ISSN 1977-0944

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

C 139

European flag  

Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

58° anno
28 aprile 2015


Numero d'informazione

Sommario

pagina

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione europea

2015/C 139/01

Tassi di cambio dell'euro

1


 

V   Avvisi

 

PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI

 

Commissione europea

2015/C 139/02

Invito a presentare proposte nell’ambito del programma di lavoro 2015 del partenariato pubblico-privato per le bioindustrie

2

 

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

 

Commissione europea

2015/C 139/03

Notifica preventiva di concentrazione (Caso M.7597 — Sabadell/TSB) — Caso ammissibile alla procedura semplificata ( 1 )

3

2015/C 139/04

Notifica preventiva di concentrazione (Caso M.7435 — Merck/Sigma-Aldrich) ( 1 )

4

 

ALTRI ATTI

 

Commissione europea

2015/C 139/05

Pubblicazione di una domanda di registrazione ai sensi dell’articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

5

2015/C 139/06

Pubblicazione di una domanda di registrazione ai sensi dell’articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

8


 

Rettifiche

2015/C 139/07

Rettifica dell'avviso dell’Irlanda a norma della direttiva 94/22/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle condizioni di rilascio e di esercizio delle autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi — [Avviso relativo al procedimento di rilascio di autorizzazioni (licensing round) del 2015 — Margine atlantico] ( GU C 102 del 27.3.2015 )

11


 


 

(1)   Testo rilevante ai fini del SEE

IT

 


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione europea

28.4.2015   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 139/1


Tassi di cambio dell'euro (1)

27 aprile 2015

(2015/C 139/01)

1 euro =


 

Moneta

Tasso di cambio

USD

dollari USA

1,0822

JPY

yen giapponesi

129,23

DKK

corone danesi

7,4608

GBP

sterline inglesi

0,71620

SEK

corone svedesi

9,3562

CHF

franchi svizzeri

1,0367

ISK

corone islandesi

 

NOK

corone norvegesi

8,4345

BGN

lev bulgari

1,9558

CZK

corone ceche

27,441

HUF

fiorini ungheresi

301,21

PLN

zloty polacchi

4,0037

RON

leu rumeni

4,4173

TRY

lire turche

2,9414

AUD

dollari australiani

1,3867

CAD

dollari canadesi

1,3155

HKD

dollari di Hong Kong

8,3877

NZD

dollari neozelandesi

1,4250

SGD

dollari di Singapore

1,4435

KRW

won sudcoreani

1 162,38

ZAR

rand sudafricani

13,1046

CNY

renminbi Yuan cinese

6,7311

HRK

kuna croata

7,5943

IDR

rupia indonesiana

14 057,78

MYR

ringgit malese

3,8533

PHP

peso filippino

47,933

RUB

rublo russo

55,8503

THB

baht thailandese

35,386

BRL

real brasiliano

3,2023

MXN

peso messicano

16,6591

INR

rupia indiana

68,7926


(1)  Fonte: tassi di cambio di riferimento pubblicati dalla Banca centrale europea.


V Avvisi

PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI

Commissione europea

28.4.2015   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 139/2


Invito a presentare proposte nell’ambito del programma di lavoro 2015 del partenariato pubblico-privato per le bioindustrie

(2015/C 139/02)

È pubblicato un invito a presentare proposte e attività correlate nell’ambito del programma di lavoro 2015 del partenariato pubblico-privato per le bioindustrie.

Si sollecitano proposte per il seguente invito: H2020-BBI-JTI-2015-01

Il piano di lavoro, comprese le scadenze e i bilanci delle attività, è disponibile tramite il portale web dei partecipanti (http://ec.europa.eu/research/participants/portal) unitamente alle informazioni sulle modalità dell’invito e attività correlate e alle indicazioni sulle modalità per la presentazione delle proposte. Tutte le informazioni saranno aggiornate secondo le necessità sul portale web dei partecipanti.


PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

Commissione europea

28.4.2015   

IT

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C 139/3


Notifica preventiva di concentrazione

(Caso M.7597 — Sabadell/TSB)

Caso ammissibile alla procedura semplificata

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2015/C 139/03)

1.

In data 20 aprile 2015 è pervenuta alla Commissione la notifica di un progetto di concentrazione in conformità dell’articolo 4 del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio (1). Con tale operazione Banco de Sabadell, SA («Sabadell», Spagna) acquisisce ai sensi dell’articolo 3, paragrafo 1, lettera b), del regolamento sulle concentrazioni, il controllo esclusivo di TSB Banking Group plc («TSB», Regno Unito) mediante offerta pubblica.

2.

Le attività svolte dalle imprese interessate sono le seguenti:

—   Sabadell: fornitura di servizi bancari e assicurativi, principalmente in Spagna;

—   TSB: fornitura di servizi bancari al dettaglio a privati, servizi bancari per le imprese di piccole e medie dimensioni e servizi di pagamento mediante carta di credito nel Regno Unito.

3.

A seguito di un esame preliminare la Commissione ritiene che la concentrazione notificata possa rientrare nel campo d’applicazione del regolamento sulle concentrazioni. Tuttavia, si riserva la decisione definitiva al riguardo. Si rileva che, ai sensi della comunicazione della Commissione concernente una procedura semplificata per l’esame di determinate concentrazioni a norma del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio (2) il presente caso potrebbe soddisfare le condizioni per l’applicazione della procedura di cui alla comunicazione stessa.

4.

La Commissione invita i terzi interessati a presentare eventuali osservazioni sulla concentrazione proposta.

Le osservazioni devono pervenire alla Commissione entro dieci giorni dalla data di pubblicazione della presente comunicazione. Le osservazioni possono essere trasmesse alla Commissione per fax (+32 22964301), per e-mail all’indirizzo COMP-MERGER-REGISTRY@ec.europa.eu o per posta, indicando il riferimento M.7597 — Sabadell/TSB, al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale Concorrenza

Protocollo Concentrazioni

1049 Bruxelles/Brussel

BELGIQUE/BELGIË


(1)  GU L 24 del 29.1.2004, pag. 1 («il regolamento sulle concentrazioni»).

(2)  GU C 366 del 14.12.2013, pag. 5.


28.4.2015   

IT

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C 139/4


Notifica preventiva di concentrazione

(Caso M.7435 — Merck/Sigma-Aldrich)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

(2015/C 139/04)

1.

In data 21 aprile 2015 è pervenuta alla Commissione la notifica di un progetto di concentrazione in conformità all’articolo 4 del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio (1). Con tale operazione l’impresa Merck KGaA («Merck», Germania) acquisisce, ai sensi dell’articolo 3, paragrafo 1, lettera b), del regolamento sulle concentrazioni, il controllo dell’insieme di Sigma-Aldrich Corporation («Sigma-Aldrich», Stati Uniti) mediante acquisto di titoli.

2.

Le attività svolte dalle imprese interessate sono le seguenti:

—   Merck: gruppi di imprese di ricerca del settore farmaceutico e chimico impegnate nella ricerca, sviluppo, produzione, vendita e commercializzazione di prodotti chimici e farmaceutici, compresi strumenti e servizi nel campo delle scienze della vita;

—   Sigma-Aldrich: impresa operante a livello mondiale impegnate nello sviluppo, produzione e vendita di strumenti e servizi nel campo delle scienze della vita, nonché di prodotti chimici, reagenti analitici e articoli da laboratorio.

3.

A seguito di un esame preliminare la Commissione ritiene che la concentrazione notificata possa rientrare nel campo d’applicazione del regolamento sulle concentrazioni. Tuttavia si riserva la decisione definitiva al riguardo.

4.

La Commissione invita i terzi interessati a presentare eventuali osservazioni sulla concentrazione proposta.

Le osservazioni devono pervenire alla Commissione entro dieci giorni dalla data di pubblicazione della presente comunicazione. Le osservazioni possono essere trasmesse alla Commissione europea per fax (+32 22964301), per e-mail all’indirizzo COMP-MERGER-REGISTRY@ec.europa.eu o per posta, indicando il riferimento M.7435 — Merck/Sigma-Aldrich, al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale Concorrenza

Protocollo Concentrazioni

1049 Bruxelles/Brussel

BELGIQUE/BELGIË


(1)  GU L 24 del 29.1.2004, pag. 1 («il regolamento sulle concentrazioni»).


ALTRI ATTI

Commissione europea

28.4.2015   

IT

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C 139/5


Pubblicazione di una domanda di registrazione ai sensi dell’articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

(2015/C 139/05)

La presente pubblicazione conferisce il diritto di opporsi alla domanda ai sensi dell’articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (1).

DOCUMENTO UNICO

«BARANJSKI KULEN»

N. EU: HR-PGI-0005-01207-3.3.2014

DOP ( ) IGP ( X )

1.   Denominazione

«Baranjski kulen»

2.   Stato membro o paese terzo

Repubblica di Croazia

3.   Descrizione del prodotto agricolo o alimentare

3.1.   Tipo di prodotto

Classe 1.2. Prodotti a base di carne (cotti, salati, affumicati ecc.)

3.2.   Descrizione del prodotto a cui si applica la denominazione di cui al punto 1

Il «Baranjski kulen» («Salsiccia della Baranja») è una salsiccia stagionata fermentata, ottenuta dalla carne di maiale tritata e aromatizzata con peperoncino macinato, aglio e pepe e insaccata nell’intestino cieco del maiale (o «katica», come viene spesso chiamato nella regione della Baranja).

Il «Baranjski kulen» ha una forma ovale e una consistenza ferma, senza alterazioni evidenti né macchie e senza significativa presenza di muffa sull’involucro. La forma è determinata dall’involucro, che viene completamente riempito di impasto. Il prodotto finito pesa come minimo 0,80 kg. La sezione trasversale del «Baranjski kulen» è caratterizzata da un aspetto uniforme, poiché per la preparazione della farcitura si utilizza sempre carne trita con una granulometria di 8 mm. Gli ingredienti del ripieno sono ripartiti in modo omogeneo e sono ben amalgamati, in modo che la sezione trasversale non presenti buchi e fessure.

Esternamente il «Baranjski kulen» ha un colore da marrone chiaro a marrone scuro; la sezione trasversale presenta invece un colore dal rosso chiaro al rosso scuro, dato dal peperoncino in polvere e dalla carne tritata. Il sentore dominante è di affumicato, caratteristico dei prodotti a base di carne che sono sottoposti a un’affumicatura a freddo. Il gusto è leggermente piccante, per la presenza del peperoncino in polvere, con il caratteristico aroma della carne fermentata affumicata addizionata di aglio e pepe.

Composizione chimica

Alla fine della fase di maturazione la composizione chimica del «Baranjski kulen» è la seguente:

Acqua: massimo 40 %

Proteine: minimo 29 %

Grassi: massimo 25 %

3.3.   Mangimi (solo per i prodotti di origine animale) e materie prime (solo per i prodotti trasformati)

La materia prima per la produzione del «Baranjski kulen» (90 % di carne per 10 % di grasso) si ottiene dalla macellazione delle scrofe (categoria K) o dei maiali pesanti (categoria T2). L’80 % della carne utilizzata per l’impasto è di categoria I (coscia, lombo) e il restante 20 % è spalla (carne di categoria II). Per la produzione del «Baranjski kulen» non è invece ammesso l’utilizzo di carne di categoria III.

Dal disossamento della coscia e del lombo si ottiene almeno l’80 % in peso della carne utilizzata per l’impasto del «Baranjski kulen». La carne ottenuta dalla spalla non può rappresentare più del 20 % del peso totale della carne dell’impasto.

La carne viene lavorata in modo da pulirla completamente dalla pelle e dai tessuti grassi sottocutanei. Si eliminano inoltre tutte le parti cartilaginose, i vasi sanguigni più grossi, i nervi, le terminazioni tendinee dei muscoli, il grasso interno molle e i resti di parti sanguigne.

La carne e il grasso di maiale utilizzati per il «Baranjski kulen» possono – ma non devono obbligatoriamente – essere prodotti nella zona di cui al punto 4 e lo stesso vale per le spezie.

3.4.   Fasi specifiche della produzione che devono aver luogo nella zona geografica delimitata

L’intero processo tecnologico di produzione ha luogo nella regione della Baranja, e comprende le seguenti fasi: regolazione termica della materia prima, preparazione dell’impasto, insaccatura, condizionamento, fermentazione e maturazione.

3.5.   Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, confezionamento ecc. del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata

3.6.   Norme specifiche in materia di etichettatura del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata

4.   Delimitazione concisa della zona geografica

La regione della Baranja si trova nella parte nord-orientale della Croazia, e comprende le zone a nord del corso inferiore del fiume Drava prima della sua confluenza nel Danubio.

Il corso del fiume Drava segna il confine con la Slavonia a Sud e il Danubio costituisce la frontiera con la Serbia a est. A nord/nord-ovest, la regione confina con l’Ungheria.

Dal punto di vista amministrativo la Baranja consta di una città (Beli Manastir) e di 8 comuni: Bilje, Čeminac, Darda, Draž, Jagodnjak, Kneževi Vinogradi, Petlovac e Popovac.

5.   Legame con la zona geografica

La necessità di protezione del «Baranjski kulen» deriva dalla reputazione del prodotto.

Le prime menzioni del «kulen» nella Baranja si ritrovano nelle opere dello studioso di folklore e narratore croato Nikola Tordinac (1858-1888), [Nikola Tordinac, Hrvatski narodni običaji, pjesme i pripovijetke iz Pečuha i okolice («Usi, versi e racconti croati di Pécs e dintorni»), edizione 1986, pagg. 53 e 57]. I suoi scritti, che si collocano intorno al 1880, sono la fonte più esaustiva di descrizioni dei Croati della Baranja e dei loro usi e costumi, fra i quali il «kulen» occupa appunto un posto particolare.

Gli antichi usi e costumi popolari dei Croati della Baranja sono strettamente legati alla vitivinicoltura e alla produzione del «Baranjski kulen». Il maggior numero di informazioni in merito si può leggere oggi nei lavori dell’etnologo Đuro Franković di Pécs. Le sue descrizioni dei costumi dei Croati della Baranja in occasione della celebrazione del giorno di San Vincenzo sono la testimonianza di una tradizione secolare di produzione del «kulen» e del suo ruolo nei riti per una ricca vendemmia nelle vigne della regione [Đuro Franković, Sveti Vinko (22. siječnja), Hrvatski glasnik — tjednik Hrvata u Mađarskoj («San Vincenzo (22 gennaio)», in «Messaggero croato», settimanale dei Croati in Ungheria), 18.1.2007, pag. 9].

I primi prodotti a lunga conservazione a base di carne cominciarono a vedere la luce in modo sistematico nel periodo a cavallo fra il XIX e il XX secolo. Nella Baranja, a sud dell’Ungheria, Geza Barnas di Karanac cominciò a produrre vari tipi di delicatezze a base di carne di maiale nella sua macelleria artigianale, dove lavoravano anche Jovan Berisavljević e Lajos Gajer il Vecchio. Fra quei prodotti si distinse in modo particolare il «kulin della Pannonia», precursore dell’attuale «Baranjski kulen», prodotto oggi caratteristico di questa regione [Davorin Taslidžić e Andrija Bognar, Poveznice obzorja (povijest u doticaju) («Orizzonti connessi (La storia a contatto»), edizione 2009, pag. 160].

Dalla fine della seconda guerra mondiale il «Baranjski kulen» è stato prodotto essenzialmente a Beli Manastir, negli stabilimenti di lavorazione della carne della cooperativa agricola PZ Baranjka e poi Belje, e così è stato fino ai giorni nostri [Objektiv 25, Belje – List udruženog rada Poljoprivredno industrijskog kombinata («Objektiv 25», «Belje – Foglio del complesso produttivo agroindustriale»), 31 marzo 1977, pag. 5]. All’epoca la ricetta del «Baranjski kulen» era un segreto commerciale e la sua produzione era diretta dal maestro Radivoj Vuković – come testimonia la dichiarazione di suo figlio, Miroslav Vuković, succeduto al padre nella professione e nell’attività fino alla pensione. Radivoj Vuković aveva ottenuto la ricetta del «kulin della Pannonia» dal macellaio e produttore di salsicce di Karanac mentre ancora lavorava nel già menzionato macello di Beli Manastir. Utilizzò quella stessa ricetta per la fabbricazione del prodotto cambiandone però il nome in «Baranjski kulen», come veniva più spesso chiamato dai produttori della Baranja, cosicché il nome originario «kulin della Pannonia» cadde in disuso. Secondo un aneddoto che ancora si racconta, il maestro Radivoj tenne la ricetta sotto chiave fino al giorno in cui non si accorse che tutti i produttori della Baranja preparavano il «kulen» proprio in quella stessa maniera (dichiarazione di Miroslav Vuković, Dottore in medicina veterinaria, firmata e autenticata con atto notarile, 2010).

I produttori di «kulen» dalla Baranja utilizzavano il pepe: avevano mutuato questa spezia perché usata all’epoca dai produttori di salame del sud dell’Ungheria, di cui conoscevano le tecniche e il savoir-faire, come attesta l’assortimento dei loro prodotti. All’epoca difatti, nella Baranja, la spina dorsale di tutta la vita economica era l’agricoltura, nelle mani dell’alta nobiltà austro-ungarica (e della famiglia reale degli Asburgo per gran parte del periodo storico), con reti commerciali ben ramificate. L’apertura all’Europa d’allora ha permesso ai produttori della Baranja di poter disporre più facilmente del pepe, cosa che può spiegare l’uso di questa spezia nella ricetta e nella produzione del «Baranjski kulen».

Il prodotto ha acquisito una fama particolare negli anni '80 del secolo scorso, quando nell’est della Croazia si sono cominciati ad organizzare dei concorsi di qualità, le cosiddette «kuleniadi», una tradizione tuttora esistente che vede spesso vincitori delle medaglie più prestigiose proprio i produttori del «Baranjski kulen» [Tražimo najbolje proizvođače kulena, Vinkovačke novosti («Cerchiamo i migliori produttori di Kulen», in «Notiziario di Vinkovci»), 13.2.1981, pag. 8; Kulen – još uvijek najbolji u tradicionalnoj tehnologiji, Vinkovačke novosti («Kulen – Sempre migliori nella tecnica tradizionale», in «Notiziario di Vinkovci»), 3.7.1981, pag. 12]. Con questo prodotto – lavorato secondo la ricetta tradizionale e presentato col suo nome storico – l’ex complesso produttivo agroindustriale «Belje» (oggi società per azioni «Belje d.d.») ha conquistato medaglie anche nelle fiere internazionali [Bitka za tržište i plasman, Belje – List udruženog rada Poljoprivredno industrijskog kombinata («La battaglia per il mercato e la posizione», «Belje – Foglio del complesso produttivo agroindustriale»), 30.4.1988, pag. 7].

Molte delle persone che hanno assaggiato il «Baranjski kulen» associano la sua particolare qualità proprio alla regione della Baranja. Questo è stato anche confermato dalla maggior parte dei partecipanti a un’inchiesta, in cui, su 1 000 intervistati aventi assaggiato il prodotto, addirittura il 77 % lo ha collegato alla zona geografica di cui è originario [Inchiesta Ipsos plus: Ispitivanje percepcije povezanosti kvalitete Baranjskog kulena i regije iz koje potječe (Indagine sulla percezione del legame fra la qualità del «Baranjski kulen» e la sua regione d’origine), 2011].

Quanto sopra descritto dimostra l’importanza di questo prodotto per gli abitanti della Baranja: non si tratta solo di un prodotto alimentare tradizionale, ma di una componente del patrimonio culturale e del retaggio storico, cui esso deve la sua fama.

Riferimento alla pubblicazione del disciplinare

(articolo 6, paragrafo 1, secondo comma, del regolamento in oggetto)

http://www.mps.hr/UserDocsImages/HRANA/BARANJSKI%20KULEN/Izmijenjena%20Specifikacija%20proizvoda%20Baranjski%20kulen.pdf


(1)  GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1.


28.4.2015   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 139/8


Pubblicazione di una domanda di registrazione ai sensi dell’articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

(2015/C 139/06)

La presente pubblicazione conferisce il diritto di opporsi alla domanda di registrazione ai sensi dell’articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (1).

DOCUMENTO UNICO

«MELÓN DE TORRE PACHECO-MURCIA»

N. UE ES-PGI-0005-01235-28.5.2014

DOP ( ) IGP ( X )

1.   Nome

«Melón de Torre Pacheco-Murcia»

2.   Stato membro o paese terzo

Spagna

3.   Descrizione del prodotto agricolo o alimentare

3.1.   Tipo di prodotto

Classe 1.6: Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati.

3.2.   Descrizione del prodotto a cui si applica la denominazione di cui al punto 1

Il «Melón de Torre Pacheco-Murcia» è un melone della varietà Saccharinus Naud tipo «Piel de Sapo». Deriva da una pianta della famiglia delle Cucurbitaceae e la sua denominazione botanica è Cucumis melo L.

Caratteristiche del prodotto.

Caratteristiche fisico-chimiche:

—   BRIX MINIMO: 12

—   CONSISTENZA DELLA POLPA NON INFERIORE A: 2,5 kg/cm2

Caratteristiche organolettiche:

Dolce, con consistenza compatta.

3.3.   Mangimi (solo per i prodotti di origine animale) e materie prime (solo per i prodotti trasformati)

3.4.   Fasi specifiche della produzione che devono avere luogo nella zona geografica delimitata

Produzione agricola:

le fasi sono le seguenti:

coltivazione di piante in vivaio,

trapianto,

tecniche di coltivazione senza l’utilizzo di riscaldamento,

impollinazione tramite l’introduzione di alveari,

raccolta a mano.

3.5.   Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, confezionamento ecc. del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata

3.6.   Norme specifiche in materia di etichettatura del prodotto cui si riferisce la denominazione registrata

Le industrie preposte al condizionamento e/o alla commercializzazione, che possono essere ubicate all’interno o all’esterno della zona geografica dell’I.G.P. «Melón de Torre Pacheco-Murcia», apporranno sui frutti un’etichetta e/o una controetichetta numerata, che funge da certificato e permette la tracciabilità del prodotto nella fase di commercializzazione, sulla quale figurano i seguenti dati: il numero, la menzione obbligatoria dell’Indicazione Geografica Protetta o IGP «Melón de Torre Pacheco-Murcia», il logo dell’UE e il logo dell’indicazione geografica protetta, riportati qui di seguito:

Image

4.   Delimitazione concisa della zona geografica

La zona di produzione dei meloni protetti dall’IGP «Melón de Torre Pacheco-Murcia» comprende i territori dei seguenti comuni della provincia di Murcia:

Cartagena, Fuente Álamo, La Unión, Los Alcázares, San Javier, San Pedro del Pinatar, Torre Pacheco, nonché i seguenti distretti del comune di Murcia:

Avileses, Baños y Mendigo, Corvera, Gea y Truyols, Lobosillo, Los Martínez del Puerto, Valladolises, Sucina.

5.   Legame con la zona geografica

La reputazione di questi meloni deriva dalle loro caratteristiche specifiche, come la dolcezza, dovute in gran parte ai fattori climatici, pedologici e umani. Ad esse è fatto riferimento nei documenti storici che vanno dal 1597 sino ai giorni nostri.

La coltivazione del melone a Torre Pacheco-Murcia risale infatti all’inizio del ventesimo secolo (1905), epoca in cui sono realizzati i primi impianti su superfici ridotte essenzialmente destinati al consumo proprio.

Le qualità intrinseche del prodotto derivano dalle caratteristiche naturali della zona. La zona di produzione è caratterizzata da un clima mediterraneo subarido a tendenza marittima (umidità relativa più alta) con temperatura media annua di 17-18 °C, estati calde, priva tuttavia di elementi nettamente continentali, data la sua vicinanza al mare e l’assenza di barriere orografiche sul litorale. I livelli medi di evapotraspirazione potenziale sono elevati, e durante i mesi di luglio e agosto possono raggiungere 170 mm nelle località della regione. L’oscillazione termica annuale è ridotta, pari a circa 15 °C. Questi fattori, unitamente alla scarsissima pluviometria media, inferiore a 350 mm, determinano l’ecosistema della zona e esercitano un’influenza sulle caratteristiche del suolo.

Il clima mite, influenzato dalla vicinanza del mare, e l’assenza di gelate nel periodo di crescita, consentono la coltivazione precoce dei meloni, in modo da ottenere un lungo periodo vegetativo e quindi un crescita dei meloni molto lenta, frutti con polpa più consistente e, una volta raccolti, una maggior durata di conservazione. Inoltre, i meloni maturano durante un periodo di massima insolazione e con una ridotta escursione termica tra il giorno e la notte, elementi che favoriscono la maturazione e conferiscono loro migliori qualità organolettiche. La maturazione del melone coincide con il periodo di scarse precipitazioni e di giornate soleggiate, il che favorisce la qualità dei frutti e li rende più dolci. Inoltre le temperature non superano mai i 35 °C: temperature superiori potrebbero danneggiare i meloni provocando ustioni e un invecchiamento precoce del frutto.

Gli studi indicati qui di seguito confermano le caratteristiche tipiche del melone di questa zona: una maggiore dolcezza, dovuta a un tenore più elevato in saccarosio, e la consistenza della polpa del melone di Torre Pacheco-Murcia:

—   Studio condotto dall’IMIDA, «Caracterización de las cualidades del melón tipo piel de sapo cultivado en Murcia-Cartagena» (2011), su un totale di 120 campioni raccolti in 18 località. Qualità medie che definiscono il melone di Murcia-Torre Pacheco (2010-2011), determinate sulla base di 119 campioni raccolti in 21 località.

—   Università di Cartagena, «Valoración en postcosecha de las características y constituyentes saludables del melón tipo piel de sapo cultivado en Murcia respecto al de otra zona de producción» (2011).

Quanto sopra descritto dimostra l’impatto locale e regionale di questo melone, legato alla tradizione culturale relativa alla reputazione del prodotto, che si evidenzia in particolare durante la celebrazione delle Fiestas del Melón de Torre Pacheco che ricorrono dal 1969. Il prodotto è indicato anche in varie pubblicazioni sulla gastronomia della regione.

Questa fama si riflette nella sua posizione sul mercato, dove è venduto a prezzi più elevati rispetto a tutti gli altri meloni spagnoli (1984-86).

A partire dal 1974, questi meloni sono stati venduti sia sul mercato nazionale che su quello estero, e la loro qualità è anche stata menzionata sulla stampa straniera.

Le numerose lettere di clienti rispecchiano anche la forte domanda del prodotto, in particolare nei mesi di giugno e luglio.

Riferimento alla pubblicazione del disciplinare

(articolo 6, paragrafo 1, secondo comma, del presente regolamento)

http://www.carm.es/web/pagina?IDCONTENIDO=96240&IDTIPO=60&RASTRO=c491$m1185,34702


(1)  GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1.


Rettifiche

28.4.2015   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 139/11


Rettifica dell'avviso dell’Irlanda a norma della direttiva 94/22/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle condizioni di rilascio e di esercizio delle autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi — [Avviso relativo al procedimento di rilascio di autorizzazioni (licensing round) del 2015 — Margine atlantico]

( Gazzetta ufficiale dell'Unione europea C 102 del 27 marzo 2015 )

(2015/C 139/07)

A pagina 6:

anziché:

«Le domande, sulla cui busta deve essere chiaramente apposta la dicitura “2015 Licensing Round — Atlantic Margin”, devono essere inviate al seguente indirizzo: “The Petroleum Affairs Division, Department of Communications, Energy and Natural Resources, 29-31 Adelaide Road, Dublin 2, Irlanda”. Le domande devono pervenire entro le ore 12:00 di mercoledì 16 settembre 2015.»

leggi:

«Le domande, sulla cui busta deve essere chiaramente apposta la dicitura “2015 Licensing Round — Atlantic Margin”, devono essere inviate al seguente indirizzo: “The Petroleum Affairs Division, Department of Communications, Energy and Natural Resources, 29-31 Adelaide Road, Dublin 2, Irlanda”. Le domande devono pervenire entro le ore 12:00 di mercoledì 16 settembre 2015. Le domande non devono essere presentate prima di lunedì 31 agosto 2015.»