ISSN 1977-0944

doi:10.3000/19770944.C_2013.168.ita

Gazzetta ufficiale

dell'Unione europea

C 168

European flag  

Edizione in lingua italiana

Comunicazioni e informazioni

56o anno
14 giugno 2013


Numero d'informazione

Sommario

pagina

 

II   Comunicazioni

 

COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Commissione europea

2013/C 168/01

Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata (Caso COMP/M.6871 — Mohawk Industries/Spano Invest) ( 1 )

1

 

IV   Informazioni

 

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

 

Consiglio

2013/C 168/02

Conclusioni del Consiglio sulla dimensione sociale dell'istruzione superiore

2

2013/C 168/03

Conclusioni del Consiglio sul contributo di un'animazione socioeducativa di qualità allo sviluppo, al benessere e all'inclusione sociale dei giovani

5

2013/C 168/04

Conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, sulla duplice carriera degli atleti

10

 

Commissione europea

2013/C 168/05

Tassi di cambio dell'euro

13

2013/C 168/06

Impresa comune SESAR — Bilancio 2013 e tabella dell'organico 2013

14

 

V   Avvisi

 

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

 

Commissione europea

2013/C 168/07

Comunicazione della Commissione pubblicata ai sensi dell'articolo 27, paragrafo 4 del regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio relativo al caso AT.39398 — VISA MIF ( 1 )

22

 

ALTRI ATTI

 

Commissione europea

2013/C 168/08

Pubblicazione di una domanda di modifica a norma dell’articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

26

 


 

(1)   Testo rilevante ai fini del SEE

IT

 


II Comunicazioni

COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Commissione europea

14.6.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 168/1


Non opposizione ad un'operazione di concentrazione notificata

(Caso COMP/M.6871 — Mohawk Industries/Spano Invest)

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2013/C 168/01

In data 23 aprile 2013 la Commissione ha deciso di non opporsi alla suddetta operazione di concentrazione notificata e di dichiararla compatibile con il mercato comune. La presente decisione si basa sull'articolo 6, paragrafo 1, lettera b) del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio. Il testo integrale della decisione è disponibile unicamente in lingua inglese e verrà reso pubblico dopo che gli eventuali segreti aziendali in esso contenuti saranno stati espunti. Il testo della decisione sarà disponibile:

sul sito Internet della Commissione europea dedicato alla concorrenza, nella sezione relativa alle concentrazioni (http://ec.europa.eu/competition/mergers/cases/). Il sito offre varie modalità per la ricerca delle singole decisioni, tra cui indici per impresa, per numero del caso, per data e per settore,

in formato elettronico sul sito EUR-Lex (http://eur-lex.europa.eu/it/index.htm) con il numero di riferimento 32013M6871. EUR-Lex è il sistema di accesso in rete al diritto comunitario.


IV Informazioni

INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA

Consiglio

14.6.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 168/2


Conclusioni del Consiglio sulla dimensione sociale dell'istruzione superiore

2013/C 168/02

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

NEL CONTESTO:

1.

Degli articoli 165 e 166 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea.

2.

Della strategia Europa 2020, in particolare l'obiettivo principale di aumentare la quota di 30-34enni che hanno completato l'istruzione terziaria o un'istruzione equivalente fino a un livello di almeno il 40 %.

3.

Delle conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione (ET 2020) (1) che individuano nella promozione dell'equità, della coesione sociale e della cittadinanza attiva uno dei quattro obiettivi strategici e sottolineano che le politiche d'istruzione e di formazione devono fare in modo che tutti i cittadini, quali che siano le loro circostanze personali, sociali o economiche, siano in grado di acquisire, aggiornare e sviluppare lungo tutto l'arco della vita competenze professionali specifiche nonché capacità e competenze chiave.

4.

Delle conclusioni del Consiglio dell'11 maggio 2010 sulla dimensione sociale dell'istruzione e della formazione (2) che sottolineano l'importanza di garantire pari opportunità di accesso ad un'istruzione di qualità, come pure equità di trattamento e risultati che non dipendano dalle origini socioeconomiche e da altri fattori che possano risultare pregiudizievoli ai fini della formazione e che riconoscono la motivazione sociale ed economica per l'aumento dei livelli globali di qualifiche e lo sviluppo di elevati livelli di competenza e rilevano che l'offerta di capacità e competenze chiave per tutti rivestirà un'importanza cruciale ai fini del miglioramento dell'occupabilità, dell'inclusione sociale e della realizzazione personale dei cittadini.

5.

Delle conclusioni del Consiglio del 28 novembre 2011 sulla modernizzazione dell'istruzione superiore (3) che invitano gli Stati membri a promuovere lo sviluppo sistematico di strategie efficaci per assicurare l'accesso dei gruppi sottorappresentati e ad accrescere gli sforzi per ridurre al minimo i tassi di abbandono nell'insegnamento superiore migliorando la qualità, la pertinenza e l'attrattiva dei corsi, in particolare attraverso l'apprendimento incentrato sugli studenti e la prestazione di sostegno, orientamento e consulenza dopo l'ingresso.

6.

Del comunicato di Bucarest dei ministri che hanno partecipato alla conferenza ministeriale sul processo di Bologna del 26 e 27 aprile 2012, in cui hanno convenuto di adottare misure nazionali per ampliare l'accesso generale a un'istruzione superiore di qualità e ribadito l'obiettivo che la popolazione studentesca che accede all'istruzione superiore ottenendo un diploma dovrebbe riflettere la diversità delle popolazioni europee, assieme al trattamento specifico riservato alla dimensione sociale nell'istruzione superiore nella relazione del 2012 sull'attuazione del processo di Bologna in cui sono esaminate le informazioni statistiche disponibili riguardo all'impatto del percorso formativo degli studenti sulla partecipazione all'istruzione superiore e riguardo alle varie strategie politiche per ampliare l'accesso.

7.

Della comunicazione della Commissione, del 20 novembre 2012, al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni intitolata «Ripensare l'istruzione: investire nelle abilità in vista di migliori risultati socioeconomici (4)» che, nel documento di lavoro che la accompagna (5), caldeggia lo sviluppo e il rafforzamento di partenariati e percorsi flessibili per lo sviluppo di capacità lungo tutto l'arco della vita.

8.

Della raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012, sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale (6) con la quale gli Stati membri hanno deciso di istituire modalità per la convalida di questo tipo di apprendimento, al fine di consentire alle persone di avvalersi di quanto hanno appreso al di fuori dell'istruzione e formazione formale, sia per la loro carriera, sia per l'ulteriore apprendimento, compresa l'istruzione superiore.

9.

Dell'analisi annuale della crescita per il 2013 che individua nell'istruzione una forza trainante per la crescita e la competitività, unita a innovazione, ricerca e sviluppo, e rileva il ruolo chiave dell'investimento nel capitale umano per affrontare la disoccupazione e preparare la ripresa economica.

10.

Dell'attività di apprendimento tra pari ET 2020 svoltasi a Praga nel marzo 2013, riguardante politiche e prassi per ridurre l'abbandono e migliorare i tassi di completamento nell'istruzione superiore e incentrata su approcci a livello nazionale, istituzionale ed europeo, corroborati da prove e analisi, intesi a migliorare i tassi di completamento e adeguare le realtà istituzionali a una popolazione studentesca maggiormente caratterizzata dalla diversità.

CONVIENE CHE:

1.

Fermo restando che i problemi che l'Europa deve affrontare attualmente non possono essere risolti solo mediante l'istruzione e la formazione, è essenziale in termini sia economici che sociali dotare le persone delle capacità e competenze di cui necessita l'Europa, anche mediante sforzi tesi a garantire maggiore equità nell'accesso e nella partecipazione all'istruzione superiore nonché nel suo completamento. Vi sono tuttora troppe persone meritevoli che non partecipano all'istruzione superiore per motivi sociali, culturali o economici o a causa di sistemi di sostegno e orientamento insufficienti.

2.

La ripresa economica dell'Europa e il suo impegno a favore di una crescita sostenibile, anche attraverso il potenziamento della ricerca e dell'innovazione, dipendono sempre più dalla sua attitudine a sviluppare le capacità di tutti i suoi cittadini, a dimostrazione dell'interdipendenza degli obiettivi sociali ed economici. Parallelamente agli sforzi intesi a migliorare le capacità attraverso l'istruzione e formazione professionale, l'istruzione superiore e l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita di alta qualità hanno un ruolo fondamentale nel miglioramento dell'occupabilità e nell'aumento della competitività, promovendo nel contempo lo sviluppo personale e professionale degli studenti e dei laureati nonché la solidarietà sociale e l'impegno civico.

3.

Il processo di Bologna e il successivo sviluppo dello spazio europeo dell’istruzione superiore (SEIS), nonché l'agenda UE per la modernizzazione dei sistemi di istruzione superiore e la strategia Europa 2020 dimostrano che la cooperazione europea e le risposte politiche condivise possono dare un contributo significativo nell'affrontare sfide comuni attraverso lo scambio di buone pratiche, l'analisi comparativa delle politiche basata su dati concreti e l'offerta di sostegno finanziario, nonché attraverso il contributo all'istituzione di meccanismi sostenibili per facilitare una maggiore mobilità di gruppi di studenti diversi.

INVITA GLI STATI MEMBRI, NEL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ E DELL'AUTONOMIA DEGLI ISTITUTI DI ISTRUZIONE SUPERIORE, A:

1.

Adottare obiettivi nazionali, che siano intesi ad aumentare l'accesso, la partecipazione e i tassi di completamento di gruppi svantaggiati e sottorappresentati al fine di progredire verso l'obiettivo del processo di Bologna secondo cui la popolazione studentesca che accede e partecipa, a tutti i livelli, all'istruzione superiore e vi completa gli studi dovrebbe rispecchiare la diversità delle popolazioni degli Stati membri.

2.

Incoraggiare la cooperazione tra operatori dell'istruzione a tutti i livelli, compresi gli operatori nel campo dell'apprendimento non formale e informale, e altri soggetti interessati per individuare i gruppi particolari che potrebbero essere sottorappresentati nell'istruzione superiore, nonché per promuovere una maggiore partecipazione dei gruppi sottorappresentati nell'ambito del corpo docente stesso in tutti i settore dell'istruzione.

3.

Facilitare lo sviluppo di strategie proattive e di strutture connesse a livello istituzionale, comprese attività di sensibilizzazione e possibilità di apprendimento lungo tutto l'arco della vita, informazioni sulle opportunità e sugli sbocchi connessi all'istruzione e al mercato del lavoro, orientamenti sulla scelta di corsi appropriati, sostegno tra pari nonché servizi di consulenza e sostegno.

4.

Promuovere la permeabilità e lo sviluppo di percorsi flessibili e trasparenti che consentono di accedere all'istruzione superiore, in particolare dopo l'istruzione e formazione professionale e dopo l'apprendimento non formale e informale, con l'aiuto di strumenti di trasparenza quali quadri nazionali di qualifiche collegati al Quadro europeo delle qualifiche.

5.

Aumentare le possibilità di apprendimento flessibile diversificando il modo in cui sono offerti i contenuti dell'apprendimento, per esempio adottando approcci incentrati sugli studenti riguardo all'insegnamento e all'apprendimento, ampliando l'insegnamento a tempo parziale, sviluppando i tirocini basati sui crediti, modularizzando i programmi e l'insegnamento a distanza attraverso l'uso di TIC e sviluppando risorse educative aperte di qualità garantita.

6.

Esaminare come i meccanismi di finanziamento possono fornire alle istituzioni incentivi a sviluppare e offrire possibilità di apprendimento flessibile di qualità garantita.

7.

Esaminare come la struttura generale del finanziamento istituzionale e i sostegni finanziari agli studenti si ripercuotono sulla partecipazione di gruppi sottorappresentati e svantaggiati all'istruzione superiore e analizzare il modo migliore in cui i sostegni finanziari possono essere mirati per migliorare l'accesso, la partecipazione e i tassi di completamento.

8.

Cooperare con gli istituti di istruzione superiore e altri soggetti interessati per accrescere i tassi di completamento nell'istruzione superiore migliorando la qualità del processo di insegnamento e di apprendimento, in particolare attraverso un'offerta più flessibile e la prestazione di sostegno dopo l'ingresso, migliorando altresì l'attrattiva dei corsi e la pertinenza ai fini del mercato del lavoro.

9.

Esaminare e cercare di ridurre eventuali disparità regionali e geografiche negli Stati membri in termini di accesso e partecipazione all'istruzione superiore nonché di completamento della stessa.

10.

Procedere alla raccolta sistematica di pertinenti dati comparabili — utilizzando al meglio le risorse esistenti — per ampliare la base di conoscenze comprovate per lo sviluppo delle politiche e per rendere possibile il controllo effettivo degli obiettivi nazionali in materia di accesso, partecipazione e tassi di completamento tra i gruppi sottorappresentati e svantaggiati nell'ambito dell'istruzione superiore.

SI COMPIACE DELL'INTENZIONE DELLA COMMISSIONE DI:

Ampliare la base di conoscenze per Europa 2020 a sostegno degli interventi degli Stati membri intesi a migliorare l'accesso e la partecipazione all'istruzione superiore nonché i tassi di completamento della stessa:

a)

avviando uno studio di rilevamento delle politiche in materia di accesso e abbandono nonché di tassi di completamento nell'istruzione superiore al fine di analizzare l'efficacia di diversi approcci nazionali e istituzionali e il modo in cui fattori strutturali, istituzionali, personali, socioculturali e socioeconomici influiscono sull'abbandono e il completamento;

b)

proseguendo il lavoro congiunto con Eurostat su uno studio di fattibilità inteso a migliorare la metodologia per raccogliere dati amministrativi sulla durata degli studi e i tassi di completamento nell'istruzione superiore;

c)

elaborando uno studio sull'influenza di diversi modelli di finanziamento o condivisione dei costi, sull'efficacia, efficienza ed equità dell'istruzione superiore in linea con gli impegni nell'ambito dell'agenda 2011 per la modernizzazione dell'istruzione superiore (7).

INVITA ALTRESÌ GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE A:

1.

Proseguire i lavori sulla dimensione sociale dell'istruzione superiore, per esempio sviluppando l'apprendimento tra pari e l'analisi delle politiche basata su dati concreti in questo settore attraverso un impegno a favore del metodo di coordinamento aperto, nonché operando nell'ambito del processo di Bologna e in collegamento con organismi appropriati e iniziative esistenti.

2.

Usare i risultati degli studi e di altri lavori che la Commissione sta svolgendo e altre fonti pertinenti come base per ulteriori dibattiti e considerazioni politiche nell'esaminare aspetti connessi ad accesso, partecipazione, completamento e impatto di diversi modelli di finanziamento in relazione all'istruzione superiore.

3.

Rafforzare le sinergie e tra l'UE e il processo di Bologna nel realizzare la dimensione sociale dell'istruzione superiore, ottimizzando il sostegno finanziario nell'ambito del programma dell'Unione post-2013 nel settore dell'istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport.

4.

Utilizzare il sostegno finanziario nell'ambito dell'iniziativa per l'occupazione giovanile al fine di offrire possibilità mirate nell'ambito dell'istruzione superiore per i giovani svantaggiati o disoccupati di età inferiore a 25 anni onde dar loro la possibilità di acquisire capacità specifiche per il mondo del lavoro.


(1)  GU C 119 del 28.5.2009, pag. 2.

(2)  GU C 135 del 26.5.2010, pag. 2.

(3)  GU C 372 del 20.12.2011, pag. 36.

(4)  14871/12.

(5)  14871/12 ADD 6.

(6)  GU C 398 del 22.12.2012, pag. 1.

(7)  Cfr. nota 3.


14.6.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 168/5


Conclusioni del Consiglio sul contributo di un'animazione socioeducativa di qualità allo sviluppo, al benessere e all'inclusione sociale dei giovani

2013/C 168/03

IL CONSIGLIO E I RAPPRESENTANTI DEI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI RIUNITI IN SEDE DI CONSIGLIO,

RICORDANDO IL CONTESTO POLITICO DI TALE MATERIA, IN PARTICOLARE:

1.

La cooperazione europea in materia di gioventù (1) che include il benessere e l'inclusione sociale tra i suoi otto settori d'intervento individuati e sottolinea il sostegno e lo sviluppo dell'animazione socioeducativa quale risposta trasversale nel conseguimento degli obiettivi generali del quadro, raccomandando inoltre di concentrarsi sempre di più sull’inclusione sociale, sulla salute e sul benessere dei giovani.

2.

La comunicazione della Commissione «Europa 2020» approvata dal Consiglio europeo che riconosce il ruolo dell'animazione socioeducativa in quanto offre all'insieme dei giovani possibilità di apprendimento non formale.

3.

La raccomandazione del Consiglio del 20 dicembre 2012 sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale (2).

4.

Le conclusioni comuni della conferenza UE sulla gioventù organizzata dalla presidenza irlandese dall'11 al 13 marzo 2013 (3).

BASANDOSI SULLA:

5.

Risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio il 19 novembre 2010, sull'animazione socioeducativa che chiede una migliore comprensione e un ruolo rafforzato dell'animazione socioeducativa, in particolare per quanto riguarda la promozione, il sostegno e lo sviluppo di tale attività a vari livelli.

RICONOSCONO CHE:

6.

I giovani contribuiscono attivamente all'infrastruttura sociale e alla vivacità delle comunità, sia sul piano geografico che di interesse. I giovani costituiscono una popolazione eterogenea e dinamica con realtà, esigenze, richieste e aspirazioni differenti. Demografia, biografia, diversità, transizioni e opportunità sono altrettante questioni che hanno un impatto diretto sui giovani e talvolta li definiscono. Pertanto le politiche giovanili dovrebbero rispecchiare e rispondere a tali questioni ed essere lo strumento per conferire poteri, far assumere responsabilità a tutti i giovani e promuovere pari opportunità per essi.

7.

L'animazione socioeducativa è un termine di ampia portata che copre una vasta gamma di attività di natura sociale, culturale, educativa o politica, svolte dai giovani, con i giovani e per i giovani. Sempre di più, tali attività comprendono anche lo sport e i servizi per i giovani. L'animazione socioeducativa appartiene al settore dell'educazione extrascolastica, comprende specifiche attività ricreative gestite da operatori ed animatori socioeducativi professionisti o volontari; è organizzata in diversi modi (organizzazioni a conduzione giovanile, organizzazioni per la gioventù, gruppi informali o servizi per la gioventù e autorità pubbliche). È fornita in forme e ambiti diversi (ad es. servizi ad accesso aperto, basati su gruppi, su programmi, lavoro di prossimità e attività itineranti) ed è organizzata a livello locale, regionale, nazionale ed europeo.

8.

L'animazione socioeducativa è incentrata sullo sviluppo personale e sociale dei giovani e ha un vasto raggio di azione che raggiunge e impegna i giovani in base alle loro esigenze e ai loro interessi e tiene conto dell'ambiente. Tali copertura e raggio d'azione integrano altri settori di intervento per i giovani e pertanto l'animazione socioeducativa può offrire loro punti di contatto, associazione e maturazione.

9.

L'inclusione sociale richiede un approccio globale e trasversale per affrontare la natura multiforme dell'emarginazione e dell'esclusione nella società.

10.

L'animazione socioeducativa svolge un ruolo importante nel prevenire l'esclusione sociale e nel favorire l'inclusione sociale. Essa offre spazi e opportunità di sviluppo per tutti i giovani e si fonda su un processo di «apprendimento non formale e informale» (4) e sulla partecipazione volontaria (5).

11.

Un'animazione socioeducativa e iniziative per i giovani efficaci cercano di conferire maggiori responsabilità ai giovani e di incoraggiare la loro partecipazione attiva nella società. Consentono loro l'acquisizione di capacità, competenze ed esperienze per la vita, ottimizzando in tal modo i fattori di protezione che rafforzano lo sviluppo, il benessere, l'autonomia e l'inclusione sociale di tutti i giovani, inclusi quelli con minori opportunità.

12.

L'animazione socioeducativa di qualità rappresenta un impegno per garantire e promuovere costantemente la prestazione e la pratica ottimali dell'animazione socioeducativa a favore dei giovani. Essa implica la collaborazione delle organizzazioni giovanili, dei servizi per la gioventù e degli operatori socioeducativi con i soggetti interessati competenti al fine di pianificare e porre in atto attività e programmi che siano pertinenti e rispondano agli interessi, alle esigenze e alle esperienze dei giovani e che si fondino su elementi concreti e che siano incentrati sui risultati. L'animazione socioeducativa di qualità dovrebbe portare massimi vantaggi ai giovani che vi partecipano.

CONSIDERANO CHE:

13.

L'inclusione sociale debba riguardare e includere tutti i giovani e le questioni cui sono confrontati, con particolare attenzione rivolta a quelli con minori opportunità.

Il potenziale dell'animazione socioeducativa per contribuire agli obiettivi delle politiche, compresa l'inclusione sociale, può essere ulteriormente ottimizzato attraverso un approccio incentrato sulla qualità e fondato su elementi concreti che metta i giovani al centro della progettazione e della prestazione dell'animazione socioeducativa. Tale approccio sostiene la partecipazione, lo sviluppo e la maturazione dei giovani in un modo che ne conferma i loro punti di forza, ne rafforza la resistenza e le competenze e ne riconosce il potenziale di costruzione di un capitale individuale, comunitario e sociale. Un'animazione socioeducativa di qualità è un tema universale che porta benefici ai giovani, migliora la pratica dell'animazione socioeducativa stessa e contribuisce alle finalità politiche generali:

a)

L'animazione socioeducativa impegna i giovani in un periodo di sviluppo significativo della loro vita e si colloca pertanto in una posizione ideale per rafforzare lo sviluppo (in termini personali, sociali, di istruzione e formazione e professionali), il benessere e l'inclusione sociale dei giovani;

b)

L'animazione socioeducativa offre esperienze e opportunità a tutti i giovani e opera sia come servizio ad accesso aperto sia come sostegno mirato in grado di rafforzare le competenze dei giovani affrontando nel contempo gli ostacoli che incontrano e di rivestire un ruolo particolare per i giovani con minori opportunità e per i giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione (NEET);

c)

L'organizzazione dell'animazione socioeducativa ha carattere eterogeneo. Tale ricchezza e diversità (settoriale, organizzativa e tematica) dovrebbero essere riconosciute;

d)

L'animazione socioeducativa occupa una posizione chiaramente definita nel processo continuo di istruzione e apprendimento permanente e abbraccia i settori dell'apprendimento non formale e informale. Tale posizione dovrebbe riconoscere il potenziale dell'animazione socioeducativa per soddisfare le esigenze dei giovani ancor più di quanto non avvenga attualmente e valorizzare il suo ruolo nello sviluppo di una società inclusiva;

e)

Un approccio di qualità fondato su elementi concreti può costituire un importante strumento per rafforzare l'accessibilità, la visibilità, l'impatto e l'efficacia della politica e della prestazione di animazione socioeducativa;

f)

Un'animazione socioeducativa di qualità può includere appropriati sistemi di valutazione, basati sull'autovalutazione o sulla valutazione inter pares e, ove fattibile, convalidati da una valutazione esterna. Tali sistemi assistono le organizzazioni, i programmi e le attività di animazione socioeducativa e possono migliorare l'efficacia e la capacità organizzativa e fornire informazioni chiare al pubblico circa l'offerta e l'impatto dell'animazione socioeducativa;

g)

I sistemi di qualità garantiscono che le opinioni dei giovani siano poste al centro della progettazione e della prestazione dell'animazione socioeducativa e che le organizzazioni, i programmi e le attività siano pertinenti e rispondano alle esigenze e alle aspirazioni dei giovani;

h)

I sistemi di qualità aiutano gli operatori socioeducativi a migliorare la loro attività pratica e lo sviluppo delle capacità tramite la creazione di strutture e spazi di riflessione, dialogo e azione;

i)

L'animazione socioeducativa, ponendo l'accento sullo sviluppo personale e sociale, contribuisce al conseguimento di una gamma di risultati strategici per i giovani, più in particolare nei settori dell'istruzione e della formazione, della salute, dell'occupazione e della partecipazione a cultura e sport. Pur riconoscendo le funzioni specifiche dell'animazione socioeducativa, si potrebbe porre maggiore accento sull'individuazione del contributo che essa può apportare a tali settori di intervento generali.

INDIVIDUANO LE SEGUENTI PRIORITÀ PER ASSICURARE E RAFFORZARE UN'ANIMAZIONE SOCIOEDUCATIVA DI QUALITÀ PER LO SVILUPPO, IL BENESSERE E L'INCLUSIONE SOCIALE DEI GIOVANI:

14.

Per assicurare che l'animazione socioeducativa sia pertinente e risponda agli interessi e alle esigenze dei giovani e per ottimizzarne il contributo allo sviluppo, al benessere e all'inclusione sociale dei giovani, sono state individuate le seguenti priorità:

a)

promuovere la natura complementare dell'animazione socioeducativa nel processo continuo di istruzione e apprendimento permanente che mira a rafforzare l'esperienza dei giovani e a prepararli alla vita;

b)

sostenere un maggiore allineamento di politica per la gioventù (come sono fissate le priorità), prestazione (come sono organizzati i programmi, le organizzazioni e le attività) e pratica (come sono posti in atto concretamente i programmi, le organizzazioni e le attività) ponendo l'accento su una collaborazione più stretta e uno scambio di conoscenze tra responsabili politici, ricercatori, operatori e comunità giovanili per assicurare che le risposte date dall'animazione socioeducativa siano maggiormente coordinate e fondate su elementi concreti;

c)

promuovere meccanismi per assicurare che l'animazione socioeducativa sia basata sulla qualità, incentrata sui risultati e fondata su elementi concreti;

d)

sviluppare quadri di qualità con funzione di sostegno, compresi strumenti di valutazione, che possano essere utilizzati dall'animazione socioeducativa per ottimizzare l'impatto dello sviluppo, del benessere e dell'inclusione sociale dei giovani. Tali quadri dovrebbero essere messi in atto, sostenuti e divulgati in modo adeguato e coinvolgere tutte le parti interessate, compresi i giovani;

e)

operare al fine di garantire che le iniziative di animazione socioeducativa (prestazione e pratica) tengano conto delle opinioni e delle aspirazioni dei giovani stessi, fornendo in tal modo uno spazio inclusivo per lo sviluppo dei giovani e per conferire loro maggiori responsabilità;

f)

nel rispetto dell'integrità e dell'impatto specifici dell'animazione socioeducativa, determinare e riconoscere le capacità e le competenze personali, sociali e professionali derivanti dalla partecipazione dei giovani all'animazione socioeducativa stessa al fine di rendere visibile l'impatto di tale attività in settori d'intervento e discipline pratiche collegate.

INVITANO GLI STATI MEMBRI E LA COMMISSIONE, NELL'AMBITO DEI RISPETTIVI SETTORI DI COMPETENZA E NEL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ, A:

15.

Promuovere, attraverso il metodo di coordinamento aperto, il rafforzamento dei legami, a livello sia strategico sia pratico, con i settori connessi alla gioventù quali salute, istruzione e formazione, occupazione, cultura e sport.

16.

Nel quadro della prestazione e pratica dell'animazione socioeducativa, mettere l'accento sulla qualità e sul conseguimento di risultati che contribuiscano allo sviluppo, al benessere e all'inclusione sociale dei giovani.

17.

Sostenere una maggiore collaborazione tra tutti i soggetti interessati nell'ambito dell'animazione socioeducativa (in particolare ricercatori, responsabili politici, organizzazioni della società civile, operatori e giovani) per determinare l'impatto di un'animazione socioeducativa di qualità sugli stessi giovani, sul settore della gioventù e sui settori d'intervento connessi, ad es. fornendo elementi concreti riguardo all'impatto di un'animazione socioeducativa di qualità e facilitando e migliorando il riconoscimento e la convalida dell'apprendimento non formale e informale a livello nazionale e dell'UE.

18.

Incoraggiare e sostenere i giovani, tramite iniziative nel campo dell'istruzione, della società civile e dell'animazione socioeducativa di qualità, a partecipare alla vita democratica e ad impiegare strumenti attuali e nuovi per contribuire alla definizione delle politiche, in modo da migliorare il loro sviluppo, benessere e inclusione sociale.

19.

Promuovere, attraverso opportunità e programmi di animazione socioeducativa di qualità, l'apprendimento esperienziale e lo sviluppo di capacità, incluse le capacità trasferibili, nei giovani e il riconoscimento e la convalida di tali capacità e competenze.

20.

Sostenere il settore giovanile nello sviluppo di strutture, metodi di lavoro e canali di comunicazione al fine di raggiungere un maggior numero di giovani, in particolare quelli che rischiano l'esclusione sociale.

21.

Stimolare e sostenere il coinvolgimento volontario nella prestazione di servizi per i giovani per promuovere la diversità e l'inclusione sociale e costruire capitale sociale.

22.

Promuovere il contributo di un'animazione socioeducativa di qualità ottimizzando le opportunità di finanziamento per sostenere un'animazione socioeducativa efficace.

23.

Incoraggiare, attraverso programmi, piattaforme e risorse appropriate, lo scambio di buone pratiche a livello europeo e internazionale, la formazione, l'acquisizione di capacità e l'apprendimento tra pari in relazione a un'animazione socioeducativa incentrata sulla qualità.

24.

Istituire un gruppo tematico di esperti per esaminare i sistemi di qualità per l'animazione socioeducativa negli Stati membri dell'UE al fine di valutare come possano essere sviluppati indicatori o quadri comuni. Il lavoro di questo gruppo si fonderà sullo studio della Commissione europea di prossima pubblicazione. Ne risulterà una relazione che delineerà le raccomandazioni da presentare al Gruppo «Gioventù». Nell'allegato figura una bozza del mandato e della composizione di tale gruppo tematico di esperti.

INVITANO LA COMMISSIONE A:

25.

Cercare di basarsi sui risultati del suo prossimo studio sul valore dell'animazione socioeducativa per individuare quali iniziative sono necessarie per promuovere un'animazione socioeducativa efficace e basata sulla qualità.

26.

Tener conto di altre ricerche e iniziative del settore; divulgare i risultati e sviluppare l'apprendimento per responsabili politici, ricercatori, operatori, comunità giovanili e per settori d'intervento collegati.

27.

Prendere in esame il seguito adeguato da dare al prossimo studio sul valore dell'animazione socioeducativa e ai risultati del gruppo tematico di esperti in merito all'animazione socioeducativa di qualità.


(1)  Risoluzione del Consiglio, del 27 novembre 2009, su un quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù (2010-2018) (GU C 311 del 19.12.2009, pag. 1) e relazione congiunta del Consiglio e della Commissione sull’attuazione di un quadro rinnovato di cooperazione europea in materia di gioventù per il 2012 (strategia dell’UE per la gioventù 2010-2018) (GU C 394 del 20.12.2012, pag. 5).

(2)  GU C 398 del 22.12.2012, pag. 1.

(3)  7808/13.

(4)  «Apprendimento non formale e informale» secondo la definizione della raccomandazione del Consiglio, del 20 dicembre 2012, sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale (GU C 398 del 22.12.2012).

(5)  Risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio il 19 novembre 2010, sull'animazione socioeducativa, pag. 3.


ALLEGATO

Progetto di mandato e proposta di criteri di composizione del gruppo tematico di esperti che sarà istituito dagli Stati membri dell'UE e dalla Commissione

Obiettivo

Esaminare i sistemi di qualità per l'animazione socioeducativa negli Stati membri dell'UE e valutare come possano essere sviluppati indicatori e quadri comuni. Ciò comprenderà l'illustrazione della pratica, del processo e del prodotto dell'animazione socioeducativa e dell'impatto della stessa sull'impegno, lo sviluppo e la maturazione dei giovani.

Composizione

La partecipazione degli Stati membri a tale gruppo tematico di esperti sarà su base volontaria. Gli Stati membri possono aderirvi in qualsiasi momento.

Gli Stati membri dovrebbero designare, tramite la Commissione, persone con esperienza e conoscenze tecniche nel settore tematico. I designati assicureranno che le autorità nazionali e gli altri pertinenti soggetti interessati siano informati dei progressi conseguiti dal gruppo di esperti.

Se necessario, il gruppo tematico di esperti può invitare ulteriori designati ai lavori del gruppo.

Qualora lo ritenga opportuno, il gruppo tematico di esperti può invitare anche rappresentanti dei giovani e rappresentanti di paesi terzi che aderiscono al programma Gioventù in azione o al programma successivo.

Procedure di lavoro

Il lavoro del gruppo tematico di esperti sarà incentrato sui compiti e limitato nel tempo (una durata massima di 18 mesi). Il gruppo elaborerà un mandato dettagliato e un programma conciso di lavoro, con risultati misurabili e realizzabili.

Il gruppo tematico di esperti nominerà un presidente e un co-presidente nella riunione iniziale.

Tutte le riunioni si terranno a Bruxelles; tuttavia gli Stati membri possono ospitare riunioni occasionali, se lo desiderano.

La Commissione fornirà sostegno in termini di conoscenze tecniche, logistica e servizi di segretariato per l'istituzione e la gestione del gruppo di esperti.

Il gruppo fornirà al Gruppo «Gioventù» aggiornamenti regolari sui progressi compiuti.

Il gruppo di esperti presenterà al Gruppo «Gioventù» una relazione finale comprendente raccomandazioni per lo sviluppo della politica e della prestazione di animazione socioeducativa.


14.6.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 168/10


Conclusioni del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, sulla duplice carriera degli atleti

2013/C 168/04

IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA E I RAPPRESENTANTI DEI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI,

RAMMENTANDO QUANTO SEGUE:

il Consiglio del 20 maggio 2011 ha istituito un piano di lavoro dell'Unione europea per lo sport per il 2011-2014 in cui si evidenzia il ruolo di istruzione, formazione e qualifiche nello sport e ha creato il gruppo di esperti «Istruzione e formazione nello sport» al fine di elaborare una proposta relativa agli orientamenti europei sulla duplice carriera;

ACCOGLIENDO CON FAVORE:

gli orientamenti europei sulla duplice carriera degli atleti, elaborati dagli Stati membri e dal gruppo di esperti della Commissione «Istruzione e formazione nello sport» su proposta del gruppo ad hoc di esperti sulla duplice carriera, che incoraggiano una serie di azioni strategiche a sostegno della duplice carriera nello sport (1);

CONSIDERANDO QUANTO SEGUE:

1.

Ai fini delle presenti conclusioni del Consiglio, per «atleta» si intende un «atleta di talento» o un «atleta professionista», di entrambi i sessi, compresi gli atleti disabili nel rispetto della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità:

per «atleta di talento» si intende un atleta riconosciuto da un'organizzazione sportiva, da un organo direttivo o dallo Stato, come un atleta avente il potenziale per effettuare una carriera nello sport professionistico,

per «atleta professionista» si intende un atleta che ha firmato un contratto da professionista con un datore di lavoro del settore dello sport o un'organizzazione sportiva o il cui status di atleta professionista fondato sui successi e sui risultati conseguiti è stato riconosciuto da un'organizzazione sportiva, da un organo direttivo o dallo Stato.

2.

Il termine «duplice carriera» indica che un atleta può combinare, senza sforzi personali irragionevoli, la propria carriera sportiva con lo studio e/o il lavoro in modo flessibile, mediante una formazione di alto livello al fine di tutelare i propri interessi morali, sanitari, educativi e professionali, senza compromettere alcun obiettivo; particolare enfasi viene posta sul proseguimento dell'istruzione formale dei giovani atleti.

3.

Risultati sportivi di altissimo livello devono poter essere abbinati all'istruzione e a una carriera che consentano agli atleti di far leva sui propri punti di forza per contribuire alla società. Gli atleti traggono conoscenze, capacità e competenze dal loro coinvolgimento nello sport; la raccomandazione del Consiglio sulla convalida dell'apprendimento non formale e informale (2) fornisce agli Stati membri la base per riconoscere e convalidare questi aspetti.

4.

La promozione della duplice carriera contribuisce a diversi obiettivi della strategia Europa 2020 (3) (prevenzione dell'abbandono scolastico, aumento del numero di laureati nell'istruzione superiore, occupabilità più elevata) e rende le politiche dello sport più efficaci trattenendo un maggior numero di atleti nel mondo dello sport.

5.

Sempre più frequentemente, gli atleti si allenano e/o competono regolarmente all'estero e ciò rende più complesso abbinare una carriera sportiva alla scuola, allo studio o a una carriera in altro settore. Tali atleti rappresentano una delle fasce della popolazione europea più soggetta a mobilità internazionale.

6.

Gli atleti forniscono un contributo importante all'immagine dello sport e dell'attività fisica, trasmettono alla società valori positivi quali la lealtà e l'impegno ai fini del risultato e fungono da modelli per reclutare giovani atleti. Sono inoltre importanti rappresentanti dei rispettivi paesi. In tale contesto, tutte le organizzazioni sportive e i governi hanno la responsabilità di consentire agli atleti di riuscire in una duplice carriera per garantire che non siano svantaggiati al termine della loro carriera sportiva (4).

7.

La pratica dello sport nei bambini deve essere sempre in linea con la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo. Occorre prestare particolare attenzione per assicurare che la preparazione dei bambini allo sport di alto livello non sia controproducente o dannosa per il loro benessere fisico, sociale o emotivo (4).

8.

Le principali sfide relative alla qualità dell'istruzione e dei servizi di sostegno destinati agli atleti impegnati nello sport ad alto livello in Europa sono le seguenti:

la tutela dello sviluppo degli atleti, in particolare negli sport a specializzazione precoce (praticati in linea con la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo), e dei giovani impegnati nell'istruzione e nella formazione,

l'equilibrio tra l'allenamento sportivo e lo studio e, in una fase successiva della vita, l'equilibrio tra l'allenamento sportivo e il lavoro,

la fine della carriera sportiva degli atleti, compresi coloro che lasciano il mondo dello sport prima del previsto (4).

9.

Al fine di competere ad alto livello, numerosi atleti sono obbligati a integrare il finanziamento della loro attività sportiva, spesso mediante il sostegno delle famiglie, prestiti agli studenti o occupazioni a tempo parziale o a tempo pieno. Alcuni atleti rinunciano allo sport perché è difficile combinare la loro carriera sportiva con gli studi e/o il lavoro.

10.

La capacità di abbinare la carriera sportiva agli studi e/o al lavoro presenta per gli atleti sostanziali vantaggi, tra cui benefici in termini di salute (ad es. uno stile di vita equilibrato e con meno stress), in termini di sviluppo (ad es. sviluppo di capacità utilizzabili nello sport, nello studio e in altre sfere della vita), vantaggi sociali (reti sociali e sistemi di sostegno sociale più ampi) e migliori prospettive occupazionali future.

INVITANO IN QUESTO CONTESTO GLI STATI MEMBRI DELL'UE, LE ORGANIZZAZIONI SPORTIVE E I SOGGETTI INTERESSATI, CIASCUNO NELL'AMBITO DELLE PROPRIE COMPETENZE E DEI SETTORI DI COMPETENZA NEL RISPETTO DELL'AUTONOMIA DELLE ORGANIZZAZIONI SPORTIVE, A:

1.

Sviluppare, sulla base dei principi contenuti negli orientamenti europei sulla duplice carriera degli atleti, un quadro politico e/o orientamenti nazionali in materia di duplice carriera coinvolgendo i principali soggetti interessati, ad es. i ministeri di sport, sanità, istruzione, occupazione, difesa, gioventù, affari interni e finanze e altri, le organizzazioni sportive, gli organi direttivi, gli istituti di istruzione, le imprese, le camere di commercio e del lavoro e gli organismi che rappresentano gli atleti.

2.

Promuovere la cooperazione e gli accordi ai fini dello sviluppo e dell'attuazione della duplice carriera tra tutti i soggetti interessati.

3.

Incoraggiare la cooperazione intersettoriale e sostenere misure innovative e ricerca finalizzate a individuare e risolvere i problemi che devono affrontare gli atleti sia nello studio sia sul posto di lavoro.

4.

Promuovere lo scambio di buone pratiche ed esperienze in materia di duplice carriera tra gli Stati membri a livello locale, regionale e nazionale.

5.

Garantire che le misure a sostegno della duplice carriera già esistenti siano applicate in modo equo per gli atleti uomini, per le atlete donne, tenendo conto delle esigenze speciali degli atleti disabili.

6.

Incoraggiare le organizzazioni sportive e gli istituti di istruzione a fare in modo che solo personale adeguatamente qualificato o formato lavori, anche su base volontaria, a sostegno degli atleti che intraprendono una duplice carriera.

7.

Promuovere l'impiego di norme qualitative nelle accademie sportive e nei centri sportivi di alto livello, per esempio per quanto riguarda il personale interessato dalla duplice carriera, i dispositivi di sicurezza e protezione e la trasparenza sui diritti degli atleti.

8.

Per quanto riguarda l'istruzione degli atleti:

consentire agli atleti percorsi adattati nell'ambito di quadri strategici e/o giuridici connessi per affiancare le loro attività sportive agli studi, eventualmente nel contesto di reti di istituti di istruzione. A tal proposito potrebbero risultare utili cicli accademici adattati, percorsi di apprendimento individuali, apprendimento a distanza, anche con strumenti elettronici, tutoraggio integrativo e calendari degli esami flessibili,

prendere in considerazione i vantaggi di un sistema di accreditamento della qualità a livello nazionale per i servizi relativi alla duplice carriera all'interno dei centri sportivi, delle scuole e delle accademie dello sport, dei club e delle federazioni sportive e/o delle università,

valutare la possibilità di sostenere la cooperazione tra gli istituti di istruzione a livello nazionale e tra gli Stati membri in relazione ai programmi di istruzione adattati e adoperarsi in via prioritaria per stabilire l'equivalenza tra i livelli di qualifica, descritti nel quadro europeo delle qualifiche,

esaminare le misure che agevolino e promuovano la mobilità geografica degli atleti per consentire di combinare la loro carriera sportiva con i programmi di studio all'estero,

promuovere lo sviluppo di programmi di formazione e/o qualifiche nel settore sportivo per gli atleti incoraggiando le relazioni tra i prestatari di istruzione e le organizzazioni sportive,

continuare a lavorare tramite i quadri nazionali delle qualifiche per allineare i corsi sportivi, le qualifiche e la certificazione professionale nell'ambito dei servizi di sostegno alla duplice carriera, al quadro europeo delle qualifiche (EQF),

9.

Per quanto riguarda il lavoro degli atleti:

sostenere eventi specifici (seminari, conferenze, laboratori, eventi volti a sviluppare reti di contatto, fiere del lavoro) rivolti agli atleti che evidenzino l'importanza della duplice carriera e informino tali atleti sui pertinenti servizi e strumenti di sostegno al lavoro disponibili,

prendere in considerazione l'istituzione di programmi specifici per la duplice carriera destinati agli atleti che lavorano nei servizi pubblici, in modo che tali programmi possano servire da esempio di migliori pratiche anche per altri datori di lavoro,

esaminare possibili misure volte a compensare gli eventuali svantaggi con cui devono fare i conti gli atleti in ragione della loro partecipazione irregolare al mercato del lavoro,

promuovere orientamenti e sostegno per gli atleti professionisti che si ritirano, affinché essi possano preparare, avviare e sviluppare una carriera sul più ampio mercato del lavoro una volta terminata la carriera sportiva,

inserire la duplice carriera nell'agenda per il dialogo sociale a livello nazionale e di UE.

10.

Per quanto riguarda la salute degli atleti:

prendere in considerazione, ove opportuno, un sostegno alla cooperazione tra le autorità dello sport, della sanità e dell'istruzione al fine di fornire assistenza sanitaria e psicologica agli atleti mediante programmi di istruzione in materia di competenze per la vita, vita sana, nutrizione, prevenzione delle lesioni e tecniche di recupero, rivolgendo particolare attenzione all'integrità morale dei minori e alla fase di transizione alla fine della carriera sportiva,

sollecitare le autorità della sanità pubblica e gli assicuratori privati a prendere in considerazione, ove opportuno, meccanismi assicurativi che forniscano ai datori di lavoro, agli atleti lavoratori e agli ex atleti una protezione professionale aggiuntiva per quanto riguarda le lesioni subite durante l'attività sportiva, prestando particolare attenzione alla fase di transizione alla fine della carriera sportiva.

11.

Per quanto riguarda il finanziamento degli atleti:

esaminare, se del caso, l'istituzione, o l'ulteriore sviluppo, di sistemi di sostegno finanziario agli studenti atleti che riflettano le diverse fasi della duplice carriera,

prendere in considerazione, se del caso, la creazione di borse di studio specifiche per la duplice carriera negli istituti di istruzione e di formazione, in modo da consentire agli atleti di conciliare lo studio e lo sport. Tali borse di studio potrebbero essere costituite da assistenza finanziaria per determinate spese relative allo sport, pagamento delle tasse scolastiche per programmi di istruzione o servizi di sostegno specifici, rivolgendo particolare attenzione alla fase di transizione alla fine della carriera sportiva.

NEL RISPETTO DELL'AUTONOMIA DELLE ORGANIZZAZIONI SPORTIVE, INVITANO LE ORGANIZZAZIONI SPORTIVE A:

1.

Sostenere il successo della duplice carriera degli atleti a tutti i livelli interni (ad es. nominando consulenti qualificati incaricati di assistere gli atleti dall'inizio alla fine della loro carriera sportiva; attraverso allenatori responsabili e personale di sostegno che tengano conto delle esigenze di istruzione e/o di lavoro; programmando gli eventi sportivi nazionali ed internazionali in modo tale da tener conto delle esigenze di istruzione e/o di lavoro degli atleti e proteggere inoltre gli atleti da una pressione eccessiva) (5).

2.

Sviluppare, condurre o partecipare pienamente alle reti e ai meccanismi istituiti negli Stati membri e/o presso le autorità pubbliche del settore dello sport al fine di sviluppare e attuare i servizi di appoggio alla duplice carriera destinati agli atleti.

3.

Prendere in considerazione la nomina di specifici atleti come «ambasciatori della duplice carriera» al fine di dimostrare che è possibile avere successo al massimo livello nello sport e riuscire al contempo nello studio e/o nel lavoro.

4.

Collaborare con le camere di commercio e del lavoro e le imprese per sensibilizzare sugli aspetti positivi e sui vantaggi che gli atleti possono portare ai datori di lavoro, incoraggiando al tempo stesso condizioni di lavoro flessibili per gli atleti.

5.

Incoraggiare a negoziare accordi di sponsorizzazione con le società che prevedano per gli atleti accesso a tirocini, assunzioni privilegiate e condizioni di lavoro flessibili nella società che sponsorizza o nelle sue società partner.

6.

Coinvolgere, se del caso, gli organismi che rappresentano gli atleti nell'elaborazione delle politiche e nelle azioni nel settore della duplice carriera.

INVITANO LA COMMISSIONE EUROPEA A:

1.

Prendere in considerazione, in base agli orientamenti dell'UE sulla duplice carriera degli atleti, l'opportuno seguito nell'ambito del secondo piano di lavoro del Consiglio per lo sport, che comprenda l'esame di modi per misurare l'attuazione di azioni strategiche nel settore della duplice carriera in tutta l'UE di cui gli Stati membri possano avvalersi su base volontaria.

2.

Fornire sostegno alle reti relative alla duplice carriera, che riuniscono associazioni di atleti, imprese e camere del commercio e del lavoro, organizzazioni sportive, istituti di istruzione, autorità nazionali e locali e allenatori al fine di consentire lo scambio di informazioni e migliori pratiche a livello di UE.

3.

Promuovere e sostenere la condivisione delle migliori pratiche nell'UE riguardanti la duplice carriera degli atleti, tra l'altro mediante sostegno a progetti e divulgazione dei relativi risultati nell'ambito dei pertinenti meccanismi e programmi di finanziamento.

4.

Sostenere un sistema di monitoraggio e/o la ricerca fondata sulla dimensione internazionale dei programmi di duplice carriera, in particolare riguardo agli effetti dei momenti di transizione nella vita degli atleti, la tutela dello sviluppo degli atleti negli sport a specializzazione precoce, l'efficacia delle misure e dei servizi di sostegno negli Stati membri e il processo di reinserimento degli atleti professionisti nel mercato del lavoro.

5.

Sostenere lo sviluppo di una serie di requisiti minimi di qualità a livello europeo in cooperazione con i soggetti interessati in tale settore che potrebbero agire come punto di riferimento per i servizi e le strutture nazionali di appoggio alla duplice carriera fornendo trasparenza e garanzie su qualità, protezione e sicurezza per gli atleti, compresi quelli che si trovano all'estero.


(1)  Doc. 17208/12.

(2)  GU C 398 del 22.12.2012, pag. 1.

(3)  COM(2010) 2020 definitivo.

(4)  Riserva d'esame di IT.

(5)  Riserva d'esame di IT.


Commissione europea

14.6.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 168/13


Tassi di cambio dell'euro (1)

13 giugno 2013

2013/C 168/05

1 euro =


 

Moneta

Tasso di cambio

USD

dollari USA

1,3315

JPY

yen giapponesi

125,36

DKK

corone danesi

7,4591

GBP

sterline inglesi

0,84950

SEK

corone svedesi

8,6765

CHF

franchi svizzeri

1,2290

ISK

corone islandesi

 

NOK

corone norvegesi

7,6770

BGN

lev bulgari

1,9558

CZK

corone ceche

25,728

HUF

fiorini ungheresi

294,85

LTL

litas lituani

3,4528

LVL

lats lettoni

0,7019

PLN

zloty polacchi

4,2645

RON

leu rumeni

4,4715

TRY

lire turche

2,4897

AUD

dollari australiani

1,3919

CAD

dollari canadesi

1,3541

HKD

dollari di Hong Kong

10,3387

NZD

dollari neozelandesi

1,6696

SGD

dollari di Singapore

1,6669

KRW

won sudcoreani

1 510,58

ZAR

rand sudafricani

13,2293

CNY

renminbi Yuan cinese

8,1680

HRK

kuna croata

7,4725

IDR

rupia indonesiana

13 155,71

MYR

ringgit malese

4,1712

PHP

peso filippino

57,224

RUB

rublo russo

42,7500

THB

baht thailandese

40,997

BRL

real brasiliano

2,8511

MXN

peso messicano

17,1166

INR

rupia indiana

77,3400


(1)  Fonte: tassi di cambio di riferimento pubblicati dalla Banca centrale europea.


14.6.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 168/14


IMPRESA COMUNE SESAR

BILANCIO 2013 E TABELLA DELL'ORGANICO 2013

2013/C 168/06

BILANCIO 2013

STATO DELLE ENTRATE

(importi in euro)

Titolo/Capitolo

Stime per il programma

sett. '09

Stanziamenti d'impegno

Stanziamenti di pagamento

Anno 2011

Bilancio 2012

Bilancio riv. II sogg. ad approv.

Bilancio 2013

Anno 2011

Bilancio 2012

Bilancio riv. II sogg. ad approv.

Bilancio 2013

1.

Contributo dell'Unione europea

700 000 000

109 994 680

110 123 600

110 123 600

59 881 720

18 000 000

91 170 000

69 713 000

91 631 020

1.1.

Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo

350 000 000

59 994 680

60 123 600

60 123 600

59 881 720

9 000 000

46 170 000

34 887 000

46 631 020

1.2.

Programma nel settore delle reti transeuropee

350 000 000

50 000 000

50 000 000

50 000 000

 

9 000 000

45 000 000

34 826 000

45 000 000

2.

Contributo di Eurocontrol

165 000 000

21 007 543

14 456 000

41 456 000

12 790 000

11 165 408

14 456 000

34 418 200

12 790 000

2.1.

Contributo in denaro

165 000 000

21 007 543

14 456 000

41 456 000

12 790 000

11 165 408

14 456 000

34 418 200

12 790 000

3.

Contributi di altri membri

30 774 983

4 842 725

4 396 426

4 396 426

4 246 361

4 599 776

4 396 426

4 396 426

4 246 361

3.1.

Contributo in denaro

30 774 983

4 842 725

4 396 426

4 396 426

4 246 361

4 599 776

4 396 426

4 396 426

4 246 361

4.

Altre entrate

 

56 747

100 000

100 000

100 000

206 283

100 000

100 000

100 000

4.1.

Entrate da interessi maturati

 

56 747

400 000

400 000

400 000

636 640

400 000

400 000

400 000

4.2.

Entrate da tasse recuperate

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4.3.

Entrate del programma da non membri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4.4.

Interessi da restituire all'UE

 

 

300 000

300 000

300 000

430 357

300 000

300 000

300 000

Risultato dell'esecuzione del bilancio (esercizio precedente)

 

11 767 877

 

488 760

 

57 183 031

 

15 571 258

 

TOTALE ENTRATE

895 774 983

147 669 572

129 076 026

156 564 786

77 018 081

91 154 498

110 122 426

124 198 884

108 767 381


STATO DELLE SPESE

(importi in euro)

Titolo/Capitolo

Stime per il programma

sett. '09

Stanziamenti d'impegno

Stanziamenti di pagamento

Anno 2011

Bilancio 2012

Bilancio riv. II sogg. ad approv.

Bilancio 2013

Anno 2011

Bilancio 2012

Bilancio riv. II sogg. ad approv.

Bilancio 2013

1.

Spese per il personale

55 000 000

5 420 000

6 085 000

5 556 000

5 970 000

4 729 025

6 085 000

5 556 000

5 970 000

1.1.

Spese per il personale in organico

50 000 000

2 630 000

3 350 000

3 000 000

3 460 000

2 502 472

3 350 000

3 000 000

3 460 000

1.2.

Agenti contrattuali, personale interinale

 

380 000

350 000

350 000

380 000

281 631

350 000

350 000

380 000

1.3.

Personale distaccato dai membri

5 000 000

1 890 000

1 450 000

1 550 000

1 300 000

1 410 637

1 450 000

1 550 000

1 300 000

1.4.

Esperti nazionali distaccati

 

150 000

160 000

90 000

170 000

99 001

160 000

90 000

170 000

1.5.

Costi di missione

 

192 000

600 000

391 000

500 000

308 177

600 000

391 000

500 000

1.6.

Altre spese per il personale

 

178 000

175 000

175 000

160 000

127 107

175 000

175 000

160 000

2.

Spese amministrative

45 774 983

3 110 035

3 290 000

3 231 500

3 274 600

2 906 687

3 290 000

3 231 500

3 274 600

2.1.

Locazione di immobili e spese accessorie

 

708 213

794 000

854 648

905 600

705 304

794 000

854 648

905 600

2.2.

Beni mobili e spese accessorie

 

30 000

50 000

50 000

50 000

39 094

50 000

50 000

50 000

2.3.

Pubbliche relazioni ed eventi

 

299 686

300 000

300 000

300 000

333 743

300 000

300 000

300 000

2.4.

Spese postali e telecomunicazioni

 

173 225

180 000

180 000

243 000

151 892

180 000

180 000

243 000

2.5.

Spese del consiglio di amministrazione

 

25 000

30 000

17 500

30 000

7 499

30 000

17 500

30 000

2.6.

Spese amministrative correnti

 

221 666

340 000

263 882

300 000

136 793

340 000

263 882

300 000

2.7.

Spese per l'informatica e le attrezzature tecniche

 

1 575 637

1 500 000

1 500 470

1 350 000

1 487 779

1 500 000

1 500 470

1 350 000

2.8.

Servizi amministrativi di sostegno

 

76 608

96 000

65 000

96 000

44 583

96 000

65 000

96 000

3.

Spese operative

795 000 000

138 650 777

119 701 026

147 777 286

67 773 481

67 947 528

100 747 426

115 411 384

99 522 781

3.1.

Studi/Sviluppo condotti da SJU

179 500 345

26 520 000

23 913 000

23 913 000

29 824 000

18 482 604

43 748 366

28 000 000

31 782 560

3.2.

Studi/Sviluppo condotti da EUROCONTROL

 

 

 

 

 

702 853

 

 

 

3.3.

Studi/Sviluppo condotti dai membri

615 499 655

112 130 777

95 788 026

123 864 286

37 949 481

48 762 071

56 999 060

87 411 384

67 740 221

TOTALE SPESE

895 774 983

147 180 812

129 076 026

156 564 786

77 018 081

75 583 240

110 122 426

124 198 884

108 767 381

RISULTATO DELL'ESECUZIONE DEL BILANCIO

 

488 760

 

 

 

15 571 258

 

 

 


ALLEGATO I

CONTRIBUTO IN NATURA E SPESE

CONTRIBUTO IN NATURA

(importi in euro)

Titolo/Capitolo

Stime per il programma

sett. '09

Stanziamenti d'impegno

Anno 2011

Bilancio 2012

Bilancio riv. II sogg. ad approv.

Bilancio 2013

1.   Contributo dell'Unione europea

1.1.

Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo

 

 

 

 

 

1.2.

Programma nel settore delle reti transeuropee

 

 

 

 

 

2.

Contributo di Eurocontrol

535 000 000

69 800 000

74 805 000

74 805 000

75 500 000

2.1.

Contributo in denaro

 

 

 

 

 

2.2.

Contributo in natura

535 000 000

69 800 000

74 805 000

74 805 000

75 500 000

3.

Contributi di altri membri

615 499 655

112 130 777

95 788 026

123 864 286

37 949 481

3.1.

Contributo in denaro

 

 

 

 

 

3.2.

Contributo in natura

615 499 655

112 130 777

95 788 026

123 864 286

37 949 481

4.

Altre entrate

53 725 363

 

 

 

 

4.1.

Entrate da interessi maturati

 

 

 

 

 

4.2.

Entrate da tasse recuperate

 

 

 

 

 

4.3.

Entrate del programma da non membri

53 725 363

 

 

 

 

4.4.

Interessi da restituire all'UE

 

 

 

 

 

Risultato dell'esecuzione del bilancio (esercizio precedente)

 

 

 

 

 

TOTALE ENTRATE

1 204 225 018

181 930 777

170 593 026

198 669 286

113 449 481


SPESE IN NATURA

(importi in euro)

Titolo/Capitolo

Stime per il programma

sett. '09

Stanziamenti d'impegno

Anno 2011

Bilancio 2012

Bilancio riv. II sogg. ad approv.

Bilancio 2013

1.   Spese per il personale

1.1.

Spese per il personale in organico

 

 

 

 

 

1.2.

Agenti contrattuali, personale interinale

 

 

 

 

 

1.3.

Personale distaccato dai membri

 

 

 

 

 

1.4.

Esperti nazionali distaccati

 

 

 

 

 

1.5.

Costi di missione

 

 

 

 

 

1.6.

Altre spese per il personale

 

 

 

 

 

2.   Spese amministrative

2.1.

Locazione di immobili e spese accessorie

 

 

 

 

 

2.2.

Beni mobili e spese accessorie

 

 

 

 

 

2.3.

Pubbliche relazioni ed eventi

 

 

 

 

 

2.4.

Spese postali e telecomunicazioni

 

 

 

 

 

2.5.

Spese del consiglio di amministrazione

 

 

 

 

 

2.6.

Spese amministrative correnti

 

 

 

 

 

2.7.

Spese per l'informatica e le attrezzature tecniche

 

 

 

 

 

2.8.

Servizi amministrativi di sostegno

 

 

 

 

 

3.

Spese operative

1 204 225 018

181 930 777

170 593 026

198 669 286

113 449 481

3.1.

Studi/Sviluppo condotti da SJU

53 725 363

 

 

 

 

3.2.

Studi/Sviluppo condotti da Eurocontrol

535 000 000

69 800 000

74 805 000

74 805 000

75 500 000

3.3.

Studi/Sviluppo condotti dai membri

615 499 655

112 130 777

95 788 026

123 864 286

37 949 481

TOTALE SPESE

1 204 225 018

181 930 777

170 593 026

198 669 286

113 449 481

RISULTATO DELL'ESECUZIONE DEL BILANCIO

 

 

 

 

 


ALLEGATO II

TOTALE

ENTRATE (in denaro e in natura)

(importi in euro)

Titolo/Capitolo

Stime per il programma

sett. '09

Stanziamenti d'impegno

Anno 2011

Bilancio 2012

Bilancio riv. II sogg. ad approv.

Bilancio 2013

1.

Contributo dell'Unione europea

700 000 000

109 994 680

110 123 600

110 123 600

59 881 720

1.1.

Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo

350 000 000

59 994 680

60 123 600

60 123 600

59 881 720

1.2.

Programma nel settore delle reti transeuropee

350 000 000

50 000 000

50 000 000

50 000 000

 

2.

Contributo di Eurocontrol

700 000 000

90 807 543

89 261 000

116 261 000

88 290 000

2.1.

Contributo in denaro

165 000 000

21 007 543

14 456 000

41 456 000

12 790 000

2.2.

Contributo in natura

535 000 000

69 800 000

74 805 000

74 805 000

75 500 000

3.

Contributi di altri membri

646 274 638

116 973 502

100 184 452

128 260 712

42 195 842

3.1.

Contributo in denaro

30 774 983

4 842 725

4 396 426

4 396 426

4 246 361

3.2.

Contributo in natura

615 499 655

112 130 777

95 788 026

123 864 286

37 949 481

4.

Altre entrate

53 725 363

56 747

100 000

100 000

100 000

4.1.

Entrate da interessi maturati

 

56 747

400 000

400 000

400 000

4.2.

Entrate da tasse recuperate

 

 

 

 

 

4.3.

Entrate del programma da non membri

53 725 363

 

 

 

 

4.4.

Interessi da restituire all'UE

 

 

300 000

300 000

300 000

Risultato dell'esecuzione del bilancio (esercizio precedente)

 

11 767 877

 

488 760

 

TOTALE ENTRATE

2 100 000 000

329 600 349

299 669 052

355 234 072

190 467 562


SPESE (in denaro e in natura)

(importi in euro)

Titolo/Capitolo

Stime per il programma

sett. '09

Stanziamenti d'impegno

Anno 2011

Bilancio 2012

Bilancio riv. II sogg. ad approv.

Bilancio 2013

1.

Spese per il personale

55 000 000

5 420 000

6 085 000

5 556 000

5 970 000

1.1.

Spese per il personale in organico

50 000 000

2 630 000

3 350 000

3 000 000

3 460 000

1.2.

Agenti contrattuali, personale interinale

 

380 000

350 000

350 000

380 000

1.3.

Personale distaccato dai membri

5 000 000

1 890 000

1 450 000

1 550 000

1 300 000

1.4.

Esperti nazionali distaccati

 

150 000

160 000

90 000

170 000

1.5.

Costi di missione

 

192 000

600 000

391 000

500 000

1.6.

Altre spese per il personale

 

178 000

175 000

175 000

160 000

2.

Spese amministrative

45 774 983

3 110 035

3 290 000

3 231 500

3 274 600

2.1.

Locazione di immobili e spese accessorie

 

708 213

794 000

854 648

905 600

2.2.

Beni mobili e spese accessorie

 

30 000

50 000

50 000

50 000

2.3.

Pubbliche relazioni ed eventi

 

299 686

300 000

300 000

300 000

2.4.

Spese postali e telecomunicazioni

 

173 225

180 000

180 000

243 000

2.5.

Spese del consiglio di amministrazione

 

25 000

30 000

17 500

30 000

2.6.

Spese amministrative correnti

 

221 666

340 000

263 882

300 000

2.7.

Spese per l'informatica e le attrezzature tecniche

 

1 575 637

1 500 000

1 500 470

1 350 000

2.8.

Servizi amministrativi di sostegno

 

76 608

96 000

65 000

96 000

3.

Spese operative

1 999 225 017

320 581 554

290 294 052

346 446 572

181 222 962

3.1.

Studi/Sviluppo condotti da SJU

233 225 707

26 520 000

23 913 000

23 913 000

29 824 000

3.2.

Studi/Sviluppo condotti da eurocontrol

535 000 000

69 800 000

74 805 000

74 805 000

75 500 000

3.3.

Studi/Sviluppo condotti dai membri

1 230 999 310

224 261 554

191 576 052

247 728 572

75 898 962

TOTALE SPESE

2 100 000 000

329 111 589

299 669 052

355 234 072

190 467 562

RISULTATO DELL'ESECUZIONE DEL BILANCIO

 

488,760

 

 

 


TABELLA DELL'ORGANICO 2013

Bilancio 2013

PERSONALE IMPRESA COMUNE SESAR

GRADO

AT

AC

DIST.

END

Totale

Direttore esecutivo

AD 14

1

 

 

 

1

Vicedirettore esecutivo Amministrazione e finanza

AD 12

1

 

 

 

1

Capo Tecnologie e innovazione

AD 12

1

 

 

 

1

Capo Strategie e relazioni internazionali

AD 12

1

 

 

 

1

Capo Questioni regolamentari

AD 12

1

 

 

 

1

Capo Comunicazione istituzionale

AD 10

1

 

 

 

1

Capo Economia e ambiente

AD 10

1

 

 

 

1

Consigliere del direttore esecutivo

AD 10

1

 

 

 

1

Consigliere principale per le questioni militari

AD 10

1

 

 

 

1

Responsabile Affari giuridici e contratti

n/d

 

 

1

 

1

Responsabile Finanze e bilancio

AD 8

1

 

 

 

1

Vicedirettore esecutivo Operazioni e programma

n/d

 

 

1

 

1

Responsabile Sistemi ATM

AD 8

1

 

 

 

1

Ingegnere dei sistemi

AD 8

1

 

 

 

1

Funzionario di collegamento

AD 10

1

 

 

 

1

Consigliere giuridico e contratti

AD 7

1

 

 

 

1

Responsabile Finanze e amministrazione

AD 7

1

 

 

 

1

Responsabile Ambiente

AD 7

1

 

 

 

1

Responsabile Convalida/verifica

AD 7

 

 

1

 

1

Esperto Programma ATM

AD 6

1

 

 

 

1

Consigliere Convalida/verifica

n/d

 

 

1

 

1

Esperto Programma ATM

AD 6

1

 

 

 

1

Responsabile Finanze

AD 6

1

 

 

 

1

Ingegnere Sistemi ATM

n/d

 

 

1

 

1

Addetto alla comunicazione

AD 5

1

 

 

 

1

Economista

AD 5

1

 

 

 

1

Consigliere giuridico Risorse umane

n/d

 

1

 

 

1

Revisore di progetto

AD 5

1

 

 

 

1

Consulente DAF

n/d

 

1

 

 

1

Revisore interno

AD 5

1

 

 

 

1

Esperto principale Gestione di programmi e qualità

n/d

 

 

1

 

1

Esperto Gestione di programmi e qualità

n/d

 

 

1

 

1

Esperto Programma ATM

n/d

 

 

1

 

1

Responsabile Risorse umane

AST 7

1

 

 

 

1

Contabile finanziario

AST 5

1

 

 

 

1

Assistente amministrativo

AST 3

1

 

 

 

1

Consigliere giuridico

n/d

 

1

 

 

1

Segretario — direttore di programma

AST 1

1

 

 

 

1

Segretario del direttore esecutivo

AST 1

1

 

 

 

1

TOTALE

28

3

8

 

39

END

 

 

 

 

 

Esperto concetto operativo e validazione

 

 

 

 

1

1

END

 

 

 

 

1

1

Consigliere Affari istituzionali

 

 

 

 

1

1

TOTALE

 

 

 

 

3

3


V Avvisi

PROCEDIMENTI RELATIVI ALL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA DELLA CONCORRENZA

Commissione europea

14.6.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 168/22


Comunicazione della Commissione pubblicata ai sensi dell'articolo 27, paragrafo 4 del regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio relativo al caso AT.39398 — VISA MIF

(Testo rilevante ai fini del SEE)

2013/C 168/07

1.   INTRODUZIONE

1.

Ai sensi dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio, del 16 dicembre 2002, concernente l'applicazione delle regole di concorrenza di cui agli articoli 81 e 82 del trattato (1), la Commissione, qualora intenda adottare una decisione volta a far cessare un'infrazione e le imprese interessate propongano impegni tali da rispondere alle preoccupazioni espresse loro dalla Commissione nella valutazione preliminare, può, mediante decisione, rendere detti impegni obbligatori per le imprese. La decisione può essere adottata per un periodo di tempo determinato e stabilire che l'intervento della Commissione non è più giustificato. A norma dell'articolo 27, paragrafo 4 dello stesso regolamento, la Commissione pubblica un'esposizione sommaria dei fatti e il contenuto essenziale degli impegni. I terzi interessati possono presentare le loro osservazioni entro un termine stabilito dalla Commissione.

2.   SINTESI DEL CASO

2.

Il 3 aprile 2009 la Commissione ha adottato una comunicazione degli addebiti nei confronti di Visa Europe Limited («Visa Europe»), Visa Inc. e Visa International Services Association.

3.

Tale comunicazione degli addebiti illustra a grandi linee il parere preliminare della Commissione secondo cui Visa Europe, Visa Inc. e Visa International Services Association hanno agito in violazione degli articoli 101 del TFUE e 53 dell'accordo SEE, avendo fissato commissioni interbancarie multilaterali (CIM) sulle operazioni transfrontaliere e su determinate operazioni nazionali presso i punti vendita con le carte di addebito VISA, VISA Electron e V PAY negli Stati SEE.

4.

Le commissioni interbancarie sono in effetti versate dalla banca di un operatore commerciale(«banca acquirente») alla banca del titolare della carta («banca emittente») per ciascuna transazione effettuata con una carta di addebito presso un punto vendita dell'operatore commerciale. Quando il titolare utilizza la carta di addebito per acquisire beni o servizi presso un operatore commerciale, quest'ultimo paga in effetti alla propria banca acquirente una commissione sul servizio commerciale. La banca acquirente trattiene una parte di detta commissione (il margine della banca acquirente), mentre il resto viene versato alla banca emittente (le CIM) e all'operatore del sistema (nella fattispecie Visa Europe e Visa Inc.). Di fatto, una percentuale considerevole della commissione sul servizio commerciale è determinata dalle CIM.

5.

Nella comunicazione degli addebiti si esprimeva il parere preliminare che le CIM avessero per oggetto ed effetto una rilevante restrizione della concorrenza sui mercati dell'affiliazione a scapito degli operatori commerciali e, indirettamente, dei loro clienti. Era infatti emerso che le CIM aumentavano in misura eccessiva la base sulla quale le banche acquirenti fissavano la commissione sul servizio commerciale, creando in tal modo un rilevante elemento di costo comune a tutte le banche acquirenti. Secondo il parere preliminare della Commissione, le CIM non erano obiettivamente necessarie. L'effetto restrittivo sui mercati dell'affiliazione veniva ulteriormente rafforzato dall'effetto delle CIM sui mercati di rete e di emissione, nonché da altre norme e prassi del settore, tra cui l'obbligo di accettare tutte le carte (Honour All Cards Rule), il divieto di discriminazione (No Discrimination Rule) e la combinazione di commissioni (blending). Nel parere preliminare della Commissione espresso nella comunicazione degli addebiti si dichiarava inoltre che le CIM non soddisfacevano i requisiti di deroga di cui all'articolo 101, paragrafo 3, del TFUE, poiché non determinavano incrementi di efficienza in grado di trasferire ai consumatori una congrua parte dell'utile che ne deriva.

6.

L'8 dicembre 2010, la Commissione ha adottato una decisione ai sensi dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 1/2003 (la decisione sugli impegni). La decisione ha reso giuridicamente vincolanti nei confronti di Visa Europe gli impegni di durata quadriennale volti a i) limitare allo 0,20 % la CIM media ponderata applicabile alle transazioni mediante carta di addebito interessate dalla procedura e ii) mantenere e/o introdurre un certo numero di cambiamenti nelle norme relative alla rete («misure di trasparenza»).

7.

Gli impegni non interessavano tuttavia le CIM relative alle carte di credito, nei confronti delle quali il 31 luglio 2012 la Commissione ha adottato una comunicazione degli addebiti complementare. La comunicazione degli addebiti complementare, che rappresenta una valutazione preliminare ai sensi dell'articolo 9, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1/2003, ha ampliato la comunicazione degli addebiti per tenere conto delle modifiche della portata del procedimento, ossia l'applicazione alle sole CIM relative alle carte di credito. Essa ha inoltre ampliato la portata dei procedimenti, estendendola all'applicazione diretta di CIM interregionali (o internazionali) nel caso in cui gli operatori commerciali siano ubicati nel SEE e si configuri una potenziale violazione delle norme applicate da Visa Europe in materia di acquisti transfrontalieri.

8.

Di conseguenza i procedimenti ora interessano (sinteticamente):

le commissioni interbancarie multilaterali intraregionali fissate di comune accordo da Visa Europe («CIM intraregionali») applicabili direttamente alle transazioni transfrontaliere o automaticamente alle transazioni nazionali (2),

le CIM nazionali specifiche fissate da Visa Europe (3),

la possibile applicazione per automatica di CIM interregionali in assenza di commissioni interbancarie equivalenti e la loro applicazione diretta alle transazioni effettuate con carte emesse in Stati non appartenenti al SEE che coinvolgono operatori commerciali ubicati nel SEE (4),

le norme relative alle transazioni transfrontaliere volte a limitare la concorrenza.

9.

I procedimenti riguardano le norme di rete applicate da Visa Europe relative a tutte le CIM già incluse nella comunicazione degli addebiti, nella fattispecie l'obbligo di accettare tutte le carte (Honour All Cards Rule), il divieto di discriminazione (No Discrimination Rule) e la pratica diffusa di combinare (blending) le commissioni sul servizio commerciale («MSC»). Queste ultime norme sono valutate non in quanto potenziali violazioni delle regole di concorrenza in sé, bensì per quanto attiene alla loro capacità di rafforzare l'effetto restrittivo delle CIM.

10.

La comunicazione degli addebiti complementare è stata altresì trasmessa a Visa Inc. e a Visa International Service Association in data mercoledì 24 aprile 2013.

3.   CONTENUTO ESSENZIALE DEGLI IMPEGNI PROPOSTI

11.

Visa Europe, in quanto parte interessata dal procedimento, non concorda con la valutazione preliminare della Commissione. L'impresa ha tuttavia proposto di assumere impegni ai sensi dell'articolo 9 del regolamento (CE) n. 1/2003 al fine di rispondere alle riserve della Commissione relative alla concorrenza. Gli impegni sono esposti sinteticamente in appresso e sono integralmente pubblicati in lingua inglese sul sito Internet della direzione generale della Concorrenza al seguente indirizzo:

http://ec.europa.eu/competition/index_en.html

12.

Visa Europe si impegna a limitare allo 0,3 % le proprie CIM sul credito a ponderazione annuale applicabili alle transazioni intra-SEE effettuate con le proprie carte di credito entro i due mesi successivi alla notifica a Visa Europe della decisione sugli impegni.

13.

Tale tetto si applicherà inoltre a ciascuno Stato SEE ove Visa Europe fissa direttamente CIM nazionali specifiche relative alle carte di credito e negli Stati SEE nei quali, in assenza di altre CIM, si applicano alle transazioni nazionali le CIM intra-SEE relative alle carte di credito.

14.

Visa Europe propone altresì di garantire che dal 1o gennaio 2015:

il tetto dello 0,3 % si applicherà anche a tutte le CIM fissate da Visa Europe relative alle transazioni effettuate con operatori commerciali ubicati nello spazio SEE con carte di credito Visa emesse in Stati non appartenenti al SEE ma facenti parte del territorio Visa Europe (5) («intra Visa Europe non-EEA credit MIFs»), e

il tetto dello 0,2 % si applicherà anche a tutte le CIM fissate da Visa Europe relative alle transazioni effettuate con operatori commerciali ubicati nello spazio SEE con carte di addebito Visa emesse in Stati non appartenenti al SEE ma facenti parte del territorio Visa Europe («intra Visa Europe non-EEA debit MIFs»).

15.

Visa Europe si impegna a modificare le proprie norme sulle transazioni transfrontaliere a partire dal 1o gennaio 2015 per consentire alle banche acquirenti transfrontaliere di offrire le CIM nazionali relative alle carte di addebito o le CIM nazionali relative alle carte di credito in vigore nel paese in cui opera l'operatore commerciale o CIM pari allo 0,2 % sulle transazioni con carta di addebito e CIM pari allo 0,3 % sulle transazioni con carta di credito, subordinatamente al rispetto di talune condizioni.

16.

Visa Europe si impegna a proseguire nell'adozione di ulteriori misure di trasparenza. Visa Europe si impegna in particolare a:

introdurre una norma che impone alle banche acquirenti di offrire agli operatori commerciali una commissione sui servizi commerciali calcolata in base ad una «CIM più più» («MIF plus plus») versando una commissione amministrativa; in altri termini, nei contratti e nelle fatture, le banche acquirenti devono, su richiesta, scomporre la CSC in tre componenti, ossia la CIM, tutte le altre commissioni applicabili relative al sistema di pagamento e la commissione della banca acquirente. Visa Europe esigerà che, entro dodici mesi dalla notifica a Visa Europe della decisione relativa agli impegni, le banche acquirenti attuino questa norma a tutti i nuovi accordi ed entro diciotto mesi anche ai contratti vigenti,

introdurre una struttura di CIM semplificata per le CIM fissate da Visa Europe in modo da ridurre di almeno il 25 % il numero di categorie di commissioni e favorire la trasparenza e il confronto fra tassi diversi.

17.

Visa Europe nominerà un fiduciario incaricato di controllare che detti impegni siano rispettati. Prima della nomina, la Commissione avrà la facoltà di approvare o rifiutare il fiduciario proposto.

18.

Questi impegni saranno validi per un periodo di quattro anni a partire dalla data della notifica a Visa Europe della decisione sugli impegni.

19.

Questi impegni sono esclusivamente applicabili a Visa Europe. Le indagini antitrust in corso proseguiranno (cfr. punto 7) nei confronti di Visa Inc. e Visa International Service Association, in attesa di un'ulteriore valutazione da parte della Commissione, che potrà contenere eventuali osservazioni che perverranno in risposta alla presente comunicazione.

4.   INVITO A PRESENTARE OSSERVAZIONI

20.

Previo un relativo test di mercato, la Commissione intende adottare una decisione ai sensi dell'articolo 9, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1/2003, in cui dichiara vincolanti gli impegni sopra riassunti e pubblicati sul sito Internet della direzione generale della Concorrenza.

21.

Conformemente all'articolo 27, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1/2003, la Commissione invita i terzi interessati a presentare osservazioni sugli impegni proposti. Tali osservazioni devono pervenire alla Commissione entro un mese dalla data di pubblicazione della presente comunicazione. Le osservazioni contenenti informazioni che i terzi interessati ritengono segreti aziendali o di natura riservata vanno inviate anche in una versione non riservata in cui le parti non pubblicabili sono omesse e sostituite, a seconda dei casi, da una sintesi non riservata o dalla dicitura «segreti aziendali» oppure «riservato».

22.

Si prega di argomentare le risposte e le osservazioni e di esporre i fatti salienti. In caso siano individuati problemi relativi ad aspetti degli impegni proposti, la Commissione invita a suggerire una possibile soluzione.

23.

Le osservazioni possono essere inviate alla Commissione, specificando il riferimento «AT.39398 VISA MIF» per posta elettronica all'indirizzo (COMP-GREFFE-ANTITRUST@ec.europa.eu), per fax al numero (+32 22950128) o per posta al seguente indirizzo:

Commissione europea

Direzione generale della Concorrenza

Protocollo antitrust

1049 Bruxelles/Brussel

BELGIQUE/BELGIË


(1)  GU L 1 del 4.1.2003, pag. 1. Con effetto dal 1o dicembre 2009, gli articoli 81 e 82 del trattato CE sono sostituiti rispettivamente dagli articoli 101 e 102 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE). senza modificarne la sostanza. Ai fini della presente comunicazione, i riferimenti agli articoli 101 e 102 del TFUE vanno intesi in riferimento rispettivamente agli articoli 81 e 82 del trattato CE, ove necessario.

(2)  Attualmente il caso della Lettonia.

(3)  Attualmente il caso di Belgio, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Svezia e Ungheria, in assenza di altre commissioni interbancarie.

(4)  Negli impegni queste sono denominate CIM internazionali e CIM intra Visa Europe non SEE (intra Visa Europe non-EEA MIFs).

(5)  Il territorio Visa Europe comprende il SEE, Andorra, le Isole Fær Øer, l'Islanda, la Groenlandia, Israele, Monaco, San Marino, le isole Svalbard e Jan Mayen, la Svizzera, la Turchia e Città del Vaticano.


ALTRI ATTI

Commissione europea

14.6.2013   

IT

Gazzetta ufficiale dell'Unione europea

C 168/26


Pubblicazione di una domanda di modifica a norma dell’articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

2013/C 168/08

La presente pubblicazione conferisce il diritto di opporsi alla domanda di modifica conformemente all’articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (1).

DOMANDA DI MODIFICA

REGOLAMENTO (CE) N. 510/2006 DEL CONSIGLIO

alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine dei prodotti agricoli e alimentari  (2)

DOMANDA DI MODIFICA AI SENSI DELL’ARTICOLO 9

«CÍTRICOS VALENCIANOS»/«CÍTRICS VALENCIANS»

N. CE: ES-PGI-0105-0152-31.01.2011

IGP ( X ) DOP ( )

1.   Rubrica del disciplinare interessata dalla modifica

Denominazione del prodotto

Descrizione del prodotto

Zona geografica

Prova dell’origine

Metodo di ottenimento

Legame

Etichettatura

Requisiti nazionali

Altro (da precisare)

2.   Tipo di modifica

Modifica del documento unico o della scheda riepilogativa

Modifica del disciplinare della DOP o IGP registrata per la quale non sono stati pubblicati né il documento unico né la scheda riepilogativa.

Modifica del disciplinare che non richiede alcuna modifica del documento unico pubblicato [articolo 9, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 510/2006].

Modifica temporanea del disciplinare a seguito dell’imposizione di misure sanitarie o fitosanitarie obbligatorie da parte delle autorità pubbliche [articolo 9, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 510/2006].

3.   Modifica (modifiche)

3.1.   Descrizione del prodotto

Aggiunta di nuove varietà autorizzate

La concentrazione delle produzioni di agrumi valenzani, pari a circa il 60 % del volume totale, nei mesi da novembre a febbraio, comporta una stasi e una perdita di reddito.

In collaborazione con l’Instituto Valenciano de Investigaciones Agrarias (Istituto di ricerca agronomica di Valenza, IVIA) — riferimento mondiale in materia di tecnologia e di ricerca nel settore degli agrumi, che è all’avanguardia nello sviluppo di nuove varietà, modelli e trattamenti contro le fitopatie e a favore della produzione agrumicola e del dinamismo commerciale del settore — si è riusciti ad adeguare la produzione alla domanda introducendo nuove varietà più precoci e più tardive, di buon livello organolettico, senza tuttavia snaturare il legame di tali agrumi con la tradizione in cui sono radicati, né il loro metodo di coltivazione.

Le nuove varietà, di cui si chiede l’aggiunta, si sono perfettamente adattate al clima mediterraneo, con inverni miti ed estati non eccessivamente calde, differenze ben marcate tra il giorno e la notte, e venti non caldi né secchi, cosicché l’ambiente conferisce a queste varietà delle caratteristiche e un’identità alquanto particolari che le distinguono dalle stesse varietà provenienti da ambienti diversi.

In sintesi, la climatologia della zona determina le caratteristiche peculiari degli agrumi valenzani. Le caratteristiche organolettiche relative al gusto, al colore e agli aromi sono influenzate dalle condizioni termiche caratteristiche delle zone agrumicole della regione di Valenza.

Le varietà per le quali il documento unico del Consejo Regulador chiede l’aggiunta e che figurano nel registro delle varietà commerciali pubblicato sulla Gazzetta ufficiale spagnola dal Ministero dell’ambiente (Ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural y Marino), sono le seguenti:

 

Mandarini

 

Gruppo dei satsumas: Iwasaki;

 

Gruppo delle clementine: Beatriz, Capola (Mioro), Clemenpons, Clemenrubí, Loretina e Nour;

 

Gruppo degli ibridi: Moncada.

 

Arance:

 

Gruppo delle naveline: Barnfield Late, Caracara, Chislett Summer, Fukumoto, Powell Summer e Rohde Summer

 

Gruppo delle arance bionde: Valencia Delta Seedless, Valencia Midknight e Barberina.

 

Gruppo delle arance sanguigne: Sanguinelli

 

Limoni: Eureka

3.2.   Zona geografica

Il cambiamento climatico avvenuto nella zona di produzione ha prodotto degli ecosistemi favorevoli ad un contesto di coltivazione degli agrumi basato sugli stessi metodi di produzione e ottenendo le stesse qualità organolettiche. Di conseguenza alcuni comuni hanno integrato la produzione agrumicola di qualità ammessa alla protezione dall’IGP «Cítricos Valencianos», mentre altri ne stanno uscendo.

La nuova zona di produzione degli agrumi protetti dall’IGP «Cítricos Valencianos» è situata sui terreni alluvionali dei bacini idrografici che irrigano le pianure del litorale mediterraneo, comprese tra questa stessa costa e le catene montuose, ed è caratterizzata da estati miti in cui prevalgono venti umidi, che costituiscono un vantaggio supplementare per lo sviluppo dei frutti e ne influenzano soprattutto l’aspetto.

La crescente riorganizzazione territoriale in «comarcas» consente di definire esattamente la zona geografica all’interno dell’Unione europea:

 

CASTELLÓ/CASTELLÓN: El Baix Maestrat. — Si aggiungono: Cervera del Maestre e Traiguera; La Plana Alta. — Si aggiungono: les Coves de Vinromà e Vilanova d’Alcolea; La Plana Baixa. — Si aggiungono: Alfondeguilla e Eslida; L’Alt Millars. — Si aggiungono: Espadilla, Toga, Torrechiva e Vallat; L’Alt Palància. — Si aggiunge: Navajas.

 

VALÈNCIA/VALENCIA: L’Horta Oest. — Si sopprime: Mislata; L’Horta Oest. — Si aggiunge: Llocnou de la Corona; Si sopprime: Benetússer; El Camp de Túria. — Si aggiungono: l’Eliana, Loriguilla e San Antonio de Benagéber; Els Serrans. — Si aggiungono: Chulilla, Losa del Obispo, Sot de Chera e Villar del Arzobispo; La Foia de Bunyol. — Si aggiugono: Dos Aguas e Yátova; La Ribera Baixa. — Si aggiunge: Benicull de Xúquer; La Vall d’Albaida. — Si aggiungono: Agullent, Aielo de Malferit, Aielo de Rugat, Albaida, Alfarrasí, Atzeneta d’Albaida, Beniatjar, Benissoda, Carrícola, Castelló de Rugat, Montaverner, Montichelvo/Montitxelvo, l’Olleria, Ontinyent, Otos, el Palomar, la Pobla del Duc e Rugat; Si sopprime: Bellús.

 

ALACANT/ALICANTE: La Marina Alta. — Si aggiunge: els Poblets; La Marina Baixa. — Si sopprime: Relleu; L’Alacantí. — Si sopprimono: Busot, Xixona; El Vinalopó Mitjà. — Si sopprime: Aspe e, pertanto, l’intera «comarca»; El Baix Segura. — Si aggiungono: Los Montesinos e San Isidro.

DOCUMENTO UNICO

REGOLAMENTO (CE) N. 510/2006 DEL CONSIGLIO

relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine dei prodotti agricoli e alimentari  (3)

«CÍTRICOS VALENCIANOS»/«CÍTRICS VALENCIANS»

N. CE: ES-PGI-0105-0152-31.01.2011

IGP ( X ) DOP ( )

1.   Denominazione

«Cítricos Valencianos»/«Cítrics Valencians»

2.   Stato membro o paese terzo

Spagna

3.   Descrizione del prodotto agricolo o alimentare

3.1.   Tipo di prodotto

Classe 1.6:

Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati

3.2.   Descrizione del prodotto a cui si applica la denominazione di cui al punto 1

Frutti dell’arancio (Citrus sinensis, L.), del mandarino (Citrus reticultata Blanco) e del limone (Citrus limon L.).

Gli agrumi protetti dall’IGP «Cítricos Valencianos» appartengono:

nel caso delle arance, al gruppo delle naveline, bionde e sanguigne, delle varietà e con le caratteristiche definite nella tabella seguente,

nel caso dei mandarini, al gruppo dei satsumas, delle clementine e degli ibridi, delle varietà e con le caratteristiche definite nella tabella seguente,

nel caso dei limoni, alle varietà e con le caratteristiche definite nella tabella seguente.

GRUPPO

VARIETÀ

DIAMETRO (mm)

SUCCO (4)

INDICE DI MATURITÀ (5)

SATSUMAS

CLAUSELLINA

54-78

40

7

 

OKITSU

54-78

40

7

 

OWARI

54-78

40

7

 

IWASAKI

54-78

40

7

IBRIDI

ELLENDALE

54-78

40

7,5

 

FORTUNE

54-78

40

8

 

KARA

54-78

40

7,5

 

NOVA

54-78

40

7,5

 

ORTANIQUE

54-78

40

8

 

MONCADA

54-78

40

7,5

CLEMENTINE

ARRUFATINA

46-78

40

7,5

 

CLEMENTARD

46-78

40

7,5

 

CLEMENTINA FINA

46-78

40

7,5

 

CLEMENULES

46-78

40

7,5

 

ESBAL

46-78

40

7,5

 

HERNANDINA

46-78

40

7,5

 

MARISOL

46-78

40

7,5

 

OROGRANDE

46-78

40

7,5

 

ORONULES

46-78

40

7,5

 

OROVAL

46-78

40

7,5

 

TOMATERA

46-78

40

7,5

 

LORETINA

46-78

40

7,5

 

BEATRIZ

46-78

40

7,5

 

CLEMENPONS

46-78

40

7,5

 

NOUR

46-78

40

7,5

 

CAPOLA (MIORO)

46-78

40

7,5

 

CLEMENRUBÍ

46-78

40

7,5

NAVELINE

LANE LATE

70-100

35

7

 

NAVELATE

70-100

35

7

 

NAVELINA

70-100

35

7

 

NEWHALL

70-100

35

7

 

WASHINGTON NAVEL

70-100

35

7

 

CARACARA

70-100

35

7

 

POWELL SUMMER

70-100

35

7

 

BARNFIELD LATE

70-100

35

7

 

CHISLETT SUMMER

70-100

35

7

 

FUKUMOTO

70-100

35

7

 

ROHDE SUMMER

70-100

35

7

BIONDE

SALUSTIANA

67-96

35

7

 

VALENCIA LATE

67-96

35

7

 

V. DELTA SEEDLESS

67-96

35

7

 

V. MIDKNIGHT

67-96

35

7

 

BARBERINA

67-96

35

7

SANGUIGNE

SANGUINELLI

60-96

35

7

LIMONI

FINO (MESERO)

48-67

25

 

VERNA

48-67

30

 

EUREKA

48-67

25

Gli agrumi che godono della protezione IGP devono appartenere alle categorie «Extra» o «I», a seconda della norma di qualità applicabile.

3.3.   Materie prime (solo per i prodotti trasformati)

3.4.   Alimenti per animali (solo per i prodotti di origine animale)

3.5.   Fasi specifiche della produzione che devono aver luogo nella zona geografica delimitata

3.6.   Norme specifiche in materia di affettatura, grattugiatura, confezionamento, ecc.

I prodotti sono presentati in imballaggi per uso alimentare.

3.7.   Norme specifiche in materia di etichettatura

Gli agrumi che godono della protezione IGP si possono commercializzare soltanto in imballaggi muniti di una controetichetta numerata. Sulle etichette e le controetichette figura obbligatoriamente la dicitura: Indicación Geográfica Protegida «Cítricos Valencianos» o «Citrics Valencians».

4.   Delimitazione concisa della zona geografica

La zona di produzione degli agrumi protetti dall’IGP «Cítricos Valencianos» è costituita da «comarcas» situate nelle province di Castellón, Valenza e Alicante, che sono state autorizzate a coltivare agrumi protetti da tale IGP e sono elencate di seguito:

 

CASTELLÓ/CASTELLÓN

 

El Baix Maestrat. Alcalà de Xivert, Benicarló, Càlig, Cervera del Maestre, Peníscola/Peñíscola, Sant Jordi/San Jorge, San Rafael del Río, Santa Magdalena de Pulpis, Traiguera e Vinaròs.

 

La Plana Alta. Almassora/Almazora, Benicàssim/Benicasim, Borriol, Cabanes, Castelló de la Plana/Castellón de la Plana, les Coves de Vinromà, Orpesa/Oropesa del Mar, Sant Joan de Moró, Torreblanca e Vilanova d’Alcolea.

 

La Plana Baixa. Alfondeguilla, Almenara. Alquerias del Niño Perdido, Artana, Betxí, Borriana/Burriana, Xilxes/Chilches, Eslida, la Llosa, Moncofa, Nules, Onda, Ribesalbes, Tales, la Vall d’Uixó, Vilareal e la Vilavella.

 

L’Alcalatén. L’Alcora.

 

L’Alt Millars. Argelita, Espadilla, Fanzara, Toga, Torrechiva e Vallat.

 

L’Alt Palància. Castellnovo, Geldo, Navajas, Segorbe, Soneja e Sot de Ferrer.

 

VALÈNCIA/VALENCIA

 

El Camp de Morvedre. Albalat dels Tarongers, Alfara de la Baronia, Algar de Palancia, Algimia de Alfara, Benavites, Benifairó de les Valls, Canet d’En Berenguer, Estivella, Faura, Gilet, Petrés, Quart de les Valls, Quartell, Sagunt/Sagunto, Segart e Torres Torres.

 

L’Horta Nord. Albalat dels Sorells, Alboraya, Albuixech, Alfara del Patriarca, Almàssera, Bonrepòs i Mirambell, Burjassot, Foios, Godella, Massalfassar, Massamagrell, Meliana, Moncada, Museros, la Pobla de Farnals, Puçol, Puig, Rafelbunyol/Rafelbuñol, Rocafort, Tavernes Blanques e Vinalesa.

 

L’Horta Oest. Alaquàs, Aldaia, Manises, Paterna, Picanya, Quart de Poblet, Torrent, Xirivella e València.

 

L’Horta Sud. Albal, Alcàsser, Alfafar, Beniparrell, Catarroja, Llocnou de la Corona, Massanassa, Paiporta, Picassent, Sedaví e Silla.

 

El Camp de Túria. Benaguasil, Benisanó, Bétera, Casinos, l’Eliana, Loriguilla, Llíria, Marines, Náquera, Olocau, la Pobla de Vallbona, Riba-roja de Túria, San Antonio de Benagéber, Serra e Vilamarxant.

 

Els Serrans. Bugarra, Chulilla, Domeño, Gestalgar, Loriguilla, Losa del Obispo, Pedralba, Sot de Chera e Villar del Arzobispo.

 

La Foia de Bunyol. Alborache, Buñol, Cheste, Chiva, Dos Aguas, Godelleta, Macastre e Yátova.

 

La Ribera Alta. Alberic, Alcàntera de Xúquer, l’Alcúdia, Alfarp, Algemesí, Alginet, Alzira, Alzira (la Garrofera), Antella, Beneixida, Benifaió, Benimodo, Benimuslem, Carcaixent, Càrcer, Carlet, Catadau, Cotes, l’Ènova, Gavarda, Guadassuar, Llombai, Manuel, Massalavés, Montserrat, Montroy, la Pobla Llarga, Rafelguaraf, Real, Sant Joanet, Sellent, Senyera, Sumacàrcer, Tous, Turís e Villanueva de Castellón.

 

La Ribera Baixa. Albalat de la Ribera, Almussafes, Benicull de Xúquer, Corbera, Cullera, Favara, Fortaleny, Llaurí, Polinyà de Xúquer, Riola, Sollana e Sueca.

 

La Canal de Navarrés. Anna, Bicorp, Bolbaite, Chella, Enguera, Navarrés e Quesa.

 

La Costera. l’Alcúdia de Crespins, Barxeta, Canals, Cerdà, Estubeny, Genovés, la Granja de la Costera, Llanera de Ranes, Llocnou d’En Fenollet, la Llosa de Ranes, Moixent/Mogente, Montesa, Novetlè/Novelé, Rotglà i Corberà, Torrella, Vallada, Vallés, Xàtiva e Xàtiva (el Realenc).

 

La Safor. Ador, Alfauir, Almiserà, Almoines, l’Alqueria de la Comtessa, Barx, Bellreguard, Beniarjó, Benifairó de la Valldigna, Beniflá, Benirredrà, Castellonet de la Conquesta, Daimús, la Font d’En Carròs, Gandia, Guardamar de la Safor, Llocnou de Sant Jeroni, Miramar, Oliva, Palma de Gandía, Palmera, Piles, Potríes, Rafelcofer, Real de Gandía, Rótova, Simat de la Valldigna, Tavernes de la Valldigna, Villalonga, Xeraco e Xeresa.

 

La Vall d’Albaida. Agullent, Aielo de Malferit, Aielo de Rugat, Albaida, Alfarrasí, Atzeneta d’Albaida, Bèlgida, Beniatjar, Benicolet, Benigánim, Benissoda, Carrícola, Castelló de Rugat, Llutxent, Montaverner, Montitxelvo/Montichelvo, l’Olleria, Ontinyent, Otos, el Palomar, Pinet, la Pobla del Duc, Quatretonda, Rugat e Terrateig.

 

ALACANT/ALICANTE

 

La Marina Alta. Adsubia, Alcalalí, Beniarbeig, Benidoleig, Benigembla, Benimeli, Benissa, el Poble Nou de Benitatxell/Benitachell, Calp, Dénia, Gata de Gorgos, Xaló, Llíber, Murla, Ondara, Orba, Parcent, Pedreguer, Pego, els Poblets, el Ràfol d’Almúnia, Sagra, Sanet y Negrals, Senija, la Setla/Mira-rosa/Miraflor, Teulada, Tormos, Vall de Gallinera, la Vall de Laguar, el Verger e Xàbia/Jávea.

 

La Marina Baixa. l’Alfàs del Pi, Altea, Beniardá, Benidorm, Benimantell, Bolulla, Callosa d’En Sarrià, Confrides, Finestrat, el Castell de Guadalest, la Nucia, Orxeta, Polop, Sella, Tàrbena e la Vila Joiosa/Villajoyosa.

 

L’Alacantí. Aigües, Alacant/Alicante, el Campello, Mutxamel, Sant Vicent del Raspeig/San Vicente del Raspeig e Sant Joan d’Alacant.

 

El Baix Vinalopó. Crevillent, Elx/Elche e Santa Pola.

 

El Baix Segura. Albatera, Algorfa, Almoradí, Benejúzar, Benferri, Benijófar, Bigastro, Callosa de Segura, Catral, Cox, Daya Nueva, Daya Vieja, Dolores, Formentera del Segura, Granja de Rocamora, Guardamar del Segura, Jacarilla, Los Montesinos, Orihuela, Pilar de la Horadada, Rafal, Redován, Rojales, San Fulgencio, San Isidro, San Miguel de Salinas e Torrevieja.

5.   Legame con la zona geografica

5.1.   Specificità della zona geografica

Cenni storici

Di tutte le zone agrumicole del mondo, la Comunità di Valenza è quella in cui la coltivazione degli agrumi fa parte della tradizione più radicata. Disponiamo di riferimenti storici molto antichi relativi alla presenza e alla conoscenza della coltivazione degli agrumi nella zona di Valenza. In «Regiment de la Cosa Pública» (Gestione della cosa pubblica), Francesc Eiximenis (1340-1409), illustrando le bellezze di Valenza, riferisce l’esistenza di aranceti e limoneti. Nell’opera «Viaje por España y Portugal» (Viaggio in Spagna e Portogallo) (1494), Muntzer, parlando di Valenza la descrive «ricchissima di arance, limoni, cedri e altri frutti innumerevoli», aggiungendo «ci conducono a visitare il frutteto della città che è coltivato in modo eccelso con limoni, aranci, cedri e palme». Laguna, nella traduzione dell’opera di Dioscoride «Trattato di medicina» (1570), fornisce informazioni su arance e i limoni e riporta che «i valenzani chiamano l’arancia con il nome di “toronja”». Alla fine del XVIII secolo, il botanico Cabanilles parla già della «produzione di 4 000tahullas (misura agraria della Murcia equivalente a 11,18 are; NdT) di arance cinesi che offrono un rendimento più elevato di qualsiasi altra raccolta».

Le prime piantagioni commerciali destinate al consumo del prodotto fresco risalgono alla fine del XVIII secolo e si sono estese fino a raggiungere attualmente una superficie di circa 85 000 ettari di aranci, 83 000 di mandarini e 15 000 di limoni, cosa che ha permesso di sviluppare delle tecniche e una cultura specifica, fondata sull’adattamento ottimale di questa coltura all’ambiente agro-climatico e sulla qualità delle produzioni che se ne ottengono.

L’importanza della coltivazione dell’arancia nella Comunità valenzana è dimostrata dall’esistenza di un «museo dell’arancia» a Burriana (Castellón).

Aspetti naturalistici

Nella Comunità di Valenza la pluviometria decresce andando verso sud, passando da 450 mm a nord di Castellón fino a meno di 300 mm a sud di Alicante.

La coltivazione degli agrumi nella Comunità valenzana si estende alle tre province che la costituiscono, ossia Alicante, Valenza stessa e Castellón. Benché le zone di produzione si concentrassero tradizionalmente lungo il litorale e nelle valli alluvionali onde evitare il rischio di gelate tipiche dell’entroterra, attualmente, a causa del cambiamento delle condizioni climatiche, anche le zone interne sono diventate propizie alla coltura degli agrumi, essenzialmente perché gli inverni sono miti e le estati non eccessivamente calde e caratterizzate da escursioni termiche ben definite tra il giorno e la notte e da venti non caldi né secchi.

5.2.   Specificità del prodotto

Arance

La perizia tecnica dell’agricoltore valenzano e la perfetta conoscenza della coltura e delle caratteristiche pedoclimatiche sono fattori che contribuiscono all’ottenimento di caratteristiche organolettiche distinte, sia per quanto riguarda il sapore (rapporto acidità/grado zuccherino) che il colore (arancione più intenso), gli aromi e la succosità.

Le arance di Valenza hanno la buccia sottile con rare macchie e lesioni esterne.

Nessun’altra zona di produzione offre un così vasto numero di varietà dai colori autentici e dagli aromi e fragranze costantemente presenti.

Mandarini

La perizia tecnica dell’agricoltore valenzano e la perfetta conoscenza della coltura e delle caratteristiche pedoclimatiche sono fattori che contribuiscono all’ottenimento di caratteristiche organolettiche distinte, sia per quanto riguarda il sapore (rapporto acidità/grado zuccherino) che il colore (arancione più intenso), gli aromi e la succosità.

I mandarini di Valenza hanno la buccia sottile con rare macchie e lesioni esterne.

Nessun’altra zona di produzione offre un così vasto numero di varietà dai colori autentici e dagli aromi e fragranze costantemente presenti, caratteristiche che fanno sì che siamo il primo esportatore di mandarini al mondo.

Limoni

La perizia tecnica dell’agricoltore valenzano e la perfetta conoscenza della coltura e delle caratteristiche pedoclimatiche sono fattori che contribuiscono all’ottenimento di caratteristiche organolettiche distinte; la polpa ha un eccellente contenuto di succo di acidità elevata, sia per quanto riguarda il colore (giallo più intenso) e una fragranza straordinaria.

I limoni di Valenza hanno la buccia sottile con rare macchie e lesioni esterne.

5.3.   Legame causale fra la zona geografica e la qualità o le caratteristiche del prodotto (per le DOP) o una qualità specifica, la reputazione o altre caratteristiche del prodotto (per le IGP)

Arance

Il territorio in cui è praticata la coltivazione dell’arancia, fin dalla sua introduzione in Spagna da parte degli arabi, conferisce alle arance della Comunità di Valenza delle caratteristiche identitarie peculiari e ben distinte da quelle di arance provenienti da altre zone di coltivazione, a causa dell’influenza dei fattori qui illustrati:

Le arance valenzane si sviluppano senza essere esposte ai danni causati dai venti caldi e secchi che soffiano in altre regioni e ne ricavano il vantaggio di una buccia sottile, con rare macchie e lesioni esterne.

Rispetto ad altre zone di produzione, le zone agrumicole valenzane si trovano in zone limite per la coltivazione delle arance dal punto di vista termico, elemento, questo, che costituisce una caratteristica di qualità per varie ragioni:

1.

la mitezza degli inverni e il calore temperato delle estati consentono all’arancia di giungere alla maturazione ottimale lentamente e di mantenere quindi un rapporto acidità/grado zuccherino più adeguato di quello delle arance provenienti da regioni più calde (che sono in generale più dolciastre e di sapore meno pronunciato). Per tale motivo le arance valenzane sono tanto più gradevoli al palato;

2.

le escursioni termiche ben definite tra il giorno e la notte accentuano il colore dell’arancia tanto all’esterno che all’interno. Le arance valenzane presentano un tono arancione caratteristico, generalmente più intenso di quello delle arance di altra provenienza;

3.

le temperature miti contribuiscono inoltre alla formazione di oli essenziali nella corteccia, le quali influenzano, a loro volta, la frazione aromatica del frutto.

Le caratteristiche organolettiche relative al gusto, al colore e agli aromi sono quindi influenzate dalle condizioni termiche caratteristiche delle zone agrumicole della regione di Valenza.

Il clima mediterraneo, caratterizzato da estati non troppo calde in cui prevalgono venti umidi, offre anche un vantaggio supplementare alle arance, che ne influenza soprattutto l’aspetto.

Mandarini

Il territorio in cui è praticata la coltivazione del mandarino, fin dalla sua introduzione in Spagna da parte degli arabi, conferisce ai mandarini della Comunità di Valenza delle caratteristiche identitarie peculiari e ben distinte da quelle dei mandarini provenienti da altre zone di coltivazione a causa dell’influenza dei fattori qui illustrati.

I mandarini valenzani si sviluppano senza essere esposti ai danni causati dai venti caldi e secchi che soffiano in altre regioni e ne ricavano il vantaggio di una buccia sottile, con rare macchie e lesioni esterne.

Rispetto ad altre zone di produzione, le zone agrumicole valenzane si trovano in zone limite per la coltivazione dei mandarini dal punto di vista termico, elemento, questo, che costituisce una caratteristica di qualità per varie ragioni:

1.

la mitezza degli inverni e il calore temperato delle estati consentono al mandarino di giungere alla maturazione ottimale lentamente e di mantenere quindi un rapporto acidità/grado zuccherino più adeguato di quello dei mandarini provenienti da regioni più calde (che sono in generale più dolciastri e di sapore meno pronunciato). Per tale motivo i mandarini valenzani sono tanto più gradevoli al palato;

2.

le escursioni termiche ben definite tra il giorno e la notte accentuano il colore del mandarino tanto all’esterno che all’interno. I mandarini di Valenza presentano un tono arancione caratteristico, generalmente più intenso di quello dei mandarini di altra provenienza;

3.

le temperature miti contribuiscono inoltre alla formazione di oli essenziali nella corteccia, le quali influenzano, a loro volta, la frazione aromatica del frutto.

Le caratteristiche organolettiche relative al gusto, al colore e agli aromi sono quindi influenzate dalle condizioni termiche caratteristiche delle zone agrumicole della regione di Valenza.

Il clima mediterraneo, caratterizzato da estati non troppo calde in cui prevalgono venti umidi, offre anche un vantaggio supplementare ai mandarini, che ne influenza soprattutto l’aspetto.

Limoni

Il territorio in cui è praticata la coltivazione del limone, fin dalla sua introduzione in Spagna da parte degli arabi, conferisce ai limoni della Comunità di Valenza delle caratteristiche identitarie peculiari e ben distinte da quelle dei limoni provenienti da altre zone di coltivazione a causa dell’influenza dei fattori qui illustrati.

I limoni valenzani si sviluppano senza essere esposti ai danni causati dai venti caldi e secchi che soffiano in altre regioni e ne ricavano il vantaggio di una buccia sottile, con rare macchie e lesioni esterne.

Rispetto ad altre zone di produzione, le zone agrumicole valenzane si trovano in zone limite per la coltivazione dei limoni dal punto di vista termico, elemento, questo, che costituisce una caratteristica di qualità per varie ragioni:

1.

la mitezza degli inverni e il calore temperato delle estati consentono al limone di giungere alla maturazione ottimale lentamente e di mantenere quindi un’acidità più adeguata di quella dei limoni provenienti da regioni più calde (che sono in generale di sapore meno pronunciato);

2.

le escursioni termiche ben definite tra il giorno e la notte accentuano il colore del limone tanto all’esterno che all’interno. I limoni di Valenza presentano un tono giallo caratteristico, generalmente più intenso di quello dei limoni di altra provenienza;

3.

le temperature miti contribuiscono inoltre alla formazione di oli essenziali nella corteccia, le quali influenzano, a loro volta, la frazione aromatica del frutto.

Le caratteristiche organolettiche relative all’acidità, al colore e agli aromi sono quindi influenzate dalle condizioni termiche caratteristiche delle zone agrumicole della regione di Valenza.

Il clima mediterraneo, caratterizzato da estati non troppo calde in cui prevalgono venti umidi, offre anche un vantaggio supplementare ai limoni, che ne influenza soprattutto l’aspetto.

Riferimento alla pubblicazione del disciplinare

[Articolo 5, paragrafo 7, del regolamento (CE) n. 510/2006 (6)]

Link al disciplinare contenuto nella pagina web della Conselleria:

http://www.agricultura.gva.es/web/c/document_library/get_file?uuid=311b8844-1ac9-4ac2-9301-e81705c4452f&groupId=16


(1)  GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1.

(2)  GU L 93 del 31.3.2006, pag. 12. Sostituito dal regolamento (UE) n. 1151/2012.

(3)  Sostituito dal regolamento (UE) n. 1151/2012.

(4)  Rispetto al peso totale del frutto. Estrazione con pressa a mano.

(5)  Rapporto minimo zucchero/acido quale definito nel regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione, del 7 giugno 2011, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati.

(6)  Cfr. nota 3.