ISSN 1977-0707

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

L 213

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Edizione in lingua italiana

Legislazione

57° anno
18 luglio 2014


Sommario

 

II   Atti non legislativi

pagina

 

 

ATTI ADOTTATI DA ORGANISMI CREATI DA ACCORDI INTERNAZIONALI

 

*

Regolamento n. 6 della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UN/ECE) — Disposizioni uniformi riguardanti l’omologazione degli indicatori di direzione destinati ai veicoli a motore e ai loro rimorchi

1

 

*

Regolamento n. 37 della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE) — Disposizioni uniformi relative all’omologazione delle lampade a incandescenza utilizzate nei dispositivi di illuminazione omologati dei veicoli a motore e dei loro rimorchi

36

IT

Gli atti i cui titoli sono stampati in caratteri chiari appartengono alla gestione corrente. Essi sono adottati nel quadro della politica agricola ed hanno generalmente una durata di validità limitata.

I titoli degli altri atti sono stampati in grassetto e preceduti da un asterisco.


II Atti non legislativi

ATTI ADOTTATI DA ORGANISMI CREATI DA ACCORDI INTERNAZIONALI

18.7.2014   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 213/1


Solo i testi UN/ECE originali hanno efficacia giuridica ai sensi del diritto internazionale pubblico. Lo status e la data di entrata in vigore del presente regolamento devono essere controllati nell’ultima versione del documento UN/ECE TRANS/WP.29/343, reperibile al seguente indirizzo: http://www.unece.org/trans/main/wp29/wp29wgs/wp29gen/wp29fdocstts.html

Regolamento n. 6 della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UN/ECE) — Disposizioni uniformi riguardanti l’omologazione degli indicatori di direzione destinati ai veicoli a motore e ai loro rimorchi

Comprendente tutto il testo valido fino a:

supplemento 25 della serie di modifiche 01 — data di entrata in vigore: 9 ottobre 2014

INDICE

0.

Campo d’applicazione

1.

Definizioni

2.

Domanda di omologazione

3.

Marcature

4.

Omologazione

5.

Specifiche generali

6.

Intensità della luce emessa

7.

Procedura di prova

8.

Colore della luce emessa

9.

Modifiche di un tipo di indicatore di direzione destinato ai veicoli a motore e ai loro rimorchi ed estensione dell’omologazione

10.

Conformità della produzione

11.

Sanzioni in caso di non conformità della produzione

12.

Cessazione definitiva della produzione

13.

Nomi e indirizzi dei servizi tecnici che effettuano le prove di omologazione e delle autorità di omologazione

14.

Disposizioni transitorie

ALLEGATI

1.

Categorie degli indicatori di direzione: Angoli minimi richiesti per la ripartizione luminosa spaziale di tali categorie di indicatori di direzione

2.

Notifica relativa al rilascio, all’estensione, al rifiuto, alla revoca dell’omologazione o alla cessazione definitiva della produzione di un tipo di indicatore di direzione ai sensi del regolamento n. 6

3.

Esempi di marchi di omologazione

4.

Misurazioni fotometriche

5.

Requisiti minimi relativi alle procedure di controllo della conformità della produzione

6.

Requisiti minimi relativi ai campionamenti effettuati da un ispettore

0.   CAMPO D’APPLICAZIONE

Il presente regolamento si applica agli indicatori di direzione destinati ai veicoli appartenenti alle categorie L, M, N, O e T (1).

1.   DEFINIZIONI

Ai fini del presente regolamento,

1.1.

«Indicatore di direzione» indica un dispositivo montato su un veicolo a motore o su un rimorchio che viene azionato dal conducente per segnalare la sua intenzione di cambiare la direzione in cui il veicolo si sta muovendo. Il presente regolamento si applica solo a dispositivi fissi a luce intermittente il cui lampeggiamento si ottiene fornendo alla lampadina corrente elettrica intermittente.

1.2.

Al presente regolamento si applicano le definizioni del regolamento n. 48 e delle relative serie di modifiche in vigore alla data di presentazione della domanda di omologazione.

1.3.

«Indicatori di direzione di tipo diverso» indica luci che differiscono tra loro in aspetti essenziali, come:

a)

il nome o il marchio commerciale;

b)

le caratteristiche del sistema ottico (livelli di intensità, angoli di ripartizione luminosa, categoria della sorgente luminosa, modulo di sorgenti luminose ecc.);

c)

la categoria di appartenenza degli indicatori di direzione;

d)

l’eventuale dispositivo di controllo dell’intensità.

e)

l’eventuale attivazione in sequenza delle sorgenti luminose.

Differenze nel colore della sorgente luminosa o di un eventuale filtro non costituiscono cambiamenti del tipo.

1.4.

I riferimenti del presente regolamento che rinviano a una o più lampade a incandescenza standard (di riferimento) e al regolamento n. 37 si intendono fatti al regolamento n. 37 e alla relativa serie di modifiche in vigore alla data della domanda di omologazione.

I riferimenti del presente regolamento che rinviano a una o più sorgenti luminose LED standard (di riferimento) e al regolamento n. 128 si intendono fatti al regolamento n. 128 e alla relativa serie di modifiche in vigore alla data della domanda di omologazione.

2.   DOMANDA DI OMOLOGAZIONE

2.1.

La domanda di omologazione di un tipo di indicatore di direzione va presentata dal titolare del nome o del marchio commerciale o dal suo mandatario. Essa dovrà precisare a quale o a quali categorie appartenga, ai sensi dell’allegato 1, l’indicatore di direzione: 1, 1a, 1b, 2a, 2b, 5 o 6; se, in quanto appartenente alla categoria 2, abbia intensità luminosa costante (categoria 2a) o intensità luminosa variabile (categoria 2b) e se possa essere usato anche in una unità di 2 luci della stessa categoria. A scelta del richiedente, essa specificherà anche se, rispetto ai piani di riferimento del veicolo e al suolo, il dispositivo può essere installato sul veicolo con varie inclinazioni dell’asse di riferimento o se potrà ruotare intorno a quest’ultimo; queste diverse condizioni d’installazione vanno indicate sulla scheda di notifica.

2.2.

Per ogni tipo di indicatore di direzione, la domanda deve essere accompagnata da quanto segue:

2.2.1.

disegni, in triplice copia, sufficientemente dettagliati da consentire l’identificazione del tipo e della categoria e che indichino, dal punto di vista geometrico, quanto segue:

a)

la posizione in cui l’indicatore di direzione può essere montato sul veicolo; l’asse di osservazione da assumere come asse di riferimento nelle prove (angolo orizzontale H = 0°, angolo verticale V = 0°) nonché il punto da assumere come centro di riferimento in tali prove;

b)

le condizioni geometriche dell’installazione del/dei dispositivo/i che soddisfa/no i requisiti del paragrafo 6;

c)

nel caso di un sistema di luci interdipendenti, la luce interdipendente o la combinazione di luci interdipendenti che soddisfano i requisiti del paragrafo 5.7, del paragrafo 6.1 e dell’allegato 4 del presente regolamento;

d)

i disegni devono inoltre indicare la posizione prevista del numero di omologazione e dei simboli aggiuntivi rispetto al cerchio del marchio di omologazione;

2.2.2.

una succinta descrizione tecnica da cui risulti in particolare (escluse le luci munite di sorgenti luminose non sostituibili):

a)

la/le categoria/e di lampade a incandescenza prescritta/e; tale categoria di lampade a incandescenza apparterrà a una di quelle di cui al regolamento n. 37 e alla relativa serie di modifiche in vigore al momento della domanda di omologazione; e/o

b)

la/le categoria/e di sorgenti luminose LED prescritta/e; tale categoria di sorgenti luminose LED sarà una di quelle di cui al regolamento n. 128 e alla relativa serie di modifiche in vigore al momento della domanda di omologazione; e/o

c)

il codice specifico d’identificazione del modulo di sorgenti luminose;

2.2.3.

per un indicatore di direzione appartenente alla categoria 2b, una breve descrizione del dispositivo di controllo dell’intensità variabile, uno schema strutturale e un elenco delle caratteristiche del sistema che permette i due livelli d’intensità;

2.2.4.

per un indicatore di direzione appartenente alle categorie 1, 1a, 1b, 2a e 2b, informazioni riguardo l’attivazione dei segnali in conformità ai paragrafi 5.6 e 6.2.2.

2.2.5.

due campioni; se viene chiesta l’omologazione per dispositivi non identici ma simmetrici e atti a essere montati uno sul lato destro e l’altro sul lato sinistro del veicolo; i 2 campioni presentati possono essere identici e atti a essere montati solo sul lato destro o solo sul lato sinistro del veicolo.

Per un indicatore di direzione appartenente alla categoria 2b, la domanda sarà anche accompagnata dal dispositivo di controllo dell’intensità variabile o da un generatore che fornisca lo/gli stesso/i segnale/i.

3.   MARCATURE

I dispositivi di cui si chiede l’omologazione:

3.1.

devono recare il nome o il marchio commerciale del fabbricante; questa marcatura deve essere chiaramente leggibile e indelebile;

3.2.

a meno che non siano luci munite di sorgenti luminose non sostituibili, devono recare un marchio chiaramente leggibile e indelebile indicante:

a)

la/le categoria/e di lampade a incandescenza prescritta/e; e/o

b)

il codice specifico d’identificazione del modulo di sorgenti luminose;

3.3.

devono lasciare spazio sufficiente per il marchio di omologazione e i simboli aggiuntivi prescritti al paragrafo 4.2; tale spazio va indicato nei disegni di cui al paragrafo 2.2.1;

3.4.

i proiettori muniti di dispositivo di controllo elettronico della sorgente luminosa o dell’intensità variabile e/o di sorgenti luminose non sostituibili e/o di moduli di sorgenti luminose, devono recare il marchio della tensione nominale o dell’intervallo di tensione e della potenza nominale massima.

3.5.

Nelle luci munite di modulo/i di sorgenti luminose, il/i modulo/i di sorgenti luminose deve/devono recare:

3.5.1.

il nome o il marchio commerciale del richiedente, che deve essere chiaramente leggibile e indelebile;

3.5.2.

il codice specifico di identificazione del modulo, che deve essere chiaramente leggibile e indelebile. Tale codice specifico di identificazione sarà composto dalle lettere iniziali «MD» (per «MODULO»), seguite dal marchio di omologazione privo del cerchio prescritto al paragrafo 4.2.1.1 e, se vengono usati più moduli di sorgenti luminose non identici, da simboli o caratteri aggiuntivi; il codice specifico di identificazione deve essere indicato nei disegni di cui al paragrafo 2.2.1.

Il marchio di omologazione dev’essere diverso da quello indicato sulla luce in cui è usato il modulo, ma i due marchi devono essere dello stesso richiedente;

3.5.3.

l’indicazione della tensione nominale o dell’intervallo di tensione e della potenza nominale massima.

3.6.

Un eventuale dispositivo elettronico di controllo della sorgente luminosa o dell’intensità variabile facente parte del proiettore senza essere incluso nel suo corpo, dovrà indicare il nome del fabbricante e il suo numero di identificazione.

4.   OMOLOGAZIONE

4.1.   Aspetti generali

4.1.1.

Se i due dispositivi per i quali viene chiesta l’omologazione ai sensi del paragrafo 2.2.4, rispettano i requisiti del presente regolamento, l’omologazione deve essere rilasciata. Tutti i dispositivi di un sistema di luci interdipendenti devono essere presentati all’omologazione dallo stesso richiedente.

4.1.2.

Se luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate soddisfano i requisiti di più regolamenti allegati all’accordo del 1958, può essere apposto un unico marchio d’omologazione internazionale, purché tali luci non siano raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate con una o più luci che non soddisfano uno qualsiasi di detti regolamenti.

4.1.3.

A ciascun tipo omologato viene attribuito un numero di omologazione. Le sue prime 2 cifre (attualmente 01, corrispondenti alla serie di modifiche 01 entrata in vigore il 27 giugno 1987) indicano la serie di modifiche comprendenti le più recenti modifiche tecniche di rilievo apportate al regolamento dalla data di rilascio dell’omologazione. Una parte contraente non può attribuire lo stesso numero a un altro tipo di proiettore contemplato dal presente regolamento. Indicatori di direzione appartenenti a più categorie che formino una unità possono essere contrassegnati con un unico numero di omologazione.

4.1.4.

Il rilascio, l’estensione, il rifiuto o la revoca dell’omologazione nonché la cessazione definitiva della produzione di un tipo di dispositivo ai sensi del presente regolamento vanno comunicati alle parti dell’Accordo del 1958 che applicano il presente regolamento con una scheda conforme al modello di cui all’allegato 2 del presente regolamento.

4.1.5.

Tutti i dispositivi conformi a un tipo omologato ai sensi del presente regolamento devono recare nello spazio di cui al paragrafo 3.3, oltre ai marchi prescritti rispettivamente ai paragrafi 3.1, 3.2 o 3.4, il marchio di omologazione quale descritto ai paragrafi 4.2 e 4.3.

4.2.   Elementi del marchio di omologazione

Il marchio di omologazione deve essere costituito da:

4.2.1.

un marchio di omologazione internazionale, così composto:

4.2.1.1.

un cerchio all’interno del quale è iscritta la lettera «E», seguita dal numero distintivo del paese che ha rilasciato l’omologazione (2);

4.2.1.2.

il numero di omologazione di cui al paragrafo 4.1.3;

4.2.2.

il/i seguente/i simbolo/i aggiuntivo/i:

4.2.2.1.

uno o più dei numeri che seguono: 1, 1a, 1b, 2a, 2b, 5 o 6, a seconda che il dispositivo appartenga a una o più della categorie 1, 1a, 1b, 2a, 2b, 5 o 6 per le quali si chiede l’omologazione ai sensi del paragrafo 2.1;

4.2.2.2.

sui dispositivi che non possono essere montati indifferentemente su un lato qualsiasi del veicolo, una freccia orizzontale indicante la posizione in cui il dispositivo va montato (la freccia indicherà la parte esterna del veicolo nei dispositivi appartenenti alle categorie 1, 1a, 1b, 2a e 2b e la parte anteriore del veicolo nei dispositivi appartenenti alle categorie 3, 4, 5 e 6). I dispositivi appartenenti alla categoria 6 recheranno inoltre l’indicazione «R» o «L» (cioè, lato destro o sinistro del veicolo);

4.2.2.3.

sul lato destro del simbolo menzionato al paragrafo 4.2.2.1; su ciascun dispositivo, indicare:

a)

la lettera aggiuntiva «D», sui dispositivi utilizzabili come parte di un insieme di 2 luci;

b)

la lettera aggiuntiva «Y», sui dispositivi utilizzabili come parte di un sistema di luci interdipendenti.

4.2.2.4.

sui dispositivi con ripartizione della luce ridotta in conformità al paragrafo 2.1.3 dell’allegato 4 del presente regolamento, una freccia verticale rivolta verso il basso a partire da un segmento orizzontale;

4.2.2.5.

le due cifre del numero di omologazione che indicano la serie di modifiche in vigore al momento del rilascio dell’omologazione e, se necessario, la freccia prescritta, possono essere apposte in prossimità dei suddetti simboli aggiuntivi.

4.2.2.6.

I marchi e i simboli di cui ai paragrafi 4.2.1 e 4.2.2 devono essere chiaramente leggibili e indelebili anche a proiettore montato sul veicolo.

4.3.   Configurazione del marchio di omologazione

4.3.1.   Luci indipendenti

L’allegato 3, figura 1, del presente regolamento dà un esempio di marchio di omologazione con i simboli aggiuntivi di cui sopra.

Se tipi di proiettori diversi, che soddisfano i requisiti di più regolamenti, montano lo stesso trasparente esterno, sia pure di diverso colore, si può apporre un unico marchio di omologazione internazionale composto da una lettera «E» iscritta in un cerchio e seguita dal numero distintivo del paese che ha rilasciato l’omologazione e da un numero di omologazione. Il marchio di omologazione può essere apposto ovunque sul proiettore, purché:

4.3.1.1.

sia visibile dopo l’installazione delle luci.

4.3.1.2.

Occorre siano indicati il simbolo di identificazione di ciascuna luce in base al regolamento ai sensi del quale è stata rilasciata l’omologazione, la relativa serie di modifiche comprendente le più recenti modifiche tecniche di rilievo apportate al regolamento alla data di rilascio dell’omologazione e la freccia eventualmente prescritta.

4.3.1.3.

Le dimensioni dei vari elementi di un marchio di omologazione unico non devono essere inferiori a quelle minime prescritte per il marchio singolo più piccolo dal regolamento ai sensi del quale è stata rilasciata l’omologazione.

4.3.1.4.

Il corpo principale della luce disporrà dello spazio di cui al paragrafo 3.3 e recherà il marchio di omologazione della/e sua/e funzione/i effettiva/e.

4.3.1.5.

L’allegato 3, figura 4, del presente regolamento dà alcuni esempi di marchio di omologazione corredati dei suddetti simboli aggiuntivi.

4.3.2.   Luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate

4.3.2.1.

Se luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate soddisfano i requisiti di più regolamenti, si può apporre un unico marchio di omologazione internazionale composto da una lettera «E» iscritta in un cerchio e seguita dal numero distintivo del paese che ha rilasciato l’omologazione e da un numero di omologazione. Tale marchio può essere apposto ovunque sulle luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate, purché:

4.3.2.1.1.

sia visibile dopo l’installazione delle luci;

4.3.2.1.2.

nessun elemento delle luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate destinato a trasmettere luce possa essere rimosso senza rimuovere al tempo stesso anche il marchio di omologazione.

4.3.2.2.

Il simbolo di identificazione di ciascuna luce in base al regolamento ai sensi del quale è stata rilasciata l’omologazione, la relativa serie di modifiche comprendente le più recenti modifiche tecniche di rilievo apportate al regolamento alla data di rilascio dell’omologazione e la freccia eventualmente prescritta devono essere indicati:

4.3.2.2.1.

sulla superficie appropriata di uscita della luce;

4.3.2.2.2.

o raggruppati, in modo da poter chiaramente identificare ciascuna delle luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate.

4.3.2.3.

Le dimensioni dei vari elementi di un marchio di omologazione unico non devono essere inferiori a quelle minime prescritte per il marchio singolo più piccolo dal regolamento ai sensi del quale è stata rilasciata l’omologazione.

4.3.2.4.

A ciascun tipo omologato va attribuito un numero di omologazione. Una stessa parte contraente non può attribuire lo stesso numero a un altro tipo di luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate disciplinate dal presente regolamento.

4.3.2.5.

L’allegato 3, figura 2, del presente regolamento dà alcuni esempi di marchi di omologazione per luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate con tutti i suddetti simboli aggiuntivi.

4.3.3.   Luci reciprocamente incorporate con altre luci, il cui trasparente possa essere usato per altri tipi di proiettori

Si applicano le disposizioni di cui al paragrafo 4.3.2.

4.3.3.1.

Se inoltre viene usato lo stesso trasparente, questo può recare i vari marchi di omologazione relativi ai vari tipi di proiettori o unità di luci, purché il corpo principale del proiettore disponga dello spazio descritto al paragrafo 3.3 e rechi il marchio di omologazione relativo alle sue funzioni effettive anche se non può essere separato dal trasparente.

Se tipi diversi di proiettori hanno lo stesso corpo principale, questo può recare i vari marchi di omologazione.

4.3.3.2.

L’allegato 3, figura 3, del presente regolamento dà alcuni esempi di marchi di omologazione di luci reciprocamente incorporate con un proiettore.

4.4.   Il marchio di omologazione deve essere chiaramente leggibile e indelebile. Si può apporre su una parte interna o esterna (trasparente o no) del dispositivo che sia inseparabile dalla parte trasparente del dispositivo che emette la luce. Se il dispositivo è installato sul veicolo o se una parte mobile (cofano, baule, porte) è aperta, il marchio dev’essere comunque visibile.

5.   SPECIFICHE GENERALI

5.1.

Ogni campione sarà conforme alle prescrizioni indicate ai paragrafi 6 e 8.

5.2.

I dispositivi devono essere progettati e costruiti affinché, in normali condizioni d’impiego, funzionino in modo continuato e soddisfacente, nonostante le vibrazioni cui possano essere sottoposti, e mantengano le caratteristiche prescritte dal presente regolamento.

5.3.

Nel caso di moduli di sorgenti luminose, occorre controllare che:

5.3.1.

il/i modulo/i di sorgenti luminose sia/siano progettato/i in modo che:

a)

ogni modulo di sorgenti luminose possa essere installato solo nella posizione prevista e corretta e possa essere rimosso solo ricorrendo a utensili;

b)

se nell’involucro di un proiettore si trovano più moduli di sorgenti luminose aventi caratteristiche diverse, essi non possano essere scambiati all’interno dello stesso involucro di un proiettore;

5.3.2.

i moduli di sorgenti luminose non siano manipolabili.

5.3.3.

Un modulo di sorgenti luminose va progettato in modo che, anche usando degli utensili, non possa essere scambiato meccanicamente con una sorgente luminosa sostituibile di tipo omologato.

5.4.

Se cessa di funzionare il comando dell’intensità variabile di un indicatore di direzione di categoria 2b che emette una luminosità superiore al valore massimo consentito per la categoria 2a, i requisiti di intensità luminosa costante della categoria 2a devono essere soddisfatti automaticamente.

5.5.

In caso di sorgenti luminose sostituibili:

5.5.1.

si può usare qualsiasi categoria di sorgente luminosa omologata ai sensi del regolamento n. 37 e/o del regolamento n. 128, purché il regolamento n. 37 e la relativa serie di modifiche in vigore alla data di presentazione della domanda di omologazione o il regolamento n. 128 e la relativa serie di modifiche in vigore alla data di presentazione della domanda di omologazione non pongano limiti di utilizzazione.

5.5.2.

Il dispositivo va progettato in modo che le sorgenti luminose possano essere montate solo nella posizione corretta.

5.5.3.

Il portalampada della sorgente luminosa deve conformarsi alle caratteristiche di cui alla pubblicazione IEC 60061. Si applica la scheda tecnica del portalampada corrispondente alla categoria della sorgente luminosa utilizzata.

5.6.

Per gli indicatori di direzione appartenenti alle categorie 1, 1a, 1b, 2a o 2b il lampo può essere prodotto dall’attivazione in sequenza delle loro sorgenti luminose se sono soddisfatte le seguenti condizioni:

a)

una volta attivata, ciascuna sorgente luminosa deve restare accesa sino alla fine del ciclo di accensione;

b)

la sequenza di attivazione delle sorgenti luminose deve procedere in modo uniforme e progressivo dal bordo interno verso quello esterno della superficie apparente;

c)

deve formarsi una linea continua, senza accensioni alternate che si ripetano in senso verticale (per esempio niente onde).

d)

la variazione deve terminare non oltre 200 ms dopo l’inizio del ciclo di accensione;

e)

ai fini della proiezione ortogonale in direzione dell’asse di riferimento del rettangolo che circoscrive la superficie apparente dell’indicatore di direzione, i lati maggiori di quest’ultimo devono essere paralleli al piano H e deve esistere un rapporto non inferiore a 1,7 tra lati orizzontali e verticali.

Il rispetto di queste condizioni va verificato in modalità lampeggiante.

5.7.

Un sistema di luci interdipendenti deve risultare conforme alle prescrizioni attivando contemporaneamente tutte le sue luci interdipendenti.

Se tuttavia il sistema di luci interdipendenti che assicura la funzione degli indicatori di direzione posteriori è montato in parte su una componente fissa e in parte su una componente mobile, la luce interdipendente indicata dal richiedente deve soddisfare i requisiti colorimetrici, fotometrici e di visibilità geometrica in tutte le posizioni fisse della componente mobile. Ciò non si applica alle luci interdipendenti degli indicatori di direzione montate su veicoli sui quali, per soddisfare o completare l’angolo di visibilità geometrica, sono attivate luci aggiuntive quando la componente mobile si trova in una posizione fissa aperta, purché tali luci aggiuntive soddisfino i requisiti colorimetrici, fotometrici e di posizione applicabili all’indicatore di direzione installato sulla componente mobile.

6.   INTENSITÀ DELLA LUCE EMESSA

6.1.

L’intensità della luce emessa da ciascuno dei due dispositivi forniti dev’essere, per indicatori di direzione appartenenti alle categorie 1, 1a, 1b, 2a, 2b, negli assi di riferimento, e per indicatori di direzione appartenenti alle categorie 5 o 6, nella direzione A in conformità all’allegato 1, non inferiore all’intensità minima e non superiore all’intensità massima sotto specificata:

Categoria dell’indicatore di direzione

Intensità luminosa minima in cd

Intensità luminosa massima in cd se usati come

Luce unica

Luce (unica) con marchio «D» (cfr. paragrafo 4.2.2.3)

1

175

1 000

500

1a

250

1 200

600

1b

400

1 200

600

2a (costante)

50

500

250

2b (variabile)

50

1 000

500

5

0,6

280

140

6

50

280

140

6.1.1.

Per un insieme di due o più indicatori di direzione, l’intensità totale non deve superare il valore massimo prescritto.

6.1.2.

Se un insieme di due luci marcate con «D» aventi la stessa funzione è considerato una luce unica, deve soddisfare i requisiti di:

a)

intensità massima, se tutte le luci sono accese contemporaneamente;

b)

intensità minima se una luce non funziona.

6.2.

In caso di mancato funzionamento di una luce unica o di un sistema di luci interdipendenti appartenente alle categorie 1, 1a, 1b, 2a e 2b, contenente più di una sorgente luminosa, si applicano le seguenti disposizioni.

6.2.1.

Un gruppo di sorgenti luminose, cablate in modo che un guasto prodottosi in una qualsiasi di tali sorgenti luminose provochi la cessazione dell’emissione luminosa di tutte le altre, è considerata un’unica sorgente luminosa.

6.2.2.

Si deve produrre un segnale indicante l’attivazione della spia di cui al paragrafo 6.5.8 del regolamento n. 48, se:

a)

una qualsiasi sorgente luminosa cessa di funzionare; o

b)

l’intensità sull’asse di riferimento è inferiore al 50 % dell’intensità minima, nel caso di una luce progettata per due sole sorgenti luminose a incandescenza; o

c)

l’intensità in una delle direzioni che seguono, di cui all’allegato 4 del presente regolamento, è inferiore all’intensità minima richiesta in seguito al mancato funzionamento di una o più sorgenti luminose:

i)

H = 0°, V = 0°

ii)

H = 20° verso l’esterno del veicolo, V = + 5°

iii)

H = 10° verso l’interno del veicolo, V = 0°.

6.3.

Al di fuori dell’asse di riferimento, all’interno dei campi angolari definiti negli schemi dell’allegato 1 del presente regolamento, l’intensità della luce emessa da ciascuno dei due dispositivi forniti:

6.3.1.

in ogni direzione corrispondente ai punti della pertinente tabella di ripartizione dell’intensità luminosa di cui all’allegato 4 del presente regolamento, deve essere almeno pari al prodotto del valore minimo di cui al paragrafo 6.1 per la percentuale indicata in tale tabella per la direzione in questione.

6.3.1.1.

A differenza di quanto stabilito ai paragrafi 6.4 e 6.4.1, per gli indicatori di direzione posteriori appartenenti alla categoria 5 è necessario un valore minimo di 0,6 cd in tutti i campi indicati nell’allegato 1;

6.3.2.

in nessuna direzione, all’interno dell’area a partire dalla quale può essere osservato l’indicatore di direzione, deve superare il valore massimo di cui al paragrafo 6.1;

6.3.3.

inoltre,

6.3.3.1.

in tutti i campi definiti nei diagrammi dell’allegato 1, l’intensità della luce emessa non deve essere inferiore a 0,7 cd nei dispositivi appartenenti alla categoria 1b, né inferiore a 0,3 cd nei dispositivi appartenenti alle categorie 1, 1a e 2a e in quelli appartenenti alla categoria 2b diurni; né inferiore a 0,07 cd nei dispositivi appartenenti alla categoria 2b notturni.

6.3.3.2.

Devono essere rispettate le prescrizioni del paragrafo 2.2 dell’allegato 4 del presente regolamento sulle variazioni d’intensità locali.

6.4.

Le intensità si misurano di solito con la/le sorgente/i luminosa/e accesa/e in modo continuato.

A seconda tuttavia di come è costruito il dispositivo, se usa ad esempio diodi luminosi (LED) o se sia necessario evitare fenomeni di surriscaldamento, si possono misurare le luci accendendole in modo lampeggiante.

A tal fine, il lampeggiamento avverrà con una frequenza di f = 1,5 ± 0,5 Hz con periodo superiore a 0,3 s, misurata al 95 % dell’intensità luminosa massima.

In caso di lampade a incandescenza sostituibili, esse devono essere fatte funzionare al flusso luminoso di riferimento del periodo di accensione.

In caso di sorgenti luminose a LED tutte le misurazioni devono essere effettuate a 6,75 V, 13,5 V o 28,0 V; il valore del flusso luminoso prodotto durante l’accensione va rettificato. Il fattore di correzione è dato dal rapporto tra flusso luminoso obiettivo e valore medio del flusso luminoso durante l’accensione alla tensione applicata.

In tutti gli altri casi la tensione prescritta al paragrafo 7.1.1 dovrà aumentare e diminuire in meno di 0,01 s.; non è consentito superare tali valori.

Se le misurazioni sono effettuate in modo lampeggiante, l’intensità luminosa rilevata deve corrispondere all’intensità massima.

6.5.

Nei dispositivi appartenenti alla categoria 2b per calcolare i livelli estremi dell’intensità luminosa prodotta dall’indicatore di direzione si misura il tempo trascorso tra accensione della/e sorgente/i luminosa/e e momento in cui l’emissione luminosa, misurata sull’asse di riferimento, raggiunge il 90 % del valore misurato in conformità al paragrafo 6.3. Il tempo misurato per ottenere l’intensità luminosa minima non deve superare il tempo misurato per ottenere l’intensità luminosa massima.

6.6.

Il controllo dell’intensità variabile deve impedire la generazione di segnali la cui intensità luminosa:

6.6.1.

non rientri nell’intervallo specificato al paragrafo 6.1; e

6.6.2.

oltrepassi il valore massimo della categoria 2a, specificato al paragrafo 6.1:

a)

nei sistemi che dipendono esclusivamente da condizioni diurne e notturne: in condizioni notturne;

b)

negli altri sistemi: nelle condizioni di riferimento stabilite dal fabbricante (3).

6.7.

L’allegato 4, citato al paragrafo 6.3.1, precisa i metodi di misurazione da utilizzare.

7.   PROCEDURA DI PROVA

7.1.

Tutte le misurazioni fotometriche e colorimetriche, vanno effettuate come segue:

7.1.1.

se i proiettori a sorgente luminosa sostituibile sono sprovvisti di un dispositivo elettronico di regolazione della sorgente luminosa o dell’intensità variabile, con una lampada a incandescenza di serie, colorata o incolore, della categoria prescritta per il dispositivo; alimentata con la tensione:

a)

nel caso di lampade a incandescenza, necessaria a produrre il flusso luminoso di riferimento richiesto per tale categoria di lampade a incandescenza;

b)

in caso di sorgenti luminose LED, con una tensione di 6,75 V, 13,5 V o 28,0 V; il valore del flusso luminoso prodotto durante l’accensione va rettificato. Il fattore di correzione è dato dal rapporto tra flusso luminoso obiettivo e valore medio del flusso luminoso durante l’accensione alla tensione applicata;

7.1.2.

nel caso di una luce munita di sorgenti luminose non sostituibili (lampade a incandescenza e d’altro tipo), con una tensione di 6,75 V, 13,5 V o 28,0 V rispettivamente;

7.1.3.

nel caso di un sistema munito di dispositivo elettronico di regolazione della sorgente luminosa o dell’intensità variabile, facente parte del proiettore (4), con la tensione dichiarata dal fabbricante applicata ai connettori d’ingresso della lampada o, altrimenti, con la tensione di 6,75 V, 13,5 V o 28,0 V rispettivamente;

7.1.4.

nel caso di un sistema munito di un dispositivo elettronico di regolazione della sorgente luminosa o dell’intensità variabile, non facente parte del proiettore, con la tensione dichiarata dal fabbricante applicata ai connettori d’ingresso della lampada.

7.2.

Nel caso di indicatori di direzione appartenenti alla categoria 2b, muniti di dispositivo di regolazione dell’intensità per ottenere una luminosità variabile, le misure fotometriche vanno comunque effettuate in conformità alla descrizione del richiedente.

7.3.

Il laboratorio di prova chiederà al fabbricante di fornirgli il dispositivo di controllo della sorgente luminosa o dell’intensità variabile, necessario alla sorgente luminosa e alle altre funzioni.

7.4.

La tensione da applicare alla lampada deve essere annotata nella scheda di notifica di cui all’allegato 2 del presente regolamento.

7.5.

Occorre determinare i limiti della superficie apparente di un indicatore di direzione nella direzione dell’asse di riferimento. Tuttavia, in caso di indicatori di direzione appartenenti alle categorie 5 e 6, vanno determinati i limiti della superficie che emette la luce.

8.   COLORE DELLA LUCE EMESSA

La luce emessa all’interno del campo della griglia di distribuzione della luce, definita all’allegato 4, paragrafo 2, deve essere di colore «ambra». All’esterno di tale campo non deve essere osservabile alcuna netta variazione del colore. Per verificare queste caratteristiche colorimetriche, si applica il metodo di prova descritto nel paragrafo 7. del presente regolamento. Questi requisiti si applicano anche all’intervallo dell’intensità luminosa variabile prodotta da indicatori di direzione appartenenti alla categoria 2b.

Per luci munite di sorgenti luminose non sostituibili (lampade a incandescenza e d’altro tipo), le caratteristiche colorimetriche vanno tuttavia verificate con la sorgente luminosa presente nella luce, in conformità a quanto indicato al pertinente comma del paragrafo 7.1 del presente regolamento.

9.   MODIFICHE DI UN TIPO DI INDICATORE DI DIREZIONE DESTINATO AI VEICOLI A MOTORE E AI LORO RIMORCHI ED ESTENSIONE DELL’OMOLOGAZIONE

9.1.

Ogni modifica apportata a un tipo indicatore di direzione va notificata all’Autorità di omologazione che aveva omologato il tipo. In questo caso, tale autorità può:

9.1.1.

ritenere che le modifiche apportate probabilmente non avranno un’incidenza negativa di rilievo e che in ogni caso il dispositivo soddisfa ancora i requisiti applicabili; oppure

9.1.2.

chiedere un altro verbale di prova al servizio tecnico che effettua le prove.

9.2.

La conferma o il rifiuto dell’omologazione vanno comunicati alle parti dell’accordo che applicano il presente regolamento con la procedura di cui al paragrafo 4.1.4, indicando le modifiche apportate.

9.3.

L’autorità competente che rilascia l’estensione dell’omologazione attribuisce a tale estensione un numero di serie e ne informa le altre parti dell’accordo del 1958 che applicano il presente regolamento con una scheda di notifica conforme al modello di cui all’allegato 2 del presente regolamento.

10.   CONFORMITÀ DELLA PRODUZIONE

Le procedure per controllare la conformità della produzione devono essere conformi a quelle elencate all’appendice 2 dell’Accordo (E/ECE/324-E/ECE/TRANS/505/Rev.2) e rispettare i seguenti requisiti:

10.1.

Gli indicatori di direzione omologati ai sensi del presente regolamento devono essere fabbricati in modo da essere conformi al tipo omologato e soddisfare i requisiti di cui ai paragrafi 6 e 8.

10.2.

Devono essere soddisfatti i requisiti minimi delle procedure per controllare la conformità della produzione indicati nell’allegato 5 del presente regolamento.

10.3.

Devono essere soddisfatti i requisiti minimi del campionamento effettuato da un ispettore, specificati nell’allegato 6 del presente regolamento.

10.4.

L’autorità che ha rilasciato l’omologazione può verificare in qualsiasi momento i metodi di controllo della conformità applicati in ogni stabilimento di fabbricazione. La frequenza normale di tali verifiche è di una ogni 2 anni.

11.   SANZIONI IN CASO DI NON CONFORMITÀ DELLA PRODUZIONE

11.1.

L’omologazione rilasciata a un dispositivo ai sensi del presente regolamento può essere revocata se i suddetti requisiti cessano di essere soddisfatti.

11.2.

Se una parte contraente dell’accordo che applica il presente regolamento revoca un’omologazione in precedenza rilasciata, deve avvisare subito le altre parti contraenti che applicano il presente regolamento con una scheda di notifica conforme al modello di cui all’allegato 2 del presente regolamento.

12.   CESSAZIONE DEFINITIVA DELLA PRODUZIONE

Se il titolare dell’omologazione cessa completamente la produzione di un dispositivo omologato ai sensi del presente regolamento, deve informare di ciò l’autorità che ha rilasciato l’omologazione. Ricevuta la comunicazione, tale autorità informa le altre parti contraenti dell’accordo del 1958 che applicano il presente regolamento con una scheda di notifica conforme al modello di cui all’allegato 2 del presente regolamento.

13.   NOMI E INDIRIZZI DEI SERVIZI TECNICI CHE EFFETTUANO LE PROVE DI OMOLOGAZIONE E DELLE AUTORITÀ DI OMOLOGAZIONE

Le parti dell’accordo del 1958 che applicano il presente regolamento comunicano al segretariato delle Nazioni Unite i nomi e gli indirizzi dei servizi tecnici che effettuano le prove di omologazione nonché delle autorità di omologazione che rilasciano l’omologazione e ai quali vanno inviate le notifiche attestanti il rilascio, l’estensione, il rifiuto o la revoca dell’omologazione, rilasciate in altri paesi.

14.   DISPOSIZIONI TRANSITORIE

14.1.

Dalla data in cui entra in vigore ufficialmente il supplemento 8 della serie di modifiche 01, nessuna parte contraente che applica il presente regolamento può rifiutare l’omologazione ECE ai sensi del presente regolamento quale modificato dal supplemento 8 della serie di modifiche 01.

14.2.

Trascorsi 24 mesi dalla data di entrata in vigore, le parti contraenti che applicano il presente regolamento rilasceranno omologazioni ECE solo se il tipo di indicatore di direzione da omologare soddisfa i requisiti del presente regolamento quale modificato dal supplemento 8 alla serie di modifiche 01.

14.3.

Le parti contraenti che applicano il presente regolamento non possono rifiutare di rilasciare estensioni dell’omologazione ai sensi di serie precedenti di modifiche del presente regolamento.

14.4.

Nei 12 mesi successivi alla data di entrata in vigore del supplemento 8 della serie di modifiche 01, le parti contraenti che applicano il presente regolamento devono continuare a rilasciare omologazioni ai tipi di indicatori di direzione conformi alle prescrizioni del presente regolamento, quale modificato dalle serie precedenti di modifiche.

14.5.

Le omologazioni ECE rilasciate ai sensi del presente regolamento prima dei 12 mesi successivi alla data della sua entrata in vigore nonché tutte le estensioni di omologazioni, comprese quelle rilasciate successivamente ai sensi di una serie precedente di modifiche, restano valide a tempo indeterminato. Se il tipo di indicatore di direzione omologato ai sensi di una serie precedente di modifiche soddisfa i requisiti del presente regolamento quale modificato dal supplemento 8 della serie di modifiche 01, la parte contraente che ha rilasciato l’omologazione ne informa le altre parti contraenti che applicano il presente regolamento.

14.6.

Nessuna parte contraente che applica il presente regolamento può rifiutare un tipo di indicatore di direzione omologato ai sensi del supplemento 8 della serie di modifiche 01 del presente regolamento.

14.7.

Per 36 mesi dopo la data di entrata in vigore del supplemento 08 della serie di modifiche 01 del presente regolamento, nessuna parte contraente che applica il presente regolamento può rifiutare un tipo di indicatore di direzione omologato ai sensi delle serie precedenti di modifiche del presente regolamento.

14.8.

Trascorsi 36 mesi dalla data di entrata in vigore del supplemento 8 della serie di modifiche 01 del presente regolamento, le parti contraenti che applicano il presente regolamento possono rifiutare la vendita di un tipo di indicatore di direzione non conforme ai requisiti del supplemento 8 della serie di modifiche 01 del presente regolamento, a meno che l’indicatore di direzione non sia un ricambio da montare su un veicolo in uso.

14.9.

Le parti contraenti che applicano il presente regolamento continuano a rilasciare omologazioni agli indicatori di direzione ai sensi di qualsiasi serie precedente di modifiche, purché essi siano dei ricambi da montare su un veicolo in uso.

14.10.

A partire dalla data ufficiale di entrata in vigore del supplemento 8 della serie di modifiche 01, una parte contraente che applica il presente regolamento non potrà vietare il montaggio su un veicolo di un indicatore di direzione omologato ai sensi del presente regolamento, quale modificato dal supplemento 8 della serie di modifiche 01.

14.11.

Nei 48 mesi successivi alla data di entrata in vigore del supplemento 8 della serie di modifiche 01, le parti contraenti che applicano il presente regolamento devono continuare a permettere il montaggio su un veicolo di un indicatore di direzione omologato ai sensi del presente regolamento, quale modificato dalle serie di modifiche precedenti.

14.12.

Trascorsi 48 mesi dalla data di entrata in vigore del supplemento 8 della serie di modifiche 01, le parti contraenti che applicano il presente regolamento possono vietare il montaggio di un indicatore di direzione che non soddisfi i requisiti del presente regolamento, quale modificato dal supplemento 8 della serie di modifiche 01, su un veicolo nuovo al quale è stata rilasciata l’omologazione nazionale o individuale più di 24 mesi dopo l’entrata in vigore del supplemento 8 della serie di modifiche 01 del presente regolamento.

14.13.

Trascorsi 60 mesi dalla data di entrata in vigore, le parti contraenti che applicano il presente regolamento possono vietare il montaggio di un indicatore di direzione, che non soddisfi i requisiti del presente regolamento quale modificato dal supplemento 8 della serie di modifiche 01, su un veicolo nuovo immatricolato per la prima volta più di 60 mesi dopo l’entrata in vigore del supplemento 8 della serie di modifiche 01 del presente regolamento.

14.14.

Le omologazioni di luci destinate a indicatori di direzione appartenenti alle categorie 3 e 4 già rilasciate ai sensi del presente regolamento prima della data d’entrata in vigore del supplemento 16 delle serie di modifiche 01, resteranno valide a tempo indeterminato.

(1)  Secondo la definizione datane nella risoluzione consolidata sulla costruzione dei veicoli (R.E.3), documento ECE/TRANS/WP.29/78/Rev. 2, paragrafo 2.

(2)  I numeri distintivi delle parti contraenti dell’accordo del 1958 sono elencati nell’allegato 3 della Risoluzione consolidata sulla costruzione dei veicoli (R.E.3), documento ECE/TRANS/WP.29/78/Rev.2.

(3)  Buona visibilità (Meteorological Optical Range MOR > 2 000 m, conforme alla definizione della World Meteorological Organization WMO, Guide to Meteorological Instruments and Methods of Observation, 6a edizione, ISBN: 92-63-16008-2, pagg 1.9.1/1.9.11, Ginevra 1996.) e trasparente pulito.

(4)  Ai fini del presente regolamento «facente parte del proiettore» significa essere fisicamente incluso nel corpo del proiettore oppure essere ad esso esterno (separato o no) ma fornito dal fabbricante del proiettore come parte del sistema del proiettore.


ALLEGATO 1

Categorie degli indicatori di direzione: Angoli minimi richiesti per la ripartizione luminosa spaziale di tali categorie di indicatori di direzione  (1)

In generale, gli angoli verticali minimi di ripartizione luminosa spaziale degli indicatori di direzione hanno un’ampiezza di 15° al di sopra e di 15° al di sotto dell’orizzontale, con le seguenti eccezioni:

a)

luci di indicatori di direzione destinati a essere installati con il piano H della luce a un’altezza da terra non superiore a 750 mm, per i quali l’ampiezza è di 15° al di sopra e di 5° al di sotto dell’orizzontale.

b)

luci facoltative di indicatori di direzione destinati a essere installati con il piano H della luce a un’altezza da terra non superiore a 2 100 mm, per i quali l’ampiezza è di 5° al di sopra e di 15° al di sotto dell’orizzontale.

c)

luci degli indicatori di direzione appartenenti alla categoria 6.

Angoli di visibilità orizzontale minima

Indicatori di direzione per la parte anteriore del veicolo

Categoria 1

:

usati per una distanza non inferiore a 40 mm dal proiettore anabbagliante e/o dal proiettore fendinebbia anteriore;

Categoria 1a

:

usati per una distanza compresa tra 20 mm e 40 mm dal proiettore anabbagliante e/o dal proiettore fendinebbia anteriore;

Categoria 1b

:

usati per una distanza non superiore a 20 mm dal proiettore anabbagliante e/o dal proiettore fendinebbia anteriore.

Sul piano H e al di sopra di esso per tutte le luci. Al di sotto del piano H per le luci destinate alle categorie di veicoli M2, M3, N2 o N3

Image 1


Al di sotto del piano H p er le categorie di veicoli M1 ed N1

Image 2

Piano H: «piano orizzontale che attravers a il centro di riferimento della luce»

Categorie 2a e 2b

:

indicatori di direzione per la parte posteriore del veicolo

Categoria 2a

:

indicatori di direzione posteriori a intensità luminosa costante

Categoria 2b

:

indicatori di direzione posteriori a intensità luminosa variabile

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Al di sotto del piano H per luci destinate a essere installate quando questo piano ha un’altezza di montaggio da terra inferiore a 750 mm.

Image 4

Categorie 5 e 6

:

Indicatori di direzione laterali aggiuntivi da utilizzare su un veicolo munito anche di indicatori di direzione delle categorie 1, 1a o 1b e 2a o 2b

Image 5


(1)  Gli angoli indicati negli schemi si riferiscono a dispositivi destinati a essere montati sul lato destro del veicolo. Le frecce che appaiono in tali schemi sono puntate verso la parte anteriore del veicolo.


ALLEGATO 2

NOTIFICA

[Formato massimo: A4 (210 x 297 mm)]

Image 6

Testo di immagine

Image 7

Testo di immagine

ALLEGATO 3

ESEMPI DI MARCHI DI OMOLOGAZIONE

Image 8

a= 5 mm min.

Questo marchio di omologazione è stato apposto a un dispositivo appartenente alla categoria 4 (indicatore di direzione anteriore-laterale), omologato in Italia (E3) con il numero 216 e utilizzabile anche in un insieme di due luci. La freccia orizzontale mostra in quale posizione occorra montare il dispositivo, che non può essere montato a piacimento su un lato qualsiasi del veicolo. La freccia è rivolta verso la parte anteriore del veicolo. La freccia verticale che, a partire da un segmento orizzontale si dirige verso il basso, indica che per questo dispositivo l’altezza di montaggio da terra non deve superare 750 mm.

Il numero posto a sinistra del simbolo «4D» indica che l’omologazione è stata rilasciata ai sensi del regolamento n. 6, quale modificato dalla serie di modifiche 01.

Qui di seguito viene indicata la direzione in cui, a seconda della categoria del dispositivo, sono rivolte le frecce sul marchio di omologazione:

Figura 1

Image 9

Nota: Il numero di omologazione e i simboli aggiuntivi devono essere collocati in prossimità del cerchio ed essere posti sopra o sotto la lettera «E» oppure a sinistra o a destra di tale lettera. Le cifre del numero di omologazione devono trovarsi sullo stesso lato della lettera «E» ed essere orientate nella stessa direzione. Nei numeri di omologazione, evitare la numerazione romana per non creare confusione con altri simboli.

Figura 2

Marcatura semplificata di luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate quando due o più luci fanno parte della stessa unità

Le linee verticali e orizzontali schematizzano la forma del dispositivo di segnalazione luminosa. Non fanno parte del marchio di omologazione.

Modello A

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Modello B

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Modello C

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Nota: I 3 esempi di marchi di omologazione (modelli A, B, e C), rappresentano tre diverse possibilità di marcatura di un dispositivo di illuminazione, quando due o più luci fanno parte della stessa unità di luci raggruppate, combinate o reciprocamente incorporate.

Essi indicano che il dispositivo è stato omologato nei Paesi Bassi (E4) con il numero 3333 e comprende:

 

un indicatore di direzione posteriore a intensità luminosa variabile (categoria 2b) omologato in conformità alla serie di modifiche 01 del regolamento n. 6;

 

una luce di posizione posteriore (laterale) rossa a intensità luminosa variabile (R2) omologata in conformità alla serie di modifiche 01 del regolamento n. 7;

 

un proiettore fendinebbia posteriore a intensità luminosa variabile (F2) omologato in conformità alla versione originale del regolamento n. 38;

 

un proiettore di retromarcia (AR) omologato in conformità alla versione originale del regolamento n. 23;

 

una luce di arresto a intensità luminosa variabile (S2) omologata in conformità alla serie di modifiche 01 del regolamento n. 7.

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Nota: I tre esempi precedenti corrispondono a un dispositivo di illuminazione cui è stato apposto un marchio di omologazione relativo a:

 

una luce di posizione anteriore omologata in conformità alla serie di modifiche 01 del regolamento n. 7;

 

un proiettore con un fascio anabbagliante destinato alla circolazione sia a destra che a sinistra e un fascio abbagliante di intensità massima compresa tra 86 250 e 101 250 candele, omologato in conformità alla serie di modifiche 02 del regolamento n. 20;

 

un proiettore fendinebbia anteriore omologato in conformità alla serie di modifiche 02 del regolamento n. 19.

 

un indicatore di direzione anteriore (categoria 1a), omologato in conformità alla serie di modifiche 01 del regolamento n. 6.

Figura 3

Luce reciprocamente incorporata con un proiettore

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Questo esempio riproduce la marcatura di un trasparente destinato a essere usato in vari tipi di proiettori, come:

 

un proiettore con fascio anabbagliante destinato alla circolazione a destra e a sinistra e con fascio abbagliante avente un’intensità massima compresa tra 86 250 e 101 250 candele, omologato in Germania (E1), in conformità ai requisiti del regolamento n. 8, modificato dalla serie di modifiche 04, e reciprocamente incorporato a un indicatore di direzione anteriore omologato in conformità alla serie di modifiche 01 apportata al regolamento n. 6;

oppure

un proiettore con fascio anabbagliante destinato alla circolazione a destra e a sinistra e con fascio abbagliante, omologato in Germania (E1) in conformità al regolamento n. 1, quale modificato dalla serie modifiche 01, reciprocamente incorporato con lo stesso indicatore di direzione di cui sopra;

o ancora:

uno dei due indicatori di direzione di cui sopra, omologati come luce unica.

Il corpo principale del proiettore deve recare il solo numero di omologazione valido, ad esempio:

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Figura 4

Marcatura di luci indipendenti

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Questo esempio illustra la marcatura di un trasparente destinato a essere usato con vari tipi di luci. Il marchio di omologazione indica che il dispositivo è stato omologato in Spagna (E9) con il numero d’omologazione 1432 e comprende:

 

un proiettore fendinebbia posteriore (F) omologato in conformità alla versione originale del regolamento n. 38;

 

un indicatore di direzione posteriore appartenente alla categoria 2a omologato in conformità alla serie di modifiche 01 apportata al regolamento n. 6;

 

un proiettore di retromarcia (AR) omologato in conformità alla versione originale del regolamento n. 23;

 

una luce di posizione posteriore rossa (laterale) (R) omologata in conformità alla serie di modifiche 02 del regolamento n. 7;

 

una luce di arresto dotata di un solo livello di illuminazione (S1) omologata in conformità alla serie di modifiche 02 del regolamento n. 7.

Moduli di sorgenti luminose

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Il modulo di sorgenti luminose contrassegnato da questo codice di identificazione è stato omologato insieme a un proiettore, a sua volta omologato in Italia (E3) con il numero 17325.

Marcatura di luci interdipendenti

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Image 21

Marcatura di una luce interdipendente comprendente parte di un sistema di luci interdipendenti che mette in funzione:

 

un indicatore di direzione posteriore (categoria 2a) omologato ai sensi della serie di modifiche 01 del regolamento n. 6. Reca anche il marchio «Y» essendo una luce interdipendente facente parte di un sistema di luci interdipendenti,

 

un proiettore fendinebbia posteriore a intensità luminosa variabile (F2) omologato ai sensi della versione originale del regolamento n. 38.

Marcatura di una luce interdipendente comprendente parte di un sistema di luci interdipendenti che mette in funzione:

 

un indicatore di direzione posteriore (categoria 2a) omologato ai sensi della serie di modifiche 01 del regolamento n. 6. Reca anche il marchio «Y» essendo una luce interdipendente facente parte di un sistema di luci interdipendenti,

 

un proiettore fendinebbia posteriore (laterale) (R1) omologato ai sensi della serie di modifiche 02 del regolamento n. 7,

 

una luce di arresto (S1) omologata ai sensi della versione originale del regolamento n. 7.


ALLEGATO 4

MISURAZIONI FOTOMETRICHE

1.   METODI DI MISURAZIONE

1.1.

Durante le misurazioni fotometriche è opportuno utilizzare una schermatura adeguata per evitare riflessi parassiti.

1.2.

Nel caso in cui dovessero essere contestati i risultati delle misurazioni, queste ultime vanno eseguite in modo da soddisfare i seguenti requisiti:

1.2.1.

la distanza di misurazione dev’essere tale che si possa applicare la legge dell’inverso del quadrato della distanza;

1.2.2.

l’apparecchiatura di misurazione dev’essere tale che l’apertura angolare del ricevitore, visto dal centro di riferimento della luce, sia compresa tra 10’ e 1 grado;

1.2.3.

il requisito dell’intensità per una determinata direzione di osservazione è soddisfatto se esso viene ottenuto in una direzione che non si discosta di oltre un quarto di grado dalla direzione di osservazione.

1.3.

Se il dispositivo può essere installato sul veicolo in più posizioni o in un arco di posizioni diverse, ripetere le misurazioni fotometriche per ciascuna posizione o per le posizioni estreme dell’arco sull’asse di riferimento stabilito dal fabbricante.

2.   TABELLA DI RIPARTIZIONE LUMINOSA SPAZIALE NORMALIZZATA PER INDICATORI DI DIREZIONE APPARTENENTI ALLE CATEGORIE 1, 1A, 1B, 2A, 2B.

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Per indicatori di direzione appartenenti alla categoria 6

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(lato esterno del veicolo)

2.1.

La direzione H = 0° e V = 0° corrisponde all’asse di riferimento. (Sul veicolo esso è orizzontale, parallelo al piano longitudinale mediano del veicolo e orientato nel senso di visibilità richiesto). Essa attraversa il centro di riferimento. I valori indicati nella tabella danno, per le varie direzioni di misura, le intensità minime in percentuale di quelle richieste nella tabella di cui al paragrafo 6.1:

2.1.1.

nella direzione H = 0° e V = 0° per le categorie 1, 1a, 1b, 2a, 2b e, per la categoria 5, nell’area angolare nella direzione A come prescritto nell’allegato 1;

2.1.2.

nella direzione H = 5° e V = 0° per la categoria 6.

2.1.3.

Se però un dispositivo è destinato a essere installato a un’altezza da terra non superiore a 750 mm, l’intensità fotometrica va verificata solo fino a un angolo di 5° verso il basso.

2.2.

All’interno del campo di ripartizione luminosa, rappresentato schematicamente al paragrafo 2 da un reticolo, la ripartizione luminosa deve essere sostanzialmente uniforme in modo che l’intensità luminosa in ogni direzione di una parte del campo formata dalle linee del reticolo raggiunga almeno il valore percentuale minimo più basso indicato sulle linee del reticolo intorno alla direzione in questione.

3.   MISURAZIONI FOTOMETRICHE DELLE LUCI

Il comportamento fotometrico va verificato nel modo che segue:

3.1.

Sorgenti luminose non sostituibili (lampade a incandescenza e di altro tipo):

con le sorgenti luminose presenti nella luce, in conformità al comma pertinente del paragrafo 7.1 del presente regolamento.

3.2.

Sorgente/i luminosa/e sostituibile/i:

 

se munite di lampade a incandescenza da 6,75 V, 13,5 V o 28,0 V, occorre correggere i valori dell’intensità luminosa prodotta. Il fattore di correzione è dato dal rapporto tra flusso luminoso di riferimento e valore medio del flusso luminoso alla tensione applicata (6,75 V, 13,5 V o 28,0 V).

 

Per le sorgenti luminose a LED, il fattore di correzione è dato dal rapporto tra flusso luminoso obiettivo e valore medio del flusso luminoso alla tensione applicata (6,75 V, 13,5 V o 28,0 V).

 

I flussi luminosi effettivi di ciascuna sorgente luminosa usata non devono scostarsi dal valore medio di oltre il 5 %. In alternativa e solo in caso di lampade a incandescenza si può anche usare di volta in volta in ciascuna delle singole posizioni una lampada a incandescenza campione, accesa al suo flusso di riferimento, e sommare poi le misure ottenute in ciascuna posizione.

3.3.

Per tutti gli indicatori di direzione, esclusi quelli muniti di lampade a incandescenza, le intensità luminose misurate dopo 1 minuto e dopo 30 minuti di funzionamento lampeggiante (f = 1,5 Hz, fattore di utilizzazione 50 %), devono conformarsi ai requisiti minimi e massimi. Si calcola la ripartizione dell’intensità luminosa dopo 1 minuto di funzionamento applicando a ogni punto di prova il rapporto d’intensità luminosa misurato in HV dopo 1 minuto e dopo 30 minuti di funzionamento, come sopra descritto.


ALLEGATO 5

REQUISITI MINIMI RELATIVI ALLE PROCEDURE DI CONTROLLO DELLA CONFORMITÀ DELLA PRODUZIONE

1.   ASPETTI GENERALI

1.1.

I requisiti di conformità sono considerati soddisfatti dal punto di vista meccanico e geometrico se in conformità alle disposizioni del presente regolamento non sono superate le inevitabili tolleranze di fabbricazione.

1.2.

Riguardo al comportamento fotometrico, la conformità dei proiettori di serie non va contestata se, nelle prove del comportamento fotometrico eseguite su proiettori scelti a caso ai sensi del paragrafo 7 del presente regolamento:

1.2.1.

nessuno dei valori misurati differisce di oltre il 20 % in senso sfavorevole dai valori minimi prescritti nel presente regolamento.

1.2.2.

Nel caso di un indicatore di direzione munito di sorgente luminosa sostituibile, se la prova sopra descritta dà risultati non conformi ai requisiti, ripetere le prove sugli indicatori di direzione con un’altra sorgente luminosa campione.

1.3.

Le coordinate cromatiche devono essere soddisfatte quando la prova è eseguita alle condizioni di cui al paragrafo 7 del presente regolamento.

2.   REQUISITI MINIMI RELATIVI AL CONTROLLO DELLA CONFORMITÀ EFFETTUATO DAL FABBRICANTE

Per ciascun tipo di indicatore di direzione, il titolare del marchio di omologazione deve effettuare, con opportuna frequenza, almeno le prove che seguono. Le prove vanno effettuate in conformità alle disposizioni del presente regolamento.

Se, riguardo al tipo di prova considerato, un campione risulta non conforme, occorre scegliere e sottoporre a prova un nuovo campione. Il fabbricante garantisce con opportuni provvedimenti la conformità della produzione interessata.

2.1.   Natura delle prove

Le prove di conformità di cui al presente regolamento riguardano le caratteristiche fotometriche e colorimetriche.

2.2.   Metodi usati nelle prove

2.2.1.

Le prove vanno generalmente effettuate con i metodi stabiliti nel presente regolamento.

2.2.2.

Nelle prove di conformità effettuate dal fabbricante si possono utilizzare metodi equivalenti, previa autorizzazione dell’autorità competente incaricata delle prove di omologazione. Il fabbricante deve dimostrare che i metodi applicati sono equivalenti a quelli prescritti nel presente regolamento.

2.2.3.

L’applicazione dei paragrafi 2.2.1 e 2.2.2 richiede una calibrazione a scadenze regolari dell’apparecchiatura di prova e una correlazione con le misurazioni effettuate da un’autorità competente.

2.2.4.

In ogni caso, i metodi di riferimento, in particolare per il campionamento e i controlli amministrativi, devono essere quelli di cui al presente regolamento.

2.3.   Modalità di campionamento

I campioni degli indicatori di direzione devono essere scelti a caso da un lotto di produzione omogeneo. Per lotto omogeneo s’intende un insieme di indicatori di direzione dello stesso tipo, definito secondo i metodi di produzione del fabbricante.

La verifica interesserà di solito la produzione di serie di singoli stabilimenti. Un fabbricante può però raggruppare dati su uno stesso tipo di dispositivi prodotto in più stabilimenti purché questi applichino criteri identici di qualità e di gestione della qualità.

2.4.   Misurazione e registrazione delle caratteristiche fotometriche

La luce campione deve essere sottoposta a misurazioni fotometriche per verificare i valori minimi nei punti indicati nell’allegato 4 e le coordinate cromatiche richieste.

2.5.   Criteri di accettabilità

Il fabbricante è tenuto a effettuare un’analisi statistica dei risultati delle prove e a definire, d’accordo con l’autorità competente, i criteri di accettabilità della produzione allo scopo di rispettare le prescrizioni relative al controllo della conformità della produzione di cui al paragrafo 10.1 del presente regolamento.

I criteri di accettabilità devono essere tali che, con un livello di affidabilità del 95 %, la probabilità minima di superare un controllo saltuario ai sensi dell’allegato 6 (primo campionamento) sia di 0,95.


ALLEGATO 6

REQUISITI MINIMI RELATIVI AI CAMPIONAMENTI EFFETTUATI DA UN ISPETTORE

1.   ASPETTI GENERALI

1.1.

I requisiti di conformità si considerano soddisfatti dal punto di vista meccanico e geometrico se, nel rispetto di eventuali disposizioni del presente regolamento, le differenze non sono superiori a inevitabili tolleranze di fabbricazione.

1.2.

Riguardo al comportamento fotometrico, la conformità dei proiettori di serie non va contestata se, nelle prove dei comportamenti fotometrici eseguite su proiettori scelti a caso ai sensi del paragrafo 7 del presente regolamento:

1.2.1.

nessuno dei valori misurati differisce di oltre il 20 % in senso sfavorevole dai valori minimi prescritti dal presente regolamento.

1.2.2.

Nel caso di un indicatore di direzione munito di sorgente luminosa sostituibile, se la prova sopra descritta dà risultati non conformi ai requisiti, ripetere le prove sugli indicatori di direzione con un’altra sorgente luminosa campione.

1.2.3.

Gli indicatori di direzione con evidenti difetti non sono presi in considerazione.

1.3.

Le coordinate cromatiche devono essere soddisfatte quando la prova è eseguita alle condizioni di cui al paragrafo 7 del presente regolamento.

2.   PRIMO CAMPIONAMENTO

Nel primo campionamento si scelgono a caso quattro indicatori di direzione. Il primo campione di due luci è contrassegnato con A, il secondo con B.

2.1.   Conformità non contestata

2.1.1.

In base alla procedura di campionamento (cfr. figura 1 del presente allegato) la conformità degli indicatori di direzione di serie non va contestata se le divergenze in senso sfavorevole dei valori misurati su tali dispositivi sono:

2.1.1.1.

Campione A

A1:

un indicatore di direzione

0  %

un indicatore di direzione non più del

20  %

A2:

entrambi gli indicatori di direzione più dello

0  %

ma non più del

20  %

Passare al campione B

 

2.1.1.2.

Campione B

B1:

entrambi gli indicatori di direzione

0  %

2.1.2.

o se le condizioni di cui al paragrafo 1.2.2 per il campione A sono soddisfatte.

2.2.   Conformità contestata

2.2.1.

In base alla procedura di campionamento (v. figura 1 del presente allegato), la conformità degli indicatori di direzione di serie è contestata e si invita il fabbricante a conformare la sua produzione ai requisiti (adeguamento) se le divergenze tra i valori misurati sugli indicatori di direzione sono:

2.2.1.1.

Campione A

A3:

un indicatore di direzione non più del

20  %

un indicatore di direzione più del

20  %

ma non più del

30  %

2.2.1.2.

Campione B

B2:

nel caso di A2

 

un indicatore di direzione più dello

0  %

ma non più del

20  %

un indicatore di direzione non più del

20  %

B3:

nel caso di A2

 

un indicatore di direzione

0  %

un indicatore di direzione più del

20  %

ma non più del

30  %

2.2.2.

o se le condizioni di cui al paragrafo 1.2.2 per il campione A non sono soddisfatte.

2.3.   Revoca dell’omologazione

La conformità va contestata e si applica il paragrafo 11 se, in base alla procedura di campionamento di cui alla figura 1 del presente allegato, le divergenze tra i valori misurati sugli indicatori di direzione sono:

2.3.1.

Campione A

A4:

un indicatore di direzione non più del

20  %

un indicatore di direzione più del

30  %

A5:

entrambi gli indicatori di direzione più del

20  %

2.3.2.

Campione B

B4:

nel caso di A2

 

un indicatore di direzione più dello

0  %

ma non più del

20  %

un indicatore di direzione più del

20  %

B5:

nel caso di A2

 

entrambi gli indicatori di direzione più del

20  %

B6:

nel caso di A2

 

un indicatore di direzione

0  %

un indicatore di direzione più del

30  %

2.3.3.

o se le condizioni di cui al paragrafo 1.2.2 per i campioni A e B non sono soddisfatte.

3.   SECONDO CAMPIONAMENTO

Nei casi A3, B2, B3 sono necessari, entro 2 mesi dalla notifica, un terzo campione C di 2 indicatori di direzione e un quarto campione D di 2 indicatori di direzione, scelti da partite fabbricate dopo l’adeguamento.

3.1.   Conformità non contestata

3.1.1.

In base alla procedura di campionamento (cfr. figura 1 del presente allegato) la conformità degli indicatori di direzione di serie non va contestata se le divergenze dei valori misurati su tali dispositivi sono:

3.1.1.1.

Campione C

C1:

un indicatore di direzione

0  %

un indicatore di direzione non più del

20  %

C2:

entrambi gli indicatori di direzione più dello

0  %

ma non più del

20  %

Passare al campione D

 

3.1.1.2.

Campione D

D1:

nel caso di C2

 

entrambi gli indicatori di direzione

0  %

3.1.2.

o se le condizioni di cui al paragrafo 1.2.2 per il campione C sono soddisfatte.

3.2.   Conformità contestata

3.2.1.

In base alla procedura di campionamento (cfr. figura 1 del presente allegato), la conformità degli indicatori di direzione di serie è contestata e si invita il fabbricante a conformare la sua produzione ai requisiti (adeguamento) se le divergenze tra i valori misurati sugli indicatori di direzione sono:

3.2.1.1.

Campione D

D2:

nel caso di C2

 

un indicatore di direzione più dello

0  %

ma non puù del

20  %

un indicatore di direzione non più del

20  %

3.2.1.2.

o se le condizioni di cui al paragrafo 1.2.2 per il campione C non sono soddisfatte.

3.3.   Revoca dell’omologazione

La conformità va contestata e si applica il paragrafo 11 se, in base alla procedura di campionamento (cfr. figura 1 del presente allegato), le divergenze tra i valori misurati sugli indicatori di direzione sono:

3.3.1.

Campione C

C3:

un indicatore di direzione non più del

20  %

un indicatore di direzione più del

20  %

C4:

entrambi gli indicatori di direzione più del

20  %

3.3.2.

Campione D

D3:

nel caso di C2

 

un indicatore di direzione 0 % o più dello

0  %

un indicatore di direzione più del

20  %

3.3.3.

o se le condizioni di cui al paragrafo 1.2.2 per i campioni C e D non sono soddisfatte.

Figura 1

Image 24

Possibili risultati del campione A

2 dispositivi

Primo Campionamento

4 dispositivi scelti a caso suddivisi nei campioni A&B

2 dispositivi

FINE

Passare al campione B

FINE

Adeguamento

Il fabbricante deve adeguare i prodotti ai requisiti

2 dispositivi

Secondo campionamento

4 dispositivi scelti a caso suddivisi nei campioni C&D

2 dispositivi

FINE

Passare al campione D

Poss. risult. del camp. D

Possibili risultati del campione B

Possibili risultati del campione C

FINE

Passare all’adeguamento

Revoca della omologazione

Divergenza massima [in %] in senso sfavorevole rispetto ai valori limite


18.7.2014   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 213/36


Solo i testi originali UNECE hanno effetto giuridico nel quadro del diritto internazionale pubblico. Lo status e la data di entrata in vigore del presente regolamento devono essere controllati nell’ultima versione del documento UN/ECE TRANS/WP.29/343, reperibile al seguente indirizzo: http://www.unece.org/trans/main/wp29/wp29wgs/wp29gen/wp29fdocstts.html.

Regolamento n. 37 della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE) — Disposizioni uniformi relative all’omologazione delle lampade a incandescenza utilizzate nei dispositivi di illuminazione omologati dei veicoli a motore e dei loro rimorchi

Comprendente tutto il testo valido fino a:

Supplemento 42 alla serie di modifiche 03 — Data di entrata in vigore: 10 giugno 2014

INDICE

REGOLAMENTO

1.

Campo di applicazione

2.

Disposizioni amministrative

3.

Prescrizioni tecniche

4.

Conformità della produzione

5.

Sanzioni in caso di non conformità della produzione

6.

Cessazione definitiva della produzione

7.

Denominazione e indirizzo dei servizi tecnici incaricati di eseguire le prove di omologazione e delle autorità di omologazione

8.

Disposizioni transitorie

ALLEGATI

1

Schede delle lampade a incandescenza

2

Notifica

3

Esempio di marchio di omologazione

4

Centro luminoso e forme delle lampade a incandescenza

5

Verifica del colore delle lampade a incandescenza

6

Requisiti minimi delle procedure di controllo della qualità attuate dal fabbricante

7

Campionamento e livelli di conformità dei verbali delle prove eseguite dal fabbricante

8

Prescrizioni minime relative ai controlli per sondaggio eseguiti dall’autorità di omologazione

9

Conformità comprovata mediante controllo per sondaggio

10

Traduzione dei termini usati nei disegni dell’allegato 1

1.   CAMPO DI APPLICAZIONE

Il presente regolamento si applica alle lampade a incandescenza illustrate nell’allegato 1 destinate ad essere utilizzate nei dispositivi di illuminazione omologati dei veicoli a motore e dei loro rimorchi.

2.   DISPOSIZIONI AMMINISTRATIVE

2.1.   Definizioni

2.1.1.   Definizione di «categoria»

Nel presente regolamento, il termine «categoria» si usa per descrivere una serie di modelli di base di lampade a incandescenza standard. Ciascuna categoria ha una denominazione specifica, come ad esempio: «H4», «P21W», «T4W», «PY21W»o «RR10W».

2.1.2.   Definizione di «tipo»

Le lampade a incandescenza di «tipi» diversi (1) sono lampade a incandescenza appartenenti alla stessa categoria che differiscono tra loro per alcuni aspetti essenziali quali:

2.1.2.1.

denominazione o marchio commerciale (le lampade a incandescenza aventi la stessa denominazione o lo stesso marchio commerciale, ma prodotte da fabbricanti diversi, sono considerate appartenere a tipi diversi. Le lampade a incandescenza prodotte dallo stesso fabbricante, che differiscono unicamente per la denominazione o il marchio commerciale si possono considerare dello stesso tipo);

2.1.2.2.

forma del bulbo e/o dell’attacco, se tali differenze influiscono sui risultati ottici;

2.1.2.3.

tensione nominale;

2.1.2.4.

il fatto di essere alogene.

2.2.   Domanda di omologazione

2.2.1.

La domanda di omologazione va presentata dal titolare della denominazione o del marchio commerciale o da un suo mandatario.

2.2.2.

Ogni domanda di omologazione deve essere accompagnata (cfr. anche punto 2.4.2) da:

2.2.2.1.

disegni, in triplice copia, sufficientemente dettagliati da consentire l’identificazione del tipo;

2.2.2.2.

una breve descrizione tecnica;

2.2.2.3.

cinque campioni di ogni colore oggetto della domanda.

2.2.3.

Nel caso di un tipo di lampada a incandescenza che differisce solo per la denominazione o il marchio commerciale da un tipo già omologato, è sufficiente presentare:

2.2.3.1.

una dichiarazione del fabbricante che il tipo presentato è identico (ad eccezione della denominazione o del marchio commerciale) al tipo già omologato, identificato dal proprio numero di omologazione, ed è stato prodotto dallo stesso fabbricante;

2.2.3.2.

due campioni con la nuova denominazione o il nuovo marchio commerciale.

2.2.4.

Prima di rilasciare l’omologazione, l’autorità competente si accerta dell’esistenza di disposizioni atte a garantire un controllo efficace della conformità della produzione.

2.3.   Iscrizioni

2.3.1.

Le lampade a incandescenza presentate per l’omologazione devono recare quanto segue sull’attacco o sul bulbo (2):

2.3.1.1.

la denominazione o il marchio commerciale del richiedente;

2.3.1.2.

la tensione nominale. Tuttavia, non occorre riportare la tensione nominale per le lampade a incandescenza per le quali esiste solo un tipo standard da 12 V e il diametro massimo consentito del bulbo non supera 7,5 mm;

2.3.1.3.

la denominazione internazionale della categoria pertinente. Quando il diametro massimo consentito del bulbo della lampada a incandescenza non supera 7,5 mm, non è necessario riportare la lettera «W» che indica la potenza di tale denominazione;

2.3.1.4.

la potenza nominale (nella sequenza: filamento ad alta potenza/a bassa potenza, per le lampade a doppio filamento); non è necessario indicarla se fa parte della denominazione internazionale della categoria di lampade a incandescenza pertinente;

2.3.1.5.

uno spazio sufficientemente ampio da contenere il marchio di omologazione.

2.3.2.

Lo spazio citato al punto 2.3.1.5 deve essere indicato nei disegni allegati alla domanda di omologazione.

2.3.3.

Le lampade a incandescenza alogene che soddisfano le prescrizioni di cui al punto 3.7 devono essere contrassegnate dalla lettera «U».

2.3.4.

È possibile riportare iscrizioni diverse da quelle indicate ai punti 2.3.1 e 2.4.3, purché non alterino le caratteristiche luminose.

2.4.   Omologazione

2.4.1.

L’omologazione è rilasciata se tutti i campioni di un tipo di lampada a incandescenza presentati in conformità ai punti 2.2.2.3 o 2.2.3.2 soddisfano le prescrizioni del presente regolamento.

2.4.2.

A ciascun tipo omologato è assegnato un numero di omologazione. La prima cifra di tale numero [attualmente 2, corrispondente alla serie di modifiche 02 entrata in vigore il 27 ottobre 1983 e alla serie di modifiche 03 (che non richiede rettifiche del numero di omologazione) entrata in vigore il 1° giugno 1984] indica la serie di modifiche comprendente le più recenti modifiche tecniche rilevanti apportate al regolamento al momento del rilascio dell’omologazione. Essa è seguita da un codice di identificazione composto da non più di tre caratteri. Si usano solo i numeri arabi e le lettere maiuscole elencati nella nota (3). La stessa parte contraente non può assegnare lo stesso numero a un altro tipo di lampada a incandescenza. Il rilascio, l’estensione, il rifiuto o la revoca dell’omologazione o la cessazione definitiva della produzione di un tipo di lampada a incandescenza a norma del presente regolamento vanno comunicati alle parti dell’accordo che applicano il presente regolamento per mezzo di una scheda conforme al modello di cui all’allegato 2 del presente regolamento e di un disegno, fornito dal richiedente l’omologazione, in un formato non superiore ad A4 (210 × 297 mm) e in una scala di almeno 2:1. Se il richiedente lo desidera, lo stesso numero di omologazione può essere assegnato alla lampada a incandescenza che emette luce bianca e alla lampada a incandescenza che emette luce giallo selettivo (cfr. il punto 2.1.2.3).

2.4.3.

Su ciascuna lampada a incandescenza conforme a un tipo omologato ai sensi del presente regolamento, nello spazio di cui al punto 2.3.1.5, oltre alle iscrizioni obbligatorie di cui al punto 2.3.1, va applicato un marchio di omologazione internazionale composto da:

2.4.3.1.

un cerchio tronco in cui è iscritta la lettera «E» seguita dal numero distintivo del paese che ha rilasciato l’omologazione (4);

2.4.3.2.

il codice di omologazione, posto accanto al cerchio tronco.

2.4.4.

Se il richiedente ha ottenuto lo stesso codice di omologazione per più denominazioni o marchi commerciali, basterà una o più di esse per soddisfare le prescrizioni del punto 2.3.1.1.

2.4.5.

Le marcature e le iscrizioni di cui ai punti 2.3.1 e 2.4.3 devono essere chiaramente leggibili e indelebili.

2.4.6.

L’allegato 3 del presente regolamento illustra alcuni esempi di marchi di omologazione.

3.   PRESCRIZIONI TECNICHE

3.1.   Definizioni

3.1.1.   Tensione nominale: tensione (in volt) riportata sulla lampada a incandescenza.

3.1.2.   Potenza nominale: potenza (in watt) riportata sulla lampada a incandescenza, che può essere inclusa nella denominazione internazionale della categoria pertinente.

3.1.3.   Tensione di prova: tensione presente ai terminali della lampada a incandescenza, prevista per le caratteristiche elettriche e fotometriche della lampada a incandescenza e alla quale tali caratteristiche sono sottoposte a prova.

3.1.4.   Valori oggettivi: valori da raggiungere, entro le tolleranze specifiche, quando la lampada a incandescenza viene alimentata con corrente alla propria tensione di prova.

3.1.5.   Lampada a incandescenza campione: una lampada a incandescenza che emette una luce bianca, giallo ambra o rossa, con tolleranze dimensionali ridotte, usata per la prova fotometrica dei dispositivi di illuminazione e di segnalazione luminosa. Le lampade a incandescenza campione sono specificate in una sola tensione di funzionamento per ciascuna categoria.

3.1.6.   Flusso luminoso di riferimento: flusso luminoso specificato di una lampada a incandescenza campione a cui si riferiscono le caratteristiche ottiche di un dispositivo di illuminazione.

3.1.7.   Flusso luminoso di misurazione: valore specificato del flusso luminoso per sottoporre a prova una lampada a incandescenza in un proiettore campione come illustrato al punto 3.9.

3.1.8.   Asse di riferimento: un asse definito in relazione all’attacco e al quale si riferiscono determinate dimensioni della lampada a incandescenza.

3.1.9.   Piano di riferimento: un piano definito in relazione all’attacco e al quale si riferiscono determinate dimensioni della lampada a incandescenza.

3.1.10.   Sorgente luminosa a incandescenza (lampada a incandescenza): sorgente luminosa in cui l’elemento destinato a produrre la radiazione visibile è costituito da uno o più filamenti riscaldati che producono radiazioni termiche.

3.2.   Prescrizioni generali

3.2.1.

Ciascun campione presentato deve essere conforme alle disposizioni pertinenti del presente regolamento.

3.2.2.

Le lampade a incandescenza devono essere progettate in modo da garantirne il buon funzionamento nelle normali condizioni d’uso. Inoltre non devono presentare vizi di progettazione o di fabbricazione.

3.2.3.

Il filamento o i filamenti, come specificato nella scheda tecnica della categoria pertinente nell’allegato 1, devono essere l’unico elemento della lampada a incandescenza che genera ed emette luce quando è alimentato.

3.3.   Fabbricazione

3.3.1.

I bulbi delle lampade a incandescenza non devono presentare graffi o macchie che potrebbero alterarne l’efficienza e la prestazione ottica.

3.3.2.

Le lampade a incandescenza devono essere dotate di attacchi standard conformi alle schede tecniche degli attacchi di cui alla pubblicazione CEI 60061, terza edizione, come specificato nelle singole schede tecniche dell’allegato 1.

3.3.3.

L’attacco deve essere robusto e fissato saldamente al bulbo.

3.3.4.

Per verificare se le lampade a incandescenza soddisfano le prescrizioni di cui ai punti da 3.3.1 a 3.3.3 occorre eseguire un controllo visivo, un controllo dimensionale e, ove necessario, un montaggio di prova.

3.4.   Prove

3.4.1.

Le lampade a incandescenza vanno anzitutto invecchiate per circa 1 ora alla tensione di prova. Per le lampade a doppio filamento, ciascun filamento va invecchiato separatamente. Nel caso delle lampade a incandescenza per le quali è specificata più di una tensione di prova, ai fini dell’invecchiamento va utilizzato il valore di tensione di prova più elevato.

3.4.2.

Nel caso di una lampada a incandescenza il cui bulbo è rivestito, dopo il periodo di invecchiamento di cui al punto 3.4.1, la superficie del bulbo va leggermente strofinata con un panno di cotone imbevuto in una miscela composta per il 70 % in volume di n-eptano e per il 30 % in volume di toluolo. Dopo circa 5 minuti, la superficie deve essere oggetto di un esame visivo. Essa non deve presentare alcuna alterazione evidente.

3.4.3.

La posizione e le dimensioni del filamento vanno misurate alimentando le lampade a incandescenza con una corrente compresa tra il 90 % e il 100 % della tensione di prova. Nel caso delle lampade a incandescenza per le quali è specificata più di una tensione di prova, per misurare la posizione e le dimensioni del filamento va utilizzato il valore di tensione di prova più elevato.

3.4.4.

Salvo diversa indicazione, i rilevamenti elettrici e fotometrici vanno eseguiti alla tensione o alle tensioni di prova.

3.4.5.

I rilevamenti elettrici vanno effettuati con strumenti di classe non inferiore a 0,2.

3.4.6.

Il flusso luminoso (in lumen) specificato nelle schede tecniche delle lampade a incandescenza dell’allegato 1 è valido per le lampade a incandescenza che emettono luce bianca, salvo ove è menzionato un colore diverso.

Nel caso in cui sia consentito il colore giallo selettivo, il flusso luminoso della lampada a incandescenza con il bulbo esterno giallo selettivo deve essere pari ad almeno l’85 % del flusso luminoso specificato per la lampada a incandescenza corrispondente che emette luce bianca.

3.5.   Posizione e dimensioni del filamento

3.5.1.

In linea di principio le forme geometriche del filamento devono essere quelle specificate nelle schede tecniche delle lampade a incandescenza dell’allegato 1.

3.5.2.

Per i filamenti lineari, la posizione e la forma corrette devono essere controllate come indicato nelle schede tecniche pertinenti.

3.5.3.

Se nella scheda tecnica della lampada a incandescenza il filamento è mostrato come un punto in almeno una delle viste, la posizione del centro luminoso è stabilita in conformità all’allegato 4.

3.5.4.

La lunghezza di un filamento lineare è determinata dalle sue estremità, definite, salvo diversa indicazione nelle schede tecniche pertinenti, come gli apici della prima e dell’ultima spira del filamento visti in proiezione perpendicolare rispetto all’asse di riferimento della lampada a incandescenza. Tale apice deve soddisfare la prescrizione che l’angolo formato dai lati non deve essere superiore a 90°. Nel caso di filamenti a doppia spiralizzazione si considerano gli apici delle spire secondarie.

3.5.4.1.

Per i filamenti assiali la posizione estrema degli apici considerati è determinata ruotando la lampada a incandescenza sul proprio asse di riferimento. Successivamente, si misura la lunghezza in una direzione parallela all’asse di riferimento.

3.5.4.2.

Per i filamenti trasversali, l’asse del filamento è posizionato perpendicolarmente alla direzione di proiezione. La lunghezza è misurata in una direzione perpendicolare all’asse di riferimento.

3.6.   Colore

3.6.1.

Il colore della luce emessa dalla lampada a incandescenza è bianco, salvo ove diversamente indicato nella scheda tecnica pertinente.

3.6.2.

Al presente regolamento si applicano le definizioni relative al colore della luce emessa riportate nel regolamento n. 48 e nella relativa serie di modifiche in vigore al momento della presentazione della domanda di omologazione.

3.6.3.

Il colore della luce emessa è misurato con il metodo indicato nell’allegato 5. Ciascun valore misurato deve rientrare nell’intervallo di tolleranza richiesto (5). Inoltre, nel caso di lampade a incandescenza che emettono luce bianca, i valori misurati non devono differire di oltre 0,020 unità in direzione x e/o y da un punto a piacere sulla curva del corpo nero in un diagramma colorimetrico (CEI 015:2004 3a edizione). Le lampade a incandescenza da usare nei dispositivi di segnalazione luminosa devono soddisfare le prescrizioni di cui al punto 2.4.2 della pubblicazione CEI 60809 3a edizione.

3.7.   Radiazione UV

La radiazione UV di una lampada alogena deve essere tale che:

Formula

Formula

dove:

Ee (λ)

(W/nm)

è la distribuzione spettrale del flusso radiante;

V (λ)

1)

è l’efficienza luminosa spettrale;

km = 683

(lm/W)

è l’equivalente fotometrico della radiazione;

λ

(nm)

è la lunghezza d’onda.

Questo valore è calcolato usando intervalli di cinque nanometri.

3.8.   Osservazione in merito al colore giallo selettivo

A norma del punto 3.6 del presente regolamento è possibile rilasciare un’omologazione di una lampada a incandescenza che emetta sia luce bianca sia luce giallo selettivo. L’articolo 3 dell’accordo a cui è allegato il presente regolamento non impedisce alle parti contraenti di vietare, sui veicoli da esse immatricolati, lampade a incandescenza che emettono luce bianca o giallo selettivo.

3.9.   Controllo della qualità ottica

(Si applica solo alle lampade a incandescenza delle categorie R2, H4 e HS1).

3.9.1.

Questo controllo della qualità ottica si esegue a una tensione tale da ottenere il flusso luminoso di misurazione; conseguentemente, vanno rispettate le disposizioni di cui al punto 3.4.6.

3.9.2.

Per le lampade a incandescenza da 12 volt che emettono luce bianca:

il campione più conforme alle prescrizioni stabilite per la lampada a incandescenza campione è sottoposto a prova in un proiettore campione, come specificato al punto 3.9.5, per verificare se il gruppo comprendente il sopraccitato proiettore e la lampada a incandescenza sottoposta a prova soddisfa le prescrizioni relative alla distribuzione della luce stabilite per il proiettore a luce anabbagliante nel regolamento pertinente.

3.9.3.

Per le lampade a incandescenza da 6 volt e da 24 volt che emettono luce bianca:

il campione più conforme ai valori della dimensione nominale è sottoposto a prova in un proiettore campione, come specificato al punto 3.9.5, per verificare se il gruppo comprendente il sopraccitato proiettore e la lampada a incandescenza sottoposta a prova soddisfa le prescrizioni relative alla distribuzione della luce stabilite per il proiettore a luce anabbagliante nel regolamento pertinente. Si considerano accettabili gli scostamenti non superiori al 10 % dei valori minimi.

3.9.4.

Le lampade a incandescenza che emettono luce color giallo selettivo sono sottoposte a prova con le stesse modalità descritte ai punti 3.9.2 e 3.9.3 in un proiettore campione, come specificato al punto 3.9.5, per garantire che l’illuminamento sia conforme per le lampade a incandescenza da 12 volt almeno all’85 % e per le lampade a incandescenza da 6 e da 24 volt almeno al 77 % dei valori minimi delle prescrizioni relative alla distribuzione della luce stabilite per il proiettore a luce anabbagliante nel regolamento pertinente. I limiti massimi di illuminamento restano invariati.

Nel caso di una lampada a incandescenza con bulbo di colore giallo selettivo, questa prova è omessa se l’omologazione è rilasciata anche allo stesso tipo di lampada a incandescenza che emette luce bianca.

3.9.5.

Un proiettore è considerato un proiettore campione se:

3.9.5.1.

soddisfa i requisiti di omologazione pertinenti;

3.9.5.2.

ha un diametro effettivo non inferiore a 160 mm;

3.9.5.3.

con una lampada a incandescenza campione, nei punti e nelle zone specificati per il tipo di proiettore in questione, produce un illuminamento pari a:

3.9.5.3.1.

non più del 90 % dei limiti massimi;

3.9.5.3.2.

non meno del 120 % dei limiti minimi prescritti per il tipo di proiettore in questione.

3.10.   Lampade a incandescenza campione

Prescrizioni supplementari per le lampade a incandescenza campione sono riportate nelle schede tecniche pertinenti dell’allegato 1.

I bulbi delle lampade a incandescenza campione che emettono luce bianca non devono alterare le coordinate tricromatiche CEI di una fonte luminosa avente una temperatura di colore pari a 2 856 K di oltre 0,010 unità in direzione x e/o y.

Per le lampade a incandescenza campione che emettono una luce giallo ambra o rossa, le variazioni di temperatura del bulbo non devono interessare il flusso luminoso che potrebbe alterare i rilevamenti fotometrici dei dispositivi di segnalazione.

4.   CONFORMITÀ DELLA PRODUZIONE

4.1.

Le lampade a incandescenza omologate a norma del presente regolamento sono fabbricate in modo da essere conformi al tipo omologato, soddisfacendo a tal fine le prescrizioni relative alle iscrizioni e le prescrizioni tecniche di cui al punto 3. e agli allegati 1, 3 e 4 del presente regolamento.

4.2.

Per verificare che le disposizioni di cui al punto 4.1. siano rispettate devono essere eseguiti controlli opportuni della produzione.

4.3.

Il titolare dell’omologazione deve, in particolare:

4.3.1.

garantire l’esistenza delle procedure necessarie per un efficace controllo della qualità dei prodotti;

4.3.2.

avere accesso all’attrezzatura di controllo necessaria a verificare la conformità di ogni tipo omologato;

4.3.3.

garantire la registrazione dei risultati delle prove e la disponibilità dei relativi documenti per un periodo da stabilire d’accordo con il servizio amministrativo;

4.3.4.

analizzare i risultati di ogni tipo di prova, applicando i criteri dell’allegato 7, al fine di verificare e garantire la stabilità delle caratteristiche del prodotto, tenendo conto delle variazioni di una produzione industriale;

4.3.5.

garantire che per ciascun tipo di lampada a incandescenza siano eseguite almeno le prove prescritte nell’allegato 6 del presente regolamento;

4.3.6.

qualora i campioni raccolti non risultassero conformi al tipo di prova considerato, provvedere a un nuovo campionamento e a un’altra prova. Adottare tutte le misure necessarie per ripristinare la conformità della produzione corrispondente.

4.4.

L’autorità competente che ha rilasciato l’omologazione può verificare in qualsiasi momento i metodi di controllo della conformità applicati in ciascuna unità produttiva.

4.4.1.

All’atto di ogni ispezione i registri di prova e i registri del controllo della produzione vanno presentati all’ispettore.

4.4.2.

L’ispettore può prelevare campioni a caso da sottoporre a prova nel laboratorio del fabbricante. Il numero minimo di campioni può essere determinato in base ai risultati della verifica eseguita dal fabbricante.

4.4.3.

Qualora il livello qualitativo dovesse apparire insoddisfacente o si ritenesse necessario verificare la validità delle prove effettuate in conformità al punto 4.4.2, l’ispettore seleziona i campioni da inviare al servizio tecnico che ha effettuato le prove di omologazione.

4.4.4.

L’autorità competente può effettuare qualsiasi prova prescritta nel presente regolamento. Se l’autorità competente decide di effettuare controlli per sondaggio, si applicano i criteri di cui agli allegati 8 e 9 del presente regolamento.

4.4.5.

La frequenza usuale delle ispezioni autorizzate dall’autorità competente è di una ogni due anni. Se nel corso di un’ispezione si registrano risultati negativi, l’autorità competente garantisce che vengano presi tutti i provvedimenti del caso per ripristinare il più rapidamente possibile la conformità della produzione.

5.   SANZIONI IN CASO DI NON CONFORMITÀ DELLA PRODUZIONE

5.1.

L’omologazione rilasciata relativamente a una lampada a incandescenza a norma del presente regolamento può essere revocata se le prescrizioni non sono soddisfatte o se una lampada a incandescenza recante il marchio di omologazione non è conforme al tipo omologato.

5.2.

Se una parte contraente dell’accordo che applica il presente regolamento revoca un’omologazione precedentemente rilasciata, ne informa immediatamente le altre parti contraenti che applicano il presente regolamento mediante una scheda di notifica conforme al modello che figura nell’allegato 2 del presente regolamento.

6.   CESSAZIONE DEFINITIVA DELLA PRODUZIONE

Se il titolare dell’omologazione cessa definitivamente la produzione un tipo di lampada a incandescenza omologato a norma del presente regolamento, ne informa l’autorità di omologazione che aveva rilasciato l’omologazione. A seguito di tale comunicazione, l’autorità di omologazione informa le altre parti dell’accordo del 1958 che applicano il presente regolamento, per mezzo di una scheda di notifica conforme al modello di cui all’allegato 2 del presente regolamento.

7.   DENOMINAZIONE E INDIRIZZO DEI SERVIZI TECNICI INCARICATI DI ESEGUIRE LE PROVE DI OMOLOGAZIONE E DELLE AUTORITÀ DI OMOLOGAZIONE

Le parti dell’accordo del 1958 che applicano il presente regolamento comunicano al Segretariato delle Nazioni Unite i nomi e gli indirizzi dei servizi tecnici incaricati di eseguire le prove di omologazione e delle autorità di omologazione che rilasciano l’omologazione, cui devono essere inviate le schede concernenti il rilascio, l’estensione, il rifiuto o la revoca dell’omologazione o la cessazione definitiva della produzione emesse in altri paesi.

8.   DISPOSIZIONI TRANSITORIE

8.1.

Le omologazioni rilasciate a norma della precedente serie di modifiche restano valide, ad eccezione della conformità della produzione; le lampade a incandescenza attualmente in produzione devono soddisfare le prescrizioni della serie di modifiche più recente a decorrere da 12 mesi dopo la data di entrata in vigore della presente modifica (6).

8.2.

La presente tabella riporta la corrispondenza tra le denominazioni precedenti e quelle nuove:

Denominazioni precedenti

Nuove denominazioni nella serie di modifiche 03

P25-1

P21W

P25-2

P21/5W

R19/5

R5W

R19/10

R10W

C11

C5W

C15

C21W

T8/4

T4W

W10/5

W5W

W10/3

W3W

8.3.

A partire dal periodo successivo all’entrata in vigore dei supplementi della serie di modifiche 03, come indicato per ciascuna categoria nella tabella per il gruppo 3 nell’allegato 1, nessuna lampada a incandescenza di queste categorie o dei tipi che rientrano in queste categorie va utilizzata nelle lampade presentate per l’omologazione.

8.4.

Tuttavia, per il periodo successivo all’entrata in vigore dei supplementi della serie di modifiche 03, come indicato nella tabella per il gruppo 3 nell’allegato 1, le parti contraenti che applicano il presente regolamento possono continuare a rilasciare omologazioni di luci che usano lampade a incandescenza di queste categorie o dei tipi che rientrano in queste categorie a condizione che tali lampade siano destinate ad essere installate quali pezzi di ricambio su veicoli in uso.

(1)  Un bulbo di colore giallo selettivo o un bulbo esterno supplementare di colore giallo selettivo, usato unicamente per cambiare il colore, ma non le altre caratteristiche di una lampada a incandescenza che emette luce bianca, non costituisce un cambiamento del tipo di lampada a incandescenza.

(2)  In quest’ultimo caso, le caratteristiche luminose non devono essere alterate.

(3)  0 1 2 3 4 5 6 7 8 9

A B C D E F G H J K L M N P R S T U V W X Y Z

(4)  I numeri distintivi delle parti contraenti dell’accordo del 1958 sono riportati nell’allegato 3 della risoluzione consolidata sulla costruzione dei veicoli (R.E.3), documento TRANS/WP.29/78/Rev.2/Amend.1.

(5)  Ai fini della conformità della produzione e solo per i colori giallo ambra e rosso, almeno l’80 % dei risultati della misurazione deve rientrare nell’intervallo di tolleranza richiesto.

(6)  Il testo modificato del presente punto è stato introdotto dal supplemento 14 della serie di modifiche 03. Tale supplemento è entrato in vigore il 3 settembre 1997 e ha inoltre aggiunto i nuovi punti 2.3.3 e 3.7 al testo del regolamento e le nuove schede HIR1 e PY27/7W all’allegato 1.


ALLEGATO 1

SCHEDE  (*1) DELLE LAMPADE A INCANDESCENZA

Elenco delle categorie di lampade a incandescenza per gruppi e numeri delle schede corrispondenti:

Gruppo 1

Senza limitazioni di carattere generale:

Categoria

Numero/i della scheda

H1 (5)

Da H1/1 a 3

H3 (5)

Da H3/1 a 4

H4

Da H4/1 a 5

H7

Da H7/1 a 4

H8

Da H8/1 a 4

H8B

Da H8/1 a 4

H9 (2)

Da H9/1 a 4

H9B (2)

Da H9/1 a 4

H10

Da H10/1 a 3

H11

Da H11/1 a 4

H11B

Da H11/1 a 4

H13

Da H13/1 a 4

H15

Da H15/1 a 5

H16

Da H16/1 a 4

H16B

Da H16/1 a 4

H17

Da H16/1 a 6

H21W (1)

Da H21W/1 a 2

H27W/1

Da H27W/1 a 3

H27W/2

Da H27W/1 a 3

HB3

Da HB3/1 a 4

HB4

Da HB4/1 a 4

HIR2

Da HIR2/1 a 3

HS1 (5)

Da HS1/1 a 5

HS2 (5)

Da HS2/1 a 3

HS5

Da HS5/1 a 4

HS5A (4)

Da HS5A/1 a 3

PSX24W (1)

Da P24W/1 a 3

PSX26W (1)

Da PSX26W1 a 3

PX24W (1)

Da P24W/1 a 3

S2 (5)

Da S1/S2/1 a 2


Gruppo 2

Da utilizzarsi esclusivamente per le luci di segnalazione, i fari direzionali, i proiettori di retromarcia e i dispositivi di illuminazione della targa di immatricolazione posteriore:

Categoria

Numero/i della scheda

C5W (5)

C5W/1

H6W

H6W/1

H10W/1

Da H10W/1 a 2

HY6W

H6W/1

HY10W

Da H10W/1 a 2

HY21W

Da H21W/1 a 2

P13W

Da P13W/1 a 3

P21W (5)

Da P21W/1 a 2

P21/4W

P21/4W/1 (Da P21/5W/2 a 3)

P21/5W (5)

Da P21/5W/1 a 3

P24W

Da P24W/1 a 3

P27W

Da P27W/1 a 2

P27/7W

Da P27/7W/1 a 3

PR21W

PR21W/1 (P21W/2)

PR21/5W

PR21/5W/1 (Da P21/5W/2 a 3)

PS19W

Da P19W/1 a 3

PS24W

Da P24W/1 a 3

PSY19W

Da P19W/1 a 3

PSY24W

Da P24W/1 a 3

PW13W

Da P13W/1 a 3

PW16W

Da PC16W/1 a 3

PWR16W

Da PC16W/1 a 3

PWY16W

Da PC16W/1 a 3

PW19W

Da P19W/1 a 3

PWR19W

Da P19W/1 a 3

PWY19W

Da P19W/1 a 3

PW24W

Da P24W/1 a 3

PWR24W

Da P24W/1 a 3

PWY24W

Da P24W/1 a 3

PY21W

PY21W/1 (P21W/2)

PY21/5W

Da PY21/5W/1 a 3

PY24W

Da P24W/1 a 3

PY27/7W

PY27/7W/1 (Da P27/7W/2 a 3)

R5W (5)

R5W/1

R10W (5)

R10W/1

RR5W

R5W/1

RR10W

R10W/1

RY10W (5)

R10W/1

T4W (5)

T4W/1

W2.3W

W2.3W/1

W3W (5)

W3W/1

W5W (5)

W5W/1

W10W (5)

W10W/1

W15/5W

Da W15/5W/1 a 3

W16W

W16W/1

W21W

Da W21W/1 a 2

W21/5W

Da W21/5W/1 a 3

WP21W

Da WP21W/1 a 2

WPY21W

Da WP21W/1 a 2

WR5W

W5W/1

WR21/5W

WR21/5W/1 (Da W21/5W/2 a 3)

WT21W

Da WT21W/1 a 2

WT21/7W

Da WT21/7W/1 a 3

WTY21W

Da WT21W/1 a 2

WTY21/7W

Da WT21/7W/1 a 3

WY5W (5)

W5W/1

WY10W (5)

W10W/1

WY16W

W16W/1

WY21W

Da WY21W/1 a 2


Gruppo 3

Da utilizzarsi esclusivamente come ricambi (cfr. le disposizioni transitorie di cui ai punti 8.3 e 8.4):

Categoria

Numero/i della scheda

Come specificato nelle disposizioni transitorie di cui al punto 8.3

Come specificato nelle disposizioni transitorie di cui al punto 8.4

Supplemento

Periodo

Supplemento

Periodo

C5W (6), (7)

C5W/1

38

12 mesi

38

illimitato

C21W (7)

Da C21W/1 a 2

28

12 mesi

28

illimitato

H1 (6)

Da H1/1 a 3

38

12 mesi

38

illimitato

H3 (6)

Da H3/1 a 4

38

12 mesi

38

illimitato

H12

Da H12/1 a 3

40

24 mesi

40

illimitato

H13A

Da H13/1 a 4

40

24 mesi

40

illimitato

H14

Da H14/1 a 4

38

12 mesi

38

illimitato

HB3A

Da HB3/1 a 4

40

60 mesi

40

illimitato

HB4A

Da HB4/1 a 4

40

60 mesi

40

illimitato

HIR1 (2)

Da HIR1/1 a 3

40

24 mesi

40

illimitato

HS1 (6)

Da HS1/1 a 5

38

12 mesi

38

illimitato

HS2 (6)

Da HS2/1 a 3

38

12 mesi

38

illimitato

HS6 (3)

Da HS6/1 a 4

40

60 mesi

40

illimitato

P19W (7)

Da P19W/1 a 3

37

60 mesi

37

illimitato

P21W (6), (7)

Da P21W/1 a 2

38

12 mesi

38

illimitato

P21/5W (6), (7)

Da P21/5W/1 a 3

38

12 mesi

38

illimitato

PC16W (7)

Da PC16W/1 a 3

37

60 mesi

37

illimitato

PCR16W (7)

Da PC16W/1 a 3

37

12 mesi

37

illimitato

PCY16W (7)

Da PC16W/1 a 3

37

60 mesi

37

illimitato

PR19W (7)

Da P19W/1 a 3

37

12 mesi

37

illimitato

PR21/4W (7)

PR21/4W/1

(Da P21/5W/2 a 3)

40

24 mesi

40

illimitato

PR24W (7)

Da P24W/1 a 3

37

12 mesi

37

illimitato

PR27/7W (7)

PR27/7W/1

(Da P27/7W/2 a 3)

40

24 mesi

40

illimitato

PSR19W (7)

Da P19W/1 a 3

37

12 mesi

37

illimitato

PSR24W (7)

Da P24W/1 a 3

37

12 mesi

37

illimitato

PY19W (7)

Da P19W/1 a 3

37

60 mesi

37

illimitato

R2

Da R2/1 a 3

28

12 mesi

28

illimitato

R5W (6), (7)

R5W/1

38

12 mesi

38

illimitato

R10W (6), (7)

R10W/1

38

12 mesi

38

illimitato

RY10W (6), (7)

R10W/1

38

12 mesi

38

illimitato

S1

Da S1/S2/1 a 2

28

12 mesi

28

illimitato

S2 (6)

Da S1/S2/1 a 2

38

12 mesi

38

illimitato

S3

S3/1

38

12 mesi

38

illimitato

T1.4W (7)

T1.4W/1

40

24 mesi

40

illimitato

T4W (6), (7)

T4W/1

38

12 mesi

38

illimitato

W3W (6), (7)

W3W/1

38

12 mesi

38

illimitato

W5W (6), (7)

W5W/1

38

12 mesi

38

illimitato

W10W (6), (7)

W10W/1

38

12 mesi

38

illimitato

WY2.3W

WY2.3W/1

40

24 mesi

40

illimitato

WY5W (6)

W5W/1

40

12 mesi

40

illimitato

WY10W (6), (7)

W10W/1

38

12 mesi

38

illimitato

Elenco delle schede delle lampade a incandescenza e relativa sequenza nel presente allegato:

Numero/i della scheda

 

C5W/1

 

Da C21W/1 a 2

 

Da H1/1 a 3

 

Da H3/1 a 4

 

Da H4/1 a 5

 

Da H7/1 a 4

 

Da H8/1 a 4

 

Da H9/1 a 4

 

Da H10/1 a 3

 

Da H11/1 a 4

 

Da H12/1 a 3

 

Da H13/1 a 4

 

Da H14/1 a 4

 

Da H15/1 a 5

 

Da H16/1 a 4

 

Da H16/1 a 6

 

H6W/1

 

Da H10W/1 a 2

 

Da H21W/1 a 2

 

Da H27W/1 a 3

 

Da HB3/1 a 4

 

Da HB4/1 a 4

 

Da HIR1/1 a 3

 

Da HIR2/1 a 3

 

Da HS1/1 a 5

 

Da HS2/1 a 3

 

Da HS5/1 a 4

 

Da HS5A/1 a 3

 

Da HS6/1 a 4

 

Da P13W/1 a 3

 

Da P19W/1 a 3

 

Da P21W/1 a 2

 

P21/4W/1

 

Da P21/5W/1 a 3

 

Da P24W/1 a 3

 

Da P27W/1 a 2

 

Da P27/7W/1 a 3

 

Da PC16W/1 a 3

 

PR21W/1

 

PR21/4 W/1

 

PR21/5W/1

 

PR27/7W/1

 

Da PSX26W/1 a 3

 

PY21W/1

 

Da PY21/5W/1 a 3

 

PY27/7W/1

 

Da R2/1 a 3

 

R5W/1

 

R10W/1

 

Da S1/S2/1 a 2

 

S3/1

 

T1.4W/1

 

T4W/1

 

W2.3W/1

 

W3W/1

 

W5W/1

 

W10W/1

 

Da W15/5W/1 a 3

 

W16W/1

 

Da W21W/1 a 2

 

Da W21/5W/1 a 3

 

Da WP21W/1 a 2

 

WR21/5W/1

 

Da WT21W/1 a 2

 

Da WT21/7W/1 a 3

 

WY2.3W/1

 

Da WY21W/1 a 2

CATEGORIA C5W — Scheda C5W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 25

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

b (1)

34,0

35,0

36,0

35,0 ± 0,5

f (2), (3)

7,5  (4)

 

15  (5)

9 ± 1,5

Attacco SV8.5 in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-81-4)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

6

12

24

12

Watt

5

5

Tensione di prova

Volt

6,75

13,5

28,0

13,5

Valori oggettivi

Watt

5,5 max

7,7 max

5,5 max

Flusso luminoso

45 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento: 45 lm a circa 13,5 V

CATEGORIA C21W — Scheda C21W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Lampada a incandescenza solo per i proiettori di retromarcia

Image 26

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

b (6)

40,0

41,0

42,0

41,0 ± 0,5

f (7)

7,5

 

10,5

8 ± 1,0

Attacco SV8.5 in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-81-4)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

21

21

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

26,5 max

26,5 max

Flusso luminoso

460 ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento: 460 lm a circa 13,5 V

CATEGORIA C21W — Scheda C21W/2

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova, eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni, consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al centro della lunghezza della lampada a incandescenza.

Image 27

12  V

a

h

k

Lampade a incandescenza di serie

4,0 + d

14,5

2,0

Lampada a incandescenza campione

2,0 + d

14,5

0,5

d= diametro nominale del filamento dichiarato dal fabbricante

Procedura e prescrizioni di prova

1.

La lampada a incandescenza viene montata in un portalampade che può ruotare di 360° intorno all’asse di riferimento, in modo da ottenere una vista frontale sullo schermo su cui è proiettata l’immagine del filamento. Il piano di riferimento sullo schermo deve coincidere con il centro della lampada a incandescenza. L’asse centrale selezionato sullo schermo deve coincidere con il centro della lunghezza della lampada a incandescenza.

2.

Vista frontale

2.1.

La proiezione del filamento deve trovarsi interamente nel rettangolo quando la lampada a incandescenza viene ruotata di 360°.

2.2.

Il centro del filamento non deve scostarsi dall’asse centrale selezionato di una distanza superiore a «k».

CATEGORIA H1 — Scheda H1/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 28

Image 29

Image 30

Image 31

CATEGORIA H1 — Scheda H1/2

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

6  V

12  V

24  V

12  V

e (9), (13)

25,0  (12)

25,0 ± 0,15

f (9), (13)

4,5 ± 1,0

5,0 ± 0,5

5,5 ± 1,0

5,0 + 0,50/– 0,00

g (10), (11)

0,5 d ± 0,5 d

0,5 d ± 0,25 d

h1

 (12)

0 ± 0,20 (8)

h2

 (12)

0 ± 0,25 (8)

ε

45° ± 12°

45° ± 3°

Attacco SV8.5 in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-46-2)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

6

12

24

12

Watt

55

70

55

Tensione di prova

Volt

6,3

13,2

28,0

13,2

Valori oggettivi

Watt

63 max

68 max

84 max

68 max

Flusso luminoso ± %

1 350

1 550

1 900

 

15

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

1 150

13,2  V

1 550

CATEGORIA H1 — Scheda H1/3

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 32

 

a1

a2

b1

b2

c1

c2

6  V

1,4  d

1,9 d

0,25

6

3,5

12  V

6

4,5

24  V

7

4,5

d= diametro del filamento

La posizione del filamento è controllata esclusivamente nelle direzioni A e B come illustrato nella scheda H1/1.

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

L’inizio del filamento, definito nella nota a piè di pagina 10 della scheda H1/2, deve trovarsi tra le linee Z1 e Z2.

CATEGORIA H3 — Scheda H3/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 33

Testo di immagine

CATEGORIA H3 — Scheda H3/2

Image 34

Testo di immagine

CATEGORIA H3 — Scheda H3/3

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

6  V

12  V

24  V

12  V

e

18,0  (14)

18,0

f (16)

3,0  min

4,0  min

5,0 ± 0,50

k

0  (14)

0 ± 0,20

h1, h3

0  (14)

0 ± 0,15 (15)

h2, h4

0  (14)

0 ± 0,25 (15)

Attacco PK22s in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-47-4)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

6

12

24

12

Watt

55

70

55

Tensione di prova

Volt

6,3

13,2

28,0

13,2

Valori oggettivi

Watt

63 max

68 max

84 max

68 max

Flusso luminoso ± %

1 050

1 450

1 750

 

15

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

1 100

13,2  V

1 450

CATEGORIA H3 — Scheda H3/4

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se un filamento soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 35

Testo di immagine

 

a

c

k

g

6  V

1,8 d

1,6 d

1,0

2,0

12  V

2,8

24  V

2,9

d= diametro del filamento

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

Il centro del filamento deve trovarsi all’interno della dimensione k.

CATEGORIA H4 — Scheda H4/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Figure 1

Main drawing

Image 36
Figure 1 Main drawing

Testo di immagine

Image 37
Figure 2 Maximum lamp outlines 4 4

Image 38
Figure 3

CATEGORIA H4 — Scheda H4/2

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

12  V

24  V

12  V

e

28,5 + 0,35/– 0,25

29,0 ± 0,35

28,5 + 0,20/– 0,00

p

28,95

29,25

28,95

α

max40 °

max40 °

Attacco P43t in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-39-6)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12  (17)

24  (17)

12  (17)

Watt

60

55

75

70

60

55

Tensione di prova

Volt

13,2

28,0

13,2

Valori oggettivi

Watt

75 max

68 max

85 max

80 max

75 max

68 max

Flusso luminoso ± %

1 650

1 000

1 900

1 200

 

15

 

Flusso di misurazione (18) lm

750

800

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

1 250

750

13,2  V

1 650

1 000

CATEGORIA H4 — Scheda H4/3

Position of shield

Image 39

Testo di immagine

Il disegno non è obbligatorio per quanto riguarda la forma dello scodellino

Position of filaments

Image 40

Testo di immagine

CATEGORIA H4 — Scheda H4/4

Tabella delle dimensioni (in mm) riportate nei disegni della scheda H4/3

Riferimento (*2)

Dimensioni (*3)

Tolleranza

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

12  V

24  V

12  V

24  V

12  V

24  V

12  V

a/26

0,8

± 0,35

± 0,20

a/23,5

0,8

± 0,60

± 0,20

b1/29,5

30,0

0

± 0,30

± 0,35

± 0,20

b1/33

b1/29,5 mv

b1/30,0 mv

± 0,30

± 0,35

± 0,15

b2/29,5

30,0

0

± 0,30

± 0,35

± 0,20

b2/33

b2/29,5 mv

b2/30,0 mv

± 0,30

± 0,35

± 0,15

c/29,5

30,0

0,6

0,75

± 0,35

± 0,20

c/33

c/29,5 mv

c/30,0 mv

± 0,35

± 0,15

d

min 0,1

e (21)

28,5

29,0

+ 0,35

- 0,25

± 0,35

+ 0,20

- 0,00

f (19), (20), (21)

1,7

2,0

+ 0,50

- 0,30

± 0,40

+ 0,30

- 0,10

g/26

0

± 0,50

± 0,30

g/23,5

0

± 0,70

± 0,30

h/29,5

30,0

0

± 0,50

± 0,30

h/33

h/29,5 mv

h/30,0 mv

± 0,35

± 0,20

IR  (19), (22)

4,5

5,25

± 0,80

± 0,40

IC  (19), (20)

5,5

5,25

± 0,50

± 0,80

± 0,35

p/33

Dipende dalla forma dello scodellino

q/33

(p + q)/2

± 0,60

± 0,30

(8)

Il piano V-V è il piano perpendicolare al piano di riferimento che passa per l’asse di riferimento e per il punto d’intersezione del cerchio di diametro «M» e dell’asse della linguetta di riferimento.

(9)

Il piano H-H è il piano perpendicolare sia al piano di riferimento che al piano V-V e che attraversa l’asse di riferimento.

(10)

30,0 mm per il tipo da 24 Volt.

CATEGORIA H4 — Scheda H4/5

Spiegazioni supplementari per la scheda H4/3

Le seguenti dimensioni sono misurate in tre direzioni:

1)

per le dimensioni a, b1, c, d, e, f, IR e IC;

2)

per le dimensioni g, h, p e q;

3)

per la dimensione b2.

Le dimensioni p e q sono misurate in piani paralleli al piano di riferimento, a 33 mm da esso.

Le dimensioni b1, b2, c e h sono misurate in piani paralleli al piano di riferimento a 29,5 mm (30,0 mm per le lampade a incandescenza da 24V) e 33 mm da esso.

Le dimensioni a e g sono misurate in piani paralleli al piano di riferimento a una distanza di 26,0 mm e 23,5 mm da quest’ultimo.

Nota: per il metodo di misurazione, cfr. l’Appendice E della pubblicazione CEI 60809.

CATEGORIA H7 — Scheda H7/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 41
Figure 1 Main drawing

Image 42
Figure 2 Maximum lamp outline 5 5

Image 43
Figure 3 Definition of reference axis 2 2

CATEGORIA H7 — Scheda H7/2

Image 44
Figure 4 Distortion free area and black top 6 7

Image 45
Figure 5 Metal free zone 8

Image 46
Figure 6 Permissible offset of filament axis

Image 47
Figure 7 Bulb eccentricity

(6)

Il bulbo di vetro deve essere privo di distorsioni ottiche tra gli angoli γ1 e γ2. Questa prescrizione si applica all’intera circonferenza del bulbo compresa tra gli angoli γ1 e γ2.

(7)

L’oscuramento deve estendersi almeno fino alla parte cilindrica del bulbo sulla circonferenza totale dell’apice del bulbo. Inoltre, deve estendersi almeno fino ad un piano parallelo al piano di riferimento dove γ3 attraversa la superficie esterna del bulbo (vista B, come indicato nella scheda H7/1).

(8)

Internamente, la lampada deve essere costruita in modo che le immagini e le riflessioni luminose parassite siano localizzate solo sopra il filamento stesso visto dalla direzione orizzontale (vista A, come indicato nella figura 1 della scheda H7/1).

Nella zona ombreggiata illustrata nella figura 5 non deve essere presente nessun’altra parte metallica oltre alle spire del filamento.

CATEGORIA H7 — Scheda H7/3

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

12  V

24  V

12  V

e (23)

25,0  (24)

25,0 ± 0,1

f (23)

4,1  (24)

4,9  (24)

4,1 ± 0,1

g (26)

0,5 min

u.c.

h1 (25)

0  (24)

0 ± 0,10

h2 (25)

0  (24)

0 ± 0,15

γ1

40 ° min

40 ° min

γ2

50 ° min

50 ° min

γ3

30 ° min

30 ° min

Attacco PX26d secondo la pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-5-6)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

24

12

Watt

55

70

55

Tensione di prova

Volt

13,2

28,0

13,2

Valori oggettivi

Watt

58 max

75 max

58 max

Flusso luminoso

1 500  ± 10 %

1 750  ± 10 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

1 100

13,2  V

1 500

CATEGORIA H7 — Scheda H7/4

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Dimensioni in mm

Image 48

 

a1

a2

b1

b2

c1

c2

12  V

d + 0,30

d + 0,50

0,2

4,6

4,0

24  V

d + 0,60

d + 1,00

0,25

5,9

4,4

d= diametro del filamento

La posizione del filamento è controllata esclusivamente nelle direzioni A e B, come illustrato nella scheda H7/1, figura 1.

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

Le estremità del filamento, definite nella scheda H7/3, nota a piè di pagina 9, devono trovarsi tra le linee Z1 e Z2 e tra le linee Z3 e Z4.

CATEGORIE H8 E H8B — Scheda H8/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Figura 1

Disegno generale

Image 49
Figura 1 Disegno generale

Testo di immagine

Figura 2

Ingombro massimo della lampada (3)

Image 50
Figura 2 Ingombro massimo della lampada 3 3

CATEGORIE H8 E H8B — Scheda H8/2

Image 51
Figure 3 Distorsion free area 6 and black top 7

Image 52
Figure 4 Metal free zone 8

Image 53
Figure 5 Permissible offset of filament axis 9

Image 54
Figure 6 Bulb eccentricity 10

(6)

Il bulbo di vetro deve essere privo di distorsioni ottiche tra gli angoli γ1 e γ2. Questa prescrizione si applica all’intera circonferenza del bulbo compresa tra gli angoli γ1 e γ2.

(7)

L’oscuramento deve estendersi almeno fino alla parte cilindrica del bulbo sulla circonferenza totale dell’apice del bulbo. Inoltre, deve estendersi almeno fino ad un piano parallelo al piano di riferimento dove γ3 attraversa la superficie esterna del bulbo (vista B, come indicato nella scheda H8/1).

(8)

Internamente, la lampada deve essere costruita in modo che le immagini e le riflessioni luminose parassite siano localizzate solo sopra il filamento stesso visto dalla direzione orizzontale (vista A, come indicato nella figura 1 della scheda H8/1). Nella zona ombreggiata illustrata nella figura 4 non deve essere presente nessun’altra parte metallica oltre alle spire del filamento.

(9)

Lo scostamento del filamento rispetto all’asse di riferimento è misurato solo nelle direzioni di mira A e B, come illustrato nella figura 1 della scheda H8/1. I punti da misurare sono quelli dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento interseca l’asse del filamento.

(10)

Lo scostamento del filamento in relazione all’asse del bulbo è misurato su due piani paralleli al piano di riferimento in cui la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento interseca l’asse del filamento.

CATEGORIE H8 E H8B — Scheda H8/3

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

12  V

12  V

e (27)

25,0  (28)

25,0 ± 0,1

f (27)

3,7  (28)

3,7 ± 0,1

g

0,5 min

u.c.

h1

0  (28)

0 ± 0,1

h2

0  (28)

0 ± 0,15

γ1

50 ° min

50 ° min

γ2

40 ° min

40 ° min

γ3

30 ° min

30 ° min

Attacco:

H8

PGJ19-1

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-110-2)

H8B:

PGJY19-1

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-146-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

35

35

Tensione di prova

Volt

13,2

13,2

Valori oggettivi

Watt

43 max

43 max

Flusso luminoso

800 ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

600

13,2  V

800

CATEGORIE H8 E H8B — Scheda H8/4

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se un filamento soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 55

a1

a2

b1

b2

c1

c2

d + 0,50

d + 0,70

0,25

4,6

3,5

d= diametro del filamento

La posizione del filamento è controllata esclusivamente nelle direzioni A e B, come illustrato nella figura 1 della scheda H8/1.

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

Le estremità del filamento, definite nella scheda H8/3, nota a piè di pagina 11, devono trovarsi tra le linee Z1 e Z2 e tra le linee Z3 e Z4.

CATEGORIE H9 E H9B — Scheda H9/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Figura 1

Disegno generale

Image 56
Figura 1 Disegno generale

Testo di immagine

Figura 2

Ingombro massimo della lampada (3)

Image 57
Figura 2 Ingombro massimo della lampada 3 3

CATEGORIE H9 E H9B — Scheda H9/2

Image 58
Figure 3 Distorsion free area 5

Image 59
Figure 4 Metal free zone 6

Image 60
Figure 5 Permissible offset of filament axis 7

Image 61
Figure 6 Bulb eccentricity 8

(5)

Il bulbo di vetro deve essere privo di distorsioni ottiche tra gli angoli γ1 e γ2. Questa prescrizione si applica all’intera circonferenza del bulbo compresa tra gli angoli γ1 e γ2.

(6)

Internamente, la lampada deve essere costruita in modo che le immagini e le riflessioni luminose parassite siano localizzate solo sopra il filamento stesso visto dalla direzione orizzontale (vista A, come indicato nella figura 1 della scheda H9/1). Nella zona ombreggiata illustrata nella figura 4 non deve essere presente nessun’altra parte metallica oltre alle spire del filamento.

(7)

Lo scostamento del filamento rispetto all’asse di riferimento è misurato solo nelle direzioni di mira A e B, come illustrato nella figura 1 della scheda H9/1. I punti da misurare sono quelli dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento interseca l’asse del filamento.

(8)

Lo scostamento del filamento in relazione all’asse del bulbo è misurato su due piani paralleli al piano di riferimento in cui la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento interseca l’asse del filamento.

CATEGORIE H9 E H9B — Scheda H9/3

Dimensioni in mm

Tolleranze

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

12  V

12  V

e (29), (30)

25

 (31)

± 0,10

f (29), (30)

4,8

 (31)

± 0,10

g (29)

0,7

± 0,5

± 0,30

h1

0

 (31)

± 0,10 (32)

h2

0

 (31)

± 0,15 (32)

γ1

50 ° min

γ2

40 ° min

Attacco:

H9:

PGJ19-5

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-110-2)

H9B:

PGJY19-5

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-146-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

65

65

Tensione di prova

Volt

13,2

12,2

13,2

12,2

Valori oggettivi

Watt

73 max

65 max

73 max

65 max

Flusso luminoso

2 100  ± 10 %

1 650  ± 10 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

1 500

12,2  V

1 650

13,2  V

2 100

CATEGORIE H9 E H9B — Scheda H9/4

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se un filamento soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 62

a1

a2

b1

b2

c1

c2

d + 0,4

d + 0,7

0,25

5,7

4,6

d= diametro del filamento

La posizione del filamento è controllata esclusivamente nelle direzioni A e B, come illustrato nella figura 1 della scheda H9/1.

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

Le estremità del filamento, definite nella scheda H9/3, nota a piè di pagina 10, devono trovarsi tra le linee Z1 e Z2 e tra le linee Z3 e Z4.

CATEGORIA H10 — Scheda H10/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 63

Testo di immagine

Image 64

Image 65

CATEGORIA H10 — Scheda H10/2

Dimensioni in mm (33)

Tolleranza

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

e (34), (35)

28,9

 (36)

± 0,16

f (34), (35)

5,2

 (36)

± 0,16

h1, h2

0

 (36)

± 0,15 (37)

γ1

50 ° min

γ2

52 ° min

γ3

45

± 5°

± 5°

Attacco PY20d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-31-2)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

42

42

Tensione di prova

Volt

13,2

13,2

Valori oggettivi

Watt

50 max

50 max

Flusso luminoso

850 ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

600

13,2  V

850

CATEGORIA H10 — Scheda H10/3

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 66

 

a1

a2

b1

b2

c1

c2

12  V

1,4 d

1,8 d

0,25

6,1

4,9

d= diametro del filamento

La posizione del filamento viene controllata esclusivamente nelle direzioni A e B, come illustrato nella scheda H10/1.

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

Le estremità del filamento definite nella scheda H10/2, nota a piè di pagina 10, devono trovarsi tra le linee Z1 e Z2 e tra le linee Z3 e Z4.

CATEGORIE H11 E H11B — Scheda H11/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Figure 1

Main drawings

Image 67
Figure 1 Main drawings

Testo di immagine

Figure 2

Maximum lamp outline (3)

Image 68
Figure 2 Maximum lamp outline 3 3

CATEGORIE H11 E H11B — Scheda H11/2

Image 69
Figure 3 Distortion free area 6 and black top 7

Image 70
Figure 4 Metal free zone 8

Image 71
Figure 5 Permissible offset of filament axis 9

Image 72
Figure 6 Bulb eccentricity 10

(6)

Il bulbo di vetro deve essere privo di distorsioni ottiche tra gli angoli γ1 e γ2. Questa prescrizione si applica all’intera circonferenza del bulbo compresa tra gli angoli γ1 e γ2.

(7)

L’oscuramento deve estendersi almeno fino alla parte cilindrica del bulbo sulla circonferenza totale dell’apice del bulbo. Inoltre, deve estendersi almeno fino ad un piano parallelo al piano di riferimento dove γ3 attraversa la superficie esterna del bulbo (vista B, come indicato nella scheda H11/1).

(8)

Internamente, la lampada deve essere costruita in modo che le immagini e le riflessioni luminose parassite siano localizzate solo sopra il filamento stesso visto dalla direzione orizzontale (vista A, come indicato nella figura 1 della scheda H11/1). Nella zona ombreggiata illustrata nella figura 4 non deve essere presente nessun’altra parte metallica oltre alle spire del filamento.

(9)

Lo scostamento del filamento rispetto all’asse di riferimento è misurato solo nelle direzioni di mira A e B, come illustrato nella figura 1 della scheda H11/1. I punti da misurare sono quelli dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento interseca l’asse del filamento.

(10)

Eccentricità dell’asse del bulbo in relazione all’asse del filamento misurata in due piani paralleli al piano di riferimento dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento attraversa l’asse del filamento.

CATEGORIE H11 E H11B — Scheda H11/3

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

12  V

24  V

12  V

e (38)

25,0  (39)

25,0 ± 0,1

f (38)

4,5

5,3  (39)

4,5 ± 0,1

g

0,5 min

u.c.

h1

0  (39)

0 ± 0,1

h2

0  (39)

0 ± 0,15

γ1

50 min

50 min

γ2

40 min

40 min

γ3

30 min

30 min

Attacco:

H11:

PGJ19-2

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-110-2)

H11B:

PGJY19-2

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-146-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

24

12

Watt

55

70

55

Tensione di prova

Volt

13,2

28,0

13,2

Valori oggettivi

Watt

62 max

80 max

62 max

Flusso luminoso

1 350  ± 10 %

1 600  ± 10 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

1 000

13,2  V

1 350

CATEGORIE H11 E H11B — Scheda H11/4

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se un filamento soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 73

 

a1

a2

b1

b2

c1

c2

12  V

d + 0,3

d + 0,5

0,2

5,0

4,0

24  V

d + 0,6

d + 1,0

0,25

6,3

4,6

d= diametro del filamento

La posizione del filamento è controllata esclusivamente nelle direzioni A e B, come illustrato nella figura 1 della scheda H11/1.

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

Le estremità del filamento, definite nella scheda H11/3, nota a piè di pagina 11, devono trovarsi tra le linee Z1 e Z2 e tra le linee Z3 e Z4.

CATEGORIA H12 — Scheda H12/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 74

Image 75

Image 76

Image 77

CATEGORIA H12 — Scheda H12/2

Dimensioni in mm (40)

Tolleranza

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

e (41), (42)

31,5

 (43)

± 0,16

f (41), (42)

5,5

4,8 min

± 0,16

h1, h2, h3, h4

0

 (43)

± 0,15 (44)

k

0

 (43)

± 0,15 (45)

γ1

50 ° min

γ2

52 ° min

γ3

45

± 5°

± 5°

Attacco PZ20d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-31-2)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

53

53

Tensione di prova

Volt

13,2

13,2

Valori oggettivi

Watt

61 max

61 max

Flusso luminoso

1 050  ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

775

13,2  V

1 050

CATEGORIA H12 — Scheda H12/3

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 78

Testo di immagine

a1

a2

b1

b2

c

1,6 d

1,3 d

0,30

0,30

2,8

d= diametro del filamento

Per le direzioni di mira A, B e C, cfr. la scheda H12/1.

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

Il centro del filamento deve essere compreso entro i limiti delle dimensioni b1 e b2.

CATEGORIE H13 E H13A — Scheda H13/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Figura 1

Disegno generale

Image 79
Figura 1 Disegno generale

Testo di immagine

CATEGORIE H13 E H13A — Scheda H13/2

Image 80
Figure 2 Definition of reference axis 2

Image 81
Figure 4 Bulb offset 8

Image 82
Figure 3 Undistorted area 6 and opaque coating 7

Image 83
Figure 5 Light blocking toward cap 9

(6)

Il bulbo in vetro non deve presentare distorsioni ottiche assiali e cilindriche tra gli angoli β e δ. Questa prescrizione si applica all’intera circonferenza del bulbo tra gli angoli β e δ e non va verificata nella zona interessata dal rivestimento opaco.

(7)

Il rivestimento opaco deve estendersi almeno fino alla parte cilindrica del bulbo sulla circonferenza totale dell’apice del bulbo. Inoltre, deve estendersi almeno fino ad un piano parallelo al piano di riferimento dove γ attraversa la superficie esterna del bulbo (vista B, come indicato nella scheda H13/1).

(8)

Lo scostamento del filamento del proiettore anabbagliante in relazione all’asse del bulbo è misurato in due piani paralleli al piano di riferimento dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento attraversa l’asse del filamento del proiettore anabbagliante.

(9)

La luce deve essere occultata all’estremità dell’attacco del bulbo fino all’angolo θ. Questa prescrizione si applica in tutte le direzioni attorno all’asse di riferimento.

CATEGORIE H13 E H13A — Scheda H13/3

Figura 6

Posizione e dimensioni dei filamenti (10), (11), (12), (13), (14)

Image 84
Figura 6 Posizione e dimensioni dei filamenti 10 11 12 13 14 10 11 12 13 14

Testo di immagine

CATEGORIE H13 E H13A — Scheda H13/4

Dimensioni in mm

Tolleranza

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

d1 (13) (47)

1,8 max

d2 (13) (47)

1,8 max

e (46)

29,45

± 0,20

± 0,10

f 1 (46)

4,6

± 0,50

± 0,25

f 2 (46)

4,6

± 0,50

± 0,25

g (8) (47)

0,5 d1

± 0,40

± 0,20

h (8)

0

± 0,30

± 0,15

j (10)

2,5

± 0,20

± 0,10

k (10)

2,0

± 0,20

± 0,10

m (10)

0

± 0,20

± 0,13

n (10)

0

± 0,20

± 0,13

p (10)

0

± 0,08

± 0,08

β

42 ° min

δ

52 ° min

γ

43

+ 0°/– 5°

+ 0°/– 5°

θ (9)

41 °

± 4

± 4°

Attacco:

H13:

P26,4t

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-128-3)

H13A:

PJ26,4t

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE (48)

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

55

60

55

60

Tensione di prova

Volt

13,2

13,2

Valori oggettivi

Watt

68 max

75 max

68 max

75 max

Flusso luminoso

1 100  ± 15 %

1 700  ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

800

1 200

13,2  V

1 100

1 700

CATEGORIA H14 — Scheda H14/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza.

Figure 1

Main drawings

Image 85
Figure 1 Main drawings

Testo di immagine

Figure 2

Maximum lamp outline (3)

Image 86
Figure 2 Maximum lamp outline 3 3

CATEGORIA H14 — Scheda H14/2

Image 87
Figure 3 Distorsion free area 4 and black top 5

Image 88
Figure 4 Bulb eccentricity 6

Image 89
Figure 5 Offset of filament axis 7

(4)

Il bulbo di vetro deve essere privo di distorsioni ottiche tra gli angoli γ1 e γ2. Questa prescrizione si applica all’intera circonferenza del bulbo tra gli angoli γ1 e γ2 e non va verificata nella zona interessata dall’oscuramento.

(5)

L’oscuramento deve estendersi almeno fino alla parte cilindrica del bulbo sulla circonferenza totale dell’apice del bulbo. Inoltre, deve estendersi almeno fino ad un piano parallelo al piano di riferimento dove γ3 attraversa la superficie esterna del bulbo (vista B, come indicato nella scheda H14/1).

(6)

L’eccentricità del bulbo in relazione all’asse del filamento del proiettore anabbagliante è misurata in due piani paralleli al piano di riferimento dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento attraversa l’asse del filamento del proiettore anabbagliante.

(7)

Lo scostamento dei filamenti rispetto all’asse di riferimento è misurato solo nelle direzioni di mira A, B e C, come illustrato nella figura 1 della scheda H14/1. I punti da misurare sono quelli dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento attraversa l’asse del filamento.

CATEGORIA H14 — Scheda H14/3

Dimensioni in mm

Lampada a incandescenza di serie

Lampade a incandescenza campione

e (49)

26,15

 (51)

± 0,1

f1 (49), (50)

5,3

 (51)

± 0,1

f2 (49), (50)

5,0

 (51)

± 0,1

g

0,3 min

 

 

h1

0

 (51)

± 0,1

h2

0

 (51)

± 0,15

h3

0

 (51)

± 0,15

h4

0

 (51)

± 0,15

i

2,7

 

j

2,5

 (51)

± 0,1

γ1

55 min

γ2

52 min

γ3

43 °

0/– 5°

0/– 5°

Attacco P38t-33 in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-133-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

55

60

55

60

Tensione di prova

Volt

13,2

13,2

Valori oggettivi

Watt

68 max

75 max

68 max

75 max

Flusso luminoso

1 150  ± 15 %

1 750  ± 15 %

 

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

860

1 300

13,2  V

1 150

1 750

CATEGORIA H14 — Scheda H14/4

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 90

Testo di immagine

a1

a2

b1

b2

c1

c2

c3

i

k

d1 + 0,5

1,6 × d2

0,2

5,8

5,1

5,75

2,7

0,15

d1 è il diametro del filamento del proiettore anabbagliante e d2 è il diametro del filamento del proiettore abbagliante.

Note riguardanti il diametro dei filamenti:

a)

non si applica alcuna limitazione del diametro, ma l’obiettivo per il futuro è d1 max = 1,6 mm e d2 max = 1,6 mm.

b)

per uno stesso fabbricante, il diametro di progetto delle lampade a incandescenza campione e delle lampada a incandescenza di serie deve essere uguale.

Le posizioni dei filamenti sono controllate esclusivamente nelle direzioni A, B e C, come illustrato nella figura 1 della scheda H14/1.

Il filamento del proiettore anabbagliante deve trovarsi interamente all’interno del rettangolo A e il filamento del proiettore abbagliante deve trovarsi interamente all’interno del rettangolo B.

Le estremità del filamento del proiettore anabbagliante definite nella scheda H14/3, nota a piè di pagina 8, devono trovarsi tra le linee Z1 e Z2 e tra le linee Z3 e Z4.

CATEGORIA H15 — Scheda H15/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 91
Figure 1 Main drawing Figure 3 Maximum lamp outlines (3) 3 3

Testo di immagine

Image 92
Figure 2 Definition of reference axis 2 2

Image 93
Figure 4 Distortion free area 4 4 1 2 1 2

CATEGORIA H15 — Scheda H15/2

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

 

12  V

24  V

12  V

e

30,0 + 0,35/– 0,25

30,0 + 0,35/– 0,25

30,0 + 0,20/– 0,15

γ1

50 ° min

50 ° min

50 ° min

γ2

50 ° min

50 ° min

50 ° min

r

Per informazioni dettagliate cfr. la scheda relativa all’attacco

Attacco PGJ23t-1 in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-155-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12  (52)

24  (52)

12  (52)

Watt

15

55

20

60

15

55

Tensione di prova

Volt

13,2

28,0

13,2

13,2

Valori oggettivi

Watt

19 max

64 max

24 max

73 max

19 max

64 max

Flusso luminoso

260

1 350

300

1 500

 

 

 

± 10 %

 

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 12 V

 

1 000

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,2 V

 

1 350

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V

290

 

CATEGORIA H15 — Scheda H15/3

Position of the shield

Image 94

Testo di immagine

Position of the filaments

Image 95

Testo di immagine

CATEGORIA H15 — Scheda H15/4

Tabella delle dimensioni (in mm) riportate nei disegni della scheda H15/3

Riferimento (*5)

Dimensioni (*6)

Tolleranza

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

12  V

24  V

12  V

24  V

12  V

24  V

12  V

24  V

a/24,0

a/24,5

1,8

± 0,35

± 0,20

a/26,0

1,8

± 0,35

± 0,20

b1/31,0

0

± 0,30

± 0,15

b1/33,5

b1/34,0

b1/31,0 mv

± 0,30

± 0,15

b2/31,0

0

± 0,30

± 0,15

b2/33,5

b2/34,0

b2/31,0 mv

± 0,30

± 0,15

c1/31,0

0

± 0,30

± 0,50

± 0,15

± 0,25

c1/33,5

c1/34,0

c1/31,0 mv

± 0,30

± 0,50

± 0,15

± 0,25

C2/33,5

C2/34,0

1,1

± 0,30

± 0,50

± 0,15

± 0,25

d

min 0,1

f (8), (9), (10)

2,7

± 0,30

± 0,40

+ 0,20

- 0,10

+ 0,25

- 0,15

g/24,0

g/24,5

0

± 0,50

± 0,70

± 0,25

± 0,35

g/26,0

0

± 0,50

± 0,70

± 0,25

± 0,35

h/31,0

0

± 0,50

± 0,60

± 0,25

± 0,30

h/33,5

h/34,0

h/31,0 mv

± 0,30

± 0,40

± 0,15

± 0,20

IR (8), (11)

4,2

4,6

± 0,40

± 0,60

± 0,20

± 0,30

IC (8), (9)

4,4

5,4

± 0,40

± 0,60

± 0,20

± 0,30

p/33,5

p/34,0

Dipende dalla forma dello scodellino

q/33,5

q/34,0

p/33,5

p/34,0

± 1,20

± 0,60

(6)

Il piano V-V è il piano perpendicolare al piano di riferimento che attraversa l’asse di riferimento e l’asse della linguetta di riferimento.

(7)

Il piano H-H è il piano perpendicolare sia al piano di riferimento che al piano V-V e che attraversa l’asse di riferimento.

(8)

Le spire terminali dei filamenti sono definite come la prima e l’ultima spira luminosa che formano sostanzialmente l’angolo di avvolgimento corretto.

(9)

Per il filamento ad alta potenza, i punti da misurare sono le intersezioni, viste in direzione 1, del bordo laterale dello scodellino con l’esterno delle spire terminali definite alla nota a piè di pagina 8.

(10)

«e» indica la distanza dal piano di riferimento all’inizio del filamento del proiettore abbagliante, come definito precedentemente.

(11)

Per il filamento a bassa potenza, i punti da misurare sono le intersezioni, viste in direzione 1, di un piano, parallelo al piano H-H e situato 1,8 mm sopra di esso, con le spire terminali definite alla nota a piè di pagina 8.

(12)

30,0 mm per il tipo da 24 volt.

(13)

24,5 mm per il tipo da 24 volt.

CATEGORIA H15 — Scheda H15/5

Spiegazioni supplementari per la scheda H15/3

Le seguenti dimensioni sono misurate in quattro direzioni:

1)

per le dimensioni a, b1, c, d, e, f, IR e IC;

2)

per le dimensioni g, h, p e q;

3)

per la dimensione b1;

4)

per la dimensione b2.

Le dimensioni b1, b2, c1 e h sono misurate in piani paralleli al piano di riferimento a distanze di 31,0 mm e 33,5 mm da quest’ultimo (34,0 mm per i tipi da 24 volt).

Le dimensioni c2, p e q sono misurate in un piano parallelo al piano di riferimento a una distanza di 33,5 mm da quest’ultimo (34,0 mm per i tipi da 24 volt).

Le dimensioni a e g sono misurate in piani paralleli al piano di riferimento a distanze di 24,0 mm e 26,0 mm da quest’ultimo (24,5 mm per i tipi da 24 volt).

CATEGORIE H16 E H16B — Scheda H16/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Figure 1

Main drawing

Image 96
Figure 1 Main drawing

Testo di immagine

Figure 2

Maximum lamp outline (3)

Image 97
Figure 2 Maximum lamp outline 3 3

CATEGORIE H16 E H16B — Scheda H16/2

Image 98
Figure 3 Distortion free area 6 and black top 7

Image 99
Figure 4 Metal free zone 8

Image 100
Figure 5 Permissible offset of filament axis 9

Image 101
Figure 6 Bulb eccentricity 10

(6)

Il bulbo di vetro deve essere privo di distorsioni ottiche tra gli angoli γ1 e γ2. Questa prescrizione si applica all’intera circonferenza del bulbo compresa tra gli angoli γ1 e γ2.

(7)

L’oscuramento deve estendersi almeno all’angolo γ3 e almeno alla parte cilindrica del bulbo sull’intera circonferenza superiore del medesimo.

(8)

Internamente, la lampada deve essere costruita in modo che le immagini e le riflessioni luminose parassite siano localizzate solo sopra il filamento stesso visto dalla direzione orizzontale (vista A, come indicato nella figura 1 della scheda H16/1). Nella zona ombreggiata illustrata nella figura 4 non deve essere presente nessun’altra parte metallica oltre alle spire del filamento.

(9)

Lo scostamento del filamento rispetto all’asse di riferimento è misurato solo nelle direzioni di mira A e B, come illustrato nella figura 1 della scheda H16/1. I punti da misurare sono quelli dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento interseca l’asse del filamento.

(10)

Lo scostamento del filamento in relazione all’asse del bulbo è misurato su due piani paralleli al piano di riferimento in cui la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento interseca l’asse del filamento.

CATEGORIE H16 E H16B — Scheda H16/3

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

12  V

12  V

e (53)

25,0  (54)

25,0 ± 0,1

f (53)

3,2  (54)

3,2 ± 0,1

g

0,5 min

u.c.

h1

0  (54)

0 ± 0,1

h2

0  (54)

0 ± 0,15

γ1

50 ° min

50 ° min

γ2

40 ° min

40 ° min

γ3

30 ° min

30 ° min

Attacco:

H16:

PGJ19-3

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-110-2)

H16B:

PGJY19-3

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-146-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori oggettivi

Volt

12

12

Watt

19

19

Tensione di prova

Volt

13,2

13,2

Valori oggettivi

Watt

26 max

26 max

Flusso luminoso

500 + 10 %/-15 %

 

Flusso luminoso di riferimento: 370 lm a circa 12 V

370 lm

Flusso luminoso di riferimento: 500 lm a circa 13,2 V

500 lm

Flusso luminoso di riferimento: 550 lm a circa 13,5 V

550 lm

CATEGORIE H16 E H16B — Scheda H16/4

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se un filamento soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 102

a1

a2

b1

b2

c1

c2

d + 0,50

d + 0,70

0,25

3,6

2,6

d= diametro del filamento

La posizione del filamento è controllata esclusivamente nelle direzioni A e B, come illustrato nella figura 1 della scheda H16/1.

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

Le estremità del filamento, definite nella scheda H16/3, nota a piè di pagina 11, devono trovarsi tra le linee Z1 e Z2 e tra le linee Z3 e Z4.

CATEGORIA H17 — Scheda H17/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 103
Figure 1 Main drawing Figure 2 Maximum lamp outlines 4

Testo di immagine

Per le note, cfr. la scheda H17/6.

CATEGORIA H17 — Scheda H17/2

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

12  V

12  V

e

28,5 + 0,35/– 0,15

28,5 + 0,20/– 0,0

p

28,95

28,95

α

max 40 °

max 40 °

Attacco PU43t-4 in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-171-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12  (6)

12  (6)

Watt

35

35

35

35

Tensione di prova

Volt

13,2

13,2

13,2

13,2

Valori oggettivi

Watt

37 max

37 max

37 max

37 max

Flusso luminoso

900 ± 10 %

600 ± 10 %

 

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12,0  V

700

450

13,2  V

900

600

Per la nota 6, cfr. la scheda H17/6.

CATEGORIA H17 — Scheda H17/3

Posizione dello scodellino

Image 104

Testo di immagine

CATEGORIA H17 — Scheda H17/4

Posizione dei filamenti

Image 105

Testo di immagine

CATEGORIA H17 — Scheda H17/5

Tabella delle dimensioni (in mm) riportate nei disegni delle schede H17/3 e H17/4

Riferimento (*7)

Dimensioni (*8)

Tolleranza

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

a/25,0

0,3

± 0,40

± 0,20

a/26,0

0,3

± 0,35

± 0,20

b1/29,5

0,0

± 0,30

± 0,25

b1/33,0

b1/29,5 mv

± 0,30

± 0,15

b2/29,5

0,0

± 0,30

± 0,25

b2/33,0

b2/29,5 mv

± 0,30

± 0,15

c/29,5

0,5

± 0,25

± 0,15

c/31,0

c/29,5 mv

± 0,25

± 0,15

d

min 0,1

e (11)

28,5

+ 0,35/– 0,15

+ 0,20/– 0,0

f (9), (10), (11)

1,7

± 0,30

± 0,15

g/25,0

0

± 0,50

± 0,30

g/26,0

0

± 0,40

± 0,25

h/29,5

0

± 0,40

± 0,25

h/31,0

h/29,5 mv

± 0,30

± 0,15

lR (9), (12)

4,0

± 0,40

± 0,20

lC (9), (10)

4,2

± 0,40

± 0,20

p/33,0

Dipende dalla forma dello scodellino

q/33,0

(p+q)/2

± 0,60

± 0,30

Per le note, cfr. la scheda H17/6.

CATEGORIA H17 — Scheda H17/6

Note:

(1)

Il piano di riferimento è il piano formato dai punti di contatto delle tre linguette dell’anello dell’attacco.

(2)

L’asse di riferimento è la linea perpendicolare al piano di riferimento che passa per il centro del cerchio di diametro «M».

(3)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione e dalle lampade a incandescenza di serie deve essere bianca.

(4)

Il bulbo e i supporti non devono superare le dimensioni massime, come indicato nella figura 2.

(5)

L’oscuramento deve estendersi almeno fino alla parte cilindrica del bulbo. Inoltre, deve sovrapporsi allo scodellino interno quando esso è visto perpendicolarmente all’asse di riferimento.

(6)

Il valore riportato nella colonna di sinistra si riferisce al filamento del proiettore abbagliante. I valori riportati nella colonna di destra si riferiscono al filamento del proiettore anabbagliante.

(7)

Il piano V-V è il piano perpendicolare al piano di riferimento che passa per l’asse di riferimento e per il punto d’intersezione del cerchio di diametro «M» e dell’asse della linguetta di riferimento.

(8)

Il piano H-H è il piano perpendicolare sia al piano di riferimento che al piano V-V e che attraversa l’asse di riferimento.

(9)

Le spire terminali dei filamenti sono definite come la prima e l’ultima spira luminosa che formano sostanzialmente l’angolo di avvolgimento corretto.

(10)

Per il filamento del proiettore anabbagliante, i punti da misurare sono le intersezioni, viste in direzione 1, del bordo laterale della schermatura con l’esterno delle spire terminali definite alla nota a piè di pagina 9.

(11)

«e» indica la distanza dal piano di riferimento all’inizio del filamento anabbagliante, come definito precedentemente.

(12)

Per il filamento del proiettore abbagliante, i punti da misurare sono le intersezioni, viste in direzione 1, di un piano, parallelo al piano H-H e situato 0,3 mm sotto di esso, con le spire terminali definite alla nota a piè di pagina 9.

Spiegazioni supplementari delle schede H17/3 e H17/4

Le seguenti dimensioni sono misurate in tre direzioni:

1)

per le dimensioni b1, a, c, d, e, f, IR e IC;

2)

per le dimensioni g, h, p e q;

3)

per la dimensione b2.

Le dimensioni p e q sono misurate in piani paralleli al piano di riferimento, a 33,0 mm da esso.

Le dimensioni b1, b2 sono misurate in piani paralleli al piano di riferimento a una distanza di 29,5 mm e 33,0 mm da quest’ultimo.

Le dimensioni c e h sono misurate in piani paralleli al piano di riferimento e a una distanza di 29,5 mm e 31,0 mm da quest’ultimo.

Le dimensioni a e g sono misurate in piani paralleli al piano di riferimento a una distanza di 25,0 mm e 26,0 mm da quest’ultimo.

Nota: per il metodo di misurazione, cfr. l’Appendice E della pubblicazione CEI 60809.

CATEGORIE H6W E HY6W — Scheda H6W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 106

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

14,25

15,0

15,75

15,0 ± 0,25

Deviazione laterale (55)

 

 

0,75

0,4 max

β

82,5

90

97,5

90° ± 5°

γ1, γ2 (56)

30

 

 

30 ° min

Attacco:

H6W:

BAX9s

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (scheda 01/08/7004)

HY6W:

BAZ9s

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-150-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

6

6

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

7,35 max

7,35 max

Flusso luminoso

H6W

125 ± 12 %

 

HY6W

75 ± 17 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V

Bianca: 125 lm

Giallo ambra: 75 lm

(3)

L’attacco non deve presentare, sulla sua lunghezza totale, protuberanze o saldature che superino il diametro massimo ammissibile dello stesso.

(4)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere bianca per la categoria H6W e giallo ambra per la categoria HY6W.

(5)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca per la categoria H6W e giallo ambra o bianca per la categoria HY6W.

CATEGORIE H10W/1 E HY10W — Scheda H10W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 107

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

14,25

15,0

15,75

15,0 ± 0,25

Deviazione laterale (57)

 

 

0,75

0,4 max

β

82,5

90

97,5

90° ± 5°

γ1, γ2 (58)

30

 

 

30 ° min

Attacco:

H10W/1

BAU9s

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-150A-1)

HY10W

BAUZ9s

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-150B-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

10

10

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

12 max

12 max

Flusso luminoso

H10W/1

200 ± 12 %

 

HY10W

120 ± 17 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V

Bianco: 200 lm

Giallo ambra: 120 lm

(3)

L’attacco non deve presentare, sulla sua lunghezza totale, protuberanze o saldature che superino il diametro massimo ammissibile dello stesso.

(4)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere bianca per la categoria H10W/1 e giallo ambra per la categoria HY10W.

(5)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca per la categoria H10W/1 e giallo ambra o bianca per la categoria HY10W.

CATEGORIE H21W E HY21W — Scheda H21W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza.

Image 108

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

 

20,0  (59)

 

20,0 ± 0,25

f

12  V

 

 

3,8

3,8 + 0/– 1

24  V

 

 

4,5

 

Deviazione laterale (60)

 

 

 (59)

0,0 ± 0,15 (61)

β

82,5

90

97,5

90° ± 5°

γ1, γ2 (62)

45

 

 

45 ° min

Attacco:

H21W:

BAY9s

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (scheda 7004-9-1)

HY21W:

BAW9s

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-149-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

24

12

Watt

21

21

21

Tensione di prova

Volt

13,5

28,0

13,5

Valori oggettivi

Watt

26,25 max

29,4 max

26,25 max

Flusso luminoso

H21W

600 ± 12 %

600 ± 15 %

 

HY21W

300 ± 17 %

300 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

Bianco: 415 lm

13,2  V

Bianco: 560 lm

13,5  V

Bianco: 600 lm

Giallo ambra: 300 lm

(5)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere bianca per la categoria H21W e giallo ambra per la categoria HY21W.

(6)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca per la categoria H21W e giallo ambra o bianca per la categoria HY21W.

CATEGORIE H21W E HY21W — Scheda H21W/2

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova consente di determinare se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni controllando che il filamento sia montato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento e abbia un asse perpendicolare, a ± 7,5°, al piano che passa per la linea mediana del piolo di riferimento e per l’asse di riferimento.

Image 109

Testo di immagine

Riferimento

a

b

h

k

Dimensioni

d + 1,0

d + 1,0

f + 1,2

0,50

d

=

diametro effettivo del filamento

f

=

lunghezza effettiva del filamento

Procedure e prescrizioni di prova

1.   La lampada a incandescenza viene montata in un portalampade che può ruotare intorno al proprio asse, munito di un quadrante graduato oppure di arresti fissi corrispondenti ai limiti tollerati dello spostamento angolare. Il portalampade viene quindi ruotato in modo che sullo schermo su cui viene proiettata l’immagine del filamento si ottenga una vista dell’estremità del filamento. La vista dell’estremità del filamento deve essere ottenuta nei limiti tollerati dello spostamento angolare.

2.   Vista laterale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale, il filamento è visto dall’estremità: la proiezione del filamento deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «b», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento.

3.   Vista frontale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale ed è vista seguendo una direzione perpendicolare all’asse del filamento:

3.1.

La proiezione del filamento deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «h», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

3.2.

il centro del filamento non deve scostarsi dall’asse di riferimento di una distanza superiore a «k».

CATEGORIE H27W/1 E H27W/2 — Scheda H27W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 110

Testo di immagine

Image 111

Testo di immagine

CATEGORIE H27W/1 E H27W/2 — Scheda H27W/2

Image 112

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampada a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

e

31,75  (64)

31,75 ± 0,25

f (66)

4,8 max

4,2 ± 0,20

k

0  (64)

0,0 ± 0,25

h1, h2, h3, h4 (65)

0  (64)

0,0 ± 0,25

γ1 (63)

38 ° nom.

38 ° nom.

γ2 (63)

44 ° nom.

44 ° nom.

Attacco:

H27W/1:

PG13

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-107-4)

H27W/2:

PGJ13

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

27

27

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

31 max

31 max

Flusso luminoso

477 ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

350 lm

13,2  V

450 lm

13,5  V

477 lm

CATEGORIE H27W/1 E H27W/2 — Scheda H27W/3

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Dimensioni in mm

Image 113

Riferimento

a

c

k

g

Dimensioni

d + 1,2

d + 1,0

0,5

2,4

d= diametro effettivo del filamento

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

Il centro del filamento deve trovarsi all’interno della dimensione k.

CATEGORIE HB3 E HB3A — Scheda HB3/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 114

Testo di immagine

CATEGORIE HB3 E HB3A — Scheda HB3/2

Image 115
7 7

Testo di immagine

Image 116

CATEGORIE HB3 E HB3A — Scheda HB3/3

Dimensioni in mm (71)

Tolleranze

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

e (68), (70)

31,5

 (69)

± 0,16

f (68), (70)

5,1

 (69)

± 0,16

h1, h2

0

 (69)

± 0,15 (67)

h3

0

 (69)

± 0,08 (67)

γ1

45 min

γ2

52 min

Attacco P20d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-31-2) (72)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

60

60

Tensione di prova

Volt

13,2

13,2

Valori oggettivi

Watt

73 max

73 max

Flusso luminoso

1 860  ± 12 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

1 300

13,2  V

1 860

CATEGORIE HB3 E HB3A — Scheda HB3/4

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 117

 

p

q

r

s

t

u

v

12  V

1,3 d

1,6 d

3,0

2,9

0,9

0,4

0,7

d= diametro del filamento

La posizione del filamento è controllata esclusivamente nelle direzioni A e B, come illustrato nella scheda HB3/1.

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

L’inizio del filamento, come definito nella scheda HB3/3, nota a piè di pagina 11, si trova nel volume «B» e la fine del filamento nel volume «C».

Il volume «A» non prevede alcuna prescrizione relativa al centro del filamento.

CATEGORIE HB4 E HB4A — Scheda HB4/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 118

Testo di immagine

CATEGORIE HB4 E HB4A — Scheda HB4/2

Image 119
7 8 7

Image 120

Image 121

CATEGORIE HB4 E HB4A — Scheda HB4/3

Dimensioni in mm (77)

Tolleranze

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

e (74), (76)

31,5

 (75)

± 0,16

f (74), (76)

5,1

 (75)

± 0,16

h1, h2

0

 (75)

± 0,15 (73)

h3

0

 (75)

± 0,08 (73)

g (74)

0,75

± 0,5

± 0,3

γ1

50 min

γ2

52 min

γ3

45 °

± 5°

± 5°

Attacco P22d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-32-2) (78)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

51

51

Tensione di prova

Volt

13,2

13,2

Valori oggettivi

Watt

62 max

62 max

Flusso luminoso

1 095  ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

825

13,2  V

1 095

CATEGORIE HB4 E HB4A — Scheda HB4/4

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 122

 

p

q

r

s

t

u

v

12  V

1,3 d

1,6 d

3,0

2,9

0,9

0,4

0,7

d= diametro del filamento

La posizione del filamento è controllata unicamente nelle direzioni A e B come illustrato nella scheda HB4/1.

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

L’inizio del filamento, come definito nella scheda HB4/3, nota a piè di pagina 12, si trova nel volume «B» e la fine del filamento nel volume «C».

Il volume «A» non prevede alcuna prescrizione relativa al centro del filamento.

CATEGORIA HIR1 — Scheda HIR1/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 123

Testo di immagine

CATEGORIA HIR1 — Scheda HIR1/2

Dimensioni in mm (83)

Tolleranze

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

e (80), (82)

29

 (81)

± 0,16

f (80), (82)

5,1

 (81)

± 0,16

g (80)

0

+ 0,7/– 0,0

+ 0,4/– 0,0

h1, h2

0

 (81)

± 0,15 (79)

d

1,6 max

 

 

γ1

50 min

γ2

50 min

Attacco PX20d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-31-2)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

65

65

Tensione di prova

Volt

13,2

13,2

Valori oggettivi

Watt

73 max

73 max

Flusso luminoso

2 500  ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

1 840

13,2  V

2 500

CATEGORIA HIR1 — Scheda HIR1/3

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 124

 

a1

a2

b1

b2

c1

c2

12  V

d + 0,4

d + 0,8

0,35

6,1

5,2

d= diametro del filamento

La posizione del filamento viene controllata esclusivamente nelle direzioni A e B, come illustrato nella scheda HIR1/1.

Le estremità del filamento definite nella scheda HIR1/2, nota a piè di pagina 10, devono trovarsi tra le linee Z1 e Z2 e tra le linee Z3 e Z4.

CATEGORIA HIR2 — Scheda HIR2/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 125

Testo di immagine

CATEGORIA HIR2 — Scheda HIR2/2

Dimensioni in mm (88)

Tolleranze

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

e (85), (87)

28,7

 (86)

± 0,16

f (85), (87)

5,3

 (86)

± 0,16

g (85)

0

+ 0,7/– 0,0

+ 0,4/– 0,0

h1, h2

0

 (86)

± 0,15 (84)

d

1,6 max

γ1

50 min

γ2

50 min

Attacco PX22d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-32-2)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

55

55

Tensione di prova

Volt

13,2

13,2

Valori oggettivi

Watt

63 max

63 max

Flusso luminoso

1 875  ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

1 355

13,2  V

1 875

CATEGORIA HIR2 — Scheda HIR2/3

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 126

 

a1

a2

b1

b2

c1

c2

12  V

d + 0,4

d + 0,8

0,35

6,6

5,7

d= diametro del filamento

La posizione del filamento viene controllata esclusivamente nelle direzioni A e B, come illustrato nella scheda HIR2/1.

Le estremità del filamento definite nella scheda HIR2/2, nota a piè di pagina 10, devono trovarsi tra le linee Z1 e Z2 e tra le linee Z3 e Z4.

CATEGORIA HS1 — Scheda HS1/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Figure 1

Main drawing

Image 127
Figure 1 Main drawing

Testo di immagine

Image 128
Figure 2 Maximum lamp outlines 4 4

Image 129
Figure 3

CATEGORIA HS1 — Scheda HS1/2

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

6  V

12  V

12  V

e

28,5 + 0,45/– 0,25

28,5 + 0,20/– 0,00

p

28,95

28,95

α

max 40

max 40

Attacco PX43t in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-34-2)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

6  (89)

12  (89)

12  (89)

Watt

35

35

35

35

35

35

Tensione di prova

Volt

6,3

13,2

13,2

Valori oggettivi

Watt

35

35

35

35

35

35

± %

5

5

Flusso luminoso

700

440

825

525

 

± %

15

 

Flusso di misurazione (90) lm

 

450

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

700

450

13,2  V

825

525

CATEGORIA HS1 — Scheda HS1/3

Position of shield

Image 130

Testo di immagine

Position of filaments

Image 131

Testo di immagine

CATEGORIA HS1 — Scheda HS1/4

Tabella delle dimensioni (in mm) riportate nei disegni della scheda HS1/3

Riferimento (*11)

Dimensioni (*12)

Tolleranza

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

6  V

12  V

6  V

12  V

6  V

12  V

12  V

a/26

0,8

± 0,35

± 0,20

a/25

0,8

± 0,55

± 0,20

b1/29,5

0

± 0,35

± 0,20

b1/33

b1/29,5 mv

± 0,35

± 0,15

b2/29,5

0

± 0,35

± 0,20

b2/33

b2/29,5 mv

± 0,35

± 0,15

c/29,5

0,6

± 0,35

± 0,20

c/31

c/29,5 mv

± 0,30

± 0,15

d

min 0,1/max 1,5

e (*15)

28,5

+ 0,45/– 0,25

+ 0,20/– 0,00

f (*13), (*14), (*15)

1,7

+ 0,50/– 0,30

+ 0,30/– 0,10

g/26

0

± 0,50

± 0,30

g/25

0

± 0,70

± 0,30

h/29,5

0

± 0,50

± 0,30

h/31

h/29,5 mv

± 0,30

± 0,20

IR  (*13), (*16)

3,5

4,0

± 0,80

± 0,40

IC  (*13), (*14)

3,3

4,5

± 0,80

± 0,35

p/33

Dipende dalla forma dello scodellino

q/33

(p + q)/2

± 0,60

± 0,30

(8)

Il piano V-V è il piano perpendicolare al piano di riferimento che passa per l’asse di riferimento e per il punto d’intersezione del cerchio di diametro «M» e dell’asse della linguetta di riferimento.

(9)

Il piano H-H è il piano perpendicolare sia al piano di riferimento che al piano V-V e che attraversa l’asse di riferimento.

(10)

(Vuoto).

CATEGORIA HS1 — Scheda HS1/5

Spiegazioni supplementari per la scheda HS1/3

Le seguenti dimensioni sono misurate in tre direzioni:

1)

per le dimensioni a, b1, c, d, e, f, IR e IC;

2)

per le dimensioni g, h, p e q;

3)

per la dimensione b2.

Le dimensioni p e q sono misurate in piani paralleli al piano di riferimento, a 33 mm da esso.

Le dimensioni b1 e b2 sono misurate in piani paralleli al piano di riferimento a una distanza di 29,5 mm e 33 mm da quest’ultimo.

Le dimensioni a e g sono misurate in piani paralleli al piano di riferimento a una distanza di 25,0 mm e 26,0 mm da quest’ultimo.

Le dimensioni c e h sono misurate in piani paralleli al piano di riferimento e a una distanza di 29,5 mm e 31 mm da quest’ultimo.

Nota: per il metodo di misurazione, cfr. l’Appendice E della pubblicazione CEI 60809.

CATEGORIA HS2 — Scheda HS2/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 132

Testo di immagine

CATEGORIA HS2 — Scheda HS2/2

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

 

11,0  (91)

 

11,0 ± 0,15

f (92)

6  V

1,5

2,5

3,0

2,5 ± 0,15

12  V

2,0

3,0

4,0

 

h1, h2

 

 (91)

 

0 ± 0,15

α (2)

 

 

40

 

β (3)

75

90

105

90° ± 5°

γ1 (4)

15

 

 

15 min

γ2 (4)

40

 

 

40 min

Attacco PX13.5s in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-35-2)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

6

12

6

Watt

15

15

Tensione di prova

Volt

6,75

13,5

6,75

Valori oggettivi

Watt

15 ± 6 %

15 ± 6 %

Flusso luminoso

320 ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento: 320 lm a circa 6,75 V

CATEGORIA HS2 — Scheda HS2/3

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se è posizionata correttamente in relazione all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 133

Riferimento

a1

a2

b1

b2

c1 (6 V)

c1 (12 V)

c2

Dimensioni

d + 1,0

d + 1,4

0,25

0,25

4,0

4,5

1,75

d= diametro effettivo del filamento

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

L’inizio del filamento deve trovarsi tra le linee Z1 e Z2.

CATEGORIA HS5 — Scheda HS5/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

LAMPADA A INCANDESCENZA PER MOTOCICLI

Figure 1

Main drawing

Image 134
Figure 1 Main drawing

Testo di immagine

Figure 2

Distortion free area (4) and black top (5)

Image 135
Figure 2 Distortion free area 4 and black top 5 4 5

Testo di immagine

CATEGORIA HS5 — Scheda HS5/2

Figure 3

Filament position and dimensions

Image 136
Figure 3 Filament position and dimensions

CATEGORIA HS5 — Scheda HS5/3

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

12  V

12 V

e

26

 (93)

± 0,15

lC  (94)

4,6

± 0,3

k

0

± 0,2

h1, h3

0

± 0,15

h2, h4

0

± 0,20

lR  (94)

4,6

± 0,3

j

0

± 0,2

g1, g3

0

± 0,30

g2, g4

2,5

± 0,40

γ1

50 min

γ2

23 min

γ3

50 min

Attacco P23t in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-138-2)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Tensione

V

12

12

Potenza

W

35

30

35

30

Tensione di prova

V

13,2

13,2

Valori oggettivi

Potenza

W

40 max

37 max

40 max

37 max

Flusso luminoso

lm

620

515

 

 

± %

15

15

 

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

460

380

13,2  V

620

515

CATEGORIA HS5 — Scheda HS5/4

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per determinare se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare che:

a)

Il filamento del proiettore anabbagliante sia posizionato correttamente in relazione all’asse di riferimento e al piano di riferimento; e se

b)

il filamento del proiettore abbagliante sia posizionato correttamente in relazione al filamento del proiettore anabbagliante.

Side elevation

Image 137

Testo di immagine

Riferimento

a

b

c

d

v

Dimensioni

d1 + 0,6

d1 + 0,8

d2 + 1,2

d2 + 1,6

2,5

d1

:

diametro del filamento del proiettore anabbagliante

d2

:

diametro del filamento del proiettore abbagliante

Front elevation

Image 138

Riferimento

h

k

Dimensioni

6,0

0,5

I filamenti devono trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

Il centro del filamento deve trovarsi all’interno della dimensione k.

CATEGORIA HS5A — Scheda HS5A/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

LAMPADA A INCANDESCENZA PER MOTOCICLI

Figure 1

Main drawing

Image 139
Figure 1 Main drawing

Testo di immagine

Figure 2

Distortion free area (4) and black top (5)

Image 140
Figure 2 Distortion free area 4 and black top 5 4 5

Testo di immagine

CATEGORIA HS5A — Scheda HS5A/2

Figure 3

Filament position and dimensions

Image 141
Figure 3 Filament position and dimensions

Testo di immagine

CATEGORIA HS5A — Scheda HS5A/3

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

12  V

12 V

e

26

lC  (95)

4,6

± 0,5

± 0,3

k

0

± 0,4

± 0,2

h1, h3

0

± 0,3

± 0,15

h2, h4

0

± 0,4

± 0,2

lR  (95)

4,6

± 0,5

± 0,3

j

0

± 0,6

± 0,3

g1, g3

0

± 0,6

± 0,3

g2, g4

2,5

± 0,4

± 0,2

γ1

50 min

γ2

23 min

γ3

50 min

Attacco PX23t in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-138A-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Tensione

V

12  (96)

12  (96)

Potenza

W

45

40

45

40

Tensione di prova

V

13,2

13,2

Valori oggettivi

Potenza

W

50 max

45 max

50 max

45 max

Flusso luminoso

lm

750

640

 

 

± %

15

15

 

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

550 lm

470 lm

13,2  V

750 lm

640 lm

CATEGORIA HS6 — Scheda HS6/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Figura 1

Disegno generale

Image 142
Figura 1 Disegno generale

Testo di immagine

CATEGORIA HS6 — Scheda HS6/2

Image 143
Figure 2 Definition of reference axis 2

Image 144
Figure 4 Bulb offset 8

Image 145
Figure 3 Undistorted area 6 and opaque coating 7

Image 146
Figure 5 Light blocking toward cap 9

(6)

Il bulbo in vetro non deve presentare distorsioni ottiche assiali e cilindriche tra gli angoli β e δ. Questa prescrizione si applica all’intera circonferenza del bulbo tra gli angoli β e δ e non va verificata nella zona interessata dal rivestimento opaco.

(7)

Il rivestimento opaco deve estendersi almeno fino alla parte cilindrica del bulbo sulla circonferenza totale dell’apice del bulbo. Inoltre, deve estendersi almeno fino ad un piano parallelo al piano di riferimento dove γ attraversa la superficie esterna del bulbo, come illustrato nella figura 3 (vista in direzione B come indicato nella scheda HS6/1).

(8)

Lo scostamento del filamento del proiettore anabbagliante in relazione all’asse del bulbo è misurato in due piani paralleli al piano di riferimento dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento attraversa l’asse del filamento del proiettore anabbagliante.

(9)

La luce deve essere occultata all’estremità dell’attacco del bulbo fino all’angolo θ. Questa prescrizione si applica in tutte le direzioni attorno all’asse di riferimento.

CATEGORIA HS6 — Scheda HS6/3

Figure 6

Position and dimensions of filaments (10), (11), (12), (13), (14)

Image 147
Figure 6 Position and dimensions of filaments 10 11 12 13 14 10 11 12 13 14

Testo di immagine

CATEGORIA HS6 — Scheda HS6/4

Dimensioni in mm

Tolleranza

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

d1 (13), (98)

1,4 max

d2 (13), (98)

1,4 max

e (97)

29,45

± 0,20

± 0,10

f1 (97)

4,4

± 0,50

± 0,25

f2 (97)

4,4

± 0,50

± 0,25

g (8), (98)

0,5 d1

± 0,50

± 0,30

h (8)

0

± 0,40

± 0,20

j (10)

2,5

± 0,30

± 0,20

k (10)

2,0

± 0,20

± 0,10

m (11)

0

± 0,24

± 0,20

n (11)

0

± 0,24

± 0,20

p (10)

0

± 0,30

± 0,20

β

42 min

δ

52 min

γ

43 °

+ 0°/– 5°

+ 0°/– 5°

θ (9)

41 °

± 4

± 4

Attacco PX26.4t in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-128-3)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE (99)

Valori oggettivi

Volt

12

12

Watt

40

35

40

35

Tensione di prova

Volt

13,2

13,2

Valori oggettivi

Watt

45 max

40 max

45 max

40 max

Flusso luminoso

900 ± 15 %

600 ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

630/420

13,2  V

900/600

CATEGORIE P13W E PW13W — Scheda P13W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Figure 1

Main drawing P13W

Image 148
Figure 1 Main drawing P13W

Testo di immagine

Image 149
Figure 3 Main drawing PW13W Figure 2 Metal free zone 3 3 1 2

CATEGORIE P13W E PW13W — Scheda P13W/2

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

e (101)

P13W

25,0  (100)

25,0 ± 0,25

PW13W

19,25  (100)

19,25 ± 0,25

f (101)

4,3  (100)

4,3 ± 0,25

α1  (102)

30,0 min

30,0 min

α2  (102)

58,0 min

58,0 min

P13W

Attacco PG18.5d-1

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-147-1)

PW13W

Attacco WP3.3x14.5-7

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-164-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Tensione

V

12

12

Potenza

W

13

13

Tensione di prova

V

13,5

13,5

Valori oggettivi

Potenza

W

19 max

19 max

Flusso luminoso

lm

250

 

±

+ 15 %/– 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V

250 lm

CATEGORIE P13W E PW13W — Scheda P13W/3

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 150

Testo di immagine

 

p

q

u1, u2

r,s

t,v

Lampade a incandescenza di serie

1,7

1,9

0,3

2,6

0,9

Lampade a incandescenza campione

1,5

1,7

0,25

2,45

0,6

La posizione del filamento è controllata in due piani reciprocamente perpendicolari, uno dei quali è il piano che attraversa i fili di adduzione.

Le estremità del filamento definito nella scheda P13W/2, nota a piè di pagina 4, devono trovarsi tra le linee Z1 e Z2 e tra le linee Z3 e Z4.

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

CATEGORIE P19W, PY19W, PR19W, PS19W, PSY19W, PSR19W, PW19W, PWY19W E PWR19W — Scheda P19W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 151

Testo di immagine

CATEGORIE P19W, PY19W, PR19W, PS19W, PSY19W, PSR19W, PW19W, PWY19W E PWR19W — Scheda P19W/2

Dimensioni in mm (103)

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 (107)

e (104), (105)

P19W, PS19W,

PY19W, PSY19W,

PR19W, PSR19W

 

24,0

 

24,0

PW19W,

PWY19W,

PWR19W

 

18,1

 

18,1

f (104), (105)

 

4,0

 

4,0 ± 0,2

α (106)

58 °

 

 

58 min

P19W

attacco PGU20-1

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-127-2)

PY19W

attacco PGU20-2

PR19W

attacco PGU20-5

PS19W

attacco PG20-1

PSY19W

attacco PG20-2

PSR19W

attacco PG20-5

PW19W

Attacco WP3.3x14.5-1

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-164-1)

PWY19W

Attacco WP3.3x14.5-2

PWR19W

Attacco WP3.3x14.5-5

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

19

19

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

 

20 max

20 max

Flusso luminoso

P19W

PS19W

PW19W

350 ± 15 %

 

PY19W

PSY19W

PWY19W

215 ± 20 %

 

PR19W

PSR19W

PWR19W

80 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V

Bianco: 350 lm

Giallo ambra: 215 lm

Rosso: 80 lm

CATEGORIE P19W, PY19W, PR19W, PS19W, PSY19W, PSR19W, PW19W, PWY19W E PWR19W — Scheda P19W/3

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 152

P19W, PY19W, PR19W, PS19W, PSY19W, PSR19W

a1

a2

b1, b2

c1

c2

Lampade a incandescenza di serie

2,9

3,9

0,5

5,2

3,8

Lampade a incandescenza campione

1,5

1,7

0,25

4,7

3,8


PW19W, PWY19W e PWR19W

a1

a2

b1, b2

c1

c2

Lampade a incandescenza di serie

2,5

2,5

0,4

5,2

3,8

Lampade a incandescenza campione

1,5

1,7

0,25

4,7

3,8

La posizione del filamento è controllata in due piani reciprocamente perpendicolari, uno dei quali è il piano che attraversa i fili di adduzione.

Le estremità del filamento definito nella scheda P19W/2, nota a piè di pagina 6, devono trovarsi tra le linee Z1 e Z2 e tra le linee Z3 e Z4.

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

CATEGORIA P21W — Scheda P21W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 153

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

6,12  V

 

31,8  (110)

 

31,8 ± 0,3

24  V

30,8

31,8

32,8

 

f

12  V

5,5

6,0

7,0

6,0 ± 0,5

6  V

 

 

7,0

 

Deviazione laterale (108)

6,12  V

 

 

 (110)

0,3 max

24  V

 

 

1,5

 

β

75

90

105

90 ± 5

Attacco BA15s in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-11A-9) (109)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

6

12

24

12

Watt

21

21

Tensione di prova

Volt

6,75

13,5

28,0

13,5

Valori oggettivi

Watt

27,6 max

26,5 max

29,7 max

26,5 max

Flusso luminoso

460 ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento: 460 lm a circa 13,5 V

(4)

In questa vista, il filamento del tipo da 24 V può essere dritto o a «V». Ciò deve essere indicato nella domanda di omologazione. Se il filamento è dritto, si applicano le prescrizioni relative alla proiezione su schermo della scheda P21W/2. Se è a «V», le estremità del filamento devono trovarsi alla stessa distanza entro ± 3 mm dal piano di riferimento.

CATEGORIA P21W — Scheda P21W/2

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova consente di determinare se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare che il filamento sia montato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento ed abbia un asse perpendicolare, entro ± 15°, al piano che passa per la linea mediana dei pioli (P21W) o del piolo di riferimento (PY21W e PR21W) e per l’asse di riferimento.

Vista laterale

Vista frontale

Image 154


Riferimento

a

b

h

k

Dimensioni

3,5

3,0

9,0

1,0

Procedure e prescrizioni di prova

1.   La lampada a incandescenza viene montata in un portalampade che può ruotare intorno al proprio asse, munito di un quadrante graduato oppure di arresti fissi corrispondenti ai limiti tollerati dello spostamento angolare. Il portalampade viene quindi ruotato in modo che sullo schermo su cui viene proiettata l’immagine del filamento si ottenga una vista dell’estremità del filamento. La vista dell’estremità del filamento deve essere ottenuta nei limiti tollerati dello spostamento angolare.

2.   Vista laterale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale, il filamento è visto dall’estremità: la proiezione del filamento deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «b», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento.

3.   Vista frontale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale ed è vista seguendo una direzione perpendicolare all’asse del filamento:

3.1.

La proiezione del filamento deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «h», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

3.2.

il centro del filamento non deve scostarsi dall’asse di riferimento di una distanza superiore a «k».

CATEGORIA P21/4 W — Scheda P21/4 W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 155

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

 

31,8  (111)

 

31,8 ± 0,3

f

 

 

7,0

7,0 + 0/– 2

Deviazione laterale

 

 

 (111)

0,3 max. (112)

x, y

 (111)

2,8 ± 0,5

β

75 ° (111)

90 ° (111)

105 ° (111)

90° ± 5°

Attacco BAZ15d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-11C-3)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

24

12

Watt

21

4

21

4

21/4

Tensione di prova

Volt

13,5

28,0

13,5

Valori oggettivi

Watt

26,5 max

5,5 max

29,7 max

8,8 max

26,5/5,5 max

Flusso luminoso

440

15

440

20

 

± %

15

20

15

20

 

Flusso luminoso di riferimento: 440 lm e 15 lm a circa 13,5 V

CATEGORIA P21/5W — Scheda P21/5W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 156

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

6,12  V

 

31,8 (1)

 

31,8 ± 0,3

24  V

30,8

31,8

32,8

 

f

6,12  V

 

 

7,0

7,0 + 0/– 2

Deviazione laterale (2)

6,12  V

 

 

(1)

0,3 max

24  V

 

 

1,5

 

x, y

6,12  V

 

(1)

 

2,8 ± 0,3

x

24 V (3)

-1,0

0

1,0

 

y

24 V (3)

1,8

2,8

3,8

 

β

 

75

90

105

90° ± 5°

Attacco BAY15d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-11B-7)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

6

12

24

12

Watt

21

5

21

5

21

5

21/5

Tensione di prova

Volt

6,75

13,5

28,0

13,5

Valori oggettivi

Watt

27,6 max

6,6 max

26,5 max

6,6 max

29,7 max

11,0 max

26,5 e 6,6 max

Flusso luminoso

440

35

440

35

440

40

 

± %

15

20

15

20

15

20

 

Flusso luminoso di riferimento: 440 e 35 lm a circa 13,5 V

Per le note, cfr. la scheda P21/5W/2.

CATEGORIA P21/5W — Scheda P21/5W/2

Note:

(1)

Queste dimensioni devono essere controllate utilizzando un «Box-system». Cfr. le schede P21/5W/2 e P21/5W/3; «x» e «y» si riferiscono al filamento principale (alta potenza) e non all’asse di riferimento.

(2)

Deviazione laterale massima del centro del filamento principale (alta potenza) da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse del piolo di riferimento.

(3)

In questa vista i filamenti del tipo da 24 V possono essere dritti o a «V». Ciò deve essere indicato nella domanda di omologazione. Se i filamenti sono dritti, si applicano le prescrizioni relative alla proiezione su schermo. Se sono a «V», le estremità di ciascun filamento devono trovarsi alla stessa distanza entro ± 3 mm dal piano di riferimento.

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova consente di determinare se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare che:

a)

il filamento principale (alta potenza) è montato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento e ha un asse perpendicolare, a ± 15°, al piano che passa per il centro dei pioli e per l’asse di riferimento; e se

b)

il filamento ausiliario (bassa potenza) sia montato correttamente rispetto al filamento principale (alta potenza).

Procedura e prescrizioni di prova

1.   La lampada a incandescenza viene montata in un portalampade che può ruotare intorno al proprio asse, munito di un quadrante graduato oppure di arresti fissi corrispondenti ai limiti tollerati dello spostamento angolare. (ovvero 15°). Il portalampade viene quindi ruotato in modo che sullo schermo su cui viene proiettata l’immagine del filamento si ottenga una vista dell’estremità del filamento principale. La vista dell’estremità del filamento deve essere ottenuta nei limiti tollerati dello spostamento angolare.

2.   Vista laterale

La lampada viene montata con l’attacco verso il basso, l’asse di riferimento verticale, il piolo di riferimento a destra e il filamento principale visto dall’estremità:

2.1.

la proiezione del filamento principale deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «b», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

2.2.

la proiezione del filamento ausiliario deve trovarsi interamente:

2.2.1.

all’interno di un rettangolo di larghezza «c» e di altezza «d» il cui centro si trova alla distanza «v» a destra e «u» al di sopra della posizione teorica del centro del filamento principale;

2.2.2.

al di sopra di una linea retta tangente al bordo superiore della proiezione del filamento principale e ascendente da sinistra verso destra seguendo un angolo di 25°;

2.2.3.

a destra della proiezione del filamento principale.

3.   Vista frontale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale ed è vista in una direzione perpendicolare all’asse del filamento principale:

3.1.

la proiezione del filamento principale deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «h», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

3.2.

il centro del filamento principale non deve scostarsi dall’asse di riferimento di una distanza superiore a «k»;

3.3.

il centro dell’asse del filamento ausiliario non deve scostarsi dall’asse di riferimento di oltre ± 2 mm (± 0,4 mm per le lampade a incandescenza campione).

CATEGORIA P21/5W — Scheda P21/5W/3

Dimensioni in mm

Side elevation

Image 157

Riferimento

a

b

c

d

u

v

Dimensioni

3,5

3,0

4,8

2,8

Front elevation

Image 158

Riferimento

a

h

k

Dimensioni

3,5

9,0

1,0

CATEGORIE P24W, PX24W, PY24W, PR24W, PS24W, PSX24W, PSY24W, PSR24W, PW24W, PWY24W E PWR24W — Scheda P24W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 159

Testo di immagine

CATEGORIE P24W, PX24W, PY24W, PR24W, PS24W, PSX24W, PSY24W, PSR24W, PW24W, PWY24W E PWR24W — Scheda P24W/2

Dimensioni in mm (114)

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 (118)

e (115), (116)

P24W, PY24W, PR24W, PS24W, PSY24W, PSR24W, PX24W, PSX24W

 

24,0

 

24,0

PW24W, PWY24W, PWR24W

 

18,1

 

18,1

f (115), (116)

P24W, PY24W, PR24W, PS24W, PSY24W, PSR24W, PW24W, PWY24W, PWR24W

 

4,0

 

4,0

PX24W, PSX24W

 

4,2

 

4,2

α (117)

58,0

 

 

58,0 min

P24W

attacco PGU20-3

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-127-2)

PX24W

attacco PGU20-7

PY24W

attacco PGU20-4

PR24W

attacco PGU20-6

PS24W

attacco PG20-3

PSX24W

attacco PG20-7

PSY24W

attacco PG20-4

PSR24W

attacco PG20-6

PW24W

attacco WP3.3x14.5-3

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-164-1)

PWY24W

attacco WP3.3x14.5-4

PWR24W

attacco WP3.3x14.5-6

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

24

24

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

25 max

25 max

Flusso luminoso

P24W

PS24W

PW24W

500 + 10/– 20 %

 

PX24W

PSX24W

500 + 10/– 15 %

 

PY24W

PSY24W

PWY24W

300 + 15/– 25 %

 

PR24W

PSR24W

PWR24W

115 + 15/– 25 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

12  V

Bianco: 345 lm

13,2  V

Bianco: 465 lm

13,5  V

Bianco: 500 lm

Giallo ambra: 300 lm

Rosso: 115 lm

CATEGORIE P24W, PX24W, PY24W, PR24W, PS24W, PSX24W, PSY24W, PSR24W, PW24W, PWY24W E PWR24W — Scheda P24W/3

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 160

P24W, PY24W, PR24W, PS24W, PSY24W, PSR24W

a1

a2

b1, b2

c1

c2

Lampade a incandescenza di serie

2,9

3,9

0,5

5,2

3,8

Lampade a incandescenza campione

1,5

1,7

0,25

4,7

3,8


PW24W, PWY24W, PWR24W

a1

a2

b1, b2

c1

c2

Lampade a incandescenza di serie

2,5

2,5

0,4

5,0

3,8

Lampade a incandescenza campione

1,5

1,7

0,25

4,7

3,8


PX24W, PSX24W

a1

a2

b1, b2

c1

c2

Lampade a incandescenza di serie

1,9

1,9

0,35

5,0

4,0

Lampade a incandescenza campione

1,5

1,5

0,25

4,7

4,0

La posizione del filamento è controllata in due piani reciprocamente perpendicolari, uno dei quali è il piano che attraversa i fili di adduzione.

Le estremità del filamento definito nella scheda P24W/2, nota a piè di pagina 6, devono trovarsi tra le linee Z1 e Z2 e tra le linee Z3 e Z4.

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

CATEGORIA P27W — Scheda P27W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 161

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

 

27,9  (120)

 

27,9 ± 0,3

f

 

 

9,9

9,9 + 0/– 2

Deviazione laterale (119)

 

 

 (120)

0,0 ± 0,4

β

75  (120)

90

105  (120)

90 ± 5

Attacco W2.5x16d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-104-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

27

27

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

32,1 max

32,1 max

Flusso luminoso

475 ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento: 475 lm a circa 13,5 V

(1)

L’asse di riferimento è definito in relazione alle fenditure di riferimento ed è perpendicolare al piano di riferimento.

CATEGORIA P27W — Scheda P27W/2

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova consente di determinare se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni controllando che il filamento sia montato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento e abbia un asse perpendicolare, entro ± 15, al piano che passa per i centri delle fenditure e per l’asse di riferimento.

Image 162

Testo di immagine

Riferimento

a

b

h

k

Dimensioni

3,5

3,0

11,9

1,0

Procedure e prescrizioni di prova.

1.   La lampada a incandescenza viene montata in un portalampade che può ruotare intorno al proprio asse, munito di un quadrante graduato oppure di arresti fissi corrispondenti ai limiti tollerati dello spostamento angolare. Il portalampade viene quindi ruotato in modo che sullo schermo su cui viene proiettata l’immagine del filamento si ottenga una vista dell’estremità del filamento. La vista dell’estremità del filamento deve essere ottenuta nei limiti tollerati dello spostamento angolare.

2.   Vista laterale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale, il filamento è visto dall’estremità: la proiezione del filamento deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «b», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento.

3.   Vista frontale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale ed è vista seguendo una direzione perpendicolare all’asse del filamento:

3.1.

La proiezione del filamento deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «h», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

3.2.

il centro del filamento non deve scostarsi dall’asse di riferimento di una distanza superiore a «k».

CATEGORIA P27/7W — Scheda P27/7W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 163

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

 

27,9  (122)

 

27,9 ± 0,3

f

 

 

9,9

9,9 + 0/– 2

Deviazione laterale (121)

 

 

 (122)

0,0 ± 0,4

x (123)

 

5,1  (122)

 

5,1 ± 0,5

y (123)

 

0,0  (122)

 

0,0 ± 0,5

β

75  (122)

90

105  (122)

90 ± 5

Attacco W2.5x16q in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-104-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

27

7

27

7

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

32,1 max

8,5 max

32,1 max

8,5 max

Flusso luminoso

475 ± 15 %

36 ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento: 475 e 36 lm a circa 13,5 V

(1)

L’asse di riferimento è definito in relazione alle fenditure di riferimento ed è perpendicolare al piano di riferimento.

CATEGORIA P27/7W — Scheda P27/7W/2

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova consente di determinare se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare che:

a)

Il filamento principale (alta potenza) è montato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento e ha un asse perpendicolare, a ± 15°, al piano che passa per i centri delle fenditure e per l’asse di riferimento; e che

b)

il filamento ausiliario (bassa potenza) sia montato correttamente rispetto al filamento principale (alta potenza).

Procedura e prescrizioni di prova.

1.   La lampada a incandescenza viene montata in un portalampade che può ruotare intorno al proprio asse, munito di un quadrante graduato oppure di arresti fissi corrispondenti ai limiti tollerati dello spostamento angolare. Il portalampade viene quindi ruotato in modo che sullo schermo su cui viene proiettata l’immagine del filamento si ottenga una vista dell’estremità del filamento principale. La vista dell’estremità del filamento deve essere ottenuta nei limiti tollerati dello spostamento angolare

2.   Vista laterale

La lampada a incandescenza è montata con l’attacco verso il basso, l’asse di riferimento verticale, la fenditura di riferimento a destra e il filamento principale visto dall’estremità:

2.1.

la proiezione del filamento principale deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «b», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

2.2.

la proiezione del filamento ausiliario deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di larghezza «c» e di altezza «d», il cui centro si trova a una distanza «u» al di sopra della posizione teorica del centro del filamento principale.

3.   Vista frontale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale ed è vista in una direzione perpendicolare all’asse del filamento principale:

3.1.

la proiezione del filamento principale deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «h», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

3.2.

il centro del filamento principale non deve scostarsi dall’asse di riferimento di una distanza superiore a «k»;

3.3.

il centro dell’asse del filamento ausiliario non deve scostarsi dall’asse di riferimento di oltre ± 2 mm (± 0,4 mm per le lampade a incandescenza campione).

CATEGORIA P27/7W — Scheda P27/7W/3

Side elevation

Image 164

Riferimento

a

b

c

d

u

Dimensioni

3,5

3,0

4,8

5,1

Front elevation

Image 165

Riferimento

a

h

k

Dimensioni

3,5

11,9

1,0

CATEGORIE PC16W, PCY16W, PCR16W, PW16W, PWY16W E PWR16W — Scheda PC16W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 166

Testo di immagine

CATEGORIE PC16W, PCY16W, PCR16W, PW16W, PWY16W E PWR16W — Scheda PC16W/2

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 (127)

e (124), (125)

PC16W

PCY16W

PCR16W

 

18,5

 

18,5

PW16W

PWY16W

PWR16W

 

17,1

 

17,1

f (124), (125)

 

4,0

 

4,0 ± 0,2

α (126)

54

 

 

54 min

PC16W

attacco PG20d-1

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-157-1)

PCY16W

attacco PG20d-2

PCR16W

attacco PG20d-7

PW16W

attacco WP3.3x14.5-8

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-164-1)

PWY16W

attacco WP3.3x14.5-9

PWR16W

attacco WP3.3x14.5-10

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

16

16

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

17 max

17 max

Flusso luminoso

PC16W

PW16W

300 ± 15 %

 

PCY16W

PWY16W

180 ± 20 %

 

PCR16W

PWR16W

70 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa

13,5  V

Bianco: 300 lm

Giallo ambra: 180 lm

Rosso: 70 lm

CATEGORIE PC16W, PCY16W, PCR16W, PW16W, PWY16W E PWR16W — Scheda PC16W/3

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 167

PC16W, PCY16W, PCR16W

a1

a2

b1, b2

c1

c2

Lampade a incandescenza di serie

2,9

3,9

0,5

5,2

3,8

Lampade a incandescenza campione

1,5

1,7

0,25

4,7

3,8


PW16W, PWY16W e PWR16W

a1

a2

b1, b2

c1

c2

Lampade a incandescenza di serie

2,5

2,5

0,4

5,2

3,8

Lampade a incandescenza campione

1,5

1,7

0,25

4,7

3,8

La posizione del filamento è controllata in due piani reciprocamente perpendicolari, uno dei quali è il piano che attraversa i fili di adduzione.

Le estremità del filamento definito nella scheda PC16W/2, nota a piè di pagina 5, devono trovarsi tra le linee Z1 e Z2 e tra le linee Z3 e Z4.

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

CATEGORIA PR21W — Scheda PR21W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 168

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 (130)

e

12  V

 

31,8  (129)

 

31,8 ± 0,3

24  V

30,8

31,8

32,8

 

f

12  V

5,5

6,0

7,0

6,0 ± 0,5

Deviazione laterale (128)

12  V

 

 

 (129)

0,3 max

24  V

 

 

1,5

 

β

75

90

105

90 ± 5

Attacco BAW15s in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-11E-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali:

Volt

12

24

12

Watt

21

21

Tensione di prova:

Volt

13,5

28,0

 

Valori oggettivi:

Watt

26,5 max

29,7 max

26,5 max

Flusso luminoso:

110 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V:

Bianco: 460 lm

Rosso: 110 lm

(2)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere rossa (cfr. anche la nota a piè di pagina 4).

(5)

In questa vista, il filamento del tipo da 24 V può essere dritto o a «V». Ciò deve essere indicato nella domanda di omologazione. Se il filamento è dritto, si applicano le prescrizioni relative alla proiezione su schermo della scheda P21W/2. Se è a «V», le estremità del filamento devono trovarsi alla stessa distanza entro ± 3 mm dal piano di riferimento.

CATEGORIA PR21/4W — Scheda PR21/4W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 169

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie (135)

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 (136)

e

 

31,8  (131)

 

31,8 ± 0,3

f

 

 

7,0

7,0 + 0/– 2

Deviazione laterale

 

 

 (131)

0,3 max (132)

x,y

 (131)

2,8 ± 0,5

β

75  (131)

90  (131)

105  (131)

90 ± 5

Attacco BAU15d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-19-2)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

24  (134)

12

Watt

21

4

21

4

21/4

Tensione di prova

Volt

13,5

28,0

13,5

Valori oggettivi

Watt

26,5 max

5,5 max

29,7 max

8,8 max

26,5/5,5 max

Flusso luminoso

105

4

105

5

 

± %

20

25

20

25

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V:

Bianco: 440 lm e 15 lm

Rosso: 105 lm e 4 lm

CATEGORIA PR21/5 W — Scheda PR21/5 W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 170

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie (140)

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 (141)

e

12  V

 

31,8  (137)

 

31,8 ± 0,3

24  V

30,8

31,8

32,8

 

f

12  V

 

 

7,0

7,0 + 0/– 2

Deviazione laterale (138)

12  V

 

 

 (137)

0,3 max

24  V

 

 

1,5

 

x, y

12  V

 

 (137)

 

2,8 ± 0,3

x

24 V (139)

–1,0

0

1,0

 

y

24 V (139)

1,8

2,8

3,8

 

β

 

75

90

105

90 ± 5

Attacco BAW15d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-11E-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

24

12

Watt

21

5

21

5

21/5

Tensione di prova

Volt

13,5

28,0

13,5

Valori oggettivi

Watt

26,5 max

6,6 max

29,7 max

11,0 max

26,5 e 6,6 max

Flusso luminoso ± %

105

8

105

10

 

+ %

20

25

20

25

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V:

Bianco: 440 lm e 35 lm

Rosso: 105 lm e 8 lm

CATEGORIA PR27/7W — Scheda PR27/7W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 171

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 (145)

e

 

27,9  (143)

 

27,9 ± 0,3

f

 

 

9,9

9,9 + 0/– 2

Deviazione laterale (142)

 

 

 (143)

0,0 ± 0,4

x (144)

 

5,1  (143)

 

5,1 ± 0,5

y (144)

 

0,0  (143)

 

0,0 ± 0,5

β

75  (143)

90

105  (143)

90 ± 5

Attacco WU2.5x16q in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-104D-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

27

7

27

7

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

32,1 max

8,5 max

32,1 max

8,5 max

Flusso luminoso

110 ± 20 %

9 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V:

Bianco: 475 e 36 lm

Rosso: 110 e 9 lm

(1)

L’asse di riferimento è definito in relazione alle fenditure di riferimento ed è perpendicolare al piano di riferimento.

(5)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere rossa (cfr. anche la nota a piè di pagina 6).

CATEGORIA PSX26W — Scheda PSX26W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Figure 1

Main drawing

Image 172
Figure 1 Main drawing

Testo di immagine

Figure 2

Metal free zone (3)

Image 173
Figure 2 Metal free zone 3 3 1 2

Testo di immagine

CATEGORIA PSX26W — Scheda PSX26W/2

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

e (147)

24,0  (146)

24,0 ± 0,25

f (147)

4,2  (146)

4,2 ± 0,25

α1  (148)

35,0 min

35,0 min

α2  (148)

58,0 min

58,0 min

Attacco PG18.5d-3

in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-147-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Tensione

V

12

12

Potenza

W

26

26

Tensione di prova

V

13,5

13,5

Valori oggettivi

Potenza

W

26 max

26 max

Flusso luminoso

lm

500

 

±

+ 10 %/– 10 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 12 V

345 lm

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,2 V

465 lm

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V

500 lm

CATEGORIA PSX26W — Scheda PSX26W/3

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova viene eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare se il filamento è posizionato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento.

Image 174

 

a1

a2

b1, b2

c1

c2

Lampade a incandescenza di serie

1,7

1,7

0,30

5,0

4,0

Lampade a incandescenza campione

1,5

1,5

0,25

4,7

4,0

La posizione del filamento è controllata in due piani reciprocamente perpendicolari, uno dei quali è il piano che attraversa i fili di adduzione.

Le estremità del filamento definito nella scheda PSX26W/2, nota a piè di pagina 4, devono trovarsi tra le linee Z1 e Z2 e tra le linee Z3 e Z4.

Il filamento deve trovarsi interamente all’interno dei limiti indicati.

CATEGORIA PY21W — Scheda PY21W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 175

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 (151)

e

12  V

 

31,8  (150)

 

31,8 ± 0,3

24  V

30,8

31,8

32,8

 

f

12  V

 

 

7,0

7,0 + 0/– 2

Deviazione laterale (149)

12  V

 

 

 (150)

0,3 max

24  V

 

 

1,5

 

β

75

90

105

90 ± 5

Attacco BAU15s in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-19-2)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

24

12

Watt

21

21

Tensione di prova

Volt

13,5

28,0

13,5

Valori oggettivi

Watt

26,5 max

29,7 max

26,5 max

Flusso luminoso

280 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V:

Bianco: 460 lm

Giallo ambra: 280 lm

(2)

La luce emessa dalle lampade di serie deve essere giallo ambra (cfr. anche la nota a piè di pagina 4).

(5)

In questa vista, il filamento del tipo da 24 V può essere dritto o a «V». Ciò deve essere indicato nella domanda di omologazione. Se il filamento è dritto, si applicano le prescrizioni relative alla proiezione su schermo della scheda P21W/2. Se è a «V», le estremità del filamento devono trovarsi alla stessa distanza entro ± 3 mm dal piano di riferimento.

CATEGORIA PY21/5W — Scheda PY21/5W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 176

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie (154)

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 (155)

e

 

28,6  (152)

 

28,6 ± 0,3

f

 

 

7,0

7,0 + 0/– 2

Deviazione laterale (153)

 

 

 (152)

0,3 max

x, y

 

 (152)

 

2,8 ± 0,3

β

75

90

105

90 ± 5

Attacco BA15d-3 (100°/130°) in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-173-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

21

5

21/5

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

26,5 max

6,6 max

26,5 e 6,6 max

Flusso luminoso

270

21

 

± %

20

20

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V

Bianco: 440 lm e 35 lm

Giallo ambra: 270 lm e 21 lm

CATEGORIA PY21/5W — Scheda PY21/5W/2

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova consente di determinare se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare che:

a)

il filamento principale (alta potenza) è montato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento e ha un asse perpendicolare, a ± 15°, al piano che passa per il centro dei pioli e per l’asse di riferimento; e se

b)

il filamento ausiliario (bassa potenza) sia montato correttamente rispetto al filamento principale (alta potenza).

Procedura e prescrizioni di prova

1.   La lampada a incandescenza viene montata in un portalampade che può ruotare intorno al proprio asse, munito di un quadrante graduato oppure di arresti fissi corrispondenti ai limiti tollerati dello spostamento angolare. (ovvero 15°). Il portalampade viene quindi ruotato in modo che sullo schermo su cui viene proiettata l’immagine del filamento si ottenga una vista dell’estremità del filamento principale. La vista dell’estremità del filamento deve essere ottenuta nei limiti tollerati dello spostamento angolare

2.   Vista laterale

La lampada viene montata con l’attacco verso il basso, l’asse di riferimento verticale, il piolo di riferimento a destra e il filamento principale visto dall’estremità:

2.1.

la proiezione del filamento principale deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «b», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

2.2.

la proiezione del filamento ausiliario deve trovarsi interamente:

2.2.1.

all’interno di un rettangolo di larghezza «c» e di altezza «d» il cui centro si trova alla distanza «v» a destra e «u» al di sopra della posizione teorica del centro del filamento principale;

2.2.2.

al di sopra di una linea retta tangente al bordo superiore della proiezione del filamento principale e ascendente da sinistra verso destra seguendo un angolo di 25°;

2.2.3.

a destra della proiezione del filamento principale.

3.   Vista frontale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale ed è vista in una direzione perpendicolare all’asse del filamento principale:

3.1.

la proiezione del filamento principale deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «h», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

3.2.

il centro del filamento principale non deve scostarsi dall’asse di riferimento di una distanza superiore a «k»;

3.3.

il centro dell’asse del filamento ausiliario non deve scostarsi dall’asse di riferimento di oltre ± 2 mm (± 0,4 mm per le lampade a incandescenza campione).

CATEGORIA PY21/5W — Scheda PY21/5W/3

Dimensioni in mm

Side elevation

Image 177

Riferimento

a

b

c

d

u

v

Dimensioni

3,5

3,0

4,8

2,8

Front elevation

Image 178

Riferimento

a

h

k

Dimensioni

3,5

9,0

1,0

CATEGORIA PY27/7W — Scheda PY27/7W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 179

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 (159)

e

 

27,9  (157)

 

27,9 ± 0,3

f

 

 

9,9

9,9 + 0/– 2

Deviazione laterale (156)

 

 

 (157)

0,0 ± 0,4

x (158)

 

5,1  (157)

 

5,1 ± 0,5

y (158)

 

0,0  (157)

 

0,0 ± 0,5

β

75  (157)

90

105  (157)

90 ± 5

Attacco WX2.5x16q in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-104A-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

27

7

27

7

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

32,1 max

8,5 max

32,1 max

8,5 max

Flusso luminoso

280 ± 15 %

21 ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V:

Bianco: 475 e 36 lm

Giallo ambra: 280 e 21 lm

(1)

L’asse di riferimento è definito in relazione alle fenditure di riferimento ed è perpendicolare al piano di riferimento.

(5)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere giallo ambra (cfr. anche la nota a piè di pagina 6).

CATEGORIA R2 — Scheda R2/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 180

Testo di immagine

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

 

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

Valori nominali

Volt

6  (160)

12  (160)

24  (160)

12  (160)

Watt

45

40

45

40

55

50

45

40

Tensione di prova

Volt

6,3

13,2

28,0

13,2

Valori oggettivi

Watt

53 max

47 max

57 max

51 max

76 max

69 max

52

+ 0 %

- 10 %

46

± 5 %

Flusso luminoso

720 min

570

± 15 %

860 min

675

± 15 %

1 000 min

860

± 15 %

 

Flusso di misurazione (161)

1

450

450

450

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 12 V

700

450

(1)

L’asse di riferimento è perpendicolare al piano di riferimento e attraversa il centro del diametro dell’attacco di 45 mm.

(2)

Il colore della luce emessa deve essere bianco o giallo selettivo.

(3)

Nessuna parte dell’attacco deve, per riflessione della luce emessa dal filamento del proiettore anabbagliante, inviare un raggio parassita ascendente quando la lampada è in posizione normale di funzionamento sul veicolo.

CATEGORIA R2 — Scheda R2/2

Posizione e dimensioni (in mm) dello scodellino e dei filamenti

I disegni non sono obbligatori per quanto riguarda lo scodellino e i filamenti

Image 181

Testo di immagine

CATEGORIA R2 — Scheda R2/3

Posizione e dimensioni dei filamenti e dello scodellino (162)

Dimensioni in mm

Tolleranza

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

6 V 12 V 24 V

12  V

a

0,60

± 0,35

± 0,15

b1/30,0 (163)

b1/33,0

0,20

b1/30,0 mv (164)

± 0,35

± 0,15

b2/30,0 (163)

b2/33,0

0,20

b2/30,0 mv (164)

± 0,35

± 0,15

c/30,0 (163)

c/33,0

0,50

c/30,0 mv (164)

± 0,30

± 0,15

e

6, 12 V

24 V

28,5

28,8

± 0,35

± 0,15

f

6, 12 V

24 V

1,8

2,2

± 0,40

± 0,20

g

0

± 0,50

± 0,30

h/30,0 (163)

h/33,0

0

h/30,0 mv (164)

± 0,50

± 0,30

1/2(p-q)

0

± 0,60

± 0,30

IC

5,5

± 1,50

± 0,50

γ (165)

15 ° nom.

 

 

Attacco P45t-41 mm conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-95-5)

CATEGORIA R5W E RR5W — Scheda R5W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 182

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 (168)

e

17,5

19,0

20,5

19,0 ± 0,3

Deviazione laterale (167)

 

 

1,5

0,3 max

β

60

90

120

90 ± 5

Attacco:

R5W:

BA15s

in conformità alla pubblicazione CEI 60061

(foglio 7004-11A-9) (166)

RR5W:

BAW15s

(foglio 7004-11E-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

6  (169)

12

24

12

Watt

5

5

Tensione di prova

Volt

6,75

13,5

28,0

13,5

Valori oggettivi

Watt

5,5 max

7,7 max

5,5 max

Flusso luminoso

R5W

50 ± 20 %

 

RR5W

 (169)

12 ± 25 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V:

Bianco: 50 lm

Rosso: 12 lm

(3)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere bianca per la categoria R5W e rossa per la categoria RR5W (cfr. anche la nota a piè di pagina 4).

CATEGORIE R10W, RY10W E RR10W — Scheda R10W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza.

Image 183

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 (172)

e

17,5

19,0

20,5

19,0 ± 0,3

Deviazione laterale (171)

 

 

1,5

0,3 max

β

60

90

120

90 ± 5

Attacco

R10W:

BA15s

in conformità alla pubblicazione CEI 60061

(foglio 7004-11A-9) (170)

RY10W:

BAU15s

(foglio 7004-19-2)

RR10W:

BAW15s

(foglio 7004-11E-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

6  (173)

12

24

12

Watt

10

10

Tensione di prova

Volt

6,75

13,5

28

13,5

Valori oggettivi

Watt

R10W RY10W

11 max

14 max

11 max

RR10W

 (173)

11 max

11 max

Flusso luminoso

R10W

125 ± 20 %

 

RY10W

75 ± 20 %

 

 

RR10W

 (173)

30 ± 25 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V:

Bianco: 125 lm

Giallo ambra: 75 lm

Rosso: 30 lm

(3)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere bianca per la categoria R10W, giallo ambra per la categoria RY10W e rossa per la categoria RR10W (cfr. anche la nota a piè di pagina 4).

CATEGORIE S1 E S2 — Scheda S1/S2/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza.

Lampade a incandescenza per motocicli

Image 184

Testo di immagine

CATEGORIE S1 E S2 — Scheda S1/S2/2

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

32,35

32,70

33,05

32,7 ± 0,15

f

1,4

1,8

2,2

1,8 ± 0,2

l

4,0

5,5

7,0

5,5 ± 0,5

c (174)

0,2

0,5

0,8

0,5 ± 0,15

b (174)

–0,15

0,2

0,55

0,2 ± 0,15

a (174)

0,25

0,6

0,95

0,6 ± 0,15

h

–0,5

0

0,5

0 ± 0,2

g

–0,5

0

0,5

0 ± 0,2

β (174), (175)

– 2°30′

0

+ 2°30′

0 ± 1

Attacco BA20d ai sensi della pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-12-7)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

S1

6  (176)

12  (176)

6

S2

12

Watt

S1

25

25

25

25

25

25

S2

35

35

35

35

35

35

Tensione di prova

Volt

S1

6,75

13,5

6,75

S2

6,3

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

S1

25 ± 5 %

25 ± 5 %

25 ± 5 %

25 ± 5 %

25 ± 5 %

25 ± 5 %

S2

35 ± 5 %

35 ± 5 %

35 ± 5 %

35 ± 5 %

35 ± 5 %

35 ± 5 %

Flusso luminoso

S1

435 ± 20 %

315 ± 20 %

435 ± 20 %

315 ± 20 %

 

S2

650 ± 20 %

465 ± 20 %

650 ± 20 %

465 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento

S1

a circa

6  V

398

284

S2

a circa

12  V

568

426

13,2  V

634

457

13,5  V

650

465

CATEGORIA S3 — Scheda S3/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Lampada a incandescenza per ciclomotori

Image 185

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e (177)

19,0

19,5

20,0

19,5 ± 0,25

f

6  V

 

 

3,0

2,5 ± 0,5

12  V

 

 

4,0

 

h1, h2 (178)

–0,5

0

0,5

0 ± 0,3

Attacco P26s in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-36-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

6

12

6

Watt

15

15

Tensione di prova

Volt

6,75

13,5

6,75

Valori oggettivi

Watt

15 ± 6 %

15 ± 6 %

Flusso luminoso

240 ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento: 240 lm a circa 6,75 V

(1)

Il colore della luce emessa deve essere bianco o giallo selettivo.

CATEGORIA T1.4W — Scheda T1.4W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza.

Image 186

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

7,6

8,3

9,0

8,3 ± 0,35

Deviazione laterale (179)

 

 

0,7

0,35 max

β

55

70

85

70 ± 5

Attacco P11.5d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-79-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

1,4

1,4

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

1,54 max

1,54 max

Flusso luminoso

8 ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento: 8 lm a circa 13,5 V

(2)

L’asse di riferimento è la linea perpendicolare al piano di riferimento che passa per il centro del cerchio di diametro «M».

CATEGORIA T4W — Scheda T4W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza.

Image 187

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

13,5

15,0

16,5

15,0 ± 0,3

Deviazione laterale (180)

 

 

1,5

0,5 max

β

 

90

 

90 ± 5

Attacco BA9s in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-14-9)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

6

12

24

12

Watt

4

4

Tensione di prova

Volt

6,75

13,5

28,0

13,5

Valori oggettivi

Watt

4,4 max

5,5 max

4,4 max

Flusso luminoso

35 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento: 35 lm a circa 13,5 V

(2)

L’attacco non deve presentare sulla sua lunghezza totale protuberanze o saldature che superino il diametro massimo ammissibile dello stesso.

CATEGORIA W2.3W — Scheda W2.3W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 188

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

10,3

10,8

11,3

10,8 ± 0,3

Deviazione laterale (181)

 

 

1,0

0,5 max

β

-15

0

+15

0 ± 5

Attacco W2x4.6d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-94-2)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

2,3

2,3

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

2,5 max

2,5 max

Flusso luminoso

18,6 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento: 18,6 lm a circa 13,5 V

CATEGORIA W3W — Scheda W3W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 189

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

11,2

12,7

14,2

12,7 ± 0,3

Deviazione laterale (182)

 

 

1,5

0,5 max

β

-15

0

+ 15

0 ± 5

Attacco W2.1x9.5d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-91-3)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

6

12

24

12

Watt

3

3

Tensione di prova

Volt

6,75

13,5

28,0

13,5

Valori oggettivi

Watt

3,45 max

4,6 max

3,45 max

Flusso luminoso

22 ± 30 %

 

Flusso luminoso di riferimento: 22 lm a circa 13,5 V

CATEGORIE W5W, WY5W E WR5W — Scheda W5W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 190

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 (184)

e

11,2

12,7

14,2

12,7 ± 0,3

Deviazione laterale (183)

 

 

1,5

0,5 max

β

-15

0

+ 15

0 ± 5

Attacco W2.1x9.5d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-91-3)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

6  (185)

12

24

12

Watt

5

5

Tensione di prova

Volt

6,75

13,5

28,0

13,5

Valori oggettivi

Watt

5,5 max

7,7 max

5,5 max

Flusso luminoso

W5W

50 ± 20 %

 

WY5W

30 ± 20 %

 

WR5W

 (185)

12 ± 25 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V:

Bianco: 50 lm

Giallo ambra: 30 lm

Rosso: 12 lm

(2)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere bianca per la categoria W5W, giallo ambra per la categoria WY5W e rossa per la categoria WR5W (cfr. anche la nota a piè di pagina 3).

CATEGORIE W10W E WY10W — Scheda W10W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 191

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

15,5

17,0

18,5

17,0 ± 0,3

Deviazione laterale (186)

 

 

1,0

0,5 max

β

-15

0

+ 15

0 ± 5

Attacco W2.1x9.5d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-91-3)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

6

12

12

Watt

10

10

Tensione di prova

Volt

6,75

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

11 max

11 max

Flusso luminoso

Bianco

125 ± 20 %

 

Giallo ambra

75 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V:

Bianco: 125 lm

Giallo ambra: 75 lm

CATEGORIA W15/5W — Scheda W15/5W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Lampada a incandescenza per motocicli

Image 192

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

 

25,0  (187)

 

25,0 ± 0,3

f

 

 

7,5

7,5 + 0/– 2

Deviazione laterale (188)

 

 

 (187)

0,3 max

x (189)

 

2,8  (187)

 

2,8 ± 0,3

y (189)

 

0,0  (187)

 

0,0 ± 0,3

β

-15  (187)

0

+ 15 (187)

0 ± 5

Attacco WZ3x16q in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-151-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

15

5

15

5

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

19,1 max

6,6 max

19,1 max

6,6 max

Flusso luminoso

280 ± 15 %

35 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento: 280 lm e 35 lm a circa 13,5 V

CATEGORIA W15/5W — Scheda W15/5W/2

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova consente di determinare se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare che:

a)

Il filamento principale sia posizionato correttamente in relazione all’asse di riferimento e al piano di riferimento e abbia un asse perpendicolare, entro ± 15°, al piano che attraversa l’asse X-X e l’asse di riferimento; e che

b)

il filamento ausiliario sia posizionato correttamente in relazione al filamento principale.

Procedura e prescrizioni di prova.

1.   La lampada a incandescenza viene montata in un portalampade che può ruotare intorno al proprio asse, munito di un quadrante graduato oppure di arresti fissi corrispondenti ai limiti tollerati dello spostamento angolare. Il portalampade viene quindi ruotato in modo che sullo schermo su cui viene proiettata l’immagine del filamento si ottenga una vista dell’estremità del filamento principale. La vista dell’estremità del filamento deve essere ottenuta nei limiti tollerati dello spostamento angolare (± 15°).

2.   Vista laterale

La lampada a incandescenza è montata con l’attacco verso il basso, l’asse di riferimento verticale e il filamento principale visto dall’estremità:

2.1.

la proiezione del filamento principale deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «b», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

2.2.

la proiezione del filamento ausiliario deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di larghezza «c» e di altezza «d», il cui centro si trova a una distanza «u» al di sopra della posizione teorica del centro del filamento principale.

3.   Vista frontale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale ed è vista in una direzione perpendicolare all’asse del filamento principale:

3.1.

la proiezione del filamento principale deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «h», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

3.2.

il centro del filamento principale non deve scostarsi dall’asse di riferimento di una distanza superiore a «k»;

3.3.

il centro dell’asse del filamento ausiliario non deve scostarsi dall’asse di riferimento di oltre ± 2 mm (± 0,4 mm per le lampade a incandescenza campione).

CATEGORIA W15/5W — Scheda W15/5W/3

Side elevation

Image 193

Riferimento

a

b

c

d

u

Dimensioni

3,3

2,8

4,8

2,8

Front elevation

Image 194

Riferimento

a

h

k

Dimensioni

3,3

9,5

1,0

CATEGORIE W16W E WY16W — Scheda W16W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 195

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

18,3

20,6

22,9

20,6 ± 0,3

Deviazione laterale (190)

 

 

1,0

0,5 max

β

-15

0

+ 15

0 ± 5

Attacco W2.1x9.5d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-91-3)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

16

16

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

21,35 max

21,35 max

Flusso luminoso

Bianco

310 ± 20 %

 

Giallo ambra

190 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V:

Bianco: 310 lm

Giallo ambra: 190 lm

CATEGORIA W21W — Scheda W21W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 196

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

 

29,0  (192)

 

29,0 ± 0,3

f

 

 

7,5

7,5 + 0/– 2

Deviazione laterale (191)

 

 

 (192)

0,5 max

β

-15  (192)

0

+ 15 (192)

0 ± 5

Attacco W3x16d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-105-2)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

21

21

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

26,5 max

26,5 max

Flusso luminoso

460 ± 15 %

 

Flusso luminoso di riferimento: 460 lm a circa 13,5 V

CATEGORIA W21W — Scheda W21W/2

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova consente di determinare se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni controllando che il filamento sia montato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento e abbia un asse perpendicolare, entro ± 15, al piano che passa per l’asse X-X e per l’asse di riferimento.

Vista laterale

Vista frontale

Image 197


Riferimento

a

b

h

k

Dimensioni

3,5

3,0

9,5

1,0

Procedure e prescrizioni di prova

1.   La lampada a incandescenza viene montata in un portalampade che può ruotare intorno al proprio asse, munito di un quadrante graduato oppure di arresti fissi corrispondenti ai limiti tollerati dello spostamento angolare, vale a dire ± 15°. Il portalampade viene quindi ruotato in modo che sullo schermo su cui viene proiettata l’immagine del filamento si ottenga una vista dell’estremità del filamento. La vista dell’estremità del filamento deve essere ottenuta nei limiti tollerati dello spostamento angolare (± 15°).

2.   Vista laterale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale, il filamento è visto dall’estremità: la proiezione del filamento deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «b», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento.

3.   Vista frontale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale ed è vista seguendo una direzione perpendicolare all’asse del filamento:

3.1.

La proiezione del filamento deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «h», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

3.2.

il centro del filamento non deve scostarsi dall’asse di riferimento di una distanza superiore a «k».

CATEGORIA W21/5W — Scheda W21/5W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 198

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

 

25,0  (193)

 

25,0 ± 0,3

f

 

 

7,5

7,5 + 0/– 2

Deviazione laterale (194)

 

 

 (193)

0,3 max

x (195)

 

2,8  (193)

 

2,8 ± 0,3

y (195)

 

0,0  (193)

 

0,0 ± 0,3

β

-15  (193)

0

+ 15 (193)

0 ± 5

Attacco W3x16q in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-106-3)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

21

5

21

5

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

26,5 max

6,6 max

26,5 max

6,6 max

Flusso luminoso

440 ± 15 %

35 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento: 440 e 35 lm a circa 13,5 V

CATEGORIA W21/5W — Scheda W21/5W/2

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova consente di determinare se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni e consiste nel controllare che:

a)

Il filamento principale sia posizionato correttamente in relazione all’asse di riferimento e al piano di riferimento e abbia un asse perpendicolare, entro ± 15°, al piano che attraversa l’asse X-X e l’asse di riferimento; e che

b)

il filamento ausiliario sia posizionato correttamente in relazione al filamento principale.

Procedura e prescrizioni di prova.

1.   La lampada a incandescenza viene montata in un portalampade che può ruotare intorno al proprio asse, munito di un quadrante graduato oppure di arresti fissi corrispondenti ai limiti tollerati dello spostamento angolare. Il portalampade viene quindi ruotato in modo che sullo schermo su cui viene proiettata l’immagine del filamento si ottenga una vista dell’estremità del filamento principale. La vista dell’estremità del filamento deve essere ottenuta nei limiti tollerati dello spostamento angolare (± 15°).

2.   Vista laterale

La lampada a incandescenza è montata con l’attacco verso il basso, l’asse di riferimento verticale e il filamento principale visto dall’estremità:

2.1.

la proiezione del filamento principale deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «b», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

2.2.

la proiezione del filamento ausiliario deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di larghezza «c» e di altezza «d», il cui centro si trova a una distanza «u» al di sopra della posizione teorica del centro del filamento principale.

3.   Vista frontale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale ed è vista in una direzione perpendicolare all’asse del filamento principale:

3.1.

la proiezione del filamento principale deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «h», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

3.2.

il centro del filamento principale non deve scostarsi dall’asse di riferimento di una distanza superiore a «k»;

3.3.

il centro dell’asse del filamento ausiliario non deve scostarsi dall’asse di riferimento di oltre ± 2 mm (± 0,4 mm per le lampade a incandescenza campione).

CATEGORIA W21/5W — Scheda W21/5W/3

Side elevation

Image 199

Riferimento

a

b

c

d

u

Dimensioni

3,5

3,0

4,8

2,8

Front elevation

Image 200

Riferimento

a

h

k

Dimensioni

3,5

9,5

1,0

CATEGORIE WP21W E WPY21W — Scheda WP21W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 201

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

 

27,9  (197)

 

27,9 ± 0,3

f

5,5

6,0

7,0

6,0 ± 0,5

Deviazione laterale (196)

 

 

 (197)

0,0 ± 0,4

β

75  (197)

90

105  (197)

90 ± 5

Attacco:

WP21W:

WY2.5x16d

in conformità alla pubblicazione CEI 60061

(foglio 7004-104B-1)

WPY21W:

WZ2.5x16d

(foglio 7004-104C-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

21

21

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

26,5 max

26,5 max

Flusso luminoso

WP21W

460 ± 15 %

 

WPY21W

280 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V

Bianco: 460 lm

Giallo ambra: 280 lm

(1)

L’asse di riferimento è definito in relazione alle fenditure di riferimento ed è perpendicolare al piano di riferimento.

(4)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere bianca per la categoria WP21W e rossa per la categoria WPY21W (cfr. anche la nota a piè di pagina 5).

(5)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca per la categoria WP21W e bianca o giallo ambra per la categoria WPY21W.

CATEGORIE WP21W E WPY21W — Scheda WP21W/2

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova consente di determinare se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni controllando che il filamento sia montato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento e abbia un asse perpendicolare, a ± 15, al piano che passa per la linea mediana delle fenditure e per l’asse di riferimento.

Vista laterale

Vista frontale

Image 202


Riferimento

a

b

h

k

Dimensioni

3,5

3,0

9,0

1,0

Procedure e prescrizioni di prova

1.   La lampada a incandescenza viene montata in un portalampade che può ruotare intorno al proprio asse, munito di un quadrante graduato oppure di arresti fissi corrispondenti ai limiti tollerati dello spostamento angolare. Il portalampade viene quindi ruotato in modo che sullo schermo su cui viene proiettata l’immagine del filamento si ottenga una vista dell’estremità del filamento. La vista dell’estremità del filamento deve essere ottenuta nei limiti tollerati dello spostamento angolare.

2.   Vista laterale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale, il filamento è visto dall’estremità; la proiezione del filamento deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «b», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento.

3.   Vista frontale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale ed è vista seguendo una direzione perpendicolare all’asse del filamento:

3.1.

La proiezione del filamento deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «h», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

3.2.

il centro del filamento non deve scostarsi dall’asse di riferimento di una distanza superiore a «k».

CATEGORIA WR21/5W — Scheda WR21/5W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 203

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

 

25,0  (198)

 

25,0 ± 0,3

f

 

 

7,5

7,5 + 0/– 2

Deviazione laterale (199)

 

 

 (198)

0,3 max

x (200)

 

2,8  (198)

 

2,8 ± 0,3

y (200)

 

0,0  (198)

 

0,0 ± 0,3

β

-15  (198)

0

15  (198)

0 ± 5

Attacco WY3x16q in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-106-3)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

21

5

21

5

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

26,5 max

6,6 max

26,5 max

6,6 max

Flusso luminoso

105 ± 20 %

8 ± 25 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V

Bianco: 440 lm e 35 lm

Rosso: 105 lm e 8 lm

(4)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere rossa (cfr. anche la nota a piè di pagina 5).

(5)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca o rossa.

CATEGORIA WT21W E WTY21W — Scheda WT21W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 204

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione (203)

min

nom.

max

e

12  V

 

27,9  (202)

 

27,9 ± 0,3

24  V

26,9

27,9

28,9

 

f

 

 

7,5

7,5 + 0/– 2

Deviazione laterale (201)

12  V

 

 

 (202)

0,0 ± 0,4

24  V

 

 

1,5

 

β

75 ° (202)

90 °

105 ° (202)

90° ± 5°

Attacco:

WT21W:

WUX2.5x16d

in conformità alla pubblicazione CEI 60061

(foglio 7004-[….]-1)

WTY21W:

WUY2.5x16d

(foglio 7004-[….]-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

24

12

Watt

21

21

Tensione di prova

Volt

13,5

28,0

13,5

Valori oggettivi

Watt

26,5 max.

29,7 max.

26,5 max.

Flusso luminoso

WT21W

460 ± 15 %

 

WTY21W

280 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V:

Bianco: 460 lm

Giallo ambra: 280 lm

(1)

L’asse di riferimento è definito in relazione alle fenditure di riferimento ed è perpendicolare al piano di riferimento.

(4)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere bianca per la categoria WT21W e giallo ambra per la categoria WTY21W (cfr. anche la nota 5).

CATEGORIA WT21W E WTY21W — Scheda WT21W/2

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova consente di determinare se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni controllando che il filamento sia montato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento e abbia un asse perpendicolare, a ± 15, al piano che passa per la linea mediana delle fenditure e per l’asse di riferimento.

Side elevation

Front elevation

Image 205


Riferimento

a

b

h

k

Dimensioni

3,5

3,0

9,5

1,0

1.   La lampada a incandescenza viene montata in un portalampade che può ruotare intorno al proprio asse, munito di un quadrante graduato oppure di arresti fissi corrispondenti ai limiti tollerati dello spostamento angolare. Il portalampade viene quindi ruotato in modo che sullo schermo su cui viene proiettata l’immagine del filamento si ottenga una vista dell’estremità del filamento. La vista dell’estremità del filamento deve essere ottenuta nei limiti tollerati dello spostamento angolare.

2.   Vista laterale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale, il filamento è visto dall’estremità; la proiezione del filamento deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «b», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento.

3.   Vista frontale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale ed è vista seguendo una direzione perpendicolare all’asse del filamento:

3.1.

la proiezione del filamento deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «h», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

3.2.

il centro del filamento non deve scostarsi dall’asse di riferimento di una distanza superiore a «k».

CATEGORIA WT21/7W E WTY21/7W — Scheda WT21/7W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 206

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie (6)

Lampada a incandescenza campione (7)

min

nom.

max

e

 

27,9 (3)

 

27,9 ± 0,3

f

 

 

7,5

7,5 + 0/– 2

Deviazione laterale(2)

 

 

(3)

0,0 ± 0,4

x (4)

 

5,1  (3)

 

5,1 ± 0,5

y (4)

 

0,0 (3)

 

0,0 ± 0,5

β

75 ° (3)

90 °

105 ° (3)

90° ± 5°

Attacco:

WT21/7W:

WZX2.5x16q

in conformità alla pubblicazione CEI 60061

(foglio 7004-[….]-1)

WTY21/7W:

WZY2.5x16q

(foglio 7004-[….]-1)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

21

7

21

7

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

26,5 max

8,5 max

26,5 max.

8,5 max

Flusso luminoso

440 ± 15 %

35 ± 20 %

 

280 ± 20 %

22 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V:

Bianco: 440 e 35 lm

Giallo ambra: 280 e 22 lm

Per le note cfr. la scheda WT21/7W/2.

CATEGORIA WT21/7W E WTY21/7W — Scheda WT21/7W/2

Note:

(1)

L’asse di riferimento è definito in relazione alle fenditure di riferimento ed è perpendicolare al piano di riferimento.

(2)

Deviazione laterale massima del centro del filamento principale (alta potenza) rispetto a due piani reciprocamente perpendicolari comprendenti entrambi l’asse di riferimento e uno dei piani comprendente l’asse che attraversa le fenditure di riferimento.

(3)

Da controllare utilizzando un «Box-System», schede WT21/7W/2 e 3.

(4)

«x» e «y» indicano lo scostamento dell’asse del filamento ausiliario (bassa potenza) rispetto all’asse del filamento principale (alta potenza).

(5)

Se il filamento ausiliario è posizionato utilizzando un sostegno asimmetrico simile a quello illustrato, la fenditura di riferimento e la struttura di sostegno devono trovarsi dallo stesso lato della lampada a incandescenza.

(6)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere bianca per la categoria WT21/7W e giallo ambra per la categoria WTY21/7W (cfr. anche la nota 7).

(7)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca per la categoria WT21/7W e bianca o giallo ambra per la categoria WTY21/7W.

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova, eseguita per stabilire se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni, consiste nel controllare se:

a)

il filamento principale (alta potenza) è montato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento e ha un asse perpendicolare, a ± 15, al piano che passa per la linea mediana delle fenditure e per l’asse di riferimento; e se:

b)

il filamento ausiliario (bassa potenza) è posizionato correttamente rispetto al filamento principale (alta potenza).

Procedura e prescrizioni di prova

1.   La lampada a incandescenza viene montata in un portalampade che può ruotare intorno al proprio asse, munito di un quadrante graduato oppure di arresti fissi corrispondenti ai limiti tollerati dello spostamento angolare. Il portalampade viene quindi ruotato in modo che sullo schermo su cui viene proiettata l’immagine del filamento si ottenga una vista dell’estremità del filamento. La vista dell’estremità del filamento deve essere ottenuta nei limiti tollerati dello spostamento angolare.

2.   Vista laterale

La lampada a incandescenza è montata con l’attacco verso il basso, l’asse di riferimento verticale, la fenditura di riferimento a destra e il filamento principale visto dall’estremità:

2.1.

la proiezione del filamento principale deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «b», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

2.2.

la proiezione del filamento ausiliario deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di larghezza «c» e di altezza «d», il cui centro si trova a una distanza «u» al di sopra della posizione teorica del centro del filamento principale.

3.   Vista frontale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale ed è vista in una direzione perpendicolare all’asse del filamento principale:

3.1.

la proiezione del filamento principale deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «h», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

3.2.

il centro del filamento principale non deve scostarsi dall’asse di riferimento di una distanza superiore a «k»;

3.3.

Il centro dell’asse del filament ausiliario non deve scostarsi dall’asse di riferimento di oltre ± 2 mm (± 0,4 mm per le lampade a incandescenza campione).

CATEGORIA WT21/7W E WTY21/7W — Scheda WT21/7W/3

Side Elevation

Image 207

Riferimento

a

b

c

d

u

Dimensioni

3,5

3,0

4,8

5,1

Front Elevation

Image 208

Riferimento

a

h

k

Dimensioni

3,5

9,5

1,0

CATEGORIA WY2.3W — Scheda WY2.3W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza

Image 209

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

10,3

10,8

11,3

10,8 ± 0,3

Deviazione laterale (204)

 

 

1,0

0,5 max

β

-15

0

+ 15

0 ± 5

Attacco W2x4.6d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-94-2)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

2,3

2,3

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

2,5 max

2,5 max

Flusso luminoso

11,2 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V

Bianco: 18,6 lm

Giallo ambra: 11,2 lm

(2)

La luce emessa dalle lampade di serie deve essere giallo ambra (cfr. anche la nota a piè di pagina 3).

(3)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere giallo ambra o bianca.

CATEGORIA WY21W — Scheda WY21W/1

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali (in mm) della lampada a incandescenza.

Image 210

Testo di immagine

Dimensioni in mm

Lampade a incandescenza di serie

Lampada a incandescenza campione

min

nom.

max

 

e

 

29,0  (206)

 

29,0 ± 0,3

f

 

 

7,5

7,5 + 0/– 2

Deviazione laterale (205)

 

 

 (206)

0,5 max

β

-15

0

+ 15

0 ± 5

Attacco WX3x16d in conformità alla pubblicazione CEI 60061 (foglio 7004-105-2)

CARATTERISTICHE ELETTRICHE E FOTOMETRICHE

Valori nominali

Volt

12

12

Watt

21

21

Tensione di prova

Volt

13,5

13,5

Valori oggettivi

Watt

26,5 max

26,5 max

Flusso luminoso

280 ± 20 %

 

Flusso luminoso di riferimento a circa 13,5 V:

Bianco: 460 lm

Giallo ambra: 280 lm

(3)

Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda WY21W/2.

(4)

La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere giallo ambra o bianca.

CATEGORIA WY21W — Scheda WY21W/2

Prescrizioni relative alla proiezione su schermo

Questa prova consente di determinare se una lampada a incandescenza soddisfa le prescrizioni controllando che il filamento sia montato correttamente rispetto all’asse di riferimento e al piano di riferimento e abbia un asse perpendicolare, a ± 15, al piano che passa per l’asse X-X e per l’asse di riferimento.

Vista laterale

Vista frontale

Image 211


Riferimento

a

b

h

k

Dimensioni

3,5

3,0

9,5

1,0

Procedure e prescrizioni di prova

1.   La lampada a incandescenza viene montata in un portalampade che può ruotare intorno al proprio asse, munito di un quadrante graduato oppure di arresti fissi corrispondenti ai limiti tollerati dello spostamento angolare, vale a dire ± 15°. Il portalampade viene quindi ruotato in modo che sullo schermo su cui viene proiettata l’immagine del filamento si ottenga una vista dell’estremità del filamento. La vista dell’estremità del filamento deve essere ottenuta nei limiti tollerati dello spostamento angolare (± 15°).

2.   Vista laterale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale, il filamento è visto dall’estremità: la proiezione del filamento deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «b», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento.

3.   Vista frontale

La lampada a incandescenza viene montata con l’attacco verso il basso e con l’asse di riferimento verticale ed è vista seguendo una direzione perpendicolare all’asse del filamento:

3.1.

La proiezione del filamento deve trovarsi interamente all’interno di un rettangolo di altezza «a» e di larghezza «h», il cui centro si trova nella posizione teorica del centro del filamento;

3.2.

il centro del filamento non deve scostarsi dall’asse di riferimento di una distanza superiore a «k».


(*1)  Tabelle, caratteristiche elettriche e fotometriche:

 

la tensione è espressa in V;

 

la potenza è espressa in W;

 

il flusso luminoso è espresso in lm.

Nel caso in cui per una categoria di lampade a incandescenza siano specificati più valori di flusso luminoso di riferimento, applicare il valore di circa 12 V per l’omologazione di un dispositivo di illuminazione e di 13,5 V per l’omologazione di un dispositivo di segnalazione luminosa, salvo ove diversamente specificato nel regolamento di riferimento per l’omologazione del dispositivo.

(1)  

(*2)

Da non utilizzare nei proiettori anabbaglianti.

(2)  

(*3)

Da non utilizzare nei proiettori fendinebbia anteriori recanti la marcatura «B», come definiti nel regolamento n. 19.

(3)  

(*4)

Da non utilizzare nei proiettori oggetto del regolamento n. 112.

(4)  

(*5)

Da non utilizzare nei proiettori diversi dai proiettori di classe C oggetto del regolamento n. 113.

(5)  

(*6)

Tutti i tipi ad eccezione del tipo da 6 V.

(6)  

(*7)

Solo i tipi da 6 V.

(7)  

(*8)

Da utilizzare esclusivamente per le luci di segnalazione, i fari direzionali, i proiettori di retromarcia e i dispositivi di illuminazione della targa di immatricolazione posteriore.

(1)  Questa dimensione corrisponde a una distanza tra due aperture di 3,5 mm di diametro ciascuna poggiante su uno degli attacchi.

(2)  Il filamento deve essere alloggiato in un cilindro lungo 19 mm coassiale con la lampada a incandescenza e collocato simmetricamente al centro della lampada a incandescenza.

Il diametro del cilindro per le lampade a incandescenza da 6V e da 12V è: d + 4 mm (per le lampade a incandescenza campione: d + 2 mm) e per le lampade a incandescenza da 24V: d + 5 mm, dove «d» è il diametro nominale del filamento dichiarato dal fabbricante.

(3)  La deviazione del centro del filamento dal centro della lampada a incandescenza non deve essere superiore a ± 2,0 mm (per le lampade a incandescenza campione: ± 0,5 mm) misurata in direzione dell’asse di riferimento.

(4)  4,5 mm per le lampade a incandescenza da 6 V.

(5)  16,5 mm per le lampade a incandescenza da 24 V.

(6)  Questa dimensione corrisponde a una distanza tra due aperture di 3,5 mm di diametro.

(7)  La posizione del filamento è controllata per mezzo di un «Box-system»; scheda C21W/2.

(8)  L’eccentricità è misurata solo nella direzione verticale e orizzontale della lampada a incandescenza come illustrato nella figura. I punti da misurare sono quelli in cui la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento interseca l’asse del filamento.

(9)  La direzione di osservazione è perpendicolare all’asse di riferimento contenuto nel piano definito dall’asse di riferimento e dal centro della seconda bugna dell’attacco.

(10)  Scostamento del filamento rispetto all’asse del bulbo a 27,5 mm dal piano di riferimento.

(11)  d: diametro del filamento.

(12)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda H1/3.

(13)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira è quella definita nella nota a piè di pagina 6/, la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento attraversa l’asse di riferimento (sono allo studio istruzioni speciali per i filamenti a doppia spiralizzazione).

(14)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda H3/4.

(15)  Per le lampade a incandescenza campione, i punti da misurare sono quelli in cui la proiezione della parte esterna delle spire terminali interseca l’asse del filamento.

(16)  La posizione della prima e dell’ultima spira del filamento è definita dall’intersezione della faccia esterna della prima e dell’ultima spira luminosa rispettivamente con il piano parallelo al piano di riferimento che si trova ad una distanza di 18 mm. (Per i filamenti a doppia spiralizzazione sono allo studio ulteriori istruzioni).

(17)  Il valore riportato nella colonna di sinistra si riferisce al filamento del proiettore abbagliante. I valori riportati nella colonna di destra si riferiscono al filamento del proiettore anabbagliante.

(18)  Flusso luminoso di misurazione per effettuare le misurazioni a norma del punto 3.9 del presente regolamento.

(*2)   «…/26» indica la dimensione da misurare alla distanza dal piano di riferimento indicata in mm dopo la barra.

(*3)   «29,5 mv» o «30,0 mv» indica il valore misurato alla distanza di 29,5 o 30,0 mm dal piano di riferimento.

(19)  Le spire terminali dei filamenti sono definite come la prima e l’ultima spira luminosa che formano sostanzialmente l’angolo di avvolgimento corretto. Per i filamenti a doppia spiralizzazione, le spire sono definite dalle dimensioni massime della spira primaria.

(20)  Per il filamento del proiettore anabbagliante, i punti da misurare sono le intersezioni, viste in direzione 1, del bordo laterale dello scodellino con l’esterno delle spire terminali definite alla nota a piè di pagina 11.

(21)   «e» indica la distanza dal piano di riferimento all’inizio del filamento del proiettore anabbagliante, come definito precedentemente.

(22)  Per il filamento del proiettore abbagliante, i punti da misurare sono le intersezioni, viste in direzione 1, di un piano, parallelo al piano H-H e situato 0,8 mm sotto di esso, con le spire terminali definite alla nota a piè di pagina 11.

(23)  Le estremità del filamento sono definite dai punti dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali interseca l’asse del filamento quando si adotta la direzione di mira A, come illustrato nella figura 1 della scheda H7/1 (per i filamenti a doppia spiralizzazione sono allo studio ulteriori istruzioni).

(24)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda H7/4.

(25)  Lo scostamento del filamento rispetto all’asse di riferimento è misurato solo nelle direzioni di mira A e B, come illustrato nella figura 1 della scheda H7/1. I punti da misurare sono quelli dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento interseca l’asse del filamento.

(26)  Lo scostamento del filamento in relazione all’asse del bulbo è misurato su due piani paralleli al piano di riferimento in cui la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento interseca l’asse del filamento.

(27)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira è la A, come illustrato nella figura 1 della scheda H8/1, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(28)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda H8/4.

(29)  La direzione di mira è la A, come illustrato nella Figura 1 della scheda H9/1.

(30)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira è quella definita nella nota a piè di pagina 9/, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(31)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda H9/4.

(32)  L’eccentricità è misurata solo nelle direzioni di mira A e B, come illustrato nella figura 1 della scheda H9/1. I punti da misurare sono quelli dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento attraversa l’asse del filamento.

(33)  Le dimensioni devono essere verificate dopo aver rimosso l’anello toroidale.

(34)  La direzione di mira è la (*4) B, come illustrato nella figura 1 della scheda H10/1.

(35)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira (*4) è quella definita nella nota a piè di pagina 9, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(36)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda H10/3 (*4).

(37)  L’eccentricità è misurata solo nelle direzioni di mira (*4) A e B, come illustrato nella figura della scheda H10/1. I punti da misurare sono quelli dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento interseca l’asse del filamento.

(*4)  I fabbricanti possono scegliere un’altra serie di direzioni di mira perpendicolari. Per la verifica delle dimensioni e della posizione del filamento il laboratorio che effettua le prove deve adottare le direzioni di mira indicate dal fabbricante.

(38)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira è la vista A illustrata nella figura 1 della scheda H11/1, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(39)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda H11/4.

(40)  Le dimensioni devono essere verificate dopo aver rimosso l’anello toroidale.

(41)  La direzione di mira è la A, come illustrato nella figura della scheda H12/1.

(42)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira è quella definita nella nota a piè di pagina 9/, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(43)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda H12/3.

(44)  Le dimensioni h1 e h2 sono misurate nella direzione di mira A, la dimensione h3 nella direzione C e la dimensione h4 nella direzione B, come illustrato nella figura della scheda H12/1. I punti da misurare sono quelli dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento interseca l’asse del filamento.

(45)  La dimensione k è misurata solo nella direzione di mira A.

(46)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira è A come illustrato nella scheda H13/1, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(47)  d1 è il diametro del filamento del proiettore anabbagliante. d2 è il diametro del filamento del proiettore abbagliante.

(48)  I valori riportati nelle colonne di sinistra si riferiscono al filamento del proiettore anabbagliante e quelli riportati nelle colonne di destra si riferiscono al filamento del proiettore abbagliante.

(49)  Le estremità dei filamenti sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira è A, come illustrato nella figura 1 della scheda H14/1, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse dei filamenti.

(50)   «f1» rappresenta la lunghezza del filamento del proiettore anabbagliante e «f2» rappresenta la lunghezza del filamento del proiettore abbagliante.

(51)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda H14/4.

(52)  I valori indicati nelle colonne di sinistra riguardano il filamento a bassa potenza; i valori riportati nelle colonne di destra si riferiscono al filamento ad alta potenza.

(*5)   «…/26,0» indica la dimensione da misurare alla distanza dal piano di riferimento indicata in mm dopo la barra.

(*6)   «31,0 mv» indica il valore misurato a una distanza di 31,0 mm dal piano di riferimento.

(53)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira è la A, come illustrato nella figura 1 della scheda H16/1, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(54)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda H16/4.

(*7)   «…/25,0» indica la dimensione da misurare alla distanza dal piano di riferimento indicata in mm dopo la barra.

(*8)   «29,5 mv» indica il valore misurato a una distanza di 29,5 mm dal piano di riferimento.

(55)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse X-X.

(56)  Nella zona tra i lati esterni degli angoli γ1 e γ2 non devono esservi zone di distorsione ottica e il bulbo non deve avere un raggio di curvatura inferiore al 50 % del suo diametro reale.

(57)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse X-X.

(58)  Nella zona tra i lati esterni degli angoli γ1 e γ2 non devono esservi zone di distorsione ottica e il bulbo non deve avere un raggio di curvatura inferiore al 50 % del suo diametro reale.

(59)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda H21W/2.

(60)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse X-X.

(61)  La deviazione laterale rispetto al piano perpendicolare all’asse X-X è misurata nella posizione descritta al punto 1 della procedura di prova riportata nella scheda H21W/2.

(62)  Nella zona tra i lati esterni degli angoli γ1 e γ2 non devono esservi zone di distorsione ottica e il bulbo non deve avere un raggio di curvatura inferiore al 50 % del suo diametro reale.

(63)  Il bulbo di vetro deve essere privo di distorsioni ottiche tra gli angoli γ1 e γ2. Questa prescrizione si applica all’intera circonferenza del bulbo compresa tra gli angoli γ1 e γ2.

(64)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda H27W/3.

(65)  Per le lampade a incandescenza campione, i punti da misurare sono quelli dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali interseca l’asse del filamento.

(66)  Le estremità del filamento sono definite rispettivamente dalle intersezioni della faccia esterna della prima e dell’ultima spira luminosa con il piano parallelo al piano di riferimento che si trova a una distanza di 31,75 mm.

(67)  L’eccentricità è misurata solo nelle direzioni di mira (*9) A e B, come illustrato nella figura della scheda HB3/1. I punti da misurare sono quelli dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento interseca l’asse del filamento.

(68)  La direzione di mira è la (*9) B, come illustrato nella figura della scheda HB3/1.

(69)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda HB3/4 (*9).

(70)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira (*9) è quella definita nella nota a piè di pagina 9, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(71)  Le dimensioni devono essere verificate dopo aver rimosso l’anello toroidale.

(72)  La lampada a incandescenza HB3 deve essere dotata dell’attacco ad angolo retto e la lampada a incandescenza HB3A deve essere dotata dell’attacco dritto.

(*9)  I fabbricanti possono scegliere un’altra serie di direzioni di mira perpendicolari. Per la verifica delle dimensioni e della posizione del filamento il laboratorio che effettua le prove deve adottare le direzioni di mira indicate dal fabbricante.

(73)  L’eccentricità è misurata solo nelle direzioni di mira (*10) A e B, come illustrato nella figura della scheda HB4/1. I punti da misurare sono quelli dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento interseca l’asse del filamento.

(74)  La direzione di mira è la (*10) B, come illustrato nella figura della scheda HB4/1.

(75)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda HB4/4 (*10).

(76)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira (*10) è quella definita nella nota a piè di pagina 10, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(77)  Le dimensioni devono essere verificate dopo aver rimosso l’anello toroidale.

(78)  La lampada a incandescenza HB4 deve essere munita di attacco ad angolo retto e la lampada a incandescenza HB4A deve essere munita di attacco dritto.

(*10)  I fabbricanti possono scegliere un’altra serie di direzioni di mira perpendicolari. Per la verifica delle dimensioni e della posizione del filamento il laboratorio che effettua le prove deve adottare le direzioni di mira indicate dal fabbricante.

(79)  L’eccentricità è misurata solo nelle direzioni di osservazione A e B, come illustrato nella figura della scheda HIR1/1. I punti da misurare sono quelli dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento interseca l’asse del filamento.

(80)  La direzione di osservazione è la B, come illustrato nella figura della scheda HIR1/1.

(81)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda HIR1/3.

(82)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira è quella definita nella nota a piè di pagina 8, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(83)  Le dimensioni devono essere verificate con l’anello toroidale montato.

(84)  L’eccentricità è misurata solo nelle direzioni di osservazione A e B, come illustrato nella figura della scheda HIR2/1. I punti da misurare sono quelli dove la proiezione della parte esterna delle spire terminali più vicine o più lontane dal piano di riferimento interseca l’asse del filamento.

(85)  La direzione di osservazione è la B, come illustrato nella figura della scheda HIR2/1.

(86)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda HIR2/3.

(87)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira è quella definita nella nota a piè di pagina 8, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(88)  Le dimensioni devono essere verificate dopo aver rimosso l’anello toroidale.

(89)  I valori riportati nella colonna di sinistra si riferiscono al proiettore abbagliante. Quelli riportati nella colonna di destra si riferiscono al proiettore anabbagliante.

(90)  Flusso luminoso di misurazione a norma del punto 3.9 del presente regolamento.

(*11)   «…/26» indica la dimensione da misurare alla distanza dal piano di riferimento indicata in mm dopo la barra.

(*12)   «29,5 mv» indica il valore misurato a una distanza di 29,5 mm dal piano di riferimento.

(*13)  Le spire terminali dei filamenti sono definite come la prima e l’ultima spira luminosa che formano sostanzialmente l’angolo di avvolgimento corretto. Per i filamenti a doppia spiralizzazione, le spire sono definite dalle dimensioni massime della spira primaria.

(*14)  Per il filamento del proiettore anabbagliante, i punti da misurare sono le intersezioni, viste in direzione 1, del bordo laterale dello scodellino con l’esterno delle spire terminali definite alla nota a piè di pagina 11.

(*15)   «e» indica la distanza dal piano di riferimento all’inizio del filamento del proiettore anabbagliante, come definito precedentemente.

(*16)  Per il filamento del proiettore abbagliante, i punti da misurare sono le intersezioni, viste in direzione 1, di un piano, parallelo al piano H-H e situato 0,8 mm sotto di esso, con le spire terminali definite alla nota a piè di pagina 11.

(91)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda HS2/3.

(92)  Onde evitare una rapida usura del filamento, la tensione di alimentazione non deve superare 8,5 V per le lampade a incandescenza da 6 V e 15 V per i tipi da 12 V.

(93)  Da controllare utilizzando un «Box-system», Scheda HS5/4.

(94)  La posizione della prima e dell’ultima spira del filamento è definita dall’intersezione della faccia esterna della prima e dell’ultima spira luminosa con il piano parallelo al piano di riferimento che si trova a una distanza di 26 mm.

(95)  La posizione della prima e dell’ultima spira del filamento è definita dall’intersezione della faccia esterna della prima e dell’ultima spira luminosa con il piano parallelo al piano di riferimento che si trova a una distanza di 26 mm.

(96)  I valori riportati nelle colonne di sinistra si riferiscono al filamento del proiettore abbagliante e quelli riportati nelle colonne di destra si riferiscono al filamento del proiettore anabbagliante.

(97)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira è A, come illustrato nella scheda HS6/1, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(98)  d1 è il diametro del filamento del proiettore anabbagliante.

d2 è il diametro del filamento del proiettore abbagliante.

(99)  I valori riportati nelle colonne di sinistra si riferiscono al filamento del proiettore abbagliante e quelli nelle colonne di destra si riferiscono al filamento del proiettore anabbagliante.

(100)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda P13W/3.

(101)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira è perpendicolare al piano che passa per i fili di adduzione del filamento, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(102)  Nessuna parte dell’attacco oltre il piano di riferimento deve interferire con l’angolo α2 come illustrato nella figura 1 della scheda P13W/1. Il bulbo deve essere privo di distorsioni ottiche tra gli angoli α1 + α2.

Queste prescrizioni si applicano all’intera circonferenza del bulbo.

(103)  Per le categorie PS19W, PSY19W e PSR19W le dimensioni possono essere controllate dopo aver rimosso l’anello toroidale per garantire il montaggio corretto durante la prova.

(104)  La posizione del filamento è controllata utilizzando un «Box-system», scheda P19W/3.

(105)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira è perpendicolare al piano che passa per i fili di adduzione del filamento, come illustrato nel disegno della scheda P19W/1, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(106)  Nessuna parte dell’attacco oltre il piano di riferimento deve interferire con l’angolo α. Il bulbo deve essere privo di distorsioni ottiche tra gli angoli 2α + 180°.

(107)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca per le categorie P19W, PS19W e PW19W; bianca o giallo ambra per le categorie PY19W, PSY19W e PWY19W; bianca o rossa per le categorie PR19W, PSR19W e PWR19W.

(108)  Deviazione laterale massima del centro del filamento rispetto a due piani reciprocamente perpendicolari comprendenti entrambi l’asse di riferimento e uno dei piani comprendente l’asse dei pioli.

(109)  Le lampade a incandescenza con attacco BA15d possono essere usate per scopi particolari e hanno le stesse dimensioni.

(110)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda P21W/2.

(111)  Queste dimensioni devono essere controllate utilizzando un «Box-system»  (113) sulla base delle dimensioni e delle tolleranze sopra riportate; «x» e «y» si riferiscono al filamento principale (alta potenza) e non all’asse di riferimento. È allo studio una definizione più precisa della posizione dei filamenti e dell’accoppiamento attacco/portalampada.

(112)  Deviazione laterale massima del centro del filamento principale da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse del piolo di riferimento.

(113)  Il «Box-system» è lo stesso usato per la lampada a incandescenza P21/5W.

(114)  Per le categorie PS24W, PSX24W, PSY24W e PSR24W le dimensioni possono essere controllate dopo aver rimosso l’anello toroidale per garantire il montaggio corretto durante la prova.

(115)  La posizione del filamento è controllata utilizzando un «Box-system», scheda P24W/3.

(116)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira è perpendicolare al piano che passa per i fili di adduzione del filamento, come illustrato nel disegno della scheda P24W/1, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(117)  Nessuna parte dell’attacco oltre il piano di riferimento deve interferire con l’angolo α. Il bulbo deve essere privo di distorsioni ottiche tra gli angoli 2α + 180°.

(118)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca per le categorie P24W, PX24W, PS24W, PSX24W e PW24W; bianca o giallo ambra per le categorie PY24W, PSY24W e PWY24W; bianca o rossa per le categorie PR24W, PSR24W e PWR24W.

(119)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse che attraversa le fenditure di riferimento.

(120)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda P27W/2.

(121)  Deviazione laterale massima del centro del filamento principale (alta potenza) rispetto a due piani reciprocamente perpendicolari comprendenti entrambi l’asse di riferimento e uno dei piani comprendente l’asse che attraversa le fenditure di riferimento.

(122)  Da controllare utilizzando un «Box-system», schede P27/7W/2 e 3.

(123)   «x» e «y» indicano lo scostamento dell’asse del filamento ausiliario (bassa potenza) rispetto all’asse del filamento principale (alta potenza).

(124)  La posizione del filamento è controllata utilizzando un «Box-system», scheda PC16W/3.

(125)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira è perpendicolare al piano che passa per i fili di adduzione del filamento, come illustrato nel disegno della scheda PC16W/1, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(126)  Nessuna parte dell’attacco oltre il piano di riferimento deve interferire con l’angolo α. Il bulbo deve essere privo di distorsioni ottiche tra gli angoli 2α + 180°.

(127)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca per le categorie PC16W e PW16W; bianca o giallo ambra per le categorie PCY16W e PWY16W; bianca o rossa per le categorie PCR16W e PWR16W.

(128)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse del piolo di riferimento.

(129)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda P21W/2.

(130)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca o rossa.

(131)  Queste dimensioni devono essere controllate utilizzando un «Box-system»  (133) sulla base delle dimensioni e delle tolleranze sopra riportate; «x» e «y» si riferiscono al filamento principale (alta potenza) e non all’asse di riferimento. È allo studio una definizione più precisa della posizione dei filamenti e dell’accoppiamento attacco/portalampada.

(132)  Deviazione laterale massima del centro del filamento principale da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse del piolo di riferimento.

(133)  Il «Box-system» è lo stesso usato per la lampada a incandescenza P21/5W.

(134)  La lampada a incandescenza da 24V non è consigliata per il futuro.

(135)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere rossa (cfr. anche la nota a piè di pagina 6).

(136)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca o rossa.

(137)  Cfr. la nota a piè di pagina 1 nella scheda P21/5W/2.

(138)  Cfr. la nota a piè di pagina 2 nella scheda P21/5W/2.

(139)  Cfr. la nota a piè di pagina 3 nella scheda P21/5W/2.

(140)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere rossa (cfr. anche la nota a piè di pagina 5).

(141)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca o rossa.

(142)  Deviazione laterale massima del centro del filamento principale (alta potenza) rispetto a due piani reciprocamente perpendicolari comprendenti entrambi l’asse di riferimento e uno dei piani comprendente l’asse che attraversa le fenditure di riferimento.

(143)  Da controllare utilizzando un «Box-system», schede P27/7W/2 e 3.

(144)   «x» e «y» indicano lo scostamento dell’asse del filamento ausiliario (bassa potenza) rispetto all’asse del filamento principale (alta potenza).

(145)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca o rossa.

(146)  Da controllare utilizzando un «Box system», scheda PSX26W/3.

(147)  Le estremità del filamento sono definite come i punti in cui, quando la direzione di mira è perpendicolare al piano che passa per i fili di adduzione del filamento, la proiezione della parte esterna delle spire terminali attraversa l’asse del filamento.

(148)  Nessuna parte dell’attacco oltre il piano di riferimento deve interferire con l’angolo α2 come illustrato nella figura 1 della scheda PSX26W/1. Il bulbo deve essere privo di distorsioni ottiche tra gli angoli α1 + α2.

Queste prescrizioni si applicano all’intera circonferenza del bulbo.

(149)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse del piolo di riferimento.

(150)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda P21W/2.

(151)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere giallo ambra o bianca.

(152)  Queste dimensioni devono essere controllate utilizzando un «Box-system». Cfr. le schede PY21/5W/2 e PY21/5W/3; «x» e «y» si riferiscono al filamento principale (alta potenza) e non all’asse di riferimento.

(153)  Deviazione laterale massima del centro del filamento principale (alta potenza) da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse del piolo di riferimento.

(154)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere giallo ambra (cfr. anche la nota 4).

(155)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca o giallo ambra.

(156)  Deviazione laterale massima del centro del filamento principale (alta potenza) rispetto a due piani reciprocamente perpendicolari comprendenti entrambi l’asse di riferimento e uno dei piani comprendente l’asse che attraversa le fenditure di riferimento.

(157)  Da controllare utilizzando un «Box-system», schede P27/7W/2 e 3.

(158)   «x» e «y» indicano lo scostamento dell’asse del filamento ausiliario (bassa potenza) rispetto all’asse del filamento principale (alta potenza).

(159)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere giallo ambra o bianca.

(160)  I valori riportati a sinistra e a destra si riferiscono rispettivamente al filamento del proiettore abbagliante e al filamento del proiettore anabbagliante.

(161)  Flusso luminoso utilizzato per effettuare le misurazioni secondo il punto 3.9 del presente regolamento.

(162)  La posizione e le dimensioni dello scodellino e dei filamenti devono essere controllate utilizzando il metodo di misurazione descritto nella pubblicazione CEI 60809.

(163)  Da misurarsi alla distanza dal piano di riferimento indicata in millimetri dopo la barra.

(164)  mv = valore misurato.

(165)  L’angolo γ è solo per la forma dello scodellino e non deve essere controllato sulle lampade a incandescenza finite.

(166)  Le lampade a incandescenza con attacco BA15d possono essere usate per scopi particolari e hanno le stesse dimensioni.

(167)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse del piolo di riferimento.

(168)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca per la categoria R5W; bianca o rossa per la categoria RR5W.

(169)  Per la categoria RR5W la tensione nominale da 6V non è specificata.

(170)  Le lampade a incandescenza R10W con attacco BA15d possono essere usate per scopi particolari e hanno le stesse dimensioni.

(171)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse del piolo di riferimento.

(172)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca per la categoria R10W; bianca o giallo ambra per la categoria RY10W; bianca o rossa per la categoria RR10W.

(173)  Per la categoria RR10W la tensione nominale da 6V non è specificata.

(174)  Le dimensioni a, b, c e βriguardano un piano parallelo al piano di riferimento, che interseca i due bordi dello scodellino ad una distanza pari a e + 1,5 mm.

(175)  Deviazione angolare ammissibile dal piano della schermatura rispetto alla posizione normale.

(176)  I valori riportati nella colonna di sinistra si riferiscono al filamento del proiettore abbagliante. I valori riportati nella colonna di destra si riferiscono al filamento del proiettore anabbagliante.

(177)  Distanza connessa al centro luminoso.

(178)  Deviazione laterale dell’asse del filamento rispetto all’asse di riferimento. È sufficiente verificare questa deviazione in due piani reciprocamente perpendicolari.

(179)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse X-X.

(180)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse dei pioli.

(181)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse X-X.

(182)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse X-X.

(183)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse X-X.

(184)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca per la categoria W5W; bianca o giallo ambra per la categoria WY5W; bianca o rossa per la categoria WR5W.

(185)  Per la categoria WR5W la tensione nominale da 6V non è specificata.

(186)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse X-X.

(187)  Da controllare utilizzando un «Box-system», schede W15/5W/2 e 3.

(188)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse X-X.

(189)   «x» e «y» indicano lo scostamento dell’asse del filamento ausiliario rispetto all’asse del filamento principale.

(190)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse X-X.

(191)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse X-X.

(192)  Da controllare utilizzando un «Box-system», cfr. la scheda W21W/2.

(193)  Da controllare utilizzando un «Box-system», schede W21/5W/2 e 3.

(194)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse X-X.

(195)   «x» e «y» indicano lo scostamento dell’asse del filamento ausiliario rispetto all’asse del filamento principale.

(196)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse che attraversa le fenditure di riferimento.

(197)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda WP21W/2.

(198)  Da controllare utilizzando un «Box-system», schede W21/5W/2 e 3.

(199)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse X-X.

(200)   «x» e «y» indicano lo scostamento dell’asse del filamento ausiliario rispetto all’asse del filamento principale.

(201)  Deviazione laterale massima del centro del filamento principale (alta potenza) rispetto a due piani reciprocamente perpendicolari comprendenti entrambi l’asse di riferimento e uno dei piani comprendente l’asse che attraversa le fenditure di riferimento.

(202)  Da controllare utilizzando un «Box-system», scheda WT21W/2.

(203)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza campione deve essere bianca per la categoria WT21W e bianca o giallo ambra per la categoria WTY21W.

(204)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse X-X.

(205)  Deviazione laterale massima del centro del filamento da due piani reciprocamente perpendicolari contenenti entrambi l’asse di riferimento e uno contenente l’asse X-X.

(206)  La luce emessa dalle lampade a incandescenza di serie deve essere giallo ambra (cfr. anche la nota a piè di pagina 4).


ALLEGATO 2

NOTIFICA

[Formato massimo: A4 (210 × 297 mm)]

Image 212

Testo di immagine

Image 213

Testo di immagine

ALLEGATO 3

ESEMPIO DI MARCHIO DI OMOLOGAZIONE

(cfr. il punto 2.4.3)

Image 214

a= 2,5 mm min

Il marchio di omologazione sopra riportato apposto su di una lampada a incandescenza indica che tale lampada è stata omologata nel Regno Unito (E11) con il numero di omologazione A01.

La prima cifra del numero di omologazione indica che l’omologazione è stata rilasciata in conformità alle prescrizioni del regolamento n. 37 modificato dalla serie di modifiche 02 e 03 (*1).


(*1)  Tali modifiche non richiedono alcuna variazione del numero di omologazione.


ALLEGATO 4

CENTRO LUMINOSO E FORME DELLE LAMPADE A INCANDESCENZA

Ove non diversamente indicato nelle schede tecniche delle lampade a incandescenza, il presente modello si applica per determinare il centro luminoso dei filamenti di diversa forma.

La posizione del centro luminoso dipende dalla forma del filamento.

N.

Forme del filamento

Osservazioni

1

Image 215

Se b > 1,5 h, la deviazione dell’asse del filamento rispetto a un piano normale all’asse di riferimento non deve superare 15°

2

Image 216

Applicabile solo ai filamenti che possono essere iscritti in un rettangolo con b > 3h.

3

Image 217

Applicabile ai filamenti che possono essere iscritti in un rettangolo con b ≤ 3h, in cui, tuttavia, k < 2h.

Le linee laterali dei rettangoli circoscritti ai numeri 2 e 3 sono rispettivamente parallele e perpendicolari all’asse di riferimento.

Il centro luminoso è l’intersezione delle linee tratteggiate.

I disegni illustrano unicamente le dimensioni principali.


ALLEGATO 5

VERIFICA DEL COLORE DELLE LAMPADE A INCANDESCENZA

1.   DISPOSIZIONI GENERALI

1.1.

Le misurazioni devono essere effettuate sulle lampade finite. Le lampade a incandescenza con bulbo secondario (esterno) che funge da filtro colorato vanno considerate come lampade a incandescenza con bulbo primario.

1.2.

Le prove devono essere effettuate a una temperatura ambiente di 23 °C ± 5 °C.

1.3.

Le prove devono essere effettuate alla tensione o alle tensioni di prova specificate nella scheda tecnica della lampada.

1.4.

Le lampade a incandescenza vanno misurate preferibilmente nella normale posizione d’uso. Nel caso di lampade a doppio filamento, si fa funzionare solo il filamento ad alta potenza (proiettore principale o abbagliante).

1.5.

Prima di iniziare una prova occorre stabilizzare la temperatura della lampada a incandescenza facendola funzionare alla tensione di prova per 10 minuti. Nel caso delle lampade a incandescenza per le quali è specificata più di una tensione di prova, per raggiungere la stabilizzazione va utilizzato il valore di tensione di prova pertinente.

2.   COLORE

2.1.

Le prove di colorazione vanno effettuate con un sistema di misurazione che determini le coordinate tricromatiche CEI della luce ricevuta con una precisione di ± 0,002.

2.2.

Le coordinate tricromatiche devono essere misurate con un ricevitore colorimetrico integrato in un cono circolare retto sottendente un angolo di 5° minimo e 15° massimo, al centro del filamento.

2.3.

Direzioni di misurazione (cfr. la figura a seguire).

2.3.1.

Inizialmente il ricevitore deve essere posizionato perpendicolarmente all’asse della lampada e all’asse del filamento (o al piano nel caso di un filamento ricurvo). Dopo la misurazione, il ricevitore deve essere spostato attorno alla lampada a incandescenza con movimenti bidirezionali di circa 30° fino a coprire l’area indicata ai punti 2.3.2 o 2.3.3. Si deve effettuare una misurazione in ciascuna posizione. Tuttavia, non si deve effettuare alcuna misurazione quando:

a)

la linea mediana del ricevitore coincide con l’asse del filamento; o

b)

la linea di veduta tra il ricevitore e il filamento è interrotta da parti della sorgente luminosa opache (non trasmittenti), quali fili di uscita o un secondo filamento.

2.3.2.

Per le lampade a incandescenza usate nei proiettori, le misurazioni devono essere effettuate in direzioni attorno alla lampada a incandescenza con la linea mediana dell’apertura del ricevitore situata entro un angolo di ± 30° dal piano perpendicolare all’asse della lampada con l’origine al centro del filamento. Nel caso di lampade con due filamenti, si deve considerare il centro del filamento del proiettore abbagliante.

2.3.3.

Per le lampade a incandescenza usate nei dispositivi di segnalazione luminosa, le misurazioni devono essere effettuate in direzioni attorno alla lampada a incandescenza ad eccezione di:

a)

la zona occupata o coperta dall’attacco della lampada a incandescenza; e

b)

la zona di transizione adiacente all’attacco.

Nel caso di lampade con due filamenti si deve considerare il centro del filamento principale.

Nel caso di categorie di lampade a incandescenza con un angolo privo di distorsioni definito, la misurazione va effettuata soltanto entro l’angolo definito.

Figura che illustra le posizioni del ricevitore colorimetrico

Image 218

Testo di immagine

Image 219

Testo di immagine

ALLEGATO 6

REQUISITI MINIMI DELLE PROCEDURE DI CONTROLLO DELLA QUALITÀ ATTUATE DAL FABBRICANTE

1.   DISPOSIZIONI GENERALI

Le prescrizioni relative alla conformità si considerano soddisfatte da un punto di vista fotometrico, geometrico, visivo ed elettrico, se si rispettano le tolleranze per le lampade a incandescenza di serie riportate nella relativa scheda tecnica dell’allegato 1 e nella scheda tecnica relativa agli attacchi.

2.   PRESCRIZIONI MINIME RELATIVE AL CONTROLLO DELLA CONFORMITÀ ESEGUITO DAL FABBRICANTE

Per ciascun tipo di lampada a incandescenza il fabbricante o il titolare del marchio di omologazione effettua le prove secondo le disposizioni del presente regolamento, a intervalli opportuni.

2.1.   Natura delle prove

Le prove di conformità relative alle presenti disposizioni devono coprire le caratteristiche fotometriche, geometriche e ottiche.

2.2.   Metodi usati nelle prove

2.2.1.

Generalmente le prove sono eseguite secondo i metodi descritti nel presente regolamento.

2.2.2.

Per soddisfare le prescrizioni del punto 2.2.1 è necessario tarare regolarmente le apparecchiature di prova e fare un raffronto con le misurazioni effettuate da un’autorità competente.

2.3.   Natura del campionamento

I campioni di lampade a incandescenza devono essere scelti a caso dalla produzione di un lotto uniforme. Per «lotto uniforme» s’intende una serie di lampade a incandescenza dello stesso tipo, definite secondo i metodi di produzione del fabbricante.

2.4.   Ispezione e registrazione delle caratteristiche

Le lampade a incandescenza sono ispezionate e i risultati delle prove verbalizzati secondo i gruppi di caratteristiche elencati nella tabella 1 dell’allegato 7.

2.5.   Criteri di accettabilità

Il fabbricante o il titolare dell’omologazione è responsabile della realizzazione di uno studio statistico dei risultati delle prove, al fine di soddisfare le disposizioni relative al controllo della conformità della produzione di cui al punto 4.1 del presente regolamento.

La conformità è garantita se non si supera il livello accettabile di non conformità per gruppo di caratteristiche riportato nella tabella 1 dell’allegato 7. Ciò significa che il numero di lampade a incandescenza non conformi alla prescrizione stabilita per un gruppo qualsiasi di caratteristiche di una qualsiasi lampada a incandescenza non deve superare le tolleranze indicate nelle relative tabelle 2, 3 o 4 dell’allegato 7.

Nota: ogni singola prescrizione relativa alle lampade a incandescenza deve considerarsi una caratteristica.


ALLEGATO 7

CAMPIONAMENTO E LIVELLI DI CONFORMITÀ DEI VERBALI DELLE PROVE ESEGUITE DAL FABBRICANTE

Tabella 1

Caratteristiche

Gruppi di caratteristiche

Gruppi (*1) di verbali di prova tra tipi di lampade

Minimo 12 campioni al mese per gruppo (*1)

Livello accettabile di non conformità per gruppo di caratteristiche (%)

Marcature, leggibilità e durevolezza

Tutti i tipi aventi le stesse dimensioni esterne

315

1

Qualità del bulbo

Tutti i tipi aventi lo stesso bulbo

315

1

Colore del bulbo

Tutti i tipi (emittenti una luce rossa e giallo ambra) della stessa categoria e colorati con la stessa tecnologia

20

1

Dimensioni della lampada esterna (escluso l’attacco/base)

Tutti i tipi della stessa categoria

200

1

Dimensioni degli attacchi e delle basi

Tutti i tipi della stessa categoria

200

6,5

Dimensioni relative agli elementi interni (*2)

Tutte le lampade dello stesso tipo

200

6,5

Letture iniziali, watt e lumen (*2)

Tutte le lampade dello stesso tipo

200

1

Prova di resistenza dei colori

Tutte le lampade (emittenti una luce rossa, giallo ambra e bianca) colorate con la stessa tecnologia

20  (*3)

1

Le tolleranze di accettazione (numero massimo di non conformità) sono elencate nella tabella 2 in funzione del numero di risultati delle prove per ciascun gruppo di caratteristiche. Tali tolleranze si basano su un livello accettabile di non conformità dell’1 %, ipotizzando una probabilità di accettazione pari ad almeno lo 0,95.

Tabella 2  (*4)

Numero di risultati delle prove per ciascuna caratteristica

Tolleranze di accettazione

20

0

21 - 50

1

51 - 80

2

81 - 125

3

126 - 200

5

201 - 260

6

261 - 315

7

316 - 370

8

371 - 435

9

436 - 500

10

501 - 570

11

571 - 645

12

646 - 720

13

721 - 800

14

801 - 860

15

861 - 920

16

921 - 990

17

991 - 1 060

18

1 061 - 1 125

19

1 126 - 1 190

20

1 191 - 1 249

21

Le tolleranze di accettazione (numero massimo di non conformità) sono elencate nella tabella 3 in funzione del numero di risultati delle prove per ciascun gruppo di caratteristiche. Tali tolleranze si basano su un livello accettabile di non conformità del 6,5 %, ipotizzando una probabilità di accettazione pari ad almeno lo 0,95.

Tabella 3

Numero di lampade nei verbali

Tolleranze

- 200

21

201 - 213

22

214 - 227

23

228 - 240

24

241 - 254

25

255 - 268

26

269 - 281

27

282 - 295

28

296 - 308

29

309 - 322

30

323 - 336

31

337 - 349

32

350 - 363

33

364 - 376

34

377 - 390

35

391 - 404

36

405 - 417

37

418 - 431

38

432 - 444

39

445 - 458

40

459 - 472

41

473 - 485

42

486 - 499

43

500 - 512

44

513 - 526

45

527 - 540

46

541 - 553

47

554 - 567

48

568 - 580

49

581 - 594

50

595 - 608

51

609 - 621

52

622 - 635

53

636 - 648

54

649 - 662

55

663 - 676

56

677 - 689

57

690 - 703

58

704 - 716

59

717 - 730

60

731 - 744

61

745 - 757

62

758 - 771

63

772 - 784

64

785 - 798

65

799 - 812

66

813 - 825

67

826 - 839

68

840 - 852

69

853 - 866

70

867 - 880

71

881 - 893

72

894 - 907

73

908 - 920

74

921 - 934

75

935 - 948

76

949 - 961

77

962 - 975

78

976 - 988

79

989 – 1 002

80

1 003 - 1 016

81

1 017 - 1 029

82

1 030 - 1 043

83

1 044 - 1 056

84

1 057 - 1 070

85

1 071 - 1 084

86

1 085 - 1 097

87

1 098 - 1 111

88

1 112 - 1 124

89

1 125 - 1 138

90

1 139 - 1 152

91

1 153 - 1 165

92

1 166 - 1 179

93

1 180 - 1 192

94

1 193 - 1 206

95

1 207 - 1 220

96

1 221 - 1 233

97

1 234 - 1 249

98

Le tolleranze per ogni gruppo di caratteristiche, basate sui risultati di varie prove, sono indicate nella tabella 4 come percentuale dei risultati supponendo una probabilità di accettazione pari almeno allo 0,95.

Tabella 4

Numero dei risultati delle prove per ciascuna caratteristica

Tolleranze indicate in % dei risultati.

Livello accettabile di non conformità pari all’1 %

Tolleranze indicate in % dei risultati.

Livello accettabile di non conformità pari al 6,5 %

1 250

1,68

7,91

2 000

1,52

7,61

4 000

1,37

7,29

6 000

1,30

7,15

8 000

1,26

7,06

10 000

1,23

7,00

20 000

1,16

6,85

40 000

1,12

6,75

80 000

1,09

6,68

100 000

1,08

6,65

1 000 000

1,02

6,55


(*1)  In generale la valutazione riguarda lampade a incandescenza prodotte in serie in stabilimenti diversi. Un fabbricante può raggruppare i verbali riguardanti lo stesso tipo di lampade prodotte in stabilimenti diversi, purché tali stabilimenti abbiano lo stesso sistema di qualità e la medesima gestione della qualità.

(*2)  Qualora una lampada a incandescenza contenga più di un elemento interno (filamento, scodellino), il gruppo di caratteristiche (dimensioni, watt, lumen) si applica separatamente a ciascun elemento.

(*3)  Distribuzione rappresentativa per categorie di lampade che usano la stessa tecnologia di colorazione e di finitura e comprendente lampade con il diametro del bulbo esterno più piccolo e più grande, ciascuna con la potenza nominale più alta.

(*4)  In conformità alla norma ISO 2859-1:1999 «Procedimenti di campionamento nel collaudo per attributi — Parte 1: Piani di campionamento indicizzati secondo il livello di qualità accettabile (LQA) per un collaudo lotto per lotto» compresa la rettifica tecnica 1:2001.


ALLEGATO 8

PRESCRIZIONI MINIME RELATIVE AI CONTROLLI PER SONDAGGIO ESEGUITI DALL’AUTORITÀ DI OMOLOGAZIONE

1.   Disposizioni generali

Le prescrizioni relative alla conformità si considerano soddisfatte da un punto di vista fotometrico, geometrico, visivo ed elettrico, se si rispettano le tolleranze per le lampade a incandescenza di serie riportate nella relativa scheda tecnica dell’allegato 1 e nella scheda tecnica relativa agli attacchi.

2.   Le lampade a incandescenza prodotte in serie non sono dichiarate non conformi se i risultati sono in linea con l’allegato 9 del presente regolamento.

3.   Sono invece dichiarate non conformi se i risultati non sono in linea con l’allegato 9 del presente regolamento, nel qual caso, è richiesto al fabbricante di adoperarsi affinché la produzione soddisfi le prescrizioni.

4.   Se si applica il punto 3 del presente allegato, occorre prelevare entro due mesi un ulteriore campione di 250 lampade a incandescenza scelte a caso da un lotto di produzione recente.


ALLEGATO 9

CONFORMITÀ COMPROVATA MEDIANTE CONTROLLO PER SONDAGGIO

La conformità o meno deve essere comprovata in base ai valori riportati nella tabella 1. Per ciascun gruppo di caratteristiche, le lampade a incandescenza devono essere accettate o respinte in base ai valori riportati nella Tabella 1 (*).

Tabella 1

 

1  % (*1)

6,5  % (*1)

Accettate

Respinte

Accettate

Respinte

Dimensione del primo campione: 125

2

5

11

16

Se il numero di unità non conformi è superiore a 2 (11) e inferiore a 5 (16), prelevare un secondo campione di 125 unità e valutarle tutte e 250

6

7

26

27

(*)

Il sistema proposto serve a valutare la conformità delle lampade a incandescenza rispetto a livelli di accettazione di risultati non conformi rispettivamente dell’1 % e del 6,5 % e si basa sul piano di campionamento in 2 fasi per un normale collaudo di cui alla pubblicazione CEI 60410: Sampling Plans and Procedures for Inspection by Attributes (Programmi e procedimenti di campionamento nel collaudo per attributi).


(*1)  Le lampade a incandescenza sono ispezionate e i risultati delle prove verbalizzati secondo i gruppi di caratteristiche elencati nella tabella 1 dell’allegato 7.


ALLEGATO 10

TRADUZIONI DEI TERMINI USATI NEI DISEGNI DELL’ALLEGATO 1

Italiano

 

a = filamento principale (alta potenza)

 

Piano di riferimento ausiliario

 

Asse del bulbo

 

Asse del filamento del proiettore abbagliante

 

Asse del filamento ad alta potenza

 

Asse del filamento a bassa potenza

 

Asse del filamento del proiettore anabbagliante

 

Asse del bulbo

 

b = filamento ausiliario (bassa potenza)

 

Asse del bulbo

 

Eccentricità del bulbo

 

Scostamento del bulbo

 

Categoria

 

Asse centrale selezionato

 

Definizione di asse di riferimento

 

Definizione di Z-Z

 

Definizione di linea Z-Z

 

Definizione: centro dell’anello e asse di riferimento

 

Zona priva di distorsione

 

Zona priva di distorsione e apice oscurato

 

Abbagliante

 

Proiettore abbagliante

 

Filamento del proiettore abbagliante

 

Asse del filamento del proiettore abbagliante

 

Terra

 

Centro allargato della vista A

 

Centro allargato della vista B

 

Figura

 

Asse del filamento

 

Centro del filamento

 

Centri del filamento

 

Posizione del filamento

 

Posizione e dimensioni del filamento

 

Prima spira del filamento

 

Per il filamento del proiettore abbagliante

 

Per il filamento del proiettore anabbagliante

 

Vista frontale

 

Terra

 

Alta potenza

 

Filamento ad alta potenza

 

Occultamento della luce verso l’attacco

 

Bassa potenza

 

Filamento a bassa potenza

 

Larghezza della linguetta 3 mm

 

Disegno generale

 

max

 

Ingombro massimo della lampada

 

Zona priva di metallo

 

Posizione nominale dei prigionieri del portalampada

 

Limiti dell’angolo di oscuramento dell’attacco

 

Scostamento del filamento

 

Anabbagliante

 

Proiettore anabbagliante

 

Filamento del proiettore anabbagliante

 

Asse del filamento del proiettore anabbagliante

 

Scostamento consentito dell’asse del filamento

 

Scostamento consentito dell’asse del filamento (solo per lampade a incandescenza campione)

 

Piano C

 

Posizione e dimensioni dei filamenti

 

Posizione dei filamenti

 

Posizione dello scodellino

 

Asse di riferimento

 

Bullone di riferimento

 

Diametro di riferimento

 

Fenditura di riferimento

 

Linguetta di riferimento

 

Segno di riferimento

 

Tacca di riferimento

 

Piolo di riferimento

 

Piano di riferimento

 

Centro dell’anello

 

Secondo piolo

 

Sezione A-B

 

Sezione D-E

 

Schermo

 

Vista laterale

 

Il disegno non è obbligatorio per quanto riguarda la forma dello scodellino

 

Vista dall’alto

 

Vista dall’alto del filamento del proiettore abbagliante

 

Vista dall’alto del filamento del proiettore anabbagliante

 

Vista dall’alto del filamento del proiettore abbagliante e del proiettore anabbagliante

 

Zona non distorta e rivestimento opaco

 

Vista A

 

Vista A del filamento del proiettore anabbagliante

 

Vista A: misurazione di h2

 

Vista B

 

Vista B del filamento del proiettore abbagliante

 

Vista B: misurazione di k, h1, h3, f

 

Vista C

 

Vista C: misurazione di h4

 

Vista da A / vista da 1

 

Vista da B / vista da 2

 

Vista da C / vista da 3

 

Viste A e C

 

Viste B e C

 

x mm al piano di riferimento

 

x al piano di riferimento