ISSN 1725-258X

doi:10.3000/1725258X.L_2010.081.ita

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

L 81

European flag  

Edizione in lingua italiana

Legislazione

53° anno
26 marzo 2010


Sommario

 

IV   Atti adottati prima del 1o dicembre 2009, in applicazione del trattato CE, del trattato UE e del trattato Euratom

pagina

 

 

2010/174/CE

 

*

Decisione della Commissione, del 10 marzo 2009, relativa agli aiuti di Stato C 43/07 (ex N 64/07) e C 44/05 (ex NN 79/05, ex N 439/04) concessi dalla Polonia all’acciaieria Huta Stalowa Wola S.A. [notificata con il numero C(2009) 1480]  ( 1 )

1

 

 

2010/175/CE

 

*

Decisione della Commissione, del 22 luglio 2009, relativa all’aiuto di Stato C 18/05 (ex N 438/04, N 194/05 e PL 34/04) concesso dalla Polonia a favore di Stocznia Gdańsk [notificata con il numero C(2009) 5685]  ( 1 )

19

 


 

(1)   Testo rilevante ai fini del SEE

IT

Gli atti i cui titoli sono stampati in caratteri chiari appartengono alla gestione corrente. Essi sono adottati nel quadro della politica agricola ed hanno generalmente una durata di validità limitata.

I titoli degli altri atti sono stampati in grassetto e preceduti da un asterisco.


IV Atti adottati prima del 1o dicembre 2009, in applicazione del trattato CE, del trattato UE e del trattato Euratom

26.3.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 81/1


DECISIONE DELLA COMMISSIONE

del 10 marzo 2009

relativa agli aiuti di Stato C 43/07 (ex N 64/07) e C 44/05 (ex NN 79/05, ex N 439/04) concessi dalla Polonia all’acciaieria Huta Stalowa Wola S.A.

[notificata con il numero C(2009) 1480]

(Il testo in lingua polacca è il solo facente fede)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2010/174/CE)

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l’articolo 88, paragrafo 2, primo comma,

visto l’accordo sullo Spazio economico europeo, in particolare l’articolo 62, paragrafo 1, lettera a),

dopo aver invitato le parti a presentare osservazioni conformemente a detti articoli, considerando le risposte ottenute,

considerando quanto segue:

1.   PROCEDIMENTO

(1)

Con la lettera dell’8 ottobre 2004 la Polonia ha notificato alla Commissione le misure di aiuto alla ristrutturazione concesse a favore di Huta Stalowa Wola S.A. (di seguito «HSW», «beneficiario» o «impresa») al fine di ottenere la certezza giuridica che esse fossero state concesse prima dell’adesione della Polonia all’Unione europea e che pertanto non fossero applicabili dopo l’adesione, e che esse non costituissero quindi un aiuto nuovo, che avrebbe dovuto essere esaminato dalla Commissione conformemente all’articolo 88, del trattato CE. Qualora la Commissione avesse constatato che tali misure costituivano un aiuto nuovo, la Polonia avrebbe richiesto che fossero autorizzate come aiuto alla ristrutturazione.

(2)

La Commissione ha chiesto alla Polonia di presentare ulteriori informazioni con lettere dell’11 novembre 2004, del 1o marzo 2005, del 27 aprile 2005 e del 26 luglio 2005, alle quali la Polonia ha risposto, rispettivamente, con una lettera del 31 gennaio 2005, protocollata il 2 febbraio 2005; con una lettera del 4 aprile 2005, protocollata l’8 aprile 2005; con una lettera del 7 giugno 2005, protocollata il 9 giugno 2005 e con una lettera del 2 settembre 2005, protocollata il 6 settembre 2005.

(3)

Da tale scambio di informazioni è risultato che una parte delle misure notificate era stata eseguita in violazione dell’articolo 88, paragrafo 3, del trattato CE.

(4)

Con lettera del 23 novembre 2005 la Commissione ha comunicato alla Polonia la propria decisione di avviare il procedimento di cui all’articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE in relazione alle misure di aiuto.

(5)

La decisione della Commissione sull’avviamento del procedimento di cui all’articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (1). La Commissione ha invitato le parti a presentare le proprie osservazioni sulle misure di aiuto.

(6)

Le autorità polacche hanno presentato le proprie osservazioni con lettera del 7 marzo 2006, protocollata il 9 marzo 2006. Non sono pervenute osservazioni da terzi.

(7)

Con la decisione del 20 dicembre 2006 la Commissione ha concluso il procedimento di indagine formale ritenendo l’aiuto a favore della ristrutturazione di HSW compatibile con il mercato comune («decisione del 20 dicembre 2006») (2). Dall’indagine della Commissione è emerso che una parte dell’aiuto è stata concessa prima dell’adesione della Polonia alla CE [157 milioni di PLN o 37,2 milioni di EUR (3)], e una parte dopo tale adesione (66 milioni di PLN o 15,6 milioni di EUR).

(8)

Il 20 dicembre 2006 la Commissione, aveva preso la propria decisione sulla base del piano di ristrutturazione di HSW del febbraio 2006 («piano di febbraio»), presentato dalla Polonia il 9 marzo 2006. A seguito dell’approvazione della decisione del 20 dicembre 2006 le autorità polacche hanno notificato una versione aggiornata del piano, predisposta nel novembre 2006. («piano di novembre»). Le autorità polacche con lettera del 2 febbraio 2007 (protocollata il 4 febbraio 2007) sostengono che non sono riuscite a presentare alla Commissione le modifiche in precedenza per cause amministrative (4).

(9)

Nelle lettere del 29 marzo 2007 e del 21 maggio 2007 la Commissione ha chiesto ulteriori chiarimenti in merito alle modifiche del piano di febbraio. Le autorità polacche hanno risposto rispettivamente con lettera del 30 aprile 2007, protocollata nella stessa data, e con lettera del 5 giugno 2007 protocollata nella stessa data. Il 7 giugno 2007 a Bruxelles ha avuto luogo l’incontro tra i servizi della Commissione, le autorità polacche e il consiglio di amministrazione di HSW. Il 22 giugno 2007, in seguito all’incontro, la Commissione ha trasmesso alle autorità polacche una lettera in cui chiedeva ulteriori informazioni. Le autorità polacche hanno risposto con lettera del 13 luglio 2007, protocollata nella stessa data.

(10)

Il 10 ottobre 2007 la Commissione ha deciso di avviare il procedimento di indagine formale a norma dell’articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE a causa dei dubbi circa la compatibilità del piano aggiornato di ristrutturazione con le disposizioni degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà (5) («orientamenti del 2004»). Nella propria decisione la Commissione ha indicato anche la possibilità di revocare la decisione del 20 dicembre 2006 a norma dell’articolo 9 del regolamento del Consiglio (CE) n. 659/1999 (6).

(11)

La decisione della Commissione di avviare il procedimento di indagine formale a norma all’articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (7). La Commissione ha invitato gli interessati a presentare le proprie osservazioni sull’aiuto.

(12)

In seguito alla proroga del termine per la presentazione delle osservazioni (richieste del 30 ottobre 2007 e del 6 dicembre 2007 alle quali la Commissione ha risposto rispettivamente, con lettera del 20 novembre 2007 e del 19 dicembre 2007) la Polonia ha presentato le proprie osservazioni con lettera del 15 gennaio 2008, protocollata nella stessa data. Inoltre, la Commissione ha ricevuto le osservazioni da tredici parti terze, tra cui il beneficiario. Hanno presentato osservazioni le seguenti autorità locali: il sindaco della città di Stalowa Wola con lettera dell’11 novembre 2008, il presidente del distretto di Stalowa Wola con lettera del 14 gennaio 2008 e il voivoda dei Bassi Carpazi con lettera del 15 gennaio 2008. Hanno poi presentato le loro osservazioni i seguenti fornitori di HSW: Clak Hurtownia Artykułów Przemysłowych H. Adamski, J. Lach T. Knie s.j. con lettera del 10 gennaio 2008, Kwadrat S.r.l. con lettera del 10 gennaio 2008, Odlewnia Staliwa «Łabędy» S.r.l. con lettera del 10 gennaio 2008, Fabryka Maszyn Lubaczów S.r.l. con lettera dell’11 gennaio 2008, e SigmaKalon Cieszyn S.A. con lettera dell’11 gennaio 2008. Hanno inoltre presentato osservazioni le banche che collaborano con la HSW Bank Pekao SA, con lettera dell’11 gennaio 2008 e la BRE Bank S.A con lettera del 14 gennaio 2008, l’impresa ENESTA S.r.l. (fornitore di energia) con lettera dell’11 gennaio 2008, e l’istituto della previdenza sociale con lettera del 21 gennaio 2008. Il beneficiario ha presentato le proprie osservazioni con lettera del 14 gennaio 2008.

(13)

Con lettera del 28 gennaio 2008 la Commissione ha trasmesso alle autorità polacche le osservazioni ricevute da terzi.

(14)

Nei giorni 9 e 14 aprile 2008 le autorità polacche hanno trasmesso la lettera al commissario Neelie Kroes. Il commissario ha risposto il 28 aprile 2008, chiedendo ulteriori informazioni. Le autorità polacche hanno risposto con lettera del 4 luglio 2008, protocollata il 9 luglio 2008.

(15)

Con lettera del 7 novembre 2008, protocollata nella stessa data, le autorità polacche hanno presentato ulteriori informazioni. Il 1o dicembre 2008 la Commissione ha presentato una richiesta di informazioni alla quale le autorità polacche hanno risposto con lettera del 22 dicembre 2008, protocollata nella stessa data.

2.   DESCRIZIONE

2.1.   Azienda

(16)

HSW, beneficiario dell’aiuto e società madre del gruppo HSW, ha sede a Stalowa Wola nei Bassi Carpazi. Tale regione è ammissibile all’aiuto di cui all’articolo 87 paragrafo 3, lettera a), del trattato CE. Nel febbraio 2006 il gruppo era formato da 8 società di cui la HSW S.A. possedeva (e quindi controllava) almeno il 51 % delle quote e da 10 società in cui possedeva quote in misura inferiore al 51 %. Le società facenti parte del gruppo HSW si forniscono reciprocamente beni e servizi. Oltre all’azienda madre, le società del gruppo con il maggior capitale sociale sono: la HSW-Zakład Zespołów Napędowych Sp. z o.o. e la HSW-Zakład Zespołów Mechanicznych Sp. z o.o. La quota di vendite di HSW alle società del gruppo ammonta al 20-30 % del totale.

(17)

La HSW S.A. è stata fondata nel 1937 e inizialmente produceva cannoni ed acciaio inossidabile. Contrariamente alla controllata HSW-Zakład Metalurgiczny, essa non produce acciaio. Nel 1991 è stata trasformata in società per azioni. Il 76 % delle azioni è ancora in mano allo Stato, il 9 % appartiene ai dipendenti, il resto appartiene ad azionisti sia pubblici che privati, ma nessuno di essi possiede più del 5 % delle azioni. La società produce attrezzature e macchinari per l’edilizia ed anche equipaggiamento militare (cannoni, obici, ecc.).

(18)

Nel 2005 la HSW S.A. impiegava circa 2 400 dipendenti, mentre nel 2002 essi erano ancora 3 173.

(19)

Una delle controllate di HSW è l’impresa di distribuzione Dressta Sp. z o.o. (in seguito «Dressta»). Dal settembre 2006 essa è interamente controllata dalla HSW S.A., ma in precedenza il 51 % delle sue quote apparteneva alla Komatsu American International Company USA (in seguito «KAIC»), impresa concorrente di HSW S.A. Nel 1995 la HSW S.A. ha trasferito alla Dressta per un periodo di 12 anni le licenze e i beni patrimoniali relativi alla vendita dei prodotti della società sui mercati esteri.

2.2.   Difficoltà dell’impresa

(20)

Le difficoltà del beneficiario hanno avuto inizio nel 2002, quando il suo fatturato è calato dai 494,9 milioni di PLN (117,3 milioni di EUR) del 2000 a 352,6 milioni di PLN (83,5 milioni di EUR), ossia del 29 %. Le esportazioni sono diminuite passando da 505 milioni di PLN (119,7 milioni di EUR) a 279 milioni di PLN (66,1 milioni di EUR). La diminuzione del fatturato sui mercati esteri è stata causata innanzitutto dalla recessione e dal fatto che la Dressta, sotto l’influenza del suo maggior azionista (e un serio concorrente di HSW), ha ridotto significativamente la vendita dei prodotti di quest’ultima sul mercato nordamericano.

(21)

Nel 2002 il beneficiario ha registrato una perdita dall’attività operativa per un ammontare di 33,9 milioni di PLN (8,03 milioni di EUR), dovuta principalmente ad uno sfruttamento insufficiente delle sue capacità produttive. Poiché la maggior parte delle vendite sui mercati esteri avveniva in dollari USA, mentre la maggior parte dei costi dell’azienda veniva indicata in PLN, l’apprezzamento dello zloty ha influito negativamente sul livello delle vendite e sulla redditività del beneficiario.

(22)

La HSW S.A. era gravemente indebitata. L’indebitamento medio negli anni 2000-2002 è stato pari a 169,1 milioni di PLN (40,1 milioni di EUR).

(23)

Anche l’attività operativa dell’impresa subiva delle perdite. Le perdite sulle vendite sono aumentate dai 6,4 milioni di PLN (1,52 milioni di EUR) del 2000 a 33,9 milioni di PLN (8,03 milioni di EUR) nel 2002.

(24)

Il gruppo HSW ha registrato una perdita netta di 137,7 milioni di PLN (32,6 milioni di EUR) nel 2002 e una perdita netta di 123,9 milioni di PLN (29,4 milioni di EUR) nel 2003.

2.3.   Ristrutturazione

(25)

Per far fronte a tali difficoltà, nel 2002 il beneficiario ha elaborato un piano di ristrutturazione per il periodo 2003-2007. Tale piano è stato successivamente modificato nel febbraio 2006 («piano di febbraio»). La Commissione ha adottato la decisione il 20 dicembre 2006 sulla base di tale piano. Il piano di ristrutturazione è stato aggiornato nel novembre 2007 («piano di novembre») e quindi la Commissione ha deciso di riavviare il procedimento di indagine.

2.3.1.   Il piano di febbraio

(26)

Una delle misure più importanti previste dal piano di febbraio era il cambiamento della struttura organizzativa del beneficiario. L’idea principale del processo di ristrutturazione di HSW era di separare le attività dell’impresa direttamente legate alla produzione dagli impianti da ristrutturare. Per tale motivo lo Stato, azionista di maggioranza di HSW S.A., aveva costituito la società indipendente HSW-Trading Sp. z o.o. (in seguito «HSW-Trading»). La HSW-Trading ha ricevuto dallo Stato un apporto di capitale di 40 milioni di PLN (9,48 milioni di EUR); tale aiuto è stato notificato dalle autorità polacche nel quadro degli aiuti concessi a HSW (cfr. il punto 16 della sottostante tabella 2).

(27)

Mentre la HSW-Trading era responsabile della produzione e della vendita di macchinari industriali, della gestione logistica, della gestione della qualità e della fornitura di materiali per la produzione delle macchine, la HSW S.A. conservava le attività di ricerca e sviluppo, il finanziamento del capitale produttivo, il marketing strategico, la vendita dei pezzi di ricambio, il servizio di assistenza e la vendita di apparecchiature militari. La HSW era anche responsabile della ristrutturazione organizzativa. Per poter condurre la propria attività la società HSW-Trading ha preso in affitto dalla HSW i beni direttamente legati alla produzione. Anche la manodopera necessaria è stata temporaneamente trasferita alla HSW-Trading.

(28)

Tale separazione avrebbe dovuto continuare nel periodo 2004-2005, ossia per l’intero periodo di ristrutturazione di HSW S.A. Alla fine del 2006, la HSW-Trading avrebbe dovuto ricongiungersi alla HSW.

(29)

Conformemente al piano di febbraio era necessario condurre una rigorosa riorganizzazione del personale. Nel 2007, alla fine del processo di ristrutturazione, la HSW prevedeva di dare lavoro a 2 100 dipendenti, riducendone il numero che, alla fine del 2002, era di 3 173.

(30)

Un altro settore da ristrutturare era l’organizzazione della rete di distribuzione dei macchinari per l’edilizia e delle parti di ricambio sul mercato mondiale, che avrebbe dovuto permettere al beneficiario di accedere a nuovi mercati.

(31)

La ristrutturazione di HSW comprendeva inoltre la vendita delle controllate e la privatizzazione delle attività del beneficiario legate alla prestazione di servizi. Nel 2006 la HSW aveva già venduto la HSW-Zakład Kuźnia Matrycowa Sp. z o.o. per un importo di 38 milioni di PLN (9 milioni di EUR) e la HSW-Zakład Metalurgiczny (HSW-Walcownia Blach Sp. z o.o. e HSW-Huta Stali Jakościowych). La HSW ha ottenuto entrate pari a 112,2 milioni di PLN (26,6 milioni di EUR) a titolo di privatizzazione. Per il 2006 prevedeva la conclusione della vendita di due controllate: la HSW-Zakład Sprężynownia e la HSW-Tlenownia.

(32)

La ristrutturazione degli attivi prevedeva la limitazione della capacità produttiva da 1 500 a 1 200 macchinari per l’edilizia all’anno. Si è ritenuto che il complesso dei beni di HSW S.A. fosse nettamente superiore alle necessità della società. Poiché la HSW prevedeva di concentrarsi sulla produzione di macchinari per l’edilizia, occorreva vendere una gran parte degli attivi. Gli attivi venduti nel periodo da gennaio 2003 a dicembre 2005 hanno portato a un ricavo di 52,1 milioni di PLN (12,3 milioni di EUR), importo di gran lunga superiore ai risultati attesi, stimati a 10,3 milioni di PLN (2,4 milioni di EUR). Sono stati venduti i seguenti attivi: terreni per una superficie di circa 248,4 ha (di cui terreni alberati per una superficie di circa 153 ha); immobili per una superficie utile di circa 76 000 m2 e 94 macchine e impianti.

(33)

I costi totali della ristrutturazione, compresi i costi sostenuti prima dell’adesione, ammontano a 450,3 milioni di PLN (106,7 milioni di EUR) e consistono principalmente nella ristrutturazione delle obbligazioni di diritto civile (rispettivamente 95,6 milioni di PLN e 113,2 milioni di PLN), nei costi di organizzazione del sistema di approvvigionamento e distribuzione (151,2 milioni di PLN), nei costi dell’assicurazione della continuità delle forniture (40 milioni di PLN) e nei costi per l’ammodernamento (30,5 milioni di PLN).

2.3.2.   Piano di novembre

(34)

Con lettera del 2 febbraio 2007 le autorità polacche hanno informato la Commissione delle modifiche del piano di ristrutturazione predisposto nel novembre 2006. Secondo il parere delle autorità polacche tali modifiche avrebbero dovuto avere un impatto sull’importo dell’aiuto di Stato e rimangono compatibili con il punto 52 degli orientamenti del 2004.

(35)

La modifica principale rispetto al piano di febbraio riguarda il processo di finanziamento della ristrutturazione. La HSW non dovrà restituire due prestiti ad essa concessi prima dell’adesione della Polonia alla CE nel 2003 e nel 2004 dall’agenzia per lo Sviluppo dell’industria appartenente allo Stato (chiamata in seguito l’ARP), né i relativi interessi (8); invece l’ARP convertirà il debito nominale in azioni, divenendo in questo modo un azionista di HSW. Le modifiche rimanenti riguardavano la proroga del processo di ristrutturazione organizzativa.

(36)

Secondo le autorità polacche, grazie alla conversione del debito in azioni, la HSW sarebbe riuscita ad accumulare le risorse indispensabili per un corretto funzionamento sul mercato e per gli investimenti futuri necessari. Le autorità polacche hanno sottolineato che dell’importo di 96,2 milioni di PLN (i due prestiti ammontano ad un totale di 75 milioni di PLN e 21,2 milioni di PLN di interessi maturati) (9):

[0-50] (*1) milioni di PLN dovranno essere destinati alla modernizzazione delle attrezzature ed agli ulteriori investimenti che, secondo gli esperti delle autorità polacche, risultavano indispensabili per il ripristino della redditività di HSW,

[0-50] milioni di PLN saranno necessari per coprire le spese aggiuntive dovute al rinvio della fusione di HSW con la HSW-Trading, che ha aumentato i costi del programma di ristrutturazione del personale,

[50-100] milioni di PLN verranno destinati al finanziamento di un ulteriore accumulo di risorse e a coprire i debiti aggravati a causa della proroga del termine di esigibilità delle fatture dei clienti e della riduzione del termine di pagamento ai fornitori,

[0-10] milioni di PLN saranno impiegati per il finanziamento degli ulteriori crediti commerciali.

(37)

Le autorità polacche hanno motivato il fabbisogno di HSW di ulteriori mezzi economici (sopra citati [0-100] milioni di PLN) con l’intensificazione della concorrenza sul mercato dei macchinari per l’edilizia ovvero del fatto che i concorrenti di HSW proponevano ai propri clienti termini di pagamento più lunghi e accettavano termini di pagamento più brevi a favore dei loro fornitori.

(38)

I costi complessivi della ristrutturazione risultanti «dal piano di novembre», comprensivi dei costi sostenuti prima dell’adesione alla CE, ammontano a 456,9 milioni di PLN (108,3 milioni di EUR), e sono composti dalle voci indicate nella tabella 1.

Tabella 1

Riassunto dei costi di ristrutturazione previsti nel piano di novembre

(in migliaia di PLN)

Misura di ristrutturazione

Costi

Ristrutturazione delle obbligazioni di diritto civile

95 648

Ristrutturazione degli oneri tributari e previdenziali

113 213

Organizzazione del sistema di approvvigionamento e distribuzione

158 741

Assicurazione della continuità delle forniture di materiali, ricambi e componenti

40 000

Ristrutturazione dei prodotti

1 666

Ristrutturazione patrimoniale

871

Ristrutturazione dell’occupazione

4 199

Ristrutturazione organizzativa

2 013

Modernizzazione del potenziale produttivo

30 524

Totale

456 878

3.   DECISIONE DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO A NORMA DELL’ARTICOLO 88, PARAGRAFO 2, DEL TRATTATO CE.

(39)

Il 23 novembre 2005 la Commissione ha deciso di avviare il procedimento di indagine formale. Il 20 dicembre 2006 la Commissione ha deciso di approvare l’aiuto alla ristrutturazione a favore di HSW sulla base del piano di ristrutturazione dell’azienda del febbraio 2006. Il 10 ottobre 2007 la Commissione ha deciso di avviare il procedimento di indagine formale, in seguito alla presentazione del piano di novembre che prevedeva ulteriori misure di sostegno a favore di HSW. Nella sua decisione la Commissione prevedeva la possibilità di ritirare la decisione del 20 dicembre 2006, poiché essa è stata rilasciata sulla base di informazioni non corrette.

3.1.   Decisione del 23 novembre 2005 di avvio del procedimento di indagine

(40)

Nella decisione del 23 novembre 2005 la Commissione ha sostenuto che le misure di aiuto di 145,8 milioni di PLN erano state concesse alla HSW prima dell’adesione della Polonia alla CE; le misure di aiuto di 27,9 milioni di PLN erano state concesse dopo l’adesione senza l’approvazione della Commissione; le misure di aiuto di 43,4 milioni di PLN non erano state ancora concesse e, pertanto, costituivano un aiuto di Stato nuovo.

(41)

La Commissione ha deciso di avviare un procedimento di indagine formale sulla base di due considerazioni.

(42)

In primo luogo, la Commissione aveva dei dubbi sulla compatibilità dell’aiuto destinato alla ristrutturazione con il mercato comune.

(43)

Tali dubbi riguardavano il fatto di sapere se le misure previste dal piano di ristrutturazione erano sufficienti per ripristinare la redditività a lungo termine del beneficiario, dal momento che sembravano concentrarsi solo sull’obiettivo di onorare il debito e coprire i costi operativi.

(44)

Inoltre, la Commissione ha messo in dubbio il fatto che fossero state applicate misure compensative sufficienti. Secondo le autorità polacche, la HSW progettava di ridurre le sue capacità produttive del 20 %, mentre il piano prevedeva un incremento dello sfruttamento di tali capacità dal 27,7 % nel 2002 al 66 % nel 2007; quindi la Commissione aveva dei dubbi riguardo il risultato netto di tali attività.

(45)

Tali dubbi riguardavano anche il fatto di sapere se l’aiuto si limitasse al minimo indispensabile e se il contributo proprio del beneficiario fosse significativo, in quanto la Polonia non aveva effettuato una netta distinzione tra ciò che considerava contributo proprio al processo di ristrutturazione e ciò che veniva finanziato mediante un aiuto di Stato.

(46)

La Commissione aveva dei dubbi anche per quanto riguarda il rispetto del principio «una tantum». In realtà, una sussidiaria di HSW, la HSW-Zakład Zespołów Mechanicznych, aveva ottenuto, prima dell’adesione della Polonia all’Unione europea, un aiuto alla ristrutturazione per gli anni 2003-2007; occorreva pertanto dimostrare che tale aiuto non aveva procurato un vantaggio alla società madre HSW S.A. Dal canto suo, alla Polonia si chiedeva di garantire alla Commissione che l’aiuto alla ristrutturazione concesso a HSW, se autorizzato, non avrebbe procurato vantaggi a HSW-Zakład Zespołów Mechanicznych.

(47)

Il secondo motivo per avviare il procedimento era che la Commissione dubitava che la separazione della produzione militare finanziata dallo Stato (cannoni) da quella civile dei macchinari per edilizia fosse una misura sufficiente. La Polonia, con lettere del 7 giugno 2005 e del 2 settembre 2005, ha assicurato alla Commissione che erano escluse sovvenzioni incrociate e la Commissione ha preso atto del fatto che la percentuale di aiuto destinata alla produzione militare era modesta rispetto al totale. La Commissione ha chiesto, tuttavia, spiegazioni più dettagliate per quanto riguarda la separazione dei conti.

3.2.   Decisione del 10 ottobre 2007 di riavvio del procedimento di indagine

(48)

La Commissione ha deciso di riavviare il procedimento di indagine formale, in considerazione di quattro considerazioni.

(49)

In primo luogo, la Commissione dubitava che il piano di novembre avrebbe potuto ripristinare la redditività a lungo termine di HSW, visto che sembrava che l’azienda avesse bisogno di liquidità supplementare.

(50)

In secondo luogo, la Commissione dubitava che l’aiuto si limitasse al minimo indispensabile, in quanto l’impiego delle liquidità supplementari ottenute in seguito alla conversione dei debiti in azioni non è stato sufficientemente motivato da parte delle autorità polacche.

(51)

Inoltre, la Commissione nutriva dei dubbi sul fatto che l’ammontare degli aiuti non sarebbe aumentato in seguito a tale conversione.

(52)

Oltre ai dubbi relativi all’aumento dell’ammontare degli aiuti, la Commissione dubitava anche che l’effetto dell’aiuto concesso alla HSW restasse immutato e non avesse ripercussioni ingiustificate in termini di distorsione della concorrenza. In altre parole, la Commissione nutriva dei dubbi sul fatto che le misure compensatorie fossero sufficienti, in quanto, conformemente al punto 40 degli orientamenti del 2004, tali misure devono essere proporzionali agli effetti di distorsione determinati dall’aiuto.

(53)

La Commissione ha deciso di avviare di nuovo il procedimento di indagine, prevedendo la possibilità di revocare la decisione del 20 dicembre 2006.

4.   OSSERVAZIONI DI TERZI

(54)

La Commissione non ha ricevuto alcuna osservazione da terzi in riferimento al procedimento di indagine formale avviato il 23 novembre 2005.

(55)

In relazione al riavvio del procedimento di indagine formale la Commissione ha ricevuto delle osservazioni da 13 parti terze, tra cui il beneficiario. In tutte le osservazioni è stata espressa la convinzione che il processo di ristrutturazione di HSW si sarebbe concluso positivamente (i creditori del settore pubblico e privato, i fornitori di HSW) ed è stata sottolineata l’importanza dell’azienda per l’intera regione (il beneficiario e gli enti locali che assegnano gli aiuti).

5.   OSSERVAZIONI DELLA POLONIA

5.1.   Osservazioni sulla decisione del 23 novembre 2005

(56)

In primo luogo, le autorità polacche hanno commentato le osservazioni della Commissione relative a quali misure sono state concesse prima dell’adesione della Polonia alla CE e quali tra quelle misure costituiscono un aiuto non conforme alla normativa o un aiuto nuovo. Le autorità polacche ritenevano che l’aiuto concesso in base alla legge modificata del 30 ottobre 2002, relativa agli aiuti di Stato alle imprese di particolare importanza per il mercato del lavoro (cfr. tabella 3), non fosse stato concesso prima della data dell’adesione alla Comunità europea, contestando l’opinione della Commissione espressa nella decisione di avvio del procedimento di indagine formale. Le autorità polacche hanno ribadito le informazioni presentate prima, ossia che il momento decisivo per la concessione dell’aiuto di Stato a norma della citata legge è il consenso espresso dai creditori del settore pubblico al beneficiario (cioè delle promesse amministrative), e non la decisione di ristrutturazione rilasciata dal presidente della ARP. Considerando il fatto che i creditori del settore pubblico di HSW, i cui crediti sono stati soggetti alla ristrutturazione, hanno rilasciato il loro consenso alla HSW prima della data dell’adesione delle Polonia alla Comunità europea, le autorità polacche ritengono che tale aiuto sia stato concesso prima della data dell’adesione e non debba pertanto essere valutato dalla Commissione dal punto di vista della compatibilità con il mercato comune.

(57)

In secondo luogo, le autorità polacche hanno fatto presenti due cambiamenti rispetto all’aiuto inizialmente notificato, ovvero con lettera dell’8 ottobre 2004. Il primo ed essenziale cambiamento consisteva nella parziale revoca dell’aiuto di Stato (per un totale di 43,5 milioni di PLN) e la sua sostituzione con due misure di aiuto, le quali non venivano considerate aiuto di Stato. Il secondo cambiamento aveva carattere materiale e consisteva nella precisazione dell’importo delle tre misure concesse a favore di HSW prima dell’adesione della Polonia alla CE. Nelle tabelle 2-5 sono state presentate tutte le misure di aiuto, quelle già concesse e quelle che devono essere concesse, a favore di HSW S.A. nell’intero periodo di ristrutturazione, conformemente alle modifiche risultanti dai chiarimenti delle autorità polacche.

(58)

Inoltre, le autorità polacche hanno affermato che le proroghe di pagamento e i pagamenti a rate relativi alle obbligazioni pubbliche per un importo di 22,1 milioni di PLN (5,2 milioni di EUR) (voce 28 nella tabella 2) devono essere considerati aiuti de minimis. Il metodo di calcolo degli importi di aiuto utilizzato dalle autorità polacche equipara il tasso percentuale adottato per la proroga dei pagamenti al tasso di riferimento della Commissione. Le autorità polacche hanno ritenuto che quando il tasso d’interesse applicato risulta superiore al tasso di riferimento la misura non costituisce un aiuto. Secondo le autorità polacche tale situazione si verifica nel caso del rinvio del pagamento delle obbligazioni da parte del Zakład Ubezpieczeń Społecznych per un ammontare di 16,4 milioni di PLN (voce 29 nella tabella 4).

(59)

In terzo luogo, per quanto riguarda la redditività dell’impresa, le autorità polacche hanno affermato che la ristrutturazione organizzativa è stata effettuata con successo e che la HSW ha ripreso il controllo di HSW-Dressta e sarà pertanto in grado di espandersi sul ricco mercato nordamericano.

(60)

Per quanto riguarda la limitazione delle distorsioni della concorrenza, le autorità polacche hanno sostenuto che la diminuzione della capacità produttiva da 1 500 a 1 200 macchinari è stata una misura di compensazione valida. Inoltre, hanno ritenuto che anche la vendita delle società controllate da HSW rientrasse in tale categoria.

(61)

Per quanto riguarda la limitazione dell’aiuto al minimo indispensabile, le autorità polacche hanno fornito una serie di informazioni sugli importi considerati come un contributo proprio.

(62)

In conclusione, nelle loro osservazioni le autorità polacche sostengono che non è stato concesso, né è stato previsto alcun aiuto di Stato dopo l’adesione. Qualora la Commissione non sia di tale parere, esse presenteranno ulteriori argomenti a sostegno della tesi secondo cui l’aiuto di Stato è compatibile con il mercato comune.

(63)

In relazione ai dubbi della Commissione riguardanti la sufficiente separazione della produzione per scopi militari da quella civile di HSW, le autorità polacche hanno assicurato alla Commissione che l’attuale sistema di registrazione dei costi permette una chiara separazione dei due tipi di attività.

5.2.   Osservazioni sulla decisione del 10 ottobre 2007

(64)

In primo luogo le autorità polacche hanno spiegato nuovamente i motivi di una così tardiva presentazione delle modifiche del piano di ristrutturazione, indicando come causa la lunghezza delle procedure interne.

(65)

In secondo luogo, le autorità polacche hanno sottolineato il fatto che l’ambito del procedimento avviato avrebbe dovuto riguardare esclusivamente la modifica del piano di ristrutturazione in ottemperanza al punto 52 degli orientamenti del 2004 e hanno sostenuto che la Commissione non avrebbe dovuto intraprendere azioni a norma dell’articolo 9 del regolamento (CE) n. 659/1999 e revocare la decisione del 20 dicembre 2006. Le autorità polacche hanno citato a tale proposito il principio della certezza del diritto.

(66)

In terzo luogo, secondo la parte polacca, la conversione dell’indebitamento in azioni non ha aumentato l’importo complessivo delle misure di aiuto approvate.

(67)

In quarto luogo, le autorità polacche hanno ritenuto che considerare che l’elemento di aiuto nei prestiti concessi dall’ ARP e approvati dalla Commissione nella decisione del 20 dicembre 2006 è equivalente al loro valore nominale era immotivato e portava ad un aumento ingiustificato del valore di tali aiuti (nonostante la Polonia abbia riconosciuto di non aver contestato questo approccio in precedenza). Pertanto, anche se la Commissione avesse ritenuto che la conversione dell’indebitamento in azioni avrebbe determinato l’aumento dell’ammontare della somma di aiuti per l’importo dei prestiti concessi dalla ARP, l’importo di tali aiuti non avrebbe dovuto superare il valore nominale dei prestiti già approvati nella decisione del 20 dicembre 2006.

(68)

Per quanto riguarda i prestiti concessi dalla ARP, le autorità polacche hanno spiegato che, fino al momento della conversione, l’azienda ha pagato gli interessi per un importo di 22,9 milioni di PLN. L’importo degli interessi rimanenti che la HSW avrebbe dovuto pagare, qualora non fosse avvenuta la conversione dell’indebitamento in azioni, è di 21,2 milioni di PLN.

(69)

Inoltre le autorità polacche hanno constatato che la conversione dell’indebitamento in azioni era conforme ai requisiti della prova del creditore operante in condizioni di economia di mercato e non rappresentava un aiuto di Stato a norma dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE. Secondo le autorità polacche la ARP ha preso in considerazione il fatto che la HSW stava riacquistando redditività ed ha ritenuto che il valore delle azioni acquisite sarebbe aumentato nel tempo.

(70)

Nella parte rimanente delle loro osservazioni le autorità polacche hanno sostenuto che, anche se la Commissione dovesse ritenere che il piano di ristrutturazione sia stato notevolmente modificato, il nuovo pacchetto di ristrutturazione, considerato nel suo insieme, dovrebbe essere considerato compatibile con gli orientamenti del 2004, e la modifica in questione dovrebbe essere approvata conformemente al punto 52 degli orientamenti.

(71)

Le autorità polacche hanno sottolineato che, salvo piccoli e irrilevanti cambiamenti, la ristrutturazione è stata realizzata conformemente al piano di febbraio e i criteri relativi alla redditività, al contributo proprio e alla limitazione delle distorsioni della concorrenza sono stati rispettati.

5.2.1.   Ripristino della redditività

(72)

In primo luogo, nel contesto del ripristino della redditività a lungo termine le autorità polacche hanno sottolineato che l’azienda aveva aumentato la produzione e si è concentrata sul più redditizio commercio di grossi macchinari (in particolare bulldozer e posatubi). Quanto al reddito per dipendente, la HSW ha raddoppiato la propria efficienza (da 111 000 PLN per dipendente nel 2002 a 222 000 PLN per dipendente nel 2007).

(73)

Inoltre, malgrado il rischio di variazione del cambio di valuta, la HSW ha raggiunto in gran parte indici di redditività superiori a quanto previsto nel piano di febbraio.

(74)

Inoltre, tutti gli indici di liquidità e solvibilità sono risultati superiori a quelli inizialmente previsti. Le autorità polacche hanno anche sottolineato che l’azienda usufruiva di finanziamenti da soggetti privati, come prova della fiducia degli istituti privati circa la redditività e la solvibilità dell’azienda.

(75)

In conclusione, la parte polacca ha evidenziato che la HSW ha iniziato a far fronte al rischio dei cambi di valuta cercando di acquistare i materiali nella stessa valuta nella quale venivano contabilizzate le vendite.

5.2.2.   Contributo proprio al processo di ristrutturazione

(76)

In secondo luogo, secondo le autorità polacche i costi della ristrutturazione hanno superato i 469,1 milioni di PLN (10) soprattutto a causa dei ritardi della ristrutturazione dell’organizzazione. Tuttavia, dal periodo della prima decisione del 20 dicembre 2006 la HSW è riuscita vendere i beni patrimoniali supplementari e grazie a ciò il contributo proprio a favore della ristrutturazione rimane superiore al 50 % (precisamente 53,9 %).

(77)

Secondo le spiegazioni fornite dalle autorità polacche, il contributo proprio è composto dagli utili per un importo di 61,4 milioni di PLN ottenuto dalla vendita di impianti e macchinari, dagli utili per un importo di 126,4 milioni di PLN, dalla vendita delle sussidiarie, dall’acquisto di crediti sul mercato per un importo di 61,6 milioni di PLN e dall’estinzione dei debiti privati per un importo di 3,5 milioni di PLN.

5.2.3.   Limitazione delle distorsioni di concorrenza

(78)

In terzo luogo, le autorità polacche ritengono che, visto che l’importo di aiuti non è aumentato, in conformità al punto 52, lettera b), degli orientamenti del 2004 non sia necessario aumentare le misure compensatorie. La parte polacca è convinta che le risorse finanziarie supplementari, ottenute in seguito alla conversione dell’indebitamento in azioni, vengono utilizzate dalla HSW esclusivamente per mantenere la propria posizione sul mercato. Secondo le autorità polacche, l’azienda non può acquisire la posizione di leader nemmeno sul mercato nazionale e si trova tra il […] e il […] posto a seconda del prodotto commercializzato (11). Secondo la parte polacca le quote dell’azienda nel mercato mondiale non superano [0-5] %.

(79)

Inoltre, la Polonia ha sottolineato l’importanza dell’azienda per l’intera regione dei Bassi Carpazi.

(80)

Il governo polacco ha assicurato alla Commissione che era prevista la privatizzazione dell’azienda e ha indicato la fine del 2009 come data prevista per la conclusione di questo processo.

6.   MISURE DI AIUTO

(81)

Gli aiuti di Stato sono concessi da: il ministero del Tesoro, il ministero per la Ricerca scientifica e l’informatizzazione, gli uffici fiscali, gli enti locali, l’istituto della previdenza sociale (ZUS), il Fondo statale per la riabilitazione dei disabili (PFRON), i consigli tributari e l’agenzia per lo Sviluppo dell’industria (ARP).

(82)

La Polonia sostiene che una parte delle misure prese a favore di HSW era legata alla difesa di interessi essenziali per la sicurezza nazionale. Tali risorse ammontavano a circa 19 milioni di PLN (4,5 milioni di EUR), concessi prima e anche dopo l’adesione della Polonia all’Unione europea. Rifacendosi all’articolo 296 del trattato CE, le autorità polacche sostengono che le disposizioni del trattato CE non escludono la concessione di misure di aiuto da parte degli Stati membri giudicate da tali Stati necessarie per la tutela di interessi essenziali per la sicurezza nazionale.

(83)

Le misure di aiuto più significative concesse prima dell’adesione a favore della parte di HSW che non si occupa della produzione militare sono state due prestiti concessi dall’agenzia per lo Sviluppo dell’industria per un ammontare di 75 milioni di PLN (17,8 milioni di EUR). Un’altra importante misura è stata un apporto di capitale effettuato dal ministero del Tesoro a favore della sussidiaria HSW-Trading Sp. z o.o. per un ammontare di 40 milioni di PLN (9,5 milioni di EUR).

(84)

Un importo di 27,9 milioni di PLN (6,6 milioni di EUR) è stato corrisposto sotto forma di cancellazione dei debiti in base alla legge modificata del 30 ottobre 2002 relativa agli aiuti di Stato a favore delle imprese di particolare importanza per il mercato del lavoro (cfr. tabella 4 di seguito). La ristrutturazione effettuata sulla base di tale legge è stata supervisionata dal presidente dell’agenzia per lo Sviluppo dell’industria e si è fondata sulla cosiddetta decisione di ristrutturazione ai fini dell’articolo 10, primo comma, punti 4 e 19 della suddetta legge (di seguito «decisione di ristrutturazione»). Tale decisione di ristrutturazione, che approva il piano di ristrutturazione di HSW nella precedente forma e permette la ristrutturazione degli oneri tributari e previdenziali, è stata emanata il 29 aprile 2005 e modificata il 17 giugno 2005.

(85)

La principale modifica del piano di ristrutturazione introdotta dal piano di novembre consisteva nell’ammissione della conversione dei debiti in azioni: la HSW non rimborsa i due prestiti ad essa concessi dalla ARP nel 2003 e nel 2004, ossia prima dell’adesione della Polonia alla CE (cfr. tabella 2 punti 8 e 15), né i relativi interessi, la ARP converte il valore nominale del debito in una partecipazione, diventando così azionista di HSW (punti 30 e 31 nella tabella 4). In conseguenza, la HSW, invece di pagare 97,1 milioni di PLN (i due prestiti iniziali per un importo di 75 milioni di PLN e di 22,1 milioni di PLN di interessi non pagati), ha emesso azioni per 75 milioni di PLN, che sono state acquistate dalla ARP (secondo le autorità polacche la conversione è stata effettuata il 2 luglio 2007).

(86)

Le singole misure di aiuto di Stato concesse a favore di HSW, che sono state notificate alla Commissione e corrette sulla base delle informazioni aggiuntive fornite dalla Polonia, sono presentate nelle seguenti tabelle.

Tabella 2

Aiuto concesso prima del 30 aprile 2004

(in migliaia di PLN)

N.

Data accordi o decisioni

Organismo che concede l’aiuto

Forma di aiuto

Importo nominale

Importo dell’aiuto

1.

2003-12-12

Ufficio fiscale di Stalowa Wola

Cancellazione dell’IVA 2002

1 047,5

1 047,5

2.

2003-9-15

Ufficio fiscale di Stalowa Wola

Concordato per la rateizzazione dell’IVA del dicembre 2002

4 769,8

155,0

3.

2003-9-15

Ufficio fiscale di Stalowa Wola

Concordato per la rateizzazione dell’IVA del marzo 2003

1 771,8

52,2

4.

2003-9-15

Ufficio fiscale di Stalowa Wola

Concordato per la rateizzazione dell’IVA del maggio 2003

2 175,2

77,4

5.

2003-9-15

Ufficio fiscale di Stalowa Wola

Concordato per la rateizzazione dell’IRPEF del maggio 2003

623,3

16,0

6.

2003-9-15

Ufficio fiscale di Stalowa Wola

Concordato per la rateizzazione dell’IRPEF del maggio 2003

463,4

5,0

7.

2003-2-4

Istituto della previdenza sociale (ZUS), Filiale di Rzeszòw

Concordato per la rateizzazione dei pagamenti dei contributi per il periodo da giugno a ottobre 2002

6 252,1

1 211,6

8.

2003-8-28 (*2)

Agenzia per lo Sviluppo dell’industria

Prestito

40 000,0

40 000,0

9.

2003-9-15

Ufficio fiscale di Stalowa Wola

Concordato per la rateizzazione dell’IVA del giugno 2002

696,9

77,1

10.

2003-9-15

Ufficio fiscale di Stalowa Wola

Proroga del termine di pagamento dell’IRPEF del luglio 2002

183,9

15,3

11.

2003-9-15

Ufficio fiscale di Stalowa Wola

Modifica termini di pagamento delle rate per l’IRPEF dell’agosto 2002

211,5

26,8

12.

2003-12-2

Ufficio fiscale di Stalowa Wola

Concordato per la rateizzazione dell’IVA del dicembre 2002

655,5

49,3

13.

2003-9-5

Comune di Nisko

Rateizzazione del pagamento dell’usufrutto perpetuo

172,7

8,0

14.

2003-3-21

Comune di Nisko

Rateizzazione del pagamento dell’usufrutto perpetuo

20,5

0,3

15.

2004-4-30 (*3)

Agenzia per lo Sviluppo dell’industria

Prestito

35 000,0

35 000,0

16.

2004-4-30

Ministero del Tesoro

Aumento capitale sociale

40 000,0

40 000,0

17.

2003-11-7

Ministero della Ricerca scientifica e dell’informatizzazione

Finanziamento

637,0

465,0

18.

2003-5-20

Comune di Stalowa Wola

Rimborso spese

3,3

2,4

19.

2003-5-20

Comune di Stalowa Wola

Rimborso spese

3,3

2,4

20.

2002-12-6

Ufficio fiscale della regione Podkarpacie

Cancellazione pagamenti arretrati IVA

1 210

1 210

21.

2002-12-6

Consiglio comunale di Stalowa Wola

Cancellazione pagamenti arretrati imposta sugli immobili

496,8

496,8

22.

2002-12-11

Istituto della previdenza sociale (ZUS). Filiale di Rzeszòw

Cancellazione contributi non versati compresi gli interessi

11 088,1

11 088,1

Totale I

147 482,6

131 006,2


Tabella 3

Aiuti concessi dopo il 30 aprile 2004 in base alla legge modificata del 30 ottobre 2002 relativa agli aiuti di Stato alle imprese di particolare importanza per il mercato del lavoro

(in migliaia di PLN)

N.

Data trasferimento attività e passività a favore dell’Operatore

Tipo di crediti ristrutturati

Importo nominale

Importo dell’aiuto

23.

2005-6-20

Ristrutturazione di crediti a titolo dell’IVA e dell’IRPEF

10 696,6

Le autorità polacche non hanno indicato l’ammontare dell’aiuto

24.

2005-6-20

Ristrutturazione di crediti a titolo delle imposte ambientali con interessi

5 826,5

come sopra

25.

2005-6-20

Ristrutturazione di crediti a titolo dei contributi previdenziali (ZUS) con interessi e mora

7 333,2

come sopra

26.

2005-6-20

Ristrutturazione di crediti a titolo dei pagamenti a favore del Fondo statale per la riabilitazione delle persone disabili (PFRON) con interessi

996,5

come sopra

27.

2005-6-20

Ristrutturazione di crediti a titolo dell’imposta sugli immobili per il periodo dal settembre 2002 al giugno 2003 dovuta al comune di Stalowa Wola

3 044,3

come sopra

Totale 2

27 897,1

19 293,7  (*4)


Tabella 4

Aiuto concesso dopo il 30 aprile 2004

(in migliaia di PLN)

N.

Data presunta per l’erogazione dell’aiuto

Organismo che concede l’aiuto

Forma di aiuto

Importo nominale

Importo dell’aiuto

28.

2004-12-21-2005-10-19

Autorità varie

Proroga del pagamento delle imposte

22 094,4

0,259

29.

2005-4-25

Istituto della previdenza sociale (ZUS), filiale di Rzeszòw

Proroga del pagamento delle imposte

16 386,2

0,0

30.

2007-7-2

Agenzia per lo Sviluppo dell’industria

Conversione dell’indebitamento in azioni (cfr. misura 8 nella tabella 2)

40 000,0

40 000,0

31.

2007-7-2

Agenzia per lo Sviluppo dell’industria

Conversione dell’indebitamento in azioni (cfr. misura 15 nella tabella 2)

35 000,0

35 000,0

Totale 3

113 480,6

75 259,0


Tabella 5

Misure concesse e previste

(in migliaia di PLN)

 

Categoria di aiuto

Importo nominale

Importo dell’aiuto

I

Aiuto alla ristrutturazione concesso prima del 30 aprile 2004

147 482,6

131 006,2

II

Aiuto alla ristrutturazione concesso in base alla legge modificata del 30 ottobre 2002 relativa agli aiuti di Stato alle imprese di particolare importanza per il mercato del lavoro

27 897,1

19 293,7

III

Proroga del pagamento delle imposte — misure considerate dalla Polonia come un aiuto de minimis (*5)

22 094,4

0,259

IV

Proroga del pagamento dei contributi da parte dell’istituto della previdenza sociale (ZUS) (*6)

16 386,2

0,0

V

Conversione dell’indebitamento in azioni – concessa il 2 luglio 2007 dall’agenzia per lo Sviluppo dell’industria (ARP)

75 000,0

21 200,0

7.   VALUTAZIONE DELLE MISURE DI AIUTO

7.1.   Le competenze della Commissione

(87)

Dal momento che una parte degli avvenimenti rilevanti ai fini del presente caso si è svolta prima dell’adesione della Polonia all’Unione europea del 1 maggio 2004, la Commissione deve innanzitutto stabilire se essa sia competente ad agire nei confronti delle misure di aiuto di cui sopra.

(88)

Le misure di aiuto eseguite prima dell’adesione e che non si applicano dopo tale data non richiedono un esame da parte della Commissione né sulla base delle procedure previste nell’ambito del meccanismo transitorio, disciplinato dalle disposizioni dell’allegato IV, punto 3, del trattato di adesione di Repubblica ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia e Slovacchia alla Comunità europea, né sulla base delle procedure previste dall’articolo 88, del trattato CE. Nessuno di tali trattati, né il trattato di adesione, né il trattato CE, impone alla Commissione di effettuare un controllo di tali misure, né l’autorizza a tale tipo di azioni.

(89)

Invece, le misure eseguite dopo l’adesione costituirebbero un aiuto nuovo e rientrerebbero nelle competenze della Commissione in base alla procedura prevista dall’articolo 88, del trattato CE. Il criterio pertinente per la valutazione del momento in cui una determinata misura di aiuto è stata eseguita è l’atto giuridicamente vincolante con cui le autorità nazionali competenti si impegnano a concedere l’aiuto (12).

(90)

L’aiuto individuale concesso prima dell’adesione viene ritenuto inapplicabile dopo la data dell’adesione, se l’ammontare dell’impegno finanziario dello Stato legato a questa misura era noto con esattezza al momento della concessione dell’aiuto.

(91)

Sulla base delle informazioni presentate dalla Polonia, la Commissione ha potuto constatare che le misure riportate nella tabella 2 sono state concesse prima dell’adesione e non sono applicabili successivamente. Pertanto, la Commissione non è competente per la valutazione della loro compatibilità con il mercato comune; tuttavia esse devono essere prese in considerazione ai fini della determinazione della compatibilità delle misure che sono state o verranno concesse dopo l’adesione. Tali misure ammontano a 147 milioni di PLN (35 milioni di EUR) (13).

(92)

Per quanto riguarda le misure concesse sulla base della legge modificata del 30 ottobre 2002, relativa agli aiuti di Stato alle imprese di particolare importanza per il mercato del lavoro, riportate nella tabella 3, non sono stati chiariti i dubbi della Commissione sulla data della concessione. Le autorità polacche, nelle osservazioni formulate in risposta alla decisione di avviare il procedimento di indagine formale, non hanno presentato nuovi elementi su tale punto. Se in base a tale legge è necessario che le singole autorità che concedono l’aiuto diano il loro consenso alla ristrutturazione dei loro crediti, ciò non è sufficiente affinché tale ristrutturazione abbia luogo. L’elemento decisivo del procedimento ai fini della legge di cui sopra è la decisione di ristrutturazione; tale decisione è stata presa dal presidente dell’agenzia dello Sviluppo industriale il 29 aprile 2005, pertanto, la Commissione ritiene che le misure siano state concesse dopo l’adesione. Essa è quindi competente per la valutazione della compatibilità delle misure con il mercato comune. È opportuno ricordare che tali misure sono state concesse violando la clausola sospensiva di cui all’articolo 88, paragrafo 3, del trattato CE; esse costituiscono pertanto un aiuto illegale per un importo di 27,897 milioni di PLN (6,61 milioni di EUR).

(93)

Infine, per quanto riguarda le misure riportate nella tabella 4, qualora esse risultassero un aiuto di Stato, la Commissione è competente per la valutazione della loro compatibilità con il mercato comune, perché è evidente che esse sono state prorogate dopo l’adesione.

7.2.   Motivazione della revoca della decisione

(94)

L’articolo 9 del regolamento (CE) n. 659/1999 dispone quanto segue. «La Commissione può revocare una decisione […] dopo aver dato allo Stato membro interessato la possibilità di presentare osservazioni, se tale decisione si basava su informazioni inesatte fornite nel corso del procedimento e determinanti ai fini della decisione. Prima di revocare una decisione e di adottarne una nuova, la Commissione avvia il procedimento di indagine formale di cui all’articolo 4, paragrafo 4».

(95)

Come detto precedentemente, la decisione del 20 dicembre 2006 si basava su informazioni inesatte, ossia sul piano di ristrutturazione del febbraio 2006, che non era vincolante alla data della decisione adottata dalla Commissione. Le autorità polacche non hanno presentato una versione aggiornata del piano di ristrutturazione nel corso del procedimento d’esame avviato nel novembre 2005, malgrado tale piano fosse stato già approvato da parte dei competenti organi di HSW. Per la Commissione il piano di ristrutturazione rappresenta la più importante fonte di informazioni durante l’esame della conformità degli aiuti alla ristrutturazione. Pertanto, nonostante il piano di febbraio non sia stato una fonte di informazioni non veritiere, lo è diventato nel novembre in seguito all’approvazione della nuova versione. Per questo motivo il piano di febbraio, sulla base del quale la Commissione ha assunto la sua prima decisione, è risultato una fonte inadeguata di informazioni nel corso dell’iter decisionale della Commissione.

(96)

La Commissione ha quindi ritenuto che la decisione del 20 dicembre 2006 si basasse su informazioni scorrette e che, pertanto, occorreva modificare il proprio ragionamento, revocando la decisione a norma dell’articolo 9 del regolamento (CE) n. 659/1999.

7.3.   Aiuti di Stato a norma dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE

(97)

A norma dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidono sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza.

(98)

Le autorità polacche non hanno contestato il fatto che le misure riportate nelle tabelle 2 e 3 costituiscono un aiuto di Stato.

7.3.1.   Piano di febbraio

(99)

Per quanto riguarda gli aiuti concessi sotto forma di rinvio dei pagamenti dovuti a titolo d’imposta e oneri sociali (misure 28 e 29 nella tabella 4), le autorità polacche ritengono che essi non costituiscano aiuti di Stato, perché si tratta di aiuti de minimis oppure di aiuti in cui il valore dell’elemento di aiuto è pari a zero. Pertanto, le autorità polacche basano la propria motivazione sul calcolo dell’elemento di aiuto di tali misure.

(100)

La Commissione non può approvare il metodo di calcolo applicato dalle autorità polacche. Le misure in questione sono state infatti concesse ad un’impresa che si trovava in difficoltà finanziarie. Il rischio legato alla proroga dei pagamenti a favore di HSW è superiore a quello che vi sarebbe stato nel caso di un’impresa in buone condizioni finanziarie, il che dovrebbe riflettersi negli interessi riscossi. Il tasso di riferimento non può quindi essere usato come punto di riferimento. Un metodo di calcolo che paragoni il tasso percentuale vigente con il tasso di riferimento non è appropriato al caso in esame. Anche per questo la Commissione non può accettare le argomentazioni delle autorità polacche.

(101)

Secondo la pratica costante della Commissione (14), l’elemento di aiuto, nel caso di imprese in difficoltà, può essere pari all’importo nominale. Il valore delle misure di aiuto menzionate nella tabella 4 ammonta a 38,480 milioni di PLN (9,12 milioni di EUR).

(102)

La Commissione conclude che le misure di aiuto menzionate nelle tabelle 3 e 4, misure 28 e 29, sono finanziate con risorse statali. Esse favoriscono una singola impresa, concedendole un vantaggio che essa non troverebbe sul mercato. La HSW S.A. si occupa della produzione di macchinari per l’edilizia, che sono oggetto di scambi commerciali intensi sul territorio dell’UE. Tali misure costituiscono pertanto un aiuto di Stato ai fini dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE.

7.3.2.   Piano di novembre

(103)

Nella decisione del 20 dicembre 2006 i due prestiti, la cui conversione in azioni viene qui analizzata (15), sono stati ritenuti aiuti di Stato concessi prima dell’adesione. È stato calcolato che l’importo dell’aiuto equivaleva al 100 % del valore nominale dei prestiti. Le autorità polacche non hanno contestato questo approccio fino all’emissione della decisione della Commissione del 10 ottobre 2007.

(104)

La succitata conversione dell’indebitamento in azioni consiste nell’aumento del capitale da parte della ARP e quindi è legata all’impiego di risorse statali. Essa favorisce l’impresa, poiché la HSW, in quanto azienda in difficoltà, non avrebbe ottenuto sul mercato tale finanziamento alle medesime condizioni. Come ricordato sopra, le autorità polacche ammettono che la condizione del beneficiario è migliorata grazie all’avvenuta conversione.

(105)

Riguardo l’opinione delle autorità polacche, secondo la quale la conversione dell’indebitamento in azioni ha soddisfatto i requisiti della prova del creditore operante in condizioni di economia di mercato, la Commissione ritiene che la HSW, in quel periodo, stesse attraversando il processo di ristrutturazione e che, al momento della conversione in azioni dell’indebitamento, la sua situazione risultasse migliore grazie ai precedenti aiuti di Stato. Pertanto, secondo la pratica costante e la giurisprudenza (16), la Commissione ritiene che la conversione non soddisfi i requisiti del creditore operante in condizioni di economia di mercato.

(106)

Per questo motivo la conversione dell’indebitamento in azioni effettuata dopo l’adesione si configura come un aiuto di Stato, il che non è stato contestato dalle autorità polacche.

(107)

Tutte le altre misure presentate nelle decisioni sull’avvio del procedimento di indagine formale costituiscono anch’esse aiuti di Stato, il che non è stato contestato dalle autorità polacche.

7.4.   Compatibilità dell’aiuto con il mercato comune, deroga a norma dell’articolo 87, paragrafo 3, del trattato CE

(108)

Nel presente caso non si applicano le deroghe di cui all’articolo 87, paragrafo 2, del trattato CE. Per quanto riguarda le deroghe di cui all’articolo 87, paragrafo 3, del trattato CE — considerando che lo scopo principale dell’aiuto è il ripristino della redditività a lungo termine dell’impresa in difficoltà — si può applicare soltanto la deroga prevista dall’articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE, che autorizza la Commissione ad approvare gli aiuti di Stato destinati a favorire lo sviluppo di talune attività economiche, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse.

7.4.1.   Base giuridica applicabile

(109)

Dal momento che la Commissione ha revocato, ai sensi dell’articolo 9 del regolamento (CE) n. 659/1999, la decisione del 20 dicembre 2006, e quest’ultima viene sostituita dalla presente decisione e occorre riesaminare la compatibilità dell’intero processo di ristrutturazione.

(110)

La Commissione esaminerà le misure che costituiscono un aiuto nuovo e il piano di ristrutturazione completo (comprensivo del piano di febbraio 2006 e del piano di novembre 2006) alla luce degli orientamenti sul salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà. Gli attuali orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà (17) sono entrati in vigore il 10 ottobre 2004. Per le misure di aiuto che sono state notificate prima di tale data, si applicano i precedenti orientamenti sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà (18) («orientamenti del 1999»). Conformemente al punto 104 degli orientamenti del 2004 «La Commissione esaminerà la compatibilità con il mercato comune di qualsiasi aiuto per il salvataggio o la ristrutturazione che sia stato concesso senza l’autorizzazione della Commissione e pertanto in violazione dell’articolo 88, paragrafo 3, del trattato, sulla base dei presenti orientamenti, qualora l’aiuto, o una parte di esso, sia stata concesso dopo la pubblicazione degli orientamenti nella Gazzetta ufficiale.»

(111)

Nel presente caso, numerose misure sono state notificate l’8 ottobre 2004 (due giorni prima dell’entrata in vigore degli orientamenti del 2004). Tuttavia, le autorità polacche hanno informato la Commissione sulle misure supplementari di aiuto concesse incompatibilmente all’articolo 88, paragrafo 3, del trattato a favore di HSW anche con lettera del 7 marzo 2006. Tutte le misure descritte nella tabella 5 righe III e IV sono state concesse dopo il dicembre 2004, ossia dopo la data di pubblicazione degli orientamenti del 2004. Inoltre, la conversione dell’indebitamento in azioni è stata effettuata soltanto nel luglio 2007. La Commissione constata, pertanto, che nel presente caso devono essere applicati gli orientamenti del 2004 sia alle misure notificate che a quelle non notificate, poiché tutte le misure riguardano lo stesso piano di ristrutturazione.

(112)

Per valutare il nuovo aiuto alla ristrutturazione per quanto concerne la sua compatibilità con il mercato comune occorre esaminare complessivamente l’operazione. Al fine di accertare se la realizzazione del piano porterà al ripristino della redditività, di verificare se l’aiuto si limiti al minimo indispensabile e di stabilire quali siano le opportune misure compensative è necessario esaminare tutte le misure di aiuto e non solamente il nuovo aiuto.

7.4.2.   Ammissibilità dell’impresa

(113)

Per tutti i motivi già illustrati nell’iniziale decisione di avviare il procedimento (19), l’impresa è un’impresa in difficoltà ai fini della definizione presentata nella sezione 2.1 degli orientamenti del 2004 ed è pertanto ammissibile a un aiuto alla ristrutturazione.

7.4.3.   Ripristino della redditività

(114)

Gli orientamenti del 2004 nel punto 35 stabiliscono che «il piano di ristrutturazione, la cui durata deve essere la più limitata possibile, deve permettere di ripristinare la redditività a lungo termine dell’impresa entro un lasso di tempo ragionevole e sulla base di ipotesi realistiche circa le condizioni operative future. […] Il miglioramento della redditività deve essere soprattutto il risultato delle misure di risanamento interne […]».

Decisione del 23 novembre 2005 di avvio del procedimento di indagine

(115)

Il primo problema fondamentale di HSW S.A. era il suo elevato indebitamento. La Commissione ritiene che la ristrutturazione finanziaria sia stata quasi completata.

(116)

Nella decisione relativa all’avvio del procedimento di indagine formale, la Commissione ha espresso dei dubbi circa il fatto che la ristrutturazione fosse principalmente finanziaria e ha osservato che non è stata prestata sufficiente attenzione agli aspetti della ristrutturazione industriale. Le osservazioni presentate dalle autorità polacche a seguito della decisione contengono prove sufficienti del fatto che uno dei problemi più gravi a cui doveva far fronte l’impresa era effettivamente una struttura organizzativa obsoleta. Tale problema è stato risolto separando le attività dell’impresa direttamente legate alla produzione dalle parti destinate alla vendita. Proprio questo è stato il motivo della creazione temporanea da parte di HSW della società indipendente HSW-Trading.

(117)

La vendita delle quote delle società controllate e la separazione e la vendita di alcune attività di prestazione di servizi sono state pianificate come uno degli elementi principali della ristrutturazione. Nella decisione di avviare il procedimento di indagine formale la Commissione ha espresso dei dubbi sul fatto che i piani di vendita fossero realistici. In effetti però la HSW ha ottenuto dalle vendite il quadruplo degli introiti previsti.

(118)

Un altro fattore chiave per il successo della ristrutturazione era la situazione riguardante la proprietà dell’impresa commerciale Dressta. Ostacolo al pieno accesso al mercato nordamericano era il fatto che uno dei concorrenti di HSW avesse una quota di controllo nella società Dressta. Tale problema è stato risolto perché HSW ha riacquistato il controllo della società […].

(119)

La ristrutturazione del personale, il cui obiettivo era la riduzione del numero dei dipendenti di oltre 1 000 unità, costituisce una misura reale e credibile per la riduzione dei costi.

(120)

La HSW ha realizzato i primi profitti nel 2005. Anche nella prima metà del 2006 ha continuato a conseguire dei profitti. In ogni caso, conformemente a quanto indicato nel piano di novembre, alla fine del periodo di ristrutturazione (2007) si attendeva un calo dei profitti, a causa degli elevati costi di ristrutturazione e del valore eccezionalmente alto dei profitti realizzati nel 2005, dovuto alla cessione degli elementi dell’attivo di quell’anno. Ciò nondimeno, dal 2007 si prevede un miglioramento del risultato netto […] nel 2012 […]. Sembra che alla fine del periodo di ristrutturazione il problema della liquidità sarà risolto.

Decisione del 10 ottobre 2007 sul riavvio del procedimento di indagine

(121)

La Commissione nutriva dei dubbi circa la possibilità per il piano di novembre di ripristinare la redditività a lungo termine di HSW.

(122)

In primo luogo, sembrava che la HSW avesse costantemente necessità di liquidità supplementare e che i mezzi di ristrutturazione previsti nel piano di febbraio risultassero insufficienti, compromettendo la credibilità di entrambi i piani di ristrutturazione.

(123)

Nelle spiegazioni delle autorità polacche nulla faceva intendere che le risorse finanziarie supplementari fossero qualcos’altro che non un aiuto singolo concesso nel 2007 a causa di un cambiamento abbastanza brusco e importante delle attività di marketing dei concorrenti di HSW. Le autorità polacche hanno dimostrato che, con alte probabilità, la HSW sarebbe stata in grado di generare in futuro una quantità sufficiente di risorse finanziarie per poter offrire condizioni competitive ai propri clienti e fornitori — in seguito all’attuazione di diverse misure per ridurre i costi, i risultati finanziari di HSW dimostravano indici soddisfacenti. Visto quanto sopra, la Commissione ha ritenuto che far fronte ai fabbisogni finanziari supplementari di HSW era stato indispensabile per il mantenimento di HSW fino alla conclusione della ristrutturazione e che l’obiettivo del piano di ristrutturazione consisteva nella garanzia che tali lacune finanziarie non si presentassero in futuro.

(124)

In secondo luogo, per quanto riguarda la strategia di copertura, le autorità polacche hanno fornito prove sufficienti per dimostrare che, attualmente, l’azienda affronta con maggiore efficacia il rischio del cambio di valuta. È stato così eliminato uno dei motivi principali delle difficoltà dell’azienda. Il riorientamento delle vendite verso i mercati più redditizi del commercio di bulldozer e posatubi, ha portato degli effetti, quali gli utili operativi. La contabilizzazione da parte della HSW della maggior parte delle vendite in euro invece di USD, ha favorito la riduzione delle differenze tra le valute contabilizzate e, in futuro, quando la maggior parte delle vendite verrà realizzata in euro, tale strategia dovrebbe continuare a produrre effetti positivi. Questa strategia ha un’importanza fondamentale per il ripristino della redditività dell’azienda. Se la HSW continuerà […], come previsto sia nel piano di febbraio che in quello di novembre, dovrebbe essere in grado di aumentare le proprie entrate, anche se tutti gli altri criteri rimanessero immutati. L’affidabilità della strategia di ristrutturazione della HSW ha rinforzato la convinzione dei soggetti operanti sul mercato circa le possibilità di successo di questo processo.

(125)

Per quanto riguarda la conversione dell’indebitamento in azioni, la Commissione ricorda che la ARP ha convertito il valore nominale dei prestiti in azioni e, di conseguenza, è divenuta azionista di HSW.

(126)

La Commissione fa presente che nella decisione del 20 dicembre 2006 l’ammontare dell’elemento di aiuto dei due prestiti è stato considerato pari al 100 % del capitale del prestito, ossia ad un totale di 75 milioni di PLN, come hanno dichiarato le autorità polacche.

(127)

La conversione del debito in azioni modifica la forma dell’aiuto di Stato, poiché invece di dover rimborsare all’ ARP 96,2 milioni di PLN (20) (l’importo totale dei due prestiti ammonta a 75 milioni di PLN e 21,2 milioni di PLN di interessi) e di pagare regolari interessi, la HSW ha emesso azioni per 75 milioni di PLN che sono state acquisite dalla ARP.

(128)

La Commissione ricorda che la ARP ha effettuato la conversione il 2 luglio 2007 violando la clausola sospensiva.

(129)

Le autorità polacche ammettono che la condizione dell’azienda è migliorata in seguito alla conversione dell’indebitamento in azioni.

(130)

La Commissione ritiene che la conversione dell’indebitamento in azioni abbia reso disponibili elementi dell’attivo che servivano da garanzia dei prestiti. Ne consegue quindi un miglioramento del flusso di cassa del beneficiario permettendogli di ottenere ulteriori crediti. Dal punto di vista contabile, la conversione dell’indebitamento in azioni determina le conseguenze indicate in seguito per il bilancio di HSW. Il beneficiario dispone di maggiori elementi patrimoniali dell’attivo, in quanto non deve destinare i mezzi finanziari di cui dispone al pagamento di prestiti. Inoltre, il livello delle passività nel bilancio della società non diminuisce, cosa inevitabile nel caso di pagamento del prestito. Una delle conseguenze di tale passo è anche l’aumento del capitale proprio nell’ammontare complessivo del bilancio, che migliora sia il livello relativo dell’indebitamento, sia la capacità creditizia di HSW. Secondo le autorità polacche, grazie a tale operazione, la HSW è riuscita ad accumulare le risorse indispensabili per un corretto funzionamento sul mercato e per gli investimenti futuri necessari (21).

(131)

Inoltre, per quanto riguarda il conto di perdite e profitti non sarà necessario pagare gli interessi (l’importo totale degli interessi è pari a 21,2 milioni di PLN) sui prestiti contratti. Invece, la HSW dovrebbe soltanto versare gli eventuali dividendi agli azionisti (tra cui la ARP) nel caso di benefici da dividere.

(132)

In base a quanto detto sopra, la Commissione ritiene che i dubbi relativi alla capacità del piano di ripristinare la redditività siano stati eliminati.

7.4.4.   Limitazione delle distorsioni della concorrenza

(133)

Conformemente ai punti 38-42 degli orientamenti del 2004, devono essere applicate tutte le misure atte a limitare le conseguenze indesiderate dell’aiuto che si ripercuotono sui concorrenti. L’aiuto non deve provocare eccessive distorsioni della concorrenza. Di solito, ciò si traduce in una limitazione della quota di mercato, che l’azienda potrebbe avere su determinati mercati alla fine del periodo di ristrutturazione. L’obbligo della limitazione della quota di un determinato mercato dell’azienda costituisce una misura compensatoria a favore dei concorrenti. Tale misura deve essere proporzionale agli effetti distorsivi dell’aiuto, in particolare all’importanza relativa dell’azienda per il mercato o i mercati.

(134)

In ottemperanza al punto 56 degli orientamenti, le condizioni, dalla cui soddisfazione dipende l’approvazione dell’aiuto, sono meno severe, qualora le misure compensative vengano applicate nelle zone ammissibili all’aiuto. Per analizzare i risultati dell’aiuto di ristrutturazione sul mercato e sui concorrenti di HSW, la Commissione considera il fatto che la HSW è situata nella zona ammissibile all’aiuto a norma dell’articolo 87, paragrafo 3, lettera a), del trattato CE.

Misure compensative introdotte nell’ambito del piano di febbraio

(135)

Secondo le autorità polacche la HSW ha previsto la limitazione delle capacità produttive da 1 500 a 1 200 macchinari per l’edilizia, ossia del 20 %. La Commissione ritiene insufficiente tale limitazione delle capacità produttive, in quanto l’azienda in ogni caso ha previsto di utilizzare soltanto il 66 % delle proprie capacità alla fine del periodo di ristrutturazione, ovvero nel 2007. Le autorità polacche non hanno fornito alla Commissione informazioni dalle quali si possa dedurre che l’impresa vendesse oltre 1 200 macchinari prima dell’inizio del periodo di ristrutturazione.

(136)

Inoltre, secondo le autorità polacche il beneficiario ha alienato una serie di aziende produttive redditizie, limitando in tal modo la propria attività e le capacità produttive. Almeno due grosse società sussidiarie vendute (HSW-Walcownia Blach Sp. z o.o. e HSW-Huta Stali Jakościowych) realizzavano profitti e sono state vendute con profitto. Nel 2005 il fatturato complessivo di queste società ammontava a 460 milioni di PLN (109 milioni di EUR) con 1 000 dipendenti, mentre il fatturato nell’ambito dell’attività principale del gruppo HSW (HSW e HSW-Trading) era di 430 milioni di PLN (101,9 milioni di EUR) con 2 400 dipendenti. Entrambe le società controllate vendute si occupavano della produzione di prodotti finiti in acciaio. Al momento della vendita, secondo la valutazione presentata alla Commissione, entrambe le controllate realizzavano dei profitti che facevano presupporre che il rendimento delle vendite sarebbe stato del 6 %. Le società costituivano una parte importante del gruppo HSW, perché conducevano un’attività redditizia e godevano di buone prospettive sul mercato.

Misure compensative implementate nell’ambito del piano di novembre

(137)

Gli orientamenti del 2004 stabiliscono che diverse forme di aiuto possono avere diverse ripercussioni sulla concorrenza. Inoltre, il punto 45 stabilisce che per ridurre al minimo gli effetti distorsivi, occorre evitare che l’aiuto venga erogato in una forma o per un importo tali da consentire all’impresa di disporre di liquidità supplementare che potrebbe essere utilizzata per iniziative aggressive, perturbatrici del mercato e senza alcun rapporto con il piano di ristrutturazione. La Commissione nutriva dei dubbi sul fatto che le misure compensative previste nel piano di novembre fossero sufficienti. Le autorità polacche ammettono che l’effetto della conversione dell’indebitamento di HSW in azioni è favorevole per l’azienda, poiché migliora notevolmente il suo flusso di cassa. Le condizioni di HSW sono migliorate grazie a tale modifica della forma dell’aiuto di Stato. Inoltre, la HSW intende destinare la maggior parte delle proprie risorse finanziarie per assicurare condizioni più concorrenziali ai propri clienti. Per questo motivo, la Commissione ritiene che le misure compensatorie attuate nell’ambito del piano di febbraio sarebbero state insufficienti in sé poiché la conversione dell’indebitamento in azioni ha distorto ulteriormente la concorrenza. Di conseguenza, occorreva aumentare le misure compensatorie, in quanto esse dovevano essere proporzionali agli effetti distorsivi dell’aiuto (22).

(138)

Con lettera del 22 dicembre 2008 le autorità polacche hanno informato la Commissione sull’ulteriore cessione degli elementi dell’attivo a norma del punto 39 della prima frase degli orientamenti del 2004.

(139)

Le autorità polacche hanno informato la Commissione che il beneficiario ha venduto ulteriormente alcune imprese di produzione, riducendo in tal modo la propria attività e le proprie capacità di produzione. Sei società controllate vendute (HSW-Zakład Kuźnia Matrycowa Sp. z o.o., HSW-Tlenownia Sp. z o.o., HSW-Sprężynownia Sp. z o.o., HSW-Lasowiak Sp. z o.o., HSW-Zakład Metalurgiczny Sp. z o.o., Informatyka Sp. z o.o.) realizzavano dei profitti. Il fatturato totale di queste imprese realizzato nell’anno precedente la vendita era di 185 milioni di PLN (43,8 milioni di EUR) e il numero di dipendenti ammontava a 1 100.

(140)

Cinque tra queste imprese (HSW-Zakład Kuźnia Matrycowa Sp. r.l., HSW-Tlenownia Sp. z o.o., HSW-Sprężynownia Sp. z o.o., HSW-Zakład Metalurgiczny Sp. z o.o. e Informatyka Sp. z o.o.) si rifornivano a vicenda di materiali e servizi nell’ambito del gruppo HSW e rifornivano anche clienti esterni. Esse fornivano ricambi, quali stampati e molle ottenute mediante lavorazione termomeccanica ed anche servizi per altri rami dell’industria quali quella ferroviaria, meccanica, mineraria e per centrali elettriche.

(141)

Infine, le autorità polacche hanno dichiarato che la ARP avrebbe venduto le azioni in possesso della HSW entro la fine del 2009.

(142)

Siccome cinque società controllate vendute dalla HSW erano redditizie e accrescevano il potenziale produttivo di HSW, la Commissione è del parere che la loro vendita può essere ritenuta una misura compensatoria destinata a limitare le distorsioni della concorrenza causate dall’aiuto. Tenendo conto di quanto sopra e considerando i piani di privatizzazione della HSW, la Commissione ritiene che le misure compensatorie proposte limitino sufficientemente le distorsioni della concorrenza risultanti dall’aiuto concesso.

7.4.5.   Limitazione dell’aiuto al minimo

(143)

Conformemente ai punti 43-45 degli orientamenti del 2004, l’importo e l’intensità dell’aiuto devono essere limitati ai costi minimi indispensabili per la ristrutturazione dell’impresa. La forma dell’aiuto concesso deve essere tale da evitare che l’impresa disponga di liquidità in eccedenza che possano essere utilizzate per iniziative aggressive, perturbatrici del mercato e senza alcun rapporto con il piano di ristrutturazione.

(144)

In particolare, si esige da parte del beneficiario un contributo cospicuo per la ristrutturazione che deve provenire da risorse proprie o fonti esterne di finanziamento conformi alle condizioni del mercato.

(145)

Le autorità polacche hanno presentato una serie di informazioni dettagliate sugli importi considerati contributo proprio del beneficiario nei costi della ristrutturazione.

(146)

In primo luogo, l’azienda programma di contrarre finanziamenti per 46,9 milioni di PLN (11,1 milioni di EUR). Le autorità polacche hanno presentato prove sufficienti a dimostrazione che la HSW sarebbe stata in grado di ottenere un tale finanziamento sul mercato, visto che negli anni 2003-2005 ha usufruito, in misura limitata, di un finanziamento privato pari a 31,9 milioni di PLN (7,6 milioni di EUR). Sostengono anche che il beneficiario sarà in grado di ottenere finanziamenti sul mercato fino al termine del periodo di ristrutturazione.

(147)

Inoltre, nel piano di febbraio la HSW ha indicato un reddito ottenuto dalla vendita delle società controllate pari a 112,2 milioni di PLN (26,6 milioni di EUR). Nel piano di novembre il reddito congiunto risultato dalla vendita delle società controllate è aumentato fino a 126 milioni di PLN (29,8 milioni di EUR).

(148)

Infine, nell’ambito del piano di febbraio, il beneficiario ha ceduto elementi dell’attivo per 52,1 milioni di PLN (12,3 milioni di EUR). Nel piano di novembre tale importo è aumentato fino a 61,4 milioni di PLN (14,5 milioni di EUR) in seguito all’ulteriore vendita degli elementi dell’attivo.

(149)

I dubbi della Commissione circa la rilevanza del contributo proprio del beneficiario e in merito al raggiungimento della soglia definita negli orientamenti del 2004 sono stati sciolti. I costi della ristrutturazione ammontano a 456,9 milioni di PLN (i costi della ristrutturazione finanziaria costituiscono quasi la metà dei costi complessivi della ristrutturazione, la parte rimanente è rappresentata, soprattutto, dalle spese relative all’ammodernamento delle infrastrutture dell’impresa e dalla ristrutturazione organizzativa). Per quanto riguarda le fonti di finanziamento della ristrutturazione, va detto che i 252,9 milioni di PLN possono essere considerati come un contributo proprio alla ristrutturazione. Esse includono i finanziamenti dagli istituti bancari privati (61,6 milioni di PLN), i profitti realizzati dalle vendite o dal leasing dei propri attivi (61,4 milioni di PLN) e i profitti delle vendite delle società controllate (126,4 milioni di PLN) (23). Il contributo proprio di HSW nei costi complessivi della ristrutturazione è quindi pari al 53,9 %; il livello minimo previsto per le grandi imprese, definito nel punto 44 degli orientamenti, è del 50 %.

(150)

Nella decisione del 10 ottobre 2007 la Commissione non soltanto ha espresso dubbi riguardo al contributo proprio nei costi della ristrutturazione, ma ha anche espresso l’opinione che la necessità delle risorse finanziarie supplementari ottenute mediante la conversione del debito in azioni non è stata sufficientemente motivata da parte delle autorità polacche al fine di rassicurare la Commissione sul fatto che la HSW non ha ottenuto liquidità in eccedenza. In tale contesto, la Commissione ha espresso dubbi sul fatto che le misure commerciali destinate a rendere HSW competitiva sul mercato potessero effettivamente essere considerate misure di ristrutturazione e quindi che l’aiuto fosse stato limitato al minimo. Le autorità polacche hanno chiarito questi dubbi provando che tali misure erano indispensabili per ripristinare la redditività, poiché la HSW ne aveva bisogno per rimanere sul mercato. È stato anche sottolineato che le ulteriori liquidità ottenute non verranno destinate all’acquisto di risorse produttive aggiuntive. Pertanto, la Commissione può ritenere che tali misure siano necessarie per il buon esito del processo di ristrutturazione.

7.4.6.   Principio «una tantum»

(151)

Nella decisione sull’avvio del procedimento di indagine formale la Commissione ha rilevato che la HSW-Zakład Zespołów Mechanicznych aveva ottenuto, prima dell’adesione della Polonia nell’Unione europea, un aiuto alla ristrutturazione per gli anni 2003-2007; occorreva pertanto dimostrare che tale aiuto non aveva procurato un vantaggio alla società madre HSW S.A. La Commissione chiedeva inoltre alla Polonia la garanzia che l’aiuto alla ristrutturazione concesso a HSW S.A., se autorizzato, non avrebbe procurato vantaggi a HSW-Zakład Zespołów Mechanicznych.

(152)

Le autorità polacche hanno rassicurato la Commissione sul fatto che le relazioni reciproche tra HSW-Zakładem Zespołów Mechanicznych e HSW si basavano sulle regole di mercato (comprese le condizioni di pagamento e le forniture) e che le imprese, come soggetti giuridici autonomi, tenevano contabilità separate. L’unico motivo per cui la HSW ha scelto la HSW-Zakład Zespołów Mechanicznych come fornitore consisteva nella vicinanza geografica di questa società.

7.4.7.   Separazione della produzione militare dalla produzione civile

(153)

Nella decisione del 23 novembre 2005 sull’avvio del procedimento di indagine formale la Commissione ha espresso dubbi circa il sufficiente grado di separazione della produzione per scopi militari (cannoni) da quella civile di macchinari per l’edilizia, al fine di evitare sovvenzioni incrociate in tali due settori di attività. Le autorità polacche hanno fornito alla Commissione informazioni che dimostravano che il sistema di contabilità attuale permetteva di separare nettamente le due tipologia di attività sopra indicate.

8.   CONCLUSIONI

(154)

La Commissione conclude che gli aiuti di Stato, qui descritti, in parte eseguiti in violazione dell’articolo 88, paragrafo 3, del trattato CE, sono comunque compatibili con il mercato comune,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

La decisione della Commissione del 20 dicembre 2006 relativa all’aiuto di Stato C44/05 (ex NN 79/05, ex N 439/04) è revocata.

Articolo 2

Gli aiuti di Stato che sono o saranno concessi a Huta Stalowa Wola S.A., per un importo di 66,377 milioni di PLN, di cui alcuni eseguiti in parziale violazione dell’articolo 88, paragrafo 3, del trattato CE, sono compatibili con il mercato comune. Inoltre, l’aiuto concesso a Huta Stalowa Wola S.A., consistente nella conversione del debito in azioni in riferimento a prestiti del valore complessivo di 75 milioni di PLN, è compatibile con il mercato comune.

Articolo 3

La Repubblica di Polonia è destinataria della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 10 marzo 2009.

Per la Commissione

Neelie KROES

Membro della Commissione


(1)   GU C 34 del 10.2.2006, pag. 5.

(2)   GU L 112 del 30.4.2007, pag. 67.

(3)  Tutti gli importi indicati dalle autorità polacche sono stati convertiti in euro (EUR) secondo la quotazione del 15 gennaio 2008 pari a 1 EUR = 4,22 PLN.

(4)  Il presidente della HSW ha approvato il nuovo piano di ristrutturazione il 7 novembre 2006. L’8 dicembre 2006 il consiglio di amministrazione di HSW ha approvato il piano: ciò, secondo le autorità polacche, significava che il piano poteva essere considerato definitivo. Il piano è stato presentato all’Ufficio polacco per la protezione della concorrenza (UOKiK) il 13 dicembre 2006.

(5)   GU C 244 dell’1.10.2004, pag. 2.

(6)   GU L 83 del 27.3.1999, pag. 1.

(7)   GU C 298 dell’11.12.2007, pag. 10.

(8)  Si tratta di interessi maturati fino a quel momento e quelli che matureranno in futuro, a partire dalla data fissata originariamente per il pagamento del prestito.

(9)  Tale somma è inferiore di 1,7 milioni di PLN alle somme indicate nella decisione sull’avviamento dell’indagine. Le autorità polacche hanno spiegato che, a causa di un piccolo ritardo nella conversione dell’indebitamento in azioni rispetto al termine precedentemente indicato, la HSW ha restituito l’importo maggiorato degli interessi maturati e grazie a ciò la somma rimanente da pagare è diminuita.

(*1)  Informazione coperta da segreto professionale.

(10)  Rispetto ai 450 milioni di PLN indicati nel piano di ristrutturazione di febbraio ed ai 456,9 milioni PLN indicati nel piano di novembre.

(11)  Le autorità polacche fanno riferimento ai dati forniti dalla società di consulenza Off Highway Research.

(*2)  Tale misura di aiuto è stata oggetto della conversione del debito realizzata nel luglio del 2007, perciò è stata indicata anche nella tabella 4.

(*3)  Ibidem.

(*4)  Le autorità polacche non hanno comunicato informazioni sull’equivalente sovvenzione dell’aiuto. L’importo dell’aiuto è stato calcolato tenendo conto del fatto che il 30,84 % delle imposte ristrutturate sulla base della legge modificata del 30 ottobre 2002, relativa agli aiuti di Stato a favore delle imprese di particolare importanza per il mercato del lavoro, sarà restituito ai creditori mediante introiti derivanti dalla vendita dei beni del beneficiario secondo la procedura stabilita da tale legge. Il tasso del 30,84 % è stato fissato nella decisione sulla ristrutturazione modificata il 17 giugno 2005. L’importo cancellato ammonta quindi al 69,16 % dei debiti totali. L’equivalente sovvenzione ammonta al 100 % dei debiti cancellati.

(*5)  Concesse dopo il dicembre 2004.

(*6)  Concesse nel 2005.

(12)  Cfr. Causa T-109/01, Fleuren Compost/Commissione, punto 74, Raccolta 2004, pag. II-127.

(13)  L’importo di 147 milioni PLN è comprensivo dei prestiti concessi alla HSW dalla ARP prima dell’adesione per un ammontare di 75 milioni PLN. Nel 2007 tali prestiti sono stati convertiti in azioni, quindi sono stati indicati nella tabella 4 come conversione del debito in azioni.

(14)  Cfr. Causa C 30/98 Wildauer Kubelwelle, Lautex Weberei und Veredlung (GU C 387 del 12.12.1998).

(15)  Questi prestiti sono indicati nella tabella 2 come misure di aiuto 8 e 15.

(16)  Causa T-11/95 BP Chemicals v Commissione, Raccolta 1998, pag. II-3235.

(17)   GU C 244 dell’1.10.2004, pag. 2.

(18)   GU C 288 del 9.10.1999, pag. 2.

(19)  Cfr., soprattutto, punto 85 e successivi della decisione iniziale sull’avvio del procedimento di indagine.

(20)  Gli importi indicati sono inferiori di 1,7 milioni PLN agli importi indicati nella decisione del 10 ottobre 2007. Le autorità polacche hanno spiegato che, a causa di un lieve ritardo della conversione del debito in azioni, rispetto al termine inizialmente previsto, la HSW ha rimborsato l’importo di interessi maturati in più e grazie a ciò l’importo da pagare è diminuito.

(21)  Conformemente a quanto spiegato nella nota 18, anche questi importi dovrebbero lievemente diminuire, poiché l’importo complessivo delle misure finanziarie supplementari ammonta a 96,2. Tuttavia, le autorità polacche non hanno informato la Commissione sulla descrizione aggiornata dell’impiego di misure finanziarie supplementari. Ciò nondimeno, si può asserire che esso non dovrebbe cambiare significativamente.

(22)  Cfr. il punto 40 degli orientamenti del 2004.

(23)  Tutti e tre gli importi sono aumentati rispetto al piano di ristrutturazione di febbraio.


26.3.2010   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

L 81/19


DECISIONE DELLA COMMISSIONE

del 22 luglio 2009

relativa all’aiuto di Stato C 18/05 (ex N 438/04, N 194/05 e PL 34/04) concesso dalla Polonia a favore di Stocznia Gdańsk

[notificata con il numero C(2009) 5685]

(Il testo in lingua polacca è il solo facente fede)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2010/175/CE)

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l’articolo 88, paragrafo 2, primo comma,

visto l’accordo sullo Spazio economico europeo, in particolare l’articolo 62, paragrafo 1, lettera a),

dopo aver invitato gli interessati a presentare osservazioni (1) conformemente a detti articoli, e viste tali osservazioni,

considerando quanto segue:

I.   PROCEDIMENTO

(1)

Ai sensi dell’articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE, la Polonia ha notificato, con lettera dell’8 ottobre 2004, protocollata lo stesso giorno, una serie di misure di aiuto alla ristrutturazione adottate in favore di Stocznia Gdańsk — Grupa Stoczni Gdynia SA («Stocznia Gdańsk»). La Polonia informava la Commissione in merito a tali misure al fine di ottenere la certezza giuridica che fossero state concesse prima dell’adesione e quindi non costituissero un nuovo aiuto, esaminabile dalla Commissione ai sensi dell’articolo 88 del trattato CE. Qualora la Commissione avesse constatato che dette misure costituivano un aiuto nuovo, la Polonia chiedeva che fossero autorizzate come aiuti alla ristrutturazione. La Polonia ha presentato alla Commissione il piano di ristrutturazione per Stocznia Gdańsk (Aggiornamento) datato marzo 2004. Il caso è stato protocollato con il numero N 438/04.

(2)

Con lettera dell’11 novembre 2004 la Commissione ha chiesto alla Polonia informazioni supplementari sul caso N 438/04. La Polonia ha risposto con lettera del 17 gennaio 2005, protocollata il 21 gennaio 2005.

(3)

Ai sensi delle disposizioni dell’allegato IV, punto 3, del trattato di adesione, che regolano la procedura del meccanismo provvisorio, la Polonia aveva già notificato, il 29 aprile 2004, una serie di interventi a sostegno della ristrutturazione di Stocznia Gdynia SA («Stocznia Gdynia»), all’epoca società madre di Stocznia Gdańsk. Il caso era stato protocollato con il numero PL 34/04. Con lettera del 19 maggio 2004 la Commissione ha chiesto alla Polonia di fornire alcuni documenti mancanti, pervenuti il 16 giugno 2004. La Commissione ha chiesto ulteriore documentazione con lettere del 30 luglio 2004, 8 ottobre 2004, 23 novembre 2004 e 4 marzo 2005, alle quali la Polonia ha risposto con lettere del 3 settembre 2004, protocollata il 7 settembre 2004, del 10 novembre 2004, protocollata il 15 novembre 2004, del 17 febbraio 2005, protocollata il 21 febbraio 2005, del 30 marzo 2005, protocollata il 1o aprile 2005 e del 18 aprile 2005, protocollata il 20 aprile 2005.

(4)

Con lettera dell’8 febbraio 2005, protocollata il 9 febbraio 2005, la Polonia ha accettato di riunire i due casi N 438/04 e PL 34/04, in quanto riguardavano due imprese appartenenti allo stesso gruppo, il gruppo Stocznia Gdynia. Le informazioni successivamente fornite riguardo al caso PL 34/04 sono state considerate rilevanti anche ai fini del caso N 438/04.

(5)

Con lettera del 22 aprile 2005, protocollata lo stesso giorno, la Polonia ha accettato che la Commissione trattasse la notifica del caso PL 34/04, del 29 aprile 2004, come una notifica ai sensi dell’articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE nel caso eventuali misure risultassero costituire un aiuto nuovo. Al caso è stato attribuito un nuovo numero: N 194/05.

(6)

Il 1o giugno 2005 la Commissione ha adottato una decisione di avvio di un procedimento di indagine formale in merito alle misure esaminate nei casi N 438/04 e N 194/05, pubblicata nella Gazzetta ufficiale (2), e ha invitato la Polonia e gli interessati a presentare osservazioni.

(7)

Dopo aver ottenuto una proroga del termine per la presentazione (lettera del 9 agosto 2005), la Polonia ha formulato le proprie osservazioni in una lettera del 2 settembre 2005, protocollata il 5 settembre 2005.

(8)

Il gruppo Stocznia Gdynia ha presentato osservazioni con lettera del 10 ottobre 2005, protocollata il 14 ottobre 2005. Altre osservazioni sono pervenute da Ray Car Carriers (lettera del 7 ottobre 2005, protocollata il 10 ottobre 2005), dalla Rappresentanza permanente della Danimarca presso l’Unione europea (lettera del 7 ottobre 2005, protocollata l’11 ottobre 2005), dall’associazione danese dei costruttori navali Danish Maritime (lettera del 7 ottobre 2005, protocollata lo stesso giorno), dal sindacato Solidarność (lettera del 7 ottobre 2005, protocollata il 10 ottobre 2005) e dall’associazione polacca dei costruttori navali (lettera del 10 ottobre 2005, protocollata l’11 ottobre 2005).

(9)

La Commissione ha trasmesso tali osservazioni alla Polonia con lettere del 26 ottobre 2005 e 12 dicembre 2005 (3). La Polonia ha risposto alle osservazioni del gruppo Stocznia Gdynia con lettera del 16 gennaio 2006, protocollata il 18 gennaio 2006. Non si è invece espressa sulle osservazioni presentate dagli altri interessati.

(10)

Per la valutazione del piano di ristrutturazione di Stocznia Gdańsk (Aggiornamento) datato marzo 2004, la Commissione ha chiesto l’assistenza di un consulente esterno. Il consulente ha trasmesso la sua relazione nel dicembre 2005.

(11)

Con lettera del 13 gennaio 2006 la Commissione ha chiesto alla Polonia di fornirle un aggiornamento sugli ultimi sviluppi della sua strategia di ristrutturazione per Stocznia Gdańsk e per l’intero gruppo Stocznia Gdynia. La Polonia ha risposto con lettera del 20 febbraio 2006, protocollata il 22 febbraio 2006. Il 22 febbraio 2006 si è svolta una riunione tra rappresentanti della Commissione, delle autorità polacche e del gruppo Stocznia Gdynia, in occasione della quale la Polonia ha dichiarato che il piano del 2004 per la ristrutturazione di Stocznia Gdańsk era ormai superato e che era stata adottata una nuova strategia, la quale prevedeva la separazione del cantiere dal gruppo Stocznia Gdynia e la sua privatizzazione. La Polonia annunciava inoltre che entro il 30 giugno 2006 sarebbe stato presentato alla Commissione un piano di ristrutturazione modificato.

(12)

A seguito di tale riunione, l’8 marzo 2006 la Commissione ha inviato una lettera alla Polonia, alla quale quest’ultima ha risposto con lettera del 13 marzo 2006, protocollata lo stesso giorno, presentando un calendario per la privatizzazione di Stocznia Gdańsk. Con lettera del 29 marzo 2006, protocollata il 30 marzo 2006, la Polonia ha fornito ulteriori informazioni sul processo di privatizzazione. La Commissione ha chiesto maggiori ragguagli con lettera del 30 marzo 2006, alla quale la Polonia ha risposto con lettera del 19 aprile 2006, protocollata il 20 aprile 2006.

(13)

Con lettera del 6 aprile 2006, protocollata il 10 aprile 2006, la Polonia ha presentato un primo progetto del documento intitolato «Strategia per il settore della costruzione navale (cantieristica marittima) in Polonia 2006-2010». La Commissione ha trasmesso le sue osservazioni con lettere del 12 aprile 2006 e 28 aprile 2006. Il documento è stato infine approvato dal governo polacco il 31 agosto 2006 e trasmesso alla Commissione con lettera del 1o settembre 2006, protocollata lo stesso giorno.

(14)

Con lettera del 16 maggio 2006, il gruppo Stocznia Gdynia ha presentato alla Commissione la «Relazione sulla valutazione di Stocznia Gdańsk — gruppo Stocznia Gdynia», datata 30 settembre 2005.

(15)

Con lettera del 26 maggio 2006, protocollata il 30 maggio 2006, la Polonia ha fornito ulteriori informazioni sul processo di privatizzazione in corso, compreso l’elenco delle società che avevano manifestato un interesse iniziale ad acquistare Stocznia Gdańsk, nonché l’elenco delle società che avevano presentato offerte iniziali. Con lettera del 13 luglio 2006, protocollata il 17 luglio 2006, la Polonia ha fornito ulteriori indicazioni in merito al processo di privatizzazione in corso, segnalando alla Commissione che due imprese avevano presentato offerte vincolanti per l’acquisto di quote di Stocznia Gdańsk e ha accluso un’analisi comparativa di tali offerte che era stata effettuata dal consulente per la privatizzazione.

(16)

Il 9 giugno 2006 Stocznia Gdańsk ha presentato alla Commissione un primo progetto di piano di ristrutturazione modificato. I rappresentanti della Commissione hanno visitato il cantiere il 14 giugno 2006 e hanno formulato osservazioni iniziali sul piano di ristrutturazione modificato. Il consulente esterno della Commissione ha espresso le sue osservazioni in una relazione datata luglio 2006. Infine, con lettera del 17 luglio 2006, la Commissione ha trasmesso osservazioni sulle lacune riscontrate nel piano di ristrutturazione modificato.

(17)

Con lettera del 13 luglio 2006, protocollata il 17 luglio 2006, la Polonia ha presentato ulteriori informazioni riguardanti il piano di ristrutturazione modificato.

(18)

Sul processo di privatizzazione e sulla preparazione del piano di ristrutturazione modificato si sono svolte diverse riunioni, alle quali hanno partecipato rappresentanti della Commissione e delle autorità polacche: a Bruxelles il 31 gennaio, il 22 febbraio e il 10 maggio 2006 e presso la sede di Stocznia Gdańsk il 13 giugno 2006.

(19)

La Polonia ha risposto alla lettera della Commissione del 17 luglio 2006 con lettera del 31 agosto 2006, protocollata il 1o settembre 2006.

(20)

Il 4 settembre 2006 è stata presentata alla Commissione la versione definitiva del piano di ristrutturazione modificato, datato agosto 2006 e intitolato «Piano di ristrutturazione per Stocznia Gdańsk — Aggiornamento».

(21)

Con lettera del 12 settembre 2006, protocollata il 13 settembre 2006, la Polonia ha fornito ulteriori informazioni sul processo di ristrutturazione di Stocznia Gdańsk, dichiarando in particolare che il capitale di Stocznia Gdańsk era stato separato da quello del gruppo Stocznia Gdynia. La maggioranza delle quote di Stocznia Gdańsk era stata rilevata dall’agenzia per lo sviluppo industriale, un organismo statale, e da sue controllate. Ulteriori informazioni sono state fornite con lettera del 26 settembre 2006.

(22)

La Polonia ha notificato nuovi ulteriori aiuti in favore di Stocznia Gdańsk con lettera del 21 novembre 2006, protocollata il 27 novembre 2006.

(23)

Il 7 dicembre 2006 si è svolta una riunione tra la Commissione e il ministro dell’Economia polacco, in occasione della quale le autorità polacche si sono impegnate a privatizzare il cantiere al fine di migliorare le prospettive di recupero della redditività e a garantire un sufficiente contributo in fondi propri alla ristrutturazione. La Polonia ha confermato tale impegno con lettera del 27 dicembre 2006, protocollata il 4 gennaio 2007, facendo riferimento alla decisione del Consiglio dei ministri polacco del 19 dicembre 2006 di adottare un documento intitolato «Stato del settore della costruzione navale». L’impegno di privatizzare il cantiere entro il 30 giugno 2008 è stato poi confermato dalle autorità polacche con lettera del 5 gennaio 2007. La Polonia ha chiesto alla Commissione di avviare trattative sulle misure compensative.

(24)

Il 19 dicembre 2006 la Commissione, accompagnata dal consulente esterno, ha visitato il cantiere per raccogliere i dati e gli elementi di fatto necessari per la valutazione delle misure compensative. Il 16 gennaio 2007 il consulente esterno della Commissione ha presentato una relazione sulla capacità del cantiere.

(25)

Con lettera del 29 gennaio 2007 la Commissione ha risposto alla lettera del 27 dicembre 2006, invitando la Polonia a proporre misure compensative per Stocznia Gdańsk entro la fine di febbraio 2007.

(26)

Con lettera del 28 febbraio 2007, protocollata lo stesso giorno, la Polonia si è impegnata a privatizzare Stocznia Gdańsk entro la fine del 2007 e ha presentato una proposta di misure compensative.

(27)

Su tali basi, il 15 marzo 2007 si è svolta una riunione tecnica tra la Commissione, le autorità polacche e i rappresentanti del cantiere, principalmente dedicata all’esame delle misure compensative, ma anche al processo di privatizzazione in corso. La Commissione e le autorità polacche hanno convenuto che la Commissione avrebbe discusso le questioni tecniche direttamente con Stocznia Gdańsk al fine di riunire tutti i dati necessari per la valutazione delle misure compensative proposte dalla Polonia.

(28)

Con lettera inviata a Stocznia Gdańsk il 29 marzo 2007, la Commissione ha richiesto dati tecnici sulla capacità del cantiere. Il cantiere ha risposto con lettera del 19 aprile 2007, protocollata il 3 maggio 2007. Poiché le informazioni fornite erano incomplete, la Commissione ha chiesto ulteriori dati con lettera del 10 maggio 2007, alla quale il cantiere ha risposto con lettera del 31 maggio 2007, protocollata il 7 giugno 2007. Con lettera del 14 giugno 2007 la Commissione ha chiesto alla Polonia ulteriori chiarimenti, informandola che la mancata trasmissione di tutte le informazioni richieste poteva comportare l’adozione di una decisione ai sensi dell’articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio, del 22 marzo 1999, recante modalità di applicazione dell’articolo 93 del trattato CE (ingiunzione di fornire informazioni) (4). La Polonia ha risposto con lettera del 22 giugno 2007, protocollata il 26 giugno 2007. Considerando la risposta incompleta, il 19 luglio 2007 la Commissione ha adottato una decisione ai sensi dell’articolo 10, paragrafo 3, del regolamento n. 659/1999.

(29)

Con lettera del 29 maggio 2007 la Commissione ha chiesto informazioni complete sugli ultimi sviluppi del processo di privatizzazione e ha ribadito la richiesta con lettera del 6 giugno 2007. La Polonia ha risposto con lettera del 22 giugno 2007, protocollata il 25 giugno 2007, e, a seguito di un’ulteriore richiesta di informazioni trasmessa il 28 giugno 2007, ha completato la documentazione con lettera dell’11 luglio 2007, protocollata lo stesso giorno. La Commissione ha chiesto informazioni supplementari sul processo di privatizzazione e sulle misure compensative previste con lettera del 31 luglio 2007.

(30)

Con lettera del 20 agosto 2007, protocollata il 21 agosto 2007, la Polonia ha fornito informazioni sulle misure compensative previste. Ulteriori informazioni al riguardo sono state fornite con lettere del 30 agosto 2007, protocollata lo stesso giorno, e del 4 settembre 2007, protocollata il 10 settembre 2007. La Commissione ha risposto con lettera del 3 ottobre 2007.

(31)

Dal luglio 2007 la Commissione e le autorità polacche hanno intrattenuto un fitto scambio di corrispondenza sul processo di privatizzazione di Stocznia Gdańsk. La Commissione ha chiesto informazioni sul processo di privatizzazione con lettere datate 30 luglio 2007, 13 agosto 2007, 3 ottobre 2007, 30 novembre 2007 e 17 gennaio 2008. Le autorità polacche hanno fornito informazioni con lettere del 21 agosto 2007, protocollata il 27 agosto 2007, del 24 settembre 2007, protocollata il 25 settembre 2007, del 23 ottobre 2007, protocollata il 24 ottobre 2007, e del 25 ottobre 2007, protocollata il 29 ottobre 2007. Con lettera del 19 dicembre 2007, protocollata il 20 dicembre 2007, la Polonia ha comunicato che ISD Polska avrebbe rilevato nuove quote del cantiere, acquisendo così il controllo dell’impresa. ISD Polska, nuovo proprietario di Stocznia Gdańsk, ha fornito informazioni supplementari con e-mail del 25 gennaio 2008.

(32)

Parallelamente, con lettera del 14 giugno 2007, la Commissione chiedeva alle autorità polacche di fornire informazioni sull’aiuto di Stato concesso a Stocznia Gdańsk dopo l’avvio del procedimento di indagine formale. Le autorità polacche hanno risposto con lettera dell’11 luglio 2007, protocollata lo stesso giorno. La Commissione ha chiesto maggiori spiegazioni con lettera del 13 novembre 2007. La Polonia ha risposto con lettera del 9 gennaio 2008, protocollata lo stesso giorno.

(33)

Il 24 gennaio 2008 è stata organizzata una riunione tra le autorità polacche, ISD Polska — nuovo proprietario di maggioranza di Stocznia Gdańsk — e la Commissione, in occasione della quale si sono svolte discussioni tecniche riguardanti il piano di ristrutturazione del cantiere predisposto dal nuovo proprietario di maggioranza. Le autorità polacche hanno fornito informazioni con lettere del 25 gennaio 2008, protocollata il 28 gennaio 2008, e del 30 gennaio 2008 e 4 febbraio 2008, entrambe protocollate gli stessi giorni. Ulteriori informazioni sono state fornite con lettere del 14 febbraio 2008, protocollata il 19 febbraio 2008, del 15 febbraio 2008 e 21 febbraio 2008, entrambe protocollate il 3 marzo 2008, del 26 febbraio, protocollata il 12 marzo 2008, del 10 marzo 2008, protocollata lo stesso giorno e del 10 aprile e 11 aprile 2008, entrambe protocollate il 17 aprile 2008. La Commissione ha risposto con lettere del 30 gennaio, 14 febbraio, 25 febbraio e 28 febbraio 2008. L’11 febbraio e il 18 marzo 2008 si sono svolte riunioni alle quali hanno partecipato le autorità polacche, i rappresentanti di ISD Polska e la Commissione.

(34)

Con lettera del 22 aprile 2008 la Commissione ha nuovamente invitato la Polonia a presentare un progetto di piano di ristrutturazione completo per il cantiere. In tale lettera la Commissione comunicava che la mancata presentazione delle informazioni richieste poteva comportare l’adozione di una decisione ai sensi dell’articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 659/1999. A seguito di tale lettera, la Commissione ha ricevuto informazioni dal cantiere con lettere del 23 aprile 2008, protocollata lo stesso giorno, e del 25 aprile 2008, protocollata il 29 aprile 2008. Con lettera del 30 aprile 2008 la Commissione ha ribadito la sua richiesta di informazioni. La Polonia ha fornito indicazioni supplementari con lettera del 12 marzo 2008, protocollata il 13 marzo 2008, e ISD Polska ha fornito ulteriori informazioni con lettere del 9 maggio 2008, protocollata lo stesso giorno, del 16 maggio 2008, protocollata il 26 maggio 2008, e del 26 maggio 2008, protocollata lo stesso giorno.

(35)

Poiché la Polonia non ha fornito tutte le informazioni richieste, il 23 maggio 2005 la Commissione ha adottato una decisione ai sensi dell’articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 659/1999. La Polonia ha risposto con lettera del 26 giugno 2008, protocollata lo stesso giorno.

(36)

La Polonia ha fornito ulteriori informazioni con lettere del 1o luglio 2008 e 2 luglio 2008, entrambe protocollate il 3 luglio 2008. Con lettera del 4 luglio 2008, la Commissione ha chiesto maggiori precisazioni, trasmesse dalla Polonia con lettere del 7 luglio 2008, protocollata lo stesso giorno, dell’8 luglio 2008, protocollata lo stesso giorno, e dell’8 luglio 2008, protocollata il 9 luglio 2008. La Polonia ha presentato ulteriori informazioni con lettere del 10 luglio 2008, protocollata lo stesso giorno, del 10 luglio 2008, protocollata l’11 luglio 2008, dell’11 luglio 2008, protocollata lo stesso giorno, del 16 luglio 2008, protocollata il 17 luglio 2008, del 17 luglio 2008, protocollata il 18 luglio 2008, del 18 luglio 2008, protocollata il 25 luglio 2008, e del 21 luglio 2008, 28 luglio 2008, 4 agosto 2008, 13 agosto 2008, 20 agosto 2008, 21 agosto 2008, 25 agosto 2008, 1o settembre 2008, 8 settembre 2008, 9 settembre 2008 e 10 settembre 2008, tutte protocollate alla data di presentazione.

(37)

Il 12 settembre 2008 la Polonia ha presentato un piano di ristrutturazione comune rivisto per Stocznia Gdańsk e Stocznia Gdynia. La Polonia ha fornito ulteriori informazioni con lettere del 16 settembre 2008, 17 settembre 2008, 19 settembre 2008, 23 settembre 2008, 25 settembre 2008, 26 settembre 2008, 1o ottobre 2008, 2 ottobre 2008, 3 ottobre 2008, tutte protocollate alla data di presentazione. Altre informazioni sono pervenute con lettere del 6 ottobre 2008, protocollata il 7 ottobre 2008, e del 22 ottobre 2008, protocollata lo stesso giorno. Con lettera del 3 novembre 2008, protocollata il 4 novembre 2008, la Polonia ha dichiarato che avrebbe presentato un piano distinto per Stocznia Gdańsk. Con lettera del 4 novembre 2008, protocollata il 5 novembre 2008, le autorità polacche hanno presentato un progetto di piano di ristrutturazione incompleto per Stocznia Gdańsk.

(38)

Il 6 novembre 2008 la Commissione ha adottato una decisione negativa relativa a Stocznia Gdynia (5), nella quale dichiarava che il piano di ristrutturazione predisposto da ISD Polska per Stocznia Gdynia e Stocznia Gdańsk non era compatibile con le norme in materia di aiuti di Stato.

(39)

L’8 dicembre 2008 la Polonia ha presentato un piano di ristrutturazione distinto per Stocznia Gdańsk. Ulteriori informazioni sono pervenute con lettera dell’11 dicembre 2008, protocollata lo stesso giorno.

(40)

Con lettere del 23 dicembre 2008, protocollata il 12 gennaio 2008, e del 13 febbraio 2009, protocollata lo stesso giorno, la Commissione ha chiesto ulteriori informazioni, fornite dalla Polonia con lettere del 30 gennaio 2009 e del 20 febbraio 2009, entrambe protocollate alla data di presentazione.

(41)

Con lettera dell’8 aprile 2009, protocollata lo stesso giorno, la Commissione ha chiesto maggiori chiarimenti. La Polonia ha fornito informazioni supplementari con lettere del 16 e 28 aprile 2009, entrambe protocollate alla data di presentazione.

(42)

L’8 maggio 2009 la Polonia ha presentato un piano di ristrutturazione rivisto per Stocznia Gdańsk. Il piano è stato protocollato lo stesso giorno. La Polonia ha fornito ulteriori indicazioni con lettere del 21 maggio 2009, 1o giugno 2009 e 5 giugno 2009, tutte protocollate alla data di presentazione.

II.   DESCRIZIONE DETTAGLIATA DEGLI AIUTI

1.   L’impresa

(43)

Beneficiario dell’aiuto è Stocznia Gdańsk S.A. («Stocznia Gdańsk»), cantiere navale ubicato nella regione di Danzica-Gdynia-Sopot nella Polonia settentrionale.

(44)

Le attività di Stocznia Gdańsk comprendono la costruzione di navi marittime e altre attività legate alla cantieristica navale, come la produzione di componenti di navi e componenti in acciaio, oltre a vari servizi ausiliari.

(45)

Stocznia Gdańsk ha dichiarato fallimento nel 1996 e nel 1998 gli elementi dell’attivo sono stati rilevati dal maggiore cantiere navale polacco, Stocznia Gdynia, situato a circa 20 km da Stocznia Gdańsk. La denominazione dell’impresa è stata cambiata in Stocznia Gdańsk — Grupa Stoczni Gdynia e di lì in poi Stocznia Gdynia ha concluso contratti, acquistato materiali e provveduto al finanziamento della produzione di Stocznia Gdańsk. Sebbene il cantiere dipendesse in larga misura dalla società madre, nel 2006 le autorità polacche, nel quadro della strategia del governo, decidevano di procedere alla separazione dei due cantieri. Nell’agosto 2006 la maggioranza delle quote di Stocznia Gdańsk è stata rilevata da un organismo statale, l’Agencja Rozwoju Przemysłu (Agenzia per lo sviluppo industriale, «ARP»), e dalla sua controllata Centrala Zaopatrzenia Hutnictwa attraverso una capitalizzazione del debito. Con questa operazione Stocznia Gdańsk è stata separata da Stocznia Gdynia.

(46)

Essendosi impegnate nel dicembre 2006 a privatizzare Stocznia Gdańsk per migliorare le prospettive di recupero della redditività, il 17 settembre 2007 le autorità polacche hanno lanciato una procedura d’asta per la sottoscrizione di quote nel recente aumento di capitale di Stocznia Gdańsk, conformemente alla delibera dell’assemblea generale straordinaria del 10 agosto 2007. Nel novembre 2007 ISD Polska, una controllata del produttore di acciaio ucraino Donbas già socia di minoranza di Stocznia Gdańsk, ha presentato un’offerta di acquisto vincolante per le nuove quote. Dal gennaio 2008 ISD Polska è socio di maggioranza di Stocznia Gdańsk. Dal giugno 2008 ISD Polska detiene l’83,6 % delle quote, mentre la quota residua è di proprietà dell’ARP. Il capitale sociale ammonta a 405 milioni di PLN.

(47)

Stocznia Gdańsk affitta tre scali di varo con una capacità complessiva di circa 160 000 TLC (secondo i dati forniti dall’impresa). L’impresa produceva principalmente navi portacontainer, navi cargo, sezioni, blocchi e scafi per l’impresa madre (Stocznia Gdynia) e per altre imprese. In seguito alla privatizzazione, nel 2007 e 2008 il cantiere si è concentrato sulla produzione di scafi per imbarcazioni specializzate di piccole dimensioni e di scafi semiequipaggiati. Il cantiere produce inoltre blocchi e sezioni per altri cantieri e strutture in acciaio per varie industrie e attività edili.

(48)

Alla fine del 2006 il cantiere occupava 2 893 addetti, il 60 % dei quali direttamente impiegato nella produzione. Nel 2008 la forza lavoro è scesa a 2 235, pari a una riduzione del 23 %.

(49)

La ristrutturazione di Stocznia Gdańsk era cominciata già nel 1998, subito dopo la dichiarazione di fallimento e l’acquisizione degli elementi dell’attivo da parte di Stocznia Gdynia. Secondo le informazioni fornite dalle autorità polacche, il gruppo Stocznia Gdynia (del quale Stocznia Gdańsk ha fatto parte fino all’agosto 2006) ha incontrato le prime difficoltà nel 2002. In realtà Stocznia Gdańsk, dopo il fallimento nel 1996, ha realizzato per la prima volta un utile nel primo semestre del 2002 e ha poi cominciato a registrare perdite significative. I problemi del gruppo si sono ovviamente riversati su Stocznia Gdańsk. I fattori che hanno contribuito a creare la difficile situazione finanziaria erano esterni, per esempio la concorrenza asiatica, la rivalutazione del PLN rispetto al dollaro, la difficoltà ad accedere al credito navale in seguito ai problemi di Stocznia Szczecin Porta Holding SA e il crollo di una gru a ponte presso il cantiere navale di Gdynia durante una tempesta nel 1999. Altri fattori erano di origine interna. Nel tentativo di rispettare gli impegni assunti in termini di ordini, soprattutto dopo l’acquisizione di Stocznia Gdańsk nel 1998 che ha incrementato il suo potenziale produttivo, Stocznia Gdynia ha preso una serie di decisioni a livello di gestione che si sono rivelate problematiche. Il cantiere ha assunto rischi progettuali, tecnologici, finanziari e commerciali (nuovi prodotti, prototipi e costruzione in perdita di navi nuove per il cantiere: piccole navi per carichi alla rinfusa, navi cisterna per prodotti chimici, navi ro-lo, navi chimichiere-gasiere, navi portacontainer, cargo e navi per carico misto). Anche il ritmo al quale il cantiere ha ridotto i costi di produzione non è stato sufficiente.

(50)

Le difficoltà finanziarie del gruppo hanno determinato un accumulo di arretrati nel rimborso dei debiti nei confronti di enti pubblici e società private e nella corresponsione delle retribuzioni, carenze nella fornitura di materiali, rallentamenti nei processi di produzione, aumenti dei costi (consumo di manodopera, penali) e ritardi nell’esecuzione dei contratti.

(51)

Sono stati messi a disposizione i seguenti dati sull’attività del cantiere.

Tabella 1

Attività di Stocznia Gdańsk

(in milioni di PLN)

 

1999

2000

2001

2002

2003

2005

2006

2007

2008

Fatturato

153

212

251

168

98

185,6

221

308

248

Risultato operativo (1999-2003);

Risultato netto (2005-2008).

–32

–49

–38

–14  (*1)

–47

– 100

–71

– 237

–17

2.   Decisione di avviare un procedimento a norma dell’articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE

(52)

Nella decisione di avvio del procedimento di indagine formale, la Commissione ha stabilito che una serie di misure, elencate nell’allegato II, parte A, della decisione, erano state concesse in favore di Stocznia Gdańsk prima del 1o maggio 2004 e non erano applicabili dopo l’adesione, ai sensi dell’allegato IV, punto 3, del trattato di adesione, ragione per cui non sarebbero state esaminate nell’ambito del procedimento di cui all’articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE. Tali misure non rientrano dunque nell’ambito di applicazione della presente decisione, sebbene sia stato necessario tenerne conto nella valutazione della compatibilità con il mercato comune delle misure concesse dopo l’adesione.

(53)

La Commissione rilevava altresì che alcune misure adottate in favore di Stocznia Gdańsk costituivano nuovi aiuti, in quanto erano state accordate dopo l’adesione della Polonia all’Unione europea il 1o maggio 2004 o non erano ancora state concesse alla data della decisione. La Commissione ha elencato tali misure nell’allegato II, parte B, della decisione.

(54)

In sostanza, la Commissione obiettava che non era stata presa alcuna decisione giuridicamente vincolante sulle misure di cui all’allegato II, parte B, della decisione prima dell’adesione, pur riconoscendo che erano stati intrapresi vari passi preliminari verso una siffatta decisione.

(55)

In merito alla ristrutturazione dei debiti nei confronti di enti pubblici nel quadro della procedura prevista dal capitolo 5a, sulla base della legge in materia di aiuti di Stato (imprese di particolare rilevanza per il mercato del lavoro) del 30 ottobre 2002 e successive modifiche (6) (misure da 10 a 16, allegato II, parte B, della decisione), la Commissione concludeva che una decisione di ristrutturazione del presidente dell’ARP, l’agenzia pubblica responsabile di applicare la procedura di cui al capitolo 5a, sarebbe stata giuridicamente vincolante. Nella fattispecie, tuttavia, prima dell’adesione non era stata presa alcuna decisione di ristrutturazione (7). La decisione adottata dal presidente dell’ARP il 30 aprile 2004 che confermava il piano di ristrutturazione di Stocznia Gdańsk del marzo 2004, non soddisfaceva i requisiti procedurali e sostanziali per poter essere considerata una decisione di ristrutturazione e pertanto non costituiva una decisione giuridicamente vincolante per la concessione dell’aiuto.

(56)

La Commissione ha accettato la spiegazione della Polonia secondo cui gli interessi maturati su detti debiti nei confronti di enti pubblici, data la loro natura accessoria, sarebbero stati automaticamente azzerati insieme con il capitale, senza necessità di una decisione distinta.

(57)

La Commissione non ravvisava elementi di prova di decisioni giuridicamente vincolanti in merito a una serie di misure elencate come interventi 17-22 nell’allegato II, parte B, della decisione. Tali misure riguardavano la ristrutturazione dei debiti nei confronti di enti pubblici sulla base di atti giuridici diversi dalla suddetta legge del 30 ottobre 2002. Per quanto riguarda la garanzia indicata nell’allegato II, parte B, della decisione come intervento 23, la Commissione contestava in particolare la principale argomentazione della Polonia, ossia che tale misura era stata inserita nel piano di ristrutturazione di Stocznia Gdańsk del marzo 2004, approvato dal consiglio di vigilanza del cantiere in seno al quale erano presenti rappresentanti del Tesoro.

(58)

La Commissione rilevava soprattutto che, poiché i soci non avevano intrapreso i passi necessari in tal senso, il consiglio di vigilanza non era autorizzato ad adottare decisioni che avrebbero avuto ripercussioni finanziarie sui soci. La Commissione osservava altresì che, anche ipotizzando che il consiglio di vigilanza fosse legittimato a prendere una siffatta decisione in nome e per conto dei soci, non era comunque chiaro che tale decisione avrebbe creato un obbligo positivo da parte del Tesoro a concedere aiuti di Stato, in quanto di norma non è possibile assimilare le azioni intraprese dallo Stato in veste di operatore di mercato alle azioni intraprese dallo Stato nel perseguimento dei diversi obiettivi di interesse pubblico.

(59)

La Commissione faceva inoltre notare che gli interventi 24 e 25 di cui all’allegato II, parte B, della decisione (cancellazione del debito e conferimento di capitale) erano stati notificati come alternative nel caso in cui Stocznia Gdynia non fosse in grado di effettuare il previsto conferimento di capitale in Stocznia Gdańsk. Era quindi chiaro che tali misure non erano state concesse prima dell’adesione e costituivano nuovi aiuti programmati.

(60)

La Commissione rilevava inoltre che il gruppo Stocznia Gdynia aveva beneficiato di garanzie per la produzione fornite dall’agenzia polacca per l’assicurazione dei crediti all’esportazione (KUKE). La Commissione nutriva dubbi in merito alla natura commerciale di tali garanzie, in quanto erano state accordate nel quadro delle attività non commerciali dell’agenzia (con garanzie del Tesoro). Considerando che il gruppo era in difficoltà finanziarie, la Commissione dubitava che i premi addebitati riflettessero adeguatamente i rischi inerenti alla transazione e che la garanzia collaterale richiesta dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione fosse sufficiente.

(61)

Avendo constatato che una serie di misure adottate in favore di Stocznia Gdańsk costituivano nuovi aiuti, la Commissione ha espresso dubbi in merito al rispetto delle condizioni per l’autorizzazione di tali misure come aiuti alla ristrutturazione.

3.   Osservazioni degli interessati

a)   Osservazioni del gruppo Stocznia Gdynia

(62)

La Commissione rileva che Stocznia Gdańsk non ha presentato osservazioni sulla decisione di avviare il procedimento di indagine formale. Tuttavia, le osservazioni trasmesse dall’impresa madre rispondevano anche alle conclusioni della Commissione relative alla sua competenza a esaminare le misure elencate nell’allegato II, parte B, della decisione e ai dubbi della Commissione sulla compatibilità di tali aiuti.

(63)

Per quanto riguarda la ristrutturazione dei debiti nei confronti di enti pubblici nel quadro della procedura di cui al capitolo 5a, il gruppo Stocznia Gdynia asseriva che gli aiuti erano stati concessi mediante la decisione di ristrutturazione del presidente dell’ARP. Il gruppo Stocznia Gdynia ha però sostenuto, come aveva fatto la Polonia nella fase iniziale dell’indagine della Commissione, che la decisione relativa a Stocznia Gdańsk era stata adottata dal presidente dell’ARP prima dell’adesione, il 30 aprile 2004.

(64)

Secondo il gruppo Stocznia Gdynia, il consenso manifestato da tutti i singoli creditori pubblici alla ristrutturazione nel quadro della procedura di cui al capitolo 5a costituiva un’aggiudicazione degli aiuti prima dell’adesione (8).

(65)

Al contrario di quanto dichiarato dalla Polonia nella prima fase dell’esame della Commissione, il gruppo Stocznia Gdynia asseriva che, dopo il 30 giugno 2003, non era maturato alcun interesse di mora sui debiti nei confronti di enti pubblici ristrutturati a norma del capitolo 5a.

(66)

Il gruppo Stocznia Gdynia ha formulato osservazioni anche su altri aspetti della decisione, rilevando in particolare che le garanzie di produzione fornite al cantiere dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione non costituivano aiuti di Stato. Il gruppo ha spiegato che il regime di garanzie dell’agenzia era un sistema basato sull’autofinanziamento nel quale, a lungo termine, i premi riscossi risultavano superiori ai rischi coperti e agli importi effettivamente sborsati. Al riguardo ha descritto le condizioni alle quali l’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione concede le garanzie in questione (premi e tipo di garanzia collaterale richiesta).

(67)

Per quanto riguarda la necessità che gli aiuti si limitassero al minimo indispensabile, il beneficiario obiettava che l’ammontare degli aiuti era stato limitato allo stretto necessario e sarebbe stato giustificato concedere maggiori aiuti, se fossero stati disponibili. Secondo il gruppo Stocznia Gdynia, anche se la Commissione avesse definito in maniera restrittiva i costi di ristrutturazione (cioè senza includere i costi di gestione del cantiere), la componente di finanziamento di tali costi esente da aiuti di Stato sarebbe stata dell’ordine del 30 %, per cui conforme agli orientamenti sugli aiuti alla ristrutturazione del 1999 (9).

(68)

Il gruppo Stocznia Gdynia sosteneva inoltre che gli aiuti di Stato concessi al gruppo non falsavano la concorrenza in Europa, in quanto la reale minaccia concorrenziale per i cantieri navali europei era rappresentata dall’Estremo Oriente. Il beneficiario riconosceva che le navi portacontainer venivano costruite anche da altri cantieri europei, specialmente in Germania, ma obiettava che si trattava di navi diverse in termini di caratteristiche tecniche e progettuali.

b)   Osservazioni di altre parti interessate

(69)

La Danimarca e Danish Maritime hanno sostenuto gli sforzi della Commissione tesi a garantire che gli aiuti di Stato fossero concessi in linea con le norme applicabili, sottolineando che, date le condizioni di concorrenza presenti sul mercato mondiale della costruzione navale, diversi cantieri danesi avevano cessato l’attività o erano falliti senza che fosse erogato loro alcun aiuto di Stato. Confermavano altresì che la gamma di prodotti dei cantieri navali danesi era simile a quella dei cantieri polacchi, ragione per cui i cantieri danesi avrebbero potuto subire una concorrenza sleale. La Danimarca esortava inoltre la Commissione a chiedere una riduzione della capacità di Stocznia Gdańsk affinché gli aiuti di Stato non fossero utilizzati per aumentare la capacità eccedentaria a livello mondiale.

(70)

Ray Car Carriers, principale cliente del gruppo Stocznia Gdynia e socio di minoranza dell’impresa madre di Stocznia Gdańsk, sottolineava l’importanza del gruppo per la propria attività, alla luce dei contratti già in essere con il cantiere.

(71)

Il sindacato Solidarność evidenziava l’aggravamento della situazione del cantiere, sostenendo la necessità di una sua rapida ristrutturazione. Il sindacato descriveva alcuni interventi di ristrutturazione già intrapresi dal cantiere, esprimendo la convinzione che, grazie alla tecnologia e alla manodopera disponibile, si sarebbe potuto posizionare tra i cantieri europei in attivo. Gli aiuti di Stato erano quindi necessari per realizzare il piano di ristrutturazione.

(72)

Forum Okrętowe, l’associazione polacca dei costruttori navali, spiegava i motivi per i quali il cantiere versava in una situazione di difficoltà ed esprimeva il proprio sostegno al processo di ristrutturazione e all’uso di aiuti di Stato a tal fine.

c)   Osservazioni della Polonia

(73)

Analogamente al gruppo Stocznia Gdynia, la Polonia si soffermava sia sull’aspetto della competenza della Commissione sia sulla compatibilità degli aiuti con il mercato comune.

(74)

Riguardo alla ristrutturazione dei debiti nei confronti di enti pubblici a norma del capitolo 5a, la Polonia non ha formulato nuove argomentazioni. Tuttavia, in risposta alle osservazioni del gruppo Stocznia Gdynia, la Polonia si è dichiarata in disaccordo con l’interpretazione del diritto polacco da parte del gruppo.

(75)

Per quanto concerne le misure elencate nell’allegato II, parte B, della decisione, la Polonia non ha confutato le conclusioni della Commissione riportate nella decisione di avvio del procedimento di indagine formale.

(76)

In merito alla compatibilità dei nuovi aiuti con il mercato comune, la Polonia affermava che il piano di ristrutturazione del marzo 2004 costituiva una solida base economica per il processo di ristrutturazione del cantiere. La Polonia riconosceva che il processo di ristrutturazione veniva attuato con risorse finanziarie limitate, ma sosteneva che aveva già migliorato la situazione finanziaria del cantiere. Le autorità polacche fornivano inoltre una breve descrizione degli interventi di ristrutturazione contenuti nel piano del marzo 2004 per dimostrare che il fine della ristrutturazione non era soltanto finanziario. Al riguardo difendevano le misure compensative proposte nel piano di ristrutturazione del marzo 2004 e attuate nell’ambito del gruppo Stocznia Gdynia. Quanto alla necessità che gli aiuti si limitassero al minimo indispensabile, la Polonia dichiarava che gli aiuti non erano destinati a fini diversi dalla ristrutturazione e sosteneva che l’intensità degli aiuti, cioè gli aiuti espressi in percentuale dei costi di ristrutturazione totali, compresi i costi di esercizio, era pari al 31 %. La Polonia asseriva che il previsto conferimento di capitale in Stocznia Gdańsk da parte di Stocznia Gdynia, la rinegoziazione dei prezzi contrattuali, gli utili maturati e il flusso di cassa positivo generato dal cantiere in futuro dovevano considerarsi un «contributo proprio».

(77)

Le autorità polacche hanno fornito una descrizione dettagliata delle modalità di funzionamento del sistema di garanzie dell’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione, sostenendo che tali garanzie erano state prestate alle condizioni di mercato e dunque non costituivano aiuti di Stato.

4.   Descrizione cronologica degli eventi decisivi successivi alla decisione della Commissione di avviare il procedimento di indagine formale

(78)

L’indagine condotta dalla Commissione e gli eventi verificatisi durante il suo svolgimento sono riepilogati qui di seguito.

(79)

In risposta alla decisione della Commissione di avviare il procedimento di indagine formale, nell’autunno 2005 le autorità polacche sono ricorse a due tipi di argomenti: da un lato, hanno messo in dubbio la competenza della Commissione a esaminare le misure identificate come nuovi aiuti nella decisione stessa e, dall’altro, hanno affermato che, anche nel caso in cui costituissero nuovi aiuti, tali misure sarebbero state comunque compatibili con il mercato comune come aiuti alla ristrutturazione. La reazione del gruppo Stocznia Gdynia alla decisione della Commissione è stata analoga. Entrambe le risposte sono descritte ai punti precedenti.

(80)

A sostegno della propria argomentazione per quanto riguarda la compatibilità degli aiuti, la Polonia ha prodotto il piano di ristrutturazione di Stocznia Gdańsk del 2004, presentato alla Commissione nell’ottobre dello stesso anno, nei riguardi del quale la Commissione aveva avviato il procedimento di indagine formale per dissipare i dubbi sulla sua credibilità e solidità. Nondimeno la Commissione aveva analizzato attentamente il piano di ristrutturazione del 2004, avvalendosi dell’assistenza di un consulente esterno, e aveva concluso che tale piano non rispettava nessuna delle condizioni per l’approvazione di aiuti alla ristrutturazione prescritte dagli orientamenti pertinenti. A una riunione svoltasi il 22 febbraio 2006, la Commissione esponeva le sue principali perplessità alle autorità polacche, evidenziando le lacune più importanti del piano di ristrutturazione del 2004: investimenti ridotti, basso livello di produttività previsto, costi di produzione elevati, soprattutto spese generali, e rafforzamento insufficiente della base di capitale proprio del cantiere. Gli aiuti erogati al cantiere dovevano considerarsi aiuti al funzionamento, ossia a sostegno della ristrutturazione del debito e della continuità operativa del cantiere.

(81)

Nel dicembre 2005 la Commissione apprendeva da fonti pubbliche (10) che era stato creato un gruppo finanziario di proprietà pubblica, Korporacja Polskie Stocznia («KPS»), il cui scopo era riunire i tre maggiori cantieri navali polacchi di Gdynia, Danzica e Stettino sotto un unico ombrello («piano di consolidamento»). La funzione principale di KPS era finanziare la produzione dei cantieri. La Polonia non ha informato la Commissione in merito al piano di consolidamento in alcuna fase del procedimento, né prima né dopo la decisione di avviare l’indagine formale.

(82)

Nel contempo, la Commissione apprendeva dalla stampa che erano in corso trattative per vendere a investitori strategici i cantieri di Gdynia e Danzica e separare le due imprese, che sino ad allora avevano operato all’interno dello stesso gruppo. Con lettera del 13 gennaio 2006 la Commissione chiedeva al governo polacco di illustrare la sua vera strategia per il gruppo Stocznia Gdynia.

(83)

Con lettera del 20 febbraio 2006 la Polonia spiegava che in precedenza era stato effettivamente ipotizzato un piano di consolidamento, ma che tale piano era poi stato abbandonato ed entro breve sarebbe stata adottata una nuova strategia di ristrutturazione per il settore polacco della costruzione navale.

(84)

Alla riunione del 22 febbraio 2006 e con lettera del 13 marzo 2006 le autorità polacche comunicavano alla Commissione che il piano di ristrutturazione di Stocznia Gdańsk del 2004 era superato e doveva essere modificato. Le autorità polacche si impegnavano a presentare il piano di ristrutturazione modificato entro giugno 2006, delineando le principali caratteristiche della nuova strategia di ristrutturazione per il settore polacco della costruzione navale. Innanzi tutto, era necessario scindere Stocznia Gdańsk dal gruppo Stocznia Gdynia quanto prima possibile. In secondo luogo, il governo doveva autorizzare un conferimento di capitale privato in Stocznia Gdańsk con l’obiettivo a lungo termine della sua totale privatizzazione.

(85)

La Commissione riceveva il primo progetto di piano di ristrutturazione del 2006 in data 9 giugno 2006. Dopo aver visitato il cantiere e ricevuto il parere del consulente esterno, la Commissione ha espresso gravi preoccupazioni in merito a tale progetto nel corso della visita in loco del 14 giugno 2006 e per iscritto il 17 luglio 2006, facendo notare che il piano non pareva realizzabile e verosimilmente non avrebbe permesso al cantiere di recuperare la redditività a lungo termine senza provocare un’indebita distorsione della concorrenza. La Commissione rilevava che la strategia di ristrutturazione non sembrava basarsi su un’analisi esauriente della redditività delle diverse attività del cantiere in passato, ma ipotizzava piuttosto una notevole espansione dell’attività di costruzione navale, non offriva una reale prospettiva di finanziamento della ristrutturazione con risorse esenti da aiuti di Stato e, infine, era evidente che il piano, data la sua natura espansionistica, non rispettava l’obbligo di misure compensative. In relazione al continuo ricorso a garanzie prestate dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione, un ente pubblico, per finanziare le navi, la Commissione ha segnalato al cantiere e alle autorità polacche che tali garanzie costituivano aiuti di Stato.

(86)

Nonostante tali osservazioni, il piano di ristrutturazione del 2006 presentato infine dalla Polonia nel settembre 2006, con un ritardo di due mesi, non era sostanzialmente diverso dal primo progetto.

(87)

Nell’agosto 2006 la maggioranza delle quote di Stocznia Gdańsk è stata rilevata dall’ARP e dalla sua controllata Centrala Zaopatrzenia Hutnictwa attraverso una capitalizzazione del debito (le quote di Stocznia Gdańsk detenute da Stocznia Gdynia sono servite come garanzia collaterale per un prestito concesso a quest’ultima dall’ARP, parte del quale è diventata esigibile nel giugno 2006). In tal modo Stocznia Gdańsk è stata separata dal gruppo Stocznia Gdynia.

(88)

A una riunione organizzata il 7 dicembre 2006 e con lettera del 29 gennaio 2007 la Commissione ha comunicato alle autorità polacche che un’analisi preliminare aveva portato alla conclusione che il piano di ristrutturazione di Stocznia Gdańsk del 2006 non rispettava le condizioni per l’approvazione di aiuti alla ristrutturazione prescritte dagli orientamenti allora in vigore.

(89)

Le autorità polacche annunciavano a detta riunione che era loro intenzione privatizzare Stocznia Gdańsk. La Polonia indicava che il processo di privatizzazione sarebbe stato completato entro giugno 2008. Con lettera del 28 febbraio 2007 la Polonia si è impegnata a privatizzare Stocznia Gdańsk entro la fine del 2007. In attesa della preparazione dei documenti relativi alla privatizzazione, la Polonia chiedeva alla Commissione un parere sulle misure compensative necessarie per Stocznia Gdańsk, affinché i potenziali investitori potessero disporre di informazioni corrette.

(90)

Nei mesi successivi la direzione di Stocznia Gdańsk ha condotto trattative con diversi potenziali investitori al fine di individuare un investitore strategico per il cantiere che acquistasse nuove quote dell’impresa, fornendo così i fondi necessari per il processo di ristrutturazione e assumendo il controllo della stessa.

(91)

Nel contempo, a seguito di un accordo raggiunto con le autorità polacche nel dicembre 2006, la Commissione intavolava discussioni approfondite con le autorità polacche e Stocznia Gdańsk al fine di definire le necessarie misure compensative. Con lettera del 28 febbraio 2007 la Polonia si impegnava a chiudere uno scalo di varo presso Stocznia Gdańsk dopo aver evaso gli ordini in sospeso, ossia nel gennaio 2010.

(92)

La Commissione ha chiesto a Stocznia Gdańsk di fornire informazioni che le permettessero di verificare se tale proposta costituisse una reale misura compensativa. Poiché le informazioni fornite non erano complete e non dimostravano che le misure compensative proposte dalla Polonia per il cantiere fossero sufficienti, il 19 luglio 2007 la Commissione ha adottato una decisione ai sensi dell’articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 659/1999, intimando alla Polonia di fornire le informazioni necessarie per risolvere la questione delle misure compensative per Stocznia Gdańsk.

(93)

Le autorità polacche hanno risposto con lettera del 20 agosto 2007, affermando che la chiusura di più di uno scalo di varo non era praticabile, in quanto avrebbe reso impossibile recuperare la redditività a lungo termine del cantiere. Tuttavia lo studio presentato a sostegno di questa tesi si basava sull’ipotesi che non venissero attuati interventi di ristrutturazione o di adeguamento in seguito alla chiusura degli scali. I documenti presentati dalla Polonia lasciavano inoltre supporre che il futuro proprietario del cantiere avrebbe potuto prendere in considerazione l’acquisto di una nuova struttura di varo, dal momento che gli scali utilizzati dal cantiere fino a quel momento erano affittati da terzi. Pertanto, con lettera del 3 ottobre 2007, la Commissione rilevava che la questione delle misure compensative rimaneva irrisolta e la Polonia doveva informare i potenziali investitori interessati all’acquisto di Stocznia Gdańsk in merito agli aiuti di Stato di cui l’impresa aveva beneficiato dopo l’adesione all’Unione europea e segnalare loro la necessità di preparare un piano di ristrutturazione credibile, basato sull’adozione di vere misure compensative. Le autorità polacche hanno inoltre proposto di determinare l’entità e il metodo di attuazione delle necessarie misure compensative di comune accordo con il nuovo proprietario del cantiere.

(94)

Nel settembre 2007 le autorità polacche hanno lanciato la procedura d’appalto per la sottoscrizione di quote nel recente aumento di capitale di Stocznia Gdańsk, conformemente alla delibera dell’assemblea generale straordinaria del 10 agosto 2007. Nel novembre 2007 ISD Polska, una controllata del produttore di acciaio ucraino Donbas già socia di minoranza di Stocznia Gdańsk, ha presentato un’offerta di acquisto vincolante per le nuove quote. La registrazione delle sottoscrizioni di tali quote presso il tribunale competente è avvenuta nel gennaio 2008. ISD Polska ha inoltre acquistato la maggior parte delle quote esistenti di Stocznia Gdańsk da Stocznia Gdynia, dall’ARP e dalla sua controllata Cenzin. Al gennaio 2008, ISD Polska deteneva il 79 % delle quote di Stocznia Gdańsk. Nell’aprile 2008 l’impresa madre di ISD Polska ha creato una nuova controllata: ISD Stocznia. Successivamente le quote di Stocznia Gdańsk sono state trasferite da ISD Polska a ISD Stocznia, che è diventata il proprietario ufficiale di Stocznia Gdańsk.

(95)

Il 24 gennaio 2008 è stata organizzata la prima riunione tra le autorità polacche, la Commissione e il nuovo proprietario di maggioranza di Stocznia Gdańsk, ISD Polska. Successivamente si sono svolte discussioni approfondite sui piani del nuovo proprietario di maggioranza relativi alla ristrutturazione del cantiere. Ulteriori riunioni tra le autorità polacche, i rappresentanti di ISD Polska e la Commissione hanno avuto luogo l’11 febbraio e il 18 marzo 2008.

(96)

In risposta alle richieste di informazioni della Commissione, la Polonia ha presentato vari documenti nei quali venivano descritte a grandi linee le strategie alternative per ISD Polska in relazione con il procedimento di indagine sugli aiuti di Stato della Commissione.

(97)

Innanzitutto, la Commissione ha ricevuto un documento di sintesi in cui erano evidenziati alcuni aspetti della strategia di ISD Polska per la ristrutturazione del cantiere, basata sull’ipotesi che gli aiuti di Stato (20 milioni di EUR, secondo ISD Polska) sarebbero stati restituiti, ipotesi presumibilmente alla base della decisione di ISD Polska di acquistare il cantiere. ISD Polska comunicava poi, alla riunione del 18 marzo 2008, che tale possibilità era stata scartata, in quanto gli aiuti di Stato recuperabili erano superiori all’importo inizialmente stimato.

(98)

In secondo luogo, alla Commissione è pervenuta una versione preliminare del piano commerciale che prevedeva una ristrutturazione in conformità degli orientamenti. In base a questo programma, il cantiere avrebbe diversificato le proprie attività lungo tre linee: costruzione navale come attività principale, produzione di generatori eolici e produzione di strutture in acciaio. Per quanto riguarda la capacità del cantiere, il piano prevedeva l’utilizzo dei tre scali di varo esistenti fino al 2012 e la loro successiva sostituzione con un nuovo bacino galleggiante nel 2013. Secondo il progetto di piano commerciale, gli investimenti sarebbero ammontati a 183 milioni di EUR.

(99)

In terzo luogo, la Commissione riceveva da ISD Polska un’analisi sintetica intesa a dimostrare che la chiusura immediata di due scali di varo e una limitazione della produzione a partire dal 2013 avrebbero impedito al cantiere di recuperare la redditività.

(100)

Nessuno dei documenti summenzionati presentati dalle autorità polacche in seguito alla privatizzazione può essere considerato costituire un piano di ristrutturazione completo e coesivo, come richiesto dagli orientamenti.

(101)

Con lettera del 22 aprile 2008 la Commissione invitava nuovamente la Polonia a presentare un progetto di piano completo per la ristrutturazione del cantiere. Considerando insufficienti le informazioni fornite, il 23 maggio 2008 la Commissione ha adottato una decisione (11) ai sensi dell’articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 659/1999, ingiungendo alla Polonia di fornire tutta la documentazione, le informazioni e i dati necessari per valutare se la redditività di Stocznia Gdańsk sarebbe stata recuperata e, in tal caso, se e quando sarebbero state attuate opportune misure compensative, se gli aiuti si sarebbero limitati al minimo indispensabile e quale sarebbe stato il contributo proprio esente da aiuti di Stato richiesto dagli orientamenti, ossia per valutare la compatibilità con il mercato comune dell’aiuto alla ristrutturazione concesso a Stocznia Gdańsk. Il termine per la presentazione delle informazioni richieste era il 26 giugno 2008.

(102)

A una riunione svoltasi il 10 giugno 2008 emergeva che le autorità polacche stavano conducendo intense trattative con ISD Polska e Stocznia Gdańsk in merito ad un eventuale acquisto di Stocznia Gdynia e a una fusione dei due cantieri. La Polonia proponeva misure compensative da attuare nel cantiere dopo la fusione, segnalando che il nuovo investitore aveva richiesto ulteriori aiuti di Stato quale condizione per partecipare alla privatizzazione di Stocznia Gdynia. La Polonia comunicava altresì alla Commissione che ISD Polska stava preparando un piano di ristrutturazione comune per entrambi i cantieri, da sottoporre alla Commissione entro il 26 giugno 2008, a seguito dell’ingiunzione di fornire informazioni di cui sopra.

(103)

Su richiesta delle autorità polacche, la Commissione comunicava alla Polonia e a ISD Polska, alla riunione del 10 giugno 2008 e nuovamente a un incontro avvenuto il 13 giugno 2008, che affinché ISD Polska potesse acquistare Stocznia Gdynia con l’intenzione di gestirla insieme con Stocznia Gdańsk era necessario rispettare determinate condizioni quadro. Tali condizioni prevedevano che ISD Polska presentasse un piano di ristrutturazione comune per entrambi i cantieri entro il 26 giugno 2008, contribuisse in maniera significativa ai costi di ristrutturazione e adottasse opportune misure compensative in conformità degli orientamenti pertinenti. La Commissione asseriva che il contributo ai costi di ristrutturazione proposto da ISD Polska era inadeguato alla luce dell’ammontare degli aiuti di Stato che i due cantieri avevano ricevuto in passato e degli ulteriori aiuti richiesti da ISD Polska per la privatizzazione.

(104)

Il 26 giugno 2008 la Commissione riceveva un progetto di piano di ristrutturazione datato giugno 2008 e preparato da ISD Polska, intitolato «Piano di ristrutturazione del nuovo cantiere di Danzica-Gdynia», in cui si illustrava una strategia di ristrutturazione comune per i due cantieri [in prosieguo «piano di ristrutturazione comune (ISD)»].

(105)

Il 12 settembre 2008 la Polonia presentava la versione definitiva del «Piano di ristrutturazione per il nuovo cantiere di Danzica-Gdynia» («piano di ristrutturazione comune del 12 settembre»), predisposto da ISD Polska, che era sostanzialmente una versione aggiornata del piano di ristrutturazione del 26 giugno 2008.

(106)

Il 6 novembre 2008 la Commissione concludeva l’esame dell’aiuto alla ristrutturazione in favore di Stocznia Gdynia, stabilendo che tale aiuto non era compatibile con il mercato comune e doveva essere recuperato (12). Nella decisione la Commissione ha respinto il piano di ristrutturazione comune del 12 settembre, in quanto non era stato dimostrato che tale piano avrebbe garantito il recupero della redditività a lungo termine dei due cantieri operanti all’interno di uno stesso gruppo, che l’aiuto si limitasse al minimo indispensabile e che sarebbero state adottate opportune misure per limitare la distorsione della concorrenza creata dagli aiuti.

(107)

Nel novembre 2008 la Commissione riceveva un progetto di piano di ristrutturazione distinto per Stocznia Gdańsk, predisposto da ISD Polska. A seguito di un fitto scambio di corrispondenza tra la Commissione, le autorità polacche e ISD Polska, l’8 maggio 2009 la Commissione riceveva il piano di ristrutturazione definitivo per Stocznia Gdańsk, intitolato «Piano di ristrutturazione per Stocznia Gdańsk. Versione rivista del piano del 5 dicembre 2008» e datato 7 maggio 2009 («piano di ristrutturazione del 2009»).

5.   Il piano di ristrutturazione del 2009

(108)

Il piano di ristrutturazione del 2009 fa riferimento all’incapacità del piano del 2006 di recuperare la redditività del cantiere e individua le cause delle difficoltà finanziarie attuali. Sottolinea la mancata privatizzazione del cantiere nel 2006 e l’incapacità di portarne il capitale a livelli che ne consentissero la ristrutturazione e individua una serie di fattori macroeconomici, tra cui la rivalutazione del PLN polacco rispetto al dollaro e l’aumento dei prezzi dell’acciaio, e fattori esterni quali l’esodo di manodopera qualificata dal cantiere, il tasso elevato di assenteismo, le carenze a livello di organizzazione e il basso livello di produttività.

a)   Strategia di vendita

(109)

Il piano si basa sull’ipotesi che il cantiere diversificherà le sue attività. Si ipotizza che l’impresa trasformerà circa [… più di 100] (*2) migliaia di tonnellate di acciaio all’anno: [… circa il 15 %] tonnellate per la costruzione navale, [… circa il 40 %] tonnellate per la produzione di torri eoliche e [… circa il 45 %] tonnellate per la produzione di strutture in acciaio.

(110)

Per quanto riguarda la costruzione navale, ISD Polska si rivolgerà al segmento di mercato degli scafi semiequipaggiati di navi off-shore specializzate e navi sismiche.

(111)

L’analisi di mercato si basa su un raffronto con la produzione di altri cantieri europei e sull’esperienza di Stocznia Gdańsk. Secondo il piano, il cantiere si concentrerà sulla produzione di navi off-shore e navi sismiche semiequipaggiate in subappalto per altri cantieri. Il piano di ristrutturazione del 2009 descrive la precedente esperienza di Stocznia Gdańsk nella costruzione di scafi di navi off-shore e spiega che il cantiere ha navi di questo genere nel suo portafoglio di ordini.

(112)

Secondo la gamma di produzione prevista, ogni anno sarà prodotto un massimo di […] scafi/navi. Il cantiere prevede di concludere accordi di cooperazione a lungo termine con cantieri specializzati nel segmento delle navi off-shore e di costruire componenti di navi complete per tali cantieri.

(113)

Per quanto riguarda le attività diverse dalla costruzione navale, ISD Polska intende intraprendere la produzione di torri eoliche e di strutture in acciaio. Secondo il piano, la produzione di torri eoliche inizierà nel 2012 con […] torri eoliche, giungendo a […] torri eoliche nel 2015 (con un’altezza di 80 metri).

(114)

Il piano prevede la produzione di varie strutture in acciaio (per esempio, bracci di gru, prefabbricati, strutture di stoccaggio, strutture in acciaio per l’edilizia), passando da [… più di 10 000] tonnellate nel 2008 a [… più di 50 000] tonnellate nel 2013 (13).

(115)

Il piano di ristrutturazione descrive il know-how di ISD Polska (o di altre società del gruppo Donbas) nel campo delle strutture in acciaio. È previsto il trasferimento di una parte della produzione da Huta Częstochowa a Stocznia Gdańsk. Il piano riepiloga i risultati di uno studio di mercato condotto da un consulente indipendente in vista dello sviluppo del segmento delle strutture in acciaio presso Stocznia Gdańsk dopo l’ingresso di ISD Polska all’inizio del 2007. Lo studio prevede una crescita del segmento delle strutture in acciaio in tutta Europa e in particolare in Polonia (per esempio, sviluppo di infrastrutture con il sostegno dei fondi strutturali). Il piano spiega che Stocznia Gdańsk ha le potenzialità per sviluppare l’attività relativa alle strutture in acciaio, alla luce della prevista crescita del mercato, dell’ubicazione favorevole del cantiere sul mare che permette di contenere i costi di trasporto e dell’esperienza del gruppo ISD Polska nel settore.

(116)

ISD Polska ha iniziato la produzione di strutture in acciaio presso Stocznia Gdańsk subito dopo aver acquisito il controllo del cantiere. Nel 2008 il cantiere ha venduto circa [… più di 10] migliaia di tonnellate di strutture in acciaio, principalmente componenti di torri eoliche.

(117)

Il piano di ristrutturazione del 2009 contiene varie proiezioni relative al volume di produzione di strutture in acciaio, riportate nella tabella 2.

Tabella 2

Produzione di strutture in acciaio prevista in tonnellate (piano di ristrutturazione del 2009)

Prodotti

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

Bracci di gru

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

Prefabbricati

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

Strutture di stoccaggio

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

Strutture in acciaio per l’edilizia

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

Totale

[… più di 10 000 ]

[…]

[…]

[…]

[…]

[… più di 50 000 ]

[… più di 50 000 ]

b)   Ristrutturazione industriale e operativa

(118)

Il piano di ristrutturazione del 2009 rileva che i beni di produzione del cantiere si sono notevolmente deteriorati e sono allo stesso livello di quelli dei cantieri europei all’inizio degli anni Novanta. Gli investimenti programmati ammontano a [… meno di 100] milioni di PLN per il settore della costruzione navale e [… circa 200] milioni di PLN per le attività diverse dalla costruzione navale ([…] milioni di PLN per le torri eoliche e […] milioni di PLN per le strutture in acciaio).

(119)

Gli investimenti nel settore della costruzione navale saranno effettuati tra il 2009 e il 2011. Le principali componenti (14) sono investimenti in nuove infrastrutture per il varo, portali per il taglio, lavorazione di pannelli e ventilazione. Tali investimenti, associati ai cambiamenti organizzativi, dovrebbero determinare un miglioramento della produttività dalle attuali 45 ore di manodopera/TLC all’obiettivo di 27 ore di manodopera/TLC (15).

(120)

Le principali necessità a livello organizzativo sono individuate nei seguenti settori: vendite (contratti), acquisto di materiali e servizi, capacità di progettazione, produzione, risorse umane e tecnologie dell’informazione.

(121)

Il piano di ristrutturazione del 2009 prevede la creazione di un centro di pianificazione incaricato di garantire la programmazione efficiente della produzione a tutti i livelli organizzativi del cantiere, al fine di eliminare le carenze nella pianificazione, programmazione, definizione del bilancio e controllo del processo di produzione.

(122)

Per quanto riguarda gli aspetti contrattuali, ISD Polska intende introdurre clausole di indicizzazione per tutelare il cantiere dagli aumenti dei prezzi dei materiali e delle retribuzioni, trasferendo il rischio all’armatore, e ridurre le penali per i ritardi nella costruzione. Il cantiere dovrebbe inoltre introdurre un nuovo contratto tipo. Al piano di ristrutturazione sono stati allegati estratti di alcuni contratti in essere per la costruzione di navi, al fine di dimostrare che il cantiere è in grado di negoziare clausole di indicizzazione per assicurarsi contro il rischio di fluttuazioni dei prezzi dell’acciaio.

(123)

Per proteggersi dal rischio di fluttuazioni delle valute, il cantiere intende introdurre la necessaria infrastruttura, dopo aver identificato spese ed entrate che generano rischi valutari e aver definito i livelli consentiti di esposizione a tali rischi. Il piano di ristrutturazione prevede un sistema di gestione dei rischi basato su quattro pilastri: considerazione del rischio quando si stabilisce la strategia del cantiere (definizione della tolleranza, controllo del rischio), adeguamento della struttura organizzativa, impiego di tecnologie dell’informazione e adozione di vari metodi di riduzione del rischio (copertura naturale, clausole di indicizzazione nei contratti e acquisto di prodotti finanziari quali opzioni in valuta e contratti a termine in valuta). Il piano descrive la politica proposta in materia di copertura dei rischi di cambio in modo più approfondito. Individua tre strumenti di copertura di cui il cantiere dovrebbe servirsi (copertura naturale, operazioni a termine in valuta e opzioni in valuta), quantifica l’esposizione del portafoglio di ordini ai rischi valutari fino al 2012 e stima su tali basi i costi di detti strumenti. Conformemente al piano, ISD Polska si è rivolta ad alcune banche, le quali, per preparare le offerte di copertura richieste, le hanno chiesto di presentare un’adeguata strategia di copertura. Sempre secondo il piano, tale strategia dovrebbe essere definita durante il primo semestre di ristrutturazione.

(124)

Nell’ambito della produzione l’obiettivo è affrontare il problema della logistica inefficiente dovuta alle lunghe distanze tra l’area di prefabbricazione e gli impianti di assemblaggio delle navi. Il piano propone di modificare l’assetto del cantiere e di rivedere la tecnologia di costruzione delle navi. Al fine di ridurre il ciclo di produzione, il cantiere garantirà una fornitura ottimale dei materiali e il funzionamento regolare del processo di produzione, destinando le potenziali riserve di manodopera derivanti dalla natura ciclica della costruzione navale alla produzione più flessibile delle strutture in acciaio.

(125)

Quanto agli acquisti e alla gestione dei materiali, il principale obiettivo è tagliare i costi. Gli interventi di ristrutturazione comprendono la gestione di una banca dati dei materiali unica e coesiva, l’acquisto in base al piano di produzione, il ricorso ad accordi quadro e aste elettroniche per realizzare risparmi, la gestione delle scorte, l’acquisto di materiali sulla base di almeno tre offerte, la cooperazione per gli acquisti con Huta Częstochowa, eccetera.

(126)

Nel campo delle tecnologie dell’informazione, il cantiere prevede di assumere e formare lavoratori qualificati, ammodernare le tecnologie dell’informazione esistenti ed estenderne l’uso e introdurre un unico sistema informatico integrato con tutte o quasi tutte le unità organizzative.

(127)

Per quanto riguarda i lavoratori, l’obiettivo è di risolvere il problema della rotazione del personale e dell’assenteismo. ISD Polska intende collaborare con un’agenzia di collocamento locale. Sul piano interno, è prevista l’adozione di politiche di avanzamento di carriera, l’introduzione di un sistema di remunerazione basato sulla motivazione (gestione degli straordinari, valutazione dei dipendenti, controlli sull’assenteismo, retribuzione basata sui compiti svolti, la puntualità e la qualità dell’esecuzione) e lo sviluppo dell’identità aziendale. Il piano sottolinea la necessità di ridurre l’organico.

(128)

Alla fine del 2008 l’impresa impiegava 2 235 addetti. In altri termini, l’organico era stato ridotto di 658 unità, rispetto a 2 893 addetti alla fine del 2006.

(129)

Il piano prevede di ridurre, entro la fine del 2011, il numero di dipendenti direttamente addetti alla produzione di […] unità e il numero di dipendenti nell’amministrazione e di altri lavoratori con contratto a tempo indeterminato di […] unità. D’altro canto, l’impresa prevede di aumentare gradualmente la forza lavoro nelle attività diverse dalla costruzione navale di circa […] unità (nel 2013) nella produzione di torri eoliche e di […] unità (nel 2013) nella produzione di strutture in acciaio. Di conseguenza, l’organico dell’impresa si ridurrebbe di […] unità. L’obiettivo previsto per la costruzione navale è [… meno di 1 500] addetti.

(130)

Il piano rivisto contiene un calcolo dei costi e degli effetti della ristrutturazione dell’organico.

(131)

Nell’ambito delle attività di progettazione, il piano prevede la razionalizzazione del lavoro dell’ufficio progettazione e migliori collegamenti con il processo di produzione. Il piano ipotizza l’acquisto di ulteriori strumenti e sistemi per l’ufficio progettazione; per quanto riguarda la costruzione navale prevede invece di realizzare progetti normalizzati, in modo da ridurre i costi di sviluppo di nuovi modelli.

(132)

Il piano contiene una breve descrizione generale degli effetti auspicati di tali interventi di ristrutturazione a livello organizzativo e li quantifica sinteticamente indicando che il conseguente miglioramento della produttività sarà dell’ordine di 12 ore di manodopera/TLC (16).

c)   Ristrutturazione finanziaria

(133)

In merito alla ristrutturazione finanziaria, il piano prevede nuovi aiuti di Stato sotto forma di un conferimento di capitale pari a 46,7 milioni di PLN e un prestito di 103,3 milioni di PLN. In totale, i nuovi aiuti ammonterebbero a 150 milioni di PLN (valore nominale).

d)   Costi di ristrutturazione e contributo proprio

(134)

Il piano di ristrutturazione del 2009 quantifica i costi di ristrutturazione già sostenuti da Stocznia Gdańsk (dopo il 1o maggio 2004) in 405 milioni di PLN. Gli investimenti programmati ammontano a [… circa 300] milioni di PLN. Il piano prevede il rimborso di debiti pubblici accumulati per 95,3 milioni di PLN e di debiti commerciali accumulati per […] milioni di PLN. I costi di ristrutturazione dell’organico sono previsti intorno a […] milioni di PLN. Si ipotizza che per riequilibrare le finanze del cantiere (copertura di perdite pregresse, disponibilità di sufficiente liquidità e capitale) saranno necessari […] milioni di PLN. Complessivamente i costi di ristrutturazione ammonterebbero a [… più di 1] miliardi di PLN.

(135)

Il piano ipotizza che [… circa 500] milioni di PLN saranno finanziati con risorse esenti da aiuti, cioè con un contributo proprio. Tale importo comprende 305 milioni di PLN sotto forma di conferimento di capitale da parte di ISD Polska (già registrato e versato), […] milioni di PLN derivanti dalla vendita e dalla locazione di beni in esubero e […] milioni di PLN da un prestito da reperire sul mercato destinato a finanziare gli investimenti nelle attività diverse dalla costruzione navale.

(136)

Per quanto riguarda le entrate derivanti dalla vendita e dalla locazione di beni, il cantiere prevede di vendere la propria partecipazione in Kuznia Gdańsk ([…] % delle quote). Il cantiere ha avviato trattative con potenziali acquirenti e ha ricevuto un’offerta, della quale si è tenuto conto nel piano di ristrutturazione. L’importo offerto per le quote era […] milioni di PLN. Il cantiere prevede inoltre la locazione di alcuni beni a imprese limitrofe con le quali coopera, con entrate stimate (sulla base dei contratti di locazione in essere) in […] milioni di PLN derivanti dalla locazione di terreni (2009-2012) e […] milioni di PLN dalla locazione di impianti di produzione (2009-2012).

(137)

Per quanto riguarda il prestito per investimenti pari a […] milioni di PLN destinato allo sviluppo della produzione di torri eoliche, questa attività sarà gestita da un’impresa specializzata.

(138)

Per dimostrare che la produzione di torri eoliche richiamerà capitale esterno, le autorità polacche hanno presentato impegni condizionati da parte di due banche a fornire finanziamenti a ISD Stocznia per tale progetto, datati 1o giugno 2009. Dopo aver esaminato il piano commerciale per la produzione di torri eoliche e le proiezioni finanziarie, le banche hanno dichiarato che le ipotesi finanziarie alla base del piano commerciale a loro parere riflettevano le condizioni presenti sul mercato e che il progetto relativo alle torri eoliche aveva notevoli potenzialità e lo consideravano realizzabile e redditizio.

(139)

Gli impegni delle banche a fornire finanziamenti per il progetto relativo alle torri eoliche sono subordinati al rispetto delle seguenti condizioni: a) una decisione positiva della Commissione riguardo al piano di ristrutturazione del 2009 per Stocznia Gdańsk; b) l’ottenimento da parte di ISD Stocznia di tutte le autorizzazioni amministrative necessarie per realizzare il progetto; c) una garanzia collaterale sotto forma di ipoteca su un’area designata del cantiere; d) una decisione positiva riguardo al finanziamento del progetto da parte del comitato per i prestiti e del consiglio di amministrazione della banca. Una delle banche ha dichiarato di essere disposta a finanziare fino a […] milioni di PLN, mentre l’altra è pronta a fornire fino a […] milioni di PLN, ossia […] milioni di PLN in totale. Le autorità polacche hanno inoltre presentato un accordo tra le due banche e ISD Stocznia, nel quale le banche si dichiarano disposte a concedere un credito consorziale o due crediti paralleli per finanziare il progetto. Le banche hanno confermato che forniranno il finanziamento alle condizioni di mercato prevalenti senza garanzie da parte dello Stato.

e)   Proiezioni finanziarie

(140)

Le proiezioni finanziarie contenute nel piano si basano sulle seguenti ipotesi, in gran parte derivate da stime effettuate da esperti esterni.

(141)

Le ipotesi alla base delle proiezioni finanziarie incluse nel piano di ristrutturazione del 2009 sono riportate nella tabella 3.

Tabella 3

Ipotesi alla base delle proiezioni finanziarie incluse nel piano di ristrutturazione del 2009

 

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

Inflazione

1,80  %

2,13  %

2,44  %

2,31  %

2,28  %

2,26  %

2,24  %

2,19  %

2,15  %

2,11  %

WIBOR 3M

3,42  %

3,34  %

3,69  %

3,85  %

3,85  %

3,85  %

3,85  %

3,85  %

3,85  %

3,85  %

USD/PLN

3,00

2,70

2,50

2,35

2,32

2,32

2,32

2,32

2,32

2,32

EUR/PLN

3,90

3,75

3,50

3,30

3,25

3,25

3,25

3,25

3,25

3,25

Prezzi dell’acciaio (EUR)

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

[…]

Variazione dei prezzi dell’energia

[…] %

[…] %

[…] %

[…] %

[…] %

[…] %

[…] %

[…] %

[…] %

[…] %

(142)

Le ipotesi relative alle variazioni dei prezzi al consumo e al valore medio annuo WIBOR 3 m si basano sulla previsione di Global Insight del 6 febbraio 2009 (17). Per quanto riguarda i tassi di cambio, la previsione si basa su una relazione di Goldman Sachs che prevedeva una rivalutazione del PLN rispetto all’euro nel corso dei prossimi quattro anni, giungendo a un tasso di cambio PLN/EUR pari a 3,25.

Costruzione navale

(143)

Il piano prevede un aumento delle retribuzioni nel settore della costruzione navale, ipotizzando che nel 2009 saranno [… circa il 15 %] più elevate rispetto al 2007. Per gli anni successivi è previsto un aumento annuo del […] %. Il piano di ristrutturazione rileva che, in conseguenza della crisi finanziaria e della liquidazione degli altri due cantieri polacchi di Stettino e Gdynia, le aspettative finanziarie dei lavoratori si sono ridimensionate e sembra ragionevole ipotizzare che nei prossimi anni gli aumenti salariali saranno modesti.

(144)

Le proiezioni finanziarie si basano sull’ipotesi che l’attività di costruzione navale, cioè la consegna di 6 navi off-shore semiequipaggiate all’anno, genererà il 30 % delle entrate del cantiere. Le entrate previste si basano sui prezzi fissati nei contratti in essere del cantiere, su lettere di intenti e altre fonti di mercato. Il piano ipotizza che le entrate derivanti dalla costruzione navale ammonteranno a [… più di 300] milioni di PLN nel 2009, e a [… circa 300] milioni di PLN annui nel periodo 2011-2015. Il cantiere si attende di realizzare utili durante tutto il periodo di ristrutturazione ([…] milioni di PLN nel 2009, […] milioni di PLN nel 2010, […] milioni di PLN nel 2011 e più di […] milioni di PLN negli anni successivi). Il piano prevede flussi di cassa positivi a partire dal 2009, stimando il valore attuale netto aggregato dell’attività di costruzione navale per il periodo 2009-2018, tenendo conto del valore residuo di questo investimento, in [… tra 400 e 500] milioni di PLN. Il tasso di rendimento interno previsto è pari a [… più del 20 %].

Produzione di torri eoliche

(145)

Il piano di ristrutturazione ipotizza che la produzione inizierà nel 2012 con […] torri e successivamente passerà a […] torri nel 2013, […] torri nel 2014, raggiungendo l’obiettivo di […] torri nel 2015.

(146)

Il piano ipotizza che le entrate derivanti dalla produzione di torri eoliche saranno dell’ordine di […] milioni di PLN nel 2012 e quindi aumenteranno, a partire dal 2015, fino a raggiungere un livello superiore a […] milioni di PLN. L’impresa ha fornito prove del fatto che sarà in grado di reperire i necessari materiali dal gruppo ISD a prezzi denominati in euro. Poiché i materiali rappresenteranno il […] % dei costi di produzione delle torri eoliche, non si ritiene necessario adottare una politica di copertura supplementare per questa attività.

(147)

Il valore attuale netto stimato dell’attività relativa alle torri eoliche è [… più di 200] milioni di PLN, con un tasso di rendimento interno del [… circa 20] % (per il periodo 2009-2018).

Strutture in acciaio

(148)

Il piano prevede un aumento significativo delle entrate derivanti dall’attività relativa alle strutture in acciaio, che saliranno da […] milioni di PLN nel 2009 a […] milioni di PLN nel 2010, […] milioni di PLN nel 2011, […] milioni di PLN nel 2012 e circa […] milioni di PLN negli anni successivi. I margini lordi dovrebbero aumentare dal […] % nel 2009 a oltre il […] % nel 2013. A sostegno di questa ipotesi, il piano adduce il know-how di ISD Polska e la sua esperienza nel settore delle strutture in acciaio. Nondimeno, il piano rileva che i margini previsti rappresentano una stima prudente e sono inferiori a quelli effettivamente ottenuti da ISD Polska nel 2008 (18). Il valore attuale netto stimato ammonta a [… circa 200] milioni di PLN per il periodo 2009-2018, con un tasso di rendimento interno di [… oltre il 50] % (annuo). Il livello elevato di rendimento interno è dovuto al fatto che il calcolo non tiene conto degli investimenti effettuati finora da ISD Polska (segnatamente il conferimento di capitale in Stocznia Gdańsk pari a 305 milioni di PLN), ma si basa sulle entrate derivanti dalla produzione di strutture in acciaio a partire dal 2009. L’impresa sostiene inoltre che il tasso di rendimento interno elevato è generato da sinergie tra il cantiere e il gruppo ISD, grazie alle quali è possibile ottenere entrate significative dalle attività del cantiere anche con investimenti ridotti.

(149)

L’impresa ha fornito prove del fatto che sarà in grado di reperire i necessari materiali dal gruppo ISD a prezzi denominati in euro. Poiché i materiali rappresenteranno il […] % dei costi di produzione delle torri eoliche, non si ritiene necessario adottare una politica di copertura supplementare per questa attività.

Attività consolidata

(150)

È previsto un periodo di recupero dell’investimento di […] anni (valore nominale) e […] anni (attualizzato). Secondo le proiezioni finanziarie del piano, il recupero dell’investimento attualizzato (tenendo conto della variazione del valore del denaro nel tempo) sarà ottenuto in […] anni dopo l’ingresso dell’investitore, cioè nel 2017. Questo calcolo tiene conto soltanto dell’esposizione finanziaria dell’investitore ([…] milioni di PLN: conferimento di capitale pari a 305 milioni di PLN e acquisto delle quote esistenti per […] milioni di PLN).

(151)

Il valore attuale netto stimato del progetto nel suo insieme si aggira intorno a [… più di 800] milioni di PLN per il periodo 2009-2018, con un tasso di rendimento interno del [… superiore al 20] %.

(152)

ISD Polska ritiene che tali risultati finanziari siano molto interessanti per gli investitori. Il progetto genera sinergie all’interno del gruppo ISD. Tutte e tre le attività di Stocznia Gdańsk creeranno una domanda per i prodotti di Huta Częstochowa. Questa integrazione verticale permetterà di elaborare previsioni più accurate della domanda per Huta Częstochowa e risulterà vantaggiosa anche per Stocznia Gdańsk, che potrà contare sulla fornitura regolare di materiali, compresi alcuni prefabbricati per la costruzione di navi prodotti da Huta Czestochowa.

(153)

Il piano di ristrutturazione del 2009 comprende un’analisi di sensibilità che esamina gli effetti di alcune variazioni delle principali ipotesi sottese all’EBITDA a 10 anni e agli utili non distribuiti a 10 anni. In particolare, il piano illustra le conseguenze finanziarie dei seguenti fattori di rischio:

ulteriore rivalutazione del PLN fino a un tasso di cambio PNL/EUR pari a 3,0 nel periodo 2009-2012,

ulteriore aumento del costo del lavoro di 200 punti base al di sopra dello scenario di riferimento,

aumento del 10 % dei prezzi dell’acciaio rispetto a quelli ipotizzati nello scenario di riferimento,

efficienza inferiore a quella ipotizzata nello scenario di riferimento.

Il verificarsi di uno qualsiasi di questi elementi comporterebbe l’aumento del periodo di recupero dell’investimento da […] anni ipotizzati nello scenario di riferimento a […] anni. Secondo l’impresa, questo risultato testimonia della solidità del piano rispetto alle variazioni delle condizioni di mercato. Il valore attuale netto del progetto rimane interessante in tutti gli scenari.

f)   Misure per evitare una distorsione indebita della concorrenza

(154)

Al fine di limitare la distorsione della concorrenza creata dagli aiuti, il piano di ristrutturazione del 2009 prevede l’attuazione delle misure seguenti. Innanzi tutto, il cantiere chiuderà due dei tre scali di varo attualmente in uso, che sono beni di produzione utilizzati per il varo delle navi, indispensabili nelle attività di costruzione navale. Il cantiere ha già rescisso il contratto di locazione dello scalo B5 (dal 1o luglio 2009) e dello scalo B3 (dal 1o gennaio 2010).

(155)

In secondo luogo, il cantiere si è impegnato a non usare più di una struttura di varo. Qualora dovesse acquistare od ottenere accesso (per esempio mediante locazione o leasing) a un’altra struttura di varo, il cantiere escluderà lo scalo B1 dal processo di produzione (cioè, rispetto alla situazione esistente alla data della decisione, non rinnoverà il contratto di locazione con il proprietario dello scalo B1). La capacità di eventuali altre strutture di varo usate dal cantiere non sarà superiore a 100 000 TLC circa.

(156)

Infine, il cantiere si è impegnato a rispettare un limite massimo di produzione annuale di 100 000 TLC per 10 anni dall’adozione della presente decisione.

6.   Aiuti di Stato concessi in favore di Stocznia Gdańsk

(157)

Secondo le autorità polacche, dal 1o maggio 2004 Stocznia Gdańsk ha beneficiato di una serie di misure di aiuto, elencate nella tabella 4 (cfr. infra, dopo il considerando 174).

(158)

La tabella 4 riporta gli aiuti erogati dopo il 1o maggio 2004, data di adesione della Polonia all’Unione europea. La Polonia ha notificato la maggior parte di tali misure con lettere del 13 luglio 2007 e del 9 gennaio 2008. Un elenco aggiornato delle misure è allegato al piano di ristrutturazione del 2009 (allegato 12). L’elenco comprende alcune misure descritte nell’allegato I, parte B, della decisione di avvio del procedimento di indagine formale.

(159)

La Polonia ha fornito ulteriori precisazioni in merito alla ristrutturazione dei debiti a norma del capitolo 5a. Le autorità polacche hanno spiegato che il cantiere aveva ceduto all’Operatore (19) attività per un valore pari al 31,6 % del valore delle passività cedute all’operatore ARP Sp. z o.o. (20). Secondo la Polonia, l’elemento di aiuto corrisponde quindi al 68,4 % del valore nominale delle passività cedute all’operatore. Tale valore nominale è riportato nella tabella 4.

(160)

La garanzia del Tesoro indicata come misura 16 nella tabella 4 è stata ufficialmente prestata al gruppo Stocznia Gdynia, ma per la produzione di navi presso Stocznia Gdańsk. Le autorità polacche hanno fornito questa informazione nella lettera del 13 luglio 2007. Inoltre, le informazioni relative agli aiuti di Stato in favore di Stocznia Gdańsk contenute nel piano di ristrutturazione del 2009 comprendevano la garanzia del Tesoro. Il prestito assistito da garanzia del Tesoro è stato concesso a un tasso di interesse pari al LIBOR 3M + 100 punti base, con un rischio di inadempienza all’atto dell’emissione della garanzia stimato dalle autorità polacche pari al 60 %. La garanzia del Tesoro è stata prestata a fronte di una garanzia collaterale sotto forma di cambiale in bianco emessa dal cantiere e di un atto notarile nel quale il cantiere acconsentiva alla vendita di propri attivi per un importo corrispondente al 120 % del valore della garanzia. Il Tesoro ha addebitato un premio pari allo 0,4 % dell’importo garantito.

(161)

La misura 17 nella tabella 4 è una garanzia prestata a Stocznia Gdańsk dall’ARP per un credito alla ristrutturazione concesso da NORD/LB Bank Polska SA La garanzia è stata concessa in conformità dell’accordo del 17 agosto 2005. Nei documenti presentati il 9 gennaio 2008 le autorità polacche affermavano che la misura era inclusa nell’allegato II, parte A, della decisione di avvio come misura n. 7, cioè era una delle misure concesse prima dell’adesione e non applicabile dopo l’adesione. Tuttavia la Commissione fa notare che l’accordo relativo alla garanzia è stato firmato il 17 agosto 2005, chiaramente dopo l’adesione della Polonia all’Unione europea. Inoltre, nell’allegato del piano di ristrutturazione del 2009, la garanzia figura tra le misure di aiuto di Stato.

(162)

La tabella 4 riporta altresì i prestiti erogati da KPS, utilizzati per finanziare il fabbisogno del cantiere in termini di capitale di esercizio. Nelle osservazioni presentate l’11 luglio 2007 e il 9 gennaio 2008, la Polonia sosteneva che tali prestiti non costituiscono aiuti di Stato perché l’interesse addebitato corrispondeva alla valutazione del rischio del progetto per la realizzazione del quale i prestiti erano stati richiesti.

(163)

Per i prestiti erogati negli anni 2005-2006, KPS ha addebitato interessi variabili dal 9,70 % all’11,62 %, oltre a una commissione una tantum compresa tra lo 0,1 % e lo 0,4 %. Secondo le autorità polacche, KPS ha richiesto garanzie collaterali sotto forma di accettazione di esecuzione, accordo di cessione di crediti, mandato di pagamento incondizionato, cambiali in bianco o attività in pegno (21).

(164)

KPS è stata creata nel 2004 come una controllata interamente dipendente dall’ARP per operare come fondo di capitali di rischio per l’agenzia. Il suo ruolo iniziale era quello di veicolo per il consolidamento dei tre principali cantieri navali polacchi, un progetto abbandonato nel 2006. Secondo le informazioni fornite dalla Polonia nel 2006 (22), KPS doveva essere finanziata mediante un conferimento di capitale effettuato dall’ARP, un apporto in natura (quote in società terze) da parte dell’agenzia e un credito bancario rinnovabile garantito dall’agenzia, espressamente destinato a essere utilizzato come aiuto finanziario per i cantieri navali. Secondo il sito Internet del governo polacco, KPS doveva anche sostenere le attività di costruzione navale in Polonia emettendo obbligazioni interamente garantite dall’ARP. Infatti, il documento intitolato «Strategia per il settore della costruzione navale (cantieristica marittima) in Polonia 2006-2010» (23) conferma che KPS avrebbe dovuto generare fondi emettendo strumenti di debito per circa 100 milioni di USD, garantiti dalle attività destinate alla ristrutturazione del settore della costruzione navale sotto forma di fondi trasferiti dal Tesoro all’ARP.

(165)

La tabella 4 indica inoltre i debiti in essere di Stocznia Gdańsk nei confronti di enti pubblici, informazioni comunicate dalle autorità polacche con lettera del 9 gennaio 2008 e nell’allegato del piano di ristrutturazione del 2009. In detta lettera la Polonia confermava che Stocznia Gdańsk non aveva onorato regolarmente i propri debiti nei confronti di enti pubblici.

(166)

Stocznia Gdańsk ha altresì usufruito di garanzie sugli acconti emessi dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione (in prosieguo «garanzie sugli acconti» o «garanzie sulla produzione»). La Polonia ha fornito l’elenco delle garanzie di cui il cantiere ha usufruito nella lettera dell’11 luglio 2007. Le autorità polacche hanno comunicato che, sebbene fossero state ufficialmente concesse al gruppo Stocznia Gdynia, tali garanzie erano state usate per la produzione di navi presso Stocznia Gdańsk. In totale dopo il 1o maggio 2004 Stocznia Gdańsk ha beneficiato di 20 garanzie dell’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione, per un valore nominale complessivo di 346 372 107,33 PLN.

(167)

Una caratteristica comune del settore è che i cantieri navali generalmente non sono in grado di procurarsi capitale d’esercizio sufficiente per la costruzione di navi al loro interno e fanno ricorso a finanziamenti esterni sia attraverso prestiti (prestiti alla produzione) sia attraverso acconti versati dagli armatori per prefinanziare la produzione. Di norma gli armatori pagano anticipatamente l’80 % del prezzo in rate che coincidono con gli stadi decisivi del completamento della nave, versando poi il restante 20 % alla consegna. La partecipazione dell’armatore al finanziamento della costruzione di una nave è dunque fondamentale. Le garanzie dell’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione emesse a favore del cantiere servivano a tutelare gli anticipi degli armatori contro il rischio di inadempimento dell’obbligo di consegna della nave da parte del cantiere.

(168)

Vari documenti presentati dalla Polonia in merito alle modalità di funzionamento del sistema di garanzie dell’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione (24) indicano che tali garanzie sono state concesse al cantiere nel seguente modo. In primo luogo, veniva firmato un contratto con l’armatore, di norma subordinato alla condizione che il cantiere fosse in grado di dimostrare entro un determinato lasso di tempo che il finanziamento della produzione sarebbe stato garantito dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione. Quest’ultima adottava una delibera impegnandosi ad assicurare il finanziamento della nave nel suo complesso, garantendo gli acconti. In successivi accordi distinti, l’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione attivava le garanzie relative ai singoli acconti (di norma quattro). Generalmente, l’esposizione complessiva dell’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione al rischio di inadempimento dell’obbligo di consegna della nave da parte del cantiere era pari all’80 % del prezzo di acquisto, vale a dire l’ammontare complessivo degli anticipi versati dall’armatore prima della consegna. Tale esposizione complessiva era nota nel momento in cui l’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione adottava la delibera a copertura del finanziamento della nave da parte dell’armatore. La garanzia scadeva alla consegna della nave.

(169)

Le attività dell’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione sono diversificate (25) ed essenzialmente si distinguono in attività commerciali e attività svolte per conto del Tesoro e da esso garantite. Per lo svolgimento di queste ultime attività è aperto un conto bancario distinto intestato a «Interes Narodowy». Le garanzie prestate al gruppo Stocznia Gdynia, comprese quelle in favore di Stocznia Gdańsk, rientrano nelle attività rigarantite dal Tesoro.

(170)

Secondo le informazioni fornite dalla Polonia, l’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione concede garanzie di anticipo a fronte di una commissione calcolata in funzione dell’importo della garanzia. La commissione è pari al 2 % annuo per garanzie di importo non superiore a 35 milioni di PLN e all’1 % annuo per garanzie di importo superiore a 35 milioni di PLN. L’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione richiede come garanzia collaterale il trasferimento della proprietà della nave, la nave in costruzione o i materiali da costruzione.

(171)

La tabella 4 dimostra che, dopo il 1o maggio 2004, Stocznia Gdańsk ha beneficiato di aiuti per un valore nominale complessivo di 405 030 629,80 PLN (circa 90 milioni di EUR).

(172)

Il piano prevede inoltre nuovi aiuti di Stato sotto forma di un conferimento di capitale pari a 46,7 milioni di PLN e un prestito di 103,3 milioni di PLN. Complessivamente i nuovi aiuti ammonterebbero a 150 milioni di PLN (valore nominale).

(173)

Il piano di ristrutturazione del 2009 ipotizza altresì che, sino al termine del periodo di ristrutturazione, Stocznia Gdańsk continuerà a beneficiare di garanzie dell’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione per un valore pari a circa 180 milioni di PLN all’anno. Si ipotizza che le commissioni per le garanzie saranno il più possibile in linea con il regime di garanzie autorizzato dalla Commissione come esente da aiuti di Stato (26). Secondo detto regime, il premio addebitato alle imprese rientranti nella categoria di rischio più elevato ma ammesse a beneficiare di garanzie nel quadro del regime è pari al […] % per garanzie di durata inferiore a due anni e al […] % per garanzie di durata superiore a due anni.

(174)

In conclusione, il valore nominale complessivo delle misure di aiuto alla ristrutturazione è pari a 555 030 629,80 PLN (405 milioni di PLN di aiuti già erogati e 150 milioni di PLN di aiuti programmati) e il valore nominale totale delle garanzie prestate dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione è di circa 526 milioni di PLN (valore nominale, dei quali 346 milioni di PLN rappresentano il valore delle garanzie già prestate e 180 milioni di PLN l’esposizione massima annuale dell’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione per tali garanzie).

Tabella 4

Aiuti di Stato concessi a Stocznia Gdańsk dopo il 1o maggio 2004 secondo le informazioni fornite dalle autorità polacche e da ISD Polska (PLN)

N.

Ente che concede l’aiuto

Strumento di aiuto

Base giuridica

Numero della decisione o dell’accordo

Data di concessione dell’aiuto

Data di entrata in vigore

Periodo per il quale è stato concesso l’aiuto

Valore nominale dell’aiuto

1.

2.

3.

4.

5.

6.

7.

8.

9.

1.

Fondo di assicurazione sociale

Cancellazione

Legge 30.10.2002

Decisione n. UPP/12/3/2004 del presidente dell’ARP del 30.12.2004

30.12.2004

15.3.2005

Operazione unica

13 521 851,00  (*3)

2.

Ufficio tributi della Pomerania

Cancellazione

Legge 30.10.2002

Decisione n. UPP/12/3/2004 del presidente dell’ARP del 30.12.2004

30.12.2004

15.3.2005

Operazione unica

24 215 557,00  (*3)

3.

Ufficio tributi di Danzica I

Cancellazione

Legge 30.10.2002

Decisione n. UPP/12/3/2004 del presidente dell’ARP del 30.12.2004

30.12.2004

15.3.2005

Operazione unica

1 215 460,00  (*3)

4.

Maresciallo del voivodato di Pomerania

Cancellazione

Legge 30.10.2002

Decisione n. UPP/12/3/2004 del presidente dell’ARP del 30.12.2004

30.12.2004

15.3.2005

Operazione unica

698 462,00  (*3)

5.

Fondo di assicurazione sociale

Cancellazione

Legge 30.10.2002

Decisione n. UPP/12/4/2005 del presidente dell’ARP del 15.12.2005

15.12.2005

9.1.2006

Operazione unica

2 975 558,00  (*3)

6.

Ufficio tributi della Pomerania

Cancellazione

Legge 30.10.2002

Decisione n. UPP/12/4/2005 del presidente dell’ARP del 15.12.2005

15.12.2005

9.1.2006

Operazione unica

5 398 177,00  (*3)

7.

Maresciallo del voivodato di Pomerania

Cancellazione

Legge 30.10.2002

Decisione n. UPP/12/4/2005 del presidente dell’ARP del 15.12.2005

15.12.2005

9.1.2006

Operazione unica

138 531,00  (*3)

8.

KPS

Prestito

Attività statutaria di KPS

Contratto di prestito n. 03/06.2005

6.6.2005

9.6.2005

26.8.2005

7 000 000,00

9.

KPS

Prestito

Attività statutaria di KPS

Contratto di prestito n. 02/10.2005

27.10.2005

28.10.2005

31.1.2006

6 000 000,00

10.

KPS

Prestito

Attività statutaria di KPS

Contratto di prestito n. 01/01.2006

11.1.2006

17.1.2006

30.6.2006

9 000 000,00

11.

KPS

Prestito

Attività statutaria di KPS

Contratto di prestito n. 03/07.2006

27.7.2006

7.8.2006

31.10.2006

4 000 000,00

12.

KPS

Prestito

Attività statutaria di KPS

Contratto di prestito n. 03/7.2006

27.7.2006

22.9.2006

28.2.2007

8 000 000,00

13.

KPS

Prestito

Attività statutaria di KPS

Contratto di prestito n. 01/11.2006

8.11.2006

16.11.2006

20.7.2007

4 000 000,00

14.

PHZ Cenzin

Conferimento di capitale

Codice commerciale polacco del 15.9.2000

Legge 21.12.2006

21.12.2006

27.12.2006 (prima tranche di 7 milioni di PLN) e 29.12.2006 (seconda tranche di 13 milioni di PLN)

Conferimento di capitale unico

20 000 000,00

15.

Stocznia Gdynia

Conferimento di capitale

Codice commerciale polacco del 15.9.2000

Legge 27.6.2005

27.6.2005

Luglio 2005 (prima tranche di 12 milioni di PLN) e agosto 2005 (seconda tranche di 8 milioni di PLN)

Conferimento di capitale unico

20 000 000,00

16.

Tesoro

Garanzia — navi nn. 8184/9-10, 8184/12-13 e 8184/18

Legge sulle garanzie emesse dal Tesoro e talune persone giuridiche dell’8 maggio 1997 (Gazzetta delle leggi 2003/174, sezione 1689, e successive modifiche)

Decreto del consiglio dei ministri n. 222/2004 del 21.9.2004

21.9.2004

1.10.2004

Fino al 15.1.2008

161 285 903,00

17.

ARP

Garanzia per il prestito NORD/LB

Attività statutaria di ARP

Legge 17.8.2005

17.8.2005

17.8.2005

Fino al 30.6.2000

20 000 000,00

18.

Fondo di assicurazione sociale

Mancata esecuzione dei debiti

1.5.2004

31.9.2009 (*4)

95 354 830,80  (*5)

19.

Comune di Danzica

Mancata esecuzione dei debiti

1.5.2004

31.9.2009 (*4)

20.

Comune di Danzica

Cancellazione

Legge fiscale del 29.8.1997

Non ancora concesso

2 226 300,00

 

 

 

 

 

 

 

TOTALE

405 030 629,80

III.   VALUTAZIONE

1.   Competenza della Commissione

(175)

L’allegato IV, punto 3, del trattato di adesione descrive la procedura del meccanismo provvisorio e costituisce, in tal senso, un quadro giuridico per la valutazione dei regimi di aiuto e dei singoli interventi di aiuto posti in essere in un nuovo Stato membro prima della data di adesione all’Unione europea ancora applicabili dopo l’adesione.

(176)

La Commissione non ha facoltà di esaminare interventi che siano stati posti in essere prima dell’adesione, ma non siano più applicabili dopo di essa né nell’ambito della procedura del meccanismo provvisorio né nell’ambito della procedura prevista dall’articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE.

(177)

Tuttavia, interventi non posti in essere prima dell’adesione sono valutati dalla Commissione come aiuti notificati o aiuti illegali conformemente all’articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE.

(178)

Il criterio utilizzato per stabilire il momento in cui un determinato intervento è stato posto in essere è il provvedimento giuridicamente vincolante con il quale l’autorità nazionale competente si impegna a concedere l’aiuto (27). È il diritto nazionale a stabilire se un provvedimento amministrativo sia o meno giuridicamente vincolante. La Commissione, però, soprattutto nei casi limite, deve poter esaminare un siffatto provvedimento per appurare, sulla base della sua forma e del suo contenuto, se possa aver suscitato nei beneficiari legittime aspettative da far valere dinanzi a un tribunale polacco. Tale facoltà di verifica di un provvedimento amministrativo nazionale è indispensabile affinché la Commissione possa esercitare la sua competenza esclusiva e approvare deroghe al divieto generale di aiuti di Stato in relazione a interventi posti in essere in Polonia dopo il 1o maggio 2004.

(179)

Un intervento posto in essere prima dell’adesione è considerato applicabile dopo l’adesione se può ancora dar luogo alla concessione di aiuti ulteriori o a un aumento dell’ammontare di un aiuto già concesso, ossia se l’esatta esposizione economica dello Stato alla data in cui l’intervento è stato posto in essere non era nota e tale rimane alla data di adesione.

(180)

Nella decisione di avviare l’indagine formale, la Commissione concludeva, sulla base delle informazioni fornite dalla Polonia, che una serie di interventi che le erano stati notificati in data 8 ottobre 2004 costituivano di fatto un nuovo aiuto - illegale oppure notificato — in quanto concessi dopo il 1o maggio 2004, data dell’adesione della Polonia all’Unione europea. Le osservazioni presentate dalla Polonia e da terzi dopo l’avvio dell’indagine non hanno condotto la Commissione a modificare tale conclusione. In particolare, la Commissione ritiene di essere competente per quanto concerne la valutazione della compatibilità con il mercato comune degli interventi riportati nell’allegato II, parte B, della decisione di avviare l’indagine formale, pur prendendo atto del fatto che taluni interventi sono stati abbandonati (interventi 23-25 dell’allegato II, parte B, della decisione di avviare l’indagine formale).

(181)

La Commissione indica di seguito le ragioni che la inducono a respingere le argomentazioni presentate dalla Polonia e dalle parti interessate.

a)   Ristrutturazione dei debiti nei confronti di enti pubblici di cui al capitolo 5a

(182)

La Commissione concorda con l’osservazione del gruppo Stocznia Gdynia secondo cui l’evento che ha dato luogo alla parziale cancellazione dei debiti nei confronti di enti pubblici di cui al capitolo 5a è stato l’adozione della decisione di ristrutturazione da parte del presidente dell’ARP. La Commissione, tuttavia, non può accettare l’affermazione secondo cui tale decisione è stata adottata il 30 aprile 2004, vale a dire prima dell’adesione della Polonia all’Unione europea. La Commissione ha spiegato i motivi della sua posizione nella decisione di avviare l’indagine formale e né la Polonia né il gruppo Stocznia Gdynia hanno presentato ulteriori argomentazioni tali da modificare tale posizione. La Commissione ribadisce che la decisione del 30 aprile 2004 ha approvato unicamente il piano di ristrutturazione del marzo 2004 e non la ristrutturazione dei debiti nei confronti di enti pubblici di cui al capitolo 5a. Il presidente dell’ARP non poteva emettere una decisione di ristrutturazione completa prima dell’adesione perché, in quel momento, non aveva il consenso, richiesto dal capitolo 5a, di tutti i creditori pubblici alla ristrutturazione dei loro debiti né dell’operatore. La Commissione osserva che il presidente dell’ARP ha riconosciuto tale circostanza quando ha indicato nella sua decisione del 30 aprile 2004 che sarebbe stata necessaria un’ulteriore decisione per completare la ristrutturazione dei debiti nei confronti di enti pubblici di cui al capitolo 5a e quando ha emesso, infine, la decisione di ristrutturazione il 30 dicembre 2004, vale a dire dopo l’adesione della Polonia all’UE.

(183)

La Commissione non può accettare l’argomentazione del gruppo Stocznia Gdynia secondo cui l’accordo di tutti i creditori pubblici alla ristrutturazione dei loro crediti a norma del capitolo 5a costituiva l’atto giuridicamente vincolante richiesto dalla legge polacca. Il gruppo Stocznia Gdynia ha sostenuto che il capitolo 5a non costituiva una lex specialis rispetto ad altre leggi che consentono la ristrutturazione di debiti nei confronti di enti pubblici e la funzione del presidente dell’agenzia per lo sviluppo industriale consisteva nell’amministrare e agevolare il processo di ristrutturazione, non nell’agire per i relativi creditori pubblici riguardo a passività specifiche. La Commissione rileva che tale interpretazione del diritto polacco è in contrasto con tutte le tesi presentate a oggi dalla Polonia e con il testo e la logica del capitolo 5a. Bisogna ammettere che, come ha sostenuto il gruppo Stocznia Gdynia, l’atto del 30 ottobre 2002«non vieta alle autorità che procedono alla ristrutturazione di emettere decisioni di cancellazione nella misura in cui ciò è consentito loro da disposizioni di carattere generale». Nondimeno, se avessero agito in tal senso, tali debiti non rientrerebbero più nell’ambito del capitolo 5a con tutti i vantaggi che ne derivano: la possibilità di contrarre un prestito presso l’ARP, la sospensione di tutti i procedimenti esecutivi in corso, la sospensione del procedimento di fallimento e la rinuncia agli interessi applicati sugli importi dovuti.

(184)

La Commissione non può accogliere l’argomentazione del gruppo Stocznia Gdynia secondo cui non sono maturati interessi dopo il 30 giugno 2006 sui debiti ristrutturati nell’ambito del capitolo 5a. Tale interpretazione del diritto polacco è stata respinta dalla Polonia.

b)   Intervento 23 di cui all’allegato II, parte B, della decisione di avviare l’indagine formale

(185)

La Commissione non può accogliere l’argomentazione della Polonia secondo cui l’aiuto è stato concesso de facto in virtù della circostanza che tutte le competenti autorità concedenti hanno reso dichiarazioni verbali in occasione di una riunione del gruppo di lavoro del governo sulla ristrutturazione dei cantieri navali in Polonia (gruppo per il comparto della costruzione navale). Tali dichiarazioni, ammesso che siano state rilasciate, erano meramente verbali e si rendevano chiaramente necessarie ulteriori misure di attuazione per creare legittime aspettative secondo il diritto polacco.

c)   Interventi 24-25 di cui all’allegato II, parte B, della decisione di avviare l’indagine formale

(186)

Infine, la Commissione sottolinea che né la Polonia né il gruppo Stocznia Gdynia hanno contestato le sue conclusioni secondo cui gli interventi 24-25 di cui all’allegato II, parte B, della decisione di avviare l’indagine formale costituivano un aiuto nuovo e rientrano quindi tra le competenze della Commissione ai sensi dell’articolo 88 del trattato CE.

2.   Aiuti di Stato ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE

2.1.   Esistenza di un aiuto di Stato

(187)

Secondo l’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE, sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidano sugli scambi tra gli Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza.

(188)

La Commissione ritiene che tutti gli aiuti menzionati nei considerando 105-170 e nella tabella 4 siano stati concessi dallo Stato ovvero mediante risorse statali e che abbiano avuto carattere selettivo, dal momento che erano destinati a una singola impresa.

(189)

Stocznia Gdańsk è un grande cantiere navale europeo e un importante concorrente nel mercato delle costruzioni navali. Dopo il 1o maggio 2004 il cantiere ha continuato a costruire navi portacontainer, in concorrenza con i cantieri navali in particolare tedeschi e danesi, come hanno riconosciuto la Polonia e il gruppo Stocznia Gdynia e come hanno anche rilevato la Danimarca e l’associazione danese dei costruttori navali nelle rispettive osservazioni sulla decisione della Commissione di avviare l’indagine formale. Le navi portacontainer rappresentavano alla fine del 2006 il 26 % del portafoglio di ordini dei cantieri navali europei (28). Il cantiere produce strutture in acciaio, blocchi e sezioni, in concorrenza con molte altre società subcontraenti per altri cantieri navali che costruiscono navi complete. Negli ultimi due anni il cantiere ha iniziato a produrre imbarcazioni offshore, un segmento in cui sono attivi altri cantieri navali europei, per esempio quelli norvegesi.

(190)

Le sovvenzioni costantemente concesse a Stocznia Gdańsk, per esempio mediante la mancata riscossione dei debiti nei confronti di enti pubblici, garanzie di produzione e numerosi aumenti di capitale e prestiti, hanno permesso al cantiere di concludere contratti senza dover tener conto di tutti i rischi e senza ripercussioni sui prezzi dei servizi. Se così non fosse stato, i suoi concorrenti avrebbero potuto conquistare almeno una parte della sua quota di mercato.

(191)

Sulla base di quanto precede, la Commissione conclude che gli aiuti di Stato concessi a Stocznia Gdańsk hanno inciso negativamente sugli scambi tra gli Stati membri.

(192)

La Commissione deve altresì verificare se le misure concesse a Stocznia Gdańsk abbiano procurato a quest’ultima un vantaggio indebito, falsando o minacciando di falsare la concorrenza.

(193)

La Commissione ritiene che, facendo assegnamento sugli aiuti di Stato, Stocznia Gdańsk abbia potuto intraprendere prassi anticoncorrenziali, come una politica di prezzi inferiori ai costi di produzione, senza subire le conseguenze che prassi siffatte normalmente comportano, ossia l’esclusione dal mercato.

(194)

La Commissione osserva altresì che uno dei principali problemi a lungo termine di Stocznia Gdańsk era la stipulazione di contratti che si sono conclusi in perdita a causa del continuo rafforzarsi del PLN rispetto al dollaro — la valuta di uso prevalente nell’attività cantieristica — e della crescita, a livello mondiale, dei prezzi delle lamine di acciaio. Già il piano di ristrutturazione per il periodo 2003-2008 indicava in questi fattori esterni le principali minacce per l’attività del cantiere, diagnosi ribadita successivamente nella versione modificata del marzo 2004, nel nuovo piano di ristrutturazione del 2006 e infine nel piano di ristrutturazione del 2009.

(195)

Benché la dirigenza del cantiere conoscesse tali minacce, il cantiere ha continuato a concludere contratti senza adottare misure contro i rischi incombenti. Questa prassi si è protratta nel periodo di crescita senza precedenti che il mercato cantieristico ha conosciuto tra il 2004 e il 2008, quando i prezzi del settore hanno raggiunto livelli record. Questa prassi ha consentito al cantiere di mantenere i livelli di attività e occupazione, ma a prezzo di gravi perdite sulla regolare attività cantieristica.

(196)

Su tale base, la Commissione conclude che tutti gli aiuti concessi a Stocznia Gdańsk descritti nei considerando 105-170 sono stati tali da falsare, o minacciare di falsare, la concorrenza nel mercato cantieristico.

(197)

La Commissione osserva che le autorità polacche non hanno contestato la classificazione degli interventi oggetto della presente decisione come aiuti di Stato, con due eccezioni. In primo luogo, hanno sostenuto che i prestiti concessi a Stocznia Gdańsk da KPS non costituivano aiuti. In secondo luogo, hanno messo in discussione il carattere di aiuto delle garanzie fornite dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione, che secondo quanto affermato erano conformi al principio del soggetto operante in normali condizioni di mercato. Inoltre, le autorità polacche non hanno notificato la costante mancata riscossione dei debiti nei confronti di enti pubblici quale misura distinta di aiuto di Stato.

(198)

La Commissione illustrerà di seguito le ragioni che la inducono a ritenere che queste tre misure costituiscono un vantaggio tale da causare una distorsione della concorrenza.

a)   Prolungata mancata riscossione di debiti nei confronti di enti pubblici

(199)

Secondo una giurisprudenza ormai acquisita (29), la costante mancata riscossione di debiti nei confronti di enti pubblici può costituire in sé un aiuto di Stato. Le informazioni fornite dalle autorità polacche (30) indicano chiaramente che Stocznia Gdańsk ha accumulato notevoli arretrati nei confronti di enti pubblici risalenti addirittura al 2004, riportati nella tabella 4 come interventi 18 e 19. Come hanno illustrato le autorità polacche (31), a causa della sua precaria situazione finanziaria, dopo il 1o maggio il cantiere non era in grado di pagare puntualmente i debiti nei confronti di enti pubblici e i suoi debiti insoluti venivano continuamente prorogati senza alcuna decisione formale da parte degli organismi pubblici creditori.

(200)

Il piano di ristrutturazione del 2009 stabilisce che i debiti nei confronti di enti pubblici accumulati saranno rimborsati nel settembre 2009 dopo che il cantiere avrà ricevuto nuovi aiuti di Stato. Ciò dimostra che in pratica i debiti nei confronti di enti pubblici maturati dal 2004 sono stati prorogati per un periodo di tempo illimitato o indefinito, sono stati rimborsati soltanto occasionalmente secondo quanto consentiva il flusso di cassa del cantiere e possono ora essere rimborsati completamente soltanto grazie a ulteriori aiuti di Stato. La Commissione ritiene che nessun creditore operante in un’economia di mercato avrebbe accettato un così prolungato rinvio del pagamento delle sue spettanze. Inoltre, anche dopo la privatizzazione del cantiere e l’aumento di capitale ad opera di ISD Polska di 305 milioni di PLN, le autorità polacche non hanno adottato misure per imporre il rimborso dei debiti. Le informazioni presentate dalle autorità polacche non contengono alcuna indicazione del fatto che i creditori pubblici abbiano adottato azioni volte a far valere i propri crediti di diritto pubblico nei confronti di Stocznia Gdańsk, in particolare mediante procedimenti esecutivi oppure ricorrendo al diritto fallimentare. La Commissione conclude quindi che la prolungata mancata riscossione di debiti nei confronti di enti pubblici rappresenta un vantaggio che il beneficiario non avrebbe ottenuto da nessun creditore operante in un’economia di mercato e costituisce quindi un aiuto di Stato analogo a un prestito (senza interessi).

(201)

Secondo il piano di ristrutturazione del 2009 l’importo totale dei debiti nei confronti di enti pubblici non riscossi è di 63 013 631 PLN. Tuttavia, secondo le informazioni presentate dalle autorità polacche nella lettera del 9 gennaio 2008, i debiti nei confronti di enti pubblici accumulati da Stocznia Gdańsk ammontavano all’epoca a 90 245 096,76 PLN (compresi gli interessi maturati). Inoltre, nel quantificare i costi di ristrutturazione, il piano di ristrutturazione del 2009 indica che il cantiere deve rimborsare un importo di 95 354 830,90 PLN in debiti nei confronti di enti pubblici accumulati. Su tale base la Commissione ritiene che il valore complessivo dei debiti nei confronti di enti pubblici non riscossi, con gli interessi, ammonti a 95 354 830,90 PLN; tale importo è stato indicato nella tabella 4.

b)   Prestiti di KPS

(202)

La Commissione non può accogliere l’argomentazione della Polonia secondo cui gli aiuti forniti da KPS sotto forma di prestiti di capitale d’esercizio non costituirebbero aiuti di Stato. La Commissione osserva che il tasso d’interesse applicato da KPS era di circa 400 punti base al di sopra del tasso di riferimento. La Commissione nota altresì che Stocznia Gdańsk versa in gravi difficoltà finanziarie da parecchi anni, accumulando perdite significative e debiti. Stocznia Gdańsk non è stata in grado di ottenere finanziamenti per la produzione da nessun’altra fonte esterna. Il suo capitale d’esercizio era finanziato da pagamenti anticipati completamente coperti da garanzie dell’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione, da prestiti interamente coperti da garanzie del Tesoro e da prestiti di KPS. Il tasso d’interesse applicato da KPS non sembra quindi corrispondere pienamente al rischio assunto. Benché KPS avesse di fatto richiesto garanzie collaterali, il valore di queste ultime rimane discutibile. Sembra probabile che KPS non potesse ottenere una garanzia collaterale di primo grado sugli attivi del cantiere. In ogni caso la Polonia non ha fornito informazioni dettagliate che consentissero alla Commissione di valutare il valore reale delle garanzie collaterali richieste.

(203)

Inoltre, la Commissione osserva che KPS era stata istituita per fungere da fondo controllato dal governo, con obiettivi di politica pubblica, e che il suo finanziamento era completamente coperto o garantito dallo Stato tramite l’ARP. Secondo il documento «Strategia per il settore della costruzione navale (cantieristica marittima) in Polonia per il periodo 2006-2010», KPS è stata «fondata per organizzare il finanziamento della produzione cantieristica, fino al momento in cui i cantieri saranno rilevati da investitori privati». Tale strategia, i cui obiettivi non sono solamente economici, ma anche sociali e macroeconomici (32), fornisce a KPS, insieme all’ARP, al Tesoro e ad altri enti pubblici coinvolti, una varietà di poteri. I legami finanziari che collegano KPS all’ARP e al Tesoro sono chiari e KPS agisce sostanzialmente come un veicolo per trasferire ai cantieri navali polacchi, tra cui quello di Danzica, i fondi stanziati nel bilancio dello Stato.

(204)

Infine, la Commissione osserva che nella lettera con cui veniva notificato il piano di ristrutturazione del 2009 le autorità polacche riconoscevano che i prestiti di KPS costituivano aiuti di Stato.

(205)

Alla luce di quanto precede, la Commissione conclude che KPS, nel concedere prestiti di capitale d’esercizio a Stocznia Gdańsk, non agiva quale investitore in economia di mercato. Tali prestiti, elencati nella tabella 4, costituiscono pertanto aiuti di Stato.

c)   Garanzie dell’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione

(206)

In primo luogo, la Commissione osserva che le garanzie di produzione dell’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione sono state formalmente concesse al gruppo Stocznia Gdynia. Nondimeno, un certo numero di queste garanzie è stato usato esclusivamente per finanziare la costruzione di navi presso Stocznia Gdańsk, allora controllata del gruppo Stocznia Gdynia. Grazie a tali garanzie Stocznia Gdańsk ha potuto attrarre nuovi contratti e proseguire la sua attività di costruzione navale.

(207)

Nelle osservazioni presentate dopo l’adozione della decisione di avviare l’indagine formale, la Polonia ha affermato che le garanzie concesse dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione al gruppo Stocznia Gdynia non costituivano aiuti di Stato. La Commissione non può accettare tale asserzione.

(208)

In primo luogo, la Commissione precisa che le garanzie sugli acconti concesse dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione sono coperte dal Tesoro e le corrispondenti operazioni transitano in un conto bancario distinto, intestato a «Interes Narodowy». Se in tale conto non sono presenti fondi sufficienti, l’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione può contrarre prestiti con il Tesoro oppure beneficiare di garanzie del Tesoro sui prestiti. Si tratta di una sicurezza su cui un soggetto operante in normali condizioni in un’economia di mercato non può fare affidamento.

(209)

In secondo luogo, la Commissione rammenta la propria decisione del 18 luglio 2007 sul caso N 105/07 (33), con la quale ha approvato, in quanto non contenente aiuti di Stato, il regime attraverso il quale l’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione gestiva il proprio programma di assicurazione delle esportazioni, garantito dal Tesoro. Tale regime riguarda, oltre ad altre misure, il tipo di garanzie di produzione che Stocznia Gdańsk ha ricevuto negli ultimi anni. La Commissione osserva che il regime esclude espressamente (34) le imprese in difficoltà finanziarie, secondo la definizione degli orientamenti sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà (35). La principale caratteristica del regime è che i premi per le garanzie vengono determinati sulla base di una valutazione del rischio. Per esempio, il premio di garanzia per un’azienda appartenente alla massima categoria di rischio corrisponde al […] % all’anno per garanzie di durata inferiore a due anni e al […] % all’anno per garanzie di durata superiore a due anni. Il premio di base è pari al 2,8 % all’anno. A titolo di raffronto, le garanzie concesse a Stocznia Gdańsk venivano fornite dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione a fronte di un premio del 2 % all’anno se la garanzia non superava i 35 milioni di PLN e con un premio dell’1 % all’anno se la garanzia superava tale importo.

(210)

È chiaro, quindi, che Stocznia Gdańsk, essendo un’impresa in difficoltà, non è ammissibile alle garanzie rientranti nel regime sopra descritto, approvato dalla Commissione come non contenente aiuti. Non si può pertanto affermare che le garanzie concesse a Stocznia Gdańsk non contengono elementi di aiuto.

(211)

È evidente poi che il premio per la garanzia applicato al cantiere è nettamente inferiore al premio di base impiegato per le garanzie concesse a imprese sane e inferiore di parecchie volte al premio applicato alle imprese ad alto rischio ammissibili al regime sopra descritto. La Commissione conclude quindi che il premio per la garanzia applicato a Stocznia Gdańsk non corrisponde a un premio di mercato; di conseguenza, le garanzie in questione costituiscono aiuti di Stato.

(212)

In terzo luogo, conformemente alla comunicazione della Commissione sull’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato sotto forma di garanzie (36), nel caso di una singola garanzia statale che non costituisce un aiuto di Stato, il soggetto che contrae il prestito non deve trovarsi in difficoltà finanziarie. Ciò evidentemente non corrisponde al caso in questione. Secondo la stessa comunicazione, quando il contraente del prestito versa in difficoltà finanziarie, l’elemento di aiuto della garanzia può essere pari all’importo coperto dalla garanzia.

(213)

La Commissione nota infine che Stocznia Gdańsk si è affidata esclusivamente a garanzie offerte dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione e dal Tesoro e non è riuscita a ottenere alcuna garanzia sul mercato.

(214)

Alla luce di quanto precede, la Commissione conclude che l’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione non ha agito come un investitore operante in un’economia di mercato allorché ha concesso garanzie a Stocznia Gdańsk.

(215)

La Commissione osserva che le garanzie di produzione di questo tipo sono una caratteristica tipica del settore cantieristico. L’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione che fornisce le garanzie richiede come garanzia collaterale il trasferimento di proprietà della nave, della nave in costruzione e dei materiali di costruzione.

(216)

La Commissione ritiene che l’elemento stimato di aiuto contenuto nelle garanzie concesse a Stocznia Gdańsk dopo il 1o maggio 2004 ammonti a 18,9 milioni di PLN. Tale importo è stato calcolato facendo un confronto tra l’importo pagato dal cantiere e quanto sarebbe stato di norma richiesto dal mercato. Si considera che il regime dell’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione non contenente aiuti può fungere da riferimento per quanto richiesto sul mercato. Questo livello di riferimento è stato aumentato di 400 punti base per rispecchiare il maggiore rischio inerente alla fornitura di aiuti a imprese in difficoltà, come Stocznia Gdańsk.

(217)

La Commissione osserva altresì che, secondo il piano di ristrutturazione del 2009, Stocznia Gdańsk intende continuare ad avvalersi di garanzie di produzione fornite dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione. Riceverà tali garanzie a condizioni corrispondenti a quelle applicate, nel quadro del regime non contenente aiuti approvato dalla Commissione (37), alle imprese con profilo di rischio più elevato. In particolare, ciò significa un premio del […] % all’anno per garanzie di durata inferiore a due anni e del […] % all’anno per garanzie di durata superiore a due anni. La Commissione osserva che le imprese in difficoltà finanziarie come Stocznia Gdańsk non sono ammissibili alle misure nel quadro di detto regime. Ne consegue che, durante la ristrutturazione di Stocznia Gdańsk, le garanzie concesse dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione continueranno a costituire aiuti di Stato.

(218)

La Commissione ritiene che la componente stimata di aiuti contenuta nelle future garanzie di produzione fornite dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione ammonti alla differenza tra le tariffe che sarebbero applicate sul mercato, aumentate di 400 punti base (per rispecchiare il maggiore rischio inerente alla fornitura di aiuti a imprese in difficoltà) e le tariffe che il cantiere dovrebbe pagare in realtà. La componente stimata di aiuto calcolata in questo modo ammonta a 28,8 milioni di PLN.

Conclusione

(219)

In conclusione, la Commissione ritiene che tutti gli interventi concessi a favore di Stocznia Gdańsk ed elencati nella tabella 4, gli interventi pianificati menzionati nel considerando 168 e le garanzie di produzione dell’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione, già concesse o la cui concessione è prevista durante il periodo di ristrutturazione, costituiscano aiuti di Stato a norma dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE.

2.2.   Possibilità per la Polonia e i terzi interessati di presentare osservazioni

(220)

Con decisione del 1o giugno 2005, la Commissione ha avviato un’indagine formale in merito a una serie di interventi, tra cui una ristrutturazione del debito (cancellazioni, proroghe, modifiche del piano di pagamento) su varie basi giuridiche e riguardanti un certo numero di creditori pubblici, aumenti di capitale e garanzie del Tesoro.

(221)

La Commissione ha chiaramente dichiarato di non poter accettare l’argomentazione della Polonia secondo cui i pagamenti anticipati degli armatori si sarebbero dovuti considerare un contributo in fondi propri. A tale proposito, la Commissione ha espresso dubbi sul fatto che le garanzie sui pagamenti anticipati fornite dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione non costituissero un aiuto di Stato e ha annunciato che avrebbe esaminato la natura di tali pagamenti anticipati.

(222)

Sia la Polonia sia la società madre di Stocznia Gdańsk hanno presentato osservazioni; pur mettendo in dubbio la competenza della Commissione a valutare la compatibilità di alcuni degli interventi in questione, esse non hanno contestato la conclusione, tratta dalla Commissione stessa, per cui, se tali interventi erano stati concessi dopo l’adesione della Polonia all’Unione europea, costituivano allora nuovi aiuti a norma dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE. La sola eccezione era rappresentata dalla natura delle garanzie fornite dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione, non contenenti, a quanto si affermava, elementi di aiuto di Stato. La Polonia ha successivamente affermato altresì che i prestiti concessi da KPS non costituivano aiuti di Stato. La Commissione ha constatato l’esistenza di un ulteriore aiuto non notificato, consistente nella prolungata mancata riscossione di debiti nei confronti di enti pubblici. La Commissione ha esaminato l’esistenza di un aiuto di Stato nei tre interventi sopra indicati.

(223)

Nel corso dell’indagine svolta dalla Commissione, sono stati apportati in più occasioni cambiamenti significativi alla strategia del governo polacco riguardante Stocznia Gdańsk. La strategia di consolidamento del settore cantieristico è stata trasformata in una strategia volta alla separazione dei cantieri navali di Gdynia e Danzica e di privatizzazione di Stocznia Gdańsk.

(224)

Come indicato in precedenza, la Commissione si è tenuta regolarmente in contatto con le autorità polacche, in quanto proprietarie di Stocznia Gdańsk, con la stessa Stocznia Gdańsk e con il nuovo proprietario di Stocznia Gdańsk, ISD Polska. La Commissione ha regolarmente informato tali soggetti del fatto che tutti gli interventi concessi al cantiere mediante risorse statali costituivano, con tutta probabilità, aiuti di Stato ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE, considerando la problematica situazione finanziaria del cantiere e l’assenza di qualsiasi finanziamento esterno non contenente aiuti di Stato. La Commissione ha pure avvertito che tale aiuto di Stato era stato concesso in violazione dell’articolo 88, paragrafo 3, del trattato CE ed era incompatibile con il mercato comune. La Commissione ha fatto anche ripetutamente notare che le garanzie fornite al gruppo Stocznia Gdynia dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione e utilizzate per la costruzione navale presso Stocznia Gdańsk costituivano aiuti di Stato.

(225)

Durante la sua indagine la Commissione ha anche raccolto dettagli sulle operazioni effettuate da KPS e sulla natura dei prestiti di capitale d’esercizio concessi da quest’ultima al cantiere. La Commissione ha segnalato alla Polonia che tali prestiti costituiscono con ogni probabilità aiuti di Stato, a norma dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE.

(226)

Infine, nel corso dell’indagine la Commissione ha rilevato che Stocznia Gdańsk stava ancora accumulando debiti nei confronti di enti pubblici. La Commissione ha raccolto informazioni al riguardo e ha informato la Polonia (in quanto creditrice del cantiere e, fino a un certo momento, sua proprietaria) del fatto che la mancata riscossione o la ristrutturazione di debiti nei confronti di enti pubblici potevano costituire un aiuto di Stato ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE.

3.   Compatibilità degli aiuti con il mercato unico — deroga ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 3, del trattato CE

(227)

L’obiettivo principale degli interventi è assistere un’azienda in difficoltà finanziarie e tenerla in vita. In tali casi può essere applicata, qualora siano soddisfatte le condizioni relative, l’esenzione prevista dall’articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE, che autorizza gli aiuti di Stato destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività economiche, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse. Gli aiuti per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà sono attualmente regolati dagli orientamenti comunitari per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà (38) (gli «orientamenti»), che hanno sostituito il testo precedente, adottato nel 1999 (39) (gli «orientamenti del 1999»).

(228)

Le disposizioni provvisorie contenute negli orientamenti stabiliscono che le notificazioni registrate prima del 10 ottobre 2004 siano esaminate alla luce dei criteri in vigore al momento della notificazione (punto 103). Nel presente caso, alcuni degli interventi sono stati notificati alla Commissione l’8 ottobre 2004, quando erano ancora in vigore gli orientamenti del 1999. Tuttavia, gli orientamenti del 2004 specificano che essi sono applicabili per la valutazione di qualsiasi aiuto per il salvataggio o per la ristrutturazione concesso senza l’autorizzazione della Commissione (aiuto illegale), qualora l’aiuto, o una parte di esso, sia stato concesso dopo il 1o ottobre 2004 (punto 104, primo comma). Dato che quasi tutti gli interventi descritti nei considerando 105-170 sono stati concessi in maniera illegittima dopo tale data, la Commissione conclude che sono applicabili gli orientamenti del 2004.

(229)

Gli orientamenti si applicano alle imprese operanti in tutti i settori, con le eccezioni elencate al punto 18 degli orientamenti. La disciplina degli aiuti di Stato alla costruzione navale (40), che costituisce il quadro giuridico per la valutazione degli aiuti di Stato a questo settore, rimanda al punto 12 degli orientamenti quale base giuridica pertinente per la valutazione degli aiuti per il salvataggio e la ristrutturazione.

(230)

Secondo la definizione contenuta nel punto 17 degli orientamenti, un aiuto per la ristrutturazione si basa su un piano realizzabile, coerente e di ampia portata, volto a ripristinare la redditività a lungo termine dell’impresa entro un lasso di tempo ragionevole. La ristrutturazione comporta generalmente i seguenti elementi: la ristrutturazione di tutti gli aspetti delle attività dell’impresa, la riorganizzazione e la razionalizzazione delle attività aziendali, che implica l’abbandono delle attività non più redditizie e la ristrutturazione finanziaria. Le operazioni di ristrutturazione, se beneficiano di un aiuto di Stato, non possono limitarsi solo ad un aiuto finanziario volto a colmare le perdite pregresse, senza intervenire sulle cause di tali perdite, cioè senza intraprendere una reale ristrutturazione. Una ristrutturazione deve essere finanziata, almeno in parte, da risorse proprie della società o da fonti esterne esenti da aiuti di Stato, mentre gli aiuti di Stato devono limitarsi al minimo necessario per recuperare la redditività dell’impresa. È infine necessario adottare misure compensative per attenuare l’effetto distorsivo dell’aiuto.

(231)

Vista la natura estremamente distorsiva di un aiuto alla ristrutturazione, la Commissione ritiene che gli aiuti a imprese in difficoltà contribuiscano realmente allo sviluppo di attività economiche senza incidere negativamente sugli scambi in misura contraria all’interesse comunitario unicamente nel caso in cui siano soddisfatte tutte le condizioni indicate negli orientamenti.

a)   Ammissibilità

(232)

Per poter beneficiare di aiuti alla ristrutturazione, è necessario che l’impresa sia in difficoltà, come previsto negli orientamenti. Come illustrato sopra, nella tabella 1, la situazione finanziaria di Stocznia Gdańsk, perlomeno dal 2002, è stata caratterizzata da una costante illiquidità e da perdite crescenti. Stocznia Gdańsk è pertanto un’impresa in difficoltà ai sensi del punto 11 degli orientamenti.

(233)

Secondo il punto 73 degli orientamenti, se l’impresa ha già ricevuto in passato un aiuto per il salvataggio o per la ristrutturazione, ivi compresi eventuali aiuti non notificati, qualora siano trascorsi meno di 10 anni dalla concessione dell’aiuto per il salvataggio, ovvero dalla fine del periodo di ristrutturazione o dalla cessazione dell’attuazione del piano di ristrutturazione, se successive, la Commissione non autorizzerà altri aiuti per il salvataggio o per la ristrutturazione (principio dell’aiuto «una tantum»).

(234)

Nella decisione di avviare l’indagine formale la Commissione ha osservato che Stocznia Gdańsk è stata oggetto di una ristrutturazione nel 1998, che, secondo le autorità polacche, non conteneva elementi di aiuti di Stato. La Commissione ha accolto la posizione delle autorità polacche al riguardo. L’indagine non ha dimostrato che tale ristrutturazione comprendesse aiuti di Stato.

(235)

Inoltre, gli aiuti di Stato concessi a Stocznia Gdańsk dal 2002 sono serviti a sostenere un unico processo di ristrutturazione.

(236)

La Commissione conclude pertanto che il principio dell’aiuto «una tantum» sia stato rispettato.

b)   Ripristino della redditività a lungo termine

(237)

Conformemente al punto 34 degli orientamenti, è necessario che la concessione di un aiuto sia subordinata alla realizzazione di un piano di ristrutturazione, che deve permettere all’impresa di ripristinare la propria redditività entro un lasso di tempo ragionevole. Per ripristino della redditività si intende che l’impresa, dopo la ristrutturazione, deve essere in grado di coprire la totalità dei suoi costi e di conseguire un tasso di rendimento del capitale proprio sufficiente per affrontare la concorrenza sul mercato facendo affidamento soltanto sulle proprie forze. La ristrutturazione deve essere eseguita il più rapidamente possibile.

(238)

La Commissione rileva che, nel corso del procedimento di indagine, sono stati analizzati due piani di ristrutturazione (marzo 2004 e 2006) preparati dalla direzione del cantiere e approvati dal suo socio di maggioranza, lo Stato. Essa è giunta alla conclusione che le sue gravi preoccupazioni in merito alla capacità dei due piani di assicurare il recupero della redditività del cantiere non erano state fugate. La Commissione ha quindi valutato il piano di ristrutturazione comune preparato elaborato da ISD Polska nel 2008 per un’operazione di fusione di Stocznia Gdańsk e Stocznia Gdynia. Nella sua decisione del 6 novembre 2008 relativa all’indagine sull’aiuto di Stato a favore di Stocznia Gdynia (41) la Commissione ha concluso che non era stato dimostrato che il piano di ristrutturazione comune avrebbe conseguito il ripristino della redditività a lungo termine di entrambi i cantieri.

(239)

Infine, nel 2009 le autorità polacche hanno presentato il piano di ristrutturazione preparato dal nuovo proprietario di Stocznia Gdańsk, ISD Polska, che sostituisce tutti i piani di ristrutturazione precedentemente presentati alla Commissione. Quest’ultima limiterà pertanto la propria valutazione al piano di ristrutturazione del 2009.

(240)

Le difficoltà del cantiere sono state causate e aggravate da anni di investimenti trascurati, cattiva amministrazione e assenza di politiche corrette di mitigazione dei rischi. Tali carenze interne, combinate con il carattere ciclico del mercato della costruzione navale, l’aumento dei prezzi dell’acciaio e la rivalutazione del PLN polacco, hanno condotto a perdite significative per il cantiere, all’accumulo di passività, capitale circolante insufficiente e ulteriori inefficienze e ritardi nel processo di produzione.

(241)

A giudizio della Commissione, è stato dimostrato che gli interventi di ristrutturazione proposti affrontano in maniera adeguata i problemi del cantiere e sono di portata sufficientemente vasta, la strategia prescelta di diversificare le attività dell’impresa è credibile e le proiezioni finanziarie sono basate su ipotesi realistiche. È stato così dimostrato che il piano di ristrutturazione del 2009 condurrà al ripristino della redditività a lungo termine del cantiere.

(242)

La Commissione rileva che il piano di ristrutturazione del 2009 è stato preparato dal nuovo proprietario del cantiere, che ha già investito significativi fondi privati per l’acquisizione di tale impresa (305 milioni di PLN conferiti nell’impresa più […] milioni di PLN per l’acquisto di quote dagli azionisti esistenti) e si è impegnato ad attuare appieno il piano nella convinzione che apporterà un ragionevole profitto. Il fatto che un’impresa privata abbia investito fondi notevoli nel cantiere e intenda finanziare il piano di ristrutturazione del 2009 è, a giudizio della Commissione, segno che un operatore del mercato ritiene che Stocznia Gdańsk possa ripristinare la propria redditività. Inoltre, ISD Polska ha dimostrato di avere una preziosa esperienza nella ristrutturazione di imprese in difficoltà (Huta Częstochowa) e ciò offre un’ulteriore garanzia della credibilità del piano.

(243)

Per quanto riguarda la strategia commerciale del cantiere, la Commissione ritiene che la prevista diversificazione delle attività non solo renderà l’impresa meno vulnerabile ai cambiamenti ciclici nel mercato della costruzione navale, ma le consentirà anche di usare in modo più efficiente le proprie capacità di lavorazione dell’acciaio e di avvantaggiarsi di nuove aperture del mercato nella produzione di torri eoliche. Inoltre, la diversificazione delle attività permetterà di dividere i costi fissi dell’impresa tra varie attività, conferendole una maggiore resistenza ai mutamenti delle condizioni del mercato.

(244)

La Commissione ritiene che le misure di ristrutturazione previste affronteranno in maniera adeguata le carenze del cantiere. Il piano presenta una strategia dettagliata per l’attuazione di tutti gli interventi di ristrutturazione, in particolare nei settori dell’organizzazione, della pianificazione, del ciclo di produzione, dell’approvvigionamento, della logistica e dell’occupazione.

(245)

La Commissione osserva che il piano prevede una ristrutturazione dell’organico di vasta portata, comprendente una significativa riduzione dell’occupazione, da un lato, e un aumento delle retribuzioni, dall’altro. Il piano di ristrutturazione riconosce tra i problemi principali del cantiere l’elevato assenteismo, l’avvicendamento e l’inefficienza della struttura occupazionale e retributiva. La Commissione ritiene che gli interventi previsti, come gli aumenti delle retribuzioni e l’attuazione di percorsi di carriera prefissati e di sistemi di fidelizzazione del personale, risolveranno i problemi individuati. La Commissione rileva che l’occupazione è già stata ridotta di [… oltre il 20] % dal 2006. La retribuzione mensile media nel 2008 nella produzione diretta è aumentata di [… oltre il 20] % dal 2005. Il piano prevede ulteriori aumenti delle retribuzioni: del […] % nel 2009, del […] % nel 2010, del […] % nel 2011 e del […] % nel 2012 e riscontra che, come risultato della fase di contrazione economica e delle chiusure di cantieri navali a Gdynia e a Stettino, le aspettative finanziarie dei lavoratori sono diminuite.

(246)

Nel piano di ristrutturazione del 2009 si spiega che con l’aumento dell’efficienza della produzione e una cooperazione più frequente con i subcontraenti si renderà necessario un numero inferiore di lavoratori presso il cantiere. Il piano indica inoltre l’impatto finanziario della riduzione dell’occupazione. Sulla base delle argomentazioni suddette, la Commissione è dell’avviso che la ristrutturazione dell’organico proposta sarà di portata sufficientemente vasta per affrontare i problemi del cantiere.

(247)

La Commissione considera ragionevole la prevista strategia di ridurre in misura significativa l’attività di costruzione navale e specializzarsi nella produzione di imbarcazioni specializzate parzialmente attrezzate. Soprattutto, l’investitore ha dimostrato che la strategia prescelta è realistica, dato che nel 2008 il cantiere ha consegnato cinque scafi per imbarcazioni off-shore su sei imbarcazioni consegnate in totale.

(248)

Riguardo all’attività di costruzione navale, il piano prevede vari interventi mirati ad affrontare le più importanti cause esterne delle attuali difficoltà del cantiere. Il piano prevede l’inserimento di clausole di indicizzazione nei contratti di costruzione navale per trasferire almeno in parte all’armatore i rischi associati ai costi dei materiali e delle retribuzioni. Il piano di ristrutturazione del 2009 prevede anche l’attuazione di una specifica politica di copertura per attenuare i rischi valutari. La Commissione considera adeguati gli interventi proposti. L’analisi di sensibilità presentata dimostra che gli interventi previsti renderanno l’impresa relativamente resistente alle mutevoli condizioni del mercato, comprese le fluttuazioni dei tassi di cambio.

(249)

Per quanto riguarda la produzione di strutture in acciaio, il piano di ristrutturazione contiene un piano commerciale distinto basato sull’analisi del mercato elaborata da un consulente esterno di ISD Polska. Nel piano si afferma che le prospettive per lo sviluppo di questo segmento del mercato in Polonia sono positive e si sottolineano i vantaggi della collocazione geografica sul Mar Baltico. Inoltre, l’esperienza di ISD Polska nella produzione e vendita di strutture in acciaio dovrebbe rafforzare ulteriormente i punti forti dell’impresa. Il piano stabilisce un obiettivo di produzione di circa [… più di 50 000] tonnellate nel 2013, da conseguirsi con un aumento graduale nei prossimi anni. Tale livello di produzione dovrebbe conferire a Stocznia Gdańsk una quota di mercato del […] % sul mercato polacco.

(250)

È stato dimostrato che i piani per aumentare la produzione di strutture in acciaio sono realistici, perché già nel 2008, il primo anno di attività dopo l’acquisizione del cantiere da parte di ISD Polska, l’impresa è riuscita a produrre e vendere oltre 10 000 tonnellate di strutture in acciaio, superando ampiamente le aspettative iniziali dell’investitore. Inoltre, ISD Polska è riuscita ad aumentare le vendite di Huta Częstochowa da [… più di 30 000] tonnellate nel 2004 a [… più di 50 000] tonnellate nel 2006 e [… più di 90 000] tonnellate nel 2008.

(251)

La produzione di strutture in acciaio in Polonia ha registrato un aumento costante dagli anni ‘90. Nel 2003 i produttori polacchi hanno costruito strutture in acciaio per un valore di 6 milioni di PLN, mentre per il 2006 e il 2007 le cifre corrispondenti erano rispettivamente di 9,4 milioni di PLN e 12,5 milioni di PLN. Ciò indica che il mercato è in crescita. Si ipotizza che la domanda di strutture in acciaio aumenterà in Polonia nei prossimi anni. Il piano commerciale riconosce che la domanda è diminuita in conseguenza dell’attuale fase di contrazione economica, ma si prevede che sarà incrementata dagli investimenti in Polonia cofinanziati con i fondi strutturali dell’UE e da importanti progetti infrastrutturali.

(252)

L’investitore ha presentato copie di contratti in essere per la consegna di strutture in acciaio, per esempio un ordine fatto a ISD Trade, una controllata responsabile delle vendite di strutture in acciaio nel gruppo ISD, da […] Sp. z o.o. per la consegna di strutture in acciaio per un volume complessivo di 25-30 000 tonnellate nel 2008. Benché non risulti chiaro in quali proporzioni l’ordine debba essere eseguito rispettivamente presso Stocznia Gdańsk e presso Huta Częstochowa, ciò indica che sussiste una domanda sul mercato e che ISD Polska è in grado di attrarre clienti e trovare acquirenti per i suoi prodotti. La Commissione considera pertanto realistiche le vendite di strutture in acciaio prospettate nel piano di ristrutturazione del 2009.

(253)

È stato dimostrato che i margini di utile previsti sono realistici. Tali margini sono inferiori a quelli attualmente realizzati da ISD Polska (i margini sulle vendite ammontavano a [… oltre il 10] % nel 2006, [… tra il 10 e il 20] % nel 2007 e [… oltre il 10] % nel 2008), mentre i margini di utile previsti su EBITDA presso Stocznia Gdańsk ammontano a [… non oltre il 10] %. La Commissione ritiene quindi che le previsioni in termini di vendite e risultati finanziari per la produzione di strutture in acciaio possano essere considerati prudenti e credibili.

(254)

La Commissione osserva che la produzione di strutture in acciaio presso Stocznia Gdańsk si baserà sulla capacità esistente di trasformazione dell’acciaio attualmente impiegata per la costruzione navale. Il significativo aumento previsto della produzione sarà quindi conseguito con investimenti modesti, rispecchiato in un tasso di rendimento interno relativamente elevato per l’attività delle strutture in acciaio.

(255)

Sulla base delle informazioni presentate, la Commissione conclude che la produzione di strutture in acciaio, che è parte integrante e significativa dell’attività del nuovo cantiere, si fonda su un’analisi credibile della posizione competitiva dell’impresa. L’analisi di mercato dimostra che le previsioni in termini di vendite e risultati finanziari sono realistiche. È stato dimostrato che il piano è basato su ipotesi realistiche.

(256)

Il piano di ristrutturazione del 2009 contiene un piano commerciale distinto per le attività di produzione di torri eoliche di Stocznia Gdańsk. Tale piano è basato su un’analisi del mercato, che indica prospettive positive per le imprese che fanno il loro ingresso in questo segmento del mercato. L’impresa beneficerà di forniture regolari da Huta Częstochowa, godrà di una buona collocazione geografica che le consentirà una distribuzione dei prodotti via mare e si avvarrà dell’esperienza di ISD Polska nella produzione di componenti per torri eoliche. Il piano indica inoltre che la domanda di torri eoliche è destinata ad aumentare in seguito agli incentivi legislativi (per la promozione delle fonti di energia rinnovabili) nonché a fattori economici (per esempio, le variazioni dei prezzi delle materie prime). Secondo analisi indipendenti, nel 2010 le torri eoliche produrranno energia per 172 milioni di MW in tutto il mondo, che diverranno 378 milioni di MW nel 2015 (42).

(257)

L’impresa ha presentato prove del fatto che a febbraio e aprile 2009 ha intrattenuto colloqui con potenziali costruttori dell’impianto per le torri eoliche (43). Tali colloqui hanno confermato le ipotesi dell’investitore riguardo al costo e al calendario di sviluppo del progetto.

(258)

Il piano presenta in modo dettagliato le ipotesi alla base delle proiezioni finanziarie, per esempio le entrate basate sui dati provenienti dai potenziali acquirenti, i costi basati su previsioni per i prezzi dell’energia e dell’acciaio, l’impiego di circa […] lavoratori, e così via. La Commissione ritiene che sia stato dimostrato che tali ipotesi sono credibili e che i risultati finanziari previsti sono quindi realistici.

(259)

Il fatto che due banche abbiano dimostrato interesse per il finanziamento dell’investimento nella produzione di torri eoliche costituisce un ulteriore indizio della credibilità del progetto e del fatto che il mercato crede nella sua redditività a lungo termine.

(260)

La Commissione ritiene che sia stata dimostrata la credibilità delle proiezioni finanziarie aggregate per tutte e tre le attività del cantiere, secondo le quali l’attuazione del piano condurrà al ripristino della redditività a lungo termine del cantiere.

(261)

A giudizio della Commissione, le ipotesi alla base delle proiezioni sono ragionevoli. È stato dimostrato che sono basate su fonti credibili e sono realistiche. Le previsioni riguardanti l’aumento dei prezzi al consumo e dell’energia e le tendenze dei tassi di interesse interbancari erano basate su analisi indipendenti. Le previsioni dei prezzi di vendita delle imbarcazioni sono basate sui risultati conseguiti a oggi, sui prezzi nei contratti esistenti, su lettere d’intenti e dati di mercato.

(262)

Per quanto riguarda le tendenze delle retribuzioni, la Commissione osserva che i salari corrisposti ai lavoratori del cantiere sono già aumentati notevolmente. Il modello finanziario ipotizza che i costi orari medi della manodopera aumenteranno nel periodo 2009-18 del [… oltre il 40] %. Anche se la paga media presso il cantiere nel 2009 sarà superiore di [… circa 15] % rispetto al 2007, il piano prevede ulteriori aumenti salariali. Alla luce dei suddetti fattori e tenendo conto dell’attuale crisi economica e della contrazione del mercato del lavoro in Polonia, in particolare nel settore della costruzione navale, la Commissione giudica corrette le ipotesi relative alle tendenze salariali.

(263)

Infine, l’analisi di sensibilità mostra che il piano conferirà a Stocznia Gdańsk una solidità sufficiente per resistere ai principali fattori di rischio associati alle sue attività. La Commissione conclude che l’analisi di sensibilità mostra che le proiezioni finanziarie sono relativamente resistenti ai cambiamenti delle ipotesi di base.

(264)

Sulla base di quanto precede, la Commissione conclude che il piano di ristrutturazione del 2009 è sufficientemente solido per garantire il ripristino della redditività di Stocznia Gdańsk.

c)   Aiuti «de minimis»

(265)

Conformemente al punto 43 degli orientamenti, l’importo dell’aiuto deve essere limitato ai costi minimi indispensabili per la ristrutturazione. Il beneficiario dell’aiuto dovrà contribuire in maniera significativa al piano di ristrutturazione, sia con fondi propri che ricorrendo a finanziamenti esterni ottenuti alle condizioni di mercato. Il contributo è, da un lato, un indice del fatto che i mercati credono nella possibilità del ritorno alla redditività e, dall’altro, un modo per garantire che l’aiuto di Stato sia limitato al minimo indispensabile. Nel caso delle grandi imprese come Stocznia Gdańsk, tale apporto dovrebbe ammontare almeno al 50 % dei costi di ristrutturazione. Il contributo in fondi propri deve essere reale, ossia concreto, escludendo tutti i profitti attesi, quali il flusso di cassa (punto 43 degli orientamenti).

(266)

I costi della ristrutturazione e le fonti di finanziamento sono descritti sopra, al considerando 134. La Commissione osserva che si dovrebbe altresì tenere conto dei costi finanziari relativi alle garanzie di produzione sovvenzionate dallo Stato. I costi di ristrutturazione ammontano quindi complessivamente a [… più di 1 000] milioni di PLN. Tale importo comprende i costi di [… più di 1 000] milioni di PLN presentati al considerando 134, la componente di aiuto delle garanzie di produzione, che costituiscono una caratteristica specifica ma normale del settore cantieristico, concesse al cantiere in passato per un importo di 18,9 milioni di PLN, come descritto sopra, al considerando 216, e la componente di aiuto delle future garanzie di produzione per un importo di 28,8 milioni di PLN, come descritto al considerando 218.

(267)

La Commissione ritiene che i costi di ristrutturazione siano limitati al minimo necessario e siano stati debitamente giustificati. Il piano di ristrutturazione presenta un piano di investimenti chiaro e dettagliato. I debiti nei confronti di enti pubblici e privati che devono essere rimborsati sono ben definiti. Il piano presenta in modo chiaro e spiega i costi della ristrutturazione dell’organico e indica il capitale necessario per migliorare il bilancio dell’impresa. Per quanto riguarda il periodo successivo al 1o maggio 2004 e precedente all’attuale ristrutturazione basata del piano di ristrutturazione del 2009, la Commissione osserva che l’aiuto di Stato concesso al cantiere è stato usato per coprire le perdite e mantenerlo in attività e che, pertanto, più esso ha coperto le necessità di liquidità dell’impresa nel periodo in esame.

(268)

Il piano di ristrutturazione ipotizza che il contributo in fondi propri destinato a coprire i costi di ristrutturazione di Stocznia Gdańsk sarà ricavato dalle seguenti fonti: aumento di capitale fornito da ISD Polska (305 milioni di PLN), vendita e locazione di beni in esubero ([…] milioni di PLN) e finanziamenti esterni alle condizioni di mercato, vale a dire prestiti bancari ([…] milioni di PLN).

(269)

La valutazione della Commissione degli elementi proposti del contributo in fondi propri è presentata di seguito.

(270)

In primo luogo, il conferimento di capitale di 305 milioni di PLN è già stato fornito da ISD Polska, un’impresa privata, ed è già stato registrato e versato. La Commissione conclude quindi che va considerato un contributo in fondi propri reale e concreto, come richiesto dagli orientamenti.

(271)

In secondo luogo, la Commissione accetta, sulla base delle informazioni disponibili, le entrate derivanti dalla vendita o dalla locazione di alcuni beni quale contributo in fondi propri reale e concreto, poiché è stata fornita una valutazione sostanziata delle entrate. Tali entrate da vendite/locazioni ammontano a circa […] milioni di PLN.

(272)

Per quanto riguarda il finanziamento di […] milioni di PLN che l’impresa intende ottenere da fonti esterne alle condizioni di mercato, la Commissione osserva che l’impresa ha presentato gli impegni condizionati di due banche a cofinanziare lo sviluppo del progetto delle torri eoliche per un importo totale di […] milioni di PLN. La Commissione ritiene che gli impegni delle banche siano sufficienti per considerare il finanziamento esente da aiuti di Stato nonché reale e concreto ai sensi degli orientamenti. Innanzi tutto, gli impegni delle banche sono basati sulla loro valutazione del piano commerciale per l’attività relativa alle torri eoliche e confermano la credibilità del progetto e i risultati finanziari previsti. In secondo luogo, l’adempimento delle condizioni imposte dalle banche dipende principalmente da ISD Stocznia e non da circostanze esterne o imprevedibili. Infine, le banche hanno confermato che il finanziamento sarà fornito alle correnti condizioni di mercato senza alcuna garanzia statale.

(273)

La Commissione osserva che per quanto riguarda i permessi necessari per svolgere l’attività e la garanzia collaterale richiesta dalle banche, ISD Stocznia ha già intrapreso passi per assicurare l’adempimento di quanto richiesto dalle banche. In primo luogo, l’impresa ha chiesto alle autorità portuali e al Tesoro un permesso per trasferire un terreno da Stocznia Gdańsk a un’entità giuridica distinta, ISD Energia Sp. z o.o., le cui attività comprenderanno la produzione di torri eoliche. Tale permesso è obbligatorio per legge, poiché il terreno è situato nell’area portuale, ma non vi sono indicazioni per un suo possibile rifiuto. In secondo luogo, per quanto riguarda la garanzia collaterale necessaria sotto forma di ipoteca sul terreno in questione, ISD Stocznia ha fornito la seguente spiegazione. Il terreno è attualmente ipotecato a garanzia delle passività del cantiere in sofferenza nei confronti di enti pubblici. Dopo l’approvazione del piano di ristrutturazione del cantiere e la concessione dell’aiuto pianificato, il cantiere, in linea con il piano di ristrutturazione, rimborserà i debiti arretrati e il terreno sarà liberato dall’ipoteca. La Commissione è quindi dell’avviso che con tutta probabilità ISD Stocznia soddisferà queste due condizioni. Una volta adottata questa decisione, rimarrà quale unico requisito l’approvazione da parte degli organi decisionali delle banche. Alla luce di quanto precede, la Commissione ritiene che il previsto finanziamento esterno di […] milioni di PLN destinato al progetto relativo alle torri eoliche possa essere considerato un contributo in fondi propri privo di elementi di aiuto, reale e concreto, per la copertura dei costi di ristrutturazione.

(274)

In totale la Commissione è dell’avviso che il finanziamento di [… circa 500] milioni di PLN (305 milioni + […] milioni + […] milioni) possa essere considerato un contributo in fondi propri reale e concreto al finanziamento dei costi di ristrutturazione. Poiché i costi di ristrutturazione complessivi ammontano a [… più di 1 000] milioni di PLN, il contributo in fondi propri del suddetto importo costituisce il 45 % dei costi di ristrutturazione complessivi.

(275)

La Commissione osserva altresì che il cantiere ha già avviato la ristrutturazione nel 2002. Nella sua decisione di avviare l’indagine formale, la Commissione ha rilevato che occorreva tenere conto degli aiuti concessi al cantiere prima dell’adesione nel valutare se gli aiuti di Stato concessi dopo l’adesione della Polonia all’Unione europea fossero stati limitati al minimo necessario.

(276)

Nel 2002-04, come affermato nella decisione di avviare l’indagine formale, Stocznia Gdańsk ha ricevuto aiuti di Stato per 157 milioni di PLN. La Commissione ritiene che tale importo copra i costi necessari per mantenere la liquidità dell’impresa in tale periodo. I costi di ristrutturazione complessivi dal 2002 ammontano quindi a […] milioni di PLN. Di conseguenza, il contributo in fondi propri di [… circa 500] milioni di PLN coprirebbe il 40 % di tali costi di ristrutturazione.

(277)

La Commissione osserva che il livello del 40 %, benché significativo, rimane al di sotto della soglia del 50 % imposta di norma dagli orientamenti. Tuttavia, conformemente al punto 44 degli orientamenti, in circostanze eccezionali e in caso di particolari difficoltà, la Commissione può accettare un contributo inferiore. Innanzi tutto, il livello del 40 % è comunque significativo. In secondo luogo, l’impresa è situata in un’area ammissibile agli aiuti regionali ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 3, lettera a), del trattato CE, il che potrebbe giustificare, conformemente al punto 56 degli orientamenti, un livello inferiore del contributo in fondi propri (44). In terzo luogo, la Commissione rileva che Stocznia Gdańsk versa in difficoltà finanziarie da un lungo periodo di tempo. Malgrado il suo fallimento nel 1996 e l’acquisizione da parte di Stocznia Gdynia nel 1998, il cantiere (e la sua impresa madre) non è riuscito a realizzare i cambiamenti strutturali appropriati per adeguarsi gradualmente all’economia di mercato e alla concorrenza internazionale. In seguito all’adesione della Polonia all’UE, il cantiere è rimasto di proprietà dello Stato per oltre tre anni e qualsiasi sostegno degli azionisti del cantiere in tale periodo costituiva un aiuto di Stato. Poiché la privatizzazione non è avvenuta sino al 2007, sarebbe difficile per l’attuale proprietario privato controbilanciare i significativi importi di aiuto concessi al cantiere con un contributo in fondi propri senza mettere in pericolo un rendimento ragionevole del suo investimento e il ripristino della redditività del cantiere.

(278)

La Commissione apprezza inoltre che le autorità polacche siano riuscite a privatizzare il cantiere e per tale ragione è dell’avviso che il contributo in fondi propri non potesse essere più elevato in tali circostanze. La Commissione osserva che i tentativi falliti di privatizzare e ristrutturare gli altri due cantieri navali polacchi a Gdynia e a Stettino indicano quanto sia difficile attrarre investitori privati disposti a fornire un contributo finanziario significativo alla ristrutturazione in un settore che ha conosciuto un passato così negativo. La significativa partecipazione di ISD Polska in Stocznia Gdańsk può quindi essere considerata il massimo che si potesse ottenere.

(279)

Infine, la Commissione osserva che, tenendo conto soltanto dei costi di ristrutturazione sostenuti dopo il 2004 (comprese le necessità di liquidità finanziate mediante aiuti di Stato), il contributo in fondi propri ammonta al 45 %. Gli aiuti di Stato concessi al cantiere tra il 2002 e il 2004 riducono tale contributo al 40 %, che la Commissione considera accettabile per le ragioni menzionate in precedenza, nonché per le seguenti ragioni. Nel periodo precedente al 2004, quando è stato concesso questo aiuto, erano applicabili gli orientamenti del 1999, che non imponevano una soglia del 50 % per i contributi in fondi propri. Sulla base di tali orientamenti e della prassi decisionale della Commissione all’epoca, un contributo in fondi propri del 40 % sarebbe stato probabilmente giudicato sufficiente.

(280)

In conclusione, la Commissione è dell’avviso che nel presente caso, considerando i ripetuti tentativi di mantenere la liquidità finanziaria dell’impresa sotto la proprietà statale e il fatto che il cantiere sia stato infine privatizzato, un contributo in fondi propri del 40 % sia sufficientemente significativo e garantisca che l’aiuto sia limitato al minimo necessario per la ristrutturazione di Stocznia Gdańsk e il ripristino della sua redditività.

(281)

La Commissione osserva che, oltre all’aiuto per il finanziamento dei costi di ristrutturazione, Stocznia Gdańsk continuerà a finanziare le proprie necessità di capitale circolante con aiuti di Stato sotto forma di garanzie di produzione fornite dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione. Riceverà tali garanzie alle condizioni corrispondenti a quelle applicate, nel quadro del regime esente da aiuti approvato dalla Commissione (45), alle imprese con il profilo di rischio più elevato. La Commissione constata che tali garanzie costituiscono aiuti di Stato, come spiegato al considerando 214. Tuttavia, la Commissione ritiene che le condizioni di tali garanzie, in particolare la determinazione dei prezzi, siano allineate alle condizioni del suddetto regime di garanzie, assicurando che l’aiuto sia limitato al minimo necessario. La Commissione riconosce altresì la necessità di tali garanzie che sono di uso comune nel settore e non destinate unicamente alle imprese in difficoltà finanziarie.

d)   Prevenzione di indebite distorsioni della concorrenza

(282)

Conformemente ai punti 38-42 degli orientamenti, devono essere adottate misure compensative per minimizzare il più possibile gli effetti negativi dell’aiuto sulla concorrenza. L’aiuto non deve causare indebite distorsioni della concorrenza. Ciò comporta in genere una limitazione della quota di mercato dell’impresa al termine del periodo di ristrutturazione. La limitazione o riduzione obbligatoria della presenza dell’impresa sul mercato rilevante rappresenta una misura compensativa a favore dei suoi concorrenti, che deve essere proporzionale all’effetto distorsivo dell’aiuto e alle dimensioni e al peso relativo dell’impresa sui mercati in cui opera.

(283)

La Commissione rileva che dal 2002 Stocznia Gdańsk ha beneficiato di una quantità notevole di aiuti e, di fatto, da allora la sua presenza sul mercato è stata resa possibile grazie ai costanti aiuti di Stato che le sono stati concessi sotto diverse forme: mancata esecuzione dei debiti nei confronti di enti pubblici, prestiti, conferimenti di capitale e garanzie sugli anticipi a condizioni vantaggiose, senza i quali il cantiere non sarebbe stato in grado di concludere contratti. Inoltre, la Commissione osserva che il cantiere è uno dei tre cantieri navali più grandi in Polonia e tra i più importanti produttori in Europa, il che rafforza la distorsione della concorrenza causata dall’aiuto. Conformemente al punto 40 degli orientamenti, le misure devono quindi essere di portata sufficientemente vasta per risultare proporzionali all’effetto distorsivo dell’aiuto. La Commissione ritiene che le misure compensative proposte limitino a sufficienza la distorsione della concorrenza causata dall’aiuto concesso a Stocznia Gdańsk.

(284)

Innanzi tutto, la Commissione osserva che il cantiere ridurrà in misura significativa la propria capacità di costruzione navale chiudendo le attività di produzione indispensabili per la costruzione navale e che sinora hanno costituito punti di strozzatura: due su tre scali di varo.

(285)

La Commissione ritiene che la chiusura di due scali di varo sia sufficiente per le seguenti ragioni. Nel determinare l’entità della riduzione di capacità necessaria, la Commissione ha valutato l’attuale capacità tecnica del cantiere raffrontandola con la capacità potenziale che il cantiere potrebbe conseguire in seguito al processo di ristrutturazione e ai miglioramenti dell’efficienza di produzione. La chiusura di capacità è stata definita in modo tale che la capacità tecnica del cantiere dopo la ristrutturazione fosse inferiore alla sua capacità prima della ristrutturazione sostenuta dagli aiuti di Stato.

(286)

Secondo il consulente di Stocznia Gdańsk, l’attuale capacità del cantiere prima dell’attuazione di qualsiasi intervento di ristrutturazione ammonta a 165 000 TLC. Il piano di ristrutturazione del 2009 stabilisce che la futura capacità del rimanente scalo di varo o di qualsiasi altra struttura di varo utilizzata dal cantiere sia limitata a circa 100 000 TLC. Risulta quindi evidente una riduzione della capacità del cantiere all’incirca del 39 %.

(287)

Inoltre, il cantiere si è impegnato a non usare più di una struttura di varo alla volta, tra l’esistente scalo di varo B1 e altre eventuali strutture di varo che il cantiere potrà acquisire o avere altrimenti a disposizione. Qualora il cantiere iniziasse a utilizzare una nuova struttura di varo, la Commissione rammenta che si è impegnato a cessare immediatamente il contratto di locazione relativo allo scalo di varo B1.

(288)

La chiusura di due scali di varo su tre e l’impegno a non utilizzare più di una struttura di varo, limitando al contempo la capacità tecnica a circa 100 000 TLC, dissipano i dubbi della Commissione al riguardo e garantiscono che la riduzione di capacità sia di portata sufficientemente vasta per fornire una compensazione significativa ai concorrenti del cantiere.

(289)

Inoltre, la Commissione osserva che il piano di ristrutturazione del 2009 prevede una riduzione notevole delle attività di costruzione navale dell’impresa. Quest’ultima cesserà in larga misura di costruire navi complete. La presenza del cantiere sui mercati in cui è stata causata la distorsione della concorrenza sarà ridotta in misura significativa.

(290)

La Commissione precisa che le misure compensative devono essere attuate nel più breve tempo possibile dopo la concessione degli aiuti di Stato. Nel presente caso, l’impresa ha dimostrato che la chiusura dei due scali di varo sarà attuata al più presto tenendo conto della necessità di consegnare le navi oggetto di contratti vincolanti in essere con gli armatori. Una chiusura in tempi più brevi degli scali di varo comprometterebbe gravemente il ciclo di produzione e renderebbe impossibile la consegna delle navi oggetto di contratti. La Commissione conclude quindi che la tempistica proposta per le chiusure sia giustificata. La Commissione rammenta che la chiusura di due scali di varo è già stata disposta nell’aprile 2009, quando l’impresa ha siglato con il proprietario degli scali di varo un accordo in base al quale il contratto di locazione scade il 1o luglio 2009 per lo scalo di varo B5 e il 1o gennaio 2010 per lo scalo di varo B3.

(291)

La Commissione ritiene inoltre che la distorsione della concorrenza sarà ulteriormente limitata dal fatto che il cantiere si è impegnato a rispettare un tetto massimo di produzione annua di 100 000 TLC per dieci anni a decorrere dalla data di adozione della presente decisione. È stato quindi disposto che, per i prossimi dieci anni, gli aiuti di Stato concessi all’impresa non possano essere usati per espanderne le attività di costruzione navale.

(292)

Sulla base di quanto precede, la Commissione conclude che le misure compensative proposte sono adeguate e di portata sufficientemente vasta per prevenire indebite distorsioni della concorrenza indotte dall’aiuto.

IV.   CONCLUSIONE

(293)

La Commissione ritiene che gli aiuti di Stato in favore di Stocznia Gdańsk descritti ai considerando 105-170 e nella tabella 4 della presente decisione, comprendenti sia l’aiuto concesso illegalmente in violazione dell’articolo 88, paragrafo 3, del trattato CE sia l’aiuto notificato non ancora concesso, siano compatibili con il mercato comune ai sensi degli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà.

(294)

La Commissione precisa che Stocznia Gdańsk deve attuare pienamente il piano di ristrutturazione e deve assolvere tutti gli altri obblighi previsti dalla presente decisione (punto 47 degli orientamenti). La Commissione deve essere in grado di controllare il corretto avanzamento del piano di ristrutturazione sulla base di relazioni regolari e dettagliate trasmesse dalla Polonia (punto 49 e segg. degli orientamenti). Nel caso di Stocznia Gdańsk, trattandosi di una grande impresa, la prima di tali relazioni dovrà essere presentata alla Commissione, di regola, entro sei mesi dalla data della presente decisione. Le relazioni successive dovranno essere trasmesse alla Commissione, almeno su base annuale, all’anniversario della presente decisione finché gli obiettivi del piano di ristrutturazione non saranno considerati raggiunti. Le relazioni annuali devono contenere tutte le informazioni atte a consentire alla Commissione di controllare l’attuazione del piano di ristrutturazione e il suo finanziamento (che devono svolgersi conformemente ai criteri presentati alla Commissione), il calendario dei versamenti all’impresa e l’evoluzione della sua posizione finanziaria, nonché di verificare l’osservanza delle condizioni e degli obblighi stabiliti nella presente decisione. Le relazioni devono contenere, in particolare, tutti i dati utili relativi agli aiuti concessi per qualunque finalità, a titolo individuale o nel quadro di un regime, che l’impresa ha ricevuto nel periodo di ristrutturazione (cfr. punti 68-71 degli orientamenti). Qualora sia necessaria la tempestiva conferma di talune informazioni essenziali, quali riduzioni di capacità, la Commissione potrà richiedere relazioni più frequenti (punto 48 degli orientamenti). Eventuali modifiche del piano di ristrutturazione devono essere notificate conformemente ai punti 52 e segg. degli orientamenti. La Commissione verificherà, se del caso avvalendosi dell’assistenza di un consulente esterno, che le relazioni forniscano informazioni complete e accurate conformemente alla presente decisione.

(295)

La Commissione osserva inoltre che si applica il principio dell’aiuto una tantum in linea con il punto 72 e segg. degli orientamenti,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

1.   L’aiuto di Stato al quale la Polonia ha dato parziale esecuzione e che intende concedere a favore di Stocznia Gdańsk per l’attuazione del suo piano di ristrutturazione del maggio 2009, descritto ai considerando 105-170 e nella tabella 4 della presente decisione, per un importo di 555 030 629,80 PLN, è compatibile con il mercato comune ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE.

2.   Inoltre, l’aiuto di Stato sotto forma di garanzie dell’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione al quale è stata data parziale esecuzione (valore nominale di 346 milioni di PLN) e che si intende concedere a favore di Stocznia Gdańsk per l’attuazione del suo piano di ristrutturazione del 2009 (valore nominale di 180 milioni di PLN come massima esposizione annua dell’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione) è compatibile con il mercato comune ai sensi dell’articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE.

3.   L’esecuzione dell’aiuto di Stato di cui all’articolo 1, paragrafi 1 e 2, è pertanto autorizzata a condizione che siano debitamente attuati il piano di ristrutturazione del 2009 e le previste misure compensative e che sia rispettato il previsto rapporto tra contributo proprio esente da aiuti di Stato e i costi di ristrutturazione. La Polonia presenta alla Commissione relazioni periodiche e dettagliate che le consentano di seguire l’attuazione del piano di ristrutturazione e i relativi finanziamenti, nonché di verificare la conformità con le disposizioni per la riduzione di capacità e le restrizioni alla produzione di cui ai considerando 284 e 291 della presente decisione. Le relazioni dovranno contenere tutte le informazioni descritte al considerando 294 della presente decisione ed essere presentate conformemente al calendario ivi indicato.

Articolo 2

La Repubblica di Polonia è destinataria della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 22 luglio 2009.

Per la Commissione

Neelie KROES

Membro della Commissione


(1)   GU C 220 dell’8.9.2005, pag. 7.

(2)  Cfr. nota 1.

(3)  Con lettera del 17 novembre 2005, protocollata il 18 novembre 2005, le autorità polacche hanno richiesto la traduzione in polacco di alcuni estratti delle osservazioni presentate in lingua inglese dai terzi interessati. La Commissione ha trasmesso le traduzioni richieste con lettera del 12 dicembre 2005.

(4)   GU L 83 del 27.3.1999, pag. 1.

(5)  Decisione della Commissione C(2008) 6771, del 6 novembre 2008, relativa all’aiuto di Stato C 17/05, Aiuto alla ristrutturazione in favore di Stocznia Gdynia, non ancora pubblicata.

(*1)  Nel primo semestre del 2002 il cantiere (in ristrutturazione dal 1998) ha compiuto un importante passo avanti realizzando per la prima volta un utile su base semestrale. Il risultato generale per il 2002 è tuttavia rimasto negativo.

(6)  Una descrizione dettagliata della base giuridica figura nella decisione di avvio del procedimento di indagine formale, parte 3.2.

(7)  La decisione di ristrutturare Stocznia Gdańsk era stata infatti adottata il 30 dicembre 2004.

(8)  Per maggiori particolari si rimanda al punto 67 della decisione della Commissione di avviare il procedimento di indagine formale.

(9)  Il beneficiario afferma che nella fattispecie sono applicabili gli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà del 1999 (GU C 288 del 9.10.1999, pag. 2).

(10)  Verbali del Consiglio dei ministri del 25 gennaio 2005 e del 5 ottobre 2005, pubblicati sul sito Internet.

(11)  Decisione della Commissione del 23 maggio 2008 [C(2008) 2277].

(12)  Decisione della Commissione C(2008) 6771, del 6 novembre 2008, relativa all’aiuto di Stato C 17/05, Aiuto alla ristrutturazione in favore di Stocznia Gdynia, non ancora pubblicata.

(*2)  Alcune parti del testo sono state omesse per non divulgare informazioni riservate. Tali parti sono contrassegnate da puntini di sospensione tra parentesi quadre.

(13)  È stato ipotizzato che la produzione di bracci di gru passerà da […] tonnellate nel 2008 a […] tonnellate nel 2009, la produzione di strutture di stoccaggio da […] tonnellate nel 2008 a […] tonnellate nel 2009, la produzione di strutture in acciaio per l’edilizia da […] a […] tonnellate nel 2011 e la costruzione di componenti di navi per altri produttori da […] a […] tonnellate nel 2011.

(14)  Per l’elenco completo degli investimenti si rimanda alle tabelle 27 e 28, pag. 138 e pagg. 96-97 del piano di ristrutturazione del 2009 di ISD Polska.

(15)  Tabella 42, pag. 247 del piano di ristrutturazione del 2009 (ISD Polska).

(16)  Grafico 38, pag. 141 del piano di ristrutturazione comune di ISD.

(17)  Allegato 16 del piano di ristrutturazione del 2009.

(18)  Allegato 40 del piano di ristrutturazione del 2009, nel quale è indicata la redditività dell’attività relativa alle strutture in acciaio di ISD Huta Czestochowa.

(19)  Impresa di proprietà dello Stato che effettua la ristrutturazione dei debiti nei confronti di enti pubblici in conformità del capitolo 5a.

(20)  Per particolari in merito alla procedura di ristrutturazione a norma del capitolo 5a, si rimanda al punto 3.2 della decisione di avvio del procedimento di indagine formale.

(21)  Lettera del 9 gennaio 2008, pag. 15.

(22)  Lettera del 17 febbraio 2006, protocollata il 22 febbraio 2006.

(23)  Strategia per il settore della costruzione navale (cantieristica marittima) in Polonia 2006-2010, adottata nell’agosto 2006, pag. 30.

(24)  Risposta della Polonia del 2 settembre 2005 alla decisione di avvio del procedimento di indagine formale.

(25)  Cfr. anche la decisione della Commissione del 18 luglio 2007, relativa al caso N 105/07, Regime di garanzia per contratti di esportazione, informazione sintetica nella GU C 214 del 13.9.2007. Con tale decisione la Commissione ha approvato, non ritenendolo assimilabile a un aiuto di Stato, il sistema di garanzie gestito dall’agenzia per l’assicurazione dei crediti all’esportazione a favore di imprese che non versano in difficoltà finanziarie.

(26)  Cfr. anche la decisione del 18 luglio 2007, relativa al caso N 105/07.

(*3)  Debiti ristrutturati a norma del capitolo 5a. La tabella indica il valore nominale delle passività cedute all’operatore. Secondo le autorità polacche, sono state cedute all’operatore anche attività per un valore pari ad almeno il 45 % del valore nominale delle passività.

(*4)  Data del rimborso programmato dei debiti, prevista nel piano di ristrutturazione del 2009.

(*5)  Secondo il piano di ristrutturazione del 2009, il valore totale dei debiti non eseguiti nei confronti di enti pubblici ammonta a 63 013 631 PLN. Tuttavia, secondo le informazioni fornite dalle autorità polacche nella lettera del 9 gennaio 2008, i debiti accumulati da Stocznia Gdańsk nei confronti di enti pubblici ammontavano a 90 245 096,76 PLN (inclusi gli interessi maturati fino a tale data). Inoltre, nel quantificare i costi di ristrutturazione, il piano di ristrutturazione del 2009 indica che il cantiere dovrà rimborsare debiti accumulati nei confronti di enti pubblici per un valore di 95 354 830,90 PLN. Su tali basi, la Commissione ritiene che il valore complessivo dei debiti non eseguiti nei confronti di enti pubblici, inclusi gli interessi, ammonti a 95 354 830,90 PLN.

(27)  Sentenza del Tribunale di primo grado del 14 gennaio 2004 nella causa T-109/01, Fleuren Compost/Commissione, punto 74, Raccolta 2004, pag. II-127.

(28)  Relazione annuale 2006-2007 della Comunità delle associazioni dei costruttori navali europei (CESA).

(29)  Conclusioni dell’avvocato generale Jacobs, causa C-256/97, DM Transport, Raccolta 1999, pag. I-3915, e causa C-480/98, Spagna/Commissione, Raccolta 2000, pag. I-8717.

(30)  In particolare allegato 3 alla lettera del 9 gennaio 2008.

(31)  Documento presentato il 9 gennaio 2009.

(32)  Strategia per il settore della costruzione navale (cantieristica marittima) in Polonia per il periodo 2006-2010, adottata nell’agosto 2006, pag. 7.

(33)  Decisione della Commissione del 18 luglio 2007 relativa al caso N 105/07.

(34)  Articolo 3, paragrafo 1, punto 1), della risoluzione 111/2006 del Comitato per la politica di assicurazione delle esportazioni del 20 dicembre 2006.

(35)   GU C 244 dell’1.10.2004, pag. 2.

(36)   GU C 71 dell’11.3.2001, pag. 14.

(37)  Decisione della Commissione del 18 luglio 2007 sul caso N 105/07.

(38)   GU C 244 dell’1.10.2004, pag. 2.

(39)   GU C 288 del 9.10.1999, pag. 2.

(40)   GU C 317 del 30.12.2003, pag. 11.

(41)  Decisione della Commissione C(2008) 6771 del 6 novembre 2008, relativa all’aiuto di Stato C 17/05, Aiuto alla ristrutturazione in favore di Stocznia Gdynia, non ancora pubblicata.

(42)  Previsione della World Wind Energy Association — scenario di base, allegato 7 al piano di ristrutturazione del 2009, pag. 54.

(43)  Allegato 18 al piano di ristrutturazione del 2009.

(44)  Decisione della Commissione del 22 febbraio 2006 nel caso N 464/05 relativa all’aiuto alla ristrutturazione a favore di AB Kauno ketaus liejykla (GU C 270 del 7.11.2006, pag. 2).

(45)  Decisione della Commissione del 18 luglio 2007 sul caso N 105/07. Piano di garanzia per i contratti di esportazione, informazione sintetica nella GU C 214 del 13.9.2007.