione del mobilio negli uffici dei deputati e degli assistenti a Bruxelles e chiede che sia immediatamente sospesa; osserva che la maggior parte dei mobili è perfettamente utilizzabile e in buone condizioni e che, pertanto, non vi è alcun motivo di sostituirli; ritiene che il semplice parere di alcuni deputati– e non un'indagine generale — non possa costituire di per sé un motivo sufficiente per giustificare la sostituzione, e che le questioni di gusto, moda o stile antiquato indicate dall'amministrazione siano altrettanto inadeguate; è del parere che i singoli mobili dovrebbero essere sostituiti unicamente qualora presentino segni evidenti di deterioramento o di usura o comportino rischi per la salute sul posto di lavoro di natura specifica o generale (ad esempio, il possibile miglioramento dell'ergonomia delle sedie); segnala che, in un periodo di crisi economica e di conseguenti ristrettezze finanziarie come quello che stiamo vivendo attualmente, questioni estetiche di questo tipo potrebbero compromettere gravemente la credibilità del Parlamento e, in particolare, dei suoi deputati, agli occhi dei cittadini e dell'opinione pubblica;

126.

riconosce che, conformemente alle decisioni dell'Ufficio di presidenza del 2013 e 2015, i nuovi contratti di ristorazione non prevedono alcuna sovvenzione diretta a carico del bilancio del Parlamento; è tuttavia preoccupato per il fatto che alcuni servizi sono stati offerti a prezzi più elevati di quelli di mercato nel 2015; si riferisce al riguardo al servizio caffè durante le riunioni; constata che i prezzi sono stati rivisti nell'agosto 2016;

127.

si rammarica profondamente dei criteri arbitrari, soggettivi e sproporzionati utilizzati nella procedura di assunzione di autisti e nell'internalizzazione del servizio, avviata nel 2016 per motivi di sicurezza; si rammarica che la procedura non abbia tenuto conto delle competenze e dell'esperienza acquisite dagli autisti negli anni in cui hanno lavorato a diretto contatto con i deputati, della relazione di fiducia stabilita con questi ultimi, né del fatto che tali autisti siano rimasti disoccupati, molti dei quali già a un'età in cui è difficile trovare un posto di lavoro;

Direzione generale dell'Interpretazione e delle Conferenze (DG INTE)

128.

esprime preoccupazione per il difficile dialogo sociale tra la DG INTE e i rappresentanti degli interpreti, dialogo che è stato avviato nel gennaio 2014 e che, ad oggi, non ha sortito alcun accordo; invita il segretario generale ad avviare una mediazione tra le parti interessate al fine di migliorare la comprensione reciproca delle rispettive posizioni e individuare soluzioni accettabili per tutti;

129.

esprime soddisfazione per i progressi già realizzati nel processo di modernizzazione della DG INTE, in particolare per quanto riguarda la maggiore disponibilità di interpreti, l'aumento moderato del numero di ore che gli interpreti dedicano alla prestazione di servizi di interpretazione e la migliore ripartizione del carico di lavoro tra gli interpreti; constata che il metodo di calcolo per quanto riguarda le statistiche è stato chiarito e che le ferie e i giorni di assenza per malattia sono ora esclusi dal calcolo della media del numero di ore trascorse dagli interpreti in cabina;

130.

chiede al segretario generale informazioni sulle misure che sono state adottate successivamente all'approvazione della risoluzione sul discarico per l'esercizio 2014 per conseguire una maggiore efficienza ed efficacia delle risorse nell'organizzazione delle riunioni razionalizzando la gestione delle conferenze al Parlamento;

DG SAFE

131.

plaude agli sforzi costanti compiuti riguardo alla sicurezza e alla protezione all'interno e all'esterno del Parlamento; si rende conto che la sicurezza all'interno del Parlamento deve mirare a conseguire un delicato equilibrio tra la presa in considerazione di una serie di misure di protezione e l'introduzione di un sistema eccessivamente improntato alla sicurezza che rallenta l'attività del Parlamento; insiste tuttavia sul fatto che la sicurezza del Parlamento dovrebbe essere ulteriormente rafforzata e invita il segretario generale a garantire che il personale sia adeguatamente formato e in grado di svolgere le proprie mansioni in modo professionale, anche nelle situazioni di emergenza;

132.

invita il segretario generale a garantire che la cooperazione con le altre istituzioni dell'Unione sia attivamente proseguita, accanto alla cooperazione con le autorità belghe, francesi e lussemburghesi;

133.

invita la DG ITEC e la DG SAFE a rafforzare la capacità di difesa informatica alla luce della minaccia di attacchi informatici aumentata negli ultimi mesi;

Un Parlamento ecocompatibile

134.

ricorda che l'Ufficio di presidenza ha introdotto il sistema di gestione ambientale (EMAS) al Parlamento il 19 aprile 2004; rileva che lo stesso Ufficio ha approvato nel 2016 una politica ambientale riveduta che mantiene e ribadisce l'impegno del Parlamento a favore di un costante miglioramento ambientale;

135.

accoglie con favore la creazione di un helpdesk interistituzionale sugli appalti pubblici verdi, che dovrà ora essere pienamente attuata definendo obiettivi chiari nel settore, nonché intensificando gli sforzi per l'informazione interna, la promozione e un'efficace governance degli appalti pubblici verdi; sottolinea il fatto che anche i prestatori di servizi in subappalto devono rispettare le norme; deplora a tale riguardo l'elevato utilizzo di bottiglie, tazze, contenitori e imballaggi in plastica al Parlamento;

136.

è consapevole di essersi impegnato a ridurre del 30 % le proprie emissioni di CO2 per ETP entro il 2020 rispetto ai livelli del 2006; si compiace del fatto che tra il 2006 e il 2015 l'indicatore sia diminuito di circa il 24,3 %;

137.

considera pertanto della massima importanza che il Parlamento si fissi nuovi e più ambiziosi obiettivi quantitativi, che dovrebbero essere regolarmente misurati dai servizi competenti; rileva a tale proposito la decisione dell'Ufficio di presidenza del 2015 intesa a compensare la totalità delle emissioni di carbonio del Parlamento, incluse quelle relative agli spostamenti aerei dei deputati tra i rispettivi paesi di origine e i luoghi di lavoro del Parlamento;

138.

ricorda l'impegno del Parlamento, contratto nel quadro della direttiva 2012/27/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (6) sull'efficienza energetica, di applicare agli edifici di sua proprietà e da esso occupati, fatte salve le norme applicabili in materia di bilancio e di appalti, i medesimi requisiti applicabili agli edifici del governo centrale degli Stati membri ai sensi degli articoli 5 e 6 della stessa, data la notevole visibilità dei suoi edifici e il ruolo guida che esso dovrebbe svolgere per quanto riguarda la prestazione energetica degli stessi; sottolinea l'urgenza di rispettare tale dichiarazione, non ultimo per la sua stessa credibilità nelle revisioni in corso della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia e della direttiva sull'efficienza energetica;

139.

invita l'Ufficio di presidenza a studiare un sistema di incentivi per promuovere trasporti più efficienti e sostenibili per il tragitto fra domicilio e luogo di lavoro

140.

accoglie positivamente l'iniziativa del Parlamento per quanto riguarda l'attuazione di una politica globale per ridurre gli sprechi alimentari; invita il Parlamento a garantire che tutti i fornitori di servizi di ristorazione in tutti gli edifici del Parlamento si attivino per evitare gli sprechi alimentari; invita il Parlamento a promuovere ulteriormente la prassi di donazione di prodotti alimentari invenduti a scopo di beneficenza;

141.

ritiene che l'introduzione di un efficace sistema di prenotazione delle sale di riunione e un registro di gestione delle strutture possa apportare un notevole potenziale in termini di costi e sforzi ambientali del Parlamento, e invita il segretario generale a tener conto di tale impostazione;

Gruppi politici (linea di bilancio 4 0 0)

142.

constata che nel 2015 gli stanziamenti iscritti alla linea di bilancio 4 0 0 (destinati ai gruppi politici e ai deputati non iscritti) sono stati utilizzati nel modo seguente:

Gruppo

2015

2014 (*2)

Stanziamenti annuali

Risorse proprie e stanziamenti riportati (*1)

Spese

Tasso di esecuzione stanziamenti annuali (%)

Importi riportati all'esercizio successivo

Stanziamenti annuali

Risorse proprie e stanziamenti riportati

Spese

Tasso di esecuzione stanziamenti annuali (%)

Importi riportati all'esercizio successivo (2011)

PPE

17 440

10 198

17 101

98,06

8 720

19 919

7 908

17 796

89,34

9 960

S

15 256

5 748

15 379

100,81

5 625

15 619

4 653

14 850

95,07

5 422

ECR

5 959

1 614

5 065

84,99

2 509

5 014

1 060

4 476

105,43

1 598

ALDE

5 692

2 517

5 865

103,03

2 344

6 214

1 774

5 491

88,35

2 498

GUE/NGL

4 305

1 256

3 832

89,02

1 729

3 527

417

2 689

76,62

1 255

Verts/ALE

4 153

1 293

3 890

93,67

1 556

4 292

1 389

4 396

88,41

1 287

EFDD

3 843

1 643

3 629

94,45

1 856

3 231

1 142

2 708

88,83

1 615

ENF

1 587

0

827

52,09

760

 

 

 

 

 

Membri non iscritti

1 627

533

1 001

61,51

214

1 991

441

1 281

64,32

533

Totale

59 860

24 803

56 588

94,53

25 312

59 807

18 784

53 687

89,76

24 168

143.

ricorda che la Corte ha raccomandato, nella sua relazione annuale al Parlamento europeo di «rivedere il quadro di controllo esistente per l'esecuzione degli stanziamenti di bilancio assegnati ai gruppi politici» e inoltre «fornire orientamenti migliori, monitorando più attivamente l'applicazione, da parte dei gruppi politici, delle norme per l'autorizzazione e il pagamento delle spese e per le procedure d'appalto»;

Partiti politici europei e fondazioni politiche europee

144.

rileva che nel 2015 gli stanziamenti iscritti alla linea di bilancio 4 0 2 sono stati utilizzati nel modo seguente (7):

Partito

Abbreviazione

Risorse proprie (*3)

Sovvenzione PE

Totale entrate

Sovvenzione PE in % della spesa ammissibile (max. 85 %)

Eccedenza di entrate (trasferimento alle riserve) o perdite

Partito popolare europeo

PPE

1 926

8 053

12 241

85

363

Partito dei socialisti europei

PSE

1 246

5 828

8 024

85

40

Partito dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa

ALDE

561

2 093

2 789

85

90

Partito Verde europeo

PVE

480

1 666

2 245

85

83

Alleanza dei conservatori e riformisti europei

AECR

395

1 952

2 401

85

8

Partito della sinistra europea

EL

372

1 484

2 044

85

71

Partito Democratico europeo

EDP/PDE

120

457

577

85

0

Democratici UE

EUD

55

292

370

85

3

Alleanza libera europea

ALE

127

636

845

85

0

Movimento politico cristiano europeo

ECPM

87

461

560

85

4

Alleanza europea per la libertà

EAF

94

494

588

85

7

Alleanza dei movimenti nazionali europei

AENM

53

292

399

85

0

Movimento per un'Europa delle nazioni e della libertà

MENF

161

401

562

85

0

Alleanza per la democrazia diretta in Europa

ADDE

250

821

1 070

85

– 403

Movimento per un'Europa delle libertà e della democrazia

MELD

91

44

226

85

– 208

Totale

 

6 017

24 974

34 943

85

59

145.

rileva che nel 2015 gli stanziamenti iscritti alla linea di bilancio 4 0 3 sono stati utilizzati nel modo seguente (8):

Fondazione

Abbreviazione

Partito di affiliazione

Risorse proprie (*4)

Sovvenzione PE

Totale entrate

Sovvenzione PE in % della spesa ammissibile (max. 85 %)

Centro Wilfried Martens per gli studi europei

WMCES

PPE

949

4 725

5 674

85

Fondazione europea di studi progressisti

FEPS

PSE

847

3 848

4 695

85

Forum liberale europeo

ELF

ALDE

183

880

1 063

85

Fondazione verde europea

GEF

PVE

163

914

1 077

85

Trasformare l'Europa

TE

EL

159

847

1 066

85

Istituto dei democratici europei

IED

PDE

47

284

331

85

Centro Maurits Coppieters

CMC

ALE

57

241

298

85

Una nuova direzione — Fondazione per la riforma europea

ND

AECR

323

1 100

1 423

85

Fondazione europea per la libertà

FEP

EAF

47

268

315

85

Organizzazione per la cooperazione interstatale europea

OEIC

EUD

33

132

165

85

Fondazione politica cristiana per l'Europa

CPFE

ECPM

51

267

318

85

Fondazione per un'Europa della libertà e della democrazia

FELD

MELD

50

248

298

85

Istituto per la democrazia diretta in Europa

IDDE

ADDE

144

673

817

85

Identità e tradizioni europee

EIT

AENM

32

169

201

85

Totale

 

 

3 085

14 596

17 681

85

146.

rileva con preoccupazione che, nel caso dell'Alleanza per la democrazia diretta in Europa, del Movimento per un'Europa della libertà e della democrazia, dell'Iniziativa per la democrazia diretta in Europa e della Fondazione per un'Europa delle libertà e della democrazia sono state riscontrate gravi irregolarità relative al divieto di finanziamento diretto o indiretto dei partiti nazionali e alle donazioni;

147.

esprime preoccupazione per il rischio per l'immagine del Parlamento che rappresentano tali irregolarità ed è convinto della necessità di agire con celerità ed efficacia per prevenire e affrontare eventuali irregolarità di questo tipo in futuro; ritiene tuttavia che tali irregolarità riguardino un numero limitato di partiti politici e di fondazioni politiche; è del parere che esse non dovrebbero mettere in discussione la gestione finanziaria degli altri partiti politici e delle altre fondazioni politiche;

148.

è consapevole dei nuovi regolamenti, ovvero del regolamento (UE, Euratom) n. 1141/2014, e del regolamento (UE, Euratom) n. 1142/2014, del 22 ottobre 2014, del Parlamento europeo e del Consiglio (9), che inizieranno a incidere sul finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee a decorrere dall'esercizio 2018, e dell'importanza del ruolo che svolgerà la nuova Autorità per i partiti politici europei e le fondazioni politiche europee, nonché delle discussioni in corso in seno all'Ufficio di presidenza sulle proposte del segretario generale per affrontare una serie di questioni che tali regolamenti lasciano irrisolte; invita il revisore contabile interno del Parlamento a procedere a una nuova relazione di audit sul finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee non appena possibile dopo l'entrata in vigore del nuovo regolamento;

149.

ritiene essenziale a tale proposito esaminare eventuali lacune dell'attuale sistema di controlli interni ed esterni nell'evitare gravi irregolarità; prende atto delle dichiarazioni del contabile esterno, EY, secondo cui i suoi audit sono intesi a ottenere una ragionevole garanzia che i conti annuali siano esenti da inesattezze rilevanti e che l'entità abbia rispettato le pertinenti norme e regolamentazioni e che queste includano l'esame, sulla base di verifiche a campione, degli elementi probatori a sostegno del parere; rileva, tuttavia, che gli esami non comprendono le indagini su eventuali dichiarazioni e documenti fraudolenti e che, di conseguenza, forniscono soltanto un quadro piuttosto limitato delle attività finanziarie esaminate;

150.

prende atto della carenza di risorse umane (effettivamente 2 ETP) presso la DG FINS addette alla verifica dei conti dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee; è fermamente convinto che, dato l'elevato rischio reputazionale ivi associato, potrebbero essere destinate maggiori risorse a tale attività;

151.

invita l'Ufficio di presidenza, nella misura consentita dal principio di confidenzialità, a facilitare l'accesso alla documentazione di base contenuta nelle relazioni finali dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee, segnatamente i conti e gli audit effettuati;

152.

chiede alla nuova Autorità di presentargli una relazione sui progressi compiuti dopo il primo anno di attività, ovvero nel 2017, e invita il segretario generale a garantire che l'autorità disponga delle risorse necessarie per svolgere le sue mansioni.


(1)  Regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio, del 2 dicembre 2013, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 884).

(2)  Direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE (GU L 94 del 28.3.2014, pag. 65).

(3)  GU C 436 del 24.11.2016, pag. 2.

(4)  Regolamento (UE, Euratom) n. 1141/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, relativo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee (GU L 317 del 4.11.2014, pag. 1).

(5)  GU L 246 del 14.9.2016, pag. 3.

(6)  Direttiva 2012/27/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, sull'efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE (GU L 315 del 14.11.2012, pag. 1).

(*1)  Tutti gli importi sono espressi in migliaia di euro.

(*2)  Il 2014 è stato diviso in due esercizi finanziari a causa delle elezioni parlamentari del maggio 2014. Gli importi per il 2014 nella tabella rappresentano gli importi consolidati.

(7)  

Note:

tutti gli importi sono espressi in migliaia di euro.

Nota : il totale delle entrate include i riporti dell'anno precedente a norma dell'articolo 125, paragrafo 6, del regolamento finanziario.

(*3)  Tutti gli importi sono espressi in migliaia di euro.

(8)  

Note:

tutti gli importi sono espressi in migliaia di euro.

(*4)  Tutti gli importi sono espressi in migliaia di euro.

(9)  Regolamento (UE, Euratom) n. 1142/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, che modifica il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 per quanto concerne il finanziamento dei partiti politici europei (GU L 317 del 4.11.2014, pag. 28).


29.9.2017   

IT

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L 252/22


DECISIONE (UE) 2017/1604 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione II — Consiglio europeo e Consiglio

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 [COM(2016) 475 — C8-0271/2016] (2),

vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015, corredata delle risposte delle istituzioni (3),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti (4) nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 (5) del Consiglio, in particolare gli articoli 55, 99, 164, 165 e 166,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0131/2017),

1.

rinvia la decisione sul discarico al segretario generale del Consiglio per l'esecuzione del bilancio del Consiglio europeo e del Consiglio per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti, al Mediatore europeo, al Garante europeo della protezione dei dati e al Servizio europeo per l'azione esterna, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 1.

(4)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(5)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.


29.9.2017   

IT

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L 252/23


RISOLUZIONE (UE) 2017/1605 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione II — Consiglio europeo e Consiglio

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione II — Consiglio europeo e Consiglio,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0131/2017),

A.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di un ulteriore rafforzamento della legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione ottenibile migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati e di corretta gestione delle risorse umane;

1.   prende atto del fatto che la Corte dei conti («la Corte») ha stimato, sulla base del lavoro di audit svolto, che i pagamenti relativi all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 per le spese amministrative e di altro genere delle istituzioni e degli organi sono, nell'insieme, esenti da errore significativo;

2.   rileva con soddisfazione che, nella sua relazione annuale sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 («la relazione della Corte»), la Corte ha osservato che non sono state individuate debolezze significative riguardo agli aspetti sottoposti ad audit relativamente alle risorse umane e agli appalti del Consiglio europeo e del Consiglio;

3.   rileva che, nel 2015, il Consiglio europeo e il Consiglio disponevano di un bilancio globale pari a 541 791 500 EUR (534 202 300 EUR nel 2014), con un tasso di esecuzione del 92,6 %;

4.   prende atto dell'aumento di 7,6 milioni di EUR (+ 1,4 %) del bilancio del Consiglio per il 2015;

5.   prende atto della pubblicazione, da parte del segretariato generale del Consiglio (SGC), delle relazioni annuali di attività del Servizio giuridico e delle DG «Comunicazione e gestione dei documenti» e «Amministrazione»;

6.   prende atto delle spiegazioni fornite nella relazione annuale d'attività della DG Amministrazione sul sottoutilizzo sistematico degli stanziamenti; esprime comunque preoccupazione per l'alto tasso di sottoutilizzo che persiste in alcune categorie; incoraggia lo sviluppo di indicatori chiave di performance per migliorare la pianificazione di bilancio;

7.   continua ad essere preoccupato per il numero decisamente elevato degli stanziamenti riportati dal 2015 al 2016, in particolare quelli in materia di immobili, impianti e macchinari;

8.   ribadisce che il bilancio del Consiglio europeo e quello del Consiglio dovrebbero essere separati al fine di contribuire alla trasparenza della gestione finanziaria delle istituzioni e a una maggiore assunzione di responsabilità da parte di entrambe le istituzioni;

9.   chiede un quadro generale delle risorse umane, suddivise per categoria, grado, genere, nazionalità e formazione professionale;

10.   sottolinea che l'equilibrio geografico, ossia il rapporto tra la cittadinanza del personale e le dimensioni degli Stati membri, dovrebbe rimanere un elemento importante della gestione delle risorse, in particolare per quanto riguarda gli Stati membri che hanno aderito all'Unione a partire dal 2004; accoglie con favore il fatto che il Consiglio europeo e il Consiglio abbiano raggiunto una composizione equilibrata di funzionari provenienti dagli Stati membri che hanno aderito all'Unione prima del 2004 e dopo, ma sottolinea che gli Stati membri che hanno aderito all'Unione nel 2004 o successivamente sono ancora sottorappresentati al livello superiore dell'amministrazione e nei posti dirigenziali, aspetto su cui si attendono ancora progressi;

11.   prende atto dell'esistenza di una politica di equilibrio di genere presso l'SGC; accoglie con favore l'evoluzione positiva dell'equilibrio di genere a livello di dirigenza; invita comunque il Consiglio a intensificare ulteriormente i suoi sforzi, sottolineando il fatto che, alla fine del 2015, il tasso dell'equilibrio di genere nei posti dirigenziali era ancora limitato al 30 %/70 %;

12.   accoglie con favore le informazioni riguardanti le attività professionali degli ex dirigenti dell'SGC dopo la cessazione dal servizio (1) nell'anno 2015; sostiene la piena trasparenza e la pubblicazione di tali informazioni ogni anno;

13.   rileva con grande preoccupazione che, nel 2015, l'SGC non aveva ancora attuato le norme interne sulle segnalazioni di irregolarità, come indicato dal Mediatore; invita il Consiglio ad applicare queste norme senza ulteriori indugi;

14.   osserva che la tabella dell'organico del Consiglio si prefigge di rispettare l'obiettivo previsto dall'accordo interistituzionale di ridurre il personale del 5 % in cinque anni; chiede di essere informato su come tale riduzione sia compatibile con la creazione di 19 nuovi posti; propone che il Consiglio riferisca al Parlamento in merito a eventuali risparmi alternativi realizzati per compensare il ritardo nella riduzione del personale;

15.   prende atto della riorganizzazione della direzione generale dell'Amministrazione allo scopo di migliorare la sua qualità ed efficienza; si attende che questa riforma abbia un impatto positivo sull'esecuzione del bilancio del Consiglio;

16.   esprime preoccupazione per il ritardo nella consegna dell'edificio Europa; chiede di essere informato delle conseguenze finanziarie del rinvio;

17.   reitera la richiesta che la politica immobiliare dell'Istituzione sia comunicata all'autorità di discarico; rammenta al Consiglio l'invito del Parlamento ad elaborare una relazione sullo stato di avanzamento dei progetti immobiliari e una ripartizione dettagliata delle spese finora sostenute;

18.   rileva con soddisfazione che l'SGC ha ottenuto il marchio di impresa ecodinamica nel 2015 e la certificazione EMAS nel 2016 per la sua efficace gestione ambientale;

Punto della situazione

19.   prende atto della risposta ufficiale del segretario generale del Consiglio all'invito della commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento di partecipare allo scambio di opinioni con i segretari generali delle altre istituzioni; osserva che la risposta si limita a ribadire la posizione del Consiglio sullo scambio di informazioni finanziarie già espressa in passato; rileva che il questionario scritto inviato all'SGC il 17 novembre 2016 con le interrogazioni dei deputati è rimasto senza risposta;

20.   ribadisce che il Consiglio dovrebbe dar prova di trasparenza e rendere pienamente conto ai cittadini dell'Unione in merito ai fondi affidatigli in quanto istituzione dell'Unione; sottolinea che ciò implica una partecipazione piena e in buona fede del Consiglio alla procedura annuale di discarico, al pari delle altre istituzioni; ritiene, a tale proposito, che un controllo efficace dell'esecuzione del bilancio dell'Unione richieda una cooperazione tra il Parlamento e il Consiglio nel quadro di un accordo operativo; deplora profondamente le difficoltà incontrate finora nelle procedure di discarico;

21.   insiste sul fatto che la spesa del Consiglio deve essere controllata al pari di quella delle altre istituzioni e sottolinea che gli elementi di base di tale controllo sono stati esposti nelle risoluzioni di discarico degli scorsi anni;

22.   ricorda che il Parlamento concede il discarico alle altre istituzioni dopo aver esaminato la documentazione fornita e le risposte date alle domande; si rammarica che il Parlamento continui a incontrare difficoltà ad ottenere risposte dal Consiglio; auspica, in tal senso, una ben maggiore cooperazione con il segretario generale del Consiglio, per il quale il 2015 è stato il primo anno in cui ha assunto queste nuove responsabilità;

23.   si rammarica del fatto che, in passato, il discarico non sia stato concesso a causa dell'insufficiente cooperazione tra il Parlamento e il Consiglio; rileva che parrebbe esservi una maggiore buona volontà da entrambe le parti ed è fiducioso che, in futuro, si compiranno progressi per rafforzare la cooperazione, il che contribuirà a migliorare l'immagine pubblica del Parlamento e del Consiglio; invita il Parlamento e il Consiglio a proseguire su questa via;

24.   sottolinea il potere del Parlamento di concedere il discarico a norma degli articoli 316, 317 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e degli articoli da 164 a 167 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 e afferma che la concessione o meno del discarico rappresenta un dovere del Parlamento nei confronti dei cittadini dell'Unione;

25.   ricorda che ciascuna delle istituzioni, quali definite all'articolo 2, lettera b) del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012, è autonoma nell'esecuzione della rispettiva sezione del bilancio in virtù dell'autonomia di bilancio conferitale dall'articolo 55 di tale regolamento; afferma che, conformemente alla prassi e all'interpretazione delle norme in vigore e al principio dell'autonomia di bilancio del Consiglio, nonché al fine di garantire la trasparenza e la responsabilità democratica nei confronti dei contribuenti dell'Unione, il Parlamento concede il discarico a ciascuna istituzione individualmente;

26.   ritiene che una buona cooperazione tra Parlamento, Consiglio europeo e Consiglio, risultato di una procedura di dialogo aperto e formale, possa costituire un segnale positivo da trasmettere ai cittadini dell'Unione.


(1)  Articolo 16, terzo e quarto comma, dello statuto.


29.9.2017   

IT

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L 252/26


DECISIONE (UE, Euratom) 2017/1606 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti consolidati annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 [COM(2016) 475 — C8-0269/2016] (2),

visti la relazione della Commissione sul seguito dato al discarico per l'esercizio 2014 [COM(2016) 674] e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagnano [SWD(2016) 338, SWD(2016) 339],

vista la relazione annuale per il 2015 sulla gestione e il rendimento del bilancio dell'UE presentata dalla Commissione [COM(2016) 446],

visti la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2015 presentata all'autorità competente per il discarico [COM(2016) 628] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna [SWD(2016) 322],

viste la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio finanziario 2015 (3), corredata delle risposte delle istituzioni, e le sue relazioni speciali,

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (4) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare alla Commissione sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05876/2017 — C8-0037/2017),

visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 (5), in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

visti l'articolo 93 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A8-0150/2017),

A.

considerando che, in base all'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, dà esecuzione del bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.

concede il discarico alla Commissione per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione e agenzie esecutive, nonché nella risoluzione del 27 aprile 2017 sulle relazioni speciali della Corte dei conti nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2015 (6);

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, nonché ai parlamenti nazionali e alle istituzioni di controllo nazionali e regionali degli Stati membri, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 1.

(4)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(5)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(6)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0144 (cfr. pagina 66 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

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L 252/28


RISOLUZIONE (UE, Euratom) 2017/1607 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione e agenzie esecutive

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione,

viste le sue decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio delle agenzie esecutive per l'esercizio 2015,

visti gli articoli 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visti il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 (1) («regolamento finanziario») e il regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione, del 29 ottobre 2012, sulle norme di applicazione del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione (2) («modalità di applicazione»),

visti l'articolo 93 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A8-0150/2017),

A.

considerando che l'Europa è confrontata a una crisi di fiducia nei confronti delle sue istituzioni, situazione per la quale ogni singola istituzione dell'Unione deve accettare la propria parte di responsabilità e che rende quindi necessario un particolare rigore da parte del Parlamento nell'esame dei conti della Commissione;

B.

considerando che le istituzioni dell'Unione e gli Stati membri dovrebbero migliorare la loro politica di comunicazione in modo da informare adeguatamente i cittadini dei risultati ottenuti dal bilancio dell'Unione e del loro valore aggiunto;

C.

considerando che il Parlamento europeo deve mostrare un forte impegno rispetto alle preoccupazioni dei cittadini dell'Unione sul modo in cui viene speso il bilancio dell'Unione e sul modo in cui l'UE protegge i loro interessi;

D.

considerando che le istituzioni dell'Unione dovrebbero adoperarsi in favore di un sistema di bilancio dell'UE che sia solido e resiliente e funzioni non solo in modo flessibile ma anche con agilità nei periodi sia di stabilità che di difficoltà;

E.

considerando che la politica di coesione apporta un chiaro valore aggiunto poiché migliora la qualità della vita dei cittadini di tutta Europa, essendo una politica fondamentale di solidarietà e una fonte essenziale di investimenti pubblici;

F.

considerando che le istituzioni dell'Unione devono sviluppare una chiara comprensione e concordare in merito alle priorità politiche europee e ai beni pubblici da finanziare per primi al fine di rispondere alle preoccupazioni dei nostri cittadini e colmare i divari nelle nostre politiche;

G.

considerando che la spesa dell'Unione, sebbene sia limitata all'1 % dell'RNL dell'Unione, è uno strumento importante per conseguire gli obiettivi delle politiche a livello europeo utilizzando il valore aggiunto europeo e rappresenta in media l'1,9 % della spesa pubblica degli Stati membri dell'Unione;

H.

considerando che, sebbene le percentuali del bilancio dell'Unione considerate come a) una porzione della spesa globale aggregata degli Stati membri e b) l'elemento non contabilizzato/speso in modo scorretto/sprecato di tale bilancio siano basse, gli importi effettivi sono considerevoli e giustificano pertanto un controllo accurato;

I.

considerando che, a norma del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), la Commissione ha la responsabilità ultima per quanto riguarda l'esecuzione del bilancio dell'Unione, mentre gli Stati membri sono tenuti e cooperare lealmente con la Commissione per garantire che gli stanziamenti siano utilizzati secondo i principi della buona gestione finanziaria;

J.

considerando che, quando il Parlamento concede il discarico alla Commissione, esso verifica se i fondi sono stati usati in modo corretto e se gli obiettivi delle politiche sono stati conseguiti,

Bilancio, periodi di programmazione e priorità politiche

1.

osserva che la durata settennale dell'attuale Quadro finanziario pluriennale (QFP) non è sincronizzata con i mandati quinquennali del Parlamento e della Commissione e che tale circostanza crea altresì discrepanze tra il bilancio d'esercizio e il relativo discarico; sottolinea inoltre che il ciclo decennale di programmazione strategica e la strategia Europa 2020 non sono allineati al ciclo settennale della gestione del bilancio dell'Unione; ritiene che questo sfasamento sia una delle cause dell'importante carenza nella governance politica dell'Unione, in quanto il Parlamento e la Commissione sono legati da accordi precedenti sugli obiettivi politici e finanziari, il che potrebbe dare l'impressione che le elezioni europee sono irrilevanti in siffatto contesto;

2.

osserva che nel 2015 il bilancio dell'Unione ha dovuto contribuire al conseguimento degli obiettivi di due diversi programmi politici a lungo termine, vale a dire:

a)

la strategia Europa 2020, da un lato; e

b)

le dieci priorità politiche stabilite dal presidente Juncker, dall'altro,

ma ha dovuto anche rispondere a una serie di situazioni di crisi: i rifugiati, l'insicurezza in Europa e nel suo vicinato, l'instabilità finanziaria in Grecia e l'impatto economico dell'embargo russo sulle esportazioni nonché l'impatto prolungato della crisi finanziaria con conseguenze strutturali quali disoccupazione, povertà e disuguaglianza;

3.

osserva che le politiche dell'Unione possono perseguire diversi obiettivi a breve, medio e lungo termine, la cui realizzazione non può essere necessariamente determinata da un unico quadro finanziario pluriennale; ritiene che occorra riflettere su un nuovo equilibrio tra la definizione delle priorità politiche, l'attuazione delle misure e i quadri finanziari;

4.

si rammarica che le disposizioni transitorie di bilancio non assicurino la soluzione ottimale per tradurre le aspirazioni sociali e politiche in obiettivi operativi utili per i programmi e i regimi di spesa;

5.

sottolinea che nel 2020 si avrà l'opportunità di allineare la strategia politica a lungo termine e la realizzazione delle politiche al ciclo di bilancio e raccomanda di avvalersi di tale opportunità;

6.

esprime preoccupazione per il fatto che nel 2015 la quota della spesa del bilancio dell'Unione connessa con il clima è stata solo del 17,3 % e, in media, solo del 17,6 % nel periodo 2014-2016, secondo la Corte dei conti (in appresso, la «Corte») (3), mentre l'obiettivo era di raggiungere almeno il 20 % nel corso del periodo finanziario; sottolinea pertanto che, secondo la Corte, sussiste il serio rischio di non riuscire a conseguire l'obiettivo del 20 % se non si compiono maggiori sforzi per affrontare i cambiamenti climatici;

7.

sottolinea inoltre che la decisione di portare la spesa connessa con il clima al 20 % era stata presa prima dell'accordo di Parigi; è convinto che si dovrebbero compiere maggiori sforzi per rendere il bilancio dell'Unione ancora più orientato al rispetto del clima; sottolinea inoltre che la revisione del QFP crea l'eccellente opportunità di garantire il raggiungimento dell'obiettivo di spesa del 20 % a favore dell'azione per il clima e di prevedere un possibile aumento di tale soglia in linea con gli impegni internazionali assunti dall'UE durante la COP 21;

8.

accoglie con favore l'impostazione della programmazione di bilancio basata sui risultati adottata dalla Commissione; ritiene che il bilancio dell'UE dovrebbe essere quanto più efficiente ed efficace possibile viste le scarse risorse finanziarie; si rammarica, tuttavia, che la Commissione si focalizzi principalmente sulle realizzazioni piuttosto che sui risultati;

Misure da adottare

9.

appoggia la proposta avanzata dalla Corte nel suo documento di riflessione sul riesame intermedio del quadro finanziario pluriennale 2014-2020 (paragrafi 39 e 40), del 28 ottobre 2016, secondo cui è giunto il momento che la Commissione esamini altre opzioni, come ad esempio:

la definizione di un programma di bilancio «mobile» con un orizzonte di pianificazione quinquennale, una clausola(e) di revisione per obiettivi e politiche e un programma di valutazione «mobile»,

la fissazione della durata dei programmi e dei regimi in funzione delle esigenze delle politiche anziché della durata del periodo di programmazione finanziaria; l'introduzione dell'obbligo, per gli Stati membri e la Commissione, di motivare in maniera adeguata la necessità di a) finanziamenti dell'Unione e b) di conseguire i risultati prima di stabilire la spesa;

10.

invita la Commissione a iscrivere all'ordine del giorno della prossima riunione degli esperti sul bilancio incentrato sui risultati (Budget Focused on Results — BFOR) le proposte avanzate dalla Corte ai paragrafi 39 e 40 del summenzionato documento di riflessione del 28 ottobre 2016 e le raccomandazioni del gruppo ad alto livello sulle risorse proprie, al fine di preparare la prossima conferenza nel quadro dell'iniziativa «Un bilancio dell'UE incentrato sui risultati», in cui si potrebbero discutere i settori in cui il bilancio dell'Unione dovrebbe essere speso prima di fissare il quadro finanziario;

11.

appoggia tutte le raccomandazioni formulate dalla Corte nella sua relazione speciale n. 31/2016, in particolare quella che esorta la Commissione a vagliare tutte le opportunità potenziali, comprese la revisione intermedia del QFP e la revisione di alcune basi giuridiche, per assicurare una concreta svolta a favore dell'azione per il clima; invita la Corte a pubblicare, entro la fine del 2018, una relazione di follow-up sulla spesa connessa con il clima a carico del bilancio dell'UE;

12.

invita la Commissione a sfruttare maggiormente le opportunità offerte dalla riserva di efficacia prevista dal quadro giuridico esistente al fine di creare un reale impulso finanziario volto a migliorare in modo efficace la gestione finanziaria; chiede inoltre il rafforzamento della riserva di efficacia in quanto strumento, aumentando la componente dipendente dai risultati nel quadro giuridico successivo;

13.

invita la Commissione a orientare le proprie priorità verso la piena realizzazione della strategia Europa 2020 utilizzando gli strumenti del Semestre europeo;

14.

invita la Commissione a elaborare progetti di priorità politiche per il periodo finanziario che inizierà nel 2021 e a trasmettere al Parlamento il testo in maniera tempestiva;

15.

si rammarica che la Commissione non abbia effettuato una revisione completa della strategia Europa 2020 al fine di garantirne l'attuazione nel quadro dell'«Agenda strategica per l'Unione in una fase di cambiamento», adottata dal Consiglio europeo nel giugno 2014, come previsto da tale agenda;

16.

invita la Commissione a tener conto dell'accordo di Parigi e a incrementare immediatamente l'obiettivo di spesa per l'azione per il clima a titolo del bilancio dell'Unione dal 20 % al 30 %;

17.

invita la Commissione a redigere i futuri bilanci dell'Unione in modo da renderli più efficienti e più efficaci e da allinearli maggiormente agli obiettivi della strategia Europa 2020, agli obiettivi climatici dell'Unione nonché agli impegni assunti dall'Unione a livello internazionale;

Bilanci ombra

18.

sottolinea che diversi meccanismi finanziari a sostegno delle politiche dell'Unione non sono finanziati direttamente dal bilancio dell'Unione né figurano in esso, tra cui il Fondo europeo di stabilità finanziaria, il Meccanismo europeo di stabilità, il Meccanismo di risoluzione unico e il Fondo europeo per gli investimenti collegato alla Banca europea per gli investimenti;

19.

osserva che altri meccanismi figurano in parte nel bilancio finanziario dell'Unione, come gli strumenti di finanziamento combinato e il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS);

20.

sottolinea il crescente ricorso a strumenti finanziari composti principalmente da prestiti, strumenti azionari, garanzie e strumenti di condivisione del rischio nell'ambito della gestione indiretta per il periodo 2014-2020, e sottolinea inoltre il fatto che il gruppo della Banca europea degli investimenti (BEI) ha gestito quasi la totalità degli strumenti finanziari nell'ambito della gestione indiretta; ritiene che le informazioni sui risultati conseguiti siano insufficienti per una valutazione di tali strumenti, soprattutto per quanto riguarda il loro impatto sociale e ambientale; sottolinea che gli strumenti finanziari possono integrare le sovvenzioni ma non dovrebbero sostituirle;

21.

si rammarica che il crescente utilizzo di tali strumenti finanziari, come pure degli strumenti finanziari nell'ambito della gestione concorrente (gli strumenti di ingegneria finanziaria), comporti rischi più elevati non solo per il mantenimento di un bilancio europeo sufficiente e credibile ai fini degli obiettivi attuali e futuri, bensì anche per la rendicontazione e il coordinamento delle politiche e delle operazioni dell'Unione; sottolinea che prima di procedere a un'estensione dell'uso degli strumenti finanziari occorre effettuare una valutazione completa dei loro risultati, delle loro realizzazioni e della loro efficacia; mette in evidenza le relazioni speciali della Corte (4) secondo cui gli strumenti finanziari non funzionano come previsto e/o sono sovradimensionati e/o non riescono ad attirare capitali privati;

22.

avverte la Commissione che gli strumenti finanziari o eventuali meccanismi di finanziamento non sono necessariamente vincolati da obiettivi politici generali o specifici dell'Unione e possono finanziare progetti che esulano dagli impegni dell'Unione;

23.

sottolinea che l'istituzione del Fondo europeo per gli investimenti strategici ha inciso sull'avvio ritardato del Meccanismo per collegare l'Europa e che il Fondo europeo per gli investimenti strategici avrà anche un impatto sull'utilizzo di alcuni altri strumenti finanziari;

Misure da adottare

24.

esorta la Commissione a proporre misure per rendere i meccanismi di finanziamento dell'Unione per l'esecuzione del bilancio dell'Unione — i quali includono attualmente vari strumenti e combinazioni tra di essi come ad esempio programmi, i fondi strutturali e di investimento, i fondi fiduciari, il fondo per gli investimenti strategici, i fondi di garanzia, i meccanismi, gli strumenti finanziari e gli strumenti di assistenza macrofinanziaria ecc. — più chiari, semplici e coerenti nonché più capaci di assicurare una sufficiente trasparenza, rendicontabilità, performance e comprensione da parte del pubblico circa le modalità di finanziamento delle politiche dell'Unione e i benefici che producono; si rammarica del fatto che la proposta relativa al nuovo regolamento finanziario del settembre 2016 non affronti queste problematiche in maniera adeguata;

25.

chiede alla Commissione di rivedere la valutazione ex ante dello strumento di debito del Meccanismo per collegare l'Europa alla luce dell'istituzione del Fondo europeo per gli investimenti strategici e di presentare altresì al Parlamento un'analisi dell'impatto del Fondo europeo per gli investimenti strategici sugli altri programmi e strumenti finanziari dell'Unione;

26.

chiede alla Corte di valutare il contributo degli strumenti finanziari e dei meccanismi di finanziamento (elencati al paragrafo 24) alla strategia Europa 2020; invita la Commissione ad adottare ogni misura appropriata per garantire che gli strumenti finanziari e qualsiasi meccanismo di finanziamento siano compatibili con la strategia dell'UE, gli obiettivi e gli impegni assunti dall'UE;

27.

si compiace dell'intenzione del commissario Oettinger di ricondurre i vari bilanci ombra, nel lungo periodo, nel quadro del bilancio dell'Unione; osserva che tale circostanza accrescerebbe sensibilmente la responsabilità democratica; è fermamente convinto che tale problema andrebbe risolto quanto prima, e comunque entro la fine del prossimo periodo di programmazione finanziaria; invita la Commissione a elaborare una comunicazione su questo tema prima del novembre 2017;

Gestione finanziaria e di bilancio

28.

si rammarica dei forti arretrati accumulati nell'impiego dei fondi strutturali nel periodo 2007-2013; constata che, alla fine dell'esercizio 2015, il 10 % dei 446,2 miliardi di EUR totali stanziati per tutti i programmi operativi approvati non era stato ancora liquidato;

29.

sottolinea che tale situazione può costituire un problema significativo e pregiudicare l'efficacia dei fondi strutturali e d'investimento europei, in quanto in alcuni Stati membri il contributo dell'Unione per cui non è stata presentata domanda di pagamento, unitamente al cofinanziamento nazionale necessario, supera il 15 % della spesa totale delle amministrazioni pubbliche se si tiene conto degli ultimi due quadri finanziari (2007-2013 e 2014-2020);

30.

prende atto con preoccupazione che, alla fine del 2015, oltre la metà degli stanziamenti di impegno non utilizzati dei fondi strutturali che non hanno condotto a pagamenti nel periodo di programmazione 2007-2013 sono riconducibili a cinque Stati membri (Repubblica ceca, Italia, Spagna, Polonia e Romania), ossia i beneficiari principali; osserva che le ragioni dei ritardi sono diverse: mancanza di capacità e di assistenza amministrativa, mancanza di risorse nazionali per cofinanziare operazioni europee, ritardo nella presentazione dei programmi regionali per il quadro finanziario pluriennale 2014-2020 ecc.;

31.

sottolinea che una nuova caratteristica di questo quadro finanziario pluriennale è che gli importi inutilizzati entro il massimale per i pagamenti ed entro il massimale per gli impegni fanno automaticamente aumentare la flessibilità per gli anni successivi;

32.

sottolinea che nel 2015 il livello degli impegni è stato più elevato rispetto a tutti gli esercizi precedenti ed è rientrato per poco nel limite massimo complessivo (il 97,7 % dell'importo disponibile);

33.

osserva che nel 2015 tre quarti delle spese operative hanno riguardato regimi operanti in base alle norme del precedente quadro finanziario pluriennale: sussidi agli agricoltori per il 2014, progetti di coesione, progetti di ricerca nell'ambito del settimo programma quadro iniziato nel 2007;

34.

considera inaccettabile che, alla fine del 2015, gli Stati membri avevano designato meno del 20 % delle autorità nazionali responsabili per i fondi strutturali e di investimento europei, ad eccezione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale; ritiene che queste designazioni costituiscano una precondizione affinché le autorità degli Stati membri possano presentare dichiarazioni di spesa alla Commissione; è del parere che le novità rilevanti introdotte per il periodo 2014-2020 comportino difficoltà amministrative nonostante gli sforzi di semplificazione;

35.

sottolinea che le difficoltà riscontrate nel completare le procedure di valutazione della conformità relative al nuovo sistema di gestione e di controllo, che in genere hanno luogo all'inizio del periodo di programmazione, costituiscono una grave causa di ritardi nell'assorbimento;

36.

constata che anche la recessione economica mondiale, che ha conseguenze dirette in termini di misure di restrizioni di bilancio applicate ai bilanci pubblici e difficoltà ad ottenere finanziamenti interni, rappresenta un'importante causa di ritardi nell'assorbimento;

37.

esprime profondo rammarico per il fatto che, di conseguenza, sussiste il rischio che i ritardi nell'esecuzione del bilancio per il periodo di programmazione 2014-2020 siano più lunghi di quelli osservati nel periodo 2007-2013; teme che il prossimo quadro finanziario pluriennale possa iniziare con un alto livello senza precedenti di importi da liquidare (RAL), con potenziali effetti negativi sulla gestione del bilancio dell'Unione nel corso dei primi anni; si augura che la Commissione abbia tratto insegnamento da ciò onde evitare simili ritardi in futuro;

38.

constata che nel marzo 2015 la Commissione ha adottato un piano di pagamenti con misure a breve termine per ridurre il livello delle fatture non pagate, ma sottolinea che, se da un lato le misure proposte dalla Commissione sono tese a migliorare la gestione dei flussi di cassa nel breve termine, occorre dall'altro una prospettiva di più lungo periodo per far fronte al livello elevato di impegni ancora da liquidare, così come una valutazione approfondita delle cause alla base (difficoltà amministrative e operative, vincoli macroeconomici ecc.) al fine di definire una strategia efficace per evitarle in futuro;

39.

sottolinea che l'attivazione della procedura di cui all'articolo 50 del trattato sull'Unione europea potrebbe generare problemi nelle modalità di gestione del bilancio dell'Unione, soprattutto per quanto riguarda i pagamenti; sottolinea la necessità di trattare questo elemento cruciale in ogni accordo transitorio o finale con qualsiasi Stato membro che recede dall'Unione;

Misure da adottare

40.

chiede alla Commissione di adottare misure per rispettare in modo rigoroso le regole e i calendari relativi agli impegni ancora da liquidare, ad esempio attraverso:

i)

la chiusura e il disimpegno dei programmi del periodo 2007-2013;

ii)

un utilizzo corretto delle rettifiche nette nel settore della coesione;

iii)

una riduzione della liquidità detenuta presso i fiduciari;

iv)

la stesura di piani e previsioni di pagamento nei settori in cui gli impegni ancora da liquidare sono significativi;

41.

chiede nuovamente alla Commissione di presentare annualmente una previsione a lungo termine aggiornata sui flussi di cassa, che copra un orizzonte temporale da sette a dieci anni e che includa i massimali di bilancio, il fabbisogno di pagamenti, i vincoli di capacità e i potenziali disimpegni, ai fini di una migliore corrispondenza tra fabbisogno di pagamenti e fondi disponibili;

42.

chiede alla Commissione, vista la difficile situazione in cui versano attualmente vari Stati membri, di tenere conto d'urgenza, nella gestione finanziaria e di bilancio, dei vincoli di capacità e delle condizioni socio-economiche specifiche presenti in alcuni Stati membri; chiede alla Commissione di utilizzare tutti gli strumenti disponibili tramite l'assistenza tecnica e il nuovo programma di sostegno alle riforme strutturali per sostenere questi Stati membri, in modo da evitare il sottoutilizzo dei fondi e da aumentare i tassi di assorbimento specialmente nel settore dei fondi strutturali e d'investimento europei;

43.

ribadisce la necessità di semplificare e chiarire le regole e le procedure a livello sia nazionale che europeo, in modo da facilitare l'accesso ai fondi dell'Unione da parte dei beneficiari e garantire una solida gestione di tali fondi da parte dei servizi amministrativi; ritiene che la semplificazione contribuirà a una rapida assegnazione dei fondi, a percentuali di assorbimento più elevate, a una maggiore efficienza e trasparenza, alla diminuzione degli errori di esecuzione e a termini di pagamento ridotti; ritiene che si debba trovare un equilibrio tra la semplificazione e la stabilità delle norme, delle procedure e dei controlli; osserva che, in ogni caso, il fatto di fornire ai potenziali richiedenti e beneficiari sufficienti informazioni e linee guida costituisce il prerequisito fondamentale per un'esecuzione efficace;

44.

invita la Commissione ad astenersi da nuovi tagli all'assistenza tecnica a sua disposizione e a proporre un piano d'azione per un assorbimento effettivo e tempestivo, prestando un'attenzione particolare agli Stati membri e alle regioni che registrano ritardi e bassi tassi di assorbimento;

Strumenti di ingegneria finanziaria

45.

si rammarica che sia stato erogato ai destinatari finali soltanto il 75 % (5) dei contributi agli strumenti di ingegneria finanziaria per il periodo di programmazione 2007-2013 entro la fine del 2015 nell'ambito della gestione concorrente (il valore era del 57 % alla fine del 2014 e del 37 % alla fine del 2012) e che la liquidità di cassa detenuta negli strumenti finanziari nell'ambito della gestione indiretta sia rimasta elevata (1,3 miliardi di EUR nel 2015, 1,3 miliardi di EUR nel 2014 e 1,4 miliardi di EUR nel 2013);

46.

constata con preoccupazione che gli importi inutilizzati degli strumenti finanziari rimangono relativamente elevati e, alla fine del 2014, erano concentrati per l'80 % in cinque Stati membri (dei quali l'Italia rappresentava il 45 % del totale); ritiene opportuno che la Commissione compili una valutazione complessiva di tali strumenti entro la fine del 2018, al fine di valutarne la loro continuazione nel futuro periodo di programmazione finanziaria;

47.

chiede alla Commissione di recuperare i saldi di tesoreria inutilizzati degli strumenti finanziari soggetti a gestione concorrente e i fondi inutilizzati restanti degli strumenti finanziari soggetti a gestione indiretta di precedenti quadro finanziario pluriennale per i quali è stato superato il periodo di ammissibilità;

La dichiarazione di affidabilità della Corte

48.

si compiace che la Corte abbia formulato un giudizio positivo sull'affidabilità dei conti per il 2015, come ha fatto fin dal 2007, e che abbia concluso che nel 2015 le entrate erano esenti da errori rilevanti; constata con soddisfazione che gli impegni su cui sono basati i conti per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittimi e regolari;

49.

esprime profondo rammarico per il fatto che, per il ventiduesimo anno consecutivo, i pagamenti sono inficiati da un livello di errore rilevante a causa dell'efficacia soltanto parziale dei sistemi di vigilanza e controllo;

50.

si rammarica che, malgrado i miglioramenti, i pagamenti siano inficiati da un tasso di errore più probabile del 3,8 %; ricorda che il tasso di errore più probabile per i pagamenti era stato stimato al 4,4 % nell'esercizio 2014, al 4,7 % nell'esercizio 2013, al 4,8 % nell'esercizio 2012 e al 3,9 % nell'esercizio 2011;

51.

sottolinea che, sebbene la situazione sia migliorata negli ultimi anni, il tasso di errore più probabile è ancora nettamente superiore alla soglia di rilevanza del 2 %; sottolinea che se la Commissione, le autorità degli Stati membri o i revisori indipendenti avessero fatto uso di tutte le informazioni a loro disposizione, avrebbero potuto prevenire, o rilevare e correggere, una parte significativa degli errori prima dell'esecuzione dei relativi pagamenti; non può accettare il fatto che le informazioni disponibili non vengano utilizzate per ridurre il livello di errore; è fermamente convinto che gli Stati membri abbiano un ruolo cruciale a questo proposito; esorta gli Stati membri a utilizzare tutte le informazioni disponibili per prevenire, individuare e correggere eventuali errori e agire di conseguenza;

52.

si rammarica che, a seguito di una modifica nel quadro giuridico della politica agricola comune nel 2015, la Corte non tenga più conto della condizionalità in sede di controllo delle operazioni, il che rende più difficile un confronto con l'esercizio precedente; rileva che nel 2014 questi errori hanno inciso per 0,6 punti percentuali sul livello di errore globale stimato della rubrica 2 «Risorse naturali» del quadro finanziario pluriennale, mentre l'incidenza annua di tali errori sul livello di errore globale stimato era compresa tra 0,1 e 0,2 punti percentuali per il periodo 2011-2014;

53.

prende atto con preoccupazione che, se le azioni correttive adottate dagli Stati membri e dalla Commissione non fossero state applicate ai pagamenti sottoposti all'audit della Corte, il livello di errore complessivo stimato sarebbe stato del 4,3 % invece che del 3,8 %;

54.

constata che la tipologia gestione ha un impatto limitato sul livello di errore, in quanto la Corte riscontra quasi lo stesso livello di errore stimato sia per la spesa soggetta a gestione concorrente con gli Stati membri (4,0 %) sia per la spesa gestita direttamente dalla Commissione (3,9 %);

55.

sottolinea che la Corte ha riscontrato che i livelli di errore stimati più elevati riguardano la spesa a titolo delle rubriche «Coesione economica, sociale e territoriale» (5,2 %) e «Competitività per la crescita e l'occupazione» (4,4 %), mentre la rubrica «Spese amministrative» ha registrato il più basso livello di errore stimato (0,6 %); evidenzia che, in generale, gli errori non costituiscono frodi; raccomanda che la Corte elabori una relazione speciale che esamini e confronti queste rubriche al fine di produrre un documento conciso sulle migliori pratiche;

56.

constata che i diversi profili di rischio tra i regimi di rimborso e i regimi legati a diritti acquisiti hanno avuto una notevole influenza sul livello di errore nei diversi settori di spesa: laddove l'Unione rimborsa i costi ammissibili sostenuti per attività ammissibili sulla base di dichiarazioni di spesa redatte dai beneficiari, il livello di errore è del 5,2 %, mentre laddove i pagamenti non sono effettuati a titolo di rimborso ma sono subordinati al soddisfacimento di determinate condizioni, il tasso di errore è dell'1,9 %; raccomanda che la Corte esamini e confronti queste rubriche al fine di elaborare una relazione speciale sulle migliori pratiche;

Relazione annuale sulla gestione e il rendimento: risultati in materia di gestione e strumenti di gestione interna della Commissione

57.

osserva che, rispetto alla situazione nel 2014, l'importo a rischio per i pagamenti, quale determinato dalla Commissione nella sua relazione annuale per il 2015 sulla gestione e il rendimento del bilancio dell'UE [COM(2016) 446], è diminuito di circa il 10 %, il che è dovuto in particolare alla riduzione dell'importo a rischio segnalato per l'agricoltura;

58.

sottolinea che la Commissione riconosce che la spesa è inficiata da un livello di errore rilevante, come evidenziato nella sua relazione annuale sulla gestione e il rendimento per il 2015, e che l'importo a rischio è compreso tra i 3,3 e i 4,5 miliardi di EUR, cifra che rappresenta tra il 2,3 % e il 3,1 % dei pagamenti; rileva che la Commissione stima che nei prossimi anni individuerà e rettificherà errori per un importo tra i 2,1 e i 2,7 miliardi di EUR;

59.

condivide il parere della Corte secondo cui la metodologia della Commissione per stimare l'importo a rischio di errore è migliorata nel corso degli anni, ma le stime del livello di spesa irregolare, formulate dalle singole direzioni generali, non sono basate su una metodologia uniforme (cfr. in particolare il punto 1.38 della relazione annuale 2015 della Corte); raccomanda di regolarizzare e standardizzare questa pratica appena possibile;

60.

osserva che, nonostante i miglioramenti, la Commissione non ha eliminato il rischio che l'impatto delle azioni correttive sia sovrastimato;

61.

sottolinea in particolare il fatto che, per oltre tre trimestri del 2015, le direzioni generali della Commissione basano le loro stime dell'importo a rischio su dati forniti dalle autorità nazionali, mentre dalle relazioni annuali di attività delle direzioni generali della Commissione interessate, la direzione generale Agricoltura e sviluppo rurale (DG AGRI) e la direzione generale Politiche regionali e urbane (DG REGIO), risulta che l'attendibilità delle relazioni sui controlli fornite dagli Stati membri rimane problematica, sebbene la comunicazione dei dati da parte degli Stati membri sia migliorata; ritiene inaccettabile il fatto che gli Stati membri non collaborino correttamente con la Commissione europea per quanto riguarda le relazioni sui controlli e la relativa affidabilità;

62.

sottolinea che l'onere del controllo per gli utenti finali diminuirebbe se si applicasse l'approccio della «revisione contabile unica», in base al quale la revisione europea non verrebbe effettuata separatamente, bensì si baserebbe sulle revisioni contabili nazionali; ritiene che una tale continuità di rendicontabilità sarebbe tuttavia possibile solo in presenza di revisioni nazionali adeguate e se la Commissione e gli Stati membri si accordassero sui principi e sulle interpretazioni; invita la Commissione a prendere l'iniziativa in tal senso mediante l'adozione di linee guida;

63.

ritiene che la concessione del discarico dovrebbe dipendere dal necessario miglioramento della gestione finanziaria a livello degli Stati membri; mette in rilievo, in tale contesto, lo strumento delle dichiarazioni nazionali, le quali potrebbero contribuire a garantire una maggiore rendicontabilità e titolarità a livello nazionale;

64.

sottolinea che, a causa della specificità della programmazione pluriennale e della complessità e dell'accumulo di norme regionali, nazionali e dell'Unione applicabili alla procedura di bilancio, e visto che gli errori possono essere rettificati oltre dieci anni dopo il loro verificarsi, è artificiale basare l'impatto stimato delle future rettifiche sulle rettifiche registrate negli ultimi sei anni;

65.

evidenzia, a tale riguardo, che se la Commissione fosse sicura dell'efficacia della sua capacità di rettifica, i direttori generali non dovrebbero esprimere una riserva finanziaria nelle loro relazioni annuali di attività;

66.

sottolinea che la Commissione comunica (6) rettifiche finanziarie e recuperi realizzati per un totale di 3,9 miliardi di EUR; prende atto che la Corte li ha classificati in tre categorie: 1,2 miliardi di EUR in rettifiche e recuperi effettuati alla fonte prima che fosse approvata la spesa da parte della Commissione (agricoltura, coesione e gestione diretta/indiretta); 1,1 miliardi di EUR in ritiri, operati dagli Stati membri, di domande di rimborso già accettate, con la sostituzione con nuovi progetti o spese di coesione; 1,6 miliardi di EUR in rettifiche nette (agricoltura e gestione diretta/indiretta);

67.

sottolinea che, laddove vi è un elevato rischio di irregolarità, la migliore pratica è discutere del rischio nonché quantificarne il livello e l'impatto probabile; si rammarica che le relazioni della Commissione in proposito prestino molta attenzione alla «capacità correttiva» anziché alla quantificazione e analisi della natura degli errori rilevati nonché all'avvio delle relative misure preventive per evitare tali errori; sottolinea in particolare che la comunicazione della Commissione sulla tutela del bilancio UE non fornisce una stima del livello di irregolarità presente nelle domande di rimborso iniziali o già approvate;

68.

condivide il parere espresso dalla Corte nella sua relazione speciale n. 27/2016, secondo cui la distinzione introdotta dalla riforma Kinnock-Prodi tra la «responsabilità politica dei Commissari» e la responsabilità operativa dei direttori generali fa sì che non risulti sempre chiaro se la «responsabilità politica» comprenda la responsabilità per l'esecuzione del bilancio delle direzioni generali o sia da questa distinta (cfr. punto 5 della sintesi della relazione speciale della Corte n. 27/2016);

69.

sottolinea che il Collegio dei Commissari non si assume la responsabilità per i conti annuali attraverso una premessa o una relazione del presidente o del commissario responsabile per il bilancio e che la Commissione non redige una dichiarazione annuale sulla governance o sul controllo interno, come invece prevede la migliore pratica ed è prassi comune negli Stati membri;

Misure da adottare

70.

invita nuovamente la Commissione e gli Stati membri a porre in essere valide procedure per confermare i tempi, l'origine e gli importi delle misure correttive e a fornire informazioni che consentano quanto più possibile di conciliare l'anno in cui viene effettuato il pagamento, l'anno in cui viene individuato il relativo errore e l'anno in cui i recuperi o le rettifiche finanziarie vengono menzionati nelle note allegate ai conti;

71.

invita nuovamente la Commissione a rilasciare, su base annuale, una vera e propria «dichiarazione di affidabilità» unica, sulla base delle relazioni annuali di attività dei direttori generali, e a produrre una propria stima, statisticamente valida, del livello di errore; chiede alla Commissione di valutare separatamente l'importo dei fondi dell'Unione che prevede di recuperare tramite recuperi o rettifiche finanziarie collegate all'esercizio finanziario 2015;

72.

chiede alla Commissione di effettuare un'analisi accurata sui cosiddetti «progetti coerenti» ovvero lo spostamento all'interno del programma operativo regionale di alcuni progetti già avviati dalle autorità con altre risorse, che possono andare a integrare o sostituire le misure o i progetti che presentino difficoltà operative o siano risultati irregolari, che includa le valutazioni ex ante per verificare che i progetti sostitutivi rispondano agli obiettivi previsti;

73.

invita la Commissione ad aggiungere alla dichiarazione finanziaria una dichiarazione annuale sulla governance e sul controllo interno, che contenga in particolare:

una descrizione degli strumenti di gestione interna della Commissione,

una valutazione delle attività operative e di rischio strategico nel corso dell'esercizio, e

una dichiarazione sulla sostenibilità fiscale a medio e lungo termine,

e a fornire nella sua comunicazione sulla tutela del bilancio UE una stima del livello di irregolarità presente nelle domande di rimborso iniziali o già approvate;

74.

invita gli Stati membri a fornire dati affidabili alla Commissione europea soprattutto per quanto riguarda le relazioni sui controlli;

Riserve politiche

75.

appoggia le riserve espresse dai direttori generali delle DG REGIO, la direzione generale Affari marittimi e pesca (DG MARE), la direzione generale Migrazione e affari interni (DG HOME), la direzione generale Cooperazione e sviluppo internazionale (DG DEVCO) e la DG AGRI nelle loro relazioni annuali di attività; ritiene che tali riserve dimostrino che le procedure di controllo poste in essere dalla Commissione e dagli Stati membri non sono in grado di fornire le necessarie garanzie riguardo alla legittimità e alla regolarità di tutte le operazioni sottostanti nei settori corrispondenti;

76.

si interroga sul motivo per cui il direttore generale della direzione generale della Ricerca e dell'innovazione (DG RTD), come negli anni precedenti, continua a emettere una riserva orizzontale per quanto riguarda tutti i pagamenti e le richieste di rimborso nell'ambito del settimo programma quadro; invita la Commissione a sviluppare, nel lungo termine, un approccio più significativo basato sul rischio e a utilizzare se necessario riserve specifiche;

Ottenere risultati dal bilancio dell'Unione

Relazione annuale sulla gestione e il rendimento: valutazione del rendimento

77.

rileva che la relazione annuale sulla gestione e il rendimento per il 2015 combina due relazioni precedenti: la relazione di valutazione elaborata in conformità dell'articolo 318 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e la relazione di sintesi prevista dall'articolo 66, paragrafo 9, del regolamento finanziario;

78.

si compiace che, per ciascuna rubrica di bilancio, la relazione fornisca informazioni sui progressi compiuti nell'attuazione dei programmi del quadro finanziario pluriennale 2014-2020 nonché elementi comprovanti i risultati dei programmi del quadro finanziario pluriennale 2007-2013 e presenti altresì i legami con la strategia Europa 2020;

79.

si rammarica che la cosiddetta relazione di valutazione, da un lato, confonda la descrizione delle attività con i risultati e, dall'altro, cerchi di valutare l'impatto delle politiche e faccia promesse per il futuro;

80.

ricorda che gli Stati membri non sono tenuti a includere indicatori comuni nei loro programmi, fatta eccezione per l'Iniziativa europea per l'occupazione giovanile e il Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale, e la prima fase di controllo a livello di Stati membri non prevede valutazioni relative ai risultati;

81.

si rammarica del fatto che, invece di semplificare i suoi strumenti di gestione interna, la Commissione ha aggiunto un nuovo piano strategico pluriennale per ogni suo dipartimento, sulla base di obiettivi generali comuni che coprono le dieci priorità politiche della Commissione Juncker e sostengono gli obiettivi di Europa 2020 e gli obblighi previsti dal trattato;

82.

ribadisce il suo invito ad attuare una concentrazione tematica, come espresso nella sua relazione sul discarico per l'esercizio 2014; invita la Commissione a indagare in che misura la concentrazione tematica potrebbe contribuire alla semplificazione e alla diminuzione degli oneri normativi e di controllo;

83.

invita la Commissione ad adottare la relazione annuale sulla gestione e il rendimento in tempo utile, in modo da consentire alla Corte di tenerne conto nella sua relazione annuale; insiste sul fatto che le informazioni fornite nella relazione in questione siano il più possibile obiettive e contengano una valutazione globale dei risultati che la Commissione ha ottenuto durante l'esercizio precedente nell'attuazione delle sue politiche; chiede alla Commissione di riflettere sulla necessità di un periodo di programmazione politica a lungo termine, come per la strategia Europa 2020 di durata decennale;

84.

sottolinea la necessità di far sì che la procedura di definizione degli indicatori di rendimento sia trasparente e democratica e coinvolga tutte le istituzioni dell'Unione, i partner e le parti interessate, al fine di adeguare gli indicatori alla misurazione dell'esecuzione del bilancio dell'Unione europea, nonché rispondere alle aspettative dei cittadini europei;

Misure da adottare

85.

invita la Commissione a valutare più attentamente le realizzazioni e i risultati di tutte le politiche nelle future relazioni sul rendimento; invita la Commissione a evidenziare in modo chiaro e sintetico il contributo dato dalle politiche europee agli obiettivi dell'Unione e a valutare i loro contributi rispettivi agli obiettivi della strategia Europa 2020;

Orizzonte 2020

86.

ricorda che Orizzonte 2020 è un programma ambizioso, di ampia portata, il cui obiettivo generale è basato su tre priorità: eccellenza scientifica, leadership industriale e sfide della società;

87.

osserva che la Commissione Juncker ha adottato dieci priorità politiche per il periodo 2014-2019 che non combaciano esattamente con le priorità della strategia Europa 2020; rileva che tale circostanza fa sì che il quadro normativo e le dotazioni di Orizzonte 2020 riflettano la strategia Europa 2020, mentre dal 2014 la Commissione, in sede di attuazione di Orizzonte 2020, ha rifocalizzato la pianificazione strategica e le modalità di gestione sulle dieci priorità politiche;

88.

si rammarica del fatto che la Commissione non ha finora analizzato la relazione tra i due insiemi di priorità, e chiede a quest'ultima di chiarire tali legami;

89.

evidenzia che un fattore di successo fondamentale di Orizzonte 2020 è l'efficace sinergia e complementarità fra i programmi per la ricerca e l'innovazione nazionali ed europei; osserva che la Commissione prevede di analizzare l'impatto e le sinergie fra Orizzonte 2020 e i fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) nell'ambito della valutazione intermedia di Orizzonte 2020;

90.

prende atto dei due esempi di complementarità tra programmi di ricerca nazionali e dell'Unione indicati nella relazione annuale 2015 della Corte e del fatto che le istituzioni superiori di controllo di Bulgaria e Portogallo hanno riscontrato che, sebbene nei loro paesi i programmi di ricerca nazionali ed UE siano complementari in alcune aree, si registrano alcune carenze a livello nazionale per quanto riguarda gli indicatori relativi a Orizzonte 2020 nei piani d'azione e nelle strategie nazionali come pure problemi di coordinamento e interazione fra tutti i soggetti coinvolti in Orizzonte 2020 a livello nazionale (7); prende atto altresì che la Bulgaria è stato il primo Stato membro a utilizzare volontariamente il meccanismo di sostegno alla politica Orizzonte 2020 e incoraggia la Commissione a continuare a sostenere gli Stati membri che necessitano di modernizzare i settori della ricerca e dell'innovazione;

91.

ricorda che il quadro giuridico di Orizzonte 2020 introduce vari elementi significativi per la gestione della performance, come obiettivi e indicatori chiave di performance; sottolinea che, nel complesso, gli obiettivi e indicatori concordati rappresentano un reale miglioramento rispetto ai programmi quadro precedenti;

92.

sottolinea che permangono alcune debolezze negli indicatori di performance impiegati in Orizzonte 2020, ad esempio:

i)

per quanto riguarda l'equilibrio tra gli indicatori che misurano solo le risorse impiegate o le realizzazioni e quelli che misurano risultati e impatti (8);

ii)

l'assenza di valori di partenza; e

iii)

target poco ambiziosi;

93.

si rammarica della constatazione della Corte secondo cui la Commissione non usa i programmi di lavoro di Orizzonte 2020 e i relativi inviti a presentare proposte per accrescere la necessaria focalizzazione sulla performance (9);

94.

osserva con soddisfazione che le proposte e le convenzioni di sovvenzione esaminate dalla Corte pongono sufficientemente l'accento sulla performance negli obiettivi, laddove ciò sia richiesto dalla Commissione, e che lo stesso vale per il processo di valutazione delle proposte;

95.

si rammarica del fatto che nei singoli programmi di lavoro che guidano Orizzonte 2020 e nei relativi inviti a presentare proposte l'uso della nozione più ampia di «impatto previsto» anziché di «risultato previsto» aumenta il rischio che le informazioni fornite per questa parte siano troppo generali e che sia difficile aggregare la valutazione della performance di Orizzonte 2020 (10);

96.

è preoccupato per il fatto che la Commissione non sempre utilizza coerentemente i concetti fondamentali della performance (ad esempio «realizzazione», «risultato», «conseguenze» e «impatto»);

97.

si rammarica che la Corte abbia riscontrato che l'assetto attuale non consente alla Commissione di monitorare la spesa e la performance in materia di ricerca e sviluppo e innovazione nell'ambito di Orizzonte 2020 né e di riferire in merito in modo specifico; reputa inoltre deplorevole che, sebbene il contributo finanziario di Orizzonte 2020 nell'ambito di Europa 2020 sia ben stabilito nella procedura di bilancio tramite la pubblicazione delle dichiarazioni programmatiche, la Commissione non abbia ancora riferito in modo utile circa l'attuazione di Orizzonte 2020 e il contributo dello stesso a Europa 2020; invita la Commissione a riferire sull'attuazione di Orizzonte 2020 e sul suo contributo alla strategia Europa 2020 in modo utile man mano che i risultati del programma sono disponibili;

98.

suggerisce di potenziare il ruolo dei punti di contatto nazionali (PCN) al fine di offrire un'assistenza tecnica di qualità sul terreno; ritiene che la valutazione annuale dei risultati, delle formazioni e degli stimoli di PCN efficienti migliorerà il tasso di successo del programma Orizzonte 2020;

Misure da adottare

99.

invita la Commissione a presentare, nelle sue future relazioni sulla performance, il contributo di Orizzonte 2020 alla strategia Europa 2020 in modo chiaro ed esaustivo;

I piani di gestione e le relazioni annuali di attività di quattro direzioni generali responsabili della spesa nell'ambito della rubrica «Risorse naturali»

100.

si rammarica che la Corte abbia osservato che molti obiettivi impiegati nei piani di gestione e nelle relazioni annuali di attività delle DG AGRI, CLIMA, ENVI e MARE sono stati estrapolati direttamente da documenti strategici o normativi e non sono sufficientemente dettagliati da risultare utili ai fini della gestione e del monitoraggio;

Misure da adottare

101.

chiede alla Commissione di:

valutare la performance dei programmi di lavoro traducendo gli obiettivi di alto livello stabiliti nella normativa di Orizzonte 2020 in obiettivi operativi a livello del programma di lavoro,

chiarire ulteriormente i collegamenti tra la strategia Europa 2020 (2010-2020), il quadro finanziario pluriennale (2014-2020) e le priorità della Commissione (2015-2019),

assicurare un utilizzo coerente in tutte le sue attività dei termini «risorsa», «realizzazione», «risultato» e «impatto», aderendo alle definizioni contenute negli orientamenti per legiferare meglio,

adottare le misure che garantiscono la stessa retribuzione ai ricercatori che eseguono lo stesso lavoro nell'ambito dello stesso progetto,

fornire un elenco in base alla nazionalità di tutte le società quotate in borsa e/o con utili nella loro contabilità annuale e che ricevono fondi nell'ambito di Orizzonte 2020;

Entrate

102.

si compiace che dagli elementi probatori di audit della Corte risulti, nel complesso, che le entrate non sono inficiate da un livello rilevante di errore e che, nello specifico, per le risorse proprie basate sull'RNL e sull'IVA i sistemi esaminati sono efficaci, per le risorse proprie tradizionali i sistemi esaminati sono, nel complesso, efficaci, e i controlli interni fondamentali vigenti negli Stati membri visitati dalla Corte sono comunque parzialmente efficaci; si compiace altresì che la Corte non abbia riscontrato errori nelle operazioni verificate;

103.

ricorda che la riserva è uno strumento mediante il quale un elemento dubbio dei dati RNL trasmessi da uno Stato membro può essere oggetto di rettifica e si compiace che la Corte non abbia rilevato gravi problemi nelle riserve revocate analizzate nel 2015;

104.

è preoccupato che, sebbene siano stati compiuti progressi per migliorare l'affidabilità dei dati RNL della Grecia, dette riserve non siano state revocate; osserva che si tratta dell'unica riserva generale in sospeso alla fine del 2015 e relativa al 2008 e al 2009;

105.

osserva che, per quel che riguarda i dazi doganali, la Corte ha riscontrato che la metodologia impiegata per i controlli intesi ad appurare se gli importatori rispettino la normativa su tariffe e importazioni (che comprendono gli audit «successivi allo svincolo delle merci») nonché la qualità e i risultati prodotti variavano fra gli Stati membri; osserva che la Corte mette altresì in evidenza l'interruzione del periodo triennale di prescrizione per la notifica dei debiti in Francia, una pratica che differisce da quelle di altri Stati membri e comporta un diverso trattamento degli operatori economici all'interno dell'Unione (11);

106.

costata che, per quanto riguarda le risorse proprie tradizionali, alla fine del 2015 la Commissione aveva inoltre un elenco di 325 osservazioni aperte riguardanti violazioni della normativa doganale dell'UE, rilevate tramite ispezioni negli Stati membri;

107.

osserva che la Corte ha rilevato — quanto alle dichiarazioni dei dazi doganali e dei contributi nel settore dello zucchero — inefficienze nella gestione dei crediti (nota come «contabilità B») negli Stati membri e che la Commissione ha rilevato carenze analoghe in 17 dei 22 Stati membri da essa visitati;

108.

sottolinea che la Corte ha individuato rischi relativi al recupero dei crediti doganali presso imprese con sede legale al di fuori dell'UE o cittadini di paesi non-UE e che, in diversi Stati membri, ha rilevato numerosi casi in cui le autorità non erano in grado di riscuotere crediti presso cittadini o imprese basate, ad esempio, in Bielorussia, Isole Vergini britanniche, Russia, Svizzera, Turchia e Ucraina;

109.

sottolinea che l'impatto di queste revisioni importanti dei saldi RNL avrebbe potuto essere più modesto se vi fosse stata una politica di revisione comune dell'Unione, che armonizzasse il calendario delle revisioni rilevanti;

110.

deplora che siano ancora in vigore gli elementi strutturali e giuridici responsabili dell'incidente politico verificatosi alla fine dell'ottobre 2014 in relazione ai contributi di alcuni Stati membri;

Misure da adottare

111.

invita la Commissione a:

adottare le misure necessarie ad armonizzare i termini temporali delle notifiche di debito agli operatori economici in seguito ad un audit successivo allo svincolo delle merci negli Stati membri,

far sì che gli Stati membri dichiarino in modo esatto negli estratti trimestrali gli importi riscossi a titolo di dazi doganali e fornire orientamenti su ciò che dovrebbe esservi registrato,

facilitare, nella misura del possibile, il recupero dei crediti doganali da parte degli Stati membri nei casi in cui i debitori non siano stabiliti in uno Stato membro dell'UE,

migliorare i controlli sui calcoli dei contributi dello Spazio economico europeo e dell'Associazione europea di libero scambio, nonché il calcolo dei meccanismi di rettifica, e

stabilire le disposizioni necessarie per ridurre l'incidenza delle revisioni dei metodi e delle fonti presentati dagli Stati membri per la compilazione dell'RNL;

Seguito dato al discarico alla Commissione per l'esercizio 2014  (12)

112.

sottolinea che la Commissione ha accettato di avviare nuove azioni a seguito di 88 richieste formulate dal Parlamento nella sua risoluzione che accompagna la decisione sul discarico alla Commissione per l'esercizio 2014;

113.

osserva che, secondo la Commissione, i necessari provvedimenti riguardo a 227 richieste del Parlamento sono già stati adottati o sono in corso di adozione e che, per ragioni connesse al quadro giuridico e di bilancio vigente, oppure al suo ruolo o alle sue prerogative istituzionali, la Commissione non può accogliere 35 richieste del Parlamento;

114.

si rammarica che le risposte della Commissione rimangano vaghe e ambigue sotto alcuni aspetti;

115.

si compiace che la Commissione abbia tenuto fede a cinque dei sei principali impegni;

116.

insiste tuttavia sul fatto che la Commissione incarichi le sue direzioni generali di pubblicare tutte le raccomandazioni specifiche per paese, formulate nel contesto del semestre europeo, nelle rispettive relazioni annuali di attività (sesto impegno);

117.

invita la Commissione a rivedere la propria posizione, in particolare per quanto riguarda l'attendibilità dei dati trasmessi dagli Stati membri, la trasparenza riguardo ai beneficiari finali dei fondi dell'Unione, la trasparenza delle attività del comitato etico, la lotta alla corruzione e la riforma delle strutture amministrative delle scuole europee;

118.

condanna fermamente il fatto che la Commissione non ritenga più necessario pubblicare la relazione anti corruzione dell'Unione; ritiene che, qualsiasi siano le intenzioni della Commissione per lottare contro la corruzione, questo annullamento dell'ultimo minuto invii un segnale sbagliato non solo agli Stati membri ma anche ai cittadini; ribadisce che la corruzione rimane un problema per l'Unione e gli Stati membri e che, senza misure anti corruzione efficaci, questa pregiudica la performance economica, lo Stato di diritto e la credibilità delle istituzioni democratiche all'interno dell'Unione; invita la Commissione a finalizzare e a pubblicare la relazione anti corruzione 2016, ad agire prontamente e con autorità per eradicare la corruzione negli Stati membri e nelle istituzioni dell'Unione europea, nonché a commissionare una valutazione indipendente delle normative anti corruzione presenti nelle stesse istituzioni dell'Unione;

119.

ribadisce fermamente il suo invito alla Commissione a sviluppare un sistema di indicatori rigorosi e criteri uniformi di facile applicazione in base ai requisiti fissati nel programma di Stoccolma per misurare il livello di corruzione negli Stati membri e valutarne le politiche anti corruzione; invita la Commissione a elaborare un indice di corruzione al fine di classificare gli Stati membri; ritiene che l'indice di corruzione potrebbe fornire una solida base sulla quale la Commissione potrebbe fondare il meccanismo di controllo per paese al momento di controllare la spesa delle risorse dell'UE;

Competitività per la crescita e l'occupazione

UE 2020

120.

rileva che, malgrado il reiterato tasso di errore e i ritardi di esecuzione e di chiusura, nell'ambito della valutazione ex post del settimo programma quadro eseguita da un gruppo di esperti ad alto livello (13), il settimo programma quadro è stato ritenuto un successo; in particolare, il gruppo ad alto livello ha sottolineato che il settimo programma quadro:

ha incoraggiato l'eccellenza scientifica a livello individuale e istituzionale,

ha promosso ricerche estremamente innovative attraverso il nuovo programma «Idee» (Consiglio europeo della ricerca),

ha coinvolto l'industria e le PMI in modo strategico,

ha rafforzato una nuova modalità di collaborazione e un quadro di innovazione aperto,

ha potenziato lo spazio europeo della ricerca catalizzando una cultura della cooperazione e costruendo reti globali adatte ad affrontare sfide tematiche,

ha affrontato alcune sfide della società attraverso la ricerca, la tecnologia e l'innovazione mediante il programma «Cooperazione»,

ha incoraggiato l'armonizzazione tra i sistemi e le politiche nazionali di ricerca e innovazione,

ha stimolato la mobilità dei ricercatori in tutta l'Europa: il programma «Persone» ha creato le condizioni necessarie per un mercato del lavoro aperto per i ricercatori,

ha promosso gli investimenti nelle infrastrutture europee di ricerca,

ha raggiunto una massa critica di ricerca nel panorama europeo e mondiale;

121.

deplora che la consultazione pubblica delle parti interessate, tenutasi nell'ambito della valutazione del settimo programma quadro tra febbraio e maggio 2015, abbia evidenziato le seguenti carenze:

elevati oneri amministrativi e norme giuridiche e finanziarie complesse,

un eccessivo numero di sottoscrizioni,

un'insufficiente attenzione all'impatto sulla società,

un ambito dei temi e degli inviti a presentare proposte eccessivamente ristretto,

un'insufficiente attenzione alla partecipazione dell'industria,

soglie elevate per i nuovi operatori, tassi di successo mediamente bassi per le proposte e i richiedenti, rispettivamente del 19 % e del 22 %,

scarsa comunicazione;

122.

si rammarica profondamente del fatto che l'obiettivo di investire entro il 2020 il 3 % del prodotto interno lordo (PIL) degli Stati membri nella ricerca non sarà probabilmente raggiunto; ritiene pertanto che si debba porre fine ai ricorrenti tagli al bilancio UE per quanto riguarda i programmi di ricerca; invita tutti gli Stati membri a raccogliere la sfida; invita la Commissione a trarre le dovute conclusioni per la revisione a medio termine del quadro finanziario pluriennale e per il seguente quadro finanziario pluriennale;

123.

accoglie con favore i progressi conseguiti nell'attuazione degli impegni dell'Unione dell'innovazione: a metà 2014 tutti gli impegni erano stati raggiunti o erano in fase di raggiungimento;

124.

si compiace anche che la quota dei fondi di Orizzonte 2020 destinati alle piccole e medie imprese sia aumentata, passando dal 19,4 % nel 2014 al 23,4 % nel 2015, e raccomanda di incoraggiare proattivamente questa tendenza;

125.

ritiene inaccettabile che la DG RTD non abbia accolto la sua richiesta secondo cui le direzioni generali della Commissione dovrebbero pubblicare tutte le raccomandazioni specifiche per paese nelle rispettive relazioni annuali di attività; osserva con preoccupazione la rappresentatività territoriale limitata dei 20 progetti più importanti di Orizzonte 2020;

Aspetti generali

126.

sottolinea che il capitolo cinque della relazione annuale della Corte riguarda i pagamenti nei seguenti settori: ricerca (10,4 miliardi di EUR), istruzione, formazione, gioventù e sport (1,8 miliardi di EUR), spazio (1,4 miliardi di EUR), trasporti (1,3 miliardi di EUR), altre azioni e programmi (1,1 miliardi di EUR), energia (0,5 miliardi di EUR) e il programma per la competitività delle imprese e le piccole e le medie imprese (COSME) (0,3 miliardi di EUR); osserva che la ricerca rappresenta pertanto il 62 % della spesa;

127.

rileva che la responsabilità di attuare i programmi quadro di ricerca è condivisa tra le varie direzioni generali della Commissione, le agenzie esecutive, le imprese comuni e i cosiddetti organismi di cui all'articolo 185 (partenariati con gli Stati membri), e che tutto ciò esige uno stretto coordinamento;

128.

precisa che l'audit della Corte riguarda quasi esclusivamente i pagamenti a titolo del Settimo programma quadro di ricerca;

129.

è preoccupato per il fatto che la relazione annuale di attività della DG RTD indica che alla fine del 2015 1 915 progetti del Settimo programma quadro di ricerca, per un importo di 1,63 miliardi di EUR, non erano ancora stati completati; osserva che tale circostanza potrebbe ritardare l'attuazione di Orizzonte 2020;

Sistemi di gestione e controllo

130.

evidenzia che, secondo la Corte, i sistemi di supervisione e controllo per la ricerca e le altre politiche interne sono «parzialmente efficaci»;

131.

nutre preoccupazione per il fatto che nel 2015, su 150 operazioni controllate dalla Corte, 72 (48 %) erano inficiate da errori; osserva che, sulla base dei 38 errori quantificati dalla Corte, quest'ultima stima un tasso di errore pari al 4,4 %; rileva altresì che, in 16 casi di errori quantificabili, la Commissione, le autorità nazionali o i revisori indipendenti disponevano di informazioni sufficienti per prevenire o individuare e rettificare gli errori prima di approvare la spesa; osserva che, se tutte queste informazioni fossero state usate per rettificare gli errori, il tasso di errore stimato per il capitolo in oggetto sarebbe stato inferiore dello 0,6 %;

132.

deplora che per dieci delle 38 operazioni che presentano errori quantificati, la Corte abbia rilevato errori superiori al 20 % delle voci esaminate; rileva che questi dieci casi (nove concernenti il settimo programma quadro per la ricerca e uno il programma per la competitività e l'innovazione 2007-2013) rappresentano il 77 % del livello globale di errore stimato, nel 2015, per la sottorubrica «Competitività per la crescita e l'occupazione»;

133.

si rammarica per il fatto che la maggior parte degli errori quantificati rilevati dalla Corte (33 su 38) riguardava i rimborsi di costi indiretti e per il personale, dichiarati dai beneficiari, non ammissibili e che quasi tutti gli errori riscontrati dalla Corte nelle dichiarazioni di spesa erano dovuti ad una interpretazione errata, da parte dei beneficiari, delle norme complesse di ammissibilità o al calcolo non corretto dei propri costi ammissibili, il che conduce all'ovvia conclusione che queste regole devono essere semplificate;

134.

si compiace che, stando alla Corte, l'applicazione delle norme in materia di appalti sia notevolmente migliorata;

135.

si interroga sul motivo per cui il direttore generale della DG RTD ha nuovamente espresso, come negli anni precedenti, una riserva orizzontale per quanto riguarda tutte le dichiarazioni di spesa nell'ambito del Settimo programma quadro di ricerca (1,47 miliardi di EUR); è del parere che le riserve orizzontali, in generale, non possano essere considerate uno strumento di sana gestione finanziaria; riconosce che alcune parti della spesa relativa al Settimo programma quadro di ricerca non erano garantite da una riserva laddove risultava che i rischi (e dunque i tassi di errore residuo) fossero notevolmente inferiori rispetto alla spesa totale; nota che nell'ambito della ricerca e sviluppo tecnologico ciò si applica alla spesa per le imprese comuni; nota che all'esterno della DG RTD ciò si applica anche alla spesa dell'Agenzia esecutiva per la ricerca nell'ambito del programma Marie Curie e a ogni spesa dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca;

136.

è sorpreso che l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia non abbia partecipato nel 2015 al Centro comune di supporto per la spesa relativa alla ricerca e all'innovazione;

137.

è preoccupato per il fatto che il Settimo programma quadro di ricerca, stando a quanto riferito dal commissario, non verrà attuato e valutato in maniera completa prima del 2020, il che potrebbe comportare ritardi nei futuri programmi di follow-up; esorta la Commissione a pubblicare la relazione di valutazione appena possibile e al più tardi prima della presentazione del programma di ricerca posteriore a Orizzonte 2020;

Orizzonte 2020

138.

rileva che, nell'ambito di Orizzonte 2020, fino alla fine del 2015 sono stati erogati solo anticipi; avverte la Commissione che un ritardo nell'avvio del progetto Orizzonte 2020 potrebbe ritardare l'attuazione del programma; mette in guardia contro gli arretrati finanziari alla fine del programma;

139.

è preoccupato per le constatazioni della Corte secondo cui i programmi pluriennali che fissano gli obiettivi politici dell'UE, come la strategia Europa 2020 od Orizzonte 2020, pur progredendo in parallelo, non sono realmente collegati (14);

140.

si rammarica inoltre che la prima relazione di monitoraggio su Orizzonte 2020 abbia fornito soltanto poche informazioni circa gli effetti delle sinergie tra il programma e i fondi strutturali (15); invita la Commissione a riferire su tali effetti delle sinergie man mano che si rendono disponibili i risultati del programma;

141.

è profondamente preoccupato del fatto che, secondo la Corte (16), Orizzonte 2020 non sia sufficientemente orientato alla performance;

Misure da adottare

142.

ribadisce la sua richiesta, già avanzata nella risoluzione sul discarico alla Commissione per l'esercizio 2014 (17), affinché la Commissione incarichi le sue direzioni generali di pubblicare tutte le raccomandazioni specifiche per paese che hanno formulato nel contesto del semestre europeo nelle rispettive relazioni annuali di attività;

143.

invita gli Stati membri ad aumentare gli sforzi per raggiungere l'obiettivo del 3 % del PIL investito in ricerca; osserva che ciò promuoverebbe l'eccellenza e l'innovazione; invita a tal proposito la Commissione a esaminare la possibilità di proporre un patto per la scienza a livello locale, regionale e nazionale, in linea con la dinamica già esistente del Patto dei sindaci; invita gli Stati membri e il Parlamento europeo a compiere uno sforzo anche tramite il bilancio dell'Unione;

144.

invita la Commissione a rivedere l'indicatore chiave di prestazione «risultati dell'innovazione dell'UE», poiché, come indicato dalla Commissione, il carattere composito dell'indicatore non è adatto a definire obiettivi (18);

145.

esorta la Commissione a dare seguito, in particolare, a 16 casi di errori quantificabili, rispetto ai quali la Commissione, le autorità nazionali o i revisori indipendenti disponevano di informazioni sufficienti per prevenire o individuare e rettificare gli errori prima di approvare la spesa, nonché di comunicare dettagliatamente alla commissione competente le misure correttive adottate prima della fine di ottobre 2017;

146.

invita la Commissione a informare dettagliatamente la commissione competente circa le 10 transazioni che rappresentavano il 77 % degli errori e le misure correttive adottate;

147.

invita la Commissione a modernizzare i propri sistemi di gestione e controllo in modo tale da rendere superflue le riserve orizzontali; invita la Commissione a informare la commissione competente circa le misure adottate prima del novembre 2017;

148.

invita la Commissione, insieme alla Corte, a chiarire ulteriormente i collegamenti tra la strategia Europa 2020 (2010-2020), il quadro finanziario pluriennale (2014-2020) e le priorità della Commissione (2015-2019) approfittando, ad esempio, del processo di pianificazione e rendicontazione strategica (2016-2020); osserva che ciò rafforzerebbe le disposizioni in materia di monitoraggio e rendicontazione e consentirebbe alla Commissione di riferire in modo efficace riguardo al contributo fornito dal bilancio dell'Unione al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020;

Varie

149.

prende atto dell'attribuzione esclusiva di sovvenzioni di funzionamento di cui alla linea di bilancio 04 03 01 05 «Azioni di informazione e formazione a favore delle organizzazioni dei lavoratori» a solo due istituti sindacali, l'Istituto sindacale europeo e il Centro europeo per le questioni dei lavoratori; ricorda alla Commissione che le sovvenzioni di funzionamento e gli accordi quadro di partenariato devono essere sostanzialmente trattati come sovvenzioni e, quindi, devono essere soggetti alle procedure di gara d'appalto aperta e di pubblicazione; esprime preoccupazione in generale riguardo alla motivazione di tali pratiche di attribuzione sulla base di monopoli di fatto o in virtù delle competenze tecniche, dell'alto grado di specializzazione o dei poteri amministrativi dei beneficiari (articolo 190, paragrafo 1, lettere c) e f), delle modalità di applicazione); osserva che il fatto di accordare in maniera duratura ed esclusiva sovvenzioni di funzionamento a delle entità su queste basi può in effetti condurre a tali monopoli di fatto e un alto grado di competenze, specializzazioni o poteri, motivando quindi ulteriormente l'attribuzione esclusiva di sovvenzioni di funzionamento sulla base dell'articolo 190 delle modalità di applicazione;

150.

ricorda alla Commissione a tale proposito che è necessario interpretare e applicare in modo restrittivo le eccezioni alle regole di trasparenza e pubblicazione di cui agli articoli 125 e seguenti del regolamento finanziario; invita il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione a impegnarsi a definire chiaramente sia il lasso di tempo che l'ambito di applicazione delle eccezioni al principio di trasparenza e pubblicazione, con il chiaro obiettivo di restringere ulteriormente il loro impiego;

Misure da adottare

151.

chiede alla Commissione di applicare e interpretare in modo restrittivo le eccezioni alle regole di trasparenza e pubblicazione di cui agli articoli 125 e seguenti del regolamento finanziario; chiede alla Commissione di definire chiaramente sia il lasso di tempo che lo scopo dell'applicazione di eccezioni al principio di trasparenza e pubblicazione, con il chiaro obiettivo di restringere ulteriormente il loro impiego;

Coesione economica, sociale e territoriale

UE 2020

152.

osserva che, secondo la valutazione ex post del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e del Fondo di coesione (FC) 2007-2013 (19), 1 EUR di investimento della politica di coesione genererà 2,74 EUR di PIL addizionale entro il 2023; si compiace del fatto che i fondi strutturali e di coesione sono stati investiti principalmente nell'innovazione delle piccole e medie imprese (32,3 miliardi di EUR), sostegno generico alle imprese (21,4 miliardi di EUR), nell'infrastruttura di ricerca e sviluppo tecnologico (17,5 miliardi di EUR), investimenti nei trasporti (82,2 miliardi di EUR), investimenti nel settore energetico (11,8 miliardi di EUR), investimenti ambientali (41,9 miliardi di EUR), investimenti in cultura e turismo (12,2 miliardi di EUR) e infrastruttura urbana e sociale (28,8 miliardi di EUR);

153.

si compiace del fatto che il FESR e l'FC siano stati in grado, in una certa misura, di controbilanciare gli effetti delle crisi finanziarie del 2007-2008, evidenziando che, senza l'intervento dei fondi strutturali, la divergenza economica e sociale tra le regioni europee sarebbe aumentata ancora di più;

154.

si compiace dei risultati della politica di coesione evidenziate dalle valutazioni ex post del periodo di programmazione 2007-2013 in relazione agli obiettivi Europa 2020:

da parte del FESR e del FC: titolo 1 «Impiego» e 2 «Ricerca e Sviluppo e innovazioni», — 41 600 posti di ricercatore creati e 400 000 PMI sostenute; titolo 3 «Cambiamento climatico ed Energia», — 3 900 MW di capacità addizionale creati grazie alla produzione di energia rinnovabile,

da parte del Fondo sociale europeo (FSE): titolo 1 «Impiego», almeno 9,4 milioni di persone hanno trovato un impiego (tra le quali più di 300 000 persone sostenute si sono messe in proprio); titolo 4 «Istruzione», almeno 8,7 milioni di persone hanno acquisito una qualifica o un certificato;

155.

rileva, tuttavia, che pochissimi programmi si sono incentrati sui risultati o sull'impatto misurato e che si sa quindi poco o nulla circa la sostenibilità degli investimenti;

156.

evidenzia tuttavia che nel 2015 pochissimi programmi si sono incentrati sui risultati o sull'impatto misurato; esorta quindi la Commissione a fissare e concordare a livello interistituzionale gli indicatori necessari per l'attuazione del bilancio in base al risultato; osserva tuttavia che, in questa fase, si sa poco o nulla circa la sostenibilità e il valore aggiunto europeo degli investimenti;

157.

deplora di non essere informato circa le misure che la Commissione ha chiesto agli Stati membri di avviare nel contesto del semestre europeo; invita la Commissione a informare il Parlamento europeo circa le misure adottate dagli Stati membri nell'ambito del semestre europeo;

158.

è molto preoccupato per il fatto che la Corte aveva segnalato ritardi nell'avvio del periodo di programmazione 2014-2020 già nella sua relazione annuale 2014 e che, alla fine del 2015, era già stato designato meno del 20 % delle autorità nazionali responsabili dei fondi strutturali e d'investimento europei;

Il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo di coesione e il Fondo sociale europeo: aspetti generali

159.

si compiace del fatto che la Corte abbia allineato i capitoli della sua relazione annuale alle rubriche del quadro finanziario pluriennale; è del parere, tuttavia, che i fondi di questa rubrica siano di importanza finanziaria tale (FESR: 28,3 miliardi di EUR, FC: 12,1 miliardi di EUR, FSE: 10,3 miliardi di EUR) che la strategia di audit della Corte dovrebbe mantenere identificabili il FESR e l'FC, da una parte, e l'FSE, dall'altra;

160.

teme che, in particolare verso la fine di un periodo di programmazione, gli Stati membri concentrino la loro attenzione sui fondi di assorbimento disponibili nel quadro delle dotazioni nazionali, piuttosto che sul conseguimento degli obiettivi politici; invita la Commissione ad aiutare gli Stati membri con i peggiori risultati offrendo loro assistenza tecnica, specialmente alla fine dell'esercizio finanziario;

161.

aspetta con impazienza che i 16 Stati membri che non hanno ancora recepito la direttiva sugli appalti pubblici (20), i 19 Stati membri che non hanno recepito la direttiva sull'aggiudicazione dei contratti di concessione (21) e i 17 Stati membri che non hanno ancora recepito la direttiva sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali (22), provvedano in tal senso quanto più rapidamente possibile, visto che le direttive mirano a un'ulteriore semplificazione; invita la Commissione a verificare i progressi in questi settori;

162.

sottolinea l'importanza dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (IOG); osserva che, alla fine del novembre 2015, circa 320 000 giovani erano stati inseriti nelle azioni sostenute dalla IOG e 18 su 22 Stati membri avevano avviato azioni in tale ambito; rileva che il 28 % dei fondi IOG disponibili era stato impegnato, il 20 % appaltato ai beneficiari e il 5 % pagato ai beneficiari; osserva che tre Stati membri non avevano ancora impegnato alcun finanziamento alla fine di novembre 2015 (Spagna, Irlanda e Regno Unito);

163.

prende atto dei risultati preliminari dell'attuazione dell'FSE e della IOG nel 2014-2015 e osserva che 2,7 milioni di partecipanti hanno partecipato alle attività dell'FSE e della IOG, ivi incluse le persone disoccupate (1,6 milioni) e quelle inattive (700 000);

164.

deplora, al tempo stesso, che un primo studio (23) sembri anche indicare una mancanza di efficacia dei servizi erogati e carenze nella raccolta dei dati in alcuni Stati membri;

Sistemi di gestione e controllo

165.

rileva che nel 2015 i pagamenti erano costituiti, per oltre l'80 %, da pagamenti intermedi ai programmi operativi del periodo di programmazione 2007-2013, il cui periodo di ammissibilità è terminato il 31 dicembre 2015; osserva che i pagamenti relativi ad anticipi per il periodo di programmazione 2014-2020 sono ammontati a circa 7,8 miliardi di EUR;

166.

esprime preoccupazione per il fatto che in Italia si siano verificati inaccettabili ritardi nei pagamenti ai tirocinanti coperti dallo strumento di Garanzia per i giovani; chiede alla Commissione di monitorare la situazione e di prevedere un piano di azione specifico per gli Stati membri che presentano tale problematica;

167.

riconosce che la Corte ha esaminato 223 operazioni (120 operazioni riguardavano il FESR, 52 l'FC e 44 l'FSE);

168.

esprime preoccupazione per il fatto che la Corte ha quantificato il livello di errore stimato al 5,2 % (5,7 % per il 2014); è allarmato per il fatto che la Corte, come negli anni precedenti, abbia dovuto concludere che in 18 casi di errori quantificabili commessi dai beneficiari, le autorità nazionali disponevano di informazioni sufficienti per prevenire o individuare e rettificare gli errori prima che la dichiarazione di spesa venisse presentata alla Commissione; esorta gli Stati membri a fare uso di tutte le informazioni disponibili per prevenire, rilevare e correggere gli errori; esorta la Commissione a verificare se gli Stati membri fanno uso di tutte le informazioni disponibili per prevenire, rilevare e correggere gli errori; osserva che se tutte queste informazioni fossero state utilizzate, il livello di errore stimato per questo capitolo sarebbe stato inferiore di 2,4 punti percentuali (24);

169.

prende atto del fatto che, per quanto riguarda la spesa FESR/FC, la Corte ha individuato che i rischi principali per la regolarità sono che i beneficiari, da un lato, dichiarino costi che non sono ammissibili in virtù delle norme nazionali di ammissibilità e/o delle disposizioni in materia di ammissibilità dei regolamenti dei fondi strutturali dell'Unione europea, meno numerose, o, dall'altro, non rispettino le norme sugli appalti pubblici dell'Unione e/o nazionali nell'aggiudicazione di contratti; osserva la Commissione ha stimato il rischio di errore in questo settore tra il 3 % e il 5,6 %;

170.

prende atto del fatto che, per quanto riguarda le spese relative all'FSE, la Corte ha individuato che il rischio principale per la regolarità è connesso alla natura immateriale degli investimenti in capitale umano e al coinvolgimento di molteplici partner, spesso di piccole dimensioni, nell'attuazione dei progetti; osserva che la Commissione ha stimato il rischio di errore in questo settore tra il 3 % e il 3,6 %;

171.

rileva con rammarico che una delle principali fonti di errore per la spesa dell'insieme della rubrica «Coesione economica, sociale e territoriale» continui ad essere la violazione delle norme in materia di appalti pubblici; ricorda che le gravi inosservanze delle norme sugli appalti pubblici includono, ad esempio, aggiudicazioni dirette non giustificate di contratti, lavori o servizi aggiuntivi, esclusione illecita di offerenti, nonché casi di conflitto d'interessi e criteri di selezione discriminatori; ritiene fondamentale una politica di completa trasparenza relativa ai dati degli appaltatori e dei subappaltatori per contrastare errori ed abusi;

172.

sottolinea che la semplificazione, tra cui l'opzione semplificata in materia di costi, riduce il rischio di errore; sottolinea tuttavia il fatto che le autorità di gestione sono preoccupate per il carico di lavoro aggiuntivo, le incertezze giuridiche e il rischio che eventuali irregolarità possano essere considerate un errore sistemico;

173.

si compiace del fatto che le relazioni annuali di controllo degli Stati membri siano diventate più affidabili nel corso degli anni: in soli 14 casi FESR/FC la Commissione ha rettificato al rialzo, di oltre il 2 %, il tasso di errore comunicato dagli Stati membri;

174.

si rammarica del fatto che la DG REGIO abbia avuto la necessità di emettere 67 riserve (in precedenza 77) a causa di sistemi di gestione e controllo inaffidabili in 13 Stati membri e una riserva relativa al programma transfrontaliero Grecia-ex Repubblica iugoslava di Macedonia dello strumento di preadesione; dei 67 programmi con riserva, 22 possono essere assegnati alla Spagna, 10 all'Ungheria e 7 alla Grecia; al contempo, l'incidenza finanziaria stimata di queste riserve è diminuita da 234 milioni di EUR nel 2014 a 231 milioni di EUR nel 2015 per il FESR/FC;

175.

deplora inoltre che la direzione generale Occupazione, affari sociali e inclusione (DG EMPL) emetta 23 riserve (in precedenza 36) a causa di Sistemi di gestione e controllo inaffidabili in 11 Stati membri; rileva che l'incidenza finanziaria stimata di queste riserve si è ridotta da 169,4 milioni di EUR nel 2014 a 50,3 milioni di EUR nel 2015 per l'FSE;

176.

sostiene i piani della Commissione secondo i quali migliorare le valutazioni di impatto dei programmi della politica di coesione dovrebbe essere una priorità (25); chiede alla Commissione in che modo le conclusioni verranno inserite in una normativa per il prossimo periodo di programmazione;

Strumenti di ingegneria finanziaria (SIF)

177.

prende atto che le autorità di gestione degli Stati membri hanno comunicato un totale di 1 052 strumenti di ingegneria finanziaria (compresi 77 fondi di partecipazione (FP) e 975 fondi specifici) operanti alla fine del 2015, di cui l'89 % è destinato alle imprese, il 7 % ai progetti di sviluppo urbano e il 4 % ai fondi per l'efficienza energetica e le energie rinnovabili;

178.

è consapevole del fatto che questi SIF sono stati istituiti in 25 Stati membri (tutti gli Stati membri, tranne Irlanda, Lussemburgo e Croazia) e hanno ricevuto sostegno finanziario da 188 programmi operativi, tra cui un programma operativo di cooperazione transfrontaliera;

179.

riconosce che l'importo complessivo dei contributi dei programmi operativi erogati ai SIF era pari a 16,9 miliardi di EUR, di cui 11,7 miliardi di EUR forniti dai fondi strutturali (FESR e FSE); riconosce, altresì, che, alla fine del 2015, i pagamenti ai destinatari finali hanno raggiunto i 12,7 miliardi di EUR, di cui 8,6 miliardi provenienti dai fondi strutturali, il che ha consentito di raggiungere un tasso di assorbimento di circa il 75 % degli importi dei programmi operativi erogati ai SIF;

180.

sottolinea che i destinatari della Polonia, dell'Ungheria e della Francia sono i primi beneficiari dei SIF;

181.

condivide l'opinione della Corte secondo cui la Commissione dovrebbe garantire che tutte le spese relative agli strumenti finanziari del FESR e dell'FSE per il periodo di programmazione 2007-2013 siano incluse con sufficiente anticipo nelle dichiarazioni di chiusura, per consentire alle autorità di audit di effettuare i controlli; osserva che la Commissione dovrebbe inoltre incoraggiare tutti gli Stati membri che hanno utilizzato strumenti finanziari a espletare audit specifici sull'impiego di tali strumenti in vista della chiusura;

182.

esprime profonda preoccupazione nel constatare che la complessità finanziaria creata da più di 1 000 SIF costituisce una parte importante delle «galassie dei bilanci», rendendo impossibile il controllo democratico;

Banca europea per gli investimenti

183.

è profondamente preoccupato per i costi e le tasse generalmente più elevati dei fondi gestiti dalla Banca europea per gli investimenti/Fondo europeo d'investimento per l'attuazione degli strumenti finanziari nell'ambito della gestione concorrente messi in luce dai risultati della Corte nella sua relazione speciale 19/2016 dal titolo «L'esecuzione del bilancio UE tramite gli strumenti finanziari: insegnamenti utili del periodo di programmazione 2007-2013» e incoraggia la Corte a condurre una revisione simile per il periodo in corso;

184.

invita la Commissione a presentare ogni anno a partire dal 2018, entro il mese di giugno, una relazione sull'attuazione del piano finanziario pluriennale in corso sin dal suo inizio, nonché sullo stato di avanzamento, compresi i risultati raggiunti, di tutti gli strumenti finanziari gestiti e attuati dal gruppo Banca europea per gli investimenti che operano con risorse del bilancio dell'Unione, al fine di utilizzarla nella procedura di discarico;

Casi specifici

185.

constata che l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ha aperto diverse indagini amministrative, come quella avviata in Germania sul gruppo Volkswagen in seguito allo scandalo sulle emissioni, in Francia sul Fronte Nazionale e il suo presidente o nella Repubblica ceca sul progetto conosciuto come «Nido della cicogna» sulla base di presunte irregolarità; invita la Commissione, nel momento in cui le indagini saranno concluse, a informare immediatamente la sua commissione competente;

186.

esprime profonda preoccupazione per il fatto che, in Ungheria, la Corte e la DG REGIO abbiano scoperto gravi irregolarità relative alla costruzione della linea metropolitana 4 a Budapest; sulla base di un'indagine amministrativa di OLAF, che ha avuto inizio nel 2012 e che è stata conclusa solo di recente a causa della natura complessa del caso, la Commissione potrebbe dover recuperare 228 milioni di EUR e la Banca europea per gli investimenti 55 milioni di EUR; osserva che la cattiva gestione è stata scoperta a livello di progetto; rileva che la relazione dell'OLAF raccomanda inoltre seguiti giudiziari in Ungheria e nel Regno Unito; invita la Commissione a informare regolarmente la sua commissione competente circa i progressi compiuti e le misure adottate;

187.

deplora l'adozione da parte del governo rumeno di un'ordinanza che potrebbe aver impedito una lotta efficace contro la corruzione e che inoltre avrebbe potuto permettere l'impunità ai politici implicati in atti illeciti; osserva che queste nuove misure legislative potrebbero avere un impatto molto negativo sul tentativo della Commissione di tutelare gli interessi finanziari dell'Unione, visto che la Romania è un importante beneficiario dei fondi strutturali; invita la Commissione a informare la sua commissione competente sulle misure adottate dalla Commissione per affrontare la situazione;

Misure da adottare

188.

ribadisce la sua richiesta, già avanzata nella risoluzione sul discarico alla Commissione per l'esercizio 2014 (26), affinché la Commissione incarichi le sue direzioni generali di pubblicare tutte le raccomandazioni specifiche per paese che hanno formulato nel contesto del semestre europeo nelle rispettive relazioni annuali di attività;

189.

chiede alla Corte di mantenere separatamente identificabili il FESR e l'FC, da una parte, e l'FSE, dall'altra, nella sua strategia di audit, data la sua importanza finanziaria;

190.

invita la Commissione:

a fare in modo che vengano rafforzati i sistemi di gestione e controllo dei 15 Stati membri (27) che hanno evidenziato carenze, e a riferire per iscritto circa i suoi sforzi alla sua commissione competente prima di ottobre 2017,

a chiarire la distinzione tra imposta di valore aggiunto recuperabile e non recuperabile,

a riferire sull'importo disimpegnato (paese, fondo, importo) dopo la conclusione del periodo finanziario 2007-2013,

in linea con la raccomandazione della Corte, al momento di elaborare la proposta legislativa per il prossimo periodo di programmazione, a proporre aggiornamenti necessari della concezione e del meccanismo di erogazione dei fondi strutturali e di investimento europei, tenendo anche conto delle indicazioni del gruppo di alto livello per la semplificazione con lo scopo di rafforzare il contributo della politica di coesione alla lotta alle disparità e alle disuguaglianze tra le regioni dell'Unione e gli Stati membri; invita la Commissione a elaborare una comunicazione su questo tema in una fase iniziale,

a prevedere per il prossimo periodo di programmazione indicatori di performance più gestibili e misurabili, dal momento che il Parlamento attribuisce pari importanza ai controlli di legittimità e regolarità, da un lato, e ai risultati, dall'altro,

a prevedere una completa trasparenza e accesso alla documentazione per le opere infrastrutturali finanziate dall'Unione, con particolare attenzione ai dati relativi agli appaltatori e ai subappaltatori;

191.

esprime pieno sostegno alla dichiarazione del commissario Oettinger, secondo la quale gli strumenti finanziari e i «bilanci ombra» devono essere ricondotti, nel lungo periodo, nel quadro del bilancio dell'Unione, di modo che la Commissione ne sia responsabile dinanzi al Parlamento europeo; invita la Commissione a elaborare una comunicazione sulla questione prima del novembre 2017;

Politica agricola comune

192.

ricorda che i regimi di aiuti diretti introdotti dalla riforma della PAC del 2013 sono entrati in vigore solo nell'anno di domanda 2015 e che la presente relazione si riferisce alle spese dell'esercizio finanziario 2015, corrispondente alle domande di aiuto diretto presentate nel 2014, ultimo anno dei vecchi regimi della PAC;

Questioni di conformità

193.

sottolinea che il livello di errore stimato della Corte è pari al 2,9 % per la rubrica 2 del quadro finanziario pluriennale «Risorse naturali» per l'esercizio 2015; osserva che questo livello è simile a quello del 2014, se si tiene conto del cambiamento di approccio della Corte riguardo ad errori di condizionalità che non sono più compresi nel tasso di errore;

194.

invita pertanto la Commissione, al fine di migliorare la responsabilità e la rendicontazione ai livelli direttivi superiori, a valutare un'applicazione più flessibile ed efficiente della regola di mobilità interna dei dirigenti, laddove sussistano circostanze quali una permanenza di lunga durata e un livello di errori costante ed elevato rilevato dalla Corte, nonché il mantenimento costante di riserve sui risultati della gestione dei servizi interessati;

195.

sottolinea che per «Sostegno al mercato e aiuti diretti», il tasso di errore stimato della Corte è pari al 2,2 %, leggermente al di sopra della soglia di rilevanza del 2 % (stesso livello del 2014), mentre in «Sviluppo rurale e altre politiche», il livello stimato di errore rimane elevato al 5,3 % ma è inferiore al 6 % stimato lo scorso anno;

196.

sottolinea che gli errori nel settore degli aiuti diretti erano quasi tutti imputabili all'eccessivo numero di ettari ammissibili, nonostante il fatto che l'affidabilità dei dati nel sistema di identificazione delle parcelle agricole sia costantemente migliorato negli ultimi anni e sottolinea che, nello sviluppo rurale, metà degli errori sono stati causati dall'inammissibilità del beneficiario o del progetto, il 28 % da problemi di appalto e l'8 % da violazioni degli impegni agroambientali;

197.

deplora vivamente che, per entrambi i settori, gli aiuti diretti e lo sviluppo rurale, le autorità nazionali avrebbero potuto ridurre il livello di errore a un livello prossimo o al di sotto della rilevanza (28) visto che disponevano di informazioni sufficienti per rilevare l'errore o hanno compiuto esse stesse l'errore; esorta gli Stati membri a utilizzare tutte le informazioni disponibili per prevenire, individuare e correggere eventuali errori e ad agire di conseguenza;

198.

accoglie con favore il fatto che la Commissione abbia ridotto significativamente il numero di procedure di conformità aperte, da 192 nel 2014 a 34 nel 2015, e che a seguito di modifiche legislative volte a razionalizzare la procedura, la Commissione controlli ora più da vicino il ciclo di audit al fine di rispettare le scadenze interne ed esterne;

Autorità di gestione

199.

si rammarica del fatto che la Corte abbia riscontrato carenze che interessano alcune delle funzioni chiave di controllo degli organismi pagatori degli Stati membri e che dette carenze fossero relative:

a)

per il Fondo europeo agricolo di garanzia:

al Sistema di identificazione delle particelle agricole, ai controlli amministrativi,

alla qualità dei controlli in loco,

alla mancanza di coerenza nella definizione dei parametri per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA),

alle procedure di recupero per i pagamenti indebiti;

b)

per il sostegno allo sviluppo rurale:

alle carenze nei controlli amministrativi relative alle condizioni di ammissibilità, in particolare quelle relative agli appalti pubblici;

c)

per quanto riguarda la condizionalità, all'affidabilità delle statistiche sui controlli e al campionamento;

Attendibilità dei dati trasmessi dagli Stati membri

200.

rileva che nel 2015, per la prima volta, veniva chiesto agli organismi di certificazione di verificare la legittimità e la regolarità delle spese; deplora che la Commissione possa utilizzare l'attività di tali organismi solo in misura limitata a causa di carenze significative nella metodologia e nell'attuazione quali:

strategie di audit inadeguate,

dimensioni troppo limitate dei campioni prelevati,

competenze e consulenza giuridica insufficienti dei revisori degli organismi di certificazione;

201.

si rammarica profondamente del fatto che persista un problema di affidabilità dei dati comunicati dagli Stati membri in quanto:

a)

nei pagamenti diretti:

la DG AGRI ha effettuato aggiustamenti (maggiorazioni) per 12 dei 69 organismi pagatori, con un tasso di errore superiore al 2 % (ma nessuno al di sopra del 5 %) mentre solo un organismo pagatore aveva inizialmente qualificato la sua dichiarazione,

la DG AGRI ha emesso una riserva per 10 organismi pagatori: 3 per la Spagna, uno rispettivamente per Francia, Bulgaria, Cipro, Italia (Calabria), Romania, e uno ciascuno per la Spagna e la Francia per POSEI (programma di soluzioni specifiche per ovviare alla lontananza e all'insularità delle regioni ultraperiferiche);

b)

in ambito rurale:

la DG AGRI ha effettuato aggiustamenti (maggiorazioni) per 36 dei 72 organismi pagatori e in 14 casi il tasso di errore rettificato è stato superiore al 5 %,

la DG AGRI ha emesso riserve per 24 organismi pagatori riguardo a 18 Stati membri: Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia (4 organismi pagatori), Lettonia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Svezia, Spagna (3 organismi pagatori) e Regno Unito (2 organismi pagatori),

inoltre, la DG AGRI ha emesso riserve riguardo gli appalti pubblici per 2 Stati membri: Germania e Spagna;

202.

sottolinea che, per il Fondo europeo agricolo di garanzia, i tassi di errore riscontrati dalla DG AGRI e dalla Corte dei conti sono divergenti (29), mentre, per il Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale, il tasso di errore rettificato del 4,99 % indicato dalla DG AGRI è sostanzialmente in linea con il livello di errore stimato dalla Corte;

Questioni attinenti alla performance

203.

rileva che, come nel 2014, la Corte ha esaminato questioni relative alla performance per un campione di operazioni nell'ambito dello sviluppo rurale ed esprime preoccupazione per il fatto che non vi erano prove sufficienti che i costi fossero ragionevoli nel 44 % dei progetti e che vi erano carenze nella focalizzazione delle misure e nella selezione dei progetti, compresi collegamenti deboli agli obiettivi di Europa 2020; invita la Commissione ad adottare tutte le misure possibili per migliorare questa situazione preoccupante;

Indicatori chiave di performance

204.

è preoccupato per il grado di attendibilità dei dati utilizzati dalla Commissione per misurare l'indicatore chiave di performance 1 (KPI 1) definito dalla DG AGRI per quanto riguarda il reddito dei fattori in agricoltura; ritiene che la tendenza attuale nell'agricoltura a tempo parziale derivante dai prezzi bassi delle materie prime non sia contabilizzata con esattezza; rileva in particolare che:

a)

la Commissione non è in grado di fornire cifre precise riguardo agli agricoltori che hanno lasciato il proprio posto di lavoro nel 2015 a causa della crisi del settore lattiero e delle carni suine, siccome non sono facilmente disponibili dati sui nuovi agricoltori o sul numero di agricoltori che hanno lasciato il settore (interrogazioni scritte 1 e 3 — audizione del commissario Hogan, del 29 novembre 2016);

b)

il 2013 è l'ultimo anno per il quale sono disponibili cifre sul numero di aziende: 10 841 000 aziende agricole gestite in ciascun caso da un solo agricoltore;

c)

il numero dei beneficiari degli aiuti del primo pilastro della PAC nel 2015: 7 246 694 agricoltori dell'Unione e 127 268 beneficiari sostenuti nell'ambito delle misure di mercato;

d)

il reddito dei fattori in agricoltura è calcolato per «unità lavorativa annua», che equivale al lavoro realizzato da una persona occupata in un'azienda agricola a tempo pieno, con una manodopera agricola totale nei 28 Stati membri dell'Unione pari a 9,5 milioni di unità di lavoro annuali nel 2013, di cui 8,7 milioni (92 %) erano lavoratori regolari (30), (31);

e)

la Corte dei conti conclude nella sua relazione speciale n. 1/2016 che il sistema utilizzato dalla Commissione per misurare la performance della PAC in relazione ai redditi degli agricoltori non è sufficientemente ben concepito e che la quantità e la qualità dei dati statistici utilizzati per analizzare i redditi degli agricoltori presentano notevoli limiti;

205.

teme che la Commissione non sia ben equipaggiata per fornire annualmente dati completi relativamente al KPI 1, né, di conseguenza, per monitorare in modo preciso ed esaustivo l'evoluzione del reddito agricolo;

206.

ritiene che l'indicatore chiave di performance 4 sul tasso di occupazione nel settore dello sviluppo rurale non sia pertinente, visto che il tasso di occupazione nel settore dello sviluppo rurale non è influenzato unicamente dalle misure della PAC e dato inoltre che l'obiettivo del mantenimento e della creazione di posti di lavoro nelle aree rurali è condiviso con molti altri strumenti, in particolare gli altri fondi strutturali e d'investimento europei;

Una PAC giusta

207.

sottolinea le grandi differenze tra gli Stati membri per quanto riguarda il reddito medio degli agricoltori (32) e ricorda che lo scorso anno il Parlamento ha considerato insostenibile che il 44,7 % di tutte le aziende agricole dell'Unione siano aziende agricole di semi-sussistenza, ovvero abbiano un reddito inferiore ai 4 000 EUR l'anno, che in media l'80 % dei beneficiari del sostegno diretto della PAC ricevono il 20 % circa dei pagamenti e che il 79 % dei beneficiari del sostegno diretto della PAC ricevono un importo pari o inferiore a 5 000 EUR l'anno (33);

208.

rileva che il direttore generale della DG AGRI ha riferito in una pagina della sua relazione annuale di attività per il 2015 in merito alle tendenze nella distribuzione dei pagamenti diretti e ha sottolineato ancora una volta che spetta agli Stati membri fare uso delle opzioni offerte dalla riforma della PAC del 2013 per ridistribuire le sovvenzioni PAC;

209.

ritiene che i pagamenti diretti non svolgano pienamente il loro ruolo di rete di sicurezza per stabilizzare i redditi agricoli, in particolare per le aziende agricole di minori dimensioni, dato che l'attuale distribuzione squilibrata dei pagamenti fa sì che il 20 % di tutte le aziende agricole nell'UE riceva l'80 % di tutti i pagamenti diretti, il che non riflette il livello di produzione e rappresenta un retaggio del fatto che gli Stati membri continuino a basare i pagamenti su criteri storici, pur riconoscendo che le dimensioni delle aziende agricole, grandi o piccole che siano, dipendono dai singoli Stati membri; è del parere che le aziende agricole di maggiori dimensioni non sempre necessitino dello stesso livello di sostegno per stabilizzare i redditi agricoli di cui hanno bisogno le piccole aziende agricole in tempi di volatilità dei redditi, dal momento che possono beneficiare delle economie di scala suscettibili di renderle più resilienti; ritiene che imponendo un massimale ai pagamenti diretti, come proposto inizialmente dalla Commissione e approvato dal Parlamento, si possano fornire risorse finanziarie sufficienti per rendere più equa la PAC;

Biocarburanti

210.

rileva che, secondo le risultanze segnalate dalla Corte nella relazione speciale n. 18/2016 sul sistema dell'Unione per la certificazione dei biocarburanti sostenibili, il sistema dell'Unione per la certificazione della sostenibilità dei biocarburanti non è pienamente affidabile ed è vulnerabile alle frodi, poiché la Commissione ha concesso il riconoscimento a sistemi volontari che non si avvalevano di procedure di verifica appropriate per assicurare che i biocarburanti fossero effettivamente prodotti da rifiuti;

Semplificazione

211.

sottolinea che nella relazione speciale n. 25/2016 la Corte ha verificato se il Sistema di identificazione delle particelle agricole permettesse agli Stati membri di controllare in maniera affidabile la misurazione e l'ammissibilità dei terreni dichiarati dagli agricoltori e di appurare se fosse in corso l'adeguamento dei sistemi ai criteri della PAC 2014-2020, in particolare per quanto riguarda gli obblighi di inverdimento;

212.

esprime preoccupazione per le conclusioni della Corte, secondo cui a maggio 2015 sono state introdotte sei importanti modifiche che potrebbero potenzialmente influire sul Sistema di identificazione delle particelle agricole e che la complessità delle norme e delle procedure da seguire per adattarsi a tali modifiche ha ulteriormente aumentato l'onere amministrativo per gli Stati membri;

Organismo pagatore della Repubblica ceca

213.

chiede alla Commissione di accelerare la procedura di verifica di conformità avviata l'8 gennaio 2016 per ottenere informazioni precise e dettagliate sul rischio di conflitto di interessi relativo al Fondo statale di intervento agricolo della Repubblica ceca; rileva che il non porre rimedio a un conflitto d'interessi può, in ultima analisi, comportare la revoca del riconoscimento dell'organismo pagatore da parte dell'autorità competente o l'imposizione di rettifiche finanziarie da parte della Commissione, e chiede alla Commissione di informare senza indugio il Parlamento se, alla fine della procedura di verifica di conformità, la DG AGRI trasmette all'OLAF informazioni relative a eventuali casi di frode, corruzione o eventuali attività illegali che ledono gli interessi finanziari dell'Unione;

Indagine di verifica di conformità

214.

ritiene che la semplificazione della PAC e la riduzione degli oneri amministrativi per i beneficiari e gli organismi pagatori dovrebbero costituire priorità per la Commissione nei prossimi anni; reputa che la Commissione, pur dovendosi sforzare di mantenere la tendenza positiva nell'efficacia della sua gestione della PAC e dei tassi di errore della PAC concentrando l'attenzione sul mantenimento della sua capacità correttiva e sulle azioni correttive che devono essere adottate dagli Stati membri, dovrebbe considerare la possibilità di astenersi dall'avviare o portare avanti indagini di verifica di conformità di minore portata;

Misure da adottare

215.

invita la Commissione a:

a)

perseverare negli sforzi volti a dar seguito ai casi in cui la normativa nazionale non è conforme alla normativa dell'Unione, anche impiegando tutti gli strumenti giuridici di cui dispone, e in particolare la sospensione dei pagamenti;

b)

monitorare annualmente i risultati delle valutazioni della qualità del Sistema di identificazione delle particelle agricole operate dagli Stati membri e controllare che tutti gli Stati membri per i quali vi è una valutazione negativa adottino realmente le necessarie misure correttive;

c)

riesaminare l'attuale quadro giuridico al fine di semplificare e snellire le norme relative al Sistema di identificazione delle particelle agricole per il prossimo periodo PAC, ad esempio riconsiderando la necessità della soglia di stabilità del 2 % e del limite di 100 alberi per ettaro;

d)

far sì che i piani di azione di tutti gli Stati membri volti ad ovviare a errori nello sviluppo rurale includano azioni efficaci in materia di appalti pubblici;

e)

monitorare e sostenere attivamente gli organismi di certificazione affinché migliorino il proprio lavoro e la propria metodologia sulla legittimità e la regolarità delle spese e, in particolare, affinché forniscano pareri sulla legalità e sulla regolarità della spesa della PAC che, in ragione della loro qualità e campo di applicazione, consentano alla Commissione di accertare l'affidabilità dei dati di controllo degli organismi pagatori oppure, ove necessario, di valutare l'aggiustamento necessario dei tassi di errore di tali organismi, allo scopo di attuare l'approccio dell'audit unico nel settore della spesa agricola;

f)

aggiornare il manuale di audit della DG AGRI includendovi dettagliate procedure di audit e obblighi di documentazione per la verifica dei dati trasmessi dagli Stati membri e utilizzati ai fini del calcolo delle rettifiche finanziarie;

g)

adottare le misure necessarie onde ottenere dagli Stati membri dati precisi e completi sul numero di agricoltori nell'UE e sul reddito agricolo al fine di misurare e monitorare effettivamente il KPI 1 menzionato nella relazione annuale di attività del direttore generale della DG AGRI per quanto riguarda i redditi agricoli;

h)

ridefinire l'indicatore chiave di performance 4 relativo all'occupazione in ambito rurale, al fine di sottolineare l'impatto specifico delle misure della PAC sull'occupazione in tali settori;

i)

avviare discussioni regolari tra gli Stati membri in seno al Consiglio per quanto riguarda l'attuazione delle disposizioni introdotte dalla riforma della PAC del 2013 per la ridistribuzione dei pagamenti diretti tra i beneficiari e riferire pienamente sui progressi compiuti al riguardo nella relazione annuale d'attività della DG AGRI (34);

j)

valutare, nell'ambito delle sue riflessioni su una PAC semplificata e modernizzata, se il regime dei pagamenti diretti sia correttamente concepito per stabilizzare il reddito agricolo di tutte le aziende agricole o se un disegno politico diverso o un modello di distribuzione dei pagamenti diretti diverso potrebbe consentire un migliore adeguamento dei fondi pubblici agli obiettivi;

k)

modificare sostanzialmente il sistema di certificazione dei biocarburanti sostenibili, e in particolare verificare effettivamente che i produttori UE di materie prime per biocarburanti rispettino le prescrizioni ambientali dell'Unione per l'agricoltura e forniscano prove sufficienti dell'origine dei rifiuti e dei residui usati per la produzione di biocombustibili, e valutare se la struttura organizzativa dei sistemi volontari riduce i rischi di conflitti di interessi;

l)

innalzare da 50 000 a 100 000 EUR la soglia al di sotto della quale non è necessario condurre un'indagine di verifica di conformità a norma dell'articolo 52 del regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (35);

m)

riconsiderare l'introduzione di un massimale vincolante per i pagamenti diretti;

Ruolo mondiale dell'Europa

Tassi di errore

216.

rileva che, secondo le risultanze della Corte, le spese per il «Ruolo mondiale dell'Europa» sono inficiate da un livello rilevante di errore, stimato al 2,8 % (2,7 % nel 2014);

217.

si rammarica del fatto che, se si escludono le operazioni multi-donatori e di sostegno al bilancio, il tasso di errore per le operazioni gestite direttamente dalla Commissione sia stato quantificato al 3,8 % (3,7 % nel 2014);

218.

rileva che, se tutte le informazioni raccolte dalla Commissione — e i revisori da essa nominati — fossero state utilizzate per rettificare gli errori, il tasso di errore stimato per il capitolo «Ruolo mondiale dell'Europa» sarebbe stato inferiore di 1,6 punti percentuali; esorta la Commissione a utilizzare tutte le informazioni disponibili per prevenire, individuare e correggere eventuali errori e ad agire di conseguenza;

219.

sottolinea che le operazioni di sostegno al bilancio esaminate dalla Corte erano prive di errori di legittimità e regolarità;

220.

osserva che il tipo di errore più significativo che rappresenta il 33 % del livello di errore stimato riguarda le spese non sostenute, ossia spese non sostenute nel momento in cui la Commissione le ha accettate e in alcuni casi liquidate;

221.

osserva che il tipo di errore più frequente, che rappresenta il 32 % del livello di errore stimato, riguarda le spese non sostenute, ossia

a)

spese riguardanti attività non contemplate da contratti o sostenute al di fuori del periodo di ammissibilità;

b)

spese non conformi alla norma in materia di origine;

c)

imposte non ammissibili e costi indiretti imputati erroneamente come costi diretti;

Dichiarazione di affidabilità

222.

rammenta che, nella sua dichiarazione di affidabilità per il 2015, il direttore generale della direzione generale della Politica di vicinato e dei negoziati di allargamento (DG NEAR) considera che, per entrambi gli strumenti finanziari gestiti dalla direzione (lo strumento europeo di vicinato e lo strumento di assistenza preadesione), l'esposizione finanziaria in termini di importo a rischio sia al di sotto della soglia di rilevanza del 2 % e che il tasso di errore medio calcolato per l'intera direzione generale sia pari all'1,12 %;

223.

deplora che tale dichiarazione non sia coerente con l'attività di audit della Corte e rileva che la DG NEAR riconosce nella sua relazione che il metodo seguito deve essere ulteriormente migliorato;

224.

rileva in particolare che la DG NEAR ha calcolato un tasso di errore residuo per il 90 % della propria spesa composto da tre tassi: un tasso di errore residuo per la gestione diretta dello strumento preadesione, un tasso di errore residuo per la gestione indiretta dello strumento preadesione e un tasso di errore residuo per lo strumento di vicinato europeo riguardante tutte le modalità di gestione; per il restante 10 % della spesa, la DG NEAR ha attinto da altre fonti la garanzia necessaria;

225.

sottolinea che la Corte ha rilevato che il calcolo del tasso di errore residuo relativo alla modalità «gestione indiretta da parte dei paesi beneficiari», che associa i risultati del campionamento non statistico da parte delle autorità di audit al tasso di errore residuo storico calcolato dalla DG NEAR, non è sufficientemente rappresentativo e non fornisce informazioni accurate sull'importo dei pagamenti a rischio; osserva che, secondo la Corte, vi è il rischio che il calcolo sottostimi il livello di errore e possa quindi potenzialmente incidere sulla garanzia fornita dal direttore generale;

226.

accoglie con favore il fatto che il direttore generale della DG DEVCO abbia posto fine alla precedente prassi della riserva generale riguardante la legittimità e la regolarità delle operazioni per tutte le operazioni della DG DEVCO e che, in seguito alle raccomandazioni del Parlamento europeo, abbia incluso nella relazione annuale di attività per il 2015 una dichiarazione di affidabilità differenziata per livello di rischio;

227.

rileva che è stata formulata una riserva specifica riguardante il Fondo per la pace in Africa, in ragione di debolezze di controllo individuate dal Servizio di audit interno della Commissione; ritiene che sarebbe stato opportuno emettere prima tale riserva, in quanto le carenze individuate erano presenti sin dall'istituzione del Fondo nel 2004; afferma che la pratica di una riserva generale riguardante l'intera DG DEVCO ha ovviamente contribuito a una mancanza di trasparenza per quanto riguarda la gestione finanziaria della stessa DG;

228.

osserva che la DG DEVCO ha classificato ad alto rischio due ambiti di spesa:

i)

le sovvenzioni nella gestione diretta;

ii)

la gestione indiretta con organizzazioni internazionali;

ma condivide le opinioni espresse dalla Corte secondo cui una riserva poteva essere giustificata riguardo alla gestione indiretta con i paesi beneficiari in particolare perché le sovvenzioni attuate indirettamente dai paesi beneficiari dovrebbero richiedere un livello di analisi del rischio analogo a quello delle sovvenzioni attuate direttamente;

229.

rileva che, secondo le risultanze della Corte (cfr. punti da 48 a 50 della relazione annuale 2015 della Corte sul FES), la capacità correttiva della DG DEVCO è stata sovrastimata in quanto dal calcolo dell'importo annuo medio degli ordini di riscossione emessi per errori e irregolarità tra il 2009 e il 2015 non sono stati esclusi i recuperi di prefinanziamenti e gli interessi maturati né gli annullamenti di ordini di riscossione precedentemente emessi;

Carenze nei sistemi di controllo e prevenzione

230.

sottolinea che la Corte ha riscontrato carenze nei sistemi di controllo della Commissione:

le verifiche della spesa svolte dai revisori incaricati dai beneficiari non sono riuscite, in alcuni casi, a individuare gli errori, portando la Commissione ad accettare costi non ammissibili,

sono stati riscontrati ritardi anche nella convalida, nell'autorizzazione e nel pagamento delle spese da parte della Commissione,

le norme specifiche stabilite dalla Commissione per gli strumenti di gemellaggio (nell'ambito dello strumento europeo di vicinato e partenariato) riguardo all'importo forfettario e ai costi a tasso fisso sono state redatte in modo tale da creare il rischio che lo Stato membro partner attuatore consegua un profitto;

Relazioni sulla gestione dell'assistenza esterna

231.

deplora ancora una volta il fatto che le relazioni sulla gestione dell'assistenza esterna rilasciate dai capi delle delegazioni dell'Unione non siano allegate alle relazioni annuali di attività delle DG DEVCO e NEAR, come previsto dall'articolo 67, paragrafo 3, del regolamento finanziario; deplora che tali relazioni siano sistematicamente considerate riservate mentre a norma dell'articolo 67, paragrafo 3, del regolamento finanziario, esse «sono messe a disposizione del Parlamento europeo e del Consiglio, tenendo conto, se del caso, del loro carattere riservato»;

232.

constata che, siccome è la prima volta che nella DG NEAR viene condotta l'analisi degli indicatori chiave di performance, non è possibile trarre alcuna conclusione in termini di «tendenze» e che nel 2015 per la DG NEAR cinque di questi indicatori non sono stati calcolati;

233.

sottolinea che:

a)

in generale, la prestazione delle delegazioni è migliorata, misurata secondo il numero di parametri di riferimento raggiunti in media per delegazione;

b)

il valore totale del portafoglio di progetti gestiti dalle delegazioni è sceso da 30 miliardi di EUR a 27,1 miliardi di EUR e che

c)

la quota di progetti aventi problemi di esecuzione è scesa dal 53,5 % al 39,7 %;

234.

sottolinea che: i) lo strumento per la stabilità; ii) lo strumento MIDEAST; e iii) il Fondo europeo di sviluppo continuano a destare preoccupazione per i livelli elevati di difficoltà di attuazione e che un totale inaccettabile di 3 EUR su 4 spesi dal Fondo europeo di sviluppo sono a rischio di non raggiungere gli obiettivi o di subire ritardi;

235.

rileva che i capi delegazione hanno trasmesso informazioni relative a 3 782 progetti, per un valore di 27,41 miliardi di EUR di impegni, e che:

a)

800 progetti (21,2 %) per un valore di 9,76 miliardi di EUR (35,6 % dell'intero portafoglio di progetti) sono esposti a un certo tipo di rischio in relazione ai risultati (rischio a priori o corrente), dove i progetti finanziati dal Fondo europeo di sviluppo rappresentano il 72 % dell'importo totale a rischio (7 miliardi di EUR);

b)

648 progetti (17,1 %) per un valore di 6 miliardi di EUR (il 22 % dell'intero portafoglio di progetti) rischiano di essere in ritardo, dove i progetti finanziati dal Fondo europeo di sviluppo rappresentano i due terzi di tutti i progetti in ritardo;

c)

1 125 progetti (29,75 %) per un valore di 10,89 miliardi di EUR (39,71 %) rischiano di non raggiungere gli obiettivi o di essere in ritardo nell'attuazione, dove i progetti finanziati dal Fondo europeo di sviluppo rappresentano il 71 % dei 10,8 miliardi di EUR in questione;

236.

si compiace del fatto che per la prima volta la Commissione abbia rivolto domande ai capi delegazione dell'Unione sul rischio a priori dei progetti, il che può costituire un primo passo verso un processo di gestione centralizzata del rischio; raccomanda che, sulla base delle informazioni disponibili riguardanti il difficile campo in cui le delegazioni possono operare, la Commissione intensifichi il dialogo con le delegazioni su come gestire tali rischi durante la fase di attuazione del progetto;

237.

osserva che le quattro delegazioni con prestazioni peggiori delle quali è responsabile la DG DEVCO sono quelle competenti per lo Yemen, la Repubblica centrafricana, il Gabon e la Mauritania, mentre la classificazione delle quattro delegazioni con prestazioni peggiori delle quali è responsabile la DG NEAR sono quelle competenti per la Siria, l'Egitto, l'Albania e il Kosovo;

238.

attende che la DG DEVCO faccia progressi nella realizzazione delle seguenti priorità nel 2016 e riferisca in merito nella sua relazione annuale di attività per il 2016:

a)

aumentare l'accuratezza delle previsioni finanziarie per le decisioni e i contratti;

b)

aumentare la percentuale dei pagamenti effettuati entro il termine di 30 giorni;

c)

aumentare l'efficacia dei controlli;

d)

migliorare le prestazioni di tutte le delegazioni con meno del 60 % degli indicatori chiave di performance «verdi» nel 2015, in particolare attraverso l'adozione di piani d'azione e di sistemi d'informazione;

239.

attende che la DG NEAR realizzi le seguenti priorità nel 2016 e riferisca in merito nella sua relazione annuale di attività per il 2016:

a)

introdurre i cinque indicatori fondamentali di performance mancanti nella relazione del 2015 sulla gestione dell'assistenza esterna;

b)

migliorare le possibilità di monitoraggio degli indicatori chiave di performance;

Spesa dell'Unione in materia di migrazione e asilo nei paesi del vicinato

240.

ricorda che un aspetto importante delle relazioni esterne dell'Unione è che la lotta contro la povertà dovrebbe mirare anche alla creazione delle condizioni atte a prevenire l'afflusso incontrollato di migranti irregolari in Europa;

241.

condivide le principali risultanze esposte dalla Corte nella sua relazione speciale n. 9/2016 dal titolo «La spesa per la dimensione esterna della politica UE di migrazione nei paesi del vicinato orientale e del Mediterraneo meridionale fino al 2014», e sottolinea in particolare che l'attuale frammentazione degli strumenti ostacola il controllo parlamentare i) sulle modalità di attuazione dei fondi e ii) sull'individuazione delle responsabilità e rende quindi difficile valutare gli importi finanziari effettivamente spesi per sostenere l'azione esterna in materia di migrazione;

Banca mondiale

242.

ricorda, alla luce delle informazioni allarmanti fornite il 2 dicembre 2016 dal settimanale Politico sui timori di conflitto di interessi in relazione agli accordi della commissaria Georgieva con la Banca mondiale («Conflict of interest fears over Georgievàs World Bank dealings»), che il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione, nella sua ultima risoluzione di discarico della Commissione per il 2014, di rivedere il codice di condotta dei commissari entro la fine del 2017, definendo tra l'altro cosa costituisca un conflitto di interessi; sottolinea che, senza una definizione dettagliata di ciò che costituisce un conflitto di interessi, il Parlamento non potrà valutare l'esistenza di un reale o potenziale conflitto di interessi in maniera adeguata, corretta e coerente;

243.

ritiene che il nuovo accordo di finanziamento concluso dalla Commissione con la Banca mondiale (36) che sostituisce un importo forfettario di spese di gestione con una formula più complessa e prevede, in particolare, che taluni progetti realizzati direttamente dalla Banca mondiale possano essere soggetti a una tassa del 17 % sui costi di personale e consulenti, risulterà probabilmente pregiudizievole per il bilancio dell'Unione e possa comportare pagamenti superiori al massimale del 7 % per le spese di gestione vietate dall'articolo 124, paragrafo 4, del regolamento finanziario dell'UE;

244.

sottolinea che le commissioni di gestione corrisposte alla Banca mondiale non saranno utilizzate per progetti di sviluppo e cooperazione; si chiede per quale motivo la Banca mondiale dovrebbe essere retribuita dalla Commissione per attività bancarie centrali alla sua missione in quanto banca;

Gruppo internazionale di gestione

245.

si congratula con la Commissione per l'esito del procedimento nella causa T-381/15 del 2 febbraio 2017; chiede informazioni sui contratti con il gruppo internazionale di gestione che sono ancora in esecuzione;

Misure da adottare

246.

invita:

la DG DEVCO e la DG NEAR a migliorare la qualità delle verifiche della spesa commissionate dai beneficiari, in particolare introducendo nuove misure, come l'uso di una griglia qualitativa per controllare la qualità del lavoro svolto dai revisori incaricati dai beneficiari e la revisione del mandato dei revisori,

la DG NEAR a fare in modo che i finanziamenti erogati tramite lo strumento di gemellaggio rispettino il divieto del fine di lucro e il principio della sana gestione finanziaria,

la DG NEAR a rivedere la metodologia per il calcolo del tasso di errore residuo, al fine di fornire informazioni statisticamente accurate sull'importo a rischio per i pagamenti eseguiti nel quadro della gestione indiretta dello strumento preadesione,

la DG DEVCO a rivedere la stima della sua futura capacità correttiva escludendo dal calcolo i recuperi di prefinanziamenti non spesi, gli interessi maturati e gli annullamenti di ordini di riscossione precedentemente emessi,

la DG DEVCO e la DG NEAR a pubblicare relazioni sulla gestione dell'assistenza esterna rilasciate dai capi delle delegazioni dell'Unione in allegato alle loro relazioni annuali di attività, come previsto dall'articolo 67, paragrafo 3, del regolamento finanziario, e a indicare nelle loro relazioni annuali di attività le misure adottate per porre rimedio alla situazione nelle delegazioni che presentano problemi di attuazione, al fine di abbreviare i termini per il sostegno finanziario e semplificare i programmi,

la Commissione a rendere pubbliche le dichiarazioni di affidabilità dei capi delle delegazioni dell'Unione,

la Commissione a:

i)

chiarire gli obiettivi;

ii)

sviluppare, ampliare e migliorare il quadro di misurazione della performance delle politiche di migrazione e di asilo nei paesi interessati dalla politica di vicinato;

iii)

concentrare le risorse finanziarie disponibili su priorità-obiettivo chiaramente definite e quantificate;

iv)

consolidare ulteriormente il collegamento tra sviluppo e migrazione;

la Commissione a includere nel codice di condotta dei commissari la definizione di cosa costituisca un conflitto di interessi, a riconsiderare a fondo la necessità di prevedere nei suoi accordi di finanziamento con le organizzazioni internazionali e le entità delegate disposizioni in materia di retribuzione per spese di personale connesse alle attività centrali alla loro missione, e a riferire appieno al Parlamento europeo entro la fine del 2017 in merito alle sue riflessioni al riguardo, ma anche sull'impatto dell'applicazione della nuova politica di recupero dei costi;

Migrazione e sicurezza

247.

accoglie con favore il fatto che, tenuto conto dell'importanza politica della questione, la Corte abbia affrontato per la prima volta la politica in materia di migrazione e sicurezza nella seconda parte del capitolo 8 della sua relazione annuale; osserva che, con 0,8 miliardi di EUR, questo settore rappresenta una parte piccola ma crescente del bilancio dell'Unione;

248.

deplora che la Corte non abbia formulato alcun tasso di errore per quanto concerne tale settore d'intervento, mentre il direttore generale della DG HOME stima nella sua relazione annuale di attività 2015 un tasso di errore residuo pluriennale del 2,88 % per le sovvenzioni non di ricerca gestite direttamente dalla DG HOME;

249.

condivide le preoccupazioni espresse dalla Corte per quanto riguarda il fatto che gli audit della solidarietà e gestione dei flussi migratori effettuati dalla Commissione non comprendevano test di controllo sulla maggior parte dei processi chiave e che, per tale motivo, vi è il rischio che alcuni programmi annuali con sistemi di controllo inefficaci siano giudicati dalla Commissione in grado di fornire una ragionevole garanzia e non formino oggetto degli audit ex post della Commissione;

250.

ricorda che la DG HOME ha individuato carenze nei sistemi di gestione e controllo del Fondo europeo per i rifugiati, del Fondo europeo per i rimpatri, del Fondo europeo per l'integrazione dei cittadini di paesi terzi e del Fondo per le frontiere esterne per il periodo 2007-2013 da parte di Repubblica ceca, Germania, Francia e Polonia;

251.

è del parere che l'indicatore chiave di performance 1 incluso nella relazione annuale di attività della DG HOME per il 2015 non sia pertinente, in quanto il tasso di rimpatrio dei migranti irregolari in paesi terzi non è influenzato in misura significativa dalla gestione della DG HOME;

252.

si rammarica che la Commissione ritenga «difficile, se non impossibile, fornire una stima dei costi pagati per i migranti/richiedenti, paese per paese, dato che la gestione dei flussi migratori comprende un'ampia gamma di attività» (37);

253.

invita la Corte a fornire all'autorità preposta al controllo del bilancio un tasso di errore più probabile in materia di migrazione e politica di sicurezza nella sua relazione annuale per il 2016 e a valutare la capacità correttiva dei servizi della Commissione in questo settore d'intervento;

254.

esprime preoccupazione per i controlli relativi ai fondi per i rifugiati, spesso attribuiti dagli Stati membri in situazioni di emergenza senza rispettare le norme vigenti; ritiene fondamentale che la Commissione preveda un sistema di controllo più rigoroso, anche in funzione del rispetto dei diritti umani dei rifugiati e dei richiedenti asilo;

Misure da adottare

255.

raccomanda che la DG HOME:

a)

quantifichi e analizzi attentamente nella sua relazione annuale di attività la natura degli errori che ha individuato e fornisca maggiori informazioni sull'affidabilità della sua «capacità correttiva»;

b)

promuova l'uso di opzioni semplificate in materia di costi, l'uso di importi forfettari e «costi unitari» standardizzati nella gestione dei suoi fondi;

c)

tragga attentamente insegnamenti dal passato per quanto riguarda le lacune individuate nella gestione del Fondo europeo per i rifugiati, del Fondo europeo per i rimpatri, del Fondo europeo per l'integrazione dei cittadini di paesi terzi e del Fondo per le frontiere esterne per il periodo 2007-2013;

d)

fornisca all'autorità di bilancio e di controllo del bilancio dati che siano il più precisi possibile per quanto riguarda il costo pagato per i migranti/richiedenti asilo al fine di giustificare solidamente gli importi di richieste di bilancio per i programmi di finanziamento, seppur riconoscendo il valore non quantificabile di qualunque vita umana;

e)

metta alla prova l'efficacia dei sistemi di controllo interno impiegati dagli Stati membri per i programmi SOLID nella maggior parte dei procedimenti chiave: procedure di selezione e di aggiudicazione, procedure di aggiudicazione, monitoraggio dei progetti, pagamenti e contabilità;

f)

organizzi e favorisca una maggiore sinergia tra tutti i servizi responsabili di programmi suscettibili di influenzare i flussi migratori;

Amministrazione

256.

osserva che un funzionario può essere nominato a un posto di esperto di alto livello o assistente di alto livello offrendo la possibilità di promozione al grado AD 14 o AST 11 e che, una volta che un funzionario è nominato a un posto di esperto di alto livello, non vi è alcuna possibilità di ridestinarlo a un posto di amministratore; deplora l'incoerenza tra questa misura e quelle volte a ridurre le spese amministrative o a rafforzare il legame fra grado e funzione; invita la Commissione a porre fine a tale pratica;

257.

rileva con preoccupazione che il numero medio di anni di anzianità nel grado prima della promozione è diminuito per i gradi AD 11 e superiori; per il grado AD 12, a titolo di esempio, nel 2008 un funzionario veniva promosso solo ogni 10,3 anni in media, mentre nel 2015 solo ogni 3,8 anni, a dimostrazione del fatto che le promozioni nei gradi superiori della griglia retributiva sono state accelerate; chiede alla Commissione di rallentare le promozioni dei gradi superiori a AD 11 e AST 9;

258.

sottolinea che l'equilibrio geografico, ossia il rapporto tra la nazionalità del personale e le dimensioni degli Stati membri, dovrebbe restare un elemento importante nella gestione delle risorse, in particolare nei confronti degli Stati membri che hanno aderito all'Unione dal 2004; si compiace del fatto che la Commissione abbia raggiunto una composizione più equilibrata di funzionari degli Stati diventati membri dell'Unione europea prima e dopo il 2004; constata, tuttavia, che questi ultimi Stati membri sono ancora sottorappresentati ai livelli amministrativi più elevati e nelle posizioni direttive, aspetto su cui si attendono ancora progressi;

259.

rileva con preoccupazione l'imposizione di tariffe eccessivamente elevate per l'assistenza sanitaria prestata in Lussemburgo e le difficoltà incontrate dagli affiliati del regime comune di assicurazione malattia delle istituzioni dell'UE a ricevere un trattamento paritario rispetto ai cittadini del Lussemburgo; invita le istituzioni e in particolare la Commissione a imporre e a garantire che l'articolo 4 della direttiva 2011/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (38), a norma del quale gli Stati membri sono tenuti a garantire che i prestatori di assistenza sanitaria sui propri territori applichino ai pazienti degli Stati membri le stesse tariffe applicate ai pazienti nazionali, sia applicato in tutti gli Stati membri e, in particolare, nel Granducato del Lussemburgo; invita inoltre ad applicare le sanzioni previste in caso di inadempimento della direttiva;

OLAF

260.

osserva che il collegio dei commissari ha revocato l'immunità del direttore generale dell'OLAF, su richiesta delle autorità belghe, nell'ambito delle indagini legate al «caso Dalli»; ritiene che il direttore generale si trovi ad affrontare un triplice conflitto di interessi:

mentre il collegio dei commissari stava deliberando sulla revoca della sua immunità, il direttore generale ha valutato la possibilità di avviare indagini dell'OLAF a carico di membri della Commissione,

dopo l'adozione della decisione del collegio di revocare la sua immunità, il direttore generale ha intrapreso un'azione legale contro la Commissione in merito a una presunta irregolarità nell'adozione della sua decisione; contestualmente, il direttore generale ha continuato a rappresentare la Commissione su questioni politiche connesse al suo portafoglio,

dopo la conferma della revoca della sua immunità, il pubblico ministero belga ha aperto un'indagine sul ruolo del direttore generale nel caso in questione, continuando nel contempo a fungere da interlocutore del direttore generale dell'OLAF al fine di combattere le frodi perpetrate a danno degli interessi finanziari dell'Unione in Belgio;

considera che tali conflitti di interesse potrebbero nuocere sia alla reputazione dell'OLAF sia a quella della Commissione; chiede pertanto alla Commissione di mettere il direttore generale dell'OLAF in esubero fino a quando le indagini condotte dalle autorità belghe non saranno concluse, nonché di nominare un sostituto temporaneo;

261.

è sconcertato dalle notizie secondo le quali, stando ai calcoli dell'OLAF, la persistente negligenza delle dogane del Regno Unito avrebbe privato l'Unione di 1,987 miliardi di EUR di entrate per i dazi doganali non imposti sui prodotti cinesi, e una rete di criminalità organizzata altamente sofisticata avrebbe anch'essa sottratto 3,2 miliardi di EUR dalle entrate per l'imposta del valore aggiunto nei maggiori paesi dell'Unione quali Francia, Germania, Spagna e Italia; chiede l'autorizzazione ad accedere al fascicolo completo della causa e ad essere periodicamente informato;

Codice di condotta

262.

è fermamente convinto della crescente necessità di una regolamentazione etica forte, al fine di rispettare l'articolo 17 del trattato sull'Unione europea e l'articolo 245 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea; sottolinea che, per funzionare in modo efficace, i codici di condotta richiedono una costante attenzione; sottolinea che un codice di condotta costituisce una misura preventiva valida soltanto se applicato correttamente e se il suo rispetto è oggetto di revisione in maniera sistematica, non solo in caso di eventuali difficoltà;

263.

osserva la proposta della Commissione di rivedere il codice di condotta per i commissari; deplora tuttavia che la revisione si limiti all'estensione a tre anni del periodo di riflessione solo per l'ex presidente della Commissione; invita la Commissione a rivedere il codice di condotta per i commissari entro la fine del 2017, anche mettendo in atto la raccomandazione del Parlamento relativa alla riforma del comitato etico ad hoc per estendere i suoi poteri e includere esperti indipendenti, definendo ciò che costituisce un «conflitto di interessi» e introducendo criteri per valutare la compatibilità dell'occupazione svolta al termine della carica ed estendendo il periodo di riflessione a tre anni per tutti i commissari;

264.

sottolinea che un passo importante per quanto riguarda i conflitti di interesse consiste nell'accrescere la trasparenza del presidente della Commissione, del comitato etico ad hoc della Commissione e del segretariato generale quando esaminano situazioni di conflitto potenziale; nota che solo se i pareri del comitato etico saranno pubblicati in modo proattivo, i cittadini potranno considerare la Commissione responsabile;

265.

invita il collegio dei Commissari a prendere una decisione adesso che la raccomandazione del comitato etico ad hoc nel caso dell'ex presidente della Commissione è stata finalizzata, in modo da segnalare il caso alla Corte di giustizia affinché la stessa prenda posizione sulla questione;

Gruppi di esperti

266.

accoglie con favore la decisione della Commissione del 30 maggio 2016 recante norme orizzontali sulla creazione e il funzionamento dei gruppi di esperti della Commissione (39), ma si rammarica che, nonostante numerose organizzazioni non governative abbiano manifestato interesse, la Commissione non abbia organizzato una consultazione totalmente pubblica; ribadisce l'importanza di rilanciare forme di partecipazione dei rappresentanti della società civile e delle parti sociali in settori cruciali quali la trasparenza e il funzionamento delle istituzioni europee;

267.

ricorda che l'assenza di trasparenza influisce negativamente sulla fiducia dei cittadini europei nelle istituzioni dell'Unione e che una riforma efficace del sistema dei gruppi di esperti della Commissione, basata su regole chiare di trasparenza e sul concetto di composizione equilibrata, migliorerà la disponibilità e l'attendibilità dei dati, contribuendo a incrementare in tal modo la fiducia dei cittadini nell'Unione;

268.

è del parere che la Commissione debba compiere progressi verso una composizione più equilibrata dei gruppi di esperti; deplora, tuttavia, che non sia ancora fatta una distinzione esplicita tra i rappresentanti di interessi economici e quelli di interessi non economici, in modo da garantire la massima trasparenza e il massimo equilibrio;

269.

ricorda che il Parlamento e il Mediatore europeo hanno raccomandato alla Commissione di divulgare gli ordini del giorno, i documenti di riferimento, i verbali delle riunioni e le deliberazioni dei gruppi di esperti;

Consulenti speciali

270.

invita la Commissione europea a pubblicare i nomi, la funzione, il grado e il contratto (ore di lavoro, lunghezza del contratto, sede di lavoro) di tutti i consulenti speciali; ritiene che vi sia il rischio di conflitti di interessi con i consulenti speciali; è convinto che sia opportuno evitare i conflitti di interessi in quanto sono pericolosi per la credibilità delle istituzioni; esorta la Commissione a pubblicare le dichiarazioni di interessi dei consulenti speciali;

Scuole europee

271.

osserva che le singole scuole sono responsabili dei conti annuali (che costituiscono il «quadro generale»); rileva che gli stanziamenti disponibili nel bilancio 2015 ammontavano a 288,8 milioni di EUR, a cui la Commissione ha contribuito con 168,4 milioni di EUR (58 %);

272.

è sconcertato per il fatto che, dopo tutti questi anni di presunte riforme, la Corte continui a essere estremamente critica nei confronti della gestione finanziaria delle scuole europee:

«II.

Le scuole non hanno redatto i loro conti annuali entro il termine previsto dalla legge. Sono stati riscontrati numerosi errori, molti dei quali sono stati corretti (a seguito del riesame) nella versione definitiva dei conti. Essi costituiscono carenze sistematiche nelle procedure contabili. […]

IV.

I sistemi di pagamento delle due scuole selezionate erano inficiati da debolezze significative: nessun collegamento automatico tra la contabilità e i sistemi di pagamento e nessuna rigorosa separazione delle funzioni, pagamenti effettuati al di fuori del sistema contabile non automaticamente respinti dal sistema e basso livello di controllo in generale. Tali carenze costituiscono un rischio significativo in termini di legalità e regolarità dei pagamenti.

V.

La Corte ha riscontrato numerose carenze significative nelle procedure di appalti pubblici, che rischiano di compromettere i principi di trasparenza e di parità di trattamento.

VI.

In alcuni casi, la Corte non ha trovato elementi a riprova delle qualifiche del personale assunto e ha riscontrato omissioni nel loro fascicolo personale.

VII.

Di conseguenza, la Corte non è stata in grado di confermare che la gestione finanziaria è sana»;

273.

deplora il fatto che «[…] la Corte non è stata in grado di confermare che la gestione finanziaria è sana»;

274.

deplora altresì che la Commissione, in linea con le osservazioni della Corte e a causa di un caso di sospetta frode tra il 2003 e il 2012, abbia nuovamente pronunciato una riserva per motivi di reputazione sui pagamenti;

275.

osserva che il volume del bilancio stanziato per il sistema delle scuole europee è considerevolmente più ampio di quello ricevuto da tutte le 32 agenzie, tranne due; ritiene che la responsabilità finanziaria del sistema delle scuole europee dovrebbe essere aumentata a un livello paragonabile a quello delle agenzie europee, anche mediante un processo di discarico ad hoc per l'importo di 168,4 milioni di EUR messi a sua disposizione;

276.

ricorda che il Parlamento, nella sua procedura di discarico alla Commissione per l'esercizio 2010, aveva già messo in questione «le strutture decisionali e di finanziamento della convenzione sulle scuole europee» e aveva invitato la Commissione «a esaminare insieme agli Stati membri l'eventuale revisione di tale convenzione e a riferire entro il 31 dicembre 2012 sui progressi compiuti» (40); rileva che il Parlamento non ha mai ricevuto alcuna relazione sullo stato di avanzamento;

277.

osserva che l'attuale crisi finanziaria e organizzativa all'interno del sistema delle scuole europee si sta accentuando sempre più alla luce del progetto di aprire una quinta scuola europea a Bruxelles e delle possibili conseguenze del ritiro, in un momento futuro, di uno Stato membro dalla convenzione delle scuole europee; si chiede se il sistema delle scuole europee, come attualmente organizzato e finanziato, disponga delle risorse per affrontare l'aumento a cinque scuole previsto a Bruxelles; osserva che ciò rischia di creare problemi ancor più importanti in futuro, mettendo a dura prova alcune sezioni linguistiche che, secondo gli attuali modelli di finanziamento, hanno la capacità di coprire a Bruxelles solamente quattro scuole (nel caso delle sezioni di lingua tedesca) o tre (nel caso delle sezioni di lingua inglese);

278.

ritiene inaccettabile che i rappresentanti degli Stati membri continuino a concedere il discarico alle scuole europee, sebbene la Commissione, che eroga il 58 % del bilancio annuale, e la Corte di giustizia consiglino il contrario;

279.

approva pienamente le 11 raccomandazioni della Corte, formulate nella sua relazione dell'11 novembre 2015 sui conti annuali delle scuole europee per il 2014, in materia di contabilità, personale, procedure di appalto, norme di controllo e questioni relative ai pagamenti;

280.

accoglie con favore il piano d'azione elaborato dalla DG Risorse umane e sicurezza al fine di dare risposta alla riserva della Commissione e alle osservazioni della Corte;

281.

invita la Commissione a presentare una comunicazione al Parlamento e al Consiglio valutando in che modo la struttura amministrativa delle scuole europee potrebbe essere riformata entro il novembre 2017;

282.

invita la Commissione a svolgere pienamente il proprio ruolo per quanto riguarda tutti gli aspetti del processo di riforma che fanno capo a questioni gestionali, finanziarie, organizzative e pedagogiche; chiede alla Commissione di presentare al Parlamento una relazione annuale con la sua valutazione dello stato di avanzamento in questi ambiti, in modo da garantire ai comitati pertinenti di poter esaminare la gestione del sistema delle scuole europee e valutare la modalità di impiego delle risorse messe a disposizione di tale sistema al di fuori del bilancio dell'Unione; chiede che il commissario competente presti la dovuta attenzione alla questione e, più specificatamente, invita il medesimo a partecipare personalmente alle riunioni semestrali del Consiglio superiore; ribadisce la posizione del Parlamento sulla necessità urgente di una «revisione globale» del sistema delle scuole europee; invita a presentare la prima bozza di tale revisione entro il 30 giugno 2017;

Pareri delle commissioni

Affari esteri

283.

osserva, pur accogliendo con favore i progressi conseguiti, che la Commissione non ha ancora riconosciuto la conformità all'articolo 60 del regolamento finanziario di sei missioni civili su dieci nel quadro della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC); esorta la Commissione a intensificare i lavori per accreditare tutte le missioni civili della PSDC, in linea con la raccomandazione della Corte, di modo che possano essere incaricate di compiti di esecuzione del bilancio nell'ambito della gestione indiretta;

284.

accoglie con favore l'istituzione della piattaforma di sostegno alle missioni volta a ridurre gli oneri amministrativi e ad aumentare l'efficienza delle missioni civili della PSDC; ne deplora la dimensione e la portata limitate e ribadisce il suo invito a compiere ulteriori progressi verso la creazione di un centro servizi condivisi, che comporterebbe ulteriori incrementi di efficienza e di bilancio grazie alla centralizzazione di tutti i servizi di sostegno alle missioni che non devono essere garantiti a livello locale;

285.

ribadisce il parere che le norme finanziarie dell'Unione andrebbero meglio adattate alle specificità dell'azione esterna, ivi compresa la gestione delle crisi, e sottolinea che la revisione in corso del regolamento finanziario deve portare a una maggiore flessibilità;

286.

esprime preoccupazione per la mancanza di strumenti di controllo diretti per quanto riguarda l'utilizzo dell'assistenza macrofinanziaria da parte dei paesi terzi riceventi; chiede alla Commissione di vincolare maggiormente questo tipo di assistenza a parametri misurabili;

287.

accoglie altresì con favore le raccomandazioni formulate dalla Corte nella relazione speciale n. 13/2016 concernente l'assistenza dell'Unione alla Moldova per rafforzare la pubblica amministrazione e nella relazione speciale n. 32/2016 sull'assistenza dell'UE all'Ucraina; ritiene che l'Unione dovrebbe sfruttare pienamente l'effetto leva della condizionalità e assicurare un adeguato controllo dell'attuazione delle riforme avviate al fine di contribuire positivamente al rafforzamento delle pratiche democratiche in Moldova e Ucraina;

Sviluppo e cooperazione

288.

accoglie con favore, a tale proposito, la relazione speciale n. 9/2016 della Corte sulla spesa dell'Unione per la dimensione esterna della politica di migrazione nei paesi del vicinato orientale e del Mediterraneo meridionale; evidenzia che la Corte ha concluso che la spesa per la dimensione esterna della politica UE di migrazione non è riuscita a dimostrare la sua efficacia, che è impossibile misurarne i risultati, che l'approccio della Commissione volto ad assicurare che la migrazione abbia un impatto positivo sullo sviluppo non risulta chiaro, che il sostegno ai rimpatri e alle riammissioni sta producendo effetti limitati e che il rispetto dei diritti umani dei migranti, che dovrebbe essere il fondamento di qualsiasi intervento, rimane un concetto teorico e solo raramente si traduce nella pratica;

289.

accoglie con favore la relazione speciale n. 15/2016 della Corte sulla spese per gli aiuti umanitari nella regione dei Grandi Laghi; sottolinea che, secondo le conclusioni delle Corte, gli aiuti umanitari destinati alle popolazioni vittime di conflitti nella regione africana dei Grandi Laghi sono stati generalmente gestiti in modo efficace dalla Commissione; evidenzia il forte contrasto rispetto alle spese per la migrazione e lo considera un'ulteriore prova del fatto che politiche di sviluppo ben pianificate conducono a risultati notevolmente migliori rispetto all'attivismo a breve termine in materia di migrazione;

290.

è estremamente preoccupato per la netta tendenza rilevata nelle recenti proposte della Commissione di ignorare le disposizioni giuridicamente vincolanti del regolamento (UE) n. 233/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio (41) quando si tratta di spese per l'aiuto pubblico allo sviluppo ammissibili e di paesi ammissibili al finanziamento a titolo dello strumento di cooperazione allo sviluppo; ricorda che la legittimità delle spese dell'Unione è un principio fondamentale di una sana gestione finanziaria e che le considerazioni politiche non dovrebbero prevalere sulle disposizioni giuridiche definite in modo chiaro se la Commissione intende mantenere la propria credibilità sulle questioni relative allo Stato di diritto; ricorda alla Commissione, in tale contesto, la recente sentenza della Corte di giustizia (42) sulla cooperazione con il Marocco e la questione del Sahara occidentale, in cui la Corte ha dichiarato che l'Unione ha ripetutamente violato il diritto internazionale;

291.

è a favore dell'utilizzo del sostegno al bilancio in generale, ma esorta la Commissione a valutare e a definire più chiaramente i risultati da raggiungere nell'ambito dello sviluppo tramite tale sostegno e soprattutto a potenziare i meccanismi di controllo relativi alla condotta degli Stati nel campo della corruzione, del rispetto dei diritti umani, dello Stato di diritto e della democrazia; manifesta profonda preoccupazione per il potenziale utilizzo del sostegno al bilancio nei paesi privi di un controllo democratico, a causa dell'assenza di una democrazia parlamentare funzionante e di libertà per la società civile e per i media o della mancanza di capacità degli organismi di vigilanza;

292.

invita la Commissione ad adottare un approccio allo sviluppo basato su incentivi, introducendo il principio «più progressi, più aiuti», prendendo come esempio la politica europea di vicinato; ritiene che quanto più intensamente e rapidamente un paese progredisce sulla via delle riforme interne volte alla costruzione e al consolidamento delle istituzioni democratiche, all'eliminazione della corruzione, al rispetto dei diritti umani e allo Stato di diritto, tanto più importante dovrebbe essere il sostegno che riceve dall'Unione; sottolinea che tale approccio basato sulla «condizionalità positiva», congiuntamente a un'attenzione particolare al finanziamento di progetti su piccola scala per le comunità rurali, può condurre a un reale cambiamento e garantire che il denaro dei contribuenti dell'Unione sia speso in modo più sostenibile;

293.

si rammarica del fatto che non vi sia stata nessuna consultazione preventiva del Parlamento in occasione dell'istituzione del Fondo fiduciario di emergenza dell'Unione per l'Africa; chiede sforzi più efficaci volti a migliorare la trasparenza delle decisioni concernenti i progetti del Fondo fiduciario di emergenza dell'Unione e sottolinea la mancanza di un formato adeguato per la regolare consultazione del Parlamento e deplora che non sia stata intrapresa alcuna azione al riguardo;

Occupazione e affari sociali

294.

prende atto della raccomandazione della Corte che la Commissione attinga all'esperienza maturata nel periodo di programmazione 2007-2013 ed elabori una relazione su un'attenta analisi delle norme di ammissibilità nazionali per il periodo di programmazione 2014-2020 e, sulla base di quanto precede, fornisca orientamenti agli Stati membri su come semplificare ed evitare norme inutilmente complesse od onerose;

295.

invita la Commissione a prendere in considerazione la possibilità di includere programmi di finanziamento dell'Unione nella sua indagine annuale sugli oneri (43), come convenuto nell'accordo interistituzionale «Legiferare meglio» del 13 aprile 2016; evidenzia che l'introduzione di obiettivi annuali di riduzione degli oneri, che includano programmi di finanziamento dell'Unione, incrementerebbe la conformità e contribuirebbe pertanto a ridurre il tasso di errore;

296.

si compiace della maggiore attenzione ai risultati nel quadro del periodo di programmazione 2014-2020; ritiene, tuttavia, che un ulteriore sviluppo di indicatori di risultato e di sistemi di monitoraggio contribuirebbe a una solida responsabilità finanziaria e a incrementare l'efficienza dei futuri programmi operativi;

Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare

297.

si compiace del lavoro svolto dalle cinque agenzie decentrate che rientrano tra le sue competenze e che svolgono compiti di natura tecnica, scientifica o gestionale intesi a sostenere le istituzioni dell'Unione nell'elaborazione e attuazione delle politiche in materia di ambiente e clima, salute pubblica e sicurezza alimentare, nonché del modo in cui i bilanci di tali agenzie sono eseguiti;

298.

esprime soddisfazione per l'esecuzione complessiva del bilancio operativo di LIFE+, che nel 2015 è stata pari al 99,95 % per gli stanziamenti d'impegno e al 98,93 % per gli stanziamenti di pagamento; sottolinea che LIFE+ ha contribuito ad aumentare la consapevolezza e la partecipazione dei cittadini alla legislazione e all'attuazione della politica ambientale dell'Unione, nonché a migliorare la governance in questo settore; osserva che nel 2015 un importo pari a 225,9 milioni di EUR è stato impegnato per sovvenzioni per azioni, 40 milioni di EUR sono stati utilizzati per strumenti finanziari gestiti dalla Banca europea per gli investimenti e 59,2 milioni di EUR sono stati utilizzati per misure destinate a sostenere la Commissione nel suo ruolo di iniziativa e di monitoraggio dello sviluppo di politiche e normative; rileva che 10,2 milioni di EUR sono stati utilizzati per il sostegno amministrativo al programma LIFE e per il sostegno all'Agenzia esecutiva per le piccole e medie imprese;

299.

prende atto che la DG CLIMA ha aumentato il suo tasso di esecuzione, portandolo al 99,9 % dei 108 747 880 EUR in stanziamenti d'impegno e al 91,77 % dei 47 479 530 EUR in stanziamenti di pagamento, e che, se non si tiene conto della spesa amministrativa, il tasso di esecuzione dei pagamenti raggiunge il 96,88 %;

300.

incoraggia l'autorità di bilancio a concentrarsi in futuro sui progetti pilota e sulle azioni preparatorie che presentano un reale valore aggiunto per l'Unione; riconosce che sono stati attuati dieci progetti pilota e cinque azioni preparatorie, per un importo complessivo di 1 400 000 EUR in stanziamenti d'impegno e 5 599 888 EUR in stanziamenti di pagamento;

301.

prende atto che una valutazione del secondo programma Salute (2008-2013) è stata conclusa nel 2015; si compiace che il terzo programma Salute sia stato potenziato nel 2015 per sostenere e promuovere lo scambio di informazioni e buone prassi negli Stati membri che stanno affrontando sfide legate all'accoglienza di un numero considerevole di migranti, richiedenti asilo e rifugiati, soprattutto per quanto riguarda la preparazione da parte della direzione generale della Salute e sicurezza alimentare di una cartella clinica personale per il controllo sanitario dei migranti da utilizzare presso i punti di crisi e le zone di accoglienza e una dotazione supplementare per progetti legati alla salute dei migranti;

Trasporti e turismo

302.

rileva che, nel 2015, sono stati stanziati 12,8 miliardi di EUR per 263 progetti di trasporto attraverso convenzioni di sovvenzione sottoscritte nel 2015 nel quadro degli inviti a presentare proposte del 2014 in relazione al Meccanismo per collegare l'Europa; osserva inoltre che il finanziamento del Meccanismo per collegare l'Europa ha generato 28,3 miliardi di EUR di investimenti complessivi, combinando un contributo dell'Unione con i bilanci regionali e degli Stati membri, e con i prestiti della Banca europea per gli investimenti;

303.

prende atto che nel settore «Competitività per la crescita e l'occupazione», nel quale rientrano i trasporti, la Corte ha controllato solamente sette operazioni di competenza della direzione generale Mobilità e trasporti (DG MOVE); osserva che sono stati rinvenuti errori in una sola delle operazioni controllate e che tali errori riguardano il mancato rispetto delle norme sugli appalti pubblici;

304.

sottolinea che la relazione di valutazione della Banca europea per gli investimenti rileva squilibri geografici e concentrazioni settoriali nel portafoglio dello Sportello relativo alle infrastrutture e all'innovazione (IIW) e che il finanziamento nell'ambito dell'IIW (63 %) si concentra su tre Stati membri; invita la Commissione a valutare con urgenza l'impatto del Fondo europeo per gli investimenti strategici sull'Unione nel suo insieme; si rammarica del fatto che il Fondo europeo per gli investimenti strategici non sia sufficientemente utilizzato per il finanziamento di progetti innovativi nel settore dei trasporti in tutte le modalità di trasporto, ad esempio per promuovere mezzi di trasporto sostenibili o per incoraggiare maggiormente il processo di digitalizzazione nonché l'accessibilità senza barriere;

305.

si rammarica che la Commissione (DG MOVE) non abbia ancora istituito un documento strategico ufficiale consolidato per la sorveglianza dello sviluppo dei corridoi della rete centrale TEN-T; incoraggia la Commissione ad adottare un documento strategico di questo tipo sulle attività di vigilanza e sulla trasparenza; ricorda che la trasparenza e la consultazione di tutte le parti interessate contribuiscono al buon esito dei progetti di trasporto;

306.

rileva che nel periodo 2014-2020 i progetti nel settore dei trasporti saranno finanziati da più fonti, tra cui il Meccanismo per collegare l'Europa, il Fondo di coesione, il Fondo europeo per lo sviluppo regionale e il Fondo europeo per gli investimenti strategici; invita quindi la Commissione a sviluppare sinergie che consentano a queste diverse fonti di finanziamento di allocare in maniera più efficiente i fondi a disposizione, nonché di combinare tali risorse; invita la Commissione a redigere e pubblicare annualmente, anche sui propri siti web, elenchi facilmente accessibili relativi ai trasporti, comprendenti le percentuali delle quote modali e i progetti nel settore del turismo, cofinanziati tramite i suddetti fondi;

Sviluppo regionale

307.

invita la Commissione, attraverso il gruppo ad alto livello (44), a prestare particolare attenzione alle norme nazionali sull'ammissibilità in fase di audit dei sistemi di gestione e controllo nazionali, aiutando gli Stati membri a semplificarli per consentire che siano apportate modifiche; sottolinea in tale contesto l'importanza di applicare il principio dell'audit unico; invita la Commissione a chiarire, attraverso orientamenti semplificati ed efficaci, il concetto di «IVA recuperabile», al fine di evitare differenze interpretative per l'espressione «IVA non recuperabile» e un uso non ottimale dei fondi dell'Unione; invita la Commissione, gli Stati membri e le autorità regionali ad assicurare che i beneficiari ricevano informazioni coerenti sulle condizioni di finanziamento, in particolare per quanto riguarda l'ammissibilità delle spese e i massimali applicabili ai rimborsi;

308.

deplora il fatto che nel 2015 le autorità di gestione abbiano presentato un numero inferiore di dichiarazioni di spesa da rimborsare rispetto al 2014, il che si è tradotto in una diminuzione delle richieste di rimborso spese non evase da 23,2 miliardi di EUR nel 2014 a 10,8 miliardi di EUR nel 2015, di cui 2,8 miliardi di EUR erano rimasti inevasi dalla fine del 2014; sottolinea che i ritardi nell'esecuzione del bilancio per il periodo 2014-2020 non dovrebbero essere superiori a quelli del periodo precedente né condurre a un accumulo di richieste di pagamento inevase alla fine del periodo di finanziamento; esorta la Commissione a monitorare attentamente la situazione con gli Stati membri e ad adattare di conseguenza il suo piano di pagamento;

309.

si rammarica che, al 30 giugno 2016, non tutti gli Stati membri avessero recepito le direttive sugli appalti pubblici ed esorta la Commissione a continuare ad assistere gli Stati membri nel rafforzare la loro capacità di recepire tali direttive e attuare i loro piani d'azione in materia di condizionalità ex ante, che costituisce un presupposto essenziale per la prevenzione di irregolarità fraudolente e non fraudolente; sottolinea l'importanza dell'attuazione del piano d'azione sugli appalti pubblici per i fondi strutturali e d'investimento europei per il periodo 2014-2020 nell'ottica di semplificare, accelerare e armonizzare le procedure relative agli appalti pubblici online;

310.

rileva che il tasso di esborso medio per gli strumenti finanziari del FESR e del FSE era del 57 % alla fine del 2014, il che rappresenta un aumento solo del 10 % rispetto al 2013; si rammarica dell'osservazione della Corte sul prolungamento del periodo di ammissibilità dei versamenti effettuati ai destinatari finali nell'ambito di strumenti finanziari mediante una decisione della Commissione anziché un regolamento di modifica; esprime preoccupazione per l'eventualità che la Corte possa ritenere irregolari tutti i versamenti effettuati dopo il 31 dicembre 2015; osserva con preoccupazione che una quota significativa delle dotazioni iniziali degli strumenti finanziari del FESR e del FSE nel periodo di programmazione 2007-2013 è stata spesa per costi e commissioni di gestione;

311.

accoglie con favore l'approccio adottato dalla Corte di concentrarsi sulle prestazioni e considera una buona pratica il fatto che le autorità di gestione definiscano indicatori di risultato pertinenti per misurare il contributo dei progetti al conseguimento degli obiettivi stabiliti per i programmi operativi nel rispetto del criterio dell'addizionalità; sottolinea la necessità di intensificare la comunicazione; invita la Commissione a individuare canali di comunicazione più efficienti al fine di accrescere la visibilità degli investimenti che utilizzano i fondi strutturali e d'investimento europei; chiede alla Commissione di elaborare un numero limitato di indicatori pertinenti che possano contribuire a misurare le prestazioni;

312.

esorta la Commissione e gli Stati membri a utilizzare in maniera ottimale gli strumenti territoriali garantendo che le strategie di sviluppo urbano integrato siano approvate a tempo debito ai fini del finanziamento, il che consentirà alle città di investire in strategie globali, sfruttare le sinergie tra le politiche e garantire un impatto a lungo termine più efficace sulla crescita e l'occupazione;

Agricoltura e sviluppo rurale

313.

chiede alla Corte di continuare a fornire valutazioni separate per il Fondo europeo agricolo di garanzia, il Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale e la rubrica 2, anche dopo il prossimo esercizio, dal momento che valutazioni distinte consentono un'azione mirata volta a migliorare i tassi di errore sensibilmente diversi;

314.

esorta la Commissione e le autorità degli Stati membri a continuare a gestire e ridurre per quanto possibile la complessità dei pagamenti diretti, in particolare se intervengono livelli distinti nell'amministrazione del Fondo europeo agricolo di garanzia e dei fondi per lo sviluppo rurale all'interno degli Stati membri;

315.

si compiace della nuova generazione di strumenti finanziari aggiuntivi e ritiene che debbano essere basati su obiettivi più chiari e un adeguato livello di controllo al termine del periodo di attuazione, in modo da dimostrarne l'impatto e garantire che non comportino un incremento del tasso di errore;

316.

chiede che, in relazione alle agenzie nazionali di pagamento degli Stati membri che negli ultimi tre anni non hanno soddisfatto le aspettative, la responsabilità di tali agenzie sia affidata ai funzionari dell'Unione già in servizio anziché ai cittadini dello Stato membro interessato;

317.

richiama l'attenzione sul carattere pluriennale del sistema di gestione della politica agricola e sottolinea che la valutazione finale delle irregolarità relative all'attuazione del regolamento (45) sarà possibile soltanto alla fine del periodo di programmazione;

318.

osserva che la semplificazione della PAC non dovrebbe mettere a repentaglio una produzione alimentare efficiente e chiede misure di transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio nel settore agroalimentare e forestale;

Pesca

319.

esprime soddisfazione per il fatto che il seguito dato alle riserve espresse dalla DG MARE nella sua relazione annuale del 2014 riguardo al sistema di gestione e di controllo per i programmi del Fondo europeo per la pesca (2007-2013) ha permesso di ridurre in modo significativo a solamente cinque il numero di programmi operativi e di Stati membri interessati;

320.

è rassicurato dal fatto che il sistema di controllo interno attuato dalla DG MARE fornisce sufficienti garanzie per gestire adeguatamente i rischi connessi alla legittimità e regolarità delle operazioni;

321.

si compiace dal fatto che, sulle dodici operazioni riguardanti specificamente la pesca controllate dalla Corte, in nessuna sia stato evidenziato un errore quantificabile;

322.

esprime profondo rammarico per il fatto che la stragrande maggioranza degli Stati membri ha trasmesso informazioni sui propri programmi operativi relativi al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca molto tardi, il che ha comportato considerevoli ritardi nella mobilitazione dei fondi;

323.

osserva, di conseguenza, che non è stata dichiarata nessuna spesa alla Commissione anteriormente al 30 giugno 2015 e che pertanto nessuna spesa è stata controllata entro tale data; ricorda che gli Stati membri sono i principali responsabili dell'esecuzione degli stanziamenti nell'ambito della gestione concorrente;

Cultura e istruzione

324.

ribadisce che l'incorporamento in Erasmus+ di tutti i programmi di mobilità per i giovani dell'Unione è in primo luogo inteso ad accrescere l'efficacia di detti programmi; esorta pertanto la Commissione ad attenersi alle finalità stabilite e alle linee di bilancio del programma onde evitare che se ne perdano i punti focali;

325.

si compiace della reattività dimostrata sia da Erasmus+ che da «Europa creativa» nell'affrontare le sfide, emerse di recente, dell'integrazione dei rifugiati/migranti e della lotta alla radicalizzazione nel 2015;

326.

osserva che i prestiti a titolo dello strumento di garanzia per i prestiti destinati agli studenti (prestiti Erasmus+ per i master) sono stati resi disponibili per la prima volta nel 2015, con il lancio del sistema da parte di due banche in Spagna e in Francia; insiste sul fatto che, se detto strumento deve diventare sostenibile, è indispensabile sia garantire un'ampia copertura geografica sia che la Commissione controlli da vicino le condizioni di erogazione;

327.

ricorda che il 2015 è stato il primo anno in cui il programma «Europa creativa» è stato gestito da due Direzioni generali della Commissione, la direzione generale per l'istruzione e la cultura e la direzione generale per le reti di comunicazione, il contenuto e la tecnologia; insiste sulla necessità di adottare un approccio coordinato, cosicché le sfide organizzative interne non pregiudichino il funzionamento del programma o la percezione che il pubblico ha di esso;

Libertà civili, giustizia e affari interni

328.

esorta la Commissione a elaborare e a presentare all'autorità di discarico un riepilogo dei casi di conflitto d'interessi individuati;

329.

si rammarica che gli indicatori chiave di prestazione nella relazione annuale di attività della DG HOME non riguardino il numero di persone assistite, reinsediate, ricollocate e rimpatriate nel 2015; deplora la mancanza di indicatori tesi a valutare gli effetti delle misure adottate al fine di rafforzare il coordinamento e la cooperazione tra le autorità di contrasto nazionali;

330.

incoraggia l'elaborazione di priorità politiche più chiare e a lungo termine che si traducano in modo più concreto in priorità operative; sottolinea, a tale proposito, l'importanza di una stretta cooperazione con altri organismi, in particolare le agenzie;

331.

si rammarica che le strutture di governance della Commissione nel campo della sicurezza dell'informazione non siano allineate alle migliori prassi riconosciute (secondo la relazione di audit del servizio di audit interno);

Questioni attinenti al genere

332.

sottolinea che l'uguaglianza di genere dovrebbe costituire un obiettivo trasversale per tutti i settori tematici; constata tuttavia che, per alcuni programmi, non sono previste azioni specifiche mirate, corredate da stanziamenti di bilancio specifici onde conseguire tale obiettivo e che una migliore raccolta di dati dovrebbe consentire non solo di quantificare gli stanziamenti assegnati alle azioni che contribuiscono all'equilibrio di genere, ma anche di migliorare la valutazione dell'impatto dei fondi dell'Unione;

333.

rinnova il proprio invito alla Commissione a tenere conto del bilancio di genere in tutte le fasi della procedura di bilancio, fra cui l'esecuzione del bilancio e la relativa valutazione, compresi il FEIS, il FSE, il FESR e Orizzonte 2020, in modo da combattere la discriminazione in atto negli Stati membri; sottolinea che è opportuno integrare nella pianificazione, nell'esecuzione e nella valutazione del bilancio una serie comune di indicatori quantificabili dei risultati e dell'impatto, che consentirebbero di valutare meglio l'esecuzione del bilancio nell'ottica della prospettiva di genere, in linea con l'iniziativa «Un bilancio incentrato sui risultati» e con l'approccio basato sulle prestazioni;

334.

invita la Commissione ad analizzare le linee di bilancio nuove ed esistenti secondo una prospettiva di genere e, ove possibile, ad apportare le modifiche necessarie a livello delle politiche per garantire che non si verifichino indirettamente disuguaglianze di genere.


(1)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(2)  GU L 362 del 31.12.2012, pag. 1.

(3)  Relazione speciale della Corte n. 31/2016.

(4)  Relazioni speciali della Corte n. 5/2015 e n. 19/2016.

(5)  Commissione europea, DG REGIO, Sintesi dei dati relativi ai progressi compiuti nel finanziamento e nell'attuazione degli strumenti di ingegneria finanziaria comunicati dalle autorità di gestione conformemente all'articolo 67, paragrafo 2, lettera j), del regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, periodo di programmazione 2007-2013, situazione al 31 dicembre 2015, 20 settembre 2016, pag. 61.

(6)  Cfr. punto 1.39 della relazione annuale 2015 della Corte dei conti.

(7)  Cfr. punti 3.22 e 3.23 della relazione annuale della Corte dei conti.

(8)  Cfr. punti 3.29 della relazione annuale della Corte dei conti.

(9)  Cfr. paragrafi 3.33 — 3.38 della relazione annuale 2015 della Corte dei conti.

(10)  Cfr. paragrafo 3.56 della relazione annuale 2015 della Corte dei conti.

(11)  Cfr. punto 4.16 della relazione annuale 2015 della Corte dei conti.

(12)  COM(2016) 674, SWD(2016) 338, SWD(2016) 339.

(13)  «Commitment and Coherence — Ex-Post Evaluation of the 7th EU Framework Programme (2007-2013)» (Compromesso e coerenza — Valutazione ex post del 7o programma quadro dell'Unione), novembre 2015.

(14)  Relazione annuale 2015 della Corte, paragrafo 3.19.

(15)  Relazione annuale 2015 della Corte, paragrafo 3.22.

(16)  Relazione annuale 2015 della Corte, sezione 3.

(17)  Risoluzione (UE, Euratom) 2016/1461 del Parlamento europeo, del 28 aprile 2016, recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2014, sezione III — Commissione e agenzie esecutive, paragrafo 8 (GU L 246 del 14.9.2016, pag. 27).

(18)  Relazione annuale di attività relativa al 2015, direzione generale Ricerca e innovazione, Bruxelles 2016, pagina 11, nota 8.

(19)  SWD(2016) 318.

(20)  Direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE (GU L 94 del 28.3.2014, pag. 65).

(21)  Direttiva 2014/23/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014, sull'aggiudicazione dei contratti di concessione (GU L 94 del 28.3.2014, pag. 1).

(22)  Direttiva 2014/25/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali e che abroga la direttiva 2004/17/CE (GU L 94 del 28.3.2014, pag. 243).

(23)  Primi risultati dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, relazione finale alla DG Occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione europea, giugno 2016.

(24)  Relazione annuale della Corte 2015, punto 6.36.

(25)  Risposta all'interrogazione scritta 19 rivolta al commissario Crețu.

(26)  Cfr. paragrafo 8 della risoluzione del 28 aprile 2016.

(27)  Relazione annuale della Corte 2015, paragrafo 6.9, nota 8.

(28)  Evitare questi errori avrebbe ridotto il nostro livello stimato di errore di 0,9 punti percentuali per «Sostegno al mercato e aiuti diretti» e di 3,2 punti percentuali per «Sviluppo rurale e altre politiche».

(29)  La relazione annuale di attività della DG AGRI indica che il tasso di errore rettificato aggregato è sceso dal 2,61 % ne 2014 all'1,47 % nel 2015.

(30)  Per tempo pieno si intendono le ore di lavoro minime stabilite dalle normative nazionali relative ai contratti di lavoro. Se le disposizioni nazionali non precisano il numero di ore, si ritiene che il minimo di ore di lavoro annue sia 1 800 ore, equivalenti a 225 giornate lavorative per otto ore giornaliere.

(31)  Secondo l'ultima indagine sulla struttura delle aziende agricole (Eurostat), la variazione complessiva della manodopera agricola dell'UE-28 nel periodo 2007-13 è stata una diminuzione di 2,3 milioni di unità di lavoro annue (ULA), equivalenti a una riduzione del 19,8 %.

(32)  Cfr. risposta all'interrogazione scritta 3 — audizione del commissario Hogan, del 29 novembre 2016.

(33)  Cfr. paragrafo 317 della risoluzione del 28 aprile 2016.

(34)  Gli Stati membri devono ridurre le differenze tra livelli di pagamento per ettaro ai beneficiari nei rispettivi territori (indicato come «convergenza interna»). In linea di principio (vi sono eccezioni), devono anch'essi ridurre almeno del 5 % le entrate superiori a 150 000 EUR che ogni beneficiario riceve dal regime di pagamento di base o dal regime di pagamento unico per superficie. Inoltre, gli Stati membri hanno la possibilità di ridistribuire fino al 30 % della loro dotazione nazionale di pagamenti diretti per i primi 30 ettari di ogni azienda («pagamento ridistributivo»), nonché di fissare un limite massimo assoluto all'importo percepito da ciascun beneficiario dal regime di pagamento di base o dal regime di pagamento unico per superficie («livellamento»).

(35)  Cfr. articolo 35, paragrafo 1, del regolamento di esecuzione (UE) n. 908/2014 della Commissione, del 6 agosto 2014, recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda gli organismi pagatori e altri organismi, la gestione finanziaria, la liquidazione dei conti, le norme sui controlli, le cauzioni e la trasparenza (GU L 255 del 28.8.2014, pag. 59). e il regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga i regolamenti del Consiglio (CEE) n. 352/78, (CE) n. 165/94, (CE) n. 2799/98, (CE) n. 814/2000, (CE) n. 1290/2005 e (CE) n. 485/2008 (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 549).

(36)  Decisione C(2016)2210 della Commissione, del 12 aprile 2016, che modifica la decisione C(2014)5434 della Commissione che autorizza l'utilizzo del rimborso sulla base di costi unitari per attività svolte da un'entità del gruppo della Banca mondiale nell'ambito dell'accordo quadro con l'Unione.

(37)  Risposta all'interrogazione scritta 23 — audizione del commissario Avramopoulos del 29 novembre 2016.

(38)  Direttiva 2011/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2011, concernente l'applicazione dei diritti dei pazienti relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera (GU L 88 del 4.4.2011, pag. 45).

(39)  C(2016)3301.

(40)  Cfr. paragrafo 38 della risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2012 recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2010, sezione III — Commissione e agenzie esecutive (GU L 286 del 17.10.2012, pag. 31).

(41)  Regolamento (UE) n. 233/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 2014, che istituisce uno strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo per il periodo 2014-2020 (GU L 77 del 15.3.2014, pag. 44).

(42)  Sentenza della Corte di giustizia del 21 dicembre 2016, Consiglio contro Front Polisario, C-104/16 P, ECLI: UE: C: 2016: 973.

(43)  Accordo interistituzionale «Legiferare meglio» tra il Parlamento europeo, il Consiglio dell'Unione europea e la Commissione europea (GU L 123 del 12.5.2016, pag. 1).

(44)  Gruppo ad alto livello di esperti indipendenti sul controllo della semplificazione per i beneficiari dei fondi strutturali e di investimento europei.

(45)  Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 487).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/66


RISOLUZIONE (UE, Euratom) 2017/1608 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulle relazioni speciali della Corte dei conti nell'ambito del discarico alla Commissione per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

viste le relazioni speciali della Corte dei conti elaborate a norma dell'articolo 287, paragrafo 4, secondo comma, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 [COM(2016) 475 — C8-0338/2016] (2),

vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015, corredata delle risposte delle istituzioni (3),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (4) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

viste la sua decisione del 27 aprile 2017 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione (5), e la sua risoluzione recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione,

vista la raccomandazione del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare alla Commissione sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05876/2017 — C8-0037/2017),

visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (6), in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

visti l'articolo 93 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0160/2017),

A.

considerando che, in base all'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, dà esecuzione al bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

B.

considerando che le relazioni speciali della Corte dei conti forniscono informazioni su aspetti importanti che attengono all'esecuzione dei fondi e sono pertanto utili al Parlamento nell'esercizio della sua funzione di autorità di discarico;

C.

considerando che le osservazioni del Parlamento sulle relazioni speciali della Corte dei conti costituiscono parte integrante della sua decisione precitata del 27 aprile 2017 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione;

Parte I —   Relazione speciale n. 18/2015 della Corte dei conti dal titolo «L'assistenza finanziaria fornita ai paesi in difficoltà»

1.

prende atto delle conclusioni e raccomandazioni contenute nella relazione speciale della Corte dei conti (la «Corte»);

2.

accoglie con favore la prima relazione speciale della Corte sulla governance economica nell'Unione e attende con interesse le relazioni imminenti che saranno pubblicate nel prossimo anno;

3.

si rammarica che la Corte non abbia incluso nella relazione tutti gli Stati membri che hanno ricevuto assistenza finanziaria dall'inizio della crisi finanziaria, compreso il programma per la Grecia, al fine di agevolare il raffronto;

4.

si compiace tuttavia che la Corte presenterà una relazione speciale distinta sulla Grecia; invita la Corte a comparare i risultati di entrambe le relazioni speciali e in particolare a esaminare i suggerimenti del Parlamento riguardo alla relazione sulla Grecia, compresi i risultati a medio e a lungo termine (ad esempio, il dibattito in corso sulla possibile riduzione del debito);

5.

incoraggia la Corte a potenziare ulteriormente le proprie risorse umane e le competenze in questo settore per migliorare la qualità del proprio lavoro; invita al contempo la Corte a tenere pienamente conto delle relazioni delle consulenze esterne richieste dalla Corte come base per l'audit;

6.

richiama l'attenzione sul fatto che la Corte ha limitato l'audit al brevissimo termine e allo scenario concreto dell'assistenza finanziaria, come stabilito dal Consiglio, senza considerare altre potenziali soluzioni al problema degli squilibri di bilancio che facevano già parte del dibattito pubblico e accademico, come la mutualizzazione del debito sovrano o l'alleviamento del debito;

7.

si rammarica che la relazione si concentri unicamente sulla gestione dell'assistenza, senza analizzare né mettere in discussione il contenuto del programma e le condizioni negoziate per l'assistenza finanziaria;

8.

prende atto che le misure specifiche adottate a livello politico dall'Unione e le principali caratteristiche dei programmi sono soltanto state descritte nella relazione speciale; incoraggia la Corte ad esaminare se le misure adottate si siano rivelate adeguate al conseguimento degli obiettivi dei programmi e a valutarne l'interazione con il più ampio quadro politico e gli obiettivi a lungo termine, tra cui la Strategia Europa 2020;

9.

prende atto che gli obiettivi dei programmi di assistenza finanziaria consistevano, per i paesi beneficiari dell'assistenza, nel ritorno ai mercati finanziari, nel raggiungimento di finanze pubbliche sostenibili, nel rilancio della crescita e nella riduzione della disoccupazione; si rammarica che le conclusioni della Corte non abbiano analizzato nel dettaglio i risultati del programma in relazione a tali obiettivi;

10.

prende atto che la Corte ha concentrato le sue conclusioni principalmente sulla Commissione in quanto amministratrice dell'assistenza finanziaria, ma ritiene che, ai fini di una migliore comprensione, si sarebbe dovuta dedicare una maggiore attenzione al Fondo monetario internazionale e alla Banca centrale europea, che inizialmente avevano sostenuto la Commissione nella preparazione e nel monitoraggio dei programmi;

11.

condivide il parere della Commissione secondo cui, nell'istituzione e nella gestione del programma, il ruolo del Consiglio e di altri partner è stato sottovalutato; chiede alla Corte e alla Commissione di analizzare la pertinenza delle misure adottate dal Consiglio, il ruolo della Banca centrale europea e se tali strumenti si siano rivelati appropriati alla realizzazione degli obiettivi del programma e abbiano contribuito al conseguimento degli obiettivi dell'Unione, compreso il progressivo superamento della crisi economica, l'aumento dell'occupazione e la crescita;

12.

si rammarica che i partner non sempre abbiano condiviso tutte le informazioni disponibili con la Commissione, il che ha dato luogo ad approcci incoerenti da parte della squadra negoziale; esorta la Commissione a stabilire accordi formali con i suoi partner al fine di avere pieno accesso a tutte le informazioni disponibili in tempo utile e quindi evitare problemi analoghi in futuro;

13.

sottolinea che alcune delle riforme indicate nei programmi (ad esempio la riforma dei mercati del lavoro) possono solo condurre a risultati in termini di competitività nel lunghissimo termine, mentre i programmi di assistenza mirano principalmente a risultati più immediati a breve termine;

14.

osserva che i programmi si sono basati principalmente sull'aspetto della spesa (riforme sui mercati del lavoro, regimi pensionistici e di disoccupazione, riduzione degli enti locali ecc.), nonché sui tagli ai programmi pubblici; riconosce che detti tagli sono stati realizzati al fine di riformare i mercati finanziari dei paesi beneficiari dell'assistenza;

15.

esorta il Consiglio a esaminare attentamente il pacchetto di misure e strumenti disponibili per l'assistenza finanziaria nei futuri programmi, in modo da ridurre l'impatto sulla popolazione, l'effetto indesiderato sulla domanda interna e la socializzazione dei costi della crisi;

16.

sottolinea che l'assistenza finanziaria fornita agli Stati membri in difficoltà ha assunto la forma di prestiti ottenuti sui mercati dei capitali utilizzando il bilancio dell'Unione come garanzia; ritiene che il ruolo del Parlamento in quanto autorità di bilancio nell'ambito di tali programmi sia stato compromesso, riducendo così ulteriormente la legittimità democratica dell'assistenza finanziaria fornita;

17.

esorta la Commissione ad aumentare il livello di partecipazione del Parlamento nel quadro dell'assistenza finanziaria quando è in gioco il bilancio dell'Unione;

18.

considera importante studiare il ruolo della Banca centrale europea nell'aiutare indirettamente gli Stati membri a realizzare i loro obiettivi e, in senso più ampio, nel sostenere l'architettura finanziaria dell'Unione nel corso dei programmi finanziari;

19.

ritiene che all'inizio della crisi fosse difficile prevedere alcuni bruschi squilibri che hanno avuto effetti devastanti in alcuni Stati membri; sottolinea la difficoltà di prevedere l'entità e la natura della crisi finanziaria mondiale senza precedenti del 2007-2008;

20.

condivide il parere della Corte secondo cui l'attenzione prestata al quadro giuridico di vigilanza anteriore alla crisi non è stata sufficiente per individuare i rischi posti dalle posizioni di bilancio sottostanti in periodi di grave crisi economica;

21.

si compiace dell'approvazione da parte dei legislatori dei pacchetti legislativi «six pack» e «two pack» introdotti a seguito della crisi finanziaria, che hanno affrontato la questione della mancanza di vigilanza emersa con la crisi; ritiene tuttavia che la riforma del quadro di governance economica dell'Unione degli ultimi anni non abbia condotto al superamento completo della crisi, e chiede alla Commissione di analizzare ulteriormente i punti di forza e di debolezza del nuovo quadro rispetto ad altre economie simili (ad esempio gli Stati Uniti, il Giappone e altri paesi membri dell'OCSE) e, se del caso, di proporre nuove riforme;

22.

invita la Commissione a seguire la raccomandazione della Corte di migliorare ulteriormente la qualità delle sue previsioni macroeconomiche e di bilancio;

23.

prende atto delle conclusioni della Corte secondo cui la Commissione, in presenza di vincoli temporali impegnativi e con un'esperienza limitata, ha svolto dei compiti del tutto nuovi per gestire i programmi di assistenza finanziaria; sottolinea la conclusione della Corte secondo cui, considerate le circostanze, si è trattato di una prestazione eccezionale;

24.

plaude alla decisione di affidare la gestione dell'assistenza finanziaria alla Commissione anziché ad altri partner finanziari, il che permette di fornire un'assistenza personalizzata che tiene conto delle particolarità e della titolarità degli Stati membri;

25.

è del parere che, se da un lato gli Stati membri dovrebbero ricevere un trattamento paritario, dall'altro è anche necessaria una certa flessibilità per modulare e adeguare i programmi e le riforme a seconda delle specifiche circostanze nazionali; ritiene che, nel quadro dei futuri programmi della Commissione e delle future relazioni della Corte, sarà necessario identificare e differenziare l'attuazione delle misure rigorosamente dell'Unione dai programmi congiunturali nazionali;

26.

prende atto delle osservazioni della Corte per quanto riguarda le difficoltà incontrate dalla Commissione nella verifica delle informazioni e in merito al fatto che le sue procedure non sono state orientate alla valutazione retrospettiva delle decisioni adottate;

27.

sottolinea che, nella fase iniziale dei programmi, la Commissione ha lavorato sotto forti pressioni temporali e politiche a motivo dei rischi d'incertezza che minavano la stabilità dell'intero sistema finanziario con conseguenze imprevedibili per l'economia;

28.

ritiene che, pur non avendo esperienza pregressa in materia di assistenza finanziaria, la Commissione abbia imparato strada facendo e sia riuscita ad attuare i programmi correttamente e in tempi relativamente brevi, migliorando la propria gestione nei programmi successivi;

29.

condivide le raccomandazioni della Corte secondo cui la Commissione dovrebbe analizzare in modo più approfondito i principali aspetti degli adeguamenti dei paesi, ma sottolinea che dovrebbe anche mettere a confronto le previsioni economiche, ivi inclusi il mercato immobiliare e il debito nazionale pubblico e privato; esorta tutti gli Stati membri a fornire sistematicamente e regolarmente i dati pertinenti alla Commissione;

30.

ritiene che il periodo dal varo del primo programma dell'Unione al completamento dell'analisi della Corte dovrebbe consentire di formulare, a beneficio dei programmi futuri, delle raccomandazioni migliorate sia per quanto riguarda i miglioramenti che per quanto riguarda i risultati del programma, in esito al dialogo interistituzionale e conflittuale tra la Corte e la Commissione;

31.

considera che, per motivi di trasparenza e per una migliore informazione e comunicazione con i cittadini, le risposte della Commissione e il parere della Corte dovrebbero essere presentati su doppia colonna onde consentire il confronto delle opinioni, come avviene per la relazione annuale della Corte;

32.

tenuto conto della sensibilità delle nuove relazioni sulla governance finanziaria dell'Unione, raccomanda che i comunicati stampa e altri documenti di comunicazione rispecchino fedelmente le conclusioni e le raccomandazioni della Corte;

Parte II —   Relazione speciale n. 19/2015 della Corte dei conti dal titolo «Per migliorare l'assistenza tecnica fornita alla Grecia, va prestata una maggiore attenzione ai risultati»

33.

osserva che al momento della redazione della presente risoluzione, la Commissione aveva già presentato la sua proposta relativa all'istituzione del Programma di sostegno alle riforme strutturali; si compiace del fatto che la Commissione abbia evidentemente preso in considerazione le raccomandazioni della Corte e spera che il Programma di sostegno alle riforme strutturali si riveli uno strumento solido per l'assistenza tecnica sulla base degli insegnamenti tratti dalla task force per la Grecia;

34.

manifesta preoccupazione per il fatto che l'istituzione rapida e ad hoc della task force è stata la causa di alcuni dei suoi problemi operativi; sollecita una valutazione esaustiva della situazione sul campo e la formulazione di un piano d'azione conciso passo per passo quale esercizio preliminare obbligatorio di ogni progetto di assistenza tecnica; chiede che in qualsiasi programma di assistenza tecnica successivo la Commissione applichi un approccio maggiormente pianificato, che includa un calendario con una data di inizio e di fine dei mandati;

35.

sottolinea che un bilancio dedicato costituisce un prerequisito fondamentale per garantire la riuscita di un programma di assistenza tecnica, sia in termini di pianificazione che di razionalizzazione delle spese, poiché consente di evitare diversi livelli di controllo e il rispetto di diverse norme relative a linee di bilancio distinte;

36.

osserva che la task force ha gestito un numero impressionante di progetti che coinvolgono molteplici organizzazioni partner; ritiene che l'impatto dell'assistenza tecnica avrebbe potuto essere migliorato ottimizzando i programmi, limitando il numero di organizzazioni partner e l'ambito di applicazione dei progetti al fine di ridurre al minimo gli sforzi di coordinamento amministrativo e aumentare l'efficienza;

37.

si rammarica che sia gli Stati membri beneficiari sia la task force non abbiano presentato regolarmente alla Commissione relazioni sulle proprie attività; sottolinea che la Commissione dovrebbe insistere affinché le siano inviate relazioni trimestrali sulle attività senza ritardi eccessivi e una relazione finale globale sotto forma di una valutazione ex post entro un periodo di tempo ragionevole dalla conclusione delle operazioni della task force per la Grecia; chiede che la Commissione monitori l'attuazione dell'assistenza tecnica in modo sistematico al fine di concentrarsi su un'assistenza tecnica orientata ai risultati; chiede inoltre che l'assistenza tecnica e la task force per la Grecia, nelle loro varie relazioni, rendano conto con precisione di come e dove sono stati utilizzati i cosiddetti fondi «di salvataggio» per la Grecia;

38.

invita la Commissione, il Parlamento e il Consiglio a sfruttare la discussione sul Programma di sostegno alle riforme strutturali per il periodo dal 2017 al 2020 come un'opportunità per rivedere la buona prassi dei coordinatori per settore; incoraggia la Commissione a trovare un modo, insieme agli Stati membri, per assumere esperti direttamente dagli Stati membri, evitando così un altro livello di complessità e di oneri amministrativi eludendo le agenzie nazionali;

39.

chiede agli Stati membri di mostrare un impegno più risoluto: un approccio basato sulle prestazioni consentirebbe al Parlamento e ai parlamenti nazionali di svolgere un ruolo di maggior sostegno tramite le rispettive commissioni di controllo del bilancio;

Parte III —   Relazione speciale n. 21/2015 della Corte dei conti dal titolo «Analisi dei rischi connessi all'approccio orientato ai risultati per l'azione dell'UE in materia di sviluppo e cooperazione»

40.

accoglie con favore la relazione della Corte e presenta di seguito le sue osservazioni e raccomandazioni;

41.

riconosce che la Commissione ha integrato l'analisi dei rischi nella gestione delle sue operazioni esterne, che sono condotte in un contesto complesso e fragile in cui sono presenti diversi tipi di rischio, giacché i paesi partner dispongono di livelli di sviluppo e quadri di governance diversi;

42.

accoglie con particolare favore la raccomandazione della Corte alla Commissione di migliorare l'utilizzo della terminologia concernente i risultati a lungo termine (realizzazioni, effetti e impatti) e sottolinea l'importanza di formulare veri obiettivi SMART prima di adottare qualsiasi decisione in merito al finanziamento di progetti diversi;

43.

evidenzia la necessità di concentrarsi maggiormente sulla formulazione di obiettivi «raggiungibili e realistici» al fine di evitare situazioni in cui i paesi partner raggiungano gli obiettivi iniziali ma senza risultati significativi in termini di sviluppo;

44.

reputa necessario evitare di concentrarsi sul risultato dell'esecuzione del bilancio in quanto unico obiettivo gestionale, poiché ciò può pregiudicare il principio della sana gestione finanziaria e il conseguimento dei risultati;

45.

ricorda che il monitoraggio regolare e la mappatura dei fattori di rischio elevato (esterni, finanziari e operativi), nonché la loro quantificazione, dall'identificazione alle fasi di attuazione, sono un prerequisito non solo per una buona gestione finanziaria e la qualità della spesa, ma anche per garantire la credibilità, la sostenibilità e la reputazione degli interventi dell'Unione; ritiene che la creazione di profili di rischio per attività e per paese faciliti inoltre l'elaborazione di una strategia di rapida mitigazione dei rischi qualora la situazione di un paese partner dovesse aggravarsi;

46.

evidenzia la necessità di adattare regolarmente l'ambiente di controllo e le funzioni della gestione dei rischi per tenere conto della nascita di nuove forme di strumenti e strutture di assistenza, quali il finanziamento combinato, i fondi fiduciari e i partenariati finanziari con altre istituzioni internazionali;

47.

ribadisce il parere secondo cui è necessario un nuovo equilibrio tra assorbimento, conformità e prestazioni, che deve riflettersi nella gestione delle operazioni;

48.

ritiene che lo sviluppo delle capacità, dei quadri di governance e della titolarità dei paesi partner in via di sviluppo sia altresì una misura importante per mitigare i rischi sistemici, in modo da favorire un contesto favorevole in cui i fondi possano raggiungere la destinazione voluta e soddisfare i requisiti delle tre «E» (economia, efficienza ed efficacia);

49.

considera inoltre necessario rafforzare il dialogo politico e strategico, la condizionalità degli aiuti e il quadro logico al fine di garantire, da un lato, la coerenza tra decisioni e prerequisiti di pagamento o di erogazione negli accordi di finanziamento, vincolando chiaramente i pagamenti alla concretizzazione di azioni e risultati e, dall'altro, la pertinenza di determinati obiettivi e indicatori;

50.

incoraggia le istituzioni internazionali, in particolare nell'ambito di iniziative cofinanziate e finanziate da più donatori, a:

valutare e pianificare i benefici futuri di un progetto e la misura in cui ciascun partner contribuisce agli esiti finali e a impatti più ampi, in modo da evitare interrogativi circa la titolarità dei risultati, ossia quale parte dei risultati sia attribuibile ai finanziamenti dell'UE o agli interventi di altri donatori,

unire i loro quadri di governance con quello dell'Unione, segnatamente migliorando i loro metodi di gestione dei rischi; ritiene che la fungibilità dei fondi dovrebbe essere attentamente monitorata per via del suo elevato livello di rischio fiduciario;

51.

chiede alla Commissione di garantire l'efficacia del nesso tra valutazioni ed elaborazione delle politiche, prendendo in considerazione tutti gli insegnamenti tratti dal processo decisionale;

52.

ricorda che ostacolare il monitoraggio delle prestazioni e la valutazione dei risultati pregiudica la responsabilità pubblica e l'informazione esaustiva destinata ai responsabili politici;

Parte IV —   Relazione speciale n. 23/2015 della Corte dei conti dal titolo «La qualità delle acque nel bacino idrografico danubiano: sono stati compiuti progressi nell'attuazione della direttiva quadro in materia di acque, ma resta ancora strada da fare»

53.

ritiene che la Commissione debba fornire orientamenti per una predisposizione di relazioni più differenziate sui progressi compiuti sul fronte della qualità delle acque;

54.

concorda con la Corte sul fatto che la Commissione dovrebbe promuovere la comparabilità dei dati, ad esempio riducendo le discrepanze nel numero di sostanze fisico-chimiche valutate ai fini dello stato ecologico;

55.

sottolinea che è necessario che la Commissione continui a monitorare i progressi compiuti dagli Stati membri nel conseguire una buona qualità delle acque, obiettivo della direttiva quadro in materia di acque;

56.

invita gli Stati membri ad assicurare un valido monitoraggio della qualità delle acque al fine di disporre di informazioni accurate sulla situazione e sull'origine dell'inquinamento per corpo idrico, in modo da consentire una migliore calibrazione e accrescere l'efficienza economica delle azioni correttive;

57.

incoraggia gli Stati membri ad assicurare il coordinamento fra gli organismi che definiscono le misure dei piani di gestione dei bacini idrografici e gli organismi che approvano il finanziamento dei progetti;

58.

incoraggia gli Stati membri a valutare e assicurare l'efficacia dei meccanismi volti a garantire l'applicazione, in particolare la copertura da raggiungere e l'effetto deterrente delle sanzioni irrogate;

59.

invita gli Stati membri a valutare il potenziale impiego della tassa sull'inquinamento delle risorse idriche come strumento economico e come modalità di applicazione del principio «chi inquina paga», almeno per le principali sostanze aventi ricadute negative sulla qualità delle acque;

60.

chiede alla Commissione di valutare sistematicamente non solo l'esistenza, ma anche l'adeguatezza delle norme relative alle buone condizioni agronomiche e ambientali e dei requisiti minimi adottati dagli Stati membri;

61.

osserva che la Commissione dovrebbe fornire orientamenti sui possibili metodi di recupero dei costi nell'ambito dell'inquinamento diffuso;

62.

invita gli Stati membri a valutare il potenziale impiego di strumenti economici (quali tasse ambientali) come incentivo alla riduzione dell'inquinamento e come modalità di applicazione del principio «chi inquina paga»;

63.

invita la Commissione e gli Stati membri a individuare i modi per semplificare l'impostazione e la realizzazione dei controlli e per assicurarne l'efficacia, sulla base di un inventario dell'applicazione dei meccanismi sia dell'Unione sia nazionali.

Parte V —   Relazione speciale n. 24/2015 della Corte dei conti dal titolo «Lotta alle frodi nel campo dell'IVA intracomunitaria: sono necessari ulteriori interventi»

64.

è del parere che la Commissione dovrebbe promuovere l'istituzione di un sistema comune per stimare l'entità delle frodi nel campo dell'IVA intracomunitaria, in modo da consentire agli Stati membri di valutare la propria performance in base a indicatori adeguati; ritiene che la performance dovrebbe riferirsi alla riduzione delle frodi relative all'IVA intracomunitaria, a una migliore individuazione di queste ultime e a un maggiore recupero dell'imposta a seguito di tale individuazione;

65.

è convinto che, al fine di migliorare la performance di Eurofisc quale sistema di allerta precoce efficiente, la Commissione dovrebbe raccomandare agli Stati membri di: a) introdurre un'analisi dei rischi comune in modo che le informazioni scambiate attraverso Eurofisc siano effettivamente incentrate sulla frode; b) migliorare la rapidità e la frequenza degli scambi di informazioni; c) avvalersi di uno strumento informatico affidabile e facile da usare; d) stabilire indicatori e valori obiettivo pertinenti per misurare la performance dei diversi ambiti di attività; e) partecipare a tutti gli ambiti di attività Eurofisc;

66.

chiede alla Commissione, nell'ambito della valutazione dei dispositivi di cooperazione amministrativa tra gli Stati membri per lo scambio di informazioni fra le rispettive autorità fiscali ai fini della lotta alle frodi nel campo dell'IVA intracomunitaria, di svolgere visite di monitoraggio selezionate sulla base del rischio; ritiene che tali visite di monitoraggio dovrebbero puntare a migliorare la tempestività delle risposte fornite dagli Stati membri alle richieste di informazioni, l'affidabilità del sistema di scambio di informazioni sull'IVA, la rapidità dei controlli multilaterali e la verifica del seguito dato alle conclusioni delle sue precedenti relazioni sulla cooperazione amministrativa;

67.

invita la Commissione ad aiutare gli Stati membri a negoziare accordi in materia di mutua assistenza con i paesi in cui è stabilita la maggior parte dei fornitori di servizi digitali e a firmare tali accordi, tenendo presente che gli Stati membri hanno bisogno di informazioni provenienti dai paesi terzi per assicurare la riscossione dell'IVA sui servizi di commercio elettronico business-to-consumer e sui beni immateriali ceduti via Internet; ritiene che ciò sia necessario per rafforzare la cooperazione con i paesi terzi e assicurare la riscossione dell'IVA;

68.

è del parere che, sebbene le frodi nel campo dell'IVA intracomunitaria siano spesso connesse alla criminalità organizzata, la Commissione e gli Stati membri dovrebbero rimuovere gli ostacoli di natura giuridica allo scambio di informazioni fra autorità amministrative, giudiziarie e preposte all'applicazione della legge a livello nazionale e dell'Unione; ritiene, in particolare, che l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ed Europol dovrebbero avere accesso ai dati del sistema di scambio di informazioni sull'IVA e di Eurofisc e che gli Stati membri dovrebbero trarre beneficio dalle informazioni riservate da questi ricevute;

69.

è convinto che la Commissione dovrebbe fornire risorse finanziarie sufficienti per garantire la solidità finanziaria e la sostenibilità dei piani d'azione operativi stabiliti dagli Stati membri e ratificati dal Consiglio nel quadro della Piattaforma multidisciplinare europea di lotta alle minacce della criminalità;

Parte VI —   Relazione speciale n. 25/2015 della Corte dei conti dal titolo «I finanziamenti dell'UE per le infrastrutture rurali: il rapporto costi-benefici può essere significativamente migliorato»

70.

riconosce l'importanza degli investimenti nelle infrastrutture rurali finanziati dai fondi dell'Unione, in particolare dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, per rispondere a esigenze, i cui benefici vanno oltre l'agricoltura, che altrimenti non avrebbero forse potuto essere finanziate, date le significative sfide economiche e la scarsità di finanziamenti cui le zone rurali sono confrontate;

71.

rileva che i finanziamenti a titolo del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale a favore di progetti infrastrutturali si basano sulla gestione concorrente, nell'ambito della quale la responsabilità della gestione, del monitoraggio e del controllo, nonché della selezione e attuazione dei progetti, incombe agli Stati membri, mentre il ruolo della Commissione è quello di vigilare sul corretto funzionamento dei sistemi di gestione e controllo degli Stati membri; ritiene che tali ruoli dovrebbero essere definiti in modo più chiaro affinché i beneficiari sappiano esattamente quali sono le aree di competenza dei singoli organi di controllo; sottolinea che tanto la Commissione quanto gli Stati membri devono rispettare i principi della sana gestione finanziaria;

72.

ritiene che le conclusioni e le raccomandazioni presentate dalla Corte dei conti nella relazione speciale n. 25/2015 siano elementi utili per permettere un'utilizzazione degli investimenti nelle infrastrutture rurali finanziati con fondi dell'Unione ancora più orientata ai risultati e per conseguire migliori risultati e un miglior rapporto costi-benefici; invita la Commissione a dar loro seguito;

73.

raccomanda vivamente che gli investimenti dell'Unione a favore delle infrastrutture rurali siano destinati a progetti che permettano di migliorare i servizi pubblici e/o contribuiscano alla creazione di occupazione e allo sviluppo economico delle zone rurali, per i quali vi sia una comprovata esigenza di sostegno pubblico e che producano valore aggiunto, assicurando al contempo che tali fondi costituiscano investimenti supplementari e non siano usati in sostituzione dei finanziamenti nazionali destinati a servizi essenziali;

74.

raccomanda che gli Stati membri si avvalgano di un approccio coordinato, che permetta di quantificare, se del caso, le esigenze e i deficit di finanziamento e di giustificare l'uso delle misure dei programmi di sviluppo rurale (PSR) e nell'ambito del quale siano presi in considerazione non solo i fondi e i programmi dell'Unione, ma anche i programmi nazionali, regionali e locali e i fondi pubblici e privati che potrebbero rispondere — o stanno già rispondendo — alle stesse esigenze cui rispondono i PSR;

75.

invita la Commissione a basarsi sulle prime misure adottate per garantire un coordinamento e una complementarità efficaci tra i vari fondi dell'Unione, attuate mediante l'elenco di controllo utilizzato dalla Commissione ai fini della coerenza dei PSR del periodo 2014-2020, e a fornire ulteriori orientamenti agli Stati membri, nel corso dell'attuazione dei programmi, quanto alle modalità non solo per conseguire una migliore complementarità, ma anche per evitare il rischio di sostituzione dei fondi e mitigare il rischio di un effetto inerziale; invita a tale proposito la Commissione a intervenire anche promuovendo le buone prassi;

76.

raccomanda che, al fine di ridurre il rischio di effetto inerziale, prima di fissare i tassi di aiuto per le misure infrastrutturali, gli Stati membri valutino il livello adeguato di finanziamenti pubblici necessari per stimolare gli investimenti e che, durante il processo di selezione dei progetti, ove necessario prima di approvare le domande di aiuto, verifichino se il richiedente disponga del capitale sufficiente o di un accesso al capitale per finanziare l'intero progetto o parte di esso; incoraggia un miglior utilizzo, da parte degli Stati membri, dei sistemi d'informazione sulla gestione;

77.

chiede che a tutti i livelli si rispetti il principio di addizionalità e insiste dunque sull'istituzione in forma adeguata di comitati di sorveglianza e sull'attiva partecipazione di questi ultimi al processo di coordinamento; invita la Commissione a svolgere correttamente il suo ruolo di consulenza in seno a tali comitati;

78.

plaude al fatto che, nel marzo 2014, la Commissione ha emanato orientamenti per incoraggiare gli Stati membri a garantire l'applicazione, in modo trasparente e coerente nel corso di tutto il periodo di programmazione, di criteri di ammissibilità e di selezione, l'applicazione di criteri di selezione anche nei casi in cui la dotazione disponibile dovesse essere sufficiente per finanziare tutti i progetti ammissibili e l'esclusione dal finanziamento di quei progetti il cui punteggio totale non raggiunge una data soglia; invita altresì gli Stati membri a rispettare rigorosamente tali orientamenti per i progetti di infrastrutture rurali finanziati dall'Unione;

79.

chiede che gli Stati membri definiscano e applichino in modo coerente criteri atti a garantire che vengano selezionati i progetti più efficienti in termini di costi, ossia i progetti che, per unità di costo, sono in grado di apportare il maggiore contributo al conseguimento degli obiettivi del PSR; invita gli Stati membri a far sì che le stime dei costi progettuali si basino su informazioni aggiornate in materia di prezzi che riflettano i prezzi reali di mercato, nonché a garantire che le procedure di appalti pubblici siano eque e trasparenti e favoriscano una vera concorrenza; prende atto delle linee guida elaborate dalla Commissione alla fine del 2014 su come evitare errori comuni nei progetti cofinanziati dall'Unione e incoraggia tutti gli Stati membri ad adempiere entro la fine del 2016 alla condizionalità ex ante quanto alle prescrizioni sugli appalti pubblici;

80.

sollecita parimenti una maggiore trasparenza nel processo di selezione; ritiene che, nell'approvare le domande di sovvenzione, le autorità di gestione dovrebbero tener conto della posizione dell'opinione pubblica su problemi locali delle zone rurali; riconosce che i gruppi d'azione locale possono svolgere un ruolo importante al riguardo;

81.

raccomanda alla Commissione di inserire nei suoi futuri audit un esame degli aspetti riguardanti la performance dei progetti di infrastrutture rurali; si attende che le modifiche apportate dalla Commissione relativamente al periodo di programmazione 2014-2020 sulla base dei problemi individuati in passato producano i miglioramenti auspicati;

82.

chiede che la Commissione e gli Stati membri introducano requisiti che impongano ai beneficiari di garantire la sostenibilità a lungo termine e la corretta manutenzione delle infrastrutture finanziate con investimenti dell'Unione, e che verifichino l'applicazione di tali requisiti;

83.

chiede che gli Stati membri stabiliscano e rispettino scadenze ragionevoli per l'esame delle domande di sovvenzione e di pagamento, giacché nella maggior parte dei casi i beneficiari sono già ricorsi a prestiti ponte per completare i lavori;

84.

raccomanda che, per il periodo 2014-2020, la Commissione e gli Stati membri raccolgano dati tempestivi, pertinenti e attendibili che forniscano informazioni utili sui risultati delle misure e dei progetti finanziati; si attende che tali informazioni permettano di trarre conclusioni sull'efficienza e l'efficacia dei fondi spesi nonché di identificare le misure e le tipologie di progetti infrastrutturali capaci di contribuire maggiormente agli obiettivi dell'Unione e costituiscano una base solida per migliorare la gestione delle misure;

85.

incoraggia gli Stati membri a garantire la fissazione di obiettivi chiari e precisi, e se possibile quantificati, per i progetti ai quali sono assegnati finanziamenti, agevolando in questo modo l'esecuzione e il monitoraggio dei progetti e fornendo un riscontro utile all'autorità di gestione;

86.

riconosce che lo «sviluppo locale di tipo partecipativo» è uno strumento importante per ovviare alle carenze individuate dalle Corte;

Parte VII —   Relazione speciale n. 1/2016 della Corte dei conti dal titolo «Il sistema della Commissione per misurare la performance in relazione ai redditi degli agricoltori è ben strutturato e basato su dati validi?»

87.

raccomanda alla Commissione di predisporre un quadro statistico più completo per fornire informazioni sul reddito disponibile delle famiglie agricole e per rilevare con maggiore accuratezza il tenore di vita degli agricoltori; ritiene, a tal fine, che la Commissione dovrebbe, in cooperazione con gli Stati membri e sulla base di una metodologia comune, valutare come sviluppare e combinare nel modo migliore gli strumenti statistici dell'Unione esistenti;

88.

raccomanda alla Commissione di migliorare il quadro di riferimento per la comparazione dei redditi degli agricoltori con i redditi in altri settori dell'economia;

89.

invita la Commissione a sviluppare ulteriormente i conti economici dell'agricoltura (CEA) in modo da poterne sfruttare meglio le potenzialità al fine di:

fornire informazioni più dettagliate sui fattori che incidono sui redditi degli agricoltori,

garantire la trasmissione dei dati a livello regionale sulla base di accordi formali con gli Stati membri;

90.

è del parere che la Commissione dovrebbe valutare se i CEA possano essere ulteriormente sviluppati per fornire una stima ragionevole del valore economico dei beni pubblici prodotti dagli agricoltori e garantire che le informazioni di tali conti siano utilizzate in modo appropriato negli indicatori di reddito;

91.

raccomanda alla Commissione di fondare la propria analisi dei redditi degli agricoltori su indicatori tenendo conto dell'attuale situazione dell'agricoltura e su dati sufficienti e coerenti per tutti i beneficiari delle misure della politica agricola comune (PAC); ritiene che, a tal fine, si potrebbero sviluppare sinergie tra i dati amministrativi esistenti o potenziare la rete di informazione contabile agricola (RICA) o altri strumenti statistici idonei;

92.

è del parere che, alla luce dell'importanza dei CEA per il monitoraggio della PAC, la Commissione dovrebbe introdurre regolari comunicazioni sulla qualità dei CEA e ottenere ragionevoli garanzie che gli Stati membri hanno posto in essere un quadro per la garanzia della qualità in grado di assicurare che i dati forniti dagli Stati membri siano confrontabili e compilati nel rispetto dei criteri di qualità applicabili alle statistiche europee;

93.

raccomanda alla Commissione di affrontare le carenze individuate nell'attuazione della RICA, stabilendo un calendario preciso con gli Stati membri interessati e incoraggiando un uso migliore del potenziale del sistema;

94.

incoraggia la Commissione a migliorare ulteriormente gli attuali dispositivi con cui gli Stati membri garantiscono la qualità delle statistiche della RICA per far sì che, in tutti gli Stati membri, i settori e le classi di dimensione delle aziende d'interesse per la PAC siano adeguatamente rappresentati, riflettendo anche le scelte operate dagli Stati membri per quanto riguarda le diverse opzioni offerte dalla PAC;

95.

raccomanda alla Commissione di migliorare, tenendo conto delle debolezze individuate dalla Corte, l'affidabilità e la completezza delle informazioni sul rendimento delle misure della PAC in relazione al reddito degli agricoltori:

definendo sin dall'inizio obiettivi operativi adeguati e valori di partenza con cui confrontare la performance delle misure della PAC per il prossimo periodo di programmazione,

nel contesto delle sue valutazioni, integrando l'attuale quadro di riferimento degli indicatori di performance con altri dati pertinenti e di buona qualità per misurare i risultati ottenuti,

sempre nell'ambito delle sue valutazioni, valutando l'efficacia e l'efficienza delle misure intese a sostenere il reddito degli agricoltori;

Parte VIII —   Relazione speciale n. 3/2016 della Corte dei conti dal titolo «Combattere l'eutrofizzazione nel Mar Baltico: occorrono ulteriori e più efficaci interventi»

96.

si compiace della relazione della Corte e accoglie le sue raccomandazioni;

97.

si rammarica profondamente del fatto che, nonostante nel periodo 2007-2013 l'Unione abbia fornito un contributo pari a 14,5 miliardi di EUR per il trattamento delle acque reflue e per misure di protezione delle acque negli Stati membri dell'UE della regione del Mar Baltico, oltre a un contributo pari a 44 milioni di EUR per il miglioramento della qualità dell'acqua in Russia e in Bielorussia nel periodo 2001-2014, sono stati conseguiti progressi limitati per ridurre le emissioni di sostanze eutrofizzanti; chiede alla Commissione di prestare particolare attenzione al rapporto costi-benefici di dette misure;

98.

sottolinea che l'eutrofizzazione è uno dei principali ostacoli al raggiungimento di un buono stato ecologico del Mar Baltico; pone in rilievo l'importanza di combattere l'eutrofizzazione di uno dei mari più inquinati del mondo; si rammarica del fatto che siano stati compiuti progressi limitati quanto alla riduzione dei nutrienti nel quadro dello schema di riduzione della Commissione per la protezione dell'ambiente marino nel Mar Baltico (HELCOM), che attribuisce a ciascun paese Baltico obiettivi in materia di riduzione dei nutrienti; deplora che la direttiva dell'UE sia stata solo parzialmente applicata da alcuni Stati membri;

99.

sottolinea che gli Stati membri dovrebbero elaborare proprie procedure dei programmi per i nitrati, basate sulle indicazioni e le consulenze scientifiche più recenti;

100.

invita la Commissione a chiedere agli Stati membri di raccogliere informazioni sull'efficacia in termini di costi-benefici delle misure di riduzione del carico di sostanze eutrofizzanti, al fine di disporre di una solida analisi per l'elaborazione di futuri programmi di misure;

101.

esorta la Commissione a migliorare l'affidabilità dei dati del monitoraggio sulle sostanze eutrofizzanti nel Mar Baltico, dal momento che essa non è data per scontata;

102.

esorta la Commissione a promuovere presso gli Stati membri la corretta designazione delle zone vulnerabili ai nitrati, al fine di mettere in atto misure adeguate nelle zone a elevata vulnerabilità e, d'altro canto, a evitare di creare inutili oneri per gli agricoltori che operano in zone non vulnerabili ai nitrati; sottolinea che gli Stati membri della regione del Baltico dovrebbero riesaminare la designazione delle zone vulnerabili ai nitrati;

103.

osserva con preoccupazione l'inefficacia delle azioni volte a ridurre l'inquinamento da sostanze eutrofizzanti provenienti dalle acque reflue urbane; invita la Commissione a garantire un monitoraggio efficace dell'attuazione della direttiva sulle acque reflue urbane (7) e ad assicurare che l'azione degli Stati membri sia pienamente conforme alla direttiva;

104.

si rammarica del fatto che le raccomandazioni dell'HELCOM siano state soddisfatte e attuate solo in parte ai sensi della direttiva dell'Unione per attività specifiche;

105.

rileva che, nel quadro del finanziamento dei progetti in Russia e Bielorussia, l'effetto leva è stato notevole; è tuttavia preoccupato per i ritardi nei progetti, con conseguenti perdite significative di risorse; chiede alla Commissione di proseguire gli sforzi in tal senso e di dedicare maggiore attenzione alle realtà maggiormente inquinanti identificate dall'HELCOM; ritiene altresì che, per quanto riguarda la cooperazione tra l'Unione e i paesi terzi, dovrebbero essere identificate e ampiamente applicate le prassi migliori;

Parte IX —   Relazione speciale n. 4/2016 della Corte dei conti dal titolo «L'Istituto europeo di innovazione e tecnologia deve modificare i propri meccanismi operativi nonché alcuni elementi del modo in cui è concepito per conseguire l'impatto atteso»

106.

accoglie con favore la relazione dedicata all'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) e formula le osservazioni e le raccomandazioni riportate in appresso;

107.

accoglie con favore le conclusioni e le raccomandazioni della Corte;

108.

rileva che la Corte ha identificato diverse debolezze in concetti e processi operativi chiave e ha formulato quattro raccomandazioni affinché l'EIT divenga un istituto innovativo di punta;

109.

ricorda che il rinvio della decisione sul discarico all'EIT per gli esercizi 2012 e 2013 si basava sulla mancanza di garanzie in merito alla legittimità e regolarità delle operazioni relative alle sovvenzioni dell'EIT, prove insufficienti del rispetto del limite del 25 % delle spese totali delle comunità della conoscenza e dell'innovazione (CCI), l'elevato livello di riporti non eseguiti e i ritardi nell'attuazione delle raccomandazioni del servizio di audit interno della Commissione;

110.

ritiene che l'attuale relazione della Corte dia adito a serie preoccupazioni in merito alla base, al modello di finanziamento e al funzionamento dell'EIT;

111.

prende atto della risposta della Commissione sulla relazione, in cui fornisce il proprio punto di vista sui fatti e sulle conclusioni ivi illustrati; osserva che la Commissione condivide la maggior parte delle raccomandazioni della Corte;

112.

rileva che, secondo la relazione, nel 2015 l'EIT ha apportato diversi miglioramenti che sembrano rispecchiare le conclusioni e le raccomandazioni formulate dalla Corte; constata che è necessario realizzare un attento monitoraggio e una valutazione circostanziata per accertare gli effetti di tali miglioramenti;

113.

sottolinea che la conclusione di una convenzione di sovvenzionamento pluriennale tra l'EIT e le CCI e la strategia pluriennale di queste ultime non dovrebbero ostacolare la rendicontazione annuale delle CCI;

114.

segnala che il monitoraggio delle prestazioni e la valutazione dei risultati sono fondamentali ai fini della rendicontazione pubblica e della completezza dell'informazione destinata ai responsabili politici; sottolinea che ciò vale anche per l'EIT e le CCI;

115.

osserva che il commissario per la ricerca, la scienza e l'innovazione ha introdotto nel 2015 il concetto di «innovazione aperta» quale elemento strategico fondamentale in cui inquadrare la politica dell'Unione in materia di innovazione; ritiene che non sia chiaro il ruolo attribuito all'EIT nell'ambito di tale concetto; sottolinea che esso non fornisce un quadro chiaro per la realizzazione di un'azione coerente e coordinata da parte della Commissione, considerando la mescolanza di politiche e strumenti e il numero di direzioni generali coinvolte nel sostegno all'innovazione;

116.

invita la Commissione ad assicurare l'adozione di una politica coordinata ed efficiente in materia di innovazione, in cui le direzioni generali responsabili garantiscano una convergenza delle attività e degli strumenti, e a informare il Parlamento in merito a tali sforzi;

117.

nutre preoccupazione per il fatto che, nell'ambito delle CCI, il coinvolgimento delle imprese nella scelta dei progetti di ricerca potrebbe portare a un legame finanziario e di altra natura tra i ricercatori e l'industria, facendo apparire i primi come non più indipendenti; manifesta tale timore alla luce dell'acuirsi dell'influenza che le imprese esercitano nei confronti della scienza e della ricerca di base;

118.

è consapevole dell'obiettivo dell'EIT di promuovere la cooperazione tra l'istruzione superiore, la ricerca e l'innovazione; osserva che le imprese potrebbero spesso rappresentare i principali beneficiari, in quanto sarebbero i proprietari giuridici del prodotto innovativo immesso sul mercato e ne trarrebbero profitti finanziari; sottolinea la necessità, in tale contesto, di considerare la possibilità di integrare nel modello di cooperazione una struttura nell'ambito della quale i fondi erogati possano rifluire, almeno in parte, all'EIT;

119.

ritiene che i miglioramenti menzionati e l'accordo della Commissione rispetto alle raccomandazioni siano ragioni per attendere ulteriori sviluppi in seno all'EIT;

120.

invita l'EIT a fornire all'autorità di discarico, nell'ambito della sua relazione annuale 2016, un'analisi approfondita dell'attuazione delle raccomandazioni formulate dalla Corte;

121.

invita la Commissione a trasmettere al Parlamento una relazione sull'attuazione e il monitoraggio delle azioni intraprese per dare un seguito alle raccomandazioni della Corte;

Parte X —   Relazione speciale n. 5/2016 della Corte dei conti dal titolo «La Commissione ha assicurato un'attuazione efficace della direttiva sui servizi?»

122.

accoglie con favore la relazione della Corte, ne sostiene le raccomandazioni e si compiace che la Commissione le accetti e intenda tenerne conto in futuro;

123.

osserva che l'ambito di applicazione della direttiva sui servizi (8), nonostante sia stato limitato mediante l'esclusione della fornitura di alcuni servizi, resta molto ampio, il che ha fatto sì che la Commissione dovesse istituire una serie di misure per garantire la corretta attuazione;

124.

sottolinea che il mercato dei servizi non ha ancora raggiunto il suo pieno potenziale e che la corretta attuazione della direttiva sui servizi ha un'incidenza considerevole sulla crescita e sull'occupazione; sottolinea che, se da un lato il beneficio economico potenziale di una piena attuazione della direttiva non è ancora noto, ritiene che la Commissione dovrebbe realizzare uno studio al fine di stimare, quantitativamente e nel modo più affidabile possibile, l'aumento del prodotto;

125.

incoraggia la successiva inclusione di più settori al fine di riuscire a rimuovere su più ampia scala gli ostacoli settoriali all'integrazione dei mercati, con l'obiettivo finale di eliminare le barriere nel mercato interno dei servizi e sviluppare pienamente le potenzialità dell'Unione in termini di crescita, competitività e creazione di occupazione;

126.

ritiene che gli Stati membri avrebbero potuto impiegare meglio le misure offerte dalla Commissione per sostenere il recepimento, l'attuazione e l'applicazione, in particolare condividendo i problemi incontrati nelle diverse fasi della procedura, discutendo delle possibili soluzioni comuni e scambiandosi le migliori prassi;

127.

concorda sul fatto che la Commissione dovrebbe ridurre quanto più possibile la durata delle procedure di infrazione;

128.

si rammarica del fatto che strumenti quali gli «sportelli unici», il sistema di informazione del mercato interno e i centri europei dei consumatori (ECC-NET) non siano sufficientemente conosciuti e utilizzati dalle imprese e dai consumatori in caso di problemi relativi all'applicazione della direttiva sui servizi;

129.

osserva che la fornitura di servizi online continua ad essere limitata a causa delle incertezze per i fornitori e i destinatari;

Parte XI —   Relazione speciale n. 6/2016 della Corte dei conti dal titolo «Programmi di eradicazione, lotta e sorveglianza per contenere le malattie degli animali»

130.

accoglie con favore le raccomandazioni della Corte e si compiace che la Commissione le abbia accettate;

131.

plaude al fatto che i programmi sulle malattie degli animali siano stati valutati come idonei a seguito dell'audit e che la consulenza tecnica, l'analisi dei rischi e i meccanismi di sostegno siano stati classificati come validi; accoglie con favore i risultati positivi di tali programmi per la salute degli animali nell'UE; incoraggia la Commissione e gli Stati membri ad applicare l'approccio positivo anche in futuro;

132.

ritiene che gli ampi indicatori di output per i programmi nazionali di eradicazione, lotta e sorveglianza di talune malattie animali e zoonosi dovrebbero essere ulteriormente migliorati, in particolare per quanto riguarda l'attuazione tecnica e gli indicatori economici che consentono un'analisi del rapporto costo-efficacia dei programmi;

133.

prende nota del parere della Commissione secondo cui la determinazione del rapporto costi-efficacia dei programmi è difficoltosa, soprattutto perché non ci sono modelli disponibili neanche a livello internazionale; osserva inoltre che il rapporto costi-benefici dei programmi è dimostrato dal fatto che hanno permesso di evitare la diffusione di malattie e infezioni umane e di salvare vite;

134.

rileva che lo scambio di informazioni epidemiologiche e il libero accesso ai risultati storici potrebbero essere meglio sostenuti dai pertinenti sistemi d'informazione per consentire un migliore coordinamento delle attività di controllo tra gli Stati membri; rileva che, secondo la Commissione, gli strumenti informatici esistenti sono in fase di sviluppo per sostenere meglio gli Stati membri; incoraggia la Commissione a garantire un valore aggiunto degli strumenti informatici sviluppati per lo scambio delle necessarie informazioni;

135.

ritiene che la Commissione dovrebbe sostenere la disponibilità di vaccini da utilizzarsi da parte degli Stati membri laddove epidemiologicamente giustificato; si compiace per il fatto che le banche di vaccini/antigeni siano già in essere per due malattie; incoraggia la Commissione a proseguire con un'analisi dei rischi che potrebbe determinare la potenziale necessità di altre banche di vaccini/antigeni;

136.

rileva che la Commissione si impegna a garantire che gli Stati membri includano sistematicamente, se del caso, l'aspetto della fauna selvatica nei loro programmi veterinari;

137.

osserva che in alcuni paesi i programmi non sono riusciti a eradicare le malattie animali e che i progressi sono stati piuttosto lenti; invita la Commissione, in collaborazione con gli Stati membri, a dare priorità a questi casi specifici ed elaborare una strategia dettagliata che contribuirà a razionalizzare l'eradicazione delle malattie, in particolare la tubercolosi bovina nel Regno Unito e in Irlanda e la brucellosi ovina e caprina nell'Italia meridionale;

138.

osserva con preoccupazione che la legislazione di base relativa alla problematica delle malattie animali resta eccessivamente complessa e frammentata; valuta positivamente l'adozione, nel marzo 2016, di una legislazione quadro, vale a dire il regolamento relativo alle malattie animali trasmissibili (la «normativa sulla salute animale») (9); osserva che il nuovo regolamento sarà applicabile 5 anni dopo la sua adozione; si compiace che il nuovo regolamento offrirà regole semplificate e più semplici e chiare;

Parte XII —   Relazione speciale n. 7/2016 della Corte dei conti dal titolo «Le modalità con le quali il Servizio europeo per l'azione esterna gestisce i propri edifici situati in varie parti del mondo»

139.

accoglie con favore la relazione della Corte ed esprime le osservazioni e raccomandazioni riportate in appresso;

140.

sottolinea che il SEAE e gli Stati membri hanno un comune interesse a sviluppare ulteriormente una cooperazione locale nel settore della gestione degli edifici, prestando particolare e costante attenzione alle questioni connesse alla sicurezza, al miglior rapporto qualità-prezzo e all'immagine dell'Unione;

141.

si compiace dell'aumento dei progetti di co-locazione delle delegazioni dell'Unione con gli Stati membri grazie alla firma di 17 memorandum d'intesa in materia; incoraggia il SEAE a continuare a cercare modi per estendere questa buona pratica; ritiene che una simile politica dovrebbe comprendere approcci innovativi volti a definire una strategia coordinata di co-locazione con gli Stati membri desiderosi di procedere in tal senso nonché adeguati accordi di ripartizione dei costi per gli immobili e la logistica;

142.

deplora il livello insufficiente di registrazioni e le imprecisioni nel sistema di informazione per la gestione degli immobili adibiti a uffici e delle residenze delle delegazioni; chiede un riesame periodico della completezza e dell'affidabilità dei dati codificati dalle delegazioni dell'Unione;

143.

esorta il SEAE a rafforzare i suoi strumenti di controllo della gestione e di verifica di tutti i costi sostenuti per la politica immobiliare, al fine di garantire un quadro preciso e un follow-up di tutte le spese; ritiene che occorra porre l'accento sul rispetto dei massimali definiti nell'ambito della politica immobiliare con l'intento di ridurre le spese annue complessive per la locazione degli uffici delle delegazioni, sull'adeguatezza dei contributi versati dalle entità co-locatarie, sulla copertura delle spese di gestione connesse alla co-locazione e sulla correttezza delle spese rispetto alle condizioni del mercato locale;

144.

reputa che sia opportuno sviluppare quanto prima competenze giuridiche e tecniche in materia di gestione immobiliare, prendendo in considerazione eventuali opzioni alternative efficaci sotto il profilo dei costi, come ad esempio l'assunzione di esperti esterni, quali gli intermediari locali, per effettuare ricerche di mercato o, eventualmente, negoziare con i proprietari;

145.

appoggia l'attuazione di una strategia a medio-lungo termine che identifichi tutte le opzioni, a partire dalle priorità di investimento, dalle possibilità di acquisto o dai rinnovi delle locazioni fino alla condivisione degli uffici con gli Stati membri, tenendo altresì conto delle proiezioni del personale nonché della pianificazione e della messa a punto delle politiche;

Parte XIII —   Relazione speciale n. 8/2016 della Corte dei conti dal titolo «Il trasporto delle merci su rotaia nell'UE non è ancora sul giusto binario»

146.

accoglie con favore la relazione della Corte, ne sostiene le raccomandazioni e si compiace che la Commissione le accetti e intenda tenerne conto;

147.

richiama l'attenzione sui settori che necessitano maggiormente di un intervento da parte degli Stati membri e della Commissione, vale a dire: la liberalizzazione del mercato, le procedure di gestione del traffico, i vincoli amministrativi e tecnici, il monitoraggio e la trasparenza della performance del settore del trasporto merci su rotaia, la concorrenza leale tra le diverse modalità di trasporto, un approccio coerente tra gli obiettivi strategici e l'assegnazione dei fondi, e un migliore coordinamento tra gli Stati membri e la Commissione nella selezione, pianificazione e gestione dei progetti e la manutenzione della rete ferroviaria;

148.

rileva che la Commissione non ha valutato adeguatamente l'impatto dei pacchetti legislativi da essa avviati a partire dal 2000 per il settore ferroviario, in particolare per quanto concerne il trasporto di merci su rotaia; si rammarica che i fondi investiti dall'Unione in vari progetti non possano essere considerati efficaci sotto il profilo dei costi;

149.

è d'avviso che se la situazione attuale del settore ferroviario verrà mantenuta, non sarà possibile rispettare gli obiettivi in evoluzione fissati per il 2030;

150.

ritiene che sia nell'interesse degli Stati membri procedere ad una valutazione d'impatto comune e obbligatoria della futura normativa in materia di trasporto merci su rotaia onde garantire che le carenze dovute alle incompatibilità della rete siano risolte efficacemente;

151.

osserva che il settore ferroviario è in genere molto corporativo e che, di conseguenza, la liberalizzazione del mercato potrebbe essere vista più come una minaccia che come un vantaggio;

152.

considera il trasporto merci su rotaia uno dei principali aspetti del mercato unico dei beni e, visto il massiccio potenziale positivo che esso riveste in termini di obiettivi di cambiamento climatico e di riduzione del trasporto merci su strada, esorta la Commissione a imprimergli un nuovo impulso nell'ambito della strategia per il mercato unico; chiede l'introduzione di una strategia per il trasporto merci su rotaia;

153.

chiede che sia condotta una valutazione esaustiva del trasporto merci su rotaia dell'Unione, con particolare enfasi sull'attuazione del regolamento (UE) n. 913/2010 (10), in particolare per quanto riguarda il sistema dello sportello unico e l'assegnazione delle linee ferroviarie, nonché una valutazione parallela dei corridoi merci e dei corridoi del Meccanismo per collegare l'Europa, compresi i progetti già approvati nell'ambito del Meccanismo per collegare l'Europa;

154.

chiede una valutazione esauriente dell'interoperabilità dei sistemi ferroviari nazionali;

155.

chiede una valutazione delle strategie dei trasporti elaborate dagli Stati membri in seguito alla conclusione di accordi di partenariato per quanto riguarda l'armonizzazione transfrontaliera e il funzionamento dei corridoi TEN-T;

156.

sollecita un piano d'azione a sostegno della piena e rapida attuazione del 4o pacchetto ferroviario;

157.

deplora che molti degli ostacoli allo sviluppo di un trasporto ferroviario europeo forte e competitivo, individuati dalla Corte nella relazione speciale n. 8/2010, continuino a frapporsi ai progressi in questo settore;

Parte XIV —   Relazione speciale n. 9/2016 della Corte dei conti dal titolo «La spesa per la dimensione esterna della politica UE di migrazione nei paesi del vicinato orientale e del Mediterraneo meridionale fino al 2014»

158.

accoglie con favore la relazione della Corte e presenta di seguito le proprie osservazioni e raccomandazioni;

159.

prende atto dell'approccio critico della Corte e dell'elevato numero di lacune individuate dalla medesima, in particolare la mancanza di efficacia nell'utilizzo dei fondi stanziati;

160.

invita la Commissione a valutare tutte le osservazioni della Corte e ad adottare le misure richieste onde evitare di commettere gli stessi errori nella politica di migrazione per il periodo 2014-2020; chiede l'applicazione di tutte le raccomandazioni della Corte;

161.

ritiene che l'utilizzo dei fondi dovrebbe essere orientato da migliori sistemi di monitoraggio e di valutazione basati su indicatori di riferimento, parametri di riferimento progressivi e obiettivi misurabili e realistici; invita la Commissione a riesaminare tutti gli indicatori, i parametri di riferimento e gli obiettivi stabiliti dagli attuali programmi in materia di migrazione;

162.

è del parere che occorra ricercare costantemente una risposta globale e coordinata, dal momento che la crisi migratoria pone numerose sfide che attraversano vari confini settoriali e istituzionali;

163.

chiede il perfezionamento costante della visione e del quadro strategici delle politiche esterne e delle opzioni di intervento dell'Unione in materia di migrazione insieme ai principali attori, al fine di garantire chiarezza e una mobilitazione coordinata e coerente dei meccanismi della dimensione esterna della politica di migrazione a breve, medio e lungo termine, all'interno o al di fuori del quadro di bilancio dell'Unione;

164.

esorta la Commissione a impegnarsi in modo costruttivo per migliorare il coordinamento tra i vari strumenti e meccanismi e le pertinenti parti interessate ai fini della prevenzione delle crisi migratorie;

165.

invita tutte le principali parti interessate a riflettere sull'equilibrio tra la flessibilità negli interventi, la complementarità dei fondi, il loro livello e la mobilitazione necessaria, nonché sulle potenziali sinergie e l'addizionalità generale degli interventi dell'Unione, e a rispondere in maniera adeguata;

166.

ritiene, in tale contesto, che occorra riflettere attentamente sull'assegnazione opportuna degli aiuti alle varie problematiche in evoluzione della migrazione esterna, garantendo nel contempo adeguati controlli dei fondi erogati al fine di evitare il rischio di appropriazione indebita dei fondi e di doppio finanziamento;

167.

ritiene che vi sia un'impellente necessità di conciliare la domanda di risultati migliori con la disponibilità di fondi sufficienti per assicurare un elevato livello di ambizione nella formulazione di una risposta globale e sostenibile dell'Unione alle sfide attuali e future derivanti dalla crisi migratoria; è d'avviso che i negoziati sulla revisione intermedia del quadro finanziario pluriennale rappresentino il consesso appropriato per affrontare tali sfide, al fine di rafforzare il bilancio destinato a tali fondi;

168.

ritiene che, oltre al deficit di finanziamento, l'attuale frammentazione di strumenti con obiettivi specifici senza alcun collegamento tra di loro ostacoli il controllo parlamentare sul modo in cui i fondi vengono attuati e l'individuazione delle responsabilità, rendendo quindi difficile valutare con chiarezza gli importi finanziari effettivamente spesi per sostenere l'azione esterna per la migrazione; si rammarica che ciò comporti una mancanza di efficacia, trasparenza e obbligo di rendere conto; ritiene necessario ridefinire le possibilità di utilizzo degli strumenti politici esistenti con un'architettura chiara e rinnovata degli obiettivi, volta ad incrementare la loro efficacia e visibilità generali;

169.

è del parere che la spesa dell'Unione per la migrazione esterna debba essere orientata in modo più efficiente, rispettando criteri di «valore aggiunto» onde fornire alle persone condizioni di vita adeguate nei loro paesi d'origine ed evitare un aumento del flusso di migranti economici;

170.

invita la Commissione a seguire, valutare e rivedere in maniera costruttiva le attività dell'Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera, che dovevano essere avviate nell'ottobre 2016;

171.

accoglie con favore la creazione di fondi fiduciari dell'Unione come pure l'intenzione di erogare i fondi con maggiore rapidità e flessibilità nelle situazioni di emergenza e di riunire le varie fonti di finanziamento per far fronte a tutti gli aspetti di una crisi;

172.

osserva che i fondi fiduciari fanno parte di una risposta ad hoc che dimostra che il bilancio dell'Unione e il quadro finanziario pluriennale non forniscono le risorse e la flessibilità necessarie per consentire una risposta rapida e globale alle grandi crisi; deplora il fatto che, a motivo di ciò, si eluda l'autorità di bilancio e si comprometta l'unità del bilancio;

173.

accoglie positivamente la proposta della Commissione, nell'ambito della revisione intermedia del quadro finanziario pluriennale, di creare una nuova riserva di crisi dell'Unione europea, da finanziare con stanziamenti disimpegnati, quale strumento supplementare per reagire rapidamente di fronte a questioni urgenti per l'Unione; invita il Consiglio a sostenere pienamente questa proposta;

174.

evidenzia l'importanza di meccanismi di controllo sufficienti al fine di assicurare il controllo politico dell'esecuzione del bilancio nel quadro della procedura di discarico; sollecita la Commissione ad adottare misure immediate intese ad aumentare il coinvolgimento dell'autorità di bilancio e dell'autorità di controllo dei bilanci e a migliorare la conformità dei fondi fiduciari e di altri meccanismi alla norma di bilancio, in particolare facendoli risultare nel bilancio dell'Unione;

175.

si rammarica che la Commissione non abbia fornito i dati relativi ai pagamenti effettivi e la invita ad adottare le misure del caso per rafforzare e semplificare la codifica nel sistema di informazione finanziaria, affinché si possano rintracciare e monitorare più agevolmente gli importi destinati all'azione esterna in materia di migrazione;

176.

chiede alla Commissione di creare un repertorio globale per la spesa dell'Unione nel settore della migrazione, che comprenda tutti i progetti realizzati, in corso e previsti; ritiene che questa base di dati interattiva dovrebbe consentire alle parti interessate e ai cittadini di visualizzare i risultati su una cartina del mondo e di effettuare ricerche filtrate per paese, tipo di progetto e importi corrispondenti;

177.

è del parere che, a lungo termine, una gestione lungimirante risulterebbe più efficace di una mera politica reattiva come la gestione delle crisi;

178.

ricorda la posizione del Parlamento nei confronti di un approccio integrato alla migrazione basato su una nuova combinazione di politiche che comprenda il rafforzamento del nesso tra migrazione e sviluppo, affrontando le cause profonde della migrazione e sostenendo al contempo un cambiamento nelle modalità di finanziamento della crisi migratoria;

Parte XV —   Relazione speciale n. 10/2016 della Corte dei conti dal titolo «Occorrono ulteriori miglioramenti per garantire un'attuazione efficace della procedura per i disavanzi eccessivi»

179.

accoglie con favore le conclusioni e le raccomandazioni della relazione della Corte;

180.

raccomanda che la Commissione migliori la trasparenza della procedura per i disavanzi eccessivi (PDE) mediante la comunicazione periodica delle sue valutazioni per paese relative all'adempimento delle riforme strutturali proposte nell'ambito della PDE, nonché grazie a una maggiore trasparenza nell'applicazione delle norme;

181.

ritiene che la Commissione dovrebbe informare periodicamente il Parlamento, previa consultazione con gli Stati membri, in merito all'avanzamento delle PDE specifiche per paese;

182.

raccomanda che la Commissione continui ad adoperarsi a favore del coinvolgimento dei consigli nazionali per le finanze pubbliche e garantisca che il comitato consultivo europeo per le finanze pubbliche assuma un ruolo ufficiale nell'ambito della PDE; rileva che la trasparenza ha registrato un miglioramento negli ultimi anni nell'ambito della PDE e riconosce che non è sempre possibile rendere pubbliche determinate informazioni politicamente sensibili;

183.

raccomanda di incentrare maggiormente la PDE sulla riduzione del debito pubblico; osserva che alla fine del 2014 solo 13 Stati membri registravano un rapporto debito/prodotto interno lordo inferiore al 60 %; evidenzia che diversi Stati membri al momento si trovano a essere fortemente indebitati, nonostante l'Unione stia beneficiando di una modesta ripresa, e che i livelli di debito pubblico sono più elevati oggi che nel 2010;

184.

riconosce che la norma relativa al tetto massimo per il debito è stata resa operativa nell'ambito della PDE soltanto nel 2011; ritiene che la riduzione dei livelli di debito pubblico, specialmente negli Stati membri fortemente indebitati, consentirà di migliorare notevolmente la crescita economica nel lungo termine;

185.

raccomanda di garantire il mantenimento di un'adeguata flessibilità nell'applicazione delle norme relative alla PDE nel quadro del Patto di stabilità e crescita; sottolinea che, poiché nell'ambito della politica macroeconomica possono verificarsi eventi imprevisti, un quadro di governance economica solido deve essere adattabile per poter tener conto degli sviluppi economici;

186.

ritiene che la Commissione debba garantire uno stretto coordinamento tra l'applicazione delle norme relative alla PDE e le misure di riforma strutturale concordate nell'ambito del semestre europeo;

Parte XVI —   Relazione speciale n. 11/2016 della Corte dei conti dal titolo «Potenziamento delle capacità amministrative nell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia: progressi limitati in un contesto difficile»

187.

accoglie con favore la relazione della Corte, ne approva le raccomandazioni e incoraggia la Commissione a tenerne conto quando agisce per rafforzare le capacità amministrative dell'ex Repubblica iugoslava di Macedonia;

188.

esprime preoccupazione per il fatto che siano stati fatti passi avanti limitati nel rafforzamento delle capacità amministrative, senza progressi significativi nell'attuazione della legislazione in alcuni settori chiave come lo sviluppo di un'amministrazione pubblica professionale e indipendente;

189.

osserva che sono stati compiuti solo progressi limitati in termini di lotta contro la corruzione e miglioramento della trasparenza;

190.

rileva tuttavia che la Commissione deve operare in un contesto politico difficile e si trova dinanzi alla mancanza di volontà e impegno politici delle autorità nazionali nell'affrontare le questioni rimanenti; osserva che i vincoli della crisi politica in corso hanno influenzato il successo dei progetti finanziati;

191.

prende atto del ruolo chiave che la Commissione svolge nel risolvere la crisi politica nel paese e lo sostiene, valutando altresì positivamente il coinvolgimento del commissario nella mediazione del dialogo politico tra forze politiche opposte;

192.

invita la Commissione a portare avanti il dialogo con i leader politici di tutti gli schieramenti, le autorità nazionali e gli esperti in materia di diritto e applicazione della legge, al fine di trovare un accordo in merito alla lotta attiva contro la corruzione e la criminalità organizzata e all'attuazione di misure e meccanismi rigorosi volti a impedire la corruzione e la criminalità economica, in linea con il diritto penale del paese;

193.

raccomanda vivamente alla Commissione di utilizzare il dialogo politico e i contatti con le autorità nazionali per migliorare l'efficienza del sistema di appalti pubblici e la trasparenza della spesa pubblica;

194.

invita la Commissione ad attribuire la priorità alla lotta contro la corruzione e si rammarica per la mancanza di un'efficace strategia del governo nella lotta contro la corruzione; ribadisce la necessità di un maggiore impegno politico da parte delle autorità nazionali al fine di garantire risultati sostenibili in tale ambito;

195.

invita la Commissione, in sede di attuazione dello strumento di assistenza preadesione (IPA II), a basarsi sui risultati dei progetti che sono stati portati a termine con esito positivo, sono sostenibili, hanno un valore aggiunto quantificabile e sono stati attuati e impiegati in conformità della normativa;

196.

si compiace del fatto che la Commissione abbia posto in essere progetti mirati nei confronti delle organizzazioni della società civile; invita la Commissione a continuare su questa strada e a stabilire relazioni strette con le ONG locali;

197.

incoraggia la Commissione a mettere a punto progetti intesi a rafforzare i diritti e la posizione degli informatori che denunciano casi di corruzione e frode;

198.

constata che, sebbene molti dei progetti siano stati gestiti correttamente, i risultati non sono sempre stati sostenibili e talvolta non sono nemmeno stati raggiunti; rileva inoltre che i progetti non sempre sono rientrati in un approccio coerente volto a rafforzare lo sviluppo delle capacità amministrative; invita la Commissione a migliorare la pianificazione strategica e a garantire la sostenibilità e la fattibilità dei progetti, fissando la pianificazione strategica stessa quale condizione necessaria dei progetti;

199.

invita la Commissione a continuare ad attenersi al principio della sana gestione finanziaria; sollecita la Commissione a contribuire all'elaborazione di progetti che servano altresì da base per ulteriori investimenti nel paese; incoraggia la Commissione ad accordare priorità a progetti con un elevato potenziale in settori chiave, quali gli appalti pubblici o le procedure di selezione, e a evitare il finanziamento di progetti con prospettive di sostenibilità limitate;

200.

incoraggia la Commissione a reagire in modo flessibile agli sviluppi imprevisti, liberando rapidamente risorse pertinenti o diminuendole per far fronte alle problematiche emergenti;

Parte XVII —   Relazione speciale n. 12/2016 della Corte dei conti dal titolo «Il ricorso delle agenzie alle sovvenzioni non è sempre appropriato o di comprovata efficacia»

201.

accoglie con favore la relazione della Corte e presenta di seguito le proprie osservazioni e raccomandazioni;

202.

accoglie con favore le conclusioni e le raccomandazioni della Corte;

203.

prende atto della risposta della Commissione e delle agenzie interessate, che contiene tra l'altro importanti informazioni sulle misure adottate da quando si sono svolti gli audit;

204.

sottolinea che le agenzie sono responsabili della programmazione pluriennale e annuale nonché dell'esecuzione (operativa e finanziaria) delle loro azioni oggetto di sovvenzione; ritiene pertanto che la gestione efficace, da parte delle agenzie, delle attività oggetto di sovvenzione sia fondamentale ai fini del conseguimento degli obiettivi e delle politiche dell'Unione;

205.

osserva che la Corte ha concluso che le agenzie controllate hanno in genere assegnato e versato le sovvenzioni in osservanza della normativa;

206.

rileva tuttavia che la Corte ha individuato talune mancanze per quanto riguarda le opzioni di finanziamento, le procedure di aggiudicazione, i sistemi di controllo e la misurazione della performance e ha formulato cinque raccomandazioni per porvi rimedio;

207.

rileva che la giustificazione e la scelta strategica di uno strumento di finanziamento da parte di un'agenzia possono rafforzare l'efficacia e l'efficienza dello strumento e, di conseguenza, l'espletamento delle relative funzioni; sottolinea che un inadeguato seguito dato alla valutazione ex ante può far sì che le agenzie scelgano strumenti di finanziamento inappropriati e impostino le sovvenzioni in modo insoddisfacente;

208.

deplora le descrizioni in caratteri troppo generali delle attività sovvenzionate dalle agenzie e le descrizioni imprecise dei risultati, che portano a piani di lavoro annuali incompleti;

209.

rileva l'importanza di allineare le azioni sovvenzionate dalle agenzie con il mandato e gli obiettivi strategici di queste ultime; incoraggia pertanto tutte le agenzie a fissare orientamenti e criteri specifici che le assistano nella scelta dello strumento di finanziamento appropriato, in base a un'analisi delle esigenze dell'agenzia, delle sue risorse, degli obiettivi da realizzare, dei potenziali beneficiari da raggiungere e del livello di concorrenza necessario, nonché degli insegnamenti tratti dalle scelte operate in precedenza;

210.

rileva che i programmi di lavoro delle agenzie dovrebbero indicare quali attività vadano eseguite mediante sovvenzioni, gli obiettivi specifici e i risultati attesi dalle azioni così finanziate, nonché le risorse finanziarie e umane ritenute necessarie per eseguire dette azioni;

211.

ritiene che stabilire obiettivi strategici nonché risultati e impatti mirati sia essenziale per realizzare una programmazione annuale ben definita;

212.

segnala che il quadro regolamentare di talune agenzie le obbliga a ricorrere alle procedure di concessione di sovvenzioni; osserva tuttavia con preoccupazione che le agenzie non hanno esaminato sistematicamente tutte le possibilità di finanziamento di cui disponevano e che le sovvenzioni non costituivano sempre lo strumento più opportuno; prende inoltre atto dell'osservazione della Corte secondo cui, rispetto agli appalti pubblici, le procedure di sovvenzione si avvalgono di criteri di ammissibilità più restrittivi e di criteri finanziari di aggiudicazione meno rigidi e che, di conseguenza, non dovrebbero costituire la scelta di finanziamento predefinita; ritiene, tuttavia, che sia opportuno mantenere un giusto equilibrio tra le carenze delle procedure di concessione delle sovvenzioni e i costi amministrativi delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici e, pertanto, non concorda con l'osservazione della Corte secondo cui gli appalti pubblici dovrebbero essere l'opzione predefinita;

213.

è preoccupato per l'osservazione della Corte secondo cui le agenzie interessate non hanno istituito adeguati sistemi di monitoraggio e valutazioni ex post; invita le agenzie a sviluppare le valutazioni ex post al fine di migliorare il monitoraggio e la comunicazione delle attività finanziate da sovvenzioni;

214.

segnala che il monitoraggio delle prestazioni e la valutazione dei risultati sono fondamentali ai fini della rendicontazione pubblica e della completezza dell'informazione destinata ai responsabili politici; sottolinea che, a causa del loro carattere decentrato, ciò è ancora più rilevante nel caso delle agenzie; esorta le agenzie a istituire per le sovvenzioni sistemi di monitoraggio e comunicazione fondati su indicatori chiave di prestazione orientati ai risultati e all'impatto, nonché sui risultati delle valutazioni ex post; considera essenziale il ruolo degli indicatori chiave di prestazione per il monitoraggio e per la valutazione dei progressi, dell'impatto e dei risultati;

215.

osserva con preoccupazione che gli indicatori chiave di prestazione continuano a essere incentrati su contributi o realizzazioni anziché su impatto e risultati; invita le agenzie a sviluppare i propri indicatori chiave di prestazione in modo più strategico e a basarli sull'impatto e i risultati;

216.

esorta le agenzie a sviluppare ed eseguire una valutazione dei rischi dei loro piani di lavoro annuali, per migliorare l'efficienza attraverso un'attuazione, un monitoraggio e una valutazione più accurati;

217.

raccomanda un'assegnazione strategica degli strumenti finanziari per gli obiettivi a breve termine, per migliorare l'accuratezza delle decisioni di finanziamento;

218.

invita la rete delle agenzie dell'Unione ad assistere le agenzie nel migliorare le loro procedure di finanziamento e, in particolare, le loro procedure per la verifica dei risultati a tale riguardo;

219.

sottolinea in particolare le osservazioni della Corte per quanto riguarda le procedure di concessione delle sovvenzioni e la necessità di garantire la trasparenza e la parità di trattamento nonché di evitare potenziali conflitti d'interesse; invita le agenzie interessate ad attuare le raccomandazioni della Corte quanto prima;

220.

esorta le agenzie a impiegare procedimenti specifici di sovvenzione per introdurre procedure interne formali che regolino i princìpi della trasparenza e della parità di trattamento e impediscano la potenziale presenza di conflitti di interesse; sottolinea che, per tale motivo, le agenzie dovrebbero rafforzare il proprio sistema di verifica riguardo all'esecuzione dei progetti di sovvenzione;

221.

invita la Commissione e le agenzie che sono state sottoposte agli audit di cui alla relazione speciale ad aggiornare il Parlamento in merito all'attuazione delle raccomandazioni;

Parte XVIII —   Relazione speciale n. 13/2016 della Corte dei conti dal titolo «L'assistenza dell'UE alla Moldova per rafforzare la pubblica amministrazione»

222.

accoglie con favore la relazione della Corte, ne approva le raccomandazioni e incoraggia la Commissione a tenerne conto quando agisce per rafforzare le capacità amministrative della Repubblica di Moldova;

223.

osserva con preoccupazione che l'Unione ha contribuito solo in parte al rafforzamento della pubblica amministrazione e che la Corte ha rilevato numerose carenze, comprese debolezze nella concezione e nell'attuazione dei programmi e dei progetti controllati;

224.

osserva tuttavia che la Commissione deve operare in un difficile contesto politico e si trova dinanzi a una corruzione dilagante e a numerose carenze delle istituzioni pubbliche, ad esempio una burocrazia eccessiva, la scarsa focalizzazione sulle funzioni essenziali, l'elevata rotazione del personale, la scarsa efficienza e la mancanza di responsabilità; osserva inoltre che la Moldova è duramente colpita da instabilità politica, difficoltà economiche, una profonda povertà e una massiccia emigrazione;

225.

rileva che sebbene le particolari circostanze politiche e i fattori esterni abbiano svolto un ruolo importante ai fini del buon esito dei programmi a bilancio e in molti casi esulassero davvero dal controllo della Commissione, vi sono state debolezze concrete che quest'ultima avrebbe potuto affrontare;

226.

fa notare che tra le debolezze osservate dalla Corte figuravano la lentezza di reazione della Commissione a sviluppi improvvisi, lo scarso allineamento dei programmi alle strategie nazionali della Moldova, la mancanza di obiettivi ambiziosi, condizioni vaghe e poco chiare nonché una mancanza di motivazioni per la concessione di fondi aggiuntivi a titolo di incentivo;

227.

invita la Commissione a incoraggiare i suoi omologhi moldovi a sviluppare strategie nazionali sistematiche e chiaramente formulate che prevedano obiettivi chiari e misurabili, nonché a creare un legame più stretto tra la concezione dei programmi nel paese e tali strategie;

228.

incoraggia la Commissione a ricorrere alle valutazioni ex ante per definire con precisione il fabbisogno di finanziamenti e a elaborare una pianificazione di bilancio mirata e motivata;

229.

invita la Commissione ad accordare priorità alla lotta contro la corruzione e deplora la mancanza di una strategia governativa davvero efficace in tale ambito; accoglie con favore la nomina del consulente ad alto livello per la lotta alla corruzione presso il gabinetto del primo ministro; ribadisce tuttavia la necessità di una strategia più ambiziosa ed efficace e di un maggiore impegno politico da parte delle autorità nazionali al fine di garantire risultati sostenibili in tale ambito; invita le autorità nazionali a concentrarsi in via prioritaria sulla lotta alla corruzione nonché su una maggiore trasparenza e integrità della pubblica amministrazione;

230.

invita la Commissione a portare avanti il dialogo con i leader politici di tutti gli schieramenti, le autorità nazionali e gli esperti in materia di diritto e applicazione della legge, al fine di trovare un accordo in merito alla lotta attiva contro la corruzione e la criminalità organizzata e all'attuazione di misure e meccanismi rigorosi volti a impedire la corruzione e la criminalità economica, in linea con il diritto penale del paese;

231.

incoraggia la Commissione a mettere a punto progetti intesi a rafforzare i diritti e la posizione degli informatori che denunciano casi di corruzione e frode;

232.

fa notare che i principali metodi di erogazione degli aiuti sono il sostegno al bilancio settoriale (74 %) e i progetti; osserva con rammarico che il sostegno al bilancio ha contribuito in misura limitata a rafforzare l'amministrazione pubblica;

233.

osserva con preoccupazione che il metodo del sostegno al bilancio settoriale costituisce uno strumento di ripartizione del bilancio ad alto rischio, soprattutto nel contesto della Moldova, in cui l'amministrazione pubblica è paralizzata da una corruzione generalizzata e dominata dall'oligarchia locale; invita la Commissione a riconsiderare i metodi utilizzati sulla base di un'analisi dei rischi approfondita;

234.

chiede alla Commissione di applicare metodi che apportino risultati evidenti e concreti per i cittadini della Moldova;

235.

osserva che la concezione dei progetti era in generale pertinente, sebbene sia mancato il coordinamento per quanto riguarda la portata e la tempistica e nonostante l'assistenza tecnica per lo sviluppo delle capacità amministrative sia giunta in ritardo;

236.

si rammarica che, benché i progetti nel complesso abbiano prodotto le realizzazioni attese, i risultati non siano sempre stati sostenibili, e la causa di ciò è da ricercare, in parte, nella scarsa volontà politica e in altri fattori esterni; invita la Commissione a basarsi sui risultati dei progetti che sono stati portati a termine con esito positivo, sono sostenibili, hanno un valore aggiunto quantificabile e sono stati attuati e impiegati in conformità della normativa; invita la Commissione a migliorare la pianificazione strategica e a garantire la sostenibilità e la fattibilità dei progetti, fissando la pianificazione strategica stessa quale condizione necessaria dei progetti;

237.

osserva che, sebbene i progetti abbiano in parte contribuito al rafforzamento della pubblica amministrazione, non erano sempre in linea con i bisogni o gli obiettivi dell'amministrazione moldova; sollecita la Commissione a garantire che i progetti siano orientati in modo più specifico alle concrete esigenze nazionali;

238.

invita la Commissione a continuare ad attenersi al principio della sana gestione finanziaria; esorta la Commissione a contribuire alla definizione di progetti che fungano da punto di partenza per ulteriori investimenti nel paese e a dare avvio a una cooperazione con istituzioni finanziarie internazionali in tale ambito; incoraggia la Commissione ad accordare priorità a progetti con un elevato potenziale in settori chiave, quali gli appalti pubblici o le procedure di selezione, e a evitare il finanziamento di progetti con prospettive di sostenibilità limitate;

239.

osserva con preoccupazione che, benché nel 2012 abbia elaborato un'analisi dei rischi più sistematica, istituito comitati direttivi di alto livello per le operazioni di sostegno al bilancio e avviato un sistema di allerta precoce (early warning system) al manifestarsi di nuovi rischi, la Commissione non è stata in grado di individuare tempestivamente il «furto del secolo», nell'ambito del quale è stato sottratto un miliardo di USD di fondi dei depositanti, tra i quali forse anche contributi a titolo dei fondi dell'Unione, nel quadro di un enorme scandalo di corruzione; osserva che i pagamenti del sostegno al bilancio sono stati poi sospesi nel luglio 2015 e il loro ripristino è stato subordinato al miglioramento della situazione macroeconomica e di bilancio nonché alla conclusione di un accordo con l'FMI;

240.

invita la Commissione a migliorare il sistema di allerta precoce e l'analisi dei rischi al fine di reagire in modo più rapido e flessibile ai rischi potenziali;

241.

osserva che lo sviluppo di capacità amministrative in Moldova rappresenta una questione fondamentale, dal momento che il paese non ha pieno controllo sull'intero territorio e ciò rappresenta un incentivo per le tendenze separatiste delle forze filorusse; ricorda che la Moldova ha una prospettiva europea e costituisce pertanto un partner strategico per l'Unione;

242.

si rammarica che l'attuale instabilità politica in Moldova danneggi in modo duraturo la credibilità delle istituzioni democratiche del paese, comportando in tal modo progressi limitati verso la democrazia, una riduzione del sostegno all'integrazione europea e un aumento delle iniziative politiche filorusse;

243.

invita la Commissione a portare avanti il proprio impegno in Moldova, al fine di rafforzare l'associazione politica e l'integrazione economica tra l'Unione e la Moldova; sottolinea che è importante che l'Unione sostenga, guidi e monitori le riforme prioritarie volte ad affrontare la politicizzazione delle istituzioni statali, la corruzione sistemica e la riforma della pubblica amministrazione al fine di conseguire tali obiettivi;

Parte XIX —   Relazione speciale n. 14/2016 della Corte dei conti dal titolo «Iniziative politiche dell'UE e sostegno finanziario a favore dell'integrazione dei rom: nonostante i progressi significativi conseguiti negli ultimi dieci anni, occorre compiere ulteriori sforzi sul campo»

244.

ricorda l'articolo 2 del trattato sull'Unione europea, la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, la direttiva 2000/43/CE del Consiglio (11) sulla parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica, la direttiva 2000/78/CE del Consiglio (12) sulla parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro e la direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (13) relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri;

245.

valuta positivamente la decisione quadro del Consiglio del 2008 sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia (14), la risoluzione del Parlamento del 9 marzo 2011 sulla strategia dell'UE per l'inclusione dei rom (15), la comunicazione della Commissione del 5 aprile 2011 intitolata «Quadro dell'UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020» (16) [COM(2011) 173], la raccomandazione del Consiglio del 9 dicembre 2013 su misure efficaci per l'integrazione dei Rom negli Stati membri (17) e la comunicazione della Commissione del 17 giugno 2015 dal titolo «Relazione sull'attuazione del Quadro dell'UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom — 2015» [COM(2015) 299];

246.

rammenta che l'integrazione dei rom dipende dalla loro inclusione e dalla misura in cui possono beneficiare degli stessi diritti che sono riconosciuti a tutti i cittadini europei, di cui essi fanno pienamente parte;

247.

rammenta i dieci principi di base comuni sull'inclusione dei rom (18), che sono stati esaminati a Praga nel 2009 in occasione della prima riunione della piattaforma europea per l'inclusione dei rom e che sono stati successivamente allegati alle conclusioni del Consiglio «Occupazione, politica sociale, salute e i consumatori» dell'8 giugno 2009;

248.

appoggia le raccomandazioni della Corte ed esorta la Commissione e gli Stati membri a porle in atto il più rapidamente possibile;

249.

si rammarica che l'attenzione prestata all'inclusione e all'integrazione dei rom durante il periodo di programmazione 2007-2013 sia stata insufficiente; chiede che, in occasione dell'elaborazione del futuro quadro strategico dell'Unione, siano prese maggiormente in considerazione le difficoltà di inclusione e le discriminazioni cui devono far fronte i rom e le altre comunità emarginate;

250.

si rammarica che l'indagine condotta dalla Corte non abbia avuto come oggetto un numero più elevato di paesi in cui i rom costituiscono una popolazione considerevole, ad esempio la Slovacchia, la Grecia o la Francia;

251.

invita gli Stati membri a definire le persone sfavorite che intendono considerare come obiettivo in funzione delle necessità e delle sfide con cui sono confrontati e a riservare un'attenzione specifica alle popolazioni rom all'atto dell'assegnazione dei fondi europei;

252.

si rammarica per il fatto che, a causa della loro complessità, i fondi della politica di coesione, che rappresentano l'unica fonte di finanziamento per i progetti connessi con l'inclusione e l'integrazione dei rom e la lotta contro le discriminazioni nei loro confronti, non contribuiscano in modo adeguato a promuovere l'inclusione dei rom e a garantire loro l'accesso ai diritti;

253.

ritiene pertanto necessario che ciascuno Stato membro adotti una tabella di marcia con lo scopo di analizzare l'impatto reale delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative e dei fondi destinati a sostenere i rom, individuando altresì i settori in cui occorre incrementare le risorse e le capacità amministrative a livello nazionale, regionale e locale onde contribuire alla definizione e alla gestione dei progetti miranti all'inclusione e all'integrazione dei rom e alla lotta contro le discriminazioni nei loro confronti;

254.

invita la Commissione a fornire informazioni dettagliate sui finanziamenti disponibili per i rom, ad analizzare gli ostacoli esistenti e a tenerne conto nel quadro della semplificazione dei fondi;

255.

riconosce l'importanza di selezionare, ricorrendo ai fondi strutturali e d'investimento europei, progetti di lungo termine a favore delle comunità rom marginalizzate;

256.

sottolinea la necessità di predisporre criteri di selezione più flessibili per i progetti onde promuovere l'inclusione dei rom e di altre comunità marginalizzate;

257.

invita la Commissione a garantire, nel corso del prossimo periodo di programmazione o al momento della revisione dei programmi operativi, che gli obiettivi di integrazione dei rom stabiliti nelle strategie nazionali di integrazione che li riguardano si riflettano nel quadro relativo ai fondi strutturali e d'investimento europei a tutti i livelli operativi;

258.

sollecita gli Stati membri e la Commissione a fornire dati statistici pertinenti e armonizzati sui rom, che consentano di valutare meglio la loro inclusione sociale, amministrativa ed economica;

259.

insiste sul fatto che l'esclusione abitativa, la mancanza di fissa dimora, l'esclusione dall'istruzione, la disoccupazione e la discriminazione nell'accesso all'occupazione sono spesso elementi chiave del fenomeno dell'emarginazione; sottolinea pertanto l'importanza che rivestono iniziative integrate in materia di alloggio, istruzione e accesso all'occupazione a favore dei rom e di altre comunità marginalizzate;

260.

sottolinea che un grosso ostacolo nella lotta alle discriminazioni nei confronti dei rom è rappresentato dal bassissimo tasso di segnalazione dei casi di discriminazione a organizzazioni o istituzioni quali la polizia o i servizi sociali; invita di conseguenza gli Stati membri ad adottare una strategia per porre rimedio alla discriminazione istituzionale e per ovviare alla mancanza di fiducia dei rom nei confronti delle istituzioni;

261.

invita la Commissione a prevedere, in partenariato con i rappresentanti delle comunità marginalizzate — in particolare i rom — e le «istituzioni specializzate», un ciclo di formazione presso le autorità pubbliche degli Stati membri per contrastare le pratiche discriminatorie, e a fungere da esempio onde favorire l'inclusione mediante un dialogo sano, costruttivo ed efficace;

262.

ricorda l'esistenza del programma dell'Unione per l'occupazione e l'innovazione sociale, avente una dotazione di 900 milioni di EUR per il periodo 2014-2020, che riserva un'attenzione particolare alle persone vulnerabili e alla lotta contro la povertà e l'esclusione sociale;

263.

invita la Commissione a considerare la possibilità di creare un fondo europeo specificamente dedicato all'inclusione dei rom e delle altre comunità marginalizzate e ad assicurare un controllo adeguato della spesa nell'ambito di tale fondo;

264.

invita la Commissione a predisporre un'autentica strategia europea per l'inclusione dei rom, che costituisca un piano d'azione europeo elaborato e applicato a tutti i livelli politici e amministrativi che associ i rappresentanti della comunità rom e poggi sui valori fondamentali dell'uguaglianza, dell'accesso ai diritti e della non discriminazione; sottolinea che questa strategia deve concorrere all'inclusione effettiva dei rom e al loro accesso all'istruzione, all'occupazione, all'alloggio, alla cultura, all'assistenza sanitaria, alla partecipazione agli affari pubblici, alla formazione e alla libera circolazione nell'Unione;

265.

sottolinea cionondimeno che compete agli Stati membri prendere tutte le necessarie misure di sostegno a favore dei rom e garantire l'applicazione uniforme della legge nazionale e dei diritti nei rispettivi territori, senza alcuna discriminazione;

Parte XX —   Relazione speciale n. 15/2016 della Corte dei conti dal titolo «La Commissione ha gestito efficacemente gli aiuti umanitari alle popolazioni vittime di conflitti nella regione dei Grandi laghi africani?»

266.

accoglie con favore la relazione speciale dedicata all'analisi dei rischi connessi all'approccio orientato ai risultati per l'azione dell'Unione in materia di sviluppo e cooperazione e presenta di seguito le sue osservazioni e raccomandazioni;

267.

plaude ai risultati che dimostrano l'efficacia della gestione degli aiuti umanitari, segnatamente in un contesto lavorativo difficile caratterizzato dall'insicurezza e dall'imprevedibilità, che costituiscono un autentico ostacolo al conseguimento di un'attuazione efficiente;

268.

invita la Commissione a continuare ad adoperarsi per il collegamento tra aiuto di emergenza, risanamento e sviluppo, laddove le condizioni locali lo consentano; ritiene che una piattaforma interservizi permanente che colleghi aiuto di emergenza, risanamento e sviluppo potrebbe fornire un sostegno in tal senso; ritiene che tale piattaforma potrebbe servire, tra l'altro, a individuare eventuali programmi da combinare; ritiene che, ove possibile, occorra sviluppare approcci integrati che prevedano espressamente il coordinamento degli obiettivi come pure una strategia coerente per paese/regione condivisa tra tutte le parti interessate;

269.

chiede inoltre ai servizi della Commissione di attuare una migliore transizione dalle attività umanitarie a breve termine agli interventi di sviluppo a lungo termine e di perseguire un coordinamento coerente non solo tra i diversi soggetti dell'Unione, ma anche con le priorità nazionali e altre organizzazioni internazionali, attraverso una strategia comune mediante un quadro umanitario e di sviluppo comune;

270.

ritiene che sia necessario effettuare una valutazione sistemica dei risultati effettivamente conseguiti dagli interventi umanitari, unitamente a una valutazione dei costi amministrativi nella regione, ponendo un maggiore accento sull'efficienza e sviluppando eventuali parametri di riferimento per le voci di costo comuni e regolari;

271.

auspica, ove possibile, un migliore adattamento delle tempistiche alle condizioni di intervento, al fine di evitare proroghe lunghe e costose;

272.

invita le istituzioni pertinenti in seno all'Unione e alle Nazioni Unite a rispettare e attuare pienamente l'accordo quadro finanziario e amministrativo; chiede alla Commissione di riferire al Parlamento sull'attuazione dell'accordo e delle relative linee guida e di individuare gli ambiti che necessitano di miglioramenti, presentando, a tale scopo, proposte pertinenti;

273.

rammenta che le informazioni fornite dalle Nazioni Unite e dalle organizzazioni internazionali dovrebbero garantire una tracciabilità quanto più accurata possibile dei finanziamenti, nonché confronti con gli aspetti operativi dell'erogazione degli aiuti concordata all'inizio dell'intervento, oltre a fornire riscontri utili ai servizi della Commissione; sottolinea che è importante che le organizzazioni partner trasmettano tempestivamente le loro relazioni alla Commissione, in modo da consentire una gestione o un adeguamento rapidi della riposta umanitaria e delle modalità di finanziamento;

274.

evidenzia l'esigenza di migliorare la responsabilità e la trasparenza delle Nazioni Unite per quanto concerne l'uso delle risorse dell'Unione e i risultati ottenuti nell'ambito dell'attuazione degli orientamenti e degli obiettivi umanitari e di sviluppo strategici convenuti a livello internazionale;

275.

chiede alla Commissione di introdurre una valutazione dei risultati nell'ambito dei piani di attuazione dell'assistenza umanitaria, al fine di consentire un'analisi comparativa di tali piani e la condivisione delle migliori pratiche;

276.

deplora l'ampia diffusione di informazioni incomplete o non sufficientemente orientate ai risultati, che impedisce alla Commissione di esercitare in modo adeguato la sua funzione di controllo;

277.

insiste sulla necessità di conseguire il massimo grado di trasparenza e responsabilità istituzionale a tutti i livelli, garantendo l'accesso a informazioni esaustive e affidabili riguardo ai bilanci e ai dati finanziari relativi ai progetti sostenuti da finanziamenti unionali, al fine di consentire al Parlamento di esercitare la sua funzione di controllo;

Parte XXI —   Relazione speciale n. 16/2016 della Corte dei conti dal titolo «Gli obiettivi dell'UE in materia di istruzione: i programmi sono allineati a detti obiettivi, ma vi sono carenze nella misurazione della performance»

278.

accoglie con favore la relazione della Corte, ne sostiene le raccomandazioni e si compiace che la Commissione le accetti e intenda tenerne conto;

279.

accoglie positivamente il fatto che la Commissione abbia attuato le raccomandazioni precedenti della Corte nel quadro giuridico dei fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2014-2020, garantendo così un uso ottimale delle risorse, ad esempio mediante un quadro di riferimento dei risultati e una riserva di efficacia, condizionalità ex ante e indicatori comuni di realizzazione e di risultato;

280.

sottolinea la necessità di concentrarsi sulla performance e sui risultati e si compiace del fatto che il nuovo quadro normativo per il periodo di programmazione 2014-2020 includa disposizioni che prevedono la rendicontazione dei risultati da parte degli Stati membri;

281.

prende atto delle lacune nella misurazione della performance, in particolare nel caso della fissazione di obiettivi e indicatori di realizzazione/risultato per i progetti attuati nel periodo 2007-2013; si rammarica che gli indicatori di risultato non siano ancora pienamente affidabili e si attende che a ciò sia posto rimedio entro la seconda metà del periodo di programmazione 2014-2020;

282.

accoglie con favore la tendenza alla riduzione del numero di giovani che abbandonano prematuramente la scuola e l'istruzione superiore; invita gli Stati membri ad allineare i loro obiettivi nazionali specifici all'obiettivo dell'Unione per una migliore realizzazione degli obiettivi didattici;

283.

osserva che l'obiettivo del tasso di occupazione dei neolaureati nell'Unione è stato fissato all'82 % entro il 2020, e che quattro dei cinque Stati membri visitati non hanno ancora raggiunto questo obiettivo; sottolinea che questi quattro Stati membri affrontano una grave crisi economica da cui stanno iniziando a riprendersi; ritiene che questi Stati membri possano comunque raggiungere e addirittura superare tale obiettivo;

284.

sottolinea l'importanza di mantenere un livello sufficiente di investimenti dell'Unione nel settore dell'istruzione, visto il forte legame tra il livello di istruzione e l'occupabilità;

Parte XXII —   Relazione speciale n. 17/2016 della Corte dei conti dal titolo «Le istituzioni dell'UE possono fare di più per semplificare l'accesso ai loro appalti pubblici»

285.

accoglie con favore le conclusioni e le raccomandazioni contenute nella relazione della Corte;

286.

chiede una maggiore trasparenza degli appalti pubblici all'interno delle istituzioni dell'Unione, come pure a livello nazionale, mettendo a disposizione del pubblico documenti e dati relativi agli appalti pubblici; ritiene che le attività di appalto delle istituzioni dell'Unione godano di scarsa visibilità su Internet e che le informazioni siano insufficienti, poco chiare e distribuite fra molti siti Internet, diversi fra loro;

287.

sostiene con fermezza la raccomandazione della Corte, secondo cui le istituzioni dell'Unione dovrebbero creare uno sportello unico elettronico comune per le attività di appalto che consenta agli operatori economici di reperire tutte le informazioni pertinenti online presso un unico indirizzo e di interagire con le istituzioni dell'Unione attraverso questo sito Internet; ritiene che le procedure di appalto, ivi comprese le comunicazioni riguardanti le norme applicabili, le opportunità commerciali, i documenti di gara pertinenti, la presentazione delle offerte e qualsiasi altra comunicazione tra le istituzioni e gli operatori economici, dovrebbero essere gestite tramite detto sportello unico;

288.

chiede che il sito web della Commissione dedicato ai fondi europei versati a tutti gli Stati membri sia pubblicato in una delle tre lingue di lavoro dell'istituzione e comprenda gli stessi dati per tutti gli Stati membri, e che siano indicati almeno il valore, l'oggetto dell'appalto, il nome del contraente, il nome di eventuali subappaltatori, la durata del contratto e la presenza di eventuali documenti supplementari; segnala che in tal modo le ONG di tutti gli Stati membri e i cittadini potranno osservare come sono spesi i fondi nonché l'efficienza in termini di costi dei progetti;

289.

ribadisce che spetta alle amministrazioni aggiudicatrici assicurare che l'appalto pubblico sia basato sul mercato, generi un numero sufficiente di offerte e fornisca un accesso equilibrato a tutti gli operatori economici; conviene con la Corte che nel quadro della revisione del regolamento finanziario in corso nel 2016, la Commissione dovrebbe proporre un codice unico degli appalti pubblici; evidenzia che la partecipazione delle piccole e medie imprese dovrebbe essere espressamente incoraggiata, contrariamente alla situazione attuale in cui solo i grandi operatori sono avvantaggiati; ritiene che nel codice unico dovrebbero essere incluse norme sulle indagini di mercato prima della stipula di contratti immobiliari e sul regime linguistico delle procedure di appalto, e che gli scostamenti dalle disposizioni della direttiva Appalti (19) dovrebbero essere giustificati;

290.

ricorda che il ricorso a procedure di gara ristrette da parte delle amministrazioni aggiudicatrici scoraggia i potenziali offerenti ed è d'ostacolo alla trasparenza e alle informazioni in merito all'uso che viene fatto dei soldi dei contribuenti; sottolinea che il Consiglio ha utilizzato procedure ristrette per la grande maggioranza delle sue offerte e che tra il 2010 e il 2014 tutte le istituzioni dell'UE nel loro insieme hanno aggiudicato almeno il 25 % dei contratti a seguito di una procedura ristretta; chiede che tali procedure siano utilizzate in un numero molto limitato di casi e opportunamente giustificate;

291.

prende atto che il Parlamento pubblica sul proprio sito Internet un elenco annuale completo di tutti i contraenti che si sono aggiudicati contratti di un valore superiore a 15 000 EUR, ma non pubblica tutti i contratti; incoraggia tutte le istituzioni a mettere a disposizione informazioni complete in merito a tutti i contraenti e i contratti aggiudicati attraverso procedure di gara, compresi i casi di assegnazione diretta o di procedura ristretta;

292.

pone l'accento sulla necessità di una più ampia pubblicità e di bandi di gara pubblicati in modo trasparente per tutti gli operatori; ricorda che, secondo le conclusioni della Corte, «il Parlamento europeo è ricorso ad una procedura negoziata per concludere un “appalto immobiliare” del valore di 133,6 milioni di EUR per un edificio a Bruxelles, nonostante l'edificio non esistesse ancora al momento della firma del contratto, il 27 giugno 2012», ignorando la regola che prevede che solo gli edifici esistenti rientrino nella deroga alla procedura di gara sulla più ampia base possibile, di cui all'articolo 134, paragrafo 1, delle modalità di applicazione; sottolinea con forza che tutti gli edifici ancora in costruzione o non ancora costruiti devono essere oggetto di procedure aperte e competitive e ritiene che tale politica dovrebbe essere estesa a tutti gli appalti immobiliari, data la complessità dei contratti e la grande quantità di fondi impegnati;

293.

conviene con la Corte che le istituzioni dell'Unione dovrebbero suddividere i contratti in lotti, ove possibile, per incrementare la partecipazione alle procedure di appalto; sottolinea che nel 2014 il Consiglio ha aggiudicato ad un'unica società, senza suddividerlo in lotti, un contratto quadro di 10 anni, con un valore superiore a 93 milioni di EUR, riguardante gestione, manutenzione, riparazione e adattamenti degli impianti tecnici dei propri edifici attuali o futuri; segnala che nel 2015 la Commissione ha agito nello stesso modo in relazione all'appalto quinquennale «Servizio di Orientamento per i Cittadini» — il servizio di consulenza legale gratuito dell'Unione, del valore di quasi 9 milioni di EUR; sottolinea che la mancanza di una suddivisione unitamente a un'eccessiva durata dei contratti quadro (10 o 7 anni, con un record di 17 anni per un contratto aggiudicato dal Consiglio per l'edificio Justus Lipsus) distrugge la concorrenza, incoraggia l'opacità e la possibilità di corruzione; chiede pertanto a tutte le istituzioni di porre fine a tali pratiche, che sono in netto contrasto con lo spirito di trasparenza e le buone prassi che l'Unione dovrebbe promuovere;

294.

chiede che tutte le istituzioni dell'Unione sviluppino e attuino strumenti e metodi adeguati per gli audit e le valutazioni, al fine di riconoscere le irregolarità e segnalarne la presenza; ribadisce che sono necessarie migliori tecnologie di monitoraggio, individuazione, analisi e segnalazione al fine di contrastare le frodi e la corruzione; insiste sulla necessità di mettere tali conoscenze a disposizione anche degli Stati membri; sottolinea il ruolo fondamentale degli informatori nel rivelare gli illeciti e ricorda che tutte le istituzioni e agenzie europee sono tenute ad adottare norme interne vincolanti per la protezione degli informatori, conformemente all'articolo 22 quater dello statuto, entrato in vigore il 1o gennaio 2014;

295.

conviene con la Corte che la Commissione dovrebbe proporre modifiche al regolamento finanziario dell'Unione per consentire un rapido riesame dei reclami degli operatori economici che ritengano di aver subito un trattamento non equo; osserva che tale riesame dovrebbe aver luogo prima che gli operatori economici si rivolgano al Mediatore europeo o ai tribunali unionali;

296.

ritiene che l'applicazione della legge nell'ambito degli appalti pubblici possa essere assicurata innanzitutto istituendo organi e agenzie inquirenti competenti e indipendenti, incaricati di indagare su casi di corruzione negli appalti pubblici; segnala che le istituzioni dell'Unione e gli Stati membri dovrebbero condividere informazioni e intelligence in materia di appalti pubblici tra di loro come pure con l'OLAF, Europol, Eurojust e altri organi inquirenti; raccomanda vivamente che le istituzioni dotate di poteri di indagine, in particolare l'OLAF, migliorino i loro sistemi di gestione dei casi al fine di elaborare relazioni e statistiche sui vari tipi di accuse che hanno dato luogo ad indagini, nonché sugli esiti di tali indagini;

297.

accoglie favorevolmente la conclusione della Corte secondo cui, al fine di garantire un efficace monitoraggio ex post delle attività di appalto, è necessario che le istituzioni dell'Unione creino un archivio pubblico unico ove conservare le informazioni relative ai rispettivi contratti di appalto;

298.

sottolinea che la raccolta centralizzata di dati relativi agli appalti pubblici contribuisce all'elaborazione di statistiche significative, precise e dettagliate allo scopo di prevenire e individuare i casi di corruzione nell'ambito degli appalti pubblici, di avviare indagini in materia e di adottare le opportune contromisure; sottolinea che l'aggiunta di campi di dati nelle banche dati centrali sugli appalti (compreso il TED) potrebbe indicare situazioni problematiche in relazione a irregolarità negli appalti pubblici; invita le istituzioni dell'Unione a garantire che tali banche dati siano compilate in modo tempestivo e completo;

299.

sottolinea il ruolo dei giornalisti d'inchiesta e delle ONG nell'assicurare la trasparenza nelle procedure di appalto pubblico e nell'individuare frodi o potenziali conflitti di interesse; ritiene fermamente che le suddette categorie debbano disporre del pieno accesso ad ARACHNE, ORBIS e altri relativi strumenti e banche dati, consentendo di individuare presunti casi di conflitti di interesse o corruzione nell'ambito degli appalti pubblici nelle istituzioni europee come pure in tutti gli Stati membri, soprattutto in relazione ad acquisizioni effettuate con fondi europei;

300.

esorta tutte le istituzioni e agenzie a pubblicare sempre i curricula e le dichiarazioni d'interesse dei quadri intermedi ed elevati, dei loro membri, degli esperti e dei membri di ogni tipo di struttura od organismo direttivi, anche nel caso di esperti distaccati degli Stati membri, dal momento che i curricula di tali esperti dovrebbero essere disponibili al pubblico in qualunque momento; sottolinea che una dichiarazione dell'assenza di conflitti di interesse, ancora in uso presso alcune istituzioni e agenzie, non è il documento appropriato da pubblicare, dal momento che la valutazione in merito alla presenza o assenza di un conflitto di interesse dovrebbe spettare sempre a un organismo o ente terzo indipendente;

301.

invita la Corte a pubblicare regolarmente un resoconto di tutte le violazioni legate ai casi di denuncia delle irregolarità, nonché delle situazioni che presentano conflitti di interesse e il fenomeno delle «porte girevoli», individuati nel corso delle procedure di monitoraggio o di audit, e chiede alla Corte di pubblicare almeno su base annuale relazioni speciali in merito alle politiche e ai casi di conflitto di interesse riscontrati in tutte le agenzie e imprese comuni europee, in particolare quelle aventi legami con l'industria;

302.

accoglie favorevolmente la raccomandazione della Corte rivolta alle istituzioni dell'Unione affinché ricorrano a revisioni tra pari per beneficiare di un mutuo apprendimento e dello scambio delle migliori pratiche in materia di appalti pubblici;

Parte XXIII —   Relazione speciale n. 18/2016 della Corte dei conti dal titolo «Il sistema dell'UE per la certificazione dei biocarburanti sostenibili»

303.

accoglie favorevolmente la relazione della Corte, in particolare i commenti e le raccomandazioni formulati dalla Corte; osserva che la Commissione ha accettato quattro delle cinque raccomandazioni senza riserve, e una in parte; invita la Commissione a riconsiderare l'accettazione senza riserve della raccomandazione sull'affidabilità dei dati forniti dagli Stati membri;

304.

osserva che l'Unione è considerata un attore di spicco nell'ambito della politica ambientale globale, che stabilisce norme ambientali a livello internazionale e fornisce le migliori prassi in materia di tutela dell'ambiente e mantenimento di una presenza competitiva sul mercato globale; rileva che nel suo settimo programma di azione per l'ambiente l'Unione propone come obiettivo da conseguire entro il 2050 il «vivere bene entro i limiti del nostro pianeta»; osserva che una delle priorità consiste nell'assicurare che «prosperità e ambiente sano saranno basati su un'economia circolare senza sprechi, in cui le risorse naturali sono gestite in modo sostenibile e la biodiversità è protetta, valorizzata e ripristinata in modo tale da rafforzare la resilienza della nostra società»;

305.

osserva che nell'ambito della direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili (20) l'Unione ha assunto l'impegno di garantire che, nel 2020, la quota di energia da fonti rinnovabili utilizzata in tutte le forme di trasporto sia almeno pari al 10 %, obiettivo che può essere raggiunto solo attraverso un uso consistente di biocarburanti; rileva, tuttavia, che la stessa produzione di biocarburanti potrebbe essere connessa a determinati rischi legati alla destinazione dei terreni e che è pertanto necessario assicurarne la sostenibilità;

306.

sottolinea che l'istituzione di un sistema efficace e affidabile per la certificazione della sostenibilità dei biocarburanti costituisce uno dei passi importanti verso il conseguimento delle priorità politiche definite nel 7o programma di azione per l'ambiente; osserva che la sostenibilità dei biocarburanti è certificata tramite sistemi volontari riconosciuti dalla Commissione; si rammarica che la Corte abbia riscontrato che il sistema unionale per la certificazione della sostenibilità dei biocarburanti non è pienamente affidabile;

307.

osserva con rammarico che la procedura di riconoscimento della Commissione non tiene conto di alcuni aspetti fondamentali della sostenibilità e del commercio equo, quali i conflitti inerenti alla proprietà fondiaria, il lavoro forzato e minorile, condizioni di lavoro inadeguate per gli agricoltori, pericoli per la salute e la sicurezza e l'impatto dei cambiamenti indiretti della destinazione dei terreni, che in altri contesti sono considerati estremamente importanti; ritiene che ciò costituisca un'incongruenza nelle politiche della Commissione; invita la Commissione a rielaborare le proprie procedure di valutazione in modo più completo e a includere tali aspetti nella sua procedura di verifica dei sistemi volontari; esorta la Commissione a prevedere l'obbligo per i sistemi volontari di riferire annualmente, sulla base delle attività di certificazione svolte, eventuali informazioni pertinenti sui rischi sopra menzionati;

308.

prende atto che ad oggi la Commissione ha presentato due relazioni relative all'impatto della politica unionale in materia di biocarburanti sulla sostenibilità sociale nell'Unione e nei paesi terzi e sulla disponibilità di prodotti alimentari a prezzi accessibili; osserva con rammarico che le informazioni contenute nelle relazioni erano piuttosto limitate e fornivano solo conclusioni poco chiare; invita la Commissione a migliorare il sistema di notifica e a fornire al Parlamento un'analisi dettagliata allo scopo di informare il pubblico in merito a tali aspetti importanti;

309.

osserva con grande preoccupazione che la produzione di biocarburanti può essere in concorrenza con le colture alimentari e che l'ampia diffusione delle colture dedicate alla produzione di biocarburanti può avere un enorme impatto sulle norme ambientali e sanitarie nei paesi in via di sviluppo, ad esempio nell'America del Sud e nell'Asia meridionale, e che ciò può portare a una deforestazione massiccia e al declino dell'agricoltura tradizionale, con effetti socioeconomici a lungo termine per le comunità locali; si rammarica che le relazioni della Commissione non affrontino altre questioni generali legate allo sviluppo nei paesi in via di sviluppo; invita la Commissione ad adottare un approccio più sistematico e coerente nei confronti delle proprie politiche in materia di ambiente, energia, sviluppo e altre questioni pertinenti; esorta la Commissione a prestare particolare attenzione all'impatto del cambiamento indiretto di destinazione dei terreni;

310.

osserva con rammarico che la Commissione ha concesso il riconoscimento a sistemi volontari che non si avvalevano di procedure di verifica appropriate per appurare che i biocarburanti fossero effettivamente prodotti da rifiuti o che la materia prima coltivata nell'Unione rispettasse effettivamente i requisiti ambientali stabiliti dall'UE per l'agricoltura; invita la Commissione a verificare l'effettivo rispetto dei requisiti ambientali stabiliti dall'Unione per l'agricoltura da parte dei produttori unionali di materie prime per biocarburanti; chiede alla Commissione di fornire prove sufficienti dell'origine dei rifiuti e dei residui usati per la produzione di biocarburanti;

311.

osserva con preoccupazione che alcuni sistemi riconosciuti non erano sufficientemente trasparenti o avevano strutture di governance che includevano unicamente i rappresentanti di alcuni operatori economici; invita la Commissione a far sì che i sistemi volontari non presentino conflitti di interessi e ad assicurare una comunicazione efficace con gli altri portatori di interessi;

312.

invita la Commissione ad accrescere ulteriormente la trasparenza dei sistemi volontari e degli operatori economici imponendo di istituire, per ciascun sistema, un sito Internet ufficiale dove rendere accessibili al pubblico informazioni dettagliate relative ai sistemi volontari, alle loro procedure di certificazione, al personale impiegato, ai certificati rilasciati, alle relazioni di audit, alle denunce e agli operatori economici con cui collaborano;

313.

osserva con preoccupazione che la Commissione non esercita alcuna supervisione sul funzionamento dei sistemi volontari riconosciuti, di conseguenza non può ottenere garanzie in merito alla qualità delle certificazioni; rileva con rammarico che non esiste un sistema di denuncia specifico e ciò impedisce alla Commissione di verificare se le denunce siano trattate correttamente; invita la Commissione a introdurre un sistema di supervisione al fine di verificare se la certificazione dei sistemi volontari rispetti le norme fissate per il riconoscimento; invita la Commissione a imporre ai sistemi volontari di instaurare sui loro siti Internet sistemi per le denunce trasparenti, di facile utilizzo, che forniscano informazioni e siano accessibili; invita la Commissione a provvedere alla supervisione dei sistemi per le denunce e ad adottare provvedimenti, se necessario;

314.

accoglie favorevolmente il fatto che la Commissione pubblichi note orientative per i sistemi volontari, che contribuiscono alla promozione delle migliori pratiche e a una maggiore efficacia; osserva tuttavia che le note non sono vincolanti e non vengono attuate appieno; invita la Commissione a rendere le note orientative vincolanti per i sistemi volontari onde assicurare il rispetto dei requisiti;

315.

osserva che spetta agli Stati membri assicurare che le statistiche sulla sostenibilità dei biocarburanti inoltrate alla Commissione siano affidabili, ma che sussiste il rischio di sovrastimare le statistiche; invita la Commissione a istituire l'obbligo per gli Stati membri di corroborare le rispettive statistiche con prove adeguate che potrebbero consistere, ad esempio, in un certificato o una dichiarazione rilasciati dall'ente incaricato di raccogliere i dati sui biocarburanti sostenibili e di trasmetterli all'autorità nazionale, la quale provvede poi a inviarli a Eurostat;

316.

ribadisce che spesso non è possibile comparare i dati trasmessi dagli Stati membri a causa delle definizioni divergenti, che fondamentalmente rendono impossibile accertare la situazione reale; invita la Commissione ad armonizzare la definizione delle sostanze considerate come rifiuti, non precedentemente incluse nell'elenco della direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili, impiegate per la produzione di biocarburanti avanzati negli impianti esistenti prima dell'adozione della direttiva (UE) 2015/1513 del Parlamento europeo e del Consiglio (21) che modifica la direttiva suddetta;

317.

osserva con preoccupazione che il valore specifico (doppio conteggio) dei biocarburanti prodotti da rifiuti e residui aumenta il rischio di frode; evidenzia la necessità di un dialogo tra la Commissione e gli Stati membri in merito al monitoraggio e alla prevenzione delle frodi; invita la Commissione a dare avvio a tale dialogo;

318.

accoglie con favore l'esempio di sistema volontario menzionato nella relazione della Corte che fissa norme elevate relative alla produzione sostenibile miranti non solo a prevenire un danno ecologico, anche mediante la tutela del suolo, delle risorse idriche e dell'aria, ma anche a salvaguardare condizioni di lavoro adeguate e a tutelare la salute dei dipendenti nelle aziende agricole, come pure il rispetto dei diritti umani, dei diritti dei lavoratori e dei diritti fondiari; ritiene che ciò costituisca un esempio di buona pratica; invita la Commissione valutare la possibilità di creare una piattaforma per i sistemi volontari con la quale potrebbero essere scambiate le migliori pratiche;

Parte XXIV —   Relazione speciale n. 19/2016 della Corte dei conti dal titolo «L'esecuzione del bilancio UE tramite gli strumenti finanziari: insegnamenti utili del periodo di programmazione 2007-2013»

319.

accoglie favorevolmente le conclusioni e le raccomandazioni contenute nella relazione della Corte;

320.

si rammarica che la visione d'insieme degli strumenti finanziari non abbia potuto indicare alcuna misura efficace atta a migliorare gli investimenti nell'Unione; osserva che la Commissione, in primo luogo, e gli Stati membri, hanno assunto rischi più elevati e si rammarica dell'assenza di un contributo significativo del settore privato;

321.

sottolinea i livelli elevati dei costi e delle commissioni di gestione rispetto al sostegno finanziario effettivamente erogato ai destinatari finali; propone di fissare massimali fiscali per gli intermediari finanziari; evidenzia che occorre ottimizzare le dimensioni dei fondi specifici concernenti il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo sociale europeo per beneficiare, ove possibile, dei significativi risparmi sui costi di gestione di tali fondi;

322.

ritiene che la Commissione si trovi in una posizione privilegiata per fornire ulteriori orientamenti agli Stati membri sul modo in cui istituire detti strumenti finanziari a livello nazionale o di Unione (gestiti direttamente o indirettamente dalla Commissione); sottolinea l'importanza di garantire che gli strumenti finanziari non siano soggetti a regimi di elusione fiscale inaccettabili;

323.

è preoccupato che, in alcuni casi, si sia fatto ricorso a decisioni anticipate in materia fiscale per rendere gli strumenti finanziari più interessanti per gli investitori del settore privato; si rammarica che la Commissione ritenga che gli accordi fiscali preventivi non possano, di per sé, essere considerati in contrasto con la sua propria politica; invita la Commissione a impedire qualsiasi forma di decisione anticipata in materia fiscale in relazione all'uso di uno strumento finanziario dell'Unione;

324.

condivide l'opinione che, nel predisporre gli strumenti finanziari per i fondi strutturali e di investimento europei, si debba tenere conto degli insegnamenti tratti dall'audit del periodo di programmazione (2007-2013); ritiene, in particolare, che le proposte dovrebbero essere orientate alle prestazioni e ai risultati piuttosto che alla mera conformità; reputa necessario che i progetti aggiungano maggiore valore alla specializzazione regionale e allo sviluppo economico delle regioni europee;

325.

si rammarica che la precedente base giuridica abbia permesso agli Stati membri di bloccare parte del contributo nei conti delle banche e degli intermediari finanziari incaricati della gestione dei fondi, senza che tale contributo venisse effettivamente utilizzato per gli scopi prefissati; prende atto delle modifiche introdotte dalla Commissione nei suoi orientamenti sulla chiusura; invita la Commissione a monitorare attivamente la situazione al fine di evitare tale prassi;

326.

concorda che debba essere l'effetto leva a dimostrare la capacità dei contributi finanziari iniziali dell'Unione e degli Stati membri ad attrarre finanziamenti privati; si rammarica che la relazione speciale della Corte abbia concluso che gli strumenti finanziari — nell'ambito sia della gestione concorrente che della gestione centralizzata — non sono riusciti ad attrarre capitali privati; ritiene che il cofinanziamento di strumenti finanziari da parte degli Stati membri dovrebbe essere considerato, con il contributo dell'Unione, come una parte dei finanziamenti pubblici;

327.

chiede alla Commissione di fornire una definizione dell'effetto moltiplicatore degli strumenti finanziari, applicabile a tutti i settori del bilancio dell'Unione, che operi una netta distinzione tra l'effetto moltiplicatore dei contributi pubblici nazionali e privati nell'ambito del programma operativo e/o dei contributi di capitale pubblici o privati aggiuntivi, e tenga conto della tipologia di strumento in causa; raccomanda agli Stati membri di compiere maggiori sforzi per quanto riguarda la raccolta, la gestione e la condivisione di informazioni sull'effetto di rotazione degli strumenti finanziari;

328.

richiama l'attenzione sulla necessità di prevedere, sin dall'inizio, una stima chiara e concreta dell'effetto leva per i futuri fondi degli strumenti finanziari; si attende che, per gli strumenti finanziari del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo del periodo di programmazione 2007-2013, la Commissione provveda affinché gli Stati membri forniscano dati completi e attendibili sui contributi privati alle dotazioni di capitale, sia tramite i programmi operativi sia in aggiunta a essi;

329.

è del parere che, prima di prendere una decisione in merito a misure di ingegneria finanziaria per i progetti infrastrutturali pertinenti, le autorità di gestione dovrebbero accertarsi che la loro proposta sia debitamente motivata mediante una valutazione ex ante indipendente di alta qualità, basata su una metodologia standardizzata concordata; ritiene che prima dell'approvazione dei programmi operativi pertinenti, che includono progetti infrastrutturali, la Commissione dovrebbe verificarne la compatibilità con una valutazione ex ante indipendente e garantire la qualità di quest'ultima;

330.

raccomanda alle autorità di gestione di vincolare la retribuzione del gestore di fondi alla qualità degli investimenti effettivamente realizzati, misurata dal loro contributo al raggiungimento degli obiettivi strategici del programma operativo e al valore delle risorse restituite all'operazione dagli investimenti effettuati dallo strumento;

331.

raccomanda alle autorità di gestione e alle istituzioni dell'Unione di adottare un approccio proattivo e di fornire assistenza tecnica sul terreno per migliorare l'uso degli strumenti finanziari nelle regioni;

332.

appoggia con forza la raccomandazione alla Commissione di condurre, per il periodo di programmazione 2014-2020, un'analisi comparativa dei costi di attuazione delle sovvenzioni e degli strumenti finanziari (nell'ambito della gestione centralizzata e di quella concorrente), al fine di stabilirne i livelli effettivi e l'impatto sul conseguimento degli obiettivi di Europa 2020 e degli undici obiettivi tematici della politica di coesione; rileva che tali informazioni sarebbero particolarmente pertinenti in vista dell'elaborazione delle proposte legislative per il periodo successivo al 2020; chiede una valutazione completa dei risultati entro la fine del 2019 per riflettere sul futuro di tali strumenti;

Parte XXV —   Relazione speciale n. 20/2016 della Corte dei conti dal titolo «Il rafforzamento della capacità amministrativa in Montenegro: nonostante i progressi compiuti, sono necessari maggiori risultati in molti ambiti fondamentali»

333.

accoglie con favore la relazione della Corte, ne approva le raccomandazioni e incoraggia la Commissione a tenerne conto quando agisce per rafforzare la capacità amministrativa in Montenegro;

334.

accoglie con favore il fatto che l'assistenza preadesione dell'Unione ha contribuito a rafforzare la capacità amministrativa; osserva tuttavia che i progressi in diversi settori fondamentali sono stati molto lenti;

335.

si rammarica che, benché i progetti nel complesso abbiano prodotto le realizzazioni attese, i risultati non siano sempre stati sostenibili, e la causa di ciò è da ricercare, in parte, nella scarsa volontà politica delle autorità nazionali e in altri fattori esterni; invita la Commissione a sfruttare i risultati ottenuti da progetti che sono stati portati a termine con esito positivo, sono sostenibili, hanno un valore aggiunto quantificabile e sono stati attuati e impiegati in conformità della normativa; esorta la Commissione a migliorare la pianificazione strategica e a garantire la sostenibilità e la fattibilità dei progetti fissando detta pianificazione quale requisito chiaro;

336.

si rammarica per lo scarso impegno delle autorità nazionali che influisce negativamente sui progressi nel rafforzamento della capacità amministrativa; invita le autorità nazionali a dare seguito ai risultati conseguiti nel quadro dei progetti al fine di aumentare l'efficacia; sottolinea che è necessaria una forte volontà politica per affrontare con efficacia la depoliticizzazione e il contenimento dell'amministrazione statale;

337.

accoglie con favore il fatto che nella maggior parte dei casi i progetti sono stati ben coordinati con altri progetti IPA o con gli interventi dei donatori; sottolinea tuttavia che sono stati registrati anche casi di coordinamento più debole, e ciò ha portato alla sovrapposizione di alcuni sforzi; invita la Commissione ad allineare meglio le proprie attività riguardanti il Montenegro con altri progetti che prevedono molteplici beneficiari;

338.

si rammarica che le relazioni della Commissione contenessero informazioni insufficienti relative ai progressi conseguiti nel tempo nel rafforzamento della capacità amministrativa; osserva che le relazioni non sempre hanno valutato le stesse parti della pubblica amministrazione e che i criteri per la valutazione della capacità amministrativa non erano sempre chiari, rendendo in tal modo il confronto più difficile nel tempo;

339.

accoglie tuttavia favorevolmente la nuova metodologia informativa per la valutazione annuale utilizzata nelle relazioni 2015 sui progressi compiuti, che ha evidenziato una migliore armonizzazione delle scale di valutazione e una migliore comparabilità; invita la Commissione a ricorrere a tale sistema informativo anche in futuro;

340.

osserva che la Commissione si è valsa dei mezzi di natura non finanziaria, nella fattispecie del dialogo politico, per fornire un valido sostegno al processo di riforma; sottolinea tuttavia che alcune questioni importanti rimangono irrisolte;

341.

si rammarica che nonostante alcuni risultati conseguiti negli anni precedenti in termini di attuazione della normativa anticorruzione, i progressi nella lotta contro la corruzione rimangano lenti; sottolinea la necessità che l'intero sistema dello Stato di diritto produca maggiori risultati, concentrandosi in particolare sul rafforzamento della lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata; invita la Commissione a incoraggiare le autorità nazionali affinché rafforzino le capacità nell'ambito delle indagini finanziarie e della protezione degli informatori;

342.

si compiace del fatto che l'Agenzia anticorruzione abbia iniziato a operare nel 2016; osserva tuttavia che la corruzione è ancora diffusa in molti settori e continua a rappresentare un problema serio;

343.

constata che la decentralizzazione della gestione dei progetti può rafforzare in misura importante la capacità delle strutture operative grazie alle dettagliate verifiche ex ante; osserva inoltre che la diffusione delle buone prassi relative alla gestione dei progetti acquisite nel tempo dalle strutture IPA al resto della pubblica amministrazione che opera nel medesimo settore può portare risultati potenzialmente efficaci; invita la Commissione a sfruttare tale opzione al fine di potenziare l'efficacia del rafforzamento della capacità in Montenegro; invita la Commissione a incoraggiare le autorità nazionali affinché valutino la possibilità di ricorrere alle migliori prassi per il rafforzamento della capacità;

344.

osserva che il Montenegro è considerato il paese più avanzato nella regione per quanto riguarda il processo di adesione; sottolinea che l'Unione ha svolto un ruolo insostituibile nel paese; osserva tuttavia con rammarico che il Montenegro è stato di recente sconvolto dall'instabilità politica e dalla polarizzazione, nonché da uno scontro sempre più intenso tra Russia e NATO, alla quale il paese aderirà nel 2017, per esercitare influenza sul paese; invita la Commissione a portare avanti il dialogo politico con le autorità nazionali al fine di contribuire al raggiungimento di un compromesso tra il governo e l'opposizione;

Parte XXVI —   Relazione speciale n. 22/2016 della Corte dei conti dal titolo «I programmi UE di assistenza alla disattivazione nucleare in Lituania, Bulgaria e Slovacchia: nonostante i progressi compiuti dal 2011, sfide cruciali si profilano all'orizzonte»

345.

accoglie favorevolmente l'assiduo lavoro svolto dalla Corte in relazione alla disattivazione di centrali nucleari, come dimostrato dalla relazione speciale attuale e da quella del 2011 (22);

346.

sostiene le raccomandazioni della Corte, la maggioranza delle quali è stata accettata dalla Commissione senza riserve;

347.

ricorda che dal 2012 la commissione per il controllo dei bilanci si è interessata in modo particolare alla questione della disattivazione nucleare e ha pertanto organizzato missioni di informazione presso le tre centrali nucleari nel 2012, nel 2013 e nel 2014;

348.

sottolinea che la sicurezza nucleare è estremamente importante non solo per gli Stati membri interessati ma per la popolazione di tutta l'Unione e del suo vicinato;

349.

evidenzia che in Lituania la rimozione e il temporaneo stoccaggio in condizioni di sicurezza delle barre nucleari dell'unità 2 devono essere considerati prioritari;

350.

ricorda che in Lituania tra i principali motivi del ritardo figurano le controversie di ordine tecnico e commerciale tra le autorità nazionali e i contraenti che sono rimaste irrisolte per anni; ritiene che per evitare che tale problema interferisca con il processo di disattivazione si dovrebbero nominare gruppi specifici di gestione del progetto; chiede alla Commissione se simili gruppi di gestione del progetto siano attivi nei tre Stati membri interessati;

351.

ricorda alla Commissione che l'istituto superiore di controllo slovacco aveva programmato un audit di JAVYS (23) per il 2015; chiede di essere informato in merito ai risultati di tale audit; invita, in tale contesto, le autorità bulgare e lituane competenti a sottoporre ad audit anche i processi di disattivazione a Ignalina e Kozloduy;

352.

esprime preoccupazione per i ritardi nei lavori alle strutture per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi ad attività bassa e intermedia; invita la Commissione ad aggiornare la commissione competente del Parlamento in merito ai progressi realizzati;

353.

invita la Commissione a informare la commissione competente in merito agli sforzi volti a colmare il deficit di finanziamento, soprattutto in Lituania;

354.

ricorda che, secondo le stime della Corte, i costi di disattivazione nei tre Stati membri, compreso lo smaltimento dei rifiuti ad alta attività e del combustibile nucleare esaurito, ammontano a 11 388 milioni di EUR; ritiene che i costi di disattivazione non dovrebbero includere i costi per lo smaltimento dei rifiuti ad alta attività e del combustibile nucleare esaurito, che spettano agli Stati membri e dovrebbero essere coperti dai fondi nazionali;

355.

invita la Commissione a presentare, assieme ai tre Stati membri interessati, una relazione relativa allo stato effettivo della gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi generati nell'ambito della disattivazione delle tre centrali nucleari;

356.

invita la Commissione a collaborare con gli Stati membri al fine di esplorare le modalità per l'identificazione di siti geologici per lo stoccaggio di rifiuti radioattivi ad alta attività;

357.

sottolinea che la chiusura della centrale nucleare di Ignalina era una delle condizioni stabilite dall'Unione per l'adesione della Lituania, in cambio del sostegno dell'Unione per la chiusura, la disattivazione e la mitigazione dell'impatto economico e sociale, come stabilito nel protocollo n. 4 all'atto di adesione del 2003; osserva che la Lituania ha mantenuto i propri impegni per quanto riguarda la chiusura dei reattori nucleari di Ignalina nei tempi previsti, ma esprime preoccupazione riguardo ai ritardi nella sua disattivazione e suggerisce pertanto che tale processo sia soggetto a un controllo più approfondito da parte delle autorità dell'Unione;

358.

ricorda che la sicurezza nucleare è della massima importanza per la popolazione di tutta l'Unione e, pur prendendo atto delle raccomandazioni della Corte riguardo alla continuazione dei finanziamenti, invita la Commissione a svolgere una valutazione approfondita della necessità di mantenere gli appositi programmi di finanziamento per la disattivazione nucleare in Lituania, Bulgaria e Slovacchia oltre il 2020; sottolinea che ogni potenziale nuovo finanziamento dell'Unione oltre il 2020 proposto dalla Commissione per la disattivazione nucleare nei tre Stati membri dovrebbe contenere chiare regole e incentivi adeguati a portare avanti la disattivazione con meccanismi di controllo più efficienti, in termini sia di finanziamento che di tempi, sottolineando nel contempo la necessità di un uso efficace delle risorse finanziarie dell'Unione;

359.

invita la Commissione a garantire che tutte le spese future associate alla disattivazione nucleare e allo smaltimento finale del combustibile esaurito siano contabilizzate in maniera adeguata e calcolate in conformità delle norme internazionali e della legislazione dell'Unione;

360.

invita la Commissione a valutare i piani d'azione nei tre paesi allo scopo di suggerire gare d'appalto comuni per progetti simili, soprattutto per quanto riguarda la consulenza e la progettazione delle strutture di stoccaggio dei rifiuti;

361.

invita la Commissione a valutare il processo di disattivazione in Lituania, Bulgaria e Slovacchia, compreso l'uso economicamente efficiente dell'assistenza finanziaria dell'Unione, durante il periodo di finanziamento 2007-2013;

362.

invita la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo a sottoporre ad audit il funzionamento dei fondi di sostegno alla disattivazione nel periodo compreso tra il 2007 e il 2013;

363.

esprime preoccupazione per il fatto che la Corte abbia constatato che la valutazione eseguita dalla Commissione in merito ai piani di finanziamento e ai piani di disattivazione dettagliati per il periodo di finanziamento 2014-2020, ossia — nell'ordine — la seconda e la terza condizionalità ex ante (24), era inadeguata; chiede chi si assuma la responsabilità finanziaria per questo fallimento in seno alla Commissione; desidera essere informato, in tale contesto, in merito al piano d'azione concluso teso a porre rimedio alle lacune riscontrate;

Parte XXVII —   Relazione speciale n. 23/2016 della Corte dei conti dal titolo «Il trasporto marittimo è in cattive acque: molti investimenti risultano inefficaci e insostenibili»

364.

accoglie con favore la relazione della Corte e ne approva le raccomandazioni;

365.

si compiace del fatto che nell'ultimo decennio il trasporto marittimo europeo sia aumentato, nonostante le notevoli differenze di utilizzo fra i porti degli Stati membri;

366.

sottolinea che la politica di investimento dei porti degli Stati membri è stabilita conformemente a decisioni politiche adottate a livello nazionale, che possono divergere dalla strategia dell'Unione e sono definite da quegli stessi Stati membri; è del parere che il ruolo principale della Commissione dovrebbe essere quello di assicurare che le operazioni nazionali di finanziamento dell'infrastruttura nell'Unione siano coerenti con la politica dei trasporti dell'Unione allineandole alle strategie a livello di Unione; deplora che la Commissione non disponga di tutti gli strumenti necessari per assicurare tale coerenza;

367.

riconosce che gli investimenti nelle infrastrutture portuali sono investimenti a lungo termine; si rammarica del fatto che nella maggior parte dei casi, il rendimento degli investimenti sia comunque basso e lento;

368.

deplora che, nonostante nella maggior parte dei casi le strategie nazionali di sviluppo portuale siano state messe a punto, i piani di attuazione solidi e il coordinamento restano problematici;

369.

esprime forte preoccupazione per il fatto che la Corte abbia constatato la mancata comunicazione dei dati aggregati sulla capacità, nonché l'inaffidabilità della rendicontazione sulla capacità disponibile;

370.

deplora che gli Stati membri non forniscano dati sulla capacità dei porti principali, il che ostacola il monitoraggio della capacità stessa svolto dalla Commissione; sottolinea l'importanza di migliorare la situazione, in modo che la Commissione possa proporre un piano di sviluppo portuale a livello di Unione; invita la Commissione a definire un sistema chiaro di trasmissione delle informazioni da parte degli Stati membri;

371.

ritiene che il coordinamento fra la Banca europea per gli investimenti e i servizi della Commissione possa essere migliorato tramite una maggiore cooperazione e procedure più trasparenti;

Parte XXVIII —   Relazione speciale n. 25/2016 della Corte dei conti dal titolo «Il sistema di identificazione delle parcelle agricole: uno strumento utile per determinare l'ammissibilità dei terreni agricoli — ma la gestione può essere ulteriormente migliorata»

372.

raccomanda che, sulla base di un'analisi quantificata del rapporto costi-benefici e di una valutazione dei rischi, gli Stati membri, nell'attuale periodo PAC, intensifichino gli sforzi per migliorare l'attendibilità dei dati del sistema di identificazione delle parcelle agricole (SIPA) sulla base di aggiornamenti regolari e approfonditi del sistema; ritiene che, data la complessità della valutazione su base proporzionale, gli Stati membri che l'utilizzano dovrebbero, nell'attuale periodo PAC, compiere ulteriori sforzi per sviluppare una tabella illustrativa del sistema proporzionale che comprenda una chiara spiegazione e criteri di valutazione, e per utilizzare strumenti tecnici complementari che rendano più obiettiva l'analisi delle ortoimmagini e ne assicurino la riproducibilità; raccomanda che gli Stati membri prendano in considerazione la possibilità di registrare nel SIPA dati sui diritti di proprietà e d'uso, laddove fattibile e vantaggioso in termini di costi;

373.

raccomanda che, con il sostegno della Commissione, nell'attuale periodo PAC, gli Stati membri dovrebbero sviluppare e istituire un quadro per la valutazione dei costi legati al funzionamento e all'aggiornamento dei SIPA; ritiene che ciò dovrebbe permettere agli Stati membri di misurare la performance dei SIPA e il rapporto costi-efficacia dei miglioramenti apportati ai sistemi;

374.

raccomanda che gli Stati membri garantiscano, nell'utilizzare i SIPA, di poter individuare, registrare e poi monitorare in modo efficace, aree di interesse ecologico, prati permanenti e nuove categorie di terreno; raccomanda che essi svolgano altresì un'analisi costi-benefici di un'eventuale inclusione nei SIPA di tutti gli elementi paesaggistici tutelati nell'ambito della condizionalità o dei regimi agroambientali, per accrescere il monitoraggio e la tutela di tali elementi benefici per l'ambiente e per la biodiversità;

375.

raccomanda alla Commissione di riesaminare l'attuale quadro giuridico al fine di semplificare e snellire le norme relative al SIPA per il prossimo periodo PAC, ad esempio riconsiderando la necessità della soglia di stabilità del 2 % e del limite di 100 alberi per ettaro;

376.

raccomanda inoltre alla Commissione di compiere, prima dell'inizio dell'esercizio di valutazione della qualità per il 2017, un'analisi costi-benefici per capire se la rappresentatività dei campioni per la valutazione della qualità possa essere migliorata al fine di conseguire una migliore copertura della popolazione di parcelle nel SIPA;

377.

raccomanda che, a partire dal 2016, la Commissione migliori il monitoraggio dei risultati della valutazione della qualità, analizzando possibili incongruenze nella presentazione degli stessi, monitorando le azioni intraprese al riguardo, fornendo un feedback agli Stati membri e facendo sì che siano preparati ed eseguiti, ove necessario, piani d'azione correttiva; chiede alla Commissione di effettuare annualmente un'analisi dettagliata delle tendenze relative ad ogni Stato membro e ad ogni tipo di parcella di riferimento, così da individuare tempestivamente potenziali problemi;

Parte XXIX —   Relazione speciale n. 26/2016 della Corte dei conti dal titolo «Rendere la condizionalità più efficace e realizzare la semplificazione: la sfida continua»

378.

raccomanda alla Commissione di esaminare, nell'ambito della valutazione di impatto per la PAC dopo il 2020, come sviluppare ulteriormente il proprio insieme di indicatori per valutare la performance della condizionalità; raccomanda inoltre di esaminare in che modo tener conto, nei propri indicatori, dei livelli di osservanza delle norme di condizionalità da parte degli agricoltori, allo scopo di rafforzare l'applicazione e il rispetto delle norme ambientali nell'agricoltura per garantire la coerenza della PAC;

379.

raccomanda che, per assicurare che i problemi incontrati non si ripetano, la Commissione tenga conto delle diverse necessità in funzione delle esigenze territoriali locali; ritiene inoltre che dovrebbe esservi una correlazione più stretta tra i livelli di pagamento e le richieste avanzate nei confronti degli agricoltori, permettendo in tal modo di affrontare i problemi ambientali specifici e di compensare al tempo stesso gli agricoltori per le restrizioni che sono state loro imposte;

380.

raccomanda alla Commissione di migliorare, d'ora in avanti, la condivisione fra i servizi interessati delle informazioni sulle violazioni della condizionalità, al fine di aiutarli ad individuare le ragioni di tali violazioni e a prendere le misure appropriate per porvi rimedio;

381.

chiede alla Commissione, ai fini della PAC dopo il 2020, di prevedere un miglioramento delle norme che disciplinano i controlli in loco relativi alla condizionalità e invitare gli Stati membri a eseguire i controlli amministrativi esistenti in modo efficiente avvalendosi di tutte le informazioni pertinenti a disposizione; ritiene che ciò consentirebbe di definire in maniera più efficace gli aspetti fondamentali da controllare;

382.

raccomanda alla Commissione di analizzare, nell'ambito della valutazione d'impatto per la PAC dopo il 2020, la coesistenza di due sistemi con obiettivi ambientali simili (norme sulle buone condizioni agronomiche e ambientali e inverdimento), al fine di promuovere una maggiore sinergia fra di essi; ritiene che tale analisi debba tener conto di criteri quali l'impatto ambientale delle norme e il livello storico di ottemperanza degli agricoltori;

383.

incoraggia la Commissione a definire una metodologia per misurare i costi della condizionalità, successivamente alla relazione sulla performance della PAC prevista per la fine del 2018;

384.

propone l'inclusione di indicatori qualitativi e di obiettivi più concreti per le misure di condizionalità; raccomanda un metodo di domanda facile, veloce e semplificato per i beneficiari;

385.

raccomanda che, per la PAC dopo il 2020, la Commissione incoraggi un'applicazione più armonizzata delle sanzioni a livello dell'Unione, fornendo ulteriori chiarimenti sul significato di termini quali gravità, portata, durata, ripetizione e intenzionalità di un'inadempienza, tenendo anche conto delle specifiche condizioni nei diversi Stati membri; ritiene che, per conseguire tale obiettivo, sia necessario introdurre requisiti minimi a livello unionale;

386.

è del parere che uno degli insegnamenti che si potrebbero trarre dal periodo 2007-2013 per il periodo 2014-2020 e successivo è che gli indicatori dovrebbero valutare i reali risultati dell'attuazione della condizionalità;

Parte XXX —   Relazione speciale n. 27/2016 della Corte dei conti dal titolo «La governance alla Commissione europea rispecchia la migliore pratica?»

387.

raccomanda alla Commissione, come richiesto agli enti europei di interesse pubblico, qualora decida di non seguire la migliore pratica, di spiegarne le ragioni, concentrandosi particolarmente sui risultati e traendo insegnamenti dall'esperienza;

388.

raccomanda alla Commissione di:

a)

invitare il Servizio di audit interno a svolgere più attività di audit su questioni di governance ad alto livello;

b)

ultimare il processo di allineamento del proprio quadro di controllo interno con i princìpi COSO 2013;

c)

anticipare ulteriormente la pubblicazione dei conti annuali;

d)

riunire le informazioni già presentate in varie relazioni esistenti in modo da formare un'unica relazione di rendiconto o una raccolta di relazioni, sotto l'autorità del suo presidente, che contenga i conti ma che integri anche i seguenti elementi:

una dichiarazione sulla governance,

un'analisi dei rischi operativi e strategici,

una relazione sulla performance non finanziaria,

informazioni sulle attività svolte durante l'anno e sul conseguimento degli obiettivi delle politiche,

una relazione sul ruolo e sulle conclusioni del comitato di audi,t e

una dichiarazione sulla sostenibilità di bilancio a medio e lungo termine, all'occorrenza con i rimandi alle informazioni riportate in altre relazioni;

e)

presentare tale relazione unica o raccolta di relazioni di rendiconto per la verifica dei conti: ritiene che la relazione o le relazioni debbano essere analitiche, compatte, di facile comprensione e accessibili ai revisori, ai dipendenti e ai cittadini dell'Unione, seguendo rigorosamente i principi contabili internazionali e l'uso delle migliori pratiche;

f)

pubblicare, nell'ambito dei conti annuali o come informazioni a corredo, il livello di errore stimato sulla base di una solida metodologia, e impegni le parti interessate, compreso il Parlamento, in ogni fase, scegliendo al contempo il metodo statistico per la stima degli errori; ritiene che la metodologia dovrebbe essere chiara e coerente;

g)

aggiornare e pubblicare le disposizioni in materia di governance con cadenza regolare e spiegare la scelta delle strutture e dei processi relativi al quadro di riferimento stabilito di conseguenza;

h)

trasformare il comitato di controllo degli audit (Audit Progress Committee) in un comitato di audit composto in prevalenza da membri esterni e indipendenti e estenderne il mandato per includere la gestione dei rischi, l'informativa finanziaria e l'attività, con i relativi risultati, svolta dalle unità competenti per la verifica ex post e dalle direzioni di audit;

389.

il Parlamento insiste sul fatto che:

a)

la governance ad alto livello delle organizzazioni internazionali deve seguire un modello aziendale e deve essere trasparente, affidabile, responsabile e, soprattutto, efficiente;

b)

la governance ad alto livello deve adattarsi a un mondo in rapida evoluzione e deve evolversi e individuare potenziali sfide prima che diventino problemi;

c)

le relazioni orizzontali e verticali tra le diverse strutture della Commissione devono essere chiare e tracciabili; continuare il processo di riduzione della burocrazia è un obbligo; è consigliato, inoltre, un maggiore coordinamento tra le diverse strutture;

d)

è necessaria una maggiore visibilità negli Stati membri dei risultati della governance annuale; dati validi divulgati e presentati in maniera efficace possono sostenere decisioni importanti;

e)

una valida valutazione ex ante, ex post e intermedia dovrebbe garantire il valore di ogni euro speso; per facilitare l'impegno, il documento dovrebbe fornire informazioni sui pertinenti costi e benefici di tutte le spese;

f)

dovrebbe essere promosso l'utilizzo strategico degli appalti pubblici: ogni anno gli Stati membri spendono il 14 % circa del loro budget per l'acquisto di servizi, opere e forniture; gli appalti pubblici dovrebbero e devono essere utilizzati come importante strumento per conseguire gli obiettivi di Europa 2020;

Parte XXXI —   Relazione speciale n. 28/2016 della Corte dei conti dal titolo «Affrontare le gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero nell'UE: importanti progressi, ma occorre fare di più»

390.

accoglie con favore la relazione della Corte, ne approva le raccomandazioni e incoraggia la Commissione a tenerne conto al momento di attuare ulteriori misure per affrontare le gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero nell'Unione;

391.

ribadisce la raccomandazione della Corte secondo cui gli insegnamenti tratti dal primo ciclo di rendicontazione devono essere adeguatamente applicati in vista della prossima relazione; ritiene che, al fine di garantire che le future relazioni siano adeguate, il processo debba essere coerente in tutti gli Stati membri;

392.

riconosce i progressi compiuti dalla strategia per la salute 2008-2013, ma sottolinea la necessità di un monitoraggio migliore e più strategico;

393.

appoggia la raccomandazione della Corte secondo cui il comitato per la sicurezza sanitaria dovrebbe elaborare un piano strategico per affrontare le sfide operative e strategiche che ha di fronte;

394.

osserva che il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie non dispone di alcuna procedura formale per rispondere efficacemente alle richieste di assistenza; considera tale situazione intollerabile;

395.

raccomanda che i vari servizi della Commissione con funzioni legate alla salute nonché la direzione generale Salute e sicurezza alimentare sviluppino un approccio strutturato al fine di migliorare la cooperazione;

396.

si rammarica del fatto che gli Stati membri non abbiano agito congiuntamente per accelerare l'aggiudicazione congiunta di vaccini contro l'influenza pandemica e riconosce che l'influenza è una questione che riguarda i servizi sanitari nei singoli Stati membri su base annuale; ritiene che un approccio coordinato tra gli Stati membri apporterebbe benefici per la salute dei cittadini dell'Unione e ridurrebbe i costi;

397.

invita la Commissione, gli Stati membri e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie a lavorare insieme per sviluppare ulteriormente il sistema di allarme rapido e reazione; sottolinea la necessità che tale sistema, il quale è stato ampiamente utilizzato, sia aggiornato per tener conto del cambiamento tecnologico al fine di garantire l'utilizzo ottimale;

398.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 1.

(4)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(5)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0143 (cfr. pagina 26 della presente Gazzetta ufficiale).

(6)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(7)  Direttiva 91/271/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1991, concernente il trattamento delle acque reflue urbane (GU L 135 del 30.5.1991, pag. 40).

(8)  Direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno (GU L 376 del 27.12.2006, pag. 36).

(9)  Regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, relativo alle malattie animali trasmissibili e che modifica e abroga taluni atti in materia di sanità animale («normativa in materia di sanità animale») (GU L 84 del 31.3.2016, pag. 1).

(10)  Regolamento (UE) n. 913/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2010, relativo alla rete ferroviaria europea per un trasporto merci competitivo (GU L 276 del 20.10.2010, pag. 22).

(11)  Direttiva 2000/43/CE del Consiglio, del 29 giugno 2000, che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica (GU L 180 del 19.7.2000, pag. 22).

(12)  Direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro (GU L 303 del 2.12.2000, pag. 16).

(13)  Direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, che modifica il regolamento (CEE) n. 1612/68 ed abroga le direttive 64/221/CEE, 68/360/CEE, 72/194/CEE, 73/148/CEE, 75/34/CEE, 75/35/CEE, 90/364/CEE, 90/365/CEE e 93/96/CEE (GU L 158 del 30.4.2004, pag. 77).

(14)  Decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio, del 28 novembre 2008, sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale (GU L 328 del 6.12.2008, pag. 55).

(15)  Risoluzione del Parlamento europeo del 9 marzo 2011 sulla strategia dell'UE per l'inclusione dei rom (GU C 199 E del 7.7.2012, pag. 112).

(16)  Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 5 aprile 2011 — Quadro dell'UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020 [COM(2011) 173, non pubblicata nella Gazzetta ufficiale].

(17)  GU C 378 del 24.12.2013, pag. 1.

(18)  Cfr. allegato III della relazione speciale n. 14/2016, pagg. 74-76.

(19)  Direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE (GU L 94 del 28.3.2014, pag. 65).

(20)  Direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE (GU L 140 del 5.6.2009, pag. 16).

(21)  Direttiva (UE) 2015/1513 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 settembre 2015, che modifica la direttiva 98/70/CE, relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel, e la direttiva 2009/28/CE, sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili (GU L 239 del 15.9.2015, pag. 1).

(22)  Relazione speciale n. 16/2011, L'assistenza finanziaria dell'UE per la disattivazione di centrali nucleari in Bulgaria, Lituania e Slovacchia: risultati e sfide future.

(23)  Jadrové vyrad'ovacia spoločnost' (JAVYS): il titolare della centrale nucleare nonché responsabile della disattivazione della centrale nucleare di Bohunice.

(24)  Si vedano il COM(2011) 783, i regolamenti (Euratom) n. 1368/2013 (GU L 346 del 20.12.2013, pag. 1) e (Euratom) n. 1369/2013 (GU L 346 del 20.12.2013, pag. 7) del Consiglio e la decisione di esecuzione della Commissione C(2014)5449.


29.9.2017   

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L 252/101


DECISIONE (UE, Euratom) 2017/1609 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti consolidati annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 [COM(2016) 475 — C8-0269/2016] (2),

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura relativi all'esercizio 2015 (3),

visti la relazione della Commissione sul seguito dato al discarico per l'esercizio 2014 [COM(2016) 674] e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagnano [SWD(2016) 338, SWD(2016) 339],

visti la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2015 presentata all'autorità competente per il discarico [COM(2016) 628] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna [SWD(2016) 322],

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura relativi all'esercizio finanziario 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (4),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (5) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare alle agenzie esecutive sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05874/2017– C8-0038/2017),

visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 (6), in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari (7), in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari (8), in particolare l'articolo 66, primo e secondo comma,

vista la decisione di esecuzione 2013/776/UE della Commissione del 18 dicembre 2013 che istituisce l'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura e abroga la decisione 2009/336/CE (9),

visti l'articolo 93 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A8-0150/2017),

A.

considerando che, in base all'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, dà esecuzione del bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.

concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione e agenzie esecutive, nonché nella risoluzione del 27 aprile 2017 sulle relazioni speciali della Corte dei conti nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2015 (10);

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 417 dell'11.11.2016, pag. 2.

(4)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 51.

(5)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(6)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(7)  GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.

(8)  GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.

(9)  GU L 343 del 19.12.2013, pag. 46.

(10)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0144 (cfr. pagina 66 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

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L 252/103


DECISIONE (UE, Euratom) 2017/1610 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per le piccole e medie imprese per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti consolidati annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 [COM(2016) 475 — C8-0269/2016] (2),

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva per le piccole e medie imprese relativi all'esercizio 2015 (3),

visti la relazione della Commissione sul seguito dato al discarico per l'esercizio 2014 [COM(2016) 674] e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagnano [SWD(2016) 338, SWD(2016) 339],

visti la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2015 presentata all'autorità competente per il discarico [COM(2016) 628] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna [SWD(2016) 322],

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva per le piccole e medie imprese relativi all'esercizio finanziario 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (4),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (5) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare alle agenzie esecutive sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05874/2017– C8-0038/2017),

visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 (6), in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari (7), in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari (8), in particolare l'articolo 66, primo e secondo comma,

vista la decisione di esecuzione 2013/771/UE della Commissione, del 17 dicembre 2013, che istituisce l'Agenzia esecutiva per le piccole e le medie imprese e abroga le decisioni 2004/20/CE e 2007/372/CE (9),

visti l'articolo 93 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A8-0150/2017),

A.

considerando che, in base all'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, dà esecuzione del bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.

concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva per le piccole e medie imprese per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione e agenzie esecutive, nonché nella risoluzione del 27 aprile 2017 sulle relazioni speciali della Corte dei conti nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2015 (10):

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva per le piccole e medie imprese, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 417 dell'11.11.2016, pag. 10.

(4)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 61.

(5)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(6)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(7)  GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.

(8)  GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.

(9)  GU L 341 del 18.12.2013, pag. 73.

(10)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0144 (cfr. pagina 66 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

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L 252/105


DECISIONE (UE, Euratom) 2017/1611 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l'agricoltura e la sicurezza alimentare per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti consolidati annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 [COM(2016) 475 — C8-0269/2016] (2),

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l'agricoltura e la sicurezza alimentare relativi all'esercizio 2015 (3),

visti la relazione della Commissione sul seguito dato al discarico per l'esercizio 2014 [COM(2016) 674] e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagnano [SWD(2016) 338, SWD(2016) 339],

visti la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2015 presentata all'autorità competente per il discarico [COM(2016) 628] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna [SWD(2016) 322],

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l'agricoltura e la sicurezza alimentare relativi all'esercizio finanziario 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (4),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (5) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare alle agenzie esecutive sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05874/2017– C8-0038/2017),

visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 (6), in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari (7), in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari (8), in particolare l'articolo 66, primo e secondo comma,

vista la decisione di esecuzione 2013/770/UE della Commissione, del 17 dicembre 2013, che istituisce l'Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute e la sicurezza alimentare, e che abroga la decisione 2004/858/CE (9),

vista la decisione di esecuzione 2014/927/UE della Commissione, del 17 dicembre 2014, che modifica la decisione di esecuzione 2013/770/UE per trasformare «l'Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute e la sicurezza alimentare» nell'«Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l'agricoltura e la sicurezza alimentare» (10),

visti l'articolo 93 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A8-0150/2017),

A.

considerando che, in base all'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, dà esecuzione del bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.

concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l'agricoltura e la sicurezza alimentare per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione e agenzie esecutive, nonché nella risoluzione del 27 aprile 2017 sulle relazioni speciali della Corte dei conti nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2015 (11);

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l'agricoltura e la sicurezza alimentare, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 417 dell'11.11.2016, pag. 2.

(4)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 41.

(5)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(6)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(7)  GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.

(8)  GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.

(9)  GU L 341 del 18.12.2013, pag. 69.

(10)  GU L 363 del 18.12.2014, pag. 183.

(11)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0144 (cfr. pagina 66 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

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L 252/107


DECISIONE (UE, Euratom) 2017/1612 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti consolidati annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 [COM(2016) 475 — C8-0269/2016] (2),

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca relativi all'esercizio 2015 (3),

visti la relazione della Commissione sul seguito dato al discarico per l'esercizio 2014 [COM(2016) 674] e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagnano [SWD(2016) 338, SWD(2016) 339],

visti la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2015 presentata all'autorità competente per il discarico [COM(2016) 628] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna [SWD(2016) 322],

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca relativi all'esercizio finanziario 2015, corredata delle risposte dell'Agenzia (4),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (5) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare alle agenzie esecutive sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05874/2017– C8-0038/2017),

visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 (6), in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari (7), in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari (8), in particolare l'articolo 66, primo e secondo comma,

vista la decisione di esecuzione 2013/779/UE della Commissione, del 17 dicembre 2013, che istituisce l'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca e abroga la decisione 2008/37/CE (9),

visti l'articolo 93 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A8-0150/2017),

A.

considerando che, in base all'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, dà esecuzione del bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.

concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione e agenzie esecutive, nonché nella risoluzione del 27 aprile 2017 sulle relazioni speciali della Corte dei conti nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2015 (10);

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 417 dell'11.11.2016, pag. 9.

(4)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 157.

(5)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(6)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(7)  GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.

(8)  GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.

(9)  GU L 346 del 20.12.2013, pag. 58.

(10)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0144 (cfr. pagina 66 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

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L 252/109


DECISIONE (UE, Euratom) 2017/1613 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per la ricerca per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti consolidati annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 [COM(2016) 475 — C8-0269/2016] (2),

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva per la ricerca relativi all'esercizio 2015 (3),

visti la relazione della Commissione sul seguito dato al discarico per l'esercizio 2014 [COM(2016) 674] e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagnano [SWD(2016) 338, SWD(2016) 339],

visti la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2015 presentata all'autorità competente per il discarico [COM(2016) 628] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna [SWD(2016) 322],

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva per la ricerca relativi all'esercizio finanziario 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (4),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (5) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare alle agenzie esecutive sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05874/2017– C8-0038/2017),

visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 (6), in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari (7), in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari (8), in particolare l'articolo 66, primo e secondo comma,

vista la decisione di esecuzione 2013/778/UE della Commissione, del 13 dicembre 2013, che istituisce l'Agenzia esecutiva per la ricerca e abroga la decisione 2008/46/CE (9),

visti l'articolo 93 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A8-0150/2017),

A.

considerando che, in base all'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, dà esecuzione del bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.

concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva per la ricerca per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione e agenzie esecutive, nonché nella risoluzione del 27 aprile 2017 sulle relazioni speciali della Corte dei conti nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2015 (10);

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva per la ricerca, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 417 dell'11.11.2016, pag. 11.

(4)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 230.

(5)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(6)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(7)  GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.

(8)  GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.

(9)  GU L 346 del 20.12.2013, pag. 54.

(10)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0144 (cfr. pagina 66 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/111


DECISIONE (UE, Euratom) 2017/1614 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'innovazione e le reti per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti consolidati annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 [COM(2016) 475 — C8-0269/2016] (2),

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia esecutiva per l'innovazione e le reti relativi all'esercizio 2015 (3),

visti la relazione della Commissione sul seguito dato al discarico per l'esercizio 2014 [COM(2016) 674] e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagnano [SWD(2016) 338, SWD(2016) 339],

visti la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2015 presentata all'autorità competente per il discarico [COM(2016) 628] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna [SWD(2016) 322],

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia esecutiva per l'innovazione e le reti relativi all'esercizio finanziario 2015, corredata delle risposte dell'Agenzia (4),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (5) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare alle agenzie esecutive sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05874/2017– C8-0038/2017),

visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 (6), in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari (7), in particolare l'articolo 14, paragrafo 3,

visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari (8), in particolare l'articolo 66, primo e secondo comma,

vista la decisione di esecuzione 2013/801/UE della Commissione, del 23 dicembre 2013, che istituisce l'Agenzia esecutiva per l'innovazione e le reti e abroga la decisione 2007/60/CE quale modificata dalla decisione 2008/593/CE (9),

visti l'articolo 93 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A8-0150/2017),

A.

considerando che, in base all'articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell'articolo 317 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, dà esecuzione del bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;

1.

concede il discarico al direttore dell'Agenzia esecutiva per l'innovazione e le reti per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia esecutiva per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione e agenzie esecutive, nonché nella risoluzione del 27 aprile 2017 sulle relazioni speciali della Corte dei conti nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2015 (10);

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell'Agenzia esecutiva per l'innovazione e le reti, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 417 dell'11.11.2016, pag. 11.

(4)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 219.

(5)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(6)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(7)  GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.

(8)  GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6.

(9)  GU L 352 del 24.12.2013, pag. 65.

(10)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0144 (cfr. pagina 66 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/113


DECISIONE (UE, Euratom) 2017/1615 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti del bilancio generale dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015, sezione III — Commissione

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti consolidati annuali dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 (COM(2016)0475 — C8-0269/2016) (2),

visti la relazione della Commissione sul seguito dato al discarico per l'esercizio 2014 (COM(2016)0674) e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagnano (SWD(2016)0338, SWD(2016)0339),

vista la relazione annuale per il 2015 sulla gestione e il rendimento del bilancio dell'UE presentata dalla Commissione (COM(2016)0446),

visti la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2015 presentata all'autorità competente per il discarico (COM(2016)0628) e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna (SWD(2016)0322),

viste la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio finanziario 2015 (3), corredata delle risposte delle istituzioni, e le sue relazioni speciali,

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (4) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare alla Commissione per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05876/2017– C8-0037/2017),

vista la raccomandazione del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare alle agenzie esecutive sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05874/2017– C8-0038/2017),

visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 (5), in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,

visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari (6), in particolare l'articolo 14, paragrafi 2 e 3,

visti l'articolo 93 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri delle altre commissioni interessate (A8-0150/2017),

1.

approva la chiusura dei conti del bilancio generale dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III — Commissione e agenzie esecutive, nonché nella risoluzione del 27 aprile 2017 sulle relazioni speciali della Corte dei conti nel contesto del discarico alla Commissione per l'esercizio 2015 (7);

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, nonché ai parlamenti nazionali e alle istituzioni di controllo nazionali e regionali degli Stati membri, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 1.

(4)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(5)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(6)  GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1.

(7)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0144 (cfr. pagina 66 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/115


DECISIONE (UE) 2017/1616 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione IV — Corte di giustizia

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 [COM(2016) 475 — C8-0272/2016] (2),

vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio finanziario 2015, corredata delle risposte delle istituzioni (3),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (4), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (5), in particolare gli articoli 55, 99, 164, 165 e 166,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere commissione giuridica (A8-0136/2017),

1.

concede il discarico al cancelliere della Corte di giustizia per l'esecuzione del bilancio della Corte di giustizia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante alla Corte di giustizia, al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti nonché al Mediatore europeo, al Garante europeo della protezione dei dati e al Servizio europeo per l'azione esterna, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 1.

(4)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(5)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/116


RISOLUZIONE (UE) 2017/1617 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione IV — Corte di giustizia

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione IV — Corte di giustizia,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione giuridica (A8-0136/2017),

A.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati e buona governance delle risorse umane;

1.

osserva con soddisfazione che, nella sua relazione annuale per il 2015, la Corte dei conti ha constatato che per la Corte di giustizia dell'Unione europea («Corte di giustizia») non sono emerse debolezze significative in merito agli aspetti sottoposti ad audit che riguardano le risorse umane e gli appalti;

2.

accoglie con favore il fatto che la Corte dei conti, sulla base del lavoro di audit svolto, abbia concluso che i pagamenti relativi all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 per le spese amministrative e di altra natura della Corte di giustizia sono, nell'insieme, privi di errori rilevanti;

3.

prende atto che nel 2015 la Corte di giustizia disponeva di stanziamenti per un totale di 357 062 000 EUR (rispetto a 355 367 500 EUR nel 2014), e che il tasso di esecuzione era del 99 %; plaude al tasso di utilizzo molto elevato nel 2015, identico a quello del 2014;

4.

osserva che le previsioni di entrate della Corte di giustizia per l'esercizio 2015 ammontavano a 44 856 000 EUR; chiede alla Corte di giustizia di spiegare il motivo per cui i diritti accertati dell'esercizio 2015 ammontino a 49 510 442 EUR, importo che supera del 10,4 % le previsioni;

5.

osserva che le entrate sui diritti riportati dal 2014 al 2015 sono pari a 84 620,37 EUR e che l'84,28 % rappresenta le entrate provenienti da persone che lavorano per le istituzioni e altri organismi dell'Unione;

6.

rileva che il bilancio della Corte di giustizia è principalmente amministrativo, e che circa il 75 % è utilizzato per spese relative a persone che lavorano all'interno della Corte di giustizia, mentre l'importo restante riguarda spese relative a immobili, mobilio e attrezzature nonché compiti specifici svolti dall'istituzione; sottolinea tuttavia che la programmazione di bilancio basata sui risultati non dovrebbe essere applicata unicamente al bilancio della Corte di giustizia nel suo complesso, ma dovrebbe altresì prevedere la definizione di obiettivi SMART (specifici, misurabili, attuabili, realistici e temporalmente definiti) per i singoli piani annuali dei dipartimenti, delle unità e del personale; invita, a tale proposito, la Corte di giustizia a introdurre maggiormente il principio della programmazione di bilancio basata sui risultati nelle sue operazioni quotidiane;

7.

si compiace della produttività dell'attività giurisdizionale della Corte di giustizia nel 2015, con 1 711 cause esaminate dinanzi ai tre tribunali e 1 755 cause concluse; osserva che si tratta del numero annuo di cause più elevato nella storia della Corte di giustizia;

8.

osserva che la Corte di giustizia ha chiuso 616 cause nel 2015, che corrisponde a una diminuzione rispetto al 2014 (nel 2014 le cause concluse erano 719), e che le sono state presentate 713 nuove cause (rispetto a 622 nel 2014);

9.

rileva che nel 2015 sono state presentate al Tribunale 831 nuove cause e che esso ne ha trattate 987, dati che indicano un aumento generale del numero di procedimenti rispetto agli anni precedenti;

10.

osserva che nel 2015 il Tribunale della funzione pubblica ha completato 152 cause, come nel 2014, e che gli sono state presentate 167 nuove cause; sottolinea che il 2015, dieci anni dopo la sua istituzione, è stato l'ultimo anno di esistenza del Tribunale; ritiene opportuno che la Corte di giustizia esegua una valutazione approfondita dei dieci anni di attività;

11.

rileva che le statistiche giudiziarie delle tre giurisdizioni della Corte di giustizia per il 2015 confermano la tendenza osservata negli ultimi anni in termini di durata media dei procedimenti, la quale rimane a livelli soddisfacenti (per la Corte di giustizia: 15,3 mesi per i rinvii pregiudiziali (rispetto a 15 mesi nel 2014), 1,9 mesi per i rinvii pregiudiziali d'urgenza (rispetto a 2,2 mesi nel 2014), 17,6 mesi per i ricorsi diretti (rispetto a 20 mesi nel 2014) e 14 mesi per le impugnazioni (contro 14,5 mesi nel 2014); per il Tribunale e il Tribunale della funzione pubblica rispettivamente 20,6 mesi (rispetto a 23,4 mesi nel 2014) e 12,1 mesi (rispetto a 12,7 mesi nel 2014) per tutte le cause trattate); ritiene che le modifiche dello statuto della Corte di giustizia adottate nel 2015 non possano che sostenere ulteriormente tale sforzo di razionalizzazione;

12.

accoglie favorevolmente il fatto che il numero di cause concluse sia aumentato del 57 % nel periodo 2007-2015, in gran parte grazie agli sforzi coordinati dei tribunali e del personale ausiliario, nonostante l'aumento estremamente limitato del numero di agenti ausiliari in tale periodo;

13.

rileva che nel 2015 è stata adottata la riforma dell'architettura giudiziaria della Corte di giustizia, che è stata accompagnata dall'elaborazione di un nuovo regolamento di procedura del Tribunale; comprende che, in virtù del fatto che il numero dei giudici del Tribunale è raddoppiato in un procedimento a tre stadi che si estende fino al 2019, tale riforma consentirà alla Corte di giustizia di continuare a far fronte all'aumento del numero delle cause; intende analizzare i risultati di tale riforma in termini di capacità della Corte di giustizia di gestire le cause entro un tempo ragionevole e nel rispetto dei requisiti del giusto processo;

14.

ritiene che tale riforma consentirà alla Corte di giustizia di far fronte in modo più rapido ed efficace all'aumento del carico di lavoro e di tutelare gli interessi di coloro che chiedono giustizia, rispettando il loro diritto a un processo equo in tempi ragionevoli, conformemente agli obiettivi di un servizio efficiente e di elevata qualità;

15.

rileva l'imminente rifusione del codice di condotta dei membri, che chiarirà le condizioni per lo svolgimento di attività esterne e la pubblicazione dei loro interessi finanziari; chiede un maggiore livello di trasparenza in merito alle attività esterne di ciascun giudice; chiede alla Corte di giustizia di fornire informazioni riguardanti altri impieghi e attività esterne retribuite dei giudici sul proprio sito web e nelle relazioni annuali di attività;

16.

osserva che degli impegni delle missioni pari a 295 500 EUR sono stati utilizzati solo 41 209 EUR; sottolinea che tale sottoinvestimento poteva essere evitato; chiede alla Corte di giustizia di migliorare la programmazione di bilancio e la responsabilità in merito al bilancio delle missioni e sottolinea che i principi delle missioni devono essere efficaci sotto il profilo dei costi;

17.

ritiene che la Corte di giustizia dovrebbe rendere disponibili un quadro generale dei partecipanti e i contenuti delle riunioni con soggetti esterni diversi da quelli legati alla sua attività giurisdizionale;

18.

chiede alla Corte di giustizia di fornire all'autorità di discarico, entro giugno 2017, un elenco delle riunioni con lobbisti, associazioni professionali e società civile; chiede alla Corte di giustizia di presentare i verbali di tali riunioni entro giugno 2017;

19.

prende atto con soddisfazione dei miglioramenti apportati all'applicazione e-Curia e del fatto che tutti gli Stati membri l'hanno utilizzata nel 2015; ritiene che, parallelamente alla dematerializzazione dei documenti, vada migliorata la sicurezza dei dati;

20.

osserva che, secondo la sua relazione annuale sulla gestione per il 2015, la Corte di giustizia collabora strettamente con l'équipe della Corte dei conti incaricata di eseguire la valutazione delle sue prestazioni; osserva, a tale proposito, che la Corte di giustizia ha creato ostacoli al lavoro dell'équipe di audit all'inizio della procedura di audit; rileva con soddisfazione che la Corte di giustizia ha migliorato la sua cooperazione con i revisori e ha fornito ulteriori documenti alla Corte dei conti; è consapevole che il principio della segretezza delle deliberazioni è necessario per consentire di tutelare l'indipendenza dei responsabili decisionali, promuovere la coerenza e il carattere definitivo delle decisioni e impedire che i responsabili decisionali dedichino più tempo alla stesura delle loro decisioni piuttosto che al processo decisionale in sé; segnala, tuttavia, che la segretezza delle deliberazioni come principio ab ovo evita eventuali controlli esterni; invita pertanto la Corte di giustizia a elaborare un meccanismo di controllo interno/di ricorso al fine di fornire in tali casi un certo grado di controllo

21.

osserva che la Corte di giustizia ha rispettato l'accordo interistituzionale inteso a ridurre il personale del 5 % in cinque anni;

22.

prende atto dell'elevata percentuale di posti occupati (98 %) nonostante l'elevato tasso di avvicendamento del personale alla Corte di giustizia e sostiene la sua politica attiva in materia di assunzioni; invita la Corte di giustizia a elaborare norme in relazione al fenomeno delle porte girevoli;

23.

accoglie favorevolmente lo scambio di personale effettuato tra la Corte di giustizia e la Banca centrale europea nel 2015 e auspica che tale cooperazione continui negli anni a venire;

24.

accoglie favorevolmente l'iniziativa della Corte di giustizia di aumentare l'equilibrio di genere nei posti dirigenziali e il fatto che l'equilibrio di genere nelle posizioni direttive di livello superiore e intermedio abbia raggiunto un livello del 35 %-65 % nel 2015; ritiene tuttavia che vi sia un ulteriore margine di miglioramento in tale ambito in seno all'istituzione; osserva inoltre che il Parlamento e il Consiglio si sono posti l'obiettivo di assicurare la parità tra donne e uomini in sede di nomina dei nuovi giudici presso il Tribunale (1);

25.

sottolinea che l'equilibrio geografico, in particolare il rapporto tra la nazionalità del personale e le dimensioni degli Stati membri, deve continuare a rappresentare un elemento importante nella gestione delle risorse, in particolare per quanto riguarda gli Stati membri che hanno aderito all'Unione nel 2004 o successivamente;

26.

si compiace del fatto che la Corte di giustizia abbia raggiunto una composizione maggiormente equilibrata per quanto riguarda i funzionari provenienti dagli Stati membri che hanno aderito all'Unione prima del 2004 e quelli provenienti dagli Stati membri che hanno aderito all'Unione nel 2004 o successivamente; esprime tuttavia profonda preoccupazione per il notevole squilibrio geografico nelle posizioni direttive di livello superiore e intermedio, a sfavore degli Stati membri che hanno aderito all'Unione nel 2004 o in seguito; invita la Corte di giustizia ad adoperarsi per porre rimedio a tale situazione e a riferire al Parlamento in merito ai miglioramenti conseguiti in proposito;

27.

si rammarica che le norme interne sulle denunce di irregolarità della Corte di giustizia siano state adottate solo all'inizio del 2016; raccomanda alla Corte di giustizia di diffondere tali norme tra i membri del suo personale in modo che tutti ne siano a conoscenza; chiede alla Corte di giustizia di fornire entro giugno 2017 informazioni dettagliate sugli eventuali casi di denunce di irregolarità verificatisi nel 2015 e su come siano stati gestiti e risolti;

28.

esorta la Corte di giustizia a introdurre la presentazione delle dichiarazioni di interessi, invece delle dichiarazioni di assenza di conflitti di interessi, in quanto l'autovalutazione dei conflitti di interessi costituisce di per sé un conflitto di interessi; ritiene che la valutazione di una situazione di conflitto di interessi debba essere svolta da una parte indipendente; chiede alla Corte di giustizia di riferire entro giugno 2017 in merito ai cambiamenti introdotti e di indicare chi sia responsabile del controllo delle situazioni di conflitto di interessi; ribadisce che la trasparenza è un elemento fondamentale per la fiducia del pubblico; invita la Corte di giustizia a definire regole chiare in relazione al fenomeno delle «porte girevoli» e a introdurre misure e sanzioni dissuasive, quali la riduzione delle pensioni o il divieto di lavorare in organismi analoghi per almeno tre anni, nell'ottica di evitare tale fenomeno;

29.

prende atto della cooperazione tra la Corte di giustizia e i servizi di interpretazione della Commissione e del Parlamento nel quadro del comitato interistituzionale della traduzione e dell'interpretazione, soprattutto nell'ambito dell'interpretazione; auspica e sostiene l'estensione di tale cooperazione al settore della traduzione, laddove possibile e senza compromettere le responsabilità della Corte di giustizia;

30.

invita la Corte di giustizia a trasmettere al Parlamento i costi di traduzione conformemente alla metodologia armonizzata concordata nell'ambito del gruppo di lavoro interistituzionale sugli indicatori interistituzionali principali di attività e di rendimento;

31.

constata che la direzione della traduzione della Corte di giustizia ha registrato un aumento del carico di lavoro dell'1,4 % e che la sua produttività è aumentata del 7 % nel 2015, grazie al controllo dell'esternalizzazione dei lavori e alla messa in atto di nuovi strumenti di ausilio alla traduzione;

32.

sostiene la revisione della spesa e delle condizioni per l'utilizzo delle autovetture di servizio condotta congiuntamente dai servizi di audit interno della Corte di giustizia e dalla Corte dei conti; invita la Corte di giustizia a valutare, nell'ambito di tale revisione, la possibilità di ridurre il numero di autovetture di servizio a disposizione dei suoi membri e del suo personale; invita altresì la Corte di giustizia a migliorare i propri controlli in merito all'utilizzo delle autovetture di servizio a fini privati;

33.

accoglie favorevolmente l'impegno della Corte di giustizia, che si è posta ambiziosi obiettivi in materia di ambiente; incoraggia l'istituzione ad applicare i principi relativi ad appalti pubblici verdi e chiede che siano predisposte norme e una dotazione sufficiente per le compensazioni delle emissioni di carbonio;

34.

prende atto delle informazioni dettagliate in merito alla politica immobiliare della Corte di giustizia, specialmente per quanto riguarda la realizzazione del quinto ampliamento dell'attuale complesso immobiliare;

35.

accoglie favorevolmente l'apertura dell'archivio storico della Corte di giustizia presso gli archivi storici dell'Unione a Firenze;

36.

plaude all'iniziativa della Corte di giustizia di pubblicare la sua relazione annuale di attività in un nuovo formato; invita la Corte di giustizia a pubblicare la relazione annuale della Corte dei conti, in particolare le sezioni riguardanti la Corte di giustizia;

37.

chiede alla Corte di giustizia di migliorare la sua politica di comunicazione nei confronti dei cittadini dell'Unione;

38.

considera incompleta la risposta fornita dalla Corte di giustizia al quesito del Parlamento (quesito n. 26) relativo alle indennità; chiede alla Corte di giustizia di fornire chiarimenti e una risposta chiara e dettagliata.


(1)  Cfr. l'allegato alla risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 28 ottobre 2015, Dichiarazione comune del Parlamento europeo e del Consiglio — Testi approvati in tale data, P8_TA(2015)0377.


29.9.2017   

IT

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L 252/120


DECISIONE (UE) 2017/1618 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione V — Corte dei conti

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 [COM(2016) 475 — C8-0273/2016] (2),

vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015, corredata delle risposte delle istituzioni (3),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (4) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (5), in particolare gli articoli 55, 99, 164, 165 e 166,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0151/2017),

1.

concede il discarico al segretario generale della Corte dei conti per l'esecuzione del bilancio della Corte dei conti per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante alla Corte dei conti, al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, al Mediatore europeo, al Garante europeo della protezione dei dati e al Servizio europeo per l'azione esterna, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 1.

(4)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(5)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/121


RISOLUZIONE (UE) 2017/1619 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione V — Corte dei conti

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione V — Corte dei conti,

vista la relazione speciale n. 15/2012 della Corte dei conti europea dal titolo «La gestione del conflitto di interessi in quattro Agenzie UE»,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0151/2017),

A.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati e buona governance delle risorse umane;

1.

apprezza la cooperazione fra la Corte dei conti (di seguito «la Corte») e la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo e si compiace del feedback sistematico in risposta alle richieste del Parlamento; valuta positivamente la recente prassi che consente al Parlamento di presentare suggerimenti alla Corte riguardo al suo programma di lavoro annuale; chiede un dialogo annuale ancor più strutturato tra il presidente della Corte e la Conferenza dei presidenti di commissione del Parlamento;

2.

osserva che i conti annuali della Corte sono sottoposti a revisione contabile da parte di un revisore esterno indipendente al fine di garantire il rispetto dei medesimi principi di trasparenza e di responsabilità applicati dal revisore contabile ai soggetti che sottopone a revisione; prende atto del parere del revisore contabile secondo cui i rendiconti finanziari della Corte presentano un'immagine fedele della situazione finanziaria della Corte;

3.

osserva che nel 2015 gli stanziamenti definitivi della Corte ammontavano in totale a 132 906 000 EUR (contro i 133 498 000 EUR del 2014) e che il tasso generale di esecuzione del bilancio è stato del 98,68 %; evidenzia che il tasso di esecuzione è stato inferiore rispetto al 2014 (98,8 %);

4.

sottolinea che il bilancio della Corte è puramente amministrativo e che gran parte dello stesso è utilizzata per spese relative al personale dell'istituzione; sottolinea tuttavia che la programmazione di bilancio basata sui risultati non dovrebbe essere applicata unicamente al bilancio dell'istituzione nel suo complesso, ma dovrebbe altresì prevedere la definizione di obiettivi SMART (specifici, misurabili, attuabili, realistici e temporalmente definiti) per i singoli piani annuali dei dipartimenti, delle unità e del personale; si compiace, a tale proposito, del fatto che la Corte applichi il principio della programmazione di bilancio basata sui risultati nelle sue operazioni quotidiane;

5.

rammenta alla Corte che, in conformità dell'orientamento comune orientamento comune sulle agenzie decentrate adottato nel luglio 2012 dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione (di cui al punto 54), l'audit delle agenzie decentrate rimane «sotto la piena responsabilità della Corte, che gestisce tutte le procedure amministrative e d'appalto necessarie»; incoraggia la Corte a presentare proposte per risolvere la questione dell'audit delle agenzie nel contesto dell'attuale revisione del regolamento finanziario e della futura revisione del regolamento finanziario quadro; ritiene che siano necessari chiarimenti al riguardo nell'ottica di ridurre qualunque eccessivo onere amministrativo a carico delle agenzie decentrate, ferma restando la necessità dei lavori della Corte e senza pregiudicare la loro efficacia;

6.

constata che la riforma della Corte è stata attuata nel 2015 ed è considerata un successo dalla Corte stessa; attende con interesse di ricevere una valutazione intermedia della strategia 2013-2017 della Corte, inclusa un'analisi riguardo al raggiungimento dei principali obiettivi della riforma;

7.

accoglie con favore l'impostazione basata sul valore aggiunto dell'Unione adottata dalla Corte nelle sue relazioni; invita a proseguire la collaborazione con le altre istituzioni dell'Unione per mettere a punto indicatori di risultato e priorità per una buona governance finanziaria;

8.

osserva che la revisione dell'articolo 163 del regolamento finanziario prevede che «le relazioni speciali siano elaborate e adottate entro […] 13 mesi» (1); rileva che nel 2015 tale termine non è stato rispettato; esorta la Corte a rispettare il termine previsto senza compromettere la qualità delle relazioni; incoraggia la Corte, in questo contesto, a migliorare le raccomandazioni contenute nelle sue relazioni speciali affinché siano ancor più mirate;

9.

ritiene che le istituzioni destinatarie debbano dare maggiore rilievo alle relazioni speciali della Corte, che dovrebbero essere oggetto di relazioni annuali ad hoc; sottolinea che sarebbe possibile aumentare l'efficacia delle relazioni speciali distinte se queste fossero raggruppate nel tempo per settori strategici specifici, consentendo in tal modo al Parlamento di elaborare relazioni ad hoc in merito a tali relazioni speciali della Corte, al di fuori del ciclo del discarico;

10.

deplora il fatto che la Corte, ad oggi, non abbia ancora presentato una relazione speciale sui conflitti di interessi in tutte le agenzie, in particolare quelle connesse alle industrie, nonostante le reiterate richieste formulate dal Parlamento sin dal 2012 nelle sue risoluzioni relazioni di discarico; esorta la Corte a elaborare e a pubblicare una prima relazione speciale sui conflitti di interessi entro la fine di giugno 2017 e a pubblicare le relazioni successive con cadenza annuale; ritiene che l'elaborazione di relazioni annuali della Corte sui conflitti di interessi sia fondamentale per l'integrità delle istituzioni, degli organi e delle agenzie dell'Unione, e per evitare conflitti di interesse tra tali agenzie, in particolare quelle connesse all'industria e ai gruppi di lobbying;

11.

osserva che la Corte rispetta l'accordo interistituzionale inteso a ridurre il personale del 5 % in cinque anni; chiede di essere informato entro giugno 2017 sul modo in cui questa riduzione sia compatibile con le nuove assunzioni effettuate dalla Corte nel 2015 e sulla percentuale delle nuove assunzioni nel 2015;

12.

deplora lo squilibrio di genere in seno alla Corte, fra i cui membri nel 2015 erano presenti 5 donne contro 23 uomini, e si rammarica per il fatto che nel 2016 il numero delle donne sia passato a tre; deplora altresì che alla Corte persista uno squilibrio di genere nelle posizioni direttive di livello superiore e intermedio (30,4 %/di donne contro 69,6 % di uomini); invita la Corte a promuovere l'equilibrio di genere, in particolare nelle posizioni direttive; sollecita inoltre la Corte a riferire all'autorità di discarico in merito alle misure adottate e ai risultati raggiunti a tale riguardo, senza che la sua missione sia pregiudicata;

13.

sottolinea che l'equilibrio geografico, in particolare il rapporto proporzionale tra i membri del personale di una particolare nazionalità e le dimensioni del relativo Stato membro, deve continuare a rappresentare un elemento importante nella gestione delle risorse, in particolare per quanto riguarda gli Stati membri che hanno aderito all'Unione nel 2004 o successivamente; si compiace del fatto che la Corte abbia raggiunto una composizione globalmente equilibrata per quanto riguarda i funzionari provenienti dagli Stati membri che hanno aderito all'Unione prima del 2004 e quelli provenienti dagli Stati membri che hanno aderito all'Unione nel 2004 o successivamente; sottolinea tuttavia che gli Stati membri che hanno aderito all'Unione nel 2004 o successivamente sono ancora sottorappresentati al livello di amministrazione più elevato e nelle posizioni dirigenziali, e che è ancora necessario realizzare progressi al riguardo;

14.

esprime preoccupazione per l'elevato numero di giorni di congedo di malattia utilizzati dal personale; invita la Corte a provvedere affinché le sue attività in materia di benessere permettano di assicurare il benessere del personale, così da poter assolvere più efficacemente alla propria missione fondamentale;

15.

prende atto del metodo utilizzato dalla Corte per il calcolo dei congedi di malattia del personale; ritiene che tale metodo non permetta di calcolare in modo efficace le assenze per malattia; invita la Corte ad applicare un sistema di calcolo basato sui giorni lavorativi di assenza per singolo dipendente, come avviene presso altre istituzioni;

16.

osserva che la Corte ha organizzato cinque giornate esterne, principalmente in preparazione alla riforma della Corte, cui hanno partecipato solo pochi membri del personale (soltanto 107); invita la Corte a rendere più mirate le sue attività in materia di benessere affinché includano lo sviluppo proattivo e positivo delle risorse umane, assicurando una partecipazione del personale quanto più ampia possibile;

17.

prende atto del rafforzamento del quadro etico della Corte mirante a prevenire i conflitti di interessi come pure le violazioni da parte dei membri del personale; invita la Corte a riferire al Parlamento in merito alla revisione delle sue norme interne contro le molestie;

18.

esorta la Corte a introdurre la presentazione delle dichiarazioni di interessi, invece delle dichiarazioni di assenza di conflitti di interessi, in quanto l'autovalutazione dei conflitti di interessi costituisce di per sé un conflitto di interessi; ritiene che la valutazione di una situazione di conflitto di interessi debba essere svolta da una terza parte che sia indipendente; chiede alla Corte di riferire entro giugno 2017 in merito ai cambiamenti introdotti e di indicare chi è responsabile del controllo delle situazioni di conflitto di interessi; ribadisce che l'integrità e la trasparenza sono elementi fondamentali per la fiducia del pubblico; invita la Corte a definire regole chiare in relazione al fenomeno delle «porte girevoli» e a introdurre misure e sanzioni dissuasive, quali la riduzione delle pensioni o il divieto di lavorare in organismi analoghi per almeno tre anni, nell'ottica di evitare tale fenomeno;

19.

ricorda alla Corte che le agenzie decentrate dell'Unione devono adottare codici di buona condotta amministrativa e sono incoraggiate a utilizzare il registro per la trasparenza quale strumento di riferimento per la loro interazione con i rappresentanti pertinenti;

20.

invita la Corte ad aderire all'accordo interistituzionale su un registro per la trasparenza obbligatorio;

21.

accoglie con favore la creazione di un portale per la trasparenza sul sito web della Corte e plaude al fatto che la Corte abbia già adottato norme sulle denunce di irregolarità; raccomanda alla Corte di diffondere tali norme tra i membri del suo personale in modo che tutti ne siano a conoscenza; chiede alla Corte di fornire entro giugno 2017 informazioni dettagliate sugli eventuali casi di denunce di irregolarità verificatisi nel 2015 e su come siano stati gestiti e risolti;

22.

rileva che nel 2015 la Corte era in possesso di tre edifici: K1, K2 e K3; invita la Corte a includere la pianificazione relativa ai lavori di ammodernamento di tali edifici nella sua relazione annuale di attività e a garantire l'applicazione delle più elevate norme in materia di efficienza energetica nel quadro dell'ammodernamento;

23.

prende atto della sintesi della politica immobiliare della Corte figurante nella sua relazione annuale di attività e chiede di ricevere in futuro informazioni più dettagliate in materia;

24.

rileva che nel 2015 il volume del lavoro di traduzione è aumentato quasi del 3 % rispetto al 2014; constata che, nell'ambito della riforma della Corte, la struttura della direzione della traduzione è stata ottimizzata; invita la Corte a chiarire in che modo tale direzione abbia migliorato le sue attività;

25.

prende atto dei negoziati in corso tra la Corte e l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) in vista di un possibile accordo amministrativo; invita la Corte a riferire in merito ai progressi compiuti nel quadro di tali negoziati;

26.

invita nuovamente la Corte a includere nelle sue relazioni annuali di attività, nel rispetto delle norme vigenti in materia di riservatezza e protezione dei dati, i risultati e le conseguenze dei casi chiusi dall'OLAF nei quali l'indagine aveva per oggetto l'istituzione o qualsiasi membro del suo personale;

27.

prende atto della raccomandazione del servizio di audit interno di considerare un utilizzo più razionale dei veicoli ufficiali della Corte; invita la Corte ad affrontare la questione in collaborazione con la Corte di giustizia dell'Unione europea e a informare il Parlamento delle azioni intraprese per razionalizzare la gestione del parco veicoli;

28.

accoglie con favore gli sforzi profusi e i risultati raggiunti dalla Corte in termini di riduzione della propria impronta ambientale; rileva che nel 2013 la Corte ha avviato un progetto relativo al sistema di ecogestione e audit (EMAS) mirante a ottenere la certificazione EMAS entro la fine del 2016; si compiace del fatto che il 13 novembre 2015 la Corte abbia adottato una politica ambientale che formalizza la sua partecipazione a un'iniziativa di gestione ambientale di elevata qualità; esprime preoccupazione per il ritardo della certificazione EMAS;

29.

sottolinea l'importanza di ampliare la cooperazione con le università dell'Unione per la creazione di corsi specializzati in materia di audit europeo; chiede alla Corte di tenere informato il Parlamento circa i progressi e i risultati di tale futura cooperazione rafforzata;

30.

invita la Corte a considerare la possibilità di formulare raccomandazioni su come migliorare la comunicazione riguardo al bilancio dell'Unione, alle sue funzioni e ai suoi obiettivi, nonché su come illustrare più efficacemente il suo funzionamento ai cittadini.


(1)  Cfr. articolo 251, paragrafo 1, della proposta della Commissione COM(2016) 605.


29.9.2017   

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Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/124


DECISIONE (UE) 2017/1620 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione X — Servizio europeo per l'azione esterna

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 [COM(2016) 475 — C8-0278/2016] (2),

vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015, corredata delle risposte delle istituzioni (3),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (4) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (5), in particolare gli articoli 55, 99 e da 164 a 167,

vista la relazione speciale n. 7/2016 della Corte dei conti: «Le modalità con le quali il Servizio europeo per l'azione esterna gestisce i propri edifici situati in varie parti del mondo»,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per gli affari esteri (A8-0122/2017),

1.

concede il discarico all'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza per l'esecuzione del bilancio del Servizio europeo per l'azione esterna per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Servizio europeo per l'azione esterna, al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti nonché alla Corte di giustizia dell'Unione europea, al Mediatore europeo e al Garante europeo della protezione dei dati, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 1.

(4)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(5)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/125


RISOLUZIONE (UE) 2017/1621 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione X — Servizio europeo per l'azione esterna

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione X — Servizio europeo per l'azione esterna,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per gli affari esteri (A8-0122/2017),

A.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'Autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati e di buona gestione delle risorse umane;

1.

accoglie con favore che, secondo la Corte dei conti (la «Corte»), il livello di errore complessivo nell'ambito della rubrica 5 (Amministrazione), ivi incluso il bilancio del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), continua a essere relativamente basso con una stima dello 0,6 % nel 2015;

2.

osserva che la Corte non ha individuato carenze significative nella relazione annuale di attività e nel sistema di controllo interno del SEAE;

3.

invita il SEAE a porre rimedio ad alcune debolezze riscontrate dalla Corte nelle procedure di assunzione del personale locale presso le delegazioni (ossia la mancanza di trasparenza riguardo a talune fasi della procedura) e nelle procedure di appalto organizzate dalle delegazioni (in particolare l'inadeguata valutazione delle offerte rispetto alle specifiche tecniche o il ricorso a una procedura di appalto errata);

4.

concorda con la Corte sull'importanza di migliorare la consulenza sulle procedure di appalto pubbliche per i contratti di valore ridotto nonché la concezione, il coordinamento e l'attuazione delle stesse, dato che tali contratti rappresentano il 4,5 % del valore totale dei contratti conclusi nel 2015; appoggia l'intenzione del SEAE di tenere seminari regionali e di fornire sostegno amministrativo nell'ambito degli appalti all'intera rete delle delegazioni;

5.

invita il SEAE a migliorare la qualità delle sue procedure di selezione integrando tutti i documenti giustificativi necessari; chiede al SEAE di armonizzare maggiormente le procedure di appalto effettuate nelle delegazioni; ribadisce la sua richiesta di porre rimedio alle debolezze ricorrenti riscontrate in tale ambito continuando a fornire un sostegno amministrativo alle delegazioni in cui la situazione è più critica;

6.

accoglie con favore il fatto che, nell'ambito dell'esercizio della relazione sulla gestione dell'aiuto esterno (EAMR) per il 2015, siano stati pubblicati orientamenti migliori e più completi che rafforzano la supervisione dei capi delegazione e contemplano sia i requisiti in materia di affidabilità che gli obblighi di comunicazione;

7.

deplora che il tasso medio di anomalia negli impegni sia aumentato fino al 22,4 % nel 2015 (rispetto al 18,3 % nel 2014) a livello dei controlli ex ante;

8.

osserva che il bilancio complessivo del SEAE per il 2015 ammontava a 602,8 milioni di EUR, il che rappresenta un aumento totale del 16,2 % rispetto al 2014, dovuto al trasferimento nel bilancio del SEAE di 71,5 milioni di EUR provenienti dal bilancio amministrativo della Commissione (25,2 milioni di EUR) e da altre linee di bilancio (fino a 46,3 milioni di EUR) per finanziare i costi comuni delle delegazioni dell'Unione, quali gli affitti, la sicurezza degli uffici e i costi informatici; osserva che i fondi FES non erano inclusi;

9.

sottolinea che l'esecuzione del bilancio amministrativo del SEAE resta una fonte di preoccupazione poiché alcune delegazioni ricevono contributi di bilancio dalla Commissione da 33 diverse linee di bilancio, oltre che dal bilancio proprio del SEAE; invita tutte le parti interessate a specificare ulteriormente e a semplificare le fonti e le disposizioni di bilancio per facilitare l'esecuzione dello stesso; plaude alle recenti disposizioni di bilancio applicate riguardo ai costi amministrativi del FES, che saranno imputati al bilancio del SEAE per il 2016 sulla base del calcolo di un importo standard per persona;

10.

osserva che il bilancio destinato alla sede centrale ammontava a 218,9 milioni di EUR di cui 140,5 milioni di EUR (ossia il 64,7 %) riguardavano il pagamento delle retribuzioni e di altri diritti del personale statutario ed esterno, 30 milioni di EUR (o il 13,7 %) erano destinati agli immobili e 30,7 milioni di EUR concernevano i sistemi informatici, le attrezzature e il mobilio;

11.

rileva che il bilancio delle delegazioni pari a 383,9 milioni di EUR è stato suddiviso come segue: 155,8 milioni di EUR (40,6 %) per gli immobili e i costi associati, 105,5 milioni di EUR (27,5 %) per la retribuzione del personale statutario, 60,1 milioni di EUR (15,7 %) per gli agenti e i servizi esterni, 20,6 milioni di EUR (5,4 %) per altre spese connesse al personale e 41,9 milioni di EUR (10,9 %) per altri costi amministrativi; rileva inoltre che la Commissione ha apportato 204,7 milioni di EUR per i costi amministrativi del suo personale distaccato presso le delegazioni dell'Unione;

12.

ribadisce la sua richiesta di prestare attenzione, in particolare nelle delegazioni, alla «continuità operativa» e «alla gestione dei documenti» quali norme fondamentali di controllo interno, ma anche quali elementi importanti della gestione, in particolare per la disponibilità e l'affidabilità delle informazioni usate a vari fini gestionali, ad esempio il monitoraggio, la valutazione e la rendicontazione delle attività e dei progetti;

13.

osserva che soltanto due delegazioni hanno espresso riserve in merito alla mancanza di un'adeguata gara d'appalto e alla carenza di informazioni gestionali fondamentali da utilizzare nella dichiarazione di affidabilità;

14.

è favorevole ai contatti regolari tra il SEAE e i servizi della Commissione che si occupano di questioni esterne sulla prevenzione e l'individuazione delle frodi;

15.

sostiene l'istituzione del Centro regionale Europa, iniziativa volta a fornire una migliore assistenza amministrativa alle delegazioni dell'Unione nell'ambito della gestione finanziaria, degli appalti e delle risorse umane; attende con interesse di ricevere la valutazione del progetto pilota nel 2017; incoraggia il SEAE a proseguire la pratica di mettere in comune le conoscenze a seconda delle esigenze nelle altre regioni allo scopo di ridurre costantemente l'onere e i costi amministrativi nelle delegazioni;

16.

ritiene essenziale continuare a sensibilizzare i capi delegazione riguardo al loro ruolo chiave nel potenziamento generale dell'affidabilità, della gestione e della responsabilità, in particolare in riferimento alla ponderazione delle varie componenti che potrebbero dare avvio alla formulazione di una riserva, oltre ai loro doveri politici; incoraggia il SEAE a offrire formazione e consulenze ai capi delegazione, in particolare ai diplomatici degli Stati membri;

17.

prende atto dei cambiamenti e della razionalizzazione dell'organizzazione del SEAE apportati per semplificare le linee gerarchiche e i flussi di informazione a beneficio della formulazione di risposte alle crisi da parte del SEAE e per ridurre il numero di livelli gerarchici con meno direzioni;

18.

riconosce la criticità della gestione delle risorse umane nel contesto del SEAE con «tre fonti» di assunzione, la gestione dei distacchi presso le delegazioni e, contemporaneamente, il raggiungimento della riduzione annuale di personale pari a 17 posti per il 2015 nella sede centrale;

19.

osserva che i diplomatici degli Stati membri costituiscono il 32,9 % del personale AD totale del SEAE (ossia 307 persone) rispetto al 33,8 % del 2014; sottolinea che tale percentuale è più alta nelle delegazioni dove raggiunge il 43,1 % (o 166 diplomatici degli Stati membri) mentre nella sede centrale si attesta al 25,7 %; chiede una distribuzione del personale più equilibrata e ricorda al SEAE l'importanza di mettere in comune le competenze del personale degli Stati membri e del SEAE a tutti i livelli;

20.

sottolinea che il numero di diplomatici degli Stati membri distaccati a capi delegazione è pari a 63, su un totale di 134 posti di capo delegazione, il che rappresenta il 47 % del totale; osserva che tali 63 posti sono stati distribuiti secondo un equilibrio di genere non paritario con un rapporto di 16 %/84 %, e solo 16 sui 63 erano cittadini degli Stati membri che sono entrati nell'Unione nel 2004 o più tardi; osserva inoltre che nei 29 posti di vicecapo delegazione, la rappresentazione dei generi era squilibrata con un rapporto di 24 %/76 %, e che 6 posti di vicecapo delegazione erano coperti da diplomatici degli Stati membri;

21.

osserva che il numero di esperti nazionali distaccati dagli Stati membri ha continuato ad aumentare nel 2015 (8 % in più rispetto al 2014) fino ad arrivare a 434 (di cui 376 distaccati presso la sede centrale e 58 presso le delegazioni); osserva che il 40 % dei 376 esperti nazionali distaccati (ossia 151) stanziati a Bruxelles è pagato dalle rispettive amministrazioni nazionali;

22.

ricorda al SEAE la necessità di garantire il pieno rispetto della formula di composizione del personale concernente il rapporto tra il personale proveniente dagli Stati membri e quello proveniente dalle istituzioni dell'Unione, come stabilito dalla decisione del Consiglio che istituisce il SEAE;

23.

rileva che in generale la distribuzione per genere ha quasi raggiunto la parità con un equilibrio del 47 %/53 % per il personale totale, mentre per il personale di livello AD il rapporto tra i generi è 31,7 %/68,3 % (rispetto al 31 %/69 % nel 2014); osserva che tale percentuale intorno al 30 % è stabile dal 2011;

24.

ribadisce la sua preoccupazione per gli squilibri di genere nelle posizioni dirigenziali dove il rapporto è attualmente di 21,4 %/78,6 %; deplora che la percentuale dell'altro genere che presenta domanda per posizioni dirigenziali resti bassa e si attesti solo al 16 %; ritiene importante compiere dei progressi in tal ambito e chiede pertanto al SEAE di ridefinire le sue condizioni e politiche di assunzione per aumentare nella stessa misura l'interesse di entrambi i generi ai posti dirigenziali;

25.

ribadisce che l'equilibrio geografico, in particolare il rapporto tra la nazionalità del personale e le dimensioni degli Stati membri, dovrebbe costituire un elemento importante nella gestione delle risorse umane del SEAE, in particolare per quanto riguarda gli Stati membri che hanno aderito all'Unione nel 2004 e successivamente; è seriamente preoccupato per la continua sottorappresentanza di tali Stati membri sia a livello di personale che di dirigenti; chiede pertanto al SEAE di adoperarsi per correggere tale situazione in modo significativo; sottolinea che tali Stati membri sono particolarmente sottorappresentati ai livelli amministrativi più elevati e nelle posizioni manageriali, ambiti nei quali si attendono ancora considerevoli sviluppi;

26.

si compiace dell'impegno assunto dal vicepresidente/alto rappresentante nei confronti del Parlamento di affrontare lo squilibrio esistente nella sovrarappresentanza dei diplomatici nazionali nei posti di capo delegazione e chiede al SEAS di presentare, nel corso del 2017, un riesame della sua politica in materia di risorse umane che affronti questioni quali l'equilibrio di genere e la mobilità del personale tra le istituzioni, tenendo al contempo conto dell'impatto in termini di risorse umane per il rafforzamento dell'azione esterna e della visibilità dell'Unione mediante la sua strategia globale;

27.

esorta il SEAE a sviluppare ulteriormente il ruolo delle delegazioni dell'Unione, in particolare facilitando e sostenendo il coordinamento tra gli Stati membri nella fornitura di assistenza consolare;

28.

ricorda al SEAE che esiste una sottile differenza tra diplomazia economica e lobbismo; chiede pertanto al SEAE di aderire al futuro accordo interistituzionale su un registro obbligatorio per la trasparenza, valido anche per le delegazioni dell'Unione, nella misura in cui sia legalmente possibile;

29.

prende atto della spesa annuale di 160 milioni di EUR destinata alla rete delle delegazioni dell'Unione, il che rappresenta un aumento superiore al 50 % rispetto al precedente esercizio finanziario; osserva che l'80 % delle delegazioni sono tuttora prese in locazione e che gli affitti hanno ammontato a una spesa di 53,04 milioni di EUR nel 2015; accoglie con favore il prestito di 200 milioni di EUR per gestire meglio la politica immobiliare e ridurre le spese di acquisto delle delegazioni; deplora che, nonostante il prestito e l'aumento delle spese, soltanto pochi immobili delle delegazioni siano di proprietà del SEAE; invita il SEAE non solo a presentare i contratti degli immobili delle delegazioni dell'anno in corso, ma anche a fornire un quadro generale della situazione di tutti gli immobili delle delegazioni nella sua relazione annuale di attività;

30.

invita il SEAE a rivedere la sua politica immobiliare in linea con le raccomandazioni espresse dalla Corte dei conti nella sua relazione speciale n. 7/2016, riguardanti, nello specifico:

la necessità di coerenza e di copertura integrale degli oneri a carico degli Stati membri o di altre istituzioni o organismi dell'UE ospitati negli edifici delle delegazioni;

il miglioramento della scelta degli edifici delle delegazioni;

il diretto coinvolgimento delle sedi centrali prima della locazione (o del rinnovo di un contratto di locazione) o dell'acquisto di edifici adibiti a uffici;

il miglioramento del sistema informativo di gestione immobiliare, in modo che il SEAE disponga di informazioni più attendibili e pertinenti da utilizzare nel processo di pianificazione;

31.

invita il SEAE a sviluppare ulteriormente l'uso delle superfici, in particolare affrontando come questione prioritaria i singoli casi di locali non occupati o di dimensioni eccessive e i costi aggiuntivi associati identificati dalla Corte (7,8 milioni di EUR), pur riconoscendo le sfide derivanti dalla gestione degli immobili in contesti spesso complessi;

32.

sottolinea che il SEAE e gli Stati membri hanno un comune interesse a includere l'utilizzo degli immobili e a sviluppare ulteriormente una cooperazione locale nell'ambito della gestione degli stessi, prestando particolare e costante attenzione al miglior rapporto qualità-prezzo, alle questioni di sicurezza e all'immagine dell'Unione;

33.

accoglie con favore l'aumento dei progetti di locazione in comune delle delegazioni dell'Unione con gli Stati membri con la firma di sei memorandum d'intesa in materia nel 2015, il che porta a un totale di 86 progetti di locazione in comune alla fine del 2015; incoraggia il SEAE a continuare a trovare modi per estendere questa buona pratica; ritiene che tale politica dovrebbe comprendere approcci innovativi volti a definire una strategia coordinata di locazione in comune con gli Stati membri desiderosi di procedere in tal senso nonché adeguati accordi di ripartizione dei costi per gli immobili e la logistica; osserva che gli accordi di locazione in comune riguardano anche altre entità che contribuiscono alla gestione della politica estera quali la Banca europea per gli investimenti, i servizi ECHO, le missioni della politica di sicurezza e di difesa comune e i rappresentanti speciali dell'Unione;

34.

deplora il livello insufficiente di registrazioni e le imprecisioni nel sistema di informazione per la gestione degli immobili adibiti a uffici e delle residenze per le delegazioni; chiede che la completezza e l'affidabilità dei dati registrati dalle delegazioni dell'Unione siano verificate periodicamente per migliorare la pianificazione generale delle superfici, le ubicazioni e il recupero dei costi;

35.

esorta il SEAE a rafforzare i suoi strumenti di controllo e di monitoraggio della gestione per tutti i costi sostenuti nella politica immobiliare, al fine di garantire un quadro preciso e un follow-up di tutte le spese in tale ambito; ritiene che occorra porre l'accento sul monitoraggio dei massimali definiti nell'ambito della politica immobiliare per ridurre le spese annue complessive di locazione degli uffici delle delegazioni e i pertinenti costi ricorrenti e per garantire l'adeguatezza dei contributi versati dalle entità co-locatarie, la copertura delle spese di gestione connesse alla locazione in comune e la correttezza delle spese conformemente alle condizioni del mercato locale;

36.

reputa che sia opportuno sviluppare quanto prima competenze giuridiche e tecniche in materia di gestione immobiliare, prendendo in considerazione eventuali opzioni alternative efficaci sotto il profilo dei costi, come ad esempio l'assunzione di esperti esterni (ad esempio intermediari locali) per effettuare una ricerca di mercato o, eventualmente, negoziare con i proprietari;

37.

chiede al SEAE un elenco annuale di tutti i controlli effettuati nelle delegazioni;

38.

invita il SEAE a far verificare gli ultimi cinque contratti di locazione o di acquisto di residenze per gli ambasciatori dell'Unione, compresa la residenza di Tirana, in Albania, tramite l'ispezione delle delegazioni, e a riferire in merito al Parlamento;

39.

appoggia l'attuazione di una strategia a medio e lungo termine per individuare tutte le opzioni disponibili in tale ambito, a partire dalle priorità di investimento o dalle possibilità di acquisto fino ai rinnovi delle locazioni o alla condivisione degli uffici con gli Stati membri, tenendo altresì conto delle proiezioni del personale nonché della pianificazione e dell'elaborazione delle politiche;

40.

incoraggia il SEAE ad applicare maggiormente il sistema di ecogestione e di audit (EMAS), così come i principi di appalti pubblici verdi nella politica immobiliare, pur riconoscendo che le condizioni locali delle 139 delegazioni richiedono un certo grado di flessibilità;

41.

è del parere che la sicurezza del SEAE e delle sue delegazioni debba essere ulteriormente rafforzata e chiede al SEAE di assegnare la priorità a tale aspetto nella scelta degli edifici e degli spazi per le delegazioni; ritiene che la sicurezza degli edifici debba costituire un elemento centrale della politica immobiliare e che il sistema di evacuazione del SEAE e le decisioni in materia, se necessarie, dovrebbero essere stabiliti coordinandosi con le rappresentanze degli Stati membri interessati;

42.

accoglie con favore il fatto che il SEAE preveda un progetto di visione condivisa e di azione comune con l'obiettivo di un'Europa più forte che contribuisca alla pace e alla sicurezza nella regione e in tutto il mondo;

43.

invita il SEAE a migliorare la politica di comunicazione rivolta ai cittadini dell'Unione.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/129


DECISIONE (UE) 2017/1622 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione VI — Comitato economico e sociale europeo

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 (COM(2016)475 — C8-0274/2016) (2),

vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015, corredata delle risposte delle istituzioni (3),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (4) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (5), in particolare gli articoli 55, 99, 164, 165 e 166,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0144/2017),

1.

concede il discarico al segretario generale del Comitato economico e sociale europeo per l'esecuzione del bilancio del Comitato economico e sociale europeo per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Comitato economico e sociale europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti, al Comitato delle regioni nonché al Mediatore europeo, al Garante europeo della protezione dei dati e al Servizio europeo per l'azione esterna, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 1.

(4)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(5)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/130


RISOLUZIONE (UE) 2017/1623 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione VI — Comitato economico e sociale europeo

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione VI — Comitato economico e sociale europeo,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0144/2017),

A.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di un ulteriore rafforzamento della legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione ottenibile migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati e buona governance delle risorse umane;

1.

accoglie con favore la conclusione della Corte dei conti («la Corte»), secondo cui i pagamenti relativi all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 per le spese amministrative e di altra natura del Comitato economico e sociale europeo («il Comitato») sono, nell'insieme, privi di errori rilevanti;

2.

osserva con soddisfazione che, nella sua relazione annuale per il 2015, la Corte ha constatato che per il Comitato non sono emerse debolezze significative in merito agli aspetti sottoposti ad audit che riguardano le risorse umane e gli appalti;

3.

prende atto che nel 2015 il bilancio del Comitato ammontava a 129 100 000 EUR (rispetto a 128 559 380 EUR nel 2014), con un tasso di utilizzo del 95,9 %; osserva che si registra un lieve incremento del tasso di utilizzo nel 2015 rispetto al 2014;

4.

sottolinea che il bilancio del Comitato è principalmente amministrativo, e che gran parte dello stesso è utilizzata per spese relative a persone che lavorano all'interno dell'istituzione, mentre l'importo restante riguarda spese relative a immobili, mobilio e attrezzature nonché costi di funzionamento vari; sottolinea tuttavia che la programmazione di bilancio basata sui risultati non dovrebbe essere applicata unicamente al bilancio del Comitato nel suo complesso, ma dovrebbe altresì prevedere la definizione di obiettivi SMART (specifici, misurabili, attuabili, realistici e temporalmente definiti) per i diversi dipartimenti, unità e piani annuali del personale; invita, a tale proposito, il Comitato ad introdurre il principio della programmazione di bilancio basata sui risultati in modo più esteso nelle sue operazioni quotidiane;

5.

prende atto delle osservazioni del Comitato sul seguito dato alla risoluzione del Parlamento sul discarico 2014, allegate alla relazione annuale d'attività del Comitato; accoglie con favore l'istituzione di uno specifico servizio di sostegno per gli appalti pubblici nel 2015;

6.

osserva che il 2015 è stato il primo anno di un nuovo mandato del Comitato, fatto che può avere influito sui risultati, in particolare delle direzioni legislative, compresa l'interpretazione, e le direzioni comunicazione e risorse umane;

7.

osserva che, la relazione sull'attuazione dell'accordo di cooperazione tra il Parlamento e il Comitato («l'accordo»), valuta la cooperazione tra le due istituzioni in modo positivo e tempestivo;

8.

rileva che, a giudizio del Comitato, la natura della cooperazione «più intensa» di cui all'accordo deve essere meglio chiarita e che alcuni elementi devono ancora essere attuati appieno e richiedono un impegno costante da parte di entrambe le istituzioni; è convinto che ulteriori sforzi per la completa attuazione dell'accordo e lo sviluppo di sinergie produrranno risultati positivi per entrambe le parti;

9.

ribadisce la sua richiesta affinché una valutazione congiunta delle economie di bilancio risultanti dall'accordo sia inserita nel suo riesame intermedio o nella prossima relazione sul seguito dato all'accordo;

10.

rileva che i pareri del Comitato non sono integrati correttamente nei lavori del Parlamento e invita il Comitato a elaborare proposte in collaborazione con il segretario generale del Parlamento per semplificare le procedure del Comitato e del Parlamento al riguardo;

11.

osserva la conclusione di un nuovo accordo di cooperazione amministrativa bilaterale tra il Comitato e il Comitato delle regioni, firmato nel 2015; auspica che tale accordo garantisca una maggiore efficienza in entrambe le istituzioni; ritiene che occorra prevedere l'accorpamento delle funzioni amministrative simili in modo da evitare inutili duplicazioni di attività;

12.

osserva che l'accesso diretto tra gli edifici RMD e REM è stato chiuso dal Parlamento per motivi di sicurezza dopo gli attentati terroristici di Parigi del novembre 2015; confida nel fatto che il Parlamento riesamini le preoccupazioni in materia di sicurezza, poiché la riapertura del passaggio sarebbe vantaggiosa per le tre istituzioni;

13.

accoglie con favore le modifiche amministrative applicate nel 2015, in particolare la piena attuazione di un sistema basato sui costi per il rimborso delle spese di viaggio dei membri e il completo rinnovamento del portale dei membri; invita il Comitato a fornire una panoramica comparativa annuale delle spese di viaggio dei membri per il 2014, 2015 e 2016;

14.

prende atto del fatto che, secondo il regolamento interno del Comitato, i suoi membri sono completamente indipendenti nello svolgimento delle loro mansioni, nell'interesse generale dell'Unione; osserva che le dichiarazioni di interessi dei membri sono disponibili sul sito Internet del Comitato; invita il Comitato ad aderire al futuro accordo interistituzionale su un registro per la trasparenza obbligatorio;

15.

esprime preoccupazione per l'elevato numero di posti vacanti permanenti nel 2015 e incoraggia il Comitato ad attuare le misure necessarie per migliorare le procedure di assunzione;

16.

rileva con apprensione il costante squilibrio di genere nelle posizioni direttive di livello superiore e intermedio (ossia il 30 %/70 % nelle posizioni direttive di livello superiore); deplora inoltre lo squilibrio geografico nelle posizioni direttive di livello superiore e intermedio, in particolare la penuria di personale proveniente da Stati membri che hanno aderito all'Unione nel 2004 o successivamente; invita il Comitato a intervenire per correggere tali squilibri e a riferire all'autorità di discarico in merito alle misure adottate, nonché ai risultati ottenuti;

17.

osserva che il Comitato ha in programma di rispettare l'accordo interistituzionale (1) volto a ridurre il personale del 5 % in cinque anni; chiede di essere informato sul modo in cui tale riduzione corrisponde alla situazione nel 2016, quando sono stati creati tre nuovi posti; propone che il Comitato riferisca al Parlamento in merito a eventuali risparmi alternativi realizzati per compensare il possibile ritardo nella riduzione del personale;

18.

accoglie con favore il fatto che le norme interne sulle segnalazioni di irregolarità siano entrate in vigore all'inizio del 2016;

19.

sostiene pienamente la creazione di posti di consulenti di etica per contribuire a far fronte a possibili situazioni di molestie e a fornire una formazione specifica per la gerarchia volta a migliorare le conoscenze e la gestione dei casi di segnalazioni di irregolarità; si rammarica per il fatto che in tre casi legati a molestie si sia dovuti ricorrere a un'azione legale;

20.

non può esprimere il proprio parere sul livello di assenteismo del personale a causa di malattia, in ragione delle scarse informazioni fornite dal Comitato su tale questione; invita il Comitato a riferire in merito alle assenze del personale per malattia divise per il numero di giorni lavorativi di congedo per malattia per ogni singolo membro del personale;

21.

prende atto che il Comitato ha ridotto i costi medi degli «away day» del 35 % per ciascun partecipante rispetto al 2014 e che solo 218 persone hanno partecipato all'evento, rispetto a 415 nel 2014; invita il Comitato a rendere più mirate le sue attività orientate al benessere onde assicurare una partecipazione del personale quanto più ampia possibile e migliorare così ulteriormente il benessere del personale;

22.

prende atto con soddisfazione della tendenza al ribasso del tasso dei servizi di interpretazione richiesti e inutilizzati, passato dal 4,3 % nel 2014 al 3,5 % nel 2015;

23.

accoglie con favore la presentazione di dati di traduzione conformemente alla metodologia armonizzata stabilita dal comitato interistituzionale della traduzione e dell'interpretazione; prende atto della revisione in corso del codice di condotta in materia di traduzione, da effettuare insieme al Comitato delle regioni;

24.

osserva che il tasso di esternalizzazione della traduzione è salito a quasi il 10 % nel 2015, a causa del trasferimento di personale al Parlamento a norma dell'accordo; invita il Comitato a valutare il rapporto costo/efficacia del regime attualmente in pratica;

25.

accoglie con favore il quadro strategico del Comitato per l'apprendimento e lo sviluppo, in particolare il nuovo accento posto sulla formazione tra colleghi; invita il Comitato a riferire ulteriormente in merito a tale particolare metodo nella sua prossima relazione annuale di attività;

26.

prende atto con grande soddisfazione dell'impegno e dei risultati finora conseguiti nel migliorare l'impronta ambientale del Comitato e del rinnovo della certificazione relativa al sistema di ecogestione e audit (EMAS);

27.

prende atto delle modalità amministrative tra il Comitato e l'Ufficio europeo per la lotta antifrode volte a istituire un quadro strutturato per la cooperazione e a facilitare un rapido scambio di informazioni;

28.

si compiace delle informazioni sulla politica immobiliare del Comitato nella sua relazione annuale di attività, in particolare dato che è importante che i costi di tale politica siano opportunamente razionalizzati e non risultino eccessivi;

29.

osserva l'impegno dimostrato dal Comitato e i risultati raggiunti in termini di potenziamento della sua politica di informazione e di comunicazione; sottolinea tuttavia che è più importante migliorare l'efficacia dei suoi pareri sul processo decisionale dell'Unione rispetto alla loro pubblicità generale.


(1)  Accordo interistituzionale del 2 dicembre 2013 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria (GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/133


DECISIONE (UE) 2017/1624 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione VII — Comitato delle regioni

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, (1)

visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 [COM(2016) 475 — C8-0275/2016] (2),

vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015, accompagnata dalle risposte delle istituzioni (3),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (4), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (5), in particolare gli articoli 55, 99, 164, 165 e 166,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0141/2017),

1.

concede il discarico al segretario generale del Comitato delle regioni per l'esecuzione del bilancio del Comitato delle regioni per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Comitato delle regioni, al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti, al Comitato economico e sociale europeo, al Mediatore europeo, al Garante europeo della protezione dei dati e al Servizio europeo per l'azione esterna, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 1.

(4)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(5)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/134


RISOLUZIONE (UE) 2017/1625 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione VII — Comitato delle regioni

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione VII — Comitato delle regioni,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0141/2017),

A.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di un ulteriore rafforzamento della legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione, ottenibile migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati e buona governance delle risorse;

1.

rileva che, nella sua relazione annuale 2015, la Corte dei conti (in appresso «la Corte») ha constatato che, per il Comitato delle regioni (in appresso «il Comitato»), non sono emerse debolezze significative in merito agli aspetti sottoposti ad audit che riguardano le risorse umane e gli appalti;

2.

constata con soddisfazione che, sulla base dell'audit svolto, la Corte ha concluso che l'insieme dei pagamenti dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 riguardanti le spese amministrative e di altra natura delle istituzioni e degli organismi non presenta errori rilevanti;

3.

sottolinea che il bilancio del Comitato è principalmente amministrativo, e che gran parte dello stesso è utilizzata per spese relative a persone che lavorano all'interno del Comitato, mentre l'importo restante riguarda spese relative a immobili, mobilio e attrezzature nonché costi di funzionamento vari; sottolinea tuttavia che la programmazione di bilancio basata sui risultati non dovrebbe essere applicata unicamente al bilancio del Comitato nel suo complesso, ma dovrebbe altresì prevedere la definizione di obiettivi SMART (specifici, misurabili, attuabili, realistici e temporalmente definiti) per i singoli piani annuali dei dipartimenti, delle unità e dei piani annuali dei membri del personale; invita, a tale proposito, il Comitato ad introdurre il principio della programmazione di bilancio basata sui risultati in modo più ampio nelle sue operazioni quotidiane;

4.

osserva che, nel 2015, il Comitato disponeva di un bilancio approvato di 88 900 000 EUR (a fronte di 87 600 000 EUR nel 2014), di cui 87 200 000 EUR in stanziamenti di impegno, con un tasso di utilizzo del 98,2 %; prende atto di un leggero calo del tasso di utilizzo nel 2015;

5.

prende atto della conclusione di un nuovo accordo di cooperazione amministrativa bilaterale tra il Comitato e il Comitato economico e sociale europeo firmato nel 2015; auspica che tale accordo garantisca una maggiore efficienza delle attività del Comitato e del Comitato economico e sociale europeo;

6.

nota con soddisfazione che, nella relazione sull'attuazione dell'accordo di cooperazione tra il Parlamento e il Comitato («accordo»), la cooperazione tra le due istituzioni viene valutata come positiva e tempestiva; osserva tuttavia che la natura della cooperazione «più intensa» cui è fatto riferimento nell'accordo deve essere meglio chiarita;

7.

plaude alla volontà del Comitato di attuare un approccio maggiormente sistematico alla cooperazione con il Parlamento, in particolare nei settori strategici e con il servizio Ricerca del Parlamento europeo (EPRS); crede che un ulteriore sviluppo delle sinergie possa portare risultati positivi a entrambe le istituzioni;

8.

ribadisce la sua richiesta affinché una valutazione congiunta delle economie di bilancio risultanti dall'accordo sia inserita nella prossima relazione sul seguito dato all'accordo;

9.

nota con preoccupazione che nessuno degli obiettivi stabiliti dalla Commissione nel 2015 per rafforzare la partecipazione del Parlamento e del Consiglio ad attività correlate ai pareri del Comitato è stato conseguito;

10.

osserva che l'accesso diretto tra gli edifici RMD e REM è stato chiuso dal Parlamento per motivi di sicurezza dopo gli attentati terroristici di Parigi del novembre 2015; confida nel fatto che il Parlamento riesamini le preoccupazioni in materia di sicurezza, poiché la riapertura del passaggio sarebbe certamente vantaggiosa per le tre istituzioni;

11.

nota con preoccupazione un notevole calo del tasso di esecuzione dei pagamenti nel 2015 in alcune voci di bilancio; osserva che il 2015 è stato il primo anno del sesto mandato del Comitato; ritiene tuttavia che il Comitato non dovrebbe permettere che ciò si ripercuota sulla gestione di bilancio; invita il Comitato a migliorare le sue prestazioni ed a preparare meglio il primo anno del suo settimo mandato;

12.

sollecita il Comitato a migliorare ulteriormente la trasparenza delle sue operazioni e ad includere tutti i dati disponibili sulle missioni intraprese dai suoi membri nella relazione annuale di attività riportando le spese nel dettaglio;

13.

invita il Comitato a prendere parte al futuro accordo interistituzionale sul tema del registro per la trasparenza obbligatorio;

14.

rileva con apprensione il costante squilibrio di genere nelle posizioni direttive di livello superiore e intermedio (25/75 % nelle posizioni direttive di livello superiore e 38/62 % in quelle di livello intermedio); invita il Comitato migliorare l'equilibrio di genere al suo interno e a riferire all'autorità di discarico circa i provvedimenti adottati per affrontare tale questione, nonché i risultati ottenuti;

15.

nota con soddisfazione il buon equilibrio geografico nelle posizioni dirigenziali;

16.

esprime profonda preoccupazione per l'elevato numero di giorni di congedo di malattia del personale del Comitato; invita il Comitato a valutarne le ragioni, a focalizzare la governane delle sue risorse umane per migliorare la situazione e rendere più mirate le sue attività orientate al benessere, al fine di coinvolgere quanti più membri del personale possibile al fine di prevenire questo tipo di assenteismo;

17.

è preoccupato che le raccomandazioni dell'audit in relazione alle prestazioni dei progetti IT applicati internamente non siano attuate in modo adeguato; invita il Comitato a correggere tale situazione senza ulteriori indugi;

18.

accoglie con favore la presentazione di dati di traduzione conformemente alla metodologia armonizzata stabilita dal comitato interistituzionale della traduzione e dell'interpretazione; prende atto della revisione in corso del codice di condotta in materia di traduzione, da effettuare insieme al Comitato economico e sociale europeo;

19.

osserva che il tasso di esternalizzazione della traduzione è salito dal 2,57 % nel 2014 a quasi il 10 % nel 2015, a causa del trasferimento di personale al Parlamento a norma dell'accordo; invita il Comitato a valutare il rapporto costo/efficacia del nuovo regime attualmente in pratica;

20.

prende atto dell'adozione da parte del Comitato delle norme in materia di denunce di irregolarità nel dicembre 2015; nota altresì che nel 2015 è stato aperto un fascicolo in materia di denunce di irregolarità; chiede alla Commissione di tenere il Parlamento informato sugli sviluppi di tale caso;

21.

ritiene sia fondamentale che il Comitato dia un seguito immediato alle due sentenze del Tribunale della funzione pubblica (1) e alla relazione sul caso dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (2), alla relazione dell'Ufficio di gestione e liquidazione dei diritti individuali della Commissione (3) e alle risoluzioni del Parlamento (4) e che giunga a una soluzione equa, onorevole e giusta prima della fine del 2017 nel caso dell'ex revisore interno del Comitato che aveva denunciato un'irregolarità;

22.

ritiene sia fondamentale che il Comitato collabori con il Comitato economico e sociale europeo per dare un seguito immediato alla sentenza del Tribunale della funzione pubblica in un caso di molestie che vede coinvolti funzionari di entrambe le istituzioni (5), che riferisca al Parlamento circa i progressi compiuti e che riesamini le procedure di gestione di eventuali denunce future per molestie in modo da garantire che tali procedure siano conformi alla giurisprudenza del Tribunale della funzione pubblica;

23.

prende atto con grande soddisfazione dell'impegno e dei risultati finora conseguiti nel migliorare l'impronta ambientale del Comitato e del rinnovo della certificazione relativa al sistema di ecogestione e audit (EMAS);

24.

prende atto dell'impegno dimostrato dal Comitato e dei risultati raggiunti in termini di potenziamento della sua politica di informazione e di comunicazione;

25.

si compiace delle informazioni sulla politica immobiliare del Comitato nella sua relazione annuale di attività, in particolare dato che è importante che i costi di tale politica siano opportunamente razionalizzati e non risultino eccessivi.


(1)  Sentenza del Tribunale della funzione pubblica del 7 maggio 2013, causa F-86/11 (ECLI:EU:F:2011:189) e del 18 novembre 2014, causa F-156/12 (ECLI:EU:F:2014:247).

(2)  Relazione finale dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode dell'8 ottobre 2003.

(3)  Relazione dell'Ufficio di gestione e liquidazione dei diritti individuali della Commissione dell'8 maggio 2008.

(4)  Risoluzioni del Parlamento del 29 gennaio 2004 (GU L 57 del 25.2.2004, pag. 8), del 21 aprile 2004 (GU L 330 del 4.11.2004, pag. 153), del 12 aprile 2005 (GU L 196 del 27.7.2005, pag. 54), del 27 aprile 2006 (GU L 340 del 6.12.2006, pag. 44), 29 aprile 2015 (GU L 255 del 30.9.2015, pag. 132) e del 28 aprile 2016 (GU L 246 del 14.9.2016, pag. 152) a sostegno del caso concernente il revisore interno del Comitato.

(5)  Sentenza del Tribunale della funzione pubblica del 26 febbraio 2013, causa F-124/10: Vassilliki Labiri/Comitato economico e sociale europeo (CESE) (ECLI:EU:F:2013:21).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/136


DECISIONE (UE) 2017/1626 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione VIII — Mediatore europeo

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 [COM(2016) 475 — C8-0276/2016] (2),

vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015, accompagnata dalle risposte delle istituzioni (3),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (4), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (5), in particolare gli articoli 55, 99, 164, 165 e 166,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0142/2017),

1.

concede il discarico al Mediatore europeo per l'esecuzione del bilancio del Mediatore europeo per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante, al Mediatore europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, nonché al Garante europeo della protezione dei dati e al Servizio europeo per l'azione esterna, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 1.

(4)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(5)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.


29.9.2017   

IT

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L 252/137


RISOLUZIONE (UE) 2017/1627 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione VIII — Mediatore europeo

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione VIII — Mediatore europeo,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0142/2017),

A.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati e buona governance delle risorse umane;

1.

rileva con soddisfazione che la Corte dei conti («la Corte»), non ha individuato debolezze significative riguardo agli aspetti sottoposti ad audit relativi alle risorse umane e agli appalti per quanto concerne il Mediatore europeo (il «Mediatore»);

2.

sottolinea il fatto che la Corte, sulla base del lavoro di audit svolto, abbia concluso che i pagamenti relativi all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 per le spese amministrative del Mediatore sono, nell'insieme, privi di errori rilevanti;

3.

sottolinea che il bilancio del Mediatore è puramente amministrativo e nel 2015 ammontava a 10 346 105 EUR (9 857 002 EUR nel 2014); sottolinea tuttavia che la programmazione di bilancio basata sui risultati non dovrebbe essere applicata unicamente al bilancio del Mediatore nel suo complesso, ma dovrebbe altresì prevedere la definizione di obiettivi SMART (specifici, misurabili, attuabili, realistici e temporalmente definiti) per i singoli piani annuali dei dipartimenti, delle unità e del personale; invita, a tale proposito, il Mediatore a introdurre maggiormente il principio della programmazione di bilancio basata sui risultati nelle sue operazioni quotidiane;

4.

prende atto del fatto che, degli stanziamenti complessivi, il 92,32 % è stato impegnato (rispetto al 97,87 % nel 2014) e l'86,19 % è stato pagato (rispetto al 93,96 % nel 2014), con un tasso di utilizzo del 92,32 % (rispetto al 97,87 % per il 2014); osserva che il tasso di utilizzo ha continuato a diminuire nel 2015;

5.

osserva che il calo del tasso di utilizzo nel 2015 ha influenzato la decisione del Mediatore di ridurre diverse linee di bilancio, in particolare quelle destinate alle missioni, alle spese di rappresentanza, alle pubblicazioni e alle traduzioni, e ha, di conseguenza, ridotto il bilancio dedicato a tali linee;

6.

riconosce che il Mediatore è al primo posto tra le istituzioni dell'Unione per quanto concerne la trasparenza; sollecita, tuttavia, ulteriori miglioramenti nel campo della trasparenza delle condizioni e dei processi di assunzione; chiede al Mediatore di indicare i compiti del consigliere principale e di chiarirne la posizione all'interno dell'organigramma; invita il Mediatore ad assicurare che sul suo sito web sia disponibile una versione aggiornata del suo organigramma alla luce dei cambiamenti che hanno avuto luogo prima dell'adozione della struttura organizzativa dell'istituzione a novembre 2015;

7.

accoglie con favore il proseguimento delle indagini del Mediatore sui casi di «porte girevoli» all'interno della Commissione; manifesta preoccupazione in merito alla questione delle «porte girevoli interne» tra il Mediatore e le altre istituzioni che potrebbero essere state esaminate dal Mediatore o tra le altre istituzioni che potrebbero aver esaminato i lavori svolti dagli altri; invita il Mediatore a esaminare la situazione e a elaborare norme volte a evitare conflitti di interesse, se lo ritiene necessario;

8.

accoglie con favore l'attuazione efficace nel 2015 del piano di gestione annuale nel quadro della strategia «Verso il 2019»; rileva che la grande maggioranza degli obiettivi stabiliti dal Mediatore per la valutazione del proprio operato attraverso indicatori chiave di performance è stata raggiunta; confida che la tendenza sarà mantenuta anche nei prossimi anni;

9.

riconosce il ruolo chiave che il Mediatore ha svolto nel processo di introduzione delle norme interne per la protezione degli informatori, in base agli articoli 22 bis, 22 ter e 22 quater dello statuto dei funzionari, nelle istituzioni dell'Unione alla fine del 2015; invita il Mediatore a monitorare continuamente l'attuazione di tali norme e a valutare se garantiscono una protezione adeguata per gli assistenti parlamentari accreditati;

10.

incoraggia il Mediatore nella sua preparazione di norme in materia di prevenzione e lotta contro le molestie;

11.

riconosce l'importanza delle iniziative strategiche e autonome del Mediatore e lo invita a informare regolarmente l'autorità di discarico circa l'impatto delle sue indagini; ribadisce che la principale priorità del Mediatore dovrebbe essere quella di rispondere alle denunce dei cittadini entro un lasso di tempo ragionevole; invita il Mediatore a interpretare la cattiva amministrazione nel senso più ampio possibile e a sviluppare, nel quadro del suo lavoro strategico, una cooperazione più stretta con la commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento;

12.

prende atto delle nuove definizioni di interesse pubblico e interesse non pubblico introdotte dalle disposizioni di attuazione per la classificazione delle denunce presentate; invita il Mediatore a informare l'autorità di discarico in merito all'impatto di tali definizioni sulle sue prestazioni;

13.

accoglie con favore il fatto che il Mediatore pubblichi sul suo sito web l'identità e altri dettagli delle parti interessate esterne con cui si riunisce;

14.

osserva i risultati raggiunti nella gestione delle denunce nel 2015 e si compiace del fatto che le istituzioni dell'Unione si siano conformate alla quota del 90 % proposta dal Mediatore; invita il Mediatore, nelle sue relazioni annuali di attività, a precisare il grado di conformità alla sua proposta per ogni singola istituzione dell'Unione; invita il Mediatore a fornire un'analisi delle possibili ragioni della mancata conformità e chiede alle istituzioni dell'Unione di migliorare ulteriormente il loro tasso di conformità;

15.

si compiace del conseguimento dell'equilibrio di genere a livello manageriale nel 2015; approva l'appoggio del Mediatore alle misure volte a mantenere l'equa partecipazione delle donne e degli uomini nel suo organico;

16.

si rammarica, tuttavia, per il chiaro squilibrio geografico ai livelli dirigenziali alti e intermedi e, in particolare, la sovrarappresentazione di dirigenti provenienti dallo Stato membro di origine del Mediatore; invita il Mediatore ad assicurare che tale situazione sia corretta in modo permanente;

17.

osserva che il Mediatore ha in programma di rispettare l'accordo interistituzionale volto a ridurre il personale del 5 % in cinque anni e chiede di essere informato sul modo in cui tale riduzione corrisponde alle previsioni del 2016 relative alla creazione di cinque nuovi posti;

18.

manifesta preoccupazione per le due denunce presentate dal Garante europeo della protezione dei dati nei confronti del Mediatore nel 2015 e chiede che i dettagli di tali denunce siano forniti alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento;

19.

accoglie con favore la coerente applicazione delle norme del sistema di ecogestione e audit (EMAS), la dematerializzazione dei documenti, la creazione di un programma di mobilità verde permanente e l'utilizzo del sistema di videoconferenza per le riunioni; incoraggia l'ulteriore applicazione dei principi di appalti pubblici verdi e chiede al Mediatore di predisporre norme e una dotazione sufficiente per le compensazioni delle emissioni di carbonio;

20.

si compiace del chiarimento fornito dal Mediatore in merito all'assenza di una politica immobiliare, dato che i suoi servizi sono ospitati dal Parlamento e chiede di essere informato di eventuali sviluppi o cambiamenti rispetto alla situazione attuale;

21.

accoglie con favore la presentazione di informazioni esaurienti su tutte le risorse umane a disposizione del Mediatore, con una ripartizione in funzione del grado, del genere e della nazionalità e chiede che le informazioni siano incluse automaticamente nella sua relazione annuale di attività;

22.

si aspetta che il Mediatore prosegua i suoi sforzi per garantire una qualità costante della sua relazione annuale di attività e lo invita a fornire una relazione d'impatto annuale completa, poiché tale relazione rappresenta uno strumento importante per la valutazione delle sue attività.

23.

auspica che i mediatori nazionali, le autorità degli Stati membri e le istituzioni dell'Unione forniscano maggiore aiuto al Mediatore attirando l'attenzione dei cittadini dell'Unione sulla possibilità di rivolgersi al Mediatore europeo nei casi di cattiva amministrazione di una delle istituzioni o degli organi dell'Unione.


29.9.2017   

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Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/139


DECISIONE (UE) 2017/1628 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione IX — Garante europeo della protezione dei dati

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015 (1),

visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 [COM(2016) 475 — C8-0277/2016] (2),

vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015, corredata delle risposte delle istituzioni (3),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti (4) nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (5), in particolare gli articoli 55, 99, 164, 165 e 166,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0140/2017),

1.

concede il discarico al Garante europeo della protezione dei dati per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante, al Garante europeo della protezione dei dati, al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea e alla Corte dei conti, al Mediatore europeo nonché al Servizio europeo per l'azione esterna, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU L 69 del 13.3.2015.

(2)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 1.

(3)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 1.

(4)  GU C 380 del 14.10.2016, pag. 147.

(5)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/140


RISOLUZIONE (UE) 2017/1629 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione IX — Garante europeo della protezione dei dati

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione IX — Garante europeo della protezione dei dati,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni(A8-0140/2017),

A.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati e buona governance delle risorse umane;

1.

si compiace delle conclusioni della Corte dei conti (di seguito «la Corte»), secondo cui i pagamenti relativi all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 riguardanti le spese amministrative e di altra natura del Garante europeo della protezione dei dati (di seguito «il Garante») non presentano, nell'insieme, errori rilevanti e i sistemi di supervisione e controllo esaminati per quanto riguarda le spese amministrative e di altra natura si sono rivelati efficaci;

2.

osserva che, nella sua relazione annuale per il 2015, la Corte ha constatato che per il Garante non sono emerse debolezze significative in merito agli aspetti sottoposti ad audit (cinque procedure di assunzione, cinque procedure di appalto e un'unica operazione finanziaria) che riguardano le risorse umane e gli appalti del Garante; sottolinea che si tratta del quarto anno consecutivo in cui non sono state rilevate carenze significative da parte della Corte;

3.

prende atto che nel 2015 la dotazione stanziata complessivamente a favore del Garante è stata di 8 760 417 EUR (rispetto a 8 012 953 EUR nel 2014) e che il tasso di esecuzione è stato pari al 96 % (rispetto al 92 % nel 2014); si compiace di tale miglioramento;

4.

rileva che il bilancio del Garante è prevalentemente amministrativo ed è in gran parte utilizzato per spese relative a persone che lavorano all'interno dell'istituzione, mentre l'importo rimanente riguarda spese relative a immobili, mobilio e attrezzature nonché costi di funzionamento vari; sottolinea, tuttavia, che la programmazione di bilancio basata sui risultati non dovrebbe essere applicata unicamente al bilancio del Garante nel suo complesso, ma dovrebbe altresì prevedere la definizione di obiettivi SMART (specifici, misurabili, attuabili, realistici e temporalmente definiti) per i singoli dipartimenti, unità e i piani annuali del personale; invita, a tale proposito, il Garante a introdurre maggiormente il principio della programmazione di bilancio basata sui risultati nelle sue operazioni quotidiane;

5.

rileva con preoccupazione che è segnalata la necessità di un notevole sforzo supplementare relativamente a tre indicatori relativi ai sistemi di controllo interno, in particolare gli «obiettivi e indicatori di performance», per i quali viene raccomandato di elaborare obiettivi SMART e indicatori pertinenti, accettati, credibili, semplici e solidi; accoglie con favore l'impegno del Garante di attuare tutte le raccomandazioni relative a tali indicatori;

6.

osserva che, sebbene il Garante abbia soltanto un posto direttivo di livello superiore, le posizioni direttive di livello intermedio presentano uno squilibrio di genere del 40 %/60 %; invita il Garante a continuare gli sforzi volti a garantire che la politica in materia di assunzioni e promozioni sia quanto più equilibrata possibile in termini di genere;

7.

rileva con grande soddisfazione che le assenze dal lavoro dovute a un congedo per malattia di ciascuno dei membri del personale del Garante si sono attestate, in media, a soli 6,6 giorni;

8.

sottolinea che il Garante ha organizzato diversi eventi dopolavoro; invita il Garante a esplorare modalità per premiare i singoli membri del personale che contribuiscono maggiormente alle sue attività di benessere, a proseguire tali attività e a cercare di coinvolgervi il personale nella misura più ampia possibile; invita il Garante a condividere la sua esperienza in questo campo con le istituzioni dell'Unione e altri organismi dell'Unione;

9.

rileva con soddisfazione che il Garante ha nominato due consulenti antimolestie che forniscono assistenza confidenziale e che appartengono alla rete della Commissione; osserva che non sono stati segnalati casi di molestie;

10.

osserva che il Garante, in data 16 dicembre 2015, ha adottato un codice di condotta per i garanti della protezione dei dati; sottolinea, tuttavia, che il codice è piuttosto una dichiarazione del Garante in materia e non contiene norme relative ai conflitti di interessi; si rammarica che i CV e le dichiarazioni di interessi dei membri e del personale del Garante europeo della protezione dei dati non siano consultabili pubblicamente; invita il Garante a elaborare e a presentare all'autorità di discarico un riepilogo dei casi di conflitto d'interessi individuati;

11.

si compiace della pratica seguita dal Garante di informare regolarmente il personale in merito alle riunioni della dirigenza e ai risultati delle stesse;

12.

prende atto con soddisfazione del fatto che tutte le partecipazioni del Garante a riunioni professionali con organizzazioni o liberi professionisti al di fuori delle istituzioni dell'Unione (tra cui i lobbisti) sono pubblicate almeno sul sito web dell'istituzione; osserva che, analogamente, sono pubblicate sul sito web dell'istituzione tutte le conferenze alle quali il Garante partecipa, unitamente ai testi di eventuali discorsi ufficiali; ribadisce l'invito rivolto al Garante a fornire informazioni dettagliate sulle missioni effettuate dai suoi membri e dal personale nella sua relazione annuale di attività, poiché le informazioni fornite non erano sufficientemente dettagliate al fine di garantire la trasparenza e il contenimento dei costi;

13.

invita il Garante ad aderire all'accordo interistituzionale su un registro per la trasparenza obbligatorio, quando sarà predisposto;

14.

prende atto della creazione, nel luglio 2015, di una piccola task force per valutare i mezzi giuridici, operativi e di bilancio in vista della creazione del Comitato europeo per la protezione dei dati, che subentrerà al gruppo di lavoro «Articolo 29»; si compiace del tasso di utilizzo raggiunto nel 2015 per gli stanziamenti iscritti nei relativi titoli; invita il Garante a pubblicare, nella sua relazione annuale di attività, anche i risultati delle valutazioni effettuate da tale task force;

15.

accoglie con favore, in particolare, il ruolo consultivo svolto dal Garante durante l'elaborazione della normativa nell'ambito del pacchetto sulla protezione dei dati (regolamento generale sulla protezione dei dati (1) e direttiva sulla protezione dei dati (2)), della riforma di Europol (3), della direttiva sul codice di prenotazione (4) e dello scudo UE-USA per la privacy (5), nonché il suo parere sul primo pacchetto di riforma del sistema europeo comune di asilo (regolamenti Eurodac, EASO e Dublino) (6), come pure la sua partecipazione all'istituzione del Comitato europeo per la protezione dei dati;

16.

si compiace della cooperazione del Garante con altre istituzioni e altri organi dell'Unione, principalmente in ambito amministrativo, finanziario, contabile e per quanto concerne il bilancio e gli appalti; chiede al Garante di includere nella sua relazione annuale di attività informazioni relative a tutti gli accordi a livello di servizio e ai risultati di tale cooperazione;

17.

accoglie positivamente la strategia elaborata dal Garante per il periodo dal 2015 al 2019 e i relativi indicatori chiave di prestazione utilizzati per monitorare e adeguare, se necessario, l'impiego delle risorse; riconosce che gli indicatori chiave di prestazione selezionati mostrano che l'attuazione della strategia sta procedendo come previsto; invita il Garante a continuare a fornire, nella sua relazione annuale di attività, il quadro di valutazione e a chiarire la distinzione tra indicatori esterni e interni;

18.

si compiace del chiarimento in merito all'assenza di una politica immobiliare del Garante, dato che i suoi servizi sono ospitati in uno degli edifici del Parlamento e chiede di essere informato di eventuali sviluppi o cambiamenti rispetto alla situazione attuale;

19.

accoglie con favore la presentazione di informazioni esaurienti su tutte le risorse umane a disposizione del Garante, con una ripartizione in funzione del grado, del genere e della nazionalità e chiede che le informazioni siano incluse automaticamente nella sua relazione annuale di attività;

20.

osserva che il Garante ha in programma di rispettare l'accordo interistituzionale (7) volto a ridurre il personale del 5 % in cinque anni; è ben consapevole della sfida futura di preparare le istituzioni e gli organi dell'Unione per l'applicazione del regolamento generale sulla protezione dei dati, che si applica a decorrere dal 25 maggio 2018; propone che il Garante riferisca al Parlamento in merito agli eventuali risparmi alternativi realizzati per compensare il possibile ritardo nella riduzione del personale;

21.

ribadisce l'invito alla Commissione a escludere le agenzie operanti nel settore della giustizia e degli affari interni, come il Garante, dalla riduzione generale del personale del 5 %, dal momento che, nell'attuale contesto politico, tali organismi devono far fronte a un carico di lavoro in costante aumento;

22.

prende atto del riferimento all'introduzione, nella relazione annuale di attività del Garante per il 2015, di sezioni specifiche relative alla gestione degli appalti e delle missioni; chiede che la prossima relazione annuale di attività del Garante includa una panoramica dei medesimi dati riferiti agli ultimi tre o quattro anni;

23.

osserva che il Garante ha dato seguito alla raccomandazione formulata nella relazione di discarico per il 2014 e ha pubblicato un elenco dei contratti aggiudicati; raccomanda al Garante di pubblicare la relazione della Corte unitamente alla sua relazione annuale di attività ai fini della trasparenza e della fiducia pubblica;

24.

esorta il Garante a rispettare le norme di cui all'articolo 16 dello statuto dei funzionari e a stabilire regole chiare e vincolanti sul fenomeno delle «porte girevoli» in conformità degli orientamenti pubblicati dalla Commissione;

25.

prende atto della pubblicazione, in data 16 giugno 2016, della decisione del Garante sulle norme interne concernenti la denuncia di irregolarità;

26.

invita il Garante a migliorare la sua politica di comunicazione rivolta ai cittadini dell'Unione;

27.

incoraggia un maggiore contributo del Garante allo sviluppo di soluzioni che favoriscano l'innovazione e rafforzino la tutela della vita privata e dei dati, specialmente grazie a un incremento della trasparenza, del controllo dell'utente e della responsabilità nell'ambito del trattamento dei big data; prende atto della presentazione di diversi pareri in cui si sollecitano misure volte a ottimizzare i vantaggi delle nuove tecnologie senza compromettere i diritti fondamentali.


(1)  Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati) (GU L 119 del 4.5.2016, pag. 1).

(2)  Direttiva (UE) 2016/680 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativa alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali da parte delle autorità competenti a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di sanzioni penali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la decisione quadro 2008/977/GAI del Consiglio (GU L 119 del 4.5.2016, pag. 89).

(3)  Regolamento (UE) 2016/794 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 maggio 2016, che istituisce l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione nell'attività di contrasto (Europol) e sostituisce e abroga le decisioni del Consiglio 2009/371/GAI, 2009/934/GAI, 2009/935/GAI, 2009/936/GAI e 2009/968/GAI (GU L 135 del 24.5.2016, pag. 53). Cfr. GU C 38 dell'8.2.2014, pag. 3.

(4)  Direttiva (UE) 2016/681 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, sull'uso dei dati del codice di prenotazione (PNR) a fini di prevenzione, accertamento, indagine e azione penale nei confronti dei reati di terrorismo e dei reati gravi (GU L 119 del 4.5.2016, pag. 132). Cfr. GU C 392 del 25.11.2015, pag. 11.

(5)  Cfr. GU C 257 del 15.7.2016, pag. 8.

(6)  Cfr. GU C 9 del 12.1.2017, pag. 3.

(7)  Accordo interistituzionale del 2 dicembre 2013 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria (GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/143


DECISIONE (UE) 2017/1630 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i bilanci finanziari e i conti di gestione dell'ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2015 [COM(2016) 485 — C8-0326/2016],

viste le informazioni finanziarie sui fondi europei di sviluppo [COM(2016) 386],

vista la relazione annuale della Corte dei conti sulle attività finanziate dall'ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2015, corredata delle risposte della Commissione (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

viste le raccomandazioni del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare alla Commissione per l'esecuzione delle operazioni dei fondi europei di sviluppo per l'esercizio 2015 (05376/2017-C8-0081/2017, 05377/2017-C8-0082/2017, 05378/2017-C8-0083/2017, 05379/2017-C8-0084/2017),

visti la relazione della Commissione sul seguito dato al discarico per l'esercizio 2014 [COM(2016) 674] e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagnano [SWD(2016) 338 e SWD(2016) 339],

visto l'accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000 (3) e modificato a Ouagadougou (Burkina Faso) il 22 giugno 2010 (4),

vista la decisione 2013/755/UE del Consiglio, del 25 novembre 2013, relativa all'associazione dei paesi e territori d'oltremare all'Unione europea («decisione sull'associazione d'oltremare») (5),

visto l'articolo 33 dell'accordo interno del 20 dicembre 1995 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento ed alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del secondo protocollo finanziario della quarta convenzione ACP-CE (6),

visto l'articolo 32 dell'accordo interno del 18 settembre 2000 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento ed alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del protocollo finanziario dell'accordo di partenariato tra gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou (Benin) il 23 giugno 2000, nonché alla concessione di un'assistenza finanziaria ai paesi e territori d'oltremare cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato CE (7),

visto l'articolo 11 dell'accordo interno del 17 luglio 2006 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, riguardante il finanziamento degli aiuti comunitari forniti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2008-2013 in applicazione dell'accordo di partenariato ACP-CE e lo stanziamento degli aiuti finanziari ai paesi e territori d'oltremare ai quali si applica la parte quarta del trattato CE (8),

visto l'articolo 11 dell'accordo interno del 24 e del 26 giugno 2013 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri dell'Unione europea riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento degli aiuti dell'Unione europea forniti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 in applicazione dell'accordo di partenariato ACP-UE e all'assegnazione di assistenza finanziaria ai paesi e territori d'oltremare cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (9),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 74 del regolamento finanziario, del 16 giugno 1998, applicabile alla cooperazione per il finanziamento dello sviluppo a norma della quarta convenzione ACP-CE (10),

visto l'articolo 119 del regolamento finanziario, del 27 marzo 2003, per il nono Fondo europeo di sviluppo (11),

visto l'articolo 50 del regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, del 18 febbraio 2008, recante il regolamento finanziario per il decimo Fondo europeo di sviluppo (12),

visto l'articolo 48 del regolamento (UE) 2015/323 del Consiglio, del 2 marzo 2015, recante il regolamento finanziario per l'undicesimo Fondo europeo di sviluppo (13),

visti l'articolo 93, l'articolo 94, terzo trattino, e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per lo sviluppo (A8-0125/2017),

1.

concede il discarico alla Commissione per l'esecuzione del bilancio dell'ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione, alla Corte dei conti e alla Banca europea per gli investimenti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 287.

(2)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 297.

(3)  GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.

(4)  GU L 287 del 4.11.2010, pag. 3.

(5)  GU L 344 del 19.12.2013, pag. 1.

(6)  GU L 156 del 29.5.1998, pag. 108.

(7)  GU L 317 del 15.12.2000, pag. 355.

(8)  GU L 247 del 9.9.2006, pag. 32.

(9)  GU L 210 del 6.8.2013, pag. 1.

(10)  GU L 191 del 7.7.1998, pag. 53.

(11)  GU L 83 dell'1.4.2003, pag. 1.

(12)  GU L 78 del 19.3.2008, pag. 1.

(13)  GU L 58 del 3.3.2015, pag. 17.


29.9.2017   

IT

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L 252/145


RISOLUZIONE (UE) 2017/1631 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 93, l'articolo 94, terzo trattino, e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per lo sviluppo (A8-0125/2017),

A.

considerando che l'obiettivo principale dell'accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000 (1) e modificato a Ouagadougou (Burkina Faso) il 22 giugno 2010 (2) (l'«accordo di Cotonou»), che costituisce il quadro normativo che disciplina le relazioni dell'Unione con gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, consiste nel ridurre e, infine, eliminare la povertà, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile;

B.

considerando che l'obiettivo principale della decisione 2013/755/UE è di contribuire al progressivo sviluppo dei paesi e territori d'oltremare (PTOM), migliorando la competitività e rafforzando la capacità di adattamento dei PTOM, riducendo la loro vulnerabilità economica e ambientale e promuovendo la cooperazione tra loro e gli altri partner;

C.

considerando che i fondi europei di sviluppo (FES) sono il principale strumento finanziario dell'Unione per la cooperazione allo sviluppo con i paesi ACP e i PTOM;

D.

considerando che una vasta gamma di metodi di esecuzione, che riflettono la natura intergovernativa dei FES, sono applicati in 79 paesi, con regole e procedure complesse per quanto riguarda le gare d'appalto e l'aggiudicazione dei contratti;

E.

considerando che le attività del FES sono realizzate in contesti difficili che comportano un'elevata esposizione a rischi geopolitici o istituzionali;

F.

considerando che fattori esterni alla corretta attuazione del FES possono indebolire o vanificare gli sforzi compiuti in termini di sviluppo;

G.

considerando che i FES sono finanziati dagli Stati membri e gestiti dalla Commissione e dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), e che la Commissione è esclusivamente responsabile per il discarico dei FES;

H.

considerando che l'Unione dispone del potenziale e del peso politico necessari per definire le risposte alle sfide globali e geopolitiche;

I.

considerando che, in virtù della storia dei suoi Stati membri, all'Unione incombono obblighi per quanto riguarda lo sviluppo dei paesi ACP e dei PTOM;

J.

considerando che il futuro dell'Unione e quello dei paesi ACP e dei PTOM sono legati in ragione della situazione geografica, della globalizzazione e dei cambiamenti demografici;

K.

considerando che le proiezioni demografiche mondiali per il 2100, insieme agli effetti dei nuovi flussi migratori, i conflitti armati, il riscaldamento globale e le numerose crisi economiche e sociali, richiedono un'attenzione immediata da parte dell'Unione, in particolare nel quadro degli obiettivi della sua politica di sviluppo; che l'aiuto allo sviluppo è uno strumento essenziale, i cui molteplici metodi di esecuzione devono essere ottimizzati per far fronte alle numerose sfide globali;

L.

considerando che la crisi migratoria non soltanto ha messo in discussione i principi e gli obiettivi dell'aiuto internazionale, ma ha altresì messo in evidenza che il principio di solidarietà deve essere applicato in modo più uniforme e incondizionato da tutti gli Stati membri;

M.

considerando che le attuali crisi migratorie non devono oscurare la sostenibilità delle ondate di migrazione legate a radicali cambiamenti demografici, che richiedono risposte diverse;

N.

considerando che è necessario un nuovo approccio nei confronti dei paesi ACP e dei PTOM, basato su nuovi incentivi e strumenti finanziari;

O.

considerando che occorre prestare particolare attenzione al fatto che gran parte dei paesi ACP sono piccoli Stati insulari in via di sviluppo; che le isole, in particolare le isole ACP, svolgono un nuovo ruolo sulla scena internazionale, in particolare a seguito dei negoziati internazionali sui cambiamenti climatici;

P.

considerando che alcuni PTOM sono situati nelle stesse regioni dei paesi ACP; che i PTOM devono far fronte a sfide globali simili ma, a differenza dei paesi ACP, fanno parte della famiglia europea e dovrebbero pertanto beneficiare di maggiore attenzione nell'erogazione dei fondi; che le dimensioni estremamente ridotte dei PTOM e il legame costituzionale tra i PTOM e l'Unione sono specificità di cui si dovrebbe tenere conto;

Q.

considerando che le direzioni generali della Cooperazione internazionale e dello sviluppo e della Politica regionale e urbana della Commissione hanno firmato un protocollo di intesa nel settembre 2013 al fine di migliorare la cooperazione tra le regioni ultraperiferiche, i PTOM e i paesi ACP;

R.

considerando che gli interventi esterni dell'Unione sono realizzati mediante organizzazioni internazionali che eseguono i fondi UE o cofinanziano progetti insieme all'Unione, il che comporta sfide in termini di controllo e di governance;

S.

considerando che il livello e la natura dell'impegno dell'Unione devono essere differenziati e subordinati a progressi misurabili in vari settori quali la democratizzazione, i diritti umani, il buon governo, uno sviluppo socioeconomico sostenibile, lo Stato di diritto e la lotta alla corruzione, offrendo se necessario assistenza per favorire tali progressi;

T.

considerando che un dialogo politico regolare e approfondito è fondamentale per garantire una maggiore titolarità dei paesi ACP e dei PTOM e la capacità di adeguare gli obiettivi politici;

U.

considerando che è di fondamentale importanza garantire la coerenza tra tutte le politiche dell'Unione e gli obiettivi della sua politica di sviluppo;

V.

considerando che è fondamentale promuovere la visibilità dell'Unione e proiettare i suoi valori su tutte le forme dell'aiuto allo sviluppo;

W.

considerando che la semplificazione dei processi di attuazione è un fattore essenziale per aumentare l'efficacia dell'erogazione dell'aiuto;

X.

considerando che la sostenibilità è fondamentale per aumentare l'efficacia complessiva dell'aiuto allo sviluppo attraverso il costante rilevamento degli impatti di tutte le modalità di erogazione dell'aiuto;

Y.

considerando che il sostegno alla governance dell'Unione è un elemento chiave dell'aiuto allo sviluppo per produrre riforme efficaci in materia di governance;

Z.

considerando che il sostegno al bilancio, pur potendo essere uno strumento essenziale per il cambiamento e per rispondere alle principali sfide dello sviluppo, comporta un notevole rischio fiduciario e dovrebbe quindi essere erogato soltanto laddove vi sia sufficiente trasparenza, tracciabilità, rendicontabilità ed efficacia, nonché un comprovato impegno in materia di riforme politiche; che il sostegno al bilancio è particolarmente adatto per i territori piccoli e isolati, come le isole ACP;

AA.

considerando che la trasparenza e la rendicontabilità sono requisiti essenziali per il controllo democratico e per l'efficacia dell'aiuto allo sviluppo;

AB.

considerando che la gestione dei costi amministrativi deve essere costantemente monitorata in tutti i casi e riguardo a tutte le modalità di aiuto;

AC.

considerando che i flussi finanziari illeciti nei paesi in via di sviluppo aggravano la povertà;

AD.

considerando che l'autorità di discarico ha ribadito la sua richiesta di incorporare il FES nel bilancio generale dell'Unione, al fine di rafforzare la visibilità e il controllo democratico del FES e delle politiche di sviluppo globali;

AE.

considerando che l'adesione da parte dei cittadini dell'Unione alla politica di sviluppo richiede la massima trasparenza nonché una buona gestione e risultati;

Dichiarazione di affidabilità

Esecuzione finanziaria dei fondi nel 2015

1.

osserva che nel 2015 la spesa ha riguardato quattro FES, in particolare l'ottavo FES, che ammontava a 12 480 milioni di EUR, il nono FES, che ammontava a 13 800 milioni di EUR, il decimo FES, che ammontava a 22 682 milioni di EUR e l'undicesimo FES, che ammontava a 30 506 milioni di EUR; rileva che della dotazione dell'undicesimo FES 29 089 milioni di EUR sono destinati ai paesi ACP e 364,5 milioni di EUR ai PTOM, e che i due importi comprendono, rispettivamente, 1 134 milioni di EUR e 5 milioni di EUR destinati al Fondo investimenti ACP della BEI; osserva che 1 052,5 milioni di EUR riguardano le spese della Commissione per la programmazione e l'attuazione dei FES;

2.

osserva che tali fondi sono attuati tramite progetti e sostegno al bilancio, secondo le quattro modalità seguenti: il 42 % dei pagamenti è stato eseguito nell'ambito della gestione diretta, e di questi il 24 % attraverso il sostegno al bilancio; osserva che il restante 58 % è stato eseguito nell'ambito della gestione indiretta: il 31 % attraverso organizzazioni internazionali, il 24 % attraverso paesi terzi e il 3 % attraverso organismi nazionali degli Stati membri;

3.

osserva con preoccupazione che le spese sostenute nel 2015 comprendono ancora fondi dell'ottavo FES avviato nel 1995;

4.

si compiace degli sforzi compiuti da EuropeAid nel 2015 per quanto riguarda il livello di impegni globali netti assunti nel 2015 con 5 034 milioni di EUR a seguito dell'entrata in vigore dell'undicesimo FES, che ha accresciuto di 27 839 milioni di EUR le risorse disponibili per impegni; osserva che l'undicesimo FES ha inciso sui tassi di esecuzione degli impegni non ancora liquidati, che sono diminuiti dal 98 % al 69,7 % per gli impegni globali e dal 91,2 % al 63,5 % per gli impegni specifici;

5.

si rammarica che la mancanza di stanziamenti di pagamento cui la Commissione ha dovuto far fronte nel 2015 abbia portato a una difficile situazione di bilancio nella cooperazione allo sviluppo che ha compromesso le prestazioni complessive dei fondi, in particolare lo storno di 483 milioni di EUR al 2016 e il pagamento di interessi di mora per un importo stimato di 1 milione di EUR; si compiace degli sforzi profusi dalla Commissione per garantire la continuità dell'aiuto allo sviluppo e limitare le conseguenze negative delle attuali carenze di stanziamenti di pagamento;

6.

osserva inoltre che, per l'intero ambito di sua competenza, la Commissione ha continuato a impegnarsi per ridurre i vecchi prefinanziamenti (conseguita la percentuale del 39 % a fronte di un valore-obiettivo del 25 %), i vecchi impegni pendenti o vecchio RAL (reste à liquider) (conseguita la percentuale del 46 % a fronte di un valore-obiettivo del 25 %) e il numero di contratti scaduti ancora aperti; sottolinea tuttavia che per questi ultimi i progressi sono stati meno soddisfacenti in relazione ai FES; incoraggia i servizi della Commissione a continuare a ridurre la percentuale di contratti scaduti nel quadro dei FES;

Affidabilità dei conti

7.

si compiace che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione annuale sulle attività finanziate dall'ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo (FES) per l'esercizio finanziario 2015, constati che i conti annuali definitivi presentano fedelmente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria dei FES al 31 dicembre 2015, i risultati delle loro operazioni, i flussi di cassa e le variazioni dell'attivo netto per l'esercizio chiuso in tale data, conformemente al regolamento finanziario dei FES e ai principi contabili per il settore pubblico riconosciuti a livello internazionale;

8.

si compiace delle misure adottate dalla Commissione per risolvere il problema del recupero degli interessi sui prefinanziamenti superiori a 750 000 EUR e degli interessi sui prefinanziamenti compresi tra 250 000 e 750 000 EUR, che hanno permesso di registrare in maniera appropriata 2,5 milioni di EUR di interessi attivi nei rendiconti finanziari relativi al 2015; invita la Commissione a esaminare altresì la situazione dei prefinanziamenti inferiori a 250 000 EUR;

9.

si rammarica che, nel contesto della gestione degli ordini di riscossione, prefinanziamenti non spesi ammontanti a 9,6 milioni di EUR siano stati erroneamente registrati come entrate d'esercizio;

10.

deplora che 29,6 milioni di EUR di ordini di riscossione nel quadro dell'ottavo, nono, decimo e undicesimo FES siano stati annullati a causa di errori di codifica, correzioni o modifiche; invita la Commissione a riferire in merito ai 15,8 milioni di EUR oggetto di una controversia tuttora in corso;

11.

esprime forte preoccupazione per il fatto che su un ordine di riscossione di 1 milione di EUR, 623 000 EUR sono stati annullati dopo una composizione amichevole tra la Commissione e il debitore (3); riconosce la coerenza con il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (4) (il «regolamento finanziario»), nonché con il principio di proporzionalità per quanto concerne gli ordini di riscossione; sottolinea tuttavia che è in gioco il denaro dei contribuenti e che occorre proteggerlo con tutti i mezzi necessari;

Legittimità e regolarità delle operazioni che sono alla base dei conti

12.

si compiace del fatto che, a giudizio della Corte, le entrate alla base dei conti per l'esercizio 2015 sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittime e regolari;

13.

si rammarica che il tasso di errore più probabile stimato nella relazione della Corte per le operazioni di spesa dell'ottavo, nono, decimo e undicesimo FES sia identico a quello del 2014 (3,8 %) e superiore a quelli del 2013 (3,4 %) e del 2012 (3 %); invita la BEI e la Commissione a elaborare un piano d'azione per invertire la tendenza all'aumento degli errori rilevanti e a presentarlo all'autorità di discarico;

14.

esprime preoccupazione per la valutazione della Corte relativa alla legittimità e regolarità dei pagamenti che sono alla base dei conti, che sono inficiati da errori in misura rilevante; è preoccupato per i risultati del campionamento per quanto riguarda le operazioni di pagamento: su 140 pagamenti 35 (25 %) presentavano errori; osserva che i sistemi di controllo interni e le verifiche della loro efficacia non si applicano soltanto alla sede della Commissione e alle delegazioni dell'Unione nei paesi beneficiari, ma anche ad altri attori, come gli ordinatori nazionali designati dai paesi ACP, dove sono state frequentemente riscontrate carenze nelle verifiche; invita la Commissione a sostenere e rafforzare tali fragili capacità istituzionali e amministrative;

15.

è preoccupato per il fatto che la tipologia di errori alla base del tasso di errore del 3,8 % per il 2015 è la stessa del 2014, ossia l'assenza di documenti giustificativi (l'importo interessato da questa categoria di errore è pari a 3 692 833 EUR) e il mancato rispetto delle norme in materia di appalti (l'importo interessato da questa categoria di errore è pari a 1 176 140 EUR), che costituiscono il 70 % del livello di errore stimato (rispetto al 63 % del 2014); chiede alla BEI e alla Commissione di intensificare i propri sforzi e di migliorare effettivamente i controlli ex ante ed ex post dei progetti di finanziamento al fine di ridurre in maniera considerevole le somme interessate da errori in categorie quali «assenza di documenti giustificativi» e «mancato rispetto delle norme in materia di appalti»;

16.

esprime inoltre la sua preoccupazione di lunga data per le carenze nei controlli ex ante, nella misura in cui dei 28 pagamenti finali oggetto di verifiche ex ante 16 sono stati autorizzati nonostante gli errori quantificabili riscontrati in tali verifiche; si rammarica che, come avvenuto negli esercizi precedenti, la maggior parte degli errori riscontrati riguardavano i programmi a preventivo, le sovvenzioni e le operazioni gestite con le organizzazioni internazionali; invita pertanto la Commissione a prestare maggiore attenzione alle verifiche ex ante per garantire la legittimità e regolarità dell'esecuzione del FES; riconosce che la natura del sostegno al bilancio limita la valutazione del tasso di errore materiale delle erogazioni a titolo del sostegno al bilancio, cosicché le operazioni sono soggette a errori;

17.

sottolinea il rischio intrinseco dell'approccio nozionale, secondo cui i contributi della Commissione ai progetti finanziati da più donatori sono dichiarati privi di errori normativi quando vanno ad aggiungersi a quelli degli altri donatori e non vengono destinati a voci di spesa specifiche e identificabili, in quanto la Commissione presuppone che le norme UE in materia di ammissibilità siano rispettate fintanto che l'importo aggregato comprende spese ammissibili sufficienti a coprire il contribuito dell'UE;

18.

esprime preoccupazione per il fatto che l'approccio nozionale limita sostanzialmente il lavoro della Corte, in particolare alla luce del fatto che per l'esercizio finanziario 2015 sono stati erogati 763 milioni di EUR per il sostegno al bilancio, il che corrisponde al 24 % della spesa a titolo del FES per il 2015;

19.

esorta la Commissione a colmare rapidamente tali carenze nei controlli ex ante, rilevando nel contempo che la Commissione, attraverso i propri sistemi, disponeva di informazioni sufficienti per prevenire o individuare e correggere gli errori prima di effettuare le spese, il che avrebbe avuto un effetto positivo diretto sul livello di errore stimato, che sarebbe stato di 1,7 punti percentuali più basso;

20.

prende atto che sono stati recuperati 89,9 milioni di EUR per il rimborso dei pagamenti indebitamente versati a causa di irregolarità ed errori;

Componenti del quadro di garanzia

21.

accoglie con favore il passaggio da una riserva generale all'emissione di riserve differenziate, come richiesto dal Parlamento nelle sue precedenti risoluzioni sul FES, ossia: i) una riserva tematica per i due settori di sovvenzioni ad alto rischio in sospeso in gestione diretta (18 % dell'importo totale pagato nel 2015) e in gestione indiretta con organizzazioni internazionali; e ii) una riserva specifica per il Fondo per la pace in Africa;

22.

prende atto delle azioni intraprese dalla Commissione per i due settori a rischio più elevato e invita la Commissione a presentare al Parlamento una relazione sulla realizzazione di tali azioni;

23.

invita la Commissione a continuare a perfezionare la valutazione dei rischi del suo bilancio per attività per continuare a garantire un livello adeguato di garanzia settoriale; chiede, a tale riguardo, di valutare il livello di rischio e le vulnerabilità della gestione indiretta;

24.

esprime preoccupazione per la natura rischiosa della gestione indiretta, in particolare per via della mancanza di tracciabilità dei fondi quando sono erogati dalla direzione generale della Cooperazione internazionale e dello sviluppo ad attori locali e subappaltatori;

25.

reputa positivo il miglioramento degli strumenti di monitoraggio a seguito dei risultati degli audit esterni; accoglie con favore la nuova applicazione di audit e la griglia di qualità messe a punto dalla Commissione e sostiene la raccomandazione della Corte di migliorare questi nuovi strumenti;

26.

accoglie con favore il fatto che per il quarto anno consecutivo sia stato realizzato uno studio sul tasso di errore residuo (TER), e che questo sia diventato uno strumento essenziale nell'ambito della strategia di controllo, monitoraggio e audit;

27.

sottolinea che il TER è calcolato detraendo dai tassi di errore annui delle autorità di audit le rettifiche finanziarie pluriennali imposte a livello nazionale e dell'Unione;

28.

esprime forte preoccupazione per il fatto che il TER 2015 delle operazioni contrattuali concluse, incluse nella relazione annuale di attività, era stimato al 2,2 %, vale a dire ancora al di sopra della soglia di rilevanza del 2 % e pari a circa 174 milioni di EUR, compresi 98 milioni di EUR per i FES;

29.

invita la Commissione a mantenere elevati standard metodologici nella sua valutazione del TER, nonché a monitorare attentamente le rettifiche finanziarie e a farle applicare dagli Stati membri;

30.

richiama l'attenzione sul fatto che l'equilibrio tra assorbimento, conformità e prestazioni è necessario e deve riflettersi nella gestione delle operazioni;

31.

accoglie con favore la riduzione della stima dei costi di controllo della direzione generale della Cooperazione internazionale e dello sviluppo della Commissione, che passano da 371 milioni di EUR nel 2014 a 293 milioni di EUR nel 2015, e incoraggia la Commissione a migliorare ulteriormente l'efficacia in termini di costi del controllo del direttore generale garantendo nel contempo che gli errori siano ridotti al minimo;

32.

invita la Commissione a integrare, nella sua valutazione ex ante ed ex post, strumenti di valutazione della gestione e dei risultati, in linea con l'iniziativa «Un bilancio incentrato sui risultati» promossa dalla Commissione con l'obiettivo di analizzare l'impatto di altre politiche e azioni esterne dell'Unione sulla situazione dei paesi beneficiari;

Rischi connessi all'approccio orientato ai risultati per la cooperazione allo sviluppo dell'Unione

33.

riconosce che la Commissione ha integrato l'analisi dei rischi nella gestione delle sue operazioni esterne, che sono realizzate in contesti complessi e fragili in cui sono presenti diversi tipi di rischio, giacché i paesi partner presentano livelli di sviluppo e quadri di governance diversi;

34.

pone in evidenza la necessità di migliorare l'utilizzo della terminologia concernente i risultati a lungo termine (realizzazioni, effetti e impatti) e l'importanza di formulare obiettivi S.M.A.R.T. reali e sostenibili prima di adottare qualsiasi decisione in merito al finanziamento di progetti diversi; evidenzia la necessità di concentrarsi maggiormente sulla formulazione di obiettivi «raggiungibili e realistici» al fine di evitare situazioni in cui i paesi partner raggiungano gli obiettivi iniziali ma senza risultati significativi in termini di sviluppo; ricorda che gli obiettivi di sviluppo devono essere valutati tenendo conto degli aspetti sociali e ambientali, oltre che di quelli economici;

35.

ritiene che si debba evitare di concentrarsi sul risultato dell'esecuzione di bilancio quale unico obiettivo gestionale, poiché ciò può pregiudicare il principio della sana gestione finanziaria e il conseguimento dei risultati; ritiene che un approccio basato sugli incentivi, fondato su un sistema di «condizionalità positiva» che si traduca in incentivi per i beneficiari con buoni risultati e in controlli più rigorosi per i beneficiari con scarsi risultati, dovrebbe essere collegato a indicatori di prestazione precisi e rigorosi, che permettano un approccio quantificabile per valutare le carenze e gli obiettivi raggiunti;

36.

sottolinea con decisione che qualsiasi sistema fondato su una «condizionalità positiva» dovrebbe rispettare senza eccezioni il principio di precauzione;

37.

ricorda che il monitoraggio regolare e la mappatura dei fattori di rischio elevato (esterni, finanziari e operativi), nonché la loro quantificazione, dall'identificazione alle fasi di attuazione, sono un prerequisito non solo per una buona gestione finanziaria e la qualità della spesa, ma anche per garantire la credibilità, la sostenibilità e la reputazione degli interventi dell'Unione; ritiene che la creazione di profili di rischio per attività e per paese faciliti inoltre l'elaborazione di una strategia di rapida mitigazione dei rischi qualora la situazione di un paese partner dovesse aggravarsi;

38.

sottolinea la necessità di adattare regolarmente l'ambiente di controllo e le funzioni di gestione dei rischi per tenere conto di nuove forme di strumenti e strutture di assistenza, quali il finanziamento combinato, i fondi fiduciari e i partenariati finanziari con altre istituzioni internazionali, anche nel caso in cui i paesi beneficiari usufruiscano di vari tipi di erogazione degli aiuti;

39.

ritiene che lo sviluppo delle capacità, dei quadri di governance e della titolarità dei paesi partner in via di sviluppo sia determinante per mitigare i rischi sistematici, per consentire ai fondi di raggiungere la destinazione voluta e di soddisfare i requisiti delle tre «E» (economia, efficienza ed efficacia), tenendo conto altresì dell'ecologia, dell'uguaglianza e dell'etica; incoraggia la Commissione, a tale riguardo, a esaminare ulteriormente la possibilità e i rischi connessi al ricorso a società di revisione contabile locali e a contratti di servizi locali, garantendo una piena trasparenza e rendicontabilità;

40.

riconosce che il regolamento finanziario consente ai beneficiari di ricorrere a società di revisione contabile locali; è tuttavia molto preoccupato per le carenze nel sistema informativo gestionale di EuropeAid per quanto attiene ai risultati e al seguito dato agli audit esterni, come segnalato dalla Corte in relazione alla procedura di discarico del FES per l'esercizio 2014; esorta la direzione generale della Cooperazione internazionale e dello sviluppo a predisporre una griglia di qualità per valutare l'affidabilità dei controlli per le revisioni contabili e le verifiche di spesa svolte dalle società di revisione locali direttamente impiegate dai beneficiari, dove si ritiene che sussista un maggiore rischio di qualità insufficiente e le relazioni sulla verifica non contengono informazioni sufficienti sull'effettivo lavoro svolto per consentire alla griglia attuale di essere impiegata efficacemente;

Migliorare l'efficacia degli aiuti del FES

41.

sottolinea che al fine di determinare la credibilità dell'assistenza allo sviluppo, in particolare per quanto concerne gli strumenti impiegati, i metodi di erogazione degli aiuti e i fondi interessati, è essenziale che il rapporto qualità/prezzo e i risultati ottenuti tramite tale sostegno finanziario siano dimostrabili, così come la coerenza tra le politiche e le azioni esterne dell'Unione e gli obiettivi degli aiuti allo sviluppo, in particolare gli obiettivi di sviluppo sociale, difesa dei diritti umani e protezione ambientale;

42.

ricorda che l'efficacia degli aiuti, la titolarità dei paesi partner per quanto riguarda i risultati in materia di sviluppo e la fiducia nei quadri di governance dei paesi partner sono principi guida che vanno regolarmente perfezionati;

43.

sottolinea che è essenziale che la modalità di attuazione dei progetti sia adeguata agli obiettivi perseguiti in ciascun caso e per ciascun progetto; ritiene che i risultati migliori in termini di efficacia possano essere conseguiti sostenendo progetti la cui portata sia adattata agli obiettivi precedentemente stabiliti, che conducano a risultati concreti e identificabili e puntino allo sviluppo sostenibile delle comunità locali;

44.

ritiene fondamentale che, in caso di progetti infrastrutturali finanziati tramite il FES, sia realizzata una valutazione ex ante indipendente che tenga conto dell'impatto sociale e ambientale dei progetti, oltre che del loro valore aggiunto; ritiene che la decisione di finanziamento debba essere correlata a un'analisi costi-benefici adeguata, e che siano finanziati progetti la cui realizzazione non risulti controversa dal punto di vista ambientale, finanziario e sociale;

45.

ricorda che ostacolare il monitoraggio delle prestazioni e la valutazione dei risultati pregiudica gli obiettivi di responsabilità pubblica e informazione esaustiva dei responsabili politici; sottolinea che è indispensabile fornire al Parlamento un quadro chiaro del reale grado di raggiungimento dei principali obiettivi dell'Unione; sottolinea l'importanza di un approccio più equilibrato con meno riservatezza e maggiore trasparenza, in particolare in merito alle relazioni sulla gestione degli aiuti esterni;

46.

ritiene essenziale valutare i rischi inerenti alla scelta di una particolare modalità di attuazione prima di impegnare le risorse finanziarie dell'Unione e in sede di esame dei risultati auspicati; ritiene che la combinazione di progetti, in termini di oggetto e di tipi di attuazione, sia fondamentale per assicurare l'efficacia del sostegno del FES;

47.

ritiene necessario un maggiore sostegno alle risorse tecniche e amministrative per migliorare l'efficacia degli aiuti del FES, in particolare per quanto riguarda la complessità delle norme, poiché il regolamento finanziario del FES non è un documento a sé stante e dev'essere usato congiuntamente ad altre risorse giuridiche, il che comporta un rischio significativo di incertezza giuridica ed errori;

48.

ritiene necessaria la semplificazione delle norme di assegnazione dei fondi per garantire un migliore utilizzo delle risorse e rafforzare l'efficacia dell'erogazione degli aiuti; incoraggia la Commissione ad avviare la semplificazione delle norme di assegnazione dei fondi e a sostenere i partner locali nella realizzazione dei progetti; sottolinea tuttavia che la semplificazione non può andare a scapito dell'attuale sistema di controlli e verifiche ex ante ed ex post, che sono essenziali per un controllo globale; sottolinea che sono già presenti carenze persistenti nelle verifiche ex ante, un ambito in cui la semplificazione deve essere ponderata attentamente in base ai rischi; ricorda alla Commissione di sottolineare il giusto equilibrio tra la riduzione degli oneri amministrativi e l'efficacia del controllo finanziario, semplificando nel contempo le norme relative all'assegnazione dei fondi di sviluppo;

49.

afferma che la semplificazione delle norme relative all'assegnazione dei fondi non dovrebbe sottrarre stanziamenti agli obiettivi e ai principi degli atti fondamentali e ritiene che le erogazioni effettuate attraverso i fondi fiduciari non debbano andare a scapito del FES e delle strategie a lungo termine dell'Unione;

Task force «Conoscenze, prestazioni e risultati»

50.

accoglie con favore la prima relazione su una selezione di risultati dei progetti nel contesto dell'avvio del quadro dei risultati dell'UE in materia di cooperazione internazionale e sviluppo, in quanto passo complementare all'impegno della Commissione di migliorare l'obbligo di rendere conto e ampliare i propri risultati presentando relazioni sulle operazioni in corso; è particolarmente interessato all'elenco di indicatori delle prestazioni organizzative, che servono per misurare e comunicare l'impatto, i risultati e le realizzazioni in termini di sviluppo conseguiti dai paesi partner e dai servizi della Commissione;

51.

ritiene che sarebbe utile includere periodicamente dette informazioni nella prossima relazione annuale di attività al fine di seguire l'evoluzione del contributo dell'Unione ai risultati nei vari settori della cooperazione allo sviluppo, quali la gestione delle finanze pubbliche, la buona governance o l'effetto leva ottenuto con le attività di finanziamento combinato;

Valutazione dei risultati raggiunti dalle delegazioni dell'Unione

52.

accoglie con favore i progressi compiuti nell'analisi dei risultati globali raggiunti dalle delegazioni dell'Unione, sulla base dei risultati forniti dagli indicatori chiave di prestazione rispetto agli obiettivi per quanto riguarda l'efficacia del sistema di controllo interno e dei sistemi di audit esistenti, nonché dell'efficace gestione delle operazioni e delle risorse per il 2015;

53.

chiede un livello di ambizione più elevato nella strategia, gestione e rendicontabilità dei fondi del FES; sottolinea che vi è un'opportunità per ottimizzare la resilienza di tutte le attività del FES tramite il rafforzamento dei criteri di efficienza economica e finanziaria e l'individuazione dei miglioramenti in termini di efficienza ed efficacia, che si riflettono nei risultati della gestione; ritiene che la preparazione delle valutazioni delle esigenze costituisca una fase preliminare utile per garantire l'efficacia finale del finanziamento dell'Unione;

54.

riconosce la grande importanza delle informazioni comunicate nelle 86 relazioni sulla gestione degli aiuti esterni per la garanzia che deve essere fornita dalla Commissione sulla gestione degli aiuti esterni, nonché le tendenze positive riguardanti le prestazioni delle delegazioni, con 20 dei 24 indicatori chiave di prestazione che danno l'obiettivo come raggiunto rispetto ai 15 del 2014;

55.

deplora tuttavia che nove delegazioni su 86 non abbiano raggiunto il parametro di riferimento del 60 % dei propri indicatori chiave di prestazione; invita i servizi della Commissione a monitorare da vicino le delegazioni che hanno recentemente raggiunto l'obiettivo del 60 % o che si trovano leggermente al di sopra dell'obiettivo del 60 % per affinare e consolidare l'analisi delle tendenze delle delegazioni;

56.

invita i servizi della Commissione ad aggiornare regolarmente la definizione degli indicatori chiave di prestazione e le relative modalità di valutazione e a sviluppare ulteriormente la valutazione dei rischi, in particolare attraverso la creazione di profili di rischio (rischi a priori o nei risultati) per i progetti nel portafoglio di ciascuna delegazione, al fine di selezionare meglio in fase iniziale solo progetti sostenibili; raccomanda vivamente una valutazione dei rischi ex ante più esaustiva in modo che siano selezionati solo i progetti più sostenibili;

57.

invita la Commissione a elaborare una tipologia delle cause dei blocchi e delle difficoltà incontrate nell'attuazione dei progetti al fine di individuare immediatamente le risposte e le misure correttive più adeguate;

58.

ritiene essenziale che i capi delegazione continuino a essere costantemente sensibilizzati riguardo al loro ruolo chiave nel potenziamento generale della garanzia e nella gestione delle operazioni, in particolare per quanto riguarda la ponderazione delle varie componenti che potrebbero dare avvio alla formulazione di una riserva;

59.

ribadisce fermamente la necessità che le delegazioni dell'Unione con personale del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) rendano conto in modo completo del loro operato; ritiene che ciò debba avvenire in aggiunta alle relazioni sulla gestione degli aiuti esterni, che sono preparate e firmate dai capi delle delegazioni dell'Unione;

60.

ritiene che occorra ricordare chiaramente ai capi delle delegazioni dell'Unione quali sono i loro compiti e le loro responsabilità di gestione e di controllo e che non dovrebbero concentrarsi esclusivamente sulla componente politica delle loro funzioni;

61.

invita la Commissione a riferire immediatamente in merito alle specifiche azioni correttive adottate quando un progetto è stato classificato «rosso» per tre anni consecutivi in relazione all'indicatore chiave di prestazione 5 (ossia la percentuale di progetti con semaforo rosso in termini di progressi di attuazione) e all'indicatore chiave di prestazione 6 (ossia la percentuale di progetti con semaforo rosso in termini di raggiungimento dei risultati), al fine di riesaminare rapidamente gli obiettivi iniziali di programmazione, riassegnare i fondi disponibili a progetti e fabbisogni di aiuto più adeguati o addirittura eventualmente interrompere il progetto;

62.

riconosce le conseguenze diplomatiche dell'interruzione del finanziamento di progetti e della cessazione delle erogazioni di sostegno diretto al bilancio, ma sottolinea con decisione l'importanza di proteggere gli interessi finanziari dell'Unione;

63.

invita la Commissione a prestare particolare attenzione al monitoraggio delle operazioni svolte con organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite e i suoi organismi, ai vecchi RAL, in particolare nel contesto del FES, e all'affidabilità dei dati e dei valori del sistema integrato di gestione dell'informazione per le relazioni esterne usati per l'elaborazione delle relazioni sulla gestione degli aiuti esterni;

64.

sottolinea che le risorse totali dell'ottavo, nono, decimo e undicesimo FES ammontano a 76,88 miliardi di EUR, di cui 41,98 miliardi di EUR sono indicati come pagamenti; è estremamente preoccupato per il fatto che gli impegni ancora da liquidare ammontano a 11,61 miliardi di EUR e il saldo disponibile alla fine del 2015 è di 23,27 miliardi di EUR;

Monitoraggio orientato ai risultati

65.

chiede alla Commissione di garantire l'efficacia del nesso tra valutazioni ed elaborazione delle politiche, prendendo in considerazione tutti gli insegnamenti tratti dal processo decisionale; invita la Commissione a stanziare adeguate capacità di gestione per le varie attività di valutazione e a garantire l'affidabilità del sistema di valutazione EuropeAid e dei sistemi di monitoraggio orientato ai risultati;

66.

rammenta che sarebbe opportuno ricevere commenti esterni, oggettivi e imparziali sul rendimento dei progetti e dei programmi di aiuto della Commissione, nell'ambito dell'impegno assunto dalla stessa riguardo alla garanzia della qualità; ritiene che le risultanze delle valutazioni siano elementi essenziali integrati nel processo di revisione strategica e politica, che contribuiscono ad adeguare gli obiettivi politici strategici e ad accrescere la coerenza generale delle politiche dell'Unione; ritiene opportuno garantire che sia un'analisi indipendente ex post a stabilire la valutazione finale dei progetti finanziati;

67.

è del parere che investire nell'analisi e nell'aggregazione di risultati e prove derivanti da diversi tipi di valutazione permetta alla Commissione non soltanto di ottenere un quadro generale delle tendenze, ma anche di trarre insegnamenti che rafforzano l'efficacia reale dei processi di valutazione, fornendo nel contempo elementi più solidi ai fini del processo decisionale e di definizione delle politiche;

68.

ritiene che la condivisione di conoscenze attraverso ogni mezzo e strumento sia essenziale per lo sviluppo non solo di una cultura della valutazione ma soprattutto di un'efficace cultura del rendimento;

Attività di sostegno del bilancio

69.

osserva che 1 266 440 EUR su un totale di 5 746 000 EUR (pari al 22 %) dei pagamenti sono stati destinati nel 2015 al sostegno al bilancio;

70.

ritiene che il sostegno al bilancio rappresenti una modalità di aiuto adeguata alle specificità degli aiuti allo sviluppo, promuovendo la titolarità nazionale e l'efficacia degli aiuti, il che ha mostrato risultati concreti quanto al conseguimento degli obiettivi della politica di sviluppo; rileva tuttavia che il sostegno al bilancio comporta rischi fiduciari e può condurre a incertezza sui risultati e sulle prestazioni; invita la Commissione a garantire il buon utilizzo degli aiuti allo sviluppo attraverso il sostegno al bilancio, in particolare attraverso formazioni specifiche e assistenza tecnica ai beneficiari;

71.

accoglie con favore la relazione annuale 2016 della Commissione in materia di sostegno al bilancio, che esamina i principali indicatori di risultato nei paesi beneficiari del sostegno al bilancio dell'Unione per il 2015; incoraggia la Commissione a includere i risultati di tale relazione nella prossima relazione annuale di attività;

72.

ricorda la necessità di rispettare costantemente i quattro criteri di ammissibilità in fase di precontrattazione, l'evoluzione degli obiettivi dichiarati e i risultati attesi concordati nel controllo del sostegno al bilancio;

73.

sottolinea che il contributo del sostegno al bilancio ai risultati di sviluppo desiderati deve essere chiaramente dimostrato e che il ricorso a questa opzione deve essere subordinato al miglioramento della gestione delle finanze pubbliche, al controllo democratico e all'obbligo di rendere conto nonché alla piena trasparenza nei confronti dei parlamenti nazionali e dei cittadini dei paesi beneficiari; ritiene prioritario vincolare tale sostegno a un'effettiva lotta alla corruzione nei paesi che beneficiano del sostegno al bilancio;

74.

ritiene che i criteri di prestazione per l'esborso rappresentino un fattore centrale nella gestione delle attività di sostegno al bilancio, nonché per l'approfondimento del dialogo politico e strategico;

75.

ritiene necessario rafforzare il dialogo politico e strategico, la condizionalità degli aiuti e il quadro logico al fine di garantire la coerenza tra decisioni e prerequisiti di pagamento, vincolando chiaramente i pagamenti alla realizzazione dei risultati, agli obiettivi selezionati e agli indicatori chiave di prestazione predefiniti; invita i servizi della Commissione a consolidare ulteriormente il quadro di vigilanza di conseguenza; invita la Commissione a monitorare da vicino e riferire in modo più sistematico in merito a prestazioni e risultati;

76.

invita la Commissione a riferire regolarmente sull'attuazione dell'iniziativa Addis Tax, avviata nel 2015, in particolare in merito alle azioni avviate per combattere l'elusione fiscale, l'evasione fiscale e i flussi finanziari illeciti; ritiene altresì che l'efficienza della pubblica amministrazione, la gestione delle finanze pubbliche, la corruzione e la frode costituiscano i principali rischi da sottoporre a un esame approfondito e costante;

Sviluppare la dimensione della vigilanza dei fondi fiduciari e degli strumenti di finanziamento combinato

77.

riconosce la logica sottesa allo sviluppo di specifici fondi fiduciari in quanto strumenti di messa in comune di risorse finanziarie provenienti da diverse parti interessate al fine di aumentare la flessibilità e di accelerare la risposta dell'Unione alle questioni globali internazionali, alle principali crisi o alle situazioni di emergenza; ritiene tuttavia che possano partecipare efficacemente alla risposta dell'Unione a tali sfide anche progetti su piccola scala che hanno obiettivi, operatori e beneficiari chiaramente definiti, producono risultati concreti e rispondono a una strategia a lungo termine;

78.

ritiene che la coerenza e la complementarità di qualsiasi nuovo strumento di sviluppo con il FES debbano essere debitamente prese in considerazione, in particolare dal punto di vista dell'impatto degli aiuti, nonché dei loro costi di gestione e amministrativi rispetto all'importo complessivo dei contributi; invita la Commissione a garantire che i nuovi strumenti di sviluppo siano sempre in linea con la strategia globale dell'Unione e gli obiettivi della politica di sviluppo;

79.

esprime preoccupazione per la molteplicità dei fondi fiduciari e delle piattaforme di finanziamento combinato, che sono finanziati dagli Stati membri con ingenti importi ma non fanno parte del bilancio dell'Unione; sottolinea con decisione i possibili problemi in materia di governance, efficacia, trasparenza e rendicontabilità; mette in guardia la Commissione in merito al rischio costituito dall'esternalizzazione e diluizione degli obiettivi della politica di sviluppo; invita la Corte ad aiutare a valutare i rischi, a migliorare la trasparenza e la responsabilità globali e a confrontare l'efficacia degli investimenti mediante i fondi fiduciari con quelli della gestione diretta o indiretta del FES;

80.

osserva che i fondi fiduciari erano parte di una risposta ad hoc che dimostra che il FES, il bilancio dell'Unione e il quadro finanziario pluriennale non dispongono delle risorse e della flessibilità necessarie per consentire una risposta rapida e globale alle grandi crisi; ritiene che occorra più tempo per dimostrarne l'efficacia;

81.

prende atto dell'istituzione del Fondo fiduciario di emergenza dell'UE per l'Africa (EUTF), ma si rammarica che non vi sia stata nessuna consultazione preventiva del Parlamento, sebbene, in virtù di un impegno politico assunto dalla Commissione, spetti a quest'ultimo il controllo rafforzato della programmazione del FES; osserva che il 57 % dell'importo inizialmente messo a disposizione dagli Stati membri e altri donatori (Svizzera e Norvegia) è stato erogato a favore dell'EUTF (47,142 milioni di EUR); osserva che 1,4 miliardi di EUR della riserva del FES saranno usati per l'EUTF e che gli impegni finanziari complessivi assunti dagli Stati membri ammontano solo a 81,492 milioni di EUR (vale a dire il 4,3 % dell'importo previsto di 1,8 miliardi di EUR); prende atto del fondo fiduciario Bekou a concorrenza dell'importo promesso e versato di 34,925 milioni di EUR;

82.

invita la Commissione a mettere in atto meccanismi di controllo esaustivi al fine di assicurare il controllo politico, in particolare da parte del Parlamento, sulla governance, la gestione e l'attuazione di questi nuovi strumenti nel quadro della procedura di discarico; ritiene importante sviluppare specifiche strategie di controllo per tali strumenti, che prevedano obiettivi, finalità e riesami specifici;

83.

è fortemente preoccupato per gli obiettivi non abbastanza specifici e per la mancanza di indicatori vincolanti e obiettivi quantificabili per valutare i risultati dei fondi fiduciari; chiede che i meccanismi di monitoraggio dei risultati (matrici o quadri di risultati) riguardanti le azioni previste vengano ulteriormente rafforzati, in modo da comprendere obiettivi a medio e lungo termine pienamente in linea con gli obiettivi strategici dell'Unione;

84.

è particolarmente interessato a ricevere informazioni sui coefficienti di leva ottenuti dagli strumenti esistenti di combinazione dei finanziamenti, con un accento particolare sul valore aggiunto e sull'addizionalità rispetto al tradizionale sostegno dell'Unione;

Rafforzare i quadri di cooperazione con organizzazioni internazionali

85.

osserva che gli interventi del FES mediante gestione indiretta con le organizzazioni internazionali e le agenzie di aiuto allo sviluppo sono stati pari a 810 milioni di EUR, di cui 347 milioni di EUR tramite le Nazioni Unite;

86.

riconosce il valore aggiunto della cooperazione con le organizzazioni internazionali in alcuni contesti specifici; rileva tuttavia debolezze ricorrenti, come il livello di errori finanziari che incidono sul tasso di errore, le carenze nelle relazioni, il problema della titolarità dei risultati e, di conseguenza, la mancanza di visibilità dell'Unione quale donatore e la necessità di armonizzare le aspettative riguardo all'orientamento verso i risultati e al rapporto qualità/prezzo;

87.

incoraggia la Commissione o le istituzioni internazionali, in particolare nel caso di iniziative cofinanziate e finanziate da più donatori, a:

i)

valutare e prevedere i benefici futuri di un progetto e la misura in cui ciascun partner contribuisce ai risultati finali, nonché l'impatto più ampio, in modo da evitare interrogativi circa la titolarità dei risultati, ossia quale parte dei risultati sia attribuibile ai finanziamenti dell'UE e quale agli interventi di altri donatori;

ii)

combinare i quadri di governance con quelli utilizzati dall'Unione, segnatamente migliorando i loro metodi di gestione dei rischi; ritiene che la fungibilità dei fondi dovrebbe essere attentamente monitorata per via del suo elevato livello di rischio fiduciario;

iii)

migliorare i modelli dei quadri di cooperazione utilizzati con tutte le organizzazioni internazionali al fine di garantire in particolare un controllo più approfondito dei costi di gestione;

iv)

garantire la coerenza tra i progetti attuati in un quadro di cooperazione con le organizzazioni internazionali e le azioni e le politiche dell'Unione nel loro insieme;

Gestione del Fondo per la pace in Africa

88.

osserva che il Fondo per la pace in Africa è uno strumento finanziario dell'Unione concepito per sostenere la cooperazione con l'Africa nel campo della pace e della sicurezza, con un totale nel 2015 di 901,2, milioni di EUR impegnati, 600 milioni di EUR oggetto di contratti e un importo totale versato nell'ambito dell'undicesimo FES; constata che il 90 % circa del Fondo per la pace in Africa è gestito attraverso accordi firmati con la Commissione dell'Unione africana, che è l'organo esecutivo dell'Unione africana;

89.

osserva che la Commissione non nutre fiducia nell'attuazione del Fondo per la pace in Africa, che è operativo da anni; è sorpreso al riguardo dalla proposta della Commissione di destinare ancora più fondi per lo sviluppo a iniziative per la sicurezza in Africa; sottolinea altresì che i finanziamenti del Fondo per la pace in Africa a titolo del FES sono una soluzione provvisoria da quindici anni; evidenzia che i finanziamenti allo sviluppo hanno fornito un contributo finanziario molto importante per le politiche di sicurezza africane nel corso di questi anni, mentre le spesa dell'Unione per la sicurezza a fini di sviluppo è inesistente;

90.

deplora che il sistema di controllo per la gestione e il monitoraggio operativo dello strumento per la pace in Africa non sia stato efficace nel proteggere i FES da spese illegittime e irregolari e che l'attuazione delle misure di mitigazione non sia stata sufficiente per rimediare alle carenze istituzionali identificate; deplora altresì le carenze nei sistemi di monitoraggio e comunicazione delle attività finanziate mediante il Fondo per la pace in Africa;

91.

esprime preoccupazione per il fatto che i risultati delle valutazioni dei pilastri effettuate conformemente al regolamento finanziario non siano stati presi in considerazione, in particolare per quanto riguarda la non conformità dei processi contabili, di appalto e di sottodelega; si rammarica del fatto che le misure correttive non siano state attuate in tempi più rapidi;

92.

invita la Commissione ad adattare la governance, il coordinamento e le rispettive competenze dei soggetti interessati (ossia i servizi della Commissione, il Servizio europeo per l'azione esterna e le delegazioni dell'Unione) nel monitoraggio del finanziamento del Fondo per la pace in Africa e nella rendicontazione dei suoi progetti in corso;

93.

invita la Commissione a riferire a tempo debito al Parlamento circa le misure correttive, il livello dei recuperi e i miglioramenti nella gestione dei finanziamenti da parte del Fondo per la pace in Africa;

Cooperazione con i PTOM

94.

riconosce che i FES si concentrano principalmente sui paesi africani e ritiene che i PTOM non dovrebbero essere marginalizzati in termini di obiettivi politici; invita la Commissione a mettere in atto maggiori sinergie con le politiche interne e orizzontali dell'Unione con la concreta partecipazione dei PTOM;

95.

ritiene che occorra prestare attenzione ai risultati degli aiuti e all'impatto della politica di sviluppo ma anche delle altre politiche europee e internazionali mirate a paesi situati nella stessa area geografica dei PTOM; chiede che sia prestata particolare attenzione alla situazione specifica di Mayotte, il cui status di PTOM è stato modificato in regione ultraperiferica nel 2014;

96.

invita la Commissione a garantire che dei finanziamenti beneficino in modo giusto ed equo tutti i PTOM; invita la Commissione a sostenere ulteriormente le amministrazioni dei PTOM nell'attuazione dei progetti del FES, in particolare attraverso la formazione e l'assistenza tecnica;

97.

ricorda le caratteristiche geografiche dei PTOM; invita la Commissione a integrare meglio indicatori chiave di prestazione specifici per il finanziamento nei PTOM; invita altresì la Commissione a proporre, nel quadro dell'estensione dell'azione preparatoria BEST (programma volontario per la biodiversità e i servizi ecosistemici nei territori d'oltremare europei), un meccanismo permanente per proteggere la biodiversità, sviluppare i servizi ecosistemici e combattere gli effetti dei cambiamenti climatici nei paesi e territori d'oltremare dell'Unione;

98.

invita nuovamente la Commissione a istituire, entro il 2020, un apposito strumento di finanziamento per i PTOM, tenendo conto del loro status specifico e della loro appartenenza alla famiglia europea;

Risposta del FES alle sfide globali urgenti

Questione migratoria e aiuto allo sviluppo

99.

ricorda che l'obiettivo principale della politica di sviluppo dell'Unione è quello di ridurre e infine eliminare la povertà e che il FES ha finora conseguito progressi nei paesi ACP e nei PTOM; ritiene che il successo dell'aiuto allo sviluppo e le questioni relative alla migrazione siano interconnessi in quanto quest'ultima può derivare da una situazione di vulnerabilità sociale ed economica e la mitigazione delle cause profonde della migrazione può essere attribuita ad aiuti allo sviluppo mirati;

100.

prende atto della recente adozione della strategia globale dell'Unione per conseguire uno sviluppo sostenibile entro il 2030, che consolida ulteriormente il legame tra sviluppo e migrazione e pone la migrazione e la sicurezza nel nuovo quadro di sviluppo e cooperazione;

101.

ricorda la posizione del Parlamento nei confronti di un approccio integrato alla migrazione basato su un nuova combinazione di politiche che comprenda il rafforzamento del nesso tra migrazione e sviluppo, affrontando le cause profonde della migrazione e sostenendo al contempo un cambiamento nelle modalità di finanziamento della risposta alla crisi migratoria;

102.

riconosce che l'Unione ha aumentato il sostegno alle riforme nel settore della sicurezza; ritiene tuttavia che la Commissione dovrebbe garantire che i fondi non siano trasferiti verso la promozione della sicurezza senza rafforzare parallelamente il sostegno alle riforme democratiche;

103.

ritiene che la portata della crisi migratoria abbia fatto scaturire l'esigenza di una risposta e di un'erogazione degli aiuti più rapide ed efficaci; ritiene utile elaborare un codice di settore appropriato per la «migrazione» in seno al Comitato di assistenza allo sviluppo dell'OCSE, per integrare meglio la migrazione nell'agenda per lo sviluppo, per facilitare la registrazione e l'uso dei fondi e per tracciare e monitorare più efficacemente gli importi destinati all'azione esterna per combattere le cause profonde della migrazione;

104.

si compiace del previsto lancio di un piano di investimenti esterni in Africa, sul modello del Fondo europeo per gli investimenti strategici, per eliminare specifiche strozzature nell'ambito degli investimenti; ritiene che si tratti di uno degli strumenti più appropriati ed efficienti per conseguire la finalità a lungo termine del Parlamento di garantire alle persone condizioni di vita adeguate, e dunque per affrontare anche le cause profonde della migrazione eccessiva dall'Africa;

105.

riconosce che i fondi del FES contribuiscono ad affrontare le cause profonde dell'attuale crisi migratoria e dei rifugiati a livello mondiale; sottolinea che i fondi del FES non devono essere utilizzati per fini diversi da quelli stabiliti nelle disposizioni, come i controlli di sicurezza alle frontiere e le misure di rimpatrio efficaci; invita la Commissione a impegnarsi costruttivamente per creare sinergie tra il bilancio dell'Unione, il FES e la cooperazione bilaterale, al fine di affrontare le questioni relative alla prevenzione della crisi migratoria;

106.

chiede il perfezionamento costante della visione e del quadro strategici delle politiche esterne e delle opzioni di intervento dell'Unione in materia di migrazione insieme ai principali attori, al fine di garantire chiarezza e una mobilitazione coordinata e coerente dei meccanismi della dimensione esterna della politica di migrazione a breve, medio e lungo termine, all'interno o al di fuori del quadro di bilancio dell'Unione;

107.

ritiene assolutamente necessario conciliare la necessità di risultati migliori con la disponibilità di fondi sufficienti per assicurare un elevato livello di ambizione nella formulazione di una risposta globale e sostenibile dell'Unione alle sfide attuali e future derivanti dalla crisi migratoria; è del parere che la spesa dell'Unione in materia di migrazione esterna debba essere erogata in modo più efficace e rispettare criteri di «valore aggiunto» onde garantire alle persone condizioni di vita adeguate nei loro paesi d'origine e in altri paesi ACP;

108.

invita tutte le principali parti interessate a riflettere sull'equilibrio tra la flessibilità negli interventi, la complementarità dei fondi, il livello di questi ultimi e l'effetto leva necessario, nonché sulle potenziali sinergie e l'addizionalità generale degli interventi dell'Unione, e a rispondervi in maniera adeguata;

109.

ritiene che l'attuale frammentazione degli strumenti, dotati di obiettivi propri tra loro scollegati, ostacoli il controllo parlamentare sul modo in cui i fondi vengono attuati e l'individuazione delle responsabilità, rendendo quindi difficile valutare con chiarezza gli importi finanziari effettivamente spesi per sostenere l'azione esterna in materia di migrazione; si rammarica che ciò comporti una mancanza di efficacia, trasparenza e rendicontabilità; ritiene necessario ridefinire le possibilità di utilizzo degli strumenti politici esistenti prevedendo un'architettura chiara e rinnovata degli obiettivi, al fine di incrementarne l'efficacia e la visibilità generali;

110.

ritiene al riguardo che occorra esaminare con debita attenzione gli opportuni aiuti mirati ai diversi e mutevoli aspetti della migrazione esterna, al contempo assicurando l'adeguatezza del controllo dei fondi erogati, al fine di evitare il rischio di appropriazione indebita di fondi e di doppio finanziamento, e garantendo che gli altri paesi ACP continuino a beneficiare dell'assistenza del FES;

111.

ritiene che il cambiamento climatico e i problemi che ne derivano, la migrazione e lo sviluppo siano fattori strettamente interconnessi; chiede una migliore comprensione di questa correlazione nell'assegnazione degli aiuti allo sviluppo e negli obiettivi della politica di sviluppo; invita la Commissione e la BEI a evitare di aumentare semplicemente i fondi spesi per affrontare i problemi relativi alle migrazioni senza tenere conto dei progetti finalizzati all'adattamento ai cambiamenti climatici e di altri progetti di sviluppo;

Contributo della BEI

112.

osserva che nel 2015 sono stati stanziati 936 milioni di EUR per i paesi ACP e i PTOM in progetti attuati in 15 paesi e 6 raggruppamenti regionali;

113.

sostiene gli obiettivi generali del quadro dello strumento per gli investimenti ACP, ossia sostenere il settore privato locale e lo sviluppo dell'occupazione e di infrastrutture socioeconomiche che favoriscano lo sviluppo sostenibile a livello locale e regionale, nonché lo sviluppo del settore privato e delle infrastrutture chiave nell'ambito del Fondo fiduciario dell'UE per le infrastrutture in Africa;

114.

accoglie con favore gli sforzi della BEI volti a contribuire a una risposta dell'Unione alle questioni internazionali importanti, in particolare mediante il pacchetto sulla migrazione ACP e l'iniziativa sulla resilienza economica della BEI, sostenendo l'Unione e i paesi partner nell'affrontare le sfide socioeconomiche che contribuiscono alla migrazione, prefigurando il piano di investimenti esterni; segnala tuttavia il problema persistente di un controllo politico e democratico adeguato delle attività della BEI;

115.

invita la BEI a insistere sugli effetti a lungo termine degli investimenti e sul loro contributo allo sviluppo sostenibile in tutti gli aspetti economici, sociali e ambientali e a darvi priorità;

116.

incoraggia la BEI a sostenere ulteriormente lo sviluppo del settore privato locale in quanto motore fondamentale della sostenibilità, a sostenere l'infrastruttura socioeconomica di base di interesse immediato per i beneficiari, nonché la ricerca di nuovi partner locali e regionali nel settore specifico della microfinanza; invita la BEI a incrementare l'addizionalità giustificando meglio l'uso dei fondi;

117.

invita la BEI a garantire che i progetti in corso siano monitorati regolarmente e che gli obiettivi e i criteri iniziali siano effettivamente soddisfatti nel corso della durata del progetto; ritiene che la BEI dovrebbe tener conto della possibile evoluzione del progetto e dei suoi obiettivi;

118.

accoglie con favore la seconda relazione 2015 della BEI sui risultati delle operazioni esterne e l'utilizzo, da parte della BEI, del metodo di valutazione dei tre pilastri e del quadro di misurazione dei risultati per la valutazione ex ante dei risultati attesi dai progetti di investimento;

119.

ritiene che il quadro di misurazione dei risultati e dell'esecuzione del Fondo investimenti dovrebbe misurare per ogni progetto l'impatto sullo sviluppo; sottolinea l'importanza di mirare agli stessi obiettivi e alle stesse strategie delle politiche di sviluppo dell'Unione; invita la BEI ad allineare ulteriormente le sue attività agli obiettivi delle politiche di sviluppo dell'Unione;

120.

chiede di indicare sistematicamente il Fondo investimenti ACP negli accordi di prestito e di garantire una maggiore trasparenza per quanto riguarda le decisioni del consiglio di amministrazione e i documenti direttivi;

121.

considera l'audit sul Fondo investimenti ACP una buona prassi in termini di cooperazione e controllo collaborativo tra il Parlamento e la Corte; deplora tuttavia che i progetti attuati nei PTOM e i fondi assegnati a questi ultimi non siano oggetto di audit; deplora che il Fondo investimenti non rientri nell'ambito dell'audit condotto dalla Corte ai fini della dichiarazione di affidabilità né sia soggetto alla procedura di discarico del Parlamento;

Verso l'accordo post-Cotonou

122.

riconosce i risultati raggiunti dal FES e ritiene nel contempo che dovrebbero essere prese in considerazione nuove prospettive onde tenere conto dei cambiamenti intervenuti nel panorama dei paesi ACP e dei PTOM e nello sviluppo di nuovi obiettivi sostenibili, in particolare la correlazione tra pace, aiuti umanitari, cambiamenti climatici e relativi problemi, perdita di biodiversità e migrazione;

123.

accoglie con favore la comunicazione congiunta al Parlamento e al Consiglio su un partenariato rinnovato con i paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, pubblicata dalla Commissione e dall'alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza il 22 novembre 2016 (JOIN(2016)0052), e chiede ulteriori discussioni tra le istituzioni dell'Unione sul futuro delle relazioni tra l'Unione e i paesi ACP;

124.

osserva che, mentre la Commissione ha proposto semplificazioni sostanziali del regolamento finanziario applicabile al bilancio generale, ogni FES è ancora disciplinato dal proprio regolamento finanziario; ritiene che un regolamento finanziario unico consentirebbe di ridurre la complessità nella gestione e nell'attuazione dei vari FES; sottolinea, inoltre, che il Parlamento ha da tempo chiesto l'integrazione dei FES nel bilancio dell'Unione;

125.

ritiene che nell'accordo post-Cotonou dovrebbe essere garantita maggiore coerenza tra gli obiettivi di sviluppo e tutte le politiche esterne dell'Unione, e che dovrebbero occupare una posizione centrale elementi quali la lotta alle ineguaglianze e le azioni a favore di uno sviluppo sostenibile;

126.

si attende di essere pienamente informato e consultato sulla revisione intermedia dell'11o FES, che dovrebbe tenere conto dell'Agenda 2030 e di un nuovo consenso europeo in materia di sviluppo, nonché rispettare pienamente i principi di efficacia dello sviluppo ribaditi in occasione del Forum di alto livello del partenariato globale tenutosi a Nairobi, in particolare la responsabilità dei paesi beneficiari per quanto riguarda le priorità;

127.

raccomanda che l'accordo post-Cotonou vada al di là delle questioni economiche e promuova un dialogo politico efficace; ricorda che il dialogo politico è una delle chiavi per assicurare i risultati e l'efficacia degli aiuti;

128.

ritiene che l'accordo post-Cotonou dovrebbe promuovere l'emancipazione e la partecipazione delle comunità locali e della società civile in generale, in particolare attraverso l'istituzione di accordi di partenariato locali, al fine di garantire la corretta attuazione dei progetti a livello locale, specialmente nell'ambito della gestione indiretta;

129.

chiede che venga riconosciuto l'impatto dei cambiamenti climatici e dei problemi che ne derivano nonché della perdita di biodiversità su tutti i fattori di sviluppo; ritiene che l'accordo post-Cotonou dovrebbe essere maggiormente incentrato sullo sviluppo sostenibile dei paesi beneficiari e in particolare sulla questione dell'autosufficienza energetica;

130.

invita la Commissione a riconoscere e sviluppare ulteriormente la dimensione insulare nella politica di sviluppo e a creare uno strumento specifico per i piccoli Stati insulari in via di sviluppo, che consenta una migliore ripartizione dei fondi, migliori risultati e un controllo adattato;

131.

suggerisce alla Commissione di fornire una valutazione a priori e di riferire in modo più sistematico in merito all'impatto della politica di sviluppo sui paesi e sulle regioni della stessa area geografica per permettere maggiori sinergie tra tutti i fondi disponibili in tali regioni;

132.

ribadisce il proprio sostegno di lunga data all'iscrizione in bilancio del FES, al fine di rafforzare il controllo democratico e la rendicontabilità e di migliorare l'efficacia, la trasparenza e la visibilità nell'utilizzo del Fondo; sottolinea che l'iscrizione in bilancio ridurrebbe i costi di transazione e semplificherebbe gli obblighi di comunicazione e contabilità grazie all'introduzione di un'unica serie di norme amministrative e strutture decisionali;

Seguito dato alle risoluzioni del Parlamento

133.

invita la Corte a inserire nella sua prossima relazione annuale un esame del seguito dato alle raccomandazioni formulate dal Parlamento nella sua risoluzione annuale sul discarico.


(1)  GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.

(2)  GU L 287 del 4.11.2010, pag. 3.

(3)  Comunicazione CAB D(2016) Ares 06675546.

(4)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/159


DECISIONE (UE) 2017/1632 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo relativi all'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i bilanci finanziari e i conti di gestione dell'ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo per l'esercizio 2015 [COM(2016) 485 — C8-0326/2016],

viste le informazioni finanziarie sui fondi europei di sviluppo [COM(2016) 386],

vista la relazione annuale della Corte dei conti sulle attività finanziate dall'ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo (FES) per l'esercizio 2015, corredata delle risposte della Commissione (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

viste le raccomandazioni del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare alla Commissione per l'esecuzione delle operazioni dei fondi europei di sviluppo per l'esercizio 2015 (05376/2017-C8-0081/2017, 05377/2017-C8-0082/2017, 05378/2017-C8-0083/2017, 05379/2017-C8-0084/2017),

visti la relazione della Commissione sul seguito dato al discarico per l'esercizio 2014 [COM(2016) 674] e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagnano [SWD(2016) 338 e SWD(2016) 339],

visto l'accordo di partenariato tra i membri del gruppo degli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000 (3) e modificato a Ouagadougou (Burkina Faso) il 22 giugno 2010 (4),

vista la decisione 2013/755/UE del Consiglio, del 25 novembre 2013, relativa all'associazione dei paesi e territori d'oltremare all'Unione europea («decisione sull'associazione d'oltremare») (5),

visto l'articolo 33 dell'accordo interno del 20 dicembre 1995 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento ed alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del secondo protocollo finanziario della quarta convenzione ACP-CE (6),

visto l'articolo 32 dell'accordo interno del 18 settembre 2000 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento ed alla gestione degli aiuti della Comunità nel quadro del protocollo finanziario dell'accordo di partenariato tra gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou (Benin) il 23 giugno 2000, nonché alla concessione di un'assistenza finanziaria ai paesi e territori d'oltremare cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato CE (7),

visto l'articolo 11 dell'accordo interno del 17 luglio 2006 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, riguardante il finanziamento degli aiuti comunitari forniti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2008-2013 in applicazione dell'accordo di partenariato ACP-CE e lo stanziamento degli aiuti finanziari ai paesi e territori d'oltremare ai quali si applica la parte quarta del trattato CE (8),

visto l'articolo 11 dell'accordo interno del 24 e del 26 giugno 2013 tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri dell'Unione europea riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento degli aiuti dell'Unione europea forniti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 in applicazione dell'accordo di partenariato ACP-UE e all'assegnazione di assistenza finanziaria ai paesi e territori d'oltremare cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (9),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 74 del regolamento finanziario, del 16 giugno 1998, applicabile alla cooperazione per il finanziamento dello sviluppo a norma della quarta convenzione ACP-CE (10),

visto l'articolo 119 del regolamento finanziario, del 27 marzo 2003, per il nono Fondo europeo di sviluppo (11),

visto l'articolo 50 del regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, del 18 febbraio 2008, recante il regolamento finanziario per il decimo Fondo europeo di sviluppo (12),

visto l'articolo 48 del regolamento (UE) 2015/323 del Consiglio, del 2 marzo 2015, recante il regolamento finanziario per l'undicesimo Fondo europeo di sviluppo (13),

visti l'articolo 93, l'articolo 94, terzo trattino, e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per lo sviluppo (A8-0125/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al Consiglio, alla Commissione, alla Corte dei conti e alla Banca europea per gli investimenti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 287.

(2)  GU C 375 del 13.10.2016, pag. 297.

(3)  GU L 317 del 15.12.2000, pag. 3.

(4)  GU L 287 del 4.11.2010, pag. 3.

(5)  GU L 344 del 19.12.2013, pag. 1.

(6)  GU L 156 del 29.5.1998, pag. 108.

(7)  GU L 317 del 15.12.2000, pag. 355.

(8)  GU L 247 del 9.9.2006, pag. 32.

(9)  GU L 210 del 6.8.2013, pag. 1.

(10)  GU L 191 del 7.7.1998, pag. 53.

(11)  GU L 83 dell'1.4.2003, pag. 1.

(12)  GU L 78 del 19.3.2008, pag. 1.

(13)  GU L 58 del 3.3.2015, pag. 17.


29.9.2017   

IT

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L 252/161


DECISIONE (UE) 2017/1633 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0075/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 713/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, che istituisce un'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (4), in particolare l'articolo 24,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0147/2017),

1.

concede il discarico al direttore dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 17.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 211 del 14.8.2009, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/162


RISOLUZIONE (UE) 2017/1634 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0147/2017),

A.

considerando che, secondo i suoi stati finanziari, il bilancio definitivo dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia («l'Agenzia») per l'esercizio 2015 ammontava a 11 266 000 EUR, il che rappresenta un calo del 3,55 % rispetto al 2014; che l'intero bilancio dell'Agenzia deriva dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia relativi all'esercizio 2015 (la «relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto una garanzia ragionevole dell'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia relativi all'esercizio 2015 e che le operazioni sottostanti sono legittime e regolari;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità, attuando il concetto del bilancio basato sui risultati e la corretta gestione delle risorse umane;

Seguito dato al discarico del 2014

1.

apprende dall'Agenzia che essa:

ha seguito una serie di orientamenti per la programmazione di bilancio elaborati e approvati dal servizio di audit interno della Commissione (SAI) al fine di migliorare la pianificazione e l'esecuzione del suo bilancio annuale e ha messo a punto sessioni formative interne preregistrate sulla gestione finanziaria e di bilancio;

ha incluso informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori concernenti la prevenzione e la gestione dei conflitti di interesse e della trasparenza nella sua relazione annuale;

Gestione finanziaria e di bilancio

2.

osserva che gli sforzi in materia di controllo di bilancio effettuati durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 95,09 %, il che ha portato al conseguimento dell'obiettivo previsto dall'Agenzia e ha rappresentato un aumento dello 0,09 % rispetto al 2014; rileva inoltre che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 74,88 %, pari a un aumento del 5,04 % rispetto al 2014;

Impegni e riporti

3.

apprende che, stando alla relazione della Corte, i riporti per il titolo III (spese operative) erano pari a 1 360 000 EUR (59 %) degli stanziamenti impegnati, rispetto a 1 570 000 EUR (62 %) del 2014; osserva inoltre che tali riporti erano dovuti principalmente alla natura a lungo termine dell'attuazione del regolamento (UE) n. 1227/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio (1);

4.

apprende che, stando alla relazione della Corte, i riporti per il titolo III (spese amministrative) erano pari a 790 000 EUR (35 %) degli stanziamenti impegnati, rispetto a 980 000 EUR (41 %) nel 2014; rileva che, stando all'Agenzia, tali riporti erano dovuti principalmente agli studi e ai servizi non forniti nel 2015;

5.

osserva che i riporti possono essere spesso motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie, non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione di bilancio e nella relativa esecuzione e non contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo dall'Agenzia e comunicati alla Corte; osserva che l'Agenzia ha riscontrato difficoltà nel riconciliare il principio di annualità con il carattere pluriennale del progetto di attuazione REMIT;

Procedure di appalto e di assunzione

6.

rileva che alla fine del 2015 l'Agenzia impiegava 54 agenti temporanei, 20 agenti contrattuali, 6 esperti nazionali distaccati, 9 tirocinanti e 6 lavoratori esterni; osserva inoltre che nello stesso anno non sono stati registrati cambiamenti alla tabella dell'organico;

7.

apprende da una valutazione dei posti di lavoro che il 67,83 % dei posti di lavoro dell'Agenzia era di tipo operativo, il 22,89 % riguardava il sostegno e il coordinamento amministrativi e il 9,28 % era neutro;

8.

osserva che nel 2015 75 membri del personale hanno partecipato a un «away day» (giornate esterne), il cui costo era pari a 6 517 EUR (87 EUR a persona);

Controlli interni

9.

rileva che l'Agenzia ha rispettato i requisiti minimi previsti da tutte le norme di controllo interno (ICS);

10.

osserva che nel 2015 l'Agenzia ha valutato l'efficienza delle proprie ICS nell'ottica di identificare ulteriori miglioramenti; riconosce che l'Agenzia aveva previsto di attuare idonee misure in conseguenza di ciò; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico in merito alle misure poste in atto;

Audit interno

11.

osserva che il SAI della Commissione ha effettuato una visita preliminare dell'Agenzia in occasione dell'audit delle procedure di appalto; rileva che tale servizio avrebbe dovuto condurre un audit all'inizio del 2016; osserva inoltre che il SAI avrebbe dovuto anche eseguire un audit della valutazione completa dei rischi e della valutazione dei rischi informatici all'inizio del 2016 e che dalla valutazione sarebbe dovuto scaturire un nuovo piano di audit strategico per l'Agenzia; attende con interesse la relazione dell'Agenzia sugli audit del SAI nell'ambito della relazione annuale di attività del 2016;

12.

rileva che delle sei raccomandazioni formulate dal SAI dopo l'audit del 2014 sulla «elaborazione di orientamenti quadro e di un parere sui codici di rete», due sono state eseguite e completate nel 2014 e altre due nel 2015; rileva che l'Agenzia aveva previsto di eseguire le due raccomandazioni restanti nel 2016; riconosce che l'ultima raccomandazione in sospeso risultante dall'audit del SAI del 2013 su «pianificazione, bilancio e monitoraggio» è stata completata nel 2015;

Prestazione

13.

osserva che alla fine del 2015 l'Agenzia ha avviato un'indagine che ha consentito alle parti interessate di valutare le attività di regolamentazione, i metodi di lavoro e l'efficienza (ad esempio in relazione alla trasmissione tempestiva degli elementi da fornire), la trasparenza, il dialogo con le parti interessate e le pubblicazioni; rileva inoltre che nell'ottobre 2015 l'Agenzia ha presentato uno studio su una proposta di metodologia per valutare l'incidenza dei codici di rete per gas e dei relativi orientamenti in termini di attuazione ed effetti sul mercato; chiede all'Agenzia di tenere informata l'autorità di discarico al riguardo;

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interesse e trasparenza

14.

rileva che il consiglio di amministrazione dell'Agenzia ha adottato una politica in materia di prevenzione e gestione dei conflitti di interesse applicabile a tutto il personale, con disposizioni specifiche per la direzione, e al consiglio di amministrazione, al gruppo dei regolatori, alla commissione di ricorso, ai presidenti e ai copresidenti dei gruppi di lavoro nonché ai responsabili delle convocazioni delle task force; nota altresì che l'Agenzia ha pubblicato sul suo sito web le dichiarazioni sui conflitti di interesse, ma sottolinea che alcuni curricula e dichiarazioni dei membri del gruppo dei regolatori sono ancora mancanti; invita l'Agenzia a pubblicare tali documenti e a consentire al pubblico di disporre dell'opportuno quadro d'insieme della sua alta dirigenza; osserva che nel 2016 il consiglio di amministrazione ha rilevato un potenziale conflitto di interessi di uno dei suoi membri e ha seguito la procedura ad hoc prevista in questi casi; chiede all'Agenzia di fornire all'autorità di discarico ulteriori indicazioni circa la questione;

15.

rileva con soddisfazione che l'Agenzia ha adottato una strategia antifrode per il periodo dal 2015 al 2017 a seguito di indicazioni dell'OLAF e che a tutto il personale è stata impartita una formazione di sensibilizzazione;

16.

osserva che il 16 giugno 2016 è stata adottata nello Stato membro ospitante la legge sull'attuazione di programmi di istruzione internazionale e che essa è entrata in vigore il 15 luglio 2016; apprende che lo Stato membro ospitante ha avviato uno studio di fattibilità dopo l'adozione della legge; rammenta che l'Agenzia ha segnalato a più riprese al suddetto Stato membro l'urgenza di istituire una Scuola europea a Lubiana; si rammarica del fatto che, dopo oltre quattro anni dall'entrata in vigore dell'accordo tra il governo sloveno e l'Agenzia, la Scuola europea non sia ancora stata istituita;

17.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (2) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Regolamento (UE) n. 1227/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, concernente l'integrità e la trasparenza del mercato dell'energia all'ingrosso (GU L 326 dell'8.12.2011, pag. 1).

(2)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/165


DECISIONE (UE) 2017/1635 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0075/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 713/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, che istituisce un'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (4), in particolare l'articolo 24,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0147/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 17.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 211 del 14.8.2009, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/166


DECISIONE (UE) 2017/1636 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Ufficio (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti (2) nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare al comitato di gestione dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0076/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 1211/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, che istituisce l'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC) e l'Ufficio (4), in particolare l'articolo 13,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0143/2017),

1.

concede il discarico al comitato di gestione dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche per l'esecuzione del bilancio dell'Organismo per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al comitato di gestione dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 22.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 337 del 18.12.2009, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/167


RISOLUZIONE (UE) 2017/1637 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0143/2017),

A.

considerando che, stando ai suoi stati finanziari, il bilancio definitivo dell'Ufficio dell'Organismo dei relatori europei delle comunicazioni elettroniche («Ufficio») per l'esercizio 2015 ammontava a 4 017 244 EUR, importo che rappresenta un calo del 3,5 % rispetto al 2014;

B.

considerando che, stando ai suoi stati finanziari, il contributo complessivo dell'Unione al bilancio dell'Ufficio per il 2015 ammontava a 3 498 143 EUR, in calo del 3,31 % rispetto al 2014;

C.

considerando che la Corte dei conti («Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Ufficio per l'esercizio 2015 («relazione della Corte»), dichiarava di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

D.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità, attuando il concetto del bilancio basato sui risultati e la corretta gestione delle risorse umane;

Seguito dato al discarico del 2014

1.

constata che l'Ufficio:

richiede a tutti i membri del comitato di gestione, al direttore amministrativo e all'organico di presentare dichiarazioni di interessi su base annuale e pubblica tali dichiarazioni sul proprio sito web, allo scopo di evitare conflitti di interessi;

ha conseguito la piena attuazione delle norme di controllo interno n. 6 («Gestione dei rischi») e n. 12 («Informazione e comunicazione»);

riconosce che, di conseguenza, il Servizio di audit interno della Commissione (SAI) ha chiuso le due raccomandazioni rimaste in sospeso dopo il seguito dato nel 2014 al riesame limitato dell'attuazione delle norme di controllo interno;

Gestione finanziaria e di bilancio

2.

osserva che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 95,65 %, con un calo del 2,26 % rispetto al 2014; osserva che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato dell'80,31 %, in aumento del 4,65 % rispetto al 2014;

3.

apprende dalla relazione della Corte che la relazione sull'attuazione del bilancio si discosta da quelle della maggior parte delle altre agenzie per quanto riguarda il grado di dettaglio; osserva che l'Ufficio ha esternalizzato il ruolo di contabile affidandolo al contabile della Commissione e che le differenze in termini di grado di dettaglio sono basate sulle pratiche di rendicontazione della Commissione; constata che l'Ufficio intende attenersi a eventuali orientamenti per la stesura delle relazioni di bilancio nel prossimo esercizio, purché detti orientamenti siano effettivamente emanati; invita la Corte e la rete delle agenzie dell'UE a elaborare orientamenti comuni per la stesura delle relazioni sulla base delle migliori prassi utilizzate dalle agenzie decentrate;

4.

osserva che l'Ufficio ha corretto i bilanci per il 2015 e il 2016 tenendo conto degli importi previsti per i contributi delle autorità nazionali di regolamentazione dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA) che non hanno trovato riscontro nel 2014; osserva che l'accordo EFTA è negoziato tra la Commissione e i paesi coinvolti e che pertanto l'Ufficio non ha la facoltà di influenzare i negoziati;

Impegni e riporti

5.

apprende dalla relazione della Corte che il livello di stanziamenti impegnati riportati per il titolo II è salito a 134 228 EUR (44 %) a fronte dei 91 757 EUR (40 %) nel 2014; osserva che tali riporti sono principalmente dovuti all'erogazione di servizi che vanno oltre il 2015 e non sono necessariamente indicativi di debolezze nella programmazione di bilancio;

Storni

6.

osserva con soddisfazione che il numero di storni di bilancio è sceso a 17 nel 2015, rispetto ai 37 del 2014; rileva, inoltre, che la spesa totale per il titolo I (spese per il personale) è rimasta invariata, mentre il titolo II (spese amministrative) è stato ridotto del 33 % e il titolo III (spese operative) è stato incrementato del 13 %; riconosce che le modifiche alla struttura del bilancio iniziale erano minori rispetto al 2014;

Procedure di appalto e di assunzione

7.

apprende dalla relazione della Corte che l'Ufficio ha sottostimato le proprie necessità per i servizi di organizzazione di eventi professionali; osserva che l'importo massimo previsto dal contratto quadro quadriennale firmato nel 2013 era già stato raggiunto nel dicembre 2014; osserva che la sottostima dell'Ufficio è stata dovuta a modifiche impreviste nell'organizzazione della sua ultima riunione plenaria del 2014; ritiene che l'Ufficio dovrebbe istituire un modus operandi con i propri membri e osservatori per tali riunioni, per evitare che si ripresentino situazioni analoghe; segnala che nell'agosto 2015 è stata avviata una procedura di appalto per concludere un nuovo contratto quadro e che, nel frattempo, l'Ufficio si è procurato detti servizi mediante ordini di acquisto e appalti di valore modesto (procedure negoziate); concorda con la Corte sul fatto che l'Ufficio avrebbe dovuto esperire una procedura di gara aperta, che avrebbe consentito a tutti i partner economici interessati di presentare un'offerta; osserva che nel 2016 l'Ufficio ha proceduto a una revisione delle proprie norme in materia di appalti allo scopo di snellire il processo, anche mediante il sistema elettronico dell'eTendering; accoglie positivamente il fatto che l'Ufficio abbia già adottato misure atte a migliorare le proprie norme in materia di appalti e abbia avviato una procedura di gara pubblica che ha permesso di concludere un contratto quadro multiplo a cascata con tre società dal gennaio 2016;

8.

prende atto della riduzione del numero di posti, da 28 alla fine del 2014 a 27 alla fine del 2015; osserva che l'Ufficio ha assunto compiti aggiuntivi che hanno comportato un ulteriore carico di lavoro, il che ha incrementato le difficoltà di assunzione dovute all'avvicendamento del personale esperto; constata che l'Ufficio è riuscito a mantenere un funzionamento sostenibile e ha conseguito una distribuzione equilibrata del carico di lavoro tra i membri del personale;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interessi e trasparenza

9.

constata che l'Ufficio ha aggiornato quotidianamente il registro pubblico dei documenti del BEREC e dell'Ufficio BEREC; osserva con soddisfazione che l'Ufficio ha creato sezioni speciali dedicate alla politica in materia di conflitti di interessi nonché una nuova sezione del sito web per gli interventi del presidente;

10.

rileva che la relazione annuale dell'Ufficio ha incluso un sottocapitolo relativo alla trasparenza, alla responsabilità e all'integrità; osserva che la relazione annuale rispetta gli orientamenti della Commissione, che non prevedono un capitolo standard sulla trasparenza, la responsabilità e l'integrità;

11.

accoglie con favore il fatto che l'Ufficio abbia partecipato attivamente ai lavori del gruppo di lavoro sulla lotta alla frode della rete giuridica trasversale alle agenzie; rileva con soddisfazione che grazie a tale cooperazione l'Ufficio ha adottato, nel febbraio 2017, la propria strategia antifrode;

12.

osserva che l'Ufficio prevede di finalizzare le proprie norme interne in materia di denunce di irregolarità nel primo semestre del 2017 e ha già inviato il progetto al Garante europeo della protezione dei dati (GEPD) per il controllo preventivo; invita l'Ufficio ad adottare una politica interna in materia di denunce di irregolarità che favorisca una cultura di trasparenza e responsabilità sul luogo di lavoro, a informare e formare con regolarità i propri dipendenti circa i loro doveri e diritti, a garantire la tutela di chi denuncia irregolarità da eventuali ritorsioni, a dare seguito alla sostanza delle segnalazioni degli informatori in modo tempestivo e, infine, a predisporre un canale per le segnalazioni interne anonime; esorta l'Ufficio a pubblicare relazioni annuali sul numero di denunce di irregolarità e sulla modalità con cui hanno ricevuto un seguito nonché a trasmettere tali relazioni annuali all'autorità di discarico; invita l'Ufficio a riferire all'autorità di discarico quando le proprie norme in materia di denunce di irregolarità sono state introdotte e attuate;

Controlli interni

13.

constata che, delle 18 raccomandazioni del SAI sull'attuazione delle norme di controllo interno, le ultime due sono state chiuse nel 2015 e che, pertanto, l'attuazione delle norme di controllo interno è ora completa; riconosce che, per l'Ufficio, mantenere un livello elevato di conformità alle norme di controllo interno comporta un gravoso onere amministrativo, tenendo conto delle sue dimensioni ridotte e del fatto che, in generale, il quadro delle norme di controllo interno non è stato concepito per le organizzazioni di piccole dimensioni;

14.

constata che dall'esercizio di autovalutazione del rischio non sono emersi rischi critici; osserva che la relazione sui risultati della valutazione del rischio ha segnalato diversi rischi significativi; rileva che l'Ufficio ha predisposto un registro dei rischi contenente i rischi più significativi individuati durante la valutazione del rischio, nonché i piani di azione per affrontarli;

Audit interno

15.

osserva con soddisfazione che dai risultati dell'audit effettuato dal SAI è emerso che i processi controllati sono idonei allo scopo e sono gestiti e organizzati in modo efficace ed efficiente; constata tuttavia che, come osservato dal SAI, in diversi ambiti specifici vi è margine di miglioramento; riconosce che, per dar seguito alle raccomandazioni del SAI, l'Ufficio ha messo a punto un piano d'azione, la cui attuazione è prevista nel 2016;

Altre questioni

16.

osserva che nel settembre 2016 la Commissione ha pubblicato una proposta di regolamento (COM(2016)0591) in cui propone di convertire l'Ufficio in un'Agenzia a pieno titolo con un mandato più ampio; sottolinea che qualsiasi riforma attuata in conclusione dell'iter legislativo deve assicurare il massimo livello di efficienza ed efficacia sotto il profilo dei costi, nonché il maggior grado possibile di trasparenza e protezione dai conflitti di interessi, rafforzando inoltre il valore aggiunto del sistema normativo dell'Unione in materia di comunicazioni elettroniche;

17.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

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L 252/170


DECISIONE (UE) 2017/1638 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Ufficio (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti (2) nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare al comitato di gestione dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0076/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 1211/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, che istituisce l'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC) e l'Ufficio (4), in particolare l'articolo 13,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0143/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al comitato di gestione dell'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 22.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 337 del 18.12.2009, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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L 252/171


DECISIONE (UE) 2017/1639 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte del Centro (1),

vista la dichiarazione attestante (2) l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del martedì 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare al Centro sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0054/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 2965/94 del Consiglio, del 28 novembre 1994, relativo all'istituzione di un Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea (4), in particolare l'articolo 14,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0075/2017),

1.

concede il discarico al direttore del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea per l'esecuzione del bilancio del Centro per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 27.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 314 del 7.12.1994, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/172


RISOLUZIONE (UE) 2017/1640 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0075/2017),

A.

considerando che, secondo i bilanci finanziari, il bilancio definitivo del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea («Centro») per l'esercizio finanziario 2015 è stato di 49 585 500 EUR, con un calo dell'11,88 % rispetto al 2014,

B.

considerando che la Corte dei conti («la Corte»), nella sua relazione sui conti annuali del Centro per l'esercizio finanziario 2015 («relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali del Centro, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti,

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione mediante il miglioramento della trasparenza e della responsabilità, attuando il concetto del bilancio basato sui risultati e la corretta gestione delle risorse umane,

Bilancio e gestione finanziaria

1.

osserva che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 88,16 %, pari a un incremento del 8,82 % rispetto all'esercizio precedente; osserva che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 78,58 %, con un aumento del 6,61 % rispetto all'esercizio precedente;

2.

rileva che il Centro ha adottato diverse misure per ridurre le sue eccedenze di bilancio; rileva, in particolare, la riduzione dei prezzi della traduzione di documenti nel 2015, l'introduzione di un rimborso automatico del risultato dell'esecuzione del bilancio dell'esercizio precedente per i suoi clienti, nonché un progetto di documento di programmazione del Centro per il periodo 2017-2019, elaborato tenendo conto di eventuali disavanzi, e la successiva ulteriore riduzione della riserva per la stabilità dei prezzi;

3.

apprende che, secondo la relazione della Corte, a seguito delle misure adottate per ridurre le eccedenze di bilancio, la liquidità di cassa e i depositi a breve termine del Centro sono diminuiti dai 44 000 000 EUR di fine 2014 ai 38 300 000 EUR di fine 2015; rileva inoltre che le riserve del Centro sono diminuite dai 40 400 000 EUR del 2014 ai 34 000 000 EUR del 2015, come conseguenza della riduzione dei prezzi del 2015;

4.

rileva che le spese operative del Centro sono diminuite dell'11,23 % nel 2015, principalmente per effetto della diminuzione del 9,56 % nel numero di pagine esternalizzate e la diminuzione dei costi del prezzo medio per pagina di un documento esternalizzato;

Impegni e riporti

5.

rileva che il Centro ha leggermente aumentato il tasso complessivo degli stanziamenti impegnati riportati all'anno successivo, passando dall'8,40 % del 2014 al 9,63 % del 2015, con un aumento pari all'1,23 %; rileva che il livello degli stanziamenti impegnati riportati per il Titolo II (Spese amministrative) è stato pari al 29 %; osserva che questi riporti hanno riguardato principalmente la ristrutturazione di ulteriori locali affittati nel 2015, nonché servizi informatici che non erano ancora stati forniti alla fine del 2015; rileva che i riporti potrebbero essere spesso motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie e non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione di bilancio e nella relativa attuazione, né contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo e comunicati alla Corte;

6.

apprende con preoccupazione che, secondo la relazione della Corte, il Centro ha annullato 5 900 000 EUR(12 % del bilancio totale) di stanziamenti disponibili alla fine del 2015; sottolinea che tali annullamenti hanno riguardato la sovrastima del costo dei traduttori esterni, nonché il fatto che il completamento dell'organico non ha raggiunto il livello previsto nel bilancio; rileva, tuttavia, che il Centro ha monitorato in modo più rigoroso l'evoluzione dei costi della traduzione esterna e che ha basato le sue previsioni di bilancio per il 2016 e gli anni a seguire su cifre aggiornate; plaude agli sforzi del Centro per il periodo 2015-2016 intesi a migliorare la stima del costo dei servizi di traduzione esterna, che hanno determinato notevoli cambiamenti nella previsione nel corso degli ultimi tre bilanci;

Audit interno

7.

rileva che il servizio di audit interno della Commissione (SAI) ha perfezionato la fase d'informazione della relazione di audit sulla gestione dei flussi di lavoro della traduzione di documenti, che si è conclusa sulla base dell'attività effettuata nel 2014; osserva che l'audit ha individuato una serie di punti di forza nelle operazioni del Centro ma ha concluso che il Centro deve rafforzare i propri sforzi nel garantire l'efficienza e l'efficacia sotto il profilo dei costi dei suoi processi; invita il Centro a informare l'autorità di discarico in merito all'attuazione delle raccomandazioni del SAI;

8.

rileva che il Centro ha attuato le raccomandazioni del SAI contrassegnate come «molto importanti» e «importanti» sulla base dell'audit 2014; riconosce che il SAI ha giudicato il livello di attuazione comunicato dal Centro abbastanza soddisfacente per procedere ad un audit di follow-up; invita il Centro a informare l'autorità di discarico in merito ai risultati dell'audit di follow-up;

Controllo interno

9.

rileva che, secondo la relazione annuale di attività del Centro, durante il suo esercizio di autovalutazione annuale per il 2015, la direzione del Centro ha valutato la conformità e l'efficacia dei suoi controlli chiave; rileva che è stato raggiunto il livello di esecuzione per conformarsi all'insieme delle norme di controllo interno (ICS), sapendo che, al termine dell'esercizio, le raccomandazioni del revisore interno relative alla gestione della continuità operativa erano state chiuse;

10.

rileva che, in base alla relazione della Corte, il Centro non ha ancora messo in atto un piano di continuità operativa, contravvenendo così all'ICS 10; riconosce che la strategia di continuità operativa e i piani di continuità operativa del Centro sono stati approvati nel 2016 dalla direzione del Centro insieme alla revisione dei documenti di continuità operativa;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interesse e trasparenza

11.

rileva che la strategia antifrode del Centro è stata adottata dal suo consiglio di amministrazione nel mese di ottobre 2016; osserva che il Centro includerà un capitolo standard sulla trasparenza, la responsabilità e l'integrità nella sua relazione annuale 2017; osserva con preoccupazione l'assenza, sul sito web del Centro, del curriculum vitae del direttore, dei membri del consiglio di amministrazione e dei loro supplenti; invita il Centro a pubblicare tali curricula per garantire la sorveglianza e il controllo pubblici necessari della sua gestione;

Prestazione

12.

prende atto dell'iniziativa del Centro di attuare con l'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) un sistema di pretrattamento comune per i marchi comunitari, che consenta di condividere le memorie di traduzione e di armonizzare i rispettivi flussi di lavoro nell'ottica di garantire la trasparenza e l'efficienza del processo; si rammarica del fatto che i negoziati tra il Centro e l'EUIPO non si siano concretizzati dal momento che l'EUIPO ha deciso di non procedere con il progetto; incoraggia il Centro ad esplorare nuove possibilità per migliorare l'efficienza dei propri processi interni;

13.

prende atto del fatto che il Centro, nel 2015, ha effettuato la sua indagine generale sulla soddisfazione dei clienti; osserva che la direzione del Centro ha approvato un piano d'azione sulla base delle conclusioni dell'indagine, che deve essere attuato nel periodo 2016-2017; rileva con soddisfazione che questo piano d'azione si incentra chiaramente sulla garanzia della qualità della traduzione e sulla sensibilizzazione e la promozione del Centro come fornitore di servizi linguistici;

14.

rileva che, secondo la relazione annuale di attività del Centro, sulla base della revisione di fine anno effettuata dalla direzione del Centro e applicando i nuovi fattori di ponderazione, l'attuazione generale del programma di lavoro del Centro per il 2015 è stata del 83,2 %, con un decremento del 2,3 % rispetto all'anno precedente; invita il Centro a ricontrollare la propria pianificazione per il programma di lavoro annuale e l'attuazione globale e a riferire all'autorità di discarico sui possibili interventi o miglioramenti;

15.

rileva con soddisfazione che il Centro ha adottato un nuovo piano d'azione per la garanzia della qualità della traduzione (Translation Quality Assurance Action Plan — TQAAP) per il periodo 2015-2016; rileva che il tasso di completamento degli obiettivi per il TQAAP nel programma di lavoro del Centro per il 2015 è stato fissato al 50 % e che, alla fine del 2015, era stato eseguito il 49,4 % del piano; rileva che il TQAAP 2015 prevedeva segnatamente una formazione intensiva destinata ai traduttori interni del Centro i quali, tra l'altro, sono stati formati in relazione alle tecniche di sottotitolazione e hanno imparato come utilizzare il pacchetto software utilizzato presso il Centro per fornire un nuovo servizio di sottotitolazione ai clienti; rileva, inoltre, che un audit del fornitore esterno di servizi è stato attuato anche nell'ambito del TQAAP nel 2015;

16.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/175


DECISIONE (UE) 2017/1641 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte del Centro (1),

vista la dichiarazione attestante (2) l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del martedì 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare al Centro sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0054/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 2965/94 del Consiglio, del 28 novembre 1994, relativo all'istituzione di un Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea (4), in particolare l'articolo 14,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0075/2017),

1.

approva la chiusura dei conti del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore del Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 27.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 314 del 7.12.1994, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/176


DECISIONE (UE) 2017/1642 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte del Centro (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare al Centro sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0048/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CEE) n. 337/75 del Consiglio, del 10 febbraio 1975, relativo all'istituzione di un Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (4), in particolare l'articolo 12 bis,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A8-0145/2017),

1.

concede il discarico al direttore del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale per l'esecuzione del bilancio del Centro per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 32.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 39 del 13.2.1975, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/177


RISOLUZIONE (UE) 2017/1643 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A8-0145/2017),

A.

considerando che, stando ai suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (il «Centro») per l'esercizio 2015 ammontava a 18 356 560 EUR, importo che rappresenta un aumento del 6,27 % rispetto al 2014; che l'intero bilancio del Centro proviene dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte») ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali del Centro relativi all'esercizio 2015, nonché alla legittimità e alle regolarità delle operazioni sottostanti;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di un ulteriore rafforzamento della legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione ottenibile migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati nonché sulla buona governance delle risorse umane;

Seguito dato al discarico del 2014

1.

constata che:

entro la fine del 2015 il Centro ha chiuso 11 delle 23 raccomandazioni e relative azioni inerenti a modalità per sviluppare e rafforzare il suo ruolo, che erano state proposte nell'ambito della sua valutazione periodica esterna, e dovrebbe informare l'autorità di discarico in merito ai progressi compiuti nell'attuazione delle rimanenti raccomandazioni;

i lavori di riparazione dell'edificio che ospita il Centro si sono conclusi nel dicembre 2015 e il Centro ha sottoscritto un protocollo di accettazione per l'utilizzo delle superfici oggetto di riparazione con la società responsabile dei lavori, società che è stata invitata a presentare un piano d'azione e un processo per il monitoraggio dello stato dell'edificio per un periodo di almeno dieci anni dopo il completamento dei lavori;

Gestione finanziaria e di bilancio

2.

osserva con soddisfazione che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 98,61 %, pari a un incremento del 3 % rispetto all'esercizio precedente; rileva altresì che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato dell'83,04 %, con un calo del 3,33 % rispetto all'esercizio precedente;

Impegni e riporti

3.

constata, in base alla relazione della Corte sui conti annuali del Centro per l'esercizio 2015 (la «relazione della Corte»), che il livello dei riporti di stanziamenti impegnati per il Titolo II (Spese amministrative) è stato pari a 477 994 EUR, ovvero il 28 %; riconosce che tali riporti sono stati in gran parte determinati dall'ingente quantitativo di apparecchiature informatiche e di rete necessarie per riattrezzare le aree ristrutturate dell'edificio del Centro, che alla fine del 2015 non erano state ancora consegnate o fatturate; constata che i riporti potrebbero essere spesso motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi del Centro e non sono necessariamente indicativi di carenze nella pianificazione e nell'esecuzione di bilancio, e contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo dal Centro e comunicati alla Corte;

4.

rileva che il Centro è riuscito a utilizzare ulteriori risparmi derivanti dall'aggiustamento al ribasso del fattore di ponderazione dei salari, passato dall'83,8 % nel 2014 al 79,9 %; constata altresì che tale aggiustamento è stato comunicato al Centro solo nel novembre 2015; prende atto del fatto che, sebbene il Centro sia riuscito a usare questi fondi subito prima della fine dell'anno, l'esborso ha potuto avere luogo solo nel 2016;

Storni

5.

apprende dalla relazione annuale d'attività del Centro che, nel 2015, quest'ultimo ha eseguito 57 storni per un importo complessivo di 586 100 EUR dal Titolo I (Spese per il personale) al Titolo II (Spese amministrative) e al Titolo III (Spese operative), al fine di massimizzare l'efficienza dell'utilizzo delle risorse disponibili; rileva con soddisfazione che il livello e la natura degli storni nel 2015 sono rimasti entro i limiti delle regole finanziarie;

Procedure di appalto e di assunzione

6.

rileva che il Centro ha condotto 70 procedure di appalto nel 2015, il che rappresenta un aumento del 32 % rispetto al 2014, delle quali il 21 % era costituito da procedure aperte e il 79 % da procedure negoziate;

7.

apprezza il fatto che il Centro abbia continuato a impegnarsi attivamente a favore delle pari opportunità nel reclutamento e nell'occupazione, con un organico costituito per il 61 % da donne e per il 39 % da uomini, e che miri altresì a garantire l'equilibrio geografico; si compiace del fatto che le donne siano adeguatamente rappresentate in tutti i gradi, anche a livello dirigenziale;

8.

osserva che, alla fine del 2015, vi è stato un adeguamento al ribasso delle remunerazioni; invita il Centro a garantire che ciò non abbia un impatto negativo sulle condizioni di vita e di lavoro dei membri del suo personale o sulla capacità del Centro di rendere competitivi e attraenti gli impieghi da esso proposti;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interessi e trasparenza

9.

prende atto del fatto che, nel quadro di una procedura standard, il direttore del Centro ha chiesto ai membri di recente nomina del consiglio di amministrazione di firmare una dichiarazione sui conflitti di interessi, in conformità della politica del Centro in materia di prevenzione e gestione dei conflitti di interessi adottata nell'ottobre 2014; osserva inoltre che il Centro ha regolarmente ricordato ai pochi membri del consiglio di amministrazione che non avevano ancora presentato una dichiarazione di assenza di conflitti di interessi di provvedervi, incoraggiandoli in tal senso; esorta tali membri rimanenti a presentare la propria dichiarazione firmata senza ulteriori ritardi; invita il Centro a pubblicare questi documenti sul suo sito per dare al pubblico la necessaria visione d'insieme dell'alta dirigenza del Centro;

10.

ricorda che il 22 ottobre 2014 il Centro ha adottato una strategia antifrode, insieme alla politica in materia di prevenzione e gestione dei conflitti di interessi; riconosce che il Centro offre al suo personale regolari attività di sensibilizzazione in materia di etica, integrità e questioni di controllo interno, tra cui una panoramica sulla strategia antifrode del Centro, sui principi di prevenzione e gestione dei conflitti di interessi, sugli orientamenti in materia di segnalazione di irregolarità («whistleblowing») e sui «cartellini rossi» relativi alle procedure di appalto;

Controlli interni

11.

osserva che il Centro conduce una regolare valutazione dei rischi e prepara un piano di gestione del rischio, che rientra nel suo programma di lavoro annuale, al fine di individuare i rischi che potrebbero ripercuotersi sul conseguimento dei suoi obiettivi; rileva che il Centro valuta i rischi in funzione del loro potenziale impatto sull'organizzazione e della probabilità che tali rischi si concretizzino; prende atto con soddisfazione, dal programma di lavoro per il 2015, che la direzione del Centro ha controllato i rischi a livello di attività e di progetto, e che i livelli di rischio si attestavano al di sotto del parametro di riferimento;

12.

apprende che la direzione del Centro ha identificato un rischio generico al di sopra del parametro di riferimento riguardante il problema delle richieste impreviste (esterne) provenienti da soggetti interessati; rileva che potrebbe essere difficile soddisfare tali richieste provenienti da soggetti interessati, tra cui le istituzioni dell'Unione, con le risorse disponibili del Centro; prende atto del fatto che il Centro informa regolarmente i membri del consiglio di amministrazione circa i cambiamenti che intervengono nel suo programma di lavoro, come pure del fatto che uno stretto monitoraggio degli sviluppi consente al Centro di anticipare le richieste e di integrare adeguatamente tali attività, o di adeguare il programma di lavoro annuale in funzione delle risorse disponibili e di siffatte richieste;

Audit interno

13.

prende atto del fatto che il servizio di audit interno della Commissione (SAI) ha effettuato un audit sugli «appalti, comprese la prevenzione della frode e la consulenza giuridica», nel quadro del piano di audit strategico concordato per il periodo 2013-2015; osserva che la relazione finale di audit conteneva cinque raccomandazioni, di cui una classificata come «molto importante» e quattro come «importanti»; constata altresì che il Centro ha preparato un piano d'azione volto a dare seguito a tutte le raccomandazioni, che doveva essere attuato entro la fine del 2016; invita il Centro a informare l'autorità di discarico in merito ai risultati dell'attuazione di tale piano d'azione;

Performance

14.

osserva che il Centro coopera strettamente con la Fondazione europea per la formazione professionale (ETF) e con la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound) e che tale cooperazione è formalizzata mediante accordi di cooperazione tra tali agenzie, come pure nell'ambito di programmi di lavoro annuali precedentemente concordati;

15.

prende atto del fatto che il Centro ha contribuito attivamente a una serie di attività di rete delle agenzie dell'Unione per lo sviluppo delle prestazioni, come ad esempio il gruppo di lavoro su «bilancio, calcolo dei costi e gestione per attività», e che collabora con altre agenzie dell'Unione per raccogliere le buone pratiche e sviluppare uno strumentario per una gestione basata sulle attività nelle agenzie dell'Unione;

16.

osserva che il sistema di misurazione della performance (SMP) del Centro forma parte integrante dei suoi processi di pianificazione e di comunicazione; rileva che l'SMP fornisce informazioni sui risultati conseguiti dal Centro, oltre che sulla loro pertinenza ed efficacia, e promuove una cultura di miglioramento continuo tra i membri del suo personale; constata con soddisfazione che il riesame interno dell'SMP, effettuato nel 2015, ha confermato che l'SMP offre un chiaro strumento analitico atto a comprendere le prestazioni del Centro, focalizzandosi sui risultati della sua attività;

Altre osservazioni

17.

rileva, dalla relazione della Corte, che l'edificio fornito dalle autorità greche al Centro è costruito su una faglia attiva, situazione che ha comportato danni strutturali; prende atto del fatto che i lavori di riparazione dell'edificio si sono conclusi nel dicembre 2015; osserva che il Centro ha sottoscritto un protocollo di accettazione per l'utilizzo delle superfici oggetto di riparazione e che la società responsabile dei lavori è stata invitata a presentare un piano d'azione e un processo per il monitoraggio dello stato dell'edificio per un periodo di almeno dieci anni dopo il completamento dei lavori;

18.

prende atto che il Centro si sta attualmente occupando di diverse questioni di sicurezza inerenti alla costruzione dell'immobile; rileva, in particolare, una questione di sicurezza riguardante la facciata vetrata dell'edificio e i lucernari delle sale conferenza, che pregiudica la disponibilità delle strutture del Centro; invita il Centro e la Commissione a preparare un documento di valutazione dei rischi su cui basare le decisioni che dovranno essere prese in futuro circa le riparazioni necessarie alla costruzione o le eventuali decisioni successive sulla riassegnazione a un altro edificio;

19.

rileva che i lavori di riparazione e i rinforzi strutturali sono stati completati nel 2015; constata con soddisfazione che, come dimostrato dalle recenti letture del fessurimetro, condotte nell'aprile 2016, i lavori di riparazione sono risultati efficaci; si compiace dell'installazione di tutti i sistemi necessari per controllare la stabilità e la velocità di slittamento, nonché della stipula di un'assicurazione contro lo slittamento relativa all'edificio, misure che hanno consentito di affrontare in modo complessivo i danni strutturali;

20.

osserva che il Centro continua ad essere interessato da vari problemi di sicurezza riguardanti la facciata vetrata dell'edificio e i lucernari delle sale conferenza, che presentano danni causati da usura particolarmente accelerati; prende atto che i lavori intesi a risolvere completamente tali problemi sono stati completati nel novembre 2016; osserva inoltre che, poiché i lavori di riparazione delle finestre erano di importanza critica, essi sono stati finanziati dal bilancio del Centro, il quale sta attualmente seguendo attivamente la questione della responsabilità finanziaria con le autorità greche; invita il Centro a riferire all'autorità di discarico in merito al completamento e all'efficacia dei lavori, nonché in merito alla questione della responsabilità finanziaria; invita inoltre il Centro a valutare se i problemi ricorrenti dell'attuale edificio pongano in discussione non solo la sua sostenibilità economica, ma anche, cosa più importante, la sicurezza e l'incolumità del suo personale e se il trasferimento in un nuovo edificio possa rappresentare una soluzione preferibile;

21.

apprezza la buona qualità della ricerca, delle analisi e della consulenza tecnica del Centro, attraverso le quali esso sostiene lo sviluppo delle politiche europee in materia di apprendimento permanente e di istruzione e formazione professionale e contribuisce alla loro attuazione al fine di consentire ai lavoratori di conseguire un buon livello di competenza e contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla strategia Europa 2020;

22.

accoglie con favore l'attenzione accordata dal Centro alle competenze e alle capacità, che, tra gli altri obiettivi, contribuiscono a migliorare l'adeguamento della formazione professionale alle esigenze del mercato del lavoro e si compiace, in particolare, della prima indagine europea sulle competenze e sui posti di lavoro, nonché del lancio della nuova panoramica delle competenze; accoglie positivamente il fatto che il Centro abbia fornito maggiori informazioni e analisi specifiche per paese e abbia esteso il proprio sostegno ai singoli Stati membri fornendo loro consulenza nell'ambito dell'attuazione delle loro politiche;

23.

nota che il quadro politico che orienta il lavoro del Centro si è evoluto nel 2015 in modo da includere un nuovo elenco di priorità per il periodo 2015-2020, approvate dai ministri responsabili delle politiche in materia di istruzione e formazione professionale nelle conclusioni di Riga;

24.

prende atto del fatto che, all'inizio del 2015, il Centro ha introdotto una nuova struttura interna e che il 2015 è stato il primo anno completo in cui il Centro ha funzionato sotto la competenza della direzione generale Occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione;

25.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/181


DECISIONE (UE) 2017/1644 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta del Centro (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare al Centro sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0048/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CEE) n. 337/75 del Consiglio, del 10 febbraio 1975, relativo all'istituzione di un centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (4), in particolare l'articolo 12 bis,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A8-0145/2017),

1.

approva la chiusura dei conti del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 32.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 39 del 13.2.1975, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/182


DECISIONE (UE) 2017/1645 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Accademia europea di polizia (ora Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto) (CEPOL) per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Accademia europea di polizia relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Accademia europea di polizia relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Accademia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Accademia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0064/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

vista la decisione 2005/681/GAI del Consiglio, del 20 settembre 2005, che istituisce l'Accademia europea di polizia (CEPOL) e che abroga la decisione 2000/820/GAI (4),

visto il regolamento (UE) 2015/2219 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, sull'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL) e che sostituisce e abroga la decisione 2005/681/GAI del Consiglio (5), in particolare l'articolo 20,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (6), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0081/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 36.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 256 dell'1.10.2005, pag. 63.

(5)  GU L 319 del 4.12.2015, pag. 1.

(6)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/183


RISOLUZIONE (UE) 2017/1646 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Accademia europea di polizia (ora Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto) (CEPOL) per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Accademia europea di polizia (ora Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto) per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0081/2017),

A.

considerando che, stando ai suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Accademia europea di polizia («l'Accademia» ) per l'esercizio 2015 ammontava a 8 471 000 EUR, pari a un incremento dell'1,22 % rispetto al 2014; che l'intera dotazione di bilancio dell'Accademia proviene dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti («la Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Accademia europea di polizia relativi all'esercizio 2015 («la relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto una ragionevole certezza in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Accademia, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione mediante il miglioramento della trasparenza e della responsabilità, attuando il concetto del bilancio basato sui risultati e la corretta gestione delle risorse umane;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.

osserva che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 95,51 %, pari a un calo dell'1,89 % rispetto al 97,40 % nel 2014; rileva il fatto che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 79 %, con una diminuzione del 3,40 % rispetto all'82,40 % del 2014;

2.

rileva che, in seguito alla firma della convenzione di sovvenzione con la Commissione sul partenariato UE/MENA per la formazione sull'antiterrorismo, è stato concordato un bilancio di 2 500 000 EUR, di cui 300 000 EUR sono stati registrati nel bilancio dell'Accademia come entrate con destinazione specifica nel 2015, mentre i rimanenti 2 200 000 EUR sono stati trasferiti durante il 2016 e il 2017; chiede una valutazione approfondita del progetto e del suo valore aggiunto per la sicurezza dell'Unione e, se risulta utile, ne richiede il proseguimento e l'ampliamento negli anni a venire;

3.

riconosce che, alla fine dell'esercizio, l'89 % di tutti i pagamenti erano stati eseguiti in tempo, superando in tal modo l'obiettivo di eseguire l'85 % di tutti i pagamenti entro il termine legale previsto; osserva che i fornitori non hanno applicato alcun interesse per i pagamenti tardivi;

Impegni e riporti

4.

osserva che è stato riportato al 2016 un importo di 1 406 984 EUR, ovvero il 17 % del bilancio complessivo del 2015; osserva che, in base alla relazione della Corte, il livello degli stanziamenti impegnati riportati ammontava a 212 456 EUR (49 %) per il Titolo II (spese amministrative), rispetto a 383 940 EUR (59 %) del 2014; riconosce che il livello dei riporti è dovuto al trasferimento della sede dell'Accademia dal Regno Unito all'Ungheria, avvenuto nel settembre 2014, e alla conseguente necessità di stipulare nuovi contratti per servizi e forniture; prende atto del fatto che la maggior parte dei servizi appaltati tramite questi contratti annuali non era stata ancora fornita alla fine del 2015;

5.

osserva che i riporti possono essere spesso motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie e non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione di bilancio e nella relativa attuazione, né contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo e comunicati alla Corte;

6.

osserva che il costo del trasferimento dell'Accademia da Bramshill, nel Regno Unito, a Budapest, in Ungheria, era stimato di circa 1 006 515 EUR, che avrebbero dovuto essere spesi nel 2014 e 2015; rileva inoltre che, conformemente all'accordo stipulato tra la Commissione e il Regno Unito, l'importo di 570 283 EUR è stato finanziato per il 50 % dalle autorità britanniche e per il 50 % dalla Commissione; riconosce il fatto che il contributo del Regno Unito ai finanziamenti per il trasferimento è stato registrato nel bilancio dell'Accademia come entrata con destinazione specifica, che è stata pienamente utilizzata; accoglie con favore il fatto che i restanti fondi per il trasferimento, corrispondenti al 35 %, del bilancio finale per il trasferimento, sono stati finanziati con il bilancio dell'Accademia mediante i risparmi derivanti dal coefficiente di correzione più basso applicato in Ungheria ai diritti economici del personale;

7.

rileva che diversi membri del personale hanno avviato una controversia con l'Accademia in relazione alle condizioni di svolgimento del trasferimento e alle relative conseguenze finanziarie sul loro reddito; osserva, inoltre, che la Corte non ha ancora pronunciato un giudizio e che il procedimento giudiziario è ancora in corso; riconosce che l'importo finale del costo di trasferimento deve coprire gli obblighi finanziari derivanti dal giudizio della Corte e invita l'Accademia a riferire in merito all'esito e al dato finanziario finale del trasferimento;

Storni

8.

rileva che l'Accademia ha eseguito dieci storni di bilancio nel corso dell'anno, tutti con lo stesso titolo di bilancio; rileva con soddisfazione che il livello e la natura degli storni nel 2015 sono rimasti entro i limiti delle regole finanziarie;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interessi e trasparenza

9.

riconosce che le dichiarazioni di interessi e i curricula vitae (CV) dei membri del consiglio di amministrazione sono stati pubblicati sul sito web dell'Accademia; apprende che ai membri del personale dell'Accademia e ad altre persone che collaborano direttamente con l'Accademia è stato chiesto di compilare una dichiarazione di interessi; osserva con soddisfazione che sul sito web dell'Accademia i CV e le dichiarazioni di interessi sono ben organizzati, visibili e accessibili in modo fruibile per gli utenti;

10.

deplora che, nonostante l'adozione della strategia in materia di prevenzione e di gestione dei conflitti d'interesse da parte dell'Accademia nel novembre 2014, i CV e le dichiarazioni di interessi dei suoi esperti non siano stati ancora pubblicati sul sito web dell'Accademia; ricorda all'Accademia che tali dati dovrebbero essere pubblicamente disponibili onde garantire la trasparenza e alimentare la fiducia dei cittadini dell'Unione nei confronti delle istituzioni della stessa; invita l'Accademia ad adottare una strategia chiara e solida in materia di denuncia delle irregolarità e una normativa contro le cosiddette «porte girevoli», conformemente all'articolo 22 quater dello Statuto dei funzionari entrato in vigore il 1o gennaio 2014;

11.

rileva che l'Accademia ha elaborato una strategia di comunicazione, nel quadro della strategia generale definita dal suo consiglio di amministrazione a maggio 2016, che mira ad aumentare la sua visibilità online principalmente attirando il traffico della rete tramite i social media; osserva che l'Accademia ha eseguito un audit approfondito sul suo sito web alla fine del 2016 e all'inizio del 2017; chiede all'Accademia di comunicare all'autorità di discarico i risultati di tale audit;

Risultati

12.

osserva che nel 2015 il programma di formazione dell'Accademia comprendeva 151 attività di formazione, comprese 85 attività residenziali e 66 seminari online (webinar), 428 scambi nel quadro del programma di scambi per le polizie europee, 24 moduli online, un corso online e nove curricula comuni; rileva con soddisfazione che per il quinto anno consecutivo il raggio di azione dell'Accademia si è ampliato, avendo formato nel 2015 12 992 professionisti delle autorità di contrasto rispetto ai 10 322 del 2014;

13.

riconosce che il numero di attività formative residenziali (85) ha superato il target (80) e che vi hanno partecipato 3 073 membri delle forze dell'ordine, il che rappresenta un aumento del 12 % rispetto al numero inizialmente previsto (2 755); incoraggia, tuttavia, l'Accademia a rendicontare meglio gli effetti delle sue attività sulla sicurezza dell'Unione;

14.

osserva che l'Accademia dispone di un sistema di valutazione globale per assicurare la qualità del suo programma di formazione; rileva, inoltre, che la valutazione dei corsi non si propone solamente di valutare l'efficacia della formazione, bensì anche di misurare il tasso di soddisfazione dei partecipanti; osserva che è stata registrata una soddisfazione complessiva elevata, dato che quasi il 94 % dei partecipanti ha affermato di essere molto soddisfatto o soddisfatto delle attività dell'Accademia;

15.

si compiace del fatto che nel 2015 l'Accademia ha organizzato seminari online (webinar) per ufficiali di polizia con informazioni aggiornate e prassi eccellenti per individuare e indagare i reati generati dall'odio e diverse forme di violenza di genere, offrendo altresì corsi di formazione per una maggiore sensibilizzazione alle sfide che interessano la comunità rom e le persone LGBTI (quali, ad esempio, l'eccessiva o la scarsa presenza della polizia e la mancanza di fiducia nei confronti degli agenti di polizia) e al modo in cui affrontarle a livello di ordine pubblico; chiede che prosegua l'organizzazione di corsi di formazione nel settore dei diritti fondamentali e della relativa sensibilizzazione delle forze di polizia;

Altre osservazioni

16.

rileva, dalla relazione della Corte, che la relazione sull'esecuzione del bilancio dell'Accademia sottoposta ad audit ha un diverso livello di dettaglio rispetto alle relazioni della maggior parte delle altre agenzie il che denota la necessità di chiari orientamenti in materia di rendicontazione di bilancio delle agenzie; osserva che l'Accademia ha esternalizzato il ruolo di contabile affidandolo al contabile della Commissione e che le differenze in termini di grado di dettaglio sono basate sulle pratiche di rendicontazione della Commissione; approva l'intenzione della Commissione di definire orientamenti relativi alla stesura delle relazioni di bilancio per il 2016 da parte delle agenzie;

17.

rileva che l'Accademia sta rafforzando i suoi legami amministrativi e la cooperazione con l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia, in particolare per quanto concerne gli appalti e le questioni relative al personale; prende atto, in particolare, della cooperazione in materia di controllo delle norme di attuazione dello statuto dei funzionari, dei piani proposti per formare un comitato comune del personale e dell'organizzazione di una serie di attività di formazione destinate al personale di entrambe le agenzie;

18.

osserva che, in relazione all'ampliamento delle responsabilità e del mandato dell'Accademia, i livelli di risorse attuali non sono sufficienti; rileva che la valutazione quinquennale dell'Accademia, completata nel 2016, ha sottolineato l'evidente necessità di rafforzare notevolmente le risorse umane e finanziarie dell'Accademia; invita la Commissione a tenerne conto nelle sue proposte di bilancio relative all'Accademia; invita l'autorità di bilancio a esaminare la possibilità di fornire all'Accademia risorse finanziarie e umane aggiuntive così da non ostacolare la sua capacità di eseguire i suoi compiti;

19.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/186


DECISIONE (UE) 2017/1647 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'accademia europea di polizia (ora Agenzia dell'unione europea per la formazione delle autorità di contrasto) (CEPOL) per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Accademia europea di polizia relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Accademia europea di polizia relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Accademia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Accademia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0064/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

vista la decisione 2005/681/GAI del Consiglio, del 20 settembre 2005, che istituisce l'Accademia europea di polizia (CEPOL) e che abroga la decisione 2000/820/GAI (4), in particolare l'articolo 16,

visto il regolamento (UE) 2015/2219 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, sull'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL) e che sostituisce e abroga la decisione 2005/681/GAI del Consiglio (5), in particolare l'articolo 20,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (6), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0081/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Accademia europea di polizia relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 36.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 256 dell'1.10.2005, pag. 63.

(5)  GU L 319 del 4.12.2015, pag. 1.

(6)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/187


DECISIONE (UE) 2017/1648 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0059/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 febbraio 2008, recante regole comuni nel settore dell'aviazione civile e che istituisce un'Agenzia europea per la sicurezza aerea, e che abroga la direttiva 91/670/CEE del Consiglio, il regolamento (CE) n. 1592/2002 e la direttiva 2004/36/CE (4), in particolare l'articolo 60,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A8-0087/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 56.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 79 del 19.3.2008, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/188


RISOLUZIONE (UE) 2017/1649 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A8-0087/2017),

A.

considerando che, stando ai suoi stati finanziari, il bilancio definitivo dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea (l'«Agenzia») per l'esercizio 2015 ammontava a 204 907 790 EUR, importo che rappresenta un aumento dell'11,58 % rispetto al 2014; che il 18,27 % del bilancio dell'Agenzia proviene dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea relativi all'esercizio 2015 (la «relazione della Corte»), dichiara di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di un ulteriore rafforzamento della legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione ottenibile migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati e di buona gestione delle risorse umane;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.

osserva che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 98 %, pari a un incremento dello 0,9 % rispetto al 2014; rileva altresì che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 91 %;

2.

osserva che la riduzione marginale degli impegni relativi ai costi del personale di 539 000 EUR è stata dovuta all'effetto combinato del personale che ha lasciato l'Agenzia durante l'esercizio (19 agenti temporanei e 3 agenti contrattuali) e dell'arrivo di nuovi membri del personale (23 agenti temporanei e 3 agenti contrattuali), assunti in gran parte negli ultimi 3 mesi dell'esercizio; constata inoltre che le spese per il personale, in termini di percentuale del bilancio complessivo del 2015, sono diminuite dell'1,7 % e rappresentano attualmente il 53 % del bilancio totale;

3.

osserva che gli impegni per le spese amministrative sono aumentate di 5 692 000 EUR (3,8 %) in termini assoluti raggiungendo un importo di 21 949 000 EUR, pari al 15,7 % del bilancio complessivo dell'Agenzia; constata che tale aumento è dovuto principalmente ai costi legati all'imminente trasferimento dell'Agenzia nella nuova sede nel 2016 e al relativo incremento degli investimenti di natura informatica;

4.

accoglie con favore l'impegno profuso dall'Agenzia in tutto il 2015 per migliorare il livello di pianificazione e controllo, in particolare per quanto riguarda il tasso di esecuzione del bilancio, la gestione dei contratti quadro e per fornire informazioni puntuali agli organi direttivi per quanto riguarda i rischi e i ritardi;

Impegni e riporti

5.

apprende dalla relazione della Corte che i riporti degli stanziamenti impegnati per il titolo II (spese amministrative) si erano attestati a 4 400 000 EUR (20,2 %), a fronte di 3 600 000 EUR (22 %) nel 2014; rileva inoltre che i riporti per il titolo III (spese operative) erano pari a 2 000 000 EUR (32,0 %), rispetto a 2 000 000 EUR (38,1 %) nel 2014; riconosce che tali riporti sono da ascrivere principalmente a sviluppi informativi che sono stati ordinati quasi a fine esercizio, nonché ad attività di regolamentazione e a progetti di ricerca di carattere pluriennale che pertanto continuano anche dopo il 2015;

6.

osserva che i riporti possono spesso essere motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie, non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione e nell'esecuzione di bilancio e non contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo e comunicati alla Corte;

Procedure di appalto e di assunzione

7.

osserva che l'Agenzia, a seguito della sua riorganizzazione, ha proceduto a 24 assunzioni attingendo dagli elenchi di riserva e ha inoltre organizzato 33 procedure di selezione esterna e 80 procedure di selezione interna, consentendo così all'Agenzia di raggiungere la piena occupazione alla fine dell'esercizio; constata inoltre che, nella sua relazione annuale 2016, l'Agenzia dovrà includere una ripartizione del personale per categoria e settore, nonché per fonte di finanziamento delle sue attività;

8.

apprende dall'Agenzia che essa ha adottato nel secondo semestre del 2015 le nuove norme sulle disposizioni generali di esecuzione concernenti le procedure che disciplinano l'assunzione e l'impiego degli agenti temporanei di cui all'articolo 2, lettera f), del regime applicabile agli altri agenti dell'Unione europea; riconosce inoltre che queste nuove norme promuovono la mobilità interna, la mobilità tra le agenzie e armonizzano le norme in materia di procedure di selezione esterna;

9.

accoglie con favore il fatto che l'Agenzia abbia gradualmente modificato il suo approccio alle assunzioni, passando da un approccio reattivo (individuazione delle esigenze legate all'eliminazione delle lacune, sostituzione automatica del personale in uscita) a un approccio proattivo (programmazione futura, definizione delle priorità e riassegnazione del personale nonché allineamento del fabbisogno di risorse agli obiettivi strategici generali);

10.

apprende dall'Agenzia che essa ha migliorato il livello di pianificazione e monitoraggio delle proprie procedure di appalto; osserva in particolare che l'Agenzia ha svolto attività trimestrali di controllo del bilancio, ha tenuto riunioni ad hoc di pianificazione degli appalti e ha fornito ai suoi dirigenti un feedback regolare al fine di evidenziare eventuali ritardi o rischi relativi all'attuazione; rileva che l'Agenzia ha sviluppato un accordo sul livello dei servizi per la gestione degli appalti e dei contratti con le parti interessate all'interno dell'Agenzia, e ha inoltre attuato ulteriori strumenti di monitoraggio quali il monitoraggio delle date di scadenza e rinnovo dei contratti, il controllo centralizzato del ricorso ai contratti quadro nonché un maggiore accesso ai documenti e alle informazioni attraverso i suoi sistemi informatici;

11.

prende atto dei risultati del secondo esercizio di analisi comparativa sui posti dell'Agenzia, che ha evidenziato che il 13,8 % dei posti di lavoro sono stati dedicati al supporto e al coordinamento amministrativo, il 79,5 % a compiti operativi e il 6,7 % alle attività di controllo e finanziarie; rileva inoltre un trasferimento (+ 0,8 punti percentuali) dei posti dalle categorie amministrative a quelle operative; ritiene che, nella prossima relazione annuale, dovrebbe essere introdotta anche una ripartizione del personale per categoria e settore nonché per fonte di finanziamento delle sue attività (diritti e oneri a fronte dei sussidi dell'Unione) al fine di offrire un quadro più dettagliato delle risorse necessarie; osserva che per la prima volta l'Agenzia ha raggiunto la piena occupazione di tutti i posti in base al piano stabilito;

12.

rileva che nel 2015 l'Agenzia ha avviato 33 procedure di appalto con valore superiore a 60 000 EUR, comprese 12 procedure a sostegno del progetto MOVE2016; osserva inoltre che sono stati conclusi circa 350 contratti specifici nell'ambito di contratti quadro e 200 contratti di valore modesto;

13.

osserva che si potrebbe perfezionare la progettazione degli appalti pubblici dell'Agenzia, in particolare relativamente ai contratti preliminari;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interessi e trasparenza

14.

si compiace dell'adeguatezza della prevenzione e della gestione dei conflitti di interesse ed auspica che il Parlamento, il Consiglio e il pubblico vengano informati ogni anno sui risultati e il seguito dato a queste misure;

15.

riconosce che nel novembre 2014 l'Agenzia ha adottato una strategia antifrode intesa a rafforzare l'efficacia delle attività di prevenzione e individuazione delle frodi nonché a elaborare procedure di contrasto; rileva con soddisfazione che nel 2015 non sono stati segnalati casi di frode;

16.

osserva che, nel secondo semestre del 2015 e nel corso del 2016, l'Agenzia ha riesaminato e continua a monitorare il suo sistema e ambiente di controllo; rileva che il risultato principale di questo esercizio è stata l'elaborazione da parte dell'Agenzia di un codice di condotta specifico per esperti esterni a sostegno dell'attività dell'Agenzia, compresa una politica in materia di conflitti di interessi e una dichiarazione di accettazione del codice;

17.

osserva che l'Agenzia ha pubblicato le dichiarazioni di assenza di conflitti di interessi e i curriculum vitae dei membri del suo consiglio di amministrazione sul suo sito web; deplora tuttavia che alcuni curriculum non siano ancora disponibili o presentino incongruenze; constata inoltre che l'Agenzia ha adottato una politica in materia di prevenzione e gestione dei conflitti di interessi che tiene conto dei membri del personale esterno, del personale interinale e degli esperti nazionali distaccati; si rammarica, tuttavia che l'Agenzia non abbia previsto verifiche della correttezza effettiva né procedure per l'aggiornamento delle dichiarazioni di interessi; incoraggia l'Agenzia a porre rimedio alla situazione onde assicurare la sorveglianza e il controllo pubblici necessari sulla sua gestione; rileva che l'Agenzia ha definito e attuato norme interne in materia di denunce di irregolarità;

18.

osserva con preoccupazione che l'Agenzia non ha preso iniziative specifiche per aumentare la trasparenza relativa ai suoi contatti con i soggetti interessati e i lobbisti; invita l'Agenzia ad attuare una politica proattiva di trasparenza delle attività di lobbismo;

Audit interni

19.

osserva che il Servizio di audit interno (SAI) della Commissione ha effettuato un riesame delle azioni in sospeso dopo gli audit svolti in precedenza; prende atto inoltre della conclusione del SAI secondo cui, delle 11 azioni in sospeso oggetto di riesame a seguito degli audit svolti in precedenza, 10 erano stato attuate e una sarebbe stata chiusa con la pubblicazione del documento di programmazione pluriennale 2017-2020 nel dicembre 2015; riconosce inoltre che nel febbraio 2016 il SAI ha considerato attuata quest'ultima azione;

20.

rileva che nel 2015 la struttura di audit interno ha condotto all'interno dell'Agenzia otto incarichi finalizzati a fornire un livello di attendibilità; sottolinea che le principali raccomandazioni derivanti dall'attività di audit della struttura di audit interno nel 2015 dovevano essere attuate nel corso del 2016; attende con interesse la prossima relazione annuale dell'Agenzia e ulteriori dettagli concernenti tali audit;

Controllo interno

21.

osserva che nel 2015 l'Agenzia ha effettuato una valutazione annuale delle «norme di gestione dell'AESA», che integravano sia le norme di controllo interno che le norme ISO; riconosce che la valutazione ha concluso che il sistema di gestione dell'Agenzia rispetta le pertinenti norme di gestione, grazie al solido sistema di monitoraggio che è stato istituito sia a livello di gestione che di processo; osserva che sono stati individuati alcuni possibili miglioramenti per quanto riguarda la continuità operativa e la gestione delle informazioni e dei documenti; riconosce che l'Agenzia ha elaborato un piano d'azione per definire il quadro strategico e le tappe del piano di attuazione; riconosce altresì che, nel primo semestre del 2016, l'Agenzia ha concluso la procedura di assunzione del suo responsabile della continuità operativa;

22.

rileva che, nel corso del 2015, sono stati effettuati 18 esercizi di controllo ex post in relazione ai settori di rimborso delle missioni, procedure di appalto, fornitori di servizi di certificazione e transazioni di servizi aziendali; si compiace del fatto che tutte le transazioni verificate fossero legittime e regolari;

Altre osservazioni

23.

mette in evidenza il ruolo fondamentale dell'Agenzia nel garantire il massimo livello possibile di sicurezza aerea in tutta l'Europa; sottolinea che in Europa è necessario un sistema comune europeo di valutazione e di allerta, in particolare nel contesto di voli su zone di conflitto; sottolinea che, nel contesto di un settore dell'aviazione civile in rapido sviluppo, come risulta dall'uso sempre più diffuso di aeromobili senza pilota («droni»), l'Agenzia dovrebbe ricevere le necessarie risorse finanziarie, materiali e umane per svolgere in modo ottimale i propri compiti di regolamentazione ed esecuzione, nei settori della sicurezza e della tutela ambientale, ma sempre senza compromettere la sua indipendenza e la sua imparzialità;

24.

sottolinea che la revisione del regolamento (CE) n. 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio (1) prevede l'ampliamento della sfera di competenza dell'Agenzia e che, di conseguenza, si deve tenere pienamente conto del ruolo svolto dalle nuove tecnologie, quali i sistemi aerei a pilotaggio remoto, nell'assegnazione delle sue nuove competenze; sottolinea l'importanza di assegnare finanziamenti adeguati all'Agenzia onde garantire il successo dell'assunzione di queste nuove responsabilità, nonché una dotazione adeguata di personale al fine di adempiere a compiti aggiuntivi; sottolinea che i posti dell'Agenzia (comprese le relative pensioni) che sono interamente finanziati dall'industria, e non hanno quindi impatto sul bilancio dell'Unione, non dovrebbero essere soggetti ad alcuna riduzione obbligatoria di personale;

25.

accoglie con favore l'adozione da parte del consiglio di amministrazione del documento di programmazione pluriennale 2016-2020 che comprende la strategia, gli obiettivi pluriennali e le azioni annuali dell'Agenzia;

26.

osserva che l'Agenzia e il ministero dei Trasporti tedesco hanno recentemente approvato il testo dell'accordo sulla sede dell'Agenzia, che è stato quindi firmato nel dicembre 2016; riconosce che l'accordo è in attesa della ratifica del Bundestag tedesco, secondo quanto previsto dall'ordinamento giuridico nazionale; osserva inoltre che, secondo le previsioni, i costi annuali per metro quadrato dopo il trasferimento dovrebbero essere del 20 % inferiori rispetto a quelli dell'edificio precedente; riconosce che tale diminuzione consente di beneficiare di strutture migliori e pertanto di reintegrare attività precedentemente organizzate in spazi per riunioni presi in locazione per l'occasione;

27.

osserva con preoccupazione uno squilibrio di genere (23 % di donne e 77 % di uomini) tra i membri titolari e supplenti del suo consiglio di amministrazione; esorta l'Agenzia a correggere questo squilibrio e a comunicare i risultati al Parlamento il più presto possibile;

28.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (2) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Regolamento (CE) n. 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 febbraio 2008, recante regole comuni nel settore dell'aviazione civile e che istituisce un'Agenzia europea per la sicurezza aerea, e che abroga la direttiva 91/670/CEE del Consiglio, il regolamento (CE) n. 1592/2002 e la direttiva 2004/36/CE (GU L 79 del 19.3.2008, pag. 1).

(2)  Testi approvati in tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/192


DECISIONE (UE) 2017/1650 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0059/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 febbraio 2008, recante regole comuni nel settore dell'aviazione civile e che istituisce un'Agenzia europea per la sicurezza aerea, e che abroga la direttiva 91/670/CEE del Consiglio, il regolamento (CE) n. 1592/2002 e la direttiva 2004/36/CE (4), in particolare l'articolo 60,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A8-0087/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 56.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 79 del 19.3.2008, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/193


DECISIONE (UE) 2017/1651 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Ufficio (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti (2) nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sul discarico da dare all'Ufficio per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0078/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (UE) n. 439/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 maggio 2010, che istituisce l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (4), in particolare l'articolo 36,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0093/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 66.

(2)  Cfr. la nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 132 del 29.5.2010, pag. 11.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/194


RISOLUZIONE (UE) 2017/1652 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0093/2017),

A.

considerando che, secondo i rendiconti finanziari dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo («Ufficio»), il bilancio definitivo di quest'ultimo per l'esercizio 2015 ammontava a 15 944 846 EUR, con un aumento dell'1,76 % rispetto al 2014; che il 94 % del bilancio dell'Ufficio proviene dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti («Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Ufficio relativi all'esercizio 2015 («relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto una ragionevole certezza in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Ufficio, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione mediante il miglioramento della trasparenza e della responsabilità, attuando il concetto del bilancio basato sui risultati e la corretta gestione delle risorse umane;

Seguito dato ai discarichi 2012, 2013 e 2014

1.

prende atto con preoccupazione dell'elevato numero di questioni in sospeso e delle misure correttive in atto in risposta alle osservazioni della Corte nel 2012, 2013 e 2014 concernenti le procedure di assunzione, i ritardi nei pagamenti, l'elevato avvicendamento del personale e il rimborso delle spese; invita l'Ufficio a completare quante più azioni correttive possibile durante il 2017;

Gestione finanziaria e di bilancio

2.

osserva che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 93,74 %, con un aumento del 9,05 % rispetto al 2014; rileva inoltre che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 77,32 %, con un aumento del 5,99 % rispetto al 2014;

3.

ricorda che, in base a una decisione del direttore esecutivo, i partecipanti alle riunioni organizzate dall'Ufficio sono classificati in tre diverse categorie (A, B o C) ai fini del rimborso delle spese; rileva che i partecipanti della categoria «A», che sono chiamati a svolgere un ruolo specifico nelle riunioni, ricevono un rimborso forfettario per le spese di viaggio e di soggiorno, quelli della categoria «B» ricevono un rimborso forfettario per le sole spese di trasporto e quelli della categoria «C» non hanno diritto ad alcun rimborso; osserva che il numero di partecipanti classificati come aventi diritto ai rimborsi della categoria «A» è diminuito, passando dal 69 % del 2014 al 52 % nel 2015; rimarca che l'azione volta a chiarire la categoria di rimborso applicabile nelle lettere di invito è stata completata;

4.

osserva con preoccupazione che, secondo la relazione della Corte, nel 2015 l'Ufficio ha effettuato 1 024 pagamenti (il 29,2 %) al di fuori dei termini stabiliti nel regolamento finanziario, il che rappresenta un aumento dello 0,6 % rispetto all'esercizio precedente e un ritardo medio di 29 giorni per i pagamenti tardivi; riconosce che, nella seconda metà del 2015, l'Ufficio ha introdotto una strategia che prevede diverse misure per ridurre i pagamenti tardivi; accoglie positivamente il fatto che, a seguito dell'attuazione di tali misure, i pagamenti tardivi sono diminuiti considerevolmente, dal 38,3 % del periodo da gennaio ad agosto, al 12,6 % del periodo da settembre a dicembre 2015; osserva che, nonostante questo trend positivo, che è continuato sino a maggio 2016, la quota di pagamenti tardivi è cresciuta a giugno 2016 a seguito di un aumento delle attività operative dell'Ufficio e dunque dell'aumento del numero di transazioni processate dallo stesso numero di membri del personale; apprende dall'Ufficio che in novembre 2016 la funzione di iniziazione finanziaria è stata decentrata verso dipartimenti operativi e unità amministrative, mentre la funzione di verifica rimane centralizzata nel dipartimento amministrativo; prende nota di tale risultato positivo;

Impegni e riporti

5.

osserva che il livello degli stanziamenti impegnati riportati per il Titolo II (Spese amministrative) era pari a 1 076 583 EUR (36,9 %), rispetto a 635 492 EUR nel 2014 (28,7 %); riconosce che detti riporti si riferiscono principalmente a servizi di consulenza per lo sviluppo di tecnologie di informazione e comunicazione (TIC) appaltati nell'ultimo trimestre del 2015 (400 000 EUR) e ad investimenti in infrastrutture informatiche (300 000 EUR) in vista dell'assunzione prevista di personale aggiuntivo a seguito della decisione, assunta dall'autorità di bilancio alla fine del 2015, di potenziare la tabella dell'organico; rileva che i riporti in questione sono stati programmati in anticipo e ben giustificati per via del ruolo assunto dall'Ufficio nella crisi migratoria, in considerazione del quale l'autorità di bilancio ha provveduto a un aumento significativo della dotazione finanziaria e dell'organico dell'Ufficio per il 2016; osserva che i riporti possono spesso essere motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie e non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione e nell'esecuzione di bilancio, né contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo dall'Ufficio e comunicati alla Corte;

Procedure di appalto e di assunzione

6.

osserva con soddisfazione che, secondo la relazione della Corte, il direttore esecutivo ha approvato una nuova politica per l'assunzione di agenti temporanei e contrattuali, che affronta la maggior parte dei problemi identificati dalla Corte nei suoi audit passati;

7.

riconosce che l'Ufficio ha adottato le norme aggiornate sull'assunzione degli agenti temporanei e contrattuali in gennaio 2016; osserva inoltre che la politica di assunzione aggiornata è stata approvata dal direttore esecutivo in agosto 2016;

8.

osserva che, al 31 dicembre 2015, l'ufficio contava 93 membri del personale, in servizio o nominati, tra cui 61 agenti temporanei, 21 agenti contrattuali e 11 esperti nazionali distaccati; sottolinea che il 63 % dei membri del personale erano donne e il 37 % uomini;

Audit interni

9.

osserva che l'Ufficio ha sviluppato ulteriormente i propri controlli interni in linea con le raccomandazioni formulate dal servizio di audit interno della Commissione (SAI) e dalla Corte, nonché con le norme interne di controllo dell'Ufficio, approvate nel novembre 2012; rileva che, oltre all'audit della contabilità annuale, il SAI ha fornito una relazione di audit sulla gestione della formazione nel quadro delle attività permanenti e di emergenza/di sostegno speciale dell'Ufficio; rileva che l'Ufficio ha elaborato un piano d'azione volto a dare seguito alle raccomandazioni formulate dal SAI;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interessi e trasparenza

10.

rileva che l'Ufficio ha messo in atto una decisione del consiglio di amministrazione in materia di prevenzione delle frodi, nonché una strategia anti-frode; rileva che una procedura in materia di informatori è stata firmata il 23 febbraio 2017 e che risulta conforme alle linee guida della Commissione in materia di informatori;

11.

rileva con preoccupazione che l'Ufficio non ha pubblicato i CV dei membri del suo consiglio di amministrazione o dei gruppi dirigenti nel 2015; prende atto che l'Ufficio ha pubblicato i curriculum vitae dei gruppi dirigenti da marzo 2017; prende atto inoltre che l'Ufficio ha interpellato il proprio consiglio di amministrazione e intende pubblicare i curriculum vitae dei suoi membri, una volta raccolti; invita l'Ufficio a pubblicare tali documenti non appena possibile, per garantire la sorveglianza e il controllo pubblici necessari della sua gestione;

12.

ribadisce che la prevenzione e la gestione dei conflitti di interesse è di vitale importanza per la salute dell'organizzazione; ricorda che la trasparenza è un elemento chiave per mantenere la fiducia dei cittadini dell'UE nelle istituzioni dell'Unione;

Prestazione

13.

osserva che, secondo la relazione annuale dell'Ufficio, nel 2015 275 partecipanti di 26 Stati «UE+» e altre parti interessate hanno partecipato a 23 sessioni di «Formazione dei formatori» organizzate dall'Ufficio; osserva inoltre che l'Ufficio ha fornito 271 sessioni di formazione nazionali «Curriculum di formazione EASO» sulla sua piattaforma di apprendimento elettronico a 3 611 funzionari responsabili dell'asilo;

14.

osserva che, per migliorare la propria efficacia in termini di costi di traduzione e interpretazione, l'Ufficio ha firmato un accordo sul livello dei servizi con la direzione generale dell'interpretazione della Commissione; osserva inoltre che l'Ufficio ha pubblicato un invito aperto per contratti quadro in cinque lotti a cascata, nei quali il criterio di aggiudicazione era il prezzo più basso; invita l'Ufficio a riferire all'autorità di bilancio sui risparmi conseguiti;

15.

osserva che l'Ufficio ha elaborato ulteriori misure per assistere gli Stati membri bisognosi di sostegno speciale nei loro sistemi di asilo e accoglienza e che ha fornito tale sostegno speciale a Cipro, Bulgaria, Grecia e Italia; osserva inoltre che nel 2015 l'Ufficio ha ulteriormente sviluppato le proprie attività al fine di sostenere gli Stati membri i cui sistemi di asilo e di accoglienza sono sottoposti a una particolare pressione e, in particolare, ha fornito sostegno alla Grecia e all'Italia e rafforzato la propria capacità di rispondere in modo tempestivo ed efficace a situazioni di emergenza;

Altre osservazioni

16.

ricorda che nel 2015 è stato raggiunto un numero record di quasi 1 400 000 domande di protezione internazionale; riconosce che l'Ufficio ha investito sforzi significativi nell'attuare le attività a esso assegnate dall'agenda europea sulla migrazione, in particolare nel quadro dell'approccio basato sui punti di crisi («hotspot»); prende atto degli sforzi profusi dall'Ufficio nella gestione della crisi dei migranti;

17.

incoraggia in particolare il sostegno e la cooperazione pratica offerti sulle questioni relative ai minori richiedenti asilo, compresi i minori non accompagnati; accoglie con favore la creazione della rete dell'EASO sulle attività relative ai bambini;

18.

riconosce che la crescita del bilancio dell'Ufficio nel 2016 è stata significativa, per affrontare i compiti supplementari connessi all'agenda europea sulle migrazioni, all'approccio basato sui punti di crisi («hotspot»), alle decisioni del vertice dei leader dell'UE sui Balcani occidentali e alla dichiarazione UE-Turchia; osserva con soddisfazione che l'Ufficio ha preso una serie di misure per fare fronte a tale aumento di responsabilità senza precedenti, tra cui il decentramento dell'avvio finanziario accompagnato da formazioni e tutoraggio adeguati; osserva inoltre che ciò ha portato alla necessità di più personale e locali per uffici;

19.

osserva con preoccupazione che solo 7 membri del personale hanno partecipato a un «away day» nel 2015, dal costo relativamente alto di 4 000 EUR (571 EUR a persona);

20.

osserva che l'Ufficio ha modificato il proprio contratto di affitto e, nella seconda metà del 2016, ha esteso i propri locali occupando un'ulteriore sezione dell'edificio nel quale è insediato; rileva che, a seguito dell'approvazione del Parlamento e del Consiglio, l'Ufficio è ora in grado di affittare e occupare l'intero edificio entro il 1o luglio 2017; invita l'Ufficio a tenere informata l'autorità di discarico in merito ad ulteriori sviluppi riguardo ai propri locali;

21.

osserva che l'Ufficio intende esplorare la possibilità di scambio di informazioni e di migliori pratiche al fine di integrare nelle sue attività gli elementi pertinenti connessi al ritorno di richiedenti asilo respinti, in stretta collaborazione con il gruppo di esperti sui rimpatri della rete europea sulle migrazioni;

22.

osserva che nel 2015 il piano di comunicazione dell'Ufficio era incentrato sulla promozione del suo ruolo, dei suoi valori e delle sue attività attraverso una serie di strumenti e di attività di comunicazione esterne, che hanno interessato le sue pubblicazioni, i social media, il suo sito e l'organizzazione della sua giornata d'informazione;

23.

plaude ai solidi risultati dell'Ufficio, che ha organizzato oltre 117 incontri e seminari, formato 3 764 addetti nazionali, ricollocato 272 persone e consultato oltre 100 organizzazioni della società civile; riconosce i risultati dell'audit indipendente condotto da Ernst & Young e l'impegno dell'Ufficio a elaborare un piano d'azione corrispondente; concorda sulla necessità che l'Ufficio comunichi in modo più efficace gli effetti e l'impatto delle sue attività; accoglie con favore lo sviluppo di un'interfaccia web migliorata per i documenti relativi ai paesi d'origine; rileva che alla fine del 2015 vi erano 17 000 documenti relativi ai paesi d'origine disponibili attraverso il portale;

24.

riconosce che, secondo la relazione annuale dell'Ufficio, esso ha iniziato a sviluppare nel 2014 un sistema combinato di gestione dei contenuti e banca dati, il servizio di informazione e documentazione (IDS), sotto forma di strumento informatico volto a fornire un quadro dettagliato e aggiornato del funzionamento nella pratica del sistema comune europeo di asilo;

25.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

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L 252/197


DECISIONE (UE) 2017/1653 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Ufficio (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti (2) nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del martedì 21 febbraio 2017 sul discarico da dare all'Ufficio per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0078/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (UE) n. 439/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 maggio 2010, che istituisce l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (4), in particolare l'articolo 36,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0093/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 66.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 132 del 29.5.2010, pag. 11.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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L 252/198


DECISIONE (UE) 2017/1654 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità bancaria europea per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Autorità bancaria europea relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Autorità bancaria europea relativi all'esercizio finanziario 2015, corredata della risposta dell'Autorità (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Autorità sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0072/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (UE) n. 1093/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, che istituisce l'Autorità europea di vigilanza (Autorità bancaria europea), modifica la decisione n. 716/2009/CE e abroga la decisione 2009/78/CE della Commissione (4), in particolare l'articolo 64,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i problemi economici e monetari (A8-0079/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Autorità bancaria europea per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Autorità bancaria europea, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il Presidente

Antonio TAJANI

Il Segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 72.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 331 del 15.12.2010, pag. 12.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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L 252/199


RISOLUZIONE (UE) 2017/1655 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità bancaria europea per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità bancaria europea per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i problemi economici e monetari (A8-0079/2017),

A.

considerando che, in base ai suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Autorità bancaria europea (in appresso «l'Autorità») per l'esercizio 2015 ammontava a 33 419 863 EUR, pari a un decremento dello 0,54 % rispetto al 2014 in ragione della recente creazione dell'Autorità; che l'Autorità è finanziata mediante un contributo dell'Unione (13 367 600 EUR, ossia il 40 %) e mediante contributi versati dagli Stati membri (20 051 400 EUR, ossia il 60 %);

B.

considerando che la Corte dei conti («Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Autorità bancaria europea per l'esercizio 2015 («relazione della Corte»), dichiara di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Autorità relativi all'esercizio 2015, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione, da ottenere migliorando la trasparenza e la responsabilità e applicando il concetto della programmazione di bilancio basata sui risultati e della buona gestione delle risorse umane;

1.

rammenta che il Parlamento è stato una forza trainante nell'istituzione di un Sistema europeo di vigilanza finanziaria (SEVIF) nuovo e completo, comprese le tre autorità europee di vigilanza (AEV), per garantire un miglior sistema di vigilanza finanziaria dopo la crisi finanziaria;

Seguito dato al discarico 2014

2.

apprende dalla relazione della Corte che, per quanto riguarda un'osservazione sul contributo scolastico formulata nella relazione della Corte per il 2012, che risultava «in corso» nelle relazioni della Corte per il 2013 e il 2014, l'Autorità ha intrapreso azioni correttive e ha concluso contratti con 20 delle 21 scuole frequentate da figli di membri del personale;

Gestione finanziaria e di bilancio

3.

osserva che la valutazione della Corte è molto breve e offre pochi suggerimenti per migliorare l'efficienza della gestione del bilancio dell'Autorità;

4.

riconosce che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 99,34 %, cifra che rappresenta una diminuzione dello 0,47 % rispetto al 2014, e che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato dell'89,70 %, pari a un aumento del 5,76 % rispetto al 2014; apprende dall'Autorità che l'elevato tasso di esecuzione è dovuto a una buona pianificazione e a un buon controllo del bilancio nonché alla natura limitata del bilancio stesso dell'Autorità; osserva che alcuni elementi del programma di lavoro dell'Autorità sono stati rinviati al 2016 oppure realizzati a un livello ridotto per via dei tagli al bilancio;

5.

osserva che il Parlamento e il Consiglio hanno ridotto del 6 % le risorse finanziarie a disposizione dell'Autorità nel 2015 rispetto all'esercizio precedente, nonostante l'assegnazione di livelli più elevati di effettivi; rileva che l'Autorità, al fine di applicare tali tagli, ha dovuto ridurre il proprio programma di lavoro e diminuire i costi in settori quali missioni e riunioni operative, progetti informatici operativi e formazione del personale; riconosce inoltre che, nel corso dell'anno, l'euro ha perso notevole valore rispetto alla sterlina, il che ha costretto l'Autorità a chiedere un bilancio rettificativo di 1,9 milioni di EUR, adottato nell'agosto 2015, per poter ottemperare ai propri obblighi finanziari;

6.

sottolinea l'importanza di garantire un'assegnazione delle priorità e un livello di efficienza adeguati per quanto riguarda lo stanziamento delle risorse; ritiene, a tal proposito, che i tagli di bilancio iniziali non avrebbero dovuto essere attuati rinviando la pubblicazione di norme e orientamenti o riducendo la partecipazione ai gruppi di lavoro del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (BCBS); sottolinea che qualsiasi potenziale aumento delle risorse dell'Autorità deve essere accompagnato da adeguate misure di prioritarizzazione; propone che, in considerazione della crescente transizione del lavoro dell'Autorità dai compiti legislativi alla convergenza e all'applicazione della vigilanza, il bilancio e il personale dell'Autorità siano oggetto di un'assegnazione analoga;

7.

si compiace del fatto che il bilancio 2016 dell'Autorità sia notevolmente migliorato in quanto l'Autorità, il Parlamento e il Consiglio hanno fatto tesoro degli insegnamenti tratti dalla procedura relativa all'esercizio precedente, il che ha comportato un aumento del 20 % rispetto al bilancio iniziale del 2015;

Impegni e riporti

8.

rileva che l'Autorità ha ridotto ulteriormente il tasso complessivo degli stanziamenti impegnati riportati, passando dal 15,90 % nel 2014 al 9,7 % nel 2015; rileva che, secondo la relazione della Corte, i riporti di stanziamenti impegnati per il Titolo II (Spese amministrative) sono risultati elevati: 1 487 794 EUR (28 % del totale degli stanziamenti impegnati nell'ambito di tale titolo), contro i 3 431 070 EUR (48 %) del 2014; riconosce che tali riporti comprendono una questione irrisolta riguardante l'IVA ancora da versare sulla spesa a saldo relativa al nuovo edificio dell'Autorità, nonché un bollettino di pagamento concernente l'imposta sugli immobili commerciali emesso dalla Valuation Office Agency del Regno Unito;

9.

accoglie con favore il fatto che l'Autorità abbia diminuito del 40 % il valore dei riporti al 2016 rispetto all'esercizio precedente, nel contesto di una diminuzione dello 0,5 % del bilancio complessivo nel periodo compreso tra i due esercizi; riconosce che tale tendenza riflette un ritorno a livelli di riporti più normali alla fine del 2015, dopo l'elevato livello di riporti nel 2014 dovuto al trasferimento dell'Autorità presso la nuova sede, avvenuto nel dicembre 2014;

Storni

10.

prende atto dai conti definitivi dell'Autorità che quest'ultima ha effettuato 30 storni di bilancio nel corso del 2015; osserva che il limite del 10 % di cui all'articolo 27 del regolamento finanziario dell'Autorità è stato superato soltanto in un caso; rileva con soddisfazione che il livello e la natura degli storni nel 2015 sono rimasti entro i limiti delle regole finanziarie;

Procedure di appalto e di assunzione

11.

osserva che l'organico totale dell'Autorità è passato da 146 nel 2014 a 156 nel 2015 ed era costituito dal 45 % di donne e dal 55 % di uomini; constata che l'avvicendamento complessivo del personale a causa di dimissioni, mancato rinnovo o scadenza del contratto era pari al 10,3 %, cifra inferiore del 2,6 % rispetto al 2014; osserva con soddisfazione che, come negli anni precedenti, l'Autorità ha condotto una valutazione dei posti di lavoro, da cui è emerso che l'80,1 % dei posti erano «operativi» (incentrati direttamente sull'attuazione del mandato dell'Autorità), il 12,5 % riguardavano «gestione e coordinamento» mentre il 7,4 % erano «neutri»; osserva che su quattro posti collegati all'attuazione diretta del mandato dell'Autorità solo uno è di natura amministrativa;

12.

osserva che l'Autorità è chiamata a garantire l'equilibrio geografico e di genere nonché la conformità al principio delle pari opportunità, in conformità degli articoli 1 quinquies e 27 dello statuto dei funzionari; rileva che l'Autorità ha pubblicato tutti gli annunci di lavoro sul proprio sito Internet;

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interesse e trasparenza

13.

osserva che l'Autorità ha adottato una politica di gestione dei conflitti di interessi nell'ottobre 2014 e orientamenti etici nel 2012; riconosce che la procedura di assunzione prevede, oltre alla valutazione del curriculum vitae dei futuri membri del personale, che questi ultimi dichiarino potenziali conflitti di interesse; constata che tutti i membri del personale devono dichiarare ogni anno potenziali conflitti di interesse, i quali sono valutati dal funzionario dell'Autorità responsabile per l'etica; rileva che i membri del consiglio delle autorità di vigilanza e i relativi supplenti sono altresì tenuti a dichiarare conflitti di interessi effettivi o potenziali, compresi gli interessi economici, in particolare eventuali partecipazioni azionarie in istituti finanziari; rileva inoltre che tutte le predette dichiarazioni e quelle dell'alta dirigenza dell'Autorità sono pubblicate sul sito Internet della stessa e vengono aggiornate ogni anno; deplora tuttavia che i curricula vitae dei membri del consiglio di amministrazione e del consiglio delle autorità di vigilanza non siano pubblicati sul sito web dell'Autorità; invita l'Autorità a pubblicare tali documenti non appena possibile, per garantire la sorveglianza e il controllo pubblici necessari sulla sua gestione;

14.

osserva che l'Autorità ha adottato una strategia antifrode che avrebbe dovuto essere pienamente attuata entro la fine del 2016; rileva con soddisfazione che nel 2016 l'Autorità ha eseguito una prima valutazione del rischio di frode all'interno di tutti i servizi, oltre a creare un'apposita sezione antifrode sul suo sito intranet con un canale di comunicazione per gli informatori;

15.

apprende dall'Autorità che essa opera a stretto contatto con tutti gli Stati membri per quanto riguarda la preparazione di relazioni regolamentari nel settore di sua competenza, che pubblica regolarmente; osserva con soddisfazione che l'Autorità ha attuato misure volte a garantire la trasparenza per quanto riguarda gli eventi pubblici e le parti interessate che incontra;

16.

ritiene che i processi verbali delle riunioni del consiglio delle autorità di vigilanza e dei gruppi di interesse, a disposizione del pubblico, debbano essere pubblicati subito dopo le riunioni stesse al fine di ridurre il lasso di tempo, attualmente di una durata che può arrivare fino a tre mesi, che intercorre tra le riunioni e la divulgazione dei processi verbali nonché di fornire un quadro più preciso delle discussioni tenute, delle posizioni dei membri e del loro comportamento di voto; ritiene che la sensibilizzazione dei cittadini dell'Unione possa essere potenziata anche grazie a eventi trasmessi in web streaming; manifesta preoccupazione per l'effettiva disparità di accesso a documenti e informazioni relativi alle riunioni interne da parte dei diversi soggetti interessati, compreso il Parlamento; accoglie con favore il fatto che, tra le AEV, l'Autorità garantisca il grado più adeguato di divulgazione delle informazioni relative alle riunioni del suo personale con i soggetti interessati; è del parere che l'Autorità dovrebbe istituire un canale sicuro per gli informatori nel quadro del suo piano d'azione per gli anni a venire;

Audit interno

17.

rileva che il Servizio di audit interno (SAI) della Commissione ha proceduto a un follow-up dell'esame limitato sulla gestione dei progetti informatici, che originariamente comprendeva quattro raccomandazioni; constata inoltre che una raccomandazione classificata come «importante» è già stata conclusa nel febbraio 2015 sulla base di un esame documentale del SAI;

18.

osserva che il SAI ha svolto un audit sulla gestione delle risorse umane che ha dato luogo a sei raccomandazioni, due delle quali classificate come «molto importanti», quattro come «importanti» e nessuna «critica»; si compiace che l'Autorità abbia accettato tutte le osservazioni e raccomandazioni e abbia messo a punto adeguati piani d'azione, che sono oggetto di un follow-up periodico da parte dell'Autorità stessa;

Prestazione

19.

rileva che l'Autorità collabora strettamente con l'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) e l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) per quanto riguarda tutte le funzioni di supporto, onde ridurre le spese amministrative ove possibile, generare sinergie e condividere prassi eccellenti; attende con interesse ulteriori sforzi da parte dell'Autorità volti a intensificare la collaborazione con altre agenzie decentrate e a ridurre ulteriormente i costi generali e amministrativi;

Altre osservazioni

20.

osserva che il 23 giugno 2016 i cittadini del Regno Unito hanno votato a favore dell'uscita dall'Unione europea; sottolinea che, ai sensi dell'articolo 50 del trattato sull'Unione europea, uno Stato membro che decide di recedere dall'Unione deve notificare tale intenzione al Consiglio europeo e l'Unione deve negoziare e concludere con tale Stato un accordo volto a definire le modalità del recesso; apprende dalla relazione della Corte che i conti e le note accompagnatorie dell'Autorità, che ha sede a Londra, sono stati stilati sulla base delle informazioni disponibili alla data della loro sottoscrizione, quando i risultati del referendum non erano ancora noti e la notifica formale che determina l'applicazione dell'articolo 50 non era stata presentata;

21.

osserva che, a seguito dell'esito del referendum del 23 giugno 2016 nel Regno Unito, l'Autorità ha elaborato una serie di valutazioni d'impatto per tutti i settori di sostegno, vale a dire IT, risorse umane, appalti, servizi per le imprese e comunicazioni, valutazioni che saranno aggiornate in funzione dei nuovi sviluppi;

22.

accoglie con favore le informazioni dettagliate che l'Autorità ha fornito all'autorità di discarico in merito agli impegni e alle responsabilità contrattuali in corso connessi alla sua presenza fisica nel Regno Unito; osserva che, ad eccezione del contratto di locazione, il massimo impegno o la massima responsabilità contrattuale potenziale in capo all'Autorità ammonta a 33,16 milioni di EUR, ma che non vi saranno sanzioni finanziarie in caso di risoluzione anticipata di tali contratti se verranno rispettati i periodi di preavviso applicabili compresi tra uno e tre mesi; esprime tuttavia preoccupazione per i potenziali rischi a livello operativo e di continuità delle attività nonché per i costi derivanti da una decisione di ricollocazione, come ad esempio gli appalti pubblici supplementari che potrebbe essere necessario avviare in tempi brevi se il calendario non prevede un periodo di transizione sufficiente per trasferirsi una nuova sede;

23.

rileva che l'Autorità ha firmato un contratto di locazione di 12 anni con scadenza l'8 dicembre 2026 e che, in normali condizioni contrattuali, vige l'obbligo di pagare l'affitto completo per l'intero periodo; osserva tuttavia che l'Autorità ha negoziato una clausola di risoluzione a metà durata del contratto, il che significa che, in caso di attivazione della clausola, l'Autorità sarebbe dispensata dall'obbligo di pagare il canone di locazione per gli ultimi sei anni; osserva inoltre che, in caso di attivazione della clausola di risoluzione, l'Autorità è obbligata a restituire la metà dell'incentivo (pari a un periodo di 32 mesi di locazione gratuita) già ricevuto e basato sull'intera durata del contratto (12 anni); rileva che, nel momento in cui lascia l'immobile, l'Autorità è tenuta a ripristinare le condizioni originarie dello stesso e, in questo caso, l'Autorità ha l'obbligo di pagare le spese per la rimozione degli allestimenti degli uffici da essa installati nei locali; osserva che l'importo esatto è soggetto a stime di esperti e a ulteriori negoziati; chiede all'Autorità di informare il Parlamento in merito all'importo, una volta che sarà nota la sua entità;

24.

invita la Commissione e il Consiglio, a seguito dell'attivazione della procedura di cui all'articolo 50 da parte del governo del Regno Unito, a rendere trasparenti e democratici il merito e il processo decisionale riguardo alla nuova sede dell'Autorità;

25.

ricorda che il sistema di finanziamento misto dell'Autorità, fortemente dipendente dai contributi delle autorità nazionali competenti, è inadeguato, inflessibile e oneroso e costituisce una potenziale minaccia alla sua indipendenza; invita pertanto la Commissione, nel Libro bianco previsto per il secondo trimestre del 2016 e in una proposta legislativa da presentare entro il 2017, a lanciare un sistema di finanziamento diverso basato su una linea di bilancio distinta nel bilancio dell'Unione e sulla totale sostituzione dei contributi delle autorità nazionali con commissioni a carico degli operatori di mercato;

26.

pone l'accento sul fatto che, nell'assicurarsi che tutte le funzioni attribuitele siano espletate pienamente e nei tempi previsti, l'ABE dovrebbe attenersi esclusivamente ai compiti assegnatile dal Parlamento e dal Consiglio; ritiene che l'Autorità dovrebbe esercitare pienamente il proprio mandato per promuovere in modo efficace la proporzionalità; rileva che, ove l'Autorità sia autorizzata ad elaborare misure di livello 2 e 3, dovrebbe prestare particolare attenzione, al momento dell'elaborazione di tali norme, alle caratteristiche specifiche dei diversi mercati nazionali e che gli operatori del mercato e le organizzazioni di tutela dei consumatori in questione dovrebbero essere coinvolti in una fase iniziale nel processo di definizione delle norme e durante le fasi di elaborazione e attuazione;

27.

rileva con preoccupazione che l'Autorità non esercita tutte le prerogative stabilite nel proprio quadro giuridico; sottolinea che l'Autorità dovrebbe garantire che le risorse siano massimizzate al fine di adempiere pienamente al suo mandato giuridico; rileva, in detto contesto, che una maggiore concentrazione sul mandato impartitole dal Parlamento e dal Consiglio potrebbe contribuire a un più efficiente uso delle sue risorse e a un più efficace conseguimento dei suoi obiettivi; sottolinea che, nello svolgimento dei suoi compiti e in particolare nella stesura di norme e pareri tecnici, l'Autorità deve informare a tempo debito, periodicamente e in modo esauriente il Parlamento europeo e il Consiglio in merito alle proprie attività;

28.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

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L 252/203


DECISIONE (UE) 2017/1656 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Autorità bancaria europea per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Autorità bancaria europea relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Autorità bancaria europea relativi all'esercizio finanziario 2015, corredata della risposta dell'Autorità (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Autorità sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0072/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (UE) n. 1093/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, che istituisce l'Autorità europea di vigilanza (Autorità bancaria europea), modifica la decisione n. 716/2009/CE e abroga la decisione 2009/78/CE della Commissione (4), in particolare l'articolo 64,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i problemi economici e monetari (A8-0079/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Autorità bancaria europea relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Autorità bancaria europea, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 72.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 331 del 15.12.2010, pag. 12.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/204


DECISIONE (UE) 2017/1657 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte del Centro (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti (2) nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sul discarico da dare al Centro sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0061/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 851/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, con il quale si crea un Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (4), in particolare l'articolo 23,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0082/2017),

1.

concede il discarico al direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per l'esecuzione del bilancio del Centro per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 77.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 142 del 30.4.2004, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/205


RISOLUZIONE (UE) 2017/1658 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per l'esercizio 2015,

vista la relazione speciale n. 12/2016 della Corte dei conti intitolata «Il ricorso delle agenzie alle sovvenzioni non è sempre appropriato o di comprovata efficacia»,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0082/2017),

A.

considerando che, stando ai suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (in appresso «il Centro») per l'esercizio 2015 ammontava a 58 451 950 EUR, importo che rappresenta un calo del 3,36 % rispetto al 2014, e che il 97,03 % del bilancio del Centro proviene dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali del Centro relativi all'esercizio finanziario 2015 (la «relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali del Centro per l'esercizio 2015, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto della programmazione di bilancio basata sui risultati e della buona governance delle risorse umane;

Seguito dato al discarico del 2014

1.

prende atto che:

il Centro ha ulteriormente riveduto la sua politica in materia di indipendenza ed ha istituito una procedura interna per l'attuazione di tale politica; nota altresì che la politica aggiornata è stata approvata dal consiglio di amministrazione del Centro nel giugno 2016 e che essa prevede che tutto il personale presenti una dichiarazione di interessi prima di entrare in servizio; riconosce altresì che la politica rivista impone a tutto il personale che partecipa ad una particolare procedura di appalto di firmare una dichiarazione di assenza di conflitti di interesse,

il Centro fornisce informazioni chiave per il pubblico in tutte le lingue ufficiali dell'Unione; prende atto che i contenuti destinati alla comunità di esperti sono forniti unicamente in inglese, a causa dei costi elevati di traduzione;

Osservazioni sulla legittimità e regolarità delle operazioni

2.

osserva dalla relazione della Corte che sono emerse varie debolezze che inficiano la trasparenza delle procedure di appalto del Centro, tra cui la mancanza di un chiaro collegamento con il programma di lavoro annuale del Centro, l'assenza di documenti che giustifichino adeguatamente il valore stimato dell'appalto o l'assenza di un valore di riferimento finanziario per valutare la capacità finanziaria dell'offerente. riconosce il fatto che il Centro ha attuato una nuova versione della propria applicazione del monitoraggio degli appalti nel 2016 che istituisce un chiaro collegamento tra le procedure di appalto e il programma di lavoro annuale; riconosce altresì che prima del lancio di qualsiasi procedura di appalto avente un valore superiore ai 25 000 EUR, il Centro chiede ormai una giustificazione del valore stimato dell'appalto;

Gestione finanziaria e di bilancio

3.

osserva che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 94,05 %, pari a un calo del 4,72 % rispetto al 2014; prende atto che la diminuzione è riconducibile al fattore di ponderazione più basso applicato alle retribuzioni in Svezia nel 2014, nonché a ritardi nelle assunzioni che hanno comportato spese per il personale inferiori alle previsioni; osserva che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 76,27 %, il che rappresenta una diminuzione del 4,1 % rispetto al 2014;

4.

ricorda che, in quanto agenzia dell'UE, il Centro possiede un bilancio denominato in euro, ma che effettua numerose spese in un'altra valuta (la corona svedese — SEK) poiché ha sede in Svezia, un paese non appartenente alla zona euro; osserva che, inoltre, il Centro è esposto a fluttuazioni del tasso di cambio in quanto non solo dispone di conti bancari in corone svedesi, ma effettua determinate operazioni in altre valute straniere;

Impegni e riporti

5.

rileva che gli stanziamenti impegnati riportati per il titolo II (spese amministrative) ammontano al 23 % (1 600 000 EUR) ed al 42 % (7 500 000 EUR) per il titolo III (spese operative); osserva che i riporti concernenti il titolo II hanno riguardato principalmente il previsto appalto di hardware e software ed i servizi di consulenza immobiliare, i cui pagamenti erano dovuti solo nel 2016; rileva inoltre che i riporti concernenti il titolo III hanno riguardato i progetti pluriennali del Centro, e il sostegno IT per le attività operative;

6.

osserva che i riporti possono essere spesso motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie; non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione ed esecuzione del bilancio e non contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio; osserva che i riporti in molti casi sono programmati in anticipo e comunicati alla Corte; chiede una chiara definizione dei concetti di «pianificato» e «giustificato», dal momento che non è stato possibile eseguire le spese nel 2015 per motivi che esulano dal controllo del Centro;

Procedure di appalto e di assunzione

7.

prende atto che a decorrere dal 1o maggio 2015, a seguito di una decisione del consiglio d'amministrazione del Centro, il direttore facente funzioni ha sostituito il direttore del Centro, sino a quando non prenderà funzione un nuovo direttore;

8.

riconosce che il personale statutario totale è stato ridotto da 277 a 260 persone nel 2015, in seguito alla richiesta di riduzione dell'organico del Centro fino al 2018; nota altresì che il numero totale di agenti temporanei in servizio al Centro era di 168 e che il numero totale di agenti contrattuali era di 92 alla fine del 2015; osserva che il tasso di avvicendamento degli agenti temporanei e degli agenti contrattuali era dell'8,3 % nel 2015 e che vi è stato un ritardo per un centro numero di assunzioni di posti direttivi, dovuto in parte alla nomina in sospeso del Direttore del Centro e alla successiva vacanza del posto;

9.

osserva che, per le procedure di appalto, il Centro ha posto una particolare attenzione sulla necessità di garantire la coerenza di tutti i documenti di gara; sottolinea che la procedura rivista del Centro relativa agli appalti, ai contratti e alle sovvenzioni fornisce un meccanismo aggiuntivo di controllo della qualità; esorta in particolare il Centro a effettuare controlli minuziosi sui conflitti di interesse nell'ambito delle offerte, degli appalti, delle assunzioni e dei contratti allo scopo di potenziare la trasparenza;

10.

chiede al Centro di applicare rigorosamente le misure riguardanti il potere di discrezione e di esclusione negli appalti pubblici, svolgendo in ciascun caso verifiche appropriate riguardo ai precedenti, e di applicare criteri di esclusione al fine di non ammettere le imprese in caso di conflitto di interessi, poiché ciò è essenziale per tutelare gli interessi finanziari dell'Unione;

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interesse e trasparenza

11.

nota con soddisfazione che sui CV forniti dai membri del consiglio di amministrazione sono eseguiti controlli sia di routine sia causali e, nei casi in cui informazioni provenienti da altre fonti (quali informazioni pubblicamente disponibili) rivelino inesattezze fattuali, è attuata una procedura per l'abuso di fiducia;

12.

nota che il Centro ha adottato iniziative specifiche per incrementare la trasparenza relativa ai suoi contatti con i lobbisti e che una procedura interna sulle riunioni con il settore farmaceutico è in corso di preparazione; invita il Centro ad attuare una politica proattiva di trasparenza sulle lobby;

Controlli interni

13.

osserva che il Centro ha proceduto a una revisione dell'attuazione delle sue norme di controllo interno e che gli esiti della revisione sono stati approvati dalla dirigenza del Centro; prende atto che tutte le norme di controllo interno del Centro sono state attuate;

14.

nota che il Centro ha istituito una procedura intesa a garantire che eventuali casi di mancato rispetto dei controlli o di deviazioni dai processi e dalle procedure siano documentati in segnalazione di anomalie; osserva che nel 2015 sono state registrate 28 anomali di questo tipo, il che rappresenta una diminuzione di 14 anomalie rispetto al 2014;

Audit interno

15.

osserva che il Servizio di audit interno (SAI) ha proceduto ad un audit sulla gestione dei dati nel Centro; nota altresì che la relazione finale è stata pubblicata nel novembre 2015 ed includeva quattro osservazioni molto importanti e due osservazioni importanti; prende atto che il Centro ha predisposto un piano d'azione che dovrà essere implementato nel corso del 2016 e del 2017;

Prestazione

16.

osserva, dalla relazione annuale del Centro, che la maggior parte degli obiettivi concernenti i suoi indicatori di prestazione è stata conseguita; osserva in particolare che gli indicatori relativi alla proporzione di dichiarazioni di interesse annuali e specifiche dei membri del consiglio di amministrazione e dei membri del forum consultivo del Centro, si attestavano rispettivamente all'87,9 % e all'89,2 %, mentre l'obiettivo era stato fissato al 100 %; nota altresì che l'indicatore concernente la percentuale di fatture pagate entro le scadenze previste dal regolamento finanziario del Centro, era pari al 78,07 %, leggermente al di sotto dell'obiettivo dell'80 %;

17.

rileva inoltre che, oltre alle valutazioni esterne quinquennali, il Centro ha istituito due valutazioni annuali interne dal 2015 sulle sue attività contro l'Ebola nell'Africa occidentale; osserva inoltre che il sistema di gestione della qualità (basato sul quadro di valutazione comune) fornisce indicazioni sulla base di autovalutazioni realizzate ogni due anni su come migliorare la valutazione e giungere ad azioni correttive; riconosce che il Centro ha definito i propri processi gestionali al fine di rafforzare l'efficienza e, nel 2016, ha riveduto e ristrutturato tali processi utilizzando la metodologia Lean e continuerà a farlo nel 2017;

18.

nota che l'obiettivo del Centro di aumentare del 10 % i visitatori del proprio sito web non è stato conseguito, in gran parte a causa di un aumento senza precedenti dei visitatori del sito web nel 2014 a causa della crisi di Ebola; riconosce tuttavia che il numero di follower del Centro sul suo account di media sociali è aumentato del 40 % rispetto al 2014;

19.

sottolinea che il Centro dovrebbe continuare a promuovere il dialogo con le parti interessate e i cittadini, includendolo tra le priorità e le attività da attuare;

20.

raccomanda al Centro di mettere a punto indicatori di impatto; ritiene che tali indicatori di impatto siano strumenti essenziali per misurare l'efficacia del Centro;

Altre osservazioni

21.

sottolinea che l'epidemia di Ebola ha consentito di mettere alla prova il dispositivo di preparazione e il quadro giuridico dell'Unione e che il comitato per la sicurezza sanitaria si è riunito regolarmente per discutere le misure del caso, sulla base di rapide valutazioni del rischio e di orientamenti forniti dal Centro;

22.

ricorda che la decisione n. 1082/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (1) fornisce il quadro per affrontare, coordinare e gestire gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero in cooperazione con gli Stati membri, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), il Centro e altri partner internazionali;

23.

riconosce che il sistema di allarme rapido e di reazione istituito in virtù della decisione n. 1082/2013/UE per notificare le allerte e riferire sulle misure prese per combattere gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero è stato oggetto di un monitoraggio costante; che, nel 2015, vi sono state 88 notifiche che hanno portato allo scambio di 280 messaggi e informazioni e sono stati trattati 37 diversi eventi, ad esempio l'epidemia di Ebola, l'afflusso di rifugiati, il coronavirus MERS-CoV, la poliomielite, la carenza di misure mediche di contrasto, il virus Zika e l'esplosione di una fabbrica di sostanze chimiche in Cina; sottolinea che tutti tali eventi sono stati seguiti in stretta cooperazione con il Centro e gli Stati membri;

24.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (2) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Decisione n. 1082/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2013, relativa alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero e che abroga la decisione n. 2119/98/CE (GU L 293 del 5.11.2013, pag. 1).

(2)  Testi approvati in tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/208


DECISIONE (UE) 2017/1659 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte del Centro (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti (2) nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sul discarico da dare al Centro sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0061/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 851/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, con il quale si crea un Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (4), in particolare l'articolo 23,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0082/2017),

1.

approva la chiusura dei conti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 77.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 142 del 30.4.2004, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/209


DECISIONE (UE) 2017/1660 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea delle sostanze chimiche per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea delle sostanze chimiche relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0068/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE (4), in particolare l'articolo 97,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0086/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 82.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/210


RISOLUZIONE (UE) 2017/1661 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea delle sostanze chimiche per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0086/2017),

A.

considerando che, stando ai suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche (in appresso «l'Agenzia») per l'esercizio 2015 ammontava a 114 412 841 EUR, importo che rappresenta un aumento del 0,26 % rispetto al 2014;

B.

considerando che l'Agenzia ha ricevuto sussidi dell'Unione per un importo pari a 7 318 792 EUR e 300 000 EUR a titolo dello strumento di assistenza preadesione, ma non ha ricevuto altri contributi o finanziamenti dalla Commissione;

C.

considerando che la Corte dei conti (in appresso «la Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche relativi all'esercizio 2015 (in appresso «la relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni alla base di tali conti;

D.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'Autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto del bilancio basato sui risultati e la corretta gestione delle risorse umane;

1.

ricorda che l'Agenzia è un'entità consolidata ai sensi dell'articolo 185 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 («regolamento finanziario») e costituisce la forza motrice, tra le autorità regolamentari, per l'attuazione della legislazione dell'Unione in materia di sostanze chimiche a beneficio della salute umana e dell'ambiente, oltre che dell'innovazione e della competitività; osserva che l'Agenzia aiuta le imprese a conformarsi alla legislazione, promuove un utilizzo sicuro delle sostanze chimiche, in cooperazione con le organizzazioni e i portatori d'interessi internazionali, fornisce informazioni su tali sostanze e si occupa delle sostanze problematiche;

Seguito dato al discarico 2014

2.

apprende dall'Agenzia che, conformemente alla raccomandazione formulata l'anno precedente dall'autorità di discarico, nella sua prossima relazione annuale includerà un capitolo separato sulla trasparenza, la responsabilità e l'integrità;

Legittimità e regolarità delle operazioni

3.

apprende dalla relazione della Corte che l'Agenzia ha versato il 50 % del costo per il doposcuola dei figli del personale nella scuola europea di Helsinki; rileva inoltre che tale contributo è limitato a 1 000 EUR per bambino e per anno, per un totale di circa 95 000 EUR nel 2015; prende atto, dalla relazione della Corte, che questa misura non è stata comunicata all'autorità di bilancio nel quadro della procedura di bilancio; riconosce che l'Agenzia comunicherà detta misura all'autorità di bilancio nel suo documento di programmazione 2018-2020 e nella sua dichiarazione finanziaria del 2018; riconosce inoltre che l'Agenzia aveva già aggiornato le osservazioni sulla pertinente linea di bilancio, includendo le informazioni su questa misura nel primo emendamento al bilancio 2016 dell'Agenzia;

Gestione finanziaria e di bilancio

4.

rileva che, conformemente al regolamento (CE) n. 1907/2006 («regolamento REACH»), il finanziamento dell'Agenzia avviene mediante le tariffe versate dalle imprese, più un'eventuale sovvenzione di equilibrio da parte dell'Unione, conformemente all'articolo 208 del regolamento finanziario; accoglie con favore il fatto che, nel 2015, contrariamente a quanto originariamente previsto, il finanziamento dell'Agenzia è stato interamente coperto da entrate tariffarie superiori alle aspettative e dalla riserva costituita negli esercizi precedenti attraverso le entrate delle operazioni REACH/CLP da essa svolte;

5.

osserva che, per quanto riguarda i biocidi, nel 2015 l'Agenzia, a norma dell'articolo 208 del regolamento finanziario, ha raccolto entrate tariffarie per un totale di 5 423 667 EUR (rispetto a 1 265 774 EUR nel 2014), la sovvenzione dell'Unione è ammontata a 5 789 000 EUR (rispetto a 5 064 194 nel 2014) e, inoltre, i contributi versati dall'EFTA (Svizzera inclusa) hanno totalizzato 307 791 EUR nel 2015;

6.

osserva che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi nel corso dell'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 98,48 %, pari a un incremento del 1,4 %; osserva inoltre che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato dell'87,84 %, il che rappresenta un lieve aumento dello 0,38 % rispetto al 2014;

7.

rileva, per quanto riguarda il regolamento (UE) n. 649/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio  (1) (regolamento PIC) e come descritto all'articolo 208 del regolamento finanziario, che nel 2015 la DG Ambiente ha erogato 1,22 milioni di EUR in sovvenzioni all'Agenzia per alcuni prodotti chimici e pesticidi pericolosi nel commercio internazionale;

Storni

8.

prende atto che l'Agenzia ha effettuato in totale 44 storni per un importo di 1 395 000 EUR; rileva con soddisfazione che, stando alla relazione annuale dell'Agenzia e alle risultanze dell'audit della Corte dei conti, il livello e la natura degli storni nel 2015 sono rimasti entro i limiti delle regole finanziarie;

Impegni e riporti

9.

apprende dalla relazione della Corte che i riporti di stanziamenti impegnati per il Titolo IV (biocidi spese operative) erano pari a 1 500 000 EUR (74 %); riconosce che tali riporti sono stati legati principalmente a un progetto IT di grande portata, per un importo pari a 1 400 000 EUR, che è stato avviato soltanto nel secondo semestre del 2015, quando le entrate sufficienti per il suo finanziamento erano già state raccolte; riconosce che l'Agenzia continuerà a prestare attenzione, onde evitare operazioni di riporto ingiustificate;

10.

osserva che i riporti possono spesso essere motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie e non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione e nell'attuazione del bilancio, né contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, in particolare se sono pianificate in anticipo e comunicate alla Corte;

Procedure di appalto e di assunzione

11.

prende atto che l'obiettivo in materia di assunzioni dell'Agenzia è stato realizzato con il 98 % di posti coperti a fine 2015 per REACH/CLP (classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele) e PIC (esportazione e importazione di sostanze chimiche pericolose); apprende inoltre dall'Agenzia che tale percentuale non può superare il 98 %, in quanto all'Agenzia è stato chiesto di ridurre il personale del 2 % (10 posti), in modo da essere allineato all'organico per il 2016; prende atto del fatto che la percentuale di posti vacanti per i biocidi è pari all'83 %, a causa di incertezze per quanto riguarda le entrate tariffarie e i livelli dell'organico dell'Agenzia per il 2016;

12.

sottolinea che, poiché il carico di lavoro dell'Agenzia non è diminuito nel corso del 2015, sarebbe opportuno assegnare risorse umane e finanziarie sufficienti;

13.

prende atto, dalla relazione annuale dell'Agenzia, che nel 2015 essa ha firmato 739 contratti, di cui 540 nell'ambito di contratti quadro e 199 a seguito di nuove procedure di gara d'appalto; osserva che 25 contratti rientranti in quest'ultima categoria sono stati conclusi a seguito di procedure negoziate eccezionali, sulla base delle pertinenti disposizioni del regolamento finanziario;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interessi e trasparenza

14.

rileva con soddisfazione che i CV e le dichiarazioni di interesse sono ben organizzati, visibili, accessibili e facilmente consultabili sul sito web dell'Agenzia;

15.

osserva che nel dicembre del 2015 l'Agenzia ha adottato gli orientamenti per gli informatori; prende atto del fatto che nel dicembre del 2014, a seguito dell'adozione della strategia antifrode dell'Agenzia, che copre il periodo 2015-2016, l'Agenzia aveva già attuato diverse azioni derivanti dal piano d'azione antifrode; riconosce che dall'esercizio di valutazione del rischio di frode interna che ha preceduto l'adozione di tale strategia, è emerso che il profilo di rischio dell'Agenzia è basso; riconosce inoltre che l'obiettivo principale della strategia consiste nello sviluppare una cultura antifrode diffusa in seno all'Agenzia, con particolare attenzione alla sensibilizzazione;

16.

riconosce che nel 2015 l'Agenzia ha adottato orientamenti interni per il personale; riconosce inoltre che detti orientamenti comprendono condizioni potenziali che potrebbero essere imposte dall'autorità che ha il potere di nomina a ex dipendenti, per quanto riguarda un nuovo impiego per un periodo di due anni dopo il servizio; prende atto del fatto che l'Agenzia dispone di un comitato consultivo per i conflitti di interessi che formula raccomandazioni al direttore esecutivo e al consiglio di amministrazione su singoli casi di conflitto di interessi percepito; riconosce che, a causa delle rigorose misure atte a evitare i conflitti di interessi, nel corso del 2015 non si sono verificati casi di conflitto di interessi;

17.

osserva che l'Agenzia ha applicato una robusta politica in materia di conflitti di interessi e una strategia antifrode dettagliata, al fine di contribuire a una cultura di elevato comportamento etico fra il personale e gli esperti che lavorano per l'Agenzia;

18.

osserva che i comitati dell'Agenzia sono composti da delegati nazionali nominati dalle autorità degli Stati membri o dal consiglio di amministrazione dell'Agenzia; osserva inoltre che i comitati dell'Agenzia dispongono di un totale di nove membri cooptati, a seguito di un invito pubblico a manifestare interesse, come consentito dall'atto giuridico di fondazione dell'Agenzia; prende atto del fatto che tali membri cooptati possono agire in qualità di relatori, ma non hanno diritto di voto, e che la politica dell'Agenzia in materia di prevenzione dei conflitti di interessi si applica integralmente; attende con interesse la relazione del consiglio di amministrazione dell'Agenzia sulle esperienze con membri cooptati, prevista per il 2017;

19.

rileva che nel 2015 l'Agenzia ha garantito il pieno accesso al 27 % e un accesso parziale al 68 % dei documenti richiesti, a norma del regolamento (CE) n. 1049/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio (2); prende atto che le principali ragioni di rifiuto parziale sono la tutela della vita privata e dell'integrità dell'individuo, nonché la protezione delle informazioni commerciali; riconosce che, in linea di principio, nel caso di un accesso parziale, la maggior parte dei contenuti dei documenti è divulgata ai richiedenti; osserva che nel 2015 l'Agenzia ha rifiutato l'accesso al 5 % dei documenti richiesti, innanzitutto per proteggere il processo decisionale in corso, i dati aziendali sensibili e i procedimenti giudiziari;

Prestazioni

20.

osserva che nel dicembre del 2015 l'Agenzia ha sottoposto il suo approccio alla valutazione del proprio consiglio di amministrazione; osserva che detto approccio ha posto in essere una serie di strumenti di valutazione e di controllo, compresi un quadro di governance, una funzione di valutazione del coordinamento per assicurare la coerenza metodologica, liste di controllo e un piano modulato delle valutazioni ex ante ed ex post; prende atto degli sforzi dell'Agenzia volti a rafforzare il suo quadro di governance e il suo approccio per le valutazioni ex ante ed ex post;

21.

osserva che l'Agenzia ha elaborato una nuova strategia regolamentare integrata che riunisce tutte le procedure REACH e CPL al fine di realizzare le finalità delle normative pertinenti e gli obiettivi per il 2020, definiti dal vertice mondiale per lo sviluppo sostenibile del 2002;

22.

osserva che l'applicazione del Regolamento (UE) n. 528/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (3) («regolamento biocidi») ha segnato un'attività inaspettatamente elevata nel 2015, il che dimostra che le imprese si stanno familiarizzando con le modifiche e le opportunità offerte dal nuovo processo di autorizzazione dell'Unione; rileva nel contempo con preoccupazione che l'Agenzia ha registrato difficoltà nel gestire il carico di lavoro dovuto al congelamento del personale dedito ai biocidi;

23.

osserva che nel 2015 sono stati ricevuti circa 8 200 fascicoli di registrazione (perlopiù aggiornamenti) e 250 notifiche di attività di ricerca e sviluppo orientata ai prodotti e ai processi e che il numero totale di atti presentati è diminuito del 10 % rispetto ai livelli del 2014;

24.

raccomanda che l'Agenzia metta a punto indicatori di impatto; ritiene che tali indicatori di impatto siano strumenti essenziali per misurare l'efficacia dell'Agenzia;

Audit interno

25.

rileva che nel 2015 il SAI della Commissione ha effettuato un audit su «La previsione, il calcolo e la riscossione delle entrate provenienti dalle imposte sul reddito nell'ambito di REACH/CPL» e del regolamento sui biocidi; osserva inoltre che il SAI ha di conseguenza formulato due raccomandazioni «molto importanti», una raccomandazione «importante» e nessuna raccomandazione di livello critico; prende atto del fatto che l'Agenzia ha elaborato un piano d'azione in risposta alle raccomandazioni emesse;

26.

osserva che gli audit sull'affidabilità riguardanti gli «indicatori di efficienza nella relazione generale», il «servizio assistenza ECHA» e la «gestione dei contratti e pagamenti» sono stati effettuati dalla struttura di audit interno dell'Agenzia (IAC); rileva che gli audit hanno dato luogo a cinque raccomandazioni «molto importanti» e a due raccomandazioni «importanti»; riconosce che i piani d'azione elaborati dai responsabili dell'Agenzia in risposta alle raccomandazioni della IAC sono stati considerati adeguati dalla struttura di audit interno (IAC) stessa;

Altre osservazioni

27.

prende atto con soddisfazione dell'equilibrio di genere fra i membri del suo consiglio di amministrazione;

28.

osserva che 453 membri del personale hanno partecipato nel 2015 a giornate «extra moenia» il cui costo è stato di 113 975 EUR (251,60 EUR a persona), e 565 membri del personale hanno partecipato a conferenze chiuse per un importo di 31 468 EUR (EUR 54,25 a persona);

29.

accoglie positivamente il miglioramento della presentazione delle informazioni sulle sostanze chimiche sul sito web dell'Agenzia, che ne facilita un maggiore uso da parte di imprese e consumatori;

30.

prende atto della piattaforma di discussione tra l'Agenzia e le organizzazioni non governative, quale utile sede per discutere le questioni principali di interesse per la società civile;

31.

accoglie con favore i progressi compiuti nello sviluppo del processo di autorizzazione a norma del regolamento REACH e prende atto delle conclusioni dell'Agenzia secondo le quali possono essere realizzati ulteriori miglioramenti; si compiace al riguardo dell'approccio proattivo dell'Agenzia nella ricerca di un dialogo con il Parlamento per affrontare le questioni sollevate nella sua risoluzione del 25 novembre 2015 sulla proposta della Commissione che attua la decisione XXX relativa alla concessione di un'autorizzazione per gli usi di bis -2-etilesilftalato (DEHP) a norma del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio (4);

32.

Rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (5) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Regolamento (UE) n. 649/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012, sull'esportazione e importazione di sostanze chimiche pericolose (GU L 201 del 27.7.2012, pag. 60).

(2)  Regolamento (CE) n. 1049/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2001, relativo all'accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione (GU L 145 del 31.5.2001, pag. 43).

(3)  Regolamento (UE) n. 528/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2012, relativo alla messa a disposizione sul mercato e all'uso dei biocidi (GU L 167 del 27.6.2012, pag. 1).

(4)  Testi approvati, P8_TA(2015)0409.

(5)  Testi approvati in tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/214


DECISIONE (UE) 2017/1662 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea delle sostanze chimiche per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea delle sostanze chimiche relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0068/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE (4), in particolare l'articolo 97,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0086/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 82.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/215


DECISIONE (UE) 2017/1663 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea dell'ambiente per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea dell'ambiente relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea dell'ambiente relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0052/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 401/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sull'Agenzia europea dell'ambiente e la rete europea d'informazione e di osservazione in materia ambientale (4), in particolare l'articolo 13,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0085/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea dell'ambiente per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia europea dell'ambiente, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 87.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 126 del 21.5.2009, pag. 13.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/216


RISOLUZIONE (UE) 2017/1664 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea dell'ambiente per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea dell'ambiente per l'esercizio 2015,

vista la relazione speciale n. 12/2016 della Corte dei conti europea dal titolo «Il ricorso delle agenzie alle sovvenzioni non è sempre appropriato o di comprovata efficacia»,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0085/2017),

A.

considerando che, stando ai suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Agenzia europea dell'ambiente (in appresso «l'Agenzia») per l'esercizio 2015 ammontava a 49 156 474 EUR, importo che rappresenta una diminuzione del 6,50 % rispetto al 2014; che il 74 % del bilancio dell'Agenzia proviene dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia europea dell'ambiente relativi all'esercizio 2015 (la «relazione della Corte»), dichiara di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia per l'esercizio 2015, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di un ulteriore rafforzamento della legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione ottenibile migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati e di buona gestione delle risorse umane;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.

osserva che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio pari al 99,36 % e che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato pari all'87,5 %;

Impegni e riporti

2.

rileva che i riporti dal 2015 al 2016 sono ammontati a 4 944 739 EUR, ovvero un importo simile all'esercizio precedente; osserva che, dell'importo riportato al titolo III (spese operative), il 57 % si riferisce al pagamento finale del contributo per il 2015 ai Centri tematici europei (CTE), il quale doveva essere effettuato dopo la presentazione nel 2016 della quarta relazione trimestrale sullo stato di avanzamento dei lavori; osserva che i riporti possono spesso essere motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie e non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione e nell'esecuzione di bilancio, né contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo dall'Agenzia e comunicati alla Corte;

Procedure di appalto e di assunzione

3.

prende atto del fatto che l'Agenzia ha ridotto il personale del 5 %, in linea con i principi generali stabiliti nell'accordo interistituzionale sulla disciplina di bilancio (1); osserva che la Commissione ha classificato l'Agenzia come una «agenzia a velocità di crociera», il che implica un'ulteriore riduzione attesa del 5 %; accoglie positivamente il fatto che l'Agenzia sia riuscita a gestire gli esuberi senza pregiudicare la sua capacità di adempiere ai punti principali del programma di lavoro pluriennale; invita la Commissione a garantire che le potenziali misure future di risparmio non ostacolino la capacità dell'Agenzia di adempiere al proprio mandato;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interessi e trasparenza

4.

osserva che nel novembre 2014 il consiglio di amministrazione dell'Agenzia ha adottato la strategia antifrode intesa a garantire la corretta gestione delle questioni concernenti i conflitti di interessi e a sviluppare attività antifrode soprattutto attraverso la prevenzione, il rilevamento, la sensibilizzazione e una più stretta collaborazione con l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF); prende atto del fatto che, in conformità della metodologia e degli orientamenti dell'OLAF per le strategie antifrode delle agenzie decentrate dell'UE, l'Agenzia ha condotto una valutazione del rischio di frode nell'ambito delle sue attività sulla base della stima delle probabilità e delle possibili conseguenze delle frodi;

5.

constata che l'Agenzia ha costituito un registro dei documenti e l'ha reso pubblicamente accessibile sul suo sito web; osserva che la politica sulla prevenzione e la gestione dei conflitti di interessi, adottata dall'Agenzia nel 2014, è stata rivista nel corso nel 2016 e integrata con informazioni aggiuntive sulle dichiarazioni d'interessi e sugli obblighi degli agenti che lasciano l'Agenzia;

6.

osserva con preoccupazione che i membri del consiglio di amministrazione dell'Agenzia non sono tenuti a rendere pubblici i loro curriculum vitae e le dichiarazioni d'interessi e, di conseguenza, sul sito web è possibile consultarne solo un numero esiguo; invita l'Agenzia ad adottare tutte le misure necessarie per porre rimedio alla situazione onde assicurare la sorveglianza e il controllo necessari sulla sua gestione; constata che i curriculum e le dichiarazioni di interessi dei membri dell'alta dirigenza sono pubblicati sul sito web;

7.

rileva con soddisfazione che il consiglio di amministrazione dell'Agenzia ha adottato i propri orientamenti interni in materia di denunce di irregolarità nel dicembre 2016; invita l'Agenzia a riferire all'autorità di discarico in merito all'attuazione delle proprie norme in materia di denunce di irregolarità;

8.

osserva con preoccupazione che l'Agenzia non ha preso iniziative specifiche per assicurare e aumentare la trasparenza relativa ai suoi contatti con i lobbisti;

9.

incoraggia ulteriormente l'Agenzia a svolgere attività di sensibilizzazione, parallelamente a quelle già in corso, presso il personale in merito alla politica relativa ai conflitti di interesse e a includere la questione dell'integrità e della trasparenza come elemento obbligatorio da discutere durante le procedure di assunzione e i colloqui di valutazione del rendimento;

Audit interni

10.

osserva che il Servizio di audit interno della Commissione (SAI) ha condotto un audit sulla gestione dei dati/delle informazioni, comprese le componenti informatiche, che è stato completato nel 2015; rileva con soddisfazione che, secondo le conclusioni del SAI, i sistemi di gestione di controllo istituiti dall'Agenzia a sostegno della gestione dei dati/delle informazioni sono efficaci nella circostanze attuali; osserva inoltre che l'Agenzia, per far fronte a sfide imminenti quali l'atteso aumento significativo del volume di dati e informazioni che deve essere in grado di gestire, dovrebbe sviluppare ulteriormente la gestione dei dati/delle informazioni;

Controlli interni

11.

riconosce che, in conformità dei nuovi requisiti del 2014, il consiglio di amministrazione dell'Agenzia ha approvato i piani della struttura di audit interno per il 2015 e il 2016; osserva che i tre principali ambiti di contributo di tali piani sono gli incarichi di audit, le funzioni di consulenza e le collaborazioni con altri revisori;

12.

constata che la struttura di audit interno ha proceduto a una valutazione del rischio per selezionare i beneficiari soggetti a verifiche in loco, con conseguente verifica dei pagamenti effettuati per tre diverse sovvenzioni al fine di garantire l'esattezza e l'attendibilità delle spese dichiarate per il personale; osserva che nel 2016, sulla base della nuova politica approvata nell'ottobre 2015, sono state effettuate ulteriori verifiche in loco;

Comunicazione

13.

osserva che nel 2015 l'Agenzia ha avviato una revisione sostanziale del suo portafoglio di prodotti al fine di ammodernarlo e adeguarlo al modo in cui il suo pubblico assimila le informazioni; constata inoltre che l'Agenzia ha investito nel miglioramento del design, della visualizzazione dei dati e dell'infografica, aggiornando a tale fine la propria identità istituzionale, e si è concentrata maggiormente sui social media e sulle relazioni con i media;

14.

sottolinea che l'Agenzia dovrebbe continuare a promuovere il dialogo con le parti interessate e i cittadini, includendolo tra le priorità e le attività da attuare;

Altre osservazioni

15.

apprende dalla relazione della Corte che dall'audit delle procedure di appalto emerge che l'Agenzia ha firmato con un unico contraente contratti quadro che sono utilizzati per vari servizi nell'ambito di contratti specifici a prezzo fisso; osserva con preoccupazione che l'aver richiesto un'offerta a prezzo fisso a un unico contraente nell'ambito di tali contratti implica una neutralizzazione della concorrenza sul prezzo e un aumento della dipendenza dal contraente;

16.

apprende dall'Agenzia che il livello di concorrenza del mercato dell'analisi e della produzione d'immagini satellitari è relativamente limitato a causa dello scarso numero di fornitori di servizi che operano nel settore di riferimento e della stabilità e della congruenza dei prezzi applicati; osserva inoltre che la natura tecnica e la complessità dei servizi da fornire richiedono una combinazione di diversi tipi di competenze che i fornitori di servizi operanti in questo mercato possono fornire unicamente unendo le proprie forze in un consorzio; riconosce che la scelta dell'Agenzia di aggiudicare un contratto quadro a un unico operatore economico è stata una scelta consapevole, frutto della valutazione di elementi concreti del relativo mercato;

17.

constata che l'Agenzia sta cercando di migliorare l'equilibrio di genere tra i dirigenti di livello inferiore ma rileva con preoccupazione un significativo squilibrio di genere tra i membri dell'alta dirigenza; esorta l'Agenzia a correggere tale squilibrio e a comunicare i risultati al Parlamento il più presto possibile;

18.

ricorda che dalla sua creazione l'Agenzia, unitamente alla sua rete europea d'informazione e di osservazione in materia ambientale (EIONET), costituisce una fonte di informazioni per coloro che partecipano all'elaborazione, all'adozione, all'attuazione e alla valutazione delle politiche ambientali e climatiche dell'Unione nonché delle politiche di sviluppo sostenibile, oltre ad essere una fonte di informazioni anche per il grande pubblico;

19.

accoglie con favore la pubblicazione della quinta relazione annuale dell'Agenzia sullo stato dell'ambiente (SOER 2015);

20.

prende atto dello sviluppo dei sistemi di informazione e dei processi di gestione del flusso di dati dell'Agenzia, volti a fornire sostegno ai paesi e alle imprese per quanto riguarda la comunicazione e il miglioramento della qualità dei dati, con particolare riferimento alla modifica del sistema di comunicazione a norma del nuovo regolamento sui gas fluorurati e alle relazioni in merito ai grandi impianti di combustione, per i quali la responsabilità è passata dalla Commissione all'Agenzia nel 2015;

21.

ricorda l'importanza dell'attuale «Valutazione dell'Agenzia europea dell'ambiente e della sua rete EIONET», prevista per la fine del 2017, ai fini di una migliore valutazione della misura in cui l'Agenzia ha conseguito i propri obiettivi e ha attuato i compiti stabiliti nel suo mandato e nel programma di lavoro pluriennale;

22.

raccomanda all'Agenzia di mettere a punto indicatori di impatto e ritiene che tali indicatori siano strumenti essenziali per misurare l'efficacia dell'Agenzia;

23.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (2) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Accordo interistituzionale, del 2 dicembre 2013, tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria (GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1).

(2)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

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L 252/219


DECISIONE (UE) 2017/1665 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea dell'ambiente per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea dell'ambiente relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea dell'ambiente relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0052/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 401/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sull'Agenzia europea dell'ambiente e la rete europea d'informazione e di osservazione in materia ambientale (4), in particolare l'articolo 13,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0085/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Agenzia europea dell'ambiente relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia europea dell'ambiente, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 87.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 126 del 21.5.2009, pag. 13.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/220


DECISIONE (UE) 2017/1666 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea di controllo della pesca per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea di controllo della pesca relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea di controllo della pesca relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0067/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 768/2005 del Consiglio del 26 aprile 2005 che istituisce un'Agenzia europea di controllo della pesca e modifica il regolamento (CEE) n. 2847/93 che istituisce un regime di controllo applicabile nell'ambito della politica comune della pesca (4), in particolare l'articolo 36,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per la pesca (A8-0100/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea di controllo della pesca per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante, al direttore esecutivo dell'Agenzia europea di controllo della pesca, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 93.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 128 del 21.5.2005, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/221


RISOLUZIONE (UE) 2017/1667 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea di controllo della pesca per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea di controllo della pesca per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per la pesca (A8-0100/2017),

A.

considerando che, secondo i resoconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Agenzia europea di controllo della pesca (l'«Agenzia») per l'esercizio 2015 ammontava a 9 217 000 EUR, importo immutato rispetto all'anno precedente; considerando che l'intera dotazione di bilancio dell'Agenzia proviene dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte») ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia per l'esercizio 2015, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di un ulteriore rafforzamento della legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione ottenibile migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati e di buona gestione delle risorse umane;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.

osserva che gli sforzi per il controllo di bilancio effettuati nel corso dell'esercizio 2015 hanno portato a un tasso di esecuzione pari al 99,59 %, in modo da raggiungere l'obiettivo dell'Agenzia, e che esso rappresenta un aumento dello 0,50 % rispetto al 2014; osserva inoltre che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 92,24 %, ha raggiunto l'obiettivo dell'Agenzia e rappresenta un aumento del 3,81 % rispetto al 2014;

2.

accoglie con favore l'attuazione dei moduli e-Prior per la licitazione, l'ordinazione e la fatturazione elettronica, in collaborazione con la direzione generale dell'Informatica (DG DIGIT) della Commissione; osserva che nel 2016 i moduli sono stati utilizzati progressivamente, comportando un aumento dei flussi di lavoro elettronici e, di conseguenza, una maggiore efficienza e affidabilità dei dati e della pista di revisione contabile; invita l'Agenzia a riferire all'autorità di discarico sui vantaggi in termini di efficienza, ottenuti dopo l'applicazione dei moduli;

3.

prende atto con soddisfazione che l'Agenzia ha effettuato tutti i suoi pagamenti entro i termini previsti dal regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 e che i fornitori non hanno applicato interessi di mora per pagamenti in ritardo; osserva inoltre che il numero medio di giorni per i pagamenti nel 2015 è stato di 20;

4.

osserva che gli effettivi tagli di bilancio imposti all'Agenzia hanno compromesso la sua capacità di soddisfare l'obiettivo di organizzare il coordinamento operativo delle attività di controllo e di ispezione degli Stati membri al fine di garantire l'effettiva e uniforme applicazione delle norme relative alla politica comune della pesca;

5.

richiama l'attenzione sull'importanza del ruolo dell'Agenzia nell'attuazione della politica comune della pesca riformata e nel conseguimento dei relativi obiettivi, in particolare alla luce dell'obbligo di sbarco e delle richieste in termini di monitoraggio, controllo e sorveglianza delle attività di pesca; sottolinea che è pertanto opportuno valutare la possibilità di aumentare gli stanziamenti per le operazioni che l'Agenzia effettuerà negli anni futuri;

6.

esprime rammarico per il fatto che la riduzione delle risorse e delle capacità dell'Agenzia può comportare come conseguenza un'attenuazione dei controlli nel settore della pesca e un parallelo aumento della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, a scapito della sostenibilità sociale, economica e ambientale del settore;

7.

sottolinea che la nuova politica di migrazione dell'Unione e, in particolare, la creazione della guardia costiera e di frontiera europea, nel quadro del miglioramento complessivo delle funzioni di guardia costiera, comportano per l'Agenzia nuovi compiti di ispezione e una migliore cooperazione, il che richiederà maggiori finanziamenti e risorse tecniche e umane;

Impegni e riporti

8.

accoglie con favore il fatto che il livello dei fondi riportati dal 2015 al 2016 è sceso dall'11 % al 7 % rispetto al 2014; osserva che il tasso dei riporti per il titolo II (spese amministrative) è stato pari al 20 %, il che rappresenta una diminuzione del 5 % rispetto ai risultati del 2014; osserva che il tasso dei riporti per il titolo III (spese operative) è stato del 20 %, con un calo del 10 % rispetto al livello registrato nel 2014; prende atto, inoltre, che i riporti possono essere spesso motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie e non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione e nell'attuazione del bilancio, né sempre contrastano con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo dall'Agenzia e comunicati alla Corte;

9.

rileva che l'Agenzia ha ridotto ulteriormente il tasso degli impegni annullati riportati dall'esercizio 2014 al 3,45 %, il che rappresenta una riduzione dello 0,9 % rispetto all'esercizio precedente;

Storni

10.

rileva con soddisfazione che, in base ai conti finali dell'Agenzia, il livello e la natura degli storni nel 2015 sono rimasti entro i limiti delle regole finanziarie;

Procedure di appalto e di assunzione

11.

accoglie con favore il fatto che l'Agenzia abbia fatto fronte a varie esigenze ricorrendo ai contratti vigenti, suoi o della Commissione, al fine di ottimizzare l'utilizzo delle risorse disponibili; prende atto del fatto che all'inizio del 2016 è stato firmato un memorandum di intesa sulla fatturazione delle prestazioni fornite dalla DG DIGIT nel campo delle tecnologie dell'informazione; prende atto del fatto che l'Agenzia si è concentrata sull'attuazione del sistema di amministrazione elettronica nonché sulla razionalizzazione e l'ottimizzazione delle sue procedure di appalto;

12.

esprime rammarico per il fatto che non venga prestata alcuna attenzione nei confronti delle condizioni di lavoro del personale dell'Agenzia, sebbene il personale svolga un ruolo critico nello svolgimento di compiti aggiuntivi senza che venga incrementato in termini numerici;

13.

ritiene che il rapporto tra benefici e costi dell'Agenzia sia estremamente positivo, sebbene nei prossimi anni sia necessario incrementare le sue risorse umane e finanziarie;

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interesse e trasparenza

14.

riconosce che l'Agenzia ha adottato una politica globale di prevenzione e gestione dei conflitti di interesse e una strategia antifrode; prende atto che, su un totale di 13 azioni da attuare entro la fine del 2017, nove erano già state attuate; prende atto che i controlli dell'Agenzia intesi a prevenire e a individuare le frodi, sono analoghi a quelli che garantiscono la legittimità e la regolarità delle operazioni, come ad esempio il «principio del doppio controllo», i controlli automatizzati nei sistemi contabili e finanziari, l'esternalizzazione del calcolo degli stipendi, nonché le dichiarazioni di interesse sempre firmate da membri del gruppo; rileva con soddisfazione che nel caso dell'Agenzia, fin dalla sua creazione, non si sono verificati fatti fraudolenti;

15.

osserva che le dichiarazioni di interesse e i CV del direttore esecutivo, dei membri del consiglio di amministrazione e dei gruppi dirigenti sono stati presentati e pubblicati sul sito web dell'Agenzia; deplora, tuttavia, che l'esattezza fattuale delle dichiarazioni di interesse non sia stata controllata; invita l'Agenzia a introdurre i controlli e gli aggiornamenti periodici sull'esattezza delle dichiarazioni di interesse;

16.

osserva che la Commissione non ha ancora risposto all'Agenzia per quanto riguarda il progetto di norme di attuazione in materia di informatori; chiede all'Agenzia di riferire all'autorità di discarico in merito all'elaborazione e all'attuazione di tali norme;

Controlli interni

17.

osserva che il consiglio di amministrazione dell'Agenzia ha adottato una serie di norme di controllo interno (NCI) al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi politici e operativi; riconosce che la maggior parte delle NCI ha un elevato livello di attuazione, con quattro settori aventi un livello medio e un settore un livello scarso di attuazione del sistema di controllo interno;

18.

apprende con preoccupazione dalla relazione della Corte che l'Agenzia non è ancora pienamente conforme alle NCI 10 (continuità operativa), 11 (Gestione dei documenti) e 12 (Informazione e comunicazione); rileva inoltre che l'Agenzia ha spiegato che la piena attuazione di tali NCI non è stata ancora raggiunta, soprattutto a causa di vincoli di bilancio; invita l'Agenzia ad attuare tali norme e a riferire all'autorità di discarico sui risultati della loro attuazione;

Audit interno

19.

osserva che, a seguito dei suoi audit sui «Capisaldi dell'affidabilità», il servizio di audit interno (SAI) della Commissione ha formulato sei raccomandazioni classificate come «importanti», che sono state pienamente attuate dall'Agenzia; rileva inoltre che l'Agenzia non ha nessuna raccomandazione del SAI in sospeso;

20.

prende atto del fatto che l'Agenzia ha elaborato e attuato un monitoraggio centralizzato di tutte le raccomandazioni di audit formulate dalla Corte, dal SAI e dalla sua struttura di controllo interno, al fine di consolidarle e di monitorarle, nonché per migliorare il seguito dei relativi piani d'azione; osserva che alla fine del 2015 solo quattro raccomandazioni erano in sospeso, e nessuna di esse era considerata essenziale o molto importante;

Prestazioni

21.

constata il fatto che che nell'esercizio di valutazione del rischio annuale dell'Agenzia sono stati individuati due rischi critici; osserva che l'Agenzia dovrebbe preparare una pianificazione strategica di impiego congiunto, nel caso in cui il programma specifico di controllo e di ispezione della Commissione non sia adottato entro i termini, al fine di non compromettere l'esecuzione del programma di lavoro amministrativo e di evitare il rischio di stanziamenti di bilancio non utilizzati; invita l'Agenzia a riferire sulle modalità per ridurre tali rischi a un livello accettabile;

Altre osservazioni

22.

prende atto che l'Agenzia ha avviato un processo di cooperazione con l'Agenzia europea per la sicurezza marittima e l'Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera per la preparazione e l'attuazione del progetto pilota dal titolo «Creazione di una funzione della guardia costiera europea»; osserva che gli insegnamenti tratti dal progetto pilota saranno utilizzati per attuare il nuovo «pacchetto frontiere», inteso a stabilire la funzione delle tre agenzie marittime di cooperare per aiutare le autorità nazionali a svolgere funzioni di guardia costiera, fornendo servizi, informazioni, attrezzature e formazione, nonché coordinando operazioni multifunzionali;

23.

ricorda l'importanza di rafforzare il mandato dell'Agenzia per porre in essere attività operative congiunte con altre agenzie dell'Unione nel settore marittimo al fine di prevenire i disastri in mare e di coordinare le funzioni di guardia costiera europea;

24.

sottolinea che il 2016 è stato un anno chiave per l'attuazione della nuova politica comune della pesca per quanto riguarda le norme in materia di obbligo di sbarco, e rileva che il coordinamento operativo delle attività di controllo della pesca e di ispezione con gli Stati membri comporta risorse umane e finanziarie appropriate; esprime preoccupazione per le difficoltà pratiche relative all'attuazione dell'obbligo di sbarco per le attività di pesca demersale e ritiene che il monitoraggio debba tenere conto di tali difficoltà;

25.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati in tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/224


DECISIONE (UE) 2017/1668 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea di controllo della pesca per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea di controllo della pesca relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea di controllo della pesca relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0067/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 768/2005 del Consiglio del 26 aprile 2005 che istituisce un'Agenzia europea di controllo della pesca e modifica il regolamento (CEE) n. 2847/93 che istituisce un regime di controllo applicabile nell'ambito della politica comune della pesca (4), in particolare l'articolo 36,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per la pesca (A8-0100/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Agenzia europea di controllo della pesca relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia europea di controllo della pesca, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 93.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 128 del 21.5.2005, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/225


DECISIONE (UE) 2017/1669 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Autorità (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Autorità sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0060/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare (4), in particolare l'articolo 44,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0098/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 97.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 31 dell'1.2.2002, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/226


RISOLUZIONE (UE) 2017/1670 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0098/2017),

vista la relazione speciale n.o12/2016 della Corte dei conti, intitolata «Il ricorso delle agenzie alle sovvenzioni non è sempre appropriato o di comprovata efficacia»,

A.

considerando che, stando ai suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare («l'Autorità») per l'esercizio 2015 ammontava a 79 659 347 EUR, considerando che l'intero bilancio dell'Autorità deriva dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti («la Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare relativi all'esercizio 2015 («la relazione della Corte»), dichiara di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Autorità, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.

osserva che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 99,81 %, pari a un incremento dello 0,12 % rispetto al 2014; rileva tuttavia che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 90,10 %, il che corrisponde a un aumento dello 0,80 % rispetto al 2014;

2.

ricorda che il 2015 è stato il secondo anno di attività dell'Autorità nell'ambito del quadro finanziario pluriennale dell'Unione; osserva che l'importo degli stanziamenti non utilizzati è di 1 089 milioni di EUR; sottolinea che tale sottoesecuzione corrisponde alle entrate con destinazione specifica non utilizzate (risultato effettivo dell'Autorità relativo al 2014), che sono state riutilizzate nel 2016;

Procedura di appalto e di assunzione

3.

prende atto della riduzione del 2 % nell'organico dell'Autorità, pari a sette posti, che si è tradotta in un aumento degli sforzi profusi dall'Autorità per istituire procedure più efficienti e più efficaci; osserva che, alla fine del 2015, 446 dei 477 posti disponibili erano occupati, compresi funzionari, agenti temporanei, agenti contrattuali e esperti nazionali distaccati; osserva che il tasso di occupazione annuale medio era del 94,7 % (423 posti occupati su 447 disponibili);

4.

osserva che il personale dell'Autorità è giuridicamente tenuto a rispettare lo statuto, che stabilisce un quadro generale dei diritti e degli obblighi dei funzionari e degli agenti; sottolinea, altresì, che lo statuto è integrato dal codice di buona condotta amministrativa dell'Autorità, che definisce il tipo di servizio che il pubblico può aspettarsi dal personale dell'Autorità, e da una guida pratica alla deontologia e alla condotta del personale, che stabilisce i principi etici intesi a garantire i più elevati standard di integrità; osserva che l'Autorità riconosce l'importanza della comunicazione con i media e dispone di un servizio specifico, nell'ambito del Dipartimento delle comunicazioni, incaricato di gestire le richieste dei media e spiegare le proprie attività ai giornalisti; prende atto del fatto che, tra il 2014 e il 2015, l'Autorità ha aumentato dell'1 % la percentuale di risorse umane dedicate alle attività scientifiche, portando il tasso a un totale del 75 %;

5.

riconosce che l'Autorità ha sviluppato uno strumento avanzato di individuazione dei conflitti di interesse nel quadro degli appalti, istituito mediante decisione del suo direttore esecutivo; rileva che tale strumento è stato progettato per prevenire i conflitti di interesse nelle procedure di appalto di carattere scientifico;

6.

teme che qualsiasi riduzione del personale all'interno dell'Autorità possa danneggiare gravemente le sue capacità e la sua reputazione; ritiene quindi che vada garantito che non avrà luogo nessuna riduzione del personale;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interesse e trasparenza

7.

osserva che l'Autorità ha avviato un esame della sua «politica relativa all'indipendenza e ai processi decisionali in materia scientifica», che comporterà una consultazione pubblica intesa a garantire che si tenga conto delle opinioni delle parti interessate; invita l'Autorità a riferire all'autorità di discarico in merito ai risultati di questo esame una volta terminato;

8.

osserva che l'Autorità ha terminato la centralizzazione del processo di convalida delle dichiarazioni di interessi annuali presentate dai suoi esperti e dal suo personale al suo servizio per gli affari giuridici e normativi;

9.

sottolinea che gli esperti con interessi finanziari connessi alle imprese le cui sostanze sono valutate dall'Autorità non dovrebbero essere autorizzati a far parte dei gruppi di esperti scientifici o dei gruppi di lavoro dell'Autorità e che la nomina di tali esperti da parte dell'Autorità dovrebbe avvenire soltanto dopo due anni dalla cessazione dei loro interessi; è convinto che l'Autorità debba disporre di un bilancio sufficiente per assumere esperti interni indipendenti privi di conflitti di interessi;

10.

chiede all'Autorità di introdurre nella sua nuova politica in materia di indipendenza un periodo di incompatibilità di due anni per tutti gli interessi concreti connessi alle imprese i cui prodotti sono valutati dall'Autorità e alle organizzazioni da esse finanziate;

11.

osserva che l'Autorità si è già impegnata ad introdurre periodi di incompatibilità di due anni in relazione agli interessi seguenti: l'appartenenza ad una entità di gestione o ad un organismo consultivo scientifico, occupazione e consulenza; si rammarica che l'Autorità non abbia inserito i finanziamenti per la ricerca nell'elenco degli interessi che devono essere oggetto del periodo di incompatibilità di due anni, in base a quanto già rilevato dall'autorità di discarico nelle ultime decisioni di discarico; invita l'Autorità ad attuare rapidamente la misura in linea con le ripetute richieste dell'autorità di discarico;

12.

osserva che l'Autorità ha messo in atto una procedura operativa permanente per corsi di formazione obbligatori progettati per sensibilizzare il personale su tematiche specifiche, ridurre i rischi organizzativi e garantire il rispetto dei regolamenti, delle politiche orizzontali e degli standard di controllo dell'Unione;

13.

apprende che, dalla sua istituzione, l'Autorità pubblica i processi verbali del suo consiglio di amministrazione sul proprio sito Internet; osserva, inoltre, che le riunioni sono aperte al pubblico previa iscrizione, e che le registrazioni audio delle sessioni pubbliche sono disponibili sul sito Internet dell'Autorità;

14.

apprende che, dall'adozione della sua politica sull'indipendenza nel 2011, l'Autorità valuta e convalida il 100 % delle dichiarazioni di interesse presentate dai suoi esperti, vale a dire, in media, un totale da 6 000 a 7 000 dichiarazioni di interesse all'anno, valutate e convalidate dal personale dell'Autorità, in conformità della sua politica sull'indipendenza e alle sue norme in materia di dichiarazioni di interesse; prende atto del fatto che, due volte l'anno, l'Autorità fa anche eseguire ulteriori controlli di conformità e veridicità da personale non coinvolto nei controlli ordinari di cui sopra; invita l'Autorità a pubblicare i risultati dei suoi controlli sotto forma di un allegato della sua relazione annuale; rileva che la politica del 2011 è in corso di riesame e che, a tal fine, è prevista una consultazione pubblica nella primavera del 2017 e una data limite per l'adozione della nuova politica indipendente è fissata all'estate 2017; rileva con preoccupazione che la politica dell'Autorità in materia di prevenzione e gestione dei conflitti di interessi non viene applicata al personale interinale;

15.

insiste sulla necessità che l'Autorità attui in modo coerente la sua politica in materia di indipendenza per quanto riguarda, in particolare, i presidenti e i vicepresidenti dei gruppi di esperti;

16.

rileva che, dopo che la questione è stata portata all'attenzione dell'Autorità dall'autorità di discarico, tutte le dichiarazioni di interessi del consiglio di amministrazione sono ora pubblicate sul sito web dell'Autorità; sottolinea l'importanza di pubblicare tali documenti per garantire la sorveglianza e il controllo pubblici necessari sulla gestione dell'Autorità;

17.

rileva che, in attesa dell'adozione di modalità di esecuzione in materia di denunce di irregolarità, l'Autorità ha attuato, nel gennaio 2016, una nuova procedura operativa standard per il trattamento delle domande degli autori delle segnalazioni minacciati di ritorsioni; ravvisa che l'Autorità è in attesa di ulteriori orientamenti da parte della Commissione prima di formulare le sue norme interne in materia di denunce di irregolarità; chiede alla Commissione di fornire quanto prima gli orientamenti aggiuntivi e invita l'Autorità a riferire all'autorità di discarico in merito all'elaborazione e all'attuazione delle sue norme in materia di denunce di irregolarità;

18.

prende atto, con soddisfazione, che l'Autorità ha adottato la sua strategia di lotta alla frode e il relativo piano d'azione nel marzo 2015 e che una relazione di attuazione presentata al consiglio di amministrazione nel dicembre 2016 ha indicato che tutte le azioni erano state attuate; rileva che le azioni che vi figuravano riguardavano i settori della prevenzione, dell'individuazione, dell'indagine e del controllo;

19.

rileva che l'Autorità ha avviato, nel 2015, un progetto di trasparenza e impegno nella valutazione del rischio, al fine di chiarire e sviluppare ulteriormente approcci verso la trasparenza e l'impegno nell'ambito dei suoi processi scientifici entro il 2020, in linea con la sua strategia di comunicazione, favorire un impegno regolare con le sue parti interessate e il pubblico attraverso lo sviluppo delle valutazioni e dei risultati scientifici, principalmente grazie a meccanismi di consultazione pubblica;

20.

osserva che l'Autorità ha avviato una serie di meccanismi strutturati per gestire la sua interazione con le parti interessate al fine di assicurare che l'impegno sia trasparente ed evitare il rischio di indebita influenza; osserva che i meccanismi comprendono consultazioni pubbliche su pareri scientifici e documenti di orientamento selezionati, incontri informativi per i candidati, riunioni plenarie scientifiche aperte, riunioni delle parti interessate, riunioni del direttore esecutivo;

21.

rileva inoltre che tutto il personale dell'Autorità segue, ogni anno, una formazione obbligatoria ed è tenuto a presentare una dichiarazione di interessi annuale, in cui vengono indicati eventuali interessi finanziari o intellettuali del membro del personale o della sua famiglia, anche per quanto riguarda eventuali rapporti privati con gruppi di interesse; rileva che, prima di intraprendere attività scientifiche per l'Autorità, gli esperti esterni dell'Autorità sono altresì tenuti a presentare una dichiarazione di interessi annuale, a disposizione del pubblico sul sito Internet dell'Autorità; osserva che queste dichiarazioni di interessi annuali sono valutate in linea con la politica dell'Autorità in materia di indipendenza e che, in caso di individuazione di conflitti, all'esperto non è consentito intraprendere attività scientifiche per l'Autorità; chiede all'Autorità di tenere informata l'autorità di discarico sull'attuazione e i risultati di queste misure;

22.

constata che l'Autorità non applica periodi di incompatibilità agli esperti dopo la fine della collaborazione con l'Autorità, ma che ha posto in essere periodi di incompatibilità proporzionati nel contesto della procedura di selezione di questi esperti che limitano la loro partecipazione a determinate funzioni per un periodo di tempo compreso tra i due e i cinque anni quando sono stati impiegati o hanno fornito servizi di consulenza in ambiti che si sovrappongono al loro coinvolgimento con l'Autorità;

23.

rileva che il 64 % delle domande di accesso pubblico ai documenti si è tradotta nella concessione di un accesso parziale ai documenti richiesti e che la giustificazione di protezione più frequentemente addotta per accordare esclusivamente un accesso parziale è stata l'eccezione applicabile ai dati personali (applicata nel 51 % dei casi di accesso parziale), seguita dall'eccezione applicabile agli interessi commerciali (applicata nel 33 % dei casi di accesso parziale) e l'eccezione per decisione in corso (applicata nel 23,5 % dei casi di accesso parziale);

24.

rileva che, nel luglio 2016, il consiglio di amministrazione dell'Autorità ha adottato un nuovo approccio in materia di impegno delle parti interessate che consente all'Autorità di interagire con una vasta gamma di soggetti interessati attraverso vari canali al fine di aprirsi alle organizzazioni rappresentative, tra cui associazioni dei consumatori e altri attori della società civile nella catena alimentare;

25.

rileva che, dal 2017, l'Autorità trasmetterà le riunioni scientifiche aperte in diretta via streaming al pubblico nell'interesse della trasparenza;

26.

invita l'Autorità a pubblicare il suo elenco di organizzazioni per la sicurezza alimentare, come pure i risultati delle sue valutazioni in merito agli interessi degli esperti;

27.

ritiene che l'Autorità debba continuare a prestare particolare attenzione all'opinione pubblica e impegnarsi il più possibile sotto il profilo dell'apertura e della trasparenza; accoglie con favore, a questo proposito, il fatto che nel 2015 l'Autorità abbia sperimentato con successo il suo nuovo approccio metodologico all'uso di prove scientifiche; accoglie parimenti con favore, in tale contesto, i miglioramenti nella condivisione dei dati attraverso l'apertura dell'archivio dei dati dell'Autorità a un numero crescente di parti interessate; accoglie con favore la relazione scientifica esterna (1) pubblicata nel giugno 2016 in cui è valutato l'impatto delle misure intraprese dall'Autorità mirate specificamente a rafforzare la trasparenza e l'impegno nella sua procedura di valutazione del rischio; incoraggia l'Autorità a compiere ulteriori progressi in tale direzione, soprattutto nel contesto della sua verifica dell'indipendenza del 2017;

28.

sottolinea che numerose norme dell'Unione, inclusa la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, conferiscono ai singoli il diritto di accesso ai documenti pubblici; ricorda all'Autorità che la trasparenza e la rendicontabilità dei risultati garantiscono maggiormente il rigore scientifico;

Controlli interni

29.

prende atto del fatto che, nel 2015, la struttura di audit interno ha effettuato incarichi finalizzati a fornire un livello di attendibilità e altri compiti speciali, come previsto nel piano di audit annuale approvato dal Comitato di audit dell'Autorità; prende atto del fatto che le missioni di audit hanno riguardato l'attuazione di norme di controllo interno, la convalida dei diritti di accesso accordati agli utenti nel sistema ABAC, due relazioni sul seguito dato alle raccomandazioni in sospeso del servizio di audit interno (SAI) della Commissione e della Corte, nonché le conclusioni preliminari relative all'audit sulla governance d'impresa e il ruolo degli esperti nel processo decisionale scientifico dell'EFSA;

30.

osserva che, secondo la struttura di audit interno, l'attuale sistema di controllo interno dell'Autorità fornisce ragionevoli garanzie riguardo al conseguimento degli obiettivi stabiliti per i processi oggetto di audit, fatta eccezione per la formalizzazione e il miglioramento delle valutazioni ex ante, intermedie ed ex post, e lo scarto tra gli atti delegati e i diritti di accesso al sistema contabile ABAC; invita l'Autorità a riferire all'autorità di discarico sulle azioni intraprese per affrontare le carenze del suo sistema di controllo interno;

31.

apprende dalla relazione della Corte che l'Autorità non ha ancora posto in essere una strategia di controllo finanziario ex post chiara e completa che comprenda tutti i settori operativi e specifichi la frequenza e la portata di tali controlli; invita l'Autorità ad esaminare se questa ulteriore fase di controllo possa essere adeguata nel suo ambiente di valutazione basata sul rischio;

Audit interno

32.

rileva che il SAI ha pubblicato una relazione sul sostegno scientifico all'analisi dei rischi e alla valutazione dei prodotti regolamentati con particolare attenzione alla raccolta e all'analisi dei dati; rileva che il SAI ha concluso che, sebbene il processo generale dell'Autorità per quanto riguarda la raccolta e l'analisi dei dati sostenga adeguatamente le sue attività scientifiche di analisi dei rischi e valutazione dei prodotti regolamentati, sussistono carenze — in particolare nella sua governance dei dati; apprende dall'Autorità che quest'ultima ha adottato un piano d'azione volto a dare seguito alle osservazioni del SAI e che, alla fine dell'anno, tutte le azioni previste nell'ambito del piano d'azione erano in corso entro i termini prescritti;

33.

apprende, dalla relazione annuale dell'Autorità che, all'inizio del 2015, otto raccomandazioni «molto importanti» sono state formulate dal SAI; constata che, a seguito dell'impatto combinato dell'audit sul sostegno scientifico all'analisi dei rischi e alla valutazione dei prodotti regolamentati con particolare attenzione alla raccolta e all'analisi dei dati e dell'audit di verifica di tutte le raccomandazioni in sospeso, solo tre raccomandazioni «molto importanti» sono rimaste in sospeso; riconosce che, già nel 2015, l'Autorità ha attuato parte delle azioni previste nell'ambito del piano d'azione e che, nel 2016, doveva attuare la definizione e l'adozione di un quadro globale di gestione dei dati;

Prestazione

34.

constata che l'Autorità ha stabilito o rinnovato attività scientifiche e iniziative di cooperazione comuni con una serie di organizzazioni partner a livello di Unione, tra cui l'Agenzia europea per le sostanze chimiche, l'Autorità europea per i medicinali, l'Agencia Española de Consumo — Seguridad Alimentaria y Nutrición spagnola e la Food Standards Agency del Regno Unito; rileva altresì che l'Autorità ha effettuato ulteriori scambi di cooperazione con varie agenzie partner internazionali; rileva con soddisfazione che questa cooperazione si propone di condividere metodi e approcci intesi a migliorare la sicurezza alimentare, compresi metodi per una migliore valutazione del rischio, l'individuazione rapida dei rischi emergenti e la condivisione dei dati su argomenti di interesse comune;

Altre osservazioni

35.

rileva che le cinque posizioni del gruppo di alti dirigenti dell'Autorità sono distribuite con un equilibrio di genere ottimale pari al 40 %/60 %; osserva tuttavia con preoccupazione un significativo squilibrio di genere pari al 20 %/80 % nel consiglio di amministrazione dell'Autorità;

36.

osserva che 24 dipendenti hanno partecipato nel 2015 alle «giornate esterne», il cui costo è stato pari a EUR 5 816 (EUR 242,33 a persona); rileva che 31 dipendenti hanno partecipato alle «Conferenze chiuse», il cui costo è stato relativamente elevato e pari a EUR 23 096,16 (pari a EUR 745,03 a persona); invita l'Autorità a fornire chiarimenti più specifici all'autorità di discarico sui contenuti e sui costi delle sue «Conferenze chiuse»;

37.

accoglie con favore il fatto che l'Autorità apporti un contributo alla sicurezza della catena alimentare e dei mangimi dell'Unione fornendo ai responsabili della gestione dei rischi dell'Unione pareri scientifici completi, indipendenti e aggiornati su questioni connesse alla catena alimentare, comunicando chiaramente al pubblico i risultati e le informazioni su cui si basano, nonché collaborando con le parti interessate e i partner istituzionali al fine di promuovere la coerenza e la fiducia nel sistema di sicurezza alimentare dell'Unione;

38.

osserva che l'Autorità ha prodotto oltre 600 contributi scientifici, riguardanti l'intera catena alimentare, i quali hanno contribuito al miglioramento della sanità pubblica;

39.

osserva inoltre che l'Autorità ha condotto valutazioni dei rischi per la salute pubblica, in collaborazione con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, basandosi su serie di dati combinati; apprezza che l'Autorità collabori, occasionalmente, anche con l'Agenzia europea per i medicinali (ad esempio presentando una prima relazione congiunta sull'analisi integrata del consumo di agenti antimicrobici e dell'insorgenza della resistenza agli antimicrobici nei batteri presenti negli esseri umani e negli animali destinati alla produzione alimentare) e con l'Agenzia europea per le sostanze chimiche, (ad esempio per lo sviluppo congiunto di orientamenti scientifici atti a consentire l'identificazione degli interferenti endocrini);

40.

si compiace del fatto che, nel 2015, l'Autorità abbia avviato un progetto pluriennale per valutare i fattori di stress delle api e gli attributi delle colonie di api mellifere sane, anche ai fini dell'istituzione di un quadro per misurare in modo solido e armonizzato lo stato di salute delle colonie di api mellifere nelle indagini sul campo;

41.

sottolinea che un presupposto fondamentale per la credibilità scientifica è la trasparenza per quanto riguarda gli studi scientifici presi in considerazione, così come la riproducibilità dei risultati;

42.

sottolinea che nel 2015 l'Autorità ha conseguito importanti progressi nelle comunicazioni con i responsabili della gestione dei rischi e con il pubblico: il lancio del suo nuovo sito web, basato su una ricerca approfondita riguardante gli utenti, e il passaggio dell'EFSA Journal a una piattaforma di pubblicazione professionale esterna; osserva che sono stati inoltre registrati progressi da parte del servizio che risponde alle richieste di assistenza, ossia dallo sportello dell'Agenzia di assistenza e supporto per la valutazione della sicurezza dei prodotti regolamentati; ritiene che, grazie a questi e a molti altri progetti e iniziative, l'Autorità garantisca di essere rimasta un fornitore efficace e affidabile di consulenza scientifica nell'interesse dei consumatori nell'Unione;

43.

riconosce che, nel 2015, l'Autorità ha istituito un ufficio di collegamento a Bruxelles per migliorare la comunicazione e il dialogo con le istituzioni dell'Unione, i media e le parti interessate

44.

ritiene che l'Autorità dovrebbe continuare a incoraggiare le parti interessate e i cittadini a partecipare periodicamente e a fornire il loro contributo in determinati momenti nel corso di tutto lo sviluppo della produzione scientifica, anche per i prodotti regolamentati, come indicato nella strategia EFSA 2020;

45.

sottolinea che l'Autorità dovrebbe iniziare a rivedere i cinque indicatori di impatto esistenti nonché a svilupparne di nuovi; ritiene che tali indicatori d'impatto siano strumenti essenziali al fine di misurare l'efficacia dell'Autorità;

46.

ritiene che l'Autorità dovrebbe adoperarsi per limitare i tempi di viaggio degli esperti promuovendo l'uso di strumenti informatici quali video-conferenze o seminari web interattivi;

47.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (2) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  «Impact Assessment of Specific Measures Aimed at Increasing Transparency and Engagement in EFSA Risk Assessment Process» (Valutazione dell'impatto di misure specifiche volte ad accrescere la trasparenza e l'impegno nella procedura dell'EFSA per la valutazione del rischio), pubblicazione di supporto dell'EFSA 2016:EN-1047.

(2)  Testi approvati in tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

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DECISIONE (UE) 2017/1671 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Autorità (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Autorità sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0060/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare (4), in particolare l'articolo 44,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0098/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 97.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 31 dell'1.2.2002, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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DECISIONE (UE) 2017/1672 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'Istituto (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Istituto sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0071/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 1922/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che istituisce un Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (4), in particolare l'articolo 15,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A8-0106/2017),

1.

concede il discarico al direttore dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 102.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 403 del 30.12.2006, pag. 9.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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L 252/233


RISOLUZIONE (UE) 2017/1673 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A8-0106/2017),

A.

considerando che, stando ai rendiconti finanziari dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere («l'Istituto»), il suo bilancio definitivo per l'esercizio 2015 ammontava a 7 658 166 EUR, il che rappresenta una flessione del 4,33 % rispetto al 2014; che il 97,5 % del bilancio dell'Istituto proviene dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti («la Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Istituto per l'esercizio 2015 («la relazione della Corte»), dichiara di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Istituto per l'esercizio 2015, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione, da ottenere migliorando la trasparenza e la responsabilità e applicando il concetto della programmazione di bilancio basata sui risultati e attuando una buona gestione delle risorse umane;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.

osserva che gli sforzi in materia di controllo del bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un elevato tasso di esecuzione del bilancio (98,55 %), il che significa che gli impegni sono stati contratti in maniera tempestiva, con una leggera riduzione, pari allo 0,5 %, rispetto al 2014; rileva inoltre che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 67,64 %, ed è dunque calato del 4,35 % rispetto all'esercizio precedente;

2.

prende atto del fatto che il basso tasso di esecuzione, da parte dell'Istituto, degli stanziamenti di pagamento del titolo III (spese operative) è dovuto ai notevoli problemi incontrati da quattro progetti, che hanno dovuto essere riportati al 2016; osserva che fra le ragioni dei ritardi subiti dai progetti vi sono anche il differimento della decisione da parte della presidenza del Consiglio riguardo a un argomento oggetto di studio, nonché ritardi nelle procedure di appalto che esulano dal controllo dell'Istituto;

3.

rileva con soddisfazione che nel 2015 il saldo di bilancio evidenzia un tasso di sottoesecuzione del 2,2 %, collocandosi nettamente al di sotto del limite di penalizzazione, fissato dalla Commissione al 5 %, il che è indice di un risultato soddisfacente in termini di esecuzione del bilancio; rileva la tendenza positiva a ridurre tale tasso, che nel 2012 era del 7,3 %;

4.

rileva che nel 2015 l'Istituto ha firmato un contratto con un consulente esterno incaricato di fornirgli indicazioni sui passi da compiere per evolvere nel senso di un'organizzazione basata su progetti e di un bilancio/calcolo dei costi per attività; osserva che i servizi includevano una serie di riforme per ottimizzare i flussi di lavoro, assicurare la qualità e migliorare gli strumenti di monitoraggio e di gestione; rileva con soddisfazione che, dopo il positivo completamento del primo anno del progetto, l'Istituto ha continuato ad applicare integralmente tale approccio a partire dal 2016;

Impegni e riporti

5.

rileva che, in base alla relazione della Corte, la percentuale di stanziamenti impegnati riportati per il titolo III (spese operative) è stata del 61 %, rispetto al 54 % del 2014; riconosce che tali riporti sono principalmente legati alla natura delle attività dell'Istituto, che includono l'appalto di studi che si protraggono sull'arco di molti mesi, spesso estendendosi oltre la fine dell'esercizio; osserva che i riporti possono spesso essere motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie o da ritardi nelle decisioni della presidenza del Consiglio in merito al tema degli studi, e non sono necessariamente una spia di carenze nella programmazione ed esecuzione di bilancio, né sono sempre in contrasto con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se pianificati in anticipo dal Centro e comunicati alla Corte;

6.

plaude al fatto che il tasso complessivo di annullamento degli stanziamenti riportati dal 2014 si è attestato al 2,2 %, mantenendosi al di sotto del tetto del 5 % fissato dalla Commissione, il che indica una buona utilizzazione, attraverso i pagamenti, degli stanziamenti riportati dall'esercizio precedente;

Procedure di appalto e di assunzione

7.

rileva che le procedure di aggiudicazione di appalti pubblici dell'Istituto si sono svolte assicurando la più ampia concorrenza possibile, mentre per le procedure negoziate relative ad appalti di valore modesto il numero dei candidati invitati è stato fissato in modo da garantire un equilibrio tra pubblicità e proporzionalità; osserva inoltre che sono state concluse 41 procedure di aggiudicazione di appalti operativi per un importo di 3 086 063 EUR, mentre il resto del bilancio operativo 2015 è stato utilizzato per le spese di traduzione, le indennità giornaliere versate a esperti, le missioni del personale e acquisti occasionali dietro fattura;

8.

evidenzia che, stando alle informazioni fornite, il personale dell'Istituto deve far fronte a un carico di lavoro elevato e chiede nuovamente un potenziamento dell'organico assegnato all'Istituto affinché possa lavorare su temi prioritari, tra cui la lotta alla violenza contro le donne, nonché rafforzare la sua capacità di assistere la Commissione fornendo i dati e l'assistenza tecnica pertinenti;

9.

prende atto del fatto che, rispetto alla tabella dell'organico dell'Istituto, a fine 2015 il tasso di occupazione era del 100 % (28 agenti temporanei, 11 contrattuali e 11 esperti nazionali distaccati); osserva che durante l'esercizio in esame si è registrato un particolare dinamismo sotto il profilo delle assunzioni, con l'avvio di concorsi generali per ben 12 posizioni; rileva che in seno all'Istituto erano rappresentate 19 nazionalità; plaude al fatto che l'Istituto continui a impegnarsi a fondo per garantire che il personale riceva una formazione adeguata, atta a favorire la crescita professionale; rileva che, di conseguenza, nel 2015 si sono avuti 185 partecipanti a 8 diversi programmi di formazione;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interessi e trasparenza

10.

sottolinea che il sistema di controllo interno dell'Istituto è basato sulla separazione delle funzioni, su una strategia di gestione e controllo del rischio, sulla prevenzione dei conflitti di interessi, su adeguate piste di controllo e sull'integrità dei dati nei sistemi informatici, nonché su procedure consolidate per la vigilanza sul rendimento e su eventuali inadeguatezze individuate nei controlli interni;

11.

rileva con preoccupazione che alcuni dei curricula vitae e delle dichiarazioni di interessi dei membri del consiglio di amministrazione e del personale dell'Istituto non sono pubblicati sul sito web dell'Istituto; invita l'Istituto a pubblicare tali curricula per permettere al pubblico di avere un adeguato quadro generale dei suoi dirigenti;

12.

rileva che nel 2015 sono state registrate presso l'Istituto tre eccezioni con scostamenti a livello finanziario e procedurale, contro le sei dell'esercizio precedente; rileva con soddisfazione che nel 2015 non sono stati individuati casi di frode e che non sono andate perse attività;

13.

rileva con soddisfazione che, dopo l'adozione, nel novembre 2014, della strategia antifrode dell'Istituto, nel 2015 e nel 2016 sono state organizzate varie attività di formazione rivolte al personale;

14.

osserva che nel 2015 l'Istituto ha riorganizzato il suo sito web, per rendere le informazioni in esso contenute più attraenti, e ridefinito inoltre la sua strategia di comunicazione, che fissa gli obiettivi generali in termini di comunicazione, coinvolgimento delle parti e gestione delle conoscenze; constata che nel 2016 l'Istituto ha introdotto un nuovo meccanismo di monitoraggio per tutti i suoi strumenti di comunicazione; invita l'Istituto a informare l'autorità di discarico circa i risultati di questo nuovo meccanismo;

Audit interno

15.

rileva che il Servizio di audit interno della Commissione (IAS) ha effettuato un audit sugli appalti a sostegno dei processi operativi dell'Istituto; osserva che la relazione finale dell'IAS è stata inviata all'Istituto a metà ottobre 2015; rileva che, già prima della fine del 2015, è stato attuato il 90 % delle raccomandazioni dell'IAS (46 su 51), comprese le raccomandazioni frutto dell'audit realizzato dall'IAS nel 2015 sul tema «Procurement supporting operational processes in EIGE» e quelle derivanti dal piano di audit interno strategico dell'IAS per il periodo 2015-2017;

16.

sottolinea che, secondo i risultati dell'audit effettuato dall'IAS, una raccomandazione era contrassegnata come «molto importante» — per essere poi riclassificata come «importante» nel gennaio 2016 — e cinque erano contrassegnate come «importanti», di cui quattro relative all'audit del 2015 e una all'audit del 2013, che è stata attuata nel 2016; rileva che è stato concordato un piano d'azione, contenente tutte le raccomandazioni da attuare nel corso del primo semestre del 2016; invita l'Istituto a continuare a informare l'autorità di discarico in merito all'attuazione del piano d'azione;

Controlli interni

17.

rileva che, al fine di dare attuazione alle norme di controllo interno, l'Istituto ha completato la propria politica di garanzia della qualità, sviluppando e adottando una politica in materia di denuncia delle irregolarità e un piano di continuità operativa; rileva che l'Istituto ha anche effettuato un controllo ex post, rafforzato le misure antifrode e posto in essere numerose misure volte a creare un ambiente a tolleranza zero verso le molestie; osserva che alcune misure sono state effettivamente attuate entro la fine del 2015, mentre altre avrebbero dovuto esserlo nel corso del 2016; invita l'Istituto a informare l'autorità di discarico in merito all'efficace attuazione di tali misure;

Altre osservazioni

18.

rileva che l'Istituto ha istituito una nuova procedura per il monitoraggio periodico delle misure politiche dell'Unione in materia di parità di genere, il che gli consente di fornire contributi tempestivi e pertinenti basati sui suoi lavori; prende atto dell'efficiente sinergia con la commissione del Parlamento per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (commissione FEMM) su tematiche specifiche, attraverso contatti diretti con i membri di detta commissione; osserva che l'Istituto ha contribuito alla pianificazione del programma di lavoro di varie agenzie;

19.

rileva che l'Istituto collabora strettamente con l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) e con la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound); osserva che, al fine di migliorare la cooperazione con le organizzazioni internazionali, l'Istituto ha tenuto riunioni con partner importanti, come UN Women e il gruppo di esperti sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (GREVIO); prende altresì atto del fatto che esso ha contribuito alla conferenza dell'Unesco su genere e media e che ha deciso di organizzare un seminario sulle statistiche di genere, nel 2016, con la Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UNECE);

20.

rileva con soddisfazione che l'Istituto cerca di realizzare sinergie attraverso la messa in comune di alcuni compiti e la condivisione di servizi con altre agenzie; prende atto dell'accordo firmato tra l'Istituto e l'Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera (FRONTEX), finalizzato allo scambio di servizi e di esperti tra le parti nel settore dei controlli ex post;

21.

si compiace del contributo dell'Istituto agli attuali lavori della commissione FEMM; chiede un'ulteriore interazione tra le priorità legislative e non legislative della commissione FEMM e l'attività di ricerca dell'Istituto, tenendo anche conto dell'indice sull'uguaglianza di genere elaborato dall'Istituto stesso; osserva che l'esito della valutazione esterna dell'Istituto è stato nel complesso positivo;

22.

si compiace delle principali realizzazioni dell'Istituto nel 2015, in particolare della seconda edizione dell'indice sull'uguaglianza di genere, della finalizzazione della banca dati sulle statistiche di genere e dell'attuazione della piattaforma online per l'integrazione della dimensione di genere;

23.

prende atto degli sforzi dell'Istituto per riorganizzare la propria struttura al fine di porre l'accento sulla comunicazione e su attività che coinvolgano i portatori d'interesse, e chiede un ulteriore coordinamento con la Commissione per garantire che l'assistenza tecnica fornita dall'Istituto sia di supporto ai compiti connessi alla definizione, all'attuazione, al monitoraggio e alla valutazione delle politiche dell'Unione e che la dimensione di genere sia effettivamente integrata in tutte le fasi del ciclo politico;

24.

accoglie con favore la priorità attribuita ai lavori in vari ambiti con risultati di grande qualità e visibilità, senza perdere di vista la dimensione di genere; chiede che, in caso di revisione del regolamento (CE) n. 1922/2006, questioni quali la lotta alla violenza contro le donne, le mutilazioni genitali femminili e le donne migranti siano inserite fra le tematiche di competenza dell'Istituto;

25.

ricorda che l'Istituto è stato fondato per sostenere e rafforzare la promozione dell'uguaglianza di genere, comprese, innanzitutto, l'integrazione della dimensione di genere in tutte le politiche dell'Unione e nelle politiche nazionali che ne derivano, nonché la lotta alla discriminazione basata sul sesso e la sensibilizzazione dei cittadini dell'Unione sul tema dell'uguaglianza di genere;

26.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati in tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

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L 252/236


DECISIONE (UE) 2017/1674 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'Istituto (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Istituto sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0071/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 1922/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, che istituisce un Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (4), in particolare l'articolo 15,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (A8-0106/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 102.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 403 del 30.12.2006, pag. 9.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/237


DECISIONE (UE) 2017/1675 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Autorità (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti (2) nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del martedì 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Autorità sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0073/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (UE) n. 1094/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, che istituisce l'Autorità europea di vigilanza (Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali), modifica la decisione n. 716/2009/CE e abroga la decisione 2009/79/CE della Commissione (4), in particolare l'articolo 64,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i problemi economici e monetari (A8-0101/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 107.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 331 del 15.12.2010, pag. 48.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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L 252/238


RISOLUZIONE (UE) 2017/1676 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i problemi economici e monetari (A8-0101/2017),

A.

considerando che, in base al suo rendiconto finanziario, il bilancio definitivo dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (l'«Autorità») per l'esercizio 2015 ammontava a 20 212 701 EUR, importo che rappresenta un decremento del 6,35 % rispetto al 2014; che il 40 % del bilancio dell'Autorità proviene dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Autorità relativi all'esercizio finanziario 2015 (la «relazione della Corte»), dichiara di aver ottenuto ragionevoli garanzie in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Autorità per l'esercizio 2015, nonché alla legittimità e alla regolarità delle relative operazioni;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione mediante il miglioramento della trasparenza e della responsabilità, attuando il concetto del bilancio basato sui risultati e la corretta gestione delle risorse umane;

1.

sottolinea che il ruolo dell'Autorità è fondamentale per favorire una coerente applicazione del diritto dell'Unione e un miglior coordinamento tra le autorità nazionali e per garantire stabilità finanziaria, trasparenza, mercati finanziari meglio integrati e più sicuri, nonché un elevato livello di protezione dei consumatori e pratiche di vigilanza convergenti in tale settore;

2.

rammenta che il Parlamento è stato una forza trainante nell'istituzione di un Sistema europeo di vigilanza finanziaria (SEVIF) nuovo e completo, comprese le tre autorità europee di vigilanza (AEV), per garantire un miglior sistema di vigilanza finanziaria dopo la crisi finanziaria;

Seguito dato al discarico del 2014

3.

apprende dalla relazione della Corte che, per quanto riguarda due osservazioni in materia di riporti, storni e gestione di bilancio in essa formulate per il 2014, l'azione correttiva risultava ancora «in corso» nella relazione della Corte per il 2015;

4.

apprende dalla relazione della Corte che gli storni, i riporti di bilancio e gli impegni relativi rispettano le disposizioni specifiche del regolamento finanziario, tuttavia la portata degli stanziamenti per il 2015, impiegati per finanziare le spese operative del 2014, contrasta con il principio dell'annualità del bilancio;

Impegni e riporti

5.

rileva che il livello degli stanziamenti impegnati riportati per il titolo III (spese operative), ammontava a 2 300 000 EUR (45 % della spesa); rispetto all'importo di 4 700 000 EUR (66 %) nel 2014; riconosce che tali riporti si riferivano soprattutto a contratti specifici per il programma pluriennale in materia di tecnologia dell'informazione dell'Autorità a sostegno dell'attuazione della direttiva «Solvibilità II» e a contratti firmati a fine esercizio; riconosce inoltre all'Autorità che, grazie all'avanzamento dell'attuazione del programma di tecnologia dell'informazione dell'Autorità, dal 2016 in avanti gli stanziamenti riportati verranno ridotti a un livello soddisfacente; rileva che i riporti possono essere spesso motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie, non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione di bilancio e nella relativa attuazione e non contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo e comunicati alla Corte;

Storni

6.

rileva che la variazione tra il bilancio iniziale e finale assegnato al titolo I (spese per il personale) ha comportato una lieve diminuzione del 2,56 %, mentre la variazione per il titolo II (spese amministrative) ha comportato una diminuzione del 9,36 %; osserva che, a seguito del bilancio rettificativo e degli storni effettuati, il bilancio di cui al titolo III (spese operative) è aumentato del 21,19 %; riconosce che le modifiche della struttura del bilancio iniziale sono state generalmente minori rispetto al 2014; riconosce inoltre che il livello e la natura degli storni sono rimasti entro i limiti delle norme finanziarie;

Gestione finanziaria e di bilancio

7.

osserva che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno comportato un tasso di esecuzione del bilancio del 99,97 %, che corrisponde all'obiettivo previsto dall'Autorità e a una diminuzione dello 0,03 % rispetto al 2014; osserva inoltre che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato pari all'83,75 %, ha conseguito il suo obiettivo previsto, con un conseguente aumento del 9,65 % rispetto al 2014;

8.

rileva con soddisfazione che l'Autorità sta lavorando per sviluppare indicatori fondamentali di prestazione più sofisticati e meno focalizzati sul risultato, che fornirebbero una base più preziosa per valutare se l'Autorità sta conseguendo le sue ambizioni strategiche;

9.

evidenzia che è stata concordata una soluzione per condividere eventuali eccedenze o disavanzi di bilancio con gli Stati membri in funzione del rispettivo criterio di contribuzione; invita la Commissione a formalizzare giuridicamente la procedura concordata;

10.

sottolinea l'importanza di garantire un livello, un'assegnazione delle priorità e un'efficienza adeguati per quanto riguarda lo stanziamento delle risorse e che il bilancio dell'Autorità possa ancora essere razionalizzato; sottolinea pertanto che qualsiasi potenziale aumento delle risorse dell'Autorità dovrebbe essere accompagnato da adeguate misure di prioritarizzazione; propone che, in considerazione della crescente transizione del lavoro dell'Autorità dai compiti legislativi alla convergenza e all'applicazione della vigilanza, il bilancio e il personale dell'Autorità beneficino di idonea dotazione finanziaria;

11.

conclude che il sistema di finanziamento dell'Autorità deve essere rivisto; invita la Commissione a valutare la possibilità di modificare l'attuale sistema di finanziamento introducendo commissioni calibrate in modo adeguato e proporzionato a carico degli operatori di mercato, eventualmente sostituendo in parte i contributi delle autorità nazionali competenti, garantendone al contempo l'autonomia e l'azione di vigilanza;

Procedure di appalto e di assunzione

12.

apprende che l'Autorità ha effettuato 26 campagne di assunzione nel 2015 e coperto il 95,6 % del suo organico entro fine esercizio, meno dell'obiettivo del 100 % dell'Autorità; riconosce all'Autorità che l'obiettivo non è stato raggiunto principalmente a causa di un elevato tasso di avvicendamento del personale, del fallimento delle campagne di assunzione e della mancata accettazione del contratto da parte dei candidati prescelti;

13.

apprende dall'Autorità che i problemi di assunzione potrebbero essere correlati all'elevato costo degli alloggi presso la sua sede a Francoforte, così come alla limitata attrattiva finanziaria dell'Autorità rispetto ad altri organismi europei, come la Banca centrale europea e il meccanismo unico di controllo; osserva che l'Autorità ha rivisto i relativi processi in materia di risorse umane, al fine di renderli più efficienti;

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interesse e trasparenza

14.

rileva che l'Autorità avrebbe dovuto definire le norme interne in materia di denunce di irregolarità all'inizio del 2017; invita l'Autorità a comunicare all'autorità di discarico l'esito dell'attuazione delle nuove norme in materia di denunce di irregolarità;

15.

rileva con preoccupazione che, ad eccezione dei CV degli alti dirigenti, i CV e le dichiarazioni d'interessi dei membri del consiglio di amministrazione e del consiglio delle autorità di vigilanza dell'Autorità non sono pubblicati sul sito web dell'Autorità; invita l'Autorità a ovviare alla situazione pubblicando tali documenti per garantire la sorveglianza e il controllo pubblici necessari sulla sua gestione;

16.

rileva con soddisfazione che le misure volte ad aumentare la trasparenza nei rapporti con i lobbisti e i portatori di interessi sono incluse nelle norme deontologiche dell'Autorità e che tali norme permettono di consigliare e guidare i dipendenti circa le modalità che consentono di evitare di essere indebitamente influenzati da uno dei portatori di interessi o da un gruppo di portatori di interessi; osserva, inoltre, che dal luglio 2016 l'Autorità pubblica sul suo sito web i dettagli relativi ai suoi incontri con i portatori di interessi esterni, i rappresentanti dei media e le altre istituzioni e attività pertinenti;

17.

ritiene che i processi verbali delle riunioni del consiglio delle autorità di vigilanza e dei gruppi di interesse, a disposizione del pubblico, debbano essere pubblicati immediatamente dopo la riunione per ridurre il lasso di tempo, attualmente di una durata che può arrivare fino a tre mesi, che intercorre tra le riunioni e la divulgazione dei processi verbali e per fornire un quadro più preciso delle discussioni tenute, delle posizioni dei membri e del loro comportamento di voto; ritiene che la sensibilizzazione dei cittadini dell'Unione possa essere migliorata anche dalla trasmissione di eventi tramite web streaming; esprime preoccupazione per una di fatto diseguale accessibilità a documenti e informazioni delle riunioni interne da parte delle diverse parti interessate, incluso il Parlamento; è del parere che l'Autorità dovrebbe istituire un canale sicuro per gli informatori nel quadro del suo piano d'azione per gli anni a venire.

Controlli interni

18.

rileva che il servizio di audit interno (SAI) della Commissione ha archiviato la raccomandazione sulla norma di interno (NCI) 10 in materia di «Continuità operativa» e la raccomandazione NCI 11 in materia di «Gestione dei documenti» nell'aprile 2016;

19.

rileva che nel 2015, le NCI dell'Autorità sono state riviste per allinearle con le NCI della Commissione; rileva inoltre che tutte le NCI sono state debitamente attuate entro fine 2015, tra cui le due NCI sull'attuazione delle procedure di gestione dei documenti e l'attuazione dei rimanenti blocchi alla funzionalità di continuità operativa dell'Autorità; riconosce che una decisione formale del SAI sulla piena attuazione delle NCI era prevista nel 2016; attende con interesse la conferma della corretta attuazione dei CSI e la successiva comunicazione da parte dell'Autorità nella sua prossima relazione annuale;

Audit interno

20.

rileva che un audit sulla «Promozione di collegi di autorità di vigilanza e la creazione di una cultura comune in materia di vigilanza all'interno dell'EIOPA» è stato effettuato dal SAI nel 2015; rileva inoltre che nessuna delle raccomandazioni formulate dal SAI sono state classificate come critiche o molto importanti; riconosce che, in risposta alla relazione di audit, l'Autorità ha messo a punto un piano d'azione al fine di affrontare tutte le raccomandazioni formulate dal SAI, che è stato successivamente adottato dal consiglio di amministrazione;

Comunicazione

21.

rileva che, nel corso del 2015, sono state attuate nuove misure di comunicazione che riguardano principalmente l'accessibilità, le reti sociali, tutorial su temi chiave e una maggiore partecipazione della dirigenza e degli esperti dell'Autorità ad eventi di rilievo; osserva che nel 2016 la strategia di comunicazione è stata sottoposta a riesame, allo scopo di fornire informazioni più accessibili e facilmente comprensibili, in particolare per i consumatori e il grande pubblico, uno degli obiettivi principali del quale era costituito dalla revisione e da un nuovo design del sito web dell'Autorità; invita l'Autorità ad attuare al più presto la nuova strategia;

Altre questioni

22.

osserva che 41 membri del personale hanno partecipato nel 2015 a «giornate esterne», il cui costo è stato pari a 9 174 EUR (223 EUR a persona), e 120 ad «Altri eventi», il cui costo totale è stato pari a 9 900 EUR (82,5 EUR a persona);

23.

osserva che la valutazione della Corte è molto breve e offre pochi suggerimenti per migliorare l'efficienza nella gestione del bilancio dell'Autorità; si rammarica che alcuni Stati membri non abbiano versato interamente il loro contributo per il 2015 entro la fine dell'esercizio; osserva che, rispetto al 2014, sono stati compiuti progressi al riguardo;

24.

pone l'accento sul fatto che, nell'assicurarsi che tutte le funzioni attribuitele siano pienamente espletate entro i termini stabiliti, l'Autorità dovrebbe attenersi rigorosamente ai compiti assegnatile dal Parlamento e dal Consiglio; rileva con preoccupazione che l'Autorità sta spendendo ingenti risorse in attività relativa a linee guida e raccomandazioni; ritiene che l'Autorità dovrebbe utilizzare pienamente il suo mandato per promuovere in modo efficace la proporzionalità in tutte le sue attività; rileva che, ove l'Autorità sia autorizzata ad elaborare misure di livello 2 e 3, dovrebbe prestare particolare attenzione, al momento dell'elaborazione di queste norme, alle caratteristiche specifiche dei diversi mercati nazionali e che gli attori del mercato e le organizzazioni di tutela dei consumatori in questione dovrebbero essere associati pienamente in una fase iniziale nel processo di definizione delle norme e durante le fasi di elaborazione e attuazione;

25.

rileva con preoccupazione che l'Autorità non esercita tutte le prerogative stabilite nel proprio quadro giuridico; sottolinea che l'Autorità dovrebbe garantire che le risorse siano massimizzate al fine di adempiere pienamente al suo mandato giuridico; rileva, in detto contesto, che una maggiore concentrazione sul mandato impartito dal Parlamento e dal Consiglio potrebbe determinare un più efficace conseguimento dei suoi obiettivi; sottolinea che, nello svolgimento dei suoi compiti e, in particolare, nella redazione di atti normativi di attuazione, l'Autorità deve informare in modo regolare ed esauriente il Parlamento e il Consiglio in merito alle proprie attività;

26.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

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L 252/242


DECISIONE (UE) 2017/1677 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Autorità (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti (2) nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del martedì 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Autorità sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0073/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (UE) n. 1094/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, che istituisce l'Autorità europea di vigilanza (Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali), modifica la decisione n. 716/2009/CE e abroga la decisione 2009/79/CE della Commissione (4), in particolare l'articolo 64,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i problemi economici e monetari (A8-0101/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 107.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 331 del 15.12.2010, pag. 48.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/243


DECISIONE (UE) 2017/1678 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Istituto (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Istituto sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017– C8-0077/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 294/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 2008, che istituisce l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (4), in particolare l'articolo 21,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0127/2017),

1.

concede il discarico al direttore dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 112.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 97 del 9.4.2008, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/244


RISOLUZIONE (UE) 2017/1679 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia per l'esercizio 2015,

vista la relazione speciale n. 12/2016 della Corte dei conti europea intitolata «Il ricorso delle agenzie alle sovvenzioni non è sempre appropriato o di comprovata efficacia»,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0127/2017),

A.

considerando che, stando ai suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (l'«Istituto») per l'esercizio 2015 ammontava a 266 566 618 EUR, importo che rappresenta un aumento del 14,35 % rispetto al 2014;

B.

considerando che, stando ai suoi stati finanziari, il contributo complessivo dell'Unione al bilancio dell'Istituto per il 2015 ammontava a 215 030 200 EUR, in aumento del 26,63 % rispetto al 2014;

C.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Istituto relativi all'esercizio 2015 (la «relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Istituto, ma non è riuscita a ottenere sufficienti elementi probatori riguardo alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

D.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione mediante il miglioramento della trasparenza e della responsabilità, attuando il concetto del bilancio basato sui risultati e la corretta gestione delle risorse umane;

Elementi a sostegno del giudizio con rilievi sulla legittimità e regolarità delle operazioni su cui sono basati i conti

1.

rammenta che il contributo dell'Unione al bilancio dell'Istituto nel periodo 2014-2020 è erogato nel quadro della dotazione finanziaria di Orizzonte 2020 e che l'Istituto è soggetto alle disposizioni del regolamento (UE) n. 1290/2013 («norme relative a Orizzonte 2020»); rammenta, inoltre, che Orizzonte 2020 è il programma successore del settimo programma quadro, che è stato operativo dal 2007 al 2013 e a cui l'Istituto non ha partecipato;

2.

segnala che dal 1o gennaio 2014 la base giuridica per il rimborso dei costi indiretti ammissibili relativi alle sovvenzioni è l'articolo 29, paragrafo 1, delle norme relative a Orizzonte 2020, insieme all'articolo 90, paragrafo 1, del regolamento finanziario dell'Istituto (1), che prevede un rimborso forfettario del 25 % dei costi indiretti ammissibili relativi alle sovvenzioni; osserva tuttavia che, in virtù dell'articolo 75, paragrafo 8, delle precedenti norme finanziarie dell'Istituto (2), abrogate a decorrere dal 1o gennaio 2014, la soglia per il rimborso a tasso fisso dei costi indiretti per gli enti pubblici senza scopo di lucro, gli istituti di istruzione superiore, le organizzazioni di ricerca o le piccole e medie imprese avrebbe potuto essere aumentata al 40 %;

3.

apprende dalla relazione della Corte che l'Istituto, nell'ambito delle convenzioni di sovvenzione del 2014 firmate nel febbraio 2014, ha previsto un rimborso forfettario del 40 % dei costi indiretti ammissibili, diversamente da quanto stabilito dalle norme relative a Orizzonte 2020, già vigenti all'epoca; prende atto, inoltre, del giudizio della Corte secondo cui, poiché l'Istituto non faceva parte del settimo programma quadro, l'articolo 57 delle norme relative a Orizzonte 2020, concernente la transizione dal settimo programma quadro a Orizzonte 2020, non è applicabile all'Istituto, motivo per cui la Corte ritiene che i rimborsi in questione siano irregolari;

4.

rileva dalla relazione della Corte che gli errori riscontrati a seguito della verifica ex post di un campione di operazioni del 2015 relative a sovvenzioni comportano, previa correzione per il versamento in eccesso dei suddetti rimborsi a tasso fisso, un tasso di errore residuo del 2 % per le operazioni del 2014 relative a sovvenzioni; apprende che, secondo la Corte, il tasso di errore combinato relativo agli errori riscontrati nella verifica ex post e ai rimborsi a tasso fisso corrisponde al 4,9 % delle spese totali dell'Istituto nel 2015, motivo per cui la Corte ha elaborato un giudizio con rilievi sulla legittimità e regolarità delle operazioni su cui sono basati i conti dell'Istituto;

5.

constata, tuttavia, che le convenzioni di sovvenzione dell'Istituto sono state basate sull'invito annuale a presentare i piani di attività delle Comunità della conoscenza e dell'innovazione (CCI) per il 2014, lanciato dall'Istituto nell'aprile 2013; osserva inoltre che, conformemente alle norme finanziarie dell'Istituto vigenti all'epoca nonché all'articolo 189 del regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione (3), l'invito dell'Istituto consentiva ai beneficiari di sovvenzioni rientranti nelle categorie di cui all'articolo 75, paragrafo 8, del regolamento finanziario dell'Istituto di stabilire i rispettivi bilanci dei progetti per le attività programmate per il 2014 avvalendosi del rimborso forfettario del 40 % per i costi indiretti; osserva che le CCI che hanno partecipato all'invito dell'aprile 2013 si sono basate su tale disposizione nell'elaborazione e nella presentazione della proposta;

6.

osserva, inoltre, che in seguito alla valutazione dei piani di attività del 2014 da parte di esperti esterni, il comitato direttivo dell'Istituto ha deliberato in merito allo stanziamento di finanziamenti alle CCI per il 2014 in data 5 dicembre 2013, prima dell'adozione delle norme relative a Orizzonte 2020; apprende dall'Istituto che le convenzioni di sovvenzione del 2014 sono state concluse nel rispetto delle condizioni iniziali dell'invito annuale;

7.

ritiene che le misure transitorie previste all'articolo 57, paragrafo 2, delle norme relative a Orizzonte 2020 non siano state concepite soltanto per l'assistenza prestata nell'ambito del settimo programma quadro, ma dovessero riguardare anche altre azioni in corso nel campo della ricerca e dell'innovazione soggette alle norme relative a Orizzonte 2020 dopo la sua entrata in vigore, com'è il caso delle convenzioni di sovvenzione dell'Istituto del 2014; sottolinea che le misure transitorie previste all'articolo 57 delle norme relative a Orizzonte 2020 hanno lo scopo di apportare certezza giuridica e garantire la continuità del quadro giuridico applicabile al momento dell'avvio delle azioni in questione; constata che le successive convenzioni di sovvenzione dell'Istituto rispettano le norme vigenti relative a Orizzonte 2020, in particolare per quanto concerne l'applicazione del tasso forfettario del 25 % per il rimborso dei costi indiretti ammissibili legati alle sovvenzioni, e che l'Istituto non poteva adottare ulteriori misure correttive a tal riguardo; osserva altresì che l'eventuale tentativo di recuperare i fondi ritenuti irregolari dalla Corte potrebbe indurre molti dei beneficiari dell'Istituto a intentare azioni legali, che rischierebbero di compromettere notevolmente la reputazione dell'Istituto, come pure di Orizzonte 2020 e della Commissione nel suo insieme;

Osservazioni sulla legittimità e regolarità delle operazioni

8.

constata dalla relazione della Corte che, nel 2015, l'Istituto ha informato le CCI che il proprio contributo finanziario nei primi cinque anni (2010-2014) non aveva superato il limite del 25 % delle loro rispettive spese complessive; osserva, inoltre, che la definizione inadeguata delle attività complementari delle CCI («KCA») ha impedito di valutare in maniera chiara se i costi associati alle KCA debbano essere accettati o meno nel contributo massimo dell'Istituto; constata che l'Istituto e la Commissione hanno accettato la raccomandazione della Corte di eliminare la condizione di finanziamento del 25 % al fine di alleviare l'onere della rendicontazione operativa e finanziaria a carico dei partner delle CCI; constata che, fino all'adozione di tale modifica, l'Istituto è tenuto ad attenersi alla base giuridica applicabile;

Gestione finanziaria e di bilancio

9.

rileva dai conti definitivi dell'Istituto che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio autorizzato del 90,58 %, in calo del 3,55 % rispetto al 2014; osserva che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 96,49 %, il che rappresenta un aumento del 4,02 % rispetto al 2014;

10.

rileva che, secondo la relazione della Corte. l'Istituto, sebbene sia autorizzato a reimputare gli stanziamenti non utilizzati ai bilanci dei tre anni successivi, non ha adattato la propria procedura in tempo per reimputare 26,6 milioni di EUR disponibili dalle convenzioni di sovvenzione del 2014 ai bilanci per gli esercizi 2015-2017; osserva, inoltre, che questi stanziamenti discendono da un impiego dei fondi, da parte delle CCI, inferiore alle attese; apprende che l'Istituto ha eseguito un riesame del bilancio nel 2015 e ha chiesto alle CCI di rivedere i propri bilanci e piani di attività del 2015, che sono stati modificati e ripresentati; osserva che, in conseguenza della riduzione delle disponibilità di bilancio delle CCI, l'Istituto ha potuto disimpegnare gli importi non spesi, che sono stati annullati e imputati nuovamente nelle stime delle entrate e delle uscite per il 2016; rileva che ciò ha consentito un miglioramento della gestione del bilancio dell'Istituto, grazie alla stretta collaborazione con le CCI;

Impegni e riporti

11.

prende atto dalla relazione della Corte che il livello degli stanziamenti impegnati riportati per il titolo II è stato pari a 400 000 EUR (44 %), a fronte di un importo di 500 000 (36 %) EUR nel 2014; constata che tali riporti si riferiscono principalmente a contratti relativi a servizi informatici che si estendono oltre la fine dell'esercizio e a riunioni per le quali le fatture non erano ancora pervenute;

12.

osserva che i riporti possono spesso essere motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie e non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione di bilancio e nella relativa attuazione, né contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo e comunicati alla Corte;

Controlli interni

13.

rammenta che, in conformità dell'articolo 34 delle norme relative a Orizzonte 2020, il certificato relativo ai rendiconti finanziari richiesto ai partner delle CCI che chiedono un rimborso superiore a 325 000 EUR deve contribuire alla verifica ex ante delle dichiarazioni di spesa dell'Istituto; constata dalla relazione della Corte che la qualità di tali certificati varia notevolmente, il che limita il grado di garanzia che essi possono offrire e rende necessario lo svolgimento di verifiche aggiuntive da parte dell'Istituto; apprende dall'Istituto che esso applica la metodologia relativa ai certificati di audit prevista per Orizzonte 2020 dalla direzione generale Ricerca e Innovazione della Commissione, a partire dalle convenzioni di sovvenzione del 2014; constata, inoltre, che la metodologia rivista include istruzioni più dettagliate e procedure concordate nonché 63 constatazioni di fatto standard che coprono tutte le categorie di costi; riconosce che l'Istituto ha sviluppato una strategia generale di garanzia delle sovvenzioni a partire da verifiche ex ante ed ex post, incluso il certificato relativo ai rendiconti finanziari, al fine di assicurare che le operazioni siano legittime e regolari;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interesse e trasparenza

14.

osserva che le dichiarazioni annuali di interessi dei membri del comitato direttivo, del direttore ad interim e dei membri dell'alta dirigenza sono pubblicate sul sito web dell'Istituto; rileva inoltre che le dichiarazioni presentate sono controllate al fine di verificarne l'esattezza fattuale; osserva che, per quanto concerne gli esperti, l'Istituto si attiene alle norme relative a Orizzonte 2020 in materia di conflitti di interessi;

15.

osserva che l'Istituto intende finalizzare le proprie norme interne in materia di denunce di irregolarità nel primo semestre del 2017; invita l'Istituto ad adottare una politica interna di denuncia delle irregolarità, che favorirà la cultura della trasparenza e della responsabilità nel luogo di lavoro, a informare e formare regolarmente i dipendenti sui loro diritti e doveri riguardo a tale politica, ad assicurare la protezione dell'informatore dalle ritorsioni, a indagare sulla sostanza delle segnalazioni degli informatori in modo tempestivo e a predisporre un canale per la segnalazione interna anonima; invita l'Istituto a pubblicare relazioni annuali sul numero di denunce di irregolarità e sul seguito che queste hanno ricevuto nonché a trasmetterle all'autorità di discarico; chiede all'Istituto di tenere informata l'autorità di discarico sui progressi compiuti al riguardo;

16.

osserva dalla Corte che nella selezione di esperti esterni che valutano le proposte e i piani di attività delle CCI, l'Istituto si avvale dell'articolo 89 del proprio regolamento finanziario per derogare all'obbligo di bandire un invito a manifestare interesse; rileva, tuttavia, che l'Istituto non ha istituito del tutto le procedure interne per disciplinare l'attuazione di tale deroga; osserva che, nella pratica, l'Istituto ha fondato il proprio pool di esperti sulla base di elenchi e banche dati già esistenti presso altre istituzioni dell'Unione nonché ricorrendo a soggetti non presenti in tali elenchi in seguito a raccomandazioni del comitato direttivo o di membri del personale; accoglie positivamente, ciononostante, i miglioramenti registrati nel processo di selezione degli esperti per le proposte delle CCI e incoraggia l'Istituto ad adoperarsi per migliorare l'efficienza e l'efficacia di tale processo e per garantirne la massima trasparenza e integrità, predisponendo misure interne pertinenti e garantendo l'assenza di eventuali conflitti di interesse;

17.

osserva con preoccupazione che l'Istituto non ha adottato iniziative specifiche per incrementare la trasparenza relativa ai suoi contatti con i soggetti interessati e i lobbisti; invita l'Istituto ad attuare una politica proattiva di trasparenza con riguardo alle attività di lobbismo;

Procedure di assunzione

18.

osserva con soddisfazione che l'Istituto ha completato l'organico grazie a una serie di misure attuate nel 2015 e nel 2016 al fine di migliorare la gestione del personale, il processo di assunzione e l'ambiente lavorativo; rileva che, al dicembre 2016, l'Istituto ha 59 dipendenti per 63 posizioni autorizzate, registrando così il personale più numeroso dalla sua fondazione, e che sono in corso le procedure di assunzione per i posti ancora vacanti; constata, tuttavia, che le misure adottate dall'Istituto non compensano appieno gli effetti negativi del basso coefficiente correttore, in continuo calo, che interessa i livelli retributivi in Ungheria;

Altre osservazioni

19.

apprende dalla Corte che il termine iniziale stabilito dalla Commissione per l'ottenimento dell'autonomia finanziaria da parte dell'Istituto era il 2010; osserva, inoltre, che a giugno 2011 l'Istituto ha ottenuto un'autonomia finanziaria parziale, a condizione che la direzione generale Istruzione e Cultura della Commissione continuasse a fornire l'approvazione ex ante delle operazioni legate alle sovvenzioni e degli appalti sopra i 60 000 EUR; apprende che l'Istituto ha chiesto che la Commissione riavvii il processo verso una piena autonomia finanziaria; constata inoltre che la Commissione ha definito la tabella di marcia e le tempistiche del processo nel maggio del 2016 e attende con interesse la valutazione della Commissione sull'autonomia finanziaria, prevista nel primo semestre del 2017; osserva che l'Istituto auspica la concessione della piena autonomia finanziaria entro la fine del 2016 e chiede che l'Istituto informi l'autorità di discarico in merito ai progressi realizzati al riguardo;

20.

apprende dalla Corte che, sebbene l'Istituto si basi su una valida motivazione, il complesso quadro operativo e i problemi di gestione ne hanno ostacolato l'efficacia complessiva; osserva che l'Istituto ha la capacità di sostenere l'intero regime di innovazione, dalle start-up ai progetti improntati all'innovazione gestiti da più partner di una CCI, ma che a livello dell'Unione manca di coordinamento con le direzioni generali pertinenti della Commissione e che l'interazione tra le CCI e le altre iniziative dell'Unione è insufficiente;

21.

rileva che l'Istituto finanzia il programma della Digital Master School dell'EIT, che associa un importo forfettario massimo di 8 000 EUR a studente in aggiunta alle spese effettive, che comprendono le spese indirette calcolate sulla base di tassi fissi; apprende dalla Corte che tale modello di finanziamento non è stato mai definito formalmente e non permette di distinguere tra le attività coperte dall'importo forfettario e quelle coperte dalle spese effettive; rileva dall'Istituto che occorrerebbe optare per un modello a importo forfettario unico per finanziare tali programmi, al fine di semplificare la rendicontazione dei costi, una volta che siano disponibili dati statistici sufficienti per stabilire tale importo; invita l'Istituto a informare l'autorità di discarico in merito all'attuazione del nuovo modello di finanziamento;

22.

rileva dalla relazione della Corte che, in virtù di una decisione del comitato di sorveglianza delle CCI, la persona giuridica di una CCI ha versato retribuzioni aggiuntive basate sulle prestazioni a 55 dei propri dipendenti per 646 000 EUR, rimborsati completamente dall'Istituto; segnala che, secondo la Corte, il versamento di simili premi con fondi pubblici è una prassi inusuale; riconosce, tuttavia, che le CCI sono organizzazioni a carattere imprenditoriale che perseguono l'obiettivo della sostenibilità finanziaria e in cui il ricorso a componenti variabili come parte della remunerazione di base può costituire un forte incentivo a fornire buone prestazioni e garantire che venga raggiunto un buon rapporto costi-benefici; osserva, inoltre, che nell'ambito di Orizzonte 2020 è espressamente previsto che le componenti variabili della remunerazione di base siano costi ammissibili; evidenzia che il contributo dell'Istituto alle retribuzioni versate al personale di gestione delle CCI, incluse quelle aggiuntive basate sulle prestazioni, deve essere mantenuto al di sotto del massimale stabilito dall'Istituto nelle convenzioni di sovvenzione del 2016 e in futuro; rileva che, nell'ambito delle regole riformate con limiti doppi applicate dal 2016, gli elevati livelli delle retribuzioni aggiuntive corrisposte sulla base delle prestazioni nel 2015 non sono più possibili;

23.

osserva che il principio di sana gestione finanziaria è stato inoltre violato quando un partner di una CCI ha appaltato servizi di relazioni pubbliche con tariffe giornaliere comprese tra gli 800 e i 3 250 EUR a persona, anch'essi integralmente rimborsati dall'Istituto;

24.

osserva che nel 2015 45 dipendenti dell'Istituto hanno partecipato ad «altri eventi», il cui costo è stato di 10 730,21 EUR (238,45 EUR a persona);

25.

rileva con preoccupazione che la visibilità generale dell'Istituto è bassa e che alcuni partner delle CCI non sono consapevoli della loro affiliazione con l'Istituto; chiede una migliore visibilità e la promozione del marchio dell'Istituto quale comunità di innovazione senza eguali; accoglie con favore il recente successo registrato con la presenza di 18 membri della comunità dell'Istituto nell'elenco di Forbes «30 under 30», che presenta i migliori giovani innovatori e imprenditori in Europa;

26.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (4) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Decisione del comitato direttivo dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT), del 27 dicembre 2013, sull'adozione del regolamento finanziario per l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia.

(2)  Decisione dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia, del 20 aprile 2009, sull'adozione del regolamento finanziario dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia.

(3)  Regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione, del 29 ottobre 2012, recante le modalità di applicazione del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione (GU L 362 del 31.12.2012, pag. 1).

(4)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/249


DECISIONE (UE) 2017/1680 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Istituto (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Istituto sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017– C8-0077/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 294/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 2008, che istituisce l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (4), in particolare l'articolo 21,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0127/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 112.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 97 del 9.4.2008, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/250


DECISIONE (UE) 2017/1681 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per i medicinali per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per i medicinali relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per i medicinali relativi all'esercizio finanziario 2015 corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0055/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 726/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 31 marzo 2004 che istituisce procedure comunitarie per l'autorizzazione e la sorveglianza dei medicinali per uso umano e veterinario, e che istituisce l'Agenzia europea per i medicinali (4), in particolare l'articolo 68,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0084/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per i medicinali per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per i medicinali, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 123.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 136 del 30.4.2004, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/251


RISOLUZIONE (UE) 2017/1682 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per i medicinali per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per i medicinali per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0084/2017),

A.

considerando che, secondo i suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Agenzia europea per i medicinali (l'«Agenzia») per l'esercizio 2015 ammontava a 308 097 000 EUR, importo che rappresenta un aumento del 9,07 % rispetto al 2014; che l'aumento è imputabile principalmente a una modifica di bilancio che ha comportato un aumento delle entrare in denaro derivanti da servizi prestati (5 000 000 EUR) e un adeguamento delle entrate con destinazione specifica (980 000 EUR); che l'11,1 % del bilancio dell'Agenzia proviene dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia europea per i medicinali relativi all'esercizio 2015 (la «relazione della Corte»), dichiara di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia per l'esercizio 2015, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

Seguito dato al discarico 2014

1.

prende atto da quanto indicato dall'Agenzia che:

sebbene si siano registrati ritardi nella riscossione dei diritti, come osservato dall'autorità di discarico, tali ritardi non hanno influito sulla capacità dell'Agenzia e degli Stati membri di svolgere i loro compiti legati alla salute pubblica, comprese le attività di farmacovigilanza; osserva che tutte le attività di monitoraggio della sicurezza e regolamentazione sono state svolte come richiesto dalla legislazione in materia di farmacovigilanza dell'Unione; riconosce inoltre che le operazioni finanziarie riguardanti le tariffe di farmacovigilanza sono gestite separatamente dalla responsabilità principale dell'Agenzia e che, stando alla relazione della Commissione sulle attività di farmacovigilanza degli Stati membri e dell'Agenzia europea per i medicinali in relazione ai medicinali per uso umano (2012-2014), l'Agenzia ha gestito le attività di farmacovigilanza con esito positivo;

tutti gli appalti previsti sono inclusi nel programma di lavoro dell'Agenzia, che è adottato dal suo consiglio d'amministrazione, conformemente ai requisiti del regolamento finanziario; riconosce che tutti i contratti specifici derivanti dal contratto quadro per i servizi di consulenza sono stati indotti dalle responsabilità legislative dell'Agenzia e dalle sue esigenze di servizio, e sono sostenuti da documenti in cui sono specificati attività, obiettivi e requisiti;

essa è impegnata a rafforzare maggiormente i propri orientamenti per un'inclusione armonizzata dei conflitti di interessi tra i criteri di selezione nelle procedure di appalto;

Gestione finanziaria e di bilancio

2.

osserva che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 94,05 %, pari a un calo dello 0,27 % rispetto all'anno precedente; rileva altresì che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato dell'87,09 %, il che rappresenta un aumento del 4,79 %;

3.

ricorda che, secondo quanto stabilito nel suo regolamento finanziario, le entrate di bilancio dell'Agenzia si basano sul contante ricevuto a titolo di contributi dall'Unione, sulle tariffe per le richieste di autorizzazione all'immissione in commercio di prodotti farmaceutici, per le attività di post-autorizzazione e altre attività amministrative;

Impegni e riporti

4.

rileva con soddisfazione che il tasso degli stanziamenti impegnati riportati al 2016 è sceso al 14,78 %, dal 17,70 % nel 2014; riconosce che il riporto non automatico al 2016 è stato effettuato in conformità al suo regolamento finanziario e ha interessato diversi sviluppi informatici, la consulenza aziendale e studi scientifici; segnala che tali riporti non sono indice di carenze nella pianificazione e nell'esecuzione di bilancio, né contrastano con il principio dell'annualità del bilancio, dal momento che non è stato possibile eseguire le spese nel 2015 per motivi che esulano dal controllo dell'Agenzia;

Storni

5.

rileva con soddisfazione che, secondo la relazione annuale di attività, il livello e la natura degli storni nel 2015 sono rimasti entro i limiti delle norme finanziarie; apprende dall'Agenzia che nel corso del 2015 essa ha operato nove storni per una somma complessiva di 22 026 000 EUR o il 7,15 % degli stanziamenti definitivi, vale a dire una diminuzione del 4,7 %; osserva che gli stanziamenti di spesa stornati erano necessari prevalentemente per coprire le spese relative allo sviluppo di strumenti informatici commerciali e per rettifiche alle voci di bilancio riguardanti spese amministrative;

Procedure di appalto e di assunzione

6.

osserva che i risultati del sondaggio tra i dipendenti svolto nel 2015 indicano un ulteriore miglioramento rispetto al 2013; osserva tuttavia che tra le questioni individuate rimaste in sospeso figurano la cooperazione tra le divisioni, l'oggettività nei processi decisionali e la fiducia nell'alta dirigenza; apprende dall'Agenzia che essa ha elaborato un piano d'azione per affrontare le questioni rimaste in sospeso, e lo ha adottato nel 2016; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico in merito ai risultati dell'attuazione del piano d'azione;

7.

ricorda che il carico di lavoro dell'Agenzia è in costante aumento e ciò trova riscontro nelle maggiori risorse di bilancio generate dalle tariffe applicate ai richiedenti; rileva con preoccupazione che i tagli al personale imposti negli ultimi anni hanno interessato anche personale che esercita mansioni finanziate con i diritti versati dai richiedenti senza tener conto dell'onere di lavoro in questione; sostiene, quindi, con forza l'introduzione della flessibilità e della coerenza nell'adattare il numero di posti nella tabella dell'organico per il personale che esercita mansioni finanziate con i diritti versati dai richiedenti, in linea con l'aumento della domanda;

8.

ricorda che, in seguito alla sentenza del Tribunale della funzione pubblica, pronunciata il 13 novembre 2014, la quale ha annullato la decisione della Commissione di adottare una rosa di potenziali candidati per la posizione di direttore esecutivo dell'Agenzia, nonché, di conseguenza, la nomina del direttore esecutivo nel novembre 2011 da parte del consiglio di amministrazione, il posto è stato ripubblicato e il direttore esecutivo rinominato, e che, nonostante la difficile situazione, l'Agenzia è riuscita a svolgere il suo programma di lavoro;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interessi e trasparenza

9.

apprende dall'Agenzia che la sua strategia rivista sulla gestione delle dichiarazioni di interessi dei membri e degli esperti dei comitati scientifici è entrata in vigore nel 2015; accoglie favorevolmente il fatto che le dichiarazioni di interessi degli esperti coinvolti nelle attività dell'Agenzia dopo la data di attuazione della strategia siano state valutate sulla base della strategia rivista; rileva che l'Agenzia ha eseguito controlli ex ante sistematici sulle dichiarazioni di interessi dei nuovi esperti; rileva inoltre la conclusione del controllo annuale ex post sulla gestione delle dichiarazioni di interessi dei membri e degli esperti del comitato partecipanti alle riunioni; osserva che l'Agenzia ha aggiornato la strategia nell'ottobre 2016 per chiarire ulteriormente le restrizioni applicate qualora un esperto inizi a lavorare nell'industria e per conformare le restrizioni applicate nel caso di familiari stretti di membri del comitato e di membri del gruppo di lavoro aventi interessi nell'industria a quelle già applicate ai membri del consiglio d'amministrazione; invita l'Agenzia a fornire all'autorità di discarico una sintesi della valutazione d'impatto della strategia rivista;

10.

osserva che la strategia rivista sulla gestione degli interessi dichiarati dei membri del personale dell'Agenzia e dei candidati prima dell'assunzione è stata conclusa nell'ottobre 2016; rileva che tale revisione ha assicurato l'allineamento, ove pertinente, con le strategie riviste applicate ai membri del consiglio d'amministrazione nonché ai membri e agli esperti del comitato scientifico;

11.

rileva che la strategia rivista sulla gestione degli interessi in conflitto per i membri del consiglio d'amministrazione dell'Agenzia è stata adottata dal suo consiglio d'amministrazione nel dicembre 2015; prende atto che la nuova strategia è entrata in vigore nel maggio 2016;

12.

osserva che nel giugno 2016 il consiglio d'amministrazione dell'Agenzia ha adottato un quadro globale per la gestione delle relazioni con le parti interessate, che delinea i principi per la gestione delle interazioni con i suoi principali interlocutori e pone l'accento sulla trasparenza quale principio fondamentale nella gestione di tali relazioni; prende atto che nel 2015 il consiglio d'amministrazione ha adottato un quadro formale per le interazioni con le parti interessate dell'industria e ha pubblicato una relazione annuale in merito alla sua collaborazione con esse; rileva inoltre che i criteri di ammissibilità per le parti interessate dell'industria sono stati messi a punto nel giugno 2016 e la loro attuazione è prevista per il 2017, e che un elenco delle organizzazioni di parti interessate dell'industria ammissibili conformemente a tali criteri è stato pubblicato sul sito web dell'Agenzia nel gennaio 2017;

13.

rileva che la procedura per l'abuso di fiducia da parte dei membri e degli esperti dei comitati scientifici è stata aggiornata nell'aprile 2015; osserva che tale procedura definisce il modo in cui l'Agenzia tratta le dichiarazioni di interessi errate o incomplete degli esperti e dei membri del comitato; riconosce che l'Agenzia impedisce immediatamente ai membri del comitato scientifico o del gruppo di lavoro di partecipare alla valutazione dei medicinali qualora intendano iniziare a lavorare presso una società farmaceutica;

14.

osserva che l'Agenzia ha istituito un ufficio per la lotta antifrode nel quadro della sua strategia antifrode; prende atto che l'Agenzia ha condotto un sondaggio interno tra gli alti dirigenti per individuare il grado di consapevolezza in materia di lotta antifrode e ha sviluppato e avviato un corso obbligatorio di apprendimento elettronico sulla lotta antifrode per tutto il personale; osserva inoltre che i contratti di appalto standard sono stati modificati per includere clausole antifrode;

15.

osserva che l'Agenzia ha adottato gli orientamenti della Commissione sulle denunce interne di irregolarità nel novembre 2014; rileva inoltre che l'Agenzia sta attualmente lavorando a una strategia per gestire le relazioni provenienti da fonti esterne riguardanti questioni di sua competenza (vale a dire le norme sulle denunce esterne di irregolarità), e che l'approvazione della nuova strategia è prevista entro la fine del 2017; accoglie favorevolmente tale strategia, che dovrebbe intensificare ulteriormente gli sforzi dell'Agenzia volti a diffondere una cultura di integrità e conformità nell'elaborazione e presentazione di documenti normativi;

16.

rileva con soddisfazione che le nuove norme volte a consolidare gli attuali periodi di incompatibilità per gli esperti e il personale dell'Agenzia sono in atto dal 31 dicembre 2016;

17.

osserva con soddisfazione che nel 2015 l'Agenzia ha adottato una nuova strategia quadro quinquennale per le comunicazioni con le imprese, che ha tenuto conto dei risultati di un sondaggio tra le parti interessate condotto in tale anno; rileva che tale strategia illustra il modo in cui l'Agenzia intende rendere più efficaci le proprie comunicazioni al fine di sostenere il conseguimento delle proprie missioni, obiettivi e priorità istituzionali nel quadro della promozione della salute pubblica nell'Unione;

18.

ricorda all'Agenzia che la direttiva 2003/63/CE stabilisce che i medicinali possono essere considerati per l'autorizzazione all'immissione in commercio nell'Unione solo se sono stati testati secondo orientamenti etici, e le ricorda altresì l'impegno a eseguire controlli supplementari sulle sperimentazioni cliniche effettuate fuori dall'Unione europea, prima di concedere l'autorizzazione all'immissione in commercio di un medicinale (1); chiede pertanto all'Agenzia, date le particolari vulnerabilità di tali test, di riferire ogni anno all'autorità di discarico circa le azioni intraprese per garantire che i medicinali destinati all'immissione nel mercato dell'Unione siano stati testati in maniera etica nei paesi a medio e basso reddito, nel rispetto delle leggi;

19.

incoraggia l'Agenzia a svolgere presso il personale ulteriori attività di sensibilizzazione, parallelamente a quelle già in corso, in merito alla politica relativa ai conflitti di interesse e a includere le questioni dell'integrità e della trasparenza come elementi obbligatori da discutere durante le procedure di assunzione e i colloqui di valutazione del rendimento;

Prestazione

20.

osserva con soddisfazione che l'Agenzia ha conseguito i suoi obiettivi per la maggior parte degli indicatori di performance qualitativi e quantitativi monitorati presentati nella sua relazione annuale di attività; osserva che quest'ampia serie include indicatori di performance quali la percentuale di posti occupati nella tabella dell'organico dell'Agenzia, la percentuale di pagamenti effettuati nei limiti del regolamento finanziario o il livello di soddisfazione dei partner e/o delle parti interessate in relazione alle comunicazioni dell'Agenzia;

Controlli interni

21.

rileva che nel 2014 l'Agenzia ha svolto un'analisi dei rischi potenziali che potrebbero influire sul conseguimento degli obiettivi dell'Agenzia; osserva che nessuno dei rischi individuati è stato considerato critico e che nessuno si è concretizzato nel corso del 2015;

22.

rileva che l'efficacia delle norme di controllo interno dell'Agenzia è stata valutata mediante un questionario interno rivolto alla dirigenza dell'Agenzia; prende atto che la valutazione ha concluso che le norme di controllo interno sono attuate in modo efficace; osserva inoltre che l'Agenzia intende adottare misure al fine di migliorare ulteriormente l'efficienza e l'applicazione delle norme di controllo interno riguardanti gli obiettivi e gli indicatori di performance, la struttura operativa, la gestione dei documenti come pure l'informazione e la comunicazione;

Audit interno

23.

osserva che 11 raccomandazioni contrassegnate come «molto importanti» e derivanti dagli audit eseguiti dalla struttura di audit interno (IAC) dell'Agenzia erano in sospeso alla fine del 2015; constata che tutte queste raccomandazioni rientravano nell'arco temporale concordato con l'IAC;

24.

rileva con soddisfazione che nessuna raccomandazione contrassegnata come «critica» o «molto importante» proveniente dal Servizio di audit interno (SAI) della Commissione era in sospeso al 31 dicembre 2015; riconosce che nel 2015 il SAI aveva eseguito un audit nel settore delle procedure di regolamentazione dei medicinali per uso pediatrico e non aveva riscontrato alcuna questione critica o molto importante;

25.

constata che nel 2015 l'IAC dell'Agenzia ha effettuato audit in vari ambiti, senza che alla fine dell'esercizio risultasse alcuna raccomandazione critica in sospeso; rileva che nell'ambito della sicurezza delle informazioni sui medicinali, dei capisaldi dell'affidabilità e della videosorveglianza gli audit hanno individuato margini per ulteriori miglioramenti; constata che l'Agenzia ha elaborato piani d'azione per affrontare le questioni individuate; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico in merito all'esito delle azioni attuate;

Altre osservazioni

26.

constata che nel 2015 si è celebrato il ventesimo anniversario dell'Agenzia e il cinquantesimo anniversario della legislazione farmaceutica dell'Unione;

27.

osserva che nel 2015 l'Agenzia ha raccomandato l'autorizzazione all'immissione in commercio di 93 medicinali, comprendenti 39 nuove sostanze attive; sottolinea che tali sostanze non erano mai state autorizzate prima in un medicinale nell'Unione e non sono correlate alla struttura chimica di nessun'altra sostanza autorizzata;

28.

evidenzia che l'Agenzia dovrebbe continuare a promuovere il dialogo con le parti interessate e i cittadini, includendolo tra le priorità e le attività da attuare;

29.

ribadisce il ruolo importante che l'Agenzia svolge nella protezione e promozione della salute pubblica e animale attraverso la valutazione e la sorveglianza dei medicinali per uso umano e veterinario;

30.

riconosce che l'Agenzia ha avviato un progetto pilota nel marzo 2014 sull'uso sicuro dei percorsi adattivi; osserva che tale progetto pilota è inteso a individuare gli strumenti idonei nell'ambito dell'attuale quadro normativo per commercializzare medicinali che affrontino bisogni sanitari non soddisfatti per una determinata popolazione di pazienti, e a garantire che l'autorizzazione all'immissione in commercio sarà concessa soltanto in caso di saldo positivo dei benefici rispetto ai rischi, senza compromettere la sicurezza dei pazienti né modificare le norme di approvazione regolamentare;

31.

osserva che il 23 giugno 2016 i cittadini del Regno Unito hanno votato a favore dell'uscita dall'Unione europea; sottolinea che, ai sensi dell'articolo 50 del trattato sull'Unione europea, uno Stato membro che decide di recedere dall'Unione deve notificare tale intenzione al Consiglio europeo e l'Unione deve negoziare e concludere con tale Stato un accordo volto a definire le modalità del recesso; apprende dalla relazione della Corte che i conti e le note accompagnatorie dell'Agenzia, che ha sede a Londra, sono stati stilati sulla base delle informazioni disponibili alla data della loro sottoscrizione, quando i risultati del referendum non erano ancora noti e la notifica formale che determina l'applicazione dell'articolo 50 non è stata presentata;

32.

osserva che, a seguito dell'esito del referendum del 23 giugno 2016 nel Regno Unito, l'Agenzia ha istituito una task force dedicata incentrata sulla preparazione alla ricollocazione, sulla preparazione operativa e finanziaria, sulle questioni relative alle risorse umane e sugli aspetti legati alla comunicazione (interna ed esterna); osserva che i lavori attualmente in corso vertono sull'impatto di una perdita di personale dell'EMA in caso di ricollocazione e di una perdita di consulenze esterne dovuta all'eventuale mancata disponibilità degli esperti del Regno Unito nei comitati scientifici e in altri forum dell'EMA; rileva che una valutazione d'impatto indicante soluzioni correttive dovrebbe essere disponibile entro la fine del primo trimestre del 2017;

33.

accoglie con favore le informazioni che l'Agenzia ha fornito all'autorità di discarico in merito agli impegni e alle responsabilità contrattuali in corso connessi alla sua presenza fisica nel Regno Unito; osserva con preoccupazione che il contratto di locazione dell'Agenzia fino al 2039 non include una clausola di risoluzione anticipata per liberare l'Agenzia dall'onere della locazione e dei costi associati, e che il canone d'affitto da pagare per il periodo rimanente dal 2017 al 2039 è stimato a 347,6 milioni di EUR; chiede all'Agenzia di comunicare all'autorità di discarico eventuali sviluppi in merito;

34.

constata che l'assenza di una clausola di risoluzione è stata indicata nel parere della commissione per i bilanci del 24 maggio 2011 e che l'accordo di locazione è stato firmato nel 2011, quando non era prevedibile un eventuale recesso del Regno Unito dall'Unione; osserva, tuttavia, che è ragionevole ritenere che i costi associati al trasferimento saranno presi in considerazione durante i negoziati relativi all'accordo di recesso tra l'Unione e il governo del Regno Unito; chiede all'Agenzia di comunicare all'autorità di discarico eventuali sviluppi in merito;

35.

sottolinea i rischi di volatilità di bilancio incontrati dall'Agenzia a seguito dell'esito del referendum nel Regno Unito sull'appartenenza all'Unione; propone, nell'ottica di una sana gestione finanziaria, di autorizzare l'Agenzia a mantenere una riserva di bilancio per far fronte a spese impreviste e a fluttuazioni dei tassi di cambio sfavorevoli cui l'Agenzia potrebbe trovarsi confrontata nel 2017 o negli anni successivi a seguito di tale decisione, onde garantire che l'Agenzia possa continuare a svolgere i suoi compiti in modo efficace; chiede altresì, a tale proposito, che l'Agenzia elabori un piano di continuità operativa completo che affronti i rischi doppi e interconnessi di volatilità economica e di bilancio;

36.

rileva che l'Agenzia ha avviato, nel marzo 2014, un progetto pilota sul tema «percorsi adattivi», al fine di accelerare le autorizzazioni all'immissione in commercio per alcuni medicinali specifici utilizzando la cosiddetta autorizzazione post-immissione in commercio; è preoccupato per il fatto che il progetto pilota solleva numerose preoccupazioni in termini di salute pubblica e mina la missione primaria dell'Agenzia, vale a dire di garantire la sicurezza dei medicinali; chiede all'Agenzia di riferire all'autorità di discarico in merito a tale progetto e ai provvedimenti adottati per garantire che un'accelerazione delle procedure non comprometta la sua missione primaria;

37.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (2) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Reflection paper on ethical and GCP aspects of clinical trials of medicinal products for human use conducted outside of the EU/EEA and submitted in marketing authorisation applications to the EU Regulatory Authorities (Documento di riflessione sugli aspetti etici e di buona prassi clinica delle sperimentazioni cliniche dei prodotti medicinali per uso umano condotte al di fuori dell'UE/SEE e presentate alle autorità di regolamentazione dell'UE insieme alle domande di immissione in commercio) (documento dell'Agenzia europea per i medicinali EMA/121340/2011).

(2)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/256


DECISIONE (UE) 2017/1683 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per i medicinali per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per i medicinali relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per i medicinali relativi all'esercizio finanziario 2015 corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0055/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 726/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 31 marzo 2004 che istituisce procedure comunitarie per l'autorizzazione e la sorveglianza dei medicinali per uso umano e veterinario, e che istituisce l'Agenzia europea per i medicinali (4), in particolare l'articolo 68,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0084/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Agenzia europea per i medicinali relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per i medicinali, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 123.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 136 del 30.4.2004, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/257


DECISIONE (UE) 2017/1684 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze relativi all'esercizio finanziario 2015 corredata della risposta dell'Osservatorio (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Osservatorio sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0051/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 (3) del Consiglio, in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 1920/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativo all'istituzione di un Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (4), in particolare l'articolo 15,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0099/2017),

1.

concede il discarico al direttore dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze per l'esecuzione del bilancio dell'Osservatorio per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante, al direttore dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 128.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 376 del 27.12.2006, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/258


RISOLUZIONE (UE) 2017/1685 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0099/2017),

A.

considerando che, stando ai suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (l'«Osservatorio») per l'esercizio 2015 ammontava a 18 519 843 EUR, il che rappresenta un aumento del 18,15 % rispetto al 2014; che l'aumento è imputabile principalmente alle entrate proprie dell'Osservatorio (inclusa la vendita dei locali) pari a 5 000 000 EUR e alle entrate con destinazione specifica (IPA 5) pari a 600 000 EUR; che il 79,9 % del bilancio dell'Osservatorio proviene dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze relativi all'esercizio finanziario 2015 (la «relazione della Corte»), dichiara di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Osservatorio per l'esercizio 2015, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto del bilancio basato sui risultati e la buona gestione delle risorse umane;

Seguito dato al discarico del 2014

1.

apprende dall'Osservatorio che:

ha adottato le norme e le procedure interne in materia di denunce di irregolarità, che recepiscono le linee guida della Commissione e tengono conto delle raccomandazioni formulate dal Mediatore europeo;

il suo direttore, che è l'unico membro dei quadri superiori presso l'Osservatorio, ha pubblicato volontariamente la propria dichiarazione di interessi sul sito web dell'Osservatorio;

Gestione finanziaria e di bilancio

2.

osserva che, grazie agli sforzi in materia di controllo del bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015, si è registrato un tasso di esecuzione del bilancio del 99,83 % e che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 97,35 %, importo che rappresenta un aumento del 2,42 % rispetto al 2014; rileva con soddisfazione che l'elevato livello globale degli stanziamenti d'impegno è stato indice del fatto che gli impegni sono stati contratti in maniera tempestiva;

Impegni e riporti

3.

prende atto con soddisfazione che il livello degli stanziamenti d'impegno riportati per il titolo II (Spese amministrative) si attesta solo all'8 % (406 487 EUR) rispetto al 26 % (673 534 EUR) nel 2014; rileva che nel 2015 l'Osservatorio ha utilizzato il 93,69 % dei fondi riportati dal 2014 al 2015;

Procedure di appalto

4.

prende atto che l'Osservatorio ha introdotto un nuovo piano per l'aggiudicazione degli appalti, che è stato attuato con successo grazie a una stretta collaborazione tra tutte le unità; rileva inoltre che l'Osservatorio ha partecipato all'incontro della Rete dei funzionari che si occupano di appalti presso le agenzie finalizzato allo scambio di esperienze per proseguire l'attuazione di misure di razionalizzazione e ottimizzazione delle procedure di appalto e di altre procedure finanziarie;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interesse e trasparenza

5.

prende atto che il consiglio di amministrazione dell'Osservatorio ha adottato una nuova politica per la prevenzione e la gestione dei conflitti di interesse che riguardano i membri del consiglio di amministrazione e del comitato scientifico; constata che, di conseguenza, le dichiarazioni di interessi dei membri sono state pubblicate sul sito web dell'Osservatorio; prende atto che i curricula vitae (CV) e le dichiarazioni di interessi sono ben organizzati, visibili, accessibili e di facile consultazione sul sito web dell'Osservatorio; prende atto che il consiglio di amministrazione dell'Osservatorio ha adottato nel dicembre 2014 la politica per la prevenzione e la gestione dei conflitti di interesse; prende atto che tale politica è in vigore dal settembre 2015, compresi i modelli per le dichiarazioni di interesse per il consiglio di amministrazione e per i membri del comitato scientifico;

6.

prende atto che l'Osservatorio ha messo a disposizione sul suo sito web una pubblicazione contenente tutti i moduli per le dichiarazioni di interesse e un sommario delle attività professionali dei membri del consiglio di amministrazione, nonché tutte le dichiarazioni di interesse, le dichiarazioni d'indipendenza e i CV sintetici per i membri del comitato scientifico; invita l'Osservatorio a pubblicare sul proprio sito web i CV e le dichiarazioni di interesse dei membri designati, dei sostituti e degli osservatori;

Controlli interni

7.

rileva che, stando alla relazione della Corte, l'Osservatorio non ha rispettato l'importo massimo per la conclusione di contratti specifici fissato nel contratto quadro stipulato nel 2012; prende atto della spiegazione fornita dall'Osservatorio, secondo cui l'importo indicato è stato menzionato come stima nel bando di gara, conformemente alle norme finanziarie applicabili, e nel contratto concluso non si era menzionato né questo importo, né tanto meno si era fatto riferimento a una soglia massima; prende atto che l'Osservatorio ha rescisso tale contratto quadro e ha avviato una nuova procedura di aggiudicazione dell'appalto per i servizi interessati; si compiace che l'Osservatorio ha messo in atto un processo specifico per migliorare la pianificazione e il monitoraggio centralizzati delle proprie gare d'appalto, compresi i contratti quadro;

Audit interno

8.

prende atto della chiusura dell'unica raccomandazione principale in sospeso contenuta nell'audit su «Bilancio e controllo in seno all'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT)» effettuato dal Servizio di revisione contabile interna (SAI) della Commissione nel 2013;

9.

osserva che il SAI ha svolto un audit sulla «Gestione dei progetti informatici» presso l'Osservatorio e ha formulato sei raccomandazioni principali riguardanti l'armonizzazione tra l'informatica e le attività, la gestione dei progetti e i requisiti per la gestione e lo sviluppo dei sistemi; apprende inoltre dall'Osservatorio che ha definito un piano d'azione idoneo, che è stato approvato dal suo consiglio di amministrazione, e che intende conformarsi nella sostanza alle raccomandazioni; invita l'Osservatorio a informare l'autorità di discarico in merito all'attuazione del piano d'azione;

10.

prende atto che il SAI ha effettuato una valutazione completa dei rischi della governance, delle attività principali e dei processi di supporto dell'Osservatorio e che il programma strategico di audit interno del SAI per gli anni 2016-2018 ha incluso due settori principali per i futuri audit («Gestione della raccolta dei dati, convalida e garanzia della qualità» e «Gestione delle pubblicazioni»).

Strategia antifrode

11.

constata che l'Osservatorio ha adottato nel giugno 2016 una strategia antifrode in linea con la metodologia e gli orientamenti indicati dall'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF); osserva che questa strategia integra, completa e sviluppa le misure adottate precedentemente per quanto riguarda la sensibilizzazione sull'etica professionale nonché sull'ospitalità e sui doni offerti da terzi;

Altre osservazioni

12.

constata che, secondo i risultati dell'esercizio di valutazione del personale dell'Osservatorio, nel 2015 il 68,56 % delle sue risorse umane era assegnato ad attività operative, il 20,68 % era assegnato al supporto e al coordinamento amministrativo e il 10,76 % era assegnato a mansioni considerate neutre;

13.

prende atto con soddisfazione degli sforzi costanti dell'Osservatorio per rafforzare la cooperazione con le altre agenzie dell'Unione, in particolare quelle che operano nel settore della giustizia e degli affari interni e nel settore della salute; rileva altresì che le sinergie conseguite con l'Agenzia europea per la sicurezza marittima hanno comportato un aumento dell'efficienza grazie alla ripartizione dei costi per le telecomunicazioni e i servizi Internet;

14.

evidenzia i successi conseguiti dall'Osservatorio nelle sue diverse missioni; accoglie con favore la nuova strategia e il programma di lavoro per il periodo 2016-2018; incoraggia tuttavia lo sviluppo e l'attuazione di una strategia notevolmente più a lungo termine, coerentemente con l'impegno espresso dal direttore dell'Osservatorio;

15.

evidenzia l'importante ruolo dell'Osservatorio nell'individuazione di nuove tendenze, nella valutazione delle minacce che le droghe comportano per la salute e la sicurezza dei giovani europei e nella messa a punto di strategie di prevenzione; accoglie positivamente la notifica di 98 nuove sostanze psicoattive; incoraggia il proseguimento degli sforzi volti a monitorare l'utilizzo di Internet quale veicolo per l'offerta di droghe;

16.

riconosce che l'Osservatorio ha elaborato 45 pubblicazioni e ha contribuito con le proprie competenze a circa 300 importanti eventi scientifici e istituzionali esterni e che il suo personale ha partecipato alla stesura di 27 articoli scientifici; incoraggia la diffusione dei risultati attraverso i media sociali e gli strumenti online;

17.

rinvia per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/261


DECISIONE (UE) 2017/1686 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze relativi all'esercizio finanziario 2015 corredata della risposta dell'Osservatorio (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Osservatorio sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0051/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 (3) del Consiglio, in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 1920/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativo all'istituzione di un Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (4), in particolare l'articolo 15,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0099/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 128.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 376 del 27.12.2006, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/262


DECISIONE (UE) 2017/1687 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0058/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 1406/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2002, che istituisce un'Agenzia europea per la sicurezza marittima (4), in particolare l'articolo 19,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A8-0130/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima sull'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante, al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 133.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 208 del 5.8.2002, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/263


RISOLUZIONE (UE) 2017/1688 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A8-0130/2017),

A.

considerando che, stando ai rendiconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima («l'Agenzia») per l'esercizio finanziario 2015 è pari a 54 611 883 EUR, il che rappresenta un aumento del 4,21 % rispetto al 2014;

B.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima relativi all'esercizio 2015 («la relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni alla base di tali conti;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione mediante il miglioramento della trasparenza e dell'assunzione di responsabilità, attuando il concetto del bilancio basato sui risultati e la corretta gestione delle risorse umane;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.

prende atto che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 99,23 %, che rappresenta un aumento del 4,45 % rispetto al 2014, e che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 96,52 %, pari ad un aumento del 2,75 %;

2.

rileva che l'Agenzia ha provveduto a un riassetto della sua struttura di bilancio nel 2014, con effetti derivanti dal bilancio 2015, al fine di rispondere meglio alle esigenze operative dell'Agenzia; osserva inoltre che la seconda fase della ristrutturazione avrà un impatto sul bilancio nel 2016; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico in merito all'impatto pratico e ai vantaggi in termini di efficienza ottenuti con la nuova struttura di bilancio;

Impegni e riporti

3.

riconosce che, stando all'audit annuale della Corte e alla relazione sui conti annuali dell'Agenzia, non è stato rilevato nulla di particolare per quanto riguarda il livello dei riporti nel 2015; osserva che sul totale degli importi riportati dal 2014 al 2015 (35 987 101 EUR), il 46 % è stato utilizzato, il 50 % è rimasto come «importi in sospeso» (importi dovuti, non ancora pagati) e il 4 % è stato cancellato; osserva che i riporti possono spesso essere motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie e non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione e nell'esecuzione di bilancio, né contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo dall'Agenzia e comunicati alla Corte;

Storni

4.

prende atto del fatto che l'Agenzia ha effettuato un totale di 10 storni tra linee di bilancio nel 2015; riconosce che tali storni sono stati inferiori al 10 % degli stanziamenti destinati all'esercizio della linea di bilancio a partire dalla quale viene effettuato il trasferimento in caso di storni da titolo a titolo; osserva che il livello e la natura degli storni effettuati nel 2015 sono rimasti entro i limiti delle norme finanziarie;

Procedure di appalto e di assunzione

5.

prende atto che l'Agenzia ha avviato 88 procedure di appalto, 13 delle quali erano procedure negoziate speciali e le rimanenti 75 comprendevano procedure negoziate aperte e di basso valore;

6.

rileva, dalla relazione annuale di attività dell'Agenzia, che nel 2015 l'Agenzia disponeva di 207 posti nel suo organico autorizzato; osserva che, mentre sono indicati 207 posti statutari nell'organico dell'Agenzia per il 2015, l'Agenzia ha realizzato le attività proposte nel programma di lavoro 2015 con 202 posti statutari, in quanto 5 posti sono stati congelati per tagli previsti nel 2016;

7.

prende atto dei risultati del secondo esercizio di analisi comparativa relativo all'organico dell'Agenzia, secondo cui il 21,67 % dei posti sono dedicati a mansioni di supporto amministrativo e coordinamento, il 71,29 % a funzioni operative e il 7,05 % a compiti finanziari e di controllo; deplora la continua riduzione dell'organico, sebbene allo stesso tempo i compiti assegnati all'Agenzia siano in aumento;

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interesse e trasparenza

8.

osserva che l'Agenzia ha reso pubblicamente disponibili le «dichiarazioni d'impegno e di riservatezza», sottoscritte dai suoi membri del consiglio d'amministrazione nonché i loro CV, come richiesto dall'autorità di discarico nelle precedenti procedure di discarico;

9.

rileva con preoccupazione che le dichiarazioni di interessi dei membri del consiglio d'amministrazione non sono pubblicate sul suo sito Internet e che l'Agenzia non ha previsto alcun controllo o aggiornamento delle dichiarazioni di interessi dei membri del suo consiglio di amministrazione; incoraggia l'Agenzia a ovviare alla situazione pubblicando tali documenti e introducendo controlli per garantire la vigilanza e il controllo pubblici necessari sulla sua gestione;

10.

prende atto con soddisfazione che il consiglio di amministrazione dell'Agenzia ha adottato nel 2015 una strategia di prevenzione e individuazione delle frodi, che si basa sulla metodologia e gli orientamenti per la strategia antifrode presentata dall'OLAF, nonché sulla strategia antifrode della DG MOVE;

11.

osserva con preoccupazione che l'Agenzia non ha preso iniziative specifiche per aumentare la trasparenza relativa ai suoi contatti con i soggetti interessati e i lobbisti; invita l'Agenzia ad attuare una politica proattiva di trasparenza sulle lobby;

Audit interno

12.

prende atto del fatto che nel 2015 gli organismi di audit dell'Agenzia non hanno emesso raccomandazioni o osservazioni critiche che potrebbero condurre a una riserva nella dichiarazione annuale di affidabilità; prende atto con soddisfazione che tutte le raccomandazioni e osservazioni derivanti da diversi audit degli esercizi precedenti al 2015 erano chiuse al 31 dicembre 2015;

Controllo interno

13.

prende atto del fatto che l'Agenzia ha elaborato e attuato una serie di misure interne per garantire che le sue attività siano soggette a controllo e fornire ragionevoli garanzie alla dirigenza circa il conseguimento dei suoi obiettivi; osserva che l'Agenzia ha attuato una serie completa di norme di controllo interno (ICS), sulla base delle norme equivalenti fissate dalla Commissione nonché requisiti minimi che sono stati adottati dal consiglio di amministrazione;

Prestazione

14.

osserva che l'Agenzia ha collaborato intensamente a livello operativo, nel settore della sorveglianza marittima, sorveglianza e condivisione delle informazioni, con altri organi e agenzie dell'Unione (Frontex, EU NAVFOR, EFCA, il MAOC-N) per mettere a frutto le competenze esistenti e i servizi in modo reciprocamente proficuo; prende atto che, a partire dal dicembre 2014, l'Agenzia organizza lo strumento di continuità operativa dell'impresa comune «Fusion for Energy» (F4E) di Madrid; rileva che l'Agenzia ha continuato a cooperare con l'Agenzia europea di controllo della pesca (EFCA) in modo da poter anche utilizzare il centro di continuità operativa dell'Agenzia; riconosce che essa ha lavorato in stretta collaborazione con l'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT) per sviluppare la cooperazione e la creazione di sinergie tra le due agenzie in un'ottica di aumento dell'efficacia e dell'efficienza e di risparmio dei costi, data la vicinanza geografica delle agenzie;

Altre osservazioni

15.

osserva con preoccupazione un significativo squilibrio di genere pari a un rapporto 20 %/80 % per quanto riguarda i membri del consiglio di amministrazione dell'Agenzia e i supplenti; esorta l'Agenzia a correggere tale squilibrio e a comunicare quanto prima i progressi compiuti al Parlamento;

16.

sottolinea il contributo apportato dall'Agenzia alla sicurezza marittima, alla prevenzione dell'inquinamento causato dalle navi e dalle installazioni petrolifere e per il gas offshore in Europa e l'assistenza fornita agli Stati membri e alla Commissione nell'ambito del diritto internazionale e dell'Unione; accoglie con favore e incoraggia la cooperazione dell'Agenzia con altre agenzie europee per quanto riguarda la crisi dei rifugiati e ribadisce che l'Agenzia deve ricevere le risorse finanziarie, materiali e umane di cui necessita per espletare efficacemente le proprie funzioni, anche quando si tratta di attività di importanza critica che esulano dal suo mandato, ad esempio, il contributo alla crisi dei rifugiati sotto forma di conoscenze tecniche, di sostegno operativo e di personale dell'Agenzia;

17.

sottolinea che le conoscenze tecniche e le capacità interne dell'Agenzia offrono l'opportunità di espandere la sua azione e prestare servizi su una scala più globale, contribuendo quindi a incrementare la portata dei quadri regolamentari e delle norme di sicurezza e ambientali dell'Unione;

18.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/266


DECISIONE (UE) 2017/1689 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0058/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 1406/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2002, che istituisce un'Agenzia europea per la sicurezza marittima (4), in particolare l'articolo 19,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A8-0130/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza marittima, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 133.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 208 del 5.8.2002, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/267


DECISIONE (UE) 2017/1690 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0062/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (UE) n. 526/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, relativo all'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione (ENISA) e che abroga il regolamento (CE) n. 460/2004 (4), in particolare l'articolo 21,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0115/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 138.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 165 del 18.6.2013, pag. 41.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/268


RISOLUZIONE (UE) 2017/1691 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0115/2017),

A.

considerando che, stando ai suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione (l'«Agenzia») per l'esercizio 2015 ammontava a 10 064 274 EUR, con un aumento del 3,37 % rispetto al 2014;

B.

considerando che il contributo dell'Unione al bilancio per l'esercizio finanziario 2015 dell'Agenzia ammontava a 9 155 661 EUR, con un aumento del 3,8 % rispetto al 2014;

C.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia relativi all'esercizio finanziario 2015 (la «relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni alla base di tali conti;

D.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di un ulteriore rafforzamento della legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione ottenibile migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati e di buona gestione delle risorse umane;

Seguito dato al discarico del 2014

1.

osserva che:

l'Agenzia includerà un capitolo standard sulla trasparenza, la responsabilità e l'integrità nella sua relazione annuale 2016;

nell'ambito del seguito al discarico per l'esercizio 2013 e 2014, le autorità greche continuano a pagare con considerevole ritardo il canone di locazione degli uffici di Atene, ritardando di conseguenza i pagamenti ai proprietari degli uffici di Atene ed Heraklion;

2.

riconosce che l'Agenzia ha continuato a compiere considerevoli sforzi per instaurare un dialogo con le autorità greche al fine di porre rimedio alla situazione, dato che al momento non si paventano altre possibili soluzioni; che la Commissione, l'Agenzia e le autorità greche dovrebbero trovare una soluzione al problema in modo da ridurre in modo significativo i rischi cui l'Agenzia è esposta;

Gestione finanziaria e di bilancio

3.

rileva che gli sforzi in materia di controllo del bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno portato a un eccezionale tasso di esecuzione del bilancio, pari al 100 %, e che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 92,89 %, che rappresenta un incremento del 7,28 % rispetto al 2014;

Impegni e riporti

4.

nota che i riporti degli stanziamenti impegnati per il titolo II (spese amministrative) sono ammontati a 150 000 EUR (22 %), registrando un riduzione rispetto ai 600 000 EUR (49 %) del 2014; osserva inoltre che tali riporti si spiegano principalmente con investimenti in infrastrutture informatiche ordinate, come previsto, alla fine del 2015; evidenzia che il tasso complessivo degli stanziamenti riportati è diminuito dal 15 % nel 2014 al 7 % nel 2015;

5.

osserva che i riporti possono spesso essere motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie, non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione e nell'esecuzione di bilancio e non contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo dall'Agenzia e comunicati alla Corte;

Procedure di appalto e di assunzione

6.

rileva che, alla fine del 2015, l'Agenzia impiegava 69 dipendenti; osserva inoltre che quattro persone hanno lasciato l'Agenzia e 17 nuovi membri del personale sono stati assunti nel corso del 2015;

7.

prende nota del fatto che l'Agenzia ha difficoltà ad assumere, attrarre e mantenere personale adeguatamente qualificato, principalmente a causa della tipologia dei posti offerti (posti per agenti contrattuali) e del basso coefficiente che si applica ai salari del personale dell'Agenzia in Grecia; invita l'Agenzia e la Commissione a riferire all'autorità di discarico sulle possibili soluzioni a tale problema;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interesse e trasparenza

8.

osserva che l'Agenzia intende adottare norme interne in materia di denunce di irregolarità nel primo trimestre del 2017; invita l'Agenzia ad adottare una politica interna di denuncia delle irregolarità, che favorirà la cultura della trasparenza e della responsabilità nel luogo di lavoro, a informare e formare regolarmente i dipendenti sui loro diritti e doveri relativi a tale politica, ad assicurare la protezione dell'informatore dalle ritorsioni, a indagare sulla sostanza delle segnalazioni degli informatori in modo tempestivo e a predisporre un canale per la segnalazione interna anonima; esorta l'Agenzia a pubblicare relazioni annuali sul numero di denunce di irregolarità e sul seguito che queste hanno ricevuto nonché a trasmetterle all'autorità di discarico; chiede all'Agenzia di riferire all'autorità di discarico in merito all'introduzione e alla messa in atto delle sue norme in materia di denunce di irregolarità;

9.

rileva con preoccupazione che i CV e le dichiarazioni di interessi dei membri del consiglio di amministrazione dell'Agenzia e del suo comitato esecutivo non sono pubblicati sul sito web dell'Agenzia, ad eccezione del CV del presidente del consiglio di amministrazione; osserva con preoccupazione che l'Agenzia non ha previsto alcun meccanismo di controllo o di aggiornamento delle dichiarazioni di interessi; invita l'Agenzia a porre immediatamente rimedio alla situazione e a pubblicare tali documenti senza ulteriori indugi onde assicurare la sorveglianza e il controllo pubblici necessari della sua gestione; invita l'Agenzia a garantire che dette dichiarazioni di interessi siano regolarmente controllate e aggiornate;

10.

nota con preoccupazione che l'Agenzia non ha previsto alcuna iniziativa specifica per migliorare la trasparenza dei suoi contatti con i lobbisti e i soggetti interessati; invita l'Agenzia ad attuare una politica proattiva di trasparenza delle attività di lobbismo;

Audit interno

11.

prende atto del fatto che l'Agenzia aveva una raccomandazione in sospeso del servizio di audit interno (SAI) della Commissione, chiusa nel gennaio 2015; osserva inoltre che nel 2016 il SAI doveva effettuare una valutazione dei rischi per l'Agenzia; attende con interesse la relazione annuale 2016 dell'Agenzia nonché maggiori informazioni sulla valutazione dei rischi effettuata;

Controllo interno

12.

apprende che, secondo l'Agenzia, l'ampio controllo ex post per l'esercizio 2014, conformemente alla norma per il controllo interno n. 8 «Processi e procedure», ha dato luogo a una serie di raccomandazioni che sono state attuate nel corso del 2015; rileva inoltre che sono state controllate 174 operazioni finanziarie, pari al 70,99 % del bilancio dell'Agenzia per il 2014, ed è stata formulata una raccomandazione concernente i ritardi nei pagamenti; riconosce che tali ritardi non hanno generato interessi da corrispondere;

Altre osservazioni

13.

rileva che il preambolo del regolamento (UE) n. 526/2013 prevede che il personale essenzialmente impegnato nell'amministrazione dovrebbe operare nella sede di Heraklion; rileva che, in base alla giurisprudenza consolidata, l'Agenzia non ha inteso il preambolo del regolamento (UE) n. 526/2013 in senso restrittivo ai fini del suotrasferimento;

14.

riconosce che l'Agenzia, nelle sue comunicazioni con le autorità locali e la Commissione, ha continuato a porre l'accento sui vantaggi legati al trasferimento dell'Agenzia nell'ufficio unico di Atene; osserva inoltre che il costo per il trasferimento dei restanti 14 dipendenti della sede di Heraklion, nonché di tutto il mobilio, è stimato a circa 360 000 EUR; esorta le autorità greche, la Commissione e l'Agenzia a trovare quanto prima una soluzione alla questione delle due sedi di lavoro dell'Agenzia, al fine di garantire un migliore impiego dei fondi dell'Unione;

15.

osserva che, nel 2015, 68 dipendenti hanno partecipato a due «away day» (giornate esterne), per un costo di 9 585 EUR (141 EUR a persona);

16.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

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L 252/271


DECISIONE (UE) 2017/1692 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0062/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (UE) n. 526/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, relativo all'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione (ENISA) e che abroga il regolamento (CE) n. 460/2004 (4), in particolare l'articolo 21,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0115/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 138.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 165 del 18.6.2013, pag. 41.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/272


DECISIONE (UE) 2017/1693 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia ferroviaria europea (adesso Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie) per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia ferroviaria europea relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia ferroviaria europea relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sul discarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0063/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 881/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 che istituisce un'Agenzia ferroviaria europea (4), in particolare l'articolo 39,

visto il regolamento (UE) 2016/796 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 maggio 2016, relativo all'Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie e che abroga il regolamento (CE) n. 881/2004 (5), in particolare l'articolo 65,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (6), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A8-0128/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 151.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 164 del 30.4.2004, pag. 1.

(5)  GU L 138 del 26.5.2016, pag. 1.

(6)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/273


RISOLUZIONE (UE) 2017/1694 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia ferroviaria europea (adesso Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie) per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia ferroviaria europea per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A8-0128/2017),

A.

considerando che, stando ai suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Agenzia ferroviaria europea (l'«Agenzia») per l'esercizio 2015 ammontava a 26 345 000 EUR, importo che rappresenta un aumento del 2,45 % rispetto al 2014; considerando che l'intera dotazione di bilancio dell'Agenzia proviene dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia ferroviaria europea relativi all'esercizio 2015 (la «relazione della Corte»), ha dichiarato di avere ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni alla base di tali conti;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di un ulteriore rafforzamento della legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione, ottenibile migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basato sui risultati e sulla buona governance delle risorse umane;

Seguito dato al discarico del 2014

1.

riconosce che l'Agenzia ha rilanciato i negoziati con il governo del proprio Stato membro ospitante in merito all'accordo sulla propria sede, che dovrebbe portare a centralizzare tutte le operazioni dell'Agenzia in una sede e ad una riduzione dei costi; invita l'Agenzia a riferire all'autorità competente per il discarico in merito ai risultati dei negoziati;

Gestione finanziaria e di bilancio

2.

riconosce che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno comportato un tasso di esecuzione del bilancio del 99,10 %, il che rappresenta un aumento dell'1,76 % rispetto al 2014, e che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato dell'89,78 %, pari ad un aumento del 3,96 % rispetto al 2014;

3.

nota che, in linea con le disposizioni del nuovo regolamento dell'Agenzia entrato in vigore nel giugno 2016, l'Agenzia è autorizzata ad applicare delle tariffe per alcune delle sue nuove competenze, inclusa l'emissione di certificati di sicurezza, autorizzazioni di veicoli e approvazione preventiva di progetti di terra del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS); nota che l'Agenzia sta istituendo un meccanismo di tariffazione, tenendo conto delle prassi di altre agenzie e organismi nazionali rilevanti; chiede all'Agenzia di tenere informata l'autorità di discarico sullo sviluppo e l'attuazione di tale nuovo meccanismo;

Impegni e riporti

4.

nota che, secondo l'Agenzia, il livello di riporti si è attestato al di sotto dei massimali indicativi utilizzati dalla Corte per valutare l'esecuzione del bilancio (ossia 10 % per il titolo I, 20 % per il titolo II e 30 % per il titolo III) per tutti i titoli di bilancio;

5.

constata un miglioramento rispetto al 2014 per quanto riguarda i riporti (18,98 % per il titolo II rispetto al 24,53 % nel 2014 e 29,42 % rispetto al 37,93 % nel 2014 per il titolo III); si compiace che i massimali indicativi utilizzati dalla Corte dei conti per valutare l'esecuzione del bilancio al livello dei riporti (10 % per il titolo I, 20 % per il titolo II e 30 % per il titolo III) siano stati raggiunti;

Procedure di appalto e di assunzione

6.

nota che, alla fine del 2015, l'Agenzia disponeva di 154 membri del personale permanente, di cui 134 agenti temporanei, 20 agenti contrattuali e 3 esperti nazionali distaccati, rispetto ai 151 membri del personale permanente alla fine del 2014; osserva altresì che, secondo l'Agenzia, il 62 % del personale è costituito da uomini e il 38 % da donne; nota che, secondo la valutazione dei posti di lavoro dell'Agenzia, il 64,61 % dei posti di lavoro dell'Agenzia è correlato alle sue attività operative (rispetto al 67,59 % nel 2014), il 21,14 % riguarda il settore del sostegno amministrativo e il coordinamento (rispetto al 20,72 % nel 2014) e il 14,25 % è neutro (rispetto all'11,69 % nel 2014);

7.

si rammarica che solo il 92,6 % delle fatture siano state pagate entro il termine fissato di 30 giorni, a causa dei ritardi nel trattamento delle fatture da parte del personale dell'Agenzia, della carenza di liquidità e di disaccordi con i fornitori sul contenuto delle fatture;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interesse e trasparenza

8.

prende atto che, secondo l'Agenzia, la sua nuova politica sulla prevenzione e la gestione dei conflitti di interesse in relazione ai membri del suo consiglio di amministrazione è stata approvata; nota che l'Agenzia ha quindi pubblicato le dichiarazioni relative all'assenza di conflitti di interesse e i curriculum vitae dei membri del suo consiglio di amministrazione sul suo sito web; osserva inoltre che, in seguito al riesame della politica sui conflitti di interesse nel 2017, seguirà un'azione per la pubblicazione dei curriculum vitae e delle dichiarazioni di interesse dei membri del consiglio di amministrazione dell'Agenzia; invita l'Agenzia a pubblicare, senza ulteriore indugio, i curricula e le dichiarazioni di interesse dei membri del suo consiglio di amministrazione sul suo sito web e a svolgere la revisione della politica ad essa parallela; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico in merito all'esito del piano d'azione;

9.

nota che le norme sulla protezione degli informatori saranno adottate nel 2017; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico in merito all'attuazione di tali norme

10.

osserva che, secondo l'Agenzia, essa ha avviato l'attuazione del piano d'azione definito nella sua strategia antifrode; nota in particolare che l'Agenzia ha organizzato due sessioni di formazione sulla deontologia e l'integrità che coprono i valori etici e la prevenzione delle frodi; osserva che il tasso di partecipazione della dirigenza dell'Agenzia è stato elevato, ma relativamente basso per il resto del personale; nota che la formazione è proseguita nel 2016;

11.

osserva che nel 2015 non è stato segnalato alcun caso sospetto di frode all'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF); invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico sull'esito delle indagini dell'OLAF e i relativi risultati;

Audit interno

12.

prende atto che il Servizio di audit interno della Commissione (SAI) non ha formulato raccomandazioni critiche o molto importanti nei confronti dell'Agenzia; nota che il SAI ha eseguito un audit sulla «Gestione dei portatori di interessi e comunicazione esterna»; nota che, a seguito di tale audit, il SAI ha formulato quattro raccomandazioni importanti; apprende dall'Agenzia che le raccomandazioni sono in corso di attuazione in modo tempestivo nel quadro della strategia dell'Agenzia in materia di comunicazione;

13.

nota che, per quanto concerne i precedenti audit su «gestione di esperti nell'interoperabilità», «relazioni annuali di attività» e sul «processo di pianificazione e di bilancio», il SAI ha concluso che tutte le raccomandazioni tranne una sono state attuate dall'Agenzia; nota altresì che, per quanto riguarda la raccomandazione ancora aperta classificata come «molto importante» sul rafforzamento delle procedure di assunzione, l'Agenzia ha riveduto la propria procedura di selezione ed ha introdotto, quale misura temporanea ex ante, un controllo di tutte le procedure di selezione da parte del proprio coordinatore del controllo interno; rileva che i risultati del controllo ex ante dovevano essere forniti al SAI quale prova a sostegno della chiusura della raccomandazione e attende con interesse la relativa valutazione;

Controlli interni

14.

nota che l'Agenzia non si è ancora completamente conformata con tutte le norme di controllo interno del 2015; osserva in particolare che sei di queste norme (ossia la norma n. 2 «etica e valori», la n. 3 «assunzione, mobilità, avvicendamento del personale», la n. 4 «prestazioni, gestione e sviluppo del personale», la n. 9 «supervisione della dirigenza», la n. 10 «continuità operativa» e la n. 11 «gestione dei documenti») erano in corso di attuazione e che la norma n. 8 «processi e procedure» era già stata parzialmente attuata; nota con soddisfazione che la norma di controllo interno n. 12 su «informazione e comunicazione» è stata attuata nel 2015;

15.

rileva che l'Agenzia ha adottato un sistema di gestione integrato basato sui requisiti specificati nelle norme di controllo interno e nelle norme ISO 9001;

16.

constata che l'esercizio di valutazione dei rischi relativo al 2015 ha evidenziato rischi collegati all'ampliamento del mandato dell'Agenzia in vista dell'entrata in vigore del pilastro tecnico del quarto pacchetto ferroviario, come pure rischi riguardanti problemi di sicurezza che possono avere ripercussioni sull'interoperabilità e difficoltà riguardanti l'innovazione che incidono sulla competitività del settore ferroviario;

Politica di comunicazione

17.

osserva con soddisfazione che, nel 2015, l'Agenzia ha adottato una strategia di comunicazione intesa ad incrementare le attività dei media sociali, rilanciare la sua newsletter pubblica e il suo logo, costruire un repertorio di immagini digitali per illustrare il lavoro dell'Agenzia e porre l'accento sulla propria aspirazione di lavorare «per la società»; nota che l'Agenzia presenterà un nuovo sito web pubblico (in linea con il documento unico di programmazione 2017) all'inizio del 2017;

18.

plaude al fatto che, nel 2016, l'Agenzia abbia intrapreso diverse azioni intese a comunicare le sue attività, risultati e valore aggiunto al mondo esterno attraverso diversi eventi pubblici, inclusa la fiera InnoTrans nel settembre 2016, un forum sulla digitalizzazione delle ferrovie svoltosi a Firenze, una celebrazione in occasione del voto positivo sul quarto pacchetto ferroviario e sul suo conseguente cambio di nome e numerosi seminari organizzati dalle sue unità operative in tutta Europa;

Altre osservazioni

19.

osserva con preoccupazione un significativo squilibrio di genere dell'86-14 % fra i membri dell'alta dirigenza dell'Agenzia e dell'85-15 % fra quelli del suo consiglio di amministrazione; esorta l'Agenzia a rettificare tali squilibri e a comunicare i risultati all'autorità di discarico nel più breve termine possibile;

20.

osserva che 43 membri del personale hanno partecipato nel 2015 a «giornate esterne», il cui costo è stato pari a 5 000 EUR (116 EUR a persona) e 320 membri del personale ad «altri eventi» (per un totale di 21 000 EUR, 65 EUR a persona);

21.

evidenzia il ruolo strategico dell'Agenzia nel migliorare la competitività delle ferrovie rispetto ad altri modi di trasporto, riducendo gli ostacoli tecnici e amministrativi, favorendo l'accesso al mercato e garantendo la non discriminazione, attraverso una maggiore efficacia della spesa dei fondi pubblici per i servizi di trasporto ferroviario pubblico e una migliore governance delle infrastrutture;

22.

evidenzia il ruolo svolto dall'Agenzia nel garantire la sicurezza e l'interoperabilità del sistema ferroviario europeo; plaude al ruolo dell'Agenzia nel contesto del monitoraggio dello sviluppo, della sperimentazione e dell'attuazione di ERTMS, come pure nella valutazione di specifici progetti ERTMS; rileva inoltre che nel quadro del quarto pacchetto ferroviario è prevista una revisione del ruolo dell'Agenzia (ad esempio uno sportello unico per l'omologazione dei veicoli e la certificazione di sicurezza) e delle sue competenze; sottolinea che, con l'attribuzione di maggiori responsabilità, l'Agenzia dovrà anche essere dotata delle necessarie risorse finanziarie, materiali e umane per poter espletare con efficacia ed efficienza le sue nuove funzioni supplementari; rileva con preoccupazione la contraddizione tra le norme che estendono la portata del mandato dell'Agenzia, approvate recentemente, e i tagli al bilancio relativi alla stessa, previsti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2014-2020;

23.

sostiene l'iniziativa intrapresa dall'Agenzia nel 2015 di mettere in atto un nuovo processo volto ad ottenere un maggiore impegno da parte degli Stati membri e dei soggetti interessati nello sviluppo del programma di lavoro 2016; accoglie con favore l'avvio della piattaforma di soggetti interessati dell'ERTMS e ricorda che l'ERTMS è cruciale per realizzare uno spazio ferroviario europeo unico; sottolinea pertanto che un coordinamento ottimizzato dello sviluppo e della creazione dell'ERTMS che garantisca un sistema ERTMS unico trasparente, stabile, accessibile e interoperabile in tutta Europa rappresenta un'assoluta priorità;

24.

accoglie con favore l'approccio proattivo dell'Agenzia, che nel 2016 ha costituito una task force per preparare l'adozione del quarto pacchetto ferroviario, nonché il nuovo statuto dell'Agenzia e il suo ruolo crescente;

25.

accoglie con favore il programma incentrato sullo snellimento delle norme nazionali al fine di ridurre l'impatto degli ostacoli esistenti tra Stati membri o di eliminarli;

26.

appoggia il progresso compiuto dall'Agenzia verso una maggiore cooperazione con l'Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA) e l'Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA) al fine di sviluppare una cultura della sicurezza comune;

27.

rammenta la posizione del Parlamento europeo nella procedura di bilancio per il recupero degli importi totali riassegnati dal Meccanismo per collegare l'Europa al Fondo europeo per gli investimenti strategici;

28.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

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L 252/277


DECISIONE (UE) 2017/1695 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Agenzia ferroviaria europea (adesso Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie) per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia ferroviaria europea relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia ferroviaria europea relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sul discarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0063/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 881/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 che istituisce un'Agenzia ferroviaria europea (4), in particolare l'articolo 39,

visto il regolamento (UE) 2016/796 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 maggio 2016, relativo all'Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie e che abroga il regolamento (CE) n. 881/2004 (5), in particolare l'articolo 65,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (6), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A8-0128/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Agenzia ferroviaria europea relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 151.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 164 del 30.4.2004, pag. 1.

(5)  GU L 138 del 26.5.2016, pag. 1.

(6)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/278


DECISIONE (UE) 2017/1696 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Autorità (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti (2) nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Autorità sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0074/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (UE) n. 1095/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, che istituisce l'Autorità europea di vigilanza (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati), modifica la decisione n. 716/2009/CE e abroga la decisione 2009/77/CE della Commissione (4), in particolare l'articolo 64,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i problemi economici e monetari (A8-0124/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 162.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 331 del 15.12.2010, pag. 84.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/279


RISOLUZIONE (UE) 2017/1697 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i problemi economici e monetari (A8-0124/2017),

A.

considerando che, in base al suo rendiconto finanziario, il bilancio definitivo dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati («l'Autorità») per l'esercizio 2015 ammontava a 34 031 603 EUR, importo che rappresenta un aumento del 2,3 % rispetto al 2014, dovuto ai compiti aggiuntivi affidati all'Autorità;

B.

considerando che il contributo complessivo dell'Unione al bilancio dell'Autorità per il 2015 ammontava a 9 703 423 EUR, importo che rappresenta una riduzione del 12,35 % rispetto al 2014;

C.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati per l'esercizio 2015 (la «relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto ragionevoli garanzie in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Autorità per l'esercizio 2015, nonché alla legittimità e alla regolarità delle relative operazioni;

D.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione mediante il miglioramento della trasparenza e della responsabilità, attuando il concetto del bilancio basato sui risultati e la corretta gestione delle risorse umane;

1.

sottolinea che il ruolo dell'Autorità è fondamentale per favorire una coerente applicazione del diritto dell'Unione e un miglior coordinamento tra le autorità nazionali e per garantire stabilità finanziaria, trasparenza, mercati finanziari meglio integrati e più sicuri, nonché un elevato livello di protezione dei consumatori e pratiche di vigilanza convergenti in tale settore;

2.

rammenta che il Parlamento europeo è stato una forza trainante nell'istituzione di un Sistema europeo di vigilanza finanziaria (SEVIF) nuovo e completo, comprese le tre autorità europee di vigilanza (AEV), per garantire un miglior sistema di vigilanza finanziaria dopo la crisi finanziaria;

Seguito dato al discarico 2011, 2012 e 2014

3.

apprende con preoccupazione dalla relazione della Corte che, per quanto riguarda tre osservazioni formulate nelle relazioni della Corte per il 2011 e il 2012, l'azione correttiva risultava ancora «in corso»; esorta l'Autorità ad attuare l'azione correttiva al più presto possibile e a comunicare i risultati di tale attuazione all'autorità di discarico;

4.

rileva inoltre che lo stato di avanzamento dell'azione correttiva riguardante l'osservazione della Corte per il 2014 sulle commissioni addebitate alle entità oggetto di vigilanza, incluse tra le entrate e che si basano su una stima dei costi anziché sui costi effettivi, risulta ancora «in corso»; riconosce che, al fine di attuare la raccomandazione della Corte, l'Autorità ha elaborato una modellizzazione basata sulle attività per il calcolo delle commissioni addebitate alle entità oggetto di vigilanza; osserva che l'Autorità e l'autorità di discarico attendono ancora l'osservazione della Corte sullo stato di avanzamento di questa azione correttiva;

Gestione finanziaria e di bilancio

5.

riconosce che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno comportato un tasso di esecuzione del bilancio del 99,64 %, il che rappresenta un aumento dello 0,08 % rispetto al 2014, e che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato dell'84,54 %, pari ad un aumento del 3,38 % rispetto al 2014;

6.

prende atto della riduzione del bilancio 2015 grazie a due emendamenti di bilancio successivi, che hanno comportato la razionalizzazione dell'uso dei fondi dell'Unione; sottolinea l'importanza di garantire un livello, un'assegnazione delle priorità e un'efficienza adeguati per quanto riguarda lo stanziamento delle risorse; sottolinea che qualsiasi potenziale aumento delle risorse dell'Autorità deve essere accompagnato da adeguate misure di prioritarizzazione; propone che, in considerazione della crescente transizione del lavoro dell'Autorità dai compiti legislativi alla convergenza e all'applicazione della vigilanza, il bilancio e il personale dell'Autorità beneficino di idonea dotazione finanziaria;

Impegni e riporti

7.

apprende dalla relazione della Corte che il livello degli stanziamenti impegnati riportati al 2016 si attestava al 26 % per il Titolo II (Spese amministrative) e al 33 % per il Titolo III (Spese operative); osserva che tali riporti riguardano principalmente il carattere pluriennale dei grandi progetti IT dell'Autorità, così come spese di missione che è stato possibile rimborsare soltanto nel 2016; rileva che i riporti possono spesso essere motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi dell'Autorità e non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione di bilancio e nella relativa attuazione, né contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo dall'Autorità e comunicati alla Corte;

Storni

8.

rileva con soddisfazione che, secondo la relazione annuale di attività dell'Autorità, il livello e la natura degli storni nel 2015 sono rimasti entro i limiti delle norme finanziarie; osserva che il bilancio dell'Autorità è diminuito di 372 709 EUR in seguito al bilancio rettificativo; osserva inoltre che l'Autorità ha effettuato storni per un importo di 650 423 EUR dal Titolo I (Spese per il personale) e 1 068 357 EUR dal Titolo III (spese operative) per coprire il fabbisogno di bilancio del titolo II (infrastruttura e spese amministrative);

Procedure di appalto, di assunzione e norme in materia di obblighi dopo la cessazione dal servizio

9.

osserva che l'Autorità ha assunto 186 dipendenti nel 2015, rispetto ai 168 dell'esercizio precedente, il che rappresenta un aumento del 10,7 %; rileva che l'Autorità ha adottato nuove norme di attuazione sull'assunzione di agenti temporanei ai sensi dell'articolo 2, lettera f), del regime applicabile agli altri agenti dell'Unione europea; osserva che il tasso di avvicendamento del personale per il 2015 è stato pari all'8,9 %, al di sotto dell'obiettivo del 10 % dell'Autorità;

10.

riconosce che l'Autorità ha modificato i suoi orientamenti in materia di assunzioni, delineando le varie fasi del processo di assunzione e affrontando diverse raccomandazioni della Corte e altre revisioni di audit; prende atto del fatto che l'Autorità ha adottato una nuova politica in materia di tirocini che mira a una maggiore trasparenza nella selezione dei tirocinanti e semplifica le norme sulle indennità di tirocinio;

11.

rileva che l'Autorità si propone di raggiungere il miglior equilibrio possibile di genere e geografico nel corso del suo processo di assunzione; osserva che il rapporto globale di genere dell'Autorità è stato pari al 44 % di donne contro il 56 % di uomini; osserva che il personale dell'Autorità comprende 22 diverse nazionalità dell'Unione e un cittadino dello Spazio economico europeo (Norvegia);

12.

rileva con soddisfazione che l'Autorità ha istituito una serie di importanti norme sugli obblighi incombenti ai suoi esperti e al personale dopo la cessazione dal servizio, che implicano la firma di una dichiarazione con la quale riconoscono di essere consapevoli dei loro obblighi nei confronti dell'Autorità;

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interesse e trasparenza

13.

rileva che nel 2015 l'Autorità ha attuato una politica in materia di conflitti d'interesse per il personale fuori organico, fra cui i membri del proprio consiglio delle autorità di vigilanza, del consiglio di amministrazione e della commissione di ricorso; riconosce all'Autorità che la politica è stata sviluppata mettendo a frutto le conclusioni del seminario «Come evitare meglio i conflitti di interesse», organizzato dal Parlamento europeo nel febbraio 2013, le raccomandazioni della relazione speciale della Corte n. 15/2012, così come il progetto degli orientamenti per un approccio comune sulle agenzie decentrate dell'Unione; rileva inoltre che nel 2015 l'Autorità ha attuato la politica in materia di conflitto di interessi per il personale, che impone tra l'altro a tutti i dipendenti di compilare una dichiarazione annuale per quanto riguarda i potenziali conflitti d'interesse; rileva che, sul suo sito web, sono stati pubblicati i CV e le dichiarazioni di interessi di tutti gli alti dirigenti dell'Autorità;

14.

rileva che, nel gennaio 2015, il consiglio di amministrazione dell'Autorità ha adottato una strategia antifrode per il periodo 2015-2017, mirante a rafforzare le capacità dell'Autorità di prevenire, individuare, indagare e sanzionare i potenziali casi di frode;

15.

rileva che i membri del consiglio di amministrazione dell'Autorità sono tenuti a firmare una dichiarazione di assenza di conflitto di interessi anziché una dichiarazione d'interessi, ma deplora che le dichiarazioni e i CV dei membri del suo consiglio di amministrazione non siano pubblicati sul sito web dell'Autorità; invita l'Autorità a ovviare alla situazione pubblicando tali documenti per garantire la sorveglianza e il controllo pubblici necessari sulla sua gestione;

16.

rileva con soddisfazione che la correttezza fattuale delle dichiarazioni di interessi è regolarmente valutata almeno una volta all'anno e che le dichiarazioni ad hoc sono altresì valutate quando pervengono al team Etica e, qualora siano identificate inesattezze e incoerenze fattuali, si intraprendono le opportune iniziative per ottenere chiarimenti;

17.

rileva che la conclusione delle norme interne in materia di denunce di irregolarità è prevista dall'Autorità nel primo semestre del 2017; invita l'Autorità a riferire all'autorità di discarico una volta che le nuove norme in materia di denunce di irregolarità siano state istituite e attuate;

18.

osserva con soddisfazione che l'Autorità ha adottato iniziative specifiche per incrementare la trasparenza relativa ai suoi contatti con i portatori di interessi, che sono disciplinati dalle sue norme deontologiche; rileva altresì che gli impegni con i portatori di interessi sono coordinati e registrati a livello centrale nel quadro della sua politica e delle sue procedure di comunicazione esterna; osserva che l'Autorità pubblica l'agenda del presidente e del direttore esecutivo sul suo sito web, indicando la loro partecipazione a conferenze, incontri con i portatori di interessi, i rappresentanti dei media, nonché tutte le altre istituzioni e attività pertinenti e che inoltre, dal luglio 2016, l'Autorità pubblica altresì sul suo sito web gli incontri tra portatori di interessi esterni e dipendenti dell'Autorità;

19.

ritiene che i processi verbali delle riunioni del consiglio delle autorità di vigilanza e dei gruppi di interesse, a disposizione del pubblico, debbano essere pubblicati immediatamente dopo la riunione per ridurre il lasso di tempo, attualmente di una durata che può arrivare fino a tre mesi, che intercorre tra le riunioni e la divulgazione dei processi verbali e per fornire un quadro più preciso delle discussioni tenute, delle posizioni dei membri e del loro comportamento di voto; ritiene che la sensibilizzazione dei cittadini dell'Unione possa essere migliorata anche dalla trasmissione di eventi tramite web streaming; esprime preoccupazione in merito alla disparità de facto di accesso, per le differenti parti interessate, compreso il Parlamento europeo, a documenti e informazioni provenienti dalle riunioni interne; è del parere che l'Autorità dovrebbe istituire un canale sicuro per gli informatori nel quadro del suo piano d'azione per gli anni a venire.

20.

rileva che l'Autorità è impegnata in una politica attiva e mirata volta a sensibilizzare maggiormente i cittadini dell'Unione in merito ai propri obiettivi, sfide e attività; osserva che si svolge una Giornata comune per la protezione dei consumatori, di concerto con l'Autorità bancaria europea (ABE) e con l'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA);

Audit interno

21.

osserva che il Servizio di audit interno della Commissione (SAI) ha effettuato nel 2015 un audit sulla «Gestione dei portatori di interessi e comunicazione esterna»; osserva che l'Autorità, sulla base delle cinque raccomandazioni del SAI, ha messo a punto un piano d'azione che è stato accolto dal SAI; riconosce che l'attuazione delle azioni descritte nel piano d'azione è stata regolarmente seguita dall'Autorità;

22.

riconosce all'Autorità che tutte le raccomandazioni critiche o molto importanti formulate dal SAI negli esercizi precedenti sono state archiviate;

Prestazione

23.

rileva che la Corte ha effettuato un audit sulla vigilanza delle agenzie di rating presso l'Autorità; riconosce che l'Autorità ha istituito un piano d'azione a seguito dell'audit al fine di attuare le raccomandazioni della Corte; invita l'Autorità a informare l'autorità di discarico in merito all'attuazione del piano d'azione e ai risultati conseguiti;

Altre osservazioni

24.

pone l'accento sul fatto che, nell'assicurarsi che tutte le funzioni attribuitele siano pienamente espletate entro i termini stabiliti, l'Autorità dovrebbe attenersi rigorosamente ai compiti assegnatile dal Parlamento europeo e dal Consiglio; ritiene che l'Autorità dovrebbe utilizzare pienamente il suo mandato per promuovere in modo efficace la proporzionalità in tutte le sue attività; rileva che, ove l'Autorità sia autorizzata ad elaborare misure di livello 2 e 3, dovrebbe prestare particolare attenzione, all'atto dell'elaborazione di queste norme, alle caratteristiche specifiche dei diversi mercati nazionali e che gli attori del mercato e le organizzazioni di tutela dei consumatori in questione dovrebbero essere associati sin dalle prime fasi al processo di definizione delle norme e durante le fasi di elaborazione e attuazione;

25.

rileva con preoccupazione che l'Autorità non esercita tutte le prerogative stabilite nel proprio quadro giuridico; sottolinea che l'Autorità dovrebbe garantire che le risorse siano massimizzate al fine di adempiere pienamente al suo mandato giuridico; osserva, a tale proposito, che una maggiore concentrazione sul mandato assegnatole dal Parlamento europeo e dal Consiglio potrebbe contribuire a un più efficiente uso delle sue risorse e a un più efficace conseguimento dei suoi obiettivi; sottolinea che, nello svolgimento dei suoi compiti e, in particolare, nella redazione di atti normativi di attuazione, l'Autorità deve informare tempestivamente e in modo regolare ed esauriente il Parlamento europeo e il Consiglio in merito alle proprie attività;

26.

conclude che il sistema di finanziamento dell'Autorità deve essere rivisto; invita la Commissione a valutare la possibilità di modificare l'attuale sistema di finanziamento introducendo commissioni aggiuntive, calibrate in modo adeguato e proporzionato, a carico degli operatori di mercato, eventualmente sostituendo in parte i contributi delle autorità nazionali competenti, garantendone al contempo l'autonomia e l'azione di vigilanza;

27.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

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L 252/283


DECISIONE (UE) 2017/1698 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Autorità (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti (2) nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Autorità sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0074/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (UE) n. 1095/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, che istituisce l'Autorità europea di vigilanza (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati), modifica la decisione n. 716/2009/CE e abroga la decisione 2009/77/CE della Commissione (4), in particolare l'articolo 64,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i problemi economici e monetari (A8-0124/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati per l'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 162.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 331 del 15.12.2010, pag. 84.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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L 252/284


DECISIONE (UE) 2017/1699 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione europea per la formazione per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi della Fondazione europea per la formazione relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali della Fondazione europea per la formazione relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte della Fondazione (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare alla Fondazione sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0057/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 1339/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, che istituisce una Fondazione europea per la formazione professionale (4), in particolare l'articolo 17,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A8-0118/2017),

1.

concede il discarico al direttore della Fondazione europea per la formazione per l'esecuzione del bilancio della Fondazione per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore della Fondazione europea per la formazione, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 168.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 354 del 31.12.2008, pag. 82.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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L 252/285


RISOLUZIONE (UE) 2017/1700 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione europea per la formazione per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione europea per la formazione per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A8-0118/2017),

A.

considerando che, secondo i suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo della Fondazione europea per la formazione (la «Fondazione») per l'esercizio 2015 ammontava a 20 153 042 EUR, importo che rappresenta una diminuzione dello 0,02 % rispetto al 2014; che l'intera dotazione di bilancio della Fondazione proviene dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali della Fondazione per l'esercizio 2014 (la «relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto ragionevoli garanzie quanto al fatto che i conti annuali della Fondazione sono affidabili e le operazioni sottostanti sono legittime e regolari;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di un ulteriore rafforzamento della legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione, ottenibile migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basato sui risultati e sulla buona governance delle risorse umane;

Seguito dato al discarico del 2014

1.

apprende con preoccupazione dalla relazione della Corte che l'osservazione secondo cui la Fondazione deteneva 7,5 milioni di EUR su conti aperti presso una singola banca avente un basso rating del credito, formulata nella relazione della Corte per il 2013 e indicata come «in corso» nella relazione della Corte per il 2014 risulta tuttora «in corso»; prende comunque atto che i fondi detenuti presso tale banca sono scesi a 1,8 milioni di EUR nel 2015; rileva inoltre che, a causa di particolari questioni bancarie, la Fondazione è obbligata a lavorare con una banca italiana;

2.

apprende dalla relazione della Corte che è stata intrapresa un'azione correttiva riguardo ad un'osservazione contenuta nella relazione della Corte per il 2014 e che l'azione in questione risulta ora «completata»;

Gestione finanziaria e di bilancio

3.

osserva che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno portato ad un elevato tasso di esecuzione del bilancio pari al 99,89 %, il che significa che gli impegni sono stati tempestivamente eseguiti, e che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato elevato, attestandosi al 96,04 %;

Impegni e riporti

4.

osserva che i riporti complessivi della Fondazione per i titoli I e II sono scesi al 3,3 % rispetto al 6,4 % nel 2014; rileva che gli stanziamenti riportati ammontavano a 180 398 EUR (1,4 %) per il titolo I (spese per il personale); prende atto altresì che per il titolo II (spese amministrative) i riporti di stanziamenti ammontavano a 316 442 EUR (16,1 %), registrando una notevole riduzione del 20,1 %, rispetto all'esercizio precedente; osserva che i riporti per il titolo III (spese operative) sono aumentati del 4 % giungendo al 36,4 %, principalmente a causa di un aumento delle attività previste nel secondo semestre del 2015 e per gli effetti di un trasferimento di fondi al titolo III nel dicembre 2015, effettuato al fine di massimizzare il sostegno della Fondazione alle attività operative;

5.

nota che i riporti possono essere spesso motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie e non sono necessariamente indicativi di carenze nella pianificazione e nell'esecuzione di bilancio, né contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo dalla Fondazione e comunicati alla Corte;

Storni

6.

osserva che la Fondazione ha effettuato nove storni di bilancio nel 2015, uno in più rispetto al 2014, sempre in conformità con le raccomandazioni formulate dalla Corte; prende atto che l'aumento degli stanziamenti di pagamento trasferiti è collegato alla ristrutturazione di bilancio intrapresa nel 2015, ed è stato necessario per finanziare le attività dell'esercizio precedente, in cui si è avuta la soppressione di alcune linee di bilancio; riconosce inoltre che il livello e la natura degli storni del 2015 sono rimasti entro i limiti delle regole finanziarie della Fondazione;

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interesse e trasparenza

7.

rileva che la Fondazione non ha raccolto né pubblicato le dichiarazioni sui conflitti di interessi di tutti i membri del consiglio di direzione; osserva che non esiste un meccanismo che imponga ai membri di presentare queste dichiarazioni; osserva che anche alcune delle dichiarazioni e alcuni dei CV disponibili sul sito della Fondazione sono accessibili solamente tramite password; invita la Fondazione ad adottare linee guida rigorose per una politica coerente in materia di prevenzione e gestione dei conflitti di interessi per i membri del consiglio di amministrazione e ad adottare e attuare una politica chiara sui conflitti di interesse, secondo la tabella di marcia relativa al seguito da dare all'approccio comune sulle agenzie decentrate dell'UE; invita la Fondazione a pubblicare tutti questi documenti in conformità con dette linee guida, per permettere al pubblico di avere la necessaria visione d'insieme dell'alta dirigenza; si compiace del fatto che tutte le dichiarazioni sui conflitti di interessi del personale interessato della Fondazione siano pervenute;

8.

apprende che, secondo la Fondazione, era in programma per la fine del 2016 una presentazione destinata a sensibilizzare tutto il personale sulla frode e sui conflitti di interessi; rileva inoltre che i membri del comitato di selezione sottoscrivono una dichiarazione sui conflitti di interessi quando ricevono l'elenco dei candidati; constata che tutti i nuovi membri del personale partecipano ad una presentazione in materia di deontologia e integrità che verte anche sui conflitti di interessi e la frode;

Audit interno

9.

rileva che, conformemente al piano di audit, il servizio di audit interno della Commissione (SAI) non ha effettuato alcun audit nel 2015; osserva che, a fine 2015, per la Fondazione vi era una raccomandazione di audit in sospeso riguardante la «nomina formale dei comitati di selezione per l'aggiudicazione degli appalti»; riconosce che il SAI ha riclassificato questa raccomandazione da «molto importante» a «importante» a settembre 2015, e che la raccomandazione sarà formalmente chiusa grazie a verifiche in loco da parte del SAI nella prossima visita alla Fondazione;

10.

apprende che la Fondazione ha richiesto tre audit ex post mediante contratti quadro interistituzionali della Commissione per gli audit; osserva, inoltre, che i risultati degli audit sono stati globalmente positivi nonostante il fatto che gli audit dell'esecuzione e del sistema e l'audit delle pratiche dell'ETF nell'applicazione del suo quadro di gestione delle prestazioni e del suo piano di miglioramento hanno evidenziato degli aspetti che possono essere migliorati; apprende dalla Fondazione che essa ha immediatamente posto in essere azioni volte a ridurre i problemi identificati;

Altre osservazioni

11.

riconosce e valuta positivamente il costante contributo della Fondazione alla modernizzazione dei sistemi d'istruzione e formazione e al rafforzamento del capitale umano dei paesi partner, incluso il sostegno fornito al dialogo dell'Unione in materia di migrazione e ai partenariati per la mobilità con i paesi del vicinato; prende atto dell'inventario della Fondazione relativo alle misure di sostegno ai migranti considerate dalla prospettiva dell'occupazione e delle competenze (MISMES), nonché delle sue raccomandazioni in materia di competenze e migrazione; valuta positivamente la collaborazione tra la Fondazione e i paesi partner al fine di analizzare il fenomeno dei «NEET» (giovani che non lavorano e non partecipano ad alcun ciclo di istruzione o formazione);

12.

prende atto che la riorganizzazione interna della Fondazione è entrata in vigore il 1o gennaio 2015 e auspica che la nuova organizzazione interna permetta alla Fondazione di conseguire risultati migliori;

13.

loda la Fondazione per l'elevato tasso di completamento degli obiettivi contenuti nel suo programma di lavoro, pari al 96 %;

14.

si compiace vivamente del pieno rispetto, da parte della Fondazione, dello statuto dei funzionari dell'Unione europea del 2004;

15.

prende atto degli sforzi della Fondazione volti a garantire la sicurezza dei suoi attivi e auspica che tale processo si concluda tra breve;

16.

rinvia per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

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L 252/288


DECISIONE (UE) 2017/1701 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti della Fondazione europea per la formazione per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi della Fondazione europea per la formazione relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali della Fondazione europea per la formazione relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta della Fondazione (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare alla Fondazione sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0057/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 1339/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, che istituisce una Fondazione europea per la formazione professionale (4), in particolare l'articolo 17,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A8-0118/2017),

1.

approva la chiusura dei conti della Fondazione europea per la formazione relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore della Fondazione europea per la formazione, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 168.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 354 del 31.12.2008, pag. 82.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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L 252/289


DECISIONE (UE) 2017/1702 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0079/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (UE) n. 1077/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, che istituisce un'agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (4), particolare l'articolo 33,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0105/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 173.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 286 dell'1.11.2011, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/290


RISOLUZIONE (UE) 2017/1703 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0105/2017),

A.

considerando che, stando ai suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (l'«Agenzia») per l'esercizio 2015 ammontava a 67 559 100 EUR, il che rappresenta un aumento del 13,77 % rispetto al 2014; che l'intera dotazione di bilancio dell'Agenzia proviene dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti («la Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia relativi all'esercizio finanziario 2015 («la relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni alla base di tali conti;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di un ulteriore rafforzamento della legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione ottenibile migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati e di buona gestione delle risorse umane;

Osservazioni sulla legittimità e regolarità delle operazioni

1.

osserva che, secondo la relazione della Corte, l'Agenzia ha firmato un contratto-quadro, il cui costo ammonta a 2 000 000 EUR, per procedure di appalto, che includono servizi di formazione, coaching e tutorato, esperite per suo conto da un contraente e che il contratto-quadro non specificava che i servizi di appalto avrebbero dovuto rispettare le disposizioni in materia di appalti descritte nelle norme finanziarie dell'Agenzia; riconosce che il contratto-quadro in questione è stato aggiudicato tramite una procedura aperta conformemente alle norme finanziarie dell'Agenzia; rileva inoltre che, sebbene non vi fosse una disposizione esplicita che vincolasse il contraente a rispettare tali norme finanziarie, le specifiche del contratto prevedevano un requisito obbligatorio, in base al quale doveva essere proposto il prezzo più basso sul mercato e che riconosceva all'Agenzia il diritto di imporre una revisione del prezzo nel caso fosse possibile trovare un prezzo inferiore;

2.

nota che, secondo la relazione della Corte, l'Agenzia ha pubblicato un invito a manifestare interesse e ha dato inizio alla preselezione dei candidati per la partecipazione a una procedura negoziata del valore stimato di 20 000 000 EUR senza delegazione da parte dell'ordinatore; osserva che, prima dell'avvio della procedura negoziata, non ha avuto luogo alcuna preselezione ai sensi del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 e delle sue modalità di applicazione; rileva inoltre che l'invito a manifestare interesse è stato utilizzato nell'ambito di un'indagine di mercato e non come gara d'appalto; constata che l'indagine di mercato è stata condotta dall'agente iniziatore operativo sotto la supervisione del suo superiore gerarchico, adottando un approccio in due fasi e con l'assistenza di un consulente esterno per gli aspetti tecnici, consistenti in un'indagine documentaria e un invito a manifestare interesse;

Gestione finanziaria e di bilancio

3.

osserva che gli sforzi in materia di monitoraggio di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno portato a un tasso di esecuzione del bilancio pari al 99,68 % e che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 99,4 %;

4.

riscontra che nel 2016, come previsto, l'Agenzia ha introdotto un modello di titolarità del bilancio; prende atto del fatto che il modello di titolarità del bilancio ha consentito di formalizzare e distribuire le responsabilità di bilancio in materia di pianificazione, esecuzione e controllo tra le figure direttive dell'Agenzia, a livello di capo unità e superiore;

5.

ricorda che, in base al regolamento (UE) n. 1077/2011, i paesi associati all'attuazione, all'applicazione e allo sviluppo dell'acquis di Schengen e alle misure Eurodac (paesi associati Schengen) devono contribuire al bilancio dell'Agenzia; osserva che non sono stati ancora stipulati accordi con i paesi associati Schengen che definiscano regole dettagliate per la loro partecipazione al lavoro dell'Agenzia, quali disposizioni sui diritti di voto e sul loro contributo al bilancio dell'Agenzia; segnala con preoccupazione che, in assenza di tali accordi, i paesi associati Schengen contribuiscono al titolo III (spese operative) del bilancio dell'Agenzia in virtù di una disposizione degli accordi di associazione firmati con l'Unione, ma non contribuiscono ancora alle attività di cui ai titoli I e II (stipendi e altre spese amministrative) del bilancio dell'Agenzia. Riconosce che sono state intraprese tutte le azioni possibili dal punto di vista giuridico al fine di integrare i contributi finanziari dei paesi associati Schengen nel bilancio dell'Agenzia; rammenta che i negoziati con i paesi associati Schengen sui contributi di bilancio sono gestiti dalla Commissione e non dall'Agenzia;

Procedure di appalto e di assunzione

6.

osserva che, a seguito dell'audit delle procedure di appalto dell'Agenzia, la Corte ha concluso che nel 2015 l'Agenzia ha sottoscritto accordi contrattuali o ha intrapreso trattative con un unico contraente senza definire con precisione i servizi richiesti; è fortemente preoccupato per il fatto che gli accordi sottoscritti nel 2015 presentavano un elevato rischio di essere in violazione del principio di economia e di nuocere all'efficacia dei costi di tali appalti, oltre a essere significativamente più esposti al rischio di corruzione; sottolinea che tali accordi potrebbero limitare ulteriormente la concorrenza e aumentare la dipendenza dal contraente; riconosce che, soprattutto per quanto concerne i sistemi in gestione, la possibilità di riaprire sistematicamente le procedure competitive è limitata da fattori che esulano dal controllo dell'Agenzia; incoraggia l'Agenzia, ove possibile, a concludere accordi con più fornitori o a definire con maggiore precisione i servizi richiesti; attende l'audit della Corte sulle procedure di appalto dell'Agenzia per il 2016 e confida nel fatto che l'Agenzia darà prova di avere migliorato le procedure di appalto osservate nel 2016;

7.

prende atto del fatto che nel 2015 l'Agenzia impiegava 135 persone (117 agenti temporanei, 12 agenti contrattuali e 6 esperti nazionali distaccati); osserva inoltre che il personale era costituito per il 33 % da donne e per il 67 % da uomini;

Impegni e riporti

8.

nota che i riporti per gli stanziamenti impegnati per il titolo II (spese amministrative) ammontavano a 9 000 000 EUR (50 % degli stanziamenti impegnati), mentre nel 2014 erano pari a 15 000 000 EUR (87 %); rileva inoltre che tali riporti sono dovuti principalmente a un importante contratto per l'ampliamento dell'edificio di Strasburgo dell'Agenzia nonché ai servizi forniti in virtù di contratti pluriennali; riconosce che l'Agenzia ha profuso notevoli sforzi in materia di pianificazione e coordinamento al fine di verificare che tutte le motivazioni economiche per il riporto degli stanziamenti non dissociati fossero effettivamente giustificate;

9.

sottolinea che i riporti possono essere spesso motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie, non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione di bilancio e nella relativa attuazione e non contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo dall'Agenzia e comunicati alla Corte;

Controlli interni

10.

riconosce gli sforzi profusi dall'Agenzia nell'attuare le norme di controllo interne (ICS), che hanno consentito di compiere progressi significativi verso la piena attuazione dei requisiti di base nel periodo relativamente breve trascorso da quando l'Agenzia ha ottenuto l'autonomia finanziaria nel maggio 2013; osserva tuttavia che l'attuazione delle ICS non è ancora pienamente conforme ai requisiti di base e che quattro norme non sono ancora state attuate, sei sono considerate prevalentemente attuate e sei sono state completamente attuate;

11.

rileva che il servizio di audit interno (SAI) della Commissione ha formulato 14 raccomandazioni relative all'attuazione delle ICS, cinque delle quali sono state classificate come «molto importanti» e nove come «importanti»; osserva inoltre che il servizio di audit interno non ha individuato elementi critici;

12.

prende atto del fatto che l'Agenzia ha stipulato un'adeguata copertura assicurativa per le immobilizzazioni materiali, come richiesto dall'autorità di discarico e dalla Corte nel 2014;

13.

si rammarica che nel 2015 siano stati segnalati due casi di violazione dei dati in relazione alle procedure amministrative interne all'Agenzia; accoglie favorevolmente il rafforzamento della protezione e della sicurezza dei dati in seno all'Agenzia attraverso sessioni di sensibilizzazione supplementari e formazione per il personale, nonché mediante l'elaborazione di una politica, procedure, un piano d'azione e un programma di lavoro in materia di violazione dei dati;

Audit interno

14.

osserva che la struttura di audit interna (IAC) ha condotto un audit sull'efficacia del sistema di controllo interno per quanto riguarda la gestione dei contratti in seno all'Agenzia; constata che l'IAC non ha individuato elementi critici; rileva inoltre che l'IAC ha formulato cinque raccomandazioni relative alla definizione e all'organizzazione della gestione dei contratti nonché alla governance in materia di contratti;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interesse e trasparenza

15.

ravvisa che l'Agenzia prevede di adottare la sua politica interna in materia di denunce di irregolarità nel corso del 2017; invita l'Agenzia ad adottare una politica interna in materia di denunce di irregolarità che promuova la cultura della trasparenza e della responsabilità sul posto di lavoro, a informare e formare periodicamente i dipendenti sui propri diritti e doveri in relazione a tale politica, a garantire la protezione degli informatori da possibili ritorsioni, a controllare tempestivamente la fondatezza delle denunce degli informatori e a creare un meccanismo per le segnalazioni interne in forma anonima; chiede all'Agenzia che le relazioni annuali sul numero di denunce di irregolarità e sul seguito che queste hanno ricevuto siano pubblicate e trasmesse all'autorità di discarico; chiede alla Commissione di fornire orientamenti aggiuntivi all'Agenzia e invita quest'ultima a riferire all'autorità di discarico allorquando le sue norme in materia di denunce di irregolarità siano state elaborate ed attuate;

16.

osserva con preoccupazione che i curricula vitae (CV) dei membri del consiglio di amministrazione dell'Agenzia nonché i CV e le dichiarazioni di interessi dei membri dei gruppi consultivi non sono pubblicati sul sito web dell'Agenzia; si rammarica che l'Agenzia non abbia controllato la correttezza di fatto delle dichiarazioni di interessi e non abbia previsto un meccanismo di aggiornamento; sollecita l'Agenzia ad adottare linee guida per una politica coerente in materia di prevenzione e gestione dei conflitti di interesse, ad adottare e attuare una politica chiara in materia di conflitti di interesse, secondo la tabella di marcia della Commissione relativa al seguito da dare all'approccio comune sulle agenzie decentrate dell'Unione, e a pubblicare tali politiche al fine di assicurare la sorveglianza e il controllo pubblici necessari sulla sua gestione;

17.

rileva che la prima relazione annuale di monitoraggio sull'attuazione della strategia antifrode dell'Agenzia, pubblicata nell'aprile 2016, ha evidenziato un livello di attuazione di quasi il 60 %; osserva che la prossima relazione di monitoraggio dovrebbe essere pubblicata nel marzo 2017; chiede all'Agenzia di informare l'autorità di discarico in merito ai risultati della relazione; prende atto del fatto che il consiglio di amministrazione dell'Agenzia ha adottato la strategia antifrode e il piano d'azione dell'Agenzia nel novembre 2015; rileva inoltre che l'Agenzia prevede di adottare le nuove norme risultanti dal piano d'azione entro la fine del 2017 e di iniziare ad attuarle non appena saranno adottate;

Comunicazione e cooperazione con altre agenzie

18.

osserva con soddisfazione che nel 2015 l'Agenzia ha organizzato 12 importanti attività di sensibilizzazione e visibilità; apprende che tali attività includevano la conferenza annuale, due tavole rotonde con il settore industriale, le celebrazioni per la Festa dell'Europa, attività per le guardie di frontiera nel quadro delle celebrazioni per la Festa dell'Europa, tre sessioni informative con soggetti interessati e moltiplicatori dell'informazione, un film sulla cooperazione tra le agenzie che si occupano di giustizia e affari interni e il loro ruolo nell'attuazione delle politiche dell'Unione a vantaggio dei cittadini, nonché una campagna di informazione sul progetto pilota Frontiere intelligenti, il che ha dato luogo alla creazione e alla distribuzione di materiale informativo in diverse lingue e a una maggiore visibilità e copertura da parte dei media;

Altre osservazioni

19.

nota con soddisfazione che l'Agenzia ha concluso i negoziati e ha firmato l'accordo con la Francia relativo alla sua sede operativa di Strasburgo; rileva che l'accordo non è ancora stato ratificato dal parlamento francese;

20.

osserva con soddisfazione che, alla fine del 2014, l'Agenzia ha concluso i negoziati e ha firmato l'accordo con l'Estonia relativo alla sua sede di Tallinn; prende atto del fatto che il parlamento estone ha ratificato l'accordo sulla sede dell'Agenzia il 18 febbraio 2015;

21.

constata che, alla luce della riforma del sistema di Dublino e come previsto dall'agenda europea sulla migrazione, l'Agenzia ha effettuato una prima valutazione del potenziale impatto della riforma sulla gestione del sistema Eurodac; rileva che i risultati della valutazione sono stati trasmessi alla Commissione e integrati nella proposta di riforma del sistema di Dublino;

22.

riscontra con preoccupazione un significativo squilibrio di genere nella composizione del consiglio di amministrazione dell'Agenzia; sollecita l'Agenzia a correggere tale squilibrio e a comunicare tempestivamente i risultati al Parlamento;

23.

prende atto del fatto che gli uffici a disposizione dell'Agenzia hanno raggiunto la capienza massima, riducendo di conseguenza il costo unitario per postazione di lavoro; si aspetta tuttavia che siano pienamente rispettate le norme giuridiche in materia di sicurezza e igiene sul lavoro per i dipendenti;

24.

prende nota del fatto che, nel 2015, 97 dipendenti dell'Agenzia hanno partecipato ad «away days» (giornate esterne), per un costo di 9 227 EUR (95,13 EUR a persona), e che 448 persone hanno partecipato ad «altri eventi», per un totale di 29 807,65 EUR (66,54 EUR a persona);

25.

accoglie favorevolmente l'adozione da parte del consiglio di amministrazione, nel marzo 2015, di una serie di indicatori di performance per il lavoro dell'Agenzia; ritiene che tali indicatori dovrebbero riflettere meglio gli effetti e l'impatto delle sue azioni su sicurezza, migrazione, gestione delle frontiere e diritti fondamentali; attende con interesse i risultati dell'attuazione di tali indicatori per l'esercizio 2016; invita l'Agenzia a migliorare la visibilità del proprio lavoro attraverso piattaforme online;

26.

accoglie favorevolmente gli sforzi volti a mantenere i sistemi del settore Giustizia e affari interni in linea con le mutevoli priorità politiche e gli eventi imprevisti nel corso dell'anno; riconosce la crescente importanza dell'Agenzia ai fini del funzionamento dello spazio Schengen; invita l'Agenzia a monitorare da vicino le proprie risorse finanziarie e umane e, se necessario, a presentare richieste di adeguamento puntuali e motivate;

27.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

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L 252/294


DECISIONE (UE) 2017/1704 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0079/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (UE) n. 1077/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, che istituisce un'agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (4), in particolare l'articolo 33,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0105/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 173.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 286 dell'1.11.2011, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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L 252/295


DECISIONE (UE) 2017/1705 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro relativi all'esercizio finanziario 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0053/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 2062/94 del Consiglio, del 18 luglio 1994, relativo all'istituzione di un'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (4), in particolare l'articolo 14,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A8-0116/2017),

1.

concede il discarico al direttore dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 179.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 216 del 20.8.1994, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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L 252/296


RISOLUZIONE (UE) 2017/1706 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A8-0116/2017),

A.

considerando che, stando ai suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (l'«Agenzia») per l'esercizio 2015 ammontava a 16 852 526 EUR, cifra che rappresenta un calo del 2,34 % rispetto al 2014;

B.

considerando che il contributo dell'Unione al bilancio dell'Agenzia per il 2015 ammontava a 14 732 995 EUR, pari a un incremento del 3,54 % rispetto al 2014;

C.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia relativi all'esercizio 2015 (la «relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni alla base di tali conti;

D.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione, da ottenere migliorando la trasparenza e la responsabilità e applicando il concetto della programmazione di bilancio basata sui risultati e della buona gestione delle risorse umane;

Seguito dato al discarico del 2014

1.

apprende, sulla base della relazione della Corte, che, per quanto riguarda due osservazioni formulate nella sua relazione per il 2014, sono state intraprese azioni correttive e che le due osservazioni sono ora contrassegnate come «N.A.» ovvero «completata»;

Gestione finanziaria e di bilancio

2.

osserva che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno comportato un tasso di esecuzione del bilancio del 97,5 %, il che rappresenta un decremento dell'1,2 % rispetto al 2014, e che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 72,1 %, pari a una diminuzione del 3,50 % rispetto al 2014;

3.

riconosce che l'approccio basato sulle attività dell'Agenzia all'elaborazione del bilancio, lanciato nel 2014, è stato attuato integralmente nel 2015, consentendo all'Agenzia di programmare largamente in anticipo e porre maggiormente l'accento sulla collaborazione e sul lavoro di squadra all'interno dell'organizzazione; riconosce inoltre che l'Agenzia ha compiuto enormi progressi per quanto riguarda lo sviluppo di uno strumento elettronico per la gestione e la formazione del bilancio per attività, strumento che doveva essere introdotto nel 2016; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico in merito agli effetti che l'attuazione dello strumento elettronico avrà sulla sua organizzazione;

Impegni e riporti

4.

rileva che il livello di esecuzione della dotazione di bilancio assegnata nel quadro del Titolo II (Spese amministrative) è pari al 97,4 %; apprende dalla relazione della Corte che il livello degli stanziamenti impegnati per il Titolo II ammonta al 25,56 %, principalmente in ragione di servizi appaltati per un periodo di due anni civili e di servizi informatici non ancora completamente forniti o fatturati alla fine del 2015;

5.

osserva inoltre che il livello di esecuzione della dotazione di bilancio assegnata nel quadro del Titolo III (Spese operative) è pari al 98,36 %; apprende che, secondo la relazione della Corte, il livello degli stanziamenti impegnati per il Titolo III ammonta al 40,80 %, principalmente in ragione di progetti di ricerca su larga scala aventi una durata superiore a un anno, nonché in ragione di una riunione del consiglio di amministrazione tenutasi nel gennaio 2016 che doveva invece essere organizzata nell'ultimo trimestre del 2015;

6.

osserva che i riporti possono essere spesso motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie e non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione e nell'esecuzione di bilancio, né contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo dall'Agenzia e comunicati alla Corte;

Storni

7.

rileva che, durante l'esercizio 2015, sono stati effettuati dieci storni di bilancio per un totale di 723 300 EUR, con l'obiettivo di riassegnare risorse da settori in cui sono stati individuati risparmi di bilancio a settori con risorse limitate, in modo da garantire il conseguimento degli obiettivi dell'anno; rileva con soddisfazione che, secondo la relazione annuale di attività, il livello e la natura degli storni nel 2015 sono rimasti entro i limiti delle norme finanziarie;

Procedure di appalto e di assunzione

8.

constata che nel 2015 l'Agenzia ha appaltato beni e servizi per un importo totale di 7 926 184 EUR; rileva inoltre che il 16,64 % dell'importo dell'appalto è stato concesso attraverso quattro procedure aperte, mentre l'11,41 % attraverso 77 procedure negoziate; osserva che il 64,73 % dell'importo dell'appalto è stato impegnato attraverso 170 contratti specifici od ordini di acquisto nell'ambito di contratti quadro, mentre il 7,22 % attraverso accordi a livello di servizi e contratti quadro della Commissione;

9.

osserva che nel 2015 l'Agenzia ha compiuto notevoli passi avanti per quanto riguarda l'attuazione delle statuto dei funzionari del 2013, assicurando l'adeguamento delle regole e delle procedure interne; rileva che è stata indetta una gara di appalto per consulenti esterni per fornire consulenza in merito alla struttura e all'organizzazione del lavoro dell'Agenzia e individuare opzioni per ottimizzare le risorse umane e finanziarie attraverso un miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia, in modo da centrare gli obiettivi stabiliti nel programma strategico pluriennale dell'Agenzia per il periodo 2014-2020; constata che l'Agenzia ha coperto sei posti vacanti nel corso del 2015, mentre altre due procedure di assunzione avrebbero dovuto concludersi nel 2016;

10.

prende atto del fatto che, a seguito della soppressione di due posti di agente temporaneo AST nel 2015, l'Agenzia ha ridotto il personale del 5 %, in linea con i principi generali stabiliti nell'accordo interistituzionale sulla disciplina di bilancio (1); osserva che la Commissione ha classificato l'Agenzia come una «agenzia a velocità di crociera», il che implica un'ulteriore riduzione del 5 % e la soppressione di un posto AST nel 2016; invita la Commissione a garantire che le potenziali misure aggiuntive di risparmio non ostacolino la capacità dell'Agenzia di adempiere al proprio mandato;

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interesse e trasparenza

11.

riconosce che il consiglio di amministrazione dell'Agenzia ha adottato una strategia antifrode sulla base degli orientamenti elaborati dall'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) per le agenzie dell'Unione; osserva che gli obiettivi della strategia antifrode, che copre tra il 2015 e il 2018, sono stati attuati mediante un piano d'azione dettagliato e che la relativa attuazione è monitorata dall'ufficio di presidenza dell'Agenzia; rileva con soddisfazione che nel corso del 2015 non vi sono stati casi notificati all'OLAF e che quest'ultimo non ha avviato alcuna inchiesta relativa all'attività dell'Agenzia sulla base di altre fonti di informazione;

12.

rileva che l'Agenzia non ha ancora attuato le norme interne in materia di denunce di irregolarità; rileva che l'Agenzia è in attesa di linee guida da parte della Commissione; invita l'Agenzia ad adottare le norme che permetteranno alla sua politica interna in materia di denuncia delle irregolarità di promuovere una cultura della trasparenza e della responsabilità sul luogo di lavoro, di informare e formare regolarmente i dipendenti circa i loro diritti e doveri relativi a tale politica, di garantire la protezione degli informatori dalla ritorsione, di controllare tempestivamente la fondatezza delle segnalazioni degli informatori e di introdurre un canale per le segnalazioni interne in forma anonima; chiede all'Agenzia che le relazioni annuali sul numero di denunce di irregolarità e sul relativo seguito siano pubblicate e trasmesse all'autorità di discarico, chiede all'Agenzia di riferire relativamente all'elaborazione e alll'attuazione delle norme in materia di denunce di irregolarità;

13.

rileva con preoccupazione che la politica dell'Agenzia in materia di prevenzione e gestione dei conflitti di interessi non tiene conto del personale esterno, del personale interinale e degli esperti nazionali distaccati; invita l'Agenzia ad aggiornare la propria politica al fine di contemplare i membri del personale esterno, il personale interinale e gli esperti nazionali distaccati nonché a riferire all'autorità di discarico;

14.

osserva che il sito Internet dell'Agenzia è stato completamente riprogettato e rilanciato nel 2015, è disponibile in 25 lingue e incorpora lo strumento «SSL-wiki», che fornisce informazioni dettagliate su un'ampia gamma di tematiche relative a salute e sicurezza; constata con soddisfazione che, nell'ambito del progetto, l'Agenzia ha collaborato con il Centro di traduzione per sviluppare una nuova funzionalità per il back office del sito web che facilita enormemente la gestione delle traduzioni, e che tale funzione è attualmente a disposizione di altre agenzie e organismi;

Audit interno

15.

osserva che per l'Agenzia non vi era alcuna raccomandazione in sospeso classificata come «critica» o «molto importante» a seguito degli audit svolti dal Servizio di audit interno della Commissione (SAI) alla fine del 2015; riconosce che nel giugno 2015 il SAI ha contrassegnato l'ultima raccomandazione in sospeso, precedentemente classificata come «molto importante» e risultante dall'audit del 2013 sulla «rendicontazione e i capisaldi dell'affidabilità», come «chiusa»; rileva inoltre che l'Agenzia ha dato seguito alle ultime raccomandazioni ancora in sospeso contenute negli audit 2012 e 2013 del SAI e trasmesse a quest'ultimo per un riesame;

Prestazione

16.

riconosce che il piano di continuità operativa dell'Agenzia è stato interamente rivisto e verificato e che la versione finale è stata adottata; prende atto del fatto che l'équipe informatica dell'Agenzia ha avviato una collaborazione con la squadra di pronto intervento informatico dell'Unione nell'ottica di migliorare la sicurezza informatica; osserva che l'Agenzia ha introdotto il proprio strumento per la registrazione dei problemi a livello di software, accrescendo in tal modo la responsabilità dei fornitori e consentendo di accedere più agevolmente alla cronologia dei problemi;

Altre osservazioni

17.

riconosce il ruolo che l'Agenzia svolge nell'attuazione del quadro strategico dell'Unione europea in materia di salute e di sicurezza sul lavoro 2014-2020; osserva l'importanza del lavoro svolto in tal senso dall'Agenzia, come pure dal comitato scientifico per i limiti dell'esposizione professionale agli agenti chimici e dal comitato consultivo per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro nel contesto dei limiti vincolanti di esposizione professionale ad agenti cancerogeni e mutageni previsti dalla direttiva 2004/37/CE (2).

18.

apprezza il contributo dell'Agenzia alla promozione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro nell'Unione europea e non solo; prende atto dei progressi compiuti nell'attuazione del suo programma strategico pluriennale, in particolare per quanto concerne il progetto pilota su un ambiente di lavoro più sano per ogni età e lo strumento interattivo online per la valutazione dei rischi (OiRA);

19.

invita l'Agenzia a continuare ad adoperarsi per l'attento monitoraggio, l'analisi e la rendicontazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e a proporre iniziative per conseguire miglioramenti a tal proposito;

20.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (3) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Accordo interistituzionale, del 2 dicembre 2013, tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria (GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1).

(2)  Direttiva 2004/37/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro (sesta direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1 della direttiva 89/391/CEE del Consiglio) (GU L 158 del 30.4.2004, pag. 50).

(3)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/299


DECISIONE (UE) 2017/1707 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro relativi all'esercizio finanziario 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0053/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 2062/94 del Consiglio, del 18 luglio 1994, relativo all'istituzione di un'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (4), in particolare l'articolo 14,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A8-0116/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 179.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 216 del 20.8.1994, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/300


DECISIONE (UE) 2017/1708 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0069/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 1, paragrafo 2,

vista la decisione 2008/114/CE, Euratom del Consiglio, del 12 febbraio 2008, che stabilisce lo statuto dell'Agenzia di approvvigionamento dell'Euratom (4), in particolare l'articolo 8 dell'allegato,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0126/2017),

1.

concede il discarico al direttore generale dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom sull'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante, al direttore generale dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 184.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 41 del 15.2.2008, pag. 15.


29.9.2017   

IT

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L 252/301


RISOLUZIONE (UE, Euratom) 2017/1709 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0126/2017),

A.

considerando che, stando ai suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom («l'Agenzia») per l'esercizio 2015 ammontava a 125 000 EUR, importo che rappresenta un aumento del 20,19 % rispetto al 2014; considerando che 119 000 EUR (95,2 %) del bilancio dell'Agenzia provengono dal bilancio dell'Unione e 6 000 EUR (4,8 %) da entrate proprie (interessi bancari sul capitale versato);

B.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia relativi all'esercizio 2015 (la «relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto una garanzia ragionevole dell'affidabilità dei conti annuali relativi all'esercizio 2015 e che le operazioni sottostanti sono legittime e regolari;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità, attuando il concetto del bilancio basato sui risultati e la corretta gestione delle risorse umane;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.

osserva che gli sforzi di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione degli stanziamenti d'impegno pari al 98,92 %, il che rappresenta un aumento del 7,84 % rispetto al 2014; osserva che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 62,86 %, il che rappresenta una diminuzione del 18,27 % rispetto al 2014; invita l'Agenzia ad attenersi quanto più possibile al principio dell'annualità del bilancio;

2.

prende atto dalla relazione della Corte che il livello dei riporti di stanziamenti d'impegno è stato pari a 41 482 EUR (50,5 %) per il Titolo II (spese amministrative), rispetto a un importo di 8 970 EUR nel 2014 (14,9 %); apprende dall'Agenzia che i riporti erano connessi all'acquisto di materiale informatico e servizi di consulenza disposti nel quarto trimestre del 2015 che si erano protratti oltre la fine dell'anno, principalmente a causa di un ritardo nel processo decisionale circa la possibilità di utilizzare i contratti quadro della DIGIT della Commissione;

Procedure di appalto e di assunzione

3.

rileva che alla fine del 2015 l'Agenzia disponeva di 17 dipendenti, tutti funzionari della Commissione; rileva, inoltre, che un posto di agente contrattuale non è stato sostituito dopo che il titolare del posto si è dimesso;

Altre osservazioni

4.

apprende dall'Agenzia che nel 2015 essa ha trattato 375 transazioni, compresi contratti, emendamenti e notifiche di attività front-end per garantire la sicurezza di approvvigionamento di materiali nucleari;

5.

osserva che nel 2015 l'Agenzia ha preparato e presentato al proprio comitato consultivo un progetto di proposta teso a modificare il proprio regolamento onde armonizzarlo con le pratiche di mercato correnti; osserva inoltre che, se adottata, essa sarebbe la prima revisione del regolamento dopo il 1975; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico sugli ulteriori sviluppi in merito alla modifica del suo regolamento;

6.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

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L 252/302


DECISIONE (UE, Euratom) 2017/1710 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0069/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 1, paragrafo 2,

vista la decisione 2008/114/CE, Euratom del Consiglio, del 12 febbraio 2008, che stabilisce lo statuto dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom (4), in particolare l'articolo 8,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0126/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore generale dell'Agenzia di approvvigionamento di Euratom, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 184.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 41 del 15.2.2008, pag. 15.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/303


DECISIONE (UE) 2017/1711 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro relativi all'esercizio finanziario 2015, corredata delle risposte della Fondazione (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare alla Fondazione sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0049/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CEE) n. 1365/75 del Consiglio, del 26 maggio 1975, concernente l'istituzione di una Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (4), in particolare l'articolo 16,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A8-0111/2017),

1.

concede il discarico al direttore della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esecuzione del bilancio della Fondazione per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 188.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 139 del 30.5.1975, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/304


RISOLUZIONE (UE) 2017/1712 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A8-0111/2017),

A.

considerando che, secondo i suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (la «Fondazione») per l'esercizio 2015 ammontava a 20 860 000 EUR, importo che rappresenta un aumento dello 0,42 % rispetto al 2014;

B.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali della Fondazione relativi all'esercizio 2015 (la «relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto una garanzia ragionevole dell'affidabilità dei conti annuali della Fondazione relativi all'esercizio 2015 e che le operazioni sottostanti sono legittime e regolari;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione, da ottenere migliorando la trasparenza e la responsabilità e applicando il concetto della programmazione di bilancio basata sui risultati e della buona gestione delle risorse umane;

Seguito dato al discarico del 2014

1.

rileva che la Fondazione si era impegnata ad aumentare il numero di dichiarazioni di interesse e di curricula disponibili sul proprio sito web e che si era riproposta di ottenere le dichiarazioni di tutti i membri direttivi, dal momento che il nuovo consiglio di direzione sarebbe stato nominato dopo la scadenza del mandato di quello attuale nel novembre 2016; rileva tuttavia che i curricula e le dichiarazioni di interessi di alcuni membri del consiglio di direzione sono ancora mancanti; invita la Fondazione ad acquisire e pubblicare tali documenti onde assicurare la sorveglianza e il controllo pubblici necessari sulla sua gestione;

2.

apprende dalla relazione della Corte che l'osservazione presente nella relazione della Corte concernente l'esercizio 2013 su un accordo globale sulla sede tra la Fondazione e lo Stato membro che la ospita è indicata come «completata»;

3.

apprende altresì dalla relazione della Corte che l'osservazione presente nella relazione della Corte concernente l'esercizio 2014 sulla mancata conformità della Fondazione con lo statuto del personale è indicata come «completata»;

Gestione finanziaria e di bilancio

4.

rileva che la Fondazione si sta adoperando per garantire la completa realizzazione del programma di lavoro, il che richiede il pieno utilizzo dei fondi di bilancio; rileva che, grazie agli sforzi in materia di controllo del bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015, si è registrato un tasso di esecuzione del bilancio pari al 99,9 % e che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato pari all'87,35 %, importo che rappresenta un aumento del 7,55 % rispetto al 2014;

Impegni e riporti

5.

apprende dalla relazione della Corte che il livello degli stanziamenti impegnati riportati al 2016 ammontava a 2 135 164 EUR (31,2 %) per il titolo III (spese operative), rispetto a 3 814 156 EUR (53,7 %) del 2014; riconosce che gli stanziamenti impegnati della Fondazione dipendono principalmente dai progetti pluriennali attuati secondo il calendario previsto;

6.

osserva che i riporti possono spesso essere motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie e non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione di bilancio e nella relativa attuazione, né contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo e comunicati alla Corte; accoglie con favore il fatto che la Fondazione, di concerto con la Corte, abbia definito una procedura che consenta di operare una distinzione trasparente fra riporti «previsti» e riporti «non previsti»;

Procedure di appalto e di assunzione

7.

osserva che nel 2015 la commissione consultiva della Fondazione per gli acquisti e i contratti (CCAC), che formula un parere sulle proposte di contratto per un valore di almeno 250 000 EUR, ha esaminato cinque fascicoli e ha espresso parere favorevole in tutti i casi; rileva inoltre che la CCAC ha condotto una verifica ex post annuale su due dei cinque contratti aggiudicati nel 2015; osserva che, sebbene abbia emesso osservazioni e raccomandazioni specifiche, la CCAC reputa che la Fondazione abbia rispettato le procedure di appalto;

Prestazione

8.

rileva che l'obiettivo della Fondazione di conseguire l'80 % delle realizzazioni previste nel suo programma di lavoro non è stato raggiunto, anche se essa ha migliorato le sue prestazioni rispetto al 2014; rileva che i motivi per i quali la Fondazione ha mancato l'obiettivo sono da ricondursi principalmente ai ritardi da parte dei contraenti e alla scarsità di personale; rileva, inoltre, che nel 2016 è stato programmato e completato un numero più realistico di progetti e risultati, in linea con la riduzione delle risorse della Fondazione; è preoccupato per il fatto che, viste le attuali prospettive in termini di risorse, i sondaggi paneuropei della Fondazione non saranno garantiti nel lungo periodo e la Fondazione non potrà impegnarsi in ulteriori lavori, come ad esempio sui migranti e i rifugiati o il lavoro sommerso, nonostante le richieste formulate in modo deciso dal suo consiglio di direzione; invita la Fondazione e la Commissione a far fronte alla scarsità di personale e a riferire all'autorità di discarico in merito alle possibili soluzioni;

9.

esprime preoccupazione per il fatto che la riduzione complessiva del 10 % del personale abbia avuto ripercussioni sui ritardi che hanno interessato alcuni progetti della Fondazione e sia stata anche motivo di discussioni difficili in relazione alle priorità negative con l'ufficio di presidenza del consiglio di direzione; prende atto del fatto che la Fondazione è riuscita a rispettare le riduzioni imposte dalla Commissione anche se tutti i posti della sua tabella dell'organico sono stati coperti negli anni precedenti; invita la Commissione a garantire che potenziali misure aggiuntive di contenimento dei costi non compromettano la capacità della Fondazione di adempiere al proprio mandato; invita l'autorità di bilancio a tenere conto di ciò nella procedura di bilancio;

Controlli interni

10.

osserva che, in linea con le priorità definite nel 2014, il coordinatore del controllo interno della Fondazione si è impegnato soprattutto a sviluppare tre norme di controllo interno relative all'assegnazione e alla mobilità del personale, ai processi e alle procedure come pure alla gestione della documentazione; rileva inoltre che due membri del comitato di controllo interno hanno partecipato a un seminario per formatori sul contrasto alle frodi, organizzato dall'Ufficio europeo per la lotta antifrode;

Audit interno

11.

osserva che il servizio di audit interno (SAI) non ha svolto alcun audit presso la Fondazione nel 2015; rileva che tre raccomandazioni in sospeso, derivanti dall'audit sulla gestione dei rapporti con la clientela e con le parti interessate, condotto dal SAI nel 2013, sono state completate nel 2015;

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interesse e trasparenza

12.

accoglie con favore il fatto che nel 2016 la Fondazione abbia offerto a tutti i membri del personale una formazione per la sensibilizzazione sui conflitti di interesse e le politiche di contrasto alle frodi; osserva inoltre con soddisfazione che tali sessioni formative dovrebbero diventare una parte fissa del programma di inserimento dei nuovi membri del personale;

Altre osservazioni

13.

rileva che nel 2015 17 membri del personale hanno partecipato a due «away day», il cui costo è stato di 2 136 EUR (ossia di 126 EUR a persona);

14.

prende atto dell'efficienza del sistema elettronico di appalto pubblico («eTendering») per la gestione delle gare d'appalto, che consiste nella pubblicazione di documenti di gara e nella gestione di domande e risposte relative alle specifiche e alla procedura;

15.

accoglie con favore la pubblicazione dell'attuale documento di programmazione 2017-2020 che delinea il contesto politico e istituzionale del programma, illustra il programma pluriennale per il periodo di quattro anni e fissa il programma di lavoro per il 2017;

16.

sottolinea che lo Stato membro che ospita la Fondazione deve garantire le migliori condizioni possibili per il buon funzionamento della stessa, offrendo anche una scolarizzazione multilingue e a orientamento europeo e collegamenti di trasporto adeguati;

17.

rileva che le necessarie disposizioni relative all'ubicazione della Fondazione nello Stato membro che la ospita devono essere definite in un accordo sulla sede stipulato tra la Fondazione e detto Stato membro;

18.

riconosce i progressi compiuti dalla Fondazione nell'attuazione dell'attuale programma quadriennale 2013-2016 sulla ricerca per contribuire all'elaborazione delle politiche sociali e del lavoro; si compiace del suo contributo all'elaborazione delle politiche attraverso un numero sempre elevato di indagini, studi, presentazioni, eventi e progetti di qualità volti a un costante miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro nell'Unione; prende atto dell'avvio del progetto pilota del Parlamento europeo sul tema «Il futuro dell'industria manifatturiera in Europa»; ritiene importante mantenere una forte cooperazione tra la Fondazione e la commissione per l'occupazione e gli affari sociali del Parlamento per poter continuare a condurre discussioni costruttive e circostanziate; invita la Fondazione a continuare a seguire da vicino, analizzare e riferire in merito alle condizioni di vita e di lavoro e a fornire competenze per il loro miglioramento;

19.

rileva l'impatto elevato della Fondazione, in particolare nel sostegno alle istituzioni dell'Unione, che si riflette negli indicatori di prestazione presentati nella relazione annuale di attività consolidata;

20.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

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L 252/307


DECISIONE (UE) 2017/1713 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro relativi all'esercizio finanziario 2015, corredata delle risposte della Fondazione (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare alla Fondazione sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0049/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CEE) n. 1365/75 del Consiglio, del 26 maggio 1975, concernente l'istituzione di una Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (4), in particolare l'articolo 16,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A8-0111/2017),

1.

approva la chiusura dei conti della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 188.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 139 del 30.5.1975, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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L 252/308


DECISIONE (UE) 2017/1714 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio di Eurojust per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi di Eurojust relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi di Eurojust relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta di Eurojust (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare a Eurojust sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0056/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

vista la decisione 2002/187/GAI del Consiglio, del 28 febbraio 2002, che istituisce l'Eurojust per rafforzare la lotta contro le forme gravi di criminalità (4), in particolare l'articolo 36,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0129/2017),

1.

concede il discarico al direttore amministrativo di Eurojust per l'esecuzione del bilancio di Eurojust per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore amministrativo di Eurojust, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 193.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 63 del 6.3.2002, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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L 252/309


RISOLUZIONE (UE) 2017/1715 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio di Eurojust per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio di Eurojust per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0129/2017),

A.

considerando che, stando ai suoi stati finanziari, il bilancio definitivo di Eurojust per l'esercizio 2015 ammontava a 33 818 351 EUR; considerando che l'intera dotazione dell'Agenzia proviene dal bilancio dell'Unione;

B.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali di Eurojust relativi all'esercizio 2015 (la «relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali di Eurojust nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione mediante il miglioramento della trasparenza e della responsabilità, attuando il concetto del bilancio basato sui risultati e la corretta gestione delle risorse umane;

Seguito dato al discarico del 2014

1.

apprende dalla relazione della Corte che, per quanto concerne il seguito dato alle precedenti procedure di discarico, sono state adottate misure correttive e due osservazioni risultano ora «in corso» e una «non applicabile»;

2.

riconosce che Eurojust, in consultazione con la direzione generale Giustizia e Consumatori e la direzione generale Bilancio della Commissione, valuta l'utilizzo di stanziamenti dissociati per garantire il finanziamento delle attività operative che non possono essere programmate in anticipo e devono continuare durante l'intero esercizio;

Gestione finanziaria e di bilancio

3.

osserva con soddisfazione che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 99,99 %, con un incremento dello 0,17 % rispetto al 2014; rileva inoltre che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato dell'89 %, in aumento dell'1,69 % rispetto al 2014;

4.

si rammarica del fatto che Eurojust abbia dovuto far fronte a problemi di disponibilità di bilancio dovuti a note difficoltà strutturali nel suo finanziamento e che, per il secondo anno consecutivo, abbia dovuto ricorrere a misure di mitigazione che sono state oggetto di un bilancio rettificativo; si rammarica inoltre che l'incertezza finanziaria cui Eurojust ha dovuto far fronte abbia reso necessari il rinvio di alcune delle sue attività in corso e la posticipazione di importanti sviluppi tecnologici; chiede che Eurojust e la Commissione risolvano questi noti problemi strutturali e garantiscano un adeguato livello di finanziamento nei prossimi anni;

Impegni e riporti

5.

osserva che i riporti dal 2014 al 2015 ammontavano a 4 246 726 EUR, l'87,6 % dei quali è stato utilizzato; segnala, inoltre, che un importo di 525 194 EUR è stato annullato a fine esercizio e che tale importo è analogo a quello del 2014;

6.

rileva dalla relazione della Corte che il livello di stanziamenti impegnati riportati per il titolo II (spese amministrative) si è attestato a 1 600 000 EUR (21 %), a fronte di 1 500 000 EUR (20 %) nel 2014; constata che detti riporti sono principalmente relativi a contratti specifici per servizi di sicurezza e di accoglienza e per progetti TIC, materiale informatico e manutenzione, come pure a costi per consulenze e progetti per i nuovi locali nonché a servizi richiesti prima della fine dell'anno e prestati nel 2016;

7.

osserva che i riporti possono essere spesso motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie e non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione di bilancio e nella relativa attuazione, né contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo e comunicati alla Corte;

Procedure di appalto e di assunzione

8.

rileva che Eurojust ha concluso 23 contratti dal valore superiore a 15 000 EUR, in lieve calo del 14 % rispetto al 2014; rileva che è stata avviata una procedura di appalto pubblico per l'82,6 % dei contratti, equivalente al 95,44 % dell'importo dei contratti;

9.

osserva che il tasso di posti vacanti di Eurojust al 31 dicembre 2015 era del 2,4 %, a fronte del 4,8 % al 31 dicembre 2014; prende atto con soddisfazione del fatto che il 97,6 % della tabella dell'organico del 2015 è stato completato;

10.

osserva che nel 2015 Eurojust ha posto in atto la seconda fase di riduzione dei posti, concernente quattro posti (o il 2 %), con l'obiettivo di conseguire la riduzione del 5 % dell'organico convenuta dal Parlamento e dal Consiglio; rileva, inoltre, che l'ultima fase della riduzione dell'organico, concernente tre posti (o l'1 %), era prevista per il 2016 nell'ambito del supporto amministrativo; constata che la riduzione dell'organico ha incrementato la quota di funzioni operative nell'organizzazione;

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interesse e trasparenza

11.

osserva che Eurojust ha riaffermato che per instaurare una cultura di fiducia e lotta alla frode è fondamentale disporre di norme chiare in materia di protezione degli informatori, conformemente all'articolo 22 quater dello statuto dei funzionari; rileva che Eurojust sta attualmente elaborando nuove norme in materia di protezione degli informatori; segnala che il collegio di Eurojust ha già condotto una discussione preliminare sul progetto di norme, il 4 ottobre 2016; invita Eurojust a riferire ulteriormente in merito a tale processo e alla successiva adozione delle norme in materia di protezione degli informatori;

12.

osserva che sono state pubblicate online le sintesi dei curricula vitae dei membri del collegio, ma non le dichiarazioni di interessi; rileva in tal contesto che nel gennaio 2016 il collegio di Eurojust ha adottato orientamenti in materia di prevenzione e gestione dei conflitti di interesse; osserva, inoltre, che Eurojust sta attualmente portando a termine la compilazione delle dichiarazioni di interessi e che i risultati saranno successivamente pubblicati sul suo sito web; chiede a Eurojust di comunicare all'autorità di discarico i progressi realizzati al riguardo;

13.

rileva con preoccupazione che Eurojust non ha previsto alcun controllo o aggiornamento delle dichiarazioni di interessi degli esperti, dei membri del collegio e dell'organico;

14.

si rammarica che l'amministrazione e i membri dell'autorità di controllo comune indipendente non abbiano pubblicato le loro dichiarazioni di interesse; chiede l'immediata pubblicazione di tali dichiarazioni; invita Eurojust ad adottare una guida pratica sulla gestione istituzionale e una sui conflitti di interessi, in conformità delle linee guida pubblicate dalla Commissione nel dicembre 2013, e a definire norme chiare contro il fenomeno delle «porte girevoli»;

Audit interno

15.

constata che, secondo la relazione annuale di Eurojust, il Servizio di audit interno della Commissione (SAI) ha rinviato, per carenza di risorse informatiche di audit, l'audit sul monitoraggio e la rendicontazione e i capisaldi dell'affidabilità, condotto finalmente nel gennaio 2016; attende con interesse la prossima relazione annuale di Eurojust e ulteriori dettagli concernenti l'audit;

16.

osserva che al 27 marzo 2015 tutte le raccomandazioni precedentemente in sospeso risultano chiuse dal SAI; rammenta che nel 2014 il SAI ha sottoposto ad esame la gestione e l'organizzazione delle riunioni e dei centri di coordinamento in seno a Eurojust; rileva che nel 2015 il SAI ha pubblicato una relazione finale di audit con una raccomandazione classificata come «importante»; osserva con soddisfazione che Eurojust ha realizzato l'azione correttiva e che la raccomandazione risulta ora «completata»;

17.

osserva che l'attuazione del progetto di potenziamento del sistema di contabilità per competenza ha consentito un utilizzo più efficiente delle risorse umane dell'amministrazione di Eurojust, mentre il nuovo strumento di registrazione dell'orario (eRecording), posto in atto dal direttore amministrativo per tutto l'organico amministrativo dall'aprile 2015, ha costituito un passo avanti verso un sistema di monitoraggio e rendicontazione per attività;

Altre osservazioni

18.

incoraggia Eurojust a continuare a trattare in via prioritaria il terrorismo, i traffici illeciti, il contrabbando e la criminalità informatica; accoglie con favore il fatto che gli Stati membri ricorrano in misura crescente a riunioni e a centri di coordinamento e che attribuiscano valore al maggiore coinvolgimento dei paesi terzi in squadre investigative comuni; si compiace del fatto che il numero di casi per i quali gli Stati membri hanno chiesto l'assistenza di Eurojust continui ad aumentare (del 23 % rispetto al 2014); ritiene che il suo bilancio vada aumentato di conseguenza;

19.

constata che Eurojust, insieme al suo Stato membro ospitante, sta attualmente preparando il trasferimento nella nuova sede; rileva che la costruzione della sede è iniziata nella primavera del 2015 e il trasferimento era previsto nella primavera del 2017; invita Eurojust a riferire ulteriormente all'autorità di discarico in merito al trasferimento nella nuova sede e a indicare i costi totali di trasferimento sostenuti;

20.

osserva con preoccupazione un significativo squilibrio di genere sia nell'alta dirigenza di Eurojust sia tra i membri del collegio; sollecita Eurojust a correggere questo squilibrio al più presto e a comunicare i risultati al Parlamento europeo e al Consiglio;

21.

rileva che Eurojust dispone di sette auto di servizio per un costo di 20 000 EUR all'anno;

22.

osserva che 64 dipendenti nel 2015 hanno partecipato a «giornate esterne», il cui costo è stato di 9 346,98 EUR (146,04 EUR a persona);

23.

si rammarica che nella relazione annuale 2015 Eurojust abbia affermato che la corruzione non rappresenta una priorità per l'Unione; rileva che tale affermazione è stata contraddetta dai 90 casi di corruzione per i quali è stato fatto ricorso alle competenze di Eurojust nel 2015 (il doppio rispetto al 2014), stando alla sua relazione annuale; prende atto del fatto che la Grecia, la Romania e la Croazia sono stati gli Stati membri che hanno presentato il maggior numero di richieste relative a casi di corruzione;

24.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/312


DECISIONE (UE) 2017/1716 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti di Eurojust per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi di Eurojust relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi di Eurojust relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta di Eurojust (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare a Eurojust sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0056/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

vista la decisione 2002/187/GAI del Consiglio, del 28 febbraio 2002, che istituisce l'Eurojust per rafforzare la lotta contro le forme gravi di criminalità (4), in particolare l'articolo 36,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0129/2017),

1.

approva la chiusura dei conti di Eurojust relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore amministrativo di Eurojust, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 193.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 63 del 6.3.2002, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/313


DECISIONE (UE) 2017/1717 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio europeo di polizia (Europol) per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Ufficio europeo di polizia relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Ufficio europeo di polizia relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'Ufficio (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Ufficio sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0070/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

vista la decisione 2009/371/GAI del Consiglio, del 6 aprile 2009, che istituisce l'Ufficio europeo di polizia (Europol) (4), in particolare l'articolo 43,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0107/2017),

1.

concede il discarico al direttore dell'Ufficio europeo di polizia per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore dell'Ufficio europeo di polizia, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 198.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 121 del 15.5.2009, pag. 37.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/314


RISOLUZIONE (UE) 2017/1718 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio europeo di polizia per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Ufficio europeo di polizia (Europol) per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0107/2017),

A.

considerando che, secondo i rendiconti finanziari dell'Ufficio europeo di polizia («l'Ufficio»), il bilancio definitivo di quest'ultimo per l'esercizio 2015 ammontava a 94 926 894 EUR, con un aumento del 12,55 % rispetto al 2014; che l'aumento era dovuto ai nuovi compiti o ai compiti aggiuntivi che ampliano il suo mandato;

B.

considerando che la Corte dei conti («la Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Ufficio europeo di polizia relativi all'esercizio 2015 («la relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto una ragionevole certezza in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Ufficio, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

C.

considerando che nell'ambito della procedura di discarico l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di un ulteriore rafforzamento della legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione attraverso l'aumento della trasparenza e della responsabilità, l'applicazione del concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati e la buona governance delle risorse umane;

Seguito dato al discarico del 2014

1.

osserva che la nota riguardante l'efficacia delle procedure di appalto indicata nella relazione della Corte per il 2013 era contrassegnata come «completata» nella relazione della Corte per il 2015;

Gestione finanziaria e di bilancio

2.

rileva con soddisfazione che durante l'esercizio 2015 gli sforzi relativi al monitoraggio del bilancio si sono tradotti in un elevato tasso di esecuzione del bilancio pari al 99,80 %, il che indica che gli impegni sono stati effettuati in maniera tempestiva; rileva che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato pari all'89 %, indicando un aumento del 4 % rispetto al 2014;

Impegni e riporti

3.

constata che, in base alla relazione della Corte, i riporti degli stanziamenti impegnati ai fini del titolo II (spese amministrative) si erano attestati a 42 000 000 EUR (41 %), a fronte di 1 900 000 EUR (27 %) nel 2014; rileva che tali riporti riguardavano prevalentemente lavori di costruzione per i quali non erano pervenute le fatture o erano ancora in corso alla fine del 2015; riconosce che l'Ufficio intende continuare a impegnarsi per garantire un'esecuzione del bilancio efficace e conforme alle regole, in particolare per quanto concerne i riporti relativi alle spese amministrative; rileva che i riporti possono spesso essere motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie e non indicano necessariamente la presenza di carenze nella pianificazione e nell'esecuzione del bilancio, né contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, in particolare se sono pianificati in anticipo e comunicati alla Corte;

Procedure di appalto e di assunzione

4.

osserva che alla fine del 2015 il numero totale del personale impiegato dall'Ufficio ammontava a 627, costituito da 483 membri del personale nella tabella dell'organico, 140 agenti contrattuali e 4 agenti locali; osserva inoltre che il numero del personale non alle dipendenze dell'Ufficio (esperti nazionali distaccati, ufficiali di collegamento e personale degli uffici di collegamento, tirocinanti e contraenti) era pari a 386; rileva che, nel 2015, l'Ufficio ha assunto 86 nuovi membri del personale (45 agenti temporanei e 41 agenti contrattuali) e che 62 membri del personale hanno lasciato l'organizzazione (49 agenti temporanei e 13 agenti contrattuali);

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interessi e trasparenza

5.

osserva che i curricula vitae (CV) e le dichiarazioni relative all'assenza di conflitti d'interessi del direttore e dei vicedirettori dell'Ufficio sono pubblicati sul suo sito web dal settembre 2015; osserva con preoccupazione che alcuni dei CV e delle dichiarazioni d'interessi dei membri del consiglio di amministrazione dell'Ufficio non sono stati pubblicati sul suo sito web; constata che il regolamento (UE) 2016/794 del Parlamento europeo e del Consiglio (1) (il nuovo regolamento Europol) si applica a decorrere dal 1o maggio 2017; rileva che dopo l'applicazione del nuovo regolamento Europol, il consiglio di amministrazione dell'Ufficio adotterà norme per la prevenzione e la gestione dei conflitti d'interessi in relazione ai suoi membri, anche in relazione alle loro dichiarazioni d'interessi; chiede all'Ufficio di pubblicare i CV e le dichiarazioni d'interesse del consiglio di amministrazione dell'Ufficio sul proprio sito e di rendere disponibile al pubblico qualsiasi documentazione riepilogativa necessaria relativa all'alta dirigenza, nonché di riferire all'autorità di discarico in merito all'istituzione e all'attuazione delle sue norme in materia di conflitti d'interessi;

6.

constata con soddisfazione che l'Ufficio applica un quadro normativo rigoroso per quanto concerne il controllo della correttezza fattuale delle dichiarazioni d'interesse fornite da esperti, membri del consiglio di amministrazione e membri del personale in linea con la natura particolare e il ruolo dell'Ufficio, e che esso collabora se necessario con l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF);

7.

osserva con soddisfazione che, al fine di garantire l'assenza di una situazione di conflitto d'interessi, viene attivata caso per caso una ricerca su fonti aperte nei pertinenti settori chiave (assunzioni, appalti e personale che lascia l'organizzazione) e che per le gare nell'ambito dei vigenti contratti quadro in materia di TIC (consulenza) e per le procedure negoziate di cui all'articolo 134 delle modalità di applicazione del regolamento finanziario (2), si procede al controllo sistematico delle dichiarazioni di conflitto d'interessi del personale interessato per quanto riguarda eventuali legami con le società coinvolte nelle gare effettuando controlli supplementari caso per caso;

8.

constata con soddisfazione che l'Ufficio ha posto in vigore disposizioni aggiuntive in materia di segnalazioni di irregolarità alla fine del 2016;

9.

osserva che attualmente l'Ufficio applica la strategia antifrode della Commissione; constata che l'obbligo giuridico che impone all'Ufficio di stabilire la propria strategia antifrode avrà effetto con l'applicazione del nuovo regolamento Europol nel maggio 2017; constata inoltre che l'Ufficio intende presentare un progetto di strategia al suo consiglio di amministrazione, onde garantire che sia adottato prima dell'entrata in vigore del nuovo regolamento Europol; invita l'Ufficio a comunicare all'autorità di discarico gli sviluppi relativi alla sua strategia antifrode;

Controlli interni

10.

rileva che nel corso delle attività di gestione dei rischi relative al 2015 l'Ufficio si è concentrato sull'affrontare i rischi interni e gli ambiti suscettibili di miglioramento individuati dalla Corte, dal servizio di audit interno (SAI), dalla funzione di audit interno e dal Mediatore europeo; osserva inoltre che nelle attività relative ai rischi era incluso anche il monitoraggio dei rischi riguardanti gli obiettivi dell'attività principale stabiliti per il programma di lavoro 2015; osserva che alla fine del 2015 il registro relativo ai rischi interni dell'Ufficio conteneva 12 rischi interni e 19 corrispondenti azioni di mitigazione, di cui l'84 % è stato attuato o affrontato nel 2015;

Audit interno

11.

osserva che il 75 % di tutte le raccomandazioni di audit pendenti della Corte, del SAI, dell'Autorità di controllo comune dell'Europol, del responsabile della protezione dei dati della Commissione e della funzione di audit interno, classificate come critiche o molto importanti, sono state affrontate nel 2015; invita l'Ufficio a riferire all'autorità di discarico in merito ai progressi nell'attuazione delle restanti raccomandazioni o alle ragioni per le quali ha deciso di non affrontarle;

12.

osserva che nel 2015 il SAI ha condotto un audit sulla gestione delle parti interessate; osserva inoltre che esso ha formulato quattro raccomandazioni, nessuna delle quali è stata classificata come critica o molto importante;

Altre osservazioni

13.

osserva che le autorità competenti dei Paesi Bassi, luogo in cui è ubicata la sede dell'Ufficio, hanno valutato come reale l'attuale livello di minaccia (livello 4 su 5); rileva che l'Ufficio è in stretto contatto con le autorità competenti dei Paesi Bassi, al fine di valutare costantemente le relative implicazioni per l'Ufficio, comprese le misure concernenti la situazione della sicurezza e l'adeguamento delle disposizioni in materia di continuità operativa;

14.

rileva che l'evoluzione delle capacità dell'Ufficio, in particolare il Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica e, a partire dal 2016, il Centro europeo antiterrorismo, ha aumentato il suo profilo di rischio in ambito informatico; rileva inoltre che l'Ufficio dispone di un sistema per la gestione della sicurezza delle informazioni, il quale viene adattato costantemente, in linea con le norme internazionali pertinenti e gli esempi delle migliori del settore;

15.

rileva che nel 2016 l'Ufficio ha aggiornato la sua architettura della rete TIC con l'obiettivo di rafforzare la protezione dei dati della sua attività principale e dei relativi sistemi, comprese le capacità relative allo scambio di informazioni con gli Stati membri e soggetti terzi; osserva inoltre che nell'ambito di tali misure la rete che ospita i dati e i sistemi dell'attività principale è stata classificata al livello CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL;

16.

rileva con soddisfazione che il nuovo quadro giuridico dell'Ufficio, che sarà applicabile nel maggio 2017, prevede misure supplementari in merito alla comunicazione di informazioni specifiche all'autorità di discarico relative all'attività dell'Ufficio, anche per quanto concerne le questioni operative sensibili;

17.

constata con soddisfazione che l'Ufficio si avvale di ampie disposizioni e accordi sulla condivisione di servizi in materia di capacità, anche per quanto concerne le procedure comuni di appalto con lo Stato ospitante, i diversi accordi operativi e strategici con varie altre agenzie, la convenzione di sovvenzione con l'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale e la stretta cooperazione con Frontex sull'approccio relativo ai punti di crisi;

18.

rileva che l'Ufficio dispone di 16 autovetture di servizio, compreso un veicolo specializzato per le sue attività operative, il cui costo è ammontato a 73 000 EUR (37 000 EUR per la manutenzione, 16 000 EUR per assicurazioni/permessi e 20 000 EUR per il carburante);

19.

rileva con preoccupazione l'uso da parte dell'Ufficio della controversa banca dati privata WorldCheck, che spesso associa individui e organizzazioni al terrorismo unicamente basandosi su risorse pubbliche, senza adeguate indagini, senza trasparenza e senza offrire mezzi di ricorso effettivi; invita l'Ufficio a spiegare alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento in che modo utilizza tale banca dati privata per le sue attività al fine di valutare la pertinenza dell'uso di fondi pubblici per acquisire licenze per WorldCheck;

20.

accoglie con favore il fatto che l'Ufficio fornisca in modo efficace ed efficiente i prodotti e i servizi attesi dalle autorità di contrasto competenti degli Stati membri e dai partner della cooperazione; riconosce che sono stati trattati oltre 732 000 messaggi operativi tramite l'applicazione di rete per lo scambio sicuro di informazioni (SIENA) e che sono stati aperti oltre 40 000 casi connessi, che il sistema di informazione Europol (SIE) ha elaborato oltre 633 000 ricerche e che l'Ufficio ha sostenuto 812 operazioni, ha elaborato oltre 4 000 relazioni operative e ha coordinato 98 azioni congiunte;

21.

sottolinea che, in risposta agli attacchi terroristici e alla crisi migratoria e alla luce dell'agenda della Commissione in materia di sicurezza e migrazione, sono stati potenziati il mandato dell'Ufficio e il suo personale ed è stato aumentato il suo bilancio; accoglie con favore gli sforzi efficaci dell'Ufficio volti a istituire un'unità UE addetta alle segnalazioni su Internet, il centro europeo contro il traffico di migranti (EMSC) e il centro europeo antiterrorismo (ECTC); esorta l'Ufficio a concentrarsi sullo sviluppo di questi tre nuovi strumenti;

22.

esorta l'Ufficio a razionalizzare i processi riguardanti gli archivi di lavoro per fini di analisi e l'istituzione del nuovo sistema di analisi di Europol e a destinare le risorse necessarie per garantire un livello elevato di sicurezza dei dati, di riservatezza e di protezione dei dati;

23.

incoraggia l'Ufficio a continuare a migliorare lo scambio di informazioni tra i suoi partner così come la cooperazione con gli Stati membri, le autorità di contrasto nazionali ed Eurojust ai fini della lotta al terrorismo, nel pieno rispetto della protezione dei dati e delle norme sulla riservatezza, compreso il principio di limitazione delle finalità; invita l'Ufficio a prestare maggiore attenzione alla presentazione delle sue attività mediante piattaforme online.

24.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (3) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Regolamento (UE) 2016/794 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 maggio 2016, che istituisce l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione nell'attività di contrasto (Europol) e sostituisce e abroga le decisioni del Consiglio 2009/371/GAI, 2009/934/GAI, 2009/935/GAI, 2009/936/GAI e 2009/968/GAI (GU L 135 del 24.5.2016, pag. 53).

(2)  Regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione, del 29 ottobre 2012, recante le modalità di applicazione del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione (GU L 362 del 31.12.2012, pag. 1).

(3)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

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L 252/318


DECISIONE (UE) 2017/1719 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Ufficio europeo di polizia per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Ufficio europeo di polizia relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Ufficio europeo di polizia relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'Ufficio (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Ufficio sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0070/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

vista la decisione 2009/371/GAI del Consiglio, del 6 aprile 2009, che istituisce l'Ufficio europeo di polizia (Europol) (4), in particolare l'articolo 43,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0107/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Ufficio europeo di polizia relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'Ufficio europeo di polizia, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 198.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 121 del 15.5.2009, pag. 37.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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DECISIONE (UE) 2017/1720 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0050/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 168/2007 del Consiglio, del 15 febbraio 2007, che istituisce l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (4), in particolare l'articolo 21,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0146/2017),

1.

concede il discarico al direttore dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 203.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 53 del 22.2.2007, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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RISOLUZIONE (UE) 2017/1721 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0146/2017),

A.

considerando che, in base ai suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (in appresso «l'Agenzia») per l'esercizio 2015 ammontava a 21 229 000 EUR, importo immutato rispetto al 2014; che il 98,23 % del bilancio dell'Agenzia proviene dal bilancio dell'Unione,

B.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di un ulteriore rafforzamento della legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione ottenibile migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati e di buona gestione delle risorse umane;

C.

considerando che la Corte dei conti («Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia relativi all'esercizio finanziario 2015 («relazione della Corte»), dichiara di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia per l'esercizio 2015, nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.

osserva con soddisfazione che, a seguito degli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015, si è registrato un tasso di esecuzione del bilancio del 100 %, come nell'esercizio precedente, e che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 71,62 %, il che rappresenta un incremento pari al 2,17 % rispetto all'esercizio precedente; prende atto dell'elevato tasso di impegno globale degli stanziamenti, che indica che gli impegni sono stati contratti in maniera tempestiva;

Impegni e riporti

2.

osserva che, in base alla relazione della Corte, il livello di stanziamenti impegnati riportati al 2016 per il titolo III (spese operative) si è attestato a 5 723 282 EUR (70 %), a fronte di 5 848 956 EUR (75 %) nell'esercizio precedente; riconosce che, secondo la relazione della Corte, tali riporti riflettono principalmente la natura delle attività dell'Agenzia, che includono l'appalto di studi che si protraggono sull'arco di molti mesi, spesso estendendosi oltre la fine dell'esercizio;

3.

rileva che il tasso di esecuzione degli stanziamenti riportati dal 2014 al 2015 è stato pari al 98,32 % nel 2015, e che è stato annullato solo un importo di 104 366,35 EUR, pari all'1,61 % del totale;

4.

osserva che i riporti possono essere spesso motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie e non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione di bilancio e nella relativa attuazione, né contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo e comunicati alla Corte;

Storni

5.

osserva che, nel 2015, due storni di bilancio sono stati presentati al consiglio di amministrazione per approvazione e che l'importo totale trasferito tra i titoli mediante tali storni ammontava a 835 734 EUR; constata altresì che tali storni riguardavano principalmente la ridistribuzione delle eccedenze delle spese amministrative a favore di progetti operativi o nell'ambito di spese operative; nota con soddisfazione che il livello e la natura degli storni nel 2015 sono rimasti entro i limiti delle regole finanziarie;

Procedure di appalto e di assunzione

6.

prende atto della riduzione della tabella dell'organico dell'Agenzia, a seguito della soppressione di due posti di agente temporaneo nel 2015 (un posto AD e un posto AST) in linea con i principi generali stabiliti nell'accordo interistituzionale sulla disciplina di bilancio (1); nota altresì che, nel novembre 2015, l'autorità di bilancio ha autorizzato due nuovi posti AD nella tabella dell'organico dell'Agenzia, in relazione alla situazione attuale in materia di asilo e migrazioni;

Prestazione

7.

riconosce che, negli ultimi anni, l'Agenzia ha intrapreso un ampio processo di riforma, che ha portato alla progressiva ridefinizione delle sue funzioni di pianificazione, monitoraggio e valutazione, incluso un sistema più esaustivo per il monitoraggio della prestazione interna, un politica di monitoraggio e valutazione vera e propria ed un piano d'azione di monitoraggio e valutazione annuale; nota che le cinque valutazioni ex ante e le quattro valutazioni ex post sono attualmente in corso e che i risultati di tale esercizio saranno pubblicati nella relazione annuale di attività dell'Agenzia per il 2016;

8.

si rammarica che il mandato dell'Agenzia limiti ancora il suo ruolo per quanto riguarda il sostegno ai diritti fondamentali; sottolinea che l'Agenzia dovrebbe essere in grado di offrire pareri su proposte legislative di propria iniziativa e che il suo settore di competenza dovrebbe estendersi a tutti gli ambiti dei diritti sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, comprese ad esempio le questioni relative alla cooperazione giudiziaria e di polizia;

9.

plaude ai solidi risultati dell'Agenzia; rileva che questa ha organizzato 60 eventi riunendo i suoi partner principali e i soggetti interessati per discutere di questioni relative ai diritti fondamentali in diverse aree tematiche; riconosce che l'Agenzia ha messo a disposizione le proprie competenze in occasione di 240 presentazioni e audizioni e che ha pubblicato i risultati delle sue ricerche in 32 relazioni e documenti; ricorda che l'Agenzia ha formulato 122 pareri in risposta alle richieste provenienti dagli Stati membri, dalle istituzioni dell'Unione e da altre organizzazioni internazionali; accoglie inoltre con favore il suo approccio proattivo nei confronti del Parlamento;

Audit interno

10.

nota con soddisfazione che, alla fine del periodo di rendicontazione, gli esiti dei controlli ex post non hanno evidenziato alcun importo da recuperare;

11.

osserva che il Servizio di audit interno della Commissione (SAI) ha eseguito un audit di follow-up nel 2015 su due impegni contratti alla fine del 2013 relativi alla gestione delle risorse umane e alla gestione dei contratti; osserva che, a seguito di tale audit, tutte le raccomandazioni sono state chiuse, tranne una contrassegnata come «molto importante» ed una che era stata riclassificata da «molto importante» a «importante»; nota con soddisfazione che tutte le raccomandazioni formulate dal SAI prima del 2015 sono state attuate e chiuse;

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interesse e trasparenza

12.

osserva che, per quanto riguarda il procedimento giudiziario intentato nei confronti dell'Agenzia dinanzi al Tribunale della funzione pubblica nel 2015, la sentenza è stata favorevole all'Agenzia nella causa T-107/13 P e che l'Agenzia sta recuperando le spese legali dal ricorrente, mentre nella causa T-658/13 P, l'Agenzia si è conformata alla sentenza; nota altresì che, nelle cause congiunte F-25/14 ed F-106/13, è in corso l'esecuzione della sentenza e l'Agenzia ha reintegrato il ricorrente e pagato le sue spese legali, mentre è stato presentato un ricorso; riconosce che la causa 178/2013/LP del Mediatore non è correlata ad alcuno dei procedimenti giudiziari in cui l'Agenzia è parte o lo è stata;

13.

rileva che, oltre allo statuto del personale, l'Agenzia ha introdotto una guida pratica destinata al personale sulla gestione e la prevenzione dei conflitti di interesse, che offre un'ampia gamma di informazioni e consigli su varie tematiche; osserva inoltre che l'Agenzia offre formazioni obbligatorie per il personale in materia di deontologia e integrità e pubblica i curriculum vitae e le dichiarazioni di interessi di tutti i membri attivi del consiglio di amministrazione, del comitato scientifico nonché del gruppo direttivo;

14.

nota con soddisfazione che, dal 2012, l'Agenzia ha applicato le linee guida della Commissione in merito alle denunce di irregolarità, in linea con la decisione n. 2012/04 (2) del suo ufficio di presidenza;

15.

nota che l'Agenzia applica il codice di buona condotta amministrativa e che i controlli sugli interessi finanziari dichiarati dalla dirigenza, dai membri attivi del consiglio di amministrazione e dai membri del comitato scientifico sono valutati e le dichiarazioni sono pubblicate sul sito web dell'Agenzia nel quadro della politica di quest'ultima sulla prevenzione e la gestione dei conflitti di interesse;

16.

osserva che, in seguito all'adozione della direttiva (UE) 2016/943 del Parlamento europeo e del Consiglio (3), l'Agenzia valuterà come trasporre la direttiva al proprio interno; incoraggia l'Agenzia ad attuare le pertinenti disposizioni della direttiva e a riferire all'autorità di discarico al momento dell'attuazione; riconosce che l'Agenzia sta applicando per analogia le linee guida della Commissione in merito alle denunce di irregolarità, in linea con la decisione n. 2012/04 del suo ufficio di presidenza; chiede all'Agenzia di valutare se misure specifiche sulla protezione degli informatori sulla stessa linea di altre agenzie potrebbero essere maggiormente appropriate;

17.

osserva che l'Agenzia ha sviluppato una strategia antifrode, che prevede l'introduzione di nuovi controlli, ove necessario, dopo una valutazione del rischio specifica; nota altresì che la strategia è stata adottata dal consiglio di amministrazione dell'Agenzia durante la sua riunione di dicembre 2014, insieme a un relativo piano d'azione, che è stato attuato nel corso del 2015;

18.

osserva che l'Agenzia prevede di includere un capitolo standard sulla trasparenza, la responsabilità e l'integrità nella sua relazione annuale;

Altre osservazioni

19.

osserva con preoccupazione un significativo squilibrio di genere tra le sei posizioni direttive di grado elevato dell'Agenzia, cinque delle quali appartenenti al medesimo genere; esorta l'Agenzia a correggere tale squilibrio e a comunicare quanto prima i risultati all'autorità di discarico;

20.

osserva che nel 2015 199 membri del personale hanno partecipato a quattro «away day», il cui costo totale è stato di 13 860,62 EUR (70 EUR a persona);

21.

accoglie positivamente il fatto che nel corso del 2015 l'Agenzia si sia fortemente concentrata sulle questioni in materia di diritti fondamentali relative alla situazione dei rifugiati e dei migranti che giungono nell'Unione, come dimostrato in particolare dal parere dell'Agenzia sui diritti fondamentali nei punti di crisi («hotspot») istituiti in Grecia e in Italia; osserva in particolare che l'Agenzia ha notevolmente intensificato le sue attività nel settore dell'immigrazione e dell'integrazione dei migranti, dei visti, dei controlli di frontiera nonché delle procedure di asilo;

22.

accoglie positivamente il fatto che nel corso del 2015 l'Agenzia abbia proseguito le sue attività di ricerca sulla situazione dei rom nell'Unione, contribuendo in tal modo al monitoraggio dell'efficacia e delle lacune delle politiche dell'Unione in materia di integrazione e di quelle degli Stati membri; plaude in particolare alle raccomandazioni strategiche basate sulla ricerca dell'Agenzia riguardanti l'efficace lotta all'antiziganismo e la lotta per l'inclusione sociale dei rom;

23.

accoglie con favore gli sforzi che l'Agenzia continua a compiere per presentare le sue conclusioni in modo accessibile attraverso le piattaforme dei social media, raggiungendo un vasto pubblico; incoraggia fortemente una maggiore diffusione delle attività dell'Agenzia mediante piattaforme online;

24.

raccomanda l'inclusione dei nuovi settori tematici proposti della cooperazione di polizia e della cooperazione giudiziaria in materia penale nel nuovo quadro pluriennale, attualmente in corso di negoziazione; sottolinea che, a seguito dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona, la cooperazione di polizia e la cooperazione giudiziaria in materia penale fanno parte del diritto dell'Unione e rientrano pertanto nella sfera dei compiti dell'Agenzia;

25.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (4) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Accordo interistituzionale, del 2 dicembre 2013, tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria (GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1).

(2)  http://fra.europa.eu/sites/default/files/eb_decision_2012_04-whistleblowing_rules.pdf

(3)  Direttiva (UE) 2016/943 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 giugno 2016, sulla protezione del know-how riservato e delle informazioni commerciali riservate (GU L 157 del 15.6.2016, pag. 1).

(4)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

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L 252/323


DECISIONE (UE) 2017/1722 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0050/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 168/2007 del Consiglio, del 15 febbraio 2007, che istituisce l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (4), in particolare l'articolo 21,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0146/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 203.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 53 del 22.2.2007, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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L 252/324


DECISIONE (UE) 2017/1723 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (ora Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex)] per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea («l'Agenzia») relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0065/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio, del 26 ottobre 2004, che istituisce un'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (4), in particolare l'articolo 30,

visto il regolamento (UE) 2016/1624 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 settembre 2016, relativo alla guardia di frontiera e costiera europea che modifica il regolamento (UE) 2016/399 del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga il regolamento (CE) n. 863/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, il regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio e la decisione 2005/267/CE del Consiglio (5), in particolare l'articolo 76,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (6), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0137/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 208.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 349 del 25.11.2004, pag. 1.

(5)  GU L 251 del 16.9.2016, pag. 1.

(6)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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L 252/326


RISOLUZIONE (UE) 2017/1724 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea [ora Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera («Frontex»)] per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (ora Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera) per l'esercizio 2015;

vista la relazione speciale n. 12/2016 della Corte dei conti dal titolo «Il ricorso delle agenzie alle sovvenzioni non è sempre appropriato o di comprovata efficacia»,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0137/2017),

A.

considerando che, secondo i suoi rendiconti finanziari, il bilancio definitivo dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (ora Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera) («l'Agenzia») per l'esercizio 2015 ammontava a 143 300 000 EUR, importo che rappresenta un aumento del 46,31 % rispetto al 2014; che tale aumento è derivato essenzialmente da due modifiche alle pertinenti operazioni nel Mediterraneo, per un importo pari a 28 000 000 EUR;

B.

considerando che, secondo i suoi rendiconti finanziari, il contributo complessivo dell'Unione al bilancio dell'Agenzia per il 2015 ammontava a 133 528 000 EUR, importo che rappresenta un aumento dell'53,82 % rispetto al 2014;

C.

considerando che la Corte dei conti («la Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015 («la relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto garanzie ragionevoli in merito alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti ai conti annuali dell'Agenzia;

Elementi a sostegno del giudizio con riserva sull'affidabilità dei conti

1.

riconosce che la Corte ha emesso un giudizio con riserva sull'affidabilità dei conti dell'Agenzia; osserva che la base del giudizio con riserva è stata la sottostima per 1 723 336 EUR delle spese, sostenute nel 2015 ma non ancora fatturate, per servizi prefinanziati connessi alla sorveglianza marittima; rileva inoltre che detto errore contabile ha inciso sui ratei passivi e ha comportato un'inesattezza rilevante nel bilancio finanziario e nel conto del risultato economico dell'Agenzia; precisa, tuttavia, che l'errore contabile non ha portato a operazioni irregolari o illegali e che i fondi non sono stati spesi indebitamente;

2.

si rammarica del fatto che la stima dei costi da imputare in bilancio è stata effettuata dal contabile sulla base di una relazione che escludeva una parte del prefinanziamento da imputare in bilancio; esprime preoccupazione per il fatto che il contabile non si sia accorto in tempo dell'omissione e non abbia consultato la sua controparte nell'agenzia partner; osserva che, di conseguenza, una parte dei costi potenzialmente imputabili in bilancio non è stata presa in considerazione in fase di predisposizione del bilancio stesso;

3.

riconosce che l'Agenzia ha già adottato misure correttive per impedire che tali problemi si ripresentino in futuro; osserva che il contabile dell'Agenzia responsabile della corretta stima dei ratei baserà tutte le stime sui dati pertinenti e le informazioni disponibili, comprese quelle delle agenzie partner che sono interessate dai ratei; riconosce che, dal canto suo, l'ordinatore dell'Agenzia si impegnerà maggiormente a garantire che queste carenze non si ripetano, effettuando un controllo incrociato dei dati a disposizione e cooperando più strettamente con il contabile;

4.

osserva che, a giudizio della Corte, eccetto che per gli effetti della questione riguardante la sottostima dei costi sostenuti ma non ancora fatturati, i conti annuali dell'Agenzia presentano fedelmente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria della stessa al 31 dicembre 2015, nonché i risultati delle sue operazioni e i flussi di cassa per l'esercizio chiuso in tale data, conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario dell'Agenzia e alle norme contabili adottate dal contabile della Commissione;

Osservazioni sulla legittimità e regolarità delle operazioni

5.

apprende che, stando alla relazione della Corte, nel 2015 l'Agenzia ha condotto un audit ex post sull'Islanda e ha rilevato pagamenti irregolari per quanto concerne l'ammortamento di una nave utilizzata in sette operazioni congiunte tra il 2011 e il 2015, per un importo pari a 1 400 000 EUR; osserva in particolare che la guardia costiera islandese ha richiesto il rimborso dei costi di ammortamento della nave, la quale ha superato la sua vita utile stabilita dalle linee guida dell'Agenzia;

6.

riconosce che le norme di attuazione del regolamento finanziario dell'Agenzia prevedono che l'ordinatore possa rinunciare al recupero di un determinato importo laddove tale recupero non sia conforme al principio di proporzionalità; rileva inoltre che, in conformità a tale principio e in seguito al parere legale ricevuto da fonti esterne, l'ordinatore ha annunciato il recupero di 600 000 EUR, a copertura delle sovvenzioni concesse a partire dal 2014; osserva che, per lo stesso motivo, l'ordinatore ha annunciato di non rimborsare l'importo di 200 000 EUR dovuto nel 2016; è consapevole del fatto che, dall'avvio dei controlli ex post dell'Agenzia e al fine di rispettare il principio di trasparenza e di parità di trattamento nei confronti dei beneficiari dell'Agenzia stessa, che sono autorità pubbliche degli Stati membri incaricate della gestione delle frontiere e delle questioni legate alla migrazione, l'ordinatore ha agito nel rispetto delle migliori prassi dell'Agenzia intese a recuperare i pagamenti irregolari con riferimento agli ultimi due anni di cooperazione;

7.

apprende che, stando alla relazione della Corte, esiste un rischio non gestito di duplicazione del finanziamento relativo al Fondo sicurezza interna (ISF); rammenta che l'ISF, istituito per il periodo 2014-2020 e composto dallo strumento ISF-Frontiere e visti e dallo strumento ISF-Polizia, dispone di 3 800 000 000 EUR per il finanziamento di azioni; ricorda inoltre che la Commissione rimborsa a titolo dello strumento ISF-Frontiere e visti l'acquisto di mezzi, come veicoli o navi, e i costi di gestione legati ad esempio al consumo di carburante o alla manutenzione; sottolinea che anche l'Agenzia rimborsa tali spese ai partecipanti ad operazioni congiunte; prende atto del fatto che l'Agenzia, in collaborazione con la direzione generale della Migrazione e degli affari interni della Commissione, ha messo in atto misure per ridurre tale rischio; rileva, in particolare, che tali misure comprendono l'accesso alla banca dati dell'ISF, dove è possibile reperire tutti i piani e le relazioni dei beneficiari, la formazione sulle funzionalità del sistema comune di gestione concorrente dei fondi, nonché lo svolgimento di controlli ex ante ed ex post tramite la verifica dei documenti giustificativi e, al tempo stesso, un aumento della consapevolezza tra i beneficiari riguardo al problema;

Gestione finanziaria e di bilancio

8.

osserva con soddisfazione che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi nel corso dell'esercizio 2015 si sono tradotti in un tasso di esecuzione del bilancio del 99,86 %, con un incremento dell'1,21 % rispetto all'esercizio 2014; osserva che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 69,50 %, il che rappresenta una diminuzione dello 0,71 % rispetto al 2014;

Impegni e riporti

9.

nota che il livello dei riporti per gli stanziamenti impegnati per il titolo II (spese amministrative) era pari a 3 200 000 EUR (38 % degli stanziamenti impegnati), rispetto a 4 500 000 EUR (36 %) del 2014; rileva che i riporti per il titolo III (spese operative) erano pari a 40 200 000 EUR (35 %), rispetto a 28 400 000 EUR (44 %) del 2014; constata che i riporti per il titolo II erano dovuti principalmente ai contratti per l'informatica estesi oltre la fine dell'esercizio mentre quelli per il titolo III riguardavano la natura pluriennale delle operazioni dell'Agenzia; riconosce inoltre che l'Agenzia porterà avanti il suo impegno volto a ridurre il livello dei riporti nell'ottica di rispettare al meglio il principio dell'annualità del bilancio;

10.

prende atto del fatto che i riporti possono spesso essere motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie e non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione di bilancio e nella relativa attuazione, né contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo e comunicati alla Corte;

Procedure di appalto e di assunzione

11.

apprende dall'Agenzia che nel 2015 essa ha avviato 34 procedure di assunzione di personale, 14 delle quali sono state completate nel 2016; rileva inoltre che nel 2015 l'Agenzia ha assunto 47 nuovi dipendenti;

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interesse e trasparenza

12.

riconosce che, per garantire la trasparenza delle procedure di appalto pubblico dell'Agenzia, sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea gli appalti aggiudicati oltre le soglie richieste, mentre quelli aggiudicati al di sotto delle soglie richieste sono stati pubblicati sulla pagina web dell'Agenzia;

13.

riconosce che l'Agenzia ha pubblicato sulla sua pagina Internet le dichiarazioni di assenza di conflitti di interesse del direttore esecutivo e del vicedirettore esecutivo; rileva inoltre che le poche dichiarazioni di assenza di conflitti di interesse ancora non pubblicate del consiglio di amministrazione dipendono dai recenti cambiamenti nella composizione del consiglio di amministrazione; nota che l'Agenzia pubblicherà tali dichiarazioni sul suo sito web una volta pervenute;

14.

riconosce il lavoro in corso dell'Agenzia sulla trasparenza; rileva l'esigenza di compiere progressi e di istituire comitati di valutazione;

15.

osserva che tutte le questioni legate ai conflitti di interesse sono disciplinate dal codice di condotta dell'Agenzia, che si applica a tutto il personale; rileva con soddisfazione che nel 2016 l'Agenzia ha aggiornato i suoi orientamenti interni per il personale riguardanti la comprensione del concetto di conflitto di interessi; nota con preoccupazione che l'Agenzia non ha previsto alcun controllo sulla correttezza di fatto o un processo per l'aggiornamento delle dichiarazioni di assenza di conflitti di interesse;

16.

osserva che, secondo la relazione della Corte, Frontex non ha sufficientemente affrontato il problema esistente dei conflitti di interesse durante l'istituzione di gruppi con il compito di gestire i negoziati relativi alle sovvenzioni per operazioni congiunte; invita l'Agenzia a introdurre misure e una politica adeguata per salvaguardare il principio di trasparenza e assicurare l'assenza di conflitti di interesse nei gruppi di negoziatori;

17.

constata che l'Agenzia è sul punto di concludere le sue norme interne in materia di segnalazione di irregolarità; chiede all'Agenzia di comunicare all'autorità di discarico l'istituzione e l'attuazione di tali norme;

18.

si rammarica delle conclusioni della Corte nella sua relazione speciale n. 12/2016, secondo cui l'Agenzia non ha istituito un'adeguata politica in materia di conflitti di interesse per il personale che partecipa ai gruppi di negoziazione bilaterale; invita l'Agenzia a istituire politiche formali in materia di conflitti di interesse per gli esperti esterni, il personale interno e i membri del comitato direttivo coinvolti nel processo di selezione e di assegnazione delle sovvenzioni, tenendo conto dell'effetto cumulato di più conflitti di interesse di minore entità e dell'esigenza di definire misure di mitigazione efficaci;

Controllo interno

19.

apprende dall'Agenzia che alla fine del 2015 essa ha valutato l'efficacia del proprio sistema di controlli interni; rileva inoltre che, stando a tale valutazione, sono stati attuati e sono in vigore le norme di controllo interno (NCI); osserva tuttavia che, con il notevole aumento della dotazione di bilancio dell'Agenzia, il sistema dei controlli interni è posto ulteriormente sotto pressione e ciò richiede miglioramenti supplementari; riconosce che l'Agenzia ha individuato possibili miglioramenti in otto NCI e ha messo a punto una strategia per far fronte a tali punti deboli; attende con interesse la prossima relazione annuale dell'Agenzia e ulteriori dettagli circa i miglioramenti al suo sistema di controlli interni;

Audit interno

20.

nota che nel 2015 il servizio di audit interno (SAI) ha condotto un audit sugli appalti e la gestione degli attivi, che ha portato a quattro raccomandazioni classificate come «importanti»; rileva che l'Agenzia ha elaborato un piano d'azione per affrontare tali raccomandazioni;

21.

prende atto delle conclusioni del SAI in base alle quali al 1o gennaio 2016 non esistevano raccomandazioni in sospeso classificate come «critiche»; osserva tuttavia che le due raccomandazioni relative alla gestione delle risorse umane (classificate come «molto importanti») e alla gestione dei progetti informatici (classificate come «importanti») non sono state attuate secondo le scadenze indicate nel piano d'azione; riconosce che il ritardo nell'attuazione è stato dovuto alla mancata adozione delle nuove norme di esecuzione relative all'assunzione di agenti temporanei e contrattuali, come pure alla decisione dell'Agenzia di attuare la governance delle TIC prima della strategia in materia di tecnologie dell'informazione e della comunicazione, al fine di rendere l'attuazione coerente e sostenibile;

Altre osservazioni

22.

rammenta che negli anni precedenti il numero ingente e in costante aumento di convenzioni di sovvenzione e l'entità della spesa connessa che l'Agenzia deve verificare hanno suggerito che è opportuno utilizzare un meccanismo di finanziamento alternativo più efficiente ed efficace sotto il profilo dei costi per finanziare le attività operative dell'Agenzia; riconosce che il nuovo regolamento istitutivo dell'Agenzia ha eliminato il termine «sovvenzioni» quale strumento contrattuale per le attività operative tra l'Agenzia e le istituzioni degli Stati membri; spera che tale modifica consentirà all'Agenzia di ottimizzare la gestione finanziaria delle sue attività operative; invita l'Agenzia a tenere informata l'autorità di discarico in merito ad ulteriori sviluppi in tale ambito;

23.

accoglie con favore il contributo dell'Agenzia nel salvataggio in mare di più di 250 000 persone nel 2015; plaude all'aumento della capacità di ricerca e salvataggio dell'Agenzia dopo i tragici eventi occorsi nella primavera del 2015;

24.

chiede un maggiore scambio di informazioni tra Frontex, le agenzie dell'Unione nel settore della giustizia e degli affari interni e gli Stati membri, nel pieno rispetto delle norme di protezione dei dati e, in particolare, del principio della limitazione delle finalità, al fine di migliorare l'efficacia delle operazioni congiunte sovvenzionate da Frontex; si rammarica del fatto che l'impatto effettivo delle operazioni congiunte sia difficile da valutare;

25.

osserva che, secondo la relazione della Corte, la maggior parte dei programmi operativi di Frontex manchi di obiettivi quantitativi e valori-obiettivo specifici per le operazioni congiunte; rileva con preoccupazione che quanto detto, unitamente a una documentazione insufficiente dei paesi cooperanti, potrebbe ostacolare una valutazione ex post sull'efficacia delle operazioni congiunte a lungo termine; invita Frontex a migliorare il suo programma strategico di pianificazione, a impostare obiettivi strategici pertinenti alle sue attività di sovvenzione e a stabilire un monitoraggio e una comunicazione efficaci e basati sui risultati, con indicatori chiave di prestazione rilevanti e misurabili;

26.

osserva che gli Stati partecipanti alle operazioni alle frontiere hanno dichiarato le spese sostenute sulla base di moduli di dichiarazione delle spese che comprendono spese fisse (ammortamento e manutenzione), spese variabili (principalmente carburante) e spese di missione (principalmente indennità e altre spese per l'equipaggio); osserva altresì che le spese dichiarate erano basate sui valori reali ed erano conformi ai principi nazionali, il che comporta approcci diversi tra gli Stati partecipanti e porta ad un sistema particolarmente gravoso per tutte le parti coinvolte; incoraggia l'Agenzia a far ricorso a opzioni semplificate in materia di costi allo scopo di evitare tali inefficienze;

27.

rammenta che, conformemente all'articolo 57, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/1624, era prevista la conclusione dell'accordo sulla sede dell'Agenzia una volta ottenuta l'approvazione da parte del consiglio di amministrazione dell'Agenzia, non oltre il 7 aprile 2017; rileva con soddisfazione che il 23 gennaio 2017 l'Agenzia e il governo polacco hanno siglato il progetto di accordo sulla sede; nota, inoltre, che l'accordo doveva essere presentato al consiglio di amministrazione dell'Agenzia nel febbraio 2017, il che dovrebbe, se adottato, autorizzare il direttore dell'Agenzia a firmare l'accordo con il governo polacco e preparare il terreno per la successiva ratifica da parte del parlamento della Polonia;

28.

prende atto con preoccupazione di un significativo squilibrio di genere all'interno del consiglio di amministrazione dell'Agenzia (93 % contro 7 %); osserva inoltre che entrambi i membri dell'alta direzione dell'Agenzia sono del medesimo genere;

29.

ricorda che l'Agenzia dovrebbe dotare il suo responsabile dei diritti fondamentali di risorse finanziarie e umane adeguate per istituire il meccanismo di denuncia, nonché per sviluppare ulteriormente e attuare la strategia dell'Agenzia volta a monitorare e garantire la tutela dei diritti fondamentali;

30.

accoglie con favore il sostegno fornito alle autorità nazionali nei punti di crisi (hotspot) per quanto concerne l'identificazione e la registrazione dei migranti, le attività relative al rimpatrio e la sicurezza interna dell'Unione; accoglie con favore la firma di un accordo di cooperazione operativa con Europol per prevenire la criminalità transfrontaliera e il traffico di migranti; chiede una cooperazione più estesa e più efficace con Europol e con altre agenzie nel settore della giustizia e degli affari interni;

31.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pag. 372 della presente Gazzetta ufficiale)..


29.9.2017   

IT

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L 252/330


DECISIONE (UE) 2017/1725 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea [ora Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera («Frontex»)] per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea («l'Agenzia») relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0065/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio, del 26 ottobre 2004, che istituisce un'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea (4), in particolare l'articolo 30,

visto il regolamento (UE) 2016/1624 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 settembre 2016, relativo alla guardia di frontiera e costiera europea che modifica il regolamento (UE) 2016/399 del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga il regolamento (CE) n. 863/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, il regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio e la decisione 2005/267/CE del Consiglio (5), in particolare l'articolo 76,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (6), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0137/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 208.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 349 del 25.11.2004, pag. 1.

(5)  GU L 251 del 16.9.2016, pag. 1.

(6)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

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L 252/331


DECISIONE (UE) 2017/1726 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia del GNSS europeo per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia del GNSS europeo relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Agenzia del GNSS europeo relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0066/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (UE) n. 912/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2010, che istituisce l'Agenzia del GNSS europeo, abroga il regolamento (CE) n. 1321/2004 del Consiglio sulle strutture di gestione dei programmi europei di radionavigazione via satellite e modifica il regolamento (CE) n. 683/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio (4), in particolare l'articolo 14,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0148/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia del GNSS europeo per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia del GNSS europeo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 214.

(2)  Cfr. nota a piè di pagina 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 276 del 20.10.2010, pag. 11.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/332


RISOLUZIONE (UE) 2017/1727 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia del GNSS europeo per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia del GNSS europeo per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0148/2017),

A.

considerando che, secondo i suoi rendiconti finanziari, il contributo dell'Unione al bilancio dell'Agenzia del GNSS europeo (l'«Agenzia») per l'esercizio 2015 ammontava a 27 606 414 EUR, importo che rappresenta un aumento dell'8,82 % rispetto al 2014;

B.

considerando che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'Agenzia relativi all'esercizio 2015 (la «relazione della Corte»), ha dichiarato di aver ottenuto ragionevoli garanzie in merito all'affidabilità dei conti annuali dell'Agenzia, nonché alla legittimità e alla regolarità delle relative operazioni;

C.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di rafforzare ulteriormente la legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione migliorando la trasparenza e la responsabilità, attuando il concetto del bilancio basato sui risultati e la corretta gestione delle risorse umane,

Osservazioni sull'affidabilità dei conti

1.

osserva che, secondo la relazione della Corte, l'ultima convalida dei sistemi contabili è stata effettuata nel 2012; osserva che l'unico sistema in cui l'Agenzia immette direttamente i dati attinenti ai conti è l'ABAC (contabilità per competenza), che non è di proprietà dell'Agenzia e viene regolarmente convalidato centralmente dalla direzione generale per il bilancio della Commissione (DG Bilancio);

2.

rileva che, dopo l'ultima convalida locale del sistema, non vi sono stati cambiamenti ai sistemi locali e che il trasferimento dell'Agenzia a Praga non ha comportato alcuna modifica dei circuiti finanziari, dei processi e del flusso di informazioni; osserva che i sistemi locali sono stati presentati al nuovo contabile dell'Agenzia prima dell'accettazione dell'incarico; osserva che la convalida periodica dei sistemi contabili si svolgerà come previsto dall'accordo sul livello di servizio tra la DG Bilancio e l'Agenzia, sulla base della valutazione del rischio della DG Bilancio; riconosce che il rischio è attualmente valutato a un livello basso e la prossima convalida sarà effettuata nel 2020, o nel 2018 in caso di modifiche dei sistemi;

Gestione finanziaria e di bilancio

3.

osserva con soddisfazione che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 100 %; rileva inoltre che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato pari al 100 %, e che questo tasso incorpora altresì il riporto non automatico degli stanziamenti di pagamento, al fine di massimizzare l'utilizzo dei restanti stanziamenti di pagamento sul titolo III del bilancio;

4.

riconosce che i tempi medi di pagamento dell'Agenzia erano pari a 13 giorni, meno dei 30 giorni di riferimento della Commissione e dell'obiettivo dell'Agenzia di 20 giorni; rileva che l'Agenzia ha trattato un totale di 4 267 transazioni finanziarie, con un incremento del 24 % rispetto al 2014;

5.

rileva che l'Agenzia ha gestito un notevole volume di bilancio delegato nel 2015 in esito alla firma di tre nuovi accordi di delega (Sfruttamento EGNOS, Sfruttamento Galileo e Orizzonte 2020) con la Commissione nel corso del 2014; osserva che una modifica all'accordo di delega di Sfruttamento Galileo è stata siglata nel dicembre 2015, con l'assegnazione di ulteriori 300 000 000 EUR all'Agenzia; osserva che nel 2015 è stato impegnato un totale di 116 067 789 EUR di bilancio delegato e 183 108 199 EUR effettuato in pagamenti;

6.

rileva che, sulla base della relazione Corte, la relazione sull'esecuzione del bilancio dell'Agenzia sottoposta ad audit dalla Corte ha un diverso livello di dettaglio rispetto alle relazioni della maggior parte delle altre agenzie il che ciò denota la necessità di chiari orientamenti in materia di rendicontazione di bilancio delle agenzie; apprende che, sulla base dell'accordo sul livello dei servizi stipulato con la DG BUDG, i conti e le relazioni pertinenti dell'Agenzia sono stati preparati dal contabile della Commissione, e che il diverso livello di dettaglio è riconducibile alle prassi di rendicontazione della Commissione; sostiene l'intenzione della Commissione di definire orientamenti relativi alla rendicontazione di bilancio per il 2016 da parte delle agenzie;

Storni

7.

rileva che l'Agenzia ha effettuato otto storni interni nel 2015 che erano autorizzati dal suo direttore esecutivo; constata che, stando alla relazione annuale dell'Agenzia e alla relazione della Corte, nel 2015 il livello e il carattere degli storni sono rimasti entro i limiti delle regole finanziarie;

Impegni e riporti

8.

rileva che, secondo la relazione della Corte, il livello dei riporti di stanziamenti impegnati è stato pari a 2 500 000 EUR (42 %) per il Titolo II (spese amministrative), rispetto a un importo di 3 400 000 EUR nel 2014 (54 %); riconosce che tali riporti si riferiscono principalmente a servizi prestati nel 2015, le cui fatture sono pervenute solo nel 2016, ad alcuni contratti di importo elevato per l'informatica e a un contratto per la valutazione dei rischi firmato a fine 2015; riconosce inoltre che tali progetti, previsti originariamente per il 2016, sono stati avviati nel 2015 per utilizzare fondi resisi disponibili in seguito ad economie su altre linee di bilancio;

9.

osserva che i riporti possono essere spesso motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie, non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione di bilancio e nella relativa attuazione e non contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio, soprattutto se sono pianificati in anticipo e comunicati alla Corte;

Procedure di appalto e di assunzione

10.

rileva che, secondo la relazione della Corte, nel 2015 l'Agenzia ha registrato un elevato tasso di avvicendamento del personale, con l'uscita di 14 e l'arrivo di 26 dipendenti; riconosce che, secondo l'Agenzia, l'elevato avvicendamento del personale è riconducibile alle difficoltà riscontrate nell'attirare e trattenere il personale chiave in un segmento del mercato del lavoro molto competitivo e tecnico, essenzialmente a causa dell'ubicazione della sede principale e del coefficiente correttore relativamente basso che interessa i livelli retributivi nella Repubblica ceca; rileva inoltre che l'Agenzia sta vagliando tutte le vie percorribili per rafforzare la propria attrattiva, in particolare ponendo l'accento sull'importanza della propria missione; invita l'Agenzia e la Commissione a riferire all'autorità di discarico in merito ai possibili miglioramenti sul piano dell'attrattiva delle posizioni lavorative presso l'Agenzia; invita l'Agenzia ad elaborare un piano d'azione che affronti efficacemente il problema dell'elevato avvicendamento del personale;

11.

ritiene che la politica e la procedura di selezione del personale debbano essere adattate ai nuovi compiti conferiti all'Agenzia, in conformità dell'accordo interistituzionale del 2 dicembre 2013; sottolinea che un adeguato personale permetterà all'Agenzia di svolgere la propria missione e ribadisce che il mancato raggiungimento di un adeguato personale porterebbe a inconvenienti sostanziali e grandi rischi;

12.

rileva altresì la necessità di aumentare il numero dei posti di agenti temporanei al fine di garantire l'esecuzione dei nuovi compiti affidati; ricorda che il divario tra compiti e risorse colmato mediante esternalizzazione si è dimostrato più costoso e ha impedito all'Agenzia di sviluppare e sostenere le abilità e le competenze necessarie al fine di attuare una politica spaziale dell'Unione;

Controlli interni

13.

osserva che l'Agenzia ha posto in essere piani di continuità operativa per i siti di sicurezza in Francia, nei Paesi Bassi e nel Regno Unito; osserva che non esiste alcun piano di continuità operativa nella sede dell'Agenzia a Praga o per l'Agenzia nel suo complesso; prende atto della decisione dell'Agenzia di concentrarsi in via prioritaria a garantire i piani di continuità per i suoi nuovi siti, sulla scorta della valutazione secondo cui il piano di continuità operativa esistente era momentaneamente sufficiente per la sua sede, in attesa della stabilizzazione delle sue operazioni e attività in detta ubicazione; riconosce inoltre che, entro il prossimo esercizio, l'Agenzia intende procedere all'aggiornamento del piano di continuità operativa a livello globale; invita l'Agenzia a informare l'autorità di discarico in merito agli aggiornamenti dei piani di continuità operativa; chiede inoltre all'Agenzia una nuova valutazione del coefficiente correttore relativo ai livelli retributivi in Repubblica ceca al fine di ripristinare un equilibrio adeguato;

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interesse e trasparenza

14.

rileva che il consiglio di amministrazione dell'Agenzia ha deciso di chiedere a tutti i suoi membri di compilare singole dichiarazioni d'interesse; rileva altresì che le dichiarazioni d'interesse del presidente e del vicepresidente del consiglio di amministrazione saranno presto pubblicati sul sito; chiede all'Agenzia di raccogliere e pubblicare le dichiarazioni d'interesse e i CV senza ulteriori indugi ai fine di consentire al pubblico di avere una visione completa dei suoi alti dirigenti nonché di aggiornare l'autorità di discarico in merito ai progressi realizzati al riguardo;

15.

osserva che l'Agenzia indaga e risolve potenziali questioni relative alla precisione fattuale delle dichiarazioni d'interessi depositate, e che i membri del consiglio di amministrazione sono regolarmente rinviati all'importanza di soddisfare tale obbligo e di aggiornare le loro informazioni qualora necessario;

16.

rileva che l'Agenzia non ha attuato norme specifiche in materia di denunce di irregolarità oltre a quanto previsto dallo statuto; invita l'Agenzia ad adottare una politica interna in materia di denunce di irregolarità al fine di promuovere la cultura della trasparenza e della responsabilità sul posto di lavoro, a informare e formare periodicamente i dipendenti in merito ai propri diritti e doveri relativi a tale politica, a garantire che coloro i quali denunciano irregolarità siano protetti da rappresaglie, a controllare tempestivamente la fondatezza delle denunce di irregolarità e a introdurre una procedura di segnalazione interna in forma anonima; invita l'Agenzia a pubblicare relazioni annuali sul numero delle denunce di irregolarità e sul seguito che hanno ricevuto, nonché a trasmettere tali relazioni annuali all'autorità di discarico; riconosce che l'Agenzia ha informato il personale in merito alle proprie norme in materia di denunce di irregolarità; invita l'Agenzia a comunicare all'autorità di discarico in merito all'istituzione e all'attuazione delle sue norme in materia di denunce di irregolarità;

Comunicazione

17.

rileva che l'Agenzia è uno dei principali partner e iniziatore del progetto Expo Spazio europeo, che ha visitato Lussemburgo, Milano, Oslo, Zagabria, Stoccolma, Riga, Lubiana e Atene nel 2015, e ha accolto centinaia di migliaia di cittadini locali; osserva che ogni visita all'Expo è stato il risultato della collaborazione con vari attori locali, tra cui l'industria locale, i comuni e il mondo accademico; osserva inoltre che l'Agenzia è stata un partner attivo dell'iniziativa «Scienza e società» del Comitato economico e sociale europeo;

18.

osserva con soddisfazione che nel 2015 l'Agenzia ha proceduto ad una revisione del suo sito web, comprensiva dell'aggiornamento del contenuto, dell'analisi delle esigenze e dell'esperienza degli utenti, di un esercizio di analisi comparativa e della ristrutturazione della sua architettura dell'informazione;

Altre osservazioni

19.

rileva che il programma di lavoro annuale dell'Agenzia per il 2015 è stato adottato solo nel marzo 2015 e che l'adozione del suo programma di lavoro pluriennale per il periodo 2014-2020 è ancora in sospeso; rileva inoltre che la tardiva adozione dei documenti di programmazione chiave mette a rischio la realizzazione degli obiettivi dell'Agenzia; rileva che l'Agenzia è stata ostacolata nella messa a punto del suo programma di lavoro pluriennale dalla realtà in rapida evoluzione del programma GNSS europeo, che è gestito dalla Commissione e dal quale dipendono tutte le attività dell'Agenzia; riconosce inoltre che, a seguito dello sviluppo di ulteriori versioni del programma di lavoro pluriennale e di concerto con la Commissione, si è finalmente deciso di includere il programma di lavoro pluriennale nel quadro del documento unico di programmazione che si riferisce al periodo dal 2017 al 2020; chiede all'Agenzia di mantenere l'autorità di discarico informata in merito ai progressi relativi alla sua pianificazione a lungo termine;

20.

osserva con preoccupazione un significativo squilibrio di genere tra i membri del consiglio di amministrazione dell'Agenzia; esorta la stessa a correggere tale squilibrio e a comunicare al più presto possibile i risultati all'autorità di discarico;

21.

osserva che nel 2015 126 membri del personale hanno partecipato a «giornate esterne», il cui costo è stato di 12 077 EUR (96 EUR a persona);

22.

rinvia, per altre osservazioni di natura orizzontale che accompagnano la decisione di discarico, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (1) sulle prestazioni, la gestione finanziaria e il controllo delle agenzie.


(1)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0155 (cfr. pagina 372 della presente Gazzetta ufficiale).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/335


DECISIONE (UE) 2017/1728 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'Agenzia del GNSS europeo per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia del GNSS europeo relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali definitivi dell'Agenzia del GNSS europeo relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'Agenzia (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'Agenzia sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 — C8-0066/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (UE) n. 912/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2010, che istituisce l'Agenzia del GNSS europeo, abroga il regolamento (CE) n. 1321/2004 del Consiglio sulle strutture di gestione dei programmi europei di radionavigazione via satellite e modifica il regolamento (CE) n. 683/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio (4), in particolare l'articolo 14,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5), in particolare l'articolo 108,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0148/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'Agenzia del GNSS europeo relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'Agenzia del GNSS europeo, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 214.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 276 del 20.10.2010, pag. 11.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/336


DECISIONE (UE) 2017/1729 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune Bioindustrie per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune Bioindustrie relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune Bioindustrie relativi all'esercizio finanziario 2015 corredata della risposta dell'impresa comune (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare all'impresa comune per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05875/2017 — C8-0088/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 209,

visto il regolamento (UE) n. 560/2014 del Consiglio, del 6 maggio 2014, che istituisce l'impresa comune Bioindustrie (4), in particolare l'articolo 12,

visto il regolamento delegato (UE) n. 110/2014 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario tipo degli organismi di partenariato pubblico-privato di cui all'articolo 209 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5),

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0103/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'impresa comune Bioindustrie per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'impresa comune Bioindustrie, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 7.

(2)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 8.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 169 del 7.6.2014, pag. 130.

(5)  GU L 38 del 7.2.2014, pag. 2.


29.9.2017   

IT

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L 252/337


RISOLUZIONE (UE) 2017/1730 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune Bioindustrie per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune Bioindustrie per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0103/2017),

A.

considerando che l'impresa comune Bioindustrie (l'«impresa comune») è stata istituita quale partenariato pubblico-privato con regolamento (UE) n. 560/2014 del Consiglio per un periodo di 10 anni con l'obiettivo di riunire tutti i pertinenti soggetti interessati e contribuire a fare dell'Unione una protagonista di primo piano delle attività di ricerca, dimostrazione e diffusione in relazione a bioprodotti e biocarburanti avanzati;

B.

considerando che, a norma degli articoli 38 e 43 del regolamento finanziario dell'impresa comune, adottato con decisione del suo consiglio di direzione il 14 ottobre 2014, l'impresa comune è tenuta a elaborare e adottare i propri conti annuali redatti dal contabile interno, nominato dal consiglio di direzione;

C.

considerando che i membri fondatori dell'impresa comune sono l'Unione europea, rappresentata dalla Commissione, e i partner del settore, rappresentati dal consorzio bioindustriale («consorzio BIC»);

D.

considerando che il contributo massimo dell'Unione all'impresa comune, per le attività di ricerca e le spese amministrative, è pari a 975 000 000 EUR, a carico del bilancio di Orizzonte 2020, e che gli altri membri dell'impresa comune sono tenuti a fornire, nel periodo di attività dell'impresa comune, un contributo complessivo di almeno 2 730 000 000 EUR, di cui contributi in denaro per almeno 182 500 000 EUR, contributi in natura ad attività supplementari pari ad almeno 1 755 000 000 EUR e contributi in natura alle attività dell'impresa comune;

Aspetti generali

1.

osserva che il 2015 è stato un anno importante per l'impresa comune, poiché ha conseguito la capacità operativa e l'autonomia finanziaria il 26 ottobre 2015; e che prima del 2015 la Commissione era responsabile delle operazioni e ha designato un direttore esecutivo ad interim dal 23 luglio 2014 al 30 settembre 2015, data in cui è entrato in carica il direttore esecutivo permanente dell'ufficio di programma; rileva con soddisfazione che nei primi mesi di esistenza autonoma dell'impresa comune non è stato riscontrato alcun problema di natura sistemica;

2.

osserva che l'impresa comune si è trasferita nei nuovi locali a Bruxelles nell'aprile 2015; plaude al fatto che i primi progetti finanziati dall'impresa comune abbiano mobilitato un contributo complessivo pari a 71 000 000 EUR da partner privati;

Gestione finanziaria e di bilancio

3.

osserva che la Corte dei conti (la «Corte») ha affermato, nella sua relazione sui conti annuali dell'impresa comune relativi all'esercizio finanziario 2015 (la «relazione della Corte»), che i conti annuali del 2015 dell'impresa comune presentano fedelmente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria della stessa al 31 dicembre 2015, nonché i risultati delle sue operazioni e i flussi di cassa per l'esercizio chiuso in tale data, conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario dell'impresa comune;

4.

osserva che i conti annuali dell'impresa comune indicano una dotazione di bilancio definitiva per il 2015 che comprende stanziamenti di impegno per 209 422 797 EUR e stanziamenti di pagamento per 21 075 192 EUR, e che i tassi di utilizzo per gli stanziamenti di impegno e di pagamento sono stati rispettivamente dell'87 % e dell'89 %;

5.

rileva che gli impegni operativi complessivi del 2015 (180 390 497 EUR) sono stati contratti a livello globale e sono legati a due inviti a presentare proposte del 2015, le cui procedure di assegnazione erano ancora in corso al 31 dicembre 2015;

6.

osserva che nel 2015 il contributo della Commissione ai due inviti a presentare proposte pubblicati a maggio e agosto 2015 ammontava a 206 390 497 EUR, e che il primo invito, pubblicato con una dotazione di 100 000 000 EUR, rappresentava un'iniziativa faro nell'ambito della quale sono stati selezionati tre progetti per un finanziamento totale richiesto di 73 741 237 EUR, mentre la dotazione per il secondo invito ammontava a 106 000 000 EUR, e la sua valutazione è stata effettuata nel 2016;

7.

rileva che nei due mesi successivi all'acquisizione dell'autonomia finanziaria, l'impresa comune ha gestito in modo positivo i progetti in corso relativi all'invito del 2014 e le valutazioni, come pure la preparazione della convenzione di sovvenzione del primo invito del 2015, e ha trattato 25 impegni, 100 pagamenti, 5 ordini di riscossione e tutte le operazioni di regolarizzazione di fine esercizio, vale a dire disimpegni, ratei e calcoli relativi a prestiti contratti in attesa di un rimborso;

8.

osserva che nel 2015 l'impresa comune ha pubblicato due inviti ma che solo l'invito 2015.1, riguardante azioni faro di innovazione, è stato valutato tra i mesi di settembre e ottobre 2015; invita l'impresa comune a riferire all'autorità di discarico in merito all'esito dell'invito 2015.2, riguardante azioni di ricerca e innovazione nonché azioni di dimostrazione e innovazione;

9.

constata che sono state firmate 10 convenzioni di sovvenzione, per un valore complessivo di 49 653 711 EUR, e che tre proposte sono state selezionate ai fini del finanziamento nel dicembre 2015, per un valore complessivo di 73 741 237 EUR;

10.

osserva che al 31 dicembre 2015 non era stato registrato alcun contributo in natura da membri diversi dall'Unione all'impresa comune; rileva che l'impresa comune ha contabilizzato una stima di contributi in natura ai costi operativi pari a 3 503 128 EUR sulla base delle convenzioni di sovvenzione firmate nel luglio 2015, una pratica constatata anche nella relazione della Corte;

11.

evidenzia che i membri del settore privato incontrano difficoltà nel presentare i dati relativi ai loro contributi in natura ai costi operativi entro il termine del 31 gennaio ed è molto preoccupato che ciò possa diventare un problema ricorrente per la maggior parte delle imprese comuni; osserva a tale proposito che il regolare periodo di notifica per i contributi in natura ai costi operativi è di 18 mesi e questa doppia notifica è contraria alla tendenza generale verso la semplificazione;

12.

ricorda che la relazione della Corte raccomandava alla Commissione di presentare orientamenti chiari per la rendicontazione di bilancio e la gestione finanziaria dell'impresa comune e nota che tali orientamenti sono stati redatti il 20 dicembre 2016 a seguito di tale raccomandazione;

Procedure di appalto e di assunzione

13.

esprime preoccupazione per il fatto che il bilancio amministrativo per il 2015 è stato preparato partendo dal presupposto che tutti e 22 i membri del personale dell'impresa comune sarebbero stati assunti e operativi entro la fine dell'anno; osserva che in tale data solo 13 posti erano stati occupati, fatto che ha di conseguenza influito sui costi relativi al personale; rileva tuttavia che gli stanziamenti di bilancio inutilizzati sono stati riattivati nel bilancio 2016; accoglie favorevolmente il fatto che l'impresa comune abbia portato avanti le procedure di assunzione nel 2016 e abbia occupato 20 dei 22 posti disponibili;

Controllo interno

14.

osserva che il consiglio di direzione dell'impresa comune ha adottato le norme di controllo interno sulla base delle 16 equivalenti norme stabilite dalla Commissione per i propri servizi e tenendo debitamente conto dei rischi inerenti alle caratteristiche della gestione dell'impresa comune; accoglie favorevolmente il fatto che il direttore esecutivo ad interim dell'impresa comune abbia istituito i sistemi interni di gestione e di controllo e le procedure atti ad assicurare l'attuazione del quadro di controllo interno;

15.

prende atto che l'impresa comune ha adottato un manuale di procedure finanziarie cui il suo personale deve fare riferimento al fine di descrivere i circuiti finanziari per l'esecuzione del suo bilancio, che copre tutte le operazioni finanziarie e tiene conto della sua struttura «snella» e di tutti i rischi inerenti alle caratteristiche della gestione e alla natura delle operazioni di finanziamento;

16.

osserva che l'impresa comune ha attuato controlli ex ante sulle spese operative, che figuravano nel suo regolamento finanziario e nel manuale di procedure finanziarie; segnala che nel 2015 i controlli ex ante sulle spese operative hanno interessato il prefinanziamento dei progetti relativi all'invito del 2014;

17.

osserva che l'impresa comune ha istituito procedure di controllo interno volte a garantire con ragionevole sicurezza la prevenzione e l'individuazione delle frodi e delle irregolarità;

18.

rileva che la relazione della Corte fa riferimento al fatto che l'impresa comune ha istituito procedure di controllo ex ante basate su esami documentali finanziari e operativi e sta elaborando un programma di audit ex post presso i beneficiari delle sovvenzioni, da attuare a partire dal 2017; osserva che tali controlli rappresentano uno strumento fondamentale per valutare la legittimità e regolarità delle operazioni alla base dei conti, tra cui i contributi in denaro e in natura ai costi operativi versati all'impresa comune dai membri diversi dall'Unione;

Quadro giuridico

19.

osserva che il 23 dicembre 2015 è stata adottata una modifica al regolamento finanziario dell'impresa comune a seguito di una proposta formulata dalla Direzione Generale del Bilancio della Commissione di specificare che la Corte avrebbe basato il suo lavoro sulla relazione elaborata da una società di revisione contabile privata, pur continuando a sottoporre ad audit l'impresa comune su base annuale;

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interesse e trasparenza

20.

osserva che l'impresa comune ha adottato le norme relative alla prevenzione e alla gestione dei conflitti d'interesse per quanto riguarda i suoi membri, di conseguenza erano in atto misure specifiche per la selezione e l'assunzione di esperti incaricati di valutare le domande di sovvenzione, i progetti e le offerte e di fornire pareri e consulenza in casi specifici;

21.

fa notare, come riportato nella relazione della Corte, che nel giugno 2011 la Commissione ha adottato una strategia antifrode, poi aggiornata nel marzo 2015 per tenere conto delle modifiche introdotte da Orizzonte 2020; invita l'impresa comune a includere nella sua relazione annuale di attività una sezione relativa alla strategia antifrode;

22.

osserva che la relazione della Corte fa riferimento al fatto che la Commissione ha emanato orientamenti diretti alle imprese comuni relativi alle norme in materia di conflitti di interessi, comprendenti un modello comune da utilizzare per la dichiarazione di assenza di conflitti di interesse, che l'impresa comune doveva integrare nelle sue procedure; invita l'impresa comune a riferire all'autorità di discarico in merito al completamento di tali dichiarazioni;

Altro

23.

invita la Commissione a garantire il coinvolgimento diretto dell'impresa comune nel processo di revisione intermedia di Orizzonte 2020 in materia di ulteriori semplificazioni e armonizzazione delle imprese comuni.


29.9.2017   

IT

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L 252/340


DECISIONE (UE) 2017/1731 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'impresa comune Bioindustrie relativi all'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune Bioindustrie relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune Bioindustrie relativi all'esercizio finanziario 2015 corredata della risposta dell'impresa comune (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare all'impresa comune per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05875/2017 — C8-0088/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 209,

visto il regolamento (UE) n. 560/2014 del Consiglio, del 6 maggio 2014, che istituisce l'impresa comune Bioindustrie (4), in particolare l'articolo 12,

visto il regolamento delegato (UE) n. 110/2014 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario tipo degli organismi di partenariato pubblico-privato di cui all'articolo 209 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5),

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0103/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'impresa comune Bioindustrie relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'impresa comune Bioindustrie, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 7.

(2)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 8.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 169 del 7.6.2014, pag. 130.

(5)  GU L 38 del 7.2.2014, pag. 2.


29.9.2017   

IT

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L 252/341


DECISIONE (UE) 2017/1732 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune Clean Sky 2 per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune Clean Sky 2 relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune Clean Sky 2 relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'impresa comune (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'impresa comune per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05875/2017 — C8-0087/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 209,

visto il regolamento (UE) n. 558/2014 del Consiglio, del 6 maggio 2014, che istituisce l'impresa comune Clean Sky 2 (4), in particolare l'articolo 12,

visto il regolamento delegato (UE) n. 110/2014 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario tipo degli organismi di partenariato pubblico-privato di cui all'articolo 209 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5),

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0094/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'impresa comune Clean Sky 2 per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'impresa comune Clean Sky 2, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 15.

(2)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 17.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 169 del 7.6.2014, pag. 77.

(5)  GU L 38 del 7.2.2014, pag. 2.


29.9.2017   

IT

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L 252/342


RISOLUZIONE (UE) 2017/1733 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune Clean Sky 2 per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune Clean Sky 2 per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0094/2017),

A.

considerando che l'impresa comune ha iniziato a operare in maniera autonoma il 16 novembre 2009;

B.

considerando che l'impresa comune Clean Sky 2 («l'impresa comune»), istituita a norma del regolamento (UE) n. 558/2014 del Consiglio (1), ha sostituito a decorrere dal 27 giugno 2014 l'impresa comune Clean Sky secondo l'adozione del nuovo regolamento istitutivo nell'ambito del programma quadro Orizzonte 2020 per la ricerca e l'innovazione;

C.

considerando che l'obiettivo dell'impresa comune è quello di completare le attività di ricerca e di innovazione nell'ambito del Settimo programma quadro (7o PQ) e gestire le attività di ricerca e di innovazione nell'ambito di Orizzonte 2020 e che la durata dell'impresa comune è stata estesa per il periodo fino al 31 dicembre 2024;

D.

considerando che i membri fondatori dell'impresa comune sono l'Unione europea, rappresentata dalla Commissione, i responsabili dei «dimostratori tecnologici integrati» (DTI), lo sviluppo di piattaforme di sviluppo innovative di aeromobili (IADP) e delle aree trasversali (TA), nonché i membri associati dei DTI;

E.

considerando che il contributo massimo dell'Unione all'impresa comune è pari a 1 755 000 000 EUR, a carico del bilancio di Orizzonte 2020;

Seguito dato al discarico 2014

1.

constata che l'impresa comune ha divulgato gli indicatori di prestazione e indicatori per monitorare le questioni trasversali nella sua relazione annuale di attività, come previsto da Orizzonte 2020 e osserva che ha conseguito i propri obiettivi nella maggior parte di essi;

Gestione finanziaria e di bilancio

2.

rileva che la Corte dei conti («Corte») ha affermato che i conti annuali 2015 dell'impresa comune presentano fedelmente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria della stessa al 31 dicembre 2015, nonché i risultati delle sue operazioni e i flussi di cassa per l'esercizio chiuso in tale data, conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario;

3.

osserva che la Corte, nella sua relazione sull'impresa comune Clean Sky (di seguito «la relazione della Corte»), ha indicato che le operazioni alla base dei conti annuali sono legittime e regolari sotto tutti gli aspetti rilevanti;

4.

osserva che il bilancio definitivo dell'impresa comune per l'esercizio 2015 comprendeva stanziamenti d'impegno per 440 705 606 EUR e stanziamenti di pagamento per 245 990 262 EUR; osserva con soddisfazione che l'impresa comune è riuscita ad affrontare positivamente la sfida di gestire la dotazione di bilancio più elevata della sua storia (pari al 192 % degli stanziamenti di impegno del bilancio 2014 e al 166 % degli stanziamenti di pagamento del bilancio 2014);

5.

osserva che il tasso di utilizzo degli stanziamenti d'impegno è stato del 99,47 % (rispetto all'82,58 % nel 2014) e quello degli stanziamenti di pagamento è stato pari al 75,44 % (contro il 90,19 % nel 2014); osserva inoltre che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato più basso in particolare a causa dei ritardi nell'avvio dei progetti dovuti al necessario adeguamento tecnico di tali progetti ai DTI, agli IADP e al trasferimento dei pagamenti di prefinanziamento al 2016;

6.

osserva che il 52,7 % (226 000 000 EUR) degli impegni operativi effettuati nel 2015 è stato destinato a singoli impegni sulla base di procedure di aggiudicazione completate per sovvenzioni e che il restante 47,3 % (203 500 000 EUR) è stato destinato ad impegni complessivi Orizzonte 2020 per i due inviti per partner principali e due inviti a presentare proposte per i quali le procedure di aggiudicazione erano in corso al termine del 2015;

7.

osserva che sull'importo totale di 800 000 000 milioni di EUR per le attività operative e amministrative da finanziare nell'ambito del 7o PQ, l'impresa comune ha effettuato impegni di 756 956 027 EUR (94,6 %) e pagamenti per 740 274 715 EUR (92,5 %) entro la fine del 2015; osserva inoltre che dato che l'impresa comune non aveva più il diritto di lanciare inviti a presentare proposte nell'ambito del 7o PQ, i restanti impegni dovevano essere utilizzati ove opportuno per le convenzioni di sovvenzione con i membri;

8.

prende atto che, su un importo totale di 550 909 549 EUR per il 7o PQ le attività operative finanziate a titolo dei contributi degli altri membri entro la fine del 2015, 501 609 427 EUR (91 %) sono stati convalidati dal consiglio di direzione, 37 880 240 EUR sono in attesa di convalida degli anni precedenti (2008-2014), 12 578 796 EUR sono in contributi in natura da parte dei membri nel 2015, e 13 507 539 EUR sono stati contributi in denaro degli altri membri alle spese amministrative dell'impresa comune;

9.

osserva che sull'importo totale di 1 755 000 000 milioni di EUR per le attività operative e amministrative da finanziare nell'ambito di Orizzonte 2020, l'impresa comune ha effettuato impegni operativi di 436 682 680 EUR e pagamenti per 89 799 324 EUR; prende atto, inoltre, che il contributo in denaro da parte dell'Unione a copertura delle spese amministrative dell'impresa comune è stato pari a 3 319 723 EUR;

10.

prende atto del fatto che su un importo totale minimo di 1 229 000 000 EUR dei contributi in natura e in denaro per le spese operative e amministrative di Orizzonte 2020 degli altri membri (diverse da attività supplementari) entro la fine del 2015, 47 103 981 EUR di contributi in natura alle attività operative sono stati denunciati all'impresa comune; osserva che 3 537 520 EUR sono stati contributi in denaro degli altri membri alle spese amministrative dell'impresa comune;

11.

rileva che dei 47 103 981 EUR di contributi in natura registrati relativi alle spese operative Orizzonte 2020, 27 776 996 EUR sono stati certificati conformemente al regolamento del Consiglio, ma non sono ancora stati convalidati dal consiglio di direzione, e 19 326 985 EUR dovevano ancora essere certificati e convalidati; osserva, a tale proposito, che l'Impresa comune ha ricevuto la maggior parte delle relazioni finanziarie dei membri entro settembre 2016 e che i contributi in natura convalidati sono stati superiori di 17 400 000 EUR rispetto alle stime; sottolinea che i rappresentanti del settore privato hanno avuto difficoltà a presentare le cifre del loro contributo in natura entro il termine del 31 gennaio ed è preoccupato del fatto che tale situazione potrebbe diventare un problema ricorrente;

Inviti a presentare proposte

12.

osserva che l'impresa comune ha organizzato per la prima volta nel 2015 contemporaneamente due programmi di ricerca, vale a dire, il programma Clean Sky nell'ambito del 7oPQ e il programma Clean Sky 2 nel quadro di Orizzonte 2020;

13.

osserva che nel 2015 l'impresa comune ha pubblicato 2 inviti a presentare proposte, ha ricevuto 230 proposte ammissibili (su un totale di 232) e ha selezionato 68 proposte da finanziare;

14.

riconosce che nell'ambito del programma Clean Sky più di 10 importanti dimostratori (prova di terra e di volo) sono stati consegnati e 106 progetti sono stati completati e/o terminati nel 2015;

15.

si compiace del fatto che, in termini di ampliamento della partecipazione, durante il primo anno del programma Clean Sky 2, 76 nuovi partner principali hanno aderito al programma (rispetto a 66 associati nel programma di Clean Sky) e che tale tendenza continua (133 partner principali entro la fine del 2016); inoltre 294 partner sono emersi dai primi 4 inviti aperti a presentare proposte su base concorrenziale risultando in numero netto totale di 384 partecipanti al programma;

16.

rileva che la partecipazione delle PMI agli inviti a presentare proposte lanciati nel 2015 è stata inferiore al previsto tasso del 35 %, tuttavia prende atto dei progressi realizzati dall'impresa comune per quanto concerne il coinvolgimento delle PMI al programma tramite il conseguimento di un tasso di partecipazione pari al 36 % entro la fine del 2016 e incoraggia l'impresa comune a compiere ulteriori progressi nell'ambito delle sue attività di diffusione;

Controlli chiave e sistemi di supervisione

17.

prende atto che l'impresa comune ha messo a punto procedure di controllo ex ante basate su verifiche documentali finanziarie e operative e audit ex post ai beneficiari delle sovvenzioni;

18.

osserva che le procedure di controllo già adottate dall'impresa comune sono volte a fornire una ragionevole certezza della prevenzione e dell'individuazione delle frodi e delle irregolarità;

19.

rileva che il tasso di errore residuo per gli audit ex post indicato dall'impresa comune è stato dell'1,52 %;

Strategia antifrode

20.

osserva che il regolamento finanziario dell'impresa comune prevede che il suo bilancio dovrebbe essere attuato nel rispetto di un controllo interno efficace ed efficiente, anche in materia di prevenzione, rilevamento, correzione e seguito dato a frodi e irregolarità;

21.

osserva che il consiglio di direzione dell'Impresa comune ha approvato la versione aggiornata della strategia di ricerca per la lotta antifrode nell'aprile 2016, al fine di tenere conto dei cambiamenti introdotti da Orizzonte 2020;

22.

osserva che, in base alla relazione della Corte, l'impresa comune ha posto in essere procedure di controllo interno che forniscono una ragionevole garanzia in merito alla prevenzione e rilevazione delle frodi e irregolarità (controlli ex ante sui pagamenti, politiche in materia di conflitto di interessi, audit ex post ai beneficiari delle sovvenzioni) e che sta attuando le misure contenute nel piano d'azione, quali, ad esempio, l'utilizzo di basi di dati della Commissione per individuare le organizzazioni escluse o eventuali doppi finanziamenti;

Sistemi di controllo interno

23.

osserva che, in base alla relazione della Corte, un audit sulla diffusione dei risultati della ricerca finanziata dall'Unione è stato svolto dal servizio di audit interno (SAI); osserva inoltre che, di conseguenza, il SAI ha raccomandato miglioramenti inclusa la pianificazione e la comunicazione di informazioni riguardanti l'utilizzo e la diffusione dei risultati di ricerca per i membri nell'ambito delle convenzioni di sovvenzione con i membri, la valutazione delle relazioni dei partner fondamentali in materia di diffusione e valorizzazione dei risultati della ricerca, il monitoraggio e la rendicontazione delle prestazioni, e la diffusione centralizzata da parte dell'impresa comune dei risultati della ricerca e il controllo della qualità delle pubblicazioni dei beneficiari; prende atto inoltre che il SAI ha formulato due raccomandazioni molto importanti e che l'impresa comune ha elaborato uno specifico piano d'azione per l'attuazione di tali raccomandazioni;

24.

osserva che il SAI ha parzialmente archiviato la questione concernente la pianificazione e la comunicazione di informazioni riguardanti l'utilizzo e la diffusione dei risultati della ricerca dei beneficiari e ha programmato i termini per completare l'attuazione per il 2017; osserva che la raccomandazione sul monitoraggio e la rendicontazione della performance è stata conclusa dal SAI;

Altro

25.

rileva che la rappresentanza di genere è estremamente squilibrata, in particolare nei riesami tecnici (3,2 % di donne rispetto al 96,8 % di uomini), e molto squilibrata nei comitati scientifici e nei comitati di coordinamento del programma (rispettivamente 14,3 % di donne rispetto all'85,7 % di uomini e 16,7 % di donne rispetto all'83,3 % di uomini); incoraggia l'impresa comune a prendere provvedimenti per ridurre lo squilibrio di genere nei suoi vari organismi e a presentare un piano d'azione per la realizzazione di questo obiettivo;

26.

accoglie con favore i progressi compiuti nel campo della cooperazione con le regioni e nel mobilitare finanziamenti per Clean Sky 2 con i fondi strutturali e di investimento europei e incoraggia l'impresa comune a proseguire in questi sforzi;

27.

invita la Commissione a garantire il coinvolgimento diretto dell'impresa comune nel processo di revisione intermedia di Orizzonte 2020 in materia di ulteriori semplificazioni e armonizzazione delle imprese comuni.


(1)  Regolamento (UE) n. 558/2014 del Consiglio, del 6 maggio 2014, che istituisce l'impresa comune Clean Sky 2 (GU L 169 del 7.6.2014, pag. 77.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/345


DECISIONE (UE) 2017/1734 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'impresa comune Clean Sky 2 per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune Clean Sky 2 relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune Clean Sky 2 relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'impresa comune (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'impresa comune per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05875/2017 — C8-0087/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 209,

visto il regolamento (UE) n. 558/2014 del Consiglio, del 6 maggio 2014, che istituisce l'impresa comune Clean Sky 2 (4), in particolare l'articolo 12,

visto il regolamento delegato (UE) n. 110/2014 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario tipo degli organismi di partenariato pubblico-privato di cui all'articolo 209 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5),

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0094/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'impresa comune Clean Sky 2 relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'impresa comune Clean Sky 2, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 15.

(2)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 17.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 169 del 7.6.2014, pag. 77.

(5)  GU L 38 del 7.2.2014, pag. 2.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/346


DECISIONE (UE) 2017/1735 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune ECSEL (ex impresa comune ENIAC e impresa comune Artemis) per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune ECSEL (ex impresa comune ENIAC e impresa comune Artemis) relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune ECSEL (ex impresa comune ENIAC e impresa comune Artemis) relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'impresa comune (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'impresa comune per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05875/2017 — C8-0091/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 209,

visto il regolamento (UE) n. 561/2014 del Consiglio, del 6 maggio 2014, che istituisce l'impresa comune ECSEL (4), in particolare l'articolo 12,

visto il regolamento delegato (UE) n. 110/2014 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario tipo degli organismi di partenariato pubblico-privato di cui all'articolo 209 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5),

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0113/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'impresa comune ECSEL per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'impresa comune ECSEL, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il Presidente

Antonio TAJANI

Il Segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 24.

(2)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 25.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 169 del 7.6.2014, pag. 152.

(5)  GU L 38 del 7.2.2014, pag. 2.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/347


RISOLUZIONE (UE) 2017/1736 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune ECSEL (ex impresa comune ENIAC e impresa comune Artemis) per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune ECSEL (ex impresa comune ENIAC e impresa comune Artemis) per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0113/2017),

A.

considerando che l'impresa comune ECSEL Componenti e sistemi elettronici per la leadership europea (l'impresa comune) è stata istituita il 7 giugno 2014 come impresa comune, ai sensi dell'articolo 187 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica comune «Componenti e sistemi elettronici per la leadership europea» («ECSEL») per il periodo fino al 31 dicembre 2024;

B.

considerando che il partenariato pubblico-privato per i componenti e i sistemi elettronici dovrebbe combinare i mezzi tecnici e finanziari indispensabili per far fronte alla complessità dell'innovazione in questo settore che progredisce ad un ritmo sempre crescente;

C.

considerando che l'impresa comune è stata istituita nel giugno 2014 dal regolamento (UE) n. 561/2014 del Consiglio per sostituire e succedere alle imprese comuni ENIAC e ARTEMIS;

D.

considerando che i membri dell'impresa comune sono l'Unione, gli Stati membri e i paesi associati, su base volontaria, a Orizzonte 2020 («Stati partecipanti») nonché, a titolo privato, associazioni private («soggetti privati») che rappresentano imprese e altre organizzazioni attive nel campo dei componenti e dei sistemi elettronici nell'Unione; che l'impresa comune dovrebbe essere aperta all'adesione di nuovi membri;

E.

considerando che nel valutare l'impatto complessivo dell'impresa comune, è opportuno tenere conto degli investimenti realizzati da tutti i soggetti giuridici diversi dall'Unione e dagli Stati partecipanti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi dell'impresa comune; che sono previsti investimenti complessivi pari ad almeno 2 340 000 000 EUR;

F.

considerando che i contributi all'impresa comune previsti per l'intero periodo di Orizzonte 2020 ammontano a 1 184 874 000 EUR da parte dell'Unione, a 1 170 000 000 EUR da parte degli Stati partecipanti e a 1 657 500 000 EUR da parte dei soggetti privati;

G.

considerando che la transizione dalle imprese comuni ENIAC e ARTEMIS all'impresa comune dovrebbe essere allineata e sincronizzata con la transizione dal settimo programma quadro al programma Orizzonte 2020, in modo da garantire un uso ottimale dei finanziamenti destinati alla ricerca;

Seguito dato al discarico del 2014

1.

prende atto che l'impresa comune ha pubblicato specifici indicatori di prestazione nella sua relazione annuale di attività, come previsto da Orizzonte 2020;

Gestione finanziaria e di bilancio

2.

osserva che la Corte dei conti (la «Corte»), nella sua relazione sui conti annuali dell'impresa comune per l'esercizio finanziario 2015 (la «relazione della Corte»), ha rilevato che i conti annuali dell'impresa comune presentano fedelmente, in tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria della stessa al 31 dicembre 2015, nonché i risultati delle sue operazioni e i flussi di cassa per l'esercizio chiuso in tale data, conformemente al suo regolamento finanziario e alle norme contabili adottate dal contabile della Commissione;

3.

rileva che il bilancio definitivo dell'impresa comune per l'esercizio 2015 comprendeva stanziamenti d'impegno per 108 500 000 EUR e stanziamenti di pagamento per 168 000 000 EUR; osserva altresì che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno portato a un tasso di esecuzione del bilancio pari al 100 %, e che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 90,95 %;

4.

si rammarica che la Corte abbia nuovamente espresso soltanto un giudizio con rilievi sulla legittimità e la regolarità delle operazioni su cui sono basati i conti annuali a causa degli accordi amministrativi conclusi con le autorità di finanziamento nazionali (AFN) sugli audit ex post dei pagamenti relativi ai progetti e del fatto che le strategie di audit dell'impresa comune dipendevano in forte misura dalle AFN;

5.

esprime preoccupazione in relazione al fatto che la relazione della Corte ritiene che sarebbe stato impossibile per l'impresa comune calcolare un tasso di errore ponderato attendibile, né un tasso di errore residuo, a causa delle notevoli differenze nelle metodologie e procedure utilizzate dalle AFN e che, di conseguenza, la Corte non ha potuto stabilire se gli audit ex post funzionano in modo efficace e se tale controllo chiave fornisce sufficienti garanzie circa la legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti per i progetti del settimo programma quadro; riconosce che la questione è connessa al quadro giuridico del Settimo programma quadro e quindi non è causata dalla prestazione dell'impresa comune;

6.

rileva che l'impresa comune ha svolto la sua ampia valutazione dei sistemi nazionali di garanzia e ha concluso che le relazioni di audit possono fornire una ragionevole protezione degli interessi finanziari dei suoi membri; constata inoltre che, in risposta al rinvio della decisione sul discarico nel 2014, l'impresa comune ha chiesto alle AFN di produrre dichiarazioni scritte che attestassero che l'attuazione delle loro procedure nazionali offre una ragionevole garanzia in merito alla legittimità e regolarità delle operazioni; l'autorità competente per il discarico ha tenuto conto delle dichiarazioni trasmesse dalle AFN durante il processo di discarico rinviato e ha concesso il discarico all'impresa comune nell'ottobre 2016; riconosce che l'impresa comune, in seguito al suo buon esempio dell'anno precedente, ha invitato le AFN nel gennaio 2017 a fornire simili dichiarazioni scritte da presentare all'autorità di discarico;

7.

sottolinea il fatto che la questione riguardante la disparità nelle metodologie e nelle procedure utilizzate dalle AFN non è più pertinente per l'esecuzione di progetti nell'ambito di Orizzonte 2020;

8.

prende atto che, entro la fine del 2015, i pagamenti dell'impresa comune finanziati dal Settimo programma quadro sono stati pari a 293 000 000 EUR (47 % degli impegni operativi);

9.

osserva che, sull'importo totale dei contributi a copertura delle spese operative e amministrative finanziate dall'Unione nell'ambito di Orizzonte 2020, l'impresa comune ha effettuato impegni per un importo di 257 500 000 EUR (22 % della dotazione totale) e pagamenti pari a 56 000 000 EUR (22 % degli impegni); osserva che il contributo in denaro da parte dell'Unione ai costi amministrativi dell'impresa comune ammontava a 1 400 000 EUR;

10.

deplora che sui 28 Stati partecipanti tenuti a versare un contributo finanziario a copertura dei costi operativi dell'impresa comune proporzionale al contributo finanziario dell'Unione, soltanto 11 hanno dichiarato pagamenti, per un totale di 15 800 000 EUR;

11.

rileva che i soggetti privati erano tenuti a versare contributi in natura per un importo pari ad almeno 1 657 500 000 EUR e che l'importo stimato dei contributi in natura da parte dei soggetti privati per il 2015 è stato di 58 700 000 EUR; riconosce, a tale riguardo, che nel 2016 la Commissione ha emanato orientamenti che consentono di determinare la partecipazione finanziaria ai progetti al termine del progetto, quando i soggetti privati possono calcolare i rispettivi contributi in natura; osserva che alla fine del 2015 il contributo in denaro da parte dei soggetti privati ai costi amministrativi dell'impresa comune ammontava a 3 600 000 EUR;

Controlli chiave e sistemi di supervisione

12.

osserva che l'impresa comune ha istituito procedure di controllo ex ante basate su esami documentali finanziari e operativi; osserva che tali controlli sono strumenti essenziali per valutare la legittimità e la regolarità delle operazioni, e che l'impresa comune sta sviluppando audit ex post dei beneficiari dei finanziamenti a titolo di Orizzonte 2020;

Inviti a presentare proposte

13.

rileva che l'impresa comune ha pubblicato due inviti a presentare proposte per azioni di ricerca e innovazione e azioni di innovazione e che nel 2015 ha ricevuto 76 progetti ammissibili sotto forma di linee generali e 62 proposte ammissibili complete (rispetto a 48 nel 2014); osserva inoltre che nel 2015 i tassi di successo erano del 13 % per le azioni di ricerca e innovazione (rispetto al 18 % nel 2014), e del 33 % per le azioni di innovazione (rispetto al 43 % nel 2014); rileva che la percentuale di successo inferiore registrata nel 2015 è dovuta all'aumento del numero dei progetti presentati;

14.

osserva che il portafoglio di progetti nel 2015 comprendeva 25 progetti dell'impresa comune, di cui 13 sono stati selezionati nel 2015 e 60 progetti preesistenti (le imprese comuni ARTEMIS e ENIAC); osserva inoltre che la partecipazione delle piccole e medie imprese è stata pari al 32 % negli inviti dell'impresa comune a presentare proposte;

Quadro giuridico

15.

rileva che le principali decisioni adottate dal consiglio di amministrazione dell'impresa comune comprendono le decisioni su una strategia antifrode, lo Statuto dei funzionari e una politica globale in materia di conflitti d'interessi;

Audit interno

16.

osserva che nel 2015 il Servizio di audit interno ha effettuato una valutazione del rischio dell'impresa comune ed è preoccupato per il fatto che esso ha individuato due settori «ad alto impatto/alto rischio» nei processi amministrativi dell'impresa comune (segnatamente, la gestione del rischio e la strategia antifrode) e due settori «ad alto rischio/alto impatto» nei processi operativi dell'impresa comune (segnatamente, i controlli ex post e il coordinamento/attuazione degli strumenti CSC); accoglie con favore, tuttavia, gli sforzi in atto e quelli già attuati da parte dell'impresa comune volti ad attenuare tali rischi;

Strategia antifrode

17.

osserva che, in base alla relazione della Corte, il regolamento finanziario dell'impresa comune prevede che il bilancio dell'impresa comune debba essere attuato nel rispetto di un controllo interno efficace ed efficiente, anche in materia di prevenzione, rilevamento, correzione e seguito dato a frodi e irregolarità;

18.

osserva che nel 2016 l'impresa comune si è impegnata a portare avanti le misure intese a migliorare l'ambiente di controllo interno, come previsto dalla strategia interna per la prevenzione antifrode;

19.

prende atto del fatto che il consiglio di amministrazione dell'impresa comune ha approvato la versione aggiornata della strategia antifrode per la ricerca nel maggio 2015 e, sulla base di questa strategia, ha adottato un piano di attuazione della lotta antifrode nel 2016; osserva inoltre che l'impresa comune ha aggiornato la sua strategia di controllo ex post nel dicembre 2016;

20.

osserva che la relazione della Corte evidenzia che erano già in vigore nell'impresa comune procedure di controllo interno che fornivano una ragionevole certezza della prevenzione delle frodi e delle irregolarità (compresi i controlli ex ante sui pagamenti, la politica in materia di conflitto di interessi e gli audit ex post dei beneficiari delle sovvenzioni);

Altro

21.

invita la Commissione a garantire il coinvolgimento diretto dell'impresa comune nel processo di revisione intermedia di Orizzonte 2020 per quanto riguarda l'ulteriore semplificazione e armonizzazione delle procedure relative alle imprese comuni.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/350


DECISIONE (UE) 2017/1737 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'impresa comune ECSEL (ex impresa comune ENIAC e impresa comune Artemis) per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune ECSEL (ex impresa comune ENIAC e impresa comune Artemis) relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune ECSEL (ex impresa comune ENIAC e impresa comune Artemis) relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'impresa comune (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'impresa comune per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05875/2017 — C8-0091/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 209,

visto il regolamento (UE) n. 561/2014 del Consiglio, del 6 maggio 2014, che istituisce l'impresa comune ECSEL (4), in particolare l'articolo 12,

visto il regolamento delegato (UE) n. 110/2014 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario tipo degli organismi di partenariato pubblico-privato di cui all'articolo 209 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5),

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0113/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'impresa comune ECSEL relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'impresa comune ECSEL, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 24.

(2)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 25.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 169 del 7.6.2014, pag. 152.

(5)  GU L 38 del 7.2.2014, pag. 2.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/351


DECISIONE (UE) 2017/1738 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno 2» (FCH 2) per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno 2» (FCH 2) relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno» (FCH) relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'impresa comune (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'impresa comune per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05875/2017 — C8-0090/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 209,

visto il regolamento (UE) n. 559/2014 del Consiglio, del 6 maggio 2014, che istituisce l'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno 2» (4), in particolare l'articolo 12,

visto il regolamento delegato (UE) n. 110/2014 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario tipo degli organismi di partenariato pubblico-privato di cui all'articolo 209 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5),

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0109/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno 2» (FCH 2) per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno 2» (FCH 2), al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 47.

(2)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 49.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 169 del 7.6.2014, pag. 108.

(5)  GU L 38 del 7.2.2014, pag. 2.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/352


RISOLUZIONE (UE) 2017/1739 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno 2» (FCH 2) per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno 2» (FCH 2) per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0109/2017),

A.

considerando che l'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno» («FCH») è stata costituita nel maggio 2008 quale partenariato pubblico-privato con regolamento (CE) n. 521/2008 del Consiglio per il periodo fino al 31 dicembre 2017, con l'obiettivo di concentrarsi sullo sviluppo di applicazioni commerciali e facilitare in tal modo ulteriori sforzi delle imprese volti a una rapida introduzione delle tecnologie delle celle a combustibile e dell'idrogeno; considerando che il regolamento (CE) n. 521/2008 è stato abrogato dal regolamento (UE) n. 559/2014;

B.

considerando che il regolamento (UE) n. 559/2014 ha istituito l'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno 2» («FCH 2») nel maggio 2014, la quale sostituisce e subentra all'impresa comune FCH per il periodo fino al 31 dicembre 2024;

C.

considerando che i membri dell'impresa comune FCH sono l'Unione, rappresentata dalla Commissione, il gruppo industriale europeo per l'iniziativa tecnologica congiunta «Celle a combustibile e idrogeno» («gruppo industriale») e il gruppo di ricerca per l'iniziativa tecnologica congiunta «Celle a combustibile e idrogeno» (New European Research Grouping on Fuel Cells and Hydrogen AISBL) — N.ERGHY («il gruppo di ricerca»);

D.

considerando che i membri dell'impresa comune FCH 2 sono l'Unione, rappresentata dalla Commissione, il gruppo industriale Hydrogen Europe («gruppo industriale 2») e il gruppo di ricerca «N.ERGHY» («gruppo di ricerca 2»);

E.

considerando che il contributo massimo dell'Unione per il periodo di attività è pari a 470 000 000 EUR per l'impresa comune FCH e a 665 000 000 EUR per l'impresa comune FCH 2, finanziati, rispettivamente, dalle dotazioni del settimo programma quadro e di Orizzonte 2020, a seconda dei casi, dei quali la parte destinata ai costi amministrativi non deve eccedere, rispettivamente, i 20 000 000 EUR e i 19 000 000 EUR;

F.

considerando che, nell'impresa comune FCH 2, il gruppo industriale 2 e il gruppo di ricerca 2 dovrebbero contribuire, insieme, ai costi amministrativi in misura del 50 % — il gruppo industriale 2 in misura del 43 % e il gruppo di ricerca 2 in misura del 7 % — e che entrambi dovrebbero contribuire ai costi operativi mediante contributi in natura e agli obiettivi dell'impresa comune FCH 2 mediante contributi in natura in attività aggiuntive («IKAA») con un importo minimo di 380 000 000 EUR di cui almeno 285 000 000 EUR in IKAA;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.

osserva che la Corte dei conti («la Corte») ha affermato, nella sua relazione sui conti annuali dell'impresa comune (la «relazione della Corte»), che i conti annuali del 2015 dell'impresa comune FCH presentano fedelmente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria della stessa al 31 dicembre 2015, nonché i risultati delle sue operazioni e i flussi di cassa per l'esercizio chiuso in tale data, conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario dell'impresa comune;

2.

osserva che il bilancio finale dell'impresa comune FCH 2 per l'esercizio 2015 comprende stanziamenti d'impegno per 132 583 855 EUR e stanziamenti di pagamento per 95 089 121 EUR; nota che gli stanziamenti di impegno sono aumentati del 17 % rispetto al 2014, soprattutto a causa del maggiore importo relativo agli inviti a presentare proposte nel 2015, e che gli stanziamenti di pagamento hanno mostrato una riduzione del 2 % rispetto al 2014;

3.

apprende dalla sua relazione annuale di attività che l'impresa comune FCH 2 ha proseguito gli audit ex post e avviato 29 nuovi audit; plaude al fatto che il tasso di errore residuo era dello 0,98 %;

4.

prende atto che l'impresa comune FCH 2 ha messo a punto procedure di controllo ex ante basate su verifiche documentali finanziarie e operative ed esegue audit ex post presso i beneficiari delle sovvenzioni; osserva che tali controlli rappresentano uno strumento fondamentale per valutare la legittimità e regolarità delle operazioni;

5.

sottolinea che a fine anno l'esecuzione del bilancio per tutte le fonti di finanziamento ha raggiunto l'87,3 % per quanto riguarda gli stanziamenti di impegno, il che rappresenta un leggero calo rispetto all'esercizio precedente a causa dell'esito della valutazione dell'invito per il 2015; nota che diverse proposte di progetto sono state respinte in quanto non rispettavano la qualità richiesta, il che ha comportato stanziamenti d'impegno non utilizzati per 13 700 000 EUR; osserva che il tasso di esecuzione dei pagamenti è stato dell'83 %, che rappresenta il migliore tasso di esecuzione dei pagamenti per l'impresa comune FCH 2 fino ad oggi;

6.

osserva che, sul totale degli impegni operativi assunti nel 2015 (193 500 000 EUR), il 42,6 % è costituito da impegni specifici basati su procedure di aggiudicazione completate per sovvenzioni e contratti; constata che il 57,3 % era costituito da impegni globali per i quali la procedura di aggiudicazione non era stata completata, a causa del tempo necessario per espletare le procedure di valutazione e di negoziazione relative agli inviti a presentare proposte del 2015 per progetti nell'ambito di Orizzonte 2020;

7.

plaude al fatto che un totale di 59 organizzazioni del settore della ricerca e dell'industria ha comunicato investimenti per un importo totale cumulativo di 188 570 000 EUR, che rappresenta più del 60 % dell'obiettivo stabilito per l'intera durata dell'impresa comune FCH 2;

8.

prende atto che il settore ha manifestato una chiara intenzione di investire, sviluppare e commercializzare le proprie tecnologie innovative, sul fronte sia dell'industria sia della ricerca; prende atto dei contributi IKAA provenienti da 16 diversi Stati membri, con una ripartizione dal 33 al 67 % tra contributi di ricerca e industria in termini di numero di enti; plaude al fatto che il settore delle celle a combustibile e dell'idrogeno sia determinato a proseguire sulla stessa via adoperandosi al massimo per produrre dati significativi per il prossimo periodo di rendicontazione 2016;

9.

osserva che, al momento dell'elaborazione dei conti definitivi, l'impresa comune FCH 2 non aveva ricevuto le relazioni necessarie da parte dei suoi membri che attuavano i progetti Orizzonte 2020, in quanto essi era ancora in corso, e osserva pertanto che l'importo dei contributi in natura per Orizzonte 2020 inseriti nei conti erano basati su una stima da parte dell'impresa dei costi sostenuti dai membri fino alla fine del 2015; sottolinea a tale riguardo che i contributi in natura saranno comunicati nel quadro della prima rendicontazione relativa ai progetti che è attesa in settembre 2016; ricorda che la relazione della Corte raccomanda alla Commissione di presentare orientamenti chiari per la rendicontazione di bilancio e la gestione finanziaria dell'impresa comune FCH 2 e osserva che tali orientamenti sono stati redatti il 20 dicembre 2016 in seguito a tali raccomandazioni;

Storni

10.

nota che due storni di bilancio sono stati eseguiti tra due diverse linee di bilancio dello stesso capitolo al fine di conseguire una migliore ripartizione delle risorse necessarie per le spese amministrative; sottolinea che tali storni non hanno avuto alcun impatto sul bilancio sottoposto a votazione;

Inviti a presentare proposte

11.

prende atto che l'impresa comune FCH 2 ha eseguito con successo la transizione a Orizzonte 2020 ultimando la firma dei primi accordi di sovvenzione dell'invito a presentare proposte relativo al 2014; osserva che, alla fine del 2015, l'impresa comune FCH 2 presentava 15 progetti Orizzonte 2020 in corso e 15 in preparazione, rispettivamente per l'invito relativo al 2014 e per l'invito relativo al 2015;

12.

nota che le prime convenzioni di sovvenzione nel quadro di Orizzonte 2020 (invito del 2014) sono state firmate con una media di otto mesi in relazione alle sovvenzioni (tranne che in tre casi debitamente giustificati) onde riflettere gli sforzi compiuti per disporre di una rapida fase di preparazione delle sovvenzioni in un contesto caratterizzato da nuove norme e nuovi strumenti; sottolinea che tali 15 progetti rappresentano un contributo di 82 100 000 EUR, di cui il 55 % è destinato ad azioni di innovazione e il 41 % ad azioni nel settore della ricerca e innovazione e il restante 4 % ad attività trasversali; osserva che le piccole e medie imprese rappresentano il 25 % del numero di partecipanti a progetti di successo e il 24 % del contributo dell'impresa comune FCH all'invito del 2014;

13.

constata che il secondo invito a presentare proposte dell'impresa comune FCH 2 nel quadro di Orizzonte 2020 è stato pubblicato il 5 maggio 2015 con un termine per la presentazione delle proposte fissato al 27 agosto 2015 e un bilancio stimato di 123 000 000 EUR e che 61 proposte ammissibili sono state ricevute, il che ha portato alla selezione di 15 progetti per un finanziamento totale di 109 916 764 EUR;

Quadro giuridico

14.

osserva che le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione sono state modificate dal regolamento (UE, Euratom) 2015/1929; constata che l'impresa comune FCH 2 deve rivedere le proprie regole finanziarie per allinearle al modello riveduto; osserva che il regolamento finanziario rivisto dell'impresa comune FCH 2 è stato adottato dal suo consiglio di direzione nel maggio 2016, dopo che il relativo progetto era stato presentato alla Commissione per approvazione;

15.

osserva che nel novembre 2015 il servizio di audit interno della Commissione (SAI) ha concluso un audit sui processi di valutazione e di selezione delle proposte di sovvenzione nell'ambito di Orizzonte 2020 presso l'impresa comune FCH 2; sottolinea che il SAI ha emesso raccomandazioni concernenti il miglioramento della chiarezza e della trasparenza nella selezione da parte dell'impresa comune degli argomenti per le proposte; invita l'impresa comune FCH 2 a riferire all'autorità di discarico in merito ai miglioramenti che sono stati intrapresi al fine di rendere la procedura di selezione più trasparente;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interesse e trasparenza

16.

accoglie con favore il fatto che, sulla base di una raccomandazione dell'autorità di discarico e una raccomandazione di un audit eseguito congiuntamente dal SAI della Commissione e dal revisore interno dell'impresa comune FCH 2, quest'ultima ha elaborato regole interne che specificano in modo maggiormente esaustivo gli obblighi in termini di conflitti di interesse; riconosce con soddisfazione che, nel quadro della sua sessione di sensibilizzazione sul controllo interno tenutasi il 30 novembre 2015, i membri del personale dell'impresa comune FCH 2 hanno ricevuto una formazione sulla definizione e la possibile prevenzione dei conflitti di interesse e sui requisiti di rendicontazione in termini di accettazione di regali, favori o somme di denaro;

17.

osserva con soddisfazione che l'impresa comune FCH 2 ha partecipato, attuandole nel 2015, alla stesura delle misure preventive e correttive in linea con la strategia antifrode e il relativo piano d'azione di recente adozione a livello della Commissione;

Altro

18.

sottolinea che la ricerca di base che contribuisce agli obiettivi dell'impresa comune FCH 2 non dovrebbe essere esclusa da altri inviti concernenti Orizzonte 2020, a condizione che non si tratti chiaramente di duplicati di inviti dell'impresa comune FCH 2;

19.

osserva che l'impresa comune ha istituito procedure di controllo volte a garantire con ragionevole sicurezza la prevenzione e l'individuazione delle frodi e delle irregolarità;

20.

osserva che le norme generali relative al personale, approntate sul modello della Commissione, dovevano essere sottoposte all'approvazione del consiglio di amministrazione alla fine del 2016;

21.

invita la Commissione a garantire la partecipazione diretta dell'impresa comune FCH 2 alla procedura di revisione intermedia di Orizzonte 2020, ai fini di un'ulteriore semplificazione e armonizzazione delle procedure relative alle imprese comuni.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/355


DECISIONE (UE) 2017/1740 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno 2» (FCH 2) per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno 2» (FCH 2) relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno» (FCH) relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'impresa comune (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2), presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sullo scarico da dare all'impresa comune per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05875/2017 — C8-0090/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 209,

visto il regolamento (UE) n. 559/2014 del Consiglio, del 6 maggio 2014, che istituisce l'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno 2» (4), in particolare l'articolo 12,

visto il regolamento delegato (UE) n. 110/2014 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario tipo degli organismi di partenariato pubblico-privato di cui all'articolo 209 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5),

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0109/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno 2» (FCH 2) relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'impresa comune «Celle a combustibile e idrogeno 2» (FCH 2), al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 47.

(2)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 49.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 169 del 7.6.2014, pag. 108.

(5)  GU L 38 del 7.2.2014, pag. 2.


29.9.2017   

IT

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L 252/356


DECISIONE (UE) 2017/1741 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune «Iniziativa in materia di medicinali innovativi 2» (ex impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi) per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune «Iniziativa in materia di medicinali innovativi 2» (ex impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi) relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune «Iniziativa in materia di medicinali innovativi 2» (ex impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi) relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'impresa comune (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti (2) nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio, del martedì 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare all'impresa comune per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05875/2017 — C8-0089/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 209,

visto il regolamento (UE) n. 557/2014 del Consiglio, del 6 maggio 2014, che istituisce l'impresa comune per l'iniziativa in materia di medicinali innovativi 2 (4), in particolare l'articolo 12,

visto il regolamento delegato (UE) n. 110/2014 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario tipo degli organismi di partenariato pubblico-privato di cui all'articolo 209 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5),

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0083/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'impresa comune «Iniziativa in materia di medicinali innovativi 2» per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'impresa comune Clean Sky 2, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 57.

(2)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 58.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 169 del 7.6.2014, pag. 54.

(5)  GU L 38 del 7.2.2014, pag. 2.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/357


RISOLUZIONE (UE) 2017/1742 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune «Iniziativa in materia di medicinali innovativi 2» per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune «Iniziativa in materia di medicinali innovativi 2» (ex impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi) per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0083/2017),

A.

considerando che l'impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi («impresa comune IMI») è stata costituita nel dicembre 2007 per un periodo di 10 anni al fine di aumentare significativamente l'efficacia e l'efficienza del processo di sviluppo dei medicinali cosicché il settore farmaceutico, a lungo termine, produca medicinali innovativi più efficaci e più sicuri;

B.

considerando che, a seguito dell'adozione del regolamento (UE) n. 557/2014 del Consiglio nel maggio 2014, l'impresa comune per l'iniziativa in materia di medicinali innovativi 2 («impresa comune IMI 2») ha sostituito l'impresa comune IMI nel giugno 2014 allo scopo di completare le attività di ricerca nell'ambito del Settimo programma quadro e ha prorogato la durata dell'impresa comune fino al 31 dicembre 2024;

C.

considerando che l'Unione, rappresentata dalla Commissione, e la Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche (EFPIA) sono membri fondatori dell'impresa comune;

D.

considerando che l'impresa comune ha iniziato a operare in maniera autonoma il 16 novembre 2009;

E.

considerando che il contributo massimo dell'Unione all'impresa comune IMI per il decennio in questione è di 1 000 000 000 EUR, a carico del bilancio del Settimo programma quadro, e che i membri fondatori contribuiscono in egual misura ai costi di funzionamento, ciascuno per un importo non superiore al 4 % del contributo totale dell'Unione;

F.

considerando che il contributo massimo dell'Unione all'impresa comune IMI 2 per il decennio in questione è di 1 638 000 000 EUR, a carico del bilancio di Orizzonte 2020, e che i membri, ad eccezione della Commissione, devono contribuire ai costi di funzionamento in misura del 50 % e dovrebbero contribuire ai costi operativi tramite contributi in denaro e/o in natura equivalenti al contributo finanziario dell'Unione;

Gestione finanziaria e di bilancio

1.

prende atto che, a giudizio della Corte dei conti («la Corte»), i conti annuali dell'impresa comune presentano fedelmente, in tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria della stessa al giovedì 31 dicembre 2015, nonché i risultati delle sue operazioni e i flussi di cassa per l'esercizio chiuso in tale data, conformemente al regolamento finanziario dell'impresa comune e alle norme contabili adottate dal contabile della Commissione;

2.

prende atto del giudizio senza riserve della Corte sulla legittimità e la regolarità delle operazioni alla base dei conti annuali dell'impresa comune per l'esercizio 2015 e riconosce che l'impresa comune ha rispettato la soglia di rilevanza;

3.

osserva che il bilancio definitivo dell'impresa comune disponibile per il 2015 comprendeva stanziamenti di impegno per 315 269 000 EUR e stanziamenti di pagamento per 195 411 000 EUR;

4.

osserva che gli sforzi in materia di controllo di bilancio intrapresi durante l'esercizio 2015 hanno avuto come risultato un tasso di esecuzione del bilancio del 91,04 %, pari a un calo dell'1,34 % rispetto al 2014; osserva che il tasso di esecuzione degli stanziamenti di pagamento è stato del 72,68 %, il che rappresenta una diminuzione dell'1,22 % rispetto al 2014; apprende dall'impresa comune che il tasso di esecuzione inferiore al previsto per quanto riguarda gli stanziamenti di pagamento è dovuto principalmente ai ritardi nei negoziati per diversi progetti Orizzonte 2020; osserva che, nel caso delle attività operative, il tasso di esecuzione degli stanziamenti d'impegno è risultato pari al 91,17 %, mentre per gli stanziamenti di pagamento è stato del 72,74 %;

5.

prende atto del fatto che, alla fine del 2015, l'impresa comune ha contratto impegni per 966 000 000 EUR e effettuato pagamenti per 538 100 000 EUR (55,7 % degli impegni operativi) a titolo delle risorse finanziate dal Settimo programma quadro dell'Unione; rileva, altresì, che il livello elevato di pagamenti operativi non ancora eseguiti è stato determinato principalmente dalla lentezza e dai ritardi che hanno caratterizzato l'avvio delle attività durante i primi anni dell'impresa comune e che essi sono stati utilizzati per eseguire i futuri pagamenti relativi alle convenzioni di sovvenzione stipulate fino alla fine del 2021;

6.

osserva che, sull'importo totale delle risorse definito nel quadro del Settimo programma quadro per i contributi in natura e in denaro degli altri membri e pari a EUR 1 miliardo, alla fine del 2015 sono stati notificati all'impresa comune EUR 503 100 000 di contributi in natura per le attività operative, 321 800 000 (63,9 %) dei quali convalidati dal consiglio di amministrazione;

7.

osserva che, sull'importo totale delle risorse a copertura delle attività operative e amministrative finanziate dall'Unione nell'ambito di Orizzonte 2020 e pari a EUR 1 638 000 000, l'impresa comune ha effettuato impegni operativi per un importo pari a 351 700 000 EUR e pagamenti pari a 45 900 000 EUR (13 % degli impegni operativi); riconosce che il basso livello dei pagamenti era dovuto principalmente ai ritardi nella negoziazione degli accordi Orizzonte 2020 con i partner industriali;

8.

osserva che, sull'importo totale delle risorse definito nell'ambito di Orizzonte 2020 per i contributi in natura e in denaro dei membri e pari a EUR 1 425 000 000, alla fine del 2015 sono stati notificati all'impresa comune EUR 68 600 000; 11 convenzioni di sovvenzione firmate nell'ambito del programma Orizzonte 2020 contengono un impegno di EUR 123,5 milioni per contributi in natura;

9.

rileva che, dal settembre 2015, l'impresa comune ha esternalizzato la funzione di contabile al contabile della Commissione;

10.

ricorda che la relazione della Corte raccomandava alla Commissione di presentare orientamenti chiari per la rendicontazione di bilancio dell'impresa comune e si compiace del fatto che tali orientamenti siano stati redatti il 20 dicembre 2016 in linea con tale raccomandazione;

Strategia antifrode

11.

rileva che la strategia antifrode aggiornata dell'impresa comune è stata approvata dal consiglio di amministrazione nel luglio 2015 per tener conto dei cambiamenti introdotti da Orizzonte 2020;

12.

esprime rammarico nello scoprire che un caso di sospetta frode è stato sottoposto alla valutazione dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) che ha deciso di non aprire un'indagine; osserva che l'impresa comune ha avviato sia un audit tecnico che un audit finanziario e che l'audit tecnico, avendo individuato varie carenze scientifiche nell'attività svolta da un beneficiario, ha determinato la fine della partecipazione di detto beneficiario, la revoca dell'autorizzazione dei costi corrispondenti e il rimborso di 398 115,65 EUR al coordinatore del progetto; osserva che l'audit finanziario del progetto si è concluso senza risultati materiali rilevanti; sottolinea, a tale proposito, l'importante ruolo svolto dagli informatori e dalle procedure di audit interno nel rilevare, segnalare e indagare le irregolarità relative alle spese di bilancio dell'Unione e, inoltre, nel recupero dei fondi indebitamente utilizzati;

Sistemi di controllo interno

13.

osserva che il servizio di audit interno (SAI) ha condotto un audit sui controlli ex ante per la gestione delle sovvenzioni e i processi correlati; sottolinea che l'impresa comune ha precedentemente rilevato carenze nella sua documentazione di controllo ex ante e nota che l'audit ha dato luogo a tre raccomandazioni e che la raccomandazione ha proposto che l'impresa comune migliori l'efficacia dei propri controlli ex ante utilizzando un approccio più basato sul rischio ed equilibrato, potenzi le procedure di controllo per i certificati sugli stati finanziari e migliori la relazione di gestione sui risultati dei controlli ex ante; apprende il fatto che non è stata formulata alcuna raccomandazione critica nel rispetto dell'impresa comune e che sta attuando, dal marzo 2015, le raccomandazioni di audit del SAI;

14.

osserva che sono state istituite procedure di controllo ex ante basate su esami documentali finanziari e operativi; osserva, inoltre, che l'impresa comune ha eseguito audit ex post di beneficiari delle sovvenzioni; prende atto che il tasso residuo per gli audit ex post notificati era dell'1,5 %;

15.

osserva che le procedure di controllo già adottate dall'impresa comune sono volte a fornire una ragionevole certezza della prevenzione e individuazione delle frodi e delle irregolarità;

16.

apprende che l'impresa comune ha fatto un passo avanti nella realizzazione delle azioni concordate con il SAI, e che due raccomandazioni dell'audit condotto negli anni precedenti in materia di indicatori chiave di prestazione e revisioni delle relazioni intermedie del progetto sono state applicate dalla gestione nel 2015 e concluse dal SAI; rileva, inoltre, per quanto riguarda l'unica raccomandazione in sospeso relativa al rafforzamento del processo di monitoraggio dei progetti e il miglioramento dei sistemi informatici, che l'impresa comune ha completato le azioni concordate e il SAI ha concluso l'esame nell'aprile 2016;

Altro

17.

rileva che, nel 2015, il 15,6 % dei beneficiari erano PMI, il che rappresenta una leggera diminuzione rispetto al 2014; incoraggia l'impresa comune a proseguire nel suo sforzo verso una maggiore partecipazione delle PMI ai suoi progetti;

18.

prende atto che, nel maggio 2016, l'impresa comune ha pubblicato una relazione approfondita sull'impatto socio-economico dei progetti IMI, come richiesto dall'autorità di discarico;

19.

invita la Commissione a garantire il coinvolgimento diretto dell'impresa comune nel processo di revisione intermedia di Orizzonte 2020 in materia di ulteriori semplificazioni e armonizzazione delle imprese comuni.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/360


DECISIONE (UE) 2017/1743 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'impresa comune «Iniziativa in materia di medicinali innovativi 2» (ex impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi) per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune «Iniziativa in materia di medicinali innovativi 2» (ex impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi) relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune «Iniziativa in materia di medicinali innovativi 2» (ex impresa comune per l'attuazione dell'iniziativa tecnologica congiunta sui medicinali innovativi) relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'impresa comune (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti (2) nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio, del martedì 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare all'impresa comune per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05875/2017 — C8-0089/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 209,

visto il regolamento (UE) n. 557/2014 del Consiglio, del 6 maggio 2014, che istituisce l'impresa comune per l'iniziativa in materia di medicinali innovativi 2 (4), in particolare l'articolo 12,

visto il regolamento delegato (UE) n. 110/2014 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario tipo degli organismi di partenariato pubblico-privato di cui all'articolo 209 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5),

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0083/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'impresa comune «Iniziativa in materia di medicinali innovativi 2» relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'impresa comune Clean Sky 2, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 57.

(2)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 58.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 169 del 7.6.2014, pag. 54.

(5)  GU L 38 del 7.2.2014, pag. 2.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/361


DECISIONE (UE, Euratom) 2017/1744 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esercizio

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune europea per il progetto ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune europea per il progetto ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'impresa comune (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare all'impresa comune per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05875/2017 — C8-0085/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

vista la decisione 2007/198/Euratom del Consiglio, del 27 marzo 2007, che istituisce l'Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione e le conferisce dei vantaggi (4), in particolare l'articolo 5, paragrafo 3,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5),

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0108/2017),

1.

concede il discarico al direttore dell'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore dell'impresa comune europea per il progetto ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il Presidente

Antonio TAJANI

Il Segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 33.

(2)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 34.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 90 del 30.3.2007, pag. 58.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/362


RISOLUZIONE (UE) 2017/1745 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune europea per il progetto ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0108/2017),

A.

considerando che l'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione («l'impresa comune») è stata istituita nel marzo 2007 per un periodo di 35 anni attraverso la decisione del Consiglio 2007/198/Euratom;

B.

considerando che i membri dell'impresa comune sono l'Euratom, rappresentata dalla Commissione, gli Stati membri dell'Euratom nonché i paesi terzi che hanno concluso con l'Euratom un accordo di cooperazione nel settore della fusione nucleare controllata;

C.

considerando che l'impresa comune si prefigge l'obiettivo di apportare il contributo dell'Unione al progetto internazionale dell'energia da fusione ITER, di attuare l'accordo sull'approccio allargato tra l'Euratom e il Giappone e di preparare la costruzione di un reattore dimostrativo a fusione (DEMO);

D.

considerando che l'impresa comune ha iniziato a operare autonomamente nel marzo 2008;

Aspetti generali

1.

osserva che secondo la relazione della Corte dei conti (in appresso «la Corte») relativa ai conti annuali dell'impresa comune per l'esercizio finanziario 2015 (in appresso «la relazione della Corte»), i conti annuali dell'impresa comune presentano fedelmente, in tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria della stessa al 31 dicembre 2015, nonché i risultati delle sue operazioni e i flussi di cassa per l'esercizio chiuso in tale data, conformemente alle disposizioni del suo regolamento finanziario e alle norme contabili adottate dal contabile della Commissione;

2.

constata che secondo la relazione della Corte le operazioni su cui sono basati i conti annuali dell'impresa comune per l'esercizio 2015 sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittime e regolari;

3.

esprime preoccupazione circa il fatto che la relazione della Corte sottolinea ancora una volta che la complessità delle attività ITER comporta il significativo rischio di un aumento del contributo fornito alla fase di costruzione del progetto ITER, ma riconosce altresì che sono stati conseguiti progressi significativi in tutta una serie di settori che incidono sull'intera struttura di gestione del progetto;

4.

sottolinea che l'impresa comune è responsabile della gestione del contributo dell'Unione al progetto ITER e che fino al 2020 va mantenuto il massimale di bilancio pari a 6 600 000 000 EUR; mette in rilievo inoltre che la sfida principale del progetto ITER è assicurare il rispetto del calendario realistico e della dotazione di bilancio e che ogni potenziale scostamento o problema venga individuato nella fase più precoce possibile; osserva che la relazione della Corte constata ancora una volta nel suo «paragrafo d'enfasi» che il massimale di bilancio di 6 600 000 000 EUR, pari al doppio dei costi inizialmente indicati nel bilancio per la fase di costruzione nel 2010, non includeva i costi per imprevisti; prende atto, pertanto, di alcuni progressi presenti nella valutazione aggiornata del contributo dell'impresa comune nel 2015, che costituisce un dato più esaustivo; è consapevole del fatto che le recenti modifiche che vengono ancora introdotte a tale riguardo sono fondamentali per il futuro successo del progetto;

5.

esprime serie preoccupazioni circa il fatto che, secondo la relazione della Corte, nel 2015 l'impresa comune ha avviato un esercizio approfondito per calcolare la stima dei costi complessivi del contributo dell'impresa comune alla fase di costruzione del progetto ITER, il cui esito è un previsto aumento dei costi di circa 2 375 000 000 EUR, importo che rappresenta un aumento del 35 % rispetto a quello approvato dal Consiglio nel 2010; osserva che tale importo è superiore all'aumento indicato dall'impresa comune nel novembre 2014, ma riconosce che ciò è dovuto alla portata più ampia del nuovo calcolo per coprire l'intera fase di costruzione, e non soltanto le stime degli scostamenti dai costi negli appalti aggiudicati; accoglie con favore gli sforzi compiuti dall'impresa comune per fornire stime dei costi più globali e realistiche;

6.

evidenzia che la relazione della Corte si riferisce all'adozione di un piano d'azione 2015 da parte del consiglio di direzione dell'impresa comune, in linea con il piano d'azione ITER, per affrontare le sfide connesse alla complessità del progetto ITER; osserva che nella sua riunione del giugno 2016 il consiglio dell'Organizzazione ITER (il «consiglio ITER») ha infine approvato ad referendum il nuovo calendario e le nuove risorse per il progetto ITER (un nuovo «scenario di riferimento» accompagnato da un approccio graduale verso il conseguimento del progetto First Plasma) che sono stati considerati realistici, fissando altresì le tappe principali per il 2016 e il 2017 e la data obiettivo del 2025 per conseguire il progetto First Plasma; osserva inoltre che nel novembre 2016 il consiglio ITER ha approvato ad referendum il calendario generale del progetto per giungere al First Plasma nel 2025 e all'Operation Deterium Tritium nel 2035; rileva, tuttavia, che il nuovo scenario di riferimento dovrà ancora essere approvato dal Consiglio dell'Unione europea;

7.

insiste affinché la Commissione presenti, prima del mese di luglio 2017, una comunicazione sul progetto ITER, che è essenziale per garantire la trasparenza dell'intero progetto e definire le vie per il futuro;

8.

evidenzia che il nuovo direttore dell'impresa comune è stato nominato nel gennaio 2016 e ha già introdotto numerose modifiche fondamentali e necessarie; osserva che il direttore ha proposto 21 nuove azioni in aggiunta al piano d'azione 2015; prende atto dell'elevato livello di ambizione delle nuove azioni, che vanno al di là dei miglioramenti in termini di bilancio e di calendario, puntando a conseguire progressi ampi e globali in una serie di settori che incidono sulle prestazioni del progetto ITER, tra cui la gestione e le comunicazioni, la professionalizzazione delle procedure, la formazione e lo sviluppo professionale del personale;

9.

rileva che nel processo di concessione del discarico 2014 rinviato, l'autorità di discarico ha chiesto al direttore dell'impresa comune di presentare una relazione dettagliata sui progressi compiuti in merito a tutte le azioni chiave atta a confermare che il progetto procede nella giusta direzione e che tutte le azioni citate sono in corso di attuazione; riconosce che la relazione è stata presentata all'autorità di discarico nel gennaio 2017;

Gestione finanziaria e di bilancio

10.

osserva che la dotazione finanziaria definitiva disponibile per il 2015 comprendeva stanziamenti di impegno per 467 901 000 EUR e stanziamenti di pagamento per 586 080 000 EUR; rileva che i tassi di utilizzo per gli stanziamenti d'impegno e di pagamento sono stati rispettivamente del 100 % e del 99 %; rileva, tuttavia, che il tasso di esecuzione per gli stanziamenti di impegno e di pagamento rispetto al bilancio iniziale per il 2015 è stato rispettivamente del 49 % e dell'82 %;

11.

osserva che dei 467 900 000 EUR disponibili per gli stanziamenti d'impegno, il 52 % è stato eseguito mediante impegni singoli diretti e il restante 48 % è stato eseguito mediante impegni globali; evidenzia che nell'ambito dell'impegno individuale il risultato inferiore rispetto a quanto inizialmente previsto è in gran parte dovuto a una diminuzione dell'importo del contributo in denaro richiesto dall'organizzazione ITER, a una diminuzione del contributo in denaro richiesto dal Giappone e al posticipo dei contratti in settori quali la gestione remota, la diagnostica e l'ingegneria del plasma;

12.

constata che l'esecuzione del bilancio è stata equilibrata con gli impegni globali conformemente all'ultima modifica al programma di lavoro 2015 per gli appalti in corso da ultimare nel 2016, di cui i principali settori coinvolti erano i seguenti: edifici (per modifiche o opzioni riguardanti i contratti relativi agli edifici principali) e camera a vuoto (per il completamento dell'appalto relativo alla camera principale);

13.

riconosce il fatto che la piena esecuzione del bilancio 2015 ha mantenuto molto basso il livello degli stanziamenti annullati per il 2015, il che rappresenta meno dello 0,1 % del bilancio; prende atto del totale degli stanziamenti annullati pari a 925 783 EUR, corrispondenti agli importi non pagati nel 2015 sugli impegni amministrativi aperti riportati dal 2014;

14.

constata che, per l'esercizio 2015, il risultato dell'esecuzione del bilancio è ammontato a 1 070 000 EUR; rileva che alcune entrate varie non sono state iscritte a bilancio, come i pagamenti tardivi del contributo di adesione per il 2014 della Grecia e gli interessi dovuti per il pagamento tardivo da parte della Spagna;

15.

riconosce che nel corso del 2015 l'impresa comune ha registrato 4 200 operazioni di pagamento (esclusi gli stipendi), il che evidenzia una leggera riduzione del 3 % rispetto al 2014; rileva inoltre che di questi, 1 500 pagamenti avevano per oggetto la liquidazione delle fatture, il cui tempo medio di pagamento è diminuito di circa sette giorni in seguito agli sforzi compiuti nell'ottimizzazione dei processi finanziari connessi; rileva con soddisfazione che l'attuazione dei flussi di lavoro elettronici per i pagamenti nel 2014 ha evidenziato un aumento significativo in termini di efficienza;

Prevenzione e gestione dei conflitti d'interessi e trasparenza

16.

constata che il consiglio direttivo dell'impresa comune ha adottato una strategia antifrode e un piano d'azione per il 2015 fino al 2017, il che spiega il contesto in cui opera l'impresa comune, ovvero essere responsabile della gestione di un volume elevato di fondi pubblici, nonché della prevenzione e dell'individuazione dei rispettivi meccanismi di frode; constata che sono stati fissati obiettivi particolari, quali la nomina di un funzionario per l'etica e l'OLAF e attività di sensibilizzazione;

17.

constata che nel 2015 l'impresa comune ha adottato una decisione sulle norme in materia di segnalazione delle irregolarità e sulla revisione delle norme del 2013 relative ai conflitti d'interessi applicabili ai suoi organi e comitati;

Selezione e assunzione del personale

18.

riconosce il fatto che l'impresa comune ha adottato le norme di attuazione dello statuto del personale; si rammarica che alcune norme specifiche di applicazione dello statuto del personale debbano ancora essere adottate;

19.

rileva, tuttavia, che una delle principali sfide resta la riassegnazione di personale dell'impresa comune a settori ad alta priorità e incoraggia il direttore a proseguire nel suo sforzo di ottimizzazione delle risorse tra l'impresa comune e l'organizzazione ITER;

Controllo interno

20.

osserva che, stando alla relazione della Corte, sono stati compiuti progressi significativi in molti settori dei sistemi di supervisione e controllo, mentre il calcolo della stima dei costi complessivi per la fase di costruzione è stato considerato un risultato importante;

21.

riconosce il fatto che il consiglio di direzione dell'impresa comune ha adottato una strategia globale per il controllo e il monitoraggio, con l'obiettivo principale di fornire una garanzia ragionevole al direttore e ai portato d'interessi esterni in merito alle prestazioni dei sistemi di controllo interno dell'impresa comune;

22.

riconosce che l'impresa comune ha sviluppato lo strumento «Contract Tracker» (un portale per lo scambio della documentazione con i fornitori), che è uno strumento importante per il monitoraggio delle tappe fondamentali e dello stato di avanzamento generale del progetto; osserva inoltre che l'impresa comune ha avviato lo sviluppo di uno strumento per gli scostamenti e le modifiche dei contratti, che consente la gestione di tutti i cambiamenti apportati ai contratti; incoraggia l'impresa comune a sviluppare ulteriormente e a sfruttare appieno le possibilità offerte da tali sistemi;

23.

osserva che nel 2015 la struttura di audit interno dell'impresa comune ha completato due incarichi e ha verificato il seguito dato a tre audit; si aspetta che l'impresa comune informi l'autorità di discarico circa le raccomandazioni e i progressi relativi a tali incarichi; rileva inoltre che il servizio di audit interno della Commissione ha riconosciuto i progressi compiuti dall'impresa comune nell'ambito degli appalti e ha concluso che sette delle nove raccomandazioni di audit del 2014 sono state attuate in maniera adeguata;

24.

riconosce che l'impresa comune migliora costantemente il proprio controllo interno concentrando le risorse sulle realizzazioni dell'ITER che sono necessarie per la tappa fondamentale First Plasma, nel rispetto dei massimali di bilancio previsti fino al 2020; constata che la struttura dell'impresa comune per la proprietà e la responsabilità è stata ulteriormente rafforzata nell'ottobre 2016 con la creazione di un nuovo dipartimento competente per le questioni commerciali e finanziarie; invita l'impresa comune a comunicare all'autorità di discarico gli sviluppi conseguiti in merito alle conseguenze di tali cambiamenti organizzativi;

Appalti e sovvenzioni relativi alle attività operative

25.

osserva che nel 2015 sono state avviate complessivamente 73 procedure di appalto relative ad attività operative e sono stati firmati 79 contratti di appalto per un valore di circa 326 000 000 EUR; osserva, inoltre, che i grandi appalti relativi alle attività operative sono stati aggiudicati e firmati nel settore degli edifici e della gestione a distanza, ma sono stati sottoscritti appalti significativi anche in relazione ai magneti e ai fasci neutri;

26.

riconosce che i tempi medi di un contratto per appalti superiori 1 000 000 EUR sono diminuiti da 240 a 140 giorni nel corso del 2015 rispetto al 2014, anche se dovrebbero essere ulteriormente ridotti a 100 giorni; evidenzia che i tempi medi relativi a un contratto per appalti inferiori a 1 000 000 EUR e alle sovvenzioni sono rimasti in linea con i dati del 2014;

27.

constata che le procedure negoziate dell'impresa comune hanno costituito il 45 % delle procedure di gara per le attività operative indette nel 2015 (rispetto al 58 % del 2014); è convinto che sebbene nel 2015 l'impresa comune abbia ridotto la percentuale delle procedure negoziate, è necessario un impegno maggiore per aumentare la competitività delle procedure di appalto per le attività operative della stessa ovunque ciò sia possibile e appropriato; riconosce che, data la concorrenza molto limitata per alcune consegne altamente specifiche, le procedure negoziate sono spesso il metodo di aggiudicazione più appropriato, tenuto conto, in particolare, del rischio che un bando di gara aperto possa condurre ad aggiudicare un contratto ad un operatore economico senza esperienza e, pertanto, irrealistico; invita l'impresa comune a presentare una relazione sulle misure adottate per rafforzare la competitività delle sue procedure di appalto per le attività operative, ove possibile;

28.

sottolinea che la relazione della Corte rileva progressi significativi nelle procedure di appalto, ma evidenzia anche alcune carenze, come un valore più elevato dei costi stimati per il completamento di due progetti o il ritardo in una procedura di appalto; invita l'impresa comune a compiere progressi nei negoziati con l'organizzazione ITER per quanto riguarda un migliore allineamento tra la distribuzione dei crediti e gli accordi di fornitura;

Quadro giuridico

29.

osserva che secondo la relazione della Corte nel dicembre 2015 il consiglio di direzione dell'impresa comune ha infine modificato il proprio regolamento finanziario e le norme di attuazione per assicurarne la coerenza con il nuovo quadro finanziario dell'Unione, e che tali norme sono entrate in vigore il 1o gennaio 2016; sottolinea il fatto che la Commissione ha emesso un parere positivo in merito alle modifiche introdotte dall'impresa comune nelle sue norme finanziarie, ma ha chiesto all'impresa comune di valutare la possibilità di sviluppare ulteriormente talune disposizioni relative a deroghe specifiche dal nuovo quadro finanziario dell'Unione; osserva che, stando alla risposta dell'impresa comune che essa prevede di inserire tali disposizioni nelle sue norme di attuazione entro la fine del 2016; invita l'impresa comune a comunicare all'autorità di discarico gli ulteriori progressi realizzati in materia di attuazione;

30.

riconosce il fatto che l'impresa comune ha rivisto le procedure e i processi di lavoro interessati dal suo nuovo regolamento finanziario, dalle norme di attuazione e dalle sue nuove norme in materia di appalti e sovvenzioni; constata con soddisfazione in base alla risposta dell'impresa comune che i nuovi requisiti sono stati trasposti nelle sue procedure di lavoro (politiche, processi, procedure ecc.);

Diritti di proprietà intellettuale e politica industriale

31.

constata che l'impresa comune ha adottato nel 2016 il documento sul diritto di proprietà intellettuale unico; rileva altresì che l'impresa comune ha formalizzato l'utilizzo di tale documento, includendolo esplicitamente in tutti i nuovi processi per le procedure di appalto;

Accordo con lo Stato ospitante

32.

osserva con soddisfazione che nel maggio 2016, in seguito all'approvazione da parte del consiglio di direzione, il direttore dell'impresa comune ha firmato un nuovo contratto di affitto a lungo termine con il Regno di Spagna per gli uffici, anche per quanto concerne l'ampliamento dell'attuale spazio per uffici di 1 000 m2; osserva inoltre che il consiglio di direzione ha approvato i piani di ristrutturazione degli spazi adibiti a uffici dell'impresa comune.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/366


DECISIONE (UE, Euratom) 2017/1746 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune europea per il progetto ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune europea per il progetto ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte dell'impresa comune (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare all'impresa comune per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05875/2017 — C8-0085/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

vista la decisione 2007/198/Euratom del Consiglio, del 27 marzo 2007, che istituisce l'Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione e le conferisce dei vantaggi (4), in particolare l'articolo 5, paragrafo 3,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5),

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0108/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell'impresa comune europea per il progetto ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario-generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 33.

(2)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 34.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 90 del 30.3.2007, pag. 58.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

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L 252/367


DECISIONE (UE) 2017/1747 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune SESAR per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune SESAR relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune SESAR relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'impresa comune (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare all'impresa comune per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05875/2017 — C8-0086/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 219/2007 del Consiglio, del 27 febbraio 2007, relativo alla costituzione di un'impresa comune per la realizzazione del sistema europeo di nuova generazione per la gestione del traffico aereo (SESAR) (4), in particolare l'articolo 4 ter,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5),

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A8-0096/2017),

1.

concede il discarico al direttore esecutivo dell'impresa comune SESAR per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune per l'esercizio 2015;

2.

esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;

3.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'impresa comune SESAR, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 66.

(2)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 68.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 64 del 2.3.2007, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/368


RISOLUZIONE (UE) 2017/1748 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

recante le osservazioni che costituiscono parte integrante della decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune SESAR per l'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

vista la sua decisione sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'impresa comune SESAR per l'esercizio 2015,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A8-0096/2017),

A.

considerando che l'impresa comune SESAR (di seguito «l'impresa comune») è stata istituita nel febbraio 2007 con il compito di gestire il programma di ricerca sulla gestione del traffico aereo nel cielo unico europeo (SESAR), che mira a modernizzare la gestione del traffico aereo in Europa;

B.

considerando che, a seguito dell'adozione del regolamento (UE) n. 721/2014 del Consiglio (1), il programma SESAR 2 ha esteso la durata dell'impresa comune fino al 31 dicembre 2024;

C.

considerando che i progetti SESAR si articolano in una «fase di definizione» (2004-2007), sotto la responsabilità di Eurocontrol, una prima «fase di sviluppo» (2008-2016), finanziata a titolo del periodo di programmazione 2008-2013 e gestita dall'impresa comune, e una «fase di realizzazione» (2014-2020), che si svolge in parallelo con la «fase di sviluppo»; che è previsto che la fase di realizzazione sia guidata dall'industria e dalle parti interessate per la produzione e messa in opera su vasta scala della nuova infrastruttura di gestione del traffico aereo;

D.

considerando che l'impresa comune ha iniziato a operare autonomamente nel 2007;

E.

considerando che l'impresa comune è stata concepita come un partenariato pubblico-privato di cui l'Unione ed Eurocontrol sono membri fondatori;

F.

considerando che la dotazione finanziaria per la fase di sviluppo del progetto SESAR per il periodo 2008-2015 è pari a 2 100 000 000 EUR, cui contribuiscono in parti uguali l'Unione, Eurocontrol e i partner pubblici e privati partecipanti; che il contributo dell'UE per la fase di sviluppo del programma SESAR 2 per il periodo 2014-2024 è pari a 585 000 000 EUR ed è finanziato a titolo del programma quadro di ricerca e innovazione «Orizzonte 2020»; che nel quadro dei nuovi accordi di adesione per Orizzonte 2020, il contributo di Eurocontrol dovrebbe essere di circa 500 000 000 EUR e quello degli altri partner del settore dell'aviazione di circa 720 700 000 EUR;

G.

considerando che l'impresa comune deve tenere una contabilità separata per il primo programma (2007-2016, finanziato dal settimo programma quadro e da TEN-T («SESAR 1»)] e per il secondo programma (2014-2024, finanziato da Orizzonte 2020 («SESAR 2»)], detti congiuntamente «SESAR 2020»;

Osservazioni generali

1.

osserva che, sulla base della relazione della Corte dei conti («relazione della Corte»), i conti annuali dell'impresa comune presentano fedelmente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria della stessa al 31 dicembre 2015, nonché i risultati delle sue operazioni e i flussi di cassa per l'esercizio chiuso in tale data, conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario dell'impresa comune e alle norme contabili adottate dal contabile della Commissione;

2.

osserva che la transizione dell'impresa comune e del programma di sviluppo SESAR, dovuta al fatto che la chiusura di SESAR 1 avrebbe dovuto concludersi nel 2015 ma le attività di ricerca e innovazione nel settore della gestione del traffico aereo (ATM) sono proseguite anche dopo il quadro finanziario iniziale 2007-2013 durante il quadro finanziario 2014-2020, nell'ambito di Orizzonte 2020; prende atto della transizione al programma SESAR 2 come pure dell'avvio e dell'esecuzione di progetti di ricerca esplorativa, ricerca industriale e innovazione nell'ambito di SESAR 2020;

Gestione finanziaria e di bilancio

3.

riconosce che il 2015 è stato il primo anno di reale transizione da SESAR 1 (finanziata dal settimo programma quadro e da TEN-T) a SESAR 2 (finanziata da Orizzonte 2020), dal momento che le convenzioni di sovvenzione nell'ambito di Orizzonte 2020 e gli accordi bilaterali con Eurocontrol e con i membri operanti nel settore dell'aviazione non erano stati stipulati alla fine del 2015;

4.

osserva che, secondo la relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio, il bilancio finale di SESAR 1 per l'esercizio 2015 comprendeva stanziamenti d'impegno per 30 229 774 EUR e stanziamenti di pagamento per 126 733 842 EUR e che il bilancio finale di SESAR 2020 per l'esercizio 2015 comprendeva stanziamenti d'impegno per 51 470 000 EUR e stanziamenti di pagamento per 10 300 000 EUR;

5.

osserva che, secondo la relazione della Corte, i tassi di utilizzo per gli stanziamenti d'impegno e di pagamento sono stati rispettivamente del 100 % e dell'82,3 %; constata, come sottolineato nella risposta dell'impresa comune, che il tasso di utilizzo dell'82,3 % per gli stanziamenti di pagamento è dovuto al ritardo pari a due mesi dei primi inviti a presentare proposte nell'ambito di Orizzonte 2020, che esula dal controllo dell'impresa comune; osserva che i relativi stanziamenti di pagamento per il 2015 non utilizzati sono stati imputati per intero nel bilancio 2016;

6.

constata che, sul totale degli impegni operativi assunti nel 2015 (74 500 000 EUR), il 29 % è costituito da impegni specifici basati su procedure di aggiudicazione completate per sovvenzioni e contratti e il rimanente 71 % è costituito da impegni globali la cui procedura di assegnazione non era completata; rileva che l'elevato livello di impegni globali nel 2015 va ascritto al fatto che i primi inviti a presentare proposte nell'ambito di Orizzonte 2020, per un importo di 51 470 000 EUR in sovvenzioni, sono stati indetti nella seconda metà del 2015 e che i relativi accordi saranno stipulati nel 2016;

7.

osserva che nel quadro dell'audit sul 2015 sono state controllate 257 dichiarazioni di spesa, che corrispondono a tutti i 15 membri, per un totale di 61 000 000 EUR, pari all'11 % del totale delle richieste di rimborso di 560 800 000 EUR, con un tasso di errore residuo dello 0,70 %;

Storni

8.

osserva che nel 2015 l'impresa comune ha effettuato due storni di bilancio, per un totale di 79 500 EUR; rileva che il livello e la natura degli storni nel 2015 sono rimasti entro i limiti delle norme finanziarie di cui all'articolo 26, paragrafo 1, del regolamento finanziario dell'impresa comune;

Procedure di appalto e di assunzione

9.

osserva che, secondo la relazione della Corte, il bilancio operativo 2015 prevede una tabella dell'organico comprendente 39 agenti temporanei e tre esperti nazionali distaccati, per un totale di 42 posti, di cui 41 occupati alla fine dell'esercizio 2015;

10.

osserva che l'impresa comune ha condotto 13 procedure di appalto per un valore di circa 76 700 000 EUR, conformemente al regolamento finanziario dell'impresa comune, nell'ottica di garantire l'equa concorrenza tra i fornitori e la massima efficienza nell'uso dei fondi dell'impresa comune; rileva inoltre che l'impresa comune ha firmato 28 contratti, di cui 20 contratti specifici nell'ambito di contratti quadro e 8 contratti a seguito di procedure di appalto avviate nel 2014 o nel 2015;

Prevenzione e gestione dei conflitti di interesse e trasparenza

11.

osserva che nel 2015 il consiglio di amministrazione ha adottato la strategia antifrode dell'impresa comune, che tiene conto delle priorità definite dalla Commissione nel quadro dell'orientamento comune sulle agenzie decentrate, stabilisce l'approccio dell'impresa comune in questo ambito e fissa gli obiettivi del direttore esecutivo e del consiglio di amministrazione in materia di lotta alla frode per i prossimi 2-3 anni;

12.

accoglie con favore il fatto che nel 2015 l'impresa comune abbia adottato un approccio articolato per esaminare, gestire e mitigare i rischi in modo efficace e che disponga di meccanismi di verifica al fine di prevenire e gestire adeguatamente i conflitti d'interesse e si aspetta che il Parlamento, il Consiglio e l'opinione pubblica siano informati annualmente dei risultati di tali misure e del loro eventuale seguito;

13.

osserva che, sulla base della relazione della Corte, nel luglio 2015 la Commissione ha emanato orientamenti diretti alle imprese comuni relativi alle norme in materia di conflitti di interesse, comprendenti un modello comune da utilizzare per la dichiarazione di assenza di conflitti di interesse; sollecita l'impresa comune a tradurre tali orientamenti nelle sue procedure e a riferire all'autorità di discarico circa il completamento delle dichiarazioni di cui sopra;

Controllo interno

14.

osserva che l'avvio di SESAR 2020 ha avuto ripercussioni sul sistema di controllo interno, da cui la necessità di un approccio diverso, e che occorre continuare a introdurre nuove procedure nel quadro di Orizzonte 2020; rileva che nel 2015 la gestione del programma e dei finanziamenti di SESAR 2020 è divenuta oggetto delle norme e dei principi di Orizzonte 2020, con la conseguente la necessità di apportare alcune modifiche alla struttura amministrativa e operativa come pure al contesto dell'impresa comune;

Audit interni

15.

osserva che nell'ottobre 2015 il Servizio di audit interno (SAI) della Commissione ha svolto un audit sulla governance operativa e sull'aggiornamento del piano direttivo; constata che il SAI ha formulato 9 raccomandazioni, di cui una classificata come «molto importante» e sei come «importanti»; rileva con soddisfazione che la raccomandazione molto importante e cinque delle sei raccomandazioni importanti sono state attuate; invita l'impresa comune a riferire all'autorità di discarico in merito all'attuazione delle restanti raccomandazioni in sospeso;

16.

rileva che, a seguito dell'audit sul piano direttivo, il SAI ha formulato tre importanti raccomandazioni e che l'impresa comune ha elaborato un piano d'azione dettagliato per la loro attuazione; invita l'impresa comune a riferire all'autorità di discarico circa i progressi compiuti riguardo al piano d'azione;

Inviti a presentare proposte

17.

osserva che, nel quadro del finanziamento a carico di Orizzonte 2020, nel 2015 sono stati banditi tre inviti a presentare proposte per due tipi di azioni, in primo luogo azioni di ricerca e innovazione, ma anche azioni di innovazione; rileva che negli inviti sono stati presentati 28 temi e che le proposte ricevute sono state valutate sulla base di criteri quali l'eccellenza, l'impatto e la qualità ed efficienza dell'attuazione; constata che il terzo invito a presentare proposte riguardava le domande di adesione definitiva;

18.

constata che l'impresa comune ha adottato il programma di lavoro pluriennale SESAR 2020 in linea con le priorità del piano generale ATM europeo aggiornato, che costituisce il «programma di lavoro globale dell'impresa comune» e descrive nel dettaglio le varie attività operative, tecniche e trasversali che SESAR 2020 è tenuta ad assicurare;

Altre questioni

19.

osserva che a dicembre 2015 il consiglio di amministrazione ha adottato il piano generale ATM (edizione 2015) riguardante sia lo sviluppo che la realizzazione di SESAR; accoglie con favore l'elaborazione di una strategia SESAR per il periodo successivo al 2035, in cui sono definite le ambizioni in termini di risultati e le prospettive operative preliminari;

20.

accoglie con favore la conclusione positiva del lavoro commissionato dalla Commissione a proposito della fase di definizione dei sistemi aerei a pilotaggio remoto (RPAS); sottolinea l'importanza di un accordo preliminare con l'industria dell'aviazione nel suo complesso in merito all'integrazione sicura dei droni nello spazio aereo civile; osserva, inoltre, che a dicembre 2015 è stato avviato uno studio prospettico sui droni, finalizzato a fornire le basi affinché le attività dei RPAS siano trattate in modo appropriato nel piano generale ATM;

21.

prende atto dei risultati dell'esercizio di analisi comparativa delle risorse umane del 2015: 54 % di posti operativi, 44 % di posti amministrativi e 2 % di posti neutri;

22.

evidenzia il ruolo essenziale svolto dall'impresa nel coordinamento e nell'applicazione delle ricerche nell'ambito del progetto SESAR, pilastro del Cielo unico europeo.


(1)  Regolamento del Consiglio (UE) n. 721/2014, del 16 giugno 2014, recante modifica del regolamento (CE) n. 219/2007 relativo alla costituzione di un'impresa comune per la realizzazione del sistema europeo di nuova generazione per la gestione del traffico aereo (SESAR) per quanto riguarda la proroga dell'impresa comune fino al 2024 (GU L 192 del 1.7.2014, pag. 1).


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/371


DECISIONE (UE) 2017/1749 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sulla chiusura dei conti dell'impresa comune SESAR relativi all'esercizio 2015

IL PARLAMENTO EUROPEO,

visti i conti annuali definitivi dell'impresa comune SESAR relativi all'esercizio 2015,

vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'impresa comune SESAR relativi all'esercizio 2015, corredata della risposta dell'impresa comune (1),

vista la dichiarazione attestante l'affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni (2) presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

vista la raccomandazione del Consiglio, del 21 febbraio 2017, sullo scarico da dare all'impresa comune per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05875/2017 — C8-0086/2017),

visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (3), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento (CE) n. 219/2007 del Consiglio, del 27 febbraio 2007, relativo alla costituzione di un'impresa comune per la realizzazione del sistema europeo di nuova generazione per la gestione del traffico aereo (SESAR) (4), in particolare l'articolo 4 ter,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (5),

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A8-0096/2017),

1.

approva la chiusura dei conti dell'impresa comune SESAR relativi all'esercizio 2015;

2.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo dell'impresa comune SESAR, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).

Il presidente

Antonio TAJANI

Il segretario generale

Klaus WELLE


(1)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 66.

(2)  GU C 473 del 16.12.2016, pag. 68.

(3)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(4)  GU L 64 del 2.3.2007, pag. 1.

(5)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.


29.9.2017   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 252/372


RISOLUZIONE (UE) 2017/1750 DEL PARLAMENTO EUROPEO

del 27 aprile 2017

sul discarico per l'esecuzione del bilancio delle agenzie dell'Unione europea per l'esercizio 2015: prestazioni, gestione finanziaria e controllo

IL PARLAMENTO EUROPEO,

viste le sue decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio delle agenzie dell'Unione europea per l'esercizio 2015,

visti la relazione della Commissione sul seguito dato al discarico per l'esercizio 2014 [COM(2016) 674] e i documenti di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagnano [SWD(2016) 338 e SWD(2016) 339],

viste le relazioni annuali specifiche (1) della Corte dei conti sui conti annuali delle agenzie decentrate per l'esercizio 2015,

visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (2), in particolare l'articolo 208,

visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (3), in particolare l'articolo 110,

vista la relazione speciale n. 12/2016 della Corte dei conti europea intitolata «Il ricorso delle agenzie alle sovvenzioni non è sempre appropriato o di comprovata efficacia»,

visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,

visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e i pareri della commissione per l'occupazione e gli affari sociali e della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0149/2017),

A.

considerando che la presente risoluzione contiene, per ciascun organismo di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012, le osservazioni orizzontali che accompagnano le decisioni di discarico in conformità dell'articolo 110 del regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione e dell'articolo 3 dell'allegato IV del regolamento del Parlamento;

B.

considerando che, nel contesto della procedura di discarico, l'autorità di discarico sottolinea la particolare importanza di un ulteriore rafforzamento della legittimità democratica delle istituzioni dell'Unione ottenibile migliorando la trasparenza e la responsabilità e attuando il concetto di programmazione di bilancio basata sui risultati e di buona gestione delle risorse umane;

1.

sottolinea che le agenzie influenzano significativamente le politiche, le decisioni e l'attuazione dei programmi in settori di importanza vitale per i cittadini europei, quali salute, ambiente, diritti umani e sociali, migrazione, rifugiati, innovazione, vigilanza finanziaria, sicurezza e protezione; ribadisce l'importanza dei compiti svolti dalle agenzie e il loro impatto diretto sulla vita quotidiana dei cittadini dell'Unione; insiste sul ruolo essenziale che le agenzie hanno nel rafforzare la visibilità dell'Unione negli Stati membri; ribadisce altresì l'importanza dell'autonomia delle agenzie, in particolare di quelle di regolamentazione e di quelle la cui funzione consiste nel raccogliere informazioni in maniera indipendente; ricorda che le agenzie sono state istituite principalmente con lo scopo di effettuare valutazioni tecniche o scientifiche indipendenti;

2.

rileva che, sulla base della sintesi delle risultanze degli audit annuali del 2015 della Corte dei conti (la «Corte») riguardo alle agenzie e ad altri organismi dell'Unione (la «sintesi della Corte»), il bilancio 2015 delle agenzie è pari a circa 2,8 miliardi di EUR, il che rappresenta un aumento del 7,7 % circa rispetto al 2014 e il 2 % circa del bilancio generale dell'Unione; rileva che la maggior parte del bilancio delle agenzie viene finanziata mediante sovvenzioni della Commissione, mentre il resto proviene da introiti da diritti o altre fonti che ammontano a quasi un terzo;

3.

rileva che le agenzie occupano 9 965 membri del personale permanente, temporaneo, contrattuale o distaccato, cifra che rappresenta un notevole aumento del 6,25 % rispetto all'anno precedente, facendo sorgere pertanto la necessità di seguire da vicino gli sviluppi in tal senso; comprende tuttavia che il numero di effettivi è cresciuto nella misura maggiore nelle agenzie che si occupano di questioni legate alle migrazioni e della prevenzione di reati gravi e terrorismo, priorità dell'Unione che nel 2015 sono state rinnovate e rafforzate;

4.

rileva che, sulla base della sintesi della Corte, quest'ultima ha espresso un giudizio senza rilievi sui conti annuali di tutte le agenzie, ad eccezione dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex); osserva inoltre che le operazioni su cui sono basati i conti delle agenzie erano legittime e regolari per tutte le agenzie, eccetto per l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia, su cui la Corte ha espresso un giudizio con rilievi;

5.

riconosce che nel 2015 le agenzie hanno proceduto come previsto con l'esecuzione dei loro programmi di lavoro; osserva tuttavia che le discussioni in corso sulla revisione del regolamento finanziario e sul futuro quadro finanziario pluriennale oltre il 2020 rappresentano una preziosa occasione per guardare al futuro e sfruttare le opportunità per realizzare cambiamenti positivi riguardo alla gestione dei bilanci delle agenzie, alle loro prestazioni e ai loro programmi di lavoro pluriennali;

6.

ricorda che le discussioni tenute in seno alle commissioni competenti relative ai progetti di programma di lavoro annuale e alle strategie pluriennali delle agenzie dovrebbero contribuire a garantire che tali programmi e strategie siano equilibrati, rispecchino le reali priorità politiche e conseguano gli obiettivi stabiliti nella strategia Europa 2020;

7.

osserva con soddisfazione che alcune agenzie cooperano già in base al loro raggruppamento tematico, come ad esempio le agenzie del settore «Giustizia e affari interni» (4) e le autorità europee di vigilanza (5); incoraggia le altre agenzie che non hanno ancora iniziato, a collaborare, ogniqualvolta sia possibile, con altre agenzie del medesimo raggruppamento tematico, non solo per realizzare servizi condivisi e sinergie, ma anche nei loro settori politici di comune interesse; incoraggia la Corte dei conti a prendere in considerazione la possibilità di presentare analisi panoramiche dei settori politici di comune interesse delle agenzie; invita la Commissione e il Consiglio, al momento di decidere in merito al trasferimento delle agenzie con sede nel Regno Unito, a tenere conto anche delle possibilità di cooperare meglio con altre agenzie dello stesso raggruppamento tematico e di introdurre servizi condivisi;

8.

ritiene che, nel quadro delle discussioni in merito al nuovo approccio per un bilancio dell'Unione basato sui risultati e sulla scorta dei progressi compiuti per migliorare la cooperazione tematica nonché dell'esercizio intrapreso dalle agenzie nella relazione sul tema «In che modo le agenzie e gli altri organismi dell'UE contribuiscono alla strategia Europa 2020 e all'agenda della Commissione Juncker?», tutte le istituzioni dell'Unione coinvolte, ossia Commissione, Parlamento e Corte, dovrebbero tenere conto di tale approccio tematico nell'ambito della procedura annuale di discarico, secondo la proposta contenuta nell'allegato alla presente risoluzione;

9.

osserva con preoccupazione che le agenzie di regolamentazione dell'Unione responsabili della valutazione del rischio dei prodotti regolamentati, in particolare l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, l'Agenzia europea per le sostanze chimiche o l'Agenzia europea per i medicinali, non dispongono delle risorse finanziarie e giuridiche per assolvere correttamente le proprie funzioni;

Orientamento comune e tabella di marcia della Commissione

10.

ricorda che nel luglio 2012 il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno adottato un orientamento comune sulle agenzie decentrate (nel prosieguo «orientamento comune»), che costituisce un accordo politico concernente la futura gestione e riforma delle agenzie; ricorda inoltre che l'orientamento comune è stato attuato attraverso la tabella di marcia della Commissione del dicembre 2012 (in appresso la «tabella di marcia»);

11.

prende atto della seconda relazione sui progressi compiuti nell'attuazione dell'orientamento comune [COM(2015) 179] e apprezza i progressi compiuti in molti settori verso la razionalizzazione del loro funzionamento; si compiace degli sforzi e dei progressi compiuti dalla Commissione e dalle agenzie nell'attuazione della tabella di marcia;

12.

osserva che la maggior parte delle azioni della tabella di marcia attuate dalle agenzie ha contribuito a migliorare la loro responsabilità e trasparenza, il che dimostra ancora una volta i considerevoli sforzi intrapresi dalle agenzie per attuare l'orientamento comune, nonostante le pressioni in termini di risorse, e indica che le agenzie sono responsabili, trasparenti e rendono conto del proprio operato; constata inoltre, come osservato dalla Rete delle agenzie dell'UE (nel prosieguo la «Rete»), che l'attuazione delle azioni previste dall'orientamento comune si è effettivamente conclusa;

13.

è tuttavia preoccupato per il fatto che l'attuazione delle azioni ha altresì avuto, in generale, ripercussioni negative sull'efficienza delle agenzie e che in alcuni settori ha comportato un aumento significativo dei costi in termini di risorse umane e finanziarie; rileva inoltre che tale aumento dei costi è stato registrato durante la fase di attuazione delle azioni, ma che continuerà sistematicamente anche in futuro;

14.

riconosce l'onere amministrativo che l'attuazione della tabella di marcia ha comportato per le agenzie e prende atto dell'«esternalizzazione» di varie attività legate alla raccolta e al consolidamento dei dati e dei contributi delle agenzie alla Rete, in particolare per quanto riguarda la procedura di bilancio e di discarico; invita la Commissione e l'autorità di bilancio a riconoscere tali sforzi e a fornire risorse supplementari nella tabella dell'organico delle agenzie, in particolare per quanto riguarda le funzioni del segretariato permanente della Rete;

15.

osserva che, nel quadro dell'attuazione dei nuovi meccanismi intesi a migliorare le procedure di rendicontazione, i vecchi meccanismi di informazione andrebbero soppressi onde evitare la duplicazione dei compiti e dei sistemi di rendicontazione, così da garantire una maggiore efficienza;

16.

ritiene che le agenzie dovrebbero continuare a sviluppare, in stretta cooperazione con la Commissione, il Parlamento e la Corte, indicatori completi che misurino i risultati complessivi e l'efficienza delle loro attività; rileva che l'obiettivo generale dovrebbe essere un numero equilibrato di indicatori in grado di rafforzare la trasparenza e la responsabilità delle agenzie e di sostenere le decisioni dell'autorità di bilancio sull'assegnazione del bilancio e del personale;

Gestione finanziaria e di bilancio

17.

ricorda che il principio dell'annualità è, insieme a quello dell'unità e a quello del pareggio, uno dei tre principi di bilancio fondamentali che sono indispensabili per garantire un'esecuzione efficace del bilancio dell'Unione; rileva che, sulla base della sintesi della Corte, l'elevato livello di riporti degli stanziamenti impegnati resta la questione più frequente in tema di gestione finanziaria e di bilancio e che tale problema riguarda 32 agenzie, mentre nel 2014 le agenzie interessate erano 28; apprende inoltre dalla Corte che quest'ultima ha continuato a riferire su dette questioni conformemente alla soglia da essa stabilita per i diversi Titoli del bilancio delle agenzie;

18.

rileva tuttavia che i riporti possono essere spesso motivati, in tutto o in parte, dal carattere pluriennale dei programmi operativi delle agenzie, non mettono necessariamente in luce carenze nella pianificazione ed esecuzione del bilancio e non contrastano sempre con il principio dell'annualità del bilancio; osserva che i riporti risultanti da questi programmi operativi sono in molti casi ampiamente previsti dalle agenzie e comunicati alla Corte, il che facilita l'esplicita distinzione tra riporti previsti e non previsti;

19.

sottolinea che la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound) ha concordato, in linea di principio, una distinzione trasparente fra riporti «previsti» e «non previsti» seguita da Eurofound da molti anni; esorta la Rete, le agenzie e la Corte a valutare se la procedura per la distinzione fra riporti previsti e non previsti e le loro comunicazioni trasparenti possa essere istituita, fintantoché la questione non verrà integrata nel regolamento finanziario;

20.

evidenzia che il livello di annullamento dei riporti è indicativo della misura in cui le agenzie hanno correttamente previsto il loro fabbisogno finanziario ed è un indicatore della corretta pianificazione di bilancio migliore di quanto non sia il livello dei riporti;

21.

sottolinea pertanto la necessità di elaborare una chiara definizione di riporti «previsti e comunicati» al fine di snellire l'attività di rendicontazione della Corte in materia e di consentire all'autorità di discarico di distinguere tra i riporti indicanti una scarsa pianificazione di bilancio, da un lato, e i riporti ritenuti uno strumento di bilancio a sostegno dei programmi pluriennali e della pianificazione degli appalti, dall'altro;

22.

chiede, a tale proposito, di contemplare la questione relativa alla definizione di riporti «previsti e comunicati», unitamente ad altri orientamenti necessari, in occasione della prossima revisione del regolamento finanziario e del regolamento finanziario quadro; invita la Commissione, la Corte e la Rete a discutere e proporre possibili soluzioni a questo problema, al fine di semplificare nello specifico la gestione finanziaria nel campo della programmazione pluriennale e degli appalti pubblici;

23.

osserva che le relazioni sull'esecuzione del bilancio predisposte da talune agenzie e oggetto di controllo hanno un diverso livello di dettaglio rispetto alle relazioni della maggior parte delle altre agenzie, il che denota la necessità di chiare linee direttrici sulla rendicontazione di bilancio delle agenzie; riconosce che le agenzie che hanno predisposto relazioni diverse hanno esternalizzato la funzione di contabile affidandola al contabile della Commissione e che il diverso livello di dettaglio dipende dalle pratiche di rendicontazione della Commissione; approva l'intenzione della Commissione di definire orientamenti relativi alla rendicontazione di bilancio per il 2016 da parte delle agenzie; invita la Rete e la Commissione a riferire all'autorità di discarico in merito agli sviluppi futuri in tale ambito;

24.

osserva che le agenzie in genere assegnano e versano le sovvenzioni in osservanza della normativa; invita le agenzie a migliorare la gestione delle sovvenzioni e a concentrarsi sulla misurazione dell'efficacia delle sovvenzioni concesse;

25.

esorta tutte le agenzie a formulare singolarmente un piano di continuità operativa globale per affrontare i rischi di bilancio connessi e la volatilità aziendale che potrebbe sorgere a seguito di eventi o circostanze impreviste e gravi;

26.

accoglie con favore i risultati e le raccomandazioni della Corte nella sua relazione speciale n. 12/2016 sul ricorso delle agenzie alle sovvenzioni;

Cooperazione tra le agenzie e con altre istituzioni — servizi condivisi e sinergie

27.

mette in rilievo i vantaggi derivanti dalla condivisione dei servizi, pratica che consente l'applicazione uniforme delle norme e procedure amministrative che riguardano le questioni relative alle risorse umane e finanziarie, nonché i potenziali vantaggi in termini di efficienza derivanti dalla condivisione dei servizi tra le agenzie, in particolare se si considera la riduzione di bilancio e personale cui le agenzie devono far fronte;

28.

rileva con preoccupazione che alcune agenzie continuano ad avere una doppia sede operativa e amministrativa; ritiene che sia necessario eliminare al più presto le doppie sedi che siano prive di un qualunque valore aggiunto operativo;

29.

prende atto dell'osservazione della Rete secondo cui, al fine di garantire una maggiore efficienza in termini di risorse umane e finanziarie, le agenzie si sono adoperate per evitare duplicazioni e garantire informazioni complete, accurate e facilmente accessibili; rileva con soddisfazione che tali sforzi si sono tradotti in un catalogo online di servizi condivisi cui dovrebbero contribuire tutte le agenzie della Rete, offrendo e proponendo nuovi servizi oppure domandando servizi attraverso la piattaforma centralizzata, e dove, a partire da gennaio 2017, 21 agenzie offrono un totale di 184 servizi da condividere, tra cui lo scambio di documenti e la partecipazione a forum di esperti;

30.

riconosce inoltre che l'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) e l'Agenzia europea di controllo della pesca hanno firmato un progetto pilota «proof of concept» che potrebbe servire per valutare la possibilità che l'EUIPO fornisca alle altre agenzie della Rete servizi di ripristino informatico a un prezzo molto basso; concorda sul fatto che un sistema di questo tipo può non soltanto portare benefici in termini di migliori servizi TIC e minori costi operativi, ma anche contribuire a rafforzare la Rete e ad accrescere la maturità delle TIC; invita la Rete a riferire all'autorità di discarico in merito agli ulteriori sviluppi di tale progetto pilota;

31.

osserva che l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, a nome di 20 agenzie, ha lanciato una gara d'appalto comune per selezionare un intermediario di servizi cloud («Cloud Service Brokerage»); rileva con soddisfazione che l'appalto, aggiudicato nel settembre 2016, potrebbe, secondo l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, consentire alle agenzie di realizzare un risparmio economico complessivo di 2,5 milioni di EUR;

32.

riconosce che la Rete sta attualmente sviluppando un nuovo strumento per gli appalti congiunti, che sarà inserito nella sezione relativa ai servizi condivisi dell'«Extranet delle agenzie dell'UE»; osserva con soddisfazione che tale strumento dovrebbe essere al servizio e a supporto di varie agenzie, creando così un ulteriore stimolo per condividere un fornitore di servizi esterno comune, con conseguenti risparmi di risorse ed effetto di volume;

33.

evidenzia l'importanza della cooperazione e dello scambio di idee e prassi tra le agenzie nel quadro della rete di sviluppo delle prestazioni delle agenzie dell'Unione, che contribuisce a una governance più equilibrata e a una maggiore coerenza tra le agenzie; sottolinea che la rete deve contribuire a una maggiore efficienza e non a creare costi aggiuntivi e più burocrazia;

34.

accoglie con favore la crescente sistematizzazione della cooperazione tra la Fondazione europea per la formazione e il Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale, che crea ulteriori sinergie nei rispettivi mandati grazie al programma di lavoro annuale congiunto, in particolare mediante l'elaborazione di un quadro comune di monitoraggio di Riga e la collaborazione con l'Organizzazione internazionale del lavoro al fine di portare a termine i lavori relativi a sei guide metodologiche sull'anticipazione delle competenze e l'adeguamento degli strumenti e dei metodi;

Gestione delle risorse umane

35.

ricorda che il paragrafo 27 dell'accordo interistituzionale (6) chiede una riduzione progressiva del personale pari al 5 % per tutte le istituzioni, gli organi e le agenzie, da effettuarsi tra il 2013 e il 2017; si compiace del fatto che gran parte delle agenzie abbiano già conseguito o superato l'obiettivo di riduzione del 5 % sulla base delle rispettive tabelle dell'organico del 2012;

36.

osserva con preoccupazione che la Commissione ha applicato nelle agenzie un prelievo supplementare del 5 % del personale al fine di creare una riserva di riassegnazione da cui attingere per ridistribuire i posti alle agenzie a cui sono stati conferiti nuovi compiti o in fase di avvio; è particolarmente preoccupato che, con un'ulteriore riduzione del personale, l'adempimento del mandato e dei programmi di lavoro annuali delle agenzie si rivela sempre più difficile, in particolare per le agenzie classificate dalla Commissione come «agenzie a velocità di crociera»; invita la Commissione e l'autorità di bilancio a garantire che le ulteriori possibili misure di risparmio sui costi non ostacolino le capacità delle agenzie di adempiere efficacemente al proprio mandato; rileva la presenza di molti casi in cui la capacità delle agenzie di adempiere alle loro responsabilità è stata compromessa, come la capacità dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare di garantire la sicurezza alimentare o la capacità di Eurofound di assumere nuovi compiti in materia di migranti e rifugiati;

37.

pone in evidenza che l'equilibrio geografico, ossia il rapporto tra la nazionalità del personale e le dimensioni degli Stati membri, dovrebbe continuare a rappresentare un elemento importante nella gestione delle risorse, in particolare per quanto riguarda gli Stati membri che hanno aderito all'Unione a partire dal 2004; accoglie con favore il fatto che le agenzie dell'Unione abbiano raggiunto una composizione più equilibrata dei funzionari degli Stati membri che hanno aderito all'Unione prima del 2004 e a partire da tale data; constata, tuttavia, che tali Stati membri sono ancora sottorappresentati ai livelli amministrativi più elevati e nelle posizioni direttive, aspetto su cui si attendono ancora progressi;

38.

è convinto che il personale delle agenzie finanziato dai diritti provenienti dall'industria e, quindi, non finanziato dal bilancio dell'Unione, non dovrebbe essere, in linea di principio, interessato dall'ulteriore riduzione del personale oltre il 5 %, come richiesto dall'accordo interistituzionale; esorta la Commissione e l'autorità di bilancio a trattare le agenzie finanziate principalmente dal bilancio dell'Unione come un caso a parte e a proporre un quadro specifico per le agenzie finanziate principalmente dall'industria che dovrebbe essere in proporzione ai servizi forniti dall'agenzia in questione;

39.

rileva che l'attuazione dei progetti e dei programmi finanziati dalle agenzie dell'Unione svolge un ruolo diretto nella creazione di posti di lavoro in tutta l'Unione; osserva inoltre che i posti di lavoro vengono creati da vari programmi di finanziamento dell'Unione in molti modi diversi, tra cui l'uso di incentivi quali il pagamento di premi, comportando una notevole disparità in merito alla qualità dei posti di lavoro creati dall'Unione; esorta la Commissione a procedere a una valutazione approfondita e completa dell'impatto dei fondi, dei programmi e dei progetti finanziati attraverso il bilancio dell'Unione sulla creazione diretta di posti di lavoro; chiede alla Commissione di pubblicare quanto prima detta valutazione e di presentarla al Parlamento;

40.

riconosce gli sforzi compiuti per avere pari livello di uomini e donne tra il personale e i membri della direzione delle agenzie; esorta le agenzie i cui dati relativi al personale mostrano ancora un equilibrio di genere insoddisfacente ad agire ulteriormente per correggere tale squilibrio e a comunicare quanto prima i risultati all'autorità di discarico;

Conflitti di interesse e trasparenza

41.

apprende che, secondo la Rete, tutte le agenzie hanno già adottato norme generiche sulla denuncia di irregolarità nel quadro degli orientamenti etici in materia e in conformità alle disposizioni dello statuto del personale; osserva tuttavia con preoccupazione che solo il 65 % delle agenzie ha adottato norme interne supplementari in materia di denunce di irregolarità; prende atto dell'osservazione della Rete secondo cui, laddove le norme non siano ancora in vigore, sono in fase di adozione; rileva che in diversi casi le agenzie sono in attesa di orientamenti o contributi da parte della Commissione prima di poter finalizzare le norme; riconosce inoltre che le norme andrebbero messe a punto e attuate nella prima metà del 2017; invita le agenzie che non hanno ancora adottato regole interne sulla denuncia di irregolarità a farlo senza indugio e a rafforzare in tal modo le proprie politiche interne sulla denuncia di irregolarità al fine di promuovere una cultura della trasparenza e della responsabilità nel luogo di lavoro, informare e formare i dipendenti regolarmente in merito ai loro diritti e doveri, garantire la protezione degli autori delle segnalazioni da atti di ritorsione, seguire il contenuto delle segnalazioni fornite dagli autori delle stesse in maniera tempestiva, tenendo informati sia l'autore della segnalazione sia eventuali persone potenzialmente coinvolte in merito all'andamento della procedura, e porre in essere un canale per la segnalazione interna anonima; invita le agenzie a riferire annualmente all'autorità di discarico in merito al numero di casi di denuncia di irregolarità e alle attività di seguito svolte dagli autori delle segnalazioni; invita le agenzie nonché la Commissione a fornire i necessari orientamenti e a dare l'approvazione, se necessario;

42.

osserva che, su 16 agenzie che fanno uso di gruppi di esperti, panel e comitati scientifici, 13 hanno tenuto conto, nelle rispettive politiche di assunzione, delle preoccupazioni sollevate nell'ambito dell'indagine di propria iniziativa del Mediatore europeo (OI/6/2014/NF) riguardante la composizione dei gruppi di esperti della Commissione; incoraggia le restanti agenzie a tenere conto delle preoccupazioni del Mediatore il più presto possibile;

43.

rileva che i CV e le dichiarazioni di interessi dei membri del consiglio di amministrazione, del personale direttivo e degli esperti sono stati pubblicati dall'84 % delle agenzie, rispetto al 74 % dell'anno precedente; osserva inoltre che il 60 % delle agenzie verifica almeno una volta l'anno la correttezza di fatto delle dichiarazioni di interessi presentata dagli esperti, dai membri del consiglio di amministrazione e dal personale; invita le agenzie ad adottare orientamenti rigorosi per una politica coerente sulla prevenzione e la gestione dei conflitti di interesse e ad attuare tali orientamenti in conformità della tabella di marcia sul seguito dato all'approccio comune; invita le agenzie rimanenti che non hanno ancora introdotto tale politica a verificare periodicamente le dichiarazioni al fine di assicurare la sorveglianza e il controllo pubblici necessari sulla sua gestione;

44.

accoglie con favore gli sforzi delle agenzie volti a ottimizzare la trasparenza con la pubblicazione di dichiarazioni di interessi e CV sui loro siti web; rileva però che in diversi casi mancano alcuni di questi documenti; ricorda tuttavia che le agenzie non dispongono delle opportune disposizioni nei loro regolamenti istitutivi per rendere obbligatoria tale pubblicazione; auspica pertanto che qualsiasi revisione dei regolamenti istitutivi delle agenzie interessate stabilisca l'obbligatorietà della dichiarazione di interessi e del CV di ogni membro del consiglio; invita altresì la Commissione ad avvalersi della revisione in corso del regolamento finanziario per affrontare la questione, per quanto possibile, in modo analogo;

45.

invita le agenzie, al riguardo, ad adottare ulteriori azioni verso una gestione più trasparente; sottolinea che il monitoraggio interno costante ed efficace è essenziale per tracciare e individuare eventuali conflitti di interesse;

46.

rileva che le agenzie hanno dato prova di impegnarsi per prevenire, individuare e scoraggiare le frodi o altre irregolarità e adottare le opportune azioni qualora dovessero manifestarsi; constata con soddisfazione che la Rete ha istituito un gruppo di lavoro antifrode della rete giuridica fra agenzie al fine di rafforzare gli approcci armonizzati e standardizzati da applicare alle strategie antifrode delle agenzie; prende atto dell'osservazione della Rete secondo cui la maggior parte delle agenzie ha una maggiore consapevolezza dell'importanza della prevenzione delle frodi; riconosce inoltre che, al fine di agevolare e di condividere le migliori prassi, sono stati invitati rappresentanti dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode e/o della Corte a partecipare periodicamente al summenzionato gruppo di lavoro della rete giuridica fra agenzie e a presentare il loro punto di vista istituzionale nonché fornire sostegno e sensibilizzare le agenzie sulle questioni relative alle frodi;

47.

sottolinea che tutte le agenzie dovrebbero porre in essere controlli e orientamenti per quanto riguarda le spese legali relative a procedimenti giudiziari in cui un'agenzia è stata o è parte in causa; incoraggia le agenzie a condividere le migliori prassi in materia;

48.

invita le agenzie a elaborare orientamenti comuni per l'applicazione dell'accesso pubblico ai documenti, in particolare per quanto riguarda i diritti di proprietà intellettuale;

49.

incoraggia le agenzie a rafforzare ulteriormente la propria visibilità e a continuare a sviluppare vari canali di comunicazione che presentino il loro lavoro e le loro attività al grande pubblico;

50.

osserva che i membri del consiglio di amministrazione e i dirigenti di varie agenzie hanno pubblicato una dichiarazione di assenza di conflitto di interessi anziché una dichiarazione di interessi; sottolinea che non spetta al consiglio di amministrazione o ai dirigenti dichiararsi esenti da conflitti di interessi; evidenzia che ciò costituisce di per sé un conflitto di interessi; chiede una verifica indipendente delle dichiarazioni di interessi;

Comunicazione e visibilità

51.

constata che le agenzie stanno promuovendo attivamente il loro lavoro attraverso vari canali, in particolare aggiornando periodicamente i loro siti web per fornire informazioni e promuovere i loro risultati; osserva inoltre che i media sociali stanno diventando sempre più uno strumento di comunicazione standard per le agenzie; osserva che le giornate di porte aperte, le campagne mirate e i video che illustrano il lavoro di base delle agenzie sono alcune delle attività utilizzate per informare i cittadini e offrire loro l'opportunità di apprendere di più sull'operato delle agenzie e delle istituzioni dell'Unione; constata che le attività, generiche o specializzate, nel campo dei rapporti con i media vengono regolarmente misurate con diversi indicatori e che ciascuna agenzia dispone del proprio piano di comunicazione, con attività specifiche adeguate alle proprie esigenze;

Altre osservazioni

52.

ribadisce la propria posizione assunta durante le procedure di discarico del 2013 e 2014, secondo cui, in base all'accordo tra Parlamento, Consiglio e Commissione al paragrafo 54 dell'orientamento comune, tutti gli aspetti degli audit esterni commissionati a terzi «rimangono sotto la piena responsabilità della Corte dei conti europea, che gestisce tutte le procedure amministrative e d'appalto necessarie»; ribadisce inoltre che il nuovo approccio di audit che prevede il coinvolgimento di revisori del settore privato ha comportato un aumento significativo degli oneri amministrativi a carico delle agenzie, e che il tempo dedicato alle procedure di appalto e alla gestione dei contratti di audit ha generato ulteriori spese, sovraccaricando ulteriormente le risorse, in calo, delle agenzie; esprime la propria preoccupazione in merito ai possibili conflitti di interesse nei casi in cui tali revisori privati o le loro rispettive società assumono anche compiti di audit o attività di consulenza con le aziende del settore privato che presentano chiari interessi economici con le agenzie dell'Unione; sottolinea l'assoluta necessità di risolvere tale questione nel contesto dell'attuale revisione del regolamento finanziario e della futura revisione del regolamento finanziario quadro; invita tutte le parti coinvolte in tali revisioni a fare urgentemente chiarezza sulla questione al fine di ridurre in maniera significativa gli eccessivi oneri amministrativi e di tornare all'approccio privilegiato di un sistema di audit pubblico;

53.

apprende che, sulla base della sintesi della Corte, il voto referendario dei cittadini del Regno Unito a favore dell'uscita dall'Unione, che ha avuto luogo il 23 giugno 2016 e dopo la chiusura del bilancio, è menzionato in un paragrafo dal titolo «Altre questioni» contenuto nelle relazioni annuali dell'Autorità bancaria europea e dell'Agenzia europea per i medicinali, entrambe con sede a Londra, come altri uffici dell'Unione nel Regno Unito quali gli uffici di informazione dell'Unione; osserva che detto paragrafo chiarisce che i conti e le note accompagnatorie delle due agenzie sono stati stilati sulla base delle informazioni disponibili alla data della loro sottoscrizione, quando i risultati del voto dei cittadini del Regno Unito non erano ancora noti e la notifica formale prevista dall'articolo 50 del trattato sull'Unione europea non era stata presentata; rinvia, per osservazioni sulle implicazioni specifiche al riguardo per l'Autorità bancaria europea e l'Agenzia europea per i medicinali, alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (7) sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Autorità bancaria europea per l'esercizio 2015 e alla sua risoluzione del 27 aprile 2017 (8) sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per i medicinali per l'esercizio 2015;

54.

prende nota della contemporanea pubblicazione delle proposte di revisione dei rispettivi regolamenti che istituiscono le tre agenzie tripartite dell'Unione, in conformità con i principi stabiliti nella dichiarazione congiunta del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione sulle agenzie decentrate del 19 luglio 2012; sottolinea che è importante mantenere pienamente e migliorare l'attuale governance tripartita di tali agenzie, assicurando la partecipazione attiva delle autorità nazionali e delle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori europei alla loro governance e al loro funzionamento; ricorda che sono state effettuate riduzioni di personale e ribadisce la sua preoccupazione per il fatto che ulteriori tagli limiterebbero la capacità delle agenzie di esercitare il loro mandato;

55.

prende atto della valutazione e del controllo dell'adeguatezza in corso per quanto riguarda le quattro agenzie dell'Unione di competenza della direzione generale per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione (DG EMPL), il cui avvio era previsto nel dicembre 2016 e il cui completamento è atteso per dicembre 2017 (9); ritiene che tali valutazioni dovrebbero contribuire a decisioni informate del Parlamento in materia di efficienza e impatto dei contributi delle agenzie; sottolinea altresì l'esigenza di sfruttare le sinergie nelle attività concorrenti delle quattro agenzie, come pure tra le agenzie e la Commissione stessa, e di evitare la duplicazione del lavoro;

56.

accoglie con favore i notevoli risultati e la flessibilità conseguiti da tutte le agenzie che operano nel settore della libertà, della sicurezza e della giustizia; accoglie con favore la loro capacità di adattamento all'evoluzione delle priorità politiche e di far fronte a eventi imprevisti; deplora, tuttavia, la mancanza di indicatori efficaci che riflettano l'impatto della loro attività per quanto riguarda la sicurezza interna, la migrazione, la gestione delle frontiere e lo sviluppo dei diritti fondamentali; accoglie con favore gli sforzi compiuti da varie agenzie per migliorare la propria gestione finanziaria, ottimizzando l'uso dei propri bilanci e applicando un migliore processo di pianificazione di bilancio;

57.

accoglie con favore l'impegno di tutte le agenzie del settore «Giustizia e affari interni» a perfezionare ulteriormente le procedure di bilancio; sottolinea tuttavia che la loro priorità dovrebbe consistere nel migliorare l'efficienza operativa sul terreno e nell'affrontare le questioni di tipo strutturale individuate dalla Corte e dal Servizio di audit interno;

58.

riconosce l'elevato numero di agenzie che sono state istituite nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, ma ribadisce l'importanza delle missioni che esse svolgono e il loro impatto diretto sulla vita dei cittadini; sottolinea che tutte le agenzie sono state istituite in risposta ad esigenze specifiche; è convinto del fatto che tutte le agenzie in questo settore strategico svolgono un ruolo distinto e necessario che fornisce valore aggiunto europeo;

59.

chiede che tutte le agenzie del settore «Giustizia e affari interni» individuino le carenze finanziarie, di risorse o di altro tipo che ostacolano le loro prestazioni operative e richiedano adeguamenti in modo tempestivo;

60.

incarica il suo presidente di trasmettere la presente risoluzione alle agenzie soggette a questa procedura di discarico, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L).


(1)  GU C 449 dell'1.12.2016.

(2)  GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1.

(3)  GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42.

(4)  Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (eu-LISA), Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO), Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE), Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT), Accademia europea di polizia (CEPOL) (dall'1.7.2016: Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL)], Ufficio europeo di polizia (Europol) (dall'1.5.2017: Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione nell'attività di contrasto (Europol)], Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA), Unità di cooperazione giudiziaria dell'Unione europea (Eurojust).

(5)  Autorità bancaria europea (ABE), Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) e Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA).

(6)  Accordo interistituzionale, del 2 dicembre 2013, tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria (GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1).

(7)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0163 (cfr. pag. 199 della presente Gazzetta ufficiale).

(8)  Testi approvati di tale data, P8_TA(2017)0172 (cfr. pag. 251 della presente Gazzetta ufficiale).

(9)  http://ec.europa.eu/smart-regulation/roadmaps/docs/2016_empl_020_evaluation_agencies_en.pdf


ALLEGATO

PROPOSTA RELATIVA AL RAGGRUPPAMENTO DELLE AGENZIE PER IL DISCARICO DEL PE

COMMISSIONI PERMANENTI

AGENZIE DELL'UNIONE EUROPEA

PROBLEMI ECONOMICI E MONETARI

ABE; EIOPA; ESMA

OCCUPAZIONE E AFFARI SOCIALI

CdT; EU-OSHA; Eurofound; Cedefop, ETF

AMBIENTE, SANITÀ PUBBLICA E SICUREZZA ALIMENTARE

AEA; EFSA; ECDC; ECHA; EMA

INDUSTRIA RICERCA ED ENERGIA

EIT, ACER; BEREC; ENISA; Euratom; GSA

TRASPORTI E TURISMO

AESA; EMSA; ERA;

PESCA

EFCA

LIBERTÀ CIVILI, GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI

Eurojust, FRA, Frontex, EASO; OEDT; CEPOL, eu-LISA; Europol

DIRITTI DELLA DONNA E UGUAGLIANZA DI GENERE

EIGE