ISSN 1977-0944 |
||
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 264 |
|
![]() |
||
Edizione in lingua italiana |
Comunicazioni e informazioni |
66° anno |
Sommario |
pagina |
|
|
II Comunicazioni |
|
|
COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA |
|
|
Commissione europea |
|
2023/C 264/01 |
|
IV Informazioni |
|
|
INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA |
|
|
Consiglio |
|
2023/C 264/02 |
||
2023/C 264/03 |
||
2023/C 264/04 |
||
2023/C 264/05 |
||
2023/C 264/06 |
||
|
Commissione europea |
|
2023/C 264/07 |
Nuova faccia nazionale delle monete in euro destinate alla circolazione |
|
2023/C 264/08 |
||
|
Ufficio europeo di selezione del personale |
|
2023/C 264/09 |
|
V Avvisi |
|
|
ALTRI ATTI |
|
|
Commissione europea |
|
2023/C 264/10 |
||
2023/C 264/11 |
||
2023/C 264/12 |
|
Rettifiche |
|
|
IT |
|
II Comunicazioni
COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA
Commissione europea
27.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 264/1 |
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE
Orientamenti in materia di strategie e piani di adattamento degli Stati membri
(2023/C 264/01)
Indice
Introduzione | 2 |
Caratteristiche principali della politica di adattamento | 3 |
Fasi principali dello sviluppo o dell’aggiornamento delle strategie e dei piani di adattamento | 4 |
Fase 1: |
definire il quadro istituzionale e garantire l’adesione dei portatori di interessi | 4 |
Fase 2: |
Condurre valutazioni dei rischi e delle vulnerabilità legati ai cambiamenti climatici | 9 |
Fase 3: |
Individuare e stabilire l’ordine di priorità delle opzioni di adattamento | 15 |
Fase 4: |
Elaborare un piano d’intervento e attuare azioni di adattamento | 17 |
Fase 5: |
Monitoraggio e valutazione | 19 |
Allegato I |
Esempio di modello di strategia di adattamento | 23 |
Allegato II |
Nuovi settori della politica di adattamento | 27 |
Resilienza giusta | 27 |
Maladattamento | 27 |
Soluzioni basate sulla natura | 29 |
Prove di stress per il rischio climatico | 30 |
Introduzione
I recenti eventi estremi, quali incendi boschivi, siccità, inondazioni e ondate di calore mortali, registrati sia in Europa che nel resto del mondo, hanno dimostrato che le conseguenze dei cambiamenti climatici colpiscono le nostre società in modo più grave e più rapido di quanto previsto dalla comunità scientifica. L'aumento dei fenomeni meteorologici estremi e delle catastrofi naturali incide sempre più sulla salute fisica e mentale delle persone, sulla natura e sulle attività economiche. Nella sesta relazione di valutazione del gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) (1) si afferma che l'adattamento a livello globale è per lo più lento, frammentario e incrementale e che, anche se le riduzioni delle emissioni fossero sufficienti per conseguire gli obiettivi dell'accordo di Parigi, sarà necessario un adattamento trasformativo (2).
Purtroppo, tali eventi e la relazione dell'IPCC hanno anche evidenziato una mancanza di preparazione e lo squilibrio tra le minacce climatiche da un lato e i meccanismi e le strutture di risposta esistenti dall'altro. Sebbene le previsioni circa i rischi climatici futuri siano incerte, a prescindere da quelle che saranno le temperature reali da qui al 2100 (stime positive, negative o nefaste), le opzioni di cui dispongono oggi i responsabili dell'elaborazione delle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici non cambiano nella sostanza. Appare evidente che, per far sì che la società sia più preparata all'intensificarsi degli effetti dei cambiamenti climatici, il settore pubblico deve svolgere un ruolo ancora più incisivo nello sviluppo della resilienza climatica e degli investimenti sostenibili necessari. Occorre altresì lavorare ulteriormente allo sviluppo e alla definizione delle giuste condizioni normative e capacità di pianificazione, in modo tale da consentire ai diversi attori e mercati di adeguarsi con fiducia e sicurezza e incanalare gli investimenti nella resilienza.
La strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici del 2013 incoraggiava tutti gli Stati membri ad adottare strategie di adattamento globali. La Commissione ha inoltre pubblicato orientamenti sullo sviluppo di strategie di adattamento per aiutare gli Stati membri dell'UE a elaborare le strategie di adattamento nazionali. Tra il 2013 e il 2018 il numero di Stati membri dell'UE che disponevano di strategie di adattamento è aumentato notevolmente, passando da 15 a 25, ed entro il 2020 tutti gli Stati membri dell'UE se ne erano dotati. Tuttavia, tali strategie presentano notevoli differenze in termini di portata, risultati e modalità di attuazione.
Il regolamento sulla governance dell'Unione dell'energia e dell'azione per il clima del 2018 affronta l'adattamento ai cambiamenti climatici in due modi. In primo luogo stabilisce gli attuali obblighi di comunicazione per gli Stati membri dell'UE in materia di adattamento ai cambiamenti climatici. In secondo luogo, nel quadro dei piani nazionali integrati per l'energia e il clima, impone agli Stati membri dell'UE di definire, se del caso, altri obiettivi e traguardi, compresi, tra l'altro, quelli di adattamento.
Per rispondere all'evolversi della situazione e stimolare cambiamenti strutturali, la nuova strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici (2021) ha delineato obiettivi ancor più ambiziosi ed è stata estesa a nuovi settori e nuove priorità con l'obiettivo di contribuire alla transizione dell'UE verso la resilienza climatica, chiedendo una revisione degli orientamenti sullo sviluppo di strategie di adattamento del 2013.
Inoltre, nel luglio 2021 è entrata in vigore la normativa europea sul clima. Mentre gli obblighi stabiliti in precedenza dal regolamento sulla governance in merito all'adattamento erano di natura principalmente procedurale, la normativa sul clima ha sancito un vero e proprio «dovere» di adattamento, introducendo in particolare l'obbligo di assicurare il costante progresso nel miglioramento delle capacità di adattamento, nel rafforzamento della resilienza e nella riduzione della vulnerabilità ai cambiamenti climatici in conformità dell'articolo 7 dell'accordo di Parigi. La normativa sul clima contiene disposizioni relative alle strategie e ai piani di adattamento nazionali (accanto a quelli a livello dell'Unione) ed esplicita le aspettative in merito alla qualità delle politiche di adattamento e ai loro risultati. Inoltre richiede alla Commissione di valutare periodicamente la compatibilità delle misure nazionali pertinenti con il conseguimento di progressi in termini di adattamento e formulare raccomandazioni qualora ritenga che le misure adottate da uno Stato membro dell'UE non siano adeguate ad assicurare i progressi nel miglioramento delle capacità di adattamento, nel rafforzamento della resilienza e nella riduzione della vulnerabilità ai cambiamenti climatici.
In linea con tali disposizioni, i presenti orientamenti hanno lo scopo di:
— |
sostenere gli Stati membri dell'UE nella revisione delle loro strategie di adattamento e nell'elaborazione/revisione dei loro piani di adattamento per far fronte alle sfide in materia di adattamento che si trovano a gestire, tenendo conto delle differenze tra le strutture amministrative e dei percorsi di pianificazione dell'adattamento che hanno già intrapreso; |
— |
evidenziare le caratteristiche principali che sono essenziali per realizzare una politica di adattamento e risultati di qualità. Poiché gli impatti dei cambiamenti climatici richiedono una risposta più sistemica e urgente, le strategie e i piani di adattamento che non includono tutti i settori di intervento e non sono integrati nel processo decisionale a tutti i livelli non sono più strumenti sufficienti allo scopo. Pertanto i principi si applicano al quadro generale delle politiche nazionali di adattamento, mentre le strategie e i piani di adattamento sostengono il conseguimento di risultati efficaci in materia di adattamento; |
— |
fornire un esempio di modello che delinei la struttura della strategia e agevoli l'accesso a tali strategie e il confronto tra di esse e garantire una panoramica comparabile del grado di preparazione e delle azioni pianificate a livello dell'UE; |
— |
rafforzare la politica di adattamento con nuovi settori. |
Oltre ai presenti orientamenti, lo strumento di sostegno all'adattamento sviluppato e gestito dall'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) fornisce maggiori dettagli e buoni esempi di principi, processi e opzioni di attuazione per andare oltre il campo di applicazione degli orientamenti.
Inoltre, in collaborazione con le autorità regionali di tutta Europa, è in corso lo sviluppo di percorsi concreti di adattamento e dimostrazioni di soluzioni trasformative attraverso la missione di Orizzonte Europa sull'adattamento ai cambiamenti climatici, avviata nel settembre 2021.
Caratteristiche principali della politica di adattamento
Per garantire che la preparazione a livello sociale, politico ed economico sia in costante miglioramento (in linea con la normativa europea sul clima) e miri ad anticipare la crisi climatica (che ne costituisce in ultima analisi la motivazione pratica), sono necessari strategie e piani di adattamento forti. Detto questo, l'attuazione efficace delle strategie e dei piani dipende dall'impegno dei portatori di interessi e dalle risorse a loro disposizione. Le caratteristiche descritte di seguito sono essenziali per la (ri)elaborazione di strategie e piani di adattamento forti, sostenuti da un quadro giuridico favorevole, e per la realizzazione di una politica di adattamento di alta qualità.
In alcuni casi si tratta di elementi costitutivi sostanziali della politica di adattamento, mentre in altri riguardano maggiormente i processi e i mezzi per la sua realizzazione. Insieme costituiscono una serie di presupposti necessari per ottenere un risultato in termini di adattamento di elevata qualità, capace di offrire una risposta più ampia, più rapida e più sistemica ai cambiamenti climatici.
Cosa (elementi costitutivi sostanziali)
1. |
Quadri giuridici che stabiliscono il «dovere di adattamento» a livello nazionale, che comprendono obiettivi di adattamento (settoriali) vincolanti e aggiornati periodicamente per misurare i progressi complessivi compiuti nel rafforzamento della resilienza agli impatti dei cambiamenti climatici. |
2. |
Strategie e piani di adattamento aggiornati periodicamente, che inquadrano la politica generale di adattamento e la sua attuazione a livello strategico e operativo (in linea con gli obiettivi di adattamento di cui al precedente punto 1). |
3. |
Priorità della politica di adattamento che identificano i settori o le aree da coinvolgere e includere nella pianificazione dell’adattamento e gli impatti o i rischi che devono essere affrontati nella pianificazione. Le priorità dovrebbero essere definite in base ai traguardi e agli obiettivi, seguite da chiari percorsi di adattamento che definiscano il processo per conseguirli attraverso una sequenza di opzioni e azioni (rispecchiata nelle strategie e nei piani di adattamento di cui al punto 2). |
4. |
Valutazioni dell’impatto e della vulnerabilità ai cambiamenti climatici solide e aggiornate periodicamente, basate sui più recenti dati scientifici in materia di clima, volte a individuare le popolazioni, le infrastrutture essenziali (risorse) e i settori (attività) particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici, definire la direzione strategica generale della politica di adattamento e informare costantemente i processi decisionali (su cui si basano i punti 1, 2 e 3). |
5. |
Prove di stress su infrastrutture e sistemi (critici) quale fattore chiave nelle valutazioni dei rischi legati ai cambiamenti climatici (su cui si basa il punto 4). |
Come (processi e mezzi)
6. |
Risorse umane adeguate e competenti e risorse finanziarie sufficienti in tutte le istituzioni e i servizi amministrativi interessati per il coordinamento delle attività e l’attuazione delle azioni a tutti i livelli di governance (nazionale, regionale e locale). |
7. |
Coinvolgimento di tutti i portatori di interessi (settore privato, ONG, determinate comunità, ecc.) particolarmente esposti/vulnerabili e/o che dispongono di conoscenze/risorse/capacità per informare e/o attuare le azioni di adattamento. |
8. |
Coordinamento e integrazione multilivello, sia a livello orizzontale (ad esempio tra ministeri) che verticale (ad esempio con altri livelli dell’amministrazione pubblica) in sede di pianificazione e attuazione delle azioni di adattamento. |
9. |
Monitoraggio e valutazione costanti dell’attuazione delle azioni di adattamento, riguardanti sia i processi che gli effetti e i risultati, che devono essere dotati degli strumenti necessari. L’infrastruttura per il monitoraggio dei risultati dell’adattamento può instaurare importanti sinergie con il sistema di allarme rapido. |
Fasi principali dello sviluppo o dell'aggiornamento delle strategie e dei piani di adattamento
Figura 1
Panoramica delle fasi preparatorie dello sviluppo o dell'aggiornamento della strategia/del piano di adattamento.
Fonte: |
Commissione europea |
Le fasi principali dello sviluppo o dell'aggiornamento delle strategie e dei piani di adattamento sono sintetizzate nella figura 1 prima delle sezioni più dettagliate che seguono.
Fase 1: definire il quadro istituzionale e garantire l’adesione dei portatori di interessi
La fase 1 degli orientamenti contribuirà a:
|
Alla luce dei crescenti effetti dei cambiamenti climatici in tutta l'Unione europea (UE), è essenziale aumentare l'ambizione e l'efficacia delle politiche, delle strategie e dei piani di adattamento ai cambiamenti climatici.
Il primo passo per aumentare l'ambizione delle politiche potrebbe essere l'adozione di un quadro giuridico («normativa sul clima») affinché le politiche nazionali in materia di clima debbano stabilire obiettivi di adattamento vincolanti e regolarmente aggiornati per misurare i progressi complessivi conseguiti nel rafforzamento della resilienza. Le normative nazionali sul clima possono inoltre fornire un sostegno supplementare ai quadri strategici in materia di adattamento definiti nelle strategie e nei piani di adattamento.
Per sostenere il conseguimento di buoni risultati in materia di adattamento, le strategie e i piani devono essere aggiornati periodicamente (3). Occorre inoltre che questi documenti pongano maggiormente l'accento sull'integrazione (4) dell'adattamento ai cambiamenti climatici in altre politiche nei settori pertinenti, concentrandosi più chiaramente sui risultati diretti degli sforzi di adattamento.
Il coinvolgimento di tutti i livelli di governo e della società civile è pertanto fondamentale per lo sviluppo di efficaci strategie e/o piani di adattamento ai cambiamenti climatici. Ai fini dell'elaborazione, del coordinamento e dell'attuazione di strategie e piani di adattamento sono essenziali personale qualificato, strumenti tecnici e risorse finanziarie sufficienti in ogni settore delle istituzioni e dei servizi amministrativi interessati, a tutti i livelli di governance (nazionale, regionale, locale).
Garantire il coordinamento tra Stati membri dell'UE confinanti è fondamentale per poter predisporre misure di adattamento efficaci nelle zone frontaliere, in cui l'esposizione ai rischi non è limitata a un solo lato della frontiera, ma riguarda entrambi gli Stati membri interessati. Per questo motivo, le misure di adattamento nelle regioni frontaliere possono essere efficaci solo se definite congiuntamente.
Fase 1.a: Ottenere un sostegno ad alto livello
Il sostegno politico di alto livello, vale a dire da parte dell'ufficio del Primo ministro e dell'ufficio presidenziale, è un fattore importante per contribuire a mobilitare e coinvolgere gli attori governativi e della società civile nell'integrazione dell'adattamento ai cambiamenti climatici. Garantisce inoltre un impegno ad alto livello e a lungo termine a favore delle politiche, delle strategie e dei piani di adattamento.
Fase 1.b: Definire il processo
— Istituire una task force interservizi nazionale sull’adattamento
Le strategie di adattamento sono strumenti fondamentali per migliorare la preparazione della società agli impatti inevitabili dei cambiamenti climatici, proteggendo le fasce di popolazioni e i settori più vulnerabili e maggiormente colpiti da tali impatti. Tali strategie devono fornire la base per un'azione coordinata del governo. Per garantire il necessario coinvolgimento e l'efficace integrazione dell'adattamento ai cambiamenti climatici nelle diverse politiche settoriali, si suggerisce di creare una task force o un comitato interservizi sotto l'egida dell'ufficio del Primo Ministro (o di un ufficio equivalente). Tale gruppo dovrebbe essere responsabile della supervisione dello sviluppo della strategia e/o del piano di adattamento ai cambiamenti climatici. Dovrebbe inoltre ricevere un chiaro mandato per gestirne l'attuazione.
Dovrebbero essere individuati i ministeri e/o le agenzie correlati ai settori che presentano un rischio maggiore in termini di impatto dei cambiamenti climatici, coinvolgendoli in questa task force. Tra i principali ministeri interessati figurano quelli incaricati dei cambiamenti climatici, dell'ambiente/della natura, della sanità pubblica, della protezione civile/degli affari interni, delle infrastrutture, dell'energia, degli affari economici/finanziari, dell'agricoltura, della silvicoltura, della pesca, della gestione delle risorse idriche, dell'occupazione e degli affari sociali. Nelle regioni frontaliere, dovrebbero inoltre essere coinvolti gli attori transfrontalieri per garantire azioni coordinate tra gli Stati membri dell'UE confinanti. A ciascuna delle amministrazioni individuate si raccomanda di nominare un «responsabile dell'adattamento» per garantire il costante coinvolgimento dei rispettivi ministeri nella pianificazione dell'adattamento.
— Coinvolgere il livello di governance regionale e locale
L'espressione «pensare globalmente, agire localmente» è sempre più importante quando si parla di strategie e piani di adattamento ai cambiamenti climatici. Le amministrazioni locali e regionali sono i principali motori dell'adattamento, dal momento che molti interventi di adattamento ai cambiamenti climatici si svolgono a livello locale e regionale e dipendono pertanto dalle condizioni specifiche del contesto in cui si trovano. Le amministrazioni locali svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere l'impegno pubblico e l'azione locale, informando i cittadini dei benefici dell'adattamento ai cambiamenti climatici per la loro regione. Inoltre, le amministrazioni locali dispongono di molte informazioni essenziali sulle potenziali misure di adattamento ai cambiamenti climatici che sono realizzabili a livello locale nella loro zona. La task force interservizi sull'adattamento dovrebbe pertanto garantire scambi significativi con le autorità subnazionali per includere le loro competenze nell'elaborazione delle politiche di adattamento e sostenere le attività regionali/locali in linea con la politica nazionale di adattamento. Si dovrebbe prestare particolare attenzione alle modalità di coinvolgimento dei livelli di governance regionale e locale. Ad esempio, ciò potrebbe essere realizzato rivolgendosi alle associazioni regionali o alle reti interregionali di enti locali come il Patto dei sindaci, in cui oltre 11 000 autorità locali e regionali, che rappresentano 341 milioni di persone, stanno preparando le proprie comunità a convivere con le conseguenze dei cambiamenti climatici.
— Individuare e coinvolgere i portatori di interessi
I cambiamenti climatici saranno fonte di incertezza e avranno un impatto su tutta la società, sottolineando l'importanza, per la task force interservizi, di individuare tutti i pertinenti gruppi di portatori di interessi, come le parti sociali e le organizzazioni della società civile, il cui coinvolgimento è necessario per creare misure di adattamento ai cambiamenti climatici solide. La partecipazione dei portatori di interessi migliorerà la qualità del processo decisionale in materia di adattamento ai cambiamenti climatici, garantendo la titolarità di tale processo ai portatori di interessi stessi. A sua volta, ciò migliorerà la qualità complessiva delle strategie e dei piani di adattamento ai cambiamenti climatici elaborati dalla task force interservizi. Il processo di individuazione dei gruppi di portatori di interessi può essere facilitato operando una distinzione tra due gruppi diversi, vale a dire gli agenti del cambiamento e i soggetti potenzialmente interessati dai cambiamenti climatici:
— |
un gruppo di portatori di interessi è costituito infatti dai potenziali agenti del cambiamento che possono contribuire agli sforzi delle amministrazioni nazionali e/o regionali/locali fornendo informazioni, risorse o capacità supplementari. Rientrano in questa categoria gli istituti di ricerca che forniscono o ampliano le basi di conoscenze sull'adattamento ai cambiamenti climatici, il settore privato che offrono informazioni preziose su come adeguare meglio le politiche di adattamento o concede finanziamenti, gli attori transfrontalieri che consentono una migliore comprensione dei territori transfrontalieri e delle regioni frontaliere, nonché le organizzazioni non governative, in particolare le organizzazioni della società civile a livello locale, che contribuiscono a una migliore comprensione dei territori, attuano misure di adattamento e comunicano la necessità di procedere all'adattamento ai cambiamenti climatici per facilitare i cambiamenti a livello locale e regionale; |
— |
un altro gruppo di portatori di interessi che devono essere inclusi nel processo di adattamento ai cambiamenti climatici è quello dei soggetti che molto probabilmente saranno interessati dai cambiamenti climatici. Si tratta per lo più di comunità vulnerabili (tra cui, a titolo non esaustivo, le persone a rischio di povertà e di esclusione sociale o che si trovano già in tali condizioni, le persone con disabilità, gli anziani e le persone con malattie preesistenti, le donne incinte, gli sfollati, i lavoratori socialmente emarginati, i lavoratori esposti e i bambini) o dei difensori e gruppi di interesse che rappresentano tali comunità, che sarebbero altrimenti escluse dal processo di partecipazione. La disparità di esposizione e vulnerabilità agli impatti climatici delle diverse regioni e dei diversi gruppi socioeconomici aggrava le disuguaglianze e le vulnerabilità già esistenti. Pertanto è essenziale garantire una transizione giusta che riduca la disparità dell'onere associato al rischio climatico e assicuri una distribuzione equa dei benefici dell'adattamento. |
La separazione concettuale di questi due gruppi di portatori di interessi consente di garantire una copertura sufficiente dalle diverse prospettive, ma è bene riconoscere e valutare la sovrapposizione tra questi due gruppi. In altre parole, anche le persone particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici possono essere potenziali agenti del cambiamento anche se, sotto certi aspetti, le loro risorse sono limitate. Possono anche disporre di risorse, soprattutto informazioni su come si manifestano le vulnerabilità ai cambiamenti climatici e sulla probabilità dell'efficacia degli interventi, che sono meno accessibili a coloro che non si trovano nella loro posizione. Inoltre, anche le differenze di genere nei comportamenti e negli atteggiamenti rispetto ai cambiamenti climatici (5) sottolineano la necessità di garantire una partecipazione equilibrata di uomini e donne al processo decisionale e all'attuazione. I minori non sono solitamente coinvolti nel processo decisionale pubblico, ma il loro diritto di partecipare al processo decisionale relativo a tutte le questioni che incidono sulla loro vita è in realtà un principio giuridico ben consolidato. Il fatto che ogni generazione di bambini erediterà i danni ambientali causati dalle generazioni precedenti è un argomento particolarmente forte a favore del coinvolgimento dei più giovani (6) nelle decisioni di politica in materia di cambiamenti climatici.
Si consiglia alla task force interservizi di concordare in anticipo il ruolo dei portatori di interessi, in particolare nel caso in cui cooperino con l'amministrazione nazionale nell'attuazione di specifiche misure di adattamento.
Fase 1.c: Mobilitare le risorse
Esempio 1: partenariato pubblico-privato per un nuovo distretto resistente alle inondazioni a Bilbao, Spagna Il distretto di «Zorrotzaurre» di Bilbao è situato su una penisola industriale soggetta a inondazioni. In vista dell'aumento delle precipitazioni estreme previste in futuro nel paese basco a causa dei cambiamenti climatici e della necessità di nuovi alloggi per accogliere la popolazione di Bilbao, è attualmente in corso un importante progetto di rigenerazione urbana per riqualificare il distretto di Zorrotzaurre e trasformarlo in un nuovo quartiere residenziale resistente alle inondazioni. La protezione dalle inondazioni comprende cinque misure fondamentali: (1) apertura del canale di Deusto (trasformazione della penisola in un'isola), (2) creazione di una parete di protezione contro le inondazioni, (3) innalzamento del livello del suolo di 1,5 metri per i nuovi edifici, (4) installazione di serbatoi di acqua piovana e (5) predisposizione di spazi pubblici verdi anche in grado di assorbire le acque di esondazione. Per realizzare questo progetto di risanamento urbano è stato istituito un partenariato pubblico-privato ai fini del finanziamento e della gestione del piano. I costi dei lavori saranno coperti dal partenariato pubblico-privato, ovvero dai proprietari dei terreni, in funzione della loro quota di proprietà.
|
Poiché i costi dell'adattamento ai cambiamenti climatici sono in aumento e cresceranno a un ritmo sempre più sostenuto nei prossimi decenni a causa della necessità sempre più impellente di misure di adattamento, i finanziamenti destinati all'adattamento dovrebbero aumentare di pari passo. Potrebbe anche essere utile individuare i costi previsti o già sostenuti del mancato adattamento (ossia le perdite finanziarie e i danni associati ai cambiamenti climatici) in quanto ciò può giustificare la ridistribuzione dei fondi esistenti a favore dell'adattamento. Tuttavia, l'incertezza legata alla stima dell'importo dei fondi necessari, dati i rischi e gli impatti climatici spesso imprevedibili, può rappresentare un problema per le autorità locali, regionali e nazionali. Se da un lato si dovrebbero esplorare le fonti tradizionali di finanziamento pubblico e privato, dall'altro si suggerisce di cercare strumenti di finanziamento innovativi attraverso la cooperazione con il settore privato (7). Due esempi di buone pratiche di strumenti di finanziamento innovativi sono i seguenti:
1. |
partenariati pubblico-privati (PPP) per realizzare misure di adattamento ai cambiamenti climatici a Malmo; e |
2. |
PPP per un nuovo distretto resistente alle inondazioni a Bilbao, già brevemente descritto nel riquadro dell’esempio 1. |
L'insufficienza di finanziamenti per l'adattamento è particolarmente evidente per i livelli di governance inferiori, che sono responsabili dell'attuazione della maggior parte delle misure di adattamento. Ciò può essere dovuto, oltre che alla difficoltà di accesso ai finanziamenti, anche alla mancanza di capacità e competenze interne. È necessario prevedere un'assistenza mirata anche per le autorità locali e regionali più piccole per garantire loro sufficienti capacità e competenze, necessarie ai fini della gestione e dell'attuazione.
L'UE finanzia l'adattamento ai cambiamenti climatici attraverso un'ampia gamma di strumenti, quali:
— |
il programma LIFE, il principale strumento di finanziamento europeo per l'ambiente e l'azione per il clima; |
— |
Orizzonte Europa, il principale programma di finanziamento dell'Unione per la ricerca e l'innovazione; |
— |
il Fondo europeo di sviluppo regionale, in particolare attraverso i progetti Interreg; |
— |
il Fondo di coesione, attraverso investimenti nell'ambiente e nelle reti transeuropee dei trasporti; |
— |
il Fondo per una transizione giusta, volto ad attenuare gli effetti negativi della transizione verso la neutralità climatica e la resilienza nei territori maggiormente colpiti. |
Inoltre vi sono numerosi altri esempi di strumenti di finanziamento dell'UE che potrebbero contribuire a finanziare l'adattamento Tuttavia, sebbene l'UE possa contribuire in una certa misura a sostenere economicamente le misure di adattamento, per colmare il deficit di finanziamenti per l'adattamento sono essenziali contributi nazionali e privati.
Questi flussi di finanziamento dovrebbero essere accelerati e i bilanci programmatici e le attività dovrebbero coinvolgere sia le donne che gli uomini a tutti i livelli del processo decisionale.
Fase 1.d: Comunicare costantemente la necessità dell’adattamento e sensibilizzare in merito
Le comunità di tutta l'UE vivono fenomeni meteorologici estremi e imprevedibili. La scarsa comunicazione in materia di clima tra il mondo accademico e i governi, da un lato, e le comunità, dall'altro, può portare a un'azione errata in materia di adattamento ai cambiamenti climatici o addirittura a una totale inerzia. Si dovrebbe provvedere a una comunicazione in materia di clima più sistemica, che utilizzi un linguaggio facilmente comprensibile, per aumentare la consapevolezza. Ciò contribuirebbe a far sì che le comunità si attivino e si impegnino nell'adozione di misure di adattamento ai cambiamenti climatici. Destinatari diversi (vale a dire il settore pubblico e le comunità) richiedono messaggi diversi in formati adeguati per spronarli ad agire.
— Chiarire la terminologia
Sviluppare un linguaggio comune, accessibile a tutti i portatori di interessi, è fondamentale ai fini della comunicazione in materia di adattamento ai cambiamenti climatici e per instaurare una base comune. Il glossario può basarsi su definizioni concordate a livello internazionale, come già visto nel glossario della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) o nel glossario dell'IPCC, ma può essere anche adeguato nel contempo alle caratteristiche e ai contesti locali.
— Comunicare i cambiamenti climatici e la necessità dell’adattamento
La condivisione di informazioni sui potenziali impatti dei cambiamenti climatici e quindi sulla necessità dell'adattamento e della mitigazione è un presupposto essenziale per rafforzare la resilienza. Tali comunicazioni dovrebbero essere adattate in modo da essere facilmente fruibili e adeguate in termini sia di stile che di contenuti ai diversi gruppi di destinatari, rispecchiandone il ruolo nella politica di adattamento (ad esempio settore privato o pubblico più ampio), il contesto (ad esempio l'ambiente urbano o rurale, genere) e la vulnerabilità ed esposizione ai rischi. Dovrebbero essere presi in considerazione i possibili ostacoli all'accesso alle informazioni e alla formazione. È fondamentale comunicare anche i benefici delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici per favorirne l'accettazione sociale e promuovere modifiche nei comportamenti dei destinatari. Inoltre, molte misure di adattamento presentano notevoli benefici collaterali, ad esempio le misure di adattamento basate sulla natura che rafforzano la biodiversità e riducono l'inquinamento, la creazione a livello locale di possibilità di occupazione di qualità o la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Un'importante opportunità, spesso poco sfruttata, è la comunicazione dei benefici dell'adattamento per la salute e il benessere: un elevato livello di consapevolezza dei crescenti rischi per la salute di tutti contribuirà a spiegare la necessità di agire e a incrementare l'accettazione delle misure di adattamento.
Gli amministratori a livello nazionale, regionale e locale potrebbero essere coinvolti, ad esempio, attraverso seminari e visite sul campo per incoraggiarli a impegnarsi nell'azione per il clima sulla base di dati concreti. Le comunità dovrebbero essere coinvolte attraverso consultazioni pubbliche, la condivisione di informazioni e modalità interattive e informali quali mostre, concorsi, giochi online, ecc. Anche le organizzazioni della società civile e le ONG sono partner importanti, in quanto fanno da ponte tra i portatori di interessi e la comunicazione in materia di clima, grazie all'esperienza accumulata in materia di adattamento ai cambiamenti climatici nel territorio e nelle comunità interessati e all'attività di sensibilizzazione sugli impatti dei cambiamenti climatici e sulla necessità di adattamento ad essi. Per garantire che la comunicazione raggiunga efficacemente le comunità, essa deve essere sostenuta da risorse adeguate, attraverso finanziamenti e lo sviluppo di capacità.
Un ottimo canale di diffusione delle informazioni pertinenti è costituito dai portali e dalle piattaforme web nazionali o regionali che raccolgono informazioni specifiche sui cambiamenti climatici e sull'adattamento ad essi. Tali piattaforme dovrebbero essere collegate ai portali già esistenti che trattano di politiche settoriali (ad esempio in materia di riduzione del rischio di catastrofi, acqua, salute, biodiversità, ecc.) al fine di promuovere l'integrazione delle questioni climatiche. Il sito web dell'UE Climate-ADAPT svolge un ruolo centrale in tal senso, consentendo ai cittadini di avere accesso a dati e informazioni su questioni relative ai cambiamenti climatici e all'adattamento ad essi e a condividerli. Nella maggior parte dei paesi europei sono stati anche sviluppati portali web nazionali sull'adattamento ai cambiamenti climatici che consentono di trarre insegnamenti dagli esempi di buone pratiche di altri paesi o regioni e potrebbero essere fonte di ispirazione per gli interventi in materia di adattamento ai cambiamenti climatici. Tuttavia i portali e le piattaforme web dovrebbero essere integrati da altre attività di comunicazione per evitare di aumentare il divario digitale tra diversi Stati membri e regioni dell'UE e per garantire a tutti l'accesso alle informazioni.
Per maggiori informazioni sulla definizione del quadro istituzionale e sull'adesione dei portatori di interessi, cfr. anche la sezione dello strumento di sostegno all'adattamento intitolata «Preparare il terreno per l'adattamento».
Fase 2: Condurre valutazioni dei rischi e delle vulnerabilità legati ai cambiamenti climatici
La fase 2 degli orientamenti contribuirà a:
|
Una volta gettate le basi per sostenere un piano o una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici, la seconda fase consiste in una valutazione dell'impatto dei cambiamenti climatici e della vulnerabilità ad essi. Tale valutazione è volta a stabilire quali saranno i potenziali impatti dei cambiamenti climatici in una determinata area, quali rischi sono associati a tali impatti in una determinata area o settore e a dare la priorità ai rischi che richiedono risposte più immediate.
Per garantire che le strategie o i piani di adattamento ai cambiamenti climatici siano adeguatamente efficaci, si ritiene buona prassi aggiornare periodicamente la valutazione, almeno contestualmente a ogni aggiornamento della strategia/del piano. I vantaggi che ne derivano comprendono:
— |
il monitoraggio dei cambiamenti pertinenti per quanto riguarda i rischi e le vulnerabilità esistenti, compresi i rischi fisici relativi alle infrastrutture e gli impatti socioeconomici e sanitari sulle comunità; |
— |
l'individuazione di rischi e vulnerabilità nuovi ed emergenti che potrebbero avere un notevole impatto economico, sociale e/o ambientale in futuro; |
— |
l'individuazione di nuove opportunità derivanti dai cambiamenti climatici. |
In generale, la valutazione dovrebbe basarsi sui più recenti dati scientifici in materia di clima volta a individuare le popolazioni, le infrastrutture essenziali e i settori particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici, definire la direzione strategica generale della politica di adattamento e informare costantemente i processi decisionali.
Fase 2.a. Elaborare una metodologia globale per valutare l’impatto dei cambiamenti climatici
Esempio 2: adattamento agli effetti delle ondate di calore in un clima che clima a Botkyrka, Svezia Negli ultimi decenni si è assistito a un aumento delle ondate di calore in Svezia, che a loro volta hanno provocato un aumento della mortalità. Nel 2010 il comune di Botkyrka ha registrato temperature elevate per periodi prolungati, che hanno causato problemi agli anziani nelle case di riposo e di cura. Nel comune di Botkyrka sono stati compiuti notevoli sforzi, anche nel quadro di un progetto del programma Climatools, per ridurre i rischi per la salute dovuti alle ondate di calore. Il personale delle case di riposo e di cura è stato formato in merito ai rischi delle ondate di calore e su come comportarsi in caso di allarme ondata di calore. Se necessario, è possibile richiamare personale supplementare per garantire un sostegno ulteriore e fornire un'assistenza adeguata. Pertanto, durante l'ondata di calore del 2018, il comune era attrezzato e aveva un livello di preparazione molto migliore rispetto agli anni precedenti. Botkyrka sostiene inoltre azioni volte a migliorare il conforto termico all'interno degli edifici e a creare «punti di refrigerio» in varie zone della città.
|
La metodologia di valutazione costituisce la base per una corretta stima dei rischi e delle vulnerabilità. Garantisce inoltre che la valutazione possa essere eseguita nuovamente in tempi relativamente rapidi in futuro, senza dover sviluppare ogni volta una nuova metodologia. Al fine di fornire una valutazione credibile dei rischi e delle vulnerabilità in materia di clima, si raccomanda di utilizzare una metodologia solida basata sugli elementi seguenti:
— |
la valutazione dovrebbe basarsi sui più recenti dati scientifici e sulle più recenti conoscenze, al fine di garantire l'accuratezza e la pertinenza rispetto alle attuali previsioni sugli impatti futuri dei cambiamenti climatici. La valutazione dovrebbe includere informazioni sulle tendenze delle condizioni climatiche attuali e le ultime proiezioni relative agli scenari climatici futuri, compresi gli eventi a lenta evoluzione e quelli estremi. Le informazioni disponibili sulle minacce e le opportunità future che interessano il vostro paese possono essere raccolte e analizzate sulla base di un'ampia serie di relazioni e valutazioni delle vulnerabilità effettuate dal gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, dall'Agenzia europea dell'ambiente, dal Centro comune di ricerca o nel quadro del programma di ricerca Orizzonte Europa 2020; |
— |
la valutazione dovrebbe basarsi sui risultati delle prove di stress, concentrandosi in particolare sulle infrastrutture e sui sistemi che forniscono servizi essenziali. Le prove di stress climatico individuano i rischi potenziali in un determinato settore o sistema (come la salute pubblica, la sicurezza idrica o alimentare) dovuti a pericoli legati al clima, quali inondazioni, calore, siccità, tempeste, ecc. La prima fase di una prova di stress consiste nell'individuare i potenziali pericoli legati al clima in una determinata area. Il secondo passo consiste nell'effettuare un'analisi delle vulnerabilità generali di una determinata area per quanto riguarda i pericoli climatici, che può essere integrato da una valutazione approfondita delle vulnerabilità. Dovrebbero essere prese in considerazione anche altre prove di stress e valutazioni delle vulnerabilità effettuate in merito a una gamma più ampia di rischi di catastrofi non legati al clima (8). I risultati della prova di stress possono essere utilizzati ai fini della strategia di adattamento ai cambiamenti climatici. Il ricorso ai «dialoghi sui rischi» nei Paesi Bassi è un esempio di buona pratica di traduzione dei risultati. Maggiori informazioni sulle prove di stress e sui dialoghi sui rischi sono disponibili all'allegato II; |
— |
la valutazione dovrebbe essere effettuata sulla base di un livello di riferimento, che dovrebbe essere aggiornato a ogni aggiornamento della valutazione. Il livello di riferimento si riferisce allo stato del clima e alla vulnerabilità specifica di una determinata area. Livelli di riferimento definiti in modo accurato sono essenziali per misurare i risultati ottenuti attraverso l'attuazione in una fase successiva e migliorano il processo di monitoraggio e di valutazione; |
— |
la valutazione dovrebbe preferibilmente includere informazioni quantitative sull'impatto dei cambiamenti climatici (danni fisici, impatto sulla salute, impatto economico e fiscale); |
— |
la valutazione dovrebbe includere un calendario chiaro per l'esecuzione della valutazione stessa e un calendario relativo ai rischi climatici previsti per il futuro. Ad esempio, si possono prevedere impatti differenziati a breve termine (fino al 2030), a medio termine (fino al 2050) e a lungo termine (fino al 2100); |
— |
la valutazione dovrebbe affrontare le incertezze e le lacune nelle conoscenze, che rappresentano una sfida particolarmente importante nella gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici e dell'adattamento ad essi. La metodologia per le prove di stress e lo sviluppo delle strategie di adattamento devono tenere conto, più in generale, della portata delle lacune in termini di conoscenze. Rendere esplicite le lacune in termini di conoscenze e affrontarle nella strategia di adattamento ai cambiamenti climatici può anche incentivare la condivisione di buone pratiche, la ricerca e l'apprendimento sociale per ridurre la mancanza di conoscenze. Inoltre, per affrontare le incertezze, è fondamentale sviluppare una politica di valutazione e adattamento che non ipotizzi un unico scenario futuro, ma ne preveda diversi, come già anticipato. |
Fase 2.b. Considerare gli impatti sociali dei cambiamenti climatici
I fattori non climatici possono fare una differenza significativa per la vulnerabilità agli impatti climatici. Alcuni gruppi sociali e zone geografiche sono colpiti in modo sproporzionato dai cambiamenti climatici a causa di un'esposizione disomogenea o di vulnerabilità preesistenti agli impatti: le donne incinte, i bambini, gli anziani e coloro che vivono con determinate disabilità sono ad esempio più vulnerabili a molti impatti climatici. I fattori di rischio sociale sono altrettanto importanti. La ricchezza finanziaria può ad esempio significare avere maggiori risorse per l'adattamento, ed è bene ricordare che nell'UE il numero di donne in condizioni di povertà è ancora più elevato rispetto a quello degli uomini e che esiste una forte correlazione tra povertà femminile e povertà infantile. I cambiamenti climatici possono pertanto aggravare le disuguaglianze esistenti e crearne di nuove. Secondo la relazione di sintesi 2023 dell'IPCC - Sintesi per i responsabili politici, la vulnerabilità è aggravata dalle disuguaglianze e dall'emarginazione legate, ad esempio, al genere, all'origine etnica, al reddito basso, agli insediamenti informali, alla disabilità, all'età e ai modelli storici e perduranti di disuguaglianza, come il colonialismo, in particolare per quanto riguarda numerosi popoli indigeni e comunità locali.
Si raccomanda pertanto di includere nella valutazione non solo gli impatti fisici dei cambiamenti climatici, ma anche i fattori sociali, tenendo conto sia degli effetti «oggettivi» dei cambiamenti climatici sui diversi gruppi sociali e aree geografiche sia, ad esempio, delle differenze di genere nella percezione del rischio. In questo modo è possibile rafforzare la creazione di una «resilienza giusta» nella strategia di valutazione e adattamento, considerata fondamentale per lo sviluppo della capacità di adattamento e di partecipazione ai benefici offerti dalle azioni di adattamento per le comunità vulnerabili. L'importanza di una resilienza giusta è ulteriormente elaborata nell'allegato II con un esempio di buone pratiche riportato nel riquadro di cui sopra.
Un aspetto sociale particolarmente importante da considerare è l'impatto sul mondo del lavoro. Pertanto, le valutazioni devono presentare i cambiamenti previsti nei metodi di lavoro delle professioni, tra cui le norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro elaborate tenendo conto dei cambiamenti nell'ambiente fisico, i cambiamenti nella composizione dei settori dell'occupazione, la riconversione professionale e la riqualificazione dei lavoratori per una resilienza giusta ed equa, nonché la creazione di posti di lavoro in attività quali le costruzioni, che contribuiscono direttamente all'adattamento. Nella pianificazione di tutte le esigenze di sviluppo citate occorre garantire il coinvolgimento delle parti sociali.
Fase 2.c. Considerare i rischi transfrontalieri e a cascata
Il rischio climatico è una realtà condivisa dal momento che un pericolo connesso al clima non rimane necessariamente limitato al territorio di un unico Stato membro dell'UE, ma può verificarsi in un territorio transfrontaliero e ripercuotersi sulle regioni frontaliere di due o più Stati membri confinanti. Anche quando un pericolo connesso al clima è limitato al territorio di un solo Stato membro dell'UE, può innescare una serie di conseguenze a cascata che vanno oltre i confini nazionali e incidono sulla vita e sui mezzi di sussistenza delle persone di un altro Stato membro. A causa delle interdipendenze territoriali, economiche, ambientali e sociali tra i paesi, si raccomanda pertanto che la valutazione prenda in considerazione i rischi transfrontalieri e a cascata. Così come il rischio climatico è una responsabilità condivisa, anche l'adattamento deve esserlo. In diverse regioni europee, come la regione alpina, quella dei Carpazi, l'Europa nordoccidentale, l'Europa sudorientale, il Mar Baltico e la regione dei paesi del bacino del Danubio, sono già in corso attività transfrontaliere riguardanti i cambiamenti climatici e vengono elaborate risposte congiunte di adattamento che beneficiano di finanziamenti dell'UE.
L'adattamento può creare effetti transfrontalieri specifici, rafforzando la resilienza di alcuni soggetti a scapito di altri e ridistribuendo la vulnerabilità anziché ridurla. Pertanto, lo sviluppo della resilienza giusta non avviene solo su scala nazionale, ma anche a livello regionale, transfrontaliero e internazionale. Le considerazioni che possono essere prese in considerazione tenendo conto di una serie di paesi più ampia rispetto ai soli Stati membri confinanti riguardano il commercio, la migrazione climatica, l'instabilità, ecc. Le valutazioni dei rischi basate su questi temi possono fungere da base di conoscenze per elaborare misure di adattamento concrete, incentrate sullo sviluppo della resilienza all'interno o al di là dei confini nazionali. Anche le valutazioni dei rischi basate su una serie più ampia di rischi di catastrofi dovrebbero essere considerate in questo contesto come valutazioni complementari dei rischi transfrontalieri e a cascata.
Fase 2.d. Valutare e stabilire le priorità degli impatti e delle vulnerabilità individuati per la strategia di adattamento
Sulla base dei risultati della valutazione dei rischi legati ai cambiamenti climatici e degli impatti e delle vulnerabilità individuati, è possibile dare la priorità ai principali pericoli/settori (9) . La struttura di questa parte della valutazione dovrebbe essere modulata su uno dei due percorsi seguenti: concentrarsi sui principali pericoli e rischi in determinati settori o aree, oppure su settori o aree chiave colpiti dai cambiamenti climatici a breve termine (fino al 2030), a medio termine (fino al 2050) o a lungo termine (fino al 2100). È considerata una buona pratica concentrarsi sui seguenti settori o aree:
— |
settori e/o aree particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici; |
— |
settori e/o aree le cui attività sono fondamentali per la resilienza di altri settori; |
— |
settori e/o aree che rivestono notevole importanza per l'economia nazionale o la salute pubblica, anche se i cambiamenti climatici non costituiscono una minaccia significativa al momento della valutazione. |
I criteri per stabilire quali rischi siano considerati «accettabili» e quali non lo siano dipendono fortemente dal contesto, ma un esempio di buona pratica è rappresentato dall'approccio adottato nei Paesi Bassi con i cosiddetti dialoghi sui rischi di cui all'allegato II.
Tuttavia, in generale, le preoccupazioni principali che richiedono una risposta prioritaria sono gli impatti e i rischi che:
— |
sono già in corso oggi o si prevede che aumenteranno a causa dei cambiamenti climatici, dello sviluppo socioeconomico o di altri fattori non climatici; |
— |
si prevede che incideranno sulle infrastrutture o sui sistemi critici a lunga durata. Le preoccupazioni relative ai rischi climatici per le infrastrutture o i sistemi critici possono essere ulteriormente esaminate mediante prove di stress, come discusso all'allegato II; |
— |
si prevede che incideranno in modo irreversibile sui sistemi. |
Esempio di obiettivo SMART 1: prevenire e ridurre gli impatti della siccità che colpisce l'agricoltura
|
Inoltre, le aree o i settori specifici che saranno interessati da più di un rischio dovrebbero essere esaminati attentamente in quanto generano una maggiore domanda di adattamento.
I risultati della valutazione dovrebbero essere presentati in modo da facilitare la direzione strategica in termini di visione a lungo termine, obiettivi o settori strategici a medio termine e obiettivi specifici a breve termine. Se possibile, gli obiettivi dovrebbero essere specifici, misurabili, realizzabili, pertinenti e temporalmente definiti (acronimo inglese: SMART). Valutare se un obiettivo è SMART dipende sempre dal contesto e, in alcuni casi, potrebbe non essere possibile soddisfare tutti i criteri. Ad esempio, la definizione temporale dell'obiettivo dipende dall'esistenza di una metodologia adeguata e dalla disponibilità di dati. Tuttavia nei riquadri seguenti sono riportati alcuni esempi di obiettivi SMART.
Esempio di obiettivo SMART 2: ridurre i rischi legati all'alta temperatura nel paesaggio urbano
|
Esempio di obiettivo SMART 3: rafforzare la protezione dei servizi e delle infrastrutture critici
|
L'esecuzione di valutazioni dei rischi e delle vulnerabilità legati ai cambiamenti climatici è parte integrante di ogni strategia di adattamento ai cambiamenti climatici. Al di là delle comuni considerazioni sulla metodologia, ad esempio per quanto riguarda le incertezze e i tempi, è essenziale tenere conto dell'impatto sociale dei cambiamenti climatici, incoraggiando una resilienza giusta, e della natura transfrontaliera e a cascata dei rischi legati ai cambiamenti climatici. Solo allora sarà possibile completare un'adeguata valutazione e attribuzione di priorità agli impatti e alle vulnerabilità per garantire una strategia globale di adattamento ai cambiamenti climatici.
Per maggiori informazioni sulla realizzazione della valutazione dei rischi e delle vulnerabilità legati ai cambiamenti climatici, cfr. anche la sezione dello strumento di sostegno all'adattamento relativa alla valutazione dei rischi e delle vulnerabilità legati ai cambiamenti climatici.
Fase 3: Individuare e stabilire l’ordine di priorità delle opzioni di adattamento
La fase 3 degli orientamenti contribuisce a:
|
La fase successiva nello sviluppo di una strategia e/o di un piano di adattamento consiste nell'individuare le potenziali opzioni di adattamento, raccogliere informazioni pertinenti a tali opzioni e assegnare le priorità sulla base del massimo risultato o della prevenzione delle perdite maggiori.
Fase 3.a. Individuare le opzioni di adattamento e creare un ventaglio di opzioni disponibili
Per affrontare le preoccupazioni precedentemente individuate in merito agli impatti negativi legati ai cambiamenti climatici, è possibile individuare le opzioni di adattamento pertinenti e creare un ventaglio. Le opzioni di adattamento prese in considerazione possono provenire da diverse fonti, come le revisioni scientifiche (ad esempio la piattaforma Climate-ADAPT, i risultati dei progetti, le politiche esistenti), la consultazione di esperti del settore scientifico e/o colleghi di altre autorità e il coinvolgimento dei portatori di interessi. Quando si aggiorna una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici, le misure di adattamento attuate con successo dovrebbero essere riutilizzate per nuovi obiettivi e considerate prioritarie, mentre le misure attuate che non hanno avuto successo dovrebbero essere riesaminate e adeguate.
Le opzioni di adattamento non mirano soltanto a evitare o ridurre l'esposizione ai rischi climatici, anche attraverso la costruzione di difese dalle inondazioni. Le opzioni di adattamento possono comprendere anche l'accettazione degli impatti e delle perdite climatici mediante il ritiro da una determinata zona. In alternativa, le opzioni di adattamento possono anche mirare a sfruttare le nuove opportunità offerte dai cambiamenti climatici, ad esempio l'insorgere di condizioni agricole diverse (se non addirittura migliorate). L'adattamento finanziario può riguardare accordi di condivisione dei rischi che trasferiscono il rischio attraverso un'assicurazione contro le catastrofi, conservano il rischio a condizioni chiaramente definite e assorbono parte dell'impatto attraverso riserve finanziarie personali.
Per maggiori informazioni sull'individuazione delle opzioni di adattamento e sulla creazione di un ventaglio di opzioni, cfr. anche la sezione dello strumento di sostegno all'adattamento relativa all'individuazione delle opzioni di adattamento.
Fase 3.b. Valutare e stabilire l’ordine di priorità delle opzioni di adattamento
Esempio 3: tetti verdi a Basilea, Svizzera: combinare misure di mitigazione e adattamento Con 5,71 m2 per abitante nel 2019, la città di Basilea in Svizzera vanta la più vasta area di tetti verdi pro capite al mondo. Le iniziative volte ad aumentare i tetti verdi a Basilea sono state inizialmente guidate da programmi di risparmio energetico e successivamente dalla conservazione della biodiversità. Basilea ha promosso i tetti verdi attraverso investimenti in programmi di incentivazione, che hanno fornito sovvenzioni per la loro installazione. I programmi sono stati finanziati con il fondo di risparmio energetico, che era costituito dal 5 % delle bollette energetiche dei clienti nel cantone di Basilea. Nel 2002 è stata approvata una modifica della legge sull'edilizia e le costruzioni di Basilea. La legge prevede che tutti i tetti piani nuovi e ristrutturati debbano essere verdi e fornisce i relativi orientamenti di progettazione. Tale requisito è stato rafforzato nel 2010 mediante un'altra normativa che imponeva il tetto verde a tutti i tetti piatti degli edifici riqualificati e di tutti i nuovi edifici. La strategia di Basilea sui tetti verdi dovrebbe apportare benefici in termini di adattamento sotto forma di temperature più basse e deflusso superficiale ridotto.
|
Una volta definite le opzioni di adattamento, criteri basati sul contesto locale possono contribuire a valutarle e stabilire una gerarchia. Le opzioni che contribuiscono nel modo più efficace ed efficiente al conseguimento dei traguardi e degli obiettivi di adattamento dovrebbero essere incluse nella strategia. È possibile determinare l'efficacia di un'opzione di adattamento in base al suo tipo, esaminando, ad esempio, il potenziale dell'opzione di ridurre uno o più rischi particolari, compresa l'urgenza del pericolo climatico o del rischio che l'opzione mira ad attenuare. L'efficienza di un'opzione di adattamento può essere determinata mediante un'analisi costi-benefici che può essere condotta anche in termini non monetari.
Nella valutazione delle opzioni di adattamento occorre prestare particolare attenzione quando si considerano obiettivi sociali (parità di protezione, benefici per la salute e il benessere), economici (onere dell'adattamento) e ambientali (ricadute negative e benefici collaterali rispetto alla mitigazione dei cambiamenti climatici e ad altri obiettivi ambientali) più ampi e altri aspetti, al fine di ridurre i casi di maladattamento. Questo aspetto è discusso più in dettaglio nell'allegato II. Dovrebbero essere prese in considerazione anche altre opzioni di adattamento di natura trasformativa, come il rialloggio dei gruppi di persone che vivono in determinate zone basse, e la fattibilità generale, tenendo conto dell'accettazione sociale, delle conseguenze sociali e dei vincoli di bilancio.
Le opzioni di adattamento possono apportare benefici collaterali anche in altri settori, come la biodiversità, la mitigazione dei cambiamenti climatici, l'economia circolare o la salute e il benessere delle persone: tali opzioni dovrebbero essere considerate prioritarie. Quale esempio di benefici collaterali, si consideri la transizione verso un'economia circolare, che offre un'opportunità di adattamento ai cambiamenti climatici, riducendo il nostro fabbisogno di risorse e conservando il valore dei prodotti e dei materiali esistenti, in particolare alla luce della loro scarsità e della volatilità dei prezzi. L'economia circolare contribuisce anche alla rigenerazione della natura e dei servizi ecosistemici.
I risultati della valutazione costituiscono la base per definire l'ordine di priorità delle opzioni di adattamento. Tale definizione delle priorità dovrebbe basarsi preferibilmente su analisi basate su più criteri.
Gli impatti futuri dei cambiamenti climatici in determinate aree o settori sono caratterizzati da incertezza. Tuttavia ciò non significa che la risposta corretta sia non fare nulla per l'adattamento. Di fronte all'incertezza, i processi decisionali possono essere agevolati concentrandosi sulle opzioni di adattamento che riducono al minimo i rischi associati all'attuazione, anche di fronte alle incertezze correlate relative ai rischi e ai benefici di tali opzioni:
— |
le «opzioni no-regret» (senza rimpianti) sono efficaci sotto il profilo dei costi nelle attuali condizioni climatiche e sono valide indipendentemente dalla portata dei futuri cambiamenti climatici, comprendono ad esempio evitare di costruire in zone ad alto rischio o progettare edifici resistenti alle temperature elevate dei mesi estivi; |
— |
le «opzioni low-regret» (con pochi rimpianti) sono relativamente poco costose e offrono vantaggi relativamente importanti nell'ambito delle condizioni climatiche previste in futuro, comprendono ad esempio nuovi interventi edilizi per raccogliere l'acqua piovana e riciclare le acque grigie; |
— |
le «opzioni vantaggiose per tutti» contribuiscono all'adattamento a un pericolo climatico e nel contempo ad altri obiettivi sociali, ambientali o economici, comprendono ad esempio soluzioni basate sulla natura come installare tetti verdi e pareti verdi che aumentano la biodiversità o piantare più alberi negli spazi aperti. Un esempio di buone pratiche è riportato nel riquadro dell'esempio 3; |
— |
le «opzioni di gestione flessibile o adattabile» possono essere facilmente adattate e con costi contenuti se le circostanze climatiche cambiano rispetto alle proiezioni iniziali; |
— |
le «opzioni con molteplici benefici» possono contribuire a più obiettivi quali l'attenuazione e la riduzione del rischio di catastrofi, la gestione ambientale o la sostenibilità. |
Le soluzioni basate sulla natura offrono spesso opzioni efficienti, efficaci sotto il profilo dei costi e adattabili, che sono discusse più in dettaglio all'allegato II.
Per maggiori informazioni sulla definizione di una gerarchia delle opzioni di adattamento, cfr. anche la sezione dello strumento di sostegno all'adattamento relativa alla valutazione delle opzioni di adattamento.
Fase 4: Elaborare un piano d’intervento e attuare azioni di adattamento
La fase 4 degli orientamenti contribuirà a:
|
Un piano d'intervento per l'adattamento traduce le opzioni di adattamento proposte in azioni di adattamento specifiche che possono essere attuate. In generale, il piano specifica cosa deve essere fatto (da chi e quando), le risorse necessarie, l'assegnazione e la disponibilità. I piani d'intervento di adattamento sono pertanto parte integrante di qualsiasi strategia di adattamento in quanto facilitano l'attuazione delle azioni di adattamento. Il piano d'azione copre solitamente un orizzonte temporale più breve rispetto alla strategia di adattamento ai cambiamenti climatici ed è rivisto più regolarmente. L'attuazione di un'unica strategia di adattamento ai cambiamenti climatici può pertanto essere oggetto di molteplici piani d'azione.
Fase 4.a. Elementi essenziali di un piano d’azione per l’adattamento
Esempio 4: integrazione dell'adattamento nella gestione delle risorse idriche per la protezione dalle inondazioni nel comune di Isola Vicentina, Italia Nel 2014 il comune italiano di Isola Vicentina ha firmato l'iniziativa dell'UE Mayors Adapt e ha avviato il processo di elaborazione del suo piano comunale di gestione delle risorse idriche al fine di integrare l'adattamento ai cambiamenti climatici nelle sue politiche di gestione delle risorse idriche. Il piano ha analizzato ciascun bacino idrografico, fiume e torrente che attraversa il comune, valutandone la portata massima e le dimensioni dell'onda di piena con diversi tempi di ritorno (5, 10, 20, 30, 100 e 300 anni). I problemi critici individuati hanno costituito il punto di partenza della pianificazione di misure di prevenzione e preparazione, nonché circa 50 misure di protezione puntuali, quali: (i) l'adozione di un quadro normativo in materia di gestione e manutenzione di piccoli fossati privati, (ii) una delle tre aree di ritenzione idrica previste è attualmente in fase di costruzione e (iii) l'individuazione di un'area pilota di 10 ettari per simulare in che modo la conservazione delle zone boschive possa migliorare la resilienza del territorio comunale alle inondazioni e alle frane.
|
— |
Fasi e percorsi di attuazione che tengano conto dell'incertezza degli impatti dei cambiamenti climatici a breve (fino al 2030), medio (fino al 2050) o lungo termine (fino al 2100). Un piano d'azione per l'adattamento può essere strutturato in percorsi di adattamento, in cui il piano di attuazione per ciascuna opzione di adattamento consiste in una sequenza di misure volte a conseguire un obiettivo ultimo di adattamento. Pertanto, i percorsi di adattamento assomigliano a un diagramma decisionale e, poiché le misure possono essere attuate progressivamente, consentono una pianificazione politica flessibile. Gli eventi meteorologici estremi causati dal clima o i cambiamenti climatici futuri previsti possono innescare un meccanismo di revisione per verificare se un percorso di adattamento soddisfa ancora il pertinente obiettivo di adattamento. |
Figura 2
Un esempio di percorso di adattamento per la gestione delle risorse idriche
Fonte: |
Kingsborough et al., 2016. |
— |
Strumenti che offrono punti di accesso per l'attuazione e l'integrazione, vale a dire l'integrazione dell'adattamento in altre politiche e strumenti settoriali. L'adattamento non dovrebbe essere effettuato separatamente dalle politiche esistenti. Occorre pertanto promuovere la creazione di collegamenti tra l'adattamento e gli strumenti esistenti. Dovrebbero essere sfruttate le sinergie con le politiche e gli strumenti nazionali esistenti. Tra gli strumenti fondamentali che fungono da punti di accesso per integrare l'adattamento figurano: la legislazione, le strategie, le norme, gli strumenti di pianificazione, i quadri di valutazione, i programmi di ricerca e sviluppo, le reti e gruppi di lavoro esistenti. Tuttavia, tale integrazione dell'adattamento non dovrebbe limitarsi a definire obiettivi, opzioni e azioni specifici per settore nella strategia di adattamento. È considerata buona prassi esaminare la coerenza di tutte le misure pertinenti con i traguardi e gli obiettivi di adattamento, nonché il contributo di ogni politica alle soluzioni di adattamento. Un esempio di buona prassi è discusso nel riquadro dell'esempio 4. L'aspetto macrofinanziario dell'adattamento ai cambiamenti climatici costituisce un importante settore di intervento trasversale. I cambiamenti climatici hanno rilevanza macrofinanziaria in quanto incidono sia sulla spesa pubblica che sulle entrate. Tuttavia, i quadri di bilancio nazionali degli Stati membri dell'UE riflettono i cambiamenti climatici e i relativi rischi di bilancio solo in misura limitata, principalmente con disposizioni di bilancio per far fronte ai costi delle catastrofi legate al clima. Per migliorare la resilienza fiscale/finanziaria ai cambiamenti climatici, la pianificazione di bilancio, la governance e gli accordi istituzionali potrebbero tenere maggiormente conto dei rischi di bilancio e delle perdite legati al clima. Anche gli sforzi politici volti a ridurre il divario in materia di protezione dai cambiamenti climatici, vale a dire la percentuale di perdite non assicurate, sosterrebbero questo obiettivo, in quanto possono limitare il costo di bilancio dei cambiamenti climatici e preservare in tal modo le risorse per gli investimenti nell'adattamento. Un altro settore politico di notevole importanza per l'attuazione e l'integrazione dell'adattamento è la gestione del rischio di catastrofi e il ruolo della protezione civile. Le autorità di protezione civile non solo sono le prime a intervenire nei previsti eventi catastrofici sempre più gravi legati al clima (inondazioni, tempeste, incendi, ecc.), ma sono competenti anche in una gamma più ampia di rischi di catastrofi, tra cui altre catastrofi naturali (ad esempio terremoti, eruzioni vulcaniche), nonché rischi tecnologici e sociali (ad esempio minacce informatiche, minacce ibride, incidenti industriali). È importante stabilire strette sinergie nell'ambito dell'elaborazione e dell'attuazione dei piani d'azione, anche per quanto riguarda la destinazione delle risorse per le misure di adattamento e prevenzione e le considerazioni sulla resilienza di bilancio. Le misure di adattamento ai cambiamenti climatici e le misure di prevenzione delle catastrofi dovute ai rischi legati al clima dovrebbero essere in gran parte le stesse. È tuttavia importante tenere conto anche di altri aspetti della prevenzione delle catastrofi per garantire la massima sinergia tra le misure (ad esempio, l'adattamento degli edifici ai cambiamenti climatici, che tenga conto anche della sicurezza sismica, se del caso) e che i principi del «non nuocere» e i casi di maladattamento siano presi in considerazione in una prospettiva più ampia sulle catastrofi e sulla resilienza della società. |
— |
Stima del fabbisogno di investimenti per il piano o la strategia di adattamento. Si raccomanda di includere una panoramica degli investimenti pubblici e privati necessari o dei costi che dovranno essere sostenuti (compresa la fonte di finanziamento) per attuare le misure stabilite nel piano d'azione o nella strategia di adattamento, a seguito della valutazione del rischio climatico e della vulnerabilità. La stima del fabbisogno di investimenti o dei costi per l'adattamento orienterebbe le scelte effettuate nel piano d'azione o nella strategia di adattamento e deve essere coerente con le eventuali stime e informazioni sull'adattamento ai cambiamenti climatici fornite nell'ambito dei piani nazionali per l'energia e il clima degli Stati membri (10). |
— |
Pianificazione delle risorse necessarie per l'attuazione dell'adattamento, in termini di risorse umane e finanziarie e di conoscenze. Si raccomanda di disporre di un bilancio specifico per l'adattamento, che dovrebbe far parte di un bilancio nazionale globale per l'azione in materia di cambiamenti climatici. Il bilancio globale dovrebbe coprire sia l'adattamento che la mitigazione ed esplorare possibili sinergie tra di loro. |
— |
Ruoli e responsabilità dei soggetti responsabili dell'attuazione a tutti i livelli, che comporta l'organizzazione della comunicazione, della cooperazione e del coordinamento tra i portatori di interessi. L'adattamento ai cambiamenti climatici riguarda l'intera società e richiede pertanto interventi a tutti i livelli di governance e da parte di tutti i settori della società. Il livello nazionale dovrebbe allineare le proprie politiche di adattamento ai livelli dell'UE e transnazionali, se del caso, sostenendo nel contempo lo sviluppo della resilienza ai cambiamenti climatici a livello subnazionale. Il livello subnazionale può a sua volta fornire al livello nazionale conoscenze che possano contribuire a individuare le principali sfide o ostacoli all'adattamento e a monitorare e valutare gli sforzi di adattamento. Inoltre, le carenze di competenze per l'attuazione delle misure di adattamento devono essere affrontate garantendo la formazione e lo sviluppo di competenze a tutti i livelli di governance, in particolare a livello locale e regionale. |
— |
Potenziali ostacoli, conflitti e sinergie associati all'attuazione. Gli ostacoli potrebbero essere connessi alla mancanza di accettazione sociale dell'azione proposta per l'adattamento ai cambiamenti climatici o alla mancanza di finanziamenti. Potrebbero insorgere conflitti con determinati obiettivi economici o sociali nell'ambito di un settore, il che richiede un'approfondita consultazione dei portatori di interessi. Potrebbero essere realizzate sinergie, come discusso in precedenza, anche con strategie di mitigazione o obiettivi sociali coesistenti. |
— |
Occorre affrontare le incertezze e le lacune nelle conoscenze, ad esempio per quanto riguarda i potenziali impatti dei cambiamenti climatici a breve e lungo termine. Tuttavia, le lacune e le incertezze in termini di conoscenze non dovrebbero costituire un motivo per non agire affatto. I piani d'azione per l'adattamento sono essenziali per conseguire gli obiettivi delineati in una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici. È fondamentale che il piano d'azione preveda un elemento di flessibilità per attenuare i rischi associati alle incertezze e misure di integrazione per garantire un'adeguata adozione dell'adattamento ai cambiamenti climatici da parte di tutti i settori e strati della società. Solo allora una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici potrà attuare in modo completo e accurato le azioni di adattamento. Per maggiori informazioni sullo sviluppo dei piani d'azione, cfr. anche la sezione dello strumento di sostegno all'adattamento relativa all'attuazione dell'adattamento. |
Fase 5: Monitoraggio e valutazione
La fase 5 degli orientamenti contribuirà a:
|
Il monitoraggio e la valutazione degli sforzi di adattamento in corso sono necessari per garantire la responsabilità e migliorare la politica di adattamento generale. Pur rappresentando l'ultima fase del ciclo di pianificazione dell'adattamento, il monitoraggio e la valutazione dovrebbero essere discussi nell'ambito delle fasi precedenti dell'elaborazione delle politiche. Una chiara formulazione di traguardi, obiettivi, opzioni e azioni di adattamento, che possano essere «facilmente» misurati e monitorati e rispetto ai quali possano essere valutati e successivamente comunicati i progressi compiuti, consente di disporre di un sistema di monitoraggio e valutazione più mirato. La difficoltà delle politiche di adattamento rispetto ad altre politiche risiede nel fatto che un adattamento efficace previene gli effetti negativi dei cambiamenti climatici. Pertanto, i benefici effettivi non sono sempre visibili o misurabili.
La prassi più diffusa si concentra sul monitoraggio e la valutazione dei processi stabiliti dalle politiche di adattamento, rispondendo alla domanda «cosa viene fatto?». Tuttavia, per avere un quadro completo dell'efficacia e dell'efficienza complessive della politica di adattamento, diventa sempre più importante comprendere gli effetti e i risultati di questi processi e delle relative azioni di adattamento, rispondendo alla domanda «cosa cambia per le nostre vulnerabilità e i rischi che corriamo?». Concentrarsi sugli effetti e sui risultati delle politiche di adattamento può anche contribuire a stabilire se la strategia/il piano presenta un livello di ambizione sufficiente per contribuire in modo significativo a rafforzare la resilienza e ad esaminare questioni emergenti che richiederanno maggiore attenzione in futuro.
A differenza della prassi prevalente, dovrebbero essere monitorati e valutati non solo gli effetti e i risultati fisici delle azioni di adattamento ma anche quelli sociali, compresa la loro distribuzione tra diversi gruppi di popolazione. Ciò è importante per garantire che le azioni di adattamento siano mirate a favore delle comunità vulnerabili e le sostengano e non abbiano effetti indesiderati che aumentano le disuguaglianze o ne creano di nuove.
Fase 5.a. Definire l’obiettivo e lo scopo del monitoraggio e della valutazione
Esempio 5:«Mückenatlas»: un progetto scientifico dei cittadini per la sorveglianza delle zanzare in Germania Gli agenti patogeni trasmessi agli animali e all'uomo dalle punture di zanzara hanno fatto notizia in tutta l'UE, in quanto sono stati registrati casi di dengue, chikungunya e del virus del Nilo occidentale, soprattutto nell'Europa meridionale. Tuttavia, la diffusione delle specie di zanzare che sono vettori di tali agenti patogeni (come virus, batteri e parassiti che possono causare malattie) è stata documentata anche in paesi dell'UE ubicati più a nord, tra cui la Germania. I cambiamenti climatici sono stati riconosciuti come uno dei fattori che contribuiscono a tale diffusione. Per affrontare i potenziali rischi per la salute che ne conseguono è necessario combinare misure di sorveglianza, prevenzione e riduzione. Il «Mückenatlas» tedesco («atlante delle zanzare») è un esempio di come un progetto scientifico guidato dai cittadini possa non solo contribuire alla ricerca, ma anche integrare i metodi di monitoraggio tradizionali e fungere da sistema di allarme rapido. Il progetto coinvolge le persone che forniscono campioni di zanzare, che vengono poi identificati e utilizzati dagli esperti a fini di ricerca. Il «Mückenatlas» contribuisce pertanto alla conoscenza delle specie autoctone e invasive delle zanzare e delle malattie correlate in Germania e mira a creare una base di informazioni a disposizione dei responsabili politici e dei ricercatori affinché possano valutare i rischi futuri.
|
Il primo passo nello sviluppo di un sistema di monitoraggio e valutazione consiste nel definirne l'obiettivo e lo scopo, in quanto tale decisione comporta conseguenze per il coordinamento e l'organizzazione dei lavori.
Il monitoraggio e la valutazione possono avere molteplici finalità: la più importante consiste nel monitorare i progressi e i risultati della politica di adattamento al fine di informare e migliorare l'elaborazione delle politiche. È opportuno concentrarsi non solo sulla strategia o sul piano di adattamento in sé, ma anche sulle pertinenti politiche settoriali. A tale riguardo, la prima fase consiste nel verificare se e in quale misura le politiche settoriali abbiano integrato l'adattamento. La seconda fase consiste nel monitoraggio periodico delle azioni relative all'adattamento già articolate nelle politiche settoriali.
L'obiettivo secondario del monitoraggio e della valutazione potrebbe essere quello di aumentare la responsabilità all'interno delle amministrazioni pubbliche, migliorare la base di conoscenze, imparare ad adeguare i processi in corso o futuri o sensibilizzare in merito alla necessità dell'adattamento.
Fase 5.b. Determinare gli attori da coinvolgere nel processo
Ai fini dell'efficacia del monitoraggio, della comunicazione e della valutazione è essenziale decidere chi assume la responsabilità generale del monitoraggio, della rendicontazione e della valutazione, chiarire i ruoli dei diversi attori e istituire meccanismi di coordinamento verticale e orizzontale con gli attori dei vari settori e livelli amministrativi.
La responsabilità generale del monitoraggio, della rendicontazione e della valutazione si accompagna di norma al coordinamento del processo e alla comunicazione dei risultati. L'organismo responsabile del monitoraggio, della rendicontazione e della valutazione può essere lo stesso organismo che coordina la politica nazionale di adattamento o un attore indipendente dai responsabili della pianificazione e dell'attuazione delle politiche di adattamento. Entrambi gli approcci presentano vantaggi specifici. Uno stretto legame tra monitoraggio, rendicontazione, valutazione, da un lato, ed elaborazione delle politiche, dall'altro, può ad esempio facilitare l'apprendimento e l'adozione dei risultati del monitoraggio e della valutazione nell'elaborazione e nella revisione delle politiche. D'altro canto, l'indipendenza può essere preferibile soprattutto per quanto riguarda le attività di valutazione.
Coinvolgere i portatori di interessi, in particolare quelli individuati nella fase 1, e il livello amministrativo regionale e locale è fondamentale per il monitoraggio, la rendicontazione e la valutazione non solo al fine di ricevere informazioni, dati e conoscenze quantitativi e qualitativi pertinenti, ma anche per poter interpretare e ricavare messaggi utili dai dati disponibili, che rispondano a domande circa il «come» e il «perché» dell'adozione delle azioni.
Fase 5.c. Definire indicatori e approcci misti
Nel monitorare e valutare l'adattamento, si consiglia di combinare diversi metodi quantitativi e qualitativi, in quanto tale approccio sarà probabilmente più flessibile, consentendo l'uso di diverse fonti di dati e informazioni che possono essere verificate in modo incrociato per garantire che la descrizione generale dei progressi e delle prestazioni dell'adattamento sia solida, coerente e contestualizzata. Questo approccio può anche contribuire a superare alcuni dei limiti insiti nell'utilizzo di dati quantitativi o qualitativi isolati, nonché fornire informazioni e prove provenienti da più fonti.
Gli indicatori e le serie di indicatori quantitativi forniscono prove quantificabili e apparentemente inequivocabili dei progressi e dei risultati conseguiti. Nell'individuare gli indicatori appropriati sia per il monitoraggio che per la valutazione del processo e dei risultati si raccomanda di:
— |
utilizzare indicatori preesistenti, se corrispondono all'obiettivo generale del sistema di monitoraggio e valutazione; |
— |
assicurarsi che la serie di indicatori fornisca un quadro coerente e solido dei progressi e dei risultati conseguiti in materia di adattamento; |
— |
riflettere e rendere esplicite tutte le ipotesi di base, i limiti e le incertezze derivanti dalla natura degli indicatori; |
— |
utilizzare una combinazione di diversi indicatori di processo, di output e di risultato per garantirne la rappresentatività e misurare i progressi compiuti sulle azioni importanti o determinanti, piuttosto che su questioni secondarie; |
— |
tenere conto delle risorse disponibili, nonché dell'accesso ai dati e della loro regolare disponibilità e coerenza. |
Sebbene l'adeguatezza di ciascun indicatore debba essere valutata nell'ambito di tutta la serie di indicatori, ogni singolo indicatore dovrebbe soddisfare i seguenti criteri:
— |
Validità: l'indicatore misura il risultato? |
— |
Precisione: i portatori di interessi concordano su cosa misuri esattamente l'indicatore? |
— |
Praticità, convenienza, semplicità: le informazioni sono disponibili a un costo ragionevole? Sarà facile raccoglierle e analizzarle? |
— |
Affidabilità: si tratta di una misura coerente nel tempo? |
— |
Sensibilità: quando il risultato cambia, l'indicatore è sensibile a tali cambiamenti? |
— |
Chiarezza: siamo certi che un aumento sia positivo o negativo? |
— |
Utilità: le informazioni saranno utili per il processo decisionale, la responsabilità e l'apprendimento? |
— |
Riconoscimento: i portatori di interessi concordano sul fatto che abbia senso utilizzare questo indicatore? |
Fase 5.d. Comunicare i risultati per orientare politiche e pratiche
Per sfruttare al massimo i risultati del monitoraggio e della valutazione al fine di migliorare la politica globale di adattamento, i risultati devono essere comunicati a un'ampia gamma di decisori, al momento opportuno e in modo appropriato. Un esempio di buona pratica nel coinvolgere i portatori di interessi e informare i decisori in merito ai risultati è descritto nel riquadro dell'esempio 5.
Per incrementare l'uso dei risultati del monitoraggio e della valutazione nell'elaborazione delle politiche, è consigliabile:
— |
concordare le modalità di utilizzo dei risultati prima di sviluppare il sistema di monitoraggio e valutazione; |
— |
avviare un dialogo con i portatori di interessi durante l'elaborazione o la revisione della strategia e del piano d'azione e discutere con loro i risultati preliminari al fine di scambiare opinioni su come interpretarli e comunicarli; |
— |
migliorare la comunicazione sul monitoraggio, la rendicontazione e la valutazione utilizzando vari mezzi e concentrandosi sui gruppi destinatari e su contesti determinati; |
— |
concentrarsi sulla diffusione, la sensibilizzazione e lo sviluppo di capacità; |
— |
utilizzare i risultati del monitoraggio e della valutazione per garantire che l'adattamento sia una priorità nell'agenda politica di tutti i livelli di governance. |
Il monitoraggio e la valutazione dell'efficacia e dell'efficienza delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici attuate sono essenziali per garantire che gli effetti fisici e sociali di tali misure siano riesaminati onde valutare se la strategia di adattamento ai cambiamenti climatici debba essere aggiornata.
Per maggiori informazioni sul monitoraggio e la valutazione, cfr. anche la sezione dello strumento di sostegno all'adattamento relativa al monitoraggio e alla valutazione dell'adattamento.
(1) Contributo del gruppo di lavoro II dal titolo Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability.
(2) Secondo la relazione di sintesi della sesta relazione di valutazione - Sintesi per i responsabili politici dell'IPCC (2023), il cambiamento trasformativo è sostenuto da azioni di adattamento e mitigazione, che danno priorità all'equità, alla giustizia sociale, alla giustizia climatica, agli approcci basati sui diritti e all'inclusività. Si ritiene inoltre che tali azioni portino a risultati più sostenibili, riducano i compromessi [...] e promuovano uno sviluppo resiliente ai cambiamenti climatici.
(3) Articolo 5, paragrafo 4, della normativa europea sul clima: Gli Stati membri aggiornano periodicamente le strategie e includono informazioni pertinenti aggiornate nelle relazioni che sono tenuti a presentare a norma dell'articolo 19, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2018/1999.
(4) L'integrazione deve essere concepita come un processo bidirezionale: dovrebbe infatti tenere conto anche del contributo offerto da altre politiche settoriali alle politiche di adattamento.
(5) La letteratura suggerisce ad esempio che nei paesi più ricchi gli uomini tendono a essere meno preoccupati delle donne per i cambiamenti climatici. Cfr., ad esempio, Bush e Clayton (2023).
(6) Per buone pratiche e linee guida cfr. Children's participation in public decision-making – Why should I involve children?
(7) Ulteriori opzioni nell'ambito dell'adattamento ai cambiamenti climatici sono state introdotte dalle attività di cui all'atto delegato «Clima» della tassonomia dell'UE.
(8) Con riferimento alle valutazioni dei rischi, agli scenari e agli obiettivi di resilienza alle catastrofi elaborati secondo il meccanismo unionale di protezione civile.
(9) Tuttavia la valutazione dei rischi può spingersi anche oltre definendo e stabilendo una gerarchia delle misure di adattamento necessarie.
(10) La comunicazione della Commissione sugli orientamenti agli Stati membri per l'aggiornamento dei piani nazionali per l'energia e il clima 2021-2030, alla sezione 3.6 prevede orientamenti sulla stima del fabbisogno di investimenti, anche per le misure di adattamento. Gli stessi orientamenti possono essere utilizzati per i piani d'azione e le strategie di adattamento, anche per garantire la coerenza con i PNEC.
ALLEGATO I
Esempio di modello di strategia di adattamento
Questo modello è un esempio della possibile struttura di una strategia di adattamento globale. In una certa misura, potrebbe applicarsi anche al piano di adattamento (cfr. parte IV. «Attuazione» dell'allegato I). Le informazioni sul contenuto di ciascuna parte non sono esaustive.
I. Introduzione (circa il 10 % della lunghezza totale)
a. Informazioni di base sulla strategia
— |
Titolo completo della strategia, oggetto/portata, calendario, schema degli aggiornamenti periodici, ecc. |
b. Contesto della strategia/del piano
— |
Chi ha deciso di sviluppare la strategia, quando e perché. |
— |
In che modo la strategia rispecchia la strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici. |
— |
Quali altri documenti strategici e normative dell'UE sono correlati alla strategia e in che modo. |
— |
Quali altri documenti strategici nazionali sono correlati alla strategia e in che modo. |
— |
Stato della politica di adattamento ai cambiamenti climatici prima di elaborare la strategia. |
c. Organismi responsabili
— |
Chi attuerà la strategia. |
— |
Chi darà sostegno allo sviluppo/all'attuazione/al monitoraggio e alla valutazione della strategia attraverso la consultazione, la comunicazione, la fornitura di dati, ecc. |
d. Gruppi destinatari
— |
Chi sarà/potrebbe essere interessato dall'attuazione. |
— |
Chi deve conformarsi alla strategia nel suo lavoro/operato quotidiano. |
e. Terminologia
— |
Spiegazione dei concetti chiave utilizzati nella strategia. |
II. Parte analitica (circa il 15 % della lunghezza totale)
a. Valutazione dei cambiamenti climatici e della vulnerabilità ad essi basata sui dati scientifici più recenti
— |
Informazioni sugli impatti e sui rischi climatici passati e attuali. |
— |
Proiezioni delle tendenze future delle variabili e dei pericoli climatici basate su una serie di scenari climatici diversi. |
— |
Risultati delle prove di stress in diversi scenari climatici. |
— |
Proiezioni future dello sviluppo socioeconomico e di altri fattori non climatici e megatendenze che potrebbero influire in modo significativo sulla vulnerabilità ai cambiamenti climatici. |
b. Valutazione dei progressi
— |
Informazioni sull'approccio all'adattamento ai cambiamenti climatici adottato fino ad oggi e sulla sua interconnessione con la mitigazione dei cambiamenti climatici. |
— |
Valutazione della strategia/del piano di adattamento precedente in termini di processi e progressi nella riduzione della vulnerabilità e nel rafforzamento della resilienza, preferibilmente sulla base di una serie completa di indicatori. |
c. Sviluppo di uno scenario immutato
— |
Informazioni sugli sviluppi futuri in caso di mancata attuazione della strategia. |
d. Sintesi delle analisi principali
— |
Sintesi di altre analisi chiave importanti per comprendere il problema e la sua evoluzione o per giustificare l'azione selezionata per affrontarlo. |
III. Parte strategica (circa il 45 % della lunghezza totale)
a. Visione e direzione strategica principale (circa il 15 % di questa sezione)
— |
Logica di intervento e gerarchia degli obiettivi/dei traguardi
|
— |
Visione e aree/settori strategici
|
— |
Obiettivi strategici
|
b. Descrizione degli obiettivi/traguardi all’interno di ogni area strategica/settore strategico (circa il 30 % di questa sezione)
— |
Descrizione degli obiettivi specifici e degli impatti previsti
|
— |
Panoramica delle opzioni di adattamento
|
— |
Risultati e benefici dell'attuazione, indicatori
|
Figura 3
Esempio di gerarchia degli obiettivi specifici e delle opzioni di adattamento nell'ambito di un particolare obiettivo strategico
IV. Attuazione - piano d’azione (circa il 25 % della lunghezza totale)
a. Gestione dell’attuazione
— |
Informazioni sul responsabile dell'attuazione. |
— |
Informazioni sul sistema e sulla struttura della gestione dell'attuazione (ruoli, responsabilità e mandati di determinati attori). |
— |
Definire i punti di attivazione che comporterebbero modifiche nell'attuazione, comprese le modalità di esecuzione di tali modifiche. |
b. Piano di attuazione
— |
Definizione dell'ordine di priorità dei flussi di lavoro. |
c. Calendario di attuazione
— |
Calendario di attuazione di specifiche misure, comprese le responsabilità, la continuità dell'attuazione, i traguardi intermedi, ecc. |
d. Bilancio e risorse finanziarie
— |
Stima del fabbisogno di investimenti per il piano d'azione prescelto, compresa la determinazione di quali finanziamenti rientrano nei bilanci pubblici e quali nella mobilitazione di finanziamenti privati. |
— |
Informazioni sul bilancio disponibile per l'attuazione della strategia e sulle risorse finanziarie disponibili. |
e. Sistema di monitoraggio e valutazione
— |
Informazioni sul responsabile del monitoraggio e della valutazione. |
— |
Informazioni sul sistema di monitoraggio e valutazione continui del processo di attuazione e dei progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi. |
— |
Piano di monitoraggio e valutazione della strategia, che tiene conto degli attuali obblighi di comunicazione. |
V. Sintesi (circa il 5 % della lunghezza totale)
— |
Breve sintesi delle principali attività, fasi e traguardi intermedi stabiliti nell'attuazione della strategia. |
VI. Allegato
Di norma, l'allegato della strategia include documenti di riferimento elaborati durante la fase di sviluppo della strategia. Questi possono comprendere, ad esempio, documenti di analisi (quali analisi SWOT (1) o analisi costi-benefici) o documenti che forniscono maggiori dettagli sull'attuazione della strategia (ad esempio un calendario più dettagliato o una serie completa di indicatori).
(1) Analisi che individuano i punti di forza, i punti di debolezza, le opportunità e i rischi.
ALLEGATO II
Nuovi settori della politica di adattamento
Resilienza giusta
I gruppi più vulnerabili della società sono spesso quelli più colpiti dai cambiamenti climatici; pertanto le valutazioni dell'impatto dei cambiamenti climatici e della vulnerabilità ad essi non dovrebbero trascurare la distribuzione disuguale delle conseguenze sui gruppi di persone e sulle zone geografiche svantaggiate. Per conseguire una resilienza giusta, è essenziale evitare che gli oneri ricadano sui destinatari in modo disuguale e non lasciare indietro nessuno.
— |
Oneri disuguali: alcuni gruppi sociali e zone geografiche sono colpiti in modo sproporzionato dai cambiamenti climatici a causa dell'esposizione disuguale o delle vulnerabilità preesistenti agli impatti dei cambiamenti climatici, delle diverse capacità economiche e politiche o delle differenze di accesso ai servizi pubblici e alle infrastrutture. A tale riguardo, i cambiamenti climatici possono aggravare le disuguaglianze esistenti e crearne di nuove.
|
— |
Non lasciare nessuno indietro: i costi e i benefici delle opzioni di adattamento dovrebbero essere ripartiti equamente.
|
Tuttavia è importante includere considerazioni sulla resilienza giusta in ogni fase della pianificazione dell'adattamento ai cambiamenti climatici, ad esempio nell'individuazione dei portatori di interessi da includere nel processo, nella valutazione dei rischi e delle vulnerabilità legati ai cambiamenti climatici, nella valutazione delle opzioni di adattamento, nel monitoraggio e nella valutazione degli sforzi di adattamento, ecc.
Vi è margine per fare progressi analizzando e affrontando il problema degli oneri disomogenei dei cambiamenti climatici nella politica di adattamento. Ad esempio, l'integrazione della dimensione di genere implica l'integrazione di una prospettiva di genere nelle fasi di preparazione, progettazione, attuazione, monitoraggio e valutazione delle politiche, delle misure normative e dei programmi di spesa, al fine di promuovere la parità tra donne e uomini e combattere la discriminazione.
Per maggiori informazioni sulla resilienza giusta, cfr. anche la pagina di Climate-ADAPT dedicata alla politica per una resilienza giusta.
Maladattamento
Ogni sforzo di adattamento si svolge nel quadro di condizioni in costante evoluzione ed è associato a un elevato tasso di incertezza. Pertanto, l'adattamento è un processo continuo, i cui risultati sono difficili da prevedere. In alcuni casi, gli sforzi di adattamento possono comportare conseguenze negative impreviste e indesiderate, note come «maladattamento».
L'IPCC definisce i casi di «maladattamento» come le azioni che possono comportare un aumento del rischio di effetti negativi legati al clima, anche attraverso un aumento delle emissioni di gas a effetto serra, una maggiore o mutata vulnerabilità ai cambiamenti climatici, risultati più iniqui o una diminuzione del benessere, nel presente o in futuro.
Il grado di successo degli sforzi di adattamento dipende in larga misura dal contesto e può variare da percorsi che portano alla trasformazione o che sono resilienti ai cambiamenti climatici, da un lato, a percorsi che rendono il gruppo destinatario ancora più vulnerabile ai cambiamenti climatici, dall'altro.
Figura 4
Uno spettro di risposte possibili, che vanno dall'adattamento al maladattamento
Fonte: |
Schipper, 2020 |
Nonostante l'incertezza e l'importanza del contesto, sono stati individuati alcuni tipi generali di errori di adattamento per contribuire a individuare i potenziali casi di maladattamento.
Schipper (2020) riconosce tre grandi categorie di maladattamento: infrastrutturale, istituzionale e comportamentale. Le ultime due categorie evidenziano in particolare l'importanza di tenere conto non solo delle conseguenze fisiche ma anche di quelle sociali delle opzioni di adattamento.
Barnett e O'Neill (2010) individuano cinque tipi di maladattamento:
1. |
aumento delle emissioni di gas a effetto serra. Un esempio ben noto di questo tipo di maladattamento è l'uso dell'aria condizionata o di altre tecnologie ad alta intensità energetica; |
2. |
oneri sproporzionati per i più vulnerabili. Ad esempio, un aumento dei prezzi dell'acqua ha un impatto sproporzionato sulle famiglie a basso reddito, che pagano una quota maggiore del loro reddito per l'acqua e hanno minori opportunità di ridurne il consumo; |
3. |
elevati costi di opportunità (vale a dire costi economici, sociali o ambientali elevati rispetto alle alternative). Ad esempio, la costruzione di una diga comporta ha un impatto economico, sociale e ambientale elevato in termini di costi di costruzione e manutenzione, reinsediamento della popolazione e cambiamenti nell'ecosistema fluviale; |
4. |
riduzione degli incentivi all’adattamento (ad esempio incoraggiando una dipendenza dagli altri non necessaria, incoraggiando comportamenti volti alla ricerca di rendita o ricompensando la noncuranza). Ad esempio, le assicurazioni o le sovvenzioni dovrebbero essere concepite in modo da incentivare l'adattamento. Nel caso dell'agricoltura, gli indennizzi derivanti dall'assicurazione dei raccolti e/o dalle sovvenzioni ai raccolti possono scoraggiare l'adozione di misure di adattamento da parte dei coltivatori anziché stimolarli a cercare approcci alternativi per evitare la perdita dei raccolti e portarli a fare affidamento sull'assicurazione e sulle sovvenzioni senza soppesare i rischi legati all'impianto di colture diverse; |
5. |
dipendenza dal percorso (riduzione delle opzioni di adattamento disponibili in futuro). Ad esempio, gli impianti di desalinizzazione e lo sviluppo di altri grandi infrastrutture impegnano capitali e istituzioni a favore di percorsi di cui sarà difficile cambiare la rotta in futuro, riducendo così la flessibilità per rispondere a cambiamenti imprevisti delle condizioni ambientali, economiche e sociali e riducendo il ventaglio di opzioni di adattamento disponibili. |
Per evitare il più possibile fenomeni di maladattamento, i responsabili politici devono comprendere appieno il contesto della situazione che stanno affrontando. Ciò significa capire quali sono le cause (non i sintomi) della vulnerabilità e chi sono i principali attori e portatori di interessi che dovrebbero essere ascoltati. Occorre inoltre guardare oltre il calendario delle politiche o dei progetti e tenere conto dell'interconnessione tra i percorsi di sviluppo e la dipendenza dei vari gruppi dalle infrastrutture o dalle strutture istituzionali.
Soluzioni basate sulla natura
Il Green Deal europeo in generale e, più nello specifico, le politiche dell'UE in materia di adattamento e biodiversità richiedono maggiori sforzi per introdurre le soluzioni basate sulla natura in modo molto più rapido e su scala più ampia rispetto a quanto avviene attualmente.
Le Nazioni Unite definiscono le soluzioni basate sulla natura come «azioni volte a proteggere, conservare, ripristinare e utilizzare e gestire in modo sostenibile gli ecosistemi terrestri, di acqua dolce, costieri e marini naturali o modificati, che affrontano le sfide sociali, economiche e ambientali in modo efficace e adattabile, apportando nel contempo benefici in termini di benessere umano, servizi ecosistemici, resilienza e biodiversità» (1).
La sesta relazione di valutazione dell'IPCC (2) sottolinea che la conservazione, la protezione, il ripristino e la gestione di una quota significativa degli ecosistemi della Terra sono necessari per ridurne la vulnerabilità e conservare la sua resilienza ai cambiamenti climatici. Sottolinea inoltre il grande potenziale delle soluzioni basate sulla natura per ridurre efficacemente i rischi climatici e migliorare contemporaneamente il benessere delle persone, in particolare dei gruppi vulnerabili ed emarginati. Gli ecosistemi di tutto il mondo sono fondamentali per proteggere le comunità e la natura dagli impatti climatici, quali le inondazioni e la desertificazione.
In generale, le soluzioni basate sulla natura apportano sempre un numero maggiore e una gamma più diversificata di elementi e processi naturali nelle città, nei paesaggi e nelle stagioni. Comportano benefici per la biodiversità, sostengono la fornitura di una serie di servizi ecosistemici e possono contribuire al conseguimento degli obiettivi di ripristino e protezione degli ecosistemi.
Le soluzioni basate sulla natura possono essere attuate in modo indipendente o integrate in altre misure di adattamento, in combinazione con soluzioni più tecnologiche o basate su infrastrutture.
Tali soluzioni producono i risultati migliori quando la loro attuazione tiene debitamente conto della complessità degli ecosistemi e degli effetti previsti dei cambiamenti climatici su di essi, ma anche del contesto locale specifico e dei vari interessi e valori connessi. È quindi importante coinvolgere i portatori di interessi e le comunità in tutte le fasi al fine di garantire il loro sostegno e la cotitolarità. Ciò può essere notevolmente facilitato da un quadro normativo e da norme tecniche favorevoli, da una governance collaborativa, dal trasferimento di conoscenze, dallo sviluppo di capacità e da finanziamenti sufficienti.
Secondo l'AEA (2021), le soluzioni basate sulla natura che riducono l'esposizione e la sensibilità ai pericoli climatici e migliorano la capacità di adattamento per affrontare tali pericoli comportano livelli di intervento diversi:
1. |
la conservazione e il ripristino (compresa la rinaturalizzazione) degli ecosistemi naturali in luoghi in cui forniscono servizi ecosistemici essenziali per l’adattamento e la gestione del rischio di catastrofi (ad esempio, protezione e ripristino delle zone umide per sostenere la protezione degli insediamenti umani da condizioni meteorologiche estreme); |
2. |
la gestione sostenibile e l’immunizzazione dagli effetti del clima degli ecosistemi gestiti per fornire molteplici servizi ecosistemici (ad esempio la diversificazione dei paesaggi agricoli e delle foreste); |
3. |
la creazione di ecosistemi nuovi e artificiali per particolari esigenze di adattamento (ad esempio tetti verdi o soluzioni ibride per la gestione delle coste). |
Tuttavia, come affermato da Eggermont et al. (2015), i confini tra questi tre tipi di intervento non sono chiari, in quanto esistono soluzioni ibride lungo questo spettro, sia nello spazio che nel tempo. Ad esempio, a livello paesaggistico, potrebbe essere necessario combinare tra loro aree protette e gestite per conseguire gli obiettivi di multifunzionalità e sostenibilità; una zona umida artificiale può essere sviluppata come un nuovo ecosistema ma, se ben consolidata, può essere successivamente preservata ed esaminata come ecosistema naturale.
Prove di stress per il rischio climatico
In risposta al disastro della centrale nucleare di Fukushima in Giappone, il Consiglio europeo del 24 e 25 marzo 2011 ha dichiarato che «occorre riesaminare la sicurezza di tutte le centrali nucleari dell'UE sulla scorta di una valutazione esauriente e trasparente dei rischi (“prove di stress”)». Tali prove di stress erano basate su due elementi: i) una valutazione della solidità di una centrale nucleare in una serie di (ipotetiche) situazioni estreme (3) e ii) una verifica delle misure di prevenzione e attenuazione scelte, inclusi i margini disponibili (4). A 10 anni di distanza la stessa metodologia può essere estesa a una serie più ampia di prove di stress per il rischio climatico in Europa al fine di individuare i rischi e le debolezze di un settore connesso agli impatti dei cambiamenti climatici. Analogamente alle prove di stress per il rischio nucleare, il cui obiettivo era concentrarsi sulle misure che potevano essere adottate per scongiurare il guasto di un reattore nucleare a seguito di una catastrofe naturale e sulle misure di mitigazione, anche le prove di stress per il rischio climatico dovrebbero concentrarsi sulle misure che potrebbero essere adottate prima di eventi meteorologici estremi causati dal clima e ne ridurrebbero il rischio di conseguenze. Le seguenti tappe sono da intendersi come orientamenti per lo sviluppo di prove di stress specifiche per il rischio climatico.
Fase 1: Definire i pericoli di una prova di stress per il rischio climatico adattata al contesto
Una prova di stress per il rischio climatico individua principalmente i possibili rischi per una determinata zona dovuti a pericoli legati al clima, tra cui inondazioni, calore, siccità, tempeste, ecc. A tal fine vengono raccolte e generate informazioni sugli effetti dei cambiamenti climatici (lo «stress») e sulla vulnerabilità dei sistemi e degli oggetti materiali a tali effetti. Si presta particolare attenzione ai principali rischi climatici, soprattutto per le infrastrutture (fondamentali), ma anche per la sicurezza idrica, la sicurezza alimentare, la salute pubblica, alla biodiversità e agli ecosistemi, ecc. Si considera buona prassi avviare prove di stress sulle infrastrutture critiche in un settore designato che è indispensabile per altri sistemi critici come quello alimentare, idrico e della salute. I rischi e i pericoli climatici sono estremamente dispersi sul piano spaziale e variano non solo su scala nazionale o subnazionale, ma anche da villaggio a villaggio, da strada a strada, o addirittura da casa a casa. L'individuazione della dimensione spaziale di una prova di stress per il rischio climatico e dei relativi pericoli dovrebbe pertanto essere affrontata per prima.
Fase 2: Esaminare le vulnerabilità generali
La seconda fase consiste nell'esaminare le vulnerabilità relative ai pericoli climatici individuati in precedenza sulla base delle conoscenze disponibili pubblicamente, come le mappe nazionali o locali. Questa «scansione rapida» consente di raccogliere rapidamente informazioni di base, fornendo una prima indicazione degli impatti e delle vulnerabilità connessi al clima di una determinata zona. I risultati sono idonei a sensibilizzare e a fornire informazioni ai pertinenti portatori di interessi che non sono ancora sufficientemente impegnati nell'adattamento ai cambiamenti climatici.
Fase 2.a: Valutazione approfondita delle vulnerabilità
In molti casi le informazioni raccolte nella fase 2 non sono sufficientemente specifiche per individuare le vulnerabilità a livello locale. In tale situazione, sarebbe utile generare informazioni su misura con dati aggiuntivi e calcoli di modelli relativi a una determinata zona.
Fase 3: Dalla prova di stress alla strategia di adattamento ai cambiamenti climatici
Dopo l'esecuzione della prova di stress, il passo successivo consiste nel tradurre le informazioni ottenute in una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici per tale settore o area. Prima di discutere la possibilità di tradurre in strategia questi risultati, è importante capire cosa fa o non fa una prova di stress:
— |
non si può fallire o superare una prova di stress. La prova è concepita in modo da consentire di individuare potenziali vulnerabilità e rischi in un settore/area in grado di fornire dati utili a elaborare piani o strategie di adattamento ai cambiamenti climatici; |
— |
una prova di stress standardizzata non produce liste di controllo modello. Piuttosto, è volta a sostenere strategie o piani di adattamento ai cambiamenti climatici su misura; |
— |
la prova di stress non impone norme per l'adattamento, ma fornisce dati utili alle discussioni in merito ai livelli di rischio accettabili; |
— |
la prova di stress non include i costi di determinate misure di adattamento; questa valutazione del bilancio dovrebbe essere condotta in una fase successiva, quando le misure di adattamento possono essere comparate tra loro; |
— |
la prova di stress non valuta né impone misure; ciò avviene in collaborazione con i portatori di interessi, come illustrato nell'esempio pratico che segue. |
Esempio pratico: una buona pratica dei Paesi Bassi relativa all'integrazione delle prove di stress per il clima nei piani di adattamento ai cambiamenti climatici attraverso dialoghi sui rischi
Nei Paesi Bassi tutti i comuni, le aziende idriche regionali, le province e l'amministrazione centrale collaborano al programma di adattamento ai cambiamenti climatici denominato Delta. Al fine di assicurare ai Paesi Bassi la resilienza idrica e ai cambiamenti climatici entro il 2050, tutti i partecipanti al programma Delta hanno convenuto di condurre una prova di stress per il rischio climatico in collaborazione con vari portatori di interessi. La prova di stress si è concentrata su aspetti quali siccità, calore, soprasaturazione idrica e inondazioni urbane/pluviali. Nella fase successiva, i partecipanti si sono impegnati a organizzare dialoghi sui rischi e a integrare i risultati delle prove di stress e dei dialoghi sui rischi nell'elaborazione dei programmi di attuazione. Entro il 2021 tutte le regioni partecipanti hanno eseguito una prova di stress. Inoltre, quasi tutte le regioni partecipanti hanno avviato dialoghi sui rischi e un numero crescente di comuni e regioni partecipanti ha definito un programma di attuazione dell'adattamento ai cambiamenti climatici.
Un dialogo sui rischi è un processo ricorrente che consiste in una serie di conversazioni sui rischi legati al clima. I dialoghi sul rischio si svolgono a livello interno tra funzionari pubblici a livello (sub)nazionale, mentre a livello esterno tali dialoghi si svolgono tra i governi nazionali e altre parti, come i residenti e le imprese. L'obiettivo di un dialogo sui rischi è duplice:
1. |
sensibilizzare in merito alla vulnerabilità di una determinata area ai cambiamenti climatici. Durante il dialogo sui rischi, i partecipanti possono discutere i risultati della prova di stress per il rischio climatico, valutando quali rischi ritengono accettabili e quali no; |
2. |
i dialoghi promuovono inoltre discussioni su come ridurre le vulnerabilità con azioni concrete. |
Il governo dei Paesi Bassi ha definito una tabella di marcia per organizzare dialoghi sui rischi che, a loro volta, forniscono informazioni utili alle strategie e ai piani di adattamento ai cambiamenti climatici.
Tabella 1
Panoramica del processo del dialogo sui rischi
Preparazione |
Svolgimento del dialogo |
Conclusioni |
Quali sono le finalità? Chi partecipa? In che modo e in quale forma? Quali sono i principali rischi climatici? Di quali argomenti discutere? Come organizzare il dialogo? Come informare i portatori di interessi? Quando? Chi è il titolare del processo? |
Temi da collegare? Chi è interessato dagli impatti? Quali sono le soluzioni? Opportunità? Nuovi rischi? Come raggiungere lo stesso livello? Chi modera il processo? Come coinvolgere tutti? |
Che cosa sono gli accordi comuni? Qual è il prodotto del dialogo sui rischi? Chi fa cosa e perché? Il dialogo sarà ripetuto? Come condividiamo i risultati? Quali metodi di comunicazione saranno utilizzati? |
Non esiste un modello definitivo per lo svolgimento dei dialoghi sui rischi, in quanto entrano in gioco molti fattori, quali la portata, il tempo e le capacità. Nei Paesi Bassi si sono tenuti fino ad ora numerosi dialoghi sui rischi basati su prove di stress, che sono stati raggruppati in un documento di riepilogo e in una mappa. Il governo nazionale fornisce inoltre ai comuni, alle regioni e ad altri organi amministrativi un elenco delle organizzazioni che possono contribuire a facilitare i dialoghi sui rischi, con esempi tratti dai dialoghi già svolti.
(1) Definizione di soluzione basata sulla natura concordata a livello multilaterale, adottata dalla quinta Assemblea delle Nazioni Unite per l'ambiente del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente il 2 marzo 2022 (UNEP/EA.5/Res.5), accesso al link effettuato il 13.4.2023.
(2) Contributo del gruppo di lavoro II dal titolo Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability, accesso al link effettuato il 13.4.2023.
(3) Gli eventi naturali scatenanti, tra cui terremoti, tsunami e condizioni meteorologiche estreme, la perdita dei sistemi di sicurezza e la gestione degli incidenti gravi sono i principali temi presi in esame.
(4) Cfr. anche le specifiche delle prove di stress dell'UE, accesso al link effettuato il 13.4.2023.
IV Informazioni
INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA
Consiglio
27.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 264/32 |
Avviso all'attenzione degli interessati cui si applicano le misure restrittive di cui alla decisione (PESC) 2020/1999 del Consiglio e al regolamento (UE) 2020/1998 del Consiglio relativi a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani
(2023/C 264/02)
Si richiama l'attenzione degli interessati sulle seguenti informazioni in conformità dell'articolo 16 del regolamento (UE) 2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio (1).
Le basi giuridiche del trattamento dei dati sono la decisione (PESC) 2020/1999 del Consiglio (2), modificata dalla decisione (PESC) 2023/1500 del Consiglio (3), e il regolamento (UE) 2020/1998 del Consiglio (4), attuato dal regolamento di esecuzione (UE) 2023/1495 del Consiglio (5).
Il titolare del trattamento è il Consiglio dell'Unione europea rappresentato dal direttore generale della direzione generale Relazioni esterne (RELEX) del segretariato generale del Consiglio e il servizio incaricato del trattamento è l'unità RELEX.1, che può essere contattata al seguente indirizzo:
Segretariato generale del Consiglio dell'Unione europea |
RELEX.1 |
Rue de la Loi/Wetstraat 175 |
1048 Bruxelles/Brussel |
BELGIQUE/BELGIË |
E-mail: sanctions@consilium.europa.eu
Il responsabile della protezione dei dati del Consiglio può essere contattato al seguente
|
Responsabile della protezione dei dati |
|
data.protection@consilium.europa.eu |
Il trattamento dei dati è finalizzato all'elaborazione e all'aggiornamento dell'elenco delle persone oggetto di misure restrittive a norma della decisione (PESC) 2020/1999, modificata dalla decisione (PESC) 2023/1500, e del regolamento (UE) 2020/1998, attuato dal regolamento di esecuzione (UE) 2023/1495, relativi a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani.
Gli interessati sono le persone fisiche che soddisfano i criteri di inserimento in elenco fissati nella decisione (PESC) 2020/1999 del Consiglio e nel regolamento (UE) 2020/1998.
I dati personali raccolti comprendono i dati necessari per la corretta identificazione della persona interessata, la motivazione ed eventuali altri dati connessi ai motivi che hanno determinato l'inserimento in elenco.
Le basi giuridiche del trattamento dei dati personali sono le decisioni del Consiglio adottate a norma dell'articolo 29 TUE e i regolamenti del Consiglio adottati a norma dell'articolo 215 TFUE che designano le persone fisiche (interessati) e impongono il congelamento dei beni e le restrizioni di viaggio.
Il trattamento è necessario per l'esecuzione di un compito di interesse pubblico a norma dell'articolo 5, paragrafo 1, lettera a), e per adempiere gli obblighi legali stabiliti nei suddetti atti giuridici ai quali è soggetto il titolare del trattamento a norma dell'articolo 5, paragrafo 1, lettera b), del regolamento (UE) 2018/1725.
Il trattamento è necessario per motivi di interesse pubblico rilevante conformemente all'articolo 10, paragrafo 2, lettera g), del regolamento (UE) 2018/1725.
Il Consiglio può ottenere i dati personali degli interessati dagli Stati membri e/o dal servizio europeo per l'azione esterna. I destinatari dei dati personali sono gli Stati membri, la Commissione europea e il servizio europeo per l'azione esterna.
Tutti i dati personali trattati dal Consiglio nell'ambito delle misure restrittive autonome dell'UE saranno conservati per un periodo di cinque anni dal momento in cui l'interessato è stato cancellato dall'elenco delle persone oggetto del congelamento dei beni o la validità della misura è scaduta o, in caso di ricorso giurisdizionale dinanzi alla Corte di giustizia, fino alla pronuncia di una sentenza definitiva. I dati personali contenuti nei documenti registrati dal Consiglio sono conservati dal Consiglio a fini di archiviazione nel pubblico interesse, ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 1), lettera e), del regolamento (UE) 2018/1725.
Il Consiglio potrebbe dover scambiare dati personali relativi a un interessato con un paese terzo o un'organizzazione internazionale nel contesto del recepimento da parte del Consiglio delle designazioni delle Nazioni Unite o nel contesto della cooperazione internazionale per quanto riguarda la politica dell'UE in materia di misure restrittive.
In mancanza di una decisione di adeguatezza o di garanzie adeguate, il trasferimento di dati personali verso un paese terzo o un'organizzazione internazionale si basa sulle seguenti condizioni, a norma dell'articolo 50 del regolamento (UE) 2018/1725:
— |
il trasferimento è necessario per importanti motivi di interesse pubblico; |
— |
il trasferimento è necessario per accertare, esercitare o difendere un diritto in sede giudiziaria. |
Nessun processo decisionale automatizzato è coinvolto nel trattamento dei dati personali dell'interessato.
Gli interessati hanno il diritto di informazione e il diritto di accesso ai loro dati personali. Hanno inoltre il diritto di rettificare e completare i loro dati. In determinate circostanze, potrebbero avere il diritto di ottenere la cancellazione dei loro dati personali o il diritto di opporsi al trattamento dei loro dati personali o di chiedere che esso sia limitato.
Gli interessati possono esercitare tali diritti inviando un'e-mail al titolare del trattamento con copia al responsabile della protezione dei dati, come indicato sopra.
In allegato alla richiesta, gli interessati devono fornire una copia di un documento di identificazione che confermi la loro identità (carta d'identità o passaporto). Il documento deve contenere un numero di identificazione, il paese di rilascio, il periodo di validità, il nome, l'indirizzo e la data di nascita. Eventuali altri dati contenuti nella copia del documento di identità, come la foto o le caratteristiche personali, possono essere occultati.
Gli interessati hanno il diritto di proporre un reclamo al Garante europeo della protezione dei dati in conformità del regolamento (UE) 2018/1725 (edps@edps.europa.eu).
Prima di procedere in tal senso, si raccomanda agli interessati di provare a trovare una soluzione contattando il titolare del trattamento e/o il responsabile della protezione dei dati del Consiglio.
(1) GU L 295 del 21.11.2018, pag. 39.
(2) GU L 410 I del 7.12.2020, pag. 13.
(3) GU L 183 I del 20.7.2023, pag. 35.
27.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 264/34 |
Avviso all'attenzione delle persone e delle entità oggetto delle misure restrittive di cui alla decisione (PESC) 2020/1999 del Consiglio, modificata dalla decisione (PESC) 2023/1500 del Consiglio, e al regolamento (UE) 2020/1998 del Consiglio, attuato dal regolamento di esecuzione (UE) 2023/1495 del Consiglio, relativi a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani
(2023/C 264/03)
Le seguenti informazioni sono portate all'attenzione delle persone e delle entità che figurano nell'allegato della decisione (PESC) 2020/1999 del Consiglio (1), modificata dalla decisione (PESC) 2023/1500 del Consiglio (2), e nell'allegato I del regolamento (UE) 2020/1998 del Consiglio (3), attuato dal regolamento di esecuzione (UE) 2023/1495 del Consiglio (4), relativi a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani.
Il Consiglio dell'Unione europea ha deciso che tali persone ed entità debbano essere incluse nell'elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi oggetto delle misure restrittive di cui alla decisione (PESC) 2020/1999 e al regolamento (UE) 2020/1998. I motivi che hanno determinato la designazione di queste persone ed entità sono specificati alle pertinenti voci di tali allegati.
Si richiama l'attenzione delle persone e delle entità in questione sulla possibilità di presentare una richiesta alle autorità competenti dello Stato o degli Stati membri pertinenti, indicate nei siti web elencati nell'allegato II del regolamento (UE) 2020/1998, al fine di ottenere un'autorizzazione a utilizzare i fondi congelati per soddisfare le esigenze di base o per effettuare pagamenti specifici (cfr. articolo 4 del regolamento).
Anteriormente al 28 luglio 2023 le persone e le entità in questione possono presentare al Consiglio, unitamente ai documenti giustificativi, una richiesta volta a ottenere il riesame della decisione che le include nell'elenco summenzionato al seguente indirizzo:
Consiglio dell'Unione europea |
Segretariato generale |
RELEX.1 |
Rue de la Loi/Wetstraat 175 |
1048 Bruxelles/Brussel |
BELGIQUE/BELGIË |
E-mail: sanctions@consilium.europa.eu
Tutte le osservazioni ricevute saranno prese in considerazione ai fini del riesame periodico effettuato dal Consiglio, in conformità dell'articolo 10 della decisione (PESC) 2020/1999.
(1) GU L 410 I dell’7.12.2020, pag. 13.
(2) GU L 183 I dell’20.7.2023, pag. 35.
27.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 264/35 |
DECISIONE DEL CONSIGLIO
del 25 luglio 2023
relativa alla nomina di un supplente del comitato consultivo per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro per l'Ungheria
(2023/C 264/04)
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
vista la decisione del Consiglio, del 22 luglio 2003, che istituisce un comitato consultivo per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro (1), in particolare l’articolo 3,
visti gli elenchi dei candidati presentati al Consiglio dai governi degli Stati membri,
considerando quanto segue:
(1) |
Con decisione del 24 febbraio 2022 (2), il Consiglio ha nominato i membri e i supplenti del comitato consultivo per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro per il periodo dal 1o marzo 2022 al 28 febbraio 2025. |
(2) |
Il governo ungherese ha presentato una candidatura per un seggio resosi vacante, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
È nominata supplente del comitato consultivo per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro per il periodo che si conclude il 28 febbraio 2025:
RAPPRESENTANTI DELLE ORGANIZZAZIONI DEI LAVORATORI
Stato membro |
Supplente |
Ungheria |
sig.ra Sára FELSZEGHI |
Articolo 2
Il Consiglio procede in una data successiva alla nomina dei membri e dei supplenti non ancora designati.
Articolo 3
La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione.
Fatto a Bruxelles, 25 luglio 2023
Per il Consiglio
Il presidente
L. PLANAS PUCHADES
(1) GU C 218 del 13.9.2003, pag. 1.
(2) Decisione del Consiglio, del 24 febbraio 2022, relativa alla nomina dei membri e dei supplenti del comitato consultivo per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro (GU C 92 del 25.2.2022, pag. 1).
27.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 264/37 |
DECISIONE DEL CONSIGLIO
del 25 luglio 2023
relativa alla nomina di un supplente del consiglio di amministrazione del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop) per i Paesi Bassi
(2023/C 264/05)
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
visto il regolamento (UE) 2019/128 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 gennaio 2019, che istituisce un Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop) e che abroga il regolamento (CEE) n. 337/75 del Consiglio (1), in particolare l’articolo 4,
visti gli elenchi dei candidati presentati al Consiglio dai governi degli Stati membri e dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori,
considerando quanto segue:
(1) |
Con decisione del 28 marzo 2023 (2), il Consiglio ha nominato i membri e i supplenti del consiglio di amministrazione del Cedefop per il periodo dal 1o aprile 2023 al 31 marzo 2027. |
(2) |
L’organizzazione dei datori di lavoro BusinessEurope ha presentato una candidatura per un seggio resosi vacante, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
È nominata supplente del consiglio di amministrazione del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop) per il periodo che si conclude il 31 marzo 2027:
|
RAPPRESENTANTI DELLE ORGANIZZAZIONI DEI DATORI DI LAVORO
|
Articolo 2
Il Consiglio procede in una data successiva alla nomina dei membri e dei supplenti non ancora designati.
Articolo 3
La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione.
Fatto a Bruxelles, 25 luglio 2023
Per il Consiglio
Il presidente
L. PLANAS PUCHADES
(1) GU L 30 del 31.1.2019, pag. 90.
(2) Decisione del Consiglio, del 28 marzo 2023, relativa alla nomina dei membri e dei supplenti del consiglio di amministrazione del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop) (GU C 116 del 31.3.2023, pag. 15).
27.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 264/39 |
DECISIONE DEL CONSIGLIO
del 25 luglio 2023
relativa alla nomina di un membro e di un supplente del consiglio di amministrazione dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro per l'Ungheria
(2023/C 264/06)
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
visto il regolamento (UE) 2019/126 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 gennaio 2019, che istituisce l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) e che abroga il regolamento (CE) n. 2062/94 del Consiglio (1), in particolare l’articolo 4,
visti gli elenchi dei candidati per la nomina presentati al Consiglio dai governi degli Stati membri e dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori,
visti gli elenchi dei membri e dei supplenti del comitato consultivo per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro,
considerando quanto segue:
(1) |
Con decisione del 28 marzo 2023 (2), il Consiglio ha nominato i membri e i supplenti del consiglio di amministrazione dell’EU-OSHA per il periodo dal 1o aprile 2023 al 31 marzo 2027. |
(2) |
L’organizzazione dei lavoratori CES ha presentato ulteriori proposte per due seggi resisi vacanti per l’Ungheria, |
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
Le persone seguenti sono nominate membro e supplente del consiglio di amministrazione dell'EU-OSHA per il periodo che si conclude il 31 marzo 2027:
|
RAPPRESENTANTI DELLE ORGANIZZAZIONI DEI LAVORATORI
|
Articolo 2
Il Consiglio procede in una data successiva alla nomina dei membri e dei supplenti non ancora designati.
Articolo 3
La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione.
Fatto a Bruxelles, 25 luglio 2023
Per il Consiglio
Il presidente
L. PLANAS PUCHADES
(1) GU L 30 del 31.1.2019, pag. 58.
(2) Decisione del Consiglio, del 28 marzo 2023, relativa alla nomina di membri e supplenti del consiglio di amministrazione dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) (GU C 116 del 31.3.2023, pag. 19).
Commissione europea
27.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 264/41 |
Nuova faccia nazionale delle monete in euro destinate alla circolazione
(2023/C 264/07)
Faccia nazionale della nuova moneta commemorativa da 2 euro emessa dall'Estonia e destinata alla circolazione
Le monete in euro destinate alla circolazione hanno corso legale in tutta la zona euro. Per informare i cittadini e quanti si ritrovano a maneggiare monete, la Commissione pubblica le caratteristiche dei disegni di tutte le nuove monete in euro (1). Conformemente alle conclusioni adottate dal Consiglio il 10 febbraio 2009 (2), gli Stati membri della zona euro e i paesi che hanno concluso con l'Unione europea un accordo monetario relativo all'emissione di monete in euro sono autorizzati a emettere monete commemorative in euro destinate alla circolazione a determinate condizioni, in particolare che si tratti unicamente di monete da 2 euro. Tali monete presentano le stesse caratteristiche tecniche delle altre monete da 2 euro, ma recano sulla faccia nazionale un disegno commemorativo di alta rilevanza simbolica a livello nazionale o europeo.
Paese di emissione: Estonia
Oggetto della commemorazione: L'uccello nazionale estone – la rondine comune
Descrizione del disegno: Il disegno raffigura la silhouette di una rondine con in alto a destra a semicerchio il testo «HIRUNDO RUSTICA» («rondine comune» in latino). In basso è riportato il nome del paese di emissione «EESTI» e, sotto, l'anno di emissione «2023».
Sull'anello esterno della moneta figurano le 12 stelle della bandiera dell'Unione europea.
Tiratura stimata: 1 000 000
Data di emissione: Secondo trimestre 2023
(1) Cfr. GU C 373 del 28.12.2001, pag. 1, dove sono riportate le facce nazionali di tutte le monete emesse nel 2002.
(2) Cfr. le conclusioni del Consiglio «Economia e finanza» del 10 febbraio 2009 e la raccomandazione della Commissione, del 19 dicembre 2008, su orientamenti comuni per l'emissione di monete in euro destinate alla circolazione e loro relativa faccia nazionale (GU L 9 del 14.1.2009, pag. 52).
27.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 264/42 |
Tassi di cambio dell'euro (1)
26 luglio 2023
(2023/C 264/08)
1 euro =
|
Moneta |
Tasso di cambio |
USD |
dollari USA |
1,1059 |
JPY |
yen giapponesi |
155,30 |
DKK |
corone danesi |
7,4517 |
GBP |
sterline inglesi |
0,85695 |
SEK |
corone svedesi |
11,5313 |
CHF |
franchi svizzeri |
0,9549 |
ISK |
corone islandesi |
145,50 |
NOK |
corone norvegesi |
11,2000 |
BGN |
lev bulgari |
1,9558 |
CZK |
corone ceche |
24,050 |
HUF |
fiorini ungheresi |
384,13 |
PLN |
zloty polacchi |
4,4200 |
RON |
leu rumeni |
4,9288 |
TRY |
lire turche |
29,8020 |
AUD |
dollari australiani |
1,6401 |
CAD |
dollari canadesi |
1,4620 |
HKD |
dollari di Hong Kong |
8,6308 |
NZD |
dollari neozelandesi |
1,7814 |
SGD |
dollari di Singapore |
1,4682 |
KRW |
won sudcoreani |
1 410,55 |
ZAR |
rand sudafricani |
19,5801 |
CNY |
renminbi Yuan cinese |
7,9109 |
IDR |
rupia indonesiana |
16 639,98 |
MYR |
ringgit malese |
5,0313 |
PHP |
peso filippino |
60,421 |
RUB |
rublo russo |
|
THB |
baht thailandese |
37,910 |
BRL |
real brasiliano |
5,2401 |
MXN |
peso messicano |
18,6702 |
INR |
rupia indiana |
90,7231 |
(1) Fonte: tassi di cambio di riferimento pubblicati dalla Banca centrale europea.
Ufficio europeo di selezione del personale
27.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 264/43 |
BANDO DI CONCORSO GENERALE
(2023/C 264/09)
L'Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO) organizza il seguente concorso generale:
EPSO/AD/403/23 — Amministratori (AD 7) nei seguenti settori:
1. |
Gestione delle crisi |
2. |
Migrazione e sicurezza interna |
Il bando di concorso è pubblicato in 24 lingue nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea C 264 A del 27 luglio 2023.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell'EPSO (1).
(1) https://epso.europa.eu/it
V Avvisi
ALTRI ATTI
Commissione europea
27.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 264/44 |
Pubblicazione della comunicazione di approvazione di una modifica ordinaria al disciplinare di produzione di un nome nel settore vitivinicolo di cui all'articolo 17, paragrafi 2 e 3, del regolamento delegato (UE) 2019/33 della Commissione
(2023/C 264/10)
La presente comunicazione è pubblicata conformemente all'articolo 17, paragrafo 5, del regolamento delegato (UE) 2019/33 della Commissione (1).
COMUNICAZIONE DELL'APPROVAZIONE DI UNA MODIFICA ORDINARIA
«Atlantique»
PGI-FR-A1365-AM02
Data della comunicazione: 27.4.2023
DESCRIZIONE E MOTIVI DELLA MODIFICA APPROVATA
1. Riduzione del titolo alcolometrico volumico effettivo minimo a 9 % vol
La riduzione del titolo alcolometrico volumico effettivo dovrebbe consentire di rispondere alla domanda di nuovi mercati con vini meno alcolici, più «freschi» e più facili da bere.
Il documento unico è modificato al punto 4.
2. Introduzione delle varietà Sauvignac B e Touriga nacional
Sono introdotte due nuove varietà di vite: il Sauvignac B, resistente all'oidio, alla peronospora e al marciume nero, e il Touriga nacional, per l'adattamento al cambiamento climatico.
Il documento unico è modificato al punto 7.
3. Riferimento alla struttura di controllo
La formulazione del riferimento alla struttura di controllo è stata rivista per uniformarla ai disciplinari delle altre denominazioni. Si tratta di una modifica puramente redazionale.
Tale modifica non comporta alcuna variazione del documento unico.
4. Codice geografico ufficiale
L'elenco dei comuni della zona geografica è stato aggiornato tenendo conto del codice geografico ufficiale del 2022.
La modifica è di carattere puramente redazionale e non comporta variazioni della zona geografica.
Il documento unico è modificato al punto 6.
DOCUMENTO UNICO
1. Nome del prodotto
Atlantique
2. Tipo di indicazione geografica
IGP - Indicazione geografica protetta
3. Categorie di prodotti vitivinicoli
1. |
Vino |
4. Descrizione del vino (dei vini)
Si tratta di vini fermi rossi, rosati e bianchi. Presentano un titolo alcolometrico volumico effettivo minimo del 9 %.
DESCRIZIONE TESTUALE CONCISA
I vini che beneficiano dell'indicazione geografica protetta «Atlantique» sono vini fermi rossi, rosati e bianchi.
I vini fermi che beneficiano dell'indicazione geografica protetta «Atlantique» hanno un titolo alcolometrico volumico effettivo minimo del 10,5 %.
I tenori (massimo o minimo) di anidride solforosa totale, acidità volatile e acidità totale e il titolo alcolometrico volumico totale sono stabiliti dalla normativa comunitaria. I vini rossi presentano tannini morbidi e armonici e sono equilibrati, fruttati ed eleganti. I vini bianchi e rosati rivelano appieno la freschezza e gli aromi dei vitigni da cui sono ottenuti, esprimendosi con grande finezza.
Caratteristiche analitiche generali |
|
Titolo alcolometrico totale massimo (in % vol) |
|
Titolo alcolometrico effettivo minimo (in % vol) |
|
Acidità totale minima |
|
Acidità volatile massima (in milliequivalenti per litro) |
|
Tenore massimo di anidride solforosa totale (in milligrammi per litro) |
|
5. Pratiche di vinificazione
5.1. Pratiche enologiche specifiche
I vini devono rispettare gli obblighi relativi alle pratiche enologiche stabiliti a livello dell'Unione e dal Code rural et de la pêche maritime (codice rurale e della pesca marittima).
5.2. Rese massime
120 ettolitri per ettaro
6. Zona geografica delimitata
La vendemmia, la vinificazione e l'elaborazione dei vini a indicazione geografica protetta «Atlantique» sono effettuate sul territorio dei seguenti comuni secondo il codice geografico ufficiale del 18 febbraio 2022:
Dipartimento Charente, comuni di:
|
Abzac, Les Adjots, Agris, Aigre, Alloue, Ambérac, Ambernac, Anais, Angeac-Champagne, Angeac-Charente, Angeduc, Angoulême, Ansac-sur-Vienne, Ars, Asnières-sur-Nouère, Aubeterre-sur-Dronne, Aunac-sur-Charente, Aussac-Vadalle, Baignes-Sainte-Radegonde, Balzac, Barbezières, Barbezieux-Saint-Hilaire, Bardenac, Barret, Barro, Bassac, Bazac, Beaulieu-sur-Sonnette, Bécheresse, Bellevigne, Bellon, Benest, Bernac, Berneuil, Bessac, Bessé, Bioussac, Birac, Blanzaguet-Saint-Cybard, Boisbreteau, Boisné-La Tude, Bonnes, Bonneuil, Bors (Canton de Tude-et-Lavalette), Bors (Canton de Charente-Sud), Le Bouchage, Bouëx, Bourg-Charente, Bouteville, Boutiers-Saint-Trojan, Brettes, Bréville, Brie, Brie-sous-Barbezieux, Brie-sous-Chalais, Brigueuil, Brillac, Brossac, Bunzac, Cellefrouin, Cellettes, Chabanais, Chabrac, Chadurie, Chalais, Challignac, Champagne-Vigny, Champagne-Mouton, Champmillon, Champniers, Chantillac, La Chapelle, Charmé, Charras, Chasseneuil-sur-Bonnieure, Chassenon, Chassiecq, Chassors, Châteaubernard, Châteauneuf-sur-Charente, Châtignac, Chazelles, Chenon, Cherves-Châtelars, Cherves-Richemont, La Chèvrerie, Chillac, Chirac, Claix, Cognac, Combiers, Condac, Condéon, Confolens, Coteaux-du-Blanzacais, Coulgens, Coulonges, Courbillac, Courcôme, Courgeac, Courlac, La Couronne, Couture, Criteuil-la-Magdeleine, Curac, Deviat, Dignac, Dirac, Douzat, Ébréon, Échallat, Écuras, Édon, Empuré, Épenède, Les Essards, Esse, Étagnac, Étriac, Exideuil-sur-Vienne, Eymouthiers, La Faye, Feuillade, Fléac, Fleurac, Fontclaireau, Fontenille, La Forêt-de-Tessé, Fouquebrune, Fouqueure, Foussignac, Garat, Gardes-le-Pontaroux, Genac-Bignac, Gensac-la-Pallue, Genté, Gimeux, Gond-Pontouvre, Les Gours, Le Grand-Madieu, Grassac, Graves-Saint-Amant, Guimps, Guizengeard, Gurat, Hiersac, Hiesse, Houlette, L'Isle-d'Espagnac, Jarnac, Jauldes, Javrezac, Juignac, Juillac-le-Coq, Juillé, Julienne, Lachaise, Ladiville, Lagarde-sur-le-Né, Laprade, Lessac, Lesterps, Lésignac-Durand, Lichères, Ligné, Lignières-Ambleville, Linars, Le Lindois, Londigny, Longré, Lonnes, Louzac-Saint-André, Lupsault, Lussac, Luxé, La Magdeleine, Magnac-Lavalette-Villars, Magnac-sur-Touvre, Maine-de-Boixe, Mainzac, Mainxe-Gondeville, Manot, Mansle, Marcillac-Lanville, Mareuil, Marillac-le-Franc, Marsac, Marthon, Massignac, Mazerolles, Médillac, Mérignac, Merpins, Mesnac, Les Métairies, Mons, Montboyer, Montbron, Montmérac, Montemboeuf, Montignac-Charente, Montignac-le-Coq, Montjean, Montmoreau, Montrollet, Mornac, Mosnac-Saint-Simeux, Moulidars, Moulins-sur-Tardoire, Mouthiers-sur-Boëme, Mouton, Moutonneau, Mouzon, Nabinaud, Nanclars, Nanteuil-en-Vallée, Nercillac, Nersac, Nieuil, Nonac, Oradour, Oradour-Fanais, Orgedeuil, Oriolles, Orival, Paizay-Naudouin-Embourie, Palluaud, Parzac, Passirac, Pérignac, Pillac, Les Pins, Plassac-Rouffiac, Pleuville, Poullignac, Poursac, Pranzac, Pressignac, Puymoyen, Puyréaux, Raix, Ranville-Breuillaud, Reignac, Réparsac, Rioux-Martin, Rivières, La Rochefoucauld-en-Angoumois, La Rochette, Ronsenac, Rouffiac, Rougnac, Rouillac, Roullet-Saint-Estèphe, Roussines, Rouzède, Ruelle-sur-Touvre, Ruffec, Saint-Adjutory, Saint-Amant-de-Boixe, Saint-Amant-de-Nouère, Saint-Aulais-la-Chapelle, Saint-Avit, Saint-Bonnet, Saint-Brice, Saint-Christophe, Saint-Ciers-sur-Bonnieure, Saint-Claud, Saint-Coutant, Saint-Cybardeaux, Saint-Félix, Saint-Fort-sur-le-Né, Saint-Fraigne, Saint-Front, Saint-Genis-d'Hiersac, Saint-Georges, Saint-Germain-de-Montbron, Saint-Gourson, Saint-Groux, Saint-Laurent-de-Céris, Saint-Laurent-de-Cognac, Saint-Laurent-des-Combes, Saint-Martial, Saint-Martin-du-Clocher, Saint-Mary, Saint-Maurice-des-Lions, Saint-Médard, Saint-Même-les-Carrières, Saint-Michel, Saint-Palais-du-Né, Saint-Preuil, Saint-Quentin-sur-Charente, Saint-Quentin-de-Chalais, Saint-Romain, Saint-Saturnin, Sainte-Sévère, Saint-Séverin, Saint-Simon, Saint-Sornin, Sainte-Souline, Saint-Sulpice-de-Cognac, Saint-Sulpice-de-Ruffec, Saint-Vallier, Saint-Yrieix-sur-Charente, Salles-d'Angles, Salles-de-Barbezieux, Salles-de-Villefagnan, Salles-Lavalette, Saulgond, Sauvagnac, Sauvignac, Segonzac, Sers, Sigogne, Sireuil, Souffrignac, Souvigné, Soyaux, Suaux, La Tâche, Taizé-Aizie, Taponnat-Fleurignac, Le Tâtre, Terres-de-Haute-Charente, Theil-Rabier, Torsac, Tourriers, Touvérac, Touvre, Triac-Lautrait, Trois-Palis, Turgon, Tusson, Val-d'Auge, Val-de-Bonnieure, Val des Vignes, Valence, Vars, Vaux-Lavalette, Vaux-Rouillac, Ventouse, Verdille, Verneuil, Verrières, Verteuil-sur-Charente, Vervant, Vibrac, Le Vieux-Cérier, Vieux-Ruffec, Vignolles, Villebois-Lavalette, Villefagnan, Villejoubert, Villiers-le-Roux, Villognon, Vindelle, Vitrac-Saint-Vincent, Voeuil-et-Giget, Vouharte, Voulgézac, Vouthon, Vouzan, Xambes, Yviers, Yvrac-et-Malleyrand. |
Diparitmento Charente-Maritime, comuni di:
|
Agudelle, Aigrefeuille-d'Aunis, Allas-Bocage, Allas-Champagne, Anais, Andilly, Angliers, Angoulins, Annepont, Annezay, Antezant-la-Chapelle, Arces, Archiac, Archingeay, Ardillières, Ars-en-Ré, Arthenac, Arvert, Asnières-la-Giraud, Aujac, Aulnay, Aumagne, Authon-Ébéon, Avy, Aytré, Bagnizeau, Balanzac, Ballans, Ballon, La Barde, Barzan, Bazauges, Beaugeay, Beauvais-sur-Matha, Bedenac, Belluire, Benon, Bercloux, Bernay-Saint-Martin, Berneuil, Beurlay, Bignay, Biron, Blanzac-lès-Matha, Blanzay-sur-Boutonne, Bois, Le Bois-Plage-en-Ré, Boisredon, Bords, Boresse-et-Martron, Boscamnant, Bougneau, Bouhet, Bourcefranc-le-Chapus, Bourgneuf, Boutenac-Touvent, Bran, La Brée-les-Bains, Bresdon, Breuil-la-Réorte, Breuillet, Breuil-Magné, Brie-sous-Archiac, Brie-sous-Matha, Brie-sous-Mortagne, Brives-sur-Charente, Brizambourg, La Brousse, Burie, Bussac-sur-Charente, Bussac-Forêt, Cabariot, Celles, Cercoux, Chadenac, Chaillevette, Chambon, Chamouillac, Champagnac, Champagne, Champagnolles, Champdolent, Chaniers, Chantemerle-sur-la-Soie, La Chapelle-des-Pots, Charron, Chartuzac, Le Château-d'Oléron, Châtelaillon-Plage, Chatenet, Chaunac, Le Chay, Chenac-Saint-Seurin-d'Uzet, Chepniers, Chérac, Cherbonnières, Chermignac, Chevanceaux, Chives, Cierzac, Ciré-d'Aunis, Clam, Clavette, Clérac, Clion, La Clisse, La Clotte, Coivert, Colombiers, Consac, Contré, Corignac, Corme-Écluse, Corme-Royal, La Couarde-sur-Mer, Coulonges, Courant, Courcelles, Courcerac, Courçon, Courcoury, Courpignac, Coux, Cozes, Cramchaban, Cravans, Crazannes, Cressé, Croix-Chapeau, La Croix-Comtesse, Dampierre-sur-Boutonne, La Devise, Doeuil-sur-le-Mignon, Dolus-d'Oléron, Dompierre-sur-Charente, Dompierre-sur-Mer, Le Douhet, Échebrune, Échillais, Écoyeux, Écurat, Les Éduts, Les Églises-d'Argenteuil, L'Éguille, Épargnes, Esnandes, Les Essards, Essouvert, Étaules, Expiremont, Fenioux, Ferrières, Fléac-sur-Seugne, Floirac, La Flotte, Fontaine-Chalendray, Fontaines-d'Ozillac, Fontcouverte, Fontenet, Forges, Le Fouilloux, Fouras, Geay, Gémozac, La Genétouze, Genouillé, Germignac, Gibourne, Le Gicq, Givrezac, Les Gonds, Gourvillette, Grandjean, Le Grand-Village-Plage, La Grève-sur-Mignon, Grézac, La Gripperie-Saint-Symphorien, Le Gua, Le Gué-d'Alleré, Guitinières, Haimps, L'Houmeau, Île-d'Aix, La Jard, Jarnac-Champagne, La Jarne, La Jarrie, La Jarrie-Audouin, Jazennes, Jonzac, Juicq, Jussas, Lagord, La Laigne, Landes, Landrais, Léoville, Loire-les-Marais, Loiré-sur-Nie, Loix, Longèves, Lonzac, Lorignac, Loulay, Louzignac, Lozay, Luchat, Lussac, Lussant, Macqueville, Marans, Marennes-Hiers-Brouage, Marignac, Marsais, Marsilly, Massac, Matha, Les Mathes, Mazeray, Mazerolles, Médis, Mérignac, Meschers-sur-Gironde, Messac, Meursac, Meux, Migré, Migron, Mirambeau, Moëze, Mons, Montendre, Montguyon, Montils, Montlieu-la-Garde, Montpellier-de-Médillan, Montroy, Moragne, Mornac-sur-Seudre, Mortagne-sur-Gironde, Mortiers, Mosnac, Le Mung, Muron, Nachamps, Nancras, Nantillé, Néré, Neuillac, Neulles, Neuvicq, Neuvicq-le-Château, Nieul-lès-Saintes, Nieul-le-Virouil, Nieul-sur-Mer, Nieulle-sur-Seudre, Les Nouillers, Nuaillé-d'Aunis, Nuaillé-sur-Boutonne, Orignolles, Ozillac, Paillé, Pérignac, Périgny, Pessines, Le Pin, Pisany, Plassac, Plassay, Polignac, Pommiers-Moulons, Pons, Pont-l'Abbé-d'Arnoult, Port-des-Barques, Port-d'Envaux, Les Portes-en-Ré, Pouillac, Poursay-Garnaud, Préguillac, Prignac, Puilboreau, Puy-du-Lac, Puyravault, Puyrolland, Réaux sur Trèfle, Rétaud, Rivedoux-Plage, Rioux, Rochefort, La Rochelle, Romazières, Romegoux, La Ronde, Rouffiac, Rouffignac, Royan, Sablonceaux, Saint-Agnant, Saint-Aigulin, Saint-André-de-Lidon, Saint-Augustin, Saint-Bonnet-sur-Gironde, Saint-Bris-des-Bois, Saint-Césaire, Saint-Christophe, Saint-Ciers-Champagne, Saint-Ciers-du-Taillon, Saint-Clément-des-Baleines, Sainte-Colombe, Saint-Coutant-le-Grand, Saint-Crépin, Saint-Cyr-du-Doret, Saint-Denis-d'Oléron, Saint-Dizant-du-Bois, Saint-Dizant-du-Gua, Saint-Eugène, Saint-Félix, Saint-Fort-sur-Gironde, Saint-Froult, Sainte-Gemme, Saint-Genis-de-Saintonge, Saint-Georges-Antignac, Saint-Georges-de-Didonne, Saint-Georges-de-Longuepierre, Saint-Georges-des-Agoûts, Saint-Georges-des-Coteaux, Saint-Georges-d'Oléron, Saint-Georges-du-Bois, Saint-Germain-de-Lusignan, Saint-Pierre-la-Noue, Saint-Germain-de-Vibrac, Saint-Germain-du-Seudre, Saint-Grégoire-d'Ardennes, Saint-Hilaire-de-Villefranche, Saint-Hilaire-du-Bois, Saint-Hippolyte, Saint-Jean-d'Angély, Saint-Jean-d'Angle, Saint-Jean-de-Liversay, Saint-Julien-de-l'Escap, Saint-Just-Luzac, Saint-Laurent-de-la-Prée, Saint-Léger, Sainte-Lheurine, Saint-Loup, Saint-Maigrin, Saint-Mandé-sur-Brédoire, Saint-Mard, Sainte-Marie-de-Ré, Saint-Martial, Saint-Martial-de-Mirambeau, Saint-Martial-de-Vitaterne, Saint-Martial-sur-Né, Saint-Martin-d'Ary, Saint-Martin-de-Coux, Saint-Martin-de-Juillers, Saint-Martin-de-Ré, Saint-Médard, Saint-Médard-d'Aunis, Sainte-Même, Saint-Nazaire-sur-Charente, Saint-Ouen-d'Aunis, Saint-Ouen-la-Thène, Saint-Palais-de-Négrignac, Saint-Palais-de-Phiolin, Saint-Palais-sur-Mer, Saint-Pardoult, Saint-Pierre-d'Amilly, Saint-Pierre-de-Juillers, Saint-Pierre-de-l'Isle, Saint-Pierre-d'Oléron, Saint-Pierre-du-Palais, Saint-Porchaire, Saint-Quantin-de-Rançanne, Sainte-Radegonde, Sainte-Ramée, Saint-Rogatien, Saint-Romain-de-Benet, Saint-Saturnin-du-Bois, Saint-Sauvant, Saint-Sauveur-d'Aunis, Saint-Savinien, Saint-Seurin-de-Palenne, Saint-Sever-de-Saintonge, Saint-Séverin-sur-Boutonne, Saint-Sigismond-de-Clermont, Saint-Simon-de-Bordes, Saint-Simon-de-Pellouaille, Saint-Sorlin-de-Conac, Saint-Sornin, Sainte-Soulle, Saint-Sulpice-d'Arnoult, Saint-Sulpice-de-Royan, Saint-Thomas-de-Conac, Saint-Trojan-les-Bains, Saint-Vaize, Saint-Vivien, Saint-Xandre, Saintes, Saleignes, Salignac-de-Mirambeau, Salignac-sur-Charente, Salles-sur-Mer, Saujon, Seigné, Semillac, Semoussac, Semussac, Le Seure, Siecq, Sonnac, Soubise, Soubran, Soulignonne, Souméras, Sousmoulins, Surgères, Taillant, Taillebourg, Talmont-sur-Gironde, Tanzac, Taugon, Ternant, Tesson, Thaims, Thairé, Thénac, Thézac, Thors, Le Thou, Tonnay-Boutonne, Tonnay-Charente, Torxé, Les Touches-de-Périgny, La Tremblade, Trizay, Tugéras-Saint-Maurice, La Vallée, Vanzac, Varaize, Varzay, Vaux-sur-Mer, Vénérand, Vergeroux, Vergné, La Vergne, Vérines, Vervant, Vibrac, Villars-en-Pons, Villars-les-Bois, La Villedieu, Villedoux, Villemorin, Villeneuve-la-Comtesse, Villexavier, Villiers-Couture, Vinax, Virollet, Virson, Voissay, Vouhé, Yves. |
Dipartimento Dordogne, comuni di:
|
Abjat-sur-Bandiat, Agonac, Ajat, Alles-sur-Dordogne, Allas-les-Mines, Allemans, Angoisse, Anlhiac, Annesse-et-Beaulieu, Antonne-et-Trigonant, Archignac, Aubas, Audrix, Augignac, Auriac-du-Périgord, Azerat, La Bachellerie, Badefols-d'Ans, Badefols-sur-Dordogne, Baneuil, Bardou, Bars, Bassillac et Auberoche, Bayac, Beaumontois en Périgord, Beaupouyet, Beauregard-de-Terrasson, Beauregard-et-Bassac, Beauronne, Beleymas, Berbiguières, Bergerac, Bertric-Burée, Besse, Beynac-et-Cazenac, Biras, Biron, Boisse, Boisseuilh, Bonneville-et-Saint-Avit-de-Fumadières, Borrèze, Bosset, Bouillac, Boulazac Isle Manoire, Bouniagues, Bourdeilles, Le Bourdeix, Bourg-des-Maisons, Bourg-du-Bost, Bourgnac, Bourniquel, Bourrou, Bouteilles-Saint-Sébastien, Bouzic, Brantôme en Périgord, Brouchaud, Le Bugue, Le Buisson-de-Cadouin, Bussac, Busserolles, Bussière-Badil, Calès, Calviac-en-Périgord, Campagnac-lès-Quercy, Campagne, Campsegret, Capdrot, Carlux, Carsac-Aillac, Carsac-de-Gurson, Carves, La Cassagne, Castelnaud-la-Chapelle, Castels et Bézenac, Cause-de-Clérans, Celles, Cénac-et-Saint-Julien, Chalagnac, Chalais, Champagnac-de-Belair, Champagne-et-Fontaine, Champcevinel, Champniers-et-Reilhac, Champs-Romain, Chancelade, Chantérac, Chapdeuil, La Chapelle-Aubareil, La Chapelle-Faucher, La Chapelle-Gonaguet, La Chapelle-Grésignac, La Chapelle-Montabourlet, La Chapelle-Montmoreau, La Chapelle-Saint-Jean, Chassaignes, Château-l'Évêque, Châtres, Cherval, Cherveix-Cubas, Chourgnac, Cladech, Clermont-de-Beauregard, Clermont-d'Excideuil, Colombier, Coly-Saint-Amand, Comberanche-et-Épeluche, Condat-sur-Trincou, Condat-sur-Vézère, Connezac, Conne-de-Labarde, La Coquille, Corgnac-sur-l'Isle, Cornille, Les Coteaux Périgourdins, Coubjours, Coulaures, Coulounieix-Chamiers, Coursac, Cours-de-Pile, Coutures, Coux et Bigaroque-Mouzens, Couze-et-Saint-Front, Creyssac, Creysse, Creyssensac-et-Pissot, Cubjac-Auvézère-Val d'Ans, Cunèges, Daglan, Doissat, Domme, La Dornac, Douchapt, Douville, La Douze, Douzillac, Dussac, Échourgnac, Église-Neuve-de-Vergt, Église-Neuve-d'Issac, Escoire, Étouars, Excideuil, Eygurande-et-Gardedeuil, Eymet, Eyraud-Crempse-Maurens, Eyzerac, Les Eyzies, Fanlac, Les Farges, Faurilles, Faux, La Feuillade, Firbeix, Le Fleix, Fleurac, Florimont-Gaumier, Fonroque, La Force, Fossemagne, Fougueyrolles, Fouleix, Fraisse, Gabillou, Gageac-et-Rouillac, Gardonne, Gaugeac, Génis, Ginestet, Gout-Rossignol, Grand-Brassac, Granges-d'Ans, Grignols, Grives, Groléjac, Grun-Bordas, Hautefaye, Hautefort, Issac, Issigeac, Jaure, Javerlhac-et-la-Chapelle-Saint-Robert, Jayac, La Jemaye-Ponteyraud, Journiac, Jumilhac-le-Grand, Lacropte, Lalinde, Lamonzie-Montastruc, Lamonzie-Saint-Martin, Lamothe-Montravel, Lanouaille, Lanquais, Le Lardin-Saint-Lazare, Larzac, Lavalade, Lavaur, Les Lèches, Léguillac-de-l'Auche, Lembras, Lempzours, Limeuil, Limeyrat, Liorac-sur-Louyre, Lisle, Lolme, Loubejac, Lunas, Lusignac, Lussas-et-Nontronneau, Manzac-sur-Vern, Marcillac-Saint-Quentin, Mareuil en Périgord, Marnac, Marquay, Marsac-sur-l'Isle, Marsalès, Mauzac-et-Grand-Castang, Mauzens-et-Miremont, Mayac, Mazeyrolles, Ménesplet, Mensignac, Mescoules, Meyrals, Mialet, Milhac-de-Nontron, Minzac, Molières, Monbazillac, Monestier, Monfaucon, Monmadalès, Monmarvès, Monpazier, Monsac, Monsaguel, Montagnac-d'Auberoche, Montagnac-la-Crempse, Montagrier, Montaut, Montazeau, Montcaret, Montferrand-du-Périgord, Montignac, Montpeyroux, Monplaisant, Montpon-Ménestérol, Montrem, Mouleydier, Moulin-Neuf, Mussidan, Nabirat, Nadaillac, Nailhac, Nanteuil-Auriac-de-Bourzac, Nantheuil, Nanthiat, Nastringues, Naussannes, Négrondes, Neuvic, Nontron, Orliac, Parcoul-Chenaud, Paulin, Paunat, Paussac-et-Saint-Vivien, Pays de Belvès, Payzac, Pazayac, Pechs-de-l'Espérance, Périgueux, Petit-Bersac, Peyrignac, Peyzac-le-Moustier, Pezuls, Piégut-Pluviers, Le Pizou, Plaisance, Plazac, Pomport, Pontours, Port-Sainte-Foy-et-Ponchapt, Prats-de-Carlux, Prats-du-Périgord, Pressignac-Vicq, Preyssac-d'Excideuil, Prigonrieux, Proissans, Queyssac, Quinsac, Rampieux, Razac-d'Eymet, Razac-de-Saussignac, Razac-sur-l'Isle, Ribagnac, Ribérac, La Rochebeaucourt-et-Argentine, La Roche-Chalais, La Roque-Gageac, Rouffignac-Saint-Cernin-de-Reilhac, Rouffignac-de-Sigoulès, Rudeau-Ladosse, Sadillac, Sagelat, Saint-Agne, Saint-Amand-de-Vergt, Saint-André-d'Allas, Saint-André-de-Double, Saint-Antoine-de-Breuilh, Saint-Aquilin, Saint-Astier, Saint-Aubin-de-Cadelech, Saint-Aubin-de-Lanquais, Saint-Aubin-de-Nabirat, Saint Aulaye-Puymangou, Saint-Avit-de-Vialard, Saint-Avit-Rivière, Saint-Avit-Sénieur, Saint-Barthélemy-de-Bellegarde, Saint-Barthélemy-de-Bussière, Saint-Capraise-de-Lalinde, Saint-Capraise-d'Eymet, Saint-Cassien, Saint-Cernin-de-Labarde, Saint-Cernin-de-l'Herm, Saint-Chamassy, Saint-Crépin-d'Auberoche, Saint-Crépin-et-Carlucet, Sainte-Croix, Sainte-Croix-de-Mareuil, Saint-Cybranet, Saint-Cyprien, Saint-Cyr-les-Champagnes, Saint-Estèphe, Saint-Étienne-de-Puycorbier, Sainte-Eulalie-d'Ans, Saint-Félix-de-Bourdeilles, Saint-Félix-de-Reillac-et-Mortemart, Saint-Félix-de-Villadeix, Sainte-Foy-de-Belvès, Sainte-Foy-de-Longas, Saint-Front-d'Alemps, Saint-Front-de-Pradoux, Saint-Front-la-Rivière, Saint-Front-sur-Nizonne, Saint-Geniès, Saint-Georges-Blancaneix, Saint-Georges-de-Montclard, Saint-Géraud-de-Corps, Saint-Germain-de-Belvès, Saint-Germain-des-Prés, Saint-Germain-du-Salembre, Saint-Germain-et-Mons, Saint-Géry, Saint-Geyrac, Saint-Hilaire-d'Estissac, Saint-Julien-Innocence-Eulalie, Saint-Jean-d'Ataux, Saint-Jean-de-Côle, Saint-Jean-d'Estissac, Saint-Jory-de-Chalais, Saint-Jory-las-Bloux, Saint-Julien-de-Lampon, Saint-Just, Saint-Laurent-des-Hommes, Saint-Laurent-des-Vignes, Saint-Laurent-la-Vallée, Saint-Léon-d'Issigeac, Saint-Léon-sur-l'Isle, Saint-Léon-sur-Vézère, Saint-Louis-en-l'Isle, Saint-Marcel-du-Périgord, Saint-Marcory, Saint-Martial-d'Albarède, Saint-Martial-d'Artenset, Saint-Martial-de-Nabirat, Saint-Martial-de-Valette, Saint-Martial-Viveyrol, Saint-Martin-de-Fressengeas, Saint-Martin-de-Gurson, Saint-Martin-de-Ribérac, Saint-Martin-des-Combes, Saint-Martin-l'Astier, Saint-Martin-le-Pin, Saint-Maime-de-Péreyrol, Saint-Méard-de-Drône, Saint-Méard-de-Gurçon, Saint-Médard-de-Mussidan, Saint-Médard-d'Excideuil, Saint-Mesmin, Saint-Michel-de-Double, Saint-Michel-de-Montaigne, Saint-Michel-de-Villadeix, Sainte-Mondane, Sainte-Nathalène, Saint-Nexans, Sainte-Orse, Saint-Pancrace, Saint-Pantaly-d'Excideuil, Saint-Pardoux-de-Drône, Saint-Pardoux-et-Vielvic, Saint-Pardoux-la-Rivière, Saint-Paul-de-Serre, Saint-Paul-la-Roche, Saint-Paul-Lizonne, Saint-Perdoux, Saint-Pierre-de-Chignac, Saint-Pierre-de-Côle, Saint-Pierre-de-Frugie, Saint-Pierre-d'Eyraud, Saint-Pompont, Saint-Priest-les-Fougères, Saint Privat en Périgord, Saint-Rabier, Sainte-Radegonde, Saint-Raphaël, Saint-Rémy, Saint-Romain-de-Monpazier, Saint-Romain-et-Saint-Clément, Saint-Saud-Lacoussière, Saint-Sauveur, Saint-Sauveur-Lalande, Saint-Seurin-de-Prats, Saint-Séverin-d'Estissac, Saint-Sulpice-de-Roumagnac, Saint-Sulpice-d'Excideuil, Sainte-Trie, Saint-Victor, Saint-Vincent-de-Connezac, Saint-Vincent-de-Cosse, Saint-Vincent-Jalmoutiers, Saint-Vincent-le-Paluel, Saint-Vincent-sur-l'Isle, Saint-Vivien, Salagnac, Salignac-Eyvigues, Salles-de-Belvès, Salon, Sanilhac, Sarlande, Sarlat-la-Canéda, Sarliac-sur-l'Isle, Sarrazac, Saussignac, Savignac-de-Miremont, Savignac-de-Nontron, Savignac-Lédrier, Savignac-les-Églises, Sceau-Saint-Angel, Segonzac, Sergeac, Serres-et-Montguyard, Servanches, Sigoulès-et-Flaugeac, Simeyrols, Singleyrac, Siorac-de-Ribérac, Siorac-en-Périgord, Sorges et Ligueux en Périgord, Soudat, Soulaures, Sourzac, Tamniès, Teillots, Temple-Laguyon, Terrasson-Lavilledieu, Teyjat, Thénac, Thenon, Thiviers, Thonac, Tocane-Saint-Apre, La Tour-Blanche-Cercles, Tourtoirac, Trélissac, Trémolat, Tursac, Urval, Val de Louyre et Caudeau, Vallereuil, Valojoulx, Vanxains, Varaignes, Varennes, Vaunac, Vélines, Vendoire, Verdon, Vergt, Vergt-de-Biron, Verteillac, Veyrignac, Veyrines-de-Domme, Veyrines-de-Vergt, Vézac, Villac, Villamblard, Villars, Villefranche-de-Lonchat, Villefranche-du-Périgord, Villetoureix, Vitrac. |
Dipartimento Gironde, comuni di:
|
Abzac, Aillas, Ambarès-et-Lagrave, Ambès, Andernos-les-Bains, Anglade, Arbanats, Arcachon, Arcins, Arès, Arsac, Artigues-près-Bordeaux, Les Artigues-de-Lussac, Arveyres, Asques, Aubiac, Audenge, Auriolles, Auros, Avensan, Ayguemorte-les-Graves, Bagas, Baigneaux, Balizac, Barie, Baron, Le Barp, Barsac, Bassanne, Bassens, Baurech, Bayas, Bayon-sur-Gironde, Bazas, Beautiran, Bégadan, Bègles, Béguey, Belin-Béliet, Bellebat, Bellefond, Belvès-de-Castillon, Bernos-Beaulac, Berson, Berthez, Beychac-et-Caillau, Bieujac, Biganos, Les Billaux, Birac, Blaignac, Blaignan-Prignac, Blanquefort, Blasimon, Blaye, Blésignac, Bommes, Bonnetan, Bonzac, Bordeaux, Bossugan, Bouliac, Bourdelles, Bourg, Bourideys, Le Bouscat, Brach, Branne, Brannens, Braud-et-Saint-Louis, Brouqueyran, Bruges, Budos, Cabanac-et-Villagrains, Cabara, Cadarsac, Cadaujac, Cadillac, Cadillac-en-Fronsadais, Camarsac, Cambes, Camblanes-et-Meynac, Camiac-et-Saint-Denis, Camiran, Camps-sur-l'Isle, Campugnan, Canéjan, Capian, Caplong, Captieux, Carbon-Blanc, Carcans, Cardan, Carignan-de-Bordeaux, Cars, Cartelègue, Casseuil, Castelmoron-d'Albret, Castelnau-de-Médoc, Castelviel, Castets et Castillon, Castillon-la-Bataille, Castres-Gironde, Caudrot, Caumont, Cauvignac, Cavignac, Cazalis, Cazats, Cazaugitat, Cénac, Cenon, Cérons, Cessac, Cestas, Cézac, Chamadelle, Cissac-Médoc, Civrac-de-Blaye, Civrac-sur-Dordogne, Civrac-en-Médoc, Cleyrac, Coimères, Coirac, Comps, Coubeyrac, Couquèques, Courpiac, Cours-de-Monségur, Cours-les-Bains, Coutras, Coutures, Créon, Croignon, Cubnezais, Cubzac-les-Ponts, Cudos, Cursan, Cussac-Fort-Médoc, Daignac, Dardenac, Daubèze, Dieulivol, Donnezac, Donzac, Doulezon, Les Églisottes-et-Chalaures, Escaudes, Escoussans, Espiet, Les Esseintes, Étauliers, Eynesse, Eyrans, Eysines, Faleyras, Fargues, Fargues-Saint-Hilaire, Le Fieu, Floirac, Flaujagues, Floudès, Fontet, Fossès-et-Baleyssac, Fours, Francs, Fronsac, Frontenac, Gabarnac, Gaillan-en-Médoc, Gajac, Galgon, Gans, Gardegan-et-Tourtirac, Gauriac, Gauriaguet, Générac, Génissac, Gensac, Gironde-sur-Dropt, Giscos, Gornac, Goualade, Gours, Gradignan, Grayan-et-l'Hôpital, Grézillac, Grignols, Guillac, Guillos, Guîtres, Gujan-Mestras, Le Haillan, Haux, Hostens, Hourtin, Hure, Illats, Isle-Saint-Georges, Izon, Jau-Dignac-et-Loirac, Jugazan, Juillac, Labarde, Labescau, La Brède, Lacanau, Ladaux, Lados, Lagorce, La Lande-de-Fronsac, Lamarque, Lamothe-Landerron, Lalande-de-Pomerol, Landerrouat, Landerrouet-sur-Ségur, Landiras, Langoiran, Langon, Lansac, Lanton, Lapouyade, Laroque, Lartigue, Laruscade, Latresne, Lavazan, Lège-Cap-Ferret, Léogeats, Léognan, Lerm-et-Musset, Lesparre-Médoc, Lestiac-sur-Garonne, Les Lèves-et-Thoumeyragues, Libourne, Lignan-de-Bazas, Lignan-de-Bordeaux, Ligueux, Listrac-de-Durèze, Listrac-Médoc, Lormont, Loubens, Louchats, Loupes, Loupiac, Loupiac-de-la-Réole, Lucmau, Ludon-Médoc, Lugaignac, Lugasson, Lugon-et-l'Île-du-Carnay, Lugos, Lussac, Macau, Madirac, Maransin, Marcenais, Marcheprime, Margaux-Cantenac, Margueron, Marimbault, Marions, Marsas, Martignas-sur-Jalle, Martillac, Martres, Masseilles, Massugas, Mauriac, Mazères, Mazion, Mérignac, Mérignas, Mesterrieux, Mios, Mombrier, Mongauzy, Monprimblanc, Monségur, Montagne, Montagoudin, Montignac, Montussan, Morizès, Mouillac, Mouliets-et-Villemartin, Moulis-en-Médoc, Moulon, Mourens, Naujac-sur-Mer, Naujan-et-Postiac, Néac, Nérigean, Neuffons, Le Nizan, Noaillac, Noaillan, Omet, Ordonnac, Origne, Paillet, Parempuyre, Pauillac, Les Peintures, Pellegrue, Périssac, Pessac, Pessac-sur-Dordogne, Petit-Palais-et-Cornemps, Peujard, Le Pian-Médoc, Le Pian-sur-Garonne, Pineuilh, Plassac, Pleine-Selve, Podensac, Pomerol, Pompéjac, Pompignac, Pondaurat, Porchères, Le Porge, Porte-de-Benauge, Portets, Le Pout, Préchac, Preignac, Prignac-et-Marcamps, Pugnac, Puisseguin, Pujols-sur-Ciron, Pujols, Le Puy, Puybarban, Puynormand, Queyrac, Quinsac, Rauzan, Reignac, La Réole, Rimons, Riocaud, Rions, La Rivière, Roaillan, Romagne, Roquebrune, La Roquille, Ruch, Sablons, Sadirac, Saillans, Saint-Aignan, Saint-André-de-Cubzac, Saint-André-du-Bois, Saint-André-et-Appelles, Saint-Androny, Saint-Antoine-du-Queyret, Saint-Antoine-sur-l'Isle, Saint-Aubin-de-Blaye, Saint-Aubin-de-Branne, Saint-Aubin-de-Médoc, Saint-Avit-de-Soulège, Saint-Avit-Saint-Nazaire, Saint-Brice, Saint-Caprais-de-Bordeaux, Saint-Christoly-de-Blaye, Saint-Christoly-Médoc, Saint-Christophe-des-Bardes, Saint-Christophe-de-Double, Saint-Cibard, Saint-Ciers-d'Abzac, Saint-Ciers-de-Canesse, Saint-Ciers-sur-Gironde, Sainte-Colombe, Saint-Côme, Sainte-Croix-du-Mont, Saint-Denis-de-Pile, Saint-Émilion, Saint-Estèphe, Saint-Étienne-de-Lisse, Sainte-Eulalie, Saint-Exupéry, Saint-Félix-de-Foncaude, Saint-Ferme, Sainte-Florence, Sainte-Foy-la-Grande, Sainte-Foy-la-Longue, Sainte-Gemme, Saint-Genès-de-Blaye, Saint-Genès-de-Castillon, Saint-Genès-de-Fronsac, Saint-Genès-de-Lombaud, Saint-Genis-du-Bois, Saint-Germain-de-Grave, Saint-Germain-d'Esteuil, Saint-Germain-du-Puch, Saint-Germain-de-la-Rivière, Saint-Gervais, Saint-Girons-d'Aiguevives, Sainte-Hélène, Saint-Hilaire-de-la-Noaille, Saint-Hilaire-du-Bois, Saint-Hippolyte, Saint-Jean-de-Blaignac, Saint-Jean-d'Illac, Saint-Julien-Beychevelle, Saint-Laurent-Médoc, Saint-Laurent-d'Arce, Saint-Laurent-des-Combes, Saint-Laurent-du-Bois, Saint-Laurent-du-Plan, Saint-Léger-de-Balson, Saint-Léon, Saint-Loubert, Saint-Loubès, Saint-Louis-de-Montferrand, Saint-Macaire, Saint-Magne, Saint-Magne-de-Castillon, Saint-Maixant, Saint-Mariens, Saint-Martial, Saint-Martin-Lacaussade, Saint-Martin-de-Laye, Saint-Martin-de-Lerm, Saint-Martin-de-Sescas, Saint-Martin-du-Bois, Saint-Martin-du-Puy, Saint-Médard-de-Guizières, Saint-Médard-d'Eyrans, Saint-Médard-en-Jalles, Saint-Michel-de-Castelnau, Saint-Michel-de-Fronsac, Saint-Michel-de-Rieufret, Saint-Michel-de-Lapujade, Saint-Morillon, Saint-Palais, Saint-Pardon-de-Conques, Saint-Paul, Saint-Pey-d'Armens, Saint-Pey-de-Castets, Saint-Philippe-d'Aiguille, Saint-Philippe-du-Seignal, Saint-Pierre-d'Aurillac, Saint-Pierre-de-Bat, Saint-Pierre-de-Mons, Saint-Quentin-de-Baron, Saint-Quentin-de-Caplong, Sainte-Radegonde, Saint-Romain-la-Virvée, Saint-Sauveur, Saint-Sauveur-de-Puynormand, Saint-Savin, Saint-Selve, Saint-Seurin-de-Bourg, Saint-Seurin-de-Cadourne, Saint-Seurin-de-Cursac, Saint-Seurin-sur-l'Isle, Saint-Sève, Saint-Sulpice-de-Faleyrens, Saint-Sulpice-de-Guilleragues, Saint-Sulpice-de-Pommiers, Saint-Sulpice-et-Cameyrac, Saint-Symphorien, Sainte-Terre, Saint-Trojan, Saint-Vincent-de-Paul, Saint-Vincent-de-Pertignas, Saint-Vivien-de-Blaye, Saint-Vivien-de-Médoc, Saint-Vivien-de-Monségur, Saint-Yzan-de-Soudiac, Saint-Yzans-de-Médoc, Salaunes, Salleboeuf, Salles, Les Salles-de-Castillon, Samonac, Saucats, Saugon, Saumos, Sauternes, La Sauve, Sauveterre-de-Guyenne, Sauviac, Savignac, Savignac-de-l'Isle, Semens, Sendets, Sigalens, Sillas, Soulac-sur-Mer, Soulignac, Soussac, Soussans, Tabanac, Le Taillan-Médoc, Taillecavat, Talais, Talence, Targon, Tarnès, Tauriac, Tayac, Le Teich, Le Temple, La Teste-de-Buch, Teuillac, Tizac-de-Curton, Tizac-de-Lapouyade, Toulenne, Le Tourne, Tresses, Le Tuzan, Uzeste, Val-de-Livenne, Val de Virvée, Valeyrac, Vayres, Vendays-Montalivet, Vensac, Vérac, Verdelais, Le Verdon-sur-Mer, Vertheuil, Vignonet, Villandraut, Villegouge, Villenave-de-Rions, Villenave-d'Ornon, Villeneuve, Virelade, Virsac, Yvrac. |
Dipartimento Lot-et-Garonne, comuni di:
|
Allons, Ambrus, Antagnac, Anzex, Argenton, Auriac-sur-Dropt, Baleyssagues, Barbaste, Beaupuy, Beauziac, Bouglon, Boussès, Bruch, Buzet-sur-Baïse, Calignac, Cambes, Casteljaloux, Castelnau-sur-Gupie, Caubeyres, Caubon-Saint-Sauveur, Cocumont, Couthures-sur-Garonne, Damazan, Durance, Duras, Escassefort, Esclottes, Espiens, Fargues-sur-Ourbise, Feugarolles, Gaujac, Grézet-Cavagnan, Guérin, Houeillès, Jusix, Labastide-Castel-Amouroux, Lachapelle, Lagupie, Lavardac, Lévignac-de-Guyenne, Leyritz-Moncassin, Loubès-Bernac, Marcellus, Marmande, Mauvezin-sur-Gupie, Meilhan-sur-Garonne, Moncaut, Montagnac-sur-Auvignon, Montesquieu, Monteton, Montgaillard-en-Albret, Montpouillan, Moustier, Nérac, Pardaillan, Peyrière, Pindères, Pompiey, Pompogne, Poussignac, Puch-d'Agenais, Razimet, La Réunion, Romestaing, Ruffiac, Saint-Astier, Saint-Avit, Sainte-Bazeille, Sainte-Colombe-de-Duras, Sainte-Colombe-en-Bruilhois, Sainte-Gemme-Martaillac, Saint-Géraud, Saint-Jean-de-Duras, Saint-Laurent, Saint-Léon, Saint-Martin-Curton, Saint-Martin-Petit, Saint-Pierre-de-Buzet, Saint-Pierre-sur-Dropt, Saint-Sauveur-de-Meilhan, Saint-Sernin, Samazan, Sauméjan, La Sauvetat-du-Dropt, Savignac-de-Duras, Sérignac-sur-Garonne, Seyches, Soumensac, Thouars-sur-Garonne, Vianne, Villefranche-du-Queyran, Villeneuve-de-Duras, Virazeil, Xaintrailles. |
7. Varietà principale/i di uve da vino
|
Abondant B |
|
Abouriou B |
|
Alicante Henri Bouschet N |
|
Aligoté B |
|
Alphonse Lavallée N |
|
Altesse B |
|
Alvarinho - Albariño |
|
Aléatico N |
|
Aramon N |
|
Aramon blanc B |
|
Aramon gris G |
|
Aranel B |
|
Arbane B |
|
Arinarnoa N |
|
Arriloba B |
|
Arrouya N |
|
Arrufiac B - Arrufiat |
|
Artaban N |
|
Aubin B |
|
Aubin vert B |
|
Aubun N - Murescola |
|
Auxerrois B |
|
Bachet N |
|
Barbaroux Rs |
|
Baroque B |
|
Biancu Gentile B |
|
Blanc Dame B |
|
Bouchalès N |
|
Bouillet N |
|
Bouquettraube B |
|
Bourboulenc B - Doucillon blanc |
|
Brachet N - Braquet |
|
Bronner B |
|
Brun Fourca N |
|
Brun argenté N - Vaccarèse |
|
Béclan N - Petit Béclan |
|
Béquignol N |
|
Cabernet blanc B |
|
Cabernet cortis N |
|
Cabernet franc N |
|
Cabernet-Sauvignon N |
|
Caladoc N |
|
Calitor N |
|
Camaralet B |
|
Carcajolo N |
|
Carcajolo blanc B |
|
Carignan N |
|
Carignan blanc B |
|
Carmenère N |
|
Castets N |
|
Chardonnay B |
|
Chasan B |
|
Chasselas B |
|
Chasselas rose Rs |
|
Chatus N |
|
Chenanson N |
|
Chenin B |
|
Cinsaut N - Cinsault |
|
Clairette B |
|
Clairette rose Rs |
|
Clarin B |
|
Claverie B |
|
Codivarta B |
|
Colombard B |
|
Colombaud B - Bouteillan |
|
Corbeau N - Douce noire |
|
Cot N - Malbec |
|
Counoise N |
|
Courbu B - Gros Courbu |
|
Courbu noir N |
|
Crouchen B - Cruchen |
|
César N |
|
Danlas B |
|
Duras N |
|
Durif N |
|
Egiodola N |
|
Ekigaïna N |
|
Elbling B |
|
Etraire de la Dui N |
|
Fer N - Fer Servadou, Braucol, Mansois, Pinenc |
|
Feunate N |
|
Floreal B |
|
Folignan B |
|
Folle blanche B |
|
Franc noir de Haute-Saône N |
|
Fuella nera N |
|
Furmint B |
|
Gamaret |
|
Gamay Fréaux N |
|
Gamay N |
|
Gamay de Bouze N |
|
Gamay de Chaudenay N |
|
Ganson N |
|
Gascon N |
|
Genovèse B |
|
Goldriesling B |
|
Gouget N |
|
Graisse B |
|
Gramon N |
|
Grassen N - Grassenc |
|
Grenache N |
|
Grenache blanc B |
|
Grenache gris G |
|
Gringet B |
|
Grolleau N |
|
Grolleau gris G |
|
Gros Manseng B |
|
Gros vert B |
|
Jacquère B |
|
Johanniter B |
|
Joubertin |
|
Jurançon blanc B |
|
Jurançon noir N - Dame noire |
|
Knipperlé B |
|
Lauzet B |
|
Len de l'El B - Loin de l'Oeil |
|
Liliorila B |
|
Listan B - Palomino |
|
Lival N |
|
Macabeu B - Macabeo |
|
Mancin N |
|
Manseng noir N |
|
Marsanne B |
|
Marselan N |
|
Mauzac B |
|
Mauzac rose Rs |
|
Mayorquin B |
|
Melon B |
|
Merlot N |
|
Merlot blanc B |
|
Meslier Saint-François B - Gros Meslier |
|
Meunier N |
|
Milgranet N |
|
Molette B |
|
Mollard N |
|
Monarch N |
|
Mondeuse N |
|
Mondeuse blanche B |
|
Monerac N |
|
Montils B |
|
Morrastel N - Minustellu, Graciano |
|
Mourvaison N |
|
Mourvèdre N - Monastrell |
|
Mouyssaguès |
|
Muresconu N - Morescono |
|
Muscadelle B |
|
Muscardin N |
|
Muscaris B |
|
Muscat Ottonel B - Muscat, Moscato |
|
Muscat cendré B - Muscat, Moscato |
|
Muscat d'Alexandrie B - Muscat, Moscato |
|
Muscat de Hambourg N - Muscat, Moscato |
|
Muscat à petits grains blancs B - Muscat, Moscato |
|
Muscat à petits grains roses Rs - Muscat, Moscato |
|
Mérille N |
|
Müller-Thurgau B |
|
Nielluccio N - Nielluciu |
|
Noir Fleurien N |
|
Négret de Banhars N |
|
Négrette N |
|
Ondenc B |
|
Orbois B |
|
Pagadebiti B |
|
Pascal B |
|
Perdea B |
|
Persan N |
|
Petit Courbu B |
|
Petit Manseng B |
|
Petit Meslier B |
|
Petit Verdot N |
|
Picardan B - Araignan |
|
Pineau d'Aunis N |
|
Pinot blanc B |
|
Pinot gris G |
|
Pinot noir N |
|
Pinotin N |
|
Piquepoul blanc B |
|
Piquepoul gris G |
|
Piquepoul noir N |
|
Plant droit N - Espanenc |
|
Portan N |
|
Poulsard N - Ploussard |
|
Prior N |
|
Prunelard N |
|
Précoce Bousquet B |
|
Précoce de Malingre B |
|
Raffiat de Moncade B |
|
Ribol N |
|
Riminèse B |
|
Rivairenc N - Aspiran noir |
|
Rivairenc blanc B - Aspiran blanc |
|
Rivairenc gris G - Aspiran gris |
|
Romorantin B - Danery |
|
Rosé du Var Rs |
|
Roublot B |
|
Roussanne B |
|
Roussette d'Ayze B |
|
Sacy B |
|
Saint Côme B |
|
Saint-Macaire N |
|
Saint-Pierre doré B |
|
Saphira B |
|
Sauvignac |
|
Sauvignon B - Sauvignon blanc |
|
Sauvignon gris G - Fié gris |
|
Savagnin blanc B |
|
Savagnin rose Rs |
|
Sciaccarello N |
|
Segalin N |
|
Select B |
|
Semebat N |
|
Semillon B |
|
Servanin N |
|
Servant B |
|
Solaris B |
|
Soreli B |
|
Souvignier gris Rs |
|
Syrah N - Shiraz |
|
Tannat N |
|
Tempranillo N |
|
Terret blanc B |
|
Terret gris G |
|
Terret noir N |
|
Tibouren N |
|
Tourbat B |
|
Touriga nacional N |
|
Tressot N |
|
Trousseau N |
|
Téoulier N |
|
Ugni blanc B |
|
Valdiguié N |
|
Velteliner rouge précoce Rs |
|
Verdesse B |
|
Vermentino B - Rolle |
|
Vidoc N |
|
Viognier B |
|
Voltis B |
8. Descrizione del legame/dei legami
La zona geografica di produzione comprende tutti i dipartimenti della Charente, della Charente-Maritime, della Dordogna, della Gironda e la parte occidentale del dipartimento di Lot-et-Garonne.
Il nome di quest'indicazione geografica protetta è strettamente legato alla vicinanza dell'oceano Atlantico, che costeggia la zona geografica a ovest per 250 chilometri. Bagnata da fiumi più o meno grandi - Garonna, Dordogna, Charente, Lot e dai loro numerosi affluenti - e tagliata centralmente da ovest a est dall'ampio estuario della Gironda, questa regione presenta un clima oceanico temperato, fortemente influenzato dalla vicinanza di questi corpi idrici e dalle acque calde della Corrente del Golfo. Gli inverni sono miti e umidi e le estati calde, secche e soleggiate e il soleggiamento medio è di circa 1 950 ore all'anno. Queste condizioni climatiche sono assolutamente favorevoli alla coltivazione della vite. La mitezza marittima, dovuta all'effetto delle maree che risalgono gli estuari e dei venti marini dominanti da ovest, si avverte fino a oltre cento chilometri dalle foci dei fiumi. Il clima oceanico si attenua a est e presenta tendenze più continentali con inverni più freddi ed estati più calde.
Si distinguono tre principali tipi di suoli molto favorevoli all'impianto dei vigneti: terreni bruni argilloso-calcarei su substrato calcareo, terreni dilavati di «boulbènes» (limo-sabbiosi) derivanti da strati ricoperti di limo eolico su «sabbie, argille e ghiaia del Périgord» e terreni alluvionali di ghiaia, argilla, sabbia e limo in proporzioni diverse, corrispondenti ai terrazzi vecchi e nuovi dei fiumi. Con il suo ampio sbocco sul mare, il bacino di produzione è aperto agli scambi commerciali sin dall'antichità. La coltivazione della vite giunge nel sud-ovest della Francia sotto l'influenza romana mentre nel Medioevo lo sviluppo dei vigneti è strettamente legato al possesso dell'Aquitania da parte della corona inglese. In tutta Europa cresce notevolmente la notorietà dei vini, che recano spesso il nome dei porti fluviali da cui sono spediti. Grandi porti come Bordeaux o La Rochelle si strutturano attorno al commercio marittimo dei vini e delle acquaviti di tutta la regione.
La maggior parte della produzione vinicola della regione è a denominazione di origine controllata. I vins de pays de l'Atlantique si sono sviluppati in un contesto di creazione dei bacini di produzione e di definizione di una segmentazione dei vini prodotti in grandi aree vitivinicole e costituiscono pertanto la base di questa nuova suddivisione. La prima raccolta è avvenuta nel 2006.
L'IGP «Atlantique» include sia vini rossi che vini bianchi e rosati, ma con una prevalenza di vini rossi (50 %); i vini bianchi e rosati sono in proporzione equivalente (25 %). I vitigni utilizzati sono principalmente quelli tradizionali del sud-ovest rappresentati, per i vini rossi e rosati, da Merlot N, Cabernet Sauvignon N, Cabernet franc N e Cot N (o Malbec) mentre, per i vini bianchi, da Sauvignon B, Semillon B e Ugni blanc B. La possibilità di impiantare vitigni provenienti da altre zone vitivinicole viene lasciata ai produttori, permettendo sia l'adattamento e l'evoluzione qualitativa dei prodotti, sia la produzione di vini di varietà dai nomi facilmente riconoscibili dal consumatore.
I vini sono morbidi, fruttati e aromatici. La produzione dell'IGP «Atlantique» è mediamente di 25 000 ettolitri l'anno per i primi quattro anni di produzione. I vigneti sono presenti da 2 000 anni in tutta la zona geografica dell'IGP «Atlantique», a riprova dell'idoneità storica di questa regione alla produzione di vino.
Ampiamente commercializzati a livello locale, questi vini sono destinati ai flussi turistici sulla costa atlantica. Per la loro freschezza, i vini bianchi e rosati si prestano infatti particolarmente bene a un facile consumo estivo, in abbinamento alle ostriche di Marennes o di Arcachon e ad altri prodotti del sud-ovest della Francia. I vini rossi, più specifici di questa regione della Francia, completano la gamma dei vini a denominazione d'origine prodotti sullo stesso territorio e molto conosciuti in tutto il mondo. Il clima temperato per effetto della vicinanza dell'oceano Atlantico determina la produzione di vini equilibrati, freschi ed eleganti e di vini che esprimono appieno la tipicità dei vitigni da cui sono ottenuti. Questi prodotti permettono un approccio conviviale ai vini della regione, invitando alla scoperta delle molteplici denominazioni di origine protetta di spiccata tipicità che formano il mosaico di questo territorio.
9. Ulteriori condizioni essenziali (confezionamento, etichettatura, altri requisiti)
Zona di prossimità immediata (1)
Quadro normativo:
|
nella legislazione nazionale |
Tipo di condizione ulteriore:
|
deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata. |
Descrizione della condizione:
|
la zona di prossimità immediata definita in deroga per la vinificazione e l'elaborazione dei vini a indicazione geografica protetta «Atlantique» è costituita dal territorio dei seguenti comuni secondo il codice geografico ufficiale del 18 febbraio 2022: |
Dipartimento Corrèze, comuni di:
|
Albignac, Allassac, Arnac-Pompadour, Astaillac, Aubazines, Ayen, Beaulieu-sur-Dordogne, Benayes, Beynat, Beyssac, Beyssenac, Bilhac, Branceilles, Brignac-la-Plaine, Brive-la-Gaillarde, Chabrignac, La Chapelle-aux-Brocs, La Chapelle-aux-Saints, Chartrier-Ferrière, Chasteaux, Chauffour-sur-Vell, Chenailler-Mascheix, Collonges-la-Rouge, Concèze, Cosnac, Cublac, Curemonte, Dampniat, Donzenac, Estivals, Estivaux, Jugeals-Nazareth, Juillac, Lagleygeolle, Lanteuil, Larche, Lascaux, Ligneyrac, Liourdres, Lissac-sur-Couze, Lostanges, Louignac, Lubersac, Malemort, Mansac, Marcillac-la-Croze, Meyssac, Montgibaud, Nespouls, Noailhac, Noailles, Nonards, Objat, Orgnac-sur-Vézère, Palazinges, Perpezac-le-Blanc, Perpezac-le-Noir, Le Pescher, Puy-d'Arnac, Queyssac-les-Vignes, Rosiers-de-Juillac, Sadroc, Saillac, Saint-Aulaire, Saint-Bazile-de-Meyssac, Saint-Bonnet-la-Rivière, Saint-Bonnet-l'Enfantier, Saint-Cernin-de-Larche, Saint-Cyprien, Saint-Cyr-la-Roche, Saint-Eloy-les-Tuileries, Sainte-Féréole, Saint-Julien-le-Vendômois, Saint-Julien-Maumont, Saint-Martin-Sepert, Saint-Pantaléon-de-Larche, Saint-Pardoux-Corbier, Saint-Pardoux-l'Ortigier, Saint-Robert, |
Quadro normativo:
|
nella legislazione nazionale |
Tipo di condizione ulteriore:
|
disposizioni supplementari in materia di etichettatura. |
Descrizione della condizione:
l'indicazione geografica protetta «Atlantique» può essere completata dai seguenti elementi:
|
l'indicazione di uno o più vitigni; |
|
le menzioni «primeur» o «nouveau» (novello); |
|
Il logo IGP dell'Unione europea è riportato in etichetta quando la menzione «Indicazione geografica protetta» è sostituita dalla menzione tradizionale «Vin de pays». |
Zona di prossimità immediata (2)
Quadro normativo:
|
nella legislazione dell'UE |
Tipo di condizione ulteriore:
|
deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata. |
Descrizione della condizione:
|
Saint-Solve, Saint-Sornin-Lavolps, Saint-Viance, Segonzac, Ségur-le-Château, Sérilhac, Sioniac, Troche, Tudeils, Turenne, Ussac, Varetz, Vars-sur-Roseix, Végennes, Vigeois, Vignols, Voutezac, Yssandon. |
Dipartimento Gers, comuni di:
|
Arblade-le-Haut, Avensac, Avezan, Ayguetinte, Ayzieu, Bajonnette, Bascous, Beaucaire, Beaumont, Béraut, Berrac, Bétous, Bezolles, Bivès, Blaziert, Bonas, Bourrouillan, Bretagne-d'Armagnac, Brugnens, Cadeilhan, Campagne-d'Armagnac, Cassaigne, Castelnau-d'Arbieu, Castelnau d'Auzan Labarrère, Castelnau-sur-l'Auvignon, Castéra-Lectourois, Castéra-Verduzan, Castéron, Castet-Arrouy, Castex-d'Armagnac, Caupenne-d'Armagnac, Caussens, Cazaubon, Cazeneuve, Céran, Cézan, Condom, Courrensan, Cravencères, Dému, Eauze, Espas, Estang, Estramiac, Flamarens, Fleurance, Fourcès, Gaudonville, Gavarret-sur-Aulouste, Gazaupouy, Gimbrède, Gondrin, Goutz, Homps, Le Houga, L'Isle-Bouzon, Justian, Labrihe, Lagarde, Lagardère, Lagraulet-du-Gers, Lalanne, Lamothe-Goas, Lannemaignan, Lannepax, Lanne-Soubiran, Larée, Larressingle, Larroque-Engalin, Larroque-Saint-Sernin, Larroque-sur-l'Osse, Laujuzan, Lauraët, Lectoure, Lias-d'Armagnac, Ligardes, Loubédat, Luppé-Violles, Magnan, Magnas, Maignaut-Tauzia, Manciet, Mansempuy, Mansencôme, Maravat, Marguestau, Marsolan, Mas-d'Auvignon, Mauléon-d'Armagnac, Maupas, Mauroux, Mauvezin, Miradoux, Miramont-Latour, Monclar, Monfort, Monguilhem, Monlezun-d'Armagnac, Montestruc-sur-Gers, Montréal, Mormès, Mouchan, Mourède, Nogaro, |
Zona di prossimità immediata (3)
Quadro normativo:
|
nella legislazione dell'UE |
Tipo di condizione ulteriore:
|
deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata. |
Descrizione della condizione:
|
Noulens, Panjas, Pauilhac, Perchède, Pergain-Taillac, Pessoulens, Peyrecave, Pis, Plieux, Pouy-Roquelaure, Préchac, Puységur, Ramouzens, Réans, Réjaumont, La Romieu, Roquepine, Roques, Rozès, Saint-Antoine, Saint-Antonin, Saint-Avit-Frandat, Saint-Brès, Sainte-Christie-d'Armagnac, Saint-Clar, Saint-Créac, Sainte-Gemme, Saint-Griède, Saint-Léonard, Saint-Martin-d'Armagnac, Saint-Martin-de-Goyne, Sainte-Mère, Saint-Mézard, Saint-Orens, Saint-Orens-Pouy-Petit, Saint-Paul-de-Baïse, Saint-Puy, Sainte-Radegonde, Salles-d'Armagnac, Sarrant, La Sauvetat, Séailles, Sempesserre, Sérempuy, Sion, Solomiac, Sorbets, Taybosc, Terraube, Toujouse, Tournecoupe, Urdens, Urgosse, Valence-sur-Baïse. |
Dipartimento Landes, comuni di:
|
Aire-sur-l'Adour, Arboucave, Arengosse, Argelouse, Artassenx, Arthez-d'Armagnac, Arue, Arx, Aubagnan, Audignon, Aureilhan, Aurice, Bahus-Soubiran, Banos, Bascons, Bas-Mauco, Bats, Baudignan, Belhade, Bélis, Benquet, Betbezer-d'Armagnac, Bias, Biscarrosse, Bordères-et-Lamensans, Bostens, Bougue, Bourdalat, Bourriot-Bergonce, Bretagne-de-Marsan, Brocas, Buanes, Cachen, Callen, Campagne, Campet-et-Lamolère, Canenx-et-Réaut, Castandet, Castelnau-Tursan, Castelner, Cauna, Cazalis, Cazères-sur-l'Adour, Cère, Classun, Clèdes, Commensacq, Coudures, Créon-d'Armagnac, Duhort-Bachen, Dumes, Escalans, Escource, Estigarde, Eugénie-les-Bains, Eyres-Moncube, Fargues, Le Frêche, Gabarret, Gaillères, Garein, Gastes, Geaune, Geloux, Grenade-sur-l'Adour, Hagetmau, Haut-Mauco, |
Zona di prossimità immediata (4)
Quadro normativo:
|
nella legislazione dell'UE |
Tipo di condizione ulteriore:
|
deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata. |
Descrizione della condizione:
|
Herré, Hontanx, Horsarrieu, Labastide-Chalosse, Labastide-d'Armagnac, Labouheyre, Labrit, Lacajunte, Lacquy, Lacrabe, Laglorieuse, Lagrange, Larrivière-Saint-Savin, Latrille, Lauret, Lencouacq, Lesperon, Liposthey, Losse, Lubbon, Lucbardez-et-Bargues, Lüe, Luglon, Lussagnet, Luxey, Maillas, Maillères, Mano, Mant, Mauries, Maurrin, Mauvezin-d'Armagnac, Mazerolles, Mézos, Mimizan, Miramont-Sensacq, Momuy, Monget, Monségur, Montaut, Mont-de-Marsan, Montégut, Montgaillard, Montsoué, Morcenx-la-Nouvelle, Morganx, Moustey, Onesse-Laharie, Ousse-Suzan, Parentis-en-Born, Parleboscq, Payros-Cazautets, Pécorade, Perquie, Peyre, Philondenx, Pimbo, Pissos, Pontenx-les-Forges, Poudenx, Pouydesseaux, Pujo-le-Plan, Puyol-Cazalet, Renung, Retjons, Rimbez-et-Baudiets, Roquefort, Sabres, Saint-Agnet, Saint-Avit, Sainte-Colombe, Saint-Cricq-Chalosse, Saint-Cricq-Villeneuve, Sainte-Eulalie-en-Born, Sainte-Foy, Saint-Gein, Saint-Gor, Saint-Julien-d'Armagnac, Saint-Justin, Saint-Loubouer, Saint-Martin-d'Oney, Saint-Maurice-sur-Adour, Saint-Paul-en-Born, Saint-Perdon, Saint-Pierre-du-Mont, Saint-Sever, Samadet, Sanguinet, Sarbazan, Sarraziet, Sarron, Saugnacq-et-Muret, Le Sen, Serres-Gaston, Serreslous-et-Arribans, Solférino, Sorbets, Sore, Trensacq, Uchacq-et-Parentis, Urgons, Vert, Vielle-Tursan, Vielle-Soubiran, Le Vignau, Villeneuve-de-Marsan, Ychoux, Ygos-Saint-Saturnin. |
Dipartimento Lot, comuni di:
|
Albas, Anglars-Juillac, Arcambal, Les Arques, Aujols, Bach, |
Zona di prossimità immediata (5)
Quadro normativo:
|
nella legislazione dell'UE |
Tipo di condizione ulteriore:
|
deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata. |
Descrizione della condizione:
|
Beauregard, Bélaye, Belfort-du-Quercy, Bellefont-La Rauze, Belmont-Sainte-Foi, Berganty, Blars, Boissières, Porte-du-Quercy, Bouziès, Cabrerets, Cahors, Caillac, Calamane, Calvignac, Cambayrac, Carnac-Rouffiac, Cassagnes, Castelfranc, Castelnau Montratier-Sainte Alauzie, Catus, Cazals, Cénevières, Cézac, Cieurac, Concots, Cras, Crayssac, Crégols, Cremps, Douelle, Duravel, Escamps, Esclauzels, Espère, Flaujac-Poujols, Floressas, Fontanes, Francoulès, Frayssinet-le-Gélat, Gigouzac, Gindou, Goujounac, Grézels, Les Junies, Labastide-du-Vert, Labastide-Marnhac, Laburgade, Lacapelle-Cabanac, Lagardelle, Lalbenque, Lamagdelaine, Laramière, Lauzès, Lendou-en-Quercy, Lentillac-du-Causse, Lherm, Lhospitalet, Limogne-en-Quercy, Lugagnac, Luzech, Marminiac, Mauroux, Maxou, Mechmont, Mercuès, Le Montat, Montcabrier, Montcléra, Montcuq-en-Quercy-Blanc, Montdoumerc, Montgesty, Montlauzun, Nadillac, Nuzéjouls, Orniac, Parnac, Les Pechs du Vers, Pern, Pescadoires, Pomarède, Pontcirq, Pradines, Prayssac, Promilhanes, Puy-l'évêque, Sabadel-Lauzès, Saillac, Saint-Caprais, Saint-Cirq-Lapopie, Barguelonne-en-Quercy, Saint-Denis-Catus, Saint Géry-Vers, Saint-Martin-Labouval, Saint-Martin-le-Redon, Saint-Médard, Saint-Paul-Flaugnac, Saint-Pierre-Lafeuille, Saint-Vincent-Rive-d'Olt, Sauliac-sur-Célé, Sauzet, Sénaillac-Lauzès, Sérignac, Soturac, Tour-de-Faure, Touzac, Trespoux-Rassiels, Varaire, Vaylats, Vidaillac, Villesèque, Vire-sur-Lot. |
Zona di prossimità immediata (6)
Quadro normativo:
|
nella legislazione dell'UE |
Tipo di condizione ulteriore:
|
deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata. |
Descrizione della condizione:
Dipartimento Lot-et-Garonne, comuni di:
|
Agen, Agmé, Agnac, Aiguillon, Allemans-du-Dropt, Andiran, Armillac, Astaffort, Aubiac, Bajamont, Bazens, Beaugas, Birac-sur-Trec, Boé, Bon-Encontre, Boudy-de-Beauregard, Bourgougnague, Bourran, Brax, Brugnac, Cahuzac, Calonges, Cancon, Casseneuil, Castelmoron-sur-Lot, Castelnaud-de-Gratecambe, Castillonnès, Caudecoste, Caumont-sur-Garonne, Cavarc, Clairac, Clermont-Dessous, Colayrac-Saint-Cirq, Coulx, Cuq, Douzains, Estillac, Fals, Fauguerolles, Fauillet, Ferrensac, Fieux, Fongrave, Foulayronnes, Fourques-sur-Garonne, Francescas, Fréchou, Frégimont, Galapian, Gontaud-de-Nogaret, Grateloup-Saint-Gayrand, Hautesvignes, Labretonie, Lafitte-sur-Lot, Lagarrigue, Lagruère, Lalandusse, Lamontjoie, Lannes, Laparade, Laperche, Laplume, Lasserre, Lauzun, Lavergne, Layrac, Longueville, Lougratte, Marmont-Pachas, Le Mas-d'Agenais, Mézin, Miramont-de-Guyenne, Moirax, Monbahus, Monclar, Moncrabeau, Monheurt, Montastruc, Montauriol, Montignac-de-Lauzun, Montignac-Toupinerie, Monviel, Moulinet, Nicole, Nomdieu, Pailloles, Le Passage, Pinel-Hauterive, Pont-du-Casse, Port-Sainte-Marie, Poudenas, Puymiclan, Puysserampion, Réaup-Lisse, Roquefort, Roumagne, Saint-Barthélemy-d'Agenais, Saint-Colomb-de-Lauzun, Saint-Etienne-de-Fougères, Saint-Hilaire-de-Lusignan, Saint-Léger, Sainte-Marthe, Sainte-Maure-de-Peyriac, Saint-Maurice-de-Lestapel, Saint-Nicolas-de-la-Balerme, |
Zona di prossimità immediata (7)
Quadro normativo:
|
nella legislazione dell'UE |
Tipo di condizione ulteriore:
|
deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata. |
Descrizione della condizione:
|
Saint-Pardoux-du-Breuil, Saint-Pardoux-Isaac, Saint-Pastour, Saint-Pé-Saint-Simon, Saint-Quentin-du-Dropt, Saint-Salvy, Saint-Sixte, Saint-Vincent-de-Lamontjoie, Saumont, Sauveterre-Saint-Denis, Ségalas, Sénestis, Sérignac-Péboudou, Sos, Taillebourg, Tombebéuf, Tonneins, Tourtrès, Varès, Verteuil-d'Agenais, Villebramar, Villeton. |
Dipartimento Deux-Sèvres, comuni di:
|
Aiffres, Aigondigné, Alloinay, Amuré, Arçais, Ardin, Asnières-en-Poitou, Aubigné, Augé, Avon, Azay-le-Brûlé, Beaussais-Vitré, Beauvoir-sur-Niort, Béceleuf, Bessines, Beugnon-Thireuil, Bougon, Le Bourdet, Brieuil-sur-Chizé, Brioux-sur-Boutonne, Brûlain, Le Busseau, Caunay, Celles-sur-Belle, Champdeniers, La Chapelle-Bâton, La Chapelle-Pouilloux, Chauray, Chef-Boutonne, Chenay, Chérigné, Cherveux, Chey, Chizé, Clussais-la-Pommeraie, Coulon, Coulonges-sur-l'Autize, Cours, Couture-d'Argenson, La Crèche, Echiré, Ensigné, Epannes, Exireuil, Exoudun, Faye-sur-Ardin, Fenioux, Fontenille-Saint-Martin-d'Entraigues, Fontivillié, Fors, Les Fosses, La Foye-Monjault, François, Fressines, Frontenay-Rohan-Rohan, Germond-Rouvre, Granzay-Gript, Juillé, Juscorps, Lezay, Limalonges, Lorigné, Loubigné, Loubillé, Luché-sur-Brioux, Lusseray, Magné, Mairé-Levescault, Maisonnay, Marcillé, Marigny, Mauzé-sur-le-Mignon, Melle, Melleran, Messé, Montalembert, La Mothe-Saint-Héray, Nanteuil, Niort, Paizay-le-Chapt, Pamplie, Pamproux, Périgné, Pers, Plaine-d'Argenson, Pliboux, Prahecq, |
Zona di prossimità immediata (8)
Quadro normativo:
|
nella legislazione dell'UE |
Tipo di condizione ulteriore:
|
deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata. |
Descrizione della condizione:
|
Prailles-La Couarde, Prin-Deyrançon, Puihardy, La Rochénard, Rom, Romans, Saint-Christophe-sur-Roc, Saint-Coutant, Sainte-Eanne, Saint-Gelais, Saint-Georges-de-Rex, Saint-Hilaire-la-Palud, Saint-Laurs, Saint-Maixent-de-Beugné, Saint-Maixent-l'école, Saint-Martin-de-Bernegoue, Saint-Martin-de-Saint-Maixent, Saint-Maxire, Sainte-Néomaye, Sainte-Ouenne, Saint-Pompain, Saint-Rémy, Saint-Romans-des-Champs, Saint-Romans-lès-Melle, Sainte-Soline, Saint-Symphorien, Saint-Vincent-la-Châtre, Saivres, Salles, Sansais, Sauzé-Vaussais, Sciecq, Scillé, Secondigné-sur-Belle, Séligné, Sepvret, Soudan, Souvigné, Surin, Valdelaume, Val-du-Mignon, Vallans, Vançais, Le Vanneau-Irleau, Vanzay, Vernoux-sur-Boutonne, Le Vert, Villefollet, Villemain, Villiers-en-Bois, Villiers-en-Plaine, Villiers-sur-Chizé, Vouillé, Xaintray. |
Dipartimento Vendée, comuni di:
|
Les Achards, L'Aiguillon-la-Presqu'île, L'Aiguillon-sur-Vie, Angles, Antigny, Apremont, Auchay-sur-Vendée, Avrillé, Barbâtre, La Barre-de-Monts, Bazoges-en-Pareds, Beaulieu-sous-la-Roche, Beauvoir-sur-Mer, Benet, Le Bernard, Bois-de-Céné, La Boissière-des-Landes, Bouillé-Courdault, Bouin, Le Boupère, Bourneau, Brem-sur-Mer, Bretignolles-sur-Mer, Breuil-Barret, La Caillère-Saint-Hilaire, Cezais, Chaillé-les-Marais, La Chaize-Giraud, Challans, Champagné-les-Marais, Le Champ-Saint-Père, La Chapelle-aux-Lys, La Chapelle-Hermier, La Chapelle-Palluau, |
Zona di prossimità immediata (9)
Quadro normativo:
|
nella legislazione dell'UE |
Tipo di condizione ulteriore:
|
deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata. |
Descrizione della condizione:
|
La Chapelle-Thémer, Chasnais, La Châtaigneraie, Châteauneuf, Chavagnes-les-Redoux, Cheffois, Coëx, Commequiers, Curzon, Damvix, Doix lès Fontaines, L'Epine, Falleron, Faymoreau, Le Fenouiller, Fontenay-le-Comte, Foussais-Payré, Froidfond, La Garnache, Le Girouard, Givrand, Le Givre, Grand'Landes, Grosbreuil, Grues, Le Gué-de-Velluire, La Guérinière, L'Hermenault, L'Ile-d'Elle, L'Ile-d'Olonne, L'Ile-d'Yeu, Jard-sur-Mer, La Jaudonnière, La Jonchère, Lairoux, Landeronde, Landevieille, Le Langon, Liez, Loge-Fougereuse, Longèves, Longeville-sur-Mer, Luçon, Maché, Les Magnils-Reigniers, Maillé, Maillezais, Marillet, Marsais-Sainte-Radégonde, Martinet, Le Mazeau, La Meilleraie-Tillay, Menomblet, Mervent, Monsireigne, Montournais, Montreuil, Moreilles, Mouilleron-Saint-Germain, Moutiers-les-Mauxfaits, Mouzeuil-Saint-Martin, Nalliers, Nieul-le-Dolent, Noirmoutier-en-l'Ile, Notre-Dame-de-Monts, Notre-Dame-de-Riez, L'Orbrie, Palluau, Le Perrier, Petosse, Pissotte, Poiroux, Pouillé, Pouzauges, Puy-de-Serre, Puyravault, Réaumur, La Réorthe, Rives-d'Autise, Les Sables-d'Olonne, Saint-Aubin-la-Plaine, Saint-Avaugourd-des-Landes, Saint-Benoist-sur-Mer, Saint-Christophe-du-Ligneron, Saint-Cyr-des-Gâts, Saint-Cyr-en-Talmondais, Saint-Denis-du-Payré, Saint-Etienne-de-Brillouet, Saint-Etienne-du-Bois, Sainte-Flaive-des-Loups, Sainte-Foy, |
Zona di prossimità immediata (10)
Quadro normativo:
|
nella legislazione dell'UE |
Tipo di condizione ulteriore:
|
deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata. |
Descrizione della condizione:
|
Sainte-Gemme-la-Plaine, Saint-Georges-de-Pointindoux, Saint-Gervais, Saint-Gilles-Croix-de-Vie, Sainte-Hermine, Saint-Hilaire-de-Riez, Saint-Hilaire-des-Loges, Saint-Hilaire-de-Voust, Saint-Hilaire-la-Forét, Saint-Jean-de-Beugné, Saint-Jean-de-Monts, Saint-Juire-Champgillon, Saint-Julien-des-Landes, Saint-Laurent-de-la-Salle, Saint-Maixent-sur-Vie, Saint-Martin-de-Fraigneau, Saint-Martin-des-Fontaines, Saint-Martin-Lars-en-Sainte-Hermine, Saint-Mathurin, Saint-Maurice-des-Noues, Saint-Maurice-le-Girard, Saint-Mesmin, Saint-Michel-en-l'Herm, Saint-Michel-le-Cloucq, Saint-Paul-Mont-Penit, Saint-Pierre-du-Chemin, Saint-Pierre-le-Vieux, Sainte-Radégonde-des-Noyers, Saint-Révérend, Saint-Sigismond, Saint-Sulpice-en-Pareds, Saint-Urbain, Saint-Valérien, Saint-Vincent-sur-Graon, Saint-Vincent-sur-Jard, Sallertaine, Sérigné, Sèvremont, Soullans, La Taillée, Tallud-Sainte-Gemme, Talmont-Saint-Hilaire, La Tardière, Thiré, Thouarsais-Bouildroux, La Tranche-sur-Mer, Triaize, Vairé, Les Velluire-sur-Vendée, Vix, Vouillé-les-Marais, Vouvant, Xanton-Chassenon. |
Dipartimento Vienne, comuni di:
|
Adriers, Anché, Angles-sur-l'Anglin, Antigny, Asnières-sur-Blour, Asnois, Availles-Limouzine, Béthines, Blanzay, Bouresse, Bourg-Archambault, |
Zona di prossimità immediata (11)
Quadro normativo:
|
nella legislazione dell'UE |
Tipo di condizione ulteriore:
|
deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata. |
Descrizione della condizione:
|
Brigueil-le-Chantre, Brion, Brux, La Bussière, Champagné-le-Sec, Champagné-Saint-Hilaire, Champniers, La Chapelle-Bâton, Chapelle-Viviers, Charroux, Chatain, Château-Garnier, Chaunay, Chauvigny, Civaux, Civray, Coulonges, La Ferrière-Airoux, Fleix, Gençay, Genouillé, Gouex, Haims, L'Isle-Jourdain, Jouhet, Journet, Joussé, Lathus-Saint-Rémy, Lauthiers, Leignes-sur-Fontaine, Lhommaizé, Liglet, Linazay, Lizant, Luchapt, Lussac-les-Châteaux, Magné, Mauprévoir, Mazerolles, Millac, Montmorillon, Moulismes, Moussac, Mouterre-sur-Blourde, Nalliers, Nérignac, Paizay-le-Sec, Payroux, Persac, Pindray, Plaisance, Pressac, Queaux, Romagne, Saint-Gaudent, Saint-Germain, Saint-Laurent-de-Jourdes, Saint-Léomer, Saint-Macoux, Saint-Martin-l'Ars, Saint-Maurice-la-Clouère, Saint-Pierre-de-Maillé, Saint-Pierre-d'Exideuil, Sainte-Radégonde, Saint-Romain, Saint-Savin, Saint-Saviol, Saint-Secondin, Saulgé, Savigné, Sillars, Sommières-du-Clain, Surin, Thollet, La Trimouille, Usson-du-Poitou, Valdivienne, Valence-en-Poitou, Verrières, Le Vigeant, Villemort, Voulême, Voulon. |
Dipartimento Haute-Vienne, comuni di:
|
Aixe-sur-Vienne, Ambazac, Arnac-la-Poste, Augne, Aureil, Azat-le-Ris, Balledent, La Bazeuge, Beaumont-du-Lac, Bellac, Berneuil, Bersac-sur-Rivalier, |
Zona di prossimità immediata (12)
Quadro normativo:
|
nella legislazione dell'UE |
Tipo di condizione ulteriore:
|
deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata. |
Descrizione della condizione:
|
Bessines-sur-Gartempe, Beynac, Les Billanges, Blanzac, Blond, Boisseuil, Bonnac-la-Côte, Bosmie-l'Aiguille, Breuilaufa, Le Buis, Bujaleuf, Burgnac, Bussière-Galant, Les Cars, Chaillac-sur-Vienne, Le Chalard, Châlus, Chamboret, Champagnac-la-Rivière, Champnétery, Champsac, La Chapelle-Montbrandeix, Chaptelat, Château-Chervix, Châteauneuf-la-Forét, Châteauponsac, Le Châtenet-en-Dognon, Cheissoux, Chéronnac, Cieux, Cognac-la-Forêt, Compreignac, Condat-sur-Vienne, Coussac-Bonneval, Couzeix, La Croisille-sur-Briance, La Croix-sur-Gartempe, Cromac, Cussac, Dinsac, Dompierre-les-Églises, Domps, Le Dorat, Dournazac, Droux, Eybouleuf, Eyjeaux, Eymoutiers, Feytiat, Flavignac, Folles, Fromental, Gajoubert, La Geneytouse, Glandon, Glanges, Gorre, Les Grands-Chézeaux, Isle, Jabreilles-les-Bordes, Janailhac, Javerdat, La Jonchère-Saint-Maurice, Jouac, Jourgnac, Ladignac-le-Long, Laurière, Lavignac, Limoges, Linards, Lussac-les-églises, Magnac-Bourg, Magnac-Laval, Mailhac-sur-Benaize, Maisonnais-sur-Tardoire, Marval, Masléon, Meilhac, Meuzac, La Meyze, Moissannes, Montrol-Sénard, Mortemart, Nantiat, Nedde, Neuvic-Entier, Nexon, Nieul, Nouic, Oradour-Saint-Genest, Oradour-sur-Glane, Oradour-sur-Vayres, Pageas, Le Palais-sur-Vienne, Panazol, Pensol, Peyrat-de-Bellac, Peyrat-le-Château, Peyrilhac, Pierre-Buffière, La Porcherie, Rancon, Razès, Rempnat, Rilhac-Lastours, Rilhac-Rancon, Rochechouart, La Roche-l'Abeille, Royères, Roziers-Saint-Georges. |
Zona di prossimità immediata (13)
Quadro normativo:
|
nella legislazione dell'UE |
Tipo di condizione ulteriore:
|
deroga relativa alla produzione nella zona geografica delimitata. |
Descrizione della condizione:
|
Saillat-sur-Vienne, Saint-Amand-le-Petit, Saint-Amand-Magnazeix, Sainte-Anne-Saint-Priest, Saint-Auvent, Saint-Bazile, Saint-Bonnet-Briance, Saint-Bonnet-de-Bellac, Saint-Brice-sur-Vienne, Saint-Cyr, Saint-Denis-des-Murs, Saint-Gence, Saint-Genest-sur-Roselle, Saint-Georges-les-Landes, Saint-Germain-les-Belles, Saint-Gilles-les-Foréts, Saint-Hilaire-Bonneval, Saint-Hilaire-la-Treille, Saint-Hilaire-les-Places, Saint-Jean-Ligoure, Saint-Jouvent, Saint-Julien-le-Petit, Saint-Junien, Saint-Junien-les-Combes, Saint-Just-le-Martel, Saint-Laurent-les-églises, Saint-Laurent-sur-Gorre, Saint-Léger-la-Montagne, Saint-Léger-Magnazeix, Saint-Léonard-de-Noblat, Sainte-Marie-de-Vaux, Saint-Martial-sur-Isop, Saint-Martin-de-Jussac, Saint-Martin-le-Mault, Saint-Martin-le-Vieux, Saint-Martin-Terressus, Saint-Mathieu, Saint-Maurice-les-Brousses, Saint-Méard, Saint-Ouen-sur-Gartempe, Saint-Pardoux-le-Lac, Saint-Paul, Saint-Priest-Ligoure, Saint-Priest-sous-Aixe, Saint-Priest-Taurion, Saint-Sornin-la-Marche, Saint-Sornin-Leulac, Saint-Sulpice-Laurière, Saint-Sulpice-les-Feuilles, Saint-Sylvestre, Saint-Victurnien, Saint-Vitte-sur-Briance, Saint-Yrieix-la-Perche, Saint-Yrieix-sous-Aixe, Les Salles-Lavauguyon, Sauviat-sur-Vige, Séreilhac, Solignac, Surdoux, Sussac, Tersannes, Thouron, Val d'Issoire, Val-d'Oire-et-Gartempe, Vaulry, Vayres, Verneuil-Moustiers, Verneuil-sur-Vienne, Veyrac, Vicq-sur-Breuilh, Videix, Le Vigen, Villefavard. |
Link al disciplinare del prodotto
https://info.agriculture.gouv.fr/gedei/site/bo-agri/document_administratif-1db0da02-46fc-4e90-95af-b544f83dd5cd
27.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 264/63 |
Pubblicazione di una domanda di registrazione di un nome ai sensi dell'articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari
(2023/C 264/11)
La presente pubblicazione conferisce il diritto di opporsi alla domanda di registrazione ai sensi dell'articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (1) entro tre mesi dalla data della presente pubblicazione
DOCUMENTO UNICO
«Requeijão da Madeira»
N. UE: PGI-PT-02831 — 6.3.2022
DOP ( ) IGP (X)
1. Nome
«Requeijão da Madeira»
2. Stato membro o paese terzo
Portogallo
3. Descrizione del prodotto agricolo o alimentare
3.1. Tipo di prodotto
Classe 1.4. Altri prodotti di origine animale (uova, miele, prodotti lattiero-caseari ad eccezione del burro ecc.)
3.2. Descrizione del prodotto a cui si applica il nome di cui al punto 1
Il «Requeijão da Madeira» è un prodotto lattiero-caseario fresco ottenuto per precipitazione, sotto l'effetto del calore, del latte vaccino intero o scremato prodotto sull'isola di Madera, preventivamente coagulato per acidificazione naturale sotto l'azione dei batteri lattici indigeni che si sviluppano nel latte crudo. Non è aggiunto alcun tipo di caglio, fermento o agente acidificante. Viene aggiunto solo sale e il prodotto non è sottoposto ad alcun processo di stagionatura, conformemente al tradizionale metodo di produzione maderense.
Caratteristiche fisico-chimiche
È un prodotto fresco la cui massa non pressata prende forma in teli di cotone che vengono compressi per ottenere i prodotti localmente denominati pães (pani) o bolas (palle) di requeijão, dal peso variabile (ma comunque inferiore a 10 kg) e confezionati, interi o in porzioni, in vassoi o sacchetti di plastica sigillati. Il prodotto può anche essere modellato in fascere o vassoi multi-stampo, che consentono lo sgrondo del siero di latte, prima di condizionare il prodotto stesso in contenitori singoli di capienza variabile (tra 100 g e 500 g), anch'essi sigillati.
Presenta un tenore di umidità variabile tra il 52 % (quando il prodotto è compresso) e il 66 % (quando è modellato) e una lieve acidità (pH tra 5,6 e 6.2).
Contiene alti livelli di:
|
proteine: solitamente superiori al 15 %; |
|
grassi: fino al 16 %; |
|
ceneri: superiori all'1,8 %; |
|
zuccheri: tra il 2 % e il 3 %; e |
|
presenta un tenore di sale compreso tra lo 0,2 % e lo 0,3 %. |
Tali valori possono oscillare nel corso dell'anno a causa delle naturali variazioni della composizione del latte vaccino prodotto sull'isola e il tenore di materia grassa può essere inferiore in caso di utilizzo di latte crudo scremato.
Caratteristiche organolettiche
Il colore è intenso e opaco in gradazioni differenti, che vanno dal bianco gesso al leggermente giallino.
La consistenza è cremosa, da liscia a più o meno grumosa e densa, con la presenza di qualche fessura o alveolo. Il prodotto è solitamente piuttosto sodo, così da poter essere tagliato per il confezionamento, ma se è modellato nelle fascere o nei vassoi utilizzati per il confezionamento in imballaggi singoli risulta più umido e meno sodo. Presenta una coesività, un'adesività e una durezza medio-basse e una masticabilità e un'elasticità normali.
Ha un odore latteo e burroso, con note dolci e fruttate. Anche il gusto è latteo e piacevole, leggermente burroso e/o dolce, con una lieve acidità e una salinità normale. Tanto l'odore quanto il gusto sono di intensità normale.
3.3. Mangimi (solo per i prodotti di origine animale) e materie prime (solo per i prodotti trasformati)
La principale materia prima per realizzare il «Requeijão da Madeira» è il latte vaccino ottenuto sull'isola, attualmente prodotto principalmente da aziende commerciali, nelle quali la razza Holstein-Friesian è quella più comunemente utilizzata per la produzione di latte.
La frequente penuria, sul territorio dell'isola di Madera, di mangimi fibrosi (paglia, fieno e insilato), che costituiscono una parte essenziale dell'alimentazione quotidiana delle vacche da latte, e di mangime composto, necessario in varie fasi della crescita, costringe gli allevatori locali a ricorrere spesso all'acquisto di tali prodotti sul mercato intracomunitario.
Ove disponibili, sono utilizzati sottoprodotti agroalimentari locali, quali germogli di patate o di patate dolci, paglia di canna da zucchero, foglie di banano e bagasse di canna da zucchero, panelli di mela o di orzo, che gli allevatori acquistano o raccolgono presso gli agricoltori e l'industria agroalimentare tradizionale per utilizzarli come mangimi complementari o come materiale da lettiera per gli animali. Solo nelle poche aziende agricole a conduzione familiare che continuano ad allevare alcuni bovini di razza maderense gli animali sono ancora nutriti con vegetazione spontanea, foglie di vite e residui di altre colture provenienti dall'azienda agricola.
3.4. Fasi specifiche della produzione che devono aver luogo nella zona geografica delimitata
La produzione del latte vaccino e la trasformazione del latte per produrre il «Requeijão da Madeira» devono avere luogo nella zona geografica delimitata.
3.5. Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, confezionamento ecc. del prodotto cui si riferisce il nome registrato
Il prodotto è commercializzato sul mercato al dettaglio locale sotto forma di confezioni singole, solitamente sigillate; può essere venduto anche a fette o a porzioni di pão de requeijão (pane) confezionate in sacchetti o vassoi coperti da pellicola in plastica per alimenti.
I pães de requeijão (pani) interi sono venduti principalmente a pasticcerie ed esercizi di ristorazione locali per la preparazione di torte e dolci maderensi tradizionali e moderni.
Tutte le operazioni di confezionamento del «Requeijão da Madeira» – indipendentemente dalla forma – hanno luogo sull'isola di Madera per evitare il rischio di contaminazione o deterioramento del prodotto fresco, realizzato con latte vaccino crudo intero o scremato acidificato naturalmente, senza l'aggiunta di conservanti, a parte il sale, e non sottoposto ad alcun processo di stagionatura. Pertanto il prodotto ha una durata di conservazione limitata e deve essere conservato refrigerato a basse temperature (da 0 oC a 5 oC).
3.6. Norme specifiche in materia di etichettatura del prodotto cui si riferisce il nome registrato
—
4. Delimitazione concisa della zona geografica
L'isola di Madera.
5. Legame con la zona geografica
Il legame tra il «Requeijão da Madeira» e la zona geografica si basa sulle caratteristiche specifiche risultanti dal processo di produzione tradizionale maderense.
Per produrre il «Requeijão da Madeira» il latte vaccino che arriva ai caseifici, talvolta già scremato, è rapidamente sottoposto a refrigerazione ed è mantenuto alla temperatura di conservazione (inferiore a 6 oC) per un periodo prolungato (oltre 24 ore) al fine di consentirne la naturale acidificazione sotto l'azione dei batteri lattici indigeni che convertono il lattosio in acido lattico. Il latte può essere acidificato anche con un fermento lattico autoprodotto ottenuto a partire da una piccola porzione del latte crudo appena arrivato, posta a temperatura ambiente, in condizioni protette, per velocizzare il processo di acidificazione naturale e quindi mescolata con la restante porzione di latte da trasformare.
In entrambi i casi lo scopo è ridurre il pH normale del latte (compreso tra 6,6 e 6,8) a un valore pari a 6,0-6,2, considerato ottimale per avviare il processo di precipitazione termica del latte acidificato o della miscela di latte acidificato e latte fresco riscaldandoli gradualmente per 1,5-2 ore fino a raggiungere la temperatura di 90–92 oC che provoca la coagulazione delle proteine del latte.
La competenza acquisita nel corso delle generazioni permette ai casari locali di determinare facilmente il livello di acidità ottimale per iniziare a far «bollire» il latte ad alta temperatura. Si affidano soprattutto all'empirico «test del cucchiaio», in cui piccoli campioni del latte acidificato o della miscela di latte acidificato e latte fresco sono fatti riscaldare in un cucchiaio di metallo sopra una fiamma libera finché il grado di acidità non è sufficiente a far precipitare le proteine del latte presenti.
Il processo di coagulazione acido-termica necessita di un'acidità inferiore per avviare la precipitazione della caseina, poiché un riscaldamento graduale a temperature superiori a 85-90 °C favorisce la completa denaturazione delle proteine del siero di latte del latte, che coagulano insieme alla caseina. In questo modo le proteine e gli altri costituenti del latte possono essere recuperati nelle cagliate che galleggiano sulla superficie del siero di latte. Le cagliate sono quindi raccolte e versate in contenitori rivestiti con teli di cotone per ottenere gli embrulhos (pacchetti) che, tramite pressatura, formano i pães o le bolas oppure sono versate fino a riempire fascere o vassoi multi-stampo lasciati poi scolare per consentire lo sgrondo del siero di latte e l'indurimento della massa prima del confezionamento in imballaggi singoli.
Grazie al metodo tradizionale di trasformazione del latte vaccino prodotto sull'isola utilizzato nella sua produzione, il «Requeijão da Madeira»:
— |
presenta caratteristiche organolettiche specifiche, descritte al punto 3.2, che gli conferiscono un odore e un gusto piacevoli, freschi, lattei, lievemente acidi (pH compreso tra 5,6 e 6,2) e leggermente burrosi e fruttati, molto apprezzati quando il prodotto è consumato in purezza; |
— |
preserva nella composizione la maggior parte dei costituenti del latte utilizzato per realizzarlo, per cui presenta un elevato tenore di proteine, grassi (in caso di utilizzo di latte intero) e ceneri e conserva un certo quantitativo di zuccheri; e |
— |
oltre alla caseina, presenta elevate concentrazioni di proteine del siero di latte che gli conferiscono un elevato tenore di umidità (tra il 52 % e il 66 %), una buona coesività e una bassa capacità di fusione, rendendolo facile da tagliare per il consumo in purezza o il confezionamento in porzioni e ideale per la preparazione delle principali specialità della pasticceria monastica e della pasticceria tradizionale e moderna maderense. |
Sull'isola di Madera l'allevamento ha origine con i primi insediamenti umani, avvenuti attorno al 1425, in quanto i bovini sono giunti sull'isola insieme ai primi coloni. I riferimenti più antichi alla produzione di formaggi sull'isola risalgono solo alla fine del XVIII secolo, quando, insieme al burro, a Funchal si vendevano porta a porta formaggi freschi di latte vaccino. Nei registri delle spese dei conventi dell'isola si trovano anche tracce dell'acquisto di requeijão di origine locale per la produzione di queijadas (tartellette dolci al formaggio) e altri dolci tipici preparati durante le festività.
Gli odierni produttori narrano che, all'inizio del XX secolo, nelle zone montane delle frazioni di Santo Antonio da Serra, Camacha e Gaula, i loro antenati intrapresero la preparazione di un prodotto lattiero-caseario fresco utilizzando metodi rudimentali tramandati nei secoli da allevatori e leiteiros (venditori porta a porta di latte crudo) per impiegare il latte inacidito.
In origine il prodotto era ottenuto a partire dal cosiddetto soro (siero di latte), ricavato dal latte vaccino trasportato dagli allevatori agli impianti di scrematura presenti in tutta l'isola, presso i quali la panna era scremata, raccolta e inviata allo stabilimento costruito nel 1895 a Santo da Serra per la produzione di burro destinato all'esportazione; il soro era restituito agli allevatori per il successivo impiego come alimento o mangime.
Con il passare del tempo il soro, che di fatto era latte scremato in quanto conteneva per intero le proteine e gli altri costituenti del latte, si sarebbe inacidito naturalmente. Per potersene servire alcuni allevatori iniziarono quindi a «bollirlo» fino a ottenere la formazione di cagliate; queste erano poi raccolte e pressate tra loro in teli di cotone per formare bolas o pães di piccole dimensioni per il consumo familiare.
La ristrutturazione del settore lattiero-caseario, intorno al 1936 in seguito al calo delle esportazioni di burro, comportò la chiusura di tutti gli impianti di scrematura dell'isola. Pertanto alcuni produttori iniziarono a utilizzare il latte vaccino intero per la propria produzione di pães de requeijão, destinati, oltre che al consumo familiare, anche a soddisfare la crescente domanda a livello locale. Il processo di produzione tradizionale è stato tramandato da una generazione all'altra di casari locali prima di essere messo a punto nella seconda metà del XX secolo per garantirne la conformità alle norme e ai regolamenti che disciplinano la produzione casearia artigianale.
Essendo in origine ricavato da ciò che era allora noto come soro (siero di latte), i casari locali chiamavano il prodotto requeijão (formaggio di cagliata) e hanno continuato a utilizzare tale nome fino alla fine del XX secolo, quando hanno dovuto adottare i termini «Requeijão Madeirense» o «Requeijão da Madeira» per distinguerlo dal requeijão di altra provenienza, prodotto invece a partire da siero di latte risultante dalla fabbricazione di diversi tipi di formaggi.
Per la sua qualità, il «Requeijão da Madeira» è molto ricercato dai consumatori e dai fornai e ristoratori locali, tanto per il consumo in purezza quanto per l'utilizzo nella preparazione di vari prodotti dolciari maderensi tradizionali e moderni nei quali il «Requeijão da Madeira» è l'ingrediente principale, in particolare le tipiche queijadas. Il «Requeijão da Madeira» è commercializzato in strutture specializzate e nei supermercati dell'isola di Madera.
Recentemente è aumentata la fama del prodotto presso i pasticcieri, i giornalisti e gli studiosi dell'etnografia e della gastronomia maderensi, come dimostrano vari articoli comparsi sulla stampa nazionale e altre pubblicazioni che citano il «Requeijão da Madeira», tra cui l'articolo «Moro numa ilha subtropical» (Vivo in un'isola subtropicale) di Alexandra Prado Coelho, pubblicato a maggio 2016 nell'edizione «Volta às Ilhas» (Ritorno alle isole) dell'allegato Fugas del quotidiano Jornal Público, l'articolo «Madeira para todos os bolsos» (Madera per tutte le borse) di Tiago Pais, pubblicato a giugno 2017 sul quotidiano Observador, la pagina «Sobremesas e doçaria típica da Madeira» (Dolci e dolciumi tipici di Madera) pubblicata a novembre 2017 da MadMarket e la pubblicazione Gastronomia Tradicional – O Requeijão de massa, presentata ad aprile 2017 nell'ambito delle collezioni di periodici del Museo etnografico di Madera.
La forte domanda e la crescente notorietà sono dovute al desiderio di approfondire la conoscenza di questo speciale prodotto maderense dalle peculiari caratteristiche organolettiche e dalla consistenza unica, legate al fatto che il «Requeijão da Madeira» non è né un comune requeijão (formaggio di cagliata) né un comune formaggio.
Riferimento alla pubblicazione del disciplinare
https://tradicional.dgadr.gov.pt/pt/cat/queijos-e-produtos-lacteos/1116-requeijao-da-madeira
27.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 264/67 |
Pubblicazione di una domanda di registrazione di un nome ai sensi dell'articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari
(2023/C 264/12)
La presente pubblicazione conferisce il diritto di opporsi alla domanda di registrazione ai sensi dell'articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (1) entro tre mesi dalla data della presente pubblicazione
DOCUMENTO UNICO
«Achill Island Sea Salt»
N. UE: PDO-IE-02652 – 23.12.2020
DOP (X) IGP ( )
1. Nome
«Achill Island Sea Salt»
2. Stato membro o paese terzo
Irlanda
3. Descrizione del prodotto agricolo o alimentare
3.1. Tipo di prodotto
Classe 2.6. Sale
3.2. Descrizione del prodotto a cui si applica il nome di cui al punto 1
«Achill Island Sea Salt» è il nome attribuito al sale marino ottenuto dalle acque attorno all'isola di Achill, nella contea di Mayo, in Irlanda. Il sale marino «Achill Island Sea Salt» presenta una soffice consistenza a scaglie, un aspetto bianco cristallino e un gusto salato concentrato e non contiene additivi né conservanti. La morbida consistenza a scaglie permette al sale di scomporsi e sciogliersi facilmente nel cibo, esaltandone così rapidamente il sapore.
Il certificato di analisi del sale marino «Achill Island Sea Salt» attesta contenuti compresi tra +/- 20 % dei dati indicati nella tabella riportata di seguito:
Analisi del sale marino «Achill Island Sea Salt» |
||
Elemento |
Mg/kg |
|
As |
Arsenico |
< 0,01 |
B |
Boro |
6,9 |
Cd |
Cadmio |
< 0,040 |
Ca |
Calcio |
682 |
Cr |
Cromo |
< 0,20 |
Co |
Cobalto |
< 0,050 |
Cu |
Rame |
< 0,10 |
Fe |
Ferro |
1,3 |
Pb |
Piombo |
< 0,050 |
Mg |
Magnesio |
5 690 |
Mn |
Manganese |
< 0,10 |
Ni |
Nichel |
< 0,20 |
K |
Potassio |
3 000 |
Se |
Selenio |
< 5,0 |
Na |
Sodio |
364 000 |
Zn |
Zinco |
0,86 |
3.3. Mangimi (solo per i prodotti di origine animale) e materie prime (solo per i prodotti trasformati)
Sale marino raccolto in modo naturale nell'Oceano Atlantico.
3.4. Fasi specifiche della produzione che devono avere luogo nella zona geografica delimitata
Tutti i processi di raccolta, evaporazione, cristallizzazione ed essiccazione hanno luogo nella zona delimitata, a condizioni controllate e monitorate per garantire di ottenere un prodotto finale uniforme e di alta qualità.
I processi di produzione comprendono:
— |
pompaggio dell'acqua di mare da uno specifico punto di raccolta in un'autocisterna sottovuoto; |
— |
trasporto dell'acqua di mare raccolta allo stabilimento di produzione; |
— |
filtrazione dell'acqua di mare utilizzando un sistema filtrante progettato su misura; |
— |
evaporazione dell'acqua di mare in un sistema pressurizzato chiuso; |
— |
cristallizzazione della soluzione di salamoia concentrata in un cristallizzatore aperto; |
— |
raccolta dei fiocchi di sale marino realizzata a mano; |
— |
essiccazione dei fiocchi di sale marino in un sistema a temperatura controllata. Il sale marino «Achill Island Sea Salt» è ottenuto da acque di mare pure; in nessuna fase del processo di produzione è aggiunto sale marino o salgemma. |
3.5. Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, confezionamento ecc. del prodotto cui si riferisce il nome registrato
Non disp.
3.6. Norme specifiche in materia di etichettatura del prodotto cui si riferisce il nome registrato
Non disp.
4. Delimitazione concisa della zona geografica
L'isola di Achill è l'isola più grande dell'Irlanda, situata al largo della costa occidentale della contea di Mayo.
L'isola presenta una superficie di 140 chilometri quadrati con una fascia costiera di 128 chilometri le cui coordinate sono 53° 57' 50.0724'' N e 10° 0' 10.9116'' W.
L'isola misura 20 chilometri da est a ovest, 18 chilometri da nord a sud ed è collegata alla terraferma da un ponte situato nel punto sud-orientale dell'isola noto come Achill Sound. La larghezza dello stretto varia da circa 270 metri a sud a circa 6 chilometri a nord.
5. Legame con la zona geografica
L'isola di Achill è circondata dall'Oceano Atlantico, che presenta il livello di salinità (3,5 %) più alto di tutti i cinque bacini oceanici. Le acque che circondano l'isola di Achill sono state costantemente classificate dalla Sea Fisheries Protection Authority (l'autorità irlandese per la tutela della pesca marittima) come di tipo «A» secondo la scala di qualità delle acque destinate alla vita dei molluschi. Grazie all'ubicazione rurale, queste acque non subiscono gli effetti di grandi città o industrie pesanti. La zona in cui è raccolta l'acqua sulla costa settentrionale, moderatamente riparata, è ideale per la qualità e l'uniformità superiori dell'acqua di mare.
L'acqua di mare utilizzata per la produzione del sale marino «Achill Island Sea Salt» è raccolta sul lato settentrionale dell'isola nel punto corrispondente alle coordinate di Valley pier 54°01' 21.3" (nord), 9°57'50.9" (ovest).
Le correnti di marea sono relativamente basse e vicine alla costa ma aumentano considerevolmente al largo poiché i flussi ad Achill Sound raggiungono velocità di circa 7 metri al secondo. La principale forza che guida la circolazione dell'acqua e il ricambio idrico delle acque costiere è la marea. I flussi di marea lungo la costa provengono da una direzione meridionale e scorrono attraverso Achill Sound verso il nord dell'isola. L'ampiezza e la velocità del flusso di marea sono influenzate dal ciclo delle maree, che varia tra maree sigiziali e maree di quadratura (Aqua-Fact, 2003). Questo flusso di marea apporta un equilibrio di oligoelementi che contribuiscono a formare il contenuto minerale e di conseguenza il peculiare gusto salato del sale marino «Achill Island Sea Salt».
Il sale marino «Achill Island Sea Salt» non contiene additivi né conservanti e il metodo di produzione permette di trattenere oltre 20 oligoelementi che sono naturalmente presenti nell'acqua di mare. Il sale marino «Achill Island Sea Salt», il cui gusto e aspetto sono caratterizzati dalla sua origine, è influenzato dalla purezza dell'acqua di mare (classificata dalla Sea Fisheries Protection Authority come di tipo «A» secondo la scala di qualità dei molluschi), dal contenuto minerale nonché dal metodo di produzione applicato. Il contenuto minerale dell'acqua di mare contribuisce a creare la struttura dimostrabilmente peculiare e il gusto salato concentrato del sale marino «Achill Island Sea Salt». Il sale marino «Achill Island Sea Salt» presenta un aspetto bianco-cristallino naturalmente pulito. La forma irregolare e le dimensioni varie dei fiocchi di sale nonché la consistenza soffice sono dovute al processo di raccolta del sale marino durante il quale l'acqua di mare è fatta evaporare lentamente con il calore, permettendo la cristallizzazione dei fiocchi di sale marino. Questo processo è svolto da esperti salinatori che garantiscono una produzione del sale realizzata con la massima qualità grazie alla loro conoscenza del tempo e delle temperature corretti per apportare al sale la forma e la consistenza uniche che lo contraddistinguono. Inoltre la separazione dei fiocchi di sale marino richiede attenzione e abilità per riuscire a mantenere la consistenza originale dei fiocchi. Ogni membro del personale è sottoposto a formazione affinché si riesca a garantire la produzione di fiocchi di sale aventi la consistenza, le dimensioni e la forma corrette. Tutto ciò viene appreso come parte di un programma di formazione che include dimostrazioni pratiche della giusta modalità di separazione del sale marino, e del controllo della temperatura e del tempo corretti, fattori essenziali per ottenere i fiocchi di sale marino desiderati. Durante il processo di formazione sono inoltre mostrati al personale esempi di fiocchi che presentano una consistenza e dimensioni corrette ed errate. Tutto il personale segue le procedure operative standard per garantire una qualità uniforme sotto tutti gli aspetti.
Storicamente la raccolta e la produzione di sale marino sull'isola di Achill sono avvenute fino alla fine del XIX secolo. Se ne trova una prova in MacKenzie, Maritime Survey of Ireland, 1776 e sulla Bald's Map of Achill Island 1809 in cui sono chiaramente indicati «Salt Point» (punto del sale) e «Salt Pans» (saline) a Polranny ad Achill Sound. Si ritiene che la produzione di sale si interruppe all'inizio del XIX secolo per una varietà di motivi, principalmente una combinazione di penuria alimentare e ampia disponibilità di sale più economico prodotto industrialmente.
Per generazioni il mare è stato la linfa vitale per la comunità dell'isola di Achill. Le abbondanti acque di pesca hanno sostenuto la comunità locale, fornendole un sostentamento e uno stile di vita. Il sale, come conservante naturale, era un ingrediente vitale per l'industria della pesca fornendo un mezzo di preservazione, conservazione e consumo.
Riferimento alla pubblicazione del disciplinare
https://www.gov.ie/pdf/?file=https://assets.gov.ie/100780/7edb4c2b-0763-4bb7-bb9d-5051d5cefb8b.pdf#page=null
Rettifiche
27.7.2023 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea |
C 264/70 |
Rettifica dell’invito a presentare proposte — GP/DVQ/ReferNet_FPA/001/23 — ReferNet — Rete europea del Cedefop di competenza nel campo dell’istruzione e della formazione professionale (IFP)
( Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 243 del 10 luglio 2023 )
(2023/C 264/13)
Pagina 8, punto 4, Scadenza:
anziché:
«Le candidature per l’accordo quadro di partenariato e l’accordo specifico per l’azione ReferNet 2024 devono essere presentate entro e non oltre il 22 settembre 2023.»,
leggasi:
«Le candidature per l’accordo quadro di partenariato e l’accordo specifico per l’azione ReferNet 2024 devono essere presentate entro e non oltre il 6 ottobre 2023.».
Pagina 8, punto 5, Ulteriori informazioni:
anziché:
«Le specifiche dettagliate dell’invito a presentare proposte, l’atto di candidatura e i suoi allegati saranno disponibili sul sito web del Cedefop a partire dal 10.7.2023 al seguente indirizzo:
http://www.cedefop.europa.eu/about-cedefop/public-procurement»,
leggasi:
«Le specifiche dettagliate dell’invito a presentare proposte, l’atto di candidatura e i suoi allegati sono disponibili sul sito web del Cedefop a partire dal 10.7.2023 al seguente indirizzo:
http://www.cedefop.europa.eu/about-cedefop/public-procurement».