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Gazzetta ufficiale |
IT Serie C |
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C/2025/2013 |
30.4.2025 |
Parere del Comitato economico e sociale europeo
Finanziamenti per la difesa nell'UE
(parere esplorativo richiesto dalla presidenza polacca)
(C/2025/2013)
Relatore:
Marcin NOWACKI|
Consultazione |
Lettera di Adam Szłapka, ministro per gli Affari europei della Repubblica di Polonia, 6.9.2024 |
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Base giuridica |
Articolo 304 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea |
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Sezione competente |
Unione economica e monetaria e coesione economica e sociale |
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Adozione in sezione |
6.2.2025 |
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Adozione in sessione plenaria |
26.2.2025 |
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Sessione plenaria n. |
594 |
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Esito della votazione (favorevoli/contrari/astenuti) |
138/49/8 |
1. Conclusioni e raccomandazioni
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1.1. |
Il CESE sottolinea l’urgente necessità di affrontare il mutevole panorama della sicurezza in Europa attraverso meccanismi di finanziamento della difesa solidi e unificati. Le sfide geopolitiche, in particolare l’aggressione russa all’Ucraina, richiedono investimenti immediati e strategici nelle capacità di difesa, in termini di preparazione sia militare che civile, per salvaguardare i valori fondamentali, la pace, la sicurezza e gli interessi economici dell’UE. Il Comitato sottolinea che una minaccia all’Europa costituisce una minaccia per la sicurezza sociale dell’intera UE ed è quindi indispensabile che l’Unione agisca in modo coerente per garantire la sicurezza e la stabilità di tutti gli Stati membri. |
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1.2. |
L’UE deve definire chiaramente i suoi obiettivi in materia di politica di difesa e rafforzare il pilastro europeo della difesa, che deve coordinare le sue risorse e capacità operative con la NATO. La politica di difesa fa parte della politica estera e di sicurezza dell’UE, che deve promuovere la pace, la democrazia e i diritti umani nel nostro continente, nel suo ambiente geografico e nel mondo e difendere le istituzioni multilaterali del sistema delle Nazioni Unite. Pertanto, lo sviluppo della capacità di difesa dovrebbe sempre basarsi su tali valori. |
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1.3. |
Il Comitato sottolinea la necessità di trovare il modo di potenziare le capacità di difesa dell’UE, conformemente al Trattato. Questo è indispensabile per affrontare le priorità di sicurezza condivise mantenendo l’allineamento ai principi dell’UE. |
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1.4. |
Il CESE sottolinea l’importanza di approfondire la collaborazione tra l’UE e la NATO per garantire un approccio unitario alla difesa. La complementarità e l’interoperabilità tra le strategie dell’UE e della NATO sono essenziali per mantenere un quadro di sicurezza coeso ed efficace. |
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1.5. |
Le priorità di finanziamento immediate dovrebbero includere lo sviluppo e la produzione di moderni sistemi di difesa. Il rafforzamento degli investimenti in tali tecnologie dovrebbe iniziare senza indugio, anche nell’attuale periodo di bilancio. |
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1.6. |
Il rafforzamento della base industriale e tecnologica di difesa europea (European Defence Technological and Industrial Base - EDTIB) è fondamentale per ridurre la dipendenza da fornitori esterni e promuovere l’innovazione all’interno dell’UE. Sebbene la produzione all’interno dell’UE debba rimanere una priorità, il CESE riconosce che alcuni Stati membri potrebbero incontrare delle difficoltà durante il periodo di transizione. Pertanto, come misura provvisoria, il mantenimento della produzione su licenza potrebbe essere una soluzione pratica. Tale approccio facilita il trasferimento di tecnologia e lo sviluppo di capacità, sostenendo gli Stati membri nel consolidamento delle loro capacità di difesa. |
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1.7. |
Il Comitato sostiene l’ampliamento dei meccanismi di appalto comuni, compreso lo strumento europeo per la pace (European Peace Facility - EPF), per massimizzare l’efficienza delle risorse e rafforzare il partenariato strategico. Iniziative come il regolamento (UE) 2023/1525 sul sostegno alla produzione di munizioni (Act in Support of Ammunition Production - ASAP) e lo strumento per il rafforzamento dell’industria europea della difesa mediante appalti comuni (European Defence Industry Reinforcement through Common Procurement Act - EDIRPA) dovrebbero essere potenziate per affrontare le strozzature della produzione e la prontezza operativa. |
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1.8. |
I partenariati con i paesi terzi dovrebbero essere promossi per far progredire gli sforzi congiunti nei settori delle infrastrutture di sicurezza e dell’innovazione tecnologica. La collaborazione in ambiti quali la cibersicurezza e la sicurezza spaziale promuoverà le capacità di difesa dell’Europa e la sua preparazione alle minacce emergenti. In tale contesto, il CESE sottolinea l’importanza dei partenariati pubblico-privato quale strumento complementare per sfruttare le competenze e le risorse, accelerando l’innovazione e il suo dispiegamento nei settori critici. |
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1.9. |
Il CESE evidenzia l’importanza strategica dell’iniziativa IRIS2, un sistema di comunicazione satellitare sicuro fondamentale per rafforzare le capacità di difesa e cibersicurezza dell’UE. Dare priorità agli investimenti in sistemi spaziali quali IRIS2 è essenziale per garantire capacità strategiche e affrontare efficacemente le minacce emergenti per la sicurezza. |
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1.10. |
I finanziamenti per la difesa dovrebbero dare priorità al sostegno ai paesi alle frontiere esterne dell’UE che sono colpiti in modo più diretto dai conflitti regionali, a condizione che rispettino rigorosamente gli obiettivi e i principi collettivi dell’UE e della NATO. In tal modo, il potenziamento delle capacità di difesa in queste regioni contribuirà alla sicurezza generale dell’UE e garantirà una risposta coordinata all’evolversi delle minacce lungo i confini dell’Unione. |
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1.11. |
Il CESE sottolinea l’importanza di integrare i finanziamenti per la difesa nei più ampi meccanismi finanziari dell’UE, compreso il prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP). Le proposte per il prossimo QFP dovrebbero includere risorse aggiuntive sostanziali per la difesa, senza compromettere altre priorità critiche dell’UE come la politica di coesione, la transizione verde e il pilastro europeo dei diritti sociali. |
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1.12. |
Sarebbe opportuno realizzare campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica per evidenziare il ruolo vitale del finanziamento della difesa nel garantire la pace e la sicurezza dell’Europa, come pure lo stile di vita democratico e la coesione sociale del continente. |
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1.13. |
Il CESE sostiene il duplice approccio dell’UE alla difesa e sottolinea l’importanza di rafforzare il pilastro europeo della sicurezza e della difesa e di sfruttare gli strumenti finanziari e industriali per migliorare la cooperazione strategica tra i partner. La complementarità e l’interoperabilità tra le strategie dell’UE e della NATO sono essenziali per mantenere un quadro di difesa resiliente. |
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1.14. |
Il CESE è fermamente convinto che il presente parere apporterà un contributo fondamentale alla definizione del programma di lavoro della Commissione europea e del prossimo Libro bianco sul futuro della difesa europea. Il Comitato sottolinea l’importanza del presente parere nell’orientare la coerenza delle politiche, guidare le priorità strategiche nel campo degli investimenti e promuovere un approccio unificato e lungimirante per affrontare le sfide in continua evoluzione in materia di difesa e sicurezza cui l’Unione europea deve far fronte. |
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1.15. |
L’estrema gravità delle minacce geopolitiche che l’Europa deve affrontare impone all’UE di istituire una politica di difesa comune, nel quadro di una politica estera e di sicurezza comune, di costruire un solido pilastro europeo della difesa e di adottare le misure legislative e finanziarie necessarie a tal fine. L’UE deve inoltre svolgere un ruolo diplomatico attivo per conseguire una pace giusta in Ucraina. |
2. Contesto del parere
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2.1. |
L’Ufficio di presidenza del Comitato economico e sociale europeo (CESE), in data 17 settembre 2024, ha commissionato l’elaborazione di un parere esplorativo sul tema Finanziamenti per la difesa nell’UE, rispondendo alla richiesta di Adam Szłapka, ministro per gli Affari europei della Repubblica di Polonia, inviata il 6 settembre 2024. Tale richiesta è tesa a rispondere alla necessità sempre più urgente di un approccio unificato e strategico al finanziamento della difesa dinanzi alle mutevoli sfide geopolitiche e di sicurezza che minacciano l’Europa. La designazione di un commissario europeo responsabile del portafoglio per la difesa e lo spazio sottolinea l’importanza strategica di questo settore nel quadro delle priorità politiche dell’UE. |
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2.2. |
Il parere prende le mosse dai precedenti lavori del CESE sui dossier relativi alla difesa, allineandosi ai principi e alle priorità stabiliti nei pareri della commissione consultiva per le trasformazioni industriali e rafforzando la visione del Comitato per una strategia europea di difesa coesa e lungimirante. Sostiene un approccio strutturale di lungo periodo per potenziare le capacità di difesa dell’Europa, ponendo l’accento sulla resilienza, riducendo le dipendenze e promuovendo l’innovazione nei settori critici. Integrando queste priorità condivise, il parere si pone in continuità con i contributi precedenti, rispecchiando l’impegno a lungo termine del CESE a favore della competitività industriale strategica (1). |
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2.3. |
Il CESE è fiducioso del fatto che il presente parere apporterà un contributo fondamentale al programma di lavoro della Commissione europea per il 2025 e per il prossimo Libro bianco sul futuro della difesa europea, entrambi fondamentali per definire la direzione strategica dell’UE in materia di difesa e sicurezza. Il CESE sottolinea l’importanza di tali documenti per orientare gli investimenti critici, promuovere sinergie nell’intera UE e rafforzare la capacità dell’Unione di affrontare sfide geopolitiche sempre più complesse. Inoltre, il CESE ritiene che il presente parere stabilirà un solido quadro di riferimento per promuovere la resilienza a lungo termine. |
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2.4. |
I rischi geopolitici per la sicurezza politica ed economica dell’Europa e del mondo vanno al di là della politica aggressiva del governo russo. I principali sono: la situazione in Medio Oriente e nel Sahel, con guerre di diversa intensità; le azioni del terrorismo jihadista; i conflitti nel Mar cinese meridionale e a Taiwan; le ripercussioni della lotta per l’egemonia tecnologica, economica e militare tra gli Stati Uniti e la Cina; le minacce di guerre commerciali; le difficoltà di accesso alle materie prime essenziali per l’attuale rivoluzione tecnologica e la transizione verde; le minacce poste dagli attacchi informatici e dalle campagne di disinformazione, ecc. |
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2.5. |
Ci troviamo in un contesto di minacce alla sicurezza sempre più diverse e interconnesse, che evidenziano l’importanza di agire su più fronti. Sebbene il presente parere sia principalmente incentrato sul finanziamento della difesa militare, il CESE sottolinea l’importanza di garantire anche finanziamenti adeguati nel campo della difesa e della preparazione civile per una società più resiliente. Queste considerazioni sono in linea con la relazione di Sauli Niinistö nella quale si chiede un approccio multirischio che coinvolga tutta la società e tutta l’amministrazione ai fini di una migliore preparazione dell’UE (2). |
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2.6. |
Il CESE si compiace che il Parlamento europeo abbia istituito la commissione per la sicurezza e la difesa (SEDE), ed evidenzia la crescente importanza della difesa nell’ambito delle priorità strategiche dell’UE. Questo sviluppo rappresenta un passo importante verso il rafforzamento della capacità istituzionale dell’UE di garantire una supervisione globale e mirata dell’elaborazione, del finanziamento e dell’attuazione delle politiche in materia. |
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2.7. |
L’aggressione russa contro l’Ucraina ha rivelato le debolezze dei meccanismi di finanziamento della difesa dell’UE, evidenziando le lacune che limitano la capacità dell’Unione di rispondere alle minacce alla sicurezza immediate ed emergenti. I finanziamenti per la difesa, a livello sia nazionale che europeo, devono essere incrementati in modo significativo per affrontare efficacemente queste minacce multiformi. Le norme dell’UE vigenti in materia di finanziamenti, come l’articolo 41, paragrafo 2, del Trattato sull’Unione europea (TUE), limitano l’utilizzo del bilancio generale dell’UE per le spese nel settore della difesa (3). Ciò restringe la capacità dell’UE di affrontare in modo globale le sfide di sicurezza condivise. |
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2.8. |
Al di là delle minacce immediate, la crescente influenza geopolitica della Cina, con le sue ambizioni strategiche globali, pone sfide a lungo termine agli interessi economici e di sicurezza dell’Europa. Inoltre, l’instabilità e l’evoluzione dei rischi derivanti da regioni come il Medio Oriente e il Nord Africa contribuiscono in modo significativo a complicare il contesto di sicurezza mondiale. Il CESE sottolinea che l’instabilità regionale nel Medio Oriente e i rischi per le frontiere meridionali dell’UE, nonché le continue minacce alle frontiere orientali, richiedono un’attenzione urgente in quanto incidono direttamente sulla stabilità e sulla coesione dell’Unione. Un approccio più coordinato e unificato, come delineato nella bussola strategica dell’UE, è essenziale per migliorare la condivisione delle risorse, l’interoperabilità e la cooperazione transatlantica (4). La NATO, di cui fanno parte 23 dei 27 Stati membri dell’UE, rimane la pietra angolare della sicurezza europea. Il rafforzamento del ruolo dell’UE nel settore della difesa deve integrare gli sforzi della NATO facendo leva sugli strumenti economici e finanziari dell’UE, garantendo l’interoperabilità con l’Alleanza atlantica e concentrandosi sui contributi finanziari, industriali e di ricerca per promuovere la sicurezza collettiva. |
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2.9. |
Da una recente analisi di Mario Draghi è emerso che il 78 % dei 75 miliardi di EUR spesi dai paesi dell’UE per gli appalti nel settore della difesa tra il giugno 2022 e il giugno 2023 è andato a fornitori con sede in paesi terzi (5). Tale dipendenza evidenzia l’urgente necessità di rafforzare l’EDTIB, misura essenziale per ridurre la dipendenza dai fornitori esterni, potenziare le capacità strategiche dell’UE e garantire che le capacità di difesa critiche restino sotto il suo controllo. |
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2.10. |
Sebbene i meccanismi esistenti, come il Fondo europeo per la difesa (FED), agevolino efficacemente l’attività di R&S, permane una carenza critica di finanziamenti per quanto riguarda le capacità di dispiegamento e di produzione. Tale lacuna deve essere colmata nel prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP) per garantire che le tecnologie fondamentali in materia di difesa siano non solo sviluppate, ma anche rese operative e prodotte su larga scala. Rispondere a tale esigenza rafforzerà l’EDTIB e consentirà all’UE di affrontare in modo globale e sostenibile le sfide in continua evoluzione nel campo della difesa. |
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2.11. |
Attualmente, l’attenzione è rivolta principalmente ad aumentare la prontezza e la competitività dell’EDTIB per garantire la disponibilità e la fornitura tempestive di prodotti per la difesa. La non dipendenza dalla difesa rimane un importante obiettivo a lungo termine, ma non dovrebbe far passare in secondo piano le necessità critiche e urgenti derivanti dall’attuale situazione di sicurezza. Un meccanismo di finanziamento più forte e coerente è considerato fondamentale per raggiungere questo obiettivo. Il rafforzamento dell’EDTIB, la promozione della collaborazione transfrontaliera e il sostegno a progetti di difesa innovativi saranno fondamentali per consolidare la capacità dell’UE di rispondere alle minacce emergenti. La cooperazione strategica tra i partner garantirà un’industria della difesa solida, integrata e di origine nazionale, in grado di operare a fianco degli alleati, mantenendo la sicurezza dell’Europa. |
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2.12. |
L’evoluzione delle minacce alla sicurezza ha spinto gli Stati membri a studiare iniziative di finanziamento congiunte nel settore della difesa per affrontare collettivamente queste sfide. L’istituzione dello strumento europeo per la pace (EPF), uno strumento fuori bilancio, aggira le restrizioni vigenti consentendo all’UE di finanziare attività legate alla difesa, come gli appalti militari congiunti. In quanto strumento di politica estera e di sicurezza comune, l’EPF promuove anche la cooperazione con i partner dell’UE, migliorando le capacità collettive e rafforzando i partenariati in materia di sicurezza. Tuttavia, sebbene costituisca un valido meccanismo di azione collettiva, la sua natura fuori bilancio ne limita la portata e il potenziale. |
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2.13. |
L’acquisizione congiunta di munizioni per l’Ucraina per un valore di 1 miliardo di EUR a titolo dell’EPF, approvata il 20 marzo 2023, dimostra la capacità dell’UE di rispondere alle esigenze urgenti di sicurezza (6). Questa azione immediata è stata integrata dal regolamento (UE) 2023/1525 sul sostegno alla produzione di munizioni (ASAP), adottato il 3 maggio 2023, che mira a potenziare la capacità di produzione di munizioni a lungo termine dell’UE. L’ASAP è stato introdotto per porre rimedio alle strozzature della produzione e garantire una fornitura sostenibile di munizioni, sia per l’Ucraina che per la difesa dell’UE. L’EDIRPA sostiene inoltre tali sforzi incoraggiando gli Stati membri a cooperare per acquisizioni congiunte nel settore della difesa e rafforzando l’EDTIB. Come indicato nel corrispondente parere del CESE, l’EDIRPA evidenzia l’importanza di affrontare le carenze critiche in materia di difesa attraverso meccanismi di appalto congiunto (7). Inoltre, la strategia per l’industria europea della difesa (European Defence Industrial Strategy — EDIS) delinea un quadro globale per rafforzare l’EDTIB attraverso l’innovazione, la collaborazione transfrontaliera e la resilienza della catena di approvvigionamento. Questa strategia, come descritto nel corrispondente parere del CESE, sostiene l’impegno dell’UE a costruire un’industria della difesa resiliente e autonoma (8). Insieme, queste iniziative dimostrano l’approccio strategico adottato dall’UE per migliorare la sua prontezza operativa e rafforzare la sicurezza collettiva in risposta all’evoluzione delle minacce. |
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2.14. |
Il FED e il programma per l’industria europea della difesa (European Defence Industry Programme — EDIP) sono fondamentali per rafforzare le capacità di difesa dell’UE. Da un lato, il FED si concentra sulla ricerca e lo sviluppo collaborativi e transfrontalieri, promuovendo l’innovazione e affrontando le carenze di capacità critiche per migliorare le capacità strategiche dell’UE. Dall’altro, l’EDIP fornisce una risposta più ampia e urgente a sfide come quelle poste dall’aggressione della Russia all’Ucraina, puntando su acquisizioni congiunte, sul rafforzamento industriale e sulla prontezza operativa. Esso introduce meccanismi come l’EDIRPA e un regime di sicurezza dell’approvvigionamento per incentivare la cooperazione e rafforzare le relative catene. Tuttavia, pur essendo significativi rispetto agli sforzi precedenti, i fondi stanziati nell’ambito di queste iniziative rimangono insufficienti per affrontare il crescente spettro di minacce che l’Europa deve affrontare. |
3. Osservazioni generali
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3.1. |
Il CESE ritiene che, sotto il profilo della sicurezza, l’UE dovrebbe adottare una politica di difesa comune, nel quadro di una politica estera e di sicurezza comune, e di costruire un solido pilastro europeo della difesa; il Comitato ritiene che le misure legislative e finanziarie necessarie a tal fine debbano essere adottate con urgenza. Allo stesso tempo, l’UE deve assumere un ruolo diplomatico attivo nella ricerca di una pace giusta per l’Ucraina, in stretta cooperazione con il governo di quel paese. |
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3.2. |
A giudizio del CESE, per affrontare i rischi e le minacce geopolitici elencati al punto precedente e garantire la sicurezza dei cittadini europei è necessario aumentare la spesa per la difesa e la sicurezza. La politica di sicurezza e di difesa dell’UE dovrebbe essere condotta nel quadro della politica estera dell’UE e dei valori che ne sono alla base: la difesa della pace e della democrazia e di un ordine internazionale basato sul rispetto dello Stato di diritto e del diritto internazionale e sulle istituzioni del sistema delle Nazioni Unite e dei valori democratici che lo definiscono. Pertanto, lo sviluppo della capacità di difesa dovrebbe sempre basarsi su tali valori. |
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3.3. |
Lo sviluppo del concetto di autonomia strategica nel settore della sicurezza e della difesa dovrebbe incoraggiare l’UE a definire chiaramente i suoi obiettivi di politica di difesa e a rafforzare il pilastro europeo della politica di sicurezza e di difesa, un pilastro che dovrebbe coordinare le sue risorse e la sua capacità operativa con la NATO, l’alleanza politico-militare cui appartiene la grande maggioranza degli Stati membri. |
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3.4. |
Il CESE sostiene con forza le discussioni in corso sul finanziamento della difesa e della sicurezza nell’UE, riconoscendo che si tratta di uno strumento essenziale per rafforzare il quadro di sicurezza e promuovere la cooperazione strategica con i partner. Questi finanziamenti svolgono un ruolo cruciale nella costruzione e nel mantenimento della prontezza e della resilienza militari e civili in materia di difesa. Il Comitato sottolinea inoltre la necessità di un approccio combinato che integri i finanziamenti nazionali e quelli dell’UE. Una strategia finanziaria collaborativa di questo tipo è essenziale per promuovere l’efficienza delle risorse, allineare gli investimenti e affrontare efficacemente le molteplici sfide in materia di sicurezza. L’impegno costante del CESE riguardo alle questioni di difesa e sicurezza, rispecchiato nei suoi precedenti pareri, in particolare quelli elaborati dalla CCMI e citati in precedenza, sottolinea la sua volontà di contribuire a definire una politica di difesa europea coesa ed efficace (9). A livello europeo, il Fondo europeo per la difesa (FED), la Banca europea per gli investimenti (BEI) e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) sono gli strumenti di finanziamento di cui occorre rafforzare il potenziale, come concluso nella relazione Draghi. Ciò dovrebbe essere agevolato attraverso un regolamento, e si potrebbe incrementare la capacità del FED prima dell’approvazione del QFP post-2027. |
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3.5. |
Il CESE evidenzia inoltre l’importanza che i membri europei della NATO si impegnino a destinare almeno il 2,5 % del loro PIL alla difesa, nell’ambito di una risposta vigorosa alle attuali minacce geopolitiche. Gli Stati membri manterranno la piena sovranità sulle proprie forze armate. Questo principio costituisce il fondamento della politica di difesa europea, garantendo l’allineamento delle priorità di sicurezza nazionali con gli obiettivi collettivi dell’UE e della NATO. Tale impegno non solo è in linea con gli orientamenti della NATO, ma garantirà anche maggiori contributi finanziari e strategici alla sicurezza europea e transatlantica. Questo dialogo pone le basi per una posizione di difesa più resiliente e reattiva in tutta l’UE. |
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3.6. |
Al momento dell’aggressione russa all’Ucraina, i paesi dell’UE con frontiere adiacenti alla zona di conflitto sono stati i primi a fornire assistenza immediata, sia dal punto di vista logistico che attraverso il coordinamento della difesa. La loro vicinanza geografica e il loro ruolo di fornitori iniziali di sicurezza e sostegno evidenziano l’importanza di dare priorità a queste nazioni nei futuri quadri di finanziamento della difesa. Il rafforzamento delle loro capacità di difesa è fondamentale per migliorare la sicurezza generale dell’UE e la sua prontezza di risposta, in particolare di fronte all’evolversi delle minacce lungo i suoi confini. |
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3.7. |
Il CESE chiede che vengano stanziate risorse aggiuntive prima dell’attuazione del prossimo QFP, e sottolinea la necessità di aumentarne in modo significativo il bilancio complessivo per rispondere efficacemente alle esigenze della difesa. Questo approccio di finanziamento proattivo è fondamentale per affrontare efficacemente le sfide urgenti in materia di sicurezza, soprattutto alla luce dell’evoluzione delle dinamiche geopolitiche e delle minacce emergenti. Un bilancio più ampio garantirà all’UE la capacità finanziaria di rispondere in modo completo alle esigenze immediate di difesa e rafforzerà le sue capacità strategiche a lungo termine. Il CESE sottolinea che questo approccio dovrebbe integrare il mandato di difesa collettiva della NATO, che da tempo fornisce un quadro affidabile per affrontare le sfide di sicurezza condivise. La cooperazione transatlantica, in particolare con gli Stati Uniti, è stata molto importante per la difesa dell’Europa e dovrebbe rimanere tale per far fronte alle sfide attuali e future in materia di sicurezza e difesa. Il CESE sottolinea che la cooperazione e i partenariati in materia di sicurezza e difesa devono sempre basarsi sulla fiducia, l’uguaglianza e il rispetto reciproco, nonché sul rispetto dei valori democratici, dei diritti umani e della difesa delle istituzioni multilaterali. Il rispetto di tali principi e valori dovrebbe essere preso in considerazione anche per l’esportazione di armamenti e sistemi di difesa da parte degli Stati membri dell’UE. |
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3.8. |
Le proposte per il prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP), che saranno presentate nel 2025 dalla Commissione, di concerto con la presidenza polacca del Consiglio dell’Unione europea, offrono un’importante occasione per garantire finanziamenti sostenibili e a lungo termine per la difesa all’interno dell’UE. Tale concertazione è particolarmente importante in quanto fornisce una piattaforma per affrontare in modo coordinato le sfide pressanti in materia di difesa e sicurezza. |
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3.9. |
Il CESE sostiene con forza l’aumento del bilancio complessivo nel prossimo QFP, sottolineando la necessità di stanziare risorse aggiuntive sostanziali per la difesa. Il Comitato evidenzia tuttavia che tali sforzi non devono andare a scapito di altre priorità fondamentali dell’UE, in particolare la transizione verde, la politica di coesione e il pilastro europeo dei diritti sociali, che sono essenziali per promuovere la convergenza sociale ed economica in tutta l’UE. Il CESE sottolinea che ogni investimento nel settore della difesa è anche un investimento negli obiettivi e nelle iniziative sociali più ampi derivanti dal pilastro europeo dei diritti sociali, che garantisce il rafforzamento parallelo della sicurezza e del benessere sociale. |
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3.10. |
La sicurezza dell’UE non può essere garantita dalla sola forza militare. In uno scenario come quello attuale, per garantire la sicurezza a lungo termine l’UE deve affrontare le iniziative di difesa parallelamente alle sfide sociali. Il rafforzamento della cooperazione e il completamento del mercato unico nel settore della difesa, come proposto nella relazione Letta (10), consentirebbero di realizzare economie di scala e di ottenere risparmi significativi, consentendo di destinare tali risorse alla spesa sociale. Secondo i Servizi di ricerca del Parlamento europeo (EPRS) (11), il costo della non Europa nell’ambito della spesa per la difesa è stimato tra i 18 e i 57 miliardi di EUR all’anno. |
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3.11. |
Il Comitato sottolinea la necessità di cercare di rivedere le norme esistenti che attualmente impongono limitazioni al finanziamento della difesa, in particolare quelle riguardanti le restrizioni stabilite dal Trattato in relazione all’utilizzo del bilancio dell’UE per fini di difesa. Trovare soluzioni pratiche all’interno di questi vincoli è essenziale per affrontare le priorità comuni in materia di sicurezza, mantenendo nel contempo l’allineamento ai principi fondamentali dell’UE. Tale riforma deve andare di pari passo con un aumento del bilancio dell’UE nell’ambito del prossimo QFP che garantisca risorse finanziarie adeguate per soddisfare l’evoluzione della domanda di sicurezza. Allineando i finanziamenti per la difesa alle più ampie strategie finanziarie dell’UE, l’Unione può promuovere un approccio più coeso e coordinato agli investimenti per la difesa. L’UE potrebbe valutare la possibilità di aumentare i contributi al QFP e di istituire meccanismi di prestito, simili a quelli utilizzati durante la pandemia di COVID-19, per finanziare progetti di difesa. Dovrebbero essere introdotti anche obiettivi di spesa vincolanti per la difesa con meccanismi regolari di rendicontabilità. |
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3.12. |
Il CESE sottolinea inoltre l’importanza di affrontare le esigenze a breve termine, come l’approvvigionamento e il potenziamento industriale, per garantire la prontezza e la resilienza immediate. Gli insegnamenti tratti dalla guerra in Ucraina evidenziano il ruolo critico dell’innovazione nei settori della difesa e delle tecnologie a duplice uso, in particolare dei droni, che si sono dimostrati indispensabili nelle operazioni militari e nelle applicazioni civili. Il rafforzamento della capacità dell’UE di sviluppare e produrre tali tecnologie a livello locale è fondamentale per l’efficacia operativa e per ridurre la dipendenza dai fornitori esterni. Il passaggio alla cooperazione strategica con partner quali il Giappone, la Repubblica di Corea e l’Australia sosterrà ulteriormente tali sforzi, rafforzando al contempo il quadro di difesa e le capacità di innovazione dell’Europa. |
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3.13. |
L’aggressione russa all’Ucraina ha sottolineato l’importanza delle moderne tecnologie di difesa, come i droni e i sistemi antimissile, che si sono rivelate fondamentali per contrastare gli attacchi su vasta scala. Le stime relative ai danni economici subiti dall’Ucraina, che superano i 462 miliardi di EUR, evidenziano il costo impressionante dell’inazione e la necessità di investire in misure di difesa proattive in tutta l’UE (12). Tale preparazione regionale mette in luce la necessità di un solido quadro di difesa dell’UE in grado di affrontare non solo i conflitti immediati, ma anche le sfide a lungo termine poste da grandi potenze la cui influenza si estende fino ai confini dell’Europa e ai settori strategici globali. Questi sforzi dovrebbero essere in linea con gli obiettivi della politica di difesa dell’UE, nel quadro della strategia di politica estera e di sicurezza dell’Unione, e dovrebbero essere concordati in sede NATO per promuovere la stabilità e poter mettere in campo le necessarie risposte coordinate. |
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3.14. |
Il CESE sottolinea l’importanza dell’attività di ricerca e sviluppo nel settore della difesa e della sicurezza come catalizzatore dell’innovazione, che produce benefici economici più ampi al di là delle applicazioni militari tradizionali. Gli investimenti nella difesa sostengono direttamente l’innovazione e l’attività di R&S, promuovendo avanzamenti tecnologici che rafforzano le capacità sia militari che civili. Adottando una visione più ampia della difesa, che abbraccia la connettività, le infrastrutture e l’adattabilità della tecnologia nei diversi settori, il CESE mette in risalto il potenziale di crescita a lungo termine. I progressi tecnologici nella difesa non solo migliorano le capacità militari, ma generano anche applicazioni civili che possono stimolare lo sviluppo economico in vari settori. Questo approccio interconnesso favorisce un’economia resiliente, garantendo che gli investimenti nella difesa contribuiscano a un più ampio progresso sociale e tecnologico. |
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3.15. |
Il CESE sottolinea l’urgente necessità di rafforzare le capacità di difesa dell’UE, con particolare attenzione alle tecnologie di difesa che integrano la produzione industriale con gli avanzamenti nel settore dell’elettronica, delle comunicazioni e dell’ottica, e sono fondamentali per la ricognizione e l’appoggio operativo. Il loro potenziale di duplice uso, che comprende applicazioni per la sorveglianza delle frontiere e il monitoraggio delle infrastrutture civili, sottolinea ulteriormente il loro valore strategico. Alla luce della loro natura di duplice uso, è fondamentale che i controlli e le sanzioni sulle esportazioni siano costantemente rispettati da tutti gli Stati membri dell’UE e dai partner internazionali per salvaguardare gli interessi in materia di sicurezza. Dare priorità al loro sviluppo tecnologico fornirà all’UE un vantaggio competitivo e rafforzerà la resilienza della sua base industriale di difesa. Il CESE chiede pertanto di sostenere immediatamente la produzione di droni e di sistemi antimissile, ponendo l’accento sul fatto che questi sforzi dovrebbero essere portati avanti anche nell’attuale periodo di bilancio. |
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3.16. |
Il CESE sottolinea l’importanza di investimenti mirati nelle tecnologie di difesa per affrontare le sfide in materia di sicurezza in continua evoluzione cui l’Europa deve fare fronte. Come evidenziato nella relazione della Commissione europea Safer Together: Strengthening Europe’s Civilian and Military Preparedness and Readiness [Più sicuri insieme: rafforzare la preparazione e la prontezza dell’Europa nel settore civile e militare], redatta dall’ex presidente finlandese Sauli Niinistö, l’istituzione di un programma di garanzia degli investimenti aumenterebbe significativamente le opportunità di finanziamento dell’industria della difesa. Tale fondo ridurrebbe i rischi di investimento e incentiverebbe l’innovazione in settori critici come la cibersicurezza, l’intelligenza artificiale e le capacità a duplice uso. Garanzie dedicate al settore della difesa incoraggerebbero il coinvolgimento del settore pubblico e privato, assicurando una solida fonte di finanziamento per i progressi tecnologici (13). |
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3.17. |
Il CESE è favorevole a un aumento degli investimenti nelle tecnologie emergenti, come la cibersicurezza, l’intelligenza artificiale e le capacità spaziali. Il Comitato sottolinea l’importanza di un approccio globale che integri gli sforzi di R&S sia civili che militari per affrontare efficacemente le moderne sfide in materia di sicurezza. Promuovendo l’innovazione in questi settori chiave, l’UE può migliorare le proprie capacità tecnologiche e mantenere un vantaggio competitivo in un contesto di sicurezza globale sempre più complesso. Attraverso la NATO, i partenariati transatlantici offrono preziose opportunità di innovazione tecnologica congiunta, in particolare nel campo della cibersicurezza e dell’IA. Allineando le priorità dell’UE e della NATO, l’Europa può sfruttare le competenze condivise per rafforzare le proprie capacità di difesa. |
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3.18. |
Il CESE sottolinea il ruolo fondamentale delle piccole e medie imprese (PMI) e delle imprese a media capitalizzazione nel settore della difesa, riconoscendo la loro capacità di promuovere l’innovazione e l’agilità. Il Comitato evidenzia l’importanza di individuare le specifiche lacune finanziarie delle PMI e di sviluppare soluzioni mirate, come strumenti finanziari su misura e un accesso semplificato ai fondi pubblici. Garantire che queste misure raggiungano un’ampia gamma di PMI in tutti gli Stati membri è essenziale per diversificare la catena di approvvigionamento e rafforzare la resilienza dell’industria europea della difesa. Affrontando queste sfide, l’UE può mettere le PMI nella condizione di contribuire più efficacemente ai progetti di difesa e promuovere l’innovazione e la competitività del settore. |
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3.19. |
L’obiettivo generale della politica di difesa dell’UE è quello di costruire un quadro di difesa europeo resiliente e adattabile, potenziando le infrastrutture finanziarie, aumentando gli investimenti nell’attività di R&S e rafforzando l’EDTIB. I recenti accadimenti geopolitici sottolineano l’urgenza di ridurre la dipendenza dai fornitori esterni e di promuovere un mercato interno solido per la produzione in materia di difesa. Occorre promuovere sia le industrie europee che i programmi comuni europei di ricerca, sviluppo e produzione. È inoltre necessario stabilire procedure comuni di acquisto, sia sul mercato interno che presso i fornitori esterni, in modo da ridurre i costi. L’UE deve far leva su strumenti quali il trasferimento di tecnologie e la condivisione di know-how per sostenere gli Stati membri con livelli diversi di sviluppo industriale, garantendo progressi inclusivi. Questa necessità è in linea con l’articolo 173 del TFUE, che evidenzia l’importanza di rafforzare la competitività dell’UE e di promuovere l’innovazione per garantire catene di approvvigionamento sostenibili e sicure (14). Allo stesso tempo, la cooperazione con partner esterni che condividono gli stessi valori rimane necessaria, data l’urgenza della situazione della sicurezza, e non dovrebbe essere completamente scartata. |
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3.20. |
La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) svolge un ruolo fondamentale nel finanziamento delle infrastrutture nei paesi dell’UE situati alle frontiere esterne e nelle regioni di importanza strategica, sostenendo indirettamente gli obiettivi di sicurezza. Con l’aumento delle sfide alla sicurezza, l’attenzione rivolta dalla BERS alla stabilità e alla resilienza regionali integra gli sforzi della Banca europea per gli investimenti (BEI), che con la sua nuova tabella di marcia strategica per l’industria dei beni a duplice uso è pronta ad ampliare il suo ruolo nel settore della difesa e della sicurezza in Europa. Questa tabella di marcia apre opportunità di finanziamento per i progetti transfrontalieri, mentre uno strumento finanziario dedicato alle piccole e medie imprese (PMI) rafforza le catene di approvvigionamento critiche della difesa (15). La BEI e la BERS offrono insieme un quadro coordinato per migliorare le capacità di difesa dell’Europa, bilanciando innovazione, stabilità regionale e transizione verde. |
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3.21. |
La promozione di partenariati con paesi non NATO come il Giappone, la Corea del Sud e l’Australia potrebbe inoltre rafforzare ulteriormente le capacità dell’UE, favorendo sforzi congiunti in relazione alle infrastrutture di sicurezza e all’innovazione tecnologica. Tali partenariati sosterrebbero la prontezza tecnologica e di difesa dell’Europa, affrontando sia le minacce militari tradizionali che le sfide emergenti legate alla cibersicurezza e alla sicurezza spaziale. |
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3.22. |
Il CESE sottolinea che il concetto di difesa deve essere visto in un contesto più ampio, che comprenda non solo gli aspetti militari tradizionali ma anche settori critici come la connettività, le infrastrutture, la cibersicurezza e la società dell’informazione. I bilanci della difesa a lungo termine devono tenere conto dell’inflazione, dei progressi tecnologici e di dinamiche geopolitiche in continua evoluzione. Il finanziamento della difesa dovrebbe dare priorità alla resilienza e alla sostenibilità, garantendo il mantenimento delle capacità durante le fasi di flessione dell’economia. Poiché le moderne minacce alla sicurezza prendono sempre più di mira le vulnerabilità digitali e infrastrutturali, questi settori sono essenziali per garantire la resilienza dell’UE, e occuparsi di essi e delle loro interconnessioni è fondamentale per mantenere una strategia di difesa globale in grado di far fronte alle sfide in continua evoluzione in materia di sicurezza. Le azioni nei settori summenzionati hanno un duplice scopo, in quanto sono essenziali anche per realizzare gli obiettivi della strategia europea per la sicurezza economica (16). |
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3.23. |
Il progetto IRIS2 svolge un ruolo centrale nel promuovere le capacità di difesa dell’UE attraverso una comunicazione satellitare sicura. L’iniziativa risponde specificamente alla necessità di sistemi spaziali per rafforzare la capacità strategica e la cibersicurezza dell’UE. Dando priorità a questo progetto, l’UE può garantire la resilienza alle minacce emergenti rafforzando nel contempo il suo quadro di sicurezza integrato (17). |
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3.24. |
Il Comitato invita ad adoperarsi per potenziare le capacità di difesa dell’UE conformemente al Trattato. Trovare soluzioni pratiche all’interno di questi vincoli è essenziale per affrontare le priorità comuni in materia di sicurezza, mantenendo nel contempo l’allineamento ai principi fondamentali dell’UE. |
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3.25. |
Il CESE sottolinea il ruolo cruciale della percezione pubblica nel definire il sostegno al rafforzamento della difesa civile e militare e dei relativi finanziamenti. Campagne coordinate di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sono ritenute essenziali per informare i cittadini in merito al contributo vitale dei finanziamenti nel settore della difesa per la salvaguardia della pace, della sicurezza e dei valori fondamentali dell’Europa. Migliorare la comprensione e il sostegno dei cittadini riguardo alle iniziative di difesa è fondamentale per promuovere un impegno collettivo a favore degli obiettivi di sicurezza a livello sia nazionale che dell’UE. Tali campagne dovrebbero anche affrontare le implicazioni più ampie delle tendenze in materia di sicurezza, contribuendo a favorire un discorso pubblico più informato e impegnato sulle questioni relative alla preparazione e alla resilienza. In questo contesto svolgeranno un ruolo cruciale gli sforzi a favore della preparazione civile e della popolazione in generale. Le campagne dovrebbero inoltre sottolineare l’importanza di salvaguardare i partenariati internazionali. |
Bruxelles, 26 febbraio 2025
Il presidente
del Comitato economico e sociale europeo
Oliver RÖPKE
(1) GU C, C/2024/4062, 12.7.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/4062/oj.
GU C, C/2024/4663, 9.8.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/4663/oj.
GU C, C/2024/4662, 9.8.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/4662/oj.
GU C, C/2024/4658, 9.8.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/4658/oj.
(2) Commissione europea, 2024, Safer Together: Strengthening Europe's Civilian and Military Preparedness and Readiness [Più sicuri insieme - Rafforzare la preparazione e la prontezza civile e militare dell'Europa].
(3) Trattato sull'Unione europea (TUE).
(4) Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), 2022, Bussola strategica per la sicurezza e la difesa .
(5) Commissione europea, 2024, The future of European competitiveness – A competitiveness strategy for Europe [Il futuro della competitività europea - Una strategia per la competitività europea].
(6) Consiglio dell'Unione europea, 2024, Acquisizione congiunta di munizioni e missili per l'Ucraina da parte dell'UE: il Consiglio concorda un sostegno da 1 miliardo di EUR a titolo dello strumento europeo per la pace.
(7) GU C 486 del 21.12.2022, pag. 168.
(8) GU C, C/2024/4663, 9.8.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/4663/oj.
(9) Per discussioni dettagliate sui contributi storici del CESE alla politica di difesa, cfr. il parere del CESE sul tema Verso un'Europa più resiliente, competitiva e sostenibile (GU C, C/2024/4062, 12.7.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/4062/oj).
GU C, C/2024/4663, 9.8.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/4663/oj.
GU C, C/2024/4662, 9.8.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/4662/oj.
GU C, C/2024/4658, 9.8.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2024/4658/oj.
GU C 486 del 21.12.2022, pag. 168.
(10) Relazione di Enrico Letta, Much more than a market (aprile 2024).
(11) EPRS: «Improving the quality of European defence spending — Cost of non Europe report» [Migliorare la qualità della spesa europea per la difesa — Relazione sul costo della non Europa], novembre 2024.
(12) Banca mondiale, 2024, Ukraine Recovery and Reconstruction Needs Assessment [Valutazione delle esigenze dell'Ucraina in materia di ripresa e ricostruzione].
(13) Commissione europea, 2024, Safer Together: Strengthening Europe's Civilian and Military Preparedness and Readiness [Più sicuri insieme - Rafforzare la preparazione e la prontezza civile e militare dell'Europa].
(14) Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE).
(15) Banca europea per gli investimenti (BEI), Tabella di marcia strategica per il periodo 2024-2027 .
(16) Commissione europea, 2023, Comunicazione congiunta al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio.
(17) Commissione europea, 2024, IRIS2: the new EU Secure Satellite Constellation [IRIS2: la nuova costellazione satellitare sicura dell'UE].
ALLEGATO
I punti del parere della sezione riportati di seguito, pur avendo ottenuto un numero di voti favorevoli superiore a un quarto dei voti espressi (articolo 74, paragrafo 4, del Regolamento interno), sono stati modificati in seguito all'adozione di un emendamento da parte dell'Assemblea:
Emendamento 8
ECO/655
Finanziamenti per la difesa nell'UE
Punto 1.10
Modificare come segue:
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Parere della sezione |
Emendamento |
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I finanziamenti per la difesa dovrebbero dare priorità al sostegno ai paesi alle frontiere esterne dell’UE che sono colpiti in modo più diretto dai conflitti regionali, a condizione che rispettino rigorosamente il principio della non aggressione . In tal modo, il potenziamento delle capacità di difesa in queste regioni contribuirà alla sicurezza generale dell’UE e garantirà una risposta coordinata all’evolversi delle minacce lungo i confini dell’Unione. |
I finanziamenti per la difesa dovrebbero dare priorità al sostegno ai paesi alle frontiere esterne dell’UE che sono colpiti in modo più diretto dai conflitti regionali, a condizione che rispettino rigorosamente gli obiettivi e i principi collettivi dell’UE e della NATO . In tal modo, il potenziamento delle capacità di difesa in queste regioni contribuirà alla sicurezza generale dell’UE e garantirà una risposta coordinata all’evolversi delle minacce lungo i confini dell’Unione. |
Esito della votazione sull'emendamento
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Voti favorevoli: |
106 |
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Voti contrari: |
79 |
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Astensioni: |
10 |
Emendamento 4
ECO/655
Finanziamenti per la difesa nell'UE
Punto 3.1
Modificare come segue:
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Parere della sezione |
Emendamento |
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A giudizio del CESE, per affrontare i rischi e le minacce geopolitici elencati al punto precedente e garantire la sicurezza dei cittadini europei è necessario aumentare la spesa per la difesa e la sicurezza. La politica di sicurezza e di difesa dell’UE dovrebbe essere condotta nel quadro della politica estera dell’UE e dei valori che ne sono alla base: la difesa della pace e della democrazia e di un ordine internazionale basato sul rispetto dello Stato di diritto e del diritto internazionale e sulle istituzioni del sistema delle Nazioni Unite e dei valori democratici che lo definiscono. Pertanto, lo sviluppo della capacità di difesa dovrebbe essere ancorato a un quadro giuridico vincolante che precluda dichiarazioni preventive di guerra, attacchi o aggressioni da parte di qualsiasi Stato membro dell’UE contro qualsiasi altro paese . |
A giudizio del CESE, per affrontare i rischi e le minacce geopolitici elencati al punto precedente e garantire la sicurezza dei cittadini europei è necessario aumentare la spesa per la difesa e la sicurezza. La politica di sicurezza e di difesa dell’UE dovrebbe essere condotta nel quadro della politica estera dell’UE e dei valori che ne sono alla base: la difesa della pace e della democrazia e di un ordine internazionale basato sul rispetto dello Stato di diritto e del diritto internazionale e sulle istituzioni del sistema delle Nazioni Unite e dei valori democratici che lo definiscono. Pertanto, lo sviluppo della capacità di difesa dovrebbe sempre basarsi su tali valori . |
Questo emendamento era collegato all'emendamento 5, relativo al punto 1.2 e presentato dallo stesso membro.
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Parere della sezione |
Emendamento |
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L’UE deve definire chiaramente i suoi obiettivi in materia di politica di difesa e rafforzare il pilastro europeo della difesa, che deve coordinare le sue risorse e capacità operative con la NATO. La politica di difesa fa parte della politica estera e di sicurezza dell’UE, che deve promuovere la pace, la democrazia e i diritti umani nel nostro continente, nel suo ambiente geografico e nel mondo e difendere le istituzioni multilaterali del sistema delle Nazioni Unite. Pertanto, lo sviluppo della capacità di difesa dovrebbe essere ancorato a un quadro giuridico vincolante che precluda dichiarazioni preventive di guerra, attacchi o aggressioni da parte di qualsiasi Stato membro dell’UE contro qualsiasi altro paese . |
L’UE deve definire chiaramente i suoi obiettivi in materia di politica di difesa e rafforzare il pilastro europeo della difesa, che deve coordinare le sue risorse e capacità operative con la NATO. La politica di difesa fa parte della politica estera e di sicurezza dell’UE, che deve promuovere la pace, la democrazia e i diritti umani nel nostro continente, nel suo ambiente geografico e nel mondo e difendere le istituzioni multilaterali del sistema delle Nazioni Unite. Pertanto, lo sviluppo della capacità di difesa dovrebbe sempre basarsi su tali valori . |
L'esito della votazione si applica pertanto a entrambi gli emendamenti:
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Voti favorevoli: |
93 |
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Voti contrari: |
85 |
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Astensioni: |
3 |
Emendamento 6
ECO/655
Finanziamenti per la difesa nell'UE
Punto 3.23
Modificare come segue:
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Parere della sezione |
Emendamento |
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Il Comitato invita ad adoperarsi per potenziare le capacità di difesa dell’UE nell’ambito delle restrizioni imposte attualmente dal Trattato che limitano l’utilizzo del bilancio dell’UE per scopi di difesa . Trovare soluzioni pratiche all’interno di questi vincoli è essenziale per affrontare le priorità comuni in materia di sicurezza, mantenendo nel contempo l’allineamento ai principi fondamentali dell’UE. |
Il Comitato invita ad adoperarsi per potenziare le capacità di difesa dell’UE conformemente al Trattato. Trovare soluzioni pratiche all’interno di questi vincoli è essenziale per affrontare le priorità comuni in materia di sicurezza, mantenendo nel contempo l’allineamento ai principi fondamentali dell’UE. |
Questo emendamento era collegato all'emendamento 7, relativo al punto 1.3 e presentato dallo stesso membro.
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Parere della sezione |
Emendamento |
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Il Comitato evidenzia la necessità di trovare il modo di potenziare le capacità di difesa dell’UE nell’ambito delle restrizioni imposte attualmente dal Trattato che limitano l’utilizzo del bilancio dell’UE per scopi di difesa . Questo è indispensabile per affrontare le priorità di sicurezza condivise mantenendo l’allineamento ai principi dell’UE. |
Il Comitato sottolinea la necessità di trovare il modo di potenziare le capacità di difesa dell’UE , conformemente al Trattato. Questo è indispensabile per affrontare le priorità di sicurezza condivise mantenendo l’allineamento ai principi dell’UE. |
L'esito della votazione si applica pertanto a entrambi gli emendamenti:
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Voti favorevoli: |
115 |
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Voti contrari: |
75 |
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Astensioni: |
5 |
A norma dell'articolo 74, paragrafo 3, del Regolamento interno, sono riportati in questo allegato gli emendamenti che, pur essendo stati respinti, hanno ottenuto il voto favorevole di almeno un quarto dei membri che hanno espresso il loro voto:
Emendamento 3
ECO/655
Finanziamenti per la difesa nell'UE
Punto 3.4
Modificare come segue:
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Parere della sezione |
Emendamento |
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Il CESE evidenzia inoltre l’importanza che i membri europei della NATO si impegnino a destinare almeno il 2,5 % del loro PIL alla difesa, nell’ambito di una risposta vigorosa alle attuali minacce geopolitiche. Gli Stati membri manterranno la piena sovranità sulle proprie forze armate. Questo principio costituisce il fondamento della politica di difesa europea, garantendo l’allineamento delle priorità di sicurezza nazionali con gli obiettivi collettivi dell’UE e della NATO . Tale impegno non solo è in linea con gli orientamenti della NATO, ma garantirà anche maggiori contributi finanziari e strategici alla sicurezza europea e transatlantica. Questo dialogo pone le basi per una posizione di difesa più resiliente e reattiva in tutta l’UE. |
Il CESE sottolinea inoltre quanto sia importante che i membri europei della NATO agiscano con urgenza per rispettare gli impegni di spesa assunti nel quadro di tale alleanza e determinino quali finanziamenti supplementari saranno necessari per i prossimi 10 anni . Tale impegno non solo è in linea con gli orientamenti della NATO, ma garantirà anche maggiori contributi finanziari e strategici alla sicurezza europea e transatlantica. Questo dialogo pone le basi per una posizione di difesa più resiliente e reattiva in tutta l’UE. |
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Motivazione |
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Sarà esposta oralmente. |
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Esito della votazione sull'emendamento
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Voti favorevoli: |
79 |
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Voti contrari: |
102 |
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Astensioni: |
3 |
ELI: http://data.europa.eu/eli/C/2025/2013/oj
ISSN 1977-0944 (electronic edition)