ISSN 1977-0944

Gazzetta ufficiale

dell’Unione europea

C 350

European flag  

Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

61° anno
28 settembre 2018


Sommario

pagina

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione europea

2018/C 350/01

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Corte dei conti — Conti annuali del Fondo europeo di sviluppo 2017

1

2018/C 350/02

Dichiarazione di affidabilità della Corte in relazione all’ottavo, nono, decimo e undicesimo FES presentata al Parlamento europeo e al Consiglio — Relazione del revisore indipendente

149


IT

 


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione europea

28.9.2018   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 350/1


COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO E ALLA CORTE DEI CONTI

Conti annuali del Fondo europeo di sviluppo 2017

(2018/C 350/01)

INDICE

CERTIFICAZIONE DEI CONTI 2
ESECUZIONE E CONTABILIZZAZIONE DELLE RISORSE DEL FES 3
FONDI GESTITI DALLA COMMISSIONE EUROPEA 6
BILANCIO DEL FES 8
NOTE AL BILANCIO DEL FES 17
BILANCIO DEI FONDI FIDUCIARI DELL’UE CONSOLIDATI NEL FES 43
CONTI ANNUALI DEL FONDO FIDUCIARIO EUROPEO BÊKOU 2017 44
CONTI ANNUALI DEL FONDO FIDUCIARIO DELL’UE PER L’AFRICA 2017 51
BILANCIO CONSOLIDATO DEL FES E DEI FONDI FIDUCIARI DELL’UE 58
RELAZIONE SULL’ESECUZIONE FINANZIARIA DEL FES 63
RELAZIONE ANNUALE SULL’ESECUZIONE — FONDI GESTITI DALLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI 91

CERTIFICAZIONE DEI CONTI

I conti annuali del Fondo europeo di sviluppo per l’esercizio 2017 sono stati redatti conformemente al titolo IX del regolamento finanziario per l’11o Fondo europeo di sviluppo e ai principi, alle regole e ai metodi contabili indicati nelle note del bilancio.

La sottoscritta riconosce la propria responsabilità nella redazione e presentazione dei conti annuali del Fondo europeo di sviluppo ai sensi dell’articolo 20 del regolamento finanziario per l’11o Fondo europeo di sviluppo.

La sottoscritta ha ottenuto dall’ordinatore e dalla BEI, che ne hanno certificato l’attendibilità, tutte le informazioni necessarie per l’elaborazione dei conti che presentano le attività e le passività del Fondo europeo di sviluppo e l’esecuzione del bilancio.

Con la presente la sottoscritta dichiara che, in base a tali informazioni e ai controlli che ha ritenuto necessario effettuare per convalidare i conti, ha la ragionevole certezza che i suddetti conti offrono un quadro fedele della situazione patrimoniale-finanziaria del Fondo europeo di sviluppo.

Rosa ALDEA BUSQUETS

Contabile

20 giugno 2018

ESECUZIONE E CONTABILIZZAZIONE DELLE RISORSE DEL FES

1.   CONTESTO

L’Unione europea (in appresso «UE») intrattiene rapporti di cooperazione con numerosi paesi in via di sviluppo. L’obiettivo principale di tali rapporti è promuovere lo sviluppo economico, sociale e ambientale, allo scopo principale di ridurre ed eradicare la povertà nel lungo periodo, fornendo ai paesi beneficiari aiuti allo sviluppo e assistenza tecnica. A tal fine l’UE elabora, insieme ai paesi partner, strategie di cooperazione e mobilita le risorse finanziarie occorrenti per attuarle. Queste risorse assegnate dall’UE alla cooperazione allo sviluppo provengono da tre fonti:

il bilancio dell’UE;

il Fondo europeo di sviluppo;

la Banca europea per gli investimenti.

Il Fondo europeo di sviluppo (in appresso «FES») è il principale strumento di aiuto dell’UE per la cooperazione allo sviluppo degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (in appresso «ACP») e dei paesi e territori d’oltremare (in appresso «PTOM»).

Il FES non è finanziato dal bilancio dell’UE. Esso è stato istituito da un accordo interno dei rappresentanti degli Stati membri in seno al Consiglio ed è gestito da un comitato specifico. La Commissione europea (in appresso la «Commissione») è responsabile dell’esecuzione finanziaria delle operazioni effettuate con risorse del FES. La Banca europea per gli investimenti (in appresso «BEI») gestisce lo Strumento per gli investimenti.

Nel periodo 2014-2020 gli aiuti geografici accordati agli Stati ACP e ai PTOM continueranno a essere finanziati prevalentemente dal FES. Di regola ogni FES è istituito per un periodo di circa cinque anni ed è disciplinato dal proprio regolamento finanziario, che prescrive la redazione del bilancio per ciascun FES. Pertanto, per ciascun FES viene redatto un bilancio distinto in relazione alla parte gestita dalla Commissione. Il bilancio viene presentato anche in forma aggregata, per fornire un quadro complessivo della situazione finanziaria delle risorse di cui la Commissione è responsabile.

L’accordo interno che ha istituito l’11o FES è stato firmato dagli Stati membri partecipanti, riuniti in sede di Consiglio, nel giugno 2013 (1). Esso è entrato in vigore il 1o marzo 2015. Per assicurare la continuità tra la fine dell’applicazione del 10o FES e l’entrata in vigore dell’11o FES, la Commissione ha proposto una serie di misure transitorie, note col nome di meccanismo di transizione (2). Il meccanismo di transizione viene presentato nell’ambito dell’11o FES.

Contestualmente è stato modificato il regolamento finanziario per il 10o FES (3) ed è stato adottato il nuovo regolamento finanziario applicabile al periodo di transizione (4), entrambi entrati in vigore il 30 maggio 2014. Il 2 marzo 2015 il Consiglio ha adottato il regolamento finanziario per l’11o FES (5) e le norme di esecuzione (6), entrati in vigore il 6 marzo 2015.

Nel quadro dell’accordo di partenariato ACP-UE è stato istituito lo Strumento per gli investimenti. Lo Strumento per gli investimenti è gestito dalla BEI e viene utilizzato per sostenere lo sviluppo del settore privato nei paesi ACP, finanziando essenzialmente — ma non esclusivamente — gli investimenti privati. Lo Strumento per gli investimenti è concepito come un fondo rinnovabile, cosicché i rimborsi dei prestiti possono essere reinvestiti in altre operazioni, dando così luogo a uno strumento che si rinnova automaticamente ed è finanziariamente indipendente. Non essendo gestito dalla Commissione, lo Strumento per gli investimenti non è consolidato nella prima parte dei conti annuali: il bilancio del FES e la relativa relazione sull’esecuzione finanziaria. Il bilancio dello Strumento per gli investimenti è incluso nei conti annuali come parte separata (parte II), per offrire un quadro completo degli aiuti allo sviluppo forniti dal FES (7).

2.   COME VIENE FINANZIATO IL FES?

Il Consiglio europeo del 2 dicembre 2013 ha adottato il quadro finanziario pluriennale 2014-2020. In quel contesto è stato deciso che la cooperazione con i paesi ACP non sarebbe stata integrata (iscritta) nel bilancio dell’UE e che avrebbe continuato a essere finanziata tramite il FES intergovernativo.

Il bilancio dell’UE è annuale e, secondo il principio dell’annualità, le spese e le entrate sono programmate e autorizzate per il periodo di un anno. A differenza del bilancio dell’UE, il FES è un fondo che opera su base pluriennale. Ogni FES stabilisce un fondo complessivo destinato all’attuazione della cooperazione allo sviluppo per un periodo che solitamente dura cinque anni. Poiché le risorse sono assegnate su base pluriennale, i fondi assegnati possono essere utilizzati durante il periodo del FES. Il fatto che il bilancio non sia impostato su base annuale è evidenziato nella relazione di bilancio, dove l’esecuzione del bilancio dei FES è misurata in relazione al totale dei fondi.

Le risorse del FES sono contributi «ad hoc» forniti dagli Stati membri dell’Unione europea. Ogni cinque anni circa, i rappresentanti degli Stati membri si incontrano a livello intergovernativo per decidere l’importo complessivo che sarà assegnato al fondo e per sovrintenderne l’esecuzione, dopodiché la Commissione gestisce il fondo conformemente alla politica di cooperazione allo sviluppo dell’Unione. Poiché gli Stati membri perseguono politiche proprie in materia di sviluppo e di aiuti, in parallelo a quella dell’Unione, per garantirne la complementarità devono coordinarle con l’UE.

Oltre ai suddetti contributi, gli Stati membri possono anche stipulare accordi di cofinanziamento o fornire contributi finanziari volontari al FES.

3.   RELAZIONI DI FINE ESERCIZIO

3.1.   CONTI ANNUALI

Ai sensi dell’articolo 46 del regolamento finanziario per il FES, il bilancio del FES è redatto secondo le norme di contabilità per competenza, a loro volta basate sui principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards — IPSAS). Le norme contabili adottate dal contabile della Commissione sono applicate da tutte le istituzioni e da tutti gli organismi dell’UE, in modo da creare un corpus di norme uniformi per la tenuta, la valutazione e la presentazione dei conti, al fine di armonizzare il processo di redazione del bilancio e di consolidamento, a norma dell’articolo 152 del regolamento finanziario dell’UE. Le norme contabili dell’UE si applicano altresì al FES, tenendo conto della natura specifica delle sue attività.

La redazione dei conti annuali del FES è affidata al contabile della Commissione, che è altresì il contabile del FES. Il contabile assicura che i conti annuali del FES offrano un quadro fedele della situazione patrimoniale-finanziaria del FES.

I conti annuali presentano la seguente struttura:

Parte I: fondi gestiti dalla Commissione

 

i)

Bilancio e note esplicative del FES

ii)

Bilancio dei fondi fiduciari dell’UE consolidati nel FES

iii)

Bilancio consolidato del FES e dei fondi fiduciari dell’UE

iv)

Relazione sull’esecuzione finanziaria del FES

Parte II: relazione annuale sull’esecuzione — fondi gestiti dalla BEI

 

i)

Bilancio dello Strumento per gli investimenti

La parte «Bilancio dei fondi fiduciari dell’UE consolidati nel FES» include il bilancio dei due fondi fiduciari creati nel quadro del FES: il fondo fiduciario europeo Bêkou (cfr. la sezione «Bilancio del fondo fiduciario europeo Bêkou») e il fondo fiduciario dell’UE per l’Africa (cfr. la sezione «Bilancio del fondo fiduciario dell’UE per l’Africa»). Il bilancio individuale di ciascun fondo fiduciario è redatto sotto la responsabilità del contabile della Commissione e soggetto a revisione esterna effettuata da un revisore indipendente. I dati in cifre dei fondi fiduciari compresi in tali conti annuali sono i bilanci definitivi, ossia dopo i necessari adeguamenti a seguito della revisione, tuttavia i conti non sono ancora stati formalmente autorizzati.

I conti annuali devono essere adottati dalla Commissione entro e non oltre il 31 luglio dell’anno successivo e presentati al Parlamento europeo e al Consiglio per il discarico.

4.   REVISIONE CONTABILE E DISCARICO

4.1.   REVISIONE CONTABILE

I conti annuali del FES e la gestione delle risorse vengono controllati dal suo revisore esterno, ossia la Corte dei conti europea, che redige una relazione annuale per il Parlamento europeo e il Consiglio.

4.2.   DISCARICO

Il controllo finale è costituito dal discarico per l’esecuzione finanziaria delle risorse FES per un dato esercizio. L’autorità competente per il discarico del FES è il Parlamento europeo. Ciò significa che, una volta effettuata la revisione contabile e finalizzati i conti annuali, spetta al Consiglio raccomandare e poi al Parlamento europeo decidere se concedere o no alla Commissione il discarico per l’esecuzione finanziaria delle risorse FES per un dato esercizio finanziario. La decisione è adottata sulla base del riesame dei conti e della relazione annuale della Corte dei conti europea (comprendente la dichiarazione ufficiale di affidabilità) e delle risposte della Commissione, ma anche delle domande e delle ulteriori richieste di informazioni rivolte alla Commissione.

FONDI GESTITI DALLA COMMISSIONE EUROPEA (1)

INDICE

BILANCIO DEL FES 8
STATO PATRIMONIALE DEL FES 9
PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO DEL FES 10
PROSPETTO DEI FLUSSI DI CASSA DEL FES 11
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO DEL FES 12
STATO PATRIMONIALE PER FES 13
PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO PER FES 14
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO PER FES 15
NOTE AL BILANCIO DEL FES 17
BILANCIO DEI FONDI FIDUCIARI DELL’UE CONSOLIDATI NEL FES 43
CONTI ANNUALI DEL FONDO FIDUCIARIO EUROPEO BÊKOU 2017 44
INFORMAZIONI GENERALI SUL FONDO FIDUCIARIO EUROPEO BÊKOU 45
STATO PATRIMONIALE 48
PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO 49
RENDICONTO FINANZIARIO 49
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO 50
CONTI ANNUALI DEL FONDO FIDUCIARIO DELL’UE PER L’AFRICA 2017 51
INFORMAZIONI GENERALI SUL FONDO FIDUCIARIO DELL’UE PER L’AFRICA 52
STATO PATRIMONIALE 55
PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO 56
RENDICONTO FINANZIARIO 56
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO 57
BILANCIO CONSOLIDATO DEL FES E DEI FONDI FIDUCIARI DELL’UE 58
STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO 59
PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO CONSOLIDATO 60
RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO 61
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO CONSOLIDATO 62
RELAZIONE SULL’ESECUZIONE FINANZIARIA DEL FES 63

BILANCIO DEL FES (8)

STATO PATRIMONIALE DEL FES

(in milioni di EUR)

 

Nota

31.12.2017

31.12.2016

ATTIVITÀ NON CORRENTI

 

 

 

Prefinanziamenti

2.1

582

409

Contributi ai fondi fiduciari

2.2

163

98

 

 

745

507

ATTIVITÀ CORRENTI

 

 

 

Prefinanziamenti

2.1

1 518

1 372

Crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

2.3

92

132

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

2.4

347

680

 

 

1 958

2 184

TOTALE ATTIVITÀ

 

2 703

2 691

 

 

 

 

PASSIVITÀ NON CORRENTI

 

 

 

Accantonamenti

2.5

(4)

(4)

Passività finanziarie

2.6

(14)

(6)

 

 

(18)

(10)

PASSIVITÀ CORRENTI

 

 

 

Debiti

2.7

(563)

(549)

Ratei e risconti passivi

2.8

(733)

(776)

 

 

(1 296 )

(1 324 )

TOTALE PASSIVITÀ

 

(1 314 )

(1 334 )

ATTIVO NETTO

 

1 389

1 357

FONDI E RISERVE

 

 

 

Capitale richiamato — FES attivi

2.9

46 173

42 323

Capitale richiamato da FES chiusi riportato all’esercizio successivo

2.9

2 252

2 252

Trasferimenti di capitale richiamato tra FES attivi

2.9

Risultato economico riportato dagli esercizi precedenti

 

(43 219 )

(40 146 )

Risultato economico dell’esercizio

 

(3 818 )

(3 073 )

ATTIVO NETTO

 

1 389

1 357


PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO DEL FES

(in milioni di EUR)

 

Nota

2017

2016

PROVENTI

 

 

 

PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE

3.1

 

 

Attività di recupero

 

61

8

 

 

61

8

Proventi generati da operazioni di scambio

3.2

 

 

Proventi finanziari

 

4

3

Altri proventi

 

22

62

 

 

25

66

Totale proventi

 

87

73

SPESE

 

 

 

Strumenti di aiuto

3.3

(3 700 )

(2 970 )

Spese di cofinanziamento

3.4

(42)

15

Oneri finanziari

3.6

(8)

4

Altre spese

3.7

(154)

(196)

Totale spese

 

(3 904 )

(3 146 )

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

 

(3 818 )

(3 073 )


PROSPETTO DEI FLUSSI DI CASSA DEL FES

(in milioni di EUR)

 

Nota

2017

2016

Risultato economico dell’esercizio

 

(3 818 )

(3 073 )

Attività operative

 

 

 

Aumento di capitale — contributi (netti)

 

3 850

3 450

(Aumento)/diminuzione contributi ai fondi fiduciari

 

(66)

(64)

(Aumento)/diminuzione prefinanziamenti

 

(319)

(120)

(Aumento)/diminuzione crediti derivanti da operazioni di scambio e

valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

 

40

39

Aumento/(diminuzione) passività finanziarie

 

8

(4)

Aumento/(diminuzione) debiti

 

14

28

Aumento/(diminuzione) ratei e risconti passivi

 

(42)

(80)

FLUSSI FINANZIARI NETTI

 

(333)

177

Aumento/(diminuzione) netto disponibilità liquide e mezzi equivalenti

 

(333)

177

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti all’inizio dell’esercizio

2.4

680

504

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti alla fine dell’esercizio

2.4

347

680


PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO DEL FES

(in milioni di EUR)

 

Capitale del fondo — FES attivi

(A)

Capitale non richiamato — FES attivi

(B)

Capitale richiamato — FES attivi

(C) = (A)-(B)

Riserve accumulate

(D)

Capitale richiamato da FES chiusi riportato all’esercizio successivo

(E)

Attività nette totali

(C)+(D)+(E)

SALDO AL 31.12.2015

73 464

34 590

38 873

(40 146 )

2 252

980

Aumento di capitale — contributi

 

(3 450 )

3 450

 

 

3 450

Risultato economico dell’esercizio

 

 

(3 073 )

 

(3 073 )

SALDO AL 31.12.2016

73 464

31 140

42 323

(43 219 )

2 252

1 357

Aumento di capitale — contributi

 

(4 050 )

4 050

 

 

4 050

Rimborsi agli Stati membri

(200)

 

(200)

 

 

(200)

Risultato economico dell’esercizio

 

 

(3 818 )

 

(3 818 )

SALDO AL 31.12.2017

73 264

27 090

46 173

(47 037 )

2 252

1 389


STATO PATRIMONIALE PER FES

(in milioni di EUR)

 

 

31.12.2017

31.12.2016

 

Nota

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

ATTIVITÀ NON CORRENTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prefinanziamenti

2.1

32

221

330

32

242

135

Contributi ai fondi fiduciari

2.2

86

77

98

 

 

118

221

407

32

242

232

ATTIVITÀ CORRENTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prefinanziamenti

2.1

1

40

867

610

1

50

909

412

Crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

2.3

0

64

17

11

1

71

59

2

Conti di collegamento

2.3

189

88

3 555

196

424

3 424

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

2.4

347

680

 

 

190

193

4 439

968

198

544

4 391

1 094

TOTALE ATTIVITÀ  (*1)

 

190

311

4 660

1 375

198

577

4 633

1 327

PASSIVITÀ NON CORRENTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Accantonamenti

2.5

(4)

(4)

Passività finanziarie

2.6

(7)

(7)

(6)

 

 

(7)

(11)

(6)

(4)

PASSIVITÀ CORRENTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Debiti

2.7

(0)

(13)

(133)

(417)

(0)

(12)

(438)

(99)

Conti di collegamento

2.3

(3 833 )

(4 043 )

Ratei e risconti passivi

2.8

(0)

(76)

(517)

(140)

(1)

(93)

(567)

(115)

 

 

(0)

(89)

(650)

(4 389 )

(1)

(104)

(1 005 )

(4 257 )

TOTALE PASSIVITÀ  (*1)

 

(0)

(89)

(657)

(4 401 )

(1)

(104)

(1 011 )

(4 261 )

ATTIVO NETTO  (*1)

 

190

222

4 003

(3 025 )

197

472

3 622

(2 934 )

FONDI E RISERVE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitale richiamato — FES attivi

2.9

12 164

10 773

20 960

2 277

12 164

10 973

19 187

Capitale richiamato da FES chiusi riportato all’esercizio successivo

2.9

627

1 625

627

1 625

Trasferimenti di capitale richiamato tra FES attivi

2.9

(2 503 )

2 177

120

206

(2 496 )

2 214

247

35

Risultato economico riportato dagli esercizi precedenti

 

(10 098 )

(14 339 )

(15 812 )

(2 969 )

(10 100 )

(14 248 )

(14 415 )

(1 382 )

Risultato economico dell’esercizio

 

0

(13)

(1 266 )

(2 539 )

2

(91)

(1 397 )

(1 587 )

ATTIVO NETTO

 

190

222

4 003

(3 025 )

197

472

3 622

(2 934 )


PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO PER FES

(in milioni di EUR)

 

 

2017

2016

Nota

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

PROVENTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Proventi generati da operazioni senza corrispettivo

3.1

 

 

 

 

 

 

 

 

Attività di recupero

 

0

5

49

7

1

5

(2)

4

 

 

0

5

49

7

1

5

(2)

4

Proventi generati da operazioni di scambio

3.2

 

 

 

 

 

 

 

 

Proventi finanziari

 

(0)

(1)

4

(0)

(0)

2

2

(1)

Altri proventi

 

1

5

13

4

2

17

40

3

 

 

1

4

17

4

2

19

43

2

Totale proventi

 

1

9

66

11

3

23

41

7

SPESE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Strumenti di aiuto

3.3

(0)

(14)

(1 251 )

(2 435 )

2

(95)

(1 411 )

(1 465 )

Spese di cofinanziamento

3.4

(42)

(1)

15

Oneri finanziari

3.6

1

1

(10)

(0)

(0)

(0)

4

(0)

Altre spese

3.7

(2)

(9)

(29)

(114)

(3)

(19)

(46)

(129)

Totale spese

 

(1)

(22)

(1 332 )

(2 549 )

(1)

(114)

(1 437 )

(1 594 )

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

 

0

(13)

(1 266 )

(2 539 )

2

(91)

(1 397 )

(1 587 )


PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO PER FES

(in milioni di EUR)

8o FES

Capitale del fondo — FES attivi

(A)

Capitale non richiamato — FES attivi

(B)

Capitale richiamato — FES attivi

(C) = (A)-(B)

Riserve accumulate

(D)

Capitale richiamato da FES chiusi riportato all’esercizio successivo

(E)

Trasferimenti di capitale richiamato tra FES attivi

(F)

Attività nette totali

(C)+(D)+(E)+(F)

SALDO AL 31.12.2015

12 164

12 164

(10 100 )

627

(2 476 )

214

Trasferimenti al/dal 10o FES

 

 

 

 

(20)

(20)

Trasferimenti all’/dall’11o FES

 

 

 

 

Risultato economico dell’esercizio

 

 

2

 

 

2

SALDO AL 31.12.2016

12 164

12 164

(10 098 )

627

(2 496 )

197

Trasferimenti al/dal 10o FES

 

 

 

 

(7)

(7)

Trasferimenti all’/dall’11o FES

 

 

 

 

Risultato economico dell’esercizio

 

 

0

 

0

SALDO AL 31.12.2017

12 164

12 164

(10 098 )

627

(2 503 )

190


(in milioni di EUR)

9o FES

Capitale del fondo — FES attivi

(A)

Capitale non richiamato — FES attivi

(B)

Capitale richiamato — FES attivi

(C) = (A)-(B)

Riserve accumulate

(D)

Capitale richiamato da FES chiusi riportato all’esercizio successivo

(E)

Trasferimenti di capitale richiamato tra FES attivi

(F)

Attività nette totali

(C)+(D)+(E)+(F)

SALDO AL 31.12.2015

10 973

10 973

(14 249 )

1 625

2 376

726

Trasferimenti al/dal 10o FES

 

 

 

 

(163)

(163)

Risultato economico dell’esercizio

 

 

(91)

 

 

(91)

SALDO AL 31.12.2016

10 973

10 973

(14 339 )

1 625

2 214

472

Rimborsi agli Stati membri

(200)

 

(200)

 

 

 

(200)

Trasferimenti al/dal 10o FES

 

 

 

 

(37)

(37)

Trasferimenti all’/dall’11o FES

 

 

 

 

Risultato economico dell’esercizio

 

 

(13)

 

(13)

SALDO AL 31.12.2017

10 773

10 773

(14 352 )

1 625

2 177

222


(in milioni di EUR)

10o FES

Capitale del fondo — FES attivi

(A)

Capitale non richiamato — FES attivi

(B)

Capitale richiamato — FES attivi

(C) = (A)-(B)

Riserve accumulate

(D)

Capitale richiamato da FES chiusi riportato all’esercizio successivo

(E)

Trasferimenti di capitale richiamato tra FES attivi

(F)

Attività nette totali

(C)+(D)+(E)+(F)

SALDO AL 31.12.2015

20 960

5 223

15 737

(14 415 )

35

1 357

Aumento di capitale — contributi

 

(3 450 )

3 450

 

 

 

3 450

Trasferimenti all’/dall’8o e 9o FES

 

 

 

 

182

182

Trasferimenti all’/dall’11o FES

 

 

 

 

30

30

Risultato economico dell’esercizio

 

 

(1 397 )

 

 

(1 397 )

SALDO AL 31.12.2016

20 960

1 773

19 187

(15 812 )

247

3 622

Aumento di capitale — contributi

 

(1 773 )

1 773

 

 

1 773

Trasferimenti all’/dall’8o e 9o FES

 

 

 

 

44

44

Trasferimenti all’/dall’11o FES

 

 

 

 

(171)

(171)

Risultato economico dell’esercizio

 

 

(1 266 )

 

(1 266 )

SALDO AL 31.12.2017

20 960

20 960

(17 078 )

120

4 003


(in milioni di EUR)

11o FES

Capitale del fondo — FES attivi

(A)

Capitale non richiamato — FES attivi

(B)

Capitale richiamato — FES attivi

(C) = (A)-(B)

Riserve accumulate

(D)

Capitale richiamato da FES chiusi riportato all’esercizio successivo

(E)

Trasferimenti di capitale richiamato tra FES attivi

(F)

Attività nette totali

(C)+(D)+(E)+(F)

SALDO AL 31.12.2015

29 367

29 367

(1 382 )

65

(1 317 )

Trasferimenti all’/dall’8o, 9o e 10o FES

 

 

 

(30)

(30)

Risultato economico dell’esercizio

 

 

(1 587 )

 

(1 587 )

SALDO AL 31.12.2016

29 367

29 367

(2 969 )

35

(2 934 )

Aumento di capitale — contributi

 

(2 277 )

2 277

 

 

171

2 448

Trasferimenti all’/dall’8o, 9o e 10o FES

 

 

 

 

Risultato economico dell’esercizio

 

 

(2 539 )

 

(2 539 )

SALDO AL 31.12.2017

29 367

27 090

2 277

(5 508 )

206

(3 025 )

NOTE AL BILANCIO DEL FES (9)

1.   POLITICHE CONTABILI PERTINENTI

1.1.   PRINCIPI CONTABILI

L’obiettivo del bilancio è fornire informazioni, utili ad una vasta gamma di utilizzatori, sulla situazione patrimoniale-finanziaria, l’esecuzione e i flussi finanziari di un’entità.

Le considerazioni generali (principi contabili) da seguire nella redazione del bilancio sono elencate nella norma contabile dell’UE n. 1 «Bilancio» e sono le stesse descritte nell’IPSAS 1: l’attendibilità della presentazione, la contabilizzazione per competenza, la continuità aziendale, la coerenza nella presentazione, la rilevanza e l’aggregazione, la compensazione e le informazioni comparative. Le caratteristiche qualitative dell’informativa finanziaria sono la pertinenza, la rappresentazione fedele (affidabilità), la comprensibilità, la tempestività, la comparabilità e la verificabilità.

1.2.   BASE DELLA PREPARAZIONE

1.2.1.   Periodo di riferimento

Il bilancio è presentato annualmente. L’esercizio contabile si apre il 1o gennaio e si chiude il 31 dicembre.

1.2.2.   Valuta e base di conversione

I conti annuali sono presentati in milioni di EUR, essendo questa la valuta funzionale e la moneta di presentazione del FES. Le operazioni in valuta estera sono convertite in euro utilizzando i tassi di cambio in vigore alla data dell’operazione. I profitti e le perdite su cambi derivanti dal regolamento di operazioni in valuta estera e dalla riconversione ai tassi di cambio a fine esercizio delle attività e passività monetarie denominate in valuta estera sono rilevati nel prospetto del risultato economico. I metodi di conversione applicati sono diversi per immobili, impianti e macchinari e per le attività immateriali, che mantengono il valore in euro che avevano alla data dell’acquisto.

I saldi di fine esercizio delle attività e passività monetarie denominate in valuta estera sono convertiti in euro sulla base dei tassi di cambio della Banca centrale europea al 31 dicembre.

Tassi di cambio dell’Euro

Valuta

31.12.2017

31.12.2016

Valuta

31.12.2017

31.12.2016

BGN

1,9558

1,9558

PLN

4,177

4,4103

CZK

25,5350

27,0210

RON

4,6585

4,5390

DKK

7,4449

7,4344

SEK

9,8438

9,5525

GBP

0,8872

0,8562

CHF

1,1702

1,0739

HRK

7,4400

7,5597

JPY

135,01

123,4000

HUF

310,3300

309,8300

USD

1,1993

1,0541

1.2.3.   Impiego di stime

Conformemente agli IPSAS e ai principi contabili comunemente accettati (GAAP), il bilancio include necessariamente importi basati su stime e ipotesi formulate dall’amministrazione sulla base delle informazioni più affidabili a disposizione. Le stime principali comprendono, tra l’altro, i ratei e i risconti attivi e passivi, gli accantonamenti, il rischio finanziario sui crediti, le attività e le passività potenziali e il grado di riduzione di valore delle attività. I risultati effettivi possono discostarsi dalle stime.

Stime ragionevoli sono essenziali per la redazione del bilancio e non ne intaccano l’attendibilità. Una stima può avere bisogno di essere rettificata se avvengono mutamenti nelle circostanze sulle quali la stima si era basata o in seguito a nuove informazioni o maggiore esperienza. Per sua natura, la revisione di una stima non è correlata a esercizi precedenti e non è la correzione di un errore. L’effetto di una variazione della stima contabile è rilevato nell’avanzo o disavanzo nei periodi in cui se ne viene a conoscenza.

1.3.   STATO PATRIMONIALE

1.3.1.   Attività finanziarie

Le attività finanziarie sono classificate nelle seguenti categorie: attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo; finanziamenti e crediti; investimenti posseduti sino alla scadenza; altre attività finanziarie disponibili per la vendita. La classificazione degli strumenti finanziari è stabilita in sede di rilevazione iniziale e nuovamente valutata ad ogni data di riferimento del bilancio.

i)   Attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo

Un’attività finanziaria è classificata in questa categoria se acquisita principalmente a scopo di vendita a breve termine o se così è stata designata dall’entità. Anche gli strumenti derivati sono classificati in questa categoria. Le attività che rientrano in questa categoria sono classificate come attività correnti qualora se ne preveda il realizzo entro 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio. Nel corso dell’esercizio finanziario considerato, l’entità non ha detenuto investimenti appartenenti a questa categoria.

ii)   Finanziamenti e crediti

I finanziamenti e crediti sono attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili non quotate in un mercato attivo. Si creano quando l’entità fornisce fondi, beni o servizi direttamente a un debitore senza l’intenzione di utilizzare il credito a fini di negoziazione. Sono registrati fra le attività non correnti, salvo per le scadenze entro i 12 mesi successivi alla data di riferimento del bilancio. I finanziamenti e crediti comprendono i depositi a termine con scadenza originaria superiore a tre mesi.

iii)   Investimenti posseduti sino alla scadenza

Gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa che l’entità ha l’oggettiva intenzione e capacità di possedere fino alla scadenza. Nel corso dell’esercizio finanziario considerato, l’entità non ha detenuto investimenti appartenenti a questa categoria.

iv)   Attività finanziarie disponibili per la vendita

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono o strumenti non derivati rientranti in questa categoria o strumenti non classificati in nessuna delle altre categorie. Sono classificate come attività correnti o come attività non correnti, in funzione del periodo di tempo per il quale l’entità intende mantenerle, che solitamente corrisponde alla data di scadenza.

Rilevazione e valutazione iniziali

Le acquisizioni e le vendite di attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo, possedute sino alla scadenza e disponibili per la vendita, sono rilevate alla data di negoziazione, ovvero alla data alla quale l’entità si impegna ad acquistare o a vendere l’attività. I mezzi equivalenti a disponibilità liquide, i prestiti e i depositi a termine sono rilevati alla data di regolamento. Gli strumenti finanziari sono inizialmente rilevati al fair value (valore equo). Per tutte le attività finanziarie non contabilizzate al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o disavanzo, al momento della rilevazione iniziale il fair value (valore equo) è maggiorato dei costi di transazione.

Gli strumenti finanziari sono eliminati contabilmente quando i diritti di ricevere i flussi finanziari che ne derivano sono scaduti o sono stati ceduti o quando l’entità ha trasferito ad un’altra parte sostanzialmente tutti i rischi e i benefici inerenti alla proprietà.

Valutazione successiva

Le attività finanziarie al fair value (valore equo) rilevato nell’avanzo o nel disavanzo sono successivamente rilevate al fair value (valore equo) e gli utili e le perdite derivanti da variazioni del fair value (valore equo) sono rilevati nel prospetto del risultato economico nel periodo in cui insorgono.

I finanziamenti e i crediti e gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono contabilizzati al costo ammortizzato secondo il criterio dell’interesse effettivo.

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono successivamente contabilizzate al fair value (valore equo). Gli utili e le perdite derivanti da variazioni del fair value (valore equo) sono rilevati nella riserva per il fair value (valore equo). Gli interessi sulle attività finanziarie disponibili per la vendita, calcolati secondo il criterio dell’interesse effettivo, sono rilevati nel prospetto del risultato economico.

Alla data di riferimento del bilancio l’entità valuta se sussistano prove oggettive di riduzione del valore dell’attività finanziaria e se nel prospetto del risultato economico debbano essere registrate perdite per riduzione di valore.

1.3.2.   Prefinanziamenti

I prefinanziamenti sono pagamenti destinati a fornire al beneficiario un anticipo di cassa, ossia un fondo cassa. Possono essere frazionati in diversi versamenti nell’arco di un periodo definito nel contratto, nella decisione, nella convenzione o nella base giuridica specifici. Il fondo cassa o anticipo di cassa è utilizzato per gli scopi per cui era stato corrisposto nel periodo fissato nell’accordo oppure è restituito. Se non sostiene spese ammissibili, il beneficiario è tenuto a restituire all’entità l’anticipo concesso a titolo di prefinanziamento. L’importo del prefinanziamento può essere ridotto (in tutto o in parte) in base all’accettazione dei costi ammissibili (che sono rilevati come spese).

Alle successive date di riferimento del bilancio il prefinanziamento è valutato all’importo inizialmente rilevato nello stato patrimoniale meno le spese ammissibili (se necessario, anche utilizzando importi stimati) sostenute durante il periodo.

1.3.3.   Crediti e valori recuperabili

Poiché le norme contabili dell’Unione europea richiedono la presentazione separata delle operazioni di scambio e delle operazioni senza corrispettivo equivalente, ai fini dell’elaborazione dei conti, i crediti sono definiti come derivanti da operazioni di scambio e i valori recuperabili sono definiti come derivanti da operazioni senza corrispettivo equivalente (quando l’entità riceve valore da un’altra entità senza dover dare in cambio un valore approssimativamente uguale).

I crediti derivanti da operazioni di scambio soddisfano la definizione di strumenti finanziari e sono pertanto classificati come finanziamenti e crediti e valutati di conseguenza (cfr. nota 1.3.1).

I valori recuperabili derivanti da operazioni senza corrispettivo equivalente sono contabilizzati all’importo originale (rettificato per tenere conto degli interessi e delle sanzioni) meno la svalutazione per riduzione di valore. La svalutazione per riduzione di valore è stabilita là dove sussistono elementi oggettivi che indicano che l’entità non potrà riscuotere la totalità degli importi dovuti secondo i termini originariamente previsti per i valori recuperabili. L’importo della svalutazione è pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività e il valore recuperabile. L’importo della svalutazione è rilevato nel prospetto del risultato economico.

1.3.4.   Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti sono strumenti finanziari e comprendono il denaro contante, i depositi bancari a vista o a breve termine e altri investimenti a breve termine altamente liquidi con scadenze originarie pari o inferiori ai tre mesi.

1.3.5.   Accantonamenti

Gli accantonamenti sono rilevati quando l’entità ha un’obbligazione attuale, legale o implicita nei confronti di terzi, a seguito di eventi passati, ed è probabile che per adempiere all’obbligazione si renda necessaria un’uscita di risorse di cui è possibile fare una stima affidabile. Non sono rilevati accantonamenti per future perdite di esercizio. L’ammontare dell’accantonamento è dato dalla migliore stima delle spese che si prevede saranno necessarie per adempiere all’obbligazione attuale alla data di riferimento del bilancio. Quando l’accantonamento include un ampio numero di voci, l’obbligazione è stimata ponderando tutti i possibili risultati con le relative probabilità (metodo del «valore atteso»).

1.3.6.   Debiti

Tra i debiti sono inclusi sia gli importi relativi ad operazioni di scambio, quali l’acquisto di beni e servizi, sia operazioni senza corrispettivo equivalente relative, ad esempio, a dichiarazioni di spesa dei beneficiari, sovvenzioni o altri finanziamenti dell’UE.

Quando al beneficiario sono concessi sovvenzioni o altri finanziamenti, al ricevimento delle dichiarazioni di spesa queste sono registrate come debiti per l’importo richiesto. Successivamente alla verifica e all’accettazione dei costi ammissibili, i debiti sono valutati all’importo ammissibile accettato.

I debiti derivanti dall’acquisizione di beni e servizi sono rilevati al ricevimento della fattura per l’importo originario, mentre le relative spese sono contabilizzate al momento della consegna e dell’accettazione, da parte dell’entità, delle forniture o dei servizi.

1.3.7.   Ratei e risconti attivi e passivi e oneri

Le operazioni e gli eventi sono rilevati nel bilancio nel periodo al quale si riferiscono. A fine esercizio, qualora non sia ancora stata emessa la fattura per servizi già prestati o forniture già consegnate dall’entità o qualora esista un accordo contrattuale (per esempio in riferimento a un contratto), nel bilancio viene rilevato un rateo attivo. Inoltre, al termine dell’esercizio, qualora sia stata emessa una fattura ma i servizi non siano ancora stati prestati o le forniture non siano ancora state consegnate, i proventi sono oggetto di risconto e rilevati nell’esercizio successivo.

Anche le spese sono contabilizzate nel periodo al quale si riferiscono. Alla fine dell’esercizio i ratei passivi sono rilevati in base all’importo stimato delle obbligazioni di trasferimento nell’esercizio. Il calcolo dei ratei passivi viene effettuato in conformità alle linee guida pratiche e operative dettagliate pubblicate dal contabile della Commissione che mirano ad assicurare che il bilancio fornisca un quadro fedele dei fenomeni economici e di altra natura che intende rappresentare. Per analogia, se è stato effettuato un pagamento anticipato per servizi o beni che non sono ancora stati ricevuti, la spesa è oggetto di risconto e rilevata nell’esercizio successivo.

1.4.   PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO

1.4.1.   Proventi

I proventi comprendono gli afflussi lordi di benefici economici o servizi potenziali ricevuti e ricevibili dall’entità, che rappresentano un incremento dell’attivo netto, diverso dagli incrementi dovuti a conferimenti della proprietà.

A seconda della natura delle operazioni sottostanti nel prospetto del risultato economico si distingue tra:

i)   Proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente

Sono proventi derivanti da operazioni senza corrispettivo equivalente le imposte e i trasferimenti, in quanto l’entità trasferente fornisce risorse all’entità ricevente senza ottenere direttamente in cambio da quest’ultima un valore approssimativamente uguale.

I trasferimenti costituiscono entrate di benefici economici futuri o servizi potenziali derivanti da operazioni senza corrispettivo equivalente, diverse dalle imposte. L’entità rileva un’attività in relazione ai trasferimenti quando l’entità controlla le risorse a seguito di un evento passato (il trasferimento) e prevede di ricevere benefici economici futuri o servizi potenziali da tali risorse e quando il fair value (valore equo) può essere valutato attendibilmente. L’afflusso di risorse provenienti da operazioni senza corrispettivo equivalente rilevato come attività (ossia contante) è anche rilevato come proventi, tranne se l’entità ha un’obbligazione attuale in relazione al trasferimento (condizione) che deve essere soddisfatta prima che i proventi possano essere rilevati. Fino a quando il requisito è soddisfatto i proventi sono oggetto di risconto e rilevati come passività (prefinanziamento ricevuto).

ii)   Proventi generati da operazioni di scambio

I proventi derivanti dalla vendita di beni e servizi vengono rilevati quando i rischi e i vantaggi significativi inerenti la proprietà dei beni sono trasferiti all’acquirente. I proventi associati a un’operazione di fornitura di servizi sono rilevati in funzione della fase raggiunta dall’operazione alla data di riferimento del bilancio.

1.4.2.   Spese

Le spese sono decrementi dei benefici economici o servizi potenziali nel periodo di riferimento, in forma di flussi in uscita o riduzione di valore di attività o incrementi di passività, che determinano decrementi dell’attivo netto/patrimonio netto. Vi sono incluse sia le spese per le operazioni di scambio che le spese per le operazioni senza corrispettivo equivalente.

Le spese derivanti da operazioni di scambio dovute all’acquisto di beni e servizi sono rilevate dopo la consegna e l’accettazione delle forniture da parte dell’entità. Sono valutate all’importo originario della fattura. Inoltre, alla data di riferimento del bilancio le spese connesse ad un servizio fornito nel periodo per il quale non è ancora stata ricevuta o accettata una fattura sono rilevate nel prospetto del risultato economico.

Le spese per operazioni senza corrispettivo equivalente si riferiscono a trasferimenti a favore di beneficiari e possono essere di tre tipi: diritti, trasferimenti nel quadro di contratti e sovvenzioni, contributi e donazioni discrezionali. I trasferimenti sono rilevati come spese nel periodo in cui si sono verificati gli eventi che li hanno determinati, purché la natura del trasferimento sia ammessa per regolamento o sia stato sottoscritto un accordo che autorizza il trasferimento; i criteri di ammissibilità siano stati soddisfatti dal beneficiario; e sia possibile fare una stima ragionevole dell’importo.

Quando si ricevono richieste di pagamento o dichiarazioni di spesa conformi ai criteri di rilevazione, il trasferimento è rilevato come spesa per l’importo ammissibile. Alla chiusura dell’esercizio le spese ammissibili sostenute dovute ai beneficiari ma non ancora dichiarate sono stimate e contabilizzate come ratei passivi.

1.5.   ATTIVITÀ E PASSIVITÀ POTENZIALI

1.5.1.   Attività potenziali

Un’attività potenziale è una possibile attività derivante da eventi passati la cui esistenza sarà confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti su cui l’entità non esercita un controllo completo. L’attività potenziale è segnalata quando l’afflusso dei benefici economici o di servizi potenziali è probabile.

1.5.2.   Passività potenziali

Una passività potenziale è una possibile obbligazione derivante da eventi passati la cui esistenza sarà confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti su cui l’entità non esercita un controllo completo. Può altresì trattarsi di un’obbligazione attuale derivante da eventi passati ma non rilevata per una delle seguenti ragioni: è improbabile che sia necessario un deflusso di risorse rappresentative di benefici economici o servizi potenziali per liquidare l’obbligazione, oppure, in circostanze rare, l’ammontare dell’obbligazione non può essere quantificato in maniera sufficientemente attendibile.

1.6.   COFINANZIAMENTO

I contributi di cofinanziamento ricevuti soddisfano il criterio delle entrate derivanti da operazioni senza corrispettivo equivalente soggette a condizioni e sono presentati come debiti nei confronti degli Stati membri, degli Stati terzi e di altri. Il FES è tenuto a impiegare i contributi per fornire servizi a terzi o, in caso contrario, a restituire le attività (i contributi ricevuti). I debiti in essere di cui agli accordi di cofinanziamento rappresentano i contributi di cofinanziamento ricevuti al netto delle spese sostenute per il progetto. L’effetto sull’attivo netto è nullo.

Le spese relative a progetti di cofinanziamento sono rilevate nel momento in cui sono sostenute. L’importo corrispondente dei contributi è rilevato come entrata operativa e l’effetto sul risultato economico dell’esercizio è nullo.

2.   NOTE ALLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVITÀ

2.1.   PREFINANZIAMENTI

Molti contratti prevedono il pagamento di anticipi prima dell’inizio dei lavori, della consegna delle forniture o della prestazione dei servizi. Talvolta i piani di pagamento dei contratti prevedono pagamenti sulla base di relazioni sull’avanzamento dei lavori. I prefinanziamenti vengono di norma corrisposti nella valuta del paese o del territorio dove il progetto viene eseguito.

I tempi della recuperabilità o dell’utilizzo dei prefinanziamenti determinano se questi ultimi sono registrati come prefinanziamenti correnti o non correnti. L’utilizzo è definito dall’accordo alla base del progetto. Eventuali rimborsi o utilizzi con scadenza inferiore a dodici mesi dalla data di riferimento del bilancio sono registrati come prefinanziamenti correnti. Poiché molti progetti del FES sono per loro natura a lungo termine, è necessario che i rispettivi anticipi siano disponibili per più di un anno. Pertanto alcuni prefinanziamenti figurano come attività non correnti.

(in milioni di EUR)

 

Nota

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

31.12.2017

31.12.2016

Prefinanziamenti non correnti

2.1.1

32

221

330

582

409

Prefinanziamenti correnti

2.1.2

1

40

867

610

1 518

1 372

Totale

 

1

72

1 088

939

2 100

1 781

L’aumento dei prefinanziamenti complessivi è dovuto all’elevato livello di pagamenti registrato nel 2017. Nel 2017 il livello complessivo dei pagamenti netti è aumentato del 24 % rispetto al 2016 (cfr. tabella 2.1 nella relazione sull’esecuzione finanziaria del FES). Nel 2017 il livello dei «pagamenti lordi», ossia dei pagamenti senza afflussi da ordini di riscossione, è aumentato del 25 %.

Tale aumento è in linea con il ciclo di vita del FES. L’11o FES è stato avviato nel 2015 e nel 2017 era pertanto giunto al suo terzo anno di vita. L’11o FES ha raggiunto la sua maturità e il suo apice relativamente all’esecuzione delle azioni adottate. Il numero di contratti aperti nell’ambito dell’11o FES è aumentato da 1,3000 nel 2016 a 1,6000 nel 2017. Nel 2017 il valore dell’importo medio per contratto è aumentato del 51 % rispetto al 2016. Pertanto, nel 2017 il livello complessivo dei pagamenti netti all’11o FES è aumentato del 52 % rispetto al 2016 (cfr. tabella 2.1 nella relazione sull’esecuzione finanziaria del FES). Poiché il rapporto fra pagamenti relativi alle fatture e prefinanziamenti è stabile (42 % — 44 %), l’aumento dei pagamenti è risultato in un livello di prefinanziamenti più elevato.

L’aumento dei prefinanziamenti complessivi è in linea con la diminuzione delle disponibilità liquide e dei mezzi equivalenti (cfr. nota 2.4).

2.1.1.   Prefinanziamenti non correnti

(in milioni di EUR)

 

31.12.2017

31.12.2016

Gestione diretta

159

71

 

effettuata da:

 

 

 

 

Commissione

105

39

 

 

Agenzie esecutive UE

6

4

 

 

Delegazioni dell’UE

48

29

Gestione indiretta

423

338

 

effettuata da:

 

 

 

 

BEI e FEI

166

180

 

 

Organizzazioni internazionali

189

87

 

 

Organismi di diritto privato con attribuzioni di servizio pubblico

11

25

 

 

Organismi di diritto pubblico

37

13

 

 

Paesi terzi

20

34

Totale

582

409

2.1.2.   Prefinanziamenti correnti

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

31.12.2017

31.12.2016

Prefinanziamenti (lordi)

2

158

2 722

2 406

5 288

4 745

Compensati in sede di chiusura dell’esercizio

(1)

(118)

(1 855 )

(1 796 )

(3 770 )

(3 373 )

Totale

1

40

867

610

1 518

1 372


(in milioni di EUR)

 

31.12.2017

31.12.2016

Gestione diretta

256

246

 

effettuata da:

 

 

 

 

Commissione

86

115

 

 

Agenzie esecutive UE

10

10

 

 

Delegazioni dell’UE

161

122

Gestione indiretta

1 262

1 125

 

effettuata da:

 

 

 

 

BEI e FEI

345

372

 

 

Organizzazioni internazionali

563

432

 

 

Organismi di diritto privato con attribuzioni di servizio pubblico

59

121

 

 

Organismi di diritto pubblico

108

53

 

 

Paesi terzi

186

148

Totale

1 518

1 372

2.1.3.   Garanzie ricevute in relazione a prefinanziamenti

Le garanzie sono intese a garantire i prefinanziamenti e vengono svincolate una volta effettuato il pagamento finale nell’ambito di un progetto. Al 31 dicembre 2017 le garanzie ricevute dal FES in relazione a prefinanziamenti ammontavano a 54 milioni di EUR (53 milioni di EUR nel 2016).

I prefinanziamenti sono in maggioranza versati nell’ambito della gestione indiretta. In questo caso il beneficiario della garanzia non è il FES bensì l’amministrazione aggiudicatrice. Sebbene il beneficiario non sia il FES, tali garanzie assicurano le sue attività. Nel 2017 dette garanzie sono state pari a 577 milioni di EUR.

2.2.   CONTRIBUTI AI FONDI FIDUCIARI

Questa rubrica rappresenta l’importo corrisposto a titolo di contributo al fondo fiduciario europeo Bêkou e al fondo fiduciario dell’UE per l’Africa. I contributi sono al netto dei costi sostenuti dai fondi fiduciari e imputabili al FES.

I contributi dei fondi fiduciari sono eseguiti dal FES nell’ambito della gestione diretta.

(in milioni di EUR)

Fondi fiduciari

Contributo netto al 31.12.2016

Contributi versati nel 2017

Allocazione delle spese nette dei fondi fiduciari nel 2017

Contributo netto al 31.12.2017

Africa

72

180

(104)

148

Bêkou

26

(10)

16

Totale

98

180

(114)

163

Nel 2017, le attività del fondo fiduciario dell’UE per l’Africa sono aumentate dopo l’anno di avvio del fondo nel 2016. Nel 2017, le spese del fondo sono pressoché quintuplicate rispetto al 2016. Rispetto all’anno precedente, i suoi pagamenti sono raddoppiati.

2.3.   VALORI RECUPERABILI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE E CREDITI DERIVANTI DA OPERAZIONI DI SCAMBIO

(in milioni di EUR)

 

Nota

31.12.2017

31.12.2016

Importi recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

2.3.1

19

62

Crediti derivanti da operazioni di scambio

2.3.2

73

70

Totale

 

92

132

2.3.1.   Importi recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

31.12.2017

31.12.2016

Stati membri

7

7

40

Clienti

2

7

9

1

19

18

Organismi di diritto pubblico

10

8

2

20

23

Stati terzi

0

1

4

0

6

4

Svalutazioni contabili

(2)

(16)

(15)

(1)

(34)

(25)

Conti di collegamento con le istituzioni UE

2

2

2

Totale

0

2

6

11

19

62

La diminuzione complessiva degli importi recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente è principalmente dovuta alla diminuzione degli importi recuperabili dagli Stati membri. Al 31 dicembre 2016 tale valore comprendeva i contributi e gli importi da ricevere a seguito delle rettifiche del meccanismo di transizione, compensate con i contributi degli Stati membri nel 2017.

Al 31 dicembre 2017 i valori recuperabili degli Stati membri comprendono la rettifica finanziaria in essere attuata a fronte della prima rata del capitale del fondo da richiamare nel 2018 (cfr. nota 2.9.1).

(in milioni di EUR)

Stati membri

31.12.2017

Repubblica ceca

2

Romania

1

Ungheria

1

Irlanda

1

Grecia

1

Altro

1

Totale

7

2.3.2.   Crediti derivanti da operazioni di scambio

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

31.12.2017

31.12.2016

Ratei attivi

63

11

74

70

Conti di collegamento tra i FES

189

88

3 555

(3 833 )

(0)

(0)

Totale

189

151

3 566

(3 833 )

73

70

Tra i ratei attivi rientrano principalmente gli interessi maturati sui prefinanziamenti relativi a progetti (63 milioni di EUR) e sui prefinanziamenti relativi al fondo fiduciario dell’UE per l’Africa (11 milioni di EUR).

Per motivi di efficienza, la tesoreria unica che copre tutti i FES è assegnata all’11o FES (10); ne conseguono operazioni fra i diversi FES, compensate nei conti di collegamento tra lo stato patrimoniale dei vari FES.

I conti di collegamento sono presentati esclusivamente nei singoli FES. Il totale dei conti di collegamento è nullo.

2.4.   DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI (11)

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

31.12.2017

31.12.2016

Conti speciali:

 

 

 

 

 

 

Enti finanziari degli Stati membri

105

105

292

Conti correnti:

 

 

 

 

 

 

Banche commerciali

242

242

389

Totale

347

347

680

La diminuzione complessiva delle disponibilità liquide e dei mezzi equivalenti si deve prevalentemente al livello eccezionalmente elevato dei pagamenti registrato nel 2017. Nel 2017 il livello complessivo dei pagamenti netti è aumentato del 24 % rispetto al 2016 (cfr. tabella 2.1 nella relazione sull’esecuzione finanziaria del FES). Nel 2017 il livello dei «pagamenti lordi», ossia dei pagamenti senza afflussi da ordini di riscossione, è aumentato del 25 %.

Tale aumento dei pagamenti è in linea con il ciclo di vita del FES. L’11o FES è stato avviato nel 2015 e nel 2017 era giunto al suo terzo anno di vita. L’11o FES ha raggiunto la sua maturità e il suo apice relativamente all’esecuzione delle azioni adottate. Il numero di contratti aperti nell’ambito dell’11o FES è aumentato da 1,3000 nel 2016 a 1,6000 nel 2017. Nel 2017 il livello complessivo dei pagamenti netti all’11o FES è aumentato del 52 % rispetto al 2016 (cfr. tabella 2.1 nella relazione sull’esecuzione finanziaria del FES).

Al fine di migliorare la presentazione nei conti annuali dell’esercizio 2017, è stata rivista la classificazione degli enti finanziari e delle banche. Le cifre comparative per il 2016 sono presentate conformemente.

PASSIVITÀ

2.5.   ACCANTONAMENTI

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

31.12.2017

31.12.2016

Accantonamenti

4

4

4

Totale

4

4

4

L’accantonamento costituisce la migliore stima possibile dell’importo probabile che il FES dovrà pagare per finanziare la chiusura ordinata del Centro per lo sviluppo delle imprese (CSI), decisa dal Comitato degli ambasciatori ACP-UE (decisione n. 4/2014 del 23 ottobre 2014).

L’importo comprende le spese (1,2 milioni di EUR) dei procedimenti giudiziari intentanti contro il CSI, oltre agli altri costi previsti della fase passiva (ad. es. compiti amministrativi residui, contenzioso residuo, archivio ecc.) iniziata il 31 dicembre 2016 (cfr. nota 4.2.2). Non è stata finora sostenuta alcuna spesa relativa alla fase passiva.

2.6.   PASSIVITÀ FINANZIARIE

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

31.12.2017

31.12.2016

Debiti di cofinanziamento

7

7

14

6

Totale

7

7

14

6

La variazione del totale delle passività di cofinanziamento è spiegata alla nota 2.7.2.1.

2.7.   DEBITI

(in milioni di EUR)

 

Nota

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

31.12.2017

31.12.2016

Debiti correnti

2.7.1

0

13

114

235

361

222

Debiti vari

2.7.2

(0)

20

182

202

327

Totale

 

0

13

133

417

563

549

2.7.1.   Debiti correnti

(in milioni di EUR)

 

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

31.12.2017

31.12.2016

Fornitori

 

0

9

85

40

133

98

Stati membri

 

0

12

12

0

Stati terzi

 

0

(0)

15

131

146

91

Organismi di diritto pubblico

 

3

10

70

83

32

Altri debiti correnti

 

0

1

4

(18)

(13)

1

Totale

 

0

13

114

235

361

222

I debiti includono le dichiarazioni di spesa ricevute dal FES in relazione alla sua attività di sovvenzionamento. Sono registrati per l’importo richiesto al ricevimento della domanda. La medesima procedura si applica a fatture e note di credito ricevute nell’ambito di attività di appalto. Le dichiarazioni di spesa in questione sono state prese in considerazione nelle operazioni di chiusura dell’esercizio. In seguito a tali operazioni, gli importi ammissibili stimati sono stati rilevati nel prospetto del risultato economico. Gli importi non ammissibili sono indicati come altri debiti correnti.

I debiti degli Stati membri rappresentano la rettifica finanziaria in essere da detrarre dalla prima rata del capitale del fondo da richiamare nel 2018 (cfr. nota 2.9.1). Tale rubrica comprende gli importi dovuti a Francia (10 milioni di EUR), Paesi Bassi (1 milione di EUR) e Austria (1 milione di EUR).

2.7.2.   Debiti vari

(in milioni di EUR)

 

Nota

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

31.12.2017

31.12.2016

Debiti di cofinanziamento

2.7.2.1

22

6

28

64

Contributi al fondo riscossi in anticipo

2.7.2.2

173

173

261

Altri debiti vari

 

1

1

2

Totale

 

22

179

202

327

2.7.2.1.   Debiti di cofinanziamento

La ripartizione dei debiti di cofinanziamento correnti e non correnti per Stato membro è riassunta nella tabella seguente:

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

31.12.2017

31.12.2016

Cofinanziamenti non correnti

 

 

 

 

 

 

Belgio

0

1

2

2

Danimarca

0

0

0

Francia

4

4

Germania

0

Svezia

1

2

3

2

Regno Unito

1

1

1

Canada

0

Australia

0

0

USAID

4

4

 

7

7

14

6

Cofinanziamenti correnti

 

 

 

 

 

 

Belgio

4

(1)

3

4

Danimarca

(1)

1

(0)

1

Francia

12

12

37

Germania

0

0

1

Paesi Bassi

0

0

1

Spagna

1

1

3

Svezia

5

0

5

7

Regno Unito

1

3

4

11

Canada

0

0

0

USAID

2

2

 

22

6

28

64

Totale

29

13

42

70

I debiti di cofinanziamento non correnti e correnti sono diminuiti di 28 milioni di EUR rispetto al periodo di riferimento precedente.

Nel corso del 2017 sono stati ricevuti nuovi contributi di cofinanziamento da USAID (7 milioni di EUR), dal Regno Unito (5 milioni di EUR) e dalla Svezia (2 milioni di EUR).

Il totale dei debiti di cofinanziamento è diminuito di 42 milioni di EUR, al fine di rilevare le entrate e le spese relative ai progetti di cofinanziamento (Cfr. le note 3.1.1 e 3.4).

2.7.2.2.   Contributi al fondo riscossi in anticipo

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

31.12.2017

31.12.2016

Regno Unito

170

170

252

Lituania

2

2

Ungheria

9

Totale

173

173

261

Tale rubrica si riferisce interamente ai contributi degli Stati membri pagati in anticipo.

2.8.   RATEI E RISCONTI PASSIVI

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

31.12.2017

31.12.2016

Ratei passivi

0

76

517

137

730

770

Altri ratei e risconti

3

3

6

Totale

0

76

517

140

733

776

I ratei passivi comprendono le spese operative stimate per i contratti in corso o per i contratti terminati senza richieste di rimborso convalidate per i quali le spese ammissibili sostenute dai beneficiari del FES nel 2017 sono state stimate utilizzando le migliori informazioni disponibili sui contratti vigenti. La parte di ratei passivi stimati relativa ai prefinanziamenti versati è stata registrata come riduzione degli importi di prefinanziamento (cfr. nota 2.1).

ATTIVO NETTO

2.9.   CAPITALE DEL FONDO

2.9.1.   Capitale richiamato — FES attivi

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

Totale

Capitale del fondo

12 164

10 973

20 960

29 367

73 464

Capitale del fondo non richiamato

(1 773 )

(29 367 )

(31 140 )

Capitale del fondo richiamato al 31.12.2016

12 164

10 973

19 187

42 323

 

 

 

 

 

 

Capitale del fondo

12 164

10 773

20 960

29 367

73 264

Capitale del fondo non richiamato

(27 090 )

(27 090 )

Capitale del fondo richiamato al 31.12.2017

12 164

10 773

20 960

2 277

46 173

Il capitale del fondo rappresenta l’importo totale dei contributi che gli Stati membri versano al pertinente FES, secondo quanto definito da ciascun accordo interno. I fondi non richiamati rappresentano la dotazione iniziale non ancora richiesta agli Stati membri.

Il capitale del fondo richiamato costituisce la parte di dotazione iniziale che gli Stati membri sono stati invitati a versare sui conti di tesoreria (cfr. nota 2.9.2).

Con la decisione del Consiglio 2017/1206 (12) i contributi degli Stati membri previsti dagli accordi interni sull’8o e sul 9o FES dovranno essere ridotti di conseguenza di un importo pari a 200 milioni di EUR dai fondi disimpegnati nell’ambito dell’8o e del 9o FES. Dato che i fondi disimpegnati nell’ambito dell’8o FES sono già stati pressoché interamente trasferiti agli altri FES, 200 milioni di EUR sono stati detratti dal capitale del 9o FES.

Le restituzioni dovute a tale riduzione sono state compensate a fronte di ulteriori richieste di fondi nell’ambito dell’11o FES. L’operazione ha portato a una rettifica finanziaria. La rettifica finanziaria può essere attuata a fronte della terza rata del 2017 e/o della prima rata del 2018. La rettifica finanziaria in essere è stata comunicata come crediti o debiti degli Stati membri (cfr. note 2.3.1 e 2.7.1)

2.9.2.   Capitale richiamato e non richiamato per Stato membro

(in milioni di EUR)

Contributi 10o FES

%

Capitale non richiamato al 31.12.2016

Capitale richiamato nel 2017

Capitale non richiamato al 31.12.2017

Austria

2,41

43

(43)

Belgio

3,53

63

(63)

Bulgaria

0,14

2

(2)

Cipro

0,09

2

(2)

Repubblica ceca

0,51

9

(9)

Danimarca

2,00

35

(35)

Estonia

0,05

1

(1)

Finlandia

1,47

26

(26)

Francia

19,55

347

(347)

Germania

20,50

364

(364)

Grecia

1,47

26

(26)

Ungheria

0,55

10

(10)

Irlanda

0,91

16

(16)

Italia

12,86

228

(228)

Lettonia

0,07

1

(1)

Lituania

0,12

2

(2)

Lussemburgo

0,27

5

(5)

Malta

0,03

1

(1)

Paesi Bassi

4,85

86

(86)

Polonia

1,30

23

(23)

Portogallo

1,15

20

(20)

Romania

0,37

7

(7)

Slovacchia

0,21

4

(4)

Slovenia

0,18

3

(3)

Spagna

7,85

139

(139)

Svezia

2,74

49

(49)

Regno Unito

14,82

263

(263)

TOTALE

100,00

1 773

(1 773 )


(in milioni di EUR)

Contributi 11o FES

%

Capitale non richiamato al 31.12.2016

Capitale richiamato nel 2017

Capitale non richiamato al 31.12.2017

Austria

2,40

704

(55)

650

Belgio

3,25

954

(74)

880

Bulgaria

0,22

64

(5)

59

Croazia

0,23

66

(5)

61

Cipro

0,11

33

(3)

30

Repubblica ceca

0,80

234

(18)

216

Danimarca

1,98

582

(45)

537

Estonia

0,09

25

(2)

23

Finlandia

1,51

443

(34)

409

Francia

17,81

5 231

(406)

4 826

Germania

20,58

6 044

(469)

5 575

Grecia

1,51

443

(34)

408

Ungheria

0,61

180

(14)

166

Irlanda

0,94

276

(21)

255

Italia

12,53

3 680

(285)

3 394

Lettonia

0,12

34

(3)

31

Lituania

0,18

53

(4)

49

Lussemburgo

0,26

75

(6)

69

Malta

0,04

11

(1)

10

Paesi Bassi

4,78

1 403

(109)

1 294

Polonia

2,01

589

(46)

544

Portogallo

1,20

351

(27)

324

Romania

0,72

211

(16)

195

Slovacchia

0,38

110

(9)

102

Slovenia

0,22

66

(5)

61

Spagna

7,93

2 330

(181)

2 149

Svezia

2,94

863

(67)

796

Regno Unito

14,68

4 311

(334)

3 976

Totale

100,00

29 367

(2 277 )

27 090

Nel 2017 sono stati richiamati 1 773 milioni di EUR dal 10o FES e 2 277 milioni di EUR dall’11o FES. Al 31 dicembre 2017, il capitale dell’8o, del 9o e del 10o FES è stato interamente richiamato e versato.

2.9.3.   Capitale richiamato da FES chiusi riportato all’esercizio successivo

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

31.12.2017

31.12.2016

Fondi trasferiti da FES chiusi

627

1 625

2 252

2 252

Questa rubrica comprende le risorse trasferite dai FES chiusi verso l’8o e il 9o FES.

2.9.4.   Trasferimenti di capitale richiamato tra FES attivi

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

Totale

Saldo al 31.12.2015

(2 476 )

2 376

35

65

Trasferimento di importi disimpegnati da FES precedenti verso la riserva di efficacia dell’attuazione del 10o FES

(20)

(163)

182

Trasferimento di importi disimpegnati da FES precedenti verso la riserva di efficacia dell’attuazione dell’11o FES

(356)

356

Trasferimento dalla riserva di efficacia dell’attuazione dell’11o FES al Fondo per la pace in Africa (10o FES)

386

(386)

Saldo al 31.12.2016

(2 496 )

2 214

247

35

Trasferimento di importi disimpegnati da FES precedenti verso la riserva di efficacia dell’attuazione del 10o FES

(7)

(37)

44

Trasferimento di importi disimpegnati da FES precedenti verso la riserva di efficacia dell’attuazione dell’11o FES

(171)

171

Saldo al 31.12.2017

(2 503 )

2 177

120

206

Questa rubrica comprende le risorse trasferite tra i FES attivi.

Dall’entrata in vigore dell’accordo di Cotonou, tutti i fondi non spesi dei FES attivi precedenti sono stati trasferiti al FES che è stato aperto più di recente dopo il disimpegno. Le risorse trasferite da altri FES aumentano gli stanziamenti del fondo destinatario e riducono quelli del fondo d’origine. I fondi trasferiti alla riserva di efficacia dell’attuazione del 10o e dell’11o FES possono essere impegnati solo a specifiche condizioni stabilite dagli accordi interni.

3.   NOTE AL PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO

PROVENTI

(in milioni di EUR)

 

Nota

2017

2016

Proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente

3.1

61

8

Proventi generati da operazioni di scambio

3.2

25

66

Totale

 

87

73

3.1.   PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE

(in milioni di EUR)

 

Nota

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

2017

2016

Recupero spese

 

0

5

7

7

19

23

Recupero di fondi Stabex

 

0

0

1

Entrate di cofinanziamento

3.1.1

42

1

42

(15)

Totale

 

0

5

49

7

61

8

I proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente possono essere ripartiti come segue in funzione della modalità di gestione:

(in milioni di EUR)

 

2017

2016

Gestione diretta

5

6

 

effettuata da:

 

 

 

 

Commissione

1

1

 

 

Delegazioni dell’UE

4

5

Gestione indiretta

56

2

 

effettuata da:

 

 

 

 

Paesi terzi

55

(0)

 

 

Organizzazioni internazionali

2

2

 

 

Organismi di diritto pubblico

0

0

 

 

Organismi di diritto privato con attribuzioni di servizio pubblico

(1)

0

Totale

61

8

3.1.1.   Entrate di cofinanziamento

I contributi di cofinanziamento ricevuti soddisfano il criterio dei proventi generati da operazioni senza corrispettivo equivalente soggetti a condizioni, e in quanto tali non dovrebbero incidere sul prospetto del risultato economico. I contributi ricevuti rimangono iscritti tra le passività (cfr. nota 2.7.2.1) fino a quando sono rispettate le condizioni applicabili ai fondi ricevuti, ossia fino al momento in cui insorgono le spese ammissibili (cfr. nota 3.4). L’importo corrispondente viene quindi rilevato come entrate di cofinanziamento derivanti da operazioni senza corrispettivo equivalente. Di conseguenza, l’effetto sul risultato economico dell’esercizio è nullo.

3.2.   PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI DI SCAMBIO

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

2017

2016

Proventi finanziari

(0)

(1)

4

(0)

4

3

Altri proventi

1

5

13

4

22

62

Totale

1

4

17

4

25

66

I proventi finanziari comprendono gli interessi del fondo fiduciario e gli interessi sui prefinanziamenti.

Le altre entrate si riferiscono interamente agli utili su cambi realizzati e non realizzati.

SPESE

3.3.   STRUMENTI DI AIUTO

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

2017

2016

Aiuti programmabili

1

3

805

1 341

2 150

1 751

Sostegno macroeconomico

21

21

39

Politica settoriale

(0)

(9)

(9)

18

Progetti tra paesi ACP

0

417

694

1 112

693

Abbuoni di interessi

(3)

Aiuti di urgenza

(1)

26

264

289

398

Altri programmi di aiuti relativi a FES precedenti

(1)

(1)

1

Sostegno istituzionale

3

21

23

38

Compensazione proventi esportazioni

(0)

(1)

(1)

0

Contributi a fondi fiduciari

114

114

35

Totale

0

14

1 251

2 435

3 700

2 970

Le spese operative del FES coprono vari strumenti di aiuto e assumono forme diverse a seconda delle modalità di pagamento e di gestione del denaro.

L’aumento delle spese complessive in strumenti di aiuto è in linea con il ciclo di vita del FES. L’11o FES è stato avviato nel 2015 e nel 2017 era pertanto giunto al suo terzo anno di vita. L’11o FES ha raggiunto la sua maturità e il suo apice relativamente all’esecuzione delle azioni adottate. Il numero di contratti aperti nell’ambito dell’11o FES è aumentato da 1,3000 nel 2016 a 1,6000 nel 2017. Nel 2017 il valore dell’importo medio per contratto è aumentato del 51 % rispetto al 2016.

Nel 2017 si sono registrate spese di politica settoriale negative a causa dello storno di una fattura registrata in modo non corretto nel 2016.

3.4.   SPESE DI COFINANZIAMENTO

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

2017

2016

Cofinanziamento

42

1

42

(15)

In questa rubrica sono comprese le spese sostenute nel 2017 per progetti di cofinanziamento. Va osservato che le spese sostenute includono gli importi stimati nel quadro delle operazioni di chiusura dell’esercizio (e di conseguenza lo storno degli importi stimati relativi all’esercizio precedente). Poiché gli storni delle spese stimate nel 2015 (50 milioni di EUR) hanno superato le spese sostenute nel 2016 (35 milioni di EUR), le spese di cofinanziamento sono state negative nel 2016.

Proventi per un importo equivalente sono stati rilevati nel prospetto del risultato economico (cfr. nota 3.1.1).

3.5.   STRUMENTI DI AIUTO E SPESE DI COFINANZIAMENTO PER TIPO DI GESTIONE

(in milioni di EUR)

 

2017

2016

Gestione diretta

1 447

1 173

 

effettuata da:

 

 

 

 

Commissione

122

140

 

 

Agenzie esecutive UE

26

10

 

 

Fondi fiduciari

89

36

 

 

Delegazioni dell’UE

1 209

987

Gestione indiretta

2 295

1 781

 

effettuata da:

 

 

 

 

BEI e FEI

48

5

 

 

Organizzazioni internazionali

1 171

821

 

 

Organismi di diritto privato con attribuzioni di servizio pubblico

(20)

143

 

 

Organismi di diritto pubblico

356

57

 

 

Paesi terzi

739

756

 

 

Organismi di diritti privato che attuano un partenariato pubblico-privato

0

(1)

Totale

3 742

2 954

3.6.   ONERI FINANZIARI

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

2017

2016

Svalutazione contabile dei crediti

(1)

(1)

10

1

9

(4)

Altre spese finanziarie

(1)

(1)

0

Totale

(1)

(1)

10

0

8

(4)

La rubrica «Svalutazione contabile dei crediti» comprende la stima di chiusura delle spese sui crediti irrecuperabili. Le spese stimate per il 2017 riflettono l’aumento della svalutazione contabile dei crediti complessiva da 25 milioni di EUR a 34 milioni di EUR (cfr. nota 2.3.1). Poiché la stima comprende altresì gli storni della stima dell’anno precedente, le spese complessive registrate nel 2016 sono state negative (da 29 milioni di EUR nel 2015 a 25 milioni di EUR nel 2016).

3.7.   ALTRE SPESE

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

2017

2016

Spese amministrative e informatiche

(0)

0

1

106

107

129

Accantonamenti per rischi e oneri

Perdite realizzate su crediti commerciali

1

1

1

3

0

Perdite su cambi

1

7

28

8

44

66

Totale

2

9

29

114

154

196

Questa rubrica registra le spese di sostegno, ossia le spese amministrative connesse alla programmazione e all’attuazione dei FES, comprese le spese per la preparazione, le fasi successive, il monitoraggio e la valutazione dei progetti, nonché le spese per le reti informatiche, l’assistenza tecnica ecc.

4.   ATTIVITÀ E PASSIVITÀ POTENZIALI E ALTRE INFORMAZIONI DI RILIEVO

4.1.   ATTIVITÀ POTENZIALI

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

31.12.2017

31.12.2016

Garanzie di buona esecuzione

4

6

0

10

9

Trattenute a garanzia dell’esecuzione

4

4

8

7

Totale

8

10

0

18

16

Si richiedono garanzie di buona esecuzione per assicurare che i beneficiari dei finanziamenti FES onorino le obbligazioni assunte con i contratti stipulati con il FES.

Le trattenute a garanzia dell’esecuzione riguardano soltanto i contratti di lavori. Di regola viene trattenuto il 10 % dei pagamenti intermedi ai beneficiari per garantire che il contraente adempia alle sue obbligazioni. Gli importi trattenuti sono registrati come debiti. Subordinatamente all’approvazione dell’amministrazione aggiudicatrice, l’assegnatario può presentare una garanzia in sostituzione degli importi da trattenere sui pagamenti intermedi. Queste garanzie ricevute sono inserite come attività potenziali.

Per i contratti gestiti nell’ambito della gestione indiretta, le garanzie appartengono ad un’amministrazione aggiudicatrice diversa dal FES e non sono pertanto registrate dal FES. Nel 2017 dette garanzie sono state pari a 644 milioni di EUR.

4.2.   ALTRE INFORMAZIONI DI RILIEVO

4.2.1.   Impegni in essere ancora da liquidare

L’importo qui di seguito rappresenta il RAL («Reste à Liquider») del bilancio al netto dei relativi importi che sono stati inseriti a titolo di spesa nel prospetto del risultato economico. Il RAL del bilancio è un importo che rappresenta gli impegni, per i quali non sono ancora stati effettuati pagamenti e/o disimpegni. Si tratta della normale conseguenza dell’esistenza di programmi pluriennali.

(in milioni di EUR)

 

8o FES

9o FES

10o FES

11o FES

31.12.2017

31.12.2016

Impegni in essere ancora da liquidare

0

88

1 659

6 760

8 508

6 746

Totale

0

88

1 659

6 760

8 508

6 746

Al 31 dicembre 2017 il RAL del bilancio ammontava a 9 745 milioni di EUR (2016: 7 665 milioni di EUR).

4.2.2.   Centro per lo sviluppo delle imprese

Nel giugno 2014 il Consiglio dei ministri ACP-UE ha convenuto «di procedere alla chiusura ordinata del Centro per lo sviluppo delle imprese (“CSI”)» e nel contempo «di garantire che i progetti di sostegno al settore privato attuati dal CSI nei paesi e nelle regioni ACP vengano interamente portati a termine». A tal fine, il Consiglio dei ministri ACP-UE ha delegato al Comitato degli ambasciatori ACP-UE i poteri per far progredire il fascicolo, tra cui adottare le decisioni necessarie.

Con la decisione n. 4/2014 del 23/10/2014, il Comitato degli ambasciatori ACP-UE ha autorizzato il consiglio di amministrazione del CSI ad adottare, con effetto immediato, tutte le misure appropriate prodromiche alla chiusura del CSI. Come previsto dall’articolo 2 di tale decisione, il consiglio di amministrazione è stato incaricato di nominare un curatore che predisponga ed attui un piano di chiusura.

A fine giugno 2015 il curatore ha presentato al consiglio di amministrazione del CSI un piano strategico definitivo, comprensivo di un bilancio e di un piano di lavoro, che riflette l’esito del dialogo sociale. Il bilancio del piano strategico definitivo, approvato dal consiglio di amministrazione del CSI, ha costituito la base della proposta di decisione di finanziamento, adottata dalla Commissione europea nel 2015 per un totale di 18,2 milioni di EUR. A seguito della predetta decisione di finanziamento, nel dicembre 2015 il CSI e la Commissione europea hanno sottoscritto una convenzione di sovvenzione, che fornisce il finanziamento necessario alla realizzazione delle attività del CSI e al regolamento delle passività. La convenzione di sovvenzione è entrata in vigore il 1o gennaio 2016 ed è durata fino al 31 dicembre 2017.

4.2.3.   Il recesso del Regno Unito dall’Unione europea

Contesto

Il 23 giugno 2016 la maggioranza dei cittadini del Regno Unito che ha votato in occasione del referendum sull’appartenenza all’Unione europea si è espressa a favore del recesso dall’UE. Il 29 marzo 2017 il Regno Unito ha formalmente notificato al Consiglio europeo la propria intenzione di recedere dall’UE e dalla Comunità europea dell’energia atomica (Euratom).

In merito al FES

Il 19 marzo 2018 la Commissione ha pubblicato un progetto di accordo di recesso, che riportava i progressi compiuti nell’ambito del negoziato con il Regno Unito.

Tale progetto di accordo di recesso stabilisce che il Regno Unito rimane parte del FES fino alla chiusura dell’11o FES e di tutti i FES precedenti non chiusi, e si assume a tale riguardo gli stessi obblighi degli Stati membri nell’ambito dell’accordo interno tramite il quale è stato istituito, nonché gli obblighi derivanti dai FES precedenti fino alla loro chiusura. Ha la facoltà di partecipare al comitato FES in qualità di osservatore senza diritti di voto.

Il progetto di accordo di recesso stabilisce altresì che, se gli importi dei progetti nell’ambito del 10o FES o di FES precedenti non sono stati impegnati ovvero sono stati disimpegnati alla data di entrata in vigore di tale accordo, la quota di tali importi relativa al Regno Unito non sarà riutilizzata. Lo stesso principio si applica alla quota, relativa al Regno Unito, dei fondi non impegnati o disimpegnati nell’ambito dell’11o FES successivamente al 31 dicembre 2020.

Al 31 dicembre 2017, non si registra alcun impatto finanziario sul bilancio del FES. Il negoziato relativo al recesso del Regno Unito dall’Unione europea è ancora in corso, pertanto la versione definitiva dell’accordo non è confermata alla data di redazione del presente documento.

5.   GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

Le seguenti informazioni relative alla gestione dei rischi finanziari del FES si riferiscono alle operazioni di tesoreria effettuate dalla Commissione per conto del FES al fine di utilizzare le sue risorse.

5.1.   POLITICHE DI GESTIONE DEI RISCHI E ATTIVITÀ DI COPERTURA

Le norme e i principi per la gestione delle operazioni di tesoreria del FES sono contenuti nel regolamento finanziario applicabile all’11o FES e nell’accordo interno.

Sulla base delle norme di cui sopra, si applicano i seguenti principi fondamentali:

i contributi al FES sono versati dagli Stati membri su conti speciali aperti presso la banca d’emissione di ciascuno Stato membro o presso l’ente finanziario da esso designato. Gli importi dei contributi sono conservati su detti conti speciali fino a quando è necessario effettuare i pagamenti del FES;

i contributi degli Stati membri al FES sono pagati in euro, mentre i pagamenti del FES sono denominati in euro e in altre valute, comprese quelle meno note;

non sono consentiti scoperti di conto sui conti bancari aperti dalla Commissione per conto del FES.

Oltre ai conti speciali, altri conti bancari sono aperti dalla Commissione a nome del FES presso enti finanziari (banche centrali e banche commerciali) al fine di effettuare i pagamenti e riscuotere le entrate diverse dai contributi degli Stati membri al bilancio.

Le operazioni di tesoreria e di pagamento sono altamente automatizzate e si avvalgono di moderni sistemi informatici. Procedure specifiche sono applicate per garantire la sicurezza dei sistemi e assicurare la separazione delle funzioni conformemente al regolamento finanziario, alle norme di controllo interno della Commissione e ai principi di audit.

La gestione delle operazioni di pagamento e di tesoreria è disciplinata da una serie di linee guida e procedure scritte, al fine di limitare i rischi finanziari e operativi e assicurare un adeguato livello di controllo. Tali linee guida e procedure coprono tutti i settori operativi e il loro rispetto viene verificato regolarmente.

5.2.   RISCHIO DI VALUTA

Esposizione del FES al rischio di valuta a fine esercizio — Posizione netta

(in milioni di EUR)

 

31.12.2017

31.12.2016

USD

GBP

DKK

SEK

EUR

Altro

Totale

USD

GBP

DKK

SEK

EUR

Altro

Totale

Attività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Crediti e valori recuperabili

64

26

2

92

0

129

3

132

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

4

0

344

347

2

0

678

680

Totale

68

0

370

2

439

2

0

807

3

812

Passività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Passività finanziarie non correnti

(14)

(14)

(6)

(6)

Debiti

(0)

(533)

(30)

(563)

0

(495)

(54)

(549)

Totale

(0)

(547)

(30)

(577)

0

(501)

(54)

(555)

Totale

68

0

(177)

(28)

(138)

2

0

306

(51)

257

Tutti i contributi sono detenuti in euro; le altre valute sono acquistate soltanto quando occorrono per eseguire pagamenti. Di conseguenza, le operazioni di tesoreria del FES non sono esposte al rischio di valuta.

5.3.   RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE

Il FES non prende denaro in prestito e di conseguenza non è esposto al rischio di tasso di interesse.

I saldi che detiene nei suoi differenti conti bancari generano interessi. La Commissione, per conto del FES, ha quindi adottato misure volte a garantire che gli interessi percepiti regolarmente riflettano i tassi di interesse di mercato nonché le loro possibili fluttuazioni.

I contributi al bilancio FES sono accreditati da ogni Stato membro su un conto speciale aperto presso l’ente finanziario da esso designato. Poiché la remunerazione di alcuni di questi conti può attualmente essere negativa, esistono procedure di gestione della liquidità per ridurre al minimo i saldi detenuti su detti conti. Inoltre, conformemente al regolamento (UE) 2016/888 del Consiglio, la remunerazione negativa di detti conti è a carico dello Stato membro interessato.

I saldi dei conti overnight detenuti presso le banche commerciali sono remunerati su base giornaliera. La remunerazione dei saldi su tali conti è basata sui tassi variabili di mercato, ai quali viene applicato un margine contrattuale (positivo o negativo). Per la maggior parte dei conti il calcolo degli interessi è collegato ad un indice di mercato di riferimento e viene adeguato per riflettere le eventuali fluttuazioni di tale tasso. Di conseguenza, il FES non è esposto al rischio che i suoi saldi siano remunerati a tassi inferiori a quelli di mercato.

5.4.   RISCHIO DI CREDITO (RISCHIO DI CONTROPARTE)

Attività finanziarie che non sono né scadute né soggette a riduzione di valore:

(in milioni di EUR)

 

Totale

Non scadute né soggette a riduzione di valore

Scadute ma non soggette a riduzione di valore

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

92

92

0

Totale al 31.12.2017

92

92

0

Crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

132

93

36

4

Totale al 31.12.2016

132

93

36

4


Attività finanziarie suddivise per categoria di rischio:

(in milioni di EUR)

 

31.12.2017

31.12.2016

Crediti

Disponibilità liquide

Totale

Crediti

Disponibilità liquide

Totale

Controparti con rating esterno del credito

 

 

 

 

 

 

Prime e high grade

3

103

106

34

284

318

Upper medium grade

0

240

240

3

371

374

Lower medium grade

3

4

7

2

16

18

Non-investment grade

1

0

2

1

9

10

Totale

7

347

354

40

680

720

Controparti senza rating esterno del credito

 

 

 

 

 

 

Gruppo 1 (debitori senza default in passato)

86

0

86

92

0

92

Gruppo 2 (debitori con default in passato)

TOTALE

86

0

86

92

0

92

Totale

92

347

440

132

680

812

I fondi rientranti nella categoria non-investment grade e nella categoria lower medium grade sono principalmente i contributi degli Stati membri al FES versati sui conti speciali aperti dagli Stati membri ai sensi dell’articolo 22, paragrafo 3, del regolamento finanziario del FES. In base al regolamento finanziario del FES, l’importo dei contributi deve essere conservato su detti conti speciali fino a quando è necessario effettuare i pagamenti.

La maggior parte delle risorse di tesoreria del FES è detenuta, in conformità al regolamento finanziario del FES, in «conti speciali» aperti dagli Stati membri per il pagamento dei loro contributi. Questi conti sono detenuti prevalentemente presso il Tesoro o la banca centrale nazionale dei singoli Stati membri. Dette istituzioni presentano un rischio di controparte minimo per il FES (l’esposizione è verso il relativo Stato membro).

Per quanto riguarda le risorse di tesoreria del FES detenute presso banche commerciali per coprire l’esecuzione dei pagamenti, l’alimentazione dei rispettivi conti viene eseguita in base al principio del «just in time» ed è gestita automaticamente dal sistema di gestione delle disponibilità liquide della tesoreria della Commissione. In ogni conto sono mantenuti livelli minimi di contante, proporzionati all’importo medio dei pagamenti giornalieri effettuati dal conto. Di conseguenza, gli importi detenuti overnight su questi conti restano costantemente molto bassi, per cui l’esposizione al rischio del FES è limitata.

Inoltre, per la selezione delle banche commerciali vengono applicate linee guida specifiche al fine di ridurre ulteriormente al minimo il rischio di controparte cui è esposto il FES.

Tutte le banche commerciali vengono selezionate mediante gara d’appalto. Il rating di credito a breve termine minimo richiesto per l’ammissione alle procedure di gara è Moody’s P-1 o un rating equivalente (S&P A-1 o Fitch F1). In determinate circostanze, debitamente giustificate, può essere richiesto un livello inferiore.

5.5.   RISCHIO DI LIQUIDITÀ

Analisi delle scadenze delle passività finanziarie per scadenze contrattuali residue

(in milioni di EUR)

 

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale

Passività finanziarie

563

13

1

577

Totale al 31.12.2017

563

13

1

577

Passività finanziarie

549

6

555

Totale al 31.12.2016

549

6

555

I principi di bilancio applicati al FES assicurano che le risorse liquide complessive disponibili per l’esercizio finanziario siano sempre sufficienti per l’esecuzione di tutti i relativi pagamenti. In effetti il totale dei contributi degli Stati membri è pari all’importo complessivo degli stanziamenti di pagamento per l’esercizio finanziario pertinente.

Tuttavia i contributi degli Stati membri al FES sono pagati ogni anno in tre rate, mentre i pagamenti presentano un certo carattere di stagionalità.

Per assicurare che le risorse di tesoreria siano sempre sufficienti per coprire i pagamenti da effettuare in ogni dato mese, fra la tesoreria della Commissione e i servizi ordinatori interessati ha luogo un regolare scambio di informazioni sulla situazione della tesoreria, per evitare che i pagamenti effettuati in ogni dato periodo eccedano le risorse di tesoreria disponibili.

Inoltre, nel contesto delle operazioni giornaliere di tesoreria del FES, gli strumenti di gestione automatizzata delle disponibilità liquide garantiscono che in ogni conto bancario del FES sia disponibile una liquidità sufficiente, su base giornaliera.

6.   INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Le parti correlate del FES sono il fondo fiduciario europeo Bêkou, il fondo fiduciario dell’UE per l’Africa e la Commissione europea. Le operazioni tra queste entità hanno luogo nell’ambito delle normali operazioni del FES e pertanto, ai sensi delle norme contabili dell’UE, non sono necessari requisiti specifici di informativa per tali operazioni.

Il FES non ha una gestione separata, essendo gestito dalla Commissione. I diritti delle funzioni direttive dell’UE, tra cui anche quelle della Commissione, sono indicati nei conti annuali consolidati dell’Unione europea alla rubrica 7.2 «Diritti delle funzioni direttive».

7.   FATTI INTERVENUTI DOPO LA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO

Alla data di sottoscrizione dei presenti conti il contabile del FES non aveva constatato o ricevuto segnalazioni di alcuna questione rilevante, tale da dover essere riferita in questa sezione. I conti annuali e le relative note esplicative sono stati redatti sulla base delle informazioni disponibili più recenti, come risulta dalle informazioni riportate sopra.

8.   RICONCILIAZIONE DEL RISULTATO ECONOMICO CON IL RISULTATO DI BILANCIO

Il risultato economico dell’esercizio è calcolato in base ai principi della contabilità per competenza. Il risultato di bilancio si basa invece sulle regole della contabilità di cassa. Poiché il risultato economico e il risultato di bilancio si riferiscono alle medesime operazioni sottostanti, la riconciliazione costituisce un controllo utile per verificare la loro corrispondenza. La tabella in appresso presenta la riconciliazione, evidenziandone i principali elementi, con una ripartizione tra entrate e spese.

(in milioni di EUR)

 

2017

2016

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

(3 818 )

(3 073 )

Proventi

 

 

Diritti non influenti sul risultato di bilancio

(7)

(2)

Diritti accertati nell’esercizio corrente ma non ancora riscossi

(3)

(7)

Diritti accertati in esercizi precedenti e riscossi nell’esercizio corrente

29

16

Effetto netto del prefinanziamento

57

41

Ratei attivi (netti)

(62)

8

Altro

(2)

(5)

Spese

 

 

Spese dell’esercizio corrente non ancora pagate

19

22

Spese degli esercizi precedenti pagate nell’esercizio in corso

(60)

(88)

Effetto netto del prefinanziamento

(685)

(459)

Ratei passivi (netti)

373

256

RISULTATO DI BILANCIO DELL’ESERCIZIO

(4 158 )

(3 291 )

8.1.   ELEMENTI DI RICONCILIAZIONE — PROVENTI

Le entrate di bilancio di un esercizio finanziario corrispondono alle entrate riscosse in relazione ai diritti accertati nel corso dell’esercizio e agli incassi relativi ai diritti accertati in esercizi precedenti.

I diritti che non influiscono sul risultato di bilancio sono registrati nel risultato economico, ma dal punto di vista del bilancio non possono essere considerati proventi, poiché gli importi incassati sono trasferiti alle riserve e non possono essere reimpegnati senza una decisione del Consiglio.

Ai fini della riconciliazione i diritti accertati nell’esercizio in corso, ma non ancora riscossi, devono essere detratti dal risultato economico, perché non fanno parte delle entrate di bilancio. Al contrario, ai fini della riconciliazione i diritti accertati negli esercizi precedenti e riscossi nell’esercizio in corso devono essere aggiunti al risultato economico.

L’effetto netto dei prefinanziamenti corrisponde agli importi di prefinanziamento recuperati liquidati. Si tratta di incassi che non hanno alcun effetto sul risultato economico.

I ratei attivi netti consistono principalmente in ratei iscritti a fini di chiusura dell’esercizio. Viene preso in considerazione solo l’effetto netto, ossia i ratei attivi dell’esercizio corrente meno gli storni dei ratei attivi dell’esercizio precedente.

8.2.   ELEMENTI DI RICONCILIAZIONE — SPESE

Ai fini della riconciliazione, devono essere aggiunte le spese dell’esercizio corrente non ancora pagate, in quanto sono incluse nel risultato economico ma non fanno parte della spesa di bilancio. Al contrario, ai fini della riconciliazione le spese degli esercizi precedenti pagate nell’esercizio corrente devono essere dedotte dal risultato economico, in quanto, pur facendo parte della spesa di bilancio dell’esercizio corrente, non hanno alcun effetto sul risultato economico o contribuiscono a ridurre le spese in caso di correzioni.

Gli incassi derivanti da cancellazioni di pagamenti non influenzano il risultato economico, mentre incidono sul risultato di bilancio.

L’effetto netto del prefinanziamento è la combinazione dei nuovi importi di prefinanziamento versati nell’esercizio in corso (e contabilizzati come spese di bilancio dell’esercizio) e i prefinanziamenti liquidati nell’esercizio in corso o in quelli precedenti mediante l’accettazione delle spese ammissibili. Questi ultimi rappresentano spese di competenza, ma non spese di bilancio, dal momento che il pagamento del prefinanziamento iniziale era già stato considerato come una spesa di bilancio al momento del relativo versamento.

I ratei passivi netti consistono principalmente in regolarizzazioni di fine esercizio, ossia le spese ammissibili sostenute dai beneficiari dei fondi FES, ma non ancora comunicate al FES. Viene preso in considerazione soltanto l’effetto netto, ossia i ratei passivi dell’esercizio corrente meno gli storni dei ratei passivi dell’esercizio precedente.

BILANCIO DEI FONDI FIDUCIARI DELL’UE CONSOLIDATI NEL FES

CONTI ANNUALI DEL FONDO FIDUCIARIO EUROPEO BÊKOU 2017 (13)

INFORMAZIONI GENERALI SUL FONDO FIDUCIARIO EUROPEO BÊKOU

Informazioni generali sui fondi fiduciari dell’Unione

Un fondo fiduciario è un dispositivo giuridico dotato di una specifica struttura finanziaria che riunisce i fondi provenienti da vari donatori per finanziare un’azione congiunta sulla base di obiettivi e di modalità informative fissati di comune accordo.

Ai sensi dell’articolo 187, paragrafo 1, del regolamento finanziario applicabile al bilancio generale dell’Unione e dell’articolo 42 del regolamento finanziario applicabile all’11o Fondo europeo di sviluppo, la Commissione è autorizzata a istituire fondi fiduciari dell’Unione per le azioni esterne. I fondi fiduciari dell’UE sono costituiti per le azioni di emergenza, di postemergenza o tematiche, mediante un accordo concluso con altri donatori (almeno un donatore esterno). La costituzione di un fondo fiduciario dell’UE deve essere giustificata dal valore aggiunto dell’intervento dell’UE (ossia, gli obiettivi possono essere meglio conseguiti a livello dell’UE che non a livello nazionale) e dalla complementarità (il fondo fiduciario non deve limitarsi a duplicare strumenti simili già esistenti).

La Commissione europea trasmette la proposta di decisione di costituzione di un fondo fiduciario dell’UE al comitato competente, definito nell’atto di base che disciplina lo strumento che eroga il contributo finanziario dell’UE al fondo fiduciario. La consultazione dei comitati garantisce l’adeguato coinvolgimento del Consiglio nella costituzione di un fondo fiduciario dell’UE. La proposta di revisione del regolamento finanziario risponde all’esigenza di un maggiore coinvolgimento del Parlamento europeo nella costituzione di fondi fiduciari dell’UE (articolo 227, paragrafo 1) e nella comunicazione delle loro attività (articolo 244).

In seguito all’adozione delle decisioni relative alla costituzione e al finanziamento, la Commissione europea e i donatori provvedono a sottoscrivere l’atto costitutivo del fondo fiduciario dell’UE. L’atto costitutivo riporta nel dettaglio le principali caratteristiche del fondo fiduciario dell’UE, quali i suoi obiettivi specifici, le norme sulla sua composizione e il regolamento interno del suo consiglio, nonché la durata del fondo. I fondi fiduciari dell’UE sono costituiti per una durata limitata, definita, assieme agli obiettivi, nel relativo atto costitutivo. Conformemente all’articolo 187 del regolamento finanziario dell’UE, il fondo fiduciario dell’UE ha una specifica modalità di governance e i contributi non sono integrati nel bilancio dell’UE.

I fondi fiduciari dell’UE offrono una serie di vantaggi: sono strumenti promossi dall’UE che offrono un migliore coordinamento con gli Stati membri dell’UE; un migliore controllo delle operazioni da parte dell’Unione e di altri donatori e una maggiore visibilità dell’UE. I fondi fiduciari dell’UE godono di processi decisionali rapidi e della capacità di mettere in comune somme ingenti provenienti da fonti diverse, il che li rende uno strumento flessibile, adattabile e proattivo.

I fondi fiduciari dell’UE sono gestiti dalla Commissione sotto la responsabilità dell’ordinatore delegato, che garantisce, nei confronti della Commissione e dei donatori terzi, l’impiego dei fondi. Il gestore del fondo fiduciario dell’UE è l’ordinatore sottodelegato. Come avviene per il Fondo europeo di sviluppo, il contabile del fondo fiduciario dell’UE è il contabile della Commissione, che è incaricato di definire le procedure contabili e il piano contabile comune a tutti i fondi fiduciari dell’UE.

Il Parlamento europeo e/o il Consiglio può chiedere alla Commissione, laddove opportuno, di interrompere gli stanziamenti del fondo fiduciario o di rivedere l’atto costitutivo al fine di liquidarlo.

Fondi fiduciari dell’UE attuali

Ad oggi, la Commissione ha istituito quattro fondi fiduciari dell’UE:

il fondo fiduciario europeo BÊKOU, il cui obiettivo è sostenere tutti gli aspetti legati all’uscita dalla crisi della Repubblica centrafricana e i suoi tentativi di ricostruzione. Il fondo è stato costituito il 15 luglio 2014;

il fondo fiduciario europeo MADAD, un fondo fiduciario europeo regionale in risposta alla crisi siriana. Il fondo è stato costituito il 15 dicembre 2014;

il fondo fiduciario europeo per l’AFRICA, un fondo fiduciario europeo di emergenza per garantire stabilità e affrontare le cause profonde dell’immigrazione irregolare e del fenomeno degli sfollati in Africa. Il fondo è stato costituito il 12 novembre 2015;

il fondo fiduciario europeo per la COLOMBIA, a sostegno dell’attuazione dell’accordo di pace durante la fase di prima ripresa e stabilizzazione successiva al conflitto. Il fondo è stato costituito il 12 dicembre 2016.

Maggiori informazioni sono disponibili sui siti Internet dei singoli fondi fiduciari europei:

Bekou — http://ec.europa.eu/europeaid/bekou-trust-fund-introduction_en

Madad — http://ec.europa.eu/enlargement/neighbourhood/countries/syria/madad/index_en.htm

Africa — http://ec.europa.eu/europeaid/regions/africa/eu-emergency-trust-fund-africa_en

Colombia -http://ec.europa.eu/europeaid/eu-trust-fund-colombia_en

Il fondo fiduciario BÊKOU

Il primo fondo fiduciario multi-donatori dell’UE, denominato Bêkou (ossia «speranza» in lingua sango) è stato creato il 15 luglio 2014 dalla Commissione europea (rappresentata dalle DG DEVCO e ECHO, e dal SEAE) e da tre dei suoi Stati membri (Germania, Francia e Paesi Bassi), allo scopo di promuovere la stabilizzazione e la ricostruzione della Repubblica centrafricana. Il fondo è stato istituito per una durata massima di 60 mesi. Il fondo è gestito da Bruxelles.

Il consiglio e il comitato operativo del fondo fiduciario europeo Bêkou sono composti da rappresentanti dei donatori, della Commissione e da osservatori.

Il consiglio adotta e rivede la strategia del fondo fiduciario europeo. Il consiglio si riunisce almeno una volta l’anno

Il comitato operativo esamina, approva e supervisiona l’attuazione delle azioni finanziate dal fondo. Il comitato approva altresì i conti annuali e le relazioni annuali sulle attività finanziate dal fondo fiduciario.

Conti annuali del fondo fiduciario europeo Bêkou

Ai sensi dell’articolo 8 dell’accordo che istituisce il fondo fiduciario dell’Unione europea per la Repubblica centrafricana (ossia il «Fondo fiduciario europeo Bêkou») e dell’articolo 11.2.1 dell’accordo costitutivo, i conti annuali comprendono due parti: 1) la relazione finanziaria annuale redatta dal gestore del fondo fiduciario dell’UE e 2) il bilancio redatto dal contabile della Commissione, il quale, ai sensi dello stesso articolo, è anche il contabile del fondo fiduciario.

Ai sensi dell’articolo 8 dell’accordo costitutivo il bilancio è redatto conformemente alle norme contabili adottate dal contabile della Commissione (norme contabili dell’UE), che si basano sui principi contabili internazionali per il settore pubblico (IPSAS).

I conti annuali sono soggetti alla revisione di un revisore esterno indipendente e i conti annuali definitivi sono presentati dal gestore e dal contabile del fondo fiduciario dell’UE al comitato operativo per approvazione [articolo 8.3.4, lettera c)].

Fatti salienti dell’anno

L’Unione europea ha avviato il suo primo fondo fiduciario, denominato Bêkou, nel luglio 2014 per aiutare la Repubblica centrafricana e la sua popolazione a superare le conseguenze della crisi garantendo l’accesso ai servizi di base, rilanciando la ripresa economica e la creazione di posti di lavoro e sostenendo la riconciliazione.

Nel 2017, il fondo fiduciario europeo Bêkou ha adottato la sua strategia operativa per il periodo 2017-2019, incentrata sui seguenti pilastri: i) sviluppo rurale; ii) sostegno al settore sanitario; iii) riassegnazione ai servizi pubblici, e iv) riconciliazione. Le priorità sono state allineate con il «Plan national de Relèvement et de Consolidation de la Paix» (RCPCA) e il programma indicativo nazionale per la Repubblica centrafricana (sottoscritto nel giugno 2017), e verrà promossa la titolarità delle autorità nazionali. Nel 2017, il fondo fiduciario europeo Bêkou ha adottato azioni per un totale di 52,3 milioni di EUR in settori quali resilienza rurale e creazione di posti di lavoro, sanità, sostegno al ritorno degli sfollati interni e dei profughi, infrastrutture leggere, risorse idriche e strutture igienico-sanitarie. Gli importi indicati riguardano i programmi di nuova adozione, nonché numerose revisioni di azioni già adottate.

A partire dalla sua costituzione, il fondo fiduciario europeo Bêkou comprende 15 programmi. In termini di contratti, il fondo fiduciario europeo Bêkou ha sottoscritto 15 nuovi contratti nel 2017 per un importo complessivo di poco inferiore a 20 milioni di EUR, che contribuiscono all’attuazione dei suoi programmi in settori quali sanità, sicurezza dell’approvvigionamento alimentare, empowerment di genere e tutela della fauna selvatica. Inoltre, sono aumentati gli importi impegnati a favore di taluni settori al fine di attuare le revisioni di programma adottate; in particolare, un aumento di 12 milioni di EUR per il settore di spesa «Assistenza sanitaria di base».

Alla fine del 2017, l’importo relativo agli impegni dei suoi donatori è stato pari a oltre 236 milioni di EUR. Si tratta di un aumento di 63 milioni di EUR rispetto al 2016. Tuttavia, 56 milioni di EUR di tali 236 devono ancora essere certificati.

Inoltre, oltre 18 milioni di EUR sono stati pagati ad integrazione di pagamenti effettuati in anni precedenti; dalla costituzione del fondo fiduciario europeo Bêkou si sono registrati esborsi complessivi superiori a 61 milioni di EUR.

Nel bilancio, i movimenti principali si registrano nelle seguenti voci:

Prefinanziamenti: diminuzione di 7 912 000 EUR per la presenza di un numero minore di contratti con importo prefinanziato aperto;

Spese operative: aumento di 12 486 000 EUR, a dimostrazione della maturità del fondo fiduciario e dell’incremento delle attività nei settori dello sviluppo urbano e dell’assistenza sanitaria primaria.

STATO PATRIMONIALE

(Migliaia di EUR)

 

31.12.2017

31.12.2016

ATTIVITÀ NON CORRENTI

 

 

Prefinanziamenti

686

3 604

 

686

3 604

ATTIVITÀ CORRENTI

 

 

Prefinanziamenti

7 465

12 458

Crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

877

1 455

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

39 943

43 036

 

48 285

56 949

TOTALE ATTIVITÀ

48 971

60 554

PASSIVITÀ NON CORRENTI

 

 

Passività finanziarie

(44 720 )

(59 339 )

 

(44 720 )

(59 339 )

PASSIVITÀ CORRENTI

 

 

Debiti

(716)

(0)

Ratei e risconti attivi e passivi

(3 536 )

(1 215 )

 

(4 252 )

(1 215 )

TOTALE PASSIVITÀ

(48 971 )

(60 554 )

ATTIVO NETTO

FONDI E RISERVE

 

 

Avanzo accumulato

Risultato economico dell’esercizio

ATTIVO NETTO

PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO

(Migliaia di EUR)

 

2017

2016

PROVENTI

 

 

PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE

 

 

Proventi da donatori

29 620

17 232

 

29 620

17 232

Proventi generati da operazioni di scambio

 

 

Proventi finanziari

1

48

 

1

48

Totale proventi

29 621

17 280

SPESE

 

 

Spese operative

(28 918 )

(16 432 )

Altre spese

(703)

(848)

Totale spese

(29 621 )

(17 280 )

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

RENDICONTO FINANZIARIO

(Migliaia di EUR)

 

2017

2016

Risultato economico dell’esercizio

Attività operative

 

 

(Aumento)/diminuzione prefinanziamenti

7 912

(6 569 )

(Aumento)/diminuzione crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

578

(91)

Aumento/(diminuzione) passività finanziarie

(14 620 )

(3 786 )

Aumento/(diminuzione) debiti

716

0

Aumento/(diminuzione) ratei e risconti passivi

2 321

1 021

FLUSSI FINANZIARI NETTI

(3 092 )

(9 425 )

Aumento/(diminuzione) netto disponibilità liquide e mezzi equivalenti

(3 092 )

(9 425 )

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti all’inizio dell’esercizio

43 036

52 461

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti alla fine dell’esercizio

39 943

43 036

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO

(Migliaia di EUR)

 

Avanzo/(disavanzo)

accumulato

Risultato economico dell’esercizio

Attivo netto

SALDO AL 31.12.2016

Risultato economico dell’esercizio

SALDO AL 31.12.2017

CONTI ANNUALI DEL FONDO FIDUCIARIO DELL’UE PER L’AFRICA 2017 (14)

INFORMAZIONI GENERALI SUL FONDO FIDUCIARIO DELL’UE PER L’AFRICA

Informazioni generali sui fondi fiduciari dell’Unione

Un fondo fiduciario è un dispositivo giuridico dotato di una specifica struttura finanziaria che riunisce i fondi provenienti da vari donatori per finanziare un’azione congiunta sulla base di obiettivi e di modalità informative fissati di comune accordo.

Ai sensi dell’articolo 187, paragrafo 1, del regolamento finanziario applicabile al bilancio generale dell’Unione e dell’articolo 42 del regolamento finanziario applicabile all’11o Fondo europeo di sviluppo, la Commissione è autorizzata a istituire fondi fiduciari dell’Unione per le azioni esterne. I fondi fiduciari dell’UE sono costituiti per le azioni di emergenza, di postemergenza o tematiche, mediante un accordo concluso con altri donatori (almeno un donatore esterno). La costituzione di un fondo fiduciario dell’UE deve essere giustificata dal valore aggiunto dell’intervento dell’UE (ossia, gli obiettivi possono essere meglio conseguiti a livello dell’UE che non a livello nazionale) e dalla complementarità (il fondo fiduciario non deve limitarsi a duplicare strumenti simili già esistenti).

La Commissione europea trasmette la proposta di decisione di costituzione di un fondo fiduciario dell’UE al comitato competente, definito nell’atto di base che disciplina lo strumento che eroga il contributo finanziario dell’UE al fondo fiduciario. La consultazione dei comitati garantisce l’adeguato coinvolgimento del Consiglio nella costituzione di un fondo fiduciario dell’UE. La proposta di revisione del regolamento finanziario risponde all’esigenza di un maggiore coinvolgimento del Parlamento europeo nella costituzione di fondi fiduciari dell’UE (articolo 227, paragrafo 1) e nella comunicazione delle loro attività (articolo 244).

In seguito all’adozione delle decisioni relative alla costituzione e al finanziamento, la Commissione europea e i donatori provvedono a sottoscrivere l’atto costitutivo del fondo fiduciario dell’UE. L’atto costitutivo riporta nel dettaglio le principali caratteristiche del fondo fiduciario dell’UE, quali i suoi obiettivi specifici, le norme sulla sua composizione e il regolamento interno del suo consiglio, nonché la durata del fondo. I fondi fiduciari dell’UE sono costituiti per una durata limitata, definita, assieme agli obiettivi, nel relativo atto costitutivo. Conformemente all’articolo 187 del regolamento finanziario dell’UE, il fondo fiduciario dell’UE ha una specifica modalità di governance e i contributi non sono integrati nel bilancio dell’UE.

I fondi fiduciari dell’UE offrono una serie di vantaggi: sono strumenti promossi dall’UE che offrono un migliore coordinamento con gli Stati membri dell’UE; un migliore controllo delle operazioni da parte dell’Unione e di altri donatori e una maggiore visibilità dell’UE. I fondi fiduciari dell’UE godono di processi decisionali rapidi e della capacità di mettere in comune somme ingenti provenienti da fonti diverse, il che li rende uno strumento flessibile, adattabile e proattivo.

I fondi fiduciari dell’UE sono gestiti dalla Commissione sotto la responsabilità dell’ordinatore delegato, che garantisce, nei confronti della Commissione e dei donatori terzi, l’impiego dei fondi. Il gestore del fondo fiduciario dell’UE è l’ordinatore sottodelegato. Come avviene per il Fondo europeo di sviluppo, il contabile del fondo fiduciario dell’UE è il contabile della Commissione, che è incaricato di definire le procedure contabili e il piano contabile comune a tutti i fondi fiduciari dell’UE.

Il Parlamento europeo e/o il Consiglio può chiedere alla Commissione, laddove opportuno, di interrompere gli stanziamenti del fondo fiduciario o di rivedere l’atto costitutivo al fine di liquidarlo.

Fondi fiduciari dell’UE attuali

Ad oggi, la Commissione ha istituito quattro fondi fiduciari dell’UE:

il fondo fiduciario europeo BÊKOU, il cui obiettivo è sostenere tutti gli aspetti legati all’uscita dalla crisi della Repubblica centrafricana e i suoi tentativi di ricostruzione. Il fondo è stato costituito il 15 luglio 2014;

il fondo fiduciario europeo MADAD, un fondo fiduciario europeo regionale in risposta alla crisi siriana. Il fondo è stato costituito il 15 dicembre 2014;

il fondo fiduciario europeo per l’AFRICA, un fondo fiduciario europeo di emergenza per garantire stabilità e affrontare le cause profonde dell’immigrazione irregolare e del fenomeno degli sfollati in Africa. Il fondo è stato costituito il 12 novembre 2015;

il fondo fiduciario europeo per la COLOMBIA, a sostegno dell’attuazione dell’accordo di pace durante la fase di prima ripresa e stabilizzazione successiva al conflitto. Il fondo è stato costituito il 12 dicembre 2016.

Maggiori informazioni sono disponibili sui siti Internet dei singoli fondi fiduciari europei:

Bekou — http://ec.europa.eu/europeaid/bekou-trust-fund-introduction_en

Madad — http://ec.europa.eu/enlargement/neighbourhood/countries/syria/madad/index_en.htm

Africa — http://ec.europa.eu/europeaid/regions/africa/eu-emergency-trust-fund-africa_en

Colombia -http://ec.europa.eu/europeaid/eu-trust-fund-colombia_en

Il fondo fiduciario dell’UE per l’Africa

Il fondo fiduciario di emergenza dell’Unione europea per la stabilità e la lotta contro le cause profonde della migrazione irregolare e del fenomeno degli sfollati in Africa («Fondo fiduciario dell’UE per l’Africa») è stato lanciato il 12 novembre 2015 in occasione del vertice sulla migrazione di La Valletta. Il principale obiettivo di questo fondo fiduciario è sostenere la stabilità in tutti i suoi aspetti e contribuire a gestire meglio la migrazione e ad affrontare le cause profonde della destabilizzazione, degli sfollamenti forzati e della migrazione irregolare, in particolare promuovendo la resilienza, le prospettive economiche e le pari opportunità, la sicurezza e lo sviluppo, e lottando contro le violazioni dei diritti umani.

Il fondo fiduciario opera in tre principali aree geografiche, ovvero la regione del Sahel e l'area del lago Ciad, il Corno d'Africa e l'Africa settentrionale. Anche i paesi limitrofi dei paesi ammissibili possono beneficiare, caso per caso, dei progetti del fondo fiduciario. Il fondo fiduciario è istituito per un periodo limitato, fino al 31 dicembre 2020, allo scopo di fornire una risposta a breve e medio termine alle sfide nelle regioni in questione. Il fondo è gestito da Bruxelles.

Il consiglio del fondo fiduciario e il comitato operativo del fiduciario dell’UE per l’Africa sono composti da rappresentanti dei donatori e della Commissione, nonché da rappresentanti di Stati membri dell’UE non contribuenti, autorità di paesi ammissibili e organizzazioni regionali in qualità di osservatori.

Il consiglio stabilisce e rivede la strategia del fondo fiduciario europeo. Il consiglio si riunisce almeno una volta l’anno

Il comitato operativo esamina, approva e supervisiona l’attuazione delle azioni finanziate dal fondo. Il comitato approva altresì i conti annuali e le relazioni annuali sulle attività finanziate dal fondo fiduciario.

Conti annuali del fondo fiduciario dell’UE per l’Africa

Ai sensi dell’articolo 7 dell’Accordo che istituisce il «Fondo fiduciario d’emergenza dell’Unione europea per la stabilità e la lotta contro le cause profonde della migrazione irregolare e del fenomeno degli sfollati in Africa, e il suo regolamento interno» (accordo costitutivo) i conti annuali comprendono due parti: 1) la relazione finanziaria annuale redatta dal gestore del fondo fiduciario dell’UE per l’Africa e 2) il bilancio redatto dal contabile della Commissione, il quale, ai sensi dello stesso articolo, è anche il contabile del fondo fiduciario.

Ai sensi dell’articolo 8 dell’accordo costitutivo il bilancio è redatto conformemente alle norme contabili adottate dal contabile della Commissione (norme contabili dell’UE), che si basano sui principi contabili internazionali per il settore pubblico (IPSAS).

I conti annuali sono soggetti alla revisione di un revisore esterno indipendente e i conti annuali definitivi sono presentati dal gestore e dal contabile del fondo fiduciario dell’UE al comitato operativo per approvazione [articolo 8.3.4, lettera c)].

Fatti salienti dell’anno

Al 31 dicembre 2017, le risorse stanziate a favore del fondo fiduciario dell’UE per l’Africa sono state pari a circa 3 330 milioni di EUR: oltre 2 900 milioni di EUR dal Fondo europeo di sviluppo (FES) e da strumenti finanziari dell’UE, ivi compresi i finanziamenti DCI, ENI, HOME ed ECHO, e 378,8 milioni di EUR dagli Stati membri dell’UE e da altri donatori (Svizzera e Norvegia), di cui 340,9 milioni di EUR sono stati pagati al 31 dicembre 2017.

Nel corso del 2017, le risorse dal FES e dal bilancio dell’UE sono aumentate di circa 525 milioni di EUR (245 milioni di EUR dal FES, 230 milioni di EUR dai finanziamenti DCI e 50 milioni di EUR dai finanziamenti della DG HOME), cioè un incremento di quasi il 22 %. L’aspetto più importante, tuttavia, è che a seguito della forte richiesta di finanziamenti aggiuntivi avanzata dalla Commissione e dal Consiglio europeo, nel 2017 si è registrato un aumento significativo delle risorse promesse da parte degli Stati membri dell’UE e di altri donatori pari a 226,4 milioni di EUR (con un incremento del 148,5 %), passando dai 152,4 milioni di EUR di fine dicembre 2016 ai 378,8 milioni di EUR di fine 2017. Tale aumento considerevole dei contributi degli Stati membri dell’UE ha riguardato prevalentemente la parte settentrionale della regione africana.

Al 31 dicembre 2017, sono stati approvati un totale di 143 progetti per un valore di 2 388 milioni di EUR per le regioni del Sahel e Lago Ciad, del Corno d’Africa e dell’Africa settentrionale. 210 contratti sono stati sottoscritti con partner incaricati dell’attuazione per un importo pari a oltre 1 502 milioni di EUR dell’importo complessivo approvato (pari al 63 % dei finanziamenti approvati). Nel 2017, il fondo fiduciario dell’UE per l’Africa si è concentrato su attività a livello nazionale e regionale per far fronte alle impellenti esigenze dei paesi partner africani, continuando a tradurre al tempo stesso in azione le priorità strategiche del fondo. Durante l’esercizio sono stati approvati 40 nuovi programmi nelle tre regioni, portando così a 143 il numero totale dei programmi approvati alla fine del 2017, compresi 3 programmi transregionali. Con un importo di 900 milioni di EUR oggetto di contratti, il ritmo di attuazione del fondo fiduciario dell’UE per l’Africa è migliorato in modo significativo nel 2017. A partire dall’avvio delle attività del fondo fiduciario, sono stati sottoscritti contratti per un importo complessivo di 1,5 miliardi di EUR con i partner incaricati dell’attuazione. Il fondo fiduciario per l’Africa ha ulteriormente intensificato i suoi sforzi volti alla creazione di opportunità economiche ed occupazionali, in particolare nei paesi di origine, e allo sviluppo di opportunità di sviluppo sostenibile nei paesi di transito incoraggiando le persone ad abbandonare attività legate alla migrazione illegale. Si prevede che, complessivamente, oltre mezzo milione di persone avrà un posto di lavoro, frequenterà un corso di formazione professionale o riceverà assistenza per lo sviluppo di un’attività grazie al sostegno del fondo fiduciario dell’UE per l’Africa. Nel 2017, il fondo fiduciario dell’UE per l’Africa ha offerto protezione e assistenza a oltre 13 000 migranti e le capacità di 1 500 enti governativi sono state rafforzate per la lotta al traffico dei migranti e alla tratta di esseri umani.

Nel bilancio, l’impatto di tale incremento è maggiormente visibile se si considerano i seguenti dati:

Prefinanziamenti: aumento di 134 662 000 EUR (+ 117 %). Tale dato è comparabile agli importi dei contratti, che sono aumentati da 600 milioni di EUR nel 2016 a 1 502 milioni di EUR nel 2017.

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti: aumento di 147 691 000 EUR dovuto ai nuovi fondi ricevuti.

Spese: aumento di 226 956 000 EUR a evidenziare l’incremento delle attività del fondo fiduciario dopo l’anno di avvio 2016.

STATO PATRIMONIALE

(Migliaia di EUR)

 

31.12.2017

31.12.2016

ATTIVITÀ NON CORRENTI

 

 

Prefinanziamenti

52 990

44 854

 

52 990

44 854

ATTIVITÀ CORRENTI

 

 

Prefinanziamenti

197 258

70 731

Crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

3 020

9 476

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

162 571

14 879

 

362 849

95 086

TOTALE ATTIVITÀ

415 838

139 941

PASSIVITÀ NON CORRENTI

 

 

Passività finanziarie

(396 713 )

(138 502 )

 

(396 713 )

(138 502 )

PASSIVITÀ CORRENTI

 

 

Debiti

(526)

(702)

Ratei e risconti attivi e passivi

(18 600 )

(736)

 

(19 126 )

(1 439 )

TOTALE PASSIVITÀ

(415 838 )

(139 941 )

ATTIVO NETTO

FONDI E RISERVE

 

 

Avanzo accumulato

Risultato economico dell’esercizio

ATTIVO NETTO

PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO

(Migliaia di EUR)

 

2017

2016

PROVENTI

 

 

PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE

 

 

Proventi da donatori

279 027

52 246

 

279 027

52 246

Proventi generati da operazioni di scambio

 

 

Proventi finanziari

2

54

Altri proventi

270

43

 

271

97

Totale proventi

279 299

52 343

SPESE

 

 

Spese operative

(271 669 )

(49 042 )

Altre spese

(7 630 )

(3 301 )

Totale spese

(279 299 )

(52 343 )

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

RENDICONTO FINANZIARIO

(Migliaia di EUR)

 

2017

2016

Risultato economico dell’esercizio

Attività operative

 

 

(Aumento)/diminuzione prefinanziamenti

(134 662 )

(115 585 )

(Aumento)/diminuzione crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

6 456

(9 476 )

Aumento/(diminuzione) passività finanziarie

258 211

105 860

Aumento/(diminuzione) debiti

(177)

702

Aumento/(diminuzione) ratei e risconti passivi

17 864

736

FLUSSI FINANZIARI NETTI

147 691

(17 763 )

Aumento/(diminuzione) netto disponibilità liquide e mezzi equivalenti

147 691

(17 763 )

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti all’inizio dell’esercizio

14 879

32 642

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti alla fine dell’esercizio

162 571

14 879

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO

(Migliaia di EUR)

 

Avanzo/(disavanzo)

accumulato

Risultato economico dell’esercizio

Attivo netto

SALDO AL 31.12.2016

Risultato economico dell’esercizio

SALDO AL 31.12.2017

BILANCIO CONSOLIDATO DEL FES E DEI FONDI FIDUCIARI DELL’UE (15)

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

(in milioni di EUR)

 

31.12.2017

31.12.2016

ATTIVITÀ NON CORRENTI

 

 

Prefinanziamenti

636

457

 

636

457

ATTIVITÀ CORRENTI

 

 

Prefinanziamenti

1 723

1 455

Crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

96

143

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

550

738

 

2 369

2 336

TOTALE ATTIVITÀ

3 005

2 794

PASSIVITÀ NON CORRENTI

 

 

Accantonamenti

(4)

(4)

Passività finanziarie

(292)

(106)

 

(296)

(110)

PASSIVITÀ CORRENTI

 

 

Debiti

(564)

(549)

Ratei e risconti passivi

(755)

(778)

 

(1 319 )

(1 327 )

TOTALE PASSIVITÀ

(1 615 )

(1 436 )

ATTIVO NETTO

1 389

1 357

FONDI E RISERVE

 

 

Capitale richiamato — FES attivi

46 173

42 323

Capitale richiamato da FES chiusi riportato all’esercizio successivo

2 252

2 252

Risultato economico riportato dagli esercizi precedenti

(43 219 )

(40 146 )

Risultato economico dell’esercizio

(3 818 )

(3 073 )

ATTIVO NETTO

1 389

1 357

PROSPETTO DEL RISULTATO ECONOMICO CONSOLIDATO

(in milioni di EUR)

 

2017

2016

PROVENTI

 

 

PROVENTI GENERATI DA OPERAZIONI SENZA CORRISPETTIVO EQUIVALENTE

 

 

Attività di recupero

61

8

Entrate da donazioni ai fondi fiduciari

194

35

 

255

43

Proventi generati da operazioni di scambio

 

 

Proventi finanziari

4

4

Altri proventi

22

62

 

26

66

Totale proventi

281

108

SPESE

 

 

Strumenti di aiuto

(3 585 )

(2 935 )

Spese sostenute dai fondi fiduciari

(301)

(65)

Spese di cofinanziamento

(42)

15

Oneri finanziari

(8)

4

Altre spese

(162)

(200)

Totale spese

(4 099 )

(3 181 )

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

(3 818 )

(3 073 )

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(in milioni di EUR)

 

2017

2016

Risultato economico dell’esercizio

(3 818 )

(3 073 )

Attività operative

 

 

Aumento di capitale — contributi

3 850

3 450

(Aumento)/diminuzione contributi ai fondi fiduciari

(0)

(Aumento)/diminuzione prefinanziamenti

(446)

(242)

(Aumento)/diminuzione crediti derivanti da operazioni di scambio e valori recuperabili da operazioni senza corrispettivo equivalente

47

29

Aumento/(diminuzione) passività finanziarie

186

34

Aumento/(diminuzione) debiti

15

29

Aumento/(diminuzione) ratei e risconti passivi

(22)

(78)

FLUSSI FINANZIARI NETTI

(188)

149

Aumento/(diminuzione) netto disponibilità liquide e mezzi equivalenti

(188)

149

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti all’inizio dell’esercizio

738

589

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti alla fine dell’esercizio

550

738

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELL’ATTIVO NETTO CONSOLIDATO

(in milioni di EUR)

 

Capitale del fondo — FES attivi

(A)

Capitale non richiamato — FES attivi

(B)

Capitale richiamato — FES attivi

(C) = (A)-(B)

Riserve accumulate

(D)

Capitale richiamato da FES chiusi riportato all’esercizio successivo

(E)

Attività nette totali

(C)+(D)+(E)

SALDO AL 31.12.2015

73 464

34 590

38 873

(40 146 )

2 252

980

Aumento di capitale — contributi

 

(3 450 )

3 450

3 450

Risultato economico dell’esercizio

(3 073 )

(3 073 )

SALDO AL 31.12.2016

73 464

31 140

42 323

(43 219 )

2 252

1 357

Aumento di capitale — contributi

 

(4 050 )

4 050

 

 

4 050

Rimborsi agli Stati membri

(200)

 

(200)

 

 

(200)

Risultato economico dell’esercizio

 

 

(3 818 )

 

(3 818 )

SALDO AL 31.12.2017

73 264

27 090

46 173

(47 037 )

2 252

1 389

RELAZIONE SULL’ESECUZIONE FINANZIARIA DEL FES

1.   NOTA INTRODUTTIVA

1.1.   FES chiusi

Con la chiusura del 6o FES nel 2006 e del 7o FES nel 2008, i conti annuali non contengono più tabelle di esecuzione relative a tali FES. L’esecuzione dei saldi trasferiti si ritrova comunque nel 9o FES.

Come per gli esercizi precedenti, per assicurare trasparenza nella presentazione dei conti del 2017, le varie tabelle presentate in appresso riprendono separatamente per l’8o FES la quota utilizzata in base alla programmazione prevista rispettivamente dalla Convenzione di Lomé e dall’accordo di Cotonou.

Conformemente all’articolo 1, paragrafo 2, lettera b), dell’accordo interno del 9o FES, i saldi e i disimpegni dei FES precedenti sono stati trasferiti al 9o FES e sono stati impegnati come fondi del 9o FES per la durata del 9o FES.

2.   10o FES

L’accordo di partenariato ACP-CE, firmato il 23 giugno 2000 a Cotonou dagli Stati membri della Comunità europea e dagli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), è entrato in vigore il 1o aprile 2003. L’accordo di Cotonou è stato modificato due volte: una prima volta dall’accordo firmato a Lussemburgo il 25 giugno 2005 e una seconda volta dall’accordo firmato a Ouagadougou il 22 giugno 2010.

La decisione del Consiglio del 27 novembre 2001 relativa all’associazione dei paesi e territori d’oltremare (PTOM) all’Unione europea (2001/822/CE) è entrata in vigore il 2 dicembre 2001. Tale decisione è stata modificata il 19 marzo 2007 (decisione 2007/249/CE).

L’accordo interno riguardante il finanziamento degli aiuti comunitari forniti nell’ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2008-2013 in applicazione dell’accordo di Cotonou modificato, adottato dai rappresentanti dei governi degli Stati membri della Comunità europea il 17 luglio 2006, è entrato in vigore il 1o luglio 2008.

Ai sensi dell’accordo di Cotonou, il secondo periodo (2008-2013) degli aiuti dell’UE ai paesi ACP e PTOM deve essere finanziato dal 10o FES con un importo di 22 682 milioni di EUR, di cui:

21 966 milioni di EUR vengono stanziati a favore dei paesi ACP ai sensi del quadro finanziario pluriennale previsto dall’allegato Ib dell’accordo di Cotonou riveduto, 20 466 milioni dei quali vengono gestiti dalla Commissione europea;

286 milioni di EUR assegnati ai PTOM conformemente all’allegato IIAa della decisione del Consiglio modificata relativa all’associazione dei PTOM alla Comunità europea, 256 milioni dei quali vengono gestiti dalla Commissione europea;

430 milioni di EUR per la Commissione per coprire i costi derivanti dalla programmazione e dall’esecuzione delle risorse del 10o FES, conformemente all’articolo 6 dell’accordo interno.

I crediti effettivi disponibili (cfr. tabella 1.3) differiscono da quanto sopra per le seguenti voci: disimpegni da FES precedenti, interessi e cofinanziamento.

In base alla «clausola di temporaneità» del 10o FES (articolo 1, paragrafi 4 e 5, dell’accordo interno del 10o FES), non si potevano impegnare fondi dopo il 31 dicembre 2013. I fondi non impegnati sono stati trasferiti alla riserva di efficacia dell’attuazione dell’11o FES.

3.   11o FES

L’accordo interno riguardante il finanziamento degli aiuti dell’Unione forniti nell’ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 in applicazione dell’accordo di Cotonou rivisto, adottato dai rappresentanti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea nell’agosto 2013, è entrato in vigore nel marzo 2015.

Ai sensi dell’accordo di Cotonou, il terzo periodo (2014-2020) degli aiuti dell’UE ai paesi ACP e PTOM deve essere finanziato dall’11o FES con un importo di 30 506 milioni di EUR, di cui:

29 089 milioni di EUR vengono stanziati a favore dei paesi ACP ai sensi dell’articolo 1, paragrafo 2, lettera a), e dell’articolo 2, lettera d), dell’accordo interno, di cui 27 955 milioni di EUR sono gestiti dalla Commissione europea;

364,5 milioni di EUR assegnati ai PTOM conformemente all’articolo 1, paragrafo 2, lettera a) e all’articolo 3, paragrafo 1, dell’accordo interno, di cui 359,5 milioni sono gestiti dalla Commissione europea;

1 052,5 milioni di EUR per la Commissione per coprire i costi derivanti dalla programmazione e dall’esecuzione delle risorse dell’11o FES, conformemente all’articolo 1, paragrafo 2, lettera a), dell’accordo interno.

I crediti effettivi disponibili (cfr. tabella 1.4) differiscono da quanto sopra per le stesse motivazioni indicate per il 10o FES precedente.

Fondi rimanenti nelle riserve di efficacia dell’attuazione non utilizzabili al 31.12.2017

Gli importi disimpegnati da progetti nell’ambito del 9o FES e dei FES precedenti sono stati trasferiti alla riserva di efficacia dell’attuazione del 10o FES, tranne i fondi Stabex.

I fondi disimpegnati da progetti nell’ambito del 10o FES sono stati trasferiti alla riserva di efficacia dell’attuazione dell’11o FES.

Nel 2017 tutti i fondi disimpegnati dai FES precedenti sono stati trasferiti alle rispettive riserve.

Ai sensi dell’articolo 1, paragrafo 4, dell’accordo interno dell’11o FES e della decisione (UE) 2016/1337 del Consiglio, del 2 agosto 2016, saranno stanziati fondi disimpegnati del 10o FES per rialimentare il Fondo per la pace in Africa per il periodo 2016-2018 fino a un massimo di 491 milioni di EUR e fino a 16 milioni di EUR per le spese di sostegno.

In conformità all’articolo 1, paragrafo 4, dell’accordo interno sull’11o FES e alla decisione (UE) 2017/1206 del Consiglio, del 4 luglio 2017, le quote dei contributi degli Stati membri previste all’articolo 1, paragrafo 2, lettera a), dell’accordo interno sull’8o e sul 9o FES saranno ridotte di conseguenza di un importo pari a 200 milioni di EUR dai fondi disimpegnati nell’ambito dell’8o e del 9o FES.

(in milioni di EUR)

Totale disponibile nelle riserve di efficacia dell’attuazione non utilizzabili al 31.12.2017

 

Riserva non utilizzabile da fondi disimpegnati a titolo dell’8o, 9o e 10o FES al 31.12.2017

309,1

Riserva non utilizzabile da fondi disimpegnati a titolo del 10o FES al 31.12.2017

206,0

Totale disponibile nelle riserve di efficacia dell’attuazione non utilizzabili al 31.12.2017

515,1

Cofinanziamenti del FES

Nel quadro del 10o e dell’11o FES sono stati sottoscritti accordi di trasferimento per cofinanziamenti da parte degli Stati membri e sono stati aperti stanziamenti di impegno per un importo totale di 228,5 milioni di EUR, mentre gli stanziamenti di pagamento sono stati aperti in misura corrispondente agli importi incassati, pari a 211,2 milioni di EUR.

La tabella seguente illustra la situazione degli stanziamenti di cofinanziamento al 31.12.2017:

(in milioni di EUR)

 

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Cofinanziamento — Dotazione A

208,8

191,9

Cofinanziamento — Intra ACP

13,4

13,4

Cofinanziamento — Spese di amministrazione

6,3

5,9

 

228,5

211,2

Le tabelle seguenti, relative agli importi decisi, assegnati e pagati, presentano cifre nette. Si allegano le tabelle che presentano la situazione per strumento.

Tabella 1.1

8o FES

EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI: 31 dicembre 2017

ANALISI DEI CREDITI PER STRUMENTO

(in milioni di EUR)

STRUMENTO

STANZIAMENTO INIZIALE

AUMENTO/RIDUZIONE DELLE RISORSE CUMULATE AL 31 dicembre 2016

AUMENTO O RIDUZIONE DELLE RISORSE NEL 2017

Note

LIVELLO ATTUALE DEGLI STANZIAMENTI

ACP

 

 

 

 

 

Lomé

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

12 967

(3 272 )

(6)

 

9 689

Aiuti ai rifugiati

120

(20)

 

 

100

Aiuti di urgenza (Lomé)

140

(4)

 

 

136

Paesi poveri fortemente indebitati (Lomé)

0

1 060

 

 

1 060

Abbuoni di interesse

370

(298)

(3)

 (2)

69

Capitale di rischio

1 000

15

 

 

1 015

Stabex

1 800

(1 077 )

 

 

723

Aggiustamento strutturale

1 400

97

 

 

1 497

Sysmin

575

(474)

 

 

101

Totale programmi indicativi

7 562

(2 605 )

(3)

 (2)

4 954

Utilizzazione di interessi attivi

0

35

 

 

35

Cotonou

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

0

650

(0)

 

650

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

0

417

(0)

 (2)

417

Dotazione B — Assegnazioni nazionali

0

233

(0)

 (2)

233

Interessi e altre entrate

0

0

 

 

0

SUBTOTALE ACP

12 967

(2 621 )

(6)

 

10 339

PTOM

 

 

 

 

 

Lomé

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

0

46

(1)

 

46

Abbuoni di interesse

0

1

 

 

1

Capitale di rischio

0

6

 

 

6

Stabex

0

1

 

 

1

Sysmin

0

2

 

 

2

Totale programmi indicativi

0

36

(1)

 (2)

35

SUBTOTALE PTOM

0

46

(1)

 

46

TOTALE 8o FES

12 967

(2 575 )

(7)

 

10 385

Tabella 1.2

9o FES

EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI: 31 dicembre 2017

ANALISI DEI CREDITI PER STRUMENTO

(in milioni di EUR)

STRUMENTO

STANZIAMENTO INIZIALE

AUMENTO/RIDUZIONE DELLE RISORSE CUMULATE AL 31 dicembre 2016

AUMENTO O RIDUZIONE DELLE RISORSE NEL 2017

Note

LIVELLO ATTUALE DEGLI STANZIAMENTI

ACP

 

 

 

 

 

Lomé

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

0

672

(2)

 

669

Trasferimenti dal 6o FES — Lomé

0

20

(0)

 (3)

20

Trasferimenti dal 7o FES — Lomé

0

651

(2)

 (3)

649

Cotonou

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

8 919

5 583

(34)

 

14 468

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

5 318

3 319

(13)

 (3)

8 624

Dotazione B — Assegnazioni nazionali

2 108

(896)

(2)

 (3)

1 210

CSI, CTA e Assemblea parlamentare

164

(10)

 

 

154

Spese di attuazione

125

52

 

 

177

Interessi e altre entrate

0

63

 

 

63

Altre assegnazioni intra ACP

300

2 314

(13)

 (3)

2 602

Fondo per la pace

0

354

 

 

354

Assegnazioni regionali

904

(134)

(5)

 (3)

765

Assegnazione speciale Repubblica democratica del Congo

0

105

 

 

105

Assegnazione speciale Sud Sudan

0

267

 

 (5)

267

Assegnazione speciale Sudan

0

110

 

 (4)

110

Contributo volontario Fondo per la pace

0

39

 

 

39

SUBTOTALE ACP

8 919

6 255

(36)

 

15 138

PTOM

 

 

 

 

 

Lomé

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

0

3

 

 

3

Trasferimenti dal 6o FES — Lomé

0

0

 

 

0

Trasferimenti dal 7o FES — Lomé

0

3

 

 

3

Cotonou

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

0

290

(1)

 

289

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

0

237

(0)

 (3)

237

Dotazione B — Assegnazioni nazionali

0

4

 

 

4

Assegnazioni regionali

0

48

(1)

 (3)

47

Studi/Assistenza tecnica PTOM

0

1

 

 

1

SUBTOTALE PTOM

0

293

(1)

 

292

TOTALE 9o FES

8 919

6 548

(37)

 

15 430

Tabella 1.3

10o FES

EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI: 31 dicembre 2017

ANALISI DEI CREDITI PER STRUMENTO

(in milioni di EUR)

STRUMENTO

STANZIAMENTO INIZIALE

AUMENTO/RIDUZIONE DELLE RISORSE CUMULATE AL 31 dicembre 2016

AUMENTO O RIDUZIONE DELLE RISORSE NEL 2017

Note

LIVELLO ATTUALE DEGLI STANZIAMENTI

ACP

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

20 896

233

(120)

 

21 009

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

0

13 244

(144)

 (7)

13 100

Riserva dotazione A

13 500

(13 500 )

 

 

0

Dotazione B — Assegnazioni nazionali

0

2 015

(11)

 (7)

2 004

Riserva dotazione B

1 800

(1 800 )

 

 

0

Spese di attuazione

430

15

(0)

 (7)

445

Spese istituzionali e di sostegno

0

232

(0)

 (7)

232

Interessi e altre entrate

0

84

2

 (7)

85

Riserva intra ACP

2 700

(2 700 )

 

 

0

Riserva assegnazioni nazionali dotazione A Stabex

0

0

 

 

0

Riserva PIN/PIR

683

(683)

 

 

0

Riserva non utilizzabile

0

243

43

 (7)

286

Altre assegnazioni intra ACP

0

1 889

(3)

 (7)

1 886

Fondo per la pace

0

1 014

 

 

1 014

Assegnazioni regionali

0

1 962

(5)

 (7)

1 956

Riserva assegnazioni regionali

1 783

(1 783 )

 

 

0

Cofinanziamento

0

204

0

 

204

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

0

187

 

 (8)

187

Spese di attuazione

0

5

 

 (8)

5

Altre assegnazioni intra ACP

0

12

 

 (8)

12

Fondo per la pace

0

1

 

 (8)

1

SUBTOTALE ACP

20 896

437

(120)

 

21 213

PTOM

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

0

275

0

 

275

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

0

193

(1)

 (7)

192

Riserva dotazione A

0

0

 

 

0

Dotazione B — Assegnazioni nazionali

0

15

(0)

 (7)

15

Riserva dotazione B

0

0

 

 

0

Riserva assegnazioni nazionali dotazione A Stabex

0

0

 

 

0

Riserva non utilizzabile

0

21

2

 (7)

23

Assegnazioni regionali

0

40

 

 

40

Riserva assegnazioni regionali

0

0

 

 

0

Studi/Assistenza tecnica PTOM

0

5

(0)

 (7)

5

SUBTOTALE PTOM

0

275

0

 

275

TOTALE 10o FES

20 896

712

(120)

 

21 488

Tabella 1.4

FES

EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI: 31 dicembre 2017

ANALISI DEI CREDITI PER STRUMENTO

(in milioni di EUR)

STRUMENTO

STANZIAMENTO INIZIALE

AUMENTO/RIDUZIONE DELLE RISORSE CUMULATE AL 31 dicembre 2016

AUMENTO O RIDUZIONE DELLE RISORSE NEL 2017

Note

LIVELLO ATTUALE DEGLI STANZIAMENTI

ACP

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

29 008

54

170

 

29 232

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

0

15 115

425

 

15 540

Dotazione B — Assegnazioni nazionali

0

648

67

 

715

Riserva dotazione B

0

0

 

 

0

Spese di attuazione

1 053

0

 

 

1 053

Spese istituzionali e di sostegno

0

246

 

 

246

Interessi e altre entrate

0

16

0

 

16

Riserva intra ACP

3 590

(3 387 )

(110)

 

93

Riserva assegnazioni nazionali dotazione A Stabex

0

0

0

 

0

Riserva PIN/PIR

24 365

(20 937 )

(1 077 )

 

2 351

Riserva non utilizzabile

0

31

170

 (16)

201

Altre assegnazioni intra ACP

0

2 241

10

 

2 251

Fondo per la pace

0

900

100

 

1 000

Assegnazioni regionali

0

5 181

585

 

5 766

Cofinanziamento

0

5

20

 

24

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

0

3

19

 

22

Spese di attuazione

0

0

1

 

1

Fondo per la pace

0

1

 

 

1

Accordo sul livello dei servizi interno alla CE

0

1

0

 

1

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

0

1

0

 

1

SUBTOTALE ACP

29 008

60

190

 

29 257

PTOM

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

0

363

(5)

 

358

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

0

41

142

 

183

Riserva PIN/PIR

0

316

(151)

 

165

Riserva non utilizzabile

0

3

1

 (16)

5

Assegnazioni regionali

0

0

1

 

1

Studi/Assistenza tecnica PTOM

0

3

2

 

5

Cofinanziamento

0

0

0

 

0

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

0

0

0

 

0

Accordo sul livello dei servizi interno alla CE

0

0

0

 

0

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

0

0

0

 

0

SUBTOTALE PTOM

0

363

(5)

 

358

Contributi regolari degli Stati membri

0

0

6

 

6

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

0

0

6

 

6

SUBTOTALE:

0

0

6

 

6

TOTALE 11o FES

29 008

423

191

 

29 621

Tabella 2.1

CONTI AGGREGATI FES AL 31 DICEMBRE 2017

RELAZIONE DI ESECUZIONE

(in milioni di EUR)

 

DOTAZIONE

FES

 

8

9

10

11

TOTALE

Lomé

Entrate varie

35

 

 

 

35

Totale programmi indicativi

4 989

 

 

 

4 989

Totale aiuti non programmabili

4 711

 

 

 

4 711

Trasferimenti da altri fondi

 

672

 

 

672

SUBTOTALE: CONTRIBUTI REGOLARI DEGLI STATI MEMBRI

9 735

672

 

 

10 407

Cotonou

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

417

8 861

13 292

15 729

38 299

Dotazione B — Assegnazioni nazionali

233

1 215

2 019

715

4 181

Meccanismo di transizione

 

 

 

(0)

(0)

CSI, CTA e Assemblea parlamentare

 

154

 

 

154

Riserva nazionale

 

 

0

0

0

Spese di attuazione e interessi attivi

0

240

536

1 073

1 849

Assegnazioni intra ACP

 

2 955

3 132

3 497

9 584

Riserva intra ACP

 

 

0

93

93

Riserva assegnazioni nazionali dotazione A Stabex

 

 

0

0

0

Riserva PIN/PIR

 

 

0

2 515

2 515

Riserva non utilizzabile

 

 

309

206

515

Assegnazioni regionali

 

812

1 996

5 767

8 575

Riserva assegnazioni regionali

 

 

0

 

0

Assegnazione speciale Repubblica democratica del Congo

 

105

 

 

105

Assegnazione speciale Sud Sudan

 

267

 

 

267

Assegnazione speciale Sudan

 

110

 

 

110

Contributo volontario Fondo per la pace

 

39

 

 

39

SUBTOTALE: CONTRIBUTI REGOLARI DEGLI STATI MEMBRI

650

14 758

21 284

29 596

66 287

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

 

 

 

1

1

SUBTOTALE: ACCORDO SUL LIVELLO DI SERVIZIO INTERNO ALLA CE

 

 

 

1

1

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

 

 

187

22

209

Spese di attuazione e interessi attivi

 

 

5

1

6

Assegnazioni intra ACP

 

 

12

1

13

SUBTOTALE: COFINANZIAMENTO

 

 

204

24

229

 

TOTALE

10 385

15 430

21 488

29 621

76 924

 

FES

Totale aggregato

Cifre cumulative

Cifre annuali

Al 31/12/2017

% dell’assegnazione

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

Decisioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8

10 382

100 %

10 786

(42)

(45)

(60)

(64)

(98)

(63)

(12)

(13)

(9)

 

9

15 391

100 %

16 633

(54)

(116)

(9)

(297)

(72)

(381)

(170)

(104)

(38)

 

10

21 052

98 %

4 766

3 501

2 349

3 118

3 524

4 131

(95)

(156)

(80)

(5)

 

11

19 027

64 %

 

 

 

 

 

 

1 160

5 372

6 688

5 807

Totale

 

65 852

 

32 185

3 405

2 187

3 049

3 163

3 961

621

5 034

6 491

5 754

Stanziamenti delegati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8

10 376

100 %

10 541

(42)

8

(13)

(46)

(11)

(37)

(16)

(6)

(3)

 

9

15 289

99 %

14 209

997

476

9

(187)

(96)

(1)

(52)

(46)

(20)

 

10

20 125

94 %

130

3 184

2 820

2 514

3 460

3 457

2 687

783

541

550

 

11

13 453

45 %

 

 

 

 

 

 

731

3 293

3 745

5 684

Totale

 

59 242

 

24 881

4 140

3 304

2 509

3 226

3 350

3 380

4 008

4 234

6 211

Pagamenti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8

10 375

100 %

9 930

152

158

90

15

18

16

(3)

(0)

(1)

 

9

15 164

98 %

10 011

1 806

1 304

906

539

231

145

43

68

111

 

10

17 753

83 %

90

1 111

1 772

1 879

2 655

2 718

2 760

2 024

1 466

1 277

 

11

6 206

21 %

 

 

 

 

 

 

595

1 024

1 816

2 770

Totale

 

49 497

 

20 031

3 069

3 233

2 874

3 209

2 967

3 516

3 088

3 350

4 158

*

Le cifre negative rappresentano i disimpegni.

Tabella 2.2

CONTI AGGREGATI FES AL 31 DICEMBRE 2017

(in milioni di EUR)

 

FES

8

%

9

%

10

%

11

%

TOTALE

%

 (9)

 (9)

 (9)

 (9)

 (9)

Lomé

Entrate varie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

35

 

 

 

 

 

 

 

35

 

Decisioni

35

100

 

 

 

 

 

 

35

100

Stanziamenti delegati

35

100

 

 

 

 

 

 

35

100

Pagamenti

35

100

 

 

 

 

 

 

35

100

Totale programmi indicativi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

4 989

 

 

 

 

 

 

 

4 989

 

Decisioni

4 987

100

 

 

 

 

 

 

4 987

100

Stanziamenti delegati

4 986

100

 

 

 

 

 

 

4 986

100

Pagamenti

4 985

100

 

 

 

 

 

 

4 985

100

Totale aiuti non programmabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

4 711

 

 

 

 

 

 

 

4 711

 

Decisioni

4 710

100

 

 

 

 

 

 

4 710

100

Stanziamenti delegati

4 706

100

 

 

 

 

 

 

4 706

100

Pagamenti

4 706

100

 

 

 

 

 

 

4 706

100

Trasferimenti da altri fondi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

 

 

672

 

 

 

 

 

672

 

Decisioni

 

 

671

100

 

 

 

 

671

100

Stanziamenti delegati

 

 

671

100

 

 

 

 

671

100

Pagamenti

 

 

670

100

 

 

 

 

670

100

Contributi regolari degli Stati membri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cotonou

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

417

 

8 861

 

13 292

 

15 729

 

38 299

 

Decisioni

417

100

8 852

100

13 212

99

10 987

70

33 468

87

Stanziamenti delegati

417

100

8 834

100

12 641

95

6 944

44

28 836

75

Pagamenti

417

100

8 800

99

11 113

84

2 960

19

23 290

61

Dotazione B — Assegnazioni nazionali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

233

 

1 215

 

2 019

 

715

 

4 181

 

Decisioni

233

100

1 213

100

2 017

100

699

98

4 161

100

Stanziamenti delegati

232

99

1 209

100

1 994

99

687

96

4 122

99

Pagamenti

231

99

1 203

99

1 918

95

472

66

3 823

91

Cotonou

Meccanismo di transizione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

 

 

 

 

 

 

(0)

 

(0)

 

Decisioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti delegati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pagamenti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CSI, CTA e Assemblea parlamentare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

 

 

154

 

 

 

 

 

154

 

Decisioni

 

 

154

100

 

 

 

 

154

100

Stanziamenti delegati

 

 

154

100

 

 

 

 

154

100

Pagamenti

 

 

154

100

 

 

 

 

154

100

Spese di attuazione e interessi attivi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

0

 

240

 

536

 

1 073

 

1 849

 

Decisioni

 

 

240

100

506

94

552

51

1 299

70

Stanziamenti delegati

 

 

240

100

503

94

499

47

1 243

67

Pagamenti

 

 

240

100

501

93

464

43

1 204

65

Assegnazioni intra ACP

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

 

 

2 955

 

3 132

 

3 497

 

9 584

 

Decisioni

 

 

2 949

100

3 128

100

2 344

67

8 421

88

Stanziamenti delegati

 

 

2 937

99

2 930

94

1 786

51

7 654

80

Pagamenti

 

 

2 921

99

2 636

84

1 365

39

6 922

72

Assegnazioni regionali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

 

 

812

 

1 996

 

5 767

 

8 575

 

Decisioni

 

 

808

100

1 989

100

4 422

77

7 219

84

Stanziamenti delegati

 

 

792

98

1 864

93

3 514

61

6 170

72

Pagamenti

 

 

774

95

1 442

72

943

16

3 160

37

Assegnazione speciale Repubblica democratica del Congo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

 

 

105

 

 

 

 

 

105

 

Decisioni

 

 

105

100

 

 

 

 

105

100

Stanziamenti delegati

 

 

105

100

 

 

 

 

105

100

Pagamenti

 

 

105

100

 

 

 

 

105

100

Assegnazione speciale Sud Sudan

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

 

 

267

 

 

 

 

 

267

 

Decisioni

 

 

266

100

 

 

 

 

266

100

Stanziamenti delegati

 

 

218

82

 

 

 

 

218

82

Pagamenti

 

 

184

69

 

 

 

 

184

69

Cotonou

Assegnazione speciale Sudan

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

 

 

110

 

 

 

 

 

110

 

Decisioni

 

 

109

98

 

 

 

 

109

98

Stanziamenti delegati

 

 

105

96

 

 

 

 

105

96

Pagamenti

 

 

90

81

 

 

 

 

90

81

Contributo volontario Fondo per la pace

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

 

 

39

 

 

 

 

 

39

 

Decisioni

 

 

24

62

 

 

 

 

24

62

Stanziamenti delegati

 

 

24

62

 

 

 

 

24

62

Pagamenti

 

 

24

62

 

 

 

 

24

62

Contributi regolari degli Stati membri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

 

 

 

 

187

 

22

 

209

 

Decisioni

 

 

 

 

185

99

20

92

205

98

Stanziamenti delegati

 

 

 

 

178

95

20

92

199

95

Pagamenti

 

 

 

 

131

70

 

 

131

63

Spese di attuazione e interessi attivi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

 

 

 

 

5

 

1

 

6

 

Decisioni

 

 

 

 

4

84

 

 

4

69

Stanziamenti delegati

 

 

 

 

2

45

 

 

2

37

Pagamenti

 

 

 

 

1

28

 

 

1

23

Assegnazioni intra ACP

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

 

 

 

 

12

 

1

 

13

 

Decisioni

 

 

 

 

12

97

1

100

13

98

Stanziamenti delegati

 

 

 

 

11

91

1

100

12

92

Pagamenti

 

 

 

 

11

88

1

100

12

89

Cofinanziamento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cotonou

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

 

 

 

 

 

 

1

 

1

 

Decisioni

 

 

 

 

 

 

1

71

1

71

Stanziamenti delegati

 

 

 

 

 

 

1

71

1

71

Pagamenti

 

 

 

 

 

 

1

52

1

52

Accordo sul livello dei servizi interno alla CE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti

8

%

9

%

10

%

11

%

TOTALE

%

 (9)

 (9)

 (9)

 (9)

 (9)

Cotonou

Riserva nazionale

 

 

 

 

0

 

0

 

0

 

Riserva intra ACP

 

 

 

 

0

 

93

 

93

 

Riserva assegnazioni nazionali dotazione A Stabex

 

 

 

 

(0)

 

0

 

0

 

Riserva PIN/PIR

 

 

 

 

0

 

2 515

 

2 515

 

Riserva assegnazioni regionali

 

 

 

 

0

 

 

 

0

 

Riserve utilizzabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserva non utilizzabile

 

 

 

 

309

 

206

 

515

 

Riserva non utilizzabile

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8

%

9

%

10

%

11

%

TOTALE

%

 (9)

 (9)

 (9)

 (9)

 (9)

 

Stanziamenti

10 385

 

15 430

 

21 488

 

29 621

 

76 924

 

Decisioni

10 382

100

15 391

100

21 052

98

19 027

64

65 852

86

Stanziamenti delegati

10 376

100

15 289

99

20 125

94

13 453

45

59 242

77

Pagamenti

10 375

100

15 164

98

17 753

83

6 206

21

49 497

64

TOTALE: TUTTE LE ASSEGNAZIONI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tabella 2.3

CONTI AGGREGATI FES AL 31 DICEMBRE 2017

TIPO DI AIUTO

ACP + PTOM — 8o FES

(in milioni di EUR)

 

 

CREDITI

DECISIONI

STANZIAMENTI DELEGATI

PAGAMENTI

AGGR.

ANNUALE

%

AGGR.

ANNUALE

%

AGGR.

ANNUALE

%

(1)

(2)

 

(2):(1)

(3)

 

(3):(2)

(4)

 

(4):(3)

Lomé

ACP

Contributi regolari degli Stati membri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Utilizzazione di interessi attivi

35

35

 

100

35

 

100

35

 

100

SUBTOTALE: ENTRATE VARIE

35

35

 

100

35

 

100

35

 

100

Totale programmi indicativi

4 954

4 951

(5)

100

4 950

(2)

100

4 950

(1)

100

SUBTOTALE: TOTALE PROGRAMMI INDICATIVI

4 954

4 951

(5)

100

4 950

(2)

100

4 950

(1)

100

Aiuti ai rifugiati

100

100

(0)

100

100

(0)

100

100

 

100

Aiuti di urgenza (Lomé)

136

136

 

100

136

 

100

136

 

100

Paesi poveri fortemente indebitati (Lomé)

1 060

1 060

 

100

1 060

 

100

1 060

 

100

Abbuoni di interesse

69

69

(3)

100

68

(0)

100

68

(0)

100

Capitale di rischio

1 015

1 015

 

100

1 012

 

100

1 012

 

100

Stabex

723

723

(0)

100

722

(0)

100

722

 

100

Aggiustamento strutturale

1 497

1 497

0

100

1 497

(0)

100

1 497

 

100

Sysmin

101

101

 

100

101

 

100

101

 

100

SUBTOTALE: TOTALE AIUTI NON PROGRAMMABILI

4 700

4 699

(4)

100

4 695

(1)

100

4 695

(0)

100

Cotonou

ACP

Contributi regolari degli Stati membri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

417

417

 

100

417

 

100

417

 

100

SUBTOTALE: DOTAZIONE A — ASSEGNAZIONI NAZIONALI

417

417

 

100

417

 

100

417

 

100

Dotazione B — Assegnazioni nazionali

233

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Compensazione entrate esportazioni

 

233

(0)

 

232

(0)

99

231

 

100

SUBTOTALE: DOTAZIONE B — ASSEGNAZIONI NAZIONALI

233

233

(0)

100

232

(0)

99

231

 

100

Interessi e altre entrate

0

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SUBTOTALE: SPESE DI ATTUAZIONE E INTERESSI ATTIVI

0

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TOTALE ACP (A)

10 339

10 336

(9)

100

10 330

(3)

100

10 329

(1)

100

Lomé

PTOM

Contributi regolari degli Stati membri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Totale programmi indicativi

35

35

(1)

100

35

 

100

35

 

100

SUBTOTALE: TOTALE PROGRAMMI INDICATIVI

35

35

(1)

100

35

 

100

35

 

100

Abbuoni di interesse

1

1

 

100

1

 

100

1

 

100

Capitale di rischio

6

6

 

100

6

 

100

6

 

100

Stabex

1

1

 

100

1

 

100

1

 

100

Sysmin

2

2

 

100

2

 

100

2

 

100

SUBTOTALE: TOTALE AIUTI NON PROGRAMMABILI

10

10

 

100

10

 

100

10

 

100

 

TOTALE PTOM

46

46

(1)

100

46

 

100

46

 

100

 

TOTALE: ACP + PTOM (A+B)

10 385

10 382

(9)

100

10 376

(3)

100

10 375

(1)

100

Tabella 2.4

CONTI AGGREGATI FES AL 31 DICEMBRE 2017

TIPO DI AIUTO

ACP + PTOM — 9o FES

 

(in milioni di EUR)

 

 

CREDITI

DECISIONI

STANZIAMENTI DELEGATI

PAGAMENTI

AGGR.

ANNUALE

%

AGGR.

ANNUALE

%

AGGR.

ANNUALE

%

(1)

(2)

 

(2):(1)

(3)

 

(3):(2)

(4)

 

(4):(3)

Lomé

ACP

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Trasferimenti dal 6o FES — Lomé

20

20

(0)

100

20

(0)

100

20

 

100

Trasferimenti dal 7o FES — Lomé

649

648

(3)

100

647

(1)

100

647

(0)

100

SUBTOTALE: TRASFERIMENTI DA ALTRI FONDI

669

668

(3)

100

668

(1)

100

667

(0)

100

Cotonou

ACP

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

8 624

8 615

(16)

100

8 599

(6)

100

8 566

(3)

100

SUBTOTALE: DOTAZIONE A — ASSEGNAZIONI NAZIONALI

8 624

8 615

(16)

100

8 599

(6)

100

8 566

(3)

100

Dotazione B — Assegnazioni nazionali

1 210

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Compensazione entrate esportazioni

 

148

(1)

 

148

(1)

100

148

(1)

100

Aiuti di urgenza

 

1 050

(1)

 

1 045

1

100

1 040

(0)

99

Paesi poveri fortemente indebitati

 

11

 

 

11

 

100

11

 

100

SUBTOTALE: DOTAZIONE B — ASSEGNAZIONI NAZIONALI

1 210

1 208

(2)

100

1 204

0

100

1 198

(1)

100

Cotonou

CSI, CTA e Assemblea parlamentare

154

154

 

100

154

 

100

154

 

100

SUBTOTALE: CSI, CTA E ASSEMBLEA PARLAMENTARE

154

154

 

100

154

 

100

154

 

100

Spese di attuazione

177

177

 

100

177

0

100

177

1

100

Interessi e altre entrate

63

63

 

100

63

 

100

63

 

100

SUBTOTALE: SPESE DI ATTUAZIONE E INTERESSI ATTIVI

240

240

 

100

240

0

100

239

1

100

Altre assegnazioni intra ACP

2 602

2 595

(9)

100

2 584

(6)

100

2 567

(3)

99

Fondo per la pace

354

354

 

100

353

 

100

353

 

100

SUBTOTALE: ASSEGNAZIONI INTRA ACP

2 955

2 949

(9)

100

2 937

(6)

100

2 921

(3)

99

Assegnazioni regionali

765

763

(6)

100

747

(5)

98

729

3

98

SUBTOTALE: ASSEGNAZIONI REGIONALI

765

763

(6)

100

747

(5)

98

729

3

98

Assegnazione speciale Repubblica democratica del Congo

105

105

 

100

105

 

100

105

 

100

SUBTOTALE: ASSEGNAZIONE SPECIALE REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO

105

105

 

100

105

 

100

105

 

100

Assegnazione speciale Sud Sudan

267

266

0

100

218

1

82

184

107

84

SUBTOTALE: ASSEGNAZIONE SPECIALE SUD SUDAN

267

266

0

100

218

1

82

184

107

84

Assegnazione speciale Sudan

110

109

0

98

105

0

97

90

9

85

SUBTOTALE: ASSEGNAZIONE SPECIALE SUDAN

110

109

0

98

105

0

97

90

9

85

Contributo volontario Fondo per la pace

39

24

 

62

24

 

100

24

 

100

SUBTOTALE: CONTRIBUTO VOLONTARIO FONDO PER LA PACE

39

24

 

62

24

 

100

24

 

100

 

TOTALE: ACP (A)

15 138

15 101

(35)

100

15 001

(17)

99

14 876

112

99

Lomé

PTOM

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Trasferimenti dal 6o FES — Lomé

0

0

 

100

0

 

100

0

 

100

Trasferimenti dal 7o FES — Lomé

3

3

 

100

3

 

100

3

 

100

SUBTOTALE: TRASFERIMENTI DA ALTRI FONDI

3

3

 

100

3

 

100

3

 

100

Cotonou

PTOM

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

237

237

(0)

100

235

(2)

99

235

(0)

100

SUBTOTALE: DOTAZIONE A — ASSEGNAZIONI NAZIONALI

237

237

(0)

100

235

(2)

99

235

(0)

100

Dotazione B — Assegnazioni nazionali

4

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aiuti di urgenza

 

4

 

 

4

 

100

4

 

100

SUBTOTALE: DOTAZIONE B — ASSEGNAZIONI NAZIONALI

4

4

 

100

4

 

100

4

 

100

Studi/Assistenza tecnica PTOM

1

1

 

100

1

 

100

1

 

100

SUBTOTALE: SPESE DI ATTUAZIONE E INTERESSI ATTIVI

1

1

 

100

1

 

100

1

 

100

Assegnazioni regionali

47

45

(3)

96

45

(1)

100

45

(1)

99

SUBTOTALE: ASSEGNAZIONI REGIONALI

47

45

(3)

96

45

(1)

100

45

(1)

99

 

TOTALE: PTOM

292

290

(3)

99

288

(3)

99

288

(1)

100

 

TOTALE: ACP+PTOM (A+B)

15 430

15 391

(38)

100

15 289

(20)

99

15 164

111

99

Tabella 2.5

CONTI AGGREGATI FES AL 31 DICEMBRE 2017

TIPO DI AIUTO

ACP + PTOM — 10o FES

(in milioni di EUR)

 

CREDITI

DECISIONI

STANZIAMENTI DELEGATI

PAGAMENTI

AGGR.

ANNUALE

%

AGGR.

ANNUALE

%

AGGR.

ANNUALE

%

(1)

(2)

 

(2):(1)

(3)

 

(3):(2)

(4)

 

(4):(3)

ACP

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Assegnazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

13 100

13 021

(200)

99

12 477

176

96

10 983

739

88

SUBTOTALE: DOTAZIONE A — ASSEGNAZIONI NAZIONALI

13 100

13 021

(200)

99

12 477

176

96

10 983

739

88

Dotazione B — Assegnazioni nazionali

2 004

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Compensazione entrate esportazioni

 

204

(0)

 

199

6

97

183

4

92

Aiuti di urgenza

 

844

(6)

 

836

5

99

791

24

95

Paesi poveri fortemente indebitati

 

49

 

 

49

0

100

49

0

100

Altri eventi con effetti sul bilancio

 

905

(0)

 

897

1

99

882

10

98

SUBTOTALE: DOTAZIONE B — ASSEGNAZIONI NAZIONALI

2 004

2 002

(6)

100

1 980

12

99

1 904

38

96

Spese di attuazione

445

433

1

97

431

2

100

429

2

100

Interessi e altre entrate

85

68

(1)

80

67

(0)

98

67

0

100

SUBTOTALE: SPESE DI ATTUAZIONE E INTERESSI ATTIVI

530

501

1

94

498

2

99

496

2

100

Spese istituzionali e di sostegno

232

232

(0)

100

230

(1)

99

211

(0)

91

Altre assegnazioni intra ACP

1 886

1 882

(7)

100

1 828

4

97

1 611

119

88

Fondo per la pace

1 014

1 014

220

100

872

233

86

814

198

93

SUBTOTALE: ASSEGNAZIONI INTRA ACP

3 132

3 128

213

100

2 930

235

94

2 636

317

90

Assegnazioni regionali

1 956

1 950

(10)

100

1 826

49

94

1 410

145

77

SUBTOTALE: ASSEGNAZIONI REGIONALI

1 956

1 950

(10)

100

1 826

49

94

1 410

145

77

Cofinanziamento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Assegnazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

187

185

(0)

99

178

43

97

131

16

74

SUBTOTALE: DOTAZIONE A — ASSEGNAZIONI NAZIONALI

187

185

(0)

99

178

43

97

131

16

74

Spese di attuazione

5

4

 

84

2

0

53

1

0

63

SUBTOTALE: SPESE DI ATTUAZIONE E INTERESSI ATTIVI

5

4

 

84

2

0

53

1

0

63

Altre assegnazioni intra ACP

12

11

0

97

10

(0)

94

10

0

96

Fondo per la pace

1

1

 

100

1

 

99

1

 

100

SUBTOTALE: ASSEGNAZIONI INTRA ACP

12

12

0

97

11

(0)

94

11

0

96

Riserva non utilizzabile

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserve

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserva non utilizzabile

286

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SUBTOTALE: RISERVA NON UTILIZZABILE

286

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PTOM

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Assegnazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

192

191

(2)

99

164

29

86

131

7

79

SUBTOTALE: DOTAZIONE A — ASSEGNAZIONI NAZIONALI

192

191

(2)

99

164

29

86

131

7

79

Dotazione B — Assegnazioni nazionali

15

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aiuti di urgenza

 

9

(0)

 

8

2

95

7

0

84

Altri eventi con effetti sul bilancio

 

6

 

 

6

 

100

6

 

100

SUBTOTALE: DOTAZIONE B — ASSEGNAZIONI NAZIONALI

15

15

(0)

100

14

2

97

13

0

91

Studi/Assistenza tecnica PTOM

5

5

(0)

100

5

(0)

99

5

0

98

SUBTOTALE: SPESE DI ATTUAZIONE E INTERESSI ATTIVI

5

5

(0)

100

5

(0)

99

5

0

98

Assegnazioni regionali

40

40

0

100

38

3

97

32

12

84

SUBTOTALE: ASSEGNAZIONI REGIONALI

40

40

0

100

38

3

97

32

12

84

Riserva non utilizzabile

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserve

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserva non utilizzabile

23

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SUBTOTALE: RISERVA NON UTILIZZABILE

23

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TOTALE: ACP + PTOM (INCL. RISERVE) (A+B)

21 488

21 052

(5)

98

20 125

550

96

17 753

1 277

88

Tabella 2.6

CONTI AGGREGATI FES AL 31 DICEMBRE 2017

TIPO DI AIUTO

ACP + PTOM — 11o FES

(in milioni di EUR)

 

CREDITI

DECISIONI

STANZIAMENTI DELEGATI

PAGAMENTI

AGGR.

ANNUALE

%

AGGR.

ANNUALE

%

AGGR.

ANNUALE

%

(1)

(2)

 

(2):(1)

(3)

 

(3):(2)

(4)

 

(4):(3)

ACP

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Assegnazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

15 540

10 890

2 960

70

6 856

3 106

63

2 931

1 414

43

SUBTOTALE: DOTAZIONE A — ASSEGNAZIONI NAZIONALI

15 540

10 890

2 960

70

6 856

3 106

63

2 931

1 414

43

Dotazione B — Assegnazioni nazionali

715

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aiuti di urgenza

 

590

91

 

578

247

98

443

205

77

Altri eventi con effetti sul bilancio

 

109

0

 

109

100

100

29

24

26

SUBTOTALE: DOTAZIONE B — ASSEGNAZIONI NAZIONALI

715

699

91

98

687

347

98

472

229

69

Meccanismo di transizione

0

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SUBTOTALE: MECCANISMO DI TRANSIZIONE

0

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spese di attuazione

1 053

538

164

51

490

161

91

456

153

93

Interessi e altre entrate

16

10

2

62

6

0

63

6

0

93

SUBTOTALE: SPESE DI ATTUAZIONE E INTERESSI ATTIVI

1 068

548

166

51

496

161

91

461

153

93

Spese istituzionali e di sostegno

246

106

0

43

91

14

86

70

10

76

Altre assegnazioni intra ACP

2 251

1 245

885

55

810

560

65

490

284

61

Fondo per la pace

1 000

994

94

99

885

7

89

805

74

91

SUBTOTALE: ASSEGNAZIONI INTRA ACP

3 497

2 344

979

67

1 786

580

76

1 365

368

76

Assegnazioni regionali

5 766

4 422

1 536

77

3 514

1 408

79

943

582

27

SUBTOTALE: ASSEGNAZIONI REGIONALI

5 766

4 422

1 536

77

3 514

1 408

79

943

582

27

Cofinanziamento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Assegnazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

22

20

17

92

20

20

100

 

 

 

SUBTOTALE: DOTAZIONE A — ASSEGNAZIONI NAZIONALI

22

20

17

92

20

20

100

 

 

 

Spese di attuazione

1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SUBTOTALE: SPESE DI ATTUAZIONE E INTERESSI ATTIVI

1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fondo per la pace

1

1

 

100

1

0

100

1

1

100

SUBTOTALE: ASSEGNAZIONI INTRA ACP

1

1

 

100

1

0

100

1

1

100

Riserve utilizzabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserve

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserva dotazione B

0

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SUBTOTALE: RISERVA NAZIONALE

0

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserva intra ACP

93

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SUBTOTALE: RISERVA INTRA ACP

93

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserva assegnazioni nazionali dotazione A Stabex

0

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SUBTOTALE: RISERVA ASSEGNAZIONI NAZIONALI DOTAZIONE A Stabex

0

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserva PIN/PIR

2 351

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SUBTOTALE: RISERVA PIN/PIR

2 351

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserva non utilizzabile

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserve

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserva non utilizzabile

201

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SUBTOTALE: RISERVA NON UTILIZZABILE

201

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Accordo sul livello dei servizi interno alla CE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserve

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

1

1

 

71

1

 

100

1

 

73

SUBTOTALE: DOTAZIONE A — ASSEGNAZIONI NAZIONALI

1

1

 

71

1

 

100

1

 

73

PTOM

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Contributi regolari degli Stati membri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Assegnazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dotazione A — Assegnazioni nazionali

189

97

56

51

87

61

90

28

21

33

SUBTOTALE: DOTAZIONE A — ASSEGNAZIONI NAZIONALI

189

97

56

51

87

61

90

28

21

33

Meccanismo di transizione

0

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SUBTOTALE: MECCANISMO DI TRANSIZIONE

0

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Studi/Assistenza tecnica PTOM

5

5

2

94

4

1

75

2

1

66

SUBTOTALE: SPESE DI ATTUAZIONE E INTERESSI ATTIVI

5

5

2

94

4

1

75

2

1

66

Assegnazioni regionali

1

0

0

0

 

 

 

 

 

 

SUBTOTALE: ASSEGNAZIONI REGIONALI

1

0

0

0

 

 

 

 

 

 

Riserve utilizzabili

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserve

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserva PIN/PIR

165

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SUBTOTALE: RISERVA PIN/PIR

165

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserva non utilizzabile

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserve

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserva non utilizzabile

5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SUBTOTALE: RISERVA NON UTILIZZABILE

5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TOTALE: ACP + PTOM (INCL. RISERVE) (A+B)

29 621

19 027

5 807

64

13 453

5 684

71

6 206

2 770

46

RELAZIONE ANNUALE SULL’ESECUZIONE — FONDI GESTITI DALLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

CA/511/18

15 marzo 2018

 

Documento 18/099

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Strumento per gli investimenti

Rendiconti finanziari

Al 31 dicembre 2017

Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria

Prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo

Prospetto della variazioni nelle risorse dei finanziatori

Rendiconto finanziario

Note al bilancio

Relazione del revisore contabile indipendente

PROSPETTO DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA

AL 31 DICEMBRE 2017

(in migliaia di EUR)

 

Note

31.12.2017

31.12.2016

ATTIVITÀ

 

 

 

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

5

549 101

360 817

Crediti verso finanziatori

9/16

150 000

86 395

Attività finanziarie possedute sino alla scadenza

10

144 382

169 398

Strumenti finanziari derivati

6

12 521

6 920

Finanziamenti e crediti

7

1 666 725

1 729 380

Attività finanziarie disponibili per la vendita

8

497 539

516 884

Altre attività

11

4 385

345

Totale delle attività

 

3 024 653

2 870 139

PASSIVITÀ E RISORSE DEI FINANZIATORI

 

 

 

PASSIVITÀ

 

 

 

Strumenti finanziari derivati

6

1 153

25 189

Risconti passivi

12

25 802

26 283

Accantonamenti per garanzie emesse

13

484

625

Debiti nei confronti di terzi

14

157 285

116 114

Altre passività

15

2 462

2 546

Totale passività

 

187 186

170 757

RISORSE DEI FINANZIATORI

 

 

 

Contributi degli Stati membri richiamati

16

2 517 000

2 377 000

Riserva per il fair value (valore equo)

 

125 816

142 884

Utili non distribuiti

 

194 651

179 498

Totale risorse dei finanziatori

 

2 837 467

2 699 382

Totale passività e risorse dei finanziatori

 

3 024 653

2 870 139


PROSPETTO dell’utile (perdita) di esercizio e delle altre COMPONENTI DI CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO

Per l’esercizio CONCLUSOSI IL 31 DICEMBRE 2017

(in migliaia di EUR)

 

Note

Dall’1.1.2017

Dall’1.1.2016

al 31.12.2017

al 31.12.2016

Ricavi da interessi e assimilati

18

101 406

106 698

Spese per interessi e oneri assimilati

18

-2 671

-2 307

Ricavi netti da interessi e assimilati

 

98 735

104 391

Ricavi da commissioni e compensi

19

210

699

Spese per commissioni e compensi

19

- 60

- 48

Ricavi netti da commissioni e compensi

 

150

651

Variazione del fair value (valore equo) degli strumenti finanziari derivati

 

29 637

-10 361

Profitti netti realizzati su attività finanziarie disponibili per la vendita

20

2 711

6 504

Perdite nette su cambi

 

-38 165

-14 995

Risultato netto sulle operazioni finanziarie

 

-5 817

-18 852

Variazione della riduzione di valore di finanziamenti e crediti, al netto degli storni

7

-10 721

44 365

Variazioni degli accantonamenti per garanzie

13

- 65

- 242

Riduzione di valore sulle attività finanziarie disponibili per la vendita

8

-22 024

-2 493

Spese generali di amministrazione

21

-45 105

-43 483

Utile/perdita d’esercizio

 

15 153

84 337

Altre componenti di conto economico complessivo:

 

 

 

Elementi che sono o possono essere riclassificati nell’utile (perdita) d’esercizio:

 

 

 

Attività finanziarie disponibili per la vendita — Riserva per il valore equo

8

 

 

1.

Variazione netta del valore equo delle attività finanziarie disponibili per la vendita

 

-31 034

-14 624

2.

Importo netto trasferito all’utile o alla perdita

 

13 966

-6 485

Attività finanziarie totali disponibili per la vendita

 

-17 068

-21 109

Totale altre componenti di economico complessivo:

 

-17 068

-21 109

Totale conto economico complessivo per l’esercizio

 

-1 915

63 228


PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE RISORSE DEI FINANZIATORI

PER L’ESERCIZIO CONCLUSOSI IL 31 dicembre 2017

(in migliaia di EUR)

 

Note

Contributi richiamati

Riserva per il fair value (valore equo)

Utili non distribuiti

Totale

al 1o gennaio 2017

 

2 377 000

142 884

179 498

2 699 382

Contributi degli Stati membri richiamati durante l’esercizio

16

140 000

140 000

Utile per l’esercizio 2017

 

15 153

15 153

Totale altre componenti di conto economico complessivo per l’anno

 

-17 068

-17 068

Variazioni nelle risorse dei finanziatori

 

140 000

-17 068

15 153

138 085

al 31 dicembre 2017

 

2 517 000

125 816

194 651

2 837 467

Al 1o gennaio 2016

 

2 157 000

163 993

95 161

2 416 154

Contributi degli Stati membri richiamati durante l’esercizio

16

220 000

220 000

Utile per l’esercizio 2016

 

84 337

84 337

Totale altre componenti di conto economico complessivo per l’esercizio

 

-21 109

-21 109

Variazioni nelle risorse dei finanziatori

 

220 000

-21 109

84 337

283 228

Al 31 dicembre 2016

 

2 377 000

142 884

179 498

2 699 382


RENDICONTO FINANZIARIO

PER L’ESERCIZIO CONCLUSOSI IL 31 dicembre 2017

(in migliaia di EUR)

 

Note

Dall’1.1.2017 al 31.12.2017

Dall’1.1.2016 al 31.12.2016

ATTIVITÀ OPERATIVE

 

 

 

Utile dell’esercizio

 

15 153

84 337

Adeguamenti per:

 

 

 

Riduzione di valore sulle attività finanziarie disponibili per la vendita

8

22 024

2 493

Variazione netta della riduzione di valore su finanziamenti e crediti

7

10 721

-44 365

Interesse capitalizzato su finanziamenti e crediti

7

-7 183

Variazione di interessi maturati e costi ammortizzati su finanziamenti e crediti

7

-1 198

-5 843

Variazioni nette degli accantonamenti per garanzie emesse

13

- 141

625

Variazione di interessi maturati e costi ammortizzati su attività finanziarie possedute sino alla scadenza

10

- 398

-1 126

Variazione nei risconti passivi

 

- 481

-3 042

Effetto delle variazioni del tasso di cambio sui finanziamenti

7

168 304

-35 025

Effetto delle variazioni del tasso di cambio sulle attività finanziarie disponibili per la vendita

 

-1 655

-5 125

Effetto delle variazioni del tasso di cambio sulle disponibilità liquide detenute

 

-6 473

-1 106

Perdite sulle attività operative al netto delle variazioni delle attività e passività correnti

 

205 856

-15 360

Erogazioni di finanziamenti

7

- 368 662

- 528 376

Rimborsi di finanziamenti

7

253 486

351 468

Variazioni degli interessi maturati su disponibilità liquide e mezzi equivalenti

5

63

2

Variazioni del fair value (valore equo) dei derivati

 

-29 637

10 361

(Diminuzione) attività finanziarie possedute sino alla scadenza

10

-1 084 149

-1 159 704

Scadenze delle attività finanziarie possedute sino alla scadenza

10

1 109 563

1 219 953

(Diminuzione) attività finanziarie disponibili per la vendita

8

-62 660

- 153 986

Rimborsi/Vendite delle attività finanziarie disponibili per la vendita

8

44 568

37 978

(Aumento) altre attività

 

-4 040

- 318

(Diminuzione)/aumento di altre passività

 

- 84

182

Aumento dei debiti verso la Banca europea per gli investimenti

 

2 202

423

Flussi finanziari netti utilizzati da/in attività operative

 

66 506

- 237 377

ATTIVITÀ DI FINANZIAMENTO

 

 

 

Contributi ricevuti dagli Stati membri

16

76 395

133 605

Importi ricevuti dagli Stati membri relativi ad abbuoni di interessi e assistenza tecnica

 

60 000

30 000

Importi pagati per conto degli Stati membri in relazione ad abbuoni di interessi e assistenza tecnica

 

-21 026

-15 510

Flussi finanziari netti da attività di finanziamento

 

115 369

148 095

Aumento/(diminuzione) netto disponibilità liquide e mezzi equivalenti

 

181 875

-89 282

Riepilogo del rendiconto finanziario:

 

 

 

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti all’inizio dell’esercizio finanziario

 

360 821

448 998

Disponibilità liquide nette da:

 

 

 

Attività operative

 

66 506

- 237 377

Attività di finanziamento

 

115 369

148 095

Effetto delle variazioni del tasso di cambio su disponibilità liquide e mezzi equivalenti

 

6 473

1 106

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti alla fine dell’esercizio finanziario

 

549 169

360 822

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti sono costituite da:

 

 

 

Denaro contante

5

166 445

51 462

Depositi a termine (esclusi gli interessi maturati)

 

367 721

259 342

Carte commerciali

5

15 003

50 018

 

 

549 169

360 822

Note al bilancio al 31 dicembre 2017

1.   Informazioni Generali

Lo strumento per gli investimenti (lo «strumento») è stato istituito in virtù dell’accordo di Cotonou (l’«accordo») in materia di cooperazione e aiuti allo sviluppo, concluso il 23 giugno 2000 tra gli stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (i «paesi ACP»), da un lato, e l’Unione europea e i suoi Stati membri, dall’altro, e modificato il 25 giugno 2005 e il 22 giugno 2010.

Lo Strumento non è una persona giuridica distinta e in base all’accordo è la Banca europea per gli investimenti («BEI» o «la banca») che gestisce i contributi per conto degli Stati membri («i donatori») e agisce in qualità di amministratore dello Strumento.

I finanziamenti concessi nel quadro dell’accordo sono a carico dei bilanci degli Stati membri dell’UE, che contribuiscono con gli importi stanziati al finanziamento dello Strumento e con le sovvenzioni al finanziamento degli abbuoni di interessi, secondo quanto previsto dai quadri finanziari pluriennali (primo protocollo finanziario per il periodo 2000-2007, denominato 9o Fondo europeo di sviluppo o «FES», secondo protocollo finanziario per il periodo 2008-2013, denominato 10o FES e terzo protocollo finanziario per il periodo 2014-2020, denominato 11o FES). La BEI gestisce:

lo «strumento», un fondo di rotazione di capitale di rischio di 3 685,5 milioni di EUR, mirato a promuovere gli investimenti del settore privato nei paesi ACP, 48,5 milioni dei quali sono stanziati a favore dei paesi e territori d’oltremare («paesi PTOM»);

sovvenzioni per il finanziamento di abbuoni di interessi per un valore massimo di 1 220,85 milioni di EUR per i paesi ACP e un valore massimo di 8,5 milioni di EUR per i paesi PTOM. Fino al 15 % di tali abbuoni può essere utilizzato per finanziare assistenza tecnica («AT») connessa ai progetti.

Il presente bilancio copre il periodo 1o gennaio — 31 dicembre 2017.

Su proposta del comitato di gestione della BEI, il consiglio di amministrazione di quest’ultima ha adottato il bilancio in data 15 Marzo 2018 e ne ha autorizzato la presentazione al consiglio dei governatori per approvazione entro il 27 aprile 2018.

2.   Politiche contabili pertinenti

2.1.   Base della preparazione — Dichiarazione di conformità

Il bilancio dello Strumento è stato redatto sulla base dei Principi contabili internazionali (IFRS) come adottati dall’Unione europea.

2.2.   Principali giudizi e stime contabili

La preparazione dei rendiconti finanziari comporta l’utilizzazione di determinate stime contabili. Essa impone inoltre alla dirigenza della BEI di formulare giudizi nell’applicazione dei principi contabili dello Strumento. Vengono indicati in appresso i settori più complessi o che richiedono un elevato grado di giudizio, ovvero i settori per i quali le ipotesi e le stime sono importanti ai fini del bilancio.

I giudizi e le stime sono utilizzati principalmente negli ambiti che si indicano di seguito.

— Misurazione del fair value (valore equo) degli strumenti finanziari

Il fair value (valore equo) delle attività e delle passività finanziarie negoziate su mercati attivi si basa sui prezzi quotati sui mercati o sulle quotazioni di prezzo dei broker. Qualora non possa essere desunto dai mercati attivi, il fair value (valore equo) viene determinato avvalendosi di una serie di tecniche di valutazione che prevede, tra l’altro, l’uso di modelli matematici. Gli input di tali modelli provengono, ove possibile, da mercati osservabili; in caso contrario, la determinazione del fair value (valore equo) richiede un certo grado di giudizio. Le valutazioni sono classificate a diversi livelli della gerarchia del fair value (valore equo) in base ai parametri utilizzati nelle tecniche di valutazione descritte nelle note 2.4.3 e 4.

Tali tecniche di valutazione possono includere il modello del valore attuale netto e il modello dei flussi finanziari attualizzati, il raffronto con strumenti analoghi per i quali esistono prezzi di mercato osservabili, il modello Black-Scholes e il modello polinomiale di determinazione del prezzo delle opzioni, nonché altri modelli di valutazione. Le ipotesi e i dati utilizzati nelle tecniche di valutazione comprendono tassi di interesse senza rischio e tassi di riferimento, differenziali creditizi utilizzati per la stima dei tassi di attualizzazione, prezzi di azioni e obbligazioni, tassi di cambio, prezzi dei titoli e degli indici di borsa, nonché la volatilità e le correlazioni dei prezzi previste.

Lo scopo delle tecniche di valutazione è realizzare una misurazione del fair value (valore equo) che rifletta il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data della misurazione.

Lo Strumento utilizza modelli di valutazione ampiamente riconosciuti per determinare il fair value (valore equo) degli strumenti finanziari comuni e più semplici, come gli swap su tassi di interesse e gli swap su valute, che utilizzano esclusivamente dati di mercato osservabili e richiedono stime e giudizi limitati da parte della dirigenza. I prezzi e gli input dei modelli osservabili sono generalmente disponibili sul mercato dei titoli di debito e dei titoli azionari quotati, dei prodotti derivati negoziati in borsa e dei derivati semplici negoziati fuori dai mercati regolamentati (over the counter), come gli swap su tassi di interesse. La disponibilità di prezzi di mercato e di input dei modelli osservabili riduce la necessità di stime e di giudizi da parte della dirigenza, e riduce anche l’incertezza legata alla determinazione del fair value (valore equo). La disponibilità di prezzi di mercato e di input osservabili varia in funzione dei prodotti e dei mercati ed è soggetta alle variazioni dovute a eventi particolari e alle condizioni generali sui mercati finanziari.

Per gli strumenti più complessi, lo Strumento utilizza i propri modelli di valutazione, che sono elaborati sulla base di modelli di valorizzazione riconosciuti. Alcuni degli input significativi utilizzati in questi modelli, se non tutti, possono non essere osservabili sul mercato e sono derivati dai prezzi o dai tassi di mercato, oppure vengono stimati sulla base di ipotesi. Alcuni prestiti e alcune garanzie per i quali non vi è un mercato attivo sono esempi di strumenti che comportano input non osservabili significativi. I modelli di valutazione che utilizzano input non osservabili significativi richiedono un livello maggiore di giudizio e di stima da parte della dirigenza per determinare il fair value (valore equo). Il giudizio e la stima della dirigenza sono di norma necessari per scegliere il modello di valutazione adeguato da utilizzare, per determinare i futuri flussi finanziari attesi sullo strumento finanziario oggetto di valutazione, per calcolare la probabilità di inadempimento e di rimborso anticipato della controparte e per scegliere i tassi di attualizzazione adeguati.

Lo Strumento dispone di un quadro di controllo stabilito in materia di misurazione del fair value (valore equo). Tale quadro comprende le funzioni di gestione dei rischi e di gestione dei dati di mercato della BEI. Tali funzioni sono indipendenti dalla gestione del front office e hanno il compito di verificare le misurazioni significative del fair value (valore equo). I controlli specifici comprendono:

verifica dei prezzi osservabili;

procedura di controllo e approvazione dei nuovi modelli di valutazione e dei cambiamenti apportati ai modelli esistenti;

calibrazione e controllo retrospettivo dei modelli rispetto alle operazioni di mercato osservate;

analisi e indagine con riferimento a movimenti di valutazione importanti;

riesame degli input non osservabili significativi e aggiustamenti delle valutazioni.

Quando per misurare il fair value (valore equo) sono utilizzate informazioni di terze parti, come le quotazioni dei broker o i servizi di determinazione dei prezzi, lo Strumento verifica che tali valutazioni siano conformi ai requisiti degli IFRS. Tale verifica comprende i seguenti punti:

stabilire quando è opportuno ricorrere alle quotazioni dei broker o ai servizi di determinazione dei prezzi;

valutare se una particolare quotazione di un broker o un servizio di determinazione dei prezzi sono affidabili;

comprendere in che modo è stato determinato il fair value (valore equo) e in che misura rappresenta operazioni di mercato reali;

quando per misurare il fair value (valore equo) sono utilizzati i prezzi di strumenti simili, in che modo tali prezzi sono stati aggiustati per riflettere le caratteristiche dello strumento misurato.

— Perdite per riduzione di valore di finanziamenti e crediti

A ogni data di riferimento del bilancio, lo Strumento riesamina i propri finanziamenti e crediti per valutare l’opportunità di registrare un fondo per la riduzione di valore nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo. In particolare, per determinare l’entità del fondo necessario, la dirigenza della BEI deve effettuare una stima dell’importo e dei tempi dei futuri flussi finanziari. Queste stime sono basate su ipotesi relative a una serie di fattori; i risultati effettivi possono tuttavia differire, dando luogo a eventuali modifiche del fondo. In aggiunta ai fondi specifici per ciascun finanziamento e credito significativo, lo Strumento può costituire anche un fondo collettivo per la riduzione di valore relativamente a esposizioni che non sono state specificamente individuate come soggette a riduzione di valore ma che presentano un rischio di inadempimento maggiore che al momento della concessione.

In linea di principio, un prestito è considerato in sofferenza quando il pagamento degli interessi e del capitale è dovuto da almeno 90 giorni e la dirigenza della Banca europea per gli investimenti ritiene che vi sia un’indicazione oggettiva di riduzione di valore.

— Accantonamenti per garanzie finanziarie

Ad ogni data di riferimento del bilancio lo Strumento riesamina i propri contratti di garanzia per valutare se occorra registrare accantonamenti nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo. Per determinare l’accantonamento è necessario un attento giudizio nel formulare stime e ipotesi relative a una serie di fattori quali:

importo e tempi dei futuri flussi finanziari;

livello di utilizzazione della garanzia;

fattori di attualizzazione applicati sui flussi finanziari stimati.

— Valutazione di investimenti azionari non quotati disponibili per la vendita

La valutazione degli investimenti azionari non quotati disponibili per la vendita è generalmente basata su uno dei seguenti elementi:

recenti operazioni di mercato in condizioni di libera concorrenza;

fair value (valore equo) attuale di un altro strumento sostanzialmente analogo;

flussi finanziari attesi attualizzati ai tassi correnti applicabili a elementi che presentano termini simili e caratteristiche di rischio analoghe;

metodo dell’attivo netto rettificato; oppure

altri modelli di valutazione.

La determinazione dei flussi finanziari e dei fattori di attualizzazione per investimenti azionari non quotati disponibili per la vendita richiede un ricorso significativo alle stime. Lo Strumento calibra periodicamente le tecniche di valutazione e ne verifica la validità utilizzando i prezzi di operazioni correnti di mercato osservabili sullo stesso strumento o altri dati di mercato osservabili.

— Riduzione di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita

In caso di diminuzione significativa o protratta del fair value (valore equo) al di sotto del costo o in presenza di altri elementi oggettivi che confermino la riduzione di valore, lo Strumento tratta gli investimenti azionari disponibili per la vendita come investimenti che hanno subito una riduzione di valore. La determinazione del carattere «significativo» o «protratto» della diminuzione si basa su un giudizio. In genere lo Strumento considera «significativi» valori pari o superiori al 30 % e «protratti» periodi superiori a 12 mesi. Inoltre lo Strumento valuta altri fattori, fra cui la normale volatilità dei prezzi dei titoli azionari quotati e i flussi finanziari futuri e i fattori di attualizzazione dei titoli azionari non quotati.

— Consolidamento di entità in cui lo Strumento detiene un interesse

Sulla base di giudizi significativi, lo Strumento ha concluso di non avere il controllo di nessuna delle entità nelle quali detiene un interesse. Per tutte queste entità, infatti, il socio amministratore, il gestore del fondo o il consiglio di amministrazione sono i soli responsabili della gestione e del controllo delle attività e degli affari della società e hanno il potere e l’autorità di fare tutto quanto è necessario per conseguire la finalità e gli obiettivi della società, in conformità alle linee guida sugli investimenti e sulle politiche

2.3.   Cambiamenti dei principi contabili

Tranne per i cambiamenti indicati in appresso, lo Strumento ha applicato i principi contabili indicati nella nota 2.4 a tutti i periodi presentati nel presente bilancio. Lo Strumento ha adottato i nuovi principi o le modifiche a principi indicati di seguito.

Principi adottati

Modifiche dello IAS 7 «Presentazione del bilancio» — Iniziativa di informativa;

Le modifiche introducono l’obbligo di comunicare informazioni che consentano agli utilizzatori dei bilanci di valutare le variazioni delle passività derivanti da attività di finanziamento, siano esse variazioni derivanti dai flussi finanziari o variazioni non in disponibilità liquide. Le modifiche si applicheranno agli esercizi aventi inizio dal 1o gennaio 2017 o da data successiva, ma sarà possibile adottarle prima.

Le ulteriori informazioni rilevanti per lo Strumento comprendono modifiche che derivano da quanto segue:

flussi finanziari, quali prelievi e rimborsi di prestiti; nonché

modifiche non monetarie, quali acquisizioni, dismissioni e differenze di cambio non realizzate.

La modifica allo IAS 7 è stata recepita dall’UE il 9 novembre 2017 e si applicherà agli esercizi aventi inizio dal 1o gennaio 2017 o in data successiva.

Principi emanati ma non ancora applicabili

I principi, le modifiche ai principi e le interpretazioni seguenti sono in vigore per esercizi finanziari annuali a partire dal 1o gennaio 2017. Lo Strumento non ha applicato i seguenti nuovi principi o le modifiche a principi indicati nella preparazione del bilancio.

Miglioramenti annuali, ciclo 2014-2016 — principi vari (modifiche agli IFRS 12)

Tale modifica chiarisce che l’obbligo di informazione dell’IFRS 12 è applicabile agli interessi in entità detenute per la vendita, a eccezione delle informazioni finanziarie riportate in sintesi. In precedenza, non era chiaro se tutti gli altri obblighi dell’IFRS 12 fossero applicabili a tali interessi.

L’adozione di tali modifiche non ha avuto impatto sui conti annuali dello Strumento.

È opportuno evidenziare che le modifiche suddette non sono state approvate dall’UE in base all’ultimo stato di accettazione da parte del gruppo consultivo per l’informazione finanziaria in Europa (EFRAG).

IFRS 9 Strumenti finanziari

Impatto stimato dell’adozione dell’IFRS 9 — Strumenti finanziari

L’ultima parte del Principio è stata emanata il 24 luglio 2014 e sostituisce i vigenti orientamenti dello IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione. L’IFRS 9 disciplina la classificazione, la misurazione e l’eliminazione contabile delle attività e passività finanziarie, introduce un nuovo modello per le perdite attese su crediti per la riduzione di valore delle attività finanziarie e introduce nuove regole per la contabilizzazione delle operazioni di copertura.

L’IFRS 9 è stato recepito dall’UE il 22 novembre 2016 e si applicherà agli esercizi aventi inizio dal 1o gennaio 2018 o in data successiva, ma sarà possibile adottarlo prima. Lo Strumento non ha adottato il Principio prima della data di applicazione. Lo Strumento ha valutato l’impatto stimato che l’applicazione iniziale dell’IFRS 9 avrà sulle risorse dei finanziatori nel bilancio.

(in migliaia di EUR)

Al 31 dicembre 2017

Rettifica stimata delle risorse dei finanziatori al

1o gennaio 2018

Rettifica stimata del saldo di apertura al 1o gennaio 2018

Impatto netto sulle risorse dei finanziatori

2 837 467

53 891

2 783 576

Tale impatto si basa sulle valutazioni condotte finora e riportate in sintesi in appresso. Gli impatti effettivi dell’adozione dell’IFRS 9 al 1o gennaio 2018 possono cambiare poiché:

la banca non ha completato l’attività di verifica e valutazione dei controlli attraverso i suoi nuovi sistemi informatici, e

le nuove politiche contabili sono soggette a modifiche fino alla presentazione, da parte dello Strumento, del suo primo bilancio che comprende la data di applicazione iniziale.

Classificazione e valutazione

L’IFRS 9 contiene un nuovo approccio in materia di classificazione e valutazione delle attività finanziarie che riflette il modello di business in cui sono gestite le attività e le caratteristiche dei relativi flussi finanziari.

L’IFRS 9 contiene tre principali categorie di classificazione delle attività finanziarie: valutate al costo ammortizzato («AC»), al fair value (valore equo) rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo («FVOCI») e al fair value (valore equo) rilevato nell’utile (perdita) di esercizio («FVTPL»). Il principio contabile elimina le attuali categorie dello IAS 39: posseduti fino a scadenza, finanziamenti e crediti e disponibili per la vendita.

Inoltre, ai sensi dell’IFRS 9, i derivati incorporati in contratti in cui il contratto primario è un’attività finanziaria rientrante nell’ambito di applicazione del principio non sono mai separati. Invece, lo strumento finanziario ibrido è valutato nella sua interezza ai fini della classificazione.

In base alla sua valutazione, lo Strumento non prevede che i nuovi orientamenti producano un impatto significativo sulla classificazione e sulla valutazione delle sue attività e passività finanziarie, tranne per quanto segue:

investimenti azionari: Lo strumento presenta due tipi di investimenti azionari: i) investimenti azionari diretti, e ii) fondi di venture capital. Al 31 dicembre 2017, lo Strumento aveva classificato gli investimenti azionari come disponibili per la vendita a un fair value (valore equo) di 497 milioni di EUR. Nell’ambito dell’IFRS 9, lo Strumento indicherà tali investimenti come valutati al fair value (valore equo) rilevato nell’utile (perdita) di esercizio («FVTPL»). La riserva per il valore equo sarà svincolata a fronte degli utili non distribuiti.

prestiti quasi azionari, una categoria di «debito» con rischi di tipo azionario. I flussi finanziari di tali tipi di prodotti presentano caratteristiche azionarie non correlate a un accordo di prestito di base. In base agli obblighi previsti dall’IFRS 9, i prestiti quasi azionari saranno obbligatoriamente riclassificati da prestiti e crediti ai sensi dello IAS 39 in utile (perdita) di esercizio («FVTPL») nell’ambito dell’IFRS 9. Al 31 dicembre 2017, il fair value (valore equo) dei prestiti quasi azionari è pari a 1,4 milioni di EUR. Tali rettifiche al valore equo netto ammontano a 0,4 milioni di EUR.

L’IFRS 9 mantiene sostanzialmente le vigenti disposizioni dello IAS 39 in materia di classificazione delle passività finanziarie e le passività finanziarie dello Strumento sono valutate come ammortizzate nell’ambito dello IAS 39 e anche dell’IFRS9.

Riduzione di valore

L’IFRS 9 sostituisce il «modello delle perdite subite» dello IAS 39 con il modello prospettico delle «perdite attese su crediti» («ECL»). Ciò richiederà l’esercizio di un notevole grado di giudizio per determinare, sulla base di ponderazioni probabilistiche, il modo in cui le variazioni dei fattori economici incidono sulle ECL.

In conformità all’IFRS, la BEI ha sviluppato un modello prospettico delle «perdite attese su crediti» («ECL») per i bilanci del gruppo IFRS della BEI, che è stato altresì applicato allo Strumento.

Il nuovo modello di riduzione di valore si applicherà alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato («AC»), nonché agli impegni fuori bilancio

Ai sensi dell’IFRS 9, il fondo a copertura perdite sarà misurato su una delle seguenti basi:

ECL a 12 mesi: si tratta di ECL derivanti da possibili eventi di inadempimento entro un periodo di 12 mesi dopo la data di riferimento del bilancio; nonché

ECL lungo tutta la vita del credito: si tratta di ECL derivanti da tutti i possibili eventi di inadempimento lungo tutta la vita attesa dello strumento finanziario.

Il principio IFRS 9 prevede un modello «a tre fasi» per la riduzione di valore, basato sulle variazioni della qualità del credito dalla valutazione iniziale. Gli strumenti finanziari sono classificati in fase 1, tranne per quegli strumenti per i quali si individui un aumento significativo del rischio di credito (SICR) dalla valutazione iniziale. Per determinare se vi sia un aumento significativo del rischio di credito dalla valutazione iniziale, la banca tiene conto di informazioni ragionevoli e dimostrabili, che siano pertinenti e disponibili senza dover sostenere costi o sforzi eccessivi. Esse comprendono informazioni e analisi sia quantitative, sia qualitative, basate sull’esperienza storica e sul credito dello Strumento, e che includano dati rivolti al futuro. In caso di aumento significativo del rischio di credito, lo strumento finanziario passa alla fase 2, tuttavia non si ritiene ancora che abbia subito una riduzione di valore. Se lo strumento finanziario ha subito una riduzione di valore, passa alla fase 3. La valutazione della fase di riduzione del credito da parte della banca si basa su un approccio sequenziale che poggia su informazioni sulle controparti o specifiche sullo strumento (evento di inadempimento interno, rischio elevato speciale, lista di controllo, deterioramento del rating, giorni di arretrato — oltre 30 giorni dopo la scadenza).

La misurazione di ECL lungo tutta la vita del credito si applica alle attività della fase 2 e della fase 3, mentre la misurazione di ECL a 12 mesi si applica alle attività della fase 1.

È previsto un aumento delle perdite con riduzione di valore e un aumento della volatilità delle attività nell’ambito del modello di riduzione di valore dell’IFRS 9. In base alla metodologia sopra descritta, relativa alla riduzione di valore, lo Strumento ha stimato che l’applicazione degli obblighi di riduzione di valore previsti dall’IFRS 9 al 1o gennaio 2018 conduca a ulteriori perdite per riduzione di valore, illustrate qui di seguito:

(in migliaia di EUR)

Riduzione di valore aggiuntiva stimata individuata all’1 gennaio 2018

Finanziamenti e crediti

49 709

Tesoreria

30

Prestiti non erogati

4 152

Perdite per riduzione di valore ulteriori lorde

53 891

Le attività di tesoreria comprendono titoli azionari di elevata qualità creditizia, pertanto lo Strumento ha deciso di utilizzare nella pratica l’IFRS 9 per gli strumenti finanziari dal rischio di credito basso.

Le perdite di credito attese sono state calcolate sulla base delle seguenti variabili:

probabilità di inadempimento (PD)

perdita in caso di inadempimento (LGD)

esposizione all’inadempimento (EAD).

La probabilità di inadempimento rappresenta la probabilità che una controparte sia inadempiente in relazione a un suo obbligo finanziario, nel corso dei successivi 12 mesi o nel corso del ciclo di vita dell’obbligo creditizio. La probabilità di inadempimento è stimata a una determinata data, calcolata sulla base di modelli di rating statistici, e valutata con strumenti di rating elaborati su misura per le diverse categorie di controparti ed esposizioni.

I rating sono input primari nella determinazione della struttura della scadenza della PD rispetto alle esposizioni. Vengono raccolte informazioni relative all’esecuzione e all’inadempimento sulle relative esposizioni al rischio di credito. I dati raccolti sono poi segmentati per tipo di settore e di regione. Settori e regioni diversi che reagiscono in modo omogeneo ai cicli creditizi vengono analizzati insieme.

La BEI utilizza modelli statistici per l’analisi dei dati raccolti e l’elaborazione di stime sulla probabilità di inadempimento lungo tutto il ciclo di vita restante delle esposizioni e su come si preveda che esse cambino con il passare del tempo. Tale analisi comprende l’individuazione e la taratura dei rapporti fra le variazioni degli indici di insolvenza e i cambiamenti dei fattori macroeconomici. La crescita del prodotto interno lordo (PIL) è individuata come fattore macroeconomico pertinente. In base alle proiezioni di tale variabile, vengono generati tre scenari macroeconomici, poi tradotti in cicli creditizi e infine nel dato della probabilità di inadempimento.

La perdita in caso di inadempimento rappresenta l’aspettativa dell’entità di una perdita in seguito a un’esposizione oggetto di inadempimento. La perdita in caso di inadempimento corrisponde alla seguente definizione di tasso di recupero (ad esempio «1-LGD»): il tasso di recupero per ciascun contratto in stato di inadempimento è il rapporto fra i flussi finanziari attualizzati incassati dopo la data dell’inadempimento e il capitale in sospeso alla data dell’inadempimento. La perdita in caso di inadempimento varia per tipo di controparte, tipo e anzianità della richiesta e disponibilità di garanzie o altre forme di sostegno del credito. I tassi di recupero sono definiti sulla base di tre principali categorie di mutuatari: stati sovrani non UE e istituzioni pubbliche, istituti finanziari e società.

L’esposizione all’inadempimento rappresenta l’esposizione attesa in caso di inadempimento e si basa sull’esposizione in corso alla controparte e sulle modifiche potenziali dell’importo in corso previsto dal contratto, compreso l’ammortamento. L’EAD di un’attività finanziaria rappresenta il suo valore contabile lordo, le esposizioni a bilancio sottoscritte in sospeso. Per gli impegni legati ai prestiti e le garanzie finanziarie, l’EAD comprende l’importo utilizzato, nonché gli importi futuri potenziali che potrebbero essere utilizzati nell’ambito del contratto.

Lo Strumento ha stimato che al 1o gennaio 2018 l’applicazione degli obblighi in caso di inadempimento previsti dall’IFRS 9 potrebbe comportare un aumento pari a 53,9 milioni di EUR relativamente all’inadempimento previsto dallo IAS 39.

La tabella seguente riporta informazioni sull’esposizione al credito stimata e sulle ECL per prestiti e anticipi a istituti di credito e clienti e prestiti non erogati: Per una panoramica del rischio di credito su disponibilità liquide e mezzi equivalenti e sulle attività finanziarie possedute sino alla scadenza, cfr. nota 3.2.

(in migliaia di EUR)

Importo erogato

Importo non erogato

Riduzione di valore stimata Fondo a copertura delle perdite

Riduzione di valore

Fase 1:

1 265 945

823 023

21 727

No

Fase 2:

375 716

20 615

32 134

No

Fase 3:

138 319

113 255

Totale

1 779 980

843 638

167 116

 

Informative

L’IFRS 9 imporrà nuovi e più ampi obblighi di informativa, in particolare sul rischio di credito e sulle perdite attese su crediti. La valutazione preliminare ha previsto un’analisi per individuare le lacune di dati in rapporto ai processi attuali. Lo Strumento ha previsto di introdurre le modifiche al sistema e ai controlli che ritiene necessarie per rilevare i dati richiesti.

Transizione

I cambiamenti dei principi contabili risultanti dall’adozione dell’IFRS 9 si applicano in genere retroattivamente, tranne nei casi qui di seguito descritti:

Lo Strumento si avvale dell’esenzione che gli consente di non riportare nuovamente le informazioni comparative per periodi precedenti relativamente ai cambiamenti di classificazione e valutazione (compresa la riduzione di valore). Le differenze nei valori contabili delle attività finanziarie e delle passività finanziarie risultanti dall’adozione dell’IFRS 9 vengono in genere riconosciute nelle risorse dei finanziatori al 1o gennaio 2018.

Le seguenti valutazioni devono essere condotte sulla base dei fatti e delle circostanze esistenti alla data dell’applicazione iniziale:

determinazione del modello aziendale nell’ambito del quale una determinata attività finanziaria è detenuta;

designazione e revoca di precedenti designazioni di talune attività finanziarie e passività finanziarie valutati al fair value (valore equo) rilevato nell’utile (perdita) di esercizio («FVTPL»).

IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti

L’IFRS 15 istituisce un quadro esaustivo per determinare se, in che misura e quando vadano rilevati i ricavi. Esso sostituisce gli orientamenti esistenti in materia di rilevazione dei ricavi, compresi lo IAS 18 Ricavi, lo IAS 11 Lavori su ordinazione e l’IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela.

Il principio di base dell’IFRS 15 consiste nel fatto che un’entità dovrebbe riconoscere i ricavi al fine di rappresentare il trasferimento ai clienti dei beni o dei servizi promessi attraverso un importo che rifletta il corrispettivo a cui la stessa entità pensa di avere diritto in cambio di detti beni o servizi. Nello specifico, il principio introduce un approccio a cinque fasi al riconoscimento dei proventi:

individuazione del contratto con il cliente;

individuazione degli obblighi di esecuzione previsti dal contratto;

determinazione del prezzo della transazione;

assegnazione del prezzo della transazione agli obblighi di esecuzione previsti dal contratto;

riconoscimento del valore quando (o se) l’entità soddisfa l’obbligo di esecuzione.

Nell’ambito dell’IFRS 15, un’entità riconosce un ricavo nel momento in cui (o perché) viene soddisfatto un obbligo di esecuzione, ovvero quando il «controllo» dei beni o dei servizi alla base dello specifico obbligo di esecuzione viene trasferito al cliente.

Ulteriori informazioni sono richieste quando l’IFRS 15 diviene efficace.

Il principio fornisce una serie di possibili metodi di transizione, che comprendono i) un approccio interamente retroattivo, ii) un approccio retroattivo modificato con espedienti pratici facoltativi, e iii) un metodo a effetti cumulativi senza la necessità di riportare le informazioni comparative.

In questa fase, lo Strumento finalizza la valutazione degli effetti dell’applicazione del nuovo principio sul bilancio. La natura delle tre tipologie di ricavi seguenti è stata oggetto di ulteriore analisi in merito alla possibilità che il nuovo principio si applichi anche ad essi:

Ricavi da interessi e assimilati

Ricavi da commissioni e compensi

Risultato finanziario netto

L’analisi dello Strumento ha indicato che solo i ricavi da commissioni e compensi rientrano nel campo di applicazione dell’IFRS 15.

In merito ai ricavi da commissioni e compensi, lo Strumento sta attualmente conducendo una valutazione per tipologia di commissioni. La valutazione preliminare si basa sul fatto che la commissione che costituisce parte integrante del calcolo del tasso di interesse effettivo è considerata al di fuori del campo di applicazione dell’IFRS 15 (e rientra invece nel campo di applicazione dell’IFRS 9). Per i tipi di commissioni che rientrano nell’ambito di applicazione dell’IFRS 15, lo Strumento valuta il modello di riconoscimento del ricavo di ciascun tipo in base all’approccio a cinque fasi dell’IFRS 15 e lo confronta con il tipo di ricavo esistente.

L’IFRS 15 è stato recepito dall’UE il 22 settembre 2016 e si applicherà agli esercizi aventi inizio dal 1o gennaio 2018 o in data successiva.

Lo Strumento intende adottare il principio utilizzando l’approccio retroattivo modificato. Ciò significa che l’impatto cumulativo dell’adozione verrà riconosciuto negli utili non distribuiti dal 1o gennaio 2018 e che i dati comparativi non verranno riportati.

In base alla valutazione dettagliata dell’impatto risultante dall’applicazione dell’IFRS 15 da parte dello Strumento, non si prevede che il nuovo principio avrà un impatto significativo sul bilancio dello Strumento.

IFRS 16 Leasing

L’IFRS 16 è stato pubblicato a gennaio 2016 e sostituisce gli attuali orientamenti dello IAS 17. La conseguenza dell’introduzione di tale principio sarà che quasi tutti i contratti di leasing verranno riconosciuti a bilancio, in quanto viene eliminata la distinzione fra leasing operativi e leasing finanziari. Con il nuovo principio, vengono riconosciute un’attività (il diritto a utilizzare l’oggetto dato in leasing) e una passività finanziaria consistente nel pagamento dei canoni. Le uniche eccezioni sono rappresentate da contratti di leasing a breve termine e di basso valore. Gli adempimenti contabili per i locatori non subiranno cambiamenti significativi.

L’IFRS 16 è stato recepito dall’UE il 31 ottobre 2017 e si applicherà agli esercizi aventi inizio dal 1o gennaio 2019 o in data successiva, ma sarà possibile adottarlo prima qualora venga applicato l’IFRS 15.

Lo Strumento prevede che tale cambiamento non abbia alcun effetto materiale sul suo bilancio.

IFRIC 22 Transazioni in valuta estera e anticipi

L’interpretazione si applica nei casi in cui un’entità paghi o riceva anticipi per contratti in valuta estera. Tiene conto di come stabilire la data della transazione quando si applica il principio delle transazioni in valuta estera IAS 21 e fornisce orientamenti per determinare se la data della transazione corrisponda alla data in cui l’attività, la spesa o il ricavo sono stati inizialmente riconosciuti, ovvero alla data antecedente alla quale sia stato pagato o ricevuto l’anticipo che ha portato al riconoscimento, a un pagamento anticipato o a un risconto passivo.

L’interpretazione non è ancora stata adottata dall’UE. Secondo l’ultima consultazione del gruppo consultivo per l’informazione finanziaria in Europa (EFRAG), l’accettazione non è prevista entro la fine dell’anno.

Lo Strumento non intende adottare questa interpretazione prima dei termini e non prevede che essa avrà un impatto rilevante sul proprio bilancio.

2.4.   Sintesi dei principali principi contabili

Il prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria presenta le attività e le passività in ordine decrescente di liquidità e non distingue tra voci correnti e non correnti.

2.4.1.   Conversione di valuta estera

Per la presentazione del bilancio lo Strumento utilizza l’euro, che è anche la valuta funzionale. Se non diversamente indicato, le informazioni finanziarie espresse in euro sono state arrotondate al migliaio più prossimo.

Le operazioni espresse in valuta estera sono convertite al tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.

Le attività e le passività monetarie denominate in valuta diversa dall’euro sono convertite in euro al tasso di cambio in vigore alla data del prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria. I profitti o le perdite derivanti da tale conversione sono registrati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo.

Le voci non monetarie misurate in termini di costo storico in una valuta estera sono convertite utilizzando i tassi di cambio alle date delle operazioni iniziali. Le voci non monetarie misurate al valore equo in una valuta estera sono convertite utilizzando i tassi di cambio vigenti alla data in cui è stato determinato il valore equo.

Le differenze di cambio risultanti dal regolamento delle operazioni a tassi diversi da quelli vigenti alla data dell’operazione, così come le differenze di cambio non realizzate relative ad attività e passività in valuta estera non regolate, sono registrate nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo.

Gli elementi del prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo sono convertiti in euro sulla base dei tassi di cambio in vigore alla data dell’operazione.

2.4.2.   Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Per lo Strumento rientrano tra le disponibilità liquide e mezzi equivalenti i conti correnti, i depositi a breve termine e le carte commerciali aventi una scadenza originaria pari o inferiore a tre mesi.

2.4.3.   Attività finanziarie diverse dai derivati

Le attività finanziarie vengono contabilizzate in base alla data del regolamento.

— Il fair value (valore equo) degli strumenti finanziari

Il fair value (valore equo) è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione sul mercato principale o, in sua assenza, sul mercato più vantaggioso a cui lo Strumento ha accesso in quella data.

Se applicabile, la BEI misura, per conto dello Strumento, il fair value (valore equo) dello strumento finanziario utilizzando il prezzo quotato per esso in un mercato attivo. Si considera attivo un mercato in cui le operazioni relative all’attività o alla passività si verificano con una frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa.

Qualora il valore equo delle attività e delle passività finanziarie iscritte in bilancio non possa essere desunto dai mercati attivi, esso viene determinato avvalendosi di una serie di tecniche di valutazione che prevede, tra l’altro, l’uso di modelli matematici. Gli input di tali modelli provengono, ove possibile, da mercati osservabili; in caso contrario, la determinazione del fair value (valore equo) richiede un certo grado di giudizio. La tecnica di valutazione scelta ingloba tutti i fattori che le controparti prenderebbero in considerazione nella fissazione del prezzo dell’operazione.

La BEI misura il fair value (valore equo) utilizzando la seguente gerarchia del fair value (valore equo), che riflette la rilevanza degli input utilizzati nell’effettuare le valutazioni:

livello 1: input che sono i prezzi di mercato quotati non aggiustati sui mercati attivi di strumenti identici a cui lo Strumento ha accesso;

livello 2: input diversi dai prezzi di mercato quotati inclusi nel livello 1 che sono osservabili direttamente (ossia sotto forma di prezzi) o indirettamente (ossia derivati dai prezzi). Rientrano in questa categoria gli strumenti valutati utilizzando prezzi di mercato quotati sui mercati attivi di strumenti identici, prezzi di mercato quotati di strumenti identici o simili su mercati considerati come meno attivi o altre tecniche di valutazione in cui tutti gli input significativi sono direttamente o indirettamente osservabili dai dati di mercato;

livello 3: input che non sono osservabili. Rientrano in questa categoria tutti gli strumenti per i quali la tecnica di valutazione comprende input che non sono basati su dati osservabili e in cui gli input non osservabili hanno un effetto significativo sulla valutazione dello strumento. Questa categoria comprende strumenti che sono valutati in base ai prezzi di mercato quotati di strumenti simili che richiedono importanti aggiustamenti o ipotesi non osservabili per riflettere le differenze tra gli strumenti.

Lo Strumento riconosce i trasferimenti tra livelli della gerarchia del fair value (valore equo) a partire dalla fine del periodo di riferimento durante il quale è intervenuto il cambiamento.

— Attività finanziarie possedute sino alla scadenza

Le attività finanziarie possedute sino alla scadenza comprendono le obbligazioni quotate acquisite con l’intenzione di detenerle sino alla scadenza e le carte commerciali con scadenze originarie superiori ai tre mesi.

Tali obbligazioni e carte commerciali sono inizialmente iscritte al fair value (valore equo) con l’aggiunta di eventuali costi di transazione direttamente attribuibili. La differenza fra il valore di ingresso e il valore di rimborso viene ammortizzata in base al metodo dell’interesse effettivo per la vita residua dello strumento.

Alla data del prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria lo Strumento valuta se sussistano elementi oggettivi che indichino una riduzione di valore di un’attività finanziaria o di un gruppo di attività finanziarie. Si ritiene che un’attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbiano subito una riduzione di valore solo ed esclusivamente quando vi siano prove oggettive di riduzione di valore derivante da uno o più eventi successivi alla rilevazione iniziale delle attività («evento di perdita» subito) e detto evento di perdita (o evento) abbia un impatto sui futuri flussi finanziari stimati dell’attività finanziaria in questione, o del gruppo di attività finanziarie, che è possibile calcolare con ragionevole approssimazione. La perdita per riduzione di valore è rilevata nel prospetto dell’utile (perdita) di esercizio e il suo importo è misurato come la differenza tra il valore contabile e il valore corrente dei flussi finanziari stimati futuri attualizzati in base al tasso di interesse effettivo originario dello strumento.

— Prestiti

I prestiti concessi dallo Strumento figurano tra le attività dello Strumento al momento dell’erogazione degli anticipi ai mutuatari. Essi sono inizialmente riportati al valore di costo (importi netti versati), che corrisponde al valore equo dei mezzi liquidi corrisposti per erogare il prestito, compresi eventuali costi di transazione, e successivamente sono misurati al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell’interesse effettivo previa detrazione di eventuali accantonamenti per riduzione di valore o inesigibilità.

— Attività finanziarie disponibili per la vendita

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono quelle designate come tali o che non possono essere classificate né tra gli investimenti valutati al valore equo rilevato nel conto del risultato economico, né tra quelli detenuti fino a scadenza né come prestiti e crediti. Esse includono gli investimenti azionari diretti e gli investimenti in fondi di venture capital e sono inizialmente rilevate al fair value (valore equo) maggiorato dei costi di transazione.

Dopo la misurazione iniziale, le attività finanziarie disponibili per la vendita sono successivamente contabilizzate al loro valore equo. Per la valutazione al valore equo degli investimenti azionari, che non può basarsi sui mercati attivi, si considerino i seguenti elementi:

a.   Fondi di venture capital

Il fair value (valore equo) di ciascun fondo di venture capital si basa sull’ultimo valore dell’attivo netto (NET Asset Value — NAV) disponibile dichiarato dal fondo, se calcolato in base a linee guida di valutazione internazionali riconosciute conformi agli IFRS [ad esempio le linee guida internazionali per la valutazione del private equity e del venture capital (IPEV Guidelines), pubblicate dalla European Venture Capital Association]. Lo Strumento può tuttavia decidere di adeguare il NAV dichiarato dal fondo in considerazione di elementi che possono influire sulla valutazione.

b.   Investimenti azionari diretti

Il valore equo dell’investimento si basa sull’ultima serie di rendiconti finanziari disponibili, riutilizzando eventualmente lo stesso modello utilizzato all’atto dell’acquisizione della partecipazione.

I profitti e le perdite non realizzati sugli investimenti azionari diretti e sul venture capital vengono riportati come risorse dei finanziatori fino a quando tali investimenti siano venduti, riscossi o ceduti oppure fino a quando ne viene accertata la riduzione di valore. Qualora si accerti che un investimento disponibile per la vendita ha subito una riduzione di valore, i profitti e le perdite non realizzati cumulati, precedentemente contabilizzati nel capitale proprio, vengono trasferiti nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo.

Per gli investimenti non quotati, il fair value (valore equo) è stabilito applicando tecniche di valutazione riconosciute (ad esempio, il metodo dell’attivo netto rettificato, il metodo dei flussi finanziari attualizzati o una combinazione di metodi). Questi investimenti sono contabilizzati al valore di costo ove non sia possibile effettuare una valutazione affidabile del valore equo. Va notato che nei primi due anni gli investimenti sono rilevati al costo.

Le partecipazioni acquisite dallo strumento rappresentano di norma investimenti in capitale azionario privato o fondi di venture capital. In base alla pratica in vigore nel settore, tali investimenti vengono solitamente sottoscritti da una serie di investitori, nessuno dei quali si trova nella posizione di influenzare singolarmente le operazioni quotidiane e l’attività di investimento del fondo. Di conseguenza, la partecipazione di un investitore agli organi di direzione di un fondo non gli conferisce alcun diritto relativamente alla gestione quotidiana del fondo stesso. Inoltre, i singoli investitori di un fondo di investimento privato o di un fondo di venture capital non determinano le strategie del fondo, quali le politiche di distribuzione dei dividenti o relative alle altre distribuzioni. Solitamente, tali decisioni vengono assunte da chi si occupa della gestione del fondo sulla base dell’accordo tra gli azionisti che disciplina i diritti e gli obblighi dei gestori e degli azionisti del fondo. L’accordo tra gli azionisti impedisce inoltre di norma ai singoli investitori di concludere individualmente transazioni di importi significativi con il fondo, effettuare scambi nell’ambito del personale di direzione ovvero ottenere accesso privilegiato a informazioni tecniche essenziali. Gli investimenti dello Strumento vengono effettuati nel rispetto delle suddette prassi in uso nel settore, il che assicura che lo Strumento non eserciti alcuna forma di controllo o influenza notevole ai sensi dell’IFRS 10 e dello IAS 28 su tali investimenti, compresi gli investimenti nei quali lo Strumento detiene oltre il 20 % dei diritti di voto.

— Garanzie

I contratti di garanzia finanziaria sono contratti che impongono allo Strumento di effettuare pagamenti stabiliti per rimborsare al detentore una perdita subita a causa del mancato pagamento da parte di un determinato debitore alla data prevista conformemente ai termini dello strumento di debito.

In base alle norme in vigore, tali garanzie non rientrano nella definizione di contratto assicurativo (IFRS 4 Contratti assicurativi) e sono contabilizzate, secondo quanto previsto dallo IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione, o come «derivati» o come «garanzie finanziarie» a seconda delle loro caratteristiche definite dallo IAS 39.

I principi contabili per i derivati sono illustrati alla nota 2.4.5.

Alla rilevazione iniziale le garanzie finanziarie sono rilevate al fair value (valore equo) corrispondente al valore attuale netto dell’afflusso di premi previsto e della perdita attesa iniziale. Tale calcolo viene eseguito alla data iniziale di ciascuna operazione ed è rilevato nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria come «garanzie finanziarie» in «altre attività» e «altre passività».

Dopo la rilevazione iniziale le passività dello Strumento relative a tali garanzie sono misurate al valore più elevato fra i due importi seguenti:

l’importo rilevato inizialmente meno, ove applicabile, l’ammortamento complessivo rilevato in conformità allo IAS 18 Ricavi e

la miglior stima delle spese necessarie per onorare ogni obbligazione finanziaria presente risultante dalla garanzia, conformemente allo IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali.

La migliore stima delle spese è determinata conformemente allo IAS 37. Gli accantonamenti per garanzie finanziarie corrispondono al costo di regolamento dell’obbligazione, che è la perdita attesa, stimata sulla base di tutti i fattori e di tutte le informazioni pertinenti disponibili alla data del prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria.

Se un’operazione di garanzia finanziaria valutata conformemente allo IAS 39 è eliminata contabilmente e trattata conformemente allo IAS 37, il relativo valore, precedentemente registrato in «Altre passività» viene trasferito agli «Accantonamenti per garanzie emesse» del prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria.

Gli accantonamenti per garanzie finanziarie (misurati secondo lo IAS 37) sono rilevati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo in «Variazione degli accantonamenti per garanzie emesse, al netto degli storni».

Il premio ricevuto è registrato nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo in «Ricavi da commissioni e compensi» sulla base di un piano di ammortamento conformemente allo IAS 18 lungo la vita della garanzia finanziaria.

Inoltre, all’atto della sottoscrizione del contratto di garanzia esso viene registrato come passività potenziale per lo Strumento, mentre nel momento in cui la garanzia viene attivata è registrato come un impegno per lo Strumento.

2.4.4.   Riduzione di valore delle attività finanziarie

Alla data del prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria lo Strumento valuta se sussistano elementi oggettivi che indichino una riduzione di valore di un’attività finanziaria. Si ritiene che un’attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbiano subito una riduzione di valore solo ed esclusivamente quando vi siano prove oggettive di riduzione di valore derivante da uno o più eventi successivi alla rilevazione iniziale delle attività («evento di perdita» subito) e detto evento di perdita abbia un impatto sui futuri flussi finanziari stimati dell’attività finanziaria in questione, o del gruppo di attività finanziarie, che è possibile calcolare con ragionevole approssimazione. Tra gli elementi che dimostrano la riduzione di valore possono figurare indicazioni che il mutuatario, o un gruppo di mutuatari, è alle prese con notevoli difficoltà finanziarie, insolvenza o morosità nei pagamenti di interessi o di capitale; la probabilità di fallimento o di altri tipi di riorganizzazione finanziaria, o elementi osservabili che indichino il sussistere di una diminuzione quantificabile dei flussi finanziari stimati futuri, quali variazioni degli arretrati o parametri economici correlati a inadempienze.

Per i prestiti in essere alla fine dell’esercizio finanziario e rilevati al costo ammortizzato è registrata una riduzione di valore quando vi sono elementi oggettivi che indichino il rischio di non recupero (totale o parziale) dei relativi importi conformemente alle clausole contrattuali originali, oppure di valori equivalenti. In presenza di elementi oggettivi che dimostrino l’avvenuta perdita per riduzione di valore, l’importo della perdita viene misurato come la differenza tra il valore contabile delle attività e il valore attuale dei flussi finanziari stimati futuri. Il valore contabile dell’attività viene ridotto mediante l’uso di un fondo di riserva, mentre l’importo della perdita è rilevato nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo. Gli interessi attivi continuano a maturare sul valore contabile ridotto, in base al tasso di interesse effettivo dell’attività. I prestiti e il relativo fondo di riserva sono cancellati contabilmente, quando non vi sono prospettive realistiche di recupero. Se, in un esercizio successivo, l’entità della perdita per riduzione di valore stimata aumenta o diminuisce a seguito di un evento successivo alla registrazione della riduzione di valore, la perdita per riduzione di valore precedentemente rilevata è aumentata o ridotta mediante un adeguamento del fondo di riserva.

Lo strumento effettua le valutazioni del rischio di credito per ciascuna singola operazione e non tiene conto della riduzione di valore collettiva.

Per le attività finanziarie disponibili per la vendita, alla data del prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria lo Strumento valuta se sussistano elementi obiettivi che indichino una riduzione di valore dell’investimento. Tra gli elementi oggettivi rientra una riduzione significativa o protratta del valore equo dell’investimento al di sotto del suo costo. In presenza di elementi che confermano la riduzione di valore, la perdita cumulativa [misurata come la differenza tra il costo di acquisto e il fair value (valore equo) attuale, detratte eventuali perdite per riduzioni di valore sullo stesso investimento precedentemente registrate nel prospetto dell’utile (perdita) di esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo] viene cancellata dalle risorse dei finanziatori e rilevata nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo. Le perdite per riduzione di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita non sono stornate nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo; gli aumenti del loro fair value (valore equo) dopo la riduzione di valore sono rilevati direttamente nelle risorse dei finanziatori.

La gestione dei rischi della BEI verifica almeno una volta l’anno la riduzione di valore delle attività finanziarie. Gli eventuali adeguamenti che ne derivano comprendono lo smontamento (unwinding) dell’attualizzazione nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo lungo la vita dell’attività ed eventuali adeguamenti necessari in esito alla rivalutazione della riduzione di valore iniziale.

2.4.5.   Strumenti finanziari derivati

Tra i derivati rientrano gli swap su valute incrociate (cross currency swap), gli swap su tassi di interesse a valute incrociate (cross currency interest rate swap), gli swap su valute a breve termine («FX swap») e gli swap su tassi di interesse.

Nel normale corso della sua attività lo Strumento può stipulare contratti swap a copertura di specifiche operazioni di prestito o contratti forward su valute a copertura delle sue posizioni in valuta, denominati in valute attivamente scambiate diverse dall’euro, così da compensare eventuali profitti o perdite causati da oscillazioni dei tassi di cambio.

Lo Strumento non utilizza nessuna delle possibilità di copertura di cui allo IAS 39. Tutti i derivati sono valutati al fair value (valore equo) rilevato nell’utile (perdita) di esercizio e indicati come strumenti finanziari derivati. Tale valore equo deriva principalmente da modelli di flussi di cassa attualizzati, da modelli di valutazione del prezzo delle opzioni e da quotazioni di terzi.

I derivati sono contabilizzati al valore equo e registrati come attività quando il loro valore equo è positivo e tra le passività quando è negativo. Eventuali modifiche del fair value (valore equo) degli strumenti finanziari derivati figurano nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo in «Variazione del fair value (valore equo) degli strumenti finanziari derivati».

I derivati vengono inizialmente rilevati alla data di negoziazione.

2.4.6.   Contributi

I contributi degli Stati membri sono rilevati come crediti nel prospetto dalla situazione patrimoniale-finanziaria alla data della decisione del Consiglio che stabilisce il contributo finanziario che gli Stati membri sono tenuti a versare allo strumento.

I contributi degli Stati membri soddisfano i seguenti requisiti e sono pertanto classificati come capitale proprio:

come definito nell’accordo relativo ai contributi, essi conferiscono agli Stati membri il diritto di decidere in merito all’utilizzazione dell’attivo netto dello strumento per gli investimenti nel caso della liquidazione di quest’ultimo;

essi rientrano nella classe di strumenti subordinata a tutte le altre classi di strumenti;

tutti gli strumenti finanziari rientranti nella classe di strumenti subordinata a tutte le altre classi di strumenti presentano caratteristiche identiche;

tali strumenti non presentano alcuna caratteristica che imponga di classificarli come passività e

i flussi finanziari totali attesi attribuibili allo strumento lungo la sua vita si basano sostanzialmente sul risultato economico, sulla variazione dell’attivo netto rilevato o la variazione del valore equo dell’attivo netto rilevato e non rilevato dello strumento per gli investimenti lungo la vita dello strumento di cui trattasi.

2.4.7.   Interessi attivi sui prestiti

Gli interessi sui prestiti generati dallo Strumento sono rilevati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo («Interessi e proventi assimilati») e nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria («Finanziamenti e crediti») conformemente alla contabilità per competenza utilizzando il tasso di interesse effettivo, ossia il tasso che attualizza esattamente le entrate o uscite di cassa future stimate per tutta la durata attesa del prestito, eguagliando il valore contabile netto del medesimo. Quando il valore registrato di un prestito è stato ridotto a causa di una riduzione di valore, gli interessi attivi continuano a essere registrati applicando il tasso di interesse effettivo originario al nuovo valore contabile.

Le commissioni di impegno sono riportate e riconosciute come entrate utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo sul periodo che va dall’erogazione al rimborso del prestito considerato, e sono presentate nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo in «Interessi e proventi assimilati».

2.4.8.   Abbuoni di interessi e assistenza tecnica

Nell’ambito delle sue attività, lo strumento per gli investimenti gestisce gli abbuoni di interessi e l`assistenza tecnica per conto degli Stati membri.

La parte dei contributi degli Stati membri destinata al pagamento degli abbuoni di interessi e all’assistenza tecnica non viene contabilizzata fra le risorse dei finanziatori dello Strumento, bensì classificata come importi dovuti a terzi. Lo strumento effettua l`erogazione ai beneficiari finali e poi riduce gli importi dovuti a terzi.

I contributi destinati a finanziare abbuoni d’interesse e l’assistenza tecnica che non sono interamente concessi vengono riclassificati come contributi allo Strumento.

2.4.9.   Interessi attivi su disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Gli interessi attivi su disponibilità liquide e mezzi equivalenti sono rilevati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo dello Strumento secondo la contabilità per competenza.

2.4.10.   Compensi, commissioni e dividendi

I compensi percepiti per servizi prestati per un dato periodo di tempo sono rilevati come ricavi via via che i servizi vengono prestati, mentre i compensi percepiti per la realizzazione di un’azione importante sono rilevati come ricavi al completamento di tale azione. Tali compensi sono presentati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo in «Ricavi da commissioni e compensi».

I dividendi relativi alle attività finanziarie disponibili per la vendita sono rilevati all’atto del ricevimento e presentati nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo in «Utili netti realizzati su attività finanziarie disponibili per la vendita».

2.5.   Fiscalità

In virtù del protocollo sui privilegi e sulle immunità dell’Unione europea, allegato al trattato sull’Unione europea e al trattato sul funzionamento dell’Unione europea, le risorse, le entrate e altri beni delle istituzioni dell’Unione beneficiano di un’esenzione da tutte le imposte dirette.

3.   Gestione dei rischi

La presente nota contiene informazioni sull’esposizione dello Strumento ai rischi creditizi e finanziari e sulla gestione di tali rischi, in particolare per quanto concerne i rischi principali legati all’utilizzo che lo Strumento fa di strumenti finanziari. Tali rischi comprendono:

rischio di credito — rischio di perdita risultante dall’inadempimento del cliente o della controparte, legata all’esposizione creditizia in ogni sua forma, compreso il rischio di regolamento;

rischio di liquidità: rischio che un’entità non sia in grado di finanziare gli aumenti delle attività e di onorare le obbligazioni quando giungono a scadenza senza incorrere in perdite inaccettabili;

rischio di mercato: rischio che le variazioni dei prezzi e dei tassi di mercato, quali tassi di interesse, prezzi dei titoli azionari e tassi di cambio, influenzino i profitti di un’entità o il valore degli strumenti finanziari detenuti.

3.1.   Organizzazione della gestione dei rischi

La BEI, in qualità di gestore dello Strumento, adegua costantemente la propria gestione dei rischi.

La gestione dei rischi della BEI provvede a individuare, valutare, controllare e segnalare in modo indipendente i rischi ai quali lo Strumento è esposto. In un contesto che rispetta il principio di separazione delle funzioni, la gestione dei rischi (Risk Management, RM) è indipendente dai front office. A livello della BEI, il direttore generale della gestione rischi riferisce, relativamente alle questioni legate ai rischi, al vicepresidente incaricato della gestione dei rischi. Il vicepresidente designato è responsabile di supervisionare l’attività di segnalazione dei rischi al comitato di gestione e al Consiglio di amministrazione della Banca europea degli investimenti.

3.2.   Rischio di credito

Il rischio di credito è costituito dalle possibili perdite che risultano dall’inadempimento del cliente o della controparte, dovuto all’esposizione creditizia in ogni sua forma, compreso il rischio di regolamento;

3.2.1.   Politica in materia di rischio di credito

Nel condurre l’analisi creditizia sulle controparti del prestito, la BEI valuta il rischio di credito e le perdite previste con l’obiettivo di quantificare il rischio e attribuirgli un valore. La BEI ha messo a punto una metodologia di rating interna (Internal Rating Methodology, IRM) per determinare il rating interno delle sue principali controparti che beneficiano di prestiti o garanzie. Tale metodologia si basa su una serie di schede di valutazione specifiche per ciascuna tipologia di controparte definita (ad esempio, aziende, banche, enti pubblici ecc.). Tenendo conto sia delle migliori pratiche bancarie sia dei principi definiti nell’ambito dell’accordo internazionale di Basilea sui capitali (Basilea II), tutte le controparti rilevanti per il profilo creditizio di una specifica operazioni vengono classificate in categorie di rating interne utilizzando l’IRM per la specifica tipologia di controparte. A ciascuna controparte viene assegnato un rating interno che riflette la sua probabilità di inadempimento in valuta estera in esito ad un’analisi approfondita del profilo di rischio finanziario e commerciale della controparte e del contesto di rischio-paese in cui opera.

La valutazione creditizia in caso di finanziamento di progetto e di altre operazione strutturate di ricorso limitato utilizza strumenti di valutazione del rischio creditizio specifici del settore, prevalentemente basati sulla disponibilità di flussi finanziari e sulla capacità di far fronte al servizio del debito. Tali strumenti comprendono un’analisi del quadro contrattuale dei progetti, l’analisi della controparte e simulazioni dei flussi finanziari. Come per le società e gli enti finanziari, a ciascun progetto viene attribuito un rating di rischio interno.

Tutti i rating interni formano oggetto di monitoraggio per tutta la durata del prestito e vengono periodicamente aggiornati.

Tutte le operazioni non sovrane (o non garantite come sovrane o assimilate a queste) sono soggette a limiti specifici per quanto riguarda il livello dell’operazione e le dimensioni della controparte. I limiti relativi alle controparti sono fissati al livello dell’esposizione consolidata del gruppo, se del caso. Di norma essi riflettono, ad esempio, l’entità dei fondi propri delle controparti.

Per attenuare il rischio di credito, la BEI utilizza, se opportuno e caso per caso, diversi supporti di credito, ovvero:

titoli azionari della controparte o di progetto (ad esempio, pegno su azioni; pegno su attività; cessione di diritti; pegno sui conti); e/o

garanzie, solitamente fornite dal promotore del progetto finanziato (ad esempio, garanzie di completamento, garanzie di prima richiesta) o garanzie bancarie.

Lo strumento non fa uso di derivati per attenuare il rischio di credito.

3.2.2.   Esposizione massima al rischio d credito senza tener conto di garanzie reali o altri strumenti di supporto del credito

La tabella seguente riporta i valori relativi all’esposizione massima al rischio di credito per gli elementi del prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria, compresi i derivati. L’esposizione massima è indicata al lordo prima degli effetti di attenuazione mediante garanzie reali.

Esposizione massima (in migliaia di EUR)

31.12.2017

31.12.2016

ATTIVITÀ

 

 

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

549 101

360 817

Crediti verso finanziatori

150 000

86 395

Attività finanziarie possedute sino alla scadenza

144 382

169 398

Strumenti finanziari derivati

12 521

6 920

Finanziamenti e crediti

1 666 725

1 729 380

Altre attività

4 385

345

Totale delle attività

2 527 114

2 353 255

CONTI FUORI BILANCIO

 

 

Passività potenziali

 

 

Garanzie non chieste

74 569

35 337

Impegni

 

 

Prestiti non erogati

869 983

901 899

Garanzie chieste

7 682

8 627

Totale fuori bilancio

952 234

945 863

Totale esposizione creditizia

3 479 348

3 299 118

3.2.3.   Rischio di credito su finanziamenti e crediti

3.2.3.1.   Misurazione del rischio di credito su finanziamenti e crediti

Ogni prestito o garanzia concessi dallo Strumento beneficia di una valutazione completa del rischio e di una quantificazione delle stime delle perdite attese, espresse attraverso un sistema di classificazione dei prestiti (Loan Grading — LG). Le operazioni nel quadro della dotazione di finanza d’impatto (Impact Financing Envelope — IFE) (cfr. la nota 23), ad eccezione dei prestiti intermediati, non sono soggette alle linee guida sulle politiche in materia di rischio di credito e rientrano in una procedura diversa. Le classi LG sono stabilite sulla base di criteri universalmente accettati, basati su parametri quali la qualità del mutuatario, la scadenza del prestito, le garanzie fornite a copertura e, se del caso, il garante.

Il sistema di classificazione dei crediti LG comprende le metodologie, i processi, le banche dati e i sistemi informatici a sostegno della valutazione del rischio di credito insito nelle operazioni di prestito e della quantificazione delle perdite stimate attese. Riassume un’ampia gamma di informazioni allo scopo di consentire una classificazione relativa dei rischi di credito dei prestiti. Il sistema LG riflette il valore attuale del livello stimato di «perdite attese», che esprime la probabilità di inadempimento dei principali obbligati, l’esposizione al rischio e la gravità della perdita in caso di inadempimento. La classificazione assolve alle seguenti funzioni:

consente di effettuare una valutazione più precisa e quantitativa dei rischi associati ai prestiti;

facilita la ripartizione delle attività di controllo;

offre in ogni momento un quadro aggiornato sulla qualità del portafoglio prestiti;

è uno degli input per le decisioni in materia di determinazione del prezzo del rischio basato della perdita attesa.

I seguenti fattori contribuiscono alla definizione della classificazione LG:

i)

l’affidabilità creditizia del mutuatario: la gestione dei rischi provvede a un esame indipendente della situazione del mutuatario e ne valuta l’affidabilità creditizia sulla base di metodologie interne e dati esterni. In linea con l’approccio avanzato di Basilea II, la Banca ha sviluppato una metodologia di rating interna (internal rating methodology, IRM) per determinare i rating interni di mutuatari e garanti. Tale metodologia si basa su una serie di schede di valutazione specifiche per ciascuna tipologia di controparte definita.

ii)

la correlazione di default: permette di quantificare la probabilità che mutuatario e garante incontrino difficoltà finanziarie simultaneamente. Più stretta è la correlazione tra le probabilità di insolvenza del mutuatario e del garante, minore è il valore della garanzia e dunque più bassa è la classe LG.

iii)

il valore degli strumenti di garanzia reale e personale: tale valore viene valutato sulla base della combinazione fra l’affidabilità creditizia dell’emittente e il tipo di strumento utilizzato;

iv)

il quadro contrattuale: un quadro contrattuale solido contribuisce alla qualità del prestito e ne migliora la classificazione interna;

v)

la durata finanziaria del prestito: a parità di ogni altra condizione, maggiore è la durata finanziaria del prestito, più elevato è il rischio di incorrere in difficoltà nel servizio del prestito.

La perdita attesa di un prestito è calcolata combinando i cinque elementi sopra descritti. A seconda del livello di perdita attesa, un prestito è classificato in base a una delle categorie LG seguenti:

A

Prestiti di qualità eccellente: tale categoria è suddivisa in tre sottocategorie. Nella A sono classificati tutti i rischi sovrani nell’UE, vale a dire i prestiti concessi ad uno Stato membro, ovvero garantiti interamente, esplicitamente e incondizionatamente da uno Stato membro, per i quali non sono previste difficoltà di rimborso e ai quali è attribuita una perdita attesa dello 0 %. La categoria A+ fa riferimento a prestiti concessi a enti diversi dagli Stati membri (o garantiti da tali enti) che non presentano prospettive di deterioramento per la loro intera durata. La categoria A- comprende operazioni di prestito per le quali si può dubitare che venga mantenuto il loro stato attuale (ad esempio, a causa della loro lunga durata o dell’elevata volatilità del prezzo futuro di una garanzia per altri versi eccellente), per i quali tuttavia la possibilità di un tale deterioramento appare ridotta.

B

Prestiti di elevata qualità: tali prestiti costituiscono una categoria di attività in cui la Banca ha fiducia, anche se non si possono escludere rischi di un deterioramento minimo in futuro. Le categorie B+ e B- vengono impiegate per indicare la relativa probabilità che si verifichi un tale deterioramento.

C

Prestiti di buona qualità: un esempio di tali prestiti sono i prestiti non garantiti a banche o grandi imprese conosciute per la loro solidità, rimborsabili integralmente alla scadenza dopo sette anni o in rate a decorrere dall’erogazione per una durata equivalente.

D

categoria che costituisce il confine tra prestiti «di qualità accettabile» e prestiti che presentano problemi. Tale spartiacque nella classificazione dei prestiti viene definito più precisamente dalle sottoclassificazioni D+ e D-, pertanto i prestiti classificati alla sottocategoria D- richiedono un monitoraggio rafforzato.

E

In questa categoria rientrano i prestiti con un profilo di rischio maggiore rispetto a quanto generalmente accettato. Essa comprende altresì prestiti che hanno presentato gravi problemi nel corso della loro durata e per i quali non si può pertanto escludere l’ipotesi di una perdita. Per tale ragione, tali prestiti sono soggetti a un attento e scrupoloso monitoraggio. Le sottocategorie E+ ed E- consentono di differenziare l’intensità di questo particolare processo di monitoraggio. Le operazioni di categoria E- presentano una situazione per la quale vi è la forte possibilità che sia impossibile mantenere il servizio del debito previsto e che sia pertanto richiesta una qualche forma di ristrutturazione del debito, con una conseguente probabile riduzione di valore.

F

I prestiti della categoria F presentano livelli di rischio inaccettabili. Si verificano prestiti di categoria F- solo a seguito di transazioni in essere per le quali si verificano, successivamente alla firma del contratto, circostanze avverse impreviste, eccezionali e gravi. Tutte le operazioni per le quali si verifica una perdita di capitale per lo Strumento sono classificate in categoria F e formano oggetto di un accantonamento specifico.

Generalmente, i prestiti classificati internamente in categoria D- o in categorie inferiori sono inseriti in un’apposita lista di controllo. Tuttavia, se un prestito è stato inizialmente classificato con un profilo di rischio pari a D- o inferiore, verrà inserito nella lista di controllo solo in seguito a un evento creditizio rilevante tale da comportare un ulteriore deterioramento della sua classificazione LG.

La tabella di cui alla sezione 3.2.3.3 offre un’analisi della qualità creditizia del portafoglio crediti dello Strumento sulla base delle varie classi LG descritte in precedenza.

3.2.3.2.   Analisi dell’esposizione al rischio di credito legato alla concessione di prestiti

La tabella seguente riporta l’esposizione massima al rischio di credito sui prestiti sottoscritti ed erogati per tipo di mutuatario e tenendo conto delle garanzie fornite dai garanti.

(in migliaia di EUR)

Al 31.12.2017

Garantiti

Altri strumenti di supporto del credito

Non garantiti

Totale

% del totale

Banche

46 860

11 651

919 216

977 727

59 %

Grandi imprese

145 914

59 462

285 492

490 868

29 %

Enti pubblici

30 882

30 882

2 %

Stati

3 218

164 030

167 248

10 %

Totale erogato

223 656

74 331

1 368 738

1 666 725

100 %

Sottoscritti e non erogati

89 597

780 385

869 983

 


(in migliaia di EUR)

Al 31.12.2016

Garantiti

Altri strumenti di supporto del credito

Non garantiti

Totale

% del totale

Banche

22 691

34 597

933 609

990 897

57 %

Grandi imprese

110 849

97 213

320 406

528 468

31 %

Enti pubblici

38 330

38 330

2 %

Stati

3 764

167 921

171 685

10 %

Totale erogato

171 870

135 574

1 421 936

1 729 380

100 %

Sottoscritti e non erogati

94 976

806 923

901 899

 

La direzione «Gestione e ristrutturazione delle operazioni» è incaricata di monitorare i mutuatari e garanti, e di effettuare controlli finanziari e contrattuali connessi ai progetti. Pertanto, l’affidabilità creditizia dei prestiti concessi dallo Strumento, dei mutuatari e dei garanti è oggetto di un monitoraggio continuo, almeno una volta all’anno, o ad una frequenza maggiore secondo le esigenze e in funzione di eventi creditizi. In particolare, la direzione «Gestione e ristrutturazione delle operazioni» verifica il rispetto delle obbligazioni contrattuali e, in caso di deterioramento del rating e/o di non rispetto del contratto, vengono adottate azioni correttive. Se del caso sono attuate misure di attenuazione del rischio, conformemente alle linee guida sul rischio di credito. Inoltre, in caso di rinnovo delle garanzie bancarie ricevute per i prestiti concessi, la BEI si assicura della loro sostituzione o adotta tempestivamente le misure del caso.

3.2.3.3.   Analisi della qualità del credito dei prestiti per categoria di mutuatario

Le seguenti tabelle riportano l’analisi della qualità del credito del portafoglio prestiti dello Strumento al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016 in funzione della classificazione dei prestiti, sulla base delle esposizioni sottoscritte (prestiti erogati e non erogati):

(in migliaia di EUR)

Al 31.12.2017

Qualità eccellente

Qualità standard

Rischio minimo accettabile

Alto rischio

Nessuna classificazione

Totale

% del totale

Da A a B-

C

D+

D- e inferiore

Mutuatario

Banche

208 601

187 225

189 727

870 912

1 456 465

58 %

Grandi imprese

114 769

8 018

3 288

533 382

1 428

660 885

26 %

Enti pubblici

30 882

30 882

1 %

Stati

13 861

374 614

388 476

15 %

Totale

323 370

195 243

237 758

1 778 908

1 428

2 536 708

100 %


(in migliaia di EUR)

Al 31.12.2016

Qualità eccellente

Qualità standard

Rischio minimo accettabile

Alto rischio

Nessuna classificazione

Totale

% del totale

Da A a B-

C

D+

D- e inferiore

Mutuatario

Banche

94 081

53 970

315 524

1 038 705

126 951

1 629 231

62 %

Grandi imprese

125 810

19 389

393 877

152 355

691 431

26 %

Enti pubblici

38 330

38 330

1 %

Stati

18 131

254 156

272 287

11 %

Totale

219 891

53 970

391 374

1 686 738

279 306

2 631 279

100 %

3.2.3.4.   Concentrazione dei rischi di finanziamenti e crediti

3.2.3.4.1.    Analisi geografica

Il portafoglio prestiti dello Strumento può essere analizzato per regione geografica in base al paese del mutuatario (in migliaia di EUR):

Paese del mutuatario

31.12.2017

31.12.2016

Kenya

331 891

341 805

Nigeria

230 042

241 547

Uganda

169 869

175 424

Tanzania

116 093

115 239

Giamaica

85 728

90 237

Burundi

74 703

87 373

Mauritania

64 007

85 008

Repubblica democratica del Congo

62 439

47 122

Repubblica dominicana

61 326

81 230

Etiopia

51 719

59 837

Ghana

49 895

45 715

Togo

45 574

64 605

Ruanda

38 555

29 918

Maurizio

26 598

31 518

Barbados

25 124

6 809

Camerun

25 012

41 255

Malawi

22 800

11 493

Nuova Caledonia

21 670

2 191

Capo Verde

20 487

23 029

Mozambico

19 212

22 389

Polinesia francese

17 235

21 387

Isole Cayman

14 958

11 221

Angola

14 850

19

Senegal

13 881

18 544

Zambia

10 910

11 079

Botswana

7 618

7 889

Burkina Faso

6 041

4 480

Haiti

6 006

6 879

Niger

5 631

523

Mali

5 612

6 159

Samoa

5 100

6 356

Seychelles

5 036

2 058

Vanuatu

2 162

2 470

Namibia

1 971

Congo

1 730

3 460

Liberia

1 553

1 759

Palau

1 384

1 929

Micronesia

868

1 088

Regionale-ACP

751

15 640

Sud Africa

653

1 336

Tonga

31

46

Trinidad e Tobago

528

Santa Lucia

392

Bahamas

392

Sint Maarten

2

Totale

1 666 725

1 729 380

3.2.3.4.2.    Analisi settoriale

La seguente tabella riporta l’analisi del portafoglio prestiti dello Strumento per settore di attività del mutuatario. Le operazioni che comportano un’erogazione a un intermediario finanziario prima che al beneficiario finale sono registrate fra i prestiti globali (in migliaia di EUR):

Settore di attività del mutuatario

31.12.2017

31.12.2016

Terziario e attività affini

991 282

1 027 202

Elettricità, carbone e settori affini

290 364

283 489

Sviluppo urbano, ristrutturazione e trasporti

194 101

205 152

Materiali di base e attività minerarie

59 462

82 242

Strade e autostrade

40 960

48 600

Aeroporti e sistemi di gestione del traffico aereo

30 882

38 330

Telecomunicazioni

20 310

1 981

Catena alimentare

15 586

14 257

Petrolio, gas e prodotti petroliferi

12 466

8 384

Recupero dei rifiuti

8 018

7 988

Trattamento dei materiali, edilizia

2 194

8 691

Infrastrutture sociali, istruzione e salute

1 100

2 280

Beni di consumo

784

Totale

1 666 725

1 729 380

3.2.3.5.   Arretrati su prestiti e riduzioni di valore

L’individuazione, il monitoraggio e la segnalazione di arretrati su prestiti vengono effettuati secondo le procedure riportate nelle Finance Monitoring Guidelines and Procedures (linee guida e procedure per il monitoraggio finanziario). Tali procedure sono conformi alle migliori prassi bancarie e sono applicate a tutti i prestiti gestiti dalla BEI.

Il processo di monitoraggio è strutturato in modo da permettere di i) individuare gli arretrati potenziali e segnalarli ai servizi competenti il prima possibile; ii) portare immediatamente i casi critici all’attenzione del livello operativo e decisionale adeguato; iii) fornire alla direzione della BEI e agli Stati membri relazioni periodiche sul quadro complessivo degli arretrati e sulle misure di recupero già adottate o da adottare.

Gli arretrati e le riduzioni di valore dei prestiti possono essere analizzati come segue (in migliaia di EUR):

 

 

Finanziamenti e crediti

Finanziamenti e crediti

Note

31.12.2017

31.12.2016

Valore contabile

 

1 666 725

1 729 380

Soggetti a riduzione di valore singola

 

 

 

Importo lordo

 

136 827

119 381

Fondo per la riduzione di valore

7

- 106 203

- 117 640

Valore contabile — soggetti a riduzione di valore singola

 

30 624

1 741

Soggetti a riduzione di valore collettiva

 

 

 

Importo lordo

 

Fondo per la riduzione di valore

 

Valore contabile — soggetti a riduzione di valore collettiva

 

Scaduti ma che non hanno subito una riduzione di valore

 

 

 

Ripartizione scaduti

 

 

 

0-30 giorni

 

1 227

1 620

30-60 giorni

 

77

30

60-90 giorni

 

31

90-180 giorni

 

18

oltre 180 giorni

 

1

1

Valore contabile — scaduti ma che non hanno subito una riduzione di valore

 

1 354

1 651

Valore contabile — né scaduti né soggetti a riduzione di valore

 

1 634 747

1 725 988

Totale valore contabile finanziamenti e crediti

 

1 666 725

1 729 380

3.2.3.6.   Rinegoziazione del prestito e tolleranza

Lo Strumento ritiene che i prestiti siano soggetti a tolleranza se, in risposta a evoluzioni negative della situazione finanziaria del mutuatario, lo Strumento rinegozia i termini originali dell’accordo contrattuale, con un’incidenza diretta sui flussi finanziari futuri dello strumento finanziario, il che può comportare una perdita per lo Strumento. Tuttavia, l’impatto finanziario delle ristrutturazioni è di norma limitato eventualmente alle perdite per riduzione di valore, dato che lo Strumento applica di norma la neutralità finanziaria, che si riflette nelle condizioni di prezzo rinegoziate delle operazioni ristrutturate.

Nel corso normale dell’attività, la classificazione dei prestiti in questione si sarebbe deteriorata e il prestito sarebbe stato incluso nella lista di controllo prima della rinegoziazione. Lo Strumento continuerà a seguire da vicino tali prestiti una volta rinegoziati. Se i termini di pagamento rinegoziati non consentono di recuperare il valore contabile originale dell’attività, si riterrà che questa ha subito una riduzione di valore. Le perdite per riduzione di valore corrispondenti sono calcolate sulla base delle previsioni dei flussi finanziari attualizzati al tasso di interesse effettivo originario. A cadenze regolari viene valutata la necessità della riduzione di valore per tutti i prestiti la cui classificazione si è deteriorata a E-; tutti i prestiti della categoria F richiedono una riduzione di valore. Se la classificazione di un prestito migliora in misura sufficiente, il prestito è cancellato dalla lista di controllo in linea con le procedure dello Strumento.

Tra le misure di tolleranza e le relative prassi adottate nel periodo di riferimento dal gruppo incaricato della ristrutturazione in seno allo Strumento rientrano la proroga della scadenza, la dilazione con riferimento al solo capitale, la dilazione con riferimento a capitale e interessi e la capitalizzazione degli arretrati. Dette misure di tolleranza non comportano l’eliminazione contabile dell’operazione sottostante.

Le esposizioni soggette a variazioni dei termini contrattuali che non incidono sui flussi finanziari futuri, quali garanzie reali o altri meccanismi di garanzia o la rinuncia a diritti contrattuali oggetto di patto, non sono considerate soggette a misure di tolleranza e pertanto tali eventi non sono considerati di per sé un indice sufficiente di riduzione di valore.

Le operazioni soggette a misure di tolleranza sono segnalate come tali nella successiva tabella:

(in migliaia di EUR)

 

31.12.2017

31.12.2016

Numero di operazioni soggette a pratiche di tolleranza

27

22

Valore contabile

136 973

171 135

di cui, soggette a riduzione di valore

112 423

124 250

Riduzione di valore riconosciuta

107 256

113 052

Interessi attivi su operazioni oggetto di misure di tolleranza

8 418

19 877

Esposizioni cancellate (a seguito di risoluzione/vendita dell’operazione)

9 395

31 298


(in migliaia di EUR)

 

Misure di tolleranza

31.12.2016

Proroga delle scadenze

Dilazione del solo capitale

Dilazione del capitale e degli interessi

Altro

Rimborso contrattuale e risoluzione (17)

31.12.2017

Banche

37 276

2 886

5 490

-15 305

30 347

Grandi imprese

133 859

10 062

2 803

3 013

-43 111

106 626

Totale

171 135

10 062

5 689

8 503

-58 416

136 973

3.2.4.   Rischio di credito su disponibilità liquide e mezzi equivalenti

I fondi disponibili sono investiti in base al programma degli obblighi contrattuali di erogazione dello Strumento. Al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016 gli investimenti consistevano in depositi bancari, certificati di deposito e carte commerciali.

I soggetti autorizzati hanno un rating analogo ai rating a breve e lungo termine richiesti per gli investimenti di tesoreria della BEI stessa. In caso di rating diversi assegnati da più di un’agenzia di rating creditizio, si applica il rating più basso. Il limite massimo autorizzato per ciascuna banca autorizzata è attualmente fissato a 50 000 000 di EUR (cinquanta milioni di EUR). Un’eccezione a questa regola è stato concessa a Société Générale, presso la quale lo Strumento detiene i conti correnti operativi. Il limite di credito a breve termine per Société Générale al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016 ammontava a 110 000 000 EUR (centodieci milioni di EUR). Il limite più elevato si applica alla somma del contante detenuto sui conti correnti operativi e degli strumenti emessi da questa controparte e detenuti nel portafoglio di tesoreria.

Tutti gli investimenti sono stati effettuati con entità autorizzate per una durata massima di tre mesi dalla data valore. Al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016 tutti i depositi a termine, le carte commerciali e il denaro contante detenuti dal portafoglio di tesoreria dello Strumento avevano un rating minimo di P-1 (equivalente Moody’s) al giorno del regolamento.

La tabella seguente mostra la situazione delle disponibilità liquide ed equivalenti, compresi gli interessi maturati (in migliaia di EUR):

Rating minimo a breve termine

Rating minimo a lungo termine

31.12.2017

31.12.2016

(Moody’s)

(Moody’s)

P-1

Aaa

49 616

9 %

37 949

10 %

P-1

Aa2

0 %

46 963

13 %

P-1

Aa3

89 971

16 %

40 436

11 %

P-1

A1

143 080

26 %

100 012

28 %

P-1

A2

266 434

49 %

135 457

38 %

Totale

549 101

100 %

360 817

100 %

3.2.5.   Rischio di credito sui derivati

3.2.5.1.   Politica in materia di rischio di credito sui derivati

Il rischio di credito relativamente ai derivati è rappresentato dalla perdita in cui una determinata parte potrebbe incorrere se la controparte dell’operazione si rivelasse incapace di far fronte ai propri obblighi contrattuali. Il rischio di credito associato ai derivati varia in base a una serie di fattori (quali i tassi di interesse e di cambio) e corrisponde in genere solo a una parte limitata del loro valore nozionale.

Nel corso normale della sua attività, lo Strumento per gli investimenti può stipulare contratti di swap a copertura di specifiche operazioni di prestito o contratti forward su valute a copertura delle proprie posizioni in divisa, denominati in valute attivamente scambiate diverse dall’euro. Tutti i contratti di swap vengono eseguiti dalla Banca europea per gli investimenti con una controparte esterna. Gli swap sono disciplinati dagli stessi accordi quadro per gli swap (Master Swap Agreements) e allegati sul sostegno del credito (Credit Support Annexes) sottoscritti dalla BEI con le sue controparti esterne.

3.2.5.2.   Misurazione del rischio di credito sui derivati

Tutti gli swap eseguiti dalla Banca europea per gli investimenti correlati allo Strumento vengono gestiti nell’ambito dello stesso quadro contrattuale e delle metodologie applicate ai derivati negoziati dalla Banca europea per gli investimenti per i propri scopi. In particolare, l’ammissibilità delle controparti di un contratto swap viene stabilita dalla Banca europea per gli investimenti sulla base delle stesse condizioni di ammissibilità adottate per i suoi contratti swap generali.

La BEI misura l’esposizione al rischio di credito connessa alle operazioni in swap e derivati servendosi per le sue attività di segnalazione e monitoraggio dei limiti dei metodi dell’esposizione di mercato netta (NET Market Exposure, NME) e dell’esposizione potenziale futura (Potential Future Exposure, PFE). I parametri NME e PFE comprendono i derivati connessi allo Strumento di investimento.

La seguente tabella mostra le scadenze degli swap su tassi di interesse a valute incrociate, suddivisi per importo nozionale e fair value (valore equo):

(in migliaia di EUR)

Contratti swap al 31.12.2017

inferiori a

1 anno

5 anni

superiori a

Totale 2017

1 anno

fino a 5 anni

fino a 10 anni

fino a 10 anni

Importo nozionale

8 098

8 098

Valore equo (ovvero valore attualizzato netto)

- 955

- 955


(in migliaia di EUR)

Contratti swap al 31.12.2016

inferiori a

1 anno

5 anni

superiori a

Totale 2016

1 anno

fino a 5 anni

fino a 10 anni

fino a 10 anni

Importo nozionale

7 430

7 430

Valore equo (ovvero valore attualizzato netto)

-3 051

-3 051

Lo Strumento conclude swap su valute a breve termine (FX swap) a copertura del rischio di valuta sulle erogazioni di prestiti in valute diverse dall’euro. Gli FX swap hanno una scadenza massima di tre mesi e vengono regolarmente rinnovati. Al 31 dicembre 2017 l’importo nozionale degli FX swap ammontava a 1 500 milioni di EUR, a fronte di 1 611 milioni di EUR al 31 dicembre 2016. Al 31 dicembre 2017 il fair value (valore equo) degli FX swap era pari a 12,0 milioni di EUR, a fronte di -15,3 milioni di EUR al 31 dicembre 2016.

Lo Strumento sottoscrive swap su tassi di interesse a copertura del rischio di tasso di interesse sui prestiti erogati. Al 31 dicembre 2017, si registrano due swap su tassi di interesse in essere di importo nozionale pari a 31,7 milioni di EUR (2016: 41,2 milioni di EUR) e fair value (valore equo) pari a 0,3 milioni di EUR (2016: 0,1 milioni di EUR).

3.2.6.   Rischio di credito sulle attività finanziarie possedute sino alla scadenza

La tabella seguente illustra la situazione del portafoglio delle attività finanziarie possedute sino alla scadenza costituito integralmente da buoni e obbligazioni del Tesoro emessi o garantiti dall’Italia, dal Portogallo e dalla Spagna con scadenza residua inferiore a tre mesi. Gli Stati membri dell’UE, le loro agenzie, le banche e le entità non bancarie sono emittenti ammissibili. Il limite massimo autorizzato per ciascun emittente autorizzato è attualmente fissato a 50 000 000 EUR (cinquanta milioni di EUR). Anche gli investimenti in titoli a medio e lungo termine potrebbero essere ammissibili conformemente alle linee guida in materia di investimento e in funzione dei requisiti di liquidità:

Rating minimo a breve termine

Rating minimo a lungo termine

31.12.2017

31.12.2016

(Moody’s)

(Moody’s)

P-1

Aa2

0 %

18 012

10 %

P-1

A1

0 %

30 002

18 %

P-2

Senza rating

0 %

20 025

12 %

P-2

Baa2

94 353

65 %

0 %

NP

Ba1

50 029

35 %

50 005

30 %

Senza rating

Baa2

0 %

51 354

30 %

Totale

144 382

100 %

169 398

100 %

3.3.   Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità si riferisce alla capacità di un’entità di finanziare gli aumenti delle attività e di onorare le obbligazioni quando giungono a scadenza senza incorrere in perdite inaccettabili. Esso si suddivide in rischio di provvista di liquidità (funding liquidity risk) e rischio di liquidità del mercato (market liquidity risk). Il rischio di provvista di liquidità è il rischio che un’entità non sia in grado di far fronte in maniera efficiente al fabbisogno atteso e imprevisto di flussi finanziari attuali e futuri, senza ripercussioni sulle proprie operazioni quotidiane o sulla propria situazione finanziaria. Il rischio di liquidità del mercato è il rischio che un’entità abbia difficoltà a compensare o eliminare una posizione al prezzo di mercato a causa dello spessore inadeguato del mercato o del verificarsi di perturbazioni del mercato.

3.3.1.   Gestione del rischio di liquidità

Lo Strumento è finanziato prevalentemente con i contributi annui degli Stati membri, nonché dalle entrate derivanti dalle operazioni effettuate dallo Strumento stesso. Lo Strumento gestisce il rischio di provvista di liquidità principalmente programmando il proprio fabbisogno netto di liquidità e i necessari contributi annui degli Stati membri.

Per calcolare i contributi annui degli Stati membri, si analizza e si controlla per tutto l’anno la struttura degli esborsi del portafoglio attuale e previsto. Circostanze speciali, quali rimborsi anticipati, cessioni di azioni o casi di inadempimento vengono presi in considerazione per correggere il fabbisogno annuale di liquidità.

Per ridurre ulteriormente il rischio di liquidità, lo Strumento mantiene una riserva di liquidità sufficiente a coprire puntualmente in ogni momento le uscite di cassa previste, come comunicato periodicamente dal dipartimento prestiti della BEI. I fondi sono investiti nel mercato monetario e dei titoli sotto forma di depositi interbancari e di altri strumenti finanziari a breve termine, tenendo conto degli obblighi di erogazione dello Strumento. Le attività liquide dello Strumento sono gestite dal dipartimento di tesoreria della Banca con l’obiettivo di mantenere una liquidità sufficiente a consentire allo Strumento di onorare le proprie obbligazioni.

Conformemente al principio di separazione delle funzioni tra front office e back office, le operazioni di regolamento connesse all’investimento di tali attività rientrano fra le responsabilità del Dipartimento per la pianificazione e il regolamento delle operazioni della BEI. Inoltre, l’autorizzazione delle controparti e i limiti agli investimenti di tesoreria, nonché il relativo monitoraggio, rientrano fra le responsabilità della Direzione per la gestione dei rischi della BEI.

3.3.2.   Misurazione del rischio di liquidità

Le tabelle di questa sezione illustrano le passività finanziarie dello Strumento per scadenza sulla base del periodo rimanente tra la data di riferimento del bilancio e la data di scadenza prevista dal contratto (sulla base dei flussi finanziari non attualizzati).

In termini di passività finanziarie non derivate, lo Strumento detiene impegni in forma di porzioni non erogate di credito ai sensi di contratti di prestito sottoscritti, porzioni non erogate ai sensi di accordi di sottoscrizione di capitale o di investimento sottoscritti, garanzie sui prestiti concesse, abbuoni di interesse e AT impegnati.

I prestiti concessi dallo Strumento prevedono un termine di erogazione, ma in realtà vengono erogati in date e per importi che dipendono dai progressi registrati dai relativi progetti di investimento. Inoltre i prestiti dello Strumento costituiscono operazioni effettuate in un contesto operativo piuttosto instabile, per cui il relativo calendario di erogazione è caratterizzato da un elevato grado di incertezza.

Gli investimenti di capitale vanno effettuati quando e non appena i gestori del fondo azionario emettono richieste di capitali valide sulla base dell’andamento delle attività di investimento. Il periodo di prelievo dura solitamente tre anni, con frequenti proroghe di uno e due anni. Alcuni impegni di erogazione oltrepassano di norma la fine del periodo di prelievo e permangono fino alle cessione completa degli investimenti sottostanti del fondo; quest’ultimo può mancare a volte della liquidità necessaria per onorare le obbligazioni di pagamento risultanti da commissioni o altre spese.

Le garanzie non sono soggette a specifici impegni di erogazione a meno che esse non siano richieste. L’importo delle garanzie in essere viene ridotto in base al calendario di rimborso dei prestiti garantiti.

I deflussi di liquidità relativi agli abbuoni di interesse avvengono per i prestiti agevolati finanziati dalle risorse proprie della BEI. Di conseguenza, i deflussi comunicati rappresentano unicamente gli impegni correlati a tali prestiti, e non l’importo totale degli abbuoni di interesse impegnati non erogati. Analogamente a quanto avviene per i prestiti, il calendario della loro erogazione è incerto.

Il «Deflusso nominale lordo» per gli impegni relativi all’AT nella tabella sul «Profilo di scadenza delle passività finanziarie non derivate» si riferisce alla porzione totale non erogata dei contratti di AT sottoscritti. Il calendario di erogazione è caratterizzato da un elevato grado di incertezza. I deflussi inseriti nello scaglione «3 mesi o inferiore» rappresentano l’importo delle fatture in essere ricevute entro la data di riferimento del bilancio.

Gli impegni per le passività finanziarie non derivate per i quali non vi è una scadenza contrattuale definita sono classificati sotto «Scadenza indeterminata». Gli impegni per i quali vi è una domanda di erogazione registrata alla data di riferimento del bilancio sono classificati nello scaglione di tempo pertinente.

Per quanto riguarda le passività finanziarie derivate, il profilo di scadenza rappresenta i flussi finanziari lordi non attualizzati dei contratti swap, tra cui swap su valute incrociate (CCS),swap su tassi di interesse a valute incrociate (CCIRS), swap su valute a breve termine e swap su tassi di interesse.

Profilo di scadenza delle passività finanziarie non derivate

3 mesi o inferiore

3 mesi — 1 anno

1 anno — 5 anni

Più di 5 anni

Scadenza indeterminata

Deflusso nominale lordo

In migliaia di EUR al 31.12.2017

Deflussi per prestiti impegnati ma non erogati

5 543

864 440

869 983

Deflussi per sottoscrizioni di fondi di investimento e azioni impegnate

5 039

316 656

321 695

Altro (garanzie sottoscritte non emesse, garanzie emesse)

82 251

82 251

Deflussi per abbuoni di interesse impegnati

1 245

286 066

287 311

Deflussi per AT impegnata

1 931

24 720

26 651

Totale

13 758

1 574 133

1 587 891


Profilo di scadenza delle passività finanziarie non derivate

3 mesi o inferiore

3 mesi — 1 anno

1 anno — 5 anni

Più di 5 anni

Scadenza indeterminata

Deflusso nominale lordo

In migliaia di EUR al 31.12.2016

Deflussi per prestiti impegnati ma non erogati

82 405

819 494

901 899

Deflussi per sottoscrizioni di fondi di investimento e azioni impegnate

4 592

239 458

244 050

Altro (garanzie sottoscritte non emesse, garanzie emesse)

43 964

43 964

Deflussi per abbuoni di interesse impegnati

275 917

275 917

Deflussi per AT impegnata

2 671

24 807

27 478

Totale

89 668

1 403 640

1 493 308


Profilo di scadenza delle passività finanziarie derivate

3 mesi o inferiore

3 mesi — 1 anno

1 anno — 5 anni

Più di 5 anni

Afflusso/deflusso nominale lordo

In migliaia di EUR al 31.12.2017

CCS e CCIRS — Afflussi

7

3 144

5 122

8 273

CCS e CCIRS — Deflussi

-4 051

-5 959

-10 010

Swap su valute a breve termine — Afflussi

1 500 000

1 500 000

Swap su valute a breve termine — Deflussi

-1 493 987

-1 493 987

Swap su tassi di interesse — Afflussi

355

1 102

4 138

625

6 219

Swap su tassi di interesse — Deflussi

-1 502

-3 782

- 556

-5 840

Totale

6 375

-1 307

- 482

69

4 655


Profilo di scadenza delle passività finanziarie derivate

3 mesi o inferiore

3 mesi — 1 anno

1 anno — 5 anni

Più di 5 anni

Afflusso/deflusso nominale lordo

In migliaia di EUR al 31.12.2016

CCS e CCIRS — Afflussi

3

2 409

5 222

7 634

CCS e CCIRS — Deflussi

-3 688

-7 377

-11 065

Swap su valute a breve termine — Afflussi

1 611 000

1 611 000

Swap su valute a breve termine — Deflussi

-1 636 001

-1 636 001

Swap su tassi di interesse — Afflussi

411

1 234

5 529

1 550

8 724

Swap su tassi di interesse — Deflussi

-1 962

-5 316

-1 329

-8 607

Totale

-24 587

-2 007

-1 942

221

-28 315

3.3.3.   Attività e passività finanziarie a lungo termine

La seguente tabella riporta i valori contabili delle attività e passività finanziarie non derivate che si prevede di recuperare o regolare dopo più di 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio.

(in migliaia di EUR)

 

31.12.2017

31.12.2016

Attività finanziarie:

 

 

Finanziamenti e crediti

1 608 488

1 692 867

Attività finanziarie disponibili per la vendita

497 539

516 884

Altre attività

318

141

Totale

2 106 345

2 209 892

Passività finanziarie:

 

 

Accantonamenti per garanzie emesse

549

497

Debiti nei confronti di terzi

109 004

69 960

Totale

109 553

70 457

3.4.   Rischio di mercato

Il rischio di mercato è il rischio che le variazioni dei prezzi e dei tassi di mercato, quali tassi di interesse, prezzi dei titoli azionari e tassi di cambio, influenzino i profitti di un’entità o il valore degli strumenti finanziari detenuti.

3.4.1.   Rischio di tasso di interesse

Il rischio di tasso di interesse è dovuto alla volatilità del valore economico delle posizioni fruttifere di interessi, ovvero dei profitti che da esse derivano, a causa dell’andamento negativo dei tassi di interesse.

Lo Strumento non è direttamente esposto alle fluttuazioni del suo valore economico o alle asimmetrie di prezzo tra i diversi elementi delle attività, delle passività e degli strumenti di copertura, in quanto i) non ha oneri finanziari diretti o passività fruttifere di interessi e ii) accetta l’incidenza delle fluttuazioni dei tassi di interesse sulle entrate provenienti dai suoi investimenti.

Lo Strumento misura la sensibilità del proprio portafoglio di prestiti e degli swap di micro copertura (micro hedging swap) alle fluttuazioni del tasso di interesse mediante il calcolo del valore del punto base (Basis Point Value — BPV).

Il BPV misura il risultato finale, positivo o negativo, nel valore netto del portafoglio come effetto dell’aumento di un punto base (0,01 %) del tasso di interesse in determinati scaglioni di tempo: «mercato monetario — fino a un anno», «molto breve — da 2 a 3 anni», «breve — da 4 a 6 anni», «medio — da 7 a 11 anni», «lungo — da 12 a 20 anni» o «molto lungo — oltre 21 anni».

Per stabilire il valore attuale netto dei flussi finanziari dei prestiti denominati in EUR, lo Strumento utilizza la curva di base dei finanziamenti in EUR della BEI (curva degli swap in EUR adeguata con il differenziale di finanziamento globale della BEI). La curva dei finanziamenti in USD della BEI è utilizzata per il calcolo del valore attuale netto dei flussi finanziari dei prestiti denominati in USD. Il valore attuale netto dei flussi finanziari dei prestiti denominati in valute per le quali non è disponibile una curva di attualizzazione sufficientemente completa viene determinato utilizzando in sostituzione la curva di base dei finanziamenti in EUR della BEI.

Per calcolare il valore attuale netto degli swap di micro copertura, lo Strumento utilizza la curva degli swap in EUR per i flussi finanziari denominati in EUR e la curva degli swap in USD per i flussi finanziari denominati in USD.

Come illustrato nella successiva tabella, il valore attuale netto del portafoglio prestiti, compresi i relativi swap di micro copertura, al 31 dicembre 2017 diminuirebbe di 488 000 EUR (516 000 EUR al 31 dicembre 2016), se tutte le pertinenti curve dei tassi interesse aumentassero simultaneamente e parallelamente di un punto base.

Valore del punto base

Mercato

Molto breve

Breve

Medio

Lungo

Molto lungo

Totale

(in migliaia di EUR)

monetario

Al 31.12.2017

1 anno

2-3 anni

4-6 anni

7-11 anni

12-20 anni

21 anni

Sensibilità complessiva di prestiti e swap di micro copertura

- 49

- 96

- 159

- 168

- 16

- 488


Valore del punto base

Mercato

Molto breve

Breve

Medio

Lungo

Molto lungo

Totale

(in migliaia di EUR)

monetario

Al 31.12.2016

1 anno

2-3 anni

4-6 anni

7-11 anni

12-20 anni

21 anni

Sensibilità complessiva di prestiti e swap di micro copertura

- 46

- 101

- 164

- 175

- 30

- 516

3.4.2.   Rischio di cambio

Per lo Strumento il rischio di cambio rappresenta il rischio di perdita di guadagni o di valore economico a causa dell’andamento negativo dei tassi di cambio.

Data una valuta di riferimento per la contabilità (per lo Strumento è l’euro), vi è esposizione al rischio di cambio ogni volta che si verifica un disallineamento tra attività e passività denominate in una valuta diversa da quella di riferimento per la contabilità. Il rischio di cambio include anche l’effetto delle variazioni, dovute a fluttuazioni dei tassi di cambio del valore dei flussi finanziari futuri (ad esempio interessi e dividendi) in una valuta diversa da quella di riferimento per la contabilità.

3.4.2.1.   Rischio di tasso di cambio e attività di tesoreria

Le attività di tesoreria sono indicate in EUR o USD.

La copertura contro il rischio di cambio è offerta da operazioni a pronti o a termine in differenti valute, FX swap o swap su valute incrociate. Se necessario e opportuno, il dipartimento di tesoreria della BEI può utilizzare ogni altro strumento, in linea con la politica della Banca, che offra protezione contro il rischio di mercato sostenuto in connessione con le attività finanziarie dello Strumento.

3.4.2.2.   Rischio di tasso di cambio e operazioni finanziate o garantite dallo strumento di investimento

I contributi degli Stati membri allo Strumento sono elargiti in euro. Le operazioni finanziate o garantite dallo Strumento e gli abbuoni di interessi possono essere denominati in EUR, in USD o in ogni altra valuta autorizzata.

Si verifica un’esposizione al rischio di tasso di cambio (rispetto all’euro quale valuta di riferimento) ogni volta che le transazioni in valute diverse dall’euro avvengono senza copertura. Vengono qui di seguito riportati gli orientamenti dello Strumento relativi alla copertura contro il rischio di cambio.

3.4.2.2.1.    Copertura di operazioni denominate in USD

Il rischio di cambio generato da operazioni dello Strumento denominate in USD è coperto su base aggregata mediante l’uso di FX swap in USD/EUR, rinnovati e adeguati periodicamente per quanto riguarda l’importo. Il ricorso agli FX swap ha un duplice obiettivo: da un lato, generare la liquidità necessaria per nuove erogazioni (prestiti e partecipazioni) e, dall’altro, mantenere la macro copertura dei cambi.

All’inizio di ciascun periodo, i flussi finanziari da ricevere o versare in USD durante il periodo successivo vengono stimati sulla base dei rimborsi/delle erogazioni attesi. Successivamente, gli swap FX prossimi alla scadenza vengono rinnovati (rolled over) e il relativo importo adeguato per coprire almeno il fabbisogno di liquidità in USD previsto per il periodo successivo.

Ogni mese la posizione di cambio in USD viene coperta, in caso di superamento dei limiti corrispondenti, mediante un’operazione a pronti o a termine.

Nel periodo compreso tra due rinnovi l’eventuale mancanza di liquidità in USD è coperta mediante operazioni ad hoc in FX swap, mentre gli avanzi di liquidità sono investiti in attività di tesoreria o convertiti in EUR, se sono stati occasionati da un aumento della posizione di cambio.

3.4.2.2.2.    Copertura delle operazioni denominate in valute diverse da EUR o USD

Le operazioni dello Strumento denominate in valute diverse da EUR o USD sono coperte mediante swap su valute incrociate con lo stesso profilo finanziario del prestito sottostante, purché esista un mercato per tali contratti.

Lo Strumento effettua operazioni denominate in valute per le quali le possibilità di copertura non sono disponibili a condizioni di efficienza oppure sono disponibili a un costo elevato. Tali operazioni sono effettuate in valute locali ma regolate in EUR o USD. Il quadro relativo ai rischi finanziari dello Strumento, approvato dal comitato dello Strumento il 22 gennaio 2015, offre la possibilità di coprire sinteticamente l’esposizione in valute locali che presentano una significativa correlazione positiva con l’USD attraverso derivati denominati in USD. Le valute locali coperte sinteticamente con derivati denominati in USD sono indicate nella tabella della successiva sezione 3.4.2.2.3 alla voce «Valute locali (con copertura sintetica)», mentre le valute locale non coperte sinteticamente con l’USD sono riportate nella stessa tabella alla voce «Valute locali (senza copertura sintetica)».

3.4.2.2.3.    Posizione di cambio (in migliaia di EUR).

Le tabelle della presente nota illustrano la posizione di cambio dello Strumento.

La posizione di cambio è presentata nelle tabelle seguenti secondo le politiche in materia di rischi dello Strumento (descritte nel quadro dello Strumento in materia di rischi finanziari). La posizione di cambio secondo le politiche in materia di rischi si basa su dati contabili ed è definita come il saldo tra attività e passività selezionate. Le attività e le passività definite nella posizione di cambio secondo le politiche in materia di rischi sono scelte in modo da assicurare che i guadagni siano convertiti nella moneta di presentazione (EUR) solo al momento del ricevimento.

I profitti e le perdite non realizzati e la riduzione di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita, nonché le riduzioni di valore di finanziamenti e crediti, sono inclusi nella posizione di cambio secondo le politiche in materia di rischi. I derivati inclusi nella posizione di cambio secondo le politiche in materia di rischi sono considerati al loro valore nominale anziché al loro fair value (valore equo), affinché possano essere allineati al valore considerato delle attività, anch’esse prese in considerazione al loro valore nominale rettificato per la riduzione di valore sui prestiti.

Nella tabelle seguenti la rimanente parte delle attività e passività, che comprende principalmente gli interessi maturati su prestiti, derivati e sovvenzioni, è presentata come «Posizione di cambio esclusa dalle politiche in materia di rischi».

Al 31 dicembre 2017

Attività e passività

Impegni e passività potenziali

Valute

Posizione di cambio secondo le politiche in materia di rischi

Posizione di cambio esclusa dalle politiche in materia di rischi

Posizione di cambio del bilancio

USD

- 206 535

6 087

- 200 448

377 994

Valute locali

(con copertura sintetica)  (*2)

 

 

 

 

KES

88 532

2 854

91 386

TZS

98 722

1 820

100 542

DOP

37 785

1 494

39 279

UGX

52 653

1 505

54 158

RWF

32 714

354

33 068

Valute locali

(senza copertura sintetica)  (*2)

 

 

 

 

HTG, MUR, MZN, XOF, ZMW

30 802

183

30 985

Totale valute non UE

134 673

14 297

148 970

377 994

EUR

2 688 497

2 688 497

1 278 511

Totale valute UE e non UE

134 673

2 702 794

2 837 467

1 656 505


Al 31 dicembre 2016

Attività e passività

Impegni e passività potenziali

Valute

Posizione di cambio secondo le politiche in materia di rischi

Posizione di cambio esclusa dalle politiche in materia di rischi

Posizione di cambio del bilancio

USD

- 258 496

7 578

- 250 918

282 991

Valute locali

(con copertura sintetica)  (*3)

 

 

 

 

KES

117 881

3 869

121 751

TZS

97 116

1 931

99 046

DOP

52 553

2 013

54 566

UGX

36 776

1 077

37 854

RWF

22 258

194

22 452

Valute locali

(senza copertura sintetica)  (*3)

 

 

 

 

HTG, MUR, MZN, XOF, ZMW

22 534

252

22 786

246

Totale valute non UE

90 622

16 914

107 537

283 237

EUR

2 591 845

2 591 845

1 241 229

Totale valute UE e non UE

90 622

2 608 759

2 699 382

1 524 466

3.4.2.3.   Analisi di sensibilità al rischio di cambio

Al 31 dicembre 2017 un deprezzamento del 10 % dell’euro rispetto a tutte le altre valute comporterebbe un aumento delle risorse dei finanziatori di 16,6 milioni di EUR (31 dicembre 2016: 12,0 milioni di EUR). Una rivalutazione del 10 % dell’euro rispetto a tutte le altre valute comporterebbe una diminuzione delle risorse dei finanziatori di 13,6 milioni di EUR (31 dicembre 2016: 9,9 milioni di EUR).

3.4.2.4.   Tassi di conversione

Per preparare lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016, sono stati utilizzati i seguenti tassi di conversione:

 

31 dicembre 2017

31 dicembre 2016

Valute non-UE

 

 

Pula del Botswana (BWP)

11,7512

11,2657

Peso dominicano (DOP)

57,1465

48,7476

Dollaro delle Figi (FJD)

2,4186

2,1969

Gourde haitiana (HTG)

75,69

68,78

Scellino del Kenya (KES)

123,7

108,06

Ouguiya mauritana (MRO)

422,36

375,79

Rupia mauriziana (MUR)

40,07

37,85

Metical mozambicano (MZN)

70,09

75,25

Franco ruandese (RWF)

1 003,37

856,80

Scellino della Tanzania (TZS)

2 681,78

2 296,99

Scellino ugandese (UGX)

4 357,00

3 805,00

Dollaro statunitense (USD)

1,1993

1,0541

Franco CFA (XAF/XOF)

655,957

655,957

Rand sudafricano (ZAR)

14,8054

14,457

Kwacha zambiano (ZMW)

11,965

10,4653

3.4.3.   Rischio legato ai prezzi azionari

Il rischio dei prezzi azionari indica il rischio di una diminuzione del fair value (valore equo) degli investimenti azionari in seguito a fluttuazioni dei prezzi azionari e/o del valore degli investimenti azionari.

Lo Strumento è esposto al rischio dei prezzi azionari attraverso i suoi investimenti azionari diretti e in fondi di venture capital.

Per quanto riguarda le posizioni azionarie non quotate, il loro valore non è facilmente disponibile ai fini del monitoraggio e dei controlli su base continuativa. Per tali posizioni le migliori indicazioni disponibili comprendono i prezzi derivati dalle pertinenti tecniche di valutazione.

Gli effetti sulle risorse dei finanziatori dello Strumento [dovuti alle variazioni del fair value (valore equo) del portafoglio azionario disponibile per la vendita] di una variazione di +/-10 % del valore degli investimenti azionari diretti e in fondi di venture capital, restando costanti le altre variabili, ammontano rispettivamente a 49,8 milioni di EUR e a -49,8 milioni di EUR, al 31 dicembre 2017 (rispettivamente 51,7 milioni di EUR e -51,7 milioni di EUR al 31 dicembre 2016).

4.   Fair value (valore equo) degli strumenti finanziari (continua)

4.1.   Classificazioni contabili e fair value (valore equo) (continua)

La seguente tabella presenta i valori contabili e il fair value (valore equo) delle attività e delle passività finanziarie, compresi il relativo livello nella gerarchia del fair value (valore equo). Non comprendono informazioni sul fair value (valore equo) delle attività e delle passività finanziarie che non sono contabilizzate al fair value (valore equo) se il valore contabile è una approssimazione ragionevole del fair value (valore equo).

Al 31 dicembre 2017

Valore contabile

Fair value (valore equo)

(in migliaia di EUR)

Possedute per negoziazione

Disponibili per la vendita

Disponibilità liquide, finanziamenti e crediti

Possedute sino alla scadenza

Altre passività finanziarie

Totale

Livello 1

Livello 2

Livello 3

Totale

Attività finanziarie contabilizzate al fair value (valore equo):

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Strumenti finanziari derivati

12 521

12 521

12 521

12 521

Fondi di venture capital

420 104

420 104

420 104

420 104

Investimenti azionari diretti

77 435

77 435

24 458

52 977

77 435

Totale

12 521

497 539

510 060

24 458

12 521

473 081

510 060

Attività finanziarie non contabilizzate al fair value (valore equo):

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

549 101

549 101

Finanziamenti e crediti

1 666 725

1 666 725

1 852 507

1 852 507

Crediti verso finanziatori

150 000

150 000

Obbligazioni

144 382

144 382

144 382

144 382

Altre attività

4 385

4 385

TOTALE

2 370 211

144 382

2 514 593

144 382

1 852 507

1 996 889

Totale attività finanziarie

12 521

497 539

2 370 211

144 382

3 024 653

 

 

 

 

Passività finanziarie contabilizzate al fair value (valore equo):

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Strumenti finanziari derivati

-1 153

-1 153

-1 153

-1 153

Totale

-1 153

-1 153

-1 153

-1 153

Passività finanziarie non contabilizzate al fair value (valore equo):

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Accantonamenti per garanzie emesse

- 484

- 484

 

 

 

 

Debiti nei confronti di terzi

- 157 285

- 157 285

 

 

 

 

Altre passività

-2 462

-2 462

 

 

 

 

Totale

- 160 231

- 160 231

 

 

 

 

Totale passività finanziarie

-1 153

- 160 231

- 161 384

 

 

 

 


Al 31 dicembre 2016

Valore contabile

Fair value (valore equo)

(in migliaia di EUR)

Possedute per negoziazione

Disponibili per la vendita

Disponibilità liquide, finanziamenti e crediti

Possedute sino alla scadenza

Altre passività finanziarie

Totale

Livello 1

Livello 2

Livello 3

Totale

Attività finanziarie contabilizzate al fair value (valore equo):

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Strumenti finanziari derivati

6 920

6 920

6 920

6 920

Fondi di venture capital

437 788

437 788

437 788

437 788

Investimenti azionari diretti

79 096

79 096

22 880

56 216

79 096

Totale

6 920

516 884

523 804

22 880

6 920

494 004

523 804

Attività finanziarie non contabilizzate al fair value (valore equo):

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

360 817

360 817

 

 

 

 

Finanziamenti e crediti

1 729 380

1 729 380

1 951 786

1 951 786

Crediti verso finanziatori

86 395

86 395

Obbligazioni

169 398

169 398

120 123

48 031

168 154

Altre attività

345

345

TOTALE

2 176 937

169 398

2 346 335

120 123

1 999 817

2 119 940

Totale attività finanziarie

6 920

516 884

2 176 937

169 398

2 870 139

 

 

 

 

Passività finanziarie contabilizzate al fair value (valore equo):

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Strumenti finanziari derivati

-25 189

-25 189

-25 189

-25 189

Totale

-25 189

-25 189

-25 189

-25 189

Passività finanziarie non contabilizzate al fair value (valore equo):

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Accantonamenti per garanzie emesse

- 625

- 625

 

 

 

 

Debiti nei confronti di terzi

- 116 114

- 116 114

 

 

 

 

Altre passività

-2 546

-2 546

 

 

 

 

Totale

- 119 285

- 119 285

 

 

 

 

Totale passività finanziarie

-25 189

- 119 285

- 144 474

 

 

 

 

4.2.   Valutazione del fair value (valore equo)

4.2.1.   Tecniche di valutazione e principali input non osservabili

La seguente tabella presenta le informazioni relative alle tecniche di valutazione e ai principali input non osservabili utilizzati per valutare gli strumenti finanziari classificati ai livelli 2 e 3 della gerarchia del fair value (valore equo):

Tecnica di valutazione

Principali input non osservabili

Rapporto tra input non osservabili e valutazione del fair value (valore equo)

Strumenti finanziari contabilizzati al fair value (valore equo)

 

 

Strumenti finanziari derivati

Flussi finanziari attualizzati: i flussi finanziari futuri sono stimati sulla base dei tassi di cambio/di interesse a termine (dai tassi di cambio a termine e dalle curve di rendimento osservabili alla fine del periodo di riferimento) e dei tassi di cambio/di interesse stabiliti per contratto, attualizzati a un tasso che riflette il rischio di credito di varie controparti.

Non pertinente.

Non pertinente.

Fondi di venture capital

Metodo dell’attivo netto rettificato: il fair value (valore equo) viene determinato applicando la percentuale di partecipazione dello Strumento nel veicolo sottostante al valore dell’attivo netto indicato nei conti più recenti, rettificato per i flussi finanziari o, se disponibile, sulla base del valore esatto della partecipazione alla stessa data indicato dal rispettivo gestore del fondo. Per colmare l’intervallo tra il valore dell’attivo netto (NET Asset Value — NAV) disponibile più recente e il bilancio di fine esercizio, si esaminano gli eventi successivi alla data di chiusura e, se del caso, il NAV viene rettificato.

Aggiustamento effettuato per tener conto del tempo intercorso tra l’ultima data di riferimento del bilancio del fondo di venture capital e la data di valutazione, tenendo conto: delle spese operative e delle spese di gestione, delle variazioni successive del fair value (valore equo) delle attività sottostanti del fondo di venture capital, delle passività supplementari sostenute, dell’evoluzione del mercato e di altri cambiamenti della situazione economica.

Maggiore è il tempo intercorso tra la data della valutazione del fair value (valore equo) e l’ultima data di riferimento del bilancio del fondo di venture capital, maggiore è l’aggiustamento per il tempo intercorso.

Investimenti azionari diretti

Attivo netto rettificato.

Aggiustamento effettuato per tener conto del tempo intercorso tra l’ultima data di riferimento del bilancio della partecipata e la data di valutazione, tenendo conto: delle spese operative, delle variazioni successive del fair value (valore equo) delle attività sottostanti della partecipata, delle passività supplementari sostenute, dell’evoluzione del mercato e di altri cambiamenti della situazione economica, degli aumenti di capitale o della cessione/modifica del controllo.

Maggiore è il tempo intercorso tra la data di valutazione del fair value (valore equo) e l’ultima data di riferimento del bilancio della partecipata, maggiore è l’aggiustamento per il tempo intercorso.

 

 

Riduzione per mancanza di commerciabilità (liquidità) determinata con riferimento ai prezzi di operazioni precedenti su titoli azionari simili nel paese o nella regione, compresa tra il 5 e il 30 %.

Maggiore è la riduzione per mancanza di commerciabilità, minore è il fair value (valore equo).

Strumenti finanziari non contabilizzati al fair value (valore equo)

 

 

Finanziamenti e crediti

Flussi finanziari attualizzati: il modello di valutazione utilizza i flussi finanziari contrattuali, subordinati al non verificarsi dell’inadempimento del debitore, e non tengono conto dei valori delle garanzie reali né di rimborsi anticipati. Per ottenere il valore attuale netto (NET Present Value — NPV) dei prestiti, il modello prescelto attualizza i flussi finanziari contrattuali di ciascun prestito utilizzando una curva di attualizzazione di mercato rettificata. L’NPV di ciascun prestito viene quindi aggiustato per tener conto della pertinente perdita attesa associata. I risultati sono quindi sommati per ottenere il fair value (valore equo) di finanziamenti e crediti.

Non pertinente.

Non pertinente.

Attività finanziarie possedute sino alla scadenza

Flussi finanziari attualizzati.

Non pertinente.

Non pertinente.

Con l’applicazione dell’IFRS 13, gli aggiustamenti della valutazione sono inclusi nel fair value (valore equo) dei derivati al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016, segnatamente:

aggiustamenti della valutazione del credito, che riflettono il rischio di credito di controparte sulle operazioni su derivati, per un importo di -38 000 EUR al 31 dicembre 2017 e di -76 400 EUR al 31 dicembre 2016;

aggiustamenti della valutazione del debito, che riflettono il rischio di credito del fondo sulle operazioni su derivati, per un importo di +29 500 EUR al 31 dicembre 2017 e +42 900 al 31 dicembre 2016.

4.2.2.   Trasferimenti tra il livello 1 e il livello 2

La politica dello Strumento è di riconoscere i trasferimenti tra livelli a decorrere dalla data dell’evento o del cambiamento delle circostanze che hanno causato il trasferimento.

Nel 2017 e nel 2016 lo Strumento non ha effettuato trasferimenti dal livello 1 al livello 2 o viceversa della gerarchia del fair value (valore equo).

4.2.3.   Fair value (valore equo) di livello 3

Riconciliazione del fair value (valore equo) di livello 3

Le tabelle seguenti riportano i cambiamenti negli strumenti di livello 3 per gli esercizi conclusi il 31 dicembre 2017 e il 31 dicembre 2016:

(in migliaia di EUR)

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Saldo al 1o gennaio 2017

494 004

Profitti o perdite inclusi nell’utile (perdita) d’esercizio:

 

profitti netti realizzati su attività finanziarie disponibili per la vendita

2 711

riduzione di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita

-22 024

Totale

-19 313

Profitti o perdite inclusi nelle altre componenti di conto economico complessivo:

 

Variazione netta del fair value (valore equo) delle attività finanziarie disponibili per la vendita

-17 592

Totale

-17 592

Erogazioni

62 660

Rimborsi

-44 568

Cancellazioni

-2 110

Saldo al 31 dicembre 2017

473 081


(in migliaia di EUR)

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Saldo al 1o gennaio 2016

419 175

Profitti o perdite inclusi nell’utile (perdita) d’esercizio:

 

profitti netti realizzati su attività finanziarie disponibili per la vendita

-6 504

riduzione di valore di attività finanziarie disponibili per la vendita

-2 493

Totale

-8 997

Profitti o perdite inclusi nelle altre componenti di conto economico complessivo:

 

Variazione netta del fair value (valore equo) delle attività finanziarie disponibili per la vendita

-24 628

Totale

-24 628

Erogazioni

153 986

Rimborsi

-37 978

Cancellazioni

-7 554

Saldo al 31 dicembre 2016

494 004

Nel 2017 e nel 2016 lo Strumento non ha effettuato trasferimenti da o verso il livello 3 della gerarchia del fair value (valore equo).

Analisi della sensibilità

Una variazione di +/-10 % alla data di riferimento del bilancio di uno dei principali input non osservabili utilizzati per valutare il fair value (valore equo) dei fondi di venture capital e degli investimenti azionari diretti, ipotizzando che gli altri input rimangano costanti, avrebbe i seguenti effetti sulle altre componenti di conto economico complessivo:

al 31 dicembre 2017

Aumento

Riduzione

(in migliaia di EUR)

Investimenti azionari diretti


Al 31 dicembre 2016

Aumento

Riduzione

(in migliaia di EUR)

Investimenti azionari diretti

10

- 10

Totale

10

- 10

5.   Disponibilità liquide e mezzi equivalenti (in migliaia di EUR)

Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti sono costituite da:

 

31.12.2017

31.12.2016

Denaro contante

166 445

51 462

Depositi a termine

367 653

259 337

Carte commerciali

15 003

50 018

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria

549 101

360 817

Interessi maturati

68

5

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti nel rendiconto finanziario

549 169

360 822

6.   Strumenti finanziari derivati (in migliaia di EUR)

Le componenti principali degli strumenti finanziari derivati, classificati come posseduti per negoziazione, sono le seguenti:

Al 31 dicembre 2017

Fair value (valore equo)

Importo nozionale

Attività

Passività

Swap su tassi di interesse a valute incrociate

149

-1 105

8 098

Swap su tassi di interesse

393

- 48

31 711

FX swap

11 979

1 500 000

Totale strumenti finanziari derivati

12 521

-1 153

1 539 809


Al 31 dicembre 2016

Fair value (valore equo)

Importo nozionale

Attività

Passività

Swap su tassi di interesse a valute incrociate

-3 051

7 430

Swap su tassi di interesse

388

- 335

41 233

FX swap

6 532

-21 803

1 611 000

Totale strumenti finanziari derivati

6 920

-25 189

1 659 663

7.   Finanziamenti e crediti (in migliaia di EUR)

Le componenti principali di finanziamenti e crediti sono le seguenti:

 

Prestiti globali (*4)

Prestiti senior

Prestiti subordinati

Totale

Importo nominale al 1o gennaio 2017

994 527

764 339

71 563

1 830 429

Erogazioni

305 059

63 603

368 662

Cancellazioni

-3 257

-6 138

-9 395

Rimborsi

- 162 361

-91 125

- 253 486

Interessi capitalizzati

Differenze fra i tassi di cambio

- 128 874

-43 180

-9 017

- 181 071

Importo nominale al 31 dicembre 2017

1 005 094

687 499

62 546

1 755 139

Riduzione di valore al 1o gennaio 2017

-18 185

-28 294

-71 161

- 117 640

Riduzione di valore registrata nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo

-5 105

-11 572

-16 677

Cancellazioni

3 257

6 138

9 395

Storno delle riduzioni di valore

2 204

3 752

5 956

Differenze fra i tassi di cambio

914

3 234

8 615

12 763

Riduzione di valore al 31 dicembre 2017

-16 915

-26 742

-62 546

- 106 203

Costo ammortizzato

-3 802

-3 408

-7 210

Interessi

15 122

9 877

24 999

Finanziamenti e crediti al 31 dicembre 2017

999 499

667 226

1 666 725


 

Prestiti globali (*5)

Prestiti senior

Prestiti subordinati

Totale

Importo nominale al 1o gennaio 2016

661 792

818 007

160 555

1 640 354

Erogazioni

476 685

51 691

528 376

Cancellazioni

- 109

-31 189

-31 298

Rimborsi

- 178 282

- 107 259

-65 927

- 351 468

Interessi capitalizzati

7 183

7 183

Differenze fra i tassi di cambio

34 332

2 009

941

37 282

Importo nominale al 31 dicembre 2016

994 527

764 339

71 563

1 830 429

Riduzione di valore al 1o gennaio 2016

-9 403

-22 445

- 159 198

- 191 046

Riduzione di valore registrata nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo

-8 794

-11 999

-20 793

Cancellazioni

109

31 189

31 298

Storno delle riduzioni di valore

360

6 100

58 698

65 158

Differenze fra i tassi di cambio

- 348

- 59

-1 850

-2 257

Riduzione di valore al 31 dicembre 2016

-18 185

-28 294

-71 161

- 117 640

Costo ammortizzato

-3 906

-3 682

-7 588

Interessi

14 807

9 371

1

24 179

Finanziamenti e crediti al 31 dicembre 2016

987 243

741 734

403

1 729 380

8.   Attività finanziarie disponibili per la vendita (in migliaia di EUR)

Le componenti principali delle attività finanziarie disponibili per la vendita sono le seguenti:

 

Fondi di venture capital

Investimenti azionari diretti

Totale

Costo al 1o gennaio 2017

331 253

72 636

403 889

Erogazioni

62 660

62 660

Rimborsi/vendite

-41 678

-2 890

-44 568

Cancellazioni

- 437

-1 673

-2 110

Differenze nei tassi di cambio su rimborsi/vendite

1 600

55

1 655

Costo al 31 dicembre 2017

353 398

68 128

421 526

Profitti e perdite non realizzati al 1o gennaio 2017

129 427

13 457

142 884

Variazione netta di profitti e perdite non realizzati

-18 242

1 174

-17 068

Profitti e perdite non realizzati al 31 dicembre 2017

111 185

14 631

125 816

Riduzione di valore al 1o gennaio 2017

-22 892

-6 997

-29 889

Riduzione di valore registrata nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo

-22 024

-22 024

Cancellazioni

437

1 673

2 110

Riduzione di valore al 31 dicembre 2017

-44 479

-5 324

-49 803

Attività finanziarie disponibili per la vendita al 31 dicembre 2017

420 104

77 435

497 539


 

Fondi di venture capital

Investimenti azionari diretti

Totale

Costo al 1o gennaio 2016

267 331

22 979

290 310

Erogazioni

101 323

52 663

153 986

Rimborsi/vendite

-37 948

- 30

-37 978

Cancellazioni

-4 594

-2 960

-7 554

Differenze nei tassi di cambio su rimborsi/vendite

5 141

- 16

5 125

Costo al 31 dicembre 2016

331 253

72 636

403 889

Profitti e perdite non realizzati al 1o gennaio 2016

153 901

10 092

163 993

Variazione netta di profitti e perdite non realizzati

-24 474

3 365

-21 109

Profitti e perdite non realizzati al 31 dicembre 2016

129 427

13 457

142 884

Riduzione di valore al 1o gennaio 2016

-25 029

-9 921

-34 950

Riduzione di valore registrata nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo

-2 457

- 36

-2 493

Cancellazioni

4 594

2 960

7 554

Riduzione di valore al 31 dicembre 2016

-22 892

-6 997

-29 889

Attività finanziarie disponibili per la vendita al 31 dicembre 2016

437 788

79 096

516 884

9.   Crediti verso finanziatori (in migliaia di EUR)

I crediti verso i finanziatori si compongono esclusivamente dei contributi degli Stati membri richiesti e non versati.

10.   Attività finanziarie possedute sino alla scadenza (in migliaia di EUR)

Il portafoglio delle attività finanziarie possedute sino alla scadenza è costituito da obbligazioni con scadenza residua inferiore a tre mesi alla data di riferimento. La seguente tabella riporta i movimenti del portafoglio posseduto sino alla scadenza:

Saldo al 1o gennaio 2017

169 398

Acquisizioni

1 084 149

Scadenze

-1 109 563

Variazione dell’ammortamento di premi/attualizzazioni

- 59

Variazione degli interessi maturati

457

Saldo al 31 dicembre 2017

144 382


Saldo al 1o gennaio 2016

228 521

Acquisizioni

1 159 704

Scadenze

-1 219 953

Variazione dell’ammortamento di premi/attualizzazioni

- 87

Variazione degli interessi maturati

1 213

Saldo al 31 dicembre 2016

169 398

11.   Altre attività (in migliaia di EUR)

Le componenti principali delle altre attività sono le seguenti:

 

31.12.2017

31.12.2016

Crediti verso la BEI

4 117

1

Garanzie finanziarie

268

344

Totale altre attività

4 385

345

12   Risconti passivi (in migliaia di EUR)

Le componenti principali dei risconti passivi sono le seguenti:

 

31.12.2017

31.12.2016

Risconti per abbuoni di interessi

24 895

25 884

Risconti per commissioni su finanziamenti e crediti

907

399

Totale risconti passivi

25 802

26 283

13.   Accantonamenti per garanzie emesse (in migliaia di EUR)

L’importo degli accantonamenti per garanzie emesse è rilevato utilizzando la migliore stima delle spese necessarie per regolare le obbligazioni finanziarie attuali derivanti dalle garanzie e rappresenta la somma dei seguenti elementi:

gli importi rilevati inizialmente meno, ove applicabile, l’ammortamento complessivo rilevato in conformità allo IAS 18 Ricavi e

le somme eccedenti i predetti importi, valutate conformemente allo IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali.

 

2017

2016

Saldo al 1o gennaio

625

Aggiunte registrate nel prospetto dell’utile (perdita) d’esercizio e delle altre componenti di conto economico complessivo

65

242

Utilizzate

- 206

Trasferimento da «Altre passività», garanzie finanziarie

383

Saldo al 31 dicembre

484

625

14.   Debiti nei confronti di terzi (in migliaia di EUR)

Le componenti principali dei debiti nei confronti di terzi sono le seguenti:

 

31.12.2017

31.12.2016

Spese amministrative generali nette dovute alla BEI

45 105

43 483

Altri importi dovuti alla BEI

580

Abbuoni di interessi e AT dovuti a Stati membri non ancora erogati

111 600

72 631

Totale debiti nei confronti di terzi

157 285

116 114

15.   Altre passività (in migliaia di EUR)

Le componenti principali delle altre passività sono le seguenti:

 

31.12.2017

31.12.2016

Rimborsi di prestiti ricevuti anticipatamente

1 986

2 081

Risconti passivi da abbuoni di interessi

436

458

Garanzie finanziarie

40

7

Totale altre passività

2 462

2 546

16.   Contributi degli Stati membri richiamati (in migliaia di EUR)

Stati membri

Contributi allo Strumento

Contributo per abbuoni di interessi e assistenza tecnica

Totale contributo

Richiesto e non versato (*6)

Austria

65 597

8 387

73 984

3 615

Belgio

96 872

12 340

109 212

5 295

Bulgaria

644

266

910

210

Cipro

414

171

585

135

Repubblica ceca

2 346

969

3 315

765

Danimarca

53 220

6 875

60 095

3 000

Estonia

230

95

325

75

Finlandia

37 206

4 920

42 126

2 205

Francia

589 781

72 062

661 843

29 325

Germania

574 815

72 516

647 331

30 750

Grecia

32 475

4 589

37 064

2 205

Ungheria

2 530

1 045

3 575

825

Irlanda

16 939

2 620

19 559

1 365

Italia

317 104

42 453

359 557

19 290

Lettonia

322

133

455

105

Lituania

552

228

780

180

Lussemburgo

7 207

930

8 137

405

Malta

138

57

195

45

Paesi Bassi

129 685

16 715

146 400

7 275

Polonia

5 980

2 470

8 450

1 950

Portogallo

25 243

3 579

28 822

1 725

Romania

1 702

703

2 405

555

Slovacchia

966

399

1 365

315

Slovenia

828

342

1 170

270

Spagna

156 239

23 306

179 545

11 775

Svezia

68 760

9 129

77 889

4 110

Regno Unito

329 205

46 392

375 597

22 230

Totale al 31 dicembre 2017

2 517 000

333 691

2 850 691

150 000

Totale al 31 dicembre 2016

2 377 000

273 691

2 650 691

86 395

17.   Passività potenziali e impegni (in migliaia di EUR)

 

31.12.2017

31.12.2016

Impegni

 

 

Prestiti non erogati

869 983

901 899

Impegni non erogati relativi alle attività finanziarie disponibili per la vendita

321 695

244 050

Garanzie emesse

7 682

8 627

Abbuoni di interessi e assistenza tecnica

382 576

334 553

Passività potenziali

 

 

Garanzie sottoscritte non emesse

74 569

35 337

Totale passività potenziali e impegni

1 656 505

1 524 466

18.   Interessi e proventi e costi assimilati (in migliaia di EUR)

Le componenti principali degli interessi e proventi assimilati sono le seguenti:

 

Dall’1.1.2017

Dall’1.1.2016

 

al 31.12.2017

al 31.12.2016

Finanziamenti e crediti

97 440

102 580

Abbuoni di interessi

3 966

4 118

Totale interessi e proventi assimilati

101 406

106 698

Le componenti principali degli interessi e costi assimilati sono le seguenti:

 

Dall’1.1.2017

Dall’1.1.2016

 

al 31.12.2017

al 31.12.2016

Strumenti finanziari derivati

- 980

-1 142

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

-1 037

- 752

Attività finanziarie possedute sino alla scadenza

- 654

- 413

Totale interessi e costi assimilati

-2 671

-2 307

19.   Ricavi e spese da/per commissioni e dividendi (in migliaia di EUR)

Le componenti principali dei ricavi da commissioni e dividendi sono le seguenti:

 

Dall’1.1.2017

Dall’1.1.2016

 

al 31.12.2017

al 31.12.2016

Commissioni e dividendi su finanziamenti e crediti

515

Commissioni e dividendi su garanzie finanziarie

209

183

Altro

1

1

Totale ricavi da commissioni e dividendi

210

699

Le componenti principali delle spese per commissioni e dividendi sono le seguenti:

 

Dall’1.1.2017

Dall’1.1.2016

 

al 31.12.2017

al 31.12.2016

Commissione pagate a terzi in relazione ad attività finanziarie disponibili per la vendita

- 60

- 48

Totale spese per commissioni e dividendi

- 60

- 48

20.   Profitti netti realizzati su attività finanziarie disponibili per la vendita (in migliaia di EUR)

Le componenti principali dei profitti netti realizzati su attività finanziarie disponibili per la vendita sono le seguenti:

 

Dall’1.1.2017

Dall’1.1.2016

 

al 31.12.2017

al 31.12.2016

Profitti netti da attività finanziarie disponibili per la vendita

1 030

2 159

Ricavi da dividendi

1 681

4 345

Profitti netti realizzati su attività finanziarie disponibili per la vendita

2 711

6 504

21.   Spese amministrative generali (in migliaia di EUR)

Le spese amministrative generali costituiscono i costi effettivi sostenuti dalla BEI per la gestione dello Strumento, meno i ricavi generati dagli onorari standard per la perizia di progetto, che vengono addebitati dalla BEI direttamente ai clienti dello Strumento.

 

Dall’1.1.2017

Dall’1.1.2016

 

al 31.12.2017

al 31.12.2016

Costi effettivi sostenuti dalla BEI

-48 285

-45 858

Entrate generate dagli onorari standard per la perizia di progetto, addebitati dalla Banca ai clienti dello Strumento

3 180

2 375

Totale spese amministrative generali

-45 105

-43 483

22.   Partecipazioni in entità strutturate non consolidate (in migliaia di EUR)

Definizione di entità strutturata

Entità che è stata costituita in modo che i diritti di voto o diritti analoghi non siano il fattore preponderante per stabilire chi controlla l’entità. Secondo l’IFRS 12, spesso un’entità strutturata presenta alcune o tutte le seguenti caratteristiche:

attività limitate;

un obiettivo limitato e ben definito, come stipulare un contratto di leasing che comporti risparmi fiscali, svolgere attività di ricerca e sviluppo, reperire fonti di capitale o finanziamenti per un’entità o fornire opportunità d’investimento per gli investitori trasferendo loro i rischi e i benefici correlati alle attività dell’entità strutturata;

patrimonio netto insufficiente per consentire all’entità strutturata di finanziare le proprie attività senza sostegno finanziario subordinato;

finanziamenti, sotto forma di strumenti multipli legati contrattualmente, agli investitori che creano concentrazioni di rischio di credito o di altri rischi (tranche).

Entità strutturate non consolidate

L’espressione «entità strutturate non consolidate» si riferisce a tutte le entità strutturate che non sono controllate dallo Strumento e comprende le partecipazioni in entità strutturate che non sono consolidate.

Definizione di interessenza in entità strutturate:

La definizione di «interessenza» data dall’IFRS 12 fa essenzialmente riferimento al coinvolgimento contrattuale o non contrattuale, che espone l’entità che redige il bilancio alla variabilità dei rendimenti derivanti dai risultati economici dell’entità. Tra gli esempi di tali interessenze si annoverano il possesso di strumenti rappresentativi di capitale e altre forme di coinvolgimento, quali l’erogazione di finanziamenti, di disponibilità liquide o la fornitura di supporti creditizi, di impegni e garanzie all’altra entità. Inoltre, secondo l’IFRS 12, l’entità che redige il bilancio non detiene necessariamente un’interessenza in un’altra entità soltanto a seguito di una tipica relazione commerciale tra clienti e fornitori.

La seguente tabella descrive i tipi di entità strutturate che lo Strumento non include nel consolidamento, ma in cui detiene interessenze.

Tipo di entità strutturata

Natura e finalità

Interessenza detenuta dallo Strumento

Finanziamento di progetti — prestiti a società veicolo (Special Purpose Vehicles — SPV)

Le operazioni di finanziamento di progetti (operazioni di FP) sono operazioni in cui, per il servizio del debito, lo Strumento fa affidamento su un mutuatario la cui unica o principale fonte di reddito è generata da una sola attività o da un numero limitato di attività finanziate da tale debito o da altre attività preesistenti correlate contrattualmente al progetto. Spesso le operazioni di FP sono finanziate attraverso SPV.

Importi netti erogati;

interessi attivi.

Operazioni di venture capital

Lo Strumento finanzia fondi di venture capital e fondi d’investimento. Tali fondi raccolgono e gestiscono denaro proveniente da investitori interessati ad acquisire quote di partecipazione nel capitale di piccole e medie imprese con un forte potenziale di crescita e al finanziamento di progetti infrastrutturali.

Investimenti in quote/azioni emesse dall’entità di venture capital;

dividendi percepiti.

La seguente tabella riporta i valori contabili di entità strutturate non consolidate in cui lo Strumento detiene un’interessenza alla data di riferimento del bilancio, nonché l’esposizione massima dello Strumento al rischio di perdita in relazione a tali entità. L’esposizione massima al rischio di perdita comprende gli importi contabili e i relativi impegni non erogati.

Tipo di entità strutturata

Voce

Valore contabile al 31.12.2017

Valore contabile al 31.12.2016

Esposizione massima al rischio di perdita al 31.12.2017

Esposizione massima al rischio di perdita al 31.12.2016

Fondi di capitale di rischio

Attività finanziarie disponibili per la vendita

420 104

437 788

737 661

672 222

Totale

 

420 104

437 788

737 661

672 222

23.   Dotazione di finanza d’impatto (in migliaia di EUR)

Nel giugno 2013 il consiglio ministeriale congiunto ACP-UE ha approvato il nuovo protocollo finanziario per l’11o Fondo europeo di sviluppo (FES), che copre il periodo 2014-2020.

È stata approvata una nuova dotazione di 500 milioni di EUR per lo Strumento, denominata «dotazione di finanza d’impatto» (Impact Financing Envelope — IFE), che consente allo Strumento di finanziare progetti che possono avere ricadute particolarmente rilevanti in termini di sviluppo, coprendo allo stesso tempo i maggiori rischi inerenti a tali investimenti. La dotazione offrirà nuove possibilità di potenziale i prestiti dello Strumento al settore privato attraverso investimenti nei seguenti strumenti:

Fondi azionari a impatto sociale — promossi da una popolazione emergente di gestori di fondi di private equity che mettono la lotta contro i problemi sociali o ambientali al centro della loro strategia di investimento, ma che continuano a mirare alla sostenibilità sia per il fondo che per le società partecipate.

Prestiti a intermediari finanziari — (ad esempio, enti di microfinanza, banche locali e cooperative di credito) che operano in paesi ACP in cui la BEI non può contemplare finanziamenti, in particolare in valuta locale, ai sensi delle linee guida esistenti in materia di rischio di credito, ad esempio in ragione dell’elevato rischio paese, della volatilità della valuta o della mancanza di parametri per la determinazione dei prezzi. L’obiettivo principale di tali prestiti sarà di finanziare progetti ad alto impatto ambientale, particolarmente nel settore del sostegno alle micro e piccole imprese e dell’agricoltura, che generalmente non sono ammissibili ai finanziamenti dello Strumento.

Strumenti di agevolazione della condivisione dei rischi — prenderanno la forma di garanzie di prima perdita («tranche di prima perdita») che agevoleranno le operazioni di condivisione dei rischi della BEI con gli intermediari finanziari locali (essenzialmente banche commerciali) a vantaggio di PMI e piccoli progetti sottoserviti che rispondono ai criteri del finanziamento d’impatto, nelle situazioni in cui sono state constatate lacune di mercato in relazione all’accesso ai finanziamenti da parte delle PMI/piccoli progetti. Le tranche di prima perdita sarebbero strutturate come contro-garanzia a favore delle tranche di garanzia senior finanziate dalla BEI, nel quadro dello Strumento, e da altri enti finanziari/istituzioni di finanziamento allo sviluppo, generando in tal modo un considerevole effetto leva.

Finanziamenti diretti — mediante strumenti rappresentativi di debito o di capitale in progetti gestiti da promotori solidi e sperimentati e con una forte incidenza sullo sviluppo, ma che comportano però anche maggiori aspettative di perdite e di difficoltà per recuperare l’investimento (rischio di tipo azionario associato ad aspettative di perdita superiori alla norma). La BEI applicherà criteri di selezione e ammissibilità rigorosi per questo strumento, dato che questi progetti, nonostante il loro elevato impatto sullo sviluppo, non sarebbero in grado di soddisfare criteri di finanziamento accettabili (ossia presentano scarse aspettative di recuperare l’investimento o di compensare le perdite con tassi d’interesse/rendimenti di capitale).

Inoltre la dotazione di finanza d’impatto permetterà una diversificazione in nuovi settori, come la sanità e l’istruzione, l’agricoltura e la sicurezza alimentare, e lo sviluppo di nuovi strumenti di condivisione dei rischi.

Da un punto di vista finanziario e contabile, la dotazione di finanza d’impatto fa parte del portafoglio dello Strumento e viene contabilizzata nel bilancio annuale di quest’ultimo.

La seguente tabella riporta i valori contabili e gli importi impegnati ma non erogati, per tipo di attività.

Tipo di investimento della dotazione di finanza d’impatto

Voce

Valore contabile al 31.12.2017

Valore contabile al 31.12.2016

Importi non erogati al 31.12.2017

Importi non erogati al 31.12.2016

Fondi azionari a impatto sociale

Attività finanziarie disponibili per la vendita

7 839

5 021

51 720

19 567

Prestiti a intermediari finanziari

Finanziamenti e crediti

30 804

23 702

44 017

46 958

Strumenti di agevolazione della condivisione dei rischi

Garanzie emesse

296

- 288

64 569

33 719

Finanziamenti diretti — partecipazioni azionarie

Attività finanziarie disponibili per la vendita

42 981

39 986

4 014

14

Totale

 

81 920

68 421

164 320

100 258

24.   Eventi successivi

Dopo la data di riferimento del bilancio non si sono verificati eventi rilevanti di natura tale da richiedere aggiornamenti o adeguamenti del bilancio chiuso il 31 dicembre 2017.


(1)  GU L 210 del 6.8.2013, pag 1.

(2)  La creazione del meccanismo di transizione era stata proposta per la prima volta in un articolo del regolamento di esecuzione dell’11o FES [COM(2013) 445]. Tuttavia, in alternativa, la Commissione ha proposto la creazione del meccanismo di transizione mediante decisione specifica del Consiglio [proposta di decisione del Consiglio relativa a misure transitorie di gestione del FES dal 1o gennaio 2014 fino all’entrata in vigore dell’11o Fondo europeo di sviluppo, COM(2013) 663)].

(3)  Regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, del 18 febbraio 2008, recante il regolamento finanziario per il 10o Fondo europeo di sviluppo. GU L 78 del 19.3.2008, pag. 1.

(4)  Regolamento (UE) n. 567/2014 del Consiglio, del 26 maggio 2014, che modifica il regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, recante il regolamento finanziario per il 10o Fondo europeo di sviluppo per quanto riguarda l’applicazione del periodo di passaggio dal 10o Fondo europeo di sviluppo all’11o Fondo europeo di sviluppo fino all’entrata in vigore dell’accordo interno che istituisce l’11o Fondo europeo di sviluppo. GU L 157 del 27.5.2014, pag. 52.

(5)  Regolamento (UE) 2015/323 del Consiglio, del 2 marzo 2015, recante il regolamento finanziario per l’11o Fondo europeo di sviluppo. GU L 58 del 3.3.2015, pag. 17.

(6)  Regolamento (UE) 2015/322 del Consiglio, del 2 marzo 2015, relativo all’esecuzione dell’11o Fondo europeo di sviluppo. GU L 58 del 3.3.2015, pag. 1.

(7)  Regolamento (UE) n. 567/2014 del Consiglio, del 26 maggio 2014, che modifica il regolamento (CE) n. 215/2008 del Consiglio, recante il regolamento finanziario per il 10o Fondo europeo di sviluppo per quanto riguarda l’applicazione del periodo di passaggio dal 10o Fondo europeo di sviluppo all’11o Fondo europeo di sviluppo fino all’entrata in vigore dell’accordo interno che istituisce l’11o Fondo europeo di sviluppo. GU L 157 del 27.5.2014, articolo 43.

(1)  Si noti che, a seguito dell’arrotondamento delle cifre in milioni di EUR, la somma di taluni dati finanziari ripresi nelle tabelle seguenti potrebbe non corrispondere al totale.

(8)  Si noti che, a seguito dell’arrotondamento delle cifre in milioni di EUR, la somma di alcuni dati finanziari ripresi nelle tabelle potrebbe non corrispondere al totale.

(*1)  I conti di collegamento dovrebbero essere detratti dalle attività totali, dalle passività totali e dall’attivo netto affinché possano essere conciliati con i totali dello stato patrimoniale dei vari FES.

(9)  Si noti che, a seguito dell’arrotondamento delle cifre in milioni di EUR, la somma di alcuni dati finanziari ripresi nelle tabelle potrebbe non corrispondere al totale.

(10)  Conformemente all’articolo 59 del regolamento finanziario applicabile all’11o FES, la tesoreria è presentata nello stato patrimoniale dell’11o FES.

(11)  Conformemente all’articolo 59 del regolamento finanziario applicabile all’11o FES, la tesoreria è presentata nello stato patrimoniale dell’11o FES. La natura dei vari conti bancari è illustrata nel capitolo 5, gestione dei rischi finanziari.

(12)  GU L 173 del 6.7.2017, pag. 15.

(13)  Si noti che, in ragione dell’arrotondamento delle cifre in migliaia di EUR, la somma di taluni dati finanziari ripresi nelle tabelle potrebbe non corrispondere al totale.

(14)  Si noti che, in ragione dell’arrotondamento delle cifre in migliaia di EUR, la somma di taluni dati finanziari ripresi nelle tabelle potrebbe non corrispondere al totale.

(15)  Si noti che, a seguito dell’arrotondamento delle cifre in milioni di EUR, la somma di alcuni dati finanziari ripresi nelle tabelle potrebbe non corrispondere al totale.

(2)  Le riduzioni rappresentano disimpegni trasferiti alla riserva di efficacia dell’attuazione non utilizzabile del 10o FES.

(3)  Le riduzioni rappresentano disimpegni trasferiti alla riserva di efficacia dell’attuazione non utilizzabile del 10o FES.

(4)  A seguito della decisione 2010/406/UE del Consiglio, sono stati aggiunti 150 milioni dalla riserva di efficacia dell’attuazione non utilizzabile del 10o FES per il Sudan (147 milioni all’assegnazione speciale Sudan e 3 milioni alle spese di attuazione).

(5)  A seguito della decisione 2011/315/UE del Consiglio, sono stati aggiunti 200 milioni dalla riserva di efficacia dell’attuazione non utilizzabile del 10o FES per il Sudan (194 milioni all’assegnazione speciale Sud Sudan e 6 milioni alle spese di attuazione).

(6)  Trasferimento di disimpegni da progetti del 9o FES e di FES precedenti alla riserva di efficacia dell’attuazione non utilizzabile per 377 milioni meno trasferimento da riserve a favore del Sud Sudan per 200 milioni (al 9o FES). L’anno scorso alla stessa data il totale della riserva ACP non utilizzabile era di 807 milioni, di cui 350 milioni sono stati utilizzati (150 milioni per il Sudan, 200 milioni per il Sud Sudan, in entrambi i casi trasferiti al 9o FES).

(7)  Trasferimento da/verso riserve del 10o FES.

(8)  Per quanto riguarda il cofinanziamento, la tabella presenta soltanto gli stanziamenti di impegno.

(16)  La decisione 2013/759/UE del Consiglio (3) ha stabilito misure transitorie di gestione del Fondo europeo di sviluppo (FES) («meccanismo di transizione») volte a garantire la disponibilità di fondi per la cooperazione con gli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) e con i paesi e territori d’oltremare (PTOM), nonché a coprire le spese di sostegno nel periodo tra il 1o gennaio 2014 e l’entrata in vigore dell’accordo interno sull’11o FES.

(9)  % stanziamenti

(17)  Le diminuzioni sono dovute ai rimborsi del capitale, intervenuti nel corso dell’esercizio su operazioni già considerate oggetto di misure di tolleranza al 31 dicembre 2017, e a risoluzioni nel corso dell’esercizio.

(*2)  Cfr. sezione 3.4.2.2.2 per spiegazioni riguardanti la copertura sintetica.

(*3)  Cfr. sezione 3.4.2.2.2 per spiegazioni riguardanti la copertura sintetica.

(*4)  compresi contratti di agenzia.

(*5)  compresi contratti di agenzia.

(*6)  Il 26 ottobre 2017 il Consiglio ha fissato l’importo dei contributi finanziari che ogni Stato membro è tenuto a versare entro il. Al 31 dicembre 2017 non erano stati versati 150 000 000 EUR.


28.9.2018   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 350/149


Dichiarazione di affidabilità della Corte in relazione all’ottavo, nono, decimo e undicesimo FES presentata al Parlamento europeo e al Consiglio — Relazione del revisore indipendente

(2018/C 350/02)

Giudizio

I.

L’audit della Corte ha riguardato:

a)

i conti annuali dell’ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo, che comprendono lo stato patrimoniale, il conto del risultato economico, il prospetto dei flussi di cassa, il prospetto delle variazioni delle attività nette e la relazione sull’esecuzione finanziaria per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2017, approvati dalla Commissione il 27 giugno 2018;

b)

la legittimità e la regolarità delle operazioni alla base di tali conti, la cui gestione finanziaria incombe alla Commissione (1),

come disposto all’articolo 287 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) e dall’articolo 49 del regolamento finanziario applicabile all’undicesimo FES, che si applica altresì ai FES precedenti.

Affidabilità dei conti

Giudizio sull’affidabilità dei conti

II.

A giudizio della Corte, i conti annuali dell’ottavo, nono, decimo e undicesimo FES, relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2017, presentano fedelmente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria degli stessi al 31 dicembre 2017, i risultati delle loro operazioni, i flussi di cassa e le variazioni dell’attivo netto per l’esercizio chiuso in tale data, conformemente al regolamento finanziario dei FES e ai princìpi contabili per il settore pubblico riconosciuti a livello internazionale.

Legittimità e regolarità delle operazioni su cui sono basati i conti

Entrate

Giudizio sulla legittimità e regolarità delle entrate che sono alla base dei conti

III.

A giudizio della Corte, le entrate alla base dei conti per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittime e regolari.

Pagamenti

Giudizio negativo sulla legittimità e regolarità dei pagamenti su cui sono basati i conti

IV.

A giudizio della Corte, data l’importanza delle questioni descritte nel paragrafo concernente gli elementi a sostegno del giudizio negativo sulla legittimità e regolarità dei pagamenti su cui sono basati i conti, i pagamenti sottostanti ai conti per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 sono inficiati da un livello rilevante di errore.

Elementi a sostegno del giudizio

V.

La Corte ha espletato l’audit in base ai princìpi internazionali di audit (ISA) e ai codici deontologici dell’IFAC, nonché ai princìpi internazionali delle istituzioni superiori di controllo dell’INTOSAI (ISSAI). Le responsabilità della Corte in forza di tali princìpi sono illustrate in maggiore dettaglio nella sezione dedicata alle responsabilità dell’auditor della presente relazione. La Corte dei conti europea è indipendente ai sensi del codice deontologico della professione contabile dell’International Ethics Standards Board for Accountants (codice IESBA) e ha assolto le altre responsabilità di etica che le incombono in osservanza di dette norme e del codice IESBA. La Corte ritiene che gli elementi probatori ottenuti costituiscano una base sufficiente e adeguata per formulare un giudizio.

Elementi a sostegno del giudizio negativo sulla legittimità e regolarità dei pagamenti su cui sono basati i conti

VI.

Le spese contabilizzate nel 2017 a titolo dell’ottavo, nono, decimo e undicesimo FES sono inficiate da errori in misura rilevante. Il livello di errore stimato dalla Corte per i pagamenti sottostanti i conti è pari al 4,5 %.

Principali questioni di audit

VII.

Le principali questioni di audit sono quelle che, secondo il giudizio professionale degli auditor della Corte, hanno rivestito la massima importanza nell’audit dei rendiconti finanziari del periodo in esame. Tali questioni sono state affrontate nel contesto dell’audit dell’insieme dei rendiconti finanziari, e nell’elaborazione del giudizio della Corte al riguardo, ma su di esse la Corte non fornisce un giudizio distinto.

Ratei passivi

VIII.

La Corte ha valutato i ratei passivi esposti nei conti (cfr. nota 2.8) che sono soggetti a stima in misura considerevole. Alla fine dell’esercizio 2017, secondo le stime della Commissione, le spese ammissibili sostenute dai beneficiari, ma non ancora dichiarate, ammontavano a 4 653 milioni di EUR (fine esercizio 2016: 3 903 milioni di EUR).

IX.

La Corte ha esaminato il calcolo di queste stime ed un campione di 36 singoli contratti per scongiurare il rischio che i ratei non fossero indicati in modo esatto. L’attività svolta consente alla Corte di concludere che i ratei passivi riconosciuti nei conti definitivi erano corretti.

Potenziale impatto sui conti FES 2017 del recesso del Regno Unito dall’Unione europea

X.

Il 29 marzo 2017, il Regno Unito (UK) ha notificato ufficialmente al Consiglio europeo l’intenzione di recedere dall’Unione europea (UE). Il 19 marzo 2018 la Commissione ha pubblicato un progetto di accordo sul recesso che illustra l’avanzamento dei negoziati con il Regno Unito. Il progetto di accordo prevede che il Regno Unito continui a far parte del FES fino alla chiusura dell’undicesimo FES e di tutti i FES precedenti non ancora chiusi e che assuma i medesimi obblighi che incombono agli Stati membri in virtù dell’accordo interno con cui è stato istituito l’undicesimo FES, oltre agli obblighi derivanti dai FES precedenti fino alla chiusura degli stessi.

XI.

Il progetto di accordo sul recesso prevede inoltre che, qualora gli importi relativi a progetti a titolo del decimo FES o di FES precedenti non avessero formato oggetto di impegni o fossero stati disimpegnati alla data dell’entrata in vigore di detto accordo, la quota di tali importi spettante al Regno Unito non verrebbe riutilizzata. Ciò vale anche per la quota relativa al Regno Unito dei fondi non impegnati o disimpegnati a titolo dell’undicesimo FES dopo il 31 dicembre 2020. I negoziati sul recesso del Regno unito dall’Unione europea sono ancora in corso e quindi il testo definitivo dell’accordo non è stato ancora confermato.

XII.

La Corte conclude, su tale base, che i conti chiusi al 31 dicembre 2017 rispecchiano fedelmente la situazione in causa, fatto salvo l’esito del processo di recesso.

Responsabilità della direzione

XIII.

In base agli articoli 310-325 del TFUE e al regolamento finanziario dell’undicesimo FES, la direzione è responsabile della preparazione e della presentazione dei conti annuali del FES sulla base dei princìpi contabili per il settore pubblico riconosciuti a livello internazionale, nonché della legittimità e della regolarità delle operazioni sottostanti. Tale responsabilità comprende la definizione, l’applicazione e il mantenimento di controlli interni adeguati ai fini della preparazione e della presentazione di rendiconti finanziari privi di inesattezze rilevanti dovute a frode o errore. La Commissione detiene la responsabilità ultima per quanto riguarda la legittimità e la regolarità delle operazioni che sono alla base dei conti FES.

XIV.

Nel preparare i conti FES, la Commissione è tenuta a valutare la capacità dei FES di mantenere la continuità operativa, fornendo qualsiasi informazione pertinente e basando la contabilità sull’ipotesi della continuità dell’attività, a meno che la Commissione non intenda liquidare i FES o interromperne l’attività, o non abbia alternative realistiche a ciò.

XV.

Alla Commissione spetta sovrintendere al processo di predisposizione dell’informativa finanziaria dei FES.

Le responsabilità dell’auditor in relazione alla revisione dei conti dei FES e delle operazioni sottostanti

XVI.

Gli obiettivi della Corte sono di ottenere una ragionevole certezza riguardo all’assenza di inesattezze rilevanti nei conti dei FES e alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti, nonché, sulla base dell’audit espletato, di presentare al Parlamento europeo e al Consiglio una dichiarazione concernente l’affidabilità dei conti e la legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti. La ragionevole certezza consiste in un livello elevato di sicurezza, ma non è una garanzia che l’audit abbia necessariamente rilevato tutte le possibili inesattezze o inosservanze rilevanti. Queste possono risultare da frode o errore e sono ritenute rilevanti se è ragionevole presumere che, considerate singolarmente o in termini aggregati, possano influenzare le decisioni economiche adottate dagli utenti sulla base dei conti FES in questione.

XVII.

In osservanza dei princìpi ISA e ISSAI, nell’ambito dell’audit la Corte esercita il giudizio professionale e mantiene lo scetticismo professionale durante tutto il corso dell’attività. La Corte inoltre:

individua e valuta i rischi di inesattezze rilevanti nei conti dei FES e di inosservanze significative, dovute a frode o errore, nelle operazioni sottostanti rispetto agli obblighi sanciti nel quadro giuridico dei FES; definisce ed espleta procedure di audit commisurate a tali rischi e ottiene elementi probatori di audit sufficienti e adeguati per formulare un giudizio. I casi di inesattezze o inosservanze rilevanti dovute a frode sono più difficili da individuare di quelli derivanti da errori, poiché la frode può implicare collusione, falsificazioni, omissioni intenzionali, presentazioni ingannevoli o l’elusione del controllo interno. Pertanto, aumenta il rischio che tali casi non vengano rilevati.

acquisisce conoscenza del controllo interno pertinente ai fini dell’audit, allo scopo di definire procedure di audit adeguate, ma non di esprimere un giudizio sull’efficacia del controllo interno;

valuta l’adeguatezza delle politiche contabili adottate dalla direzione e la ragionevolezza delle stime contabili e dell’informativa correlata in capo a quest’ultima;

trae conclusioni circa l’adeguatezza dell’impiego, da parte della direzione, dell’ipotesi della continuità operativa quale base contabile e, sulla scorta degli elementi probatori di audit ottenuti, stabilisce se esistano rilevanti incertezze dovute a fatti o a situazioni che possono mettere in serio dubbio la capacità dei FES di operare nella prospettiva della continuazione dell’attività. Nel caso in cui concluda che tali incertezze rilevanti esistono, la Corte è tenuta a mettere in evidenza nella propria relazione l’informativa correlata nei conti consolidati oppure, qualora tale informativa sia inadeguata, a modificare il giudizio espresso. Le conclusioni della Corte sono basate sugli elementi probatori di audit ottenuti alla data della relazione da essa presentata. È tuttavia possibile che fatti o situazioni future facciano sì che i FES cessino di operare nella prospettiva della continuazione dell’attività;

valuta la presentazione, la struttura e il contenuto dei conti annuali nel loro insieme, ivi compresa l’informativa, e se i conti annuali rilevino le operazioni sottostanti e i fatti in modo da fornirne una presentazione fedele.

XVIII.

La Corte comunica con la direzione in merito, fra l’altro, all’estensione e alla tempistica previste per l’audit e alle constatazioni di audit significative, comprese le constatazioni relative a eventuali carenze significative del controllo interno.

XIX.

Dal lato delle entrate, vengono esaminati tutti i contributi degli Stati membri e un campione di altri tipi di operazioni inerenti alle entrate.

XX.

Dal lato delle uscite, la Corte esamina le operazioni di pagamento una volta che la spesa è stata sostenuta, registrata e accettata. Tale esame riguarda tutte le categorie di pagamenti (compresi quelli effettuati per l’acquisto di attività), ad eccezione degli anticipi, nel momento in cui sono effettuati. Gli anticipi sono esaminati una volta che il destinatario ha fornito la giustificazione del corretto utilizzo dei fondi e l’istituzione o l’organismo l’ha accettata liquidando l’anticipo, che sia nello stesso esercizio o in seguito.

XXI.

Quanto alle questioni discusse con la Commissione, la Corte stabilisce quali abbiano rivestito la massima importanza nell’audit dei conti FES e costituiscano quindi i principali temi di audit per il periodo in esame. Tali questioni sono illustrate nella relazione della Corte, salvo che la normativa ne vieti la divulgazione o nel caso, estremamente raro, in cui la Corte decida che una questione non vada comunicata nella relazione poiché è ragionevole presumere che le avverse conseguenze che ne discenderebbero superino eventuali vantaggi di interesse pubblico.

12 luglio 2018

Klaus-Heiner LEHNE

Presidente

Corte dei conti europea

12, rue Alcide De Gasperi, 1615 Lussemburgo, LUSSEMBURGO


(1)  Conformemente agli articoli 43, 48-50 e 58 del regolamento finanziario applicabile all’undicesimo FES, la presente dichiarazione di affidabilità non copre le risorse dei FES gestite dalla BEI.