ISSN 1725-258X

Gazzetta ufficiale

dell’Unione europea

L 116

European flag  

Edizione in lingua italiana

Legislazione

48o anno
4 maggio 2005


Sommario

 

II   Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità

pagina

 

 

Commissione

 

*

Decisione della Commissione, del 18 febbraio 2004, relativa all'aiuto alla ristrutturazione in favore di Bankgesellschaft Berlin AG [notificata con il numero C(2004) 327]  ( 1 )

1

 

*

Decisione della Commissione, del 14 luglio 2004, relativa ad un aiuto di Stato della Germania in favore di MobilCom AG [notificata con il numero C(2004) 2641]  ( 1 )

55

 


 

(1)   Testo rilevante ai fini del SEE.

IT

Gli atti i cui titoli sono stampati in caratteri chiari appartengono alla gestione corrente. Essi sono adottati nel quadro della politica agricola ed hanno generalmente una durata di validità limitata.

I titoli degli altri atti sono stampati in grassetto e preceduti da un asterisco.


II Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità

Commissione

4.5.2005   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 116/1


DECISIONE DELLA COMMISSIONE

del 18 febbraio 2004

relativa all'aiuto alla ristrutturazione in favore di Bankgesellschaft Berlin AG

[notificata con il numero C(2004) 327]

(Il testo in lingua tedesca è il solo facente fede)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2005/345/CE)

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 88, paragrafo 2, comma 1,

visto l'accordo sullo Spazio economico europeo, in particolare l'articolo 62, paragrafo 1, lettera a),

visto il regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio, del 22 marzo 1999, recante modalità di applicazione dell'articolo 93 del trattato CE (1), in particolare l'articolo 7, paragrafo 3,

dopo aver invitato lo Stato membro ed altre parti interessate a presentare osservazioni (2) e viste le osservazioni da questi espresse,

considerando quanto segue:

I.   PROCEDIMENTO

(1)

In seguito all'autorizzazione (3) da parte della Commissione degli aiuti al salvataggio a favore della Bankgesellschaft Berlin AG («BGB» o «la banca»), in data 25 luglio 2001, ed alla presentazione alla Commissione stessa, da parte della Germania, del piano di ristrutturazione in data 28 gennaio 2002, con lettera del 9 aprile 2002 la Commissione ha comunicato alla Germania la decisione di avviare (4) il procedimento relativo agli aiuti alla ristrutturazione ai sensi dell'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE.

(2)

In seguito alla concessione della proroga richiesta e dopo due colloqui con i rappresentanti della Commissione, in data 17 giugno 2002 la Germania ha reso nota la sua presa di posizione ed ha trasmesso ulteriori documenti e informazioni. Un'ulteriore richiesta di informazioni è stata inoltrata alla Germania con lettera datata 31 luglio 2002.

(3)

Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee  (5) della decisione della Commissione in merito all'apertura del procedimento, la Commissione ha invitato anche le altre parti interessate a presentare le proprie osservazioni. Pertanto, il 9 luglio e, in seguito alla proroga, il 22 luglio 2002 la Commissione ha ricevuto le osservazioni di un concorrente e di un'altra parte interessata, che ha chiesto di non rendere nota la propria identità. Tali osservazioni sono state inoltrate il 1o agosto 2002 alla Germania ai fini della relativa presa di posizione. La risposta della Germania è pervenuta, in seguito alla proroga del termine, con lettera datata 23 settembre 2002.

(4)

Su richiesta, la Germania ha trasmesso ulteriori informazioni in merito agli aiuti notificati con le lettere datate 16 e 20 settembre, 14 e 18 novembre e 18 dicembre 2002, nonché 14 febbraio e 14 marzo 2003. Inoltre, la Commissione è stata informata sullo stato della procedura di ristrutturazione in occasione di diversi incontri con i rappresentanti della Germania, del Land Berlino e della BGB.

(5)

In una riunione del 26 marzo 2003, la Germania ha informato la Commissione sui motivi del fallimento, in data 25 marzo 2003, della procedura di offerta ai fini della privatizzazione della BGB, avviata nel 2002 sulla base di un bando pubblico internazionale. Ulteriori informazioni a tale proposito, nonché il bilancio e il conto economico per l'anno 2002, sono stati trasmessi il 31 marzo 2003.

(6)

Le conseguenti richieste di informazioni inviate dalla Commissione in data 15 aprile, 6 e 16 maggio 2003, hanno avuto risposta mediante le lettere datate 15 e 28 maggio e 24 giugno 2003. Ulteriori informazioni sono state trattate con lettera del 1o luglio 2003 nonché nel corso di incontri con i rappresentanti della Germania, del Land Berlino e della BGB, tenutisi il 4 e l'11 aprile, il 14 maggio e il 9 luglio 2003.

(7)

Il 14 luglio 2003 la Commissione ha conferito alla società di revisione dei conti Mazars Revision & Treuhandgesellschaft mbH di Düsseldorf l'incarico di analizzare, in qualità di perito, determinati aspetti del piano di ristrutturazione. I risultati sono stati quindi discussi con la Germania in data 3 ottobre 2003 e il resoconto definitivo è stato trasmesso alla Germania il 20 novembre 2003.

(8)

Nell'ottobre del 2003 è stata discussa la necessità di ulteriori misure di compensazione, in parte anche in presenza dei rappresentanti della banca. Nel mese di novembre 2003 la Germania è stata informata in merito ai provvedimenti previsti dalla Commissione ed ha avuto, esattamente come la banca, l'opportunità di prendere posizione sulle conseguenze economiche relative alla banca stessa, discusse nel dicembre 2003. In data 18 dicembre è stato concordato che la Germania si impegnerà, nei confronti della Commissione, ad alienare separatamente la Berliner Bank entro il 1o ottobre 2006, con effetto a partire al più tardi dal 1o febbraio 2007, nonché a privatizzare il gruppo entro il 31 dicembre 2007 ed anche ad attuare ulteriori provvedimenti di alienazione.

(9)

In data 29 gennaio 2004 la Germania ha trasmesso alla Commissione il piano di ristrutturazione, rivisto in particolare alla luce delle raccomandazioni dei periti incaricati dalla Commissione stessa, mentre il 16 febbraio 2004 ha reso noti gli impegni assunti in relazione alla versione riveduta del summenzionato piano.

II.   DESCRIZIONE DELLE MISURE DI AIUTO

(10)

La BGB è la società holding del gruppo BGB, fondato nel 1994 dalla fusione di vari istituti di credito precedentemente controllati dal Land Berlino; anche la BGB stessa opera sul mercato in qualità di istituto di credito. Nel 2000 la BGB presentava un bilancio consolidato pari a circa 205 miliardi di EUR, nel 2001 di circa 189 miliardi di EUR, mentre nel 2002 di circa 175 miliardi di EUR. Occupava pertanto la decima (2001) e la dodicesima (2002) posizione nella classifica delle banche tedesche; il numero degli addetti corrispondeva a circa 17 000 occupati nel 2000, a oltre 15 000 nel 2001 ed a 13 000 nel 2002. Il patrimonio di base, ai sensi della legge sul credito («KWG»), ammontava al 5,7 % in base al bilancio 2001 (percentuale di capitale complessivo 9,4 %) ed al 5,6 % in conformità al bilancio 2002 (percentuale di capitale complessivo 9,4 %). Nel giugno 2001, prima dell'approvazione degli aiuti al salvataggio, il patrimonio di base era sceso al [...] (6) % (percentuale di capitale complessivo [...]* %).

(11)

Il Land Berlino deteneva nell'agosto 2001, prima dell'apporto di capitali, il 56,6 % delle quote della BGB; ora tale cifra ammonta all'81 % circa. Altri azionisti sono la Norddeutsche Landesbank (NordLB), con l'11 % circa, e la Gothaer Finanzholding AG, con il 2 % circa. Quasi il 6 % delle quote sono frazionate e in possesso di terzi.

(12)

Il gruppo BGB ingloba, quali maggiori società affiliate o sottogruppi, la Landesbank Berlin («LBB») e la Berlin-Hannoversche Hypothekenbank AG («BerlinHyp»), anch'esse operanti nel ramo bancario. La LBB è un ente di diritto pubblico, al quale la BGB è associata in partecipazione atipica con una quota del 75,01 %. A motivo dell'accordo di cessione degli utili e delle perdite attualmente in vigore, dal punto di vista economico la BGB deve essere considerata come la proprietaria delle quote al 100 %. Per quanto concerne la BerlinHyp, operante nel settore dei finanziamenti immobiliari, la BGB detiene l'89,9 % delle azioni.

(13)

Attualmente fa parte del gruppo in oggetto anche il sottogruppo IBAG Immobilien und Beteiligungen Aktiengesellschaft («IBAG»), operante nell'ambito dei servizi immobiliari, gestito in passato a cura della Immobilien und Baumanagement der Bankgesellschaft Berlin GmbH («IBG»). Inoltre, la BGB controlla, o controllava, direttamente o indirettamente, varie altre imprese nazionali o estere, come ad esempio la Weberbank, la Allgemeine Privatkundenbank AG («Allbank», nel frattempo venduta), la BGB Ireland, la BGB UK, la BG Polska (attività bancaria al dettaglio e settore Internet «Inteligo» nel frattempo venduti, avviata la liquidazione del restante «settore principale») nonché la ceca Zivnostenská Banka a.s. (nel frattempo venduta).

(14)

L'attività principale della BGB è costituita dalle transazioni bancarie al dettaglio, con clienti privati e società («retail banking»), dei due marchi «Berliner Sparkasse» e «Berliner Bank». Nel caso di entrambe, non si tratta propriamente di società affiliate giuridicamente autonome, bensì di marchi o succursali. Dal 1o luglio 2003 la «Berliner Bank», così come in precedenza la «Berliner Sparkasse», appartiene alla LBB (7). Per quanto concerne la clientela commerciale, si tratta prevalentemente di piccole e medie imprese della regione.

(15)

Oltre ai settori retail banking, finanziamento immobiliare e servizi immobiliari, la BGB e le società affiliate operano anche nell'ambito del mercato finanziario (compravendita di denaro e titoli) e nei segmenti, da liquidare o ridurre fortemente, clienti importanti/estero (ad esempio finanziamento progetti ed esportazioni) ed amministrazione pubblica (assegnazione di crediti). Le attività di investment banking contemplano unicamente le emissioni di azioni e prestiti di entità relativamente ridotta e in futuro non avranno più un ruolo indipendente. Dal punto di vista geografico, l'attività della BGB si concentra nel territorio di Berlino e del Land Brandeburgo, in particolare per quanto attiene al retail banking. La BGB opera tuttavia anche a livello nazionale, ad esempio nel settore del finanziamento immobiliare, ed a livello internazionale nell'ambito del mercato finanziario.

(16)

Nell'area metropolitana di Berlino la BGB è leader nel settore dei servizi bancari al dettaglio, con quote di mercato che vanno dal 20 % circa fino a oltre il 50 % nei singoli segmenti (8). Secondo le indicazioni della BGB, la quota detenuta e quindi la penetrazione del mercato nel 2002, rilevata sulla base del primo rapporto di giroconto nell'ambito della clientela privata, è pari al 48 % (9). Per quanto attiene alle attività di finanziamento immobiliare sul territorio tedesco (tutti i crediti ipotecari), secondo le informazioni dichiarate, la BGB occupava nel 2000 il terzo posto, con una percentuale pari al 5 % circa. In base a informazioni aggiornate, tale posizione non è stata mantenuta (10). Più del 90 % del portafoglio ipotecario della BGB al 31 dicembre 2001, pari a 33 miliardi di EUR, si trovava in Germania; il resto riguardava il finanziamento immobiliare all'estero. Negli altri settori, la BGB non rientra fra le banche leader, né in Germania né a livello internazionale. Non sono disponibili dati in merito alle quote di partecipazione concrete al mercato oppure a determinati segmenti.

(17)

Le difficoltà della BGB, venute pubblicamente alla luce nel 2001, avevano origine in particolare nel settore dei servizi immobiliari, ma anche in quello dei finanziamenti immobiliari. Componenti essenziali dell'attività inerente ai servizi immobiliari, svolta negli anni ‘90 dalla società affiliata IBG, erano la gestione di fondi e la negoziazione con gli enti committenti. Fra la metà e la fine degli anni ‘90, gli azionisti della IBG, fondata all'inizio degli anni ‘90 quale società affiliata della LBB, erano inizialmente la stessa BGB AG (10 %), la Berliner Bank AG (30 %), la LBB (30 %) e la Berlin Hyp (30 %). In seguito alla fusione della Berliner Bank AG con la BGB, le quote della Berliner Bank sono passate alla IBG. La proprietà è attualmente strutturata come segue: 40 % BGB, 30 % LBB e 30 % Berlin Hyp.

(18)

Fino al 2000 la IBG aveva emesso fondi d'investimento immobiliare in misura crescente. Agli investitori venivano inoltre concesse ampie garanzie, in particolare garanzie pluriennali relative a locazioni, distribuzione di dividendi e rinnovi. Per l'emissione di nuovi fondi venivano contemporaneamente acquisiti o realizzati nuovi immobili. Le garanzie si basavano sull'aspettativa di conseguire valori immobiliari maggiori o addirittura crescenti, determinando quindi un accumulo dei rischi, dato l'effettivo forte calo dei prezzi e degli affitti, in particolare a Berlino e nei nuovi Laender.

(19)

Quando tali problemi hanno iniziato a manifestarsi nel corso del 2000, la BGB ha preso in considerazione la cessione delle attività principali della IBG. Pertanto, nel dicembre 2000 la parte principale delle attività della IBG è stata trasferita alla IBAG, di recente fondazione, fatta eccezione per i «vecchi» rischi e obbligazioni riconducibili alla IBG ed alle relative società affiliate fino al 31 dicembre 2000, che sono passati alla società di nuova fondazione LPFV Finanzbeteiligungs-und Verwaltungs-GmbH («LPFV»). I programmi di vendita della IBAG, tuttavia, sono falliti. Attualmente, sia la IBAG che la LPFV sono di proprietà della BGB al 100 %. La IBG svolge un'attività unicamente in settori marginali.

(20)

Gli ulteriori problemi emersi in questo periodo riguardavano l'attività inerente ai finanziamenti immobiliari, gestita in particolare dalla BerlinHyp, ma anche dalla LBB e dalla stessa BGB. L'ambito di attività comprende l'assegnazione di crediti per il finanziamento di importanti progetti immobiliari, soprattutto in ambito industriale, ma non la concessione di crediti ipotecari per il finanziamento di immobili privati, che rientra nell'ambito delle attività al dettaglio. Le difficoltà nell'ambito dei finanziamenti immobiliari, in crescita in seguito al raffreddamento del mercato immobiliare, rappresentano la conseguenza di una prevenzione dei rischi finora insufficiente.

(21)

Nella prima metà del 2001 la BGB è stata colpita da una forte crisi. La causa va ricercata principalmente nelle sofferenze sui crediti per le attività di finanziamento immobiliare nonché negli obblighi di garanzia delle attività relative ai fondi a carico delle società IBG/IBAG/LPFV, che hanno determinato la presenza nel bilancio dell'anno 2000 di accantonamenti per circa 1 miliardo di EUR ed hanno reso necessari la costituzione di ammortamenti per i progetti edilizi in corso e un aumento della prevenzione contro i rischi nell'ambito dei finanziamenti immobiliari. Pertanto, nel mese di maggio i fondi propri della BGB sono scesi al di sotto del coefficiente stabilito a norma di legge, pari all'8 %. L'ammanco finanziario da colmare per raggiungere un coefficiente di patrimonio di base del 5 % e consentire il recupero del coefficiente dei fondi propri pari al 9,7 %, registrato prima della crisi, era stato stimato allora intorno ai 2 miliardi di EUR. Nel maggio del 2001, con una dichiarazione di intenti il Land Berlino ha garantito un apporto di capitale, da fornire a propria cura, corrispondente alla somma necessaria a tale scopo. In seguito all'autorizzazione, da parte della Commissione, alla concessione di detti aiuti al salvataggio, nell'agosto del 2001 la BGB ha ricevuto capitali per l'ammontare di 2 miliardi di EUR, e precisamente 1,755 miliardi di EUR dal Land Berlino, 166 milioni di EUR da NordLB, 16 milioni di EUR da Parion (Gothaer Finanzholding AG) e 63 milioni di EUR da piccoli azionisti.

(22)

Nei mesi successivi sono emersi tuttavia ulteriori rischi, soprattutto nel settore dei servizi immobiliari delle società IBAG/IBG/LPFV. Sussisteva il pericolo che il capitale della BGB potesse scendere nuovamente al di sotto del coefficiente minimo di solvibilità richiesto. Tali rischi concernevano nuovamente gli obblighi di garanzia delle attività relative ai fondi e il deprezzamento dei valori immobiliari, acquistati per la successiva emissione di nuovi fondi («immobili di riserva»). Secondo le informazioni fornite dalla Germania, la BGB risponde per la maggior parte di questi rischi tramite la rete interna dei contratti di cessione degli utili e delle perdite, delle lettere di patrocinio e dei crediti.

(23)

Nel mese di novembre del 2001 l'allora Ufficio federale di vigilanza del credito (BAKred, attualmente BAFin) (11) minacciò di imporre alla BGB una chiusura temporanea, se non fossero stati adottati provvedimenti atti alla copertura dei summenzionati rischi entro la fine del 2001. Per questo motivo il Land Berlino, la BGB, la LBB, la Berlin Hyp, la IBAG, la IBG e la LPFV siglarono in data 20 dicembre 2001 un accordo di massima a copertura di tali rischi con ampie garanzie ed assicurazioni. L'accordo di massima è stato sostituito da un accordo dettagliato, approvato definitivamente in data 16 aprile 2002. Le garanzie assunte con questo accordo, definite come una «copertura contro i rischi», vengono descritte in dettaglio nel prosieguo del testo.

(24)

Le misure di aiuto costituiscono parte integrante del piano di ristrutturazione presentato originariamente nel gennaio del 2002 e rielaborato da ultimo nel gennaio del 2004, nel corso del procedimento di indagine. Tale piano prevede una considerevole riduzione dell'attività commerciale del gruppo BGB, e una concentrazione sui settori Clienti privati e società nella zona di Berlino. Parallelamente vengono proseguite, anche se in minore entità, le attività connesse con il mercato finanziario e il settore dei finanziamenti immobiliari (cfr. punti 172 e seguenti). Altri ambiti d'attività, quali i settori clienti importanti/estero, compresa la Structured Finance e l'attività di consulenza per la Mergers & Acquisitions, devono essere liquidati, mentre altri ancora, come il settore Pubblica amministrazione, fortemente ridotti. Originariamente era stato previsto di mantenere in attività anche il settore dei servizi immobiliari. La Germania, tuttavia, già nella fase iniziale del procedimento aveva incaricato il Land Berlino di provvedere alla scorporazione del settore ed alla relativa alienazione (cfr. considerando 277 e 278). Inoltre, nel frattempo la Germania si è impegnata ad alienare separatamente la Berliner Bank, per ridurre l'ingente presenza della BGB nelle attività bancarie al dettaglio.

(25)

Come precedentemente citato, le quote di partecipazione del Land Berlino alla BGB devono essere cedute. La Commissione ha ricevuto un impegno al riguardo. Nell'ambito della privatizzazione della BGB, la BerlinHyp deve essere alienata congiuntamente alla stessa oppure separatamente (cfr. considerando 285). Inoltre, la IBB deve essere separata dalla BGB e la riserva speciale della IBB (il summenzionato capitale dell'ex istituto di credito per l'edilizia abitativa «WBK», a suo tempo trasferito alla LBB) deve essere restituita al Land Berlino (cfr. considerando 279), se tale fatto non determina uno scostamento in meno rispetto a una percentuale di patrimonio di base pari al 6,0 % e a una percentuale di capitale complessivo del 9,7 % alla data di riferimento, vale a dire il 1o gennaio 2004.

(26)

Per quanto attiene agli aiuti alla ristrutturazione dichiarati in data 28 gennaio 2002, si tratta da un lato dell'apporto di capitali concesso in qualità di aiuti al salvataggio dal Land Berlino nell'agosto 2001, in seguito all'approvazione della Commissione in data 25 luglio 2001 (12), per l'ammontare di 1,755 miliardi di EUR, quale aiuto a tempo indeterminato a favore della BGB.

(27)

Dall'altro lato si tratta della summenzionata copertura contro i rischi, il cui stanziamento di massima è stato deciso nel dicembre del 2001 dai seguenti soggetti: Land Berlino, BGB, LBB, BerlinHyp, IBAG, IBG e LPVF, ed è stato modificato, integrato e sostituito dall'accordo dettagliato varato in data 16 aprile 2002. Tale accordo contempla i seguenti elementi: garanzie, esenzioni, accolli liberatori, guarentigie, concessi dal Land Berlino per un periodo di trent'anni, allo scopo di assicurare i rischi derivanti dall'attività relativa ai servizi immobiliari delle società affiliate IBAG, IBG e LPFV:

garanzie creditizie: garanzie per la BGB, la LBB e la BerlinHyp in merito alle attività di corresponsione interessi e rimborsi per i crediti concessi da queste imprese alla IBAG ed alla IBG nonché alle relative società affiliate e a ulteriori società entro il 31 dicembre 2001. Le società interessate e le situazioni creditizie sono indicate negli allegati dell'accordo dettagliato. In quest'ultimo vengono disciplinate anche le limitazioni relative a determinate garanzie creditizie, nonché esplicite esclusioni («elenco negativo»);

garanzie relative ai valori contabili: garanzie per la IBAG e la IBG nonché per determinate altre società del gruppo, principalmente società direttamente o indirettamente affiliate alle imprese citate, in relazione al mantenimento di valore delle singole voci patrimoniali delle partite iscritte all'attivo nel bilancio attestato, ad eccezione di determinate voci patrimoniali, come quelle immateriali, le giacenze di cassa, i depositi presso la Bundesbank e gli istituti di credito oppure i ratei e i risconti (attivi e passivi). Anche in materia di garanzie relative ai valori contabili, l'accordo dettagliato regola le limitazioni e le esclusioni («elenco negativo»);

accollo liberatorio nei confronti della LPFV: esenzione della LPFV dalle obbligazioni, se superano un importo di 100 milioni di EUR (franchigia), derivanti dalle precedenti attività del settore immobiliare della IBG e delle precedenti società affiliate Bavaria, Arwobau e Immobilien-Beteiligungsvertriebsgesellschaft der Bankgesellschaft Berlin GmbH («IBV») mediante accollo liberatorio. Detto accollo liberatorio non riguarda le obbligazioni connesse con l'emissione di fondi dopo il 31 dicembre 2000 o con la nuova attività dell'IBAG, descritta nell'accordo dettagliato;

esenzione della BGB dai patrocini: esenzione della BGB da tutte le obbligazioni relative ai patrocini, assunte entro il 31 dicembre 1998 per la IBG, la IBV e la Bavaria. Anche tale esonero non concerne le obbligazioni connesse con l'emissione di fondi dopo il 31 dicembre 2000 o con la nuova attività dell'IBAG, descritta nell'accordo dettagliato.

(28)

Nell'articolo 45 dell'accordo dettagliato viene indicato l'importo massimo risultante da queste obbligazioni per il Land Berlino, pari a 21,6 miliardi di EUR. Ai sensi dell'articolo 45, si tratta del valore nominale teorico dei rischi coperti da garanzia, al quale è stato sottratto il valore corrispondente ai vari rilevamenti. Nell'accordo di massima il valore massimo era stato fissato ancora in 35,34 miliardi di EUR, in quanto, sulla base di considerazioni in materia di norme di vigilanza, le summenzionate garanzie coprivano in parte gli stessi rischi. Come cita l'articolo 45 dell'accordo dettagliato, il Land può rispondere, ad esempio in relazione alla rivendicazione di un creditore terzo derivante da una garanzia di locazione, da un lato con l'accollo liberatorio nei confronti della LPFV e dall'altro mediante l'esonero dai patrocini. L'accordo dettagliato dispone tuttavia anche che il Land in questi casi garantisca solo una tantum per il rischio in questione. In tal modo è stato possibile depurare l'importo massimo teorico di tali molteplici accertamenti e fissarlo in 21,6 miliardi di EUR. Secondo i calcoli provvisori presentati dalla Germania, l'esonero della LPFV rappresenta l'importo maggiore, in relazione ai summenzionati 21,6 miliardi di EUR (circa [...]* EUR, di cui [...]* EUR sono riferiti all'esenzione dalle obbligazioni della LPFV derivanti dalle garanzie di locazione e distribuzione degli utili e [...]* EUR all'esonero dai rischi connessi con le cosiddette garanzie di rinnovo per gli edifici).

(29)

Il summenzionato importo massimo teorico si basa tuttavia sulla stima relativa a una completa materializzazione di tutti i rischi. In merito all'esonero della LPFV dalle garanzie di locazione (importo massimo pari a [...]* EUR), questo significa ad esempio la sospensione completa di tutti i canoni di locazione fino al 2025; per quanto concerne invece l'esenzione della LPFV dalle garanzie di rinnovo ([...]* EUR), viene contemplata la stima dei costi di realizzazione di tutti gli edifici e degli impianti esterni. Una perdita al 100 % dei canoni d'affitto e una demolizione con successiva ricostruzione di tutti gli edifici appare tuttavia irreale, anche alla luce delle supposizioni più pessimistiche. Pertanto, nell'articolo 45 viene anche indicato che, sulla base delle attuali conoscenze e di una dettagliata analisi dei sostanziali rischi economici, il probabile ricorso ai fondi sarà sensibilmente inferiore. Di conseguenza, nel migliore dei casi («scenario best case») il rischio effettivo corrisponderà a 2,7 miliardi di EUR, nel «caso base» («scenario base-case») a 3,7 miliardi di EUR, mentre nel peggiore dei casi (il cosiddetto «scenario worst-case») a 6,1 miliardi di EUR. Le supposizioni su cui si fondano tali valori di stima sono state rese note nel corso del procedimento (cfr. considerando 138).

(30)

L'accordo dettagliato prevede inoltre, ai fini della minimizzazione delle prestazioni di garanzia, la possibilità che il Land Berlino conferisca a un soggetto terzo, in parte o in toto, la gestione dell'accordo dettagliato. Il Land si è avvalso di questa possibilità ed ha fondato la «BCIA Berliner Gesellschaft zum Controlling der Immobilien-Altrisiken mbH», di sua esclusiva proprietà, che svolge tale attività dal gennaio 2003 per conto del Land stesso. Inoltre, l'accordo dettagliato prevede per il Land una provvigione di avallo e un diritto di miglioria per un periodo di quindici anni amministrativi. Di conseguenza, il Land riceverà dalla BGB una provvigione di avallo annuale fissa di 15 milioni di EUR fino al 2011 incluso, che a partire dal 2012 potrà essere adeguata di comune accordo in relazione alla durata residua della copertura contro i rischi. Nel caso in cui in uno o più mesi di un anno amministrativo venga conseguita una percentuale complessiva di fondi propri al 12,5 % e una percentuale relativa al patrimonio di base del 7 %, la BGB verserà al Land Berlino il 15 % dell'ulteriore utile d'esercizio realizzato.

(31)

La legge che autorizza il governo del Land all'assunzione di una garanzia regionale contro i rischi derivanti dall'attività nel settore dei servizi immobiliari della Bankgesellschaft Berlin AG e di alcune delle società affiliate (13) di quest'ultima sancisce inoltre che le quote di partecipazione del Land Berlino alla BGB debbano essere alienate il più presto possibile a condizioni ragionevoli per il Land stesso e che, in relazione a un nuovo assetto della proprietà riferito alla BGB, la Investitionsbank Berlin (IBB) si stacchi dalla BGB e operi in qualità di banca promotrice di diritto pubblico (ulteriori informazioni nel prosieguo del testo).

(32)

Nella delibera in merito all'apertura del procedimento (14), la Commissione ha segnalato anche un dato di fatto importante, di cui non si era tenuto conto nel piano di ristrutturazione originario. Alla fine del 1992 la WBK, con l'intero patrimonio, era stata ceduta alla LBB; contemporaneamente, anche tutte le mansioni da esplicare a cura della WBK sono state trasferite alla IBB, allora di recente fondazione. Mediante tale cessione, il patrimonio netto della LBB era aumentato di circa 1,9 miliardi di marchi tedeschi (DEM). La LBB ha versato, a partire dal 1995, un rimborso medio dello 0,25 % per l'importo utilizzato. A motivo delle perplessità esistenti in merito alla compatibilità di tale rimborso con i principi del finanziamento inerente all'economia di mercato, nel luglio del 2002 la Commissione ha aperto il procedimento C 48/2002 (15). Se la Commissione dovesse pervenire alla conclusione che il rimborso versato non è compatibile con i principi che sottostanno ai finanziamenti in regime di economia di mercato, e in assenza delle condizioni di compatibilità stabilite nel Contratto CE, la differenza fra il rimborso versato e il rendimento di mercato di un tale investimento costituirebbe un aiuto non compatibile con il mercato comune e dovrebbe pertanto essere restituito dalla LBB al Land Berlino.

(33)

La possibilità di una domanda di rimborso costituisce un rischio considerevole in relazione alle prospettive del piano di ristrutturazione, per quanto attiene alla redditività da ripristinare. Pertanto, nella decisione di avvio del procedimento la Commissione ha invitato la Germania a trovare una soluzione idonea per tale questione ed ha altresì preso atto che la Germania si sta adoperando in tal senso.

(34)

Per i summenzionati motivi, fra il Land Berlino e la BGB in data 23 dicembre 2002 è stato stipulato l'Accordo sulla gestione di eventuali richieste di rimborso del Land Berlino connesse con il caso relativo ad aiuti di Stato C48/2002 — Landesbank Berlin — Girozentrale — della Commissione europea («accordo di rimborso»).

(35)

Tale accordo sancisce che, nel caso in cui la Commissione decida di chiedere un rimborso, il Land Berlino si impegni a versare quale deposito nella LBB una sovvenzione di risanamento per l'importo necessario ad evitare che le quote di capitale della LBB e/o del gruppo BGB scendessero al di sotto di quanto indicato nell'accordo, a causa dell'incombente impegno di rimborso. Le percentuali minime di capitale citate nell'accordo di rimborso ammontano al 9,7 % (percentuale di capitale complessivo) ed al 6 % (percentuale relativa al patrimonio di base). L'accordo è soggetto alla condizione sospensiva di approvazione dell'aiuto in oggetto da parte della Commissione.

(36)

Sebbene questo provvedimento non fosse ancora stato adottato al momento della decisione di avvio del procedimento, e pertanto non costituisse parte integrante del piano di ristrutturazione, i rischi connessi con le prospettive di redditività della banca, derivanti da una possibile richiesta di rimborso da parte della Commissione, sono stati citati nella summenzionata decisione quale fattore da considerare ai fini del procedimento in oggetto. L'accordo di rimborso è stato infine stipulato per tenere in debito conto tali dubbi e perplessità. Poiché detto provvedimento è assolutamente indispensabile per il successo del piano di ristrutturazione, la Commissione ritiene sia opportuno valutare l'accordo di rimborso congiuntamente alle altre misure di aiuto, in seguito alla determinazione di un importo di aiuto massimo.

(37)

Nella decisione di avvio del procedimento di indagine formale, ai sensi dell'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE, la Commissione ha provvisoriamente classificato le misure da esaminare come aiuti di Stato ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE e dell'articolo 61, paragrafo 1, dell'accordo SEE, poiché sono stati concessi mediante l'impiego di fondi statali e sono quindi idonei, grazie al miglioramento della situazione finanziaria dell'impresa, ad esplicare effetti sulla posizione economica dei concorrenti di altri Stati membri (16), e pertanto possono distorcere o minacciare una distorsione della concorrenza e pregiudicare il commercio fra gli Stati membri.

(38)

A motivo del proprio giudizio provvisorio, la Commissione era pervenuta alla constatazione che gli aiuti dovessero essere sottoposti a valutazione sulla base degli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà (17) (nel prosieguo del testo denominati «orientamenti») e che non potessero trovare applicazione né altre prescrizioni di compatibilità del trattato CE né altri orientamenti comunitari. La Commissione ha quindi aderito all'opinione della Germania, secondo la quale la BGB rappresenta un'impresa in difficoltà ai sensi del punto 2.1 degli orientamenti. Sussistono tuttavia notevoli dubbi in merito alla compatibilità degli aiuti con il mercato comune.

(39)

In conformità ai punti 31-34 degli orientamenti, la Commissione verifica per ogni singolo aiuto se il piano di ristrutturazione sia in grado di ripristinare la redditività a lungo termine dell'impresa nell'ambito di un adeguato periodo di tempo, sulla base di supposizioni realistiche.

(40)

La Commissione ha inizialmente espresso la critica, in relazione al piano di ristrutturazione originariamente trasmesso, che non fossero state illustrate le strategie di mercato future per l'investment banking. Inoltre, nell'ambito della strategia futura per l'attività nel settore immobiliare, la Commissione ha richiesto una specifica maggiormente dettagliata della differenza di costo fra la liquidazione e il mantenimento in attività della filiale di servizi immobiliari IBAG.

(41)

La Commissione dubitava del fatto che le supposizioni relative al mercato, indicate nel piano di ristrutturazione originario, e le previsioni inerenti all'evoluzione dell'offerta e della domanda fossero sufficientemente precise per consentire di trarre conclusioni in merito alle prospettive di successo delle misure di ristrutturazione proposte. Era difficile stabilire su quali supposizioni di mercato si fondassero tali misure di ristrutturazione.

(42)

La Commissione ha inoltre stabilito che le informazioni, fornite in passato dalla Germania, in merito ai motivi delle difficoltà in cui versava l'impresa fossero relativamente superficiali. Erano state addotte le tre seguenti motivazioni: a) penuria di credito, b) cessione di ampie garanzie nel settore dei fondi immobiliari e c) introduzione troppo tardiva (1999) ed attuazione lenta di un controlling sistematico dei rischi. Le informazioni fornite rappresentavano principalmente un sunto delle difficoltà finanziarie. Per tali difficoltà era stato tuttavia indicato solo un motivo reale, vale a dire l'inefficienza delle strutture del gruppo e del management, tra cui un controlling dei rischi non funzionante. Mancava però un'attenta analisi di tali strutture e delle negligenze concrete del management, inclusi gli effetti della proprietà demaniale. La Commissione riteneva tuttavia che una tale analisi fosse necessaria ai fini della valutazione delle prospettive di ristrutturazione della BGB. La Commissione dubitava pertanto che, nel piano di ristrutturazione, le cause delle difficoltà della BGB fossero state riconosciute e gestite in modo sufficiente. Di conseguenza, la Germania è stata invitata a presentare un'analisi dettagliata delle negligenze passate nonché delle prospettive future e dei problemi relativi alle strutture del gruppo, alle metodologie di gestione e di vigilanza, ai programmi di controllo e reporting nonché alle tecniche di attuazione dei processi decisionali basati su considerazioni commerciali.

(43)

In considerazione di una possibile privatizzazione, la Germania aveva citato le negoziazioni in corso con potenziali acquirenti, senza tuttavia fornire dettagli in merito al procedimento scelto, alle condizioni o ad altri fattori rilevanti. La Commissione si è quindi chiesta se una privatizzazione, parziale o totale, venisse esaminata seriamente e se fosse eventualmente garantito che questa venga attuata nell'ambito di una procedura aperta, trasparente e priva di discriminazioni.

(44)

In merito all'obiettivo di rendimento del 7 % scarso, originariamente indicato nella notifica, la Commissione dubitava in primo luogo che tale percentuale potesse effettivamente essere raggiunta, in particolare alla luce della struttura problematica di istituzione e management del gruppo, delle supposizioni di mercato non chiare sulle quali si fondavano le misure di ristrutturazione nonché del mantenimento della problematica attività nel settore immobiliare. Anche in caso di conseguimento del rendimento desiderato pari al 7 %, la Commissione dubitava che tale corresponsione di interessi relativa al capitale impiegato fosse sufficiente per garantire la compatibilità con i principi di finanziamento vigenti nell'ambito dell'economia di mercato.

(45)

La Commissione ha inoltre segnalato che la possibilità di una richiesta di rimborso connessa con il procedimento LBB costituisce un notevole rischio per le prospettive di successo del piano di ristrutturazione ed ha invitato la Germania, nella decisione di avvio del procedimento, ad elaborare proposte di soluzione in tal senso.

(46)

L'eccezione prevista dall'articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE sottostà alla condizione che gli aiuti non modifichino le condizioni degli scambi in modo tale da risultare contrari all'interesse comune. I punti dal 35 al 39 degli orientamenti sanciscono che devono essere attuate misure atte ad attenuare, possibilmente, gli effetti negativi degli aiuti sui concorrenti. Di norma, questa condizione si concretizza mediante una limitazione o una riduzione della presenza dell'impresa sul mercato del prodotto rilevante, tramite un'alienazione di impianti di produzione o di società affiliate oppure una sospensione di attività. La limitazione o riduzione deve essere proporzionale agli effetti di distorsione determinati dalla concessione dell'aiuto e in particolare al peso relativo dell'impresa sul/sui mercato/i in cui opera.

(47)

Nel complesso, le controprestazioni e i provvedimenti di compensazione originariamente proposti, come l'alienazione di partecipazioni importanti, la riduzione delle operazioni finanziarie e su titoli, del settore debt finance, delle transazioni immobiliari, del numero di filiali, del personale e del settore pubblica amministrazione nonché l'abbandono di siti e dell'attività con il settore estero e clienti importanti, dovevano determinare una riduzione della somma di bilancio della BGB pari al 26 % (da 190 a 140 miliardi di EUR). A motivo della descrizione in parte vaga dei provvedimenti di compensazione e del relativo contributo agli attesi effetti sul patrimonio e sulla situazione occupazionale della BGB, per la Commissione è stato impossibile giudicare se questo effetto complessivo potesse essere conseguito in modo realistico e come i provvedimenti avrebbero potuto influire sulla posizione futura della BGB nei mercati o segmenti delimitati dalla Germania. Pertanto, alla Commissione servivano informazioni dettagliate in merito all'effetto di ogni singolo provvedimento sul patrimonio, sulla situazione occupazionale e sulle future posizioni di mercato/segmento della BGB.

(48)

Anche se fosse stato conseguito l'effetto di riduzione precedentemente illustrato (26 % o 50 miliardi di EUR della somma di bilancio), la Commissione dubitava che tale riduzione potesse essere sufficiente, alla luce della consistente somma relativa all'aiuto ed alla prassi della Commissione stessa in relazione agli aiuti alla ristrutturazione destinati alle banche (18). In tale contesto, la Commissione ha indicato le percentuali minime di capitale, previste a norma di legge, quale possibile punto di orientamento ai fini della valutazione dell'opportunità delle controprestazioni, in quanto una banca deve ridurre il proprio volume d'affari in proporzione alla sottocapitalizzazione subita (per una sottocapitalizzazione di 1 miliardo di EUR, considerando una percentuale legale minima di patrimonio di base pari al 4 %, sarebbe necessaria una riduzione teorica dell'attivo rilevante ai fini della valutazione dei rischi fino a 25 miliardi di EUR). Queste «riduzioni di opportunità» potrebbero fungere da punto di riferimento indicativo per il grado di distorsione del mercato e i provvedimenti di compensazione di conseguenza necessari. Sulla base di tali considerazioni, il solo apporto di capitali da parte del Land Berlino, per un ammontare di 1,755 miliardi di EUR nell'estate del 2001, corrisponderebbe a una riduzione teorica dei valori patrimoniali fino a 44 miliardi di EUR. Tuttavia, la Commissione ha fatto presente che tale punto di riferimento non può essere applicato in modo «meccanico», bensì è soggetto a un margine di discrezionalità in merito alla considerazione di particolari circostanze, ad esempio fattori rilevanti ai fini della sopravvivenza e della redditività della banca.

(49)

Quando, in seguito all'apporto di capitali, sono emersi nuovi rischi, i coefficienti di solvibilità hanno rischiato di risultare nuovamente insufficienti. Allo scopo di evitare un nuovo afflusso di capitali, il Land Berlino ha optato, quale soluzione, per il ricorso a garanzie generali con l'ausilio di una copertura contro i rischi. Di conseguenza, le garanzie esplicano un effetto simile a quello risultante da un apporto di capitali. Il problema relativo alla copertura contro i rischi consisteva nel fatto che l'importo dell'aiuto che verrà alla fine concesso non era stato stabilito con chiarezza. L'importo massimo nominale teorico, citato nell'articolo 45 dell'accordo dettagliato, ammonta a 35,34 miliardi di EUR. Detraendo la copertura plurima contro i rischi, l'importo massimo corrisponde a 21,6 miliardi di EUR. Si tratta ancora di un valore nominale, vale a dire che si parte dal presupposto di una completa materializzazione di tutti i rischi, che non è molto probabile (cfr. quanto sopra esposto). Pertanto, per esigenze di accuratezza, la Commissione ha dovuto operare con l'unico limite massimo disponibile, vale a dire 35,34 miliardi di EUR. Poiché tuttavia la realizzazione di tale importo sarebbe stata improbabile, risultava inopportuno considerarlo come base per la determinazione dei necessari provvedimenti di compensazione. Per la Commissione era quindi impossibile giudicare se i provvedimenti di compensazione offerti fossero sufficienti alla luce dell'importo relativo all'aiuto in oggetto. Tra l'altro, la Commissione dubitava che, pur in presenza dello scenario «best case» con aiuti concessi di circa 3 miliardi di EUR oltre all'apporto di capitali, i provvedimenti di compensazione attuati in base al summenzionato punto di riferimento approssimativo potessero essere sufficienti. Inoltre, le esperienze con precedenti casi di ristrutturazione insegnavano che gli scenari «best case» si verificano raramente.

(50)

La Commissione ha annunciato che, all'atto della valutazione conclusiva in merito all'opportunità dei provvedimenti di attuazione, sarebbe stato necessario tenere conto della posizione di mercato estremamente forte della BGB, nel settore delle attività al dettaglio a livello locale e regionale. Alla luce della mancanza di informazioni sufficienti, la Commissione era tuttavia impossibilitata a valutare gli effetti dei provvedimenti di riduzione sui singoli mercati o comparti. L'anelata riduzione nell'ambito delle operazioni con clienti privati e società, da conseguire mediante la programmata alienazione della Weberbank e della Allbank sembrava tuttavia essere relativamente esigua e probabilmente non avrebbe sufficientemente attenuato gli effetti di distorsione della concorrenza determinati dalla concessione dell'aiuto. In considerazione del fatto che la BGB sembrava essere un operatore non trascurabile nel settore delle transazioni immobiliari, la Commissione si è chiesta anche se i provvedimenti di riduzione programmati fossero sufficienti in tale contesto.

(51)

Riepilogando, alla Commissione sono mancate informazioni importanti ai fini della valutazione adeguata e sufficientemente dettagliata degli effetti dei provvedimenti di compensazione proposti. Pertanto, sulla base dei dati di fatto disponibili, nutriva seri dubbi che i provvedimenti di riduzione pianificati fossero sufficienti ad attenuare gli effetti di distorsione della concorrenza di un tale ingente aiuto, di cui era impossibile stabilire l'importo esatto o il valore massimo. In tale contesto doveva essere considerata anche la forte posizione sul mercato della BGB, principalmente a livello locale e regionale e prevalentemente nel settore delle attività bancarie al dettaglio.

(52)

Ai sensi dei punti 40 e 41 degli orientamenti, l'aiuto deve essere limitato all'entità minima assolutamente necessaria ai fini della ristrutturazione, in modo che all'impresa non venga fornita una liquidità in eccesso, che potrebbe essere impiegata allo scopo di adottare un comportamento aggressivo e di distorsione del mercato o addirittura per un'espansione. Gli orientamenti precisano anche che il beneficiario degli aiuti è tenuto, avvalendosi di mezzi propri, a fornire un contributo rilevante al piano di ristrutturazione, anche mediante la vendita di valori patrimoniali, se questi non sono indispensabili per la prosecuzione dell'attività d'impresa.

(53)

Sulla base delle informazioni disponibili, la Commissione non era in grado di valutare con esattezza che l'aiuto, il cui importo non era ancora chiaro, rappresentava l'entità minima assolutamente necessaria, e se ad esempio i rischi connessi con la ristrutturazione fossero stati sopravvalutati, oppure se fossero o sarebbero stati introdotti provvedimenti di controllo per escludere effettivamente una copertura plurima dei rischi.

(54)

La Commissione si è chiesta se fosse veramente necessario il conseguimento, provvisoriamente approvato per gli aiuti al salvataggio, di una percentuale di patrimonio di base pari al 5 % e di una percentuale di fondi propri del 9,7 %, nonché di una percentuale di patrimonio di base del 7,5 % prevista a partire dal 2003 e di una percentuale di fondi propri pari al 12 % circa, per il mantenimento in attività dell'impresa, incluso un consistente rating a cura delle agenzie competenti. In questo contesto, la Commissione dubitava anche che il contributo della BGB, fornito mediante la vendita di valori patrimoniali o di società affiliate non indispensabili ai fini della sussistenza a lungo termine dell'impresa, alla luce dell'elevato volume dell'aiuto anche in caso di uno scenario «best case» rispondesse al criterio relativo a un «contributo rilevante». A motivo della forte presenza della BGB, nonché delle relative società affiliate e delle imprese fuse con la stessa o con queste ultime, su molti mercati e in molteplici segmenti, è sorta la questione se non fosse possibile alienare un numero maggiore di società affiliate/valori patrimoniali oppure un'entità più consistente di tali elementi, non solo dal punto di vista dei provvedimenti di compensazione bensì anche quale significativo contributo proprio, atto a integrare il gettito contributivo.

III.   PRESA DI POSIZIONE DELLA GERMANIA

(55)

Sulla base del piano di ristrutturazione all'epoca presentato, ancora vigente in linea di massima nell'estate del 2003, e sul quale si fondava la perizia dei consulenti della Commissione, la Germania ha preso posizione in merito all'apertura del procedimento e, su richiesta della Commissione nel prosieguo del procedimento stesso, ha trasmesso informazioni che esulavano dal piano di ristrutturazione originario e vertevano in particolare sui seguenti punti, determinanti ai fini della decisione della Commissione.

(56)

L'investment banking non costituiva più per il futuro un settore strategico di concentrazione né un prodotto target dell'attività inerente al mercato finanziario. Tale attività si concentra infatti su settori con elevato potenziale di resa, come ad esempio le transazioni con azioni, interessi e crediti, nonché il commercio in nome proprio, sebbene in entità minore, e la relativa portata si ridurrà ulteriormente.

(57)

La differenza di costo fra la liquidazione e il mantenimento in attività della IBAG è stata specificata in dettaglio. Le spese di liquidazione complessive erano costituite dai costi di liquidazione operativi di [...]* EUR e da un deficit di bilancio. Ai fini dell'accertamento di tale ammanco, è stato stilato un bilancio consolidato «ombra» che contemplava tre possibili scenari («best case», «real case», «worst case»), dal quale sono risultati [...]* EUR, [...]* EUR e [...]* EUR. In caso di mantenimento dell'attività sono invece risultati, in relazione al periodo dal 2001 al 2005, costi suddivisi per scenario di [...]* fino a [...]* EUR («base-case» [...]* EUR). Pertanto, una liquidazione della IBAG, rispetto al mantenimento in attività della stessa, determinerebbe un maggiore onere di [...]* fino a [...]* EUR. Inoltre, in caso di liquidazione a partire dal 2006 si rinuncerebbe a un risultato positivo annuale pari a [...]* EUR.

(58)

Sono state esposte in modo dettagliato le supposizioni relative all'andamento del mercato per il settore immobiliare e quello fondiario. In seguito a una leggera flessione nell'anno 2002, pari al 2 % circa, secondo le informazioni fornite dall'Associazione centrale dell'edilizia tedesca, nell'anno 2003 il volume d'attività ha registrato quasi una stagnazione. Per quanto concerne l'edilizia abitativa, è in corso un'inversione di tendenza (2003: calo dell'1 % circa in seguito a un meno 3 % circa nel 2002), considerando che nella parte orientale della Germania la flessione è stata sensibilmente maggiore rispetto ai Laender occidentali, a causa dell'eccesso d'offerta nell'ambito degli alloggi. Per quanto attiene invece all'edilizia industriale, si registra solo un leggero aumento dell'1 % circa nel 2003. Le capacità e le attese di fatturato della Bavaria sono pertanto state adeguate a quanto sopra esposto, ed è stato definito un orientamento maggiormente mirato. In futuro, la Bavaria si concentrerà, sia per quanto concerne l'edilizia abitativa che per quella industriale, sul segmento principale del mercato e, dati gli sviluppi fortemente differenziati a livello regionale nel campo dell'edilizia abitativa, prevalentemente sulle regioni occidentali di Amburgo, Monaco, Stoccarda e Reno-Meno. Nel settore fondiario, in seguito a un calo registrato nel 2001, per il segmento dei fondi chiusi si prevede in futuro una crescita sensibile delle attività. I fondi immobiliari, che vantano quasi il 50 % del volume di collocamento, continueranno ad essere rilevanti, in qualità di forma d'investimento alternativa con rendite e rischi fra i titoli a reddito fisso e le azioni. I nuovi fondi della IBV verrebbero emessi solo per gli immobili industriali importanti e concessi con garanzie notevolmente ridotte. Mediante tali impianti di più elevato valore qualitativo, sarebbe possibile aumentare anche la sicurezza del rendimento prevedendo tuttavia un dimezzamento complessivo dell'attività commerciale.

(59)

In merito alle supposizioni relative all'andamento di mercato per il settore clienti privati, la Germania ha comunicato in particolare che, nell'area di concentrazione di Berlino, mediamente fanno riferimento a ogni singola filiale della banca circa 4 000 abitanti; tale cifra è notevolmente superiore alla media tedesca (1 400). Sebbene a Berlino non sussista una situazione di assistenza in eccesso nelle succursali, nei prossimi anni si prevede un'ulteriore riduzione delle sedi commerciali data la presenza di altri canali, come call center e internet. Il programma di miglioramento duraturo della redditività del settore clienti privati viene condotto contemporaneamente su due fronti, sia in relazione ai costi che ai redditi. Fra i provvedimenti atti alla riduzione dei costi centrali si annovera la riduzione delle filiali in relazione all'attuale redditività, alla copertura regionale ed alle spese previste per la chiusura/il raggruppamento. L'obiettivo si configura nell'aumento dei clienti principali per ogni filiale a [...]*, per la Berliner Sparkasse, ed a [...]* per Berliner Bank entro la fine del 2003, in confronto ai circa 2 300 clienti in media a favore dei concorrenti diretti a Berlino. Ulteriori tagli di costi risultano dalla sostituzione delle casse tradizionali, estremamente costose, con dispositivi più moderni, che consentono di risparmiare [...]* relativi alle capacità addetti (MAK). Il profitto può essere ulteriormente aumentato grazie a una modificata allocazione delle capacità relative ai consulenti, attuata allo scopo di conquistare gruppi di clienti possibilmente più interessanti dal punto di vista economico. Per le transazioni si ricorrerà sempre più agli strumenti on line e self-service, mentre il canale di vendita «filiale» si concentrerà con maggiore intensità sull'attività di consulenza. La previsione relativa all'andamento della domanda, nel settore clienti privati di Berlino, si fonda sulle informazioni fornite dalla Landeszentralbank Berlin (banca regionale centrale di Berlino), sui report dei broker e sulle valutazioni dell'Ufficio federale di statistica degli ultimi anni. Per quanto concerne la posizione di mercato della BGB nei singoli segmenti dell'attività relativa ai clienti privati a livello locale e regionale, la Germania ha presentato cifre corrette verso il basso, che attestano quote di mercato riferite ai volumi pari al 20 % e fino a oltre il 40 % a Berlino (cfr. considerando 291 e seguenti). La previsione di crescita per Berlino, che risulta inferiore del 2,5 % rispetto alla media nazionale in qualità di regione strutturalmente debole, è pari al 2 %. La Germania ha dichiarato che, a onta delle quote di mercato del 40 % circa per quanto attiene agli investimenti con i clienti privati, non si può parlare di una posizione dominante della BGB, in quanto il mercato interbancario al dettaglio berlinese è caratterizzato da una forte concorrenza e i clienti hanno la possibilità di sostituire la banca di riferimento senza grosse spese e difficoltà. Inoltre, sussiste una quota di mercato sproporzionata in relazione ai depositi a risparmio, mentre la BGB è sottorappresentata nelle forme di investimento di maggior valore, come i depositi a termine fisso, i libretti di depositi fruttiferi, i depositi di titoli ed altri prodotti di investimento complessi come le assicurazioni, in quanto serve una clientela prevalentemente a reddito ridotto in riferimento alla penetrazione di mercato.

(60)

Le supposizioni relative agli sviluppi di mercato per il settore società si basavano, fra l'altro, sui report dei broker e sulle analisi condotte dall'Ufficio federale di statistica. Mediante una gestione mirata del portafoglio clienti e grazie alla relativa dotazione di crediti a rischio, all'introduzione del pricing orientato ai rischi ed alla concentrazione dell'attività commerciale sui segmenti centrali «clienti settore industriale» e «società a livello regionale», a onta di una crescita media del mercato pari all'1 % nella zona di Berlino, nel periodo dal 2001 al 2006, il volume dei crediti diminuisce leggermente da [...]* a [...]* EUR. La fusione della massa attiva di rischio consente di evitare rischi di accumulazione, in particolare nel segmento delle grandi società clienti, con fatturato superiore a 50 milioni EUR. Al di fuori della zona di Berlino vengono eliminati ulteriori [...]* EUR. Il volume di depositi nelle società clienti rimane costante, a onta di un ritrasferimento dell'attività creditizia di elevata entità, a motivo del cross selling in corso. Anche per i segmenti dell'attività relativa alle società a livello regionale e locale la Germania ha presentato cifre corrette verso il basso, che attestano quote di mercato pari al 25 % circa a Berlino (cfr. considerando 291 e seguenti). Per Berlino viene supposto un tasso di crescita annuale medio del 2 %. La redditività viene accresciuta in modo significativo mediante l'ottimizzazione dei processi di vendita ed assistenza e l'introduzione di prodotti standard. In relazione a tutti i segmenti di clientela, il numero delle sedi verrà ridotto da 73 a 35. Maggiori contributi per copertura positivi sono derivati da un nuovo assetto del modello di prezzo della Berliner Bank e della Berliner Sparkasse, tramite l'armonizzazione dei limiti inferiori di prezzo (maggiorati) e il conseguente pieno utilizzo delle potenzialità di cross selling nonché la crescente ripartizione delle mansioni svolte dai consulenti.

(61)

Le cause della penuria dei crediti e della cessione di garanzie nel settore dei fondi immobiliari vanno ricercate, come già accennato nella dichiarazione, nelle previsioni di sviluppo valori estremamente ottimistiche in relazione al settore immobiliare a Berlino e nei nuovi Laender a seguito della riunificazione tedesca. Sulla scia di tale evento, la BGB ha concesso crediti immobiliari per uso industriale in elevata entità e fino al 1999 ha emesso fondi immobiliari di volume crescente con ampie garanzie, che con l'avvento della crisi nel settore immobiliare al termine degli anni ‘90 hanno presentato un elevato fabbisogno di ammortamenti ed accantonamenti. Tali rischi non sono stati sufficientemente riconosciuti, data l'incompleta attuazione di un sistema di rilevamento precoce dei rischi a livello di gruppo e una valutazione non oggettiva dei rischi nelle filiali della banca. Di conseguenza, non sono state adottate le necessarie contromisure. Solo nel 2000, su disposizione del Consiglio di presidenza del gruppo e dei revisori dei conti, nonché a seguito della revisione speciale prevista dal BAKred, è stata effettuata una verifica di valore secondo criteri più rigorosi, determinando l'attualizzazione di molteplici dati oggettivi. Nel corso di tale operazione è stato possibile constatare che il sistema di rilevamento precoce dei rischi non rispondeva ai requisiti stabiliti a norma di legge, per quanto concerne la relativa conformazione e la realizzazione pratica.

(62)

Il raggruppamento delle varie sottobanche sotto l'egida della BGB, risalente all'anno 1994, è stato attuato sulla base del desiderio del Land Berlino di dare vita, in qualità di azionista, a un'unità strategica con elevati effetti di sinergia. Non poteva essere creato un istituto unitario senza perdere, a causa dell'articolo 40 della legge sul credito, la denominazione «Berliner Sparkasse» e il privilegio di titolo ipotecario spettante alla BerlinHyp. La mancanza di una direzione unitaria, da imporre in materia di diritto societario, ha fatto sì che una gestione dei rischi a livello di gruppo potesse essere realizzata solo progressivamente. Sono inoltre insorte restrizioni tecniche nel settore EDP e si sono manifestati ritardi nell'allestimento di una sufficiente qualità dei dati. La gestione del rischio è stata supportata solo debolmente, in quanto i dati rilevanti sono stati raggruppati manualmente. Pertanto, potenzialmente è sempre stata passibile di errore, incompleta e caratterizzata da tempi lunghi. Le procedure di rating interne non sono state validate con metodi statistici.

(63)

L'introduzione di un monitoraggio efficiente dei rischi e di un nuovo sistema di data base entro la fine del 2002 garantisce tuttavia, dal punto di vista dell'economia aziendale, che sia possibile riconoscere repentinamente ed eliminare gli andamenti sfavorevoli futuri. Tutti i dati relativi alle attività rilevanti ai fini dei rischi di credito, svolte a livello di gruppo, vengono raggruppati in una banca di dati «in evidenza». Tali dati costituiscono la base di un sistema di «limit management» (gestione limiti), che consente di valutare il potenziale rischio creditizio stabilendo vari limiti. In questo modo è disponibile, e costantemente aggiornata, una piattaforma di informazioni per tutte le analisi dei rischi relative al settore dei crediti. Su tale base è stato sviluppato anche un nuovissimo report sui rischi relativi al credito per il consiglio di presidenza e il consiglio di amministrazione. Le procedure di rating sono state completamente rinnovate in collaborazione con la DSGV (Associazione casse di risparmio e giroconto tedesche) e le banche regionali tedesche. Ai fini di un migliore controllo dei rischi fornisce un apporto anche la sostituzione del personale dirigente, ampiamente praticata, nonché la riduzione dei settori d'attività da 63 a 34.

(64)

La semplificazione delle strutture di gruppo e management e l'introduzione di sistemi di controlling efficienti vengono attuate fra l'altro mediante miglioramenti strutturali nei settori corporate governance, controlling dei rischi, controlling/gestione delle filiali operanti nel settore dei servizi immobiliari e l'omogeneizzazione dell'infrastruttura IT. La nuova struttura si configura nel fatto che la stessa BGB coprirà in futuro gli ambiti d'attività wholesale e finanziamento immobiliare, nonché attuerà una centralizzazione dei quadri. La Landesbank Berlin riunisce, ad eccezione dell'attività wholesale e del finanziamento di immobili industriali, tutte le attività di vendita, incluse le operazioni relative al settore società e clienti privati. L'obiettivo di gestione unitaria del gruppo è quindi stato ampiamente realizzato. I provvedimenti relativi al miglioramento dei processi strutturale ed aziendali si identificavano nella convocazione di un «risk review committee» (comitato revisione rischi) ai fini dell'analisi di tutti i rischi relativi al gruppo, nella creazione di un settore autonomo di evidenza dei rischi relativi al gruppo, atto alla valutazione dei rischi operativi, nonché nell'istituzione di unità di gestione dei rischi nei settori d'attività connessi con le società e il finanziamento immobiliare. È stato inoltre nominato un team di progetto, incaricato di strutturare coerentemente ed evadere i reclami derivanti dai verbali di ispezione. I crediti a rischio verranno in futuro gestiti centralmente nel settore assistenza contro i rischi, ai fini di una migliore determinazione del rischio stesso.

(65)

L'obiettivo di rendimento, al lordo delle tasse e imposte, pari al 6-7 % (secondo la notifica originaria) o al [...]* % (in conformità alla programmazione a medio termine riveduta del 24 giungo 2003) per la BGB nell'anno 2006 è sufficiente. I tassi di rendimento al lordo delle tasse e imposte in Germania, nel periodo dal 1995 al 2000, oscillavano per le banche regionali/casse di risparmio e per tutte le banche (Top 100) in un ambito compreso fra il 12,6 % e il 17,6 % o il 13,0 % e il 16,5 %. Nello stesso periodo si osserva tuttavia una riduzione dei rendimenti da fondi propri al lordo delle tasse e imposte. In particolare nel settore delle banche regionali/casse di risparmio, si è verificata una riduzione dal 17,6 % nel 1995 al 12,6 % nel 2000. A motivo del successivo peggioramento della situazione congiunturale e della stagnazione del processo di consolidazione in Germania, negli anni successivi le cifre sono sempre inferiori, oscillando negli anni fra il 2001 e il 2006 per le banche regionali/casse di risparmio fra il 7,0 % (2001) e l'8,5 % (2006) nonché nel settore complessivo fra il 9,9 % (2001) e il 12,0 % (2006). Per le banche regionali/casse di risparmio il potenziale di recupero è fortemente limitato, a causa dell'abolizione del principio di «Anstaltlast» (principio consuetudinario, in base al quale gli enti territoriali che costituiscono un ente pubblico con autonomia patrimoniale devono dotarlo dei mezzi necessari per il perseguimento del suo scopo, rispondendo eventualmente dei suoi debiti e con l'obbligo di rifinanziarlo e di mantenerne la necessaria liquidità) e della responsabilità del garante (garanzia degli enti territoriali per il debito degli enti pubblici con autonomia patrimoniale da essi costituiti) nonché di Basel II (raccomandazione di Basilea sui fondi propri). L'obiettivo di rendimento al lordo delle tasse e imposte, nella misura del 6-7 % (secondo la notifica originaria), o del [...]* % (in conformità alla programmazione a medio termine riveduta del 24 giugno 2003) non è direttamente comparabile con le rendite degli istituti concorrenti, in quanto la percentuale del patrimonio di base della BGB nel corso della fase di ristrutturazione ingloba in sé un «cuscinetto di sicurezza», ai fini di garantire il rifinanziamento sul mercato finanziario, che funge da compensazione parziale per la completa mancanza di riserve latenti. Pertanto, la percentuale relativa al patrimonio di base prevista per il futuro, pari al [...]* %, nel periodo dal 1995 al 2000 deve essere sensibilmente superiore rispetto alla percentuale media del patrimonio di base, pari al 6,1 %, delle banche regionali/casse di risparmio. Quale conseguenza del cuscinetto di sicurezza di circa [...]* %, anche il rendimento dei fondi propri si riduce del [...]* % rispetto agli istituti di credito concorrenti, mantenendo tuttavia costante l'utile al lordo delle tasse e imposte, poiché gli utili ante tasse conseguiti sono stati rapportati a fondi propri di maggiore entità.

(66)

Il dato di fatto della proprietà pubblica non compromette la capacità e la possibilità di risanamento del gruppo. Un punto a sfavore delle imprese pubbliche è illegittimo ai sensi dell'articolo 295 del trattato CE. Possibili influenze antigiuridiche, in relazione alla proprietà pubblica, sono state esaminate da una commissione d'inchiesta della Camera dei deputati e dalla procura di Stato di Berlino. Tra l'altro, il Land Berlino intende privatizzare la BGB.

(67)

Fra l'altro, due particolarità esercitano una notevole influenza sull'attività commerciale della LBB. Da un lato la LBB, ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 6, della legge LBB, deve svolgere anche in futuro mansioni di promozione, come ad esempio la promozione del risparmio e la gestione di giroconti anche per clienti privati con affidabilità limitata («conto per tutti»). In tal modo serve un numero superiore alla media di clienti a basso reddito, cosa che pregiudica sensibilmente la potenzialità di rendimento. Modifiche a tale situazione sono possibili solo nel lungo termine. Dall'altro lato, continua a gravare la debolezza strutturale dell'economia nella regione di Berlino e si traduce in introiti per cliente privato inferiori del 15 % circa rispetto alla media nazionale. La maggior parte degli altri concorrenti che operano a Berlino potrebbero compensare tale situazione mediante la loro presenza nelle altre regioni. In seguito al rilevamento dell'ex Ost-Berliner Sparkasse (Cassa di risparmio di Berlino Est), la LBB presenta una quota di penetrazione decisamente maggiore nella zona di Berlino Est, caratterizzata da una particolare debolezza strutturale. Il 55 % dei clienti della LBB sono originari di Berlino Est, dove tuttavia vive solo il 37,5 % dei berlinesi. Tali particolarità continuerebbero ad esplicare i loro effetti anche in seguito a un intervento di privatizzazione.

(68)

Sulla base della programmazione a medio termine riveduta del 24 giugno 2003, la Germania ha presentato anche una quantificazione degli effetti derivanti dalle proposte dei consulenti della Commissione (ad esempio l'aumento della prevenzione contro i rischi), dallo scorporo già annunciato dell'attività inerente ai servizi immobiliari e dalla disgregazione della IBB, precisando che gli effetti a medio e lungo termine di questi tre provvedimenti sono ridotti.

(69)

Su ulteriore richiesta della Commissione, la Germania e la banca hanno inoltre esposto le conseguenze per la sussistenza del resto del gruppo di un'alienazione separata della Berliner Bank entro la fine del 2005. Secondo la Germania, tale alienazione esplica effetti negativi sulla pianificazione a medio termine del gruppo. In relazione alla corrispondente somma risultano effetti una tantum, nel periodo dal 2003 al 2005, pari a circa meno [...]* EUR, di cui [...]* per l'onere straordinario connesso con la vendita, il resto per accantonamenti riferiti a personale, IT, edifici e ulteriori spese di ristrutturazione. A medio e lungo termine, nel 2006 il risultato al lordo delle tasse e imposte programmato, pari a [...]* EUR (in conformità alla pianificazione a medio termine riveduta sulla base dei tre summenzionati provvedimenti), si riduce di circa [...]* EUR, per giungere a poco meno di [...]* EUR, di cui circa [...]* per l'abolizione del contributo al risultato economico della Berliner Bank per il gruppo, il resto a causa del ritardo nella riduzione del personale, della soppressione dell'aumento programmato dei ricavi da provvigione e dei costi (fissi) residui (principalmente a causa degli svantaggi di scala back office). Il rendimento dei fondi propri scende di [...]* punti di percentuale, passando a [...]* % nell'anno 2006. Tale calcolo si fonda tuttavia sulla supposizione che la Berliner Bank, ai fini della massimizzazione della cerchia di offerenti, possa essere alienata quale banca autonoma, cosa che determinerebbe oneri maggiori rispetto a un'alienazione del patrimonio o di una parte dell'attività. Inoltre, a motivo dello scorporo della Berliner Bank, la quota di profitto relativa alle attività al dettaglio, rispetto all'attività commerciale complessiva della BGB, si riduce dal [...]* % al [...]* % circa e la quota di attività riferita al mercato finanziario aumenta dal [...]* % al [...]* % circa [...]*.

(70)

La Commissione ha inviato la Germania e la banca a quantificare, su ulteriore richiesta, anche le conseguenze di un'alienazione separata a medio termine della BerlinHyp entro la fine del 2006, in relazione alla sussistenza del resto del gruppo. Secondo le indicazioni della Germania e della banca, tale fatto esplicherebbe i seguenti effetti negativi sul resto del gruppo e determinerebbe l'insorgenza delle seguenti esigenze, che non necessariamente possono essere soddisfatte dall'acquirente: l'acquirente deve assumersi l'onere del rifinanziamento interno del gruppo (attualmente circa [...]* EUR) a condizioni equiparabili, vale a dire che deve possedere un rating valido almeno quanto quello della Landesbank Berlin, e rilevare il patrocino della BGB per la BerlinHyp, al fine di evitare la computazione dei crediti di elevata entità (stima attuale del volume: circa [...]* EUR). Inoltre, l'acquirente deve offrire quale prezzo d'acquisto almeno il valore contabile della BerlinHyp, poiché in caso contrario [...]* ne risulterebbero ammortamenti di valore contabile che potrebbero pregiudicare la sopravvivenza del resto del gruppo. Anche in caso di esito negativo di una procedura d'offerta, sussiste il rischio di ulteriori ammortamenti del valore contabile. Inoltre, un'alienazione che non arrechi pregiudizio al piano di ristrutturazione sarebbe possibile solo mantenendo la cooperazione di vendita fra la BerlinHyp e il gruppo. L'obbligo di alienazione separata richiederebbe un ammortamento una tantum del valore contabile attuale di [...]* EUR, e precisamente da [...]* EUR al valore contabile dei fondi propri della BerlinHyp, ammontante a 519 milioni di EUR. Il risultato al lordo delle tasse e imposte atteso per l'anno 2006 in relazione al resto del gruppo si riduce di ulteriori [...]* EUR circa (differenza fra il mancato risultato programmato della BerlinHyp di circa [...]* EUR e il provento d'interessi derivante dall'atteso ricavo di vendita, pari a circa [...]* EUR). Congiuntamente alla vendita separata della Berliner Bank, questo determinerebbe un'ulteriore riduzione del rendimento dei fondi propri desiderato per l'anno 2006 del resto del gruppo del [...]* % circa al [...]* % complessivamente, nonché una percentuale di patrimonio di base appena superiore al [...]* %.

(71)

La Germania ha presentato e più volte aggiornato nel corso della procedura, sulla base dei provvedimenti di alienazione, chiusura e riduzione dell'attività bancaria, una cosiddetta pianificazione a medio termine per lo sviluppo di singole voci del bilancio e del conto economico dal 2001 (stato effettivo) al 2006 (pianificazione). In conformità alla pianificazione a medio termine trasmessa nel giugno del 2003, che tiene già conto della separazione dell'attività inerente ai servizi immobiliari e della IBB nonché di tutti i provvedimenti originariamente previsti, risultano i seguenti effetti, in relazione al periodo di ristrutturazione dal 2001 al 2006 e nei singoli ambiti d'attività, considerando che, di tutte le voci elencate nella pianificazione a medio termine, in questa sede vengono citate, a scopo esemplificativo, sostanzialmente solo il patrimonio riferito al segmento e il numero di addetti.

(72)

Nel settore d'attività clienti privati il patrimonio riferito al segmento si ridurrà, a motivo dei provvedimenti di alienazione, chiusura e ulteriore riduzione, da [...]* EUR a circa [...]* EUR o [...]* %, di cui il 90 % circa è riferito all'alienazione di partecipazioni (principalmente Allbank, Weberbank, BG Polska, Zivnostenka Banka). Il numero di addetti verrà ridotto in modo sproporzionato, del [...]* % circa. Non si tiene ancora conto dell'alienazione della Berliner Bank, che dovrà verificarsi in un secondo tempo.

(73)

Nell'altro ambito d'attività appartenente al retail banking, le società clienti, vale a dire le operazioni con le piccole e medie imprese (non: clienti importanti), si attende una riduzione del patrimonio relativo al segmento da [...]* EUR nel 2001 a circa [...]* EUR nel 2006 (di circa [...]* EUR o [...]* %). Contemporaneamente, il numero di addetti scende del [...]* %. Anche in questo caso non viene considerata la successiva alienazione della Berliner Bank.

(74)

La misura di compensazione nel settore d'attività finanziamento immobiliare si fonda principalmente su di una riduzione del portafoglio di rischi e una concentrazione sull'attività connessa con rischi esigui. In tal modo, il patrimonio relativo al segmento si riduce da circa [...]* EUR nel 2001 a circa [...]* EUR nel 2006 (pari al [...]* % circa). Il numero dei collaboratori verrà ridotto del [...]* % circa.

(75)

La riduzione dell'attività relativa al mercato finanziario determina una diminuzione degli addetti del [...]* % circa; il patrimonio riferito al segmento verrà ridotto del [...]* % circa, da [...]* EUR circa nel 2001 a [...]* EUR circa nel 2006. Rispetto alla pianificazione originaria, l'attività si concentra maggiormente sulle operazioni per conto della clientela connesse con rischi esigui. Le obbligazioni di segmento si sono ridotte in modo sproporzionato, e precisamente oltre il [...]* %.

(76)

La progressiva liquidazione dell'ambito d'attività clienti importanti/estero determina una riduzione del patrimonio relativo al segmento del [...]* circa e una diminuzione del numero di addetti del [...]* % circa. Le voci ancora presenti al termine della fase di ristrutturazione, principalmente a causa della durata di validità di determinati contratti ed accordi, verranno eliminate in seguito al 2006.

(77)

A seguito dell'abbandono dell'intera attività a livello sovraregionale nell'ambito della pubblica amministrazione, il patrimonio relativo al segmento si è ridotto quasi del [...]* %. L'ambito d'attività pubblica amministrazione viene assegnato al settore società clienti.

(78)

A motivo della programmata separazione dell'attività inerente ai servizi immobiliari, offerta quale ulteriore misura di compensazione, il patrimonio relativo al segmento per questo ambito d'attività verrà quasi completamente smantellato.

(79)

Congiuntamente a ulteriori riduzioni delle voci patrimoniali, ad esempio nella gestione interessi o mediante la separazione dell'attività di promozione della IBB (circa 20 miliardi di EUR in relazione al patrimonio di segmento), ed altri effetti di consolidamento risulta nel complesso una riduzione del volume di bilancio da 189 miliardi di EUR circa nel 2001 a circa [...]* EUR o [...]* % a circa [...]* EUR nel 2006. Senza considerare la separazione dell'attività IBB, la cui valutazione quale misura di compensazione è dubbia (19), risulta una riduzione dell'importo di bilancio pari a [...]* circa.

(80)

Per quanto concerne le quote di mercato, queste sono riferite a Berlino nel settore clienti privati e società, in quanto si tratta di attività a livello regionale. I mercati relativi al finanziamento immobiliare ed al mercato finanziario sono invece caratterizzati da un'attività a livello nazionale e in gran parte anche internazionale, per quanto attiene al secondo elemento. Le quote di mercato nei segmenti dell'attività clienti privati e società sono state ritoccate verso il basso, in confronto alle cifre presentate con la dichiarazione (percentuali del 20 % fino a oltre il 40 % nel settore clienti privati e del 25 % circa nell'ambito delle società), in quanto le segnalazioni della BGB alla Landeszentralbank per la statistica utilizzata non hanno tenuto conto della necessaria delimitazione regionale e materiale (cfr. considerando 291 e seguenti).

(81)

Per quanto attiene all'attività creditizia per conto dei clienti privati, si prevede sul mercato di Berlino un leggero aumento della quota di mercato della BGB entro il 2006, mentre questa si riduce solo debolmente nelle operazioni di deposito. Questo andamento si basa su di una concentrazione dell'attività commerciale della BGB sul mercato berlinese. Contemporaneamente, tuttavia, si ritirerà completamente dal mercato sovraregionale, in conformità al piano di ristrutturazione. Le misure di compensazione nel settore clienti privati acquisiranno a mala pena visibilità, poiché la riduzione dell'attività ha luogo principalmente nel settore sovraregionale.

(82)

Nell'ambito delle transazioni per le società, si verificherà una leggera riduzione della quota di mercato, fra il 2001 e il 2006, nel settore dei crediti, mentre la quota di mercato per le operazioni di deposito resta pressoché costante.

(83)

Nel settore dei finanziamenti immobiliari, la quota di mercato nazionale originariamente indicata deve essere corretta dal 5 % circa al 3 %, sulla base delle statistiche attualizzate, ed entro il 2006 si ridurrà ulteriormente al 2 %. Nell'ambito del mercato finanziario non si prevedono variazioni fino al 2006.

(84)

La Germania ha comunicato, nel prosieguo del procedimento, che la BGB ha esaminato in dettaglio la possibilità di adottare ulteriori misure di compensazione, precisando tuttavia che non sono possibili altre controprestazioni [...]*, oltre all'alienazione del settore servizi immobiliari, promessa inizialmente in aggiunta al piano originario.

(85)

Le misure di compensazione sono, in complesso, anche adeguate. L'importo totale degli aiuti, quale punto di riferimento per l'analisi dell'opportunità, contempla l'apporto di capitale da parte del Land per l'ammontare di 1,755 miliardi di EUR e il valore della copertura contro i rischi, che dal punto di vista economico corrisponde al massimo allo scenario «worst case» di 6,07 miliardi di EUR. Quale rimborso per la copertura contro i rischi, la BGB versa una provvigione di avallo annuale pari a 15 milioni di EUR.

(86)

Quale punto di riferimento per la distorsione del mercato, la Commissione ha considerato, nella propria decisione di avvio del procedimento, la possibilità di ampliamento dell'attività, sulla base dei requisiti vigenti in materia di norme di vigilanza, relativi al coefficiente di solvibilità. Secondo quanto indicato dalla Germania, sulla base delle condizioni quadro vigenti in materia di norme di vigilanza, non può essere tratta con sicurezza la supposizione che, con un apporto di patrimonio di base pari a 1 miliardo di EUR, l'attivo rilevante ai fini dei rischi possa essere aumentato fino a 25 miliardi di EUR. Solo grazie al contemporaneo apporto di capitale di base e di capitale integrativo una banca può aumentare di 25 volte il proprio attivo rilevante ai fini dei rischi, rispetto alla somma corrispondente al patrimonio di base concesso. Se a una banca manca il capitale di integrazione, finora non passibile di considerazione, per un ammontare corrispondente all'apporto di capitale di base, il fattore 25 non può assolutamente trovare applicazione. Non appare corretto considerare come distorsione del mercato, causata da un apporto di capitale qualificabile come aiuto, un'espansione dell'attività resa possibile dal capitale di integrazione già presente presso la banca. È pertanto opportuno limitare fin dall'inizio la distorsione di mercato massima possibile a 12,5 volte l'importo di un aiuto sotto forma di apporto di capitale.

(87)

Il Land Berlino ha conferito alla BGB solo capitale di base, per l'ammontare di 1,755 miliardi di EUR, e non capitale integrativo. L'apporto di capitale di base ha avuto come conseguenza il fatto che il capitale integrativo, finora non passibile di considerazione, pari a 877,5 milioni di EUR, potesse essere considerato; quanto sopra tuttavia non può essere considerato, alla luce di quanto sopra esposto, come una distorsione del mercato determinata dall'apporto di capitale di base.

(88)

Inoltre, per quanto concerne la percentuale (teorica) del capitale di base pari al 4 % ed alla percentuale di capitale proprio dell'8 %, si tratta dei requisiti minimi prescritti in relazione alla dotazione di fondi propri. Per un'attività regolata e per un margine d'azione necessario ai fini della partecipazione ai mercati finanziari, gli istituti necessitano di una dotazione di fondi propri sostanzialmente migliore. Secondo le stime della BAFin, dal punto di vista del mercato attualmente è assolutamente necessaria una percentuale di capitale di base del [...]* % e una percentuale di fondi propri pari al [...]* %, allo scopo di garantire la liquidità della BGB e per non pregiudicare la prosecuzione dell'intervento di ristrutturazione (cfr. lettera del BAKred datata 29 giugno 2001).

(89)

Sulla base di tali considerazioni e delle percentuali di capitale attualmente rilevanti, dall'aumento di capitale risulterebbe una distorsione del mercato pari a circa 18 miliardi di EUR (apporto di capitale di base pari a circa 1,8 miliardi di EUR moltiplicato per un fattore di circa 10).

(90)

In risposta all'apertura del procedimento da parte della Commissione, la Germania ha già offerto, quale ulteriore misura di compensazione, la cessione del settore servizi immobiliari (IBAG, IBG, LPFV) della BGB. L'effetto della copertura contro i rischi è concentrato sul settore dei servizi immobiliari, che di per sé non è soggetto ai requisiti relativi ai coefficienti di solvibilità e può essere gestito da qualsiasi altra società, anche non in possesso di licenza bancaria. La copertura contro i rischi è riferita alle operazioni concluse prima della riforma monetaria, sostanzialmente a fondi già collocati, e non alle nuove transazioni. Eventualmente, si potrebbe tuttavia ritenere che le nuove transazioni vengano rese possibili solo tramite la copertura contro i rischi. Il volume di distorsione del mercato potrebbe in tal caso raggiungere al massimo il volume complessivo delle nuove attività. Per la IBV si attende nell'anno 2002 un volume di vendita fondi pari a [...]* EUR complessivi. Per la Bavaria si suppone invece un volume di progetto corrispondente complessivamente a [...]* EUR, per l'anno 2002. Le nuove attività della IBAG si muovono quindi intorno ai [...]* EUR circa. Sulle nuove operazioni della IBAG la copertura contro i rischi può esplicare effetti al massimo fino al termine della fase di ristrutturazione, prevista per la fine del 2006. In seguito, la IBAG sarà un'impresa risanata ed efficiente, in grado di contrastare la concorrenza con le proprie forze. Pertanto, possono essere considerate artefici di una distorsione di mercato, da ascrivere alla copertura contro i rischi, solo le nuove operazioni della IBAG condotte fino alla fine del 2005, che dal 2002 al 2005 ammontano complessivamente a [...]* EUR. Tale importo totale di distorsione del mercato si posiziona fra lo scenario «best case», per quanto concerne il ricorso effettivo ai fondi del Land Berlino rispetto alla copertura contro i rischi (2,7 miliardi di EUR), e lo scenario «worst case» (6,1 miliardi di EUR). Appare pertanto opportuno che la Commissione, all'atto della determinazione della distorsione di mercato derivante dalla copertura contro i rischi, consideri il valore di [...]* EUR, rilevato con riferimento alle nuove transazioni della IBAG fino al termine della fase di ristrutturazione. In ogni caso, la distorsione del mercato derivante dalla copertura contro i rischi potrebbe altrimenti essere stabilita sulla base di un valore di sovvenzione di tale copertura corrispondente allo scenario «worst case» (6,07 miliardi di EUR).

(91)

Ne consegue pertanto la seguente distorsione del mercato, rilevante quale punto di partenza per la determinazione quantitativa delle misure di compensazione:

a favore della BGB mediante aumento di capitale: 18,3 miliardi di EUR;

a favore del settore servizi immobiliari, da cedere, mediante la copertura contro i rischi: [...]* EUR — 6,1 miliardi di EUR.

(92)

A differenza di quanto supposto dalla Commissione nella decisione di avvio del procedimento, sulla base delle informazioni all'epoca disponibili, le quote di mercato effettivamente più basse della BGB non giustificano che si possa partire dal presupposto di una posizione di mercato estremamente forte della BGB e da qui si traggano conseguenze ai fini della determinazione delle misure di compensazione. Nel complesso, le misure di compensazione proposte sono apparse adeguate, anche in considerazione dell'eventuale problematica, connessa con l'aspetto giuridico delle sovvenzioni, relativa al patrimonio WBK sulla LBB.

(93)

La Germania ha inoltre comunicato che, per motivi di concorrenza, non è prevista un'alienazione della Berliner Bank prima dell'alienazione delle quote di partecipazione del Land Berlino alla BGB. Le controprestazioni nel settore delle attività bancarie al dettaglio sono sufficienti, grazie alla scissione della Weberbank, Allbank e della filiale estera BGB Polska e Zivnostenska Banka nonché alla cessazione di attività dei 6 centri tedeschi per clienti privati ed alla chiusura di circa 90 filiali, prevalentemente a Berlino. Inoltre, nel complesso le misure di compensazione rientrano negli ambiti previsti o sono addirittura superiori a quanto preteso dalle banche, da parte della Commissione, nel corso di precedenti decisioni di ristrutturazione.

(94)

In seguito a ulteriori obiezioni della Commissione, principalmente in relazione al fatto che, a onta dei provvedimenti di chiusura ed alienazione finora adottati o ancora da attuare, la posizione della BGB sul mercato berlinese resta pressoché invariata in relazione al retail banking, la Germania e il Land Berlino hanno infine deciso di promettere l'alienazione della Berliner Bank. In conformità a tale promessa, la Germania si impegna a garantire che, con effetti giuridici entro il 1o ottobre 2006, il gruppo alieni alla società bancaria la sezione «Berliner Bank», quale unità economica completa di marchio, di tutti i rapporti di clientela, delle succursali e del personale, mediante procedimento aperto, trasparente e privo di discriminazioni.

(95)

L'alienazione della «Berliner Bank» determinerà una riduzione del patrimonio di segmento, nell'intero settore del retail banking, di [...]* EUR ([...]* EUR nel settore d'attività clienti privati e [...]* EUR nell'ambito delle società). Congiuntamente ai provvedimenti già programmati, il patrimonio relativo al segmento verrà ridotto complessivamente di [...]* EUR. La somma di bilancio scenderà, nel periodo di ristrutturazione, da 189 miliardi di EUR agli attuali [...]* EUR.

(96)

Nel corso della ristrutturazione, i rischi non sono stati sopravvalutati. Questi si basavano tuttavia sui dati della LPFV del gennaio 2002. La relativa valutazione può tuttavia variare nel corso di validità delle garanzie, in relazione ai fattori macroeconomici e mediante una gestione intensiva degli immobili. Si garantisce tuttavia, sia mediante i contratti di esonero della LPFV con la IBG che sulla base delle modalità di protezione della LPFV a cura del Land Berlino, che possano essere passibili di rimborso solo gli effettivi ricorsi alle garanzie da parte del Land Berlino. Allo scopo di garantire una gestione qualitativamente elevata, la LPFV detiene diritti di intervento e direzione nei confronti del Land Berlino.

(97)

Sono state anche introdotte adeguate misure di controllo ai fini dell'effettiva esclusione di una copertura dei rischi plurima. I rischi derivanti dal rinnovo e dai diritti di offerta non si sommano, bensì si sostituiscono. Di tale fatto si tiene conto nell'esposizione dei rischi della LPFV. Sussiste invece una copertura dei rischi plurima in relazione alla garanzia per le locazioni ed alla garanzia dei crediti del gruppo BGB. La LPFV verifica la regolarità giuridica, materiale e contabile del ricorso alle garanzie di locazione. Un controllo volto ad escludere il contemporaneo ricorso alla garanzia creditizia viene eseguito dal gennaio del 2003, per conto del Land Berlino, a cura della «BCIA Berliner Gesellschaft zum Controlling der Immobilien-Altrisiken mbH», di proprietà esclusiva dello stesso. Tutte le prestazioni della LPFV, alle quali è riferito l'accollo liberatorio del Land, vengono esaminate in modo dettagliato dal punto di vista giuridico, oggettivo e contabile, esattamente come la legittimità di ogni ricorso alla garanzia creditizia ed alle garanzie di bilancio. Con la BCIA il Land dispone di un apparato efficace ed efficiente ai fini della minimizzazione dei danni. La legge sulla garanzia del 16 aprile 2002 prevede, infatti, espressamente che non possano essere effettuati pagamenti a terzi, in relazione ai rischi per i quali viene fornita una copertura, in assenza di un obbligo giuridico in tal senso.

(98)

In dettaglio, il Land (e quindi la BCIA, sulla cui attività deve essere stilato un rapporto trimestrale) detiene i seguenti diritti di approvazione, controllo, prescrizione e simili, nei confronti delle società favorite dalla misura di protezione contro i rischi, il cui utilizzo viene disciplinato in un regolamento relativo a competenze e procedure:

riserva di approvazione per i pagamenti relativi alle promesse di credito, se vengono superati determinati limiti di valore,

cooperazione all'atto dell'accertamento dell'elenco positivo e del rendiconto annuale per le garanzie di bilancio,

riserva di approvazione per le alienazioni di voci all'attivo inferiori alle garanzie di valore contabile, se vengono superati determinati limiti di valore,

riserva di approvazione per gli investimenti connessi con successivi costi di approvvigionamento e fabbricazione, se vengono superati determinati limiti di valore,

riserva di approvazione per determinati pagamenti della LPFV,

diritto di impartire disposizioni nei confronti della IBG e LPFV e quindi difesa contro il ricorso,

riserva di approvazione per le cessioni ed altre disposizioni in merito ai diritti derivanti dall'accordo dettagliato,

ampio diritto di chiedere informazioni e visionare documenti,

riserva di accordo e nomina dei revisori dei conti di IBG, IBAG e LPFV,

diritto di controllo della Corte dei conti di Berlino,

riserva di approvazione in caso di ristrutturazioni.

(99)

La banca fornisce un significativo contributo proprio, mediante la vendita di valori patrimoniali o società affiliate, non indispensabili alla sua sussistenza a lungo termine. Si tratta di partecipazioni sostanziali, anche redditizie, alienate mediante procedura aperta e trasparente. A quanto sopra va aggiunta la prevista alienazione del settore «servizi immobiliari». Un ulteriore contributo non risulta possibile, in quanto la BGB già nel 2001 si è adoperata, mediante la riduzione dell'attivo di rischio, allo scopo di contrastare al massimo la perdita di capitali propri e di supportare le quote di patrimonio netto.

(100)

Le quote relative al patrimonio di base ed ai fondi propri, provvisoriamente approvate quali aiuti al salvataggio e perseguite a partire dal 2003 in conformità al piano di ristrutturazione, sono anche necessarie. Il conseguimento della quota di capitale di base del 5 % e della quota di fondi propri del 9,7 %, nonché della quota di patrimonio di base pari al 7,5 % circa e della quota di fondi propri del 12 % circa, desiderata a partire dal 2006, incluso un solido rating a cura delle agenzie di competenza, è assolutamente indispensabile per il mantenimento in attività dell'impresa. In particolare in relazione a [...]* nonché alla posizione di liquidità [...]* della BGB, una dotazione di fondi propri superiore alla media, di [...]*, è irrinunciabile.

(101)

Negli anni fra il 1995 e il 2000, le quote medie relative al patrimonio di base ed ai fondi propri delle banche regionali/casse di risparmio oscillavano, rispettivamente, in un ambito compreso fra i 5,7 % fino a 6,8 % e 8,9 % fino a 10,2 %. La quota di capitale di base provvisoriamente approvata, pari al 5 %, è pertanto inferiore alla media a lungo termine relativa a banche simili, mentre la percentuale di fondi propri provvisoriamente autorizzata, pari allo 0,1 %, si situa solo marginalmente al di sopra del valore medio degli anni 1995-2000. Tali percentuali sono apparse molto conservative e non hanno tenuto conto delle problematiche specifiche della BGB.

(102)

Le quote di solvibilità del mercato complessivo, vale a dire delle banche private e pubbliche in Germania, oscillavano (fra l'altro a motivo dell'assenza di responsabilità del garante nel settore bancario privato) in bande comprese fra il 6,3-7,3 % (quota di capitale di base) e il 10,4 %-11,3 % (quota fondi propri). Già prima dell'abolizione della responsabilità del garante, si prevede che per le banche pubbliche le quote di solvibilità delle banche regionali/casse di risparmio vengano lentamente allineate al livello superiore, sul quale sono posizionate le banche private. Mediante tale effetto, nel 2006 il tasso medio delle quote di fondi propri delle banche regionali/casse di risparmio aumenterà ceteris paribus dal 9,6 % al 10,9 % circa. In questo modo, il cuscinetto di fondi propri della BGB, tenendo conto della quota di fondi propri della BGB, prevista nel programma di risanamento per il 2006, si riduce dal [...]* % al [...]* % circa.

(103)

Ai fini della valutazione della quota di fondi propri non è quindi rilevante il minimo previsto dell'8 %, che di fatto è già stato aumentato all'8,4 % dalla BAFin e in pratica si assesta sull'8,6 % circa a causa della relativa volatilità. Il mercato finanziario e le agenzie di rating si sono orientati piuttosto, tipicamente, a idonei benchmark, che presentavano percentuali di fondi propri sostanzialmente maggiori e pertanto riducevano il cuscinetto di fondi propri, all'apparenza elevato, dal [...]* % al [...]* % circa.

(104)

Una percentuale di capitale proprio superiore alla media è assolutamente indispensabile nell'anno 2006 [...]*. Le agenzie di rating attribuiscono un'enorme importanza alla struttura del capitale, all'atto dell'assegnazione del loro rating, e già in passato hanno raccomandato un miglioramento della quota di patrimonio di base della BGB. A causa della stretta correlazione fra il financial strength e il long-term-rating e della futura abolizione della responsabilità del garante, è necessario un significativo miglioramento del financial-strength-rating, al fine di evitare effetti negativi sull'entità e i costi del rifinanziamento. Inoltre, dalla rivalutazione dell'attivo di rischio, in conformità alla raccomandazione di Basilea sui fondi propri, a causa dell'accresciuta volatilità di tali voci attive, prevedibilmente a partire dal 2006 sussisterà un maggiore fabbisogno di fondi propri.

IV.   PRESA DI POSIZIONE DI ALTRE PARTI INTERESSANTE

(105)

In seguito alla pubblicazione della delibera relativa all'apertura del procedimento nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee, la Commissione ha ricevuto il parere di altre due parti interessate, vale a dire la Berliner Volksbank e un terzo, che ha pregato di mantenere il riserbo sulla propria identità.

(106)

La Berliner Volksbank (banca popolare di Berlino) ha addotto la motivazione che, ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, del trattato CE, non viene considerata un'approvazione degli aiuti di ristrutturazione annunciati. Tali aiuti non vengono contemplati dagli istituti giuridici «Anstaltslast» (principio consuetudinario, secondo il quale gli enti territoriali che costituiscono un ente pubblico con autonomia patrimoniale devono dotarlo dei mezzi necessari per il perseguimento del relativo scopo, rispondendo eventualmente dei suoi debiti e con l'obbligo di rifinanziarlo e mantenere la relativa liquidità) e «responsabilità del garante» e pertanto non sussistono in qualità di aiuti.

(107)

Le sovvenzioni a favore della BGB hanno superato le dimensioni finora note. Le difficoltà finanziarie della BGB sono da ricondurre principalmente alle attività estremamente deficitarie dell'impresa con fondi immobiliari chiusi. La causa delle perdite subite dalla BGB risiede nel fatto che, all'atto dell'acquisizione degli impianti, in pratica non è stata eseguita alcuna verifica. Tuttavia, agli investitori sono stati garantiti introiti. L'impresa veniva considerata leader di mercato in tutto il territorio nazionale, principalmente a motivo delle condizioni favorevoli praticate agli investitori.

(108)

Gli aiuti alla ristrutturazione potrebbero essere giustificati, in singoli casi, alla luce delle gravi conseguenze negative dell'insolvenza di una banca per l'intero sistema bancario e per la fiducia nell'opinione pubblica. Tuttavia, a differenza di altri casi decisi dalla Commissione, si tratta ora di un destinatario degli aiuti con raggio d'azione limitato a livello regionale, cosicché l'effetto degli aiuti si concentra su pochi concorrenti. Questi vengono colpiti duramente dagli effetti di distorsione della concorrenza, in particolare la Berliner Volksbank, che concorre con la BGB in tutti i settori d'attività.

(109)

L'ammontare e l'intensità degli aiuti devono essere limitati alla quantità minima necessaria per l'intervento di ristrutturazione. Tale fatto tuttavia non si riscontra in questo caso. La garanzia del Land per i rischi connessi con il settore immobiliare corrisponde a un obbligo di versamento supplementare illimitato, in quanto l'obbligo di responsabilità del Land Berlino non può essere attualmente valutato e costituisce pertanto un «assegno in bianco» a copertura delle perdite future. L'impresa non deve però essere dotata di liquidità in eccesso. Già in base alla relativa entità (21,6 miliardi di EUR) e durata (trent'anni), la garanzia è sproporzionata; fornisce alla banca una solidità finanziaria praticamente illimitata ed esplica pertanto un enorme effetto di distorsione della concorrenza. A causa del completo esonero della banca dai rischi del settore relativo ai servizi immobiliari, nell'ambito dell'attività operativa la BGB ha «carta bianca» per sottoporre offerte alle condizioni desiderate, ad esempio in caso di alienazioni o per la locazione di immobili. Seppure la banca dovesse subire perdite, queste verrebbero completamente compensate dal Land Berlino. Pertanto, la garanzia corrisponde a un obbligo di versamento supplementare illimitato per quanto concerne la relativa entità, che già per sua natura non può essere approvato e per il quale manca la concretizzazione nella legge su cui si fonda. Inoltre, il conferimento cumulativo di capitale e la concessione della garanzia relativa alla protezione contro i rischi determinano una doppia copertura. All'atto della determinazione dell'aiuto equivalente alla garanzia è necessario tenere conto del fatto che sicuramente il ricorso alla stessa sarà notevole. Nel caso più sfavorevole, il Land parte dal presupposto che si tratti di 6,1 miliardi di EUR. Se si prevede realisticamente l'insorgenza di una caso di fideiussione (che evidentemente non può essere quantificata), l'ammontare dell'aiuto di garanzia corrisponde al relativo importo nominale.

(110)

Il mercato dei servizi finanziari è caratterizzato da una forte concorrenza relativa ai tassi ed alle commissioni bancarie, con notevole pressione sui margini di profitto. È quindi probabile che la BGB trasmetta pienamente sul mercato il vantaggio conseguito mediante gli aiuti e determini una sensibile distorsione della concorrenza, a scapito dei propri concorrenti. Tale fatto è particolarmente allarmante, in quanto gli aiuti vengono concessi al leader di mercato nella regione Berlino/Brandeburgo, la cui quota di mercato nella regione, riferita alle operazioni in attivo, secondo una propria stima è pari al 50 %, e che dispone di oltre il 50 % di tutte le succursali degli istituti di credito siti a Berlino. La BGB si trova in concorrenza diretta con la Berliner Volksbank nei propri campi d'attività principale, le operazioni con i clienti privati e con le piccole e medie imprese, e inoltre dispone già fin d'ora di una quota di mercato notevolmente superiore a quella della Berliner Volksbank. L'aiuto contribuisce quindi a un ulteriore «rafforzamento» della sua posizione economica sul mercato interbancario berlinese. La forte presenza sul mercato della BGB è anche una conseguenza della strategia multimarche di quest'ultima, che opera con più istituti avvalendosi di vari marchi e ditte. La BGB persegue una strategia commerciale disgiunta dalle strategie di redditività, che grazie alle condizioni praticate alla luce degli aiuti concessi ha determinato l'estromissione dal mercato dei propri concorrenti.

(111)

Il piano di ristrutturazione presentato non è idoneo, in mancanza di un coeso programma di risanamento duraturo, a consentire il ripristino della redditività a lungo termine dell'impresa. Si fonda infatti su supposizioni troppo ottimistiche, non è sufficientemente concreto e sopravvaluta gli aspetti positivi. Non è inoltre adeguato allo scopo di garantire la redditività a lungo termine e quindi la sussistenza dell'impresa, in quanto presuppone una redditività a termine del 6-7 % circa, che costituisce solo la metà della media usuale per il settore. Il piano di ristrutturazione, infine, non contiene indicazioni in merito a futuri impegni di rimborso, in materia di norme relative agli aiuti di Stato, in relazione alla procedura di prova volta al trasferimento della WBK alla Landesbank nel 1993.

(112)

Non si tiene sufficientemente conto della necessità, auspicata sulla base degli orientamenti della Commissione, di mitigare gli effetti negativi sui concorrenti mediante una limitazione della presenza del destinatario degli aiuti sui mercati rilevanti, in seguito alla conclusione della ristrutturazione, dato che le attività commerciali nei mercati rilevanti verranno addirittura estese. In conformità al piano di ristrutturazione, devono essere conseguiti un aumento degli utili nel settore clienti privati e società nonché la compensazione per la chiusura di diverse sedi fuori dal circondario di Berlino, principalmente mediante la concentrazione e l'ampliamento di tali attività commerciali nella città di Berlino. La BGB programma solo un ritiro da quei mercati spaziali, nei quali finora non ha acquisito una sensibile importanza. L'annunciata chiusura di succursali non può determinare una riduzione della presenza sul mercato della BGB; corrisponde piuttosto a un trend generale in corso sui mercati dei servizi finanziari in Germania, che viene considerato «over-banked». La portata delle controprestazioni da erogare a cura della BGB dovrà essere rilevata sulla base dell'attuale posizione di predominio della BGB stessa sul mercato interbancario berlinese, ove si manifestano maggiormente le conseguenze di distorsione della concorrenza. Per un vincolo della Commissione, ai fini della compensazione delle distorsioni di concorrenza provocate dalla concessione dell'aiuto, viene presa in considerazione l'alienazione di un settore parziale del gruppo BGB. A tale scopo potrebbe ad esempio essere idonea l'alienazione della branca d'attività «Berliner Bank», che nei segmenti di mercato rilevanti dispone di quote corrispondenti a quelle della Berliner Volksbank. L'alienazione della Berliner Bank è vantaggiosa in quanto si tratta di un istituto ampiamente autonomo, che dispone di una propria presenza sul mercato e che quindi potrebbe essere rilevato da un concorrente senza grossi problemi di liquidazione. L'ordine di grandezza dell'attività in tal modo ceduta costituirebbe, vista l'entità dell'aiuto, un'adeguata compensazione per gli ingenti effetti di distorsione della concorrenza.

(113)

L'aiuto in questione rappresenta, oltre alle garanzie di responsabilità statali («Anstaltslast», vale a dire dotazione di un ente pubblico con autonomia patrimoniale dei mezzi necessari per il perseguimento del relativo scopo e «responsabilità del garante») ed al trasferimento dell'Istituto di credito dell'edilizia abitativa alla Landesbank Berlin, solo uno dei molteplici provvedimenti di supporto finanziario, attuati a cura dell'amministrazione pubblica a favore della BGB. Tale fatto determina una cumulazione, di cui è necessario tenere conto anche all'atto della determinazione delle controprestazioni per gli aiuti di ristrutturazione.

(114)

L'aumento della quota di fondi propri al 9,7 % non è necessario. Deve essere mantenuto, in quanto giuridicamente vincolante, solo il minimo dell'8 %, prescritto nella legge tedesca sul credito, in quanto costituisce il «minimo indispensabile» in ottemperanza agli orientamenti della Commissione.

(115)

La cumulazione della protezione contro i rischi e dell'apporto di capitale non è necessaria, in quanto già la prima consente di coprire i rischi delle perdite connesse con il settore immobiliare. L'apporto di capitale determina una «doppia compensazione delle perdite» da parte del Land Berlino. La BGB può quindi utilizzare i fondi aggiuntivi per altri settori d'attività.

(116)

Sussistono inoltre indicazioni in merito a ulteriori aiuti. Il governo del Land è in trattativa con investitori selezionati per il rilevamento della banca. La vendita non viene effettuata al prezzo di mercato, in quanto la procedura d'offerta non è aperta a tutti, non è trasparente né priva di discriminazioni.

(117)

La futura strategia della banca sembra principalmente incentrata sulla riduzione delle relative attività, capacità e infrastrutture nonché concentrata sulle operazioni con i clienti privati e le società. Tale programma si fonda sicuramente sulla supposizione di crescita di tali mercati regionali e della relativa quota di mercato detenuta dalla banca. Sussistono tuttavia alcuni dubbi e contraddizioni in merito alle quote di partecipazione della banca a questi mercati. Fra l'altro, non è chiaro se la banca possa contare su di una base di clientela solida. Il marchio «Berliner Bank» presenta debolezze in tal senso. A motivo dei problemi riscontrati in passato nel settore dei finanziamenti immobiliari, sussistono infatti dubbi in merito al futuro successo dello stesso. Pertanto, il mantenimento di un notevole ambito di attività inerente al mercato finanziario è utopistico per una banca regionale.

(118)

Il successo dell'attuazione del piano di ristrutturazione dipende principalmente dalla realizzazione dell'ambizioso programma di riduzione del numero di addetti e dall'introduzione di un nuovo sistema di controllo dei rischi, nonché dal miglioramento dei sistemi di informazione. In tal senso sussistono tuttavia delle perplessità, in quanto i provvedimenti finora adottati, atti alla riduzione del numero di occupati, sono risultati inferiori alle aspettative e si prevede l'opposizione sia degli addetti che dei sindacati. Inoltre, gran parte delle riduzioni finora attuate sono da ricondurre a misure di outsourcing, da cui tuttavia non deriva una riduzione dei costi a lungo termine. È piuttosto probabile che le spese connesse con il trasferimento di addetti debbano essere sostenute dalla banca sotto forma di competenze per servizi.

(119)

In conformità al punto 34 degli orientamenti, in futuro la banca deve essere in grado di sussistere autonomamente sul mercato. Non è tuttavia certo che l'obiettivo del rendimento dei fondi propri, pari al 7 %, per l'anno 2006 sia sufficiente in tal senso. Pertanto, non si può partire dal presupposto di un ripristino della sussistenza a lungo termine dell'azienda. Tale rendimento non può nemmeno essere giustificato con l'adempimento delle mansioni pubbliche a cura della cassa di risparmio, in quanto queste sono irrilevanti ai fini della valutazione del rendimento.

(120)

In caso di proprietà pubblica permanente, sussistono notevoli dubbi in merito alla possibilità di realizzare e garantire la vitalità della banca. In caso di termine delle condizioni di lavoro il Land Berlino sarebbe esposto a una notevole pressione politica. In generale, il Land Berlino non sarebbe in grado di attuare il piano di ristrutturazione. Gli organi della banca continuerebbero ad essere occupati politicamente, cosa che condurrebbe a conflitti di interesse. Anche nel caso in cui l'attività venga rilevata da un'altra banca regionale tedesca, questi problemi continuerebbero a sussistere.

V.   RISPOSTA DELLA GERMANIA ALLA PRESA DI POSIZIONE DELLE ALTRE PARTI INTERESSATE

(121)

La Germania ha preso posizione in merito alle osservazioni della Berliner Volksbank e del soggetto terzo anonimo. Quanto esposto dalla Berliner Volksbank in relazione a presunti aiuti pregressi non corrisponde al vero. Non sussistono infatti ingenti risorse finanziarie, costituite mediante l'impiego di presunte sovvenzioni. In caso contrario, il gruppo non verserebbe ora in tali difficoltà. Fra l'altro, la Commissione ha valutato come aiuti gli istituti di garanzia «Anstaltslast» (principio consuetudinario, in base al quale gli enti territoriali che costituiscono un ente pubblico con autonomia patrimoniale devono dotarlo dei mezzi necessari per il perseguimento del suo scopo, rispondendo eventualmente dei suoi debiti e con l'obbligo di rifinanziarlo e di mantenerne la necessaria liquidità) e «responsabilità del garante», che non sono quindi stati considerati a carico della BGB. In effetti, l'apporto di capitale connesso con gli aiuti al salvataggio viene concesso alla banca in modo permanente; tale fatto corrisponde tuttavia agli orientamenti ed alla prassi della Commissione nell'ambito degli aiuti alla ristrutturazione. L'inglobamento della WBK nella LBB viene esaminato dalla Commissione in un procedimento di verifica separato, e non viene qualificato dalla Germania come aiuto.

(122)

Nel mercato interbancario berlinese la BGB detiene una posizione relativamente forte, sia nel settore clienti privati che in quello inerente alle società. Tuttavia, le sue quote di mercato non raggiungevano l'entità asserita dalla Berliner Volksbank. Le quote di mercato riferite ai volumi sono notevolmente inferiori rispetto a quelle riferite ai clienti, poiché la Berliner Sparkasse (cassa di risparmio di Berlino) presenza molti conti con volumi di credito e deposito esigui, il che costituisce piuttosto un ulteriore fattore di costo.

(123)

Il piano di ristrutturazione contiene tutta la documentazione necessaria, con il giusto grado di indicazioni dettagliate. La Germania ritiene che il presente piano rappresenti una base solida per garantire la redditività della BGB. La redditività dell'intero settore bancario in Germania è notevolmente diminuita a causa della difficile situazione economica generale. Il rendimento medio dei fondi propri è sceso dall'11,2 % nel 1999 al 9,3 % nel 2000 ed ha raggiunto il 6,2 % nel 2001. Nelle comunicazioni del governo federale, i risultati economici di ogni singolo settore commerciale, per gli esercizi 2001-2006, vengono attestati singolarmente e secondo varie fasi, in modo da essere trasparenti e rintracciabili. Viene pertanto effettuata una pianificazione complessiva, relativa ai seguenti elementi: somma dei profitti, risultato aziendale al lordo ed al netto della prevenzione contro i rischi e utile al lordo delle tasse e imposte.

(124)

I provvedimenti necessari all'attuazione del piano di ristrutturazione sono stati programmati dalla BGB in due fasi:

a livello concettuale, ha dapprima elaborato un programma parziale per ognuno degli attuali settori d'attività, indipendentemente che si trattasse di ambiti da mantenere, liquidare, ridurre o alienare;

a livello pratico, ha quindi dotato ogni programma parziale dei provvedimenti necessari alla relativa attuazione e valutato i costi connessi con detti provvedimenti.

(125)

In tal modo è stato realizzato un programma completo. I singoli provvedimenti sono poi stati ulteriormente concretizzati e specificati in dettaglio, sulla base dei relativi ambiti d'attività, nonché inseriti in un piano complessivo di vasta portata. Per l'attuazione dello stesso sono stati sviluppati due strumenti speciali, che integrano il consueto controlling dei risultati: uno per seguire i provvedimenti generali, l'altro per seguire quelli personali. In tal modo è stato possibile confrontare mensilmente i valori pianificati e quelli effettivi nonché monitorare costantemente il successo dell'intervento di attuazione del piano.

(126)

La banca ritiene che solo il finanziamento di immobili costituisca un compito tipico di una banca regionale. Non rientra in tale ambito il settore dei servizi immobiliari, nel quale si sono verificate le vaste perdite che hanno reso necessari il risanamento della banca e la copertura statale dei rischi. La rinuncia a tale ambito d'attività è stata offerta dalla BGB quale misura di compensazione. Anche ai crediti immobiliari non corrisponde una percentuale di previdenza troppo esigua.

(127)

In futuro verranno adottati innumerevoli provvedimenti, sia nell'ambito delle nuove attività che delle operazioni di portafoglio e del controlling, al fine di ridurre notevolmente i rischi nel settore dei finanziamenti di immobili. Nell'ambito delle nuove attività (concluse dopo la riforma monetaria), le operazioni sono state concentrate in sedi interessanti, il rischio è stato diversificato mediante le attività sovraregionali in ambito tedesco, le attività con l'estero sono state sospese e i segmenti di attività connessi con rischi elevati, in particolare enti committenti, sono stati abbandonati. Nell'ambito delle operazioni di portafoglio, sono stati impiegati specialisti dei rischi per impegni soggetti a pregiudizio nonché per elaborazioni critiche e rivalutazioni delle risorse. Nel settore del controlling è stato introdotto un controlling dei rischi a livello di gruppo, che costituisce la cornice dei singoli strumenti di controlling. Si annoverano fra questi un sistema di limitazione per i rischi di mercato e indirizzo, un sistema di allarme rischi precoce, strategie di risanamento e una task force per gli impegni a livello interbancario.

(128)

Al contrario di quanto ritenuto dalla Berliner Volksbank, la ristrutturazione determina una riduzione della presenza sul mercato della banca, mediante l'abbandono dei settori clienti importanti e pubblica amministrazione, nonché la riduzione di altri ambiti d'attività. Dal punto di vista dell'economia aziendale, l'abbandono dell'attività al dettaglio non è opportuno, in quanto verrebbe pregiudicato il nucleo centrale dell'impresa e con esso le prospettive di privatizzazione. Inoltre, anche negli ambiti di attività al dettaglio la presenza sul mercato non viene aumentata. La banca si ritirerà completamente dal Land Brandeburgo, fatta eccezione per la città di Potsdam. Nel Land Berlino la presenza sul mercato della banca verrà sensibilmente ridotta mediante la chiusura di filiali.

(129)

La protezione contro i rischi non rappresenta un «assegno in bianco a copertura delle perdite future», in quanto i rischi contemplati da tale provvedimento sono rischi pregressi. In generale, i rischi derivanti dalle operazioni effettuate dopo il 31 dicembre 2001 non vengono inclusi; i rischi connessi con i fondi immobiliari sono compresi solo se il relativo fondo è stato costituito entro il 31 dicembre 2000.

(130)

La protezione contro i rischi non costituisce nemmeno una sorta di «carta bianca per la presentazione di offerte a condizioni a piacere, ad esempio in caso di alienazioni o locazioni di immobili». L'accordo dettagliato prevede, negli articoli 17, comma 2, articolo 35, comma 2, e articolo 42, comma 5, molteplici riserve di approvazione a favore del Land. Inoltre, l'articolo 46 dell'accordo dettagliato stabilisce un ampio obbligo di attenuazione dei danni, in base al quale le società favorite sono tenute ad adoperarsi al fine di mantenere possibilmente ridotto il ricorso del Land e a utilizzare al meglio l'attivo contemplato dalle garanzie di valore contabile, nonché a concedere in locazione o impiegare gli impianti in modo ottimale. In caso di violazione di tale prescrizione, la società interessata è soggetta all'obbligo di risarcimento dei danni.

(131)

La protezione contro i rischi non corrisponde nemmeno a un obbligo di versamento supplementare illimitato per quanto concerne la relativa entità. Infatti, a differenza di un obbligo di versamento supplementare ai sensi del diritto societario, l'obbligazione del Land Berlino, derivante dalla protezione contro i rischi, è limitata da un lato in relazione all'importo e dall'altro anche in merito all'oggetto, vale a dire ai rischi elencati nell'accordo dettagliato e stimati già al 31 dicembre 2001. La protezione contro i rischi è stata anche sufficientemente concretizzata. Già l'accordo di massima del 20 dicembre 2001 conteneva un elenco definitivo delle società agevolate mediante garanzie creditizie e di bilancio, e nell'accordo dettagliato tale elenco è stato modificato solo in alcuni dettagli. Nell'accordo dettagliato e nei contratti a cui lo stesso fa riferimento viene indicato il numero delle partecipazioni e dei rapporti giuridici. Viene inoltre sufficientemente concretizzata anche la portata dei rischi coperti dal provvedimento di protezione.

(132)

La quota di capitale proprio desiderata dalla BGB non è troppo elevata, in quanto la fiducia dei finanziatori e investitori nella BGB non è più integra. La banca non possiede inoltre [...]*, che normalmente vengono impiegati, in aggiunta alla percentuale di capitale proprio, per giudicare la capacità di sussistenza di una banca sul mercato finanziario. Una privatizzazione della banca presuppone altresì che, in seguito all'eliminazione della quota del Land, il capitale proprio possa essere assorbito sul mercato finanziario a condizioni accettabili. A tale scopo è necessaria una quota di capitale proprio solida e notevolmente superiore al tasso minimo richiesto a norma di legge.

(133)

La procedura di privatizzazione non contiene inoltre elementi di aiuto e non presenta vizi procedurali. La procedura non ha dato adito a discriminazioni.

VI.   VALUTAZIONE DELLE MISURE DI AIUTO

(134)

L'apporto di capitale, la protezione contro i rischi e il deposito promesso nell'accordo di rimborso sono stati stanziati dal Land Berlino e includono quindi fondi statali. I mezzi finanziari sono stati concessi a condizioni inaccettabili per un finanziatore operante nell'ambito dei principi dell'economia di mercato. Nel complesso, si tratta di un importo corrispondente a molti miliardi di euro, che vengono messi a disposizione in modo permanente a un'impresa che versa in gravi difficoltà finanziarie.

(135)

Mediante l'apporto di capitale, per l'ammontare di 1,755 miliardi di EUR, per il quale non poteva aspettarsi un rendimento adeguato, il Land ha accresciuto la propria quota di partecipazione alla BGB dal 57 % all'81 % circa.

(136)

La protezione contro i rischi è stata concessa per un periodo di trent'anni. Le garanzie concordate ammontano a un importo massimo nominale teorico di 21,6 miliardi di EUR. Tale importo copre tutti i rischi teoricamente concepibili e include ad esempio la perdita totale di tutti i canoni locativi per le garanzie di locazione ([...]* EUR), la stima dei costi di realizzazione di tutti gli edifici e degli impianti esterni per le cosiddette garanzie di rinnovo ([...]* EUR) oppure la perdita completa dei valori contabili garantiti della IBG/IBAG e delle relative imprese affiliate ([...]* EUR). La perdita al 100 % dei canoni di locazione, la demolizione e ricostruzione di tutti gli edifici e la perdita totale dei valori contabili sono tuttavia irreali, anche alla luce delle supposizioni più pessimistiche. La Germania ha pertanto indicato i seguenti valori di stima, inerenti a un possibile ricorso alle garanzie: 2,7 miliardi di EUR nel migliore dei casi («scenario best case»), 3,7 miliardi di EUR nel «caso base» («scenario base case») e 6,1 miliardi di EUR nel peggiore dei casi (il cosiddetto «scenario worst case»).

(137)

Nel corso della procedura, la Germania ha reso note anche le basi di tali valori di stima. I tre scenari si fondano su supposizioni in merito ai vari rischi di perdita. Per quanto concerne le garanzie di locazione, si tratta ad esempio di supposizioni relative alla perdita dei canoni locativi in relazione all'inflazione (l'inflazione effettiva è inferiore all'inflazione prospettata), a causa di canoni minori o assenza di locatari. In tal senso, la perdita prevista ammonta, nello scenario best case, a 1,4 miliardi di EUR, nello scenario base case a 1,9 miliardi di EUR e nello scenario più pessimistico a 3,5 miliardi di EUR.

(138)

La Germania ha anche esposto che il probabile ricorso complessivo ai fondi, dal punto di vista dell'economia aziendale, corrisponde allo scenario «worst case», con un valore stimato di 6,1 miliardi di EUR ([...]* EUR di utilizzo di garanzie di locazione, [...]* EUR di garanzie di calmiere, [...]* EUR di garanzie di rinnovo, [...]* EUR di garanzie di valore contabile e [...]* EUR per grandezze residue), e quindi al valore economico dell'aiuto. Tale valore economico è stato supportato dalla Germania con una riflessione alternativa: senza le garanzie della protezione contro i rischi, tutti i rischi avrebbero dovuto essere ‘sollevati da responsabilità mediante un apporto di capitale per l'ammontare di circa [...]* EUR-[...]* EUR, di cui circa [...]* EUR di capitale sono riferiti al valore in contanti delle garanzie precedentemente descritte (valore economico nominale: 6,1 miliardi di EUR); [...]* EUR fino a [...]* EUR all'apporto di capitale per il consolidamento dei crediti, promessi per lo stesso scopo e rivendicati, concessi dalle banche facenti capo al gruppo alle società di servizi immobiliari (da attribuire, in caso di copertura non completa dei rischi massimi teorici nominali derivanti dalle garanzie di locazione, rinnovo e valore contabile, alla massa attiva di rischio per l'ammontare massimo di [...]* EUR) nonché [...]* fino a [...]* EUR a una maggiorazione di garanzia.

(139)

In tale contesto la Germania ha esposto anche che non è possibile limitare l'importo massimo di responsabilità della protezione contro i rischi a un valore di 6 miliardi di EUR, per motivi connessi con le norme di vigilanza. Solo con un importo pari a 21,6 miliardi di EUR risultano coperti tutti i summenzionati rischi, concepibili a livello teorico, cosicché i crediti concessi dalle banche facenti capo al gruppo alle società di servizi immobiliari (anch'essi promessi e rivendicati a motivo dei rischi derivanti dalle garanzie di locazione, rinnovo e dalle altre summenzionate garanzie) non rivestono alcuna importanza all'atto del calcolo dei coefficienti dei fondi propri delle banche del gruppo e del gruppo stesso, in quanto corrispondono allo 0 % e pertanto non vengono inclusi nel conteggio né computati ai limiti di credito di ingente entità. Dal punto di vista delle norme di vigilanza, una limitazione dell'importo massimo di responsabilità al rischio economico reale avrebbe come conseguenza che i crediti, per l'ammontare massimo di [...]* EUR, verrebbero aggiunti alla massa attiva di rischio, la soglia massima di credito ingente verrebbe superata e la diminuzione delle percentuali di fondi propri renderebbero necessario un ulteriore significativo apporto di capitale. Il BAFin ha confermato con lettera datata 7 marzo 2003 la necessità, in ottemperanza alle norme di vigilanza, di valutare tutti i possibili rischi teorici, a onta di un valore economico inferiore.

(140)

La Commissione riconosce tale necessità per la stima di tutti i rischi teorici, per l'ammontare di 21,6 miliardi di EUR. Inoltre, per l'approvazione del provvedimento, ai sensi delle norme relative agli aiuti di Stato e sulla base della motivazione addotta dalla Germania, parte dal presupposto di un valore economico degli aiuti relativi alla protezione contro i rischi pari a 6,1 miliardi di EUR. Tale importo corrisponde al «worst case» (o scenario pessimistico) reale, avvalorato dalle supposizioni della Germania, e si presta ai fini della valutazione principalmente per motivi di cautela. Inoltre, un importo di simile entità risulterebbe anche da un esonero alternativo dalla responsabilità dei rischi mediante apporto di capitale.

(141)

In relazione al deposito promesso dal Land Berlino nell'accordo di rimborso, va innanzitutto osservato che questo trova applicazione solo se la Commissione conclude la procedura C 48/2002 («LBB/IBB») (20) con una delibera relativa a una domanda di rimborso, ed anche in questo caso l'aiuto alla ristrutturazione viene concesso solo per l'ammontare necessario ad evitare uno scostamento verso il basso delle quote di capitale, indicate nell'accordo, della LBB e/o del gruppo BGB. Poiché la verifica per la procedura «LBB/IBB» non è ancora conclusa, attualmente non è possibile determinare precisamente l'importo economico dell'aiuto. Ai fini della valutazione, in relazione alla concorrenza, può tuttavia essere indicato il limite massimo superiore teorico, pari a 1,8 miliardi di EUR (21).

(142)

I provvedimenti sono idonei per migliorare considerevolmente la situazione finanziaria della BGB. Hanno infatti finora impedito gli interventi inerenti alle norme di vigilanza, come la chiusura temporanea e la probabile insolvenza di settori sostanziali del gruppo, e sono adeguati a determinare una distorsione della concorrenza. L'impresa, insieme alle relative società affiliate, è una delle maggiori banche tedesche. Nel 2002 occupava, con un bilancio consolidato di 175 miliardi di EUR, il dodicesimo posto fra le banche tedesche. Per quanto concerne i settori d'attività maggiormente rilevanti, la BGB è attiva a livello regionale, nazionale e internazionale. Nel complesso, il settore dei servizi finanziari è caratterizzato da una crescente integrazione, e negli ambiti parziali d'attività il mercato comune è una realtà. Sussiste una forte concorrenza fra gli istituti finanziari dei vari Stati membri, che si è ulteriormente rafforzata in seguito all'avvento della moneta unica. Mediante tali provvedimenti e i relativi effetti sui concorrenti attuali e potenziali, la concorrenza viene distorta o minaccia di essere distorta. Le distorsioni della concorrenza pregiudicano in tal modo anche il commercio fra gli Stati membri. Pertanto, i provvedimenti in oggetto rappresentano degli aiuti di Stato ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE. La Germania non ha messo in dubbio tale opinione.

(143)

Nella decisione di avvio del procedimento, la Commissione ha segnalato che non solo il Land Berlino, bensì anche la NordLB deteneva una partecipazione all'apporto di capitale, tuttavia per un importo quantitativamente inferiore alle azioni in suo possesso nel periodo antecedente il conferimento dei capitali (166 milioni di EUR corrispondenti all'8,3 % dell'aumento di capitale, con una quota di azioni del 20 % prima dell'apporto di capitale). La Commissione non ha avuto modo a suo tempo di valutare tale provvedimento, a causa della mancanza di ulteriori informazioni, e non ha quindi potuto escludere che anche il capitale conferito dalla NordLB costituisse un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE. Ha quindi pregato la Germania di inoltrarle le informazioni necessarie.

(144)

La Germania ha quindi dichiarato che l'aumento di capitale della NordLB non contempla alcun aiuto, in quanto ha avuto luogo secondo il principio del finanziamento vigente in ambito di economia di mercato. La partecipazione della NordLB all'aumento di capitale, come quella dell'azionista Parion e degli azionisti in possesso di quote frazionate, era proporzionalmente ridotta, sebbene il Land Berlino e la BGB avessero previsto una partecipazione corrispondente alle quote possedute. Alle quote della NordLB, pari al 20 %, antecedenti l'apporto di capitale, è corrisposto un apporto di capitale di 400 milioni di DEM. Dal punto di vista imprenditoriale, tuttavia, un tale impegno non appariva sensato alla NordLB. D'altra parte, la rinuncia a partecipare all'aumento di capitale avrebbe determinato una riduzione al 4 % delle quote a favore della NordLB. In tal modo la NordLB avrebbe perso i diritti di partecipazione connessi con una quota pari almeno al 10 %, come ad esempio la nomina in via giudiziale di revisori particolari o l'imposizione dei diritti della società nei confronti dei membri del consiglio di presidenza e del consiglio di amministrazione. Inoltre, nell'agosto del 2001 la NordLB aveva presentato una «offerta a tutela degli interessi», alla luce delle considerazioni non ancora concluse in merito a un approfondimento della collaborazione nonché a un'eventuale fusione. In mancanza di una partecipazione all'aumento di capitale, tale fatto non sarebbe stato credibile. Nel complesso, si è trattato di una decisione connessa con un'accurata ponderazione degli interessi imprenditoriali della NordLB.

(145)

Poiché il peso di tale provvedimento, in relazione all'entità complessiva degli aiuti in oggetto, è marginale e una qualificazione dell'apporto di capitale della NordLB quale aiuto o azione coerente con i principi di mercato non modificherebbe in questo caso il giudizio della Commissione, non è necessaria una valutazione della Commissione in tal senso.

(146)

Nella decisione di avvio del procedimento, la Commissione ha fatto presente che l'apporto di capitale e la protezione contro i rischi, congiuntamente, devono essere considerati come aiuti non notificati, con le conseguenze giuridiche previste dall'articolo 13, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 659/1999, in quanto, a onta della notifica e della condizione sospensiva di un'approvazione ai sensi delle norme relative agli aiuti di Stato, nessuno dei due provvedimenti può essere sospeso nell'accordo dettagliato senza determinare l'adozione di misure di vigilanza del BAFin, come la chiusura provvisoria della BGB. Come dichiarato anche dalla Germania, i due provvedimenti (la protezione contro i rischi esattamente come l'apporto di capitale, approvato provvisoriamente quale aiuto al salvataggio) sono parte di un unico piano di ristrutturazione. Questo deve tuttavia essere valutato dalla Commissione nel suo complesso. Pertanto, la classificazione giuridica dei due provvedimenti non può divergere.

(147)

La Germania ha in tal senso esposto, nella propria presa di posizione, che la condizione sospensiva lascia in sospeso l'efficacia giuridica dei regolamenti adottati; ha tuttavia riconosciuto che l'apporto di capitale e la protezione contro i rischi hanno congiuntamente esplicato effetti reali poiché solo tramite detti provvedimenti la BGB era in grado di proseguire la propria attività. In tale contesto la Germania ha posto l'accento anche sulla constatazione che il divieto di concessione di aiuti per le imprese in difficoltà, prima dell'emanazione di una decisione finale della Commissione, costituisce un problema di diritto procedurale in relazione alla durata del procedimento di approvazione.

(148)

Come riconosciuto dalla Germania, gli aiuti nel loro complesso hanno esplicato effetti reali prima di una decisione finale della Commissione, poiché solo tramite tali provvedimenti la BGB poteva continuare la propria attività. Quanto sopra vige non solo per l'apporto di capitale e per la protezione contro i rischi, ma anche per l'obbligo di deposito del Land, disciplinato nell'accordo di rimborso. Tale accordo trova applicazione solo in caso di una decisione in merito a una domanda di rimborso, da parte della Commissione, nel procedimento LBB/IBB, ed anche in tal caso solo se l'importo di rimborso determina uno scostamento verso il basso delle quote di capitale indicate nell'accordo stesso. Tuttavia, il successo dell'intervento di ristrutturazione, inclusa l'attuazione dei due provvedimenti, verrebbe pregiudicato senza l'adozione di una tale misura; pertanto, anche tale misura ha esplicato effetti giuridici prima della relativa approvazione, a onta della condizione sospensiva in merito a un'approvazione a cura della Commissione. La Commissione prende tuttavia nota del fatto che la Germania, con la condizione sospensiva di un'approvazione ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato da parte della Commissione, contenuta anche nell'accordo di rimborso, e mediante l'inoltro immediato di dettagliate informazioni, ha dato prova di espressa disponibilità a cooperare.

(149)

Gli aggravi finanziari a carico del Land Berlino, determinati dalla concessione degli aiuti alla ristrutturazione a favore della BGB sono inferiori, come illustrato nel prosieguo del testo, rispetto agli oneri che sarebbero insorti in caso di applicazione delle garanzie per le banche regionali, nonché dei principi di «Anstaltlast» (principio secondo il quale gli enti territoriali che costituiscono un ente pubblico con autonomia patrimoniale devono dotarlo dei mezzi necessari per il perseguimento del relativo scopo, rispondendo eventualmente dei suoi debiti e con l'obbligo di rifinanziarlo e mantenere la relativa liquidità) e di responsabilità del garante, in vigore ancora fino al 2005. Questo non significa tuttavia che i provvedimenti a favore della BGB siano in sintonia con il principio di finanziamento ai sensi dell'economia di mercato e quindi non rappresentano aiuti di Stato. Da un lato, le stesse garanzie statali equivalgono ad aiuti, fino al 2005, compatibili con il mercato comune (22). Dall'altro, la Commissione constata che gli aiuti in oggetto consentono alla BGB di proseguire la propria attività commerciale ai fini della ristrutturazione e pertanto favoriscono l'intero gruppo, incluse le varie imprese di diritto privato che fanno capo allo stesso. Differiscono pertanto, per quanto concerne la loro natura giuridica e la singola portata, da una semplice attuazione delle garanzie statali (Anstaltslast e responsabilità del garante), che sussistono solo per la banca regionale LBB, e quindi per una parte del gruppo. Per tali motivi tutti gli aiuti in esame costituiscono nuove misure di aiuto.

(150)

Poiché gli aiuti non sono stati concessi sulla base di un regime approvato, la Commissione deve verificare direttamente la relativa compatibilità con il mercato comune, ai sensi dell'articolo 87 del trattato CE.

(151)

In conformità all'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE, salvo deroghe contemplate nel trattato stesso, sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza.

(152)

L'articolo 87 del trattato CE prevede tuttavia eccezioni al principio della incompatibilità degli aiuti di Stato con il mercato comune. Le disposizioni di cui all'articolo 87, paragrafo 2, del trattato CE, potrebbero motivare una compatibilità degli aiuti con il mercato comune. Le misure di aiuto in esame non possono però essere considerate né aiuti a carattere sociale concessi ai singoli consumatori [lettera a)] né aiuti destinati a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali [lettera b)], e nemmeno aiuti concessi all'economia di determinate regioni della Repubblica federale di Germania che risentono della divisione della Germania, [lettera c)]. Nel presente caso, tali eccezioni non possono trovare applicazione.

(153)

Con riferimento alle disposizioni di cui all'articolo 87, paragrafo 3, lettere b) e d), del trattato CE, si constata che gli aiuti in questione non sono destinati a promuovere la realizzazione di un importante progetto di comune interesse europeo, non pongono rimedio a un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro e non possono nemmeno essere considerati aiuti destinati a promuovere la cultura e la conservazione del patrimonio.

(154)

Di conseguenza, la Commissione esamina le misure di sovvenzione sulla base delle disposizioni dell'articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE. La Commissione fonda la sua valutazione degli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse, sugli orientamenti comunitari vigenti in materia. Secondo il parere della Commissione, nel presente caso non possono essere applicati orientamenti diversi da quelli già citati, relativi agli aiuti al salvataggio ed alla ristrutturazione di imprese in difficoltà (23) («orientamenti»). La Commissione ritiene, inoltre, che le misure di aiuto descritte contribuiscano a finanziare la ristrutturazione dell'impresa e che siano quindi da considerare come aiuti alla ristrutturazione.

(155)

In conformità agli orientamenti, gli aiuti alla ristrutturazione sono consentiti solo se non risultano contrari all'interesse comune. Negli orientamenti l'approvazione di aiuti da parte della Commissione è vincolata alla presenza di determinate premesse.

(156)

La Commissione considera sufficientemente comprovato che la BGB possa essere considerata un'impresa in difficoltà, ai sensi della sezione 2.1. (punto 30 in combinazione con i punti dal 4 all'8) degli orientamenti.

(157)

Nel punto 4 degli orientamenti si parte dal presupposto che un'impresa versa in difficoltà «qualora essa non sia in grado, con le proprie risorse finanziarie o ottenendo i fondi necessari dai proprietari/azionisti o dai creditori, di contenere le perdite che potrebbero condurla quasi certamente, senza un intervento esterno dei poteri pubblici, al collasso economico a breve o a medio termine». Tali condizioni sono chiaramente presenti in relazione alla BGB. I provvedimenti in oggetto, che impediscono la sospensione dell'attività commerciale della BGB, sono stati attuati dal Land Berlino, e quindi dall'azionista di maggioranza della BGB. È stato tuttavia già accertato che un finanziatore operante secondo i principi dell'economia di mercato non avrebbe stanziato tali fondi alle condizioni indicate.

(158)

Senza le misure di sovvenzione del Land, le quote di capitale risulterebbero inferiori ai valori minimi prescritti dalla legge sul credito; la BAFin (ex BAKred) dovrebbe quindi adottare i provvedimenti necessari ai sensi degli articoli 45-46a della legge sul credito, ad esempio la chiusura transitoria dell'azienda. Inoltre, al momento della concessione degli aiuti, la BGB rispondeva anche ad altri criteri relativi alla definizione di un'impresa in difficoltà, secondo il punto 6 degli orientamenti; rientrano fra questi livello crescente delle perdite, aumento dell'indebitamento e degli oneri da interessi e basso o inesistente valore dal capitale netto.

(159)

Ai sensi del punto 28 degli orientamenti, gli aiuti alla ristrutturazione possono essere concessi solo se vengono soddisfatti severi criteri e se sussiste la garanzia che gli eventuali effetti di distorsione della concorrenza provocati dagli aiuti saranno compensati dai vantaggi derivanti dal mantenimento in vita dell'impresa, in particolare qualora si accerti che l'effetto netto di licenziamenti conseguenti al fallimento dell'impresa accentuerebbero i problemi locali, regionali o nazionali in materia di occupazione oppure, eccezionalmente, che la sua scomparsa potrebbe condurre a una situazione di monopolio o di stretto oligopolio.

(160)

L'ultimo caso può essere escluso, per quanto concerne la zona di Berlino, a motivo del numero di banche ivi presenti nonché della struttura del mercato relativo all'attività con i clienti privati e le società, sul quale la BGB continua ad essere leader, con i propri marchi «Berliner Bank» e «Berliner Sparkasse». Nel caso di un eventuale fallimento della banca leader a livello regionale e della conseguente presumibile vendita delle relative parti, non si prevede pertanto un peggioramento della struttura competitiva. Tale fatto sarebbe concepibile solo in uno scenario estremamente improbabile e quindi teorico, nell'ambito del quale, in seguito a un'insolvenza, uno dei maggiori concorrenti regionali acquisti tutte le società affiliate/i valori patrimoniali della BGB, sui quali si fonda la forte posizione a livello regionale di quest'ultima. Anche in quel caso si esclude comunque l'insorgere di un monopolio o di un oligopolio stretto, a causa del controllo di fusione previsto. Sui mercati nazionali e internazionali la posizione della BGB non è sufficientemente forte per determinare, mediante un eventuale fallimento e le conseguenti alienazioni, una situazione di monopolio o oligopolio. La Germania non ha contraddetto tale giudizio della Commissione, già espresso nella decisione di avvio del procedimento.

(161)

In merito agli effetti economici e sociali a carico della città di Berlino, la Germania aveva presentato una stima, nella quale vengono confrontati gli effetti della ristrutturazione della BGB con gli effetti della cessazione di attività/fallimento, principalmente in relazione all'occupazione ed agli introiti fiscali per il Land Berlino. È stato ivi esposto che un'insolvenza determinerebbe entro il 2006 la perdita di 7 200 posti di lavoro a Berlino (meno 59 %), in vece della perdita di 3 200 posti di lavoro (meno 26 %) nel caso della ristrutturazione. Gli introiti fiscali annuali del Land Berlino nel 2006 si ridurrebbero di 70 milioni di EUR con la ristrutturazione e di 150 milioni di EUR senza la ristrutturazione. Nella decisione di avvio del procedimento la Commissione ha indicato di non poter verificare tali valori di stima in mancanza di ulteriori delucidazioni in merito.

(162)

La Germania ha quindi inviato ulteriori informazioni, fra l'altro un calcolo dell'Istituto tedesco di ricerca economica (DIW), dal quale risulta che un'insolvenza della BGB avrebbe determinato una perdita di 7 000-10 000 posti di lavoro a Berlino (dei 12 200 posti di lavoro esistenti a Berlino nel 2001), mentre la ristrutturazione, in conformità al piano aggiornato, avrebbe condotto a una perdita entro il 2006 di circa 3 500 posti di lavoro a Berlino. La Commissione ritiene che la perdita di posti di lavoro supposta in caso di insolvenza sia esagerata, poiché anche in un tale scenario i settori giudicati fondamentalmente redditizi avrebbero potuto essere mantenuti in attività dagli acquirenti, anche in questo caso in forma ristrutturata. Inoltre, secondo le stime attuali, la perdita di circa 5 000 posti di lavoro a Berlino, provocata dalla ristrutturazione, è notevolmente superiore alle supposizioni iniziali. Si concorda tuttavia con la Germania nella valutazione che, in linea di massima, un'insolvenza improvvisa avrebbe determinato la perdita di molti più posti di lavoro di quella connessa con una ristrutturazione effettuata nel lungo termine, in quanto nel primo caso si sarebbe giunti alle cosiddette «fire sales» e chiusure dei settori ristrutturabili. In tal senso è tuttavia necessario tenere conto anche delle perdite indirette di posti di lavoro, determinate dagli effetti di «domino», in seguito alle quali sarebbero insorte, mediante effetti fiscali diretti e indiretti, anche perdite di introiti annuali per il Land Berlino, classificabili nell'ordine di 300 milioni di EUR all'anno e quindi notevoli in quanto contemplano vari anni. La Commissione concorda pertanto con la Germania nel ritenere che la sopravvivenza dell'azienda è connessa con vantaggi economici e sociali.

(163)

Nella dichiarazione, la Germania aveva indicato per garanzia anche le fonti delle perdite della LBB e le obbligazioni del Land, ponendo il caso di un ipotetico scenario d'insolvenza. Senza una chiara identificazione e quantificazione di tali rischi di responsabilità, la Commissione non era tuttavia in grado di valutare adeguatamente questi effetti economici. La Germania ha quindi presentato, nel corso del procedimento, una perizia giuridica e i calcoli relativi agli effetti, esulanti dai summenzionati casi d'eccezione, di un'ipotetica insolvenza della BGB per il Land Berlino. Si tratta di quegli effetti che verrebbero innescati dalla complessa interconnessione dei rischi vigente all'interno del gruppo (fra cui la concessione interna di crediti, i patrocini, i contratti di cessione degli utili) in concomitanza con i principi di «Anstaltlast» e «responsabilità del garante» in vigore per la LBB ancora fino al 2005.

(164)

Secondo la Germania, lo scenario di un'insolvenza della BGB determinerebbe perdite di circa 18,5-25 miliardi di EUR ai danni della LBB, collegata alla stessa mediante un'associazione in partecipazione, crediti e garanzie, costituite sostanzialmente da perdite di valore delle richieste di crediti della LBB alla BGB (con un volume di bilancio pari a [...]* EUR, a seconda della percentuale di perdita circa [...]* fino a [...]* EUR), da perdite di valore dei crediti clienti (con un volume di bilancio pari a circa [...]* EUR, a seconda della percentuale di perdita circa [...]* fino a [...]* EUR), da un ricorso alle garanzie concesse alla BGB Finance di Dublino (circa [...]* fino a [...]* EUR) nonché da costi di insolvenza (circa [...]* EUR).

(165)

Secondo le indicazioni della Germania, tale scenario determinerebbe aggravi a carico del Land per un ammontare di circa 31 miliardi di EUR, fino a 40 miliardi di EUR. Si è supposto che il Land opti per la sospensione dell'attività della LBB e quindi ricorra non al principio di «Anstaltslast» (dotazione di un ente pubblico con autonomia patrimoniale dei mezzi necessari al perseguimento del relativo scopo), ma alla responsabilità di garante del Land (responsabilità per l'importo complessivo delle obbligazioni della LBB non coperte dal patrimonio (24). Il ricorso ai mezzi relativi alla responsabilità del garante è stato stimato in circa [...]* EUR («base case») fino a [...]* EUR («worst case»). Ulteriori oneri a carico del Land, pari a circa [...]* EUR («base case») fino a [...]* EUR («worst case») risultano, considerando tale scenario, dai diritti di rivalsa del fondo di garanzia depositi delle banche private tedesche (25). Si è inoltre partiti dal presupposto di una perdita di apporto di capitale del Land pari a poco meno di 2 miliardi di EUR, nonché di costi per interessi relativi allo stanziamento della liquidità nel corso della liquidazione di circa 5 miliardi di EUR.

(166)

La Commissione ha esaminato detti dati e calcoli e chiesto ulteriori spiegazioni. È quindi pervenuta al risultato che, in un ipotetico scenario di insolvenza, a causa delle garanzie statali ancora in vigore per la LBB, il Land sarebbe gravato da ingenti oneri, tuttavia valutabili solo approssimativamente, tenendo comunque conto del fatto che è necessario operare una distinzione fra i subscenari con e senza proseguimento di attività della LBB in presenza del principio di «Anstaltslast».

(167)

Secondo le proprie stime e sulla base dei dati comunicati dalla Germania, la Commissione parte dal presupposto che gli oneri a carico del Land, in caso di proseguimento dell'attività della LBB, corrisponderebbero a un ordine di grandezza pari a circa 13 miliardi di EUR, fino a oltre 20 miliardi di EUR. In tal caso, per il Land inciderebbe direttamente sul capitale di base della BGB (circa 2 miliardi di EUR) innanzitutto la perdita della quota del Land Berlino. Inoltre, a causa del principio di «Anstaltslast» vigente per la LBB, il Land dovrebbe compensare le conseguenze del ricorso alle garanzie concesse da questa alla BGB Finance di Dublino (stimate dalla Commissione in circa [...]* EUR) nonché la perdita di valore delle richieste di credito della LBB alla BGB (stima pari a circa [...]* EUR) in modo da poter mantenere correttamente la relativa attività, nel rispetto dei criteri di solvibilità. In relazione ai possibili diritti di rivalsa del fondo di garanzia del deposito delle banche tedesche private, indicati dalla Germania, sussistono insicurezze - [...]*. Sussistono inoltre notevoli dubbi giuridici sulla legalità delle responsabilità della LBB per determinate rivendicazioni di terzi, in merito all'attività con i fondi del settore relativo ai servizi immobiliari (ad esempio responsabilità per prospetti e materiale pubblicitario contenente dati erronei, dichiarazioni di esonero nei contratti di soci personalmente responsabili di società di gestione fondi e impianti). Pertanto, gli eventuali rischi non sono quantificabili.

(168)

Nello scenario di sospensione dell'attività commerciale della LBB, è necessario partire dal presupposto dell'insorgenza di ulteriori oneri a carico del Land, per l'ammontare di circa 8 miliardi di EUR (circa 6 miliardi di EUR relativi a perdite di valore della LBB per crediti clienti a causa dei problemi di liquidità innescati dall'insolvenza, quasi come un effetto di domino, in particolare società di gestione fondi, scorte ed edilizia immobiliare, nonché circa 2 miliardi di EUR inerenti ad ammortamenti su partecipazioni).

(169)

Nel corso del procedimento la Germania ha anche affermato che, nel caso di un'ipotetica insolvenza del settore relativo ai servizi immobiliari (separazione e liquidazione senza protezione contro i rischi), non si modificherebbero sostanzialmente a causa dell'interdipendenza dei rischi all'interno del gruppo. Sono rilevanti in tal senso, innanzitutto, i crediti che le società affiliate del settore relativo ai servizi immobiliari (IBAG/IBG/LPFV incluso le filiali IBAG IBV e Bavaria), in espansione e sempre più in difficoltà, hanno ricevuto in notevole entità dalle banche facenti parte del gruppo (BGB, LBB e BerlinHyp), nonché i contratti di cessione degli utili fra la IBAG e le relative società affiliate Bavaria e IBV, da un lato, e BGB e IBAG dall'altro. Inoltre, in relazione a tutte le obbligazioni della IBG, della Bavaria e della IBV, costituite entro la fine del 1998, la BGB ha emesso lettere di patrocinio. La Commissione non ha motivo di dubitare dell'esposizione dei fatti presentata dalla Germania. Concorda con la Germania nel ritenere che anche una separazione e liquidazione del settore relativo ai servizi immobiliari IBAG/IBG/LPFV, in assenza di protezione contro i rischi, condurrebbero a un'insolvenza della BGB, con le conseguenze sopra illustrate, a causa dell'interconnessione relativa ai rischi.

(170)

In conclusione si constata che gli effetti di un'ipotetica insolvenza della BGB, con o senza prosecuzione d'attività della LBB, sono difficilmente calcolabili e le stime sono suscettibili di notevoli incertezze. Gli oneri a carico del Land sono quindi valutabili solo approssimativamente, in un ambito che va dai circa 13 a oltre 30 miliardi di EUR. Con un valore probabile situato fra questi due estremi è comunque possibile ritenere che una ristrutturazione, attuata con l'ausilio degli aiuti in oggetto, determina oneri meno ingenti per il Land Berlino.

(171)

Nel corso del procedimento la Germania non ha vantato il fatto che la BGB, o altre imprese del gruppo, erogano servizi di interesse economico generale, ai sensi dell'articolo 86, comma 2, del trattato CE. Pertanto, come indicato già nella decisione di avvio del procedimento, la Commissione è partita dal presupposto che questo aspetto non sia rilevante per la valutazione del provvedimento in questione ed è pervenuta alla conclusione che gli aiuti non possano essere approvati sulla base dell'articolo 86, comma 2, del trattato CE.

(172)

In conformità al punto 3.2.2, lettera b), degli orientamenti, la concessione dell'aiuto è vincolata all'attuazione del piano di ristrutturazione, il quale deve essere approvato, in relazione a ogni singolo aiuto, dalla Commissione, la quale è tenuta anche a verificare l'idoneità dello stesso al ripristino della redditività a lungo termine dell'impresa entro un adeguato termine. Il piano di ristrutturazione deve avere una durata di validità limitata e fondarsi su supposizioni realistiche. Deve inoltre contenere una descrizione delle circostanze che hanno determinato l'insorgere delle difficoltà in cui versa l'impresa, in modo da poter giudicare se i provvedimenti proposti sono adeguati. Il piano permette all'impresa di conseguire una nuova struttura, che offre nel lungo termine prospettive di redditività e la possibilità di svolgere l'attività con le proprie forze, vale a dire che le consente di coprire tutti i costi, inclusi gli ammortamenti e le spese di finanziamento, e di conseguire una redditività dei fondi propri sufficiente per contrastare la concorrenza.

(173)

La Commissione ha fondato la propria approvazione sui dati comunicati dalla Germania, e fra l'altro sulla programmazione dettagliata dei singoli provvedimenti di ristrutturazione, sui conti economici previsti per il periodo di ristrutturazione (2001-2006), sulla base di uno scenario ottimistico, pessimistico e di base, sull'analisi dei deficit strutturali responsabili dei problemi dell'azienda e sui costi dei provvedimenti di ristrutturazione pianificati. All'atto della sua valutazione, la Commissione si è basata anche su quanto indicato dalla Germania in merito all'attuazione in corso del piano di ristrutturazione e sulla modifica dei singoli provvedimenti, inclusa la programmazione dei tempi per determinate alienazioni.

(174)

Alla luce del fallimento del tentativo originario di privatizzazione e dell'elevato deficit di bilancio della BGB, pari a circa 700 milioni di EUR per il 2002, in seguito alla relativa comunicazione da parte della Germania alla fine di marzo del 2003 la Commissione ha ritenuto necessario esaminare attentamente la capacità di sussistenza della banca dapprima con i propri mezzi e in seguito, in mancanza di conclusioni chiare, a cura di periti esterni indipendenti. La Commissione mirava a conseguire una sufficiente consapevolezza in merito alla capacità della BGB di continuare a fronteggiare la concorrenza con le proprie forze, senza ulteriore supporto statale. In assenza di una tale consapevolezza e in presenza di ulteriori dubbi, la Commissione avrebbe dovuto prendere una decisione negativa in merito a tutti gli aiuti in questione, sulla base del piano di ristrutturazione presentato. Il fallimento della procedura di privatizzazione aveva sollevato, in particolare, il dubbio sulla capacità di sussistenza della rimanente attività di finanziamento immobiliare. Il disavanzo annuo di circa 700 milioni di EUR (al netto di tasse e imposte) era prevalentemente riconducibile ad effetti straordinari (meno 593 milioni di EUR), in particolare vasti ammortamenti sulle quote di Euro Stoxx per 399 milioni di EUR, mentre il risultato economico in seguito alla previdenza contro i rischi era solo leggermente negativo (meno 23 milioni di EUR) e, con circa 30 milioni di EUR, addirittura superiore alla programmazione per il 2002 (meno 53 milioni di EUR). Questa elevata perdita ha determinato tuttavia una notevole ripercussione negativa sulla quota di capitale di base, concepita come cuscinetto per ulteriori possibili perdite e quindi rilevante ai fini della sussistenza dell'impresa, che in tal modo è scesa al 5,6 %, risultando con quasi [...]* notevolmente inferiore all'entità originariamente programmata di [...]* per l'anno 2002.

(175)

In tale contesto va notato che la Commissione aveva condotto colloqui con la Germania già all'inizio del 2003, in merito alla possibilità di adottare ulteriori provvedimenti di compensazione nel settore dell'attività bancaria al dettaglio. La Germania aveva quantificato gli effetti di un'alienazione separata della Berliner Bank, sulla base della situazione all'epoca riscontrata; la Commissione non aveva tuttavia conseguito una consapevolezza sufficiente in merito alla capacità del gruppo di imporsi sul mercato con le proprie forze.

(176)

Le indagini della Commissione erano rivolte in particolare ai rischi creditizi ed alla previdenza contro i rischi nel settore dei finanziamenti immobiliari, nonché in misura minore al settore del mercato finanziario. Secondo il parere della Commissione, i dubbi circa la capacità di sussistenza dell'azienda avrebbero potuto essere dissipati se l'ambito dei finanziamenti immobiliari, o almeno la gran parte dello stesso con i rischi a questo connessi, fosse stato efficacemente isolato dal resto del gruppo, ad esempio mediante una vendita precoce separata di tale attività. La Germania ha tuttavia presentato entro il giugno del 2003 delle cifre che hanno indotto la Commissione a ritenere che un tale efficace isolamento del summenzionato ambito non fosse attuabile. Quale motivo principale, è stato addotto il fatto che la vendita avrebbe determinato immediatamente una scrittura di storno delle voci patrimoniali del settore relativo ai finanziamenti immobiliari (in particolare la partecipazione della BGB alla BerlinHyp con un valore contabile di [...]* EUR) dall'attivo fisso al capitale circolante. Quanto sopra avrebbe richiesto una valutazione di tali voci patrimoniali sulla base del valore attuale di mercato, [...]. Le perdite straordinarie connesse con tale operazione avrebbero gravato sulla dotazione di fondi propri della BGB in modo tale che non sarebbe più stata garantita la relativa sussistenza senza la concessione di un ulteriore sostegno da parte dello Stato.

(177)

Poiché, in tal senso, un isolamento a breve termine del resto del gruppo dai rischi connessi con il settore dei finanziamenti immobiliari non sembrava possibile, la Commissione non ha avuto a disposizione altra scelta che quella di conferire a periti indipendenti l'incarico di verificare la vitalità della BGB sulla base del piano di ristrutturazione esistente. In primo piano vi era, in particolare, la questione se la previdenza contro i rischi potesse essere considerata adeguata, alla luce dei rischi connessi con il settore relativo ai servizi immobiliari. L'incarico di effettuare una perizia in tal senso, conferito in data 14 luglio 2003 alla società di revisione dei conti Mazars, scelta in qualità di consulente della Commissione, era tuttavia esteso e copriva anche altri rischi relativi alla capacità di sussistenza della banca (ad esempio anche il settore inerente al mercato finanziario e l'ambito clienti importanti/estero).

(178)

La bozza della perizia è stata consegnata, in conformità agli accordi stipulati, in data 30 settembre 2003. I risultati più rilevanti sono stati discussi il 3 ottobre 2003 con la Germania. La versione definitiva della perizia è stata trasmessa dalla Germania in data 20 novembre 2003. Sulla base della perizia effettuata dalla Mazars, la Commissione è pervenuta, in relazione al piano di ristrutturazione nella versione dell'estate 2003, che non conteneva ancora l'impegno di procedere alla scissione della Berliner Bank, assunto dalla Germania solo in seguito alla stesura della perizia, alle conclusioni in seguito esposte in merito alla capacità di sussistenza della banca.

(179)

Congiuntamente alla notifica, nel gennaio del 2002 la Germania ha presentato alla Commissione un'indagine di mercato dettagliata, condotta dalla banca e dalla Morgan Stanley, nella quale veniva illustrata la situazione attuale e futura del mercato interbancario in Germania e in particolare nella città di Berlino. In considerazione anche delle informazioni presentate in seguito all'apertura del procedimento, la Commissione ritiene che l'indagine di mercato sia completa e coerente. In merito ai punti citati nella decisione di avvio del procedimento, la Commissione rimanda alle dichiarazioni integrative della Germania, riportate nei punti 58 e seguenti.

(180)

La Germania afferma, in particolare, che l'attività bancaria al dettaglio (clienti privati e società) della BGB è concentrata nel Land Berlino e nelle immediate vicinanze di tale città, che costituiscono il mercato per la stessa rilevante dal punto di vista territoriale. Nei principali segmenti di mercato, vale a dire in particolare le operazioni con depositi e crediti, negli anni precedenti la crisi la quota di mercato della BGB aveva registrato solo variazioni negative o leggermente positive, oppure un ristagno. A Berlino, con circa 4 000 unità, vengono assistiti da una filiale della banca molti più abitanti rispetto alla media tedesca (1 300) o europea (1 800). In futuro il numero delle filiali continuerà ad essere leggermente in regresso, poiché i clienti effettueranno sempre più transazioni tramite Internet. In linea di massima, non sussisteranno capacità in eccesso; regna tuttavia una forte concorrenza, che rafforza ulteriormente la pressione sui margini di reddito e fa presumere un ulteriore consolidamento.

(181)

Nel settore dei finanziamenti immobiliari, il tasso d'interesse sul prestito ipotecario tedesco è molto ridotto, rispetto alla media europea, e si osserva un sempre maggiore processo di concentrazione presso i finanziatori di ipoteche. Inoltre, nel settore delle ipoteche non si registra una sostanziale ricostituzione in tempi recenti. L'eterogenea struttura degli offerenti e la concorrenza che ne risulta rappresentano anche un motivo determinante della carenza di redditività del settore ipotecario tedesco. In passato, gli operatori di mercato potevano crescere solo adottando una politica di pricing molto aggressiva, che tuttavia in molti casi ha condotto in seguito a significativi ammortamenti, come testimonia anche l'esempio della BerlinHyp e della BGB. La forte frammentazione del mercato ha determinato un'intensa concorrenza e una notevole pressione sui margini di profitto. Mentre nella Germania occidentale la domanda cresce, all'Est si sta verificando un ulteriore consolidamento nell'ambito delle locazioni e del prezzo di portafoglio. Nel complesso, per alcuni settori del mercato immobiliare si può supporre la presenza di domanda crescente in Germania, nel corso dei prossimi anni. A causa della forte concorrenza e dell'ulteriore inasprimento delle norme, non si prevede tuttavia una significativa ripresa del mercato ipotecario nel suo complesso.

(182)

In relazione al settore dei servizi immobiliari (operazioni con fondi e committenti/sviluppo progetti), non si osservano capacità in eccesso nelle transazioni con fondi a livello nazionale. Sussiste tuttavia un'elevata, sebbene invariata nel lungo termine, intensità concorrenziale. In questa sede va notato che nel corso del procedimento è stato assunto l'impegno di separare dalla BGB tutto il settore dei servizi immobiliari.

(183)

Nell'ambito delle attività connesse con il mercato finanziario la BGB, secondo quanto dichiarato dalla Germania, è attiva nella negoziazione di azioni e prestiti (commercio in proprio e transazioni per conto di clienti), nell'emissione e negoziazione di derivati nonché nelle operazioni con divise e valute ed altre transazioni inerenti al mercato monetario, principalmente con clienti tedeschi. La crisi dei mercati finanziari ha determinato una forte riduzione delle attività. Alla domanda relativa alle capacità in eccesso non può esse data attualmente una risposta definitiva. Si prevede tuttavia un inasprimento della concorrenza e una crescente marginalizzazione dei piccoli concorrenti come la BGB a favore dei grandi offerenti.

(184)

Riepilogando, in merito alle argomentazioni della Germania la Commissione fa notare il proprio giudizio sostanzialmente positivo sullo sviluppo futuro del mercato e delle prospettive della BGB nell'ambito delle attività bancarie al dettaglio e del mercato finanziario. Grazie al migliore andamento economico previsto nei prossimi anni, alla luce dei più recenti dati pervenuti in tal senso, dovrebbe essere possibile conseguire utili relativamente stabili. L'attuazione fruttuosa delle proprie strategie di mercato dipende fondamentalmente dall'impresa stessa. Al contrario, per quanto attiene al settore dei finanziamenti immobiliari, la situazione si evolverà probabilmente in modo meno favorevole, a causa del processo di consolidamento non ancora concluso. La banca dovrebbe quindi essere tenuta ad adattare ulteriormente la propria strategia agli sviluppi futuri di tale settore, eventualmente mediante riduzioni mirate dell'attività, qualora tale provvedimento si riveli necessario. In seguito alla scissione dalla banca del settore relativo ai servizi immobiliari, prevista entro la fine del 2005, per la banca stessa l'andamento del mercato in tale settore avrà solo un'importanza marginale.

(185)

Nella sua valutazione dei deficit strutturali e operativi responsabili dei problemi della banca, la Commissione fa riferimento al quadro presentato dalla Germania. La Commissione considera appropriata, nel complesso, l'analisi dei deficit passati e adeguata la base di partenza per il loro superamento e l'elaborazione del piano di ristrutturazione.

(186)

La Commissione ne deduce che la crisi della BGB si basava in particolar modo sull'accumulazione di rischi nell'ambito dei servizi immobiliari a causa di concessioni sempre crescenti di garanzie pluriennali di locazione, di distribuzione dei dividendi e di rinnovi, che non potevano essere visti, in termini di economia aziendale, né come controllabili né come rientranti in un rapporto adeguato costi/utili. Essa si basava piuttosto su stime di mercato assolutamente irrealistiche, che possono essere definite piuttosto come illusioni. Lo stesso valeva anche per l'attività del finanziamento immobiliare: una politica dei prezzi aggressiva, mirata a quote di mercato più elevate, che non copriva adeguatamente i rischi connessi con la concessione dei crediti, nonché le valutazioni sbagliate, fondate su negligenza, in merito alle sicurezze, hanno portato, nel periodo del regresso economico a partire dalla fine degli anni ‘90 a massicce mancanze di crediti e conseguenti perdite.

(187)

Inoltre, sia nel settore dei servizi immobiliari, sia in quello dei finanziamenti immobiliari, ci furono delle influenze massicce da parte di alcuni politici regionali, i quali ignorarono gli interessi economico-aziendali della banca, o ai quali mancavano le necessarie nozioni economiche, e che concessero la priorità agli obiettivi di sviluppo presumibilmente più di natura politica. Se tali influenze sono rilevanti da un punto di vista penale, sarà l'autorità giudiziaria di Berlino ad accertarlo. Queste pratiche infungibili da un punto di vista di economia aziendale sono state alleggerite in maniera decisiva da un sistema per il riconoscimento e il superamento dei rischi, che può essere definito semmai come rudimentale e non ha soddisfatto, da nessun punto di vista, i requisiti tipici del mercato per una gestione efficace dei rischi. In quel periodo né la presidenza né il consiglio di vigilanza della banca sono stati evidentemente all'altezza delle proprie responsabilità per una gestione e un controllo regolare dell'azienda. Occorre tuttavia aggiungere che anche i rispettivi revisori dei conti e le autorità di vigilanza competenti hanno riconosciuto troppo tardi l'accumulo galoppante dei rischi, ormai non più affrontabili da parte della banca, e sono ricorsi a provvedimenti consoni solo poco prima della divulgazione della crisi.

(188)

È stato possibile ritardare così a lungo lo scoppio della crisi anche perché la Landesbank Berlin, come parte del gruppo, ha approfittato delle ampie garanzie statali, quali «Anstaltslast» e responsabilità del garante, e ha rifinanziato in maniera vantaggiosa l'intero gruppo indipendentemente dai veri rischi commerciali sui mercati di capitali e ha esteso la «Anstaltslast» e la responsabilità del garante, ricorrendo nell'ambito della sua azione economica, a strutture di responsabilità di diritto privato, ad altre società dell'azienda, e molti affari insensati per la banca furono possibili solo in questo modo. L'abolizione della «Anstaltslast» e della responsabilità del garante entro luglio 2005 impedirà il sorgere, in futuro, di una crisi con un meccanismo di questo tipo o comunque permetterà che essa venga riconosciuta per tempo dal mercato e che non sia più il contribuente a doverne rispondere con somme miliardarie.

(189)

Mazars ha esaminato il piano di ristrutturazione dettagliato nella sua versione dell'estate 2003, che quindi non contemplava ancora la separazione della Berliner Bank. Esso prevede delle misure, le quali, secondo il parere della Commissione e di concerto con la stima di Mazars, sono adeguate nella loro interezza ad eliminare i deficit strutturali e operativi responsabili dei problemi passati e a ripristinare la redditività a lungo periodo dell'azienda.

(190)

Il piano di ristrutturazione, atto a superare i deficit strutturali e operativi della banca, si compone, da una parte, di misure circa l'alienazione, la fusione e la liquidazione di società affiliate o di settori di attività per la concentrazione futura della banca sul proprio core business e, dall'altra, di misure atte all'aumento dell'efficienza e della redditività del core business stesso (percorso di risanamento) tramite la diminuzione dei costi e la riduzione delle posizioni di rischio. Alcune delle misure di ristrutturazione, sia di quelle facenti parti del core business sia di quelle da esso escluse, possono essere viste, allo stesso tempo, come misure per la compensazione della concorrenza, nella misura in cui esse si manifestano in una riduzione della presenza della banca sul mercato. Il piano di ristrutturazione si riferisce al periodo compreso tra il 2001 e il 2006.

(191)

La struttura che si intende realizzare, contenuta nel piano di ristrutturazione, nella versione disponibile alla Commissione dell'estate 2003, è una banca regionale con focus sul core business del retail banking (attività con clienti privati e società con i marchi Berliner Sparkasse e Berliner Bank), completato da un'attività di mercato finanziario a margine più alto (BGB e LBB) e da un'attività di finanziamento immobiliare (BGB, LBB e BerlinHyp). L'attività al dettaglio dovrebbe poi, nel 2006, concorrere bene [...]* ai ricavi del gruppo (appena [...]* EUR), l'attività del mercato finanziario circa del [...]* % (circa [...]* EUR) e il finanziamento immobiliare circa del [...]* % (circa [...]* EUR). A causa della percentuale relativamente alta dei costi dell'attività al dettaglio, l'attività al dettaglio e quella del mercato finanziario dovrebbero tuttavia contribuire per [...]* al risultato aziendale.

(192)

I principi essenziali della ristrutturazione sono il ripristino duraturo della redditività, la diminuzione permanente dei costi della banca, la riduzione dei rischi a un'entità normale di mercato e di conseguenza il miglioramento della capacità del mercato finanziario. Concretamente, nel periodo di ristrutturazione compreso tra il 2001 e il 2006, nella sua versione disponibile presso la Commissione dell'estate 2003, si dovrebbe migliorare il risultato aziendale al netto della prevenzione contro i rischi e arrivare decisamente sopra [...]* all'anno e, a tale scopo, si dovrebbero ridurre le spese amministrative in maniera sproporzionata di [...]*. Le posizioni di rischio decisive per il computo della percentuale del capitale di base dovrebbero essere diminuite, dal 2001 al 2006, da appena [...]* EUR del [...]* % circa a [...]* EUR. La banca si augura di raggiungere un incremento a medio termine della percentuale del capitale di base e passare almeno al 7 %.

(193)

Alla luce dei motivi principali responsabili degli andamenti sfavorevoli che hanno colpito la BGB in passato, secondo il parere della Commissione e dei suoi consulenti, misure chiave, quali la riduzione radicale del numero degli addetti complessivamente di più della metà (da circa 15 000 a circa 6 500), la cessazione, la diminuzione, la liquidazione ordinata di settori di attività ad alto rischio oppure non appartenenti al core business di una banca regionale di retail, meccanismi di controllo interni più efficaci e strutture più snelle nell'organizzazione interna e nella partecipazione, sono appropriate per rendere l'azienda nuovamente redditizia e per superare gli errori commessi in passato. I miglioramenti operativi scaturiscono da misure interne e comprendono la cessione di attività che arrecano perdite. La Commissione, di concerto con l'analisi eseguita da Mazars, considera le misure previste fondamentalmente come sostenibili. Esse sono già state ampiamente attuate oppure sono contemplate nel piano. Nel dettaglio vale quanto segue.

(194)

Per l'attività al dettaglio nell'ambito della clientela privata, il concetto originario di ristrutturazione consisteva in una concentrazione dell'attenzione sull'attività regionale con i marchi Berliner Sparkasse e Berliner Bank (la scissione di quest'ultima viene effettuata solo previa approvazione della Germania) con l'intento di ottimizzare i processi lavorativi e di attuare una riduzione consistente delle capacità degli addetti. Il concetto, in gran parte già realizzato, prevede l'alienazione delle partecipazioni inadatte al core business regionale definito e la chiusura delle filiali. La somma dei ricavi dovrebbe aumentare nella fase del percorso di risanamento, dal 2001 al 2006, [...]*, mentre la somma delle spese amministrative dovrebbe diminuire, nello stesso periodo, di oltre il [...]* % e l'utile al lordo delle tasse e imposte dovrebbe aumentare da oltre meno [...]* EUR a [...]* EUR. Le posizioni di rischio dovrebbero ridursi in maniera significativa. Il numero degli addetti all'interno del gruppo risanato dovrebbe essere ridotto dai circa 6 000 nel 2001 a [...]* nel 2006. Il rapporto cost/income dell'attività con la clientela privata dovrebbe essere migliorato e passare da [...]* % nel 2001 a [...]* % nel 2006.

(195)

Queste misure sono già state attuate ampiamente, conformemente al piano. È stata solamente ritardata l'alienazione della Weberbank con un valore patrimoniale complessivo di 4,4 miliardi di EUR, ma potrà essere realizzata presumibilmente nel corso del 2004. Di concerto con l'analisi effettuata da Mazars, la Commissione considera il piano, in questo stadio, come una base adeguata per creare una redditività a lungo termine dell'attività con la clientela privata.

(196)

Le misure intraprese o pianificate secondo il concetto originario nell'ambito della clientela privata impattano contemporaneamente e in maniera considerevole anche sul settore inerente alla clientela commerciale, alla quale in futuro verrà assegnata la rimanenza del campo di attività con l'amministrazione pubblica. Il concetto prevede di impostare l'attività con la clientela commerciale al di fuori di Berlino. La somma dei ricavi dovrebbe diminuire solo lievemente, mentre la somma delle spese amministrative dovrebbe essere ridotta, nello stesso periodo, di appena [...]* % e l'utile al lordo delle tasse e imposte dovrebbe aumentare da [...]* EUR a circa [...]* EUR. Allo stesso modo, le posizioni di rischio dovrebbero ridursi in maniera significativa. Il numero degli addetti dovrebbe essere ridotto di oltre [...]* %. Il rapporto cost/income dell'attività con la clientela commerciale dovrebbe essere migliorato e passare dal [...]* % nel 2001 al [...]* %.

(197)

Come confermato da Mazars, queste misure sono già state attuate ampiamente o comunque sono tutte in fase di realizzazione conformemente al piano. La Commissione ritiene probabile che le misure, in questo stadio del piano, creino una redditività soddisfacente dell'attività con la clientela commerciale e l'amministrazione pubblica e che circoscrivano l'attività della banca anche in questo settore al suo core business nella regione Berlino/Brandeburgo.

(198)

L'attività del mercato finanziario viene ristrutturata con l'intento di smobilizzare i fondi propri diminuendo conseguentemente le posizioni di rischio e di migliorare l'efficienza dei processi lavorativi. A questo scopo il commercio a nome proprio (prodotti azionari e crediti a interesse) dovrebbe essere connesso con tutti i settori del mercato finanziario, essere chiaramente separato dal commercio a nome dei clienti ed essere complessivamente ridotto. In questo contesto dovrebbe seguire una limitazione su Germania, Europa e Stati Uniti, mentre si dovrebbe rinunciare all'attività con i mercati emergenti. Allo stesso modo si dovrebbe ridurre fortemente il portafoglio dei derivati da interessi per limitarlo alle posizioni rivolte ai clienti. Dall'altra parte, si dovrebbe potenziare il meno rischioso commercio a nome dei clienti, soprattutto in relazione ai prodotti da interessi e fondi propri. La somma dei ricavi dovrebbe diminuire solo lievemente dal 2001 al 2006, mentre la somma delle spese amministrative dovrebbe ridursi, nello stesso periodo, di circa [...]* % e l'utile al lordo delle tasse e imposte dovrebbe aumentare di circa il [...]* %. Le posizioni di rischio dovrebbero ridursi, esattamente come il numero degli addetti, di circa [...]* %. L'intenzione è di migliorare il rapporto cost/income dell'attività del mercato finanziario dal [...]* % nel 2001 al [...]* % circa nel 2006.

(199)

Le misure programmate, così come confermato da Mazars, sono state nel frattempo ampiamente attuate o sono contemplate in agenda. La Commissione le ritiene sufficienti per assicurare la redditività di questo settore di attività in futuro e per limitare contemporaneamente i rischi della banca a una dimensione gestibile. La concentrazione sul commercio a nome dei clienti, sul coinvolgimento e la separazione organizzativa del commercio in nome proprio, secondo il parere della Commissione, migliora la trasparenza, riduce i rischi e aiuta la banca a superarli più efficacemente. I fondi propri vengono smobilizzati grazie alla chiara riduzione delle posizioni di rischio portando vantaggi all'aumento della percentuale del capitale proprio e, di conseguenza, alla garanzia futura della capacità del mercato finanziario della banca dopo l'abolizione della «Anstaltslast» e della responsabilità del garante.

(200)

Nell'ambito della ristrutturazione dell'attività di finanziamento immobiliare, la riduzione dei rischi ha la massima priorità. Per questo scopo, occorre eseguire un inventario dei rischi da attuarsi gradualmente con l'obiettivo di eliminare quelli gravosi e di circoscrivere la nuova attività ai clienti con un basso rischio. Occorre potenziare il settore della gestione dei rischi. Occorre inoltre ottimizzare i processi lavorativi e migliorare il controlling dei rischi. In futuro dovrebbero far parte del core business, in maniera prioritaria, i finanziamenti degli investitori industriali e delle società di edilizia abitativa in grandi città selezionate e meno colpite dalla crisi del mercato immobiliare nella Germania occidentale, nonché, in una certa misura, a Berlino e nel Brandeburgo. Il finanziamento da parte di investitori industriali rappresenta un'attività relativamente stabile e a basso rischio. È necessario un focus sovraregionale per diversificare i rischi e garantire una distribuzione adeguata del portafoglio, al fine di usufruire dei potenziali di crescita regionali e del know how di mercato regionale già esistente. L'assenza della componente sovraregionale nell'ambito del finanziamento immobiliare, comporterebbe la minaccia di un peggioramento sostanziale del rating e dei tassi di rifinanziamento. Dovrebbero invece essere fusi quei segmenti dell'attività immobiliare ad alto rischio e con margini non soddisfacenti. La banca ritiene realistico un miglioramento del risultato nella nuova attività, dando alla stessa un nuovo orientamento.

(201)

Al fine di migliorare il risultato nell'attività esistente, si ricorre a un impiego maggiore di specialisti dei rischi per gli impegni soggetti a pregiudizio. Si effettuano elaborazioni critiche e rivalutazioni delle risorse, eventualmente con il supporto di periti esterni, sotto la direzione e con le indicazioni dell'ente stesso di consulenza. Occorre inoltre diminuire, entro il 2005, le spese materiali dirette, nonché le spese del personale di circa [...]* %. Una spinta importante per il miglioramento del risultato è data anche dallo sviluppo di strategie di risanamento per la penuria di impegni e dall'introduzione di un controlling del rischio a livello di gruppo nel 2002, che prima esisteva solo in singoli settori, nonché il consolidarsi di adeguati strumenti di avvertimento rapido.

(202)

La somma dei ricavi dovrebbe aumentare dal 2001 al 2006 del [...]* % [...]*. La somma delle spese amministrative, al contrario, dovrebbe diminuire, nello stesso periodo, del [...]* % circa. L'utile al lordo delle tasse e imposte dovrebbe aumentare e passare, entro il 2006, da cifre decisamente negative a circa [...]* EUR. Le posizioni di rischio dovrebbero ridursi di oltre il [...]* %, mentre il rapporto cost/income dell'attività di finanziamento immobiliare dovrebbe aumentare dal [...]* % circa al [...]* %, anche a seguito delle misure dispendiose illustrate per la creazione di una migliore gestione del rischio.

(203)

Queste misure sono già state ampiamente attuate oppure sono contemplate nel piano. La Commissione considera le misure adottate fondamentalmente come passi nella direzione giusta. Tuttavia, secondo il parere della Commissione e dei suoi consulenti, la realizzazione dei miglioramenti desiderati in merito alla qualità dei dati fa fatica a stare dietro agli obiettivi specificati nel piano. Questa situazione insoddisfacente potrebbe eventualmente impedire la funzionalità della gestione dei rischi.

(204)

La Commissione inoltre, in accordo con l'analisi effettuata da Mazars, dubita che la banca riuscirà in futuro a generare un volume d'affari sufficiente con gli ampi margini desiderati con i clienti a basso profilo di rischio. Questo perché, secondo le indicazioni interne della Germania, il mercato del finanziamento immobiliare è caratterizzato da un'elevata intensità di concorrenza e si trova al momento ancora in un processo di consolidamento. I clienti target a cui si rivolge la BGB sono corteggiati fortemente anche da altri offerenti, essendo il segmento di mercato più interessante. Il mancato raggiungimento dell'obiettivo avrebbe una ripercussione diretta sulla futura eccedenza degli interessi desiderata. Sulla base delle cifre messe a disposizione dei consulenti della Commissione nell'estate 2003, l'allora esistente mancato raggiungimento dell'obiettivo per la creazione della nuova attività, in prospettiva del futuro, aveva causato un'enorme perdita delle rendite da interessi. Qualora il mancato raggiungimento dell'obiettivo dovesse estendersi in futuro, si inasprirebbe, conseguentemente, anche la portata della perdita delle rendite da interessi. La futura creazione di un sufficiente volume della nuova attività dipende, in maniera decisiva, dall'andamento del mercato nella regione di Berlino/Brandeburgo, dove continua a sussistere il baricentro dell'attività della BGB. Qualora la banca non dovesse ottenere un successo sufficiente in questo ambito, questo avrebbe delle ripercussioni durature in particolar modo sul valore della partecipazione della BGB alla BerlinHyp e renderebbe necessari ulteriori ammortamenti sul valore contabile attualmente di [...]* EUR attuali, ripercuotendosi in negativo sul risultato ed eventualmente sulla percentuale del capitale di base della banca. Tale questione viene illustrata più dettagliatamente in seguito (considerando 249). La Commissione tuttavia, di concerto con Mazars, non vede, in generale, messa in discussione la sussistenza della banca a causa dei problemi rimanenti nell'ambito dell'attività del finanziamento immobiliare.

(205)

La banca prevede di ritirarsi completamente dal settore di attività inerente ai clienti importanti e l'estero che include anche l'attività di consulting nell'ambito Mergers & Acquisitions, nonché Structured Finance/finanziamenti progetti e che non viene considerato come appartenente al core business della banca. Essa ha pertanto interrotto la sua nuova attività fondamentalmente già nel 2002. A causa degli impegni a lungo termine, soprattutto nell'attività di Structured Finance, non è tuttavia possibile un abbandono immediato, bensì solamente un'ampia riduzione delle posizioni di rischio di circa il [...]* % entro la fine del periodo di ristrutturazione, vale a dire il 2006. La restante attività sarà interrotta quanto prima, ad eccezione di un ambito limitato di finanziamenti internazionali alle esportazioni, coperti da agenzie di credito alle esportazioni, e di finanziamenti a medio e lungo termine di transazioni di merci in paesi di destinazione selezionati, nell'Europa centrale e orientale a seguito di comprovate perizie dei paesi, che dovrebbero essere integrati e conservati nell'attività del mercato finanziario.

(206)

Le riduzioni raggiunte fino a questo momento sono contenute ampiamente nel piano. Secondo il parere della Commissione e di Mazars esse sono appropriate per interrompere tale settore di attività in maniera ordinata e il più in fretta possibile e per smobilizzare significativamente, con il taglio massiccio delle posizioni di rischio, i fondi propri, al fine di garantire la futura capacità del mercato finanziario. L'abbandono di questo settore a rischio relativamente elevato e non facente parte del core business, con alti volumi di finanziamenti singoli, alleggerirà notevolmente anche il management, che potrà soddisfare con maggiore efficacia i propri compiti prioritari nei settori chiave. Il piano originario per le riduzioni è stato tuttavia adeguato nel 2003 al fine di tenere conto delle sfavorevoli condizioni del mercato nel 2002. Questo fatto potrebbe comportare un certo ritardo, in generale comunque non significativo, della riduzione delle posizioni di rischio.

(207)

Quale integrazione alla notifica, la Germania, nella sua risposta all'apertura del procedimento da parte della Commissione inerente alla riduzione dell'attività dei servizi immobiliari, ha proposto come ulteriore misura di compensazione la scorporazione completa della stessa e, a prescindere da alcune società ancora da individuare, alienabili sul mercato, il suo trasferimento al Land Berlino entro la fine del 2005. Questa misura è divenuta quindi parte del concetto di ristrutturazione. Ne sono coinvolte tutte le società che offrono servizi immobiliari le quali rientrano nella copertura contro i rischi dell'aprile 2002, in particolare IBAG, Bavaria, IBV, IBG e LPFV.

(208)

La protezione contro i rischi dell'aprile 2002 copre tutti i rischi derivanti dalle vecchie attività della banca nel settore dei servizi immobiliari, attivate prima dei rispettivi giorni di riferimento summenzionati. La banca è dunque sottoposta solo ai rischi, nel settore di attività dei servizi immobiliari, che derivano dalle nuove attività, concluse dopo i menzionati giorni di riferimento. Poiché il mercato dei servizi immobiliari continua ad essere visto come un mercato problematico ed essendo caratterizzato da un'elevata incertezza dei prognostici, la Commissione, così come confermato dai suoi consulenti della Mazars, considera la riduzione chiara e continuativa della nuova attività nel settore dei servizi immobiliari un contributo importante per il ripristino della capacità di sussistenza a lungo periodo e la concentrazione sul core business di una banca regionale. Il trasferimento al Land Berlino al prezzo di mercato della vecchia attività rientrante sotto la copertura contro i rischi consente alla banca anche lo smobilizzo delle risorse vincolate anche al di fuori del core business, sebbene il trasferimento della vecchia attività già coperta, come tale, non dovrebbe avere alcuna ripercussione significativa sulla situazione di rischio della banca.

(209)

La Commissione ritiene, in accordo con Mazars, che la cessione completa del campo di attività dei servizi immobiliari sia un passo chiaro ed economicamente ragionevole, il quale dovrebbe contribuire alla stabilizzazione a lungo termine dei risultati della banca. Tale misura dovrebbe pertanto essere valutata positivamente anche dal mercato finanziario e facilitare la pianificata privatizzazione della banca.

(210)

Il taglio del personale, pianificato per il periodo di ristrutturazione compreso tra il 2001 e il 2006, coinvolge circa 8 500 addetti dell'intero gruppo; si parla dunque di una riduzione di quasi il 60 %, da oltre 15 000 a 6 600. Entro il 30 settembre 2003 si potrebbe raggiungere un livello complessivo attorno ai 10 000 addetti, ovvero una riduzione di quasi 5 200 o del 35 % circa. Le suddette cifre sono ampiamente contenute nel piano.

(211)

Secondo il parere della Commissione, in accordo con i suoi consulenti, Mazars, le misure finanziarie sono necessarie e adeguate per ripristinare la stabilità finanziaria della BGB dal punto di vista della liquidità e della dotazione di capitale, per garantire il rifinanziamento della BGB sui mercati finanziari, nonché per finanziare la ristrutturazione della BGB. Le misure finanziarie si compongono di misure riferite sia al capitale proprio che al capitale altrui. Nel dettaglio vale quanto segue.

(212)

La Commissione è dell'avviso che la vendita di voci patrimoniali e partecipazioni possa portare liquidità alla banca e ridurre le posizioni di rischio al di fuori del core business. Non è tuttavia evidente la possibilità di raggiungere significativi utili contabili.

(213)

Il rifinanziamento della banca si basa su 3 pilastri principali: depositi a risparmio (circa un terzo), depositi bancari (circa un terzo) e debiti cartolarizzati (circa un quarto). I debiti consolidati sono diminuiti di 32 miliardi di EUR, passando da 185 miliardi di EUR alla fine del 2001 a 153 miliardi di EUR a metà del 2003. Questa cifra ha superato chiaramente l'obiettivo pianificato per il 2003 di 160 milioni di EUR. Entro il 2006 dovrebbe ulteriormente diminuire a [...]* EUR.

(214)

La banca, al fine di prepararsi alla soppressione delle garanzie statali, si prefigge l'obiettivo di trasferire il suo portafoglio relativamente ampio di obbligazioni a breve termine a obbligazioni di medio e lungo termine, nonché di entrare nuovamente sul mercato finanziario nel settore delle obbligazioni non garantite. A tal scopo, la banca ha sviluppato degli obiettivi per l'emissione di obbligazioni garantite e non garantite e in questo modo si impegna a ricostruire la fiducia del mercato finanziario e ad ampliare la base per gli investitori. La banca ha condotto dei colloqui con le agenzie di rating circa il rating da raggiungere in termini realistici in caso di positiva attuazione del concetto di ristrutturazione, sulla base dello scenario «best case» («A» e «A3»). [...]*. Si partirà poi, in generale, da un aumento dei costi di rifinanziamento di, mediamente, [...]* punti base, da ricondurre alla soppressione delle garanzie statali a metà del 2005.

(215)

La Commissione, così come confermato da Mazars, ritiene sostanzialmente plausibile la strategia di rifinanziamento della banca, in particolare lo scenario di base sviluppato e la deduzione dei costi di rifinanziamento, aumentati conseguentemente. Tuttavia, per il futuro rifinanziamento della banca emerge un'incertezza causata da una possibile riluttanza degli operatori, che potrebbe manifestarsi in particolar modo, qualora i risultati della banca non raggiungessero le aspettative. In questo caso si dovrebbero affrontare dei costi di rifinanziamento ulteriormente in aumento. Inoltre, in questo momento non è possibile prevedere del tutto in quale misura potrebbero verificarsi possibili effetti di saturazione del mercato a metà del 2005, quando tutte le banche in Germania avranno perso le garanzie statali. Il collocamento di determinati titoli potrebbe essere quantomeno più difficile.

(216)

Per questo motivo la Commissione vede nell'ulteriore riduzione delle posizioni di rischio un requisito essenziale per poter realizzare con successo il piano di ristrutturazione. Qualora in futuro dovessero delinearsi i problemi descritti, la banca potrebbe contrastarli efficacemente con maggiori sforzi volti ad eliminarli, influenzando così positivamente la fiducia del mercato finanziario.

(217)

Un ulteriore requisito essenziale per assicurarsi la fiducia da parte dei mercati finanziari è costituito dal raggiungimento di una sufficiente percentuale del capitale di base, che può fungere da cuscinetto per eventuali perdite. La percentuale del capitale di base dipende, da una parte, dal volume delle posizioni di rischio e, dall'altra, da quello del capitale di base stesso. Per la fine del periodo di ristrutturazione, la banca intende raggiungere una percentuale del capitale di base di oltre il 7 %. In ogni caso, non c'è da attendersi, da parte dei comproprietari, un apporto di capitale superiore all'aumento del capitale dell'agosto 2001 per un ulteriore miglioramento della dotazione della banca fino alla privatizzazione, vale a dire alla fine del 2007. Alla luce di questa considerazione, la banca, al fine di aumentare la propria percentuale del capitale di base, deve ricorrere in particolare a una riduzione delle posizioni di rischio o alla vendita di voci patrimoniali.

(218)

La Commissione è consapevole che il minimo giuridico della percentuale del capitale di base del 4 % non è sufficiente a garantire a una banca il margine necessario nella sua attività quotidiana. Nella decisione relativa agli aiuti al salvataggio del 25 luglio 2001, infatti, la Commissione aveva riconosciuto come necessaria al proseguimento dell'attività della banca una percentuale del capitale di base del 5 %. Questo è avvenuto, in maniera determinante, sulla base di una lettera dell'allora BAKred. La Commissione, così come confermato da Mazars, è inoltre consapevole che per i mercati finanziari si definisce solitamente, come valore soglia, una percentuale del capitale di base del 6 %, al di sotto della quale si mette in dubbio la solidità dell'istituto in questione e ne risente la fiducia dei mercati finanziari. Secondo l'opinione di Mazars, le agenzie di rating tendono a vedere la percentuale del capitale di base come espressione della forza finanziaria di una banca, cosicché gli istituti di credito, in generale, non raggiungono la dotazione di capitale previsto dalla legge, per assicurarsi un rating corrispondente, il quale rappresenta una condizione preliminare per l'accesso ai mercati finanziari internazionali a condizioni ragionevoli. Una percentuale del capitale di base maggiore del 6 % può anche avere senso alla luce della riforma degli accordi internazionali nell'ambito di Basel II e della soppressione delle garanzie statali, per soddisfare le aspettative del mercato circa una maggiore solidità, in particolare delle banche regionali, e per raggiungere pertanto un rating migliore. La banca intende raggiungere un rating di A e per questo obiettivo ritiene che sia necessaria una percentuale del capitale di base almeno del 7 %. Sulla base dei dati di comparazione che si possono osservare sul mercato (in base ai quali in Germania la percentuale media del capitale di base del settore con il suo 6 % è piuttosto bassa se si fa un confronto a livello internazionale, mentre a livello europeo il valore medio degli istituti di credito rinomati è dell'8 % o anche più), i consulenti della Commissione, Mazars, ritengono che la percentuale del capitale di base compreso tra il 6 % e il 7 % sia, nel medio termine, irrinunciabile.

(219)

In accordo con Mazars, la Commissione ritiene che anche un aumento a medio termine della percentuale del capitale di base oltre il 6 % possa condurre al raggiungimento dell'obiettivo. Tuttavia, secondo il parere della Commissione, un aumento di oltre il 6 % rientra nell'esclusivo interesse commerciale e ambito di responsabilità della banca e non può essere finanziato con aiuti statali. I concorrenti della banca si trovano, infatti, nella stessa situazione di mercato, devono però aumentare autonomamente le proprie percentuali del capitale di base senza aiuti statali. L'approvazione dell'aumento della percentuale del capitale di base oltre il 6 % con il ricorso ad aiuti statali porrebbe pertanto la banca, in maniera ingiustificata, in una posizione migliore rispetto alla concorrenza, senza che questo sia strettamente necessario per la sussistenza della banca al momento della decisione. In questo modo gli aiuti non sarebbero più limitati al minimo necessario.

(220)

Per questo motivo la commissione ha insistito sul fatto che in base all'accordo del 26 dicembre 2002, stipulato tra il Land Berlino e la banca in merito alla gestione di possibili rivendicazioni di rimborso del Land Berlino, scaturito da una decisione della Commissione circa il procedimento degli aiuti C 48/2002, che il possibile importo del rimborso rimanga alla banca come deposito, solo nella misura in cui necessario, al fine di raggiungere una percentuale del capitale di base del 6,0 % (oppure una percentuale del capitale complessivo del 9,7 %, che era già stata riconosciuta nella decisione circa gli aiuti al salvataggio) sulla base del bilancio 2002. Tale accordo può essere tuttavia approvato dalla Commissione solo nella misura in cui l'importo successivamente rilevato non causi, anche per il 1o gennaio 2004 e dunque sulla base delle cifre attuali al momento della decisione della Commissione, un superamento della percentuale del capitale di base del 6 % all'interno del gruppo BGB (tenendo conto della scorporazione della IBB approvata dalla Germania e descritta al considerando 279).

(221)

Partendo dalle stesse considerazioni, la Commissione ha fatto leva sull'impegno assunto dalla Germania, di lasciare alla banca i fondi di riserva della IBB nell'ambito della dismissione dell'attività di promozione nel 2005 solo nella misura in cui necessario per il mantenimento della percentuale al 6 % del capitale di base entro il giorno di riferimento, vale a dire il 1o gennaio 2004. Questa misura deve essere vista come parte delle compensazioni che la banca deve attuare al fine di limitare le distorsioni della concorrenza, causate dagli aiuti, nell'interesse della concorrenza. La restituzione dei fondi di riserva della IBB nel volume indicato assicura che la banca nell'ambito della dismissione dell'attività di promozione non richieda percentuale del capitale di base che superi il minimo necessario per la sussistenza a lungo periodo, che potrebbe utilizzare per strategie commerciali espansionistiche, a danno della concorrenza. Se la banca intende raggiungere, in seguito, una percentuale più alta del capitale di base, dovrà farlo modificando conseguentemente la massa attiva di rischio oppure potenziando i fondi di riserva con le proprie forze oppure ricorrendo ad altri mezzi propri sul mercato durante o dopo la privatizzazione.

(222)

Riepilogando, la Commissione, in accordo con Mazars, parte dal presupposto che la banca attuerà a lungo termine, nel proprio comprensibilissimo interesse commerciale, tutti gli sforzi per aumentare quella percentuale del capitale di base che comporta un rating per lei soddisfacente e che, secondo le indicazioni della banca, ammonta almeno al 7 %. La banca ha dunque quasi tre anni di tempo per aumentare, entro la fine del periodo di ristrutturazione, vale a dire il 2006, la percentuale del capitale di base dal [...]* % al 7 % o più. La Commissione ritiene realistico pensare che le relative misure, atte ad aumentare la percentuale del capitale di base, possano essere attuate con successo entro questo periodo.

(223)

La Commissione, in base a una propria analisi condotta nella primavera del 2003, non avendo potuto fugare i dubbi rimanenti, suscitati dal fallimento del processo di privatizzazione e dal risultato complessivo molto negativo del 2002, circa la sussistenza della banca e poiché un corrispondente isolamento efficace dei rischi di credito esistenti soprattutto nel campo dei finanziamenti immobiliari, secondo le indicazioni della Germania, non sembrava realizzabile senza ulteriori aiuti, con il supporto di periti indipendenti, ha assicurato che la banca, ad eccezioni di pochi punti, ha attivato una copertura sufficiente contro i rischi esistenti e ha realizzato accantonamenti corrispondenti. I consulenti della Commissione della società Mazars, hanno consigliato in merito a questi punti l'attuazione di misure per l'adattamento del piano di ristrutturazione nella sua versione dell'estate 2003. Queste misure vennero elaborate dalla banca, su richiesta della Commissione e il piano di ristrutturazione revisionato venne trasmesso alla Commissione il 29 gennaio 2004. Nel dettaglio vale quanto segue.

(224)

Ricorrendo a una verifica analitica di un'adeguata prova a campione del portafoglio dei crediti della banca, i consulenti della Commissione hanno consigliato di aumentare gradatamente la copertura dei rischi entro la fine del periodo di ristrutturazione di [...]* EUR nello scenario base e di [...]* EUR nello scenario «worst case». Essi hanno inoltre identificato un'omissione nello scenario «worst case», che può essere compensata con un'ulteriore copertura contro i rischi di [...]* EUR. Quest'ultima era ripartita in [...]* EUR per il 2003, [...]* EUR per il 2004, [...]* EUR per il 2005 e [...]* EUR per il 2006. Per il resto, la copertura contro i rischi può essere considerata adeguata. Ciononostante, la perdita di un singolo credito di elevata entità causerebbe eventualmente il superamento della copertura contro i rischi. Questo è particolarmente rilevante per i finanziamenti di progetti nel settore dell'aeronautica, dell'energia e delle telecomunicazioni. Lo scenario «worst case» considera in questo caso altri [...]* EUR di copertura contro i rischi. Alla luce della giacenza relativamente alta di crediti di elevata entità, la Commissione, così come confermato dalla Mazars, è consapevole che il verificarsi di un superamento dei rischi coperti in caso di perdita di un credito di elevata entità con un volume di almeno [...]* EUR sia sostanzialmente possibile. Qualora dovessero comparire dei segnali concreti, finora non sussistenti, di una perdita di questo tipo, la banca dovrebbe aumentare conseguentemente la sua copertura contro i rischi. La Commissione, alla luce dell'analisi eseguita dalla Mazars, parte dal presupposto che la banca sarebbe in grado di gestire autonomamente una misura di questo tipo.

(225)

In seguito all'avvenuto perfezionamento del piano di ristrutturazione, grazie all'introduzione delle misure proposte dai consulenti della Commissione della società Mazars, la Commissione considera adeguata la copertura contro i rischi conosciuti. La Commissione annota come positivo il fatto che il management della banca abbia intrapreso, in generale, misure appropriate per creare un adeguato sistema di controllo dei rischi. La fase di creazione di questo sistema è a buon punto, ma non ancora conclusa. La Commissione confida nel fatto che la banca, per i propri comprensibilissimi interessi, porterà avanti questo processo con la stessa determinazione dimostrata fino a ora. La Commissione è consapevole che la futura redditività della banca dipenderà in grande misura dal futuro andamento economico, in particolare a Berlino e nei cinque nuovi Laender. Questi rischi tuttavia, secondo l'opinione della Commissione, non possono essere rilevati allo stato odierno in maniera affidabile e riguardano, in misura differente, tutte le aziende operanti in questa regione. La Commissione è dell'avviso che le misure contenute nel piano di ristrutturazione, e che vanno in ogni caso nella giusta direzione, siano sufficienti. Ovviamente, nel processo economico non è mai possibile raggiungere la certezza assoluta.

(226)

L'attività del mercato finanziario della banca contribuisce, nel corso del periodo di ristrutturazione, per circa il [...]* % al risultato aziendale. Questo dimostra che tali attività sono essenziali per la redditività della banca. È evidente che i rischi connessi a quest'attività debbano essere controllati adeguatamente nell'interesse della sussistenza della banca. Questo si concretizza, da una parte, spostando il baricentro dell'attività dal commercio in nome proprio alle attività riferite ai clienti. In questo contesto, le posizioni di rischio della banca vengono ridotte dal 2002 al 2006 di [...]*, mentre si tende a conseguire delle rendite medie di [...]* EUR. Dall'altra, il controllo dei rischi viene effettuato mediante un sistema di gestione degli stessi, che i consulenti della Commissione, sulla base delle proprie analisi, giudicano complessivamente adeguato, sebbene raccomandino di ridurre la dipendenza della banca dai cambiamenti degli interessi eliminando le posizioni nel libretto bancario. Tenendo conto di questa raccomandazione, la banca ritiene che sia possibile gestire i rischi derivanti dall'attività del mercato finanziario e considera garantita la sussistenza di questo settore di attività.

(227)

I consulenti della Commissione, Mazars, hanno discusso dettagliatamente il problema dei rischi derivanti dalla valutazione della partecipazione della BGB alla BerlinHyp. Il valore contabile della partecipazione alla BerlinHyp è di [...]* EUR. Qualora la BerlinHyp non potesse soddisfare gli obiettivi definiti, per esempio in seguito a un ulteriore peggioramento della situazione sul mercato immobiliare, si dovrebbe rielaborare il piano commerciale. Alla luce dei rischi che andrebbero in questo caso eventualmente ad aumentare, si dovrebbe adattare anche il fattore di sconto e potrebbero risultare dei premi supplementari di rischio. Uno scenario di questo tipo potrebbe portare addirittura a un prezzo di mercato della BerlinHyp di [...]*, [...]*.

(228)

La differenza tra il valore contabile della partecipazione, pari a [...]* EUR, e i fondi propri netti, pari a circa [...]* EUR, rappresenta il rischio di svalutazione in uno scenario base, che ammonta così a circa [...]* EUR. Un piano commerciale maggiormente adeguato e conservativo terrebbe conto di questo rischio di svalutazione e lo inserirebbe nel bilancio 2003 e 2004. Su richiesta della Commissione, è stato rielaborato il piano di ristrutturazione e si è tenuto conto, in maniera adeguata, dei rischi di svalutazione. È stato anche aumentato, come raccomandato dai consulenti della Commissione, il rischio massimo di svalutazione, in uno scenario pessimistico, di [...]* EUR. Quest'ultimo non ha tuttavia alcuna ripercussione decisiva sulla valutazione complessiva da parte della Commissione.

(229)

La Commissione, per motivi legati alla limitazione dei rischi e all'andamento futuro incerto dell'attività del finanziamento immobiliare per l'assicurazione della sussistenza a lungo termine della banca, considera auspicabile che il gruppo interrompa o riduca almeno la maggior parte di questa attività. Per questo scopo, la Commissione consiglia alla Germania la vendita separata della BerlinHyp al fine di migliorare le prospettive di privatizzazione del resto del gruppo. La BerlinHyp rappresenta circa due terzi dell'intera attività del finanziamento immobiliare del gruppo e può essere alienata, tecnicamente, in maniera relativamente semplice mediante la vendita delle quote alla BerlinHyp. Il restante terzo è concentrato nella BGB e nella LBB, e dovrebbe essere riconvertito conformemente alle strategie elaborate dalla banca per l'attività del finanziamento immobiliare. In questo modo, i rischi futuri per il resto del gruppo si ridurrebbero, considerato il volume complessivo, di molto più della metà.

(230)

La Germania, tuttavia, ha presentato alla Commissione delle informazioni, in base alle quali la vendita immediata della BerlinHyp non potrebbe avere delle conseguenze sopportabili per la banca. La Commissione prega pertanto la Germania di comunicare in un momento successivo se e quando potrebbe realizzarsi una vendita separata della BerlinHyp, con una prospettiva realistica di successo e a condizioni accettabili per la banca, vale a dire con un prezzo che rifletta all'incirca i fondi propri netti della BerlinHyp. In un caso di questo tipo sarebbe possibile contenere le eventuali perdite derivanti da ammortamenti del valore contabile e alla banca verrebbero forniti allo stesso tempo mezzi liquidi, nonché verrebbero smobilizzati i fondi propri. La Germania ha quindi comunicato alla Commissione la propria intenzione di alienare la BerlinHyp o separatamente o nell'ambito della privatizzazione globale della BGB entro la fine del 2007.

(231)

La BGB è titolare di un diritto sul 24,99 % degli utili, compreso il relativo ricavato della liquidazione in riferimento alla LBB, nei confronti del Land Berlino e possiede inoltre una quota del 75,01 % sotto forma di associazione in partecipazione.

(232)

I consulenti della Commissione, Mazars, credono che la valutazione di tale diritto, contenuta nei libri della BGB, debba essere sottoposta a verifica, poiché il valore che sta alla base della LBB dovrebbe essere diminuito a partire dall'anno rilevante 1998. Un'eventuale svalutazione andrebbe a gravare sull'utile consolidato del gruppo al lordo delle tasse e imposte, come effetto una tantum, per l'anno 2005, per una cifra pari a [...]* EUR in uno scenario pessimistico e [...]* EUR in uno scenario ottimistico.

(233)

Come raccomandato dai propri consulenti, la Commissione ritiene necessario tenere conto adeguatamente di questo effetto di svalutazione nel piano di ristrutturazione e precisamente con una svalutazione di [...]* EUR nello scenario di base e con una svalutazione supplementare, che va oltre alla svalutazione fin qui prevista di [...]* EUR, pari a [...]* EUR nello scenario «worst case». Questi adeguamenti stimati in maniera provvisoria dipendono da una valutazione aziendale precisa della LBB e dovranno essere applicati definitivamente non appena verrà effettuata una tale valutazione dopo la concretizzazione dei punti ancora aperti della LBB (entità esatta della riserva IBB rimanente dopo la dismissione della IBB, decisione della Commissione in merito al rimborso del patrimonio di sostegno IBB). La Commissione ritiene tuttavia che l'effetto che ne consegue per il capitale di base consolidato della banca non sia idoneo a compromettere la sussistenza del gruppo, poiché esso con una percentuale di capitale di base di [...]* % o addirittura oltre, può essere assorbito dalla banca.

(234)

La trasformazione del bilancio consuntivo consolidato della BGB ai fini dell'adattamento ai principi contabili IFRS (International Financial Reporting Standards) nel 2005, richiede, tra le altre cose, una nuova valutazione degli accantonamenti pensionistici. Essi, secondo le stime dei consulenti della Commissione, Mazars, potrebbero avere un effetto negativo sui fondi propri consolidati di circa [...]* EUR. Bisogna tuttavia considerare che l'introduzione degli IFRS potrebbe far scaturire anche effetti opposti, derivanti dall'adeguamento e riguardanti altre voci di bilancio. Tali effetti però, secondo l'opinione della Commissione e dei suoi consulenti, non possono essere stimati in maniera affidabile al momento attuale. Anche qualora questi effetti di bilancio dovessero risultare negativi nel complesso, non significa che essi possano compromettere la sussistenza della banca. L'introduzione degli IFRS comporta solo una parziale rivalutazione di dati di fatto già noti e non la scoperta di nuovi rischi. Essa inoltre riguarda tutte le aziende europee che attuano gli adeguamenti sulla base degli IFRS e che devono risolvere problemi di transizione eventualmente risultanti, in collaborazione con le competenti autorità di vigilanza. La sussistenza della banca dipende piuttosto dalla capacità economica e dall'adeguatezza della banca nel superare i rischi, che devono essere valutate separatamente.

(235)

La capacità della banca di generare nuove attività nei suoi disparati settori di attività costituisce il fattore decisivo per la sussistenza e le prospettive di privatizzazione della banca. La banca ha condotto degli studi in merito alla propria posizione sul mercato e alle future possibilità sullo stesso, dai quali ha ricavato la propria strategia commerciale futura.

(236)

Risulta evidente che i piani e le strategie sono realistici nella maggior parte dei campi di attività. La banca ha intenzione di introdurre nuovi prodotti e canali di distribuzione. La Commissione, tuttavia, come già illustrato sopra, ritiene che gli obiettivi definiti, quantitativamente e qualitativamente, e la strategia siano troppo ottimistici. [...]*. Questo dipende in maniera decisiva dall'andamento della situazione economica generale, ma altresì dalla capacità della banca di reagire ai cambiamenti della situazione di mercato e delle esigenze dei clienti e pertanto, al momento, non può essere valutato dalla Commissione in maniera conclusiva. Qualora la banca non riuscisse, in maniera duratura, a soddisfare gli obiettivi definiti, la sua sussistenza apparirebbe compromessa, soprattutto se l'attività del finanziamento immobiliare continua con il volume attuale. Qualora, invece, con un volume sensibilmente ridotto dell'attività del finanziamento immobiliare, gli obiettivi definiti non fossero realizzabili, anche le ripercussioni quantitative sarebbero notevolmente ridotte e potrebbero essere meglio assorbite dagli altri settori di attività della banca.

(237)

La Commissione, dopo aver conseguito, nell'autunno 2003, tramite la perizia dei suoi consulenti in merito al piano di ristrutturazione presentato, la sufficiente certezza della sussistenza della banca e in particolare della sostanziale adeguatezza della copertura contro i rischi, è giunta a una decisione positiva in merito alla domanda di aiuti presentata, ma solo a condizione che le misure di compensazione proposte potessero essere viste come sufficienti. Come illustrato di seguito (si veda il considerando 257 e segg.), la Commissione continuava a nutrire forti dubbi a questo proposito, in particolare in riferimento all'attività di retail, nell'ambito della quale la banca occupa un'eccellente posizione sul mercato regionale di Berlino, ma anche all'attività di finanziamento immobiliare che ha approfittato, in maniera altrettanto significativa, delle sovvenzioni. Inoltre, per quanto riguarda l'attività di finanziamento immobiliare si aggiungono le perplessità espresse dai periti della Commissione in merito alla capacità della banca di generare in futuro, in questo settore, una nuova attività sufficientemente redditizia. Secondo l'opinione della Commissione, l'alienazione separata almeno di una parte significativa dell'attività di finanziamento immobiliare come compensazione della concorrenza migliorerebbe sostanzialmente anche la sussistenza e le prospettive di privatizzazione del resto del gruppo.

(238)

Pertanto la Commissione, partendo dal piano di ristrutturazione fin qui presentato e dalle conclusioni dei suoi consulenti, ha chiesto alla Germania nell'autunno 2003 di quantificare le ripercussioni di un'alienazione separata a medio termine della Berliner Bank (per quanto riguarda il volume d'affari, circa 1/4 fino a 1/3 dell'attività di retail banking della BGB) entro la fine del 2005, nonché della BerlinHyp (circa i 2/3 dell'attività di finanziamento immobiliare della BGB) entro la fine del 2006. La Commissione dovrebbe essere posta nella condizione di stabilire se ulteriori misure di compensazione di questo tipo, a loro volta, non vadano a compromettere nuovamente la sussistenza della banca, confermata sostanzialmente fino a questo momento, nel piano di ristrutturazione.

(239)

La Germania e la banca hanno riepilogato come prima cosa la situazione di partenza. Sulla base della programmazione a medio termine del 24 giugno 2003 è stata fatta una quantificazione degli oneri aggiuntivi previsti che risultano dall'inserimento delle proposte dei consulenti della Commissione, dallo scorporo già annunciato dell'attività inerente al finanziamento immobiliare e dalla disgregazione della IBB. In relazione alla corrispondente somma da queste tre misure risultano, nel periodo compreso tra il 2003 e il 2006, nello scenario di base effetti una tantum gravosi pari a meno [...]* EUR, di cui meno [...]* EUR per l'aumento della copertura contro i rischi, nonché meno [...]* EUR per il ricavato negativo della vendita e l'ammortamento del valore contabile di partecipazione e altre conseguenze connesse con le transazioni nell'ambito dello scorporo delle filiali dei servizi immobiliari IBG e IBAG. Le ripercussioni a medio e lungo termine delle tre misure prese in esame rimangono tuttavia contenute. Il risultato al lordo delle tasse e imposte si riduce pertanto nel 2006 solo minimamente di [...]* EUR, vale a dire passerebbe da [...]* EUR (dopo la programmazione a medio termine del 24 giugno 2006) a [...]* EUR (dopo il nuovo calcolo) e potrebbe di conseguenza essere gestito dalla banca senza significative modifiche dell'entità del piano presentato fino a questo momento. La programmazione a medio termine del 24 giugno 2003 si basa su di un rating a termine di [...]*, per il gruppo, e un rendimento dei fondi propri desiderato di [...]* % per il 2006.

(240)

Al contrario, secondo le indicazioni della Germania, un'alienazione della Berliner Bank entro la fine del 2005 esplica effetti negativi sulla programmazione a medio termine del gruppo. In relazione alla corrispondente somma risultano effetti una tantum, nel periodo dal 2003 al 2005, pari a [...]* EUR, di cui [...]* per l'onere straordinario connesso con la vendita, il resto per accantonamenti riferiti a personale, IT, edifici e ulteriori spese di ristrutturazione. A medio e lungo termine, nel 2006 il risultato al lordo delle tasse e imposte programmato si riduce da [...]* EUR (in conformità alla pianificazione a medio termine riveduta sulla base dei tre summenzionati provvedimenti) di [...]* EUR a [...]* EUR, di cui circa la metà per l'abolizione del contributo al risultato economico della Berliner Bank per il gruppo, il resto a causa del ritardo nella riduzione del personale, della soppressione dell'aumento programmato dei ricavi da provvigione e dei costi (fissi) residui (principalmente a causa dei vantaggi di scala back office). Tale calcolo si fonda tuttavia sulla supposizione che la Berliner Bank, ai fini della massimizzazione della cerchia di offerenti, possa essere alienata quale banca autonoma, cosa che determinerebbe oneri maggiori. Come effetto una tantum dell'onere straordinario per l'alienazione, sarebbe già previsto il ricavo atteso dalla vendita della Berliner Bank di [...]*-[...]* EUR. Secondo le indicazioni della banca esso viene tuttavia completamente esaurito dalla dotazione di capitale di base necessario della Berliner Bank del [...]* % delle posizioni di rischio per l'ammontare di [...]* EUR, così che ne risulta un effetto negativo di [...]*-[...]* EUR. Inoltre, a causa dello scorporo della Berliner Bank, la quota di profitto relativa alle attività al dettaglio, rispetto all'attività commerciale complessiva della BGB, si riduce dal [...]* % al [...]* % circa e la quota di attività riferita al mercato finanziario aumenta dal [...]* % al [...]* % circa. Ne consegue la minaccia, con percentuale garantita del capitale di base, di un peggioramento del rating, essendo l'attività del mercato finanziario considerata più rischiosa di quella al dettaglio. Questo ha un effetto negativo sul rifinanziamento, cosicché l'alienazione della Berliner Bank genererebbe problemi di tipo operativo durante la fase di ristrutturazione. L'alienazione della Berliner Bank riduce il rendimento dei fondi propri del [...]* % circa, dal [...]* % per il 2006, conformemente alla programmazione a medio termine del 24 giugno 2003, al [...]* % circa.

(241)

La Commissione ha analizzato accuratamente le argomentazioni presentate dalla Germania e dalla banca. Secondo la sua opinione, queste non contengono tuttavia alcun impedimento insormontabile per la scissione della Berliner Bank, proposta per motivi legati alla concorrenza.

(242)

La banca, infatti, ha la piena facoltà di compensare la relativa diminuzione, minacciata dalla scissione della Berliner Bank, del risultato positivo dell'attività al dettaglio per il risultato complessivo della banca mediante riduzioni proporzionali degli altri settori di attività, ovvero il mercato finanziario e il finanziamento immobiliare. In questo modo, la struttura della banca e i requisiti di percentuale del capitale di base rimangono immutati. Al contrario, queste riduzioni delle posizioni di rischio smobilizzerebbero altri fondi propri, cosa che contribuirebbe all'ulteriore aumento della percentuale del capitale di base. In alternativa a riduzioni di questo tipo, la banca, al fine di compensare questo rischio elevato, potrebbe aumentare la percentuale del capitale di base, attuando altri sforzi di propria iniziativa per ridurre in maniera programmata più efficacemente di quanto fatto fino a oggi le posizioni di rischio scelte e smobilizzare così capitale di base, oppure attingendo capitale fresco sul mercato finanziario. In questo modo si escluderebbe il pesante effetto negativo sul rating e di conseguenza sulle condizioni di rifinanziamento, e la banca sarebbe in grado di superare la scissione anche dal punto di vista operativo.

(243)

La Germania e la banca, nel calcolo degli effetti una tantum legati alla scissione della Berliner Bank, sono partite dal presupposto che essa dovesse essere alienata quale banca autonoma per massimizzare la cerchia di offerenti. Alla luce del fatto che attualmente la Berliner Bank è integrata nella Landesbank Berlin quale settore di attività autonomo o succursale, essa dovrebbe essere disgregata come unità giuridica autonoma per i fini dell'alienazione. Secondo le indicazioni della banca, per fare questo sarebbe necessaria una percentuale del capitale di base del [...]* % delle posizioni di rischio e quindi un capitale di base pari a [...]* EUR circa, che dovrebbe essere apportato come capitale fresco dalla BGB. Nonostante un capitale di base di [...]* EUR la banca si aspetta un ricavato dalla vendita di appena [...]* fino a [...]* EUR. La Commissione ritiene tale calcolo estremamente conservativo. I fondi propri netti servono normalmente come uno dei tanti punti di riferimento per la stima del valore di un'azienda. Se il capitale di base della Berliner Bank dovesse ammontare a circa [...]* EUR, alla Commissione apparirebbe piuttosto improbabile che si possa ottenere un ricavato dalla vendita di solo [...]* fino a [...]* EUR. Alla luce del fatto che sia il marchio sia la base dei clienti della Berliner Bank sono ben consolidati, il ricavato dalla vendita dovrebbe tendenzialmente raggiungere se non superare il valore del capitale di base, che la banca considera come costo, e in questo modo dovrebbe ridurre considerevolmente l'aggravio della BGB. Ma anche se questo fosse diverso, in via eccezionale, per motivi oscuri alla Commissione, in questo caso sarebbe irragionevole, da parte della BGB, alienare la Berliner Bank come banca autonoma. Il marchio, i clienti, altre voci patrimoniali dell'attività in corso e altri mezzi propri possiedono tutti un valore positivo. Se la BGB crede di non poter neppure ricavare dalla vendita il capitale di base che deve mettere a disposizione come capitale fresco, è naturalmente possibile alienare le voci patrimoniali della Berliner Bank nell'ambito di un cosiddetto «asset deal», che dovrebbe contenere almeno un ricavo positivo dalla vendita, escludendo una perdita straordinaria dalla vendita della Berliner Bank per la BGB. L'effetto negativo una tantum di [...]* EUR sarebbe, di conseguenza, notevolmente ridotto.

(244)

Secondo il parere della Commissione, anche l'effetto negativo permanente sul rendimento dei fondi propri del [...]* % rivendicato, potrà essere decisamente inferiore, a causa della proroga dell'alienazione di oltre un anno.

(245)

Tendo conto dell'analisi della Commissione, la Germania ha infine dato il suo parere positivo sul fatto che la BGB possa sussistere anche in caso di vendita separata della Berliner Bank. La Germania si è dichiarata disponibile a un'alienazione separata della Berliner Bank entro il 1o febbraio 2007 (efficacia reale), con introduzione di un procedimento di alienazione nel 2005 e la sua conclusione contrattuale entro il 1o ottobre 2006. Il consenso formale è stato trasmesso alla Commissione in data 6 febbraio 2004.

(246)

In questo modo, in primo luogo, l'intero risultato d'esercizio del 2006 spetta ancora alla BGB e, in secondo luogo, è possibile distribuire le spese di adattamento su un periodo più lungo, nonché diventa più facile attuare misure correttive, quali per esempio una riduzione dei costi fissi per IT, personale back office ed edifici, riduzione che a quel punto sarà già in uno stadio avanzato. In base ad alcune indicazioni della BGB, non subentrerebbero affatto in maniera duratura gli effetti negativi derivanti dall'abolizione dell'aumento pianificato dei ricavati dalle provvigioni della LBB, in seguito alla riorganizzazione, alla situazione di incertezza dei collaboratori e al vincolo delle risorse di management pari a [...]* EUR, dal ritardo del taglio dei collaboratori all'interno del gruppo pari a [...]* EUR e dalle spese rimanenti dei vantaggi di scala pari a [...]* EUR. La Commissione condivide questa opinione.

(247)

L'opinione della Commissione è confermata dall'analisi degli effetti una tantum e dagli effetti che si manifestano in maniera duratura sulla redditività dei fondi propri della BGB. Le cifre indicate dalla Germania e dalla banca saranno sicuramente inferiori. Se questo non dovesse realizzarsi, a causa di una concatenazione di condizioni sfavorevoli o in seguito a un andamento sfortunato del mercato, anche una redditività dei fondi propri del [...]* % per il 2007 (redditività dei fondi propri del [...]* % in base alla programmazione a medio termine del 24 giugno 2003 meno il [...]* % dovuto dalla divisione della Berliner Bank) non porterebbe, secondo le stime della Commissione, il resto del gruppo a dipendere nuovamente dagli aiuti pubblici, i quali non potrebbero più essere concessi a motivo del principio giuridico degli aiuti «una tantum». È di competenza della banca procedere con la fase di stabilizzazione con le proprie forze, aumentando la percentuale del capitale di base al 7 % o più. Questo si ripercuoterebbe positivamente sul rating e garantirebbe, da un punto di visto operativo, buone e sufficienti condizioni di rifinanziamento. È pur vero che, secondo il parere della Commissione, la redditività dei fondi propri di [...]*-[...]* % — 2006 a condizioni sfavorevoli — attesa per il 2006, si troverebbe, anche nella difficile situazione attuale, piuttosto all'ultimo margine della gamma, che viene considerato sul mercato come sufficiente per la sussistenza a lungo periodo della banca. La Commissione, tuttavia, confida nel fatto che la privatizzazione prevista per il 2007 porterà a un ulteriore consolidamento della banca. Qualora, infatti, il nuovo investitore non dovesse ritenere soddisfacenti la redditività dei fondi propri o la dotazione di capitale della banca, è prevedibile che egli, nel proprio interesse, intraprenda nuove misure di risanamento, quali per esempio la riduzione dei settori di attività non redditizi, oppure un nuovo apporto di capitale, ovvero provvedimenti atti a migliorare, nella misura necessaria, il rating e la situazione del rifinanziamento.

(248)

Al contrario, la Commissione si riallaccia al parere della Germania e della banca, in base al quale oggigiorno non si possa escludere con sufficiente certezza che un forte impegno rivolto all'alienazione separata e a medio termine anche della BerlinHyp possa rappresentare, a sua volta, un grande onere per la sussistenza della banca. La Commissione, come confermato dai suoi consulenti indipendenti, continua a nutrire determinati dubbi sul fatto che la banca riuscirà a generare nel settore di attività del finanziamento immobiliare una nuova attività con un margine maggiore nella misura preventivata. Per questo motivo la Commissione ritiene fondamentalmente positivo, per il consolidamento della redditività a lungo periodo, l'eventuale ritiro della banca dall'attività del finanziamento immobiliare, in una misura ben maggiore di quanto pianificato fino a oggi. Questo potrebbe realizzarsi soprattutto con la vendita separata della BerlinHyp, che è stata esaminata dalla Commissione in maniera così approfondita proprio per questo motivo.

(249)

L'impegno vincolante relativo a una vendita separata a medio termine della BerlinHyp, secondo le indicazioni della Germania e della banca, avrebbe le seguenti ripercussioni negative sul resto del gruppo e imporrebbe le seguenti pretese, non necessariamente eseguibili dall'acquirente: l'acquirente dovrebbe accollarsi, su ampia scala, il rifinanziamento interno al gruppo (attualmente [...]* EUR) a condizioni paragonabili, vale a dire dovrebbe possedere un rating almeno altrettanto buono di quello della Landesbank Berlin e dovrebbe assumere il patronato della BGB per la BerlinHyp per evitare la computazione dei grandi crediti (stima attuale del volume: [...]* EUR circa). L'acquirente, inoltre dovrebbe offrire un prezzo d'acquisto pari ad almeno il valore contabile della BerlinHyp, in quanto diversamente potrebbero risultare eventualmente degli elevati ammortamenti del valore contabile, [...]. Anche in caso di esito negativo di un procedimento per gli offerenti, sussisterebbe il rischio di altri ammortamenti del valore contabile. Inoltre, l'alienazione senza un'incidenza gravosa sul piano di ristrutturazione sarebbe possibile solo se potesse essere mantenuta la cooperazione di distribuzione tra la BerlinHyp e il gruppo. L'impegno in merito a un'alienazione separata richiederebbe un ammortamento una tantum del valore contabile attuale da [...]* EUR di [...]* EUR sul valore contabile dei fondi propri della BerlinHyp di 519 milioni di EUR. Il risultato economico al lordo delle tasse e imposte previsto per il 2006 per il resto del gruppo, si riduce all'incirca di altri [...]* EUR (differenza tra la scomparsa del previsto risultato della BerlinHyp di circa [...]* EUR e gli interessi provenienti dal ricavato della vendita di circa [...]* EUR. Insieme alla vendita separata della Berliner Bank, questo avrebbe come conseguenza un abbassamento ulteriore del rendimento dei fondi propri del resto del gruppo, auspicato per il 2006, di circa il [...]* % su un totale di [...]* %, nonché una percentuale del capitale di base appena sopra il [...]* %.

(250)

Considerando che in questo modo l'impegno vincolante relativo all'alienazione separata della BerlinHyp potrebbe generare per il resto del gruppo altri rischi rilevanti per la sussistenza, la Commissione non la considera, alla luce attuale, né come misura adeguata atta a consolidare la redditività a lungo periodo né come misura di compensazione perseguibile, sulla quale dovrebbe fondarsi la decisione. La Commissione, pertanto, prende atto dell'intenzione della Germania circa la necessità di riverificare, in un momento successivo, la fattibilità della vendita separata della BerlinHyp in vista della privatizzazione del resto del gruppo e la necessità di procedere all'alienazione della BerlinHyp, a seconda di quale scenario possa migliorare le prospettive di privatizzazione, o congiuntamente con il resto del gruppo oppure separatamente, entro la fine del 2007, nell'ambito di un procedimento trasparente, aperto e scevro di discriminazioni. La Commissione ritiene realistico che la BerlinHyp possa diventare nuovamente interessante per un investitore strategico almeno a partire dal 2006. Lo stesso piano commerciale della BerlinHyp parte da un miglioramento della situazione generale di mercato nell'attività del finanziamento immobiliare. Pertanto, secondo il parere della Commissione, la verifica delle prospettive connesse con la vendita separata dovrebbe essere eseguita nel 2006. La Commissione si aspetta, inoltre, che la banca, di concerto con le raccomandazioni dei suoi consulenti e conformemente al piano di ristrutturazione rielaborato su tale base, voglia attuare azioni [...]* non appena questo si rivela necessario, a causa di un andamento degli affari peggiore di quanto prospettato dalla banca fino a questo momento. Questa misura minimizzerebbe ovviamente il potenziale rischio che potrebbe emergere dalla necessità di un nuovo ammortamento, [...]*. Misure di questo tipo, secondo il parere della Commissione, andrebbero a influire positivamente sulla sussistenza a lungo periodo, nonché sulle prospettive di privatizzazione del resto del gruppo.

(251)

Il 29 gennaio 2004 la Germania ha trasmesso il piano di ristrutturazione attuale, compresa la programmazione finanziaria a medio termine, che si basa sulle cifre di metà gennaio 2004. Questo aggiorna la versione a disposizione fino a questo momento del giugno 2003 che stava alla base della valutazione, condotta dalla Commissione e dai suoi consulenti della Mazars, circa la sussistenza e tiene conto, per esempio, delle raccomandazioni di Mazars in merito alla copertura contro i rischi. Per quanto riguarda la scissione della Berliner Bank, non ancora contemplata nell'ultima programmazione finanziaria a medio termine, la Germania ha trasmesso una stima elaborata sulla base di un'analisi presentata nel dicembre 2003. Le cifre contenute nel piano attuale non si discostano eccessivamente dalla versione del giugno 2003 e non sono dunque in grado di cambiare la valutazione circa la sussistenza della BGB da parte della Commissione.

(252)

La Commissione ritiene nel suo insieme plausibile e completo il piano di ristrutturazione, con l'inserimento delle raccomandazioni dei suoi consulenti, Mazars, nonostante le incertezze descritte ancora sussistenti in riferimento agli sviluppi futuri. Le misure operative, funzionali e finanziarie già attuate o previste sono adeguate, secondo la Commissione, per ripristinare la sussistenza a lungo periodo della banca. La Commissione non considera, in generale, appropriati gli scostamenti dall'obiettivo finora subentrati per generare perplessità durature sulla sostenibilità del piano di ristrutturazione. Alcune misure risultano essere indietro rispetto agli obiettivi definiti nel piano. Questo verrà compensato tuttavia in parte con un pieno raggiungimento degli obiettivi del piano in altri settori.

(253)

Le prospettive in merito alla sussistenza dipendono in larghissima misura dagli utili futuri e dal consolidamento della base del capitale, in particolar modo dalla capacità di generare nuova attività e dall'attuazione integrale del piano di ristrutturazione. Soprattutto durante il periodo di ristrutturazione, la banca dipenderà in larga misura dalle rendite provenienti dall'attività del mercato finanziario. La strategia nell'ambito del finanziamento immobiliare è molto ambiziosa e minaccia di rimanere indietro rispetto agli obiettivi definiti. Un ulteriore peggioramento del mercato immobiliare nell'area di Berlino e del prodotto interno lordo metterebbe a rischio la sussistenza della banca. La Commissione ritiene sostanzialmente auspicabile, al fine di ridurre questo rischio, procedere alla scissione della gran parte dell'attività del finanziamento immobiliare con una vendita separata della BerlinHyp e si aspetta dalla Germania una verifica dettagliata tempestiva in tal senso. La banca potrebbe così compensare con maggiore facilità le eventuali perdite dalla restante piccola porzione, all'interno della BGB/LBB, dell'attività del finanziamento immobiliare mediante prevedibili contributi positivi provenienti dall'attività al dettaglio e da quella del mercato finanziario.

(254)

La banca al momento non dispone di riserve latenti o di altre risorse finanziarie per poter assorbire perdite piuttosto grandi durante il periodo di ristrutturazione. Alla luce di questo fatto, la Commissione considera una percentuale del capitale di base del 6,0 % il minimo necessario per la sussistenza e quindi il massimo finanziabile con aiuti statali. La Commissione si aspetta che la banca intraprenda tutti gli sforzi per aumentare autonomamente la percentuale del capitale di base, riducendo ulteriormente la massa attiva di rischio, o ricorrendo ad altri mezzi sul mercato, portandola al 7,0 % o oltre. Questo migliorerebbe ancora di più la capacità di sussistenza sul mercato finanziario e le prospettive di privatizzazione.

(255)

La riduzione massima prevedibile del rendimento dei fondi propri atteso per il 2006 da circa [...]*-[...]* % a circa [...]*-[...]* %, determinata dalla misura supplementare di compensazione di una scissione della Berliner Bank, non minaccia, a parere della Commissione, la sussistenza a lungo termine della banca. La Commissione parte dal presupposto che dopo la privatizzazione della banca, un investitore prenderà tutte le misure necessarie atte a creare una redditività accettabile della banca per un investitore che agisce a condizioni di mercato.

(256)

La Commissione parte dal presupposto che la privatizzazione della banca, al termine della fase di ristrutturazione, abbia buone prospettive di successo. La Germania si è impegnata ad avviare un procedimento di privatizzazione tempestivamente, dopo l'accertamento del bilancio per il 2005 e di concluderlo entro la fine del 2007. La Commissione ritiene questo calendario realistico. La Commissione presuppone che la Germania e la banca attueranno, entro il periodo stabilito, tutti gli sforzi per eliminare le difficoltà ancora esistenti in vista della privatizzazione. Tra queste rientrano la struttura sempre complessa del gruppo, che dovrà essere ulteriormente snellita anche in una fase avanzata del processo di ristrutturazione, nonché la concentrazione della gamma di prodotti, ancora troppo poco concentrata, e il miglioramento della trasparenza aziendale interna. Sul prezzo d'acquisto si ripercuoterà, inoltre, tendenzialmente il fatto che la banca ha affittato una parte considerevole dei locali commerciali a prezzi superiori al livello di mercato. Secondo i calcoli dei consulenti della Commissione, il valore in contanti di questo inconveniente è compreso, nel 2006, tra [...]* EUR e [...]* EUR, valore di cui un investitore, come è presumibile, terrà conto nella sua offerta per il prezzo d'acquisto. La privatizzazione prevista verrà realizzata uno o due anni dopo lo scadere delle garanzie statali «Anstaltslast» e responsabilità del garante. Secondo l'opinione della Commissione, un tale periodo offre a un potenziale investitore un margine di tempo sufficiente per osservare l'operare della banca sul mercato dopo la soppressione delle garanzie statali nel luglio 2005 e per analizzarla adeguatamente al fine di comunicare poi la sua offerta del prezzo.

(257)

L'eccezione prevista dall'articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE, è soggetta alla condizione in base alla quale gli aiuti non devono modificare le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse. Nei punti dal 35 al 39 degli orientamenti si afferma che occorre intraprendere misure per attenuare le eventuali ripercussioni svantaggiose ai danni dei concorrenti, che potrebbero originarsi dai sussidi. Solitamente queste controprestazioni si traducono concretamente, una volta che si è conclusa la fase di ristrutturazione, nella limitazione o nella riduzione della presenza dell'impresa sul mercato o sui mercati rilevanti. In base al punto 37, la limitazione o la riduzione forzata della presenza sul mercato deve essere commisurata agli effetti di distorsione provocati dagli aiuti e in particolar modo deve essere proporzionata al peso relativo dell'impresa sul mercato o sui mercati nei quali l'impresa stessa opera. Un ammorbidimento delle controprestazioni richieste può essere preso in esame, in conformità a quanto affermato nel punto 38, solo nel caso in cui la limitazione o la riduzione della presenza sul mercato di cui sopra comportino un evidente peggioramento della struttura del mercato. Per evidente peggioramento si intende, ad esempio, la creazione indiretta di un monopolio o di un rigido oligopolio. Come già detto sopra per il caso di un'ipotetica insolvenza, si può escludere la nascita di un monopolio o di un oligopolio come conseguenza della limitazione o della riduzione della presenza sul mercato della BGB proprio alla luce delle attuali strutture dei mercati e alla luce della posizione rivestita dall'impresa stessa in questi mercati (cfr. sotto).

(258)

Le controprestazioni possono attuarsi in forma diversa, ad esempio tramite la cessione di stabilimenti di produzione, tramite società affiliate o tramite lo smantellamento di alcune attività. Ai sensi del punto 39, i), degli orientamenti, nel caso in cui si verifichino degli eccessi di capacità su un mercato oggetto di sussidi, le controprestazioni devono contribuire a sanare il mercato in questione tramite una riduzione definitiva delle suddette capacità. In base al punto 39, i), si ha una riduzione definitiva o irreversibile delle capacità solo nel caso in cui gli impianti interessati sono resi definitivamente inidonei a produrre ai livelli precedenti oppure sono convertiti in maniera permanente ad altro uso.

(259)

I mercati per le erogazioni di servizi finanziari non sono caratterizzati dalla presenza di eccessi di capacità strutturali ai sensi del punto 39, i), degli orientamenti. Il senso di tale punto, infatti, si riferisce agli impianti di produzione e quindi, implicitamente, si rivolge più alle industrie produttive che non ai settori delle erogazioni di servizi. In questi ultimi settori è molto più facile adeguare le capacità alle condizioni del mercato. Nel momento in cui, per il settore bancario, si parla di eccessi di capacità, per esempio relativamente alla consistenza di una filiale, non ci si riferisce tanto alle capacità strutturali eccedenti, causate dunque dal perdurare della flessione della domanda; ci si riferisce piuttosto ai settori del personale, quindi onerosi, che vengono smantellati sulla base del principio di redditività.

(260)

Tuttavia, se anche nel settore dell'erogazione di servizi finanziari dovessero esistere degli eccessi di capacità, non sarebbe possibile rendere tali capacità «definitivamente inidonee» o riconvertirle ad altri scopi. Le capacità necessarie per l'erogazione di servizi nel settore bancario — soprattutto le risorse umane, le filiali, i centri di consulenza, i back office, i sistemi informatici e delle telecomunicazioni — sono caratterizzate da un'elevata flessibilità e possono pertanto essere occupate, affittate o re-immesse sul mercato sotto altra forma senza costi ingenti. Una riduzione irreversibile delle capacità è dunque impossibile in questo caso e non può essere oggetto di disamina.

(261)

Qui di seguito si analizza se le controprestazioni proposte quali la cessione, la chiusura o le riduzioni di società affiliate, di valori patrimoniali e/o di rami d'attività ai sensi del punto 39, ii), sono sufficienti ad attenuare quegli effetti negativi degli aiuti che causano distorsioni della concorrenza.

(262)

Originariamente la Germania aveva proposto le seguenti misure, qui di seguito sommariamente riassunte, come parte integrante del piano di ristrutturazione.

Cessione di società affiliate e partecipazioni: le cessioni più importanti riguardano, nel settore del retail banking, la Allbank, rappresentata nell'intera Germania (già venduta), la Weberbank di Berlino (non ancora venduta), la Zivnostenská Banka a.s. nella repubblica Ceca (venduta) e la BG Polska SA (i comparti retail e Internet «Inteligo» sono già stati venduti, il resto è attualmente in liquidazione).

Chiusure di aziende: chiusura di 90 filiali nel settore clienti privati e aziendali nel Land Berlino/Brandeburgo (principalmente a Berlino), chiusura di 6 centri servizio a livello nazionale, chiusura di 6 aziende nazionali ed estere nel settore dei finanziamenti immobiliari, chiusura di 3 aziende estere nel settore del mercato finanziario e di 14 rappresentanze estere nel settore dei clienti importanti/estero.

Cessione di settori e di attività: ritiro nel lungo termine dal settore clienti importanti/estero (ad esempio crediti con banche estere, consulenza per i clienti importanti, privatizzazione, finanziamento aeronautico).

Misure di riduzione: nel settore del mercato finanziario riduzione degli attivi di rischio del [...]* % e del settore debt finance del [...]* %; riduzione superiore al [...]* % del volume dei fondi nel campo immobiliare (pari a circa [...]* EUR) e riduzione per lo sviluppo di progetti del [...]* % (pari a circa [...]* EUR); chiusura di sedi e tagli al personale del 50 %; riduzione del piccolo settore pubblica amministrazione e accorpamento degli affari restanti nel settore clienti aziendali.

(263)

La Germania ha dichiarato che le misure di cui sopra porteranno, nella loro totalità, a una riduzione del numero dei dipendenti pari al 50 % (da circa 15 000 a 7 500) e a una riduzione del totale di bilancio da 190 miliardi a 140 miliardi di EUR.

(264)

Nella decisione di avvio del procedimento, la Commissione ha dichiarato di non poter correttamente giudicare gli effetti delle misure in questione in quanto le misure stesse sono descritte talvolta in modo vago e lacunoso — sia nel loro complesso, sia relativamente ai singoli settori d'attività della BGB e alla sua posizione sui mercati. Per questo motivo la Commissione prega di ricevere ulteriori informazioni a tal proposito. La Germania, dal canto suo, fornisce ulteriori dati precisi riguardanti i singoli settori d'attività, i mercati (cfr. considerando 291 e segg.) e l'effetto totale — riduzione di 51,5 miliardi di EUR o del 25 % dell'attuale capitale complessivo; riduzione pari a 57,8 miliardi di EUR o del 27 % delle obbligazioni; decurtazione di 50,2 miliardi di EUR o di poco meno del 27 % (26) del totale di bilancio dopo il consolidamento.

(265)

La Commissione aveva tuttavia già esternato i propri dubbi nella decisione di avvio del procedimento circa la sufficienza delle controprestazioni decise. Ci si chiede se la riduzione del totale di bilancio ipotizzata si possa ritenere sufficiente, alla luce del considerevole ammontare degli aiuti e della prassi seguita dalla Commissione in materia di aiuti alla ristrutturazione per le banche (27). In questo senso, la Commissione aveva inoltre fatto riferimento alle quote minime di capitale richieste per legge che, per quanto attiene agli apporti di capitale, potrebbero costituire un punto di riferimento approssimativo per giudicare le controprestazioni nel settore bancario. La seguente considerazione è pertanto importante: affinché una banca con insufficienza di capitale possa mantenere in essere la propria attività, è necessario che tale banca riduca i propri attivi di rischio, quindi la propria attività, (ad esempio definire le quote minime obbligatorie per legge del 4 % a un massimo di 25 volte rispetto alle attività ponderate in base al rischio) o che proponga un apporto di capitale. In quest'ultimo caso si evita la riduzione che, diversamente, sarebbe necessaria. La considerazione circa la «riduzione delle opportunità» può illustrare meglio la distorsione del mercato di un apporto di capitale e quindi può costituire un punto di riferimento approssimativo per le controprestazioni. La Commissione aveva tuttavia sottolineato che quanto appena enunciato non costituisce una regola da applicarsi «meccanicamente»; prima di applicarla occorre infatti analizzare il caso singolo concreto e le sue condizioni economiche, soprattutto alla luce della capacità di vita dell'impresa e della situazione concorrenziale dei mercati nei quali l'impresa in oggetto opera.

(266)

Relativamente agli effetti totali, la Germania ha esposto che non dipendono solo dal patrimonio di base ma anche dai relativi fondi propri. Questi ultimi si compongono del patrimonio di base e del capitale integrativo (quota minima legale 8 %). Nel caso di dilatazione dell'attività resa possibile dagli aiuti o nel caso dell'evitata riduzione dell'attività stessa, sempre grazie agli aiuti in questione, non è da applicarsi dunque il fattore 25 bensì il fattore 12,5. Solo nel caso in cui, congiuntamente all'aumento del capitale di base venisse apportato anche il capitale integrativo, una banca potrebbe aumentare le attività ponderate in base al rischio di 25 volte. Anche se la banca disponesse già di un capitale integrativo (28) fino a ora non conteggiato, l'ipotesi di un ampliamento dell'attività, reso possibile solo dal capitale integrativo presente di cui sopra, non sarebbe corretta. Inoltre, la Germania ha enunciato che le percentuali necessarie sul mercato — almeno il 6 % per il patrimonio di base e circa il 10 % per i fondi propri — sono chiaramente superiori alle quote minime richieste dalla legge. La stessa opinione è stata confermata dalla BAFin e comprovata per ciascun caso tramite indagini comparative con la media delle banche tedesche (circa 6-7 % per il patrimonio di base, 9-11 % per i fondi propri; le banche private ne detengono il 10-11 %) e con le grandi banche europee. Ne è risultato che le medie delle ultime sono decisamente più elevate (8,5 % per il patrimonio di base). La Germania ne ha pertanto concluso che l'effetto economico dell'apporto di capitale pari a circa 1,8 miliardi di EUR sul mercato sia da calcolarsi in circa 18 miliardi di EUR. La Commissione condivide queste osservazioni.

(267)

Per ciò che concerne la copertura contro i rischi, al momento della decisione di avvio del procedimento permanevano dei punti non chiari relativamente al valore economico dei sussidi. Nel frattempo la Germania ha reso noto che il valore economico è quantificabile in 6 miliardi di EUR (cfr. considerando 138). La Germania ha inoltre spiegato che il settore d'attività di servizi immobiliari non è un settore che soggiace alle regole di solvibilità. Quindi l'evitata riduzione dell'attività non è scindibile dalle quote di capitale. Inoltre, è stato sottolineato che la copertura contro i rischi si riferisce sostanzialmente alla vecchia attività nel campo dei servizi immobiliari. Si potrebbe pertanto sostenere che la nuova attività nella fase di ristrutturazione della IBAG è stata resa possibile grazie alla sua garanzia. Solo il volume della nuova attività (per la fase di ristrutturazione stimato attorno ai [...]* EUR, cfr. considerando 90), o al massimo il valore della copertura totale contro i rischi ((6,1 miliardi di EUR), può descrivere correttamente il grado della distorsione del mercato.

(268)

La Commissione non può condividere questa valutazione. Infatti la BGB, a causa dell'intreccio interno di rischi, non avrebbe potuto proseguire la propria attività senza la copertura contro i rischi o — alternativamente — senza un apporto di capitale pari a 6 miliardi di EUR. Pertanto la copertura contro i rischi è da paragonarsi a un apporto di capitale ipotetico di 6 miliardi di EUR. La stessa cosa dicasi per il deposito per l'accordo di rimborso, il quale deve ammontare a un valore massimo di 1,8 miliardi di EUR nel caso in cui la Commissione decida per il recupero dell'agente pagante (29).

(269)

Sulla base di un valore economico globale degli aiuti pari a 9,7 miliardi di EUR e sulla base di un fattore 10, alla luce della quota di capitale proprio effettivamente necessaria, si otterrebbe, come punto di riferimento per la distorsione del mercato e come orientamento sommario per le controprestazioni, una riduzione del totale di bilancio leggermente inferiore ai 100 miliardi di EUR rispetto ai 190 miliardi di EUR di partenza.

(270)

Quanto esposto sopra illustra i limiti dell'applicabilità della considerazione sulle opportunità. Un'immediata riduzione di questo volume è possibile solo in caso di insolvenza. In mancanza di aiuti, dunque, l'unica possibilità sarebbe stata la sospensione dell'attività di BGB; di conseguenza l'unica misura compensatoria accettabile sarebbe stata l'insolvenza di BGB. Anche durante il periodo di una normale riconversione, tuttavia, le controprestazioni sono difficili da vendere nel breve e medio termine alla luce del volume sopramenzionato senza mettere in serio pericolo la sopravvivenza dell'impresa. Si potrebbero negoziare tali controprestazioni nel breve e medio periodo ma solo con perdite significative derivanti dalla vendita di parti d'impresa, dalla disdetta o dalla risoluzione di contratti e di posizioni a lungo termine. Da un lato, una conseguenza così deleteria per l'impresa sarebbe tuttavia inconciliabile con lo scopo e il criterio d'analisi degli aiuti alla ristrutturazione, vale a dire il ripristino della redditività a lungo termine dell'impresa che ha ricevuto gli aiuti stessi. Dall'altro lato una conseguenza del genere appare non proporzionale alla luce del grado d'efficacia delle varie misure sussidiarie in singoli settori d'attività e sui mercati. Quindi, un'applicazione automatica della considerazione sulle opportunità non può verificarsi a causa della necessaria riduzione totale del volume di bilancio.

(271)

Alla luce della situazione, la Commissione, seguendo la propria consueta prassi, si è prefissa lo scopo di garantire un'adeguata riduzione del volume totale. La Commissione si è principalmente prefissa l'obiettivo di garantire un'efficace riduzione della presenza della banca sui mercati tenendo in considerazione gli effetti delle misure che si intendevano intraprendere.

(272)

La BGB è principalmente attiva nei seguenti settori: servizi bancari per clienti privati ed aziende (retail banking), finanziamenti immobiliari (finanziamenti immobiliari industriali), servizi immobiliari (fondi e progetti) e mercati finanziari (titoli di credito e denaro).

(273)

I campi d'attività collaterali non sono significativi alla luce dei loro volumi. Tali settori vengono ridotti o esauriti e non hanno alcun peso ai fini delle considerazioni qui di seguito riportate. Per attività collaterali si intendono qui il segmento della pubblica amministrazione (crediti), che verrà considerevolmente ridotto e in futuro verrà accorpato al retailing, e il segmento dei clienti importanti/estero (ad esempio finanziamenti di progetti e dell'export) che verrà portato ad esaurimento. Le attività relative all'investment banking comprendono l'emissione di azioni e l'erogazione di crediti per un volume relativamente ridotto. In futuro tali attività non avranno rilevanza propria. Inoltre, l'attività di promozione della IBB verrà scorporata nel 2005 dalla LBB con la soppressione dei principi di «Anstalslast» e di responsabilità del garante.

(274)

Ciò che nella decisione di avvio del procedimento veniva definito nella sua totalità come attività immobiliare, in base alle informazioni fornite dalla Germania, è stato poi classificato nei due sottogruppi finanziamenti immobiliari e servizi immobiliari per le analisi ulteriori delle controprestazioni. Tale nuova ripartizione è da attribuirsi alla diversità delle strutture dell'offerente da un lato e del richiedente dall'altro. In base alla definizione interna della BGB il ramo d'attività definito finanziamenti immobiliari comprende i finanziamenti più significativi a livello di volume (a partire da circa 5 milioni di EUR). Tale ramo comprende pertanto i finanziamenti immobiliari industriali (edilizia residenziale o centri commerciali). Il settore in questione viene principalmente gestito dalla società affiliata BerlinHyp (per circa i 2/3 del volume) ma anche dalla LBB e dalla BGB stessa. I finanziamenti immobiliari privati fanno sostanzialmente parte del settore clienti privati del gruppo.

(275)

Il campo d'attività dei servizi immobiliari comprende sostanzialmente i fondi e lo sviluppo edile. Per quanto riguarda la nuova attività, questo settore viene gestito dal sottogruppo IBAG che appartiene al gruppo e la cui proprietaria al 100 % è la BGB. Il campo dei servizi immobiliari, in passato, era gestito dalla IBG.

(276)

Il ramo d'attività dei servizi immobiliari è quel ramo che ha concorso in maniera più pesante alla crisi ed è quello per il quale si sono disposti gli aiuti alla ristrutturazione oggetto di questa analisi. Il settore dei servizi immobiliari è quello che ha maggiormente beneficiato della copertura contro i rischi, la misura caratterizzata dall'aiuto più alto. Fin dall'inizio esistevano delle riserve circa la continuazione di questo campo d'attività.

(277)

Alla luce di questo scenario la Germania, già nell'estate del 2002, aveva proposto di scorporare il settore dei servizi immobiliari dalla BGB e di cederlo al Land Berlino. Questa intenzione ha poi trovato una spiegazione dettagliata nel consenso trasmesso dalla Germania nel Gennaio del 2004. A seguito di tal consenso la Germania si impegna a garantire che la BGB cessi o liquidi, con effetto bilanciato entro e non oltre il 31 dicembre 2005, tutte le proprie partecipazioni in società di servizi immobiliari che sono incluse nella copertura contro i rischi.

(278)

Gli impegni nel dettaglio prevedono che il Land e la banca decidano congiuntamente, entro e non oltre il 31 dicembre 2004, quali partecipazioni ritengono essere adatte per una cessione a terzi nell'ambito di un procedura d'offerta trasparente, aperta e scevra da discriminazioni. Secondo la spiegazione della Germania si tratterebbe in questo caso, secondo una stima ragionevole, di un numero ridotto di partecipazioni. In particolar modo si tratta sostanzialmente di un'azienda significativa con 160 addetti che è compresa nella garanzia di valore contabile della copertura contro i rischi. Quindi, sulla base di quanto previsto dall'accordo dettagliato, si sottrae un guadagno dalla cessione al Land. Nel caso di una cessione a terzi, l'azienda in oggetto non è più parte delle garanzie della copertura contro i rischi. Tutte le partecipazioni che al 31 dicembre 2005 non saranno state cedute e/o liquidate verranno acquistate dal Land Berlino a condizioni di mercato eque. Il prezzo d'acquisto verrà determinato in un procedimento arbitrale da un analista economico scelto dal Land, previa revisione effettuata da un secondo analista economico scelto dalla banca. In base a quanto previsto dall'accordo dettagliato, il Land detiene già determinati diritti di assenso, informazione e controllo nel settore dei servizi immobiliari. I diritti in questione vengono esercitati dalla società del Land Berlino «BCIA mbH» (società preposta al controllo dei vecchi rischi immobiliari).

(279)

In un precedente stadio del procedimento la Germania aveva manifestato l'intenzione di scorporare dalla LBB il settore d'attività delle promozioni. Lo stesso dicasi almeno per una parte dei fondi di riserva della IBB che attualmente sono a disposizione della LBB in qualità di capitale di base. La suddetta intenzione è stata poi dettagliatamente regolamentata in un assenso che la Germania ha emesso nel gennaio del 2004. In base a tale assenso la Germania si impegna a garantire che entro e non oltre il 1o gennaio 2005 il settore delle promozioni della IBB venga trasferito a una banca promotrice indipendente e nuova del Land Berlino. I fondi di riserva IBB andranno trasferiti alla LBB come fornitura di capitale per la nuova banca promotrice e quindi scorporati dalla LBB, senza che al 1o gennaio 2004 si sia al di sotto della quota di capitale di base del 6,0 %. L'altra parte dei fondi di riserva IBB necessaria per la capitalizzazione della BGB viene investita dal Land in una o più associazioni in partecipazione nella LBB e tassata ai normali tassi di mercato. Inoltre, al momento della firma degli accordi societari taciti viene determinata un maggiorazione di un tasso d'interesse di riferimento, stabilito sulla base degli strumenti di capitale di base comparabili trattati sul mercato. Al momento della firma e della definizione della maggiorazione di cui sopra occorre tenere in considerazione alcuni elementi quali il rating a lungo termine della LBB, la soppressione dei principi di «Anstaltslast» e di responsabilità del garante, e il rispetto dell'aspetto contrattuale delle associazioni in partecipazione. La comparabilità degli strumenti di capitale di base di cui sopra viene determinata sulla base delle norme contrattuali per questi strumenti e sulla base del profilo di rischio di ciascun emittente.

(280)

Nell'autunno 2003 ha preso origine l'attuale quadro d'insieme delle misure previste dalla Germania per ridurre l'attività (in base alle posizioni patrimoniali) nei singoli settori d'azione per il periodo compreso tra l'anno 2001 (conti di fine anno) e l'anno 2006 (piano-bilancio e stima dei guadagni e delle perdite):

Riduzione del capitale e del volume di bilancio (30)

(in miliardi di EUR)

Ramo d'attività

Patrimonio del segmento

Bilancio

Piano

Cambiamento

2001

2006

Retail banking

Clienti privati

Aziende

20,0

12,2

7,8

[...]*

[...]*

[...]*

[...]*

[...]*

[...]*

Pubblica amministrazione

11,0

[...]*

[...]*

Mercato finanziario

109,7

[...]*

[...]*

Clienti importanti/estero

10,8

[...]*

[...]*

Finanziamento immobiliare

31,2

[...]*

[...]*

Servizi immobiliari

3,2

[...]*

[...]*

Somma parziale

185,9

[...]*

[...]*

Gestione interessi e consolidamento

-16,8

[...]*

[...]*

Patrimonio totale (senza IBB)

169,1

[...]*

[...]*

IBB

20,1

[...]*

[...]*

Totale di bilancio (consolidato)

189,2

[...]*

[...]*

(281)

Le misure che la Germania intende intraprendere a questo stadio porterebbero a una generale riduzione del totale di bilancio pari a circa il 30 %. Tale riduzione sarà raggiunta tramite cessioni (ad esempio circa 6 miliardi di EUR nel retail banking con cessioni alla Allbank, alla BG Polska, alla Zivnostenska Banka ed alla Weberbank), tramite chiusure (ad esempio circa 90 filiali e centri servizio) e tramite riduzioni patrimoniali. Nei rami d'attività dei clienti importanti/estero e nei servizi immobiliari, che devono essere portati a termine o scorporati, rimarranno dopo il 2006 degli avanzi consistenti che potranno essere esauriti solo lentamente. Il settore della pubblica amministrazione viene pesantemente ridotto. I pilastri principali dopo la ristrutturazione saranno il retailing nell'area di Berlino, il finanziamento immobiliare e il mercato finanziario.

(282)

Anche se non si può valutare lo scorporamento del settore promozione della IBB come controprestazione, in quanto si verifica nell'esercizio dei compiti pubblici del Land Berlino e quindi non può essere considerata un'attività commerciale (31), si può osservare che una riduzione totale di circa un quarto, (senza includervi la IBB) pari a 40 miliardi di EUR, rientra fondamentalmente nell'attività intrapresa dalla Commissione in altri casi simili nel settore dei servizi finanziari. Va tuttavia notato che la riduzione delle posizioni patrimoniali e di bilancio serve principalmente a comprendere meglio l'effetto globale e non può essere paragonata a un'effettiva riduzione delle attività o della presenza sul mercato. Quest'ultima osservazione vale soprattutto per i tre rami d'attività rimasti. In questo senso sono state e vengono a tutt'oggi vendute partecipazioni nel settore del retail banking (Polska, Zivnostenka, Allbank, Weberbank) e vengono chiuse delle filiali. Dopo il piano di ristrutturazione valido fino all'autunno 2003, si era previsto di mantenere pressoché inalterata la presenza sul mercato a Berlino o di ampliarla leggermente in alcuni segmenti in modo tale da poter considerare le misure in questo ramo d'attività come scopo ultimo della concentrazione sul mercato di base regionale e come scopo della riduzione dei costi apportata dalla chiusura delle filiali. Anche nel settore dei finanziamenti immobiliari la riduzione in programma risulta relativamente limitata in rapporto ai volumi totali. Nel settore del mercato finanziario, per contro, si analizza una decisa decurtazione di posizioni, pur permanendo un volume d'affari significativo.

(283)

La Germania e la BGB hanno spiegato che un ulteriore abbattimento o il trasferimento di un ulteriore completo campo d'attività è da ritenersi improbabile. Operazioni del genere metterebbero a repentaglio la capacità di sopravvivenza della banca stessa. Considerando le condizioni in cui il mercato versa attualmente e a seguito della ristrutturazione del settore non ancora completata, il comparto dei finanziamenti immobiliari della BerlinHyp, della LBB e della BGB non potrebbe essere venduto nel breve termine se non con gravi perdite di valore contabile. Inoltre, prima della conclusione dell'intera fase di ristrutturazione, si attendono dei contributi positivi da questo settore. Tali contributi saranno necessari per il conseguimento dei risultati totali previsti al più tardi a partire dal 2004.

(284)

La Commissione ha analizzato le precedenti argomentazioni e le relative informazioni trasmesse. È giunta alla conclusione che una cessione, nel breve termine, del settore dei finanziamenti immobiliari metterebbe effettivamente in pericolo la capacità di sopravvivenza della banca (cfr. considerando 230). Inoltre, l'analisi della situazione della concorrenza sul mercato tedesco ha evidenziato il fatto che qui la BGB non costituisce uno degli offerenti preminenti. Ciononostante la BGB, secondo i dati originari dell'iscrizione, si è classificata terza con una quota di mercato di circa il 5 % nell'anno 2000. Secondo le informazioni più attuali ed epurate dai crediti comunali fornite dalla Germania, nell'anno 2000 la BGB avrebbe ottenuto una quota di mercato pari solo al 3 % che, presumibilmente, entro il 2006 crollerà ulteriormente fino a raggiungere il 2 %. Ciò si mescola ad altre fonti d'informazione secondo le quali la BGB non avrebbe raggiunto né il millantato terzo posto nell'anno 2001 né il 5 % di quota di mercato, né nel mercato globale di tutti i crediti ipotecari, né in segmenti diversi (32). Alla luce di quanto esposto sopra, una riduzione della presenza di mercato della BGB in questo settore non appare prioritaria per evitare inaccettabili distorsioni della concorrenza.

(285)

Nonostante quanto affermato fino a ora, il ritiro del gruppo BGB da questo campo d'attività sarebbe da preferirsi alla decisione di rimanere poiché il puro proseguimento dell'attività del gruppo BGB sui mercati dei finanziamenti immobiliari causerebbe distorsioni della concorrenza, anche se non si tratterebbe di distorsioni di grande portata. Ciò vale, però, solo nelle condizioni in cui il ripristino della redditività a lungo termine non venisse in alcun modo pregiudicato. La Commissione prende pertanto positivamente atto dell'intenzione esternata dalla Germania e dal Land Berlino di cedere il settore d'attività dei finanziamenti immobiliari separatamente o in seno alla privatizzazione globale della BGB.

(286)

Il settore del mercato finanziario, il cui capitale di segmento è già stato ridotto quasi del 20 %, detiene un valore nominale nell'anno 2002 in qualità di settore d'attività singolo. Ciò significa che tale settore ha fornito un importante contributo ai fini dei risultati e degli utili. Tale contributo è quantificabile in 3 milioni di EUR. Alla conclusione del piano di ristrutturazione nel 2006 questo settore sarà, insieme al retail banking, uno degli elementi portanti che avranno il peso maggiore nel conseguimento dei risultati e degli utili dell'intero gruppo. Il settore del mercato finanziario è diventato pertanto essenziale per il ripristino della redditività della BGB, e non può essere ulteriormente ridotto rispetto a quanto fatto fino a ora. Il peso della BGB nella concorrenza sui mercati nazionali dei titoli e del denaro, che sono sempre più caratterizzati dalla crescente globalizzazione e dall'europeizzazione, non può essere definito importante. In altre parole il peso della BGB è inferiore rispetto alla media sui mercati nazionali del settore dei finanziamenti immobiliari.

(287)

La Commissione ha tuttavia preso in esame la possibilità di ulteriori riduzioni, seppur limitate. Alla luce dello scopo generale legato agli aiuti alla ristrutturazione, vale a dire la trasformazione della BGB in una banca regionale, la Commissione ha preso in considerazione la rinuncia a ulteriori società affiliate estere. Dopo le sopraggiunte chiusure e a seguito dei cambiamenti verificatisi, esistevano solo tre imprese affiliate, a Londra, in Lussemburgo e a Dublino, la cui sopravvivenza veniva descritta dalla Germania come indispensabile per il settore retailing e per il finanziamento. In ultima istanza, però, veniva deciso di rinunciare alla BGB Ireland plc. a Dublino. La Commissione ha rinunciato a ulteriori misure nel settore del mercato finanziario sulla base delle motivazioni addotte nel punto 286.

(288)

Conformemente al punto 37 degli orientamenti, la valutazione delle controprestazioni deve essere proporzionata, «in particolare, al peso relativo dell'impresa sul suo mercato (o mercati)». Il settore dell'attività con clientela privata e commerciale (retail banking) è dunque, chiaramente, il più problematico dal punto di vista della concorrenza. Già nella decisione di avvio, la Commissione aveva motivato i propri dubbi in merito all'adeguatezza delle controprestazioni indicando essenzialmente la forte posizione regionale e locale della BGB su questo mercato.

(289)

La BGB, con l'alienazione di società affiliate, di altre voci patrimoniali e con la chiusura di filiali e di altri siti, ha già ridotto considerevolmente il capitale di segmento imputabile a questo settore di attività. In questo modo si è quasi raggiunta la riduzione del capitale di segmento del 43 % (cfr. tabella al considerando 280) programmata originariamente entro il 2006, mentre rimane sostanzialmente da attuare solo la vendita della Weberbank. La Commissione, tuttavia, già nella decisione di avvio, aveva osservato «che la BGB è estremamente forte, a livello locale e regionale, sui mercati dell'attività con clientela privata e commerciale, con percentuali indicate comprese tra il 30 % e il 57 % nei singoli segmenti a livello locale, e tra il 23 % e il 46 % a livello regionale, registrando un'enorme distanza rispetto alla concorrenza, che, per quanto emerge dalle informazioni, raggiunge appena la metà, un terzo o un quarto delle percentuali della BGB». In questo contesto la Commissione aveva già posto in dubbio il fatto che la riduzione desiderata nell'ambito dell'attività con clientela privata e commerciale, da ottenersi con le alienazioni programmate, fosse sufficiente per diminuire l'effetto di distorsione della concorrenza delle sovvenzioni nell'area metropolitana di Berlino.

(290)

A tale proposito occorre osservare che le alienazioni già concluse o programmate nell'ambito del retail banking, ad eccezione della piccola Weberbank, orientata a clienti privati facoltosi, riducono di poco o non riducono affatto la presenza della BGB a Berlino: la Allbank opera in tutto il territorio nazionale ed è rappresentata a Berlino solo da poche filiali, mentre la BG Polska e la Zivnostenska Banka operano all'estero. È pur vero che a Berlino sono state chiuse rispettivamente da 40 a 50 filiali circa attive nel settore della clientela privata e commerciale; tali chiusure, in una metropoli con un'alta densità di filiali, sono tuttavia essenzialmente mirate a ridurre i costi e sono responsabili, anche secondo quanto esposto dalla Germania, solo in minima parte della decisione di un cliente di cambiare banca (33). Inoltre, anche le altre informazioni fornite dalla Germania e già menzionate, testimoniano che non era prevista una leggera riduzione della presenza sul mercato a Berlino, bensì che si dovesse mantenere quasi la posizione nei singoli segmenti o la si dovesse leggermente consolidare.

(291)

In considerazione di questi dubbi, la Germania ha contestato alla Commissione che i calcoli originari delle quote di mercato, esibiti e riferiti al volume, erano eccessivi per la BGB nei singoli segmenti di mercato di Berlino. Questo è da imputare alle comunicazioni della BGB inviate alla Landeszentralbank che sono state diffuse a livello di gruppo senza delimitazione dei mercati reali e senza differenziazione per regione. Così, per esempio, le cifre riferite all'attività locale con clientela privata e commerciale conterrebbero anche i volumi di credito e di deposito al di fuori di Berlino. Per questo motivo sono stati corretti i volumi di credito e di deposito della BGB, nonché il volume di mercato per Berlino di questi crediti e depositi regionali e reali non imputabili. Nell'attività con clientela privata risultano, per la BGB, per le operazioni di deposito e di pagamento, quote di mercato di circa il 43 % fino al 45 % e per i crediti di circa il 22 % per gli anni 2000 e 2001. Nell'attività con clientela commerciale sono state calcolate quote di mercato BGB di circa il 25 %, fino al 26 %, per le operazioni di deposito e di pagamento, e di circa il 23 % fino al 25 % per i crediti, riferite al 2000 e 2001. Rispetto alle indicazioni pervenute originariamente con la comunicazione, le quote di mercato della BGB, trasmesse dalla Germania, si sono così ridotte nei singoli segmenti, soprattutto nel settore della clientela commerciale, in parte di quasi la metà.

(292)

Per i tre seguenti concorrenti della BGBF sul mercato al dettaglio di Berlino, vale a dire la Berliner Volksbank, la Dresdner Bank e (il gruppo) Deutsche Bank, la Germania ha fornito stime di mercato per il 2001 di circa l'11-13 % nel settore crediti/clienti privati, circa l'8-14 % nel settore clienti privati/depositi, circa il 5-16 % nel settore clienti commerciali/crediti e circa il 9-18 % nel settore clienti commerciali/depositi. La Volksbank parte da quote di mercato della BGB decisamente più elevate con stime di oltre il 50 % nell'attività con clientela privata (50-60 % nei segmenti del settore depositi/operazioni di pagamento e circa il 50 % per i crediti) e poco meno del 60 % nell'attività con clientela commerciale (oltre il 40 % per depositi/operazioni di pagamento e circa il 50-60 % per i crediti). Offre una stima di sé stessa con quote di circa il 6-10 % nei segmenti dell'attività con clientela privata e di circa il 4-10 % nei segmenti dell'attività con clientela commerciale.

(293)

La Germania, nella sua presa di posizione, ha riferito le quote di mercato corrette nei settori dell'attività con clientela privata e commerciale solo a Berlino, essendo questa la Regione più significativa ed essendo il retail banking un'attività regionale (34).

(294)

Anche la Berliner Volksbank, nella sua presa di posizione, ha argomentato che Berlino rappresenta un mercato rilevante in termini di estensione per la valutazione degli aiuti nell'ambito dell'attività al dettaglio. Questo concorda anche con i tradizionali criteri di valutazione della Commissione per la separazione spaziale del mercato nel controllo della fusione. Ecco perché nelle decisioni inerenti al controllo delle fusioni che riguardano il settore bancario, si è fatto ricorso a indicatori, quali la preferenza generale dei clienti della banca per gli offerenti locali, l'importanza di una fitta rete di filiali e la necessità della presenza fisica della banca incaricata nelle vicinanze del cliente (35). Se la Commissione, tuttavia, nell'ambito del controllo di fusione per servizi di finanziamento è partita, fino a questo momento, più in generale dai mercati nazionali, questo è dipeso dal fatto che, in mancanza di perplessità legate alla concorrenza (indicatori per posizioni di dominio del mercato) non era necessaria un'analisi dettagliata nell'ambito del retail banking. Una separazione nazionale non sarebbe però opportuna per l'esame delle ripercussioni distorte dei sussidi, messi qui in discussione, sulla concorrenza nel retail banking a Berlino. Proprio in questo settore, la BGB, in virtù della sua eccellente posizione sul mercato, deve offrire controprestazioni al fine di ridurre la presenza sul mercato. La posizione di mercato della BGB passa, tra l'altro, attraverso la strategia dei due marchi e va decisamente oltre quello che è parzialmente tipico nelle città tedesche in riferimento alle casse di risparmio regionali forti. Questa concentrazione complica l'accesso al mercato di potenziali concorrenti e ha avuto come conseguenza che la quota di mercato delle banche straniere a Berlino sia trascurabilmente ridotta.

(295)

La Commissione, per il fine di questa decisione, non ha alcun motivo per divergere dal quadro offerto dalla Germania e dalla Berliner Volksbank a proposito del riferimento geografico a Berlino per il retail banking. Come argomentato nella decisione di avvio, in riferimento al settore del controllo di fusione si è sempre partiti fino a questo momento, seppur in generale, dal fatto che i mercati nel settore finanziario dal punto di vista della loro estensione sono nazionali, ad eccezione della compravendita di denaro e titoli; è stato però lasciato abbondante spazio per le considerazioni regionali nel settore di attività con clientela privata e commerciale (36). L'importanza di una rete di filiali e della presenza fisica locale della banca nell'attività al dettaglio testimoniano una considerazione del mercato di Berlino. Questo lo dimostrano anche i comportamenti dei clienti, che alla chiusura o all'alienazione di filiali in una metropoli come Berlino, ammesso che cambino banca, nonostante il crescente telebanking, passano di norma a un altro istituto di credito con una rappresentanza locale. In questo senso, l'inclusione del Brandeburgo, indipendentemente dalle aree marginali di Berlino, appare già troppo stretta, come indica anche il ritiro della BGB dal Land Brandeburgo e la concentrazione sulla regione principale.

(296)

Per i fini di questa decisione, tuttavia, non è rilevante un'esatta delimitazione del mercato geografico, poiché non si tratta di comprovare una posizione dominante, bensì di verificare se le controprestazioni proposte siano sufficienti per compensare abbondantemente gli effetti di distorsione della concorrenza degli aiuti in questione tramite la riduzione della presenza sul mercato. È indiscutibile e fuori dubbio che gli aiuti abbiano aiutato la banca a rimanere sui diversi mercati, e contemporaneamente a mantenere la sua forte posizione sul mercato al dettaglio di Berlino.

(297)

Per quanto concerne le stime di mercato trasmesse dalla Germania e corrette per difetto, la Commissione nutre dei dubbi circa l'affidabilità di queste cifre rettificate, da una parte perché problemi di comunicazione individuali simili potrebbero verificarsi anche presso gli altri concorrenti, che tuttavia dovrebbero essere ignorati in considerazione del volume di mercato indicato. Dall'altra, partiti terzi, che hanno inoltrato dei commenti nel corso del procedimento ed ai quali è stata chiesta una valutazione, hanno confermato le cifre iniziali all'incirca al loro ammontare. Occorre tuttavia osservare che non sono disponibili calcoli indipendenti delle quote di mercato comprensivi della delimitazione appurabile reale e regionale. Come emerso da domande, fino a oggi né la Bundesbank/Landeszentralbank né il Bundeskartellamt (ufficio federale dei cartelli) o la Commissione hanno effettuato un'analisi della concorrenza nell'ambito delle norme antitrust/controllo di funzione. Nell'ambito della stessa politica dei sussidi, la Commissione non dispone dei poteri di accertamento necessari in questo senso ed attuabili con i concorrenti.

(298)

Dunque per il fine di questa decisione non è indispensabile una precisa analisi del mercato, poiché come già illustrato sopra, l'esame degli aiuti non tiene conto della dimostrazione di una posizione dominante. È fuori discussione che gli aiuti in esame distorcano o minaccino di distorcere la concorrenza e che esista una distorsione significativa in particolare sui mercati in cui la BGB gode di una forte posizione di mercato. Questa forza di mercato corrisponde anche all'autopercezione della BGB come la banca di retail banking leader a Berlino. Ad essa non si contrappongono le quote di mercato corrette per difetto del 20 % fino a oltre il 40 % nei singoli segmenti, anche se fossero corrette, cosa che risulta improbabile. In questo contesto occorre inoltre ricordare che, secondo le informazioni trasmesse dalla Germania, la quota della BGB e quindi la penetrazione del mercato nel 2002, rilevata sulla base del primo rapporto di giroconto nell'ambito della clientela privata, ammontava al 48 % e che, secondo le affermazioni del presidente del consiglio direttivo della BGB, la banca dispone, con i marchi Berliner Sparkasse e Berliner Bank, di una quota di mercato che supera in parte il 50 % (37).

(299)

Non sussiste pertanto alcun dubbio circa la solida posizione di mercato della BGB e la sua collocazione come banca di retail leader nell'area metropolitana di Berlino, che conta all'incirca 4 milioni di abitanti. La posizione di mercato della BGB, dalla sua fondazione avvenuta nel 1994, quando la «Berliner Bank» e la «Berliner Sparkasse» (che riuniva già allora la cassa di risparmio della parte est e ovest della città, dove quest'ultima, nella zona est, deteneva praticamente una posizione di monopolio) vennero fuse sotto uno stesso tetto non è cambiata in maniera rilevante, neppure a partire dalla crisi nel 2001. Questa «stabilità» può dunque servire come indicatore della relativa forza di mercato della BGB nei confronti dei suoi attuali e potenziali concorrenti.

(300)

Alla luce di questa situazione, la Commissione ha chiarito che l'approvazione degli aiuti alla ristrutturazione non è conciliabile con le norme comunitarie relative agli aiuti di Stato, a motivo delle controprestazioni che lasciano pressoché immutata la posizione della BGB sul mercato di Berlino. La Germania ha dovuto affrontare tuttavia le argomentazioni addotte dalla banca in riferimento al pregiudizio della sussistenza della banca.

(301)

In seguito a intense, ulteriori trattative in data 18 dicembre 2003 con i rappresentanti della Germania e del Land Berlino, la Germania ha infine approvato l'alienazione della Berliner Bank come controprestazione supplementare, atta a creare la capacità di approvazione degli aiuti e per prevenire ulteriori prestazioni di compensazione, che diversamente la Commissione avrebbe dovuto imporre. Conformemente a questo consenso, la Germania si impegna a garantire l'alienazione, a tutti gli effetti di legge, da parte del gruppo alla società bancaria della divisione «Berliner Bank» come unità economica, compresi almeno il marchio, tutti i rapporti con i clienti appartenenti al marchio, succursali e relativo personale, nel corso di un procedimento aperto, trasparente e scevro di discriminazioni entro il 1o ottobre 2006 (closing entro il 1o febbraio 2007). Il giorno di riferimento per il numero dei clienti, le succursali e gli addetti alla vendita è il 31 dicembre 2003, eccetto l'attuazione come da programma del piano di ristrutturazione notificato alla Commissione e le fluttuazioni naturali dell'attività, vale a dire afflusso e deflusso di clienti, personale, massa attiva e passiva, che si fondano su decisioni individuali (come il trasferimento di clienti o collaboratori o l'insoddisfazione nei confronti della banca precedente o del datore di lavoro) e non viene influenzato dalla banca. Questo significa in particolare che la BGB non può intraprendere alcuna misura che si proponga come obiettivo il passaggio dei clienti della Berliner Bank ad altre aziende o altri settori della BGB, quali la Berliner Sparkasse. Un amministratore fiduciario, che sarà nominato dalla Germania (dal Land Berlino) e la cui nomina dovrà essere approvata dalla Commissione, provvederà a garantire che la banca proceda in termini commercialmente ragionevoli alla ristrutturazione della Berliner Bank e che investa nella stessa, nonché che non intraprenda alcuna azione volta a ridurre il valore della Berliner Bank, in particolare spostando clienti privati o società o personale addetto alle vendite alla Berliner Sparkasse o ad altre parti del gruppo della società bancaria.

(302)

Con l'alienazione della Berliner Bank, il capitale di segmento nel settore del retail banking si riduce, entro il 2006 (38), di ulteriori [...]* EUR (dunque, insieme alle misure programmate ed approvate fino a oggi e già descritte, in totale di [...]* EUR circa). La quota di mercato della BGB nei singoli segmenti dell'attività al dettaglio di Berlino si ridurrà con l'alienazione di circa 1/3 fino a 1/6. Complessivamente, il totale di bilancio diminuisce da circa 189 miliardi di EUR a circa 124 miliardi di EUR.

(303)

Secondo il parere della Commissione le alienazioni, le chiusure e i tagli di altra natura già attuati, programmati ed approvati, nel loro complesso, sono quindi sufficienti per attenuare l'effetto di distorsione della concorrenza delle misure di aiuto in causa.

(304)

In ultimo occorre menzionare che la Germania inizialmente aveva indicato nella dichiarazione che Berlino è una regione ai sensi dell'articolo 87, paragrafo comma 3, lettera c), del trattato CE e che viene tenuta in considerazione per quanto concerne gli aiuti regionali ed a questo proposito si era fatto riferimento ai punti 53 e 54 degli orientamenti alla loro considerazione per la valutazione delle controprestazioni, senza tuttavia doverle attuare ulteriormente e rivendicare aspetti concreti. I punti 53 e 54 affermano che i criteri di valutazione degli orientamenti valgono anche per le aree assistite ma che i criteri per il taglio di capacità richiesto sui mercati con capacità strutturali eccessive possono essere meno severi. La Commissione, nella decisione di avvio, ha stabilito che, a causa delle mancanza di altre concretizzazioni, non era in grado di valutare l'applicabilità del criterio in questione. Poiché la Germania non è ritornata su questo punto neanche nel seguente prosieguo del procedimento e poiché, come illustrato precedentemente, nel settore bancario non si parla di mercati con capacità strutturali eccessive, i punti 53 e 54 degli orientamenti devono essere valutati come non applicabili al caso in questione.

(305)

Secondo il parere della Commissione, la Germania ha dimostrato ampiamente che le somme provenienti dai tre aiuti, ovvero apporto di capitale, protezione contro i rischi ed accordo in merito alla gestione di possibili richieste di rimborso del Land Berlino nei confronti della banca sono limitati all'entità minima assolutamente necessaria ai fini della ristrutturazione, sulla base delle risorse finanziarie a disposizione della banca e dei suoi azionisti. Alla banca non vengono conferiti liquidità e mezzi propri in eccesso, che la stessa potrebbe utilizzare indebitamente allo scopo di ampliare inopportunamente la propria attività a scapito dei concorrenti.

(306)

La somma dell'apporto di capitale concessa inizialmente come aiuti al salvataggio, pari a 1,755 miliardi di EUR, dell'agosto 2001, è stata calcolata in modo da poter garantire una percentuale di capitale di base della banca del 5,0 % e una percentuale di capitale proprio del 9,7 %. Come illustrato sopra, la Commissione considera tali aiuti assolutamente necessari per la sopravvivenza a breve periodo della banca. La banca è riuscita in seguito, con le proprie forze e in particolare riducendo le proprie posizioni di rischio, ad aumentare la sua percentuale di capitale di base superando il 5 %. Alla fine del 2003 tale percentuale si aggirava sul 6 %. In considerazione della prassi attuale sui mercati finanziari e delle relative aspettative delle agenzie di rating e degli operatori, la Commissione ritiene che una percentuale del capitale di base del 6,0 % sia assolutamente necessaria al fine di garantire la capacità del mercato finanziario della banca nel lungo periodo. L'apporto di capitale del 2001 è strettamente necessario per il mantenimento della percentuale del capitale di base della banca a questo livello; pertanto, nell'ambito della valutazione dell'aiuto alla ristrutturazione nel suo complesso, può essere considerato e quindi approvato come aiuto corrispondente al minimo indispensabile. La banca si vede piuttosto obbligata, come esposto già in precedenza, in considerazione della soppressione delle garanzie statali, dell'introduzione dei principi IAS e dell'accordo Basel II, ad aumentare, intraprendendo nuovi sforzi di propria iniziativa, la propria percentuale del capitale di base ad almeno il 7 % al fine di garantire un rating necessario per le condizioni di rifinanziamento sostenibili da un punto di vista operativo. La Commissione accoglie favorevolmente queste ulteriori misure programmate, atte a stabilizzare ulteriormente la banca.

(307)

La protezione contro i rischi, pari a 21,6 miliardi di EUR nominali, come illustrato al considerando 138, ha un valore economico di 6,1 miliardi di EUR per la valutazione come aiuto di Stato. La Berliner Volksbank, a tal proposito, è dell'avviso che la copertura contro i rischi corrisponda piuttosto a un obbligo di versamento supplementare illimitato, giacché l'obbligo di responsabilità del Land Berlino non può essere attualmente valutato e costituisce pertanto un «assegno in bianco» a copertura delle perdite future. Esso non è proporzionato in termini di importo e durata, procura in pratica alla banca una solvibilità illimitata, contiene per la banca una «carta bianca» per sottoporre offerte alle condizioni desiderate e non può essere approvato a causa dell'impossibilità di quantificare l'obbligo di versamento supplementare. La Commissione non ritiene pertinente la suddetta argomentazione e si ricollega, a tal proposito, piuttosto alle affermazioni della Germania. La realizzazione della copertura contro i rischi non consente propriamente alla banca, contrariamente a quanto argomentato dalla Berliner Volksbank, di poter ampliare l'attività bancaria o altre attività. Ovviamente essa impedisce che la banca, in quanto tale, sparisca dal mercato. Essa si limita tuttavia a proteggere la banca dai rischi derivanti dalle vecchie attività e, come tale, non può essere utilizzata per la generazione di nuove attività. Semmai, essa favorisce la nuova attività nel senso che le società di servizi immobiliari protetti in particolare, nonché la banca in generale possono continuare a sussistere sul mercato. Questa è tuttavia solo una conseguenza indiretta di ogni misura di aiuto e non può essere utilizzata come criterio per vedere se l'aiuto in quanto tale, nella sua entità, sia limitato rigidamente al proseguimento dell'attività dell'azienda. La copertura contro i rischi non apporta liquidità alla banca, bensì la dispensa semplicemente dalle continue perdite provenienti dalle attività dei servizi immobiliari, che la banca non sarebbe in grado di assorbire autonomamente. I pagamenti tramite il Land vengono effettuati solamente ex post per l'ammontare dell'effettiva richiesta da parte dei creditori a seguito di una pretesa giuridica. Il Land inoltre, ricorrendo alla società di proprietà del Land stesso incaricata del controllo dei rischi conformemente all'accordo dettagliato, cura numerosi diritti in merito alla verifica ed alle riserve di approvazione. In merito alla precisa descrizione del meccanismo dell'accordo dettagliato, la Commissione fa riferimento alle argomentazioni della Germania. Anche la Commissione, pertanto, vede la copertura contro i rischi, in generale, come limitata al minimo.

(308)

Secondo il parere della Commissione, anche gli aiuti con un valore economico massimo di 1,8 miliardi di EUR, contemplati nell'accordo stipulato tra il Land Berlino e la banca, riguardante la gestione di possibili rivendicazioni del Land nei confronti della Landesbank Berlin, in seguito a una decisione del procedimento C 48/2002, sono limitati al minimo. In assenza dell'accordo, la banca, su richiesta dei revisori dei conti, avrebbe dovuto produrre, nel bilancio 2002, accantonamenti per gli impegni incombenti pari a un importo milionario a tre zeri. Questo avrebbe avuto conseguenze negative sul bilancio 2002 e sul capitale proprio della banca. La banca, però, al momento della compilazione del bilancio 2002 ed anche in seguito, disponeva di una percentuale del capitale di base che non andava oltre il 6,0 % e in parte era anche inferiore. La banca non sarebbe stata in grado di fronteggiare un ulteriore aggravio della percentuale del capitale di base in questa fase della ristrutturazione. Come già enunciato in precedenza, la Commissione ritiene che una percentuale del capitale di base del 6,0 %, a lungo termine, sia assolutamente necessaria. Qualora la Commissione, nella sua decisione nel caso C 48/2002, dovesse conferire al Land Berlino un diritto di rimborso, nei confronti della banca, di una misura di aiuto non compatibile con il mercato comune, il Land Berlino lo lascia nella banca come deposito. Questo verrebbe in essere solo se necessario al fine di mantenere una percentuale del capitale di base del 6,0 % entro la data di riferimento, vale a dire il 1o gennaio 2004 e dunque, secondo il parere della Commissione, rappresenta il minimo assolutamente necessario. L'approvazione, da parte della Commissione, dell'accordo di rimborso con un valore economico massimo di 1,8 miliardi di EUR è limitata a un caso eccezionale quale questo in oggetto, ovvero solo se e nella misura in cui l'entità del rimborso andrebbe a compromettere irrimediabilmente la sussistenza dell'azienda e il piano di ristrutturazione fosse altrimenti accettabile. In questo contesto, l'accordo di rimborso costituisce un ulteriore aiuto alla ristrutturazione e richiede pertanto elevate controprestazioni, nei confronti delle quali la Germania si è assunta in ultimo la responsabilità di garantire, in particolare con il consenso, l'alienazione della Berliner Bank.

(309)

Gli aiuti, per un ammontare complessivo di 9,7 miliardi di EUR, sono ripartiti come segue: primo, l'apporto di capitale pari a 1,755 miliardi di EUR, effettuato nell'agosto del 2001 a cura del Land Berlino, a favore della BGB; secondo, la protezione contro i rischi già concessa alla BGB dal Land Berlino nel periodo dicembre 2001/aprile 2002, con un importo nominale massimo di 21,6 miliardi di EUR e un valore economico di 6,1 miliardi di EUR; terzo, un accordo di rimborso stipulato fra il Land Berlino e la BGB nel dicembre del 2002, in relazione a una possibile decisione di rimborso della Commissione, a conclusione del procedimento C48/2002 (Landesbank Berlin — centrale giroconti), con un valore economico massimo pari a 1,8 miliardi di EUR.

(310)

Vengono soddisfatti tutti i criteri relativi alla concessione di aiuti di Stato, ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE: risorse statali, trattamento favorevole di una determinata impresa, effetti di distorsione della concorrenza e pregiudizio a danno del commercio fra Stati membri. Fra le disposizioni relative alle eccezioni del principio dell'incompatibilità degli aiuti di Stato con il mercato comune può trovare applicazione unicamente l'articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE, in combinato disposto con gli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà.

(311)

Nella sua valutazione, in conformità ai criteri degli orientamenti, la Commissione perviene alla conclusione che i provvedimenti di ristrutturazione già adottati e quelli pianificati sono razionali, coerenti e fondamentalmente adeguati a consentire il ripristino a lungo termine della redditività della BGB.

(312)

Nel complesso, secondo il parere della Commissione, le operazioni di alienazione, chiusura e riduzione già attuate, programmate o promesse risultano sufficienti a compensare l'effetto di distorsione della concorrenza delle misure di aiuto in oggetto.

(313)

I tre aiuti concessi (apporto di capitale, protezione contro i rischi ed accordo in merito alla gestione di possibili rivendicazioni di rimborso del Land Berlino nei confronti della banca) sono limitati, secondo il parere della Commissione, all'entità minima assolutamente necessaria ai fini della ristrutturazione, sulla base delle risorse finanziarie a disposizione della banca e dei suoi azionisti. Pertanto, alla banca non vengono conferiti liquidità e mezzi propri in eccesso, che la stessa potrebbe utilizzare indebitamente allo scopo di ampliare inopportunamente la propria attività a scapito dei concorrenti,

HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

1.   I seguenti provvedimenti, adottati a favore del gruppo Bankgesellschaft Berlin AG («BGB»), rappresentano aiuti di Stato ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE:

a)

apporto di capitale per l'ammontare di 1,755 miliardi di EUR, a cura del Land Berlino nell'agosto del 2001;

b)

garanzie («protezione contro i rischi») con valore nominale massimo di 21,6 miliardi di EUR, concesse dal Land Berlino in data 20 dicembre 2001 e 16 aprile 2002;

c)

accordo del 26 dicembre 2002, siglato fra il Land Berlino e la Landesbank Berlin («LBB»), sulla gestione di eventuali rivendicazioni del Land Berlino nei confronti della LBB, in seguito alla decisione definitiva della Commissione nel caso pendente C 48/2002.

2.   Gli aiuti di Stato di cui al paragrafo 1 sono compatibili con il mercato comune, se la Germania assolve completamente agli impegni resi noti con comunicazione del governo tedesco in data 6 febbraio 2004 e riassunti nell'articolo 2, paragrafo 1, nonché nell'allegato della presente decisione, e nella misura in cui gli aiuti di cui al paragrafo 1, lettera c), non determinano, entro il 1o gennaio 2004, un superamento della quota relativa al patrimonio di base del 6,0 % del gruppo BGB [tenendo conto dello scorporo della IBB ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 1, lettera d)].

Articolo 2

1.   La Germania si è impegnata:

a)

a garantire la tempestiva attuazione del piano di ristrutturazione annunciato, in conformità alle condizioni indicate nell'allegato;

b)

ad assicurare che il Land Berlino alieni la propria partecipazione alla BGB in ottemperanza alle condizioni citate nell'allegato;

c)

a garantire che il gruppo BGB alieni o liquidi tutte le partecipazioni alle società di servizi immobiliari, contemplate nel provvedimento di protezione contro i rischi del 16 aprile 2002, in conformità alle condizioni indicate nell'allegato;

d)

a garantire che la riserva a investimento vincolato della IBB venga separata dalla LBB secondo le condizioni indicate nell'allegato;

e)

a garantire che il gruppo BGB alieni il settore «Berliner Bank» della LBB in conformità alle condizioni citate nell'allegato;

f)

a garantire che il gruppo BGB liquidi, al più tardi entro il 31 dicembre 2005, la propria partecipazione alla BGB Ireland plc.

2.   La Commissione può, ove opportuno, sulla base di un'istanza adeguatamente motivata della Germania:

a)

concedere una proroga ai termini fissati all'atto dell'assunzione degli impegni; oppure

b)

in circostanze straordinarie, rinunciare a uno o più obblighi e condizioni relativi a tali impegni, nonché modificarli o sostituirli.

Nel caso in cui richieda la proroga di un termine, la Germania è tenuta a presentare alla Commissione, al più tardi un mese prima dello spirare del termine in oggetto, un'istanza sufficientemente motivata in tal senso.

Articolo 3

Entro due mesi dalla notifica della presente decisione, la Germania comunica alla Commissione i provvedimenti adottati e che intende adottare per conformarvisi.

Articolo 4

La Repubblica federale tedesca è destinataria della presente decisione.

La Germania inoltra immediatamente una copia della presente decisione al beneficiario degli aiuti in oggetto.

Fatto a Bruxelles, il 18 febbraio 2004.

Per la Commissione

Mario MONTI

Membro della Commissione


(1)  GU L 83 del 27.3.1999, pag. 1. Regolamento modificato dall'atto di adesione del 2003.

(2)  GU C 141 del 14.6.2002, pag. 2.

(3)  GU C 130 dell'1.6.2002, pag. 5.

(4)  Cfr. nota 2.

(5)  Cfr. nota 2.

(6)  Alcune parti di questo documento sono state modificate per non divulgare informazioni riservate; tali parti sono racchiuse tra parentesi quadre e marcate con un asterisco.

(7)  In precedenza, la Berliner Bank faceva parte della BGB e la Berliner Sparkasse della LBB.

(8)  Cfr. nota 2 e il discorso del presidente del consiglio d'amministrazione Vetter, tenuto in occasione dell'assemblea generale in data 4 luglio 2003 (http://www.bankgesellschaft.de/bankgesellschaft/20_ir/30_hauptversammlung/index.html); cfr. considerando 298.

(9)  Cfr. pagina Internet http://www.bankgesellschaft.de/bankgesellschaft/50_pk/index.html (ambito d'attività clienti privati, primo rapporto di giroconto).

(10)  Presa di posizione della Germania del luglio 2002; secondo la decisione 'Eurohypo' del Bundeskartellamt del 19 luglio 2002, nel 2001 la Eurohypo, il gruppo Hypovereinsbank, il gruppo Depfa, il gruppo BHF-Gruppe e la BayLB erano leader dei vari segmenti di mercato nell'ambito dei finanziamenti immobiliari, sia per quanto concerne il portafoglio che le nuove attività. Anche la stessa Deutsche Bank (vale a dire senza la quota relativa alla Eurohypo) precede ancora la BGB, che nella presente decisione non viene elencata fra i principali concorrenti.

(11)  Dal 1o maggio 2002, in seguito al raggruppamento dell'Ente di vigilanza delle aziende di credito, delle assicurazioni e della borsa: Ente federale di vigilanza dei servizi finanziari (BAFin).

(12)  GU C 130 dell'1.6.2002, pag. 5.

(13)  Gazzetta ufficiale delle leggi e dei regolamenti per Berlino, anno 58, n. 13 del 24.4.2002.

(14)  GU C 141 del 14.6.2002, pag. 11.

(15)  GU C 239 del 4.10.2002, pag. 12.

(16)  Sentenza della Corte di giustizia del 14 settembre 1994, cause riunite C-278/92, C-279/92 e C-280/92, Spagna/Commissione, Racc. 1994, pag. I-4103.

(17)  GU C 288 del 9.10.1999, pag. 2.

(18)  Cfr. ad esempio la decisione 98/490/CE della Commissione, del 20 maggio 1998, concernente gli aiuti accordati dalla Francia al gruppo Crédit Lyonnais (GU L 221 dell'8.8.1998, pag. 28).

(19)  Nota della Commissione a tale proposito: l'attività di promozione costituisce, in base all'accordo sulle banche di promozione tedesche, una mansione pubblica e quindi non un'attività commerciale rilevante ai fini della concorrenza, e pertanto non può essere riconosciuta come misura di compensazione. I principi di «Anstaltslast» e responsabilità del garante possono essere mantenuti solo mediante lo scorporo dell'attività di promozione in una banca di promozione autonoma.

(20)  GU C 239 del 4.10.2002, pag. 12.

(21)  Tale importo massimo teorico arrotondato risulta dall'applicazione del metodo utilizzato nella decisione 2000/392/CE della Commissione («WestLB») (GU L 150 del 23.6.2000, pag. 1) per il calcolo di un rimborso consueto ai sensi dei principi del mercato, in considerazione della sentenza del Tribunale di primo grado delle Comunità europee del 6.3.2003, nelle cause riunite T-228/99 e T-233/99, Westdeutsche Landesbank Girozentrale e Land Nordrhein-Westfalen/Commissione, Racc. 2003, pag. II-435, nonché dei dati rilevanti per la LBB più l'interesse composto.

(22)  Cfr. GU C 146 del 19.6.2002, pag. 6, e GU C 150 del 22.6.2002, pag. 7.

(23)  GU C 288 del 9.10.1999, pag. 2.

(24)  A motivo del principio di «Anstaltlast», in vigore ancora fino al luglio del 2005, il Land Berlino è tenuto, nel rapporto interno con la LBB, a dotare la LBB quale ente di diritto pubblico dei mezzi necessari all'adempimento dei propri compiti. Se il Land opta a favore della sospensione dell'attività, entra in gioco il principio della «responsabilità del garante».

(25)  Il Land Berlino ha presentato nel 1993, nei confronti del fondo di garanzia di deposito delle banche private tedesche per la Berliner Bank AG, nel frattempo fusa con la BGB, una dichiarazione sulla base della quale, in conformità al parere della Germania, non si esclude in ogni caso il rischio di una responsabilità del Land Berlino nei confronti del summenzionato fondo. I valori di stima sono riferiti a tale caso.

(26)  Questo numero comprende anche lo scorporamento del settore promozioni della IBB.

(27)  Cfr. la decisione 98/490/CE.

(28)  In fase di accertamento della quota del capitale proprio, il capitale integrativo è da tenersi in considerazione per una somma che non può eccedere quella del capitale di base presente.

(29)  Questo importo massimo teorico ed arrotondato si ottiene utilizzando la metodica indicata nella decisione della Commissione «WestLB» dell'8 luglio 1999 per calcolare la remunerazione consueta del mercato in ottemperanza alla sentenza del Tribunale di primo grado del 6 marzo 2003 e tenendo in considerazione i dati rilevanti per la LBB ai quali vanno aggiunti gli interessi composti.

(30)  Possibili differenze a causa dell'arrotondamento.

(31)  Il settore d'attività delle promozioni costituisce, alla luce dell'accordo sulle banche promotrici, un compito pubblico e pertanto non rappresenta un'attività commerciale rilevante ai fini della concorrenza. Per questo motivo non può essere riconosciuta come una misura di compensazione. I principi di «Anstaltslast» e di responsabilità del garante possono essere mantenuti per le attività di promozione solo nel caso si generi una banca promotrice indipendente.

(32)  Ai sensi della decisione «Eurohypo» del Bundeskartellamt, del 19 giugno 2002, i gruppi dominanti nei diversi sottomercati del settore dei finanziamenti immobiliari nell'anno 2001, sia per quanto riguarda la consistenza sia per quanto concerne le nuove attività, erano l'Eurohypo, la Hypovereinsbankgruppe, la Depfa-Gruppe, il BHF-Gruppe e la BayLB.

(33)  A Berlino, una banca che ha chiuso delle filiali mantiene dal 75 % al 90 % dei clienti colpiti dalla chiusura.

(34)  Le quote di mercato per la regione Berlino/Brandeburgo (circa il 14-27 % nell'attività con clientela privata e circa il 18-21 % nell'attività con clientela commerciale) sono state presentate in seguito solo per completezza. La loro percentuale essenzialmente bassa si spiega con il fatto che la BGB a Brandeburgo era rappresentata solo in minima parte già prima delle recenti misure di ristrutturazione con alienazioni e chiusure di sedi nel Brandeburgo. Non sono state più trasmesse indicazioni aggiornate a livello nazionale.

(35)  Decisione della Commissione, dell'11 marzo 1997, che dichiara la compatibilità con il mercato comune di una concentrazione (caso n. IV/M.873 — Bank Austria/Creditanstalt) in base al regolamento (CEE) n. 4064/89 del Consiglio (GU C 160 del 27.5.1997, pag. 4).

(36)  Decisione della Commissione, dell'11 marzo 1997, (caso n. IV/M.873 — Bank Austria/Creditanstalt); decisione della Commissione, del 25 settembre 1995, che dichiara la compatibilità con il mercato comune di una concentrazione (caso n. IV/M.628 — Generale Bank/Crédit Lyonnais Bank Nederland) in base al regolamento (CEE) n. 4064/89 del Consiglio (GU C 289 del 31.10.1995, pag. 10).

(37)  Discorso tenuto in occasione dell'assemblea dei soci, il 4 luglio 2003.

(38)  L'alienazione della Berliner Bank deve diventare operativa al più tardi entro il 1o febbraio 2007. È dunque possibile che l'effetto si faccia sentire solo nel bilancio del 2007.


ALLEGATO (1)

In merito all'articolo 2, paragrafo 1, lettera a)

La Germania garantisce che il piano di ristrutturazione notificato, modificato da ultimo in conformità alla comunicazione del governo tedesco in data 29 gennaio 2004, inclusi tutti gli impegni assunti, verrà pienamente attuato secondo i tempi indicati ai sensi dell'articolo 2, comma 1. Se per alcuni elementi del piano non è indicata una scadenza, questi verranno attuati immediatamente e comunque in modo tempestivo, al fine di rispettare i termini stabiliti.

In merito all'articolo 2, paragrafo 1, lettera b)

La Germania garantisce che il Land Berlino avvierà una procedura di alienazione aperta, trasparente e scevra di discriminazioni, non appena sarà stato approvato il bilancio consolidato della Bankgesellschaft Berlin AG per l'esercizio 2005, e che la porterà a termine entro il 31 dicembre 2007.

essere indipendente dal Land e non essere collegato con la BGB AG o la «Berliner Bank», ai sensi dell'articolo 11 del regolamento (CE) n. 2790/1999 della Commissione (2) di esenzione per categoria, relativo agli accordi verticali;

essere ragionevolmente in grado di ricevere tutte le autorizzazioni necessarie a cura delle autorità competenti in materia di gare ed altre, ai fini dell'acquisizione della partecipazione alla BGB AG;

essere idoneo, grazie alla propria solidità finanziaria e in particolare del proprio rating, a garantire la duratura solvibilità della banca.

All'atto dell'applicazione, ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 2, della clausola di verifica degli impegni di alienazione, la Commissione terrà debito conto delle condizioni d'offerta e della situazione in corso sui mercati finanziari.

In merito all'articolo 2, paragrafo 1, lettera c)

La Germania garantisce che il gruppo BGB, con effetto sul bilancio al più tardi entro il 31 dicembre 2005, alienerà o liquiderà, in conformità alle seguenti disposizioni, tutte le partecipazioni alle società di servizi immobiliari contemplate dal provvedimento di protezione contro i rischi del 16 aprile 2002.

Entro il 31 dicembre 2004 verranno stabilite definitivamente, a cura del Land e della banca, le partecipazioni alle società di servizi immobiliari che appaiono idonee ai fini della relativa alienazione a soggetti terzi. Tali partecipazioni verranno alienate mediante procedura d'offerta trasparente, aperta ed esente da discriminazioni.

Le partecipazioni alle società di servizi immobiliari che non sono state liquidate o alienate a terzi entro la data di chiusura del bilancio, vale a dire il 31 dicembre 2005, verranno acquisite dal Land Berlino alle condizioni di mercato. Il prezzo d'acquisto verrà stabilito, entro il 31 marzo 2005, sulla base di una valutazione eseguita da un revisore dei conti indipendente, incaricato dal Land, con successiva verifica a cura di un revisore dei conti indipendente nominato dalla banca. Quanto sopra avverrà sulla base di una procedura di valutazione riconosciuta. Nel caso in cui si manifesti una divergenza fra le due valutazioni e non si giunga a un accordo fra le parti contrattuali, il valore verrà determinato da un terzo perito, da nominare a cura dell'Institut der Wirtschaftsprüfer in Deutschland e.V. (Istituto dei revisori dei conti operanti in Germania). Le perizie effettuate dai revisori dei conti indipendenti verranno inoltrate alla Commissione al massimo entro il 31 luglio 2005.

L'attività commerciale delle società di servizi immobiliari destinate alla cessione al Land oppure alla liquidazione si limiterà all'ordinaria amministrazione, atta alla gestione dei rischi coperti dall'accordo dettagliato. La banca attuerà investimenti in tali società nella misura necessaria allo svolgimento di dette attività.

Allo scopo di evitare ingenti oneri connessi con l'imposta sull'acquisto di terreni, può restare in possesso del gruppo BGB una partecipazione residua alla gestione di immobili e costruzioni edili della Bankgesellschaft Berlin GmbH («IBG»), pari al massimo al 6 %. Tale fatto non determina tuttavia una possibilità di ingerenza del gruppo BGB nella gestione della IBG. Inoltre, la IBAG Immobilien und Beteiligungen Aktiengesellschaft («IBAG») può continuare a far parte del gruppo BGB, in seguito alla modifica della ragione sociale ed alla nuova costituzione in qualità di «Work-out-Competence Center» nonché società holding per le società escluse dal provvedimento di protezione contro i rischi, che rientrano nel cosiddetto elenco negativo (3), alle quali partecipa il gruppo BGB. A prescindere dalle sue funzioni di società holding per le società del cosiddetto elenco negativo, ai fini dell'ordinaria amministrazione e gestione dei rischi derivanti da tale società, nonché di Work-out-Competence Center in relazione alla gestione dei finanziamenti immobiliari, la IBAG non svolgerà più operazioni connesse con i servizi immobiliari.

In merito all'articolo 2, paragrafo 1, lettera d)

La Germania garantisce che, con effetto al più tardi entro il 1o gennaio 2005, l'attività di promozione della Investitionsbank Berlin («IBB»), un ente privo di capacità giuridica finora gestito quale settore della Landesbank Berlin («LBB»), verrà trasferito sulla base delle seguenti disposizioni a una banca promotrice autonoma, di nuova fondazione, del Land Berlino.

La riserva a investimento vincolato IBB della Landesbank Berlin verrà utilizzata ai fini della dotazione di capitale della nuova banca promotrice, e quindi separata dalla Landesbank, nella misura in cui tale operazione risulta possibile entro il 1o gennaio 2004, senza determinare uno scostamento verso il basso della quota di patrimonio di base (tier one) pari al 6,0 % nel gruppo Bankgesellschaft (in seguito allo scorporo della IBB), tenendo tuttavia conto del fatto che 1,1 miliardi di EUR resteranno di proprietà della Landesbank Berlin.

La quota di riserva a investimento vincolato IBB, ancora necessaria ai fini della capitalizzazione del gruppo BGB in conformità al precedente paragrafo, per un importo massimo di 1,1 miliardi di EUR, verrà depositata dal Land Berlino nella LBB direttamente o indirettamente, mediante conferimento di beni materiali in una o più associazioni in partecipazione, dotate di patrimonio di base. A tale scopo può essere motivata, e quindi presentata in relazione alle associazioni in partecipazione, una rivendicazione del Land Berlino nei confronti della LBB, in merito al trasferimento della parte corrispondente di riserva a investimento vincolato IBB.

Le associazioni in partecipazione frutteranno interessi secondo le regole di mercato. A tale scopo viene stabilita una maggiorazione a un tasso d'interesse di riferimento, determinato sulla base degli strumenti di capitale di base comparabili, negoziati sul mercato, in relazione al giorno della sottoscrizione degli atti costitutivi di associazione in partecipazione, in conformità al rating a lungo termine della LBB e tenendo conto dell'abolizione dei principi di «Anstaltlast» e «responsabilità del garante» nonché della conformazione contrattuale delle associazioni in partecipazione. La comparabilità degli strumenti relativi al capitale di base viene rilevata sulla base delle norme contrattuali a cui sono soggetti tali strumenti e del rating degli emittenti.

In merito all'articolo 2, paragrafo 1, lettera e)

La Germania garantisce che il gruppo della Bankgesellschaft alienerà la sezione «Berliner Bank» della LBB, quale unità economica, includendo almeno il marchio (e tutti i diritti di proprietà intellettuale allo stesso connessi), tutti i clienti privati e le società clienti ed altri clienti relativi all'attività svolta sotto la denominazione di Berliner Bank, le succursali e il personale di vendita (front office). La data di riferimento per il conteggio del numero di clienti, succursali ed addetti è il 31 dicembre 2003, escludendo l'attuazione programmata del piano di ristrutturazione notificato alla Commissione, in conformità all'articolo 2, paragrafo 1, lettera a), e le naturali fluttuazioni dell'attività, vale a dire l'afflusso e deflusso di clienti, personale, mezzi attivi e passivi, riconducibili a decisioni individuali (come il trasferimento di clienti o collaboratori o il malcontento nei confronti della precedente banca o datore di lavoro) e non a un intervento della banca. Altri valori patrimoniali o collaboratori possono essere inclusi nell'alienazione in misura opportuna. Un amministratore fiduciario provvederà al monitoraggio puntuale del rispetto di tali disposizioni. La procedura di alienazione deve essere aperta, trasparente e priva di discriminazioni, e deve essere avviata nel 2005. Deve essere inoltre conclusa entro il 1o ottobre 2006, in modo che l'alienazione sia giuridicamente valida al più tardi entro il 1o febbraio 2007 (closing).

Entro tre mesi dalla notifica della decisione, la Germania propone alla Commissione un amministratore fiduciario indipendente, tenuto al segreto professionale secondo i termini di legge, investito di un adeguato mandato e preposto a monitorare, a spese della Germania, lo svolgimento regolare del processo di alienazione, e in particolare a garantire che la banca continui a ristrutturare la Berliner Bank in modo razionale dal punto di vista commerciale e investa nella stessa, nonché non ponga in essere azioni che possano determinare una riduzione del valore della Berliner Bank, principalmente mediante il trasferimento di clienti privati e società o di personale addetto alla vendita alla Berliner Sparkasse oppure ad altri settori del gruppo Bankgesellschaft. L'amministratore fiduciario entra in carica immediatamente in seguito alla nomina. Qualora constati la presenza di irregolarità, la Commissione deve essere resa edotta quanto prima in merito alle stesse.

L'acquirente deve essere indipendente dalla Bankgesellschaft Berlin; deve inoltre disporre delle risorse finanziarie, delle conoscenze specialistiche documentate e degli incentivi necessari a mantenere e sviluppare la forza competitiva della «Berliner Bank» nei confronti della Bankgesellschaft Berlin ed altri concorrenti. Quanto sopra non esclude un'integrazione della «Berliner Bank» nell'impresa e la corporate identity dell'acquirente.

Gli adeguamenti alla pianificazione finanziaria a medio termine del 29 gennaio 2004, necessari ai fini dell'attuazione di tali impegni, verranno immediatamente presentati alla Commissione a cura della Germania, per la relativa approvazione.

Condizioni generali di attuazione e relazione

a)

La Germania attuerà emendamenti al piano di ristrutturazione del 29 gennaio 2004, che tiene conto di tutti gli impegni assunti nell'articolo 2, paragrafo 1, esclusivamente previa approvazione da parte della Commissione.

b)

La Germania garantisce che le alienazioni e vendite previste ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 1, lettere b), c) ed e), verranno effettuate secondo procedure trasparenti, aperte a ogni potenziale acquirente nazionale o estero. Le condizioni di vendita non devono contenere clausole atte a limitare in modo inopportuno il numero dei potenziali candidati oppure a favorire determinati soggetti. La Germania assicura che tali alienazioni e vendite verranno adeguatamente rese note, e precisamente mediante pubblicazioni in almeno un mezzo di stampa internazionale, diffuso a livello comunitario in lingua inglese, ad eccezione delle alienazioni in conformità all'articolo 2, paragrafo 1, lettera c). Se giuridicamente consentito, agli offerenti verrà conferita l'opportunità di accesso diretto a tutte le informazioni necessarie, nella procedura di «due-diligence». Gli acquirenti vengono selezionati secondo criteri economici. I ricavi derivanti delle vendite vengono completamente utilizzati per il finanziamento del piano di ristrutturazione della banca, se non spettano al Land Berlino in ottemperanza all'accordo dettagliato del 16 aprile 2002 (allegato 25 alla notifica).

c)

La Germania garantisce che l'attuazione di tutti gli impegni assunti, fino alla completa realizzazione degli stessi, può essere verificata in qualsiasi momento dalla Commissione o da un perito operante su incarico di quest'ultima. La Germania concede alla Commissione l'accesso illimitato a tutte le informazioni necessarie allo scopo di monitorare l'attuazione della presente decisione. La Commissione può, previa approvazione della Germania, richiedere direttamente alla banca spiegazioni e chiarimenti. La Germania e la banca collaboreranno ampiamente con la Commissione, o con un consulente dalla stessa incaricato, in tutte le questioni inerenti al monitoraggio ed all'attuazione della presente decisione.

d)

Fino al 2007 incluso la Germania invierà annualmente alla Commissione una relazione relativa allo stato di avanzamento delle attività concordate. Tale relazione deve contemplare un riepilogo inerente ai progressi conseguiti in merito all'attuazione del piano di ristrutturazione nonché i dettagli delle operazioni di vendita e chiusura di società affiliate e settori, ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 1, della presente decisione, indicando la data della vendita o della chiusura, il valore contabile al 31 dicembre 2003, il prezzo d'acquisto, tutti i profitti e le perdite connessi con la summenzionata vendita o chiusura, nonché i dettagli relativi ai provvedimenti di attuazione ancora in sospeso del piano di ristrutturazione. Il resoconto viene inviato entro un mese dall'approvazione del bilancio consolidato per il gruppo BGB, a cura del Consiglio di vigilanza della Bankgesellschaft Berlin AG, e comunque al più tardi entro il 31 maggio di ogni anno amministrativo.


(1)  Nel prosieguo del testo viene riepilogato il contenuto degli impegni assunti dalla Germania, resi noti mediante comunicazione del governo tedesco datata 6 febbraio 2004. In relazione alla presente decisione fa fede il testo originale in lingua tedesca, contenuto in tale comunicazione.

(2)  GU L 336 del 29.12.1999, pag. 21.

(3)  Allegati 4.1, 11.1, 22.1, 29.1, 37.1.2, 44.1 all'accordo dettagliato del 16 aprile 2002, allegato 25 alla notifica.


4.5.2005   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

L 116/55


DECISIONE DELLA COMMISSIONE

del 14 luglio 2004

relativa ad un aiuto di Stato della Germania in favore di MobilCom AG

[notificata con il numero C(2004) 2641]

(Il testo in lingua tedesca è il solo facente fede)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2005/346/CE)

LA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 88, paragrafo 2, primo comma,

visto l'accordo sullo Spazio economico europeo, in particolare l'articolo 62, paragrafo 1, lettera a),

visto il regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio, del 22 marzo 1999, recante modalità di applicazione dell'articolo 93 del trattato CE (1), in particolare l'articolo 7, paragrafi 3 e 4,

dopo aver invitato gli interessati a presentare osservazioni conformemente ai detti articoli (2), e viste le osservazioni trasmesse,

considerando quanto segue:

I.   PROCEDIMENTO

(1)

Con lettera del 18 ottobre 2002, la Germania ha comunicato alla Commissione di aver concesso aiuti al salvataggio sotto forma di garanzia statale per un prestito di 50 milioni di EUR, concesso a MobilCom AG (in appresso «MobilCom») dal Kreditanstalt für Wiederaufbau (in appresso «KfW»), un istituto di credito a capitale pubblico. Il prestito era stato versato il 19 settembre 2002.

(2)

Con lettere del 21 ottobre 2002 e del 30 ottobre 2002, la Commissione ha richiesto alle autorità tedesche informazioni supplementari, che sono state trasmesse il 23 ottobre 2002, mediante lettere protocollate il 23 e 24 ottobre 2002, e con lettera del 5 novembre 2002, protocollata il 5 novembre 2002.

(3)

Con lettera del 27 novembre 2002, protocollata il 28 novembre 2002, la Germania ha comunicato di aver concesso un'altra garanzia in solido a copertura dell'80 % di un nuovo prestito di 112 milioni di EUR. Il 10 dicembre 2002 si è svolta una riunione tra i rappresentanti della Commissione e delle autorità tedesche.

(4)

Con lettera del 21 gennaio 2003, la Commissione ha notificato alla Germania la decisione di autorizzare la garanzia statale relativa al prestito di 50 milioni di EUR a titolo di aiuto al salvataggio, ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE, e degli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà (3).

(5)

Nella stessa lettera, la Commissione ha comunicato alla Germania la decisione di avviare, in relazione alla garanzia a copertura dell'80 % del prestito di 112 milioni di EUR, un procedimento formale, conformemente all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE.

(6)

La decisione della Commissione di avviare il procedimento, con l'invito alle parti interessate a presentare osservazioni, è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea  (4).

(7)

Con lettere del 24 febbraio 2003, protocollate il 25 e 26 febbraio 2003, la Germania ha inviato le proprie osservazioni in merito all'avvio del procedimento da parte della Commissione.

(8)

Il 14 marzo 2003, le autorità tedesche hanno inviato alla Commissione una lettera, protocollata il 14 marzo 2003, in cui trasmettevano informazioni supplementari e rendevano nota l'intenzione di prorogare le due garanzie statali, concesse a MobilCom in relazione ai prestiti di 50 e 112 milioni di EUR, fino alla fine del 2007. Hanno inoltre fatto presente che del secondo prestito l'impresa ha percepito soltanto 88,3 milioni di EUR.

(9)

Con lettera del 10 aprile 2003, la Commissione ha invitato le autorità tedesche a trasmettere informazioni supplementari sulla proroga delle garanzie statali, che sono pervenute mediante lettera del 9 maggio 2003, protocollata il 12 maggio 2003. Ulteriori informazioni sono state successivamente inviate con lettera del 21 maggio 2003, protocollata il 21 maggio 2003.

(10)

Il 3 giugno 2003, MobilCom ha trasmesso alla Commissione le proprie osservazioni in merito al procedimento mediante lettera protocollata il 4 giugno 2003.

(11)

Il 9 luglio 2003, la Commissione ha comunicato alla Germania l'intenzione di estendere il procedimento ex articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE, alla proroga fino alla fine del 2007 delle garanzie su prestiti che la Germania intendeva concedere.

(12)

La decisione della Commissione di estendere il procedimento, con l'invito alle parti interessate a presentare osservazioni, è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea  (5).

(13)

Le osservazioni delle autorità tedesche in merito all'estensione del procedimento sono pervenute alla Commissione mediante lettera datata 1o settembre 2003 e protocollata il 2 settembre 2003. Il 9 settembre 2003, la Commissione ha inviato una lettera alla Germania sollecitando ulteriori informazioni, che sono state trasmesse con lettera del 23 settembre 2003, protocollata il 25 settembre 2003. In essa, la Germania ha inoltre informato la Commissione che il 22 settembre 2003 MobilCom aveva estinto tutti i prestiti in essere, in relazione ai quali erano state prestate le garanzie statali, e che KfW (capofila del consorzio) avrebbe restituito alle autorità federali e al Land Schleswig-Holstein gli costitutivi delle garanzie.

(14)

Con lettera del 5 novembre 2003, protocollata il 6 novembre 2003, la Germania ha comunicato alla Commissione che la domanda di autorizzazione della proroga fino al 2007 delle garanzie sui prestiti era oramai priva di oggetto, essendo i prestiti in questione stati rimborsati.

(15)

Alla Commissione sono pervenute le osservazioni di due concorrenti di MobilCom — lettere del 25 settembre 2003 e del 2 ottobre 2003, protocollate rispettivamente il 25 settembre 2003 e il 6 ottobre 2003 — sull'estensione del procedimento, che sono state trasmesse alle autorità tedesche sollecitandone il parere. Le osservazioni della Germania sono pervenute mediante lettera del 5 novembre 2003, protocollata il 6 novembre 2003.

(16)

Il 9 e 21 gennaio 2004 si sono svolti dei colloqui tra i rappresentanti del Governo federale, del Land Schleswig-Holstein, di MobilCom e della Commissione, in cui si è esaminata l'eventuale necessità di adottare misure complementari per evitare indebite distorsioni della concorrenza. Con lettera del 13 febbraio 2004, protocollata il 13 febbraio 2004, le autorità tedesche hanno informato la Commissione che MobilCom sarebbe disposta in linea di principio a sospendere per un periodo di 7 mesi le vendite dirette on-line di contratti MobilCom di telefonia mobile. Il 16 febbraio 2004, la Commissione ha scritto alle autorità tedesche chiedendo di chiarire taluni punti. In risposta ad un'altra sua comunicazione del 26 marzo 2004, le autorità tedesche hanno fatto sapere alla Commissione, mediante lettere del 2 e 28 aprile 2004 e protocollate rispettivamente il 2 e 28 aprile 2004, di non poter assumere alcun impegno definitivo per garantire la chiusura dei punti vendita on-line di MobilCom. Con lettera del 23 giugno 2004, protocollata il 24 giugno 2004, le autorità tedesche hanno trasmesso alla Commissione informazioni supplementari sull'evoluzione attuale del portafoglio clienti di MobilCom.

II.   DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLE MISURE

1.   MobilCom AG

(17)

MobilCom AG è stata fondata nel 1991 da Gerhard Schmid con ragione sociale MobilCom Communicationstechnik GmbH. La sede sociale è a Büdelsdorf, Rendsburg-Eckernförde, nella Schleswig-Holstein, una zona assistita ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE. Oltre alla sede centrale di Büdelsdorf, MobilCom possiede altre sedi in Germania (Kiel, Karlstein, Erfurt e Hallbergmoos).

(18)

Il maggiore azionista di MobilCom è attualmente France Télécom, che possiede il 28,3 % delle azioni. Le restanti azioni sono detenute da azionariato diffuso.

(19)

MobilCom ha iniziato la propria attività commerciale come rivenditore di servizi di telefonia mobile della «seconda generazione» («2G») per conto, tra l'altro, di T-Mobile, Vodafone ed E-Plus. Nel 1996 l'impresa è stata quotata in borsa e nel 1997 è stata una delle prime società ad essere quotata al Neuer Markt (piazza finanziaria tecnologica) della borsa valori di Francoforte. Nel 1998 MobilCom ha ampliato i suoi orizzonti commerciali estendendo la propria attività al mercato tedesco della rete fissa/Internet. Durante gli anni del boom della telefonia mobile, caratterizzati dalla crescita delle imprese, MobilCom ha registrato una rapida espansione.

(20)

Nel periodo 1997-2000, MobilCom ha acquisito altre imprese, tra cui Topnet (operatore di servizi di rete), Cellway (operatore di servizi di telefonia mobile) e DINO-On-line, all'epoca il principale motore di ricerca Internet in lingua tedesca. MobilCom ha arricchito il suo portafoglio anche con TelePassport (impresa di telecomunicazioni), D Plus (operatore di servizi) e ed una partecipazione di maggioranza in Comtech (catena di distribuzione di PC). Sempre nel 1999, MobilCom ha inoltre fatto quotare al Neuer Markt di Francoforte la sua controllata Freenet.de AG, il secondo portale Internet della Germania.

(21)

Nel 2000, MobilCom ha costituito assieme a France Télécom l'impresa comune MobilCom Multimedia GmbH, con il duplice obiettivo di aggiudicarsi mediante gara una licenza UMTS e di accedere al mercato UMTS. France Télécom le ha ceduto la sua quota dell'impresa comune in cambio di una partecipazione del 28,3 % in MobilCom AG cosicché MobilCom AG ha acquisito tutte le quote di MobilCom Multimedia GmbH. Per la partecipazione in MobilCom AG, France Télécom ha corrisposto un prezzo d'acquisto di 7,3 miliardi di EUR. Al necessario finanziamento esterno della licenza UMTS avrebbe provveduto un consorzio bancario internazionale. La cooperazione strategica nel settore UMTS si fondava su un accordo di cooperazione («Cooperation Framework Agreement»), sottoscritto dalle parti nel marzo del 2000.

(22)

Nell'agosto del 2000, MobilCom Multimedia GmbH si è aggiudicata una licenza UMTS concessa dal Governo federale, per l'importo di 8,4 miliardi di EUR. Nel 2001 D Plus e Cellway sono state fuse allo scopo di riorganizzare la struttura di vendita in funzione del comparto UMTS. Nel corso del 2000 si è inoltre iniziato lo sviluppo della rete UMTS.

(23)

Nel settore «telefonia mobile — operatore di servizi», con l'ingresso nel mercato UMTS, MobilCom, avrebbe dovuto diventare, da semplice operatore di servizi, un gestore di telefonia mobile con una propria rete (6).

(24)

Il comparto «rete fissa — Internet» comprendeva sia la telefonia vocale sia l'accesso ad Internet, attraverso la controllata Freenet.de AG di cui MobilCom deteneva il 76,1 % del capitale. Prima della crisi, nel settore della rete fissa MobilCom contava quasi 8 milioni di utenti, di cui circa 3,2 milioni di clienti Internet.

(25)

Il fatturato del gruppo MobilCom relativo all'esercizio 2001 è stato di 2,59 miliardi di EUR, ovvero quasi il 10 % in più rispetto all'anno precedente. Di questo fatturato, 1,919 miliardi di EUR è stato generato dal comparto «telefonia mobile — operatore di servizi», 0,583 miliardi di EUR dal comparto «rete fissa — Internet» e 88 milioni di EUR da altri servizi. Il settore UMTS non ha invece prodotto alcun fatturato in quanto all'epoca era ancora in fase di allestimento.

(26)

Alla fine di tale anno, gli utenti con un telefono mobile MobilCom erano 5,01 milioni — un incremento del 25 % rispetto ai 4 milioni dell'anno precedente. La crescita di MobilCom nel settore della telefonia mobile è stata quindi ancora superiore a quella del mercato, che ha invece registrato nel 2001 una crescita del 17 %. Due terzi della clientela di base era costituita da abbonati, rispetto ad un valore medio di mercato pari al 44 %.

(27)

Il 31 luglio 2002 MobilCom contava 5 175 dipendenti, compreso il personale con contratto a tempo determinato, per un totale di 4 463 effettivi a tempo pieno.

2.   Il mercato della telefonia mobile

(28)

Dopo la ristrutturazione, MobilCom si concentrerà sul segmento «telefonia mobile — operatore di servizi». Prima della crisi MobilCom operava anche nel settore UMTS e in quello «rete fissa — Internet».

(29)

In base alle informazioni fornite dalla Germania e allo studio di mercato trasmesso insieme al piano di ristrutturazione, il mercato dei servizi di telefonia mobile fa capo al mercato dei servizi di telecomunicazione, comprendente anche le connessioni alla rete fissa, la televisione via cavo, le linee affittate, l'attività di trasporto e servizi di altra natura. Il mercato dei servizi di telecomunicazione mobile (in appresso «mercato dei servizi di telefonia mobile») deve essere considerato un mercato di riferimento distinto dai mercati di altri servizi di telecomunicazione, in quanto i prodotti offerti si differenziano nettamente da quelli degli altri servizi di telecomunicazione.

(30)

Le imprese operanti sul mercato della telefonia mobile si distinguono tra gestori di rete e semplici rivenditori (in appresso «operatori di servizi»). Gli operatori di rete possiedono e gestiscono l'infrastruttura necessaria alla fornitura dei servizi di telefonia mobile, che sono venduti sia direttamente sia per mezzo di terzi, i cosiddetti operatori di servizi. Questi ultimi si limitano a vendere i servizi di telefonia mobile sulla base di una struttura tariffaria propria.

(31)

In base alle indicazioni fornite dal garante delle telecomunicazioni e dei servizi postali (in appresso «RegTP»), nell'esercizio 2002 il fatturato complessivo dei servizi di telecomunicazione in Germania si è aggirato sui 61 miliardi di EUR. I servizi di rete fissa e di telefonia mobile sono attualmente i segmenti che generano maggior fatturato, con una quota rispettiva di circa 1/3 del fatturato totale (del mercato dei servizi di telecomunicazione).

(32)

Nel 2002, stando ai dati forniti dal RegTP, gli introiti aggregati delle imprese di telefonia mobile ammontavano, a 23,7 miliardi di EUR. Nel periodo 1998-2002 i servizi di telefonia mobile hanno registrato un tasso annuo di crescita medio del 25,7 %, valore nettamente superiore al tasso di crescita medio dell'intero mercato tedesco dei servizi di telecomunicazione (8,3 %). Il tasso di crescita annuo medio del fatturato prodotto dai servizi di telefonia mobile è stato tuttavia nettamente inferiore al tasso di crescita annuo medio del numero dei soggetti operanti nel settore, a causa del continuo calo del fatturato medio mensile per operatore. Negli esercizi 2001 e 2002, il tasso di crescita dei servizi di telefonia mobile ha subito un forte rallentamento (2,8 % nel 2002).

(33)

Tutte le proiezioni e gli studi relativi allo sviluppo del mercato della telefonia mobile in Germania in possesso della Commissione (7) si fondano sulla previsione che, entro i prossimi tre o quattro anni, il numero degli utenti di telefonia mobile raggiungerà il livello naturale di saturazione, compreso tra l'80 %-90 % della popolazione tedesca. Alla fine del 2002 il tasso di penetrazione del mercato era pari al 72,4 % della popolazione (68 % nel 2001). Si prevede quindi che in futuro la priorità non sarà più l'acquisizione di un elevato numero di clienti, ma piuttosto il mantenimento dei clienti remunerativi già acquisiti e l'incremento del fatturato medio mensile. La concorrenza s'incentrerà sempre più sui clienti propensi a cambiare operatore. Dopo il boom degli anni 1999/2000, nei prossimi anni in Germania aumenterà ulteriormente l'esigenza di cambiare le apparecchiature terminali (e conseguentemente anche il contratto di telefonia mobile).

(34)

 (8)

T-Mobile D1

27,20 %

Vodafone D2

25,60 %

E-Plus E1

9,30 %

O2

6,50 %

Quam (9)

0,05 %

Totale gestori diretti di rete

68,65 %

Debitel

13,60 %

MobilCom

8,00 %

Talkline

3,20 %

Hutchison

1,40 %

Victor Vox

1,60 %

Drillisch

1,10 %

Totale attività di operatore di servizi

31,35 %

Totale telefonia mobile digitale

100,00 %

(35)

I leader del mercato della telefonia mobile di seconda generazione sono T-Mobile e Vodafone, che dispongono entrambi di una rete propria di telefonia mobile.

(36)

Sotto il profilo del numero di utenti e dipendenti, MobilCom è comparabile ai tre seguenti operatori di telefonia mobile:

(37)

O2 Deutschland: operatore, attivo sul territorio tedesco, di reti di telefonia mobile e di servizi di telefonia mobile. O2 Deutschland è una società controllata al 100 % da mmO2 plc, una ex controllata di British Telecommunications plc operante nel settore della telefonia mobile. L'impresa ha 3 500 dipendenti.

(38)

Debitel: impresa di telecomunicazioni priva di rete propria, operante come rivenditore di minuti telefonici e funzioni di rete di servizi di telefonia mobile di seconda generazione. L'impresa ha 3 544 dipendenti. Nel 2002 ha realizzato un fatturato di 2,8 miliardi di EUR.

(39)

Talkline: rivenditore di servizi di telefonia mobile di seconda generazione. Nel 2001 ha realizzato un fatturato di 1,26 miliardi di EUR. Secondo i propri dati, Talkline ha 1 000 dipendenti.

3.   Difficoltà finanziarie e ristrutturazione

(40)

Nonostante il notevole incremento dei proventi nel comparto «telefonia mobile — operatore di servizi» registrato nel periodo 1997-2000, dovuto al sostenuto incremento dei clienti, i risultati operativi di MobilCom nel settore sono costantemente diminuiti. Ciò è stato dovuto soprattutto ai crescenti costi di acquisizione di nuovi utenti e alla parallela diminuzione dei margini nelle attività già esistenti. In questa realtà, anche l'aumento dei crediti dubbi ha avuto un peso significativo; nel 2001, in particolar modo, questi hanno reso necessarie importanti rivalutazioni.

(41)

A ciò si sono aggiunte le condizioni esterne del settore UMTS, in particolare lo sviluppo del mercato, dei contenuti e delle apparecchiature terminali, che è stato meno favorevole del previsto e ha registrato notevoli ritardi.

(42)

Il 13 settembre 2002, France Télécom ha annunciato la fine del sodalizio con Mobilcom AG, ritenendo che le attività autonome nel settore UMTS del partner tedesco non erano più redditizie. Il ritiro totale di France Télécom dalle comuni attività UMTS ha comportato l'immediata cessazione dei pagamenti per il finanziamento del settore UMTS.

(43)

Secondo i dati della relazione annuale, in quel momento MobilCom aveva un passivo di 7,1 miliardi di EUR e un notevole fabbisogno di fondi per gli ulteriori investimenti nella rete, le spese correnti di funzionamento e gli interessi. Dato che France Télécom era oramai da mesi l'unico finanziatore rimasto e non avendo fonti di finanziamento alternative, MobilCom rischiava l'immediato dissesto finanziario.

(44)

È in questo contesto che il Governo federale ha concesso all'impresa aiuti al salvataggio sotto forma di garanzia in solido per un prestito di 50 milioni di EUR. Il prestito è stato erogato dal Kreditanstalt für Wiederaufbau (in appresso «KfW»), istituto creditizio a capitale pubblico e versato in data 21 settembre 2002. Questo ha permesso inizialmente all'impresa di restare in esercizio. Tale aiuto non è oggetto del presente procedimento, essendo già stato autorizzato dalla Commissione con decisione del 21 gennaio 2003.

(45)

Parallelamente, facendo valere l'accordo di cooperazione stipulato con France Télécom, MobilCom ha cercato di ottenere da questa una compensazione.

(46)

Il 22 novembre 2003 MobilCom AG, Mobilcom Holding GmbH, Mobilcom Multimedia, France Télécom e Wirefree Services Belgium S.A. hanno firmato un accordo transattivo (il cosiddetto «MC Settlement Agreement») che ha consentito a MobilCom di realizzare un cospicuo alleggerimento dei debiti.

(47)

In sostanza, l'accordo transattivo prevede che France Télécom si accolli tutte le passività del settore UMTS di MobilCom. In cambio, MobilCom rinuncia a favore di France Télécom agli eventuali proventi — fatta salva una quota del 10 % — della vendita o dell'utilizzo di tutti gli attivi del settore UMTS.

(48)

Più precisamente, France Télécom si è accollata i debiti verso le banche (4,692 miliardi di EUR) e i crediti concessi dai fornitori (ca. 1,25 miliardi di EUR), rinunciando altresì al rimborso del proprio credito di azionista pari a circa 1,009 miliardi di EUR. L'onere complessivo a carico di France Télécom per la rinuncia ai crediti e l'assunzione dei debiti ammontava a 6,9 miliardi di EUR, oltre agli interessi passivi maturati fino al momento dell'operazione.

(49)

France Télécom si è inoltre impegnata a stanziare i fondi necessari al ritiro dal comparto UMTS, ma solo fino al 31 dicembre 2003 e a un massimo di 370 milioni di EUR. Le parti hanno inoltre rinunciato a qualsiasi diritto discendente dal loro rapporto commerciale (10).

(50)

Il recesso di France Télécom dall'accordo di cooperazione nel settore UMTS non ha inciso soltanto su tale ambito di attività di MobilCom, ma ha anche imposto la ristrutturazione di altri comparti, in particolare del settore portante «telefonia mobile — operatore di servizi» diventato deficitario.

(51)

Durante i negoziati per la stipulazione dell'accordo transattivo, France Télécom si è espressamente dichiarata contraria allo stanziamento di risorse per il riassetto dell'attività «telefonia mobile — operatore di servizi». Per assicurare il reperimento dei fondi necessari per finanziare la riorganizzazione di questi settori, il 20 settembre 2002 lo Stato federale tedesco e il Land Schleswig-Holstein hanno concesso una garanzia in solido, a copertura dell'80 % di un prestito di 112 milioni di EUR.

4.   Descrizione del piano di ristrutturazione

(52)

La Germania ha presentato un piano articolato di ristrutturazione per il gruppo MobilCom, nel quale si sono esaminate le cause della crisi ed è delineato un programma per il ripristino della redditività a lungo termine.

(53)

Secondo il piano di ristrutturazione, le persistenti difficoltà economiche del gruppo MobilCom sono da ricondurre all'attività principale dell'impresa, ovvero la «telefonia mobile — operatore di servizi», nonché al comparto ora dismesso dell'UMTS.

(54)

Secondo tale documento, nel settore UMTS la situazione esterna si era rivelata meno favorevole delle previsioni ed era stato necessario rivedere le iniziali prospettive di profitto. In ultima analisi, la crisi sarebbe stata scatenata dal ritiro di France Télécom dallo sviluppo del comparto UMTS, evento che non era stato previsto da MobilCom e che ha minacciato la liquidità del gruppo MobilCom in considerazione del grande fabbisogno di fondi per l'attività di sviluppo del settore medesimo.

(55)

In ordine all'attività «telefonia mobile — operatore di servizi», secondo il piano di ristrutturazione, la causa primaria della crisi era l'orientamento esclusivo alla crescita a scapito della redditività. Volendo acquisire nuovi clienti per le future attività del comparto UMTS, in passato l'impresa aveva dato troppa importanza all'incremento della propria quota di mercato. I margini lordi di rendimento erano esigui, poiché in passato i nuovi clienti venivano spesso acquisiti solo con costi sproporzionatamente elevati o principalmente nelle fasce tariffarie più economiche, che generavano scarso fatturato.

(56)

Inoltre, le inadempienze di pagamento di numerosi clienti e le conseguenti rettifiche di valore avevano comportato oneri elevati. All'epoca, il comparto «telefonia mobile — operatore di servizi» registrava continue perdite.

(57)

La polarizzazione sul settore UMTS aveva indotto a trascurare gli adeguamenti necessari negli altri settori d'attività.

(58)

La strategia per il ripristino della redditività dell'impresa elaborata nel piano di ristrutturazione prevedeva che l'impresa si concentrasse unicamente sui suoi iniziali settori centrali d'attività, ovvero sull'attività di operatore di servizi nel settore della telefonia mobile.

(59)

Secondo il piano, il comparto improduttivo dell'UMTS doveva essere interamente dismesso. I costi relativi all'abbandono di tale attività, ovvero la vendita o la riduzione di tutti gli attivi, nonché la soppressione di 1 000 posti di lavoro a tempo pieno nel comparto UMTS, erano stati stimati nel piano di ristrutturazione a non oltre 370 milioni di EUR. Il settore UMTS non avrebbe richiesto alcun altro stanziamento, oltre all'importo di 370 milioni di EUR promesso da France Télécom nel quadro dell'accordo transattivo.

(60)

Il piano prevedeva inoltre il ritiro di MobilCom dal settore «Internet — rete fissa». A tale scopo, il comparto della rete fissa doveva essere incorporato in Freenet.de AG e la partecipazione in Freenet.de AG doveva essere successivamente venduta (in parte).

(61)

La strategia di riassetto del segmento deficitario «telefonia mobile — operatore di servizi» si fondava principalmente sulla soppressione di 850 posti di lavoro a tempo pieno, sulla concentrazione delle attività di vendita e assistenza ai clienti, fino ad allora dislocate in varie sedi, nella sede sociale (Büdelsdorf) e ad Erfurt, nonché sulla riduzione dei costi di acquisizione di nuovi clienti (anche chiudendo negozi MobilCom) e sul riordino del portafoglio clienti. Nel complesso, si trattava di privilegiare il rafforzamento dell'impresa sulla base di una clientela più limitata, ma più remunerativa e fonte di adeguati livelli di fatturato.

(62)

Queste misure dovevano essere finanziate mediante il prestito, garantito dallo stato nella misura dell'80 %. Originariamente, si era stimato che occorresse un finanziamento di 112 milioni di EUR. In ultima analisi, tuttavia sono bastati 88,3 milioni di EUR, che, conformemente al piano di ristrutturazione, sono stati così ripartiti:

misure relative alla clientela (fidelizzazione) e per l'ottimizzazione della struttura tariffaria: […] (11) milioni di EUR,

chiusura dei negozi MobilCom improduttivi: […]* milioni di EUR,

riduzione organico (attività «operatore di servizi»): […]* milioni di EUR,

consulenza esterna fino a marzo 2003: […]* milioni di EUR,

chiusura delle sedi di Karlstein e Hallbergmoos e trasferimento dell'infrastruttura: […] milioni di EUR,

impegni di pagamento incombenti, in particolare oneri per il leasing di beni materiali non più utilizzati a causa del nuovo orientamento strategico: […]* milioni di EUR,

depositi in contanti […]*: […]* milioni di EUR.

(63)

In base ad un piano aziendale allegato al piano di ristrutturazione e alle proiezioni dei risultati operativi fino al 2007, il comparto di MobilCom dell'attività di operatore di servizi doveva rientrare in attivo nel 2005. Secondo un'analisi di liquidità basata su tre possibili scenari — ipotesi ottimista, ipotesi moderata o «realistica», ipotesi pessimista — anche qualora l'andamento del fatturato corrispondesse a quello prospettato nello scenario più pessimista, il prestito potrebbe comunque essere rimborsato entro la fine del 2007. Il piano di ristrutturazione contemplava altresì la possibilità di una restituzione più rapida in caso di vendita vantaggiosa delle quote di Freenet.de AG.

5.   Attuazione del piano di ristrutturazione

(64)

MobilCom ha iniziato ad attuare le misure stabilite nel piano di ristrutturazione già nel novembre 2002. Conformemente a quanto stabilito nel suddetto piano, il settore UMTS è stato congelato e predisposto alla vendita. La prevista soppressione di 1 850 posti di lavoro a tempo pieno nel settore UMTS e nell'attività di operatore di servizi era già stata realizzata nel marzo 2003. Anche le altre misure per il risanamento dell'attività «operatore di servizi», quali la chiusura delle sedi di Karlstein e Hallbergmoos e dei negozi improduttivi e l'introduzione di una nuova struttura organizzativa, sono state interamente realizzate tra l'ultimo trimestre del 2002 e il primo trimestre del 2003.

(65)

Tutte le attività relative alla rete fissa di MobilCom AG sono state inoltre riunite nella Mobilcom CityLine GmbH (MCL) e cedute a Freenet.de AG mediante contratto di acquisto, stipulato tra Freenet.de AG e MobilCom AG il 10 aprile 2003. Le prime due rate (10 e 8,5 milioni di EUR rispettivamente) dell'importo complessivo di vendita (35 milioni di EUR) dovuto a MobilCom — in scadenza già a maggio e agosto del 2003 — sono state impiegate per il rimborso del secondo prestito garantito dallo Stato.

(66)

La rete UMTS è stata venduta nel maggio 2003 a E-Plus, mentre la licenza UMTS è stata restituita nel dicembre 2003 al garante dei servizi postali e delle telecomunicazioni. MobilCom può ora quindi offrire anche servizi UMTS, in qualità di operatore di servizi, e partecipare a questo mercato emergente (12).

(67)

Il 17 settembre 2003, il consiglio d'amministrazione ed il consiglio di vigilanza hanno deciso di vendere fino al 20 % della quota di partecipazione in Freenet.de AG. Il 20 % del pacchetto azionario (3,75 milioni di azioni) è stato venduto a diversi investitori tedeschi e stranieri, nel quadro di una procedura accelerata di bookbuilding. I proventi lordi della vendita delle azioni sono ammontati a 176,1 milioni di EUR (47 EUR per azione). MobilCom detiene ancora solo il 52,89 % delle azioni di Freenet.de AG.

(68)

Il 22 settembre 2003, con tali proventi MobilCom ha estinto le linee di credito in essere, create con i due prestiti garantiti dallo Stato, liberandosi di ogni debito. Gli atti costitutivi delle garanzie sono stati restituiti al Governo federale e al Land Schleswig-Holstein.

(69)

Dopo l'estinzione del prestito, a MobilCom sono rimasti quasi 60 milioni di EUR dei proventi della vendita delle azioni Freenet.

(70)

Secondo le autorità tedesche, non è prevista la vendita di altre azioni di Freenet.de AG. La partecipazione di MobilCom in Freenet.de AG si sarebbe trasformata nel frattempo da strategica in finanziaria, sebbene MobilCom continui a detenere il 52,89 % delle azioni. Stando alle autorità tedesche, tra le due società del gruppo, Freenet e MobilCom, vi sono ora scarsi rapporti operativi. Non esisterebbe alcun accordo di controllo e di trasferimento di utili tra MobilCom e Freenet.de AG.

(71)

Nell'ottobre 2003, MobilCom ha percepito altri proventi straordinari derivanti dalla favorevole vendita delle azioni MobilCom detenute dal fondatore ed ex direttore dell'impresa. Tale vendita è stata gestita dal prof. Helmut Thoma, suo mandatario di fiducia (13),.

(72)

L'impresa MobilCom è ritornata in attivo in entrambi i comparti «telefonia mobile — operatore di servizi» e «rete fissa — Internet». Nel secondo e terzo trimestre del 2003, per la prima volta dopo 11 trimestri, MobilCom ha registrato dei risultati positivi, conseguendo un utile nell'attività di operatore di servizi. Nell'esercizio 2003, il margine operativo lordo (l'utile al lordo di interessi, imposte, ammortamenti e svalutazioni — EBITDA) aggregato dei due settori «telefonia mobile — operatore di servizi» e «rete fissa — Internet» è salito a 103,6 milioni di EUR, su un fatturato di 1,837 miliardi di EUR. Il risultato operativo (l'utile al lordo delle tasse e degli interessi — EBIT) è salito a 22,3 milioni di EUR (dato comparativo del 2002: - 372,9 milioni di EUR).

(73)

Durante la fase di ristrutturazione, l'andamento dell'attività di operatore di servizi è stato il seguente (14):

(74)

Se si tiene conto dei proventi della collocazione sul mercato di 3,75 milioni di azioni Freenet, il risultato dell'impresa nell'esercizio 2003 è salito a 160,4 milioni di EUR. MobilCom dichiara di aver ritrovato delle solide basi.

6.   Dettagli relativi alle garanzie statali concesse

(75)

La scadenza iniziale del prestito di 50 milioni di EUR, concesso da KfW il 19 settembre 2002 e coperto al 100 % da garanzia statale, era stata inizialmente fissata al 15 marzo 2003, con possibilità di proroga fino al 15 settembre 2003. Il prestito è stato dapprima prorogato fino al 21 luglio 2003. Nel luglio 2003 KfW ha nuovamente prolungato la scadenza del prestito fino al 20 maggio 2004, senza possibilità di ulteriore proroga, in attesa di una decisione della Commissione in merito al piano di ristrutturazione presentato. Il saggio d'interesse del prestito era del 6,814 %, corrispondente al tasso interbancario di riferimento (Euro Interbank Offered Rate — EURIBOR) per il periodo considerato, maggiorato di un tasso annuo del 3,50 %.

(76)

La seconda garanzia a copertura del prestito di 112 milioni di EUR, concesso a MobilCom AG e a MobilCom Holding GmbH da un consorzio di banche — composto da Deutsche Bank AG, Dresdner Bank AG, Landesbank Schleswig-Holstein, nonché KfW e guidato da quest'ultima — è stata prestata congiuntamente dal Governo federale e dal Land Schleswig-Holstein. Il prestito concesso il 20 novembre 2002 aveva una durata di diciotto mesi, con scadenza il 20 maggio 2004. L'erogazione del prestito era prevista in diverse tranche. Il saggio d'interesse stabilito per il prestito corrisponde al tasso di riferimento (EURIBOR) del periodo relativo a ciascuna rata, maggiorato di un tasso annuo del 2,50 %. Il prestito era coperto per l'80 % dalla garanzia del Governo federale e del Land Schleswig-Holstein. Il Governo federale garantiva il 48 % dell'importo della garanzia ed il Land il restante 32 %. Conformemente alla relativa decisione, la garanzia era valida dal 20 novembre 2002 al 15 marzo 2003. Tuttavia, in caso di presentazione di un piano di ristrutturazione alla Commissione, la validità sarebbe stata automaticamente prolungata fino alla decisione della Commissione in merito all'aiuto sulla base del suddetto piano. Nel marzo 2003 è stato presentato un piano di ristrutturazione e la seconda garanzia è stata quindi prorogata l'intera durata del prestito, fino alla decisione della Commissione sulla base del piano stesso.

(77)

Le autorità tedesche hanno informato la Commissione che il corrispettivo dovuto da MobilCom al Governo federale per le garanzie sui prestiti di 50 e 112 milioni di EUR è pari allo 0,8 %. L'impresa ha dovuto inoltre corrispondere una tassa di domanda di 25 000 EUR per ciascuna garanzia. Al Land Schleswig-Holstein spettava un compenso dell'1 % annuo e un importo di 25 564 EUR per spese amministrative.

(78)

Secondo quanto dichiarato dalle autorità tedesche, visto che per la ristrutturazione occorrevano soltanto 88,3 milioni di EUR e che solo tale importo è stato prelevato, il 1o aprile 2003 MobilCom ha inviato a KfW, in quanto capofila del consorzio banche, una lettera in cui annunciava di rinunciare ai 23,7 milioni di EUR residui del prestito.

7.   Ragioni dell'avvio ovvero dell'estensione del procedimento

(79)

La Commissione ha autorizzato la garanzia sui prestiti di 50 milioni di EUR come aiuti al salvataggio ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE e degli orientamenti comunitari.

(80)

Nella decisione della Commissione di avviare il procedimento formale di indagine, anche la garanzia concessa dal Governo federale e dal Land Schleswig-Holstein per il secondo prestito è stata considerata un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE. In base alla sua valutazione preliminare, la Commissione aveva concluso che gli aiuti notificati dovevano essere esaminati alla luce degli orientamenti comunitari e aveva espresso dubbi circa la loro compatibilità con il mercato comune.

(81)

Più in particolare, alla Commissione non era chiaro se anche il prestito di 112 milioni di EUR, concesso in un secondo momento, fosse servito soltanto a mantenere l'impresa in attività durante la fase di salvataggio indicata oppure se fosse stato impiegato già per la ristrutturazione dell'impresa. In ragione del loro particolare effetto distorsivo sulla concorrenza, gli aiuti alla ristrutturazione possono essere autorizzati esclusivamente sulla base di un piano di ristrutturazione, che nella fattispecie non era tuttavia ancora stato trasmesso alla Commissione, quando è stato avviato il procedimento di cui all'articolo 88, paragrafo 2, del trattato CE.

(82)

Con decisione del 9 luglio 2003, la Commissione ha esteso il procedimento di indagine in corso alla proroga delle garanzie sui prestiti, originariamente prevista fino al 2007.

(83)

La Commissione nutriva, in particolare, delle riserve circa la reale necessità della proroga dei prestiti a favore di MobilCom garantiti dallo Stato, non potendo escludere, all'epoca, che MobilCom potesse ottenere sufficienti fondi per il rimborso del prestito attraverso la vendita della sua partecipazione nella controllata Freenet.de AG, attiva nel settore Internet.

III.   OSSERVAZIONI DELLA GERMANIA

(84)

Dopo il rimborso dei prestiti, il 22 settembre 2003, e la restituzione degli atti costitutivi delle garanzie al garante, la Germania ha dichiarato che l'istanza — presentata a scopo cautelativo — relativa alla proroga fino al 2007 delle garanzie sui prestiti è oramai priva di oggetto.

(85)

Per quanto riguarda il secondo aiuto concesso in forma di garanzia sul prestito di 112 milioni di EUR, la Germania ribadisce che anche tale garanzia costituisce un aiuto al salvataggio ai sensi degli orientamenti comunitari.

(86)

La Germania sostiene che con i prestiti si sono finanziate esclusivamente delle misure relative all'attività «operatore di servizi» (quali, ad esempio gli interventi relativi all'utenza, volti ad ottimizzare la struttura tariffaria, l'adeguamento dei costi di vendita, la riduzione degli attuali costi di personale), che sarebbero servite solo a mantenere l'impresa in attività e a ridurre il fabbisogno di liquidità nella fase del salvataggio. In assenza di queste misure, nel marzo 2003 il fabbisogno di liquidità dell'impresa sarebbe aumentato di altri 110 milioni di EUR.

(87)

Inoltre, quando gli aiuti in discorso sono stati concessi non esisteva un programma complessivo di ristrutturazione, che del resto sarebbe stato impossibile elaborare in tempi così stretti.

(88)

Qualora la Commissione non dovesse accogliere questa valutazione, la Germania chiede che la seconda garanzia sui prestiti sia autorizzata a titolo di aiuto alla ristrutturazione, sulla base del piano di ristrutturazione successivamente presentato alla Commissione. La Germania reputa che la dismissione, prevista nel piano di ristrutturazione, di MobilCom dell'attività UMTS e lo scorporo della «rete fissa — Internet» compensano gli eventuali effetti distorsivi sulla concorrenza nel mercato della telefonia mobile, indotti dal prestito garantito dallo Stato.

IV.   Osservazioni dei terzi

1.   Osservazioni di MobilCom

(89)

Nelle osservazioni formulate in merito all'avvio e all'estensione del procedimento formale di indagine, MobilCom respinge le riserve espresse in merito alla compatibilità con il mercato comune degli aiuti concessi.

(90)

MobilCom argomenta che la cessazione delle attività dell'impresa avrebbe portato all'estinzione della dinamica concorrenziale nel mercato dei servizi di telefonia mobile. Tale mercato sarebbe stato dominato dai gestori di rete, che detengono globalmente quasi il 70 % del mercato, il 52 % del quale è in mano ai due maggiori fornitori, T-Mobile e Vodafone. La scomparsa di MobilCom avrebbe dato a Debitel una posizione di quasi monopolio tra gli operatori di servizi, che non posseggono una rete propria, liberando tale operatore della pressione di dover offrire ai suoi clienti pacchetti di servizi alle tariffe più vantaggiose. Si sarebbe quindi fortemente indebolita la funzione, svolta dagli operatori di servizi, di catalizzatore della concorrenza sui prezzi tra i gestori di rete e si sarebbe ulteriormente rafforzata la struttura oligopolistica del mercato tedesco della telefonia mobile.

(91)

MobilCom sostiene, inoltre, che la garanzia statale non ha provocato effetti distorsivi sulla concorrenza e che è stata limitata al minimo indispensabile. La garanzia copriva complessivamente solo l'80 % dell'importo del prestito. Le risorse disponibili sarebbero state interamente destinate all'attuazione del piano di ristrutturazione e rigorosamente limitate ai costi della ristrutturazione dell'attività di «operatore di servizi». Ogni singola misura descritta nel piano di ristrutturazione era indispensabile al ripristino della redditività a lungo termine; MobilCom ha nuovamente illustrato dettagliatamente, mediante prospetti analitici, i costi previsti nel piano di ristrutturazione.

(92)

MobilCom fa inoltre presente che il piano di ristrutturazione avrebbe avuto effetti benefici anche sugli altri concorrenti, in quanto prevede la dismissione di tutte le attività di MobilCom non direttamente connesse al principale settore di attività, ma che le sarebbero state utili, quale segnatamente la gestione della rete UMTS.

(93)

Non si prevede inoltre che vi siano effetti negativi sui concorrenti, poiché nel quadro del riassetto dell'attività di operatore di servizi si avranno notevoli riduzioni di capacità. La forte riduzione del personale e la chiusura di sedi, in particolare, limiteranno notevolmente la possibilità di MobilCom di acquisire clienti.

(94)

Nei colloqui del 9 e 21 gennaio 2004 tra le autorità tedesche e la Commissione, a cui hanno partecipato anche rappresentanti di MobilCom, l'impresa ha precisato ulteriormente le osservazioni scritte, dichiarando di aderire alla posizione legale adottata dalla Germania, secondo cui il secondo aiuto accordato costituirebbe un aiuto al salvataggio e non alla ristrutturazione. Non si sussisterebbe pertanto il problema di stabilire opportune misure compensative.

2.   Osservazioni di Talkline GmbH & Co KG

(95)

Talkline GmbH & Co KG (in appresso «Talkline») è un concorrente diretto di MobilCom nel settore della telefonia mobile/operatore di servizi. Talkline fa presente che l'impresa, al pari di altri concorrenti diretti, nel corso degli ultimi due anni ha dovuto adeguarsi alla realtà di mercato e dare un nuovo orientamento alla propria attività, sopportandone l'onere senza avvalersi di aiuti di Stato.

(96)

Talkline argomenta anzitutto che il secondo prestito garantito dallo Stato costituisce un aiuto alla ristrutturazione a favore di MobilCom e non un aiuto al salvataggio. Il riassetto dell'impresa aveva già avuto inizio prima che fosse concesso il secondo prestito di novembre.

(97)

Secondo l'impresa, inoltre, gli effetti distorsivi indotti dagli aiuti concessi a MobilCom sarebbero particolarmente gravi. Senza adeguate misure compensative, gli aiuti erogati non sono — a suo dire — compatibili con il mercato comune.

(98)

Talkline argomenta che gli effetti distorsivi sulla concorrenza sono particolarmente gravi, poiché la garanzia avrebbe consentito a MobilCom di proseguire le propria attività senza alcuna restrizione, attuando parallelamente una rapida e completa ristrutturazione. Malgrado le perdite di quote di mercato registrate durante tale processo, la presenza di MobilCom sul mercato continua comunque ad essere avvertita dai concorrenti.

(99)

Dall'altro lato, i prestiti garantiti dallo Stato avrebbero consentito a MobilCom di costituire una base d'utenza remunerativa. Dopo il riordino del portafoglio clienti, il numero degli utenti di MobilCom è aumentato parallelamente allo sviluppo del mercato, mentre la percentuale di utenti molto remunerativi è relativamente molto elevata.

(100)

Grazie ai prestiti, MobilCom ha potuto inoltre rinviare la vendita pianificata della rete fissa a Freenet.de AG e la successiva vendita parziale della sua quota di partecipazione in tale impresa, riuscendo così beneficiare dell'aumento della quotazione del titolo, non solo al fine del rimborso dei prestiti, ma anche per nuovi investimenti nella telefonia mobile, visto che la vendita del 20 % del pacchetto azionario ha fruttato — nel settembre 2003 — a MobilCom circa 60 milioni di EUR di liquidità, al netto dell'importo utilizzato per l'estinzione dei prestiti.

(101)

Talkline dubita altresì della necessità di concedere la seconda garanzia. Già all'epoca della sua concessione, infatti, MobilCom disponeva di un patrimonio fisso molto consistente e, al riguardo, Talkline menziona in particolare la partecipazione a Freenet.de AG. La vendita del 20 % del pacchetto di azioni di Freenet (3,75 milioni di azioni), avvenuta soltanto nel settembre 2003, avrebbe potuto fruttare all'impresa già nel novembre 2002 almeno 18,75 milioni di EUR, se si considera che all'epoca un'azione era quotata circa 5 EUR. La vendita dell'intero pacchetto (13,65 milioni di azioni) avrebbe generato una liquidità di 68 milioni di EUR, rendendo per lo più superflua l'accensione di un prestito e sicuramente inutile la garanzia statale. Questo calcolo si basa unicamente sulla quotazione di borsa, non sul valore reale delle attività di Freenet.de AG, fissato ad un livello nettamente superiore dal consiglio di vigilanza di MobilCom e dal consiglio d'amministrazione di Freenet.de AG.

(102)

Talkline sostiene che, nel caso si concludesse che la garanzia statale relativa al secondo prestito sia un aiuto ammissibile alla ristrutturazione, la Commissione potrebbe autorizzarlo solo se la Germania offrisse ulteriori misure compensative, conformemente al punto 35 e seguenti degli orientamenti comunitari.

(103)

Secondo Talkline, le misure indicate dalla Germania non sono sufficienti a compensare gli effetti negativi dell'aiuto. La riduzione delle capacità nel settore della telefonia mobile e il successivo ridimensionamento della base di utenza sarebbero riconducibili essenzialmente alla riduzione dei clienti improduttivi. Questa sarebbe stata dettata da considerazioni economiche e non può quindi essere considerata come contropartita.

(104)

Il ritiro dalle attività relative alla rete fissa e a Internet non sarebbe completo. A ciò si aggiunga che, in ragione del suo impatto sulla concorrenza nel settore della telefonia mobile, la vendita della quota di partecipazione in Freenet rappresenta una manovra di ricostituzione di capitali. Essa costituisce perciò non soltanto un'inefficace contrappeso ad eventuali distorsioni della concorrenza, ma accresce addirittura gli effetti distorsivi, visto che MobilCom ha proceduto a reinvestire i proventi della vendita della quota in Freenet direttamente nell'attività di operatore di servizi.

(105)

Anche il congelamento dell'attività UMTS sarebbe stata una necessità economica; non può perciò essere considerato un'adeguata misura compensativa degli effetti distorsivi sulla concorrenza nel settore della telefonia mobile. La dismissione del comparto ha giovato esclusivamente agli altri titolari di licenze UMTS, che restano quindi con un concorrente in meno sul mercato.

(106)

Da ultimo, Talkline propone una serie di possibili misure per controbilanciare le distorsioni della concorrenza che si sarebbero, a suo dire, verificate. Queste misure comprendono la «vendita» proporzionale di clienti ai concorrenti, la chiusura — per una durata prestabilita — dei negozi on-line e di altri canali diretti, nonché l'astensione dall'attività di operatore di servizi UMTS (cosiddetta «Enhanced Service Providing») per un periodo prestabilito.

3.   Osservazioni di un terzo che ha richiesto l'anonimato

(107)

La Commissione ha ricevuto anche le osservazioni di un altro concorrente, anch'esso attivo come semplice operatore di servizi privo di rete propria.

(108)

Anche tale concorrente ritiene che le contropartite offerte da MobilCom non bastino a realizzare la riduzione di capacità nel principale settore di attività dell'impresa, necessaria quale contrappeso per le distorsioni della concorrenza. A suo dire, MobilCom intende concentrarsi sui clienti molto remunerativi, della fascia media ed alta. Nonostante la flessione del numero di utenti, MobilCom manterrebbe la propria presenza sul mercato, visto che concentrandosi sui clienti molto remunerativi può ridurre i costi ed aumentare il fatturato.

(109)

Alla luce dell'attuale situazione di mercato, caratterizzata da saturazione, erosione dei fatturati medi per cliente e calo dei margini, il riposizionamento perseguito da MobilCom è l'obiettivo di tutte le imprese impegnate nell'attività di operatore di servizi. Gli aiuti, di cui non possono fruire i diretti concorrenti, verrebbero sfruttati da MobilCom per procurarsi un vantaggio competitivo nella fascia di utenti più redditizi e contesi. La Germania avrebbe quindi favorito la ristrutturazione di MobilCom a scapito diretto dei concorrenti e ciò è inammissibile senza ulteriori misure compensative.

V.   RISPOSTA DELLA GERMANIA ALLE OSSERVAZIONI DEI TERZI INTERESSATI

(110)

Commentando le osservazioni dei terzi interessati, in ordine alla necessità del secondo aiuto, la Germania ha precisato che la liquidità necessaria a MobilCom per proseguire le attività commerciali correnti si era esaurita alla metà di novembre 2002. Senza il prestito concesso dal consorzio guidato da KfW, MobilCom sarebbe stata costretta a dichiarare immediatamente il dissesto finanziario. Secondo la valutazione del consiglio di amministrazione di MobilCom, se fosse stata presentata una domanda di dichiarazione dello stato di insolvenza, l'impresa avrebbe perso in poco tempo una parte sostanziale dei propri utenti e non avrebbe potuto procedere successivamente al proprio risanamento.

(111)

La Germania afferma inoltre, che anche France Télécom, durante i negoziati per la conclusione dell'accordo transattivo nella seconda metà di settembre 2002, ha sempre sostenuto che si sarebbe impegnata ad alleggerire i debiti di MobilCom relativi all'UMTS, solo se si fosse garantito che l'impresa non avrebbe dovuto dichiarare lo stato di insolvenza entro i termini d'impugnazione previsti dalla normativa in materia di insolvenza. Fin dall'inizio dei negoziati, France Télécom ha pertanto posto quale condizione obbligatoria la presentazione di una relazione di un esperto, che formulasse dei pronostici favorevoli in merito alla continuazione dell'attività dei comparti restanti di MobilCom, nonché l'impegno da parte di terzi a garantire il finanziamento necessario per portare a buon fine il risanamento dell'impresa. Il prestito di 112 milioni di EUR, concesso a tal scopo dal consorzio guidato da Kfw, è stato pertanto uno dei requisiti dell'accordo transattivo (`MC Settlement Agreement'). France Télécom ha inoltre richiesto che i prestiti necessari fossero disponibili almeno per diciotto mesi. Secondo la Germania, tale richiesta è stata soddisfatta mediante la fissazione del 20 maggio 2004 quale scadenza dei prestiti e della garanzia.

(112)

La Germania dichiara, inoltre, che la garanzia statale era indispensabile per l'ottenimento del prestito. Il contratto relativo al prestito, stipulato con il consorzio guidato da Kfw, imponeva a MobilCom di fornire tutte le garanzie di cui poteva disporre, le quali non sono tuttavia bastate ad indurre tale consorzio ad accordare il finanziamento necessario. Nonostante gli sforzi profusi dal Governo federale per convincere le banche del consorzio ad accollarsi una maggiore parte del rischio, le banche hanno insistito affinché il Governo federale e il Land Schleswig-Holstein prestassero una garanzia in solido, per l'80 % dell'importo del prestito. Senza tale copertura pubblica contro del rischio, nessuna delle banche avrebbe concesso dei fondi a MobilCom e l'impresa sarebbe andata incontro al dissesto finanziario.

(113)

In ordine alla limitazione dell'aiuto al minimo indispensabile, la Germania ha precisato che nel contratto relativo al prestito, stipulato con il consorzio guidato da Kfw, MobilCom si è impegnata ad utilizzare tutti i proventi netti dell'alienazione di elementi essenziali delle immobilizzazioni materiali e/o finanziarie per rimborsare il prestito e la garanzia statale. MobilCom si è inoltre impegnata a procedere entro breve termine alla vendita della rete fissa e alla dismissione del comparto «Internet». MobilCom si è immediatamente adoperata per predisporre la vendita degli attivi (anche quelli UMTS), conclusasi in modo così rapido e vantaggioso da poter estinguere anticipatamente le linee di credito in essere e le relative garanzie statali.

(114)

Con la vendita del comparto della rete fissa, degli attivi UMTS e, successivamente, con la vendita delle azioni Millenium, MobilCom ha gradualmente ridotto il ricorso alle linee di credito, successivamente azzerate grazie alla vendita, il 17 settembre 2003, di una parte della partecipazione in Freenet.de AG. In tal modo, l'impresa ha fruito della garanzia statale solo per circa metà della durata prevista del prestito concesso da KfW.

(115)

Non era possibile procedere più rapidamente al realizzo delle attività e quindi rimborsare, in tempi più brevi, i prestiti aventi le garanzie statali. Questo vale sia per la vendita del comparto della rete fissa, convenuta nel marzo 2003, e delle attività del settore UMTS, convenuta nel maggio 2003, sia per la vendita delle azioni MobilCom, autorizzata dal mandatario fiduciario, dott. Dieter Thoma, solo a partire dall'aprile 2003. MobilCom non poteva impartire nessuna istruzione al mandatario, il quale si era impegnato invece — in base al contratto fiduciario stipulato con Gerhard Schmid e Millenium — ad ottenere il massimo ricavo possibile dalla vendita.

(116)

Secondo quanto affermano le autorità tedesche, lo stesso discorso vale per la vendita delle azioni di Freenet. In base alla normativa tedesca in materia di titoli azionari, il consiglio di amministrazione è tenuto, nell'interesse della società e dei suoi azionisti, ad impedire la vendita degli attivi ad un prezzo inferiore al loro valore. Le autorità tedesche precisano che, all'epoca, la partecipazione avrebbe potuto essere venduta a breve termine solo attraverso la borsa. La vendita in un breve arco di tempo del 76,1 % delle azioni di Freenet avrebbe causato il crollo della quotazione, già bassa (5 EUR), del titolo (valore di borsa complessivo del pacchetto azionario: 68 milioni) A ciò si aggiunga, che gli organi di controllo non avrebbero autorizzato la vendita nel novembre 2002, visto che, all'epoca, l'assemblea generale di France Télécom non aveva ancora approvato l'accordo transattivo («MC Settlement Agreement»).

(117)

Le autorità tedesche hanno spiegato, che MobilCom non avrebbe potuto agire diversamente per poter continuare ad operare nel mercato. Lo stato d'insolvenza avrebbe in tutti i casi favorito i concorrenti, ai quali sarebbero prontamente confluiti i clienti di MobilCom. Le autorità tedesche reputano che non vi era interesse a smantellare il gruppo MobilCom in ragione del dissesto finanziario. Sotto il profilo della concorrenza, delle infrastrutture e del mercato del lavoro, era anzi auspicabile che venisse prestata la garanzia statale.

(118)

La Germania ha dapprima riaffermato la convinzione che fossero già state offerte delle considerevoli misure compensative, segnatamente la dismissione del comparto UMTS, la vendita del comparto della rete fissa, la riduzione del pacchetto di maggioranza qualificata detenuto da MobilCom in Freenet.de AG a mera partecipazione finanziaria, nonché con la chiusura delle sedi di Hallbergmoos e Karlstein. Nei contatti diretti avuti nel gennaio 2004, la Commissione ha tuttavia vagliato assieme alla Germania altre possibili misure compensative, segnatamente l'eventuale chiusura per un periodo di sette mesi degli sportelli di vendita on-line di MobilCom, a cui la Germania aveva inizialmente acconsentito. Nell'aprile 2004 la Germania ha comunicato di non potersi impegnare in modo definitivo alla chiusura dei punti vendita on-line.

VI.   VALUTAZIONE DELLA MISURA

(119)

L'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE statuisce che, salvo deroghe contemplate dal trattato, sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidono sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati — ovvero mediante risorse statali — che, favorendo talune imprese o produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza.

(120)

La Commissione rileva che, poiché i prestiti in questione sono stati estinti il 22 settembre 2003 e gli atti costitutivi delle relative garanzie restituiti al garante, la richiesta della Germania di autorizzare la proroga delle garanzie di Stato per prestiti fino al 2007 non ha più ragione d'essere. Non occorre pertanto che la Commissione si pronunci in merito a questa istanza.

(121)

Il 21 gennaio 2003 la Commissione ha approvato la garanzia di Stato relativa ad un prestito di 50 milioni di EUR a titolo di aiuto al salvataggio conformemente degli orientamenti comunitari. Tale aiuto non deve perciò essere riesaminato.

1.   Qualificazione della garanzia di Stato relativa al prestito di 112 milioni di EUR come aiuto.

(122)

La Commissione reputa dimostrato che la garanzia statale emessa a copertura dell'80 % del prestito di 112 milioni di EUR concesso il 20 novembre, costituisca un aiuto ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE.

(123)

La garanzia è stata concessa dal Ministero federale delle finanze e dal Ministero dell'economia, della tecnologia e dei trasporti del Land Schleswig-Holstein, ovvero da due autorità statali. L'aiuto è perciò qualificabile come aiuto di Stato.

(124)

Le garanzie statali rientrano, in linea di principio, nel campo di applicazione dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE, qualora pregiudichino il commercio tra gli Stati membri e non sia versato per esse alcun corrispettivo rispondente alle normali condizioni di mercato. (15)

(125)

La Commissione ritiene che il corrispettivo versato per la garanzia statale non risponda alle normali condizioni di mercato. Le autorità tedesche hanno comunicato che MobilCom doveva versare allo Stato federale per la garanzia un corrispettivo annuo dello 0,8 %, oltre ad una tassa di 25 000 EUR per la presentazione della domanda. Il Land Schleswig-Holstein avrebbe percepito un corrispettivo annuo dell'1 %, nonché un compenso di 25 564 EUR per spese amministrative. Le autorità tedesche non hanno tuttavia fornito alcun dato circa la rispondenza del corrispettivo al rischio, ovvero alle normali condizioni di mercato. Le autorità tedesche — riferendosi alla garanzia relativa al secondo prestito — si esprimono invece sempre in termini di aiuto. Alla luce di quanto precede, della difficile situazione finanziaria in cui versava MobilCom e del fatto che l'impresa si trovava sull'orlo del dissesto finanziario, la Commissione conclude che il compenso pattuito non corrisponde al rischio assunto dallo Stato federale e dal Land all'atto dell'emissione della garanzia statale, e che nessun operatore privato avrebbe emesso una garanzia a tali condizioni.

(126)

Tale garanzia ha quindi conferito un vantaggio selettivo a MobilCom, che non avrebbe ottenuto in normali condizioni di mercato. Più precisamente, ha agevolato l'accesso dell'impresa al credito. Grazie alla garanzia MobilCom, che si trovava in gravi difficoltà finanziarie, ha potuto ottenere prestiti a condizioni che non corrispondevano alla sua reale situazione finanziaria o al rischio che il mutuante si sarebbe accollato concedendo il prestito a un'impresa in uguali condizioni finanziarie senza garanzia statale. In normali condizioni di mercato, poche banche negherebbero un prestito a un'impresa, se il suo rimborso è garantito dallo Stato.

(127)

La garanzia può inoltre incidere negativamente sulla concorrenza e sugli scambi tra Stati membri. MobilCom offre servizi di telefonia mobile di seconda generazione sul territorio tedesco. La garanzia sul prestito, emessa dalle autorità tedesche, ha migliorato la posizione dell'impresa sotto il profilo della concorrenza e potrebbe in tal modo pregiudicare la possibilità di concorrere nel predetto mercato per un altro operatore di servizi di telefonia mobile di seconda generazione. La garanzia ha inoltre contribuito a rafforzare la posizione dell'impresa a livello comunitario, avendo ridotto le possibilità che fornitori di altri Stati membri avviino o espandano la loro attività in Germania. Il mercato comunitario delle telecomunicazioni è caratterizzato da un'intensa concorrenza tra gli operatori dei diversi Stati membri. Molti concorrenti (attuali o potenziali) di MobilCom nella prestazione di servizi di telefonia mobile di seconda generazione hanno la loro sede sociale in un altro Stato membro (ad esempio O2, E-Plus, Vodafone D2, Talkline e Debitel).

(128)

Alla luce di quanto precede, la garanzia statale concessa costituisce un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato CE.

(129)

La Commissione reputa che il prestito garantito non contenga alcun elemento di aiuto oltre a quello conferito attraverso la garanzia, grazie alla quale il prestito è stato adeguatamente assicurato. Il tasso di interesse pagato da MobilCom per il prestito di 112 milioni, del 2,5 % superiore all'Euribor, corrispondeva ai tassi di interesse applicati alle imprese sane, e non era inferiore ai tassi di riferimento della Commissione (16).

2.   Compatibilità con il mercato comune

(130)

L'articolo 87 del trattato CE enuncia le deroghe ammesse al principio che gli aiuti di Stato sono in contrasto con il mercato comune. A sostegno della compatibilità degli aiuti con il mercato comune si potrebbe invocare la deroga di cui all'articolo 87, paragrafo 2. Nella fattispecie non si tratta di un aiuto: a carattere sociale concesso ai singoli consumatori (lettera a); destinato a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali (lettera b); o concesso all'economia di determinate regioni della Repubblica federale di Germania (lettera c) . Né sono applicabili le deroghe previste alle lettera a) (sviluppo regionale) o c) dell'articolo 87, paragrafo 3, giacché l'aiuto concesso a MobilCom non è inteso a favorire lo sviluppo di un particolare settore economico. Né si possono far valere le deroghe di cui all'articolo 87, paragrafo 3, lettere b) e d) che si riferiscono agli aiuti volti a promuovere la realizzazione di un importante progetto di comune interesse europeo o a promuovere la cultura e la conservazione del patrimonio.

(131)

Restano quindi la deroga contemplata all'articolo 87, paragrafo 3, lettera c) del trattato CE e gli orientamenti comunitari fondati sulla medesima. La Commissione ritiene che non siano applicabili le disposizioni degli altri orientamenti comunitari, quali ad esempio quelli in materia di aiuti a favore della ricerca e dello sviluppo, delle piccole e medie imprese o dell'occupazione e della formazione. Qualora tuttavia soddisfacesse le condizioni previste dagli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà, l'aiuto potrebbe contribuire allo sviluppo di attività economiche senza arrecare pregiudizio agli scambi tra Stati membri (punto 20 degli orientamenti comunitari) e potrebbe quindi essere compatibile con il mercato comune.

a)   Valutazione della seconda misura quale aiuto alla ristrutturazione

(132)

Dopo un approfondito esame del caso, la Commissione ha stabilito che, diversamente da quanto sostenuto dalla Germania e dal beneficiario, la seconda misura di aiuto costituisce un aiuto alla ristrutturazione e non al salvataggio.

(133)

Conformemente agli orientamenti comunitari, l'aiuto per il salvataggio è transitorio per sua stessa natura. Serve a consentire di mantenere in attività un'impresa per un periodo corrispondente al tempo necessario ad elaborare un piano di ristrutturazione o di liquidazione. La sua entità deve essere limitata allo stretto necessario (ad esempio la copertura delle spese salariali o dell'approvvigionamento corrente) per mantenere l'impresa in attività fino a che non si sia predisposto il piano di ristrutturazione.

(134)

Una ristrutturazione, invece, è basata su un piano realizzabile, coerente e di ampia portata, volto a ripristinare la redditività a lungo termine dell'impresa. Comporta, in particolare, la riorganizzazione e razionalizzazione delle attività aziendali, in generale con l'abbandono delle attività in perdita e il riassetto delle attività che possono essere riportate a livelli competitivi. La ristrutturazione industriale deve essere accompagnata, di norma, da una ristrutturazione finanziaria.

(135)

La Commissione reputa che la seconda garanzia non risponda ai requisiti fissati per gli aiuti al salvataggio. Il prestito per il quale la garanzia è stata emessa non serviva esclusivamente a finanziare i costi di esercizio, compresi i miglioramenti ordinari, per consentire di mantenere l'impresa in attività per un periodo limitato, fino all'elaborazione di un piano di ristrutturazione.

(136)

Secondo quanto indicato dalle autorità tedesche, invece, il prestito di 112 milioni di EUR (88,3 milioni di EUR) coperto dalle garanzie statali avrebbe dovuto consentire a MobilCom di attuare una serie di misure di risanamento del comparto in perdita dell'attività di operatore di servizi. Il pacchetto mirava quindi, chiaramente, a risolvere nel lungo termine le cause delle costanti perdite registrate in questo settore di attività.

(137)

Il prestito garantito dallo Stato ha finanziato, segnatamente, la rapida soppressione di 850 posti di lavoro nel comparto dell'attività di operatore di servizi, per diminuire l'elevata incidenza del personale in questo settore che, secondo il piano di ristrutturazione, costituisce uno dei principali fattori di perdita.

(138)

Un'altra categoria di costi è quella relativa alla disdetta o revoca di contratti non remunerativi, alla transizione verso tariffe confacenti ad un operatore di servizi da applicare agli utenti acquisiti in prospettiva della gestione di una propria rete UMTS. Tale risanamento della base d'utenza e delle tariffe mirava ad instaurare rapporti redditizi a lungo termine con i clienti e ad arrestare la continua erosione dei margini di profitto lordi.

(139)

Avendo inoltre chiuso le sedi di Karlstein e Hallbergmoos, acquisite allorché il gruppo MobilCom ha assunto il controllo rispettivamente di D-Plus Telecommunications GmbH e di Cellway Kommunikationsdienste, e concentrato l'intero apparato di distribuzione e assistenza ai clienti nella sede centrale di Büdelsdorf e nella sede di Erfurt, MobilCom avrebbe — a suo dire — realizzato una serie di adeguamenti necessari, in precedenza trascurati per concentrarsi prioritariamente sull'espansione dell'attività UMTS.

(140)

La Commissione è pertanto convinta che il pacchetto di misure finanziato con il prestito garantito dallo Stato abbia avuto implicazioni principalmente strutturali, essendo volto a garantire la redditività a lungo termine dell'impresa e dell'attività di «operatore di servizi», e che non sia servito unicamente a mantenere in attività l'impresa fino all'elaborazione del piano di ristrutturazione. Le misure strutturali non possono essere finanziate con aiuti per il salvataggio. La Commissione conclude, pertanto, che la seconda garanzia costituisca un aiuto alla ristrutturazione ai sensi degli orientamenti comunitari.

(141)

La Commissione ritiene inoltre che le misure relative all'attività di operatore di servizi siano fondate su un solido piano per il ripristino della redditività dell'impresa nel lungo termine. La Commissione respinge decisamente l'obiezione delle autorità tedesche, le quali asseriscono che al momento della concessione del prestito garantito dallo Stato, nel novembre 2002, non esisteva ancora un piano di ristrutturazione ai sensi degli orientamenti comunitari.

(142)

Il consiglio d'amministrazione dell'impresa decise i punti fondamentali della strategia di riassetto nel settembre 2002, in stretta concertazione con il consiglio di vigilanza (17). MobilCom era perfettamente consapevole del fatto che senza la partecipazione di France Télécom il progetto UMTS non avrebbe potuto essere realizzato, e avrebbe quindi dovuto essere abbandonato.

(143)

Il consiglio d'amministrazione dell'impresa presentò inoltre un programma globale di risanamento del comparto dell'attività di operatore di servizi di telefonia mobile, i cui elementi principali erano già allora l'eliminazione di 850 posti di lavoro a tempo pieno per l'attività principale, il raggruppamento delle attività nel settore di vendita e assistenza alla clientela — all'epoca dislocate in cinque sedi — nella sede sociale di Büdelsdorf e nella sede di Erfurt, nonché la riduzione dei costi di acquisizione dei clienti, prevedendo tra l'altro, a tal fine, la chiusura dei negozi MobilCom improduttivi.

(144)

Il piano di risanamento — che coincideva sostanzialmente con il successivo piano di ristrutturazione presentato alla Commissione nel marzo 2003 — è stato esaminato dalla società di revisione contabile Deloitte & Touche. Nella relazione presentata il 25 ottobre 2002 tale società concludeva che, considerato il breve tempo accordato per l'incarico, non era possibile stabilire in modo definitivo se il piano di ristrutturazione del gruppo MobilCom «affrontasse tutte le debolezze». Nella relazione si affermava comunque che «il piano tiene conto delle debolezze principali» e che queste erano illustrate nella relazione. In ultima analisi, le misure tracciate nel piano di ristrutturazione avrebbero potuto nel complesso ovviare alle debolezze fino ad allora individuate e permettere al gruppo MobilCom di conseguire un risultato positivo entro uno o due anni.

(145)

La Commissione reputa pertanto sufficientemente dimostrato che nel novembre 2002 esisteva un piano coerente per il risanamento dell'impresa, su cui non solo si è fondata la decisione del consorzio guidato da Kfw di accordare un prestito, ma cui sono orientate anche le misure di risanamento delle attività di operatore di servizi adottate a novembre. Il fatto che all'epoca Télécom France non avesse ancora dato il proprio assenso definitivo all'accordo transattivo (Settlement agreement MC) non toglie nulla a questa constatazione. Se l'accordo transattivo non fosse divenuto esecutivo, MobilCom avrebbe dovuto dichiarare il dissesto finanziario. La valutazione delle prospettive di risanamento dell'impresa si fondava, già dall'inizio, sul presupposto che questa avrebbe potuto liquidare in grande misura i propri debiti, e che avrebbe concluso un accordo operativo. MobilCom ha conseguentemente iniziato a mettere prontamente in atto le misure di sua iniziativa, senza attendere l'approvazione definitiva da parte dell'assemblea generale di France Télécom.

(146)

Al fine di determinare se il secondo aiuto costituisca un aiuto alla ristrutturazione, per la Commissione è significativo il fatto che la durata prevista del prestito garantito dallo Stato è di diciotto mesi, ossia fino al 20 maggio 2004. Inizialmente era previsto che il periodo di validità della garanzia scadesse il 15 marzo 2003. Tale termine sarebbe stato prorogato automaticamente se prima della sua scadenza fosse stato presentato un piano di ristrutturazione. Il punto 23 degli orientamenti comunitari stabilisce che gli aiuti al salvataggio concessi in forma di garanzia sui prestiti devono essere connessi ai crediti il cui rimborso deve essere effettuato entro dodici mesi dalla data dell'ultimo versamento alle imprese delle somme prestate. Non è così nella fattispecie.

(147)

Concludendo, la seconda misura di aiuto rappresenta un aiuto alla ristrutturazione che può essere autorizzato dalla Commissione solo qualora siano soddisfatte le condizioni stabilite dagli orientamenti comunitari.

b)   Compatibilità con gli orientamenti per la ristrutturazione

(148)

Secondo gli orientamenti comunitari per «impresa in difficoltà» si intende l'impresa che non sia in grado, con le proprie risorse finanziarie o ottenendo i fondi necessari dai proprietari/azionisti o dai creditori, di contenere le perdite suscettibili di causare, in mancanza di un intervento esterno dei poteri pubblici, il collasso economico nel breve o medio termine (punto 4 degli orientamenti comunitari). Le difficoltà di un'impresa di solito sono rivelate dal livello crescente delle perdite, dalla diminuzione del margine lordo di autofinanziamento, dal basso o inesistente valore del capitale netto, nonché dalla sua incapacità di riprendersi con le forze proprie e con fondi ottenuti dai suoi proprietari/azionisti o dai creditori (cfr. punto 6 degli orientamenti comunitari).

(149)

Il ritiro di France Télécom dal finanziamento dell'attività UMTS avrebbe significato la liquidazione dell'intero capitale sociale di MobilCom.

(150)

Nel terzo trimestre del 2004 il gruppo MobilCom ha registrato un risultato operativo negativo di 2,9 miliardi di EUR (perdita prima della liquidazione degli interessi passivi e delle imposte — EBIT) mentre il capitale netto ammontava a 600,6 milioni di EUR (dato corrispondente del 2001: 3,769 miliardi di EUR); nel settembre 2002 il pericolo di insolvenza che incombeva sull'impresa è stato scongiurato soltanto grazie al prestito garantito di 50 milioni di EUR a sostegno della liquidità concesso dal KFW.

(151)

Nonostante la riuscita stipulazione dell'accordo transattivo MC, con il quale France Télécom si assumeva le passività relative all'attività UMTS per un importo complessivo di 6,9 miliardi di EUR oltre gli interessi passivi, nel quarto trimestre del 2002 l'impresa ha registrato una perdita dell'ordine di 289 milioni di EUR, ancora superiore a quelle registrate prima della crisi (secondo trimestre 2002: - 172,8 milioni di EUR; primo trimestre 2002: ‐116,4 milioni di EUR; quarto trimestre 2001: - 91,9 milioni di EUR).

(152)

Dai dati relativi alla liquidità di cui dispone la Commissione si evince inoltre che l'andamento negativo del flusso di cassa del gruppo MobilCom non poteva essere arrestato neanche nel novembre 2002. Le riserve di liquidità erano state già esaurite nel settembre 2002. L'aiuto per il salvataggio permetteva soltanto di coprire la domanda corrente di liquidità a breve termine e di scongiurare il pericolo immediato di dissesto.

(153)

Le autorità tedesche hanno altresì evidenziato che, senza le misure di riordino previste dal piano di ristrutturazione, nel marzo 2003 la perdita corrente sarebbe aumentata di altri 110 milioni di EUR. Stando a quanto dichiarato dalle autorità tedesche, tale disavanzo non avrebbe potuto essere finanziato con mutui bancari.

(154)

La Commissione ha inoltre concluso che nel novembre 2002 MobilCom non sarebbe riuscita a far fronte alle proprie esigenze di finanziamento attingendo alle risorse di cui disponeva.

(155)

Come già indicato, all'epoca le riserve di liquidità erano già state esaurite. Inoltre, in base delle informazioni in suo possesso la Commissione non può che concludere che la vendita (parziale) della propria partecipazione in Freenet ai fini del rimborso dei prestiti garantiti dallo Stato, prevista nel piano di ristrutturazione e realizzata infine nel settembre 2003, non sarebbe stata possibile a breve scadenza.

(156)

Le autorità tedesche hanno dimostrato in modo convincente, che prima della stipulazione dell'accordo transattivo nel novembre 2002 non sarebbe stato possibile vendere la quota di partecipazione in Freenet, a causa delle passività nei confronti delle banche creditrici connesse al progetto UMTS. La quota non avrebbe potuto essere venduta senza il consenso delle banche creditrici, alle quali era stata trasferita all'epoca, a titolo di pegno. Considerati gli elevati debiti incorsi per il comparto UMTS, le banche creditrici non ne avrebbero approvato l'alienazione. A ciò si aggiunga il fatto, che i proventi della vendita avrebbero dovute essere utilizzati unicamente per il rimborso delle passività relative ai prestiti connessi all'UMTS nei confronti delle banche.

(157)

La Commissione non dispone di alcun elemento che la induca a ritenere che durante la grave crisi attraversata nel terzo e quarto trimestre del 2002 gli investitori abbiano manifestato interesse ad acquisire quote di MobilCom AG. Anche questo canale di finanziamento le era precluso.

(158)

Le autorità tedesche hanno inoltre ampiamente dimostrato che il consorzio delle banche non avrebbe concesso il prestito di 112 milioni di EUR senza la garanzia statale, essendo che il rischio di insolvenza era giudicato troppo elevato, particolarmente in assenza di adeguate garanzie bancarie.

(159)

Le autorità tedesche hanno, tra l'altro, presentato un parere in merito datato 1o giugno 2003 della banca KFW, capofila del consorzio, nel quale si valutano le garanzie complementari fornite per il prestito di 112 milioni di EUR. Nel contratto relativo al prestito di 112 milioni di EUR, l'impresa si era impegnata, tra l'altro, a dare in garanzia tutte le partecipazioni detenute da MobilCom AG ovvero MobilCom Holding GmbH in tutte le sue controllate e società collegate, compresa la partecipazione nella finanziaria Freenet.de AG, nonché a cedere i propri crediti nei confronti di Millenium GmbH e dell'ex direttore Gerhard Schmid per un importo complessivo di 71 milioni di EUR. Aveva inoltre trasferito tutte le consuete garanzie bancarie di cui disponeva l'impresa.

(160)

Il valore della partecipazione in Freenet, già impegnata nel dicembre 2002, non poteva essere valutato, stando a quanto afferma KfW, a causa della forte volatilità delle azioni.

(161)

I crediti nei confronti di Gerhard Schmid e di Millenium GmbH, ceduti al consorzio di banche, dovevano essere onorati mediante la vendita delle azioni della finanziaria MobilCom AG da parte dell'mandatario fiduciario, dott. Dieter Thoma, entro il 31 dicembre 2003. La valutazione di tale garanzia era basata sulla quotazione di borsa delle azioni di MobilCom. Essendo la quotazione di borsa legata alla solidità finanziaria di MobilCom, anche in questo caso — secondo quanto affermato dalle autorità tedesche — KFW non ha potuto attribuire un valore alla garanzia secondo i consueti principi bancari.

(162)

Altre garanzie — quali ad esempio il credito del prezzo di vendita nei confronti di Freenet, risultante dalla vendita del comparto «rete fissa» per un valore di 35 milioni di EUR — non erano ancora disponibili allorché il prestito fu concesso.

(163)

La Commissione deve pertanto concludere che la concessione da parte dello Stato federale e del Land di una garanzia a copertura dell'80 % del prestito era indispensabile per legittimare la concessione di un prestito bancario dell'ordine di 112 milioni di EUR.

(164)

La Commissione conclude pertanto che allorché il prestito fu concesso l'impresa non era in grado di realizzare il proprio risanamento con le proprie risorse o con i fondi ottenuti dai suoi proprietari/azionisti o dai creditori, senza il contributo statale. La Commissione reputa pertanto sufficientemente provato che nel novembre 2002 MobilCom era un'impresa in difficoltà ai sensi degli orientamenti comunitari.

(165)

A norma del punto 30 e successivi degli orientamenti comunitari, la concessione di aiuti alla ristrutturazione è subordinata alla realizzazione di un piano di ristrutturazione che, per tutti gli aiuti individuali, deve essere approvato dalla Commissione e verificato al fine di accertare la capacità di ripristinare la redditività dell'impresa nel lungo termine.

(166)

La Commissione reputa che a seguito della conclusione dell'accordo transattivo con France Télécom non vi fossero dubbi circa la capacità di risanamento del gruppo MobilCom. Il piano dettagliato di ristrutturazione presentato alla Commissione nel marzo 2003 conteneva un'analisi globale delle carenze strutturali all'origine dei problemi, nonché una lista completa di misure volte a rimediare alle debolezze evidenziate. Sulla base dei risultati previsionali fino alla fine del 2007, nonché degli scenari e dell'analisi dei rischi, la Commissione ha potuto accertare che le misure di ristrutturazione proposte erano ragionevoli, pertinenti e, in linea di principio, atte a consentire a MobilCom di ripristinare la propria redditività nel lungo termine.

(167)

Inoltre, la società di revisione contabile Deloitte & Touche ha effettuato una valutazione del piano di ristrutturazione per conto dell'impresa, giungendo alla conclusione che il suddetto piano era coerente con le stime contenute nella sua relazione del 25 ottobre 2002 e con la propria informativa mensile sul processo di ristrutturazione.

(168)

Questa valutazione ex ante è anche corroborata dai reali sviluppi. Nel comparto dell'attività di operatore di servizi a telefonia mobile MobilCom è ritornata in attivo nel secondo trimestre del 2003 (per la prima volta dopo undici trimestri) ed è riuscita a liquidare interamente i propri debiti vendendo, nel settembre 2003, le partecipazioni in Freenet.

(169)

Il punto 40 degli orientamenti comunitari dispone che l'importo e l'intensità dell'aiuto devono essere limitati al minimo indispensabile per consentire la ristrutturazione. I beneficiari dell'aiuto devono pertanto contribuire in maniera significativa al programma di ristrutturazione, sia con fondi propri — anche tramite la vendita di attivi, qualora non siano indispensabili alla sopravvivenza dell'impresa, sia ricorrendo a fonti esterne di finanziamento commerciale.

(170)

La Commissione reputa che le autorità tedesche abbiano sufficientemente dimostrato che l'aiuto alla ristrutturazione in forma di garanzia statale relativa ad un prestito dell'ordine di 112 milioni di EUR in esame sia limitato al minimo indispensabile per la ristrutturazione, considerate le risorse finanziarie proprie dell'impresa, dei suoi azionisti o del gruppo cui l'impresa fa capo. Durante la ristrutturazione MobilCom non ha effettuato alcuna nuova acquisizione o nuovo investimento che non fossero assolutamente necessari per il ripristino della sua redditività a lungo termine. La Commissione giudica tuttavia necessario vincolare l'autorizzazione a precise condizioni, al fine di evitare indebiti effetti distorsivi sulla concorrenza (si rinvia ai considerando da 76 a 189).

(171)

In merito alla durata del prestito garantito dallo Stato, la Commissione osserva che, stando a quanto riferito dalle autorità tedesche, France Télécom ha imposto quale condizione per l'assunzione delle passività derivanti dall'attività UMTS — d'importanza vitale per MobilCom —, la concessione di un prestito alla ristrutturazione con garanzia statale della durata minima di diciotto mesi, ragion per cui non sarebbe stato possibile pattuire una durata inferiore senza mettere a repentaglio la stipulazione dell'accordo transattivo.

(172)

In ordine al contributo alla ristrutturazione con fondi propri dell'impresa, la Commissione rileva che la garanzia di Stato copriva soltanto l'80 % del prestito. Il rischio relativo al restante 20 % gravava quindi sull'impresa ovvero sulle banche creditrici. MobilCom ha inoltre contribuito al finanziamento della ristrutturazione mediante la cessione di attivi, conformemente a quanto previsto dal piano di ristrutturazione. Le prime rate dei 35 milioni di EUR ricavati dalla vendita a Freenet, nel marzo 2003, della rete fissa sono state utilizzate per rimborsare parte dei prestiti. Il prestito residuo è stato estinto in meno di un anno, grazie ai proventi della vendita del 20 % della partecipazione in Freenet.

(173)

Alla luce di questi fatti, e rammentando che l'aiuto è stato concesso in forma di garanzia su un prestito e non in forma di sovvenzione a fondo perduto, la Commissione stabilisce che MobilCom ha contribuito in modo sufficiente alla ristrutturazione con fondi propri, conformemente a quanto statuito al punto 40 degli orientamenti comunitari, limitando l'aiuto al minimo indispensabile.

(174)

Conformemente al punto 35 e successivi degli orientamenti comunitari, è necessario adottare misure in grado di controbilanciare, per quanto possibile, le ripercussioni negative sui concorrenti. Questa condizione determina sovente una limitazione della presenza che l'impresa può avere sul mercato o sui mercati rilevanti; tale limitazione deve essere proporzionata agli effetti distorsivi dell'aiuto e, in particolare, al peso relativo dell'impresa sul suo mercato (o mercati).

(175)

La Commissione constata che l'impresa ha utilizzato l'aiuto conformemente a quanto stabilito nel piano di ristrutturazione, unicamente per risanare il comparto della «telefonia mobile — operatore di servizi». L'aiuto incide pertanto in primo luogo sul mercato della telefonia mobile. A giudizio della Commissione, i mercati della gestione di rete fissa, della telefonia vocale e dei servizi Internet — mercati nei quali l'impresa continuerà ad operare in avvenire attraverso la sua partecipazione in Freenet.de AG — non sono stati influenzati in modo apprezzabile.

(176)

Nei paragrafi che seguono la Commissione accerterà quindi, anzitutto, se l'aiuto ha avuto delle ripercussioni negative sui concorrenti di MobilCom nel mercato della telefonia mobile e se ha prodotto effetti distorsivi sulla concorrenza tali da rendere necessaria l'adozione di misure compensative.

(177)

Se si considera globalmente il mercato dei servizi di telefonia mobile, MobilCom è uno degli operatori minori, con una quota di mercato complessiva dell'8 % prima della ristrutturazione del gruppo e del 6 % circa — secondo le stime — dopo la ristrutturazione. È doveroso inoltre rilevare che l'aiuto concesso a MobilCom non costituiva una sovvenzione a fondo perduto, ma una garanzia per un prestito. Il prestito così garantito è stato interamente rimborsato già il 20 settembre 2003, ovvero in soli dieci mesi dalla sua assunzione nel novembre 2002.

(178)

D'altro canto, negli anni precedenti alla crisi del 2002, MobilCom aveva adottato una strategia di espansione aggressiva basata sui prezzi, volta esclusivamente alla crescita del segmento «telefonia mobile — operatore di servizi» a scapito della redditività. La concentrazione esclusiva di MobilCom sull'incremento della propria quota di mercato va inoltre vista nell'ottica della progettata espansione della rete UMTS di MobilCom, motivata dai maggiori margini di utile ottenuti dagli operatori di rete dai propri clienti rispetto a quelli derivanti dall'attività di semplice operatore di servizi.

(179)

Scegliendo di concentrare le proprie attività nel settore UMTS e di tentare di affermarsi come operatore UMTS, MobilCom è andata incontro a un grande rischio. Tale strategia commerciale si è infine rivelata fallimentare, come è testimoniato dalle difficoltà attraversate dall'impresa nel secondo semestre del 2002. MolbilCom si è perciò ritirata dal settore UMTS, orientando la propria strategia commerciale al mantenimento della clientela più redditizia e all'incremento del fatturato medio mensile.

(180)

Con l'aiuto accordatole, MobilCom non ha tuttavia dovuto pagare da sola le conseguenze negative della sua rischiosa politica e l'impresa ha invece potuto beneficiare di taluni effetti positivi quali, ad esempio, la possibilità di accedere a una più ampia base di clienti attraverso il riordino del proprio portafoglio clienti. Grazie all'aiuto statale MobilCom ha quindi goduto di un chiaro vantaggio rispetto ai suoi concorrenti.

(181)

MobilCom ha inoltre ammesso che senza l'aiuto statale avrebbe dovuto dichiarare il dissesto, perdendo probabilmente una parte sostanziale della propria clientela. Grazie all'aiuto di Stato l'impresa non solo ha potuto continuare la propria attività commerciale, ma ha potuto altresì procedere al riassetto materiale dell'impresa, nonché dare un nuovo orientamento alla propria strategia commerciale, eliminando dal proprio portafoglio i clienti che offrono uno scarso margine di profitto e concentrare la propria attività su quelli remunerativi. In ultima analisi, a seguito della ristrutturazione il numero di clienti è diminuito, ma i ricavi lordi per cliente sono aumentati (18).

(182)

La Commissione tiene inoltre conto del fatto che la concessione dell'aiuto ha dato il tempo a MobilCom di predisporre con cura la prevista vendita della partecipazione in Freenet, in modo da ottenere il massimo ricavo dalla vendita e poter quindi estinguere il prestito e disporre di ulteriore liquidità. MobilCom è infatti riuscita ad ottenere 176 milioni di EUR vendendo solo il 20 % della sua partecipazione. Dopo l'estinzione delle linee di credito in essere, create con il prestito garantito dallo Stato, a MobilCom sono rimasti ancora 60 milioni di liquidi dalla vendita per l'attività di operatore di servizi.

(183)

MobilCom ha quindi approfittato dell'aiuto statale per dare un nuovo orientamento alla propria strategia commerciale sia direttamente, attraverso il prestito garantito, sia indirettamente, in quanto la garanzia le ha consentito di ottenere il prestito-ponte di cui l'impresa aveva bisogno per poter vendere successivamente, al momento più propizio, le azioni di Freenet.de AG; difatti, se tali azioni fossero state vendute prima, avrebbero probabilmente generato meno proventi.

(184)

L'aiuto ha quindi arrecato un serio pregiudizio ai concorrenti, che in prospettiva della prevista saturazione naturale del mercato, attesa per i prossimi anni, devono anch'essi orientare la loro strategia commerciale verso segmenti di clientela più redditizi, senza potersi avvalere dell'aiuto statale. Nonostante MobilCom detenga una quota inferiore al 10 % del mercato della telefonia mobile e i prestiti garantiti dallo Stato siano stati rapidamente rimborsati, la Commissione stabilisce perciò che l'aiuto ha prodotto degli indebiti effetti distorsivi sulla concorrenza nel mercato tedesco della telefonia mobile.

(185)

La Commissione reputa che i predetti effetti distorsivi sulla concorrenza non siano stati sufficientemente attenuati dalle misure volte a ridurre la presenza dell'impresa sul mercato illustrate dalle autorità tedesche, in particolare il ritiro dell'impresa dell'attività UMTS.

(186)

La dismissione del comparto UMTS non basta a compensare interamente il pregiudizio subito dai concorrenti di MobilCom, anzitutto perché di tale misura beneficiano essenzialmente i restanti titolari di licenza UMTS, che sono solo una parte dei concorrenti nel mercato della telefonia mobile. L'abbandono delle attività «rete fissa — Internet», attraverso la cessione delle attività relative alla rete fissa a Freenet e la mutata natura, da strategica a puramente finanziaria, della partecipazione in Freenet — come asserito dalle autorità tedesche — non offre un sufficiente contrappeso agli indebiti effetti distorsivi sulla concorrenza determinati dall'aiuto, poiché di questo cambiamento beneficeranno principalmente gli operatori di rete ed i fornitori di servizi Internet e non gli operatori di telefonia mobile.

(187)

Altre misure compensative citate dalle autorità tedesche sono inoltre la soppressione di 1 850 posti di lavoro a tempo pieno, 850 dei quali connessi all'attività di operatore di servizi, nonché la chiusura di alcune sedi. Stando a quanto dichiarato dalle autorità tedesche, MobilCom ha altresì perso clienti e conseguentemente quote di mercato. Alla fine del 2003 l'impresa contava ancora solo 4,2 milioni di utenti rispetto a 4,9 milioni prima della crisi, con conseguente contrazione del 7,2 % del fatturato nell'attività di operatore di servizi (passato da 1,487 miliardi di EUR nel 2002 a 1,356 miliardi di EUR nel 2003).

(188)

La Commissione tiene tuttavia a precisare che la riduzione dell'organico e la chiusura di alcune sedi costituivano altresì, secondo il piano di ristrutturazione, misure indispensabili ad incrementare l'efficienza. Il calo di fatturato registrato durante la fase di ristrutturazione dell'impresa è stato nel frattempo arrestato. Nel primo trimestre del 2004 il fatturato relativo all'attività di «operatore di servizi» aveva già raggiunto i 349 milioni di EUR, contro i 321 milioni del primo trimestre del 2003. Si deve inoltre constatare che il numero degli utenti di MobilCom si è frattanto assestato attorno ai 4,2 milioni. Nel quarto trimestre del 2003 il numero dei nuovi utenti (426 000) ha superato quello degli utenti perduti (338 000) nello stesso periodo (19). Secondo le informazioni comunicate dall'impresa stessa, nel settore degli utenti abbonati si osserva una forte propensione a cambiare operatore, cui sarebbe da imputare la nuova lieve flessione del numero di utenti registrata nei primi due trimestri del 2004. Nel complesso, va tuttavia rilevato che nei primi due trimestri del 2004 MobilCom ha acquisito un numero di utenti abbonati nettamente superiore a quello relativo al medesimo periodo nel 2003. Stando ai dati forniti dall'impresa, nel primo trimestre del 2004 MobilCom deteneva una quota di mercato del 10 % nel settore dei nuovi utenti (20).

(189)

Alla luce delle indebite distorsioni della concorrenza illustrate ai punti 175 — 184, la Commissione stabilisce che il pregiudizio subito dai concorrenti di MobilCom non è stato sufficientemente attenuato dalle misure menzionate dalle autorità tedesche; tuttavia, nel determinare quali altre misure compensative debbano essere adottate, e le relative modalità di realizzazione, si deve tener conto in particolare delle perdite di utenti e di fatturato già registrate nel corso della ristrutturazione, nonché della dismissione del comparto UMTS.

(190)

La Commissione ha pertanto comunicato chiaramente alle autorità tedesche che un'eventuale autorizzazione della seconda misura di aiuto a titolo di aiuto alla ristrutturazione che non prevedesse ulteriori misure compensative sarebbe incompatibile con il mercato comune. Considerate le perdite già menzionate di utenti e fatturato subite dall'impresa nel periodo di ristrutturazione, ed il ritiro dall'attività di operatore di rete UMTS, tali misure non devono tuttavia pregiudicare in misura eccessiva le attività di MobilCom.

(191)

A seguito delle trattative svoltesi in data 9 e 21 gennaio 2004 tra i funzionari della Commissione ed i rappresentanti del Governo federale, del Land Schleswig-Holstein e dell'impresa, si sono discusse ulteriori misure compensative, in particolare la sospensione temporanea — suggerita dalla Commissione — della vendita on-line di contratti di telefonia mobile con MobilCom. Fatta salva la loro posizione giuridica, le autorità tedesche hanno manifestato nel corso di detti negoziati la loro disponibilità ad aderire in linea di massima alla proposta di chiusura temporanea della vendita on-line dei contratti di telefonia mobile di MobilCom per un periodo di sette mesi, al fine di assicurare la compatibilità dell'aiuto. In una nota del 13 febbraio 2004, le autorità tedesche hanno quindi comunicato che anche MobilCom era in linea di principio disposta a chiudere i suoi sportelli on-line per la vendita in rete di contratti di telefonia mobile con MobilCom, per un periodo massimo di sette mesi. Nella comunicazione si fornivano ulteriori precisazioni sull'eventuale articolazione della misura, i cui dettagli sono stati ulteriormente elaborati su richiesta della Commissione in un e-mail inviata dalle autorità tedesche in data 18 febbraio 2004.

(192)

Nell'aprile 2004 la Germania ha tuttavia comunicato di non poter dare il proprio assenso definitivo alla chiusura degli sportelli di vendita on-line, alla luce della posizione legale assunta da ultimo da MobilCom. L'impresa ha ribadito i propri dubbi circa la qualificazione di aiuto alla ristrutturazione della misura. Anche qualora la Commissione concludesse, tuttavia, che l'aiuto costituisce un aiuto alla ristrutturazione, la prevista sospensione per sette mesi della vendita diretta on-line di contratti di telefonia mobile costituirebbe un onere sproporzionato per l'impresa.

(193)

Come già illustrato ai punti da 132 a 147, la Commissione è del parere che la seconda misura di aiuto si configuri come un aiuto alla ristrutturazione. Come già detto in precedenza, la Commissione ritiene che, nella fattispecie, si debbano adottare ulteriori misure per compensare le indebite distorsioni causate dall'aiuto accordato.

(194)

Vista l'impossibilità di giungere ad un accordo con le autorità tedesche e l'impresa interessata sulle eventuali misure compensative, la Commissione si avvale della prerogativa prevista all'articolo 7, paragrafo 4 del regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio per subordinare l'autorizzazione della seconda misura di aiuto alla sospensione, per un periodo di sette mesi, della vendita on-line di contratti di telefonia mobile con MobilCom (formula prepagata e/o abbonamento).

(195)

Più specificamente, nel quadro di tale vincolo è previsto che le autorità tedesche assicurino che MobilCom AG, nonché tutte le società appartenenti al gruppo, chiudano i loro sportelli on-line per la vendita diretta in rete di contratti di telefonia mobile con MobilCom per un periodo di sette mesi, affinché non possano essere stipulati nuovi contratti di telefonia mobile (formula prepagata/abbonamento) direttamente con MobilCom AG e con le società del gruppo. Ciò non osta alla vendita di suoi contratti di telefonia mobile da parte di altri fornitori attraverso Freenet.AG.

(196)

Le autorità tedesche sono inoltre tenute a provvedere affinché, per la durata della chiusura degli sportelli on-line, sia sospesa anche la vendita diretta in rete di contratti di telefonia mobile con MobilCom attraverso le pagine web dei negozi on-line di MobilCom e di MobilCom AG e le imprese del gruppo non adottino altre misure per eludere questo vincolo.

(197)

Durante il periodo di chiusura gli utenti non potranno stipulare direttamente on-line nuovi contratti di telefonia mobile (formula prepagata e/o abbonamento) né con MobilCom AG né con le società del gruppo. La Commissione tiene a sottolineare espressamente che tutte le altre prestazioni non finalizzate alla conclusione di nuovi contratti di telefonia mobile con utenti finali possono ancora essere fornite on-line. Tra queste rientrano tutti i servizi forniti ai clienti attuali (ad esempio servizi alla clientela, proroga dei contratti, vendita di suonerie, giochi, ecc.).

(198)

Durante il periodo di chiusura l'utente potrà essere informato — attraverso le relative pagine web — dell'impossibilità di stipulare nuovi contratti di telefonia mobile on-line. MobilCom può indicare nel proprio sito Internet gli indirizzi di agenti di vendita attraverso i quali i clienti possono ottenere il servizio desiderato. Si deve tuttavia assicurare che i clienti non siano trasferiti automaticamente ad un agente di vendita mediante un link diretto.

(199)

La Commissione ingiunge inoltre alle autorità tedesche di avviare l'attuazione della suddetta misura entro due mesi dall'adozione della presente decisione. Un periodo di preparazione più lungo non è necessario e rischierebbe altresì di indebolire l'efficacia della misura, che verrebbe così svincolata — sotto il profilo temporale — dalla ristrutturazione dell'impresa.

(200)

Il vincolo posto dalla Commissione è ispirato alle proposte originarie delle autorità tedesche.

(201)

Avendo ponderato tutti gli elementi nel loro complesso, la Commissione ha stabilito che la sospensione della vendita on-line dei contratti di telefonia mobile con MobilCom può offrire un adeguato contrappeso agli effetti distorsivi sulla concorrenza generati. Secondo i dati forniti dall'impresa stessa, nel 2003 MobilCom ha acquisito […]* nuovi utenti (dato lordo), di cui […]* abbonati, attraverso la vendita diretta on-line. Nel medesimo anno il dato lordo relativo ai nuovi utenti acquisiti è […]* di cui […]* abbonati. Ciò significa che nel 2003 MobilCom ha acquisito circa l'1-1,5 % dei nuovi utenti e circa il 2 % dei nuovi abbonati attraverso i suoi sportelli on-line. Si calcola quindi che nel 2004 MobilCom acquisisca il 2-5 % dei propri utenti attraverso questo canale di vendita. Impedendo ai clienti, durante il periodo di chiusura degli sportelli on-line, di stipulare nuovi contratti di telefonia mobile (formula prepagata e/o abbonamento) on-line direttamente con MobilCom AG e le imprese del gruppo si chiude quindi l'accesso di MobilCom ad un canale di vendita diretta sempre più importante. Ai concorrenti la misura offre temporaneamente la possibilità che i clienti visitino i loro siti web e siano indotti a stipulare contratti on-line.

(202)

La durata del provvedimento, fissata a sette mesi, appare anch'essa appropriata. Il prestito garantito dallo stato è stato concesso a MobilCom nel novembre 2002. L'impresa ha estinto il prestito nel settembre 2003. Se si considera inoltre che il rimborso è avvenuto in diverse rate, l'ultima delle quali è stata versata nel marzo del 2003, risulta che il periodo di sette mesi equivale al periodo in cui MobilCom ha pienamente beneficiato del prestito coperto da garanzia statale nel corso della ristrutturazione. Ai fini di un'adeguata compensazione delle distorsioni della concorrenza indotte dall'aiuto, sembra quindi opportuno fissare la durata della chiusura degli sportelli on-line per la vendita diretta di contratti di telefonia mobile con MobilCom ad un periodo equivalente, ovvero sette mesi.

(203)

La Commissione respinge inoltre l'affermazione secondo cui la sospensione per sette mesi della vendita diretta on-line di contratti di telefonia mobile comporterebbe un onere eccessivo per l'impresa. Al contrario, la Commissione ritiene che il provvedimento — necessario nella fattispecie — incida solo in misura limitata sulle attività dell'impresa. L'impresa continua ad acquisire gran parte dei suoi utenti attraverso i propri negozi MobilCom, nonché attraverso agenti di vendita. La sospensione della vendita diretta on-line non incide quindi sui canali di vendita principali di MobilCom.

(204)

Non si deve d'altronde credere che tutti i clienti, che durante il periodo di sospensione avrebbero voluto stipulare direttamente on-line un contratto con MobilCom, opteranno per un altro operatore contattato on-line. E' invece prevedibile che una parte di questi clienti concludano un contratto con MobilCom attraverso altri canali di distribuzione. Anche qualora, durante il periodo di sospensione, tutti i clienti intenzionati a stipulare direttamente on-line un contratto con MobilCom si dovessero rivolgere ad un altro concorrente, la perdita risultante in termini di utenti appare ragionevole in considerazione delle distorsioni della concorrenza verificatesi.

(205)

Inoltre, resta comunque la possibilità che gli utenti già acquisiti proroghino il contratto alla sua scadenza. MobilCom può anche prestare servizi alla clientela ed altri servizi connessi alla telefonia mobile non finalizzati alla stipulazione di contratti di telefonia mobile. Durante il periodo di sospensione, MobilCom può altresì dare ampia pubblicità nei suoi negozi on-line ai suoi prodotti di telefonia mobile, dando particolare risalto ai prodotti offerti a condizioni particolarmente favorevoli con la formula prepagata o in abbonamento, acquistabili dai clienti nei negozi MobilCom e attraverso gli altri canali di distribuzione.

(206)

La Commissione fa presente che non vi è da temere che la sospensione della vendita diretta on-line dei contratti di telefonia mobile di MobilCom possa causare un palese deterioramento della struttura del mercato, ai sensi di quanto statuito al punto 38 degli orientamenti comunitari. La chiusura degli sportelli di vendita on-line costituisce una misura compensativa relativamente limitata, che non minaccia in alcun modo la sopravvivenza di MobilCom. Non sussiste quindi il pericolo che scompaia o si indebolisca considerevolmente un importante concorrente, e che di conseguenza i due principali operatori del mercato — T-Mobile e Vodafone — ne risultino indirettamente rafforzati.

(207)

La Commissione non ritiene necessario imporre altre misure compensative, quali ad esempio la «vendita» proporzionale di utenti a concorrenti e l'astensione, per un periodo limitato, di MobilCom dall'attività di operatore di servizi nel settore UMTS. A giudizio della Commissione queste due misure sono inadeguate. La «vendita» di clienti di MobilCom non è attuabile sotto il profilo sia giuridico sia pratico. Per quanto riguarda l'imposizione a MobilCom di un eventuale divieto di esercitare l'attività di operatore di servizi nel settore UMTS per un periodo determinato, la Commissione reputa che un tale divieto ostacolerebbe l'innovazione nel mercato della telefonia mobile e non sarebbe nell'interesse della concorrenza, poiché ne limiterebbe la dinamica.

VII.   CONCLUSIONE

(208)

La Commissione conclude che la garanzia di Stato concessa in relazione al prestito di 112 milioni di EUR a favore di MobilCom AG costituisce un aiuto alla ristrutturazione, compatibile con il mercato comune ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE, sulla base degli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà, a condizione che le autorità tedesche diano esecuzione al vincolo specificato ai considerando da 195 a 199 relativo alla sospensione della vendita diretta on-line di contratti di telefonia mobile con MobilCom. Qualora tale vincolo non sia rispettato, la Commissione si riserva il diritto di usare i poteri conferiti dagli articoli 16 e 23 del regolamento (CE) n. 659/1999 del Consiglio.

HA DECISO QUANTO SEGUE:

Articolo 1

L'aiuto di Stato che la Germania ha concesso a MobilCom AG e a MobilCom Holding GmbH in forma di una garanzia in solido a copertura dell'80 % del valore di un prestito di 112 milioni di EUR erogato all'impresa il 20 novembre 2002 da un consorzio di banche, guidato dal Kreditanstalt für Wiederaufbau, è compatibile con il mercato comune a norma dell'articolo 87, paragrafo 3, lettera c), del trattato CE a condizione che la Germania si conformi alle disposizioni stabilite all'articolo 2 della presente decisione.

Articolo 2

1.   La Germania provvede affinché MobilCom AG e tutte le imprese del gruppo chiudano i loro sportelli di vendita diretta on-line di contratti di telefonia mobile con MobilCom per un periodo di sette mesi, impedendo che siano stipulati nuovi contratti di telefonia mobile (con formula prepagata e/o abbonamento) con MobilCom AG e le imprese del suo gruppo attraverso questo canale di vendita. Questa misura lascia impregiudicata la vendita di contratti di telefonia mobile di altri operatori attraverso le pagine web di Freenet.de AG.

2.   La Germania provvede affinché, per tutta la durata della chiusura degli sportelli di vendita on-line, sia sospesa la vendita di contratti di telefonia mobile con MobilCom attraverso le pagine web dei negozi di MobilCom e affinché MobilCom AG e le imprese del gruppo non adottino altre misure per eludere il suddetto vincolo.

3.   Durante il periodo di chiusura, di cui al paragrafo 1, è possibile informare i clienti attraverso apposite pagine web della temporanea impossibilità di stipulare nuovi contratti di telefonia mobile on-line. MobilCom può tuttavia riportare nel proprio sito Internet gli indirizzi di agenti di vendita ai quali gli utenti possono rivolgersi per ottenere la prestazione desiderata. Si deve garantire che il cliente non sia rinviato automaticamente ad un agente di vendita mediante un link diretto.

4.   La Germania provvede affinché si dia esecuzione alla chiusura degli sportelli di vendita on-line entro due mesi dall'adozione della presente decisione della Commissione.

Articolo 3

La Germania comunica alla Commissione l'inizio della sospensione dell'attività di vendita on-line. Entro un mese dalla chiusura dei punti di vendita on-line, essa presenta una relazione in cui descrive in modo particolareggiato tutti i provvedimenti adottati per dare applicazione alla misura. La Germania informa inoltre tempestivamente la Commissione quando la misura giunge a termine.

Articolo 4

La Repubblica federale tedesca è la destinataria della presente decisione.

Fatto a Bruxelles, il 14 luglio 2004

Per la Commissione

Mario MONTI

Membro della Commissione


(1)  GU L 83 del 27.3.1999, pag. 1. Regolamento modificato dall'atto di adesione del 2003.

(2)  GU C 80 del 3.4.2003, pag. 5.

(3)  GU C 288 del 9.10.1999, pag. 2.

(4)  Cfr. nota n. 2.

(5)  GU C 210 del 5.9.2003, pag. 4.

(6)  Dopo aver concluso, nell'aprile 2001, un accordo di roaming nazionale con E-Plus, MobilCom ha potuto utilizzare le reti GSM/GPRS di E-Plus per la rete di trasmissione vocale e dati e offrire speciali servizi di trasmissione vocale e dati con il proprio marchio su tutto il territorio federale, attraverso la rete mediante GPRS prima ancora del lancio della propria attività UMTS.

(7)  Xonio Mobilfunkreport 2002; relazione annua del garante tedesco dei servizi postali e delle telecomunicazioni (RegTP) del 2002; studio di mercato realizzato per conto di MobilCom da Deloitte & Touche in data 10 marzo 2003.

(8)  Xonio Funkmobilreport 2002; studio di mercato realizzato per conto di MobilCom da Deloitte & Touche in data 10 marzo 2003.

(9)  Quam si è nel frattempo ritirata dal mercato tedesco della telefonia mobile.

(10)  Nel frattempo, le assemblee generali di MobilCom AG e France Télécom hanno approvato l'accordo transattivo («MC Settlement Agreement»).

(11)  Parti del presente testo sono state omesse per evitare di trasmettere informazioni riservate. Tali parti sono indicate con dei puntini di sospensione tra parentesi quadre seguite da un asterisco.

(12)  Ciò non sarebbe stato possibile, conservando la licenza, in quanto un titolare di licenza non può essere al tempo stesso operatore di servizi.

(13)  […]*

(14)  Relazione intermedia al primo trimestre 2004 di MobilCom AG.

(15)  Cfr. il punto 2.1.1 della comunicazione della Commissione sull'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato concessi sotto forma di garanzie (GU C 71 dell'11.3.2000, pag. 14).

(16)  All'epoca della concessione dell'aiuto il tasso di riferimento in questione era pari al 5,06 % [si confrontino i tassi di riferimento e sconto per gli aiuti di Stato nella lettera della Commissione SG (97) D/7120 del 18 agosto 1997].

(17)  Cfr. i comunicati stampa relativi a MobilCom del 27 settembre 2002.

(18)  Dato relativo al 2003: 30 EUR per utente abbonato (nel 2002: 28,60 EUR), 6,80 EUR per utente prepagato (2002: 5,20 EUR).

(19)  Informazioni trasmesse dalla società.

(20)  Comunicato stampa del 13 maggio 2004.