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ISSN 1725-258X doi:10.3000/1725258X.L_2010.173.ita |
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Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 173 |
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Edizione in lingua italiana |
Legislazione |
53° anno |
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(1) Testo rilevante ai fini del SEE |
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IT |
Gli atti i cui titoli sono stampati in caratteri chiari appartengono alla gestione corrente. Essi sono adottati nel quadro della politica agricola ed hanno generalmente una durata di validità limitata. I titoli degli altri atti sono stampati in grassetto e preceduti da un asterisco. |
II Atti non legislativi
REGOLAMENTI
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8.7.2010 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 173/1 |
REGOLAMENTO (UE) N. 595/2010 DELLA COMMISSIONE
del 2 luglio 2010
che modifica gli allegati VIII, X e XI del regolamento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano
(Testo rilevante ai fini del SEE)
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
visto il regolamento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 ottobre 2002, recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano (1), in particolare l'articolo 32, paragrafo 1, primo e secondo comma,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il regolamento (CE) n. 1774/2002 stabilisce le norme sanitarie e di polizia sanitaria relative ai sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano. Secondo il regolamento le proteine animali trasformate e altri prodotti trasformati utilizzabili come mangimi possono essere immessi sul mercato solo se sono stati trasformati conformemente alle disposizioni del suo allegato VII. Inoltre il regolamento (CE) n. 1774/2002 stabilisce che alimenti per animali da compagnia, articoli da masticare e sottoprodotti di origine animale possono essere immessi sul mercato solo se rispettano le prescrizioni specifiche di tale allegato. |
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(2) |
L'allegato VIII, capitolo V del regolamento (CE) n. 1774/2002 stabilisce norme armonizzate per la commercializzazione e l'importazione di siero di equidi. Tuttavia alcuni Stati membri, partner commerciali e operatori economici hanno indicato interesse nell'uso tecnico, nell'Unione, di sangue e una gamma più vasta di prodotti sanguigni di equidi, originari sia dell'Unione che di paesi terzi. Al fine di facilitare l'uso per fini tecnici di sangue e prodotti sanguigni occorre fissare le relative prescrizioni di polizia sanitaria. In base ai dati scientifici disponibili tali norme devono ridurre i rischi potenziali di trasmissione di talune malattie soggette a obbligo di denuncia, conformemente alla direttiva 90/426/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1990, relativa alle condizioni di polizia sanitaria che disciplinano i movimenti di equidi e le importazioni di equidi in provenienza dai paesi terzi (2). In particolare il sangue deve provenire da macelli approvati a norma del regolamento (CE) n. 853/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale (3) o da impianti autorizzati ad effettuare la raccolta di sangue dall'autorità competente del paese terzo e sotto il controllo di quest'ultima, ad esempio aziende in cui gli animali sono tenuti in condizioni sanitarie speciali. |
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(3) |
L'allegato VIII, capitolo X del regolamento (CE) n. 1774/2002 stabilisce i requisiti applicabili all'importazione di corna e prodotti a base di corna (esclusa la farina di corna) e zoccoli e prodotti a base di zoccoli (esclusa la farina di zoccoli), destinati ad usi diversi dalle materie prime per mangimi, dai fertilizzanti organici o dagli ammendanti. |
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(4) |
Gli operatori economici hanno indicato il loro interesse nell'uso di tali sottoprodotti di origine animale per la produzione di fertilizzanti organici o ammendanti. Tuttavia l'immissione sul mercato, inclusa l'importazione, di tali sottoprodotti di origine animale deve essere consentita solo se provengono da animali idonei alla macellazione in vista del consumo umano o che non presentavano segni clinici di malattie trasmissibili all'uomo e se sono stati sottoposti ad un trattamento che riduce i potenziali rischi per la salute. |
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(5) |
Inoltre occorre prendere misure adeguate contro i rischi di trasmissione dell'encefalopatia spongiforme trasmissibile (TSE) quando le corna sono asportate dal cranio. Il comitato direttivo scientifico ha emesso un parere sulla distribuzione della carica infettiva della TSE nei tessuti dei ruminanti (4), in base al quale le corna devono essere asportate dal cranio con un metodo che consente di lasciare intatta la cavità cranica in modo la prevenire la contaminazione reciproca con agenti della TSE. |
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(6) |
Di conseguenza occorre aggiungere un nuovo capitolo XV all'allegato VIII del regolamento (CE) n. 1774/2002 che specifichi le condizioni di immissione sul mercato, inclusa l'importazione, di corna e prodotti a base di corna, esclusa la farina di corna, e zoccoli e prodotti a base di zoccoli, esclusa la farina di zoccoli, destinati alla produzione di fertilizzanti organici o ammendanti. |
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(7) |
L'allegato X del regolamento (CE) n. 1774/2002, modificato dal regolamento (CE) n. 437/2008 (5) della Commissione, stabilisce un unico modello di certificato sanitario per il latte e per i prodotti di latte, non destinati al consumo umano, originari di paesi terzi destinati alla spedizione o al transito nell'Unione. L'allegato VII, capitolo V del regolamento (CE) n. 1774/2002 stabilisce i requisiti specifici riguardanti la commercializzazione e l'importazione di latte, prodotti di latte e colostro. In questo capitolo il punto 3 della sezione A e il punto 1.5 della sezione B definiscono i requisiti applicabili al colostro destinato all'alimentazione di animali delle specie suscettibili di contrarre l'afta epizootica. Il modello di certificato sanitario per l'importazione del latte e dei prodotti a base di latte non destinati al consumo umano è definito nell'allegato X, capitolo 2 del regolamento (CE) n. 1774/2002. I requisiti applicabili al colostro stabiliti da detto modello di certificato sono più severi rispetto ai requisiti applicabili al commercio all'interno dell'Unione stabiliti dall'allegato VII, capitolo V dello stesso regolamento. Di conseguenza occorre modificare il modello di certificato in modo che i requisiti applicabili all'importazione di colostro non siano più sfavorevoli rispetto a quelli applicati alla produzione e alla commercializzazione di colostro all'interno dell'Unione. È pertanto opportuno modificare il modello di certificato di cui allegato X, capitolo 2 del regolamento (CE) n. 1774/2002. |
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(8) |
L'allegato XI del regolamento (CE) n. 1774/2002 stabilisce un elenco di paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di taluni sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano con riferimento alla decisione 79/542/CEE (6) del Consiglio e delle decisioni 97/296/CE (7), 94/85/CEE (8), 94/984/CE (9), 2000/585/CE (10), 2000/609/CE (11), 2004/211/CE (12), 2004/438/CE (13) e 2006/696/CE (14) della Commissione. Tali atti sono stati sostituiti oppure modificati considerevolmente. È pertanto opportuno modificare l'allegato XI in modo da tenere conto delle modifiche di tali atti legislativi dell'Unione. |
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(9) |
Per consentire alle parti interessate di conformarsi alle nuove norme è opportuno prevedere un periodo transitorio, decorrente dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, in cui sarà possibile continuare l'importazione di sottoprodotti di origine animale nell'Unione a norma del regolamento (CE) n. 1774/2002 senza le modifiche apportate dal presente regolamento. |
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(10) |
Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali, |
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
Gli allegati VIII, X e XI del regolamento (CE) n. 1774/2002 sono modificati conformemente all'allegato del presente regolamento.
Articolo 2
Per un periodo transitorio sino al 31 agosto 2010 gli Stati membri accettano partite di latte e prodotti a base di latte, siero di equidi e prodotti sanguigni trattati, esclusi i prodotti sanguigni di equidi destinate alla produzione di prodotti tecnici, accompagnate da un certificato sanitario compilato e firmato conformemente agli appropriati modelli di certificato di cui all'allegato X, capitolo 2, capitolo 4A e capitolo 4D del regolamento (CE) n. 1774/2002 non modificato dal presente regolamento.
Gli Stati membri accettano tali partite fino al 30 ottobre 2010, a condizione che i certificati sanitari siano stati compilati e firmati prima del 1o settembre 2010.
Articolo 3
Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo a quello di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 2 luglio 2010.
Per la Commissione
Il presidente
José Manuel BARROSO
(1) GU L 273 del 10.10.2002, pag. 1.
(2) GU L 224 del 18.8.1990, pag. 42.
(3) GU L 139 del 30.4.2004, pag. 55.
(4) Parere del comitato direttivo scientifico, adottato alla riunione del 10 e 11 gennaio 2002 e modificato alla riunione del 7 e 8 novembre 2002.
(5) GU L 132 del 22.5.2008, pag. 7.
(6) GU L 146 del 14.6.1979, pag. 15.
(7) GU L 122 del 14.5.1997, pag. 21.
(8) GU L 44 del 17.2.1994, pag. 31.
(9) GU L 378 del 31.12.1994, pag. 11.
(10) GU L 251 del 6.10.2000, pag. 1.
(11) GU L 258 del 12.10.2000, pag. 49.
(12) GU L 73 dell'11.3.2004, pag. 1.
ALLEGATO
Gli allegati VIII, X e XI del regolamento (CE) n. 1774/2002 sono modificati come segue:
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(1) |
L'allegato VIII è modificato come segue:
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(2) |
L'allegato X è così modificato:
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(3) |
L'allegato XI è sostituito dal seguente: «ALLEGATO XI Elenchi dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano L'inclusione di un paese terzo in uno degli elenchi seguenti è una condizione necessaria ma non sufficiente ai fini dell'importazione da tale paese dei prodotti interessati. Le importazioni devono altresì soddisfare le pertinenti condizioni sanitarie e di polizia sanitaria. Le descrizioni seguenti si riferiscono a territori o parti di territori dai quali sono consentite le importazioni di taluni sottoprodotti di origine animale, conformemente al pertinente certificato o dichiarazione di polizia sanitaria di cui all'allegato X. PARTE I Elenco dei paesi terzi dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di latte e di prodotti a base di latte (certificato sanitario di cui al capitolo 2) Paesi terzi autorizzati compresi nell'allegato I della decisione 2004/438/CE (1). PARTE II Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di proteine animali trasformate (esclusa la farina di pesce) (certificato sanitario di cui al capitolo 1) Paesi terzi elencati nell'allegato II, parte I del regolamento regolamento (UE) n. 206/2010 della Commissione (2). PARTE III Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di farina di pesce e olio di pesce (certificati sanitari di cui ai capitoli 1 e 9) Paesi terzi elencati nell'allegato II della decisione 2006/766/CE della Commissione (3). PARTE IV Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di grassi fusi (escluso l'olio di pesce) (certificati sanitari di cui ai capitoli 10A e 10B) Paesi terzi elencati nell'allegato II, parte I del regolamento (UE) n. 206/2010. PARTE V Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di prodotti sanguigni da utilizzare come materie prime per mangimi (certificato sanitario di cui al capitolo 4B) A. Prodotti sanguigni ottenuti da ungulati Paesi terzi o parti di paesi terzi elencati nell'allegato II, parte I del regolamento (UE) n. 206/2010 della Commissione, dai quali è autorizzata l'importazione di tutte le categorie di carni fresche delle specie corrispondenti. B. Prodotti sanguigni ottenuti da altre specie Paesi terzi elencati nell'allegato II, parte I del regolamento (UE) n. 206/2010. PARTE VI Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare le importazioni di sottoprodotti di origine animale e prodotti sanguigni (non provenienti da equidi) destinati a uso tecnico e farmaceutici (certificati sanitari di cui ai capitoli 4 C e 8)
PARTE VII(A) Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di sottoprodotti di origine animale destinati alla produzione di alimenti per animali da compagnia (certificato sanitario di cui al capitolo 3F)
PARTE VII(B) Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione nell'Unione europea di alimenti greggi per animali da compagnia destinati alla vendita diretta o di sottoprodotti di origine animale destinati all'alimentazione di animali da pelliccia allevati (certificato sanitario di cui al capitolo 3D) Paesi terzi elencati nell'allegato II, parte I del regolamento (UE) n. 206/2010 o nell'allegato I, parte 1 del regolamento (CE) n. 798/2009, in provenienza dai quali gli Stati membri autorizzano l'importazione di carni fresche delle stesse specie e nei quali sono autorizzate soltanto carni non disossate. Nel caso di materiali ottenuti da pesci, i paesi terzi elencati nell'allegato II della decisione 2006/766/CE. PARTE VII(C) Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione nell'Unione europea di interiora aromatizzanti destinate alla produzione di alimenti per animali da compagnia (certificato sanitario di cui al capitolo 3E) Paesi terzi elencati nell'allegato II, parte I del regolamento (UE) n. 206/2010 o nell'allegato I, parte 1 del regolamento (CE) n. 798/2009, in provenienza dai quali gli Stati membri autorizzano l'importazione di carni fresche delle stesse specie e nei quali sono autorizzate soltanto carni non disossate. Nel caso di interiora aromatizzanti ottenute da pesci, i paesi terzi elencati nell'allegato II della decisione 2006/766/CE. PARTE VIII Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di setole di suini (certificato sanitario di cui ai capitoli 7A e 7B)
PARTE IX Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare le importazioni di stallatico trasformato e di prodotti trasformati a base di stallatico per il trattamento del suolo (certificato sanitario di cui al capitolo 17) Per lo stallatico trasformato e i prodotti trasformati a base di stallatico i paesi elencati nei seguenti atti:
PARTE X Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di alimenti per animali da compagnia e articoli da masticare (certificati sanitari di cui ai capitoli 3A, 3B e 3C) Paesi terzi elencati nell'allegato II, parte I del regolamento (UE) n. 206/2010 della Commissione e i seguenti paesi terzi:
PARTE XI Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di gelatina, proteine idrolizzate, collagene, fosfato bicalcico e fosfato tricalcico (certificati sanitari di cui ai capitoli 11 e 12) Paesi terzi elencati nell'allegato II, parte I del regolamento (UE) n. 206/2010 della Commissione e i seguenti paesi terzi:
PARTE XII Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di prodotti apicoli (certificato sanitario di cui al capitolo 13) Paesi terzi elencati nell'allegato II, parte I del regolamento (UE) n. 206/2010. PARTE XIII Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di sangue e prodotti sanguigni di equidi (certificato sanitario di cui al capitolo 4A)
PARTE XIV Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di pelli di ungulati (certificati sanitari di cui ai capitoli 5A, 5B e 5C)
PARTE XV Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di trofei di caccia (certificato sanitario di cui ai capitoli 6A e 6B)
PARTE XVI Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di prodotti a base di uova non destinati al consumo umano che potrebbero essere utilizzati come materie prime per mangimi (certificato sanitario di cui al capitolo 15) Paesi terzi elencati nell'allegato II, parte 1 del regolamento (UE) n. 206/2010 e paesi terzi o parti di paesi terzi elencati nell'allegato I, parte 1 del regolamento (CE) n. 798/2008, in provenienza dai quali gli Stati membri autorizzano l'importazione di carni fresche di pollame. PARTE XVII Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di ossa e prodotti a base di ossa (esclusa la farina di ossa), di corna e prodotti a base di corna (esclusa la farina di corna) o di zoccoli e prodotti a base di zoccoli (esclusa la farina di zoccoli) da non utilizzare come materie prime per mangimi, fertilizzanti organici o ammendanti (dichiarazione di cui al capitolo 16) Qualsiasi paese terzo. PARTE XVIII Elenco dei paesi terzi in provenienza dai quali gli Stati membri possono autorizzare l'importazione di corna e prodotti a base di corna (esclusa la farina di corna) e zoccoli e prodotti a base di zoccoli (esclusa la farina di zoccoli) destinati alla produzione di fertilizzanti organici o ammendanti (certificato sanitario di cui al capitolo 18) Qualsiasi paese terzo. |
(1) GU L 154 del 30.4.2004, pag. 72.
(2) GU L 73 del 20.3.2010, pag. 1.
(3) GU L 320 del 18.11.2006, pag. 53.
(4) GU L 226 del 23.8.2008, pag. 1.
(5) GU L 39 del 10.2.2009, pag. 12.
(6) GU L 73 dell'11.3.2004, pag. 1.
(7) Esclusivamente alimenti di origine ittica per animali da compagnia.
(8) Esclusivamente per articoli da masticare ottenuti da pelli di ungulati.
(9) Esclusivamente per gli alimenti trasformati per pesci ornamentali.
(10) Soltanto per la gelatina.»
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8.7.2010 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 173/27 |
REGOLAMENTO (UE) N. 596/2010 DELLA COMMISSIONE
del 7 luglio 2010
recante adeguamento del regolamento (CE) n. 1019/2002 relativo alle norme di commercializzazione dell’olio d’oliva, a seguito dell’adesione della Bulgaria e della Romania
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato di adesione della Bulgaria e della Romania,
visto l’atto di adesione della Bulgaria e della Romania, in particolare l’articolo 56,
considerando quanto segue:
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(1) |
In seguito all’adesione della Bulgaria e della Romania all’Unione europea è opportuno apportare un adeguamento tecnico al regolamento (CE) n. 1019/2002 della Commissione (1). |
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(2) |
L’articolo 9, paragrafo 1, secondo comma, del regolamento (CE) n. 1019/2002 stabilisce che gli Stati membri comunicano alla Commissione le misure necessarie per assicurare il rispetto di detto regolamento, comprese quelle concernenti il regime di sanzioni, entro il 31 dicembre 2002. Per dare alla Bulgaria e alla Romania la possibilità di adempiere l’obbligo in questione, occorre prevedere per detti Stati una data successiva alla loro adesione. |
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(3) |
Occorre pertanto modificare di conseguenza il regolamento (CE) n. 1019/2002. |
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(4) |
Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato di gestione per l’organizzazione comune dei mercati agricoli, |
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
All’articolo 9, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1019/2002 è aggiunto il seguente comma:
«La Bulgaria e la Romania comunicano alla Commissione le misure di cui al primo comma entro il 31 dicembre 2010 e le modifiche a dette misure entro la fine del mese successivo a quello della loro adozione.»
Articolo 2
Il presente regolamento entra in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 7 luglio 2010.
Per la Commissione
Il presidente
José Manuel BARROSO
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8.7.2010 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 173/28 |
REGOLAMENTO (UE) N. 597/2010 DELLA COMMISSIONE
del 7 luglio 2010
recante fissazione dei valori forfettari all’importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) (1),
visto il regolamento (CE) n. 1580/2007 della Commissione, del 21 dicembre 2007, recante modalità di applicazione dei regolamenti (CE) n. 2200/96, (CE) n. 2201/96 e (CE) n. 1182/2007 nel settore degli ortofrutticoli (2), in particolare l’articolo 138, paragrafo 1,
considerando quanto segue:
Il regolamento (CE) n. 1580/2007 prevede, in applicazione dei risultati dei negoziati commerciali multilaterali dell’Uruguay round, i criteri per la fissazione da parte della Commissione dei valori forfettari all’importazione dai paesi terzi, per i prodotti e i periodi indicati nell’allegato XV, parte A, del medesimo regolamento,
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
I valori forfettari all’importazione di cui all’articolo 138 del regolamento (CE) n. 1580/2007 sono quelli fissati nell’allegato del presente regolamento.
Articolo 2
Il presente regolamento entra in vigore l’8 luglio 2010.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 7 luglio 2010.
Per la Commissione, a nome del presidente
Jean-Luc DEMARTY
Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale
ALLEGATO
Valori forfettari all’importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli
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(EUR/100 kg) |
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Codice NC |
Codice paesi terzi (1) |
Valore forfettario all'importazione |
|
0702 00 00 |
MA |
56,2 |
|
MK |
65,6 |
|
|
TR |
50,2 |
|
|
ZZ |
57,3 |
|
|
0707 00 05 |
MK |
41,0 |
|
TR |
121,6 |
|
|
ZZ |
81,3 |
|
|
0709 90 70 |
TR |
104,4 |
|
ZZ |
104,4 |
|
|
0805 50 10 |
AR |
86,0 |
|
TR |
111,6 |
|
|
UY |
91,0 |
|
|
ZA |
101,7 |
|
|
ZZ |
97,6 |
|
|
0808 10 80 |
AR |
91,2 |
|
BR |
73,4 |
|
|
CA |
83,2 |
|
|
CL |
87,1 |
|
|
CN |
68,9 |
|
|
NZ |
116,0 |
|
|
US |
111,3 |
|
|
UY |
116,3 |
|
|
ZA |
96,8 |
|
|
ZZ |
93,8 |
|
|
0808 20 50 |
AR |
88,4 |
|
CL |
132,0 |
|
|
CN |
98,4 |
|
|
NZ |
189,1 |
|
|
ZA |
106,8 |
|
|
ZZ |
122,9 |
|
|
0809 10 00 |
TR |
222,5 |
|
ZZ |
222,5 |
|
|
0809 20 95 |
TR |
302,3 |
|
US |
512,6 |
|
|
ZZ |
407,5 |
|
|
0809 30 |
AR |
137,1 |
|
TR |
164,8 |
|
|
ZZ |
151,0 |
|
|
0809 40 05 |
IL |
132,2 |
|
US |
110,3 |
|
|
ZZ |
121,3 |
|
(1) Nomenclatura dei paesi stabilita dal regolamento (CE) n. 1833/2006 della Commissione (GU L 354 del 14.12.2006, pag. 19). Il codice « ZZ » rappresenta le «altre origini».
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8.7.2010 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 173/30 |
REGOLAMENTO (UE) N. 598/2010 DELLA COMMISSIONE
del 7 luglio 2010
recante modifica del regolamento (UE) n. 576/2010 recante fissazione dei dazi all’importazione nel settore dei cereali applicabili a decorrere dell'1 luglio 2010
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) (1),
visto il regolamento (CE) n. 1249/96 della Commissione, del 28 giugno 1996, recante modalità d’applicazione del regolamento (CEE) n. 1766/92 del Consiglio, in ordine ai dazi all’importazione nel settore dei cereali (2), in particolare l’articolo 2, paragrafo 1,
considerando quanto segue:
|
(1) |
I dazi all’importazione nel settore dei cereali applicabili a decorrere dell'1 luglio 2010 sono stati fissati dal regolamento (UE) n. 576/2010 della Commissione (3). |
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(2) |
Essendosi prodotto uno scarto di 5 EUR/t tra la media dei dazi all’importazione calcolata e il dazio fissato, occorre procedere ad un corrispondente adeguamento dei dazi all’importazione fissati dal regolamento (UE) n. 576/2010. |
|
(3) |
Occorre modificare di conseguenza il regolamento (UE) n. 576/2010, |
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
Gli allegati I e II del regolamento (UE) n. 576/2010 sono sostituiti dal testo che figura nell’allegato del presente regolamento.
Articolo 2
Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Esso si applica a decorrere dall’8 luglio 2010.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 7 luglio 2010.
Per la Commissione, a nome del presidente
Jean-Luc DEMARTY
Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale
(1) GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1.
ALLEGATO I
Dazi all’importazione dei prodotti di cui all’articolo 136, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1234/2007 applicabili a decorrere dell'8 luglio 2010
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Codice NC |
Designazione delle merci |
Dazi all’importazione (1) (EUR/t) |
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1001 10 00 |
FRUMENTO (grano) duro di alta qualità |
0,00 |
|
di media qualità |
0,00 |
|
|
di bassa qualità |
0,00 |
|
|
1001 90 91 |
FRUMENTO (grano) tenero da seme |
0,00 |
|
ex 1001 90 99 |
FRUMENTO (grano) tenero di alta qualità, diverso da quello da seme |
0,00 |
|
1002 00 00 |
SEGALA |
23,38 |
|
1005 10 90 |
GRANTURCO da seme, diverso dal granturco ibrido |
5,34 |
|
1005 90 00 |
GRANTURCO, diverso dal granturco da seme (2) |
5,34 |
|
1007 00 90 |
SORGO da granella, diverso dal sorgo ibrido destinato alla semina |
23,38 |
(1) Per le merci che arrivano nella Comunità attraverso l’Oceano Atlantico o il Canale di Suez [a norma dell'articolo 2, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1249/96], l’importatore può beneficiare di una riduzione dei dazi pari a:
|
— |
3 EUR/t se il porto di sbarco si trova nel Mar Mediterraneo oppure nel Mar Nero, |
|
— |
2 EUR/t se il porto di sbarco si trova in Danimarca, in Estonia, in Irlanda, in Lettonia, in Lituania, in Polonia, in Finlandia, in Svezia, nel Regno Unito oppure sulla costa atlantica della penisola iberica. |
(2) L’importatore può beneficiare di una riduzione forfettaria di 24 EUR/t se sono soddisfatte le condizioni fissate all’articolo 2, paragrafo 5, del regolamento (CE) n. 1249/96.
ALLEGATO II
Elementi per il calcolo dei dazi fissati nell’allegato I
30.6.2010-6.7.2010
|
1) |
Medie nel periodo di riferimento di cui all’articolo 2, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1249/96:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
2) |
Medie nel periodo di riferimento di cui all’articolo 2, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1249/96:
|
(1) Premio positivo a 14 EUR/t incluso [articolo 4, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1249/96].
(2) Premio negativo a 10 EUR/t [articolo 4, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1249/96].
(3) Premio negativo a 30 EUR/t [articolo 4, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1249/96].
DIRETTIVE
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8.7.2010 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 173/33 |
DIRETTIVA 2010/47/UE DELLA COMMISSIONE
del 5 luglio 2010
recante adeguamento al progresso tecnico della direttiva 2000/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai controlli tecnici su strada dei veicoli commerciali circolanti nella Comunità
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
vista la direttiva 2000/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 giugno 2000, relativa ai controlli tecnici su strada dei veicoli commerciali circolanti nella Comunità (1), in particolare l’articolo 8, primo comma,
considerando quanto segue:
|
(1) |
Nell’interesse della sicurezza stradale, della tutela dell’ambiente e di un’equa concorrenza è importante garantire che i veicoli commerciali in circolazione siano sottoposti alle opportune operazioni di manutenzione e controllo, in modo che le loro prestazioni nel traffico restino sicure quando circolano all’interno dell’Unione europea. |
|
(2) |
Le norme e i metodi stabiliti nella direttiva 2000/30/CE devono essere adeguati in base ai progressi tecnici, migliorando così i controlli tecnici su strada nell’Unione europea. |
|
(3) |
Al fine di ridurre al minimo i costi e i ritardi per i conducenti e le imprese, i controlli devono avere una durata ragionevole. |
|
(4) |
Per assicurare la coerenza tra i risultati delle prove, i difetti e le caratteristiche specifiche di ogni veicolo controllato, è opportuno redigere una relazione di controllo standardizzata più dettagliata di quella indicata all’articolo 5, paragrafo 1. |
|
(5) |
Le prescrizioni tecniche differiscono a seconda delle categorie di veicoli definite nella legislazione relativa all’omologazione (2). La relazione di controllo deve essere modificata di conseguenza al fine di riflettere tali categorie di veicoli. |
|
(6) |
Per rendere l’identificazione del veicolo più affidabile, la relazione di controllo deve includere, oltre al numero di immatricolazione del veicolo, il numero di identificazione del veicolo (VIN). |
|
(7) |
Allo scopo di facilitare la registrazione delle carenze riscontrate dagli ispettori, la relazione di controllo deve riportare sul verso un elenco completo di elementi da controllare. |
|
(8) |
Per migliorare ulteriormente i controlli tecnici su strada alla luce dei progressi tecnici, è opportuno introdurre metodi di controllo per ciascuno degli elementi elencati nell’allegato II. |
|
(9) |
Oltre agli elementi relativi all’affidabilità, alla sicurezza e alla protezione dell’ambiente, il controllo deve riguardare anche l’identificazione del veicolo in modo da garantire l’applicazione di controlli e norme corretti, la registrazione dei risultati del controllo e l’applicazione di altri requisiti legali. |
|
(10) |
Le misure previste dalla presente direttiva sono conformi al parere del comitato per l’adeguamento al progresso tecnico della direttiva sul controllo tecnico dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, istituito a norma dell’articolo 7 della direttiva 2009/40/CE, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DIRETTIVA:
Articolo 1
L’allegato I e l’allegato II della direttiva 2000/30/CE sono modificati in conformità dell’allegato della presente direttiva.
Articolo 2
1. Gli Stati membri mettono in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva entro il 1o gennaio 2012. Essi ne informano immediatamente la Commissione.
Quando gli Stati membri adottano tali disposizioni, queste contengono un riferimento alla presente direttiva o sono corredate di un siffatto riferimento all’atto della pubblicazione ufficiale. Le modalità del riferimento sono decise dagli Stati membri.
2. Gli Stati membri comunicano alla Commissione il testo delle disposizioni di diritto interno che essi adottano nel settore disciplinato dalla presente direttiva.
Articolo 3
La presente direttiva entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Articolo 4
Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva.
Fatto a Bruxelles, il 5 luglio 2010.
Per la Commissione
Il presidente
José Manuel BARROSO
(1) GU L 203 del 10.8.2000, pag. 1.
(2) Allegato II della direttiva 2007/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 settembre 2007, che istituisce un quadro per l’omologazione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, nonché dei sistemi, componenti ed entità tecniche destinati a tali veicoli (GU L 263 del 9.10.2007, pag. 1).
ALLEGATO
Gli allegati I e II della direttiva 2000/30/CE sono così modificati:
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1) |
l’allegato I è sostituito dal seguente: «ALLEGATO I (recto) MODELLO DI RELAZIONE DI CONTROLLO TECNICO SU STRADA CONTENENTE UN ELENCO DEGLI ELEMENTI OGGETTO DI CONTROLLO
Note:
(verso) 0. IDENTIFICAZIONE DEL VEICOLO
1. IMPIANTO DI FRENATURA
2. STERZO
3. VISIBILITÀ
4. LUCI, RIFLETTORI E CIRCUITO ELETTRICO
5. ASSI, RUOTE, PNEUMATICI E SOSPENSIONI
6. TELAIO ED ELEMENTI FISSATI AL TELAIO
7. ALTRI EQUIPAGGIAMENTI
8. EFFETTI NOCIVI
|
|
2) |
l’allegato II è sostituito dal seguente: «ALLEGATO II INDICE
1. INTRODUZIONE Il presente allegato stabilisce le norme relative alle prove e/o ai controlli dell’impianto di frenatura e delle emissioni di gas di scarico in occasione dei controlli tecnici su strada. In tali occasioni l’impiego di apparecchiature non è necessario ma, dato che migliora la qualità dei controlli, è raccomandato ove possibile. Gli elementi che possono essere controllati unicamente con l’ausilio di apparecchiature sono stati contrassegnati con la lettera (E). Quando un metodo di controllo è indicato come visivo, significa che oltre ad osservare gli elementi l’ispettore dovrebbe, eventualmente, anche maneggiarli, valutare i rumori o utilizzare qualsiasi altro opportuno mezzo di controllo senza far uso di apparecchiature. 2. PRESCRIZIONI IN MATERIA DI CONTROLLO I controlli tecnici su strada possono riguardare gli elementi e utilizzare i metodi in seguito elencati. Le carenze sono esempi di difetti che è possibile individuare.
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(1) 48 % per i veicoli non muniti di ABS o omologati anteriormente al 1o ottobre 1991.
(2) 45 per i veicoli immatricolati successivamente al 1988 o dalla data stabilita nella regolamentazione (1), a seconda di quale data sia posteriore.
(3) 43 % per i semirimorchi e i rimorchi immatricolati successivamente al 1988 o dalla data stabilita nella regolamentazione (1), a seconda di quale data sia posteriore.
(4) 2,2 m/s2 per i veicoli N1, N2 e N3.
(5) Omologati secondo i valori limite di cui alla riga A o alla riga B della tabella della sezione 5.3.1.4 dell’allegato I della direttiva 70/220/CEE, modificata dalla direttiva 98/69/CE, o successive modifiche, oppure immatricolati o messi in circolazione per la prima volta dopo il 1o luglio 2002.
(6) Omologati secondo i valori limite di cui alla riga B della tabella della sezione 5.3.1.4 dell’allegato I della direttiva 70/220/CEE, modificata dalla direttiva 98/69/CE, o successive modifiche, alla riga B1, B2 o C della sezione 6.2.1 dell’allegato I della direttiva 88/77/CEE, modificata dalla direttiva 1999/96/CE, o successive modifiche, oppure immatricolati o messi in circolazione per la prima volta dopo il 1o luglio 2008.
(1) Le “prescrizioni” sono stabilite dai requisiti per l’omologazione alla data di prima registrazione o di prima messa in circolazione nonché dagli obblighi di ammodernamento o dalla legislazione nazionale del paese di immatricolazione.»
|
8.7.2010 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 173/47 |
DIRETTIVA 2010/48/UE DELLA COMMISSIONE
del 5 luglio 2010
che adegua al progresso tecnico la direttiva 2009/40/CE del Parlamento europeo e del Consiglio concernente il controllo tecnico dei veicoli a motore e dei loro rimorchi
(Testo rilevante ai fini del SEE)
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
vista la direttiva 2009/40/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 maggio 2009, concernente il controllo tecnico dei veicoli a motore e dei loro rimorchi (1), in particolare l’articolo 6, paragrafo 1,
considerando quanto segue:
|
(1) |
Nell’interesse della sicurezza stradale, della tutela dell’ambiente e di un’equa concorrenza è importante garantire che i veicoli commerciali in circolazione siano sottoposti alle opportune operazioni di manutenzione e controllo, in modo che le loro prestazioni, quali garantite dall’omologazione, restino costanti senza eccessivi peggioramenti per tutta la durata di vita degli stessi. |
|
(2) |
È opportuno adeguare e definire ulteriormente le norme e i metodi di cui all’articolo 6, paragrafo 1, della direttiva 2009/40/CE, per tenere conto del progresso tecnico e migliorare il controllo tecnico dei veicoli a motore nell’Unione europea in modo efficiente in termini di costi. |
|
(3) |
È opportuno tenere conto dei risultati di due progetti, Autofore (2) e Idelsy (3) che recentemente hanno analizzato opzioni future per il controllo tecnico dei veicoli a motore, e quelli scaturiti da un dialogo aperto e costruttivo con gli operatori del settore. |
|
(4) |
Lo stato attuale della tecnologia dei veicoli impone di includere i moderni sistemi elettronici nell’elenco degli elementi da controllare. |
|
(5) |
Allo scopo di armonizzare ulteriormente il controllo tecnico dei veicoli a motore è opportuno introdurre metodi di prova per ciascuno di tali elementi. |
|
(6) |
Per facilitare un’ulteriore armonizzazione e per ragioni di coerenza delle norme, è opportuno includere per tutti gli elementi da controllare un elenco, anche se non esaustivo, delle principali cause di anomalie, quale già esiste per i sistemi di frenatura. |
|
(7) |
Il controllo tecnico dei veicoli a motore dovrebbe coprire tutti gli elementi specifici attinenti alla progettazione, alla costruzione e all’equipaggiamento del veicolo sottoposto a controllo. Pertanto, laddove necessario, è opportuno inserire requisiti specifici per particolari categorie di veicoli. |
|
(8) |
Gli Stati membri hanno esteso ad altre categorie di veicoli l’obbligo del controllo tecnico periodico di cui all’articolo 5, lettera e), della direttiva 2009/40/CE. Ai fini di un’ulteriore armonizzazione dei controlli è opportuno inserire norme e metodi per dette categorie di veicoli. È opportuno che i controlli siano effettuati utilizzando le tecniche e attrezzature attualmente disponibili e senza l’uso di strumenti per smontare o rimuovere qualsiasi parte del veicolo. |
|
(9) |
Oltre agli elementi relativi all’affidabilità, alla sicurezza e alla protezione dell’ambiente, il controllo deve riguardare anche l’identificazione del veicolo in modo da garantire l’applicazione di controlli e norme corretti, la registrazione dei risultati del controllo e l’applicazione di altri requisiti di legge. |
|
(10) |
Per facilitare il funzionamento del mercato interno e migliorare i metodi dei controlli tecnici, è opportuno che i risultati di questi ultimi siano indicati in un certificato di revisione relativo a taluni elementi fondamentali. |
|
(11) |
È necessario operare ulteriormente allo scopo di sviluppare procedure di controllo alternative per verificare lo stato di manutenzione dei veicoli diesel, in particolare per quanto riguarda gli ossidi di azoto (NOx) e il particolato, tenendo conto dei nuovi sistemi di post-trattamento dei gas di scarico. |
|
(12) |
Le misure di cui alla presente direttiva sono conformi al parere del comitato per l’adeguamento al progresso tecnico della direttiva sul controllo tecnico dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, istituito a norma dell’articolo 7 della direttiva 2009/40/CE, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DIRETTIVA:
Articolo 1
L’allegato II della direttiva 2009/40/CE è modificato conformemente all’allegato della presente direttiva.
Articolo 2
1. Gli Stati membri mettono in vigore le disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva entro il 31 dicembre 2011, fatta eccezione per le disposizioni del paragrafo 3 dell’allegato II, che si applicano a decorrere dal 31 dicembre 2013. Essi ne informano immediatamente la Commissione.
Quando gli Stati membri adottano tali disposizioni, queste contengono un riferimento alla presente direttiva o sono corredate di un siffatto riferimento all’atto della pubblicazione ufficiale. Le modalità del riferimento sono decise dagli Stati membri.
2. Gli Stati membri comunicano alla Commissione il testo delle disposizioni di diritto interno che essi adottano nel settore disciplinato dalla presente direttiva.
Articolo 3
La presente direttiva entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Articolo 4
Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva.
Fatto a Bruxelles, il 5 luglio 2010.
Per la Commissione
Il presidente
José Manuel BARROSO
(1) GU L 141 del 6.6.2009, pag. 12.
(2) Studio Autofore sulle opzioni future per il controllo tecnico dei veicoli nell’Unione europea (Future Options for Roadworthiness Enforcement in the European Union): http://ec.europa.eu/transport/roadsafety/publications/projectfiles/autofore_en.htm
(3) Iniziativa IDELSY per la diagnosi dei sistemi elettronici nei veicoli a motore ai fini del controllo tecnico («IDELSY Initiative for Diagnosis of Electronic Systems in Motor Vehicles for PTI»): http://ec.europa.eu/transport/roadsafety/publications/projectfiles/idelsy_en.htm
ALLEGATO
L’allegato II della direttiva 2009/40/CE è sostituito dal testo seguente:
«ALLEGATO II
ELEMENTI DA CONTROLLARE OBBLIGATORIAMENTE
INDICE
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1. |
Introduzione |
|
2. |
Campo di applicazione dell’ispezione |
|
3. |
Certificato di revisione |
|
4. |
Requisiti minimi di ispezione |
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0. |
Identificazione del veicolo |
|
1. |
Impianto di frenatura |
|
2. |
Sterzo |
|
3. |
Visibilità |
|
4. |
Luci, riflettori e circuito elettrico |
|
5. |
Assi, ruote, pneumatici, sospensioni |
|
6. |
Telaio ed elementi fissati al telaio |
|
7. |
Altre dotazioni |
|
8. |
Effetti nocivi |
|
9. |
Controlli supplementari per veicoli delle categorie M2 e M3 adibiti al trasporto di passeggeri |
1. INTRODUZIONE
Il presente allegato identifica i sistemi e i componenti dei veicoli da sottoporre a controllo, illustra i metodi da applicare e i criteri da utilizzare per determinare se le condizioni del veicolo siano accettabili.
Qualora il veicolo presenti anomalie relative agli elementi sottoposti a controllo indicati in appresso, le autorità competenti degli Stati membri adottano una procedura che stabilisce le condizioni alle quali è autorizzata la circolazione del veicolo fino al superamento di un nuovo controllo tecnico.
Il controllo deve essere effettuato almeno sugli elementi indicati in appresso, purché essi si riferiscano all’equipaggiamento del veicolo sottoposto a controllo nello Stato membro interessato.
È opportuno che i controlli siano effettuati utilizzando le tecniche e attrezzature attualmente disponibili e senza l’uso di strumenti per smontare o rimuovere qualsiasi parte del veicolo.
Ai fini dei controlli tecnici periodici tutti gli elementi elencati dovrebbero essere considerati obbligatori ad eccezione di quelli contrassegnati da (X), che sono sì relativi allo stato del veicolo e alla sua idoneità di impiego su strada ma che non sono considerati essenziali ai fini del controllo periodico.
I «motivi dell’esito negativo» non si applicano nei casi in cui si riferiscono a requisiti che non erano obbligatori nella pertinente legislazione sull’omologazione dei veicoli al momento della prima omologazione, della prima messa in circolazione o dell’ammodernamento.
Quando un metodo di controllo è indicato come visivo, significa che oltre ad osservare gli elementi l’ispettore dovrebbe, eventualmente, anche maneggiarli, valutare i rumori o utilizzare qualsiasi altro opportuno mezzo di controllo senza far uso di apparecchiature.
2. CAMPO DI APPLICAZIONE DELL’ISPEZIONE
L’ispezione deve essere effettuata almeno sugli elementi indicati in appresso, purché essi si riferiscano all’equipaggiamento montato sul veicolo sottoposto a controllo:
|
0) |
identificazione del veicolo; |
|
1) |
impianto di frenatura; |
|
2) |
sterzo; |
|
3) |
visibilità; |
|
4) |
impianto elettrico e parti del circuito elettrico; |
|
5) |
assi, ruote, pneumatici, sospensioni; |
|
6) |
telaio ed elementi fissati al telaio; |
|
7) |
altre dotazioni; |
|
8) |
effetti nocivi; |
|
9) |
controlli supplementari per veicoli delle categorie M2 e M3 adibiti al trasporto di passeggeri. |
3. CERTIFICATO DI REVISIONE
All’operatore o al conducente del veicolo devono essere comunicati per iscritto i risultati del controllo, le anomalie riscontrate e le eventuali conseguenze legali.
I certificati di revisione rilasciati in caso di controlli periodici obbligatori dei veicoli devono contemplare quantomeno i seguenti elementi:
|
1) |
numero VIN; |
|
2) |
targa di immatricolazione e simbolo dello Stato di immatricolazione; |
|
3) |
luogo e data del controllo; |
|
4) |
lettura del contachilometri al momento del controllo, se disponibile; |
|
5) |
classe del veicolo, se disponibile; |
|
6) |
anomalie identificate (si raccomanda di seguire l’ordine numerico del punto 5 del presente allegato) e relative categorie; |
|
7) |
valutazione generale del veicolo; |
|
8) |
data del successivo controllo periodico (se questa informazione non è fornita con altri mezzi); |
|
9) |
nome dell’ente che effettua il controllo e firma o dati identificativi dell’ispettore responsabile del controllo. |
4. REQUISITI MINIMI DI ISPEZIONE
L’ispezione deve riguardare quantomeno gli elementi e utilizzare le norme e i metodi minimi riportati di seguito. Nella colonna «Motivi dell’esito negativo» sono riportati esempi di anomalie di cui è possibile l’individuazione.
|
Elemento |
Metodo |
Motivi dell’esito negativo |
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0. IDENTIFICAZIONE DEL VEICOLO |
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Esame visivo |
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|
Esame visivo |
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1. IMPIANTO DI FRENATURA |
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Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura Nota: i veicoli con impianti frenanti servoassistiti devono essere controllati a motore spento |
|
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Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura Nota: i veicoli con impianti frenanti servoassistiti devono essere controllati a motore spento |
|
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Esame visivo delle componenti a una normale pressione operativa. Controllare il tempo necessario affinché la pressione vuoto/aria raggiunga un valore operativo sicuro e il funzionamento del dispositivo di allarme, della valvola di protezione multicircuito e della valvola di sicurezza alla sovrapressione |
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||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Controllo funzionale |
Cattivo funzionamento o difetti del manometro o dell’indicatore |
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Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura |
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|
Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura |
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|
Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura |
|
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Disinserire e reinserire i collegamenti dell’impianto di frenatura tra il veicolo trainante e il rimorchio |
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Esame visivo |
|
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|
Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura |
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Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura |
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|
Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura |
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Esame visivo |
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Esame visivo |
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Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura |
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Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura |
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Esame visivo delle componenti mentre è azionato l’impianto di frenatura |
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Esame visivo |
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Esame visivo |
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|
Disinserire i collegamenti dei freni tra il veicolo trainante e il rimorchio |
Il freno del rimorchio non è azionato automaticamente quando il collegamento è disinserito |
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Esame visivo |
|
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Esame visivo |
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|
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Nel corso di un controllo con una macchina per prove statiche del freno o, se impossibile, nel corso di una prova su strada azionare progressivamente i freni fino allo sforzo massimo |
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Controllo con una macchina per prove statiche del freno o, se essa non può essere utilizzata per motivi tecnici, prova su strada utilizzando un decelerometro. I veicoli o i rimorchi la cui massa massima autorizzata sia superiore a 3 500 kg devono essere ispezionati applicando i requisiti della norma ISO 21069 o metodi equivalenti Le prove su strada devono essere effettuate in condizioni di tempo asciutto e su una strada pianeggiante e diritta |
Non si ottiene almeno il seguente valore minimo:
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||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Se il sistema del freno di soccorso è separato dal freno di servizio, utilizzare il metodo precisato al punto 1.2.1. |
|
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|
Se il sistema del freno di soccorso è separato dal freno di servizio, utilizzare il metodo precisato al punto 1.2.2. |
Uno sforzo di frenata inferiore al 50 % (5) delle prestazioni del freno di servizio di cui al punto 1.2.2 in relazione alla massa massima autorizzata o, per i semirimorchi, alla somma dei carichi autorizzati per asse (fatta eccezione per le categorie L1e e L3e) |
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|
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Azionare il freno durante un controllo su una macchina per prove statiche del freno e/o durante una prova su strada con l’uso di un decelerometro |
Freno non funzionante su un lato o in caso di prova di frenatura su strada, eccessiva deviazione del veicolo rispetto a una linea retta |
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|
Controllo con una macchina per prove statiche del freno o prova su strada utilizzando un decelerometro (in grado di indicare o registrare i dati) o prova del veicolo su una strada di pendenza indicata Se possibile, i veicoli adibiti al trasporto di merci dovrebbero essere controllati a pieno carico |
Non si ottiene almeno per tutti i veicoli un coefficiente di frenatura del 16 % in relazione alla massa massima autorizzata o, per i veicoli a motore, del 12 % in relazione alla massa massima combinata del veicolo, a seconda di quale sia il valore più elevato (fatta eccezione per le categorie L1e e L3e) |
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Esame visivo e, se possibile, prova di funzionamento del sistema |
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Esame visivo e ispezione del dispositivo di allarme |
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Esame visivo del dispositivo di allarme |
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2. STERZO |
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Con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore, con le ruote staccate dal suolo o a contatto con piastre mobili, ruotare il volante da un’estremità all’altra Esame visivo della scatola dello sterzo |
|
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Con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore, con il peso delle ruote al suolo, ruotare il volante o la barra in senso orario e antiorario o utilizzare uno strumento di rilevazione del gioco delle ruote. Esame visivo per verificare il fissaggio della scatola dello sterzo al telaio |
|
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Con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore, con il peso delle ruote al suolo, muovere il volante in senso orario e antiorario o utilizzare uno strumento di rilevazione del gioco delle ruote. Esame visivo degli organi di sterzo per verificare, usura, rottura e fissaggio |
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Con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore, con le ruote a contatto del suolo e il motore in funzione (servosterzo), ruotare il volante da un’estremità all’altra. Esame visivo degli organi di sterzo |
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Controllare il sistema sterzante alla ricerca di eventuali perdite e per verificare il livello del liquido idraulico, se visibile. Con le ruote a contatto del suolo e il motore in funzione verificare il funzionamento del servosterzo |
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Con le ruote a contatto del suolo muovere il volante da un lato all’altro in modo perpendicolare alla colonna, applicando una leggera pressione verso l’alto e verso il basso. Esame visivo del gioco |
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Con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore e la massa dello stesso a terra, spingere e tirare il volante in linea con la colonna, spingere il volante/la barra in varie direzioni perpendicolarmente alla colonna/forcelle. Esame visivo del gioco e dello stato dei raccordi flessibili o giunti universali |
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Con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore, con la massa del veicolo gravante sulle ruote, il motore in funzione per i veicoli dotati di servosterzo e le ruote diritte, ruotare leggermente il volante in senso orario e antiorario, nella misura del possibile senza muovere le ruote. Esame visivo del movimento libero |
Gioco eccessivo dello sterzo (ad esempio il movimento da un punto della corona superiore a un quinto del diametro del volante o non conforme ai requisiti) (1). |
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Verificare l’allineamento delle ruote sterzanti mediante apparecchiature idonee |
L’allineamento non è conforme ai dati o requisiti del costruttore del veicolo (1). |
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Esame visivo o utilizzo uno strumento di rilevazione del gioco delle ruote |
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Esame visivo e controllo di coerenza tra l’angolo del volante e l’angolo delle ruote al momento dell’accensione/spegnimento del veicolo |
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3. VISIBILITÀ |
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Esame visivo dal sedile del conducente |
Ostacoli nel campo visivo del conducente che incidono materialmente sulla visibilità in avanti o sui lati |
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Esame visivo |
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Esame visivo |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo e azionamento |
Lavacristalli non adeguatamente funzionanti |
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Esame visivo e azionamento |
Sistema non operativo o chiaramente difettoso |
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4. LUCI, RIFLETTORI E CIRCUITO ELETTRICO |
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Esame visivo e azionamento |
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Determinare l’orientamento orizzontale di ciascun faro in posizione anabbagliante utilizzando un dispositivo per l’orientamento dei fari o uno schermo |
L’orientamento del faro non rientra nei limiti fissati dai requisiti (1). |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo e azionamento se possibile |
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Esame visivo e azionamento se possibile |
Dispositivo non funzionante |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo e azionamento |
La luce, il colore emesso, la posizione o l’intensità non sono conformi ai dispositivi (1). |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo e azionamento |
L’accensione non è conforme ai requisiti (1). |
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Esame visivo e azionamento |
La luce, il colore emesso, la posizione o l’intensità non sono conformi ai dispositivi (1). |
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Esame visivo e azionamento |
La velocità di lampeggio non è conforme ai requisiti (1). |
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Esame visivo e azionamento |
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Funzionamento e utilizzo di un dispositivo per l’orientamento dei fari |
Il proiettore fendinebbia anteriore mostra un errato allineamento orizzontale quando il fascio luminoso presenta una linea di demarcazione |
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Esame visivo e azionamento |
L’accensione non è conforme ai requisiti (1). |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo e azionamento |
L’accensione non è conforme ai requisiti (1). |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo e azionamento |
Il sistema non funziona conformemente ai requisiti (1). |
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Esame visivo |
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Esame visivo |
Il dispositivo, il colore riflesso, la posizione o l’intensità non sono conformi ai dispositivi (1). |
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Esame visivo e azionamento |
Non funzionanti |
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Esame visivo e azionamento |
Non conforme ai requisiti (1). |
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Controllo visivo: se possibile esaminare la continuità elettrica della connessione |
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Esame visivo con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore, in alcuni casi anche all’interno del compartimento motore |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo |
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5. ASSI, RUOTE, PNEUMATICI E SOSPENSIONI |
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Esame visivo con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore I dispositivi di rilevazione del gioco delle ruote possono essere utilizzati e sono raccomandati per i veicoli di massa lorda superiore a 3,5 tonnellate |
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Esame visivo con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore I dispositivi di rilevazione del gioco delle ruote possono essere utilizzati e sono raccomandati per i veicoli di massa superiore a 3,5 tonnellate Applicare a ciascuna ruota una forza verticale o laterale e rilevare il movimento tra la traversa dell’asse e i fuselli |
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Esame visivo con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore. I dispositivi di rilevazione del gioco delle ruote possono essere utilizzati e sono raccomandati per i veicoli di massa superiore a 3,5 tonnellate Muovere le ruote o applicare una forza laterale a ciascuna ruota e rilevare il movimento verso l’alto della ruota relativamente al fusello |
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Esame visivo |
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Esame visivo di entrambi i lati di ciascuna ruota con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore |
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Esame visivo di tutto il pneumatico sia ruotando la ruota staccata dal suolo con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore oppure muovendo avanti e indietro il veicolo sopra una fossa d’ispezione |
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Esame visivo con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore I dispositivi di rilevazione del gioco delle ruote possono essere utilizzati e sono raccomandati per i veicoli di massa superiore a 3,5 tonnellate |
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Esame visivo con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore o utilizzando apparecchiature speciali, se disponibili |
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Utilizzando un’attrezzatura speciale confrontare le differenze a destra/sinistra e/o i valori assoluti forniti dai costruttori |
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Esame visivo con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore I dispositivi di rilevazione del gioco delle ruote possono essere utilizzati e sono raccomandati per i veicoli di massa superiore a 3,5 tonnellate |
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Esame visivo con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore I dispositivi di rilevazione del gioco delle ruote possono essere utilizzati e sono raccomandati per i veicoli di massa superiore a 3,5 tonnellate |
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Esame visivo |
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6. TELAIO ED ELEMENTI FISSATI AL TELAIO |
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Esame visivo con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore |
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Esame visivo con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore |
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Esame visivo con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore e, nel caso di sistemi GPL/GNC, uso di dispositivi di rilevazione delle perdite |
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Esame visivo |
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Esame visivo |
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Esame visivo per verificarne l’usura e il corretto funzionamento con particolare attenzione agli eventuali dispositivi di sicurezza e/o utilizzando uno strumento di misurazione |
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Esame visivo |
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Esame visivo non necessariamente utilizzando una fossa d’ispezione o un ponte sollevatore |
Castelli deteriorati, chiaramente e pesantemente danneggiati, montati male o rotti |
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Esame visivo |
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Esame visivo |
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Esame visivo con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore |
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Esame visivo |
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Esame visivo con il veicolo sopra una fossa d’ispezione o su un ponte sollevatore |
Pavimento mal fissato o fortemente deteriorato |
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Esame visivo |
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Esame visivo |
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Esame visivo e azionamento |
Un qualsiasi comando essenziale per una condotta sicura del veicolo non funziona correttamente |
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Esame visivo |
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Esame visivo |
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Esame visivo |
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7. ALTRI EQUIPAGGIAMENTI |
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Esame visivo |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo |
Limitatore di carico chiaramente mancante o non adatto al veicolo |
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Esame visivo |
Pretensionatore chiaramente mancante o non adatto al veicolo |
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Esame visivo |
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Esame visivo dell’indicatore di guasto (MIL) |
L’indicatore di guasto del sistema SRS indica un qualsiasi tipo di malfunzionamento del sistema |
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Esame visivo |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo |
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Esame visivo |
Mancante, incompleta o non conforme ai requisiti (1). |
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Esame visivo |
Mancanti o non in buone condizioni |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo o controllo nel corso di prova su strada o con mezzi elettronici |
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Esame visivo |
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Esame visivo e azionamento se sono disponibili apparecchiature adeguate |
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Esame visivo |
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Esame visivo |
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8. EFFETTI NOCIVI |
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Valutazione soggettiva (a meno che l’ispettore ritenga che il livello sonoro è ai limiti del consentito, nel qual caso può essere effettuata una misurazione fonometrica) |
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Esame visivo |
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Misurazione tramite un analizzatore dei gas di scarico conformemente alle prescrizioni (1). In alternativa, per i veicoli muniti di adeguato sistema diagnostico di bordo (on-board diagnostic systems-OBD), il corretto funzionamento del sistema di emissioni può essere controllato attraverso l’appropriata lettura del dispositivo OBD e la verifica del corretto funzionamento del sistema OBD anziché misurare le emissioni con il motore al minimo, in conformità alle raccomandazioni di condizionamento del costruttore e alle altre prescrizioni (1). |
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Esame visivo |
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I veicoli immatricolati o messi in circolazione prima del 1o gennaio 1980 sono esentati da tale requisito |
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Interferenza radio (X) (2) |
Esame visivo |
Mancato rispetto di uno qualsiasi dei requisiti (1) |
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Esame visivo |
Qualsiasi perdita anormale di liquidi che potrebbe danneggiare l’ambiente o mettere a repentaglio la sicurezza di altri utenti della strada |
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9. CONTROLLI SUPPLEMENTARI PER VEICOLI DELLE CATEGORIE M2 E M3 ADIBITI AL TRASPORTO DI PASSEGGERI |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo e azionamento (se del caso) |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo |
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Esame visivo |
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Esame visivo e azionamento |
Dispositivi difettosi o non conformi ai requisiti (1). |
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Esame visivo |
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Esame visivo e azionamento (se del caso) |
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Esame visivo e azionamento |
Sistema difettoso |
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Esame visivo |
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Esame visivo |
Protezione delle porte non conforme ai requisiti (1) relativi a questa forma di trasporto |
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Esame visivo |
Equipaggiamenti speciali e di segnalazione assenti o non conformi ai requisiti (1). |
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Esame visivo e azionamento |
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Esame visivo e azionamento se opportuno |
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Esame visivo |
Equipaggiamenti speciali e di segnalazione assenti o non conformi ai requisiti (1). |
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Esame visivo |
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Esame visivo |
Installazioni non conformi ai requisiti (1). |
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Esame visivo |
Non conforme ai requisiti (1). |
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Note: |
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(1) Con riparazione o modifica inadeguata si intende una riparazione o modifica che incide negativamente sulla sicurezza su strada del veicolo o che ha effetti negativi sull’ambiente.
(2) 48 % per i veicoli non muniti di ABS o omologati anteriormente al 1o ottobre 1991.
(3) 45 % per i veicoli immatricolati successivamente al 1988 o alla data specificata nei requisiti, a seconda di quale data sia posteriore.
(4) 43 % per i semirimorchi e i rimorchi immatricolati successivamente al 1988 o alla data indicata nei requisiti, a seconda di quale data sia posteriore.
(5) 2,2 m/s2 per i veicoli N1, N2 e N3.
(6) Omologati secondo i valori limite di cui alla riga A o alla riga B della tabella della sezione 5.3.1.4 dell’allegato I della direttiva 70/220/CEE, modificata dalla direttiva 98/69/CE, o successive modifiche, oppure immatricolati o messi in circolazione per la prima volta dopo il 1o luglio 2002.
(7) Omologati secondo i valori limite di cui alla riga B della tabella della sezione 5.3.1.4 dell’allegato I della direttiva 70/220/CEE, modificata dalla direttiva 98/69/CE, o successive modifiche, alla riga B1, B2 o C della sezione 6.2.1 dell’allegato I della direttiva 88/77/CEE, modificata dalla direttiva 1999/96/CE, o successive modifiche, oppure immatricolati o messi in circolazione per la prima volta dopo il 1o luglio 2008.»
(1) I «requisiti» sono stabiliti dai requisiti per l’omologazione alla data di omologazione, di prima registrazione o di prima messa in circolazione nonché dagli obblighi di ammodernamento o dalla legislazione nazionale del paese di immatricolazione.
(2) (X) Identifica elementi relativi alla condizione del veicolo e alla sua idoneità di impiego su strada ma che non sono considerati essenziali ai fini del controllo periodico.
(3) (XX) Questa motivazione di esito negativo si applica soltanto se il controllo è previsto dalla legislazione nazionale.
DECISIONI
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8.7.2010 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 173/73 |
DECISIONE DELLA COMMISSIONE
del 7 luglio 2010
che esenta l’Estonia da determinati obblighi di applicare le direttive del Consiglio 66/402/CEE e 2002/57/CE per quanto concerne Avena strigosa Schreb., Brassica nigra (L.) Koch e Helianthus annuus L.
[notificata con il numero C(2010) 4526]
(Il testo in lingua estone è il solo facente fede)
(Testo rilevante ai fini del SEE)
(2010/377/UE)
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
vista la direttiva 66/402/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1966, relativa alla commercializzazione delle sementi di cereali (1), in particolare l’articolo 23 bis,
vista la direttiva 2002/57/CE del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa alla commercializzazione delle sementi di piante oleaginose e da fibra (2), in particolare l’articolo 28,
vista la domanda dell’Estonia,
considerando quanto segue:
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(1) |
Le direttive 66/402/CEE e 2002/57/CE stabiliscono determinate disposizioni per la commercializzazione delle sementi di cereali e di piante oleaginose e da fibra. Le suddette direttive prevedono anche che, rispettando determinate condizioni, gli Stati membri possano essere interamente o parzialmente esentati dall’obbligo di applicare le prescrizioni delle direttive stesse in relazione a determinate specie. |
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(2) |
L’Estonia ha presentato una domanda di esenzione dai propri obblighi in relazione ad Avena strigosa Schreb., Brassica nigra (L.) Koch e Helianthus annuus L. |
|
(3) |
Le sementi di Avena strigosa Schreb., Brassica nigra (L.) Koch ed Helianthus annuus L., di norma, non vengono riprodotte, né commercializzate in Estonia. Inoltre l’importanza economica di tali sementi non è significativa in tale Stato membro. |
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(4) |
Finché permangono tali condizioni, lo Stato membro interessato deve essere esentato dall’obbligo di applicare quanto disposto dalle direttive 66/402/CEE e 2002/57/CE alle specie in questione. |
|
(5) |
I provvedimenti di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato permanente per le sementi e i materiali di moltiplicazione agricoli, orticoli e forestali, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
L’Estonia è esentata dall’obbligo di applicare la direttiva 66/402/CEE, ad eccezione dell’articolo 14, paragrafo 1, per quanto riguarda la specie Avena strigosa Schreb.
Articolo 2
L’Estonia è esentata dall’obbligo di applicare la direttiva 2002/57/CE, ad eccezione dell’articolo 17, per quanto riguarda le specie Brassica nigra (L.) Koch e Helianthus annuus L.
Articolo 3
La Repubblica di Estonia è destinataria della presente decisione.
Fatto a Bruxelles, il 7 luglio 2010.
Per la Commissione
John DALLI
Membro della Commissione
RACCOMANDAZIONI
|
8.7.2010 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 173/74 |
RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE
del 5 luglio 2010
relativa alla valutazione delle anomalie riscontrate nel corso dei controlli tecnici dei veicoli conformemente alla direttiva 2009/40/CE del Parlamento europeo e del Consiglio concernente il controllo tecnico dei veicoli a motore e dei loro rimorchi
(2010/378/UE)
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 292,
considerando quanto segue:
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(1) |
Nell’interesse della sicurezza stradale, della tutela dell’ambiente e di un’equa concorrenza è importante garantire che i veicoli commerciali in circolazione siano sottoposti alle opportune operazioni di manutenzione e controllo, in modo che le loro prestazioni, quali garantite dall’omologazione, restino costanti senza eccessivi peggioramenti per tutta la durata di vita degli stessi. |
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(2) |
In aggiunta alle norme e ai metodi di cui alla direttiva 2009/40/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 maggio 2009, concernente il controllo tecnico dei veicoli a motore e dei loro rimorchi (1), gli ispettori che effettuano i controlli sui veicoli dovrebbero poter disporre di orientamenti per garantire una valutazione armonizzata delle anomalie elencate all’allegato II di tale direttiva. |
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(3) |
Si è tenuto conto dei risultati di due progetti, Autofore (2) e IDELSY (3), che recentemente hanno analizzato opzioni future per il controllo tecnico dei veicoli a motore, e di quelli scaturiti da un dialogo aperto e costruttivo con gli operatori del settore. |
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(4) |
Per tenere conto della gravità delle anomalie è opportuno introdurre tre categorie. |
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(5) |
Ciascuna categoria dovrebbe indicare le conseguenze dell’uso del veicolo in tale condizione. |
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(6) |
La presente raccomandazione costituisce un primo passo verso una valutazione uniforme delle anomalie riscontrate nel corso dei controlli tecnici dei veicoli all’interno dell’Unione, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE RACCOMANDAZIONE:
È opportuno che gli Stati membri valutino le anomalie riscontrate nel corso dei controlli tecnici dei veicoli conformemente agli orientamenti fissati nell’allegato della presente raccomandazione.
Fatto a Bruxelles, il 5 luglio 2010.
Per la Commissione
Siim KALLAS
Vicepresidente
(1) GU L 141 del 6.6.2009, pag. 12.
(2) Studio Autofore sulle opzioni future per il controllo tecnico dei veicoli nell’Unione europea («Future Options for Roadworthiness Enforcement in the European Union»): http://ec.europa.eu/transport/roadsafety/publications/projectfiles/autofore_en.htm
(3) Iniziativa IDELSY per la diagnosi dei sistemi elettronici nei veicoli a motore ai fini del controllo tecnico («IDELSY Initiative for Diagnosis of Electronic Systems in Motor Vehicles for PTI»): http://ec.europa.eu/transport/roadsafety/publications/projectfiles/idelsy_en.htm
ALLEGATO
1. Valutazione delle anomalie e definizioni
Nell’ambito dell’applicazione della direttiva 2009/40/CE, la presente raccomandazione elenca i sistemi e i componenti dei veicoli da sottoporre a prova e gli orientamenti che gli Stati membri dovrebbero applicare nel corso dei controlli tecnici per verificare se le condizioni di un veicolo sono accettabili.
2. Orientamenti per la valutazione delle anomalie e definizioni
Gli orientamenti per la valutazione delle anomalie — compresi i difetti tecnici e altri casi di non conformità — riscontrate nel corso dei controlli periodici dei veicoli sono suddivisi nelle tre categorie che seguono:
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ANOMALIE DI LIEVE ENTITÀ(MiD) |
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ANOMALIE GRAVI:(MaD) |
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ANOMALIE PERICOLOSE(DD) |
Ciascuna categoria dovrebbe essere definita come segue in riferimento alla condizione del veicolo:
ANOMALIE DI LIEVE ENTITÀ
Anomalie tecniche che non hanno effetti significativi sulla sicurezza del veicolo e altri casi lievi di non conformità. Il veicolo non deve essere necessariamente sottoposto a un ulteriore controllo e ci si può ragionevolmente attendere che le anomalie riscontrate saranno sollecitamente rettificate.
ANOMALIE GRAVI
Anomalie che potrebbero pregiudicare la sicurezza del veicolo o mettere a repentaglio la sicurezza degli utenti della strada e altri casi più significativi di non conformità. L’uso ulteriore del veicolo su strada prima della riparazione delle anomalie accertate è soggetto a condizioni. Spetta alle autorità competenti degli Stati membri adottare una procedura per stabilire le condizioni nelle quali il veicolo può essere utilizzato prima che sia sottoposto a un altro controllo tecnico.
ANOMALIE PERICOLOSE
Anomalie che costituiscono un rischio diretto e immediato per la sicurezza stradale: in questa eventualità il veicolo non dovrebbe essere utilizzato su strada in nessun caso.
Un veicolo che presenti anomalie riconducibili a più di una delle categorie sopraindicate dovrebbe essere classificato nella categoria «anomalie pericolose». Un veicolo che presenti più anomalie che rientrano nella stessa categoria dovrebbe essere classificato nella categoria di rischio immediatamente superiore, qualora l’effetto combinato delle anomalie renda il veicolo più pericoloso.
Quando le anomalie rientrano in più di una categoria, dovrebbe essere compito dell’ispettore incaricato dei controlli inserire le anomalie in una data categoria sulla base della loro gravità in conformità della legislazione nazionale.
Nella valutazione delle anomalie si dovrebbe tenere conto dei requisiti di omologazione in vigore alla data di omologazione, di prima registrazione o di prima messa in circolazione del veicolo. Alcuni elementi saranno tuttavia valutati alla luce dei requisiti in materia di ammodernamento.
ORIENTAMENTI PER LA VALUTAZIONE DELLE ANOMALIE
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Elemento |
Motivi dell’esito negativo del controllo |
Orientamenti per la valutazione delle anomalie |
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0. IDENTIFICAZIONE DEL VEICOLO |
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1. IMPIANTO DI FRENATURA |
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Cattivo funzionamento o difetti del manometro o dell’indicatore |
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Il freno del rimorchio non è azionato automaticamente quando il collegamento è disinserito |
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Non si ottiene almeno il seguente valore minimo: —
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Uno sforzo di frenata inferiore al 50 % (5) delle prestazioni del freno di servizio di cui al punto 1.2.2 in relazione alla massa massima autorizzata o, per i semirimorchi, alla somma dei carichi autorizzati per asse (fatta eccezione per le categorie L1e e L3e) |
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Freno non funzionante su un lato o in caso di prova di frenatura su strada, eccessiva deviazione del veicolo rispetto a una linea retta |
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Non si ottiene almeno per tutti i veicoli un coefficiente di frenatura del 16 % in relazione alla massa massima autorizzata o, per i veicoli a motore, del 12 % in relazione alla massa massima combinata autorizzata del veicolo, a seconda di quale sia il valore più elevato (fatta eccezione per le categorie L1e e L3e) |
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2. STERZO |
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Gioco eccessivo dello sterzo (ad esempio il movimento da un punto della corona superiore a un quinto del diametro del volante o non conforme ai requisiti) (1) |
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L’allineamento non è conforme ai dati o requisiti del costruttore del veicolo (1) |
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3. VISIBILITÀ |
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Ostacoli nel campo visivo del conducente che incidono materialmente sulla visibilità in avanti o sui lati |
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Lavacristalli non adeguatamente funzionanti |
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Sistema non operativo o chiaramente difettoso |
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4. LUCI, RIFLETTORI E CIRCUITO ELETTRICO |
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L’orientamento del faro non rientra nei limiti fissati dai requisiti (1) |
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Dispositivo non funzionante |
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La luce, il colore emesso, la posizione o l’intensità non sono conformi ai requisiti (1) |
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L’accensione non è conforme ai requisiti (1) |
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La luce, il colore emesso, la posizione o l’intensità non sono conformi ai requisiti (1) |
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La velocità di lampeggio non è conforme ai requisiti (1) |
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Il proiettore fendinebbia anteriore mostra un errato allineamento orizzontale quando il fascio luminoso presenta una linea di demarcazione |
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L’accensione non è conforme ai requisiti (1) |
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L’accensione non è conforme ai requisiti (1) |
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Il sistema non funziona conformemente ai requisiti (1) |
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Il dispositivo, il colore riflesso o la posizione non sono conformi ai requisiti (1) |
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Non funzionanti |
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Non conformi ai requisiti (1) |
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5. ASSI, RUOTE, PNEUMATICI E SOSPENSIONI |
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6. TELAIO ED ELEMENTI FISSATI AL TELAIO |
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Castelli deteriorati, chiaramente e pesantemente danneggiati, montati male o rotti |
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Pavimento mal fissato o fortemente deteriorato |
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Un qualsiasi comando essenziale per una condotta sicura del veicolo non funziona correttamente |
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7. ALTRI EQUIPAGGIAMENTI |
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Limitatore di carico chiaramente mancante o non adatto al veicolo |
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Pretensionatore chiaramente mancante o non adatto al veicolo |
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L’indicatore di guasto del sistema SRS indica un qualsiasi tipo di malfunzionamento del sistema |
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Mancante, incompleta o non conforme ai requisiti (1) |
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Mancanti o non in buone condizioni |
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8. EFFETTI NOCIVI |
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I veicoli immatricolati o messi in circolazione prima del 1o gennaio 1980 sono esentati da tale requisito |
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Interferenza radio (X) (2) |
Mancato rispetto di uno qualsiasi dei requisiti (1) |
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Qualsiasi perdita anormale di liquidi che potrebbe danneggiare l’ambiente o mettere a repentaglio la sicurezza di altri utenti della strada |
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9. CONTROLLI SUPPLEMENTARI PER VEICOLI DELLE CATEGORIE M2 E M3 ADIBITI AL TRASPORTO DI PASSEGGERI |
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Dispositivi difettosi o non conformi ai requisiti (1) |
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Sistema difettoso |
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Protezione delle porte non conforme ai requisiti (1) relativi a questa forma di trasporto |
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Equipaggiamenti speciali e di segnalazione assenti o non conformi ai requisiti (1) |
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Equipaggiamenti speciali e di segnalazione assenti o non conformi ai requisiti (1) |
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Installazioni non conformi ai requisiti (1) |
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Non conformi ai requisiti (1) |
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NOTE: |
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(1) Con riparazione o modifica inadeguata si intende una riparazione o modifica che incide negativamente sulla sicurezza su strada del veicolo o che ha effetti negativi sull’ambiente.
(2) 48 % per i veicoli non muniti di ABS o omologati anteriormente al 1o ottobre 1991.
(3) 45 % per i veicoli immatricolati successivamente al 1988 o alla data specificata nei requisiti, a seconda di quale data sia posteriore.
(4) 43 % per i semirimorchi e i rimorchi immatricolati successivamente al 1988 o alla data indicata nei requisiti, a seconda di quale data sia posteriore.
(5) 2,2 m/s2 per i veicoli delle categorie N1, N2 e N3.
(6) Omologati secondo i valori limite di cui alla riga A o alla riga B della tabella della sezione 5.3.1.4 dell’allegato I della direttiva 70/220/CEE del Consiglio (GU L 76 del 6.4.1970, pag. 1), o successive modifiche, oppure immatricolati o messi in circolazione per la prima volta dopo il 1o luglio 2002.
(7) Omologati secondo i valori limite di cui alla riga B della tabella della sezione 5.3.1.4 dell’allegato I della direttiva 70/220/CEE, o successive modifiche, alla riga B1, B2 o C della sezione 6.2.1 dell’allegato I della direttiva 88/77/CEE del Consiglio (GU L 36 del 9.2.1988, pag. 33), o successive modifiche, oppure immatricolati o messi in circolazione per la prima volta dopo il 1o luglio 2008.
(1) I «requisiti» sono stabiliti dai requisiti per l’omologazione alla data di omologazione, di prima registrazione o di prima messa in circolazione dei veicoli nonché dagli obblighi di ammodernamento o dalla legislazione nazionale del paese di immatricolazione.
(2) (X) Identifica elementi relativi alla condizione del veicolo e alla sua idoneità di impiego su strada ma che non sono considerati essenziali ai fini del controllo periodico.
(3) (XX) Questa motivazione di esito negativo si applica soltanto se il controllo è previsto dalla legislazione nazionale.
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8.7.2010 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 173/97 |
RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE
del 5 luglio 2010
relativa alla valutazione di rischio delle anomalie riscontrate nel corso dei controlli tecnici su strada (dei veicoli commerciali) conformemente alla direttiva 2000/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio
(2010/379/UE)
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 292,
considerando quanto segue:
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(1) |
Nell’interesse della sicurezza stradale, della tutela dell’ambiente e di un’equa concorrenza è importante garantire che i veicoli commerciali in circolazione siano sottoposti alle opportune operazioni di manutenzione e controllo, in modo che le loro prestazioni nel traffico restino sicure quando circolano all’interno dell’Unione. |
|
(2) |
In aggiunta alle norme e ai metodi di cui alla direttiva 2000/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 giugno 2000, relativa ai controlli tecnici su strada dei veicoli commerciali circolanti nella Comunità (1) e al fine di definire un sistema maggiormente armonizzato ed evitare un trattamento difforme nei controlli tecnici su strada, è opportuno definire orientamenti per la valutazione delle carenze di cui all’allegato II di tale direttiva. |
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(3) |
Per tenere conto della gravità delle anomalie è opportuno introdurre tre categorie. |
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(4) |
Ciascuna categoria dovrebbe descrivere le conseguenze dell’uso dei veicolo in tale condizione, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE RACCOMANDAZIONE:
È opportuno che gli Stati membri valutino le anomalie riscontrate nel corso dei controlli tecnici su strada dei veicoli conformemente agli orientamenti fissati nell’allegato della presente raccomandazione.
Fatto a Bruxelles, il 5 luglio 2010.
Per la Commissione
Siim KALLAS
Vicepresidente
ALLEGATO
Orientamenti per la valutazione di anomalie e guasti
Nell’ambito dell’applicazione della direttiva 2000/30/CE, il presente documento elenca gli orientamenti che gli Stati membri dovrebbero applicare alla valutazione delle anomalie (intese come anomalie di tipo tecnico e altri casi di non conformità) riscontrate al momento dei controlli tecnici su strada dei veicoli.
Esse sono così classificate:
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ANOMALIE DI LIEVE ENTITÀ (MiD) |
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ANOMALIE GRAVI: (MaD) |
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ANOMALIE PERICOLOSE (DD) |
Ciascuna categoria dovrebbe essere definita come segue in riferimento alla condizione dei veicolo:
ANOMALIE DI LIEVE ENTITÀ
Anomalie tecniche che non hanno effetti significativi sulla sicurezza del veicolo e altri casi lievi di non conformità. Il veicolo non deve essere sottoposto a ulteriore verifica e ci si può ragionevolmente attendere che le anomalie riscontrate saranno sollecitamente rettificate.
ANOMALIE GRAVI
Anomalie che potrebbero pregiudicare la sicurezza del veicolo e/o mettere a repentaglio la sicurezza degli utenti della strada e altri casi più significativi di non conformità. Il veicolo deve essere riparato prima possibile e un suo ulteriore utilizzo può essere soggetto a restrizioni e condizioni, come ad esempio l’obbligo di sottoporre il veicolo a un ulteriore controllo tecnico.
ANOMALIE PERICOLOSE
Anomalie che costituiscono un rischio diretto e immediato per la sicurezza stradale. Non è ammesso un uso ulteriore del veicolo su strada benché, in alcuni casi, si possa consentirne l’uso per raggiungere un luogo specifico, ad esempio per sottoporre il veicolo a un’immediata riparazione o al fermo amministrativo.
Un veicolo che presenti anomalie riconducibili a più di una delle categorie sopraindicate dovrebbe essere classificato nella categoria «anomalie pericolose». Un veicolo che presenti più anomalie che rientrano nella stessa categoria dovrebbe essere classificato nella categoria di rischio immediatamente superiore, qualora l’effetto combinato delle anomalie renda il veicolo più pericoloso.
Quando le anomalie rientrano in più di una categoria, dovrebbe essere di pertinenza dell’ispettore incaricato delle prove inserire le anomalie in una data categoria sulla base della loro gravità in conformità della legislazione nazionale.
Nella valutazione delle anomalie si dovrebbe tenere conto dei requisiti di omologazione in vigore alla data di prima registrazione o di prima messa in circolazione del veicolo. Alcuni elementi saranno tuttavia valutati alla luce dei requisiti sull’ammodernamento.
Requisiti della valutazione
Le anomalie riportate sono esempi di difetti tecnici o di altri casi di non conformità accertabili.
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Elemento |
Anomalie |
Orientamenti per la valutazione delle anomalie |
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1. IMPIANTO DI FRENATURA |
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Cattivo funzionamento o difetti del manometro o dell’indicatore |
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Il freno del rimorchio non è azionato automaticamente quando il collegamento è disinserito |
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Non si ottiene almeno il seguente valore minimo: —
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Uno sforzo di frenata inferiore al 50 % (5) delle prestazioni del freno di servizio di cui al punto 1.2.2 in relazione alla massa massima autorizzata o, per i semirimorchi, alla somma dei carichi autorizzati per asse (fatta eccezione per le categorie L1e e L3e) |
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Freno non funzionante su un lato o in caso di prova di frenatura su strada, eccessiva deviazione del veicolo rispetto a una linea retta |
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Non si ottiene almeno per tutti i veicoli un coefficiente di frenatura del 16 % in relazione alla massa massima autorizzata o, per i veicoli a motore, del 12 % in relazione alla massa massima combinata autorizzata del veicolo, a seconda di quale sia il valore più elevato |
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8. EFFETTI NOCIVI |
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Qualsiasi perdita anormale di liquidi che potrebbe danneggiare l’ambiente o mettere a repentaglio la sicurezza di altri utenti della strada |
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Note: |
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(1) Con riparazione o modifica inadeguata si intende una riparazione o modifica che incide negativamente sulla sicurezza su strada del veicolo o che ha effetti negativi sull’ambiente.
(2) 48 % per i veicoli non muniti di ABS o omologati anteriormente al 1o ottobre 1991.
(3) 45 % per i veicoli immatricolati successivamente al 1988 o alla data specificata nei requisiti, a seconda di quale data sia posteriore.
(4) 43 % per i semirimorchi e i rimorchi immatricolati successivamente al 1988 o alla data indicata nei requisiti, a seconda di quale data sia posteriore.
(5) 2,2 m/s2 per i veicoli delle categorie N1, N2 e N3.
(6) Omologati secondo i valori limite di cui alla riga A o alla riga B della tabella della sezione 5.3.1.4 dell’allegato I della direttiva 70/220/CEE del Consiglio (GU L 76 del 6.4.1970, pag. 1) o successive modifiche, oppure immatricolati o messi in circolazione per la prima volta dopo il 1o luglio 2002.
(7) Omologati secondo i valori limite di cui alla riga B della tabella della sezione 5.3.1.4 dell’allegato I della direttiva 70/220/CEE, o successive modifiche, alla riga B1, B2 o C della sezione 6.2.1 dell’allegato I della direttiva 88/77/CEE del Consiglio (GU L 36 del 9.2.1988, pag. 33), o successive modifiche, oppure immatricolati o messi in circolazione per la prima volta dopo il 1o luglio 2008.
(1) I «requisiti» sono stabiliti dai requisiti per l’omologazione alla data di omologazione, di prima registrazione o di prima messa in circolazione nonché dagli obblighi di ammodernamento o dalla legislazione nazionale del paese di immatricolazione.
(2) (E) Per la prova di questo elemento è necessaria un’attrezzatura specifica.