ISSN 1977-0944

Gazzetta ufficiale

dell’Unione europea

C 380

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Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

59° anno
14 ottobre 2016


Numero d'informazione

Sommario

pagina

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione europea

2016/C 380/01

Comunicazione della commissione al parlamento europeo, al consiglio e alla corte dei conti — Conti consolidati annuali dell'Unione europea 2015

1

2016/C 380/02

Dichiarazione di affidabilità presentata dalla Corte al Parlamento europeo e al Consiglio — Relazione del revisore indipendente

147


IT

 


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione europea

14.10.2016   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 380/1


COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO E ALLA CORTE DEI CONTI

Conti consolidati annuali dell'Unione europea 2015

(2016/C 380/01)

INDICE

DISCUSSIONE ED ANALISI DEI RENDICONTI FINANZIARI 2
NOTE AI CONTI CONSOLIDATI 25
RENDICONTI FINANZIARI CONSOLIDATI E NOTE ESPLICATIVE 26
STATO PATRIMONIALE 27
CONTO ECONOMICO 28
PROSPETTO DEI FLUSSI DI CASSA 29
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE 30
NOTE AI RENDICONTI FINANZIARI 31
RELAZIONI AGGREGATE SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO E NOTE ESPLICATIVE 100

DISCUSSIONE ED ANALISI DEI RENDICONTI FINANZIARI

ESERCIZIO FINANZIARIO 2015

Si noti che, a seguito dell’arrotondamento delle cifre in milioni di EUR, alcuni dati finanziari contenuti in queste tabelle di bilancio potrebbero non coincidere in apparenza con il totale indicato.

1.   UE: Governance istituzionale e operazioni

L’Unione europea si fonda sul principio dello Stato di diritto. Ciò significa che tutte le azioni intraprese dall’UE si fondano su trattati approvati liberamente e democraticamente da tutti gli Stati membri dell’UE. L’UE ha una struttura istituzionale unica nel suo genere:

i cittadini europei eleggono direttamente i membri del Parlamento europeo (PE);

le priorità generali dell’UE sono fissate dal Consiglio europeo, che riunisce i leader nazionali e dell’UE;

i governi degli Stati membri sono rappresentati in seno al Consiglio dell’Unione europea (il «Consiglio»);

gli interessi dell’UE nel suo complesso sono promossi dalla Commissione europea (la «Commissione»), il cui presidente è eletto dal Parlamento europeo e i cui membri sono proposti per la nomina da parte dei governi nazionali, di comune accordo con il presidente eletto. I membri della Commissione sono soggetti, collettivamente, ad un voto di approvazione del Parlamento europeo.

L’UE dispone di un proprio ordinamento giuridico, distinto dall’ordinamento internazionale, che costituisce parte integrante dei sistemi giuridici degli Stati membri. L’ordinamento giuridico dell’Unione si basa su fonti di diritto autonome. Stante la diversa natura di tali fonti, si è reso necessario stabilire una gerarchia. La legislazione primaria occupa il primo posto ed è rappresentata dal trattato sull’Unione europea (TUE), dal trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e da altri trattati e protocolli. In seconda posizione seguono gli accordi internazionali conclusi dall’UE, i principi giuridici generali e il diritto derivato, basato sui trattati.

La governance organizzativa dell’UE è articolata in una serie di istituzioni, agenzie e altri organi dell’Unione europea che sono elencati nella nota 9 delle note ai rendiconti finanziari. Le principali istituzioni incaricate di formulare le politiche e di adottare le decisioni sono il PE, il Consiglio europeo, il Consiglio e la Commissione.

2.   Principali obiettivi politici dell’UE

Il 3 marzo 2010 la Commissione ha proposto la strategia Europa 2020, una strategia decennale di rilancio dell’economia dell’UE che mira a «una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva», con un maggiore coordinamento delle politiche nazionali ed europee. Sono stati scelti alcuni grandi obiettivi che l’UE deve realizzare entro la fine del 2020 che riguardano occupazione, ricerca e sviluppo, clima/energia, istruzione, inclusione sociale e riduzione della povertà. Questi grandi obiettivi sono poi stati tradotti in obiettivi nazionali che tengono conto della situazione e delle circostanze specifiche di ogni paese.

L’Europa ha individuato nuovi strumenti settoriali per stimolare crescita e occupazione e all’interno dei diversi settori sono state varate 7 iniziative prioritarie:

L’agenda digitale per l’Europa;

l’Unione dell’Innovazione;

Gioventù in movimento;

Un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse;

Una politica industriale per l’era della globalizzazione;

Un’agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro; e

La piattaforma europea contro la povertà.

Nell’ambito di ciascuna iniziativa, le amministrazioni europee e nazionali saranno chiamate a coordinare gli sforzi per ottenere un effetto sinergico.

La Commissione che è entrata in carica nel novembre 2014 ha definito le seguenti 10 iniziative (fino al 2019), che rappresentano una continuazione della strategia Europa 2020:

Rilancio dell’occupazione, della crescita e degli investimenti

L’iniziativa principale dell’UE in questo ambito è il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), che è stato varato assieme al gruppo BEI. Il Fondo contribuirà a colmare l’attuale carenza di investimenti nell’UE mediante la mobilitazione di finanziamenti privati a favore di investimenti strategici in settori chiave quali le infrastrutture, l’istruzione, la ricerca e l’innovazione, l’energia rinnovabile e il capitale di rischio per le piccole imprese. Si prevede che i finanziamenti supplementari degli Stati membri, delle banche di promozione nazionali e degli investitori privati possano complessivamente portare gli investimenti nell’UE a 315 miliardi di euro.

Un’Unione dell’energia resiliente con politiche lungimiranti in materia di cambiamenti climatici

L’UE è da tempo impegnata a livello internazionale per affrontare i cambiamenti climatici e ritiene che il proprio dovere sia dare il buon esempio adottando politiche concrete nel proprio territorio. A livello europeo, nel quadro del programma europeo per il cambiamento climatico (ECCP), è stato adottato un pacchetto completo di misure politiche volto a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. La stessa UE ha fissato i propri obiettivi di riduzione progressiva delle emissioni di gas a effetto serra fino al 2050. Gli obiettivi fondamentali in materia di clima e di energia sono stati fissati nel pacchetto 2020 su clima ed energia e nel quadro 2030 su clima ed energia. Tali obiettivi sono stati definiti in modo da permettere all’UE di compiere il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio come indicato nella tabella di marcia 2050. L’UE segue i progressi ottenuti nella riduzione delle emissioni grazie a una regolare attività di monitoraggio e di informazione. L’UE è in prima linea negli sforzi internazionali tesi a raggiungere un accordo globale sul clima. A seguito della limitata partecipazione al protocollo di Kyoto e alla mancanza di un accordo a Copenaghen nel 2009, l’Unione europea ha lavorato alla costruzione di un’ampia coalizione di paesi sviluppati e in via di sviluppo a favore di obiettivi ambiziosi che ha determinato il risultato positivo della conferenza di Parigi sul clima del dicembre 2015 (COP21). Nel quadro di tale conferenza, 195 paesi hanno adottato il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sul clima. Nel marzo 2015, l’UE è stata la prima delle maggiori economie mondiali a presentare il proprio contributo al nuovo accordo. Inoltre, essa sta già adottando misure per attuare il suo obiettivo di ridurre le emissioni almeno del 40 % entro il 2030.

Una nuova politica in materia di migrazione:

il problema della migrazione è una delle priorità politiche dell’attuale Commissione. Il principale obiettivo dell’Agenda europea sulla migrazione è affrontare la questione migratoria in modo globale. La prima parte dell’agenda stabilisce alcune misure immediate per impedire tragedie umane e rafforzare i meccanismi atti ad affrontare le emergenze. Ciò sarà realizzato rafforzando la presenza in mare per salvare vite umane, combattendo le reti criminali di trafficanti, facendo fronte al gran numero di migranti in arrivo nell’UE e utilizzando i mezzi operativi e finanziari dell’UE per aiutare gli Stati membri in prima linea. Come primo passo del 2015, la Commissione, mediante l’adozione di bilanci rettificativi, ha messo a disposizione finanziamenti supplementari — cfr. la sezione 6. Inoltre, la strategia politica a lungo termine in materia di migrazione deve essere ridefinita in base a quattro pilastri: 1) ridurre gli incentivi all’immigrazione irregolare; 2) salvare vite umane e rendere sicure le frontiere esterne; 3) attuare una forte politica comune di asilo e 4) adottare una nuova politica di migrazione legale.

Un mercato interno più profondo e più equo

Il mercato unico è una delle principali realizzazioni dell’Europa e la sua migliore risorsa in tempi di crescente globalizzazione. Esso funziona come un motore per la costruzione di un’economia europea più forte e più equa, consentendo a persone, beni, servizi e capitali di circolare più liberamente, aprendo nuove opportunità per i cittadini, i lavoratori, le imprese e i consumatori e creando i posti di lavoro e favorendo la crescita di cui l’Europa ha urgente bisogno. Mercati dei capitali più integrati e profondi incanaleranno maggiori finanziamenti destinati alle imprese, in particolare alle PMI, e ai progetti infrastrutturali. Una maggiore mobilità dei lavoratori consentirà una maggiore libertà di circolazione delle persone verso i luoghi in cui c’è bisogno delle loro competenze e la lotta contro l’evasione fiscale e le frodi fiscali garantirà che tutti contribuiscano in misura equa.

Pacchetto sul mercato unico digitale:

Internet e le tecnologie digitali stanno trasformando il nostro mondo ma gli ostacoli esistenti a livello di scambi online fanno sì che i cittadini non possano sfruttare tutte le possibilità relative a beni e servizi, che le imprese e le start-up online vedano ridotti i propri orizzonti di manovra e che le imprese e i governi non possano beneficiare pienamente degli strumenti digitali. Risulta quindi necessario adeguare il mercato unico dell’UE all’era digitale, abbattendo le barriere normative e passando dagli attuali 28 mercati nazionali a un mercato unico. Tale evoluzione apporterebbe all’economia dell’UE 415 miliardi di euro all’anno e creerebbe centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro.

Uno spazio di giustizia e di diritti fondamentali:

l’UE non è soltanto un mercato comune di beni e servizi. Gli europei condividono valori che sono sanciti dai trattati dell’UE e dalla Carta dei diritti fondamentali. L’UE non deve mai perdere di vista tali valori nella lotta contro il terrorismo, la tratta di esseri umani, il contrabbando e la criminalità informatica. Il rispetto di tali valori renderà più facile la vita agli europei che decidono di studiare, lavorare o sposarsi in un altro paese dell’UE. Uno degli obiettivi principali è quindi costruire dei ponti fra i diversi ordinamenti giuridici dei paesi dell’UE. Con uno spazio europeo di giustizia senza frontiere e senza soluzione di continuità, i cittadini potranno far valere una serie di diritti in tutto il continente.

Un ruolo più incisivo a livello mondiale:

l’UE ha bisogno di una politica estera comune forte per rispondere in modo efficace alle sfide globali, ivi incluse la crisi nel suo vicinato, proiettare all’esterno i propri valori e contribuire alla pace e alla prosperità a livello mondiale.

Un accordo di libero scambio UE-USA equilibrato:

l’UE è impegnata a negoziare con gli Stati Uniti un accordo commerciale ambizioso ed equilibrato. Il partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP) creerà nuove opportunità di scambi e investimenti per le imprese grandi e piccole e nuovi posti di lavoro. Per i consumatori, esso si tradurrà in una riduzione dei prezzi e nell’allargamento della scelta, garantendo al contempo gli elevati standard dell’UE in materia di protezione dei consumatori, dei diritti sociali e dell’ambiente. Esso consentirà anche di accrescere l’influenza dell’Europa nel mondo, contribuendo a creare uno spazio di commercio globale, proiettando all’esterno i valori europei e attirando maggiori investimenti.

Un’Unione di cambiamento democratico:

nel 2014, per la prima volta, i paesi dell’UE hanno dovuto tener conto dei risultati delle elezioni al momento di proporre il candidato alla carica di presidente della Commissione. Anche se il passo è significativo, è solo il primo di una lunga serie che renderà l’UE più democratica e più vicina ai suoi cittadini. I cittadini europei hanno il diritto di conoscere gli interlocutori dei commissari e del personale della Commissione, dei deputati del Parlamento europeo e dei rappresentanti del Consiglio nell’ambito dell’iter legislativo. La Commissione si è impegnata a dare un nuovo slancio alle relazioni con il Parlamento europeo e a collaborare più strettamente con i parlamenti nazionali.

Un’Unione economica e monetaria più profonda: prosecuzione degli sforzi per promuovere la stabilità economica e attrarre gli investitori verso l’Europa.

Le iniziative della Commissione di completamento dell’Unione economica e monetaria si basano sulla relazione dei cinque presidenti, che ha individuato quattro settori su cui concentrare gli sforzi. La relazione dei cinque presidenti è l’esito di numerose consultazioni tra gli Stati membri, le istituzioni dell’UE e i cinque presidenti.

3.   Bilancio dell’UE: dalla preparazione al discarico

3.1.   Dotazione e finanziamento

Il quadro finanziario pluriennale (QFP) delinea gli obiettivi politici dell’UE e fissa gli importi massimi annui (massimali) della spesa dell’UE, sia complessivamente che per le principali categorie di spesa (rubriche). La somma dei massimali di tutte le rubriche corrisponde al massimale totale degli stanziamenti di impegno. Il bilancio dell’UE finanzia un’ampia gamma di politiche e programmi in tutta l’Unione. In base alle priorità stabilite dal PE e dal Consiglio nel QFP, la Commissione europea conduce programmi, attività e progetti specifici sul terreno. Il bilancio è predisposto dalla Commissione e solitamente approvato a metà dicembre dal PE e dal Consiglio ai sensi della procedura di cui all’articolo 314 del TFUE. Secondo il principio dell’equilibrio di bilancio, per ogni esercizio il totale delle entrate deve essere uguale al totale delle spese (stanziamenti di pagamento).

L’UE si avvale di due categorie principali di finanziamento: entrate da risorse proprie ed entrate varie. È possibile scindere le risorse proprie nelle seguenti categorie: risorse proprie tradizionali (ad esempio, i dazi doganali), risorsa propria basata sull’imposta sul valore aggiunto (IVA) e risorsa basata sul reddito nazionale lordo (RNL). Le entrate varie derivanti dalle attività dell’UE (ad esempio, le ammende in materia di concorrenza) rappresentano di solito una quota inferiore al 10 % delle entrate totali. Le entrate provenienti dalle risorse proprie, che rappresentano la principale fonte di finanziamento dell’UE, vengono automaticamente accreditate a quest’ultima per consentirle di finanziare il proprio bilancio senza la necessità di una decisione successiva da parte delle autorità nazionali. L’importo complessivo delle risorse proprie necessarie per finanziare il bilancio si calcola detraendo dalle spese totali le entrate varie. L’importo totale delle risorse proprie non può superare l’1,23 % del reddito nazionale lordo (RNL) dell’UE.

Come principio generale, l’UE non è autorizzata a contrarre prestiti sui mercati dei capitali o presso gli istituti finanziari per finanziare il proprio bilancio.

3.2.   Gestione e spesa del bilancio dell’UE

Spese operative principali

I costi di esercizio dell’UE coprono le varie rubriche del QFP e assumono forme diverse a seconda delle modalità di pagamento e di gestione del denaro. A partire dal 2014, la Commissione classifica le spese nel modo seguente:

 

Gestione diretta: in questo caso il bilancio viene eseguito direttamente dai servizi della Commissione.

 

Gestione indiretta: si riferisce ai casi in cui la Commissione conferisce il compito dell’esecuzione del bilancio a organismi di diritto dell’UE o nazionale, quali le agenzie dell’UE.

 

Gestione concorrente: tale metodo prevede che i compiti di esecuzione del bilancio siano delegati agli Stati membri. Circa l’80 % delle spese rientra in questa categoria, che comprende settori quali la spesa agricola e le azioni strutturali.

I vari agenti finanziari in seno alla Commissione

Il collegio dei commissari detiene la responsabilità politica collegiale, ma nella pratica non esercita direttamente i poteri di esecuzione del bilancio conferitigli. Esso delega ogni anno tale compito a singoli funzionari che rispondono al collegio e ai sensi del regolamento finanziario (RF) e dello statuto del personale (SP). I membri del personale in questione — in genere direttori generali e capi servizio — sono chiamati «ordinatori delegati» (OD) e possono a loro volta delegare ulteriormente i compiti di esecuzione del bilancio a «ordinatori sottodelegati».

Sotto la responsabilità degli ordinatori ricade l’intero processo di gestione, dalla definizione degli interventi necessari per conseguire gli obiettivi delle politiche stabiliti dall’istituzione alla gestione delle attività intraprese da un punto di vista sia operativo sia di bilancio. Ogni ordinatore è tenuto a redigere una relazione annuale d’attività (RAA) sulle attività che rientrano sotto la sua responsabilità, in cui riferisce in merito ai risultati strategici conseguiti e alla sua ragionevole garanzia che le risorse assegnate alle attività descritte nella sua relazione siano state utilizzate per gli scopi previsti e conformemente a principi di sana gestione finanziaria, e che le procedure di controllo poste in essere offrano le necessarie garanzie di legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti. Ai sensi dell’articolo 66 del RF, la Commissione trasmette una relazione riepilogativa (relazione di sintesi) sulle singole RAA al PE e al Consiglio, con cui la Commissione si assume la responsabilità politica globale della gestione del bilancio dell’UE in osservanza dell’articolo 317 del TFUE. La relazione di sintesi e le RAA sono disponibili all’indirizzo: http://ec.europa.eu/atwork/planning-and-preparing/synthesis-report/index_en.htm.

Ai sensi dell’articolo 318 del TFUE, la Commissione pubblica una relazione di valutazione sui progressi e i risultati dei programmi della Commissione basata sulle RAA degli ordinatori. A partire dall’esercizio finanziario 2015, la relazione di sintesi e la relazione di valutazione sono raggruppate in una nuova relazione intitolata «Relazione annuale sulla gestione e i risultati per il bilancio».

Il contabile esegue gli ordini di pagamento e di recupero emessi dagli ordinatori e ha il compito di gestire la tesoreria, definire norme e metodi contabili, convalidare i sistemi contabili, tenere la contabilità ed elaborare i bilanci di esercizio corrispondenti. Il contabile è inoltre tenuto a sottoscrivere i conti annuali dichiarando che presentano un’immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della posizione finanziaria, dei risultati delle operazioni e dei flussi di cassa.

3.3.   Rendicontazione finanziaria e responsabilità

I conti annuali consolidati dell’UE forniscono informazioni finanziarie sulle attività delle istituzioni, delle agenzie e degli altri organismi dell’UE in una prospettiva di contabilità per competenza e di bilancio. Essi non comprendono i conti annuali degli Stati membri.

I conti annuali dell’UE si articolano in due parti distinte ma connesse:

a)

i rendiconti finanziari e

b)

le relazioni sull’esecuzione del bilancio, che forniscono informazioni dettagliate sull’esecuzione del bilancio.

È responsabilità del contabile della Commissione predisporre i conti annuali consolidati dell’UE, assicurando che presentino un’immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della posizione finanziaria, dei risultati delle operazioni e dei flussi di cassa dell’UE.

Oltre ai conti annuali di cui sopra, vengono preparate anche relazioni ad hoc su settori specifici, ad esempio gestione di bilancio e finanziaria, strumenti finanziari, garanzie fornite e rettifiche finanziarie.

Rendicontazione e responsabilità all’interno della Commissione:

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3.4.   Audit e discarico

Audit

I conti annuali dell’UE e la gestione delle risorse vengono controllati dalla Corte dei conti europea (la Corte dei conti), il suo revisore esterno, la quale redige, per il Parlamento europeo e il Consiglio:

(1)

una relazione annuale sulle attività finanziate dal bilancio generale, con osservazioni dettagliate sui conti annuali e sulle operazioni sottostanti;

(2)

un parere, basato sui propri audit e riportato nella relazione annuale sotto forma di dichiarazione di affidabilità, in merito I) all’attendibilità dei conti e II) alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti che comportano sia entrate riscosse da soggetti passivi sia pagamenti a beneficiari finali e

(3)

relazioni speciali contenenti le risultanze di audit riguardanti aree specifiche.

Discarico

L’ultima fase del ciclo di vita del bilancio è il suo discarico per un determinato esercizio. Il discarico rappresenta l’aspetto politico del controllo esterno dell’esecuzione del bilancio e costituisce la decisione mediante la quale il PE, su raccomandazione del Consiglio, «solleva» la Commissione (e gli altri organismi dell’UE) dalla sua responsabilità relativa alla gestione di un determinato bilancio segnando la fine dell’esistenza di quel bilancio. L’autorità competente per il discarico all’interno dell’UE è il PE. Ciò significa che, una volta effettuati l’audit e il completamento dei conti annuali, spetta al Consiglio raccomandare e quindi al PE concedere alla Commissione e agli altri organismi dell’UE il discarico per l’esecuzione del bilancio dell’UE relativo ad un determinato esercizio. La relativa decisione si basa su un esame dei conti annuali, sulla relazione annuale sulla gestione e i risultati per il bilancio della Commissione (l’ex relazione di sintesi e relazione di valutazione annuale), la relazione annuale, il parere di audit e le relazioni speciali della Corte e le risposte della Commissione alle domande e alle ulteriori richieste di informazioni.

La procedura di discarico può produrre uno dei risultati seguenti: la concessione, il rinvio o il diniego del discarico. Una parte integrante della procedure di discarico del bilancio annuale al PE è costituita dalle audizioni con i commissari, che sono interrogati dai membri della Commissione per il controllo dei bilanci del PE in merito ai settori di intervento che ricadono sotto la loro responsabilità. La relazione finale di discarico con le eventuali raccomandazioni specifiche di intervento da parte della Commissione è adottata dal Parlamento europeo in seduta plenaria. Le raccomandazioni del Consiglio sul discarico sono adottate dall’Ecofin. Il seguito dato sia alla relazione del PE sul discarico sia alle raccomandazioni del Consiglio in proposito viene illustrato in un’apposita relazione annuale in cui la Commissione delinea le azioni concrete intraprese per seguire le raccomandazioni.

4.   Rendiconti finanziari consolidati dell’UE: situazione finanziaria del 2015

4.1.   Entrate

La maggior parte delle entrate degli organi e delle istituzioni dell’UE sono entrate derivanti da transazioni non commerciali. La tabella seguente fornisce una visione d’insieme delle principali categorie di tali entrate.

Tendenza quinquennale delle entrate derivanti da transazioni non commerciali in milioni di EUR:

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La risorsa RNL del 2014 comprende significative revisioni relative all’RNL che risalgono fino al 2002. L’adeguamento dei contributi è quindi risultato senza precedenti per ampiezza e, considerando tutti gli Stati membri dell’UE, si è tradotto in un totale di quasi 10 miliardi di EUR. Si tratta del motivo principale del calo del 2015 rispetto all’anno precedente.

I recuperi spese consistono negli ordini di riscossione emessi dalla Commissione che sono stati incassati o compensati rispetto ai pagamenti successivi registrati nel sistema contabile della Commissione, effettuati allo scopo di recuperare spese precedentemente pagate dal bilancio dell’UE.

4.2.   Spese

Le spese sono state pari a 155,9 miliardi di EUR, attestandosi quindi ad un livello inferiore rispetto allo scorso anno (2014: 165,3 miliardi di EUR). In particolare si registra una diminuzione di 4,6 miliardi di EUR per quanto riguarda il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo di coesione (FC), riconducibile al lento avvio dell’attuazione del periodo di programmazione 2014-2020. Le spese a titolo del Fondo sociale europeo (FSE) si sono ridotte di 2,8 miliardi di EUR, grazie alla diminuzione delle richieste di rimborso per il periodo coperto dal quadro finanziario pluriennale 2007-2013.

Le principali voci di spesa (112,4 miliardi di EUR) sono rappresentate dai trasferimenti nell’ambito della gestione concorrente. Si tratta essenzialmente dei seguenti strumenti di finanziamento: il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e altri strumenti di sviluppo rurale, il FESR, il FC e il FSE. Nel corso dell’esercizio finanziario 2015 tali fondi hanno rappresentato quasi il 71 % delle spese complessive.

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Le spese sostenute nell’ambito della gestione diretta rappresentano principalmente l’esecuzione del bilancio da parte della Commissione, delle agenzie esecutive e, a partire dal 2015, dei fondi fiduciari. Nel regime di gestione diretta rientrano anche le spese amministrative di tutte le istituzioni e agenzie dell’UE. Nell’ambito della gestione indiretta, il bilancio è attuato dalle agenzie dell’UE, dagli organi dell’UE, dai paesi terzi, dalle organizzazioni internazionali e da altri soggetti. Nel complesso, le spese sostenute nell’ambito della gestione diretta ed indiretta sono risultate pari a circa il 14 % delle spese totali (22 miliardi di EUR).

L’UE riconosce inoltre gli obblighi di pagamento futuri come spese non ancora indicate nella contabilità di bilancio di cassa, che figurano in particolare tra i debiti e i ratei passivi relativi all’agricoltura e allo sviluppo rurale e tra le passività derivanti dalle pensioni e da altre prestazioni per i dipendenti relative ai diritti a pensione acquisiti dai commissari, dai deputati al Parlamento europeo e dal personale e che implicano in genere un risultato economico negativo (i pagamenti saranno finanziati dai bilanci futuri e non figurano ancora tra le entrate).

4.3.   Risultato economico

Il risultato economico dell’esercizio (ossia, il disavanzo), pari a 13 033 milioni di EUR, è rimasto più o meno allo stesso livello dell’esercizio precedente.

4.4.   Attività

Nel bilancio consolidato dell’UE, figurano 154 miliardi di EUR di attività

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Gli elementi più significativi delle attività di bilancio sono le attività finanziarie (prestiti, attività finanziarie disponibili per la vendita e disponibilità liquide) e gli importi dei prefinanziamenti, che rappresentano quasi l’83 % delle attività dell’UE. L’importo dei prestiti è diminuito di 1,6 miliardi di EUR, attestandosi a 57 miliardi di EUR, mentre l’importo degli strumenti finanziari disponibili per la vendita finanziati dal bilancio dell’UE (strumenti di bilancio) è aumentato di circa 460 milioni di EUR. Tra le attività relative ad Immobili, impianti e macchinari figurano anche le attività riguardanti il programma Copernicus (1,7 miliardi di euro) e le attività di Galileo in costruzione (2,1 miliardi di euro).

Negli anni passati, le istituzioni e gli organismi dell’UE sono riusciti a mantenere a un livello basso gli importi detenuti a fine esercizio come Disponibilità liquide ed equivalenti. L’importo elevato del saldo di cassa, pari a 21,7 miliardi di EUR, registrato al 31 dicembre 2015 è dovuto principalmente ai seguenti fattori:

il ritardo registrato nel pagamento dei saldi RNL e IVA del 2014 (5,4 miliardi di EUR), che sono stati versati nel corso di tutto il 2015, soprattutto nel settembre 2015. I contributi degli Stati membri al bilancio dell’UE basati sull’IVA e sull’RNL sono soggetti ad un adeguamento annuale, effettuato ogni anno il primo giorno feriale del mese di dicembre. L’adeguamento del 2014 ha compreso importanti rettifiche dell’RNL risalenti fino al 2002 ed è stato senza precedenti per ampiezza, traducendosi, per tutti gli Stati membri dell’UE, in un totale di 9,5 miliardi di EUR.

il saldo IVA e RNL del 2015 (1,4 miliardi di EUR).

l’RNL 2016 versato a titolo di anticipo (0,7 miliardi di EUR) da parte di due Stati membri.

ammende e altre entrate (1,5 miliardi di EUR).

Sulla base del regolamento sulle risorse proprie, tali saldi potevano essere restituiti agli Stati membri soltanto nel 2016, adottando un bilancio rettificativo.

Prefinanziamenti

Va osservato che il livello dei prefinanziamenti dipende strettamente dal ciclo del QFP. Ad esempio, all’inizio del QFP è normale che sia necessario versare agli Stati membri anticipi sostanziosi nell’ambito della politica di coesione. La Commissione compie ogni sforzo possibile per garantire che i livelli dei prefinanziamenti siano mantenuti ad un livello appropriato, trovando il punto di equilibrio tra la necessità di garantire controlli sufficienti e il tempestivo riconoscimento delle spese.

I prefinanziamenti totali (esclusi gli altri anticipi agli Stati membri e i contributi ai fondi fiduciari) sul bilancio dell’UE ammontano a 40 miliardi di EUR (2014: 45 miliardi di EUR), la quasi totalità dei quali si riferisce ad attività della Commissione. Circa il 70 % dei prefinanziamenti versati dalla Commissione vengono attuati in modalità di gestione concorrente, il che significa che l’attuazione del bilancio è delegata agli Stati membri (la Commissione svolge una funzione di controllo).

Prefinanziamenti della Commissione per modalità di gestione

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Gli importi più significativi dei prefinanziamenti in gestione concorrente riguardano il Fondo europeo di sviluppo regionale e il FESR e il FC.

I prefinanziamenti a lungo termine sono aumentati di 12,6 miliardi di EUR per quanto riguarda il nuovo QFP, mentre i prefinanziamenti a breve termine sono diminuiti di 17,7 miliardi di EUR. L’aumento dei prefinanziamenti a lungo termine è dovuto principalmente al versamento dei nuovi prefinanziamenti nell’ambito della gestione concorrente per il QFP 2014-2020 (10 miliardi di EUR in totale, di cui 7 miliardi di EUR per la politica di coesione). Anche la diminuzione degli importi a breve termine è dovuta principalmente alla gestione concorrente, in quanto il QFP 2007-2013 è in fase di chiusura e i relativi prefinanziamenti vengono gradualmente liquidati.

Gli strumenti finanziari in gestione diretta e indiretta

Nei conti annuali dell’UE sono indicati come strumenti finanziari i seguenti strumenti:

prestiti concessi a carico del bilancio;

prestiti concessi da fondi provenienti da prestiti;

strumenti di equity;

strumenti di garanzia e

fondi di garanzia: garanzie fornite a soggetti esterni (in particolare il gruppo BEI) per strumenti non creati dal bilancio dell’UE.

Il valore e il volume degli strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE nell’ambito della gestione diretta ed indiretta aumentano di anno in anno. Il concetto fondamentale alla base di questo nuovo approccio è che, a differenza del metodo tradizionale di attuazione del bilancio tramite la concessione di sovvenzioni e sussidi, per ogni euro del bilancio erogato tramite strumenti finanziari il beneficiario finale riceve, grazie all’effetto leva, un sostegno finanziario superiore ad un euro. Tale uso intelligente del bilancio dell’UE consente di massimizzare l’impatto dei fondi disponibili. Nei conti annuali dell’UE gli strumenti e gli investimenti di equity (ossia, gli strumenti di equity e i titoli di credito) detenuti da strumenti di garanzia e i fondi di garanzia sono indicati come attività finanziarie disponibili per la vendita.

Attività finanziarie di strumenti finanziari disponibili per la vendita

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Fondi di garanzia

I fondi di garanzia creati dall’UE sono stati istituiti per scopi specifici e sono alimentati da pagamenti a carico del bilancio dell’UE al fine di fornire una riserva di liquidità in caso di eventuali perdite su operazioni garantite da garanzie concesse al gruppo BEI a titolo del bilancio dell’UE. Il principale nuovo fondo di garanzia, istituito nel 2015, è il fondo di garanzia del FEIS.

Il FEIS si prefigge di aumentare la capacità di assunzione di rischi del gruppo BEI e consente alla BEI di investire fino a 61 miliardi di EUR nell’UE. Il FEIS non è né un’entità giuridica distinta né un fondo di investimento in senso stretto. La riserva rischi del FEIS offre alla BEI una protezione contro le perdite potenziali relative alle operazioni sottostanti ed è composta da uno stanziamento di 5 miliardi di EUR di capitale proprio della BEI ed una garanzia a carico del bilancio dell’UE fino a un massimo di 16 miliardi di EUR (massimale). L’obiettivo prefisso è che i finanziamenti supplementari degli Stati membri, delle banche di promozione nazionali e degli investitori privati possano complessivamente portare gli investimenti nell’UE a 315 miliardi di EUR.

Le operazioni del FEIS vengono condotte entro due strutture: lo sportello relativo alle infrastrutture e all’innovazione (IIW) attuato dalla BEI e lo sportello PMI (SMEW) attuato dal FEI, entrambi dotati di un portafoglio di debito (garanzia dell’UE di 12,25 miliardi di EUR) e un portafoglio di equity (garanzia dell’UE di 3,75 miliardi di EUR). Il FEI opera nel quadro di un accordo con la BEI sulla base di una garanzia della BEI a sua volta controgarantita dalla UE.

L’UE e la BEI svolgono ruoli distinti nell’ambito del FEIS. Il FEIS è stato istituito nell’ambito della BEI, che finanzia le operazioni (titoli di debito e investimenti azionari) e, a tal fine, prende in prestito le risorse necessarie sui mercati dei capitali. Per quanto riguarda lo sportello IIW, la BEI adotta le decisioni di investimento in piena indipendenza e gestisce le operazioni conformemente alle proprie norme e procedure, che sono identiche a quelle applicabili alle proprie operazioni (di rischio). Per garantire che gli investimenti effettuati a titolo del FEIS continuino a rimanere focalizzati sull’obiettivo specifico di affrontare le carenze del mercato che ostacolano gli investimenti nell’UE e siano ammissibili alla protezione offerta dalla garanzia dell’UE, è stata attuata un’apposita struttura di governance. Il comitato per gli investimenti composta da esperti indipendenti esamina tutti i progetti proposti dalla BEI per quanto riguarda l’ammissibilità alla copertura della garanzia dell’UE. Quando un’operazione viene considerata ammissibile in quanto operazione garantita a titolo del FEIS, la decisione di proseguire con il progetto e la sua gestione viene quindi sottoposta al normale ciclo di progetto e al processo di governance della BEI.

Il ruolo dell’UE consiste nella fornitura della garanzia dell’UE per una parte delle possibili perdite che la BEI potrebbe subire relativamente ai propri investimenti in strumenti di debito e di equity. Di conseguenza, l’UE non interviene nella selezione definitiva e nella gestione delle operazioni del FEIS, non investe denaro nelle operazioni del FEIS e non è parte contrattuale diretta degli strumenti sottostanti. Dal momento che i criteri di controllo e i requisiti contabili relativi al consolidamento delle norme contabili dell’UE (e IPSAS) non sono soddisfatti, le relative attività non vengono contabilizzate nei conti annuali consolidati dell’Unione europea — cfr. anche nota 5.2 dei rendiconti finanziari consolidati.

La garanzia dell’UE è sempre limitata a 16 miliardi di EUR e l’importo complessivo dei pagamenti netti effettuati dal bilancio dell’UE non può superare tale importo. I pagamenti a titolo della garanzia dell’Unione verrebbero effettuati da un fondo di garanzia di recente costituzione che fornisce una riserva di liquidità in caso di eventuali perdite nette (perdite previste non coperte dalle entrate previste) sulle operazioni garantite a titolo del FEIS. Il Fondo di garanzia del FEIS sarà finanziato dal bilancio dell’UE a partire dal 2016 e raggiungerà gradualmente 8 miliardi di EUR entro il 2022, andando così a coprire il 50 % del massimale di garanzia dell’UE. Al 31 dicembre 2015 risultavano impegnati 1 350 milioni di EUR, che saranno versati al fondo di garanzia nel 2016 (500 milioni di EUR) e 2017 (850 milioni di EUR) e inclusi nell’importo indicato come RAL nella nota 5.3.1 dei rendiconti finanziari consolidati.

Le tabelle seguenti forniscono una panoramica degli strumenti finanziari utilizzati dall’UE per QFP

in milioni di EUR

QFP 2014-2020

Attività

Passività

Garanzie

Strumenti di equity:

 

 

 

COSME — Strumento di equity per la crescita

39

(2)

 

Orizzonte 2020 — Strumento di equity per R&I InnovFin

108

(2)

 

 

146

(4)

 

Strumenti di garanzia:

 

 

 

Strumento di garanzia dei prestiti COSME

125

(43)

 (1)

Occupazione e innovazione sociale

10

(3)

 (1)

Strumento di garanzia dei prestiti destinati agli studenti

16

(1)

 (1)

Orizzonte 2020 — servizio prestiti e garanzie per R&I InnovFin

638

(97)

(442)

Orizzonte 2020 — Garanzia per le PMI InnovFin

294

(22)

(17)

Strumento di finanziamento del capitale naturale

12

 

Strumento di finanziamento privato per l’efficienza energetica (Private Finance for Energy Efficiency instruments, PF4EE)

12

 

 

1 107

(166)

(459)

Totale

1 253

(170)

(459)

 

QFP prima del 2014

Attività

Passività

Garanzie

Strumenti di prestito/equity/assistenza tecnica:

 

 

 

Strumento di cooperazione economica e finanziaria nell’ambito del partenariato euromediterraneo (MEDA)

251

(2)

 

Strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI)

153

(4)

 

 

404

(6)

 

Strumenti di prestito: Prestiti a sostegno delle PMI

19

 

 

Strumenti di equity:

 

 

 

Strumento a favore delle PMI innovative e a forte crescita nell’ambito del Programma quadro per la competitività e l’innovazione

413

 

European Technology Start up Facility 1998 (ETF)

11

 

Fondo mondiale per l’efficienza energetica e l’energia rinnovabile (GEEREF)

76

 

Strumento di equity del programma quadro pluriennale

192

 

Fondo Marguerite

50

 

Strumento europeo Progress di microfinanza (PMF) per l’occupazione e l’inclusione sociale

71

 

Fondo europeo per l’efficienza energetica

128

(22)

 

Progetti pilota di trasferimento di tecnologie

1

 

 

 

943

(22)

 

Strumenti di garanzia:

 

 

 

Strumento di garanzia per le PMI nell’ambito del Programma quadro per la competitività e l’innovazione (CIP SMEG)

108

(215)

 (1)

Strumento di garanzia dei prestiti per i progetti TEN-T (LGTT)

238

(3)

(209)

Programma pluriennale (MAP) a favore delle imprese

23

(35)

 (1)

Strumento Project Bond (PBI)

236

(1)

(220)

European Progress Microfinance Mandate

13

(11)

 (1)

Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi (Risk Sharing Finance Facility, RSFF)

927

(94)

(845)

Strumento di garanzia per le PMI

16

(16)

 (1)

 

1 561

(375)

(1 274 )

Totale

2 927

(403)

(1 274 )


in milioni di EUR

Relative a più di un quadro finanziario pluriennale

Attività

Passività

Garanzie

Strumenti di equity:

 

 

 

Fondo europeo per l’Europa sudorientale (EFSE)

118

 

Fondo per la crescita delle imprese nell’ambito dello strumento per lo sviluppo e l’innovazione delle imprese nei Balcani occidentali

10

 

Fondo per l’innovazione imprenditoriale (EIF) nell’ambito dello strumento per lo sviluppo e l’innovazione delle imprese nei Balcani occidentali

21

 

Fondo Green for Growth per la regione del vicinato orientale (SE4F)

52

 

iniziativa di microfinanziamento per l’Asia Debt Fund

9

 

MENA Fondo per le micro, piccole e medie imprese (SANAD)

10

 

 

220

 

Strumenti di garanzia:

 

 

 

Strumento di garanzia nell’ambito dello strumento per lo sviluppo e l’innovazione delle imprese nei Balcani occidentali

20

(14)

 (2)

 

20

(14)

 

Fondi di garanzia:

 

 

 

Fondo di garanzia per le azioni esterne

2 108

(25)

(19 450 )

Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)

1

(202)

 

2 109

(25)

(19 652 )

Totale

2 349

(39)

(19 652 )

 

Totale generale

6 529

(612)

(21 385 )

Prestiti erogati da fondi provenienti da prestiti

L’UE ha facoltà, secondo il trattato UE, di effettuare operazioni di prestito che mobilitino le risorse finanziarie necessarie per l’espletamento di mandati specifici. La Commissione, per conto dell’UE, gestisce attualmente tre programmi principali — Assistenza macrofinanziaria (AMF), Assistenza alla bilancia dei pagamenti (BdP) e Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF) — nell’ambito dei quali può concedere prestiti e il capitale necessario per finanziare le attività di prestito dell’UE viene reperito sui mercati dei capitali o presso istituzioni finanziarie. Nel corso del 2015, l’Irlanda ha chiesto ufficialmente una proroga della prima scadenza di rimborso del prestito MESF. La rata di 5 miliardi di EUR è stata suddivisa in tre nuove rate di 2 miliardi di EUR, 1 miliardo di EUR e 2 miliardi di EUR, con scadenze nel 2023, 2029 e 2035, rispettivamente. Nel gennaio 2016 il Portogallo ha chiesto ufficialmente una proroga della prima scadenza di rimborso del prestito MESF, prevista per il 3 giugno 2016. La rata di 4,75 miliardi di EUR è stata suddivisa in tre nuove rate di 1,5 miliardi di EUR, 2,25 miliardi di EUR e 1 miliardo di EUR, con scadenze nel 2023, 2031 e 2036, rispettivamente. Il 17 luglio 2015, a titolo del MESF, è stato concesso alla Grecia un prestito ponte prima dell’accordo di prestito concluso tra la Grecia e il meccanismo europeo di stabilità (MES). Il primo e unico esborso è avvenuto il 20 luglio 2015 ed è stato interamente rimborsato quando l’accordo relativo al meccanismo europeo di stabilità (MES) è stato ratificato dai parlamenti nazionali degli Stati membri della zona euro. Il rimborso è avvenuto il 20 agosto 2015.

Panoramica delle attività di erogazione di prestiti erogati da fondi provenienti da prestiti in importi nominali

in miliardi di EUR

 

BdP

MESF

Altri  (3)

TOTALE

Ungheria

Lettonia

Romania

Totale

Irlanda

Portogallo

Grecia

Totale

Totale

Totale concesso

6,5

3,1

8,4  (4)

18,0

22,5

26,0

7,2

55,7

5,1

78,8

Erogati al 31 dicembre 2014

5,5

2,9

5,0

13,4

22,5

24,3

46,8

2,4

62,6

Erogati nel 2015

5,0

7,2

12,2

1,3

13,5

Prestiti erogati al 31 dicembre 2015

5,5

2,9

5,0

13,4

27,5

24,3

7,2

59,0

3,6

76,0

Prestiti rimborsati al 31 dicembre 2014

(4,0 )

(2,2 )

(1,5 )

(7,7 )

(5,0 )

(7,2 )

(12,2 )

(0,1 )

(20,0 )

Esposizione creditizia al 31 dicembre 2015

1,5

0,7

3,5

5,7

22,5

24,3

0

46,8

3,5

56,0

4.5.   Passività

Nel bilancio consolidato dell’UE, figurano 226 miliardi di EUR di passività

Image

Le passività sono rappresentate principalmente da quattro voci: passività derivanti dalle pensioni e da altre prestazioni per i dipendenti, prestiti assunti, debiti e ratei passivi. Il cambiamento più evidente rispetto al 2014 è rappresentato dall’aumento dei ratei passivi di circa 12,4 miliardi di EUR dovuto all’inizio dell’attuazione del QFP 2014-2020, in cui i costi sostenuti sono stati stimati, in quanto non ancora dichiarati dagli Stati membri. Un altro importante cambiamento è la diminuzione dei debiti di circa 12,5 miliardi di EUR nel settore della coesione, dovuto alla diminuzione delle dichiarazioni di spesa da parte degli Stati membri per il periodo di programmazione 2007-2013. Un’altra ragione è la diminuzione del livello delle richieste di rimborso a causa dell’avvio lento del QFP 2014-2020, a sua volta causato dal ritardo registrato dagli Stati membri nella designazione delle autorità di gestione e di controllo.

Totale richieste di rimborso e fatture ricevute e riconosciute come debiti

Image

L’eccesso di passività rispetto alle attività non significa che le istituzioni e gli organi dell’UE siano in difficoltà finanziaria, ma piuttosto che alcune passività saranno finanziate dai futuri bilanci annuali. Conformemente alle norme contabili per competenza, numerose spese vengono rilevate nel 2015, anche se possono essere effettivamente pagate nel 2016 o in anni successivi, e finanziate a titolo di bilanci successivi, mentre le relative entrate verranno contabilizzate in futuro. Gli importi più significativi da evidenziare sono le attività del FEAGA (versate nel 2016) e le prestazioni per i dipendenti (da versare nel corso dei prossimi 30 anni e oltre).

5.   TUTELA DEL BILANCIO DELL’UE

Panoramica delle rettifiche finanziarie e dei recuperi 2015

Una considerazione importante nell’esecuzione del bilancio dell’UE è l’esigenza di assicurare un’adeguata prevenzione delle lacune sistemiche all’origine di errori, irregolarità e frodi o la loro individuazione e conseguente correzione. Nella sua relazione annuale, la Corte fornisce una dichiarazione di affidabilità sulla legittimità e la regolarità delle transazioni che sono alla base dei conti annuali e una dichiarazione sul livello significativo di errori nei pagamenti. Nella versione pubblicata nella Gazzetta ufficiale, i conti annuali dell’UE sono corredati dalla dichiarazione di affidabilità.

Gli interventi della Commissione a tutela del bilancio mitigano l’impatto di tali errori sulla base di due meccanismi principali:

(1)

meccanismi di prevenzione (ad esempio, controlli ex ante, interruzioni e sospensioni dei pagamenti) e

(2)

meccanismi di rettifica (fondamentalmente rettifiche finanziarie imposte agli Stati membri o concordate con essi e, in misura minore, recuperi effettuati presso i beneficiari dei pagamenti dell’UE).

Nel caso della gestione concorrente (per le spese inerenti alle politiche agricole e agli interventi strutturali), gli Stati membri hanno la responsabilità principale nell’intero ciclo di vita delle spese di far sì che quelle pagate dal bilancio dell’UE siano legittime e regolari.

Le misure correttive, ovvero le rettifiche finanziarie e i recuperi, vengono attuate sulla base dell’attività di sorveglianza e dei controlli effettuati sia dalla Commissione che, nel caso delle spese in gestione concorrente, dagli Stati membri per quanto riguarda l’ammissibilità delle spese finanziate dal bilancio dell’UE. Nel decidere l’ammontare di una rettifica finanziaria o di un recupero, la Commissione tiene conto della natura e della gravità della violazione del diritto applicabile e delle implicazioni finanziarie per il bilancio dell’UE, anche nei casi di carenze nei sistemi di gestione e di controllo. La maggior parte delle rettifiche viene adottata dopo il pagamento.

Rettifiche finanziarie e recuperi:

Image

Le rettifiche finanziarie e i recuperi intervengono in due delle fasi principali del processo. Le due fasi possono aver luogo nello stesso anno o in anni diversi:

1)

Rettifiche finanziarie e recuperi in fase di conferma: gli importi sono stati approvati dallo Stato membro interessato o adottati con decisione della Commissione. Nel 2015, il totale delle rettifiche finanziarie e dei recuperi confermati è risultato pari a 3 499 milioni di EUR (2014: 4 728 milioni di EUR).

Rettifiche finanziarie e recuperi confermati nel 2015 — ripartizione per settori

Image

2)

Rettifiche finanziarie e recuperi in fase di attuazione: questi importi rappresentano l’ultima fase del processo con cui la situazione riscontrata di spesa indebita è sanata in via definitiva. I quadri normativi dei singoli settori contemplano vari meccanismi attuativi. Nel 2015, il totale delle rettifiche finanziarie e dei recuperi attuati è risultato pari a 3 853 milioni di EUR (2014: 3 285 milioni di EUR). Il processo di attuazione delle rettifiche finanziarie e dei recuperi può durare alcuni anni, a causa in particolare di decisioni di rateizzazione o di proroga concesse dagli Stati membri nell’ambito della politica agricola comune. Nell’ambito della politica di coesione, il quadro giuridico prevede l’attuazione durante o dopo la chiusura del periodo di programmazione.

Rettifiche finanziarie e recuperi attuati nel 2015 — ripartizione per settori

Image

Le informazioni di cui sopra sono contenute nelle informative supplementari che non sono richieste dai principi contabili e comprendono dati che non sono tratti direttamente dal sistema contabile. Ulteriori dettagli su tali cifre e sui meccanismi di prevenzione e correzione si trovano nella comunicazione sulla tutela del bilancio elaborata dalla Commissione e inviata all’autorità competente per il discarico e alla Corte, che è disponibile sul sito web Europa della direzione generale Bilancio.

6.   Gestione dei rischi e delle incertezze nell’esecuzione del bilancio dell’UE

I rischi e le incertezze si possono suddividere in due categorie principali:

rischi e incertezze generali e prevedibili e

rischi e incertezze eccezionali.

6.1.   Rischi e incertezze generali e prevedibili

Problemi incontrati nel corso dell’esercizio

Contesto macroeconomico

L’ambiente macroeconomico dell’UE incide sulla capacità degli Stati membri dell’UE di rispettare i propri obblighi di finanziamento verso le istituzioni e gli organi dell’UE e, quindi, sulla capacità dell’UE di continuare ad attuare le politiche dell’UE di cui alla sezione 2. L’economia europea continua ad essere sostenuta da una serie di fattori positivi, quali il prezzo del petrolio, il tasso di cambio dell’euro e i costi di finanziamento, che hanno stimolato le esportazioni e i consumi. Gli investimenti rimangono però ostacolati dall’incertezza economica e politica e, in alcuni paesi, dall’indebitamento eccessivo. Ora, che entra nel suo quarto anno di ripresa, l’economia europea deve affrontare una serie di ostacoli e rischi sostanziali che derivano dal rallentamento delle economie emergenti. Finora, una crescita economica tale da ridurre sostanzialmente la disoccupazione ha stentato a concretizzarsi e i segnali concreti di un rilancio degli investimenti, fondamentale per la sostenibilità della ripresa, rimangono scarsi. Inoltre, per completare tale quadro generale, alla relativa lentezza del ritmo di esecuzione del bilancio dell’UE nell’ambito del QFP 2014-2020 si aggiungono il perdurare della crisi greca e il problema dei rifugiati.

La ripresa economica della zona euro resta moderata, nonostante il notevole sostegno apportato dai fattori positivi descritti, che dovrebbero rivelarsi un po’ più forti e duraturi del previsto. In particolare, trainato principalmente dall’offerta abbondante, il prezzo del petrolio è diminuito nuovamente e prevale l’ipotesi che rimarrà significativamente più basso per risalire successivamente. La politica di bilancio della zona euro sta diventando leggermente più favorevole alla crescita grazie alla spesa pubblica legata all’afflusso di richiedenti asilo in alcuni Stati membri. Inoltre, la combinazione di allentamento quantitativo (quantitative easing) e creditizio da parte della Banca centrale europea (BCE) significa che i costi di finanziamento nella zona euro dovrebbero rimanere bassi per un periodo di tempo più lungo di quanto previsto, il che contribuirà ulteriormente a ridurre la frammentazione finanziaria e le differenze tra gli Stati membri. Nel frattempo, l’impulso ricevuto da questi fattori viene sempre più frequentemente controbilanciato dal peggioramento del contesto globale e alcuni problemi ereditati dalla crisi (principalmente un elevato livello di incertezza politica, indebitamento e disoccupazione) continueranno a pesare sulla crescita.

PIL reale (previsione), tasso d’inflazione e tasso di disoccupazione in % rispetto alla media dell’UE (5)

 

PIL reale

Inflazione

Tasso di disoccupazione

2015

2016

2017

2015

2016

2017

2015

2016

2017

Belgio

1,3

1,3

1,7

0,6

1,4

1,7

8,3

8,0

7,4

Germania

1,7

1,8

1,8

0,1

0,5

1,5

4,8

4,9

5,2

Estonia

0,9

2,1

2,3

0,1

1,0

2,5

6,3

6,3

7,5

Irlanda

6,9

4,5

3,5

0,0

0,6

1,4

9,4

8,5

7,8

Grecia

0,0

(0,7 )

2,7

(1,1 )

0,5

0,8

25,1

24,0

22,8

Spagna

3,2

2,8

2,5

(0,6 )

0,1

1,5

22,3

20,4

18,9

Francia

1,1

1,3

1,7

0,1

0,6

1,3

10,5

10,5

10,3

Italia

0,8

1,4

1,3

0,1

0,3

1,8

11,9

11,4

11,3

Cipro

1,4

1,5

2,0

(1,6 )

0,2

1,3

15,5

14,5

13,2

Lettonia

2,7

3,1

3,2

0,2

0,4

2,0

9,9

9,2

8,6

Lituania

1,6

2,9

3,4

(0,7 )

(0,1 )

2,1

9,0

8,0

7,2

Lussemburgo

4,7

3,8

4,4

0,1

0,4

2,4

6,1

6,0

6,0

Malta

4,9

3,9

3,4

1,2

1,7

2,1

5,4

5,4

5,4

Paesi Bassi

2,0

2,1

2,3

0,2

0,9

1,5

6,9

6,6

6,4

Austria

0,7

1,7

1,6

0,8

0,9

1,8

6,0

6,2

6,4

Portogallo

1,5

1,6

1,8

0,5

0,7

1,1

12,6

11,7

10,8

Slovenia

2,5

1,8

2,3

(0,8 )

(0,3 )

1,1

9,1

8,8

8,4

Slovacchia

3,5

3,2

3,4

(0,3 )

0,3

1,7

11,5

10,3

9,3

Finlandia

0,0

0,5

0,9

(0,2 )

0,1

1,5

9,5

9,4

9,3

Zona euro

1,6

1,7

1,9

0,0

0,5

1,5

11,0

10,5

10,2

Bulgaria

2,2

1,5

2,0

(1,1 )

(0,1 )

0,9

10,1

9,4

8,8

Repubblica ceca

4,5

2,3

2,7

0,3

0,4

1,4

5,1

4,8

4,7

Danimarca

1,2

1,7

1,9

0,2

0,9

1,7

6,0

5,8

5,6

Croazia

1,8

2,1

2,1

(0,3 )

0,3

1,6

16,2

15,1

13,8

Ungheria

2,7

2,1

2,5

0,1

1,7

2,5

6,7

6,0

5,2

Polonia

3,5

3,5

3,5

(0,7 )

0,6

1,7

7,5

7,0

6,5

Romania

3,6

4,2

3,7

(0,4 )

(0,2 )

2,5

6,7

6,6

6,5

Svezia

3,6

3,2

2,9

0,7

1,1

1,4

7,4

6,9

6,7

Regno Unito

2,3

2,1

2,1

0,0

0,8

1,6

5,2

5,0

4,9

UE

1,9

1,9

2,0

0,0

0,5

1,6

9,5

9,0

8,7

Il PIL della zona euro dovrebbe accelerare leggermente, passando dall’1,6 % del 2015 all’1,7 % del 2016. Una volta iniziata la ripresa dell’attività economica mondiale, gli effetti positivi dovrebbero farsi sentire nel 2016 e nel 2017. Inoltre, alcune delle riforme strutturali attuate negli Stati membri dovrebbero continuare ad esercitare un’incidenza positiva sulla crescita. Parallelamente alla soluzione dei problemi ereditati dalla crisi, i consumi e gli investimenti dovrebbero aumentare. Sebbene i livelli dell’indebitamento rimangano elevati in alcuni comparti dell’economia, l’allentamento delle condizioni di finanziamento dovrebbero limitare le forti pressioni verso un abbassamento della leva finanziaria. Nel complesso, la crescita del PIL della zona euro dovrebbe salire ulteriormente, raggiungendo l’1,9 % nel 2017. Nel 2016, gli Stati membri dovrebbero continuare a procedere lungo la strada della ripresa e anche la Grecia dovrebbe conoscere i primi segni di ripresa nel corso dell’anno. Il piano di investimenti per l’Europa è stato istituito per contribuire a colmare l’attuale carenza di investimenti nell’UE mediante la mobilitazione di finanziamenti privati a favore di investimenti strategici in settori chiave e dovrebbe anch’esso iniziare ad esercitare un impatto positivo sugli investimenti pubblici e privati. Nel 2017 l’attività economica dovrebbe crescere in tutti gli Stati membri.

Entro il 2015, il disavanzo pubblico aggregato nella zona euro dovrebbe diminuire passando al 2,2 % del PIL mentre dovrebbe ridursi ulteriormente passando al 1,9 % e al 1,6 % rispettivamente nel 2016 e nel 2017. Il prossimo anno, se l’orientamento politico non cambia, il saldo strutturale dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile sia nella zona euro che nell’UE. Il rapporto debito/PIL della zona euro dovrebbe scendere, passando dal picco del 94,5 % registrato nel 2014 al 91,3 % nel 2017.

Il miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro continua e alla moderata ripresa economica si associa una modesta ripresa della crescita dell’occupazione. Nel complesso, l’occupazione dovrebbe aumentare dell’1,1 % nella zona euro nel 2015 e si prevede che continui a crescere con lo stesso ritmo quest’anno e l’anno prossimo, grazie al consolidamento dell’attività economica, dell’aumento della fiducia delle imprese e della crescita dell’accumulazione di capitale.

Le prospettive economiche relative alla zona euro rimangono assai incerte e, in generale, il rischio di un peggioramento è molto presente. I rischi che gravano sulle prospettive di crescita dell’economia mondiale e sui mercati finanziari globali sono chiaramente aumentati, a causa soprattutto del rallentamento della crescita in Cina e di altri mercati emergenti, che potrebbero produrre effetti di ricaduta più gravi del previsto o che potrebbero essere peggiori del previsto. Associata alle incertezze relative all’aggiustamento in Cina, la continuazione della normalizzazione della politica monetaria negli Stati Uniti potrebbe avere un impatto più negativo sulle economie di mercato emergenti vulnerabili, in particolare quelle caratterizzate da elevati livelli di debito denominato in valuta estera, e potrebbe anche compromettere la stabilità dei mercati finanziari. La concretizzazione di uno qualsiasi di questi rischi comporterebbe ricadute negative per gli Stati membri che si trasmetterebbero attraverso differenti canali. Recentemente, in Europa anche i rischi interni sono aumentati. Un eventuale aggravamento imprevisto della crisi in Grecia potrebbe incidere negativamente sulle decisioni di investimento e, di conseguenza, sulla crescita economica. Inoltre, se le più importanti sfide politiche (ad esempio, la gestione dei flussi migratori) non saranno risolte a livello dell’UE, si potrebbero venire a creare situazioni di ostacolo alla crescita.

I fondi di garanzia a titolo dei quali vengono fornite le garanzie

L’UE ha offerto garanzie al gruppo BEI sui prestiti concessi al di fuori dell’UE e sulle operazioni di debito ed equity condotte a titolo del FEIS. Al 31 dicembre 2015, l’UE rileva nelle note ai rendiconti finanziari (cfr. nota 5.2.1) passività potenziali per entrambe le garanzie pari a 19,7 miliardi di EUR. Al fine di attenuare i rischi che l’attivazione delle garanzie da parte della BEI potrebbero avere sul bilancio dell’UE, la Commissione ha creato fondi di garanzia separati, il Fondo di garanzia per le azioni esterne e del Fondo di garanzia del FEIS.

Il Fondo di garanzia per le azioni esterne è alimentato dal bilancio UE in modo da coprire il 9 % dei prestiti garantiti insoluti alla fine dell’esercizio. Al 31 dicembre 2015, un valore totale delle attività di 2,1 miliardi di EUR copre un’esposizione massima dell’UE di 19,45 miliardi di EUR. A partire dal 2016, il Fondo di garanzia raggiungerà gradualmente gli 8 miliardi di EUR entro il 2022, andando così a coprire il 50 % del massimale di garanzia dell’UE di 16 miliardi di EUR.

Assunzione ed erogazione di prestiti

L’UE ha facoltà, secondo il trattato UE, di effettuare operazioni di prestito che mobilitino le risorse finanziarie necessarie per l’espletamento di mandati specifici. La Commissione, per conto dell’UE, gestisce attualmente tre programmi principali — Assistenza macrofinanziaria (AMF), Assistenza alla bilancia dei pagamenti (BdP) e Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF) — nell’ambito dei quali può concedere prestiti e il capitale necessario per finanziare le attività di prestito dell’UE viene reperito sui mercati dei capitali o presso istituzioni finanziarie. Le attività dell’UE di assunzione ed erogazione di prestiti sono operazioni fuori bilancio. In generale, i fondi raccolti sono girati in prestito al paese beneficiario «back-to-back», ossia con la stessa cedola, la stessa scadenza e lo stesso importo. Nonostante la metodologia «back-to-back», il servizio del debito dello strumento di finanziamento rappresenta un impegno giuridico da parte dell’UE, che garantisce l’esecuzione piena e integrale di tutti i pagamenti.

Per attenuare il rischio di non essere in grado di rimborsare i prestiti, la Commissione ha messo in atto procedure che garantiscono la restituzione del prestito anche in caso di inadempienza. Per ogni programma nazionale, le decisioni del PE, del Consiglio e della Commissione determinano l’importo complessivo garantito, il numero (massimo) di rate da versare e la scadenza (media) massima del pacchetto di prestiti. Successivamente la Commissione e il paese beneficiario trovano un accordo sui parametri del prestito/finanziamento, comprese le rate e il pagamento delle tranche. Inoltre, tutte le rate del prestito, meno la prima, dipendono dal rispetto di condizioni rigorose, con termini e condizioni concordati analoghi al sostegno del Fondo monetario internazionale (FMI), nel quadro di un’assistenza finanziaria congiunta UE/FMI, che rappresentano un ulteriore fattore che incide sui tempi del finanziamento. I tempi e le scadenze dell’emissione dipendono quindi dalla corrispondente attività di prestito dell’UE. I finanziamenti sono denominati esclusivamente in euro e il ventaglio delle scadenze è compreso tra 3 a 30 anni.

La seguente tabella riporta una panoramica del calendario di rimborso previsto in valore nominale per gli importi dei prestiti MESF e BdP in corso alla data della firma di tali conti:

in miliardi di EUR

 

BdP

MESF

TOTALE

Ungheria

Lettonia

Romania

Totale

Irlanda

Portogallo

Totale

2017

 

 

1,15

1,15

 

 

 

1,15

2018

 

 

1,35

1,35

3,9

0,6

4,5

5,85

2019

 

0,5

1,0

1,5

 

 

 

1,5

2021

 

 

 

 

3,0

6,75

9,75

9,75

2022

 

 

 

 

 

2,7

2,7

2,7

2023

 

 

 

 

2,0

1,5

3,5

3,5

2024

 

 

 

 

0,8

1,8

2,6

2,6

2025

 

0,2

 

0,2

 

 

 

0,2

2026

 

 

 

 

2,0

2,0

4,0

4,0

2027

 

 

 

 

1,0

2,0

3,0

3,0

2028

 

 

 

 

2,3

 

2,3

2,3

2029

 

 

 

 

1,0

0,4

1,4

1,4

2031

 

 

 

 

 

2,25

2,25

2,25

2032

 

 

 

 

3,0

 

3,0

3,0

2035

 

 

 

 

2,0

 

2,0

2,0

2036

 

 

 

 

 

1,0

1,0

1,0

2038

 

 

 

 

 

1,8

1,8

1,8

2042

 

 

 

 

1,5

1,5

3,0

3,0

Totale

0

0,7

3,5

4,2

22,5

24,3

46,8

51,0

I prestiti UE rappresentano impegni diretti e incondizionati dell’UE e sono garantiti dai 28 Stati membri. I prestiti assunti per finanziare i prestiti ai paesi terzi sono coperti dal Fondo di garanzia per le azioni esterne. Nell’eventualità in cui uno Stato membro beneficiario vada in default, il servizio del debito verrà, ove possibile, prelevato dal saldo di tesoreria disponibile della Commissione. Qualora ciò non fosse possibile, la Commissione preleverà i fondi necessari presso gli Stati membri. Gli Stati membri dell’UE sono giuridicamente tenuti, in conformità alla normativa sulle risorse proprie dell’UE (articolo 12 del regolamento [CE, Euratom] n. 1150/2000 del Consiglio), a mettere a disposizione fondi sufficienti per rispettare gli obblighi dell’UE. Gli investitori sono pertanto esposti solo al rischio di credito dell’UE e non a quello dei beneficiari dei prestiti finanziati. L’erogazione di prestiti «back-to-back» garantisce che il bilancio dell’UE non assuma a proprio carico rischi di interessi o rischi di cambio.

I meccanismi intergovernativi di stabilizzazione finanziaria — il Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF) e il meccanismo europeo di stabilità (MES) — non rientrano nel quadro del trattato UE e non sono pertanto inclusi nei conti annuali consolidati dell’UE.

6.2.   Rischi e incertezze eccezionali

Ogni anno l’UE è esposta a rischi e incertezze imprevedibili e spetta alle istituzioni e agli organi dell’UE trovare soluzioni rapide ai problemi incontrati nel corso dell’esercizio. Nell’esercizio finanziario 2015, la crisi dei rifugiati, le difficoltà incontrate dagli agricoltori europei e la situazione relativa alle richieste di rimborso e alle fatture non pagate ricevute al termine dell’esercizio hanno rappresentato i rischi e le incertezze più significativi.

Gestione della crisi dei rifugiati

Negli ultimi sei mesi la Commissione europea si è impegnata per mettere a punto una risposta europea rapida e coordinata rispetto ai rischi e alle incertezze legati alla crisi dei rifugiati, presentando una serie di proposte intese a dotare gli Stati membri degli strumenti necessari per gestire meglio l’elevato numero di arrivi. Dalla triplicazione della presenza in mare ad un nuovo sistema di solidarietà in caso di emergenza per ricollocare i richiedenti asilo dai paesi più colpiti, passando per una mobilitazione senza precedenti del bilancio UE di oltre 10 miliardi di EUR per affrontare la crisi dei rifugiati e assistere i paesi più colpiti, fornendo un nuovo quadro di coordinamento e cooperazione per i paesi dei Balcani occidentali, avviando un nuovo partenariato con la Turchia, fino a una proposta ambiziosa per una nuova guardia costiera e di frontiera europea. Grazie a tutte queste misure l’Unione europea sta rafforzando la politica di asilo e migrazione dell’UE per permetterle di far fronte alle nuove sfide cui è confrontata. Nonostante le misure adottate, le incertezze che circondano il forte afflusso di richiedenti asilo e l’impatto economico di quest’ultimo restano elevate.

Come primo passo immediato, la Commissione ha rafforzato il finanziamento per gli anni 2015 e 2016 di Frontex, Europol ed EASO (170 milioni di EUR) ed ha aumentato i contributi finanziari destinati al Fondo Asilo, migrazione e integrazione (FAMI) e al Fondo per la sicurezza interna (ISF), che sono passati da un importo iniziale di 2 miliardi di EUR a 3,7 miliardi di EUR. Il sostegno finanziario immediato per attività connesse alla crisi dei rifugiati al di fuori dell’UE ha portato a un aumento degli aiuti umanitari (2,2 miliardi di EUR), alla creazione del fondo fiduciario dell’UE per la Siria (500 milioni di EUR), la creazione del Fondo fiduciario di emergenza dell’UE per l’Africa (1,8 miliardi di EUR), la creazione dello strumento per la Turchia a favore dei rifugiati (1 miliardo di EUR) e altre misure in materia di sicurezza e di controllo delle frontiere (300 milioni di EUR), di lotta contro il terrorismo (100 milioni di EUR) e di ritorno di profughi e sfollati (280 milioni di EUR).

Image

Pacchetto di misure a sostegno degli agricoltori europei

Il contesto generale politico ed economico prevalente nell’esercizio finanziario 2015 ha causato difficoltà per gli agricoltori europei, in particolare per quanto riguarda la loro situazione di tesoreria, per effetto della sempre crescente instabilità dei mercati. Tali difficoltà hanno creato rischi non solo per gli agricoltori europei, ma anche per le istituzioni dell’UE, in particolare per quanto riguarda la corretta attuazione della politica agricola comune. La Commissione ha reagito a tale situazione mobilitando 420 milioni di EUR di aiuti importanti per affrontare i problemi che potrebbero manifestarsi nei prossimi anni nei settori lattiero-caseario e delle carni suine. Inoltre, sono state introdotte altre misure, quali l’introduzione di nuovi regimi di aiuto all’ammasso privato per i prodotti lattiero-caseari e le carni suine e la possibilità di anticipare i pagamenti diretti agli agricoltori. Nel complesso, le misure adottate nel 2015 hanno portato il pacchetto complessivo (bilanci futuri) destinato agli agricoltori europei a circa 500 milioni di EUR. L’adozione immediata di tali misure dimostra che la Commissione prende molto sul serio la sua responsabilità nei confronti degli agricoltori ed è pronta a sostenere questi ultimi con stanziamenti adeguati.

Richieste di rimborso e fatture non pagate

I problemi registrati nel 2015 per quanto riguarda le richieste di rimborso e le fatture da pagare sono stati:

il ritmo imprevisto della presentazione delle richieste di rimborso e delle fatture — non in linea con le previsioni — che ha costretto le istituzioni dell’UE ad adeguarsi al fabbisogno di pagamenti e

la mancanza — alla fine dell’esercizio — di stanziamenti di pagamento per pagare le richieste di rimborso e le fatture ricevute, che hanno dovuto essere finanziate mediante adozione di bilanci rettificativi.

Dopo vari anni di costante pressione sugli stanziamenti di pagamento, l’esercizio 2015 è stato caratterizzato da un notevole miglioramento per quanto riguarda i pagamenti. L’importo delle richieste di rimborso e le fatture da pagare a fine esercizio è diminuito, passando dai 25,8 miliardi di EUR del 2014 ai 15,2 miliardi di EUR alla fine del 2015. La maggior parte di tale riduzione riguarda i precedenti periodi di programmazione della politica di coesione, dal momento che l’importo delle richieste di rimborso e delle fatture da pagare alla fine del 2014 e del 2015 per i programmi 2014-2020 è risultato trascurabile.

All’interno della Commissione, le previsioni dei flussi di cassa a breve termine si svolgono a cadenza settimanale (a volte giornaliera) al fine di garantire che gli obblighi di pagamento immediato dell’UE possano essere soddisfatti nel rispetto dei limiti agli stanziamenti di pagamento previsti dal bilancio. Le previsioni a breve termine rappresentano il criterio utilizzato per stimare l’importo delle risorse proprie che viene richiesto mensilmente agli Stati membri. Il primo giorno lavorativo di ogni mese, gli Stati membri devono versare sui conti della Commissione dedicati alle risorse proprie un dodicesimo dell’importo totale delle risorse basate sull’IVA o sull’RNL iscritte al bilancio dell’Unione. In base alla situazione di tesoreria della Commissione, gli Stati membri possono essere invitati ad anticipare di uno o due mesi, nel primo trimestre dell’esercizio, le risorse basate sull’IVA e sull’RNL. Tali anticipi andranno detratti dalle richieste di fondi dei mesi successivi, in base al fabbisogno di cassa previsto.

A medio e a lungo termine, la Commissione controlla in dettaglio il fabbisogno di pagamenti dell’UE nel quadro delle sue normali attività. Ad esempio, tale controllo è previsto per la preparazione delle proposte della Commissione relative al QFP, nel quadro della preparazione del bilancio annuale e dei bilanci rettificativi. Nella fase di negoziazione del QFP, i modelli utilizzati e le ipotesi su cui si basano vengono regolarmente controllati e, se necessario, aggiornati. I risultati dei modelli prendono poi la via dei negoziati di bilancio in cui vengono fissati i massimali di pagamento del QFP.

Eventi che hanno avuto luogo dopo la data di riferimento del bilancio — referendum nel Regno Unito

Il 23 giugno 2016 i cittadini del Regno Unito hanno votato a favore dell’uscita dall’Unione europea. Per rendere effettiva la decisione del popolo britannico, entra in gioco l’articolo 50 del trattato sull’Unione europea, che definisce la procedura da seguire nel caso in cui uno Stato membro decida di abbandonare l’Unione europea. Solo quando tale articolo è attivato possono cominciare i negoziati sull’uscita del Regno Unito. Secondo le linee guida fornite dal Consiglio europeo, l’Unione dovrà quindi negoziare e concludere un accordo con il Regno Unito volto a definire le modalità del recesso, tenendo conto del quadro delle future relazioni del paese con l’Unione. Al momento della firma dei conti presenti, la notifica formale di avvio della procedura di cui all’articolo 50 non è stata presentata.

NOTE AI CONTI CONSOLIDATI

I conti consolidati annuali dell’Unione europea per l’esercizio 2015 sono stati elaborati in base alle informazioni presentate dalle istituzioni e organismi a norma dell’articolo 148, paragrafo 2, del regolamento finanziario applicabile al bilancio generale dell’Unione europea. Si dichiara pertanto che detti conti sono stati elaborati conformemente al titolo IX di detto regolamento finanziario e ai principi, alle norme e ai metodi contabili definiti nelle note ai rendiconti finanziari.

Il sottoscritto ha ottenuto dai contabili di tali istituzioni e organismi, che ne hanno certificato l’attendibilità, tutte le informazioni necessarie per l’elaborazione dei conti che presentano le attività e le passività dell’Unione europea e l’esecuzione del bilancio.

Con la presente il sottoscritto dichiara che, in base a tali informazioni e ai controlli che ha ritenuto necessario effettuare per convalidare i conti della Commissione europea, ha la ragionevole certezza che i suddetti conti presentano un’immagine fedele, sotto tutti gli aspetti rilevanti, della posizione finanziaria, dei risultati delle operazioni e dei flussi di cassa dell’Unione europea.

[firmato]

Manfred KRAFF

Contabile della Commissione

8 luglio 2016

RENDICONTI FINANZIARI CONSOLIDATI E NOTE ESPLICATIVE (1)

INDICE

STATO PATRIMONIALE 27
CONTO ECONOMICO 28
PROSPETTO DEI FLUSSI DI CASSA 29
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE 30
NOTE AI RENDICONTI FINANZIARI 31

1.

PRINCIPALI POLITICHE CONTABILI 31

2.

NOTE ALLO STATO PATRIMONIALE 42

3.

NOTE AL CONTO ECONOMICO 69

4.

NOTE AL PROSPETTO DEI FLUSSI DI CASSA 78

5.

ATTIVITÀ E PASSIVITÀ POTENZIALI E ALTRE INFORMAZIONI DI RILIEVO 78

6.

GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI 83

7.

INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 95

8.

FATTI INTERVENUTI DOPO LA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO 97

9.

AMBITO DEL CONSOLIDAMENTO 98
RELAZIONI AGGREGATE SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO E NOTE ESPLICATIVE 100

STATO PATRIMONIALE

in milioni di EUR

 

Note

31.12.2015

31.12.2014

ATTIVITÀ NON CORRENTI

 

 

 

Attività immateriali

2,1

337

282

Immobili, impianti e macchinari

2,2

8 700

7 937

Investimenti contabilizzati con il metodo dell’adeguamento contabile

2,3

497

409

Attività finanziarie

2,4

56 965

56 438

Prefinanziamenti

2,5

29 879

18 358

Crediti derivanti da transazioni commerciali e importi recuperabili non derivanti da transazioni commerciali

2,6

870

1 198

 

 

97 248

84 623

ATTIVITÀ CORRENTI

 

 

 

Attività finanziarie

2,4

9 907

11 811

Prefinanziamenti

2,5

15 277

34 237

Crediti derivanti da transazioni commerciali e importi recuperabili non derivanti da transazioni commerciali

2,6

9 454

14 380

Scorte

2,7

138

128

Disponibilità liquide ed equivalenti

2,8

21 671

17 545

 

 

56 448

78 101

TOTALE ATTIVITÀ

 

153 696

162 724

PASSIVITÀ NON CORRENTI

 

 

 

Pensioni e altre prestazioni per i dipendenti

2,9

(63 814 )

(58 616 )

Accantonamenti

2,10

(1 716 )

(1 537 )

Passività finanziarie

2,11

(51 764 )

(51 851 )

 

 

(117 293 )

(112 005 )

PASSIVITÀ CORRENTI

 

 

 

Accantonamenti

2,10

(314)

(745)

Passività finanziarie

2,11

(7 939 )

(8 828 )

Debiti

2,12

(32 191 )

(43 180 )

Ratei e risconti passivi

2,13

(68 402 )

(55 973 )

 

 

(108 846 )

(108 726 )

TOTALE PASSIVITÀ

 

(226 139 )

(220 730 )

ATTIVITÀ NETTE

 

(72 442 )

(58 006 )

Riserve

2,14

4 682

4 435

Importi da richiedere agli Stati membri  (2)

2,15

(77 124 )

(62 441 )

ATTIVITÀ NETTE

 

(72 442 )

(58 006 )

CONTO ECONOMICO

in milioni di EUR

 

Note

2015

2014

ENTRATE

 

 

 

Entrate derivanti da transazioni non commerciali

 

 

 

Risorse RNL

3,1

95 355

104 688

Risorse proprie tradizionali

3,2

18 649

17 137

Risorse IVA

3,3

18 328

17 462

Ammende

3,4

531

2 297

Recupero spese

3,5

1 547

3 418

Altre

3,6

5 067

5 623

Totale parziale

 

139 478

150 625

 

 

 

 

Entrate derivanti da operazioni commerciali

 

 

 

Entrate finanziarie

3,7

1 846

2 298

Altre

3,8

1 562

1 066

Totale parziale

 

3 408

3 364

Totale entrate

 

142 886

153 989

SPESE  (6)

 

 

 

Attuazione da parte degli Stati membri

3,9

 

 

Fondo europeo agricolo di garanzia

 

(45 032 )

(44 465 )

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e da altri strumenti per lo sviluppo rurale

 

(16 376 )

(14 046 )

Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione

 

(38 745 )

(43 345 )

Fondo sociale europeo

 

(9 849 )

(12 651 )

Altre

 

(2 380 )

(2 307 )

Attuazione da parte dalla Commissione, delle agenzie esecutive e dei fondi fiduciari

3,10

(15 626 )

(15 311 )

Attuazione da parte di altre agenzie e altri organismi dell’UE

3,11

(1 209 )

(1 025 )

Attuazione da parte di paesi terzi e organizzazioni internazionali

3,11

(3 031 )

(2 770 )

Attuazione da parte di altre entità

3,11

(2 107 )

(1 799 )

Costi personale e pensioni

3,12

(10 273 )

(9 662 )

Variazioni delle ipotesi attuariali relative alle prestazioni per i dipendenti

3,13

(2 040 )

(9 170 )

Oneri finanziari

3,14

(1 986 )

(2 926 )

Quota relativa al disavanzo netto di imprese comuni e collegate

3,15

(641)

(640)

Altri oneri

3,16

(6 623 )

(5 152 )

Spese complessive

 

(155 919 )

(165 269 )

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

 

(13 033 )

(11 280 )

PROSPETTO DEI FLUSSI DI CASSA

in milioni di EUR

 

Note

2015

2014

Risultato economico dell’esercizio

 

(13 033 )

(11 280 )

Flussi di cassa da attività operative

4,2

 

 

Ammortamento

 

74

61

Deprezzamento

 

489

408

(Aumento)/diminuzione prestiti

 

1 591

(1 298 )

(Aumento)/diminuzione prefinanziamenti

 

7 439

6 844

(Aumento)/diminuzione crediti derivanti da transazioni commerciali e importi recuperabili non derivanti da transazioni commerciali

 

5 253

(1 898 )

(Aumento)/diminuzione scorte

 

(10)

Aumento/(diminuzione) passività derivanti dalle pensioni e dalle prestazioni per i dipendenti

 

5 198

11 798

Aumento/(diminuzione) accantonamenti

 

(253)

414

Aumento/(diminuzione) passività finanziarie

 

(977)

1 146

Aumento/(diminuzione) debiti

 

(10 989 )

6 967

Aumento/(diminuzione) ratei e risconti passivi

 

12 429

(309)

Eccedenza di bilancio dell’anno precedente considerata come entrata non monetaria

 

(1 435 )

(1 005 )

Altri movimenti non monetari

 

32

130

Attività di investimento

4,3

 

 

(Aumento)/diminuzione attività immateriali e immobili, impianti e macchinari

 

(1 381 )

(2 347 )

(Aumento)/diminuzione investimenti contabilizzati con il metodo dell’adeguamento contabile

 

(87)

(60)

(Aumento)/diminuzione attività finanziarie disponibili per la vendita

 

(213)

(1 536 )

FLUSSI DI CASSA NETTI

 

4 126

8 035

Aumento/(diminuzione) netti contabilità liquide ed equivalenti

 

4 126

8 035

Disponibilità liquide ed equivalenti all’inizio dell’esercizio

2,8

17 545

9 510

Disponibilità liquide ed equivalenti

2,8

21 671

17 545

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DELLE ATTIVITÀ NETTE

in milioni di EUR

 

Riserve (A)

Importi da richiedere agli Stati membri (B)

Attività nette = (A)+(B)

 

Riserva per il valore equo

Altre riserve

Avanzo/(disavanzo) accumulato

Risultato economico dell’esercizio

SALDO AL 31 DICEMBRE 2012

99

3 974

(45 560 )

(4 365 )

(45 852 )

Movimenti nella riserva del Fondo di garanzia

247

(247)

Movimenti valore equo

139

139

Altre

(24)

16

(8)

Imputazione del risultato economico 2013

(0)

(4 365 )

4 365

Risultato del bilancio 2013 accreditato agli Stati membri

(1 005 )

(1 005 )

Risultato economico dell’esercizio

(11 280 )

(11 280 )

SALDO AL 31 DICEMBRE 2014

238

4 197

(51 161 )

(11 280 )

(58 006 )

Movimenti nella riserva del Fondo di garanzia

189

(189)

Movimenti valore equo

54

54

Altre

2

(24)

(22)

Imputazione del risultato economico 2014

3

(11 283 )

11 280

Risultato del bilancio 2014 accreditato agli Stati membri

(1 435 )

(1 435 )

Risultato economico dell’esercizio

(13 033 )

(13 033 )

SALDO AL 31 DICEMBRE 2015

292

4 390

(64 091 )

(13 033 )

(72 442 )

NOTE AI RENDICONTI FINANZIARI

1.   PRINCIPALI POLITICHE CONTABILI

1.1.   BASE GIURIDICA E NORME CONTABILI

I conti dell’UE sono tenuti conformemente alle disposizioni del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione e che abroga il regolamento (EC, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1) (in appresso, il «regolamento finanziario») e del regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione, del 29 ottobre 2012(GU L 362 del 31.12.2012, pag. 1), recante le modalità di applicazione del suddetto regolamento finanziario.

A norma dell’articolo 143 del regolamento finanziario, l’UE prepara i suoi rendiconti finanziari consolidati sulla base di norme contabili per competenza che derivano dai principi contabili internazionali per il settore pubblico (International Public Sector Accounting Standards, IPSAS). Tali norme contabili, adottate dal contabile della Commissione, devono essere applicate da tutte le istituzioni e da tutti gli organismi europei che rientrano attualmente nel perimetro di consolidamento, al fine di creare un corpus di norme uniformi per la tenuta, la valutazione e la presentazione dei conti e armonizzare il processo di stesura del bilancio e di consolidamento. I conti sono tenuti in euro per anno civile.

1.2.   PRINCIPI CONTABILI

L’obiettivo del bilancio è fornire informazioni sulla situazione patrimoniale, le prestazioni e i flussi di cassa di un’entità che possono essere utili a un ampio numero di utilizzatori. Per un’entità pubblica come l’Unione europea gli obiettivi sono, nella fattispecie, fornire informazioni utili ai fini del processo decisionale e dimostrare l’affidabilità dell’entità in relazione alle risorse a essa affidate. Tali sono gli intendimenti che hanno guidato la stesura del presente documento.

Le considerazioni complessive (o principi contabili) da seguire nella redazione del bilancio sono elencate nella norma contabile dell’UE n. 1 «Rendiconti finanziari» e sono le stesse descritte nell’IPSAS 1, ossia: l’attendibilità della presentazione, la contabilità per competenza, la continuità delle attività, l’uniformità della presentazione, l’aggregazione, la compensazione e le informazioni comparative. Le caratteristiche qualitative dell’informativa finanziaria ai sensi dell’articolo 144 del regolamento finanziario sono la comprensibilità, la pertinenza, l’affidabilità e la comparabilità.

Per la preparazione dei rendiconti finanziari in conformità alle norme e ai principi suddetti, l’amministrazione deve effettuare stime riguardanti gli importi dichiarati di alcune voci dello stato patrimoniale e del conto economico, nonché le informazioni sugli strumenti finanziari e sulle attività e passività potenziali.

1.3.   CONSOLIDAMENTO

Ambito del consolidamento

I rendiconti finanziari consolidati dell’UE comprendono tutte le entità controllate (ovverosia le istituzioni UE (compresa la Commissione) e le agenzie UE), le collegate e le imprese comuni più importanti. Per l’elenco completo delle entità consolidate si rimanda alla nota 9 dei rendiconti finanziari dell’UE. Attualmente l’elenco comprende 52 entità controllate, 7 imprese comuni e una collegata. Rispetto al 2014, l’ambito del consolidamento è rimasto invariato, fatta eccezione per l’inserimento di una nuova impresa comune e per la soppressione di una impresa comune — cfr. nota 2.3.

Entità controllate

La decisione di includere un’entità nel perimetro di consolidamento si basa sul concetto di controllo. Le entità controllate sono entità in relazione alle quali l’UE ha, direttamente o indirettamente, il potere di gestire le politiche operative e finanziarie in maniera tale da poter trarre vantaggio dalle loro attività. Tale potere deve essere esercitabile attualmente. Le entità controllate sono consolidate secondo il metodo dell’integrazione globale. Il consolidamento inizia a decorrere dalla prima data in cui esiste il controllo e termina alla conclusione di tale controllo.

Gli indicatori di controllo più comuni all’interno dell’UE sono: la creazione dell’entità mediante i trattati istitutivi o il diritto derivato, il finanziamento dell’entità dal bilancio generale, l’esistenza di diritti di voto negli organi esecutivi, l’audit da parte della Corte dei conti europea e il discarico da parte del Parlamento europeo. Per ciascuna entità viene effettuata una valutazione individuale per decidere se uno o tutti i criteri elencati in precedenza sono sufficienti per far scattare il controllo.

Secondo questa impostazione, le istituzioni (ad eccezione della BCE) e le agenzie dell’UE (escludendo le agenzie dell’ex secondo pilastro) sono sotto il controllo esclusivo dell’UE e rientrano pertanto nel perimetro di consolidamento. Anche la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) in liquidazione è considerata un’entità controllata.

Tutte le operazioni e i saldi tra le entità controllate dell’Unione europea sono eliminati, mentre le perdite e gli utili non realizzati su tali operazioni non sono significativi e di conseguenza non sono stati eliminati.

Imprese comuni

L’impresa comune costituisce un accordo contrattuale in base al quale l’UE e una o più parti (i «partecipanti all’impresa comune») s’impegnano in un’attività economica soggetta a controllo congiunto. Il controllo congiunto è la condivisione del controllo, diretto o indiretto, su un’attività stabilita per contratto che rappresenta una potenzialità di servizio. Le partecipazioni nelle imprese comuni sono contabilizzate utilizzando il metodo dell’equivalenza patrimoniale (cfr. 1.5.4).

Entità collegate

Le entità collegate sono entità sulle quali l’UE esercita, direttamente o indirettamente, un’influenza significativa, ma non il controllo. Per influenza significativa s’intende che l’UE detiene direttamente o indirettamente il 20 % o più dei diritti di voto. Le partecipazioni nelle entità collegate sono contabilizzate utilizzando il metodo dell’equivalenza patrimoniale (cfr. 1.5.4).

Entità non consolidate i cui fondi sono gestiti dalla Commissione

I fondi del regime di assicurazione malattia per il personale dell’Unione europea, il Fondo europeo di sviluppo e il Fondo di garanzia per i partecipanti sono gestiti dalla Commissione per conto di tali fondi; tuttavia, dato che non sono controllate dall’UE, tali entità non sono consolidate nel suo bilancio.

1.4.   BASE DELLA PREPARAZIONE

1.4.1.    Valuta e base per la conversione

Valuta funzionale e valuta di conto

Il bilancio è presentato in milioni di EUR, la valuta funzionale e di conto dell’UE.

Operazioni e saldi

Le operazioni espresse in valuta estera sono convertite in euro con riferimento ai tassi di cambio in vigore alla data della transazione. Le perdite e gli utili su cambi derivanti dal regolamento di operazioni in valuta estera e dalla riconversione ai tassi di cambio di fine esercizio delle attività e passività monetarie espresse in valuta estera sono rilevati nel conto economico.

I metodi di conversione applicati sono diversi per immobili, impianti e macchinari e per le attività immateriali, la conversione in euro avviene al tasso vigente alla data del loro acquisto.

I saldi di fine esercizio delle attività e passività monetarie espresse in valuta estera sono convertiti in euro sulla base dei tassi di cambio vigenti al 31 dicembre:

Tassi di cambio EUR

Valuta

31.12.2015

31.12.2014

BGN

1,9558

1,9558

CZK

27,0230

27,7350

DKK

7,4626

7,4453

GBP

0,7340

0,7789

HRK

7,6380

7,6580

HUF

315,9800

315,5400

PLN

4,2639

4,2732

RON

4,5240

4,4828

SEK

9,1895

9,3930

CHF

1,0835

1,2024

JPY

131,0700

145,2300

USD

1,0887

1,2141

Le variazioni del valore equo degli strumenti finanziari monetari espressi in valuta estera e classificati come disponibili per la vendita che si riferiscono a una differenza di conversione sono rilevate nel conto economico. Le differenze di conversione sulle attività e passività finanziarie non monetarie detenute al valore equo rilevato a conto economico sono rilevate nel conto economico. Le differenze di conversione relative agli strumenti finanziari non monetari classificati come disponibili per la vendita sono incluse nella riserva del valore equo.

1.4.2.    Impiego di stime

Conformemente ai principi IPSAS e ai principi contabili comunemente accettati (GAAP), il bilancio include necessariamente importi basati su stime e ipotesi formulate dall’amministrazione sulla base delle informazioni più affidabili disponibili. Un elenco non esaustivo degli ambiti è il seguente: gli importi delle passività relative alle prestazioni per i dipendenti, gli accantonamenti, il rischio finanziario relativo alle scorte e ai crediti, i ratei passivi e attivi, le attività e passività potenziali, il grado di riduzione di valore delle attività immateriali e di immobili, impianti e macchinari e gli importi indicati nelle note riguardanti gli strumenti finanziari. I risultati effettivi possono differire dalle stime. Le variazioni delle stime sono indicate nel periodo in cui se ne viene a conoscenza.

1.5.   STATO PATRIMONIALE

1.5.1.    Attività immateriali

Le licenze di software informatico acquistate sono iscritte al costo storico, detratti gli ammortamenti accumulati e le perdite per riduzione di valore. Tali attività sono ammortizzate secondo il metodo delle quote costanti in funzione della loro vita utile stimata. La vita utile stimata delle attività immateriali dipende dalla specifica durata di vita economica o giuridica determinata da un accordo. Le attività immateriali prodotte internamente sono capitalizzate quando vengono soddisfatti i pertinenti criteri dei principi contabili dell’Unione europea e si riferiscono soltanto alla fase di sviluppo dell’attività. I costi capitalizzabili comprendono tutti i costi direttamente imputabili che devono essere sostenuti per creare, produrre e preparare le attività nelle condizioni necessarie al funzionamento nel modo inteso dall’amministrazione. I costi associati alle attività di ricerca, i costi per lo sviluppo non capitalizzabili e i costi di manutenzione sono rilevati come spese al momento in cui sono sostenuti.

1.5.2.    Immobili, impianti e macchinari

Tutti gli immobili, gli impianti e i macchinari sono registrati al costo storico, detratti il deprezzamento accumulato e le perdite per riduzione di valore. Il costo comprende le spese direttamente riconducibili all’acquisizione, alla costruzione o al trasferimento dei beni.

I costi successivi sono inclusi nel valore contabile del bene o contabilizzati, se del caso, come attività separata solo qualora sia probabile che i vantaggi economici o i possibili servizi futuri connessi al bene andranno all’UE e il costo del bene possa essere calcolato in maniera affidabile. I costi di manutenzione e riparazione sono registrati nel conto economico dell’esercizio durante il quale sono stati sostenuti.

I terreni e le opere d’arte non sono ammortizzati in quanto ritenuti avere una vita utile indefinita. Le attività in costruzione non sono ammortizzate in quanto tali attività non sono ancora disponibili per l’uso. L’ammortamento delle altre attività è calcolato utilizzando il metodo dell’ammortamento lineare per imputare i relativi costi meno il loro valore residuo in base alla vita utile stimata, nella fattispecie:

Tipo di attività

Tasso di deprezzamento lineare

Immobili

dal 4 % al 10 %

Impianti e macchinari

dal 10 % al 25 %

Mobilio e mezzi di trasporto

dal 10 % al 25 %

Materiale informatico (hardware)

dal 25 % al 33 %

Altre

dal 10 % al 33 %

Le perdite o gli utili relativi alle cessioni sono determinati raffrontando le entrate, al netto delle spese di vendita, con il valore contabile dell’attività ceduta e sono inclusi nel conto economico.

Leasing

I contratti di locazione di attività materiali, nei quali l’UE ha sostanzialmente tutti i rischi e i vantaggi inerenti alla proprietà, sono classificati come leasing finanziario. I leasing finanziari sono capitalizzati alla data d’inizio del leasing al minore fra il valore equo dell’attività locata e il valore attuale dei canoni minimi di leasing. La parte di interessi del pagamento dei leasing finanziari è rilevata come costo in riferimento al periodo di locazione ad un tasso di interesse periodico costante rispetto alle passività residue. Le obbligazioni di locazione, al netto degli oneri finanziari, sono incluse nella voce «passività finanziarie» (non correnti e correnti). La parte di interessi del costo finanziario è imputata al conto economico in riferimento al periodo di locazione, in modo da produrre un tasso di interesse periodico costante sulla passività residua per ciascun periodo. Le attività detenute mediante leasing finanziario sono ammortizzate sul periodo più breve tra la vita utile dell’attività e la durata del leasing.

I contratti di locazione nei quali al locatore spetta una parte significativa dei rischi e dei vantaggi inerenti la proprietà sono classificati come leasing operativo. I pagamenti effettuati nel quadro di leasing operativi sono rilevati come costo nel conto economico su base lineare per il periodo del leasing.

1.5.3.    Riduzione del valore di attività non finanziarie

Le attività che hanno una vita utile indefinita non sono soggette ad ammortamento/deprezzamento e sono verificate annualmente per riduzione di valore. Le attività soggette ad ammortamento/deprezzamento sono verificate per riduzione di valore ogniqualvolta determinati eventi o cambiamenti di circostanze indichino che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile. È contabilizzata una perdita per riduzione di valore pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività e il relativo importo recuperabile (servizio). L’importo recuperabile (servizio) è il più elevato tra il valore equo dell’attività, detratti i costi di vendita, e il valore d’uso.

Il valore residuo delle attività immateriali, degli immobili, degli impianti e dei macchinari e il loro periodo di vita utile è rivisto e, se necessario, rettificato almeno una volta all’anno. Qualora il valore contabile dell’attività sia superiore all’importo recuperabile (servizio) stimato, tale valore è immediatamente ridotto all’importo recuperabile (servizio). Se i motivi delle riduzioni di valore rilevate in anni precedenti non sono più validi, le perdite per riduzione di valore vengono rettificate di conseguenza.

1.5.4.    Investimenti contabilizzati con il metodo dell’adeguamento contabile

Partecipazioni in collegate e in imprese comuni

Le partecipazioni nelle imprese comuni sono contabilizzate utilizzando il metodo dell’equivalenza patrimoniale e sono inizialmente rilevate al prezzo di costo. La partecipazione dell’UE nei risultati delle sue entità collegate e imprese comuni è rilevata nel conto economico e la sua quota nei movimenti relativi alle riserve è rilevata nelle riserve. Il costo iniziale più tutti i movimenti (ulteriori contributi, quota dei risultati economici e movimenti nelle riserve, riduzioni di valore e dividendi) danno il valore contabile dell’entità associata o dell’impresa comune nel bilancio alla data di riferimento dello stato patrimoniale. I dividendi ricevuti da un’entità collegata o da un’impresa comune riducono il valore contabile dell’attività.

Se la quota dell’UE o il deficit di un’impresa comune è uguale o superiore alla propria partecipazione nell’impresa comune, l’UE cessa di rilevare la propria quota rispetto alle perdite ulteriori («perdite non rilevate»). La quota di perdite non rilevata è il risultato di un esercizio contabile tecnico necessario quando si utilizza il metodo dell’adeguamento contabile. Tali perdite non rilevate non rappresentano perdite per l’UE e sono dovute al fatto che il rilevamento delle spese avviene di norma prima dell’aumento di capitale per il contributo in natura dei partecipanti diversi dall’UE.

Le perdite e gli utili non realizzati relativi alle operazioni tra l’UE e le sue collegate o imprese comuni non sono significativi e di conseguenza non sono stati eliminati. I principi contabili applicati dalle collegate e dalle imprese comuni possono differire da quelli adottati dall’UE per operazioni ed eventi simili in circostanze analoghe.

Se vi sono indicazioni di una riduzione di valore, è necessario procedere ad una svalutazione all’importo recuperabile più basso. L’importo recuperabile si determina come descritto al punto 1.5.3. Se successivamente il motivo della riduzione di valore non è più valido, la perdita per riduzione di valore viene rettificata al valore contabile che sarebbe stato determinato qualora non fosse stata rilevata alcuna perdita per riduzione di valore.

Laddove l’UE detiene una percentuale pari o superiore al 20 % di un fondo di capitale di rischio, essa non mira a esercitare un’influenza significativa. Tali fondi sono pertanto trattati come strumenti finanziari classificati come disponibili per la vendita.

1.5.5.    Attività finanziarie

Classificazione

L’UE classifica le proprie attività finanziarie nelle seguenti categorie: attività finanziarie al valore equo rilevato a conto economico; finanziamenti e crediti; investimenti detenuti fino a scadenza; Altre attività finanziarie correnti disponibili per la vendita. La classificazione degli strumenti finanziari è stabilita in sede di rilevazione iniziale e sottoposta a ulteriore valutazione in sede di chiusura di ciascun bilancio.

i)   Attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto economico

Un’attività finanziaria è classificata in questa categoria se acquisita principalmente a scopo di vendita a breve termine ovvero se così è stata designata dall’UE. Anche gli strumenti derivati sono classificati in questa categoria. Le attività che rientrano in questa categoria sono classificate come attività correnti qualora se ne preveda il realizzo entro 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio. Nel corso dell’esercizio finanziario considerato, l’UE non ha detenuto attività finanziarie appartenenti a questa categoria.

ii)   Prestiti e crediti

I prestiti e i crediti sono attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili non quotati in un mercato attivo. Si creano quando l’UE fornisce fondi, beni o servizi direttamente a un debitore senza l’intenzione di utilizzare il credito a fini di negoziazione o nel caso in cui l’UE assume i diritti del prestatore originario a seguito di un pagamento effettuato dall’UE nel quadro di un contratto di garanzia. I pagamenti dovuti entro 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio sono classificati come attività correnti. I pagamenti dovuti dopo 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio sono classificati come attività non correnti. I prestiti e i crediti comprendono i depositi a termine con scadenza originaria superiore a tre mesi.

iii)   Investimenti detenuti fino a scadenza

Gli investimenti detenuti fino a scadenza sono attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili e scadenze fisse che l’UE può e intende detenere fino alla scadenza. Nel corso dell’esercizio finanziario considerato, l’UE non ha detenuto investimenti appartenenti a questa categoria.

iv)   Attività finanziarie disponibili per la vendita

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono strumenti non derivati che rientrano in questa categoria o non sono classificati in nessuna delle altre categorie. Sono classificate come attività correnti o non correnti a seconda del periodo di tempo in cui l’UE intende detenerle, che solitamente corrisponde alla data di scadenza. Anche gli investimenti in entità che non sono né consolidate né contabilizzate con il metodo dell’adeguamento contabile e altri investimenti di tipo azionario (ad esempio, le operazioni su capitali di rischio) sono classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita.

Rilevazione e valutazione iniziali

Le acquisizioni e le vendite di attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto economico, detenute fino alla scadenza e disponibili per la vendita (ad eccezione delle disponibilità liquide ed equivalenti), sono rilevate alla data di negoziazione, ovvero alla data alla quale l’UE si impegna ad acquistare o a vendere l’attività. I prestiti sono rilevati quando il contante viene erogato ai mutuatari. Gli strumenti finanziari sono rilevati inizialmente in base al valore equo, maggiorato dei costi delle operazioni per tutte le attività finanziarie non contabilizzate al valore equo rilevato a conto economico. Le attività finanziarie contabilizzate al valore equo rilevato a conto economico sono inizialmente rilevate al valore equo, mentre i costi delle operazioni sono rilevati a conto economico.

Il valore equo di un’attività finanziaria al momento della rilevazione iniziale è normalmente il prezzo dell’operazione (ovvero il valore equo del corrispettivo percepito). Tuttavia, quando viene concesso un prestito a lungo termine a tasso zero o a un tasso inferiore a quello di mercato, il suo valore equo può essere stimato pari al valore attuale di tutte le entrate future, calcolato sulla base del tasso di interesse prevalente nel mercato per strumenti simili con analogo rating di credito.

I prestiti concessi sono valutati al loro importo nominale, che è considerato il valore equo del prestito. I motivi sono i seguenti:

il mercato per le attività di concessione di prestiti dell’UE è molto specifico e diverso dal mercato di capitale utilizzato per emettere titoli commerciali o titoli di Stato. Poiché i prestatori che operano in tali mercati hanno l’opportunità di scegliere investimenti alternativi, nei prezzi di mercato si tiene conto di questa circostanza. L’opportunità di effettuare investimenti alternativi non esiste tuttavia per l’Unione europea, alla quale non è consentito investire denaro sui mercati di capitali; essa ha soltanto la possibilità di contrarre prestiti di fondi al fine di concedere prestiti allo stesso tasso. Ne consegue che l’Unione europea non dispone di un’opzione alternativa di investimento o di erogazione di prestiti per gli importi presi a prestito. Non esiste quindi un costo di opportunità né una base di confronto con i tassi di mercato. In effetti, l’operazione di prestito dell’Unione europea rappresenta di per sé il mercato. In sostanza, poiché «l’opzione» del costo di opportunità non è applicabile, il prezzo di mercato non rispecchia correttamente l’essenza delle operazioni di prestito dell’Unione europea. Non è opportuno pertanto determinare il valore equo dei prestiti dell’Unione europea in riferimento ai titoli commerciali o ai titoli di Stato;

inoltre, poiché non esistono un mercato attivo o operazioni simili paragonabili, il tasso di interesse che l’UE deve utilizzare per calcolare il valore equo delle proprie operazioni di prestito nell’ambito dei prestiti a titolo del MESF, della BdP e di altri prestiti simili, deve essere il tasso di interesse applicato.

Inoltre, per tali prestiti, esistono effetti compensativi tra prestiti erogati e prestiti assunti dovuti al loro carattere di prestiti back-to-back. Pertanto, l’interesse effettivo per il prestito erogato è pari al tasso d’interesse effettivo per il relativo prestito assunto. I costi di transazione sostenuti dall’UE e successivamente addebitati al beneficiario del prestito sono rilevati direttamente nel conto economico.

Gli strumenti finanziari sono eliminati contabilmente quando i diritti di ricevere i flussi di cassa che ne derivano sono scaduti o sono stati ceduti e quando l’UE ha trasferito sostanzialmente tutti i rischi e i vantaggi inerenti alla proprietà ad un’altra parte.

Valutazione successiva

i)

Le attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto economico sono successivamente contabilizzate al valore equo. Gli utili e le perdite derivanti da variazioni del valore equo della categoria «strumenti finanziari valutati al valore equo rilevato a conto economico» sono inclusi nel conto economico nel periodo in cui insorgono. Attualmente l’UE non detiene investimenti appartenenti a questa categoria.

ii)

I prestiti e i crediti e gli investimenti detenuti fino a scadenza sono contabilizzati al costo ammortizzato secondo il metodo dell’interesse effettivo. Nel caso di prestiti concessi con fondi presi a prestito, viene applicato il medesimo tasso di interesse ai prestiti assunti e ai prestiti concessi dato che i prestiti concessi hanno le caratteristiche di operazioni «back-to-back» e le differenze tra le condizioni e gli importi dei prestiti concessi e di quelli assunti non sono significative. I costi di transazione sostenuti dall’UE e successivamente addebitati al beneficiario del prestito sono rilevati direttamente nel conto economico.

iii)

Investimenti detenuti fino a scadenza — attualmente l’UE non detiene investimenti appartenenti a questa categoria.

iv)

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono successivamente contabilizzate al valore equo. Gli utili e le perdite derivanti da variazioni del valore equo delle attività finanziarie disponibili per la vendita sono rilevati nella riserva del valore equo, fatta eccezione per le differenze di conversione sulle attività monetarie che sono rilevate nel conto economico. Quando le attività classificate come attività finanziarie disponibili per la vendita sono eliminate contabilmente o subiscono una riduzione di valore, gli adeguamenti cumulativi del valore equo rilevati in precedenza nella riserva del valore equo sono rilevati nel conto economico. L’interesse sulle attività finanziarie disponibili per la vendita calcolato secondo il criterio dell’interesse effettivo è rilevato nel conto economico. I dividendi relativi agli strumenti di equity disponibili per la vendita sono rilevati una volta accertato il diritto dell’Unione di ricevere il pagamento.

Il valore equo degli investimenti quotati nei mercati attivi è basato sul prezzo di offerta corrente. Qualora il mercato per un’attività finanziaria non sia attivo (come nel caso di titoli non quotati in borsa), l’UE stabilisce un valore equo ricorrendo a tecniche di valutazione. Tali tecniche includono l’utilizzo di operazioni svolte alle normali condizioni del mercato, il riferimento ad altri strumenti sostanzialmente analoghi, l’analisi dei flussi di cassa attualizzati, i modelli per la misurazione del prezzo delle opzioni e altre tecniche di valutazione comunemente in uso fra gli operatori di mercato.

Qualora il valore equo degli investimenti in strumenti di equity che non hanno prezzi di mercato quotati in un mercato attivo non sia misurabile in maniera affidabile, tali investimenti sono valutati al costo detraendo le riduzioni di valore.

Riduzione di valore delle attività finanziarie

Alla data di chiusura di ciascun bilancio, l’UE valuta il sussistere di elementi concreti a riprova della riduzione di valore di un’attività finanziaria. Un’attività finanziaria subisce una riduzione di valore e insorgono perdite per riduzione di valore solo qualora si riscontrino elementi concreti che indicano una riduzione del valore a seguito di uno o più eventi verificatisi dopo la rilevazione iniziale dell’attività e tale evento (o eventi) di perdita produca effetti sui flussi di cassa futuri stimati per l’attività finanziaria in questione che è possibile stimare in modo affidabile.

a)   Attività contabilizzate al costo ammortizzato

Quando esistono elementi concreti che attestano il verificarsi di una perdita per riduzione di valore di prestiti o crediti ovvero di investimenti detenuti fino a scadenza contabilizzati al costo ammortizzato, l’importo di detta perdita è calcolato come la differenza tra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi di cassa stimati (a eccezione delle future perdite di credito non sostenute) calcolato in base al tasso d’interesse effettivo originario dell’attività finanziaria. Il valore contabile dell’attività è ridotto e l’importo della perdita è rilevato nel conto economico. Laddove un prestito o un investimento detenuto fino a scadenza ha un tasso di interesse variabile, il tasso di sconto per la quantificazione delle perdite per riduzione di valore corrisponde al tasso d’interesse effettivo corrente stabilito in base al contratto. Il calcolo del valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati di un’attività finanziaria con pegno riflette i flussi finanziari che possono risultare dal pignoramento meno i costi per l’ottenimento e la vendita del pegno, a seconda se il pignoramento sia probabile o meno. Se in un periodo successivo l’importo della perdita per riduzione di valore diminuisce e tale diminuzione può essere oggettivamente ricondotta a un evento verificatosi dopo la contabilizzazione della riduzione di valore, la perdita per riduzione di valore rilevata in precedenza è rettificata nel conto economico.

b)   Attività contabilizzate al valore equo

Nel caso di investimenti azionari classificati come disponibili per la vendita, per la determinazione della perdita di valore dei titoli si prende in considerazione una riduzione permanente (prolungata) o significativa del valore equo del titolo al di sotto del suo costo. Laddove esistano elementi certi in relazione alle attività finanziarie disponibili per la vendita, la perdita cumulativa — calcolata come differenza tra costo di acquisizione e valore equo attuale, detratte eventuali perdite per riduzione di valore dell’attività finanziaria in questione in precedenza rilevate nel conto economico — viene eliminata dalle riserve e contabilizzata nel conto economico. Le perdite per riduzione di valore rilevate nel conto economico su strumenti di equity non sono rettificate nel conto economico. Se, in un periodo successivo, il valore equo di un titolo di debito classificato come disponibile per la vendita aumenta e tale incremento può essere oggettivamente ricondotto a un evento verificatosi dopo la rilevazione della perdita per riduzione di valore, la perdita è rettificata nel conto economico.

Investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio

Gli investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio sono classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita e di conseguenza sono riportati al valore equo con utili e perdite derivanti dalle variazioni del valore equo (comprese le differenze di conversione) rilevate nella riserva del valore equo. Giacché non hanno una quotazione di mercato in un mercato attivo, gli investimenti in fondi di investimento in capitale di rischio sono valutati voce per voce al minore tra il costo e la quota proporzionale del valore dell’attivo netto. Gli utili latenti derivanti dalla valutazione al valore equo sono rilevati nelle riserve e le perdite latenti sono valutate ai fini di una riduzione di valore in modo da determinare se rilevarle nel conto economico come perdite per riduzione di valore oppure come variazioni della riserva del valore equo.

1.5.6.    Scorte

Le scorte sono valutate al minore tra il costo e il valore netto di realizzo. Il costo è calcolato utilizzando il metodo first-in, first-out (FIFO). Il costo dei prodotti finiti e di quelli in corso di produzione comprende le materie prime, la manodopera diretta, altri costi direttamente imputabili e i relativi costi generali di produzione (in base alla normale capacità operativa). Il valore netto di realizzo corrisponde al prezzo di vendita stimato nel normale corso delle attività commerciali detratti i costi di completamento e quelli di vendita. Quando le scorte sono destinate alla distribuzione gratuita o a un prezzo simbolico, sono valutate al minore fra il costo e il costo di sostituzione attuale. Il costo di sostituzione attuale è il costo che l’UE dovrebbe sostenere per acquistare l’attività alla data di riferimento del bilancio.

1.5.7.    Prefinanziamenti

Il prefinanziamento è un pagamento effettuato allo scopo di fornire al beneficiario un anticipo in contanti, ovvero un fondo cassa. Esso può essere suddiviso in una serie di pagamenti da effettuare entro un termine stabilito nello specifico contratto, accordo, decisione o atto giuridico di base. Il fondo cassa o anticipo viene utilizzato per gli scopi per cui era stato corrisposto entro i termini fissati nell’accordo o viene rimborsato. Se non sostiene spese ammissibili, il beneficiario ha l’obbligo di restituire l’anticipo di prefinanziamento all’UE. L’ammontare del prefinanziamento può essere ridotto (in tutto o in parte) in funzione dell’accettazione dei costi ammissibili (che sono rilevati come spese).

Il prefinanziamento viene, alle successive date del bilancio, valutato all’importo inizialmente rilevato in bilancio meno le spese ammissibili (anche utilizzando gli importi stimati, se necessario) sostenute durante il periodo.

L’interesse relativo ai prefinanziamenti è rilevato al momento della riscossione, conformemente alle disposizioni del relativo accordo. Al termine dell’esercizio contabile viene fatta una stima dei ratei di interessi attivi, sulla scorta delle informazioni più attendibili, che successivamente viene inclusa nel bilancio.

Gli altri anticipi agli Stati membri che hanno origine dal rimborso, da parte dell’UE, di importi versati come anticipo dagli Stati membri ai loro beneficiari (inclusi gli «strumenti finanziari nell’ambito della gestione concorrente») sono rilevati come attività e presentati nella rubrica prefinanziamenti. Gli altri anticipi agli Stati membri vengono successivamente valutati all’importo inizialmente rilevato in bilancio meno la migliore stima disponibile delle spese ammissibili sostenute dai beneficiari finali, calcolata sulla base di ipotesi ragionevoli e sostenibili.

Anche i contributi dell’UE ai fondi fiduciari del Fondo europeo di sviluppo o di altre entità non consolidate sono classificati come prefinanziamenti in quanto il loro obiettivo è dare un fondo di tesoreria al fondo fiduciario per permettere a quest’ultimo di finanziare azioni specifiche definite nel quadro degli obiettivi del fondo fiduciario. I contributi dell’UE ai fondi fiduciari sono valutati all’importo iniziale del contributo dell’UE meno le spese ammissibili, anche utilizzando importi stimati, se necessario, sostenute dal Fondo fiduciario durante il periodo di riferimento e assegnate al contributo dell’UE conformemente al relativo accordo.

1.5.8.    Crediti derivanti da transazioni commerciali e importi recuperabili non derivanti da transazioni commerciali

Poiché le norme contabili dell’Unione europea richiedono la presentazione separata delle operazioni commerciali e delle operazioni non commerciali, ai fini dell’elaborazione dei conti i crediti sono definiti come derivanti da transazioni commerciali e gli importi recuperabili sono definiti come derivanti da transazioni non commerciali (quando l’UE riceve valore da un’altra entità senza dover restituire un valore approssimativamente uguale, ad esempio nel caso degli importi recuperabili relativi alle risorse proprie ricevuti dagli Stati membri).

I crediti derivanti da transazioni commerciali soddisfano la definizione di strumenti finanziari e sono pertanto classificati come prestiti e crediti e misurati di conseguenza (cfr. 1.5.5). Le informazioni di cui alle note relative agli strumenti finanziari riguardanti i crediti derivanti da transazioni commerciali comprendono ratei e risconti attivi derivanti da transazioni, non avendo questi carattere significativo.

Gli importi recuperabili derivanti da transazioni non commerciali sono contabilizzati all’importo originale (corretto per tenere conto degli interessi e delle sanzioni) meno la svalutazione per la riduzione di valore. Si stabilisce una svalutazione per riduzione di valore degli importi recuperabili derivanti da transazioni non commerciali laddove sussistono elementi obiettivi che indicano che l’UE non sarà in grado di riscuotere la totalità degli importi dovuti entro le scadenze previste originariamente per detti importi recuperabili derivanti da transazioni non commerciali. L’importo della svalutazione è pari alla differenza tra il valore contabile del credito e l’importo recuperabile. L’importo della svalutazione è rilevato nel conto economico. Viene altresì effettuata una svalutazione generale, basata sull’esperienza passata, per gli ordini di recupero pendenti non ancora soggetti a una svalutazione specifica. Si rimanda alla nota 1.5.14 per il trattamento dei ratei attivi a fine esercizio. Gli importi esposti e indicati come importi recuperabili derivanti da operazioni non commerciali non sono strumenti finanziari in quanto non derivano da un contratto che darebbe origine a una passività finanziaria o a uno strumento di equity. Tuttavia, nelle note ai rendiconti finanziari, gli importi recuperabili derivanti da transazioni non commerciali sono indicati assieme a crediti derivanti da operazioni commerciali, se del caso.

1.5.9.    Disponibilità liquide ed equivalenti

Le disponibilità liquide e gli equivalenti sono strumenti finanziari e sono classificate come attività finanziarie disponibili per la vendita. Esse comprendono il contante, i depositi bancari a vista o a breve termine, altri investimenti a breve termine ad alta liquidità con scadenze originarie pari o inferiori ai tre mesi.

1.5.10.    Pensioni e altre prestazioni per i dipendenti

Obblighi pensionistici

L’UE gestisce un regime pensionistico a prestazioni definite. Mentre i membri del personale contribuiscono, tramite detrazioni dalle loro retribuzioni, a coprire un terzo del costo previsto di tali prestazioni, la passività a titolo del regime pensionistico non è finanziata. La passività rilevata a bilancio in relazione al regime pensionistico a prestazioni definite è pari al valore attuale dell’obbligazione a prestazioni definite alla data di riferimento del bilancio meno il valore equo di eventuali attività dei piani. L’obbligazione a prestazioni definite è calcolata da attuari secondo il metodo della proiezione unitaria del credito. Il valore attuale dell’obbligazione a prestazioni definite è determinato attualizzando i futuri flussi finanziari in uscita stimati sulla base dei tassi di interesse di obbligazioni di Stato espresse nella valuta in cui saranno pagate le prestazioni e con termini di scadenza prossimi ai termini delle relative passività pensionistiche.

Gli utili e le perdite attuariali derivanti da rettifiche e variazioni apportate alle ipotesi attuariali sono immediatamente rilevati nel conto economico. I costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate sono immediatamente rilevati nel conto economico, a meno che le variazioni apportate al regime pensionistico siano subordinate alla permanenza in servizio dei dipendenti per un determinato periodo di tempo (periodo di maturazione). In tal caso, detti costi previdenziali sono ammortizzati con il metodo delle quote costanti lungo il periodo di maturazione.

Prestazioni di malattia successive alla fine del rapporto di lavoro

L’UE fornisce al proprio personale prestazioni di malattia consistenti nel rimborso delle spese mediche. Per la gestione quotidiana è stato creato un fondo distinto. I membri del personale in attività o in pensione, i vedovi e i loro aventi diritto beneficiano di questo regime. Le prestazioni concesse ai «non attivi» (pensionati, orfani ecc.) sono classificate come «Prestazioni successive alla fine del rapporto di lavoro». Data la natura di tali prestazioni, è necessario un calcolo attuariale. La passività a bilancio è determinata sulle stesse basi dell’obbligazione pensionistica (cfr. sopra).

1.5.11.    Accantonamenti

Gli accantonamenti sono rilevati quando l’UE ha un’obbligazione attuale, giuridica o implicita, a seguito di eventi passati, ed è probabile che per adempiere all’obbligazione si renda necessaria un’uscita di risorse di cui è possibile fare una stima affidabile. Non sono rilevati accantonamenti per future perdite di esercizio. L’ammontare dell’accantonamento costituisce la migliore stima delle spese previste per adempiere all’obbligazione attuale alla data di riferimento del bilancio. Quando l’accantonamento include un ampio numero di voci, l’obbligazione è stimata ponderando tutti i possibili risultati con le relative probabilità (metodo del «valore atteso»).

1.5.12.    Passività finanziarie

Le passività finanziarie sono classificate come passività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto economico o come passività finanziarie contabilizzate al costo ammortizzato. I prestiti sono costituiti da prestiti concessi da istituti di credito e da debiti rappresentati da certificati. I prestiti sono inizialmente rilevati al valore equo, ovvero le entrate della loro emissione (valore equo del corrispettivo percepito), al netto dei costi di operazione sostenuti, e successivamente contabilizzati al costo ammortizzato utilizzando il metodo dell’interesse effettivo; le differenze tra le entrate, al netto dei costi di operazione, e il valore di rimborso sono rilevate nel conto economico lungo la durata del prestito utilizzando il metodo dell’interesse effettivo.

Le passività finanziarie sono classificate come passività non correnti, ad eccezione delle scadenze inferiori a 12 mesi a decorrere dalla data di riferimento del bilancio. Nel caso di prestiti concessi con fondi presi a prestito, il metodo del tasso di interesse effettivo non può essere applicato ai prestiti assunti e ai prestiti erogati, per ragioni di rilevanza relativa. I costi di transazione sostenuti dall’UE e successivamente addebitati al beneficiario del prestito sono rilevati direttamente nel conto economico.

Le passività finanziarie classificate al valore equo rilevato a conto del risultato economico includono i derivati quando il loro valore equo è negativo. A esse si applica il medesimo trattamento contabile riservato alle attività finanziarie valutate al valore equo rilevato a conto economico, cfr. nota 1.5.5. Nel corso dell’esercizio finanziario considerato, l’UE non ha detenuto passività finanziarie appartenenti a questa categoria.

1.5.13.    Debiti

Una parte considerevole dei debiti dell’UE non riguarda operazioni commerciali, quali l’acquisto di beni o servizi, ma consiste in richieste di rimborso spese presentate da beneficiari di sovvenzioni o di altri finanziamenti dell’UE (transazioni non commerciali) e non evase. Tali richieste sono registrate come debiti per l’importo richiesto al ricevimento della dichiarazione di spesa. In seguito alla verifica e all’accettazione dei costi ammissibili, i debiti sono valutati all’importo accettato e ammissibile.

I debiti derivanti dall’acquisizione di beni e servizi sono rilevati al ricevimento della fattura per l’importo originario, mentre le relative spese sono contabilizzate al momento della consegna e dell’accettazione delle forniture o dei servizi da parte dell’UE.

I fondi fiduciari dell’UE creati e gestiti dalla Commissione sono considerati facenti parte delle attività operative della Commissione e sono contabilizzati nei conti della Commissione. Pertanto, i contributi degli altri donatori ai fondi fiduciari dell’UE soddisfano i criteri delle entrate non derivanti da transazioni commerciali soggette a condizioni e sono presentati come passività fino a quando i costi sono sostenuti dal fondo fiduciario. Il Fondo fiduciario è tenuto a finanziare progetti specifici e a restituire i fondi rimanenti al momento della liquidazione. Alla data di riferimento del bilancio il saldo delle passività relative ai contributi sono valutate in base ai contributi ricevuti al netto delle spese sostenute dal fondo fiduciario, utilizzando, ove necessario, importi stimati, e assegnato ai contributi di altri donatori conformemente ai relativi accordi.

1.5.14.    Ratei e risconti attivi e passivi

Le transazioni e gli eventi sono rilevati nel bilancio nel periodo al quale si riferiscono. Alla chiusura dell’esercizio, qualora non sia ancora stata emessa la fattura ma il servizio sia stato prestato o le forniture siano state consegnate dall’UE ovvero esista un accordo contrattuale (per esempio in riferimento a un trattato), viene rilevato in bilancio un rateo attivo. Inoltre, al termine dell’esercizio, qualora sia stata emessa una fattura ma i servizi non siano ancora stati prestati o le forniture non siano ancora state consegnate, l’entrata è oggetto di un risconto e rilevata nell’esercizio successivo.

Anche le spese sono contabilizzate nel periodo al quale si riferiscono. Alla fine dell’esercizio, i ratei passivi sono rilevati in base all’importo stimato dei trasferimenti dovuti nel periodo di riferimento. Il calcolo dei ratei passivi viene effettuato in conformità alle linee guida pratiche e operative dettagliate pubblicate dalla Commissione per garantire che il bilancio fornisca un quadro fedele dei fenomeni economici e di altra natura che intende rappresentare.

1.6.   CONTO ECONOMICO

1.6.1.    Entrate

ENTRATE DERIVANTI DA TRANSAZIONI NON COMMERCIALI

La maggior parte delle entrate dell’UE deriva da transazioni non commerciali:

Risorse basate sull’RNL e risorse IVA

Le entrate sono rilevate per il periodo per il quale la Commissione invia una richiesta di fondi agli Stati membri domandando il loro contributo. Esse sono quantificate in base al rispettivo «importo richiesto». Poiché le risorse IVA e RNL sono basate su stime dei dati relativi all’esercizio contabile in oggetto, esse sono soggette a revisione per tenere conto delle variazioni intervenute fino alla data in cui gli Stati membri comunicano i dati definitivi. L’effetto di una variazione delle stime è contabilizzato quando si determina l’avanzo o il disavanzo netto relativo al periodo in cui detta variazione è intervenuta.

Risorse proprie tradizionali

I crediti derivanti da transazioni non commerciali e le relative entrate sono rilevati al momento dell’invio da parte degli Stati membri delle relative relazioni mensili «A» (comprendenti i diritti riscossi e gli importi dovuti che sono garantiti e non contestati). Alla data di riferimento del bilancio, le entrate riscosse dagli Stati membri relativamente al periodo in questione ma non ancora versate alla Commissione sono stimate e rilevate come ratei attivi. Gli estratti trimestrali «B», trasmessi dagli Stati membri (comprendenti i diritti né riscossi né garantiti, nonché gli importi garantiti che sono stati contestati dal debitore), sono rilevati come entrate dopo aver detratto i costi di riscossione. Inoltre, è rilevata una riduzione di valore pari all’importo del mancato recupero stimato.

Ammende

Le entrate derivanti dalle ammende sono rilevate quando l’Unione europea adotta la decisione di comminare un’ammenda e questa è ufficialmente notificata al destinatario. In caso di dubbi riguardo alla solvibilità di un’impresa, viene rilevata una riduzione di valore sul diritto. Dopo la decisione di comminare un’ammenda, il debitore dispone di un termine di due mesi dalla notifica per:

accettare la decisione e quindi pagare l’importo dell’ammenda nei termini prescritti; l’importo è incassato dall’UE in via definitiva, oppure

non accettare la decisione e presentare un ricorso dinanzi alla giurisdizione dell’UE.

Tuttavia, anche se si presenta ricorso, l’importo dell’ammenda deve essere pagato entro i tre mesi prescritti poiché il ricorso non ha effetto sospensivo (articolo 278 del trattato UE) oppure, a talune condizioni e previo consenso del contabile della Commissione, il debitore può presentare una garanzia bancaria per l’importo.

Se l’impresa presenta un ricorso contro la decisione e ha già provveduto a pagare in via provvisoria l’ammenda, l’importo dell’ammenda è registrato come passività potenziale. Tuttavia, dato che il ricorso nei confronti di una decisione dell’UE da parte del destinatario dell’ammenda non ha effetto sospensivo, la liquidità percepita viene utilizzata per estinguere l’importo recuperabile. Quando è fornita una garanzia in sostituzione del pagamento, l’ammenda resta contabilizzata come importo recuperabile. Qualora appaia probabile che il Tribunale emetta una sentenza sfavorevole nei confronti dell’UE, viene rilevato un accantonamento per far fronte a detto rischio. Laddove invece sia stata presentata una garanzia, l’importo recuperabile viene svalutato nella misura necessaria. Gli interessi accumulati, percepiti dalla Commissione sui conti bancari in cui confluiscono i pagamenti, vengono contabilizzati come entrate, e le passività potenziali subiscono un incremento proporzionale.

A partire dal 2010, gli importi delle ammende incassate in via provvisoria sono gestiti dalla Commissione in un fondo appositamente creato (BUFI) e investiti in strumenti finanziari classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita.

ENTRATE DERIVANTI DA TRANSAZIONI COMMERCIALI

Le entrate derivanti dalla vendita di beni e servizi vengono rilevate quando i rischi e i vantaggi significativi inerenti la proprietà dei beni sono trasferiti all’acquirente. Il rilevamento delle entrate relative a un’operazione riguardante la fornitura di servizi avviene in funzione dello stadio di realizzazione dell’operazione alla data di riferimento del bilancio.

Interessi attivi e passivi

Gli interessi attivi e passivi sono rilevati nel conto economico in base al metodo del tasso d’interesse effettivo. Questo metodo permette di calcolare il costo ammortizzato di un’attività o passività finanziaria e di distribuire gli interessi attivi e passivi nel periodo pertinente. Nel calcolare il tasso di interesse effettivo, l’UE stima i flussi di cassa prendendo in considerazione tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario (per esempio le possibilità di pagamento anticipato) senza considerare tuttavia le future perdite di credito. Il computo comprende tutte le ammende e i punti versati o riscossi tra le parti contraenti, che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo, così come i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Laddove un’attività finanziaria, o un gruppo di attività finanziarie simili, sia stata svalutata in seguito a una perdita per riduzione di valore, gli interessi attivi sono rilevati utilizzando il tasso di interesse applicato per attualizzare i flussi di cassa futuri al fine di quantificare la perdita per riduzione di valore.

Ricavi da dividendi

Le entrate da dividendi sono rilevate quando è stabilito il diritto di ricevere il pagamento.

1.6.2.    Spese

Le spese derivanti da transazioni non commerciali rappresentano la maggior parte delle spese dell’Unione europea. Tali spese si riferiscono a trasferimenti a favore di beneficiari e possono essere di tre tipi: diritti, trasferimenti nel quadro di contratti e sovvenzioni, contributi e donazioni.

I trasferimenti sono rilevati come spese nel periodo in cui gli eventi che hanno dato luogo al trasferimento si sono verificati, a condizione che la natura di tale trasferimento sia ammessa dal regolamento (regolamento finanziario, statuto del personale, o altro regolamento) o che sia stato sottoscritto un accordo che autorizza il trasferimento, che il beneficiario soddisfi gli eventuali criteri di ammissibilità e che sia possibile fare una stima ragionevole dell’importo.

Quando si ricevono richieste di pagamento o di rimborso conformi ai criteri di rilevazione, il trasferimento è rilevato come spesa per l’importo ammissibile. Alla chiusura dell’esercizio, le spese ammissibili sostenute dovute ai beneficiari ma non ancora dichiarate sono stimate e contabilizzate come ratei passivi.

Le spese derivanti da transazioni commerciali associate all’acquisto di beni e servizi sono rilevate quando le forniture sono consegnate e accettate dall’UE. Esse sono valutate all’importo originario della fattura. Inoltre, alla data di riferimento del bilancio, le spese relative al servizio prestato durante un periodo per il quale la fattura non è ancora stata incassata o accettata sono stimate e rilevate nel conto economico.

1.7.   ATTIVITÀ E PASSIVITÀ POTENZIALI

1.7.1.    Attività potenziali

Un’attività potenziale è una possibile attività derivante da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti su cui l’UE non esercita un controllo completo. Un’attività potenziale è oggetto di informativa quando è probabile l’afflusso di vantaggi economici o possibili servizi.

1.7.2.    Passività potenziali

Una passività potenziale è una possibile obbligazione derivante da eventi passati, la cui esistenza potrebbe essere confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti, su cui l’UE non esercita un controllo completo; può altresì trattarsi di un’obbligazione attuale originata da eventi passati ma non rilevata per una delle seguenti ragioni: è improbabile che sia necessaria un’uscita di risorse rappresentative di vantaggi economici o possibili servizi per liquidare l’obbligazione, oppure, in circostanze rare, l’ammontare dell’obbligazione non può essere quantificato in maniera sufficientemente attendibile.

2.   NOTE ALLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVITÀ

2.1.   ATTIVITÀ IMMATERIALI

in milioni di EUR

Valore contabile lordo al 31 dicembre 2014

577

Incrementi

134

Cessioni

(14)

Trasferimenti fra categorie di attività

0

Altre modifiche

0

Valore contabile lordo al 31 dicembre 2015

698

Ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2014

(295)

Spese di ammortamento per l’esercizio

(74)

Cessioni

9

Trasferimenti fra categorie di attività

0

Altre modifiche

Ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2015

(361)

Valore contabile netto al 31 dicembre 2015

337

Valore contabile netto al 31 dicembre 2014

282

Gli importi di cui sopra si riferiscono essenzialmente a software informatici.

2.2.   IMMOBILI, IMPIANTI E MACCHINARI

L’aumento di immobili, impianti e macchinari è dovuto soprattutto all’ulteriore sviluppo delle attività relative ai programmi spaziali Galileo e Copernicus, alla cui costruzione partecipa l’Agenzia spaziale europea (ESA).

Per quanto riguarda Galileo, il sistema globale di radionavigazione via satellite (GNSS), le attività in costruzione al 31 dicembre 2015 ammontano complessivamente a 2 110 milioni di EUR (2014: 1 478 milioni di EUR). Un importo di 17 milioni di EUR (2014: 17 milioni di EUR) di costi per lo sviluppo non capitalizzabili è stato rilevato durante l’esercizio come spesa. Al suo completamento, il sistema comprenderà 30 satelliti e una rete di stazioni terrestri. Alla data di riferimento del bilancio, 12 satelliti Galileo risultano già in orbita.

Per quanto riguarda Copernicus, il programma europeo di osservazione della terra, le relative attività sono state riconosciute sul bilancio dell’UE a partire dal 2014, a seguito del loro trasferimento dall’ESA. Alla data di riferimento del bilancio, 1 188 milioni di EUR relativi ai satelliti Copernicus attualmente in costruzione sono riconosciuti come attività in costruzione (2014: 1 228 milioni di EUR). Inoltre, 498 milioni di EUR relativi ai satelliti Sentinel 1 A e 2 A in orbita sono rilevati come attività nella rubrica impianti e attrezzature, al netto dell’ammortamento accumulato (2014: 283 milioni di EUR) dopo che Sentinel 2 A è stato lanciato ed è diventato operativo durante il periodo di riferimento. I satelliti Sentinel 1 A e 2 A sono ammortizzati nel corso della loro vita utile prevista, che è pari a 7 anni.

Immobili, impianti e macchinari

in milioni di EUR

 

Terreno e fabbricati

Impianti e macchinari

Mobilio e mezzi di trasporto

Materiale informatico (hardware)

Altre

Leasing finanziari

Attività in costruzione

Totale

Valore contabile lordo al 31 dicembre 2014

4 768

990

242

623

261

2 693

3 176

12 754

Incrementi

41

58

16

54

34

61

998

1 262

Cessioni

(8)

(25)

(12)

(53)

(8)

(1)

(38)

(145)

Trasferimenti fra categorie di attività

54

261

0

(11)

0

(305)

Altre modifiche

1

3

2

2

0

31

1

39

Valore contabile lordo al 31 dicembre 2015

4 856

1 288

248

627

277

2 784

3 832

13 911

Deprezzamento accumulato al 31 dicembre 2014

(2 549 )

(477)

(168)

(501)

(173)

(950)

 

(4 817 )

Spese di ammortamento per l’esercizio

(158)

(116)

(18)

(69)

(27)

(103)

 

(489)

Reinserimenti relativi all’ammortamento

0

0

1

0

 

1

Cessioni

6

24

11

52

7

1

 

101

Trasferimenti fra categorie di attività

(10)

0

10

0

 

Altre modifiche

0

(3)

(1)

(1)

0

(2)

 

(6)

Deprezzamento accumulato al 31 dicembre 2015

(2 701 )

(581)

(176)

(517)

(182)

(1 054 )

 

(5 211 )

VALORE CONTABILE NETTO AL 31 DICEMBRE 2015

2 155

708

72

110

94

1 730

3 832

8 700

VALORE CONTABILE NETTO AL 31 DICEMBRE 2014

2 219

513

74

122

89

1 743

3 176

7 937

2.3.   INVESTIMENTI CONTABILIZZATI CON IL METODO DELL’EQUIVALENZA PATRIMONIALE

in milioni di EUR

 

Note

31.12.2015

31.12.2014

Partecipazioni in imprese comuni

2.3.1

5

Partecipazioni in collegate

2.3.2

491

409

Totale

 

497

409

Le partecipazioni nelle imprese comuni e nelle entità collegate sono contabilizzate utilizzando il metodo dell’equivalenza patrimoniale.

2.3.1.    Partecipazioni in imprese comuni

in milioni di EUR

 

GJU

SESAR

BBI

Clean Sky

IMI

ECSEL

FCH

Totale

Partecipazioni al 31 dicembre 2014

0

0

0

0

0

0

Contributi

93

1

224

147

145

67

677

Quota risultato netto

(93)

4

(163)

(147)

(145)

(67)

(611)

Riconoscimento della quota di perdite non rilevata in precedenza

(61)

(61)

Altri movimenti di equity

0

0

0

0

0

0

(0)

Partecipazioni al 31 dicembre 2015

0

5

0

0

0

0

5

Quota di perdite non rilevate  (7)

(252)

(38)

(161)

(55)

(156)

(662)

I valori contabili seguenti sono imputabili alla Commissione sulla base della sua quota di partecipazione nelle collegate:

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Attività non correnti

188

250

Attività correnti

301

178

Passività non correnti

Passività correnti

(856)

(813)

Entrate

13

2

Spese

(811)

(666)

Organizzazione Internazionale dell’Energia da Fusione Iter (ITER)

A seguito di un riesame dei conti delle imprese comuni, è stato stabilito che l’organizzazione ITER non soddisfa i criteri per il suo riconoscimento in quanto impresa comune. Dal 2015, essa non è più registrata come impresa comune e i contributi a suo favore da parte dell’UE sono trattati come spese. Poiché il valore contabile dell’organizzazione ITER al 31 dicembre 2014 era pari a zero e l’incidenza della modifica non è sostanziale, non è stato effettuato alcun adeguamento dei risultati degli anni precedenti.

Impresa comune Galileo (GJU)

La GJU è stata posta in liquidazione alla fine del 2006 e la procedura è ancora in corso. Tale entità è rimasta inattiva e in fase di liquidazione anche nel 2015.

Impresa comune SESAR

Al 31 dicembre 2015, la Commissione deteneva il 41,28 % (2014: 43,53 % del capitale di SESAR.

Iniziative tecnologiche congiunte

Al fine di realizzare gli obiettivi della strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione, sono stati istituiti partenariati pubblico/privato (PPP) che assumono la forma di iniziative tecnologiche congiunte (ITC), attuate mediante imprese comuni ai sensi dell’articolo 187 del trattato. Le imprese comuni Bioindustrie (BBI), Clean Sky, iniziativa per i medicinali innovativi (IMI), iniziativa ECSEL (fusione degli ex imprese comuni ARTEMIS e ENIAC), Celle a combustibile e idrogeno (FCH) sono PPP creati sotto forma di ITC. Alla fine dell’esercizio, le quote dei capitali detenute erano: in Bioindustrie, 57,81 % (2014: ND), in Clean Sky, 63,59 % (2014: 61,39 %) in IMI, 67,07 % (2014: 80,47 %), in ECSEL, 96,29 % (2014: 95,47 %) e in FCH, 64,86 % (2014: 70,85 %).

2.3.2.    Partecipazioni in collegate

Fondo europeo per gli investimenti

La partecipazione della Commissione al Fondo europeo per gli investimenti (FEI) è assimilata ad una partecipazione ad una società collegata, applicando il metodo dell’adeguamento contabile. Il FEI è l’istituzione finanziaria dell’UE specializzata nel capitale di rischio e nelle garanzie alle PMI.

in milioni di EUR

 

FEI

Partecipazioni al 31 dicembre 2014

409

Contributi

44

Quota risultato netto

31

Altri movimenti di equity

7

Partecipazioni al 31 dicembre 2015

491

I valori contabili seguenti sono imputabili alla Commissione sulla base della sua quota di partecipazione nelle collegate:

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Attività

578

497

Passività

(87)

(87)

Entrate

51

38

Avanzo/(disavanzo)

26

21

La Commissione ha versato il 20 % della sua partecipazione, con un saldo non richiamato pari a 909 milioni di EUR.

in milioni di EUR

 

Totale capitale FEI

Partecipazione Commissione

Totale capitale

4 286

1 136

Versato

(857)

(227)

Non richiamato

3 429

909

2.4.   ATTIVITÀ FINANZIARIE

in milioni di EUR

 

Note

31.12.2015

31.12.2014

Attività finanziarie non correnti

 

 

 

Attività finanziarie disponibili per la vendita

2.4.1

7 222

6 550

Prestiti erogati

2.4.2

49 743

49 888

Totale

 

56 965

56 438

Attività finanziarie correnti

 

 

 

Attività finanziarie disponibili per la vendita

2.4.1

2 399

2 856

Prestiti erogati

2.4.2

7 508

8 955

Totale

 

9 907

11 811

Totale

 

66 871

68 249

2.4.1.    Attività finanziarie disponibili per la vendita

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Investimenti BUFI

2 647

3 068

Fondo di garanzia per le azioni esterne

2 002

1 825

CECA in liquidazione

1 699

1 699

Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS)

188

188

Totale parziale

6 536

6 780

Strumenti di bilancio:

 

 

Meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi (Risk Sharing Finance Facility, RSFF)

773

842

Orizzonte 2020

765

514

Sportello MET per l’avviamento

485

399

Iniziativa Project Bond

217

125

Strumento di garanzia del prestito per progetti TEN-T (LGTT)

208

186

Operazioni su capitali di rischio

152

145

Fondo europeo per l’Europa sudorientale

118

117

Altri strumenti di bilancio

366

298

Totale parziale

3 084

2 626

Totale

9 620

9 406

Non correnti

7 222

6 550

Correnti

2 399

2 856

Investimenti BUFI

Le ammende incassate in via provvisoria relative a casi di concorrenza sono assegnate a un fondo appositamente creato (fondo BUFI) e investite dalla Commissione in strumenti di debito classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

Il Fondo di garanzia per le azioni esterne copre i prestiti garantiti dall’UE, in particolare le operazioni di prestito della BEI fuori dell’UE, i prestiti di assistenza macrofinanziaria (AMF) e i prestiti Euratom fuori dell’UE. Si tratta di uno strumento a lungo termine (attività non correnti: 1 614 milioni di EUR) gestito dalla BEI e destinato a coprire eventuali prestiti in stato di inadempienza garantiti dall’UE. Il Fondo è alimentato da pagamenti a carico del bilancio dell’UE, dagli interessi dei collocamenti finanziari delle attività del Fondo e dagli importi recuperati presso i debitori insolventi allorché il Fondo è intervenuto in garanzia. Le eccedenza annuali vengono accreditate come entrate nel bilancio generale dell’UE. L’Unione europea è tenuta a iscrivere una riserva di garanzia dei prestiti a paesi terzi. Questa riserva è destinata a far fronte alle esigenze di alimentazione del Fondo di garanzia e, se necessario, alle richieste di garanzia che eccedono l’importo disponibile del Fondo, per consentirne l’imputazione a bilancio. Questa riserva è compatibile con l’obiettivo di avere un livello di prestiti insoluti pari al 9 % al termine dell’esercizio.

CECA in liquidazione

Per quanto riguarda gli importi della CECA in liquidazione, tutte le attività finanziarie disponibili per la vendita sono titoli di credito denominati in EUR e quotati in un mercato attivo.

Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo

Poiché la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) non è quotata in alcuna borsa valori e tenuto conto delle limitazioni contrattuali disposte dal suo statuto, che prevedono, tra l’altro, che la vendita di partecipazioni, il cui tetto massimo è stabilito al costo di acquisto, è consentita unicamente agli azionisti correnti, la percentuale di partecipazione della Commissione è valutata al costo al netto dell’eventuale riduzione di valore.

in milioni di EUR

 

Totale capitale BERS

Partecipazione Commissione

Totale capitale

29 674

900

Versato

(6 202 )

(188)

Non richiamato

23 472

712

Strumenti di bilancio

L’UE detiene attività finanziarie disponibili per la vendita sotto forma di titoli di credito (ad esempio obbligazioni) e strumenti di equity. I titoli di credito sono utilizzati principalmente per investire in via temporanea gli importi stanziati per la garanzia dell’UE e gli strumenti di condivisione dei rischi fino al momento della loro utilizzazione per soddisfare le richieste di garanzia.

Meccanismo di finanziamento con condivisione dei rischi

Il Meccanismo di finanziamento con ripartizione del rischio (RSFF) è gestito dalla BEI e il portafoglio di investimenti della Commissione viene utilizzato per coprire i rischi finanziari relativi ai prestiti e alle garanzie forniti dalla BEI ai progetti di ricerca ammissibili. In totale, nell’ambito del QFP 2007-2013, all’RSFF è stata assegnata una dotazione di 1 miliardo di EUR. Nell’ambito del QFP 2014-2020, non sono previsti nuovi contributi di bilancio per l’RSFF. Nel 2015, 65 milioni di EUR del contributo dell’UE all’RSFF sono stati trasferiti allo strumento di debito che ha preso il suo posto nell’ambito di Orizzonte 2020. Al 31 dicembre 2015, il contributo della Commissione all’RSFF, compresi i paesi EFTA e terzi, ammonta a 791 milioni di EUR. Va sottolineato che il rischio complessivo della Commissione è limitato all’importo che fornisce come contributo al meccanismo.

Orizzonte 2020

Ai sensi del regolamento dell’UE che istituisce Orizzonte 2020 — il programma quadro per la ricerca e l’innovazione (2014-2020), sono stati istituiti nuovi strumenti finanziari al fine di migliorare l’accesso ai finanziamenti per le entità attive nella ricerca e innovazione (R&I). Tali strumenti sono: Il servizio InnovFin di prestiti e garanzie per R&I — con il quale la Commissione condivide i rischi finanziari connessi a un portafoglio di nuove operazioni di finanziamento realizzate dalla BEI, la garanzia InnovFin per le PMI, compreso lo strumento di garanzia illimitata dell’iniziativa PMI (SME Initiative Uncapped Guarantee Instrument, SIUGI) — strumenti di garanzia gestiti dal FEI che forniscono garanzie o controgaranzie agli intermediari finanziari per i nuovi portafogli di prestiti (nel quadro dello strumento SIUGI, la Commissione condivide con gli Stati membri, il FEI e la BEI i rischi finanziari connessi con la garanzia prestata) e lo strumento di equity InnovFin per R&I, gestito dal FEI, che fornisce investimenti in fondi di capitali di rischio. Al 31 dicembre 2015, il contributo complessivo dell’UE agli strumenti finanziari di Orizzonte 2020 ammontava a 1 060 milioni di EUR.

Sportello MET per l’avviamento

Si tratta di strumenti di equity che sono stati finanziati dal programma Crescita e occupazione, dal programma MAP, dal programma CIP e dal progetto pilota di trasferimento di tecnologie, in gestione fiduciaria al FEI, che sostengono la creazione e il finanziamento di PMI in fase d’avviamento investendo in idonei fondi di capitali di rischio specializzati.

Gerarchia del valore equo delle attività finanziarie disponibili per la vendita:

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Livello 1: prezzi quotati nei mercati attivi

8 123

8 183

Livello 2: input osservabili diversi dai prezzi quotati

188

76

Livello 3: tecniche di valutazione con input non basati sui dati di mercato osservabili

1 310

1 147

Totale

9 620

9 406

Durante il periodo di riferimento, sono stati trasferiti 10 milioni di EUR dal livello 2 al livello 1.

Riconciliazione di attività finanziarie misurate utilizzando tecniche di valutazione con input non basati su dati mercato osservabili (livello 3):

in milioni di EUR

Saldo di apertura al 31 dicembre 2014

1 147

Acquisti e vendite

98

Utili o perdite dell’esercizio in entrate finanziarie e costi finanziari

(27)

Utili o perdite nelle attività nette

91

Trasferimenti verso il livello 3

Trasferimenti dal livello 3

Altre

Saldo di chiusura al 31 dicembre 2015

1 310

2.4.2.    Prestiti erogati

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Prestiti erogati da fondi provenienti da prestiti

56 874

58 509

Prestiti concessi a carico del bilancio

377

334

Totale

57 251

58 843

Non correnti

49 743

49 888

Correnti

7 508

8 955

Prestiti erogati da fondi provenienti da prestiti

in milioni di EUR

 

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

Euratom

BdP

MESF

CECA in liquidazione

Totale

Totale al 31 dicembre 2014

1 842

349

8 590

47 507

221

58 509

Nuovi prestiti

1 245

12 160

13 405

Rimborsi

(67)

(48)

(2 700 )

(12 160 )

(14 975 )

Differenze di cambio

14

14

Variazioni del valore contabile

4

(79)

2

(6)

(79)

Riduzione di valore

Totale al 31 dicembre 2015

3 024

301

5 811

47 509

229

56 874

Non correnti

2 937

251

4 200

42 050

218

49 656

Correnti

87

50

1 611

5 459

11

7 218

Le variazioni dell’importo contabile corrispondono alla variazione degli interessi maturati.

L’assistenza AMF è uno strumento finanziario strategico di sostegno generale e non vincolato alla bilancia dei pagamenti e/o al bilancio, a beneficio di paesi partner che seguono un programma FMI. Essa viene erogata sotto forma di prestiti o sovvenzioni a medio o lungo termine, ovvero di un’adeguata combinazione di entrambi e generalmente integra i finanziamenti previsti nel quadro di un programma di riforma e adeguamento che beneficia del supporto del FMI. Questi prestiti sono garantiti dal Fondo di garanzia per le azioni esterne. Al 31 dicembre 2015 risultano concessi, ma non ancora versati, 1 323 milioni di EUR relativi a un accordo di prestito a titolo della MFA a favore di Ucraina (1 200 milioni di EUR), Tunisia (100 milioni di EUR), Georgia (13 milioni di EUR) e Kirghizistan (10 milioni di EUR).

L’entità giuridica Euratom (rappresentata dalla Commissione) concede prestiti agli Stati membri e non membri per finanziarie progetti legati agli impianti energetici. Al 31 dicembre 2015, risultava concesso all’Ucraina, ma non ancora versato, un prestito di 300 milioni di EUR. Da parte di terzi è stato ricevuto un importo di 301 milioni di EUR (2014: 349 milioni di EUR) a copertura di prestiti Euratom.

Lo strumento BdP, uno strumento finanziario strategico, offre assistenza finanziaria a medio termine agli Stati membri dell’UE. Esso permette di concedere prestiti agli Stati membri che si trovano in difficoltà per quanto riguarda la loro bilancia dei pagamenti o i loro movimenti di capitale o che corrono seri rischi di trovarsi in tale situazione di difficoltà. Possono beneficiare di tale meccanismo soltanto gli Stati membri che non hanno adottato l’euro. L’assistenza alla bilancia dei pagamenti alla Lettonia è stata concessa prima dell’introduzione dell’euro del 1o gennaio 2014. L’esposizione creditizia massima per i prestiti concessi nell’ambito dello strumento è limitata a 50 miliardi di EUR. I prestiti assunti relativi a tali prestiti BdP sono garantiti dal bilancio dell’UE e pertanto al 31 dicembre 2015 il bilancio è esposto a un rischio massimo di 5,8 miliardi di EUR per quanto riguarda tali prestiti.

Il MESF si basa sull’articolo 122, paragrafo 2, del TFUE e permette di concedere un’assistenza finanziaria a uno Stato membro che si trovi in difficoltà o sia seriamente minacciato da gravi difficoltà causate da circostanze eccezionali che sfuggono al suo controllo. L’assistenza può prendere la forma di un prestito o di una linea di credito. Le conclusioni del Consiglio Ecofin del 9 maggio 2010 limitano lo strumento a 60 miliardi di EUR, ma il limite giuridico limita l’esposizione creditizia dei prestiti o delle linee di credito al margine disponibile in relazione al massimale delle risorse proprie. I prestiti assunti relativi ai prestiti concessi a titolo del MESF sono garantiti dal bilancio dell’UE e pertanto al 31 dicembre 2015 il bilancio è esposto a un rischio massimo di 47,5 miliardi di EUR per quanto riguarda tali prestiti. Poiché entrambi i programmi del MESF sono scaduti, non esistono importi non erogati a disposizione. Non è previsto che il MESF venga utilizzato in nuovi programmi di finanziamento né per stipulare nuovi accordi di prestito.

I prestiti sono concessi dalla CECA in liquidazione su fondi presi a prestito, conformemente agli articoli 54 e 56 del trattato CECA.

Tassi d’interesse effettivi (espressi come gamma di tassi d’interesse):

Prestiti erogati

31.12.2015

31.12.2014

Assistenza macrofinanziaria (MFA)

0 % - 4,54  %

0,181  % - 4,54  %

Euratom

0,08  % - 5,76  %

0,26  % - 5,76  %

Bilancia dei pagamenti (BdP)

2,375  % - 3,625  %

2,375  % - 3,625  %

Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF)

0,625  % - 3,75  %

1,875  % - 3,750  %

CECA in liquidazione

5,2354  % - 5,8103  %

5,2354  % - 5,8103  %

Prestiti concessi a carico del bilancio

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Prestiti a condizioni speciali

113

130

Prestiti ipotecari della CECA in liquidazione  (8)

6

9

Depositi a termine tra i 3 e i 12 mesi

257

195

Totale

377

334

Non correnti

88

116

Correnti

290

217

I prestiti a condizioni speciali sono accordati a tassi preferenziali nell’ambito della cooperazione con paesi terzi.

Riduzione di valore dei prestiti concessi a carico del bilancio

in milioni di EUR

 

31.12.2014

Incrementi

Storni

Estinzione

Altre

31.12.2015

Prestiti a condizioni speciali

6

75

0

0

149

231

Prestiti ipotecari della CECA in liquidazione

0

0

0

0

Totale

6

75

0

0

149

231

La voce prestiti a condizioni speciali comprende anche i prestiti ai cui diritti è subentrata l’UE, vale a dire i prestiti concessi dalla BEI e non rimborsati ai diritti dei quali è subentrata l’UE dopo il pagamento da parte del Fondo di garanzia per le azioni esterne, e che hanno subito una perdita completa di valore, per un importo di 217 milioni di EUR (2014: 149 milioni di EUR).

2.5.   PREFINANZIAMENTI

in milioni di EUR

 

Note

31.12.2015

31.12.2014

Prefinanziamenti non correnti

 

 

 

Prefinanziamenti

2.5.1

28 543

15 980

Altri anticipi agli Stati membri

2.5.2

1 332

2 378

Contributo a fondi fiduciari

 

4

Totale

 

29 879

18 358

Prefinanziamenti correnti

 

 

 

Prefinanziamenti

2.5.1

11 498

29 222

Altri anticipi agli Stati membri

2.5.2

3 779

5 015

Totale

 

15 277

34 237

Totale

 

45 156

52 595

I prefinanziamenti rappresentano gran parte degli attivi totali dell’UE e perciò ricevono una particolare e costante attenzione. Occorre notare che il livello degli importi di prefinanziamento nei vari programmi deve essere sufficiente a garantire ai beneficiari i fondi necessari per dare avvio ai progetti, tutelando al contempo gli interessi finanziari dell’UE e tenendo conto delle restrizioni giuridiche, operative e dell’efficacia sotto il profilo dei costi. La Commissione, al fine di migliorare il seguito dato ai prefinanziamenti, ha tenuto debito conto di tutti questi elementi.

2.5.1.    Prefinanziamenti

in milioni di EUR

 

Importo lordo

Liquidati tramite regolarizzazioni

Importo netto al 31 dicembre 2013

Importo lordo

Liquidati tramite regolarizzazioni

Importo netto al 31 dicembre 2014

Gestione concorrente

 

 

 

 

 

 

FEASR e altri strumenti di sviluppo rurale

4 726

(1 629 )

3 097

5 644

(2 115 )

3 529

FESR + FC

24 268

(7 416 )

16 852

24 934

(2 182 )

22 752

FSE

7 251

(1 325 )

5 926

6 884

(953)

5 931

Altre

4 359

(2 365 )

1 994

4 626

(2 535 )

2 091

Totale

40 604

(12 735 )

27 869

42 088

(7 785 )

34 303

gestione diretta

 

 

 

 

 

 

attuazione da parte di:

 

 

 

 

 

 

Commissione

12 512

(9 536 )

2 976

13 173

(10 215 )

2 958

Agenzie esecutive UE

11 065

(7 767 )

3 298

9 079

(6 618 )

2 461

Fondi fiduciari

14

(5)

9

Totale

23 591

(17 308 )

6 283

22 252

(16 833 )

5 419

Gestione indiretta

 

 

 

 

 

 

attuazione da parte di:

 

 

 

 

 

 

altre agenzie e altri organismi dell’UE

627

(95)

532

548

(98)

450

Paesi terzi

2 151

(1 229 )

922

1 981

(1 169 )

812

Organizzazioni internazionali

6 640

(4 014 )

2 626

6 236

(3 476 )

2 760

Altre entità

5 330

(3 521 )

1 809

4 370

(2 910 )

1 460

Totale

14 748

(8 859 )

5 889

13 135

(7 653 )

5 482

Totale

78 943

(38 902 )

40 041

77 474

(32 273 )

45 202

Non correnti

28 543

28 543

15 980

15 980

Correnti

50 401

(38 902 )

11 498

61 495

(32 273 )

29 222

La chiusura del periodo di programmazione 2007-2013 e la graduale creazione di programmi per il periodo 2014-2020 sono i principali fattori che incidono sull’entità di tale attività: i prefinanziamenti relativi ai vecchi programmi stanno diminuendo a causa dell’accettazione dei costi, mentre per quanto riguarda il nuovo periodo di programmazione sono stati versati altri finanziamenti.

Per quanto riguarda la gestione concorrente, la transizione tra i periodi di programmazione è il motivo dei movimenti tra i saldi correnti e non correnti. I nuovi prefinanziamenti versati per il periodo di programmazione 2014-2020 sono tipicamente contabilizzati come non correnti; gli importi versati nel 2015 ammontano a 10 miliardi di EUR, di cui 7 miliardi di EUR riguardano la politica di coesione. Il periodo di programmazione 2007-2013 è ormai alla fase conclusiva e quindi altri importi scadranno nei prossimi dodici mesi.

Garanzie riscosse in relazione a prefinanziamenti

Si tratta di garanzie che in alcuni casi la Commissione richiede ai beneficiari diversi dagli Stati membri quando vengono effettuati pagamenti anticipati (prefinanziamenti). Vi sono due valori da indicare per questo tipo di garanzie: il valore «nominale» e il valore «in corso». Per il valore nominale, il fatto generatore è collegato all’esistenza della garanzia. Per il valore in corso, il fatto generatore della garanzia è costituito dal pagamento del prefinanziamento e/o dalle successive liquidazioni. Al 31 dicembre 2015, il valore nominale delle garanzie riscosse in relazione a prefinanziamenti ammontava a 844 milioni di EUR mentre il valore in corso di tali garanzie era pari a 626 milioni di EUR (2014: 957 milioni di EUR e 605 milioni di EUR rispettivamente).

Alcuni importi di prefinanziamento versati nell’ambito del Settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (7o PQ) e di Orizzonte 2020 sono effettivamente coperti da un Fondo di garanzia per i partecipanti (FGP). Si tratta di uno strumento di vantaggio reciproco istituito per coprire i rischi di mancato pagamento degli importi da parte dei beneficiari durante la fase di attuazione delle azioni indirette del 7oPQ e di Orizzonte 2020. Tutti i partecipanti alle azioni indirette che ricevono una sovvenzione dall’UE contribuiscono al capitale dell’FGP in misura pari al 5 % del contributo totale.

Al 31 dicembre 2015, gli importi dei prefinanziamenti coperti dall’FGP ammontavano a 1,7 miliardi di EUR (2014: 1,8 miliardi di EUR). L’UE (rappresentata dalla Commissione) funge da agente esecutivo dei partecipanti dell’FGP, ma il fondo resta di proprietà dei partecipanti.

Al termine dell’esercizio, le attività totali dell’FGP ammontavano a 1 838 milioni di EUR (2014: 1 640 milioni di EUR). Le attività dell’FGP comprendono anche le attività finanziarie gestite dalla direzione generale Affari economici e finanziari. Trattandosi di un entità separata, le attività dell’FGP non sono consolidate nei presenti conti annuali dell’UE.

2.5.2.    Altri anticipi agli Stati membri

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Anticipi agli Stati membri per gli strumenti finanziari nell’ambito della gestione concorrente

3 287

3 823

Regimi di aiuto

1 824

3 570

Totale

5 111

7 393

Non correnti

1 332

2 378

Correnti

3 779

5 015

Nel quadro dei programmi dei fondi strutturali, nonché nell’ambito del FEASR 2007-2013, è stato possibile effettuare pagamenti anticipati dal bilancio dell’UE a favore degli Stati membri, in modo da consentire loro di contribuire agli strumenti finanziari (sotto forma di prestiti, garanzie o investimenti azionari). Tali strumenti finanziari sono istituiti e gestiti sotto la responsabilità degli Stati membri e non della Commissione ma gli importi che non vengono utilizzati da tali strumenti al termine dell’esercizio sono di proprietà dell’UE (come tutti i prefinanziamenti) e sono pertanto registrati come attività nel bilancio dell’UE. Gli atti giuridici di base non impongono tuttavia agli Stati membri l’obbligo di presentare relazioni periodiche alla Commissione sull’uso di tali anticipi e in alcuni casi neanche di rilevarli nelle dichiarazioni di spesa presentate alla Commissione.

Per lo sviluppo rurale, la Commissione ha chiesto informazioni circa gli importi non utilizzati direttamente dagli organismi pagatori degli Stati membri. Sulla base di queste informazioni, si stima che 56 milioni di EUR risultino inutilizzati al 31 dicembre 2015.

Per la politica di coesione, ogni anno la Commissione raccoglie informazioni dagli Stati membri su tali strumenti finanziari, che integra nella sua relazione annuale sull’esecuzione. La prossima relazione sugli importi non utilizzati a fine 2015 è prevista per il 1o ottobre 2016 e pertanto le informazioni in essa contenute non saranno disponibili in tempo per l’inclusione nei presenti conti. Il valore di tale attività è quindi stimato sulla base delle più recenti informazioni attendibili disponibili, ovverosia la relazione annuale sull’esecuzione aggiornata al 31 dicembre 2014 e gli esborsi effettuati nel corso del 2015. La stima si fonda anche sul presupposto che i fondi saranno utilizzati integralmente e utilizzati in maniera uniforme nell’arco del periodo di funzionamento (con scadenza 31 marzo 2017). Si stima che alla fine del 2015 risultava ancora inutilizzato un importo di 3 231 milioni di EUR destinato agli investimenti a favore dei beneficiari finali.

Poiché il periodo di funzionamento sta volgendo al termine, è stato avviato un esercizio specifico di raccolta di dati per raccogliere informazioni sui fondi inutilizzati al 31 dicembre 2015 da parte degli Stati membri. I dati forniti mostrano chiaramente che le stime della Commissione erano ragionevolmente precise.

Il contributo totale che gli Stati membri hanno richiesto alla Commissione a titolo di tali strumenti è risultato pari a 10 938 milioni di EUR, di cui 1 353 milioni di EUR non versati a fine esercizio. Nel 2015, sono stati versati soltanto importi esigui relativi al periodo di programmazione 2014-2020.

Analogamente, gli anticipi versati dagli Stati membri relativamente a diversi regimi di aiuto (aiuti di Stato e misure di mercato del FEAGA) che non sono stati utilizzati a fine esercizio sono registrati come attività nel bilancio dell’UE. La Commissione ha stimato il valore di tali anticipi, sulla base delle informazioni fornite dagli Stati membri; i relativi importi sono inclusi nella sottovoce Regimi di aiuto. Dell’importo totale, si stima che 972 milioni di EUR di anticipi versati nel quadro dello sviluppo rurale siano rimasti inutilizzati alla fine del 2015.

2.6.   CREDITI DERIVANTI DA TRANSAZIONI COMMERCIALI E IMPORTI RECUPERABILI NON DERIVANTI DA TRANSAZIONI COMMERCIALI

in milioni di EUR

 

Note

31.12.2015

31.12.2014

Non correnti

 

 

 

Importi recuperabili non derivanti da transazioni commerciali

2.6.1

857

1 158

Crediti derivanti da transazioni commerciali

2.6.2

13

40

Totale

 

870

1 198

Correnti

 

 

 

Importi recuperabili non derivanti da transazioni commerciali

2.6.1

8 882

13 828

Crediti derivanti da transazioni commerciali

2.6.2

572

551

Totale

 

9 454

14 380

Totale

 

10 324

15 578

2.6.1.    Importi recuperabili non derivanti da transazioni commerciali

in milioni di EUR

 

Note

31.12.2015

31.12.2014

Non correnti

 

 

 

Stati membri

2.6.1.1

857

305

Ratei e risconti attivi

2.6.1.3

853

Totale

 

857

1 158

Correnti

 

 

 

Stati membri

2.6.1.1

6 845

10 679

Ammende

2.6.1.2

1 601

2 270

Ratei e risconti attivi

2.6.1.3

369

832

Altri importi recuperabili

 

67

48

Totale

 

8 882

13 828

Totale

 

9 739

14 987

2.6.1.1.   Importi recuperabili presso gli Stati membri

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Riportate nella contabilità A

3 041

2 789

Riportate nella contabilità separata

1 283

1 617

Risorse proprie da recuperare

5 413

Riduzione di valore

(760)

(1 144 )

Altre

10

12

Importi recuperabili da risorse proprie

3 573

8 686

Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA)

3 846

2 250

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)

750

52

Strumento temporaneo per lo sviluppo rurale (STSR)

26

27

Programma speciale di adesione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (SAPARD)

175

166

Riduzione di valore

(1 092 )

(840)

Importi recuperabili da FEAGA e sviluppo rurale

3 705

1 655

Recuperi di prefinanziamenti previsti

313

437

IVA pagata e da recuperare

36

44

Altri importi recuperabili presso gli Stati membri

75

161

Totale

7 701

10 984

Non correnti

857

305

Correnti

6 845

10 679

Gli importi non correnti dovuti dagli Stati membri si riferiscono a decisioni di verifica di conformità non eseguite relative al Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), che vengono attuate a fronte di rate annue e/o risconti.

Importi recuperabili da risorse proprie

I contributi degli Stati membri ai contributi al bilancio dell’UE basati sull’IVA e sull’RNL sono soggetti ad un adeguamento annuale, effettuato ogni anno il primo giorno feriale del mese di dicembre. L’adeguamento del 2014 ha compreso importanti rettifiche dell’RNL risalenti fino al 2002 ed è stato senza precedenti per ampiezza, traducendosi, per tutti gli Stati membri dell’UE, in un totale di 9,5 miliardi di EUR, di cui 5,4 miliardi di EUR non ancora percepiti a fine esercizio. Gli importi dovuti sono stati ricevuti nel 2015, conformemente al calendario previsto per la dilazione di pagamento.

L’adeguamento del 2015 non ha comportato importi da recuperare presso gli Stati membri.

Importi recuperabili da FEAGA e strumenti di sviluppo rurale

Tale voce copre principalmente gli importi dovuti dagli Stati membri al 31 dicembre, dichiarati e certificati dagli Stati membri al 15 ottobre. In seguito, si effettua una stima degli importi recuperabili dopo tale dichiarazione e fino al 31 dicembre. La Commissione procede inoltre alla valutazione degli importi dovuti dai beneficiari che si ha scarsa probabilità di recuperare. Il fatto che questa diminuzione di valore venga effettuata non implica una rinuncia da parte della Commissione al futuro recupero di detti importi. In tale diminuzione viene inoltre inclusa una detrazione del 20 % che corrisponde all’importo che gli Stati membri sono autorizzati a trattenere a copertura delle spese amministrative.

2.6.1.2.   Ammende

Si tratta di ammende comminate dalla Commissione che non erano state incassate (in via provvisoria) alla fine dell’esercizio (2 165 milioni di EUR) al netto degli importi svalutati (181 milioni di EUR) e degli importi corrispondenti alle decisioni giudiziarie a favore delle imprese (384 milioni di EUR). Alla fine dell’esercizio sono state ricevute garanzie per ammende non pagate per un totale di 1 428 milioni di EUR (2014: 1 916 milioni di EUR). Va sottolineato che per 116 milioni di EUR la scadenza di pagamento era successiva al 31 dicembre 2015.

La diminuzione del saldo delle ammende pendenti alla fine dell’esercizio è dovuto al fatto che le ammende sono divenute definitive e sono state trasferite al bilancio nel corso del 2015 e dal fatto che la Corte di giustizia ha ridotto alcune ammende.

2.6.1.3.   Ratei e risconti attivi

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Fondo di coesione, Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: rettifiche finanziarie

10

1 502

Altri ratei attivi

162

83

Risconti attivi relativi a transazioni non commerciali

196

101

Totale

369

1 686

Non correnti

853

Correnti

369

832

2.6.2.    Crediti derivanti da transazioni commerciali

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Non correnti

 

 

Altri crediti

13

40

Totale

13

40

Correnti

 

 

Clienti

225

211

Riduzione di valore dei crediti presso i clienti

(107)

(103)

Risconti attivi relativi a transazioni commerciali

228

219

Altre

227

224

Totale

572

551

Totale

585

591

La riduzione di valore dei crediti presso i clienti indicata sopra comprende 39 milioni di EUR di riduzione di valore determinata su base individuale.

2.7.   SCORTE

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Materiale scientifico

55

66

Altre

83

62

Totale

138

128

2.8.   DISPONIBILITÀ LIQUIDE ED EQUIVALENTI

in milioni di EUR

 

Note

31.12.2015

31.12.2014

Conti presso tesorerie e banche centrali

 

17 119

11 840

Conti delle operazioni correnti

 

110

303

Casse di anticipi

 

4

4

Trasferimenti (fondi in transito)

 

Altri depositi a termine

 

28

28

Conti bancari per l’esecuzione del bilancio e altri depositi a termine

2.8.1

17 262

12 174

Disponibilità liquide appartenenti a strumenti finanziari

2.8.2

1 298

1 275

Disponibilità liquide relative alle ammende

2.8.3

1 908

2 738

Disponibilità liquide relative ad altre istituzioni, agenzie e organismi

 

1 012

1 358

Disponibilità liquide relative a fondi fiduciari

 

192

Totale

 

21 671

17 545

2.8.1.    Conti bancari per l’esecuzione del bilancio e altri depositi a termine

Tale voce comprende le disponibilità finanziarie detenute dalla Commissione in conti bancari presso gli Stati membri e i paesi dell’EFTA (tesoro o banca centrale), nonché in conti correnti presso banche commerciali, casse di anticipi e fondi di piccola cassa.

L’elevato saldo a fine 2015 è dovuto principalmente agli elevati contributi in termini di risorse proprie relativi alla parte dei saldi IVA e RNL per il 2014 che è stata versata dagli Stati membri nel corso del 2015, ai saldi IVA e RNL per il 2015 versati nel 2015 e a una quantità significativa di ammende per violazione delle norme sulla concorrenza che sono divenute definitive. Il bilancio rettificativo basato sul regolamento sulle risorse proprie che ha ridotto i contributi degli Stati membri è stato adottato verso la fine del 2015 e, di conseguenza, gli importi corrispondenti, pari ad un importo totale di 9,5 miliardi di EUR, sono stati restituiti agli Stati membri solo nel gennaio 2016. Inoltre, due Stati membri hanno versato il loro saldo RNL per il 2016 in anticipo.

2.8.2.    Disponibilità liquide appartenenti a strumenti finanziari

Gli importi che figurano a tale voce riguardano soprattutto equivalenti di disponibilità liquide gestiti da fiduciari per conto della Commissione al fine di attuare particolari programmi relativi a strumenti finanziari finanziati dal bilancio dell’UE. Le disponibilità liquide appartenenti a strumenti finanziari possono essere impiegate esclusivamente nell’ambito dei relativi programmi.

2.8.3.    Disponibilità liquide relative alle ammende

Si tratta di disponibilità liquide percepite in riferimento ad ammende comminate dalla Commissione per le quali non è stata ancora pronunciata una sentenza definitiva. Detti importi sono versati in conti di deposito speciali che non vengono utilizzati per altre attività. In caso di presentazione di un ricorso o quando si ignora se l’altra parte presenterà un ricorso, l’importo sottostante viene presentato come passività potenziale nella nota 5.2.

La diminuzione di tale saldo è dovuta al fatto che dal 2010 tutte le nuove ammende incassate in via provvisoria sono gestite dalla Commissione in un fondo appositamente creato (BUFI) e investito in strumenti finanziari classificati come disponibili per la vendita (cfr. nota 2.4.1).

PASSIVITÀ

2.9.   PENSIONI E ALTRE PRESTAZIONI PER I DIPENDENTI

Passività nette relative alle prestazioni per i dipendenti

in milioni di EUR

 

Regime pensionistico dei funzionari europei

Altri regimi pensionistici

Regime comune di assicurazione malattia

Totale al 31 dicembre 2015

Totale al 31 dicembre 2014

Obbligazione a prestazioni definite

54 967

1 613

7 662

64 242

59 053

Attività dei piani

 

(149)

(280)

(428)

(437)

Passività nette

54 967

1 465

7 382

63 814

58 616

L’aumento del totale delle passività derivanti dalle prestazioni per i dipendenti è principalmente dovuto a movimenti nei due principali regimi:

Regime pensionistico dei funzionari europei:

l’effetto dell’ulteriore riduzione del tasso di sconto effettivo, che è passato dallo 0,7 % allo 0,6 %, è stato significativo. La diminuzione del tasso di sconto ha comportato l’aumento del valore attuale delle prestazioni e l’aumento dei costi relativi alle prestazioni di lavoro correnti.

Si è inoltre registrata una variazione del tasso previsto degli aumenti salariali, che è passato dall’1,1 % al 1,2 %.

Altre modifiche relative alle ipotesi e ai parametri attuariali (ad esempio, utili e perdite attuariali basati sull’esperienza acquisita e sull’evoluzione demografica) hanno inciso sul calcolo delle passività.

Il regime comune di assicurazione malattia, relativamente al quale le ipotesi finanziarie sono state aggiornate.

L’obbligazione a prestazioni definite rappresenta una stima teorica dell’importo che un datore di lavoro sarebbe tenuto a versare al regime per soddisfare i suoi obblighi verso gli iscritti al regime pensionistico in quel momento. Tuttavia, i regimi sono in corso e pertanto tutti i pagamenti che devono essere effettuati dal sistema su base annua sono inclusi nel bilancio dell’UE ogni anno.

2.9.1.    Regime pensionistico dei funzionari europei

Ai sensi dell’articolo 83 dello statuto, il pagamento delle prestazioni previste dal regime delle pensioni è a carico del bilancio dell’UE. Il regime non viene finanziato ma gli Stati membri garantiscono collettivamente il pagamento delle prestazioni previste. Inoltre, i funzionari contribuiscono per un terzo al finanziamento a lungo termine di questo regime mediante un contributo obbligatorio detratto dalla loro retribuzione.

Le passività del regime pensionistico sono state valutate sulla base del numero di membri del personale in attività e in pensione al 31 dicembre 2015 e delle disposizioni dello statuto dei funzionari applicabili a tale data. Questa valutazione è stata effettuata in conformità alla metodologia dell’IPSAS 25 (e pertanto anche della norma contabile n. 12 dell’UE). La Commissione intensificherà ulteriormente le procedure utilizzate per il calcolo delle passività derivanti dalle prestazioni per i dipendenti nel 2016 e i risultati probabili, se del caso, saranno integrati nei conti del 2016.

2.9.2.    Altri regimi pensionistici

Si tratta dell’impegno relativo agli obblighi pensionistici nei confronti dei membri ed ex membri della Commissione, della Corte di giustizia (e del Tribunale), della Corte dei conti, dei segretari generali del Consiglio, del Mediatore europeo, del Garante europeo della protezione dei dati e del Tribunale della funzione pubblica dell’Unione europea. Questa rubrica comprende anche una passività relativa alle pensioni di alcuni membri del Parlamento.

2.9.3.    Regime comune di assicurazione malattia

Oltre ai suddetti regimi pensionistici, viene effettuata una valutazione delle passività stimate dell’Unione europea relative al regime comune di assicurazione malattia per quanto riguarda i costi dell’assistenza sanitaria che devono essere versati durante i periodi successivi all’interruzione dell’attività dei lavoratori (al netto dei loro contributi).

Variazione del valore attuale dell’obbligazione a prestazioni definite per i dipendenti

Il valore attuale dell’obbligazione a prestazioni definite è il valore attuale, senza deduzione di alcuna attività dei piani, dei pagamenti futuri previsti necessari per estinguere l’obbligazione derivante dall’attività lavorativa svolta dal dipendente nell’esercizio corrente e in quelli precedenti.

L’analisi della variazione dell’obbligazione a prestazioni definite registrata nell’anno in corso è riportata di seguito:

in milioni di EUR

 

Regime pensionistico dei funzionari europei

Altri regimi pensionistici

Regime comune di assicurazione malattia

Totale

Valore attuale al 31 dicembre 2014

50 897

1 488

6 668

59 053

Costi relativi alle prestazioni di lavoro correnti

3 323

77

243

3 643

Interessi passivi

1 170

27

140

1 337

(Profitti) e perdite attuariali netti

1 429

91

674

2 194

Contributi degli iscritti al regime

 

 

21

21

Prestazioni erogate

(1 244 )

(52)

(85)

(1 380 )

Aumento/(diminuzione) delle passività per imposte sulle pensioni

(608)

(17)

 

(625)

Valore attuale al 31 dicembre 2015

54 967

1 613

7 662

64 242

I costi delle prestazioni di lavoro correnti corrispondono all’incremento del valore attuale dell’obbligazione a prestazioni definite risultante dalle prestazioni di lavoro correnti per gli iscritti al regime per il periodo in corso.

Gli interessi passivi corrispondono all’aumento durante il periodo del valore attuale dell’obbligazione a prestazioni definite perché le prestazioni sono più vicine di un esercizio alla liquidazione.

I profitti e le perdite attuariali netti comprendono:

le rettifiche basate sull’esperienza passata (gli effetti delle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali e quanto si è effettivamente verificato) e

gli effetti delle modifiche delle ipotesi attuariali, quali le ipotesi finanziarie, i tassi di mortalità e gli aumenti salariali previsti. Tali ipotesi sono caratterizzate da una notevole componente di incertezza e sono pertanto soggette a notevoli variazioni da un anno all’altro.

Le prestazioni corrisposte sono prestazioni corrisposte nel corso dell’anno conformemente alle norme del regime pensionistico (pensioni per i pensionati). Le prestazioni corrisposte comportano una riduzione dell’obbligazione alle prestazioni definite in quanto non dovranno più essere pagate in futuro.

Ipotesi attuariali — prestazioni per i dipendenti

Le principali ipotesi attuariali utilizzate nella valutazione dei due principali regimi di prestazioni per i dipendenti dell’UE sono riportate di seguito:

 

Regime pensionistico dei funzionari europei

Regime comune di assicurazione malattia

2015

 

 

Tasso di sconto nominale

2,0  %

2,1  %

Tasso d’inflazione previsto

1,4  %

1,4  %

Tasso di sconto reale

0,6  %

0,7  %

Tasso previsto degli aumenti salariali

1,2  %

1,2  %

Tassi tendenziali dei costi dell’assistenza medica

ND

3,0  %

Età pensionabile

63/64/65

63/64/66

2014

 

 

Tasso di sconto nominale

2,0  %

2,1  %

Tasso d’inflazione previsto

1,3  %

1,3  %

Tasso di sconto reale

0,7  %

0,8  %

Tasso previsto degli aumenti salariali

1,1  %

1,1  %

Tassi tendenziali dei costi dell’assistenza medica

ND

3,0  %

Età pensionabile

63/64/65

63

I tassi di mortalità si basano sulla Tavola di mortalità dei funzionari internazionali (International Civil Servants LIFE Table — ICSLT 2013).

Il tasso di sconto nominale viene definito come il valore del rendimento dei titoli in euro zero-coupon (con scadenza di 18 anni nel dicembre 2015 per il regime pensionistico dei funzionari europei (PSEO) di 20 anni per il regime comune di assicurazione malattia). Il tasso di inflazione utilizzato è il tasso di inflazione previsto per il periodo equivalente. Esso deve essere determinato in modo empirico, in base ai valori previsti espressi dalle obbligazioni indicizzate sui mercati finanziari europei. Il tasso di sconto reale è calcolato in base al tasso di sconto nominale e al tasso d’inflazione previsto a lungo termine.

Variazioni del valore attuale delle attività dei piani

in milioni di EUR

 

Altri regimi pensionistici

Regime comune di assicurazione malattia

Totale

Valore attuale al 31 dicembre 2014

165

272

437

Variazioni nette delle attività dei piani

(16)

8

(8)

Valore attuale al 31 dicembre 2015

149

280

428

Tendenza a 5 anni

in milioni di EUR

 

2011

2012

2013

2014

2015

Passività derivanti dalle prestazioni per i dipendenti

34 835

42 503

46 818

58 616

63 814

Il forte aumento delle passività derivanti dalle prestazioni per i dipendenti nell’arco dei cinque anni è in larga parte imputabile ad una diminuzione del tasso di sconto reale utilizzato per attualizzare i flussi finanziari futuri. Tale diminuzione dipende dalle eccezionali condizioni economiche, in particolare dalla riduzione dei tassi di interesse. Per il principale regime pensionistico dei funzionari europei, ad esempio, il tasso di sconto reale è passato dal 3,0 % alla fine del 2011 allo 0,6 % alla fine del 2015.

Importi rilevati nel conto economico

in milioni di EUR

 

Regime pensionistico dei funzionari europei

Altri regimi pensionistici

Regime comune di assicurazione malattia

Totale

2015

 

 

 

 

Costi delle prestazioni di lavoro correnti

2 981

68

243

3 293

Interessi passivi

1 050

24

140

1 214

Cambiamenti a livello delle attività dei piani

 

 

(71)

(71)

Totale parziale — registrato nei costi per il personale e le pensioni

4 031

92

312

4 435

Profitti e perdite attuariali

1 282

84

674

2 040

Totale riconosciuto

5 313

176

986

6 475

Sensibilità del Regime comune di assicurazione malattia

Una variazione di un punto percentuale dei tassi tendenziali presunti dei costi dell’assistenza medica avrebbe i seguenti effetti:

in milioni di EUR

 

Incremento di un punto percentuale

Diminuzione di un punto percentuale

Importo complessivo dei costi relativi alle prestazioni di lavoro correnti e degli interessi passivi per quanto riguarda le spese mediche periodiche nette successive alla fine del rapporto di lavoro

88

(54)

Importo complessivo dell’obbligazione relativa alle prestazioni successive alla fine del rapporto di lavoro per quanto riguarda le spese mediche

2 765

(1 686 )

2.10.   ACCANTONAMENTI

in milioni di EUR

 

Importo al 31.12.2014

Disposizioni complementari

Importi inutilizzati rettificati

Importi utilizzati

Trasferimento a correnti

Variazione delle stime

Importo al 31.12.2015

Cause legali

728

252

(52)

(469)

0

459

Smantellamento siti nucleari

1 091

(32)

19

1 078

Accantonamenti finanziari

332

262

(0)

(179)

(5)

411

Ammende

30

4

(30)

4

Altre

102

19

(19)

(24)

0

79

Totale

2 282

537

(101)

(703)

15

2 030

Non correnti

1 537

315

(48)

(22)

(87)

20

1 716

Correnti

745

222

(53)

(681)

87

(6)

314

Cause legali

Si tratta di una stima degli importi che dovranno probabilmente essere corrisposti dopo la fine dell’anno in relazione ad una serie di cause legali in corso. La diminuzione registrata nel 2015 è stata causata dall’utilizzo di precedenti accantonamenti per cause legali relativi a rettifiche finanziarie FESR 8457 milioni di EUR). Le cause in questione sono state perse e la maggior parte degli importi è stata pagata entro la fine dell’anno. Nel 2015 sono stati registrati nuovi accantonamenti per cause legali relative ai settori della coesione (120 milioni di EUR) e dell’agricoltura (123 milioni di EUR).

Smantellamento siti nucleari

Nel 2014 la base per l’accantonamento è stata aggiornata alla luce della «Strategia 2014 aggiornata del CCR in materia di smantellamento e di gestione dei rifiuti», che rappresenta il seguito alle osservazioni formulate da esperti esterni nel 2012 nel quadro del riesame del programma CCR sullo smantellamento e la gestione dei rifiuti. In conformità alle norme contabili dell’UE, tale accantonamento è indicizzato per tenere conto dell’inflazione e quindi attualizzato al suo valore netto attuale (in base alla curva swap zero-coupon in EUR). Al 31 dicembre 2015, il valore dell’accantonamento era pari a 1 078 milioni di EUR, ripartiti in importi da utilizzare nel 2016 (25 milioni di EUR) e negli anni successivi (1 053 milioni di EUR).

Considerando la durata prevista del programma (circa 20 anni) è necessario sottolineare l’incertezza di questa stima e il fatto che i costi finali potrebbero discostarsi sensibilmente dagli importi attualmente registrati.

Accantonamenti finanziari

Si tratta principalmente di accantonamenti che rappresentano le perdite previste che saranno subite in relazione alle garanzie fornite nell’ambito diversi strumenti finanziari per cui il FEI e la BEI sono abilitati a emettere garanzie a proprio nome, ma per conto e a rischio della Commissione. Il rischio finanziario associato alle garanzie emesse e a quelle non emesse è tuttavia limitato. Gli accantonamenti finanziari non correnti sono attualizzati al loro valore netto attuale (in base al tasso annuale swap in EUR).

2.11.   PASSIVITÀ FINANZIARIE

in milioni di EUR

 

Note

31.12.2015

31.12.2014

Passività finanziarie non correnti

 

 

 

Prestiti assunti

2.11.1

49 642

49 743

Altre passività finanziarie

2.11.2

2 122

2 108

Totale

 

51 764

51 851

Passività finanziarie correnti

 

 

 

Prestiti assunti

2.11.1

7 218

8 727

Altre passività finanziarie

2.11.2

721

101

Totale

 

7 939

8 828

Totale

 

59 703

60 680

2.11.1.    Prestiti assunti

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Prestiti assunti

56 860

58 491

Eliminazione: Fondo di garanzia per le azioni esterne  (9)

(20)

Totale

56 860

58 470

Prestiti contratti per strumento finanziario

in milioni di EUR

 

Assistenza macrofinanziaria (AMF)

Euratom

BdP

MESF

CECA in liquidazione

Totale

Totale al 31 dicembre 2014

1 842

349

8 590

47 507

203

58 491

Nuovi prestiti contratti

1 245

12 160

13 405

Rimborsi

(67)

(48)

(2 700 )

(12 160 )

(14 975 )

Differenze di cambio

13

13

Variazioni del valore contabile

4

(79)

2

(1)

(74)

Totale al 31 dicembre 2015

3 024

301

5 811

47 509

215

56 860

Non correnti

2 937

251

4 200

42 050

204

49 642

Correnti

87

50

1 611

5 459

11

7 218

I prestiti contratti includono i debiti certificati, che ammontano a 56 656 milioni di EUR (2014: 58 261 milioni di EUR). Le variazioni dell’importo contabile corrispondono alla variazione degli interessi maturati.

Tassi d’interesse effettivi dei prestiti contratti (espressi come gamma di tassi d’interesse):

Prestiti assunti

31.12.2015

31.12.2014

Assistenza macrofinanziaria (MFA)

0 % - 4,54  %

0,181  % - 4,54  %

Euratom

0 % - 5,6775  %

0,138  % - 5,6775  %

Bilancia dei pagamenti (BdP)

2,375  % - 3,625  %

2,375  % - 3,625  %

Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF)

0,625  % - 3,75  %

1,875  % - 3,750  %

CECA in liquidazione

6,92  % - 9,78  %

6,92  % - 9,78  %

2.11.2.    Altre passività finanziarie

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Non correnti

 

 

Passività relative a leasing finanziari

1 648

1 674

Edifici pagati a rate

352

371

Passività legate alla garanzia finanziaria relativa alla responsabilità del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)

Altre

122

63

Totale

2 122

2 108

Correnti

 

 

Ammende da rimborsare

625

Passività relative a leasing finanziari

75

81

Edifici pagati a rate

21

20

Totale

721

101

Totale

2 842

2 209

Passività relative a leasing finanziari

in milioni di EUR

Descrizione

Importi futuri da pagare

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale delle passività

Terreni e immobili

69

385

1 256

1 711

Altre attività materiali

6

7

13

Totale al 31 dicembre 2015

75

392

1 256

1 723

Parte di interessi

57

265

352

674

Totale canoni minimi futuri di leasing al 31 dicembre 2015

132

658

1 608

2 396

Totale canoni minimi futuri di leasing al 31 dicembre 2014

151

638

1 700

2 489

2.12.   DEBITI

in milioni di EUR

 

Importo lordo

Adegua- menti (10)

Importo netto al 31 dicembre 2015

Importo lordo

Adegua- menti (10)

Importo netto al 31 dicembre 2014

Richieste di rimborso e fatture ricevute da:

 

 

 

 

 

 

Stati membri:

 

 

 

 

 

 

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e altri strumenti per lo sviluppo rurale

2 621

(230)

2 391

318

(23)

295

Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione

8 361

(950)

7 411

19 928

(2 306 )

17 622

Fondo sociale europeo

3 355

(2)

3 353

5 893

(272)

5 621

Altre

434

(102)

332

751

(93)

658

Enti pubblici e privati

1 928

(223)

1 705

1 718

(106)

1 612

Totale richieste di rimborso e fatture ricevute

16 699

(1 507 )

15 192

28 608

(2 800 )

25 808

Fondo europeo agricolo di garanzia

6 851

ND

6 851

11 066

ND

11 066

Debiti relativi alle risorse proprie

9 506

ND

9 506

5 945

ND

5 945

Altri debiti

356

ND

356

156

ND

156

Altre

286

ND

286

204

ND

204

Totale

33 698

(1 507 )

32 191

45 980

(2 800 )

43 180

I debiti includono le dichiarazioni di spesa ricevute dalla Commissione nel quadro delle attività di sovvenzionamento. Essi sono accreditati per l’importo richiesto al ricevimento della domanda. Se la controparte è uno Stato membro, sono classificati come tali. Si applica la medesima procedura nel caso di fatture e note di accredito ricevute nell’ambito di attività di appalto. Le richieste di rimborso in questione sono state prese in considerazione nelle procedure di regolarizzazione di fine esercizio. In seguito a tale operazione, gli importi ammissibili stimati sono stati imputati come spese, mentre gli elementi restanti rimangono alla linea «Importi previsti non ammissibili e pagamenti anticipati pendenti» (cfr. più avanti).

Le principali variazioni relative ai debiti riguardano la politica di coesione (10 763 milioni di EUR nel 2015 rispetto a 23 243 milioni di EUR nel 2014) e sono essenzialmente dovute alla diminuzione del livello delle dichiarazioni di spesa da parte degli Stati membri per il periodo di programmazione 2007-2013. Anche il livello delle dichiarazioni di spesa presentate in relazione al periodo di programmazione 2014-2020 è limitato, in quanto gli Stati membri hanno accumulato qualche ritardo per ottemperare al requisito fondamentale che prevede la designazione delle autorità di gestione e controllo.

I debiti relativi alle risorse proprie riguardano il contributo degli Stati membri al bilancio dell’UE che dovrà essere rimborsato alla fine dell’esercizio ai sensi dell’8o bilancio rettificativo del 2015. Il consistente aumento rispetto allo scorso anno è dovuto al ritardo nell’adozione del bilancio rettificativo n. 8/2015, basato sul regolamento sulle risorse proprie, che ha previsto il pagamento agli Stati membri nel gennaio 2016.

Importi previsti non ammissibili e pagamenti anticipati pendenti

I debiti sono ridotti per la parte delle richieste di rimborso ricevute, ma non ancora verificate, che sono state ritenute non ammissibili. Gli importi più ingenti riguardano le DG che si occupano di azioni strutturali. I debiti sono altresì ridotti per quella parte di richieste di rimborso ricevute, relative ad altri anticipi agli Stati membri (cfr. nota 2.5.2), che ancora non era stata versata al termine dell’esercizio (770 milioni di EUR).

Domande di prefinanziamento

Oltre ai suddetti importi, 711 milioni di EUR di domande di prefinanziamento non risultavano ancora pagate alla fine dell’esercizio. In base alle norme contabili dell’Unione europea, tali importi non vengono registrati come debiti.

2.13.   RATEI E RISCONTI PASSIVI

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Ratei passivi

67 358

55 798

Risconti passivi

869

56

Altre

175

118

Totale

68 402

55 973

L’aumento dei ratei passivi è dovuto all’inizio dell’attuazione del QFP 2014-2020, per il quale la Commissione ha stimato i costi da sostenere, ma le cui richieste di rimborso non sono ancora state ricevute.

L’aumento dei risconti passivi è dovuto ai pagamenti anticipati per 726 milioni di EUR in contributi in termini di risorse proprie. Tali pagamenti sono piuttosto comuni — nel 2014 erano stati versati in anticipo 557 milioni di EUR, ma l’importo faceva parte degli importi dovuti. Nel 2015 è stato deciso che tali importi vanno considerati risconti passivi e vanno indicati come tali.

La ripartizione dei ratei passivi è la seguente:

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Fondo europeo agricolo di garanzia

38 263

33 667

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e altri strumenti per lo sviluppo rurale

14 806

13 414

Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione

5 026

3 157

Fondo sociale europeo

2 636

976

Altre

6 627

4 584

Totale

67 358

55 798

ATTIVITÀ NETTE

2.14.   RISERVE

in milioni di EUR

 

Note

31.12.2015

31.12.2014

Riserva per il valore equo

2.14.1

292

238

Riserva del Fondo di garanzia

2.14.2

2 561

2 372

Altre riserve

2.14.3

1 829

1 825

Totale

 

4 682

4 435

2.14.1.    Riserva per il valore equo

Nel rispetto delle norme contabili dell’UE, l’adeguamento al valore equo delle attività finanziarie disponibili per la vendita è contabilizzato nella riserva per il valore equo.

Movimenti all’interno della riserva per il valore equo relativi alle attività finanziarie disponibili per la vendita nel corso dell’esercizio:

in milioni di EUR

 

2015

2014

Inclusi nella riserva per il valore equo

79

135

Inclusi nel conto economico

(33)

(10)

Totale

46

125

Inoltre, un importo di 7 milioni di EUR (2014: 15 milioni di EUR) nell’insieme del movimento della riserva del valore equo riguarda gli investimenti contabilizzati con il metodo dell’adeguamento contabile.

2.14.2.    Riserva del Fondo di garanzia

Questa riserva corrisponde all’importo obiettivo pari al 9 % degli importi garantiti dal Fondo, da tenere come attività.

2.14.3.    Altre riserve

Tale importo si riferisce principalmente alle riserve della CECA in liquidazione (1 534 milioni di EUR) per le attività del Fondo di ricerca carbone e acciaio, che sono state create nel contesto della liquidazione della CECA.

2.15.   IMPORTI DA RICHIEDERE AGLI STATI MEMBRI

in milioni di EUR

Importi da richiedere agli Stati membri al 31 dicembre 2014

62 441

Restituzione agli Stati membri dell’avanzo di bilancio 2014

1 435

Movimenti nella riserva del Fondo di garanzia

189

Altri movimenti della riserva

26

Risultato economico dell’esercizio

13 033

Importi da richiedere agli Stati membri al 31 dicembre 2015

77 124

Tale importo rappresenta quella parte delle spese già sostenute dall’UE fino al 31 dicembre che deve essere finanziata dai bilanci futuri. Conformemente alle nuove norme contabili per competenza, numerose spese vengono rilevate nell’anno N, quantunque possano essere effettivamente pagate nell’anno N + 1 (o anni successivi) e quindi finanziate sulla base del bilancio dell’anno N + 1 (o anni successivi). L’iscrizione nei conti di queste passività, unita al fatto che i relativi importi verranno finanziati dai bilanci futuri, fa sì che alla fine dell’esercizio le passività eccedano di gran lunga le attività. Gli importi più significativi da evidenziare sono le attività del Fondo europeo agricolo di garanzia. La maggioranza degli importi da richiamare è infatti corrisposta dagli Stati membri entro 12 mesi dalla fine dell’esercizio finanziario in questione, come parte del bilancio dell’anno successivo.

Si osservi inoltre che quanto sopra non influisce sul risultato di bilancio. Le entrate di bilancio devono essere sempre pari o superiori alle spese di bilancio e le eventuali eccedenze vengono restituite agli Stati membri.

3.   NOTE AL CONTO ECONOMICO

ENTRATE

ENTRATE DERIVANTI DA TRANSAZIONI NON COMMERCIALI

3.1.   RISORSE RNL

Le entrate da risorse proprie costituiscono l’elemento principale delle entrate di esercizio dell’Unione europea. Delle tre categorie di risorse proprie, le risorse proprie tradizionali («RPT»), le risorse basate sull’IVA e le risorse basate sull’RNL, le entrate relative all’RNL, pari a 95 355 milioni di EUR (2014: 104 688 milioni di EUR) rappresentano le entrate più significative.

3.2.   RISORSE PROPRIE TRADIZIONALI

in milioni di EUR

 

2015

2014

Dazi doganali

18 524

17 204

Contributi zucchero

125

(67)

Totale

18 649

17 137

Le risorse proprie tradizionali sono costituite dai dazi doganali e dai contributi zucchero. Gli Stati membri trattengono, a titolo di rimborso delle spese di riscossione, il 20 % delle risorse proprie tradizionali, per cui gli importi di cui sopra sono riportati al netto di tale detrazione.

3.3.   RISORSE IVA

La risorsa basata sull’IVA viene imposta sulle basi IVA degli Stati membri che sono state a tal fine nozionalmente armonizzate in conformità alle norme dell’UE. Il contributo IVA è calcolato applicando un’aliquota uniforme di prelievo del 0,3 % alla base di ciascuno Stato membro. Per il periodo 2014-2020, la decisione del Consiglio (CE) n. 5602/14 prevede una riduzione dell’aliquota di prelievo (0,15 %) per la Germania, i Paesi Bassi e la Svezia.

ENTRATE DERIVANTI DA TRANSAZIONI NON COMMERCIALI: TRASFERIMENTI

3.4.   AMMENDE

Le presenti entrate per 531 milioni di EUR (2014: 2 297 milioni di EUR) riguardano le ammende comminate dalla Commissione per violazione delle norme, in particolare per quanto riguarda i casi di concorrenza. I crediti e le relative entrate sono rilevati quando la Commissione adotta la decisione di comminare un’ammenda e questa è ufficialmente notificata al destinatario. Gli importi principali registrati nel 2015 riguardano i mercati dei lettori di dischi ottici (116 milioni di EUR) e gli imballaggi alimentari al dettaglio (116 milioni di EUR).

3.5.   RECUPERO SPESE

in milioni di EUR

 

 

2015

2014

Gestione concorrente

 

1 465

3 328

Gestione diretta

 

76

45

Gestione indiretta

 

6

45

Totale

 

1 547

3 418

Tale voce riguarda principalmente gli ordini di riscossione emessi dalla Commissione che sono stati già incassati o compensati (vale a dire detratti dai) rispetto ai pagamenti successivi registrati nel sistema contabile della Commissione, effettuati allo scopo di recuperare spese precedentemente pagate dal bilancio generale. I recuperi si basano su controlli, audit e valutazioni di ammissibilità, azioni che svolgono quindi un ruolo importante nell’esecuzione del bilancio dell’UE. Tali operazioni tutelano il bilancio dell’UE dai rischio di spese illegali e sono tanto più importanti in quanto i risultati degli audit della Corte dei conti europei hanno rivelato un significativo livello di errori nei pagamenti effettuati a valere sul bilancio UE (cfr. la relazione annuale della Corte, che comprende la dichiarazione di affidabilità sulla legittimità e la regolarità delle transazioni sottostanti).

Vengono inoltre inclusi gli ordini di riscossione emessi dagli Stati membri ai beneficiari delle spese del FEAGA, nonché la variazione dei ratei attivi stimati dal termine dell’esercizio precedente fino all’esercizio in corso.

Gli importi indicati nella tabella precedente rappresentano le entrate che hanno fatto seguito all’emissione di ordini di recupero. Per tale ragione, queste cifre non possono illustrare e non illustrano la totalità dei delle misure adottate per tutelare il bilancio UE, in particolare per quanto riguarda la politica di coesione, rispetto alla quale esistono meccanismi specifici atti a garantire la correzione delle spese inammissibili, la maggior parte delle quali non comporta l’emissione di un ordine di riscossione. Non sono inclusi gli importi recuperati tramite compensazione con le spese, gli importi recuperati tramite revoche e i recuperi di prefinanziamenti.

La gestione concorrente rappresenta la maggior parte del totale:

Agricoltura: FEAGA e sviluppo rurale

Nell’ambito del FEAGA e del FEASR, gli importi iscritti come entrate dell’esercizio sotto questa rubrica sono rettifiche finanziarie dell’esercizio e rimborsi dichiarati dagli Stati membri e recuperati durante l’esercizio, cui si aggiunge l’aumento netto del saldo stimato dichiarato dagli Stati membri da recuperare a fine esercizio in relazione a frodi e irregolarità.

Politica di coesione

Gli importi principali relativi alla politica di coesione sono gli ordini di riscossione emessi dalla Commissione per recuperare le spese indebite effettuate negli esercizi precedenti e le trattenute dalle spese meno la diminuzione dei ratei attivi a fine esercizio.

3.6.   ALTRE ENTRATE DERIVANTI DA TRANSAZIONI NON COMMERCIALI

in milioni di EUR

 

2015

2014

Imposte e contributi del personale

1 115

1 276

Adeguamenti di bilancio

984

794

Contributi di paesi terzi

946

726

Prelievi agricoli

814

409

Trasferimento di attività

197

1 448

Adeguamenti degli accantonamenti

71

369

Altro

939

600

Totale

5 067

5 623

Le entrate imputabili alle imposte e ai contributi del personale derivano principalmente dalle trattenute sugli stipendi del personale e sono costituite da due importi significativi: i contributi previdenziali del personale e le imposte sul reddito.

Gli adeguamenti di bilancio comprendono l’eccedenza di bilancio del 2014 (1 435 milioni di EUR) che viene rimborsata indirettamente agli Stati membri deducendo gli importi di risorse proprie che essi devono accreditare all’UE nell’anno successivo, e di fatto costituiscono entrate per il 2015.

I contributi dei paesi terzi sono i contributi dei paesi EFTA e dei paesi candidati all’adesione.

I prelievi agricoli riguardano i prelievi latte che costituiscono uno strumento di gestione del mercato mirato a penalizzare i produttori di latte che superano le rispettive quantità di riferimento. Poiché non sono legati a pagamenti precedenti da parte della Commissione, sono in pratica considerati come entrate con destinazione specifica. L’aumento dei prelievi sul latte di quest’anno è dovuto principalmente al «super prelievo» di 811 milioni di EUR.

Il trasferimento di entrate generate dalle attività riguarda principalmente il trasferimento dei satelliti nel quadro del programma Copernicus (in precedenza programma GMES) dell’Agenzia spaziale europea (ESA) alla Commissione (cfr. nota 2.2). Tale trasferimento rappresenta una transazione non commerciale in base alle norme contabili dell’UE e si verificherà anche negli esercizi futuri per i restanti satelliti Copernicus attualmente in fase di costruzione.

ENTRATE DERIVANTI DA TRANSAZIONI COMMERCIALI

3.7.   ENTRATE FINANZIARIE

in milioni di EUR

 

2015

2014

Entrate da interessi su:

 

 

Prefinanziamenti

9

16

Pagamenti tardivi

20

387

Attività finanziarie disponibili per la vendita

56

65

Prestiti erogati

1 616

1 722

Disponibilità liquide ed equivalenti

14

10

Attività finanziarie che hanno subito una riduzione di valore

7

Altro

0

1

Interessi attivi

1 721

2 202

Ricavi da dividendi

8

6

Utili provenienti dalla vendita di attività finanziarie

50

30

Altre entrate finanziarie

66

61

Totale

1 846

2 298

Gli interessi attivi sui prestiti riguardano principalmente i prestiti erogati da fondi provenienti da prestiti (cfr. nota 2.4.2).

Utili netti o perdite nette provenienti dalla vendita di attività finanziarie

in milioni di EUR

 

2015

2014

Utili netti/(perdite nette) relativi ad attività finanziarie disponibili per la vendita

3

13

3.8.   ALTRE ENTRATE DERIVANTI DA TRANSAZIONI COMMERCIALI

in milioni di EUR

 

2015

2014

Utili derivanti da operazioni sui cambi

970

478

Commissioni percepite per la fornitura di servizi

358

323

Vendita di beni

43

44

Entrate provenienti da commissioni e premi relative agli strumenti finanziari

43

59

Entrate relative a immobili, impianti e macchinari

4

16

Altro

145

146

Totale

1 562

1 066

SPESE

TRASFERIMENTI E SOVVENZIONI PER MODALITÀ DI GESTIONE

3.9.   GESTIONE CONCORRENTE

in milioni di EUR

Attuazione da parte degli Stati membri

2015

2014

Fondo europeo agricolo di garanzia

45 032

44 465

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e altri strumenti per lo sviluppo rurale

16 376

14 046

Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione

38 745

43 345

Fondo sociale europeo

9 849

12 651

Altro

2 380

2 307

Totale

112 382

116 814

Uno dei motivi della riduzione della spesa relativa al settore della coesione è la transizione dal precedente periodo di programmazione (2007-2013) all’attuale (2014-2020): i costi dichiarati relativi al periodo precedente diminuiscono mentre i costi relativi al periodo attuale sono ancora bassi, a causa dell’avvio lento dell’esecuzione dei programmi.

La sottorubrica «Altro» comprende principalmente: Sicurezza interna (509 milioni di EUR), Pesca e affari marittimi (503 milioni di EUR), Strumento di assistenza preadesione (492 milioni di EUR) e Asilo e migrazione (299 milioni di EUR).

3.10.   GESTIONE DIRETTA

in milioni di EUR

 

2015

2014

Attuazione da parte della Commissione

10 089

10 431

Attuazione da parte delle agenzie esecutive dell’UE

5 532

4 880

Attuazione da parte di fondi fiduciari

6

Totale

15 626

15 311

Tali importi riguardano principalmente l’attuazione della politica di ricerca (6,9 miliardi di EUR), dei programmi di rete (1,7 miliardi di EUR), della politica europea di vicinato (1,6 miliardi di EUR) e degli strumenti della cooperazione allo sviluppo (1,3 miliardi di EUR).

3.11.   GESTIONE INDIRETTA

in milioni di EUR

 

2015

2014

Attuazione da parte di altre agenzie e altri organismi dell’UE

1 209

1 025

Attuazione da parte dei paesi terzi

905

1 005

Attuazione da parte di organizzazioni internazionali

2 127

1 765

Attuazione da parte di altre entità

2 107

1 799

Totale

6 348

5 594

3.12.   COSTI PER IL PERSONALE E LE PENSIONI

in milioni di EUR

 

2015

2014

Costi del personale

5 838

5 693

Costi per le pensioni

4 435

3 970

Totale

10 273

9 662

I costi per le pensioni rappresentano elementi dei movimenti causati dalla valutazione attuariale delle passività relative alle prestazioni per i dipendenti, che non dipendono dalle ipotesi attuariali.

3.13.   VARIAZIONI DELLE IPOTESI ATTUARIALI RELATIVE ALLE PRESTAZIONI PER I DIPENDENTI

La perdita attuariale netta di 2 miliardi di EUR registrata sotto questa voce si riferisce a tutte le passività relative alle prestazioni per i dipendenti rilevate nello stato patrimoniale (cfr. nota 2.9).

3.14.   ONERI FINANZIARI

in milioni di EUR

 

2015

2014

Spese per interessi:

 

 

Prestiti assunti

1 607

1 712

Altro

21

22

Leasing finanziari

91

90

Perdite dovute alla riduzione di valore delle attività finanziarie disponibili per la vendita

27

3

Perdite dovute alla riduzione di valore di prestiti e crediti

174

1 030

Perdite realizzate sulla vendita di attività finanziarie

3

17

Altri oneri finanziari

63

51

Totale

1 986

2 926

L’importo degli interessi passivi sui prestiti assunti corrisponde agli interessi attivi sui prestiti (operazioni «back to back»).

3.15.   QUOTA RELATIVA AL RISULTATO NETTO DI IMPRESE COMUNI E COLLEGATE

Secondo la contabilizzazione con il metodo dell’adeguamento contabile, l’UE include nel conto economico la sua quota del risultato netto delle sue imprese comuni e collegate (cfr. anche note 2.3.1 e 2.3.2).

3.16.   ALTRE SPESE

in milioni di EUR

 

2015

2014

Spese amministrative e informatiche

2 419

2 070

Spese relative a immobili, impianti e macchinari

1 304

1 186

Riduzione dell’importo delle ammende da parte della Corte di giustizia

1 137

Perdite sui cambi

785

370

Adeguamenti degli accantonamenti

520

688

Altro

458

839

Totale

6 623

5 152

L’aumento degli importi registrati alla voce altre spese dipende sostanzialmente dall’annullamento delle ammende nei casi in cui la Corte di giustizia si è espressa a favore dell’impresa oggetto dell’ammenda. Negli anni precedenti, tali importi erano registrati alla voce oneri finanziari. Nel 2015 si è deciso che tali importi non appartengono alla categoria della riduzione di valore degli strumenti finanziari e sono stati quindi riclassificati.

Le spese relative alla ricerca e sviluppo, che sono incluse nelle spese amministrative e informatiche, sono le seguenti:

in milioni di EUR

 

2015

2014

Costi per attività di ricerca

384

353

Costi per lo sviluppo non capitalizzati

60

54

Totale

443

406

Compresi nella voce Spese relative a immobili, impianti e macchinari figurano 373 milioni di EUR (2014: 369 milioni di EUR) relativi a leasing operativi. Gli importi impegnati che rimangono da versare nel corso del periodo rimanente di durata dei leasing operativi sono i seguenti:

in milioni di EUR

 

Importi futuri da pagare

 

 

< 1 anno

1- 5 anni

> 5 anni

Totale

Immobili

366

1 086

1 040

2 491

Materiale informatico e altre attrezzature

8

11

0

20

Totale

374

1 097

1 040

2 511

3.17.   INFORMATIVA PER SETTORE DI ATTIVITÀ PER RUBRICA DEL QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE (QFP)

in milioni di EUR

 

Crescita intelligente e inclusiva

Crescita sostenibile

Sicurezza e cittadinanza

Ruolo mondiale dell’Europa

Amministrazione

Non assegnato ad una rubrica del QFP (11)

Totale

Risorse RNL

95 355

95 355

Risorse proprie tradizionali:

18 649

18 649

IVA

18 328

18 328

Ammende

531

531

Recupero spese

103

1 408

14

21

0

0

1 547

Altro

875

869

3

1

4 522

(1 204 )

5 067

Entrate derivanti da transazioni non commerciali

978

2 278

18

22

4 522

131 659

139 478

Entrate finanziarie

61

2

0

29

1

1 753

1 846

Altro

105

(10)

(9)

34

289

1 153

1 562

Entrate derivanti da operazioni commerciali

167

(8)

(9)

63

290

2 906

3 408

Totale entrate

1 144

2 270

9

85

4 812

134 565

142 886

Attuazione da parte degli Stati membri:

 

 

 

 

 

 

 

FEAGA

(45 032 )

(45 032 )

FEASR e altri strumenti di sviluppo rurale

(16 376 )

(16 376 )

FESR + FC

(38 745 )

(38 745 )

FSE

(9 849 )

(9 849 )

Altro

(181)

(517)

(908)

(773)

(2 380 )

Attuazione da parte dalla CE, delle agenzie esecutive e dei fondi fiduciari

(9 813 )

(464)

(799)

(4 545 )

(13)

8

(15 626 )

Attuazione da parte di altre agenzie e altri organismi dell’UE

(994)

(51)

(551)

(19)

407

(1 209 )

Attuazione da parte di paesi terzi e organizzazioni internazionali

(343)

(0)

1

(2 661 )

0

(29)

(3 031 )

Attuazione da parte di altre entità

(1 552 )

(0)

(555)

(0)

(2 107 )

Costi personale e pensioni

(1 534 )

(329)

(370)

(569)

(6 617 )

(854)

(10 273 )

Variazioni delle ipotesi attuariali relative alle prestazioni per i dipendenti

(2 040 )

(2 040 )

Oneri finanziari

(89)

(63)

(1)

(18)

(136)

(1 678 )

(1 986 )

Quota relativa al disavanzo netto di imprese comuni e collegate

(641)

(641)

Altri oneri

(1 223 )

(181)

(122)

(121)

(4 104 )

(872)

(6 623 )

Spese complessive

(64 964 )

(63 014 )

(2 750 )

(9 262 )

(12 911 )

(3 019 )

(155 919 )

Risultato economico dell’esercizio

(63 820 )

(60 744 )

(2 741 )

(9 177 )

(8 098 )

131 547

(13 033 )

La presentazione delle entrate e delle spese per rubrica del QFP si basa su stime, in quanto non tutti gli impegni sono collegati a una rubrica del QFP.

4.   NOTE AL PROSPETTO DEI FLUSSI DI CASSA

4.1.   OBIETTIVO E PREPARAZIONE DEL PROSPETTO DEI FLUSSI DI CASSA

Le informazioni relative ai flussi di cassa costituiscono il punto di partenza per valutare la capacità dell’UE di generare disponibilità liquide ed equivalenti e le sue necessità di utilizzo di detti flussi.

Il prospetto dei flussi di cassa viene preparato utilizzando il metodo indiretto. Il conto economico dell’esercizio finanziario viene adeguato a seguito degli effetti di transazioni non monetarie, dei risconti o dei ratei relativi a incassi o pagamenti operativi già effettuati o previsti, nonché di eventuali voci di entrata o di spesa associate ai flussi di cassa inerenti agli investimenti.

I flussi di cassa derivanti da operazioni in valuta estera sono contabilizzati nella valuta di riferimento dell’UE (EUR), applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio tra l’euro e detta valuta estera in vigore alla data della transazione.

Il prospetto dei flussi di cassa riporta i flussi finanziari relativi al periodo, classificandoli in attività operative e d’investimento (l’UE non ha attività di finanziamento).

4.2.   ATTIVITÀ OPERATIVE

Le attività operative sono le attività dell’UE diverse dalle attività di investimento. Si tratta della maggior parte delle attività svolte. I prestiti erogati ai beneficiari (e le relative assunzioni di prestito, se del caso) non sono considerati attività di investimento (o di finanziamento), in quanto rientrano negli obiettivi generali, e pertanto nelle operazioni quotidiane dell’UE. Le attività operative comprendono anche investimenti quali FEI, BERS e i fondi di capitali di rischio. L’obiettivo di tali attività è infatti contribuire al conseguimento dei risultati prefissati nell’ambito della politica economica.

4.3.   ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO

Le attività di investimento riguardano l’acquisizione e la liquidazione di attività immateriali, immobili, impianti e macchinari e altri investimenti che non sono compresi nella tesoreria ed equivalenti di tesoreria. Tra le attività di investimento non figurano i prestiti concessi ai beneficiari. L’obiettivo è illustrare gli investimenti effettivi effettuati dall’UE.

5.   ATTIVITÀ E PASSIVITÀ POTENZIALI E ALTRE INFORMAZIONI DI RILIEVO

5.1.   ATTIVITÀ POTENZIALI

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Garanzie ottenute:

 

 

Garanzie di esecuzione

398

400

Altre garanzie

27

27

Altre attività potenziali

48

49

Totale

474

476

Si richiedono garanzie di buon fine per assicurare che i beneficiari dei finanziamenti UE onorino gli obblighi assunti nell’ambito di contratti stipulati con l’Unione europea.

5.2.   PASSIVITÀ POTENZIALI

in milioni di EUR

 

Note

31.12.2015

31.12.2014

Garanzie fornite

5.2.1

21 401

20 862

Ammende

5.2.2

3 951

5 602

FEAGA, sviluppo rurale e preadesione

5.2.3

1 377

505

Politica di coesione

5.2.4

3

9

Azioni legali e altri contenziosi

5.2.5

795

789

Altre passività potenziali

 

58

5

Totale

 

27 584

27 772

Nei prossimi esercizi tutte le passività potenziali, eccetto quelle relative alle ammende, saranno finanziate, se giunte a scadenza, con risorse attinte dal bilancio dell’UE.

5.2.1.    Garanzie fornite

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Garanzie sui prestiti concessi dalla BEI

 

 

Garanzia al 65 %

18 712

18 283

Garanzia al 70 %

356

447

Garanzia al 75 %

112

168

Garanzia al 100 %

270

300

Totale

19 450

19 198

Garanzia sul portafoglio del FEIS

202

Altre garanzie fornite

1 749

1 664

Totale

21 401

20 862

Garanzie sui prestiti concessi dalla BEI — Fondo di garanzia per le azioni esterne

Il bilancio dell’UE garantisce prestiti sottoscritti e garantiti dalla BEI a titolo delle sue risorse proprie a favore di paesi terzi (sono inclusi i prestiti versati agli Stati membri prima dell’adesione). La garanzia dell’UE è tuttavia limitata a una percentuale del massimale delle linee di credito autorizzate: 65 % (per gli accordi conclusi fino al 2007), 70 %, 75 % o 100 %. Quando il massimale non è raggiunto, è la totalità dell’esposizione che beneficia della garanzia dell’UE. Per gli accordi conclusi dopo il 2007 (mandati 2007-2013 e 2014-2020) a garanzia dell’UE è limitata al 65 % dei saldi residui e non alle linee di credito autorizzate. Al 31 dicembre 2015, l’importo in sospeso ammontava a 19 450 milioni di EUR e questa è quindi l’esposizione massima per l’UE. Al 31 dicembre 2015, circa l’82 % delle operazioni di prestito della BEI (agli Stati e agli enti pubblici) è coperto da una garanzia globale, mentre le restanti operazioni della BEI beneficiano unicamente di una copertura del rischio politico.

Garanzia UE sul portafoglio del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)

La garanzia UE concessa al gruppo BEI a titolo del FEIS viene contabilizzata come passività legata alla garanzia finanziaria rispetto al portafoglio di debito e come passività potenziale tanto per il portafoglio di debito che per il portafoglio di equity. Il contabile della Commissione, con il sostegno unanime del gruppo consultivo di esperti dell’UE in materia di principi contabili, ha concluso che i criteri di controllo e i requisiti contabili relativi al consolidamento delle norme contabili dell’UE (e IPSAS) non sono soddisfatti. Pertanto, le relative attività non vengono contabilizzate nei conti annuali consolidati dell’Unione europea.

Nel quadro del portafoglio di debito del FEIS, la garanzia UE copre la «tranche di prima perdita» di un portafoglio di operazioni di finanziamento realizzate dalla BEI, che sono principalmente prestiti e garanzie standard. La garanzia UE viene attivata quando il debitore si rende inadempiente non effettuando il versamento alla data dovuta o in caso di perdite subite al momento della ristrutturazione. L’UE viene remunerata proporzionalmente al rischio assunto sotto forma di distribuzione tra la BEI e l’UE delle entrate relative ai rischi cui la BEI ha diritto nel quadro delle operazioni garantite dal FEIS. Le entrate dell’UE sono in primo luogo destinate a coprire le perdite sulle operazioni garantite dal FEIS. La garanzia dell’UE è pertanto contabilizzata come passività garanzia finanziaria e valutata, in sede di rilevazione iniziale, come valore netto attuale dei premi cui ha diritto (le entrate dell’UE). Alle successive date di riferimento del bilancio, la passività relativa alla garanzia finanziaria è valutata al valore più elevato delle perdite previste e all’importo rilevato inizialmente, meno l’eventuale ammortamento accumulato delle entrate. La passività relativa alla garanzia finanziaria è presentata al netto delle entrate UE non ancora percepite.

Nel quadro del portafoglio di equity dello sportello relativo alle infrastrutture e all’innovazione (IIW) del FEIS, costituito da partecipazioni azionarie dirette (direct equity participations), partecipazioni in quasi-equity o prestiti subordinati, la BEI investe pari passu a proprio a rischio dell’UE. Di conseguenza, la garanzia dell’UE copre la parte di investimenti in equity garantita dall’UE, le rettifiche di valore negative (perdite non realizzate) alla data di riferimento di ciascun bilancio, le perdite effettive occasionate dai disinvestimenti e i costi di finanziamento della BEI. Nei casi in cui il valore di un investimento precedentemente soggetto ad una rettifica di valore negativa aumenti ad una data di riferimento successiva, la BEI rimborsa all’UE l’importo corrispondente al costo iniziale dell’investimento. Al momento del disinvestimento, l’UE ha anche diritto agli utili sull’investimento che superano il costo originario. L’UE viene remunerata con i redditi ricevuti dalla BEI da operazioni garantite, compresi interessi, dividendi e utili realizzati. La chiusura dei conti tra l’Unione europea e la BEI avviene ogni anno al netto delle perdite e delle entrate. Al 31 dicembre 2015 risultavano investiti 7,6 milioni di EUR in operazioni garantite dall’UE nel quadro del portafoglio di equity dell’IIW, che sono stati registrati come passività potenziali.

La Commissione e il gruppo BEI sono ancora impegnati in discussioni a proposito dello sportello PMI (SMEW), che non è stato attuato nel 2015. Il trattamento contabile delle operazioni di equity sarà stabilito dal contabile, previa consultazione del gruppo consultivo di esperti dell’UE in materia di principi contabili, una volta adottata la base giuridica modificata.

L’importo indicato come passività potenziale rappresenta gli importi effettivamente impegnati ed erogati dalla BEI e dal FEI per operazioni (tanto di debito che di equity) garantite dal FEIS al termine dell’esercizio che eccedono le perdite nette previste. Gli importi impegnati ed erogati dalla BEI e dal FEI per le operazioni garantite dal FEIS che sono pari alle perdite nette previste sono contabilizzati come passività relativa alla garanzia finanziaria (valore pari a zero al 31 dicembre 2015) — cfr. nota 2.11.2. La garanzia dell’UE inutilizzata fino al massimo di 16 miliardi di EUR è indicata alla voce impegni giuridici significativi (cfr. nota 5.3.2). Tale importo comprende le operazioni dei programmi COSME e Orizzonte 2020 che sono temporaneamente coperte dalla garanzia UE relativa al FEIS.

Altre garanzie fornite

Le altre garanzie fornite riguardano principalmente gli 845 milioni di EUR per il Meccanismo di finanziamento con ripartizione del rischio (2014: 883 milioni di EUR), i 459 milioni di EUR per Orizzonte 2020 (2014: 365 milioni di EUR), i 220 milioni di EUR per l’iniziativa Project Bond (2014: 138 milioni di EUR) e i 209 milioni di EUR per lo strumento di garanzia dei prestiti per i progetti TEN-T (2014: 209 milioni di EUR).

5.2.2.    Ammende

Detti importi riguardano ammende comminate dalla Commissione per violazione delle norme sulla concorrenza che sono state pagate in via provvisoria e per le quali è stato presentato un ricorso oppure si ignora se sarà presentato un ricorso. La passività potenziale continuerà a essere contabilizzata fino alla decisione definitiva sul caso da parte della Corte di giustizia. Gli interessi maturati sui pagamenti provvisori figurano nel risultato economico dell’esercizio nonché come passività potenziale per tenere conto del carattere incerto della titolarità della Commissione su detti importi.

5.2.3.    FEAGA, sviluppo rurale e preadesione

Si tratta delle passività potenziali nei confronti degli Stati membri correlate alle decisioni di conformità del FEAGA e alle rettifiche finanziarie relative allo sviluppo rurale e alla preadesione in attesa della sentenza della Corte di giustizia. La determinazione dell’importo definitivo degli oneri e l’imputazione in bilancio dei ricorsi accolti dipendono dalla durata della procedura dinanzi alla Corte di giustizia.

5.2.4.    Politica di coesione

Si tratta delle passività potenziali nei confronti degli Stati membri correlate ad azioni nel quadro della politica di coesione in attesa della data di audizione o della sentenza della Corte di giustizia.

5.2.5.    Azioni legali e altri contenziosi

Questa voce comprende le cause per risarcimento danni dirette contro l’UE, altri contenziosi legali, nonché le spese legali stimate. Si noti che in un’azione per risarcimento danni ai sensi dell’articolo 288 CE, il ricorrente deve dimostrare una violazione sufficientemente grave, da parte dell’istituzione, di una norma di legge volta a conferire un diritto individuale, un reale danno subito dal ricorrente e un nesso causale diretto fra l’atto illegittimo e il danno.

5.3.   ALTRE INFORMAZIONI IMPORTANTI

5.3.1.    Impegni di bilancio non ancora liquidati

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Impegni di bilancio non ancora liquidati

177 477

144 741

L’importo sopra indicato è costituito dal RAL («Reste à Liquider») del bilancio meno i relativi importi inseriti a titolo di spesa nel conto economico 2015. Il RAL del bilancio costituisce un importo che rappresenta gli impegni in sospeso per i quali non sono ancora stati effettuati pagamenti e/o disimpegni. Si tratta della normale conseguenza dell’esistenza di programmi pluriennali. Al 31 dicembre 2015 l’importo dei RAL del bilancio ammontava a 217 692 milioni di EUR (2014: 189 585 milioni di EUR).

5.3.2.    Impegni giuridici significativi

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Azioni pluriennali nell’ambito della gestione concorrente

343 715

433 527

Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)

16 000

Meccanismo per collegare l’Europa (CEF)

10 051

Copernicus

2 939

3 476

Accordi di pesca

373

176

Galileo

124

719

Protocollo con paesi mediterranei

264

Altri impegni contrattuali

3 101

3 127

Totale

376 303

441 288

Questi impegni hanno origine dagli impegni giuridici a lungo termine assunti dall’UE che non erano coperti da stanziamenti di impegno iscritti in bilancio. Si riferiscono a programmi pluriennali come le azioni strutturali o gli importi che l’UE si è impegnata a pagare in futuro ai sensi dei contratti amministrativi in essere alla data di riferimento del bilancio (per esempio relativi alla fornitura di servizi quali sicurezza, pulizie ecc., ma anche impegni contrattuali riguardanti progetti specifici, quali lavori edili). L’aumento significativo degli impegni giuridici relativi alle azioni strutturali è dovuto all’avvio del QFP 2014-2020 nel corso del periodo di riferimento.

Azioni pluriennali nell’ambito della gestione concorrente

La tabella seguente presenta un raffronto tra gli impegni giuridici per i quali non sono ancora stati assunti impegni di bilancio e gli impegni massimi rispetto agli importi previsti dal QFP 2014-2020, rubriche 1b, 2 e 3. Le obbligazioni future rappresentano gli importi in sospeso per i quali la Commissione continua a essere impegnata ad effettuare pagamenti dopo il 31 dicembre 2015.

in milioni di EUR

Fondi

Quadro finanziario 2014-2020 (A)

Impegni giuridici conclusi (B)

Impegni di bilancio (C)

Disimpegni (D)

Impegni giuridici meno impegni di bilancio (= B-C+D)

Obbligazioni future (= A-C)

Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione

259 802

259 802

66 572

193 230

193 230

Fondo sociale europeo

89 624

89 624

26 410

63 213

63 213

Fondo di aiuti europei agli indigenti

3 814

3 814

1 036

2 777

2 777

RUBRICA 1B: FONDI POLITICA DI COESIONE

353 239

353 239

94 018

259 221

259 221

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

99 348

98 786

23 414

75 371

75 933

Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca

5 749

5 749

1 586

4 163

4 163

RUBRICA 2: RISORSE NATURALI

105 097

104 535

25 000

79 535

80 096

Fondo Asilo e migrazione

3 371

631

631

0

2 741

Fondo Sicurezza interna

2 195

538

538

1 657

RUBRICA 3: SICUREZZA E CITTADINANZA

5 566

1 169

1 169

0

4 398

Totale

463 902

458 943

120 187

338 755

343 715

Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)

Tali impegni riguardano gli impegni giuridici che non sono stati utilizzati a fine esercizio in relazione al totale della garanzia dell’UE di 16 miliardi di EUR.

in milioni di EUR

 

31.12.2015

Impegni giuridici FEIS ancora da liquidare alla fine dell’esercizio

16 000

di cui

 

Passività della garanzia finanziaria relativa al FEIS

Passività potenziale relativa al FEIS

202

Meccanismo per collegare l’Europa

Il CEF fornisce assistenza finanziaria alle reti transeuropee per sostenere progetti di interesse comune nei settori dei trasporti, delle telecomunicazioni e delle infrastrutture energetiche.

Copernicus

Copernicus è il programma europeo di osservazione della Terra — cfr. anche nota 2.2.

Accordi di pesca

Si tratta di impegni assunti con paesi terzi per operazioni nell’ambito degli accordi di pesca internazionali.

Protocolli con i paesi mediterranei

Una recente analisi ha rilevato che non esistono più basi giuridiche che giustificano passività correnti, potenziali o di altro tipo per quanto riguarda tali protocolli.

Galileo

Si tratta di importi impegnati nel programma Galileo, che sviluppa un sistema globale europeo di radionavigazione via satellite — cfr. altresì nota 2.2.

Altri impegni contrattuali

Gli importi inclusi in questa voce corrispondono agli importi che rimangono da versare nel corso del periodo di durata dei contratti. Gli importi principali iscritti in questa rubrica riguardano i 2 023 milioni di EUR relativi all’Agenzia «Fusion for Energy» nel contesto del progetto ITER e i 388 milioni di EUR relativi principalmente ai contratti edili del Parlamento europeo.

6.   GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI

Le seguenti informazioni si riferiscono alla gestione dei rischi finanziari dell’UE e riguardano:

le attività di assunzione ed erogazione di prestiti operate dalla Commissione nell’ambito: del MESF, della BdP, dell’AMF e delle azioni dell’Euratom e della CECA in liquidazione;

le operazioni di tesoreria effettuate dalla Commissione al fine di dare esecuzione al bilancio dell’UE, compresa l’imposizione di ammende;

il Fondo di garanzia per le azioni esterne;

il Fondo di garanzia del FEIS e

gli strumenti finanziari finanziati dal bilancio.

6.1.   TIPI DI RISCHIO

Il rischio di mercato è il rischio di fluttuazione del valore equo o dei flussi finanziari futuri di uno strumento finanziario a seguito di variazioni dei prezzi di mercato. Il rischio di mercato comprende l’eventualità di realizzare non solo perdite, ma anche utili. Esso comprende il rischio di valuta, il rischio di tasso d’interesse e altri rischi legati al prezzo (l’UE non è esposta a un altro rischio di prezzo significativo).

(1)

Il rischio di valuta è il rischio che le operazioni dell’UE o il valore dei suoi investimenti risenta delle variazioni dei tassi di cambio. Questo rischio deriva dalla variazione del prezzo di una valuta rispetto a un’altra.

(2)

Il rischio di tasso di interesse è la possibilità di una riduzione di valore di un titolo, in particolare di un’obbligazione, derivante da un aumento dei tassi d’interesse. In generale, tassi d’interesse più elevati porteranno a una diminuzione del prezzo delle obbligazioni a tasso fisso e viceversa.

Il rischio di credito è il rischio di perdita dovuto al mancato pagamento da parte del debitore/mutuatario di un prestito o altra linea di credito (il capitale di prestito, gli interessi o entrambi) o ad altra inadempienza di un obbligo contrattuale. L’inadempienza comprende il ritardo nei pagamenti, la ristrutturazione dei pagamenti del mutuatario e il fallimento.

Il rischio di liquidità è il rischio derivante dalla difficoltà di vendita di un’attività, per esempio il rischio che un’attività o un titolo determinati non possano essere negoziati rapidamente nel mercato in modo da evitare perdite o adempiere un obbligo.

6.2.   POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO

L’esecuzione del bilancio dell’UE si fonda sempre più sull’uso di strumenti finanziari. Il concetto fondamentale alla base di questo nuovo approccio è che, a differenza del metodo tradizionale di attuazione del bilancio tramite la concessione di sovvenzioni e sussidi, per ogni euro del bilancio erogato tramite strumenti finanziari il beneficiario finale riceve, grazie all’effetto leva, un sostegno finanziario superiore ad un euro. Tale uso intelligente del bilancio dell’UE consente di massimizzare l’impatto dei fondi disponibili. Per maggiori informazioni sugli importi, cfr. nota 2.4.

Comune alla maggior parte degli strumenti finanziari è il fatto che l’attuazione è delegata al gruppo BEI (compreso il FEI), sulla base di un accordo tra la CE e la BEI o ad altri intermediari finanziari. Gli accordi conclusi con tali intermediari prevedono termini e obblighi rigorosi che gli intermediari devono rispettare e che garantiscono che i fondi UE siano gestiti adeguatamente e che la loro gestione sia corredata da opportuni rapporti. Una volta eseguito il contributo finanziario a favore dello strumento, i fondi vengono trasferiti su un apposito conto bancario detenuto dall’intermediario finanziario (conto fiduciario). L’intermediario finanziario può, a seconda dello strumento in questione, utilizzare i fondi presenti sul conto fiduciario per erogare prestiti, emettere strumenti di debito e via dicendo. I proventi derivanti dagli strumenti finanziari devono di norma essere rimborsati al bilancio dell’UE.

Il rischio relativo a tali strumenti finanziari è generalmente limitato al massimale indicato negli accordi sottostanti, che corrisponde all’importo iscritto in bilancio previsto per lo strumento. Poiché la Commissione sostiene spesso la «tranche di prima perdita» (first loss piece) e poiché gli strumenti sono destinati a finanziare i beneficiari più rischiosi (che hanno difficoltà ad ottenere finanziamenti dai prestatori commerciali), è probabile che il bilancio dell’UE subisca qualche perdita.

Assunzione ed erogazione di prestiti

Le operazioni di assunzione e concessione di prestiti, e la relativa gestione della tesoreria, vengono effettuate dall’UE conformemente alle rispettive decisioni del Consiglio, ove applicabili, e delle linee guida interne. Sono stati redatti alcuni manuali di procedura scritta relativi ad argomenti specifici, quali le assunzioni di prestiti, i prestiti e la gestione di tesoreria, che sono in uso presso le competenti unità operative. Di norma, non vengono effettuate attività che compensano le variazioni del tasso d’interesse o le variazioni di cambio (attività di copertura) allorché le operazioni di prestito sono generalmente finanziate mediante assunzioni di prestiti «back-to-back», che pertanto non generano posizioni aperte in divisa o del tasso d’interesse. L’applicazione della caratteristica «back-to-back» viene verificata regolarmente.

Tesoreria

Le norme e i principi di gestione delle operazioni di tesoreria della Commissione per l’esecuzione del bilancio sono riportate nel regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 del Consiglio (modificato dai regolamenti n. 2028/2004 e n. 105/2009 del Consiglio) e nel regolamento finanziario e relative modalità di esecuzione.

Sulla base dei regolamenti di cui sopra, si applicano i seguenti principi fondamentali:

le risorse proprie vengono versate dagli Stati membri in conti aperti a tale scopo, a nome della Commissione, presso il Tesoro di ogni Stato membro o l’organismo designato da ogni Stato membro. La Commissione può effettuare sui conti di cui sopra prelievi destinati a coprire unicamente i propri bisogni di tesoreria;

le risorse proprie vengono versate dagli Stati membri nella loro moneta nazionale, mentre i pagamenti della Commissione sono espressi principalmente in euro;

non sono consentiti scoperti di conto sui conti bancari aperti a nome della Commissione. Tale limitazione non si applica ai conti delle risorse proprie della Commissione in caso di inadempienza su prestiti contratti o garantiti in conformità ai regolamenti e alle decisioni del Consiglio dell’UE e in determinate condizioni nel caso in cui i bisogni di tesoreria siano eccedenti rispetto alle attività dei conti;

i fondi detenuti in conti bancari denominati in valute diverse dall’EUR vengono utilizzati per i pagamenti in quelle stesse valute oppure convertiti periodicamente in euro.

Oltre ai conti delle risorse proprie, la Commissione apre altri conti bancari presso le banche centrali e le banche commerciali al fine di effettuare i pagamenti e riscuotere le entrate diverse dai contributi degli Stati membri al bilancio.

Le operazioni di pagamento e di tesoreria sono altamente automatizzate e si avvalgono di moderni sistemi informatici. Per garantire la sicurezza dei sistemi e assicurare la separazione delle funzioni, vengono applicate procedure specifiche conformi al regolamento finanziario, alle norme di controllo interno della Commissione e ai principi di audit.

La gestione delle operazioni di pagamento e di tesoreria della Commissione è regolata da una serie scritta di linee guida e procedure al fine di limitare i rischi finanziari e operativi e garantire un adeguato livello di controllo. Tali linee guida e procedure coprono diverse aree operative (per esempio: effettuazione di pagamenti e gestione di cassa, previsioni dei flussi di cassa, continuità dell’attività ecc.) e il loro rispetto viene verificato regolarmente. Inoltre, vengono condivise informazioni tra la direzione generale Bilancio e la direzione generale Affari economici e finanziari sulla gestione del rischio e le migliori pratiche.

Ammende

Ammende incassate in via provvisoria: depositi

Gli importi percepiti prima del 2010 rimangono nei conti bancari presso istituti appositamente selezionati per il deposito di ammende incassate in via provvisoria. La selezione delle banche avviene in conformità alle procedure di gara definite dal regolamento finanziario. Il deposito dei fondi presso istituti specifici è determinato dalla politica interna di gestione dei rischi, che definisce i requisiti di rating del credito e l’importo delle risorse che potrebbero essere depositate in proporzione rispetto al capitale della controparte. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto delle politiche e procedure interne viene verificato regolarmente.

Ammende incassate in via provvisoria: portafoglio (BUFI)

A partire dal 2010, gli importi delle ammende incassate in via provvisoria vengono investiti in un fondo appositamente creato denominato BUFI. I principali obiettivi del Fondo sono la riduzione dei rischi connessi ai mercati finanziari e la parità di trattamento di tutti i soggetti sanzionati, offrendo un rendimento garantito calcolato sulla stessa base. La gestione patrimoniale per le ammende incassate in via provvisoria viene svolta dalla Commissione in base alle linee guida interne in materia di gestione patrimoniale. Sono stati redatti alcuni manuali di procedura relativi ad argomenti specifici, come la gestione di tesoreria, che sono in uso presso le competenti unità operative. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto delle linee guida e procedure interne viene verificato regolarmente.

L’obiettivo delle attività di gestione patrimoniale è investire le ammende pagate in via provvisoria alla Commissione in modo tale da:

a)

garantire che i fondi siano facilmente disponibili quando sono necessari;

b)

ottenere nelle normali circostanze un ricavo che in media sia pari al ricavo del parametro di riferimento BUFI meno i costi sostenuti.

Gli investimenti sono essenzialmente limitati alle seguenti categorie: depositi a termine presso le banche centrali dell’area dell’euro, agenzie di emissione di debito sovrano dell’area dell’euro, banche o istituzioni sovranazionali interamente di proprietà statale o garantite dallo Stato e obbligazioni, buoni e certificati di deposito emessi da enti sovrani o sovranazionali.

Garanzie bancarie

La Commissione detiene importi significativi di garanzie emesse da istituzioni finanziarie in relazione alle ammende imposte alle imprese che violano le norme dell’UE in materia di concorrenza (cfr. nota 2.6.1.2). Tali garanzie vengono fornite dalle imprese a cui sono state imposte le ammende in alternativa all’effettuazione di pagamenti provvisori. Le garanzie sono gestite conformemente alla politica interna di gestione dei rischi. I rischi finanziari e operativi sono individuati e valutati, e il rispetto delle politiche e procedure interne viene verificato regolarmente.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

Le norme e i principi per la gestione dell’attivo del Fondo di garanzia sono contenuti nella convenzione del 25 novembre 1994 tra la Commissione e la BEI, modificata il 17-23 settembre 1996, l’8 maggio 2002, il 25 febbraio 2008 e il 9 novembre 2010. Il Fondo di garanzia in questione utilizza soltanto euro. Per evitare l’esposizione al rischio di cambio, esso investe unicamente in detta valuta. La gestione dell’attivo si conforma alle tradizionali norme di prudenza applicate alle attività finanziarie. È necessario prestare particolare attenzione alla riduzione dei rischi e garantire che le attività gestite possano essere vendute o trasferite senza ritardi significativi, tenuto conto degli impegni coperti.

Il Fondo di garanzia del FEIS

Il Fondo di garanzia del FEIS è stato istituito dal regolamento (UE) n. 2015/1017 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 giugno 2015. Le norme e i principi per la gestione delle attività del Fondo sono stabiliti dalla decisione della Commissione C(2016)165 del 21 gennaio 2016. Al 31 dicembre 2015, non risultavano fondi depositati presso il Fondo di garanzia del FEIS, dal momento che la sua alimentazione era prevista a partire dall’aprile 2016.

6.2.1.    Riconciliazione tra il valore contabile e il valore equo degli strumenti finanziari

Riconciliazione tra il valore contabile e il valore equo delle attività finanziarie per classe:

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Valore contabile

Valore equo

Valore contabile

Valore equo

Attività finanziarie al valore equo

 

 

 

 

Attività finanziarie disponibili per la vendita

9 620

9 620

9 406

9 406

Disponibilità liquide ed equivalenti

21 671

21 671

17 545

17 545

Totale

31 292

31 292

26 951

26 951

Attività finanziarie a costi ammortizzati

 

 

 

 

Prestiti erogati

57 251

57 252

58 843

58 843

Crediti derivanti da transazioni commerciali e importi recuperabili non derivanti da transazioni commerciali

10 324

10 324

15 578

15 578

Totale

67 575

67 576

74 421

74 421

Totale

98 867

98 868

101 372

101 372

Riconciliazione tra il valore contabile e il valore equo delle passività finanziarie per classe

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

 

Valore contabile

Valore equo

Valore contabile

Valore equo

Passività finanziarie al valore equo

Passività finanziarie a costi ammortizzati

 

 

 

 

Prestiti assunti

56 860

56 860

58 470

58 470

Passività relative a leasing finanziari

1 723

1 723

1 755

1 755

Debiti

32 191

32 191

43 180

43 180

Altro

1 120

1 120

454

454

Totale

91 894

91 894

103 859

103 859

6.3.   RISCHIO VALUTARIO

Esposizione al rischio valutario degli strumenti finanziari dell’UE a fine esercizio — posizione netta

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

USD

GBP

DKK

SEK

EUR

Altro

Totale

USD

GBP

DKK

SEK

EUR

Altro

Totale

Attività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Attività finanziarie disponibili per la vendita

81

76

11

8

9 416

28

9 620

68

77

7

9

9 203

42

9 406

Prestiti erogati  (12)

5

0

354

18

377

2

303

28

334

Crediti e importi recuperabili

10

542

53

85

9 555

78

10 324

2

4 102

50

88

11 197

140

15 578

Disponibilità liquide ed equivalenti

36

1 785

368

1 287

17 342

853

21 671

44

1 157

471

928

14 180

764

17 545

Totale

132

2 403

433

1 380

36 667

977

41 992

116

5 336

528

1 024

34 883

974

42 862

Passività finanziarie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Debiti

(1)

(2)

0

(0)

(32 187 )

(1)

(32 191 )

(10)

(43 168 )

(2)

(43 180 )

Totale

(1)

(2)

0

(0)

(32 187 )

(1)

(32 191 )

(10)

(43 168 )

(2)

(43 180 )

Totale

131

2 401

433

1 380

4 480

976

9 801

116

5 326

528

1 024

(8 284 )

972

(318)

Se l’euro si fosse rafforzato del 10 % rispetto alle altre valute, l’impatto sarebbe stato il seguente:

in milioni di EUR

 

Risultato economico

USD

GBP

DKK

SEK

31.12.2015

(5)

(212)

(38)

(125)

31.12.2014

(4)

(483)

(47)

(92)


in milioni di EUR

 

Attività nette

USD

GBP

DKK

SEK

31.12.2015

(7)

(7)

(1)

(1)

31.12.2014

(6)

(7)

(1)

(1)

Se l’euro si fosse indebolito del 10 % rispetto a tali valute, l’impatto sarebbe stato il seguente:

in milioni di EUR

 

Risultato economico

USD

GBP

DKK

SEK

31.12.2015

6

259

47

152

31.12.2014

5

591

58

113


in milioni di EUR

 

Attività nette

USD

GBP

DKK

SEK

31.12.2015

9

8

1

1

31.12.2014

8

9

1

1

Assunzione ed erogazione di prestiti

Gran parte delle attività e passività finanziarie è in euro, pertanto in questi casi l’UE non è esposta ad alcun rischio di cambio. Tuttavia, l’UE offre prestiti in USD, attraverso lo strumento finanziario Euratom, finanziati tramite l’assunzione di prestiti con un importo equivalente in USD (operazione «back-to-back»). Alla data di riferimento del bilancio, l’UE non è esposta ad alcun rischio di cambio in relazione all’Euratom.

Tesoreria

Le risorse proprie versate dagli Stati membri in valute diverse dall’euro sono tenute sui conti delle risorse proprie, in conformità al regolamento sulle risorse proprie. Esse sono convertite in euro quando sono necessarie per coprire l’effettuazione dei pagamenti. Le procedure applicate per la gestione di tali fondi sono disciplinate dal suddetto regolamento. In un numero limitato di casi, tali fondi sono utilizzati direttamente per poter effettuare i pagamenti nelle stesse valute.

La Commissione detiene una serie di conti in valute dell’UE diverse dall’euro e in USD e CHF presso alcune banche commerciali ai fini dell’effettuazione di pagamenti denominati in tali valute. Detti conti vengono alimentati a seconda dell’importo dei pagamenti da effettuarsi e per questo motivo i loro saldi non rappresentano un’esposizione a un rischio di valuta.

Al momento della riscossione di entrate varie (diverse dalle risorse proprie) in valute diverse dall’euro, dette entrate vengono trasferite su conti della Commissione denominati in quelle stesse valute qualora siano necessarie per coprire l’effettuazione di pagamenti oppure vengono convertite in euro e trasferite su conti denominati in euro. Le casse di anticipi detenute in valute diverse dall’euro vengono alimentate a seconda dei pagamenti locali stimati da effettuarsi a breve termine in quelle valute. I saldi di questi conti vengono tenuti nel rispetto dei rispettivi massimali.

Ammende

Ammende incassate in via provvisoria (depositi e portafoglio BUFI) e garanzie bancarie

Poiché tutte le ammende sono comminate e pagate in euro, non vi è alcun rischio di cambio.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

Le attività finanziarie del fondo in questione sono in euro e pertanto non vi è alcun rischio di valuta. I prestiti rispetto ai quali l’UE subentra a seguito di attivazioni del fondo per inadempienze di pagamento di un beneficiario del prestito sono effettuati nella valuta originaria e quindi espongono l’UE a un rischio valutario. A causa dell’incertezza relativa al calendario di rimborso dei prestiti non vengono effettuate attività che compensano le variazioni di cambio (attività di copertura).

6.4.   RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE

La seguente tabella illustra la sensibilità al tasso di interesse delle attività finanziarie disponibili per la vendita nell’ipotesi di un cambiamento di +/- 100 punti base (1 %) del tasso di interesse.

in milioni di EUR

 

Aumento (+)/diminuzione (-) in punti base

Effetto su risultato economico e attività nette

31.12.2015: Attività finanziarie disponibili per la vendita

+ 100

(206)

 

-100

223

31.12.2014: Attività finanziarie disponibili per la vendita

+ 100

(138)

 

-100

149

Assunzione ed erogazione di prestiti

Prestiti assunti e concessi con tassi d’interesse variabili

Data la natura delle sue attività di erogazione e assunzione di prestiti, l’UE ha importanti attività e passività che generano interessi. I prestiti AMF ed Euratom emessi a tassi variabili espongono l’UE al rischio di tasso d’interesse. Tuttavia, i rischi inerenti al tasso di interesse derivanti dai prestiti sono compensati da prestiti equivalenti per termini e per condizioni («back-to-back»). Alla data di riferimento del bilancio, l’UE registra prestiti (espressi in importi nominali) a tassi variabili per 380 milioni di EUR (2014: 484 milioni di EUR), con una rivalutazione che avviene ogni 6 mesi.

Prestiti assunti e concessi a tassi d’interesse fissi

L’UE registra anche prestiti AMF ed Euratom a tassi fissi per un totale di 2 927 milioni di EUR nel 2015 (2014: 1 692 milioni di EUR), con scadenza inferiore a un anno (13 milioni di EUR), tra uno e cinque anni (760 milioni di EUR) e superiore a cinque anni (2 154 milioni di EUR). Più significativamente, l’UE registra 7 prestiti nell’ambito dello strumento finanziario BdP a tasso fisso per un totale di 5,7 miliardi di EUR nel 2015 (2014: 8,4 milioni di EUR), con scadenza inferiore a un anno (1,5 milioni di EUR), tra uno e cinque anni (4,0 milioni di EUR) e superiore a cinque anni (0,2 miliardi di EUR). Nell’ambito dello strumento finanziario MESF, l’UE ha 23 prestiti a tasso fisso per un totale di 46,8 miliardi di EUR nel 2015 (2014: 46,8 miliardi di EUR), con scadenza inferiore a un anno (4,75 miliardi di EUR), tra uno e cinque anni (4,5 miliardi di EUR) e superiore a cinque anni (37,55 miliardi di EUR).

Tesoreria

La tesoreria della Commissione non concede prestiti e non è di conseguenza esposta ad alcun rischio legato ai tassi di interesse. Gli interessi sono tuttavia calcolati sui saldi dei diversi conti bancari. La Commissione ha pertanto adottato misure per garantire che gli interessi maturati sui suoi conti bancari rispecchino regolarmente i tassi d’interesse di mercato, nonché le loro eventuali fluttuazioni.

I conti aperti presso il Tesoro degli Stati membri per le entrate da risorse proprie sono infruttiferi e senza spese. I conti aperti presso le banche centrali nazionali possono beneficiare del tasso ufficiale applicato da ciascuna istituzione. Poiché alcune delle retribuzioni applicate a tali conti possono attualmente essere negative, vengono applicate procedure di gestione della liquidità per ridurre al minimo i saldi.

I saldi overnight (a un solo giorno) detenuti su conti bancari commerciali maturano interessi quotidianamente, sulla base di tassi variabili di mercato a cui viene applicato un margine contrattuale (positivo o negativo). In generale, i tassi applicati dalle banche commerciali sono contrattualmente pari a zero. Di conseguenza, non vi è il rischio che la Commissione maturi interessi a tassi inferiori rispetto a quelli di mercato.

Ammende

Ammende incassate in via provvisoria (depositi e portafoglio BUFI) e garanzie bancarie

I depositi e le garanzie bancarie non sono esposti a rischi di tasso di interesse. Gli interessi maturati sui depositi riflettono i tassi di interesse di mercato, nonché le loro eventuali fluttuazioni. Esistono obbligazioni per un importo nominale di 225 milioni di EUR a tassi di interesse variabili, che rappresentano l’8,76 % del portafoglio BUFI. Il parametro della sensibilità del tasso di interesse e la durata del portafoglio seguono molto da vicino la durata dell’indice BUFI. Pertanto, gli eventuali effetti negativi sulla valutazione delle attività sarebbero compensati dal lato delle passività BUFI. Esiste solo una remota esposizione al rischio del tasso di interesse nel caso in cui tali effetti negativi durante il periodo di durata dell’ammenda determinino un indice di rendimento globale negativo.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

I titoli di credito all’interno del Fondo di garanzia emessi a tassi d’interesse variabili sono soggetti agli effetti di volatilità di questi tassi, mentre i titoli di credito a tassi fissi sono esposti a un rischio relativo al valore equo. Le obbligazioni a tasso fisso rappresentano circa l’88 % del portafoglio investimenti alla data di riferimento del bilancio (2014: 65 %).

6.5.   RISCHIO DI CREDITO

Gli importi che rappresentano l’esposizione al rischio di credito dell’UE alla fine del periodo di riferimento sono i valori contabili degli strumenti finanziari di cui alla nota 2.

Analisi dell’anzianità delle attività finanziarie che non hanno subito riduzione di valore

in milioni di EUR

 

Totale

Attività non scadute e che non hanno subito una riduzione di valore

Attività scadute ma che non hanno subito una riduzione di valore

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Prestiti erogati

57 251

57 251

0

Crediti e importi recuperabili

10 324

8 672

120

1 384

148

Totale al 31 dicembre 2015

67 575

65 922

120

1 384

148

Prestiti erogati

58 843

58 843

Crediti e importi recuperabili

15 578

7 968

5 624

1 847

138

Totale al 31 dicembre 2014

74 421

66 811

5 624

1 847

138

I crediti e gli importi recuperabili compresi tra 1 anno e 5 anni comprendono crediti recuperabili relativi ad ammende in materia di concorrenza per 1 305 milioni di EUR, che sono in gran parte coperti da garanzie bancarie in modo tale che la Commissione non risulta esposta a rischi di credito. Tali garanzie vengono fornite dalle imprese a cui sono state imposte le ammende in alternativa all’effettuazione di pagamenti provvisori.

Qualità creditizia delle attività finanziarie che non sono scadute né hanno subito una riduzione di valore

in milioni di EUR

 

31.12.2015

31.12.2014

Attività finanziarie disponibili per la vendita (13)

Prestiti e importi recuperabili

Disponibilità liquide

Totale

Attività finanziarie disponibili per la vendita (13)

Prestiti e importi recuperabili

Disponibilità liquide

Totale

Controparti con rating del credito esterno

 

 

 

 

 

 

 

 

Livello massimo e alto

5 945

3 256

16 147

25 349

7 511

2 951

13 947

24 409

Livello medio superiore

1 087

23 818

4 503

29 409

359

25 045

2 932

28 335

Livello medio inferiore

1 247

4 527

263

6 037

347

6 001

301

6 649

Livello insufficiente

32

29 371

732

30 136

42

28 191

317

28 550

Totale

8 310

60 973

21 646

90 930

8 259

62 188

17 497

87 944

Controparti senza rating del credito esterno

 

 

 

 

 

 

 

 

Gruppo 1

4 855

25

4 880

4 488

48

4 537

Gruppo 2

95

95

136

136

Totale

4 950

25

4 975

4 624

48

4 673

Totale

8 310

65 922

21 671

95 905

8 259

66 812

17 545

92 616

Nella tabella non sono incluse le attività finanziarie disponibili per la vendita sotto forma di strumenti di equity senza rating del credito esterno. Le quattro categorie di rischio si basano in linea di principio sulle categorie di rating delle agenzie di rating esterne e corrispondono a:

Livello massimo e alto: Moody P-1, Aaa — Aa3; S&P A-1+, A-1, AAA — AA -; Fitch F1+, F1, AAA — AA- ed equivalenti

Livello medio superiore: Moody P-2, A1 — A3; S&P A-2, A+ — A-; Fitch F2, A+ — A- ed equivalenti

Livello medio inferiore: Moody P-3, Baa1 — Baa3, S&P A-3, BBB+ — BBB-; Fitch F-3, BBBB+ — BBB- ed equivalenti

Livello insufficiente: Moody not prime, Ba1 — C; S&P B, C, BB+ — D; Fitch B, C, BB+ — D ed equivalenti

Si osservi che l’Unione europea si serve di tali categorie di rating utilizzate dalle agenzie esterne come punto di riferimento, in particolare per gli strumenti finanziari e le banche commerciali, ma può, dopo aver effettuato la propria analisi dei singoli casi, mantenere gli importi in una determinata categoria di rischio anche se una o più delle citate agenzie di rating ha proceduto ad un declassamento. Per quanto riguarda le controparti, il gruppo 1 comprende i debitori senza episodi di inadempienze in passato e il gruppo 2 i debitori con episodi inadempienza in passato.

Gli importi indicati alla voce Prestiti erogati e crediti, categoria insufficiente, si riferiscono principalmente al sostegno finanziario sotto forma di prestiti erogati dalla Commissione a favore di Stati membri in difficoltà finanziarie e ai crediti nei confronti di alcuni Stati membri basati sui regolamenti sulle risorse proprie o su altre basi giuridiche. L’importo riportato alla voce Disponibilità liquide riguarda i conti bancari riservati alle risorse proprie aperti presso le Tesorerie o le banche centrali degli Stati membri e destinati ad accogliere i contributi alle risorse proprie, come previsto dal regolamento. La Commissione può attingere a tali conti solo per coprire il fabbisogno di liquidità derivante dall’esecuzione del bilancio.

Assunzione ed erogazione di prestiti

L’esposizione al rischio di credito è gestita innanzitutto ottenendo le garanzie dei paesi nel caso di Euratom, successivamente attraverso il Fondo di Garanzia per le azioni esterne (AMF ed Euratom), poi mediante la possibilità di prelevare i fondi necessari dai conti delle risorse proprie della Commissione presso gli Stati membri e infine mediante il bilancio dell’UE. La normativa in materia di risorse proprie fissa il massimale per i versamenti a titolo delle risorse proprie all’1,23 % dell’RNL degli Stati membri e durante il 2015 lo 0,92 % è stato utilizzato per coprire gli stanziamenti di pagamento. Ciò significa che al 31 dicembre 2015 vi era un margine disponibile dello 0,31 % per coprire tali garanzie. Il Fondo di garanzia per le azioni esterne è stato istituito nel 1994 al fine di coprire i rischi di inadempienza correlati ai prestiti assunti nel quadro dell’erogazione di prestiti a favore di paesi esterni all’UE. In ogni caso, l’esposizione al rischio di credito è attenuata dalla possibilità di fare ricorso ai conti delle risorse proprie della Commissione presso gli Stati membri oltre l’attivo presente su tali conti qualora un debitore non sia in grado di rimborsare per intero gli importi dovuti. A tale scopo l’UE ha il diritto di chiedere a tutti gli Stati membri di garantire la conformità agli obblighi giuridici dell’UE nei confronti dei propri prestatori.

Per quanto riguarda le operazioni di tesoreria, è necessario applicare le linee guida sulla scelta delle controparti. Di conseguenza, l’unità operativa potrà stipulare accordi solo con banche dichiarate ammissibili aventi sufficienti limiti di controparte.

Tesoreria

La maggior parte delle risorse di tesoreria della Commissione è detenuta, in conformità al regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 del Consiglio in materia di risorse proprie, sui conti aperti dagli Stati membri per il pagamento dei loro contributi (risorse proprie). Tutti questi conti sono tenuti presso il Tesoro o la banca centrale nazionale dei singoli Stati membri. Dette istituzioni presentano un rischio di credito (o di controparte) molto basso per la Commissione, dato che l’esposizione è nei confronti degli Stati membri. Per la parte delle risorse di tesoreria della Commissione detenute presso banche commerciali al fine di coprire l’effettuazione di pagamenti, l’alimentazione di tali conti avviene in base al principio del «just in time» ed è gestita automaticamente dal sistema di gestione del contante della tesoreria. Su ogni conto vengono mantenuti livelli di cassa minimi, che tengono conto dell’importo medio dei pagamenti quotidiani effettuati dal relativo conto. Di conseguenza, gli importi complessivi detenuti overnight su questi conti sono sempre molto bassi (mediamente circa 60 milioni di EUR distribuiti su oltre 20 conti), cosicché l’esposizione della Commissione al rischio è limitata. Tali importi devono essere considerati alla luce dei saldi quotidiani di tesoreria complessivi, che nel 2015 hanno fluttuato tra 300 milioni di EUR e 34 miliardi di EUR, e dell’importo totale dei pagamenti effettuati a partire dai conti della Commissione nel 2015, che sono stati superiori a 142 miliardi di EUR.

Inoltre, per la selezione delle banche commerciali vengono applicate delle linee guida specifiche onde ridurre ulteriormente il rischio di controparte al quale è esposta la Commissione:

tutte le banche commerciali vengono selezionate mediante gara d’appalto. Il rating di credito a breve termine minimo richiesto per l’ammissione alle procedure di gara è Moody’s P-1 o un rating equivalente. In determinate circostanze debitamente motivate può essere accettato un livello inferiore.

I rating di credito delle banche commerciali presso cui la Commissione detiene dei conti sono rivisti quotidianamente. Nel contesto della crisi finanziaria, sono state intensificate le misure di monitoraggio e rivisti giornalmente i rating delle banche commerciali.

Nelle delegazioni al di fuori dell’UE le casse di anticipi vengono detenute presso banche locali selezionate mediante la procedura di gara semplificata. I livelli di rating richiesti dipendono dalla situazione locale e possono variare notevolmente da uno Stato all’altro. Al fine di limitare l’esposizione al rischio, i saldi di questi conti vengono tenuti ai livelli più bassi possibili (tenuto conto dei fabbisogni operativi) e alimentati regolarmente con una revisione annuale dei massimali applicati.

Ammende

Ammende incassate in via provvisoria: depositi

Gli istituti che detengono depositi per le ammende incassate in via provvisoria prima del 2010 sono selezionati nell’ambito della procedura d’appalto in conformità alla politica di gestione dei rischi che definisce i requisiti in termini di rating e l’importo dei fondi che potrebbero essere depositati in proporzione al capitale della controparte.

Per le banche generali che sono state specificatamente selezionate per il deposito delle ammende incassate in via provvisoria è necessario, di norma, un rating a lungo termine minimo di A (S&P o equivalente) e un rating di breve termine minimo di A-1 (S&P o equivalente). Vengono adottate misure specifiche nel caso in cui alcune banche del gruppo siano soggette a una riduzione di rating. Inoltre, l’importo depositato presso ciascuna banca è limitato a una determinata percentuale di fondi propri, che varia a seconda del livello di rating di ciascun istituto. Il calcolo di tali limiti tiene inoltre conto dell’importo di garanzie in essere erogate alla Commissione dallo stesso istituto. La conformità dei depositi in essere ai requisiti politici applicabili viene rivista regolarmente.

Ammende incassate in via provvisoria: portafoglio (BUFI)

Per gli investimenti effettuati con gli importi delle ammende incassate in via provvisoria, la Commissione si espone al rischio di credito. Le maggiori concentrazioni di rischio del credito si hanno nei confronti di Francia e Italia, in quanto questi paesi rappresentano rispettivamente il 32 % e il 16 % del volume nominale totale del portafoglio.

Garanzie bancarie

La Commissione detiene importi significativi di garanzie emesse da istituzioni finanziarie in relazione alle ammende imposte alle imprese che violano le norme dell’UE in materia di concorrenza (cfr. nota 2.6.1.2). Tali garanzie vengono fornite dalle imprese a cui sono state imposte le ammende in alternativa all’effettuazione di pagamenti provvisori. Nel 2012 è stata rivista la politica di gestione del rischio per l’accettazione di tali garanzie e, alla luce dell’attuale contesto finanziario nell’UE, è stata definita una nuova combinazione di requisiti di rating del credito e di percentuali limitate per controparte (in proporzione ai fondi propri di ciascuna controparte). Tale politica continua a garantire l’elevata qualità creditizia della Commissione. La conformità delle garanzie in essere ai requisiti politici applicabili viene rivista regolarmente.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

Conformemente all’accordo concluso tra l’UE e la BEI relativo alla gestione del fondo di garanzia, tutti gli investimenti (titoli, depositi ecc.) hanno il rating richiesto.

6.6.   Rischio di liquidità

Analisi delle passività finanziarie per scadenze contrattuali rimanenti

in milioni di EUR

 

< 1 anno

1-5 anni

> 5 anni

Totale

Prestiti assunti

7 218

9 660

39 982

56 860

Passività relative a leasing finanziari

75

392

1 256

1 723

Debiti

32 191

32 191

Altro

645

120

353

1 120

Totale al 31 dicembre 2015

40 130

10 173

41 591

91 894

Prestiti assunti

8 727

15 386

34 357

58 470

Passività relative a leasing finanziari

81

366

1 309

1 755

Debiti

43 180

43 180

Altro

20

97

336

454

Totale al 31 dicembre 2014

52 008

15 849

36 002

103 859

Assunzione ed erogazione di prestiti

Il rischio di liquidità derivante dalle assunzioni di prestiti è generalmente compensato da prestiti equivalenti per termini e condizioni (operazioni back-to-back). Per l’AMF e l’Euratom, il Fondo di garanzia per le azioni esterne funge da riserva di liquidità (o rete di sicurezza) nel caso di inadempienze o di ritardi nei pagamenti dei mutuatari. Per la BdP, il regolamento (CE) n. 431/2009 del Consiglio prevede una procedura che concede tempo sufficiente per mobilitare i fondi mediante i conti delle risorse proprie della Commissione presso gli Stati membri. Il regolamento (UE) n. 407/2010 del Consiglio prevede una procedura simile per il MESF.

Tesoreria

I principi di bilancio dell’UE garantiscono che le risorse di cassa complessive per un determinato esercizio siano sempre sufficienti per l’effettuazione dei pagamenti. I contributi totali degli Stati membri sono infatti pari all’importo degli stanziamenti di pagamento per l’esercizio contabile. Tuttavia, i contributi degli Stati membri vengono versati in dodici rate mensili durante tutto l’esercizio, mentre i pagamenti sono soggetti a una certa stagionalità. Oltretutto, in conformità al regolamento (CE) n. 1150/2000 del Consiglio (regolamento sulle risorse proprie), i contributi degli Stati membri riguardanti bilanci (rettificativi) approvati dopo il 16 di un determinato mese (N) sono messi a disposizione soltanto nel mese N+2, mentre i relativi stanziamenti di pagamento sono messi a disposizione immediatamente. Al fine di garantire che le risorse di tesoreria disponibili siano sempre sufficienti per coprire i pagamenti da effettuare in qualsiasi mese, vengono adottate procedure di previsione regolare di cassa e gli Stati membri possono richiamare le risorse proprie o finanziamenti aggiuntivi in anticipo, se necessario, fino a un determinato limite e a determinate condizioni. La stagionalità della spesa e le restrizioni generali di bilancio degli ultimi anni hanno reso necessario il rafforzamento del monitoraggio del ritmo dei pagamenti nel corso dell’anno. Inoltre, nel contesto delle operazioni quotidiane di tesoreria della Commissione, strumenti automatizzati di gestione del contante garantiscono quotidianamente la disponibilità di liquidità sufficiente su tutti i conti bancari della Commissione.

Fondo di garanzia per le azioni esterne

Il fondo è gestito secondo il principio che le attività devono presentare un grado sufficiente di liquidità e mobilitazione in relazione agli impegni pertinenti. Il fondo deve mantenere un minimo di 100 milioni di EUR in un portafoglio con una scadenza inferiore a 12 mesi da investire in strumenti monetari. Al 31 dicembre 2015 tali investimenti, contante compreso, ammontavano a 173 milioni di EUR. Inoltre, almeno il 20 % del valore nominale del fondo comprende strumenti monetari, obbligazioni a tasso fisso con una vita residua inferiore a un anno e obbligazioni a tasso variabile. Al 31 dicembre 2015 tale valore era pari al 28 %.

7.   INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

7.1.   PARTI CORRELATE

Le parti correlate dell’UE sono le entità consolidate e collegate dell’UE e il personale con funzioni direttive di tali entità. Le operazioni tra queste entità hanno luogo nell’ambito di normali operazioni dell’UE e pertanto, in conformità alle norme contabili dell’UE, non sono necessari requisiti specifici di informativa per tali operazioni.

7.2.   DIRITTI DELLE FUNZIONI DIRETTIVE

Per presentare le informazioni sulle operazioni con parti correlate riguardanti le funzioni direttive dell’UE, tali soggetti sono di seguito raggruppati in cinque categorie:

Categoria 1: i presidenti del Consiglio europeo, della Commissione e della Corte di giustizia dell’Unione europea.

Categoria 2: il vicepresidente della Commissione, l’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e per la politica di sicurezza nonché gli altri vicepresidenti della Commissione.

Categoria 3: il segretario generale del Consiglio, i membri della Commissione, i giudici e gli avvocati generali della Corte di giustizia dell’Unione europea, il presidente e i membri del Tribunale, il presidente e i membri del Tribunale della funzione pubblica europea, il Mediatore europeo e il Garante europeo della protezione dei dati.

Categoria 4: il presidente e i membri della Corte dei conti.

Categoria 5: i funzionari di più alto grado delle istituzioni e delle agenzie.

Di seguito viene presentata una sintesi dei loro diritti — altre informazioni sono disponibili anche nello statuto del personale pubblicato sul sito web Europa, che rappresenta il documento ufficiale che descrive i diritti e gli obblighi di tutti i funzionari dell’Unione europea. Il personale con funzioni direttive non ha ricevuto alcun prestito preferenziale dall’UE.

DIRITTI PECUNIARI DELLE FUNZIONI DIRETTIVE

EUR

Diritto (per dipendente)

Categoria 1

Categoria 2

Categoria 3

Categoria 4

Categoria 5

Stipendio base (mensile)

26 167,89

23 702,80 -

18 962,24 -

20 479,22 -

12 057,21 -

 

 

24 650,91

21 332,52

21 806,58

18 962,24

 

 

 

 

 

 

Indennità di abitazione/dislocazione

15 %

15 %

15 %

15 %

0 — 4 % — 16 %

 

 

 

 

 

 

Prestazioni familiari:

 

 

 

 

 

Capofamiglia (% stipendio)

2 % +

176,01

2 % +

176,01

2 % +

176,01

2 % +

176,01

2 % +

176,01

Figlio a carico

384,60

384,60

384,60

384,60

384,60

Indennità prescolastica

93,95

93,95

93,95

93,95

93,95

Indennità scolastica

260,95

260,95

260,95

260,95

260,95

Indennità per figlio che frequenta un istituto scolastico di un paese diverso dalla sede di servizio

521,90

521,90

521,90

521,90

521,90

Indennità di presidenza per i giudici

ND

ND

607,71

ND

ND

 

 

 

 

 

 

Indennità di rappresentanza

1 418,07

911,38

607,71

ND

ND

 

 

 

 

 

 

Spese di viaggio annuali

ND

ND

ND

ND

ND

 

 

 

 

 

 

Trasferimenti verso uno Stato membro:

 

 

 

 

 

Indennità scolastica (14)

% dello stipendio (14)

5 %

5 %

5 %

5 %

5 %

% dello stipendio senza cc

max 25 %

max 25 %

max 25 %

max 25 %

max 25 %

Spese di rappresentanza

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

ND

ND

 

 

 

 

 

 

Entrata in servizio:

 

 

 

 

 

Spese di insediamento

52 335,78

47 405,60 -

37 924,50 -

40 958,44 -

Rimborsate

 

 

49 301,82

42 665,04

43 613,16

 

Spese di viaggio della famiglia

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Spese di trasloco

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Cessazione dal servizio:

 

 

 

 

 

Spese di reinsediamento

26 167,89

23 702,80 -

18 962,24 -

20 479,22 -

Rimborsate

 

 

24 650,91

21 332,52

21 806,58

 

Spese di viaggio della famiglia

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Spese di trasloco

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Rimborsate

Transizione (% stipendio) (15)

40 % — 65 %

40 % — 65 %

40 % — 65 %

40 % — 65 %

ND

Copertura dei rischi di malattia

Coperto

Coperto

Coperto

Coperto

Coperto

Pensione (% stipendio lordo)

Max 70 %

Max 70 %

Max 70 %

Max 70 %

Max 70 %

 

 

 

 

 

 

Detrazioni:

 

 

 

 

 

Imposta sullo stipendio

8 % — 45 %

8 % — 45 %

8 % — 45 %

8 % — 45 %

8 % — 45 %

Assicurazione malattia (% stipendio)

1,7  %

1,7  %

1,7  %

1,7  %

1,7  %

Prelievo speciale sullo stipendio

7 %

7 %

7 %

7 %

6 — 7 %

Detrazione pensione

ND

ND

ND

ND

10,1  %

Numero di persone al termine dell’esercizio

3

8

93

28

112

8.   FATTI INTERVENUTI DOPO LA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO

Alla data di della firma dei presenti conti, il contabile della Commissione non aveva constatato, né gli era stata riferita, alcuna questione rilevante tale da essere riportata in questo paragrafo, ad eccezione della questione di seguito descritta. I conti e le note esplicative corrispondenti sono stati redatti ricorrendo alle informazioni disponibili più recenti, come risulta dalle informazioni riportate.

Il 23 giugno 2016 i cittadini del Regno Unito hanno votato a favore dell’uscita dall’Unione europea. Per rendere effettiva la decisione del popolo britannico, entra in gioco l’articolo 50 del trattato sull’Unione europea, che definisce la procedura da seguire nel caso in cui uno Stato membro decida di abbandonare l’Unione europea. Solo quando tale articolo è attivato possono cominciare i negoziati sull’uscita del Regno Unito. Secondo le linee guida fornite dal Consiglio europeo, l’Unione dovrà quindi negoziare e concludere un accordo con il Regno Unito volto a definire le modalità del recesso, tenendo conto del quadro delle future relazioni del paese con l’Unione. Al momento della firma dei conti presenti, la notifica formale di avvio della procedura di cui all’articolo 50 non è stata presentata.

9.   AMBITO DEL CONSOLIDAMENTO

A.   ENTITÀ CONTROLLATE (52)

1.   Istituzioni e organismi consultivi (11)

Parlamento europeo

Consiglio europeo

Commissione europea

Corte dei conti europea

Corte di giustizia dell’Unione europea

Servizio europeo per l’azione esterna

Garante europeo della protezione dei dati

Comitato economico e sociale europeo

Mediatore europeo

Comitato delle regioni

Consiglio dell’Unione europea

2.   Agenzie dell’UE (39)

2.1.   Agenzie esecutive (6)

Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura

Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare

Agenzia esecutiva per la ricerca

Agenzia esecutiva per le piccole e medie imprese

Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca

2.2.   Agenzie decentrate (33)

Agenzia europea per la sicurezza marittima

Agenzia europea per i medicinali

Agenzia di vigilanza del GNSS europeo

Agenzia europea per le sostanze chimiche

«Fusion for Energy» (Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell’energia da fusione)

Eurojust

Istituto europeo per l’uguaglianza di genere

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

Agenzia europea dell’ambiente

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

Agenzia europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia

Autorità bancaria europea

Ufficio europeo di sostegno per l’asilo

Ufficio dell’organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche

Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’UE

Agenzia europea per la gestione operativa dei sistemi di tecnologia dell’informazione su larga scala del settore della libertà, della sicurezza e della giustizia

Autorità europea per la sicurezza alimentare

Agenzia ferroviaria europea

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

Agenzia europea di controllo della pesca

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

Accademia europea di polizia (CEPOL)

Ufficio europeo di polizia (Europol)

Agenzia europea per la sicurezza aerea

Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione

Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali

Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali

Centro di traduzione degli organismi dell’Unione europea

Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati

Fondazione europea per la formazione

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (marchi, disegni e modelli)

3.   Altre entità controllate (2)

Comunità europea del carbone e dell’acciaio (in liquidazione)

Istituto europeo di innovazione e tecnologia

B.   IMPRESE COMUNI (7)

Impresa comune SESAR

Impresa comune Celle a combustibile e idrogeno 2

Impresa comune Clean Sky 2

Impresa comune Galileo in liquidazione

Impresa comune per l’iniziativa in materia di medicinali innovativi 2

Impresa comune ECSEL

Impresa comune Bioindustrie  (16)

C.   COLLEGATE(1)

Fondo europeo per gli investimenti

RELAZIONI AGGREGATE SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO E NOTE ESPLICATIVE (17)

INDICE

RISULTATO DEL BILANCIO DELL’UE 102
RICONCILIAZIONE DEL RISULTATO ECONOMICO CON IL RISULTATO DEL BILANCIO 103
RENDICONTO DEL CONFRONTO DEL BILANCIO E DEGLI IMPORTI EFFETTIVI 104
NOTE ESPLICATIVE ALLE RELAZIONI AGGREGATE SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO 107

1.

IL CICLO DI BILANCIO DELL’UE 107

1.1.

QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE 2014-2020 107

1.2.

SETTORI 108

1.3.

BILANCIO ANNUALE 108

2.

NOTE AL RISULTATO DEL BILANCIO UE 109

2.1.

CALCOLO DEL RISULTATO DEL BILANCIO 109

2.2.

ESECUZIONE DEL BILANCIO UE 2015 110

3.

NOTE ALLA RICONCILIAZIONE DEL RISULTATO ECONOMICO CON IL RISULTATO DEL BILANCIO 111

4.

ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO DELL’UE 112

4.1.

SINTESI DELL’ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO 112

4.2.

ESECUZIONE DELLE ENTRATE 115

5.

ESECUZIONE DELLE SPESE DI BILANCIO DELL’UE 118

5.1.

QFP: RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO 118

5.2.

QFP: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI D’IMPEGNO 119

5.3.

QFP: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO 120

5.4.

QFP: MOVIMENTI NEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL) 121

5.5.

QFP: RIPARTIZIONE DEGLI IMPEGNI DA LIQUIDARE PER ANNO D’ORIGINE 122

5.6.

SETTORE: RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO 123

5.7.

SETTORE: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI D’IMPEGNO 127

5.8.

SETTORE: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO 131

5.9.

SETTORE: MOVIMENTI NEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE 133

5.10.

SETTORE: RIPARTIZIONE DEGLI IMPEGNI DA LIQUIDARE PER ANNO D’ORIGINE 135

5.11.

ESECUZIONE DELLE SPESE 2015 138

6.

ESECUZIONE DEL BILANCIO DELLE ISTITUZIONI E DELLE AGENZIE 139

6.1.

ISTITUZIONI: SINTESI DELL’ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO 139

6.2.

ISTITUZIONI: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO 140

6.3.

ENTRATE DELLE AGENZIE: PREVISIONI DI BILANCIO, DIRITTI E IMPORTI PERCEPITI 142

6.4.

STANZIAMENTI D’IMPEGNO E DI PAGAMENTO PER AGENZIA 143

6.5.

RISULTATO DEL BILANCIO COMPRESE LE AGENZIE 145

RISULTATO DEL BILANCIO DELL’UE

in milioni di EUR

 

Note

2015

2014

Entrate dell’esercizio

4,1

146 624

143 940

Pagamenti eseguiti a fronte degli stanziamenti di bilancio dell’esercizio in corso

5,3

(143 485 )

(141 193 )

Stanziamenti di pagamento riportati all’esercizio N+1

 

(1 299 )

(1 787 )

Annullamento di stanziamenti inutilizzati riportati dall’esercizio N-1

 

29

25

Evoluzione delle entrate con destinazione specifica

 

(704)

336

Differenze di cambio nell’esercizio

 

182

110

Risultato del bilancio  (18)

2,2

1 347

1 432

RICONCILIAZIONE DEL RISULTATO ECONOMICO CON IL RISULTATO DEL BILANCIO

in milioni di EUR

 

2015

2014

RISULTATO ECONOMICO DELL’ESERCIZIO

(13 033 )

(11 280 )

Entrate

 

 

Diritti accertati nell’esercizio in corso ma non ancora riscossi

(318)

(6 573 )

Diritti accertati in esercizi precedenti e riscossi nell’esercizio in corso

7 943

4 809

Ratei attivi (netti)

(359)

(4 877 )

Spese

 

 

Ratei passivi (netti)

9 920

9 223

Spese dell’esercizio precedente pagate nell’esercizio in corso

(1 208 )

(821)

Prefinanziamento netto

(4 831 )

457

Stanziamenti di pagamento riportati all’esercizio successivo

(2 195 )

(1 979 )

Pagamenti effettuati sugli stanziamenti riportati e annullamento di stanziamenti di pagamento inutilizzati

1 979

1 858

Variazioni negli accantonamenti

4 950

12 164

Altro

(1 671 )

(1 719 )

Risultato economico Agenzie e CECA

169

170

RISULTATO DEL BILANCIO PER L’ESERCIZIO

1 347

1 432

Per ulteriori spiegazioni sulla riconciliazione del risultato economico con il risultato del bilancio, cfr. nota 3.

Cfr. inoltre Tabella 6.5 Risultato del bilancio comprese le agenzie

RENDICONTO DEL CONFRONTO DEL BILANCIO E DEGLI IMPORTI EFFETTIVI

ENTRATE DI BILANCIO

in milioni di EUR

 

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi

Bilancio definitivo adottato

Entrate

1

Risorse proprie

139 639

(9 971 )

129 667

130 738

 

Di cui dazi doganali

16 701

1 934

18 635

18 607

 

Di cui IVA

18 264

(241)

18 023

18 269

 

Di cui RNI

104 548

(11 664 )

92 884

94 009

3

Eccedenze, saldi e adeguamenti relativi alle risorse proprie

8 568

8 568

8 031

4

Entrate provenienti dalle persone facenti parte delle istituzioni e degli altri organismi dell’UE

1 301

1 301

1 329

5

Entrate provenienti dal funzionamento amministrativo delle istituzioni

54

40

94

563

6

Contributi e restituzioni in relazione ad accordi e programmi dell’UE

60

60

4 198

7

Interessi di mora e ammende

123

1 400

1 523

1 703

8

Assunzione ed erogazione di prestiti

7

30

37

42

9

Entrate varie

30

30

19

Totale

141 214

66

141 280

146 624

Per i dettagli sull’attuazione delle entrate per il 2015, cfr. nota 4.

SPESE DI BILANCIO: IMPEGNI PER RUBRICA DEL QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE (QFP)

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e trasferimenti

Bilancio definitivo adottato

Stanziamenti addizionali (19)

Totale stanziamenti disponibili

Impegni contratti

1

Crescita intelligente e inclusiva

66 782

11 173

77 955

11 429

89 384

88 151

 

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

17 552

0

17 552

2 538

20 090

18 905

 

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

49 230

11 173

60 403

8 890

69 293

69 246

2

Crescita sostenibile: risorse naturali

58 809

5 069

63 877

5 262

69 140

67 375

 

di cui: spese correlate al mercato e pagamenti diretti

43 456

(1)

43 455

2 841

46 296

44 948

3

Sicurezza e cittadinanza

2 147

375

2 522

347

2 869

2 826

4

Ruolo mondiale dell’Europa

8 408

386

8 795

979

9 774

9 397

5

Amministrazione

8 660

(0)

8 660

765

9 425

9 154

 

di cui: spesa amministrativa delle istituzioni

3 667

(0)

3 667

420

4 087

3 954

6

Compensazioni

8

Riserva negativa

9

Strumenti speciali

515

(51)

465

231

696

288

Totale

145 322

16 952

162 273

19 013

181 286

177 190

SPESE DI BILANCIO: PAGAMENTI PER RUBRICA DEL QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE (QFP)

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e trasferimenti

Bilancio definitivo adottato

Ulteriori appropriazioni (20)

Totale stanziamenti disponibili

Pagamenti effettuati

1

Crescita intelligente e inclusiva

66 923

(347)

66 576

3 740

70 316

68 009

 

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

15 798

(189)

15 609

3 375

18 984

16 802

 

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

51 125

(158)

50 967

365

51 332

51 207

2

Crescita sostenibile: risorse naturali

55 999

214

56 213

3 276

59 489

58 066

 

di cui: spese correlate al mercato e pagamenti diretti

43 448

(1)

43 447

2 857

46 304

44 940

3

Sicurezza e cittadinanza

1 860

104

1 963

92

2 055

2 019

4

Ruolo mondiale dell’Europa

7 422

229

7 652

576

8 228

7 884

5

Amministrazione

8 659

0

8 659

1 526

10 185

8 978

 

di cui: spesa amministrativa delle istituzioni

3 667

(0)

3 667

877

4 543

3 791

6

Compensazioni

8

Riserva negativa

9

Strumenti speciali

352

(134)

218

105

322

288

Totale

141 214

66

141 280

9 314

150 595

145 243

 

Per maggiori informazioni sull’esecuzione delle spese 2015 cfr. nota 5 e nota esplicativa 5.11.

NOTE ESPLICATIVE ALLE RELAZIONI AGGREGATE SULL’ESECUZIONE DEL BILANCIO

1.   IL CICLO DI BILANCIO DELL’UE

La contabilità di bilancio viene tenuta conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario (RF) e delle sue modalità di applicazione. Il bilancio generale, principale strumento della politica finanziaria dell’Unione europea, è l’atto che prevede e autorizza, ogni anno, le entrate e le spese dell’UE. Secondo il RF, vi sono due elementi principali: il quadro finanziario pluriennale (QFP), che stabilisce i massimali principali per un periodo di 7 anni, e la procedura annuale di bilancio.

1.1.   QUADRO FINANZIARIO PLURIENNALE 2014-2020

in milioni di EUR

Rubrica

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

Totale

1.

Crescita intelligente e inclusiva

52 756

77 986

69 304

72 386

75 271

78 752

82 466

508 921

1.a

Competitività per la crescita e l’occupazione

16 560

17 666

18 467

19 925

21 239

23 082

25 191

142 130

1.b

Coesione economica, sociale e territoriale

36 196

60 320

50 837

52 461

54 032

55 670

57 275

366 791

2.

Crescita sostenibile: risorse naturali

49 857

64 692

64 262

60 191

60 267

60 344

60 421

420 034

di cui: spese correlate al mercato e pagamenti diretti

43 779

44 190

43 950

44 145

44 162

44 240

44 263

308 729

3.

Sicurezza e cittadinanza

1 737

2 456

2 546

2 578

2 656

2 801

2 951

17 725

4.

Ruolo mondiale dell’Europa

8 335

8 749

9 143

9 432

9 825

10 268

10 510

66 262

5.

Amministrazione

8 721

9 076

9 483

9 918

10 346

10 786

11 254

69 584

di cui: spesa amministrativa delle istituzioni

7 056

7 351

7 679

8 007

8 360

8 700

9 071

56 224

6.

Compensazioni

29

29

8.

Riserva negativa

 

 

 

 

 

 

 

 

9.

Strumenti speciali

 

 

 

 

 

 

 

 

Stanziamenti d’impegno:

121 435

162 959

154 738

154 505

158 365

162 951

167 602

1 082 555

Stanziamenti di pagamento totali:

135 762

142 007

144 685

142 771

149 074

153 362

156 295

1 023 956

La tabella di cui sopra indica i massimali del QFP a prezzi correnti. Il 2015 è stato il secondo esercizio del nuovo QFP 2014-2020. Il massimale complessivo degli stanziamenti d’impegno per il 2015 è stato fissato a 162 959 milioni di EUR, pari all’1,17 % dell’RNL, mentre il corrispondente massimale per gli stanziamenti di pagamento era di 142 007 milioni di EUR, pari all’1,02 % dell’RNL.

La riprogrammazione per gli anni 2015 e 2016 degli stanziamenti di impegno non utilizzati nel 2014 (in base all’articolo 19 del QFP) è stata attuata con il regolamento (UE, Euratom) n. 2015/623 del Consiglio, del 21 aprile 2015 (GU L del 22 aprile 2015, pag. 1) con una revisione dei massimali del QFP e relativo bilancio rettificativo per il 2015. I principali impatti registrati nel 2015 si sono registrati nell’ambito della rubrica 1.b (11,2 miliardi di EUR) e della rubrica 2 (5 miliardi di EUR), mentre per il 2016 la modifica principale riguarda la rubrica 2 (4,4 miliardi di EUR).

Per il QFP 2014-2020 sono state concordate nuove disposizioni di flessibilità. Una delle nuove disposizioni prevede la possibilità di riporto agli anni successivi dei margini inutilizzati al di sotto dei massimali di pagamento — tramite il margine globale per i pagamenti nel quadro dell’adeguamento tecnico del QFP per l’anno successivo. Pertanto, l’importo non utilizzato del 2014 (104 milioni di EUR a prezzi correnti 2014) è stato trasferito al 2015 (106 milioni di EUR a prezzi correnti del 2015) e i massimali del 2014 e del 2015 sono stati adeguati di conseguenza — cfr. adeguamento tecnico del QFP per il 2016 (COM(2015) 320 final del 22 maggio 2015).

La descrizione delle diverse rubriche è riportata qui di seguito:

Rubrica 1 — Crescita intelligente e inclusiva

Questa rubrica è costituita da due componenti separate ma interconnesse:

(3)

Competitività per la crescita e l’occupazione, comprendente la spesa per la ricerca e l’innovazione, l’istruzione e la formazione, il meccanismo per collegare l’Europa (European Connecting Facility), la politica sociale, il mercato interno e le politiche d’accompagnamento.

(4)

Coesione economica, sociale e territoriale, mirante ad accrescere la convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo, integrare la strategia dell’UE per lo sviluppo sostenibile al di fuori delle regioni meno prospere e sostenere la cooperazione interregionale.

Rubrica 2 — Crescita sostenibile: risorse naturali

La rubrica 2 comprende la politica agricola comune e la politica comune della pesca, lo sviluppo rurale e le misure ambientali, e in particolare Natura 2000.

Rubrica 3 — Sicurezza e cittadinanza

La rubrica 3 (Sicurezza e cittadinanza) rispecchia la crescente importanza attribuita ad alcuni settori in cui sono stati assegnati all’UE compiti particolari — giustizia e affari interni, protezione delle frontiere, politica di asilo e immigrazione, sanità pubblica e protezione dei consumatori, cultura, gioventù, informazione e dialogo con i cittadini.

Rubrica 4 — Ruolo mondiale dell’Europa

La rubrica 4 comprende tutte le azioni esterne e comprende la cooperazione allo sviluppo, gli aiuti umanitari e gli strumenti di preadesione e di vicinato. Il FES rimane al di fuori del bilancio dell’UE e non fa parte del quadro finanziario pluriennale (QFP).

Rubrica 5 — Amministrazione

Questa rubrica copre le spese amministrative di tutte le istituzioni, le pensioni e le scuole europee. Per le istituzioni diverse dalla Commissione, queste spese di funzionamento rappresentano il totale delle spese.

Rubrica 6 — Compensazioni

In conformità all’accordo politico secondo cui i nuovi Stati membri non dovrebbero diventare contribuenti netti al bilancio immediatamente dopo l’adesione, è stata prevista una compensazione a titolo di questa rubrica. Il relativo importo è stato ricostituito sotto forma di trasferimenti ai nuovi Stati membri al fine di equilibrare le rispettive entrate e contributi di bilancio.

1.2.    SETTORI

Nel quadro dell’utilizzo del sistema di gestione basato sulle attività (ABM), la Commissione applica un bilancio basato sulle attività (ABB) per i propri processi di gestione e pianificazione. L’ABB comporta una struttura di bilancio in cui i titoli del bilancio corrispondono ai settori, e i capitoli alle attività. L’ABB ha lo scopo di fornire un quadro chiaro per tradurre gli obiettivi delle politiche della Commissione in azioni mediante strumenti legislativi, finanziari o di altro tipo. Strutturando il lavoro della Commissione in termini di attività si ottiene un quadro chiaro degli impegni della Commissione, definendo nel contempo un quadro comune per l’identificazione delle priorità. Nell’ambito della procedura di stesura del bilancio le risorse vengono assegnate in base alle priorità, utilizzando le attività come elementi fondamentali ai fini del bilancio. Stabilendo un tale collegamento tra le attività e le risorse a esse destinate, l’ABB ha lo scopo di incrementare l’efficienza e l’efficacia dell’uso delle risorse all’interno della Commissione.

Il settore può essere definito come un raggruppamento omogeneo di attività che costituiscono parte integrante del lavoro della Commissione e sono rilevanti ai fini del processo decisionale. Ogni settore corrisponde, in generale, a una direzione generale e comprende mediamente circa 6 o 7 attività specifiche. I settori sono principalmente operativi, giacché le loro attività fondamentali sono destinate a un beneficiario terzo all’interno del rispettivo ambito di attività. Il bilancio operativo viene completato con le spese amministrative e il personale necessari per ciascun settore.

1.3.   BILANCIO ANNUALE

Ogni anno la Commissione procede alla stima per l’esercizio delle entrate e delle spese dell’insieme delle istituzioni e stabilisce un progetto di bilancio che trasmette all’autorità di bilancio. Sulla base del progetto di bilancio, il Consiglio definisce una sua posizione che sarà oggetto di negoziati tra i due rami dell’autorità di bilancio. Il presidente del Parlamento europeo dichiara che il progetto comune di bilancio è stato adottato in via definitiva, e in tal modo lo rende esecutivo. Nel corso dell’esercizio in questione, sono stati adottati bilanci rettificativi. L’esecuzione del bilancio incombe soprattutto alla Commissione.

La struttura del bilancio consiste per la Commissione in stanziamenti amministrativi e operativi. Le altre istituzioni dispongono infatti soltanto di stanziamenti amministrativi. Inoltre, il bilancio distingue due tipi di stanziamenti: stanziamenti non dissociati e stanziamenti dissociati. Gli stanziamenti non dissociati sono destinati alla copertura finanziaria delle operazioni a carattere annuale (che rispondono al principio dell’annualità del bilancio). Gli stanziamenti dissociati sono utilizzati per conciliare il principio dell’annualità del bilancio con la necessità di finanziare azioni pluriennali da eseguire su più esercizi. Gli stanziamenti dissociati si scompongono in stanziamenti d’impegno e stanziamenti di pagamento:

stanziamenti d’impegno: coprono il costo totale degli obblighi giuridici contratti nel corso dell’esercizio per azioni la cui realizzazione si estende su più anni. Tuttavia, gli impegni di bilancio per azioni la cui realizzazione si estende su più esercizi possono essere ripartiti su più esercizi in frazioni annue, qualora previsto dall’atto di base;

stanziamenti di pagamento: coprono le spese derivanti dall’esecuzione degli impegni contratti nel corso dell’esercizio e/o di esercizi precedenti.

Origine degli stanziamenti

La fonte principale degli stanziamenti è il bilancio dell’Unione dell’esercizio in corso. Tuttavia, esistono altri tipi di stanziamenti che derivano da disposizioni del regolamento finanziario. Essi provengono da esercizi precedenti o da fonti esterne. Si possono distinguere le seguenti origini degli stanziamenti:

Stanziamenti di bilancio dal bilancio adottato inizialmente e dai bilanci rettificativi;

Stanziamenti riportati dall’esercizio precedente;

Entrate con destinazione specifica composte da restituzioni, stanziamenti EFTA, entrate da terzi/paesi terzi, lavori per conto terzi e stanziamenti ricostituiti a seguito del riversamento di acconti.

Composizione del bilancio totale disponibile

Bilancio adottato inizialmente = stanziamenti votati nell’esercizio N-1;

Bilanci rettificativi adottati;

Stanziamenti supplementari = entrate con destinazione specifica + stanziamenti riportati dall’esercizio precedente o ricostituiti in seguito a disimpegni.

2.   NOTE AL RISULTATO DEL BILANCIO UE

2.1.   CALCOLO DEL RISULTATO DEL BILANCIO

Il risultato del bilancio dell’UE viene restituito agli Stati membri nel corso dell’esercizio successivo mediante deduzione delle somme dovute per quell’anno.

Le risorse proprie sono contabilizzate sulla base degli importi accreditati, nel corso dell’esercizio, sui conti aperti a nome della Commissione dalle amministrazioni degli Stati membri. Le entrate comprendono altresì, in caso di un’eccedenza, il risultato dell’esecuzione del bilancio dell’esercizio precedente. Le altre entrate sono iscritte sulla base degli importi effettivamente riscossi nel corso dell’esercizio.

Ai fini del calcolo del risultato dell’esercizio, le spese comprendono i pagamenti su stanziamenti di pagamento dell’esercizio, ai quali si aggiungono gli stanziamenti dello stesso esercizio riportati all’esercizio successivo. I pagamenti effettuati sugli stanziamenti dell’esercizio sono quelli che sono eseguiti dal contabile entro il 31 dicembre dell’esercizio. Per il FEAGA, i pagamenti considerati nel risultato di bilancio sono quelli effettuati dagli Stati membri dal 16 ottobre N-1 al 15 ottobre N, sempre che l’impegno e l’ordine di pagamento siano pervenuti al contabile al più tardi il 31 gennaio N+1. Le spese del FEAGA possono essere oggetto di una decisione di conformità adottata a seguito di controlli effettuati negli Stati membri.

Il risultato del bilancio comprende due elementi: il risultato dell’UE e il risultato della partecipazione dei paesi dell’EFTA membri dello Spazio economico europeo (SEE). Ai sensi dell’articolo 15 del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000 sulle risorse proprie, questo risultato è costituito dalla differenza tra:

il totale delle entrate di bilancio riscosse a titolo dell’esercizio e

l’ammontare dei pagamenti effettuati sugli stanziamenti dell’esercizio attuale, aumentato dell’importo degli stanziamenti di pagamento dello stesso esercizio riportati all’esercizio successivo.

Rispetto alla cifra risultante vanno aggiunti o dedotti:

il saldo netto risultante dagli annullamenti degli stanziamenti di pagamento riportati dagli esercizi precedenti e dagli eventuali superamenti dell’importo degli stanziamenti non dissociati riportati dall’esercizio precedente dovuti alla variazione dei tassi dell’euro;

l’evoluzione delle entrate con destinazione specifica e

gli utili netti e le perdite nette di cambio registrati durante l’esercizio.

Gli stanziamenti riportati dall’esercizio precedente relativi a partecipazioni di terzi e lavori per conto terzi, che per definizione non vengono mai annullati, sono ripresi come stanziamenti supplementari dell’esercizio. Questo spiega la differenza tra gli stanziamenti riportati dall’esercizio precedente ripresi nei rendiconti sull’esecuzione del bilancio 2015 e quelli riportati all’esercizio seguente figuranti nei rendiconti sull’esecuzione del bilancio 2014. Gli stanziamenti ricostituiti a seguito della restituzione di acconti non rientrano nel calcolo del risultato del bilancio.

Gli stanziamenti di pagamento riportati comprendono: i riporti automatici e i riporti per decisione. L’annullamento di stanziamenti di pagamento non utilizzati riportati dall’esercizio precedente illustra gli annullamenti concernenti stanziamenti riportati automaticamente e in seguito a decisione.

2.2.   ESECUZIONE DEL BILANCIO UE 2015

Eccedenza di bilancio di 1,3 miliardi di EUR:

l’eccedenza dipende principalmente dalle entrate, in particolare dalla revisione delle risorse IVA e RNL del 2014, versate dagli Stati membri nel 2015;

i rimanenti 182 milioni di EUR di eccedenza consistono in utili sui cambi.

Entrate:

le entrate, pari a 146,6 miliardi di EUR, sono state di 5,3 miliardi di EUR superiori al bilancio definitivo adottato, grazie principalmente alle entrate con destinazione specifica delle rubriche 5 e 6 — cfr. tabella 4.1;

le entrate provenienti dalle ammende pari a 1,3 miliardi di EUR sono state utilizzate per finanziare l’aumento del fabbisogno di stanziamenti di pagamento;

nel 2014 vi è stata una revisione eccezionalmente elevata delle risorse proprie RNL (9,5 miliardi di EUR) che ha riguardato un periodo risalente fino al 2002. Ciò ha avuto un impatto significativo sulle entrate di bilancio per il 2015 in quanto gli importi sono stati pagati solo nel 2015.

Spese:

Gli stanziamenti di pagamento del bilancio definitivo adottato, esclusi gli strumenti speciali, hanno raggiunto i 141,1 miliardi di EUR, con un incremento dell’1,6 % rispetto al 2014 (cfr. tabella 5.1);

Il totale dei pagamenti è stato pari a 145,2 miliardi di euro (2014: 142,5 miliardi di EUR) (cfr. tabella 5.3).

Impegni e RAL:

Sono stati eseguiti stanziamenti d’impegno disponibili per 181,3 miliardi di EUR, ad un livello globale del 97,7 % (cfr. tabella 5.2);

Gli impegni ancora da liquidare («RAL») sono aumentati passando dai 189,6 miliardi di EUR della fine del 2014 ai 217,7 miliardi della fine del 2015 — cfr. tabella 5.4. Ciò dipende dal basso livello di esecuzione degli impegni all’inizio del nuovo periodo di programmazione.

Un’analisi più dettagliata degli adeguamenti di bilancio, del relativo contesto, della loro giustificazione e del loro effetto è presentata nella parte A, che contiene una sintesi a livello di esecuzione del bilancio, e nella parte B, che descrive ciascuna rubrica del quadro finanziario pluriennale, della relazione della Commissione sulla gestione di bilancio e finanziaria per l’esercizio 2015.

3.   NOTE ALLA RICONCILIAZIONE DEL RISULTATO ECONOMICO CON IL RISULTATO DEL BILANCIO

In conformità del regolamento finanziario, il risultato economico dell’esercizio è calcolato in base ai principi della contabilità per competenza, mentre il risultato di bilancio si basa sulle regole modificate della contabilità di cassa. Poiché il conto economico e il risultato del bilancio si riferiscono alle medesime operazioni sottostanti, si tratta di un controllo utile per verificare la loro corrispondenza.

Elementi di riconciliazione — Entrate

Le entrate effettive di bilancio di un esercizio finanziario corrispondono alle entrate riscosse in relazione ai diritti accertati nel corso dell’esercizio e gli incassi relativi ai diritti accertati in esercizi precedenti. Pertanto, i diritti accertati nell’esercizio in corso ma non ancora riscossi devono essere detratti dal risultato economico ai fini della riconciliazione, perché non formano parte delle entrate di bilancio. Al contrario, i diritti accertati negli esercizi precedenti e riscossi nell’esercizio in corso devono essere aggiunti al risultato economico ai fini della riconciliazione.

I ratei attivi netti consistono principalmente in entrate da riscuotere a titolo dell’agricoltura, delle risorse proprie e degli interessi e dividendi. Soltanto l’effetto netto, ossia i ratei attivi per l’esercizio in corso, meno le entrate dei ratei passivi dell’esercizio precedente, viene preso in considerazione.

Elementi di riconciliazione — Spese

I ratei passivi netti consistono principalmente in regolarizzazioni di fine esercizio, ossia le spese ammissibili sostenute dai beneficiari dei fondi dell’UE, ma non ancora comunicate alla Commissione. Mentre i ratei passivi non sono considerati come spese di bilancio, i pagamenti effettuati nell’esercizio in corso relativamente a fatture registrate in esercizi precedenti fanno parte delle spese di bilancio dell’esercizio in corso.

L’effetto netto del prefinanziamento è la combinazione dei 1) nuovi importi di prefinanziamento versati nell’esercizio in corso e contabilizzati come spese di bilancio dell’esercizio e di 2) tutti i prefinanziamenti liquidati nel corso dell’esercizio mediante l’accettazione delle spese ammissibili. Queste ultime rappresentano spese contabili, ma non spese di bilancio, dal momento che il pagamento del prefinanziamento iniziale era già stato considerato come una spesa di bilancio al momento del relativo versamento.

Oltre ai pagamenti effettuati a partire dagli stanziamenti di un esercizio, gli stanziamenti di quell’esercizio riportati all’esercizio seguente devono anch’essi essere inclusi nel calcolo del risultato di bilancio [conformemente all’articolo 15 del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000]. Lo stesso vale per i pagamenti effettuati nell’esercizio in corso a partire dagli stanziamenti riportati da esercizi precedenti nonché per gli stanziamenti di pagamento inutilizzati e annullati.

Le variazioni negli accantonamenti riguardano stime di fine esercizio registrate nel rendiconti finanziari (principalmente prestazioni per i dipendenti) che non incidono sulla contabilità di bilancio. Gli altri elementi di riconciliazione comprendono diversi elementi quali gli ammortamenti, le acquisizioni di attivi, i pagamenti a titolo di locazioni e le partecipazioni finanziarie, che formano oggetto di un trattamento differente nella contabilità di bilancio e nella contabilità di esercizio.

4.   ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO DELL’UE

4.1.   SINTESI DELL’ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO

in milioni di EUR

Titolo

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

Entrate riscosse

In sospeso

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Esercizio in corso

Riportato

Totale

Sui diritti dell’esercizio in corso

Sui diritti riportati

Totale

% del bilancio

1

Risorse proprie

139 639

129 667

130 733

32

130 766

130 729

9

130 738

100,83  %

28

3

Eccedenze, saldi e adeguamenti

8 568

2 624

5 407

8 031

2 624

5 407

8 031

93,74  %

4

Entrate provenienti dalle persone appartenenti alle istituzioni e ad altri organismi dell’Unione

1 301

1 301

1 334

8

1 343

1 320

8

1 329

102,12  %

14

5

Entrate provenienti dal funzionamento amministrativo delle istituzioni

54

94

560

21

581

548

15

563

596,25  %

17

6

Contributi e restituzioni in relazione ad accordi e programmi dell’UE

60

60

4 202

271

4 473

4 065

133

4 198

6 996,33  %

275

7

Interessi di mora e ammende

123

1 523

480

8 016

8 497

256

1 447

1 703

111,82  %

6 793

8

Assunzione ed erogazione di prestiti

7

37

45

3

48

39

3

42

114,97  %

6

9

Entrate varie

30

30

21

9

30

18

1

19

64,21  %

10

Totale

141 214

141 280

139 999

13 768

153 768

139 599

7 024

146 624

103,78  %

7 144

Dettaglio Titolo 1: Risorse proprie

in milioni di EUR

Capitolo

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

Entrate riscosse

In sospeso

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Esercizio in corso

Riportato

Totale

Sui diritti dell’esercizio in corso

Sui diritti riportati

Totale

% del bilancio

11

Contributi zucchero

125

125

124

124

124

124

99,21  %

12

Dazi doganali

16 701

18 635

18 602

32

18 634

18 597

9

18 607

99,85  %

28

13

IVA

18 264

18 023

18 269

18 269

18 269

18 269

101,36  %

14

RNL

104 548

92 884

94 009

94 009

94 009

94 009

101,21  %

15

Correzione degli squilibri di bilancio

(270)

(270)

(270)

(270)

Totale

139 639

129 667

130 733

32

130 766

130 729

9

130 738

100,83  %

28

Dettaglio Titolo 3: Eccedenze, saldi e adeguamenti

in milioni di EUR

Capitolo

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

Entrate riscosse

In sospeso

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Esercizio in corso

Riportato

Totale

Sui diritti dell’esercizio in corso

Sui diritti riportati

Totale

% del bilancio

30

Avanzo dall’esercizio precedente

1 435

1 435

1 435

1 435

1 435

100,00  %

31

Saldi IVA

(193)

24

(205)

(182)

24

(205)

(182)

94,40  %

32

Saldi RNL

7 326

1 346

5 613

6 958

1 346

5 613

6 958

94,98  %

(0)

34

Adeguamento per non partecipazione GAI

(7)

(7)

(7)

(7)

35

Correzione a favore del Regno Unito — adeguamenti

(27)

(27)

(27)

(27)

36

Correzione a favore del Regno Unito — calcolo intermedio

(146)

(146)

(146)

(146)

Totale

8 568

2 624

5 407

8 031

2 624

5 407

8 031

93,74  %

4.2.   ESECUZIONE DELLE ENTRATE

4.2.1.    Visione d’insieme delle entrate del 2015

Nel bilancio iniziale adottato, firmato dal presidente del Parlamento europeo il 17 dicembre 2014, l’importo degli stanziamenti di pagamento è stato fissato a 141 214 milioni di EUR, da finanziarsi mediante risorse proprie ammontanti a 139 639 milioni di EUR. Le stime delle entrate e delle spese riportate nel bilancio iniziale sono tipicamente soggette ad adeguamento nel corso nell’esercizio contabile. Le modifiche sono comunicate nei bilanci rettificativi. Gli adeguamenti delle risorse proprie basate sull’RNL assicurano che le entrate previste siano esattamente pari alle spese previste. In conformità al principio del pareggio, le entrate e le spese di bilancio (stanziamenti di pagamento) devono risultare in pareggio.

Nel corso del 2015 sono stati adottati otto bilanci rettificativi. L’importo finale complessivo delle entrate adottato per il 2015 è risultato pari a 141 280 milioni di EUR. Tale importo è stato finanziato mediante risorse proprie per un totale di 129 667 milioni di EUR (ovvero 9 972 milioni di EUR in meno rispetto a quanto inizialmente previsto) e per la parte rimanente mediante altre entrate. Ciò dipende principalmente dall’eccedenza dell’esercizio precedente, dalle entrate straordinarie provenienti dalle rettifiche IVA e RNL degli esercizi precedenti e dalle ammende, che hanno sostanzialmente ridotto il contributo integrativo RNL degli Stati membri. Per quanto riguarda il risultato delle risorse proprie, la riscossione delle risorse proprie tradizionali è stato molto vicino agli importi previsti. in particolare per il fatto che le stime di bilancio modificate al momento del bilancio rettificativo n. 6/2015 (aumento di 1 134 milioni di EUR secondo le previsioni della primavera 2015), sono state nuovamente modificate con il bilancio rettificativo n. 8/2015 al fine di tenere conto dell’effettivo ritmo della riscossione. Esse sono state pertanto aumentate una seconda volta di 800 milioni di EUR.

I versamenti IVA e RNL finali degli Stati membri risultavano inoltre vicini alla stima di bilancio finale. Le differenze tra gli importi previsti e gli importi effettivamente versati sono dovute alle differenze tra i tassi dell’euro utilizzati a fini del bilancio e i tassi in vigore alla data in cui gli Stati membri al di fuori dello SME hanno effettivamente effettuato i loro pagamenti.

I saldi relativi alle risorse IVA e RNL del 2014 hanno compreso significative revisioni dell’RNL che risalivano fino al 2002. L’adeguamento è quindi stato senza precedenti per ampiezza e, considerando tutti gli Stati membri dell’UE, si è tradotto in un totale di 9,5 miliardi di EUR. Per affrontare questa situazione eccezionale, il 18 dicembre 2014 il Consiglio ha adottato una proposta della Commissione (regolamento (UE, Euratom) n. 1377/2014 del Consiglio, del 18 dicembre 2014) che ha consentito agli Stati membri, nel rispetto di condizioni rigorose, di differire il pagamento senza interessi fino al 1o settembre 2015. Di conseguenza, 6 Stati membri hanno optato per la possibilità di pagare i rispettivi adeguamenti nel 2015. La dilazione di pagamento è stata pari a 5,4 miliardi di EUR. Il normale adeguamento corrispondente all’esercizio 2015 è risultato pari a 1,4 miliardi di EUR. La rubrica «Contributi e restituzioni in relazione ad accordi e programmi UE» riguarda in particolare le entrate relative a FEAGA e FEASR (in particolare, la liquidazione dei conti e delle irregolarità), la partecipazione di paesi terzi ai programmi di ricerca e altri contributi e restituzioni relativi a programmi ed attività dell’UE. Una parte consistente del totale è costituito da entrate con destinazione specifica, le quali tipicamente danno luogo all’iscrizione di stanziamenti supplementari sul versante della spesa.

Il bilancio rettificativo n. 8/2015 ha compreso ammende alle imprese e relativi interessi per un totale di 1 345 milioni di EUR, che erano noti al momento in cui è stato stabilito il corrispondente progetto di bilancio rettificativo. Entro il 31 dicembre 2015, anche altre ammende sono divenute definitive, in seguito a sentenza definitiva o perché le imprese non hanno presentato ricorso contro le decisioni.

4.2.2.    Entrate da risorse proprie

La stragrande maggioranza delle entrate proviene da risorse proprie, come sancito dall’articolo 311 del trattato sul funzionamento dell’UE, che così recita: «Il bilancio, fatte salve le altre entrate, è finanziato integralmente tramite risorse proprie». La parte più consistente delle spese del bilancio è finanziata dalle risorse proprie.

Le risorse proprie possono essere suddivise nelle seguenti categorie:

(1)

le risorse proprie tradizionali (RPT) sono costituite dai dazi doganali e dai contributi zucchero. Dette risorse proprie sono prelevate presso gli operatori economici e riscosse dagli Stati membri per conto dell’UE. Tuttavia, gli Stati membri ne trattengono il 25 % a titolo di rimborso delle spese di riscossione (20 % ai sensi della decisione n. 2014/335/UE del Consiglio, del 26 maggio 2014, in attesa della conclusione del processo di ratifica dell’applicazione retroattiva a partire dal 2014). I dazi doganali vengono imposti sulle importazioni di prodotti da paesi terzi secondo aliquote basate sulla tariffa doganale comune. I contributi zucchero vengono pagati dai produttori di zucchero per finanziare le restituzioni all’esportazione per lo zucchero. Le RPT rappresentano di norma circa il 13 % delle entrate da risorse proprie;

(2)

la risorsa propria basata sull’imposta sul valore aggiunto (IVA) viene imposta sulle basi IVA degli Stati membri che sono state a tal fine armonizzate in conformità alle norme dell’UE. Sulla base armonizzata di ogni Stato membro viene imposta la stessa aliquota. Tuttavia, la base IVA da tenere in considerazione è ridotta al 50 % dell’RNL di ogni singolo Stato membro. La risorsa basata sull’IVA rappresenta di norma circa il 13 % delle entrate da risorse proprie;

(3)

la risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo (RNL) viene utilizzata per pareggiare le entrate e le spese di bilancio, ovvero per finanziare quella parte del bilancio non coperta da altre fonti di entrate. Sull’RNL dei singoli Stati membri viene applicata la stessa aliquota, stabilita in conformità alle norme dell’UE. La risorsa basata sull’RNL rappresenta di norma circa il 74 % delle entrate da risorse proprie.

L’assegnazione delle risorse proprie viene effettuata in conformità alle disposizioni stabilite dalla decisione 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, relativa al sistema delle risorse proprie dell’UE (DRP 2007). Una nuova decisione relativa al sistema delle risorse proprie dell’UE è stata adottata per il periodo 2014-2020 (DRP 2014: decisione n. 2014/335/UE, Euratom del Consiglio, del 26 maggio 2014). La DRP 2014 entrerà in vigore una volta che sarà stata ratificata da tutti gli Stati membri secondo le rispettive norme costituzionali (data prevista: 2016). Fino ad allora, rimane valida la DRP 2007. Gli effetti retroattivi (DRP 2014 si applicherà a partire dal 1o gennaio 2014) saranno presi in considerazione nell’esercizio finanziario quando la decisione entrerà in vigore.

4.2.3.    Risorse proprie tradizionali:

tutti gli importi accertati delle risorse proprie tradizionali devono essere iscritti in uno dei libri contabili tenuti dalle autorità competenti:

nella contabilità ordinaria di cui all’articolo 6, paragrafo 3, lettera a), del regolamento n. 1150/2000: ogni importo recuperato o garantito;

nella contabilità separata di cui all’articolo 6, paragrafo 3, lettera b), del regolamento (CE, Euratom) n. 1150/2000: ogni importo non ancora recuperato e/o non garantito; possono essere iscritti in questa contabilità anche gli importi garantiti ma contestati.

Per la contabilità separata, l’estratto trimestrale che gli Stati membri trasmettono alla Commissione comprende:

il saldo ancora da recuperare durante il trimestre precedente,

i diritti accertati durante il trimestre in questione,

le rettifiche della base imponibile (rettifiche/annullamenti) durante il trimestre in questione,

gli importi inesigibili (che non possono essere resi disponibili ai sensi dell’articolo 17, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1150/2000),

gli importi recuperati durante il trimestre in questione,

il saldo da recuperare alla fine del trimestre in questione.

Le risorse proprie tradizionali devono essere iscritte sul conto della Commissione presso il Tesoro o l’organismo designato dallo Stato membro, al più tardi il primo giorno lavorativo dopo il 19 del secondo mese successivo a quello durante il quale i diritti sono stati acquisiti (o recuperati nel caso della contabilità separata). Gli Stati membri trattengono il 25 % delle risorse proprie tradizionali a titolo di rimborso delle spese di riscossione (20 % ai sensi della decisione n. 2014/335/UE del Consiglio, del 26 maggio 2014, in attesa della conclusione del processo di ratifica dell’applicazione retroattiva a partire dal 2014). I diritti potenziali sulle risorse proprie sono adeguati sulla base della probabilità del loro recupero.

4.2.4.    Risorse basate sull’IVA e risorse basate sull’RNL

Le risorse proprie basate sull’IVA derivano dall’applicazione di un’aliquota uniforme, valida per tutti gli Stati membri, alla base imponibile armonizzata dell’IVA, determinata secondo le disposizioni dell’articolo 2, paragrafo 1, lettera b), della DRP 2007. L’aliquota uniforme è fissata allo 0,30 %, ad eccezione del periodo 2007-2013, in cui l’aliquota per l’Austria è stata fissata allo 0,225 %, per la Germania allo 0,15 % e per i Paesi Bassi e la Svezia allo 0,10 %. La base IVA è livellata al 50 % dell’RNL per tutti gli Stati membri. In base alla DRP 2014, l’aliquota di prelievo rimarrà pari a 0,3 %, eccezion fatta per la Germania, i Paesi Bassi e la Svezia, per le quali l’aliquota di prelievo è fissata al 0,15 % per tutto il periodo 2014-2020. Tali aliquote minori saranno applicate retroattivamente, una volta conclusa la ratifica della DRP 2014.

La risorsa basata sull’RNL è una risorsa variabile destinata a fornire, per uno specifico esercizio, le entrate necessarie alla copertura delle spese che eccedono l’importo riscosso ottenuto dalle risorse proprie tradizionali, dalle risorse IVA e dalle entrate varie. Le entrate risultano dall’applicazione di un tasso uniforme alla somma dell’RNL di tutti gli Stati membri. Le risorse basate sull’IVA e sull’RNL sono determinate in base alle previsioni sulle basi imponibili IVA e RNL formulate al momento dell’elaborazione del progetto di bilancio. Successivamente tali previsioni sono sottoposte a revisione; l’aggiornamento è effettuato nel corso dell’esercizio in questione mediante bilancio rettificativo. I dati effettivi relativi alle basi IVA e RNL sono resi disponibili nel corso dell’esercizio che segue l’esercizio in esame. La Commissione calcola le differenze tra gli importi dovuti dagli Stati membri in funzione delle basi imponibili effettive e le somme effettivamente versate in base alle previsioni (riviste). La Commissione esige il versamento dei saldi IVA e RNL, sia positivi sia negativi, da parte degli Stati membri il primo giorno lavorativo di dicembre dell’esercizio che segue l’esercizio in questione. Il 18 dicembre 2014 il Consiglio ha adottato il regolamento (UE, Euratom) n. 1377/2014, che consente agli Stati membri, a determinate condizioni, di differire la messa a disposizione degli importi dei saldi IVA e RNL fino al primo giorno feriale del mese di settembre dell’anno successivo. Durante i quattro esercizi successivi possono ancora essere apportate correzioni alle basi imponibili effettive dell’IVA e dell’RNL, salvo che sia emessa una riserva. I saldi calcolati anteriormente vengono adeguati e la differenza viene richiesta contemporaneamente ai saldi IVA e RNL per l’esercizio precedente.

Nell’ambito dei controlli delle dichiarazioni IVA e dei dati RNL la Commissione può notificare agli Stati membri eventuali riserve in merito a determinati punti che potrebbero avere un’incidenza sui rispettivi contributi in termini di risorse proprie. Tali riserve potrebbero essere dovute, ad esempio, alla mancanza di dati attendibili o alla necessità di sviluppare una metodologia adeguata. Tali riserve devono essere considerate come potenziali crediti esigibili dagli Stati membri per importi incerti, poiché il loro impatto finanziario non può essere stimato accuratamente. Quando è possibile determinare l’importo esatto, si procede a esigere le corrispondenti risorse basate sull’IVA o sull’RNL nell’ambito dei saldi IVA e RNL o mediante singole richieste di fondi.

4.2.5.    Correzione a favore del Regno Unito

Questo meccanismo riduce i versamenti di risorse proprie del Regno Unito proporzionalmente al suo «squilibrio di bilancio» e aumenta i versamenti di risorse proprie degli altri Stati membri nella stessa proporzione. Il meccanismo di correzione degli squilibri di bilancio a favore del Regno Unito è stato istituito dal Consiglio europeo di Fontainebleau (giugno 1984) e con la risultante decisione relativa alle risorse proprie del 7 maggio 1985. Lo scopo di questo meccanismo era di ridurre lo squilibrio di bilancio del Regno Unito tramite una riduzione dei suoi versamenti all’UE. La Germania, l’Austria, la Svezia e i Paesi Bassi beneficiano di un finanziamento ridotto della rettifica (limitato a un quarto della loro quota normale).

4.2.6.    Riduzione lorda

Il Consiglio europeo del 7-8 febbraio 2013 ha concluso che la Danimarca, i Paesi Bassi e la Svezia devono beneficiare di riduzioni lorde del proprio contributo annuo basato sull’RNL per il periodo 2014-2020 e che l’Austria deve beneficiare di una riduzione lorda del proprio contributo annuo basato sull’RNL limitatamente al periodo 2014-2016. La Danimarca, i Paesi Bassi e la Svezia beneficeranno di riduzioni lorde del proprio contributo RNL annuo pari a 130 milioni di EUR, 695 milioni di EUR e 185 milioni di EUR, rispettivamente. L’Austria beneficerà di una riduzione lorda del proprio contributo RNL annuo pari a 30 milioni di EUR nel 2014, 20 milioni di EUR nel 2015 e 10 milioni di EUR nel 2016 (tutti gli importi sono espressi in prezzi del 2011). Tali disposizioni sono state riprese nella DRP 2014 e verranno applicate (retroattivamente) a decorrere dalla sua entrata in vigore.

5.   ESECUZIONE DELLE SPESE DI BILANCIO DELL’UE

5.1.   QFP: RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Stanziamenti di bilancio

Stanziamenti supplementari

Totale

Stanziamenti di bilancio

Stanziamenti supplementari

Totale

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e trasferimenti

Bilancio definitivo adottato

Riporti

Entrate con destinazione specifica

Stanziamenti disponibili

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e trasferimenti

Bilancio definitivo adottato

Riporti

Entrate con destinazione specifica

Stanziamenti disponibili

1

2

3 = 1 + 2

4

5

6 = 3 + 4+5

7

8

9 = 7 + 8

10

11

12 = 9 + 10 + 11

1.

Crescita intelligente e inclusiva

66 782

11 173

77 955

8 480

2 949

89 384

66 923

(347)

66 576

128

3 612

70 316

 

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

17 552

0

17 552

2 538

20 090

15 798

(189)

15 609

112

3 263

18 984

 

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

49 230

11 173

60 403

8 480

411

69 293

51 125

(158)

50 967

16

349

51 332

2.

Crescita sostenibile: risorse naturali

58 809

5 069

63 877

2 867

2 395

69 140

55 999

214

56 213

902

2 374

59 489

 

di cui: spese correlate al mercato e pagamenti diretti

43 456

(1)

43 455

868

1 973

46 296

43 448

(1)

43 447

884

1 973

46 304

3.

Sicurezza e cittadinanza

2 147

375

2 522

254

93

2 869

1 860

104

1 963

8

84

2 055

4.

Ruolo mondiale dell’Europa

8 408

386

8 795

335

644

9 774

7 422

229

7 652

42

534

8 228

5.

Amministrazione

8 660

(0)

8 660

93

672

9 425

8 659

0

8 659

845

681

10 185

 

di cui: spesa amministrativa delle istituzioni

3 667

(0)

3 667

93

327

4 087

3 667

(0)

3 667

543

334

4 543

6.

Compensazioni

8.

Riserva negativa

9.

Strumenti speciali

515

(51)

465

162

69

696

352

(134)

218

36

69

322

Totale

145 322

16 952

162 273

12 191

6 822

181 286

141 214

66

141 280

1 960

7 354

150 595

5.2.   QFP: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI D’IMPEGNO

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

 

Impegni contratti

Stanziamenti riportati all’esercizio 2016

Stanziamenti annullati

Totale stanziamenti disponibili

Dal bilancio definitivo adottato

Dai riporti

Dalle entrate con destinazione specifica

Totale

%

Entrate con destinazione specifica

Riporti su decisione

Totale

%

Dal bilancio definitivo adottato

Dai riporti

Dalle entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5 = 2 + 3+4

6 = 5/1

7

8

9 = 7 + 8

10 = 9/1

11

12

13

14 = 11 + 12 + 13

15 = 14/1

1.

Crescita intelligente e inclusiva

89 384

77 917

8 480

1 754

88 151

98,62  %

1 190

7

1 198

1,34  %

30

5

35

0,04  %

 

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

20 090

17 542

1 364

18 905

94,10  %

1 170

0

1 170

5,83  %

10

5

14

0,07  %

 

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

69 293

60 375

8 480

391

69 246

99,93  %

20

7

27

0,04  %

21

21

0,03  %

2.

Crescita sostenibile: risorse naturali

69 140

63 432

2 853

1 090

67 375

97,45  %

1 306

410

1 716

2,48  %

35

14

49

0,07  %

 

di cui: spese correlate al mercato e pagamenti diretti

46 296

43 018

854

1 077

44 948

97,09  %

896

410

1 306

2,82  %

27

14

42

0,09  %

3.

Sicurezza e cittadinanza

2 869

2 520

254

53

2 826

98,49  %

41

41

1,42  %

2

0

0

3

0,09  %

4.

Ruolo mondiale dell’Europa

9 774

8 745

335

317

9 397

96,15  %

327

17

344

3,52  %

32

1

33

0,34  %

5.

Amministrazione

9 425

8 577

92

484

9 154

97,12  %

187

2

189

2,01  %

82

1

82

0,87  %

 

di cui: spesa amministrativa delle istituzioni

4 087

3 585

92

276

3 954

96,74  %

51

2

53

1,29  %

80

1

0

81

1,97  %

6.

Compensazioni

0,00  %

0,00  %

0,00  %

8.

Riserva negativa

0,00  %

0,00  %

0,00  %

9.

Strumenti speciali

696

126

162

288

41,46  %

69

219

288

41,43  %

119

119

17,11  %

Totale

181 286

161 317

12 175

3 698

177 190

97,74  %

3 119

656

3 775

2,08  %

301

15

5

321

0,18  %

5.3.   QFP: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

 

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati all’esercizio 2016

Stanziamenti annullati

Totale stanziamenti disponibili

Dal bilancio definitivo adottato

Dai riporti

Dalle entrate con destinazione specifica

Totale

%

Riporti automatici

Riporti su decisione

Entrate con destinazione specifica

Totale

%

Dal bilancio definitivo adottato

Dai riporti

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

10 = 7 + 8+9

1

2

3

4

5 = 2 + 3+4

6 = 5/1

7

8

9

10 = 7 + 8+9

11 = 10/1

12

13

14

15 = 12 + 13 + 14

16 = 15/1

1.

Crescita intelligente e inclusiva

70 316

66 429

114

1 466

68 009

96,72  %

119

2

2 144

2 264

3,22  %

27

14

2

42

0,06  %

 

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

18 984

15 482

100

1 221

16 802

88,50  %

104

2

2 041

2 147

11,31  %

22

12

2

36

0,19  %

 

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

51 332

50 947

14

246

51 207

99,76  %

15

103

118

0,23  %

5

2

7

0,01  %

2.

Crescita sostenibile: risorse naturali

59 489

55 748

885

1 432

58 066

97,61  %

20

410

942

1 372

2,31  %

35

17

51

0,09  %

 

di cui: spese correlate al mercato e pagamenti diretti

46 304

42 995

868

1 077

44 940

97,05  %

14

410

896

1 320

2,85  %

28

16

44

0,10  %

3.

Sicurezza e cittadinanza

2 055

1 951

7

60

2 019

98,22  %

9

23

32

1,58  %

3

1

0

4

0,20  %

4.

Ruolo mondiale dell’Europa

8 228

7 611

37

237

7 884

95,82  %

33

297

330

4,02  %

8

5

13

0,16  %

5

Amministrazione

10 185

7 871

680

427

8 978

88,14  %

704

2

255

961

9,44  %

82

165

246

2,42  %

 

di cui: spesa amministrativa delle istituzioni

4 543

3 129

408

254

3 791

83,43  %

456

2

80

537

11,83  %

80

135

215

4,74  %

6.

Compensazioni

0,00  %

0,00  %

0,00  %

8.

Riserva negativa

0,00  %

0

0,00  %

0,00  %

9.

Strumenti speciali

322

217

36

35

288

89,41  %

1

33

34

10,51  %

0

0

0

0,08  %

Totale

150 595

139 827

1 759

3 657

145 243

96,45  %

886

413

3 695

4 994

3,32  %

154

202

2

358

0,24  %

5.4.   QFP: MOVIMENTI NEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE (RAL)

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

Impegni ancora da liquidare al termine dell’esercizio precedente

Impegni dell’esercizio

Totale impegni

Impegni riportati dall’esercizio precedente

Disimpegni/rivalutazioni/annullamenti

Pagamenti

Impegni ancora da liquidare alla fine dell’esercizio

Impegni eseguiti durante l’esercizio

Pagamenti

Annullamento di impegni non riportabili

Impegni ancora da liquidare alla fine dell’esercizio

Da liquidare al termine dell’esercizio precedente

1.

Crescita intelligente e inclusiva

143 009

(2 320 )

(57 944 )

82 746

88 151

(10 066 )

(4)

78 081

160 827

 

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

33 532

(1 177 )

(10 967 )

21 389

18 905

(5 835 )

(4)

13 066

34 455

 

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

109 477

(1 143 )

(46 977 )

61 357

69 246

(4 230 )

(0)

65 015

126 372

2.

Crescita sostenibile: risorse naturali

19 382

(500)

(8 803 )

10 079

67 375

(49 263 )

(0)

18 112

28 191

 

di cui: spese correlate al mercato e pagamenti diretti

43

(2)

(30)

11

44 948

(44 910 )

38

49

3.

Sicurezza e cittadinanza

2 582

(252)

(864)

1 466

2 826

(1 155 )

1 671

3 137

4.

Ruolo mondiale dell’Europa

23 846

(685)

(5 934 )

17 227

9 397

(1 951 )

(0)

7 446

24 673

5.

Amministrazione

781

(97)

(683)

1

9 154

(8 294 )

5

864

865

 

di cui: spesa amministrativa delle istituzioni

469

(67)

(401)

0

3 954

(3 389 )

5

570

570

6.

Compensazioni

8.

Riserva negativa

9.

Strumenti speciali

0

(0)

(0)

288

(288)

1

1

Totale

189 600

(3 855 )

(74 227 )

111 518

177 190

(71 016 )

106 175

217 692

5.5.    QFP: RIPARTIZIONE DEGLI IMPEGNI DA LIQUIDARE PER ANNO D’ORIGINE

in milioni di EUR

Rubrica del QFP

< 2009

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

Totale

1.

Crescita intelligente e inclusiva

1 949

710

1 446

2 995

11 077

35 400

29 168

78 081

160 827

 

1a: Competitività per la crescita e l’occupazione

295

672

1 209

1 541

3 885

5 942

7 844

13 066

34 455

 

1b: Coesione economica, sociale e territoriale

1 653

38

237

1 455

7 191

29 459

21 324

65 015

126 372

2.

Crescita sostenibile: risorse naturali

223

62

82

127

213

7 231

2 140

18 112

28 191

 

di cui: spese correlate al mercato e pagamenti diretti

0

3

8

38

49

3.

Sicurezza e cittadinanza

21

39

62

136

277

580

350

1 671

3 137

4.

Ruolo mondiale dell’Europa

938

522

883

1 412

3 364

4 719

5 390

7 446

24 673

5.

Amministrazione

0

0

864

865

 

di cui: spesa amministrativa delle istituzioni

0

0

0

0

0

0

0

570

570

9.

Strumenti speciali

1

1

Totale

3 130

1 333

2 473

4 671

14 931

47 931

37 049

106 175

217 692

5.6.   SETTORE: RIPARTIZIONE ED EVOLUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO

in milioni di EUR

Settore politico

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Stanziamenti di bilancio

Stanziamenti supplementari

Totale

Stanziamenti di bilancio

Stanziamenti supplementari

Totale

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e trasferimenti

Bilancio definitivo adottato

Riportato

Entrate con destinazione specifica

Stanziamenti disponibili

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e trasferimenti

Bilancio definitivo adottato

Riportato

Entrate con destinazione specifica

Stanziamenti disponibili

1

2

3 = 1 + 2

4

5

6 = 3 + 4+5

7

8

9 = 7 + 8

10

11

12 = 9 + 10 + 11

01

Affari economici e finanziari

371

1 281

1 652

118

1 770

459

(43)

416

7

121

544

02

Imprese e industria

2 536

(19)

2 517

298

2 815

2 266

(120)

2 147

19

369

2 534

03

Concorrenza

98

(1)

97

6

103

98

(1)

97

7

6

110

04

Occupazione, affari sociali e inclusione

13 096

2 817

15 913

2 161

83

18 157

10 929

(305)

10 625

51

175

10 850

05

Agricoltura e sviluppo rurale

57 603

4 347

61 951

2 912

2 382

67 245

54 942

298

55 240

892

2 376

58 508

06

Mobilità e trasporti

3 281

(699)

2 582

178

2 760

2 056

(96)

1 960

5

174

2 139

07

Ambiente

431

0

432

17

448

397

(3)

395

16

14

425

08

Ricerca e innovazione

6 699

(501)

6 198

769

6 967

5 987

(144)

5 843

23

1 223

7 089

09

Reti, contenuti e tecnologie della comunicazione

1 727

0

1 728

169

1 897

1 727

21

1 748

16

254

2 018

10

Ricerca diretta

404

(11)

393

551

944

402

(5)

397

44

492

933

11

Affari marittimi e pesca

1 082

724

1 806

29

31

1 866

1 007

(49)

958

3

14

975

12

Mercato interno e servizi

119

(3)

116

12

128

115

(4)

111

4

12

127

13

Politica regionale e urbana

35 347

8 393

43 739

6 481

422

50 642

40 721

131

40 851

11

267

41 130

14

Fiscalità e unione doganale

161

(0)

161

9

170

137

13

151

5

8

163

15

Istruzione e cultura

2 918

(26)

2 892

447

3 339

2 661

164

2 825

14

610

3 450

16

Comunicazione

245

2

247

12

259

240

5

244

12

12

269

17

Salute e tutela dei consumatori

616

(14)

601

7

24

632

567

(31)

536

10

25

572

18

Affari interni

1 172

389

1 560

247

53

1 860

972

161

1 133

3

41

1 178

19

Strumenti di politica estera

759

(51)

708

15

51

774

578

(22)

556

10

47

612

20

Commercio

115

(1)

114

0

3

117

124

(10)

114

3

3

121

21

Sviluppo e cooperazione

5 023

391

5 414

7

281

5 702

4 308

74

4 382

26

212

4 620

22

Allargamento

1 524

1

1 525

40

15

1 580

976

(13)

963

5

11

980

23

Aiuti umanitari e protezione civile

1 019

164

1 183

199

173

1 555

999

277

1 275

10

140

1 426

24

Lotta contro la frode

80

(0)

79

1

80

76

(0)

76

7

1

83

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

192

1

192

11

204

192

1

192

14

11

218

26

Amministrazione della Commissione

997

16

1 013

162

1 176

992

19

1 011

158

166

1 335

27

Bilancio

70

(14)

57

8

64

70

(14)

57

7

8

71

28

Audit

12

0

12

1

13

12

0

12

0

1

13

29

Statistiche

134

1

135

14

149

116

1

117

5

22

144

30

Pensioni e spese relative

1 567

(4)

1 563

0

1 563

1 567

(4)

1 563

0

1 563

31

Servizi linguistici

389

(5)

384

70

454

389

(5)

384

18

70

471

32

Energia

1 064

(100)

964

114

1 078

1 035

(43)

992

6

125

1 123

33

Giustizia

209

2

211

9

220

195

(20)

175

3

10

188

34

Iniziative in materia di clima

127

0

128

1

129

84

(18)

66

3

1

70

40

Riserve

465

(127)

338

338

150

(150)

90

Altre istituzioni

3 667

(0)

3 667

93

327

4 087

3 667

(0)

3 667

543

334

4 543

Totale

145 322

16 952

162 273

12 191

6 822

181 286

141 214

66

141 280

1 960

7 354

150 595

5.6.1.    SETTORE: CONFRONTO TRA BILANCIO E IMPORTI EFFETTIVI

in milioni di EUR

Settore politico

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e trasferimenti

Bilancio definitivo adottato

Stanziamenti addizionali (21)

Totale stanziamenti disponibili

Impegni contratti

01

Affari economici e finanziari

371

1 281

1 652

118

1 770

1 654

02

Imprese e industria

2 536

(19)

2 517

298

2 815

2 704

03

Concorrenza

98

(1)

97

6

103

100

04

Occupazione, affari sociali e inclusione

13 096

2 817

15 913

2 244

18 157

18 069

05

Agricoltura e sviluppo rurale

57 603

4 347

61 951

5 294

67 245

65 492

06

Mobilità e trasporti

3 281

(699)

2 582

178

2 760

2 683

07

Ambiente

431

0

432

17

448

443

08

Ricerca e innovazione

6 699

(501)

6 198

769

6 967

6 674

09

Reti, contenuti e tecnologie della comunicazione

1 727

0

1 728

169

1 897

1 833

10

Ricerca diretta

404

(11)

393

551

944

504

11

Affari marittimi e pesca

1 082

724

1 806

60

1 866

1 834

12

Mercato interno e servizi

119

(3)

116

12

128

126

13

Politica regionale e urbana

35 347

8 393

43 739

6 903

50 642

50 599

14

Fiscalità e unione doganale

161

(0)

161

9

170

165

15

Istruzione e cultura

2 918

(26)

2 892

447

3 339

3 249

16

Comunicazione

245

2

247

12

259

253

17

Salute e tutela dei consumatori

616

(14)

601

30

632

622

18

Affari interni

1 172

389

1 560

300

1 860

1 837

19

Strumenti di politica estera

759

(51)

708

66

774

706

20

Commercio

115

(1)

114

3

117

116

21

Sviluppo e cooperazione

5 023

391

5 414

288

5 702

5 596

22

Allargamento

1 524

1

1 525

55

1 580

1 573

23

Aiuti umanitari e protezione civile

1 019

164

1 183

372

1 555

1 484

24

Lotta contro la frode

80

(0)

79

1

80

79

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

192

1

192

11

204

199

26

Amministrazione della Commissione

997

16

1 013

162

1 176

1 121

27

Bilancio

70

(14)

57

8

64

60

28

Audit

12

0

12

1

13

12

29

Statistiche

134

1

135

14

149

141

30

Pensioni e spese relative

1 567

(4)

1 563

0

1 563

1 563

31

Servizi linguistici

389

(5)

384

70

454

425

32

Energia

1 064

(100)

964

114

1 078

980

33

Giustizia

209

2

211

9

220

212

34

Iniziative in materia di clima

127

0

128

1

129

128

40

Riserve

465

(127)

338

338

90

Altre istituzioni

3 667

(0)

3 667

420

4 087

3 954

Totale

145 322

16 952

162 273

19 013

181 286

177 190

5.7.   SETTORE: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI D’IMPEGNO

in milioni di EUR

Settore politico

 

Impegni contratti

Stanziamenti riportati all’esercizio 2016

Stanziamenti annullati

Totale stanziamenti disponibili

Dal bilancio definitivo adottato

Dai riporti

Dalle entrate con destinazione specifica

Totale

%

Entrate con destinazione specifica

Riporti su decisione

Totale

%

Dal bilancio definitivo adottato

Dai riporti

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5 = 2 + 3+4

6 = 5/1

7

8

9 = 7 + 8

10 = 9/1

11

12

13

14 = 11 + 12 + 13

15 = 14/1

01

Affari economici e finanziari

1 770

1 651

3

1 654

93,42  %

115

115

6,51  %

1

1

0,06  %

02

Imprese e industria

2 815

2 521

184

2 704

96,07  %

110

110

3,91  %

(4)

5

1

0,02  %

03

Concorrenza

103

97

3

100

97,52  %

3

3

2,46  %

0

0

0,02  %

04

Occupazione, affari sociali e inclusione

18 157

15 902

2 161

6

18 069

99,51  %

77

77

0,42  %

12

12

0,06  %

05

Agricoltura e sviluppo rurale

67 245

61 508

2 898

1 086

65 492

97,39  %

1 296

410

1 705

2,54  %

33

14

47

0,07  %

06

Mobilità e trasporti

2 760

2 579

104

2 683

97,22  %

74

74

2,67  %

3

3

0,11  %

07

Ambiente

448

431

12

443

98,81  %

5

5

1,04  %

1

1

0,14  %

08

Ricerca e innovazione

6 967

6 197

477

6 674

95,79  %

292

292

4,19  %

1

1

0,02  %

09

Reti, contenuti e tecnologie della comunicazione

1 897

1 728

105

1 833

96,63  %

64

64

3,37  %

0

0

0,00  %

10

Ricerca diretta

944

393

111

504

53,44  %

439

439

46,56  %

0

0

0,00  %

11

Affari marittimi e pesca

1 866

1 803

29

2

1 834

98,32  %

29

0

29

1,56  %

2

2

0,12  %

12

Mercato interno e servizi

128

116

10

126

98,15  %

2

2

1,77  %

0

0

0,08  %

13

Politica regionale e urbana

50 642

43 725

6 481

393

50 599

99,91  %

29

29

0,06  %

14

14

0,03  %

14

Fiscalità e unione doganale

170

161

4

165

96,71  %

5

0

5

3,17  %

0

0

0,13  %

15

Istruzione e cultura

3 339

2 891

358

3 249

97,31  %

89

89

2,67  %

1

1

0,02  %

16

Comunicazione

259

246

7

253

97,89  %

5

5

1,99  %

0

0

0,12  %

17

Salute e tutela dei consumatori

632

601

7

15

622

98,52  %

9

9

1,44  %

0

0

0

0,05  %

18

Affari interni

1 860

1 559

247

31

1 837

98,74  %

22

22

1,20  %

1

0

1

0,05  %

19

Strumenti di politica estera

774

663

15

28

706

91,12  %

23

17

40

5,18  %

28

0

29

3,70  %

20

Commercio

117

114

2

116

98,46  %

2

2

1,30  %

0

0

0

0,24  %

21

Sviluppo e cooperazione

5 702

5 406

7

183

5 596

98,15  %

98

7

105

1,85  %

0

0

0,01  %

22

Allargamento

1 580

1 524

40

9

1 573

99,56  %

6

6

0,37  %

1

1

0,07  %

23

Aiuti umanitari e protezione civile

1 555

1 182

199

103

1 484

95,39  %

70

70

4,51  %

2

2

0,11  %

24

Lotta contro la frode

80

79

0

79

98,44  %

1

1

1,18  %

0

0

0,37  %

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

204

192

6

199

97,32  %

5

0

5

2,61  %

0

0

0,07  %

26

Amministrazione della Commissione

1 176

1 013

107

1 121

95,30  %

55

55

4,68  %

0

0

0,02  %

27

Bilancio

64

57

4

60

94,03  %

4

4

5,85  %

0

0

0,12  %

28

Audit

13

12

0

12

96,96  %

0

0

3,00  %

0

0

0,05  %

29

Statistiche

149

135

6

141

94,86  %

7

7

4,92  %

0

0

0

0,22  %

30

Pensioni e spese relative

1 563

1 563

0

1 563

99,99  %

0

0

0,01  %

0

0

0,00  %

31

Servizi linguistici

454

384

40

425

93,55  %

29

29

6,43  %

0

0

0,02  %

32

Energia

1 078

961

19

980

90,96  %

95

95

8,78  %

3

3

0,27  %

33

Giustizia

220

210

2

212

96,29  %

7

7

3,36  %

1

0

1

0,36  %

34

Iniziative in materia di clima

129

128

1

128

99,57  %

0

0

0,34  %

0

0

0,09  %

40

Riserve

338

0,00  %

219

219

64,84  %

119

119

35,16  %

90

Altre istituzioni

4 087

3 585

92

276

3 954

96,74  %

51

2

53

1,29  %

80

1

0

81

1,97  %

Totale

181 286

161 317

12 175

3 698

177 190

97,74  %

3 119

656

3 775

2,08  %

301

15

5

321

0,18  %

5.7.1.    SETTORE: CONFRONTO TRA BILANCIO E PAGAMENTI EFFETTIVI

in milioni di EUR

Settore politico

Bilancio iniziale adottato

Bilanci rettificativi e trasferimenti

Bilancio definitivo adottato

Stanziamenti supplementari (22)

Totale stanziamenti disponibili

Pagamenti effettuati

01

Affari economici e finanziari

459

(43)

416

128

544

424

02

Imprese e industria

2 266

(120)

2 147

388

2 534

2 234

03

Concorrenza

98

(1)

97

13

110

98

04

Occupazione, affari sociali e inclusione

10 929

(305)

10 625

226

10 850

10 711

05

Agricoltura e sviluppo rurale

54 942

298

55 240

3 267

58 508

57 093

06

Mobilità e trasporti

2 056

(96)

1 960

179

2 139

2 055

07

Ambiente

397

(3)

395

30

425

416

08

Ricerca e innovazione

5 987

(144)

5 843

1 246

7 089

6 229

09

Reti, contenuti e tecnologie della comunicazione

1 727

21

1 748

270

2 018

1 855

10

Ricerca diretta

402

(5)

397

536

933

517

11

Affari marittimi e pesca

1 007

(49)

958

17

975

960

12

Mercato interno e servizi

115

(4)

111

16

127

121

13

Politica regionale e urbana

40 721

131

40 851

278

41 130

41 078

14

Fiscalità e unione doganale

137

13

151

12

163

154

15

Istruzione e cultura

2 661

164

2 825

624

3 450

3 176

16

Comunicazione

240

5

244

25

269

250

17

Salute e tutela dei consumatori

567

(31)

536

35

572

552

18

Affari interni

972

161

1 133

45

1 178

1 163

19

Strumenti di politica estera

578

(22)

556

56

612

589

20

Commercio

124

(10)

114

6

121

116

21

Sviluppo e cooperazione

4 308

74

4 382

238

4 620

4 523

22

Allargamento

976

(13)

963

17

980

962

23

Aiuti umanitari e protezione civile

999

277

1 275

150

1 426

1 325

24

Lotta contro la frode

76

(0)

76

8

83

74

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

192

1

192

25

218

195

26

Amministrazione della Commissione

992

19

1 011

324

1 335

1 120

27

Bilancio

70

(14)

57

15

71

60

28

Audit

12

0

12

1

13

12

29

Statistiche

116

1

117

27

144

125

30

Pensioni e spese relative

1 567

(4)

1 563

0

1 563

1 563

31

Servizi linguistici

389

(5)

384

87

471

424

32

Energia

1 035

(43)

992

130

1 123

1 035

33

Giustizia

195

(20)

175

13

188

179

34

Iniziative in materia di clima

84

(18)

66

4

70

64

40

Riserve

150

(150)

90

Altre istituzioni

3 667

(0)

3 667

877

4 543

3 791

Totale

141 214

66

141 280

9 314

150 595

145 243

5.8.   SETTORE: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI PAGAMENTO

in milioni di EUR

Settore politico

 

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati all’esercizio 2016

Stanziamenti annullati

Totale stanziamenti disponibili

Dal bilancio definitivo adottato

Dai riporti

Dalle entrate con destinazione specifica

Totale

%

Riporti automatici

Riporti su decisione

Entrate con destinazione specifica

Totale

%

Dal bilancio definitivo adottato

Dai riporti

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5 = 2 + 3+4

6 = 5/1

7

8

9

10 = 7 + 8+9

11 = 10/1

12

13

14

15 = 12 + 13 + 14

16 = 15/1

01

Affari economici e finanziari

544

410

6

8

424

77,95  %

6

113

119

21,81  %

0

1

1

0,24  %

02

Imprese e industria

2 534

2 130

17

87

2 234

88,13  %

15

282

296

11,69  %

2

2

0

4

0,17  %

03

Concorrenza

110

88

7

3

98

89,16  %

8

3

11

10,31  %

0

1

1

0,53  %

04

Occupazione, affari sociali e inclusione

10 850

10 602

47

61

10 711

98,72  %

13

113

126

1,16  %

9

4

13

0,12  %

05

Agricoltura e sviluppo rurale

58 508

54 778

875

1 440

57 093

97,58  %

21

410

936

1 366

2,34  %

32

17

48

0,08  %

06

Mobilità e trasporti

2 139

1 947

4

104

2 055

96,05  %

4

69

73

3,42  %

9

1

1

11

0,53  %

07

Ambiente

425

390

15

11

416

97,99  %

4

3

7

1,56  %

1

1

2

0,46  %

08

Ricerca e innovazione

7 089

5 811

21

397

6 229

87,86  %

30

826

856

12,08  %

2

2

4

0,06  %

09

Reti, contenuti e tecnologie della comunicazione

2 018

1 736

15

104

1 855

91,91  %

10

151

161

7,98  %

1

1

2

0,11  %

10

Ricerca diretta

933

357

39

121

517

55,46  %

39

371

411

44,03  %

0

5

5

0,51  %

11

Affari marittimi e pesca

975

955

2

2

960

98,39  %

3

12

15

1,52  %

1

0

1

0,09  %

12

Mercato interno e servizi

127

107

3

10

121

94,97  %

3

2

6

4,64  %

0

0

1

0,40  %

13

Politica regionale e urbana

41 130

40 840

10

228

41 078

99,87  %

11

39

50

0,12  %

0

1

2

0,00  %

14

Fiscalità e unione doganale

163

146

4

4

154

94,87  %

5

3

8

5,02  %

0

0

0

0,12  %

15

Istruzione e cultura

3 450

2 812

13

351

3 176

92,07  %

13

259

272

7,89  %

0

1

1

0,03  %

16

Comunicazione

269

233

11

6

250

92,97  %

11

6

17

6,42  %

0

1

2

0,61  %

17

Salute e tutela dei consumatori

572

526

9

16

552

96,48  %

9

9

19

3,24  %

1

1

0

2

0,28  %

18

Affari interni

1 178

1 127

3

33

1 163

98,77  %

5

8

13

1,11  %

1

0

1

0,12  %

19

Strumenti di politica estera

612

551

9

29

589

96,24  %

3

18

21

3,43  %

2

0

2

0,32  %

20

Commercio

121

112

3

2

116

96,43  %

2

2

4

3,31  %

0

0

0

0,26  %

21

Sviluppo e cooperazione

4 620

4 357

22

143

4 523

97,89  %

24

69

93

2,02  %

0

4

4

0,09  %

22

Allargamento

980

951

4

7

962

98,19  %

6

4

10

1,07  %

6

1

7

0,74  %

23

Aiuti umanitari e protezione civile

1 426

1 268

9

47

1 325

92,94  %

6

93

100

6,98  %

1

0

1

0,08  %

24

Lotta contro la frode

83

68

5

1

74

88,81  %

6

2

0

7

8,94  %

0

1

2

2,25  %

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

218

178

12

6

195

89,85  %

14

0

6

20

9,31  %

0

2

2

0,84  %

26

Amministrazione della Commissione

1 335

893

144

83

1 120

83,88  %

118

83

200

15,01  %

0

15

15

1,11  %

27

Bilancio

71

50

7

3

60

83,84  %

7

5

11

15,52  %

0

0

0

0,64  %

28

Audit

13

11

0

0

12

90,64  %

1

0

1

8,50  %

0

0

0

0,85  %

29

Statistiche

144

112

5

8

125

86,78  %

5

14

18

12,78  %

0

1

0

1

0,44  %

30

Pensioni e spese relative

1 563

1 563

0

1 563

99,99  %

0

0

0

0,01  %

0

0

0,00  %

31

Servizi linguistici

471

371

17

37

424

90,04  %

14

33

46

9,82  %

0

1

1

0,14  %

32

Energia

1 123

985

5

45

1 035

92,22  %

5

80

84

7,51  %

2

1

3

0,27  %

33

Giustizia

188

171

3

6

179

95,52  %

4

4

7

3,92  %

0

1

0

1

0,56  %

34

Iniziative in materia di clima

70

61

3

0

64

91,31  %

4

0

4

6,02  %

1

0

2

2,68  %

40

Riserve

0,00  %

0,00  %

0,00  %

90

Altre istituzioni

4 543

3 129

408

254

3 791

83,43  %

456

2

80

537

11,83  %

80

135

215

4,74  %

Totale

150 595

139 827

1 759

3 657

145 243

96,45  %

886

413

3 695

4 994

3,32  %

154

202

2

358

0,24  %

5.9.   SETTORE: MOVIMENTI NEGLI IMPEGNI ANCORA DA LIQUIDARE

in milioni di EUR

Settore politico

Impegni ancora da liquidare al termine dell’esercizio precedente

Impegni dell’esercizio

 

Impegni riportati dall’esercizio precedente

Disimpegni/rivalutazioni/annullamenti

Pagamenti

Impegni ancora da liquidare alla fine dell’esercizio

Impegni eseguiti durante l’esercizio

Pagamenti

Annullamento di impegni non riportabili

Impegni ancora da liquidare alla fine dell’esercizio

Totale impegni ancora da liquidare al termine dell’esercizio

01

Affari economici e finanziari

667

(14)

(140)

513

1 654

(284)

1 370

1 883

02

Imprese e industria

2 204

(50)

(1 219 )

935

2 704

(1 015 )

(2)

1 688

2 623

03

Concorrenza

7

(1)

(7)

100

(91)

9

9

04

Occupazione, affari sociali e inclusione

26 124

(215)

(9 635 )

16 274

18 069

(1 076 )

(0)

16 993

33 266

05

Agricoltura e sviluppo rurale

17 308

(282)

(8 054 )

8 971

65 492

(49 039 )

(0)

16 453

25 424

06

Mobilità e trasporti

5 647

(393)

(1 642 )

3 613

2 683

(413)

2 270

5 883

07

Ambiente

1 093

(1)

(292)

800

443

(125)

318

1 118

08

Ricerca e innovazione

14 826

(84)

(4 535 )

10 207

6 674

(1 693 )

(2)

4 978

15 185

09

Reti, contenuti e tecnologie della comunicazione

3 305

(36)

(1 295 )

1 975

1 833

(560)

(0)

1 273

3 247

10

Ricerca diretta

208

(21)

(131)

56

504

(387)

(0)

118

174

11

Affari marittimi e pesca

1 571

(244)

(644)

682

1 834

(315)

(0)

1 519

2 201

12

Mercato interno e servizi

21

(3)

(15)

3

126

(105)

21

23

13

Politica regionale e urbana

84 237

(1 085 )

(37 414 )

45 738

50 599

(3 664 )

(0)

46 935

92 673

14

Fiscalità e unione doganale

122

(8)

(76)

39

165

(79)

86

125

15

Istruzione e cultura

2 879

(52)

(1 312 )

1 515

3 249

(1 864 )

(0)

1 386

2 901

16

Comunicazione

110

(7)

(83)

21

253

(167)

(0)

86

107

17

Salute e tutela dei consumatori

535

(68)

(262)

206

622

(290)

333

538

18

Affari interni

1 586

(147)

(403)

1 036

1 837

(760)

1 076

2 113

19

Strumenti di politica estera

862

(73)

(333)

456

706

(256)

(0)

449

905

20

Commercio

22

(1)

(15)

6

116

(101)

(0)

14

20

21

Sviluppo e cooperazione

16 379

(387)

(3 772 )

12 220

5 596

(751)

(0)

4 845

17 066

22

Allargamento

3 669

(53)

(857)

2 759

1 573

(105)

(0)

1 468

4 227

23

Aiuti umanitari e protezione civile

671

(3)

(400)

268

1 484

(925)

559

827

24

Lotta contro la frode

31

(5)

(18)

8

79

(56)

(0)

23

31

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

14

(2)

(12)

199

(184)

(0)

15

15

26

Amministrazione della Commissione

201

(17)

(171)

13

1 121

(948)

(0)

172

185

27

Bilancio

7

(0)

(7)

60

(53)

7

7

28

Audit

0

(0)

(0)

12

(12)

1

1

29

Statistiche

105

(6)

(45)

54

141

(80)

(0)

61

115

30

Pensioni e spese relative

1 563

(1 563 )

(0)

31

Servizi linguistici

18

(1)

(17)

425

(408)

17

17

32

Energia

4 416

(509)

(914)

2 993

980

(121)

(0)

859

3 853

33

Giustizia

181

(22)

(66)

94

212

(114)

99

193

34

Iniziative in materia di clima

105

(1)

(40)

64

128

(25)

104

168

40

Riserve

90

Altre istituzioni

469

(67)

(401)

0

3 954

(3 389 )

5

570

570

Totale

189 600

(3 855 )

(74 227 )

111 518

177 190

(71 016 )

0

106 175

217 692

5.10.    SETTORE: RIPARTIZIONE DEGLI IMPEGNI DA LIQUIDARE PER ANNO D’ORIGINE

in milioni di EUR

 

< 2009

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

Totale

01

Affari economici e finanziari

14

0

60

178

244

16

1 370

1 883

02

Imprese e industria

11

20

34

60

184

304

323

1 688

2 623

03

Concorrenza

0

9

9

04

Occupazione, affari sociali e inclusione

515

36

26

448

1 662

6 383

7 203

16 993

33 266

05

Agricoltura e sviluppo rurale

75

0

3

206

6 830

1 856

16 453

25 424

06

Mobilità e trasporti

76

44

85

402

695

700

1 612

2 270

5 883

07

Ambiente

49

61

74

102

136

177

202

318

1 118

08

Ricerca e innovazione

70

87

283

584

2 005

3 160

4 017

4 978

15 185

09

Reti, contenuti e tecnologie della comunicazione

17

20

40

82

284

551

980

1 273

3 247

10

Ricerca diretta

9

1

3

2

3

15

24

118

174

11

Affari marittimi e pesca

99

8

25

47

454

49

1 519

2 201

12

Mercato interno e servizi

0

0

3

21

23

13

Politica regionale e urbana

1 365

3

216

1 020

5 918

23 611

13 606

46 935

92 673

14

Fiscalità e unione doganale

0

1

2

4

31

86

125

15

Istruzione e cultura

56

32

43

109

199

461

615

1 386

2 901

16

Comunicazione

0

0

0

1

0

2

17

86

107

17

Salute e tutela dei consumatori

6

11

9

14

15

39

112

333

538

18

Affari interni

14

28

50

110

245

491

99

1 076

2 113

19

Strumenti di politica estera

7

5

14

17

76

96

242

449

905

20

Commercio

0

0

0

2

3

14

20

21

Sviluppo e cooperazione

555

448

706

1 108

2 304

3 246

3 853

4 845

17 066

22

Allargamento

140

55

138

252

411

616

1 146

1 468

4 227

23

Aiuti umanitari e protezione civile

9

13

25

25

24

30

142

559

827

24

Lotta contro la frode

0

0

0

2

5

23

31

25

Coordinamento delle politiche e servizio giuridico della Commissione

0

15

15

26

Amministrazione della Commissione

0

7

6

172

185

27

Bilancio

7

7

28

Audit

1

1

29

Statistiche

0

0

1

1

4

12

35

61

115

30

Pensioni e spese relative

0

31

Servizi linguistici

0

17

17

32

Energia

41

467

717

238

324

469

737

859

3 853

33

Giustizia

1

1

5

9

22

57

99

193

34

Iniziative in materia di clima

1

3

60

104

168

40

Riserve

90

Altre istituzioni

570

570

Totale

3 130

1 333

2 473

4 671

14 931

47 931

37 049

106 175

217 692

5.11.   ESECUZIONE DELLE SPESE 2015

Il 2015 è stato il secondo anno del nuovo periodo di programmazione 2014-2020.

Impegni:

il bilancio iniziale adottato per tutte le istituzioni, esclusi gli strumenti speciali, è stato fissato a 144 806 milioni di EUR.

Tale bilancio è stato fin dal principio oggetto di significative modifiche a seguito del basso tasso di esecuzione degli impegni nel 2014, che è dipeso dal ritardo nell’adozione dei programmi operativi per i fondi in gestione concorrente all’inizio del nuovo periodo di programmazione. Il riporto al 2015 ammontava a 12 miliardi di EUR e la riprogrammazione degli impegni non utilizzati nel 2014 a 16 miliardi di EUR.

Il rafforzamento degli impegni nel 2015 ha portato gli impegni da liquidare al livello precedente al 2014 (217 miliardi di EUR). Il calo registrato nel 2014 è stato quindi provvisorio, come previsto.

Nel 2015, alla rubrica 1a è stato aggiunto il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), con una dotazione di 1 360 milioni di EUR (che comprendono 10 milioni di EUR destinati al polo europeo di consulenza sugli investimenti) in stanziamenti di impegno (riassegnati, ai sensi del bilancio rettificativo n. 2/2015, dal Meccanismo per collegare l’Europa, dal programma Orizzonte 2020 e dal programma sul Reattore termonucleare sperimentale internazionale (ITER), che sono stati interamente impegnati.

Gli adeguamenti relativi agli impegni non inclusi nella riprogrammazione hanno prevalentemente riguardato i flussi dei migranti e dei profughi, prendendo la forma di rafforzamenti dell’agenzia FRONTEX, del Fondo Asilo, migrazione e integrazione (FAMI), del Fondo sicurezza interna (ISF), dello strumento europeo di vicinato (ENI) e degli aiuti umanitari per la Siria e i paesi limitrofi.

Il bilancio definitivo adottato per gli impegni, strumenti speciali esclusi, è risultato pari a 161 808 milioni di EUR, di cui 161 191 milioni di EUR impegnati (tasso di esecuzione del 99,6 %).

Alla fine del 2015 sono stati annullati stanziamenti non utilizzati per 202 milioni di EUR e riserve non attivate destinate al Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per 119 milioni di EUR.

Pagamenti:

Il bilancio iniziale adottato, esclusi gli strumenti speciali, prevedeva 140 862 milioni di EUR (con un aumento dell’1,6 % rispetto al bilancio definitivo adottato per il 2014). Gli stanziamenti di pagamento iniziali, pari all’1,01 % dell’RNL dell’UE, hanno stato rafforzato di 66 milioni di EUR nel corso dell’anno per tener conto delle nuove necessità legate alla crisi migratoria e dei rifugiati sono state soddisfatte principalmente con riassegnazioni.

Il riporto dal 2014 è stato pari a 1 960 milioni di EUR.

Il bilancio definitivo adottato ammontava a 141 280 milioni di EUR, di cui 139 827 milioni di EUR sono stati versati nel 2015 (99 %).

In totale, 358 milioni di EUR, di cui 0,5 milioni di EUR provenienti dalle riserve, sono stati annullati alla fine del 2015.

Un’analisi più dettagliata degli adeguamenti di bilancio, del relativo contesto, della loro giustificazione e del loro effetto è presentata nella parte A, che contiene una sintesi a livello di esecuzione del bilancio, e nella parte B, che descrive ciascuna rubrica del quadro finanziario pluriennale, della relazione della Commissione sulla gestione di bilancio e finanziaria per l’esercizio 2015.

6.   ESECUZIONE DEL BILANCIO DELLE ISTITUZIONI E DELLE AGENZIE

6.1.   ISTITUZIONI: SINTESI DELL’ESECUZIONE DELLE ENTRATE DI BILANCIO

in milioni di EUR

Istituzione

Entrate iscritte in bilancio

Diritti accertati

Entrate

Entrate riscosse

In sospeso

Bilancio iniziale adottato

Bilancio definitivo adottato

Esercizio in corso

Riportato

Totale

Sui diritti dell’esercizio in corso

Sui diritti riportati

Totale

% del bilancio

Parlamento europeo

149

149

176

21

198

173

3

176

118,49  %

21

Consiglio europeo e Consiglio

57

57

73

4

77

71

3

74

129,14  %

3

Commissione

140 885

140 951

139 403

13 743

153 147

139 010

7 018

146 027

103,60  %

7 119

Corte di giustizia

45

45

50

0

50

49

0

50

110,39  %

0

Corte dei conti

20

20

19

0

19

19

0

19

96,20  %

0

Comitato economico e sociale

11

11

15

15

15

0

15

138,57  %

Comitato delle regioni

8

8

10

10

10

0

10

127,90  %

0

Mediatore europeo

1

1

1

1

1

0

1

101,02  %

Garante europeo della protezione dei dati

1

1

1

1

1

0

1

102,41  %

Servizio europeo per l’azione esterna

38

38

251

0

251

250

0

250

661,85  %

1

Totale

141 214

141 280

139 999

13 768

153 768

139 599

7 024

146 624

103,78  %

7 144

Le relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio generale dell’UE comprendono, come per gli esercizi precedenti, l’esecuzione del bilancio di tutte le istituzioni, poiché all’interno del bilancio dell’UE si ha un bilancio separato per ciascuna istituzione. All’interno del bilancio dell’UE non è previsto un bilancio separato per le agenzie, in quanto esse sono parzialmente sovvenzionate da finanziamenti del bilancio dell’UE.

Per quanto riguarda il SEAE, occorre sottolineare che, oltre al proprio bilancio, esso riceve contributi anche dalla Commissione per 138 milioni di EUR (2014: 208 milioni di EUR) e dal FES per 61 milioni di EUR (2014: 56 milioni di EUR). Questi crediti di bilancio sono messi a disposizione del SEAE (come entrate con destinazione specifica) in modo da coprire principalmente i costi del personale della Commissione che lavora nelle delegazioni dell’UE, gestite a livello amministrativo dal SEAE.

6.2.   ISTITUZIONI: ESECUZIONE DEGLI STANZIAMENTI DI IMPEGNO E DI PAGAMENTO

Stanziamenti di impegno

Istituzione

Totale stanziamenti disponibili

Impegni contratti

Stanziamenti riportati all’esercizio 2016

Stanziamenti annullati

Dal bilancio definitivo adottato

Dai riporti

Dalle entrate con destinazione specifica

Totale

%

Da entrate con destinazione specifica

Riporti su decisione

Totale

%

Dal bilancio definitivo adottato

Dai riporti

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5 = 2 + 3+4

6 = 5/1

7

8

9 = 7 + 8

10 = 9/1

11

12

13

14 = 11 + 12 + 13

15 = 14/1

Parlamento europeo

1 929

1 779

86

34

1 899

98,45  %

14

14

0,72  %

16

16

0,83  %

Consiglio europeo e Consiglio

589

500

3

25

528

89,53  %

20

20

3,36  %

42

0

42

7,10  %

Commissione

177 199

157 732

12 083

3 422

173 236

97,76  %

3 068

654

3 723

2,10  %

221

15

5

240

0,14  %

Corte di giustizia

359

354

1

355

98,83  %

1

1

0,23  %

3

3

0,94  %

Corte dei conti

133

131

0

131

98,62  %

0

0

0,06  %

2

2

1,32  %

Comitato economico e sociale

134

124

4

128

95,98  %

0

0

0,08  %

5

5

3,93  %

Comitato delle regioni

91

87

2

89

98,17  %

0

0

0,02  %

2

2

1,81  %

Mediatore europeo

10

10

10

92,32  %

0,00  %

1

1

7,68  %

Garante europeo della protezione dei dati

9

8

8

95,60  %

0,00  %

0

0

4,40  %

Servizio europeo per l’azione esterna

833

592

3

210

806

96,72  %

16

2

18

2,16  %

9

1

9

1,13  %

Totale

181 286

161 317

12 175

3 698

177 190

97,74  %

3 119

656

3 775

2,08  %

301

15

5

321

0,18  %

Stanziamenti di pagamento

in milioni di EUR

Istituzione

 

Pagamenti effettuati

Stanziamenti riportati all’esercizio 2016

 

Stanziamenti annullati

Totale stanziamenti disponibili

Dal bilancio definitivo adottato

Dai riporti

Da entrate con destinazione specifica

Totale

%

Riporti automatici

Riporti su decisione

Dalle entrate con destinazione specifica

Totale

%

Dal bilancio definitivo adottato

Dai riporti

Entrate con destinazione specifica (EFTA)

Totale

%

1

2

3

4

5 = 2 + 3+4

6 = 5/1

7

8

9

10 = 7 + 8+9

11 = 10/1

12

13

14

15 = 12 + 13 + 14

16 = 15/1

Parlamento europeo

2 207

1 489

253

29

1 771

80,24  %

289

19

309

13,99  %

16

111

127

5,77  %

Consiglio europeo e Consiglio

639

454

48

24

527

82,43  %

46

20

65

10,25  %

42

5

47

7,32  %

Commissione

146 051

136 698

1 351

3 404

141 453

96,85  %

430

412

3 615

4 456

3,05  %

74

66

2

142

0,10  %

Corte di giustizia

376

334

15

1

350

93,10  %

20

1

21

5,49  %

3

2

5

1,41  %

Corte dei conti

141

122

7

0

129

91,70  %

9

0

9

6,62  %

2

1

2

1,68  %

Comitato economico e sociale

142

114

6

3

124

87,24  %

9

1

11

7,48  %

5

2

7

5,28  %

Comitato delle regioni

99

79

6

2

86

87,37  %

9

0

9

8,97  %

2

2

4

3,66  %

Mediatore europeo

11

9

0

9

86,37  %

1

1

5,91  %

1

0

1

7,72  %

Garante europeo della protezione dei dati

10

8

0

8

82,61  %

1

1

8,24  %

0

0

1

9,15  %

Servizio europeo per l’azione esterna

920

520

73

194

787

85,53  %

72

2

38

112

12,20  %

9

12

21

2,27  %

Totale

150 595

139 827

1 759

3 657

145 243

96,45  %

886

413

3 695

4 994

3,32  %

154

202

2

358

0,24  %

6.3.   ENTRATE DELLE AGENZIE: PREVISIONI DI BILANCIO, DIRITTI E IMPORTI PERCEPITI

Agenzia

Bilancio definitivo adottato

Diritti accertati

Importi percepiti

In sospeso

Settore di finanziamento della Commissione

Agenzia europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia

11

11

11

06

Ufficio europeo di sostegno per l’asilo

16

14

14

18

Agenzia europea per la sicurezza aerea

185

150

150

0

06

Frontex

143

147

147

18

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

18

18

17

2

15

Accademia europea di polizia

8

9

9

0

18

Agenzia europea per le sostanze chimiche

34

38

38

0

02

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

58

59

59

0

17

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

18

19

19

18

Autorità bancaria europea

33

34

34

0

12

Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali

20

21

21

0

12

Agenzia europea dell’ambiente

42

53

43

10

07

Ufficio europeo di polizia

95

103

103

0

18

Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati

37

37

37

12

Agenzia europea di controllo della pesca

9

9

9

11

Autorità europea per la sicurezza alimentare

79

80

80

0

17

Istituto europeo per l’uguaglianza di genere

8

8

8

04

Autorità di vigilanza Galileo

23

361

361

0

06

Fusione per l’energia ITER

414

493

493

0

08

Unità europea di cooperazione giudiziaria (Eurojust)

34

34

34

0

33

eu.LISA

68

74

71

2

18

Agenzia europea per la sicurezza marittima

65

65

65

0

06

Ufficio per l’armonizzazione del mercato interno

384

216

216

0

12

Agenzia europea per i medicinali

308

350

304

45

02

Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione

10

10

10

09

Ufficio dell’organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC)

4

4

4

09

Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali

22

22

22

18

Agenzia europea per la sicurezza marittima

26

27

27

0

06

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

15

16

16

04

Istituto europeo di innovazione e tecnologia

243

229

229

0

15

Centro di traduzione degli organismi dell’Unione europea

50

42

42

0

15

Fondazione europea per la formazione

20

21

21

0

15

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

15

13

13

17

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

21

21

21

0

04

Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura

47

47

47

15

Agenzia esecutiva per la competitività e l’innovazione

36

36

36

06

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca

40

40

40

0

08

Agenzia esecutiva per la ricerca

55

55

55

0

08

Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori

7

7

7

17

Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto

18

18

18

06

Totale

2 740

3 007

2 946

61

 


in milioni di EUR

Tipo di entrate

Bilancio definitivo adottato

Diritti accertati

Importi percepiti

In sospeso

Sovvenzioni della Commissione

1 715

1 700

1 698

2

Commissioni percepite

588

647

602

45

Altri redditi

438

660

646

14

Totale

2 740

3 007

2 946

61

6.4.   STANZIAMENTI D’IMPEGNO E DI PAGAMENTO PER AGENZIA

in milioni di EUR

Agenzia

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Totale stanziamenti disponibili

Impegni assunti

Riportati al 2016

Totale stanziamenti disponibili

Pagamenti effettuati

Riportati al 2016

Agenzia europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia

11

11

0

14

11

2

Ufficio europeo di sostegno per l’asilo

17

16

1

18

13

2

Agenzia europea per la sicurezza aerea

208

140

65

213

127

84

Frontex

152

151

1

180

125

50

Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale

19

19

0

20

17

2

Accademia europea di polizia

9

9

0

10

8

2

Agenzia europea per le sostanze chimiche

115

113

0

126

111

13

Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

60

56

0

71

55

11

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze

19

18

1

20

18

1

Autorità bancaria europea

33

33

39

35

3

Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali

20

20

0

26

22

3

Agenzia europea dell’ambiente

68

58

10

73

55

17

Ufficio europeo di polizia

103

100

3

109

93

15

Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati

37

35

2

43

35

7

Agenzia europea di controllo della pesca

9

9

10

9

1

Autorità europea per la sicurezza alimentare

81

81

0

87

79

8

Istituto europeo per l’uguaglianza di genere

8

8

0

10

7

3

Autorità di vigilanza Galileo

1 582

144

1 438

616

211

404

Fusione per l’energia ITER

792

791

0

531

524

6

Unità europea di cooperazione giudiziaria (Eurojust)

34

34

0

38

34

4

eu.LISA

82

81

1

87

64

22

Agenzia europea per la sicurezza marittima

70

64

6

70

58

10

Ufficio per l’armonizzazione del mercato interno

424

266

424

231

29

Agenzia europea per i medicinali

308

290

6

349

291

43

Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione

10

10

11

11

1

Ufficio dell’organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC)

4

4

5

4

1

Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali

22

22

0

28

22

6

Agenzia europea per la sicurezza marittima

27

26

0

30

27

3

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

17

15

1

21

15

5

Istituto europeo di innovazione e tecnologia

276

251

0

247

224

1

Centro di traduzione degli organismi dell’Unione europea

50

44

54

43

5

Fondazione europea per la formazione

21

21

0

22

21

1

Ufficio comunitario delle varietà vegetali

17

15

15

14

1

Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro

22

22

0

26

23

3

Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura

47

46

52

46

5

Agenzia esecutiva per la competitività e l’innovazione

36

36

40

34

5

Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca

40

39

42

39

2

Agenzia esecutiva per la ricerca

55

54

59

54

3

Agenzia esecutiva per la salute e i consumatori

7

7

9

7

1

Agenzia esecutiva per la rete transeuropea di trasporto

18

18

20

18

2

Totale

4 930

3 175

1 538

3 864

2 835

787


in milioni di EUR

Tipo di spesa

Stanziamenti di impegno

Stanziamenti di pagamento

Totale stanziamenti disponibili

Impegni assunti

Riportati al 2016

Totale stanziamenti disponibili

Pagamenti effettuati

Riportati al 2016

Personale

975

956

1

991

953

18

Spese amministrative

412

392

2

467

356

85

Spese operative

3 543

1 827

1 535

2 406

1 526

685

Totale

4 930

3 175

1 538

3 864

2 835

787

6.5.   RISULTATO DEL BILANCIO COMPRESE LE AGENZIE

in milioni di EUR

 

dell’Unione europea

Agenzie

Eliminazione delle sovvenzioni alle agenzie

Totale

Entrate dell’esercizio

146 624

2 946

(1 698 )

147 872

Pagamenti eseguiti a fronte degli stanziamenti di bilancio dell’esercizio in corso

(139 827 )

(2 233 )

1 698

(140 363 )

Pagamenti eseguiti a fronte degli stanziamenti di entrate con destinazione specifica

(3 657 )

(375)

(4 032 )

Stanziamenti di pagamento riportati all’esercizio N+1

(1 299 )

(787)

(2 086 )

Annullamento di stanziamenti inutilizzati riportati dall’esercizio N-1

29

268

297

Evoluzione delle entrate con destinazione specifica

(704)

145

(559)

Differenze di cambio nell’esercizio

182

2

184

Risultato del bilancio 2015

1 347

(34)

1 313

Al fine di fornire tutti i dati contabili pertinenti relativi alle agenzie, i conti annuali consolidati comprendono relazioni separate in merito all’esecuzione dei singoli bilanci delle agenzie tradizionali consolidate.


(1)  il rischio assunto dall’UE è pienamente coperto (ossia incluso nelle passività).

(2)  il rischio assunto dall’UE è pienamente coperto (ossia incluso nelle passività).

(3)  AMF, Euratom e CECA in liquidazione.

(4)  Compresa assistenza precauzionale.

(5)  Fonti: Commissione europea «Previsioni economiche per l’Europa inverno 2016».

(1)  Si noti che, a seguito dell’arrotondamento delle cifre in milioni di EUR, alcuni dati finanziari contenuti in queste tabelle di bilancio potrebbero non coincidere in apparenza con il totale indicato.

(2)  Il 25 novembre 2015 il Parlamento europeo ha adottato il bilancio, che prevede il pagamento delle passività a breve termine dell’Unione con risorse proprie, ottenute dagli Stati membri o ad essi richieste nel 2016. Inoltre, ai sensi dell’articolo 83 dello statuto del personale [regolamento (CEE, Euratom, CECA) n. 259/68 del Consiglio, del 29 febbraio 1968, modificato], gli Stati membri sono responsabili in solido delle pensioni.

(6)  Attuazione da parte degli Stati membri: gestione concorrente

Attuazione da parte dalla Commissione, delle agenzie esecutive e dei fondi fiduciari gestione diretta

Attuazione da parte di altre agenzie e organismi dell’UE, paesi terzi, organizzazioni internazionali e altre entità: gestione indiretta.

(7)  Per una spiegazione dettagliata delle perdite non rilevate, cfr. nota 1.5.4 .

(8)  concessi a valere sui fondi propri della CECA in liquidazione.

(9)  Al 31 dicembre 2014, il Fondo di garanzia per le azioni esterne deteneva obbligazioni MESF emesse dalla Commissione che hanno dovuto essere eliminate.

(10)  Importi previsti non ammissibili e pagamenti anticipati pendenti.

(11)  nella voce «non assegnato ad una rubrica del QFP» rientrano le eliminazioni dovute all’esecuzione del bilancio e al consolidamento di entità consolidate, le operazioni fuori bilancio e i programmi irrilevanti non assegnati ad una rubrica particolare.

(12)  esclusi i prestiti «back-to-back».

(13)  Attività finanziarie disponibili per la vendita (esclusi strumenti di equity)

(14)  Con applicazione del coefficiente di correzione («CC»).

(15)  Corrisposto per i primi tre anni dalla partenza.

(16)  Inclusa per la prima volta nel 2015.

(17)  Si noti che, a seguito dell’arrotondamento delle cifre in milioni di EUR, alcuni dati finanziari contenuti in queste tabelle di bilancio potrebbero non coincidere in apparenza con il totale indicato.

(18)  Di cui il risultato EFTA ammonta a (2) milioni di EUR nel 2015 e a (3) milioni di EUR nel 2014.

(19)  Gli stanziamenti supplementari comprendono gli stanziamenti riportati dal precedente esercizio, le entrate con destinazione specifica e gli stanziamenti disponibili in seguito a disimpegni.

(20)  Gli stanziamenti supplementari comprendono gli stanziamenti riportati dal precedente esercizio, le entrate con destinazione specifica e gli stanziamenti disponibili in seguito a disimpegni.

(21)  Gli stanziamenti supplementari comprendono gli stanziamenti riportati dal precedente esercizio, le entrate con destinazione specifica e gli stanziamenti disponibili in seguito a disimpegni.

(22)  Gli stanziamenti supplementari comprendono gli stanziamenti riportati dal precedente esercizio, le entrate con destinazione specifica e gli stanziamenti disponibili in seguito a disimpegni.


14.10.2016   

IT

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

C 380/147


DICHIARAZIONE DI AFFIDABILITÀ PRESENTATA DALLA CORTE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO — RELAZIONE DEL REVISORE INDIPENDENTE

(2016/C 380/02)

I.

L’audit della Corte ha riguardato:

a)

i conti consolidati dell’Unione europea, che comprendono i rendiconti finanziari consolidati (1) e le relazioni aggregate sull’esecuzione del bilancio (2) per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015, approvati dalla Commissione l’11 luglio 2016, e

b)

la legittimità e regolarità delle operazioni alla base di tali conti.

come richiesto dall’articolo 287 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE).

La responsabilità della direzione

II.

In base agli articoli 317-318 del TFUE e al regolamento finanziario, la Commissione è responsabile della preparazione e della fedele presentazione dei conti consolidati dell’Unione europea sulla base dei princìpi contabili per il settore pubblico riconosciuti a livello internazionale, nonché della legittimità e della regolarità delle operazioni sottostanti. Tale responsabilità comprende la definizione, l’applicazione e il mantenimento di un controllo interno adeguato ai fini della preparazione e della presentazione di rendiconti finanziari privi di inesattezze rilevanti dovute a frode o errore. La Commissione detiene la responsabilità finale per quanto riguarda la legittimità e la regolarità delle operazioni che sono alla base dei conti dell’Unione europea (articolo 317 del TFUE).

La responsabilità del revisore

III.

È compito della Corte presentare al Parlamento europeo e al Consiglio, sulla base dell’audit espletato, una dichiarazione concernente l’affidabilità dei conti e la legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti. La Corte ha espletato l’audit in base ai princìpi internazionali di audit e ai codici deontologici dell’IFAC, nonché ai princìpi internazionali delle istituzioni superiori di controllo dell’INTOSAI. In base a tali princìpi, la Corte è tenuta ad applicare le norme di etica professionale e programmare ed eseguire i propri audit in modo da ottenere una ragionevole certezza riguardo all’assenza di inesattezze rilevanti nei conti consolidati dell’Unione europea, nonché alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti.

IV.

L’audit comporta l’esecuzione di procedure volte ad ottenere elementi probatori relativi agli importi e alle informazioni riportate nei conti consolidati, nonché alla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti. Le procedure selezionate dipendono dal giudizio dell’auditor, che includono una valutazione dei rischi di inesattezze rilevanti nei conti consolidati e di significative inosservanze del quadro giuridico dell’Unione europea, dovute a frode o errore, nelle operazioni sottostanti. Nel valutare tali rischi, l’auditor esamina i controlli interni applicabili alla compilazione e alla presentazione fedele dei conti consolidati nonché alla legittimità e alla regolarità delle operazioni sottostanti, allo scopo di definire procedure di audit adeguate alle circostanze, ma non di esprimere un giudizio sull’efficacia del controllo interno. L’audit comporta altresì la valutazione dell’adeguatezza delle politiche contabili adottate e della ragionevolezza delle stime contabili elaborate, nonché la valutazione della presentazione complessiva dei conti consolidati.

V.

Per quanto concerne le entrate, l’esame della Corte sulle risorse proprie basate sull’imposta sul valore aggiunto e sul reddito nazionale lordo inizia con l’analisi degli aggregati macroeconomici pertinenti su cui esse sono calcolate, e prosegue con la valutazione dei sistemi utilizzati dalla Commissione per il trattamento di tali aggregati fino al momento in cui i contributi versati dagli Stati membri sono riscossi e registrati nei conti consolidati. Per le risorse proprie tradizionali, la Corte esamina i conti delle autorità doganali e analizza il flusso di diritti, fino alla riscossione degli importi da parte della Commissione e alla loro registrazione nei conti.

VI.

Per le spese, la Corte esamina le operazioni di pagamento nel momento in cui la spesa è stata sostenuta, registrata e accettata. Tale esame riguarda tutte le categorie di pagamenti (compresi quelli effettuati per l’acquisto di attività), ad eccezione degli anticipi, nel momento in cui sono effettuati. Gli anticipi sono esaminati quando il destinatario dei fondi è tenuto a fornire, o fornisce, la giustificazione che ne attesta il corretto utilizzo e l’anticipo viene liquidato o diviene recuperabile.

VII.

La Corte ritiene che gli elementi probatori ottenuti siano sufficienti ed adeguati a fornire una base per i propri giudizi.

Affidabilità dei conti

Giudizio sull’affidabilità dei conti

VIII.

A giudizio della Corte, i conti consolidati dell’Unione europea relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 presentano fedelmente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria della stessa al 31 dicembre 2015, i risultati delle sue operazioni, i flussi di cassa e le variazioni dell’attivo netto per l’esercizio chiuso in tale data, conformemente al regolamento finanziario e alle norme contabili basate sui princìpi contabili per il settore pubblico riconosciuti a livello internazionale.

Legittimità e regolarità delle operazioni su cui sono basati i conti

Entrate

Giudizio sulla legittimità e regolarità delle entrate che sono alla base dei conti

IX.

A giudizio della Corte, le entrate alla base dei conti per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 sono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, legittime e regolari.

Pagamenti

Elementi a sostegno del giudizio negativo sulla legittimità e regolarità dei pagamenti su cui sono basati i conti

X.

La spesa registrata nel 2015 a titolo delle rubriche del quadro finanziario pluriennale relative a spese operative (3) è inficiata da un livello rilevante di errore. Il livello di errore stimato dalla Corte per i pagamenti su cui sono basati i conti è del 3,8 %. Il dato conclusivo globale indicato dalla Corte è dovuto al livello di errore più elevato stimato per le spese eseguite a titolo di rimborso (4) ed è corroborato dall’analisi della Commissione sugli importi a rischio presentata nella relazione annuale sulla gestione e il rendimento per il bilancio dell’UE.

Giudizio negativo sulla legittimità e regolarità dei pagamenti su cui sono basati i conti

XI.

A giudizio della Corte, data l’importanza delle questioni descritte nel paragrafo concernente gli elementi a sostegno del giudizio negativo sulla legittimità e regolarità dei pagamenti su cui sono basati i conti, i pagamenti sottostanti ai conti per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 sono inficiati da un livello rilevante di errore.

Altre informazioni

XII.

La sezione «Discussione ed analisi dei rendiconti finanziari», che non fa parte dei rendiconti finanziari riporta informazioni coerenti con questi ultimi.

14 luglio 2016

Vitor Manuel da SILVA CALDEIRA

Presidente

Corte dei conti europea

12, rue Alcide De Gasperi, 1615 Lussemburgo, LUSSEMBURGO


(1)  I rendiconti finanziari consolidati comprendono lo stato patrimoniale, il conto del risultato economico, il prospetto dei flussi di cassa, il prospetto delle variazioni delle attività nette, un riepilogo delle politiche contabili significative e altre note esplicative (compresa l’informativa per settore di attività).

(2)  Le relazioni aggregate sull’esecuzione del bilancio comprendono le relazioni consolidate sull’esecuzione del bilancio e le note esplicative.

(3)  Queste rubriche (da 1 a 4) sono trattate nei capitoli da 5 a 8 della relazione annuale della Corte sull’esercizio 2015.

(4)  82,7 miliardi di euro. Maggiori informazioni sono fornite ai paragrafi 1.21 e 1.24 della relazione annuale della Corte sull’esercizio 2015.