52001PC0031

Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma comunitario di azione in materia di ambiente 2001-2010 /* COM/2001/0031 def. - COD 2001/0029 */

Gazzetta ufficiale n. 154 E del 29/05/2001 pag. 0218 - 0225


Proposta di DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che istituisce il programma comunitario di azione in materia di ambiente 2001-2010

(presentata dalla Commissione)

RELAZIONE

1. Introduzione

Nel 1992 è stato varato il Quinto programma d'azione in materia di ambiente, "Per uno sviluppo durevole e sostenibile"; alla conclusione del programma è risultato evidente che, nonostante un'esauriente legislazione ambientale, l'ambiente meritava ancora attenzione.

Il nuovo programma d'azione tenta di individuare i settori nei quali è necessario un nuovo intervento o un orientamento diverso. Molte delle conclusioni e delle misure proposte nel Quinto programma sono ancora valide, ma il problema è essenzialmente quello dell'attuazione sul campo. Problemi più persistenti e difficili da trattare, come il cambiamento climatico, necessitano invece un impegno più concertato a livello comunitario per segnare la via. Il presente programma d'azione fissa il programma e colloca le sfide della politica ambientale nel contesto più vasto dello sviluppo sostenibile, delle influenze reciproche tra progresso economico e un ambiente sano, della globalizzazione e dell'allargamento dell'Unione europea.

2. Valutazione globale del Quinto programma di azione in materia di ambiente

Nell'ambito del riesame del Quinto programma di azione in materia di ambiente la Commissione doveva effettuare una valutazione complessiva dei risultati ottenuti; la valutazione, basata sulla relazione sullo stato dell'ambiente presentata dall'Agenzia europea per l'ambiente, confermava i progressi realizzati nel raggiungere gli obiettivi ambientali, ma sottolineava che c'era ancora molto da fare. La valutazione globale è stata pubblicata per fungere da piattaforma per un dibattito sulle future priorità ambientali.

3. Consultazioni esterne

Dopo la pubblicazione della valutazione globale del programma si sono tenute ampie consultazioni con i soggetti interessati dei vari Stati membri; l'esercizio ha compreso 12 seminari organizzati da autorità nazionali, un seminario con i rappresentanti dell'industria e delle imprese, riunioni e contatti con varie organizzazioni non governative e commenti scritti da vari organismi regionali e privati cittadini. Per favorire la partecipazione è stata aperta una pagina web pubblica.

Anche i paesi candidati all'adesione sono stati invitati a inviare i propri pareri sulle priorità del programma di azione che si estenderà al periodo successivo alle prime adesioni all'Unione europea. Il Centro ambientale regionale in Ungheria ha coordinato la presentazione di contributi complessivi da parte delle autorità nazionali e di organizzazioni non governative.

4. Il programma di azione e lo sviluppo sostenibile

Il Quinto programma di azione in materia di ambiente è stato uno strumento importante per sancire che lo sviluppo sostenibile era uno degli obiettivi dell'Unione europea, come confermato successivamente dal trattato di Amsterdam.

La politica ambientale non basta, da sola, a realizzare tale obiettivo, ma deve essere affiancata dal totale impegno dei legislatori in tutti i settori della politica comunitaria, ambiente compreso, per tentare di garantire il miglior equilibrio tra obiettivi di natura economica, sociale e ambientale.

Sulla base di queste considerazioni cambia pertanto la natura di questo nuovo programma di azione, che ora rappresenta la dimensione ambientale di una più ampia strategia comunitaria in materia di sostenibilità e che mira a individuare i principali problemi ambientali e le rispettive cause. Il meccanismo che garantisce che gli altri settori politico-strategici rispondano efficacemente ai problemi è rappresentato dal principio dell'integrazione delle considerazioni ambientali.

5. Implicazioni finanziarie

Il programma di azione delinea gli obiettivi prioritari da conseguire per garantire un ambiente sano e pulito e fissa le sfide principali per i prossimi anni, senza tuttavia prescrivere la natura precisa delle azioni e delle misure necessarie. Questo aspetto verrà sviluppato successivamente, nell'ambito di altre iniziative, che tratteranno le implicazioni finanziarie di ciascuna misura prevista.

6. Sussidiarietà

Il programma di azione affronta i problemi ambientali per i quali è necessaria un'azione e una leadership europea, vista anche la natura transfrontaliere delle tematiche ambientali e delle soluzioni.

7. Coerenza con altre politiche comunitarie

Il programma d'azione riconosce il rapporto ombelicale tra le politiche sociali ed economiche della Comunità e l'impatto che esse possono avere sull'ambiente. Il principio dell'integrazione delle considerazioni ambientali, sancito dall'articolo 6 del trattato, è una componente fondamentale del programma d'azione.

8. Una scadenza decennale

Si propone che il programma si articoli nell'arco di dieci anni, periodo minimo indispensabile per:

- mettere a punto nuove misure;

- trasporre e attuare le misure in questione;

- assicurarsi che esse ottengano un effetto significativo;

- essere in grado di valutarne l'efficacia.

Per far fronte all'evoluzione della situazione è previsto un riesame intermedio del programma; a scadenze periodiche verranno resi pubblici indicatori che consentiranno di verificare i progressi realizzati e di stimolare risposte, ove ciò fosse necessario.

2001/0029 (COD)

Proposta di DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che istituisce il programma comunitario di azione in materia di ambiente 2001-2010

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 175, paragrafo 3,

vista la proposta della Commissione [1],

[1] GU C [...] del [...], pag. [...].

visto il parere del Comitato economico e sociale [2],

[2] GU C [...] del [...], pag. [...].

visto il parere del Comitato delle regioni [3],

[3] GU C [...] del [...], pag. [...].

deliberando secondo la procedura di cui all'articolo 251 del trattato [4],

[4] GU C [...] del [...], pag. [...].

considerando quanto segue:

(1) Un ambiente pulito e sano è essenziale per mantenere il benessere e la prosperità di una società, ma la continua crescita a livello mondiale causerà pressioni finora sconosciute sull'ambiente.

(2) Il Quinto programma comunitario di politica e di azione a favore dell'ambiente - "Verso uno sviluppo durevole e sostenibile" - si è concluso il 31 dicembre 2000, dopo aver conseguito importanti risultati.

(3) Continuano a registrarsi vari problemi ambientali gravi che necessitano ulteriori interventi.

(4) Un utilizzo prudente delle risorse naturali e la protezione dell'ecosistema globale, uniti alla prosperità economica e ad uno sviluppo sociale equilibrato, sono uno dei presupposti dello sviluppo sostenibile.

(5) Il presente programma affronta la dimensione ambientale dello sviluppo sostenibile, puntando al contempo ad ottenere un miglioramento generalizzato dell'ambiente e della qualità della vita nell'Unione europea.

(6) Il presente programma di azione definisce le priorità ambientali che richiedono una risposta comunitaria e si articola lungo un periodo di dieci anni per garantire il tempo sufficiente per individuare le nuove misure, per attuarle e per valutarne gli effetti.

(7) Gli obiettivi, le priorità e le azioni contemplate dalla presente decisione si applicheranno alla Comunità allargata.

(8) La legislazione rimane l'elemento centrale per rispondere alle sfide di carattere ambientale e la completa e corretta attuazione delle normative esistenti sarà una priorità.

(9) L'integrazione delle considerazioni ambientali nelle politiche economiche e sociali è fondamentale per affrontare le cause delle pressioni ambientali e in questo senso sono necessari ulteriori progressi.

(10) Occorre un approccio strategico per indurre i necessari cambiamenti dei modelli di produzione e di consumo che incidono sullo stato dell'ambiente e sulle tendenze in atto; a tal fine sarà necessario introdurre nuove modalità di interazione con il mercato, dare maggiore potere ai cittadini e incentivare miglioramenti nelle decisioni di pianificazione e gestione dell'uso del territorio.

(11) La comunità scientifica è unanime nell'affermare che le attività umane aumentano le concentrazioni dei gas di serra, con il conseguente innalzamento delle temperature su scala mondiale e perturbazioni del clima.

(12) Le implicazioni dei cambiamenti climatici per la società umana e per la natura sono gravi e impongono l'adozione di misure per ridurre le emissioni dei gas di serra.

(13) È possibile prevenire i cambiamenti climatici senza ridurre il tasso di crescita e la prosperità dissociando la crescita economica dalla produzione di emissioni.

(14) L'esistenza di sistemi naturali salubri ed equilibrati è un fattore essenziale per sostenere la vita sul pianeta.

(15) Le attività umane esercitano una forte pressione sulla natura e sulla biodiversità dovuta segnatamente all'inquinamento e alle modalità di sfruttamento delle terre e dei mari.

(16) Il suolo è una risorsa finita di vitale importanza, che attualmente è sotto pressione.

(17) Nonostante gli sviluppi degli standard ambientali, la salute umana subisce gli effetti della qualità dell'aria, delle acque e degli alimenti ed è dimostrato l'aumento di allergie, malattie respiratorie, cancri e altre patologie.

(18) L'inquinamento causato dai trasporti, dalle attività agricole, dai processi industriali e dalla gestione degli effluenti domestici e dei rifiuti contribuisce a determinare la scarsa qualità dell'ambiente che a sua volta ha un impatto negativo sulla salute umana.

(19) Gli aspetti della prevenzione e della precauzione meritano maggiore attenzione nell'elaborazione di una strategia per la protezione della salute umana e dell'ambiente.

(20) La capacità del pianeta di assorbire la domanda e i rifiuti derivanti dall'impiego delle risorse è sotto pressione e si registrano effetti negativi legati all'uso di metalli, minerali e idrocarburi.

(21) Il volume dei rifiuti all'interno della Comunità continua ad aumentare, con la conseguente perdita di territorio e di risorse e inquinamento.

(22) Una parte rilevante dei rifiuti è pericolosa.

(23) A seguito della globalizzazione dell'economia un'azione ambientale su scala internazionale è sempre più necessaria e impone nuove risposte da parte della Comunità connesse alle politiche in materia di scambi commerciali, sviluppo e relazioni esterne.

(24) Vista la complessità delle tematiche, l'attività legislativa in campo ambientale deve fondarsi su una solida valutazione scientifica ed economica che parta dalla conoscenza dello stato dell'ambiente e delle tendenze in atto, secondo quanto stabilito dall'articolo 174 del trattato.

(25) Le informazioni inviate ai legislatori e al pubblico in generale devono essere attinenti, aggiornate e facilmente comprensibili.

(26) I progressi realizzati verso il raggiungimento degli obiettivi ambientali devono essere quantificati e valutati.

(27) A metà del programma si dovrebbe procedere a un riesame dei progressi realizzati e a una valutazione dell'eventuale necessità di modificarne l'orientamento,

HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:

Articolo 1

Istituzione del programma

1. La presente decisione istituisce un programma comunitario di azione in materia di ambiente, di seguito denominato "il programma", che definisce gli obiettivi prioritari da raggiungere.

2. Il presente programma decorre dal 1° gennaio 2001 e si conclude il 31 dicembre 2010.

Articolo 2

Scopo e obiettivi globali

1. Il programma istituisce i principali obiettivi e priorità ambientali della Comunità attuale e futura, dopo l'allargamento, che contribuiranno a realizzare la strategia comunitaria in materia di sviluppo sostenibile, che sarà fondata sulla valutazione dello stato dell'ambiente e delle tendenze in atto e sull'individuazione dei problemi ambientali persistenti che impongono alla Comunità di assumere un ruolo di traino.

2. Il programma agevola la totale integrazione delle disposizioni in materia di protezione dell'ambiente in altre politiche comunitarie e garantisce al contempo che le misure a favore dell'ambiente proposte e adottate tengano conto degli obiettivi economici e sociali dello sviluppo sostenibile e valutino tutte le possibilità e gli strumenti disponibili; esso è inoltre basato sul più ampio dialogo e su solide conoscenze scientifiche.

3. Il programma punta a stabilizzare le concentrazioni atmosferiche dei gas di serra ad un livello tale da non causare variazioni innaturali del clima terrestre. A tal fine sarà necessario fare progressi verso il raggiungimento del traguardo a lungo termine istituito dal Gruppo intergovernativo per il cambiamento climatico (IPCC), vale a dire la riduzione delle emissioni dei gas di serra del 70% rispetto ai livelli del 1990, al fine di realizzare i seguenti obiettivi:

- ratifica del protocollo di Kyoto e rispetto del traguardo di una riduzione delle emissioni pari all'8% nel periodo 2008-2012 rispetto ai valori del 1990 per gli attuali Stati membri;

- garanzia che la Comunità conquisti una credibilità tale che le consenta di insistere sulla conclusione di un accordo internazionale sulla definizione di un nuovo obiettivo per il periodo successivo a quello stabilito a Kyoto, che tenda a ridurre sensibilmente le emissioni.

4. Il programma è destinato a tutelare e a ripristinare il funzionamento dei sistemi naturali e ad arrestare la perdita di biodiversità nell'Unione europea e su scala mondiale, con i seguenti obiettivi:

- protezione dell'ambiente naturale contro i danni delle emissioni inquinanti;

- protezione dei suoli contro l'erosione e l'inquinamento;

- protezione della diversità biologica, compatibilmente con la strategia comunitaria per la diversità biologica [5];

[5] Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo su una strategia comunitaria per la diversità biologica, COM(98)42) def.

- tutela del patrimonio rappresentato dalla biodiversità e dal paesaggio nelle zone rurali della Comunità.

5. Il programma mira ad un ambiente in cui i livelli dei contaminanti di origine antropica non provochino impatti significativi o rischi inaccettabili per la salute umana. Esso è destinato specificamente a:

- far comprendere meglio le minacce per la salute umana;

- valutare per tappe tutte le sostanze chimiche prodotte in quantità elevate, con date e scadenze chiare (come illustrato nel Libro bianco sulla nuova strategia in materia di sostanze chimiche), partendo da quelle con un elevato volume di produzione e da quelle che danno adito a particolari preoccupazioni;

- garantire che il tenore di pesticidi presenti nell'ambiente non comporti rischi o impatti significativi per la salute umana e per l'ambiente e, più in generale, ridurre globalmente l'impiego di pesticidi;

- garantire livelli di qualità delle acque che non presentino impatti o rischi significativi per la salute umana e per l'ambiente, garantendo che il tasso di estrazione dalle risorse idriche sia sostenibile nel lungo periodo;

- raggiungere livelli di qualità dell'aria che non comportino impatti o rischi significativi per la salute umana e per l'ambiente;

- ridurre sensibilmente il numero di persone costantemente soggette a livelli elevati di inquinamento acustico sul lungo periodo.

6. Il programma mira a garantire una migliore efficienza delle risorse e una migliore gestione delle risorse e dei rifiuti, con i seguenti obiettivi:

- garantire che il consumo di risorse rinnovabili e non rinnovabili e i rispettivi impatti non superino la capacità di carico dell'ambiente;

- ridurre sensibilmente, nel periodo in cui si articola il programma, la quantità di rifiuti destinata allo smaltimento finale e il volume di rifiuti pericolosi prodotti;

- ottenere una sensibile riduzione complessiva delle quantità di rifiuti prodotte ricorrendo a iniziative di prevenzione, a una maggiore efficienza delle risorse e al passaggio a modelli di consumo più sostenibili, dissociando in tal modo la produzione dei rifiuti dalla crescita economica;

- i rifiuti che continuano ad essere prodotti non dovrebbero essere pericolosi o dovrebbero presentare il minimo rischio possibile; occorre privilegiare il recupero, e più specificamente il riciclaggio; la quantità di rifiuti destinata allo smaltimento finale deve essere ridotta al minimo e deve essere distrutta o smaltita in sicurezza; infine, i rifiuti dovrebbero essere trattati il più vicino possibile al luogo in cui vengono prodotti, a condizione che ciò risulti compatibile con la normativa comunitaria e non comporti una riduzione nell'efficienza economica e tecnica delle operazioni di trattamento dei rifiuti.

7. Il programma promuove l'adozione di politiche e di approcci che consentano uno sviluppo sostenibile nei paesi candidati all'adesione.

8. Il programma promuove l'ambiente e lo sviluppo sostenibile nei paesi candidati attraverso:

- un ampio dialogo con le amministrazioni dei paesi candidati in merito allo sviluppo sostenibile;

- la cooperazione con le ONG del settore ambientale e con le imprese dei paesi candidati per un'opera di sensibilizzazione.

9. Il programma incentiva lo sviluppo di una partnership globale per l'ambiente e contribuisce allo sviluppo sostenibile garantendo che:

- le istanze e gli obiettivi in materia di ambiente e di sviluppo sostenibile vengano integrati in tutti gli aspetti delle relazioni esterne della Comunità;

- le tematiche ambientali vengano affrontate e adeguatamente finanziate dalle organizzazioni internazionali;

- vengano attuate le convenzioni internazionali in materia di ambiente;

- si ricerchi in maniera fattiva un consenso sulla valutazione dei rischi per la salute e per l'ambiente, compresa la condivisione delle informazioni, la collaborazione nel campo della ricerca e lo sviluppo di procedure di prova per facilitare il raggiungimento di un consenso a livello internazionale su approcci di gestione dei rischi, compresa, ove necessario, l'applicazione del principio della precauzione.

10. Il programma garantisce che la politica ambientale della Comunità venga intrapresa in maniera integrata, si fondi su un ampio dialogo in vari settori con i soggetti interessati, sulla partecipazione dei cittadini, sull'analisi dell'efficacia dei costi e su solidi dati e informazioni scientifici, alla luce delle più recenti ricerche e sviluppi tecnologici.

Articolo 3

Approcci strategici per la realizzazione degli obiettivi ambientali

Gli obiettivi definiti all'articolo 2 in merito agli approcci strategici sono perseguiti anche attraverso una serie di azioni prioritarie illustrate di seguito.

1. Per incentivare un'attuazione più efficace della legislazione comunitaria in materia di ambiente, e fermo restando il diritto della Commissione di avviare procedure di infrazione, è necessario:

- sostenere lo scambio di informazioni sulle buone prassi di attuazione attraverso la rete IMPEL;

- adottare misure per combattere il crimine ambientale;

- promuovere norme migliori di ispezione e monitoraggio da parte degli Stati membri.

2. Integrare le disposizioni in materia di protezione dell'ambiente nella definizione di tutte le politiche e le attività comunitarie comporta:

- garantire che le strategie di integrazione adottate dal Consiglio nei vari settori della politica si traducano in azioni efficaci;

- monitorare periodicamente, utilizzando gli indicatori più idonei, e riferire sul processo di integrazione a livello settoriale;

- integrare maggiormente i criteri ambientali nei programmi di finanziamento della Comunità.

3. Promuovere il principio "chi inquina paga" attraverso l'utilizzo di strumenti di mercato, compreso il ricorso agli scambi dei diritti di emissione e alle imposte, agli oneri e ai sussidi ambientali, per internalizzare gli impatti ambientali positivi e negativi.

4. Per promuovere la cooperazione e le partnership con le imprese e con le organizzazioni che le rappresentano nel settore ambientale è necessario:

- incoraggiare una più ampia diffusone dei sistemi comunitari di eco-gestione e audit [6] e preparare iniziative che incentivino le imprese a pubblicare rapporti di prestazione ambientale o di sviluppo sostenibile rigorosi e verificati da terzi indipendenti;

[6] Il riferimento all'EMAS sarà inserito appena disponibile.

- istituire un programma di assistenza in materia di conformità, che fornisca un aiuto specifico alle piccole e medie imprese;

- incentivare l'introduzione di sistemi di ricompensa per le prestazioni ambientali delle imprese;

- promuovere una politica integrata dei prodotti che contribuisca a tener conto delle considerazioni ambientali in tutto il ciclo di vita dei prodotti e una più vasta applicazione di processi e prodotti compatibili con l'ambiente;

- incentivare gli impegni e gli accordi volontari; per conseguire chiari obiettivi ambientali.

5. Per garantire che i consumatori dispongano di migliori informazioni sui processi e sui prodotti in termini di impatto ambientale occorre:

- incoraggiare la diffusione di marchi ecologici che consentano ai consumatori di comparare le prestazioni ambientali di prodotti diversi dello stesso tipo;

- incentivare il ricorso ad autodichiarazioni ambientali ed evitare le dichiarazioni ingannevoli;

- promuovere gli appalti "verdi", nel rispetto delle regole comunitarie di concorrenza e del mercato interno, attraverso linee guida sulle buone prassi e partendo da un riesame degli appalti verdi all'interno delle istituzioni comunitarie.

6. Per sostenere l'integrazione delle considerazioni ambientali nel settore finanziario è necessario:

- valutare la possibilità di varare un'iniziativa a carattere volontario con il settore finanziario riguardante linee guida per l'integrazione dei dati relativi ai costi ambientali nelle relazioni finanziarie annue delle imprese e lo scambio di buone prassi in politica tra gli Stati membri;

- rivolgersi alla Banca europea per gli investimenti affinché rafforzi l'integrazione degli obiettivi e delle considerazioni ambientali nelle sue attività di finanziamento.

7. Per creare un regime comunitario in materia di responsabilità è necessario:

- legiferare in materia di responsabilità ambientale.

8. Per favorire una migliore comprensione delle tematiche ambientali da parte dei cittadini europei è necessario:

- incoraggiare la fornitura di informazioni accessibili sull'ambiente ai cittadini;

- fornire un kit di risorse mirate ad aiutare le autorità locali e regionali o altre organizzazioni a comunicare con i cittadini in materia ambientale e, più in particolare, in materia di comparazione delle prestazioni ambientali dei nuclei domestici, fornendo informazioni su come migliorarle.

9. Per incentivare e promuovere decisioni efficaci in materia di pianificazione e di gestione territoriali che tengano conto delle considerazioni ambientali, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà, è necessario:

- promuovere buone prassi riguardo all'uso sostenibile del territorio, con particolare enfasi sul programma di gestione integrata delle zone costiere;

- sostenere programmi e reti che si facciano portatori di scambi di esperienze e dello sviluppo di buone prassi sullo sviluppo urbano sostenibile e sullo sfruttamento sostenibile del mare;

- aumentare le risorse e garantire un campo di applicazione più vasto alle misure agro-ambientali previste nell'ambito della politica agricola comune.

Articolo 4

Aree di azione prioritarie per il cambiamento climatico

Gli obiettivi definiti all'articolo 2 in merito al cambiamento climatico sono perseguiti anche attraverso le azioni prioritarie illustrate di seguito.

1. Conseguimento dei traguardi istituiti dal protocollo di Kyoto:

- ratificare e attuare il protocollo di Kyoto;

- definire gli obiettivi da realizzare all'insegna dell'efficacia dei costi per ridurre le emissioni di gas di serra nei vari settori, in collegamento con il programma europeo sul cambiamento climatico;

- istituire un sistema di scambio delle emissioni di CO2 all'interno della Comunità;

- procedere ad un inventario e ad un riesame dei sussidi al settore energetico negli Stati membri; l'esercizio comprenderà una valutazione della loro compatibilità con la realizzazione degli obiettivi in materia di cambiamento climatico;

- favorire il passaggio a combustibili a basso tenore di carbonio per la produzione di energia elettrica;

- incentivare le fonti di energia rinnovabili, allo scopo di raggiungere, entro il 2010, un 12% di energia derivata da fonti rinnovabili;

- incentivare il ricorso a provvedimenti fiscali, anche su scala comunitaria, per favorire il passaggio a energie e trasporti più puliti e promuovere l'innovazione tecnologica, compresa l'adozione di un quadro per l'imposizione energetica;

- favorire la sottoscrizione di accordi ambientali con i settori industriali in materia di efficienza energetica;

- individuare azioni specifiche per ridurre le emissioni di gas di serra nel settore dell'aviazione se entro il 2002 non vengono approvate azioni analoghe in seno all'organizzazione dell'aviazione civile internazionale (ICAO);

- garantire che il cambiamento climatico sia una delle principali tematiche della politica comunitaria di ricerca e sviluppo tecnologico e dei programmi di ricerca nazionali;

- sviluppare strumenti di ausilio alle PMI per favorirne l'adattamento, l'innovazione e per migliorarne le prestazioni;

- introdurre incentivi per aumentare la cogenerazione;

- promuovere pratiche e tecniche di efficienza ecologica in seno all'industria;

- promuovere il risparmio di energia nei sistemi di riscaldamento e di condizionamento degli edifici.

2. Preparativi per misure in materia di adeguamento alle conseguenze del cambiamento climatico:

- riesaminare le politiche comunitarie, soprattutto quelle connesse alla politica di coesione, per garantire che l'adattamento trovi uno spazio adeguato nelle decisioni di investimento;

- incoraggiare la modellazione e le valutazioni del clima a livello regionale per preparare misure di adattamento su scala regionale e sostenere iniziative di sensibilizzazione dei cittadini e delle imprese.

Articolo 5

Aree di azione prioritarie per l'ambiente naturale e la biodiversità

Gli obiettivi definiti all'articolo 2 in merito alla tutela e al ripristino dei sistemi naturali e della biodiversità sono perseguiti attraverso una serie di azioni prioritarie illustrate di seguito.

1. Incidenti e catastrofi naturali:

- incentivo al coordinamento comunitario delle azioni avviate negli Stati membri in risposta ad incidenti e catastrofi naturali;

- preparazione di misure per far fronte a gravi rischi di incidente in oleodotti e nelle miniere e provvedimenti in materia di rifiuti delle attività estrattive.

2. Elaborazione di una strategia tematica in materia di protezione del suolo.

3. Incentivo all'integrazione degli aspetti relativi alla protezione e al ripristino dei paesaggi nelle altre politiche.

4. Incentivo all'ulteriore sviluppo degli elementi positivi insiti nel rapporto agricoltura-ambiente nell'ambito del previsto riesame della politica agricola comune.

5. Incentivo ad una maggiore integrazione delle considerazioni ambientali nella politica comune della pesca, in occasione del riesame della stessa previsto per il 2002.

6. Sviluppo di strategie e di misure su boschi e foreste comprendenti i seguenti elementi:

- preparazione di programmi nazionali e regionali in materia di silvicoltura e di gestione sostenibile di boschi e foreste nell'ambito dei piani di sviluppo rurale, in linea con le attività in corso nell'ambito del Forum intergovernativo sulle foreste e con la Conferenza ministeriale paneuropea sulla protezione delle foreste;

- proseguimento delle misure comunitarie in corso in materia di protezione dei boschi e delle foreste, attribuendo maggiore importanza al monitoraggio delle loro molteplici funzioni;

- promozione di sistemi credibili di certificazione in ambito boschivo e forestale;

- proseguimento dell'attiva partecipazione della Comunità all'attuazione delle risoluzioni adottate nel corso delle conferenze ministeriali in materia di protezione dei boschi e delle foreste in Europa e nell'ambito di dibattiti e negoziati internazionali su temi legati a boschi e foreste.

7. Sviluppo di una strategia tematica per la protezione dell'ambiente marino.

8. Rafforzamento dei controlli riguardanti la sorveglianza, l'etichettatura e la tracciabilità degli OGM.

9. Sorveglianza dell'attuazione della strategia comunitaria per la diversità biologica e dei piani d'azione attraverso un programma che favorisca il rilevamento di dati e di informazioni.

Articolo 6

Aree di azione prioritarie per l'ambiente e la salute

Gli obiettivi definiti all'articolo 2 in merito a salute e ambiente sono perseguiti attraverso una serie di azioni prioritarie illustrate di seguito.

1. Rafforzamento della ricerca e delle conoscenze scientifiche comunitarie e incentivo al coordinamento dei programmi di ricerca nazionali, a sostegno degli obiettivi in materia di salute e ambiente, con particolare riferimento ai seguenti aspetti:

- individuazione dei settori prioritari di ricerca e di intervento e formulazione di raccomandazioni;

- definizione e preparazione di indicatori in materia di salute e di ambiente;

- valutazione della necessità di aggiornare le norme e i valori limite attualmente in vigore a tutela della salute, compresi i casi in cui vengono presi in considerazione gli effetti sui gruppi potenzialmente vulnerabili, come i bambini e gli anziani;

- riesame delle tendenze e introduzione di un meccanismo di allarme rapido per problemi nuovi o emergenti.

2. Sostanze chimiche:

- creazione di un nuovo sistema unificato di prova, valutazione e gestione dei rischi delle sostanze nuove ed esistenti;

- sviluppo di un programma di test in funzione delle caratteristiche, dell'uso, dell'esposizione e dei volumi di sostanze prodotte o importate;

- istituzione di nuove procedure specifiche e accelerate di gestione dei rischi cui devono essere sottoposte le sostanze che danno adito ad un grado elevato di preoccupazione prima che siano impiegate per particolari fini;

- rafforzamento delle informazioni fornite dalle industrie sulle caratteristiche delle sostanze chimiche che producono e utilizzano per valutare i rischi potenziali per l'ambiente e per la salute;

- potenziamento della gestione delle sostanze chimiche a livello comunitario e degli Stati membri.

3. Pesticidi:

- sviluppo di una strategia tematica sull'utilizzo sostenibile dei pesticidi;

- ratifica della Convenzione di Rotterdam sulla procedura di assenso preliminare in conoscenza di causa (PIC) per taluni prodotti chimici pericolosi e pesticidi nel commercio internazionale;

- modifica del regolamento (CEE) n. 2455/92 [7] del Consiglio relativo alle esportazioni e importazioni comunitarie di taluni prodotti chimici pericolosi per uniformarlo alla convenzione di Rotterdam, perfezionarne i meccanismi procedurali e migliorare le informazioni ai paesi in via di sviluppo;

[7] Regolamento (CEE) n. 2455/92 del Consiglio, del 23 luglio 1992, relativo alle esportazioni e importazioni comunitarie di taluni prodotti chimici pericolosi, GU L 251 del 29.8.1992, pag. 13.

- miglioramento della gestione dei prodotti chimici e dei pesticidi nei paesi in via di sviluppo e nei paesi candidati all'adesione, compresa l'eliminazione delle giacenze di pesticidi obsoleti.

4. Utilizzo sostenibile ed elevata qualità delle acque:

- eliminazione graduale degli scarichi di sostanze pericolose nelle acque;

- riesame della direttiva sulle acque di balneazione [8];

[8] Direttiva 76/160/CEE del Consiglio, dell'8 dicembre 1975, concernente la qualità delle acque di balneazione, GU L 31 del 5.2.1976, pag. 1, modificata dalla direttiva 90/656/CEE del Consiglio, del 4 dicembre 1990 (GU L 353 del 17.12.1990) e dalla direttiva 91/692/CEE del Consiglio, del 23 dicembre 1991 (GU L 377 del 31.12.1991).

- integrazione dell'approccio introdotto dalla direttiva quadro in materia di acque e degli obiettivi di qualità delle acque nella politica agricola comune e nella politica di sviluppo regionale.

5. Inquinamento atmosferico:

- migliore sorveglianza della qualità dell'aria e migliore divulgazione delle informazioni al pubblico, anche con l'impiego di indicatori;

- preparazione di una strategia tematica nel campo dell'inquinamento atmosferico per affrontare i settori prioritari che richiedono altri interventi, riesame e aggiornamento degli standard di qualità dell'aria e dei valori limite di emissione nazionali e creazione di sistemi migliori per il rilevamento dei dati, la modellazione e le previsioni;

- valutazione della qualità dell'aria all'interno degli edifici e del relativo impatto sulla salute, ed eventuale formulazione di raccomandazioni in merito a misure future.

Articolo 7

Aree di azione prioritarie per l'uso sostenibile delle risorse naturali e la gestione dei rifiuti

Gli obiettivi definiti all'articolo 2 in merito alla gestione dei rifiuti e delle risorse sono perseguiti attraverso una serie di azioni prioritarie illustrate di seguito.

1. Preparazione di una strategia tematica sull'utilizzo sostenibile delle risorse, che comprenda:

- la valutazione della necessità di preparare un programma di buone prassi per le imprese;

- l'individuazione delle esigenze nel campo della ricerca;

- strumenti economici;

- l'abolizione di sovvenzioni che tendano ad incoraggiare l'uso eccessivo delle risorse;

- l'integrazione delle considerazioni di efficienza delle risorse nell'approccio della politica integrata dei prodotti (IPP).

2. Prevenzione dei rifiuti:

- integrazione degli obiettivi e delle priorità in materia di prevenzione dei rifiuti nella politica integrata dei prodotti.

3. Riesame della legislazione sui fanghi di depurazione [9].

[9] Direttiva 86/278/CEE del Consiglio, del 12 giugno 1986, concernente la protezione dell'ambiente, in particolare del suolo, nell'utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura, GU L 181 del 4.7.1986, pag. 6.

4. Raccomandazioni in materia di rifiuti da costruzione e demolizione.

5. Legislazione sui rifiuti biodegradabili.

6. Elaborazione di una strategia tematica sul riciclaggio dei rifiuti, comprese misure tese a garantire la raccolta e il riciclaggio dei flussi di rifiuti prioritari.

Articolo 8

Aree di azione prioritarie per le tematiche di portata internazionale

Gli obiettivi definiti all'articolo 2 in merito alle tematiche di portata internazionale sono perseguiti attraverso una serie di azioni prioritarie illustrate di seguito.

1. Integrazione delle considerazioni ambientali e dello sviluppo sostenibile nelle politiche esterne della Comunità.

2. Definizione di una serie coerente di traguardi per l'ambiente e lo sviluppo da adottare nel corso del vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile del 2002 e impegno a rafforzare il governo (governance) ambientale su scala internazionale.

3. Incentivo di solide prassi ambientali nel settore degli investimenti stranieri diretti e dei crediti all'esportazione.

4. Intensificazione dell'impegno a livello internazionale per giungere ad un consenso sui metodi di valutazione dei rischi per la salute e per l'ambiente e su approcci di gestione dei rischi comprendenti, ove necessario, l'applicazione del principio della precauzione.

5. Garanzia sul fatto che vengano effettuate le valutazioni di impatto sulla sostenibilità degli accordi commerciali.

Articolo 9

Politica ambientale fondata sulla partecipazione e su una solida conoscenza

Gli obiettivi definiti all'articolo 2 riguardo ad una politica ambientale fondata sulla partecipazione e su una solida conoscenza sono perseguiti attraverso una serie di azioni prioritarie illustrate di seguito.

1. Meccanismi per consultare in modo ampio ed estensivo, e in tutte le fasi, le parti interessate, soprattutto quelle colpite direttamente dalle proposte o da altre iniziative per facilitare le scelte più efficaci e garantire maggiormente risultati soddisfacenti per l'ambiente in connessione con le misure che vengono proposte.

2. Sostegno finanziario alle ONG in campo ambientale per favorire la loro partecipazione al processo di dialogo.

3. Garanzia che l'ambiente rimanga una delle priorità principali dei programmi di ricerca della Comunità e nazionali e che vi sia un migliore coordinamento delle ricerche in campo ambientale svolte dagli Stati membri.

4. Informazione periodica del pubblico sulle tematiche ambientali e ad esse connesse, presentando relazioni annue sui principali indicatori ambientali ed elaborazione di indicatori di integrazione che dimostrino, ove possibile, l'importo del danno ambientale.

5. Revisione dei sistemi di informazione e di relazione al fine di introdurre un sistema più omogeneo ed efficace per garantire un esercizio di relazione di qualità elevata e la produzione di dati e di informazioni ambientali comparabili.

6. Potenziamento dello sviluppo di sistemi di informazione geografica e dell'utilizzo delle applicazioni di monitoraggio dallo spazio come strumenti di sostegno all'attività legislativa e di attuazione.

Articolo 10

Monitoraggio e valutazione dei risultati

1. La Commissione valuta i progressi realizzati nell'attuazione del programma nel corso dei primi quattro anni e presenta al Parlamento europeo e al Consiglio tale relazione intermedia, unitamente alle eventuali proposte di modifica che ritenga necessarie.

2. La Commissione presenta al Parlamento europeo e al Consiglio una valutazione definitiva del programma, dello stato dell'ambiente e delle prospettive durante l'ultimo anno di durata del programma.

Articolo 11

La presente decisione è pubblicata nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee.

Fatto a Bruxelles, il

Per il Parlamento europeo Per il Consiglio

La Presidente Il Presidente