ISSN 1725-258X |
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Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 316 |
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Edizione in lingua italiana |
Legislazione |
50o anno |
Sommario |
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I Atti adottati a norma dei trattati CE/Euratom la cui pubblicazione è obbligatoria |
pagina |
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REGOLAMENTI |
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Regolamento (CE) n. 1418/2007 della Commissione, del 29 novembre 2007, relativo all’esportazione di alcuni rifiuti destinati al recupero, elencati nell’allegato III o III A del regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, verso alcuni paesi ai quali non si applica la decisione dell’OCSE sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti ( 1 ) |
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(1) Testo rilevante ai fini del SEE |
IT |
Gli atti i cui titoli sono stampati in caratteri chiari appartengono alla gestione corrente. Essi sono adottati nel quadro della politica agricola ed hanno generalmente una durata di validità limitata. I titoli degli altri atti sono stampati in grassetto e preceduti da un asterisco. |
I Atti adottati a norma dei trattati CE/Euratom la cui pubblicazione è obbligatoria
REGOLAMENTI
4.12.2007 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 316/1 |
REGOLAMENTO (CE) N. 1415/2007 DELLA COMMISSIONE
del 3 dicembre 2007
recante fissazione dei valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di alcuni ortofrutticoli
LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,
visto il trattato che istituisce la Comunità europea,
visto il regolamento (CE) n. 3223/94 della Commissione, del 21 dicembre 1994, recante modalità di applicazione del regime di importazione degli ortofrutticoli (1), in particolare l'articolo 4, paragrafo 1,
considerando quanto segue:
(1) |
Il regolamento (CE) n. 3223/94 prevede, in applicazione dei risultati dei negoziati commerciali multilaterali nel quadro dell'Uruguay Round, i criteri in base ai quali la Commissione fissa i valori forfettari all'importazione dai paesi terzi, per i prodotti e per i periodi precisati nell'allegato. |
(2) |
In applicazione di tali criteri, i valori forfettari all'importazione devono essere fissati ai livelli figuranti nell'allegato del presente regolamento, |
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
I valori forfettari all'importazione di cui all'articolo 4 del regolamento (CE) n. 3223/94 sono fissati nella tabella riportata nell'allegato.
Articolo 2
Il presente regolamento entra in vigore il 4 dicembre 2007.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 3 dicembre 2007.
Per la Commissione
Jean-Luc DEMARTY
Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale
(1) GU L 337 del 24.12.1994, pag. 66. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 756/2007 (GU L 172 del 30.6.2007, pag. 41).
ALLEGATO
al regolamento della Commissione, del 3 dicembre 2007, recante fissazione dei valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di alcuni ortofrutticoli
(EUR/100 kg) |
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Codice NC |
Codice paesi terzi (1) |
Valore forfettario all'importazione |
0702 00 00 |
IL |
114,0 |
MA |
68,2 |
|
SY |
68,2 |
|
TR |
100,9 |
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ZZ |
87,8 |
|
0707 00 05 |
JO |
196,3 |
MA |
51,7 |
|
TR |
102,2 |
|
ZZ |
116,7 |
|
0709 90 70 |
MA |
51,0 |
TR |
118,5 |
|
ZZ |
84,8 |
|
0709 90 80 |
EG |
301,9 |
ZZ |
301,9 |
|
0805 20 10 |
MA |
70,1 |
ZZ |
70,1 |
|
0805 20 30, 0805 20 50, 0805 20 70, 0805 20 90 |
CN |
62,5 |
HR |
52,3 |
|
IL |
66,3 |
|
TR |
73,3 |
|
UY |
82,5 |
|
ZZ |
67,4 |
|
0805 50 10 |
EG |
79,1 |
TR |
104,8 |
|
ZA |
104,9 |
|
ZZ |
96,3 |
|
0808 10 80 |
AR |
87,7 |
CA |
87,3 |
|
CL |
86,0 |
|
CN |
76,4 |
|
MK |
30,6 |
|
US |
83,1 |
|
ZA |
95,7 |
|
ZZ |
78,1 |
|
0808 20 50 |
AR |
49,2 |
CN |
42,4 |
|
TR |
145,7 |
|
US |
109,4 |
|
ZZ |
86,7 |
(1) Nomenclatura dei paesi stabilita dal regolamento (CE) n. 1833/2006 della Commissione (GU L 354 del 14.12.2006, pag. 19). Il codice «ZZ» rappresenta le «altre origini».
4.12.2007 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 316/3 |
REGOLAMENTO (CE) N. 1416/2007 DELLA COMMISSIONE
del 3 dicembre 2007
recante fissazione della data limite di presentazione delle domande di aiuti all’ammasso privato nel settore delle carni suine
LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,
visto il trattato che istituisce la Comunità europea,
visto il regolamento (CEE) n. 2759/75 del Consiglio, del 29 ottobre 1975, relativo all’organizzazione comune dei mercati nel settore delle carni suine (1), in particolare l’articolo 4, paragrafo 6,
considerando quanto segue:
(1) |
Gli aiuti all’ammasso privato concessi in applicazione del regolamento (CE) n. 1267/2007 della Commissione, del 26 ottobre 2007, relativo alle condizioni particolari per la concessione di aiuti all’ammasso privato nel settore delle carni suine (2), hanno avuto effetti favorevoli sul mercato suino ed è prevedibile una stabilizzazione temporanea dei prezzi delle carni suine. Occorre quindi porre termine agli aiuti all’ammasso privato nel settore delle carni suine. |
(2) |
Il comitato di gestione per le carni suine non ha emesso alcun parere nel termine fissato dal suo presidente, |
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
La data limite di presentazione delle domande di aiuti all’ammasso privato nel settore delle carni suine è fissata al 4 dicembre 2007.
Articolo 2
Il presente regolamento entra in vigore il 4 dicembre 2007.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 3 dicembre 2007.
Per la Commissione
Mariann FISCHER BOEL
Membro della Commissione
(1) GU L 282 dell’1.11.1975, pag. 1. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 1993/2005 (GU L 307 del 25.11.2005, pag. 2).
(2) GU L 283 del 27.10.2007, pag. 53.
4.12.2007 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 316/4 |
REGOLAMENTO (CE) N. 1417/2007 DELLA COMMISSIONE
del 28 novembre 2007
relativo alla classificazione di talune merci nella nomenclatura combinata
LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,
visto il trattato che istituisce la Comunità europea,
visto il regolamento (CEE) n. 2658/87 del Consiglio, del 23 luglio 1987, relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica ed alla tariffa doganale comune (1), in particolare l'articolo 9, paragrafo 1, lettera a),
considerando quanto segue:
(1) |
Al fine di garantire l'applicazione uniforme della nomenclatura combinata allegata al regolamento (CEE) n. 2658/87, è necessario adottare disposizioni relative alla classificazione delle merci di cui in allegato al presente regolamento. |
(2) |
Il regolamento (CEE) n. 2658/87 ha fissato le regole generali per l'interpretazione della nomenclatura combinata. Tali regole si applicano pure a qualsiasi nomenclatura che la riprenda anche in parte aggiungendovi eventualmente suddivisioni, e sia stabilita da regolamentazioni comunitarie specifiche per l'applicazione di misure tariffarie o d'altra natura nel quadro degli scambi di merci. |
(3) |
In applicazione di tali regole generali, le merci descritte nella colonna 1 della tabella figurante nell'allegato debbono essere classificate nei corrispondenti codici NC indicati nella colonna 2, e precisamente in virtù delle motivazioni indicate nella colonna 3 di detta tabella. |
(4) |
È opportuno che le informazioni tariffarie vincolanti, fornite dalle autorità doganali degli Stati membri in materia di classificazione delle merci nella nomenclatura combinata e che non sono conformi alla legislazione comunitaria stabilita dal presente regolamento, possano continuare ad essere invocate dal titolare per un periodo di tre mesi, conformemente alle disposizioni dell'articolo 12, paragrafo 6, del regolamento (CEE) n. 2913/92 del Consiglio, del 12 ottobre 1992, che istituisce il codice doganale comunitario (2). |
(5) |
Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato del codice doganale, |
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
Le merci descritte nella colonna 1 della tabella figurante in allegato devono essere classificate nella nomenclatura combinata nei corrispondenti codici NC indicati nella colonna 2 di detta tabella.
Articolo 2
Le informazioni tariffarie vincolanti fornite dalle autorità doganali degli Stati membri che non sono conformi alla legislazione comunitaria stabilita dal presente regolamento possono continuare ad essere invocate conformemente alle disposizioni dell'articolo 12, paragrafo 6, del regolamento (CEE) n. 2913/92, per un periodo di tre mesi.
Articolo 3
Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 28 novembre 2007.
Per la Commissione
László KOVÁCS
Membro della Commissione
(1) GU L 256 del 7.9.1987, pag. 1. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 1352/2007 della Commissione (GU L 303 del 21.11.2007, pag. 3).
(2) GU L 302 del 19.10.1992, pag. 1. Regolamento modificato da ultimo dal regolamento (CE) n. 1791/2006 del Consiglio (GU L 363 del 20.12.2006, pag. 1).
ALLEGATO
Designazione delle merci |
Classificazione (codice NC) |
Motivazione |
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(1) |
(2) |
(3) |
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3926 90 97 |
La classificazione è determinata dalle regole generali 1, 3 b), e 6 per l’interpretazione della nomenclatura combinata e dal testo dei codici NC 3926, 3926 90 e 3926 90 97. Gli articoli, nella forma presentata, costituiscono un assortimento condizionato ai sensi della regola generale di interpretazione 3 b). L’assortimento non è costituito da prodotti per manicure della sottovoce 3304 30 00, in quanto comporta l’aggiunta di unghie finte sulle unghie naturali e non include preparazioni per manicure destinate unicamente a curare ed abbellire le mani e le unghie naturali [note esplicative del sistema armonizzato relative alla voce 3304, B)]. L’assortimento è composto da diversi articoli e deve essere classificato alla sottovoce 3926 90 97 in base alla materia plastica delle unghie artificiali, che conferisce all’assortimento il suo carattere essenziale. |
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3926 90 97 |
La classificazione è determinata dalle regole generali 1 e 6 per l’interpretazione della nomenclatura combinata e dal testo dei codici NC 3926, 3926 90 e 3926 90 97. Questi articoli non sono considerati prodotti da manicure della sottovoce 3304 30 00, in quanto comportano l’aggiunta di unghie finte sulle unghie naturali e non costituiscono preparazioni per manicure destinate unicamente a curare ed abbellire le mani e le unghie naturali [note esplicative del sistema armonizzato relative alla voce 3304, B)]. Essi debbono essere pertanto classificati come altri lavori di materie plastiche nella sottovoce 3926 90 97 in base alla materia costitutiva. |
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3506 10 00 |
La classificazione è determinata dalle regole generali 1 e 6 per l’interpretazione della nomenclatura combinata e dal testo dei codici NC 3506 e 3506 10 00. Il prodotto non è considerato una preparazione per manicure o pedicure della voce 3304. Il prodotto può essere utilizzato come colla o adesivo secondo la formulazione della voce 3506. |
4.12.2007 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 316/6 |
REGOLAMENTO (CE) N. 1418/2007 DELLA COMMISSIONE
del 29 novembre 2007
relativo all’esportazione di alcuni rifiuti destinati al recupero, elencati nell’allegato III o III A del regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, verso alcuni paesi ai quali non si applica la decisione dell’OCSE sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti
(Testo rilevante ai fini del SEE)
LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,
visto il trattato che istituisce la Comunità europea,
visto il regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 giugno 2006, relativo alle spedizioni di rifiuti (1), in particolare l’articolo 37, paragrafo 2, terzo comma,
sentiti i paesi interessati,
considerando quanto segue:
(1) |
Conformemente all’articolo 37, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1013/2006 la Commissione ha inviato una richiesta scritta a ognuno dei paesi ai quali non si applica la decisione C(2001) 107 def. del consiglio dell’OCSE relativa alla revisione della decisione C(92) 39 def. sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti destinati ad operazioni di recupero, chiedendo conferma scritta che i rifiuti di cui all’allegato III o III A del suddetto regolamento, la cui esportazione non sia vietata a norma dell’articolo 36, possono essere esportati dalla Comunità a fini di recupero in tale paese e un’indicazione dell’eventuale procedura di controllo alla quale i rifiuti verrebbero assoggettati nel paese di destinazione. |
(2) |
In tali richieste a ciascun paese è stato chiesto di indicare quali delle opzioni seguenti avesse scelto in relazione a detti rifiuti: il divieto, una procedura di notifica e autorizzazione scritte preventive oppure nessun controllo. |
(3) |
Conformemente al primo comma dell’articolo 37, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1013/2006 e prima dell’inizio dell’applicabilità di tale regolamento, la Commissione era tenuta ad adottare un regolamento destinato a tener conto di tutte le risposte ricevute. La Commissione ha regolarmente adottato il regolamento (CE) n. 801/2007 (2). Tuttavia, le risposte e le precisazioni supplementari pervenute da allora aiutano a capire meglio in che termini si debba tener conto delle risposte dei paesi di destinazione. |
(4) |
La Commissione ha ricevuto una risposta alle richieste scritte da Algeria, Andorra, Argentina, Bangladesh, Benin, Bielorussia, Botswana, Brasile, Cile, Cina, Cina (Hong Kong), Cina (Macao), Costa d’Avorio, Costa Rica, Croazia, Cuba, Egitto, Federazione russa, Filippine, Georgia, Guyana, India, Indonesia, Israele, Kenya, Kirghizistan, Libano, Liechtenstein, Malawi, Malaysia, Mali, Marocco, Moldova, Oman, Pakistan, Paraguay, Perù, Seychelles, Sri Lanka, Sudafrica, Taipei cinese, Thailandia, Tunisia, Vietnam. |
(5) |
Alcuni paesi non hanno inviato una conferma scritta relativa alla possibilità di esportare verso di essi rifiuti destinati al recupero originari della Comunità. Di conseguenza, conformemente a quanto prescritto dall’articolo 37, paragrafo 2, secondo comma, del regolamento (CE) n. 1013/2006, si deve ritenere che tali paesi abbiano optato per una procedura di notifica e di autorizzazione scritte preventive. |
(6) |
Alcuni paesi hanno comunicato nelle loro risposte la loro intenzione di seguire procedure di controllo applicabili ai sensi della normativa nazionale che differiscono da quelle previste dall’articolo 37, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1013/2006. Inoltre, conformemente all’articolo 37, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1013/2006, l’articolo 18 di detto regolamento va applicato mutatis mutandis a tali spedizioni, salvo nel caso di rifiuti soggetti anche alle procedure di notifica e di autorizzazione preventive. |
(7) |
Occorre pertanto modificare in tal senso il regolamento (CE) n. 801/2007. Per ragioni di chiarezza, dato il numero di modifiche richieste, è opportuno abrogare quest’ultimo regolamento e sostituirlo con il presente. Tuttavia, i rifiuti che nel regolamento (CE) n. 801/2007 sono classificati come non soggetti a controllo nel paese di destinazione, ma per i quali nel presente regolamento sono richieste una notifica e un’autorizzazione preventive, devono continuare ad essere classificati come non soggetti a controllo nel paese di destinazione per un periodo transitorio di 60 giorni dopo l’entrata in vigore, |
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
L’esportazione di rifiuti destinati al recupero di cui all’allegato III o III A del regolamento (CE) n. 1013/2006, la cui esportazione a norma dell’articolo 36 dello stesso non è vietata, verso determinati paesi ai quali non si applica la decisione C(2001) 107 def. del consiglio dell’OCSE relativa alla revisione della decisione C(92) 39 def. sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti destinati ad operazioni di recupero, è soggetta alle procedure stabilite in allegato.
Articolo 2
Il regolamento (CE) n. 801/2007 è abrogato.
Articolo 3
Il presente regolamento entra in vigore il quattordicesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Esso si applica a decorrere dalla data di entrata in vigore.
Tuttavia, il regolamento (CE) n. 801/2007 continua ad applicarsi, per un periodo di 60 giorni a decorrere da tale data, ai rifiuti elencati nella colonna c) dell’allegato di detto regolamento, figuranti nelle colonne b) e d) dell’allegato del presente regolamento.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 29 novembre 2007.
Per la Commissione
Peter MANDELSON
Membro della Commissione
(1) GU L 190 del 12.7.2006, pag. 1.
(2) GU L 179 del 7.7.2007, pag. 6.
ALLEGATO
Le voci delle colonne del presente allegato fanno riferimento ai seguenti punti:
a) |
divieto; |
b) |
notifica e autorizzazione scritte preventive secondo le modalità di cui all’articolo 35 del regolamento (CE) n. 1013/2006; |
c) |
nessun controllo nel paese di destinazione; |
d) |
altre procedure di controllo alle quali i rifiuti saranno assoggettati nel paese di destinazione ai sensi della normativa nazionale applicabile. Per quanto riguarda i rifiuti figuranti nella colonna c), gli obblighi generali di informazione di cui all’articolo 18 del regolamento (CE) n. 1013/2006 si applicano mutatis mutandis salvo nel caso di rifiuti inclusi anche nella colonna b). |
Laddove due codici siano separati da un trattino, va inteso che sono contemplati i due codici e quelli tra essi compresi.
Laddove due codici siano separati da un punto e virgola, va inteso che sono contemplati i due codici in questione.
Algeria
a) |
b) |
c) |
d) |
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unicamente se l’armatura può contenere amianto |
eccetto nel caso in cui l’armatura può contenere amianto |
|
eccetto nel caso in cui l’armatura può contenere amianto |
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se nessuna analisi dimostra la non pericolosità del rifiuto |
se l’analisi dimostra la non pericolosità del rifiuto |
|
se l’analisi dimostra la non pericolosità del rifiuto |
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se nessuna analisi dimostra la non pericolosità del rifiuto |
se l’analisi dimostra la non pericolosità del rifiuto |
|
se l’analisi dimostra la non pericolosità del rifiuto |
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|
|
tutti gli altri rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
Andorra
a) |
b) |
c) |
d) |
tutti i rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
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|
|
Argentina
a) |
b) |
c) |
d) |
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|
B1010 |
|
|
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B1020 |
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|
|
||||||||
|
B1030-B1050 |
|
|
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B1060 |
|
|
|
||||||||
|
B1070-B1130 |
|
|
||||||||
B1140 |
|
|
|
||||||||
|
B1150-B1170 |
|
|
||||||||
B1180; B1190 |
|
|
|
||||||||
|
B1200-B1230 |
|
|
||||||||
B1240 |
|
|
|
||||||||
|
B1250-B2110 |
|
|
||||||||
B2120; B2130 |
|
|
|
||||||||
della voce B3010:
|
della voce B3010: tutti gli altri rifiuti |
|
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della voce B3020:
|
della voce B3020: tutti gli altri rifiuti |
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|
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|
B3030; B3035 |
|
B3030; B3035 |
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|
B3040; B3050 |
|
|
||||||||
|
B3060 |
|
B3060 |
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|
B3065 |
|
|
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della voce B3070:
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della voce B3070: tutti gli altri rifiuti |
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B3070 |
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|
B3080-B3110 |
|
|
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|
B3120 |
|
B3120 |
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B3130-B4020 |
|
|
|
||||||||
|
B4030 |
|
|
||||||||
|
|
|
|
||||||||
|
GC010 |
|
|
||||||||
GC020 |
|
|
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||||||||
|
|
|
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|
GC050 |
|
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|
|
|
|
||||||||
|
GF010 |
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|
||||||||
|
|
|
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|
|
|
|
||||||||
|
|
|
|
||||||||
|
|
|
|
||||||||
|
|
|
|
||||||||
|
|
|
|
Bangladesh
a) |
b) |
c) |
d) |
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della voce B1010: tutti gli altri rifiuti |
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|
della voce B1010:
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B1020-B2130 |
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della voce B3010: tutti gli altri rifiuti |
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della voce B3010:
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della voce B3020: tutti gli altri rifiuti |
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della voce B3020:
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B3030-B4030 |
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GC010 |
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GC020 |
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GC050 |
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GF010 |
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Benin
a) |
b) |
c) |
d) |
tutti i rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
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|
Bielorussia
a) |
b) |
c) |
d) |
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della voce B1010:
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della voce B1010: tutti gli altri rifiuti |
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della voce B1020:
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della voce B1020: tutti gli altri rifiuti |
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della voce B1030: unicamente polvere di vanadio |
della voce B1030: tutti i rifiuti eccetto quelli contenenti polvere di vanadio |
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della voce B1031: unicamente polvere di titanio |
della voce B1031: tutti i rifiuti eccetto quelli contenenti polvere di titanio |
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B1040; B1050 |
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B1060 |
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B1070 |
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B1080 |
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B1090 |
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B1100; B1115 |
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della voce B1120:
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della voce B1120:
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B1130-B1170 |
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B1180 |
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B1190 |
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B1200-B1240 |
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B1250 |
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B2010 |
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B2020 |
della voce B2020: unicamente rifiuti che non contengono sostanze dichiarate dalla Bielorussia |
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B2030 |
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della voce B2040:
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della voce B2040:
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B2060; B2070 |
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B2080; B2090 |
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B2100; B2110 |
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della voce B2120: unicamente soluzioni acide o basiche contenenti sostanze dichiarate dalla Bielorussia |
della voce B2120: tutte le soluzioni eccetto quelle acide o basiche contenenti sostanze dichiarate dalla Bielorussia |
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B2130 |
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della voce B3010:
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della voce B3010:
|
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B3020 |
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della voce B3030:
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della voce B3030: tutti gli altri rifiuti |
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B3035 |
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B3040 |
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B3050 |
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della voce B3060:
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della voce B3060: tutti gli altri rifiuti |
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B3065 |
|
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della voce B3070:
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della voce B3070: tutti gli altri rifiuti |
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B3080-B3100 |
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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|
B3110; B3120 |
|
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B3130; B3140 |
|
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|
B4010-B4030 |
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della voce GB040 7112 2620 30 2620 90: unicamente scorie di galvanizzazione contenenti rame |
|
della voce GB040 7112 2620 30 2620 90 unicamente scorie di metalli preziosi |
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GC010 |
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GC020 |
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GC050 |
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della voce GE020 ex 7001 ex 7019 39: unicamente rifiuti di fibre di vetro con caratteristiche fisico-chimiche simili a quelle dell’amianto |
|
della voce GE020 ex 7001 ex 7019 39: tutti i rifiuti eccetto quelli di fibre di vetro con caratteristiche fisico-chimiche simili a quelle dell’amianto |
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GF010 |
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|
|
|
Botswana
a) |
b) |
c) |
d) |
|
tutti i rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
|
|
Brasile
a) |
b) |
c) |
d) |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
della voce B1010:
|
della voce B1010:
|
della voce B1010:
|
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B1020-B1040 |
|
|
|
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|
B1050 |
|
B1050 |
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B1060 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
B1070; B1080 |
|
B1070; B1080 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1090 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
della voce B1100:
|
della voce B1100:
|
della voce B1100:
|
della voce B1100:
|
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B1115 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
B1120; B1130 |
|
B1120; B1130 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1140 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
B1150; B1160 |
|
B1150; B1160 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1170-B1190 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1180 |
|
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|
B1200-B1250 |
|
B1200-B1250 |
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|
|
B2010; B2020 |
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
della voce B2030:
|
della voce B2030: tutti gli altri rifiuti |
della voce B2030:
|
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della voce B2040:
|
della voce B2040:
|
della voce B2040: tutti gli altri rifiuti |
della voce B2040:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
B2060 |
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
B2070-B2110 |
|
B2070-B2110 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B2120; B2130 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
B3010; B3020 |
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
della voce B3030:
|
della voce B3030: tutti gli altri rifiuti |
|
della voce B3030: tutti gli altri rifiuti |
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|
B3035 |
|
B3035 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B3040 |
|
|
|
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B3050-B3065 |
|
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B3060 |
|
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della voce B3070:
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|
della voce B3070:
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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|
B3080; B3090 |
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B3100-B3120 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
B3130 |
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B3140-B4030 |
|
|
|
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|
GC010 |
|
GC010 |
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GC020 |
|
GC020 |
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GC050 |
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GF010 |
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|
|
Cile
a) |
b) |
c) |
d) |
||
|
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|
B1010 |
||
|
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|
B1031 |
||
|
|
|
B1050 |
||
|
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|
B1070; B1080 |
||
|
|
|
B1115 |
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|
|
|
B1250 |
||
|
|
|
B2060 |
||
|
|
|
B2130 |
||
|
|
|
B3010 |
||
|
|
|
B3030 |
||
|
|
|
B3035 |
||
|
|
|
B3060; B3065 |
||
|
|
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|
GC010 |
||
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GC020 |
||
|
|
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|
GC050 |
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|
GF010 |
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|
|
|
|
||
|
|
|
|
||
|
|
|
|
||
|
|
tutti gli altri rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
|
Cina
a) |
b) |
c) |
d) |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
della voce B1010:
|
|
|
della voce B1010:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
della voce B1020: tutti gli altri rifiuti |
|
|
della voce B1020:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1030 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
della voce B1031: tutti gli altri rifiuti |
|
|
della voce B1031: tungsteno, titanio, tantalio |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1040 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B1050 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1060 |
|
|
|
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|
|
|
B1070; B1080 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1090 |
|
|
|
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della voce B1100: tutti gli altri rifiuti |
|
|
della voce B1100:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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|
|
B1115 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
della voce B1120:
|
|
|
della voce B1120: tutti gli altri rifiuti |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1130-B1200 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B1210 |
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B1220 |
|
|
|
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|
B1230 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1240 |
|
|
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||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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|
B1250 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B2010; B2020 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
della voce B2030:
|
|
|
della voce B2030:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B2040-B2130 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
della voce B3010:
|
|
|
della voce B3010:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B3020 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
della voce B3030: tutti gli altri rifiuti |
|
|
della voce B3030:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B3035; B3040 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B3050 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
della voce B3060: tutti gli altri rifiuti |
|
|
della voce B3060:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B3065-B4030 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
della voce GB040 7112 2620 30 2620 90: tutti gli altri rifiuti |
|
|
della voce GB040 7112 2620 30 2620 90: unicamente scorie derivanti dalla lavorazione del rame |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
GC010 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
della voce GC020: tutti gli altri rifiuti |
|
|
della voce GC020: unicamente cascami di fili metallici, rottami di motori |
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|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
GC050 |
|
|
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GF010 |
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|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
|
Cina (Hong Kong)
a) |
b) |
c) |
d) |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
della voce B1010:
|
|
|
della voce B1010: tutti gli altri rifiuti |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B1020 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1030-B1040 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B1050 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1060-B1090 |
|
|
|
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della voce B1100:
|
|
|
della voce B1100 tutti gli altri rifiuti |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B1115 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
della voce B1120:
|
|
|
della voce B1120: tutti gli altri rifiuti |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B1130 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1140-B1190 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B1200 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1210; B1220 |
|
|
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||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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|
|
B1230 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1240 |
|
|
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||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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|
B1250-B2060 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B2070; B2080 |
|
|
|
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|
|
|
B2090 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B2100-B2130 |
|
|
|
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della voce B3010:
|
|
|
della voce B3010:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
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|
B3020; B3030 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B3035 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B3040-B3060 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B3065 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B3070-B3090 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B3100-B3130 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B3140 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B4010-B4030 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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|
GC010 |
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GC020 |
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GC050 |
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GF010 |
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|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
|
Cina (Macao)
a) |
b) |
c) |
d) |
tutti i rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
|
|
|
Costa d’Avorio
a) |
b) |
c) |
d) |
||
|
|
|
B1250 |
||
|
|
|
della voce B3030:
|
||
|
|
|
B3140 |
||
tutti gli altri rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
|
|
|
Costa Rica
a) |
b) |
c) |
d) |
tutti i rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
|
|
|
Croazia
a) |
b) |
c) |
d) |
|
tutti i rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
|
tutti i rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
Cuba
a) |
b) |
c) |
d) |
|
|
tutti i rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
|
Egitto
a) |
b) |
c) |
d) |
||
della voce B1010:
|
|
|
della voce B1010: tutti gli altri rifiuti |
||
B1020-B1040 |
|
|
|
||
|
B1050-B1070 |
|
|
||
B1080-B1140 |
|
|
|
||
|
B1150 |
|
|
||
B1160-B1190 |
|
|
|
||
|
|
|
B1220; B1230 |
||
|
B1240 |
|
|
||
|
|
|
B1250 |
||
B2010; B2020 |
|
|
|
||
|
B2030 |
|
|
||
della voce B2040:
|
della voce B2040: tutti gli altri rifiuti |
|
|
||
|
B2060-B2080 |
|
|
||
B2090 |
|
|
|
||
|
B2100-B2110 |
|
|
||
B2120 |
|
|
|
||
|
B2130 |
|
|
||
B3010 |
|
|
|
||
della voce B3020: rifiuti e residui di carta o cartone consistenti in
2. residui non selezionati |
della voce B3020: tutti gli altri rifiuti |
|
|
||
|
B3030-B3110 |
|
|
||
B3120 |
|
|
|
||
|
B3130-B4030 |
|
|
||
|
|
|
|
||
GC010 |
|
|
|
||
GC020 |
|
|
|
||
|
|
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GC050 |
|
|
|
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|
|
|
|
||
|
GF010 |
|
|
||
|
|
|
|
||
|
|
|
|
||
|
|
|
|
||
|
|
|
|
||
|
|
|
|
||
|
|
|
|
Federazione russa
a) |
b) |
c) |
d) |
||||||
|
B1010-B2120 |
|
B1010-B2120 |
||||||
B2130 |
|
|
|
||||||
|
B3010-B3030 |
|
B3010-B3030 |
||||||
B3035; B3040 |
|
|
|
||||||
|
B3050-B3070 |
|
B3050-B3070 |
||||||
B3080 |
|
|
|
||||||
|
B3090 |
|
B3090 |
||||||
B3100 |
|
|
|
||||||
|
B3110-B3130 |
|
B3110-B3130 |
||||||
B3140 |
|
|
|
||||||
|
B4010-B4030 |
|
B4010-B4030 |
||||||
|
|
|
|
||||||
|
GC010 |
|
GC010 |
||||||
|
GC020 |
|
GC020 |
||||||
|
|
|
|
||||||
|
GC050 |
|
GC050 |
||||||
|
|
|
|
||||||
|
GF010 |
|
GF010 |
||||||
|
|
|
|
||||||
|
|
|
|
||||||
|
|
|
|
||||||
|
|
|
|
||||||
|
|
|
|
||||||
|
|
|
|
Filippine
a) |
b) |
c) |
d) |
||||
della voce B1010:
|
della voce B1010: tutti gli altri rifiuti |
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della voce B1020:
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della voce B1020: tutti gli altri rifiuti |
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B1030-B1115 |
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della voce B1120:
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della voce B1120: tutti gli altri rifiuti |
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B1130-B1150 |
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B1160; B1170 |
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B1180-B1220 |
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B1230; B1240 |
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B1250 |
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B2010 |
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B2020 |
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della voce B2030:
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della voce B2030:
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B2040 |
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B2060 |
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B2070-B3010 |
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B3020-B3050 |
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B3060-B3070 |
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B3080 |
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B3090-B3140 |
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B4010; B4020 |
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B4030 |
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GC010 |
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GC020 |
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GC050 |
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GF010 |
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Georgia
a) |
b) |
c) |
d) |
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B1010; B1020 |
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B1030 |
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B1031-B1080 |
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B1090 |
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B1100; B1115 |
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B1120-B2130 |
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B3010-B3030 |
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B3035 |
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B3040 |
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B3050 |
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B3060; B3065 |
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B3070; B3080 |
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B3090-B3110 |
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B3120-B4010 |
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B4020 |
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B4030 |
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GC010 |
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GC020 |
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GC050 |
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GF010 |
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|
Guyana
a) |
b) |
c) |
d) |
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|
tutti i rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
India
a) |
b) |
c) |
d) |
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della voce B1010:
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B1020 |
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della voce B3010: tutti gli altri rifiuti |
della voce B3010:
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B3020 |
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della voce B3030: tutti gli altri rifiuti |
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della voce B3030:
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|
tutti gli altri rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
|
|
Indonesia
a) |
b) |
c) |
d) |
||||
|
|
|
B1010; B1020 |
||||
B1030-B1100 |
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B1115 |
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B1120-B2010 |
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B2020 |
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della voce B2030:
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della voce B2030:
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della voce B2040: tutti gli altri rifiuti |
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B2040:
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B2060-B3010 |
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B3020 |
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della voce B3030:
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della voce B3030: tutti gli altri rifiuti |
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B3035 |
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B3040-B3090 |
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B3100-B3130 |
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B3140 |
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B4010-B4030 |
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GC010 |
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GC020 |
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GC050 |
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GF010 |
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|
Israele
a) |
b) |
c) |
d) |
|
|
|
tutti i rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
Kenya
a) |
b) |
c) |
d) |
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|
B1010-B1030 |
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B1031 |
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B1040-B1080 |
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B1090 |
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della voce B1100:
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della voce B1110:
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della voce B1120: tutti gli altri rifiuti |
della voce B1120:
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B1130-B2130 |
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B3010 |
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B3020 |
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della voce B3030:
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della voce B3030: tutti gli altri rifiuti |
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B3035-B3130 |
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|
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B3140 |
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B4010-B4030 |
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GC010 |
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GC020 |
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GC050 |
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GF010 |
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|
Kirghizistan
a) |
b) |
c) |
d) |
|
|
|
tutti i rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
Libano
a) |
b) |
c) |
d) |
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della voce B1010:
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della voce B1010: tutti gli altri rifiuti |
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B1010 |
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B1020-B1090 |
|
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B1020-B1090 |
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della voce B1100:
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della voce B1100:
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B1100 |
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B1115 |
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B1115 |
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B1120-B1140 |
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|
B1120-B1140 |
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B1150-B2030 |
|
B1150-B2030 |
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della voce B2040: tutti gli altri rifiuti |
della voce B2040:
|
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B2040 |
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B2060-B2130 |
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B2060-B2130 |
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della voce B3010:
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della voce B3010:
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B3010: |
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B3020-B3130 |
|
B3020-B3130 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B3140 |
|
|
B3140 |
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|
B4010-B4030 |
|
B4010-B4030 |
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GC010 |
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GC010 |
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GC020 |
|
GC020 |
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GC050 |
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GC050 |
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GF010 |
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GF010 |
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|
|
|
Liechtenstein
a) |
b) |
c) |
d) |
|
|
|
tutti i rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
Malawi
a) |
b) |
c) |
d) |
tutti i rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
|
|
|
Malaysia
a) |
b) |
c) |
d) |
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della voce B1010:
|
della voce B1010:
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della voce B1010
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B1020-B1100 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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|
B1115 |
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B1120-B1140 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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|
B1150 |
|
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B1160-B1190 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
B1200; B1210 |
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1220-B1240 |
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B1250-B2030 |
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della voce B2040:
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della voce B2040: tutti gli altri rifiuti |
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B2060 |
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B2070; B2080 |
|
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|
B2090 |
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B2100 |
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|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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B2110-B2130 |
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B3010 |
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|
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|
B3020-B3035 |
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B3040 |
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della voce B3050:
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della voce B3050:
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della voce B3060:
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della voce B3060:
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|
B3065-B3140 |
|
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B4010 |
|
|
|
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|
B4020 |
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B4030 |
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|
|
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GC010 |
|
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GC020 |
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GC050 |
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|
|
GF010 |
|
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|
|
|
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|
Mali
a) |
b) |
c) |
d) |
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della voce B1010: tutti gli altri rifiuti |
della voce B1010:
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|
B1020 |
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||||
B1030-B1040 |
|
|
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||||
|
B1050 |
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|
||||
B1060 |
|
|
|
||||
|
B1070; B1080 |
|
|
||||
B1090-B1120 |
|
|
|
||||
|
B1130 |
|
|
||||
B1140-B2030 |
|
|
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della voce B2040: tutti gli altri rifiuti |
della voce B2040:
|
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||||
|
B2060 |
|
|
||||
B2070-B2100 |
|
|
|
||||
|
B2110; B2120 |
|
|
||||
B2130-B4030 |
|
|
|
||||
|
|
|
|
||||
GC010 |
|
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||||
GC020 |
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||||
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|
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||||
GC050 |
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||||
GF010 |
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|
|
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||||
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|
|
|
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|
|
||||
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|
|
Morocco
a) |
b) |
c) |
d) |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
della voce B1010:
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|
della voce B1010:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
della voce B1020:
|
|
della voce B1020:
|
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|
B1030-B1200 |
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B1210 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
B1220-B1250 |
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B2010-B2020 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
della voce B2030:
|
|
della voce B2030:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
B2040-B2130 |
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
della voce B3010:
|
|
della voce B3010
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B3020-B3050 |
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|
della voce B3060: tutti gli altri rifiuti |
|
della voce B3060:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B3065 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
B3070-B4030 |
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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|
|
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|
GC010 |
|
|
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|
GC020 |
|
|
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|
|
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|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
GC050 |
|
|
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|
|
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|
GF010 |
|
|
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|
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|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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|
|
|
Moldova
a) |
b) |
c) |
d) |
||||||
della voce B3020: tutti gli altri rifiuti |
della voce B3020:
|
|
|
||||||
tutti gli altri rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
|
|
|
Oman
a) |
b) |
c) |
d) |
||
della voce B1010: tutti gli altri rifiuti |
della voce B1010:
|
|
|
||
tutti gli altri rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
|
|
|
Pakistan
a) |
b) |
c) |
d) |
||
della voce B3060
|
|
|
|
||
B3140 |
|
|
|
||
della voce GN010 ex 0502 00: rifiuti di setole di maiale o di cinghiale |
|
|
|
||
|
|
|
tutti gli altri rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
Paraguay
a) |
b) |
c) |
d) |
|
|
tutti i rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
|
Perù
a) |
b) |
c) |
d) |
||||||||||||||||||||||||||
|
della voce B3030:
|
|
della voce B3030:
|
||||||||||||||||||||||||||
|
della voce B3060:
|
|
della voce B3060: tutti gli altri rifiuti |
||||||||||||||||||||||||||
|
della voce B3065: rifiuti di grassi ed oli commestibili di origine animale o vegetale (per esempio oli per frittura), purché non presentino una caratteristica [di rischio] di cui all’allegato III |
|
della voce B3065: rifiuti di grassi ed oli commestibili di origine vegetale (per esempio oli per frittura), purché non presentino una caratteristica [di rischio] di cui all’allegato III |
||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
tutti gli altri rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
Seychelles
a) |
b) |
c) |
d) |
||
|
GF010 |
|
|
||
|
|
|
|
||
|
|
|
|
||
|
|
|
|
||
tutti gli altri rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
|
|
|
Sri Lanka
a) |
b) |
c) |
d) |
|
tutti i rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
|
|
Sudafrica
a) |
b) |
c) |
d) |
|
tutti i rifiuti figuranti nell’elenco dell’allegato III del regolamento (CE) n. 1013/2006 |
|
|
Taipei cinese
a) |
b) |
c) |
d) |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
della voce B1010:
|
|
della voce B1010:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
B1020-B1031 |
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1040 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
B1050-B1090 |
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
della voce B1100:
|
|
della voce B1100:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
B1115; B1120 |
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B1130 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
B1140-B1220 |
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
B1230 |
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|
B1240 |
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
B1250 |
|
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
B2010-B2030 |
|
|
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|
della voce B2040: tutti gli altri rifiuti |
|
della voce B2040:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
B2060-B2130 |
|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
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(1) Cfr. nota a pag. 64 del regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 190 del 12.7.2006, pag. 1).
(2) Cfr. nota a pag. 64 del regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 190 del 12.7.2006, pag. 1).
(3) Cfr. nota a pag. 64 del regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 190 del 12.7.2006, pag. 1).
(4) Cfr. nota a pag. 64 del regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 190 del 12.7.2006, pag. 1).
(5) Cfr. nota a pag. 64 del regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 190 del 12.7.2006, pag. 1).
(6) Cfr. nota a pag. 64 del regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 190 del 12.7.2006, pag. 1).
(7) Cfr. nota a pag. 64 del regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 190 del 12.7.2006, pag. 1).
(8) Cfr. nota a pag. 64 del regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 190 del 12.7.2006, pag. 1).
II Atti adottati a norma dei trattati CE/Euratom la cui pubblicazione non è obbligatoria
DECISIONI
Commissione
4.12.2007 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 316/53 |
DECISIONE DELLA COMMISSIONE
del 29 marzo 2006
che dichiara una concentrazione compatibile con il mercato comune e il funzionamento dell’accordo SEE
(Caso COMP/M.3975 — Cargill/Degusta)
[notificata con il numero C(2006) 1034]
(Il testo in lingua inglese è il solo facente fede)
(Testo rilevante ai fini del SEE)
(2007/783/CE)
Il 29 marzo 2006 la Commissione ha adottato una decisione su un caso di concentrazione in base al regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio, del 20 gennaio 2004, relativo al controllo delle concentrazioni tra imprese (1), in particolare all’articolo 8, paragrafo 1. La versione non riservata della decisione integrale, nella lingua facente fede del caso e nelle lingue di lavoro della Commissione, figura sul sito web della direzione generale della Concorrenza al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/comm/competition/index_it.html
I. SINTESI
(1) |
Il 21 ottobre 2005 la Commissione ha ricevuto notifica di un progetto di concentrazione ai sensi dell’articolo 3, paragrafo 1, lettera b), del regolamento n. 139/2004 del Consiglio relativo al controllo delle concentrazioni fra imprese (il «regolamento sulle concentrazioni»). |
(2) |
A seguito dell’esame della notifica, la Commissione è giunta alla conclusione che l’operazione notificata rientra nel campo d’applicazione del regolamento sulle concentrazioni. |
(3) |
Il 23 novembre 2005 le parti hanno presentato degli impegni alla Commissione. Il 14 dicembre 2005 la Commissione ha concluso che la concentrazione, anche tenendo conto degli impegni presentati, sollevava seri dubbi per quanto riguarda la sua compatibilità con il mercato comune, e ha deciso pertanto di avviare il procedimento ai sensi dell’articolo 6, paragrafo 1, lettera c), del regolamento sulle concentrazioni. |
(4) |
Dopo un esame approfondito, tuttavia, la Commissione ha concluso che l’operazione notificata non suscita problemi quanto alla sua compatibilità con il mercato comune. È stato quindi proposto di autorizzare l’operazione notificata ai sensi dell’articolo 8, paragrafo 1, del regolamento sulle concentrazioni. |
II. LE PARTI E L’OPERAZIONE
(5) |
Cargill è un’impresa privata statunitense, attiva a livello mondiale nella produzione e commercializzazione di commodity agricole, mangimi per animali e alimenti, e offre servizi finanziari in questi campi. DFI è un’impresa tedesca che produce ingredienti alimentari, attualmente di proprietà di Degussa AG, i cui principali azionisti sono RAG e E.ON. Le due principali divisioni di DFI sono «DFI Texturant Systems» e «DFI Flavours». L’operazione consiste nell’acquisizione della totalità delle quote di DFI attualmente detenute da Degussa AG. |
III. CONCENTRAZIONE DI DIMENSIONE COMUNITARIA
(6) |
L’operazione notificata consiste nell’acquisizione, da parte di Cargill, del controllo della totalità di DFI ai sensi dell’articolo 3, paragrafo 1, lettera b), e dell’articolo 1, paragrafo 3, del regolamento sulle concentrazioni. |
IV. I MERCATI DEL PRODOTTO RILEVANTI
(7) |
Nel presente caso, l’indagine della Commissione si è concentrata in particolare sui mercati della lecitina non geneticamente modificata («non GM») fluida e della lecitina non GM deoliata (1). Gli altri mercati interessati erano quelli della lecitina geneticamente modificata («GM»), della pectina e dell’olio di semi grezzo (2). |
1. I vari mercati della lecitina
(8) |
La lecitina è un ingrediente alimentare che, in quanto «emulsionante», è usato per stabilizzare le emulsioni, ossia la miscela di sostanze idrofile (ad esempio l’acqua) ed idrofobe (ad esempio l’olio). La lecitina è usata principalmente negli alimenti e nei mangimi, ma anche nei prodotti cosmetici, farmaceutici e industriali (ad esempio erbicidi e cuoio). Benché rappresenti generalmente meno dell’1 % dei costi di produzione, è di solito essenziale per il processo industriale degli utilizzatori finali e può cambiare radicalmente la qualità dei prodotti finali. |
(9) |
La lecitina è un sottoprodotto derivante dal processo di macinazione di semi oleaginosi, generalmente semi di soia: la grande maggioranza della lecitina venduta sul mercato è estratta dai semi di soia (95 %), mentre altre fonti come la colza e il girasole restano marginali. La lecitina rappresenta meno dell’1 % del contenuto in volume di un seme di soia e molto meno del 5 % in valore. |
a) La lecitina e gli emulsionanti sintetici non appartengono allo stesso mercato del prodotto
(10) |
Gli emulsionanti possono essere divisi in emulsionanti naturali (come la lecitina) ed emulsionanti sintetici (come i mono- o digliceridi). Mentre i primi sono estratti dai semi oleaginosi, i secondi sono prodotti artificialmente attraverso reazioni chimiche. L’indagine di mercato della Commissione ha stabilito che i due tipi di emulsionanti non appartengono allo stesso mercato del prodotto, essenzialmente per le ragioni esposte in appresso. |
(11) |
Dal punto di vista della domanda, l’indagine di mercato ha mostrato che la lecitina e gli emulsionanti sintetici non sono interscambiabili per ragioni sia tecnologiche che di qualità. Ciò vale per i produttori sia di mangimi per animali che di alimenti. Praticamente nessun utilizzatore di lecitina non GM ha cominciato a utilizzare in passato gli emulsionanti sintetici anche se i prezzi della lecitina non GM sono raddoppiati negli ultimi due anni, e la maggior parte di loro non si orienterebbe verso gli emulsionanti sintetici neanche se il prezzo della lecitina dovesse aumentare in futuro del 10 %. |
b) La lecitina GM e la lecitina non GM devono essere valutate separatamente
(12) |
Dall’indagine di mercato è inoltre emerso che in Europa devono essere distinti due mercati separati per la lecitina GM e per la lecitina non GM. Difatti i consumatori europei (diversamente da quelli di altre parti del mondo) si oppongono fortemente ai prodotti geneticamente modificati. Questo ha portato l’Unione europea ad adottare diversi regolamenti che impongono dal 2004 (2) l’etichettatura e la tracciabilità degli alimenti e dei mangimi (così come dei loro ingredienti) geneticamente modificati. Di conseguenza, la lecitina può essere esonerata dall’obbligo di etichettatura solo se esiste un processo di certificazione accertato («audit trail») per tutta la catena di produzione e di approvvigionamento che dimostri che la soia da cui è estratta non è geneticamente modificata e che gli input dei prodotti intermedi e finali sono stati tenuti separati da materiale geneticamente modificato quando si è piantato, raccolto, stoccato, trasformato e distribuito. |
(13) |
Dal punto di vista dell’offerta, i costi di produzione della lecitina non GM sono sensibilmente più elevati di quelli della lecitina GM. La catena di approvvigionamento della lecitina non GM è difatti diversa da quella della lecitina GM, e di conseguenza vi è una significativa differenza fra i prezzi della lecitina GM e della lecitina non GM. |
c) La lecitina fluida, la lecitina deoliata e la lecitina frazionata devono essere valutate separatamente
(14) |
La Commissione ha inoltre constatato che possono essere distinti diversi tipi o categorie di lecitina: difatti la lecitina fluida (cioè il prodotto di base) può essere ulteriormente raffinata con un processo di eliminazione dell’olio che dà la lecitina «deoliata», oppure con un frazionamento che dà la lecitina «frazionata» (3). Cargill non opera nel settore della produzione di lecitina frazionata. L’indagine di mercato ha individuato diversi elementi a favore di una distinzione fra lecitina fluida, lecitina deoliata e lecitina frazionata. |
(15) |
Quasi tutti i clienti hanno indicato di non poter passare dalla lecitina fluida a quella deoliata, poiché ogni tipo corrisponde ad esigenze molto specifiche (ad esempio il sapore, il trattamento, ecc.) e comporta un diverso processo di produzione. Dal punto di vista dell’offerta, la produzione di lecitina deoliata e di lecitina frazionata richiede impianti supplementari e un investimento considerevole, nonché un know-how diverso. |
2. Pectina
(16) |
Le attività delle parti si sovrappongono anche nel settore della pectina. La pectina è usata per gelatinizzare, stabilizzare e gelificare i prodotti. La Commissione ha preso in considerazione un’ulteriore distinzione fra vari tipi di pectina (ad esempio, pectina di mele e pectina di agrumi e tipi di pectina a seconda del loro contenuto di metossile), ma in definitiva ha potuto lasciare aperta la questione della definizione del mercato poiché l’operazione in oggetto non ostacolerebbe la concorrenza in nessuno dei casi considerati. |
V. I MERCATI GEOGRAFICI RILEVANTI
1. Lecitina
(17) |
La Commissione è giunta alla conclusione che, almeno per la lecitina non GM, i mercati si estendono al territorio del SEE. |
(18) |
Difatti la forte preferenza dei clienti europei per i prodotti non geneticamente modificati, chiaramente limitata all’Europa, porta in Europa a condizioni di mercato diverse. L’80 % del totale della vendita di lecitina non geneticamente modificata avviene all’interno del SEE, benché questo mercato rappresenti solo il 45 % della vendita mondiale di lecitina. Per di più, i clienti acquistano solo raramente da fornitori al di fuori dell’Europa, non solo perché i costi di trasporto sono un fattore importante, ma anche perché per molti clienti sono fondamentali la consegna puntuale e il supporto in termini di know-how del prodotto e della produzione. La struttura della domanda di lecitina nel SEE è significativamente diversa da quella nel resto del mondo. |
(19) |
Per quanto riguarda i mercati della lecitina GM (fluida e deoliata), benché alcuni elementi sembrino orientare a favore di un mercato a livello mondiale (le normative, ad esempio, non sono molto diverse nelle diverse parti del mondo), la Commissione ha potuto, ai fini della presente decisione, lasciare aperta la definizione esatta del mercato geografico. |
2. Pectina
(20) |
Benché l’indagine di mercato abbia indicato che la portata geografica dei mercati può limitarsi al SEE, la definizione esatta del mercato geografico rilevante ha potuto essere lasciata aperta, dato che nessuna delle delimitazioni fa emergere problemi di concorrenza. |
VI. VALUTAZIONE
1. Lecitina fluida non GM
(21) |
Per quanto riguarda il mercato SEE della lecitina fluida non GM, i risultati dell’indagine approfondita hanno effettivamente permesso di dissipare i dubbi relativi alla compatibilità dell’operazione proposta con il mercato comune. |
(22) |
L’indagine ha mostrato che la quota di mercato reale delle parti ([30-40] %) è inferiore a quanto stimato dalle parti stesse ([40-50] %), e ha confermato che la pressione esercitata dagli altri concorrenti è abbastanza forte da limitare efficacemente la posizione delle parti su questo mercato. In effetti la quota dei concorrenti di Cargill, DFI e Solae è in costante e sensibile aumento. Sono riusciti ad aumentare la loro quota non solo distributori consolidati di ingredienti alimentari, come Nore Ingredients (quota di mercato del [5-15] %) o Helm AG (quota di mercato dello [0-10] %): recentemente sono diventati un’alternativa più credibile per i clienti europei anche dei concorrenti brasiliani e indiani, poiché molti di essi (diversamente da Cargill e Degussa) hanno accesso diretto alla materia prima per la lecitina fluida non GM. Alcuni grossi produttori di alimenti/cioccolato si approvvigionano già adesso direttamente dalle fonti brasiliane. I maggiori produttori brasiliani hanno mostrato di essere capaci di creare la propria rete logistica e di distribuzione in Europa e di poter competere direttamente con operatori ben consolidati, come l’entità derivante dalla concentrazione e Solae. |
(23) |
Il forte aumento dei prezzi e i margini interessanti che dà la lecitina fluida non GM sono ulteriori incentivi, per i produttori brasiliani e indiani, a competere in modo più aggressivo con le parti sul mercato europeo. Dato che i principali operatori nel SEE (Cargill, DFI, Solae) attualmente si procurano quasi tutta la materia prima non geneticamente modificata da effettivi o perlomeno potenziali concorrenti brasiliani, le condizioni correnti sul mercato della lecitina fluida non GM non dovrebbero cambiare in modo tale da creare ostacoli significativi alla concorrenza. |
(24) |
L’indagine di mercato della Commissione ha mostrato inoltre che la concentrazione non produrrà una distorsione della concorrenza dovuta a effetti coordinati. Ciò non è dovuto solo all’asimmetria delle quote di mercato dei due principali operatori dopo la concentrazione. I risultati dell’indagine di mercato indicano anche chiaramente che il mercato della lecitina fluida non GM non può essere considerato trasparente. Il prezzo della lecitina non GM è negoziato fra il fornitore e i suoi clienti su base individuale, senza che sia disponibile un listino prezzi. Di conseguenza i prezzi della lecitina fluida variano considerevolmente fra i singoli clienti, anche fra quelli di dimensioni comparabili. |
2. Lecitina deoliata non GM
(25) |
L’indagine della Commissione si è concentrata soprattutto sulla lecitina deoliata non GM, poiché le parti detengono una quota combinata particolarmente importante su questo mercato. Se, tuttavia, la notificazione indicava la presenza di soli tre operatori attivi sul mercato della lecitina deoliata non GM, dall’indagine approfondita è risultato che vi hanno fatto ingresso, o sono sul punto di farlo, una serie di nuovi fornitori, cosa che limita effettivamente la capacità delle parti di agire indipendentemente dai loro concorrenti. |
(26) |
L’indagine di mercato ha confermato che nel 2005 DFI era ancora il principale fornitore di lecitina deoliata non GM, con una quota di mercato del [50-60] %. Insieme alla quota di mercato di Cargill dello [0-10] % nel 2005, l’entità derivante dalla concentrazione avrebbe il [60-70] % del mercato SEE della lecitina non GM. |
(27) |
L’indagine ha anche mostrato che la posizione di Cargill sul mercato della lecitina deoliata è relativamente debole e che la sua scomparsa come concorrente non modificherebbe in modo significativo l’attuale struttura concorrenziale del mercato. In effetti, diversamente dai suoi principali concorrenti, Cargill non possiede impianti propri per la lecitina deoliata, ma la fa produrre in uno stabilimento in Arkansas, negli Stati Uniti. Tale stabilimento ha una capacità relativamente limitata, che non ha potuto essere utilizzata per gravi problemi tecnici. Dall’indagine di mercato è emerso altresì che la strategia dei «prezzi bassi» scelta da Cargill per inserirsi sul mercato della lecitina deoliata non GM non si è rivelata sostenibile dato l’accentuato aumento dei costi della materia prima (lecitina fluida non GM). |
(28) |
L’indagine ha poi mostrato che nuovi fornitori di lecitina deoliata non GM si sono già inseriti sul mercato o lo faranno in tempi brevi e svolgendo un’attività sufficientemente ampia. La maggior parte di questi fornitori (ad esempio Berg & Schmidt/Sternchemie, Ruchi e Matlani) dispone già delle proprie linee per la deoliazione o le avrà operative il prossimo anno (ad esempio SG Lecitinas). Il fatto che le capacità recentemente predisposte per la deoliazione siano significative mostra che i fornitori indiani e sudamericani si sono risolutamente impegnati a entrare sul mercato europeo. Le capacità di produzione recentemente disponibili per la lecitina deoliata non GM in India e in Brasile eccederanno il volume dell’intero mercato SEE. |
(29) |
L’ingresso di un numero di imprese relativamente ampio mostra che gli ostacoli per l’inserimento sul mercato della lecitina deoliata possono essere significativi ma non sono insormontabili. Se è vero che la lecitina deoliata non è una «commodity» e la sua produzione richiede tecnologia e know-how, i concorrenti hanno confermato che questa tecnologia è disponibile sul mercato (ad esempio attraverso le società di engineering) e di essere in grado di produrre lecitina deoliata non GM di qualità comparabile a quella dei leader del mercato. Neanche il fatto che molti clienti dell’industria alimentare chiedano una presenza europea dei loro fornitori è un grosso ostacolo per questi concorrenti, poiché la maggior parte di essi coopera con distributori europei consolidati che possono fornire il know-how necessario sui clienti e le loro specifiche esigenze. Molti clienti hanno effettivamente confermato di essere interessati a fonti alternative di lecitina deoliata non GM. |
3. I mercati della lecitina GM
(30) |
L’indagine di mercato non ha confermato l’esistenza di problemi di concorrenza sui mercati della lecitina GM. Per quanto riguarda la lecitina fluida, ADM resterà, anche nell’ipotesi di mercati europei, il chiaro leader con una quota del [40-50] %, seguita dalle parti, da Solae e da una serie di piccoli concorrenti. Ciò suggerisce che la nuova entità disporrà di un margine di manovra limitato per aumentare i prezzi unilateralmente o per ostacolare in altro modo la concorrenza. Cargill, inoltre, non impernia la sua strategia di marketing della lecitina sui mercati GM. Quanto alla possibilità che la concentrazione dia luogo a comportamenti coordinati, la Commissione ritiene un tale rischio trascurabile, essenzialmente per le ragioni che si applicano anche alla lecitina fluida non GM (assenza di trasparenza dei prezzi, asimmetria delle quote di mercato, ecc.). Per quanto riguarda la lecitina deoliata GM, Solae avrebbe il [50-60] % del mercato europeo, seguita da DFI, ma con un limitato accrescimento per l’apporto di Cargill. Vi sono diversi altri concorrenti sul mercato (ad esempio ADM). Di conseguenza la sovrapposizione sui mercati della lecitina deoliata GM è molto limitata. |
4. Pectina
(31) |
Per quanto riguarda la pectina, la quota di mercato combinata delle parti non supera il 25 %, né a livello mondiale né a livello del SEE, con un accrescimento solo molto limitato. Le posizioni del leader di mercato, CP Kelco, e dell’attuale numero due (Danisco) non verranno intaccate dalla concentrazione. Questa valutazione non cambierebbe neanche se si dovessero distinguere mercati alternativi (ad esempio mercati mondiali, mercati della pectina di mela/di agrumi o mercati in funzione del contenuto di metossile), perché la posizione di Cargill su questi mercati sarebbe ancora più debole. |
5. Effetti verticali (olio di semi grezzo)
(32) |
Benché, sulla base di un’ipotetica definizione di un mercato a monte dell’olio di soia grezzo nel SEE, l’operazione proposta dia tecnicamente luogo a ripercussioni verticali sul mercato, questa situazione non è fonte di preoccupazione: la principale ragione è che DFI e Cargill acquistano lecitina fluida non GM già pronta da terzi e per ottenere la lecitina non GM non utilizzano materia prima non GM da loro stessi prodotta. |
VII. CONCLUSIONI
(33) |
La decisione conclude pertanto che la concentrazione proposta non ostacolerà in modo significativo una concorrenza effettiva nel mercato comune o in una parte sostanziale di esso. |
(34) |
Di conseguenza la decisione dichiara la concentrazione compatibile con il mercato comune e con l’accordo SEE conformemente all’articolo 2, paragrafo 2, e all’articolo 8, paragrafo 1, del regolamento sulle concentrazioni e all’articolo 57 dell’accordo SEE. |
(1) GU L 24 del 29.1.2004, pag. 1.
(2) Regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, relativo agli alimenti e ai mangimi geneticamente modificati (GU L 268 del 18.10.2003, pag. 1) e regolamento (CE) n. 1830/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, concernente la tracciabilità e l’etichettatura di organismi geneticamente modificati e la tracciabilità di alimenti e mangimi ottenuti da organismi geneticamente modificati nonché recante modifica della direttiva 2001/18/CE (GU L 268 del 18.10.2003, pag. 24).
(3) Vi sono inoltre alcune forme di «lecitine speciali» modificate/adattate alle esigenze dell’utilizzatore, ma rappresentano solo una quota trascurabile del mercato.
4.12.2007 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 316/57 |
DECISIONE DELLA COMMISSIONE
del 18 luglio 2007
che dichiara una concentrazione compatibile con il mercato comune e il funzionamento dell’accordo SEE
(Caso COMP/M.4504 — SFR/Télé 2 France)
[notificata con il numero C(2007) 3443]
(Il testo in lingua francese è il solo facente fede)
(Testo rilevante ai fini del SEE)
(2007/784/CE)
Il 18 luglio 2007 la Commissione ha adottato una decisione in un caso di concentrazione in conformità del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio, del 20 gennaio 2004, relativo al controllo delle concentrazioni tra imprese (1), in particolare l’articolo 8, paragrafo 2, di detto regolamento. Una versione non riservata del testo integrale della decisione nella lingua facente fede e nelle lingue di lavoro della Commissione è disponibile sul sito Internet della direzione generale della Concorrenza, all’indirizzo: http://ec.europa.eu/comm/competition/index_it.html
PREMESSA
(1) |
Il 28 novembre 2006 la Commissione ha ricevuto la notificazione, ai sensi dell’articolo 4 del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio («il regolamento CE sulle concentrazioni») del progetto di concentrazione mediante il quale SFR SA («SFR», Francia), impresa controllata congiuntamente da Vivendi SA («Vivendi», Francia) e da Vodafone Group plc («Vodafone», Regno Unito), acquisisce, ai sensi dell’articolo 3, paragrafo 1, lettera b), del succitato regolamento del Consiglio, il controllo esclusivo delle attività di accesso a Internet e di telefonia fissa dell’impresa Télé 2 France («Télé 2», Francia, affiliata del gruppo Télé 2) mediante acquisto di partecipazioni. L’attività di telefonia mobile di Télé 2 non rientra nell’ambito della presente operazione. |
(2) |
SFR è una società francese attiva nel settore della telefonia mobile in Francia, il cui controllo è detenuto da Vivendi e da Vodafone. |
(3) |
Vivendi è la società madre di un gruppo francese attivo nei settori dei media e delle telecomunicazioni. Il gruppo Vivendi è principalmente presente nei settori della televisione a pagamento (attraverso il gruppo Canal+), del cinema, della musica, dei giochi interattivi e delle telecomunicazioni. |
(4) |
Vodafone è la società madre di un gruppo britannico attivo sia come operatore di reti di telefonia mobile che come fornitore di altri servizi di telecomunicazioni in diversi Stati membri dell’Unione europea nonché al di fuori di quest’ultima. |
(5) |
Télé 2 France (Télé 2) è l’affiliata francese del gruppo Télé 2. L’impresa è attiva nei settori della telefonia fissa, della fornitura di accesso a Internet e, infine, della televisione a pagamento in seguito al lancio, nel giungo 2006, di un’offerta di televisione via DSL (2). Télé 2 è attiva anche nel settore della telefonia mobile. |
(6) |
L’indagine di mercato ha rivelato che l’operazione notificata può provocare un notevole indebolimento della pressione concorrenziale esercitata dagli operatori DSL sull’insieme dei mercati della televisione a pagamento in Francia e quindi, a termine, il rincaro dei prezzi e la diminuzione della qualità dell’offerta. Sussistono quindi seri dubbi circa il rischio che l’operazione notificata ostacoli in maniera significativa la concorrenza effettiva nel mercato comune o in una parte sostanziale di quest’ultimo. Tuttavia SFR e Vivendi hanno proposto rimedi appropriati che permettono di dissipare tali dubbi. |
I. DEFINIZIONE DEI MERCATI
Introduzione
(7) |
La presente operazione concerne il settore della televisione a pagamento in Francia, che, schematicamente, è organizzato come segue. A monte, si trovano i detentori dei diritti di diffusione sui programmi determinati (film, serie, eventi sportivi, ecc.). A livello intermedio, gli editori di canali producono internamente i loro propri programmi e/o acquisiscono diritti di diffusione su programmi (film, serie, eventi sportivi, ecc.) al fine di costituire il contenuto dei loro canali. A valle, i distributori acquistano dagli editori il diritto di diffondere i loro canali e costituiscono offerte di televisione a pagamento sotto forma di pacchetti di canali accessibili mediante abbonamento. La distribuzione delle offerte di televisione a pagamento ai consumatori finali può essere effettuata attraverso diversi modi di trasmissione, di cui i principali in Francia sono il cavo, il satellite, la DSL e il sistema erziano (analogico e digitale). |
Mercati di prodotti
I mercati «a monte» dell’acquisizione di diritti di diffusione audiovisiva
(8) |
I principali criteri di segmentazione e di distinzione dei diritti di diffusione di programmi audiovisivi sono:
|
(9) |
Sui mercati a monte, gli operatori televisivi via DSL sono essenzialmente attivi in Francia nell’acquisto di diritti di diffusione in VoD. Pur limitandosi, prima dell’operazione, all’edizione di servizi VoD, Télé 2 era un’impresa potenzialmente atta ad entrare sul mercato dell’acquisto di diritti di diffusione in VoD. Ai fini della valutazione della presente operazione sotto il profilo della concorrenza e sulla base dei risultati dell’indagine di mercato, occorre definire un mercato distinto per l’acquisto di diritti di opere cinematografiche destinate a una diffusione in VoD. |
I mercati «intermedi» della commercializzazione di canali
(10) |
I mercati intermedi mettono in relazione editori di canali di televisione e distributori di servizi di televisione a pagamento. Secondo la prassi decisionale costante della Commissione si opera una distinzione tra i canali gratuiti che sono in gran parte finanziati dai proventi pubblicitari (eventualmente integrati, nel caso dei canali pubblici, da risorse pubbliche) e i canali a pagamento che sono principalmente finanziati da risorse derivanti dai canoni pagati dai distributori. |
(11) |
La Commissione ha previsto in numerose occasioni una segmentazione in funzione delle tematiche dei differenti canali (in particolare canali premium e canali di sport) senza tuttavia definire la questione. A prescindere dalla necessità di siffatta definizione, la Commissione ritiene che un pacchetto di canali attraente sia costituito da un pacchetto «di base» composto da varie tematiche principali (premium, cinema, giovani, sport, informazione) e completato da un insieme di altre tematiche più o meno intercambiabili. |
(12) |
Infine, le autorità della concorrenza non segmentano in linea di massima, secondo il sistema tecnico di distribuzione (ossia distinguendo le diverse piattaforma di diffusione quali il cavo, il satellite o, più di recente, la DSL), in quanto gli editori auspicano in generale di ottenere la commercializzazione più ampia possibile dei loro canali al fine di massimizzare la loro remunerazione e perlomeno di essere presenti sull’insieme delle piattaforme di diffusione attraverso contratti esclusivi multipiattaforme. |
Il mercato a valle della distribuzione al dettaglio di servizi di televisione a pagamento
(13) |
Secondo prassi costante della Commissione, la distribuzione di televisione a pagamento e quella di televisione gratuita costituiscono mercati di prodotti distinti. Infatti, le offerte di televisione a pagamento e di televisione gratuita sono scarsamente intercambiabili dal punto di vista della domanda. L’esame della presente operazione non ha contestato questa segmentazione fondamentale. |
(14) |
Del resto, l’indagine di mercato realizzata nell’ambito della presente operazione tende a confermare che non è necessario segmentare il mercato in funzione dei diversi modi di diffusione della televisione a pagamento (cavo, satellite, DSL, erziano) tenuto conto in particolare della crescente convergenza di diverse piattaforme a livello del contenuto. Inoltre, ai fini del presente caso, non è necessario stabilire se i servizi emergenti di distribuzione di televisione mediante le piattaforme di telefonia mobile costituiscono un mercato distinto dal momento che, da un lato, SFR è, già fin da prima che si realizzi la presente operazione, operatore di telefonia mobile e visto che, d’altra parte, l’attività di telefonia mobile di Télé 2 non rientra nella presente operazione. |
Mercati geografici
(15) |
Per quanto riguarda l’insieme dei mercati testé definiti, conformemente a una prassi decisionale costante, la Commissione opta per una dimensione nazionale. Per quanto riguarda l’acquisizione di contenuti (diritti o canali) le trattative tra offerenti e richiedenti sono organizzate su base nazionale (sia per i diritti relativi sia a contenuti nazionali che esteri). Per quanto riguarda il mercato a valle della distribuzione di servizi di televisione a pagamento, va osservato che i diversi modi di diffusione coprono l’insieme del territorio nazionale (satellite) oppure tendono a coprire progressivamente l’insieme o gran parte di detto territorio (TNT, DSL e cavo). Inoltre, va sottolineato che i distributori di televisione a pagamento applicano una politica tariffaria uniforme all’insieme del territorio. |
II. ANALISI SOTTO IL PROFILO DELLA CONCORRENZA
Il funzionamento del mercato prima dell’operazione notificata
(16) |
Prima dell’operazione in questione, il gruppo Vivendi era direttamente attivo nella distribuzione di televisione a pagamento in Francia via satellite nonché per via erziana. I pacchetti dei canali di Vivendi sono anche proposti via DSL. Tuttavia, non disponendo nella fase pre-operazione, di infrastruttura DSL, Vivendi deve necessariamente servirsi della rete di operatori DSL per distribuirli. Gli operatori DSL sono quindi soltanto vettori di pacchetti di Vivendi e in nessun caso ne sono distributori giacché Vivendi conserva il rapporto commerciale diretto con gli abbonati ai suoi pacchetti. |
(17) |
Pertanto gli operatori DSL tra cui Télé 2 intervengono a titolo di distributori sul mercato della televisione a pagamento soltanto per i loro pacchetti «proprietari», ossia per i pacchetti composti di canali e servizi di televisione di cui essi stessi acquisiscono dagli editori il diritto di diffusione e che propongono quindi direttamente ai consumatori finali. Questi pacchetti di proprietà sono commercializzati nell’ambito di offerte definite «multiple pay» comprendenti anche servizi di telecomunicazioni (telefonia e/o accesso Internet ad alta velocità). |
(18) |
Le piattaforme DSL e di televisione digitale terrestre (TNT) costituiscono i modi di distribuzione più dinamici e i principali vettori di crescita nel mercato della televisione a pagamento in Francia, mentre il satellite e il cavo registrano una crescita relativamente moderata in termini di numero di abbonati. Tenuto conto della crescita prevedibile nei prossimi anni della parte della popolazione francese che dispone di una connessione DSL, il numero di abbonati alle offerte multiple play degli operatori DSL dovrebbe meccanicamente continuare a crescere in maniera considerevole. |
(19) |
Il dinamismo degli operatori DSL è dovuto al fatto che essi godono di determinati vantaggi comparativi rispetto alle altre piattaforme:
|
(20) |
Tuttavia, l’indagine di mercato ha rivelato che i pacchetti televisivi proprietari degli operatori DSL esercitano, attualmente, una debole pressione concorrenziale sulle offerte del gruppo Vivendi data la loro impossibilità di accedere a contenuti televisivi attraenti. Orbene, tale limitazione deriva direttamente dai contratti di esclusiva conclusi da Vivendi con la quasi totalità degli editori di canali più interessanti e più noti in Francia, sia che si tratti di editori terzi che di editori appartenenti al suo gruppo. |
Effetti orizzontali
(21) |
Sulla base delle informazioni raccolte nel corso dell’indagine di seconda fase, la Commissione ritiene che la quota di mercato di Vivendi rappresenti il [60-70] % del numero di abbonati. In ogni caso, la quota di mercato di Vivendi in termini di fatturato è notevolmente superiore alla sua quota di mercato calcolata sulla base del numero di abbonati a causa del prezzo di vendita delle sue offerte di televisione rispetto a quelli dei concorrenti. |
(22) |
Télé 2 detiene una quota di mercato molto bassa, inferiore all’1 %. Secondo i dati della parte notificante, nel 2006 Télé 2 ha rappresentato metà del 2 % di nuovi abbonati netti sulla totalità del mercato. |
(23) |
Se la debole quota di mercato di Télé 2 può essere imputata ad un ingresso relativamente tardivo sul mercato della televisione a pagamento (giugno 2006), tuttavia non sembra che questa impresa svolga un ruolo specifico sul mercato né che sia chiamata a svolgerlo in un futuro prevedibile. Secondo elementi concreti forniti dalla parte notificante e dai terzi interrogati nell’ambito dell’indagine di mercato, la parte di mercato attuale di Télé 2 è globalmente rappresentativa della pressione concorrenziale che esercita o che può esercitare sul mercato. L’indagine di mercato ha infatti dimostrato che Télé 2 non beneficia di vantaggi specifici rispetto ad altri operatori DSL e che quindi non è destinata, in assenza della presente operazione, a crescere più rapidamente della media del mercato. |
(24) |
Ciò nonostante l’indagine di mercato ha dimostrato che se Télé 2 dovesse beneficiare di un trattamento privilegiato da parte di Vivendi in termini di accesso ai contenuti audiovisivi potrebbe rapidamente e in maniera significativa rafforzare la sua posizione sul mercato a valle della distribuzione di televisione a pagamento. |
Effetti verticali
(25) |
L’indagine di seconda fase, a sostegno dei gravi dubbi espressi nella decisione di avvio del procedimento, ha chiaramente confermato che gli incentivi di Vivendi a continuare a non avvantaggiare taluni operatori DSL in termini di accesso al contenuto (canali e programmi audiovisivi) spariranno o saranno ridotti in maniera alquanto significativa dopo l’operazione. Infatti, non appena Vivendi diventerà un operatore DSL a pieno titolo, i suoi incentivi a non discriminare tra gli operatori DSL verranno meno. Avrà infatti interesse a favorire SFR/Télé 2 in modo da captare a suo vantaggio la maggior parte possibile della crescita del segmento DSL del mercato a valle della distribuzione della televisione a pagamento. |
(26) |
La posizione alquanto significativa detenuta da Vivendi sui mercati a monte e intermedio le permetterebbe di rafforzare considerevolmente il pacchetto proprietario di SFR/Télé 2 destinandogli contenuti (canali o diritti audiovisivi) attraenti e/o differenziati non accessibili agli altri operatori DSL oppure a condizioni meno vantaggiose di quelle che sarebbero accordate a SFT/Télé 2. Dal momento che la componente telecomunicazione (telefonia e Internet) delle offerte multiple pay degli operatori DSL è relativamente standardizzata, siffatto potenziamento della componente televisiva dell’offerta multiple pay di Télé 2 avrebbe un forte effetto differenziatore e aumenterebbe sensibilmente l’attrattiva della sua offerta. |
(27) |
Infatti, queste misure di discriminazione rafforzerebbero significativamente l’attrattiva delle offerte di Télé 2 (e quindi la sua base di abbonati) senza alcuna possibilità per gli operatori DSL concorrenti di accedere a contenuti alternativi equivalenti. Di conseguenza, la posizione degli operatori DSL sul mercato a valle della distribuzione di televisione a pagamento sarebbe resa alquanto fragile, il che avrebbe anche l’effetto di indebolire la loro posizione di potenziali acquirenti di diritti di distribuzione di canali o di diritti di diffusione di programmi audiovisivi. Di conseguenza, il potere di negoziazione di Vivendi sui mercati a monte e intermedio sarebbe considerevolmente potenziato dall’ampliamento della sua base di abbonati. |
Conclusione
(28) |
Concludendo, l’operazione proposta quale notificata inizialmente comporta il rischio di provocare un indebolimento della nascente pressione concorrenziale esercitata dagli operatori di DSL sul mercato a valle della distribuzione di televisione a pagamento, che è già fragile, data la posizione ormai molto importante detenuta da Vivendi sull’insieme dei mercati della televisione a pagamento in Francia. L’indebolimento della concorrenza potenziale degli operatori DSL sul mercato a valle avrebbe per effetto di rafforzare in egual misura le posizioni molto forti detenute da Vivendi sui mercati a monte e intermedio. |
III. LE MISURE CORRETTIVE
(29) |
Per ovviare ai rischi per la concorrenza testé illustrati, il 13 giugno 2007 SFR e Vivendi hanno presentato determinati impegni. Essenzialmente tali impegni riguardano le condizioni di accesso a tre tipi di contenuto: i canali (impegni 1 e 2), i pacchetti e mini pacchetti di canali (impegno 3) e i diritti VoD (impegno 4). |
(30) |
Gli impegni concernono tre categorie di canali:
|
(31) |
L’impegno 1 è volto a garantire che Vivendi non accorderà condizioni più vantaggiose a SFR/Télé 2 rispetto agli altri operatori DSL per quanto riguarda i canali che edita o i canali per i quali detiene o deterrebbe diritti di distribuzione esclusivi su DSL. Infatti, in base a tale impegno, Vivendi deve offrire agli operatori DSL i canali distribuiti da SFR/Télé 2 a condizioni normali di mercato che non potranno essere meno favorevoli di quelle accordate a SFR/Télé 2. |
(32) |
L’impegno 1 non riguarda i canali di cui al punto 21 degli impegni sottoscritti da Vivendi e dal gruppo Canal Plus dinnanzi il ministro francese incaricato dell’economia nell’ambito dell’operazione Canal Satellite/TPS. L’interpretazione di tale impegno è stata precisata da SFR e da Vivendi che, in una lettera del 13 giugno 2007, hanno confermato che tale impegno permetterebbe di escludere qualsiasi rischio di discriminazione positiva a vantaggio di SFR/Télé 2 per quanto riguarda l’accesso a questi sette canali. |
(33) |
L’impegno 2 vieta a SFR/Télé 2 di acquisire o di sfruttare diritti esclusivi di distribuzione su DSL. L’importanza di tale impegno deriva dal fatto che i canali della categoria 3 sono gli unici disponibili agli operatori DSL che desiderino differenziarsi dalle offerte di Vivendi sviluppando offerte televisive proprietarie indipendentemente da Vivendi. Orbene, SFR/Télé 2 sarebbe stata in grado di acquisire la distribuzione esclusiva via DSL di detti canali avvalendosi della posizione forte di Vivendi sul mercato globale dell’acquisizione di canali in seguito alla realizzazione della presente operazione. |
(34) |
L’impegno 2 prevede una clausola di rendez-vous che permette alla Commissione di esercitare un controllo ex ante sull’eventuale acquisizione di diritti DSL esclusivi sui canali della categoria 3 da parte di SFR/Télé 2 e di accertarsi in tal modo che l’acquisizione di siffatti diritti da parte di SFR/Télé 2 non privi in pratica gli altri operatori DSL della possibilità di sviluppare le loro offerte televisive proprietarie indipendentemente da Vivendi. |
(35) |
L’impegno 3 vieta a Vivendi di privilegiare gli abbonati di SFR/Télé 2 per quanto concerne l’accesso alle offerte di canali che distribuisce, ossia: il pacchetto Canal+ (che raggruppa attualmente quattro canali premium, a carattere prevalentemente sportivo e cinematografico in prima diffusione) e le offerte Canal Satellite e TPS che, nelle loro varie tipologie, raggruppano molteplici decine di canali tematici (giovani, informazione, scoperte, cinema in seconda diffusione ecc.). L’offerta Canal+ e le offerte Canal Satellite e TPS costituiscono offerte «premium» di televisione a pagamento in Francia per le quali non esistono alternative immediate sul mercato francese. A tale titolo costituiscono un complemento importante per gli abbonati alle offerte multiple play degli operatori DSL che auspicano di poter accedere ad un’ampia offerta di televisione a pagamento. |
(36) |
L’impegno 3 vale anche per i servizi di PPV editi da Vivendi di cui Vivendi dovesse curare l’edizione. Si applica in particolare al servizio di PPV Foot+ che distribuisce contenuti sportivi di forte richiamo (e quindi importanti in termini di nuovi abbonati) e notevolmente differenziati. |
(37) |
L’impegno 4 vieta a Vivendi e a SFR di acquisire diritti VoD esclusivi su film americani e film francesi recenti. L’obiettivo di tale impegno è quindi di permettere agli operatori DSL concorrenti di SFR/Télé 2 di accedere ai diritti VoD sui film americani e francesi recenti che costituiscono contenuti importanti per partecipare alla differenziazione delle offerte di televisione a pagamento. È stata instaurata una clausola di rendez-vous per il caso in cui l’evoluzione delle pratiche di mercato dovesse far constatare che i concorrenti di Vivendi acquisiscono in esclusiva diritti VoD. |
(38) |
Le disposizioni relative all’applicazione e al monitoraggio degli impegni permettono di garantire un controllo efficace degli impegni e infine di garantirne l’efficacia. In particolare gli impegni prevedono una procedura rapida di risoluzione del contenzioso (tribunale arbitrale). |
(39) |
La durata degli impegni è di 5 anni. Siffatta durata sembra sufficiente tenuto conto della dinamica di mercati connessi alle nuove tecnologie. Questo periodo di 5 anni ha peraltro il vantaggio di far coincidere la durata dei presenti impegni con gli impegni assunti dinnanzi le autorità francesi della concorrenza in occasione della fusione Canal Satellite/TPS. |
(40) |
Visto quanto sopra si può concludere che gli impegni forniti da SFR e Vivendi, una volta attuati, sono di natura tale da eliminare l’insieme dei problemi di concorrenza sollevati dall’operazione notificata sui mercati della televisione a pagamento in Francia. |
IV. CONCLUSIONE
(41) |
Fatto salvo il pieno rispetto da parte di SFR e di Vivendi dei loro impegni, si conclude che l’operazione prevista non ostacolerà in maniera significativa una concorrenza effettiva nel mercato comune o in una parte sostanziale del medesimo. Di conseguenza la concentrazione notificata, quale modificata dagli impegni presentati da SFR e Vivendi, è dichiarata compatibile con il mercato comune e con il funzionamento dell’accordo SEE, ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 2, dell’articolo 8, paragrafo 2, e dell’articolo 10, paragrafo 2, del regolamento CE sulle concentrazioni nonché dell’articolo 57 dell’accordo SEE. |
(1) GU L 24 del 29.1.2004, pag. 1.
(2) Digital Subscriber Line (linea di collegamento digitale). La DSL è una tecnologia che permette di aumentare sensibilmente la capacità delle linee telefoniche normali. Ne esistono varie tipologie, di cui la più corrente è l’ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line — Linea asimmetrica di collegamento digitale).
4.12.2007 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
L 316/62 |
DECISIONE DELLA COMMISSIONE
del 3 dicembre 2007
che modifica la decisione 2006/415/CE che reca alcune misure di protezione dall'influenza aviaria ad alta patogenicità del sottotipo H5N1 nel pollame relativamente al Regno Unito, alla Romania e alla Polonia
[notificata con il numero C(2007) 6109]
(Testo rilevante ai fini del SEE)
(2007/785/CE)
LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,
visto il trattato che istituisce la Comunità europea,
vista la direttiva 89/662/CEE del Consiglio, dell'11 dicembre 1989, relativa ai controlli veterinari applicabili negli scambi intracomunitari, nella prospettiva della realizzazione del mercato interno (1), in particolare l'articolo 9, paragrafo 4,
vista la direttiva 90/425/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1990, relativa ai controlli veterinari e zootecnici applicabili negli scambi intracomunitari di taluni animali vivi e prodotti di origine animale, nella prospettiva della realizzazione del mercato interno (2), in particolare l'articolo 10, paragrafo 4,
vista la direttiva 2005/94/CE del Consiglio, del 20 dicembre 2005, relativa a misure comunitarie di lotta contro l'influenza aviaria e che abroga la direttiva 92/40/CEE (3), in particolare l'articolo 63, paragrafo 3,
considerando quanto segue:
(1) |
La decisione 2006/415/CE della Commissione, del 14 giugno 2006, che reca alcune misure di protezione dall'influenza aviaria ad alta patogenicità del sottotipo H5N1 nel pollame nella Comunità e abroga la decisione 2006/135/CE (4), stabilisce alcune misure di protezione da applicare al fine di prevenire la diffusione della malattia, compresa l'istituzione di aree A e B non appena sia sospettata o confermata la presenza di un focolaio. |
(2) |
A seguito della comparsa di un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità del sottotipo H5N1 nella contea di Suffolk nel Regno Unito, la decisione 2006/415/CE è stata modificata dalla decisione 2007/731/CE (5) che ne ha sostituito l'allegato. |
(3) |
Le misure di protezione adottate dal Regno Unito a norma della decisione 2006/415/CE, compresa l'istituzione delle aree A e B di cui all'articolo 4 di detta decisione, sono state ora riesaminate in sede di comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali. |
(4) |
Poiché nell'area soggetta a restrizioni è stato registrato un ulteriore focolaio della malattia, la delimitazione di tale area e la durata delle misure vanno modificate per tener conto della situazione epidemiologica. |
(5) |
A seguito della comparsa di un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità del sottotipo H5N1 in un allevamento avicolo rurale nella municipalità di Tulcea in Romania, la decisione 2006/415/CE è stata modificata dalla decisione 2007/770/CE (6) che ne ha modificato l'allegato. |
(6) |
Le misure di protezione adottate dalla Romania a norma della decisione 2006/415/CE, compresa l'istituzione delle aree A e B di cui all'articolo 4 di detta decisione, sono state ora riesaminate in sede di comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali. |
(7) |
La Polonia ha comunicato alla Commissione la comparsa di due focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità del sottotipo H5N1 in aziende avicole site nella municipalità di Brudzeń Duży sul suo territorio e ha adottato le misure appropriate di cui alla decisione 2006/415/CE, compresa l'istituzione delle aree A e B previste dall'articolo 4 di detta decisione. |
(8) |
La Commissione ha esaminato tali misure in collaborazione con la Polonia e ha appurato che la delimitazione della aree A e B istituite dall'autorità competente di quello Stato membro si trovano a una distanza sufficiente dalla sede effettiva del focolaio. È quindi possibile confermare le aree A e B in Polonia e stabilire la durata di tale regionalizzazione. |
(9) |
La decisione 2006/415/CE va quindi modificata di conseguenza. |
(10) |
Le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
L'allegato della decisione 2006/415/CE è sostituito dall'allegato della presente decisione.
Articolo 2
Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione.
Fatto a Bruxelles, il 3 dicembre 2007.
Per la Commissione
Markos KYPRIANOU
Membro della Commissione
(1) GU L 395 del 30.12.1989, pag. 13. Direttiva modificata da ultimo dalla direttiva 2004/41/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 157 del 30.4.2004, pag. 33; rettifica pubblicata nella GU L 195 del 2.6.2004, pag. 12).
(2) GU L 224 del 18.8.1990, pag. 29. Direttiva modificata da ultimo dalla direttiva 2002/33/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 315 del 19.11.2002, pag. 14).
(3) GU L 10 del 14.1.2006, pag. 16.
(4) GU L 164 del 16.6.2006, pag. 51. Decisione modificata da ultimo dalla decisione 2007/770/CE (GU L 311 del 29.11.2007, pag. 45).
(5) GU L 295 del 14.11.2007, pag. 28.
(6) GU L 311 del 29.11.2007, pag. 45.
ALLEGATO
«ALLEGATO
PARTE A
Area A istituita a norma dell'articolo 4, paragrafo 2:
Codice ISO del paese |
Stato membro |
Area A |
Termine ultimo di applicazione dell'articolo 4, paragrafo 4, lettera b), punto iii) |
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Codice (se disponibile) |
Nome |
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UK |
REGNO UNITO |
SUFFOLK 00162 NORFOLK 00154 |
Zona di protezione Area comprendente la parte delle contee di Suffolk e Norfolk compresa entro cerchi del raggio di 3 km, aventi centro sulle coordinate TM 06178 76666 e TL 9506381001 (1). |
19.12.2007 |
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SUFFOLK 00162 NORFOLK 00154 |
Zona di sorveglianza Area comprendente la parte delle contee di Suffolk e Norfolk compresa entro cerchi del raggio di 10 km, aventi centro sulle coordinate TM 06178 76666 e TL 9506381001 (1). |
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RO |
ROMANIA |
00038 |
Zona di protezione Murighiol |
31.12.2007 |
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00038 |
Zona di sorveglianza
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PL |
POLONIA |
VOIVODATO DI MASOVIA (MAZOWIECKIE) 01400 Distretto di Plock |
Zona di protezione
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31.12.2007 |
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VOIVODATO DI CUIAVIA-POMERANIA (KUJAWSKO-POMORSKIE) 00400 Distretto di Włocławek |
Zona di protezione Municipalità di Włocławek:
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VOIVODATO DI MASOVIA (MAZOWIECKIE) 01400 Distretto di Plock |
Zona di sorveglianza
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VOIVODATO DI MASOVIA (MAZOWIECKIE) 01400 Distretto di Sierpc |
Zona di sorveglianza Municipalità di Mochowo:
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VOIVODATO DI CUIAVIA-POMERANIA (KUJAWSKO-POMORSKIE) 00400 Distretto di Włocławek |
Zona di sorveglianza Municipalità di Włocławek:
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VOIVODATO DI CUIAVIA-POMERANIA (KUJAWSKO-POMORSKIE) 00400 Distretto di Lipno |
Zona di sorveglianza
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PARTE B
Area B istituita a norma dell'articolo 4, paragrafo 2:
Codice ISO del paese |
Stato membro |
Area B |
Termine ultimo di applicazione dell'articolo 4, paragrafo 4, lettera b), punto iii) |
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Codice (se disponibile) |
Nome |
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UK |
REGNO UNITO |
NORFOLK 00154 SUFFOLK 00162 |
I distretti di:
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19.12.2007 |
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RO |
ROMANIA |
00038 |
Municipalità di Tulcea |
31.12.2007 |
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PL |
POLONIA |
VOIVODATO DI MASOVIA (MAZOWIECKIE) 01400 Distretto di Plock |
Municipalità di:
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31.12.2007 |
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Città di Płock |
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Distretto di Gostynin |
Municipalità di:
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Distretto di Sierpc |
Municipalità di:
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VOIVODATO DI CUIAVIA-POMERANIA (KUJAWSKO-POMORSKIE) 00400 Distretto di Włocławek |
Municipalità di:
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VOIVODATO DI CUIAVIA-POMERANIA (KUJAWSKO-POMORSKIE) 00400 Distretto di Lipno |
Municipalità di:
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Città di Włocławek» |
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(1) Si tratta di coordinate del Sistema nazionale britannico di coordinate topografiche.