ISSN 1977-0944

Gazzetta ufficiale

dell’Unione europea

C 399

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Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

65° anno
17 ottobre 2022


Sommario

pagina

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione europea

2022/C 399/01

Comunicazione della commissione al parlamento europeo, al consiglio e alla corte dei conti – Conti annuali consolidati dell’Unione europea per l’esercizio 2021

1

2022/C 399/02

Dichiarazione di affidabilità presentata dalla Corte al Parlamento europeo e al Consiglio – Relazione del revisore indipendente

240


IT

 


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione europea

17.10.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 399/1


COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO E ALLA CORTE DEI CONTI

Conti annuali consolidati dell’Unione europea per l’esercizio 2021

(2022/C 399/01)

INDICE

PREMESSA 2
ASPETTI FINANZIARI SALIENTI DELL'ESERCIZIO 3
NOTA DI ACCOMPAGNAMENTO AI CONTI CONSOLIDATI 31
STATI FINANZIARI CONSOLIDATI E NOTE ESPLICATIVE 32
STATO PATRIMONIALE 33
CONTO ECONOMICO 34
SITUAZIONE DEI FLUSSI DI CASSA 35
SITUAZIONE DI VARIAZIONE DELL'ATTIVO NETTO 37
NOTE DEGLI STATI FINANZIARI 38
RELAZIONE SULL'ESECUZIONE DEL BILANCIO E NOTE ESPLICATIVE 146
GLOSSARIO 232
ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI 236

PREMESSA

Nel 2021 l'Europa ha contrastato la pandemia in corso. La solidarietà è stata la chiave per contenere la sfida della COVID-19 e mitigarne l'impatto economico e sociale. Il bilancio europeo ha mobilitato tutti i mezzi disponibili per sostenere cittadini, imprese e Stati membri, contribuendo nel frattempo a preparare l'Europa del futuro: più verde, più digitale e più resiliente.

L'Unione europea ha varato NextGenerationEU, lo strumento dedicato alla ripresa, per sostenere la ripresa dell'Europa e affrontare le sfide attuali e future. Con la straordinaria quantità di finanziamenti reperiti sui mercati finanziari a partire dal giugno 2021, il bilancio dell'UE ha dimostrato una volta di più di essere uno strumento importante a disposizione dell'Unione per affrontare situazioni di crisi e fornire un chiaro valore aggiunto alla vita delle persone.

Inoltre il programma SURE (Sostegno per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza) ha continuato ad aiutare gli Stati membri a mantenere le persone al lavoro e a proteggere i posti di lavoro colpiti dalla pandemia.

Oltre ad affrontare la crisi con risposte rapide e continui adeguamenti alla situazione politica e finanziaria, l'Unione europea ha mantenuto le sue promesse e ha conseguito i suoi obiettivi strategici. Il bilancio 2021, il primo del quadro finanziario pluriennale corrente, è stato quindi utilizzato al meglio, e la sua esecuzione ha registrato 268,3 miliardi di EUR in impegni assunti.

Sono lieto di presentare i conti annuali dell'Unione europea — Esercizio 2021. Essi offrono una panoramica completa delle finanze dell'UE e dell'esecuzione del bilancio UE per l'ultimo esercizio finanziario, comprese informazioni su passività potenziali, impegni finanziari e altre obbligazioni dell'Unione. I conti annuali consolidati dell'Unione europea rientrano nel pacchetto di relazioni integrate in materia finanziaria e di responsabilità della Commissione e costituiscono una parte essenziale del nostro sistema altamente sviluppato di trasparenza di bilancio e responsabilità.

Johannes HAHN

Commissario per il bilancio e le risorse umane

ASPETTI FINANZIARI SALIENTI DELL'ESERCIZIO

L'obiettivo della presente sezione sugli aspetti finanziari salienti, preparata sulla base dei principi delineati nell'orientamento sulle prassi raccomandate (RPG) n. 2 dell'IPSASB «Discussione e analisi degli stati finanziari», è aiutare il lettore a comprendere come le attività operative, finanziarie e di investimento dell'UE si riflettano nei diversi elementi degli stati finanziari consolidati dell'UE. Le informazioni presentate in questa sezione non sono state sottoposte ad audit.

Si noti che, a seguito dell'arrotondamento delle cifre in milioni di EUR, la somma di taluni dati finanziari ripresi nelle tabelle seguenti potrebbe non corrispondere al totale.

INDICE

1.

DATI PRINCIPALI E ASPETTI SALIENTI DELL'ESERCIZIO 4

2.

QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE 2021-2027 E NextGenerationEU 6

2.1.

QFP 2021-2027 E NextGenerationEU — Dati principali 6

2.2.

NextGenerationEU — panoramica 7

2.3.

Situazione finanziaria di NGEU al 31 dicembre 2021 8

3.

SINTESI DELL'ESECUZIONE DEL BILANCIO 13

3.1.

Proventi 13

3.2.

Spese 15

4.

STRUMENTI FINANZIARI E GARANZIE DI BILANCIO 16

4.1.

Strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell'UE 16

4.2.

Garanzie di bilancio: attività finanziarie detenute in fondi di garanzia 17

4.3.

Prestiti concessi e relativi prestiti assunti per i programmi di assistenza finanziaria 17

4.4.

Passività potenziali di bilancio per programmi di assistenza finanziaria 21

5.

ANALISI DEGLI STATI FINANZIARI 21

5.1.

PROVENTI 21

5.2.

SPESE 23

5.3.

ATTIVITÀ 23

5.4.

PASSIVITÀ 26

6.

QUADRO POLITICO E FINANZIARIO, GOVERNANCE E RESPONSABILITÀ DELL'UE 27

6.1.

QUADRO POLITICO E FINANZIARIO 27

6.2.

GOVERNANCE E RESPONSABILITÀ 29

1.   DATI PRINCIPALI E ASPETTI SALIENTI DELL'ESERCIZIO

Stati finanziari consolidati

Gli stati finanziari consolidati dell'UE riguardano oltre 50 entità (compresi il Parlamento europeo, il Consiglio, la Commissione e le agenzie dell'UE) e sono elaborati secondo gli standard più elevati disponibili, ossia i principi contabili internazionali per il settore pubblico (IPSAS).

L'esercizio 2021, che è stato il primo anno del QFP 2021-2027 dell'UE, per molti versi è stato eccezionale. Come risulta evidente dallo stato patrimoniale riportato di seguito e ulteriormente specificato nell'analisi degli stati finanziari (sezione 5), gli stati finanziari consolidati dell'UE per l'esercizio 2021 sono stati particolarmente influenzati dal successo del varo di NextGenerationEU nel 2021 (71,6 miliardi di EUR erogati agli Stati membri) e dalle ulteriori attività di assunzione e concessione di prestiti nel quadro dello strumento SURE (50 miliardi di EUR):

(in miliardi di EUR)

 

2021

2020

ATTIVITÀ

 

 

Attività finanziarie

188,6

113,1

Prefinanziamenti

93,4

62,7

Crediti

72,4

74,5

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

44,9

16,7

Immobili, impianti e macchinari e altre attività

14,7

13,0

Totale

414,1

280,0

PASSIVITÀ

 

 

Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro

122,5

116,0

Passività finanziarie

246,1

95,0

Debiti

46,4

32,4

Ratei

78,1

64,6

Altre passività

3,3

5,4

Totale

496,4

313,5

ATTIVO NETTO

 

 

Riserve

1,3

5,1

Importi da richiedere agli Stati membri

(83,6 )

(38,5 )

Totale

(82,3 )

(33,4 )

cfr. Analisi degli stati finanziari, sezione 5

Successo del varo di NextGenerationEU

Erogazioni a titolo di NextGenerationEU — 71,6 miliardi di EUR suddivisi tra:

Image 1

cfr. situazione finanziaria di NGEU al 31 dicembre 2021, punto 2.3

2.   QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE 2021-2027 E NextGenerationEU

2.1.   QFP 2021-2027 E NextGenerationEU — DATI PRINCIPALI

Il bilancio a lungo termine 2021-2027 dell'UE, insieme allo strumento per la ripresa NextGenerationEU («NGEU»), ammonta a 2 018 miliardi di EUR a prezzi correnti (1 800 miliardi di EUR a prezzi del 2018). Questa risposta finanziaria senza precedenti alla crisi contribuirà a riparare i danni economici e sociali provocati dalla pandemia di coronavirus e a sostenere la transizione verso un'Europa più verde, più digitale e più sostenibile.

Il pacchetto è costituito dal bilancio a lungo termine, il quadro finanziario pluriennale («QFP») 2021-2027, di 1 211 miliardi di EUR a prezzi correnti (1 074 miliardi di EUR a prezzi del 2018), combinato con lo strumento temporaneo per la ripresa NGEU, con una dotazione fino a 806,9 miliardi di EUR a prezzi correnti (750 miliardi di EUR a prezzi del 2018).

Image 2

Si tratta davvero di un bilancio più moderno:

oltre il 50 % dell'ammontare complessivo del prossimo bilancio a lungo termine e di NGEU è destinato a sostenere la modernizzazione dell'Unione europea attraverso la ricerca e l'innovazione, le transizioni climatica e digitale eque, la preparazione e azioni per la ripresa e la resilienza;

il 30 % del bilancio dell'UE sarà speso per la lotta ai cambiamenti climatici: la più alta percentuale del più ampio bilancio di sempre dell'UE;

il 20 % del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) — che rappresenta il 90 % di NGEU — sarà investito nella trasformazione digitale;

nel 2026 e nel 2027, il 10 % della spesa annuale del bilancio a lungo termine contribuirà a fermare il declino della biodiversità e a invertire la tendenza; e

per la prima volta in assoluto, la quota più elevata del bilancio a lungo termine (il 32 %) è destinata a priorità nuove e rafforzate.

Priorità politiche sottostanti al QFP 2021-2027

Le priorità politiche della Commissione sono definite negli orientamenti politici stabiliti dal presidente della Commissione. Sotto la Presidente von der Leyen, la Commissione entrata in carica il 1o dicembre 2019 si concentra sulle sei tematiche ambiziose di cui in appresso.

SEI TEMATICHE AMBIZIOSE

Un Green Deal europeo

Adoperarsi per essere il primo continente a impatto climatico zero

Un'Europa pronta per l'era digitale

Più opportunità grazie a una nuova generazione di tecnologie

Un'economia al servizio delle persone

Lavorare per l'equità sociale e la prosperità

Un'Europa più forte nel mondo

Un'Europa più ambiziosa che rafforzi la leadership mondiale responsabile che la contraddistingue

Promozione del nostro stile di vita europeo

Costruire un'Unione all'insegna della parità in cui tutti abbiano pari accesso alle opportunità

Un nuovo slancio per la democrazia europea

Coltivare, proteggere e rafforzare la nostra democrazia

2.2.   NextGenerationEU — PANORAMICA

Con un bilancio di 806,9 miliardi di EUR, NextGenerationEU è concepito per contribuire a porre rimedio ai danni economici e sociali provocati nell'immediato dalla pandemia di coronavirus, creando così un'Europa post COVID-19 più verde, più digitale, più resiliente e più adeguata alle sfide presenti e future.

Una parte dei fondi, fino a 338,0 miliardi di EUR, è fornita sotto forma di sostegno non rimborsabile (sovvenzioni). L'altra parte, fino a 385,8 miliardi di EUR, è utilizzata per concedere prestiti dell'Unione a singoli Stati membri. Tali prestiti saranno rimborsati dagli Stati membri soltanto al termine dell'attuale QFP e nell'arco di un lungo periodo di tempo, con prestiti correnti che ad esempio giungono a scadenza solo nel 2051 (cfr. punto 2.3.3).

NextGenerationEU inoltre rafforza numerosi programmi e politiche dell'UE già esistenti, come segue:

la politica di coesione, nell'ambito del programma di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d'Europa (REACT-EU), per contribuire ad affrontare le conseguenze economiche della pandemia di COVID-19 nei primi anni della ripresa;

il Fondo per una transizione giusta, per garantire che la transizione verso la neutralità climatica funzioni per tutti;

il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, per fornire un ulteriore sostegno agli agricoltori;

InvestEU, per sostenere gli sforzi di investimento delle imprese dell'UE;

Orizzonte Europa, per assicurarsi che l'UE disponga della capacità di finanziare un livello più elevato di eccellenza nella ricerca; e

RescEU, per garantire che il meccanismo di protezione civile dell'Unione disponga della capacità di rispondere a emergenze di vasta portata.

Image 3

2.3.   SITUAZIONE FINANZIARIA DI NGEU AL 31 DICEMBRE 2021

2.3.1.   Panoramica

Dall'inizio delle operazioni di finanziamento di NGEU, il 15 giugno 2021, alla fine del 2021, la Commissione ha raccolto 71,0 miliardi di EUR di finanziamenti a lungo termine, principalmente mediante l'emissione di obbligazioni in operazioni sindacate. Al dicembre 2021 inoltre la Commissione disponeva ancora di buoni UE a breve termine per 20 miliardi di EUR. Alla fine del 2021 la Commissione aveva erogato un totale di 71,6 miliardi di EUR di sostegno finanziario. La maggior parte di tale importo, 64,3 miliardi di EUR, è stata erogata a 20 Stati membri a titolo dell'RRF (di cui 46,4 miliardi di EUR in forma di sostegno non rimborsabile e 18,0 miliardi di EUR in forma di prestiti). Altri 7,2 miliardi di EUR sono stati erogati come pagamenti del QFP a titolo di programmi esistenti. La liquidità residua, pari a 19,4 miliardi di EUR, è detenuta nel conto bancario di NGEU presso la BCE e nel conto della tesoreria centrale della Commissione, in attesa di erogazione al bilancio per i programmi QFP.

NGEU — Prestiti in essere ed erogazioni al 31 dicembre 2021

Image 4

2.3.2.   Prestiti assunti

Al fine di soddisfare il fabbisogno di finanziamento di NGEU, la Commissione emette titoli sui mercati dei capitali internazionali. Sulla base di strategie di finanziamento diversificate, la Commissione coniuga l'uso di diversi strumenti e tecniche di finanziamento con una comunicazione aperta e trasparente nei confronti degli operatori del mercato.

Nel 2021 la decisione annuale di assunzione di prestiti (1) ha consentito alla Commissione di emettere un ammontare massimo di 125 miliardi di EUR in finanziamenti a lungo termine e di disporre di un ammontare massimo in essere di 60 miliardi di EUR in finanziamenti a breve termine.

Finanziamenti a lungo termine — Operazioni sindacate e messa all'asta di obbligazioni UE

Al 31 dicembre 2021 la Commissione ha assunto prestiti per 66,0 miliardi di EUR con cinque emissioni di obbligazioni mediante operazioni sindacate (compresa un'operazione in due tranche) nonché 5,0 miliardi di EUR mediante la messa all'asta di obbligazioni UE:

(in miliardi di EUR)

Operazioni di finanziamento a lungo termine (comprese emissioni «tap»)

Scadenza

Emessi/raccolti

Totale rimborsato a fine esercizio

In essere a fine esercizio

NGEU n. 1

04.07.2031

20,0

0,0

20,0

NGEU n. 2a (comprese emissioni «tap»)

06.07.2026

11,5

0,0

11,5

NGEU n. 2b

06.07.2051

6,0

0,0

6,0

NGEU n. 3

04.07.2041

10,0

0,0

10,0

NGEU n. 4 (comprese emissioni «tap»)

04.10.2028

11,5

0,0

11,5

Obbligazione verde NGEU n. 1

04.02.2037

12,0

0,0

12,0

Totale

 

71,0

0,0

71,0

La prima operazione sindacata nel giugno 2021 ha raccolto 20,0 miliardi di EUR. Si è trattato della maggiore emissione di obbligazioni istituzionali mai effettuata in Europa, della più grande operazione istituzionale in un'unica tranche realizzata in assoluto e dell'importo più elevato reperito dall'UE in una singola operazione.

Nell'ottobre 2021 la Commissione ha emesso la prima obbligazione verde NGEU, raccogliendo 12,0 miliardi di EUR da utilizzare esclusivamente per investimenti verdi e sostenibili in tutta l'UE. Questa emissione, che ha rappresentato la maggiore emissione di obbligazioni verdi mai effettuata a livello mondiale, ha dato visibilità alle politiche verdi finanziate dalle obbligazioni verdi e sostenute dal Green Deal europeo e dalla transizione ecologica. L'emissione di obbligazioni verdi è soggetta alla redazione di relazioni dettagliate sull'impiego dei relativi proventi e sull'impatto degli investimenti finanziati da tali obbligazioni.

Finanziamenti a breve termine — Messa all'asta di buoni UE

Al 31 dicembre 2021 l'importo in essere di finanziamenti a breve termine reperiti con la messa all'asta di buoni UE con scadenza a tre o sei mesi ammontava a 20,0 miliardi di EUR:

(in miliardi di EUR)

Messa all'asta di buoni UE

In essere a fine esercizio

Scadenza a tre mesi

8,5

Scadenza a sei mesi

11,5

Totale

20,0

Anche se le operazioni sindacate rimarranno l'elemento portante del programma di emissioni nell'ambito di NGEU, almeno nelle fasi iniziali, la possibilità di sfruttare le aste per ottenere finanziamenti in modo rapido ed economico rafforza notevolmente la capacità della Commissione di far fronte alle esigenze di pagamento nell'ambito di NGEU alle condizioni più vantaggiose per il bilancio dell'Unione e/o gli Stati membri beneficiari.

Il finanziamento a breve termine di 16 miliardi di EUR inoltre è stato reperito tramite operazioni sul mercato monetario, tutte rimborsate a fine esercizio.

2.3.3.   Erogazioni

Alla fine dell'esercizio 2021 la Commissione aveva ricevuto i piani nazionali per la ripresa e la resilienza di 26 Stati membri, di cui 22 sono stati valutati positivamente e successivamente approvati dal Consiglio (Belgio, Croazia, Cipro, Cechia, Danimarca, Germania, Grecia, Spagna, Portogallo, Francia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Austria, Slovacchia, Lituania, Malta, Slovenia, Romania, Estonia e Finlandia). Le valutazioni dei piani di altri quattro Stati membri (Bulgaria, Ungheria, Polonia e Svezia) erano ancora in corso alla fine dell'esercizio ed era attesa la presentazione di un altro piano (dei Paesi Bassi). Il sostegno finanziario complessivo approvato a titolo dei 22 piani approvati ammontava a 291,2 miliardi di EUR di sostegno non rimborsabile (di cui 195,4 miliardi di EUR coperti da accordi di finanziamento firmati entro fine esercizio) e 153,9 miliardi di EUR di prestiti finanziari (di cui 153,2 miliardi di EUR coperti da accordi di prestito firmati entro fine esercizio).

Sostegno non rimborsabile

Nel 2021 la Commissione ha erogato un totale di 46,4 miliardi di EUR sotto forma di sostegno non rimborsabile a 20 dei 22 Stati membri i cui piani per la ripresa e la resilienza sono stati presentati e approvati. Di tale importo, 36,4 miliardi di EUR sono stati erogati a titolo di prefinanziamento. In seguito al conseguimento dei traguardi da parte della Spagna, un ulteriore importo di 10 miliardi di EUR è stato pagato prima della fine dell'esercizio, con la liquidazione di 1,5 miliardi di EUR del prefinanziamento iniziale. Altri 0,3 miliardi di EUR di prefinanziamenti relativi al sostegno non rimborsabile alla Finlandia non erano ancora stati erogati a fine esercizio. Nel caso dell'Irlanda, era stato approvato un sostegno non rimborsabile di 1,0 miliardi di EUR, ma a fine esercizio non era stato firmato il relativo accordo finanziario.

(in miliardi di EUR)

Stato membro

Sostegno massimo non rimborsabile (2)

Totale firmato al 31.12.2021

Impegni di bilancio nel 2021

Totale erogato al 31.12.2021

Austria

3,5

2,2

1,1

0,4

Belgio

5,9

3,6

1,8

0,8

Croazia

6,3

4,6

2,3

0,8

Cipro

1,0

0,8

0,4

0,1

Cechia

7,0

3,5

1,8

0,9

Danimarca

1,6

1,3

0,6

0,2

Estonia

1,0

0,8

0,4

0,1

Finlandia

2,1

 ()

0,8

 ()

Francia

39,4

24,3

12,0

5,1

Germania

25,6

16,3

8,1

2,3

Grecia

17,8

13,5

6,7

2,3

Irlanda

1,0

 ()

0,5

Italia

68,9

47,9

23,7

9,0

Lettonia

1,8

1,6

0,8

0,2

Lituania

2,2

2,1

1,0

0,3

Lussemburgo

0,1

0,1

0,0

0,0

Malta

0,3

0,2

0,1

0,0

Portogallo

13,9

9,8

4,8

1,8

Romania

14,2

10,2

5,1

1,9

Slovacchia

6,3

4,6

2,3

0,8

Slovenia

1,8

1,3

0,6

0,2

Spagna

69,5

46,6

23,1

19,0

Approvato

291,2

195,4

98,0

46,4

Bulgaria

6,3

Ungheria

7,2

Paesi Bassi

6,0

Polonia

23,9

Svezia

3,3

Non ancora approvato

46,6

Totale

338,0

195,4

98,0

46,4

Prestiti erogati

Nel 2021 la Commissione ha erogato un totale di 18,0 miliardi di EUR sotto forma di prefinanziamenti a quattro Stati membri (Cipro, Grecia, Italia e Portogallo), equivalente al 13 % delle rispettive assegnazioni di prestiti. Altri 1,9 miliardi di EUR di prefinanziamenti relativi al sostegno sotto forma di prestiti finanziari alla Romania non erano ancora stati erogati a fine esercizio. Nel caso della Slovenia era stato approvato un sostegno sotto forma di prestiti finanziari di 0,7 miliardi di EUR, ma a fine esercizio non era stato firmato alcun accordo di prestito.

(in miliardi di EUR)

Stato membro

Sostegno massimo sotto forma di prestiti finanziari

Totale firmato al 31.12.2021

Totale erogato al 31.12.2021

Totale rimborsato al 31.12.2021

Totale in essere al 31.12.2021

Cipro

0,2

0,2

0,0

0,0

Grecia

12,7

12,7

1,7

1,7

Italia

122,6

122,6

15,9

15,9

Portogallo

2,7

2,7

0,4

0,4

Romania

14,9

14,9

 (1)

Slovenia

0,7

 ()

Approvato

153,9

153,2

18,0

18,0

Riserva

231,9

Totale

385,8

153,2

18,0

18,0

A norma degli accordi di prestito, gli Stati membri effettuano rimborsi annuali pari al 5 % degli importi erogati a partire da 10 anni dopo la data di erogazione. Portogallo, Grecia, Italia e Cipro cominceranno pertanto a rimborsare i prestiti, la cui scadenza è fissata al 2051, a partire dal 2032. Il calendario di rimborso per gli importi nominali in essere a fine esercizio è come segue:

(in milioni di EUR)

Stato membro

Periodo di rimborso

Rimborso annuale

Rimborso totale

Cipro

2032-2051

1

26

Grecia

2032-2051

83

1 655

Italia

2032-2051

797

15 938

Portogallo

2032-2051

18

351

Totale

 

899

17 970

Contributo di NGEU ad altri programmi a titolo del bilancio dell'UE

A fine esercizio 2021 la Commissione aveva erogato un totale di 7,2 miliardi di EUR per pagamenti a favore di altri programmi nell'ambito del QFP, riguardanti principalmente REACT-EU, che finanzia il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo sociale europeo (FSE):

(in miliardi di EUR)

Programma QFP

Totale contributi QFP approvati

Impegni di bilancio nel 2021

Totale erogato al 31.12.2021

REACT-EU

50,6

39,5

7,0

di cui FESR

31,5

24,0

4,9

di cui FSE

19,2

15,4

2,1

Fondo per una transizione giusta

10,9

0,0

0,0

Sviluppo rurale (FEASR)

8,1

2,4

0,1

InvestEU

6,1

1,7

0,2

Orizzonte Europa

5,4

1,8

0,0

RescEU

2,1

0,1

0,0

Totale

83,1

45,5

7,2

2.3.4.   Liquidità

I prestiti concessi a titolo di NGEU non seguono rigorosamente il principio back-to-back applicato ad altri strumenti di assistenza finanziaria. Per NGEU è stata invece elaborata una strategia di finanziamento diversificata e combinata, che ha richiesto una gestione efficiente della liquidità. L'obiettivo della gestione della liquidità di NGEU è garantire che gli importi detenuti sul conto bancario di NGEU siano sufficienti per soddisfare tutte le imminenti esigenze di pagamento e mantenere un cuscinetto di sicurezza definito, evitando saldi in eccesso. Per la gestione della liquidità, la Commissione ha messo a punto uno strumento informatico che consente il monitoraggio quotidiano del conto NGEU. A fine esercizio 2021 il totale dei fondi detenuti sul conto fuori bilancio di NGEU ammontava a 18,0 miliardi di EUR. Un ulteriore importo di 1,4 miliardi di EUR era detenuto presso il conto della tesoreria centrale della Commissione in attesa di erogazione al bilancio per i programmi nell'ambito del QFP.

3.

SINTESI DELL'ESECUZIONE DEL BILANCIO

3.1.   PROVENTI

Nel bilancio dell'UE inizialmente adottato, firmato dal presidente del Parlamento europeo il 18 dicembre 2020, l'importo complessivo degli stanziamenti di pagamento per il 2021 era fissato a 166 060 milioni di EUR e l'importo complessivo da finanziare mediante risorse proprie a 156 867 milioni di EUR. Le stime delle entrate e delle spese riportate nel bilancio iniziale sono tipicamente soggette ad adeguamento nel corso nell'esercizio contabile mediante bilanci rettificativi. Gli adeguamenti delle risorse proprie basate sull'RNL assicurano che le entrate previste siano esattamente pari alle spese previste. In tal modo è rispettato il principio dell'equilibrio di bilancio e gli importi delle entrate e delle spese di bilancio (stanziamenti di pagamento) sono uguali.

Nel corso del 2021 sono stati adottati sei bilanci rettificativi, considerati i quali l'importo finale delle entrate adottato per il 2021 è risultato pari a 168 011 milioni di EUR e il totale da finanziare con le risorse proprie è risultato pari a 156 993 milioni di EUR. I contributi degli Stati membri nel 2021 sono rimasti stabili. L'aumento degli stanziamenti di pagamento (1 950 milioni di EUR) è stato finanziato prevalentemente dall'eccedenza riportata dall'esercizio precedente.

Le entrate provengono da sei fonti (titoli).

Titolo 1: risorse proprie

La riscossione delle risorse proprie tradizionali (158 632 milioni di EUR) è risultata superiore dell'1,0 % agli importi previsti in bilancio (156 993 milioni di EUR), principalmente grazie a riscossioni di importi maggiori rispetto al previsto negli ultimi due mesi dell'anno.

Anche i pagamenti finali degli Stati membri basati sull'IVA, sull'RNL e sulla plastica sono prossimi alle stime di bilancio definitive. Le differenze tra gli importi previsti e gli importi effettivamente versati sono dovute alle differenze tra il tasso di cambio dell'euro utilizzato a fini di bilancio e il tasso in vigore alla data effettiva dei pagamenti degli Stati membri al di fuori della zona euro.

Titolo 2: avanzi, saldi e adeguamenti

L'avanzo dell'esercizio precedente ammontava a 1 769 milioni di EUR. Questo importo è stato iscritto nel bilancio 2021 mediante un bilancio rettificativo e il contributo alle risorse proprie dovuto dagli Stati membri è stato ridotto di conseguenza.

Per quanto riguarda i saldi dell'IVA e dell'RNL, le norme sono stabilite all'articolo 10 ter del regolamento sulla messa a disposizione [regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio] (3). Secondo tali disposizioni la somma totale dei saldi è calcolata in modo tale che l'impatto sul bilancio dell'UE sia pari a zero («sistema di compensazione») e la procedura non comporta una rettifica del bilancio. La Commissione pertanto richiede direttamente agli Stati membri di pagare gli importi netti.

Titolo 3: entrate a carattere amministrativo

Questo titolo comprende le entrate da imposte e tasse sulla retribuzione del personale, pari a 2 230 milioni di EUR.

Titolo 4: entrate finanziarie, interessi di mora e ammende

Nel titolo 4 la differenza tra l'importo iscritto in bilancio (515 milioni di EUR) e il risultato di bilancio (1 633 milioni di EUR) si riferisce principalmente ad ammende nel settore della concorrenza.

Titolo 5: garanzie di bilancio, operazioni di assunzione e di erogazione di prestiti

Questo titolo è aumentato in misura significativa con l'avvento di NGEU. I fondi NGEU nell'ambito di questo titolo sono entrate con destinazione specifica. Il titolo 5 copre le entrate relative a garanzie e interessi e i rimborsi di prestiti erogati. Inoltre veicola i fondi (per il sostegno non rimborsabile di NGEU a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza e per il rafforzamento dei programmi QFP) da entrate con destinazione specifica ricevute dagli Stati membri a titolo dello strumento dell'Unione europea per la ripresa (EURI). Cfr. Aspetti finanziari salienti dell'esercizio, punti 2.22.3, per una panoramica generale di NGEU.

Titolo 6: entrate, contributi e restituzioni relativi a politiche dell'Unione

Questo titolo riguarda in particolare le entrate da rettifiche finanziarie relative a fondi strutturali e agricoli (fondi SIE, FEAGA e FEASR) e comprende anche la partecipazione di paesi terzi a programmi di ricerca, la liquidazione dei conti dei fondi agricoli e altri contributi e restituzioni relativi a programmi/attività dell'UE. Una parte consistente del totale è costituita da entrate con destinazione specifica, le quali danno luogo all'iscrizione di stanziamenti supplementari sul lato della spesa.

Nel 2021 le entrate di bilancio sono ammontate in totale a 239 596 milioni di EUR

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3.2.   SPESE

3.2.1.   Esecuzione del bilancio

Nel 2021, il primo anno del nuovo QFP 2021-2027, il bilancio definitivo adottato è ammontato a 166,8 miliardi di EUR in stanziamenti di impegno e 168,0 miliardi di EUR in stanziamenti di pagamento. NGEU ha rafforzato i principali programmi con un importo aggiuntivo di stanziamenti di impegno pari a 421,1 miliardi di EUR e di stanziamenti di pagamento pari a 55,5 miliardi di EUR iscritti nel bilancio dell'UE come entrate con destinazione specifica esterne (4).

L'esecuzione del bilancio 2021 ha risentito notevolmente dei ritardi nell'adozione della nuova base giuridica e delle nuove norme in materia di fondi strutturali. La maggioranza degli stanziamenti di impegno per fondi strutturali nel 2021 (con un valore netto di 49 miliardi di EUR) è stata riprogrammata al 2022-2025 a norma dell'articolo 7 del regolamento QFP. Nei casi consentiti dal regolamento finanziario e/o dalle nuove basi giuridiche, gli stanziamenti non eseguiti sono stati riportati al 2022: 4,1 miliardi di EUR in stanziamenti di impegno e 4,2 miliardi di EUR in stanziamenti di pagamento. Nel 2021 lo Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale — Europa globale (NDICI — Europa globale) (5) (6) si è avvalso per la prima volta della possibilità di riportare all'esercizio successivo stanziamenti di bilancio adottati e non utilizzati. Disposizioni analoghe valgono e sono state applicate per la riserva di adeguamento alla Brexit e la riserva di solidarietà e per gli aiuti d'urgenza (SEAR).

L'esecuzione di tutti gli stanziamenti di impegno nel 2021 è ammontata complessivamente a 268,3 miliardi di EUR:

113,4 miliardi di EUR dal bilancio definitivo adottato;

0,6 miliardi di EUR da stanziamenti riportati dal 2020;

154,3 miliardi di EUR da stanziamenti derivanti da entrate con destinazione specifica;

di cui 143,5 miliardi di EUR da NGEU.

I pagamenti effettuati nel 2021 hanno totalizzato 228,0 miliardi di EUR:

163,6 miliardi di EUR dal bilancio definitivo adottato;

1,8 miliardi di EUR da stanziamenti riportati dal 2020;

62,6 miliardi di EUR da stanziamenti derivanti da entrate con destinazione specifica;

di cui 53,6 miliardi di EUR da NGEU.

Esecuzione totale degli stanziamenti di impegno nel 2021 per obiettivi strategici dell'UE

Image 6

Nel 2021 l'esecuzione di tutti i tipi di stanziamenti (di bilancio, riporti dall'esercizio precedente ed entrate con destinazione specifica) è stata pari al 44 % per gli impegni e al 92 % per i pagamenti. I tassi del 2021, ad esclusione delle entrate con destinazione specifica, indicano che l'esecuzione ha raggiunto il 68 % per gli stanziamenti di impegno e il 97 % per gli stanziamenti di pagamento. Una quota importante dei pagamenti effettuati nel 2021 ha riguardato il completamento del QFP 2014-2020.

Tenendo conto anche dei riporti e degli impegni in gestione concorrente che sono stati riprogrammati a norma dell'articolo 7 del regolamento QFP, l'esecuzione del bilancio votato avrebbe raggiunto quasi il 100 % per gli stanziamenti di impegno e di pagamento.

L'esecuzione degli stanziamenti del NGEU ha raggiunto il 34 % del totale degli stanziamenti di impegno e il 97 % del totale degli stanziamenti di pagamento iscritti nel bilancio dell'UE. L'importo impegnato da NGEU ha rappresentato l'87 % dell'importo autorizzato (7) per gli impegni nel 2021, pari a 164,6 miliardi di EUR.

3.2.2.   Impegni da liquidare

Gli impegni da liquidare (denominati comunemente RAL, reste à liquider), ossia gli importi impegnati non ancora erogati, si sono attestati a 341,6 miliardi di EUR alla fine del 2021. Gli impegni da liquidare sono aumentati rispetto al 2020 (di 38,4 miliardi di EUR) ma tale aumento è stato inferiore a quanto inizialmente previsto, poiché la maggior parte degli impegni per i programmi in gestione concorrente (con un valore netto di 49 miliardi di EUR) pianificati per il 2021 è stata rinviata al 2022 e agli anni successivi, a norma dell'articolo 7 del regolamento QFP. La riprogrammazione dell'esecuzione in gestione concorrente contribuirà a un ulteriore aumento del RAL nei prossimi anni.

Il fattore determinante per l'aumento del RAL nel 2021 è stato l'avvio dell'attuazione di NGEU (parte non rimborsabile), che ha contribuito per 89,9 miliardi di EUR (26 %) al RAL complessivo alla fine del 2021. Le entrate con destinazione specifica di NGEU comporteranno un aumento del RAL nei prossimi anni poiché tutti gli impegni saranno contratti entro il 31 dicembre 2023 e saranno onorati con pagamenti fino al 31 dicembre 2026, a norma dell'articolo 3, paragrafi 4 e 9, del regolamento EURI (8).

3.2.3.   Risultato di bilancio

Il risultato di bilancio (avanzo) è aumentato da 1,8 miliardi di EUR nel 2020 a 3,2 miliardi di EUR nel 2021, a causa delle entrate superiori al previsto derivanti da dazi doganali e ammende.

4.   STRUMENTI FINANZIARI E GARANZIE DI BILANCIO

4.1.   STRUMENTI FINANZIARI FINANZIATI DAL BILANCIO DELL'UE

Gli strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell'UE esistono sotto forma di strumenti di garanzia, strumenti rappresentativi di capitale e strumenti di prestito. Nel QFP 2021-2027 l'utilizzo di garanzie di bilancio dovrebbe aumentare rispetto all'utilizzo di strumenti finanziari finanziati direttamente dal bilancio dell'UE. In particolare, a titolo del programma InvestEU saranno forniti 26,2 miliardi di EUR di garanzie dell'UE al gruppo BEI e ad altre istituzioni finanziarie, a sostegno di vari obiettivi strategici dell'Unione, tramite operazioni di finanziamento e di investimento. Il concetto fondamentale alla base di questo approccio è che, a differenza del metodo tradizionale di esecuzione del bilancio mediante la concessione di sovvenzioni e sussidi, per ogni euro del bilancio erogato tramite strumenti finanziari il beneficiario finale riceve, grazie all'effetto leva, un sostegno finanziario superiore a un euro.

Nel quadro di questa tipologia di esecuzione del bilancio i fondi sono già stati erogati ai conti fiduciari gestiti dalle entità incaricate e sono disponibili (sotto forma di disponibilità liquide e mezzi equivalenti, titoli di debito o investimenti in fondi comuni monetari o portafogli comuni di attività) a copertura di future attivazioni delle garanzie, oppure sono stati investiti in titoli rappresentativi di capitale; Il valore e il volume degli strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell'UE nell'ambito della gestione diretta e indiretta sono aumentati negli ultimi anni.

4.2.   GARANZIE DI BILANCIO: ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE IN FONDI DI GARANZIA

Con questa tipologia di esecuzione del bilancio l'UE fornisce garanzie alle controparti il cui finanziamento è assicurato solo parzialmente tramite fondi di garanzia istituiti dalla Commissione, creando in tal modo passività potenziali del bilancio dell'UE, qualora la copertura non sia sufficiente per le attivazioni delle garanzie. L'UE ha concesso al gruppo BEI garanzie sui prestiti accordati al di fuori dell'UE (il cosiddetto mandato per i prestiti esterni della BEI) e sulle operazioni in strumenti di debito e di capitale coperte dalla garanzia del FEIS, nonché garanzie su operazioni coperte dalla garanzia dell'EFSD e dalla garanzia per le azioni esterne NDICI, fornite sia al gruppo BEI che ad altri istituti finanziari.

Dal 2021 il finanziamento tramite fondi di garanzia è assicurato dal fondo comune di copertura (CPF) istituito dal regolamento finanziario (9) per il deposito degli accantonamenti (ossia i fondi detenuti) a copertura delle passività finanziarie derivanti da strumenti finanziari, garanzie di bilancio e strumenti di assistenza finanziaria nell'ambito del QFP 2021-2027. Il fondo comprende anche alcuni accantonamenti a copertura di passività finanziarie derivanti da precedenti QFP.

Il fondo comune di copertura è creato e funziona come un unico portafoglio, che attualmente combina accantonamenti per varie garanzie di bilancio dell'UE e vari programmi di assistenza finanziaria. Le risorse del fondo sono suddivise in comparti allo scopo di tenere traccia degli importi relativi ai vari strumenti che esso comprende (garanzie di bilancio e programmi di assistenza finanziaria).

A seguito dell'entrata in vigore del QFP 2021-2027, le attività nette del fondo di garanzia del FEIS sono state trasferite al fondo comune di copertura a partire dal 1o gennaio 2021. Le attività nette del fondo di garanzia dell'EFSD e del fondo di garanzia per le azioni esterne sono state trasferite al fondo comune di copertura nel corso del 2021.

Al 31 dicembre 2021 la Commissione deteneva attività finanziarie nel fondo comune di copertura per i comparti seguenti:

fondo di garanzia per le azioni esterne, per 2,7 miliardi di EUR;

fondo di garanzia del FEIS, per 8,5 miliardi di EUR;

fondo di garanzia dell'EFSD, per 0,8 miliardi di EUR; e

fondo di garanzia InvestEU, per 0,3 miliardi di EUR.

Altri 92 milioni di EUR sono depositati presso la tesoreria centrale della Commissione come riserva di liquidità a copertura di attivazioni di garanzie immediate.

4.3.   PRESTITI CONCESSI E RELATIVI PRESTITI ASSUNTI PER I PROGRAMMI DI ASSISTENZA FINANZIARIA

Le attività dell'UE di assunzione e concessione di prestiti per i programmi di assistenza finanziaria sono operazioni fuori bilancio. In generale e ad eccezione di NGEU, i fondi raccolti sono prestati al paese beneficiario back-to-back, ossia con la stessa cedola, la stessa scadenza e lo stesso importo. Nonostante la metodologia back-to-back, il servizio del debito degli strumenti di finanziamento rappresenta un impegno giuridico dell'UE, che garantisce l'esecuzione piena e tempestiva di tutti i pagamenti. La Commissione ha messo in atto procedure che garantiscono la restituzione del prestito anche in caso di inadempimento.

La Commissione offre sostegno finanziario agli Stati membri e ai paesi terzi sotto forma di prestiti bilaterali finanziati mediante risorse dei mercati dei capitali con la garanzia del bilancio dell'UE, in forza di decisioni del Parlamento europeo e del Consiglio. Nel 2021 la Commissione, agendo per conto dell'UE, ha gestito cinque programmi principali per i quali essa può concedere prestiti:

assistenza alla bilancia dei pagamenti (BDP);

assistenza al meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF);

assistenza macrofinanziaria (AMF);

assistenza SURE; e

NGEU — per ulteriori informazioni cfr. sezione 2.

Al 31 dicembre 2021 l'importo nominale dei prestiti concessi per l'assistenza finanziaria, a esclusione di NGEU (cfr. sezione 2), era come segue:

(in miliardi di EUR)

 

Totale concesso

Totale erogato a fine esercizio

Totale rimborsato a fine esercizio

In essere a fine esercizio

SURE

 

 

 

 

Belgio

8,2

8,2

8,2

Bulgaria

0,5

0,5

0,5

Croazia

1,0

1,0

1,0

Cipro

0,6

0,6

0,6

Cechia

2,0

2,0

2,0

Estonia

0,2

0,2

0,2

Grecia

5,3

5,3

5,3

Ungheria

0,5

0,5

0,5

Irlanda

2,5

2,5

2,5

Italia

27,4

27,4

27,4

Lettonia

0,3

0,3

0,3

Lituania

1,0

1,0

1,0

Malta

0,4

0,4

0,4

Polonia

11,2

8,2

8,2

Portogallo

5,9

5,4

5,4

Romania

4,1

3,0

3,0

Slovacchia

0,6

0,6

0,6

Slovenia

1,1

1,1

1,1

Spagna

21,3

21,3

21,3

 

94,3

89,6

89,6

MESF

 

 

 

 

Irlanda

22,5

22,5

22,5

Portogallo

24,3

24,3

24,3

 

46,8

46,8

46,8

AMF

 

 

 

 

Ucraina

5,0

5,0

(0,6 )

4,4

Tunisia

1,4

1,1

1,1

Giordania

1,1

0,9

0,9

Altro

1,5

1,2

(0,2 )

1,0

 

9,0

8,2

(0,8 )

7,4

BDP

 

 

 

 

Lettonia

2,9

2,9

(2,7 )

0,2

 

2,9

2,9

(2,7 )

0,2

Totale

153,0

147,5

(3,5 )

144,0

Il calendario di rimborso per gli importi in essere a fine esercizio è come segue:

(in miliardi di EUR)

 

SURE

MESF

AMF

BDP

Totale

2022

2,7

2,7

2023

3,5

0,1

3,6

2024

2,6

0,6

3,2

2025

8,0

2,4

0,2

10,6

2026

8,0

4,0

0,1

 

12,1

2027

3,0

0,2

 

3,2

2028

10,0

2,3

0,2

 

12,5

2029

8,1

1,4

0,9

 

10,4

2030

10,0

0,1

 

10,1

2031

7,3

1,2

 

8,5

2032

3,0

0,1

 

3,1

2033

2,1

0,5

 

2,6

2034

0,1

 

0,1

2035

8,5

2,0

2,0

 

12,5

2036

9,0

5,7

1,3

 

16,0

2037

 

2038

1,8

 

1,8

2039

 

 

 

 

2040

7,0

 

7,0

2041

 

 

 

 

2042

3,0

 

3,0

2043

 

 

 

 

2044

 

 

 

 

2045

 

 

 

 

2046

5,0

 

 

 

5,0

2047

6,0

 

 

 

6,0

2048

 

 

 

 

2049

 

 

 

 

2050

10,0

 

 

10,0

2051

 

 

 

Totale

89,6

46,8

7,4

0,2

144,0

SURE

SURE è stato istituito nel 2020 per fornire assistenza finanziaria agli Stati membri che subiscano o rischino seriamente di subire gravi perturbazioni economiche dovute alla pandemia di COVID-19 nel loro territorio. Lo strumento integra le misure nazionali adottate dagli Stati membri interessati. L'importo massimo dell'assistenza finanziaria non supera 100 miliardi di EUR per tutti gli Stati membri.

Alla fine del 2021 gli Stati membri avevano firmato accordi di prestito per un importo di 94,3 miliardi di EUR, di cui 89,6 miliardi di EUR erogati entro fine 2021. L'importo di nuovi prestiti erogati nel 2021 è ammontato a 50,1 miliardi di EUR. La scadenza dei prestiti varia tra 5, 10, 15, 20 e 30 anni.

MESF

Il MESF è stato creato per fornire assistenza finanziaria a tutti gli Stati membri che subiscano o rischino seriamente di subire gravi perturbazioni economiche o finanziarie causate da circostanze eccezionali che sfuggono al loro controllo. È stato utilizzato per fornire assistenza finanziaria, subordinata all'attuazione delle riforme, a Irlanda e Portogallo nel periodo compreso fra il 2011 e il 2014. Il programma è terminato e non possono essere concessi altri prestiti, benché il programma rimanga in essere per compiti specifici, quali la proroga della scadenza dei prestiti erogati a Irlanda e Portogallo e la costituzione di prestiti ponte. Nel 2021 un importo di 9,8 miliardi di EUR in scadenza nel corso dell'anno è stato prorogato fino al 2036 (3 miliardi di EUR per l'Irlanda e 1,8 miliardi di EUR per il Portogallo) e fino al 2031 (5 miliardi di EUR per il Portogallo).

L'importo concesso al Portogallo è stato ridotto da 26 miliardi di EUR a 24,3 miliardi di EUR, poiché un importo di 1,7 miliardi di EUR è giunto a scadenza e non erano possibili ulteriori erogazioni. Nel dicembre 2021 il Portogallo ha chiesto di prorogare la scadenza per 2,2 miliardi di EUR del prestito complessivo di 2,7 miliardi di EUR in scadenza ad aprile 2022. Nel febbraio 2022 la Commissione ha preso in prestito 2,2 miliardi di EUR per rinnovare il prestito, che è stato prorogato di 4,5 anni.

AMF

Il programma di assistenza macrofinanziaria (AMF) è una forma di assistenza finanziaria prestata dall'UE a paesi partner al di fuori dell'UE che si trovano ad affrontare una crisi nella bilancia dei pagamenti (inclusi 4,4 miliardi di EUR a favore dell'Ucraina). Assume la forma di prestiti o sovvenzioni a medio/lungo termine, ovvero di una combinazione di tali strumenti, ed è disponibile solo per paesi che beneficiano di un programma di finanziamento del Fondo monetario internazionale (FMI).

Nel 2020 la Commissione ha adottato una proposta relativa a un pacchetto di AMF di 3 miliardi di EUR a favore di 10 paesi partner dell'allargamento e del vicinato, per aiutarli a limitare le ripercussioni economiche della pandemia di coronavirus. La decisione è stata adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio il 25 maggio 2020. In virtù di tale decisione, nel 2021 la Commissione ha erogato 10 nuovi prestiti per un importo totale nominale di 1,7 miliardi di EUR a nove beneficiari dell'AMF. La scadenza dei nuovi prestiti varia tra 10 e 15 anni.

BDP

BDP è un programma di assistenza concepito per i paesi al di fuori della zona euro che si trovano, o che corrono seri rischi di trovarsi, in difficoltà per quanto riguarda la bilancia dei pagamenti. L'assistenza nell'ambito del programma BDP è fornita sotto forma di prestiti a medio termine subordinati all'attuazione di politiche elaborate per far fronte a problemi economici soggiacenti. Solitamente l'assistenza dell'UE alla BDP è fornita in collaborazione con l'FMI e altre istituzioni internazionali o altri paesi.

L'importo concesso alla Lettonia a titolo del programma BDP è stato ridotto da 3,1 miliardi di EUR a 2,9 miliardi di EUR, poiché un importo di 0,2 miliardi di EUR è giunto a scadenza e non ha più potuto essere erogato. Nel 2021 non hanno avuto luogo nuove operazioni né rimborsi dei prestiti.

4.4.   PASSIVITÀ POTENZIALI DI BILANCIO PER PROGRAMMI DI ASSISTENZA FINANZIARIA

I prestiti assunti dall'UE rappresentano impegni diretti e incondizionati dell'UE e sono garantiti dagli Stati membri dell'UE (passività potenziali di bilancio). I prestiti assunti per finanziare i prestiti ai paesi terzi sono coperti dal fondo di garanzia per le azioni esterne. Nell'eventualità in cui uno Stato membro beneficiario sia inadempiente, il servizio del debito verrà, ove possibile, prelevato dal saldo di tesoreria disponibile della Commissione. Qualora ciò non fosse possibile in quel momento, la Commissione preleverebbe i fondi necessari presso gli Stati membri. Gli Stati membri dell'UE sono giuridicamente obbligati, ai sensi della normativa dell'UE sulle risorse proprie (articolo 14 del regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio), a mettere a disposizione fondi sufficienti per l'adempimento degli obblighi dell'UE. Gli investitori sono pertanto esposti solo al rischio di credito dell'UE e non a quello dei beneficiari dei prestiti finanziati. L'erogazione di prestiti back-to-back garantisce che il bilancio dell'UE non assuma a proprio carico rischi di interessi o rischi di cambio.

I prestiti concessi agli Stati membri a titolo dello strumento SURE sono sostenuti da un sistema di garanzie volontarie degli Stati membri che ammontano al 25 % dell'importo massimo dell'assistenza finanziaria. Il contributo di ogni Stati membro all'importo complessivo della garanzia corrisponde alla sua quota relativa del reddito nazionale lordo (RNL) dell'Unione europea, sulla base del bilancio dell'UE per il 2020.

Per ogni programma nazionale, le decisioni del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione determinano l'importo complessivo garantito, il numero di rate da versare e la scadenza (media) massima del pacchetto di prestiti. Successivamente la Commissione e lo Stato membro interessato trovano un accordo sui parametri del prestito/finanziamento, in particolare la scadenza delle rate. Inoltre tutte le rate del prestito, eccetto la prima, dipendono dal rispetto di condizioni politiche rigorose, nel quadro dell'assistenza finanziaria congiunta UE/FMI, che rappresentano un ulteriore fattore che incide sui tempi delle operazioni di finanziamento. I tempi e le scadenze dell'emissione dipendono quindi dalla corrispondente attività di prestito dell'UE. I finanziamenti sono denominati esclusivamente in euro e il ventaglio delle scadenze è compreso tra 3 e 30 anni.

5.   ANALISI DEGLI STATI FINANZIARI

5.1.   PROVENTI

I proventi consolidati dell'UE comprendono importi relativi a operazioni di scambio e operazioni senza corrispettivo equivalente, laddove queste ultime rappresentano la categoria più significativa. La tendenza quinquennale delle principali categorie di proventi senza corrispettivo equivalente (compresi risorse RNL, risorse proprie tradizionali, risorse IVA, le nuove risorse proprie basate sulla plastica, ammende e recupero spese) è come segue:

Tendenza quinquennale dei proventi generati dalle principali operazioni senza corrispettivo equivalente (10)

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Poiché le entrate di bilancio dovrebbero essere pari (o superiori) alle spese di bilancio, il principale fattore che determina l'andamento delle entrate sopra indicato è costituito dai pagamenti effettuati ogni anno.

Proventi consolidati — principali sviluppi nel 2021

Nel 2021 i proventi consolidati, che comprendono tutte le categorie di entrate, sono ammontati a 178,9 miliardi di EUR, rispetto a 224,0 miliardi di EUR nell'esercizio precedente. Il motivo principale del calo di 45,1 miliardi di EUR, pari al 20,1 %, è stata la diminuzione dell'impatto del recesso del Regno Unito dall'Unione europea, che nel 2020 aveva fatto aumentare le entrate di 47,5 miliardi di EUR, mentre nel 2021 ha contribuito alle entrate solo per 1,1 miliardi di EUR. Escludendo questa entrata specifica, i proventi consolidati del 2021 ammontano a 177,8 miliardi di EUR, un importo paragonabile ai proventi consolidati rettificati dell'esercizio precedente (176,5 miliardi di EUR).

Per quanto riguarda le restanti categorie di proventi, i principali sviluppi sono stati l'introduzione delle nuove risorse proprie basate sulla plastica, l'aumento dei proventi da ammende e il calo delle entrate da RNL:

i proventi dalla nuova risorsa propria basata sulla plastica, introdotta nel 2021 con l'entrata in vigore della nuova decisione (UE, Euratom) 2020/2053 del Consiglio (11) relativa alle risorse proprie, sono ammontati a 5,8 miliardi di EUR. Un'aliquota uniforme di prelievo di 0,80 EUR per chilogrammo si applica sul peso dei rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati generati in ciascuno Stato membro. I rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati in un determinato anno sono calcolati come differenza tra i rifiuti di imballaggio di plastica prodotti in uno Stato membro in tale anno e i rifiuti di imballaggio di plastica riciclati nello stesso anno. Bulgaria, Cechia, Estonia, Grecia, Spagna, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Slovacchia hanno diritto a specifiche riduzioni forfettarie annue da applicare ai rispettivi contributi alle risorse proprie basate sulla plastica;

i proventi da ammende sono aumentati da 0,5 miliardi di EUR nel 2020 a 2,0 miliardi di EUR nel 2021. L'aumento di 1,5 miliardi di EUR è dovuto al numero superiore e ai maggiori importi delle ammende inflitte nel 2021. Le principali ammende inflitte nel 2021 sono state le seguenti: 875 milioni di EUR imposti a BMW e al gruppo Volkswagen (Volkswagen, Audi e Porsche) per collusione in merito allo sviluppo tecnico nell'ambito dell'eliminazione degli ossidi di azoto e 371 milioni di EUR imposti a Nomura, UBS e UniCredit per la partecipazione di un gruppo di operatori commerciali a un cartello nel mercato primario e secondario dei titoli di Stato europei;

le entrate da RNL (reddito nazionale lordo), ossia l'elemento principale delle entrate di esercizio dell'UE, sono diminuite da 125,4 miliardi di EUR nel 2020 a 116,0 miliardi di EUR nel 2021. Il calo di 9,4 miliardi di EUR, pari al 7,5 %, è legato all'aumento delle altre categorie di proventi (e alla nuova risorsa propria basata sulla plastica), poiché le entrate da RNL finanziano la parte del bilancio non coperta da altre fonti di reddito.

5.2.   SPESE

La principale componente di spesa rilevata negli stati finanziari consolidati è rappresentata dalle spese in regime di gestione concorrente, che comprende i fondi seguenti: i) Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA); ii) Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e altri strumenti per lo sviluppo rurale, iii) Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e Fondo di coesione (FC) e iv) Fondo sociale europeo (FSE). Questi fondi hanno rappresentato 119,9 miliardi di EUR, ossia il 54,3 % della spesa totale di 221,0 miliardi di EUR sostenuta nel 2021 (2020: 109,7 miliardi di EUR, ossia il 65,9 % della spesa totale). La ripartizione delle spese in regime di gestione concorrente e il loro peso relativo sono illustrati di seguito:

Principali spese in regime di gestione concorrente per l'esercizio 2021

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L'aumento delle spese in regime di gestione concorrente è dovuto principalmente all'aumento delle spese relative al FESR e al Fondo di coesione (5,8 miliardi di EUR) e all'FSE (3,0 miliardi di EUR). Questo rispecchia l'accelerazione dell'attuazione verso la fine del periodo di programmazione del QFP 2014-2020 e l'aumento temporaneo del tasso di cofinanziamento successivo all'attuazione delle misure nell'ambito di CRII+. Le spese relative al FEASR e altri strumenti di sviluppo rurale e al FEAGA sono aumentate rispettivamente di 1,0 miliardi di EUR e 0,3 miliardi di EUR.

In seguito al successo del varo di NGEU (cfr. sezione 2), le spese in regime di gestione diretta, che rappresentano l'esecuzione del bilancio da parte della Commissione, delle agenzie esecutive e dei fondi fiduciari, sono aumentate da 22,1 miliardi di EUR nel 2020 a 63,0 miliardi di EUR nel 2021. L'aumento di 40,9 miliardi di EUR è dovuto principalmente al sostegno non rimborsabile concesso a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza di NGEU, che è ammontato a 42,9 miliardi di EUR. Le spese in regime di gestione diretta relative ai programmi di vaccinazione contro la COVID-19 sono diminuite da 1,6 miliardi di EUR nel 2020 a 0,7 miliardi di EUR nel 2021.

Le spese in regime di gestione indiretta rappresentano l'esecuzione del bilancio da parte delle agenzie dell'UE, degli organismi dell'UE, dei paesi terzi, delle organizzazioni internazionali e di altri soggetti. Nel 2021 le spese in regime di gestione indiretta sono ammontate a 10,9 miliardi di EUR, una cifra vicina agli 11,0 miliardi di EUR dell'esercizio precedente.

5.3.   ATTIVITÀ

Al 31 dicembre 2021 le attività totali ammontavano a 414,1 miliardi di EUR (2020: 280,0 miliardi di EUR); il notevole aumento è dovuto all'ulteriore concessione di prestiti nel quadro dello strumento SURE e ai prestiti e agli anticipi erogati a titolo del nuovo strumento NGEU. Le voci più significative erano le attività finanziarie diverse da disponibilità liquide e mezzi equivalenti (188,6 miliardi di EUR), prefinanziamenti (93,4 miliardi di EUR), crediti e valori recuperabili (72,4 miliardi di EUR) e disponibilità liquide e mezzi equivalenti (44,9 miliardi di EUR). Le altre attività, per un totale di 14,7 miliardi di EUR, comprendevano principalmente immobili, impianti e macchinari e attività immateriali.

Composizione delle attività al 31 dicembre 2021

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Il notevole aumento delle attività totali di 134,0 miliardi di EUR, o 47,9 %, rispetto all'esercizio precedente è dovuto principalmente ai fattori seguenti:

i prestiti in essere sono aumentati da 93,3 miliardi di EUR nel 2020 a 163,6 miliardi di EUR nel 2021. L'aumento di 70,3 miliardi di EUR, pari al 75,3 %, riflette in primo luogo la concessione di ulteriori prestiti per l'assistenza finanziaria nell'ambito dello strumento SURE (50,1 miliardi di EUR) e la concessione di prestiti a titolo del nuovo dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) (18,0 miliardi di EUR);

i prefinanziamenti totali sono aumentati da 62,7 miliardi di EUR nel 2020 a 93,4 miliardi di EUR nel 2021. L'aumento di 30,7 miliardi di EUR, pari al 49,0 %, riflette il sostegno finanziario non rimborsabile concesso a titolo dell'RRF (30,8 miliardi di EUR);

le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti sono aumentati da 16,7 miliardi di EUR nel 2020 a 44,9 miliardi di EUR nel 2021. L'aumento di 28,2 miliardi di EUR è dovuto principalmente alla liquidità relativa a NGEU (18,0 miliardi di EUR depositati nel conto NGEU, nonché 1,4 miliardi di EUR di fondi sul conto della tesoreria centrale della Commissione in attesa di essere erogati al bilancio dei programmi QFP). La parte restante dell'aumento è dovuta all'importo superiore di stanziamenti di pagamento non eseguiti nel 2021, alle ammende divenute definitive a fine esercizio e a ulteriori risorse proprie tradizionali incassate ma non ancora contabilizzate a fine esercizio.

Recesso del Regno Unito dall'UE

Il 31 gennaio 2020 il Regno Unito ha receduto dall'Unione europea. I termini della sua uscita sono definiti in un accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall'Unione europea e dalla Comunità europea dell'energia atomica, noto anche come «accordo di recesso». Nell'ambito di tale accordo, il Regno Unito ha convenuto di onorare tutti gli obblighi finanziari assunti quando era membro dell'UE. L'accordo è entrato in vigore il 31 gennaio 2020. Il Regno Unito continuerà a contribuire al bilancio dell'UE e a beneficiare dei programmi e della spesa dell'UE precedenti al 2021 come se fosse uno Stato membro. Al Regno Unito inoltre saranno rimborsati determinati importi versati al bilancio dell'UE o importi percepiti dal bilancio dell'UE connessi al suo periodo di adesione. L'UE comunica due volte l'anno al Regno Unito gli importi dovuti e il Regno Unito effettua i relativi pagamenti su base mensile. La comunicazione è aggiornata ogni anno sulla base delle cifre effettive.

Gli obblighi a norma dell'accordo di recesso creano passività e crediti per l'UE che devono essere calcolati e rispecchiati nei conti annuali dell'UE e riguardano in particolare gli ambiti seguenti:

Risorse proprie (articolo 136)

Impegni da liquidare (articolo 140)

Ammende per violazioni delle norme di concorrenza (articolo 141)

Responsabilità dell'Unione (articolo 142)

Passività finanziarie potenziali e strumenti finanziari (articoli 143 e 144)

Attività nette della Comunità europea del carbone e dell'acciaio (articolo 145)

Investimenti dell'Unione nel FEI (Fondo europeo per gli investimenti) (articolo 146)

Passività potenziali relative ad azioni legali (articolo 147).

(in milioni di EUR)

 

Articolo 140

Articolo 142

Altro

31.12.2021

31.12.2020

Importo dovuto dal Regno Unito

28 620

14 751

610

43 982

49 579

Importo dovuto al Regno Unito

(2 229 )

(2 229 )

(2 122 )

Totale

28 620

14 751

(1 618 )

41 753

47 456

Non correnti

17 064

14 486

(711)

30 839

40 629

Correnti

11 556

265

(908)

10 913

6 827

Prefinanziamenti

Nel 2021 i prefinanziamenti totali, esclusi gli altri anticipi agli Stati membri e i contributi ai fondi fiduciari Bêkou e Africa, sono ammontati a 86,2 miliardi di EUR (2020: 55,5 miliardi di EUR), di cui la quasi totalità si riferiva ad attività della Commissione. L'aumento di 30,7 miliardi di EUR, pari al 55,3 %, è quasi interamente riferito al sostegno non rimborsabile concesso a titolo dell'RRF, che ha comportato anche un aumento del prefinanziamento relativo alla gestione diretta da 14,3 miliardi di EUR nel 2020 a 43,7 miliardi di EUR nel 2021:

Prefinanziamenti della Commissione per modalità di gestione

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Il livello dei prefinanziamenti concessi a titolo dei programmi QFP è influenzato in misura significativa dal rispettivo ciclo del QFP: ad esempio, è normale che all'inizio di un QFP sia necessario versare agli Stati membri anticipi consistenti nel quadro della politica di coesione e che tali importi rimangano a disposizione degli Stati membri fino alla chiusura dei programmi. È inoltre corrisposto un prefinanziamento annuale, che deve essere utilizzato entro l'esercizio oppure recuperato nell'esercizio successivo nell'ambito della chiusura annuale del ciclo contabile. La Commissione compie ogni sforzo per garantire che i prefinanziamenti siano mantenuti a un livello appropriato. Occorre trovare il giusto equilibrio fra la necessità di garantire finanziamenti sufficienti ai progetti e la tempestiva rilevazione delle spese.

5.4.   PASSIVITÀ

Al 31 dicembre 2021 le passività totali ammontavano a 496,4 miliardi di EUR (2020: 313,5 miliardi di EUR); il notevole aumento è dovuto ai prestiti assunti nel 2021 a titolo degli strumenti SURE e NGEU. Le voci più significative sono stati i prestiti assunti per NGEU e l'assistenza finanziaria (236,7 miliardi di EUR), le obbligazioni pensionistiche e altre passività derivanti da benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro (122,5 miliardi di EUR), ratei e risconti passivi (78,1 miliardi di EUR) e debiti nei confronti di terzi (46,4 miliardi di EUR):

Composizione delle passività al 31 dicembre 2021

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Il notevole aumento di 82,9 miliardi di EUR, pari al 58,3 %, rispetto all'esercizio precedente è dovuto principalmente ai fattori seguenti:

i prestiti assunti sono aumentati da 93,2 miliardi di EUR nel 2020 a 236,7 miliardi di EUR nel 2021. L'aumento di 143,5 miliardi di EUR si riferisce in primo luogo all'RRF (91,0 miliardi di EUR) e a prestiti aggiuntivi assunti a titolo di SURE (50,1 miliardi di EUR);

i ratei e risconti passivi sono aumentati da 64,6 miliardi di EUR nel 2020 a 78,1 miliardi di EUR nel 2021. L'aumento di 13,5 miliardi di EUR, pari al 20,9 %, si riferisce principalmente al nuovo RRF (8,2 miliardi di EUR) e all'attuazione del QFP 2014-2020 nell'ambito del FESR e del Fondo di coesione (1,9 miliardi di EUR);

i debiti sono aumentati da 32,4 miliardi di EUR nel 2020 a 46,4 miliardi di EUR nel 2021. L'aumento di 14,0 miliardi di EUR, pari al 43,2 %, è dovuto principalmente all'RRF (19,1 miliardi di EUR) e a una riduzione dei debiti nell'ambito della coesione, dove l'ammontare delle dichiarazioni di spesa ricevute prima della fine dell'esercizio è stato inferiore rispetto all'esercizio precedente (5,3 miliardi di EUR).

Totale dichiarazioni di spesa e fatture ricevute e rilevate nella rubrica debiti dello stato patrimoniale

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Attivo netto

L'eccesso di passività rispetto alle attività al 31 dicembre 2021 ammontava a 82,3 miliardi di EUR (2020: 33,4 miliardi di EUR). Il notevole aumento di 48,9 miliardi di EUR è dovuto principalmente ai prestiti assunti in relazione al sostegno non rimborsabile erogato a titolo di NGEU nel 2021 (con un conseguente aumento di 42,9 miliardi di EUR delle spese in regime di gestione diretta). Va notato che l'eccesso di passività rispetto alle attività non significa che le istituzioni e gli organismi dell'UE siano in difficoltà finanziaria, ma indica piuttosto che alcune passività saranno finanziate dai futuri bilanci annuali. Conformemente alle norme della contabilizzazione per competenza, numerose spese vengono rilevate nell'esercizio corrente, sebbene possano essere effettivamente pagate in esercizi successivi e finanziate dai bilanci futuri; i relativi proventi saranno contabilizzati solo negli esercizi futuri. A parte i prestiti assunti per NGEU, che saranno rimborsati tra il 2028 e il 2051, e le passività derivanti dai benefici per i dipendenti, da versare nel corso di diversi decenni, gli importi più significativi da evidenziare sono le attività relative al FEAGA, di cui la maggior parte è solitamente versata nel primo trimestre dell'esercizio successivo.

6.   QUADRO POLITICO E FINANZIARIO, GOVERNANCE E RESPONSABILITÀ DELL'UE

L'Unione europea (UE) è un'unione a cui gli Stati membri hanno attribuito competenze per realizzare obiettivi comuni. L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata da pluralismo, non discriminazione, tolleranza, giustizia, solidarietà e parità tra uomini e donne.

6.1.   QUADRO POLITICO E FINANZIARIO

Trattati UE

Gli obiettivi e i principi generali che guidano l'Unione e le istituzioni europee sono definiti nei trattati. L'Unione e le istituzioni dell'UE possono agire solo nei limiti delle competenze attribuite dai trattati per raggiungere gli obiettivi da questi stabiliti, e devono farlo nel rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità (12). Al fine di conseguire i suoi obiettivi e attuare le sue politiche, l'Unione si dota dei necessari mezzi finanziari. La Commissione ha il compito di promuovere l'interesse generale dell'Unione, anche attraverso l'esecuzione del bilancio e la gestione dei programmi in cooperazione con gli Stati membri e in conformità del principio di sana gestione finanziaria.

L'UE persegue gli obiettivi stabiliti dal trattato con una serie di strumenti, uno dei quali è il bilancio dell'UE. Altri strumenti sono, ad esempio, un quadro legislativo comune o strategie politiche comuni.

Quadro finanziario pluriennale e programmi di spesa

Le politiche finanziate dal bilancio dell'UE sono attuate conformemente al quadro finanziario pluriennale (QFP) e alla corrispondente legislazione di settore che definisce i programmi di spesa e gli strumenti. Il QFP e la corrispondente legislazione di settore traducono le priorità politiche dell'UE in termini finanziari per un periodo sufficientemente lungo per essere efficaci e per offrire una prospettiva coerente a lungo termine ai beneficiari dei fondi dell'UE e alle autorità nazionali di cofinanziamento. Sono fissati importi massimi annui (massimali) della spesa dell'UE nel suo complesso e per le principali categorie di spesa (rubriche). La somma dei massimali di tutte le rubriche corrisponde al massimale totale degli stanziamenti di impegno. Il QFP è adottato dal Consiglio all'unanimità di tutti gli Stati membri, con il consenso del Parlamento europeo. L'attuale quadro finanziario pluriennale 2021-2027 è stato adottato il 17 dicembre 2020. Il quadro finanziario pluriennale 2021-2027 è integrato dallo strumento temporaneo per la ripresa NextGenerationEU.

Bilancio annuale

Il bilancio annuale è preparato dalla Commissione. Il Parlamento europeo e il Consiglio approvano (di solito entro metà dicembre) il bilancio per l'esercizio successivo, secondo la procedura di cui all'articolo 314 TFUE. Secondo il principio dell'equilibrio di bilancio, il totale delle entrate deve essere uguale al totale delle spese (stanziamenti di pagamento) per un dato esercizio finanziario.

Le principali fonti di finanziamento dell'UE sono le entrate provenienti dalle risorse proprie, integrate da altre entrate. Esistono quattro categorie di risorse proprie: le risorse proprie tradizionali (principalmente i dazi doganali), la risorsa propria basata sull'imposta sul valore aggiunto (IVA), la risorsa propria basata sui rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati (introdotta nel 2021) e la risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo (RNL). Le altre entrate derivanti dalle attività dell'UE (ad esempio le ammende per violazioni delle norme di concorrenza) rappresentano di norma meno del 10 % delle entrate totali.

Modalità di gestione

L'esecuzione del bilancio dell'UE avviene secondo tre modalità di gestione, che determinano la modalità di pagamento e di gestione del denaro:

gestione concorrente: gran parte del bilancio (circa i ¾) è gestita in regime di gestione concorrente dalla Commissione in cooperazione con gli Stati membri, in particolare nei settori dei fondi strutturali e dell'agricoltura;

gestione diretta: la Commissione inoltre gestisce direttamente alcuni programmi e può delegare l'attuazione di programmi specifici ad agenzie esecutive;

gestione indiretta: le decisioni di spesa possono essere gestite anche indirettamente attraverso altri organismi interni o esterni all'UE. Il regolamento finanziario e/o gli accordi di contributo definiscono i necessari meccanismi di controllo e rendicontazione di tali soggetti e la supervisione da parte della Commissione laddove funzioni di esecuzione del bilancio sono affidate ad agenzie nazionali, al gruppo della Banca europea per gli investimenti, a paesi terzi, a organizzazioni internazionali (ad esempio, la Banca mondiale o le Nazioni Unite) o ad altre entità (ad esempio le agenzie decentrate dell'UE e le imprese comuni).

Regolamento finanziario

Il regolamento finanziario (RF) (13) applicabile al bilancio generale è un atto centrale nel quadro normativo delle finanze dell'UE, che definisce in dettaglio le regole finanziarie applicabili all'esecuzione del bilancio dell'UE e i ruoli dei diversi soggetti che contribuiscono a garantire una sana gestione del denaro per conseguire gli obiettivi stabiliti.

6.2.   GOVERNANCE E RESPONSABILITÀ

6.2.1.   Struttura istituzionale

L'Unione dispone di un quadro istituzionale inteso a promuovere i suoi valori, a perseguire i suoi obiettivi, a servire i suoi interessi, quelli dei suoi cittadini e quelli degli Stati membri e a garantire la coerenza, l'efficacia e la continuità delle sue politiche e delle sue azioni. La struttura organizzativa si articola in una serie di istituzioni, agenzie e altri organismi dell'UE. Il regolamento finanziario, unitamente alle norme contabili applicabili, definisce quali di queste entità figurano nei conti consolidati dell'UE (per conoscere l'elenco delle entità che rientrano nell'ambito del consolidamento cfr. nota 9 dei conti annuali consolidati dell'UE).

Il Parlamento europeo esercita, congiuntamente al Consiglio, la funzione legislativa e la funzione di bilancio. La Commissione è politicamente responsabile dinanzi al Parlamento europeo. Anche il Consiglio esercita funzioni di definizione delle politiche e di coordinamento nell'ambito degli orientamenti e delle priorità politiche generali dell'Unione definiti dal Consiglio europeo.

La Commissione europea è il ramo esecutivo dell'Unione europea; promuove l'interesse generale dell'Unione, prendendo iniziative adeguate a tal fine; garantisce l'applicazione dei trattati e vigila sull'applicazione del diritto dell'Unione da parte degli Stati membri, sotto il controllo della Corte di giustizia dell'Unione europea; esercita funzioni di coordinamento, esecuzione e gestione, quali l'esecuzione del bilancio e la gestione di programmi.

La Commissione dà esecuzione al bilancio, in gran parte in cooperazione con gli Stati membri (14). Insieme garantiscono che gli stanziamenti siano utilizzati secondo i principi della buona gestione finanziaria. La normativa prevede gli obblighi di controllo e di revisione contabile degli Stati membri nell'esecuzione del bilancio in gestione concorrente e le responsabilità che ne derivano. Essa prevede inoltre responsabilità e disposizioni dettagliate per ciascuna istituzione dell'UE in merito alle rispettive spese.

6.2.2.   La struttura di governance della Commissione

I meccanismi di governance della Commissione e le modalità con cui garantiscono che la Commissione funzioni come un'istituzione moderna, responsabile e orientata ai risultati sono descritti nella comunicazione (15) sulla governance nella Commissione europea.

La Commissione svolge le sue funzioni sotto la guida del collegio dei commissari, che stabilisce le priorità e si assume la responsabilità politica generale dell'attività della Commissione. In quanto collegio, la Commissione opera sotto la direzione politica del suo presidente, che presenta al Parlamento europeo, nell'ambito della sua nomina, gli obiettivi che intende perseguire sotto forma di orientamenti politici. Il presidente decide l'organizzazione interna della Commissione per assicurare la coerenza, l'efficacia e la collegialità della sua azione.

Il collegio delega l'esecuzione operativa del bilancio e la gestione finanziaria ai direttori generali e ai capi servizio, che dirigono la struttura amministrativa della Commissione. Questo approccio decentrato crea una cultura amministrativa che incoraggia i funzionari ad assumersi la responsabilità delle attività su cui esercitano il controllo e li obbliga a fornire garanzie per quanto riguarda le attività di cui sono responsabili.

Sotto l'autorità del presidente e in stretta collaborazione con i membri della Commissione responsabili del bilancio, delle risorse umane e dell'amministrazione, e con il coinvolgimento dei servizi presidenziali e centrali, l'organo di gestione interno fornisce coordinamento, supervisione, consulenza e orientamenti strategici.

Le disposizioni interne definiscono una serie coerente di controlli rigorosi e solidi strumenti di gestione che consentono al collegio dei commissari di assumersi la responsabilità politica dell'azione della Commissione (16).

6.2.3.   La gestione finanziaria della Commissione

Nella Commissione i ruoli e le responsabilità in materia di gestione finanziaria sono chiaramente definiti [ad esempio nel regolamento finanziario e nel regolamento interno (17)] e opportunamente applicati. In qualità di ordinatori delegati, i direttori generali e i capi servizio della Commissione sono responsabili della sana gestione finanziaria delle risorse dell'UE, del rispetto delle disposizioni del regolamento finanziario, della gestione dei rischi e della creazione di un quadro di controllo interno adeguato.

Sugli ordinatori ricade la responsabilità dell'intero processo di gestione: dalla definizione degli interventi necessari per conseguire gli obiettivi politici stabiliti dall'istituzione alla gestione delle attività dal punto di vista sia operativo sia della sana gestione finanziaria. I compiti possono essere ulteriormente delegati ai direttori, ai capi unità e ad altri, che diventano pertanto ordinatori sottodelegati. Ciascun ordinatore delegato può affidarsi a uno o due direttori responsabili della gestione dei rischi e del controllo interno per sorvegliare e monitorare l'attuazione dei sistemi di controllo interno.

I servizi centrali della Commissione forniscono orientamenti e consulenza e promuovono le migliori pratiche, anche attraverso l'attività dell'organo di gestione interno.

A norma del regolamento finanziario ogni ordinatore è tenuto a preparare una relazione annuale di attività («RAA») che descriva in dettaglio le realizzazioni e le attività di controllo interno e gestione finanziaria dell'esercizio. La RAA comprende una dichiarazione che le risorse sono state utilizzate sulla base dei principi della sana gestione finanziaria e che sono state messe in atto procedure di controllo che offrono le garanzie necessarie per quanto riguarda la legittimità e la regolarità delle operazioni sottostanti. La relazione annuale sulla gestione e il rendimento del bilancio dell'UE (18) è il principale strumento attraverso il quale il collegio dei commissari si assume la responsabilità politica della gestione finanziaria del bilancio dell'UE.

Il contabile della Commissione è responsabile a livello centrale della gestione della tesoreria, delle procedure di recupero, della definizione delle norme contabili basate sui principi contabili internazionali per il settore pubblico (IPSAS), della convalida dei sistemi contabili e della preparazione dei conti annuali della Commissione e dei conti annuali consolidati dell'UE. Il contabile è inoltre tenuto a firmare i conti annuali dichiarando che presentano un quadro fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della situazione finanziaria, dei risultati delle operazioni e dei flussi di cassa dell'Unione. I conti annuali sono adottati dal collegio dei commissari. Il contabile è una funzione indipendente e ha una grande responsabilità per quanto riguarda l'informativa finanziaria della Commissione.

Il revisore interno della Commissione riveste anch'esso una funzione centralizzata e indipendente e fornisce consulenza, pareri e raccomandazioni indipendenti sulla qualità e sul funzionamento dei sistemi di controllo interno in seno alla Commissione, alle agenzie UE e ad altri enti autonomi.

Il comitato di controllo degli audit assicura l'indipendenza del revisore interno e monitora la qualità delle attività di audit interno e il seguito dato dai servizi della Commissione alle raccomandazioni in materia di audit interno ed esterno, nonché alle constatazioni della Corte dei conti europea relative al discarico e alle raccomandazioni da questa formulate in merito all'affidabilità dei conti annuali consolidati dell'UE. Il ruolo consultivo svolto dal comitato contribuisce a migliorare ulteriormente, in generale, l'efficacia e l'efficienza della Commissione nel conseguimento dei suoi obiettivi e agevola la verifica della governance, della gestione dei rischi e delle prassi di controllo interno della Commissione da parte del collegio.

6.2.4.   Audit esterno e procedura di discarico

Conformemente ai principi della sana gestione finanziaria, i fondi devono essere gestiti in maniera efficace, efficiente ed economica. Esiste un quadro di rendicontabilità basato su relazioni esaustive, audit esterno e controllo politico per fornire la ragionevole garanzia che i fondi UE siano spesi in modo adeguato.

Il Parlamento europeo decide, a seguito di una raccomandazione del Consiglio, se concedere o meno la sua approvazione definitiva, nota come «discarico», alla modalità con cui la Commissione ha eseguito il bilancio dell'UE in un determinato esercizio. La procedura annuale di discarico garantisce che la Commissione sia ritenuta politicamente responsabile dell'esecuzione del bilancio dell'UE.

Ogni anno la Corte dei conti europea esamina l'affidabilità dei conti e la legittimità e regolarità di tutte le entrate ricevute e di tutte le spese sostenute, la sana gestione finanziaria e gli aspetti qualitativi del bilancio, compresa la dimensione relativa alla performance. La pubblicazione della relazione annuale della Corte dei conti europea è il punto di partenza della procedura di discarico. I revisori redigono inoltre relazioni speciali su spese o settori d'intervento specifici o su questioni di bilancio o di gestione.

La decisione riguardante il discarico si basa anche sulle relazioni integrate in materia finanziaria e di responsabilità della Commissione, sulle audizioni dei commissari al Parlamento europeo e sulle risposte alle interrogazioni scritte rivolte alla Commissione.

NOTA DI ACCOMPAGNAMENTO AI CONTI CONSOLIDATI

I conti consolidati annuali dell'Unione europea per l'esercizio 2021 sono stati elaborati in base alle informazioni presentate dalle istituzioni e dagli organismi a norma dell'articolo 246, paragrafo 2, del regolamento finanziario applicabile al bilancio generale dell'Unione europea. Si dichiara pertanto che detti conti sono stati elaborati conformemente al titolo XIII del regolamento finanziario e ai principi, alle norme e ai metodi contabili definiti nelle note degli stati finanziari.

La sottoscritta ha ottenuto dai contabili delle istituzioni e degli organismi, che ne hanno certificato l'attendibilità, tutte le informazioni necessarie per l'elaborazione dei conti, che presentano le attività e le passività dell'Unione europea e l'esecuzione del bilancio.

Con la presente la sottoscritta dichiara che, in base a tali informazioni e ai controlli che ha ritenuto necessario effettuare per convalidare i conti della Commissione europea, ha la ragionevole certezza che i conti presentano un quadro fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della posizione finanziaria, dei risultati delle operazioni e dei flussi di cassa dell'Unione europea.

Rosa ALDEA BUSQUETS

Contabile della Commissione

17 giugno 2022

STATI FINANZIARI CONSOLIDATI E NOTE ESPLICATIVE (2)

INDICE

STATO PATRIMONIALE 33
CONTO ECONOMICO 34
SITUAZIONE DEI FLUSSI DI CASSA 35
SITUAZIONE DI VARIAZIONE DELL'ATTIVO NETTO 37
NOTE DEGLI STATI FINANZIARI 38

1.

PRINCIPALI POLITICHE CONTABILI 38

2.

NOTE ALLO STATO PATRIMONIALE 57

3.

NOTE AL CONTO ECONOMICO 99

4.

PASSIVITÀ E ATTIVITÀ POTENZIALI 109

5.

IMPEGNI DI BILANCIO E GIURIDICI 116

6.

GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI 120

7.

INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 141

8.

FATTI INTERVENUTI DOPO LA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO 143

9.

AMBITO DEL CONSOLIDAMENTO 143

STATO PATRIMONIALE

(in milioni di EUR)

 

Nota

31.12.2021

31.12.2020

ATTIVITÀ NON CORRENTI

 

 

 

Attività immateriali

2.1

769

620

Immobili, impianti e macchinari

2.2

12 669

11 682

Investimenti contabilizzati con il metodo del patrimonio netto

2.3

1 192

588

Attività finanziarie

2.4

181 874

99 214

Prefinanziamenti

2.5

60 792

34 519

Crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

2.6

40 642

45 813

 

 

297 938

192 434

ATTIVITÀ CORRENTI

 

 

 

Attività finanziarie

2.4

6 744

13 881

Prefinanziamenti

2.5

32 656

28 229

Crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

2.6

31 796

28 681

Rimanenze

2.7

84

80

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

2.8

44 860

16 742

 

 

116 141

87 613

TOTALE ATTIVITÀ

 

414 078

280 047

PASSIVITÀ NON CORRENTI

 

 

 

Pensioni e altri benefici per i dipendenti

2.9

(122 466 )

(116 020 )

Accantonamenti

2.10

(2 950 )

(3 878 )

Passività finanziarie

2.11

(214 974 )

(84 399 )

 

 

(340 391 )

(204 297 )

PASSIVITÀ CORRENTI

 

 

 

Accantonamenti

2.10

(398)

(1 527 )

Passività finanziarie

2.11

(31 149 )

(10 649 )

Debiti

2.12

(46 372 )

(32 408 )

Ratei e risconti passivi

2.13

(78 068 )

(64 584 )

 

 

(155 987 )

(109 167 )

TOTALE PASSIVITÀ

 

(496 377 )

(313 464 )

ATTIVO NETTO

 

(82 299 )

(33 418 )

Riserve

2.14

1 325

5 062

Importi da richiedere agli Stati membri  (3)

2.15

(83 624 )

(38 480 )

ATTIVO NETTO

 

(82 299 )

(33 418 )

CONTO ECONOMICO

(in milioni di EUR)

 

Nota

2021

2020

PROVENTI

 

 

 

Proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente

 

 

 

Risorse RNL

3.1

115 955

125 393

Risorse proprie tradizionali

3.2

20 590

19 559

Risorse IVA

3.3

18 340

17 858

Risorse proprie basate sulla plastica

3.4

5 831

Ammende

3.5

1 990

452

Recupero spese

3.6

1 794

1 355

Accordo di recesso del Regno Unito

3.7

1 122

47 456

Altro

3.8

6 737

7 116

 

 

172 357

219 190

 

 

 

 

Proventi generati da operazioni di scambio

 

 

 

Proventi finanziari

3.9

5 092

3 434

Altro

3.10

1 497

1 404

 

 

6 589

4 838

Totale proventi

 

178 946

224 028

SPESE

 

 

 

Eseguite dagli Stati membri

3.11

 

 

Fondo europeo agricolo di garanzia

 

(40 829 )

(40 461 )

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e altri strumenti di sviluppo rurale

 

(15 451 )

(14 467 )

Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione

 

(46 932 )

(41 118 )

Fondo sociale europeo

 

(16 727 )

(13 677 )

Altro

 

(4 835 )

(2 701 )

Eseguite dalla Commissione, dalle agenzie esecutive e dai fondi fiduciari

3.12

(63 000 )

(22 094 )

Eseguite da altre agenzie e altri organismi dell'UE

3.13

(3 154 )

(3 530 )

Eseguite da paesi terzi e organizzazioni internazionali

3.13

(4 512 )

(4 178 )

Eseguite da altre entità

3.13

(3 225 )

(3 257 )

Costi per personale e pensioni

3.14

(12 417 )

(11 995 )

Oneri finanziari

3.15

(4 201 )

(2 188 )

Altre spese

3.16

(5 762 )

(6 946 )

Totale spese

 

(221 046 )

(166 612 )

RISULTATO ECONOMICO DELL'ESERCIZIO

 

(42 100 )

57 416

SITUAZIONE DEI FLUSSI DI CASSA

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

Risultato economico dell'esercizio

(42 100 )

57 416

Attività operative

 

 

Ammortamento

116

113

Deprezzamento

1 054

1 047

(Annullamento delle) perdite per riduzione di valore di investimenti

(Aumento)/diminuzione prestiti

(70 259 )

(40 624 )

(Aumento)/diminuzione prefinanziamenti

(30 699 )

(11 301 )

(Aumento)/diminuzione crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

2 055

(50 519 )

(Aumento)/diminuzione rimanenze

(4)

(12)

Aumento/(diminuzione) passività derivanti da pensioni e altri benefici per i dipendenti

6 447

18 360

Aumento/(diminuzione) accantonamenti

(2 057 )

581

Aumento/(diminuzione) passività finanziarie (diverse da prestiti NGEU)

60 075

40 531

Aumento/(diminuzione) debiti

13 964

5 166

Aumento/(diminuzione) ratei e risconti passivi

13 484

(2 645 )

Avanzo di bilancio dell'esercizio precedente considerato come provento non monetario

(1 769 )

(3 218 )

Rivalutazioni delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti (movimenti non monetari non inclusi nel conto economico)

(3 257 )

(15 155 )

Altri movimenti non monetari

(1 757 )

63

Attività di investimento

 

 

(Aumento)/diminuzione attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

(2 307 )

(1 566 )

(Aumento)/diminuzione investimenti contabilizzati con il metodo del patrimonio netto

(604)

3

(Aumento)/diminuzione delle attività finanziarie non derivate valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo  (19)

(4 636 )

(1 180 )

(Aumento)/diminuzione delle attività finanziarie derivate valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo

(629)

(62)

Attività di finanziamento

 

 

Aumento/(diminuzione) prestiti assunti in relazione a NGEU

91 000

 

FLUSSI FINANZIARI NETTI

28 118

(3 004 )

Aumento/(diminuzione) netto disponibilità liquide e mezzi equivalenti

28 118

(3 004 )

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti all'inizio dell'esercizio

16 742

19 745

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti alla fine dell'esercizio

44 860

16 742

SITUAZIONE DI VARIAZIONE DELL'ATTIVO NETTO

(in milioni di EUR)

 

Importi da richiedere agli Stati membri Avanzo/(disavanzo) accumulato

Altre riserve

Riserva del fair value (valore equo)

Attivo netto

SALDO AL 31.12.2019

(77 560 )

4 646

391

(72 523 )

Movimenti della riserva del fondo di garanzia

(173)

173

Movimenti del fair value (valore equo)

105

105

Rivalutazione delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti

(15 155 )

(15 155 )

Altro

210

(252)

(42)

Risultato di bilancio 2019 accreditato agli Stati membri

(3 218 )

(3 218 )

Risultato economico dell'esercizio

57 416

57 416

SALDO AL 31.12.2020

(38 480 )

4 566

496

(33 418 )

Impatto della norma contabile dell'UE 11 riveduta (cfr. nota 1)

1 719

(3 043 )

(496)

(1 820 )

SALDO ALL'1.1.2021

(36 761 )

1 523

(35 238 )

Movimenti della riserva del fondo di garanzia

Movimenti del fair value (valore equo)

Rivalutazione delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti

(3 257 )

(3 257 )

Altro

262

(198)

63

Risultato di bilancio 2020 accreditato agli Stati membri

(1 769 )

(1 769 )

Risultato economico dell'esercizio

(42 100 )

(42 100 )

SALDO AL 31.12.2021

(83 624 )

1 325

(82 299 )

NOTE DEGLI STATI FINANZIARI

Si noti che nelle tabelle seguenti gli importi concernenti il Regno Unito in relazione ai QFP fino alla fine del 2020 sono ancora indicati nella rubrica Stati membri poiché, pur avendo receduto dall'Unione il 1o febbraio 2020, a norma dell'accordo di recesso il Regno Unito continua ad avere relazioni finanziarie con l'Unione equivalenti a quelle di uno Stato membro per tali periodi.

1.   PRINCIPALI POLITICHE CONTABILI

1.1.   BASE GIURIDICA E NORME CONTABILI

I conti dell'UE sono tenuti conformemente alle disposizioni del regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012, di seguito denominato «regolamento finanziario» (RF).

A norma dell'articolo 80 del regolamento finanziario, l'UE prepara gli stati finanziari secondo le norme della contabilizzazione per competenza, basate sui principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards — IPSAS). Tali norme contabili, adottate dal contabile della Commissione, devono essere applicate da tutte le istituzioni e da tutti gli organismi dell'UE che rientrano nell'ambito del consolidamento, al fine di garantire la coerenza interna dei conti consolidati dell'UE.

Applicazione di norme contabili dell'Unione europea nuove e modificate

Nuove norme contabili dell'UE adottate ma non ancora in vigore al 31 dicembre 2021

Non esistono nuove norme contabili dell'UE adottate ma non ancora in vigore al 31 dicembre 2021.

Norme contabili dell'UE rivedute in vigore per esercizi finanziari annuali a partire dal 1o gennaio 2021

Il 17 dicembre 2020 il contabile della Commissione europea ha adottato la norma contabile dell'UE 11 riveduta «Strumenti finanziari», che stabilisce i principi per l'informativa finanziaria delle attività e passività finanziarie e si basa sul nuovo IPSAS 41 «Strumenti finanziari», l'IPSAS 28 modificato «Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio» e l'IPSAS 30 modificato «Strumenti finanziari: informazioni integrative» (emesso nell'agosto 2018).

La norma contabile dell'UE 11 riveduta è in vigore obbligatoriamente dal 1o gennaio 2021, con eventuali modifiche rispetto all'applicazione iniziale contabilizzate a tale data, per cui non è richiesta la rideterminazione degli importi di periodi precedenti. Le attività e le passività finanziarie, i crediti derivanti da operazioni di scambio e gli interessi attivi e passivi al 31 dicembre 2020 indicati nei presenti conti sono pertanto contabilizzati conformemente alle politiche contabili dichiarate negli stati finanziari dell'UE per il 2020 alle note 1.5.5, 1.5.8 (solo per operazioni di scambio), 1.5.12 e 1.6.1 (solo per operazioni di scambio).

Seguono le principali modifiche e i relativi effetti sui conti dell'UE per il 2021.

Nuovi principi di classificazione e valutazione per le attività finanziarie

La norma contabile dell'UE 11 riveduta introduce un approccio alla classificazione delle attività finanziarie fondato su principi e prevede il ricorso a due criteri: il modello applicato dall'entità per la gestione delle sue attività finanziarie e le caratteristiche del flusso di cassa contrattuale di tali attività. In base a tali criteri le attività finanziarie sono classificate nelle categorie seguenti: «attività finanziarie al costo ammortizzato» (AC), «attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'attivo netto/patrimonio netto» (FVNA) o «attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo» (FVSD).

Il 1o gennaio 2021 l'applicazione dei nuovi criteri ha comportato la riclassificazione di tutti gli investimenti azionari e titoli di debito da «disponibili per la vendita» (AFS) ad attività finanziarie FVSD. La relativa riserva per il fair value (valore equo) è stata riclassificata, nell'attivo netto, come avanzo o disavanzo accumulato.

Nuovo modello di riduzione del valore

Mentre il precedente modello di riduzione del valore era basato sulle perdite sostenute, la norma contabile dell'UE 11 riveduta ha introdotto un modello prospettico di riduzione del valore basato sulle perdite attese su crediti (ECL) lungo tutta la vita dell'attività finanziaria. L'ECL tiene conto di possibili eventi di inadempimento e dell'evoluzione della qualità creditizia delle attività finanziarie. Il nuovo modello di riduzione del valore si applica a tutte le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (AC) o al fair value (valore equo) rilevato nell'attivo netto/patrimonio netto (FVNA), nonché agli impegni all'erogazione di prestiti e ai contratti di garanzia finanziaria.

Il 1o gennaio 2021 l'applicazione del nuovo modello di riduzione del valore alle attività finanziarie classificate AC ha comportato in particolare la rilevazione della riduzione del valore sui prestiti per l'assistenza finanziaria fornita a paesi partner nell'ambito dell'AMF e dei programmi Euratom.

Contabilizzazione delle garanzie finanziarie

Secondo la norma contabile dell'UE 11 nella sua versione precedente, le garanzie finanziarie, in particolare quelle fornite a titolo gratuito o a fronte di un corrispettivo nominale, erano contabilizzate per la maggior parte in conformità dei principi della norma contabile dell'UE 10 «Accantonamenti, passività e attività potenziali», e quindi rilevate come accantonamenti o indicate come passività potenziali a seconda della probabilità di una perdita.

La norma contabile dell'UE 11 riveduta prevede l'applicazione dei requisiti contabili delle garanzie finanziarie a tutti i contratti di garanzia finanziaria. La valutazione della passività per garanzie finanziarie si basa sul fair value (valore equo) della garanzia al momento della rilevazione iniziale e sull'evoluzione delle perdite attese su crediti derivanti dal portafoglio dei debiti assistiti da garanzia. Cfr. nota 1.5.12.

Di conseguenza il 1o gennaio 2021 i contratti di garanzia finanziaria vigenti sono stati riclassificati da accantonamenti finanziari a passività per garanzie finanziarie e ricalcolati conformemente ai requisiti della norma contabile dell'UE 11 riveduta. Questa modifica ha comportato un aumento delle passività finanziarie, in particolare in relazione alle garanzie fornite al gruppo BEI nell'ambito del mandato per i prestiti esterni. In seguito alla modifica del trattamento contabile e alla rilevazione della passività per garanzie finanziarie nell'ambito del mandato per i prestiti esterni, la riserva per il fondo di garanzia per le azioni esterne, contabilizzata nell'attivo netto fino al 31 dicembre 2020, è stata riportata all'avanzo o disavanzo accumulato.

La tabella seguente mostra le categorie di valutazione iniziali secondo la norma contabile dell'UE 11 applicate agli stati finanziari dell'UE per il 2020 e le nuove categorie di calcolo secondo la norma contabile dell'UE 11 riveduta per le attività e passività finanziarie dell'Unione europea al 1o gennaio 2021:

(in milioni di EUR)

 

Categoria di valutazione — precedente norma contabile dell'UE 11

Valore contabile netto al 31.12.2020

Categoria di valutazione — norma contabile dell'UE 11 riveduta

Valore contabile netto all'1.1.2021

Attività finanziarie

 

 

 

 

Prestiti erogati

Finanziamenti e crediti

93 309

Costo ammortizzato

93 575

FVSD

2

Titoli di debito e investimenti azionari

Disponibili per la vendita

19 587

FVSD

19 587

Derivati (attività)

FVSD

199

FVSD

199

Crediti

Finanziamenti e crediti

3 450

Costo ammortizzato

3 485

FVSD

3 482

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Disponibili per la vendita

16 742

Costo ammortizzato

16 742

Passività finanziarie

 

 

 

 

Garanzie finanziarie

Passività per garanzie finanziarie

(90)

Passività per garanzie finanziarie

(7 889 )

Accantonamenti (norma contabile dell'UE 10)

(2 523 )

Prestiti assunti

Costo ammortizzato

(93 192 )

Costo ammortizzato

(93 521 )

Altre passività finanziarie

Costo ammortizzato

(1 761 )

Costo ammortizzato

(1 761 )

Derivati (passività)

FVSD

(4)

FVSD

(4)

Debiti

Costo ammortizzato

(32 408 )

Costo ammortizzato

(32 408 )

La tabella seguente analizza l'impatto della transizione alla norma contabile dell'UE 11 riveduta su attività finanziarie, crediti, accantonamenti finanziari e passività finanziarie dell'Unione europea, riconciliando i valori contabili della precedente categoria di valutazione secondo la norma contabile dell'UE 11 applicata agli stati finanziari dell'UE per il 2020 con le nuove categorie di calcolo in seguito alla transizione alla norma contabile dell'UE 11 riveduta il 1o gennaio 2021:

(in milioni di EUR)

 

Saldo al 31.12.2020

Riclassificazione

Rivalutazione

Saldo all'1.1.2021

Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS)

 

 

 

 

Saldo di apertura riportato a nuovo

19 587

 

 

 

Trasferimento da AFS a FVSD

 

(19 587 )

 

 

Saldo di apertura rettificato

 

 

 

Attività finanziarie all'FVSD

 

 

 

 

Saldo di apertura riportato a nuovo

199

 

 

 

Trasferimento da AFS a FVSD

 

19 587

 

 

Trasferimento da prestiti a FVSD

 

2

 

 

Saldo di apertura rettificato

 

 

 

19 788

Attività finanziarie al costo ammortizzato (nei conti 2020: prestiti erogati)

 

 

 

 

Saldo di apertura riportato a nuovo

93 309

 

 

 

Rivalutazione: tasso di interesse effettivo

 

 

329

 

Rivalutazione: perdita attesa su crediti

 

 

(60)

 

Riclassificazione come FVSD

 

(2)

 

 

Saldo di apertura rettificato

 

 

 

93 575

Totale attività finanziarie

(nota 2.4)

113 095

269

113 363

Crediti

 

 

 

 

Saldo di apertura riportato a nuovo

3 450

 

 

 

Rivalutazione: perdita attesa su crediti

 

 

33

 

Contratto di garanzia finanziaria — receive leg: rivalutazione

 

 

3 484

 

Saldo di apertura rettificato

 

 

 

6 967

Totale crediti

(nota 2.6.2)

3 450

3 517

6 967

Accantonamenti finanziari

 

 

 

 

Saldo di apertura riportato a nuovo

(2 523 )

 

 

 

Trasferimento a passività per garanzie finanziarie

 

2 522

 

 

Saldo di apertura rettificato

 

 

 

(1)

Totale accantonamenti finanziari

(nota 2.10)

(2 523 )

2 522

(1)

Passività per garanzie finanziarie

 

 

 

 

Saldo di apertura riportato a nuovo

(90)

 

 

 

Trasferimento da accantonamenti finanziari

 

(2 522 )

 

 

Contratto di garanzia finanziaria — pay leg: rivalutazione

 

 

(5 277 )

 

Saldo di apertura rettificato

 

 

 

(7 889 )

Passività finanziarie al costo ammortizzato

 

 

 

 

Saldo di apertura riportato a nuovo

(94 954 )

 

 

 

Rivalutazione: tasso di interesse effettivo

 

 

(329)

 

Saldo di apertura rettificato

 

 

 

(95 283 )

Passività finanziarie all'FVSD

 

 

 

 

Saldo di apertura riportato a nuovo

(4)

 

 

 

Saldo di apertura rettificato

 

 

 

(4)

Totale passività finanziarie

(nota 2.11)

(95 048 )

(2 522 )

(5 606 )

(103 175 )

Totale impatto della revisione della norma contabile dell'UE 11

 

 

(1 820 )

 

La tabella seguente analizza l'impatto della transizione alla norma contabile dell'UE 11 riveduta sull'attivo netto dell'Unione europea al 1o gennaio 2021:

(in milioni di EUR)

 

Saldo al 31.12.2020

Sblocco delle riserve

Altri impatti sull'attivo netto

Saldo all'1.1.2021

Riserve

 

 

 

 

Saldo di apertura riportato a nuovo

5 062

 

 

 

Sblocco della riserva del fair value

 

(496)

 

 

Sblocco della riserva del fondo di garanzia

 

(3 043 )

 

 

Saldo di apertura rettificato

 

 

 

1 523

Avanzo/(disavanzo) accumulato

 

 

 

 

Saldo di apertura riportato a nuovo

(38 480 )

 

 

 

Sblocco della riserva del fair value

 

496

 

 

Sblocco della riserva del fondo di garanzia

 

3 043

 

 

Rivalutazione di attività e passività

 

 

(1 820 )

 

Saldo di apertura rettificato

 

 

 

(36 761 )

Totale attivo netto

(33 418 )

(1 820 )

(35 238 )

La tabella seguente riconcilia la riduzione di valore alla chiusura del periodo precedente calcolata secondo la norma contabile dell'UE 11 applicata agli stati finanziari dell'UE per il 2020 e gli accantonamenti finanziari calcolati secondo la norma contabile dell'UE 10 con la nuova riduzione di valore calcolata in conformità della norma contabile dell'UE 11 riveduta al 1o gennaio 2021:

(in milioni di EUR)

 

31.12.2020

01.01.2021

Riduzione di valore/accantonamenti finanziari

Perdita attesa su crediti nei 12 mesi successivi

Perdita attesa lungo tutta la vita del credito

Totale riduzione di valore

Attività finanziarie al costo ammortizzato, di cui:

(739)

(49)

(25)

(73)

Prestiti oggetto di surrogazione  (20)

(726)

Altri prestiti

(13)

(49)

(25)

(73)

Crediti

(190)

 

(156)

(156)

Contratti di garanzia finanziaria

(2 523 )

(859)

(5 143 )

(6 002 )

1.2.   PRINCIPI CONTABILI

L'obiettivo degli stati finanziari è fornire informazioni, utili a una vasta gamma di utilizzatori, sulla situazione finanziaria, sulla performance e sui flussi di cassa di un'entità. Nello specifico, per l'Unione europea in quanto entità pubblica gli obiettivi sono fornire informazioni utili ai fini del processo decisionale e dimostrare la responsabilità dell'entità in relazione alle risorse ad essa affidate. A questo scopo è stato redatto il presente documento.

Le considerazioni generali (o principi contabili) da seguire nella redazione degli stati finanziari sono esposte nella norma contabile dell'UE 1 «Bilancio» e corrispondono a quelle prescritte dall'IPSAS 1: l'attendibilità della presentazione, la contabilizzazione per competenza, la continuità aziendale, la coerenza nella presentazione, la rilevanza, l'aggregazione, la compensazione e le informazioni comparative.

Le caratteristiche qualitative dell'informativa finanziaria sono la pertinenza, la rappresentazione fedele (affidabilità), la comprensibilità, la tempestività, la comparabilità e la verificabilità.

1.3.   CONSOLIDAMENTO

Ambito del consolidamento

Gli stati finanziari consolidati dell'UE comprendono tutte le entità controllate, gli accordi a controllo congiunto e le collegate rilevanti. L'elenco completo delle entità che rientrano nell'ambito del consolidamento, che ora comprende 55 entità controllate e una collegata (2020: 52 entità controllate e una collegata), si trova nella nota 9. Tra le entità controllate figurano le istituzioni dell'UE (tra cui la Commissione, ma non la Banca centrale europea) e le agenzie dell'UE (ad eccezione di quelle della politica estera e di sicurezza comune). Anche la Comunità europea del carbone e dell'acciaio in liquidazione (CECA i.l.) è considerata un'entità controllata. L'unica collegata dell'UE è il Fondo europeo per gli investimenti (FEI).

Le entità che rientrano nel consolidamento ma che non sono rilevanti per gli stati finanziari consolidati dell'UE nel loro complesso non devono essere consolidate o contabilizzate con il metodo del patrimonio netto, se ciò può comportare tempi o costi eccessivi per l'UE. Queste entità, indicate con il termine «entità minori», sono riportate in un elenco distinto nella nota 9. Nel 2021 le entità classificate come entità minori erano otto (2020: otto entità).

Entità controllate

Al fine di stabilire l'ambito del consolidamento si applica il concetto di controllo. Le entità controllate sono entità per le quali l'UE è esposta a, o ha diritto a, benefici variabili derivanti dalla sua partecipazione e ha la capacità di influenzare la natura e l'ammontare di detti benefici grazie al potere di cui dispone sull'altra entità. Tale potere deve essere esercitabile attualmente e deve riguardare le pertinenti attività dell'entità. Le entità controllate sono pienamente consolidate. Il consolidamento viene effettuato a decorrere dalla prima data in cui il controllo sussiste e termina quando il controllo cessa.

Gli indicatori di controllo più comuni nell'UE sono: la creazione dell'entità in forza dei trattati istitutivi o del diritto derivato, il finanziamento dell'entità mediante il bilancio dell'UE, l'esistenza di diritti di voto negli organi direttivi, l'audit da parte della Corte dei conti europea e il discarico da parte del Parlamento europeo. Per ciascuna entità viene effettuata una valutazione individuale per decidere se uno o la totalità dei criteri summenzionati sono sufficienti per far scattare il controllo.

Tutte le operazioni e i saldi rilevanti tra le entità controllate dell'UE sono eliminati, mentre i profitti e le perdite non realizzati su tali operazioni, essendo non rilevanti, non sono stati eliminati.

Accordi a controllo congiunto

Un accordo a controllo congiunto è un accordo nel quale cui due o più parti detengono il controllo congiunto. Il controllo congiunto è la condivisione del controllo di un accordo, concordata attraverso un accordo vincolante, che esiste unicamente quando per le decisioni relative alle attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo. Gli accordi a controllo congiunto possono essere joint venture o attività a controllo congiunto. Una joint venture è un accordo a controllo congiunto che è strutturato in un veicolo separato e nel quale le parti che detengono il controllo congiunto dell'accordo vantano diritti sulle attività nette dell'accordo. Le partecipazioni nelle joint venture sono contabilizzate utilizzando il metodo del patrimonio netto (cfr. nota 1.5.4). Un'attività a controllo congiunto è un accordo a controllo congiunto nel quale le parti che detengono il controllo congiunto dell'accordo vantano diritti sulle attività e detengono obbligazioni per le passività relative all'accordo. Per contabilizzare le partecipazioni nelle attività a controllo congiunto l'UE rileva nei propri stati finanziari le attività e le passività, i proventi e le spese, nonché la sua quota di attività, passività, entrate e spese detenuti o sostenuti congiuntamente.

Entità collegate

Le entità collegate sono entità sulle quali l'UE esercita, direttamente o indirettamente, un'influenza notevole, ma non il controllo esclusivo o congiunto. Per influenza notevole si intende che l'UE detiene direttamente o indirettamente il 20 % o più dei diritti di voto. Le partecipazioni in collegate sono contabilizzate utilizzando il metodo del patrimonio netto (cfr. nota 1.5.4).

Entità non consolidate i cui fondi sono gestiti dalla Commissione

I fondi del regime comune di assicurazione malattia per il personale dell'UE, il Fondo europeo di sviluppo e il fondo di garanzia per i partecipanti sono gestiti dalla Commissione per conto di tali entità; tuttavia, non essendo controllate dall'UE, tali entità non sono consolidate nei suoi stati finanziari.

1.4.   BASE DELLA PREPARAZIONE

Gli stati finanziari sono presentati annualmente in conformità dell'articolo 243 del regolamento finanziario. L'esercizio contabile si apre il 1o gennaio e si chiude il 31 dicembre.

1.4.1.   Valuta e base di conversione

Valuta funzionale e moneta di presentazione

Salvo se diversamente indicato, gli stati finanziari sono presentati in milioni di euro, essendo l'euro la valuta funzionale dell'UE.

Operazioni e saldi

Le operazioni in valuta estera sono convertite in euro utilizzando i tassi di cambio in vigore alla data dell'operazione. I profitti e le perdite su cambi derivanti dal regolamento di operazioni in valuta estera e dalla riconversione ai tassi di cambio a fine esercizio delle attività e passività monetarie denominate in valuta estera sono rilevati nel conto economico.

Metodi di conversione diversi si applicano agli immobili, impianti e macchinari e alle attività immateriali, il cui valore viene convertito in euro al tasso vigente alla data del loro acquisto.

I saldi di fine esercizio delle attività e passività monetarie denominate in valuta estera sono convertiti in euro sulla base dei tassi di cambio della Banca centrale europea (BCE) del 31 dicembre.

Tassi di cambio dell'Euro

Valuta

31.12.2021

31.12.2020

Valuta

31.12.2021

31.12.2020

BGN

1,9558

1,9558

PLN

4,5969

4,5597

CZK

24,8580

26,2420

RON

4,949

4,8683

DKK

7,4364

7,4409

SEK

10,2503

10,0343

GBP

0,8403

0,8990

CHF

1,0331

1,0802

HRK

7,5156

7,5519

JPY

130,3800

126,4900

HUF

369,1900

363,8900

USD

1,1326

1,2271

1.4.2.   Impiego di stime

Conformemente agli IPSAS e ai principi contabili comunemente accettati (generally accepted accounting principles — GAAP), gli stati finanziari includono necessariamente importi basati su stime e ipotesi formulate dall'amministrazione sulla base delle informazioni più affidabili a disposizione. Le stime principali comprendono, tra l'altro: gli importi delle passività derivanti da benefici per i dipendenti, il rischio finanziario sui crediti e gli importi indicati nelle note riguardanti gli strumenti finanziari, la riduzione del valore per le attività finanziarie al costo ammortizzato e per le passività per contratti di garanzia finanziaria, i ratei passivi e attivi, gli accantonamenti, il grado di riduzione del valore delle attività immateriali e di immobili, impianti e macchinari, il valore netto di realizzo delle rimanenze, le attività e passività potenziali. I risultati effettivi possono discostarsi dalle stime. Le variazioni delle stime sono indicate nel periodo in cui sono rese note, se la variazione riguarda soltanto quel periodo, oppure in tale periodo e nei periodi successivi, se la variazione riguarda entrambi.

1.5.   STATO PATRIMONIALE

1.5.1.   Attività immateriali

Un'attività immateriale è un'attività non monetaria identificabile priva di consistenza fisica. Un'attività è identificabile se è separabile (ossia può essere separata o scorporata dall'entità, ad esempio venduta, trasferita, data in licenza, locata o scambiata, individualmente o nel contesto del relativo contratto o della relativa attività o passività identificabile, indipendentemente dal fatto che l'entità intenda procedere in tal senso), o deriva da accordi vincolanti (compresi diritti nascenti da contratti o altri diritti legali), indipendentemente dal fatto che tali diritti siano trasferibili o separabili dall'entità o da altri diritti e obbligazioni).

Le attività immateriali acquisite sono iscritte al costo storico, detratti gli ammortamenti accumulati e le perdite per riduzione di valore. Le attività immateriali prodotte internamente sono capitalizzate quando vengono soddisfatti i pertinenti criteri delle norme contabili dell'UE e le spese si riferiscono soltanto alla fase di sviluppo dell'attività. I costi capitalizzabili comprendono tutti i costi direttamente imputabili, necessari per creare, produrre e preparare le attività in modo da poter funzionare come previsto dall'amministrazione. I costi associati alle attività di ricerca, i costi di sviluppo non capitalizzabili e i costi di manutenzione sono rilevati come spese al momento in cui sono sostenuti.

Le attività immateriali sono ammortizzate secondo il metodo delle quote costanti lungo la loro vita utile stimata (da 3 a 11 anni). La vita utile stimata delle attività immateriali dipende dalla durata specifica della loro vita economica o giuridica determinata per accordo.

1.5.2.   Immobili, impianti e macchinari

Tutti gli immobili, gli impianti e i macchinari sono registrati al costo storico, detratti l'ammortamento accumulato e le perdite per riduzione di valore. Il costo comprende le spese direttamente riconducibili all'acquisizione, alla costruzione o al trasferimento delle attività.

I costi successivi sono inclusi nel valore contabile dell'attività o rilevati, se del caso, come attività separata solo se è probabile che i benefici economici futuri o i servizi potenziali connessi all'attività andranno all'UE e il costo del bene possa essere calcolato in maniera affidabile. I costi di manutenzione e riparazione sono registrati nel conto economico dell'esercizio nel corso del quale sono sostenuti.

I terreni non sono ammortizzati, in quanto si ritiene abbiano una vita utile indefinita. Le immobilizzazioni in corso non sono ammortizzate, in quanto non sono ancora disponibili per l'uso. L'ammortamento delle altre attività è calcolato utilizzando il metodo dell'ammortamento a quote costanti per imputare i relativi costi meno il loro valore residuo durante la vita utile stimata, come segue:

Tipo di attività

Tasso di ammortamento a quote costanti

Immobili

4 % — 10 %

Attività spaziali

8 % — 25 %

Impianti e macchinari

10 % — 25 %

Mobilio e mezzi di trasporto

10 % — 25 %

Materiale informatico (hardware)

25 % — 33 %

Altro

10 % — 33 %

I profitti e le perdite derivanti dalla dismissione sono determinati raffrontando le entrate, al netto delle spese per la vendita, con il valore contabile dell'attività dismessa e sono inclusi nel conto economico.

Leasing

Il leasing è un accordo per mezzo del quale il locatore trasferisce al locatario, in cambio di un pagamento o di una serie di pagamenti, il diritto all'utilizzo di un bene per un periodo di tempo stabilito. I leasing sono classificati come leasing finanziari o come leasing operativi.

Nei leasing finanziari sostanzialmente tutti i rischi e tutti i benefici inerenti alla proprietà sono trasferiti al locatario. Quando un locatario conclude un leasing finanziario, le attività acquisite nel quadro del leasing finanziario sono rilevate come attività mentre le obbligazioni associate al leasing sono rilevate come passività a decorrere dall'inizio del periodo di leasing. Le attività e passività sono rilevate a valori pari al fair value (valore equo) del bene locato o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi per il leasing, determinati ciascuno all'inizio del leasing. Per il periodo del leasing le attività detenute mediante leasing finanziario sono ammortizzate sul periodo più breve tra la vita utile dell'attività e la durata del leasing. I pagamenti minimi per il leasing sono ripartiti tra l'onere finanziario (quota interessi) e la riduzione delle passività esistenti (quota capitale). L'onere finanziario è imputato a ciascun periodo durante il leasing in modo tale da produrre un tasso di interesse periodico costante in relazione alla passività residua, che è presentata come passività corrente/non corrente, a seconda dei casi. I canoni potenziali di locazione sono rilevati come costi nell'esercizio nel quale sono sostenuti.

Il leasing operativo è un leasing diverso dal leasing finanziario, ossia un leasing nel quale il locatore mantiene sostanzialmente tutti i rischi e i benefici inerenti alla proprietà di un bene. Quando il locatario conclude un leasing operativo, i pagamenti per il leasing operativo sono rilevati come spesa nel conto economico a quote costanti per il periodo del leasing, senza presentare nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria né le attività locate né le passività relative al leasing.

1.5.3.   Riduzione di valore delle attività non finanziarie

La riduzione di valore è una perdita di benefici economici futuri o servizi potenziali di un'attività, eccedente la rilevazione sistematica della perdita dei benefici economici futuri o dei servizi potenziali dovuta ad ammortamento o deprezzamento (a seconda dei casi). Le attività che hanno una vita utile indefinita non sono soggette ad ammortamento e ogni anno ne viene verificata la riduzione di valore. Si procede alla verifica della riduzione di valore delle attività soggette ad ammortamento ogniqualvolta, alla data di riferimento, vi siano indicazioni di una possibile riduzione del valore dell'attività. È rilevata una perdita per riduzione di valore pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività e il relativo valore recuperabile (di servizio). Il valore recuperabile (di servizio) è il più elevato tra il fair value (valore equo) dell'attività, dedotti i costi di vendita, e il valore d'uso.

Il valore residuo delle attività immateriali, degli immobili, impianti e macchinari e la loro vita utile sono rivisti e, se necessario, rettificati almeno una volta all'anno. Se i motivi delle riduzioni di valore rilevate in anni precedenti non sono più validi, le perdite per riduzione di valore sono rettificate di conseguenza.

1.5.4.   Investimenti contabilizzati con il metodo del patrimonio netto

Partecipazioni in collegate e joint venture

Gli investimenti contabilizzati con il metodo del patrimonio netto sono inizialmente rilevati al prezzo di costo, aumentando o diminuendo successivamente il valore contabile iniziale per rilevare ulteriori contributi, la quota UE dell'eccedenza o del disavanzo della partecipata, eventuali riduzioni di valore e dividendi. Il costo iniziale assieme a tutti i movimenti danno il valore contabile dell'investimento negli stati finanziari alla data di riferimento del bilancio. La quota UE dell'eccedenza o del disavanzo della partecipata è rilevata nel conto economico, e la sua quota dei movimenti del patrimonio netto della partecipata è rilevata nelle riserve nell'attivo netto. I dividendi derivanti dall'investimento riducono il valore contabile dell'attività.

Se la quota dell'UE dei disavanzi di un investimento contabilizzato con il metodo del patrimonio netto è uguale o superiore alla partecipazione nell'investimento, l'UE cessa di rilevare la propria quota delle perdite ulteriori («perdite non rilevate»). Dopo aver azzerato la partecipazione dell'UE, le ulteriori perdite sono coperte da accantonamenti e rilevate come passività soltanto nella misura in cui l'UE abbia contratto obbligazioni legali o implicite oppure abbia effettuato pagamenti per conto dell'entità.

Se vi sono indicazioni di una riduzione di valore, è necessario procedere a una svalutazione al valore recuperabile più basso. Il valore recuperabile si determina come descritto alla nota 1.5.3. Se successivamente il motivo della riduzione di valore decade, la perdita per riduzione di valore viene rettificata al valore contabile che sarebbe stato determinato qualora non fosse stata rilevata alcuna perdita per riduzione di valore.

Laddove detiene una percentuale pari o superiore al 20 % di un fondo di investimento, l'UE non mira a esercitare un'influenza notevole. Tali fondi sono pertanto trattati come strumenti finanziari e classificati come attività finanziarie all'FVSD.

Le collegate e le joint venture classificate come entità minori (cfr. nota 1.3.) non sono contabilizzate con il metodo del patrimonio netto. I contributi dell'UE a favore di dette entità sono contabilizzati come spese dell'esercizio.

1.5.5.   Attività finanziarie

Classificazione in sede di rilevazione iniziale

La classificazione dipende da due criteri:

il modello di gestione delle attività finanziarie, che comporta una valutazione di come l'UE gestisce le attività finanziarie per generare flussi di cassa e conseguire i propri obiettivi e di come essa valuta il rendimento delle attività finanziarie;

le caratteristiche del flusso di cassa contrattuale delle attività. In questo caso occorre valutare se i flussi di cassa contrattuali siano esclusivamente pagamenti di capitale e interessi sul capitale da rimborsare. Gli interessi rappresentano il corrispettivo per il valore temporale del denaro, il rischio di credito e altri rischi di prestito e costi fondamentali.

In seguito alla valutazione effettuata sulla base di tali criteri, le attività finanziarie possono essere classificate in tre categorie: attività finanziarie al costo ammortizzato («AC»), attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'attivo netto/patrimonio netto («FVNA») o attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo («FVSD»).

Le attività finanziarie con flussi di cassa contrattuali che rappresentano esclusivamente il capitale e gli interessi sono classificate in base al modello gestionale dell'entità. Se il modello gestionale prevede di detenere le attività finanziarie allo scopo di incassare i relativi flussi di cassa contrattuali, le attività finanziarie sono classificate come AC. Se invece prevede sia di incassare i flussi di cassa contrattuali che di vendere le attività finanziarie, la classificazione è FVNA. Se il modello gestionale è diverso da questi due modelli (ad esempio, le attività finanziarie sono detenute a scopo di negoziazione o in un portafoglio gestito e valutato sulla base del valore equo), le attività finanziarie sono classificate come FVSD.

Le attività finanziarie con flussi di cassa contrattuali che non rappresentano esclusivamente capitale e interessi, ma introducono elementi di esposizione al rischio e volatilità diversi da quelli presenti in un normale accordo di prestito (ad esempio variazioni dei prezzi azionari), sono classificate come FVSD a prescindere dal modello gestionale.

In sede di rilevazione iniziale l'UE classifica le attività finanziarie come segue:

i)   Attività finanziarie al costo ammortizzato

L'UE classifica in questa categoria:

disponibilità liquide e mezzi equivalenti;

prestiti (compresi depositi a termine con scadenza originaria superiore a tre mesi);

crediti derivanti da operazioni di scambio, eccetto la receive leg (gamba ricevente) di contratti di garanzia finanziaria, classificati come attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo.

Queste attività finanziarie non derivate soddisfano due condizioni: il modello gestionale dell'UE prevede di detenere le attività finanziarie al fine di incassare i flussi di cassa contrattuali. Inoltre in determinati giorni esistono flussi di cassa contrattuali che rappresentano esclusivamente il capitale e gli interessi sul capitale in essere.

Le attività finanziarie al costo ammortizzato sono incluse nelle attività correnti, tranne quelle con una scadenza superiore a 12 mesi dalla data di riferimento.

ii)   Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'attivo netto/patrimonio netto

In queste attività finanziarie non derivate i flussi di cassa contrattuali rappresentano esclusivamente il capitale e gli interessi sul capitale in essere. Il modello gestionale inoltre prevede di detenere le attività finanziarie al fine di incassare i flussi di cassa contrattuali e di vendere le attività finanziarie.

Le attività che rientrano in questa categoria sono classificate come attività correnti qualora se ne preveda il realizzo entro 12 mesi dalla data di riferimento.

L'UE non deteneva simili attività al 31 dicembre 2021.

iii)   Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo

L'UE classifica le attività finanziarie seguenti come FVSD perché i flussi di cassa contrattuali non rappresentano esclusivamente capitale e interessi sul capitale:

derivati;

investimenti azionari e in fondi comuni monetari o in portafogli comuni;

altri investimenti di tipo azionario (ad esempio operazioni su capitali di rischio).

L'UE classifica inoltre i titoli di debito detenuti come FVSD poiché i portafogli di titoli di debito sono gestiti e valutati in base al fair value (valore equo) del portafoglio (ad esempio il fondo comune di copertura a norma dell'articolo 212 del regolamento finanziario).

Le attività che rientrano in questa categoria sono classificate come attività correnti qualora se ne preveda il realizzo entro 12 mesi dalla data di riferimento.

Rilevazione e valutazione iniziali

Le acquisizioni di attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'attivo netto/patrimonio netto e nell'avanzo o disavanzo sono rilevate alla loro data di negoziazione, ossia alla data alla quale l'UE si impegna ad acquistare l'attività. I mezzi equivalenti a disponibilità liquide e i prestiti sono rilevati quando il contante viene depositato presso un istituto finanziario o erogato ai mutuatari.

Le attività finanziarie sono inizialmente valutate al fair value (valore equo). Per tutte le attività finanziarie non contabilizzate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo, al momento della rilevazione iniziale il fair value (valore equo) è maggiorato dei costi di transazione. Per le attività finanziarie contabilizzate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo i costi di transazione sono rilevati nel conto economico.

Il fair value (valore equo) di un'attività finanziaria al momento della rilevazione iniziale è normalmente il prezzo dell'operazione, a meno che l'operazione si discosti dalle condizioni di mercato, ossia avvenga a titolo gratuito o a fronte di un corrispettivo nominale per scopi di politica pubblica. In tal caso la differenza tra il fair value (valore equo) dello strumento finanziario e il prezzo dell'operazione è una componente senza corrispettivo equivalente che è rilevata come spesa nel conto economico. In questo caso il fair value (valore equo) di un'attività finanziaria è derivato dalle operazioni di mercato correnti per uno strumento direttamente equivalente. In mancanza di un mercato attivo per lo strumento, il fair value (valore equo) è desunto da una tecnica di valutazione che i dati disponibili dei mercati osservabili.

Quando viene concesso un prestito a lungo termine a tasso zero o a un tasso inferiore a quello di mercato, il suo fair value (valore equo) può essere stimato pari al valore attuale di tutti gli incassi futuri, calcolato sulla base del tasso di interesse prevalente nel mercato per strumenti simili con analogo rating di credito.

I prestiti concessi a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza e i prestiti per l'assistenza finanziaria sono inizialmente valutati al loro importo nominale, per cui il prezzo dell'operazione è considerato il fair value (valore equo) del prestito. Ciò in quanto:

il «mercato» per le attività di concessione di prestiti dell'UE è molto specifico e diverso dal mercato dei capitali utilizzato per l'emissione di titoli di debito commerciale o pubblico. Poiché i prestatori che operano in tali mercati hanno l'opportunità di scegliere investimenti alternativi, nei prezzi di mercato si tiene conto di questa circostanza. Tuttavia l'opportunità di effettuare investimenti alternativi non esiste per l'UE, alla quale non è consentito investire denaro nei mercati dei capitali; essa ha soltanto la possibilità di prendere in prestito fondi per concedere prestiti. Ne consegue che l'UE non dispone di un'opzione alternativa di investimento o di erogazione di prestiti per gli importi presi a prestito. Non esiste quindi un costo di opportunità e pertanto non vi è una base di confronto con i tassi di mercato. In effetti il mercato è rappresentato dalla stessa operazione di prestito dell'UE. In sostanza, poiché «l'opzione» del costo di opportunità non è applicabile, il prezzo di mercato non rispecchia correttamente la sostanza delle operazioni di prestito dell'UE. Non è opportuno pertanto determinare il fair value (valore equo) dei prestiti dell'UE in riferimento ai titoli commerciali o ai titoli di Stato;

Inoltre, poiché non esistono un mercato attivo od operazioni simili paragonabili, il tasso di interesse che l'UE deve utilizzare per calcolare il fair value (valore equo) delle proprie operazioni di prestito dovrebbe essere il tasso di interesse applicato.

Valutazione successiva

Le attività finanziarie al costo ammortizzato sono successivamente valutate al costo ammortizzato secondo il metodo dell'interesse effettivo.

Le attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'attivo netto/patrimonio netto sono successivamente valutate al fair value (valore equo). I profitti e le perdite derivanti da variazioni del fair value (valore equo) sono rilevati nella riserva del fair value (valore equo), fatta eccezione per le differenze di cambio sulle attività monetarie, che sono rilevate nel conto economico.

Le attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo sono successivamente valutate al fair value (valore equo). I profitti e le perdite derivanti da variazioni del fair value (valore equo) (inclusi quelli derivanti dalla conversione di valuta estera ed eventuali interessi maturati) sono inclusi nel conto economico nell'esercizio in cui insorgono.

Fair value (valore equo) in valutazioni successive

Il fair value (valore equo) degli investimenti quotati nei mercati attivi è basato sui prezzi di offerta correnti. Qualora per un'attività finanziaria non vi siano mercati attivi (come nel caso dei titoli non quotati e dei derivati OTC), l'UE stabilisce un fair value (valore equo) ricorrendo a tecniche di valutazione. Tali tecniche includono l'utilizzo di operazioni in condizioni di libera concorrenza, il riferimento ad altri strumenti sostanzialmente analoghi, l'analisi dei flussi finanziari attualizzati, i modelli di determinazione del prezzo delle opzioni e altre tecniche di valutazione comunemente in uso fra i partecipanti al mercato.

Gli investimenti in fondi di venture capital che non hanno un prezzo di mercato quotato in un mercato attivo sono valutati al valore dell'attivo netto attribuibile, che è considerato un equivalente del loro fair value (valore equo).

Riduzione di valore delle attività finanziarie

L'UE rileva e valuta una perdita per riduzione di valore relativa a perdite attese su crediti sulle attività finanziarie che sono valutate al costo ammortizzato e al fair value (valore equo) rilevato nell'attivo netto/patrimonio netto.

La perdita attesa su crediti (ECL) è il valore attuale della differenza tra i flussi di cassa contrattuali e i flussi di cassa che l'UE prevede di ricevere. L'ECL contiene informazioni ragionevoli e dimostrabili che sono disponibili senza eccessivi costi o sforzi alla data di riferimento.

L'ECL è valutata con un modello a tre livelli che tiene conto degli eventi di inadempimento ponderati per la probabilità lungo tutta la vita dell'attività finanziaria, nonché dell'evoluzione del rischio di credito dal momento dell'emissione dell'attività finanziaria. Per i prestiti, la data di emissione corrisponde alla data dell'impegno irrevocabile all'erogazione del finanziamento.

Se dal momento dell'emissione non si verifica un aumento significativo del rischio di credito («livello 1»), la perdita per riduzione di valore corrisponde all'ECL derivante da possibili eventi di inadempimento nei 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio («ECL a 12 mesi»). Se dal momento dell'emissione si verifica un aumento significativo del rischio di credito («livello 2») o se sussistono prove oggettive di un deterioramento («livello 3»), la perdita per riduzione di valore corrisponde all'ECL derivante da possibili eventi di inadempimento lungo tutta la vita dell'attività finanziaria («ECL lungo tutta la vita del credito») (cfr. nota 6.5).

Per le attività al costo ammortizzato, il valore contabile dell'attività è ridotto dall'importo della perdita per riduzione di valore rilevato nel conto economico. Per le attività al fair (valore equo) rilevato nell'attivo netto/patrimonio netto il fondo a copertura perdite è rilevato nell'attivo netto/patrimonio netto e non riduce il valore contabile dell'attività finanziaria nello stato patrimoniale. Se in un esercizio successivo l'importo della perdita per riduzione di valore diminuisce, la perdita per riduzione di valore rilevata in precedenza è stornata nel conto economico.

a)   Prestiti a entità sovrane

Per la sua valutazione della riduzione di valore dei prestiti, l'UE prende le mosse dalla natura dell'attività di finanziamento dell'UE e dal suo status istituzionale unico.

Per la riduzione di valore di prestiti a Stati non membri, l'UE calcola le perdite attese su crediti utilizzando dati esterni sulla qualità creditizia, tenendo conto tuttavia della sua posizione di creditore privilegiato, che riduce il rischio di credito. Per il calcolo del valore attuale, il tasso di attualizzazione è il tasso di interesse effettivo originario del prestito. Se un prestito ha un tasso di interesse variabile, il tasso di attualizzazione è il tasso di interesse effettivo corrente stabilito secondo contratto.

Per quanto riguarda i prestiti agli Stati membri, l'UE non ha mai subito perdite per riduzione di valore, né affrontato casi di inadempienza nei pagamenti. Per questi prestiti, oltre che della posizione di creditore privilegiato, l'UE tiene conto anche del rapporto con gli Stati membri. Questi due elementi, in linea di principio, garantiscono il recupero integrale dei prestiti concessi agli Stati membri alla scadenza. L'UE ritiene pertanto che le perdite attese su crediti derivanti da prestiti agli Stati membri siano trascurabili e che un approccio statistico per calcolare le perdite attese su crediti sia inopportuno per questi prestiti. Nel conto economico non sono pertanto rilevate perdite attese su crediti per i prestiti concessi agli Stati membri.

b)   Crediti

L'UE calcola la perdita per riduzione di valore come l'importo delle perdite attese su crediti lungo tutta la vita del credito, utilizzando espedienti pratici (ad esempio una matrice di accantonamento).

c)   Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

L'UE detiene disponibilità liquide e mezzi equivalenti in conti correnti bancari e depositi a termine fino a tre mesi. Le disponibilità liquide sono detenute in banche che godono di un rating del credito molto elevato (cfr. nota 6.5) e pertanto hanno una bassissima probabilità di inadempimento. Data la breve durata e le basse probabilità di inadempimento, le perdite attese su crediti derivanti da disponibilità liquide e mezzi equivalenti sono trascurabili. Di conseguenza non è rilevata alcuna riduzione di valore per le disponibilità liquide equivalenti.

Eliminazione contabile

Gli strumenti finanziari sono eliminati contabilmente quando i diritti di ricevere i flussi finanziari che ne derivano sono scaduti o quando l'UE ha trasferito a un'altra parte sostanzialmente tutti i rischi e i benefici inerenti alla proprietà. Le cessioni di attività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell'attivo netto/patrimonio netto e nell'avanzo o disavanzo sono rilevate alla rispettiva data di negoziazione.

1.5.6.   Rimanenze

Le rimanenze sono valutate al minore tra il costo e il valore netto di realizzo. Il costo è calcolato utilizzando il metodo FIFO (first-in, first-out). Il costo dei prodotti finiti e di quelli in corso di produzione comprende le materie prime, la manodopera diretta, altri costi direttamente imputabili e i relativi costi generali di produzione (in base alla normale capacità operativa). Il valore netto di realizzo è il prezzo di vendita stimato nel normale svolgimento dell'attività al netto dei costi di completamento e dei costi di vendita. Quando le rimanenze sono destinate alla distribuzione gratuita o a un prezzo simbolico, sono valutate al minore fra il costo e il costo di sostituzione attuale. Il costo di sostituzione attuale è il costo che l'UE dovrebbe sostenere per acquistare l'attività alla data di riferimento del bilancio.

1.5.7.   Prefinanziamenti

I prefinanziamenti sono pagamenti destinati a fornire al beneficiario un anticipo di cassa, ossia un fondo cassa. Possono essere frazionati in diversi versamenti, nel rispetto del principio della sana gestione finanziaria, nell'arco di un periodo definito nel contratto, nella decisione, nella convenzione o nell'atto di base specifici. Il fondo cassa o anticipo di cassa è utilizzato per gli scopi per cui è corrisposto nel periodo fissato nell'accordo oppure è restituito. Se non sostiene spese ammissibili, il beneficiario è tenuto a restituire all'UE il prefinanziamento. Poiché l'UE mantiene il controllo dei prefinanziamenti e ha diritto al rimborso della parte non ammissibile, l'importo è presentato come attività.

Il prefinanziamento è inizialmente rilevato nello stato patrimoniale quando la liquidità è trasferita al destinatario ed è valutato all'importo del corrispettivo versato. Negli esercizi successivi il prefinanziamento è valutato all'importo inizialmente rilevato nello stato patrimoniale meno le spese ammissibili (se necessario, anche utilizzando importi stimati) sostenute durante il periodo.

Gli interessi sui prefinanziamenti sono rilevati al momento della maturazione, conformemente alle pertinenti disposizioni dell'accordo. A fine esercizio è elaborata una stima degli interessi maturati, sulla base delle informazioni più attendibili, che viene inclusa nello stato patrimoniale.

Gli altri anticipi agli Stati membri che hanno origine dal rimborso, da parte dell'UE, di importi versati come anticipi dagli Stati membri ai loro beneficiari (inclusi gli «strumenti finanziari nell'ambito della gestione concorrente») sono rilevati come attività e presentati nella rubrica «Prefinanziamenti». Gli altri anticipi agli Stati membri sono successivamente valutati all'importo inizialmente rilevato nello stato patrimoniale meno la migliore stima delle spese ammissibili sostenute dai beneficiari finali, calcolata sulla base di ipotesi ragionevoli e sostenibili.

I contributi a fondi fiduciari dell'UE (come stabilito all'articolo 234 del regolamento finanziario) non consolidati nella Commissione europea, o ad altre entità non consolidate, sono classificati come prefinanziamenti, in quanto il loro scopo è fornire un fondo cassa al fondo fiduciario per permettere a quest'ultimo di finanziare azioni specifiche definite nel quadro degli obiettivi del fondo fiduciario. I contributi dell'UE ai fondi fiduciari sono valutati all'importo iniziale del contributo dell'UE meno le spese ammissibili (se necessario anche utilizzando importi stimati) sostenute dal fondo fiduciario nel periodo di riferimento e assegnate al contributo dell'UE conformemente al relativo accordo.

1.5.8.   Crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

Le norme contabili dell'UE richiedono la presentazione separata delle operazioni di scambio e delle operazioni senza corrispettivo equivalente. Al fine di distinguere tra le due categorie, il termine «crediti» è riservato alle operazioni di scambio, mentre per le «operazioni senza corrispettivo equivalente», vale a dire quando l'UE riceve valore da un'altra entità senza dover dare in cambio un valore approssimativamente uguale, si utilizza il termine «valori recuperabili» (ad esempio nel caso dei valori recuperabili dagli Stati membri relativi alle risorse proprie).

I crediti derivanti da operazioni di scambio sono attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, fatta eccezione per determinati importi di componenti di credito di contratti di garanzia finanziaria che sono classificati come attività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo(cfr. nota 1.5.5).

I valori recuperabili derivanti da operazioni senza corrispettivo equivalente sono contabilizzati al fair value (valore equo) alla data di acquisizione meno la svalutazione per la riduzione di valore. Si stabilisce una svalutazione per riduzione di valore dei valori recuperabili derivanti da operazioni senza corrispettivo equivalente quando sussistono elementi oggettivi che indicano che l'UE non sarà in grado di riscuotere la totalità degli importi dovuti entro le scadenze originariamente previste. L'importo della svalutazione è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività e il valore recuperabile. L'importo della svalutazione è rilevato nel conto economico. Viene altresì effettuata una svalutazione generale, basata sull'esperienza passata, per gli ordini di riscossione in essere non ancora soggetti a svalutazione specifica. Cfr. nota 1.5.14 sul trattamento dei ratei attivi a fine esercizio. Gli importi esposti e indicati come valori recuperabili derivanti da operazioni senza corrispettivo equivalente non sono strumenti finanziari, dato che non derivano da un contratto che darebbe origine a una passività finanziaria o a uno strumento rappresentativo di capitale. Tuttavia, nelle note degli stati finanziari, i valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente sono indicati assieme ai crediti derivanti da operazioni di scambio, se del caso.

1.5.9.   Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Le disponibilità liquide e i mezzi equivalenti sono attività finanziarie al costo ammortizzato e includono il denaro contante, i depositi bancari a vista o a breve termine e altri investimenti a breve termine ad alta liquidità con scadenze originarie pari o inferiori ai tre mesi.

1.5.10.   Benefici per i dipendenti

L'UE fornisce ai lavoratori dipendenti una serie di benefici (emolumenti e sicurezza sociale). Ai fini contabili, tali benefici devono essere classificati in benefici a breve termine e benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro.

Benefici a breve termine per i dipendenti

I benefici a breve termine per i dipendenti sono quei benefici che devono essere liquidati entro dodici mesi dalla fine del periodo di riferimento in cui i dipendenti hanno prestato il servizio, quali stipendi, ferie annuali e congedi per malattia retribuiti e altri benefici a breve termine. I benefici a breve termine per i dipendenti sono rilevati come costo quando viene prestato il relativo servizio. Viene rilevata una passività per l'importo che si prevede venga pagato se l'UE ha in essere un'obbligazione di pagamento, legale o implicita, come risultato del servizio prestato in passato dal dipendente e l'obbligazione può essere stimata in modo attendibile.

Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro

L'UE concede ai dipendenti una serie di benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro, che comprendono pensioni di anzianità, invalidità e reversibilità previste nel quadro del regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea, nonché la copertura assicurativa sanitaria prevista nel quadro del regime comune di assicurazione malattia (cfr. nota 2.9). Tali benefici sono forniti nell'ambito di un unico piano (benché suddiviso in due regimi) e devono essere trattati in modo simile per fornire un quadro fedele della situazione e riflettere la realtà economica:

i)

regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea: i benefici concessi nell'ambito di questo regime finanziato figurativamente (21) riguardano l'anzianità, l'invalidità e la reversibilità, nonché gli assegni familiari, il decesso prima del pensionamento dei dipendenti che lavorano o hanno lavorato presso le istituzioni, le agenzie e altri organismi dell'UE o sono superstiti di funzionari o pensionati deceduti. Un terzo del costo previsto di tali benefici è posto a carico degli stipendi del personale;

ii)

regime comune di assicurazione malattia (RCAM): nell'ambito di tale regime, l'UE fornisce la copertura assicurativa sanitaria al personale della Commissione europea, delle istituzioni, delle agenzie e di altri organismi dell'UE attraverso il rimborso delle spese mediche. I benefici concessi alle persone «non in attività» di tale regime (ossia pensionati, orfani, ecc.) sono classificati come benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro.

L'UE fornisce inoltre benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro a membri ed ex membri delle istituzioni dell'UE attraverso regimi pensionistici separati. Tali benefici sono indicati nella rubrica «Altri regimi pensionistici». Nell'ambito di tali regimi l'UE eroga benefici pensionistici ai membri della Commissione, della Corte di giustizia europea, della Corte dei conti, del Consiglio, del Parlamento europeo, del Mediatore europeo e del Garante della protezione dei dati. Attraverso il regime comune di assicurazione malattia l'UE fornisce copertura sanitaria ai membri delle istituzioni dell'UE.

I suddetti benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro sono considerati obbligazioni per benefici definiti dell'UE e sono calcolati a ogni data di riferimento, stimando l'importo dei benefici futuri che i dipendenti hanno maturato nell'esercizio in corso e in quelli precedenti, attualizzando tale importo e deducendo il fair value (valore equo) delle attività del piano. Il calcolo dell'obbligazione per benefici definiti viene effettuato annualmente secondo il metodo della proiezione unitaria del credito. Il valore attuale dell'obbligazione per benefici definiti è determinato attualizzando i futuri flussi finanziari in uscita stimati sulla base dei tassi di interesse di obbligazioni di Stato espresse nella valuta in cui saranno pagati i benefici e con scadenza prossima a quella della relativa passività pensionistica.

I benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro forniti al personale dell'UE sono integrati in un unico piano che comprende sia un regime pensionistico sia un regime di assicurazione malattia; il diritto alla copertura nel quadro del regime di assicurazione malattia dipende dal fatto di aver acquisito il diritto alla copertura nel quadro del regime pensionistico. In base a tale piano unico, come previsto dallo statuto dei funzionari, determinati diritti, come il diritto a una pensione differita e ridotta nell'ambito del regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea, sono acquisiti dopo dieci anni di servizio. Tuttavia i diritti acquisiti nell'ambito del piano unico dal servizio successivo del dipendente sono notevolmente superiori ai diritti iniziali, come risulta dai successivi diritti a pensione annuali maturati.

Pertanto, al fine di presentare la sostanza economica dell'operazione sottostante richiesta dalla caratteristica qualitativa di un quadro fedele dell'informativa finanziaria, come indicato sia nella norma contabile dell'UE 1 sia nel quadro concettuale IPSAS, il costo delle prestazioni di servizio sostenuto è maturato a quote costanti lungo il periodo di servizio attivo stimato del personale, vale a dire il periodo che va dalla data in cui il servizio del dipendente porta per la prima volta ai benefici previsti dal piano (indipendentemente dal fatto che i benefici siano o meno subordinati a futuri servizi) fino alla data in cui il futuro servizio del dipendente non porterà a benefici aggiuntivi di importo rilevante nell'ambito del piano, se non per ulteriori incrementi salariali. Tale approccio è applicato in modo coerente ai benefici previsti dal piano unico.

Le rivalutazioni delle passività nette per benefici definiti comprendono i profitti e le perdite attuariali e il rendimento delle attività del piano e sono rilevate immediatamente nell'attivo netto.

L'UE rileva gli interessi passivi (proventi) netti e gli altri costi relativi ai piani a benefici definiti nel conto economico nella rubrica «Costi per personale e pensioni».

Quando i benefici erogati sono modificati o ridotti, la conseguente variazione dei benefici relativi a prestazioni di lavoro passate o il profitto o la perdita derivante dalla riduzione sono rilevati immediatamente nel conto economico. I profitti e le perdite al momento della liquidazione sono rilevati nel momento in cui avviene la liquidazione. Il costo relativo alle prestazioni di lavoro passate è immediatamente rilevato nel conto economico, a meno che le modifiche non siano subordinate alla permanenza in servizio dei dipendenti per un determinato periodo di tempo.

1.5.11.   Accantonamenti

Gli accantonamenti sono rilevati quando l'UE ha un'obbligazione attuale, legale o implicita nei confronti di terzi, a seguito di eventi passati, ed è probabile che per adempiere all'obbligazione si renda necessaria un'uscita di risorse di cui è possibile fare una stima affidabile. Non sono rilevati accantonamenti per future perdite di esercizio. L'ammontare dell'accantonamento è dato dalla migliore stima delle spese che si prevede saranno necessarie per adempiere all'obbligazione attuale alla data di riferimento. Quando l'accantonamento include un ampio numero di voci, l'obbligazione è stimata ponderando tutti i possibili risultati con le relative probabilità (metodo del «valore atteso»).

Gli accantonamenti per contratti onerosi sono valutati al valore attuale del minore tra il costo previsto per la risoluzione del contratto e il costo netto previsto per la prosecuzione dello stesso.

1.5.12.   Passività finanziarie

Le passività finanziarie sono classificate come passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo, passività finanziarie contabilizzate al costo ammortizzato o passività per contratti di garanzia finanziaria.

I prestiti assunti sono costituiti da prestiti concessi da istituti di credito e da debiti rappresentati da certificati (obbligazioni UE, depositi UE e buoni UE). Essi sono inizialmente rilevati al fair value (valore equo), con i proventi della loro emissione [fair value (valore equo) del corrispettivo percepito] al netto dei costi di transazione sostenuti, e successivamente contabilizzati al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell'interesse effettivo; le differenze tra i proventi, al netto dei costi di transazione, e il valore di riscatto sono rilevate nel conto economico lungo la durata del prestito utilizzando il metodo dell'interesse effettivo. I costi di transazione sostenuti dall'UE e successivamente addebitati al beneficiario del prestito erogato sono importi non rilevanti, rilevati direttamente nel conto economico.

Le passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo includono i derivati il cui fair value (valore equo) è negativo. Si applica il medesimo trattamento contabile riservato alle attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo (cfr. nota 1.5.5).

L'UE rileva una passività derivante da contratti di garanzia finanziaria quando conclude un contratto che prevede che l'UE effettui pagamenti prestabiliti per rimborsare al detentore della garanzia una perdita subita a causa del mancato pagamento da parte di un determinato debitore alla data prevista, conformemente ai termini originari o modificati di uno strumento di debito. Se il contratto di garanzia prevede che l'UE effettui pagamenti in risposta a variazioni dei prezzi di strumenti finanziari o a variazioni di altri elementi sottostanti, il contratto di garanzia è un derivato, ossia una passività finanziaria al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo. Tutti gli altri contratti di garanzia sono contabilizzati come accantonamenti finanziari.

Le passività derivanti da contratti di garanzia finanziaria sono inizialmente rilevate al fair value (valore equo), equivalente al valore attuale netto del premio da ricevere, se è a condizioni di mercato. Se non si applicano premi di garanzia o se il corrispettivo non è al fair value (valore equo), quest'ultimo è determinato sulla base dei prezzi quotati in un mercato attivo per contratti di garanzia finanziaria direttamente equivalenti a quello che dà origine alla passività per garanzia finanziaria, se disponibili, o ricorrendo a una tecnica di valutazione. Se non è possibile stabilire un importo affidabile del fair value (valore equo) mediante l'osservazione diretta di un mercato attivo o un'altra tecnica di valutazione, la passività per contratto di garanzia finanziaria è inizialmente valutata come l'importo delle perdite attese lungo tutta la vita del credito.

La valutazione successiva dipende dall'evoluzione dell'esposizione al rischio di credito derivante dalla garanzia finanziaria. Se non si verifica un aumento significativo del rischio di credito («livello 1»), le passività per garanzie finanziarie sono valutate al valore più elevato tra le ECL a 12 mesi e l'importo inizialmente rilevato, dedotto se del caso l'ammortamento cumulativo. Se si verifica un aumento significativo del rischio di credito («livello 2»), le passività per garanzie finanziarie sono valutate al valore più elevato tra le ECL lungo tutta la vita del credito e l'importo inizialmente rilevato, dedotto se del caso l'ammortamento cumulativo (cfr. nota 6.5).

Le passività finanziarie sono classificate come passività non correnti, ad eccezione delle scadenze inferiori a 12 mesi a decorrere dalla data di riferimento del bilancio. I contratti di garanzia finanziaria sono classificati come passività correnti tranne nel caso in cui l'UE abbia un diritto incondizionato a differire il regolamento della passività per almeno 12 mesi dalla data di riferimento.

I fondi fiduciari dell'UE che sono considerati parte delle attività operative della Commissione (ossia i fondi fiduciari Madad e Colombia) sono contabilizzati nei conti della Commissione e consolidati nei conti annuali dell'UE. Pertanto i contributi di altri donatori ai fondi fiduciari dell'UE soddisfano i criteri dei proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente soggette a condizioni e sono presentati come passività finanziarie fino a quando sono soddisfatte le condizioni cui sono soggetti i contributi trasferiti, ossia i costi ammissibili sono sostenuti dal fondo fiduciario. Il fondo fiduciario è tenuto a finanziare progetti specifici e a restituire i fondi rimanenti al momento della liquidazione. Alla data di riferimento del bilancio le passività residue relative ai contributi sono valutate in base ai contributi ricevuti al netto delle spese sostenute dal fondo fiduciario, utilizzando, ove necessario, importi stimati. Ai fini dell'informativa, le spese nette sono ripartite tra i contributi di altri donatori in proporzione ai contributi netti versati al 31 dicembre. La ripartizione dei contributi è solo indicativa. Quando il fondo fiduciario è liquidato l'effettiva distribuzione delle risorse restanti è decisa dal comitato del fondo fiduciario.

1.5.13.   Debiti

Una parte considerevole dei debiti dell'UE consiste in dichiarazioni di spesa non liquidate presentate da beneficiari di sovvenzioni o di altri finanziamenti dell'UE (operazioni senza corrispettivo equivalente). Sono registrate come debiti per l'importo richiesto al momento del ricevimento. Successivamente alla verifica e all'accettazione dei costi ammissibili, i debiti sono valutati all'importo ammissibile.

I debiti derivanti dall'acquisizione di beni e servizi sono rilevati al ricevimento della fattura per l'importo originario, mentre le relative spese ammissibili sono contabilizzate al momento della consegna o prestazione e dell'accettazione da parte dell'UE.

1.5.14.   Ratei e risconti attivi e passivi

Le operazioni e gli eventi sono rilevati negli stati finanziari nel periodo al quale si riferiscono. A fine esercizio, qualora non sia ancora stata emessa la fattura ma il servizio sia stato prestato o le forniture siano state consegnate dall'UE o esista un accordo contrattuale (ad esempio in riferimento a un trattato), viene rilevato negli stati finanziari un rateo attivo. Inoltre, al termine dell'esercizio, qualora sia stata emessa una fattura ma i servizi non siano ancora stati prestati o le forniture non siano ancora state consegnate, i proventi sono oggetto di risconto e rilevati nell'esercizio successivo.

Anche le spese sono contabilizzate nel periodo al quale si riferiscono. Alla fine dell'esercizio i ratei passivi sono rilevati in base all'importo stimato delle obbligazioni di trasferimento nell'esercizio. Il calcolo dei ratei passivi è effettuato in conformità delle linee guida pratiche e operative dettagliate pubblicate dalla Commissione, che mirano ad assicurare che gli stati finanziari forniscano un quadro fedele dei fenomeni economici e di altra natura che intendono rappresentare. Per analogia, se è stato effettuato un pagamento anticipato per servizi e beni non ancora ricevuti, la spesa è oggetto di risconto e rilevata nell'esercizio successivo.

1.6.   CONTO ECONOMICO

1.6.1.   Proventi

PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE

La maggior parte delle entrate dell'UE si riferisce a operazioni senza corrispettivo equivalente, come segue.

Risorse proprie basate sull'RNL, sull'IVA e sulla plastica

I proventi sono rilevati per l'esercizio per il quale la Commissione invia una richiesta di fondi agli Stati membri domandandone il contributo. I proventi sono valutati al rispettivo «importo richiesto». Poiché le risorse proprie basate sull'IVA, sull'RNL e sulla plastica si basano su stime dei dati relativi all'esercizio contabile in questione, esse sono soggette a revisione per tenere conto delle variazioni intervenute fino alla data in cui gli Stati membri comunicano i dati definitivi. L'effetto della variazione delle stime è contabilizzato quando si determina l'avanzo o il disavanzo netto relativo all'esercizio in cui la variazione è intervenuta.

Risorse proprie tradizionali

I valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente e i relativi proventi sono rilevati al momento del ricevimento degli estratti mensili del conto «A» (comprendenti i diritti riscossi e gli importi dovuti che sono garantiti e non contestati) inviati dagli Stati membri. Alla data di riferimento le entrate riscosse dagli Stati membri per l'esercizio ma non ancora versate alla Commissione sono stimate e rilevate come ratei attivi. Gli estratti trimestrali del conto «B» (comprendente i diritti né riscossi né garantiti, nonché gli importi garantiti che sono stati contestati dal debitore) trasmessi dagli Stati membri sono rilevati come entrate al netto dei costi di riscossione loro dovuti. Inoltre è rilevata una riduzione di valore per l'importo stimato del mancato recupero.

Ammende

I proventi da ammende sono rilevati quando l'UE adotta la decisione di infliggere l'ammenda e questa è ufficialmente notificata al destinatario. Dopo la decisione di infliggere l'ammenda, le entità sanzionate dispongono di un termine di due mesi dalla notifica per:

a)

accettare la decisione e quindi pagare l'importo dell'ammenda nei termini prescritti; l'importo è incassato dall'UE in via definitiva; oppure

b)

non accettare la decisione e impugnarla ai sensi del diritto dell'UE.

Anche in caso di ricorso l'importo dell'ammenda deve essere pagato entro i tre mesi prescritti, dato che il ricorso non ha effetto sospensivo (articolo 278 TFUE). La liquidità percepita viene utilizzata in compensazione del valore recuperabile. Tuttavia, previo consenso del contabile della Commissione, l'impresa può, in alternativa, presentare una garanzia bancaria per l'importo. In tal caso l'ammenda resta contabilizzata come valore recuperabile. Qualora non venga fornita liquidità né una garanzia e vi siano dubbi riguardo alla solvibilità di un'impresa, viene rilevata una riduzione di valore sul diritto.

Se l'impresa che presenta ricorso contro la decisione ha già provveduto a pagare l'ammenda in via provvisoria, l'importo dell'ammenda è registrato come passività potenziale oppure, qualora appaia probabile che il Tribunale emetta una sentenza sfavorevole nei confronti dell'UE, viene rilevato un accantonamento per far fronte a detto rischio. Laddove invece sia stata presentata una garanzia, il valore recuperabile è cancellato.

Gli interessi accumulati percepiti dalla Commissione sui conti bancari in cui sono depositati i pagamenti ricevuti sono contabilizzati come entrate e le passività potenziali sono aumentate in proporzione.

Dal 2010 gli importi delle ammende incassate in via provvisoria sono gestiti dalla Commissione in un fondo appositamente creato (BUFI) e investiti in strumenti finanziari.

PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI DI SCAMBIO

I proventi derivanti dalla vendita di beni e servizi vengono rilevati quando i rischi e i vantaggi significativi inerenti alla proprietà dei beni sono trasferiti all'acquirente. I proventi associati a un'operazione di fornitura di servizi sono rilevati in funzione della fase raggiunta dall'operazione alla data di riferimento.

Interessi attivi e passivi

Gli interessi attivi e passivi sono rilevati nel conto economico in base al metodo dell'interesse effettivo. Questo metodo permette di calcolare il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria e di attribuire gli interessi attivi e passivi nel corso dell'esercizio pertinente. Nel calcolare il tasso di interesse effettivo, l'UE stima i flussi finanziari prendendo in considerazione tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario (ad esempio le possibilità di pagamento anticipato) senza considerare tuttavia perdite su crediti future. Il calcolo include tutte le commissioni e i punti di tasso di interesse versati o riscossi tra le parti del contratto, che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo, nonché i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Una volta che un'attività finanziaria, o un gruppo di attività finanziarie simili, è considerata deteriorata («livello 3»), gli interessi attivi sono rilevati utilizzando il tasso di interesse applicato per attualizzare i flussi finanziari futuri al fine di valutare la perdita per riduzione di valore.

Proventi da dividendi

I proventi da dividendi e le ripartizioni simili sono rilevati quando è accertato il diritto di ricevere il pagamento.

Proventi e spese da attività finanziarie rilevate nell'avanzo o disavanzo

Sono gli utili (proventi) e le perdite (spese) in termini di fair value (valore equo) derivanti da queste attività finanziarie, compresi quelli derivanti dalla conversione di valuta estera. Per le attività finanziarie fruttifere di interessi, questa voce comprende anche gli interessi. Cfr. anche nota 3.9.

Proventi derivanti da contratti di garanzia finanziaria

I proventi derivanti da contratti di garanzia finanziaria (premio di garanzia) sono rilevati per tutta la durata della disponibilità dell'UE a compensare il titolare del contratto di garanzia finanziaria per l'eventuale perdita su crediti subita. Il piano di ammortamento applicato tiene in considerazione il passare del tempo e il volume dell'esposizione garantita. I proventi da contratti di garanzia finanziaria comprendono anche l'ammortamento delle passività derivanti da contratti di garanzia finanziaria nei casi in cui la garanzia è stata fornita a titolo gratuito o a fronte di un corrispettivo nominale.

1.6.2.   Spese

Le spese per operazioni senza corrispettivo equivalente rappresentano la maggior parte delle spese dell'UE. Esse si riferiscono a trasferimenti a favore di beneficiari e possono essere di tre tipi: i) diritti, ii) trasferimenti nel quadro di contratti e sovvenzioni discrezionali, nonché iii) contributi e donazioni.

I trasferimenti sono rilevati come spese nel periodo in cui si sono verificati gli eventi che hanno dato luogo al trasferimento, a condizione che la natura di tale trasferimento sia ammessa dal regolamento (regolamento finanziario, statuto dei funzionari o altra norma) o che sia stato sottoscritto un accordo che autorizza il trasferimento, che il beneficiario soddisfi gli eventuali criteri di ammissibilità e che sia possibile fare una stima ragionevole dell'importo.

Quando si ricevono richieste di pagamento o dichiarazioni di spesa conformi ai criteri di rilevazione, il trasferimento è rilevato come spesa per l'importo ammissibile. Alla chiusura dell'esercizio le spese ammissibili sostenute dovute ai beneficiari ma non ancora dichiarate sono stimate e contabilizzate come ratei passivi.

Le spese per operazioni di scambio associate all'acquisto di beni e servizi sono rilevate quando le forniture sono consegnate e accettate dall'UE. Sono valutate all'importo originario della relativa fattura. Alla data di riferimento del bilancio inoltre le spese relative al servizio prestato durante il periodo per il quale non è ancora stata ricevuta o accettata una fattura sono stimate e rilevate nel conto economico.

1.7.   ATTIVITÀ E PASSIVITÀ POTENZIALI

1.7.1.   Attività potenziali

Un'attività potenziale è una possibile attività derivante da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti su cui l'UE non esercita un controllo completo. L'attività potenziale è segnalata quando è probabile un afflusso di benefici economici o di servizi potenziali.

1.7.2.   Passività potenziali

Una passività potenziale è una possibile obbligazione derivante da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti su cui l'UE non esercita un controllo completo, oppure un'obbligazione attuale derivante da eventi passati ma non rilevata o perché è improbabile che sia necessaria un'uscita di risorse rappresentative di benefici economici o servizi potenziali per liquidare l'obbligazione, oppure, in circostanze rare, perché l'ammontare dell'obbligazione non può essere quantificato in maniera sufficientemente attendibile. Una passività potenziale è segnalata salvo qualora un'uscita di risorse rappresentative di benefici economici o servizi potenziali sia una possibilità remota.

1.8.   SITUAZIONE DEI FLUSSI DI CASSA

Le informazioni relative ai flussi finanziari costituiscono il punto di partenza per valutare la capacità dell'UE di generare disponibilità liquide e mezzi equivalenti e le sue necessità di utilizzo di detti flussi.

La situazione dei flussi di cassa viene preparata con il metodo indiretto: il risultato economico dell'esercizio finanziario viene rettificato per gli effetti delle operazioni non monetarie, dei risconti o dei ratei relativi a incassi o pagamenti operativi già effettuati o previsti o di voci di entrata o spesa associate ai flussi finanziari inerenti agli investimenti.

I flussi finanziari derivanti da operazioni in valuta estera sono contabilizzati nella moneta di presentazione dell'UE (EUR), applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio tra l'euro e detta valuta estera in vigore alla data dell'operazione.

La situazione dei flussi di cassa riporta i flussi finanziari relativi all'esercizio, classificandoli in attività operative, attività di investimento e attività di finanziamento.

Le attività operative sono le attività dell'UE diverse dalle attività di investimento o di finanziamento. Si tratta della maggior parte delle attività svolte.

Le attività di investimento includono l'acquisizione e la cessione di attività immateriali, immobili, impianti e macchinari e altri investimenti non rientranti nelle disponibilità liquide equivalenti. Tra le attività di investimento non figurano i prestiti concessi ai beneficiari, che rientrano negli obiettivi generali e quindi nelle operazioni quotidiane dell'UE. L'obiettivo è illustrare gli investimenti effettivi realizzati dall'UE.

Le attività di finanziamento comportano variazioni nelle dimensioni e nella composizione di prestiti assunti, diversi da quelli concessi ai beneficiari su base back-to-back o per l'acquisizione di immobili, impianti e attrezzature (che sono riportati nelle attività operative).

2.   NOTE ALLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVITÀ

2.1.   ATTIVITÀ IMMATERIALI

(in milioni di EUR)

Valore contabile lordo al 31.12.2020

1 409

Incrementi

276

Dismissioni

(32)

Trasferimenti fra categorie di attività

0

Altre variazioni

(18)

Valore contabile lordo al 31.12.2021

1 636

Ammortamenti accumulati al 31.12.2020

(789)

Spese di ammortamento per l'esercizio

(119)

Ripresa di valore dell'ammortamento

3

Dismissioni

36

Trasferimenti fra categorie di attività

0

Altre variazioni

3

Ammortamenti accumulati al 31.12.2021

(867)

Valore contabile netto al 31.12.2021

769

Valore contabile netto al 31.12.2020

620

Gli importi di cui sopra si riferiscono essenzialmente a software.

2.2.   IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI

La categoria «Attività spaziali» comprende le immobilizzazioni operative relative ai due programmi spaziali dell'UE: il sistema globale di navigazione satellitare (GNSS), ossia Galileo e il servizio europeo di copertura per la navigazione geostazionaria (EGNOS), e il programma europeo di osservazione della Terra Copernicus. Le immobilizzazioni dei sistemi spaziali non ancora operativi sono riportate nella rubrica «Immobilizzazioni in corso». Le attività relative ai programmi spaziali dell'UE sono realizzate con l'assistenza dell'Agenzia spaziale europea (ESA).

Per quanto riguarda Galileo, nel dicembre 2021 sono stati lanciati due satelliti che dovrebbero essere dichiarati operativi nel primo semestre del 2022. Nel contempo una nuova generazione 1.7 dell'infrastruttura a terra è stata installata con successo. La costellazione attualmente comprende 26 satelliti. Una volta completata, la costellazione di Galileo comprenderà 30 satelliti (compresi 6 ricambi). Al 31 dicembre 2021 le immobilizzazioni operative di Galileo, relative sia ai satelliti sia agli impianti a terra, erano pari a 3 413 milioni di EUR, al netto dell'ammortamento accumulato (2020: 2 145 milioni di EUR). Le immobilizzazioni in corso rimanenti ammontano in totale a 1 344 milioni di EUR (2020: 1 872 milioni di EUR).

Per quanto riguarda Copernicus, nel giugno 2021 è stato dichiarato operativo il satellite 6A. Il valore complessivo delle immobilizzazioni operative di Copernicus è pari a 937 milioni di EUR (2020: 877 milioni di EUR), al netto dell'ammortamento accumulato. Ulteriori 2 115 milioni di EUR relativi ai satelliti di Copernicus sono rilevati come immobilizzazioni in corso (2020: 1 894 milioni di EUR).

Le immobilizzazioni relative all'infrastruttura terrestre di EGNOS, pari a 130 milioni di EUR (2020: 24 milioni di EUR) sono anch'esse incluse nella rubrica «Attività spaziali». Inoltre le immobilizzazioni in corso di EGNOS ammontano a 189 milioni di EUR (2020: 273 milioni di EUR).

IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI

(in milioni di EUR)

 

Terreni e fabbricati

Attività spaziali

Impianti e macchinari

Mobilio e mezzi di trasporto

Materiale informatico (hardware)

Altro

Leasing finanziari

Immobilizzazioni in corso

Totale

Valore contabile lordo al 31.12.2020

5 924

5 670

546

272

727

332

2 650

4 748

20 868

Incrementi

100

269

45

19

114

20

9

1 472

2 049

Dismissioni

(12)

(24)

(12)

(60)

(7)

(7)

(122)

Trasferimenti fra categorie di attività

535

1 791

1

1

(0)

2

(0)

(2 329 )

0

Altre variazioni

(0)

0

(1)

(1)

Valore contabile lordo al 31.12.2021

6 547

7 730

568

281

781

347

2 651

3 890

22 793

Ammortamento accumulato al 31.12.2020

(3 676 )

(2 625 )

(465)

(203)

(557)

(259)

(1 402 )

 

(9 186 )

Spese di ammortamento per l'esercizio

(187)

(625)

(38)

(16)

(84)

(23)

(92)

 

(1 065 )

Reinserimenti relativi all'ammortamento

5

0

0

6

0

 

10

Dismissioni

12

24

11

55

7

7

 

116

Trasferimenti fra categorie di attività

(0)

(0)

(0)

0

0

 

(0)

Altre variazioni

0

0

(0)

(1)

 

(1)

Ammortamento accumulato al 31.12.2021

(3 846 )

(3 250 )

(479)

(208)

(581)

(276)

(1 487 )

 

(10 126 )

VALORE CONTABILE NETTO AL 31.12.2021

2 701

4 480

89

73

199

72

1 164

3 890

12 669

VALORE CONTABILE NETTO AL 31.12.2020

2 249

3 045

81

69

170

73

1 248

4 748

11 682

2.3.   INVESTIMENTI CONTABILIZZATI CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO

La partecipazione dell'UE, rappresentata dalla Commissione, al Fondo europeo per gli investimenti (FEI) è trattata come una partecipazione in una società collegata utilizzando il metodo del patrimonio netto. Il FEI è l'istituzione finanziaria dell'UE specializzata nella fornitura di capitale di rischio e di garanzie alle piccole e medie imprese (PMI). Il FEI ha sede a Lussemburgo e opera come partenariato pubblico-privato, i cui membri sono la Banca europea per gli investimenti (BEI), l'UE e un gruppo di enti finanziari.

Nel 2021 gli azionisti del FEI hanno approvato un aumento di capitale, da 4,5 miliardi di EUR a 7,4 miliardi di EUR. Il capitale sottoscritto al 31 dicembre 2021 era di 7,3 miliardi di EUR (mentre un altro importo di 70 milioni di EUR era autorizzato ma non ancora sottoscritto). Questo aumento consentirà al FEI di svolgere un ruolo fondamentale nell'attuazione di InvestEU, il programma di investimenti dell'UE per il periodo 2021-2027 (cfr. nota 4.1.1), e contribuirà anche alla risposta alla crisi della COVID-19, per la quale il FEI sta istituendo anche pacchetti consistenti a sostegno delle piccole imprese in tutta Europa. L'UE ha partecipato all'aumento di capitale con un contributo di 372 milioni di EUR. Al 31 dicembre 2021 deteneva il 30 % delle quote del FEI (2020: 29,7 %) e il 30 % dei diritti di voto (2020: 29,7 %). Conformemente al suo statuto, il FEI è tenuto a destinare almeno il 20 % del suo risultato netto annuo a una riserva legale, fino a che l'importo aggregato della riserva sia pari al 10 % del capitale sottoscritto. Tale riserva non è destinata alla distribuzione.

(in milioni di EUR)

 

Fondo europeo per gli investimenti

Partecipazioni al 31.12.2020

588

Contributi

372

Dividendi ricevuti

Quota risultato netto

169

Quota attività nette

63

Partecipazioni al 31.12.2021

1 192

I valori contabili seguenti sono imputabili all'UE sulla base della sua percentuale di partecipazione:

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

Totale FEI

Totale FEI

Attività

5 187

3 256

Passività

(1 213 )

(1 277 )

Proventi

781

322

Spese

(217)

(194)

Avanzo/(disavanzo)

564

129

La riconciliazione delle informazioni finanziarie riportate in sintesi con il valore contabile degli interessi detenuti nel FEI è la seguente:

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

Attivo netto della collegata

3 974

1 979

Quote CE nel FEI

30,0  %

29,7  %

Valore contabile

1 192

588

L'UE, rappresentata dalla Commissione, ha versato il 20 % delle sue quote sottoscritte nel capitale FEI al 31 dicembre 2021, con l'importo non richiamato suddiviso come segue:

(in milioni di EUR)

 

Totale capitale FEI

Sottoscrizione UE

Totale quota del capitale

7 300

2 190

Versato

(1 460 )

(438)

Non richiamato

5 840

1 752

2.4.   ATTIVITÀ FINANZIARIE

(in milioni di EUR)

 

Nota

31.12.2021

31.12.2020

Non correnti

 

 

 

Attività finanziarie al costo ammortizzato

2.4.1

160 214

82 887

Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo  (22)

2.4.2

21 660

16 327

 

 

181 874

99 214

Correnti

 

 

 

Attività finanziarie al costo ammortizzato

2.4.1

3 353

10 422

Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo  (22)

2.4.2

3 391

3 459

 

 

6 744

13 881

Totale

 

188 618

113 095

2.4.1.   Attività finanziarie al costo ammortizzato

(in milioni di EUR)

 

Nota

31.12.2021

31.12.2020

Prestiti per RRF (NGEU) e assistenza finanziaria

2.4.1.1

163 392

93 193

Altri prestiti

2.4.1.2

176

116

Totale

 

163 568

93 309

Non correnti

 

160 214

82 887

Correnti

 

3 353

10 422

2.4.1.1.   Prestiti per RRF (NGEU) e assistenza finanziaria

(in milioni di EUR)

 

RRF (NGEU)

SURE

MESF

BDP

AMF

Euratom

Totale

Totale al 31.12.2020

39 503

47 396

201

5 813

279

93 193

Revisione della norma contabile dell'UE 11

420

(114)

(1)

(27)

(1)

276

Nuovi prestiti (nominali)

17 970

50 137

9 750

1 665

100

79 622

Rimborsi

(9 750 )

(14)

(29)

(9 793 )

Variazioni del valore contabile

8

507

(144)

0

(24)

347

Variazioni della riduzione di valore

(243)

(11)

(254)

Totale al 31.12.2021

17 978

90 567

47 138

201

7 170

338

163 392

Non correnti

17 970

90 502

43 969

200

7 132

314

160 087

Correnti

8

65

3 169

1

38

24

3 305

Il valore nominale dei prestiti al 31 dicembre 2021 è pari a 162 394 milioni di EUR, di cui 144 424 milioni di EUR si riferiscono a prestiti per l'assistenza finanziaria (2020: 92 565 milioni di EUR) e 17 970 milioni di EUR per l'RRF (2020: nessuno). Il notevole aumento rispetto all'esercizio precedente è dovuto a ulteriori prestiti concessi a titolo di SURE e al varo dell'RRF (NGEU) nel 2021.

La riga «revisione della norma contabile dell'UE 11» indica l'impatto della norma contabile dell'UE 11 riveduta sugli importi dei prestiti al 1o gennaio 2021. Per SURE, MESF e BDP l'impatto si riferisce all'applicazione del metodo del tasso di interesse effettivo. Per AMF ed Euratom l'impatto si riferisce all'applicazione del tasso di interesse effettivo e alla riduzione di valore al 1o gennaio 2021.

Impatto del tasso di interesse effettivo: i programmi sopra citati, tranne il dispositivo per la ripresa e la resilienza (NGEU), operano su base «back-to-back». Questo significa che premi, sconti, interessi e costi di transazione sostenuti dall'UE per assumere prestiti sono addebitati al beneficiario del prestito erogato. Il tasso di interesse effettivo di un prestito quindi corrisponde al tasso di interesse effettivo del corrispondente prestito assunto che ha finanziato il prestito erogato. In precedenza i premi o gli sconti sulle operazioni di assunzione di prestiti e il relativo addebito ai beneficiari dei prestiti erogati erano immediatamente rilevati nel conto economico. Applicando il metodo del tasso di interesse effettivo, i premi e gli sconti non ammortizzati al 1o gennaio 2021 sono stati aggiunti ai prestiti in essere assunti e concessi. L'impatto netto sui risultati accumulati è pari a zero. I premi e gli sconti non ammortizzati ora saranno ammortizzati fino alla scadenza.

Impatto della riduzione di valore: è stato calcolato utilizzando un modello basato sulle perdite attese su crediti, applicando le politiche per la riduzione di valore dei prestiti (cfr. nota 6.5). La Commissione ha pertanto rilevato una riduzione di valore relativa a perdite attese su crediti per i prestiti AMF ed Euratom al 1o gennaio 2021.

La riga «variazioni della riduzione di valore» corrisponde al nuovo calcolo delle perdite attese su crediti al 31 dicembre 2021.

La riga «variazioni del valore contabile» corrisponde alla variazione degli interessi maturati e alla variazione di premi/sconti (nuovi premi/sconti e ammortamento).

Dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF)

Nel 2021 l'UE ha istituito l'RRF come strumento temporaneo per aiutare le economie degli Stati membri a riprendersi dalla pandemia di coronavirus e diventare resilienti alle transizioni verde e digitale. A titolo dello strumento dell'UE per la ripresa (NGEU), la Commissione prende in prestito fondi che l'RRF utilizza per finanziare le riforme e gli investimenti degli Stati membri, che devono essere in linea con le priorità dell'UE e affrontare le sfide individuate nelle raccomandazioni specifiche per paese di cui al quadro per il coordinamento delle politiche economiche e sociali del semestre europeo. Il finanziamento può assumere la forma di un prestito (sostegno rimborsabile) o di una sovvenzione (sostegno non rimborsabile, cfr. nota 2.5). Gli Stati membri possono ricevere finanziamenti nei limiti di una dotazione per prestiti e sovvenzioni precedentemente concordata. Per beneficiare del sostegno, gli Stati membri devono presentare alla Commissione europea i rispettivi piani nazionali per la ripresa e la resilienza. Ciascun piano descrive le riforme e gli investimenti da attuare entro la fine del 2026, definendo traguardi e obiettivi chiari che devono essere esaminati dalla Commissione europea e approvati dal Consiglio europeo. I prestiti a titolo dell'RRF possono essere erogati fino al 31 dicembre 2026 solo previo conseguimento dei traguardi e degli obiettivi concordati. Fino al 31 dicembre 2021 tuttavia la Commissione ha potuto anticipare fino al 13 % dell'importo dei prestiti approvati al fine di avviare la ripresa economica.

Al 31 dicembre 2021 sono stati firmati accordi di prestito per 153,2 miliardi di EUR, 18 miliardi di EUR dei quali erogati dalla Commissione. Non esiste un rapporto back-to-back tra i prestiti concessi a titolo dell'RRF e i prestiti assunti a titolo di NGEU (cfr. nota 2.11).

Strumento di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE)

SURE è uno strumento europeo che aiuta a mantenere le persone al lavoro e a proteggere i posti di lavoro colpiti dalla pandemia di coronavirus. Lo strumento consente agli Stati membri di chiedere l'assistenza finanziaria dell'UE per contribuire al finanziamento degli aumenti repentini e consistenti della spesa pubblica nazionale connessi a regimi di riduzione dell'orario lavorativo e misure analoghe, anche per i lavoratori autonomi, o a determinate misure di carattere sanitario, in particolare sul posto di lavoro, in risposta alla crisi. Può fornire assistenza finanziaria fino a 100 miliardi di EUR sotto forma di prestiti agli Stati membri interessati. Lo strumento è sostenuto da garanzie per 25 miliardi di EUR fornite dagli Stati membri alla Commissione per il rimborso dei relativi prestiti assunti. A norma del regolamento (UE) 2020/672 del Consiglio (23), la Commissione può stipulare un accordo di prestito con uno Stato membro solo in virtù di una decisione di esecuzione per l'assistenza finanziaria SURE, adottata dal Consiglio sulla base di una proposta della Commissione.

Al 31 dicembre 2021 la Commissione aveva firmato, previa approvazione del Consiglio, accordi di prestito per 94,3 miliardi di EUR di assistenza finanziaria, 89,6 miliardi di EUR dei quali erogati dalla Commissione agli Stati membri (importi nominali). I restanti importi a titolo degli accordi di prestito firmati sono in corso di erogazione nel 2022.

Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF)

Il MESF ha permesso di concedere assistenza finanziaria a uno Stato membro che si trovasse in difficoltà o fosse seriamente minacciato da gravi difficoltà causate da circostanze eccezionali che sfuggivano al suo controllo. L'assistenza può assumere la forma di un prestito o di una linea di credito. Le conclusioni del Consiglio ECOFIN del 9 maggio 2010 limitano lo strumento a 60 miliardi di EUR; tuttavia per limiti di legge l'importo in essere dei prestiti concessi o delle linee di credito non può superare il margine disponibile entro il massimale delle risorse proprie. Non è previsto che il MESF concluda nuovi programmi di finanziamento o stipuli nuovi accordi di prestito. Tutti gli importi degli accordi di prestito sottoscritti sono stati utilizzati.

Bilancia dei pagamenti (BDP)

Si tratta di uno strumento finanziario strategico che offre assistenza finanziaria a medio termine agli Stati membri che non hanno aderito all'euro. Esso permette di concedere prestiti agli Stati membri che si trovano, o che corrono seri rischi di trovarsi, in difficoltà per quanto riguarda la bilancia dei pagamenti o i movimenti di capitali. L'importo massimo in essere dei prestiti concessi nell'ambito dello strumento è limitato a 50 miliardi di EUR. Tutti gli importi degli accordi di prestito sottoscritti sono stati utilizzati.

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

L'AMF è una forma di assistenza finanziaria prestata dall'UE a paesi partner che si trovano ad affrontare una crisi nella bilancia dei pagamenti. È erogata sotto forma di prestiti o sovvenzioni a medio o lungo termine, ovvero di un'adeguata combinazione di entrambi, e generalmente integra i finanziamenti previsti nel quadro di un programma di riforma e adeguamento che beneficia del sostegno dell'FMI. I prestiti assunti a tal fine sono garantiti dal fondo di garanzia per le azioni esterne e in seguito dal bilancio dell'UE.

Nel corso del 2021 sono stati erogati prestiti aggiuntivi per 1,7 miliardi di EUR, compresi 0,6 miliardi di EUR a favore dell'Ucraina. Negli accordi di prestito sottoscritti figurano 0,6 miliardi di EUR di importi condizionati che non sono stati utilizzati.

Al 31 dicembre 2021 la riduzione di valore per i prestiti AMF è pari a 293 milioni di EUR, di cui 197 milioni di EUR si riferiscono ai prestiti a favore dell'Ucraina (per un totale di 4,4 miliardi di EUR (valore nominale) a fine esercizio). In conformità delle norme contabili dell'UE (e IPSAS) tale riduzione di valore non tiene conto dei fatti contabili rilevanti successivi alla data di chiusura del bilancio che non comportano rettifiche, relativi alla guerra in Ucraina nel 2022 (cfr. nota 8), salvo il notevole aumento del rischio che è stato rilevato alla fine del 2021.

Prestiti della Comunità europea dell'energia atomica (Euratom)

La Comunità europea dell'energia atomica (Euratom, rappresentata dalla Commissione) concede prestiti agli Stati membri e non membri, nonché a entità di entrambi, per finanziare progetti legati agli impianti energetici. Sul totale dei prestiti Euratom in essere al 31 dicembre 2021, 300 milioni di EUR (valore nominale) si riferiscono a prestiti a favore dell'Ucraina, per i quali è stata rilevata una riduzione di valore di 13 milioni di EUR. Al 31 dicembre 2021 la Commissione aveva ricevuto garanzie da terzi pari a 350 milioni di EUR (2020: 279 milioni di EUR) a copertura dei prestiti Euratom. Tutti gli importi degli accordi di prestito sottoscritti sono stati utilizzati.

Tassi di interesse effettivi sui prestiti concessi (espressi come intervallo di tassi di interesse)

 

31.12.2021

31.12.2020

RRF (NGEU)

0,11  % -0,12  %

SURE

(0,48 ) % -0,77  %

0,00  % -0,30  %

MESF

(0,03 ) % -3,79  %

0,50  % -3,75  %

BDP

2,95  %

2,88  %

AMF

(0,14 ) % -3,70  %

0,00  % -3,69  %

Euratom

(0,08 ) % -1,66  %

0,00  % -5,76  %

I dati del 2020 si riferiscono a tassi di interesse nominali, mentre i dati del 2021 sono tassi di interesse effettivi in linea con la norma contabile dell'UE 11 riveduta.

2.4.1.2.   Altri prestiti

Sono compresi tre tipi di prestiti:

a)

prestiti per 74 milioni di EUR al 31 dicembre 2021 (2020: 75 milioni di EUR) concessi dai programmi di bilancio dell'UE (ad esempio il programma MEDA di partenariato euromediterraneo e il programma dell'UE per l'occupazione e l'innovazione sociale);

b)

prestiti in stato di inadempienza inizialmente concessi da partner esecutivi per i quali la Commissione ha onorato una garanzia e ora detiene i diritti di recupero (prestiti oggetto di surrogazione). Al 31 dicembre 2021 la Commissione è titolare di diritti di recupero relativi a tali prestiti per 855 milioni di EUR (compresi gli interessi maturati). Tenuto però conto delle perdite attese su crediti, il valore contabile rilevato in bilancio è di 48 milioni di EUR. Tali prestiti sono stati concessi dalla BEI e garantiti da programmi del FEIS e del mandato per i prestiti esterni;

c)

depositi a termine per un totale di 54 milioni di EUR, con scadenza superiore a tre mesi, che non soddisfano la definizione di disponibilità liquide equivalenti.

2.4.2.   Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo (FVSD)

(in milioni di EUR)

 

Nota

31.12.2021

31.12.2020

Attività finanziarie all'FVSD non derivate  (24)

2.4.2.1

24 223

19 587

Attività finanziarie all'FVSD derivate

2.4.2.2

828

199

Totale

 

25 051

19 786

Non correnti

 

21 660

16 327

Correnti

 

3 391

3 459

2.4.2.1.   Attività finanziarie all'FVSD non derivate

Attività finanziarie all'FVSD non derivate per tipo

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

Titoli di debito

19 326

14 862

Fondi comuni monetari e investimenti in portafogli comuni

2 513

3 038

Altri investimenti azionari

2 384

1 686

Totale

24 223

19 587

Non correnti

20 834

16 134

Correnti

3 390

3 453

I dati del 2020 si riferiscono a importi precedentemente classificati come attività disponibili per la vendita nei conti annuali consolidati dell'UE per il 2020.

I titoli di debito sono principalmente obbligazioni sovrane e societarie. Questi investimenti sono detenuti nei fondi (portafogli) gestiti dalla Commissione, o dalla BEI per conto dell'UE, e si riferiscono principalmente al fondo comune di copertura, a Orizzonte 2020, al fondo BUFI e al fondo per l'innovazione (cfr. infra). La performance dei portafogli di attività è valutata in base a un valore equo (valore di mercato).

I fondi comuni monetari sono fondi comuni che investono in titoli di debito a breve termine (ad esempio lo Unitary Fund della BEI). Gli investimenti in portafogli comuni sono fondi dell'UE dei programmi MCE e Orizzonte 2020 riuniti con fondi degli Stati membri dal programma NER 300. Sono utilizzati per fornire garanzie alle operazioni di finanziamento e investimento della BEI.

Gli «altri investimenti azionari» si riferiscono principalmente a investimenti di bilancio dell'UE, tramite partner esecutivi, in fondi di venture capital o altri tipi di fondi di investimento per il conseguimento di obiettivi strategici dell'UE, come il miglioramento dell'accesso ai finanziamenti per PMI in fase di avviamento, la ricerca e l'innovazione e le infrastrutture all'interno e all'esterno dell'UE.

Attività finanziarie all'FVSD non derivate per programma

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

Fondo per l'innovazione

4 195

Investimenti BUFI

1 257

1 598

CECA in liquidazione

1 382

1 445

Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.

188

188

Piano pensionistico per il personale locale del SEAE

69

73

 

7 091

3 304

Fondi di garanzia di bilancio:

 

 

Fondo comune di copertura

11 272

Fondo di garanzia del FEIS

7 526

Fondo di garanzia per le azioni esterne

2 794

Fondo di garanzia dell'EFSD

692

 

11 272

11 012

Strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell'UE:

 

 

Orizzonte 2020

3 342

3 097

Meccanismo per collegare l'Europa

762

764

Strumenti di capitale per le PMI dell'UE

684

533

Fondo europeo per l'Europa sudorientale

213

163

Fondo Green for Growth

146

143

Strumento di finanziamento per l'efficienza energetica

107

104

Altro

606

467

 

5 861

5 271

Totale

24 223

19 587

Non correnti

20 834

16 134

Correnti

3 390

3 453

I dati del 2020 si riferiscono a importi precedentemente classificati come attività disponibili per la vendita nei conti annuali consolidati dell'UE per il 2020.

Fondo per l'innovazione

Il fondo per l'innovazione è stato istituito dalla direttiva (UE) 2018/410 del Parlamento europeo e del Consiglio (25), recante modifica della direttiva 2003/87/CE che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nell'Unione. Sostiene l'innovazione nelle tecnologie e nei processi a basse emissioni di carbonio in alcuni settori economici. Il fondo per l'innovazione deve essere alimentato con i proventi derivanti dalla progressiva monetizzazione di 450 milioni di quote di emissioni e anche con eventuali fondi inutilizzati dai 300 milioni di quote disponibili per il programma NER300 (cfr. nota 3.8). Il fondo per l'innovazione ha cominciato a operare nel 2020, ma gli importi erano detenuti in contanti. Con effetto dal 2021, la BEI gestisce il denaro del fondo per l'innovazione investendolo in obbligazioni.

Investimenti BUFI

La Commissione ha istituito il fondo ammende di bilancio (fondo «BUFI») per gestire il denaro percepito in via provvisoria per ammende relative a casi di violazione delle norme di concorrenza in fase di ricorso. Fino alla sentenza definitiva dell'organo giurisdizionale, la Commissione investe il denaro in strumenti di debito.

CECA in liquidazione

Il trattato CECA è scaduto il 23 luglio 2002 e tutte le attività della CECA sono state trasferite all'Unione europea e destinate ad attività di ricerca nei settori associati alle industrie del carbone e dell'acciaio. La Commissione gestisce il portafoglio e investe in titoli di debito denominati in EUR e quotati in un mercato attivo.

Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.

L'UE detiene un investimento finanziario nel capitale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS); il numero di azioni detenute al 31 dicembre 2021 era 90 044 (2020: 90 044 azioni), pari al 3 % del capitale sottoscritto totale. L'UE ha sottoscritto un importo complessivo di 900 milioni di EUR di capitale azionario, 713 milioni di EUR dei quali costituiti attualmente da capitale non richiamato. In base all'accordo costitutivo della BERS, gli azionisti devono sottostare a talune restrizioni contrattuali, quali il fatto che le azioni non sono trasferibili e il loro riscatto è limitato al valore massimo del costo di acquisto originario. L'UE valuta il suo investimento nella BERS al fair value (valore equo). Il costo di acquisto originario è ritenuto la stima migliore del fair value, in particolare in considerazione delle restrizioni contrattuali di cui sopra. Sebbene le azioni della BERS non siano quotate in nessun mercato azionario, transazioni recenti riguardanti il capitale della società partecipata (emissione di capitale al valore nominale) hanno indicato che il costo rappresenta la stima migliore del fair value in tale situazione.

Fondo comune di copertura

L'UE garantisce gli investimenti azionari e i prestiti concessi dai partner esecutivi a entità sovrane e società. Per far fronte ai crediti derivanti da inadempienze o altre perdite, il bilancio dell'UE, conformemente agli atti giuridici, sta gradualmente accantonando denaro per costituire una riserva di capitale, ossia il fondo comune di copertura. Il fondo copre anche i prestiti assunti dalla Commissione per finanziare i prestiti AMF ed Euratom concessi a Stati non membri.

Fino al 2020 esisteva un fondo separato per ciascuna garanzia di bilancio (fondo di garanzia del FEIS, fondo di garanzia dell'EFSD, fondo di garanzia per le azioni esterne, anche a copertura dei prestiti per l'assistenza finanziaria fornita a paesi terzi nell'ambito dell'AMF e di Euratom).

A partire dal 1o gennaio 2021, a norma del regolamento finanziario, la Commissione ha istituito il fondo comune di copertura per gestire la riserva di capitale («copertura») per tutte le garanzie di bilancio e tutti i prestiti per l'assistenza finanziaria a paesi terzi in un portafoglio comune. Oltre agli accantonamenti del bilancio dell'UE, il fondo comune di copertura è alimentato dagli importi recuperati da operazioni inadempienti, rendimenti dei suoi investimenti ed entrate a titolo di corrispettivo per le garanzie di bilancio dell'UE. Il fondo comune di copertura può anche ricevere contributi volontari dagli Stati membri e altri donatori, che in tal modo aumentano la disponibilità di garanzie di bilancio dell'UE.

Il fondo comune di copertura suddivide i contributi in entrata in comparti, ciascuno riferito a un programma. Al 31 dicembre 2021 il fondo comune di copertura è costituito da quattro comparti, di cui tre si riferiscono a strumenti già istituiti nell'ambito di QFP precedenti (FEIS, EFSD ed ELM) che hanno apportato i rispettivi accantonamenti esistenti alla data dell'adesione al fondo comune di copertura. È previsto inoltre un comparto per InvestEU, un nuovo strumento istituito nell'ambito dell'attuale QFP. Gli atti giuridici relativi a tali strumenti indicano la copertura necessaria per le garanzie fornite. Il bilancio dell'UE riunisce i singoli accantonamenti nel fondo comune di copertura e ottimizza la gestione delle attività.

Al 31 dicembre 2021 le attività del fondo comune di copertura ammontavano a 12,3 miliardi di EUR, di cui 11,3 miliardi erano investiti in attività finanziarie all'FVSD non derivate (titoli di debito).

Orizzonte 2020

Ai sensi del regolamento dell'UE che istituisce Orizzonte 2020, il programma quadro di ricerca e innovazione (2014-2020), sono stati istituiti nuovi strumenti finanziari al fine di migliorare l'accesso ai finanziamenti per le entità attive nella ricerca e innovazione (R&I). Tali strumenti sono:

il servizio InnovFin di prestiti e garanzie per R&I con il quale la Commissione condivide i rischi finanziari connessi a un portafoglio di nuove operazioni di finanziamento realizzate dalla BEI;

la garanzia InnovFin per le PMI e lo strumento di garanzia illimitata dell'iniziativa per le PMI (SME Initiative Uncapped Guarantee Instrument — SIUGI) — strumenti di garanzia gestiti dal FEI che forniscono garanzie e controgaranzie agli intermediari finanziari per nuovi portafogli di prestiti (nel quadro del SIUGI, la Commissione condivide con gli Stati membri, il FEI e la BEI i rischi finanziari connessi alla garanzia prestata);

lo strumento di capitale per R&I di InnovFin, gestito dal FEI, che effettua investimenti in fondi di venture capital; e

il Fondo CEI (Fondo del Consiglio europeo per l'innovazione) che fornisce finanziamenti azionari per accelerare l'innovazione e le azioni di diffusione sul mercato. Il Fondo CEI sarà finanziato in primo luogo dal QFP 2021-2027 nell'ambito del programma quadro Orizzonte Europa. Finora tuttavia la Commissione ha utilizzato le risorse disponibili a titolo di Orizzonte 2020.

Meccanismo per collegare l'Europa

Ai sensi del regolamento (UE) n. 1316/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (26) è stato creato uno strumento di debito del meccanismo per collegare l'Europa (MCE), con l'obiettivo di facilitare l'accesso ai finanziamenti dei progetti infrastrutturali nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell'energia. Lo strumento è gestito dalla BEI conformemente a una convenzione conclusa con l'UE. Esso offre una condivisione del rischio per il finanziamento del debito sotto forma di debito privilegiato o di debito subordinato o di garanzia, nonché sostegno alle obbligazioni per il finanziamento di progetti garantite dall'UE.

Strumenti di capitale per le PMI dell'UE

Si tratta di strumenti rappresentativi di capitale finanziati dai programmi COSME, CIP e MAP e dall'iniziativa a favore della crescita e occupazione, in gestione fiduciaria al FEI, che sostengono la creazione e il finanziamento delle PMI dell'UE nelle fasi di avviamento (start-up) e crescita investendo in idonei fondi di venture capital specializzati.

Gerarchia del fair value (valore equo) delle attività finanziarie all'FVSD non derivate (nel 2020 classificate come attività disponibili per la vendita)

(in milioni di EUR)

Tipo di attività finanziaria

31.12.2021

31.12.2020

Livello 1: prezzi quotati nei mercati attivi

19 336

15 383

Livello 2: input osservabili diversi dai prezzi quotati

2 698

2 706

Livello 3: tecniche di valutazione con input non basati sui dati di mercato osservabili

2 190

1 498

Totale

24 223

19 587

Nell'esercizio non si sono verificati trasferimenti tra il livello 1 e il livello 2 della gerarchia del fair value (valore equo).

Riconciliazione di attività finanziarie non derivate misurate utilizzando tecniche di valutazione con input non basati su dati di mercato osservabili (livello 3)

(in milioni di EUR)

Movimenti del fair value (valore equo)

 

Saldo di apertura all'1.1.2021

1 498

Revisione della norma contabile dell'UE 11

2

Investimenti durante il periodo

505

Rimborsi di capitale

(111)

Entrate liquidate

(30)

Profitti o perdite dell'esercizio nell'avanzo o disavanzo

326

Trasferimenti al livello 3

Trasferimenti dal livello 3

Altro

Saldo di chiusura al 31.12.2021

2 190

I guadagni netti per le attività non derivate del livello 3 detenute alla fine del 2021 erano pari a 295 milioni di EUR e sono riportati come entrate finanziarie alla voce «Guadagni su attività o passività finanziarie all'FVSD non derivate» (cfr. nota 3.9) e come oneri finanziari alla voce «Perdite derivanti da attività o passività finanziarie all'FVSD non derivate» (cfr. nota 3.15).

2.4.2.2.   Attività e passività finanziarie all'FVSD derivate

Attività e passività finanziarie all'FVSD derivate per tipo

(in milioni di EUR)

Tipo di derivato

31.12.2021

31.12.2020

Importo nozionale

Attività al fair value (valore equo)

Passività al fair value (valore equo)

Importo nozionale

Attività al fair value (valore equo)

Passività al fair value (valore equo)

Contratto forward su valuta estera

646

2

417

6

Garanzia su portafoglio azionario

4 148

826

(1)

3 412

193

(1)

Garanzie sui rischi di cambio

28

(4)

14

(4)

Totale

4 822

828

(5)

3 843

199

(4)

Non correnti

 

826

(5)

 

193

(4)

Correnti

 

2

 

6

(0)

Contratto forward su valuta estera

L'UE conclude contratti forward su valuta estera per coprire il rischio di cambio relativo ai titoli di debito denominati in USD detenuti nel fondo di garanzia del FEIS. Nell'ambito dei contratti forward su valuta estera, l'UE fornisce l'importo figurativo in valuta estera concordato contrattualmente («gamba pagatrice» o pay leg), riportato nella tabella in alto, e riceve l'importo nozionale in EUR («gamba ricevente» o receive leg) alla data di scadenza. Tali contratti derivati sono valutati al fair value (valore equo) alla data di riferimento del bilancio e classificati come attività finanziarie o come passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo, a seconda se il loro fair value (valore equo) è positivo o negativo.

Garanzie su portafogli azionari

La rubrica «Garanzia su portafoglio azionario» comprende garanzie fornite dall'UE alle istituzioni finanziarie su portafogli di investimenti azionari, classificate come strumenti finanziari derivati e contabilizzate come attività o passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo in quanto non soddisfano la definizione di passività per garanzie finanziarie (cfr. nota 1.5.12). La passività finanziaria dell'UE è misurata sulla base del valore degli investimenti sottostanti.

L'importo complessivo rappresenta principalmente la garanzia FEIS fornita dall'UE al gruppo BEI con investimenti azionari sottostanti erogati dalla BEI e dal FEI pari a 3 068 milioni di EUR (2020: 2 223 milioni di EUR). Il fair value (valore equo) della garanzia dell'UE sul portafoglio azionario FEIS ha registrato un valore complessivo di 763 milioni di EUR (2019: 164 milioni di EUR).

Garanzia sul rischio di cambio

L'UE garantisce il rischio di cambio con la garanzia dell'EFSD, che garantisce contratti swap e forward a copertura dei rischi di cambio per le operazioni di investimento in mercati emergenti. L'UE copre anche la svalutazione della valuta estera (UAH) correlata a prestiti erogati da enti finanziari alle PMI in Ucraina nel quadro dello strumento per il finanziamento delle PMI nel partenariato orientale.

Gerarchia del fair value (valore equo) delle attività e passività finanziarie derivate

(in milioni di EUR)

Tipo di derivato

31.12.2021

31.12.2020

Attività al fair value (valore equo)

Passività al fair value (valore equo)

Attività al fair value (valore equo)

Passività al fair value (valore equo)

Livello 1: prezzi quotati nei mercati attivi

Livello 2: input osservabili diversi dai prezzi quotati

2

(2)

6

(4)

Livello 3: tecniche di valutazione con input non basati sui dati di mercato osservabili

826

(2)

193

(1)

Totale

828

(5)

199

(4)

Nell'esercizio non si sono verificati trasferimenti tra il livello 1 e il livello 2. I derivati al fair value (valore equo) di livello 3 comprendono principalmente garanzie su portafogli azionari.

Riconciliazione di attività e passività finanziarie derivate misurate utilizzando tecniche di valutazione con input non basati su dati di mercato osservabili (livello 3)

(in milioni di EUR)

Movimenti del fair value (valore equo)

 

Saldo di apertura attività/(passività) all'1.1.2021

192

Attivazione di garanzie

5

Garanzie restituite

(1)

Proventi da garanzie liquidate

(160)

Profitti o perdite dell'esercizio nell'avanzo o disavanzo

788

Trasferimenti al livello 3

Trasferimenti dal livello 3

Altro

Saldo di chiusura al 31.12.2021

824

I guadagni netti per le attività derivate del livello 3 detenute alla fine del 2021 erano pari a 777 milioni di EUR. Tale importo è indicato come entrata finanziaria e incluso alla voce «Guadagni su attività o passività finanziarie all'FVSD derivate» (cfr. nota 3.9).

2.5.   PREFINANZIAMENTI

(in milioni di EUR)

 

Nota

31.12.2021

31.12.2020

Non correnti

 

 

 

Prefinanziamenti

2.5.1

57 764

30 574

Altri anticipi agli Stati membri

2.5.2

2 901

3 825

Contributo a fondi fiduciari

 

126

119

 

 

60 792

34 519

Correnti

 

 

 

Prefinanziamenti

2.5.1

28 427

24 902

Altri anticipi agli Stati membri

2.5.2

4 229

3 327

 

 

32 656

28 229

Totale

 

93 447

62 748

Il livello di prefinanziamento dei vari programmi deve essere sufficiente ad assicurare ai beneficiari i finanziamenti necessari per l'avvio e l'avanzamento dei progetti, tutelando allo stesso tempo gli interessi finanziari dell'UE e tenendo conto delle restrizioni di ordine giuridico, operativo e legate all'efficienza sotto il profilo dei costi.

L'aumento significativo rispetto all'esercizio precedente è dovuto principalmente al varo del dispositivo per la ripresa e la resilienza (NGEU) 2021, da cui sono stati inizialmente erogati 36,4 miliardi di EUR di prefinanziamenti.

2.5.1.   Prefinanziamenti

(in milioni di EUR)

 

Importo lordo

Liquidati con ratei

Importo netto al 31.12.2021

Importo lordo

Liquidati con ratei

Importo netto al 31.12.2020

Gestione concorrente

 

 

 

 

 

 

FEASR e altri strumenti di sviluppo rurale

3 172

(208)

2 965

3 193

3 193

FESR e FC

23 531

(4 571 )

18 960

23 074

(3 846 )

19 229

FSE

9 085

(1 823 )

7 263

8 222

(1 348 )

6 874

Altro

4 836

(2 263 )

2 572

4 192

(1 520 )

2 672

 

40 624

(8 865 )

31 760

38 681

(6 713 )

31 967

Gestione diretta

 

 

 

 

 

 

effettuata da:

 

 

 

 

 

 

Commissione

46 494

(11 970 )

34 525

17 031

(10 648 )

6 382

di cui RRF (NGEU)

34 879

(4 065 )

30 814

Agenzie esecutive UE

23 931

(15 030 )

8 901

18 565

(10 931 )

7 633

Fondi fiduciari

1 140

(847)

293

1 121

(843)

278

 

71 565

(27 847 )

43 718

36 716

(22 423 )

14 294

Gestione indiretta

 

 

 

 

 

 

effettuata da:

 

 

 

 

 

 

altre agenzie e altri organismi dell'UE

1 657

(687)

971

1 243

(781)

462

Paesi terzi

1 874

(1 261 )

614

1 515

(1 043 )

471

Organizzazioni internazionali

9 545

(5 955 )

3 590

9 068

(6 020 )

3 048

Altre entità

12 992

(7 453 )

5 539

11 665

(6 432 )

5 233

 

26 069

(15 356 )

10 713

23 491

(14 276 )

9 215

Totale

138 258

(52 068 )

86 191

98 888

(43 412 )

55 476

Non correnti

57 764

57 764

30 574

30 574

Correnti

80 494

(52 068 )

28 427

68 314

(43 412 )

24 902

I prefinanziamenti sono somme erogate e, pertanto, rappresentano l'esecuzione degli stanziamenti di pagamento. Come spiegato nella nota 1.5.7, si tratta di anticipi non ancora liquidati. Pertanto, sebbene riducano il RAL (cfr. nota 5.1), i prefinanziamenti rappresentano spese non ancora accettate e rilevate nel conto economico.

Per la gestione concorrente, quasi tutti i prefinanziamenti si riferiscono al periodo di programmazione 2014-2020. Esiste un prefinanziamento iniziale che non sarà liquidato (ossia rilevato nel conto economico) prima della chiusura del periodo di programmazione ed è indicato nei «Prefinanziamenti non correnti».

Per l'ambito della coesione esiste inoltre un prefinanziamento annuale che viene liquidato su base annuale ed è indicato nei «Prefinanziamenti correnti». I nuovi pagamenti a titolo di prefinanziamento effettuati nell'ambito della coesione comprendono il prefinanziamento annuale per il 2021 (7,3 miliardi di EUR), ma anche pagamenti dal Fondo di solidarietà dell'UE (0,8 miliardi di EUR). Poiché i nuovi pagamenti sono stati controbilanciati da liquidazioni di valori approssimativamente analoghi, il livello di prefinanziamenti in essere per questo ambito si è mantenuto complessivamente stabile.

Per la gestione diretta, gli importi di prefinanziamento più elevati sono quelli relativi al sostegno non rimborsabile concernente lo strumento RRF varato nel 2021, per 30,8 miliardi di EUR netti a fine esercizio. Altri importi significativi, ossia 8,5 miliardi di EUR (2020: 9,3 miliardi di EUR), si riferiscono all'ambito della ricerca (principalmente Orizzonte 2020 e Orizzonte Europa, attuati dalle agenzie esecutive dell'UE e dalla Commissione).

Per la gestione indiretta i prefinanziamenti riguardano prevalentemente programmi delle politiche interne, quali Galileo ed EGNOS (programmi spaziali), ma anche strumenti relativi a Europa globale (compresi strumenti di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale). L'aumento più rilevante nei prefinanziamenti a titolo di questa rubrica è connesso ai programmi spaziali.

Garanzie ricevute in relazione a prefinanziamenti

Si tratta di garanzie che la Commissione richiede in alcuni casi a beneficiari diversi dagli Stati membri, quando vengono effettuati pagamenti anticipati (prefinanziamenti). Vi sono due valori da indicare per questo tipo di garanzie: il valore «nominale» e il valore «in corso». Per il valore nominale il fatto generatore è collegato all'esistenza della garanzia. Per il valore in corso il fatto generatore della garanzia è costituito dal pagamento del prefinanziamento erogato a fronte della garanzia, ridotto per effetto delle successive liquidazioni. Al 31 dicembre 2021 il valore nominale delle garanzie ricevute in relazione a prefinanziamenti ammontava a 433 milioni di EUR, mentre il valore in corso di tali garanzie era pari a 383 milioni di EUR (2020: rispettivamente 466 milioni di EUR e 402 milioni di EUR).

Alcuni importi di prefinanziamento versati nell'ambito del settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (7o PQ) e dei programmi Orizzonte 2020 e Orizzonte Europa sono effettivamente coperti dal meccanismo di mutua assicurazione, in precedenza denominato fondo di garanzia per i partecipanti. Tale meccanismo è uno strumento di mutua assicurazione istituito per coprire i rischi di mancato pagamento degli importi da parte dei beneficiari durante la fase di attuazione delle azioni indirette nel quadro di tali programmi. Tutti i partecipanti alle azioni indirette che ricevono una sovvenzione dall'UE contribuiscono in misura pari al 5 % dell'importo massimo al capitale del meccanismo, che viene investito dalla Commissione sui mercati finanziari per generare interessi. Gli interessi possono essere utilizzati per coprire debiti non onorati da un partecipante inadempiente nei confronti dell'Unione. Al termine dell'azione indiretta i contributi sono restituiti ai partecipanti. L'UE (rappresentata dalla Commissione) funge da agente esecutivo dei partecipanti del meccanismo di mutua assicurazione, ma il fondo resta di proprietà dei partecipanti e pertanto è un'entità separata che non è consolidata nei presenti conti annuali dell'UE.

Al 31 dicembre 2021 gli importi dei prefinanziamenti coperti dal meccanismo di mutua assicurazione ammontavano a 2,4 miliardi di EUR (2020: 2,3 miliardi di EUR). Le attività totali del meccanismo di mutua assicurazione, comprese le attività finanziarie gestite dalla Commissione, ammontavano a 2,5 miliardi di EUR (2020: 2,4 miliardi di EUR).

2.5.2.   Altri anticipi agli Stati membri

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

Anticipi agli Stati membri per gli strumenti finanziari nell'ambito della gestione concorrente

3 647

3 520

Regimi di aiuto

3 483

3 633

Totale

7 130

7 153

Non correnti

2 901

3 825

Correnti

4 229

3 327

Anticipi agli Stati membri per gli strumenti finanziari nell'ambito della gestione concorrente

Nel quadro dei programmi dei Fondi strutturali e d'investimento europei (fondi SIE) è possibile effettuare pagamenti anticipati dal bilancio dell'UE a favore degli Stati membri, in modo da consentire loro di contribuire agli strumenti finanziari (ossia prestiti, investimenti azionari o garanzie). Tali strumenti finanziari sono istituiti e gestiti sotto la responsabilità degli Stati membri e non della Commissione, ma gli importi non utilizzati da tali strumenti al termine dell'esercizio sono di proprietà dell'UE (come tutti i prefinanziamenti) e sono pertanto registrati come attività nel bilancio dell'UE.

Periodo 2014-2020:

nell'ambito della politica di coesione, su 14 692 milioni di EUR erogati si stima che 3 547 milioni di EUR fossero ancora inutilizzati al 31 dicembre 2021. L'importo comprende anche il contributo degli Stati membri all'iniziativa per le PMI, uno strumento inteso a stimolare la concessione di ulteriori prestiti alle PMI da parte del settore bancario (1 326 milioni di EUR erogati, a esclusione degli importi che figurano ancora come prefinanziamenti di cui, secondo le stime, 366 milioni di EUR ancora inutilizzati).

Per lo sviluppo rurale, a fine esercizio risultavano inutilizzati 97 milioni di EUR.

Periodo 2007-2013:

tutti gli importi relativi alla politica di coesione sono considerati eseguiti o riassegnati ad altre misure, per cui non restano altre attività a bilancio al 31 dicembre 2021. È opportuno osservare che l'effettiva attuazione dei vari strumenti sarà oggetto di revisione in sede di chiusura dei programmi nei prossimi esercizi.

Regimi di aiuto

Analogamente a quanto sopra, gli importi rimborsati corrispondenti ad anticipi versati dagli Stati membri per diversi regimi di aiuto (aiuti di Stato, misure di mercato del FEAGA o misure di investimento del FEASR) che non sono stati utilizzati a fine esercizio sono registrati come attività (anticipi) nel bilancio dell'UE. La Commissione ha stimato il valore di tali anticipi sulla base delle informazioni fornite dagli Stati membri; i relativi importi sono inclusi nella sottorubrica «Regimi di aiuto».

Periodo 2014-2020:

gli importi non utilizzati a fine esercizio sono stimati a 1 768 milioni di EUR per la politica di coesione e a 1 649 milioni di EUR per l'agricoltura e lo sviluppo rurale.

Periodo 2007-2013:

si stima che alla fine del 2021 rimangano inutilizzati 66 milioni di EUR erogati nell'ambito dello sviluppo rurale.

2.6.   CREDITI DERIVANTI DA OPERAZIONI DI SCAMBIO E VALORI RECUPERABILI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE

(in milioni di EUR)

 

Nota

31.12.2021

31.12.2020

Non correnti

 

 

 

Importi recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

2.6.1

34 892

44 128

Crediti derivanti da operazioni di scambio

2.6.2

5 750

1 685

 

 

40 642

45 813

Correnti

 

 

 

Importi recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

2.6.1

29 473

26 915

Crediti derivanti da operazioni di scambio

2.6.2

2 323

1 766

 

 

31 796

28 681

Totale

 

72 438

74 493

2.6.1.   Importi recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

(in milioni di EUR)

 

Nota

31.12.2021

31.12.2020

Non correnti

 

 

 

Stati membri

2.6.1.1

2 497

2 237

Accordo di recesso del Regno Unito

2.6.1.2

30 839

40 629

Ratei e risconti attivi

2.6.1.4

1 556

1 261

Altri importi recuperabili

 

1

 

 

34 892

44 128

Correnti

 

 

 

Stati membri

2.6.1.1

5 682

7 213

Accordo di recesso del Regno Unito

2.6.1.2

10 913

6 827

Ammende per violazioni delle norme di concorrenza

2.6.1.3

11 698

11 295

Ratei e risconti attivi

2.6.1.4

1 097

787

Altri importi recuperabili

2.6.1.5

83

792

 

 

29 473

26 915

Totale

 

64 365

71 043

2.6.1.1.   Valori recuperabili dagli Stati membri

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

RPT contabilità A

6 137

5 297

RPT contabilità separata

1 405

1 460

Risorse proprie da ricevere

15

2 188

Riduzione di valore

(875)

(892)

Altro

Valori recuperabili da risorse proprie

6 683

8 053

Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA)

1 525

1 378

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e altri strumenti per lo sviluppo rurale

668

720

Riduzione di valore

(843)

(837)

Valori recuperabili da FEAGA e sviluppo rurale

1 350

1 260

Recuperi di prefinanziamenti

26

53

IVA pagata e da recuperare

45

35

Altri valori recuperabili dagli Stati membri

73

49

Totale

8 178

9 450

Non correnti

2 497

2 237

Correnti

5 682

7 213

L'importo più elevato compreso in «Non correnti» si riferisce a importi dovuti dagli Stati membri, nello specifico 2,1 miliardi di EUR relativi alla procedura di infrazione nei confronti del Regno Unito (di cui in appresso). Come negli esercizi precedenti, tra gli importi non correnti figurano importi che si riferiscono a decisioni di verifica di conformità non eseguite relative al Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Gli importi relativi a tali decisioni vengono recuperati in rate annuali.

Valori recuperabili delle risorse proprie

La contabilità «A» si riferisce agli estratti mensili in cui gli Stati membri comunicano i diritti accertati in materia di risorse proprie tradizionali (RPT). La tabella elenca gli importi della contabilità «A» che non sono ancora stati pagati alla Commissione. Le RPT sono costituite principalmente da dazi doganali riscossi dagli Stati membri per conto della Commissione.

Tendenzialmente la contabilità «A» si è attestata a un livello compreso tra 3 e 3,5 miliardi di EUR a fine esercizio; negli ultimi due esercizi 2021 e 2020 tuttavia l'importo totale ha compreso importi aggiuntivi di RPT collegati alla procedura di infrazione nei confronti del Regno Unito (di cui in appresso) e a relazioni di ispezione riguardanti altre RPT. Poiché sono applicabili interessi di mora pari a 2,2 miliardi di EUR (2020: 1,7 miliardi di EUR), tali importi sono riportati anche nei presenti conti annuali (cfr. note 2.6.23.9).

Per quanto riguarda la procedura di infrazione nei confronti del Regno Unito, in data 8 marzo 2018 la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora (procedimento di infrazione n. 2018/2008) al Regno Unito, poiché questo paese non aveva messo a disposizione del bilancio dell'UE l'importo corretto delle risorse proprie tradizionali. Poiché il Regno Unito non ha fornito una risposta soddisfacente né alla lettera di costituzione in mora né al parere motivato trasmesso il 24 settembre 2018, la Commissione ha deciso di deferire l'infrazione alla Corte di giustizia dell'UE e ha presentato il ricorso il 7 marzo 2019. Il procedimento ha tratto origine da una relazione dell'OLAF del 2017, che aveva evidenziato che importatori del Regno Unito avevano evaso un'elevata quantità di dazi doganali attraverso fatture false e dichiarazioni infedeli relative al valore in dogana in sede di importazione. Basandosi su una metodologia elaborata dall'OLAF e dal JRC e sulle informazioni disponibili, la Commissione ha stimato che la violazione commessa dal Regno Unito abbia causato, nel periodo compreso fra novembre 2011 e ottobre 2017, perdite al bilancio dell'UE pari a 2,1 miliardi di EUR (valore netto, ossia dopo la detrazione dei costi di riscossione trattenuti dal Regno Unito dall'importo lordo di 2,7 miliardi di EUR). L'8 marzo 2022 la Corte ha emesso la relativa sentenza e ha confermato che il Regno Unito ha violato i suoi obblighi di tutelare il bilancio dell'Unione; tuttavia ha chiesto alla Commissione di ricalcolare l'importo richiesto. La Commissione intende valutare la sentenza e in particolare le osservazioni della Corte in merito alla determinazione degli importi interessati. È pertanto in corso un'analisi giuridica e operativa dettagliata, le cui conclusioni non sono ancora disponibili. Pertanto sia il capitale di 2,1 miliardi di EUR sia gli interessi di mora, stimati a 2,1 miliardi di EUR, maturati fino alla fine del 2021 (rispetto a 1,6 miliardi di EUR maturati e rilevati fino alla fine del 2020) continuano a essere classificati come attività a lungo termine, essendo le migliori stime disponibili.

Per questo esercizio, al 31 dicembre 2021 i valori recuperabili comprendono anche un importo stimato di 0,4 miliardi di EUR di perdite di RPT dovuto da alcuni Stati membri per le importazioni di prodotti tessili e calzature dalla Cina a un valore notevolmente sottostimato. Tali stime sono soggette a revisione, in particolare a seguito della sentenza della Corte concernente la procedura di infrazione nei confronti del Regno Unito.

La Commissione ha inoltre incluso nei conti un credito di 0,17 miliardi di EUR per i dazi doganali accertati e gli interessi di mora, basato sulle informazioni disponibili più recenti.

La contabilità «separata» si riferisce ai diritti accertati che non sono stati iscritti nella contabilità «A», perché gli Stati membri non li hanno recuperati e non è stata fornita alcuna garanzia (o la garanzia è stata fornita ma gli importi sono contestati). Tali diritti sono soggetti a riduzione di valore sulla base delle informazioni trasmesse ogni anno dagli Stati membri. Come risulta dalla tabella, gli importi della riduzione di valore si attestano generalmente a un livello simile a ogni fine esercizio.

Le «risorse proprie da ricevere» nel 2021 si riferiscono ai valori recuperabili derivanti dal bilancio rettificativo n. 6/2021 adottato il 24 novembre 2021. Gli importi sono stati inseriti dagli Stati membri il primo giorno lavorativo del gennaio 2022.

Valori recuperabili da FEAGA e sviluppo rurale

Questa voce copre principalmente gli importi dovuti dagli Stati membri al 31 dicembre 2021, dichiarati e certificati dagli Stati membri al 15 ottobre 2021. Per i valori recuperabili che insorgono dopo la predetta dichiarazione e fino al 31 dicembre 2021 viene effettuata una stima. La Commissione stima inoltre la svalutazione degli importi dovuti dai beneficiari che si ha scarsa probabilità di recuperare. Il fatto che un tale adeguamento venga effettuato non implica una rinuncia da parte della Commissione a un recupero futuro di detti importi. Nell'adeguamento è anche inclusa una detrazione del 20 %, che corrisponde all'importo che gli Stati membri sono autorizzati a trattenere a copertura delle spese amministrative.

2.6.1.2.   Accordo di recesso del Regno Unito

L'accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord dall'Unione europea e dalla Comunità europea dell'energia atomica (rif. 2019/C 384 I/01) («l'accordo di recesso») concluso tra l'UE e il Regno Unito stabilisce vari obblighi finanziari a carico di entrambe le parti. Al 31 dicembre 2021 il credito netto verso il Regno Unito sulla base di tali obblighi ammontava a 41 753 milioni di EUR (2020: 47 456 milioni di EUR), di cui 10 913 milioni di EUR da pagare nei 12 mesi successivi alla data di riferimento (2020: 6 827 milioni di EUR):

(in milioni di EUR)

 

Articolo 140

Articolo 142

Altro

31.12.2021

31.12.2020

Importo dovuto dal Regno Unito

28 620

14 751

610

43 982

49 579

Importo dovuto al Regno Unito

(2 229 )

(2 229 )

(2 122 )

Totale

28 620

14 751

(1 618 )

41 753

47 456

Non correnti

17 064

14 486

(711)

30 839

40 629

Correnti

11 556

265

(908)

10 913

6 827

Rettifica della quota del Regno Unito (articolo 139)

A norma dell'articolo 139, la quota del Regno Unito degli obblighi finanziari derivanti dall'accordo di recesso è una percentuale risultante dal rapporto tra le risorse proprie messe a disposizione dal Regno Unito nel periodo 2014-2020 e le risorse proprie messe a disposizione nel medesimo periodo da tutti gli Stati membri e dal Regno Unito. La quota calcolata al marzo 2021 è pari al 12,358072326018200 %. A norma dell'articolo 139 tuttavia la quota deve essere rettificata dall'importo dei saldi dell'IVA e dell'RNL (2014-2020) comunicato agli Stati membri prima del 1o febbraio 2022. La quota definitiva del Regno Unito di conseguenza è stata calcolata pari al 12,431681219587700 %. In seguito alla rettifica della quota del Regno Unito rispetto ai calcoli alla base degli importi già fatturati al Regno Unito nel 2021, un ulteriore importo di 67 milioni di EUR è stato fatturato al Regno Unito nell'aprile 2022.

Pagamenti a norma dell'accordo di recesso

Il meccanismo di pagamento da applicare agli obblighi previsti tra le due parti è indicato nell'articolo 148. In sintesi l'UE fattura gli importi netti dovuti dal Regno Unito ad aprile e a settembre di ogni anno e il Regno Unito provvede ai pagamenti su base mensile. Gli importi comunicati ad aprile di un dato anno devono essere pagati in quattro rate mensili di uguale importo da giugno a settembre dello stesso anno. Gli importi comunicati a settembre devono essere pagati in otto rate mensili di uguale importo da ottobre di quell'anno a maggio dell'anno successivo. Poiché alcuni importi indicati si basano necessariamente su previsioni e stime, le comunicazioni sono aggiornate ogni anno sulla base delle cifre effettive.

Nel 2021 l'importo totale comunicato al Regno Unito a norma dell'articolo 136 e degli articoli da 140 a 147 è stato di 11 930 milioni di EUR, di cui 3 763 milioni di EUR comunicati nell'aprile 2021 e 8 166 milioni di EUR comunicati nel settembre 2021. Nel complesso i pagamenti ricevuti nel 2021 sono ammontati a 6 826 milioni di EUR, di cui 3 763 milioni di EUR relativi alla comunicazione di aprile (pagati in quattro rate mensili di uguale importo nel periodo da giugno a settembre 2021) e 3 062 milioni di EUR relativi alla comunicazione di settembre (pagati in tre rate di uguale importo nel periodo da ottobre a dicembre 2021):

(in milioni di EUR)

 

Comunicazione dell'aprile 2021

(importi dovuti e pagati dal giugno al settembre 2021)

Comunicazione del settembre 2021

(importi dovuti e pagati dall'ottobre al dicembre 2021)

Totale

Articolo 140

3 696

3 054

6 750

Articolo 142

11

11

Articolo 136

230

18

247

Articolo 147

21

21

 

3 946

3 083

7 029

Articolo 141

(20)

(20)

Articolo 143

(93)

(93)

Articolo 144

(46)

(46)

Articolo 145

(37)

(37)

Articolo 146

(7)

(7)

 

(183)

(20)

(203)

Totale

3 763

3 062

6 826

Il saldo residuo della fattura del settembre 2021 alla fine dell'esercizio, pari a 5 104 milioni di EUR, è stato pagato in cinque rate mensili di uguale importo nel periodo da gennaio a maggio 2022.

Articolo 140 — Impegni da liquidare

Il Regno Unito si è impegnato a pagare all'UE la sua quota degli impegni di bilancio che restano da liquidare al 31 dicembre 2020 (il cosiddetto «Brexit RAL»), rettificata in base ai requisiti di cui all'articolo 140. Al 31 dicembre 2021 l'importo complessivo rilevato come credito ammontava a 28 620 milioni di EUR (2020: 34 966 milioni di EUR), di cui 11 556 milioni di EUR dovuti entro i 12 mesi successivi alla fine dell'esercizio. La tabella seguente presenta le principali variazioni tra l'importo complessivo rilevato come credito al 31 dicembre 2020 (calcolato sulla base della quota del Regno unito non rettificata) e l'importo complessivo rilevato come credito al 31 dicembre 2021:

(in milioni di EUR)

Importo dovuto dal Regno Unito al 31.12.2020 (sulla base della quota del Regno Unito non rettificata)

34 966

Rettifica della quota del Regno Unito

208

Importo dovuto dal Regno Unito al 31.12.2020 (sulla base della quota del Regno Unito rettificata)

35 174

Rettifiche finanziarie nette per il 2014-2020 o periodi di programmazione precedenti (compresa la rettifica delle deduzioni per il 2020)

(58)

RPT relative al 2020 e messe a disposizione dell'Unione nel 2021

(compresa la rettifica delle deduzioni per il 2020)

(82)

Pagamenti netti pervenuti dal Regno Unito nel 2021

(6 750 )

Rettifica dell'inesecuzione stimata

337

Totale

28 620

Non correnti

17 064

Correnti

11 556

La diminuzione anno su anno dell'importo totale rilevato come credito ammontava a 6 346 milioni di EUR ed era dovuta principalmente ai pagamenti pervenuti dal Regno Unito nel 2021 (6 750 milioni di EUR).

L'adeguamento dell'importo dovuto dal Regno Unito al 31 dicembre 2020, risultante in un aumento di 208 milioni di EUR, riflette la rettifica della quota del Regno Unito degli impegni di bilancio rettificati al 31 dicembre 2020 ai quali si applica la quota del Regno Unito (216,7 milioni di EUR). Sono compresi anche gli adeguamenti delle deduzioni riportate nei conti annuali dell'UE per il 2020 per le rettifiche finanziarie nette per il 2014-2020 o periodi di programmazione precedenti e le RPT relative al 2020 e messe a disposizione dell'Unione nel 2021 (2,4 milioni di EUR), nonché l'adeguamento della deduzione per l'inesecuzione stimata (6,0 milioni di EUR).

La deduzione totale per le rettifiche finanziarie nette relative al 2014-2020 o a periodi di programmazione precedenti, pari a 58,5 milioni di EUR, comprende gli importi fatturati nel settembre 2021 che non erano ancora riportati nei conti annuali per il 2020 (34,8 milioni di EUR, di cui 12,8 milioni di EUR pagati dal Regno Unito nel trimestre ottobre-dicembre 2021 e 22,0 milioni di EUR dal gennaio al maggio 2022), la rettifica della quota del Regno Unito di tali importi (0,2 milioni di EUR) e gli importi da fatturare nel settembre 2022 e dovuti dall'ottobre al dicembre 2022 (23,5 milioni di EUR).

La deduzione totale per le RPT relative al 2020 e messe a disposizione dell'Unione nel 2021, pari a 82,0 milioni di EUR, comprende gli importi fatturati nel settembre 2021 che non erano ancora riportati nei conti annuali per il 2020 (16,7 milioni di EUR, di cui 6,3 milioni di EUR pagati dal Regno Unito nel trimestre ottobre-dicembre 2021 e 10,4 milioni di EUR dal gennaio al maggio 2022), la rettifica della quota del Regno Unito di tali importi (0,1 milioni di EUR) e gli importi fatturati nell'aprile 2022 (65,2 milioni di EUR).

L'importo da pagare entro 12 mesi dalla data di riferimento (11 556 milioni di EUR) comprende il saldo residuo della fattura del settembre 2021 (5 090 milioni di EUR), l'importo fatturato nell'aprile 2022 (4 029 milioni di EUR) e l'importo da fatturare nel settembre 2022 e dovuto nel trimestre ottobre-dicembre 2022 (2 437 milioni di EUR). L'importo fatturato nell'aprile 2022 è composto da 3 280 milioni di EUR relativi alla quota del Regno Unito dell'esecuzione stimata del RAL nel 2022, 65,2 milioni di EUR relativi alle deduzioni per le RPT, 70,5 milioni di EUR relativi alla rettifica della quota del Regno Unito degli importi fatturati nel 2021 e 743,6 milioni di EUR relativi alla rettifica della quota del Regno Unito del RAL derivante dall'esecuzione nel 2021. L'importo da fatturare nel settembre 2022 e dovuto nel trimestre ottobre-dicembre 2022 è costituito da 2 460 milioni di EUR relativi alla quota del Regno Unito dell'esecuzione stimata del RAL nel 2022 e 23,5 milioni di EUR relativi alle deduzioni per le rettifiche finanziarie nette.

In seguito all'aggiornamento delle previsioni ufficiali della Commissione relative ai disimpegni dell'intero ammontare di RAL al 31 dicembre 2020, gli importi dovuti dal Regno Unito sono aumentati di 337 milioni di EUR a causa dell'aggiornamento dell'inesecuzione stimata.

Articolo 142 — Responsabilità dell'Unione alla fine del 2020

Il Regno Unito si è impegnato a pagare all'UE la propria quota delle passività dell'Unione alla fine del 2020 ad eccezione di quanto segue: a) passività con attività corrispondenti e b) passività connesse al funzionamento del bilancio e alla gestione delle risorse proprie (compresi importi già coperti dagli impegni da liquidare (cfr. articolo 140)). In questo caso l'importo principale riguarda gli obblighi dell'UE relativi ai benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro (pensioni e assicurazione malattia) esistenti al 31 dicembre 2020.

Passività in essere per il 2020 a norma dell'articolo 142, paragrafo 6

(in milioni di EUR)

 

Regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea (PSEO)

Regime comune di assicurazione malattia (RCAM)

31.12.2021

31.12.2020

Passività residue per il 2020

104 832

9 675

114 507

113 676

Quota del Regno Unito

13 032

1 203

14 235

14 048

Contributi PSEO/RCAM

227

8

236

0

Totale

13 260

1 211

14 471

14 048

Non correnti

13 032

1 203

14 235

14 048

Correnti

227

8

236

0

Secondo la modalità di pagamento predefinita di cui all'articolo 142, paragrafo 6, il Regno Unito contribuisce ogni anno ai pagamenti netti effettuati dal bilancio dell'Unione nell'esercizio precedente a favore di ciascun beneficiario del regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea (PSEO) e al relativo contributo del bilancio dell'Unione al regime comune di assicurazione malattia (RCAM) per ciascun beneficiario o soggetto che fruisce di tale regime tramite un beneficiario. Il pagamento di questi contributi annuali è previsto a partire dal giugno 2022 (ciascun importo annuale è pagabile in quattro rate mensili da giugno a settembre del rispettivo esercizio).

La quota rettificata del Regno Unito per quel che riguarda i pagamenti netti effettuati dal bilancio dell'Unione nel 2021 a favore dei beneficiari di PSEO e RCAM ammonta rispettivamente a 227 milioni di EUR e 8 milioni di EUR. Tali importi sono stati comunicati al Regno Unito nella fattura dell'aprile 2022 (e sono pertanto pagabili in quattro rate di pari importo nel periodo dal giugno al settembre 2022).

Inoltre al 31 dicembre 2021 le passività del Regno Unito in essere per il 2020 a norma dell'articolo 142, paragrafo 6, relative al regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea (PSEO) e al regime comune di assicurazione malattia (RCAM) sono ammontate rispettivamente a 13 032 milioni di EUR e 1 203 milioni di EUR (2020: 12 450 milioni di EUR e 1 599 milioni di EUR). Per il regime PSEO l'aumento è dovuto principalmente alla perdita attuariale derivante da variazioni nelle ipotesi finanziarie (cfr. nota 2.9 per maggiori dettagli). Va notato che sebbene la perdita attuariale derivante da variazioni nelle ipotesi finanziarie incida sul valore attuale delle passività in essere per il 2020 calcolate sulla base dell'IPSAS 39/della norma contabile dell'UE 12, non cambiano né l'importo delle prestazioni che devono essere effettivamente erogate dall'UE, né, di conseguenza, i contributi del Regno Unito a tali pagamenti dovuti a norma del meccanismo di liquidazione predefinito di cui all'articolo 142, paragrafo 6.

Al 31 dicembre 2021 il Regno Unito non si è avvalso dell'opzione di liquidazione anticipata che prevede il pagamento delle passività PSEO e RCAM in essere per il 2020, calcolate mediante valutazioni attuariali effettuate in conformità dell'IPSAS 39/della norma contabile dell'UE 12, in cinque rate di pari importo secondo la procedura descritta nell'articolo 142, paragrafo 6, ultimo comma.

Passività in essere per il 2020 a norma dell'articolo 142, paragrafo 5

A norma dell'articolo 142, paragrafo 5, il Regno Unito contribuisce alle passività relative ad altri regimi pensionistici registrate nei conti consolidati dell'Unione per l'esercizio 2020 in 10 rate a partire dal 31 ottobre 2021 (ciascun importo annuale è pagabile in otto rate mensili da ottobre a maggio dell'anno successivo). Per l'esercizio 2020 tali passività nei conti consolidati dell'Unione sono ammontate a 2 344 miliardi di EUR, dando luogo a una quota rettificata del Regno Unito al 31 dicembre 2020 pari a 291 milioni di EUR. Tenendo conto degli importi pagati dal Regno Unito durante il 2021, per un totale di 11 milioni di EUR, la quota residua del Regno Unito relativa agli altri regimi pensionistici è diminuita a 281 milioni di EUR al 31 dicembre 2021, di cui 29 milioni di EUR dovuti entro i 12 mesi successivi alla fine dell'esercizio.

Per maggiori informazioni concernenti i regimi di prestazioni sociali per i dipendenti, cfr. nota 1.5.10 e nota 2.9.

Altri articoli

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

Importo dovuto dal Regno Unito:

 

 

Articolo 136

557

230

Articolo 147

53

46

 

610

275

Importo dovuto al Regno Unito:

 

 

Articolo 141

(1 818 )

(1 766 )

Articolo 143

(163)

(93)

Articolo 144

(73)

(46)

Articolo 145

(148)

(183)

Articolo 146

(27)

(33)

 

(2 229 )

(2 122 )

Totale

(1 618 )

(1 847 )

Non correnti

(711)

(1 894 )

Correnti

(908)

47

Articolo136 — Disposizioni applicabili in relazione alle risorse proprie

L'articolo 136 stabilisce le disposizioni applicabili dopo il 31 dicembre 2020 in relazione alle risorse proprie. Il Regno Unito ha diritto a ricevere, o è obbligato a pagare, a seconda dei casi, la propria quota qualora le risorse proprie relative agli esercizi finanziari fino al 2020 compreso debbano essere messe a disposizione, corrette o sottoposte a rettifica dopo il 31 dicembre 2020. Il Regno Unito riceverà inoltre la quota risultante da rettifiche relative alla non partecipazione (opt out) per l'esercizio 2020. È anche soggetto a eventuali rettifiche delle risorse proprie basate sull'IVA e sull'RNL che si riferiscono agli esercizi finanziari fino al 2020 compreso, da calcolare ogni anno fino al 31 dicembre 2028. Occorre tenere conto anche degli aggiornamenti della correzione a favore del Regno Unito del 2018-2019.

Il Regno Unito è tenuto a versare le risorse proprie tradizionali riscosse dopo il 28 febbraio 2021, ma relative agli esercizi 2020 e precedenti. La quota spettantegli del totale messo a disposizione dal Regno Unito è successivamente dedotta da questo importo. La contabilità separata per le risorse proprie tradizionali è liquidata completamente entro il 31 dicembre 2025.

L'importo netto dovuto dal Regno Unito in essere al 31 dicembre 2021 ammonta a 557 milioni di EUR, composto da 544 milioni di EUR che dovranno essere pagati al Regno Unito entro i 12 mesi successivi alla fine dell'esercizio, mentre 1 101 milioni di EUR saranno dovuti dal Regno Unito negli anni successivi:

(in milioni di EUR)

Importo dovuto dal Regno Unito al 31.12.2020

230

Rettifica della quota del Regno Unito

(2)

Importo fatturato al Regno Unito nel settembre 2021

47

Pagamenti ricevuti nel 2021

(247)

Correzione a favore del Regno Unito

(497)

Non partecipazione (Opt-out)

(105)

Rettifiche basate sull'IVA e sull'RNL (relative agli esercizi fino al 2020)

1 101

Risorse proprie tradizionali nette del Regno Unito dopo il 28 febbraio 2021

31

Importo dovuto dal Regno Unito al 31.12.2021

557

Non correnti

1 101

Correnti

(544)

Articolo 141 — Ammende

Il Regno Unito ha diritto alla propria quota di ammende decise prima del 31 dicembre 2020 e anche di quelle decise dall'Unione dopo il 31 dicembre 2020 in una procedura di cui all'articolo 92, paragrafo 1, purché l'ammenda sia diventata definitiva. Le ammende pertinenti per il Regno Unito non pagate al 31 dicembre 2021 ammontano a 13,8 miliardi di EUR (2020: 14,3 miliardi di EUR). La diminuzione di 0,5 miliardi di EUR è dovuta principalmente all'aumento della riduzione di valore delle ammende di 0,9 miliardi di EUR, controbilanciato dall'aumento netto delle ammende di 0,3 miliardi di EUR (1,7 miliardi di EUR di ammende emesse nel 2021 meno 1,4 miliardi di EUR di ammende confermate e pagate, ridotte o annullate da sentenze durante il 2021). La quota rettificata del Regno Unito per quel che riguarda tali ammende in essere al 31 dicembre 2021 è di 1,7 miliardi di EUR (2020 (quota non rettificata): 1,8 miliardi di EUR), di cui un importo di 80,8 milioni di EUR sarà incluso nella fattura del settembre 2022 e pagato al Regno Unito nel periodo dall'ottobre 2022 al maggio 2023. Il Regno Unito inoltre ha diritto alla propria quota rettificata di ammende definitive che non sono ancora state fatturate (69,2 milioni di EUR, anch'esse da includere nella fattura del settembre 2022 e da pagare al Regno Unito nel periodo dall'ottobre 2022 al maggio 2023), alla propria quota non rettificata di ammende definitive fatturate nel settembre 2021 ma non ancora pagate alla fine dell'esercizio (33,6 milioni di EUR, pagati al Regno Unito nel periodo dal gennaio al maggio 2022) e alla rettifica della quota del Regno Unito delle ammende fatturata nel settembre 2021 (0,3 milioni di EUR, inclusi nella fattura dell'aprile 2022 e pagabili al Regno Unito nel periodo dal giugno al settembre 2022). Il totale della quota delle ammende da versare al Regno Unito ammonta pertanto a 1,8 miliardi di EUR (2020: 1,8 miliardi di EUR), di cui 90,2 milioni di EUR da pagare nei 12 mesi successivi alla data di riferimento (2020 (quota non rettificata): 20 milioni di EUR).

Articolo 143 — Passività finanziarie potenziali: prestiti erogati per assistenza finanziaria, FEIS, EFSD e mandato per i prestiti esterni

A norma di questo articolo il Regno Unito è responsabile della propria quota di passività potenziali dell'UE in relazione alle sue attività di assunzione o concessione di prestiti e di garanzie, qualora si concretizzino e non siano coperte da fondi di garanzia esistenti (cfr. nota 4.1 per le relative passività potenziali). L'UE rimborserà al Regno Unito gli importi da esso già conferiti a fondi di garanzia e che non risultano più necessari. Il Regno Unito ha anche diritto ai rientri da operazioni per le quali condivide la responsabilità. Al 31 dicembre 2021 l'importo da pagare al Regno Unito entro i 12 mesi successivi è pari a 163 milioni di EUR (2020 (quota non rettificata): 93 milioni di EUR).

Articolo 144 — Strumenti finanziari

A norma di questo articolo l'UE si è impegnata a rimborsare al Regno Unito la sua quota dei rientri derivanti da operazioni finanziarie approvate entro la data del recesso, nonché la quota delle erogazioni a favore di operazioni finanziarie approvate dopo la data del recesso. Al 31 dicembre 2021 l'importo da pagare al Regno Unito entro i 12 mesi successivi è pari a 73 milioni di EUR (2020 (quota non rettificata): 46 milioni di EUR).

Articolo 145 — Comunità europea del carbone e dell'acciaio in liquidazione (CECA i.l.)

Il Regno Unito ha diritto alla propria quota delle attività nette della CECA in liquidazione al 31 dicembre 2020, da rimborsare in cinque rate al 30 giugno di ogni anno, a decorrere dal 2021. Le attività nette della CECA in liquidazione al 31 dicembre 2020 ammontavano a 1,5 miliardi di EUR; la relativa quota rettificata del Regno Unito è pari a 184 milioni di EUR (2020 (quota non rettificata): 183 milioni di EUR). In seguito al pagamento della prima rata di 37 milioni di EUR nel 2021, l'importo non pagato al 31 dicembre 2021 è pari a 148 milioni di EUR, di cui 37 milioni di EUR da versare entro 12 mesi dalla data di riferimento.

Articolo 146 — Investimenti nel Fondo europeo per gli investimenti (FEI)

Il Regno Unito ha diritto alla propria quota degli investimenti dell'UE nel capitale versato del FEI al 31 dicembre 2020, da rimborsare in cinque rate al 30 giugno di ogni anno, a decorrere dal 2021. Gli investimenti dell'UE nel capitale versato del FEI al 31 dicembre 2020 ammontavano a 267 milioni di EUR, e la relativa quota rettificata del Regno Unito è pari a 33 milioni di EUR (2020: (quota non rettificata): 33 milioni di EUR). In seguito al pagamento della prima rata di 7 milioni di EUR, l'importo non pagato al 31 dicembre 2021 è pari a 27 milioni di EUR, di cui 7 milioni di EUR da versare entro 12 mesi dalla data di riferimento.

Articolo 147 — Azioni legali

Il Regno Unito si è impegnato a contribuire alla propria quota dei pagamenti dell'UE che diventano esigibili in relazione ad azioni legali che vertono sugli interessi finanziari dell'Unione, purché i fatti oggetto di tali azioni siano avvenuti entro il 31 dicembre 2020. Tenendo conto di accantonamenti e ratei a fine esercizio, nonché dei pagamenti effettivi effettuati dall'UE per azioni legali nel 2021 (esclusi quelli già comunicati al Regno Unito e pagati nel 2021) , l'importo stimato dovuto dal Regno Unito è pari a 53 milioni di EUR (2020 (quota non rettificata): 46 milioni di EUR), di cui 6 milioni di EUR da pagare nei 12 mesi successivi alla data di riferimento.

2.6.1.3.   Valori recuperabili da ammende per violazioni delle norme di concorrenza

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

Valori recuperabili dall'importo lordo delle ammende

14 922

14 503

Pagamenti in via provvisoria

(2 100 )

(3 023 )

Riduzione di valore

(1 125 )

(186)

Totale

11 698

11 295

Non correnti

Correnti

11 698

11 295

Le società a cui è stata inflitta un'ammenda che hanno presentato o stanno progettando di presentare un ricorso hanno la possibilità di effettuare pagamenti in via provvisoria o fornire garanzie alla Commissione. Per quanto riguarda il totale delle ammende non pagate a fine esercizio, 2 100 milioni di EUR (2020: 3 023 milioni di EUR) sono stati riscossi a titolo di pagamenti provvisori, mentre gli importi delle garanzie ricevuti sono stati pari a 11 067 milioni di EUR (2020: 11 004 milioni di EUR).

Gli importi svalutati a causa di riduzione di valore riflettono la valutazione della Commissione, effettuata caso per caso, degli importi delle ammende non incassate o non coperte da garanzia, che la Commissione non prevede di recuperare.

È rilevata una passività potenziale per la possibilità che gli importi pagati in via provvisoria debbano essere rimborsati alle società a cui è stata inflitta l'ammenda (cfr. nota 4.2.1).

2.6.1.4.   Ratei e risconti attivi

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

Ratei attivi

2 313

1 755

Risconti attivi relativi a operazioni senza corrispettivo equivalente

340

293

Totale

2 653

2 048

Non correnti

1 556

1 261

Correnti

1 097

787

I ratei attivi comprendono 2 miliardi di EUR (2020: 1,7 miliardi di EUR) che la Commissione prevede di recuperare nell'ambito della coesione a seguito dell'esame e dell'accettazione dei conti annuali trasmessi dagli Stati membri. La parte più consistente dell'importo (1,2 miliardi di EUR) dovrebbe essere recuperata solo alla chiusura dei programmi sottostanti (in conseguenza delle misure dell'iniziativa di investimento in risposta al coronavirus) ed è pertanto classificata come non corrente. Sono compresi anche 0,3 miliardi di EUR concernenti il caso di sottovalutazione citato nella nota 2.6.1.1, nello specifico gli importi stimati non ancora pagati in via provvisoria dagli Stati membri.

2.6.1.5.   Altri importi recuperabili

Un importo di 744 milioni di EUR derivante dal trasferimento dei fondi NER300 non spesi al fondo per l'innovazione, non ancora recuperato dalla BEI alla fine del 2020 e incluso nella voce altri importi recuperabili alla fine del 2020, è stato recuperato nel corso del 2021 (cfr. nota 2.4.2.1).

2.6.2.   Crediti derivanti da operazioni di scambio

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

Non correnti

 

 

Receive leg (gamba ricevente) di garanzie finanziarie

2 630

Interessi di mora

3 052

1 641

Altri crediti

68

44

 

5 750

1 685

Correnti

 

 

Receive leg (gamba ricevente) di garanzie finanziarie

485

Clienti

302

324

Riduzione di valore dei crediti verso clienti

(172)

(188)

Risconti attivi relativi a operazioni di scambio

236

345

Interessi di mora

1 127

1 085

Altro

345

200

 

2 323

1 766

Totale

8 073

3 450

Gli interessi di mora non correnti riguardano i casi di sottovalutazione di cui alla nota 2.6.1.1 (1,8 miliardi di EUR si riferiscono al Regno Unito e il rimanente importo di 1,3 miliardi di EUR si riferisce agli altri Stati membri), mentre gli interessi di mora correnti riguardano principalmente ratei attivi derivanti da relazioni di ispezione concernenti le RPT e interessi maturati su garanzie fornite da società a cui è stata inflitta un'ammenda.

La gamba ricevente del contratto di garanzia finanziaria rappresenta il valore attuale dei premi da ricevere a titolo di corrispettivo per garanzie fornite dall'UE. La maggior parte delle garanzie dell'UE è non remunerata o sovvenzionata. Il credito quindi è notevolmente inferiore alla passività per contratto di garanzia finanziaria (cfr. nota 2.11.2). Un'eccezione a questa regola è la garanzia FEIS, che nel 2021 ha costituito il 94 % della gamba ricevente del contratto di garanzia finanziaria, seguita dalla parte relativa al mandato di prestiti per il settore privato, che rientra nella garanzia dell'UE per il mandato per i prestiti esterni fornita alla BEI (ELM) e che nel 2021 è ammontata a 106 milioni di EUR, e da Orizzonte 2020, per 59 milioni di EUR. Sull'importo complessivo di 3 115 milioni di EUR della gamba ricevente del contratto di garanzia finanziaria al 31 dicembre 2021, 3 113 milioni di EUR sono classificati come attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) nell'avanzo o disavanzo (fair value di livello 3). Rispetto al saldo di apertura al 1o gennaio 2021, di 3 484 milioni di EUR, in totale la gamba ricevente è diminuita di 357 milioni di EUR a causa di liquidazioni effettuate nel 2021, con un'ulteriore riduzione di 12 milioni di EUR dovuta a premi futuri inferiori alle attese.

2.7.   RIMANENZE

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

Materiale scientifico

58

59

Altro

26

21

Totale

84

80

2.8.   DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI

(in milioni di EUR)

 

Nota

31.12.2021

31.12.2020

Conti presso Tesoro e banca centrale

 

20 121

11 342

Conti correnti

 

453

80

Casse di anticipi

 

8

8

Trasferimenti (disponibilità liquide in transito)

 

0

Conti bancari per l'esecuzione del bilancio

2.8.1

20 582

11 430

NGEU

2.8.2

18 027

Strumenti finanziari

2.8.3

2 838

2 446

Ammende

2.8.4

1 953

1 458

Altre istituzioni, agenzie e organismi

 

1 396

1 362

Fondi fiduciari

 

65

46

Totale

 

44 860

16 742

2.8.1.   Conti bancari per l'esecuzione del bilancio

In tale rubrica rientrano i fondi detenuti dalla Commissione in conti bancari presso gli Stati membri e i paesi dell'EFTA (Tesoro o banca centrale) e in conti correnti presso banche commerciali, nonché casse di anticipi e fondi per spese minute. Il saldo di tesoreria alla fine del 2021 è determinato principalmente dagli elementi seguenti:

un importo di 14,4 miliardi di EUR non eseguiti a fine esercizio, di cui 8,6 miliardi di EUR si riferiscono a entrate con destinazione specifica, 1,4 miliardi di EUR a crediti NGEU e 4,4 miliardi di EUR a stanziamenti di pagamento (compresi 1,4 miliardi di EUR per il FEAGA);

un importo di 2,2 miliardi di EUR appartenente a tesorerie delle agenzie gestite dalla Commissione che non è stato speso a fine esercizio;

un importo di 1,7 miliardi di EUR di ulteriori risorse proprie tradizionali incassate ma non contabilizzate; e

un importo di 1,1 miliardi di EUR di ammende definitive non ancora contabilizzate.

2.8.2.   NGEU

NGEU detiene disponibilità liquide in un conto bancario presso la Banca centrale europea (BCE). Con l'attuazione della strategia di finanziamento diversificata dello strumento NGEU (cfr. nota 2.11) il saldo delle disponibilità liquide di NGEU è consistente e ha raggiunto i 18 miliardi di EUR al 31 dicembre 2021. Le disponibilità liquide sono mantenute elevate con l'obiettivo di garantire che gli importi detenuti sul conto bancario di NGEU siano sufficienti per soddisfare tutte le imminenti esigenze di pagamento e mantenere un cuscinetto di sicurezza definito, evitando saldi in eccesso.

2.8.3.   Strumenti finanziari

Gli importi che figurano in tale rubrica riguardano soprattutto equivalenti di liquidità, gestiti da fiduciari per conto della Commissione per l'attuazione di particolari programmi relativi a strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell'UE: 1,8 miliardi di EUR al 31 dicembre 2021, di cui 0,6 miliardi di EUR si riferiscono allo strumento di garanzia dei prestiti del COSME (cfr. nota 4.1.3). Sono compresi anche disponibilità liquide e mezzi equivalenti detenuti nel fondo comune di copertura e non ancora investiti in titoli a fine esercizio (1 miliardo di EUR al 31 dicembre 2021) e le disponibilità liquide appartenenti al fondo per l'innovazione gestito dalla BEI (cfr. nota 2.4.2.1). Questa rubrica non copre la riserva di liquidità relativa al fondo comune di copertura (91,6 milioni di EUR al 31 dicembre 2021) detenuta presso la tesoreria centrale della Commissione. Le disponibilità liquide appartenenti a strumenti finanziari possono essere impiegate esclusivamente nell'ambito dei relativi programmi.

2.8.4.   Ammende

Si tratta principalmente di disponibilità liquide percepite in relazione ad ammende inflitte dalla Commissione in casi ancora aperti. Detti importi sono detenuti in specifici conti di deposito che non vengono utilizzati per altre attività. Se è stato presentato ricorso o nei casi in cui si ignora se la società a cui è stata inflitta l'ammenda presenterà, ricorso l'importo sottostante è presentato come passività potenziale nella nota 4.2.1. Dal 2010 tutte le successive ammende incassate in via provvisoria sono gestite dalla Commissione nel fondo BUFI e investite in strumenti finanziari classificati come attività finanziarie all'FVSD non derivate (cfr. nota 2.4.2). L'aumento delle disponibilità liquide relative ad ammende a fine esercizio 2021 è dovuto a un saldo superiore delle disponibilità liquide detenute nel fondo BUFI rispetto alla fine dell'esercizio 2020. Va notato che in seguito a una sentenza del Tribunale dell'UE nella causa Intel Corporation/Commissione del gennaio 2022, nel febbraio 2022 la Commissione ha rimborsato un importo di 1 060 milioni di EUR precedentemente pagato a titolo provvisorio da Intel.

PASSIVITÀ

2.9.   PENSIONI E ALTRI BENEFICI PER I DIPENDENTI

2.9.1.   Passività nette derivanti da benefici per i dipendenti

(in milioni di EUR)

 

Regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea

Altri regimi pensionistici

Regime comune di assicurazione malattia

Totale al 31.12.2021

Totale al 31.12.2020

Obbligazione per benefici definiti

109 679

2 600

10 647

122 926

116 468

Attività dei piani

N/D

(74)

(386)

(460)

(448)

Passività nette

109 679

2 526

10 261

122 466

116 020

L'aumento del totale delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti è principalmente determinato dall'aumento delle passività nette del regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea, che è il più vasto regime esistente. Tale passività del regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea è aumentata principalmente a causa della perdita attuariale derivante da variazioni nelle ipotesi finanziarie sottostanti (cfr. nota 2.9.4), provocata da un aumento del tasso di inflazione, con una conseguente diminuzione del tasso di attualizzazione reale. Quest'ultimo si è mantenuto negativo per il terzo anno consecutivo, per cui un dato importo futuro continua ad avere più valore oggi rispetto a quando si concretizzerà effettivamente nel futuro. Va notato che, pur incidendo sull'entità della passività, la diminuzione del tasso di attualizzazione reale non modifica l'importo delle prestazioni che dovranno essere effettivamente erogate dal bilancio dell'UE ai beneficiari negli esercizi futuri. Inoltre i diritti maturati nel corso dell'esercizio per il servizio sono superiori ai benefici erogati nell'esercizio. Vi è anche un aumento dovuto agli interessi passivi annuali (riduzione dell'attualizzazione delle passività) e alle perdite attuariali derivanti dall'esperienza.

Regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea

Questa obbligazione per benefici definiti rappresenta il valore attuale dei pagamenti futuri attesi che l'UE dovrà effettuare per onorare le obbligazioni pensionistiche derivanti dall'attività lavorativa dei dipendenti nell'esercizio corrente e in quelli precedenti. Il regime è in corso e pertanto tutti i pagamenti che devono essere effettuati dal regime su base annua sono inclusi ogni anno nel bilancio dell'UE.

Ai sensi dell'articolo 83 dello statuto dei funzionari, il pagamento dei benefici previsti dal regime pensionistico dei funzionari è a carico del bilancio dell'UE. Si tratta di un regime finanziato in modo figurativo, per il quale gli Stati membri garantiscono collettivamente il pagamento dei benefici previsti. I contributi pensionistici obbligatori sono detratti dalla retribuzione di base degli affiliati in attività e sono attualmente pari al 10,1 %. I contributi sono trattati come entrate di bilancio dell'esercizio e contribuiscono al finanziamento della spesa generale dell'UE, cfr. anche nota 3.8.

Le passività del regime pensionistico sono state valutate sulla base del numero di membri del personale che beneficiano del regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea (funzionari in attività, funzionari in pensione, funzionari precedentemente in attività che attualmente percepiscono una pensione d'invalidità e persone a carico di funzionari deceduti) al 31 dicembre 2021 e delle disposizioni dello statuto dei funzionari applicabili a tale data. La valutazione è stata effettuata in conformità delle norme contabili dell'IPSAS 39 (e pertanto anche della norma contabile dell'UE 12).

Altri regimi pensionistici

Si tratta delle passività relative alle obbligazioni pensionistiche nei confronti di membri ed ex membri della Commissione, della Corte di giustizia europea, della Corte dei conti, del Consiglio, del Mediatore europeo e del Garante europeo della protezione dei dati. Questa rubrica comprende anche passività relative alle pensioni di deputati al Parlamento europeo.

Regime comune di assicurazione malattia

Oltre ai suddetti regimi pensionistici, viene effettuata una valutazione delle passività stimate dell'UE relative al regime comune di assicurazione malattia (RCAM) per quanto riguarda i costi dell'assistenza sanitaria che devono essere pagati nel periodo successivo alla fine del rapporto di lavoro (al netto dei contributi). Come indicato nella nota 1.5.10, il calcolo di questa passività tiene conto dell'intero periodo di servizio attivo, assicurando che sia il regime pensionistico che il regime di assicurazione malattia successivo alla fine del rapporto di lavoro del personale siano contabilizzati in modo coerente.

Tenendo conto dell'obbligo di presentare fedelmente la sostanza economica della situazione sottostante, come richiesto sia dalle norme contabili dell'UE che dall'IPSAS, nell'attribuire i benefici ai periodi di servizio la norma IPSAS 39 non è stata interpretata in senso più rigoroso. Se il costo del servizio per il regime comune di assicurazione malattia fosse calcolato interamente sull'arco di 10 anni per tutti i funzionari, anziché sul periodo di servizio attivo del dipendente, l'impatto di tale approccio sull'obbligazione per benefici definiti alla fine dell'esercizio consisterebbe in un aumento di 3,1 miliardi di EUR. Tuttavia, come già indicato, questo approccio più rigoroso non sarebbe compatibile con la caratteristica qualitativa di un quadro fedele e non sarebbe quindi ritenuto fonte di informazioni affidabili conformemente alla norma contabile dell'UE 1 e al quadro concettuale IPSAS. Tale stima è altamente sensibile all'andamento dell'attuale status amministrativo del personale (in particolare il numero di agenti assunti a tempo determinato che si presume diventino funzionari in futuro).

2.9.2.   Variazione del valore attuale dell'obbligazione per benefici definiti

Il valore attuale dell'obbligazione per benefici definiti è il valore attualizzato dei pagamenti futuri attesi necessari per onorare l'obbligazione derivante dall'attività lavorativa dei dipendenti nell'esercizio corrente e in quelli precedenti.

L'analisi della variazione dell'obbligazione per benefici definiti registrata nell'esercizio corrente è riportata di seguito:

(in milioni di EUR)

 

Regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea

Altri regimi pensionistici

Regime comune di assicurazione malattia

Totale

Valore attuale al 31.12.2020

100 741

2 438

13 289

116 468

Contabilizzati nel conto economico

 

 

 

 

Costi relativi alle prestazioni di lavoro correnti

4 095

110

363

4 567

Interessi passivi

401

5

66

473

Costi relativi alle prestazioni di lavoro passate

Contabilizzati nell'attivo netto

 

 

 

 

Rivalutazione delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti

 

 

 

 

(Profitti)/Perdite attuariali derivanti dall'esperienza

1 457

26

(209)

1 273

(Profitti)/Perdite attuariali derivanti da ipotesi demografiche

(Profitti)/Perdite attuariali derivanti da ipotesi finanziarie

4 787

90

(2 774 )

2 103

Altro

 

 

 

 

Benefici erogati

(1 801 )

(69)

(88)

(1 957 )

Valore attuale al 31.12.2021

109 679

2 600

10 647

122 926

Il costo relativo alle prestazioni di lavoro correnti corrisponde all'incremento del valore attuale dell'obbligazione per benefici definiti risultante dalle prestazioni di lavoro correnti per gli affiliati al regime per l'esercizio corrente.

Gli interessi passivi si riferiscono all'aumento, nel corso dell'esercizio, del valore attuale dell'obbligazione per benefici definiti, dato che la liquidazione dei benefici si è avvicinata di un esercizio.

I profitti e le perdite attuariali derivanti dall'esperienza si riferiscono agli effetti delle differenze tra quanto era previsto in base alle ipotesi formulate lo scorso anno per il 2021 e quanto si è effettivamente verificato nel 2021.

I profitti e le perdite attuariali derivanti da variazioni nei valori delle ipotesi attuariali (variabili demografiche, quali la rotazione e la mortalità dei dipendenti, e variabili finanziarie quali tassi di attualizzazione e incrementi retributivi attesi) sorgono quando tali ipotesi sono aggiornate per riflettere le variazioni delle condizioni sottostanti.

I benefici (ad esempio sotto forma di pensioni o rimborsi di spese mediche) sono corrisposti nel corso dell'anno conformemente alle norme del regime pensionistico. I benefici corrisposti determinano una riduzione dell'obbligazione per benefici definiti.

2.9.3.   Attività dei piani

(in milioni di EUR)

 

Altri regimi pensionistici

Regime comune di assicurazione malattia

Totale

Valore attuale al 31.12.2020

94

354

448

Variazioni nette delle attività dei piani

(20)

32

12

Valore attuale al 31.12.2021

74

386

460

2.9.4.   Ipotesi attuariali — Benefici per i dipendenti

Le ipotesi attuariali più importanti utilizzate nella valutazione dei due principali regimi di benefici per i dipendenti dell'UE sono riportate di seguito:

 

2021

2020

Regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea

 

 

Tasso di attualizzazione nominale

1,0  %

0,4  %

Tasso di inflazione atteso

2,0  %

1,2  %

Tasso di attualizzazione reale

(1,0 ) %

(0,8 ) %

Tasso previsto degli aumenti retributivi futuri

1,8  %

1,8  %

Tassi tendenziali dei costi dell'assistenza medica

N/D

N/A

Età pensionabile

63/64/66

63/64/66

Regime comune di assicurazione malattia

 

 

Tasso di attualizzazione nominale

1,0  %

0,5  %

Tasso di inflazione atteso

2,0  %

1,3  %

Tasso di attualizzazione reale

(1,0 ) %

(0,8 ) %

Tasso previsto degli aumenti retributivi futuri

1,9  %

1,8  %

Tassi tendenziali dei costi dell'assistenza medica

2,5  %

2,6  %

Età pensionabile

63/64/66

63/64/66

I tassi di mortalità per il 2021 si basano sulla Tavola di mortalità dei funzionari dell'UE (EU Civil Servants Life Table — EULT) 2018.

Il tasso di attualizzazione nominale è definito come il valore del rendimento dei titoli in euro «zero coupon» (con scadenza, nel dicembre 2021, a 23 anni per il regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea (PSEO) e a 25 anni per il regime comune di assicurazione malattia). Il tasso di inflazione utilizzato è il tasso di inflazione atteso per il periodo equivalente. Esso deve essere determinato in modo empirico, in base ai valori prospettici espressi dalle obbligazioni indicizzate sui mercati finanziari europei. Il tasso di attualizzazione reale è calcolato in base al tasso di attualizzazione nominale e al tasso di inflazione atteso a lungo termine.

Nel 2021 i tassi nominali hanno cominciato a recuperare rispetto al calo osservato in precedenza, ma l'impatto del loro incremento è stato compensato da un notevole aumento dell'ipotesi sul tasso di inflazione. Ciò si è tradotto in una riduzione complessiva del tasso di attualizzazione reale, mantenendo così la tendenza negativa e contribuendo alla perdita attuariale significativa derivante da ipotesi finanziarie nell'esercizio.

2.9.5.   Analisi di sensibilità

L'analisi di sensibilità si basa su simulazioni che cambiano, ferme restando le altre condizioni, il valore delle ipotesi in esame.

Sensibilità del regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea

Una variazione di dieci punti base (0,1 %) del tasso di attualizzazione ipotizzato avrebbe i seguenti effetti:

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

 

Incremento dello 0,1  %

Diminuzione dello 0,1  %

Incremento dello 0,1  %

Diminuzione dello 0,1  %

Obbligazione per benefici definiti

(2 464 )

2 544

(2 247 )

2 319

Una variazione di dieci punti base (0,1 %) degli aumenti retributivi previsti avrebbe gli effetti seguenti:

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

 

Incremento dello 0,1  %

Diminuzione dello 0,1  %

Incremento dello 0,1  %

Diminuzione dello 0,1  %

Obbligazione per benefici definiti

2 414

(2 345 )

2 206

(2 143 )

Una variazione di un anno dell'età pensionabile ipotizzata avrebbe gli effetti seguenti:

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

 

Incremento di un anno

Diminuzione di un anno

Incremento di un anno

Diminuzione di un anno

Obbligazione per benefici definiti

(1 155 )

1 527

(1 104 )

1 417

Sensibilità del regime comune di assicurazione malattia

Una variazione di dieci punti base dei tassi tendenziali ipotizzati dei costi dell'assistenza medica avrebbe i seguenti effetti:

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

 

Incremento dello 0,1  %

Diminuzione dello 0,1  %

Incremento dello 0,1  %

Diminuzione dello 0,1  %

Aggregato della componente dei costi relativi alle prestazioni di lavoro correnti e della componente degli interessi passivi dei costi netti periodici dell'assistenza medica nel periodo successivo alla fine del rapporto di lavoro

13

(12)

15

(14)

Obbligazione per benefici definiti

317

(307)

397

(385)

Una variazione di dieci punti base (0,1 %) del tasso di attualizzazione ipotizzato avrebbe i seguenti effetti:

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

 

Incremento dello 0,1  %

Diminuzione dello 0,1  %

Incremento dello 0,1  %

Diminuzione dello 0,1  %

Obbligazione per benefici definiti

(265)

274

(348)

361

Una variazione di dieci punti base (0,1 %) degli aumenti retributivi previsti avrebbe gli effetti seguenti:

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

 

Incremento dello 0,1  %

Diminuzione dello 0,1  %

Incremento dello 0,1  %

Diminuzione dello 0,1  %

Obbligazione per benefici definiti

(42)

41

(38)

37

Una variazione di un anno dell'età pensionabile ipotizzata avrebbe gli effetti seguenti:

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

 

Incremento di un anno

Diminuzione di un anno

Incremento di un anno

Diminuzione di un anno

Obbligazione per benefici definiti

(317)

334

(401)

421

2.10.   ACCANTONAMENTI

(in milioni di EUR)

 

Importo al 31.12.2020

Revisione della norma contabile dell'UE 11

Accantonamenti aggiuntivi

Importi inutilizzati stornati

Importi utilizzati

Trasferimenti fra categorie

Variazione delle stime

Importo al 31.12.2021

Cause legali:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Agricoltura

170

210

(25)

(1)

354

 

Altro

31

5

(14)

(2)

2

22

Smantellamento di siti nucleari

2 426

(33)

46

2 440

Finanziari

2 523

(2 522 )

1

(1)

1

Altro

254

284

(26)

(19)

37

530

Totale

5 405

(2 522 )

500

(65)

(55)

86

3 348

Non correnti

3 878

(1 165 )

212

(25)

(1)

(35)

86

2 950

Correnti

1 527

(1 357 )

288

(40)

(55)

35

(0)

398

Gli accantonamenti sono importi stimati in modo affidabile derivanti da eventi passati, che probabilmente dovranno essere pagati in futuro dal bilancio dell'UE.

Cause legali

Si tratta di una stima degli importi che dovranno probabilmente essere pagati dopo la fine dell'esercizio in relazione a una serie di cause legali in corso. Gli importi alla voce «Agricoltura» riguardano ricorsi presentati dagli Stati membri nei confronti di decisioni di verifica di conformità per il FEAGA e il FEASR.

Smantellamento di siti nucleari

Nel 2017 è stata aggiornata la base di calcolo dell'accantonamento alla luce della Strategia del programma di disattivazione e gestione dei rifiuti del JRC (D&WMP) — Aggiornata nel 2017. La revisione della strategia, insieme alle relative esigenze in termini di risorse di bilancio e personale, è stata condotta in collaborazione con il gruppo di esperti indipendenti D&WMP. Costituisce la migliore stima disponibile delle risorse di bilancio e del personale necessari per il completamento della disattivazione dei siti JRC di Ispra, Geel, Karlsruhe e Petten.

In conformità delle norme contabili dell'UE, tale accantonamento è indicizzato all'inflazione e quindi attualizzato al suo valore netto attuale (utilizzando la curva degli swap in EUR). Al 31 dicembre 2021 ne deriva un accantonamento pari a 2 440 milioni di EUR, ripartiti tra importi che si prevede di utilizzare nel 2022 (35 milioni di EUR) e negli anni successivi (2 405 milioni di EUR).

Occorre sottolineare la presenza di forti incertezze, insite nella pianificazione a lungo termine della disattivazione dei siti nucleari, che potrebbero influenzare tale stima facendola aumentare in modo significativo in futuro. Le principali fonti di incertezza sono correlate allo stato finale del sito disattivato, ai materiali nucleari, agli aspetti legati alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti, alla definizione carente o del tutto assente di quadri normativi nazionali, a processi di autorizzazione lunghi e complicati e ai futuri sviluppi del mercato industriale della disattivazione.

Accantonamenti finanziari

Fino al 31 dicembre 2020 le garanzie finanziarie per la maggior parte sono state contabilizzate come accantonamenti o indicate come passività potenziali, a seconda della probabilità della perdita. Con effetto dal 1o gennaio 2021, con l'entrata in vigore della norma contabile dell'UE 11 riveduta «Strumenti finanziari», sono state riclassificate come passività per garanzie finanziarie e ricalcolate (cfr. note 12.11).

Il saldo residuo al 31 dicembre 2021 si riferisce principalmente alle perdite attese su crediti per impegni irrevocabili non utilizzati.

2.11.   PASSIVITÀ FINANZIARIE

(in milioni di EUR)

 

Nota

31.12.2021

31.12.2020

Non correnti

 

 

 

Passività finanziarie al costo ammortizzato

2.11.1

214 824

84 395

Passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo

2.4.2.2

5

4

Passività per garanzie finanziarie

2.11.2

146

 

 

214 974

84 399

Correnti

 

 

 

Passività finanziarie al costo ammortizzato

2.11.1

23 501

10 559

Passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo

2.4.2.2

0

Passività per garanzie finanziarie

2.11.2

7 648

90

 

 

31 149

10 649

Totale

 

246 123

95 048

2.11.1.    Passività finanziarie al costo ammortizzato

(in milioni di EUR)

 

Nota

31.12.2021

31.12.2020

Prestiti assunti per NGEU e assistenza finanziaria

2.11.1.1

236 720

93 192

Altre passività finanziarie

2.11.1.2

1 605

1 761

Totale

 

238 325

94 954

Non correnti

 

214 824

84 395

Correnti

 

23 501

10 559

2.11.1.1.   Prestiti assunti per NGEU e assistenza finanziaria

(in milioni di EUR)

 

NGEU

SURE

MESF

BDP

AMF

Euratom

Totale

Totale al 31.12.2020

 

39 503

47 396

201

5 813

279

93 192

Revisione della norma contabile dell'UE 11

420

(114)

(1)

24

1

329

Nuovi prestiti assunti — nominali

111 947

50 137

9 750

1 665

100

173 599

Rimborsi

(20 996 )

(9 750 )

(14)

(29)

(30 789 )

Variazioni del valore contabile

49

507

(144)

0

(24)

388

Totale al 31.12.2021

91 000

90 567

47 138

201

7 464

351

236 720

Non correnti

70 960

90 502

43 969

200

7 425

327

213 383

Correnti

20 040

65

3 169

1

39

24

23 338

I prestiti assunti si riferiscono principalmente a obbligazioni a lungo termine per NGEU e programmi di assistenza finanziaria, ma dal 2021 la Commissione emette anche buoni UE a breve termine per NGEU (20 miliardi di EUR al 31 dicembre 2021).

I prestiti assunti a titolo di NGEU stanno finanziando i prestiti e il sostegno a fondo perduto concessi dall'RRF e da altri programmi QFP. Per quanto riguarda NGEU, la Commissione non assume prestiti su base rigorosamente back-to-back, ossia per finanziare prestiti specifici, bensì secondo un piano annuale di assunzione di prestiti basato sui flussi in uscita previsti in termini di prestiti erogati e sostegno non rimborsabile. La Commissione segue una strategia di finanziamento diversificata e utilizza diversi strumenti di finanziamento a lungo e a breve termine, che le consentono di offrire agli Stati membri beneficiari prestiti a lungo termine a condizioni interessanti. Gli oneri derivanti dall'assunzione di prestiti sono poi ripartiti, secondo un singolo approccio unificato, tra i beneficiari del prestito e il bilancio dell'UE (per il sostegno non rimborsabile).

Le variazioni del valore contabile corrispondono alla variazione degli interessi maturati e alla variazione di premi/sconti (nuovi premi/sconti e ammortamento).

Il rimborso dei predetti prestiti assunti è garantito in ultima istanza dal bilancio dell'UE (cfr. nota 4.1.2) e, per estensione, da ogni Stato membro.

Tassi di interesse effettivi sui prestiti assunti (espressi come intervallo di tassi di interesse)

 

31.12.2021

31.12.2020

NGEU

(0,95 ) % — 0,74  %

SURE

(0,48 ) % — 0,77  %

0,00  % — 0,30  %

MESF

(0,03 ) % — 3,79  %

0,50  % — 3,75  %

BDP

2,95  %

2,88  %

AMF

(0,14 ) % — 3,70  %

0,00  % — 3,69  %

Euratom

(0,08 ) % — 1,58  %

0,00  % — 5,68  %

I dati del 2020 si riferiscono a tassi di interesse nominali, mentre i dati del 2021 sono tassi di interesse effettivi in linea con la norma contabile dell'UE 11 riveduta.

2.11.1.2.   Altre passività finanziarie

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

Non correnti

 

 

Passività relative a leasing finanziari

1 017

1 130

Immobili pagati a rate

291

346

Altro

133

136

 

1 441

1 612

Correnti

 

 

Passività relative a leasing finanziari

103

101

Immobili pagati a rate

54

38

Ammende da rimborsare

8

Altro

6

2

 

164

149

Totale

1 605

1 761

Passività relative a leasing finanziari

(in milioni di EUR)

 

Importi futuri da pagare

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale passività

Terreni e fabbricati

98

471

537

1 105

Altre attività immobilizzate

6

9

15

Totale al 31.12.2021

103

480

537

1 120

Componente interessi

41

140

94

275

Totale pagamenti minimi futuri per leasing al 31.12.2021

145

619

631

1 395

Totale pagamenti minimi futuri per leasing al 31.12.2020

151

636

790

1 576

Gli importi di cui sopra relativi a leasing e edifici dovranno essere finanziati dai bilanci futuri.

2.11.2.   Passività per garanzie finanziarie

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

 

Contratto di garanzia finanziaria — gamba ricevente

(nota 2.6.2)

Passività per garanzie

finanziarie

Programmi di garanzie di bilancio dell'UE

 

 

Garanzia FEIS

2 917

3 618

Garanzie BEI-ELM

106

2 569

Garanzia EFSD

2

139

Garanzia InvestEU

Garanzia NDICI dell'UE

4

 

3 024

6 330

Programmi relativi a strumenti finanziari dell'UE

 

 

COSME

0

780

Orizzonte 2020

59

410

CCS

110

Altro

32

165

 

90

1 464

Totale

3 115

7 794

Non correnti

2 630

146

Correnti

485

7 648

Negli anni precedenti solo le garanzie con un corrispettivo basato sul mercato erano contabilizzate come contratti di garanzia finanziaria, quali la garanzia FEIS sul portafoglio debiti erogato dalla BEI nell'ambito dello sportello relativo alle infrastrutture e all'innovazione (IIW) del FEIS e un piccolo sottoinsieme della garanzia del mandato per i prestiti esterni (ELM) limitato ai prestiti erogati dalla BEI nell'ambito dell'iniziativa della BEI per la resilienza economica.

L'applicazione della norma contabile dell'UE 11 riveduta a partire dal 1o gennaio 2021 ha comportato la riclassificazione delle garanzie finanziarie, in precedenza contabilizzate come accantonamenti, in contratti di garanzia finanziaria. Le passività per garanzie inoltre sono state ricalcolate in conformità della nuova prospettiva in termini di perdite attese su crediti. Per l'impatto dell'applicazione della norma contabile dell'UE 11 riveduta cfr. nota 1.

Con effetto dal 2021, l'UE applica la presentazione al lordo dei contratti di garanzia finanziaria, per cui le entrate ancora da ricevere a norma della garanzia sono rilevate come gamba ricevente del contratto di garanzia finanziaria (presentata nella rubrica dei crediti derivanti da operazioni di scambio; cfr. nota 2.6.2) ed è rilevata una passività del contratto di garanzia finanziaria che rappresenta la passività dell'UE per la copertura delle future garanzie attivate. In precedenza le garanzie del FEIS e del mandato per i prestiti esterni erano indicate al netto, ossia compensando crediti e passività attesi della garanzia.

Con una passività del contratto di garanzia finanziaria pari a 3 618 milioni di EUR, la garanzia FEIS resta quella più significativa in termini finanziari tra i programmi di garanzie finanziarie, seguita dalla garanzia del mandato per i prestiti esterni, la cui passività ammonta a 2 569 milioni di EUR. In cambio della garanzia FEIS l'UE ha diritto a un corrispettivo atteso di 2 917 milioni di EUR, rilevato come un credito per contratto di garanzia finanziaria, che copre in larga misura la passività, mentre per la garanzia del mandato per i prestiti esterni il credito atteso è di soli 106 milioni di EUR e copre quindi una frazione limitata della garanzia; ciò è dovuto all'elevata percentuale di sovvenzionamento del mandato per i prestiti esterni da parte dell'UE.

La maggior parte dei rimanenti programmi di garanzia dell'UE, in particolare quelli previsti per consentire finanziamenti a maggior rischio a favore delle PMI o del settore dell'innovazione, non sono remunerati. Cfr. la nota 2.4.2.1 per ulteriori informazioni sulle garanzie nell'ambito del programma Orizzonte 2020 e la nota 4.1.3 in relazione al COSME.

2.12.   DEBITI

(in milioni di EUR)

 

Importo lordo

Adeguamenti

Importo netto al 31.12.2021

Importo lordo

Adeguamenti

Importo netto al 31.12.2020

Dichiarazioni di spesa e fatture ricevute da:

 

 

 

 

 

 

Stati membri

 

 

 

 

 

 

FEASR e altri strumenti di sviluppo rurale

30

(0)

30

17

17

FESR e FC

6 484

(1 878 )

4 606

12 651

(2 698 )

9 954

FSE

3 311

(596)

2 715

3 479

(370)

3 109

RRF (NGEU)

19 118

 

19 118

Altro

663

(58)

605

792

(90)

701

Enti pubblici e privati

1 563

(320)

1 244

1 485

(182)

1 302

Totale dichiarazioni di spesa e fatture ricevute

31 169

(2 851 )

28 318

18 424

(3 341 )

15 083

FEAGA

15 650

N/D

15 650

16 160

N/D

16 160

Altri debiti

2 068

N/D

2 068

784

N/D

784

Altro

335

N/D

335

381

N/D

381

Totale

49 223

(2 851 )

46 372

35 748

(3 341 )

32 408

I debiti includono le fatture e le dichiarazioni di spesa ricevute ma non ancora pagate a fine esercizio. Sono inizialmente rilevati al momento del ricevimento delle fatture/dichiarazioni di spesa per gli importi richiesti. I debiti vengono successivamente adeguati per riflettere solo gli importi accettati a seguito della revisione dei costi e gli importi stimati ammissibili. Gli importi non ammissibili vengono inclusi nella colonna «Adeguamenti»; gli importi più elevati riguardano le azioni strutturali.

L'aumento significativo rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente è dovuto in primo luogo al dispositivo per la ripresa e la resilienza (NGEU) varato nel 2021, i cui debiti in essere al 31 dicembre 2021 ammontavano in totale a 19,1 miliardi di EUR.

Nel periodo di programmazione 2014-2020 il regolamento (UE) 2013/1303 del Parlamento europeo e del Consiglio (27) recante disposizioni comuni (RDC) applicabili ai fondi strutturali (FESR e FSE), al Fondo di coesione e al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) prevede che il bilancio dell'Unione sia protetto mediante una trattenuta sistematica del 10 % sui pagamenti intermedi effettuati. Entro il febbraio successivo alla fine dell'esercizio contabile secondo l'RDC (1o luglio — 30 giugno) il ciclo dei controlli termina con le verifiche di gestione da parte delle autorità di gestione e con gli audit da parte delle autorità di audit. La Commissione esamina i documenti di affidabilità e i conti forniti dalle autorità competenti degli Stati membri. Il pagamento o il recupero del saldo finale viene effettuato solo dopo il completamento di detta valutazione e ad accettazione dei conti avvenuta. A fine 2021 l'importo trattenuto ai sensi di questa disposizione ammontava a 10,4 miliardi di EUR. Una parte di tale importo (2,1 miliardi di EUR), secondo le stime, risulta non ammissibile sulla base delle informazioni trasmesse dagli Stati membri nei loro conti ed è altresì inserita nella colonna «Adeguamenti».

Nel complesso i debiti sono aumentati di 14 miliardi di EUR, principalmente a causa dell'avvio del dispositivo per la ripresa e la resilienza (NGEU) nel 2021. Questo dato è compensato in parte dal calo dei debiti concernenti il FESR, dovuto principalmente alla riduzione delle dichiarazioni di spesa ricevute verso la fine del 2021 rispetto alla situazione dell'esercizio precedente.

L'aumento degli altri debiti è dovuto principalmente ai pagamenti provvisori pervenuti da società a cui è stata inflitta un'ammenda, che devono essere restituiti alle società dopo la chiusura dell'esercizio.

Domande di prefinanziamento

Oltre agli importi di cui sopra, alla fine del 2021 sono pervenute domande di prefinanziamento per un importo di 0,7 miliardi di EUR, non ancora pagate a fine esercizio. In base alle norme contabili dell'UE, tali importi non sono contabilizzati come debiti.

2.13.   RATEI E RISCONTI PASSIVI

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

Ratei passivi

77 819

64 383

Risconti passivi

126

128

Altro

123

74

Totale

78 068

64 584

La ripartizione dei ratei passivi è la seguente:

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

RRF (NGEU)

8 263

FEAGA

25 241

24 599

FEASR e altri strumenti di sviluppo rurale

19 245

18 622

FESR e FC

10 710

8 766

FSE

3 499

3 009

Altro

10 859

9 386

Totale

77 819

64 383

I ratei passivi si riferiscono a spese rilevate per le quali l'Unione deve ancora ricevere dichiarazioni di spesa. Per quanto riguarda la politica di coesione, l'aumento dei ratei passivi per FESR e FC si riferisce principalmente all'attuazione nel periodo 2014-2020. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza (NGEU) è divenuto operativo solo nel 2021 e rappresenta il motivo principale del notevole aumento dei ratei rispetto alla fine dell'esercizio precedente.

ATTIVO NETTO

2.14.   RISERVE

in milioni di EUR

 

Nota

31.12.2021

31.12.2020

Riserva del fair value (valore equo)

2.14.1

496

Riserva del fondo di garanzia

2.14.2

3 043

Altre riserve

2.14.3

1 325

1 523

Totale

 

1 325

5 062

2.14.1.   Riserva del fair value (valore equo)

Nel rispetto della norma contabile dell'UE 11 nella sua versione precedente, applicabile fino al 31 dicembre 2020, l'adeguamento al fair value (valore equo) delle attività finanziarie disponibili per la vendita era contabilizzato nella riserva del fair value (valore equo). Con effetto dal 1o gennaio 2021, le attività finanziarie disponibili per la vendita sono state riclassificate come attività finanziarie all'FVSD (cfr. nota 2.4). La relativa riserva del fair value (valore equo) è pertanto riportata nei risultati accumulati (cfr. nota 1).

2.14.2.   Riserva del fondo di garanzia

Fino al 31 dicembre 2020 l'importo obiettivo del 9 % degli importi in essere garantiti dal bilancio dell'UE nel quadro del mandato per i prestiti esterni della BEI era rilevato come riserva del fondo di garanzia nell'attivo netto. In seguito alla revisione della norma contabile dell'UE 11, la garanzia del mandato per i prestiti esterni della BEI, coperta dal fondo di garanzia per le azioni esterne, è contabilizzata come passività per garanzie finanziarie. La passività per future attivazioni di garanzie relative al mandato per i prestiti esterni della BEI è stata pertanto rilevata nello stato patrimoniale (cfr. nota 2.11.2) e la riserva del fondo di garanzia è stata riportata nei risultati accumulati (cfr. nota 1).

2.14.3.   Altre riserve

L'importo si riferisce principalmente alle riserve della CECA in liquidazione (997 milioni di EUR) per le attività del Fondo di ricerca carbone e acciaio, creato nel contesto della liquidazione della CECA.

2.15.   IMPORTI DA RICHIEDERE AGLI STATI MEMBRI

(in milioni di EUR)

Importi da richiedere agli Stati membri al 31.12.2020

38 480

Impatto della norma contabile dell'UE 11 riveduta (cfr. nota 1)

(1 719 )

Saldo all'1.1.2021

36 761

Risultato di bilancio 2020 accreditato agli Stati membri

1 769

Movimenti della riserva del fondo di garanzia

Rivalutazione delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti

3 257

Altro

(262)

Risultato economico dell'esercizio

42 100

Totale importi da richiedere agli Stati membri al 31.12.2021

83 624

Tale importo rappresenta la parte delle spese già sostenute dall'UE fino al 31 dicembre che deve essere finanziata dai bilanci futuri. Conformemente alle norme della contabilizzazione per competenza, numerose spese vengono rilevate nell'esercizio N, sebbene possano essere effettivamente pagate nell'esercizio N+1 (o in esercizi successivi) e quindi finanziate dal bilancio dell'esercizio N+1 (o di esercizi successivi). L'iscrizione nei conti di queste passività, unita al fatto che i relativi importi saranno finanziati dai bilanci futuri, fa sì che alla fine dell'esercizio le passività eccedano di gran lunga le attività. Gli importi più significativi da evidenziare riguardano le attività del FEAGA e le passività derivanti dai benefici per i dipendenti.

Si osservi inoltre che quanto sopra non influisce sul risultato di bilancio: le entrate di bilancio devono essere sempre pari o superiori alle spese di bilancio e le eventuali eccedenze vengono restituite agli Stati membri.

Le rivalutazioni delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti si riferiscono ai profitti e alle perdite attuariali derivanti dalla valutazione attuariale di tali passività.

Il notevole aumento degli importi da richiedere agli Stati membri è dovuto principalmente ai prestiti assunti in relazione al sostegno non rimborsabile erogato a titolo di NGEU nel 2021.

3.   NOTE AL CONTO ECONOMICO

PROVENTI

PROVENTI DERIVANTI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE: RISORSE PROPRIE

3.1.   RISORSE RNL

Le entrate da risorse proprie costituiscono l'elemento principale delle entrate di esercizio dell'Unione europea. Le entrate da RNL (reddito nazionale lordo) ammontano a 115 955 milioni di EUR nel 2021 (2020: 125 393 milioni di EUR) e costituiscono l'importo più significativo delle quattro categorie di risorse proprie. Una percentuale uniforme è applicata all'RNL di ciascuno Stato membro. Le entrate da RNL equilibrano entrate e spese, ossia finanziano la parte di bilancio non coperta da altre fonti di reddito. Il calo delle entrate da RNL tra il 2021 e il 2020 è dovuto sia all'introduzione di una nuova risorsa propria (basata sui rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati) che all'aumento di altre entrate.

3.2.   RISORSE PROPRIE TRADIZIONALI

Le risorse proprie tradizionali si riferiscono principalmente a dazi doganali, di cui gli Stati membri trattengono il 20 % a titolo di rimborso delle spese di riscossione, per cui le cifre riportate sopra sono al netto di tale detrazione. La riscossione di dazi doganali si è mantenuta a un livello simile a quello dello scorso esercizio.

3.3.   RISORSE IVA

La risorsa propria basata sull'imposta sul valore aggiunto (IVA) è calcolata sulle basi IVA degli Stati membri, che sono state a tal fine armonizzate in conformità delle norme dell'UE. Un'aliquota di prelievo uniforme dello 0,30 % si applica all'importo complessivo dell'IVA incassata da ciascuno Stato membro per tutte le forniture imponibili, diviso per l'aliquota IVA media ponderata. La base IVA è limitata al 50 % dell'RNL di ogni singolo Stato membro. La risorsa basata sull'IVA si è mantenuta a un livello sostanzialmente simile a quello dello scorso esercizio.

3.4.   RISORSE PROPRIE BASATE SULLA PLASTICA

Un'aliquota uniforme di prelievo di 0,80 EUR per chilogrammo si applica sul peso dei rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati generati in ciascuno Stato membro. I rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati in un determinato anno sono calcolati come differenza tra i rifiuti di imballaggio di plastica prodotti in uno Stato membro in tale anno e i rifiuti di imballaggio di plastica riciclati nello stesso anno. Bulgaria, Cechia, Estonia, Grecia, Spagna, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Slovacchia hanno diritto a specifiche riduzioni forfettarie annue da applicare ai rispettivi contributi alle risorse proprie basate sulla plastica. Si tratta di una nuova risorsa propria introdotta nel 2021 con l'entrata in vigore della nuova decisione (UE, Euratom) 2020/2053 relativa alle risorse proprie.

PROVENTI DERIVANTI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE: TRASFERIMENTI

3.5.   AMMENDE

Le entrate pari a 1 990 milioni di EUR (2020: 452 milioni di EUR) si riferiscono ad ammende che la Commissione ha inflitto a società per aver violato le norme dell'UE in materia di concorrenza, nonché ad ammende inflitte dalla Commissione agli Stati membri per violazioni delle norme di diritto dell'UE. La Commissione rileva i proventi da ammende nel momento in cui adotta la decisione di infliggere un'ammenda e notifica ufficialmente tale decisione al destinatario. Gli importi si riferiscono prevalentemente alle ammende per violazioni delle norme di concorrenza (1 762 milioni di EUR). I casi principali riguardano violazioni delle norme dell'UE in materia di antitrust, ossia le ammende inflitte a BMW e al gruppo Volkswagen (Volkswagen, Audi e Porsche) per un totale di 875 milioni di EUR per collusione in merito allo sviluppo tecnico nell'ambito dell'eliminazione degli ossidi di azoto e le ammende inflitte a Nomura, UBS e UniCredit per un importo totale di 371 milioni di EUR per la partecipazione di un gruppo di operatori commerciali a un cartello nel mercato primario e secondario dei titoli di Stato europei.

3.6.   RECUPERO SPESE

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

Gestione concorrente

1 682

1 281

Gestione diretta

61

53

Gestione indiretta

51

21

Totale

1 794

1 355

Questa rubrica rappresenta principalmente gli ordini di riscossione emessi dalla Commissione che sono incassati o compensati con (ossia detratti dai) pagamenti successivi registrati nel sistema contabile della Commissione. Tali ordini sono emessi allo scopo di recuperare spese precedentemente pagate dal bilancio dell'UE. I recuperi si basano su controlli, audit e valutazioni di ammissibilità, per cui queste operazioni tutelano il bilancio dell'UE dalle spese sostenute in violazione della legge.

Sono inoltre inclusi gli ordini di riscossione emessi dagli Stati membri nei confronti dei beneficiari delle spese del FEAGA, nonché la variazione delle stime dei ratei attivi dalla fine dell'esercizio precedente fino a quella dell'esercizio corrente.

Gli importi indicati nella tabella precedente rappresentano le entrate derivanti dall'emissione degli ordini di riscossione. Per tale ragione queste cifre non illustrano e non possono illustrare la totalità delle misure adottate per tutelare il bilancio dell'UE, in particolare per quanto riguarda la politica di coesione, per la quale esistono meccanismi specifici atti a garantire la correzione delle spese non ammissibili, che per la maggior parte non comportano l'emissione di un ordine di riscossione. Non sono inclusi gli importi recuperati tramite compensazione con le spese, gli importi recuperati tramite revoche e i recuperi dei prefinanziamenti.

I recuperi nel quadro della gestione concorrente rappresentano la maggior parte del totale:

Agricoltura: FEAGA e sviluppo rurale

Nell'ambito del FEAGA e del FEASR, gli importi iscritti come entrate dell'esercizio in questa rubrica sono rettifiche finanziarie dell'esercizio e rimborsi dichiarati dagli Stati membri e recuperati durante l'esercizio, cui si aggiunge l'aumento netto degli importi in essere dichiarati dagli Stati membri da recuperare a fine esercizio in relazione a frodi e irregolarità.

Politica di coesione

Gli importi principali relativi alla politica di coesione corrispondono a ratei attivi di 0,7 miliardi di EUR (2020: 0,4 miliardi di EUR) che la Commissione prevede di recuperare dagli Stati membri. Il recupero avverrà a seguito dell'esame e dell'accettazione dei conti annuali trasmessi dagli Stati membri all'inizio del 2022. Gli importi da recuperare rappresentano essenzialmente la differenza tra gli importi inizialmente dichiarati ammissibili durante l'esercizio contabile e gli importi confermati come ammissibili nei conti annuali degli Stati membri. Un importo basso significa che i controlli in vigore al livello degli Stati membri hanno consentito di rilevare gli importi non ammissibili nelle prime fasi del processo.

3.7.   ACCORDO DI RECESSO DEL REGNO UNITO

Queste entrate si riferiscono agli importi netti dovuti dal Regno Unito a norma dell'accordo di recesso firmato a seguito della sua uscita dall'Unione nel 2020 (cfr. nota 2.6.1.2).

3.8.   ALTRI PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

Contributi degli Stati membri per il fondo per l'innovazione

2 187

2 080

Imposte e contributi del personale

1 367

1 316

Contributi di paesi terzi

1 056

1 592

Contributi degli Stati membri per ESI e aiuti esterni

199

1 073

Trasferimento di attività

356

317

Adeguamenti di bilancio

1 245

214

Altro

326

524

Totale

6 737

7 116

I contributi degli Stati membri al fondo per l'innovazione sono proventi derivanti principalmente dalla vendita di quote di emissioni da utilizzare a sostegno dell'innovazione nelle tecnologie a basse emissioni di carbonio.

I proventi derivanti da imposte e contributi del personale si riferiscono principalmente alle trattenute sulle retribuzioni del personale. I contributi pensionistici e l'imposta sul reddito rappresentano gli importi sostanziali all'interno della categoria.

I contributi di paesi terzi sono prevalentemente contributi da Stati EFTA (460 milioni di EUR) e contributi finanziari di paesi terzi a Orizzonte Europa (379 milioni di EUR) e a ERASMUS+ (119 milioni di EUR).

Gli Stati membri hanno fornito 166 milioni di EUR per finanziare lo strumento per i rifugiati in Turchia.

Gli adeguamenti di bilancio corrispondono principalmente all'eccedenza di bilancio riportata dall'esercizio precedente, pari a 1 769 milioni di EUR (2020: 3 218 milioni di EUR) che è stata controbilanciata dall'adeguamento annuale di IVA e RNL, pari a 534 milioni di EUR (2020: 3 165 milioni di EUR). Altri proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente comprendono i contributi di adesione e dello Stato ospitante ITER a «Fusion for Energy», l'impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione (135 milioni di EUR).

PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI DI SCAMBIO

3.9.   PROVENTI FINANZIARI

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

Interessi su:

 

 

Ritardi di pagamento

1 529

1 129

Prestiti erogati

1 160

1 167

Prestiti assunti

220

Altro

10

63

Premi di emissione

2

674

Proventi derivanti da contratti di garanzia finanziaria

987

258

Guadagni su attività o passività finanziarie all'FVSD:

 

 

Non derivate

324

Derivate

815

70

Profitti realizzati su attività finanziarie disponibili per la vendita

48

Dividendi

30

22

Altro

14

3

Totale

5 092

3 434

Gli interessi attivi sui ritardi di pagamento derivano principalmente da ammende e contributi alle risorse proprie dovuti e non pagati tempestivamente. Gli importi principali riguardano i casi di sottovalutazione di cui alla nota 2.6.1.1 (1,4 miliardi di EUR).

Gli interessi attivi sui prestiti erogati riguardano principalmente i prestiti MESF (1 miliardo di EUR), che hanno il tasso di interesse effettivo più elevato (cfr. nota 2.4.1). Gli interessi attivi sui prestiti assunti si riferiscono principalmente a NGEU e SURE e sono dovuti al tasso di interesse effettivo negativo su determinate operazioni.

I premi di emissione sono diminuiti perché, in conformità della norma contabile dell'UE 11 riveduta, ora sono ammortizzati lungo la vita dei prestiti con il metodo del tasso di interesse effettivo invece di essere rilevati direttamente nel conto economico (cfr. paragrafo precedente e nota 2.4.1).

I proventi da contratti di garanzia finanziaria si riferiscono in primo luogo all'ammortamento delle passività per garanzie finanziarie. Tale ammortamento si può interpretare come la fine delle passività per garanzie che gravavano sull'UE nel periodo in cui questa era tenuta a compensare i titolari delle garanzie per le rispettive perdite su crediti. La rilevazione dei proventi per le garanzie finanziarie riflette pertanto il passare del tempo e il volume garantito. L'ammortamento si applica a entrambi i tipi di garanzie, quelle remunerate e quelle per cui l'UE prevede una remunerazione nominale o nessuna remunerazione (cfr. nota 2.11.2). Tra le garanzie remunerate la più significativa è la garanzia FEIS, concessa alla BEI per il portafoglio debiti nell'ambito dello sportello relativo alle infrastrutture e all'innovazione (IIW) (cfr. nota 4.1.1). Nel 2021 i proventi ottenuti dalla garanzia FEIS in relazione al portafoglio debiti nell'ambito dell'IIW sono ammontati a 320 milioni di EUR.

I proventi relativi alle passività per garanzie finanziarie pari a 987 EUR sono compensati dalle perdite per riduzione di valore delle passività per garanzie finanziarie, che ammontano a 947 milioni di EUR e si riferiscono ad attivazioni di garanzie al netto di recuperi (276 milioni di EUR) e a perdite non realizzate per riduzione di valore per 671 milioni di EUR (cfr. nota 3.15). La Commissione europea inoltre ha sovvenzionato programmi di garanzia finanziaria (233 milioni di EUR) applicando premi di garanzia a tasso zero o a tassi inferiori a quello di mercato (nota 3.15). Nel complesso il risultato netto dei programmi di garanzia finanziaria è un disavanzo di 193 milioni di EUR.

3.10.   ALTRI PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI DI SCAMBIO

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

Commissioni percepite per la fornitura di servizi (agenzie)

689

640

Profitti derivanti da operazioni su cambi

299

370

Vendita di beni

53

48

Quota risultato netto del FEI

169

38

Proventi da commissioni e premi relativi a strumenti finanziari

1

34

Proventi relativi a immobilizzazioni

2

5

Altro

284

269

Totale

1 497

1 404

Le commissioni percepite per la fornitura di servizi comprendono prevalentemente le tariffe per l'autorizzazione all'immissione in commercio imposte dall'Agenzia europea per i medicinali e le tasse relative ai marchi riscosse dall'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale.

SPESE

3.11.   GESTIONE CONCORRENTE

(in milioni di EUR)

Eseguite dagli Stati membri

2021

2020

Fondo europeo agricolo di garanzia

40 829

40 461

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e altri strumenti per lo sviluppo rurale

15 451

14 467

Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione

46 932

41 118

Fondo sociale europeo

16 727

13 677

Altro

4 835

2 701

Totale

124 774

112 425

L'aumento riguarda prevalentemente la politica di coesione (FESR, FC): quasi tutte le spese si riferiscono al periodo di programmazione 2014-2020, nel quale le attività sono in fase di avanzamento. L'aumento deriva anche dal fatto che i tassi di cofinanziamento applicati per l'esercizio contabile 2020-2021 nel contesto del pacchetto CRII+ sono più elevati.

Le altre spese comprendono prevalentemente le seguenti voci: riserva di adeguamento alla Brexit (1,7 miliardi di EUR), Fondo Asilo e migrazione (0,6 miliardi di EUR), Fondo di aiuti europei agli indigenti (0,6 miliardi di EUR), Fondo sicurezza interna (0,4 miliardi di EUR), Fondo di solidarietà dell'Unione europea (0,8 miliardi di EUR) e Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (0,7 miliardi di EUR).

3.12.   GESTIONE DIRETTA

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

Eseguite dalla Commissione

48 265

11 429

di cui RRF (NGEU)

42 940

Eseguite dalle agenzie esecutive dell'UE

14 232

10 029

Eseguite dai fondi fiduciari

503

636

Totale

63 000

22 094

A parte le spese relative al dispositivo per la ripresa e la resilienza (43 miliardi di EUR), il resto degli importi riguarda principalmente l'attuazione della politica di ricerca (8,1 miliardi di EUR), dello strumento di cooperazione allo sviluppo (1,1 miliardi di EUR), della politica europea di vicinato (1,3 miliardi di EUR), del meccanismo per collegare l'Europa e del fondo comune infrastrutturale per la realizzazione di reti intelligenti nei settori dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni (2,1 miliardi di EUR).

L'aumento delle spese in regime di gestione diretta eseguite dalle agenzie esecutive dell'UE deriva in primo luogo dal trasferimento di attività dai servizi della Commissione alle agenzie esecutive nell'ambito della ricerca.

3.13.   GESTIONE INDIRETTA

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

Eseguite da altre agenzie e altri organismi dell'UE

3 154

3 530

Eseguite da paesi terzi

890

559

Eseguite da organizzazioni internazionali

3 622

3 619

Eseguite da altre entità

3 225

3 257

Totale

10 891

10 965

Nelle spese della gestione indiretta, 3,9 miliardi di EUR si riferiscono ad azioni esterne (prevalentemente in settori quali preadesione, aiuti umanitari, cooperazione internazionale e vicinato). Ulteriori 4,7 miliardi di EUR si riferiscono all'aumento della competitività dell'Europa (in ambiti quali ricerca, programmi spaziali e istruzione).

3.14.   COSTI PER PERSONALE E PENSIONI

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

Costi per il personale

7 377

7 028

Costi per le pensioni

5 040

4 967

Totale

12 417

11 995

I costi per le pensioni rappresentano elementi dei movimenti apparsi a seguito della valutazione attuariale delle passività derivanti dai benefici per i dipendenti, diversi da quelli rilevati nell'attivo netto. Pertanto non rappresentano i pagamenti di pensioni effettivi dell'esercizio, che sono significativamente inferiori e ammontano a 2,2 miliardi di EUR.

3.15.   ONERI FINANZIARI

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

Interessi passivi:

 

 

Prestiti assunti

1 209

1 160

Prestiti erogati

146

Leasing finanziari

56

62

Altro

103

24

Costi di emissione

672

Contratti di garanzia finanziaria — remunerazione sovvenzionata

233

Perdite nette per riduzione di valore su:

 

 

Contratti di garanzia finanziaria

947

70

Finanziamenti e crediti

1 244

110

Attività finanziarie disponibili per la vendita

41

Perdite su attività o passività finanziarie all'FVSD:

 

 

Non derivate

210

Derivate

40

21

Perdite realizzate su attività finanziarie disponibili per la vendita

5

Altro

13

22

Totale

4 201

2 188

L'importo degli interessi passivi sui prestiti assunti corrisponde principalmente a operazioni del MESF (1 miliardo di EUR), in linea con gli interessi attivi sui prestiti erogati (operazioni back-to-back). Gli interessi passivi sui prestiti erogati si riferiscono principalmente a SURE e sono dovuti a tassi di interesse effettivi negativi su determinate operazioni.

I costi di emissione sono diminuiti perché, in conformità della norma contabile dell'UE 11 riveduta, ora sono ammortizzati lungo la vita dei prestiti assunti con il metodo del tasso di interesse effettivo invece di essere rilevati direttamente nel conto economico (cfr. nota 2.4.1).

Per maggiori dettagli sulle spese relative alle garanzie finanziarie, cfr. nota 3.9.

3.16.   ALTRE SPESE

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

Spese amministrative e informatiche

2 105

1 984

Adeguamenti degli accantonamenti

583

1 390

Spese relative a immobilizzazioni

1 205

1 319

Spese di amministrazione di terreni e fabbricati

591

661

Perdite dovute a operazioni su cambi

171

578

Spese di leasing operativo

447

423

Altro

660

593

Totale

5 762

6 946

L'importo aggregato delle spese di ricerca e sviluppo rilevato come spesa nel 2021 è il seguente:

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

Costi delle attività di ricerca

401

402

Costi di sviluppo non capitalizzati

122

118

Totale

523

520

3.17.   INFORMATIVA SETTORIALE PER RUBRICA DEL QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE (QFP)

(in milioni di EUR)

 

Mercato unico, innovazione e agenda digitale

Coesione e valori

Risorse naturali e ambiente

Migrazione e gestione delle frontiere

Resilienza, sicurezza e difesa

Vicinato e resto del mondo

Pubblica amministrazione europea

Non assegnato ad una rubrica del QFP (4)

Totale

Risorse RNL

115 955

115 955

Risorse proprie tradizionali

20 590

20 590

IVA

18 340

18 340

Nuove risorse proprie

5 831

5 831

Ammende

1 990

1 990

Recupero spese

24

809

893

8

0

27

0

34

1 794

Accordo di recesso del Regno Unito

1 122

1 122

Altro

384

132

46

41

1 559

4 574

6 737

Proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente

408

941

939

8

0

68

1 559

168 434

172 357

Proventi finanziari

1 913

45

0

0

217

1

2 916

5 092

Altro

257

(16)

(18)

0

(5)

8

329

941

1 497

Proventi generati da operazioni di scambio

2 170

29

(17)

0

(5)

225

330

3 857

6 589

Totale proventi

2 578

970

922

8

(5)

293

1 889

172 291

178 946

Spese eseguite dagli Stati membri:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FEAGA

(40 829 )

(40 829 )

FEASR e altri strumenti di sviluppo rurale

(15 451 )

(15 451 )

FESR e FC

(46 932 )

(46 932 )

FSE

(16 727 )

(16 727 )

Altro

24

(710)

(837)

(101)

(233)

(2 979 )

(4 835 )

Eseguite dalla CE, dalle agenzie esecutive e dai fondi fiduciari

(12 207 )

(45 753 )

(662)

(289)

(244)

(3 954 )

(24)

132

(63 000 )

Eseguite da altre agenzie e altri organismi dell'UE

(2 374 )

(703)

(77)

(680)

(359)

(15)

(312)

1 365

(3 154 )

Eseguite da paesi terzi e organizzazioni internazionali

(243)

37

113

(171)

(213)

(4 025 )

(3)

(7)

(4 512 )

Eseguite da altre entità

573

(3 301 )

73

(7)

(103)

(460)

(0)

0

(3 225 )

Costi per personale e pensioni

(453)

(9)

(1)

(0)

(1)

(136)

(10 487 )

(1 330 )

(12 417 )

Oneri finanziari

(771)

(43)

(24)

(0)

(0)

(445)

(95)

(2 823 )

(4 201 )

Altre spese

(1 609 )

(134)

(251)

(5)

(52)

(240)

(3 069 )

(401)

(5 762 )

Totale spese

(17 083 )

(113 541 )

(57 820 )

(1 990 )

(1 071 )

(9 507 )

(13 990 )

(6 042 )

(221 046 )

Risultato economico dell'esercizio

(14 505 )

(112 571 )

(56 899 )

(1 982 )

(1 076 )

(9 215 )

(12 101 )

166 249

(42 100 )

La presentazione dei proventi e delle spese per rubrica del QFP si basa su stime, dato che non tutti gli impegni sono collegati a una rubrica del QFP.

4.   PASSIVITÀ E ATTIVITÀ POTENZIALI

Le passività potenziali sono obbligazioni eventuali di pagamento future a carico dell'UE che possono sorgere a causa di eventi passati o impegni giuridicamente vincolanti assunti, ma che dipenderanno da eventi futuri non interamente sotto il controllo dell'UE. Esse si riferiscono principalmente a garanzie concesse e a rischi giuridici. Tutte le passività potenziali, eccetto quelle relative ad ammende, a garanzie e a strumenti finanziari fino al livello coperto da fondi (cfr. nota 2.4.2.1), saranno finanziate, se dovute, dal bilancio dell'UE (e quindi dagli Stati membri dell'UE) negli anni a venire.

4.1.   GARANZIE FORNITE DAL BILANCIO DELL'UE

4.1.1.   Garanzie fornite a titolo di programmi di garanzie di bilancio dell'UE (nominali)

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

Garanzie fornite

Attività finanziate (28)

Massimale

Sottoscritti

Erogati

Garanzie per il mandato per i prestiti esterni della BEI

33 026

33 026

20 835

2 700

Garanzia FEIS

25 826

24 730

20 358

8 602

Garanzia EFSD

1 391

611

535

796

Garanzia per le azioni esterne NDICI

200

200

200

Totale

60 442

58 566

41 928

12 098


(in milioni di EUR)

 

31.12.2020

Garanzie fornite

Attività accantonate (29)

Massimale

Sottoscritti

Erogati

Garanzie per il mandato per i prestiti esterni della BEI

35 372

32 530

20 050

2 813

Garanzia FEIS

25 543

23 831

18 590

8 028

Garanzia EFSD

1 370

438

34

804

Totale

62 285

56 799

38 673

11 645

Le tabelle precedenti illustrano il grado di esposizione del bilancio dell'UE a eventuali pagamenti futuri legati alle garanzie concesse al gruppo BEI o ad altre istituzioni finanziarie. Gli importi erogati rappresentano gli importi già versati ai beneficiari finali, mentre gli importi sottoscritti comprendono le somme erogate più gli accordi già sottoscritti con i beneficiari o gli intermediari finanziari ma non ancora erogati (16 638 milioni di EUR). Il massimale rappresenta la garanzia totale che il bilancio dell'UE, e quindi gli Stati membri, si sono impegnati a coprire in quanto, ai fini della comunicazione dell'esposizione massima dell'UE al 31 dicembre 2021, devono essere incluse le operazioni di cui è autorizzata la sottoscrizione ma non ancora sottoscritte (1 876 milioni di EUR). Per l'esercizio 2020, gli importi sono presentati al netto di accantonamenti finanziari o di passività finanziarie rilevati per tali programmi.

I programmi di garanzie di bilancio sono sostenuti da accantonamenti costituiti in maniera graduale dal bilancio e detenuti nel fondo comune di copertura come riserva di liquidità a copertura di future attivazioni di garanzie (cfr. nota 2.4.2.1). Al 31 dicembre 2021 gli importi accantonati ammontavano a 12 098 milioni di EUR. Cfr. la nota 6.2 per le misure istituite al fine di garantire che la dotazione sia sufficiente per coprire le attivazioni di garanzie nel medio termine. Eventuali perdite sostenute nell'ambito dei programmi di garanzie di bilancio che superino la dotazione accantonata dovrebbero comunque essere coperte da bilanci futuri.

Garanzie per il mandato per i prestiti esterni della BEI

Il bilancio dell'UE garantisce prestiti sottoscritti e concessi dalla BEI a titolo delle sue risorse proprie a favore di paesi terzi. Al 31 dicembre 2021 l'importo dei prestiti in essere coperti dalla garanzia dell'UE ammontava in totale a 20 835 milioni di EUR. Il bilancio dell'UE garantisce:

20 268 milioni di EUR tramite il comparto del fondo comune di copertura relativo al fondo di garanzia per le azioni esterne; e

567 milioni di EUR direttamente per prestiti concessi agli Stati membri prima dell'adesione.

La garanzia dell'UE per il mandato per i prestiti esterni relativa ai prestiti concessi dalla BEI è limitata al 65 % dei saldi residui per gli accordi conclusi dopo il 2007 (mandati 2007-2013 e 2014-2021). Per gli accordi conclusi prima del 2007 la garanzia dell'UE è limitata a una percentuale del massimale delle linee di credito autorizzate, pari nella maggior parte dei casi al 65 %, ma anche al 70 %, al 75 % o al 100 %. Quando il massimale non è raggiunto, la garanzia dell'UE copre la totalità dell'esposizione.

Con la decisione (UE) 2018/412 del Parlamento europeo e del Consiglio (30) è stato istituito un mandato di prestiti per il settore privato destinato a progetti che contribuiscono alla resilienza economica a lungo termine dei rifugiati, dei migranti, delle comunità di accoglienza e di transito nell'ambito dell'iniziativa della BEI per la resilienza economica. Il bilancio dell'Unione è remunerato per il rischio assunto in relazione alle garanzie concesse per le operazioni di finanziamento della BEI nell'ambito del mandato per il settore privato dell'iniziativa per la resilienza economica, il che spiega il premio per la garanzia del mandato per i prestiti esterni, che è in altri termini una garanzia non remunerata (cfr. nota 2.11.2).

Poiché il periodo autorizzato per la firma delle nuove operazioni nell'ambito del mandato per i prestiti esterni 2014-2020 è scaduto nel 2021, il massimale disponibile a titolo della garanzia è scaduto per quanto riguarda eventuali importi non utilizzati. Il nuovo mandato della BEI, che dovrebbe essere coperto dalla garanzia per le azioni esterne istituita dal regolamento NDICI (cfr. infra), non è ancora stato firmato.

I pagamenti a titolo della garanzia dell'UE sono effettuati dal comparto del fondo comune di copertura relativo al fondo di garanzia per le azioni esterne: nel corso del 2021 è stato versato un importo di 93 milioni di EUR per l'attivazione di garanzie (2020: 52 milioni di EUR).

Garanzia del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)

Il FEIS è un'iniziativa che mira ad aumentare la capacità di assunzione di rischi del gruppo BEI consentendo alla BEI di ampliare i propri investimenti nell'UE. L'obiettivo del FEIS è sostenere ulteriori investimenti nell'UE e l'accesso al credito da parte delle piccole imprese. Il bilancio dell'UE fornisce una garanzia fino a un massimo di 26 miliardi di EUR («garanzia FEIS dell'UE») in forza di un accordo sottoscritto tra l'UE e la BEI, in appresso denominato l'«accordo FEIS»; l'obiettivo è tutelare la BEI da potenziali perdite da essa sostenute in relazione alle sue operazioni di finanziamento e di investimento.

Le operazioni del FEIS sono effettuate nel quadro di due strutture: lo sportello relativo alle infrastrutture e all'innovazione (IIW) attuato dalla BEI (garanzia FEIS dell'UE di 19 250 milioni di EUR) e lo sportello relativo alle PMI (SMEW) attuato dal FEI (garanzia FEIS dell'UE di 6 750 milioni di EUR), entrambi dotati di un portafoglio di strumenti rappresentativi di debito e di un portafoglio di strumenti rappresentativi di capitale. Il FEI opera nel quadro di un accordo con la BEI sulla base di una garanzia della BEI, a sua volta controgarantita dalla garanzia FEIS dell'UE in forza dell'accordo FEIS.

L'UE e la BEI svolgono ruoli distinti nell'ambito del FEIS. Il FEIS è stato istituito nell'ambito della BEI, che finanzia le operazioni (titoli di debito e investimenti azionari) e, a tal fine, prende in prestito le risorse necessarie sui mercati dei capitali. Il gruppo BEI adotta le decisioni di investimento in piena indipendenza e gestisce le operazioni conformemente alle proprie regole e procedure. L'UE fornisce la garanzia per tali operazioni e copre le perdite sostenute dalla BEI entro il massimale di tale garanzia.

Per garantire che gli investimenti effettuati a titolo del FEIS continuino a perseguire l'obiettivo specifico di colmare le carenze del mercato e siano ammissibili alla protezione offerta dalla garanzia dell'UE, è stata istituita un'apposita struttura di governance, che comprende un comitato per gli investimenti, composto da esperti indipendenti, che esamina tutti i progetti proposti dalla BEI nell'ambito dell'IIW per quanto riguarda l'ammissibilità alla copertura della garanzia dell'UE, e il comitato direttivo del FEIS, che garantisce il controllo del programma.

Dal momento che i criteri di controllo e i requisiti contabili in materia di consolidamento previsti dalle norme contabili dell'UE (e dagli IPSAS) non sono soddisfatti, le relative attività garantite non vengono contabilizzate nei conti annuali consolidati dell'UE.

La garanzia dell'UE concessa al gruppo BEI a titolo del FEIS è contabilizzata come passività per garanzie finanziarie per il portafoglio di strumenti rappresentativi di debito dell'IIW e dello SMEW (cfr. nota 2.11.2) e come un derivato (attività o passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo) per entrambi i portafogli di strumenti rappresentativi di capitale (cfr. nota 2.4.2.2). La garanzia concessa per il FEIS comprende le operazioni dei programmi COSME, Orizzonte 2020, CCS LGF ed EaSI per la parte coperta dalla garanzia FEIS dell'UE nel quadro del portafoglio di strumenti rappresentativi di debito dello SMEW.

Nel corso del 2021 non sono stati effettuati versamenti per attivazioni di garanzie dal comparto del fondo comune di copertura relativo al fondo di garanzia del FEIS (2020: 1 milione di EUR).

Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile (EFSD)

Il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile, istituito dal regolamento EFSD, è un'iniziativa che mira a sostenere investimenti destinati all'Africa e ai paesi del vicinato europeo, in quanto strumento che permette di contribuire al conseguimento dello sviluppo sostenibile e di affrontare le specifiche cause socio-economiche profonde della migrazione. A norma del regolamento EFSD l'UE dovrebbe mettere a disposizione dei partner esecutivi garanzie per un importo pari a 1,5 miliardi di EUR (incrementate da contributi esterni), in modo da ridurre i loro rischi di investimento nelle operazioni di investimento e finanziamento realizzate. La garanzia dell'EFSD si appoggia al fondo comune di copertura (cfr. nota 2.4.2.1). Al 31 dicembre 2021 erano in vigore 16 accordi di garanzia EFSD, per un limite di copertura totale di 1 391 milioni di EUR, mentre le operazioni sottoscritte dalle controparti e garantite dall'UE in virtù di tali accordi hanno totalizzato 611 milioni di EUR.

Garanzia per le azioni esterne NDICI

Il regolamento (UE) 2021/947 del Parlamento europeo e del Consiglio (31) ha istituito lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale — Europa globale («strumento»), comprendente il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile Plus («EFSD+») e la garanzia per le azioni esterne per il periodo del QFP 2021-2027. Il regolamento NDICI mira a rafforzare la coerenza e l'efficacia delle azioni esterne dell'UE, in modo da migliorare l'attuazione delle diverse politiche di azione esterna.

La garanzia per le azioni esterne sostiene le operazioni dell'EFSD+ coperte da garanzie di bilancio, l'assistenza macrofinanziaria e i prestiti a paesi terzi.

Al 31 dicembre 2021 è stato firmato un accordo di garanzia per un massimale totale di 200 milioni di EUR.

Garanzia InvestEU

Il regolamento InvestEU [regolamento (UE) 2021/523 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 marzo 2021, che istituisce il programma InvestEU e che modifica il regolamento (UE) 2015/1017 (32)] prevede una garanzia dell'UE fino a 26,2 miliardi di EUR a sostegno di finanziamenti e investimenti dei partner esecutivi che contribuiscono agli obiettivi delle politiche interne dell'Unione in quattro ambiti di intervento: infrastrutture sostenibili, ricerca, innovazione e digitalizzazione, piccole e medie imprese (PMI), nonché investimenti sociali e competenze. L'UE sta gradualmente accantonando denaro («copertura») dal bilancio di InvestEU per costituire una riserva di capitale per le attivazioni di garanzie. Il regolamento InvestEU ha stabilito il tasso di copertura al 40 % della garanzia per il comparto dell'Unione di InvestEU. L'importo attuale è di 300 milioni di EUR, investiti nel fondo comune di copertura (cfr. nota 2.4.2.1). Il primo accordo di garanzia nel quadro di InvestEU è stato firmato nel marzo 2022 con il gruppo BEI, istituendo una garanzia dell'UE fino a un massimale di 19,6 miliardi di EUR. Il regolamento InvestEU consente anche contributi da Stati membri (nel comparto degli Stati membri) e da paesi terzi.

Obblighi del Regno Unito a seguito della sua uscita dall'UE

A norma dell'articolo 143 dell'accordo di recesso, il Regno Unito è responsabile nei confronti dell'Unione della propria quota delle passività finanziarie potenziali dell'Unione relative a FEIS, EFSD e alle operazioni del mandato per i prestiti esterni della BEI approvate alla data del recesso, il 31 gennaio 2020. A norma dell'articolo 143, in caso di attivazione di una garanzia per un'operazione finanziaria approvata prima della data del recesso, il Regno Unito sarebbe responsabile nei confronti dell'Unione della propria quota dei pagamenti effettuati dall'Unione a titolo di tale operazione, a meno che non possa essere coperta dalla quota di accantonamenti detenuta dal Regno Unito nel fondo di garanzia, ove pertinente.

Per i prestiti nell'ambito del mandato per i prestiti esterni della BEI (ELM) il valore della garanzia di bilancio dell'UE alla data del recesso, per le operazioni approvate entro la data del recesso, era pari a 33,7 miliardi di EUR. Al 31 dicembre 2021 tale valore era sceso a 27,6 miliardi di EUR. La quota del Regno Unito di questa passività potenziale al 31 dicembre 2021 è quindi pari a 3,4 miliardi di EUR. Come accennato sopra tuttavia un eventuale inadempimento su questi prestiti è coperto in primo luogo dal comparto del fondo comune di copertura relativo al fondo di garanzia per le azioni esterne; sarebbero richiesti importi al Regno Unito solo qualora l'accantonamento del Regno Unito per tale fondo, pari a 338 milioni di EUR al 31 dicembre 2021, non risultasse sufficiente.

Per quanto riguarda le operazioni del FEIS, il valore della garanzia di bilancio dell'UE alla data del recesso, per le operazioni approvate entro la data del recesso, era di 23,5 miliardi di EUR. Al 31 dicembre 2021 tale valore era sceso a 18,8 miliardi di EUR. La quota del Regno Unito di questa passività potenziale al 31 dicembre 2021 è quindi pari a 2,3 miliardi di EUR. Eventuali attivazioni di garanzie a titolo del FEIS sono coperte in primo luogo dal comparto del fondo comune di copertura relativo al fondo di garanzia del FEIS; sarebbero richiesti importi al Regno Unito solo qualora l'accantonamento del Regno Unito per tale fondo, pari a 1,1 miliardi di EUR al 31 dicembre 2021, non risultasse sufficiente.

Poiché i partner esecutivi non avevano approvato operazioni in relazione alla garanzia EFSD prima della data del recesso, non sussistono obblighi del Regno Unito in proposito.

La quota a carico del Regno Unito per quel che riguarda i pagamenti effettuati nel 2021 per le operazioni approvate a partire dalla data del recesso e fino al 31 dicembre 2021 è ammontata a 47 milioni di EUR (35 milioni di EUR per il FEIS e 12 milioni di EUR per il mandato per i prestiti esterni), con una corrispondente riduzione dell'accantonamento del Regno Unito. L'importo dovuto al Regno Unito nel 2022, pari a 163 milioni di EUR (cfr. nota 2.6.1.2), risulta dalla quota spettante al Regno Unito di recuperi e proventi netti riscossi nel 2021 (70 milioni di EUR), dalla quota di accantonamento eccedente (92 milioni di EUR) e dall'impatto del calcolo definitivo della quota del Regno Unito sugli importi dovuti nel 2021 («adeguamento»).

4.1.2.   Garanzie fornite a copertura dei prestiti assunti per NGEU e assistenza finanziaria

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

NGEU

91 002

SURE

89 702

39 503

MESF

47 270

47 396

BDP

201

201

AMF

7 466

5 813

Euratom

350

279

Totale

235 991

93 193

Gli importi dei prestiti assunti indicati nella presente tabella comprendono importi nominali e interessi maturati. Il bilancio dell'UE garantisce i prestiti assunti dalla Commissione per finanziare lo strumento NGEU e i programmi di assistenza finanziaria. Dei prestiti assunti per NGEU in essere al 31 dicembre 2021, 18 miliardi di EUR sono stati erogati come prestiti dell'RRF, 46,4 miliardi di EUR come sostegno non rimborsabile dell'RRF e 7,2 miliardi di EUR come contributi ai programmi QFP, mentre i restanti 19,4 miliardi di EUR non sono ancora stati erogati e figurano nelle disponibilità liquide e mezzi equivalenti (cfr. nota 2.8).

Nel caso di un inadempimento sui prestiti concessi in contropartita dei prestiti assunti, il bilancio dell'UE dovrebbe sostenere in ultima analisi l'intero costo dell'importo oggetto dell'inadempimento:

i prestiti assunti a titolo di NGEU e i prestiti per concessione di crediti MESF, BDP ed Euratom a favore degli Stati membri sono garantiti esclusivamente dal bilancio dell'UE;

i prestiti relativi a SURE sono garantiti dal bilancio dell'UE e si appoggiano su garanzie degli Stati membri per 25 miliardi di EUR (25 % dell'importo massimo dell'assistenza finanziaria di 100 miliardi di EUR); e

i prestiti assunti nel quadro dell'AMF e di Euratom in relazione a prestiti da concedere a paesi terzi sono coperti in primo luogo dal comparto del fondo comune di copertura relativo al fondo di garanzia per le azioni esterne (cfr. nota 2.4.2) e successivamente dal bilancio dell'UE.

Obblighi del Regno Unito a seguito della sua uscita dall'UE

A norma dell'articolo 143 dell'accordo di recesso, il Regno Unito è responsabile nei confronti dell'Unione della propria quota di passività finanziarie potenziali relative ai prestiti per l'assistenza finanziaria (MESF, AMF, BDP ed Euratom) approvati/decisi alla data del recesso, 31 gennaio 2020. A norma dell'articolo 143, in caso di inadempimento relativo a un prestito per l'assistenza finanziaria approvato prima della data del recesso, il Regno Unito sarebbe responsabile nei confronti dell'Unione della propria quota dei pagamenti effettuati dall'Unione a titolo di tale operazione inadempiente, salvo se coperta dalla quota di accantonamenti in capo al Regno Unito disponibile nel comparto del fondo comune di copertura relativo al fondo di garanzia per le azioni esterne, ove pertinente (ossia prestiti AMF ed Euratom in paesi terzi) (cfr. nota 4.1.1).

Le passività potenziali dell'UE relative ai prestiti per l'assistenza finanziaria di cui sopra ammontavano a 53,9 miliardi di EUR alla data del recesso. A seguito di rimborsi effettuati dopo tale data, il valore di questi prestiti coperti dalla garanzia dell'UE al 31 dicembre 2021 è pari a 53,0 miliardi di EUR, di cui 6,6 miliardi di EUR pertinenti alla quota del Regno Unito.

4.1.3.   Garanzie concesse nell'ambito di programmi relativi a strumenti finanziari dell'UE (nominali)

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

Orizzonte 2020

2 590

Meccanismo per collegare l'Europa

568

COSME

782

Altro

653

Totale

4 593


(in milioni di EUR)

 

31.12.2020

Orizzonte 2020

1 860

Meccanismo per collegare l'Europa

579

Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi

37

Altro

49

Totale

2 524

Come previsto dall'articolo 210, paragrafo 1, del regolamento finanziario, i pagamenti di bilancio connessi a uno strumento finanziario e la passività finanziaria dell'Unione non superano in alcun caso l'importo dell'impegno di bilancio a essi corrispondente, il che esclude pertanto passività potenziali per il bilancio. In pratica ciò significa che queste passività hanno una contropartita sul lato dell'attivo dello stato patrimoniale o sono coperte da impegni di bilancio non ancora liquidati.

Le cifre al 31 dicembre 2021 indicano gli importi nominali in essere delle garanzie, mentre le passività potenziali al 31 dicembre 2020 sono riportate al netto di accantonamenti finanziari e passività finanziarie rilevati per tali strumenti (cfr. note 2.10 e 2.11.2).

Lo strumento di garanzia dei prestiti (LGF) di COSME è costituito principalmente da garanzie limitate per portafogli di finanziamento del debito a rischio più elevato (soprattutto prestiti) offerti da intermediari finanziari alle PMI. Lo strumento LGF di COSME è attuato dal FEI per conto dell'UE.

Per maggiori dettagli su Orizzonte 2020 e sul meccanismo per collegare l'Europa cfr. anche nota 2.4.2.1.

Obblighi del Regno Unito a seguito della sua uscita dall'UE

Per quanto riguarda le passività potenziali dell'UE per gli importi approvati entro la data del recesso in relazione agli strumenti finanziari dell'UE, compresi quelli indicati sopra, qualora tali passività potenziali dovessero concretizzarsi sarebbero coperte dal bilancio dell'UE con fondi detenuti su conti fiduciari. In linea di principio non sarebbero quindi richiesti importi al Regno Unito, se non la sua quota del RAL di bilancio come indicato all'articolo 140 dell'accordo di recesso (cfr. nota 2.6.1.2).

4.2.   PASSIVITÀ POTENZIALI RELATIVE AD AZIONI LEGALI

4.2.1.   Azioni legali in materia di ammende

Al 31 dicembre 2021 le passività potenziali relative ad ammende ammontavano a 2 111 milioni di EUR (2020: 2 985 milioni di EUR). Detti importi riguardano prevalentemente ammende, inflitte dalla Commissione per violazione delle norme sulla concorrenza, pagate in via provvisoria dalle società a cui sono state inflitte e contro le quali è stato presentato (o si ignora se sarà presentato) ricorso. La passività potenziale continuerà a essere contabilizzata fino alla sentenza definitiva della Corte di giustizia o fino alla scadenza dei termini per il ricorso. Gli interessi maturati sui pagamenti provvisori figurano nel risultato economico dell'esercizio nonché come passività potenziale, per tenere conto del carattere incerto del diritto della Commissione a detti importi.

Qualora l'UE dovesse perdere le cause relative ad ammende inflitte, gli importi percepiti in via provvisoria saranno restituiti alle società, senza alcuna incidenza sul bilancio. Le ammende sono rilevate come entrate di bilancio solo quando sono definitive (articolo 107 del regolamento finanziario).

4.2.2.   Altre cause legali

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

Agricoltura

79

66

Coesione

210

341

Altro

1 153

2 169

Totale

1 443

2 576

Agricoltura

Si tratta delle passività potenziali nei confronti degli Stati membri correlate a decisioni di conformità relative al FEAGA e allo sviluppo rurale in attesa della sentenza della Corte di giustizia. La determinazione dell'importo definitivo della passività e dell'esercizio in cui verranno iscritti in bilancio gli effetti dei ricorsi accolti dipende dalla durata del procedimento dinanzi alla Corte di giustizia.

Coesione

Si tratta delle passività potenziali nei confronti degli Stati membri correlate ad azioni nel quadro della politica di coesione in attesa della data di audizione o della sentenza della Corte di giustizia.

Altre cause legali

Questa rubrica comprende le cause per risarcimento danni contro l'UE, altri contenziosi legali, nonché le spese legali stimate. Si noti che in un'azione per risarcimento danni ai sensi dell'articolo 340 del TFUE il ricorrente deve dimostrare una violazione sufficientemente grave, da parte dell'istituzione, di una norma di legge volta a conferire un diritto individuale, un reale danno subito dal ricorrente e un nesso causale diretto fra l'atto illegittimo e il danno. La notevole diminuzione rispetto all'esercizio precedente si riferisce principalmente a una richiesta di risarcimento danni presentata nei confronti della Commissione per una decisione di divieto di fusione che alla fine è stata respinta dalla Corte di giustizia.

Obblighi del Regno Unito a seguito della sua uscita dall'UE

A norma dell'articolo 147 dell'accordo di recesso, il Regno Unito è responsabile della sua quota dei pagamenti necessari per liquidare le passività potenziali dell'Unione che diventano esigibili in relazione ad azioni legali che vertono sugli interessi finanziari dell'Unione, purché i fatti oggetto di tali azioni siano avvenuti entro il 31 dicembre 2020. L'esposizione massima stimata del Regno Unito in questo caso è di 179 milioni di EUR (2020: 318 milioni di EUR). Per le cause legali dove si ritiene probabile che saranno pagati importi a carico del bilancio dell'UE (cfr. nota 2.10), la quota del Regno Unito figura come parte dell'importo complessivo dovuto dal Regno Unito; per maggiori dettagli cfr. nota 2.6.1.2.

4.3.   ATTIVITÀ POTENZIALI

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

Garanzie ricevute:

 

 

 

Garanzie di esecuzione

287

318

 

Altre garanzie

8

8

Altre attività potenziali

98

58

Totale

393

384

Si richiedono garanzie di esecuzione per assicurare che i beneficiari dei finanziamenti UE onorino le obbligazioni assunte nell'ambito di contratti stipulati con l'Unione europea.

5.   IMPEGNI DI BILANCIO E GIURIDICI

La presente nota fornisce informazioni sulla procedura di bilancio e sul futuro fabbisogno di finanziamento e non sulle passività esistenti al 31 dicembre 2021.

Il quadro finanziario pluriennale (QFP) concordato dagli Stati membri definisce i programmi e presenta i massimali delle rubriche per gli stanziamenti di impegno e il totale degli stanziamenti di pagamento a concorrenza dei quali l'UE può assumere impegni di bilancio e giuridici, e, in ultima analisi, effettuare pagamenti per un periodo di sette anni (cfr. tabella 1.1 nelle note alle relazioni sull'esecuzione del bilancio).

Gli impegni giuridici corrispondono a programmi, progetti, accordi o contratti firmati, quindi giuridicamente vincolanti per l'UE. L'impegno giuridico è l'atto con il quale l'ordinatore responsabile assume o crea un'obbligazione (per l'UE) dalla quale deriva un onere (articolo 2, punto 37, del regolamento finanziario).

Di norma l'impegno di bilancio è contratto prima dell'impegno giuridico, ma per alcuni programmi/progetti pluriennali succede il contrario: gli impegni di bilancio sono assunti in frazioni annue, su più esercizi, quando ciò è previsto dall'atto di base. Per quanto riguarda la coesione, ad esempio, l'articolo 86 del regolamento recante disposizioni comuni [regolamento (UE) 2021/1060 (33)] stabilisce che la decisione della Commissione di adottare un programma costituisce un impegno giuridico ai sensi del regolamento finanziario, ma che gli impegni di bilancio dell'Unione per ciascun programma sono assunti in rate annuali per ciascun fondo nel periodo compreso tra il 1o gennaio 2021 e il 31 dicembre 2027. Altre basi giuridiche possono contenere disposizioni analoghe. Per questo motivo vi possono essere importi che l'UE si è giuridicamente impegnata a pagare ma per i quali l'impegno di bilancio non è stato ancora assunto (cfr. nota 5.2).

Se l'impegno di bilancio è stato assunto, ma i pagamenti non sono ancora stati effettuati, l'importo degli impegni da liquidare è denominato «Reste à Liquider» (RAL). Ciò può riguardare programmi o progetti, spesso pluriennali, che sono firmati e i cui pagamenti saranno effettuati solo negli esercizi successivi. Essi rappresentano obbligazioni di pagamento per gli esercizi futuri. Poiché gli stati finanziari sono redatti secondo la contabilità per competenza, mentre le relazioni sull'esecuzione del bilancio sono redatte secondo il principio di cassa, una parte degli importi complessivi non pagati (RAL) è già stata liquidata e rilevata come passività nello stato patrimoniale (cfr. note 2.12 e 2.13). Il calcolo di dette spese è effettuato sulla base delle dichiarazioni di spesa/fatture ricevute, o della stima dell'esecuzione del programma o progetto se le dichiarazioni di spesa non sono state ancora trasmesse all'UE alla data di riferimento (cfr. nota 5.1). Una volta effettuati i pagamenti relativi al RAL, la passività è eliminata contabilmente dallo stato patrimoniale. La parte del RAL non ancora liquidata non è inclusa tra le passività ma è invece riportata di seguito.

Le informazioni riportate di seguito rappresentano quindi importi al 31 dicembre 2021 che l'UE si è impegnata a pagare in adempimento di accordi contrattuali e che sono quindi destinati a essere finanziati dai futuri bilanci dell'UE.

(in milioni di EUR)

 

Nota

31.12.2021

31.12.2020

Impegni di bilancio non ancora liquidati

5.1

266 526

249 309

Impegni giuridici significativi

5.2

135 181

14 481

Totale

 

401 707

263 790

5.1.   IMPEGNI DI BILANCIO NON ANCORA LIQUIDATI

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

Impegni di bilancio non ancora liquidati

266 526

249 309

L'importo sopra indicato è costituito dal RAL («Reste à Liquider») del bilancio pari a 341 634 milioni di EUR (cfr. tabella 6.4 nelle note alle relazioni sull'esecuzione del bilancio), al netto dei relativi importi inseriti come passività nello stato patrimoniale e come spese nel conto economico. Il RAL del bilancio è un importo che rappresenta gli impegni aperti, per i quali non sono ancora stati effettuati pagamenti e/o disimpegni. Si tratta della normale conseguenza dell'esistenza di programmi pluriennali.

È opportuno rilevare che gli anticipi per prefinanziamenti in essere al 31 dicembre 2021 ammontavano a 93,4 miliardi di EUR (cfr. nota 2.5). Si tratta di impegni di bilancio che sono stati pagati, con conseguente riduzione del RAL, ma gli importi pagati sono ancora considerati appartenenti all'UE e non al beneficiario fino all'adempimento dei pertinenti obblighi contrattuali. Al pari del RAL indicato in precedenza, essi non sono ancora liquidati.

5.2.   IMPEGNI GIURIDICI SIGNIFICATIVI

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

31.12.2020

Impegni per il sostegno non rimborsabile a titolo dell'RRF (NGEU)

99 530

ITER

6 121

6 837

FEASR  (34)

17 662

Programmi spaziali

4 189

Accordi di pesca

412

172

Orizzonte Europa

382

EURATOM

445

Riserva di adeguamento alla Brexit

3 072

Meccanismo per collegare l'Europa

4 140

Impegni di leasing operativo

2 492

2 547

Altri impegni contrattuali

876

785

Totale

135 181

14 481

Questi importi rispecchiano gli impegni giuridici a lungo termine non ancora coperti da stanziamenti di impegno iscritti in bilancio a fine esercizio. Tali obbligazioni vincolanti saranno iscritte in bilancio e pagate negli esercizi futuri.

Alcuni programmi importanti (cfr. infra) possono essere attuati mediante frazioni annue, conformemente all'articolo 112, paragrafo 2, del regolamento finanziario. Ciò consente all'UE di assumere impegni giuridici (firmare le convenzioni di sovvenzione, gli accordi di delega e i contratti di appalto) per importi superiori agli stanziamenti di impegno disponibili per un dato esercizio. Pertanto, una parte consistente della dotazione complessiva per il vigente QFP può risultare già impegnata. Ciò vale in particolare per i programmi di seguito descritti:

Impegni per il sostegno non rimborsabile a titolo di NGEU (RRF)

Il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) è un programma fondamentale di NGEU, lo strumento dell'UE per la ripresa. È stato istituito dal regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio (35) e finanzia riforme e investimenti negli Stati membri dall'inizio della pandemia di coronavirus nel febbraio 2020 fino al 2026. Gli importi qui indicati si riferiscono alla parte degli impegni giuridici per il sostegno non rimborsabile dell'RRF che a fine esercizio 2021 non era coperta da impegni di bilancio. L'articolo 23 del regolamento (UE) 2021/241 autorizza l'uso di frazioni annue.

ITER — Reattore sperimentale termonucleare internazionale

Questi impegni sono destinati a coprire il fabbisogno futuro di finanziamento degli impianti ITER fino al 2027. Il contributo dell'UE (Euratom) a ITER International è versato tramite l'agenzia «Fusion for Energy» e comprende altresì i contributi degli Stati membri e della Svizzera. L'importo riflette i futuri finanziamenti a titolo del QFP 2021-2027 stabiliti dalla decisione (Euratom) 2021/281 del Consiglio (36), del 22 febbraio 2021, che modifica la decisione 2007/198/Euratom, che istituisce l'Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione e le conferisce dei vantaggi, la quale autorizza l'uso di frazioni annue. ITER è stata creata per gestire gli impianti ITER e incoraggiarne l'utilizzo, promuovere la comprensione e l'accettazione da parte dell'opinione pubblica dell'energia da fusione e intraprendere qualsiasi altra attività necessaria per il conseguimento della sua finalità. ITER vede la partecipazione dell'UE e di vari altri paesi.

FEASR

Si tratta di obbligazioni giuridiche che l'UE si è impegnata a pagare in sede di adozione del programma FEASR per il periodo 2014-2022, a norma del regolamento (UE) 2020/2220 del Parlamento europeo e del Consiglio (37). La decisione della Commissione di adottare un programma operativo costituisce una decisione di finanziamento ai sensi dell'articolo 110 del regolamento finanziario e, una volta notificata allo Stato membro interessato, un impegno giuridico ai sensi dello stesso regolamento.

Programmi spaziali

Il programma spaziale comprende le componenti seguenti: Galileo, EGNOS, Copernicus, Govsatcom e SSA. Quelle più significative sono Galileo, che sviluppa un sistema globale europeo di navigazione satellitare, e Copernicus, il programma europeo di osservazione della Terra. Tali impegni sono assunti per il periodo fino al 2027. Sulla base del regolamento (UE) 2021/696 del Parlamento europeo e del Consiglio (38), la Commissione ha firmato accordi di delega con l'Agenzia spaziale europea (ESA), EUMETSAT, Mercator e il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine. L'articolo 11, paragrafo 6, del regolamento (UE) 2021/696 autorizza l'uso di frazioni annue.

Accordi di pesca

Si tratta di impegni assunti con paesi terzi per operazioni nell'ambito di accordi internazionali di pesca fino al 2026. Gli impegni assunti si basano sulle decisioni del Consiglio per ciascun paese terzo (ad esempio l'accordo tra l'UE e la Repubblica delle Seychelles e il relativo protocollo di attuazione; GU L 60 del 28.2.2020) e sono considerati trattati internazionali specifici con diritti e obblighi pluriennali.

Orizzonte Europa

Si tratta di importi impegnati nel programma Orizzonte Europa per attività a monte e a valle nelle varie componenti spaziali. Tali impegni sono assunti per il periodo fino al 2027. In base al regolamento (UE) 2021/695 del Parlamento europeo e del Consiglio (39), la Commissione ha firmato un accordo di delega con l'ESA e un altro accordo con l'agenzia dell'Unione europea per il programma spaziale (EUSPA). L'articolo 12, paragrafo 8, del regolamento (UE) 2021/695 autorizza l'uso di frazioni annue.

Euratom

EUROfusion (consorzio europeo per lo sviluppo dell'energia da fusione) è un consorzio beneficiario nominato di laboratori e istituti dell'UE con la missione di aprire la strada ai reattori a fusione. A tale scopo il consorzio finanzia l'attività di ricerca dei suoi 30 membri sulla base della «tabella di marcia europea per la realizzazione dell'energia da fusione» quale programma comune nell'ambito di un partenariato europeo cofinanziato da Euratom. La base giuridica è il regolamento (Euratom) 2021/765 del Consiglio (40), che istituisce il programma di ricerca e formazione della Comunità europea dell'energia atomica (Euratom) per il periodo 2021-2025 che integra il programma Orizzonte Europa e, all'articolo 4, prevede l'uso di frazioni annue.

Riserva di adeguamento alla Brexit

La riserva di adeguamento alla Brexit è intesa a contrastare le conseguenze economiche e sociali del recesso del Regno Unito dall'Unione europea nel febbraio 2020. È stata istituita dal regolamento (UE) 2021/1755 del Parlamento europeo e del Consiglio (41). L'importo indicato rappresenta gli impegni giuridici ancora da attuare nell'ambito delle misure sostenute dalla riserva di adeguamento alla Brexit. È indicata solo la parte degli impegni giuridici non ancora coperta da impegni di bilancio.

Meccanismo per collegare l'Europa (MCE)

L'MCE fornisce assistenza finanziaria alle reti transeuropee per sostenere progetti di interesse comune nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e delle infrastrutture energetiche. Gli impegni giuridici per il programma MCE coprono un periodo di attuazione che va dal 2014 al 2024 per l'MCE per la componente trasporti e fino al 31 dicembre 2025 per l'MCE per la componente energia. La base giuridica di questi impegni è il regolamento (UE) n. 1316/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il meccanismo per collegare l'Europa e che modifica il regolamento (UE) n. 913/2010 e che abroga i regolamenti (CE) n. 680/2007 e (CE) n. 67/2010 (GU L 348 del 20.12.2013, pag. 129), che all'articolo 19 prevede l'uso di rate annuali. Al termine dell'esercizio 2021, gli impegni giuridici sono interamente coperti da impegni di bilancio.

Impegni di leasing operativo

Gli importi minimi impegnati da pagare ai sensi dei relativi contratti nel corso del periodo rimanente di durata di questi contratti di leasing sono i seguenti:

(in milioni di EUR)

 

Pagamenti minimi per contratti di leasing

< 1 anno

1- 5 anni

> 5 anni

Totale

Immobili

414

953

1 074

2 442

Materiale informatico e altre attrezzature

14

27

9

50

Totale

428

980

1 083

2 492

Nel marzo 2019, nel contesto della notifica da parte del Regno Unito della sua intenzione di recedere dall'UE e a seguito del regolamento (UE) 2018/1718 del Parlamento europeo e del Consiglio (42), del 14 novembre 2018, che modifica il regolamento (CE) n. 726/2004, la sede dell'Agenzia europea per i medicinali (EMA) è stata trasferita da Londra ad Amsterdam. Il 2 luglio 2019 l'Agenzia ha raggiunto un accordo con il proprietario e da allora concede i suoi locali in sublocazione a un sublocatario a condizioni che sono coerenti con quelle del contratto di locazione principale, compresa la durata del contratto di sublocazione, che si estende fino alla scadenza, nel giugno 2039, del contratto di locazione principale sottoscritto dall'EMA.

Gli importi indicati nella tabella di cui sopra comprendono 383 milioni di EUR ancora dovuti in virtù del contratto di locazione principale. Si prevede che saranno ricevuti dal sublocatario pagamenti di pari importo in virtù del contratto di sublocazione non annullabile.

Altri impegni contrattuali

Gli importi qui inclusi corrispondono agli importi impegnati che rimangono da versare nel periodo di durata dei contratti. Di questi importi il più consistente si riferisce a un contratto di costruzione (JMO2) della Commissione a Lussemburgo (393 milioni di EUR).

6.   GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

Le seguenti informazioni si riferiscono alla gestione dei rischi finanziari dell'UE e riguardano:

le attività di assunzione e concessione di prestiti per l'assistenza finanziaria svolte dalla Commissione tramite NGEU, MESF, BDP, AMF, SURE e azioni di Euratom;

le operazioni di tesoreria effettuate dalla Commissione per dare esecuzione al bilancio dell'UE, comprese le entrate risultanti da ammende;

le attività detenute nel fondo comune di copertura per le garanzie di bilancio e nella CECA in liquidazione;

gli strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell'UE; e

i programmi di garanzie di bilancio dell'UE.

Con il varo di NGEU nel 2021, la Commissione ha nominato un direttore per i rischi (Chief Risk Officer, CRO), ha istituito una struttura di governance appropriata e ha adottato una politica di gestione dei rischi relativa alle attività di NGEU.

6.1.   TIPI DI RISCHIO

Il rischio di mercato è il rischio di fluttuazione del fair value (valore equo) o dei flussi di cassa futuri di uno strumento finanziario a seguito di variazioni dei prezzi di mercato. Il rischio di mercato include non solo le potenziali perdite ma anche i potenziali profitti. Esso comprende il rischio di cambio, il rischio di tasso di interesse e altri rischi di prezzo (come il rischio azionario):

il rischio di cambio è il rischio che le operazioni dell'UE o il valore dei suoi investimenti risentano delle variazioni dei tassi di cambio. Questo rischio deriva dalla variazione del prezzo di una valuta rispetto a un'altra;

il rischio di tasso di interesse è la possibilità di una riduzione di valore di un titolo, in particolare di un'obbligazione, derivante da un aumento dei tassi di interesse. Di norma tassi di interesse più elevati determinano una diminuzione del prezzo delle obbligazioni a tasso fisso e viceversa; e

altro rischio di prezzo è il rischio che il fair value o i flussi finanziari futuri di uno strumento finanziario fluttuino in seguito a variazioni dei prezzi di mercato (diverse dalle variazioni determinate dal rischio di tasso d'interesse o dal rischio di cambio), sia che le variazioni siano determinate da fattori specifici del singolo strumento finanziario o del suo emittente, sia che esse siano dovute a fattori che influenzano tutti gli strumenti finanziari similari negoziati sul mercato.

Il rischio di credito è il rischio di perdita dovuto al mancato pagamento da parte del debitore/mutuatario di un prestito o di altra linea di credito (del capitale, degli interessi o di entrambi) o all'inadempimento di un'altra obbligazione contrattuale. Tra i casi di inadempimento sono inclusi il ritardo nei pagamenti, la ristrutturazione dei pagamenti del mutuatario e il fallimento.

Il rischio di liquidità è il rischio che un'impresa dell'UE abbia difficoltà a far fronte agli obblighi di pagamento legati alle passività finanziarie regolate attraverso il contante o altre attività finanziarie.

6.2.   POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO

Valutazione degli strumenti finanziari

Le classi di attività e passività finanziarie seguenti non sono valutate al fair value (valore equo): disponibilità liquide e mezzi equivalenti, prestiti, crediti derivanti da operazioni di scambio diversi dai crediti derivanti da contratti di garanzia finanziaria classificati come attività finanziarie all'FVSD, prestiti assunti, contratti di garanzia finanziaria e altre passività finanziarie calcolate al costo ammortizzato. Il valore contabile di tali attività e passività finanziarie è considerato un'approssimazione ragionevole del loro fair value (valore equo).

Attività di assunzione e concessione di prestiti per l'assistenza finanziaria

Le operazioni di assunzione e concessione di prestiti vengono effettuate dall'UE conformemente ai rispettivi regolamenti del Consiglio, alle decisioni del Parlamento europeo e del Consiglio e, ove applicabili, alle linee guida interne. Sono stati redatti manuali che descrivono la procedura da seguire per specifiche operazioni, quali i prestiti assunti e i prestiti concessi, e che sono utilizzati dalle competenti unità operative. Le operazioni di prestito diverse dai prestiti NGEU sono finanziate mediante assunzioni di prestiti back-to-back, che non generano posizioni aperte su tassi di interesse o in valuta.

I prestiti concessi a titolo di NGEU non seguono l'approccio back-to-back applicato agli altri strumenti di assistenza finanziaria. È stata invece elaborata una strategia di finanziamento diversificata e comune per NGEU, che combina un'ampia gamma di strumenti di finanziamento. Tale strategia comune diversificata ha richiesto lo sviluppo e l'attuazione di linee guida e procedure efficienti di gestione del rischio per lo strumento NGEU, che affrontano attivamente i relativi rischi su base quotidiana.

Tesoreria

Le norme e i principi di gestione delle operazioni di tesoreria della Commissione sono stabiliti dal regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio [modificato dal regolamento (UE, Euratom) 2016/804 del Consiglio (43)] e dal regolamento finanziario.

Sulla base dei regolamenti di cui sopra, si applicano i seguenti principi fondamentali:

le risorse proprie sono versate dagli Stati membri in conti aperti a tale scopo a nome della Commissione presso il Tesoro o la banca centrale nazionale. Sui conti di cui sopra la Commissione può unicamente effettuare prelievi destinati a coprire il proprio fabbisogno di liquidità;

le risorse proprie sono versate dagli Stati membri nelle rispettive monete nazionali, mentre i pagamenti della Commissione sono denominati per lo più in EUR;

non sono consentiti scoperti di conto sui conti bancari aperti a nome della Commissione. Tale restrizione non si applica ai conti delle risorse proprie della Commissione in caso di inadempimento su prestiti contratti o garantiti in conformità dei regolamenti e delle decisioni del Consiglio dell'UE e a determinate condizioni nel caso in cui il fabbisogno di liquidità superi le disponibilità liquide su tali conti; e

i fondi detenuti in conti bancari denominati in valute diverse dall'euro vengono utilizzati per i pagamenti in quelle stesse valute oppure convertiti periodicamente in euro.

Oltre ai conti delle risorse proprie, la Commissione apre altri conti bancari presso le banche centrali e le banche commerciali al fine di effettuare i pagamenti e incassare somme diverse dai contributi degli Stati membri al bilancio.

Le operazioni di tesoreria e di pagamento sono altamente automatizzate e si avvalgono di moderni sistemi informatici. Procedure specifiche sono applicate per garantire la sicurezza dei sistemi e assicurare la separazione delle funzioni conformemente al regolamento finanziario, alle norme di controllo interno della Commissione e ai principi di audit.

Un insieme di linee guida e procedure scritte disciplina la gestione delle operazioni di pagamento e di tesoreria della Commissione, al fine di limitare i rischi finanziari e operativi e garantire un adeguato livello di controllo. Tali linee guida e procedure coprono diverse aree operative (ad esempio: esecuzione di pagamenti e gestione di cassa, previsioni dei flussi finanziari, continuità dell'attività, ecc.) e il loro rispetto viene verificato regolarmente.

Ammende

Ammende incassate in via provvisoria: depositi

Gli importi percepiti prima del 2010 rimangono in conti bancari presso istituti appositamente selezionati per il deposito di ammende incassate in via provvisoria. La selezione delle banche avviene in conformità delle procedure di gara definite dal regolamento finanziario. Il deposito dei fondi presso istituti specifici è determinato dalla politica interna di gestione dei rischi, che definisce i requisiti di rating del credito e l'importo delle risorse che potrebbero essere depositate in proporzione al capitale proprio della controparte. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto delle politiche e procedure interne viene verificato regolarmente.

Ammende incassate in via provvisoria: portafoglio BUFI

A partire dal 2010 gli importi delle ammende incassate in via provvisoria sono investiti in un portafoglio appositamente creato denominato BUFI. I principali obiettivi del portafoglio sono la riduzione dei rischi connessi ai mercati finanziari e la parità di trattamento di tutte le entità, attraverso l'applicazione di un rendimento garantito, calcolato sulla stessa base, all'importo nominale delle ammende. Tuttavia il rendimento garantito applicato alle entità sanzionate prima dell'entrata in vigore del nuovo regolamento finanziario nell'agosto 2018 è pari a zero. La gestione patrimoniale delle ammende incassate in via provvisoria è svolta dalla Commissione in base alle linee guida interne in materia di gestione patrimoniale. Sono stati redatti manuali di procedura relativi a operazioni specifiche, come la gestione di tesoreria, che sono utilizzati dalle competenti unità operative. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto delle linee guida e procedure interne viene verificato regolarmente.

L'obiettivo delle attività di gestione patrimoniale è investire le ammende pagate in via provvisoria alla Commissione in modo tale da:

garantire che i fondi siano facilmente disponibili quando sono necessari;

ottenere, in circostanze normali, un rendimento che in media sia in linea con il rendimento del parametro di riferimento del BUFI al netto dei costi sostenuti, preservando allo stesso tempo l'importo nominale delle ammende.

Gli investimenti sono essenzialmente limitati alle categorie seguenti: depositi a termine presso le banche centrali degli Stati membri, agenzie di emissione di debito sovrano, banche interamente di proprietà statale o garantite dallo Stato o istituzioni sovranazionali, e obbligazioni, buoni e certificati di deposito emessi da enti sovrani o da istituzioni sovranazionali.

Garanzie finanziarie ricevute

La Commissione detiene importi significativi di garanzie emesse da enti finanziari in relazione alle ammende inflitte alle imprese che violano le norme dell'UE in materia di concorrenza — cfr. nota 2.6.1.3. Tali garanzie vengono fornite dalle imprese a cui è stata inflitta l'ammenda in alternativa al pagamento in via provvisoria. Le garanzie sono gestite conformemente alla politica interna di gestione dei rischi. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto delle politiche e procedure interne viene verificato regolarmente.

Programmi di garanzie di bilancio dell'UE

Il regolamento finanziario, al titolo X, contiene diverse salvaguardie intese a tutelare il bilancio dell'UE nei confronti di rischi finanziari creati tramite l'uso di garanzie di bilancio, che possono essere raggruppate in quattro categorie principali.

1.   Misure per limitare l'importo delle passività potenziali

In primo luogo, l'entità della garanzia dell'UE di norma è limitata in modo chiaramente definito. Il regolamento finanziario stabilisce che la passività finanziaria e i pagamenti netti aggregati a titolo del bilancio non possono superare l'importo della garanzia di bilancio autorizzato dal suo atto di base. La passività potenziale generata da una garanzia di bilancio può superare gli attivi finanziari previsti a copertura della passività finanziaria dell'UE soltanto ove previsto dall'atto di base sottostante e alle condizioni specifiche che esso stabilisce.

In secondo luogo, il profilo di rischio desiderato delle operazioni/dei prodotti finanziari garantiti dall'UE è determinato per quanto possibile ex ante, ossia al momento della sottoscrizione degli accordi di garanzia.

2.   Misure relative alla selezione dei partner esecutivi

I programmi di garanzie di bilancio sono attuati con partner affidabili e valutati per pilastro, al fine di assicurare l'affidabilità, tra l'altro, dei sistemi contabili, finanziari e di gestione del rischio di tali partner esecutivi. Questi ultimi inoltre devono impegnare risorse proprie, con la conseguenza di un ulteriore allineamento dei loro interessi con quelli dell'Unione.

3.   Misure per assicurare un'adeguata capacità di bilancio ex-ante per assorbire l'attivazione delle garanzie

I programmi di garanzie di bilancio sono sostenuti da accantonamenti custoditi nel fondo comune di copertura. Il tasso di copertura è stabilito nell'atto di base di ciascun programma a un livello tale da consentire la programmazione di stanziamenti di bilancio per costituire una dotazione che consenta di assorbire le perdite senza turbare il bilancio. La copertura è quindi sufficiente per far fronte alle perdite attese e, in certa misura, anche alle perdite inattese di tali garanzie di bilancio.

Successivamente la Commissione garantirà (annualmente) che l'importo della copertura sia conforme al tasso di copertura definito nell'atto di base e sia in linea con i principi del regolamento finanziario e con la programmazione finanziaria.

4.   Misure per gestire le perdite realizzate che superano la stima ex ante

Il regolamento finanziario introduce due soglie di allerta precoce (ossia quando restano disponibili il 50 % e il 30 % della copertura di riferimento). Tali soglie di allerta precoce consentono alla Commissione di anticipare un potenziale esaurimento della copertura prima della cessazione della garanzia di bilancio e consentono alla Commissione di valutare se proporre in via eccezionale una copertura aggiuntiva.

È inoltre prevista una revisione periodica dell'adeguatezza del tasso di copertura (almeno ogni tre anni), che garantisce l'adeguatezza del tasso di copertura a fronte dell'effettivo profilo di rischio delle passività in essere.

Qualora sia necessaria una copertura aggiuntiva, esistono procedure atte a garantire liquidità sufficiente (trasferimenti tra comparti del fondo comune di copertura e uso della riserva di liquidità della tesoreria centrale) ed è disponibile un margine di bilancio (stanziamenti di impegno e di pagamento).

Nel 2020 inoltre un comitato direttivo sulle passività potenziali derivanti dalle garanzie di bilancio è stato istituito sotto l'autorità del commissario per il bilancio. Il comitato interviene nelle questioni concernenti le garanzie di bilancio e l'assistenza finanziaria che creano passività potenziali per il bilancio generate dall'attuazione del titolo X del regolamento finanziario, ivi comprese le disposizioni contenute nel regolamento interno sull'esecuzione del bilancio generale dell'Unione. Sono compresi il quadro per la gestione del rischio, disposizioni comuni orizzontali pertinenti degli accordi standard e relazioni integrate per stabilire i requisiti istituzionali per la gestione sostenibile delle passività potenziali.

Fondo comune di copertura

Con la decisione C(2020)1896 della Commissione, del 25 marzo 2020, sugli orientamenti per la gestione degli attivi del fondo comune di copertura, le responsabilità e i compiti del gestore finanziario del fondo comune di copertura sono stati delegati al direttore generale della direzione generale del Bilancio (DG BUDG). Il fondo comune di copertura è separato dagli altri portafogli gestiti dalla DG BUDG e non esiste come entità giuridica distinta.

Il fondo comune di copertura è gestito conformemente agli orientamenti per la gestione degli attivi. L'obiettivo è garantire la liquidità necessaria a coprire integralmente e tempestivamente tutti i flussi in uscita richiesti, come le attivazioni delle garanzie, e preservare il capitale lungo l'orizzonte d'investimento del fondo, con un elevato livello di affidabilità.

Per conseguire l'obiettivo generale di cui sopra, il gestore finanziario del fondo comune di copertura gestisce gli attivi nel rispetto delle norme prudenziali e dei principi di sana gestione finanziaria e in conformità delle norme e delle procedure stabilite dal contabile della Commissione. Sono stati redatti manuali di procedura scritti relativi a ambiti specifici, come la gestione di tesoreria, che sono utilizzati dalle competenti unità operative. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto degli orientamenti e delle procedure interne è verificato regolarmente.

Il portafoglio del fondo comune di copertura è costituito in modo da garantire un livello elevato di diversificazione tra classi di attivi ammissibili, zone geografiche, emittenti e scadenze al fine di gestire le fluttuazioni del suo valore.

Gli orientamenti per la gestione delle attività e le strategie di rischio e di investimento definiscono determinati limiti e restrizioni, al fine di limitare l'esposizione al rischio di credito del portafoglio, che è limitato a titoli di investment grade, tranne per l'esposizione agli Stati membri dell'UE.

Dato che al 31 dicembre 2021 l'unica controparte per tutti i contratti forward su valuta in essere è la Banque de France, a tale data non sono state messe in atto forme di miglioramento della qualità creditizia, quali garanzie reali, accordi di compensazione o garanzie. L'esposizione massima al rischio di credito per i derivati su valuta estera aventi un fair value (valore equo) positivo alla fine del periodo di riferimento è uguale al valore contabile nello stato patrimoniale.

Programmi relativi a strumenti finanziari

L'esecuzione del bilancio dell'UE si basa ormai da molti anni sull'uso di programmi relativi a strumenti finanziari. Per maggiori informazioni sugli importi interessati cfr. nota 2.4.2.

Comune alla maggior parte degli strumenti finanziari è il fatto che l'attuazione è delegata al gruppo BEI (compreso il FEI) o ad altre istituzioni finanziarie, sulla base di un accordo tra la Commissione e l'istituzione finanziaria. Gli accordi conclusi con tali istituzioni finanziarie prevedono termini e obblighi rigorosi che gli intermediari devono rispettare e che garantiscono che i fondi UE siano gestiti adeguatamente e che la loro gestione sia oggetto di adeguate relazioni. Una volta impegnato il contributo finanziario a favore di uno strumento, i fondi vengono trasferiti su un apposito conto bancario aperto dell'istituzione finanziaria in nome proprio ma per conto della Commissione (conto fiduciario). L'istituzione finanziaria può, a seconda dello strumento in questione, utilizzare i fondi depositati sul conto fiduciario per concedere prestiti, emettere strumenti di debito, investire in strumenti di capitale o coprire attivazioni di garanzie. I proventi derivanti dagli strumenti finanziari devono di norma essere rimborsati al bilancio dell'UE.

Il rischio relativo a tali strumenti finanziari è limitato al massimale indicato negli accordi sottostanti, che corrisponde all'importo previsto per lo strumento che è stato iscritto in bilancio. Poiché la Commissione sostiene spesso la «tranche di prima perdita» (first loss piece) e poiché gli strumenti sono destinati a finanziare i beneficiari più rischiosi (che hanno difficoltà a ottenere finanziamenti dai prestatori commerciali), è probabile che il bilancio dell'UE subisca perdite.

6.3.   RISCHIO DI CAMBIO

Rischio di cambio al 31 dicembre 2021

Esposizione al rischio di cambio degli strumenti finanziari dell'UE a fine esercizio — Posizione netta

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

USD

GBP

PLN

SEK

Altro

EUR

Totale

Attività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

Passività finanziarie al costo ammortizzato  (5)

63

18

7

88

176

Attività finanziarie all'FVSD

 

 

 

 

 

 

 

 

Non derivate

934

51

23

75

23 141

24 223

 

Derivate

(646)

1 474

828

Crediti  (6)

109

98

108

4

88

7 372

7 780

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

85

24

1 014

591

1 692

41 455

44 860

 

545

192

1 121

618

1 862

73 529

77 866

Passività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

Passività per garanzie finanziarie

(1 047 )

(0)

(62)

(19)

(248)

(6 418 )

(7 794 )

Passività finanziarie all'FVSD

(1)

(4)

(5)

 

(1 048 )

(0)

(62)

(19)

(251)

(6 418 )

(7 798 )

Totale

(503)

192

1 059

599

1 611

67 111

70 068

Se l'euro si fosse rafforzato del 10 % rispetto alle altre valute, l'impatto sarebbe stato il seguente:

(in milioni di EUR)

 

2021

USD

GBP

PLN

SEK

Risultato economico

46

(17)

(96)

(54)

Se l'euro si fosse indebolito del 10 % rispetto a tali valute, l'impatto sarebbe stato il seguente:

(in milioni di EUR)

 

2021

USD

GBP

PLN

SEK

Risultato economico

(56)

21

118

67

Attività di assunzione e concessione di prestiti per NGEU e assistenza finanziaria

Attualmente le attività e passività finanziarie sono soltanto in euro, pertanto l'UE non è esposta ad alcun rischio di cambio.

Tesoreria

Le risorse proprie versate dagli Stati membri in valute diverse dall'euro sono depositate sui conti delle risorse proprie, in conformità del regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio (modificato dal regolamento (UE, Euratom) 2016/804 del Consiglio). Esse sono convertite in euro quando sono necessarie per effettuare pagamenti. Le procedure applicate alla gestione di tali fondi sono disciplinate dal summenzionato regolamento. In un numero limitato di casi tali fondi sono utilizzati direttamente per effettuare pagamenti nelle stesse valute.

La Commissione detiene una serie di conti in valute dell'UE diverse dall'euro, tra cui USD, GBP e CHF, presso alcune banche commerciali per effettuare pagamenti denominati in tali valute. Detti conti vengono alimentati in funzione dell'importo dei pagamenti da effettuarsi e per questo motivo i loro saldi non rappresentano un'esposizione al rischio di cambio.

Al momento dell'incasso di somme varie (diverse dalle risorse proprie) in valute diverse dall'euro, le somme sono trasferite su conti della Commissione denominati in quelle stesse valute qualora siano necessarie per coprire l'esecuzione di pagamenti, oppure sono convertite in euro e trasferite su conti denominati in euro. Le casse di anticipi detenute in valute diverse dall'euro sono alimentate in funzione del fabbisogno stimato di pagamenti locali da effettuarsi a breve termine nelle stesse valute. I saldi di questi conti vengono tenuti nel rispetto dei rispettivi massimali.

Ammende

Tutte le ammende sono inflitte, pagate o coperte in via provvisoria in euro e dunque non presentano alcun rischio di cambio quando sono detenute nel fondo BUFI.

Garanzie di bilancio

Le garanzie di bilancio di norma sono prestate con un limite massimo definito in euro. Alcune operazioni sottostanti tuttavia possono essere denominate in altre valute (USD o altre valute locali).

Il rischio di cambio rientra nelle considerazioni effettuate nel determinare le esigenze di copertura.

Fondo comune di copertura

Il fondo comune di copertura opera attualmente sia in euro che in dollaro statunitense. Il rischio di cambio è gestito con contratti derivati (contratti forward su valuta estera) a copertura del valore di mercato del portafoglio di investimenti in USD. Il limite dell'esposizione massima al rischio di cambio senza copertura è fissato all'1 % del valore totale del portafoglio entro i limiti del valore di riferimento e delle assegnazioni strategiche annuali. Pertanto le variazioni al rialzo e al ribasso del valore di mercato degli investimenti in USD superiori o inferiori al limite dell'1 % farebbero scattare un'operazione di riequilibrio (un nuovo contratto forward di pari od opposta direzione), per adeguare o invertire la posizione coperta.

I prestiti nei quali l'UE subentra a seguito dell'attivazione del fondo risultante dall'inadempimento del beneficiario di un prestito (cfr. nota 2.4.1.2) sono effettuati nella valuta originaria e quindi espongono l'UE al rischio di cambio. Per quanto riguarda i prestiti surrogati, a causa dell'incertezza sui tempi di rimborso dei prestiti non vengono effettuate attività volte a compensare le variazioni dei cambi (attività di copertura).

Rischio di cambio al 31 dicembre 2020

Esposizione al rischio di cambio degli strumenti finanziari dell'UE a fine esercizio — Posizione netta

(in milioni di EUR)

 

31.12.2020

USD

GBP

DKK

SEK

EUR

Altro

Totale

Attività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

Attività finanziarie disponibili per la vendita

593

42

15

14

18 904

20

19 587

Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo

(417)

616

199

Prestiti erogati  (44)

21

40

46

9

116

Crediti e valori recuperabili

22

1 208

116

176

72 233

738

74 493

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

115

64

178

367

14 429

1 589

16 742

 

334

1 353

310

557

106 228

2 356

111 137

Passività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

Passività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo

(1)

(4)

(4)

Debiti

(3)

(0)

(19)

(1)

(32 366 )

(19)

(32 408 )

 

(3)

(0)

(19)

(1)

(32 367 )

(22)

(32 412 )

Totale

331

1 353

291

556

73 861

2 333

78 725

Se l'euro si fosse rafforzato del 10 % rispetto alle altre valute, l'impatto sarebbe stato il seguente:

(in milioni di EUR)

 

2020

USD

GBP

DKK

SEK

Risultato economico

(13)

(119)

(27)

(49)

Attivo netto

(17)

(4)

(1)

(1)

Se l'euro si fosse indebolito del 10 % rispetto a tali valute, l'impatto sarebbe stato il seguente:

(in milioni di EUR)

 

2020

USD

GBP

DKK

SEK

Risultato economico

16

146

33

60

Attivo netto

21

5

2

2

6.4.   RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE

La tabella seguente illustra la sensibilità al tasso di interesse dei titoli di debito nell'ipotesi di una variazione di +/-100 punti base (1 %) del tasso di interesse.

(in milioni di EUR)

 

Aumento (+) /diminuzione (–) in punti base

Risultato economico

2021: Attività finanziarie all'FVSD

+100

(622)

-100

660

2020: Attività finanziarie disponibili per la vendita

+100

(479)

-100

513

La sensibilità di un determinato portafoglio di strumenti del mercato monetario e obbligazioni alle variazioni dei tassi di interesse aumenta in funzione della sua durata. La durata dei principali portafogli di attività gestiti dalla Commissione è descritta in appresso.

Attività di assunzione e concessione di prestiti per NGEU e assistenza finanziaria

Data la natura delle sue attività di assunzione e concessione di prestiti, l'UE detiene importanti attività e passività che generano interessi. Tuttavia gli strumenti di assistenza finanziaria, escluso NGEU, non presentano un rischio di tasso di interesse, poiché i prestiti assunti sono compensati da prestiti equivalenti per termini e per condizioni (back-to-back).

Lo strumento NGEU non applica un rigoroso approccio back-to-back e pertanto il rischio di tasso di interesse deve essere coperto dall'attuazione di procedure e meccanismi intesi a mitigarlo. Il principio alla base della strategia di finanziamento diversificata di NGEU è quello di assegnare in modo trasparente il costo del finanziamento e tutti gli altri costi relativi a NGEU ai beneficiari (per i prestiti) e al bilancio dell'UE (per il sostegno non rimborsabile). Il programma NGEU è guidato dai principi del pieno recupero dei costi e del funzionamento a carattere non lucrativo. L'UE quindi trasferisce i finanziamenti ottenuti sul mercato nel modo più efficiente sotto il profilo dei costi ed equo, basato su calcoli di interessi giornalieri. Questo garantisce che gli Stati membri si facciano carico di tutti i costi relativi al prestito sostenuti dall'Unione.

NGEU detiene disponibilità liquide per mantenere un cuscinetto di sicurezza definito nel quadro di una strategia di finanziamento diversificata, evitando saldi in eccesso. Le disponibilità liquide di NGEU sono detenute presso la Banca centrale europea. Sulla base di un accordo reciproco, il saldo di cassa in essere al di sopra dei 20 miliardi di EUR è soggetto a un interesse negativo al tasso di interesse sui depositi della BCE, pari a -0,5 % nel 2021. Le disponibilità liquide di NGEU sono detenute presso la BCE.

Tesoreria

Eccettuata l'assunzione di prestiti in relazione al programma NGEU, la Commissione non prende in prestito fondi per finanziare le proprie spese operative. Oltre all'esposizione al rischio di tasso di interesse per quanto riguarda NGEU, sono calcolati interessi sui saldi dei diversi conti bancari. La Commissione ha pertanto adottato misure per garantire che gli interessi (positivi o negativi) maturati sui suoi conti bancari rispecchino regolarmente i tassi di interesse di mercato e le loro possibili fluttuazioni.

I conti aperti presso il Tesoro di ciascuno Stato membro per i versamenti delle risorse proprie sono infruttiferi e senza spese. I conti aperti presso le banche centrali nazionali (risorse proprie e di altro tipo) possono essere remunerati al tasso ufficiale applicato da ciascuna istituzione. Dato l'attuale contesto negativo per quanto riguarda gli interessi, in alcuni casi la remunerazione applicata a questi conti può essere negativa. Esistono procedure di gestione della liquidità intese a ridurre al minimo i saldi e sono rispettati massimali adeguati in base alle condizioni bancarie. I conti per le risorse proprie sono protetti dall'impatto degli interessi negativi, conformemente al regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio [modificato dal regolamento (UE, Euratom) 2016/804 del Consiglio].

I saldi dei conti overnight (a un solo giorno) detenuti presso le banche commerciali maturano interessi su base giornaliera. Tale remunerazione è basata sui tassi variabili di mercato, ai quali viene applicato un margine contrattuale (positivo o negativo). In generale i tassi applicati dalle banche commerciali sono pari a zero per i saldi operativi fino ad un massimale definito.

Ammende

Le ammende incassate in via provvisoria sono investite in un portafoglio di strumenti del mercato monetario e obbligazioni a lungo termine con una durata media del portafoglio di 1,75 anni.

Fondo comune di copertura

La dotazione del fondo comune di copertura è investita in un portafoglio di strumenti del mercato monetario e obbligazioni a lungo termine con una durata complessiva media del portafoglio di 3,10 anni.

CECA in liquidazione

Gli importi della CECA in liquidazione sono investiti in un portafoglio di strumenti del mercato monetario e obbligazioni a lungo termine con una durata media del portafoglio di 3,24 anni.

6.5.   RISCHIO DI CREDITO

Rischio di credito al 31 dicembre 2021

Esposizione massima al rischio di credito

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

Attività finanziarie

 

Prestiti erogati

163 568

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

44 860

Crediti derivanti da operazioni di scambio  (45)

7 780

Attività finanziarie all'FVSD — titoli di debito

19 326

Attività finanziarie all'FVSD — derivate

828

Garanzie fornite

 

Contratti di garanzia finanziaria

55 267

Totale al 31.12.2021

291 628

Prestiti: qualità creditizia

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

Livello 1

Livello 2

Livello 3

POCI

Totale

Rating del credito

 

 

 

 

 

Premium e high grade (grado eccellente o elevato)

10 379

10 379

Upper medium grade (grado medio-alto)

58 991

58 991

Lower medium grade (grado medio-basso)

79 672

79 672

Non investment grade (grado di non investimento) (incl. rischio di inadempimento)

8 819

5 965

29

48

14 860

Valore contabile lordo

157 861

5 965

29

48

163 903

Meno fondo a copertura perdite

(10)

(299)

(26)

(336)

Valore contabile netto

157 851

5 665

3

48

163 568

Le quattro categorie di rischio si basano in linea di principio sulle categorie di rating delle agenzie di rating del credito esterne e corrispondono a:

Prime e high grade (grado eccellente o elevato): Moody's P-1, Aaa — Aa3; S&P A-1+, A-1, AAA — AA -; Fitch F1+, F1, AAA — AA- ed equivalenti

Upper medium grade (grado medio-alto): Moody's P-2, A1 — A3; S&P A-2, A+ — A-; Fitch F2, A+ — A- ed equivalenti

Lower medium grade (grado medio-basso): Moody's P-3, Baa1 — Baa3; S&P A-3, BBB+ — BBB-; Fitch F3, BBB+ — BBB- ed equivalenti

Non-investment grade (grado di non investimento): Moody's not prime, Ba1 — C; S&P B, C, D, BB+ — D; Fitch B, C, BB+ — D ed equivalenti

L'UE si serve di tali categorie utilizzate dalle agenzie di rating esterne come riferimento, in particolare per gli strumenti finanziari e le banche commerciali, ma può, dopo aver effettuato la propria analisi dei singoli casi, mantenere gli importi in una determinata categoria di rischio anche se una o più delle citate agenzie di rating ha proceduto a un declassamento.

Gli importi indicati in «Prestiti erogati» classificati nella categoria non-investment grade (grado di non investimento) si riferiscono principalmente all'assistenza finanziaria sotto forma di prestiti erogati dalla Commissione a favore di paesi partner in difficoltà finanziarie. Tutti i prestiti concessi a Stati membri sono al livello 1. I prestiti POCI sono prestiti oggetto di surrogazione dai programmi del FEIS e del mandato per i prestiti esterni.

Attività di assunzione e concessione di prestiti per NGEU e assistenza finanziaria

L'esposizione al rischio di credito è gestita ottenendo, nel caso di Euratom, garanzie da parte degli Stati (cfr. nota 2.4.1.1).

I prestiti concessi agli Stati membri a titolo dello strumento SURE sono sostenuti da un sistema di garanzie volontarie degli Stati membri che ammontano al 25 % dell'importo massimo disponibile per la relativa assistenza finanziaria.

In caso di inadempimento dei debitori e ai fini del servizio dell'eventuale debito dovuto, la Commissione può attingere all'attivo del fondo comune di copertura (per prestiti AMF ed Euratom a favore di paesi terzi) e coinvolgere gli Stati membri, rispettando i massimali delle risorse proprie (cfr. nota 6.6).

Prestiti erogati: movimenti nel fondo a copertura perdite per riduzione di valore

(in milioni di EUR)

 

Livello 1

Livello 2

Livello 3

POCI

Totale

Fondo a copertura perdite all'1.1.2021

49

6

19

73

Trasferimento al livello 1

0

0

Trasferimento al livello 2

(41)

41

Trasferimento al livello 3

(0)

(1)

1

(0)

Nuovi prestiti

4

69

0

73

Eliminazioni contabili — rimborsi

(0)

(0)

(0)

(0)

Eliminazioni contabili — cancellazioni

Rivalutazione del fondo a copertura perdite

(1)

185

6

189

Altro

(0)

0

(0)

Fondo a copertura perdite al 31.12.2021

10

299

26

336

Prestiti erogati: valutazione su più livelli

Come indicato nelle principali politiche contabili, la riduzione di valore per le attività finanziarie al costo ammortizzato diverse dai crediti dipende dal livello al quale è classificata un'attività finanziaria.

L'attribuzione ai livelli dipende principalmente dal rating del credito della controparte. Il modello su più livelli si basa su una valutazione relativa del rischio di credito, ossia l'UE può erogare alla stessa controparte vari prestiti a livelli diversi, a seconda del rischio di credito della controparte al momento dell'emissione. L'UE, avendo uno status istituzionale unico, presta denaro ai propri Stati membri o a entità sovrane in difficoltà. L'UE pertanto applica anche una valutazione qualitativa del rischio di credito basata sul monitoraggio della situazione economica dei mutuatari in difficoltà.

Livello 1 — nessun aumento significativo del rischio di credito

I prestiti a controparti con rating del credito rientranti nella categoria «investment grade» [ossia tra AAA (Aaa) e BBB- (Baa3) nella scala di rating S&P/Fitch (Moody's) o un rating esterno o interno equivalente] alla data di riferimento sono considerati prestiti a basso rischio di credito e pertanto indicati al livello 1, tranne se sono scaduti da più di 30 giorni (cfr. livello 2). Sono classificati al livello 1 anche eventuali prestiti che non hanno evidenziato un aumento significativo del rischio di credito, come definito infra. Per le attività finanziarie al livello 1, la riduzione di valore è calcolata come pari alle perdite attese su crediti («ECL») su un orizzonte temporale di 12 mesi.

Livello 2 — aumento significativo del rischio di credito

Al fine di accertare se sia avvenuto un aumento significativo del rischio di credito rispetto all'emissione, e l'eventuale spostamento al livello 2, l'UE applica una combinazione di valutazioni quantitative e qualitative.

Tutti i prestiti per cui i pagamenti contrattuali sono scaduti da 31-90 giorni sono trasferiti al livello 2.

Per controparti con rating del credito compresi tra AAA (Aaa) e BB- (Ba3) alla data di rilevazione iniziale: salvo nel caso di un rischio di credito basso (livello 1) il deterioramento è considerato significativo se la differenza tra il rating all'emissione e quello alla data di riferimento è pari o superiore a 3 punti.

Per controparti con rating del credito B+ (B1) o B (B2) alla data di rilevazione iniziale: il deterioramento è considerato significativo se la differenza tra il rating iniziale e il rating corrente è pari o superiore a 2 punti.

Per controparti con rating del credito B- (B3) o inferiori (nella fascia CCC/Caa): il deterioramento è considerato significativo se la differenza tra il rating iniziale e il rating corrente alla data di riferimento è pari o superiore a 1 punto.

I prestiti emessi prima della transizione alla norma contabile dell'UE 11 riveduta (1o gennaio 2021), per i quali non sono disponibili informazioni sul rischio di credito alla rilevazione iniziale senza costi o sforzi eccessivi, sono classificati al livello 2.

Per i prestiti al livello 2, la riduzione di valore è calcolata al livello delle perdite attese su crediti lungo tutta la vita del credito.

Livello 3 — prestiti con una qualità creditizia deteriorata

I prestiti sono classificati al livello 3 quando sono scaduti da oltre 90 giorni o se dopo l'emissione del prestito si verificano eventi che esercitano un impatto negativo sui futuri flussi di cassa stimati di tale attività finanziaria. Ad esempio un prestito è classificato al livello 3 se:

sussiste la probabilità che il mutuatario dichiari fallimento o sia soggetto ad altre procedure di ristrutturazione finanziaria;

secondo quanto pubblicato da un'agenzia di rating esterna il mutuatario rientra nella classe di rating D; e

il mutuatario è inadempiente rispetto agli obblighi finanziari assunti nei confronti dell'UE o, in caso di prestiti per assistenza finanziaria, se il mutuatario è inadempiente nei confronti di altre organizzazioni internazionali che finanziano il programma.

Per i prestiti al livello 3, la riduzione di valore è calcolata al livello delle perdite attese su crediti lungo tutta la vita del credito.

Prestiti di qualità creditizia deteriorata acquistati od originati («POCI»)

L'UE detiene anche prestiti di qualità creditizia deteriorata acquistati od originati («POCI»). Si tratta di prestiti garantiti in stato di inadempimento per i quali l'UE ha attivato una garanzia a favore del partner esecutivo. Per questi prestiti l'UE è subentrata in tutti i diritti. L'UE li indica nel suo stato patrimoniale al fair value (valore equo) alla rilevazione iniziale. L'UE li classifica come prestiti POCI e calcola una riduzione di valore basata sulle perdite attese su crediti lungo tutta la vita del credito. Gli accordi sottoscritti fra l'UE e i partner esecutivi in materia prevedono procedimenti di recupero per conto dell'UE allo scopo di recuperare ogni eventuale somma dovuta.

Prestiti erogati: misurazione delle perdite attese su crediti

La misurazione delle perdite attese su crediti è una stima, ponderata in base alle probabilità, della differenza tra i flussi di cassa contrattuali e i flussi di cassa attesi. Per questa stima l'UE applica i parametri di rischio del credito seguenti:

probabilità di inadempimento;

perdita in caso di inadempimento; e

esposizione in caso di inadempimento.

La probabilità di inadempimento è una percentuale e rappresenta la probabilità che una controparte sia inadempiente rispetto ai propri obblighi finanziari, nell'arco dei 12 mesi successivi (utilizzata per l'«ECL a 12 mesi»), o lungo la restante durata della vita dell'obbligo (utilizzata per l'«ECL lungo tutta la vita del credito»).

La perdita in caso di inadempimento è una percentuale che evidenzia la carenza attesa di risorse finanziarie a breve, ossia la parte di esposizione che si prevede di perdere in caso di inadempimento, tenendo conto dei recuperi e delle garanzie reali. Per stimare la perdita in caso di inadempimento in relazione a esposizioni sovrane, l'UE tiene conto del suo status di creditore privilegiato de facto.

L'esposizione in caso di inadempimento è l'esposizione in essere (importo) al momento di un inadempimento.

I flussi di cassa stimati lungo la vita attesa dell'attività finanziaria sono attualizzati al tasso di interesse effettivo.

L'UE prende in considerazione informazioni prospettiche ragionevoli e motivate, disponibili senza costi e sforzi eccessivi, e adegua i parametri del modello laddove necessario.

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti: qualità creditizia

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

Rating del credito

 

Premium e high grade (grado eccellente o elevato)

40 716

Upper medium grade (grado medio-alto)

3 650

Lower medium grade (grado medio-basso)

306

Non-investment grade (grado di non investimento)

189

Valore contabile lordo

44 860

Meno fondo a copertura perdite

Valore contabile netto

44 860

Tesoreria

Gli importi di disponibilità liquide e mezzi equivalenti indicati nella tabella che precede si riferiscono principalmente alle disponibilità liquide gestite dalla tesoreria della Commissione. La maggior parte delle risorse di tesoreria della Commissione è detenuta, in conformità del regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio [modificato dal regolamento (UE, Euratom) 2016/804 del Consiglio] in materia di risorse proprie, sui conti aperti dagli Stati membri per il pagamento dei loro contributi alle risorse proprie (in particolare RNL, IVA e RPT). Tutti questi conti sono tenuti presso il Tesoro o la banca centrale nazionale dei singoli Stati membri. Dette istituzioni presentano un rischio di credito (o di controparte) minimo per la Commissione, dato che l'esposizione riguarda gli Stati membri. Per la parte delle risorse di tesoreria della Commissione detenute presso banche commerciali al fine di coprire l'esecuzione di pagamenti, l'alimentazione di tali conti avviene in base al principio del just in time ed è gestita automaticamente dal sistema di gestione delle disponibilità liquide della tesoreria. Su ogni conto vengono mantenuti livelli minimi di liquidità, che tengono conto dell'importo medio dei pagamenti quotidiani effettuati dal relativo conto. Di conseguenza gli importi complessivi detenuti overnight su questi conti restano costantemente bassi (mediamente meno di 54 milioni di EUR distribuiti su oltre 25 conti) e pertanto si garantisce che l'esposizione della Commissione al rischio sia limitata. È opportuno considerare tali importi alla luce dei saldi quotidiani di tesoreria complessivi, che nel 2021 hanno oscillato tra 1 e 38 miliardi di EUR, e dell'importo totale dei pagamenti effettuati dai conti bancari della Commissione nel 2021, che sono stati superiori a 170 miliardi di EUR.

Inoltre per la selezione delle banche commerciali vengono applicate linee guida specifiche, per ridurre ulteriormente il rischio di controparte al quale è esposta la Commissione:

tutte le banche commerciali sono selezionate mediante gara d'appalto. Il rating di credito a lungo termine minimo richiesto per l'ammissione alle procedure di gara è S&P A- o rating equivalente. In determinate circostanze debitamente motivate può essere accettato un livello inferiore;

i rating di credito delle banche commerciali presso cui la Commissione detiene conti sono monitorati periodicamente; e

nelle delegazioni al di fuori dell'UE le casse di anticipi sono detenute presso banche locali selezionate mediante procedura di gara semplificata. I livelli di rating richiesti dipendono dalla situazione locale e possono variare notevolmente da uno Stato all'altro. Al fine di limitare l'esposizione al rischio, i saldi di questi conti vengono tenuti al livello più basso possibile (tenuto conto del fabbisogno operativo) e alimentati regolarmente, e i massimali applicati sono rivisti annualmente.

NGEU

Gli strumenti per l'erogazione e l'assunzione di prestiti per l'assistenza finanziaria in generale non mantengono disponibilità liquide elevate in virtù del principio back-to-back seguito dai prestiti per l'assistenza finanziaria. L'attuazione della strategia di finanziamento diversificata per lo strumento NGEU tuttavia prevede il mantenimento di disponibilità liquide con l'obiettivo di garantire che gli importi detenuti sul conto bancario di NGEU siano sufficienti per soddisfare tutte le imminenti esigenze di pagamento e mantenere un cuscinetto di sicurezza definito, evitando saldi in eccesso. Poiché le disponibilità liquide sono depositate su un conto bancario presso la BCE il rischio di credito è molto basso.

Ammende incassate in via provvisoria: depositi

Gli istituti presso i quali sono depositate le ammende incassate in via provvisoria prima del 2010 sono selezionati con procedura di gara, in conformità della politica di gestione dei rischi, che definisce i requisiti in termini di rating e l'importo dei fondi che possono essere depositati in proporzione al capitale della controparte.

Per le banche commerciali specificatamente selezionate per il deposito delle ammende incassate in via provvisoria è richiesto, di norma, un rating minimo a lungo termine pari ad A- (S&P o equivalente) presso due agenzie di rating. Vengono adottate misure specifiche nel caso in cui alcune banche di tale gruppo siano soggette a declassamento del rating. Inoltre l'importo depositato presso ciascuna banca è limitato a una determinata percentuale dei fondi propri della banca, che varia a seconda del livello di rating di ciascun istituto. Il calcolo del limite tiene inoltre conto dell'importo delle garanzie in essere erogate alla Commissione dallo stesso istituto. La conformità dei depositi in essere ai requisiti della politica in vigore viene rivista regolarmente.

Crediti: qualità creditizia

(in milioni di EUR)

31.12.2021

 

Non in scadenza

Scaduto da

Scaduto da

Scaduto da

Scaduto da

Totale

0-30 giorni

31-90 giorni

91 giorni-1 anno

> 1 anno

Valore contabile lordo

2 785

15

9

578

1 453

4 840

Meno fondo a copertura perdite

(2)

(1)

(4)

(18)

(147)

(173)

Valore contabile netto

2 783

14

5

560

1 305

4 667

Gli importi nella presente tabella non comprendono i risconti attivi e la gamba ricevente del contratto di garanzia finanziaria valutata all'FVSD (cfr. nota 2.6.2), poiché non sono soggetti alle prescrizioni relative alla riduzione di valore.

Il 10 luglio 2020 e l'8 luglio 2021 la Commissione ha deciso di modificare le proprie disposizioni interne per il recupero di crediti nell'intento di alleviare l'impatto della pandemia di COVID-19 sui debitori della Commissione. Le decisioni hanno prorogato temporaneamente i termini di pagamento per i nuovi debiti e previsto la possibilità di concedere dilazioni di pagamento per i debiti in essere.

Attività finanziarie all'FVSD — titoli di debito: qualità creditizia

Fondo comune di copertura

Il rating di credito medio ponderato del portafoglio del fondo comune di copertura è pari ad A- (S&P o equivalente).

Ammende incassate in via provvisoria: portafoglio BUFI

Per gli investimenti in debito sovrano effettuati con gli importi delle ammende incassate in via provvisoria inflitte a partire dal 2010 la Commissione si espone al rischio di credito. La maggiore concentrazione di esposizioni si ha verso la Spagna, che rappresenta il 10 % del portafoglio. I cinque paesi con l'esposizione più elevata (Spagna, Francia, Italia, Germania e Paesi Bassi) rappresentano complessivamente il 30 % del portafoglio di investimento. Il rating di credito medio ponderato del portafoglio è pari ad A (S&P o equivalente).

Garanzie finanziarie ricevute

La politica di gestione dei rischi applicata per l'accettazione di tali garanzie assicura un'elevata qualità creditizia alla Commissione. Essa comprende la definizione di un'esposizione creditizia massima nei confronti di una particolare entità del settore finanziario sulla base del suo rating di credito e del livello di capitale dell'entità registrato nei suoi stati finanziari redatti in base agli IFRS. La conformità delle garanzie in essere ai requisiti della politica in vigore viene rivista regolarmente.

CECA in liquidazione

Gli orientamenti per la gestione delle attività e le strategie di rischio e di investimento definiscono determinati limiti e restrizioni, al fine di limitare l'esposizione al rischio di credito del portafoglio, che è limitato a titoli di investment grade, tranne per l'esposizione agli Stati membri. Il rating di credito medio ponderato del portafoglio è pari a BBB+ (S&P o equivalente).

Attività finanziarie all'FVSD — derivate: qualità creditizia

Le attività derivate si riferiscono principalmente alle garanzie su portafogli azionari e a contratti forward su valuta estera. Il rischio di credito è pertanto limitato al rischio di controparte. La garanzia su portafoglio azionario sarà liquidata con il partner esecutivo dell'UE, il gruppo BEI, che dispone di un rating AAA. Dato che al 31 dicembre 2021 l'unica controparte per tutti i contratti forward su valuta in essere era la Banque de France, a tale data non sono state messe in atto forme di miglioramento della qualità creditizia, quali garanzie reali, accordi di compensazione o garanzie.

Contratti di garanzia finanziaria: qualità creditizia

(in milioni di EUR)

 

31.12.2021

Livello 1

Livello 2

Totale

Rating a lungo termine

 

 

 

Prime e high grade (grado eccellente o elevato)

0

1

1

Upper medium grade (grado medio-alto)

2

2

Lower medium grade (grado medio-basso)

219

219

Non-investment grade (grado di non investimento)

3 964

51 079

55 043

Gestito su base collettiva/non sottoposto a rating

2

2

Totale

4 187

51 080

55 267

Contratti di garanzia finanziaria: movimenti nel fondo a copertura perdite

(in milioni di EUR)

 

Livello 1

Livello 2

Totale

Fondo a copertura perdite all'1.1.2021

859

5 143

6 002

Trasferimento al livello 2

(494)

494

0

Trasferimento al livello 1

Incrementi

8

623

630

Svincoli garanzie

(0)

(0)

(0)

Rivalutazione

112

789

900

Fondo a copertura perdite al 31.12.2021

485

7 048

7 533

Valore contabile passività per garanzie finanziarie al 31.12.2021

610

7 183

7 794

I trasferimenti tra i livelli 1 e 2 sono valutati in base alla riduzione di valore al saldo di apertura, mentre le variazioni dell'importo derivanti dal passaggio di livello (ossia il calcolo dell'ECL a 12 mesi o lungo tutta la vita del credito) rientrano nella rivalutazione.

Contratti di garanzia finanziaria: politiche relative ai livelli

Il principale indicatore di rischio per l'assegnazione del relativo livello ai contratti di garanzia finanziaria è il rating creditizio del debito garantito. Il modello su più livelli confronta il rating del credito all'emissione e alla data di riferimento. Per le garanzie di portafoglio si considera il rating di credito medio ponderato del portafoglio garantito.

Livello 1 — nessun aumento significativo del rischio di credito

I contratti di garanzia finanziaria con rating del credito rientranti nella categoria «investment grade» (ossia tra AAA (Aaa) e BBB- (Baa3) nella scala di rating S&P/Fitch (Moody's) o un rating esterno o interno equivalente) alla data di riferimento sono considerati a basso rischio di credito a prescindere dal rating di credito iniziale e indicati al livello 1. Sono classificati al livello 1 anche eventuali contratti di garanzia finanziaria che non hanno evidenziato un aumento significativo del rischio di credito, come definito infra. Per i contratti di garanzia finanziaria al livello 1, la riduzione di valore è calcolata come pari alle perdite attese su crediti («ECL») su un orizzonte temporale di 12 mesi.

Livello 2 — aumento significativo del rischio di credito

Il deterioramento del rating del credito seguente è considerato significativo e comporta una riclassificazione del contratto di garanzia finanziaria al livello 2:

per le garanzie con un rating del credito compreso tra AAA (Aa1) e BB- (Ba3) nella scala di rating S&P/Fitch (Moody's) o un rating interno o esterno equivalente alla rilevazione iniziale, il deterioramento del rating è considerato significativo se la differenza tra il rating iniziale e quello alla data di riferimento è pari o superiore a tre punti per garanzie relative a un singolo titolo di debito e a due punti per garanzie relative a un portafoglio di titoli di debito;

per le garanzie con un rating del credito compreso tra B+ (B1) e B (B2) alla rilevazione iniziale, il deterioramento del rating è considerato significativo se la differenza tra il rating iniziale e quello alla data di riferimento è pari o superiore a due punti per garanzie relative a un singolo titolo di debito e a un punto per garanzie relative a un portafoglio di titoli di debito; e

per le garanzie con un rating del credito B- (B3) o inferiore alla rilevazione iniziale, il deterioramento del rating è considerato significativo se la differenza tra il rating iniziale e quello alla data di riferimento è pari o superiore a un punto (titolo di debito singolo e portafoglio).

Se non sono disponibili informazioni sul rating del credito, ma alla rilevazione iniziale è stata effettuata una stima dei crediti annuali attesi, anche il livello effettivo dei crediti rispetto alla pianificazione iniziale è considerato un ragionevole indicatore di rischio per la valutazione dell'aumento significativo del rischio di credito (SICR).

In aggiunta ai criteri di cui sopra, l'UE può applicare una valutazione qualitativa del SICR, sulla base di ulteriori informazioni disponibili, ragionevoli e motivate.

I contratti di garanzia finanziaria stipulati prima della transizione alla norma contabile dell'UE 11 riveduta (1o gennaio 2021), per i quali non sono disponibili informazioni sul rischio di credito alla rilevazione iniziale senza costi o sforzi eccessivi, sono classificati al livello 2.

Per i contratti di garanzia finanziaria al livello 2, la riduzione di valore è pari alle perdite attese su crediti lungo tutta la vita del credito.

La classificazione al livello 3 e POCI non si applica ai contratti di garanzia finanziaria.

Garanzie di bilancio

L'Unione è esposta al rischio di credito principalmente tramite le operazioni che essa garantisce. La probabilità che si verifichino casi di inadempimento e quindi anche l'attivazione di garanzie dell'UE aumenta con il peggiorare della qualità creditizia delle operazioni sottostanti.

Nell'intento di monitorare e gestire questo rischio, la Commissione si basa su un modello del rischio di credito per valutare le potenziali perdite utilizzando, tra l'atro, informazioni fornite dai partner esecutivi. I risultati ottenuti con questi modelli sono interpretati e combinati con il giudizio di esperti per ricavare una valutazione del rischio che sia coerente con la sostanza dell'operazione e le circostanze economiche pertinenti.

Rischio di credito al 31 dicembre 2020

Analisi dell'anzianità delle attività finanziarie che non hanno subito riduzione di valore

(in milioni di EUR)

31.12.2020

 

Totale

Non scadute e che non hanno subito una riduzione di valore

Scadute ma che non hanno subito una riduzione di valore

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Prestiti erogati

93 309

93 308

0

Crediti e valori recuperabili

74 493

59 702

505

14 030

257

Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo

199

199

Totale al 31.12.2020

168 001

153 209

505

14 030

257

Qualità creditizia delle attività finanziarie che non sono scadute né hanno subito una riduzione di valore

(in milioni di EUR)

31.12.2020

 

AFS (46)

Attività finanziarie all'FVSD (47)

Prestiti erogati

Crediti e valori recuperabili

Disponibilità liquide

Totale

Controparti con rating esterno del credito

 

 

 

 

 

 

Prime e high grade (grado eccellente o elevato)

9 005

199

2 040

52 817

13 896

77 956

Upper medium grade (grado medio-alto)

3 415

35 040

1 535

1 011

41 001

Lower medium grade (grado medio-basso)

2 133

48 139

1 886

1 651

53 809

Non-investment grade (grado di non investimento)

310

7 964

142

165

8 580

 

14 862

199

93 182

56 380

16 723

181 347

Controparti senza rating esterno del credito

 

 

 

 

 

 

Debitori senza episodi di inadempimento in passato

126

3 318

19

3 463

Debitori con episodi di inadempimento in passato

4

4

 

126

3 322

19

3 466

Totale

14 862

199

93 309

59 702

16 742

184 814

6.6.   RISCHIO DI LIQUIDITÀ

Rischio di liquidità al 31 dicembre 2021

Analisi delle scadenze delle passività finanziarie non derivate per scadenze contrattuali residue

(in milioni di EUR)

31.12.2021

 

Flussi di cassa contrattuali non attualizzati

Valore contabile

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale

Prestiti assunti

(23 769 )

(45 030 )

(180 660 )

(249 459 )

(236 720 )

Debiti

(46 372 )

(46 372 )

(46 372 )

Altro

(218)

(830)

(890)

(1 938 )

(1 605 )

Totale al 31.12.2021

(70 358 )

(45 860 )

(181 550 )

(297 769 )

(284 697 )

Analisi delle scadenze delle passività finanziarie derivate per scadenze contrattuali residue

(in milioni di EUR)

31.12.2021

 

Flussi di cassa contrattuali non attualizzati

Valore contabile

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale

Pay leg del derivato

(646)

(5)

(651)

 

Receive leg del derivato

648

648

 

Flusso di cassa netto al 31.12.2021

2

(5)

(3)

(3)

Analisi delle scadenze di contratti di garanzia finanziaria emessi nel primo periodo di possibile attivazione della garanzia

(in milioni di EUR)

31.12.2021

 

Importo massimo garantito

Valore contabile

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale

Contratti di garanzia finanziaria

(55 381 )

(878)

(1)

(56 259 )

(7 794 )

Totale al 31.12.2021

(55 381 )

(878)

(1)

(56 259 )

(7 794 )

Prestiti assunti per NGEU e assistenza finanziaria

Per il rimborso dei prestiti assunti per l'assistenza finanziaria si procede in primo luogo alla riscossione tempestiva della relativa assistenza finanziaria e dei rimborsi dei prestiti NGEU. Esistono comunque ulteriori salvaguardie che si potrebbero applicare in caso di inadempimento o di ritardi nei pagamenti dei mutuatari.

Per i prestiti AMF ed Euratom a favore di paesi terzi, il comparto del fondo comune di copertura relativo al fondo di garanzia per le azioni esterne fornisce una riserva di liquidità. Le attività disponibili del fondo di garanzia sarebbero quindi utilizzate in primo luogo per rimborsare i relativi prestiti assunti (ma solo dopo un primo ricorso a garanti terzi per Euratom; cfr. nota 6.4). Se in qualsiasi momento le attività disponibili dovessero risultare insufficienti per coprire le perdite effettive, la Commissione attiverà misure per fornire risorse aggiuntive (ad esempio il ricorso temporaneo alla riserva di liquidità della tesoreria della Commissione, a trasferimenti temporanei e/o a spese aggiuntive dal bilancio dell'UE).

Nel caso di NGEU, la Commissione può anche ricorrere alla gestione di cassa attiva e all'assunzione di prestiti a breve termine per il servizio dei debiti dell'UE, mentre per SURE la Commissione può rinnovare i relativi prestiti assunti per conto dell'Unione.

Per tutti i prestiti assunti per l'assistenza finanziaria e per NGEU, la Commissione può chiedere risorse fino al margine disponibile delle risorse proprie per il servizio dei debiti dell'UE. La normativa sulle risorse proprie fissa all'1,40 % dell'RNL degli Stati membri, maggiorato temporaneamente di 0,6 punti percentuali per NGEU, il massimale delle risorse proprie a copertura degli stanziamenti di pagamento annuali. Il bilancio del 2021 comprendeva un totale di risorse proprie utilizzate per finanziare la spesa pari all'1,12 % dell'RNL. Ciò significa che al 31 dicembre 2021 esisteva un margine disponibile dello 0,88 % per coprire le passività. A tal fine l'UE ha il diritto di chiedere agli Stati membri di garantire l'adempimento degli obblighi legali dell'Unione nei confronti dei mutuanti.

I prestiti concessi agli Stati membri a titolo dello strumento SURE infine sono sostenuti da un sistema di garanzie volontarie degli Stati membri che ammontano al 25 % dell'importo massimo disponibile per la relativa assistenza finanziaria. Prima di attivare le garanzie fornite dagli Stati membri, la Commissione dovrebbe esaminare la possibilità di avvalersi del margine disponibile sotto il massimale delle risorse proprie per gli stanziamenti di pagamento nella misura da essa ritenuta sostenibile, tenendo conto fra l’altro delle passività potenziali totali dell’Unione e della sostenibilità del bilancio generale dell'Unione. Tale esame non pregiudica il carattere irrevocabile, incondizionato e su richiesta delle garanzie fornite.

Tesoreria

I principi di bilancio dell'UE garantiscono che le risorse di cassa complessive per un determinato esercizio siano sempre sufficienti per l'esecuzione dei pagamenti. I contributi totali degli Stati membri, insieme alle entrate varie, sono infatti pari all'importo degli stanziamenti di pagamento per l'esercizio contabile. Tuttavia i contributi degli Stati membri vengono versati in dodici rate mensili nel corso dell'esercizio e sulla base del bilancio adottato, mentre i pagamenti sono effettuati in funzione delle necessità operative. Inoltre, conformemente al regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio (concernente le modalità e la procedura di messa a disposizione delle risorse proprie, modificato dal regolamento (UE, Euratom) 2016/804 del Consiglio), i contributi degli Stati membri relativi ai bilanci rettificativi approvati in un dato mese (N) diventano disponibili solo il primo giorno feriale del mese N+1 (se approvato prima del 16 del mese in questione) o il primo giorno feriale del mese N+2 (se approvato il 16 o in una data successiva di tale mese), mentre i relativi stanziamenti di pagamento sono immediatamente disponibili.

Per assicurare che le risorse di tesoreria disponibili siano sempre sufficienti per coprire i pagamenti da effettuare in ogni mese sono in vigore procedure di previsione di cassa a intervalli regolari. Risorse proprie o finanziamenti aggiuntivi possono, se necessario, essere richiesti in anticipo agli Stati membri, fino a un determinato limite e a determinate condizioni, a norma del regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio modificato dal regolamento (UE, Euratom) 2016/804 del Consiglio. Il fabbisogno operativo e le restrizioni generali di bilancio degli ultimi anni hanno reso necessario un monitoraggio più attento del ritmo dei pagamenti nel corso dell'esercizio. Inoltre, nel contesto delle operazioni quotidiane di tesoreria della Commissione, strumenti automatizzati di gestione del contante garantiscono quotidianamente la disponibilità di liquidità sufficiente su tutti i conti bancari della Commissione.

Ammende

Il fondo BUFI, nel quale sono investite le ammende pagate in via provvisoria, è gestito secondo il principio per cui le attività devono presentare un grado sufficiente di liquidità e mobilitazione in rapporto agli impegni pertinenti. Il portafoglio è composto per lo più da titoli altamente liquidi che possono essere venduti per coprire deflussi di liquidità a breve termine. La percentuale di disponibilità liquide, mezzi equivalenti e titoli con scadenza entro un anno inoltre è superiore al 50 %.

Garanzie di bilancio

L'analisi delle scadenze delle garanzie finanziarie è presentata adottando un approccio prudente, per cui l'importo massimo della garanzia prestata è assegnato nel primo periodo in cui è possibile attivare la garanzia. Dato che le garanzie dell'UE sono per la maggior parte a prima richiesta, un importo significativo è assegnato alla prima fascia temporale. La probabilità che tutte le garanzie dell'UE siano attivate per l'intero importo nel primo periodo è comunque remota. Inoltre l'importo che l'UE prevede di perdere spesso è molto inferiore al massimale della garanzia; pertanto l'importo del rischio di liquidità deve essere considerato in combinazione con il valore contabile delle passività per le garanzie.

Un obiettivo fondamentale del quadro per la gestione del rischio delle passività potenziali è garantire che il bilancio dell'UE sia in grado in qualsiasi momento di onorare i suoi obblighi senza interferire con la normale esecuzione del bilancio. Questo comporta anche la mitigazione del rischio di liquidità connesso alle garanzie di bilancio, ossia il rischio che l'Unione disponga di fondi insufficienti per rispettare puntualmente tutti i suoi obblighi di pagamento relativi alle garanzie (che potrebbe comportare ad esempio l'esclusione di altre spese e il rinvio dei pagamenti agli esercizi di bilancio successivi).

A tale proposito, ogni garanzia di bilancio è sostenuta da accantonamenti sufficienti nel fondo comune di copertura in modo da garantire sempre la disponibilità di liquidità sufficiente per il pagamento tempestivo delle attivazioni di garanzie.

L'UE controlla regolarmente l'adeguatezza del tasso di copertura di ciascun programma di garanzia di bilancio e comunica (48) ogni anno le sue previsioni sull'adeguatezza di tali importi a coprire il rischio nei cinque anni successivi con un grado di certezza definito.

Sono inoltre previste ulteriori procedure di salvaguardia (trasferimenti temporanei tra comparti del fondo comune di copertura e uso della riserva di liquidità della tesoreria centrale) atte a garantire la disponibilità di liquidità sufficiente.

Fondo comune di copertura

Il fondo comune di copertura è gestito secondo il principio per cui le attività devono presentare un grado sufficiente di liquidità e mobilitazione in rapporto agli impegni pertinenti. Il portafoglio è composto da attività liquide che all'occorrenza possono essere vendute per coprire deflussi di liquidità a breve termine. La percentuale di disponibilità liquide, mezzi equivalenti e titoli con scadenza entro un anno inoltre è pari al 26 %.

Il regolamento dei contratti derivati è al lordo e si basa sulla scadenza contrattuale. Le obbligazioni sono onorate mediante la vendita di attività denominate in USD e/o operazioni swap, per cui è possibile che si verifichi un deflusso di liquidità a causa delle differenze di cambio. Non è necessaria la gestione della liquidità per quanto riguarda i requisiti in termini di garanzie reali o margini, in quanto l'attuale controparte che fornisce la copertura accetta di operare con la Commissione senza requisiti in materia di garanzie reali o margini.

Rischio di liquidità al 31 dicembre 2020

Analisi delle scadenze delle passività finanziarie per scadenze contrattuali residue

(in milioni di EUR)

31.12.2020

 

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale

Prestiti assunti

(10 410 )

(20 230 )

(62 553 )

(93 192 )

Debiti

(32 408 )

(32 408 )

Passività per garanzie finanziarie

(90)

(90)

Altre passività finanziarie

(149)

(665)

(947)

(1 761 )

Totale al 31.12.2020

(43 057 )

(20 895 )

(63 500 )

(127 451 )

Strumenti finanziari valutati al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo

(in milioni di EUR)

31.12.2020

 

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale

Pay leg del derivato

(417)

(4)

(1)

(421)

Receive leg del derivato

423

423

Flusso di cassa netto al 31.12.2020

5

(4)

(1)

1

6.7.   ALTRO RISCHIO DI PREZZO

Al 31 dicembre 2021 l'UE è esposta ad altri rischi legati al prezzo (rischio azionario) derivanti da investimenti azionari non quotati (quali fondi di venture capital e altri fondi di investimento), fondi comuni monetari (ad esempio lo Unitary Fund della BEI) e investimenti in portafogli comuni (cfr. nota 2.4.2.1), nonché tramite garanzie a copertura di investimenti azionari non quotati e quasi azionari, assimilati a derivati valutati al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo(cfr. nota 2.4.2.2).

Il rischio legato al prezzo dei titoli azionari si riferisce al rischio di una variazione del fair value (valore equo) degli investimenti azionari in seguito a fluttuazioni dei prezzi dei titoli azionari e/o del valore degli investimenti azionari garantiti. L'effetto sull'avanzo o disavanzo di un aumento o una diminuzione del 10 % del valore degli strumenti di cui sopra sarebbe il seguente:

(in milioni di EUR)

 

10 %

(10) %

Investimenti azionari

238

(238)

Fondi comuni monetari e investimenti in portafogli comuni

251

(251)

Garanzie su portafogli azionari  (49)

415

(415)

Totale al 31.12.2021

905

(905)

L'UE investe in attività non quotate il cui valore non è disponibile pubblicamente, oppure le garantisce. La maggior parte di questi strumenti finanziari è gestita da entità incaricate, che sono esperte del settore ed effettuano regolarmente la valutazione e il monitoraggio di tali attività.

7.   INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

7.1.   PARTI CORRELATE

Le parti correlate dell'UE sono le entità consolidate e collegate dell'UE e il personale con funzioni direttive di tali entità. Le operazioni tra queste entità hanno luogo nell'ambito delle normali operazioni dell'UE e pertanto, ai sensi delle norme contabili dell'UE, non sono previsti obblighi specifici di informativa per tali operazioni.

7.2.   DIRITTI DELLE FUNZIONI DIRETTIVE

Al fine di presentare le informazioni sulle operazioni con parti correlate riguardanti il personale con funzioni direttive dell'UE, tali soggetti sono di seguito raggruppati in cinque categorie:

Categoria 1: i presidenti di Consiglio europeo, Commissione e Corte di giustizia dell'Unione europea

Categoria 2: il vicepresidente della Commissione e alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e gli altri vicepresidenti della Commissione

Categoria 3: il segretario generale del Consiglio, i membri della Commissione, i giudici e gli avvocati generali della Corte di giustizia dell'Unione europea, il presidente e i membri del Tribunale, il Mediatore europeo e il Garante europeo della protezione dei dati.

Categoria 4: il presidente e i membri della Corte dei conti europea

Categoria 5: i funzionari di più alto grado delle istituzioni e delle agenzie

Di seguito viene presentato il riepilogo dei diritti loro spettanti. Ulteriori informazioni sono contenute nello statuto dei funzionari, pubblicato sul sito web Europa, che è il documento ufficiale in cui sono descritti i diritti e gli obblighi di tutti i funzionari dell'Unione europea. Il personale con funzioni direttive non ha ricevuto alcun prestito agevolato dall'UE.

DIRITTI PECUNIARI DELLE FUNZIONI DIRETTIVE

(EUR)

Diritto (per dipendente)

Categoria 1

Categoria 2

Categoria 3

Categoria 4

Categoria 5

Stipendio base (mensile)

29 205,17

26 453,96  –

27 512,13

21 163,17  –

23 808,57

22 856,23  –

24 337,65

13 456,68  –

21 163,17

 

 

 

 

 

 

Indennità di abitazione/dislocazione

15 %

15 %

15 %

15 %

0-4 %-16 %

 

 

 

 

 

 

Assegni familiari:

 

 

 

 

 

Nucleo familiare (% stipendio)

2 % + 196,44

2 % + 196,44

2 % + 196,44

2 % + 196,44

2 % + 196,44

Figlio a carico

429,24

429,24

429,24

429,24

429,24

Indennità prescolastica

104,86

104,86

104,86

104,86

104,86

Indennità scolastica, oppure

291,24

291,24

291,24

291,24

291,24

Indennità per figlio che frequenta un istituto scolastico di un paese diverso dalla sede di servizio

582,48

582,48

582,48

582,48

582,48

Indennità di presidenza per i giudici

N/D

N/D

668,22

N/D

N/D

 

 

 

 

 

 

Indennità di rappresentanza

1 582,67

1 017,17

668,22

N/D

N/D

 

 

 

 

 

 

Spese di viaggio annuali

N/D

N/D

N/D

N/D

Rimborsate

 

 

 

 

 

 

Trasferimenti verso uno Stato membro:

 

 

 

 

 

Indennità scolastica (7)

% dello stipendio (7)

5 %

5 %

5 %

5 %

5 %

% dello stipendio senza cc

max. 25 %

max. 25 %

max. 25 %

max. 25 %

max. 25 %

Spese di rappresentanza

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

N/D

N/D

 

 

 

 

 

 

Entrata in servizio:

 

 

 

 

 

Spese di insediamento

(Cat. 1-4: due mesi di stipendio base)

58 410,36

52 907,93 –

55 024,27

42 326,35 –

47 617,14

45 712,46 –

48 675,31

Rimborsate

Spese di viaggio della famiglia

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Spese di trasloco

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Cessazione dal servizio:

 

 

 

 

 

Spese di reinsediamento

(Cat. 1-4: un mese di stipendio base)

29 205,17

26 453,96 –

27 512,13

21 163,17 –

23 808,57

22 856,23 –

24 337,65

Rimborsate

Spese di viaggio della famiglia

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Spese di trasloco

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Transizione (% stipendio) (8)

40 % – 65 %

40 % – 65 %

40 % – 65 %

40 % – 65 %

N/D

Assicurazione malattia

Coperto

Coperto

Coperto

Coperto

Coperto

Pensione (% stipendio lordo)

max. 70 %

max. 70 %

max. 70 %

max. 70 %

max. 70 %

 

 

 

 

 

 

Detrazioni:

 

 

 

 

 

Imposta comunitaria

8 % – 45 %

8 % – 45 %

8 % – 45 %

8 % – 45 %

8 % – 45 %

Assicurazione malattia (% stip.)

1,7  %

1,7  %

1,7  %

1,7  %

1,7  %

Prelievo speciale sullo stipendio

7 %

7 %

7 %

7 %

6-7 %

Detrazione pensione

N/D

N/D

N/D

N/D

10,1  %

Numero di persone al termine dell'esercizio

3

8

93

27

118

8.   FATTI INTERVENUTI DOPO LA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO

Alla data della firma dei presenti conti, fatta eccezione per le questioni illustrate in appresso, il contabile della Commissione non aveva constatato né ricevuto segnalazioni di ulteriori questioni rilevanti tali da dover essere riportate separatamente in questa sezione. I conti e le relative note esplicative sono stati redatti sulla base delle informazioni disponibili più recenti, come risulta dalle informazioni riportate.

Ucraina

In conformità della norma contabile dell'UE 19, «Eventi successivi alla data di riferimento», la guerra in Ucraina cominciata nel febbraio 2022 è considerata un fatto che non comporta rettifiche, ossia non richiede adeguamenti degli importi indicati nel presente bilancio al 31 dicembre 2021. Come indicato nella nota 2.4 al 31 dicembre 2021 l'UE detiene prestiti in essere (finanziati da prestiti assunti, cfr. nota 2.11) per 4,7 miliardi di EUR (valore nominale) a favore dell'Ucraina nell'ambito dei programmi AMF ed Euratom.

In virtù della decisione (UE) 2022/313 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 febbraio 2022, la Commissione ha accordato all'Ucraina un ulteriore importo di 1,2 miliardi di EUR di prestiti a titolo del programma AMF, di cui 600 milioni di EUR sono stati erogati nel marzo 2022 e altri 600 milioni di EUR nel maggio 2022.

La BEI inoltre ha concesso prestiti del valore di 2,1 miliardi di EUR all'Ucraina (capitale in essere erogato al 31 dicembre 2021) nell'ambito del suo mandato per i prestiti esterni, che sono garantiti dal bilancio dell'UE (cfr. nota 4.1). Gli importi interessati sono valutati sulla base della situazione a fine esercizio, non al momento della redazione del presente bilancio.

Sulla base dei fatti e delle circostanze al momento della redazione del presente bilancio, in particolare dell'evolversi della situazione, l'effetto finanziario della guerra in Ucraina sulle finanze dell'UE non può essere valutato in modo affidabile.

9.   AMBITO DEL CONSOLIDAMENTO

A.   ENTITÀ CONTROLLATE (55)

1.   Istituzioni e organismi consultivi (11)

Parlamento europeo

Consiglio europeo

Commissione europea

Corte dei conti europea

Corte di giustizia dell'Unione europea

Servizio europeo per l'azione esterna

Garante europeo della protezione dei dati

Comitato economico e sociale europeo

Mediatore europeo

Comitato europeo delle regioni

Consiglio dell'Unione europea

2.   Agenzie dell'UE (42)

2.1.    Agenzie esecutive (7)

Agenzia esecutiva europea per l'istruzione e la cultura (EACEA)

Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l'agricoltura e la sicurezza alimentare (CHAFEA) (fino al 31 marzo 2021)

Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale (HADEA) (dal 1o aprile 2021)

Agenzia esecutiva europea per la ricerca (REA)

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo per l'innovazione e delle PMI (Eismea)

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca (ERCEA)

Agenzia esecutiva europea per il clima, l'infrastruttura e l'ambiente (CINEA)

2.2.    Agenzie decentrate (35)

Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA)

Agenzia europea per i medicinali (EMA)

Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA)

Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE)

Agenzia europea dell'ambiente (AEA)

Autorità bancaria europea (ABE)

Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO)

Agenzia dell'Unione europea per la cibersicurezza (ENISA)

Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL)

Agenzia dell'Unione europea per il programma spaziale (EUSPA)

Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust)

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA)

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC)

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop)

Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia (ACER)

Agenzia di sostegno al BEREC (Ufficio BEREC)

Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex)

Autorità europea del lavoro (ELA) (dal 26 maggio 2021)

Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)

Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie (ERA)

Ufficio comunitario delle varietà vegetali (UCVV)

Agenzia europea di controllo della pesca (EFCA)

Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO)

Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea (AESA)

Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA)

Fondazione europea per la formazione (ETF)

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound)

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT)

Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione nell'attività di contrasto (Europol)

Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA)

Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA)

Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea (CdT)

Impresa comune europea per il progetto ITER e lo sviluppo dell'energia da fusione (Fusion for Energy)

Agenzia dell'Unione europea per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (eu-LISA)

Procura europea (EPPO) (dal 24 giugno 2021)

3.   Altre entità controllate (2)

Comunità europea del carbone e dell'acciaio in liquidazione (CECA i.l.)

Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT)

B.   ENTITÀ COLLEGATE (1)

Fondo europeo per gli investimenti(FEI)

ENTITÀ MINORI

Le entità elencate di seguito non sono state consolidate con il metodo del patrimonio netto negli stati finanziari consolidati dell'UE per il 2021, in ragione della loro non rilevanza.

ENTITÀ MINORI (8)

Impresa comune «Europa biocircolare» (successore legale e universale dell'impresa comune Bioindustrie)

Impresa comune «Aviazione pulita» (successore legale e universale dell'impresa comune Clean Sky 2)

Impresa comune «Idrogeno pulito» (successore legale e universale dell'impresa comune Celle a combustibile e idrogeno 2)

Impresa comune «Ferrovie europee» (successore legale e universale dell'impresa comune Shift2Rail)

Impresa comune «Iniziativa per l'innovazione nel settore della salute» (successore legale e universale dell'impresa comune in materia di medicinali innovativi 2)

Impresa comune «Tecnologie digitali fondamentali» (successore legale e universale dell'impresa comune ECSEL)

Impresa comune «Ricerca ATM nel cielo unico europeo 3» (successore legale e universale dell'impresa comune SESAR)

Impresa comune per il calcolo ad alte prestazioni europeo (impresa comune EuroHPC)

I conti annuali delle predette entità sono disponibili sui rispettivi siti web.

RELAZIONE SULL'ESECUZIONE DEL BILANCIO E NOTE ESPLICATIVE (50)

INDICE

1.

RISULTATO DEL BILANCIO DELL'UE 148

2.

SCHEDA DI CONFRONTO TRA IMPORTI IN BILANCIO E IMPORTI EFFETTIVI 149

3.

NOTE ALLE RELAZIONI SULL'ESECUZIONE DEL BILANCIO 153

3.1.

IL QUADRO DI BILANCIO DELL'UE 153

3.2.

QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE 2021-2027 153

3.3.

RUBRICHE DETTAGLIATE DEL QFP (PROGRAMMI) 155

3.4.

NextGenerationEU 155

3.5.

BILANCIO ANNUALE 156

3.6.

PROVENTI 157

3.7.

RICONCILIAZIONE DEL RISULTATO ECONOMICO CON IL RISULTATO DI BILANCIO 158

4.

ESECUZIONE DEL BILANCIO UE 2021 160

5.

ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO DELL'UE 161

5.1.

RIEPILOGO DELL'ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO DELL'UE 161

6.

ESECUZIONE DELLE SPESE DI BILANCIO DELL'UE 162

6.1.

QFP: RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO 162

6.2.

QFP: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO 163

6.3.

QFP: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO 164

6.4.

QFP: MOVIMENTI DEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL) 165

6.5.

QFP: IMPEGNI DA LIQUIDARE PER ANNO DI ORIGINE 166

6.6.

QFP: IMPEGNI DA LIQUIDARE PER TIPO DI STANZIAMENTO 167

6.7.

QFP DETTAGLIATO: RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO 168

6.8.

QFP DETTAGLIATO: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO 178

6.9.

QFP DETTAGLIATO: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO 188

6.10.

QFP DETTAGLIATO: MOVIMENTI DEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL) 198

6.11.

QFP DETTAGLIATO: IMPEGNI DA LIQUIDARE PER ANNO DI ORIGINE 207

6.12.

QFP DETTAGLIATO: IMPEGNI DA LIQUIDARE PER TIPO DI STANZIAMENTO 213

7.

ESECUZIONE DEL BILANCIO PER ISTITUZIONE 222

7.1.

ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO 222

7.2.

ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO 224

7.3.

ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO 225

8.

ESECUZIONE DEI BILANCI DELLE AGENZIE 226

8.1.

ENTRATE DI BILANCIO 226

8.2.

STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO PER AGENZIA 228

1.   RISULTATO DEL BILANCIO DELL'UE

(in milioni di EUR)

Nota

2021

2020

a

Entrate dell'esercizio

239 596

174 306

b

Pagamenti eseguiti a fronte degli stanziamenti di bilancio dell'esercizio in corso

(226 175 )

(171 721 )

c

Stanziamenti di pagamento riportati all'esercizio N+1

(4 244 )

(2 086 )

d

Annullamento di stanziamenti non utilizzati riportati dall'esercizio N-1

265

78

e

Evoluzione delle entrate con destinazione specifica (B)-(A)

(6 338 )

1 398

 

Stanziamenti non utilizzati alla fine dell'esercizio in corso (A)

14 032

7 694

 

Stanziamenti non utilizzati alla fine dell'esercizio precedente (B)

7 694

9 092

f

Differenze fra i tassi di cambio nell'esercizio

126

(207)

 

Risultato di bilancio

3 230

1 768

Il risultato di bilancio dell'UE è restituito agli Stati membri nel 2021 previa deduzione delle somme dovute. È calcolato a norma dell'articolo 1, paragrafo 1, del regolamento (UE, Euratom) n. 608/2014 del Consiglio (51), che stabilisce misure di esecuzione del sistema delle risorse proprie. Maggiori informazioni sono disponibili al punto 1.5 Calcolo del risultato di bilancio.

a.

Entrate dell'esercizio: tabella 5.1 «Riepilogo dell'esecuzione delle entrate del bilancio dell'UE», colonna 8 «Totale proventi».

b.

Pagamenti eseguiti a fronte degli stanziamenti di bilancio dell'esercizio in corso: tabella 6.3 «QFP: Esecuzione degli stanziamenti di pagamento», colonna 2 «Pagamenti effettuati dal bilancio adottato» e colonna 4 «Pagamenti effettuati da entrate con destinazione specifica».

c.

Stanziamenti di pagamento riportati all'esercizio N+1: tabella 6.3 «QFP: Esecuzione degli stanziamenti di pagamento», colonna 7 «Riporti automatici» più colonna 8 «Riporti su decisione».

d.

Annullamento di stanziamenti di pagamento non utilizzati riportati dall'esercizio N-1: tiene conto dell'importo degli stanziamenti di pagamento riportati (automaticamente e su decisione) alla fine dell'esercizio precedente e dei «Pagamenti effettuati dai riporti» dell'esercizio in corso come da colonna 3 della tabella 6.3 «QFP: Esecuzione degli stanziamenti di pagamento».

e.

Andamento del totale degli stanziamenti delle entrate con destinazione specifica a fine esercizio: calcola la differenza tra l'importo degli stanziamenti di entrate con destinazione specifica alla fine dell'esercizio precedente (valore positivo) e l'importo degli stanziamenti di entrate con destinazione specifica alla fine dell'esercizio in corso (come nella colonna 9 della tabella 6.3 «QFP: Esecuzione degli stanziamenti di pagamento» — valore negativo) per ottenere la variazione netta delle entrate con destinazione specifica nell'esercizio in corso.

f.

Le differenze fra i tassi di cambio comprendono le differenze fra i tassi di cambio realizzate e non realizzate.

2.   SCHEDA DI CONFRONTO TRA IMPORTI IN BILANCIO E IMPORTI EFFETTIVI

Entrate di bilancio

(in milioni di EUR)

 

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Diritti accertati

Proventi

1

Risorse proprie

156 867

156 993

160 869

158 632

 

11 — Contributi zucchero

0

0

1

1

 

12 — Dazi doganali

17 606

17 348

21 274

19 037

 

13 — IVA

17 967

17 941

17 934

17 934

 

14 — RNL

121 294

115 858

115 819

115 819

 

16 — Riduzione del contributo basato sull'RNL concessa a determinati Stati membri

0

11

11

 

17 — Residui di imballaggi di plastica

0

5 847

5 831

5 831

2

Avanzi, saldi e adeguamenti

0

1 769

1 779

1 772

3

Entrate a carattere amministrativo

1 726

1 726

2 306

2 230

4

Entrate finanziarie, interessi di mora e ammende

119

515

18 494

1 633

5

Garanzie di bilancio, operazioni di assunzione e di erogazione di prestiti

0

0

55 501

55 501

6

Entrate, contributi e restituzioni relativi a politiche dell'Unione

7 348

7 008

26 114

19 827

Totale

166 060

168 011

265 063

239 596

di cui NextGenerationEU (NGEU)

55 501

55 501

Spese di bilancio: impegni per rubrica del quadro finanziario pluriennale (QFP)

(in milioni di EUR)

Rubrica del QFP

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Totale stanziamenti disponibili

Impegni assunti

1

Mercato unico, innovazione e agenda digitale

20 817

20 817

34 960

25 683

2

Coesione, resilienza e valori

52 862

53 219

452 326

151 947

 

2a. Coesione economica, sociale e territoriale

48 191

48 191

106 413

48 468

 

2b. Resilienza e valori

4 671

5 029

345 913

103 479

3

Risorse naturali e ambiente

58 569

58 574

79 377

59 723

 

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

40 368

40 371

41 518

40 818

4

Migrazione e gestione delle frontiere

2 279

2 303

2 368

1 644

5

Sicurezza e difesa

1 709

1 706

1 741

1 625

6

Vicinato e resto del mondo

16 097

17 031

17 474

15 372

7

Pubblica amministrazione europea

10 448

10 443

11 404

10 930

 

di cui: spese amministrative delle istituzioni

4 313

4 307

4 879

4 590

O

Non compresi nel QFP

3 922

199

S

Meccanismi di solidarietà all'interno e all'esterno dell'Unione (strumenti speciali)

1 471

2 739

2 759

1 223

Totale

164 251

166 833

606 331

268 345

di cui NextGenerationEU (NGEU)

421 070

143 525

Spese di bilancio: pagamenti per rubrica del quadro finanziario pluriennale (QFP)

(in milioni di EUR)

Rubrica del QFP

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Totale stanziamenti disponibili

Pagamenti effettuati

1

Mercato unico, innovazione e agenda digitale

17 192

16 670

22 478

18 532

2

Coesione, resilienza e valori

66 154

67 614

131 414

126 454

 

2a. Coesione economica, sociale e territoriale

61 868

63 855

79 628

75 591

 

2b. Resilienza e valori

4 286

3 758

51 787

50 863

3

Risorse naturali e ambiente

56 804

56 021

58 310

56 831

 

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

40 354

40 303

41 467

40 760

4

Migrazione e gestione delle frontiere

2 686

2 519

2 734

2 547

5

Sicurezza e difesa

671

714

726

708

6

Vicinato e resto del mondo

10 811

11 455

12 258

10 935

7

Pubblica amministrazione europea

10 450

10 444

12 368

10 705

 

di cui: spese amministrative delle istituzioni

4 313

4 307

5 492

4 436

O

Non compresi nel QFP

3 931

61

S

Meccanismi di solidarietà all'interno e all'esterno dell'Unione (strumenti speciali)

1 293

2 574

2 593

1 223

Totale

166 060

168 011

246 812

227 996

di cui NextGenerationEU (NGEU)

55 501

53 618

Spese di bilancio: impegni da liquidare per rubrica del quadro finanziario pluriennale (QFP)

(in milioni di EUR)

Rubrica del QFP

Impegni da liquidare riportati dal 2020

Liquidazione di impegni riportati dal 2020

Nuovi impegni da liquidare dal 2021

Totale impegni da liquidare

 

1

2

3

4=1+2+3

1

Mercato unico, innovazione e agenda digitale

42 361

(14 410 )

20 766

48 717

2

Coesione, resilienza e valori

183 747

(70 192 )

95 478

209 033

 

2a. Coesione economica, sociale e territoriale

180 084

(68 550 )

41 305

152 839

 

2b. Resilienza e valori

3 662

(1 641 )

54 174

56 195

3

Risorse naturali e ambiente

40 860

(15 330 )

18 161

43 691

 

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

286

(86)

133

333

4

Migrazione e gestione delle frontiere

4 950

(1 872 )

901

3 980

5

Sicurezza e difesa

1 503

(521)

1 415

2 397

6

Vicinato e resto del mondo

28 785

(8 507 )

12 257

32 535

7

Pubblica amministrazione europea

981

(981)

1 075

1 076

 

di cui: spese amministrative delle istituzioni

627

(627)

684

684

O

Non compresi nel QFP

11

(4)

140

147

S

Meccanismi di solidarietà all'interno e all'esterno dell'Unione (strumenti speciali)

0

(0)

Totale

303 197

(111 816 )

150 194

341 575

di cui NextGenerationEU (NGEU)

89 907

89 907

di cui escluso NextGenerationEU (NGEU)

303 197

(111 816 )

60 288

251 668

3.   NOTE ALLE RELAZIONI SULL'ESECUZIONE DEL BILANCIO

3.1.   IL QUADRO DI BILANCIO DELL'UE

La contabilità di bilancio viene tenuta conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario. Il bilancio generale è lo strumento che prevede e autorizza le entrate e le spese dell'Unione ogni anno, entro i massimali e le altre disposizioni stabilite dal QFP, in linea con gli atti legislativi riguardanti i programmi pluriennali adottati a norma di detto quadro.

3.2.   QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE 2021-2027

(in milioni di EURa prezzi correnti)

 

2021

2022

2023

2024

2025

2026

2027

Totale

1.

Mercato unico, innovazione e agenda digitale

20 919

21 288

21 125

20 984

21 272

21 847

22 077

149 512

2.

Coesione, resilienza e valori

52 786

55 314

57 627

60 761

63 387

66 536

70 283

426 694

 

2a.

Coesione economica, sociale e territoriale

48 191

49 739

51 333

53 077

54 873

56 725

58 639

372 577

 

2b.

Resilienza e valori

4 595

5 575

6 294

7 684

8 514

9 811

11 644

54 117

3.

Risorse naturali e ambiente

58 624

56 519

56 849

57 003

57 112

57 332

57 557

400 996

 

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

40 368

41 257

41 518

41 649

41 782

41 913

42 047

290 534

4.

Migrazione e gestione delle frontiere

2 467

3 043

3 494

3 697

4 218

4 315

4 465

25 699

5.

Sicurezza e difesa

1 805

1 868

1 918

1 976

2 215

2 435

2 705

14 922

6.

Vicinato e resto del mondo

16 247

16 802

16 329

15 830

15 304

14 754

15 331

110 597

7.

Pubblica amministrazione europea

10 635

11 058

11 419

11 773

12 124

12 506

12 959

82 474

 

di cui: spese amministrative delle istituzioni

8 216

8 528

9

9 006

9 219

9 464

9 786

62 991

Stanziamenti di impegno

163 483

165 892

168 761

172 024

175 632

179 725

185 377

1 210 894

Totale stanziamenti di pagamento

166 140

167 585

165 542

168 853

172 230

175 674

179 187

1 195 211

Il regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 del Consiglio (52), che stabilisce il QFP per il periodo 2021-2027, è stato adottato il 17 dicembre 2020. Il 18 dicembre 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'adeguamento tecnico del quadro finanziario pluriennale per il 2021 (53). La tabella precedente riporta i massimali del QFP a prezzi correnti, conformemente al deflatore fisso del 2 % annuo di cui all'articolo 4, paragrafo 2, del regolamento QFP. Il 2021 è stato il primo esercizio finanziario del QFP 2021-2027. Il massimale complessivo degli stanziamenti di impegno per il 2021 era fissato a 163 483 milioni di EUR, mentre il corrispondente massimale per gli stanziamenti di pagamento era di 166 140 milioni di EUR.

A norma dell'articolo 312, paragrafo 3, TFUE, il QFP fissa gli importi dei massimali annui per gli stanziamenti di impegno per categoria di spesa («rubriche») e dei massimali annui per gli stanziamenti di pagamento. Le rubriche del QFP corrispondono ai principali settori di attività dell'Unione. La struttura e il contenuto delle rubriche hanno subito modifiche significative rispetto al precedente QFP 2014-2020. Di seguito è riportata la descrizione delle diverse rubriche del QFP 2021-2027.

Il QFP 2021-2027 ammonterà a 1 211 miliardi di EUR (1 074 miliardi di EUR a prezzi del 2018), compreso il Fondo europeo di sviluppo (FES). NextGenerationEU inoltre fornirà un importo aggiuntivo di 806,9 miliardi di EUR (750 miliardi di EUR a prezzi del 2018) sotto forma di impegni fino al 2023 e di pagamenti fino al 2026.

Per la procedura di bilancio annuale, la nomenclatura di bilancio è ulteriormente strutturata per «cluster» strategici, per indicare con maggiore chiarezza in che modo i singoli programmi di spesa contribuiscono agli obiettivi strategici dell'Unione.

Rubrica 1 — Mercato unico, innovazione e agenda digitale

Questa rubrica comprende sei programmi fondamentali dell'UE a sostegno degli ambiti di ricerca e innovazione, trasformazione digitale, infrastrutture strategiche, rafforzamento del mercato unico e progetti spaziali strategici. I programmi di questa rubrica comprendono Orizzonte Europa, il fondo InvestEU, il meccanismo per collegare l'Europa, il programma per il mercato unico e il programma spaziale europeo.

Programmi di questa rubrica che ricevono contributi da NGEU (entrate con destinazione specifica esterne): Orizzonte Europa e fondo InvestEU.

Rubrica 2 — Crescita sostenibile: risorse naturali

Questa rubrica è suddivisa in due sottorubriche: coesione economica, sociale e territoriale (2a), e resilienza e valori (2b).

Le spese a titolo di questa rubrica mirano a rafforzare la resilienza e la coesione tra gli Stati membri dell'UE. Il finanziamento contribuisce a ridurre le disparità tra le regioni dell'UE e al loro interno, nonché tra gli Stati membri e al loro interno, e a promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio (Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo di coesione, Fondo sociale europeo plus). Sostiene inoltre la solidarietà e la cooperazione dell'Unione nella preparazione e nella risposta alle catastrofi (meccanismo unionale di protezione civile e RescEU). I programmi compresi in questa rubrica inoltre cercano di rendere l'UE più resiliente alle sfide attuali e future investendo nella transizione verde e digitale, nei giovani (Erasmus), nella salute (EU4Health) e in azioni per tutelare i valori dell'UE (giustizia, diritti e valori) e promuovere la diversità culturale (Europa creativa).

Questa rubrica comprende il dispositivo per la ripresa e la resilienza, alimentato dall'ampia maggioranza dei finanziamenti forniti da NGEU nel periodo 2021-2023. Altri programmi di questa rubrica che ricevono contributi da NGEU (entrate con destinazione specifica esterne): REACT-EU, meccanismo unionale di protezione civile (RescEU).

(in milioni di EUR)

Programma QFP

Stanziamenti di impegno

Impegni assunti

Stanziamenti di pagamento

Pagamenti effettuati

Impegni da liquidare a fine 2021

Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)

31 458

24 038

6 058

4 926

19 112

Fondo sociale europeo (FSE)

19 161

15 435

2 267

2 081

13 354

Totale pacchetto REACT-EU

50 620

39 473

8 325

7 007

32 466

Rubrica 3 — Risorse naturali e ambiente

Le spese a titolo di questa rubrica riguardano l'agricoltura sostenibile (politica agricola comune) e la politica per la pesca e gli affari marittimi (Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura), nonché programmi dedicati alla protezione dell'ambiente e all'azione per il clima (programma LIFE, fondo per una transizione giusta).

Programmi di questa rubrica che ricevono contributi da NGEU (entrate con destinazione specifica esterne): sviluppo rurale, fondo per una transizione giusta.

Rubrica 4 — Migrazione e gestione delle frontiere

I programmi (Fondo Asilo, migrazione e integrazione, Fondo per la gestione integrata delle frontiere) e le agenzie decentrate (quali l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) e l'Agenzia dell'Unione europea per l'asilo) finanziati a titolo di questa rubrica affrontano le sfide legate alla migrazione e alla gestione delle frontiere esterne dell'UE e alla salvaguardia del meccanismo di asilo all'interno dell'UE.

Rubrica 5 — Sicurezza e difesa

Questa rubrica riflette la necessità di una maggiore cooperazione a livello dell'Unione per far fronte alle minacce alla sicurezza e accrescere la sua autonomia strategica. Comprende programmi intesi a migliorare la sicurezza dei cittadini europei (Fondo Sicurezza interna), rafforzare le capacità di difesa dell'Europa (Fondo europeo per la difesa) e fornire gli strumenti necessari per rispondere alle minacce per la sicurezza interne ed esterne.

Rubrica 6 — Vicinato e resto del mondo

I programmi di questa rubrica rafforzano l'impatto socioeconomico dell'UE nel suo vicinato, nei paesi in via di sviluppo e nel resto del mondo. Il nuovo strumento NDICI-Europa globale combina vari strumenti di finanziamento esterno precedenti dell'UE, ivi compresa la cooperazione con i paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) precedentemente finanziata dal Fondo europeo di sviluppo. La rubrica comprende anche l'assistenza ai paesi che si preparano all'adesione all'UE (assistenza preadesione) e il programma di aiuto umanitario dell'Unione.

Rubrica 7 — Pubblica amministrazione europea

Questa rubrica copre le spese amministrative di tutte le istituzioni, le pensioni e le scuole europee.

Rubrica 9 — Strumenti speciali

I meccanismi di flessibilità del bilancio dell'UE consentono all'Unione di mobilitare i fondi necessari per far fronte a circostanze impreviste, quali crisi e situazioni di emergenza. Nella nomenclatura e nell'esecuzione annuale del bilancio sono indicati nella «rubrica 9», benché possano essere mobilitati al di sopra dei massimali di spesa del QFP. L'ambito di applicazione, la dotazione finanziaria e le modalità operative sono previsti dal regolamento QFP e dall'accordo interistituzionale. Essi assicurano inoltre che le risorse di bilancio possano rispondere all'evoluzione delle priorità, in modo che ogni euro sia utilizzato dove è più necessario.

3.3.   RUBRICHE DETTAGLIATE DEL QFP (PROGRAMMI)

Le rubriche del QFP sono ulteriormente ripartite in rubriche dettagliate, che corrispondono ai principali programmi di spesa (ad esempio Orizzonte 2020, Erasmus+, ecc.). Le basi giuridiche sottostanti all'esecuzione del bilancio sono adottate a tale livello di programma. I programmi sono la struttura comunemente utilizzata per informare in merito all'attuazione e ai risultati. Le tabelle per programma sono disponibili nelle relazioni sull'esecuzione del bilancio (cfr. tabelle 6.7 — 6.12).

3.4.   NextGenerationEU

Con un bilancio di 421,1 miliardi di EUR per il sostegno non rimborsabile (sovvenzioni), NGEU esercita un impatto rilevante sui bilanci annuali dell'UE dal 2021 al 2026 e sulla loro esecuzione. Nel 2021 l'intero importo è stato iscritto in bilancio come stanziamenti di entrate con destinazione specifica. Tutti gli impegni per il sostegno non rimborsabile saranno contratti entro il 31 dicembre 2023 e saranno onorati con pagamenti entro il 31 dicembre 2026, a norma dell'articolo 3, paragrafi 4 e 9, del regolamento EURI (54).

Per una panoramica generale delle attività di NGEU, consultare i punti 2.2 e 2.3 degli Aspetti finanziari salienti dell'esercizio.

3.5.   BILANCIO ANNUALE

La procedura di adozione del bilancio è stabilita nell'articolo 314 del trattato sul funzionamento dell'UE. Il diagramma seguente presenta le scadenze e le fasi dell'adozione del bilancio.

Image 13

La struttura del bilancio consiste per la Commissione in stanziamenti amministrativi e operativi. Le altre istituzioni dispongono infatti soltanto di stanziamenti amministrativi. Inoltre il bilancio distingue due tipi di stanziamenti: non dissociati e dissociati. Gli stanziamenti non dissociati sono destinati al finanziamento delle operazioni a carattere annuale (che rispondono al principio dell'annualità del bilancio). Gli stanziamenti dissociati sono utilizzati per conciliare il principio dell'annualità del bilancio con la necessità di finanziare azioni pluriennali la cui realizzazione si estende su più esercizi. Gli stanziamenti dissociati si scompongono in stanziamenti di impegno e stanziamenti di pagamento:

stanziamenti di impegno: coprono il costo totale delle obbligazioni giuridiche contratte nell'esercizio finanziario corrente per operazioni che si estendono su più esercizi. Tuttavia gli impegni di bilancio per azioni la cui realizzazione si estende su più esercizi possono essere ripartiti su più esercizi in frazioni annue, qualora previsto dall'atto di base;

stanziamenti di pagamento: coprono le spese derivanti dall'esecuzione degli impegni contratti nel corso dell'esercizio e/o di esercizi precedenti.

Nei conti questi tipi di finanziamenti sono raggruppati in due voci principali:

gli stanziamenti del bilancio definitivo adottato; e

ulteriori stanziamenti contenenti:

importi riportati dall'esercizio precedente (il regolamento finanziario consente, in un numero limitato di casi, il riporto all'esercizio corrente degli importi non spesi nell'esercizio precedente); e

entrate con destinazione specifica derivanti da rimborsi, contributi di terze parti/paesi terzi a programmi dell'UE e attività svolte per terze parti, che sono iscritte direttamente nelle linee di bilancio di spesa corrispondenti e costituiscono il terzo pilastro del finanziamento.

Tutti i tipi di finanziamento formano insieme gli stanziamenti disponibili.

3.6.   PROVENTI

3.6.1.   Entrate da risorse proprie

La stragrande maggioranza delle entrate proviene da risorse proprie, che si suddividono nelle seguenti categorie:

1)

risorse proprie tradizionali (RPT): nel 2021 hanno rappresentato circa il 12 % delle entrate da risorse proprie;

2)

risorsa basata sull'imposta sul valore aggiunto (IVA): nel 2021 ha rappresentato circa l'11 % delle entrate da risorse proprie;

3)

risorsa basata sui rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati: nel 2021 ha rappresentato circa il 4 % delle entrate da risorse proprie;

4)

risorsa basata sul reddito nazionale lordo (RNL): nel 2021 ha rappresentato circa il 73 % delle entrate da risorse proprie.

La decisione (UE, Euratom) 2020/2053 del Consiglio, del 14 dicembre 2020, relativa al sistema delle risorse proprie dell'Unione europea (decisione sulle risorse proprie 2020), specifica le categorie di risorse proprie e stabilisce i metodi per il rispettivo calcolo. Detta decisione è entrata in vigore il 1o giugno 2021 ed è stata applicata retroattivamente a decorrere dal 1o gennaio 2021.

La decisione sulle risorse proprie 2020 stabilisce che l'importo totale delle risorse proprie attribuite all'Unione per gli stanziamenti annuali di pagamento non supera l'1,40 % della somma dell'RNL di tutti gli Stati membri. La decisione inoltre conferisce alla Commissione, in via eccezionale e temporanea, il potere di contrarre sui mercati dei capitali prestiti fino a 750 miliardi di EUR a prezzi del 2018 per conto dell'Unione, per far fronte alle conseguenze della pandemia di COVID-19 tramite lo strumento per la ripresa NextGenerationEU. I massimali delle risorse proprie per gli stanziamenti di pagamento saranno incrementati in via temporanea di 0,6 punti percentuali per coprire tutte le passività derivanti dai prestiti contratti.

Dal 2021 le altre entrate del bilancio dell'UE comprendono i contributi finanziari dal Regno Unito a copertura delle sue passività nei confronti dell'UE e le passività dell'UE nei confronti del Regno Unito derivanti dal periodo 2014-2020.

3.6.2.   Risorse proprie tradizionali (RPT)

Le RPT sono costituite da dazi doganali, applicati alle importazioni da paesi terzi, riscossi dagli Stati membri per conto dell'UE. Gli Stati membri tuttavia ne trattengono il 25 % a copertura delle spese di riscossione. Tutti gli importi accertati delle RPT devono essere rilevati in una delle contabilità seguenti, tenute dalle autorità competenti:

nella contabilità ordinaria, a norma dell'articolo 6, paragrafo 3, del regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio: tutti gli importi recuperati o garantiti;

nella contabilità separata, sempre a norma dell'articolo di cui sopra: tutti gli importi non ancora recuperati e/o non garantiti; possono essere iscritti in questa contabilità anche gli importi garantiti ma contestati.

Gli Stati membri devono versare le RPT sul conto della Commissione tramite la loro tesoreria o la banca centrale nazionale, al più tardi il primo giorno feriale dopo il 19o giorno del secondo mese successivo a quello nel corso del quale ha avuto luogo l'accertamento (o il recupero nel caso del conto separato).

3.6.3.   Imposta sul valore aggiunto (IVA)

La risorsa propria basata sull'imposta sul valore aggiunto (IVA) è calcolata sulle basi IVA degli Stati membri, che sono state a tal fine armonizzate in conformità delle norme dell'UE. Un'aliquota di prelievo uniforme dello 0,30 % si applica all'importo complessivo dell'IVA incassata da ciascuno Stato membro per tutte le forniture imponibili, diviso per l'aliquota IVA media ponderata. La base IVA è limitata al 50 % dell'RNL di ogni singolo Stato membro.

3.6.4.   Residui di imballaggi di plastica non riciclati

Un'aliquota uniforme di prelievo di 0,80 EUR per chilogrammo si applica sul peso dei rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati generati in ciascuno Stato membro. I rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati in un determinato anno sono calcolati come differenza tra i rifiuti di imballaggio di plastica prodotti in uno Stato membro in tale anno e i rifiuti di imballaggio di plastica riciclati nello stesso anno. Bulgaria, Cechia, Estonia, Grecia, Spagna, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Slovacchia hanno diritto a specifiche riduzioni forfettarie annue da applicare ai rispettivi contributi alle risorse proprie basate sulla plastica.

3.6.5.   Reddito nazionale lordo (RNL)

La risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo (RNL) viene utilizzata per finanziare la parte del bilancio non coperta da altre fonti di entrate. All'RNL di ogni Stato membro è applicata un'aliquota uniforme di prelievo, stabilita in conformità delle norme dell'UE.

Le risorse basate sull'IVA e sull'RNL sono determinate in base alle previsioni sulle pertinenti basi imponibili formulate al momento dell'elaborazione del progetto di bilancio. Queste previsioni sono successivamente riviste e aggiornate nel corso dell'esercizio contabile interessato mediante bilancio rettificativo. La differenza tra gli importi dovuti dagli Stati membri in riferimento alle basi imponibili effettive e gli importi effettivamente versati in base alle previsioni (riviste), di valore sia positivo che negativo, è richiesta dalla Commissione agli Stati membri per il primo giorno feriale del mese di giugno del secondo anno successivo all'esercizio in questione. Durante i quattro esercizi successivi possono ancora essere apportate correzioni alle basi imponibili effettive delle risorse basate sull'IVA e sull'RNL, a meno che vengano formulate riserve. Tali riserve rappresentano potenziali crediti verso gli Stati membri di importo incerto, perché il loro impatto finanziario non può essere stimato con esattezza. Quando è possibile determinare l'importo esatto, le corrispondenti risorse basate sull'IVA o sull'RNL sono richieste o in occasione dell'esercizio di determinazione dei saldi IVA e RNL o mediante singole richieste di fondi.

3.6.6.   Riduzione lorda

Per il periodo 2021-2027, gli Stati membri seguenti beneficiano di una riduzione lorda del rispettivo contributo annuo basato sull'RNL, pari a 565 milioni di EUR per l'Austria, 377 milioni di EUR per la Danimarca, 3 671 milioni di EUR per la Germania, 1 921 milioni di EUR per i Paesi Bassi e 1 069 milioni di EUR per la Svezia. Tali riduzioni lorde sono calcolate a prezzi del 2020 e finanziate da tutti gli Stati membri.

3.7.   RICONCILIAZIONE DEL RISULTATO ECONOMICO CON IL RISULTATO DI BILANCIO

(in milioni di EUR)

 

2021

2020

RISULTATO ECONOMICO DELL'ESERCIZIO

(42 100 )

57 416

Proventi

 

 

Diritti accertati nell'esercizio corrente ma non ancora riscossi

(7 068 )

(1 295 )

Diritti accertati in esercizi precedenti e riscossi nell'esercizio corrente

64 356

3 886

Ratei attivi (netti)

(5 434 )

(48 762 )

 

51 854

(46 171 )

Spese

 

 

Ratei passivi (netti)

53 108

8 258

Spese dell'esercizio precedente pagate nell'esercizio corrente

(1 046 )

(457)

Prefinanziamento netto

(47 608 )

(17 547 )

Stanziamenti di pagamento riportati all'esercizio successivo

(4 449 )

(2 268 )

Pagamenti effettuati a fronte di stanziamenti di pagamento inutilizzati riportati o annullati

(4 047 )

3 248

Variazioni degli accantonamenti

1 032

3 873

Altro

(3 577 )

(4 441 )

 

(6 587 )

(9 334 )

Risultato economico Agenzie e CECA i.l.

61

(142)

RISULTATO DI BILANCIO DELL'ESERCIZIO

3 230

1 768

In conformità del regolamento finanziario, il risultato economico dell'esercizio è calcolato in base ai principi della contabilità per competenza e delle norme contabili dell'UE, mentre il risultato di bilancio si basa su regole modificate della contabilità di cassa. Poiché il risultato economico e il risultato di bilancio si riferiscono alle medesime operazioni sottostanti, fatta eccezione per le altre fonti di entrate e le spese (fuori bilancio) delle agenzie e della CECA in liquidazione, che figurano soltanto nel risultato economico dell'esercizio, la riconciliazione del risultato economico dell'esercizio con il risultato di bilancio è un utile controllo di coerenza.

Elementi di riconciliazione — Proventi

Le entrate di bilancio effettive di un esercizio finanziario corrispondono alle entrate riscosse in relazione ai diritti accertati nel corso dell'esercizio e agli incassi relativi ai diritti accertati in esercizi precedenti. Pertanto ai fini della riconciliazione i diritti accertati nell'esercizio in corso ma non ancora riscossi devono essere detratti dal risultato economico, perché non fanno parte delle entrate di bilancio. Al contrario, ai fini della riconciliazione i diritti accertati negli esercizi precedenti e riscossi nell'esercizio in corso devono essere aggiunti al risultato economico.

I ratei attivi consistono principalmente in ratei attivi relativi a recesso del Regno Unito dall'UE, rettifiche finanziarie, risorse proprie, interessi e dividendi. Si tiene conto solo dell'effetto netto, ossia i ratei attivi per l'esercizio in corso meno gli storni dei ratei attivi dell'esercizio precedente.

Elementi di riconciliazione — Spese

I ratei passivi consistono principalmente in ratei iscritti a fini di chiusura dell'esercizio, ossia le spese ammissibili sostenute dai beneficiari dei fondi dell'UE, ma non ancora comunicate alla Commissione. Si tiene conto solo dell'effetto netto, ossia i ratei passivi per l'esercizio in corso meno gli storni dei ratei passivi dell'esercizio precedente. I pagamenti effettuati durante l'esercizio corrente e relativi a fatture registrate in esercizi precedenti rientrano nella spesa di bilancio dell'esercizio corrente e devono pertanto essere aggiunti al risultato economico a fini di riconciliazione.

L'effetto netto del prefinanziamento è la combinazione 1) dei nuovi importi di prefinanziamento versati nell'esercizio in corso e rilevati come spese di bilancio dell'esercizio e 2) della compensazione dei prefinanziamenti, mediante accettazione delle spese ammissibili durante l'esercizio in corso. Queste ultime rappresentano spese di competenza, ma non spese di bilancio, dal momento che il pagamento del prefinanziamento iniziale era già stato considerato come spesa di bilancio al momento del relativo versamento.

Oltre ai pagamenti effettuati a fronte degli stanziamenti dell'esercizio, gli stanziamenti dell'esercizio riportati all'esercizio successivo devono anch'essi essere inclusi nel calcolo del risultato di bilancio (conformemente all'articolo 1, paragrafo 1, del regolamento (UE, Euratom) n. 608/2014). La stessa regola si applica ai pagamenti di bilancio effettuati nell'esercizio in corso a fronte degli stanziamenti riportati da esercizi precedenti e agli annullamenti di stanziamenti di pagamento non utilizzati.

Le variazioni degli accantonamenti riguardano stime di fine esercizio formulate negli stati finanziari (principalmente benefici per i dipendenti) che non incidono sulla contabilità di bilancio. Tra gli altri importi di riconciliazione rientrano vari elementi quali gli ammortamenti delle attività, le acquisizioni di attività, i pagamenti per leasing finanziari e partecipazioni finanziarie, che formano oggetto di un trattamento differente in termini di contabilità finanziaria e di contabilità economico-patrimoniale.

Elemento di riconciliazione — Risultato economico agenzie e CECA in liquidazione

Il risultato di bilancio dell'esercizio è un dato non consolidato e non comprende le altre fonti (fuori bilancio) di entrate e le spese delle agenzie consolidate e della CECA i.l. (cfr. nota 6). Per riconciliare il risultato economico dell'esercizio (dato consolidato che comprende tali importi) con il risultato di bilancio dell'esercizio, l'intero risultato economico consolidato dell'esercizio delle agenzie e della CECA i.l. è presentato come elemento di riconciliazione.

4.   ESECUZIONE DEL BILANCIO UE 2021

Cfr. sezione 4, «Sintesi dell'esecuzione del bilancio» negli aspetti finanziari salienti dell'esercizio per le note esplicative sull'esecuzione del bilancio 2021 per quanto riguarda entrate e spese, impegni da liquidare e risultati di bilancio.

5.   ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO DELL'UE

5.1.   RIEPILOGO DELL'ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO DELL'UE

(in milioni di EUR)

Denominazione

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Proventi

Entrate in % sul bilancio

Da liquidare

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Esercizio in corso

Riportati

Totale

Su diritti dell'esercizio in corso

Su diritti riportati

Totale

1

2

3

4

5=3+4

6

7

8=6+7

9=8/2

10=5-8

1

Risorse proprie

156 867

156 993

158 629

2 241

160 869

158 624

8

158 632

101 %

2 237

 

11 — Contributi zucchero

0

0

1

1

1

1

(0)

 

12 — Dazi doganali

17 606

17 348

19 033

2 241

21 274

19 028

8

19 037

110 %

2 237

 

13 — IVA

17 967

17 941

17 934

17 934

17 934

17 934

100 %

 

14 — RNL

121 294

115 858

115 819

115 819

115 819

115 819

100 %

 

16 — Riduzione del contributo basato sull'RNL concessa a determinati Stati membri

0

11

11

11

11

 

17 — Residui di imballaggi di plastica

0

5 847

5 831

5 831

5 831

5 831

100 %

2

Avanzi, saldi e adeguamenti

0

1 769

1 772

7

1 779

1 772

1 772

100 %

7

3

Entrate a carattere amministrativo

1 726

1 726

2 254

52

2 306

2 195

35

2 230

129 %

76

4

Entrate finanziarie, interessi di mora e ammende

119

515

2 082

16 412

18 494

1 060

573

1 633

317 %

16 861

5

Garanzie di bilancio, operazioni di assunzione e di erogazione di prestiti

0

0

55 501

55 501

55 501

55 501

6

Entrate, contributi e restituzioni relativi a politiche dell'Unione

7 348

7 008

25 403

711

26 114

19 359

468

19 827

283 %

6 287

Totale

166 060

168 011

245 641

19 422

265 063

238 511

1 085

239 596

143 %

25 467

6.   ESECUZIONE DELLE SPESE DI BILANCIO DELL'UE

6.1.   QFP: RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO

(in milioni di EUR)

Rubrica del QFP

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Stanziamenti di bilancio

Stanziamenti supplementari

Totale stanziamenti disponibili

Stanziamenti di bilancio

Stanziamenti supplementari

Totale stanziamenti disponibili

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e storni

Bilancio definitivo adottato

Riporti

Entrate con destinazione specifica

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e storni

Bilancio definitivo adottato

Riporti

Entrate con destinazione specifica

1

2

3=1+2

4

5

6=3+ 4+5

7

8

9=7+8

10

11

12=9+ 10+11

1

Mercato unico, innovazione e agenda digitale

20 817

1

20 817

33

14 110

34 960

17 192

(521)

16 670

137

5 671

22 478

2

Coesione, resilienza e valori

52 862

358

53 219

9

399 098

452 326

66 154

1 460

67 614

426

63 375

131 414

 

2a. Coesione economica, sociale e territoriale

48 191

0

48 191

8

58 215

106 413

61 868

1 987

63 855

13

15 760

79 628

 

2b. Resilienza e valori

4 671

358

5 029

1

340 883

345 913

4 286

(527)

3 758

413

47 615

51 787

3

Risorse naturali e ambiente

58 569

5

58 574

475

20 328

79 377

56 804

(783)

56 021

499

1 790

58 310

 

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

40 368

4

40 371

475

672

41 518

40 354

(51)

40 303

493

672

41 467

4

Migrazione e gestione delle frontiere

2 279

24

2 303

65

2 368

2 686

(167)

2 519

4

210

2 734

5

Sicurezza e difesa

1 709

(3)

1 706

35

1 741

671

43

714

0

12

726

6

Vicinato e resto del mondo

16 097

934

17 031

443

17 474

10 811

644

11 455

37

766

12 258

7

Pubblica amministrazione europea

10 448

(5)

10 443

85

876

11 404

10 450

(5)

10 444

1 045

879

12 368

 

di cui: spese amministrative delle istituzioni

4 313

(6)

4 307

85

488

4 879

4 313

(6)

4 307

695

489

5 492

O

Non compresi nel QFP

3 922

3 922

3 931

3 931

S

Meccanismi di solidarietà all'interno e all'esterno dell'Unione (strumenti speciali)

1 471

1 269

2 739

20

2 759

1 293

1 280

2 574

0

20

2 593

Totale

164 251

2 582

166 833

602

438 896

606 331

166 060

1 951

168 011

2 149

76 653

246 812

6.2.   QFP: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO

(in milioni di EUR)

Rubrica del QFP

Totale stanziamenti disponibili

Impegni assunti

Stanziamenti riportati al 2022

Stanziamenti da annullare

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

dal bilancio definitivo adottato

da entrate con destinazione specifica

Totale

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+3 +4

6=5/1

7

8

9=7+8

10

11

12

13=10+ 11+12

1

Mercato unico, innovazione e agenda digitale

34 960

20 700

33

4 950

25 683

73 %

113

9 160

9 273

4

1

4

2

Coesione, resilienza e valori

452 326

6 760

9

145 178

151 947

34 %

0

253 653

253 653

46 460

267

46 726

 

2a. Coesione economica, sociale e territoriale

106 413

1 751

8

46 709

48 468

46 %

11 240

11 240

46 439

265

46 705

 

2b. Resilienza e valori

345 913

5 009

1

98 469

103 479

30 %

0

242 413

242 413

20

1

22

3

Risorse naturali e ambiente

79 377

56 094

470

3 160

59 723

75 %

686

16 779

17 466

1 794

5

389

2 188

 

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

41 518

39 679

470

669

40 818

98 %

686

2

689

6

5

0

11

4

Migrazione e gestione delle frontiere

2 368

1 626

19

1 644

69 %

47

47

677

0

677

5

Sicurezza e difesa

1 741

1 597

28

1 625

93 %

7

7

109

0

109

6

Vicinato e resto del mondo

17 474

15 130

242

15 372

88 %

1 900

200

2 100

2

1

2

7

Pubblica amministrazione europea

11 404

10 286

85

559

10 930

96 %

22

315

337

135

2

137

 

di cui: spese amministrative delle istituzioni

4 879

4 171

85

335

4 590

94 %

22

153

175

114

1

115

O

Non compresi nel QFP

3 922

199

199

5 %

3 723

3 723

S

Meccanismi di solidarietà all'interno e all'esterno dell'Unione (strumenti speciali)

2 759

1 223

1 223

44 %

1 343

7

1 350

173

13

186

Totale

606 331

113 415

596

154 334

268 345

44 %

4 065

283 891

287 956

49 354

5

671

50 030

6.3.   QFP: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO

(in milioni di EUR)

Rubrica del QFP

Totale stanziamenti disponibili

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati al 2022

Stanziamenti da annullare

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

dal bilancio definitivo adottato

da entrate con destinazione specifica

Totale

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+ 3+4

6=5/1

7

8

9=7+8

10

11

12

13=10+ 11+12

1

Mercato unico, innovazione e agenda digitale

22 478

16 495

115

1 922

18 532

82 %

151

3 744

3 895

25

22

5

51

2

Coesione, resilienza e valori

131 414

67 577

239

58 639

126 454

96 %

27

4 733

4 760

10

187

3

200

 

2a. Coesione economica, sociale e territoriale

79 628

63 849

11

11 731

75 591

95 %

3

4 029

4 032

3

2

0

5

 

2b. Resilienza e valori

51 787

3 728

228

46 908

50 863

98 %

24

704

728

7

185

3

195

3

Risorse naturali e ambiente

58 310

55 312

492

1 027

56 831

97 %

693

762

1 455

17

7

0

24

 

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

41 467

39 605

486

669

40 760

98 %

687

2

689

11

7

0

18

4

Migrazione e gestione delle frontiere

2 734

2 515

3

29

2 547

93 %

3

181

184

2

1

0

3

5

Sicurezza e difesa

726

703

0

4

708

97 %

5

7

12

6

0

0

6

6

Vicinato e resto del mondo

12 258

10 443

34

458

10 935

89 %

1 008

308

1 317

3

3

0

6

7

Pubblica amministrazione europea

12 368

9 316

938

452

10 705

87 %

991

422

1 412

138

108

5

251

 

di cui: spese amministrative delle istituzioni

5 492

3 537

618

281

4 436

81 %

653

205

858

117

77

3

198

O

Non compresi nel QFP

3 931

61

61

2 %

3 870

3 870

S

Meccanismi di solidarietà all'interno e all'esterno dell'Unione (strumenti speciali)

2 593

1 208

0

14

1 223

47 %

1 365

5

1 371

Totale

246 812

163 568

1 821

62 607

227 996

92 %

4 244

14 032

18 275

199

327

14

541

6.4.   QFP: MOVIMENTI DEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL)

(in milioni di EUR)

Rubrica del QFP

Impegni ancora da liquidare alla fine dell'esercizio precedente

Impegni dell'esercizio in corso

Totale impegni in sospeso a fine esercizio

Impegno riportato dall'esercizio precedente

Disimpegni/ Rivalutazioni/ Annullamenti

Pagamenti

Impegni da liquidare a fine esercizio

Impegni assunti nell'esercizio

Pagamenti

Annullamento di impegni non riportabili

Impegni da liquidare a fine esercizio

1

2

3

4=1+2+3

5

6

7

8=5+6+7

9=4+8

1

Mercato unico, innovazione e agenda digitale

42 361

(777)

(13 632 )

27 951

25 683

(4 900 )

(17)

20 766

48 717

2

Coesione, resilienza e valori

183 747

(205)

(69 986 )

113 555

151 947

(56 468 )

(1)

95 478

209 033

 

2a. Coesione economica, sociale e territoriale

180 084

(123)

(68 428 )

111 534

48 468

(7 163 )

(0)

41 305

152 839

 

2b. Resilienza e valori

3 662

(82)

(1 559 )

2 021

103 479

(49 305 )

(0)

54 174

56 195

3

Risorse naturali e ambiente

40 860

(61)

(15 269 )

25 530

59 723

(41 562 )

(0)

18 161

43 691

 

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

286

(10)

(76)

200

40 818

(40 685 )

133

333

4

Migrazione e gestione delle frontiere

4 950

(68)

(1 804 )

3 078

1 644

(743)

901

3 980

5

Sicurezza e difesa

1 503

(23)

(498)

981

1 625

(209)

(0)

1 415

2 397

6

Vicinato e resto del mondo

28 785

(687)

(7 821 )

20 278

15 372

(3 115 )

(0)

12 257

32 535

7

Pubblica amministrazione europea

981

(124)

(857)

0

10 930

(9 848 )

(6)

1 075

1 076

 

di cui: spese amministrative delle istituzioni

627

(92)

(535)

4 590

(3 901 )

(6)

684

684

O

Non compresi nel QFP

11

(2)

(3)

6

199

(58)

140

147

S

Meccanismi di solidarietà all'interno e all'esterno dell'Unione (strumenti speciali)

0

(0)

1 223

(1 223 )

Totale

303 197

(1 946 )

(109 870 )

191 381

268 345

(118 126 )

(24)

150 194

341 575

6.5.   QFP: IMPEGNI DA LIQUIDARE PER ANNO DI ORIGINE

(in milioni di EUR)

 

< 2015

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

Totale

1

Mercato unico, innovazione e agenda digitale

579

497

1 020

2 025

3 632

8 014

11 812

21 138

48 717

2

Coesione, resilienza e valori

2 546

404

911

8 637

16 907

33 036

51 058

95 534

209 033

3

Risorse naturali e ambiente

328

1 222

1 128

1 065

2 486

7 231

12 071

18 161

43 691

4

Migrazione e gestione delle frontiere

17

2

66

195

517

865

1 414

904

3 980

5

Sicurezza e difesa

37

4

47

129

159

241

364

1 415

2 397

6

Vicinato e resto del mondo

1 258

642

1 185

2 139

3 458

5 493

6 041

12 319

32 535

7

Pubblica amministrazione europea

0

0

0

1 075

1 076

O

Non compresi nel QFP

1

6

140

147

S

Meccanismi di solidarietà all'interno e all'esterno dell'Unione (strumenti speciali)

Totale

4 765

2 771

4 357

14 190

27 158

54 881

82 766

150 687

341 575

L'insediamento della nuova Commissione ha comportato una riorganizzazione interna dei servizi. La riassegnazione delle relative operazioni ha determinato il riporto degli importi in essere da un esercizio all'altro. L'importo complessivo degli impegni da liquidare è rimasto invariato.

6.6.   QFP: IMPEGNI DA LIQUIDARE PER TIPO DI STANZIAMENTO

(in milioni di EUR)

 

Da stanziamenti di bilancio

Da stanziamenti delle entrate con destinazione specifica

Totale impegni da liquidare a fine 2021

Impegno riportato dal 2020

Adegua menti

Impegni assunti

Pagamenti effettuati

Importo restante da liquidare

Impegno riportato dal 2020

Adegua menti

Impegni assunti

Pagamenti effettuati

Importo restante da liquidare

1

2

3

4

5=1+2+3-4

6

7

8

9

10=6+7+8-9

11=5+10

1

Mercato unico, innovazione e agenda digitale

37 889

(580)

20 733

16 702

41 340

4 472

(215)

4 950

1 830

7 377

48 717

2

Coesione, resilienza e valori

160 278

(198)

6 769

71 281

95 569

23 468

(8)

145 178

55 174

113 465

209 033

 

2a. Coesione economica, sociale e territoriale

157 017

(123)

1 759

67 174

91 479

23 067

(0)

46 709

8 416

61 360

152 839

 

2b. Resilienza e valori

3 261

(75)

5 009

4 106

4 090

401

(8)

98 469

46 757

52 105

56 195

3

Risorse naturali e ambiente

40 438

(61)

56 563

56 086

40 854

423

(0)

3 160

745

2 837

43 691

 

di cui: spese connesse al mercato e pagamenti diretti

286

(10)

40 149

40 091

333

669

669

333

4

Migrazione e gestione delle frontiere

4 679

(64)

1 626

2 480

3 760

271

(3)

19

67

219

3 980

5

Sicurezza e difesa

1 489

(22)

1 597

700

2 364

13

(1)

28

8

33

2 397

6

Vicinato e resto del mondo

27 712

(670)

15 130

10 506

31 666

1 074

(17)

242

429

869

32 535

7

Pubblica amministrazione europea

901

(92)

10 371

10 215

964

80

(37)

559

490

111

1 076

 

di cui: spese amministrative delle istituzioni

591

(66)

4 256

4 155

626

36

(32)

335

281

57

684

O

Non compresi nel QFP

 

 

11

(2)

199

61

147

147

S

Meccanismi di solidarietà all'interno e all'esterno dell'Unione (strumenti speciali)

0

1 223

1 223

 

 

 

 

 

Totale

273 386

(1 687 )

114 011

169 192

216 518

29 811

(283)

154 334

58 805

125 057

341 575

6.7.   QFP DETTAGLIATO: RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO

(in milioni di EUR)

Programma

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Stanziamenti di bilancio

Stanziamenti supplementari

Totale stanziamenti disponibili

Stanziamenti di bilancio

Stanziamenti supplementari

Totale stanziamenti disponibili

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e storni

Bilancio definitivo adottato

Riporti

Entrate con destinazione specifica

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e storni

Bilancio definitivo adottato

Riporti

Entrate con destinazione specifica

1

2

3=1+2

4

5

6=3+ 4+5

7

8

9=7+8

10

11

12=9+ 10+11

1

Orizzonte Europa

11 507

1

11 508

20

6 750

18 278

9 835

(905)

8 930

81

3 926

12 937

 

Euratom

266

(1)

265

12

73

349

254

18

272

45

127

444

 

Reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER)

864

864

17

881

614

614

0

45

659

 

Altre azioni

490

490

377

377

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

10

(0)

10

10

14

(2)

12

12

 

Fondo InvestEU

654

3

657

6 511

7 168

1 081

(142)

939

724

1 662

 

MCE — Trasporti

1 785

0

1 786

21

1 807

1 428

(49)

1 380

1

18

1 398

 

MCE — Energia

785

785

9

794

471

71

543

1

12

556

 

MCE — Digitale

277

277

1

279

207

(50)

158

1

6

164

 

Europa digitale

1 130

1

1 130

31

1 161

159

(69)

90

0

4

94

 

Agenzie decentrate

188

1

189

13

203

188

1

189

13

203

 

Altre azioni

375

(3)

372

372

375

(3)

372

372

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

17

17

1

18

23

(6)

18

0

18

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

26

(1)

25

8

33

21

6

27

0

27

 

Mercato unico

575

8

583

44

627

547

(121)

427

4

57

488

 

Lotta antifrode dell'UE

24

24

1

25

24

(8)

16

1

17

 

Fiscalità

36

(1)

35

1

36

33

3

36

0

3

38

 

Dogane

127

(1)

126

4

130

86

6

93

0

8

100

 

Agenzie decentrate

121

(3)

118

10

128

121

(3)

118

10

128

 

Altre azioni

8

1

9

0

9

8

(1)

7

0

7

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

8

(3)

5

5

14

(5)

9

9

 

Programma spaziale europeo

1 997

(20)

1 977

125

2 102

1 652

728

2 379

4

339

2 722

 

Agenzie decentrate

36

20

56

1

57

36

7

43

1

44

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

1

(1)

0

(0)

Totale rubrica 1: mercato unico, innovazione e agenda digitale

20 817

1

20 817

33

14 110

34 960

17 192

(521)

16 670

137

5 671

22 478

2

Sviluppo regionale (FESR) (55)

29 240

(0)

29 240

35 562

64 803

33 871

3 505

37 376

5

10 076

47 457

 

Fondo di coesione

4 696

0

4 696

1 363

6 059

10 595

(2 097 )

8 498

2

1 351

9 852

 

Contributo del Fondo di coesione a MCE — Trasporti

1 442

1 442

12

1 455

1 250

(228)

1 022

13

1 035

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

0

4

(1)

3

0

3

 

Fondo sociale europeo Plus (FSE+) (55)

12 812

0

12 812

8

21 277

34 097

16 147

809

16 956

6

4 319

21 280

 

Sostegno alla comunità turco-cipriota

32

32

2

34

35

4

39

0

1

40

 

Ripresa e resilienza europee

116

116

337 969

338 086

109

(27)

82

1

46 386

46 469

 

Pericles IV

1

1

0

1

1

(0)

0

0

0

 

Ripresa dell'UE

40

(35)

5

5

40

(35)

5

5

 

RescEU

90

92

183

2 085

2 267

194

(29)

165

17

23

204

 

EU4Health

327

2

329

10

339

128

(68)

60

1

4

66

 

Sostegno di emergenza all'interno dell'Unione (ESI)

232

232

439

671

90

224

314

379

439

1 132

 

Agenzie decentrate

258

67

324

18

343

248

68

316

18

334

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

2

1

3

3

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

11

11

1

13

10

(0)

10

2

12

 

Occupazione e innovazione sociale

102

0

103

12

114

85

(30)

55

1

13

69

 

Erasmus+

2 663

0

2 663

305

2 968

2 408

(419)

1 989

7

680

2 676

 

Corpo europeo di solidarietà (ESC)

136

136

12

147

127

(30)

96

2

17

115

 

Europa creativa

306

306

14

320

237

(104)

133

2

16

151

 

Giustizia

46

0

47

6

53

45

(10)

35

0

6

42

 

Diritti e valori

97

2

99

2

101

88

(27)

60

1

2

63

 

Agenzie decentrate

220

(1)

220

1

4

225

220

(17)

203

2

5

210

 

Altre azioni

9

9

1

10

7

(1)

7

1

8

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

32

(2)

30

0

30

51

(23)

28

0

28

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

184

184

2

185

162

(4)

158

2

160

Totale rubrica 2: coesione, resilienza e valori

52 862

358

53 219

9

399 098

452 326

66 154

1 460

67 614

426

63 375

131 414

3

Garanzie agricole

40 368

4

40 371

475

672

41 518

40 354

(51)

40 303

493

672

41 467

 

Altri programmi in materia di risorse naturali e ambiente

75

(75)

72

(72)

 

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

15 345

(4)

15 341

8 492

23 833

15 022

(673)

14 349

2

817

15 168

 

Affari marittimi e pesca

761

(2)

759

239

998

829

(134)

695

1

151

847

 

Pesca (APPS e ORGP)

74

78

152

152

73

77

150

150

 

Agenzie decentrate

17

4

21

1

22

17

4

21

1

22

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

6

(3)

3

3

 

Ambiente e clima (LIFE)

739

0

739

3

742

371

72

443

4

2

449

 

Fondo per una transizione giusta

1 137

(0)

1 137

10 868

12 005

0

1

1

94

96

 

Strumento di prestito nel quadro del meccanismo per una transizione giusta

46

46

46

46

 

Agenzie decentrate

51

(0)

50

7

57

51

(0)

50

7

57

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

4

(0)

4

4

9

(4)

5

5

Totale rubrica 3: risorse naturali e ambiente

58 569

5

58 574

475

20 328

79 377

56 804

(783)

56 021

499

1 790

58 310

4

Asilo, migrazione e integrazione

873

22

895

8

903

1 301

(76)

1 225

2

9

1 236

 

Agenzie decentrate

138

138

22

160

138

138

22

160

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

0

0

0

0

0

 

Gestione delle frontiere (IBMF) — Gestione frontiere e visti

398

34

432

9

442

488

(86)

402

2

154

558

 

Gestione delle frontiere (IBMF) — Attrezzature doganali

135

135

135

33

(33)

0

0

 

Agenzie decentrate

734

(32)

703

25

728

726

28

754

25

779

Totale rubrica 4: migrazione e gestione delle frontiere

2 279

24

2 303

65

2 368

2 686

(167)

2 519

4

210

2 734

5

Fondo Sicurezza interna (ISF)

176

2

178

3

182

181

(15)

165

0

4

169

 

Disattivazione degli impianti nucleari

73

73

73

50

(4)

46

46

 

Sicurezza nucleare e disattivazione

69

69

1

70

78

3

81

1

82

 

Agenzie decentrate

198

(5)

193

7

200

198

(5)

193

7

200

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

1

1

1

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

22

(1)

21

0

21

21

21

0

21

 

Difesa europea (ricerca)

283

40

323

7

330

13

(12)

1

0

2

 

Difesa europea (non ricerca)

662

(40)

623

17

639

109

90

199

0

0

199

 

Mobilità militare

227

227

227

17

(15)

2

2

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

5

0

5

0

5

Totale rubrica 5: sicurezza e difesa

1 709

(3)

1 706

35

1 741

671

43

714

0

12

726

6

Vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale

12 071

340

12 411

216

12 627

6 514

167

6 681

24

234

6 939

 

Strumento europeo per la sicurezza nucleare (EINS)

38

38

3

40

33

(16)

17

1

3

20

 

Aiuto umanitario (HUMA)

1 503

665

2 168

39

2 207

1 900

507

2 407

5

61

2 473

 

Politica estera e di sicurezza comune (PESC)

352

0

352

57

409

329

18

346

0

41

388

 

Paesi e territori d'oltremare (PTOM)

67

67

67

33

(26)

8

8

 

Altre azioni

72

(53)

19

0

19

42

(24)

17

0

17

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

(0)

0

0

0

2

2

0

2

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

93

(1)

92

1

94

78

(7)

71

1

72

 

Strumento di assistenza preadesione (IPA III)

1 901

(18)

1 884

127

2 011

1 882

22

1 905

7

427

2 338

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

Totale rubrica 6: vicinato e resto del mondo

16 097

934

17 031

443

17 474

10 811

644

11 455

37

766

12 258

7

Pensioni del personale

2 179

2 179

2 179

2 179

2 179

2 179

 

(Pensioni degli ex membri) PE

11

11

11

11

11

11

 

(Pensioni degli ex membri) Consiglio europeo e Consiglio

1

0

1

1

1

0

1

1

 

(Pensioni degli ex membri) Commissione

7

7

7

7

7

7

 

(Pensioni degli ex membri) CGUE

12

(1)

12

12

12

(1)

12

12

 

(Pensioni degli ex membri) Corte dei conti

5

0

5

5

5

0

5

5

 

(Pensioni degli ex membri) Mediatore europeo

0

0

0

0

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) GEPD

0

0

0

0

0

0

0

0

 

Scuole europee

197

197

20

216

197

197

1

20

217

 

Retribuzioni del personale statutario

2 509

(14)

2 495

67

2 561

2 509

(14)

2 495

0

67

2 561

 

Retribuzioni del personale esterno

242

6

248

64

312

242

6

248

38

64

350

 

Membri — stipendi, assegni e indennità

15

15

0

15

15

15

0

0

15

 

Membri — indennità transitorie

3

3

3

3

3

3

 

Assunzioni

29

(3)

26

1

27

29

(3)

26

3

1

31

 

Cessazione definitiva dal servizio

8

8

8

8

8

8

 

Costi di formazione

18

(0)

17

5

23

18

(0)

17

11

5

34

 

Sociale e mobilità

22

2

24

28

52

22

2

24

12

29

64

 

Tecnologia dell'informazione e della comunicazione

242

55

298

84

381

242

55

298

142

84

523

 

Affitti e acquisti

302

16

318

39

357

302

16

318

5

39

361

 

Spese connesse agli edifici

100

(13)

86

28

114

100

(13)

86

51

28

165

 

Sicurezza

63

(0)

63

11

75

63

(0)

63

26

11

100

 

Missione e rappresentanza

61

(36)

25

3

28

61

(36)

25

7

3

35

 

Riunioni, comitati, conferenze

31

(25)

6

4

9

31

(25)

6

6

4

16

 

Gazzetta ufficiale

3

(0)

2

0

2

3

(0)

2

1

0

3

 

Pubblicazioni

10

3

13

4

17

10

3

13

7

4

24

 

Acquisizione di informazioni

4

(0)

4

0

4

4

(0)

4

1

0

5

 

Studi e indagini

4

2

6

0

6

4

2

6

11

0

17

 

Attrezzature generali, veicoli, mobilio

11

13

24

8

32

11

13

24

16

8

48

 

Servizi linguistici esterni

28

(3)

24

17

41

28

(3)

24

3

17

44

 

Altre spese amministrative

20

(2)

18

7

25

20

(2)

18

8

7

33

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

1

0

1

0

1

 

Spese amministrative di altre istituzioni

4 313

(6)

4 307

85

488

4 879

4 313

(6)

4 307

695

489

5 492

Totale rubrica 7: pubblica amministrazione europea

10 448

(6)

10 443

85

876

11 404

10 450

(5)

10 444

1 045

879

12 368

O

Fondo per l'innovazione

3 816

3 816

3 819

3 819

 

Altre azioni

106

106

112

112

Totale rubrica O: non compresi nel QFP

3 922

3 922

3 931

3 931

S

Riserva di solidarietà e per gli aiuti d'urgenza (SEAR)

1 273

(429)

844

844

1 273

(408)

866

866

 

Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG)

197

197

20

217

20

(10)

10

0

20

30

 

Riserva di adeguamento alla Brexit

1 698

1 698

1 698

1 698

1 698

1 698

Totale rubrica S: meccanismi di solidarietà all'interno e all'esterno dell'Unione (strumenti speciali)

1 471

1 269

2 739

20

2 759

1 293

1 280

2 574

0

20

2 593

Totale

164 251

2 582

166 833

602

438 896

606 331

166 060

1 951

168 011

2 149

76 653

246 812

6.8.   QFP DETTAGLIATO: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO

(in milioni di EUR)

Programma

Totale stanziamenti disponibili

Impegni assunti

Stanziamenti riportati al 2022

Stanziamenti da annullare

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

dal bilancio definitivo adottato

da entrate con destinazione specifica

Totale

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+3 +4

6=5/1

7

8

9=7+8

10

11

12

13=10+ 11+12

1

Orizzonte Europa

18 278

11 394

20

2 484

13 897

76 %

113

4 263

4 376

1

0

1

 

Euratom

349

265

12

11

288

82 %

61

61

0

0

0

 

Reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER)

881

864

1

865

98 %

16

16

0

0

 

Altre azioni

490

82

82

17 %

408

408

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

10

10

10

100 %

 

Fondo InvestEU

7 168

657

2 176

2 833

40 %

4 338

4 338

0

0

0

 

MCE — Trasporti

1 807

1 786

20

1 806

100 %

1

1

0

(0)

0

 

MCE — Energia

794

784

5

789

99 %

4

4

1

1

 

MCE — Digitale

279

277

0

277

100 %

1

1

0

0

 

Europa digitale

1 161

1 129

31

1 160

100 %

0

0

1

0

1

 

Agenzie decentrate

203

189

8

197

97 %

5

5

 

Altre azioni

372

372

372

100 %

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

18

17

1

18

100 %

0

0

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

33

25

6

31

96 %

1

1

(0)

(0)

 

Mercato unico

627

582

17

600

96 %

26

26

1

0

1

 

Lotta antifrode dell'UE

25

24

24

98 %

1

1

0

0

0

 

Fiscalità

36

35

0

35

97 %

1

1

0

0

 

Dogane

130

126

0

126

97 %

4

4

 

Agenzie decentrate

128

118

5

123

96 %

5

5

0

0

 

Altre azioni

9

9

0

9

100 %

0

0

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

5

5

5

100 %

0

0

 

Programma spaziale europeo

2 102

1 977

102

2 079

99 %

23

23

0

(0)

0

 

Agenzie decentrate

57

56

1

57

100 %

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

Totale rubrica 1: mercato unico, innovazione e agenda digitale

34 960

20 700

33

4 950

25 683

73 %

113

9 160

9 273

4

1

4

2

Sviluppo regionale (FESR) (56)

64 803

238

28 028

28 266

44 %

7 449

7 449

29 002

86

29 088

 

Fondo di coesione

6 059

16

1 307

1 323

22 %

44

44

4 679

12

4 691

 

Contributo del Fondo di coesione a MCE — Trasporti

1 455

1 442

0

1 442

99 %

12

12

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

0

0

0

0

 

Fondo sociale europeo Plus (FSE+) (56)

34 097

54

8

17 374

17 437

51 %

3 735

3 735

12 758

168

12 925

 

Sostegno alla comunità turco-cipriota

34

32

1

33

97 %

1

1

 

Ripresa e resilienza europee

338 086

116

98 034

98 150

29 %

239 935

239 935

0

0

 

Pericles IV

1

1

0

1

96 %

0

0

 

Ripresa dell'UE

5

5

5

100 %

 

RescEU

2 267

183

153

336

15 %

0

1 932

1 932

0

0

0

 

EU4Health

339

329

9

338

100 %

0

0

0

0

0

 

Sostegno di emergenza all'interno dell'Unione (ESI)

671

232

70

301

45 %

370

370

0

0

 

Agenzie decentrate

343

324

10

335

98 %

8

8

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

13

11

1

12

94 %

1

0

1

 

Occupazione e innovazione sociale

114

89

6

95

83 %

6

6

14

0

14

 

Erasmus+

2 968

2 663

169

2 832

95 %

135

135

0

1

1

 

Corpo europeo di solidarietà (ESC)

147

136

0

136

92 %

11

11

0

0

0

 

Europa creativa

320

306

9

316

99 %

5

5

0

0

 

Giustizia

53

47

1

47

89 %

6

6

0

0

0

 

Diritti e valori

101

99

1

100

99 %

1

1

0

0

 

Agenzie decentrate

225

220

1

3

223

99 %

2

2

0

0

 

Altre azioni

10

6

0

6

65 %

1

1

3

3

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

30

30

0

30

99 %

0

0

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

185

181

1

182

98 %

1

1

2

0

2

Totale rubrica 2: coesione, resilienza e valori

452 326

6 760

9

145 178

151 947

34 %

0

253 653

253 653

46 460

267

46 726

3

Garanzie agricole

41 518

39 679

470

669

40 818

98 %

686

2

689

6

5

0

11

 

Altri programmi in materia di risorse naturali e ambiente

 

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

23 833

15 339

2 366

17 705

74 %

5 866

5 866

2

260

262

 

Affari marittimi e pesca

998

107

110

217

22 %

0

0

652

129

781

 

Pesca (APPS e ORGP)

152

152

152

100 %

0

0

 

Agenzie decentrate

22

21

0

21

97 %

1

1

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

 

Ambiente e clima (LIFE)

742

739

3

741

100 %

1

1

0

0

0

 

Fondo per una transizione giusta

12 005

4

5

9

0 %

10 863

10 863

1 133

1 133

 

Strumento di prestito nel quadro del meccanismo per una transizione giusta

46

0

0

0 %

46

46

 

Agenzie decentrate

57

50

6

57

99 %

0

0

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

4

4

4

100 %

Totale rubrica 3: risorse naturali e ambiente

79 377

56 094

470

3 160

59 723

75 %

686

16 779

17 466

1 794

5

389

2 188

4

Asilo, migrazione e integrazione

903

497

2

499

55 %

6

6

398

398

 

Agenzie decentrate

160

138

4

142

89 %

18

18

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

0

0

 

Gestione delle frontiere (IBMF) — Gestione frontiere e visti

442

153

3

156

35 %

7

7

279

279

 

Gestione delle frontiere (IBMF) — Attrezzature doganali

135

135

135

100 %

 

Agenzie decentrate

728

703

10

712

98 %

16

16

Totale rubrica 4: migrazione e gestione delle frontiere

2 368

1 626

19

1 644

69 %

47

47

677

0

677

5

Fondo Sicurezza interna (ISF)

182

70

1

71

39 %

2

2

108

108

 

Disattivazione degli impianti nucleari

73

73

73

100 %

 

Sicurezza nucleare e disattivazione

70

69

0

69

99 %

0

0

0

0

0

 

Agenzie decentrate

200

193

3

196

98 %

4

4

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

21

20

0

20

96 %

0

0

1

1

 

Difesa europea (ricerca)

330

323

7

330

100 %

0

0

 

Difesa europea (non ricerca)

639

623

17

639

100 %

 

Mobilità militare

227

227

227

100 %

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

Totale rubrica 5: sicurezza e difesa

1 741

1 597

28

1 625

93 %

7

7

109

0

109

6

Vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale

12 627

10 833

127

10 960

87 %

1 578

89

1 667

0

0

 

Strumento europeo per la sicurezza nucleare (EINS)

40

38

0

38

94 %

0

2

2

 

Aiuto umanitario (HUMA)

2 207

2 168

28

2 196

100 %

11

11

0

0

 

Politica estera e di sicurezza comune (PESC)

409

352

56

408

100 %

1

1

0

0

0

 

Paesi e territori d'oltremare (PTOM)

67

63

63

94 %

4

4

 

Altre azioni

19

17

17

94 %

0

0

1

1

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

0

0

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

94

92

1

93

99 %

0

0

0

0

 

Strumento di assistenza preadesione (IPA III)

2 011

1 566

30

1 596

79 %

318

97

415

(0)

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

Totale rubrica 6: vicinato e resto del mondo

17 474

15 130

242

15 372

88 %

1 900

200

2 100

2

1

2

7

Pensioni del personale

2 179

2 173

2 173

100 %

5

5

 

(Pensioni degli ex membri) PE

11

11

11

99 %

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) Consiglio europeo e Consiglio

1

1

1

100 %

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) Commissione

7

7

7

98 %

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) CGUE

12

12

12

99 %

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) Corte dei conti

5

5

5

100 %

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) Mediatore europeo

0

0

0

94 %

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) GEPD

0

0

0

94 %

0

0

 

Scuole europee

216

197

15

212

98 %

5

5

0

0

 

Retribuzioni del personale statutario

2 561

2 494

31

2 526

99 %

35

35

1

0

1

 

Retribuzioni del personale esterno

312

238

33

271

87 %

31

31

10

0

10

 

Membri — stipendi, assegni e indennità

15

15

0

15

98 %

0

0

0

0

 

Membri — indennità transitorie

3

3

3

98 %

0

0

 

Assunzioni

27

26

1

27

98 %

0

0

0

0

 

Cessazione definitiva dal servizio

8

8

8

99 %

0

0

 

Costi di formazione

23

17

3

20

87 %

3

3

0

0

0

 

Sociale e mobilità

52

24

17

41

79 %

11

11

0

0

0

 

Tecnologia dell'informazione e della comunicazione

381

298

50

347

91 %

34

34

0

0

0

 

Affitti e acquisti

357

318

27

345

97 %

12

12

0

0

0

 

Spese connesse agli edifici

114

86

19

105

92 %

9

9

0

0

0

 

Sicurezza

75

63

6

69

92 %

6

6

0

0

0

 

Missione e rappresentanza

28

24

1

25

88 %

2

2

1

1

2

 

Riunioni, comitati, conferenze

9

5

1

6

66 %

2

2

1

0

2

 

Gazzetta ufficiale

2

2

0

2

100 %

 

Pubblicazioni

17

13

3

16

93 %

1

1

0

0

 

Acquisizione di informazioni

4

4

0

4

100 %

0

0

0

0

0

 

Studi e indagini

6

5

0

5

88 %

0

0

1

0

1

 

Attrezzature generali, veicoli, mobilio

32

24

3

27

86 %

4

4

0

0

0

 

Servizi linguistici esterni

41

24

10

35

85 %

6

6

 

Altre spese amministrative

25

18

4

22

88 %

3

3

0

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

 

Spese amministrative di altre istituzioni

4 879

4 171

85

335

4 590

94 %

22

153

175

114

1

115

Totale rubrica 7: pubblica amministrazione europea

11 404

10 286

85

559

10 930

96 %

22

315

337

135

2

137

O

Fondo per l'innovazione

3 816

147

147

4 %

3 670

3 670

 

Altre azioni

106

52

52

49 %

53

53

Totale rubrica O: non compresi nel QFP

3 922

199

199

5 %

3 723

3 723

S

Riserva di solidarietà e per gli aiuti d'urgenza (SEAR)

844

791

791

94 %

53

53

 

Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG)

217

24

24

11 %

7

7

173

13

186

 

Riserva di adeguamento alla Brexit

1 698

407

407

24 %

1 291

1 291

Totale rubrica S: meccanismi di solidarietà all'interno e all'esterno dell'Unione (strumenti speciali)

2 759

1 223

1 223

44 %

1 343

7

1 350

173

13

186

Totale

606 331

113 415

596

154 334

268 345

44 %

4 065

283 891

287 956

49 354

5

671

50 030

6.9.   QFP DETTAGLIATO: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO

(in milioni di EUR)

Programma

Totale stanziamenti disponibili

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati al 2022

Stanziamenti da annullare

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

dal bilancio definitivo adottato

da entrate con destinazione specifica

Totale

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+ 3+4

6=5/1

7

8

9=7+8

10

11

12

13=10+ 11+12

1

Orizzonte Europa

12 937

8 818

73

997

9 888

76 %

110

2 926

3 036

2

8

4

14

 

Euratom

444

256

33

13

301

68 %

16

115

130

0

12

13

 

Reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER)

659

612

0

1

613

93 %

1

45

46

0

0

0

 

Altre azioni

377

74

74

20 %

303

303

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

12

12

12

98 %

0

0

 

Fondo InvestEU

1 662

938

574

1 512

91 %

1

149

150

0

0

0

 

MCE — Trasporti

1 398

1 377

1

13

1 391

99 %

1

4

5

2

0

2

 

MCE — Energia

556

540

1

12

552

99 %

1

0

2

1

1

(0)

2

 

MCE — Digitale

164

157

1

5

162

99 %

1

1

2

0

0

0

 

Europa digitale

94

80

0

4

84

89 %

6

0

6

3

0

0

4

 

Agenzie decentrate

203

189

8

197

97 %

5

5

 

Altre azioni

372

372

372

100 %

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

18

11

0

12

66 %

6

6

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

27

25

0

25

90 %

0

0

3

0

3

 

Mercato unico

488

413

4

16

432

89 %

8

41

49

6

0

0

7

 

Lotta antifrode dell'UE

17

15

0

15

91 %

1

1

1

1

 

Fiscalità

38

35

0

1

37

96 %

0

1

2

0

0

0

 

Dogane

100

92

0

4

97

96 %

0

4

4

0

0

 

Agenzie decentrate

128

118

5

123

96 %

5

5

0

0

 

Altre azioni

7

7

0

7

100 %

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

9

9

9

100 %

 

Programma spaziale europeo

2 722

2 374

4

195

2 573

95 %

5

143

148

0

0

0

0

 

Agenzie decentrate

44

43

1

44

100 %

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

Totale rubrica 1: mercato unico, innovazione e agenda digitale

22 478

16 495

115

1 922

18 532

82 %

151

3 744

3 895

25

22

5

51

2

Sviluppo regionale (FESR) (57)

47 457

37 374

5

8 034

45 412

96 %

2

2 043

2 044

1

0

(0)

1

 

Fondo di coesione

9 852

8 498

2

1 219

9 719

99 %

0

133

133

0

0

0

0

 

Contributo del Fondo di coesione a MCE — Trasporti

1 035

1 022

9

1 031

100 %

4

4

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

3

3

3

99 %

0

0

 

Fondo sociale europeo Plus (FSE+) (57)

21 280

16 952

4

2 470

19 426

91 %

2

1 849

1 850

2

2

0

4

 

Sostegno alla comunità turco-cipriota

40

38

0

1

40

98 %

1

0

1

(0)

0

(0)

0

 

Ripresa e resilienza europee

46 469

79

1

46 375

46 455

100 %

2

11

13

2

0

(0)

2

 

Pericles IV

0

0

0

0

90 %

0

0

0

0

 

Ripresa dell'UE

5

3

3

66 %

2

2

 

RescEU

204

165

17

15

196

96 %

8

8

0

0

0

 

EU4Health

66

57

1

4

61

93 %

3

0

4

0

0

0

1

 

Sostegno di emergenza all'interno dell'Unione (ESI)

1 132

314

195

70

579

51 %

370

370

183

183

 

Agenzie decentrate

334

316

10

326

98 %

8

8

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

3

3

3

100 %

0

0

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

12

9

2

11

93 %

1

1

 

Occupazione e innovazione sociale

69

52

1

6

59

85 %

2

6

8

2

1

0

2

 

Erasmus+

2 676

1 981

7

409

2 397

90 %

7

268

276

0

0

2

3

 

Corpo europeo di solidarietà (ESC)

115

93

2

3

97

84 %

4

14

18

0

0

0

0

 

Europa creativa

151

131

2

8

141

93 %

2

8

10

0

0

0

0

 

Giustizia

42

35

0

0

35

83 %

1

6

7

0

0

0

0

 

Diritti e valori

63

59

0

1

61

96 %

1

1

2

0

0

0

 

Agenzie decentrate

210

203

2

3

208

99 %

2

2

0

0

 

Altre azioni

8

6

0

6

84 %

1

1

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

28

28

0

28

97 %

1

0

1

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

160

157

1

158

99 %

1

1

1

0

1

Totale rubrica 2: coesione, resilienza e valori

131 414

67 577

239

58 639

126 454

96 %

27

4 733

4 760

10

187

3

200

3

Garanzie agricole

41 467

39 605

486

669

40 760

98 %

687

2

689

11

7

0

18

 

Altri programmi in materia di risorse naturali e ambiente

 

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

15 168

14 345

2

306

14 652

97 %

0

512

512

4

0

4

 

Affari marittimi e pesca

847

693

1

44

739

87 %

1

107

108

1

0

0

1

 

Pesca (APPS e ORGP)

150

150

150

100 %

 

Agenzie decentrate

22

21

0

21

97 %

1

1

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

3

3

3

100 %

 

Ambiente e clima (LIFE)

449

437

4

2

442

99 %

5

1

6

1

0

0

1

 

Fondo per una transizione giusta

96

1

0

1

1 %

94

94

0

0

 

Strumento di prestito nel quadro del meccanismo per una transizione giusta

46

0

0

0 %

46

46

 

Agenzie decentrate

57

50

6

57

99 %

0

0

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

5

5

5

100 %

Totale rubrica 3: risorse naturali e ambiente

58 310

55 312

492

1 027

56 831

97 %

693

762

1 455

17

7

0

24

4

Asilo, migrazione e integrazione

1 236

1 223

2

3

1 228

99 %

2

5

7

1

0

1

 

Agenzie decentrate

160

138

4

142

89 %

18

18

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

0

0

57 %

0

0

 

Gestione delle frontiere (IBMF) — Gestione frontiere e visti

558

400

1

12

414

74 %

1

142

143

1

1

1

 

Gestione delle frontiere (IBMF) — Attrezzature doganali

0

0

0

 

Agenzie decentrate

779

754

10

764

98 %

16

16

0

0

Totale rubrica 4: migrazione e gestione delle frontiere

2 734

2 515

3

29

2 547

93 %

3

181

184

2

1

0

3

5

Fondo Sicurezza interna (ISF)

169

164

0

2

166

98 %

1

2

3

0

0

0

 

Disattivazione degli impianti nucleari

46

46

46

100 %

0

0

 

Sicurezza nucleare e disattivazione

82

76

0

76

92 %

2

1

3

4

4

 

Agenzie decentrate

200

193

3

196

98 %

4

4

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

1

1

1

100 %

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

21

19

0

19

91 %

0

0

2

2

 

Difesa europea (ricerca)

2

1

0

1

43 %

1

1

0

0

0

 

Difesa europea (non ricerca)

199

198

0

0

199

100 %

1

1

0

0

0

0

 

Mobilità militare

2

1

1

58 %

1

1

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

5

5

0

5

98 %

0

0

Totale rubrica 5: sicurezza e difesa

726

703

0

4

708

97 %

5

7

12

6

0

0

6

6

Vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale

6 939

5 690

22

78

5 789

83 %

989

156

1 145

3

2

0

5

 

Strumento europeo per la sicurezza nucleare (EINS)

20

16

1

1

17

87 %

1

2

2

0

0

0

0

 

Aiuto umanitario (HUMA)

2 473

2 400

5

45

2 451

99 %

6

15

22

0

0

0

0

 

Politica estera e di sicurezza comune (PESC)

388

346

0

41

387

100 %

0

1

1

0

0

0

 

Paesi e territori d'oltremare (PTOM)

8

7

7

86 %

1

1

 

Altre azioni

17

17

17

100 %

0

0

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

2

2

2

99 %

0

0

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

72

71

1

72

100 %

0

0

 

Strumento di assistenza preadesione (IPA III)

2 338

1 894

6

292

2 192

94 %

11

135

145

0

1

0

1

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

Totale rubrica 6: vicinato e resto del mondo

12 258

10 443

34

458

10 935

89 %

1 008

308

1 317

3

3

0

6

7

Pensioni del personale

2 179

2 173

2 173

100 %

5

5

 

(Pensioni degli ex membri) PE

11

11

11

99 %

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) Consiglio europeo e Consiglio

1

1

1

100 %

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) Commissione

7

7

7

98 %

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) CGUE

12

12

12

99 %

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) Corte dei conti

5

5

5

100 %

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) Mediatore europeo

0

0

0

94 %

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) GEPD

0

0

0

94 %

0

0

 

Scuole europee

217

196

1

13

210

97 %

0

6

7

0

0

 

Retribuzioni del personale statutario

2 561

2 494

31

2 526

99 %

0

35

35

1

0

0

1

 

Retribuzioni del personale esterno

350

200

32

32

264

75 %

38

32

70

10

6

0

16

 

Membri — stipendi, assegni e indennità

15

13

0

0

13

83 %

2

0

2

0

0

0

 

Membri — indennità transitorie

3

3

3

98 %

0

0

 

Assunzioni

31

24

2

0

27

88 %

2

1

2

0

1

1

 

Cessazione definitiva dal servizio

8

8

8

99 %

0

0

 

Costi di formazione

34

6

10

2

17

51 %

11

4

15

0

2

0

2

 

Sociale e mobilità

64

15

10

11

36

56 %

8

18

26

0

2

0

2

 

Tecnologia dell'informazione e della comunicazione

523

155

139

30

323

62 %

143

54

197

0

2

0

2

 

Affitti e acquisti

361

300

5

26

331

92 %

18

12

30

0

0

0

0

 

Spese connesse agli edifici

165

47

50

7

104

63 %

39

20

60

0

1

0

2

 

Sicurezza

100

36

25

2

62

61 %

28

10

37

0

1

0

1

 

Missione e rappresentanza

35

12

1

0

14

39 %

11

2

13

1

6

1

8

 

Riunioni, comitati, conferenze

16

1

1

1

3

17 %

3

2

6

1

6

1

7

 

Gazzetta ufficiale

3

2

1

0

3

79 %

1

1

0

0

 

Pubblicazioni

24

7

6

1

15

62 %

6

2

9

0

0

0

 

Acquisizione di informazioni

5

2

1

0

4

68 %

2

0

2

0

0

0

0

 

Studi e indagini

17

1

11

12

70 %

4

0

4

1

0

0

1

 

Attrezzature generali, veicoli, mobilio

48

13

15

2

30

63 %

11

6

17

0

1

0

1

 

Servizi linguistici esterni

44

21

3

10

33

75 %

4

7

11

0

0

 

Altre spese amministrative

33

12

7

3

22

65 %

6

4

11

0

1

0

1

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

1

1

0

1

98 %

0

0

0

 

Spese amministrative di altre istituzioni

5 492

3 537

618

281

4 436

81 %

653

205

858

117

77

3

198

Totale rubrica 7: pubblica amministrazione europea

12 368

9 316

938

452

10 705

87 %

991

422

1 412

138

108

5

251

O

Fondo per l'innovazione

3 819

11

11

0 %

3 808

3 808

 

Altre azioni

112

50

50

45 %

62

62

Totale rubrica O: non compresi nel QFP

3 931

61

61

2 %

3 870

3 870

S

Riserva di solidarietà e per gli aiuti d'urgenza (SEAR)

866

791

791

91 %

75

75

 

Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG)

30

10

0

14

24

81 %

5

5

 

Riserva di adeguamento alla Brexit

1 698

407

407

24 %

1 291

1 291

Totale rubrica S: meccanismi di solidarietà all'interno e all'esterno dell'Unione (strumenti speciali)

2 593

1 208

0

14

1 223

47 %

1 365

5

1 371

Totale

246 812

163 568

1 821

62 607

227 996

92 %

4 244

14 032

18 275

199

327

14

541

6.10.   QFP DETTAGLIATO: MOVIMENTI DEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL)

(in milioni di EUR)

Programma

Impegni ancora da liquidare alla fine dell'esercizio precedente

Impegni dell'esercizio in corso

Totale impegni in sospeso a fine esercizio

Impegno riportato dall'esercizio precedente

Disimpegni/ Rivalutazioni/ Annullamenti

Pagamenti

Impegni da liquidare a fine esercizio

Impegni assunti nell'esercizio

Pagamenti

Annullamento di impegni non riportabili

Impegni da liquidare a fine esercizio

1

2

3

4=1+2+3

5

6

7

8=5+6+7

9=4+8

1

Orizzonte Europa

24 186

(608)

(8 526 )

15 052

13 897

(1 361 )

(17)

12 519

27 571

 

Euratom

338

(7)

(98)

233

288

(203)

(0)

85

317

 

Reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER)

1 062

(0)

(350)

712

865

(263)

(0)

601

1 313

 

Altre azioni

109

(11)

(40)

58

82

(34)

48

106

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

26

(2)

(12)

12

10

(0)

10

22

 

Fondo InvestEU

2 753

(20)

(923)

1 810

2 833

(590)

2 243

4 053

 

MCE — Trasporti

6 807

(39)

(1 380 )

5 388

1 806

(11)

1 795

7 183

 

MCE — Energia

3 692

(25)

(552)

3 115

789

(0)

789

3 904

 

MCE — Digitale

328

(8)

(160)

161

277

(2)

275

436

 

Europa digitale

65

(1)

(58)

6

1 160

(26)

1 133

1 140

 

Agenzie decentrate

36

(0)

(36)

197

(162)

36

36

 

Altre azioni

372

(372)

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

45

(0)

(10)

35

18

(1)

17

52

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

36

(1)

(20)

15

31

(5)

26

41

 

Mercato unico

827

(45)

(344)

438

600

(88)

512

950

 

Lotta antifrode dell'UE

28

(4)

(13)

11

24

(3)

21

33

 

Fiscalità

36

(1)

(26)

8

35

(10)

25

33

 

Dogane

95

(2)

(75)

18

126

(22)

104

122

 

Agenzie decentrate

0

(0)

123

(123)

 

Altre azioni

4

(0)

(4)

0

9

(3)

5

6

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

22

(2)

(9)

11

5

(0)

4

16

 

Programma spaziale europeo

1 865

(2)

(996)

867

2 079

(1 577 )

502

1 369

 

Agenzie decentrate

2

(2)

57

(42)

15

15

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

Totale rubrica 1: mercato unico, innovazione e agenda digitale

42 361

(777)

(13 632 )

27 951

25 683

(4 900 )

(17)

20 766

48 717

2

Sviluppo regionale (FESR)*

101 349

(53)

(40 365 )

60 931

28 266

(5 047 )

(0)

23 219

84 149

 

Fondo di coesione

26 838

(42)

(9 714 )

17 083

1 323

(4)

(0)

1 319

18 402

 

Contributo del Fondo di coesione a MCE — Trasporti

6 635

(21)

(1 020 )

5 594

1 442

(11)

1 431

7 026

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

9

(1)

(3)

5

5

 

Fondo sociale europeo Plus (FSE+) (58)

45 252

(7)

(17 325 )

27 921

17 437

(2 101 )

15 336

43 257

 

Sostegno alla comunità turco-cipriota

129

(5)

(36)

88

33

(4)

(0)

29

117

 

Ripresa e resilienza europee

108

(2)

(54)

52

98 150

(46 401 )

51 749

51 801

 

Pericles IV

1

(0)

0

1

(0)

0

1

 

Ripresa dell'UE

5

(3)

2

2

 

RescEU

464

(7)

(149)

308

336

(47)

288

596

 

EU4Health

144

(9)

(49)

86

338

(12)

327

412

 

Sostegno di emergenza all'interno dell'Unione (ESI)

469

(375)

94

301

(204)

97

191

 

Agenzie decentrate

11

(0)

11

335

(326)

9

20

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

4

(0)

(3)

1

1

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

9

(1)

(7)

1

12

(4)

8

9

 

Occupazione e innovazione sociale

165

(14)

(58)

93

95

(1)

94

187

 

Erasmus+

1 346

(16)

(531)

798

2 832

(1 866 )

966

1 765

 

Corpo europeo di solidarietà (ESC)

113

(4)

(22)

87

136

(75)

61

148

 

Europa creativa

236

(11)

(80)

145

316

(60)

255

400

 

Giustizia

64

(1)

(14)

49

47

(21)

26

75

 

Diritti e valori

121

(4)

(41)

76

100

(20)

80

156

 

Agenzie decentrate

18

(0)

(4)

13

223

(204)

19

33

 

Altre azioni

11

(0)

(6)

4

6

(0)

6

10

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

87

(5)

(26)

56

30

(1)

28

85

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

165

(2)

(104)

59

182

(54)

128

187

Totale rubrica 2: coesione, resilienza e valori

183 747

(205)

(69 986 )

113 555

151 947

(56 468 )

(1)

95 478

209 033

3

Garanzie agricole

286

(10)

(76)

200

40 818

(40 685 )

133

333

 

Altri programmi in materia di risorse naturali e ambiente

 

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

35 164

(2)

(14 023 )

21 139

17 705

(630)

(0)

17 075

38 215

 

Affari marittimi e pesca

3 459

(15)

(727)

2 716

217

(11)

(0)

206

2 922

 

Pesca (APPS e ORGP)

21

(12)

9

152

(137)

14

23

 

Agenzie decentrate

21

(21)

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

12

(0)

(3)

9

9

 

Ambiente e clima (LIFE)

1 888

(34)

(419)

1 435

741

(23)

718

2 154

 

Fondo per una transizione giusta

9

(1)

8

8

 

Strumento di prestito nel quadro del meccanismo per una transizione giusta

0

(0)

 

Agenzie decentrate

3

(3)

57

(54)

3

3

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

26

(5)

21

4

(1)

3

24

Totale rubrica 3: risorse naturali e ambiente

40 860

(61)

(15 269 )

25 530

59 723

(41 562 )

(0)

18 161

43 691

4

Asilo, migrazione e integrazione

3 122

(30)

(1 182 )

1 909

499

(45)

453

2 363

 

Agenzie decentrate

20

20

142

(142)

20

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

(0)

0

0

 

Gestione delle frontiere (IBMF) — Gestione frontiere e visti

1 436

(37)

(413)

985

156

(0)

155

1 141

 

Gestione delle frontiere (IBMF) — Attrezzature doganali

135

135

135

 

Agenzie decentrate

372

(208)

164

712

(555)

157

321

Totale rubrica 4: migrazione e gestione delle frontiere

4 950

(68)

(1 804 )

3 078

1 644

(743)

901

3 980

5

Fondo Sicurezza interna (ISF)

471

(16)

(166)

290

71

(0)

71

360

 

Disattivazione degli impianti nucleari

351

(0)

(46)

305

73

73

377

 

Sicurezza nucleare e disattivazione

324

(3)

(70)

251

69

(6)

64

315

 

Agenzie decentrate

0

(0)

0

196

(196)

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

2

(1)

1

1

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

26

(3)

(14)

9

20

(5)

15

24

 

Difesa europea (ricerca)

330

(1)

(0)

329

329

 

Difesa europea (non ricerca)

322

(0)

(198)

124

639

(1)

639

762

 

Mobilità militare

227

(1)

226

226

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

7

(0)

(5)

2

2

Totale rubrica 5: sicurezza e difesa

1 503

(23)

(498)

981

1 625

(209)

(0)

1 415

2 397

6

Vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale

18 739

(456)

(4 511 )

13 772

10 960

(1 278 )

9 682

23 453

 

Strumento europeo per la sicurezza nucleare (EINS)

117

(9)

(16)

91

38

(1)

37

128

 

Aiuto umanitario (HUMA)

1 354

(16)

(1 058 )

280

2 196

(1 393 )

(0)

804

1 084

 

Politica estera e di sicurezza comune (PESC)

160

(3)

(86)

70

408

(301)

107

178

 

Paesi e territori d'oltremare (PTOM)

9

(6)

3

63

(1)

63

65

 

Altre azioni

1

(0)

(0)

0

17

(17)

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

4

(0)

(2)

2

2

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

153

(20)

(47)

86

93

(25)

68

154

 

Strumento di assistenza preadesione (IPA III)

8 249

(182)

(2 093 )

5 974

1 596

(99)

1 497

7 471

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

(0)

Totale rubrica 6: vicinato e resto del mondo

28 785

(687)

(7 821 )

20 278

15 372

(3 115 )

(0)

12 257

32 535

7

Pensioni del personale

2 173

(2 173 )

 

(Pensioni degli ex membri) PE

11

(11)

 

(Pensioni degli ex membri) Consiglio europeo e Consiglio

1

(1)

 

(Pensioni degli ex membri) Commissione

7

(7)

 

(Pensioni degli ex membri) CGUE

12

(12)

 

(Pensioni degli ex membri) Corte dei conti

5

(5)

 

(Pensioni degli ex membri) Mediatore europeo

0

(0)

 

(Pensioni degli ex membri) GEPD

0

(0)

 

Scuole europee

1

(1)

212

(210)

2

2

 

Retribuzioni del personale statutario

0

(0)

2 526

(2 526 )

(0)

0

0

 

Retribuzioni del personale esterno

38

(6)

(32)

271

(232)

(0)

39

39

 

Membri — stipendi, assegni e indennità

0

(0)

(0)

15

(13)

2

2

 

Membri — indennità transitorie

3

(3)

 

Assunzioni

3

(1)

(2)

27

(25)

2

2

 

Cessazione definitiva dal servizio

8

(8)

 

Costi di formazione

11

(2)

(10)

20

(7)

12

12

 

Sociale e mobilità

14

(4)

(10)

0

41

(26)

15

15

 

Tecnologia dell'informazione e della comunicazione

142

(2)

(139)

347

(184)

163

163

 

Affitti e acquisti

5

(0)

(5)

345

(327)

18

18

 

Spese connesse agli edifici

51

(1)

(50)

105

(54)

51

51

 

Sicurezza

26

(1)

(25)

69

(37)

32

32

 

Missione e rappresentanza

7

(6)

(1)

25

(13)

12

12

 

Riunioni, comitati, conferenze

6

(6)

(1)

6

(2)

4

4

 

Gazzetta ufficiale

1

(0)

(1)

2

(2)

1

1

 

Pubblicazioni

7

(0)

(6)

16

(9)

7

7

 

Acquisizione di informazioni

1

(0)

(1)

4

(2)

2

2

 

Studi e indagini

11

(0)

(11)

5

(1)

4

4

 

Attrezzature generali, veicoli, mobilio

16

(1)

(15)

27

(15)

13

13

 

Servizi linguistici esterni

3

(0)

(3)

35

(30)

4

4

 

Altre spese amministrative

8

(1)

(7)

22

(14)

8

8

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

2

(0)

(1)

0

0

 

Spese amministrative di altre istituzioni

627

(92)

(535)

4 590

(3 901 )

(6)

684

684

Totale rubrica 7: pubblica amministrazione europea

981

(124)

(857)

0

10 930

(9 848 )

(6)

1 075

1 076

O

Fondo per l'innovazione

4

(1)

(3)

0

147

(9)

138

138

 

Altre azioni

7

(1)

(0)

6

52

(50)

2

8

Totale rubrica O: non compresi nel QFP

11

(2)

(3)

6

199

(58)

140

147

S

Riserva di solidarietà e per gli aiuti d'urgenza (SEAR)

791

(791)

 

Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG)

0

(0)

24

(24)

 

Riserva di adeguamento alla Brexit

407

(407)

Totale rubrica S: meccanismi di solidarietà all'interno e all'esterno dell'Unione (strumenti speciali)

0

(0)

1 223

(1 223 )

Totale

303 197

(1 946 )

(109 870 )

191 381

268 345

(118 126 )

(24)

150 194

341 575

6.11.   QFP DETTAGLIATO: IMPEGNI DA LIQUIDARE PER ANNO DI ORIGINE

(in milioni di EUR)

Programma

< 2015

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

Totale

1

Orizzonte Europa

355

381

663

1 173

2 129

3 710

6 279

12 881

27 571

 

Euratom

8

16

6

5

32

57

109

85

317

 

Reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER)

6

369

336

601

1 313

 

Altre azioni

0

2

1

4

11

13

28

48

106

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

0

2

6

4

10

22

 

Fondo InvestEU

141

20

144

195

207

444

659

2 243

4 053

 

MCE — Trasporti

6

6

170

166

635

2 162

2 244

1 795

7 183

 

MCE — Energia

46

60

23

446

460

938

1 132

800

3 904

 

MCE — Digitale

0

5

2

9

42

37

67

275

436

 

Europa digitale

0

0

0

1

5

1 133

1 140

 

Agenzie decentrate

36

36

 

Altre azioni

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

1

5

28

17

52

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

0

0

1

4

9

26

41

 

Mercato unico

21

8

10

24

44

117

213

512

950

 

Lotta antifrode dell'UE

0

0

1

3

7

21

33

 

Fiscalità

1

1

6

25

33

 

Dogane

0

0

0

1

5

11

104

122

 

Agenzie decentrate

 

Altre azioni

0

0

5

6

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

3

3

6

4

16

 

Programma spaziale europeo

0

0

1

2

57

139

668

502

1 369

 

Agenzie decentrate

15

15

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

Totale rubrica 1: mercato unico, innovazione e agenda digitale

579

497

1 020

2 025

3 632

8 014

11 812

21 138

48 717

2

Sviluppo regionale (FESR)

1 822

61

76

4 266

9 416

18 213

27 076

23 219

84 149

 

Fondo di coesione

172

11

0

1 422

2 787

5 051

7 639

1 319

18 402

 

Contributo del Fondo di coesione a MCE — Trasporti

120

225

498

759

917

1 376

1 700

1 431

7 026

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

1

1

3

5

 

Fondo sociale europeo Plus (FSE+)

423

93

299

2 125

3 617

7 981

13 382

15 336

43 257

 

Sostegno alla comunità turco-cipriota

4

4

22

8

9

15

26

29

117

 

Ripresa e resilienza europee

0

2

14

35

51 749

51 801

 

Pericles IV

0

0

0

1

 

Ripresa dell'UE

2

2

 

RescEU

0

1

6

30

271

288

596

 

EU4Health

0

3

2

9

12

25

36

327

412

 

Sostegno di emergenza all'interno dell'Unione (ESI)

49

142

191

 

Agenzie decentrate

1

4

1

4

9

20

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

0

1

0

0

1

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

0

0

1

8

9

 

Occupazione e innovazione sociale

1

0

1

2

7

29

52

94

187

 

Erasmus+

1

1

3

22

78

179

516

966

1 765

 

Corpo europeo di solidarietà (ESC)

2

1

11

33

41

61

148

 

Europa creativa

4

11

38

92

255

400

 

Giustizia

4

6

8

8

10

13

26

75

 

Diritti e valori

0

2

5

6

11

20

33

80

156

 

Agenzie decentrate

3

30

33

 

Altre azioni

0

0

0

4

6

10

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

0

3

10

43

28

85

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

0

0

0

2

6

13

37

129

187

Totale rubrica 2: coesione, resilienza e valori

2 546

404

911

8 637

16 907

33 036

51 058

95 534

209 033

3

Garanzie agricole

2

25

83

91

133

333

 

Altri programmi in materia di risorse naturali e ambiente

 

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

198

1 134

1 042

794

1 416

5 874

10 682

17 075

38 215

 

Affari marittimi e pesca

56

1

1

144

648

958

909

206

2 922

 

Pesca (APPS e ORGP)

1

1

7

14

23

 

Agenzie decentrate

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

2

5

2

9

 

Ambiente e clima (LIFE)

74

86

85

124

391

310

365

718

2 154

 

Fondo per una transizione giusta

8

8

 

Strumento di prestito nel quadro del meccanismo per una transizione giusta

 

Agenzie decentrate

3

3

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

0

0

3

2

15

3

24

Totale rubrica 3: risorse naturali e ambiente

328

1 222

1 128

1 065

2 486

7 231

12 071

18 161

43 691

4

Asilo, migrazione e integrazione

0

1

52

168

371

488

827

456

2 363

 

Agenzie decentrate

20

20

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

0

 

Gestione delle frontiere (IBMF) — Gestione frontiere e visti

17

1

13

27

146

377

404

155

1 141

 

Gestione delle frontiere (IBMF) — Attrezzature doganali

135

135

 

Agenzie decentrate

164

157

321

Totale rubrica 4: migrazione e gestione delle frontiere

17

2

66

195

517

865

1 414

904

3 980

5

Fondo Sicurezza interna (ISF)

2

1

1

37

49

73

126

71

360

 

Disattivazione degli impianti nucleari

1

1

45

63

64

64

66

73

377

 

Sicurezza nucleare e disattivazione

34

1

1

29

44

50

93

64

315

 

Agenzie decentrate

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

1

1

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

0

0

1

1

1

6

15

24

 

Difesa europea (ricerca)

329

329

 

Difesa europea (non ricerca)

51

72

639

762

 

Mobilità militare

226

226

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

1

2

Totale rubrica 5: sicurezza e difesa

37

4

47

129

159

241

364

1 415

2 397

6

Vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale

875

446

860

1 480

2 374

3 267

4 466

9 684

23 453

 

Strumento europeo per la sicurezza nucleare (EINS)

1

5

7

11

23

17

27

37

128

 

Aiuto umanitario (HUMA)

0

0

1

6

75

198

804

1 084

 

Politica estera e di sicurezza comune (PESC)

0

1

2

4

35

28

107

178

 

Paesi e territori d'oltremare (PTOM)

3

63

65

 

Altre azioni

0

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

1

0

0

0

0

0

2

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

0

0

3

5

5

22

51

68

154

 

Strumento di assistenza preadesione (IPA III)

381

191

315

639

1 044

2 073

1 272

1 556

7 471

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

Totale rubrica 6: vicinato e resto del mondo

1 258

642

1 185

2 139

3 458

5 493

6 041

12 319

32 535

7

Pensioni del personale

 

(Pensioni degli ex membri) PE

 

(Pensioni degli ex membri) Consiglio europeo e Consiglio

 

(Pensioni degli ex membri) Commissione

 

(Pensioni degli ex membri) CGUE

 

(Pensioni degli ex membri) Corte dei conti

 

(Pensioni degli ex membri) Mediatore europeo

 

(Pensioni degli ex membri) GEPD

 

Scuole europee

2

2

 

Retribuzioni del personale statutario

0

0

 

Retribuzioni del personale esterno

39

39

 

Membri — stipendi, assegni e indennità

2

2

 

Membri — indennità transitorie

 

Assunzioni

2

2

 

Cessazione definitiva dal servizio

 

Costi di formazione

12

12

 

Sociale e mobilità

0

0

15

15

 

Tecnologia dell'informazione e della comunicazione

163

163

 

Affitti e acquisti

18

18

 

Spese connesse agli edifici

51

51

 

Sicurezza

32

32

 

Missione e rappresentanza

12

12

 

Riunioni, comitati, conferenze

4

4

 

Gazzetta ufficiale

1

1

 

Pubblicazioni

7

7

 

Acquisizione di informazioni

2

2

 

Studi e indagini

4

4

 

Attrezzature generali, veicoli, mobilio

13

13

 

Servizi linguistici esterni

4

4

 

Altre spese amministrative

8

8

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

0

0

 

Spese amministrative di altre istituzioni

0

0

0

0

0

0

0

684

684

Totale rubrica 7: pubblica amministrazione europea

0

0

0

1 075

1 076

O

Fondo per l'innovazione

0

138

138

 

Altre azioni

1

5

2

8

Totale rubrica O: non compresi nel QFP

1

6

140

147

S

Riserva di solidarietà e per gli aiuti d'urgenza (SEAR)

 

Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG)

 

Riserva di adeguamento alla Brexit

Totale rubrica S: meccanismi di solidarietà all'interno e all'esterno dell'Unione (strumenti speciali)

Totale

4 765

2 771

4 357

14 190

27 158

54 881

82 766

150 687

341 575

L'insediamento della nuova Commissione ha comportato una riorganizzazione interna dei servizi. La riassegnazione delle relative operazioni ha determinato il riporto degli importi in essere da un esercizio all'altro. L'importo complessivo degli impegni da liquidare è rimasto invariato.

6.12.   QFP DETTAGLIATO: IMPEGNI DA LIQUIDARE PER TIPO DI STANZIAMENTO

(in milioni di EUR)

Rubrica

Da stanziamenti di bilancio

Da stanziamenti delle entrate con destinazione specifica

Totale impegni da liquidare a fine 2021

Impegno riportato dal 2020

Adegua menti

Impegni assunti

Pagamenti effettuati

Importo restante da liquidare

Impegno riportato dal 2020

Adegua menti

Impegni assunti

Pagamenti effettuati

Importo restante da liquidare

1

2

3

4

5=1+2+3-4

6

7

8

9

10=6+7+8-9

11=5+10

1

Orizzonte Europa

20 834

(427)

11 414

8 972

22 848

3 353

(198)

2 484

915

4 723

27 571

 

Euratom

276

(4)

277

288

261

62

(4)

11

13

57

317

 

Reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER)

1 017

(0)

864

612

1 268

45

1

1

45

1 313

 

Altre azioni

0

0

109

(11)

82

74

106

106

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

26

(2)

10

12

22

0

0

0

0

0

22

 

Fondo InvestEU

2 332

(20)

657

962

2 006

421

2 176

550

2 048

4 053

 

MCE — Trasporti

6 674

(38)

1 786

1 371

7 050

133

(1)

20

20

132

7 183

 

MCE — Energia

3 644

(25)

784

551

3 852

48

5

1

52

3 904

 

MCE — Digitale

321

(7)

277

158

433

7

(0)

0

4

3

436

 

Europa digitale

63

(1)

1 129

82

1 109

2

(0)

31

2

30

1 140

 

Agenzie decentrate

35

189

189

36

1

(0)

8

9

36

 

Altre azioni

372

372

0

0

0

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

45

(0)

18

12

52

0

0

0

0

0

52

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

34

(1)

25

22

36

2

(0)

6

3

5

41

 

Mercato unico

805

(44)

582

420

924

22

(1)

17

12

26

950

 

Lotta antifrode dell'UE

28

(4)

24

15

33

0

(0)

0

0

33

 

Fiscalità

31

(1)

35

33

31

5

(0)

0

3

2

33

 

Dogane

86

(2)

126

90

121

8

(0)

0

7

1

122

 

Agenzie decentrate

0

(0)

118

118

5

5

 

Altre azioni

4

(0)

9

7

6

0

(0)

0

0

0

6

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

22

(2)

5

9

16

0

0

0

0

0

16

 

Programma spaziale europeo

1 610

(1)

1 977

2 363

1 222

255

(0)

102

210

147

1 369

 

Agenzie decentrate

2

56

43

15

1

1

15

Totale rubrica 1: mercato unico, innovazione e agenda digitale

37 889

(580)

20 733

16 702

41 340

4 472

(215)

4 950

1 830

7 377

48 717

2

Sviluppo regionale (FESR)

88 758

(53)

238

39 843

49 100

12 591

(0)

28 028

5 569

35 049

84 149

 

Fondo di coesione

22 668

(42)

16

9 222

13 421

4 170

(0)

1 307

496

4 981

18 402

 

Contributo del Fondo di coesione a MCE — Trasporti

6 632

(21)

1 442

1 031

7 023

3

0

0

3

7 026

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

9

(1)

3

5

0

0

0

0

0

5

 

Fondo sociale europeo Plus (FSE+)

38 950

(7)

63

17 076

21 930

6 302

17 374

2 350

21 326

43 257

 

Sostegno alla comunità turco-cipriota

126

(5)

32

40

113

3

(0)

1

0

4

117

 

Ripresa e resilienza europee

108

(2)

116

80

141

0

98 034

46 375

51 660

51 801

 

Pericles IV

1

(0)

1

0

1

0

0

1

 

Ripresa dell'UE

5

3

2

0

0

0

0

0

2

 

RescEU

448

(7)

183

191

432

17

(0)

153

5

164

596

 

EU4Health

141

(9)

329

59

402

2

(0)

9

2

10

412

 

Sostegno di emergenza all'interno dell'Unione (ESI)

469

0

232

509

191

0

70

70

0

191

 

Agenzie decentrate

11

(0)

324

316

19

10

10

0

20

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

4

(0)

3

1

0

0

0

0

0

1

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

8

(1)

11

10

9

0

1

1

0

9

 

Occupazione e innovazione sociale

160

(12)

89

57

180

4

(2)

6

2

7

187

 

Erasmus+

990

(13)

2 663

2 114

1 526

356

(4)

169

283

239

1 765

 

Corpo europeo di solidarietà (ESC)

107

(4)

136

95

144

5

(0)

0

2

4

148

 

Europa creativa

227

(10)

306

137

386

9

(1)

9

4

14

400

 

Giustizia

63

(1)

47

35

74

0

(0)

1

0

0

75

 

Diritti e valori

120

(4)

99

60

156

1

(0)

1

1

1

156

 

Agenzie decentrate

17

(0)

220

206

31

1

(0)

3

2

1

33

 

Altre azioni

10

(0)

6

6

10

0

(0)

0

0

0

10

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

87

(5)

30

28

85

0

0

0

85

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

164

(2)

181

157

186

1

(0)

1

1

1

187

Totale rubrica 2: coesione, resilienza e valori

160 278

(198)

6 769

71 281

95 569

23 468

(8)

145 178

55 174

113 465

209 033

3

Garanzie agricole

286

(10)

40 149

40 091

333

669

669

333

 

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

35 164

(2)

15 339

14 587

35 914

0

2 366

65

2 300

38 215

 

Affari marittimi e pesca

3 043

(15)

107

738

2 397

416

(0)

110

1

525

2 922

 

Pesca (APPS e ORGP)

21

152

150

23

0

0

0

0

0

23

 

Agenzie decentrate

21

21

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

12

(0)

3

9

0

0

0

0

0

9

 

Ambiente e clima (LIFE)

1 882

(34)

739

439

2 148

7

(0)

3

3

6

2 154

 

Fondo per una transizione giusta

4

1

3

5

0

5

8

 

Strumento di prestito nel quadro del meccanismo per una transizione giusta

0

0

0

0

 

Agenzie decentrate

3

50

51

3

6

6

0

3

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

26

4

5

24

0

0

0

0

0

24

Totale rubrica 3: risorse naturali e ambiente

40 438

(61)

56 563

56 086

40 854

423

(0)

3 160

745

2 837

43 691

4

Asilo, migrazione e integrazione

3 068

(29)

497

1 200

2 335

54

(1)

2

28

28

2 363

 

Agenzie decentrate

20

138

138

20

4

4

20

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

0

0

0

0

0

0

0

0

 

Gestione delle frontiere (IBMF) — Gestione frontiere e visti

1 219

(35)

153

388

949

217

(2)

3

26

192

1 141

 

Gestione delle frontiere (IBMF) — Attrezzature doganali

135

135

0

0

0

0

0

135

 

Agenzie decentrate

372

703

754

321

10

10

0

321

Totale rubrica 4: migrazione e gestione delle frontiere

4 679

(64)

1 626

2 480

3 760

271

(3)

19

67

219

3 980

5

Fondo Sicurezza interna (ISF)

457

(15)

70

161

352

13

(1)

1

5

9

360

 

Disattivazione degli impianti nucleari

351

(0)

73

46

377

0

0

0

0

0

377

 

Sicurezza nucleare e disattivazione

324

(3)

69

75

315

0

(0)

0

0

0

315

 

Agenzie decentrate

0

193

193

0

0

(0)

3

3

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

2

1

1

0

0

0

0

0

1

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

26

(3)

20

19

24

0

0

24

 

Difesa europea (ricerca)

(0)

323

1

322

7

0

7

329

 

Difesa europea (non ricerca)

322

(0)

623

198

746

0

17

0

17

762

 

Mobilità militare

227

1

226

0

0

0

0

0

226

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

7

(0)

5

2

0

0

2

Totale rubrica 5: sicurezza e difesa

1 489

(22)

1 597

700

2 364

13

(1)

28

8

33

2 397

6

Vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale

18 527

(444)

10 833

5 656

23 259

213

(12)

127

134

194

23 453

 

Strumento europeo per la sicurezza nucleare (EINS)

116

(9)

38

17

127

1

0

1

128

 

Aiuto umanitario (HUMA)

1 301

(12)

2 168

2 405

1 052

53

(4)

28

46

31

1 084

 

Politica estera e di sicurezza comune (PESC)

137

(2)

352

341

146

22

(1)

56

46

32

178

 

Paesi e territori d'oltremare (PTOM)

9

63

7

65

0

0

0

0

0

65

 

Altre azioni

1

(0)

17

17

0

0

0

0

0

0

0

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

4

(0)

2

2

0

0

0

0

0

2

 

Azioni rientranti tra le prerogative della Commissione

153

(20)

92

72

154

0

(0)

1

0

0

154

 

Strumento di assistenza preadesione (IPA III)

7 464

(182)

1 566

1 988

6 860

785

(0)

30

204

610

7 471

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

0

(0)

0

0

0

0

0

Totale rubrica 6: vicinato e resto del mondo

27 712

(670)

15 130

10 506

31 666

1 074

(17)

242

429

869

32 535

7

Pensioni del personale

2 173

2 173

 

(Pensioni degli ex membri) PE

11

11

0

0

0

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) Consiglio europeo e Consiglio

1

1

0

0

0

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) Commissione

7

7

0

0

0

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) CGUE

12

12

0

0

0

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) Corte dei conti

5

5

0

0

0

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) Mediatore europeo

0

0

0

0

0

0

0

 

(Pensioni degli ex membri) GEPD

0

0

0

0

0

0

0

 

Scuole europee

0

197

197

0

1

15

14

2

2

 

Retribuzioni del personale statutario

0

(0)

2 494

2 494

0

31

31

0

 

Retribuzioni del personale esterno

35

(4)

238

231

38

3

(2)

33

33

2

39

 

Membri — stipendi, assegni e indennità

0

(0)

15

13

2

0

0

2

 

Membri — indennità transitorie

3

3

0

0

0

0

0

 

Assunzioni

3

(1)

26

27

2

0

1

0

0

2

 

Cessazione definitiva dal servizio

8

8

0

0

0

0

0

 

Costi di formazione

10

(1)

17

15

11

1

(0)

3

3

1

12

 

Sociale e mobilità

8

(1)

24

21

8

7

(2)

17

15

7

15

 

Tecnologia dell'informazione e della comunicazione

122

(2)

298

274

143

20

(0)

50

49

20

163

 

Affitti e acquisti

3

(0)

318

303

18

2

27

28

0

18

 

Spese connesse agli edifici

49

(1)

86

95

39

2

(0)

19

9

12

51

 

Sicurezza

24

(1)

63

58

28

2

(0)

6

3

4

32

 

Missione e rappresentanza

7

(6)

24

13

11

0

(0)

1

0

0

12

 

Riunioni, comitati, conferenze

6

(5)

5

2

3

0

(0)

1

1

1

4

 

Gazzetta ufficiale

1

(0)

2

3

1

0

0

0

1

 

Pubblicazioni

5

(0)

13

12

6

2

(0)

3

3

1

7

 

Acquisizione di informazioni

1

(0)

4

3

2

0

0

0

2

 

Studi e indagini

11

(0)

5

12

4

0

0

0

0

4

 

Attrezzature generali, veicoli, mobilio

13

(1)

24

25

11

3

(0)

3

5

2

13

 

Servizi linguistici esterni

3

(0)

24

23

4

0

(0)

10

10

1

4

 

Altre spese amministrative

7

(1)

18

18

6

1

(0)

4

4

2

8

 

Progetti pilota e azioni preparatorie

2

(0)

1

0

0

(0)

0

 

Spese amministrative di altre istituzioni

591

(66)

4 256

4 155

626

36

(32)

335

281

57

684

Totale rubrica 7: pubblica amministrazione europea

901

(92)

10 371

10 215

964

80

(37)

559

490

111

1 076

O

Fondo per l'innovazione

0

0

4

(1)

147

11

138

138

 

Altre azioni

0

0

7

(1)

52

50

8

8

Totale rubrica O: non compresi nel QFP

0

0

11

(2)

199

61

147

147

S

Riserva di solidarietà e per gli aiuti d'urgenza (SEAR)

791

791

0

0

0

0

0

 

Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG)

0

24

24

0

0

0

0

0

 

Riserva di adeguamento alla Brexit

407

407

0

0

0

0

0

Totale rubrica S: meccanismi di solidarietà all'interno e all'esterno dell'Unione (strumenti speciali)

0

1 223

1 223

0

0

0

0

0

Totale

273 386

(1 687 )

114 011

169 192

216 518

29 811

(283)

154 334

58 805

125 057

341 575

7.   ESECUZIONE DEL BILANCIO PER ISTITUZIONE

7.1.   ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO

(in milioni di EUR)

Istituzione

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Proventi

Entrate in % sul bilancio

da liquidare

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Esercizio in corso

Riportati

Totale

Su diritti dell'esercizio in corso

Su diritti riportati

Totale

1

2

3

4

5=3+4

6

7

8=6+7

9=8/2

10=5-8

Parlamento europeo

176

176

236

7

243

212

3

215

122 %

28

Consiglio europeo e Consiglio

59

59

103

1

104

102

1

102

173 %

2

Commissione

165 665

167 616

244 942

19 411

264 354

237 838

1 078

238 916

143 %

25 437

Corte di giustizia

60

60

59

0

59

59

0

59

99 %

0

Corte dei conti

23

23

24

0

24

24

0

24

102 %

0

Comitato economico e sociale europeo

13

13

22

0

22

22

0

22

171 %

0

Comitato europeo delle regioni

10

10

11

0

12

11

0

12

112 %

Mediatore europeo

1

1

1

0

1

1

0

1

93 %

Garante europeo della protezione dei dati

2

2

2

0

2

2

0

2

96 %

Servizio europeo per l'azione esterna

51

51

241

3

244

240

3

243

480 %

0

Totale

166 060

168 011

245 641

19 422

265 063

238 511

1 085

239 596

143 %

25 467

Le relazioni consolidate sull'esecuzione del bilancio generale dell'UE comprendono, come per gli esercizi precedenti, l'esecuzione del bilancio di tutte le istituzioni, dato che il bilancio dell'UE include un bilancio separato per ciascuna istituzione.

Il bilancio e l'esecuzione delle agenzie non sono consolidati nel bilancio dell'UE e non sono inclusi nelle relazioni di bilancio dell'UE. Tuttavia la sovvenzione pagata dalla Commissione alle agenzie fa parte del bilancio dell'UE. In questa parte contabile dei conti annuali è presa in considerazione soltanto la sovvenzione versata alle agenzie dal bilancio della Commissione.

Per quanto riguarda il SEAE, occorre sottolineare che, oltre al proprio bilancio, esso riceve contributi anche dalla Commissione per 193,6 milioni di EUR (2020: 148,1 milioni di EUR; l'aumento dell'importo nel 2021 è dovuto al fatto che nel 2020 il FES non era coperto dai fondi NDICI). Il FES e i fondi fiduciari hanno fornito 18,7 milioni di EUR (2020: 64,4 milioni di EUR). Tali contributi coprono i costi del personale della Commissione nelle delegazioni finanziati a titolo del FES e dei fondi fiduciari, comprese le entrate con destinazione specifica generate nel corso dell'anno da tali contributi.

7.2.   ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO

(in milioni di EUR)

Istituzione

Totale stanziamenti disponibili

Impegni assunti

Stanziamenti riportati al 2022

Stanziamenti da annullare

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

dal bilancio definitivo adottato

da entrate con destinazione specifica

Totale

dal bilancio definitivo adottato

dai riporti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9=7+8

10

11

12

13=10+ 11+12

Parlamento europeo

2 215

2 033

75

46

2 154

97 %

22

30

52

8

0

9

Consiglio europeo e Consiglio

679

523

0

43

566

83 %

0

41

41

71

0

0

71

Commissione

601 452

109 244

511

153 999

263 755

44 %

4 043

283 739

287 781

49 239

5

671

49 916

Corte di giustizia

445

438

0

1

439

98 %

0

1

1

6

0

0

6

Corte dei conti

154

149

0

0

149

97 %

0

0

0

5

0

0

5

Comitato economico e sociale europeo

155

132

0

4

136

88 %

0

5

5

13

0

0

13

Comitato delle regioni

108

106

0

1

106

99 %

0

0

0

1

0

0

1

Mediatore europeo

13

11

0

11

89 %

0

1

0

1

Garante europeo della protezione dei dati

19

17

0

17

86 %

0

3

0

3

Servizio europeo per l'azione esterna

1 091

763

10

239

1 012

93 %

0

75

75

5

0

5

Totale

606 331

113 415

596

154 334

268 345

44 %

4 065

283 891

287 956

49 354

5

671

50 030

7.3.   ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO

(in milioni di EUR)

Istituzione

Totale stanziamenti disponibili

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati al 2022

Stanziamenti da annullare

dal bilancio definitivo adottato

dai ripor ti

da entrate con destinazione specifica

Totale

%

dal bilancio definitivo adottato

da entrate con destinazione specifica

Totale

dal bilancio definitivo adottato

dai ripor ti

da entrate con destinazione specifica

Totale

1

2

3

4

5=2+3+4

6=5/1

7

8

9=7+8

10

11

12

13

Parlamento europeo

2 571

1 650

393

35

2 078

81 %

402

40

442

12

38

2

52

Consiglio europeo e Consiglio

749

461

60

43

564

75 %

62

42

104

71

10

1

82

Commissione

241 321

160 032

1 203

62 326

223 561

93 %

3 591

13 827

17 417

82

250

11

343

Corte di giustizia

479

408

30

0

438

92 %

30

1

31

6

3

0

9

Corte dei conti

163

140

8

0

148

91 %

8

0

8

5

1

0

6

Comitato economico e sociale europeo

168

113

10

3

126

75 %

19

7

25

13

3

0

16

Comitato delle regioni

119

91

10

1

101

85 %

15

1

15

1

1

0

2

Mediatore europeo

13

9

0

10

76 %

2

2

1

0

1

Garante europeo della protezione dei dati

21

16

1

17

80 %

1

1

3

0

3

Servizio europeo per l'azione esterna

1 209

648

106

199

954

79 %

114

115

230

5

21

0

26

Totale

246 812

163 568

1 821

62 607

227 996

92 %

4 244

14 032

18 275

199

327

14

541

8.   ESECUZIONE DEI BILANCI DELLE AGENZIE

Le entrate e le spese delle agenzie, illustrate nelle relazioni 8.1 e 8.2 che seguono, non sono consolidate in quanto tali nel bilancio dell'UE. In questa parte contabile dei conti annuali è presa in considerazione soltanto la sovvenzione versata alle agenzie dal bilancio della Commissione.

Le relazioni sull'esecuzione del bilancio dell'UE riportano la sovvenzione versata dal bilancio dell'UE alle agenzie come stanziamenti di impegno e stanziamenti di pagamento, se del caso.

Le relazioni delle agenzie sotto riportate offrono una panoramica delle agenzie, sia decentrate (note anche come agenzie tradizionali) sia esecutive, e delle rispettive entrate (8.1) e spese (8.2).

Le altre fonti di entrate e le spese correlate non sono aggiunte alla contabilità del bilancio dell'UE. Ciascuna agenzia presenta la propria serie di conti annuali.

8.1.   ENTRATE DI BILANCIO

(in milioni di EUR)

Agenzia

Rubrica del QFP

Bilancio definitivo adottato

Entrate percepite

Agenzia per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala

4

264

268

Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia

1

24

24

Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche BEREC

1

7

7

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

N/D

19

19

Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l'agricoltura e la sicurezza alimentare

1, 2b

11

3

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

2b

16

15

Ufficio europeo di sostegno per l'asilo

4

142

153

Agenzia europea per la sicurezza aerea

1

204

168

Autorità bancaria europea

1

49

50

Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera

4

535

545

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

2b

58

173

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

2b

19

19

Agenzia europea per le sostanze chimiche

1

108

115

Agenzia esecutiva europea per il clima, l'infrastruttura e l'ambiente

1, 2a, 3, 5

45

45

Agenzia esecutiva europea per l'istruzione e la cultura

2b, 6

54

54

Agenzia europea dell'ambiente

3

52

67

Agenzia europea di controllo della pesca

3

21

22

Autorità europea per la sicurezza alimentare

2b

119

121

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

2b

22

23

Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale

1, 2b

27

27

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo per l'innovazione e delle PMI

1, 2a

49

43

Istituto europeo per l'uguaglianza di genere

2b

9

9

Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali

1

33

33

Autorità europea del lavoro

2b

22

14

Agenzia europea per la sicurezza marittima

1

85

106

Agenzia europea per i medicinali

2b

379

408

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

5

17

19

Procura europea

2b

26

27

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca

1

55

56

Agenzia esecutiva europea per la ricerca

1, 3

88

88

Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati

1

59

61

Fondazione europea per la formazione

2b

21

22

Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale

2b

44

46

Agenzia dell'Unione europea per la cibersicurezza

1

23

23

Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione nell'attività di contrasto

5

178

177

Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto

5

10

8

Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie

1

31

33

Agenzia dell'Unione europea per il programma spaziale

1

44

1 870

Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali

2b

24

25

Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale

N/D

534

313

Impresa comune Fusion for Energy

1

614

750

Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea

7

52

46

Totale

 

4 195

6 092


(in milioni di EUR)

Tipo di entrate delle agenzie

Importi percepiti

Sovvenzioni della Commissione

4 155

Diritti percepiti

842

Altre entrate

1 095

Totale

6 092

8.2.   STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO PER AGENZIA

(in milioni di EUR)

Agenzia

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Totale stanziamenti disponibili

Impegni assunti

Totale stanziamenti disponibili

Pagamenti effettuati

Agenzia per la gestione operativa dei sistemi IT su larga scala

286

269

291

260

Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia

24

22

27

19

Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche BEREC

7

7

10

8

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

20

18

20

17

Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l'agricoltura e la sicurezza alimentare

11

2

12

2

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

16

16

22

15

Ufficio europeo di sostegno per l'asilo

169

139

177

136

Agenzia europea per la sicurezza aerea

278

183

286

149

Autorità bancaria europea

50

49

54

46

Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera

557

523

725

421

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

182

169

195

122

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

19

19

20

19

Agenzia europea per le sostanze chimiche

116

110

129

109

Agenzia esecutiva europea per il clima, l'infrastruttura e l'ambiente

45

44

47

42

Agenzia esecutiva europea per l'istruzione e la cultura

54

53

58

50

Agenzia europea dell'ambiente

68

61

92

64

Agenzia europea di controllo della pesca

22

21

25

18

Autorità europea per la sicurezza alimentare

130

130

133

118

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

23

22

28

23

Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale

27

26

27

20

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo per l'innovazione e delle PMI

45

43

48

42

Istituto europeo per l'uguaglianza di genere

9

9

11

8

Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali

33

33

38

31

Autorità europea del lavoro

23

22

26

10

Agenzia europea per la sicurezza marittima

114

107

125

102

Agenzia europea per i medicinali

408

386

480

365

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

20

19

21

19

Procura europea

26

25

27

19

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca

55

55

57

54

Agenzia esecutiva europea per la ricerca

88

88

96

88

Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati

61

60

69

61

Fondazione europea per la formazione

22

21

23

21

Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale

60

57

57

45

Agenzia dell'Unione europea per la cibersicurezza

23

23

29

24

Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione nell'attività di contrasto

186

176

210

167

Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto

26

12

30

12

Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie

38

37

37

33

Agenzia dell'Unione europea per il programma spaziale

10 102

6 419

2 666

1 614

Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali

26

25

33

25

Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale

558

286

18

282

Impresa comune Fusion for Energy

1 070

1 066

765

745

Centro di traduzione degli organismi dell'Unione europea

53

44

56

43

Totale

15 151

10 897

7 301

5 470


in milioni di EUR

Tipo di spesa

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Totale stanziamenti disponibili

Impegni assunti

Totale stanziamenti disponibili

Pagamenti effettuati

Personale

1 749

1 478

1 417

1 462

Spese amministrative

472

439

498

412

Spese operative

12 930

8 980

5 385

3 596

Totale

15 151

10 897

7 301

5 470

GLOSSARIO

Annullamento di stanziamenti

Stanziamenti non utilizzati che non possono più essere utilizzati.

Attività e passività finanziarie al costo ammortizzato

Si tratta di tutte le attività o passività finanziarie che, conformemente ai principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards — IPSAS), sono rilevate al costo ammortizzato.

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Si tratta di tutte le attività finanziarie (esclusi i derivati) che, conformemente ai principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards — IPSAS), sono rilevate al fair value (valore equo) e per le quali le variazioni del fair value (valore equo) devono essere rilevate in una riserva nell’attivo netto fino all’eliminazione contabile (o alla riduzione di valore).

Attività o passività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo

Si tratta di tutte le attività o passività finanziarie che, conformemente ai principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards — IPSAS), sono rilevate al fair value (valore equo) e per le quali le variazioni del fair value (valore equo) devono essere rilevate nell'avanzo o disavanzo dell'esercizio (ossia i derivati).

Bilancio adottato

Il progetto di bilancio diventa il bilancio adottato non appena è approvato dall'autorità di bilancio e dichiarato adottato in via definitiva del presidente del Parlamento europeo.

Bilancio rettificativo

Decisione adottata nel corso dell'esercizio per modificare (aumento, diminuzione, storno) alcuni elementi del bilancio dell'esercizio in corso adottato.

Costi relativi alle prestazioni di lavoro correnti

Incremento delle passività di un regime risultante dalle prestazioni di lavoro nell'esercizio corrente.

Derivati

Strumenti finanziari il cui valore è legato all'evoluzione del valore di un altro strumento finanziario, di un indicatore o di una materia prima. Diversamente dal titolare di uno strumento finanziario primario (ad esempio un titolo di Stato), che ha il diritto incondizionato a ricevere in futuro denaro (o altri benefici economici), per il titolare di un derivato il diritto è condizionato. Un esempio di derivato è il contratto forward su valuta.

Disimpegno

Atto con cui è annullato un impegno precedente (o parte di esso).

Entrate con destinazione specifica

Entrate dedicate destinate a finanziare specifiche spese. La principale fonte di entrate con destinazione specifica esterne è rappresentata dai contributi dei paesi terzi ai programmi finanziati dall'Unione. La principale fonte di entrate con destinazione specifica interne è costituita dalle entrate provenienti da terzi per forniture, prestazioni di servizi o lavori effettuati su loro richiesta, dalle entrate provenienti dalla restituzione di somme indebitamente pagate e dalle entrate provenienti dalla vendita di pubblicazioni e film.

Gestione concorrente

Modalità di esecuzione del bilancio. Nella gestione concorrente alcuni compiti di esecuzione del bilancio sono delegati agli Stati membri. Circa tre quarti della spesa dell'UE rientrano nell'ambito di questa modalità di esecuzione.

Gestione diretta

Modalità di esecuzione del bilancio. In regime di gestione diretta l’esecuzione del bilancio è affidata direttamente ai servizi della Commissione, alle agenzie esecutive o ai fondi fiduciari.

Gestione indiretta

Modalità di esecuzione del bilancio. In regime di gestione indiretta la Commissione affida i compiti di esecuzione del bilancio a organismi di diritto dell’UE o nazionale.

Impegni da liquidare

Come il Reste à Liquider (RAL), rappresentano l'importo dell'impegno di bilancio assunto, ma il cui pagamento non è stato ancora eseguito. Costituiscono un'obbligazione di pagamento a carico dell'UE per gli esercizi futuri e sono una diretta conseguenza dell'esistenza di programmi pluriennali e della dissociazione tra stanziamenti di impegno e stanziamenti di pagamento.

Impegno

Assunzione dell'obbligo giuridico di fornire finanziamenti, purché siano soddisfatte talune condizioni. L'UE si impegna a rimborsare la propria quota dei costi di un progetto che essa finanzia. Gli impegni di oggi sono i pagamenti di domani, mentre i pagamenti di oggi corrispondono agli impegni di ieri.

Importi da richiedere agli Stati membri

Rappresentano spese sostenute nel periodo di riferimento che dovranno essere finanziate dai bilanci futuri, ossia dagli Stati membri dell'UE. Sono una conseguenza della coesistenza di stati finanziari per competenza economico-patrimoniale e di un bilancio di previsione per competenza finanziaria.

Interruzioni e sospensioni

La Commissione può interrompere o sospendere i pagamenti se, nell'esercizio della sua attività o sulla base di informazioni comunicate dalle autorità di audit, constata che uno Stato membro non ha provveduto a colmare gravi lacune nei sistemi di gestione e di controllo e/o a rettificare spese irregolari dichiarate e certificate.

Ipotesi attuariali

Ipotesi utilizzate per il calcolo dei costi di eventi futuri che incidono sulle passività pensionistiche.

Irregolarità

Un'irregolarità è un atto non conforme alle norme applicabili nell'UE o a livello nazionale, avente ripercussioni potenzialmente negative sugli interessi finanziari dell'UE. Può essere il risultato della condotta dei beneficiari dei fondi o delle autorità responsabili dell'effettuazione dei pagamenti. La nozione di irregolarità è più ampia di quella di frode, che si riferisce a una condotta che può qualificarsi come un reato penale.

Linea di bilancio

Per quanto riguarda la struttura del bilancio, le entrate e le spese sono iscritte in bilancio secondo una nomenclatura vincolante, che riflette una classificazione imposta dall'autorità di bilancio secondo la natura e la finalità di ogni singola voce. Le singole rubriche (titolo, capitolo, articolo o linea) forniscono la descrizione formale della nomenclatura.

Misura preventiva

Si tratta di misure preventive che la Commissione può adottare per tutelare il bilancio dell'UE, quando viene a conoscenza di potenziali carenze. Vi rientrano la sospensione e l'interruzione dei pagamenti dal bilancio dell'UE a favore del programma operativo.

Prefinanziamenti

Pagamenti destinati a fornire al beneficiario un fondo cassa. Possono essere frazionati in una serie di rate conformemente alle disposizioni del contratto, della decisione, della convenzione o dell'atto di base sottostanti. Il fondo cassa o anticipo di cassa è utilizzato per gli scopi per cui è corrisposto nel periodo fissato nell'accordo oppure è restituito.

Profitti e perdite attuariali

Per i regimi a benefici definiti, le variazioni dell'avanzo o del disavanzo attuariale. Derivano dalle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali e quanto si è effettivamente verificato e dagli effetti delle modifiche delle ipotesi attuariali.

Regime a benefici definiti

Regime pensionistico o altro regime per benefici pensionistici nel quale i benefici sono definiti dalle regole del regime e sono indipendenti dai contributi versati e non sono direttamente legati agli investimenti del regime. Il regime può essere con o senza patrimonio di previdenza.

Relazione annuale di attività (RAA)

Le relazioni annuali di attività indicano i risultati delle operazioni, con riferimento, tra l'altro, agli obiettivi prefissati, ai rischi associati e alla struttura del controllo interno. Dall'esercizio di bilancio 2001 per la Commissione e dall'esercizio 2003 per tutte le istituzioni dell'Unione europea l'«ordinatore delegato» è tenuto a presentare alla propria istituzione la relazione annuale di attività sull'esercizio delle sue funzioni, insieme a informazioni finanziarie e di gestione.

Reste à Liquider (RAL)

Come gli impegni da liquidare, rappresenta l'importo dell'impegno di bilancio assunto, ma il cui pagamento non è stato ancora eseguito. Costituiscono un'obbligazione di pagamento a carico dell'UE per gli esercizi futuri e sono una diretta conseguenza dell'esistenza di programmi pluriennali e della dissociazione tra stanziamenti di impegno e stanziamenti di pagamento.

Rettifica finanziaria

Scopo delle rettifiche finanziarie è proteggere il bilancio dell'UE dall'onere derivante da spese irregolari. Per le spese nell'ambito della gestione concorrente il recupero dei pagamenti irregolari è di competenza dello Stato membro.

La rettifica finanziaria è «confermata» quando è stata accettata dallo Stato membro interessato. La rettifica finanziaria è «decisa» quando è stata adottata con decisione della Commissione che impone allo Stato membro di rimborsare i fondi irregolari al bilancio dell'UE con riduzione definitiva della dotazione finanziaria che gli è stata assegnata. Essa è sempre al netto. Nella presente pubblicazione le rettifiche finanziare confermate e le rettifiche finanziarie decise sono indicate in un'unica categoria.

La rettifica finanziaria è «eseguita» quando ha consentito di correggere l'irregolarità constatata.

Riporto degli stanziamenti

Eccezione al principio dell'annualità del bilancio, nella misura in cui gli stanziamenti che non è stato possibile utilizzare nel corso di un dato esercizio possono, nel rispetto di rigorose condizioni, essere eccezionalmente riportati all'esercizio successivo.

Risorse proprie

La principale fonte di entrate del bilancio dell'UE. Le varie risorse proprie, elencate nella decisione sulle risorse proprie vigente (decisione (UE, Euratom) 2020/2053 del Consiglio), sono le risorse proprie tradizionali, la risorsa propria basata sull'IVA, la risorsa propria basata sull'RNL e la risorsa propria basata sui rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati.

Risorse proprie tradizionali

Le risorse proprie tradizionali sono definite nella decisione sulle risorse proprie vigente (decisione (UE, Euratom) 2020/2053 del Consiglio) e comprendono in particolare i dazi doganali e i contributi nel settore dello zucchero.

Stanziamenti amministrativi

Gli stanziamenti amministrativi coprono i costi di esercizio delle istituzioni e degli organismi (personale, immobili, apparecchiature di ufficio).

Stanziamenti da annullare

Stanziamenti non utilizzati da annullare a fine esercizio. Comportano l'annullamento totale o parziale dell'autorizzazione, rappresentata dallo stanziamento, a effettuare la spesa e/o ad assumere passività. Solo per le imprese comuni, come specificato nelle loro regole finanziarie, ogni stanziamento non utilizzato può essere inserito nella stima dei proventi e delle spese per un numero di esercizi fino a un massimo di tre (cosiddetta regola «N+3»). Pertanto, gli stanziamenti da annullare per le imprese comuni potrebbero essere riattivati fino all'esercizio «N+3».

Stanziamenti di pagamento

Gli stanziamenti di pagamento coprono le spese previste per l'esercizio in corso derivanti dagli impegni giuridici assunti nell'esercizio corrente e/o negli esercizi precedenti.

Stanziamenti

Il finanziamento del bilancio. Il bilancio prevede sia gli impegni che i pagamenti (trasferimenti in contanti o bancari ai beneficiari). Spesso gli stanziamenti differiscono per gli impegni e per i pagamenti (stanziamenti dissociati), perché di norma, per i programmi e i progetti pluriennali, gli impegni sono pienamente assunti nell'esercizio in cui sono decisi mentre i relativi versamenti sono effettuati nel corso degli anni, con l'avanzamento dell'attuazione del programma o del progetto. Gli stanziamenti non dissociati riguardano le spese amministrative, il sostegno ai mercati agricoli e i pagamenti diretti, e in questo caso gli stanziamenti di impegno sono equivalenti agli stanziamenti di pagamento.

Stanziamento di impegno

Gli stanziamenti di impegno coprono i costi totali delle obbligazioni giuridiche (contratti, convenzioni o decisioni di sovvenzione)che potrebbero essere sottoscritte nel corso dell'esercizio corrente.

Storni (tra linee di bilancio)

Gli storni tra linee di bilancio comportano la riassegnazione degli stanziamenti da una linea di bilancio a un'altra nel corso dell'esercizio finanziario; costituiscono pertanto un'eccezione al principio della specializzazione del bilancio. Sono, tuttavia, espressamente autorizzati dal trattato sul funzionamento dell'Unione europea alle condizioni stabilite nel regolamento finanziario. Il regolamento finanziario individua vari tipi di storni, a seconda se attuati tra o all'interno di linee, capitoli, articoli o rubriche di bilancio e impone diversi livelli di autorizzazione.

Tasso di attualizzazione

Tasso utilizzato per l'adeguamento al valore temporale del denaro. L'attualizzazione è una tecnica usata per confrontare costi e benefici che si realizzano in momenti diversi.

Tasso di interesse effettivo

Tasso che consente di attualizzare gli incassi o i pagamenti futuri stimati lungo la vita attesa dell'attività o della passività finanziaria al valore contabile netto.

ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI

7o PQ

Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico

AC

Costo ammortizzato

AFS

Disponibile per la vendita

AMF

Assistenza macrofinanziaria

AMIF

Fondo Asilo, migrazione e integrazione

AOD

Ordinatori delegati

ATM

Gestione del traffico aereo

BCE

Banca centrale europea

BDP

Bilancia dei pagamenti

BEI

Banca europea per gli investimenti

BERS

Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.

CCS LGF

Strumento di garanzia per i settori culturali e creativi

CECA i.l.

Comunità europea del carbone e dell'acciaio in liquidazione

CIP

Programma quadro per la competitività e l'innovazione

COM

Commissione europea

Corte

Corte dei conti europea

COSME

Competitività delle imprese e delle piccole e medie imprese

COSO

Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (Comitato delle organizzazioni sponsorizzatrici della commissione Treadway)

CPF

Fondo comune di copertura

CRII+

Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus Plus

D&WM

Disattivazione e gestione dei rifiuti

Deputato

Deputato al Parlamento europeo

EAD

Esposizione in caso di inadempimento

EAR

Norma contabile dell'Unione europea

EaSI

Occupazione e innovazione sociale

ECL

Perdite attese su crediti

ECOFIN

Consiglio «Economia e finanza»

EDIF

Strumento di garanzia nell'ambito dello strumento per lo sviluppo e l'innovazione delle imprese nei Balcani occidentali

EFSD

Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile

EFSE

Fondo europeo per l'Europa sudorientale

EFTA

Associazione europea di libero scambio

EGNOS

Servizio europeo di copertura per la navigazione geostazionaria

ElectriFI

Iniziativa di finanziamento per l'elettrificazione

ELM

Mandato per i prestiti esterni

FEAMP

Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca

ENEF

Fondo per la crescita delle imprese

ENIF

Fondo per l'innovazione imprenditoriale

ENPI

Strumento europeo di vicinato e partenariato

ERI

Iniziativa della BEI per la resilienza

ESA

Agenzia spaziale europea

EUMETSAT

Organizzazione europea per l'esercizio dei satelliti meteorologici

Euratom

Comunità europea dell'energia atomica

FC

Fondo di coesione

FEAGA

Fondo europeo agricolo di garanzia

FEASR

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

FEI

Fondo europeo per gli investimenti

FEIS

Fondo europeo per gli investimenti strategici

FES

Fondo europeo di sviluppo

FESF

Fondo europeo di stabilità finanziaria

FESR

Fondo europeo di sviluppo regionale

FGP

Fondo di garanzia per i partecipanti

FIFO

First-in, First-out (primo entrato — primo uscito)

FMI

Fondo monetario internazionale

Fondi SIE

Fondi strutturali e d'investimento europei

Fondo BUFI

Fondo ammende di bilancio

FSDA

Discussione ed analisi degli stati finanziari

FSE

Fondo sociale europeo

FVNA

Fair value (valore equo) rilevato nell'attivo netto/patrimonio netto

FVSD

Fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo

GNSS

Sistema globale di navigazione satellitare

IF

Fondo per l'innovazione

IIW

Sportello relativo alle infrastrutture e all'innovazione

IPSAS

Principi contabili internazionali per il settore pubblico

IT

Tecnologie dell'informazione

ITER

Reattore sperimentale termonucleare internazionale

IVA

Imposta sul valore aggiunto

JRC

Centro comune di ricerca

JU

Impresa comune

LGD

Perdita in caso di inadempimento

LGTT

Strumento di garanzia dei prestiti per i progetti della rete transeuropea dei trasporti

MAP

Programma pluriennale — Programma di inclusione finanziaria per le medie imprese

MCE

Meccanismo per collegare l'Europa

MES

Meccanismo europeo di stabilità

MESF

Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria

MET

Meccanismo europeo per le tecnologie per l'avviamento 1998

MPMI

Micro, piccole e medie imprese

NDICI

Strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale

NGEU

NextGenerationEU

ORD

Decisione risorse proprie

Orizzonte 2020

Orizzonte 2020

PAC

Politica agricola comune

PBI

Iniziativa prestiti obbligazionari

PD

Probabilità di inadempimento

PE

Parlamento europeo

PF4EE

Strumento di finanziamento privato per l'efficienza energetica

PIL

Prodotto interno lordo

PMI

Piccola(e) e media(e) impresa(e)

PPP

Partenariato pubblico-privato

PSEO

Regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea

QFP

Quadro finanziario pluriennale

RAA

Relazione annuale di attività

RAL

Reste à Liquider (impegni da liquidare)

RDC

Regolamento sulle disposizioni comuni

RF

Regolamento finanziario

RNL

Reddito nazionale lordo

RPT

Risorse proprie tradizionali

RRF

Dispositivo per la ripresa e la resilienza

RSFF

Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi

RST

Ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione

S&P

Standard & Poor's Financial Services LLC

SANAD

Fondo per le micro, piccole e medie imprese in Medio Oriente e Nord Africa

SAPARD

Programma speciale di adesione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale

SEAE

Servizio europeo per l'azione esterna

SEE

Spazio economico europeo

SEMED

Programma di inclusione finanziaria per le micro, piccole e medie imprese nel Mediterraneo meridionale e orientale

SICR

Aumento significativo del rischio di credito

SIUGI

Strumento di garanzia illimitata dell'iniziativa per le PMI

SMEW

Sportello PMI (Sportello per piccole e medie imprese)

Strumento di debito del MCE

Strumento di debito del meccanismo per collegare l'Europa

STSR

Strumento temporaneo per lo sviluppo rurale

SURE

Sostegno per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza

TFUE

Trattato sul funzionamento dell'Unione europea

UE

Unione europea

UEM

Unione economica e monetaria


(1)  Decisione di esecuzione C(2021) 3991 final della Commissione.

(2)  Stati membri con piani approvati: finanziamenti assegnati a ciascun piano per la ripresa e la resilienza approvato. Stati membri senza piani approvati: assegnazione massima in sovvenzioni secondo il regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF). Gli importi sono soggetti all'aggiornamento di cui all'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2021/241, previsto al 30 giugno 2022.

()  Finlandia: firmato ed erogato solo nel 2022 (0,3 miliardi di EUR).

()  Irlanda: non firmato entro la data della firma dei presenti conti. L'Irlanda non ha chiesto un prefinanziamento per il sostegno non rimborsabile.

(1)  Romania: erogato solo nel 2022 (1,9 miliardi di EUR).

()  Slovenia: firmato solo nel 2022. La Slovenia non ha chiesto un prefinanziamento per il prestito.

(3)  Regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 del Consiglio, del 26 maggio 2014 , concernente le modalità e la procedura di messa a disposizione delle risorse proprie tradizionali e delle risorse proprie basate sull'IVA e sull'RNL, nonché le misure per far fronte al fabbisogno di tesoreria (GU L 168 del 7.6.2014, pag. 39).

(4)  Cfr. Aspetti finanziari salienti dell'esercizio, punti 2.2 e 2.3, per una panoramica generale di NGEU.

(5)  Regolamento (UE) 2021/947 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 giugno 2021, che istituisce lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale — Europa globale, che modifica e abroga la decisione n. 466/2014/UE del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga il regolamento (UE) 2017/1601 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CE, Euratom) n. 480/2009 del Consiglio (GU L 209 del 14.6.2021, pag. 1).

(6)  La disposizione sul riporto automatico di stanziamenti di impegno e di pagamento non spesi si applica anche agli altri programmi di cui alla rubrica 6: strumento europeo per la cooperazione internazionale in materia di sicurezza nucleare, fondi per paesi e territori d'oltremare e strumento di assistenza preadesione (IPA III) grazie all'inserimento nelle rispettive basi giuridiche di riferimenti alle disposizioni di NDICI-Europa globale.

(7)  L'importo autorizzato per NGEU 2021 riguarda il sostegno fornito nel 2021 sotto forma di sostegno non rimborsabile agli Stati membri a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), dell'assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d'Europa (REACT-EU) e dei finanziamenti aggiuntivi a favore di altri programmi o fondi europei (sviluppo rurale, fondo InvestEU, Fondo per una transizione giusta, Orizzonte Europa e RescEU). Il regolamento EURI stabilisce le scadenze legali per quanto riguarda gli impegni giuridici, mentre la ripartizione della programmazione dipende dal calendario pianificato di impegni annuali citati specificamente nelle diverse basi giuridiche dei programmi interessati.

(8)  Regolamento (UE) 2020/2094 del Consiglio, del 14 dicembre 2020, che istituisce uno strumento dell'Unione europea per la ripresa, a sostegno alla ripresa dopo la crisi COVID-19 (GU L 433 I del 22.12.2020, pag. 23).

(9)  Articolo 212 del regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 (GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1).

(10)  Dati 2020 e 2021: esclusi i proventi relativi al recesso del Regno Unito dall'UE.

(11)  Decisione (UE, Euratom) 2020/2053 del Consiglio, del 14 dicembre 2020, relativa al sistema delle risorse proprie dell'Unione europea e che abroga la decisione 2014/335/UE, Euratom (GU L 424 del 15.12.2020, pag. 1).

(12)  In virtù del principio di sussidiarietà, l'Unione interviene soltanto se e in quanto gli obiettivi dell'azione prevista non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri, ma possono, a motivo della portata o degli effetti dell'azione, essere conseguiti meglio a livello di Unione. In virtù del principio di proporzionalità, il contenuto e la forma dell'azione dell'Unione si limitano a quanto necessario per il conseguimento degli obiettivi dei trattati (cfr. articolo 5 TUE).

(13)  Regolamento (UE, Euratom) 2018/1046.

(14)  Cfr. articolo 317 TFUE.

(15)  C(2020) 4240 final del 24 giugno 2020.

(16)  Di conseguenza il termine «Commissione europea» è usato per indicare sia l'istituzione (il collegio, formato dai membri della Commissione) sia la sua amministrazione, gestita dai direttori generali a capo delle direzioni generali (e dai capi di altre strutture amministrative, quali servizi, uffici e agenzie esecutive).

(17)  Dalla metà del 2019 (a seguito della revisione dell'articolo 12 del regolamento interno) la gestione del Fondo europeo di sviluppo (FES) è co-delegata a cinque direzioni generali [INTPA (DEVCO), ECHO, EAC, EACEA e JRC+.

(18)  https://ec.europa.eu/info/publications/integrated-financial-and-accountability-reporting_it

(2)  Si noti che, a seguito dell'arrotondamento delle cifre in milioni di EUR, la somma di taluni dati finanziari ripresi nelle tabelle seguenti potrebbe non corrispondere al totale.

(3)  Il 24 novembre 2021 il Parlamento europeo ha adottato un bilancio che prevede il pagamento delle passività a breve termine dell'Unione con risorse proprie, raccolte dagli Stati membri o a essi richieste nel 2021. Inoltre, ai sensi dell'articolo 83 dello statuto dei funzionari [regolamento (CEE, Euratom, CECA) n. 259/68 del Consiglio, del 29 febbraio 1968, (GU L 56 del 4.3.1968, pag. 1) e successive modificazioni], gli Stati membri sono responsabili in solido delle pensioni.

(19)  Il dato del 2020 si riferisce all'(aumento)/diminuzione delle attività finanziarie disponibili per la vendita.

(20)  Fino al 2020 i prestiti oggetto di surrogazione (prestiti in stato di inadempienza per i quali il gruppo BEI ha attivato una garanzia sulla garanzia dell'UE) erano inizialmente rilevati all'importo pagato per liquidare la garanzia e subivano immediatamente una riduzione di valore per l'importo totale delle perdite su crediti già sostenute al momento della surrogazione, con il risultato di un valore contabile netto pari a zero nello stato patrimoniale. Anche eventuali interessi maturati dopo la rilevazione iniziale erano azzerati. In conformità della norma contabile dell'UE 11 riveduta, i prestiti oggetto di surrogazione ora sono classificati come prestiti con una qualità creditizia deteriorata acquistati od originati («POCI»), pertanto la riduzione di valore si riferisce esclusivamente a variazioni delle perdite attese su crediti dopo la rilevazione iniziale. Sempre secondo la norma contabile dell'UE 11 riveduta, per i prestiti POCI gli interessi maturano solo sull'importo del valore contabile netto. La riduzione di valore rilevata alla fine del 2020 per i prestiti oggetto di surrogazione è stata pertanto annullata a fronte del valore contabile lordo dei prestiti surrogati al 1o gennaio 2021, senza alcun impatto sul valore contabile di tali prestiti nello stato patrimoniale.

(21)  Il regime pensionistico dei funzionari dell'Unione europea (PSEO) è un fondo figurativo (virtuale) a benefici definiti in cui i contributi del personale servono a finanziare le future pensioni. Sebbene non esista un fondo di investimento effettivo, l'importo che sarebbe stato raccolto da tale fondo è considerato investito nelle obbligazioni a lungo termine degli Stati membri e si riflette nella passività pensionistica registrata nei conti annuali dell'Unione europea. Gli Stati membri garantiscono congiuntamente il pagamento dei benefici a norma dell'articolo 83 dello statuto dei funzionari e dell'articolo 4, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea (cfr. COM(2018) 829 per una descrizione dettagliata del regime).

(22)  I dati del 2020 comprendono 16 134 milioni di EUR classificati come attività finanziarie non correnti disponibili per la vendita e 3 453 milioni di EUR classificati come attività finanziarie correnti disponibili per la vendita nei conti annuali consolidati dell'UE per il 2020.

(23)  Regolamento (UE) 2020/672 del Consiglio del 19 maggio 2020 che istituisce uno strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE) a seguito dell’epidemia di COVID-19 (GU L 159 del 20.5.2020, pag. 1).

(24)  Il dato del 2020 si riferisce a importi precedentemente classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita nei conti annuali consolidati dell'UE per il 2020.

(25)  Direttiva (UE) 2018/410 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 marzo 2018, che modifica la direttiva 2003/87/CE per sostenere una riduzione delle emissioni più efficace sotto il profilo dei costi e promuovere investimenti a favore di basse emissioni di carbonio e la decisione (UE) 2015/1814 (GU L 76 del 19.3.2018, pag. 3).

(26)  Regolamento (UE) n. 1316/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell' 11 dicembre 2013 , che istituisce il meccanismo per collegare l'Europa e che modifica il regolamento (UE) n. 913/2010 e che abroga i regolamenti (CE) n. 680/2007 e (CE) n. 67/2010 (GU L 348 del 20.12.2013, pag. 129).

(27)  Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013 , recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 320).

(4)  La voce «Non assegnato ad una rubrica del QFP» comprende l'esecuzione del bilancio delle entità consolidate e le eliminazioni dal consolidamento, le operazioni fuori bilancio e i programmi non assegnati di singoli importi non rilevanti.

(28)  I 2,7 miliardi di EUR di attività accantonate relativi alla garanzia per il mandato per i prestiti esterni della BEI coprono anche i prestiti assunti nell'ambito dell'AMF e di Euratom (cfr. nota 4.1.2).

(29)  I 2,8 miliardi di EUR di attività accantonate relativi alla garanzia per il mandato per i prestiti esterni della BEI coprono anche i prestiti assunti nell'ambito dell'AMF e di Euratom (cfr. nota 4.1.2).

(30)  Decisione (UE) 2018/412 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 marzo 2018, che modifica la decisione n. 466/2014/UE, sulla concessione di una garanzia dell'Unione alla Banca europea per gli investimenti in caso di perdite relative ad operazioni di finanziamento a sostegno di progetti di investimento al di fuori dell'Unione (GU L 76 del 19.3.2018, pag. 30).

(31)  Regolamento (UE) 2021/947 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 giugno 2021, che istituisce lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale — Europa globale, che modifica e abroga la decisione n. 466/2014/UE del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga il regolamento (UE) 2017/1601 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CE, Euratom) n. 480/2009 del Consiglio (GU L 209 del 14.6.2021, pag. 1).

(32)  GU L 107 del 26.3.2021, pag. 30.

(33)  Regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021 recante le disposizioni comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo Plus, al Fondo di coesione, al Fondo per una transizione giusta, al Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura, e le regole finanziarie applicabili a tali fondi e al Fondo Asilo, migrazione e integrazione, al Fondo Sicurezza interna e allo Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti (GU L 231 del 30.6.2021, pag. 159).

(34)  Il quadro finanziario per il FEASR è stato prorogato per coprire il periodo fino al 2022 [regolamento (UE) 2020/2220].

(35)  Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17).

(36)  Decisione (Euratom) 2021/281 del Consiglio del 22 febbraio 2021 che modifica la decisione 2007/198/Euratom, che istituisce l’Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell’energia da fusione e le conferisce dei vantaggi (GU L 62 del 23.2.2021, pag. 41).

(37)  Regolamento (UE) 2020/2220 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 dicembre 2020, che stabilisce alcune disposizioni transitorie relative al sostegno da parteb del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) negli anni 2021 e 2022 e che modifica i regolamenti (UE) n. 1305/2013, (UE) n. 1306/2013 e (UE) n. 1307/2013 per quanto riguarda le risorse e l’applicazione negli anni 2021 e 2022 e il regolamento (UE) n. 1308/2013 per quanto riguarda le risorse e la distribuzione di tale sostegno in relazione agli anni 2021 e 2022 (GU L 437 del 28.12.2020, pag. 1).

(38)  Regolamento (UE) 2021/696 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 aprile 2021, che istituisce il programma spaziale dell’Unione e l’Agenzia dell’Unione europea per il programma spaziale e che abroga i regolamenti (UE) n. 912/2010, (UE) n. 1285/2013 e (UE) n. 377/2014 e la decisione n. 541/2014/UE (GU L 170 del 12.5.2021, pag. 69)

(39)  (Regolamento (UE) 2021/695 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 aprile 2021, che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione Orizzonte Europa e ne stabilisce le norme di partecipazione e diffusione, e che abroga i regolamenti (UE) n. 1290/2013 e (UE) n. 1291/2013GU L 170 del 12.5.2021, pag. 1)

(40)  Regolamento (Euratom) 2021/765 del Consiglio, del 10 maggio 2021, che istituisce il programma di ricerca e formazione della Comunità europea dell'energia atomica per il periodo 2021-2025 che integra il programma quadro di ricerca e innovazione Orizzonte Europa e abroga il regolamento (Euratom) 2018/1563 (GU L 167 I del 12.5.2021, pag. 81).

(41)  Regolamento (UE) 2021/1755 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 ottobre 2021, che istituisce la riserva di adeguamento alla Brexit (GU L 357 dell'8.10.2021, pag. 1).

(42)  Regolamento (UE) 2018/1718 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 novembre 2018, che modifica il regolamento (CE) n. 726/2004 per quanto riguarda l’ubicazione della sede dell’agenzia europea per i medicinali (GU L 291 del 16.11.2018, pag. 3).

(43)  Regolamento (UE, Euratom) 2016/804 del Consiglio, del 17 maggio 2016, che modifica il regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014 concernente le modalità e la procedura di messa a disposizione delle risorse proprie tradizionali e delle risorse proprie basate sull'IVA e sull'RNL, nonché le misure per far fronte al fabbisogno di tesoreria (GU L 132 del 21.5.2016, pag. 85).

(5)  Esclusi i prestiti per RFF (NGEU) e assistenza finanziaria.

(6)  Esclusi i risconti attivi.

(44)  Esclusi i prestiti back-to-back per l'assistenza finanziaria.

(45)  Esclusi i risconti attivi.

(46)  Attività finanziarie disponibili per la vendita (ad esclusione degli investimenti in fondi comuni monetari e in strumenti rappresentativi di capitale).

(47)  Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell'avanzo o disavanzo.

(48)  Ad esempio nel documento di lavoro XI accluso al progetto di bilancio che presenta l'attuazione delle garanzie di bilancio, il fondo comune di copertura e la valutazione della sostenibilità delle passività potenziali derivanti dalle garanzie di bilancio e dall'assistenza finanziaria ai sensi dell'articolo 41, paragrafo 5, del regolamento finanziario.

(49)  Il rischio delle garanzie su portafogli azionari si basa sull'importo nozionale coperto dalla garanzia.

(7)  Con applicazione del coefficiente di correzione («cc»).

(8)  Importo corrisposto per i primi tre anni dalla partenza.

(50)  Si noti che, a seguito dell'arrotondamento delle cifre in milioni di EUR, la somma di taluni dati finanziari ripresi nelle tabelle seguenti potrebbe non corrispondere al totale.

(51)  Regolamento (UE, Euratom) n. 608/2014 del Consiglio, del 26 maggio 2014 , che stabilisce misure di esecuzione del sistema delle risorse proprie dell'Unione europea (GU L 168 del 7.6.2014, pag. 29).

(52)  Regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 del Consiglio, del 17 dicembre 2020, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 (GU L 433 I del 22.12.2020, pag. 11).

(53)  Adeguamento tecnico del quadro finanziario per il 2021 conformemente all'articolo 4 del regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 del Consiglio che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 [COM(2020) 848 final del 18.12.2020].

(54)  Regolamento (UE) 2020/2094 del Consiglio.

(55)  Questo programma QFP comprende la dotazione finanziaria complementare proveniente da NextGenerationEU per il pacchetto REACT-EU. Consultare il capitolo 1.1 Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 delle note alle relazioni sull'esecuzione del bilancio. Il paragrafo sulla rubrica 2 descrive in dettaglio il contributo di questo programma QFP al pacchetto REACT-EU.

(56)  Questo programma QFP comprende la dotazione finanziaria complementare proveniente da NextGenerationEU per il pacchetto REACT-EU. Consultare il capitolo 1.1 Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 delle note alle relazioni sull'esecuzione del bilancio. Il paragrafo sulla rubrica 2 descrive in dettaglio il contributo di questo programma QFP al pacchetto REACT-EU.

(57)  Questo programma QFP comprende la dotazione finanziaria complementare proveniente da NextGenerationEU per il pacchetto REACT-EU. Consultare il capitolo 1.1 Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 delle note alle relazioni sull'esecuzione del bilancio. Il paragrafo sulla rubrica 2 descrive in dettaglio il contributo di questo programma QFP al pacchetto REACT-EU.

(58)  Questo programma QFP comprende la dotazione finanziaria complementare proveniente da NextGenerationEU per il pacchetto REACT-EU. Consultare il capitolo 1.1 Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 delle note alle relazioni sull'esecuzione del bilancio. Il paragrafo sulla rubrica 2 descrive in dettaglio il contributo di questo programma QFP al pacchetto REACT-EU.


17.10.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 399/240


Dichiarazione di affidabilità presentata dalla Corte al Parlamento europeo e al Consiglio – Relazione del revisore indipendente

(2022/C 399/02)

Giudizio

I.

L’audit della Corte ha riguardato:

a)

i conti consolidati dell’Unione europea, che comprendono i rendiconti finanziari consolidati (1) e le relazioni sull’esecuzione del bilancio (2) per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, approvati dalla Commissione il 28 giugno 2022, e

b)

la legittimità e la regolarità delle operazioni alla base di tali conti, ai sensi dell’articolo 287 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE).

Affidabilità dei conti

Giudizio sull’affidabilità dei conti

II.

A giudizio della Corte, i conti consolidati dell’Unione europea relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 presentano fedelmente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria della stessa al 31 dicembre 2021, i risultati delle sue operazioni, i flussi di cassa e le variazioni dell’attivo netto per l’esercizio chiuso in tale data, conformemente al regolamento finanziario e alle norme contabili basate sui princìpi contabili per il settore pubblico riconosciuti a livello internazionale.

Legittimità e regolarità delle operazioni su cui sono basati i conti

Entrate

Giudizio sulla legittimità e regolarità delle entrate

III.

A giudizio della Corte, le entrate alla base dei conti per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittime e regolari.

Spese

IV.

Per il 2021 la Corte esprime due giudizi distinti sulla legittimità e regolarità delle spese. Tale impostazione riflette il fatto che il dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) è uno strumento temporaneo erogato e finanziato con modalità fondamentalmente diverse rispetto alle normali spese di bilancio eseguite nell’ambito del quadro finanziario pluriennale (QFP).

Giudizio negativo sulla legittimità e regolarità delle spese di bilancio

V.

A giudizio della Corte, data la rilevanza della questione descritta al paragrafo «Elementi a sostegno del giudizio negativo sulla legittimità e regolarità delle spese di bilancio», le spese di bilancio accettate nei conti per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 sono inficiate da errori in misura rilevante.

Giudizio sulla legittimità e regolarità delle spese a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza

VI.

A giudizio della Corte, le spese a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza accettate nei conti per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittime e regolari.

Elementi a sostegno del giudizio

VII.

La Corte ha espletato l’audit in base ai princìpi internazionali di audit (ISA) e ai codici deontologici della Federazione internazionale degli esperti contabili (IFAC), nonché ai princìpi internazionali delle istituzioni superiori di controllo dell’INTOSAI (ISSAI). Le responsabilità della Corte in forza di tali princìpi e codici sono illustrate in maggiore dettaglio nella sezione dedicata alle responsabilità dell’auditor della presente relazione. In questa sezione, la Corte fornisce inoltre maggiori informazioni sulla base per il giudizio espresso sulle entrate (cfr. paragrafo  XXXV ) e sulle spese (cfr. paragrafo  XXXVII ) a titolo dell’RFF. La Corte rispetta inoltre i requisiti di indipendenza e ha assolto i propri obblighi deontologici di cui al codice deontologico della professione contabile dell’International Ethics Standards Board for Accountants. La Corte ritiene che gli elementi probatori ottenuti costituiscano una base sufficiente e adeguata per formulare i propri giudizi di audit.

Elementi a sostegno del giudizio negativo sulla legittimità e regolarità delle spese di bilancio

VIII.

Il livello di errore complessivo stimato dalla Corte per le spese di bilancio accettate nei conti dell’esercizio chiuso il 31 dicembre 2021 è pari al 3,0 %. Una parte sostanziale di queste spese è inficiata da errore in misura rilevante. Si tratta principalmente di spese per rimborsi, per le quali il livello di errore stimato è del 4,7 %. Tali spese sono aumentate fino a 90,1 miliardi di euro nel 2021, e rappresentano quindi il 63,2 % della popolazione di audit della Corte (3). Gli effetti degli errori rilevati dagli auditor della Corte sono quindi rilevanti e pervasivi per le spese accettate dell’esercizio.

Principali questioni di audit

La Corte ha valutato la passività per pensioni e altre prestazioni per i dipendenti

IX.

Lo stato patrimoniale dell’UE comprende una passività per pensioni e altre prestazioni per i dipendenti ammontante a 122,5 miliardi di euro a fine 2021 (2020: €116,0 miliardi di euro) e rappresenta quasi un quarto delle passività totali del 2021, pari a 496,4 miliardi di euro (2020: 313,5 miliardi di euro).

X.

La maggior parte della passività per pensioni e altre prestazioni per i dipendenti riguarda il regime pensionistico dei funzionari e degli altri agenti dell’Unione europea, che ammonta a 109,7 miliardi di euro (2020: 100,7 miliardi di euro). La passività registrata nei conti costituisce una stima del valore attuale dei pagamenti futuri previsti che l’UE sarà tenuta a eseguire per estinguere le obbligazioni pensionistiche a suo carico.

XI.

Il pagamento delle prestazioni previste dal regime pensionistico è a carico del bilancio dell’UE. Anche se l’UE non ha creato un fondo pensioni dedicato alla copertura dei costi delle future obbligazioni pensionistiche, gli Stati membri garantiscono collettivamente il pagamento delle prestazioni e i funzionari contribuiscono per un terzo al costo del finanziamento del regime. Eurostat calcola annualmente detta passività per conto del contabile della Commissione, utilizzando parametri quali la ripartizione per fasce d’età e la speranza di vita dei funzionari dell’UE e ipotesi sulle future condizioni economiche. Questi parametri e ipotesi sono anche valutati dai consulenti attuariali della Commissione.

XII.

L’aumento della passività per pensioni nel 2021 è dovuto principalmente alla diminuzione del tasso di sconto nominale, che risente del calo dei tassi d’interesse mondiali (4).

XIII.

La seconda parte più consistente della passività per pensioni e altre prestazioni per i dipendenti è la prevista passività dell’UE nei confronti del Regime comune di assicurazione malattia (RCAM) che, alla fine del 2021, ammontava a 10,3 miliardi di euro (2020: 12,9 miliardi di euro). Detta passività si riferisce ai costi per l’assistenza sanitaria del personale dell’UE, da pagare nel corso dei periodi successivi all’attività (al netto dei contributi versati dal personale).

XIV.

Nell’ambito del proprio audit, la Corte analizza le ipotesi attuariali formulate per questi regimi e la conseguente determinazione del valore. Tale analisi è basata sul lavoro svolto da esperti attuariali esterni indipendenti. Gli auditor della Corte hanno verificato i dati di base utilizzati per i calcoli, i parametri attuariali e il calcolo di tale passività. Hanno esaminato inoltre la presentazione delle passività nello stato patrimoniale consolidato e le note ai rendiconti finanziari consolidati.

XV.

La Corte conclude che la stima dell’ammontare complessivo della passività per pensioni e altre prestazioni per i dipendenti iscritto nello stato patrimoniale consolidato è corretta e attendibile.

La Corte ha analizzato le ingenti stime di fine esercizio presentate nei conti

XVI.

Alla fine del 2021, il valore stimato delle spese ammissibili sostenute da rimborsare ai beneficiari, ma non ancora dichiarate da questi ultimi, era di 129,9 miliardi di euro (2020: 107,8 miliardi di euro). Detti importi sono stati contabilizzati come ratei passivi (5).

XVII.

L’aumento di tali stime è connesso principalmente al dispositivo per la ripresa e la resilienza, che è la componente centrale del NextGenerationEU (NGEU), lo strumento temporaneo per la ripresa volto a rispondere ai danni economici e sociali indotti dalla pandemia di COVID-19. I pagamenti agli Stati membri nel quadro di questo dispositivo vengono eseguiti in più rate, secondo un piano predefinito, fino al 2026. Alla fine del 2021, le spese da pagare per l’RFF sono ammontate a 12,3 miliardi di euro.

XVIII.

Al fine di analizzare queste stime di fine esercizio, la Corte ha esaminato il sistema posto in essere dalla Commissione per i calcoli relativi alla separazione degli esercizi, onde verificarne l’esattezza e la completezza nelle direzioni generali in cui era stata eseguita la maggior parte delle spese. Nel corso del lavoro di audit svolto sul campione di fatture e di prefinanziamenti, gli auditor della Corte hanno esaminato i pertinenti calcoli relativi alla separazione degli esercizi, al fine di scongiurare il rischio che i ratei fossero indicati in modo inesatto. Sono stati chiarimenti ai servizi contabili della Commissione riguardo alla metodologia generale utilizzata per pervenire a dette stime.

XIX.

La Corte conclude che la stima dell’ammontare complessivo dei ratei passivi e di altri anticipi agli Stati membri è presentata fedelmente nello stato patrimoniale consolidato.

La Corte ha esaminato le attività generate dal processo di recesso del Regno Unito

XX.

Il 1o febbraio 2020, il Regno Unito ha cessato di essere uno Stato membro dell’UE. In base all’accordo sul recesso, il Regno Unito si è impegnato ad onorare tutti gli obblighi finanziari assunti nel quadro dei precedenti QFP derivanti dalla sua adesione all’UE. Durante il periodo di transizione, conclusosi il 31 dicembre 2020, il Regno Unito ha continuato a contribuire al bilancio dell’UE, e a trarne beneficio, come se fosse rimasto uno Stato membro.

XXI.

A seguito della fine del periodo di transizione, gli ulteriori obblighi reciproci da parte dell’UE e del Regno Unito hanno dato luogo a determinate attività e passività per l’UE. Questi obblighi devono essere rilevati nei conti annuali dell’UE. La Commissione ha stimato che, alla data di riferimento del bilancio, i conti dell’UE mostravano un credito netto dovuto dal Regno Unito di 41,8 miliardi di euro (2020: 47,5 miliardi di euro), di cui, in base alle stime, 10,9 miliardi di euro verranno versati entro 12 mesi dalla data del bilancio.

XXII.

Il meccanismo di pagamento da applicare agli obblighi reciproci nell’ambito dell’accordo sul recesso è descritto all’articolo 148 («Pagamenti dopo il 2020») dell’accordo. Nel 2021, l’importo indicato come dovuto dal Regno Unito ai sensi dell’articolo 136 e degli articoli da 140 a 147 era di 11,9 miliardi di euro. I pagamenti totali effettuati dal Regno Unito nel 2021 sono ammontati a 6,8 miliardi di euro. Il saldo restante alla fine dell’esercizio, pari a 5,1 miliardi di euro, era pagabile in cinque rate mensili di pari importo, da gennaio a maggio 2022 compreso, in linea con il meccanismo stabilito dall’articolo 148 dell’accordo sul recesso.

XXIII.

Come parte delle normali procedure di audit, la Corte ha discusso con la Commissione la tempistica, l’accuratezza e la completezza degli importi relativi alle attività rilevate e ai pagamenti eseguiti. Gli auditor della Corte hanno ricalcolato gli importi in causa, li hanno riconciliati con la documentazione contabile che ne è alla base ed hanno verificato l’adeguatezza di eventuali ipotesi utilizzate.

XXIV.

La Corte conclude che la stima relativa alle attività totali rilevate in relazione al processo di recesso del Regno Unito sono presentate fedelmente nei conti annuali consolidati.

La Corte ha valutato l’impatto sui conti dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia

XXV.

Il 24 febbraio 2022, la Russia ha invaso l’Ucraina. Poiché l’UE ha prestato assistenza all’Ucraina sotto forma di prestiti e sovvenzioni, la Corte ha esaminato i calcoli eseguiti dalla Commissione per stabilire l’esposizione al rischio finanziario dell’UE che tale assistenza comporta, insieme alla relativa base, al fine di verificare che le conseguenze di questo evento significativo fossero adeguatamente rispecchiate nei conti dell’UE. Gli auditor della Corte hanno confrontato i calcoli eseguiti dalla Commissione con i propri e a fronte dei dati esistenti al riguardo.

XXVI.

La Corte conclude che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è stata adeguatamente trattata come un fatto intervenuto dopo la data di chiusura dell’esercizio che non comporta una rettifica. Il relativo impatto è stato adeguatamente indicato e presentato fedelmente nei conti annuali consolidati.

La Corte ha valutato l’impatto sui conti delle misure relative alla COVID-19

XXVII.

La pandemia di COVID-19 ha gravemente colpito le economie e le finanze pubbliche degli Stati membri. La Commissione europea ha mobilitato ingenti risorse per rafforzare il settore sanitario pubblico negli Stati membri e mitigare l’impatto socio-economico della pandemia nell’UE. Tale risposta ha incluso l’acquisto di forniture mediche urgenti, maggiore flessibilità nell’uso del sostegno finanziario fornito dai Fondi strutturali e di investimento europei e la concessione di prestiti a condizioni favorevoli agli Stati membri. Queste iniziative hanno avuto un effetto significativo sui rendiconti finanziari.

XXVIII.

Nell’ambito delle normali procedure di audit, la Corte ha controllato le attività, le passività, le entrate e le spese, comprese quelle relative alle misure adottate dalla Commissione. La Corte conclude che queste sono presentate fedelmente nei conti annuali consolidati.

Altre osservazioni

XXIX.

Spetta alla direzione fornire «altre informazioni». Questo termine ricomprende le informazioni finanziarie fondamentali per l’esercizio in causa («Financial highlights of the year»), ma non i conti consolidati o la relazione della Corte su questi ultimi. Il giudizio della Corte sui conti consolidati non verte su queste altre informazioni e la Corte non esprime alcuna forma di conclusione sull’affidabilità delle stesse. È responsabilità della Corte, nell’ambito dell’audit espletato sui conti consolidati, leggere le altre informazioni e valutare se tra queste e i conti consolidati vi siano incongruenze rilevanti oppure se quanto appreso dalla Corte tramite l’audit o in altri modi risulti essere oggetto di inesattezze rilevanti. Qualora la Corte giungesse alla conclusione che vi sono inesattezze rilevanti nelle altre informazioni, è tenuta a segnalarlo. A tale riguardo, non ha nulla da segnalare.

Responsabilità della direzione

XXX.

In base agli articoli 310-325 del TFUE e al regolamento finanziario, la direzione è responsabile della preparazione e della presentazione dei conti consolidati dell’UE sulla base dei princìpi contabili per il settore pubblico riconosciuti a livello internazionale, nonché della legittimità e della regolarità delle operazioni sottostanti. Tale responsabilità comprende la definizione, l’applicazione e il mantenimento di controlli interni adeguati ai fini della preparazione e della presentazione di rendiconti finanziari privi di inesattezze rilevanti dovute a frode o errore. Alla direzione spetta inoltre garantire che le attività, le operazioni e le informazioni finanziarie presentate nei rendiconti siano conformi alla normativa (leggi, regolamenti, princìpi, norme e standard) che li disciplina. La Commissione detiene la responsabilità finale per quanto riguarda la legittimità e la regolarità delle operazioni che sono alla base dei conti dell’UE (articolo 317 del TFUE).

XXXI.

Nel preparare i conti consolidati, la direzione è tenuta a valutare la capacità dell’UE di mantenere la continuità operativa, fornendo qualsiasi informazione pertinente e basando la contabilità sull’ipotesi della continuità dell’attività, a meno che essa non intenda liquidare l’entità o interromperne l’attività, o non abbia alternative realistiche a ciò.

XXXII.

Alla Commissione spetta sovrintendere al processo di predisposizione dell’informativa finanziaria dell’UE.

XXXIII.

Ai sensi del regolamento finanziario (Titolo XIII), il contabile della Commissione trasmette i conti consolidati dell’UE affinché siano sottoposti ad audit prima come conti provvisori, entro il 31 marzo dell’anno che segue l’esercizio chiuso, e successivamente come conti definitivi, entro il 31 luglio. I conti provvisori devono già fornire un’immagine fedele e veritiera della situazione finanziaria dell’UE. È pertanto fondamentale che tutte le voci dei conti provvisori risultino da calcoli definitivi, per consentire alla Corte di svolgere il proprio compito in linea con il titolo XIII del regolamento finanziario ed entro i termini stabiliti. Le eventuali modifiche apportate tra i conti provvisori e quelli definitivi dovrebbero di norma risultare unicamente dalle osservazioni della Corte.

Le responsabilità dell’auditor in relazione alla revisione dei conti consolidati e delle operazioni sottostanti

XXXIV.

Gli obiettivi della Corte sono di ottenere una ragionevole certezza riguardo all’assenza di inesattezze rilevanti nei conti dell’UE e alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti, nonché, sulla base dell’audit espletato, di presentare al Parlamento europeo e al Consiglio una dichiarazione concernente l’affidabilità dei conti e la legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti. La ragionevole certezza consiste in un livello elevato di sicurezza, ma non è una garanzia che l’audit abbia necessariamente rilevato tutte le possibili inesattezze o inosservanze rilevanti. Queste possono risultare da frode o errore e sono ritenute rilevanti se è ragionevole presumere che, considerate singolarmente o in termini aggregati, possano influenzare eventuali decisioni economiche adottate sulla base dei conti consolidati in questione.

XXXV.

Dal lato delle entrate, l’esame della Corte sulle risorse proprie basate sull’IVA e sull’RNL inizia con l’analisi degli aggregati macroeconomici su cui esse sono calcolate, e prosegue con la valutazione dei sistemi utilizzati dalla Commissione per il trattamento di tali aggregati, fino al momento in cui i contributi versati dagli Stati membri sono riscossi e registrati nei conti consolidati. Per le risorse proprie tradizionali, la Corte esamina i conti delle autorità doganali e analizza il flusso dei diritti fino a quando gli importi sono riscossi dalla Commissione e registrati nei conti. Vi è il rischio che gli importatori non dichiarino oppure dichiarino in modo inesatto alle autorità doganali nazionali i dazi doganali. L’importo dei dazi all’importazione effettivamente riscossi sarà dunque inferiore all’importo che, in teoria, avrebbe dovuto esser riscosso. Tale differenza è nota come «divario doganale». Gli importi evasi non sono registrati nei sistemi contabili degli Stati membri concernenti le RPT e non rientrano nell’ambito del giudizio di audit della Corte sulle entrate.

XXXVI.

Dal lato delle uscite, la Corte esamina le operazioni di pagamento una volta che la spesa è stata sostenuta, registrata e accettata. Tale esame riguarda tutte le categorie di pagamenti, ad eccezione degli anticipi, nel momento in cui sono effettuati. La Corte esamina gli anticipi una volta che il destinatario ha fornito la giustificazione del corretto utilizzo dei fondi e l’istituzione o l’organismo l’ha accettata liquidando l’anticipo, il che potrebbe avvenire soltanto in un esercizio successivo.

XXXVII.

Quest’anno, per la prima volta, la Corte ha esaminato le spese eseguite a titolo dell’RFF. A differenza delle altre spese di bilancio, che sono basate sul rimborso delle spese dichiarate e/o sul rispetto di determinate condizioni, i pagamenti eseguiti nel quadro dell’RFF sono subordinati al soddisfacente conseguimento di traguardi e obiettivi predefiniti. La Corte ha quindi appurato se la Commissione avesse raccolto documenti probatori sufficienti ed adeguati a sostegno della propria valutazione riguardo al soddisfacimento di questa condizione. La conformità con altre norme nazionali ed UE non è oggetto della presente valutazione.

XXXVIII.

Gli auditor della Corte esercitano il giudizio professionale e mantengono lo scetticismo professionale durante tutto il corso dell’attività di audit. La Corte inoltre:

a)

individua e valuta i rischi di inesattezze rilevanti nei conti consolidati e di violazioni significative degli obblighi sanciti nella normativa UE, dovute a frode o errore, nelle operazioni sottostanti. Definisce ed espleta procedure di audit commisurate a tali rischi e ottiene elementi probatori di audit sufficienti e adeguati per formulare un giudizio. I casi di inesattezze o violazioni rilevanti dovute a frode sono più difficili da individuare di quelli derivanti da errori, poiché la frode può implicare collusione, falsificazioni, omissioni intenzionali, presentazioni ingannevoli o l’elusione del controllo interno. Pertanto, aumenta il rischio che tali casi non vengano rilevati;

b)

acquisisce conoscenza del controllo interno pertinente ai fini dell’audit, allo scopo di definire procedure di audit adeguate, ma non di esprimere un giudizio sull’efficacia del controllo interno;

c)

valuta l’adeguatezza delle politiche contabili adottate dalla direzione e la ragionevolezza delle stime contabili e dell’informativa correlata in capo a quest’ultima;

d)

trae conclusioni circa l’adeguatezza dell’impiego, da parte della direzione, dell’ipotesi della continuità operativa quale base contabile e, sulla scorta degli elementi probatori di audit ottenuti, stabilisce se esistano rilevanti incertezze dovute a fatti o a situazioni che possono mettere in serio dubbio la capacità dell’entità di operare nella prospettiva della continuazione dell’attività. Nel caso in cui concluda che tali incertezze rilevanti esistono, la Corte è tenuta a mettere in evidenza nella propria relazione l’informativa correlata nei conti consolidati oppure, qualora tale informativa sia inadeguata, a modificare il giudizio espresso. Le conclusioni della Corte sono basate sugli elementi probatori di audit ottenuti alla data della relazione da essa presentata. È tuttavia possibile che fatti o situazioni future facciano sì che l’entità cessi di operare nella prospettiva della continuazione dell’attività;

e)

valuta la presentazione, la struttura e il contenuto dei conti consolidati nel loro insieme, ivi compresa l’informativa, e se i conti consolidati rilevino fedelmente le operazioni sottostanti e i fatti;

f)

ottiene elementi probatori di audit sufficienti e appropriati riguardo alle informazioni finanziarie delle entità nella sfera del consolidamento dell’UE per esprimere un giudizio sui conti consolidati e sulle operazioni alla base di questi ultimi. La Corte ha la responsabilità di dirigere, sovrintendere e espletare l’audit ed è unica responsabile per il giudizio di audit espresso.

XXXIX.

La Corte comunica con la direzione in merito, fra l’altro, all’estensione e alla tempistica previste per l’audit e alle constatazioni di audit significative, comprese le constatazioni relative a eventuali carenze significative del controllo interno.

XL.

Quanto alle questioni discusse con la Commissione ed altre entità controllate, la Corte stabilisce quali abbiano rivestito la massima importanza nell’audit dei conti consolidati e costituiscano quindi i principali temi di audit per il periodo in esame. Tali questioni sono illustrate nella relazione della Corte, salvo che la normativa ne vieti la divulgazione o nel caso, estremamente raro, in cui la Corte decida che una questione non vada comunicata nella relazione poiché è ragionevole presumere che le avverse conseguenze che ne discenderebbero superino eventuali vantaggi di interesse pubblico.

14 luglio 2022

Klaus-Heiner LEHNE

Presidente

Corte dei conti europea

12, rue Alcide De Gasperi — L-1615 Luxembourg


(1)  I rendiconti finanziari consolidati comprendono lo stato patrimoniale, il conto del risultato economico, il prospetto dei flussi di cassa, il prospetto delle variazioni delle attività nette, un riepilogo delle politiche contabili significative e altre note esplicative (compresa l’informativa per settore di attività).

(2)  Le relazioni sull’esecuzione del bilancio comprendono anche le note esplicative.

(3)  Maggiori informazioni sono fornite ai paragrafi 1.22-1.27 della relazione annuale della Corte sull’esercizio 2021.

(4)  Conti annuali dell’UE per il 2021, nota 2.9.

(5)  Questi comprendono 77,8 miliardi di euro di ratei passivi esposti dal lato delle passività dello stato patrimoniale e, dal lato delle attività, 52,1 miliardi di euro detratti dal valore dei prefinanziamenti.