ISSN 1977-0944

Gazzetta ufficiale

dell’Unione europea

C 322

European flag  

Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

65° anno
26 agosto 2022


Sommario

pagina

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione europea

2022/C 322/01

Tassi di cambio dell'euro — 25 agosto 2022

1

 

Consiglio

2022/C 322/02

Conclusioni del Consiglio sull'azione della protezione civile in materia di cambiamenti climatici

2


 

V   Avvisi

 

ALTRI ATTI

 

Commissione europea

2022/C 322/03

Pubblicazione del documento unico modificato a seguito dell'approvazione di una modifica minore ai sensi dell'articolo 53, paragrafo 2, secondo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012

6


IT

 


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione europea

26.8.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 322/1


Tassi di cambio dell'euro (1)

25 agosto 2022

(2022/C 322/01)

1 euro =


 

Moneta

Tasso di cambio

USD

dollari USA

0,9970

JPY

yen giapponesi

136,07

DKK

corone danesi

7,4374

GBP

sterline inglesi

0,84293

SEK

corone svedesi

10,5525

CHF

franchi svizzeri

0,9616

ISK

corone islandesi

140,30

NOK

corone norvegesi

9,6400

BGN

lev bulgari

1,9558

CZK

corone ceche

24,648

HUF

fiorini ungheresi

408,93

PLN

zloty polacchi

4,7578

RON

leu rumeni

4,8758

TRY

lire turche

18,1120

AUD

dollari australiani

1,4306

CAD

dollari canadesi

1,2881

HKD

dollari di Hong Kong

7,8234

NZD

dollari neozelandesi

1,6006

SGD

dollari di Singapore

1,3857

KRW

won sudcoreani

1 331,98

ZAR

rand sudafricani

16,7903

CNY

renminbi Yuan cinese

6,8317

HRK

kuna croata

7,5140

IDR

rupia indonesiana

14 753,15

MYR

ringgit malese

4,4586

PHP

peso filippino

55,842

RUB

rublo russo

 

THB

baht thailandese

35,732

BRL

real brasiliano

5,0879

MXN

peso messicano

19,8132

INR

rupia indiana

79,6555


(1)  Fonte: tassi di cambio di riferimento pubblicati dalla Banca centrale europea.


Consiglio

26.8.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 322/2


Conclusioni del Consiglio sull'azione della protezione civile in materia di cambiamenti climatici

(2022/C 322/02)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

considerando quanto segue:

I.   INTRODUZIONE

1.

RICORDANDO che gli obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e il quadro di riferimento di Sendai per la riduzione del rischio di catastrofi 2015-2030 mirano a ridurre i rischi di catastrofi climatiche;

2.

VISTI l’articolo 196 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), che incoraggia la cooperazione tra gli Stati membri per far fronte alle calamità, e l’articolo 222 TFUE, in base al quale l’Unione e gli Stati membri agiscono in uno spirito di solidarietà qualora uno Stato membro sia vittima di una calamità;

3.

TENENDO CONTO della priorità espressamente attribuita dall’Unione alla transizione verde e alla protezione della biodiversità nell’ambito del Green Deal, dell’obiettivo della neutralità climatica di cui al regolamento (UE) 2021/1119, nonché del progetto, sostenuto dal pacchetto per la ripresa, di un’Europa più verde e più resiliente, meglio attrezzata per far fronte alle sfide attuali e future, anche nell’ambito della sua azione esterna;

4.

SOTTOLINEANDO che il meccanismo unionale di protezione civile (UCPM), istituito nel 2001 e rafforzato in particolare nel 2013, 2019 e 2021, riveste un ruolo sempre più importante nella risposta dell’Europa alle catastrofi naturali e provocate dall’uomo, che la recente modifica dell’UCPM fissa obiettivi in materia di resilienza alle catastrofi sulla base di scenari attuali e prospettici e che tale meccanismo contribuisce al conseguimento degli obiettivi dell’Unione in materia di finanziamenti complessivi per il clima e la biodiversità;

5.

RICORDANDO le conclusioni del Consiglio del 4 giugno 2009 sulla sensibilizzazione nel campo della protezione civile, le conclusioni del 30 novembre 2009 relative a un quadro comunitario sulla prevenzione delle catastrofi all’interno dell’UE e quelle del 3 ottobre 2011 sul ruolo delle attività di volontariato nella politica sociale, in cui si sottolinea che le attività di volontariato arrecano beneficio ai volontari, alle comunità e alla società nel suo insieme; la creazione del corpo europeo di solidarietà nel 2018; l’importanza della società civile e dei cittadini per migliorare la sicurezza e la resilienza; gli impegni dell’Unione per l’Anno europeo dei giovani 2022;

6.

RICORDANDO le conclusioni del Consiglio del 3 giugno 2021 dal titolo «Plasmare un’Europa resiliente ai cambiamenti climatici – La nuova strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici» e quelle del 23 novembre 2021 sul rafforzamento della preparazione, della capacità di risposta e della resilienza alle crisi future;

7.

OSSERVANDO che gli effetti dei cambiamenti climatici sono evidenti e che gli eventi estremi connessi ai cambiamenti climatici stanno diventando sempre più frequenti, intensi e persistenti, aumentando così il rischio di perdite umane, materiali e naturali, e sottolineando la necessità che gli Stati membri intervengano in questo ambito;

8.

PRENDENDO ATTO delle valutazioni scientifiche sui cambiamenti climatici, sulle implicazioni e sui potenziali rischi futuri che tali cambiamenti comportano, nonché delle opzioni di adattamento e mitigazione proposte dal gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico;

9.

RICONOSCENDO la vulnerabilità delle popolazioni e dei territori europei nella loro diversità, in particolare per quanto riguarda il bacino del Mediterraneo, le zone montuose e forestali, le pianure alluvionali, i mari, le coste e i territori insulari, i territori artici e le regioni ultraperiferiche e le aree urbane;

10.

RILEVANDO il ruolo significativo delle strategie macroregionali dell’Unione come uno degli strumenti di politica esterna per affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici e rafforzare la resilienza;

II.   IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA:

1.

RIBADISCE il principio di solidarietà nell’affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici nell’Unione e nel mondo;

2.

RICORDA la responsabilità primaria degli Stati membri di proteggere le persone, l’ambiente e i beni, compreso il patrimonio culturale;

3.

SOTTOLINEA il ruolo della partecipazione pubblica e volontaria che, come già evidenziato nelle summenzionate conclusioni del 3 ottobre 2011, contribuisce a sviluppare la cittadinanza attiva, la democrazia e la coesione sociale e in tal modo ad attuare i valori e i principi fondamentali dell’Unione, nonché la resilienza nel settore della protezione civile;

4.

RITIENE che a causa dei cambiamenti climatici gli Stati membri e le istituzioni dell’Unione debbano essere pronti a rispondere a catastrofi transfrontaliere su vasta scala, multisettoriali e con effetti a cascata, che potrebbero verificarsi simultaneamente e più frequentemente, all’interno e all’esterno dell’Unione, e le cui conseguenze potrebbero avere profonde ripercussioni sulla vita e sulle attività umane nonché sulla biodiversità;

5.

RILEVA la necessità che l’Unione elabori un approccio sistemico più coerente e proattivo per rafforzare la resilienza alle conseguenze dei cambiamenti climatici in tutte le fasi del ciclo di gestione delle catastrofi, comprese la prevenzione, la preparazione, la risposta e la ripresa;

6.

SOTTOLINEA l’importanza di condividere e mettere in comune le conoscenze, le competenze tecniche e l’innovazione, nonché gli insegnamenti tratti dagli Stati membri e dalla Commissione;

7.

RICONOSCE che le misure adottate dagli Stati membri e dalle istituzioni europee nel contesto dell’adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici, in relazione alla strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici, dovrebbero mirare a integrare gli sforzi dell’Unione nel settore della gestione dei rischi di catastrofi;

8.

SOTTOLINEA l’importanza di disporre di risorse sufficienti negli Stati membri pronte a essere mobilitate a livello internazionale, di un pool europeo di protezione civile e di una riserva strategica europea di risorse (rescEU) pronta a rispondere in modo rapido ed efficiente alle catastrofi connesse ai cambiamenti climatici qualora la portata di un’emergenza superi le possibilità di un paese di rispondervi autonomamente;

9.

RILEVA che l’UCPM svolge un ruolo significativo nella gestione delle catastrofi, rafforza i partenariati dell’Unione e contribuisce a una cultura europea della protezione civile;

10.

INVITA gli Stati membri a:

a)

tenere conto dei rischi connessi ai cambiamenti climatici nel ciclo di gestione delle catastrofi, ad esempio sfruttando gli strumenti istituiti congiuntamente dalla Commissione e dall'Agenzia europea dell'ambiente, come la piattaforma Climate-ADAPT;

b)

promuovere lavori e ricerche sui modi in cui gli effetti dei cambiamenti climatici possono essere esaminati e incorporati nei sistemi di gestione dei rischi di catastrofi e integrare tali lavori e ricerche nelle valutazioni nazionali dei rischi da parte degli Stati membri, nell'elaborazione di valutazioni della capacità di gestione dei rischi e nel miglioramento delle pianificazioni della gestione dei rischi di catastrofe di cui all'articolo 6 della decisione n. 1313/2013/UE su un meccanismo unionale di protezione civile;

c)

sostenere e mettere in comune la ricerca e l'innovazione al fine di migliorare le capacità nazionali di protezione civile nel contesto dei cambiamenti climatici, in particolare attraverso la rete unionale della conoscenza in materia di protezione civile (in seguito «rete della conoscenza») e, in tale contesto, attraverso centri di eccellenza, università, ricercatori e comunità tematiche o centri di competenza;

d)

incoraggiare gli investimenti nella ricerca e nell'innovazione nel settore della protezione civile nel contesto dei cambiamenti climatici e mobilitare i pertinenti finanziamenti europei;

e)

elaborare adeguate azioni di prevenzione e preparazione, anche garantendo la disponibilità di sufficienti risorse volte a far fronte ai rischi derivanti dai cambiamenti climatici, come gli incendi boschivi e le inondazioni, che rappresentano entrambi un rischio crescente per i cittadini dell'Unione;

f)

proseguire, a tal proposito, lo sviluppo delle risorse del pool europeo di protezione civile e di rescEU, sulla base, tra l'altro, degli scenari attuali e prospettici di cui all'articolo 10 della decisione n. 1313/2013/UE, tenendo conto dei rischi individuati ed emergenti e dell'insieme delle risorse e delle carenze a livello di Unione, in particolare nel settore della lotta aerea agli incendi boschivi, degli incidenti di tipo chimico, biologico, radiologico e nucleare, della risposta sanitaria d'emergenza nonché dei trasporti, della logistica e delle strutture di accoglienza;

g)

rendere le operazioni di protezione civile più verdi e sostenibili in tutte le fasi del ciclo di gestione delle catastrofi e promuovere la ricerca, l'innovazione e la condivisione delle conoscenze;

h)

prendere in considerazione gli effetti ambientali e dei cambiamenti climatici nell'assistenza fornita attraverso l'UCPM, in particolare mettendo in comune le risorse, se del caso;

i)

sostenere la preparazione e la resilienza delle popolazioni esposte ai rischi connessi ai cambiamenti climatici mediante informazioni, istruzione, formazione ed esercitazioni specifiche che possono coinvolgere i livelli nazionale e subnazionale e avere persino una dimensione transfrontaliera, prestando particolare attenzione alle persone con vulnerabilità specifiche;

j)

rafforzare le organizzazioni di volontariato come parte integrante della protezione civile;

k)

valutare l'opportunità di integrare, a tale riguardo, iniziative spontanee nelle operazioni di risposta, ove opportuno e in coordinamento con le autorità locali;

l)

mettere in risalto l'importanza del contributo dei cittadini alla propria sicurezza e resilienza e incoraggiare qualsiasi iniziativa volta a valorizzare, riconoscere e promuovere, se del caso attraverso un quadro giuridico, il loro coinvolgimento attivo in misure e azioni volontarie di risposta alle catastrofi;

m)

tener conto del ruolo particolare dei giovani a tale riguardo;

n)

promuovere la figura del cittadino che partecipa attivamente, in qualità di attore della propria sicurezza e resilienza o di membro di strutture civili nazionali o locali che contribuiscono alla protezione civile, attraverso le tre dimensioni seguenti:

i)

emissione di allerte – chiarire il ruolo e le responsabilità delle diverse istituzioni nell'emissione di allerte mirate per le persone interessate, anche utilizzando le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione;

ii)

diffusione di informazioni – sensibilizzare l'opinione pubblica ai rischi connessi, in particolare nelle zone più esposte agli effetti dei cambiamenti climatici, fornendo informazioni al pubblico e organizzando attività di formazione, anche su base volontaria;

iii)

mobilitazione – incoraggiare le reti di cittadini, le associazioni e i volontari coinvolti in iniziative di prevenzione dei rischi, nella risposta alle catastrofi e nella formazione di primo soccorso;

o)

tenere conto dell'importanza delle emergenze a lungo termine e dei crescenti rischi che esse possono comportare per i sistemi di protezione civile a livello sia nazionale che europeo;

p)

tenere in considerazione l'impatto dei cambiamenti climatici nelle azioni internazionali di protezione civile, rafforzando la cooperazione e sostenendo la gestione delle catastrofi e delle crisi;

11.

INVITA la Commissione a:

a)

proseguire l'aggiornamento periodico della «panoramica intersettoriale dei rischi di catastrofi naturali e provocate dall'uomo cui l'Unione può essere esposta» tenendo conto degli impatti dei cambiamenti climatici, sulla base delle relazioni nazionali di valutazione dei rischi elaborate dagli Stati membri;

b)

garantire che gli impatti dei cambiamenti climatici siano sistematicamente presi in considerazione nell'intero ciclo di gestione delle catastrofi;

c)

assicurare che l'UCPM tenga conto della diversa natura delle catastrofi in modo reattivo e flessibile e, ove possibile, proattivo;

d)

rafforzare la disponibilità di esperti nel settore dell'ambiente e dei cambiamenti climatici da impiegare nell'ambito dell'UCPM;

e)

promuovere la complementarità dell'UCPM con altri meccanismi dell'Unione di gestione delle crisi;

f)

sostenere la ricerca e l'innovazione nel settore della protezione civile, in particolare istituendo un inventario delle conoscenze disponibili e arricchire la rete della conoscenza, il centro di conoscenza per la gestione del rischio di catastrofi e i centri di eccellenza che potrebbero essere creati in tale quadro, nonché i centri gestiti da organizzazioni internazionali;

g)

rafforzare e adattare i mezzi, gli strumenti e le piattaforme dell'Unione per il sostegno decisionale e alla gestione delle catastrofi e delle crisi nell'ambito del Sistema comune di comunicazione e informazione in caso di emergenza, dell'Osservatorio europeo sulla siccità, del Sistema europeo di allarme alluvioni, del Sistema europeo d'informazione sugli incendi boschivi, nonché dei programmi Galileo e Copernicus e del programma UE di comunicazione satellitare governativa;

h)

migliorare le capacità di anticipazione e risposta del Centro di coordinamento della risposta alle emergenze, in particolare valutando come utilizzare meglio le innovazioni tecnologiche, comprese l'intelligenza artificiale e le fonti di dati disponibili, per individuare e anticipare i rischi climatici estremi;

i)

favorire operazioni di protezione civile europee più verdi e più sostenibili sostenendo la ricerca e l'innovazione, delineando una panoramica della situazione attuale ed elaborando guide di buone prassi in questo settore;

j)

promuovere ulteriormente l'impegno della società civile nella prevenzione e nella risposta operativa ai cambiamenti climatici sostenendo il contributo dei cittadini alla propria sicurezza e resilienza e promuovendo eventuali iniziative di risposta alle catastrofi basate sul volontariato, in coordinamento con le autorità nazionali o subnazionali, anche attraverso premi europei;

k)

sviluppare programmi di formazione ed esercitazioni per la gestione delle catastrofi ambientali e climatiche, anche nell'ambito del programma di formazione dell'UE, e incoraggiare la disponibilità di competenze in vista del loro impiego nel quadro dell'UCPM;

l)

esaminare la questione dei cambiamenti climatici nelle azioni internazionali di protezione civile, anche promuovendo lo scambio di esperienze e buone prassi con i partner, ad esempio nei Balcani occidentali e nel contesto della politica europea di vicinato;

12.

INVITA la Commissione a riferire al Consiglio in merito ai progressi compiuti nel quadro delle sue relazioni triennali sull’UCPM, e chiede agli Stati membri di assistere la Commissione in tale compito.

V Avvisi

ALTRI ATTI

Commissione europea

26.8.2022   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 322/6


Pubblicazione del documento unico modificato a seguito dell'approvazione di una modifica minore ai sensi dell'articolo 53, paragrafo 2, secondo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012

(2022/C 322/03)

La Commissione europea ha approvato la presente modifica minore ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 2, terzo comma, del regolamento delegato (UE) n. 664/2014 della Commissione (1).

La domanda di approvazione della presente modifica minore può essere consultata nella banca dati eAmbrosia della Commissione.

DOCUMENTO UNICO

«KORČULANSKO MASLINOVO ULJE»

N. UE: PDO-HR-01351-AM01 — 5.5.2022

DOP (X) IGP ( )

1.   Denominazione

«Korčulansko maslinovo ulje»

2.   Stato membro o paese terzo

Croazia

3.   Descrizione del prodotto agricolo o alimentare

3.1.   Tipo di prodotto

Classe 1.5. Oli e grassi (burro, margarina, olio ecc.)

3.2.   Descrizione del prodotto a cui si applica la denominazione di cui al punto 1

Il «Korčulansko maslinovo ulje» («Olio di oliva di Korčula») è un olio extravergine di oliva ottenuto direttamente dal frutto dell'ulivo, e solo con processi meccanici.

Al momento dell'immissione sul mercato il «Korčulansko maslinovo ulje» deve possedere le seguenti caratteristiche fisico-chimiche e organolettiche:

tenore di acidi grassi liberi: ≤ 0,6 %

indice di perossidi: ≤ 12 meq/kg

K232 ≤ 2,50

K270 ≤ 0,22

colore dal giallo oro al verde

aroma pronunciato di frutto verde e foglia d'ulivo (mediana del fruttato: ≥ 2,5)

gusto amaro e piccante da medio a intenso, pronunciato e omogeneo, con un retrogusto prolungato (mediana dell'amaro e del piccante: ≥ 3).

3.3.   Alimenti per animali (solo per i prodotti di origine animale) e materie prime (solo per i prodotti trasformati)

La materia prima principale del «Korčulansko maslinovo ulje» sono le olive delle varietà autoctone Lastovka e Drobnica, che, separatamente o combinate, devono costituire almeno l'80 %. Le altre varietà coltivate nella zona geografica definita al punto 4 sono utilizzate al massimo in una percentuale del 20 % nella lavorazione complessiva delle olive per la produzione dell'olio, e non influiscono in maniera essenziale sulla sua qualità finale.

3.4.   Fasi specifiche della produzione che devono avere luogo nella zona geografica delimitata

Tutte le fasi della produzione del «Korčulansko maslinovo ulje», dalla coltivazione alla raccolta e alla lavorazione delle olive, devono avere luogo nella zona geografica delimitata di cui al punto 4.

3.5.   Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, confezionamento ecc. del prodotto cui si riferisce la denominazione

Lo stoccaggio e il condizionamento dell'olio devono anch'essi avvenire nella zona geografica delimitata di cui al punto 4, e questo per preservare le specifiche caratteristiche organolettiche e la qualità del prodotto, che il travaso potrebbe deteriorare. Ogni travaso successivo dell'olio al di fuori della zona geografica delimitata o un trasporto via mare su lunghe distanze potrebbero, date le possibili limitazioni nei collegamenti fra l'isola di Korčula e la terraferma, influire negativamente sulla qualità del prodotto — che, per questa ragione, non può essere condizionato al di fuori di quest'area. Il «Korčulansko maslinovo ulje» viene immesso sul mercato in confezioni di vetro (scuro) la cui capacità non supera 1 litro. Possono essere utilizzate anche apposite confezioni di latta di capacità massima di 5 litri se provviste di un sistema di chiusura di cui dopo l'apertura non possa essere ripristinata l'integrità.

3.6.   Norme specifiche in materia di etichettatura del prodotto cui si riferisce la denominazione

Sull'etichetta del prodotto deve figurare l'anno della raccolta. Ogni confezione immessa sul mercato deve recare il logo comune, il cui modello figura qui sotto.

Image 1

Tutti coloro che utilizzano la denominazione di origine e che commercializzano il prodotto in conformità alle sue specifiche hanno il diritto di utilizzare il logo comune, alle medesime condizioni.

4.   Descrizione concisa della zona geografica

La zona di produzione del «Korčulansko maslinovo ulje» comprende tutta l'isola di Korčula, a cui appartengono i comuni catastali di Vela Luka, Blato, Smokvica, Čara, Račišće, Pupnat, Žrnovo, Korčula e Lumbarda.

A ovest l'isola di Korčula è separata dall'isola di Hvar dal canale di Korčula, largo 15 chilometri; a nord il canale di Pelješac, largo 2,5 chilometri, la divide dalla penisola di Pelješac, e a sud il canale di Lastovo, largo 13 chilometri, la separa dall'isola di Lastovo.

5.   Legame con la zona geografica

Specificità della zona geografica

Sull'isola di Korčula predominano i terreni montuosi, rocciosi e pietrosi, e le superfici coltivabili sono poche. Queste superfici sono state trasformate in terrazzamenti, e le pietre rimosse sono state utilizzate per costruire i muri a secco che li delimitano. I muri a secco servono a trattenere il terreno coltivabile sui terrazzamenti, impedendo che venga trascinato via nei periodi piovosi. Su questi terreni coltivabili terrazzati, delimitati da muri a secco, sono stati piantati ulivi appartenenti principalmente alle varietà autoctone Lastovka e Drobnica.

I principali tipi di terreni coltivabili si dividono in due gruppi: regosuoli dei terrazzamenti e regosuoli dei campi. I regosuoli sono per lo più costituiti da suoli bruni e terre rosse.

L'isola di Korčula ha un clima mediterraneo con inverni miti ed estati secche e molto calde. I valori delle temperature medie sono elevati a causa della grande esposizione al sole. Le temperature medie annue sull'isola si situano fra i 15,6 °C e i 16,8 °C. Il mese più caldo è luglio, con una temperatura media di 25,9 °C, e il più freddo è febbraio, con una media di 9,1 °C.

Grazie alla sua esposizione al sole l'isola di Korčula è particolarmente adatta alla coltivazione delle olive. Il numero maggiore di ore di sole è a luglio (373,7 ossia circa 12 ore al giorno) e il numero minore a dicembre (125,3 ossia circa 4 ore al giorno). Per la quantità annua di precipitazioni l'isola è caratterizzata da un clima umido.

La maggior parte delle precipitazioni cade nel periodo freddo dell'anno, da ottobre a marzo, con una quantità media mensile fra gli 80 e i 150 mm. Il periodo in cui sono meno abbondanti va da giugno ad agosto, quando raggiungono una quantità media fra i 30 e i 45 mm.

Fattori umani

Il principale fattore che ha influito sul paesaggio dell'isola di Korčula è la sua popolazione. Gli olivicoltori hanno lavorato con le proprie mani i terreni collinosi e pietrosi e li hanno trasformati in terrazzamenti coltivabili adatti alle piante d'ulivo, delimitati da muri a secco. Le difficoltà d'accesso ai terrazzamenti sulle colline rendono impossibile l'uso di grossi macchinari: la raccolta avviene quindi manualmente e con ausili manuali meccanici.

Nel corso della storia sull'isola di Korčula si sono avvicendate varie dominazioni, e numerosi avvenimenti storici hanno influenzato la vita sull'isola e lo sviluppo delle colture da reddito. Numerose prove storiche attestano la coltivazione delle olive e la produzione dell'olio di oliva sull'isola, dai tempi della colonizzazione greca passando per la dominazione romana e veneziana. Fonti scritte risalenti all'epoca della dominazione veneziana riferiscono che «il governo veneziano comprava l'olio a un prezzo molto basso, cosa che obbligava gli abitanti dell'isola a venderlo di contrabbando. Nonostante l'introduzione di severe sanzioni, i dati dimostrano come l'olio di Korčula sia riuscito ad arrivare fino a Trieste» [S. Dokoza, Iz gospodarske i društvene povijesti Blata do XVIII. st. («Dalla storia economica e sociale di Blato fino al XVIII secolo»), Zbornik radova Blato («Raccolta dei lavori su Blato»), 2003].

Specificità del prodotto

La specificità del «Korčulansko maslinovo ulje» è data dall'assemblaggio delle olive delle varietà autoctone Lastovka e Drobnica, che rappresentano l'80 % delle olive dell'isola di Korčula.

Nei suoi lavori scientifici [Elajografija otoka Korčule («Elaiografia dell'isola di Korčula»), 1995] Pavle Bakarić spiega che le varietà autoctone Lastovka e Drobnica, per le loro caratteristiche morfologiche, biologiche e commerciali, si differenziano dalle altre varietà presenti sull'isola (Velika Lastovka, Vrtušćica, Oblica). Precisa inoltre che i frutti freschi di queste due varietà contengono una maggiore percentuale di olio (dal 16,40 % al 24 %) rispetto alle altre.

Il «Korčulansko maslinovo ulje» esprime inoltre la sua specificità nell'aroma di frutto verde e foglia d'ulivo, e nel gusto amaro e piccante da medio a intenso, omogeneo, dovuto al maggiore contenuto totale di fenoli, da cui dipendono le sue caratteristiche organolettiche, cioè appunto l'amaro e il piccante. Questo è stato dimostrato da una ricerca [M. Žanetić, D. Škevin, E.Vitanović, M. Jukić Špika e S. Perica, Ispitivanje fenolnih spojeva i senzorski profil dalmatinskih djevičanskih maslinovih ulja («Analisi dei composti fenolici e profilo organolettico degli oli extravergini di oliva della Dalmazia»), Pomologia croatica, vol.17, 2011] che conferma che la percentuale complessiva più alta di fenoli è presente nell'olio ottenuto dalle varietà Lastovka e Drobnica, dove è superiore ai 350 mg/kg, rispetto ad altre varietà studiate (Oblica e Levantinka) in cui il tenore complessivo di fenoli parte da 161,15 mg/kg. È stato inoltre accertato che la varietà Lastovka ha il più alto tenore di idrossitirosoli (214,32 mg/kg), e che la varietà Drobnica ha la più alta percentuale di tirosoli (84,37 mg/kg) rispetto alle altre varietà analizzate. Dai composti fenolici nell'olio di oliva ottenuto dalle varietà Lastovka e Drobnica dipendono la forte stabilità all'ossidazione e la buona capacità di conservazione del prodotto. L'alto tenore di composti fenolici influisce sull'amaro e il piccante del «Korčulansko maslinovo ulje» (mediana dell'amaro e del piccante: ≥ 3): il loro equilibrio è più armonioso proprio in queste varietà da cui si produce l'olio in questione.

Oggi sono circa 1 000 le aziende agricole che si occupano della coltivazione delle olive e della produzione dell'olio sull'isola di Korčula, dove vi sono inoltre 10 frantoi. L'oleicoltura rappresenta un'importante attività economica dell'isola, e la denominazione «Korčulansko maslinovo ulje» si usa ancora oggi nel linguaggio quotidiano e sul mercato (ricevuta e lettera di vettura, Presa Srl., Zlokić Srl., 2014).

Legame causale

La specificità del «Korčulansko maslinovo ulje» dipende dalle particolari condizioni pedo-climatiche dell'isola di Korčula e dall'intervento dell'uomo.

Per poter sfruttare i terreni montuosi e pietrosi dell'isola, i suoi abitanti li hanno trasformati in terrazzamenti delimitati da muri a secco, dove hanno piantato ulivi appartenenti principalmente alle varietà autoctone Lastovka e Drobnica. Sono queste le caratteristiche autentiche del paesaggio dell'isola di Korčula.

Gli olivicoltori hanno scelto per la produzione dell'olio le olive Lastovka e Drobnica, che si sono adattate meglio delle altre alle specifiche condizioni pedoclimatiche di Korčula, e che rappresentano l'80 % delle olive coltivate sull'isola.

Per la sua posizione geografica, Korčula è soggetta a temperature diurne molto elevate con un altissimo numero di ore di sole, cosa che favorisce la coltivazione e la crescita delle olive, in particolare delle varietà Lastovka e Drobnica, che sono eccezionalmente resistenti alla siccità e hanno un periodo di raccolta particolarmente lungo, da ottobre all'inizio di febbraio.

La raccolta manuale permette ai produttori locali di stabilire qual è il grado ideale di maturità: questo influisce direttamente sull'alto tenore di fenoli che conferisce al «Korčulansko maslinovo ulje» il gusto amaro e piccante da medio a intenso.

Anche le specifiche condizioni climatiche dell'isola di Korčula — un alto numero di ore di sole e una bassa quantità di precipitazioni nei mesi estivi — influiscono direttamente sull'aumento del contenuto di fenoli negli oli delle varietà Lastovka e Drobnica: le analisi effettuate hanno difatti dimostrato che essi sono maggiori rispetto ad altre varietà esaminate, e costituiscono la specificità del «Korčulansko maslinovo ulje».

Riferimento alla pubblicazione del disciplinare

https://poljoprivreda.gov.hr/UserDocsImages/dokumenti/hrana/proizvodi_u_postupku_zastite-zoi-zozp-zts/Izmijenjena_specifikacija_Korculansko_maslinovo_ulje_012022.pdf


(1)  GU L 179 del 19.6.2014, pag. 17.