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ISSN 1977-0944 doi:10.3000/19770944.C_2012.219.ita |
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Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219 |
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Edizione in lingua italiana |
Comunicazioni e informazioni |
55o anno |
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I Risoluzioni, raccomandazioni e pareri |
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RACCOMANDAZIONI |
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2012/C 219/01 |
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2012/C 219/28 |
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II Comunicazioni |
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COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA |
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Consiglio |
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2012/C 219/29 |
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IT |
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I Risoluzioni, raccomandazioni e pareri
RACCOMANDAZIONI
Consiglio
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/1 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 dell’Austria e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità dell’Austria 2011-2016
2012/C 219/01
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) sul programma nazionale di riforma 2011 dell’Austria e ha formulato il suo parere sul programma di stabilità aggiornato dell’Austria 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (4), la relazione sul meccanismo di allerta, in cui non annoverava l’Austria tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un’analisi approfondita. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni a favore della crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
Il 24 aprile 2012 l’Austria ha presentato il suo programma di stabilità relativo al periodo 2011-2016 e, il 25 aprile 2012, il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. |
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(10) |
Sulla base della valutazione del programma di stabilità a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio nel programma sia prudente per gli anni 2012 e 2013. Per il periodo 2014-2016 lo scenario diventa più ottimistico, prevedendo una crescita media del PIL del 2,1 %, costantemente al di sopra delle stime attuali di crescita potenziale. L’obiettivo della strategia di bilancio delineata nel programma di stabilità è di correggere il disavanzo eccessivo entro il 2013 e conseguire l’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) entro il 2016. Il programma di stabilità ha cambiato l’OMT dal pareggio di bilancio nel corso del ciclo economico a un disavanzo strutturale dello 0,45 % del PIL, riflettendo adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. La correzione prevista del disavanzo eccessivo è in linea con il termine fissato dalla raccomandazione del Consiglio formulata nel contesto della procedura per i disavanzi eccessivi nel dicembre 2009. Tuttavia, sulla base del saldo strutturale di bilancio (ricalcolato) (5), lo sforzo di bilancio medio annuo previsto dello 0,5 % del PIL per il periodo 2011-2013 è inferiore allo 0,75 % del PIL raccomandato dal Consiglio. I progressi strutturali previsti verso l’OMT sono sufficienti nel 2015, ma inferiori al parametro di riferimento dello 0,5 % del PIL l’anno, previsto dal patto di stabilità e crescita, nel 2014 e nel 2016. Tuttavia, nel 2014 e nel 2015, il tasso di crescita previsto della spesa pubblica, considerando le misure discrezionali in materia di entrate, rispetta il parametro di riferimento per la spesa stabilito nel patto di stabilità e crescita. Ciò nonostante gli obiettivi di bilancio presentano rischi sul lato sia delle entrate che delle spese. Ad esempio, è difficile quantificare l’effetto sul bilancio di alcune misure in quanto dipende dall’esecuzione di ognuna. Poiché la legislazione non è stata ancora adottata, i dettagli della tassa sulle transazioni finanziarie non sono ancora noti. I tagli di spesa previsti a livello subnazionale non sono definiti. Il programma di stabilità prevede che il rapporto debito/PIL, pari al 72,2 % alla fine del 2011, salirà fino al 75,3 % nel 2013, per poi scendere gradualmente al 70,6 % nel 2016. Riguardo al parametro di riferimento per la riduzione del debito previsto dal patto di stabilità e crescita, tra il 2014 e il 2016 l’Austria si troverà in un periodo di transizione e i piani presentati nel programma di stabilità garantirebbero progressi sufficienti verso il rispetto del parametro di riferimento per la riduzione del debito. Sussistono tuttavia alcuni rischi connessi a tale proiezione a causa del crescente debito delle imprese statali che non rientrano nel settore dell’amministrazione pubblica e del potenziale onere supplementare derivante dal sostegno pubblico a favore del settore bancario. |
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(11) |
Con l’adozione dell’ultimo pacchetto di risanamento di bilancio, l’Austria procede verso una maggiore sostenibilità delle finanze pubbliche. Tuttavia, le misure contenute nel pacchetto non comprendono una razionalizzazione significativa dei rapporti di bilancio tra i governi federale, regionali e locali, che è largamente riconosciuta come una delle fonti principali di risparmi potenziali. Il governo federale e i governi regionali hanno raggiunto un accordo di massima sulla centralizzazione dei finanziamenti per la sanità, ma i dettagli devono ancora essere negoziati. |
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(12) |
Per innalzare l’età pensionabile effettiva l’Austria ha attuato delle riforme principalmente volte a limitare l’accesso al regime pensionistico di invalidità. Non è stata affrontata la questione dei progressi nell’armonizzazione dell’età pensionabile prevista per legge tra uomini e donne, attualmente prevista nel corso del periodo 2024-2033. Occorre promuovere ulteriormente l’occupabilità dei lavoratori anziani e una cultura dell’invecchiamento attivo all’interno delle imprese. Le misure proposte potrebbero avere una portata non sufficientemente ampia per innalzare in misura sostanziale l’età pensionabile effettiva. |
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(13) |
Il mercato del lavoro austriaco ha avuto un andamento molto positivo, come dimostrato dal tasso di disoccupazione più basso dell’Unione nel 2010 e nel 2011. Tuttavia, si prevede che il potenziale della forza lavoro dell’Austria diminuirà a partire dal 2020. Pertanto, l’Austria dovrà cercare di sfruttare appieno il potenziale della popolazione in età lavorativa, affrontando i problemi del basso tasso di occupazione dei lavoratori più anziani e del massiccio ricorso a regimi di prepensionamento e invalidità, degli elevati oneri fiscali e previdenziali sui redditi da lavoro e della concentrazione relativamente elevata delle donne in attività lavorative a bassa retribuzione e a tempo parziale. Inoltre, il potenziale delle persone con un passato di migrazione non è pienamente valorizzato a causa degli scarsi risultati scolastici o delle difficoltà di riconoscimento delle competenze acquisite all’estero. I risultati scolastici che emergono dall’indagine PISA (Programme for International Student Assessment) dell’OCSE sono inferiori alla media dell’UE e dipendono fortemente dal contesto socioeconomico. Il numero costantemente in aumento degli studenti, dovuto alla forte mobilità in entrata («università di massa»), e l’elevato tasso di abbandono (circa il 40 %) rimangono i principali problemi da affrontare oltre a una notevole carenza di finanziamenti. |
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(14) |
L’Austria vanta una posizione favorevole in termini di competitività e produttività, sebbene presenti, in molti settori, debolezze strutturali relative che possono compromettere il suo potenziale di crescita a lungo termine. La concorrenza nel settore dei servizi non ha favorito particolarmente la domanda interna. Le questioni degli elevati prezzi di accesso alla rete e del comportamento distorsivo delle imprese già insediate (che ostacolano l’ingresso sul mercato, la concorrenza e l’innovazione) non sono ancora state risolte. Persistono restrizioni ingiustificate nelle libere professioni: il numero di professioni regolamentate notificate dall’Austria alla Commissione è nettamente superiore alla media dell’UE. Occorre valutare la giustificazione e la proporzionalità della regolamentazione di tali professioni. Per quanto riguarda l’impegno dell’Austria a rafforzare l’autorità federale della concorrenza, non vi sono stati progressi concreti. La direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno (6) («direttiva servizi») è stata infine attuata mediante l’adozione di una legge «orizzontale» e modifiche legislative introdotte a livello provinciale, come raccomandato dal Consiglio nel 2011. |
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(15) |
Il settore finanziario austriaco si trova ad affrontare sfide particolari connesse all’elevata esposizione delle banche austriache nei confronti dei paesi dell’Europa centrale, orientale e meridionale, poiché in molte di queste economie potrebbe essere tuttora in corso un deterioramento della qualità degli attivi. È necessario che le decisioni strategiche con un impatto transfrontaliero siano precedute da uno scambio di informazioni e da un coordinamento con gli organismi di vigilanza del paese ospitante. Le autorità devono inoltre continuare a monitorare attentamente e a ristrutturare le banche che hanno beneficiato del sostegno del settore pubblico, specialmente gli enti creditizi che sono stati nazionalizzati. |
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(16) |
L’Austria ha assunto una serie di impegni nell’ambito del Patto Euro plus. Tali impegni, e l’attuazione degli impegni assunti nel 2011, sono connessi alla creazione di posti di lavoro, al miglioramento della competitività e al consolidamento della sostenibilità delle finanze pubbliche. La Commissione ha valutato l’attuazione degli impegni assunti nel quadro del Patto Euro plus. I risultati di tale valutazione sono stati tenuti in debito conto nelle raccomandazioni. |
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(17) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica dell’Austria, ha valutato il programma di stabilità e il programma nazionale di riforma. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica dell’Austria, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 7. |
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(18) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere (7) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1, |
RACCOMANDA che l’Austria adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
attuare il bilancio 2012 come previsto e rafforzare e attuare rigorosamente la strategia di bilancio per l’esercizio 2013 e seguenti. Precisare sufficientemente le misure (in particolare a livello subnazionale) volte a garantire una correzione tempestiva del disavanzo eccessivo e la realizzazione dello sforzo di aggiustamento strutturale medio annuo indicato nelle raccomandazioni del Consiglio a norma della procedura per i disavanzi eccessivi. In seguito, garantire uno sforzo di aggiustamento strutturale adeguato per compiere progressi sufficienti verso l’OMT, compreso il rispetto del parametro di riferimento per la spesa; |
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2) |
adottare ulteriori provvedimenti intesi a rafforzare il quadro nazionale di bilancio, armonizzando le competenze fra i livelli di governo federale, regionale e locale, in particolare attuando riforme concrete volte a migliorare l’organizzazione, il finanziamento e l’efficienza dei settori della sanità e dell’istruzione; |
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3) |
proseguire l’armonizzazione dell’età pensionabile prevista per legge tra uomini e donne. Migliorare l’occupabilità dei lavoratori più anziani e monitorare attentamente l’attuazione delle recenti riforme che limitano l’accesso alle possibilità di prepensionamento onde garantire che l’età pensionabile effettiva aumenti, anche collegando l’età pensionabile prevista per legge alla speranza di vita; |
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4) |
adottare misure per ridurre l’onere fiscale e previdenziale effettivo che grava sulla forza lavoro, in particolare sui lavoratori a basso reddito, al fine di aumentare i tassi di occupazione delle persone più anziane e delle donne, vista l’esigenza di controbilanciare l’impatto dell’evoluzione demografica sulla popolazione attiva. Trasferire l’onere fiscale, in modo neutrale in termini di bilancio, verso le imposte sui beni immobili e le tasse ambientali. Ridurre l’elevato divario retributivo di genere e migliorare le opportunità di occupazione a tempo pieno per le donne, in particolare offrendo servizi aggiuntivi di assistenza per i familiari a carico; |
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5) |
continuare ad attuare misure per migliorare i risultati scolastici, specialmente per i giovani svantaggiati. Adottare misure per ridurre gli abbandoni nell’istruzione superiore; |
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6) |
intraprendere ulteriori azioni per promuovere la concorrenza nel settore dei servizi, eliminando le barriere all’ingresso sui mercati delle comunicazioni, dei trasporti e della vendita di energia. Se esistono, eliminare le restrizioni ingiustificate all’accesso alle libere professioni. Rafforzare i poteri dell’autorità federale garante della concorrenza e accelerare l’attuazione della riforma del diritto della concorrenza; |
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7) |
ristrutturare ulteriormente le banche che hanno beneficiato del sostegno pubblico e continuare a controllarle, evitando la riduzione eccessiva della leva finanziaria. Rafforzare la cooperazione e il coordinamento delle decisioni strategiche nazionali con gli organismi di vigilanza del settore finanziario di altri paesi. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(3) GU C 210 del 16.7.2011, pag. 8.
(4) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(5) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) GU L 376 del 27.12.2006, pag. 36.
(7) A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/5 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 del Belgio e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità del Belgio 2012-2015
2012/C 219/02
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l’articolo 6, paragrafo 1,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del comitato per l’occupazione,
sentito il comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (3), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e di occupazione. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (4) sul programma nazionale di riforma 2011 del Belgio e ha formulato il suo parere sul programma di stabilità aggiornato del Belgio 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui annoverava il Belgio tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un esame approfondito. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitano il comitato per la protezione sociale, di concerto con il comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97, e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni volte a promuovere la crescita, sottolineando la necessità di dare priorità ad un risanamento di bilancio favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
Il 30 aprile 2012 il Belgio ha presentato il suo programma di stabilità relativo al periodo 2012-2015 e il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. La Commissione ha anche valutato, nell’ambito di un esame approfondito a norma dell’articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011, se il Belgio presentasse squilibri macroeconomici. Nel suo esame approfondito la Commissione ha concluso che il Belgio mostra uno squilibrio esterno, seppure non eccessivo. |
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(10) |
Sulla base alla valutazione del programma di stabilità a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio in detto programma sia plausibile per gli anni 2012 e 2013 e ottimistico per gli anni 2014 e 2015, in quanto prevede una crescita del PIL notevolmente più alta rispetto alle ultime stime del potenziale di crescita risultanti dalle previsioni di primavera 2012 degli uffici della Commissione. L’obiettivo della strategia di bilancio delineata nel programma di stabilità è riportare il disavanzo al di sotto del 3 % del PIL nel 2012 (al 2,8 % del PIL, riducendolo dal 3,7 % del PIL nel 2011) e a zero nel 2015. Il programma conferma il precedente obiettivo di bilancio a medio termine (OMT), vale a dire un avanzo dello 0,5 % del PIL in termini strutturali, che riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. L’obiettivo di disavanzo nominale per il 2012 soddisfa la scadenza imposta dal Consiglio per la correzione dei disavanzi eccessivi e lo sforzo di bilancio previsto risponde alla raccomandazione del Consiglio formulata nel contesto della procedura per i disavanzi eccessivi di uno sforzo medio annuo minimo pari a ¾% del PIL in termini strutturali. Il tasso programmato di crescita della spesa pubblica, tenendo conto delle misure discrezionali in materia di entrate, è conforme, nel periodo 2013-2015, al parametro di riferimento per la spesa previsto dal patto di stabilità e crescita, ma non nel 2012. In base al saldo di bilancio strutturale (ricalcolato) (5), il programma di stabilità prevede un miglioramento del saldo strutturale pari a 1,1 punti percentuali del PIL nel 2012 e allo 0,8 % del PIL in media sul periodo 2013-2015. Tuttavia, esistono rischi connessi al fatto che non sono state ancora specificate le misure ulteriori da adottare a partire dal 2013 e all’eccessivo ottimismo dello scenario macroeconomico a partire dal 2014. I base al programma di stabilità si prevede che il debito pubblico — al 98 % del PIL nel 2011, ben sopra la soglia del 60 %, — si stabilizzi per poi scendere al 92,3 % nel 2015, il che implica un sufficiente progresso verso il raggiungimento del parametro di riferimento per la riduzione del debito previsto dal patto di stabilità e crescita. Inoltre, le passività implicite derivanti dalle garanzie offerte al settore finanziario sono particolarmente ampie. Il quadro pluriennale della pubblica amministrazione previsto dalla legge, in particolare per quanto riguarda la spesa, trarrebbe beneficio da meccanismi intesi a garantirne l’osservanza e/o da impegni assunti dalle regioni e dalle comunità del Belgio e a livello locale a conseguire gli obiettivi di disavanzo loro attribuiti. |
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(11) |
Occorre affrontare i costi connessi con l’invecchiamento della popolazione e portare a termine una diminuzione strutturale del disavanzo per ridurre l’ingente debito pubblico. Nel dicembre 2011 il nuovo governo federale ha approvato una riforma del sistema belga di previdenza sociale. Occorre ora attuare e monitorare concretamente le riforme avviate per legge, al fine di innalzare l’età pensionabile effettiva. È fondamentale rafforzare la riforma del sistema belga di previdenza sociale con misure che stimolino l’invecchiamento attivo e una lunga vita lavorativa; ulteriori riforme, come la connessione dell’età pensionabile prevista per legge con la speranza di vita, contribuirebbero anch’esse a conseguire tale obiettivo. |
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(12) |
Il sistema finanziario belga si trova tuttora ad affrontare sfide difficili. La ristrutturazione delle banche belghe è in corso, e gli aiuti di Stato erogati nel 2008-2009 in seguito alla crisi finanziaria non sono stati ancora completamente rimborsati. Inoltre, dato l’elevato livello di garanzie, i rischi del settore bancario sono interconnessi ai rischi del settore pubblico. |
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(13) |
Il saldo delle partite correnti indica un graduale deterioramento nel tempo. Il miglioramento della bilancia dei servizi non riesce a compensare il deterioramento di quella delle merci. Le esportazioni belghe di merci hanno perso terreno non solo rispetto all’espansione del commercio mondiale, ma anche rispetto ad altri Stati membri della zona euro e alla media della zona euro, segnatamente con un’evoluzione sfavorevole dei costi interni per quanto riguarda il costo del lavoro per unità di prodotto rispetto ai maggiori partner commerciali del paese (Paesi Bassi, Francia, Germania) e all’intera zona euro. Data l’esistenza di un sistema automatico d’indicizzazione dei salari, gli sforzi del governo per contenere gli aumenti salariali reali entro lo 0,3 % nel periodo 2011-2012 non sono verosimilmente riusciti ad impedire una crescita dei salari nominali superiore rispetto a quella riguardante i paesi limitrofi. I livelli di produttività del Belgio sono elevati ma in crescita debole, con costi dei fattori produttivi intermedi anch’essi elevati, soprattutto quelli dell’energia. I prezzi al dettaglio del gas e dell’energia elettrica sono stati bloccati per contenere l’inflazione, ma non sono state adottate misure concrete per riformare il sistema di contrattazione e di indicizzazione salariale. L’intensità della ricerca e dello sviluppo (R&S) del settore privato è rimasta ferma negli ultimi anni e la carenza di professionisti qualificati, specialmente nella scienza e nella tecnica, potrebbe diventare un grave ostacolo in termini di ulteriore miglioramento della capacità di innovazione dell’economia belga. |
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(14) |
Sono state adottate alcune misure strutturali per rilanciare l’occupazione dei giovani e dei lavoratori più anziani e per attirare un numero maggiore di disoccupati nel mondo del lavoro. Il Belgio ha avviato una vasta riforma del sistema delle indennità di disoccupazione. Nel mercato del lavoro persistono tuttavia problemi strutturali che si potrebbero combattere più attivamente. L’aumento del tasso di partecipazione all’apprendimento permanente e il proseguimento delle riforme in materia di istruzione e formazione professionale (IFP) sono elementi indispensabili per migliorare l’efficacia delle politiche attive del mercato del lavoro, in particolare per i lavoratori più anziani e le categorie svantaggiate, ad esempio le persone provenienti da un contesto migratorio. Non si sono realizzati progressi significativi nella riduzione dell’onere fiscale che grava sul lavoro. Nel giugno 2011 è stato introdotto un nuovo credito d’imposta per i salari più bassi, ma è risultato insufficiente a eliminare le pericolose insidie della disoccupazione che allignano in fondo alla scala retributiva. Non vi è stato spostamento dell’onere fiscale dal lavoro verso il consumo e/o l’imposizione di ecotasse. |
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(15) |
I prezzi di molti beni e servizi sono in generale superiori rispetto ad altri Stati membri a causa delle scarse pressioni concorrenziali — in particolare nel settore del commercio al dettaglio e nelle industrie di rete — e del carente quadro di vigilanza. Nel settore del commercio al dettaglio persistono forti ostacoli e restrizioni operative. In particolare, i regolamenti restrittivi della concorrenza limitano ancora l’orario di apertura, proteggono gli operatori esistenti dall’accesso di nuovi operatori e impediscono la diffusione di nuovi modelli commerciali e di nuove tecnologie. Un problema di concorrenza tipico delle industrie di rete in Belgio è la posizione di forza dell’operatore storico e gli elevati ostacoli all’accesso rispetto ad altri Stati membri: gli ex monopolisti in questi settori possono ancora imporre prezzi più elevati di quelli consentiti da un mercato concorrenziale. L’autorità belga garante della concorrenza è in via di riforma, ma non è ancora chiaro se la riformata autorità sarà sufficientemente indipendente e dotata di risorse adeguate. |
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(16) |
Se da un lato il Belgio è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di aumentare la quota di energie rinnovabili nell’economia, sono previsti progressi insufficienti nel conseguimento dell’obiettivo di riduzione del 15 % delle emissioni dei gas a effetto serra nei settori non compresi nel sistema ETS (6). Nel 2011 il Belgio non ha adottato sufficienti misure o iniziative strategiche per affrontare la situazione. |
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(17) |
Il Belgio ha assunto una serie di impegni nell’ambito del Patto Euro plus. Questi impegni, così come l’attuazione di quelli presentati nel 2011, riguardano il miglioramento della competitività, l’aumento del tasso di occupazione, l’incremento della sostenibilità delle finanze pubbliche e il rafforzamento della stabilità finanziaria. La Commissione ha valutato l’attuazione degli impegni del Patto Euro plus. Nelle raccomandazioni si è tenuto conto dei risultati di tale valutazione. |
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(18) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica del Belgio, ha valutato il programma di stabilità e il programma nazionale di riforma e ha presentato un esame approfondito. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica del Belgio, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 7. |
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(19) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere (7) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1. |
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(20) |
Alla luce dei risultati dell’esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma e il programma di stabilità. Le sue raccomandazioni a norma dell’articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro, in particolare, nelle raccomandazioni di cui ai punti 1, 4, 5 e 6, |
RACCOMANDA che il Belgio adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
dare esecuzione al bilancio per l’anno 2012 in modo da assicurare che il disavanzo eccessivo sia corretto entro il 2012; specificare inoltre le misure necessarie ad assicurare l’attuazione della strategia di bilancio per l’anno 2013 e oltre, assicurando quindi la correzione del disavanzo eccessivo in modo sostenibile e progressi sufficienti verso il conseguimento dell’OMT, anche soddisfacendo il parametro di riferimento per la spesa, e ad assicurare l’avanzamento verso la conformità al parametro di riferimento per la riduzione del debito; adeguare il quadro di bilancio per garantire che gli obiettivi di bilancio siano vincolanti a livello federale e sub-federale e aumentare la trasparenza nella ripartizione degli oneri e nella responsabilità a tutti i livelli dell’amministrazione; |
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2) |
continuare a migliorare la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche tramite il contenimento della spesa legata all’invecchiamento della popolazione, anche nel settore della sanità; in particolare, attuare la riforma dei sistemi di prepensionamento e pensionistici e intraprendere ulteriori iniziative per assicurare un aumento dell’età pensionabile effettiva, anche collegando l’età pensionabile prevista dalla legge con l’aumento della speranza di vita; |
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3) |
stimolare l’aumento di capitale delle banche più deboli per rafforzare la solidità del settore bancario, in modo che possa svolgere il suo ruolo di erogatore di prestiti all’economia; |
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4) |
per rilanciare l’occupazione e la competitività, adottare misure al fine di riformare, in consultazione con le parti sociali e in conformità alla prassi nazionale, il sistema di contrattazione e di indicizzazione salariale; per prima cosa, assicurare che la crescita salariale corrisponda meglio ad un’evoluzione della produttività del lavoro e della competitività: i) assicurando l’attuazione dei meccanismi correttivi ex post previsti nella «norma salariale» e promuovendo accordi globali per migliorare la competitività di costo e ii) agevolando il ricorso alle clausole di non partecipazione nei contratti settoriali collettivi per allineare meglio l’evoluzione della crescita salariale e della produttività del lavoro a livello locale; |
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5) |
spostare significativamente l’imposizione fiscale dal lavoro verso una fiscalità meno distorsiva della crescita, compresa ad esempio l’imposizione di ecotasse; proseguire la riforma del sistema delle indennità di disoccupazione per ridurre i disincentivi al lavoro e concentrare il sostegno all’occupazione e alle politiche di attivazione sui lavoratori anziani e sui gruppi vulnerabili, in particolare le persone provenienti da un contesto migratorio; approfittare della prevista ulteriore regionalizzazione delle competenze del mercato del lavoro per stimolare la mobilità interregionale della manodopera e rafforzare la coerenza tra le politiche nel settore dell’istruzione, dell’apprendimento permanente, della formazione professionale e dell’occupazione; estendere gli attuali sforzi di attivazione a tutti i gruppi d’età; |
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6) |
continuare a rafforzare la concorrenza nel settore del commercio al dettaglio, riducendo gli ostacoli e le restrizioni operative; introdurre misure volte a rafforzare la concorrenza nelle industrie di rete tramite la revisione delle barriere normative e il rafforzamento degli accordi istituzionali per un’effettiva applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato; |
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7) |
adottare ulteriori misure per favorire i progressi verso il conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nelle attività non comprese nel sistema ETS, in particolare garantendo un contributo significativo del settore dei trasporti al raggiungimento di questo obiettivo. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(3) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(4) GU C 209 del 15.7.2011, pag. 1.
(5) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) In Belgio solo il 37,9 % delle emissioni proviene da settori inclusi nel sistema UE di scambio delle quote di emissione (ETS). Tra i più importanti settori non compresi nel sistema ETS, il trasporto stradale (21,5 %) e il consumo energetico (38,9 %) sono le principali fonti di emissione di gas a effetto serra nel paese..
(7) A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/9 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 della Bulgaria e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza della Bulgaria 2012-2015
2012/C 219/03
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 9, paragrafo 2,
visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l’articolo 6, paragrafo 1,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010, il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (3), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (4) sul programma nazionale di riforma 2011 della Bulgaria e ha formulato il suo parere sul programma di convergenza aggiornato della Bulgaria 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui annoverava la Bulgaria tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un’analisi approfondita. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni a favore della crescita (in linea con le conclusioni del Consiglio del 9 dicembre 2011 e a seguito dell’analisi annuale della crescita per il 2012 della Commissione). Esso ha sottolineato la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
Il 12 aprile 2012 la Bulgaria ha presentato il suo programma di convergenza relativo al periodo 2012-2015 e il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente, onde tener conto delle loro correlazioni. La Commissione ha anche valutato, nell’ambito di un esame approfondito a norma dell’articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011, se la Bulgaria presentasse squilibri macroeconomici. Nel suo esame approfondito la Commissione ha concluso che la Bulgaria sta attraversando un periodo di squilibrio macroeconomico interno, seppure non grave. |
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(10) |
Secondo la prima notifica del 2012, della Bulgaria, relativa ai dati sul disavanzo e sul debito per gli anni 2008-2011, in vista dell’applicazione della procedura per i disavanzi eccessivi, nel 2011 il disavanzo pubblico risultava al di sotto del valore di riferimento del 3 % del PIL previsto dal trattato. Inoltre, secondo le previsioni della primavera 2012 dei servizi della Commissione, il disavanzo pubblico dovrebbe rimanere al di sotto del parametro di riferimento del trattato, per poi diminuire ulteriormente nel periodo oggetto delle previsioni. Pertanto, in linea con le disposizioni del patto di stabilità e crescita, il 30 maggio 2012 la Commissione ha adottato una raccomandazione di decisione del Consiglio (5) che abroga la decisione sull’esistenza di un disavanzo eccessivo ai sensi dell’articolo 126, paragrafo 12, del trattato. |
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(11) |
Sulla base della valutazione del programma di convergenza a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che, rispetto alle previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione, lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni finanziarie nel programma di convergenza sia ottimistico per il periodo 2012-2013, prevedendo una crescita annua dell’1,4 % nel 2012 e del 2,5 % nel 2013. Le previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione parlano di una crescita del PIL dello 0,5 % per i 2012 e dell’1,9 % per il 2013. Dopo la correzione del disavanzo eccessivo nel 2011, l’obiettivo della strategia di bilancio delineata nel programma è quello di raggiungere un saldo di bilancio prossimo al pareggio, in termini sia di saldo strutturale che di saldo nominale, entro la fine del periodo coperto dal programma. L’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT), definito in termini strutturali, è stato leggermente rivisto, passando da un disavanzo dello 0,6 % del PIL a un disavanzo dello 0,5 % del PIL. Il nuovo OMT riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. Sulla base del saldo strutturale di bilancio (ricalcolato) (6), la Bulgaria prevede di raggiungere l’OMT nel corso del periodo coperto dal programma di convergenza. Il tasso di crescita della spesa pubblica, tenendo conto delle misure discrezionali sul lato delle entrate, rispetterebbe il parametro di riferimento per la spesa previsto dal patto di crescita e stabilità nel periodo 2012-2014, ma non nel 2015. Una serie di rischi pesa sul risanamento di bilancio programmato a causa di: i) entrate di bilancio minori, viste le ottimistiche previsioni macroeconomiche e una struttura che sottende la crescita dell’economia meno vantaggiosa in termini di gettito fiscale e ii) inefficienze del settore pubblico, in particolare con riguardo ai ritardi nella sanità, che possono comportare significative pressioni sulla spesa. Il rapporto debito/PIL è inferiore al 60 % del PIL e, secondo il programma di convergenza, dovrebbe raggiungere un picco vicino al 20 % del PIL nel 2012, per poi diminuire durante il periodo coperto dal programma. Vi è un notevole margine di azione per migliorare il rispetto delle norme fiscali e progressi in tale settore consentirebbero alla Bulgaria di sostenere maggiori spese a favore della crescita. Con una modifica alla legge finanziaria organica, è stato introdotto l’obbligo di mantenere il disavanzo di bilancio al di sotto del 2 % e di limitare la spesa pubblica al 40 % del PIL, in tal modo rafforzando il carattere vincolante del quadro finanziario e migliorando la prevedibilità della programmazione del bilancio. Tuttavia, occorre ancora migliorare il contenuto del quadro di bilancio a medio termine e rafforzare la rendicontazione secondo il metodo di competenza, anche migliorando la qualità e la puntualità della rendicontazione da parte delle imprese pubbliche e dei governi sub-nazionali. |
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(12) |
Il governo ha compiuto considerevoli progressi su alcune delle misure di riforma delle pensioni, tra cui misure sull’età pensionabile sia degli uomini che delle donne e sulla durata della carriera dei militari e dei membri delle forze di polizia. Tuttavia, affrontare le inadeguatezze del sistema pensionistico rimane una sfida cruciale a medio termine. Le modifiche non prevedono misure che rendano l’età pensionabile prevista per legge uguale per uomini e donne, né riducono effettivamente le possibilità di prepensionamento per i lavoratori dipendenti. Una sfida cruciale continua a essere rappresentata dall’inclusione di chi non paga i contributi e dal rafforzamento dei controlli e dei criteri di assegnazione delle pensioni di invalidità. |
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(13) |
La Bulgaria ha il più alto tasso nell’Unione di persone a rischio di grave deprivazione materiale, soprattutto anziani e bambini. Sono necessarie ampie misure. La priorità dovrebbe essere data alle azioni volte a rendere più efficaci i trasferimenti sociali. Solo la metà della popolazione Rom economicamente attiva ha un impiego. La strategia nazionale di integrazione dei Rom, adottata di recente, si prefigge di abbattere numerose barriere, ma per poter essere operativa nel periodo 2012-2020 deve essere sostenuta da un piano d’azione dettagliato. |
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(14) |
La crisi ha esercitato un impatto particolarmente forte sui lavoratori poco qualificati (che rappresentano il gruppo più numeroso di disoccupati) e ha aumentato in misura significativa il tasso di disoccupazione giovanile. Inoltre, a partire dal 2009, l’aumento della disoccupazione di lunga durata è stato significativamente più rapido rispetto al resto dell’Unione, fatto che rispecchia principalmente l’incremento dell’inadeguatezza delle qualifiche e degli squilibri geografici, visto che la maggior parte dei tagli di posti di lavoro hanno interessato i lavoratori poco qualificati. È opportuno intraprendere una revisione del sistema che fissa soglie minime per i contributi alla sicurezza sociale al fine di ridurre il lavoro nero e di garantire che i lavoratori poco qualificati non siano esclusi dal mercato del lavoro. Le misure adottate dal governo per congelare la spesa retributiva nel settore pubblico per il 2010-2012 hanno rappresentato una risposta pertinente e adeguata, che ha inoltre contribuito ad allineare il costo del lavoro al livello di produttività. Per affrontare in modo globale il problema dell’integrazione dei giovani nel mercato del lavoro è stata varata un’iniziativa nazionale. I servizi pubblici di collocamento sono ancora di qualità piuttosto bassa ed è opportuno intensificare le azioni di formazione destinate al personale, in particolare con riguardo ai cosiddetti «mediatori Rom». Sono necessarie ulteriori misure per migliorare i servizi relativi all’attivazione, alla ricerca di lavoro, all’adeguamento, alla riconversione e ai servizi personalizzati per i lavoratori poco qualificati. |
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(15) |
La Bulgaria ha il più alto tasso nell’Unione di studenti con capacità insoddisfacenti a livello di lettura, matematica e scienze [secondo l’indagine PISA (Programme for International Student Assessment) 2009 dell’OCSE], il che testimonia l’esistenza di notevoli ostacoli strutturali che impediscono un’istruzione di qualità. I risultati scolastici insoddisfacenti dipendono dal basso livello di accesso all’istruzione dei gruppi svantaggiati, in particolare della popolazione Rom, dall’insufficiente autonomia delle scuole, dalla mancanza di incentivi a ottenere risultati migliori, dalla carenza del sistema nazionale di valutazione e da un’insufficiente responsabilizzazione. Per quanto concerne l’istruzione superiore, i progressi rimangono molto limitati, anche se recentemente si sono registrati alcuni sforzi promettenti. È necessario che le previste modifiche alla legge sull’istruzione superiore siano adottate in via prioritaria, in quanto cruciali per la crescita, e accompagnate da una governance, da una determinazione politica e da investimenti adeguati. |
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(16) |
La Bulgaria ha un basso livello di investimenti in ricerca e innovazione (R&I). Gli investimenti in R&I devono essere aumentati per raggiungere un obiettivo nazionale dell’1,5 % del PIL entro il 2020 e deve essere elaborata un’adeguata strategia dell’innovazione. La gestione del settore R&I in Bulgaria è frammentata. La Bulgaria deve potenziare le proprie università e sviluppare una strategia in grado di coinvolgere gli istituti di istruzione superiore nelle attività di innovazione. Occorre sviluppare ulteriormente accordi che favoriscano la collaborazione tra le università e il settore privato e i finanziamenti dovrebbero essere assegnati in modo competitivo, meritocratico e trasparente. Permangono strozzature per le nuove imprese in fase di avvio e per le piccole e medie imprese (PMI) innovative alla ricerca di finanziamenti. Le garanzie e gli strumenti finanziari pubblici per le imprese giovani e innovative sono nella prima fase di attuazione e bisogna vederne gli effetti. |
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(17) |
Attualmente, la capacità amministrativa della Bulgaria non permette un’adeguata gestione e manutenzione dei progetti di infrastrutture stradali, ferroviarie e idrauliche. Le riforme amministrative si sono soprattutto concentrate sulla riduzione del numero dei dipendenti pubblici, mentre i tentativi di ridurre le altre fonti di inefficienze sono stati limitati. L’utilizzo dei fondi dell’UE rimane basso, nonostante negli ultimi due anni si siano registrati notevoli progressi. Ciò dipende principalmente dall’esistenza di procedure amministrative complesse e dalla difficoltà che le imprese incontrano a reperire fonti di cofinanziamento. Inoltre, si deve ancora intervenire con decisione per migliorare ulteriormente l’ambiente imprenditoriale e il quadro normativo e per riuscire a migliorare la capacità amministrativa del settore pubblico. L’attuazione dell’e-government è stata ripetutamente ritardata. Il sistema tributario della Bulgaria è caratterizzato da un tasso significativo di evasione fiscale e da bassi livelli di efficienza amministrativa. I costi amministrativi della raccolta fiscale sono elevati, così come sono elevati i costi in termini di tempo che le imprese sostengono per pagare i tributi. |
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(18) |
La nuova legislazione in materia di appalti pubblici costituisce un passo avanti importante verso un migliore sistema di controllo, prevenzione e sanzione delle irregolarità. Tali sforzi dovrebbero essere completati agendo su due fronti: i) le sanzioni previste devono essere effettivamente applicate e ii) all’agenzia per gli appalti pubblici dovrebbero essere attribuiti poteri d’ufficio. |
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(19) |
Nonostante l’avvio di alcune riforme, la Bulgaria mantiene ancora determinate restrizioni all’ingresso nei settori organizzati in rete, quali i trasporti ferroviari, le telecomunicazioni e l’energia. Il funzionamento dei mercati dell’energia all’ingrosso e al dettaglio rimane problematico. Tra gli aspetti che destano particolari preoccupazioni e che vanno migliorati vi sono la mancanza di scambi di elettricità e gas e l’assenza di un mercato di compensazione funzionante e di tariffe regolamentate per i consumatori. Inoltre, la Bulgaria dovrebbe garantire l’indipendenza della regolamentazione del sistema di trasmissione. La Bulgaria è fortemente dipendente da un’unica via di approvvigionamento energetico e il suo mercato interno dell’energia non funziona adeguatamente, esponendo il paese al rischio di shock sul versante dell’approvvigionamento. Le misure esistenti volte ad affrontare il problema della dipendenza energetica devono essere migliorate. Sinora, la costruzione di una nuova infrastruttura per il gas è stata troppo lenta. Sebbene alcune riforme auspicabili siano state formalmente adottate e la percentuale dell’energia prodotta da fonti rinnovabili sia aumentata nel 2011, l’attuazione di tali riforme rimane insoddisfacente a causa del sistema degli appalti, dell’assoggettamento delle politiche pubbliche a interessi privati e della gestione insoddisfacente delle compagnie energetiche pubbliche. |
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(20) |
La Bulgaria ha assunto una serie di impegni nell’ambito del Patto Euro plus. Tali impegni, e l’attuazione degli impegni presentati nel 2011, riguardano il miglioramento della sostenibilità delle finanze pubbliche, la promozione dell’occupazione, lo stimolo della competitività del settore pubblico e il consolidamento della stabilità finanziaria. La Commissione ha valutato l’attuazione degli impegni del Patto Euro plus. I risultati di tale valutazione sono stati tenuti in debito conto nelle raccomandazioni. |
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(21) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica della Bulgaria, ha valutato il programma di convergenza e il programma nazionale di riforma e presentato un esame approfondito. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Bulgaria, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 7. |
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(22) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza e il suo parere (7) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1. |
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(23) |
Alla luce dei risultati dell’esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma e il programma di convergenza. Le sue raccomandazioni a norma dell’articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro, in particolare, nelle raccomandazioni di cui ai punti 3 e 5, |
RACCOMANDA che la Bulgaria adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
continuare ad attuare solide politiche di bilancio per raggiungere entro il 2012 l’OMT. Adottare, a tal fine, la prevista strategia di bilancio, garantendo il rispetto del parametro di riferimento relativo alla spesa ed essere pronta ad adottare misure ulteriori in caso si verifichino i rischi evocati nello scenario di bilancio. Intensificare gli sforzi di miglioramento della qualità della spesa pubblica, in particolare per quanto riguarda i settori dell’istruzione e della sanità e attuare una strategia globale di rispetto degli obblighi fiscali per migliorare ulteriormente il gettito fiscale e risolvere il problema dell’economia sommersa. Migliorare ulteriormente i contenuti del quadro di bilancio di medio termine e la qualità del sistema di rendicontazione; |
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2) |
adottare ulteriori provvedimenti per ridurre i rischi che pesano sulla sostenibilità e migliorare l’adeguatezza del sistema pensionistico rendendo l’età pensionabile prevista per legge uguale per uomini e donne che abbiano versato i contributi nel corso dell’intera vita lavorativa. Introdurre criteri e controlli più severi per l’assegnazione delle pensioni di invalidità; |
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3) |
accelerare l’attuazione dell’iniziativa nazionale a favore dell’occupazione giovanile. Garantire che le soglie minime relative ai contributi previdenziali non scoraggino il lavoro dichiarato. Consolidare gli sforzi per migliorare il rendimento dei servizi pubblici di collocamento. Combattere la povertà, migliorare l’efficacia dei trasferimenti sociali e l’accesso a servizi sociali di qualità per bambini e anziani e attuare la strategia nazionale di integrazione dei Rom; |
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4) |
accelerare la riforma degli atti giuridici pertinenti in materia di scuole e istruzione superiore e l’adozione di misure di accompagnamento, concentrandosi sull’aggiornamento dei programmi, sul miglioramento dell’offerta formativa destinata agli insegnanti e sull’effettivo accesso all’istruzione per i gruppi svantaggiati. Migliorare l’accesso ai finanziamenti per le nuove imprese in fase di avvio e le PMI, in particolare per le imprese che svolgono attività innovative; |
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5) |
intensificare gli sforzi per migliorare la capacità amministrativa e le riforme, riducendo gli oneri burocratici e i costi del rispetto degli obblighi fiscali e della riscossione delle imposte e migliorando ulteriormente l’assorbimento dei fondi dell’UE, soprattutto per quanto riguarda i trasporti stradali e ferroviari e la gestione delle risorse idriche. Migliorare la qualità e l’indipendenza del sistema giudiziario e accelerare l’introduzione dell’e-government. Consolidare le capacità delle amministrazioni pubbliche nei settori cruciali dei trasporti e delle autorità di regolamentazione; |
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6) |
garantire la corretta applicazione della normativa in materia di appalti pubblici. Rafforzare la prevenzione delle irregolarità e applicare effettivamente le sanzioni previste dalla legge sugli appalti pubblici e dalla legge sul conflitto di interessi; |
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7) |
adottare provvedimenti per eliminare le barriere che ostacolano l’accesso al mercato, gli accordi che prevedono profitti garantiti e i meccanismi di controllo dei prezzi. Assicurare l’indipendenza dei gestori dei sistemi di trasmissione e distribuzione. Completare la progettazione del mercato, in particolare per quanto riguarda gli scambi energetici e i mercati di compensazione. Migliorare le connessioni di gas ed energia elettrica, promuovere l’efficienza energetica e incrementare la capacità di affrontare le interruzioni nell’approvvigionamento. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(3) Mantenuta per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(4) GU C 209 del 15.7.2011, pag. 5.
(5) La conseguente decisione 2012/370/UE del Consiglio è stata adottata il 22 giugno 2012 (GU L 179 dell'11.7.2012, pag. 19).
(6) Saldo corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni fornite nel programma secondo la metodologia concordata.
(7) A norma dell’articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/13 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 di Cipro e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità di Cipro 2012-2015
2012/C 219/04
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l’articolo 6, paragrafo 1,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (3), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle proprie politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (4) sul programma nazionale di riforma 2011 di Cipro e ha formulato il suo parere sul programma di stabilità aggiornato di Cipro 2011-2014 («raccomandazione del Consiglio del 2011»). |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui annoverava Cipro tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un’analisi approfondita. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni a favore della crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
Il 7 maggio 2012 Cipro ha presentato il suo programma di stabilità relativo al periodo 2012-2015 e il 10 maggio 2012 il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. La Commissione ha anche valutato, nell’ambito di un esame approfondito a norma dell’articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011, se Cipro presentasse squilibri macroeconomici. Nel suo esame approfondito la Commissione ha concluso che Cipro mostra uno squilibrio interno a causa del settore bancario e dell’indebitamento del settore imprenditoriale e uno squilibrio esterno e interno, seppure non eccessivo, nelle dinamiche finanziarie e nella competitività. |
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(10) |
Sulla base della valutazione del programma di stabilità a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio nel programma sia ottimistico per il periodo 2012-2014. Benché integri una notevole revisione al ribasso delle prospettive di crescita, lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio nel programma di stabilità resta soggetto a rischi di risultati peggiori delle previsioni, in particolare per quanto riguarda l’andamento della domanda interna nel periodo 2012-2013. L’obiettivo della strategia di bilancio delineata nel programma di stabilità è la correzione del disavanzo eccessivo entro il 2012 e il raggiungimento dell’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) entro il 2014 e di mantenerlo nel 2015. Il programma di stabilità conferma il precedente OMT di un pareggio di bilancio in termini strutturali, che riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. La correzione del disavanzo eccessivo programmata è in linea con il termine fissato dalla raccomandazione del Consiglio formulata il 13 luglio 2010 nel contesto della procedura per i disavanzi eccessivi. Sulla base del saldo strutturale di bilancio (ricalcolato) (5), lo sforzo di risanamento del bilancio medio annuo programmato all’1,5 % del PIL per il periodo 2011-2012 è pari allo sforzo raccomandato dal Consiglio. Il progresso previsto verso l’OMT nel 2013 è sufficiente in quanto, sia secondo le previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione sia secondo il programma di stabilità, è superiore al parametro di riferimento dello 0,5 % del PIL fissato dal patto di stabilità e crescita. Il tasso di crescita della spesa pubblica, tenendo conto delle misure discrezionali sul lato delle entrate, è in linea con il parametro di riferimento per la spesa previsto nel patto di stabilità e crescita nel 2013-2014, ma non nel 2015. Gli obiettivi di bilancio del programma di stabilità sono esposti a rischi legati allo scenario macroeconomico, che per il 2012-2014 appare ottimistico, e allo sforzo di risanamento previsto nel 2013, che è in parte basato su misure non pienamente specificate. Secondo il programma di stabilità, il rapporto debito/PIL, che nel 2011 era pari al 71,6 %, è destinato a salire al 72,1 % nel 2012, per poi scendere gradualmente al 65,4 % nel 2015. Per quanto attiene al parametro di riferimento per la riduzione del debito previsto dal patto di stabilità e crescita, tra il 2013 e il 2015 Cipro si troverà in un periodo di transizione e i piani presentati nel programma di stabilità garantirebbero sufficienti progressi verso la conformità con il parametro di riferimento per la riduzione del debito. Tuttavia, tale prospettiva non è esente da rischi legati ad eventuali azioni di salvataggio di società finanziarie. |
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(11) |
Occorre migliorare notevolmente l’efficacia dell’amministrazione fiscale poiché a Cipro i costi amministrativi sono molto elevati rispetto alle entrate tributarie. Il livello di riscossione delle imposte è relativamente basso. In particolare, la spesa dell’amministrazione fiscale in percentuale al PIL e i costi amministrativi rispetto alle entrate tributarie nette sono elevati e in crescita. Sono necessarie misure volte a incentivare l’uscita dal lavoro informale/sommerso e a contrastare l’evasione fiscale. Inoltre, dovrebbero essere rafforzate le iniziative destinate a rendere più efficiente la riscossione delle imposte. |
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(12) |
Data la forte esposizione degli istituti bancari di Cipro verso l’economia greca, il rendimento delle attività, la redditività, il capitale e gli strumenti di attenuazione del rischio di liquidità delle banche hanno risentito della ristrutturazione del debito dello Stato greco, e dall’aumento dei crediti improduttivi concessi a mutuatari greci. L’esposizione totale verso la Grecia del settore bancario cipriota consolidato è molto elevata. Il 14 dicembre 2011 il Parlamento ha adottato due disegni di legge volti a rafforzare la resistenza del sistema finanziario rispetto alle crisi bancarie. Tuttavia, finora non si sono osservati progressi soddisfacenti per quanto attiene al rafforzamento della vigilanza delle società di credito cooperativo, che detengono circa il 40 % di tutti i depositi nazionali. |
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(13) |
Cipro si trova ad affrontare talune sfide relative alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, in particolare nel settore delle pensioni. Cipro ha attuato due importanti misure strutturali volte a riformare il suo sistema pensionistico. Nonostante la pertinenza e la credibilità delle misure adottate, la risposta di Cipro non è tuttavia sufficientemente ambiziosa da assicurare sostenibilità e adeguatezza e da migliorare l’equità del sistema a lungo termine. Occorrono ulteriori misure per mantenere l’occupabilità dei lavoratori all’interno delle imprese e sostenere l’aumento dell’età pensionabile effettiva. Riguardo alla povertà delle persone anziane, Cipro ha ridotto solo parzialmente l’elevato tasso di rischio di povertà di tale categoria. Le misure adottate sono insufficienti a migliorare a breve termine l’adeguatezza del reddito dei pensionati a rischio di povertà. |
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(14) |
Il problema dell’iniquità e delle inefficienze del settore sanitario non è stato affrontato in maniera significativa. Nonostante la raccomandazione di cui al punto 3 della raccomandazione del Consiglio del 2011, finora non è stato presentato un calendario chiaro per l’introduzione del sistema di assicurazione sanitaria nazionale. Ciò comporta rischi per il controllo e la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche e per la qualità dell’assistenza sanitaria fornita. |
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(15) |
Il governo ha adottato alcune iniziative a seguito della raccomandazione del 2011 sull’indicizzazione dei salari (cost of living allowance — COLA), in particolare il congelamento delle retribuzioni di tutto il settore pubblico per due anni. Il governo e le parti sociali hanno anche convenuto di avviare un dialogo allo scopo di riesaminare il sistema COLA entro la fine di giugno 2012. È opportuno portare avanti una riforma globale del sistema, in consultazione con le parti sociali e in conformità delle pratiche nazionali, al fine di rafforzare il collegamento tra i salari reali e l’andamento della produttività e rendere il sistema più equo. In questo modo non solo si sosterrebbe la competitività di Cipro, ma si otterrebbe anche una più efficiente allocazione del lavoro. Questi sviluppi sono primi passi nella giusta direzione, ma la loro pertinenza e credibilità dipendono fortemente dal grado di ambizione e di attuazione del risultato finale del dialogo sociale attualmente in corso sulla riforma del sistema di indicizzazione dei salari. |
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(16) |
Il peggioramento delle prospettive macroeconomiche ha influito negativamente sul mercato del lavoro cipriota, facendo aumentare il tasso di disoccupazione e causando un notevole incremento nella disoccupazione giovanile. Per far fronte a questa sfida, Cipro ha adottato una serie di misure concrete. Tali misure sono pertinenti, ma non abbastanza ambiziose, in particolare per quanto attiene all’istruzione e alla formazione professionale, settori in cui la loro attuazione dovrebbe essere accelerata. Per risolvere il problema della disoccupazione giovanile sono necessari maggiori sforzi, così come per riqualificare e aggiornare professionalmente la forza lavoro, in modo da agevolare le necessarie transizioni nel mercato del lavoro, concentrandosi in particolare su quei gruppi con un basso tasso di partecipazione alle attività di apprendimento permanente, quali i lavoratori scarsamente qualificati e i lavoratori più anziani. |
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(17) |
Per quanto attiene al settore dei servizi, Cipro ha recepito la direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno (6) («direttiva servizi») mediante una legge orizzontale accompagnata da una serie di leggi e regolamenti di modifica delle normative settoriali. Tuttavia, in alcuni settori (ad esempio, commercio al dettaglio, turismo e edilizia) le normative specifiche non sono state ancora adottate. Anche se Cipro si situa in una posizione favorevole rispetto alla media dell’UE per quanto riguarda la regolamentazione dei servizi professionali e se, delle 90 professioni regolamentate a Cipro solo quattro rientrano nei servizi alle imprese, sono pochi i servizi professionali regolamentati, come avvocati e architetti, in cui esistono ancora tariffe fisse o minime. |
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(18) |
Sulla base dell’esame approfondito, si può concludere che Cipro presenta squilibri. In particolare, gli sviluppi macroeconomici delle partite correnti, delle finanze pubbliche e del settore finanziario rendono necessari uno stretto monitoraggio e un’urgente attenzione in termini di politica economica volti ad evitare eventuali effetti negativi sul funzionamento dell’economia e dell’unione economica e monetaria. Più specificamente, l’economia cipriota ha registrato continui e consistenti disavanzi delle partite correnti, dovuti a carenze nel volume degli scambi causate da una graduale perdita di competitività dei prezzi/costi, squilibri delle finanze pubbliche che si sono tradotti nell’accrescimento dei disavanzi annuali, anche in un momento di ripresa dell’economia dalla recessione, e un crescente indebitamento privato. In particolare, le società non finanziarie sono molto vulnerabili a causa del loro elevato indebitamento associato alla loro scarsa redditività, con un conseguente notevole aumento dei crediti improduttivi in questo settore. Inoltre, l’elevata esposizione del settore bancario ai titoli di Stato greci e all’economia greca è estremamente rischiosa. Inoltre, il fatto che le prospettive di crescita siano tenui ostacola ulteriormente il relativamente lento aggiustamento degli squilibri. |
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(19) |
Cipro ha assunto una serie di impegni nell’ambito del Patto Euro plus. Tali impegni, e l’attuazione degli impegni presentati nel 2011, sono connessi al miglioramento della competitività e del tasso di occupazione, alla sostenibilità delle finanze pubbliche e al rafforzamento della sostenibilità finanziaria. La Commissione ha esaminato l’attuazione degli impegni assunti nell’ambito del Patto Euro plus. I risultati di tale valutazione sono stati tenuti in debito conto nelle raccomandazioni. |
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(20) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica di Cipro, ha valutato il programma di stabilità e il programma nazionale di riforma e ha presentato un esame approfondito. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica di Cipro, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 7. |
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(21) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere (7) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1. |
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(22) |
Alla luce dei risultati dell’esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma e il programma di stabilità. Le sue raccomandazioni a norma dell’articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro, in particolare, nelle raccomandazioni di cui ai punti 1, 2 e 7, |
RACCOMANDA che Cipro adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
adottare misure supplementari per conseguire una correzione duratura del disavanzo eccessivo nel 2012. Attuare con rigore la strategia di bilancio, sostenuta da misure sufficientemente dettagliate, per l’anno 2013 e successivi, al fine di assicurare il raggiungimento dell’OMT entro il 2014 e la conformità con il parametro di riferimento per la spesa e di garantire progressi sufficienti verso il raggiungimento del parametro di riferimento per la riduzione del debito. Accelerare la graduale introduzione di un quadro di bilancio pluriennale esecutivo dotato di una base regolamentare vincolante e di un meccanismo correttivo. Adottare misure atte a mantenere un rigoroso controllo sulla spesa e procedere appena possibile alla formazione del bilancio sulla base dei programmi e dei risultati. Migliorare l’adempimento degli obblighi tributari e combattere l’evasione fiscale; |
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2) |
armonizzare ulteriormente il quadro di regolamentazione e di vigilanza delle società di credito cooperativo in linea con le norme applicate per le banche commerciali. Rafforzare le disposizioni regolamentari per l’efficace ricapitalizzazione degli istituti finanziari al fine di limitare l’esposizione del settore finanziario agli shock esogeni; |
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3) |
migliorare ulteriormente la sostenibilità e l’adeguatezza a lungo termine del sistema pensionistico e far fronte al problema dell’elevato tasso di rischio povertà che affligge gli anziani. Assicurare l’aumento dell’età pensionabile effettiva, allineando tra l’altro l’età pensionabile prevista per legge all’aumento della speranza di vita; |
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4) |
completare e attuare, quanto prima e rispettando una tabella di marcia definita, il sistema sanitario nazionale che dovrebbe garantire la propria sostenibilità finanziaria fornendo nel contempo una copertura universale; |
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5) |
migliorare le competenze della forza lavoro per rafforzarne la mobilità occupazionale verso attività ad alta crescita e ad elevato valore aggiunto. Adottare ulteriori misure per combattere la disoccupazione giovanile, con una particolare attenzione per i tirocini presso aziende e la promozione del lavoro autonomo. Adottare le opportune misure politiche sul fronte della domanda per stimolare l’innovazione nelle imprese; |
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6) |
eliminare gli ostacoli ingiustificati sui mercati dei servizi, in particolare migliorando l’attuazione della direttiva servizi nei settori con il maggior potenziale di crescita (compreso il turismo) e liberalizzando i servizi professionali; |
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7) |
migliorare la competitività, anche attraverso la riforma del sistema di indicizzazione dei salari, in consultazione con le parti sociali e in linea con le pratiche nazionali, per rispecchiare meglio l’andamento della produttività. Adottare misure volte a diversificare la struttura dell’economia. Ristabilire l’equilibrio di bilancio limitando la spesa. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(3) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(4) GU C 210 del 16.7.2011, pag. 12.
(5) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) GU L 376 del 27.12.2006, pag. 36.
(7) A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/17 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 della Repubblica ceca e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza della Repubblica ceca 2012-2015
2012/C 219/05
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 9, paragrafo 2,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) sul programma nazionale di riforma 2011 della Repubblica ceca e ha formulato il suo parere sul programma di convergenza aggiornato della Repubblica ceca 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (4), la relazione sul meccanismo di allerta, in cui non annoverava la Repubblica ceca tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un’analisi approfondita. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il comitato per la protezione sociale, di concerto con il comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni a favore della crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 25 aprile 2012 la Repubblica ceca ha presentato il suo programma di convergenza relativo al periodo 2012-2015 e il 13 aprile 2012 il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. |
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(9) |
Sulla base della valutazione del programma di convergenza a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio nel programma sia plausibile. Secondo il programma di convergenza, la crescita del PIL dovrebbe raggiungere lo 0,2 % nel 2012 e l’1,3 % nel 2013, rispetto allo 0 % nel 2012 e all’1,5 % nel 2013 indicati dalle previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione. L’obiettivo della strategia di bilancio delineata nel programma di convergenza è di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2016. L’obiettivo di ottenere un disavanzo della pubblica amministrazione del 2,9 % del PIL nel 2013 è in linea con il termine per la correzione del disavanzo eccessivo stabilito nelle raccomandazioni del Consiglio del 2 dicembre 2009. Lo sforzo di bilancio medio annuo dello 0,9 % del PIL sul periodo 2010-2013, basato sul saldo strutturale di bilancio (ricalcolato) (5), è leggermente inferiore all’impegno dell’1 % del PIL raccomandato dal Consiglio. Il programma di convergenza conferma il precedente obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) di un disavanzo dell’1 % del PIL da raggiungere nel 2015, che riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. I progressi verso l’OMT sono dello 0,8 % e dello 0,7 % del PIL rispettivamente nel 2014 e nel 2015, sulla base del saldo strutturale di bilancio (ricalcolato), e il tasso di crescita della spesa pubblica rispetta il parametro di riferimento per la spesa previsto dal patto di stabilità e crescita. Le proiezioni di bilancio del programma di convergenza sono soggette a molteplici rischi. La legge sulla compensazione finanziaria alle chiese, attualmente oggetto di discussione in Parlamento, aumenterebbe il disavanzo della pubblica amministrazione dell’1,5 % del PIL una volta nell’anno di entrata in vigore. Più in generale, la natura e la portata delle misure di risanamento previste, sul lato sia delle entrate che delle spese, comportano un rischio considerevole per la sostenibilità dell’aggiustamento di bilancio al di là del periodo di riferimento del programma. L’aggiustamento di bilancio si è finora basato principalmente su tagli lineari, che incidono anche sulla spesa che stimola la crescita. Per il periodo 2013-2015 si prevedono ulteriori risparmi nella spesa della pubblica amministrazione per un ammontare di quasi l’1 % del PIL, ma il programma non fornisce informazioni sufficientemente specifiche. Infine, la maggior parte delle misure previste in materia di entrate hanno natura temporanea e dovrebbero concludersi nel 2015. Secondo il programma di convergenza, il rapporto debito/PIL dovrebbe salire fino al 45,1 % del PIL nel 2013 per poi scendere, soprattutto grazie al previsto miglioramento costante del saldo primario. |
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(10) |
Nel 2011 le autorità ceche hanno approvato un aumento dell’aliquota IVA ridotta e delle accise sul tabacco, oltre a un’importante riforma fiscale che interessa la tassazione sul lavoro e che dovrebbe entrare in vigore nel 2014. Nell’aprile 2012 è stato raggiunto un accordo a livello del governo su ulteriori modifiche del sistema fiscale, alcune delle quali riguardano le imposte ambientali e sugli alloggi, attualmente al di sotto della media dell’UE. La natura temporanea delle proposte disposizioni sulla tassazione del lavoro creerebbe costi di adempimento supplementari e ridurrebbe la prevedibilità per i contribuenti. Inoltre la scarsa tassazione effettiva dei lavoratori autonomi rispetto ai lavoratori dipendenti, causata dall’ampio ricorso a somme forfettarie e alla deducibilità fiscale, sarebbe affrontata solo parzialmente dalle nuove proposte. Infine, il governo ha adottato misure per combattere le frodi in materia di IVA e di imposte sui carburanti e ha intrapreso le prime azioni per introdurre il punto di esazione unico. Tuttavia, l’osservanza degli obblighi fiscali rimane problematica e l’attuale sistema di esazione fiscale non si basa su una strategia di conformità alla normativa fiscale globale ed articolata. |
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(11) |
Il governo ceco ha approvato, e in parte attuato, una riforma del sistema pensionistico, intesa a ripristinare la sostenibilità di bilancio e a incrementare il risparmio a fini pensionistici. Tuttavia, a motivo del graduale aumento della spesa pensionistica di cui si prevede un’accelerazione dal 2030 in poi, gli squilibri di bilancio previsti nel sistema pensionistico sono ancora elevati rispetto alla media dell’UE. La riforma rafforza il nesso tra l’età pensionabile legale e la speranza di vita, ma non comprende un meccanismo che assicuri una tempestiva risposta ai cambiamenti futuri. La capacità del nuovo pilastro finanziato per capitalizzazione di contribuire ad innalzare le pensioni medie in futuro dipende dalla quota dei lavoratori, in particolare dei più giovani, che vi partecipano e dal tasso di rendimento atteso a lungo termine. Tuttavia, non sono state annunciate misure volte a stimolare l’effettiva partecipazione a tale pilastro e sarebbe opportuno fornire maggiori orientamenti ai potenziali risparmiatori. Inoltre, il nuovo regime di prepensionamento previsto dal governo, di concerto con le parti sociali, rappresenta un rischio considerevole per la credibilità e l’ambizione delle riforme intese ad ottenere sia un aumento effettivo dell’età pensionabile che pensioni adeguate. |
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(12) |
Il tasso di disoccupazione complessivo è inferiore alla media dell’UE, ma le donne con bambini e altri gruppi vulnerabili hanno difficoltà a realizzare le proprie potenzialità nel mercato del lavoro. Il rientro anticipato dal congedo parentale, che eviterebbe la perdita di competenze, dipende dalla maggiore disponibilità di servizi per l’infanzia, in particolare per i bambini di età inferiore ai tre anni. A questo proposito, il governo ha mitigato i requisiti tecnici per l’apertura di asili nido aziendali e prevede di introdurre incentivi fiscali per un maggiore utilizzo dei servizi privati per l’infanzia, dando così parziale attuazione alle raccomandazioni. Tuttavia, poiché solo il 3 % dei bambini di età inferiore a tre anni frequentano strutture formali per l’infanzia (rispetto al 24 % nell’UE-27 nel 2009), occorrono ulteriori misure per aumentare la partecipazione al mercato del lavoro dei genitori di bambini piccoli. |
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(13) |
Sono state adottate diverse misure per migliorare l’efficienza del servizio pubblico di collocamento (SPC). Gli uffici del lavoro regionali rispondono ormai ad un nuovo ufficio centrale del lavoro e, nel quadro di una più vasta riforma della previdenza sociale, la responsabilità per il pagamento di prestazioni sociali non assicurative è stata trasferita dai comuni agli uffici del lavoro. Tuttavia, il conseguente aumento del carico di lavoro accrescerà la pressione sul personale del SPC, il cui organico si è ridotto del 12 % nel 2011. Al fine di migliorare i servizi di collocamento, è stato introdotto un sistema per esternalizzare le attività di collocamento ad agenzie private. Gran parte delle commissioni deve essere corrisposta anticipatamente, aspetto che si dovrà riesaminare in futuro per garantire che gli incentivi siano in linea con i risultati del mercato del lavoro. Sono necessari ulteriori sforzi per assicurare una migliore qualità ed efficacia della formazione, dell’assistenza alla ricerca del lavoro e dei servizi personalizzati. Occorre fornire i mezzi e gli incentivi necessari. Dovrebbe essere introdotta una valutazione in termini di efficienza onde rendere gli interventi più mirati e il finanziamento dei programmi di attivazione deve essere legato ai risultati. |
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(14) |
Vi è ancora un ampio margine per migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione, nonostante i recenti miglioramenti in alcuni settori, quali ad esempio i servizi di e-government e la riduzione degli oneri amministrativi per le imprese. Una strategia contro la corruzione per il periodo 2011-2012 è attualmente in corso. Una nuova strategia per il periodo successivo al 2012 è in preparazione e sarà adottata nel 2012. Il maggior risultato dell’attuale strategia è stato l’adozione della nuova legge sugli appalti pubblici, che è in vigore dall’aprile 2012. Tuttavia, ai fini della sua credibilità ed efficacia, saranno fondamentali una corretta applicazione e attuazione. La questione delle partecipazioni anonime non è stata ancora affrontata. La legge sui dipendenti pubblici è ancora in corso di preparazione, ma deve essere adottata senza indugio al fine di fornire all’amministrazione la necessaria stabilità. Inoltre, le irregolarità nelle procedure degli appalti pubblici e il funzionamento subottimale dei sistemi di gestione e controllo della pubblica amministrazione hanno causato notevoli problemi con riguardo all’attuazione dei fondi dell’UE. |
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(15) |
L’economia ceca deve mobilitare i fattori che agevolano la transizione verso una crescita basata sull’innovazione, sul maggiore valore aggiunto e sul capitale umano, in quanto le opportunità per una maggiore convergenza reale basata su una crescita ad alta intensità di capitale sembrano alquanto limitate. Una riforma dell’istruzione terziaria è attualmente oggetto di discussione. Anche se tale riforma prevede una revisione dell’attuale processo di accreditamento, non è sufficientemente accurata in merito alla questione fondamentale delle norme di valutazione della qualità e, a causa della mancanza di una sistematica raccolta e analisi dei dati, non ha il sostegno del mondo accademico. Alla luce del peggioramento dei risultati scolastici degli studenti cechi, il governo ha intrapreso azioni per garantire risultati minimi di apprendimento e ha adottato una strategia di test elettronici a livello nazionale. Queste misure sono tuttavia troppo limitate per aumentare in maniera efficace la qualità e l’equità dell’istruzione obbligatoria. |
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(16) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica della Repubblica ceca e ha valutato il programma di convergenza e il programma nazionale di riforma. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Repubblica ceca, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 6. |
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(17) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza ceca e il suo parere (6) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1, |
RACCOMANDA che la Repubblica ceca adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
garantire i progressi previsti verso la correzione tempestiva del disavanzo eccessivo. A tal fine, attuare integralmente il bilancio 2012 e precisare le misure durature necessarie per l’esercizio 2013 per conseguire l’aggiustamento strutturale medio annuo precisato nella raccomandazione del Consiglio formulata nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi. In seguito, garantire uno sforzo di aggiustamento strutturale adeguato per compiere progressi sufficienti verso l’OMT, compreso il rispetto del parametro di riferimento per la spesa. In questo contesto, evitare tagli lineari, salvaguardare la spesa che stimola la crescita e intensificare gli sforzi per migliorare l’efficienza della spesa pubblica. Sfruttare il margine disponibile per aumentare le tasse che presentano minori incidenze negative sulla crescita. Spostare su alloggi e ambiente l’elevato carico fiscale sul lavoro. Ridurre le disparità di trattamento fiscale fra i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi. Adottare misure per migliorare l’esazione fiscale, ridurre l’evasione fiscale e migliorare il rispetto delle norme fiscali, anche realizzando il punto di esazione unico per tutte le tasse; |
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2) |
introdurre ulteriori cambiamenti al regime pensionistico pubblico al fine di garantirne la sostenibilità a lungo termine. Riconsiderare l’intenzione di consentire un abbandono precoce del mercato del lavoro. Promuovere un’effettiva partecipazione dei lavoratori più giovani al sistema previsto a capitalizzazione per migliorare l’adeguatezza delle pensioni; |
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3) |
adottare ulteriori misure per aumentare in modo significativo la disponibilità di strutture per bambini in età prescolare di qualità e a prezzi accessibili; |
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4) |
potenziare l’SPC migliorando la qualità e l’efficacia della formazione, dell’assistenza alla ricerca del lavoro e dei servizi personalizzati, anche nel caso dei servizi esternalizzati; |
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5) |
adottare e attuare con urgenza la legge sui dipendenti pubblici per promuovere la stabilità e l’efficacia della pubblica amministrazione onde evitare irregolarità. Assicurare l’attuazione della nuova legge sugli appalti pubblici. Affrontare il problema delle partecipazioni anonime. Garantire l’adeguata attuazione dei fondi dell’UE e intensificare la lotta alla corruzione; |
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6) |
adottare la legislazione necessaria per creare un sistema trasparente e chiaramente definito per la valutazione della qualità dell’istruzione superiore e degli istituti di ricerca. Garantire la sostenibilità dei finanziamenti e il loro collegamento ai risultati della valutazione di qualità. Stabilire un quadro di valutazione orientato al miglioramento nell’istruzione obbligatoria. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(3) GU C 212 del 19.7.2011, pag. 5.
(4) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(5) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) A norma dell’articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/21 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 della Danimarca e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza della Danimarca 2012-2015
2012/C 219/06
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 9, paragrafo 2,
visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l’articolo 6, paragrafo 1,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (3), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle proprie politiche nazionali in materia economica e di occupazione. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011, il Consiglio ha adottato una raccomandazione (4) sul programma nazionale di riforma 2011 della Danimarca e ha formulato il suo parere sul programma di convergenza aggiornato della Danimarca 2011-2015. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011, la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui annoverava la Danimarca tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un’analisi approfondita. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel Semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni a favore della crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare le normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
Il 30 aprile 2012 la Danimarca ha presentato il suo programma di convergenza relativo al periodo 2012-2015 e il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. Nel suo esame approfondito a norma dell’articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011 la Commissione ha concluso che la Danimarca mostra uno squilibrio interno ed esterno, seppure non eccessivo. |
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(10) |
Sulla base della valutazione del programma di convergenza a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio in detto programma sia plausibile. Una previsione di crescita del PIL dell’1,2 e dell’1,5 % nel 2012 e nel 2013, corrisponde in linea di massima alle previsioni di primavera 2012 degli uffici della Commissione dell’1,1 e dell’1,4 %. Di conseguenza, il disavanzo della pubblica amministrazione risulta lievemente inferiore nel programma di convergenza (rispettivamente 4,0 e 1,8 % del PIL nel 2012 e 2013, contro il 4,1 e il 2,0 % del PIL delle previsioni di primavera 2012 degli uffici della Commissione). L’obiettivo della strategia di bilancio delineata nel programma di convergenza è la correzione del disavanzo eccessivo entro il 2013 e il raggiungimento dell’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) di un disavanzo strutturale non superiore allo 0,5 % del PIL. L’obiettivo del governo è inoltre quello di raggiungere almeno un bilancio strutturalmente in pareggio entro il 2020. Il programma di convergenza conferma quindi il precedente OMT, il quale riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. Il disavanzo nominale previsto per il 2013 è coerente con una correzione dell’eccessivo disavanzo pubblico nei tempi previsti e, in base al saldo strutturale (ricalcolato) di bilancio (5), lo sforzo di bilancio previsto per il 2013 è conforme alla raccomandazione formulata dal Consiglio nel luglio 2010 nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi. Si stima che le misure discrezionali nette presentate nel programma di convergenza diano luogo a un risanamento corrispondente in linea di massima alla raccomandazione formulata nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi. Rispetto alle previsioni, il percorso di risanamento si è concentrato verso la fine del periodo e nel 2013 sarà necessario uno sforzo consistente per garantire il necessario aggiustamento strutturale. Il rischio di non conseguire il valore di riferimento del 3 % del PIL indicato nel trattato nel 2013 è limitato; secondo le previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione, il disavanzo della pubblica amministrazione è pari al 2,0 % del PIL. Si prevede che la Danimarca raggiunga il suo OMT nel 2013. Tuttavia, in base al saldo strutturale di bilancio (ricalcolato), ciò non avverrà dal 2013 in poi e il previsto miglioramento del saldo strutturale di bilancio non riuscirà a raggiungere lo 0,5 % del PIL richiesto dal patto di stabilità e crescita. Allo stesso tempo, il tasso di crescita della spesa pubblica, tenuto conto delle misure discrezionali in materia di entrate, dovrebbe essere in linea con il parametro di riferimento per la spesa previsto dal patto di stabilità e crescita.Una parte del disavanzo di bilancio sarà finanziata attraverso la riduzione dei depositi detenuti dal governo presso la Nationalbank della Danimarca. Il debito pubblico lordo della Danimarca dovrebbe scendere dal 46,5 % del PIL nel 2011 al 42,1 % nel 2015, ben al di sotto del 60 % del PIL. |
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(11) |
Al fine di garantire la sostenibilità futura del sistema previdenziale e dei conti pubblici, una priorità per la Danimarca è incrementare l’offerta di manodopera. Nel 2011 la Danimarca ha concluso una riforma ambiziosa del sistema volontario di prepensionamento e ha anticipato l’aumento già previsto dell’età pensionabile legale per adeguarla alla speranza di vita. Adesso occorre puntare sulla riforma delle pensioni di invalidità e dei regimi di occupazione sovvenzionata (sistema «Flex-job»). Il governo ha presentato una proposta di riforma del settore che dovrebbe essere attuata quanto prima. Bisogna inoltre affrontare il problema dello scarto sempre maggiore nelle opportunità occupazionali tra le persone con un passato di migrazione e il resto della popolazione attiva. |
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(12) |
Negli ultimi decenni la crescita della produttività del lavoro in Danimarca è rallentata, anche a causa degli scarsi risultati ottenuti sul fronte dell’istruzione. Nonostante un elevato livello di spesa per l’istruzione, la qualità del sistema scolastico danese, misurata dal Programme for International Student Assessment (PISA) dell’OCSE, è risultata di livello medio. Inoltre, gli studenti concludono di solito i loro studi più tardi rispetto ad altri Stati membri e il tasso di abbandono scolastico dagli istituti di formazione professionale è relativamente elevato. Per far fronte alle sfide in questo settore, il governo ha annunciato una serie di nuove misure sia per la scuola dell’obbligo che per l’istruzione secondaria. Il bilancio per il 2012 prevede anche l’introduzione di clausole sociali nei bandi di gara degli appalti pubblici nonché misure che, rendendo l’offerta di posti di apprendistato economicamente vantaggiosa per le società private, mirano ad aumentare il numero di posti disponibili. L’aumento dei posti di apprendistato sarà discusso anche nell’ambito dei negoziati tripartiti e durante i lavori di un comitato interministeriale. |
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(13) |
La lenta crescita della produttività può essere attribuita anche a un livello di concorrenza relativamente debole in Danimarca. Nel 2011 è stato varato un pacchetto sulla concorrenza che si concentra soprattutto sul settore delle costruzioni, sul settore al dettaglio e sui settori della sanità e dei servizi pubblici. La concorrenza nel settore dei taxi e dei servizi di trasporto, così come la liberalizzazione delle farmacie sono temi al vaglio, in vista di possibili nuove misure. Si sta attualmente discutendo con i governi regionali e locali la questione dell’aumento del numero degli appalti pubblici nei comuni e nelle regioni. In questo contesto, un comitato governativo ha recentemente concluso che il diritto della concorrenza danese deve essere rafforzato e che le sanzioni in caso di infrazione non sono sufficientemente rigorose per garantire un effetto deterrente. Poiché lo scorso anno sono state prese solo poche iniziative concrete in questo settore, sono necessari ulteriori provvedimenti per affrontare adeguatamente tale sfida. |
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(14) |
Come conferma l’esame approfondito a norma dell’articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011, anche se il forte indebitamento lordo delle famiglie è in un certo senso una caratteristica strutturale dell’economia danese (per cui le attività delle famiglie sono nettamente superiori alle passività), iniziano a sorgere preoccupazioni in merito, in quanto gli sviluppi sul mercato abitativo hanno fatto lievitare il debito a un livello superiore rispetto a quanto giustificato da fattori strutturali quali l’abitazione e i fondi pensione. Inoltre, dal 2003 è cambiata la composizione dei mutui ipotecari: rispetto ai mutui a tasso fisso rateizzati hanno acquistato popolarità i mutui non rateizzati e a tasso variabile. Per un certo livello di indebitamento, oggi le famiglie risentono in misura maggiore degli aumenti dei tassi di interesse e delle fluttuazioni dei prezzi degli immobili rispetto a dieci anni fa, il che comporta maggiori rischi potenziali per la stabilità finanziaria ed economica. La Danimarca ha adottato misure adeguate per affrontare le debolezze del sistema dei mutui ipotecari. Il ministero delle attività produttive e della crescita sta analizzando la composizione dei mutui ipotecari delle famiglie in base a reddito, precedenti sul mercato del lavoro e altre variabili socioeconomiche. Lo scopo è quello di determinare la potenziale vulnerabilità delle famiglie in caso di diversi shock economici, fra cui le fluttuazioni del tasso di interesse. Tuttavia, bisognerebbe anche adottare misure per evitare fluttuazioni procicliche sul mercato immobiliare nel medio termine, preferibilmente riallineando l’imposta sul valore degli immobili ai valori effettivi del mercato. Anche l’eliminazione del massimale all’incremento annuo dell’imposta municipale sul valore fondiario potrebbe contribuire a evitare futuri effetti prociclici. È opportuno introdurre tali misure con gradualità, tenendo conto dell’attuale necessità di stabilizzare il mercato immobiliare. |
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(15) |
La Danimarca ha assunto una serie di impegni nell’ambito del Patto Euro plus. Tali impegni, e l’attuazione degli impegni presentati nel 2011, sono connessi all’aumento dell’occupazione, al miglioramento della competitività, al rafforzamento della sostenibilità delle finanze pubbliche e della stabilità finanziaria. La Commissione ha esaminato l’attuazione degli impegni assunti nell’ambito del patto Euro plus, i cui risultati sono stati presi in considerazione nelle raccomandazioni che seguono. |
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(16) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica della Danimarca, ha valutato il programma di convergenza e il programma nazionale di riforma e ha presentato un esame approfondito. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Danimarca, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 5. |
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(17) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza e il suo parere (6) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1. |
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(18) |
Alla luce dei risultati dell’esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma e il programma di convergenza. Le sue raccomandazioni a norma dell’articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro, in particolare, nelle raccomandazioni di cui ai punti 3, 4 e 5, |
RACCOMANDA che la Danimarca adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
attuare la prevista strategia di bilancio, correggere il disavanzo eccessivo entro il 2013 e assicurare lo sforzo annuo medio di aggiustamento strutturale previsto nella raccomandazione del Consiglio nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi. In seguito, garantire un sforzo adeguato di aggiustamento strutturale per progredire in misura sufficiente verso l’OMT, compreso il rispetto del parametro di riferimento per la spesa; |
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2) |
adottare ulteriori provvedimenti per incrementare l’offerta di manodopera a lungo termine, riformando le pensioni di invalidità, orientando meglio i sistemi di occupazione sovvenzionata (sistema «Flex-job») verso i gruppi con ridotte capacità lavorative e migliorando le opportunità occupazionali delle persone con un passato di migrazione; |
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3) |
adottare quanto prima le misure annunciate per rendere il sistema di istruzione più efficace rispetto ai costi, ridurre i tassi di abbandono scolastico, in particolare nel settore dell’istruzione professionale, e aumentare il numero di posti di apprendistato; |
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4) |
continuare ad adoperarsi per eliminare gli ostacoli alla concorrenza, in particolare nei servizi locali e nel settore al dettaglio e delle costruzioni, ad esempio aprendo ulteriormente alla concorrenza le gare di appalto nei comuni e nelle regioni e garantendo che le sanzioni previste dal diritto della concorrenza abbiano un effetto sufficientemente dissuasivo; |
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5) |
prendere in considerazione ulteriori misure preventive per rafforzare la stabilità del mercato immobiliare e del sistema finanziario nel medio termine, anche tenendo conto dei risultati dello studio in corso organizzato dal ministero delle attività produttive e della crescita sulla distribuzione delle attività e delle passività delle famiglie e rivedendo il sistema delle imposte sul valore degli immobili e sul valore fondiario. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(3) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(4) GU C 213 del 20.7.2011, pag. 1.
(5) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) A norma dell’articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/25 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 dell’Estonia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità dell’Estonia 2012-2015
2012/C 219/07
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e di occupazione. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) sul programma nazionale di riforma 2011 dell’Estonia e ha formulato il suo parere sul programma di stabilità dell’Estonia 2011-2015. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (4), la relazione sul meccanismo di allerta, in cui non annoverava l’Estonia tra gli Stati membri che avrebbero fatto oggetto di un’analisi approfondita. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni a favore della crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. Esso ha invitato gli Stati membri ad attuare le raccomandazioni specifiche per paese del 2011 e a tradurre tali priorità in misure concrete perché possano essere inserite nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
Il 26 aprile 2012 l’Estonia ha presentato il suo programma di stabilità relativo al periodo 2012-2015 e il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. |
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(10) |
Sulla base della valutazione del programma di stabilità a norma dell’articolo 5, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio nel programma sia plausibile per il periodo 2012-2013, in quanto la crescita del PIL dovrebbe attestarsi in media intorno al 2,4 %. Le previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione prevedono una crescita del PIL del 3,8 % nel 2013. L’obiettivo della strategia di bilancio delineata nel programma di stabilità è di garantire la sostenibilità della politica di bilancio a sostegno di una crescita equilibrata, da un lato conseguendo un avanzo strutturale, dall’altro prevedendo riserve di bilancio sufficienti e riducendo l’onere fiscale sul lavoro. La strategia mira anche a soddisfare i requisiti del patto di stabilità e crescita. Il programma di stabilità è volto a superare l’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) di un avanzo strutturale a partire dal 2013. L’OMT riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. In base al saldo strutturale di bilancio (ricalcolato) (5), il tasso di crescita della spesa pubblica, tenendo conto delle misure discrezionali in materia di entrate, rispetterà il parametro di riferimento per la spesa previsto dal patto di stabilità e crescita entro il 2015. Parallelamente, il programma di stabilità mira a conseguire avanzi nominali a partire dal 2014. Il rapporto debito/PIL è nettamente inferiore al 60 % del PIL e, secondo il programma, dopo il 2013 diminuirà a circa il 10 % nel 2015. |
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(11) |
Nel 2011 l’Estonia ha realizzato un avanzo di bilancio cospicuo. Il previsto tasso di crescita economica per il 2012 di cui alle previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione risulta ben più debole che per il 2011, in quanto passa dal 7,6 % all’1,6 %, e occorre pertanto un ulteriore controllo sull’efficienza della spesa. L’Estonia progetta di introdurre una normativa di bilancio strutturale nel 2012 che contribuisca a tener sotto controllo la spesa. Una volta predisposta, la normativa di bilancio dovrebbe essere completata da un rafforzamento della natura cogente degli obiettivi di spesa pluriennali. L’Estonia ha quindi attuato in parte la raccomandazione del 2011 in questo ambito. |
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(12) |
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, sono state prese varie iniziative riguardanti la tassazione del lavoro. Tuttavia, è possibile aumentare gli incentivi al lavoro affrontando la crescente tendenza a ricorrere alle indennità di disabilità e di incapacità al lavoro, rendendo redditizio il lavoro per le persone a basso e ad alto reddito che beneficiano di indennità di disoccupazione e parentali. Sebbene si siano sono compiuti sforzi promettenti per ridurre il tasso elevato di disoccupazione, la disoccupazione di lunga durata e quella giovanile restano elevate. Di conseguenza, il rischio di povertà dei bambini nelle famiglie senza lavoro è in aumento e va affrontato con servizi sociali efficienti, ivi inclusi i servizi alle famiglie. Lo stesso sostegno alle famiglie potrebbe essere reso più efficiente a bilancio invariato assegnando in modo più mirato le indennità parentali e familiari e sopprimendo le esenzioni inefficienti dall’imposta sul reddito collegate ai figli. |
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(13) |
Le misure del piano d’azione nazionale sull’efficienza energetica sono tuttora insufficienti, data la tendenza in corso dell’allontanamento del trasporto modale dal trasporto pubblico. Il nuovo parco automobilistico dell’Estonia è il più energivoro dell’UE. Le accise sul carburante sono insufficienti a modificare le abitudini di consumo. Il recepimento di diverse direttive dell’UE in materia di energia non è stato ancora portato a termine del tutto. L’Estonia deve ancora diversificare il proprio approvvigionamento energetico. L’infrastruttura elettrica potrebbe essere ammodernata per integrare quantità sempre maggiori di energia eolica. |
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(14) |
La qualità e disponibilità dell’istruzione professionale è notevolmente migliorata e ulteriori misure di modernizzazione sono previste nel periodo 2012-2013. Tuttavia, occorre migliorare il passaggio dall’istruzione generale a quella professionale e si potrebbe valutare la possibilità di generalizzare i progetti più specificamente basati sul lavoro. La partecipazione all’apprendimento permanente sta migliorando, ma non ci si concentra abbastanza sui lavoratori poco qualificati. Persistono problemi a far corrispondere i risultati dell’istruzione e le esigenze del mercato del lavoro. Occorre anche urgentemente riformare l’istruzione secondaria superiore e migliorare le modalità di prestazione dei servizi nel settore dell’istruzione da parte delle autorità locali. Inoltre, la collaborazione tra imprese e istituti d’insegnamento superiore continua a essere scarsa e la quota del settore privato ad alto contenuto tecnologico andrebbe ulteriormente ampliata. |
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(15) |
Per tener conto della tendenza al declino demografico e assicurare uno sviluppo regionale equilibrato e competitivo, a lungo termine occorre assicurare la sostenibilità finanziaria delle amministrazioni locali, nonché garantire una migliore prestazione dei servizi pubblici a livello locale e ottimizzare l’uso delle risorse relativamente disperse. Data l’esiguità delle dimensioni, la maggioranza delle amministrazioni locali ha difficoltà a fornire a tutti i necessari servizi sociali, sanitari, del mercato del lavoro, di trasporto e di istruzione. |
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(16) |
L’Estonia ha assunto una serie di impegni nel quadro del Patto Euro plus. Tali impegni, e l’attuazione degli impegni presentati nel 2011, sono connessi alla promozione dell’occupazione, al miglioramento della competitività e al rafforzamento della sostenibilità delle finanze pubbliche. La Commissione ha valutato l’attuazione degli impegni assunti nell’ambito del Patto Euro plus. I risultati di tale valutazione sono stati tenuti in debito conto nelle raccomandazioni. |
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(17) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica dell’Estonia e valutato il programma di stabilità e il programma nazionale di riforma. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica dell’Estonia, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 5. |
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(18) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere (6) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1, |
RACCOMANDA che l’Estonia adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
mantenere una posizione di bilancio solida dando attuazione ai piani finanziari previsti, assicurando il conseguimento dell’OMT entro e non oltre il 2013 e la conformità al parametro di riferimento per la spesa. Integrare la normativa di bilancio programmata con norme pluriennali più vincolanti sulla spesa nell’ambito del quadro di bilancio a medio termine, continuare a rafforzare l’efficienza della spesa pubblica e ad attuare misure volte a migliorare la lotta all’evasione fiscale; |
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2) |
migliorare gli incentivi al lavoro razionalizzando il sistema delle prestazioni sociali e aumentando la flessibilità nell’assegnazione delle indennità di disabilità, disoccupazione e parentali, garantendo altresì un’adeguata protezione sociale. Migliorare la prestazione dei servizi sociali, orientando in modo più mirato le indennità familiari e parentali e sopprimendo le esenzioni dall’imposta sul reddito collegate ai figli, che hanno effetti distorsivi. Aumentare la partecipazione dei disoccupati sia giovani che di lunga durata al mercato del lavoro; |
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3) |
collegare più efficacemente la formazione e l’istruzione alle esigenze del mercato del lavoro e rafforzare la collaborazione tra imprese e università. Aumentare le opportunità per i lavoratori poco qualificati per agevolarne l’accesso all’apprendimento permanente. Promuovere la determinazione delle priorità e l’internazionalizzazione nei sistemi di ricerca e innovazione; |
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4) |
migliorare l’efficienza energetica, in particolare degli edifici e dei trasporti, e rafforzare gli incentivi ambientali per quanto riguarda i veicoli e i rifiuti, anche valutando l’eventualità di incentivi quali la tassazione degli autoveicoli. Promuovere l’uso delle energie rinnovabili, anche migliorando l’infrastruttura e la normativa in materia. Continuare a sviluppare connessioni transfrontaliere per porre fine all’isolamento relativo dei mercati; |
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5) |
rafforzare la sostenibilità finanziaria delle comunità locali, migliorando al contempo l’efficienza nelle amministrazioni locali e assicurando l’effettiva prestazione dei servizi, segnatamente attraverso maggiori incentivi alla fusione o ad una più stretta collaborazione tra comuni. Le proposte di riforma in materia dovrebbero essere avviate in tempi ragionevoli. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(3) GU C 213 del 20.7.2011, pag. 5.
(4) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(5) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/28 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 della Finlandia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità della Finlandia 2012-2015
2012/C 219/08
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l’articolo 6, paragrafo 1,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (3), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e di occupazione. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (4) sul programma nazionale di riforma 2011 della Finlandia e ha formulato il suo parere sul programma di stabilità aggiornato della Finlandia 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui annoverava la Finlandia tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un’analisi approfondita. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel Semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni a favore della crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare la normale erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al patto Euro Plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
Il 19 aprile 2012 la Finlandia ha presentato il suo programma di stabilità relativo al periodo 2012-2015 e il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. La Commissione ha anche valutato, nell’ambito di un esame approfondito a norma dell’articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011, se la Finlandia presentasse squilibri macroeconomici. Nel suo esame approfondito la Commissione ha concluso che la Finlandia mostra uno squilibrio, seppure non eccessivo. |
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(10) |
Sulla base della valutazione del programma di stabilità a norma dell’articolo 5, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio in detto programma sia plausibile per il periodo 2012-2013 e che la crescita del PIL prevista nel citato programma sia in linea con le previsioni di primavera 2012 degli uffici della Commissione. Le proiezioni sono realistiche anche per il 2014 e 2015 poiché indicano una crescita del PIL sostanzialmente inferiore a quella riscontrata prima delle crisi e inferiore a quella del periodo di ripresa 2010-2011. Il principale obiettivo di bilancio del programma di stabilità consiste nella riduzione del disavanzo dell’amministrazione centrale mediante la limitazione delle spese e l’aumento delle entrate. Poiché il bilancio dell’amministrazione centrale costituisce la fonte principale del disavanzo pubblico, il miglioramento della sua situazione contribuirà all’equilibrio del bilancio pubblico. L’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) di un avanzo pari allo 0,5 % del PIL in termini strutturali rispecchia adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. Sulla base del saldo di bilancio strutturale (ricalcolato) (5), risulta che la Finlandia ha rispettato l’OMT nel 2011 ma che se ne discosterebbe marginalmente nel periodo 2012-2015. Il tasso di crescita della spesa statale, che tiene conto delle misure discrezionali relative alle entrate, rispetta il parametro di riferimento per la spesa stabilito dal patto di stabilità e crescita in tutti gli anni tranne il 2015. Il programma di stabilità si prefigge l’equilibrio del bilancio pubblico entro il 2015 e la realizzazione di un avanzo a partire dal 2016. Il rapporto debito/PIL è nettamente al di sotto del 60 % del PIL e secondo il programma di stabilità il livello del debito raggiungerà il suo massimo nel 2014 avvicinandosi al 52 % per poi cominciare a decrescere. Le finanze pubbliche della Finlandia evidenziano ancora un notevole divario di sostenibilità, derivante principalmente da un indice di dipendenza in rapido peggioramento a causa dell’invecchiamento demografico. È necessario monitorare costantemente il divario di sostenibilità delle finanze pubbliche e adeguare di conseguenza i provvedimenti. Il quadro di bilancio finlandese è ancorato ai tetti di spesa pluriennali, ma questi per ora non si applicano al settore municipale. |
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(11) |
Nell’ultimo decennio la produttività dei servizi pubblici è andata calando. Le autorità finlandesi hanno già messo in atto diverse riforme per risolvere la problematica, ma l’attuazione è stata lenta, soprattutto a livello di enti locali. Inoltre, sono in corso una riforma municipale su scala nazionale e un programma per la produttività dell’amministrazione centrale. Altri incrementi di produttività e risparmi di costi potrebbero essere realizzati promuovendo una maggiore concorrenza nei settori dei servizi pubblici e privati protetti, mediante l’ulteriore deregolamentazione del mercato del prodotto e del lavoro. |
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(12) |
Nell’ultimo anno, il governo ha introdotto nuove misure per ridurre la disoccupazione giovanile e quella a lungo termine. Tali misure hanno ricompreso un programma pilota per la riduzione della disoccupazione a lungo termine e la prestazione di una garanzia sociale per i giovani. Si tratta di misure pertinenti e ambiziose, che tuttavia occorre ora attuare con un’attenzione particolare al miglioramento delle qualifiche dei gruppi destinatari e della loro posizione sul mercato del lavoro. Alla luce delle evoluzioni demografiche, è importante aumentare il tasso di occupazione dei lavoratori più anziani per garantire finanze pubbliche sostenibili e rispondere alla futura domanda di manodopera. L’aumento della speranza di vita è stato più rapido di quanto previsto all’atto della riforma pensionistica del 2005 e quindi col tempo l’attuale fascia in cui si situa l’età pensionabile prevista dalla vigente normativa potrebbe risultare insufficiente. Nel suo programma il governo si è impegnato a innalzare l’età pensionabile effettiva a 62,4 anni entro il 2025. Nel marzo 2012 le parti sociali hanno concordato diverse misure di allungamento della vita lavorativa. Il governo si è impegnato a realizzare una riforma pensionistica entro il 1o gennaio 2017. Occorre ora concentrarsi sull’attuazione della linea di azione concordata nel breve periodo. |
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(13) |
In Finlandia gli ostacoli normativi nel settore dei servizi sono tuttora restrittivi e la concentrazione del mercato è elevata non soltanto nel commercio al dettaglio, ma anche in alcuni comparti produttivi. Nel settore del commercio al dettaglio di prodotti alimentari la Finlandia presenta il più elevato livello di concentrazione del mercato mentre i prezzi sono tra i più alti in Europa. Le ammende previste dalla normativa sulla concorrenza sono da sempre modeste in Finlandia, tanto da sollevare la questione del loro effetto deterrente. Nell’ambito della concorrenza si segnalano alcuni sviluppi, quali la nuova legge sulla concorrenza e una nuova legge in materia di pianificazione del territorio ed edilizia. Il governo si è inoltre impegnato ad avviare un nuovo programma di promozione della concorrenza, che dovrebbe essere portato avanti senza indugio al fine di rafforzare ulteriormente il quadro della concorrenza nei mercati dei beni e dei servizi. |
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(14) |
In Finlandia si assiste a un ristagno dell’aumento di produttività e negli ultimi anni la quota delle imprese esportatrici finlandesi sui mercati esteri è diminuita. I costi del lavoro per unità di prodotto sono aumentati, tranne nel settore manifatturiero. La crescita in alcuni settori attualmente dominanti, in particolare l’elettronica e la carta, sembra aver raggiunto il picco e, in generale, la quota del PIL rappresentata dall’industria manifatturiera è in calo. La Finlandia sta esportando beni intermedi e d’investimento principalmente verso economie mature a crescita lenta e i suoi prodotti sono presenti in misura limitata nelle economie in via di sviluppo. Occorre che l’economia finlandese si diversifichi maggiormente in termini tanto di imprese quanto di mercati di esportazione al fine di costituire in futuro una molteplicità di forti esportatori. Nonostante i considerevoli risultati conseguiti in passato dalla Finlandia in materia di ricerca e sviluppo (R&S) e di innovazione, senza un significativo aumento del numero di imprese innovative a forte crescita la Finlandia rischia di perdere la sua posizione di leader nella classifica UE dell’innovazione. A tal fine, è necessario incentivare l’innovazione, facilitare la trasformazione dei risultati della R&S in prodotti commercializzabili e promuovere la penetrazione in mercati d’esportazione in rapida crescita. Sul breve periodo sarà inoltre fondamentale sfruttare e divulgare il vasto know-how in materia di tecnologia dell’informazione e della comunicazione (TIC) anche in altri settori industriali finlandesi, compreso il settore pubblico. Per quanto riguarda la crescita delle retribuzioni, l’accordo salariale a tre del 2011 apre la strada ad aumenti salariali modesti nel 2012 e 2013, che dovrebbero migliorare la posizione relativa della Finlandia rispetto ai suoi principali partner commerciali. |
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(15) |
La Finlandia ha assunto una serie di impegni nell’ambito del patto Euro Plus. Tali impegni, e l’attuazione degli impegni presentati nel 2011, mirano a migliorare la competitività, il tasso di occupazione e la sostenibilità delle finanze pubbliche, a rafforzare la stabilità finanziaria e ad assicurare il coordinamento fiscale. La Commissione ha valutato l’attuazione degli impegni assunti nell’ambito del patto Euro Plus. I risultati di tale valutazione sono stati presi in considerazione nelle raccomandazioni che seguono. |
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(16) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica della Finlandia, ha valutato il programma di stabilità e il programma di riforma nazionale e ha presentato un esame approfondito. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Finlandia, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce dell’esigenza di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 5. |
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(17) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere (6) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1. |
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(18) |
Alla luce dei risultati dell’esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma e il programma di stabilità. Le sue raccomandazioni a norma dell’articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 sono riportate, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 5, |
RACCOMANDA che la Finlandia adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
mantenere una solida situazione di bilancio nel 2012 e oltre, rettificando eventuali deviazioni dall’OMT, che garantisce la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. A tal fine, rafforzare e attuare rigorosamente la strategia di bilancio, con il sostegno di misure sufficientemente specifiche, per il 2013 e gli anni successivi, compreso il rispetto del parametro di riferimento per la spesa. Continuare a svolgere valutazioni annuali dell’entità del divario di sostenibilità connesso all’invecchiamento demografico e adeguare entrate e spese pubbliche in funzione degli obiettivi e delle esigenze di lungo periodo. Integrare meglio il settore degli enti locali nel sistema del quadro pluriennale di bilancio anche attraverso misure per controllare la spesa; |
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2) |
adottare ulteriori misure per realizzare incrementi di produttività e risparmi di costi nella prestazione di servizi pubblici, tra cui modifiche strutturali e riforme amministrative territoriali che accrescano l’efficienza, anche al fine di raccogliere le sfide derivanti dall’invecchiamento demografico; |
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3) |
dare piena attuazione alle misure in corso per il miglioramento della posizione dei giovani e dei disoccupati a lungo termine sul mercato del lavoro, con un’attenzione particolare allo sviluppo delle qualifiche. Adottare ulteriori provvedimenti per migliorare il tasso di occupazione dei lavoratori più anziani, anche riducendo le finestre per l’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Adottare provvedimenti per innalzare l’età pensionabile effettiva tenendo conto dell’aumento della speranza di vita; |
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4) |
continuare a migliorare la concorrenza sui mercati dei beni e dei servizi, in particolare nel settore del commercio al dettaglio, garantendo l’effettiva attuazione della nuova legge sulla concorrenza e del nuovo programma per la promozione di una sana concorrenza. Continuare a prendere misure per accrescere l’efficienza della prestazione dei servizi municipali anche attraverso l’aumento, ove appropriato, della quota di servizi soggetti ad appalto e a garantire la neutralità dal punto di vista della concorrenza tra imprese private e pubbliche. Prendere ulteriori provvedimenti per garantire un sufficiente effetto deterrente delle ammende previste dalla normativa sulla concorrenza; |
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5) |
rafforzare l’aumento della produttività e la competitività esterna, proseguire l’impegno per la diversificazione della struttura imprenditoriale, in particolare accelerando l’introduzione delle misure previste per allargare la base per l’innovazione e allo stesso tempo continuando ad allineare l’andamento dei salari e della produttività nel pieno rispetto del ruolo delle parti sociali e in linea con le pratiche nazionali. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(3) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(4) GU C 216 del 22.7.2011, pag. 3.
(5) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/31 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 della Francia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità della Francia 2012-2016
2012/C 219/09
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l’articolo 6, paragrafo 1,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (3), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e di occupazione. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (4) sul programma nazionale di riforma 2011 della Francia e ha formulato il suo parere sul programma di stabilità aggiornato della Francia 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui annoverava la Francia tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un’analisi approfondita. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel Semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni a favore della crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
Il 4 maggio 2012 la Francia ha presentato il suo programma di stabilità aggiornato relativo al periodo 2012-2016 e il 13 aprile 2012 il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. La Commissione ha anche valutato, nell’ambito di un esame approfondito a norma dell’articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011, se la Francia presentasse squilibri macroeconomici. La Commissione ha concluso che la Francia presenta squilibri, seppure non eccessivi. |
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(10) |
Sulla base della valutazione del programma di stabilità a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio nel programma sia ottimistico. Secondo le previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione, la crescita del PIL si attesterà allo 0,5 % nel 2012 e all’1,3 % nel 2013, a fronte, rispettivamente, dello 0,7 % e dell’1,75 %, prospettati dal programma di stabilità. Dopo il disavanzo migliore del previsto, pari al 5,2 % del PIL, registrato nel 2011, il programma di stabilità prevede di ridurlo al 3 % del PIL nel 2013, termine fissato dal Consiglio per correggere il disavanzo eccessivo, e di continuare successivamente il risanamento per raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2016. Si prevede che l’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) di un pareggio di bilancio in termini strutturali sarà raggiunto durante il periodo del programma di stabilità. L’OMT riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. Lo sforzo medio annuo di bilancio programmato per il periodo 2010-2013, basato sul saldo di bilancio strutturale (ricalcolato) (5), è in linea con la raccomandazione del Consiglio del 2 dicembre 2009. Secondo le proiezioni, nel periodo 2014-2016 saranno compiuti progressi annuali in termini strutturali per un ulteriore 0,7 % del PIL verso il conseguimento dell’OMT. In base al programma di stabilità il tasso di crescita della spesa pubblica, tenendo conto delle misure discrezionali sul lato delle entrate, è in linea con il parametro di riferimento per la spesa previsto nel patto di stabilità e crescita. Il percorso di aggiustamento illustrato nel programma di stabilità è esposto a rischi. Lo scenario macroeconomico potrebbe rivelarsi meno favorevole, come prospettato nelle previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione. Non sono sufficientemente specificate le misure volte a raggiungere gli obiettivi a partire dal 2013 e realizzare lo sforzo di bilancio medio annuo raccomandato. Inoltre, la Francia presenta risultati alterni per quanto riguarda il rispetto degli obiettivi di spesa. Non è quindi possibile assicurare che il disavanzo eccessivo sarà corretto entro il 2013, a meno di specificare a sufficienza le misure previste e di attuare misure supplementari ove necessario. Si prevede che il rapporto debito/PIL passi dall’85,8 % del 2011 all’89,2 % nel 2013, per scendere all’83,2 % nel 2016. Secondo il programma di stabilità il parametro di riferimento per la riduzione del debito sarà raggiunto alla fine del periodo di transizione (2016). |
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(11) |
Nonostante le misure di risanamento supplementari adottate nel secondo semestre 2011 e nel febbraio 2012, l’attuazione del risanamento di bilancio rimane una grande sfida. Per ristabilire una posizione di bilancio sostenibile è indispensabile evitare eccedenze di spesa mediante uno sforzo di bilancio più rigoroso basato su misure specifiche. Per favorire la correzione del disavanzo eccessivo nelle modalità previste, sarebbe altresì opportuno che la Francia sfruttasse le possibilità di accelerazione della riduzione del debito. Per quanto riguarda la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche e l’adeguatezza delle pensioni future, è in via di applicazione graduale la riforma delle pensioni del 2010. Se l’occupazione e la crescita si riveleranno inferiori alle previsioni, non è tuttavia sicuro che il sistema raggiungerà il pareggio entro il 2018, come previsto, ed è probabile che il sistema registri un disavanzo dopo il 2020. Inoltre, il comitato d’indirizzo di recente creazione, istituito con il compito di emettere un parere annuale sulla situazione finanziaria dei diversi regimi pensionistici e sulle condizioni necessarie a garantire il pareggio dei conti entro il 2018, non ha formulato tale parere nel 2011, rendendo difficoltosa la valutazione della sostenibilità del sistema pensionistico. |
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(12) |
Per migliorare il funzionamento del mercato del lavoro francese è opportuno continuare a ridurre la sua segmentazione. Il contratto di sicurezza professionale (CSP), che è stato introdotto con la legge del luglio 2011 e ha riunito due tipologie di contratto preesistenti, in caso di esuberi dettati da motivi economici impone l’onere del servizio di consulenza ai servizi pubblici per l’impiego (Pôle emploi). Si tratta di un’iniziativa positiva, ma limitata. Sono state altresì adottate, o sono all’esame, varie misure intese a introdurre flessibilità nell’organizzazione del lavoro per le imprese temporaneamente in difficoltà. Tali misure, tuttavia, non affrontano specificamente il problema della segmentazione del mercato del lavoro. Inoltre, l’analisi della legislazione a tutela dell’occupazione mostra che le procedure di licenziamento continuano a generare incertezza e a esporre i datori di lavoro a spese potenzialmente ingenti. È infine importante assicurare che gli adeguamenti del salario minimo favoriscano l’occupazione, soprattutto delle persone poco qualificate e prive di esperienza. |
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(13) |
A seguito della riforma delle pensioni, le misure adottate per favorire l’occupazione dei lavoratori più anziani, compreso l’obbligo per le imprese di attuare una gestione dell’età attiva, costituiscono passi nella giusta direzione. In generale, tuttavia, i piani d’azione collegati sono poco ambiziosi e non contemplano misure quali la riduzione dell’orario di lavoro o l’offerta di posti adatti specificamente ai lavoratori più anziani. Inoltre, alcuni aspetti del sistema di indennità di disoccupazione applicato ai lavoratori più anziani (durata) possono costituire incentivi limitati al lavoro. Occorre infine una strategia di più ampio respiro nel settore della formazione degli adulti per aumentarne l’occupabilità. |
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(14) |
Per affrontare il problema della disoccupazione giovanile le autorità francesi si sono impegnate a portare il numero degli apprendistati da 600 000 a 800 000 entro il 2015. Nel 2011 e nel 2012 sono state introdotte diverse misure al fine di aumentare la percentuale degli apprendisti nelle imprese e di inasprire le sanzioni per le imprese inadempienti. Nonostante tali misure il numero complessivo di apprendistati è ancora lontano dall’obiettivo. Pare necessario rafforzare la corrispondenza tra le esigenze dei giovani e quelle delle imprese. Alle politiche volte ad affrontare il problema della disoccupazione giovanile gioverebbe quindi una maggiore coerenza fra le competenze insegnate nel sistema educativo e le esigenze del mercato del lavoro. |
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(15) |
La fusione degli uffici di collocamento (ANPE) e dell’agenzia responsabile delle indennità di disoccupazione (UNEDIC) in un unico ente (Pôle emploi) non ha ancora prodotto i risultati auspicati in termini di efficacia e qualità dei servizi. Il nuovo accordo trilaterale pluriennale, firmato nel gennaio 2012 (tra governo, parti sociali e Pôle emploi), sul funzionamento e i servizi di Pôle emploi nel periodo 2012-2014, costituisce un passo nella giusta direzione. Tuttavia, restano ancora da fissare una serie di traguardi/obiettivi, ciò che rende difficile allo stadio attuale valutare la portata della riforma. La credibilità della riforma è altresì messa alla prova dai vincoli di bilancio e in materia di risorse umane dei servizi pubblici per l’impiego. |
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(16) |
Nel febbraio 2012 la Francia ha deciso un aumento di 1,6 punti percentuali dell’IVA, portandola al 21,2 %, e un incremento di 2 punti percentuali degli oneri di natura sociale gravanti sui redditi da capitale e sulle plusvalenze, portandoli al 15,5 %, per compensare la diminuzione dei contributi sociali a carico dei datori di lavoro. Il nuovo governo ha annunciato l’intenzione di riesaminare tale misura e di adottare una riforma fiscale nel 2012. La misura è appropriata all’introduzione di un sistema tributario più equilibrato che alleggerisce l’onere fiscale sul lavoro. Come rilevano i servizi della Commissione nell’esame approfondito degli squilibri macroeconomici, tale misura potrebbe contribuire a migliorare la competitività di costo delle esportazioni francesi, con potenziali impatti positivi sulla redditività delle imprese e, a più lungo termine, sugli investimenti e sulla competitività non legata al prezzo. Tuttavia, gli obiettivi della riforma sono eccessivamente limitati. Inoltre, sebbene si sia intervenuti sul versante della riduzione delle spese fiscali, agli sforzi in tal senso si è accompagnato un innalzamento delle aliquote, con tendenziale aumento dell’onere fiscale sul lavoro, già piuttosto pesante. Il fatto che la Francia sia al penultimo posto nell’UE in quanto a parte del gettito fiscale proveniente dalle imposte ambientali, indica che vi è ampio margine per un aumento di tali imposte. Infine, anche se la Francia ha valutato nel 2011 l’efficacia di varie spese fiscali ai fini del conseguimento dei relativi obiettivi occupazionali o sociali, alcune aliquote IVA ridotte restano in particolare da esaminare. |
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(17) |
Sebbene una serie di riforme siano state adottate per semplificare il contesto imprenditoriale ed eliminare le restrizioni in alcuni settori e professioni regolamentati, esse non hanno permesso di rimuovere gli ostacoli all’ingresso e le condizioni restrittive di esercizio per numerosi altri settori e professioni (ad esempio, veterinari, tassisti, settore sanitario, professioni legali, compresi i notai). Ne consegue l’esigenza di procedere a un esame orizzontale e sistematico delle restanti restrizioni all’ingresso e all’esercizio delle professioni regolamentate per valutarne necessità e proporzionalità. Per quanto attiene al settore del commercio al dettaglio, si dovrebbe permettere ai distributori di fissare liberamente i propri prezzi e altre condizioni commerciali, affinché il consumatore possa beneficiare di prezzi inferiori. Altrettanto vantaggiose per il consumatore sarebbero altre misure atte a favorire la concorrenza in questo settore a elevata concentrazione, quali la revoca o la revisione delle restrizioni inerenti alla pianificazione territoriale e lo snellimento delle procedure per l’apertura di nuove strutture di distribuzione. |
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(18) |
È opportuno intensificare la concorrenza in varie industrie di rete (mercato all’ingrosso dell’energia elettrica, settore ferroviario) perché le riforme attuate finora in questi settori sono sfociate in risultati soltanto parziali. Il grado di concentrazione sul mercato dell’energia elettrica resta uno dei più elevati nell’Unione. Nonostante l’effetto positivo della legge sulla nuova organizzazione del mercato dell’elettricità (legge NOME) sulla concorrenza, sono necessarie ulteriori iniziative per migliorare in Francia l’accesso di operatori alternativi alla capacità di generazione di energia, ad esempio la generazione di energia idroelettrica. Nel trasporto ferroviario, l’ingresso di nuove imprese resta limitato sia per il comparto merci sia per il trasporto internazionale di passeggeri; nel comparto merci permangono altresì ostacoli tecnici a un accesso non discriminatorio. |
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(19) |
La quota francese del mercato delle esportazioni è diminuita del 19,4 % fra il 2005 e il 2010, registrando uno dei cali più ingenti fra gli Stati membri, ampiamente superiore alla soglia prevista nella relazione sul meccanismo di allerta adottata dalla Commissione il 14 febbraio 2012. Nell’esame approfondito relativo alla Francia i servizi della Commissione sono giunti alla conclusione che le perdite registrate di quote del mercato delle esportazioni sono dovute a un deterioramento sia della competitività di costo, sia, soprattutto, della competitività non legata al prezzo. In particolare, l’aumento del costo del lavoro per unità di prodotto ha messo sotto pressione la redditività delle imprese francesi, limitandone le capacità di crescere, investire opportunamente per migliorare le prestazioni e innovare. Le iniziative politiche intraprese per favorire l’innovazione nel settore privato dovrebbero essere monitorate e integrate da misure volte a ripristinare la redditività delle imprese francesi. |
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(20) |
La Francia ha assunto una serie di impegni nell’ambito del Patto Euro plus. Tali impegni, e l’attuazione degli impegni presentati nel 2011, sono connessi alla promozione dell’occupazione, al miglioramento della competitività e all’aumento della sostenibilità delle finanze pubbliche. La Commissione ha esaminato l’attuazione degli impegni assunti nell’ambito del Patto Euro plus. I risultati di tale valutazione sono stati tenuti in debito conto nelle raccomandazioni. |
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(21) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica della Francia, ha valutato il programma di stabilità e il programma nazionale di riforma e ha presentato un esame approfondito. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Francia, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 5. |
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(22) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere (6) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1. |
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(23) |
Alla luce dei risultati dell’esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma e il programma di stabilità. Le sue raccomandazioni, a norma dell’articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011, trovano riscontro, in particolare, nelle raccomandazioni di cui ai punti 2, 4 e 5, |
RACCOMANDA che la Francia adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
rafforzare e attuare la strategia di bilancio, sostenendola con misure sufficientemente specifiche, segnatamente per quanto riguarda la spesa, per l’anno 2012 e oltre, in modo da assicurare la correzione del disavanzo eccessivo entro il 2013 e compiere lo sforzo di aggiustamento strutturale indicato nelle raccomandazioni del Consiglio nel quadro della procedura per i disavanzi eccessivi. Assicurare quindi uno sforzo di aggiustamento strutturale atto a permettere progressi sufficienti verso il conseguimento dell’OMT, anche in termini di rispetto del parametro di riferimento per la spesa, e assicurare sufficienti progressi verso il rispetto del parametro di riferimento per la riduzione del debito. Continuare il riesame della sostenibilità e dell’adeguatezza del sistema pensionistico e, se necessario, adottare misure supplementari; |
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2) |
introdurre ulteriori riforme per contrastare la segmentazione del mercato del lavoro rivedendo, in consultazione con le parti sociali secondo le prassi nazionali, aspetti specifici della legislazione a tutela dell’occupazione, riguardo in particolare ai licenziamenti. Continuare ad assicurare che gli adeguamenti del salario minimo favoriscano la creazione di posti di lavoro e la competitività. Intraprendere iniziative per aumentare la partecipazione degli adulti all’apprendimento permanente; |
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3) |
intervenire sul mercato del lavoro con provvedimenti atti ad assicurare una più lunga permanenza dei lavoratori più anziani nel mondo del lavoro. Migliorare l’occupabilità dei giovani, soprattutto di quelli maggiormente esposti al rischio di disoccupazione, ad esempio offrendo formule di apprendistato più numerose e migliori che rispondano effettivamente alle loro necessità. Intensificare le politiche attive per il mercato del lavoro e assicurare l’efficacia dei servizi pubblici per l’impiego nella prestazione di sostegno personalizzato; |
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4) |
intraprendere ulteriori iniziative per l’introduzione di un sistema tributario più semplice ed equilibrato, in cui l’onere fiscale si sposti dal lavoro verso altre forme d’imposizione con ripercussioni meno pesanti sulla crescita e sulla competitività esterna, in particolare verso le imposte ambientali e sui consumi. Proseguire nelle iniziative volte a ridurre e razionalizzare le spese fiscali (in particolare quelle che incentivano l’indebitamento). Riesaminare l’efficacia delle attuali aliquote IVA ridotte ai fini del sostegno alla crescita e alla creazione di posti di lavoro; |
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5) |
perseverare negli sforzi tesi a eliminare le restrizioni ingiustificate nelle professioni e nei settori regolamentati, in particolare nel settore dei servizi e del commercio al dettaglio. Intraprendere ulteriori iniziative per liberalizzare le industrie di rete, specialmente il mercato all’ingrosso dell’energia elettrica, sviluppare la capacità di interconnessione energetica e agevolare l’ingresso di nuovi operatori nel trasporto ferroviario, sia nel comparto merci sia nel trasporto internazionale di passeggeri. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(3) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(4) GU C 213 del 20.7.2011, pag. 8.
(5) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/35 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 della Germania e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità della Germania 2012-2016
2012/C 219/10
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle proprie politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) sul programma nazionale di riforma 2011 della Germania e ha formulato il suo parere sul programma di stabilità aggiornato della Germania 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (4), la relazione sul meccanismo di allerta, in cui non annoverava la Germania tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un’analisi approfondita. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel Semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni a favore della crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
Il 18 aprile 2012 la Germania ha presentatoil suo programma di stabilità relativo al periodo 2012-2016 e il 12 aprile 2012 il programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente, onde tener conto delle loro correlazioni. |
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(10) |
Secondo la prima notifica annuale 2012 dei dati relativi al disavanzo e al debito pubblico presentata dalla Germania per gli anni 2008-2011 ai fini dell’applicazione della procedura per i disavanzi eccessivi, nel 2011 il disavanzo pubblico si è attestato al di sotto del valore di riferimento del 3 % del PIL indicato nel trattato. Inoltre, le previsioni di primavera 2012 degli uffici della Commissione stimano che il disavanzo pubblico resterà al di sotto del valore di riferimento indicato nel trattato, registrando un’ulteriore flessione nel corso del periodo di previsione. In linea con le previsioni del patto di stabilità e crescita, il 30 maggio la Commissione ha pertanto adottato una raccomandazione relativa a una decisione del Consiglio che abroga la decisione sull’esistenza di un disavanzo eccessivo, a norma dell’articolo 126, paragrafo 12, del trattato (5). |
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(11) |
Sulla base della valutazione del programma di stabilità a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio in detto programma sia plausibile. Le proiezioni del programma di stabilità per il periodo 2012-13 corrispondono in linea di massima alle previsioni di primavera 2012 degli uffici della Commissione per quanto riguarda ritmo e configurazione della crescita economica ed evoluzione del mercato del lavoro. Le proiezioni del programma di stabilità relative alla crescita economica negli anni successivi sono sostanzialmente in linea con il tasso di crescita potenziale a medio termine della Germania stimato dalla Commissione. La strategia di bilancio delineata nel programma di stabilità mira a raggiungere l’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) già nel 2012 e praticamente un pareggio dei saldi nominali di bilancio a partire dal 2014, basandosi su un disavanzo nominale dell’1 % del PIL nel 2011, vale a dire un tasso inferiore al valore di riferimento del 3 % del PIL indicato nel trattato, raggiunto con largo anticipo rispetto alla scadenza del 2013. Per quanto riguarda il precedente OMT pari a un disavanzo strutturale di ½ % del PIL (che consentiva uno scarto minimo rispetto al valore dello 0,5 % del PIL), conforme ai requisiti del patto di stabilità e crescita, il programma di stabilità precisa che tale disavanzo non supererà lo 0,5 % del PIL. Gli obiettivi in materia di disavanzo e di debito potrebbero essere soggetti a rischi in particolare se si rivelassero necessarie misure supplementari per stabilizzare il settore finanziario. Basandosi sul saldo di bilancio strutturale (ricalcolato) (6), la Germania intende rispettare il proprio OMT per tutta la durata del programma di stabilità, il che dovrebbe essere realistico anche tenendo conto della valutazione del rischio. Secondo le informazioni fornite nel programma di stabilità e tenendo conto anche della valutazione del rischio e delle misure discrezionali in materia di entrate, il tasso di crescita della spesa pubblica risulterebbe superiore al parametro di riferimento per la spesa previsto dal patto di stabilità e crescita nel 2012, e ad esso conforme nel 2013. Il debito lordo dovrebbe aumentare di 0,8 punti percentuali, attestandosi all’82,0 % del PIL nel 2012, per scendere all’80 % del PIL nel 2013 e percorrere in seguito una traiettoria discendente. Dopo la correzione del disavanzo eccessivo, la Germania attraversa un periodo di transizione e compie, come previsto, progressi sufficienti per allinearsi al parametro di riferimento per la riduzione del debito indicato nel patto di stabilità e crescita. |
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(12) |
Il governo federale ha adottato misure volte a migliorare l’efficienza della spesa pubblica per la sanità e ha proposto una riforma delle cure di lunga durata. Sono necessari ulteriori sforzi per migliorare l’efficienza nel settore sanitario al fine di contenere gli ulteriori aumenti della spesa previsti in futuro. La riforma delle cure di lunga durata proposta è inoltre insufficiente per assorbire il previsto aumento dei costi. Vi è ancora un certo margine di manovra per migliorare l’efficienza del sistema fiscale. Il governo federale procede speditamente al fine di rispettare il proprio impegno di aumentare la spesa atta a promuovere la crescita nei settori dell’istruzione e della ricerca. È tuttavia importante che anche i Länder e i comuni garantiscano una spesa adeguata ed efficiente in questi settori, poiché su di essi ricade la parte principale della spesa per l’istruzione e la ricerca. L’introduzione del nuovo freno al debito, inserito nella Costituzione, ha ulteriormente rafforzato il quadro di bilancio tedesco. Non si sono tuttavia registrati progressi significativi nell’attuazione della regola di bilancio a livello dei Länder. |
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(13) |
L’intero settore finanziario sembra stabilizzato a seguito del considerevole sostegno pubblico di cui ha beneficiato, unitamente allo sforzo di aggiustamento compiuto dal settore stesso e agli effetti positivi innescati dalla ripresa dell’economia tedesca. Nonostante un settore finanziario relativamente stabile nel suo complesso e l’assenza di una stretta creditizia, permangono alcuni punti deboli, tra cui i problemi strutturali di alcune banche regionali (Landesbanken), in particolare la mancanza di un modello commerciale valido, strutture di governance deboli e una certa vulnerabilità dovuta a una forte dipendenza dai finanziamenti all’ingrosso. |
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(14) |
Non tutti i partecipanti hanno tratto profitto dalla buona situazione del mercato del lavoro tedesco, contrassegnato da un aumento dell’occupazione e da una disoccupazione contenuta, e i salari non hanno sempre tenuto il passo con la produttività. I disincentivi fiscali derivanti da un cuneo fiscale considerevole, in particolare a causa degli elevati contributi di sicurezza sociale, continuano ad ostacolare l’integrazione nel mercato del lavoro dei lavoratori a basso salario. Il ricorso diffuso ai «mini-job» ha come conseguenza una scarsa acquisizione di diritti pensionistici. Occorre pertanto migliorare il passaggio dai «mini-job» a forme più stabili di contratto di lavoro. La recente riforma degli strumenti del mercato del lavoro dovrebbe promuovere opportunità di lavoro per tutti. Migliorare l’efficacia del sistema scolastico e il rendimento scolastico dei gruppi svantaggiati rappresenta una grande sfida per la Germania. A medio e a lungo termine, sarà fondamentale assicurare la disponibilità di manodopera qualificata per attenuare gli effetti negativi del cambiamento demografico sul potenziale di crescita. La bassa partecipazione delle donne alla forza lavoro a tempo pieno rappresenta un problema. I disincentivi fiscali sul secondo reddito familiare, insieme alla carenza di strutture per l’infanzia aperte tutto il giorno e di scuole a tempo pieno, ostacolano la partecipazione delle donne al mondo del lavoro. |
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(15) |
La Germania sta operando una profonda ristrutturazione del proprio sistema energetico. Il costo economico globale di tale operazione dovrebbe venire ridotto accelerando l’ampliamento della rete nazionale e transfrontaliera, migliorando in maniera costante l’efficacia in termini di costi delle politiche sul clima e sulle energie rinnovabili, adottando misure decisive per promuovere ulteriormente l’efficienza energetica e promuovendo la concorrenza sui mercati dell’energia. Data la posizione geografica centrale della Germania, il mercato ferroviario tedesco ha un impatto significativo sull’intero sistema ferroviario europeo. La concorrenza sui mercati ferroviari per il trasporto di passeggeri e di merci resta molto bassa, principalmente a causa della mancanza di una separazione effettiva tra il gestore dell’infrastruttura e la holding ferroviaria. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, anche grazie all’attuazione della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno (7) («direttiva sui servizi»), vi è ancora un certo margine di manovra per stimolare ulteriormente la concorrenza e la crescita della produttività in alcuni settori dei servizi. |
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(16) |
La Germania ha assunto una serie di impegni nell’ambito del Patto Euro plus. Tali impegni, e l’attuazione degli impegni presentati nel 2011, sono connessi alla promozione dell’occupazione, al miglioramento della competitività, nonché al rafforzamento della sostenibilità delle finanze pubbliche e della stabilità finanziaria. La Commissione ha valutato l’attuazione degli impegni assunti nell’ambito del Patto Euro plus. I risultati di tale valutazione sono stati presi in considerazione nelle raccomandazioni che seguono. |
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(17) |
Nell’ambito del semestre europeo, la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica della Germania e ha valutato il programma di stabilità e il programma nazionale di riforma. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Germania, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 4. |
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(18) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere (8) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1, |
RACCOMANDA che la Germania adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
|
1) |
continuare ad attuare politiche di bilancio sane onde conseguire l’OMT entro il 2012. A tal fine, attuare la strategia di bilancio come previsto, in modo da assicurare il rispetto del parametro di riferimento per la spesa e progressi sufficienti verso l’allineamento al parametro di riferimento per il debito pubblico. Proseguire il percorso di risanamento orientato alla crescita compiendo ulteriori sforzi per migliorare l’efficienza della spesa pubblica per la sanità e le cure di lunga durata nonché mettendo a frutto potenzialità finora trascurate per aumentare l’efficienza del sistema fiscale. Mettere a frutto le possibilità esistenti per rafforzare e rendere più efficiente la spesa atta a promuovere la crescita nei settori dell’istruzione e della ricerca a tutti i livelli dell’amministrazione. Procedere all’attuazione completa e coerente del freno del debito in tutti i Länder, assicurando procedure di controllo e meccanismi correttivi tempestivi e pertinenti; |
|
2) |
affrontare le debolezze strutturali che permangono nel settore finanziario, in particolare attraverso un’ulteriore ristrutturazione di quelle Landesbanken che necessitano di un modello commerciale valido e adeguatamente finanziato, evitando allo stesso tempo un’eccessiva riduzione della leva finanziaria; |
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3) |
ridurre il considerevole cuneo fiscale secondo modalità che non incidano sul bilancio, in particolare per i lavoratori a basso reddito, e mantenere misure di attivazione e di integrazione appropriate, in particolare per i disoccupati di lunga durata. Creare condizioni che consentano un aumento dei salari corrispondente alla produttività. Adottare misure atte ad aumentare il rendimento scolastico dei gruppi svantaggiati, soprattutto garantendo pari opportunità a livello di istruzione e formazione. Eliminare progressivamente i disincentivi fiscali per il secondo reddito familiare e aumentare le strutture per l’infanzia aperte tutto il giorno e le scuole a tempo pieno; |
|
4) |
proseguire gli sforzi per ridurre al minimo il costo economico globale della trasformazione del sistema energetico, anche accelerando l’ampliamento delle reti di elettricità e di gas nazionali e transfrontaliere. Assicurare che l’assetto istituzionale garantisca una concorrenza effettiva sui mercati ferroviari. Adottare misure per stimolare ulteriormente la concorrenza nel settore dei servizi, compresi i servizi professionali e alcune attività artigianali, in particolare nel settore delle costruzioni. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(3) GU C 212 del 19.7.2011, pag. 9.
(4) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(5) La conseguente decisione 2012/369/UE del Consiglio è stata adottata il 22 giugno 2012 (GU L 179 dell’11.7.2012, pag. 17).
(6) Saldo corretto per ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(7) GU L 376 del 27.12.2006, pag. 36.
(8) A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/38 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 della Grecia
2012/C 219/11
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
|
(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) sul programma nazionale di riforma 2011 della Grecia. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. |
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(5) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel Semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(6) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni a favore della crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(8) |
Il 12 aprile 2012 la Grecia ha presentato il suo programma nazionale di riforma 2012 e ha trasmesso informazioni incomplete relative ai suoi piani di bilancio, essendo in corso il processo di aggiornamento della strategia di bilancio a medio termine, che dovrebbe essere finalizzato tra breve. Le autorità greche sono invitate a presentare la serie completa di tabelle standard richieste dalla parte preventiva del patto di stabilità e crescita una volta completato l’aggiornamento della strategia di bilancio a medio termine. |
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(9) |
Il 21 febbraio 2012 l’Eurogruppo ha raggiunto un accordo sul secondo programma di aggiustamento economico per la Grecia. L’attuazione delle politiche economiche delineate nel protocollo d’intesa su condizioni specifiche di politica economica contribuirà a ridurre il debito pubblico della Grecia al 117 % del PIL entro il 2020. L’Eurogruppo ha inoltre stabilito che il finanziamento del programma da parte del servizio pubblico ammonterebbe a 130 miliardi di EUR sino al 2014, oltre agli importi impegnati nel primo programma di finanziamento. |
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(10) |
L’erogazione delle tranche si basa sul rispetto dei criteri quantitativi di risultato e su una valutazione positiva dei progressi compiuti rispetto ai criteri di politica economica stabiliti nella decisione 2011/734/UE del Consiglio, del 12 luglio 2011, indirizzata alla Grecia allo scopo di rafforzare e approfondire la sorveglianza della disciplina di bilancio e che intima alla Grecia di adottare misure per la riduzione del disavanzo ritenute necessarie a correggere la situazione di disavanzo eccessivo (4) (modificata l’8 novembre 2011 (5) e il 13 marzo 2012 (6)) e nel protocollo d’intesa su condizioni specifiche di politica economica, firmato il 14 marzo 2012. |
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(11) |
Il 19 marzo 2012 il fondo europeo per la stabilità finanziaria (FESF) ha pagato alla Grecia la prima rata (5,9 miliardi di EUR) della prima tranche (14,5 miliardi di EUR) del nuovo programma di finanziamento. La Grecia ha inoltre ricevuto 1,6 miliardi di EUR dal Fondo monetario internazionale (FMI). Al maggio 2012 la Grecia aveva ricevuto 147,5 miliardi di EUR da finanziamenti ufficiali a titolo del primo e del secondo programma. |
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(12) |
Nel 2010 e 2011 la Grecia ha compiuto progressi parziali verso gli ambiziosi obiettivi del programma di aggiustamento. Molti fattori ne hanno ostacolato l’attuazione: l’instabilità politica, le tensioni sociali e i problemi connessi alla capacità amministrativa e soprattutto una recessione molto più profonda rispetto a quanto era stato precedentemente previsto. Il mancato raggiungimento di importanti obiettivi di bilancio ha condotto all’adozione di misure supplementari di risanamento nel 2010 e 2011. La Grecia è, tuttavia, riuscita a ridurre sostanzialmente il disavanzo della pubblica amministrazione: dal 15,8 % del PIL nel 2009 al 9,1 % nel 2011. |
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(13) |
Il 18 aprile 2012 la Commissione ha adottato la comunicazione dal titolo «La crescita per la Grecia» nella quale ha messo in evidenza le conseguenze positive che possono derivare dall’attuazione integrale ed efficace del programma di aggiustamento economico, il quale pone le basi per la crescita, gli investimenti e il rinnovamento sociale. Tale comunicazione ricorda che la Grecia può trarre forza e sostegno concreto dalla sua appartenenza all’Unione e all’area dell’euro e sottolinea che le riforme delineate nel secondo programma di aggiustamento economico sono concepite per ripristinare il potenziale di crescita e di creazione di posti di lavoro dell’economia greca e per creare una società più equa. La comunicazione descrive l’ampio sostegno finanziario messo a disposizione della Grecia e sottolinea la disponibilità dei partner della Grecia, e in particolare della Commissione, a individuare maniere per ottimizzare l’impatto dei suoi primi risultati grazie ad un’azione rapida e al sostegno dell’UE. |
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(14) |
La crisi economica e le successive misure di risanamento di bilancio hanno inciso sulla capacità della Grecia di raggiungere gli obiettivi di Europa 2020, soprattutto quelli a orientamento sociale. Tuttavia, le riforme strutturali, in particolare quelle del mercato del lavoro, la liberalizzazione di vari settori e una serie di misure volte a migliorare il contesto imprenditoriale, contribuiranno a promuovere la competitività, favorire la produttività, aumentare l’occupazione e ridurre i costi di produzione, contribuendo in tal modo alla crescita dell’occupazione e limitando la povertà e l’esclusione sociale a medio termine. Nonostante la crisi economica, la Grecia ha continuato ad impegnarsi per raggiungere gli obiettivi ambientali di Europa 2020. |
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(15) |
È in corso una riprogrammazione strategica dei fondi strutturali, incentrata sul sostegno all’occupazione giovanile e alla competitività (in particolare delle piccole e medie imprese — PMI). Le nuove misure rafforzano le azioni in materia di passaporto per l’occupazione, formazione, qualifiche professionali e accesso ai finanziamenti per le PMI. |
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(16) |
La Grecia ha assunto una serie di impegni nel quadro del Patto Euro plus. Tali impegni, e l’attuazione degli impegni presentati nel 2011, sono connessi alla promozione dell’occupazione, al miglioramento della competitività, al consolidamento della sostenibilità finanziaria delle finanze pubbliche e al rafforzamento della stabilità finanziaria, |
RACCOMANDA alla Grecia di:
attuare le misure stabilite dalla decisione 2011/734/UE, modificata l’8 novembre 2011 e il 13 marzo 2012, e il protocollo d’intesa su condizioni specifiche di politica economica, firmato il 14 marzo 2012.
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(3) GU C 213 del 20.7.2011, pag. 12.
(4) GU L 296 del 15.11.2011, pag. 38.
(5) GU L 320 del 3.12.2011, pag. 28.
(6) GU L 113 del 25.4.2012, pag. 8.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/40 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 dell’Ungheria e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza dell’Ungheria 2012-2015
2012/C 219/12
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 9, paragrafo 2,
visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l’articolo 6, paragrafo 1,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
|
(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (3), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (4) sul programma nazionale di riforma 2011 dell’Ungheria e ha formulato il suo parere sul programma di convergenza aggiornato dell’Ungheria 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui annoverava l’Ungheria tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un’analisi approfondita. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni volte a promuovere la crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 29 febbraio 2012 il Parlamento europeo e l’Ungheria si sono confrontati a norma dell’articolo 2 bis ter, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1466/97. |
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(9) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(10) |
Il 23 aprile 2012 l’Ungheria ha presentato il suo programma di convergenza relativo al periodo 2012-2015 e il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. La Commissione ha anche valutato, nell’ambito di un esame approfondito a norma dell’articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011, se l’Ungheria presentasse squilibri macroeconomici. Nel suo esame approfondito la Commissione ha concluso che l’Ungheria presenta squilibri esterni e interni, seppure non eccessivi. |
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(11) |
Sulla base della valutazione del programma di convergenza 2012 a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio nel programma sia alquanto ottimistico. Le proiezioni di crescita delle autorità ungheresi per il 2012 e 2013 sono superiori di circa mezzo punto percentuale rispetto alle previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione a causa delle ipotesi ufficiali più ottimistiche relative alla domanda interna, soprattutto per il 2013. L’obiettivo della strategia di bilancio definita nel programma di convergenza è garantire la correzione sostenibile del disavanzo eccessivo entro il 2012, termine fissato dal Consiglio in linea con la raccomandazione del Consiglio a norma della procedura per i disavanzi eccessivi del 13 marzo 2012. Gli obiettivi ufficiali di disavanzo e gli sforzi di bilancio previsti sono conformi a tale raccomandazione. Il programma di convergenza conferma il precedente obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) pari all’1,5 % del PIL, che prevede di conseguire entro il 2013. L’OMT riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. Sulla base del saldo strutturale di bilancio (ricalcolato) (5), i progressi verso l’OMT nel 2013 non sembrano essere adeguati rispetto alla valutazione delle previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione, che tiene conto dei rischi che pesano sull’attuazione di determinate misure di risparmio e di uno scenario macroeconomico meno ottimistico. Il tasso di crescita della spesa pubblica, considerando le misure discrezionali in materia di entrate, è in linea con il parametro di riferimento per la spesa previsto dal patto di stabilità e crescita nel 2013, ma non nel 2014 e 2015. Secondo i piani del governo, il debito pubblico si riduce costantemente durante il periodo di riferimento del programma per attestarsi al di sotto del 73 % del PIL nel 2015, ma rimarrà superiore al valore di riferimento del 60 % del PIL. Per quanto riguarda il parametro di riferimento per la riduzione del debito, nel 2013-2014 l’Ungheria sarà in un periodo di transizione e il programma di convergenza assicurerebbe progressi sufficienti per avvicinarsi al parametro di riferimento. Secondo il programma di convergenza, il parametro di riferimento per la riduzione del debito sarebbe raggiunto nel 2015, alla fine del periodo di transizione, e contribuirebbe quindi a ridurre il debito interno ed esterno accumulato. |
|
(12) |
Sono stati adottati nuovi regolamenti per attuare il quadro costituzionale relativo alla governance di bilancio, ma alcune sue caratteristiche rimangono deboli. La pianificazione di bilancio a medio termine è solo indicativa, le risorse del consiglio di bilancio non sono commisurate al forte potere di veto attribuitogli di recente e le informazioni di bilancio disponibili rimangono insufficienti. Il rafforzamento della pianificazione di bilancio a medio termine e l’ampliamento dei compiti di analisi del consiglio di bilancio contribuirebbero a garantire il buon funzionamento del nuovo quadro costituzionale relativo alla governance di bilancio. |
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(13) |
Le risposte politiche per far fronte all’impatto della riforma tributaria sui soggetti a basso reddito (aumento del salario minimo, regimi di sostegno al reddito) non hanno contribuito ad accrescere l’occupazione, mentre le misure per incoraggiare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro rappresentano un piccolo passo nella giusta direzione. Il tasso di occupazione potrebbe migliorare se la tassazione del lavoro fosse più favorevole all’occupazione e se fossero potenziate le misure volte a promuovere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, in particolare ampliando l’offerta dei servizi per l’infanzia e delle strutture prescolari. |
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(14) |
La riorganizzazione del servizio pubblico per l’impiego ha portato ad un suo generale ridimensionamento, al contrario di quanto era stato raccomandato nel 2011. Nel campo delle politiche attive del mercato del lavoro, alcune misure volte a fornire servizi su misura per i gruppi svantaggiati, per esempio nell’ambito dei programmi del Fondo sociale europeo (FSE), risultano credibili e pertinenti. Tuttavia, è improbabile che altre misure, sempre rivolte ai gruppi svantaggiati (ad esempio, lavori pubblici), migliorino la posizione dei partecipanti nel mercato libero del lavoro. Dovrebbero essere adottati rapidamente provvedimenti concreti per potenziare la capacità del servizio pubblico per l’impiego, pur mantenendo un’equa distribuzione dei fondi fra lavori pubblici e altre politiche attive del mercato del lavoro, per contribuire a migliorare il funzionamento del mercato del lavoro e ad incrementarne il tasso di partecipazione. Aumentare il potenziale di crescita mediante riforme strutturali del mercato del lavoro sarebbe inoltre importante per ridurre in modo duraturo le vulnerabilità derivanti dal consistente stock del debito esterno e interno. Inoltre, la strategia nazionale di inclusione sociale (dei Rom) non è stata integrata in altre politiche. |
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(15) |
Le misure intese a migliorare il contesto imprenditoriale seguono per la maggior parte la giusta direzione, ma vi è ancora un margine significativo di miglioramento. Anche gli sforzi volti a migliorare l’accesso ai finanziamenti non bancari procedono nella direzione giusta, ma è tuttora mancante una valutazione globale delle politiche a favore delle piccole e medie imprese (PMI). L’Ungheria occupa una posizione molto bassa relativamente a molti indicatori che misurano la trasparenza e la qualità dell’amministrazione pubblica, altro ambito in cui i progressi contribuirebbero a favorire la stabilità del contesto istituzionale e politico, che a sua volta migliorerebbe le condizioni per gli investimenti esteri diretti e sosterrebbe la riduzione del significativo squilibrio nella posizione patrimoniale netta sull’estero. In particolare, la percentuale dei proventi reinvestiti è calata drasticamente nel 2009 e nel 2010, in parte a causa della crisi, ma anche di varie modifiche controverse ed impreviste del contesto politico e di bilancio e del sistema giuridico e istituzionale. L’andamento recente dei finanziamenti pubblici per la ricerca e l’innovazione (dalla metà del 2010) non è in linea con la priorità fissata dall’analisi annuale della crescita 2012 di un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita. |
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(16) |
Il governo ha realizzato una riforma dell’istruzione superiore che ne ha modificato la struttura e il finanziamento. Alcuni elementi della nuova legislazione in materia di istruzione rischiano, inoltre, di aumentare il numero degli abbandoni scolastici precoci e la segregazione nel sistema scolastico ungherese. La tematica di uguale importanza riguardante l’apprendimento permanente non è affrontata in maniera sufficiente. Per aumentare la competitività della forza lavoro ungherese sarà cruciale migliorare l’istruzione a tutti i livelli. |
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(17) |
Il mancato progresso nella ristrutturazione dei trasporti pubblici è stato un’importante causa degli sfondamenti di bilancio negli ultimi anni. La maggior parte del materiale rotabile delle imprese di trasporto pubblico ha raggiunto i limiti di utilizzo. Un aumento della capacità transfrontaliera della rete elettrica potrebbe agevolare un potenziale incremento degli scambi con i paesi confinanti. L’autorità di regolamentazione nazionale dell’energia non ha la facoltà di organizzarsi in maniera autonoma e non ha la competenza esclusiva per fissare le tariffe di rete, compreso il tasso di rendimento che gli operatori della rete possono ottenere. I prezzi regolamentati dovrebbero applicarsi solamente ai clienti vulnerabili. |
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(18) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica dell’Ungheria, ha valutato il programma di convergenza e il programma nazionale di riforma e ha presentato un esame approfondito. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica dell’Ungheria, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 7. |
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(19) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza e il suo parere (6) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1. |
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(20) |
Alla luce dei risultati dell’esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma e il programma di convergenza. Le sue raccomandazioni a norma dell’articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro, in particolare, nelle raccomandazioni di cui ai punti 1, 3, 4 e 5, |
RACCOMANDA che l’Ungheria adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
correggere il disavanzo eccessivo entro il 2012 in maniera duratura, dando esecuzione al bilancio 2012 e alle misure di risanamento successivamente approvate, diminuendo al contempo il ricorso a misure una tantum. In seguito, precisare tutte le misure strutturali necessarie ad assicurare la correzione duratura del disavanzo eccessivo e a compiere progressi sufficienti verso l’OMT, compreso il rispetto del parametro di riferimento per la spesa, e ad assicurare un sufficiente avvicinamento al parametro di riferimento per la riduzione del debito. Inoltre, per contribuire ad attenuare gli squilibri macroeconomici accumulati, portare il rapporto debito pubblico/PIL su un percorso rigorosamente discendente; |
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2) |
rivedere la legge fondamentale sulla stabilità economica inserendo le nuove regole numeriche in un quadro di bilancio vincolante a medio termine. Continuare ad ampliare i compiti di analisi del consiglio di bilancio, al fine di aumentare la trasparenza delle finanze pubbliche; |
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3) |
rendere la tassazione del lavoro più favorevole all’occupazione, attenuando l’incidenza delle modifiche fiscali introdotte nel 2011 e nel 2012 sui lavoratori a basso reddito, in modo sostenibile e senza effetti sul bilancio, ad esempio trasferendo parte dell’onere fiscale mediante tasse sull’energia e imposte periodiche sulla proprietà. Potenziare le misure volte a promuovere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, in particolare ampliando l’offerta dei servizi per l’infanzia e delle strutture prescolari; |
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4) |
rafforzare la capacità del servizio pubblico per l’impiego al fine di migliorare la qualità e l’efficacia della formazione, dell’assistenza alla ricerca del lavoro e dei servizi personalizzati, con particolare riguardo ai gruppi svantaggiati. Rafforzare la componente di attivazione del programma di lavori pubblici mediante una formazione e un’assistenza alla ricerca del lavoro efficaci. Attuare la strategia nazionale di inclusione sociale (dei Rom) e integrarla nelle altre politiche; |
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5) |
attuare le misure previste per ridurre gli oneri amministrativi. Garantire che gli appalti pubblici e il processo legislativo sostengano la concorrenza sul mercato e assicurare un quadro normativo stabile e favorevole all’attività economica per le imprese finanziarie e non finanziarie, compresi gli investitori diretti esteri. Ridurre i costi di adempimento fiscale e stabilire un quadro giuridico stabile e non distorsivo in materia di tassazione delle imprese. Eliminare le restrizioni ingiustificate alla creazione di grandi punti di vendita al dettaglio. Creare regimi di incentivo specifici e mirati a sostegno delle PMI innovative nella nuova strategia per l’innovazione; |
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6) |
elaborare ed attuare una strategia nazionale sull’abbandono scolastico precoce, assicurando adeguati finanziamenti. Garantire che l’attuazione della riforma dell’istruzione superiore migliori l’accesso all’istruzione per i gruppi svantaggiati; |
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7) |
riformare il sistema dei trasporti pubblici per renderlo più efficiente sotto il profilo dei costi. Incrementare le capacità transfrontaliere della rete elettrica, garantire l’indipendenza dell’autorità di regolamentazione dell’energia e abolire progressivamente la regolamentazione dei prezzi dell’energia. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(3) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(4) GU C 209 del 15.7.2011, pag. 10.
(5) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) A norma dell’articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/44 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 dell’Irlanda e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità dell’Irlanda 2012-2015
2012/C 219/13
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle proprie politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) sul programma nazionale di riforma 2011 dell’Irlanda e ha formulato il suo parere sul programma di stabilità aggiornato dell’Irlanda 2011-2015. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. |
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(5) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(6) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni a favore della crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(8) |
Il 27 aprile 2012 l’Irlanda ha presentato il suo programma di stabilità relativo al periodo 2012-2015 e il suo programma nazionale di riforma 2012. |
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(9) |
Il 7 dicembre 2010 il Consiglio ha adottato la decisione di esecuzione 2011/77/UE (4), che fornisce all’Irlanda assistenza finanziaria fino alla fine del 2013 in conformità del regolamento (UE) n. 407/2010 del Consiglio, dell’11 maggio 2010, che istituisce un meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (5). Il memorandum d’intesa che l’accompagna, firmato il 16 dicembre 2010, e le sue successive integrazioni, stabiliscono le condizioni di politica economica in base alle quali erogare l’assistenza finanziaria. |
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(10) |
Nel complesso l’Irlanda ha rispettato le condizioni del programma di assistenza finanziaria specificate nel memorandum di intesa. In particolare, l’obiettivo 2011 relativo al disavanzo di bilancio (10,6 %) è stato raggiunto con un margine considerevole e per il 2012 si mira a un disavanzo di bilancio dell’8,6 % del PIL, in linea con il massimale previsto dal programma di assistenza finanziaria. I piani di risanamento di bilancio a medio termine sono coerenti con i massimali di disavanzo indicati nel programma di assistenza finanziaria e con un disavanzo inferiore al 3 % del PIL entro il 2015. La ricapitalizzazione delle banche nazionali prevista dalla valutazione del capitale prudenziale effettuata nel 2011 dalla Banca centrale d’Irlanda è praticamente terminata e la riduzione della leva finanziaria delle banche nazionali ha globalmente superato gli obiettivi del programma di assistenza finanziaria per il 2011. Le riforme strutturali volte a migliorare la competitività e a incentivare la creazione di occupazione hanno fatto progressi significativi. |
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(11) |
Nel 2011 l’economia dell’Irlanda ha assistito a una modesta ripresa della crescita dello 0,7 %, che corrisponde grosso modo a quanto previsto dal programma di assistenza finanziaria. La crescita è stata alimentata dalle esportazioni, che hanno beneficiato di un miglioramento della competitività e di una solida domanda esterna. Le esportazioni nette hanno contribuito alla crescita del PIL in ragione di 4,7 punti percentuali, mentre la domanda interna è ulteriormente diminuita a causa del risanamento di bilancio, del calo dell’occupazione e del ripianamento dei bilanci delle famiglie. Nel 2012 la crescita dovrebbe attestarsi intorno allo 0,5 % a causa del contesto esterno sfavorevole e del costante aggiustamento della domanda interna. Il ripianamento dei bilanci delle famiglie e delle imprese continuerà a incidere sul consumo e sugli investimenti a medio termine. Si prevede un incremento della crescita alimentata dalle esportazioni, che dovrebbe raggiungere l’1,9 % nel 2013 e il 2,8 % entro il 2015 grazie alla forte demografia e alla flessibilità del mercato occupazionale dell’Irlanda nonché alle notevoli riserve di capacità della sua economia. |
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(12) |
Sulla base della valutazione del programma di stabilità a norma dell’articolo 5, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio del programma sia plausibile. Le proiezioni relative alla crescita economica del programma di stabilità sono simili alle previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione. L’obiettivo della strategia di bilancio del programma di stabilità è quello di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche portandolo sotto la soglia del 3 % del PIL entro la fine del 2015, in linea con il termine stabilito dal Consiglio per la correzione del disavanzo eccessivo. Il programma di stabilità prevede attualmente un disavanzo dell’8,3 % del PIL nel 2012 (inferiore all’obiettivo del programma dell’8,6 % del PIL), del 7,5 % del PIL nel 2013, del 4,8 % del PIL nel 2014 e del 2,8 % del PIL entro la fine del periodo del programma nel 2015. Questo percorso è sostenuto da misure di risanamento pari al 2,7 % del PIL attuate nell’ambito del bilancio 2012 e da ampie misure di risanamento pari al 3,9 % del PIL nel 2013-2014, nonché da un ulteriore sforzo di risanamento parzialmente specificato pari all’1,1 % del PIL nel 2015. Il programma di stabilità ribadisce l’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) di un disavanzo strutturale della pubblica amministrazione pari allo 0,5 % del PIL, che non viene raggiunto nel periodo del programma. L’OMT riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. Il debito della pubblica amministrazione è superiore al 60 % del PIL e si prevede che subirà un aumento passando dal 108 % del PIL del 2011 al 120 % nel 2013, per poi cominciare a ridursi. Per l’intera durata della procedura per i disavanzi eccessivi fino al 2015 e nei tre anni successivi, l’Irlanda sarà in un periodo di transizione e i piani di bilancio garantirebbero sufficienti progressi verso il raggiungimento del parametro di riferimento per la riduzione del debito previsto dal patto di stabilità e crescita. |
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(13) |
L’Irlanda ha assunto una serie di impegni nell’ambito del Patto Euro plus. Questi impegni mirano a rafforzare la competitività, a promuovere l’occupazione, a migliorare la sostenibilità delle finanze pubbliche e rafforzare la stabilità finanziaria, |
RACCOMANDA che l’Irlanda adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
attuare le misure contenute nella decisione di esecuzione 2011/77/UE e ulteriormente precisate nel memorandum di intesa del 16 dicembre 2010 e successive integrazioni.
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(3) GU C 215 del 21.7.2011, pag. 1.
(4) GU L 30 del 4.2.2011, pag. 34.
(5) GU L 118 del 12.5.2010, pag. 1.
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24.7.2012 |
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C 219/46 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 dell’Italia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità dell’Italia 2012-2015
2012/C 219/14
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l’articolo 6, paragrafo 1,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (3), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e di occupazione. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (4) sul programma nazionale di riforma 2011 dell’Italia e ha formulato il suo parere sul programma di stabilità aggiornato dell’Italia 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui annoverava l’Italia tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un’analisi approfondita. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Queste opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel Semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni a favore della crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare le normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
Il 30 aprile 2012 l’Italia ha presentato il suo programma di stabilità relativo al periodo 2012-2015 e il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. La Commissione ha anche valutato, nell’ambito di un esame approfondito a norma dell’articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011, se l’Italia presentasse squilibri macroeconomici. Nel suo esame approfondito la Commissione ha concluso che l’Italia mostra squilibri, seppure non eccessivi. In particolare, anche se il livello del debito pubblico è già sotto stretto controllo nell’ambito del patto di stabilità e crescita, gli sviluppi macroeconomici in materia di andamento delle esportazioni meritano un’attenzione particolare, al fine di ridurre il rischio di effetti negativi per l’economia. |
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(10) |
Sulla base della valutazione del programma di stabilità a norma dell’articolo 5, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico sul quale si fonda detto programma sia plausibile, nell’ipotesi che le condizioni dei mercati finanziari non peggiorino ulteriormente. In linea con le previsioni di primavera 2012 degli uffici della Commissione, si prevede che il PIL reale registri una brusca contrazione nel 2012, per poi recuperare gradualmente nel 2013. Nel rispetto della procedura per i disavanzi eccessivi, l’obiettivo della strategia di bilancio delineata nel programma di stabilità è portare il disavanzo pubblico al di sotto del valore di riferimento del 3 % del PIL previsto nel trattato entro il 2012, sulla base di un ulteriore contenimento della spesa e di entrate aggiuntive. Successivamente alla correzione del disavanzo eccessivo, il programma di stabilità conferma l’obiettivo di medio termine (OMT) relativo a una posizione di sostanziale equilibrio in termini strutturali, il che riflette in modo adeguato quanto richiesto dal patto di stabilità e crescita. L’Italia prevede di raggiungerlo nel 2013, vale a dire con un anno di anticipo su quanto previsto nel precedente programma di stabilità, grazie alle misure già adottate nel 2010-2011. Sulla base del saldo di bilancio strutturale (ricalcolato) (5), lo sforzo medio annuo previsto a livello di bilancio nel periodo 2010-2012 è nettamente al di sopra dello 0,5 % del PIL raccomandato dal Consiglio nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi. Il ritmo previsto dell’aggiustamento in termini strutturali nel 2013 consente di raggiungere l’OMT nel corso di tale anno e il previsto tasso di crescita della spesa pubblica, tenendo conto delle misure discrezionali sul lato delle entrate, sarebbe in regola con il parametro di riferimento per la spesa previsto nel patto di stabilità e crescita. Il programma di stabilità prevede che il rapporto debito pubblico/PIL raggiunga l’apice nel 2012 per poi iniziare a scendere ad un ritmo crescente parallelamente all’aumento dell’avanzo primario. Nel 2013-2014 l’Italia attraverserà un periodo di transizione e i suoi piani in materia di bilancio dovrebbero assicurare progressi sufficienti a garantire il rispetto del parametro di riduzione del debito, come confermato anche nelle previsioni di primavera 2012 degli uffici della Commissione. Secondo i piani dell’Italia il valore di riferimento della riduzione del debito sarà raggiunto alla fine del periodo di transizione (2015). Il raggiungimento di tali risultati in termini di disavanzo e di debito richiederà a livello di bilancio un’attuazione piena e rigorosa delle misure correttive adottate nel 2010-2011. |
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(11) |
Per quanto riguarda il quadro di bilancio, il Parlamento italiano ha approvato un disegno di legge che introduce il principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale italiana. Saranno necessarie disposizioni attuative per definire le caratteristiche fondamentali della norma, vale a dire le modalità di applicazione e gli opportuni meccanismi di correzione e clausole di salvaguardia, nonché il necessario coordinamento tra i diversi livelli amministrativi. Il governo si è impegnato a perseguire un miglioramento duraturo dell’efficienza e della qualità della spesa pubblica mediante approfondite revisioni della spesa (spending review) a tutti i livelli amministrativi. Tali revisioni dovrebbero anche consentire di determinare l’ordine di priorità delle voci di spesa in modo favorevole alla crescita. Allo stesso scopo, è in corso un riorientamento dell’uso dei fondi strutturali mediante misure adottate nel marzo 2011 e con il Piano di Azione Coesione del novembre 2011, che mira anch’esso ad accelerare l’assorbimento dei fondi strutturali. Tale assorbimento di fondi, tuttavia, continua a essere ostacolato dalle considerevoli carenze in termini di capacità amministrativa, in particolare nelle regioni dell’obiettivo «Convergenza». |
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(12) |
La struttura del sistema fiscale così come il livello elevato di evasione fiscale e lavoro non dichiarato hanno inciso negativamente sui risultati economici del paese. Il rispetto delle norme fiscali e la governance fiscale sono inoltre ostacolati da una molteplicità di spese fiscali e da complesse e laboriose procedure amministrative. Il parziale spostamento del carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi e ai patrimoni già messo in atto nelle riforme legislative è un primo passo importante verso un assetto tributario più propizio alla crescita, ma è necessario un ulteriore spostamento, continuando a tener conto dell’effetto distributivo. |
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(13) |
L’accordo del giugno 2011 tra le parti sociali sulla riforma del quadro di contrattazione salariale è stato inserito formalmente nella legislazione. Esso dovrebbe consentire un uso più esteso della contrattazione a livello delle imprese, che tenga conto in modo più puntuale delle esigenze delle specifiche attività produttive, e questo dovrebbe essere monitorato. Tuttavia, per affrontare pienamente la questione di costi unitari del lavoro su base nominale più dinamici rispetto ai propri partner commerciali, che costituisce un elemento della perdita di competitività dell’Italia, il sistema di contrattazione salariale dovrebbe essere ulteriormente riformato consentendo accordi più flessibili anche a livello settoriale nazionale. Nell’aprile 2012 il governo ha proposto un’ambiziosa riforma del mercato del lavoro che affronta sfide presenti da lungo tempo sul mercato del lavoro italiano, compresa la sua segmentazione. Tale riforma deve essere adottata con urgenza, garantendo che i suoi obiettivi e il livello di ambizione rimangano commisurati alle sfide del mercato del lavoro italiano. La portata e l’efficacia della liberalizzazione del sistema dei servizi per l’impiego dovrebbe essere seguita con attenzione. |
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(14) |
Nonostante gli sforzi per aumentare l’occupabilità delle lavoratrici, consistenti per lo più in incentivi fiscali mirati, il tasso di occupazione delle donne italiane è nettamente inferiore (46,5 % nel 2011) rispetto alla media dell’UE a 27 (58,5 % nel 2011). Sono necessarie ulteriori azioni in materia di strutture per l’infanzia e per l’assistenza agli anziani. La sfida è particolarmente importante per le lavoratrici più anziane nel settore privato, in quanto l’età pensionabile per le donne dovrebbe aumentare di cinque anni tra il 2012 e il 2018. |
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(15) |
La disoccupazione giovanile ha raggiunto in Italia una media del 29,1 % nel 2011 ed è ulteriormente aumentata nei primi mesi del 2012. In particolare, è elevato il tasso di disoccupazione tra i diplomati dell’istruzione terziaria e non vi è corrispondenza tra le competenze acquisite e quelle necessarie per il mercato del lavoro. La promozione dell’apprendistato come principale porta d’ingresso nel mercato del lavoro è positiva ma richiede ancora l’applicazione degli strumenti appropriati, quali un nuovo sistema di standard professionali e di formazione e di sistemi di certificazione delle competenze. La Commissione ha istituito un gruppo d’azione per riprogrammare i fondi di coesione verso misure atte a sostenere l’occupazione dei giovani e lo sviluppo delle piccole e medie imprese (PMI). |
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(16) |
Il tasso di dispersione scolastica (18,8 % a livello nazionale, con forti variazioni regionali) ha effetti negativi sulla disoccupazione giovanile. Dovrebbero essere intraprese azioni più mirate e coordinate per affrontare la sfida dell’abbandono scolastico precoce combinando prevenzione, interventi e misure compensative. Gli insoddisfacenti risultati del sistema d’istruzione terziaria dovrebbero essere affrontati anche attraverso la piena attuazione della riforma universitaria del 2010 e mediante un legame più stretto tra i risultati delle università e l’assegnazione dei finanziamenti pubblici. |
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(17) |
L’Italia ha adottato importanti misure per liberalizzare i servizi, in particolare quelli professionali, e per migliorare la concorrenza nelle industrie di rete. Tuttavia, rimangono da affrontare sfide molteplici nei settori dell’energia e dei trasporti, in particolare le ferrovie e i porti, in cui restano significative le strozzature dovute alle infrastrutture e al funzionamento del mercato. |
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(18) |
Anche se alcune misure sono già state adottate per promuovere la semplificazione amministrativa, in Italia il contesto in cui operano le imprese resta complesso. In particolare, il sistema giudiziario è afflitto da varie inefficienze in termini di utilizzo delle risorse, delle procedure e dell’organizzazione istituzionale, carenze che si riflettono nel basso rendimento del sistema della giustizia civile italiana, con particolare riferimento alla durata eccessiva dei procedimenti e al volume dell’arretrato. |
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(19) |
L’accesso al finanziamento per le PMI è difficile e l’intensità del venture capital è bassa. Nel dicembre 2011 è stato introdotto un regime fiscale agevolato che consente alle società di dedurre dal reddito imponibile il rendimento figurativo del nuovo capitale immesso nell’impresa. Questo dovrebbe facilitare un aumento delle dimensioni delle PMI e gli investimenti nell’innovazione. Benché siano state adottate alcune misure per promuovere la ricerca e lo sviluppo (R&S), in particolare il rifinanziamento del credito d’imposta per gli investimenti delle imprese nella ricerca, l’intensità rimane bassa e l’attuazione di progetti innovativi è modesta. |
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(20) |
L’Italia ha assunto una serie di impegni nel quadro del Patto Euro plus. Tali impegni, e l’attuazione degli impegni presentati nel 2011, sono connessi alla promozione dell’occupazione, al miglioramento della competitività, all’aumento della sostenibilità delle finanze pubbliche e al rafforzamento della stabilità finanziaria. La Commissione ha valutato l’attuazione degli impegni assunti nell’ambito del Patto Euro plus. I risultati di tale valutazione sono stati tenuti in debito conto nelle raccomandazioni che seguono. |
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(21) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica dell’Italia, ha valutato il programma di stabilità e il programma nazionale di riforma e ha presentato un esame approfondito. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica dell’Italia, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 6. |
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(22) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere (6) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1. |
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(23) |
Alla luce dei risultati dell’esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma e il programma di stabilità. Le sue raccomandazioni a norma dell’articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti 1, 4, 5 e 6, |
RACCOMANDA che l’Italia adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
attuare la strategia di bilancio come previsto e garantire che la situazione di disavanzo eccessivo sia corretta nel 2012; garantire il programmato obiettivo di avanzi primari strutturali per riportare il rapporto debito/PIL su una traiettoria in discesa entro il 2013; garantire progressi adeguati verso l’OMT, nel rispetto del parametro di riferimento per la spesa, e realizzare sufficienti progressi verso il rispetto del parametro della riduzione del debito; |
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2) |
garantire che il chiarimento nelle disposizioni attuative delle caratteristiche chiave del pareggio di bilancio inserito nella Costituzione, ivi compreso un adeguato coordinamento tra i diversi livelli amministrativi, sia coerente con il quadro dell’UE; perseguire un miglioramento duraturo dell’efficienza e della qualità della spesa pubblica mediante la prevista spending review e l’attuazione del Piano di Azione Coesione del 2011 per migliorare l’assorbimento e la gestione dei fondi dell’UE, in particolare nell’Italia meridionale; |
|
3) |
adottare ulteriori misure per combattere la disoccupazione giovanile, migliorando anche la pertinenza del percorso formativo rispetto al mercato del lavoro facilitando il passaggio al mondo del lavoro, anche attraverso incentivi per l’avvio di nuove imprese e per le assunzioni di dipendenti; attuare il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche a livello nazionale per promuovere la mobilità del lavoro; adottare misure per ridurre i tassi di abbandono dell’università e combattere l’abbandono scolastico; |
|
4) |
adottare in via prioritaria la riforma del mercato del lavoro per affrontare la segmentazione del mercato del lavoro e istituire un sistema integrato per le indennità di disoccupazione; adottare ulteriori provvedimenti per incentivare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, in particolare fornendo servizi per l’assistenza all’infanzia e l’assistenza agli anziani; monitorare e se necessario potenziare l’attuazione del nuovo quadro regolamentare per la determinazione dei salari al fine di contribuire all’allineamento della crescita salariale e della produttività a livello settoriale e imprenditoriale; |
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5) |
proseguire la lotta contro l’evasione fiscale; perseguire l’economia sommersa e il lavoro non dichiarato, ad esempio intensificando verifiche e controlli; adottare misure per ridurre la portata delle esenzioni fiscali, le indennità e le aliquote IVA ridotte e semplificare il codice tributario; intraprendere ulteriori azioni per spostare il carico fiscale dal lavoro e dal capitale verso i consumi e i patrimoni nonché l’ambiente; |
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6) |
attuare le misure già adottate di liberalizzazione e semplificazione nel settore dei servizi; proseguire gli sforzi al fine di migliorare l’accesso al mercato nelle industrie di rete, nonché la capacità e le interconnessioni infrastrutturali; semplificare ulteriormente il quadro normativo per le imprese e rafforzare la capacità amministrativa; migliorare l’accesso agli strumenti finanziari, in particolare al capitale, per finanziare le imprese in crescita e l’innovazione; attuare la prevista riorganizzazione del sistema della giustizia civile e promuovere il ricorso a meccanismi alternativi di risoluzione delle controversie. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(3) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(4) GU C 215 del 21.7.2011, pag. 4.
(5) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/50 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 della Lettonia e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza della Lettonia 2012-2015
2012/C 219/15
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2 e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 9, paragrafo 2,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle proprie politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) sul programma nazionale di riforma 2011 della Lettonia e ha formulato il suo parere sul programma di convergenza aggiornato della Lettonia 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri economici (4), la relazione sul meccanismo di allerta, in cui non annoverava la Lettonia tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un esame approfondito. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Nel 2011 la Lettonia ha soddisfatto la maggior parte delle condizioni relative al programma di assistenza finanziaria a medio termine a norma della decisione 2009/290/CE (5). Il 21 dicembre 2011 la Commissione ha completato il quinto e ultimo esame nel quadro del programma di sostegno alla bilancia dei pagamenti della Lettonia e ha giudicato globalmente positivi i progressi del governo nelle riforme finanziarie, strutturali e di bilancio. Il programma di assistenza finanziaria a medio termine si è concluso nel gennaio 2012 e la Lettonia è adesso soggetta a una sorveglianza post-programma. Tale sorveglianza è parte integrante delle procedure e dei meccanismi di sorveglianza esistenti e ha lo scopo di seguire da vicino i rischi che potrebbero compromettere la stabilità macroeconomica e quindi incidere sulla capacità di rimborso. La sorveglianza post-programma continuerà fino al rimborso di un’ampia quota dei prestiti (circa il 70 %). |
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(7) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni volte a promuovere la crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(9) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(10) |
Il 30 aprile 2012 la Lettonia ha presentato il suo programma di convergenza relativo al periodo 2012-2015 e il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. |
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(11) |
Sulla base della valutazione del programma di convergenza a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio sia prudente per il 2012, tenendo conto delle ultime informazioni disponibili, e plausibile per il 2013. Sebbene le proiezioni macroeconomiche per il 2012 alla base dello scenario del programma di convergenza siano molto simili a quelle delle previsioni di primavera del 2012 elaborate dagli uffici della Commissione (proiezioni di crescita del PIL del 2,0 % e del 2,2 % rispettivamente), dati economici recenti indicano che il risultato potrebbe essere migliore. L’obiettivo della strategia di bilancio definita nel programma di convergenza è correggere il disavanzo eccessivo entro il 2012 e avvicinarsi all’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) entro la fine del periodo di riferimento del programma di convergenza. Il programma di convergenza 2012-2015 ha modificato l’OMT da – 1,0 % a – 0,5 % del PIL; il nuovo OMT riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. Il disavanzo nominale previsto nel 2012 rispetta il termine per la correzione del disavanzo eccessivo stabilito nella raccomandazione del Consiglio del 7 luglio 2009. Per il 2013 il programma di convergenza ha un obiettivo di disavanzo nominale pari all’1,4 % del PIL, sebbene la riduzione prevista della spesa non sia ancora pienamente sostenuta da misure. Sulla base del saldo strutturale di bilancio (ricalcolato) (6), la Lettonia si avvicinerà al suo OMT entro la fine del periodo di riferimento del programma di convergenza nel 2015. Sebbene le informazioni ricalcolate suggeriscano che negli ultimi anni del programma di convergenza i progressi verso l’OMT sono inferiori allo 0,5 % del PIL in termini strutturali, la limitazione prevista della spesa assicurerebbe che il tasso di crescita della spesa pubblica, tenendo conto delle misure discrezionali in materia di entrate, sia in linea con il parametro di riferimento per la spesa previsto dal patto di stabilità e crescita. Allo stesso tempo, le modifiche fiscali introdotte dal secondo semestre del 2012 e adottate dal Parlamento il 24 maggio 2012, che non sono ancora considerate nello scenario alla base del programma di convergenza ma di cui viene preso atto nella lettera che accompagna la trasmissione del programma di convergenza, rappresentano un rischio per il raggiungimento degli obiettivi nel 2013 e negli anni a seguire. Il rapporto debito pubblico/PIL è inferiore al 60 % del PIL e dovrebbe aumentare dal 42,6 % del PIL nel 2011 al 46,7 % del PIL nel 2014 poiché le autorità prefinanziano rimborsi consistenti connessi al programma di assistenza finanziaria internazionale che sono dovuti nel 2014-2015; una volta effettuati questi rimborsi il rapporto debito pubblico/PIL diminuirà al 38,9 %. |
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(12) |
La Lettonia deve proseguire la strategia intesa a trasferire l’imposizione fiscale dal lavoro ai consumi, ai beni immobili, e all’utilizzo di risorse naturali e di altro genere, migliorando il saldo strutturale. Il carico fiscale relativamente elevato sui lavoratori a basso reddito e l’elevato livello dell’occupazione sommersa sono indici della necessità di adeguate politiche del mercato del lavoro, di una revisione del sistema fiscale e previdenziale e di un maggiore impegno per affrontare il problema dell’economia sommersa. Le imposte ambientali rimangono relativamente poco sviluppate e sono fortemente dominate dalle imposte sui carburanti, mentre la tassazione su altre fonti di energia, sull’inquinamento e sull’uso di risorse naturali è inferiore alla media dell’UE. Un ulteriore allargamento della base imponibile ad altre fonti di imposte ambientali, in particolare l’inquinamento, e una più ampia base imponibile per la tassazione delle fonti energetiche contribuirebbero a conseguire gli obiettivi ambientali offrendo nel contempo la possibilità di alleggerire la tassazione del lavoro. |
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(13) |
Nel contesto dell’attuale processo di riforma della governance di bilancio, la Lettonia è invitata a garantire l’adozione di una legge sulla disciplina di bilancio da parte del Parlamento e a elaborare una legge quadro di bilancio a medio termine a favore della sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. L’adozione della legge sulla disciplina di bilancio sarà in linea con gli impegni assunti dal governo nel quadro del programma di sostegno alla bilancia dei pagamenti; anche il progetto di legge adottato dal governo cerca di attuare nella legislazione lettone l’acquis in evoluzione dell’UE nel campo della governance di bilancio. Una volta adottata e attuata, la nuova legge rafforzerebbe notevolmente il quadro di bilancio in Lettonia, che attualmente manca di un meccanismo efficace per limitare la crescita della spesa in periodi di congiuntura economica favorevole. |
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(14) |
Per garantire la continuità della riforma pensionistica, la Lettonia nel 2013 dovrebbe riportare i contributi obbligatori al regime pensionistico privato a capitalizzazione al livello del 6 % dei salari lordi, dall’attuale livello ridotto del 2 %. |
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(15) |
La Lettonia deve potenziare e riformare il sistema di assistenza sociale e affrontare uno dei tassi di disoccupazione più elevati dell’Unione. La sfida della disoccupazione giovanile è emersa con particolare evidenza durante la crisi, rivelando anche inadeguatezze acute nelle competenze. Sono state elaborate e attuate politiche attive del mercato del lavoro, specialmente destinate ai giovani, comprendenti la formazione professionale, le attività di volontariato e le integrazioni salariali per i giovani. Tuttavia, vista l’entità del problema, queste attività limitate hanno un impatto relativamente modesto. |
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(16) |
Nel 2011 il 40 % della popolazione lettone era a rischio di povertà ed esclusione sociale, fatto che ha conseguenze sull’occupabilità della forza lavoro e sulle prospettive di crescita futura. La Lettonia ha adottato una strategia di rete di sicurezza sociale d’emergenza. Le politiche pubbliche volte a ridurre la povertà sono incentrate sulla riduzione delle disparità di reddito, sulla riduzione del carico fiscale per le famiglie che lavorano e sul migliore accesso al mercato del lavoro. Ciò nonostante la Lettonia spende relativamente poco per la protezione sociale e i trasferimenti sociali hanno soltanto un impatto modesto sulla riduzione della povertà, poiché gran parte di essi viene ridistribuita alle persone a reddito medio e alto. La spesa in sussidi concessi in base al reddito è bassa, mentre impieghi pubblici temporanei scarsamente retribuiti svolgono in parte il ruolo di rete di sicurezza sociale. Per la loro concezione, le prestazioni di assistenza sociale contengono inoltre trappole della disoccupazione e della povertà e sono piuttosto frequenti abusi del sistema. Esistono grandi disparità nell’accesso all’assistenza sociale nei vari governi locali e la scarsa trasparenza complica il processo decisionale basato su dati fattuali. Le sfide della disoccupazione di lungo termine e giovanile sono emerse con particolare evidenza durante la crisi. La maggior parte dei giovani disoccupati non posseggono qualifiche professionali. Il numero di giovani che non lavorano e che non seguono un’istruzione o una formazione è relativamente elevato. Sarebbe opportuno adottare misure conformi ai risultati del gruppo d’azione comune Lettonia — Commissione sulla disoccupazione giovanile. |
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(17) |
La Lettonia dovrebbe migliorare ulteriormente l’efficienza energetica e promuovere la concorrenza sulle principali reti energetiche, migliorando nel contempo la connettività con le reti energetiche dell’UE. Il sistema fiscale non fornisce incentivi sufficienti per ridurre i costi dell’energia e spostare il consumo e gli investimenti verso prodotti efficienti sotto il profilo energetico (veicoli per il trasporto, isolamento degli edifici, impianti di riscaldamento). I mercati dell’energia in Lettonia rimangono dominati da monopoli. Per ragioni storiche, i mercati del gas e dell’energia elettrica sono in gran parte separati da quelli degli altri Stati membri. |
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(18) |
Le inefficienze del sistema giudiziario civile hanno un impatto negativo sul contesto imprenditoriale ed economico, in quanto aumentano i rischi e i costi relativi a un’attività economica. Vi è un gran numero di procedimenti arretrati in primo e in secondo grado in materia civile e commerciale, in particolare per quanto riguarda gli obblighi contrattuali e le insolvenze. Sarebbe opportuno valutare le prestazioni professionali dei giudici. Sono garantiti ulteriori miglioramenti al diritto fallimentare. |
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(19) |
Nonostante il livello d’istruzione relativamente alto, una quota significativa della forza lavoro non possiede qualifiche professionali e ha un accesso limitato all’istruzione superiore. Le università si collocano in una posizione bassa nella classifica mondiale e sono caratterizzate da una limitata competitività internazionale e da una governance inadeguata. La scarsa collaborazione tra università, istituti di ricerca e imprese si riflette negli scarsi risultati in termini di innovazione. Manca una strategia sistematica ed efficace in materia di ricerca ed innovazione. Le imprese lettoni hanno inoltre il livello di spesa in ricerca e sviluppo (R&S) più basso dell’Unione. |
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(20) |
La Lettonia ha assunto una serie di impegni nell’ambito del Patto euro plus. Tali impegni, così come l’attuazione di quelli presentati nel 2011, riguardano la promozione dell’occupazione, il miglioramento della competitività, il consolidamento della sostenibilità delle finanze pubbliche e il rafforzamento della stabilità finanziaria. La Commissione ha valutato l’attuazione degli impegni assunti nell’ambito del Patto Euro plus. Nelle raccomandazioni si è tenuto conto dei risultati di tale valutazione. |
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(21) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica della Lettonia e ha valutato il programma di convergenza e il programma nazionale di riforma. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Lettonia, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 7. |
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(22) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza e il suo parere (7) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1, |
RACCOMANDA che la Lettonia adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
assicurare i progressi previsti per la tempestiva correzione del disavanzo eccessivo; a tal fine, eseguire il bilancio per l’esercizio 2012 come previsto e realizzare lo sforzo di bilancio indicato nella raccomandazione del Consiglio formulata nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi; in seguito, attuare una strategia di bilancio, sostenuta da misure strutturali sufficientemente specifiche, per l’esercizio 2013 e seguenti, per compiere progressi sufficienti verso l’OMT e per rispettare il parametro di riferimento per la spesa; utilizzare le entrate legate al ciclo migliori del previsto per ridurre il debito pubblico; |
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2) |
attuare misure intese a trasferire l’imposizione fiscale dal lavoro ai consumi, ai beni immobili e all’utilizzo di risorse naturali e di altro genere, migliorando il saldo strutturale; garantire l’adozione di una legge sulla disciplina di bilancio e elaborare una legge quadro di bilancio a medio termine per favorire la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche; ripristinare i contributi obbligatori al regime pensionistico privato a capitalizzazione riportandoli al livello del 6 % dei salari lordi a partire dal 2013; |
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3) |
adottare misure per ridurre la disoccupazione di lungo periodo e giovanile contrastando l’abbandono scolastico, promuovendo una più efficiente istruzione e formazione professionale e la relativa componente apprendistato, migliorando la qualità, la copertura e l’efficacia delle politiche attive del mercato del lavoro e della loro componente formazione e attuando un sistema efficace di integrazioni salariali; |
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4) |
affrontare gli elevati tassi di povertà e di esclusione sociale riformando il sistema di assistenza sociale per renderlo più efficiente, proteggendo maggiormente i poveri; garantire misure più mirate ed aumentare gli incentivi al lavoro; |
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5) |
favorire ulteriormente l’efficienza energetica attuando misure e incentivando la riduzione dei costi dell’energia e spostando il consumo verso prodotti efficienti sotto il profilo energetico compresi i veicoli, gli edifici e gli impianti di riscaldamento; promuovere la concorrenza sulle principali reti energetiche e migliorare la connettività con le reti energetiche dell’UE; |
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6) |
adottare misure per migliorare la gestione e l’efficienza del potere giudiziario, in particolare per ridurre il numero dei procedimenti arretrati e la lunghezza dei procedimenti; adottare provvedimenti volti a migliorare il regime di insolvenza e il diritto della mediazione; |
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7) |
proseguire le riforme nell’istruzione superiore, tra l’altro, attuando un nuovo modello di finanziamento che premia la qualità, rafforza le relazioni con le esigenze del mercato e gli istituti di ricerca ed evita la frammentazione delle risorse di bilancio; elaborare e attuare una politica efficace in materia di ricerca e innovazione incentivando le imprese a innovare, anche attraverso incentivi fiscali, modernizzando le infrastrutture e razionalizzando gli istituti di ricerca. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) Mantenuta per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(3) GU C 215 del 21.7.2011, pag. 8.
(4) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(5) GU L 79 del 25.3.2009, pag. 39.
(6) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(7) A norma dell’articolo 9, paragrafo 2 del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
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Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/54 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 della Lituania e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza della Lituania 2012-2015
2012/C 219/16
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 9, paragrafo 2,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle proprie politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) sul programma nazionale di riforma 2011 della Lituania e ha formulato il suo parere sul programma di convergenza aggiornato della Lituania 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (4), la relazione sul meccanismo di allerta, in cui non annoverava la Lituania tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un’analisi approfondita. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel Semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni a favore della crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare le normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. Ha invitato gli Stati membri a attuare le raccomandazioni specifiche del Consiglio per ogni paese per il 2011 e a tradurre tali priorità in misure concrete inserite nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
Il 27 aprile 2012 la Lituania ha presentato il suo programma di convergenza relativo al periodo 2012-2015 e il 30 aprile 2012 il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. |
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(10) |
Sulla base della valutazione del programma di convergenza a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico sul quale si fondano le proiezioni di bilancio in detto programma sia plausibile. È in generale in linea con le previsioni degli uffici della Commissione della primavera 2012 per il 2012 e 2013. L’obiettivo della strategia di bilancio delineata nel programma di convergenza è la correzione del disavanzo eccessivo entro il 2012, come raccomandato dal Consiglio, per progredire poi verso il raggiungimento dell’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT). Il programma di convergenza conferma il precedente OMT — vale a dire un avanzo strutturale del bilancio della pubblica amministrazione pari allo 0,5 % del PIL —, che riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita, e prospetta un risanamento di almeno 1 punto percentuale l’anno per giungere al pareggio di bilancio entro il 2015. Sebbene i piani di bilancio siano in linea con una correzione del disavanzo eccessivo nei tempi stabiliti, si prevede che lo sforzo medio annuo a livello di bilancio nel periodo 2010-2012, basato sul saldo strutturale di bilancio (ricalcolato) (5), sia inferiore al 2,25 % del PIL chiesto dal Consiglio nella raccomandazione del 16 febbraio 2010. I progressi annuali programmati per il conseguimento dell’OMT negli anni successivi alla correzione del disavanzo eccessivo sono lievemente superiori allo 0,5 % del PIL in termini strutturali, vale a dire il parametro di riferimento previsto dal patto di stabilità e crescita. Il previsto tasso di crescita della spesa pubblica, tenendo conto delle misure discrezionali sul lato delle entrate, è conforme al parametro di riferimento per la spesa previsto nel patto di stabilità e crescita nel 2013 e 2014, ma non nel 2015. Secondo le proiezioni, il debito pubblico resterà al di sotto del 60 % del PIL nel periodo del programma di convergenza, salendo a quasi il 41 % del PIL nel 2013 — secondo le previsione degli uffici della Commissione della primavera 2012 —, laddove il programma di convergenza mira a ridurre il debito a circa il 35 % entro il 2015. La riforma della pianificazione e dell’esecuzione del bilancio sta progredendo, ma il governo non ha ancora approvato le leggi proposte, che migliorerebbero l’assunzione di responsabilità nel quadro di bilancio grazie all’istituzione di un organo indipendente e inasprirebbero le norme sui fondi di tesoreria. |
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(11) |
Nel quadro di una strategia globale di lotta all’evasione fiscale, nel 2011 sono stati attuati provvedimenti che hanno migliorato il rispetto delle norme fiscali, con conseguente aumento del gettito. Tuttavia, per compiere passi decisivi nella lotta all’evasione fiscale sarà necessaria una continuità di attuazione. |
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(12) |
L’evoluzione demografica solleva seri dubbi sulla sostenibilità del sistema pensionistico. Sebbene la Lituania abbia adottato un aumento graduale dell’età pensionabile per portarla a 65 anni entro il 2026, questo provvedimento da solo non permetterà di garantire, in futuro, rendite pensionistiche continue e adeguate e deve essere integrato da altre misure. Tali misure potrebbero includere il collegamento dell’età pensionabile prevista per legge e delle prestazioni future ai fattori demografici; la fissazione di regole chiare per l’indicizzazione; l’introduzione di un collegamento più stretto fra contributi e prestazioni e l’eliminazione degli incentivi al prepensionamento. Inoltre, la Lituania potrebbe sfruttare meglio i regimi pensionistici integrativi volontari. I risparmi in pensioni integrative attraverso regimi pensionistici privati individuali contributivi e/o l’istituzione di regimi professionali permetterebbero di sgravare il sistema di sicurezza sociale migliorando, nel contempo, l’adeguatezza delle rendite pensionistiche future. I disincentivi a continuare a lavorare fino ad un’età più avanzata sono stati eliminati. |
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(13) |
La legge sulle agenzie di lavoro interinale, intesa a favorire l’occupazione di breve durata, è entrata in vigore il 1 o dicembre 2011, ma potrebbe non avere un’incidenza significativa, perché tali agenzie erano di fatto già attive nel paese. Un riesame generale della normativa sul lavoro potrebbe permettere di individuare le restrizioni superflue e gli ostacoli amministrativi che limitano la flessibilità nei contratti, nei licenziamenti e nell’organizzazione dell’orario di lavoro. Sono necessarie ulteriori misure per incrementare la partecipazione al mercato del lavoro, dirette specialmente ai giovani, alle persone prive di qualifiche e ai lavoratori anziani, e per aumentare la flessibilità del mercato del lavoro. |
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(14) |
La sfida della disoccupazione giovanile (oltre il 30 %) e dei disoccupati poco qualificati è emersa con particolare evidenza durante la crisi. Il governo sta attuando varie misure per promuovere l’occupazione giovanile, quali sovvenzioni alla prima occupazione e riduzione dei contributi previdenziali. Il tasso di attivazione delle misure resta tuttavia insufficiente e i fondi destinati alle politiche attive per il mercato del lavoro potrebbero essere impiegati più efficacemente mirando le opere pubbliche alle persone più vulnerabili. Per migliorare la transizione dalla scuola al mercato del lavoro risulterebbe utile aumentare l’attrattiva degli apprendistati e dei tirocini e instaurare un sistema di previsione della domanda di qualifiche. Le misure dovrebbero essere in linea con i risultati dei lavori del gruppo d’azione congiunto Lituania-Commissione sulla disoccupazione giovanile. |
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(15) |
Circa un terzo della popolazione lituana è a rischio di povertà ed esclusione a lungo termine, la quarta percentuale più alta nell’Unione. Nel 2011 la Lituania ha modificato la legge in materia di assistenza sociale in denaro per introdurre nel gennaio 2012 la riforma del sistema di sussidi sociali, con un modello pilota di distribuzione del sussidio sociale, una modifica del metodo di calcolo del relativo importo, il varo di taluni incentivi al lavoro e una copertura più estesa. La riforma dell’assistenza sociale segna un passo verso la riduzione dei disincentivi al lavoro, la cui efficienza e il cui effetto sulla riduzione della povertà vanno valutati instaurando un sistema di monitoraggio. Alla riforma dovrebbero inoltre fare da corollario misure di attivazione che stimolino la partecipazione, in particolare per i beneficiari di assistenza sociale di lunga durata. |
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(16) |
Dal 2010 il governo porta avanti una riforma di ampio respiro delle imprese statali, volta a ristrutturare la governance societaria, migliorare la trasparenza e separare la proprietà dalle funzioni di regolamentazione, nonché a stimolare l’efficienza e la concorrenza. La riforma, che verte sugli aspetti sia normativi sia organizzativi, è pertinente. Si registrano progressi notevoli riguardo alla trasparenza e all’assunzione di responsabilità, perché le relazioni sono ormai pubblicate a cadenza trimestrale e annuale. Sono stati fissati obiettivi imprenditoriali chiari. Tuttavia, il governo ha rinviato l’attuazione di alcune parti della riforma, in particolare la separazione fra attività commerciali e non commerciali delle imprese statali, cui intende procedere nel 2012. |
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(17) |
La Lituania ha compiuto alcuni progressi riguardo al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Nel dicembre 2011 il governo ha adottato un programma di ammodernamento dei condomini, che però risulta indebolito dalle sovvenzioni che, in altri settori politici, spingono nella direzione contraria vanificando gli incentivi a migliorare l’efficienza energetica per gli abitanti degli immobili residenziali. Occorrono ulteriori sforzi, consistenti ed accelerati, per migliorare l’efficienza energetica degli edifici. |
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(18) |
Vi sono margini per riorientare la tassazione verso l’uso dell’energia, dato che il gettito delle imposte ambientali lituano si colloca al terzultimo posto nell’Unione, mentre l’imposizione sui trasporti è la più bassa dell’Unione. L’aliquota fiscale implicita sul consumo di energia era nel 2010 la settima più bassa dell’Unione, mentre in termini di PIL le imposte sui prodotti energetici sono soltanto lievemente inferiori alla media dell’UE. |
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(19) |
L’infrastruttura energetica del paese è carente sotto il profilo concorrenziale e delle interconnessioni, con conseguenti ostacoli alla crescita. Le interconnessioni insufficienti ostacolano l’emergere della concorrenza sui mercati energetici, nei quali persiste una concentrazione elevata (oltre il 90 %) sia per il gas sia per l’energia elettrica. |
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(20) |
La Lituania ha assunto una serie di impegni nel quadro del Patto Euro plus. Tali impegni, e l’attuazione degli impegni presentati nel 2011, sono connessi al miglioramento della competitività e dell’occupazione, all’aumento della sostenibilità delle finanze pubbliche e al rafforzamento della stabilità finanziaria. La Commissione ha valutato l’attuazione degli impegni assunti nel quadro del Patto Euro plus. I risultati di tale valutazione sono stati tenuti in debito conto nelle raccomandazioni che seguono. |
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(21) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica della Lituania e ha valutato il programma di convergenza e il programma nazionale di riforma. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Lituania, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 6. |
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(22) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza e il suo parere (6) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1, |
RACCOMANDA che la Lituania adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
assicurare che si realizzino i progressi programmati verso la correzione del disavanzo eccessivo nei tempi previsti; a tal fine, dare attuazione piena al bilancio dell’anno 2012 e compiere lo sforzo di aggiustamento strutturale indicato nella raccomandazione del Consiglio nel quadro della procedura per i disavanzi eccessivi; in seguito, precisare le misure necessarie ad attuare la prevista strategia di bilancio per l’anno 2013 e oltre, con uno sforzo di aggiustamento strutturale atto a permettere progressi sufficienti verso il conseguimento dell’OMT, anche in termini di rispetto del parametro di riferimento per la spesa, riducendo nel contempo al minimo i tagli della spesa a favore della crescita; a tal fine, esaminare e vagliare l’aumento di quelle imposte che presentano minori incidenze negative sulla crescita, quali le imposte sulla casa e le imposte ambientali, comprese nuove imposte sulle autovetture, potenziando nel contempo la lotta all’evasione; rafforzare il quadro di bilancio, in particolare introducendo massimali di spesa vincolanti nel quadro di bilancio a medio termine; |
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2) |
adottare una legge sulla riforma generale del sistema pensionistico; allineare l’età pensionabile prevista per legge alla speranza di vita, fissare regole chiare per l’indicizzazione delle pensioni e migliorare i regimi integrativi di risparmio; sostenere la riforma delle pensioni con misure sull’invecchiamento attivo; |
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3) |
affrontare il problema dell’elevato tasso di disoccupazione, in particolare tra i giovani, le persone poco qualificate e i disoccupati di lunga durata, concentrando le risorse sulle politiche attive del mercato del lavoro di cui migliorare nel contempo l’efficienza; migliorare l’efficacia delle formule di apprendistato; modificare la normativa sul lavoro sotto l’aspetto della flessibilità nei contratti, nei licenziamenti e nell’organizzazione dell’orario di lavoro; |
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4) |
aumentare gli incentivi al lavoro e rinsaldare la correlazione fra riforma dell’assistenza sociale e misure di attivazione, in particolare per le persone più vulnerabili, al fine di ridurre la povertà e l’esclusione sociale; |
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5) |
attuare tutti gli aspetti del pacchetto di riforma delle imprese statali, in particolare garantendo la separazione della proprietà dalle funzioni di regolamentazione e la separazione tra attività commerciali e non commerciali; istituire strumenti di monitoraggio appropriati per valutare l’efficacia delle riforme e assicurare che tutte le imprese statali soddisfino i requisiti della riforma; |
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6) |
intensificare i provvedimenti per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, anche eliminando i disincentivi e utilizzando rapidamente il fondo di partecipazione; favorire la concorrenza nelle reti energetiche migliorando l’interconnettività con gli Stati membri sia per il gas sia per l’energia elettrica. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(3) GU C 210 del 16.7.2011, pag. 1.
(4) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(5) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) A norma dell’articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/58 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 del Lussemburgo e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità del Lussemburgo 2012-2015
2012/C 219/17
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e di occupazione. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) sul programma nazionale di riforma 2011 del Lussemburgo e ha formulato il suo parere sul programma di stabilità aggiornato del Lussemburgo 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (4), la relazione sul meccanismo di allerta, in cui non annoverava il Lussemburgo tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un esame approfondito. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni volte a promuovere la crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
Il 27 aprile 2012 il Lussemburgo ha presentato il suo programma di stabilità, relativo al periodo 2012-2015, e il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. |
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(10) |
Sulla base della valutazione del programma di stabilità a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio del programma di stabilità sia plausibile. In particolare, lo scenario del programma di stabilità per il 2012 e il 2013 si avvicina molto alle previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione. Le proiezioni sul disavanzo a medio termine prevedono uno scenario di crescita lievemente ottimistico, superiore alla crescita potenziale seppur ancora molto inferiore ai tassi medi storici. L’obiettivo della strategia di bilancio esposta nel programma di stabilità è portare il disavanzo dall’1,5 % nel 2012 allo 0,9 % nel 2014, attraverso un pacchetto di misure di risanamento di circa l’1,2 % del PIL, e consentire un maggior margine di manovra in caso di shock negativi. Il programma conferma il precedente obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) di un avanzo strutturale dello 0,5 %. Rispetto alle disposizioni del patto di stabilità e crescita, tale OMT non può tuttavia essere considerato adeguato in quanto, sulla base delle politiche e proiezioni attuali, non sembra tenere sufficientemente conto delle passività implicite legate all’invecchiamento della popolazione, nonostante un livello del debito inferiore al valore di riferimento previsto dal trattato. Inoltre, sulla base delle previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione e del saldo strutturale di bilancio (ricalcolato) di cui al programma di stabilità, dal 2012 il Lussemburgo si discosterà notevolmente dal suo OMT. Il tasso di crescita della spesa pubblica, al netto delle misure discrezionali in materia di entrate, dovrebbe superare in misura significativa il parametro di riferimento per la spesa previsto dal patto di stabilità e crescita. Il debito lordo dell’amministrazione pubblica, pari al 20 % del PIL, è inferiore al valore di riferimento previsto dal trattato. |
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(11) |
Il 20 gennaio 2012 il governo ha adottato un progetto di legge di riforma del sistema pensionistico sia per il settore privato che per il settore pubblico. La riforma prevede alcuni meccanismi correttivi del regime in caso di evoluzione negativa della situazione finanziaria dello schema e contiene modifiche del metodo di calcolo delle prestazioni, attualmente estremamente vantaggioso. Tuttavia, il nuovo metodo di calcolo sarà introdotto gradualmente in un arco di tempo molto lungo: 40 anni. Inoltre, le possibilità di prepensionamento restano pressoché immutate e non sono state proposte misure per adeguare l’età pensionabile legale alla speranza di vita. Nel complesso, il Lussemburgo sta adottando misure nella giusta direzione, ma la riforma proposta non sembra costituire una garanzia sufficiente di sostenibilità delle finanze pubbliche a lungo termine. |
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(12) |
Nel gennaio 2012 il Parlamento ha adottato una legge per limitare l’applicazione dell’indicizzazione automatica dei salari tra il 2012 e il 2014, al fine di promuovere la competitività dell’economia lussemburghese. Tuttavia, oltre a una eventuale modifica dell’indice di riferimento, il governo non ha annunciato alcun piano ulteriore per una revisione permanente del sistema di determinazione dei salari. Malgrado l’alto livello di produttività attuale del Lussemburgo, i margini per ottenere incrementi di produttività si stanno restringendo. È necessario compiere una revisione permanente del sistema di determinazione dei salari, in consultazione con le parti sociali e in conformità con le prassi nazionali, al fine di mantenere la competitività dell’economia lussemburghese a lungo termine. |
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(13) |
Il Lussemburgo ha adottato diverse misure pertinenti e credibili per risolvere il problema di un tasso relativamente elevato di disoccupazione giovanile. Tuttavia, per facilitare l’integrazione dei giovani nel mercato del lavoro, è necessario attuare una strategia coerente volta, tra l’altro, a rafforzare la cooperazione tra i comuni e a migliorare l’efficienza dei servizi di collocamento. Anche un aumento degli investimenti nell’istruzione e nella formazione potrebbe giovare ai giovani in cerca di lavoro, in particolare a quelli con un livello inferiore di istruzione. |
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(14) |
Si prevede che il Lussemburgo avrà difficoltà a conseguire il suo obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il 2020. Le proiezioni fino al 2020 basate sulle misure in vigore mostrano che, tra il 2005 e il 2020, il Lussemburgo aumenterà del 6 % le proprie emissioni nei settori non compresi nel sistema di scambio di quote di emissioni (ETS), contro un obiettivo di riduzione del 20 %. Il trasporto stradale, che rappresenta la principale fonte di emissioni, è un settore nel quale si possono ottenere notevoli riduzioni delle emissioni. Il prezzo del carburante, che continua ad essere tra i più bassi nell’UE, incoraggia il «turismo del pieno», comportando esternalità negative in termini di inquinamento e congestione. Occorrerà introdurre ulteriori misure per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra o ricorrere ad onerosi meccanismi di flessibilità. |
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(15) |
Il Lussemburgo ha assunto una serie di impegni nel quadro del Patto euro plus. Questi impegni, così come l’attuazione di quelli presentati nel 2011, riguardano il miglioramento della competitività, l’aumento dell’occupazione e il rafforzamento della stabilità finanziaria. La Commissione ha valutato l’attuazione degli impegni assunti nel quadro del Patto Euro plus. Nelle raccomandazioni si è tenuto conto dei risultati di tale valutazione. |
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(16) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica del Lussemburgo, valutando il programma di stabilità e il programma di riforma nazionale. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica del Lussemburgo, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 5. |
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(17) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere (5) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1, |
RACCOMANDA che il Lussemburgo adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
mantenere una solida posizione di bilancio correggendo qualsiasi scostamento da un OMT che garantisca la sostenibilità delle finanze pubbliche a lungo termine, in particolare tenendo conto delle passività implicite legate all’invecchiamento della popolazione. A tal fine, rafforzare e attuare rigorosamente la strategia di bilancio, sostenendola con misure sufficientemente dettagliate, per il 2013 e oltre quella data, e conseguire il parametro di riferimento per la spesa; |
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2) |
consolidare la riforma pensionistica proposta adottando misure supplementari per accrescere il tasso di partecipazione dei lavoratori più anziani, in particolare impedendo il prepensionamento, e adottando ulteriori provvedimenti per innalzare l’età pensionabile effettiva, anche attraverso il collegamento dell’età pensionabile legale alla speranza di vita, al fine di garantire la sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico; |
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3) |
adottare ulteriori provvedimenti per riformare, in consultazione con le parti sociali e in conformità con le prassi nazionali, il sistema di contrattazione e di indicizzazione dei salari in modo da preservare la competitività dell’economia lussemburghese a lungo termine, iniziando con il mantenimento dell’intervallo di indicizzazione, attualmente di un anno, anche dopo il 2014 e riducendo l’incidenza dell’energia e di altre voci volatili sull’indice di riferimento; |
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4) |
proseguire gli sforzi volti a ridurre la disoccupazione giovanile rafforzando la partecipazione delle parti interessate e consolidando le misure di formazione e di istruzione, in particolare per le persone con un basso livello di istruzione, affinché le competenze e le qualifiche dei giovani corrispondano meglio alla domanda di lavoro; |
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5) |
garantire il conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dovute ad attività non comprese nel sistema ETS, in particolare attraverso una maggiore pressione fiscale sui prodotti energetici. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(3) GU C 210 del 16.7.2011, pag. 5.
(4) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(5) A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/61 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 di Malta e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità di Malta 2012-2015
2012/C 219/18
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) sul programma nazionale di riforma 2011 di Malta e ha formulato il suo parere sul programma di stabilità aggiornato di Malta 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (4), la relazione sul meccanismo di allerta, in cui non annoverava Malta tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un esame approfondito. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel Semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni volte a promuovere la crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
Malta ha presentato il 30 aprile 2012 il suo programma di stabilità 2012 relativo al periodo 2012-2015 e il 23 aprile 2012 il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. |
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(10) |
Sulla base della valutazione del programma di stabilità a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio sia ottimistico, in particolare per gli ultimi anni del periodo di riferimento del programma, rispetto al potenziale di crescita stimato dalla Commissione. Obiettivo della strategia di bilancio delineata nel programma di stabilità è ridurre progressivamente il disavanzo, portandolo allo 0,3 % del PIL nel 2015, dopo la prevista correzione del disavanzo eccessivo nel 2011. Il programma di stabilità conferma il precedente obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) di un pareggio in termini strutturali, da raggiungere oltre il periodo di riferimento del programma. L’OMT riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. Vi è qualche rischio che i risultati in termini di disavanzo possano essere peggiori del previsto, a causa: i) di minori entrate, dato lo scenario macroeconomico leggermente ottimistico; ii) di possibili eccedenze della spesa primaria corrente; e iii) del processo di ristrutturazione della compagnia aerea nazionale (Air Malta) attualmente in corso e della situazione finanziaria del fornitore di energia (Enemalta). Sulla base del saldo di bilancio strutturale (ricalcolato) (5), i progressi annuali verso l’OMT dovrebbero essere in linea con il parametro di riferimento dello 0,5 % del PIL previsto dal patto di stabilità e crescita. In base alle constatazioni della Commissione, le misure una tantum incluse negli obiettivi di bilancio permetteranno progressi verso l’OMT in media leggermente più elevati (¾ % del PIL), ma ripartiti in modo molto disomogeneo, con un’assenza di progressi nel 2012 e uno sforzo di risanamento del bilancio dell’1¼ % nel 2013. In base alle informazioni fornite nel programma di stabilità, il tasso di crescita della spesa pubblica, tenendo conto delle misure discrezionali sul lato delle entrate, sarebbe in linea con il parametro di riferimento per la spesa previsto nel patto di stabilità e crescita per l’intero periodo di riferimento del programma. Il fatto che gli obiettivi di bilancio siano esposti a rischi implica, tuttavia, che l’aggiustamento medio verso l’OMT potrebbe essere più lento di quanto auspicabile. Il programma di stabilità prevede che, dopo aver registrato un picco intorno al 72 % del PIL nel 2011, il rapporto debito lordo della pubblica amministrazione/PIL inizi a diminuire fino a raggiungere il 65,3 % del PIL nel 2015 (vale a dire comunque al di sopra del valore di riferimento del 60 % previsto dal trattato). Secondo i piani del programma di stabilità, Malta sta compiendo sufficienti progressi verso il raggiungimento, entro il termine del periodo di transizione (2015), del parametro di riferimento per la riduzione del debito previsto dal patto di stabilità e crescita, ma questa valutazione è esposta a rischi poiché il rapporto debito/PIL potrebbe risultare più elevato del previsto, data la possibilità di disavanzi e di aggiustamenti stock/flussi più elevati. Il quadro di bilancio a medio termine di Malta resta non vincolante, il che implica un orizzonte di programmazione di bilancio relativamente breve. Il programma di stabilità annuncia che il governo sta valutando l’eventualità di riformare la procedura annuale di bilancio, incluse le scadenze, e di inserire nella Costituzione una norma di bilancio, comprensiva di meccanismi di monitoraggio e correttivi, in linea con le recenti modifiche al quadro di governance dell’area dell’euro. |
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(11) |
Per quanto riguarda la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, Malta dovrebbe far registrare un aumento a lungo termine della spesa connessa all’invecchiamento della popolazione notevolmente superiore alla media dell’UE. Un tasso di attività dei lavoratori anziani, in particolare di donne anziane, molto basso, un’età di uscita dal lavoro relativamente giovane e il ricorso a misure di prepensionamento ampliano la portata della sfida. Un gruppo di lavoro indipendente in materia di pensioni ha presentato, nel dicembre 2010, alcune proposte per un’ulteriore riforma delle pensioni, ipotizzando tra l’altro un collegamento tra il tasso di pensionamento e la speranza di vita, nonché l’introduzione di pilastri supplementari al sistema pensionistico. Tali proposte sono state oggetto di consultazioni con i portatori di interesse, ma il governo non ha ancora annunciato la propria posizione. Inoltre, il programma nazionale di riforma non propone una strategia globale di invecchiamento attivo. Pur prendendo atto delle misure adottate da Malta per combattere il lavoro sommerso, l’incidenza di tale realtà rischia di esercitare una pressione eccessiva sulla sostenibilità delle finanze pubbliche. |
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(12) |
La ristrutturazione dell’economia di Malta ha determinato tra la domanda e l’offerta di competenze uno squilibrio reso ancor più grave dai bassi livelli di completamento dell’istruzione terziaria e da un’alta percentuale di abbandono scolastico. Per garantire effetti durevoli, occorre che sia mantenuto costante il livello di impegno volto a migliorare il collegamento tra il sistema dell’istruzione e le esigenze del mercato del lavoro. Entro la fine del 2012 Malta dovrebbe presentare una strategia volta a combattere l’abbandono scolastico. Inoltre, non esiste un sistema generale di raccolta e analisi delle informazioni sul fenomeno. |
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(13) |
Malta presenta ancora un basso tasso di partecipazione al mercato del lavoro da parte delle donne e dei lavoratori anziani. Il paese sta adoperandosi per riportare le donne nella forza lavoro riconoscendo le difficoltà connesse alle donne anziane. Tuttavia, il divario occupazionale tra i generi gioca fortemente a sfavore delle donne, principalmente per la mancanza di un numero sufficiente di servizi per l’infanzia a costi accessibili e di strutture di doposcuola e la limitata diffusione di misure a tutela delle famiglie, come orario flessibile e telelavoro. |
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(14) |
Malta resta uno dei pochi Stati membri con un sistema di indicizzazione dei salari generalizzato. Pur presentando caratteristiche che potenzialmente ne mitigano le conseguenze, il meccanismo comporta un rischio di spirali salari-prezzi, soprattutto perché i prezzi dei beni importati, non essendo esclusi dall’indice, rischiano di ostacolare la competitività, specialmente nei settori ad alta intensità di lavoro. Le autorità hanno intrapreso un processo di revisione, ma i risultati non sono ancora disponibili e non è ancora stata avviata una discussione su proposte concrete di riforma. |
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(15) |
L’approvvigionamento energetico di Malta rimane quasi totalmente dipendente dalle importazioni di petrolio, mentre il contributo delle energie rinnovabili è tuttora marginale. Le elevate tariffe sull’energia elettrica rischiano di ostacolare la competitività delle piccole e medie imprese del paese. Portare una risposta alla scarsa efficienza energetica potrebbe avere il doppio benefico effetto di migliorare la competitività e di raggiungere gli obiettivi in materia di energia e di clima. In questo settore sono state intraprese numerose iniziative, tra cui quella di incentivare la produzione di energia fotovoltaica e lo sviluppo di centrali eoliche, quella di costruire un interconnettore elettrico con la Sicilia e quella di promuovere l’uso di automobili a basso consumo. Tuttavia, è ancora presto per vedere l’impatto ultimo di queste iniziative ed occorre dunque che la loro attuazione sia monitorata con attenzione. |
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(16) |
Il sistema bancario di Malta è molto vasto rispetto alle dimensioni dell’economia, con un attivo totale pari a circa 800 % del PIL. Le dimensioni del settore, già di per sé, fanno sì che eventuali perturbazioni della stabilità finanziaria rischino di avere un impatto sproporzionato sull’economia nazionale. La crisi economica mondiale ha comportato un aumento dei prestiti problematici, non accompagnato però da un aumento della copertura. In particolare, la forte esposizione al mercato immobiliare, che interessa oltre la metà di tutti i prestiti a residenti a livello nazionale, è fonte di vulnerabilità, soprattutto perché non è esclusa un’ulteriore revisione al ribasso dei prezzi degli immobili in un momento come quello attuale in cui l’offerta di unità abitative potrebbe risultare eccessiva. |
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(17) |
Malta ha assunto una serie di impegni nell’ambito del Patto Euro plus. Tali impegni, così come l’attuazione degli impegni presentati nel 2011, sono connessi al miglioramento della competitività, alla promozione dell’occupazione e all’aumento della sostenibilità delle finanze pubbliche. La Commissione ha valutato l’attuazione degli impegni assunti nell’ambito del Patto Euro plus. Nelle raccomandazioni si è tenuto conto dei risultati di tale valutazione. |
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(18) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica di Malta e ha valutato il programma di stabilità e il programma nazionale di riforma. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica di Malta, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce dell’esigenza di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 6. |
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(19) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere (6) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1, |
RACCOMANDA che Malta adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
rafforzare la strategia di bilancio nel 2012 con ulteriori misure permanenti in modo da assicurare progressi adeguati verso l’OMT e mantenere il disavanzo al di sotto del 3 % del PIL senza ricorrere ad una tantum. Proseguire il risanamento del bilancio con un ritmo adeguato, in modo da compiere progressi sufficienti verso l’OMT, raggiungendo tra l’altro il parametro di riferimento stabilito per la spesa, e verso il raggiungimento del parametro di riferimento stabilito per la riduzione del debito, specificando le misure concrete atte a sostenere gli obiettivi di disavanzo dal 2013 e preparandosi al tempo stesso ad adottare ulteriori misure in caso di scostamenti. Attuare, entro la fine del 2012, un quadro pluriennale di bilancio vincolante e basato su regole precise. Migliorare l’adempimento degli obblighi tributari, contrastare l’evasione fiscale e ridurre gli incentivi all’indebitamento nel settore della fiscalità delle imprese; |
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2) |
agire, senza ulteriori indugi, al fine di garantire la sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico e, a tal fine, aumentare l’età pensionabile effettiva, anche accelerando in modo significativo il progressivo aumento dell’età pensionabile prevista per legge rispetto alle norme vigenti e stabilendo un collegamento chiaro fra età pensionabile prevista per legge e speranza di vita, e adottare misure volte a incoraggiare risparmi privati a fini pensionistici. Adottare misure tese ad accrescere la partecipazione dei lavoratori più anziani alla forza lavoro e a scoraggiare il ricorso a misure di prepensionamento; |
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3) |
adottare misure volte a ridurre l’elevato tasso di abbandono scolastico. Perseguire nel sistema scolastico-formativo politiche che permettano l’acquisizione delle competenze richieste dal mercato del lavoro. Migliorare la disponibilità di servizi per l’infanzia a costi accessibili e di centri di doposcuola, al fine di ridurre il divario occupazionale tra i generi; |
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4) |
in consultazione con le parti sociali e in conformità alle pratiche nazionali, adottare le ulteriori misure necessarie per attuare una riforma del sistema di contrattazione salariale e del sistema di indicizzazione salariale, così da rispecchiare meglio gli sviluppi della produttività del lavoro e ridurre l’incidenza dei prezzi delle importazioni sull’indice; |
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5) |
al fine di ridurre la dipendenza di Malta dalle importazioni di petrolio, intensificare gli sforzi volti a promuovere l’efficienza energetica e aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, con un attento monitoraggio dei meccanismi di incentivazione esistenti e con la priorizzazione di un ulteriore sviluppo di infrastrutture, compreso il completamento del collegamento elettrico con la Sicilia; |
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6) |
per rafforzare il settore bancario, adottare misure volte ad attenuare i rischi potenziali derivanti dalla forte esposizione al mercato immobiliare. Adottare misure destinate a rafforzare ulteriormente le previsioni relative alle perdite da svalutazione dei crediti. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(3) GU C 215 del 21.7.2011, pag. 10.
(4) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(5) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/65 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 della Polonia e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza della Polonia 2012-2015
2012/C 219/19
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 9, paragrafo 2,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) sul programma nazionale di riforma 2011 della Polonia e ha formulato il suo parere sul programma di convergenza aggiornato della Polonia 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (4), la relazione sul meccanismo di allerta, in cui non annoverava la Polonia tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un esame approfondito. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni volte a promuovere la crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
Il 25 aprile 2012 la Polonia ha presentato il suo programma di convergenza, relativo al periodo 2012-2015, e il 27 aprile 2012 il programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. |
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(10) |
Sulla base della valutazione del programma di convergenza a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio del programma sia plausibile e conforme alle previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione. L’obiettivo della strategia di bilancio delineata nel programma di convergenza mira a correggere il disavanzo eccessivo entro il 2012 e a conseguire l’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) entro il 2015. Il programma di convergenza conferma, come OMT, un disavanzo pari all’1 % del PIL, che riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. La correzione programmata del disavanzo è in linea con il termine stabilito dal Consiglio e il previsto impegno di bilancio è conforme alla raccomandazione del Consiglio formulata nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi (PDE). Sulla base del saldo strutturale (ricalcolato) (5), l’avvicinamento annuo previsto all’OMT è superiore allo 0,5 % del PIL (in termini strutturali). Il tasso di crescita della spesa delle amministrazioni pubbliche, alla luce delle misure discrezionali sul lato delle entrate, è in linea con il valore di riferimento del patto di stabilità e crescita per l’intero periodo di riferimento ma, secondo le previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione, nel 2013 supererà leggermente il parametro di riferimento stabilito per la spesa. Per realizzare progressi sufficienti verso il conseguimento dell’OMT possono essere necessari ulteriori sforzi, giacché il risanamento di bilancio è basato prevalentemente su ingenti tagli alla spesa destinati ad investimenti pubblici e non sufficientemente sostenuto da misure dettagliate negli ultimi anni del programma di convergenza. Secondo le stime, il debito pubblico dovrebbe rimanere inferiore al 60 % del PIL in Polonia lungo tutto il periodo di riferimento del programma. Le autorità nazionali ne prevedono il calo graduale, dal 56,3 % del PIL nel 2011 al 49,7 % del PIL nel 2015, mentre la Commissione, in considerazione di eventuali rischi per i piani di risanamento, stima che il miglioramento sarà più lento. |
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(11) |
Il governo non ha ancora intrapreso alcuna azione per attuare le norme permanenti in materia di spesa entro il 2013. La definizione delle norme permanenti è tuttora in corso e, ad oggi, non sono state comunicate informazioni dettagliate. Non si riscontrano progressi nemmeno sul fronte dell’adeguamento della nomenclatura dei conti nazionali al Sistema europeo dei conti (norme SEC95) o del miglioramento del coordinamento tra i diversi livelli di amministrazione pubblica per quanto riguarda la procedura di bilancio. |
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(12) |
La disoccupazione giovanile è superiore alla media dell’UE ed è in larga misura imputabile al divario tra le competenze acquisite e quelle richieste dal mercato e a un limitato accesso all’apprendistato e all’apprendimento attraverso il lavoro. Sono previste misure per agevolare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Il parziale abuso delle norme sul lavoro autonomo e dei contratti di diritto civile che non sono disciplinati dal diritto del lavoro sembra essere una delle cause della segmentazione di tale mercato e della povertà tra i lavoratori, che registra uno dei tassi più elevati dell’Unione. Inoltre, dovrebbero essere riviste la portata e l’adeguatezza dei sussidi erogati ai lavoratori con basso reddito. |
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(13) |
La Polonia ha iniziato ad attuare un’ambiziosa riforma dell’istruzione superiore nel secondo semestre del 2011, nell’intento di rafforzare i collegamenti tra le università e le imprese e affrontare la mancata corrispondenza tra le competenze acquisite e le esigenze del mercato del lavoro. La riforma tende a rendere l’offerta più flessibile, in grado di rispondere alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro e promuove altresì il lavoro autonomo. Tuttavia, devono essere ancora migliorate la pertinenza e la qualità dell’insegnamento, con particolare attenzione alle istituzioni universitarie private. |
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(14) |
La partecipazione delle donne al mercato del lavoro deve essere aumentata migliorando il sistema di assistenza all’infanzia. La Polonia ha attualmente il più basso tasso di iscrizione all’istruzione prescolare in Europa. Ciò è dovuto ad una mancanza di posti e di infrastrutture adeguate. L’impegno assunto dal governo di reperire fondi supplementari per realizzare istituti di assistenza per bambini in età prescolare (3-5 anni di età) non trova riscontro nella legge di bilancio per il 2012. Di conseguenza, alcuni comuni hanno dovuto chiudere scuole e asili nido. |
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(15) |
Al fine di far fronte alla scarsa partecipazione di lavoratori anziani al mercato del lavoro la Polonia ha adottato una riforma pensionistica generale. L’età pensionabile legale sarà aumentata gradualmente a partire dal 2013, fino ad arrivare a 67 anni (attualmente 65) nel 2020 per gli uomini e nel 2040 per le donne (attualmente 60). La Polonia ha proseguito gli sforzi intesi a limitare le condizioni di pensionamento privilegiate per i servizi in uniforme. Nel 2011 la Polonia ha introdotto alcune modifiche al fondo di previdenza sociale degli agricoltori (KRUS). Tuttavia, la riforma è temporanea e insufficiente sotto l’aspetto del mercato del lavoro. I minatori godono tuttora di un regime pensionistico speciale. |
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(16) |
Le recenti riforme volte a migliorare l’ambiente di ricerca mirano a concentrare finanziamenti su misura negli istituti che ottengono i migliori risultati. Il programma di ricerca nazionale, adottato nell’agosto 2011, costituisce un importante passo in questa direzione. Tuttavia, non è chiaro in che modo le priorità in tale programma siano collegate e perseguite nell’ambito della politica d’innovazione e industriale. |
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(17) |
Uno degli ostacoli principali alla crescita è rappresentato dalle restrizioni esistenti relative alla prestazione di servizi professionali, in particolare nei settori della costruzione, dei trasporti e della sanità. Il governo ha annunciato un piano per ridurre del 50 % la regolamentazione nei servizi professionali, con riferimento sia ai requisiti di formazione che alle autorizzazioni. Nonostante gli sforzi compiuti finora, l’onere amministrativo per le imprese rimane elevato e l’amministrazione pubblica continua ad essere inefficiente. Destano preoccupazione in particolare: gli elevati costi di conformità, una legislazione fiscale complessa e mutevole, una scarsa applicazione dei contratti, lunghe e complesse procedure di rilascio di licenze e permessi, la legislazione sulla registrazione e la zonizzazione delle proprietà. I procedimenti giudiziari e le altre azioni legali si protraggono a lungo e il volume delle cause pendenti è relativamente elevato. |
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(18) |
La crescita e la competitività nel settore dell’energia sono ostacolati dal ritardo dell’applicazione della legislazione dell’UE, in particolare per quanto riguarda il secondo e il terzo pacchetto sull’energia e la direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili (6) (direttiva sulle energie rinnovabili), e le procedure di infrazione pendenti. Mentre la rete di autostrade e superstrade è in fase di forte sviluppo grazie ai fondi UE, la necessità di effettuare investimenti nella rete ferroviaria risulta ancora più urgente visto il cattivo stato delle infrastrutture. La Polonia non utilizza appieno le risorse del Fondo di coesione disponibili a tale scopo ed esistono ancora ostacoli all’adeguato funzionamento del mercato ferroviario. |
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(19) |
La Polonia ha assunto una serie di impegni nel quadro del Patto euro plus. Tali impegni, così come l’attuazione degli impegni presentati nel 2011, mirano a stimolare l’occupazione, a migliorare la competitività e la sostenibilità delle finanze pubbliche e a rafforzare la stabilità finanziaria. La Commissione ha valutato l’attuazione degli impegni assunti nel quadro del Patto euro plus. Nelle raccomandazioni si è tenuto conto dei risultati di tale valutazione. |
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(20) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica della Polonia e ha valutato il programma di convergenza e il programma nazionale di riforma. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Polonia, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce della necessità di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 6. |
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(21) |
Alla luce della valutazione di cui sopra, il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza e il suo parere (7) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1, |
RACCOMANDA che la Polonia adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
assicurare che si realizzino i progressi programmati verso la correzione del disavanzo eccessivo. A tal fine, dare attuazione piena al bilancio dell’esercizio 2012 e compiere lo sforzo di aggiustamento strutturale indicato nella raccomandazione del Consiglio nel quadro della PDE. In seguito, precisare le misure necessarie ad attuare la prevista strategia di bilancio per l’esercizio 2013 e oltre, con uno sforzo di aggiustamento strutturale atto a permettere progressi sufficienti verso il conseguimento dell’OMT, anche in termini di rispetto del parametro di riferimento per la spesa. Ridurre al minimo, in futuro, i tagli alle spese in grado di favorire la crescita e migliorare l’adempimento degli obblighi tributari; |
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2) |
accelerare la riforma del quadro di bilancio adottando norme legislative volte a introdurre norme permanenti in merito alla spesa entro il 2013. Tale norma dovrebbe essere coerente con il SEC. Adottare misure atte a rafforzare i meccanismi di coordinamento tra i diversi livelli dell’amministrazione nelle procedure di bilancio annuali e a medio termine; |
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3) |
per ridurre la disoccupazione giovanile, aumentare la disponibilità dell’apprendistato e dell’apprendimento attraverso il lavoro, migliorare la qualità della formazione professionale e adottare la proposta strategia di formazione continua. Far corrispondere meglio le competenze scolastiche alle esigenze del mercato del lavoro e migliorare la qualità dell’insegnamento. Per contrastare la segmentazione del mercato del lavoro e la povertà dei lavoratori, limitare il ricorso eccessivo a contratti di diritto civile e estendere il periodo di prova ai contratti a tempo indeterminato; |
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4) |
intensificare gli sforzi per aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e i tassi di iscrizione dei bambini agli asili-nido e all’istruzione prescolastica, assicurando un finanziamento stabile e investimenti nelle infrastrutture pubbliche, la presenza di personale qualificato e l’accesso ad un prezzo ragionevole. Contrastare la prassi radicata del prepensionamento in vista di aumentare l’età di uscita dal mercato del lavoro. Eliminare gradualmente il regime pensionistico speciale per i minatori integrandolo nel regime generale. Adottare misure più ambiziose e permanenti volte a riformare il KRUS in modo da rispecchiare in modo più aderente il livello di reddito individuale; |
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5) |
adottare misure supplementari per garantire un ambiente imprenditoriale favorevole all’innovazione, garantendo un migliore collegamento tra ricerca, innovazione e politica industria e istituendo aree prioritarie comuni e strumenti a sostegno dell’intero ciclo dell’innovazione; migliorare l’accesso al finanziamento delle attività di ricerca e innovazione mediante garanzie e finanziamenti ponte; |
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6) |
intensificare gli sforzi per migliorare gli incentivi agli investimenti nella capacità di generazione di energia e nell’efficienza energetica nell’intera catena energetica, accelerare lo sviluppo di reti di energia elettrica, anche a livello di connessioni transfrontaliere, eliminare gli ostacoli allo scambio transfrontaliero di elettricità e rafforzare la concorrenza nel settore del gas attraverso una graduale eliminazione dei prezzi regolamentati e creando una piattaforma commerciale del gas. Rafforzare il ruolo e le risorse dell’autorità di regolamentazione del mercato ferroviario e assicurare un’effettiva e rapida attuazione dei progetti di investimento. Ridurre le restrizioni sui servizi professionali e semplificare l’applicazione dei contratti e i requisiti per le concessioni edilizie. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) Mantenuta per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(3) GU C 217 del 23.7.2011, pag. 5.
(4) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(5) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) GU L 140 del 5.6.2009, pag. 16.
(7) A norma dell’articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/69 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 del Portogallo e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità del Portogallo 2012-2016
2012/C 219/20
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle proprie politiche nazionali in materia economica e di occupazione. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) sul programma nazionale di riforma 2011 del Portogallo. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. |
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(5) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012, ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(6) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni volte a promuovere la crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(8) |
Il 2 maggio 2012 il Portogallo ha presentato il suo programma di stabilità relativo al periodo 2012-2016 e il 7 maggio 2012 il suo programma nazionale di riforma 2012. |
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(9) |
Il 17 maggio 2011 il Consiglio ha adottato la decisione di esecuzione 2011/344/UE (4) volta a mettere a disposizione del Portogallo un’assistenza finanziaria a medio termine per il triennio 2011-2014 a norma del regolamento (UE) n. 407/2010 del Consiglio, dell’11 maggio 2010, che istituisce un meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (5). Il memorandum d’intesa che l’accompagna, firmato anch’esso il 17 maggio 2011, e le sue successive integrazioni stabiliscono le condizioni di politica economica per l’erogazione dell’assistenza finanziaria. |
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(10) |
Il Portogallo ha compiuto buoni progressi su diversi fronti, ma restano da risolvere notevoli problemi. È essenziale conseguire gli obiettivi di bilancio affinché il governo possa recuperare il pieno accesso al mercato entro il periodo di riferimento del programma di aggiustamento economico. Onde limitare i rischi che pesano sugli obiettivi di bilancio per il 2012, è fondamentale attuare in modo rapido e rigoroso le misure strutturali di bilancio del programma di aggiustamento economico. Al tempo stesso, il governo deve proseguire le riforme che consentano di affrontare le sfide del Portogallo in materia di competitività. Il bilancio per il 2012 non persegue piani precedenti di «svalutazione fiscale». Ciò rende ancora più importante adottare rapidamente riforme strutturali supplementari dei mercati del lavoro e del prodotto al fine di ridurre il costo unitario del lavoro, aumentare la flessibilità e ridurre le barriere all’ingresso. Il governo dovrà avere perseveranza e determinazione per superare i forti interessi consolidati che ostacolano le riforme. |
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(11) |
Nel complesso, la terza verifica del programma di aggiustamento economico ha concluso che il Portogallo sta attuando come previsto le condizioni definite nel memorandum d’intesa del 17 maggio 2011. In particolare, l’obiettivo di disavanzo di bilancio per il 2011 (5,9 % del PIL) è stato ampiamente conseguito ricorrendo al trasferimento allo Stato dei fondi pensionistici dalle banche pari al 3½% del PIL. Nonostante questa operazione una tantum, nel 2011 si è registrato un significativo risanamento strutturale pari al 3½% del PIL. Le banche sono nelle condizioni di rispettare i requisiti patrimoniali previsti dal programma di aggiustamento economico entro la fine del 2012, ma le posizioni patrimoniali devono migliorare ulteriormente nel 2012 in linea con i requisiti di detto programma e a seguito dell’obbligo imposto dall’Autorità bancaria europea di provvedere alla copertura delle esposizioni sovrane, del programma speciale di ispezioni in loco e del trasferimento previsto dei piani pensionistici privati delle banche. All’inizio di giugno 2012 il governo ha annunciato che fornirà fondi pubblici a tre grandi banche per consentire loro di rispettare i requisiti patrimoniali previsti dal programma di aggiustamento economico. Il quarto riesame a livello di personale del programma di aggiustamento economico, concluso all’inizio di giugno 2012, ha confermato i risultati del terzo riesame secondo i quali il programma sta procedendo. |
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(12) |
Nel 2011 il calo del PIL è stato meno marcato del previsto, dato che le esportazioni e i consumi sono stati migliori del previsto. Tuttavia, il quarto trimestre del 2011 e l’inizio del 2012 hanno fatto registrare una domanda interna debole, una rapida crescita della disoccupazione e un calo della fiducia delle imprese. Secondo le previsioni di primavera 2012 elaborate dai servizi della Commissione, le prospettive per il 2012 sono peggiorate e si prevede attualmente una contrazione del PIL del 3,3 %. Nel 2013 la crescita economica sarà più limitata rispetto a quanto inizialmente previsto. Sebbene l’aggiustamento esterno sia stato finora molto rapido, con le esportazioni portoghesi che hanno aumentato la loro quota di mercato al di fuori dell’Unione e le importazioni che sono diminuite considerevolmente, non è certo che rimanga tale. Dato il consistente debito estero che il Portogallo ha accumulato è necessario un ulteriore aggiustamento molto sostanziale di natura strutturale. |
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(13) |
Il bilancio per il 2012 si pone l’obiettivo di raggiungere un disavanzo pubblico del 4,5 % del PIL, che è in linea con il programma di aggiustamento economico e con le raccomandazioni del Consiglio al Portogallo nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi. I piani di risanamento del bilancio a medio termine presentati nel programma di stabilità sono inoltre coerenti con gli obbiettivi di disavanzo nominale del programma di aggiustamento economico e entro il 2013 si prevede di conseguire un rapporto disavanzo/PIL pari al 3 % del PIL. Il bilancio 2012 comprende misure di risanamento che ammontano a oltre il 5 % del PIL e che constano di misure strutturali permanenti. Due terzi delle misure sono sul lato della spesa e comprendono un taglio significativo delle retribuzioni e delle pensioni del settore pubblico, una riduzione del numero di impiegati pubblici del 2 % (equivalenti a tempo pieno) e una razionalizzazione delle imprese di proprietà statale. Sul lato delle entrate, il bilancio prevede una riduzione delle esenzioni fiscali, l’aumento del numero di beni e servizi assoggettati all’aliquota IVA ordinaria, l’aumento delle imposte sui redditi delle persone fisiche e delle società, un aumento delle accise e un maggiore impegno nella lotta contro l’evasione e la frode fiscale. Il disavanzo dovrebbe diminuire ulteriormente attestandosi all’1,8 % e all’1 % del PIL rispettivamente nel 2014 e nel 2015. I rischi principali che gravano sugli obiettivi di bilancio sono principalmente connessi al settore delle imprese di proprietà pubblica e ai governi regionali e locali. In termini di bilancio strutturale, si prevede che l’aggiustamento strutturale di bilancio sia superiore a 7 punti percentuali del PIL nel periodo 2011-2012. L’obiettivo di bilancio a medio termine di -0,5 % del PIL riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. Il debito pubblico, a sua volta, dovrebbe raggiungere il 115,7 % del PIL nel 2013 per poi scendere progressivamente. Il quarto riesame a livello di personale del programma di aggiustamento economico ha confermato che l’obiettivo di disavanzo di bilancio per il 2012 resta raggiungibile, in quanto l’esecuzione del bilancio nel primo quadrimestre del 2012 rispetta le previsioni e si stanno affrontando, attraverso risparmi in altre parti del bilancio, i rischi di risultati peggiori derivanti da un aumento più forte della disoccupazione e da una composizione della crescita meno favorevole alle entrate fiscali rispetto alle proiezioni di bilancio. |
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(14) |
Finora sono stati compiuti notevoli progressi e il pieno successo del programma di aggiustamento economico dipende in misura determinante dall’attuazione di una vasta gamma di riforme strutturali che consentiranno di rimuovere le strozzature e le rigidità all’origine della stagnazione decennale dell’economia. Il vasto e ambizioso programma di riforma è a buon punto nei settori del mercato del lavoro, della sanità, degli alloggi, giudiziario e per quanto riguarda il quadro in materia di insolvenza e la regolamentazione, tra l’altro, relativa alla concorrenza. Anche il processo di privatizzazione ha avuto finora risultati estremamente positivi. Nelle industrie di rete i progressi sono stati meno omogenei. In particolare, nel settore dell’energia è stata presentata una strategia globale volta a eliminare il debito crescente del settore, intervenendo sulle rendite eccessive, che dovrà essere attuata nei prossimi mesi. |
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(15) |
È in corso una riprogrammazione strategica dei fondi strutturali, incentrata sul sostegno all’occupazione giovanile e alla competitività (in particolare delle piccole e medie imprese). Le nuove misure rafforzano le azioni in materia di passaporto per l’occupazione, formazione, qualifiche professionali e accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese. |
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(16) |
Il Portogallo ha assunto una serie di impegni nell’ambito del Patto Euro plus. Questi impegni, così come l’attuazione di quelli presentati nel 2011, riguardano il miglioramento della competitività, del tasso di occupazione e della sostenibilità delle finanze pubbliche, rafforzando nel contempo la sostenibilità finanziaria, |
RACCOMANDA che il Portogallo adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
attuare le misure contenute nella decisione di esecuzione 2011/344/UE e ulteriormente specificate nel memorandum d’intesa del 17 maggio 2011 e successive integrazioni.
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(3) GU C 216 del 22.7.2011, pag. 1.
(4) GU L 159 del 17.6.2011, pag. 88.
(5) GU L 118 del 12.5.2010, pag. 1.
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24.7.2012 |
IT |
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C 219/72 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 della Romania e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza della Romania 2012-2015
2012/C 219/21
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 9, paragrafo 2,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle proprie politiche nazionali in materia economica e di occupazione. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) sul programma nazionale di riforma 2011 della Romania e ha formulato il suo parere sul programma di convergenza aggiornato della Romania 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. |
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(5) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(6) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni volte a promuovere la crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(8) |
Il 23 aprile 2012 la Romania ha presentato il suo programma nazionale di riforma 2012 e l’11 maggio 2012 il suo programma di convergenza relativo al periodo 2012-2015. |
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(9) |
Il 6 maggio 2009 il Consiglio ha adottato la decisione 2009/459/CE (4) volta a mettere a disposizione della Romania un sostegno finanziario a medio termine per un periodo di tre anni a norma dell’articolo 143 del trattato. Il memorandum d’intesa che l’accompagna, firmato il 23 giugno 2009, e le sue successive integrazioni stabiliscono le condizioni di politica economica per l’erogazione del sostegno finanziario. La decisione 2009/459/CE è stata modificata il 16 marzo 2010 con decisione 2010/183/UE (5). A seguito della riuscita attuazione del programma di sostegno finanziario a medio termine da parte della Romania e in considerazione di un importante ma parziale aggiustamento delle partite correnti a motivo di residuali debolezze strutturali nei mercati rumeni dei prodotti e del lavoro, che rendono il paese sensibile agli shock dei prezzi internazionali, il 12 maggio 2011 il Consiglio ha adottato la decisione 2011/288/UE (6) relativa alla concessione a titolo precauzionale di un sostegno finanziario a medio termine a favore della Romania per un periodo di tre anni a norma dell’articolo 143 del trattato. Il memorandum d’intesa che l’accompagna è stato firmato il 29 giugno 2011 e la prima integrazione il 27 dicembre 2011. |
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(10) |
Il secondo esame formale del programma di sostegno finanziario a medio termine che si è svolto alla fine di aprile - inizio maggio 2012 ha concluso che l’attuazione di detto programma da parte della Romania rimane sulla buona strada. L’obiettivo del disavanzo del bilancio di cassa per il 2011 è stato raggiunto, mentre l’obiettivo relativo al sistema europeo dei conti (SEC) sarebbe stato conseguito se non fosse intervenuta una misura una tantum relativa ad un ingente risarcimento che il governo è stato costretto a versare ad alcune categorie di lavoratori a seguito di sentenze giurisdizionali. Il bilancio 2012 rimane sulla buona strada per portare il disavanzo al di sotto del 3 % del PIL in termini SEC. Il settore bancario rumeno è rimasto resiliente, nonostante il deterioramento in corso della qualità delle attività, che continua a pesare sulla redditività del settore. Le condizioni previste dal programma di sostegno finanziario a medio termine per il settore finanziario sono state rispettate, anche se con un certo ritardo in alcuni casi. Discontinui sono stati i progressi in ambiti di riforma strutturale fondamentali, quali l’energia e i trasporti e l’assorbimento di fondi dell’UE. |
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(11) |
Dopo due anni di calo, il PIL reale della Romania ha registrato una crescita del 2 ½ % nel 2011. Per il 2012 la crescita dovrebbe rallentare all’1,4 %. La domanda interna dovrebbe essere il principale motore della crescita e gli investimenti pubblici, sostenuti da un migliore assorbimento dei fondi dell’UE, dovrebbero svolgere un ruolo fondamentale nel 2012. |
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(12) |
Sulla base della valutazione del programma di convergenza a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio in detto programma sia plausibile. La strategia di bilancio delineata nel programma di convergenza mira a raggiungere un disavanzo di bilancio al di sotto del 3 % del PIL nel 2012, in linea con le raccomandazioni formulate dal Consiglio alla Romania nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi. Successivamente la strategia mira a conseguire un obiettivo di bilancio a medio termine (OMT), definito come un disavanzo dello 0,7 % del PIL in termini strutturali, che riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. A seguito della correzione programmata del disavanzo eccessivo nel 2012, il disavanzo dovrebbe scendere ancora: al 2,2 % del PIL nel 2013, all’1,2 % del PIL nel 2014 e allo 0,9 % del PIL nel 2015. Sulla base del saldo di bilancio strutturale (ricalcolato) (7), ciò significa un miglioramento del disavanzo dell’1,5 % nel 2012, dello 0,5 % nel 2013 e dello 0,7 % nel 2014, in linea con il parametro di riferimento dello 0,5 % del PIL previsto dal patto di stabilità e crescita. Il tasso di crescita della spesa pubblica è in linea con il parametro di riferimento per la spesa contenuto nel patto di stabilità e crescita per il periodo 2012-2015. Il programma di convergenza prevede il raggiungimento dell’OMT nel 2014. I principali rischi per gli obiettivi di bilancio sono costituiti dagli arretrati delle imprese di proprietà statale, oltre al potenziale riaccumulo di arretrati a livello delle amministrazioni locali e del settore sanitario, anche se sono state adottate talune misure nel settore sanitario. Il debito pubblico era inferiore al 34 % del PIL a fine 2011 e si mantiene pertanto nettamente al di sotto del 60 % del PIL. |
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(13) |
La Romania ha assunto una serie di impegni nell’ambito del Patto Euro plus. Questi impegni, così come l’attuazione di quelli presentati nel 2011, riguardano il miglioramento della competitività l’incremento del tasso di occupazione, la sostenibilità delle finanze pubbliche e il rafforzamento della stabilità finanziaria, |
RACCOMANDA che la Romania adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
attuare le misure contenute nella decisione 2009/459/CE, modificata dalla decisione 2010/183/UE, così come le misure di cui alla decisione 2011/288/UE, e ulteriormente specificate nel memorandum d’intesa del 23 giugno 2009 e successive integrazioni e nel memorandum d’intesa del 29 giugno 2011 e successive integrazioni.
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(3) GU C 216 del 22.7.2011, pag. 6.
(4) GU L 150 del 13.6.2009, pag. 8.
(5) GU L 83 del 30.3.2010, pag. 19.
(6) GU L 132 del 19.5.2011, pag. 15.
(7) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
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24.7.2012 |
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C 219/74 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 della Slovacchia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità della Slovacchia 2012-2015
2012/C 219/22
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e di occupazione. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) sul programma nazionale di riforma 2011 della Slovacchia e ha formulato il suo parere sul programma di stabilità aggiornato della Slovacchia 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (4), la relazione sul meccanismo di allerta, in cui non annoverava la Slovacchia tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un esame approfondito. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni volte a promuovere la crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
Il 30 aprile 2012 la Slovacchia ha presentato il suo programma di stabilità relativo al periodo 2012-2015 e il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. |
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(10) |
Sulla base della valutazione del programma di stabilità a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio nel programma sia plausibile. Questo scenario corrisponde sostanzialmente alle previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione, anche se queste ultime prevedono una crescita del PIL reale leggermente maggiore nel 2012. La strategia di bilancio delineata nel programma di stabilità intende espressamente garantire la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. Le tappe intermedie definite per raggiungere questo obiettivo sono l’attuazione rigorosa del bilancio 2012 e la riduzione del disavanzo nominale al di sotto del limite del 3 % del PIL nel 2013, data limite fissata dal Consiglio per la correzione del disavanzo eccessivo. Il conseguimento dell’obiettivo di disavanzo nominale nel 2013 rischia tuttavia di essere disatteso. Il programma di stabilità ha modificato l’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT), passando dall’obiettivo di un bilancio prossimo all’equilibrio a quello di un disavanzo strutturale dello 0,5 % del PIL, che non si prevede di conseguire entro il periodo di riferimento del programma. Il nuovo OMT riflette in modo adeguato i requisiti del patto di stabilità e crescita. Sulla base del saldo di bilancio strutturale (ricalcolato) (5), lo sforzo di bilancio medio annuo nel periodo 2010-2013 rappresenta l’1,3 % del PIL, un valore ben al di sopra di quello raccomandato dal Consiglio, concentrando in certa misura lo sforzo di bilancio residuo sul 2013. L’obiettivo per il 2013 è soggetto a rischi, poiché le misure suggerite in materia di entrate potrebbero non avere gli effetti previsti, l’attuazione simultanea di tutte le misure di scala ridotta può rivelarsi difficile e alla luce delle revisioni al rialzo degli obiettivi relativi al disavanzo che si sono verificate in passato. Un’ulteriore riduzione generalizzata della spesa potrebbe inoltre risultare insostenibile a medio termine. Nel 2014 e nel 2015 lo sforzo di bilancio medio rappresenta lo 0,3 % del PIL all’anno, un valore al di sotto dell’adeguamento richiesto dello 0,5 % del PIL per i paesi che non hanno ancora raggiunto l’OMT. Tuttavia, secondo il programma di stabilità, il tasso di crescita della spesa pubblica, tenendo conto delle misure discrezionali in materia di entrate, è in linea con il parametro di riferimento per la spesa previsto dal patto di stabilità e crescita per gli ultimi anni del programma di stabilità. Il debito pubblico dovrebbe rimanere ben al di sotto della soglia del 60 % del PIL. Benché la Slovacchia abbia adottato una legge che istituisce un Consiglio di bilancio, quest’ultimo non è stato ancora istituito, né è stata adottata la legislazione sui massimali di spesa. |
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(11) |
In considerazione della diminuzione delle possibilità per un ulteriore risanamento basato sulla spesa e della necessità di sostenere una convergenza progressiva concentrando la spesa in settori chiave quali l’istruzione, l’innovazione e le infrastrutture di trasporto, rimane un certo margine di manovra per adottare misure intese ad ampliare la base imponibile, a limitare l’elusione fiscale e a rafforzare il rispetto degli obblighi fiscali, senza incidere sulle prospettive di crescita a breve termine. Affrontare il problema del divario dell’IVA, uno dei più consistenti a livello dell’UE, potrebbe aumentare le entrate in modo significativo. Vi è inoltre spazio per aumentare le entrate attraverso tributi che non penalizzino la crescita, come le imposte sui beni immobili e le ecotasse. La tassazione effettiva del reddito da lavoro varia in funzione del tipo di occupazione. Ciò incoraggia il passaggio a modalità di lavoro più flessibili con impatti negativi sui conti pubblici a breve e lungo termine. |
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(12) |
La Slovacchia ha solo parzialmente affrontato la questione della sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, poiché non ha attuato le modifiche del pilastro del sistema pensionistico a ripartizione che erano state previste. Sono state adottate misure per migliorare la redditività del pilastro pensionistico a capitalizzazione. Tuttavia, un contesto giuridico instabile, caratterizzato in passato da frequenti e importanti cambiamenti, ha generato costi di adeguamento non indifferenti e introdotto elementi di incertezza nel pilastro a capitalizzazione. |
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(13) |
Non sono state adottate misure significative per affrontare il problema della disoccupazione in Slovacchia. Occorre migliorare ulteriormente l’efficacia delle politiche attive per il mercato del lavoro e le capacità amministrative dei servizi pubblici per l’occupazione. Sono inoltre necessarie misure per aumentare la partecipazione al mercato del lavoro dei lavoratori più anziani e delle donne, in particolare attraverso la creazione di strutture per l’infanzia. Il cuneo fiscale, in particolare i prelievi obbligatori nel loro insieme, si attesta su valori relativamente alti per i lavoratori a basso reddito, e una parte delle persone in cerca di lavoro ha pochi incentivi per passare dall’assistenza sociale a un lavoro a bassa retribuzione. |
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(14) |
Solo poche misure sono state adottate per migliorare la scarsa qualità del sistema di istruzione e formazione. Per affrontare l’alto tasso di disoccupazione giovanile in Slovacchia, il piano di azione per la gioventù dovrebbe essere adottato e attuato senza indugio, compresa la riforma dell’istruzione e della formazione professionali e dell’istruzione superiore, conformemente alle conclusioni del gruppo di azione comune Commissione-Slovacchia sulla disoccupazione giovanile. È stata adottata una strategia aggiornata di apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Non sono stati tuttavia introdotti incentivi per garantire tassi di partecipazione più elevati. |
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(15) |
Le comunità emarginate, tra cui i Rom, sono in gran parte escluse dal mercato del lavoro e dal sistema scolastico tradizionale, il che rappresenta una notevole sottoutilizzazione del potenziale di lavoro nell’economia slovacca. Per far fronte a questo problema, la Slovacchia dovrebbe intensificare gli sforzi per migliorare le prestazioni scolastiche dei gruppi emarginati e potenziare le politiche di reinserimento degli adulti. |
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(16) |
La Slovacchia ha sensibilmente migliorato la trasparenza delle norme in materia di appalti pubblici e il suo sistema giudiziario, sebbene i procedimenti giudiziari siano tuttora lunghi e costosi. Tuttavia, la qualità e le capacità complessive delle istituzioni pubbliche rimangono deboli. La pubblica amministrazione, cui manca un approccio strategico, soffre di un elevato turnover del personale e di capacità insufficienti, il che ostacola lo sviluppo e l’attuazione delle politiche e l’erogazione dei servizi pubblici. |
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(17) |
La Slovacchia ha assunto una serie di impegni nell’ambito del Patto Euro plus. Tali impegni, così come l’attuazione degli impegni presentati nel 2011, mirano a promuovere l’occupazione, migliorare la competitività, consolidare la sostenibilità delle finanze pubbliche e rafforzare la stabilità finanziaria. La Commissione ha valutato in che misura gli impegni del Patto euro plus sono stati attuati. Nelle raccomandazioni si è tenuto conto dei risultati di tale valutazione. |
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(18) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica della Slovacchia, valutando il programma di stabilità e il programma nazionale di riforma. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Slovacchia, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce dell’esigenza di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 7. |
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(19) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere (6) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1, |
RACCOMANDA che la Slovacchia adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
adottare misure supplementari nel 2012 e precisare le misure necessarie nel 2013 al fine di correggere il disavanzo eccessivo in modo sostenibile e di garantire lo sforzo di adeguamento strutturale indicato nella raccomandazione del Consiglio nell’ambito della procedura per il disavanzo eccessivo. Attuare tagli di spesa mirati, salvaguardando allo stesso tempo la spesa atta a promuovere la crescita, e intensificare gli sforzi volti a migliorare l’efficacia della spesa pubblica. Successivamente, assicurare uno sforzo equilibrato di adeguamento strutturale al fine di progredire sufficientemente verso l’OMT, incluso il parametro di riferimento per la spesa. Accelerare l’istituzione del Consiglio di bilancio e adottare norme in materia di massimali di spesa; |
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2) |
promuovere il rispetto degli obblighi fiscali, in particolare migliorando l’efficienza della riscossione dell’IVA; ridurre le distorsioni a livello della tassazione del lavoro tra i vari tipi di occupazione, anche limitando le deduzioni fiscali; collegare l’imposizione fiscale sui beni immobili al valore di mercato dei beni; fare un uso maggiore delle ecotasse; |
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3) |
rettificare ulteriormente il pilastro pensionistico a ripartizione, soprattutto modificando il meccanismo di indicizzazione, introducendo un legame diretto tra l’età pensionabile legale e la speranza di vita nonché introducendo un fattore di sostenibilità nella formula per il calcolo della pensione che rifletta i cambiamenti demografici. Garantire altresì la stabilità e la redditività del pilastro a capitalizzazione; |
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4) |
rafforzare le capacità amministrative dei servizi pubblici dell’occupazione, migliorando gli obiettivi, la progettazione e la valutazione delle politiche attive per il mercato del lavoro al fine di assicurare servizi dell’occupazione più individualizzati per i giovani, i disoccupati di lunga durata, i lavoratori più anziani e le donne. Assicurare la disponibilità di strutture per l’infanzia. Ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori a bassa retribuzione e adeguare il sistema previdenziale; |
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5) |
adottare e attuare il piano di azione per la gioventù, in particolare per quanto riguarda la qualità e la rilevanza dei sistemi di istruzione e di formazione professionale in relazione al mercato del lavoro, anche attraverso l’introduzione di un sistema di apprendistato. Migliorare la qualità dell’istruzione superiore rafforzandone la garanzia della qualità e l’orientamento ai risultati; |
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6) |
adottare misure attive per migliorare la fruizione e la qualità dell’istruzione scolastica e prescolastica per i gruppi vulnerabili, tra cui i Rom. Garantire il reinserimento degli adulti sul mercato del lavoro tramite misure di attivazione, servizi mirati per l’occupazione, istruzione destinata agli adulti e brevi cicli di formazione professionale; |
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7) |
rafforzare la qualità dei servizi pubblici, in particolare migliorando la gestione delle risorse umane e rafforzando le capacità analitiche. Ridurre ulteriormente la durata dei procedimenti giudiziari e rafforzare il ruolo dell’ufficio degli appalti pubblici in quanto ente indipendente. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(3) GU C 272 del 15.9.2011, pag. 1.
(4) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(5) Saldo corretto per ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/77 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 della Slovenia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità della Slovenia 2012-2015
2012/C 219/23
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l’articolo 6, paragrafo 1,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (3), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (4) sul programma nazionale di riforma 2011 della Slovenia e ha formulato il suo parere sul programma di stabilità aggiornato della Slovenia 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui annoverava la Slovenia tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un esame approfondito. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni volte a promuovere la crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
La Slovenia ha presentato il 26 aprile 2012 il suo programma di stabilità, relativo al periodo 2012-2015, e il 13 aprile 2012 il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. A norma dell’articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011 la Commissione ha anche valutato, nell’ambito di un esame approfondito, se la Slovenia presentasse squilibri macroeconomici. Nel suo esame approfondito la Commissione ha concluso che la Slovenia sta attraversando una fase di squilibri interni che incidono, in particolare, sui bilanci del settore imprenditoriale e sulla stabilità del sistema bancario. Questi squilibri interni ed eventuali squilibri esterni potenziali dovrebbero essere attentamente monitorati e figurare nelle considerazioni di politica economica, in modo da ridurre il rischio di effetti negativi per l’economia. La ricapitalizzazione e la vendita della banca principale e il deciso impegno a correggere il disavanzo eccessivo entro il termine del 2013 sono due elementi importanti e pertinenti della risposta che viene attualmente prevista. Il rischio di squilibri eccessivi può essere ridotto al minimo grazie ad un’azione rapida e completa in questi ambiti. |
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(10) |
Sulla base della valutazione del programma di stabilità a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio del programma di stabilità sia ottimistico rispetto alle previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione. L’obiettivo della strategia di bilancio delineata nel programma di stabilità è portare il disavanzo pubblico al di sotto del 3 % del PIL nel 2013, che è il termine fissato dal Consiglio, e successivamente perseguire l’ulteriore riduzione del disavanzo in modo da raggiungere nel complesso l’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) della Slovenia entro il 2015. L’OMT è definito come una posizione di equilibrio in termini strutturali, invariata rispetto al precedente programma di stabilità, ma che non può essere considerata adeguata secondo quanto previsto dal patto di stabilità e crescita perché, sulla base delle attuali politiche e proiezioni, non garantisce progressi sufficientemente rapidi verso la sostenibilità a lungo termine. Vi è il rischio che i dati del disavanzo possano essere peggiori del previsto, a causa di vari elementi: i) mancanza di descrizione delle misure previste, in particolare per il periodo 2014-15; ii) una serie di eccedenze di spesa corrente primaria registrate in precedenza; iii) una riduzione delle entrate, visto lo scenario macroeconomico relativamente ottimistico e le incertezze sugli effetti delle misure fiscali decise di recente; e iv) eventuali ulteriori interventi di sostegno al capitale e di attivazione di garanzie. Sulla base del saldo strutturale (ricalcolato) (5), si prevede che lo sforzo di bilancio medio annuo, nel periodo 2010-2013, sia quasi dell’1 % del PIL, leggermente al di sopra di quanto raccomandato dal Consiglio. Tuttavia, le previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione prevedono la necessità di uno sforzo supplementare nel 2013 per conformarsi alla raccomandazione per l’intero periodo di correzione. Dopo la prevista correzione del disavanzo eccessivo, il ritmo annuale dei progressi, secondo il programma di stabilità, verso il conseguimento dell’OMT è in linea con il parametro di riferimento dello 0,5 % previsto dal patto di stabilità e crescita per il 2015, ma al di sotto di tale parametro nel 2014, mentre il tasso di crescita della spesa pubblica, tenendo conto delle misure discrezionali sul lato delle entrate, è in linea con il parametro di riferimento per la spesa previsto dal patto di stabilità e crescita in entrambi gli anni; in generale il programma di stabilità prevede un percorso di aggiustamento sostanzialmente adeguato per il conseguimento dell’OMT. Tenendo conto dei rischi sopra menzionati, i progressi verso il raggiungimento dell’OMT potrebbero essere più lenti del necessario in entrambi gli anni. A fronte del 48 % circa del PIL nel 2011, il programma di stabilità prevede che il debito pubblico lordo salga fino ad un massimo del 53 % entro il 2013 (rimanendo quindi al di sotto del valore di riferimento del 60 % del PIL previsto dal trattato), prima di scendere leggermente entro la fine del periodo di riferimento del programma. Le proiezioni del debito sono soggette a un rischio di rialzo a causa della possibilità di un aumento del disavanzo, sopra descritta, e di maggiori aggiustamenti stock/flussi. Il quadro di bilancio a medio termine della Slovenia e le norme in materia di spesa continuano a non essere sufficientemente vincolanti e non sono abbastanza mirati a conseguire l’OMT e a garantire la sostenibilità a lungo termine. |
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(11) |
Il governo non è stato finora in grado di realizzare modifiche sistematiche del sistema pensionistico visti i dodici mesi di moratoria legislativa dopo i risultati negativi del referendum del giugno 2011 su una precedente riforma delle pensioni. Tuttavia, le misure di contenimento dei costi a breve termine sono state prorogate e rafforzate nel dicembre 2011 e nel maggio 2012. Per quanto appropriate e benefiche a breve termine, è chiaro che queste misure temporanee non sono sufficienti per rispondere alle sfide a lungo termine. Il governo prevede una nuova riforma delle pensioni da attuarsi entro la fine del 2013, che si baserebbe su un sistema a più pilastri e su un innalzamento dell’età pensionabile effettiva. Anche se non sono stati forniti ulteriori particolari, il grado di ambizione di questi piani appare modesto. Data la portata della sfida, è necessaria una riforma globale per affrontare le seguenti questioni: la bassa età pensionabile prevista per legge, le differenze nell’età pensionabile prevista per legge per le donne e per gli uomini, le ampie possibilità di pensionamento anticipato e le generose misure di indicizzazione delle pensioni. Finora non sono stati adottati provvedimenti specifici per aumentare il tasso di occupazione dei lavoratori più anziani, sebbene gli orientamenti per l’attuazione delle misure attive della politica del mercato del lavoro per il 2012-2015 e il piano 2012 per l’attuazione di tali misure siano specificamente rivolti ai disoccupati più anziani. |
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(12) |
La situazione del settore bancario sloveno appare ancora più difficile rispetto all’epoca della valutazione del 2011. Le perdite del settore sull’intero anno 2011 sono state consistenti e, in futuro, il rallentamento dell’economia porterà ulteriori perdite relative ai prestiti in quanto sempre più imprese hanno difficoltà con il servizio del debito. Le misure introdotte o annunciate finora non sono sufficienti data l’entità della sfida. L’urgente seconda ricapitalizzazione della banca principale (NLB) è ancora oggetto di negoziazioni con investitori privati e internazionali. Il nuovo governo ha dichiarato la propria intenzione di ridurre le sue partecipazioni nelle banche principali ad una minoranza di blocco. È necessario articolare il rapporto tra tale aspirazione a lungo termine e la necessità immediata e urgente di nuovo capitale; nell’analisi finale la responsabilità incombe inequivocabilmente sullo Stato in quanto proprietario di maggioranza. Una chiara strategia di privatizzazione sostenuta da tempestivi conferimenti di capitale a copertura delle perdite, una garanzia di buona governance e una gestione professionale e depoliticizzata renderebbero più credibile questa politica e, a termine, la vendita di queste banche. |
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(13) |
Nell’ultimo anno non sono state presentate proposte concrete per ridurre le asimmetrie tra la tutela concessa ai lavoratori a tempo indeterminato e a quelli con contratti a tempo determinato. Nel 2011 sono stati avviati i negoziati con le parti sociali sulla legge relativa al rapporto di lavoro, ma non è stato raggiunto un accordo né sono stati adottati emendamenti. Il programma nazionale di riforma indica alcune misure per aumentare la flessicurezza e affrontare la segmentazione, ma non fornisce alcun calendario per la loro adozione. La legge, di recente adozione, sull’equilibrio dei conti pubblici introduce oneri considerevolmente più elevati («tasse di concessione») per i «lavori da studente» onde ridurre l’attrattiva di tali rapporti di lavoro, ma attualmente non sono previste misure supplementari. |
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(14) |
La capacità di risposta del sistema di istruzione e di formazione alle necessità del mercato del lavoro rimane insufficiente, anche se vengono attualmente introdotti servizi di orientamento professionale durante l’intero ciclo formativo e si stanno compiendo sforzi per fornire informazioni sulle future carriere. Non sono stati fatti passi concreti per creare un sistema di previsione della domanda sul mercato del lavoro. Sono stati avviati alcuni progetti cofinanziati con il Fondo sociale europeo per promuovere i posti di lavoro per i quali esiste una domanda elevata sul mercato. Si tratta di misure pertinenti, ma che rappresentano nel complesso una risposta inadeguata alla sfida. La valutazione compiuta da esperti esterni sull’efficacia generale del servizio pubblico di collocamento sloveno non è disponibile per l’analisi. |
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(15) |
Nonostante le modifiche legislative introdotte nell’aprile 2011 per trasformare l’Ufficio per la tutela della concorrenza (UVK) in un’agenzia indipendente a partire dal 1o gennaio 2012, l’UVK non è ancora indipendente poiché devono essere prima soddisfatte diverse condizioni procedurali. Inoltre nel 2011 sono state ridotte le risorse a disposizione dell’UVK. A causa di questi sviluppi, è difficile per l’UVK ampliare la sua azione a livello di applicazione e conferire peso istituzionale alle riforme volte a stimolare la concorrenza. È stato appena ultimato uno studio sulla deregolamentazione delle professioni, ma non è chiaro se e quali misure concrete siano state adottate in questo ambito. Più in generale, alcuni aspetti del quadro legislativo per lo stabilimento dei prestatori di servizi possono sollevare questioni di compatibilità con la direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno (6). Il contesto imprenditoriale generale presenta carenze, quali il coinvolgimento diretto e indiretto dello Stato nell’economia e procedure di insolvenza/concorsuali favorevoli ai debitori e a volte problematiche, che scoraggiano gli investitori nazionali e stranieri e ostacolano il rapido risanamento dei bilanci bancari. Va infine segnalato che la rete di trasmissione nazionale è prossima alla congestione a causa dell’importanza crescente della Slovenia quale paese di transito per i flussi di elettricità. |
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(16) |
Dopo il forte aumento discrezionale del marzo 2010, nel 2011 il salario minimo, espresso in percentuale del salario medio, era il più elevato dell’UE, pur essendo appena al di sotto della soglia di povertà. L’indicizzazione operata nei due anni successivi ha determinato un ulteriore aumento nominale del 4 %. Questi sviluppi riducono la competitività delle industrie ad alta intensità di manodopera e aggravano la disoccupazione strutturale. |
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(17) |
La Slovenia ha assunto una serie di impegni nell’ambito del Patto Euro plus. Tali impegni, così come l’attuazione degli impegni presentati nel 2011, mirano a stimolare l’occupazione, a migliorare la competitività e la sostenibilità delle finanze pubbliche e a rafforzare la stabilità finanziaria. La Commissione ha valutato l’attuazione degli impegni assunti nell’ambito del Patto Euro plus. Nelle raccomandazioni si è tenuto conto dei risultati di tale valutazione. |
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(18) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica della Slovenia, ha valutato il programma di stabilità e il programma di riforma nazionale e ha presentato un esame approfondito. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Slovenia, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce dell’esigenza di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 7. |
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(19) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere (7) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1. |
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(20) |
Alla luce dell’esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma e il programma di stabilità. Le sue raccomandazioni a norma dell’articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro, in particolare, nelle raccomandazioni di cui ai punti 3, 6 e 7, |
RACCOMANDA che la Slovenia adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
attuare il bilancio 2012 e potenziare la strategia di bilancio per il 2013 attraverso misure strutturali adeguatamente specificate, tenendosi pronta ad adottare misure supplementari per garantire una correzione duratura del disavanzo eccessivo entro il 2013 e la realizzazione dello sforzo di aggiustamento strutturale di cui alle raccomandazioni formulate dal Consiglio nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi. Successivamente, garantire un adeguato sforzo di aggiustamento strutturale per compiere progressi sufficienti verso un OMT appropriato in termini di posizione di bilancio, anche conformandosi al parametro di riferimento per la spesa. Rafforzare il quadro di bilancio a medio termine, comprese le norme in materia di spesa, rendendolo più vincolante e trasparente; |
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2) |
prendere urgentemente misure per garantire la sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico, pur mantenendo le pensioni a livelli adeguati: i) uniformando l’età pensionabile prevista per legge per le donne e per gli uomini; ii) assicurando un aumento dell’età pensionabile effettiva, anche collegando l’età pensionabile prevista dalla legge con l’aumento della speranza di vita; iii) riducendo le possibilità di prepensionamento; e iv) rivedendo il sistema di indicizzazione delle pensioni. Aumentare il tasso di occupazione dei lavoratori più anziani, anche attraverso l’ulteriore sviluppo delle politiche attive del mercato del lavoro e della formazione permanente; |
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3) |
adottare le misure necessarie per costituire riserve di capitale sufficienti nel settore bancario e promuovere energicamente il risanamento dei bilanci per consentire la ripresa dell’erogazione di credito alle attività produttive. Ottenere una verifica completa, da parte di terzi, delle stime delle prove di stress relative alle perdite su crediti per le banche di importanza sistemica; |
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4) |
adeguare la legislazione sulla tutela del lavoro per quanto riguarda i contratti permanenti onde ridurre la segmentazione di tale mercato, in consultazione con le parti sociali e in conformità delle prassi nazionali. Prendere ulteriori provvedimenti riguardo al mercato occupazionale parallelo derivante dai cosiddetti «lavori da studente»; |
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5) |
conciliare meglio le competenze con le necessità del mercato del lavoro, in particolare la domanda di lavoratori poco qualificati e di diplomati dell’istruzione superiore, e portare avanti la riforma dell’istruzione e della formazione professionale; |
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6) |
prendere ulteriori misure per aprire maggiormente i mercati e accelerare la riorganizzazione dei servizi professionali. Migliorare il contesto imprenditoriale: i) attuando la riforma dell’Ufficio per la tutela della concorrenza; ii) creando un quadro per le imprese di Stato che garantisca una gestione indipendente e elevati standard di governo societario; e iii) migliorando le procedure fallimentari, in particolare in termini di tempistica e di efficienza; |
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7) |
dopo le consultazioni con le parti sociali, e secondo la prassi nazionale, fare in modo che la crescita salariale, compreso l’adeguamento del salario minimo, favorisca la competitività e la creazione di posti di lavoro. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(3) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(4) GU C 217 del 23.7.2011, pag. 1.
(5) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) GU L 376 del 27.12.2006, pag. 36.
(7) A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/81 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 della Spagna e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità della Spagna 2012-2015
2012/C 219/24
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l’articolo 6, paragrafo 1,
viste le raccomandazioni della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (3), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (4) sul programma nazionale di riforma 2011 della Spagna e ha formulato il suo parere sul programma di stabilità aggiornato della Spagna 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui annoverava la Spagna tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un esame approfondito. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni volte a promuovere la crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus ad aggiungere ulteriori impegni concentrandosi su un numero limitato di riforme essenziali, tempestive e misurabili per conseguire gli obiettivi del Patto. |
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(9) |
Il 30 aprile 2012 la Spagna ha presentato il suo programma di stabilità, relativo al periodo 2012-2015, e il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. A norma dell’articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011 la Commissione ha anche valutato, nell’ambito di un esame approfondito, se la Spagna presentasse squilibri macroeconomici. Nel suo esame approfondito la Commissione ha concluso che la Spagna presenta squilibri che non sono eccessivi ma devono essere corretti urgentemente. |
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(10) |
Sulla base della valutazione del programma di stabilità a norma dell’articolo 5, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fonda il programma sia sostanzialmente plausibile per il 2012 e ottimistico dopo questa data. Secondo le previsioni di primavera per il 2012 dei servizi della Commissione, la crescita del PIL dovrebbe arrivare a – 1,8 % nel 2012 e a – 0,3 % nel 2013, contro – 1,7 % e 0,2 % indicati, rispettivamente, nel programma di stabilità. Conformemente alla procedura per i disavanzi eccessivi (PDE), l’obiettivo della strategia di bilancio esposta nel programma di stabilità è portare il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al di sotto del valore di riferimento (3 % del PIL) entro il 2013, in gran parte mediante tagli alla spesa, ma anche attraverso l’adozione di alcune misure volte ad aumentare le entrate. In base al saldo strutturale (ricalcolato) (5), il miglioramento medio annuo del saldo strutturale previsto nel programma di stabilità è pari al 2,6 % del PIL per il 2011-13, una percentuale superiore allo sforzo di risanamento di bilancio di più dell’1,5 % del PIL, in media, nel periodo 2010-13 raccomandato nell’ambito della PDE. Dopo la correzione del disavanzo eccessivo, il programma di stabilità conferma l’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) di una posizione di bilancio in pareggio in termini strutturali, che sarebbe quasi raggiunta entro il 2015 con un disavanzo di bilancio strutturale dello 0,2 % del PIL. L’OMT riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. Il ritmo dell’aggiustamento in termini strutturali previsto nel 2012-13 rappresenta un progresso sufficiente verso l’OMT e il tasso di crescita della spesa pubblica, tenuto conto delle misure discrezionali in materia di entrate, è in linea con il parametro di riferimento per la spesa previsto dal patto di stabilità e crescita. Secondo il programma di stabilità, il rapporto debito/PIL dovrebbe raggiungere un picco nel 2013 per poi iniziare a scendere. Il 2014 e il 2015 saranno un periodo di transizione per la Spagna e i piani presentati nel programma di stabilità garantirebbero progressi sufficienti verso la conformità con il parametro per la riduzione del debito previsto dal patto di stabilità e crescita. I percorsi di aggiustamento del disavanzo e del debito sono soggetti a notevoli rischi di peggioramento. Gli sviluppi macroeconomici potrebbero rivelarsi meno favorevoli del previsto. Inoltre, le misure previste dal 2013 in poi non sono sufficientemente specificate. La strategia di bilancio rischia anche di essere compromessa dall’adempimento di bilancio dei governi regionali, considerati i mediocri risultati registrati ultimamente, da una maggiore sensibilità delle entrate all’aggiustamento strutturale in corso, dall’incertezza relativa all’incidenza del condono fiscale sulle entrate e da altre possibili operazioni di salvataggio finanziario. L’eventuale impatto di tali operazioni di salvataggio finanziario sul disavanzo avrebbe carattere «una tantum». Un’applicazione rigorosa della legge sulla stabilità di bilancio e l’adozione di misure di bilancio forti a livello regionale attenuerebbero i rischi di scostamento a livello regionale. Vista la natura decentrata delle finanze pubbliche della Spagna, un solido quadro di bilancio e istituzionale è di importanza capitale. Il Consiglio si compiace dell’intenzione della Commissione di presentare nelle prossime settimane una valutazione approfondita dell’attuazione della raccomandazione del Consiglio sulla correzione del disavanzo eccessivo, tenendo conto anche del piano di bilancio pluriennale annunciato per il 2013-14. |
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(11) |
Nel 2011 la Spagna ha adottato una riforma delle pensioni che rappresenta una svolta importante verso il rafforzamento della sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. Il deterioramento delle prospettive economiche della Spagna limita tuttavia l’impatto della prevista riforma della spesa pubblica connessa all’invecchiamento. La riforma, inoltre, deve ancora essere integrata da misure concrete a sostegno della strategia globale 2012-2014 per l’occupazione dei lavoratori anziani. |
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(12) |
Il rapporto gettito fiscale/PIL della Spagna è uno dei più bassi dell’UE. L’efficienza del sistema tributario può essere migliorata aumentando la proporzione di imposte indirette favorevoli alla crescita. In particolare, c’è modo di ampliare la base imponibile IVA riesaminando l’estesa applicazione di esenzioni e aliquote ridotte. Il sistema tributario spagnolo riserva inoltre un trattamento più favorevole all’indebitamento e all’acquisto di un’abitazione, rispetto alla locazione, grazie alla deducibilità degli interessi sui crediti ipotecari. |
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(13) |
La Spagna ha fatto notevoli progressi per quanto riguarda la ristrutturazione del settore finanziario. Questo processo deve continuare per garantire la risoluzione di qualunque banca non solvibile e permettere a quelle solvibili di erogare credito all’economia reale in modo sostenibile e senza indebite distorsioni della concorrenza. Visto il peggioramento delle prospettive macroeconomiche, potrebbe essere necessario un ulteriore rafforzamento della base patrimoniale delle banche. |
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(14) |
Nel febbraio 2012 il governo ha adottato una riforma globale della tutela del lavoro e del sistema di contrattazione collettiva per lottare contro l’elevato tasso di disoccupazione e la forte segmentazione del mercato occupazionale. Gli effetti della riforma devono essere monitorati, specie per quanto riguarda l’andamento salariale e la riduzione della segmentazione. Per affrontare il problema in tutti i suoi aspetti, questa riforma deve essere integrata da una revisione più sostanziale delle politiche attive del mercato del lavoro onde migliorare l’occupabilità e conciliare l’offerta e la domanda di lavoro. |
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(15) |
Per affrontare il problema del tasso elevato di disoccupazione giovanile in Spagna occorre attuare senza indugio il piano d’azione per i giovani, anche per quanto riguarda i contratti di apprendistato e di formazione. Malgrado i provvedimenti adottati dalla Spagna per lottare contro questo fenomeno, il tasso di abbandono scolastico rimane elevato, con notevoli differenze fra una regione e l’altra. |
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(16) |
La povertà è aumentata, con 1 ulteriore milione di persone a rischio nel 2010 e un allarmante tasso di povertà infantile del 26,2 %. Il tasso di povertà fra i lavoratori temporanei è più del doppio di quello dei lavoratori con un contratto a tempo indeterminato. |
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(17) |
In Spagna i servizi professionali sono ancora protetti dalla concorrenza. Il PIL potenziale potrebbe aumentare se si procedesse alla riforma dei servizi professionali, che sono un input fondamentale per gli altri comparti dell’economia. Dovrebbe essere rivolta particolare attenzione all’eliminazione degli ostacoli eccessivi e ingiustificati nel caso di alcune professioni fortemente regolamentate (ad esempio ingegneri, notai, funzionari del catasto, rappresentanti legali). Inoltre, i tempi di rilascio delle licenze commerciali sono più lunghi in Spagna che nel resto dell’Unione. La mancanza di coordinamento tra le amministrazioni a livello locale, regionale e nazionale ha causato una moltiplicazione di normative, talvolta con sovrapposizioni, e una segmentazione del mercato interno spagnolo. Per correggere i forti squilibri esterni occorre facilitare le attività di esportazione. Le sfide molteplici e complesse che la Spagna deve affrontare nel settore dell’energia costituiscono inoltre un notevole ostacolo all’efficace funzionamento dei mercati dei prodotti e dei servizi. |
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(18) |
La Spagna ha assunto una serie di impegni nell’ambito del Patto euro plus. Tali impegni, così come l’attuazione degli impegni presentati nel 2011, mirano a stimolare l’occupazione, a migliorare la competitività e la sostenibilità delle finanze pubbliche e a rafforzare la stabilità finanziaria. La Commissione ha valutato l’attuazione degli impegni assunti nell’ambito del Patto euro plus e l’ha giudicata nel complesso parziale. Nelle raccomandazioni si è tenuto conto dei risultati di tale valutazione. |
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(19) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica della Spagna, ha valutato il programma di stabilità e il programma di riforma nazionale e ha presentato un esame approfondito. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Spagna, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce dell’esigenza di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 8. |
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(20) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere (6) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1. |
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(21) |
Alla luce dei risultati dell’esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma e il programma di stabilità. Le sue raccomandazioni a norma dell’articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro, in particolare, nelle raccomandazioni di cui ai punti 1, 3, 4, 5 e 8, |
RACCOMANDA che la Spagna adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
compiere uno sforzo di risanamento di bilancio strutturale superiore, in media, all’1,5 % del PIL all’anno nel periodo 2010-13, come richiesto dalla raccomandazione del Consiglio nell’ambito della PDE, attuando le misure iscritte nel bilancio 2012 e adottando il piano di bilancio pluriennale annunciato per il 2013-14 entro la fine di luglio 2012. Adottare e attuare misure a livello regionale in linea con i piani di riequilibrio approvati e applicare rigorosamente le nuove disposizioni della legge sulla stabilità di bilancio riguardanti la trasparenza e il controllo dell’esecuzione del bilancio e continuare a migliorare la puntualità e l’esattezza della rendicontazione di bilancio a tutti i livelli amministrativi. Creare un’istituzione di bilancio indipendente che svolga funzioni di analisi, consulenza e monitoraggio della politica di bilancio. Attuare riforme del settore pubblico per migliorare l’efficienza e la qualità della spesa pubblica a tutti i livelli amministrativi; |
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2) |
fare in modo che l’età pensionabile sia innalzata in funzione della speranza di vita al momento dell’adeguamento del fattore di sostenibilità previsto nella recente riforma delle pensioni e sostenere la strategia globale per l’occupazione dei lavoratori anziani con misure concrete volte a sviluppare ulteriormente la formazione permanente, a migliorare le condizioni di lavoro e a favorire il reinserimento di questa categoria nel mercato occupazionale; |
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3) |
introdurre un sistema fiscale che sia coerente con gli sforzi di risanamento di bilancio e più favorevole alla crescita, anche mediante il trasferimento degli oneri sul lavoro verso le imposte sul consumo e le imposte ambientali. In particolare, aumentare il basso rapporto fra entrate totali e IVA ampliando la base imponibile IVA. Ridurre il trattamento fiscale più favorevole per l’indebitamento e la proprietà di alloggi (rispetto alla locazione); |
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4) |
attuare la riforma del settore finanziario, e in particolare completare la ristrutturazione del settore bancario affrontando il problema delle istituzioni deboli rimanenti, presentando una strategia generale per gestire efficacemente le attività preesistenti nei bilanci delle banche e definendo un orientamento chiaro per il finanziamento e l’uso delle protezioni (backstop); |
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5) |
attuare le riforme del mercato del lavoro e prendere altre misure per migliorare l’efficacia delle politiche attive del mercato del lavoro rendendole più mirate, incrementando il ricorso ai servizi di formazione, consulenza e collocamento, rafforzandone il collegamento con le politiche passive e migliorando il coordinamento tra servizi pubblici per l’occupazione nazionali e regionali, anche per condividere le informazioni sulle offerte di lavoro; |
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6) |
rivedere le priorità di spesa e riallocare i fondi per agevolare l’accesso delle piccole e medie imprese (PMI) ai finanziamenti e sostenere la ricerca, l’occupazione e i giovani. Attuare il piano d’azione per i giovani, specie per quanto riguarda la qualità dell’istruzione e della formazione professionale e la loro pertinenza sul mercato del lavoro, e intensificare gli sforzi per ridurre l’abbandono scolastico e aumentare la partecipazione all’istruzione e alla formazione professionale attraverso misure di prevenzione, intervento e compensazione; |
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7) |
migliorare l’occupabilità delle categorie vulnerabili, offrendo anche servizi efficaci di sostegno all’infanzia e alle famiglie, in modo da migliorare le condizioni delle persone a rischio di povertà e/o esclusione sociale e assicurare di conseguenza il benessere dei minori; |
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8) |
adottare misure supplementari per l’accesso ai servizi professionali, comprese le professioni fortemente regolamentate, accelerare il rilascio delle licenze commerciali ed eliminare gli ostacoli all’attività delle imprese derivanti dalla sovrapposizione e dalla molteplicità delle normative ai diversi livelli di governo. Completare le interconnessioni delle reti dell’elettricità e del gas con i paesi vicini e affrontare in modo globale il problema del debito tariffario nel settore dell’energia elettrica, in particolare migliorando l’efficienza in termini di costi della catena di fornitura dell’energia elettrica. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(3) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(4) GU C 212 del 19.7.2011, pag. 1.
(5) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/85 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 della Svezia e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza della Svezia 2012-2015
2012/C 219/25
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 9, paragrafo 2,
visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l’articolo 6, paragrafo 1,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (3), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (4) sul programma nazionale di riforma 2011 della Svezia e ha formulato il suo parere sul programma di convergenza aggiornato della Svezia, 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui annoverava la Svezia tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un esame approfondito. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni volte a promuovere la crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 20 aprile 2012 la Svezia ha presentato il suo programma di convergenza, relativo al periodo 2012-2015, e il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. A norma dell’articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011 la Commissione ha anche valutato, nell’ambito di un esame approfondito, se la Svezia presentasse squilibri macroeconomici. Nel suo esame approfondito la Commissione ha concluso che la Svezia presenta squilibri, anche se non eccessivi. |
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(9) |
Sulla base della valutazione del programma di convergenza a norma dell’articolo 5, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio del programma sia plausibile per il 2012 e ottimistico per il periodo 2013-2015, periodo per il quale la crescita del PIL è prevista attorno al 3,5 %. Le previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione indicano una crescita del PIL del 2,1 % nel 2013. L’obiettivo della strategia di bilancio delineata nel programma di convergenza consiste nel garantire la sostenibilità a lungo termine grazie al rispetto delle norme del quadro di bilancio svedese, che prevede tra l’altro la realizzazione di un avanzo dell’accreditamento netto della pubblica amministrazione pari all’1 % del PIL nell’arco del ciclo. La strategia si prefigge inoltre di soddisfare i requisiti del patto di stabilità e crescita, segnatamente il rispetto del valore di riferimento del 3 % del PIL. Il programma di convergenza ha rivisto l’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT), che passa da un avanzo della pubblica amministrazione pari all’1,0 % del PIL a un disavanzo dell’1,0 % del PIL. Il nuovo OMT rispecchia adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. A causa della revisione, è probabile che, sulla base del saldo di bilancio strutturale (ricalcolato), l’OMT venga rispettato nel periodo oggetto del programma, anche tenendo conto della probabilità di ulteriori misure discrezionali espansionistiche nel 2013 o 2014. Un certo rischio di dover rivedere al ribasso le proiezioni di bilancio a partire dal 2013 è collegato alle ipotesi macroeconomiche ottimistiche. Il tasso di crescita programmato della spesa pubblica, tenendo conto delle misure discrezionali relative alle entrate, rispetterebbe il parametro di riferimento per la spesa previsto nel patto di stabilità e crescita. Il rapporto debito/PIL è al di sotto del 60 % del PIL e secondo le proiezioni del programma di convergenza continuerà a scendere nel periodo oggetto del programma. |
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(10) |
L’esame approfondito svolto dalla Commissione a norma dell’articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011 ha confermato che la Svezia registra un livello piuttosto elevato di indebitamento delle famiglie. La situazione del mercato abitativo e dei mutui si è stabilizzata nel 2011, ma permangono diverse distorsioni strutturali che a lungo termine minacciano la stabilità di questi mercati. Sono state adottate opportune misure di rafforzamento della resilienza del settore finanziario. Tuttavia, sono attualmente in corso una serie di politiche che potrebbero contribuire alla volatilità del mercato abitativo svedese e all’accumulazione di debito ipotecario e a cui è stata prestata minore attenzione: una generosa detraibilità degli interessi e basse imposte fondiarie, un modesto ammortamento e una rigida disciplina delle locazioni. Dal lato dell’offerta, il monopolio della pianificazione locale, le lunghe procedure di lottizzazione e la mancanza di concorrenza ostacolano la flessibilità dell’offerta abitativa. |
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(11) |
Nonostante il miglioramento generale registrato sul fronte del mercato del lavoro nel 2011, i tassi di disoccupazione dei giovani e dei gruppi vulnerabili rimangono elevati, in particolare per le persone con un passato di migrazione. Per fronteggiare la situazione la Svezia sta mettendo in atto diverse misure di politica attiva del mercato del lavoro e riforme nel campo dell’istruzione. Queste misure sembrano per la maggior parte pertinenti e credibili, anche se è troppo presto per valutarne l’incidenza. Tuttavia, è incerta e deve essere valutata la pertinenza e l’efficacia della principale misura a favore dell’occupazione giovanile, ossia lo sgravio IVA per i ristoranti e i servizi di ristorazione. Inoltre, si potrebbero perseguire traguardi più ambiziosi se le sfide venissero affrontate in modo più organico, trattando anche il tema dei salari relativamente elevati ai livelli inferiori della scala salariale e delle disparità in materia di tutela del lavoro tra dipendenti a tempo indeterminato e dipendenti a tempo determinato. |
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(12) |
La Svezia è al secondo posto nella classifica dell’UE della spesa per ricerca e sviluppo (R&S) in percentuale del PIL e secondo il quadro di valutazione dell’innovazione dell’Unione è leader in questo campo. Tuttavia, per quanto riguarda la commercializzazione di prodotti innovativi la Svezia si colloca al di sotto della media dell’UE e presenta una tendenza negativa. Inoltre, risulta in ritardo nella creazione di imprese innovative a rapida crescita. Per di più, la posizione complessivamente forte della Svezia nel settore R&S è vulnerabile a causa della sua notevole dipendenza da un ridotto numero di multinazionali, che in misura crescente stanno delocalizzando all’estero le loro attività di R&S. Tali questioni dovrebbero essere affrontate nella nuova legge sulla ricerca e l’innovazione, prevista per l’autunno 2012. |
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(13) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica della Svezia, ha valutato il programma di convergenza e il programma di riforma nazionale e ha presentato un esame approfondito. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Svezia, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce dell’esigenza di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 4. |
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(14) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza e il suo parere (5) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1. |
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(15) |
Alla luce dell’esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma e il programma di convergenza. Le sue raccomandazioni a norma dell’articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 2, |
RACCOMANDA che la Svezia adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
mantenere una solida posizione di bilancio nel 2012 e oltre grazie all’attuazione della strategia prevista in materia e proseguendo la realizzazione dell’OMT; |
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2) |
adottare ulteriori misure preventive per rafforzare a medio termine la stabilità del mercato abitativo e dei mutui, anche promuovendo una prudente erogazione di prestiti, riducendo la quota del debito nel finanziamento degli investimenti nelle abitazioni e riducendo le restrizioni che incidono sull’offerta abitativa e sulla disciplina delle locazioni; |
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3) |
adottare ulteriori misure per migliorare la partecipazione al mercato del lavoro dei giovani e dei gruppi vulnerabili, per esempio migliorando l’efficacia delle misure attive sul mercato del lavoro, agevolando il passaggio dalla scuola al lavoro, promuovendo politiche intese ad aumentare la domanda concernente i gruppi vulnerabili e migliorando il funzionamento del mercato del lavoro. Esaminare se l’attuale aliquota IVA agevolata per i ristoranti e i servizi di ristorazione sia efficace per sostenere la creazione di posti di lavoro; |
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4) |
adottare, nell’imminente legge sulla ricerca e l’innovazione, ulteriori misure per continuare a migliorare l’eccellenza nella ricerca e per porre l’accento sul miglioramento della commercializzazione di prodotti innovativi e sullo sviluppo di nuove tecnologie. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(3) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(4) GU C 217 del 23.7.2011, pag. 9.
(5) A norma dell’articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/88 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 dei Paesi Bassi e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità dei Paesi Bassi 2012 2015
2012/C 219/26
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 5, paragrafo 2,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (3) sul programma nazionale di riforma 2011 dei Paesi Bassi e ha formulato il suo parere sul programma di stabilità aggiornato dei Paesi Bassi 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (4), la relazione sul meccanismo di allerta, in cui non annoverava i Paesi Bassi tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un esame approfondito. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni volte a promuovere la crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha inoltre invitato gli Stati membri che partecipano al Patto Euro plus a presentare i loro impegni in tempo utile perché possano essere inseriti nei rispettivi programmi di stabilità o di convergenza e nei rispettivi programmi nazionali di riforma. |
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(9) |
Il 27 aprile 2012 i Paesi Bassi hanno presentato il loro programma di stabilità, relativo al periodo 2012-2015, e il loro programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. |
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(10) |
Sulla base della valutazione del programma di stabilità a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio del programma di stabilità sia ottimistico. Per il 2013 il programma di stabilità prevede una crescita economica dell’1¼% senza tener conto dell’impatto negativo delle misure di risanamento supplementari sulla crescita, mentre la Commissione, sulla base del medesimo scenario a politiche invariate, prevede un tasso di crescita inferiore, pari allo 0,7 %. L’obiettivo dichiarato del programma di stabilità è quello di rispondere alle raccomandazioni del Consiglio sulla correzione del disavanzo eccessivo e di cercare di migliorare ulteriormente la posizione di bilancio verso l’obiettivo di bilancio a medio termine (OMT) con uno sforzo strutturale di almeno 0,5 % all’anno. Il programma di stabilità mira ad un disavanzo nominale delle amministrazioni pubbliche del 3 % del PIL nel 2013 e conferma il precedente OMT di un disavanzo strutturale dello 0,5 % del PIL, che riflette adeguatamente i requisiti del patto di stabilità e crescita. Lo sforzo di bilancio medio annuo pari allo 0,75 % del PIL nel periodo 2010-2013, sulla base del saldo di bilancio strutturale (ricalcolato) (5), è in linea con l’impegno strutturale pari a ¾% del PIL raccomandato dal Consiglio. Poiché il programma di stabilità non fornisce obiettivi di bilancio dopo il 2013, non è possibile valutare la sostenibilità della correzione di bilancio nel 2013 né i progressi verso l’OMT negli ultimi anni, compreso il rispetto del parametro di riferimento per la spesa contenuto nel patto di stabilità e crescita. Le proiezioni di bilancio per il periodo del programma sono soggette a rischi di attuazione, che non si limitano solo alle misure di risanamento annunciate di recente, ma riguardano anche l’attuazione di alcune delle misure concordate precedentemente dal governo uscente. Le misure supplementari previste dal governo nell’aprile 2012 per il 2013 e il corrispondente impatto di bilancio sono stati ulteriormente precisati e quantificati il 25 maggio, dopo la data limite per la valutazione. L’aggiustamento di bilancio si è basato finora principalmente sui tagli di spesa, con una ripercussione anche sulle spese volte a promuovere la crescita. Secondo il programma di stabilità 2012, il rapporto debito/PIL dovrebbe subire un ulteriore marcato aumento nel 2012, e toccare il 70,2 % del PIL, per poi aumentare ancora leggermente (al 70,7 % del PIL) nel 2013, tenendo conto dell’impatto delle misure di risanamento supplementari. In tal modo il rapporto debito/PIL dovrebbe rimanere decisamente superiore al valore di riferimento del 60 % previsto dal trattato. Il programma di stabilità non specifica gli obiettivi di debito per il 2014 e il 2015, di modo che non può essere valutata la conformità al parametro della riduzione del debito stabilito nel patto di stabilità e crescita per gli anni successivi al 2013. |
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(11) |
Il governo ha presentato i piani per l’aumento graduale dell’età pensionabile legale che salirà a 66 anni entro il 2019 e a 67 entro il 2024. Negli anni successivi l’età pensionabile sarà correlata alla speranza di vita. Le misure per il mercato del lavoro dovrebbero sostenere un corrispondente aumento dell’età pensionabile effettiva. Conformemente all’accordo di governo, la riforma delle pensioni mira a garantire un’adeguata e sostenibile ripartizione intra- e intergenerazionale dei costi e dei rischi nel secondo pilastro. Per quanto riguarda i servizi assistenziali a lungo termine, il governo ha presentato un progetto di riforma, ma sarà necessario adottare ulteriori misure concrete che contribuiscano a ridurre gli oneri finanziari che risulteranno dall’invecchiamento demografico nei Paesi Bassi. |
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(12) |
I disincentivi fiscali che penalizzano il secondo reddito familiare sono stati ridotti, ma non ancora in misura sufficiente. L’eliminazione dei restanti disincentivi contribuirebbe ad aumentare l’offerta di manodopera e rendere più efficiente l’allocazione del capitale umano. Andrebbe migliorata l’integrazione nel mercato del lavoro dei gruppi vulnerabili. |
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(13) |
Con riferimento alla politica delle imprese sono stati approvati i programmi per i principali settori e sono stati firmati «contratti per l’innovazione» settoriali tra il governo e i rappresentanti dell’industria. Il sostegno alla ricerca del settore privato è aumentato a seguito dell’introduzione del regime di deduzione fiscale per la ricerca e lo sviluppo (RDA+) nel quadro degli incentivi per promuovere ulteriormente l’innovazione, i finanziamenti privati in R&S e collegamenti più stretti tra scienza e impresa. Tuttavia, l’attenzione riservata ai «settori principali» non deve andare a scapito della ricerca di base né escludere le imprese innovative che non rientrano in uno dei citati settori. |
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(14) |
Negli ultimi quattro decenni si sono accumulate distorsioni strutturali nel mercato immobiliare neerlandese. Nel mercato della proprietà immobiliare basilari restrizioni nell’offerta e incentivi fiscali per l’acquisto di abitazioni di proprietà (segnatamente la deducibilità degli interessi ipotecari che favoriscono le famiglie con reddito elevato) sono all’origine di un’inefficiente allocazione dei capitali. Nel mercato della locazione immobiliare, che comprende il segmento molto ampio degli alloggi popolari, le politiche sociali e i massimali posti sui livelli e sugli aumenti dei canoni hanno portato a un’offerta molto inelastica delle abitazioni in locazione. Modificare il trattamento fiscale agevolato delle abitazioni di proprietà contribuirebbe a ridurre le distorsioni strutturali del mercato immobiliare neerlandese. |
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(15) |
I Paesi Bassi hanno assunto una serie di impegni nel quadro del Patto Euro plus. Tali impegni, così come l’attuazione degli impegni presentati nel 2011, concernono il miglioramento della competitività, la promozione dell’occupazione, il rafforzamento della stabilità finanziaria e l’aumento della sostenibilità delle finanze pubbliche. La Commissione ha valutato l’attuazione degli impegni assunti nel quadro del Patto euro plus. Nelle raccomandazioni si è tenuto conto dei risultati di tale valutazione. |
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(16) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica dei Paesi Bassi, valutando il programma di stabilità e il programma nazionale di riforma. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica nei Paesi Bassi, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce dell’esigenza di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 5. |
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(17) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilità e il suo parere (6) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1, |
RACCOMANDA che i Paesi Bassi adottino provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
assicurare la correzione duratura del disavanzo eccessivo nei tempi previsti. A tal fine, attuare pienamente la strategia di bilancio per il 2012 come previsto. Specificare le misure necessarie per garantire l’attuazione di bilancio 2013 al fine di assicurare lo sforzo di aggiustamento strutturale indicato nelle raccomandazioni del Consiglio nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi. Successivamente, assicurare un adeguato sforzo di aggiustamento strutturale per conseguire progressi sufficienti verso l’OMT, compreso il rispetto del parametro di riferimento per la spesa, così come verso la conformità al parametro di riferimento per la riduzione del debito e, allo stesso tempo, proteggere la spesa nelle aree direttamente pertinenti per la crescita, quali la ricerca e l’innovazione, l’istruzione e la formazione. A tal fine, dopo la formazione del nuovo governo, presentare un aggiornamento del programma di stabilità per il 2012 con dettagliati obiettivi e misure per il periodo dopo il 2013; |
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2) |
adottare misure volte ad aumentare l’età pensionabile legale, tra l’altro rapportandola alla speranza di vita, e sostenerle con misure del mercato del lavoro a supporto dell’innalzamento dell’età pensionabile effettiva, migliorando nel contempo la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. Adeguare il secondo pilastro pensionistico all’aumento dell’età pensionabile legale, in modo da conseguire un’adeguata ripartizione intra- e intergenerazionale dei costi e dei rischi. Attuare la programmata riforma dell’assistenza a lungo termine integrandola con ulteriori misure per contenere l’incremento dei costi in vista dell’invecchiamento della popolazione; |
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3) |
aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, in particolare per i lavoratori più anziani, le donne e le persone con disabilità e i migranti, tra l’altro riducendo ulteriormente i disincentivi fiscali per il secondo reddito familiare, incoraggiando le transizioni nel mercato del lavoro e affrontandone le rigidità; |
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4) |
promuovere l’innovazione, gli investimenti privati in R&S, collegamenti più stretti tra scienza e impresa e favorire il rinnovamento industriale, mediante appositi incentivi nel contesto della politica delle imprese, e nel contempo salvaguardare l’accessibilità al di là della stretta definizione di settori principali e preservare la ricerca fondamentale; |
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5) |
adottare misure per la graduale riforma del mercato immobiliare, provvedendo in particolare a: i) modificare il trattamento fiscale agevolato sulle abitazioni di proprietà, compresa la graduale eliminazione della deducibilità degli interessi sui mutui ipotecari e/o attraverso il sistema dei canoni imputati; ii) prevedendo un meccanismo di prezzi delle locazioni più orientato al mercato; e iii) per le case popolari, allineando i canoni ai redditi delle famiglie. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(3) GU C 212 del 19.7.2011, pag. 13.
(4) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(5) Saldo di bilancio corretto per il ciclo al netto delle misure temporanee e una tantum, ricalcolato dai servizi della Commissione sulla base delle informazioni contenute nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/91 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sul programma nazionale di riforma 2012 del Regno Unito e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza del Regno Unito 2012-2017
2012/C 219/27
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4,
visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche (1), in particolare l’articolo 9, paragrafo 2,
visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici (2), in particolare l’articolo 6, paragrafo 1,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
visto il parere del Comitato per l’occupazione,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Il 26 marzo 2010 il Consiglio europeo ha approvato la proposta della Commissione di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per l’occupazione e la crescita basata su un maggiore coordinamento delle politiche economiche e incentrata sui settori chiave in cui occorre intervenire per rafforzare il potenziale di crescita sostenibile e di competitività dell’Europa. |
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(2) |
Il Consiglio ha adottato, il 13 luglio 2010, una raccomandazione sugli orientamenti di massima per le politiche economiche degli Stati membri e dell’Unione (2010-2014) e, il 21 ottobre 2010, una decisione sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (3), che insieme formano gli «orientamenti integrati». Gli Stati membri sono stati invitati a tener conto degli orientamenti integrati nelle politiche nazionali in materia economica e occupazionale. |
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(3) |
Il 12 luglio 2011 il Consiglio ha adottato una raccomandazione (4) sul programma nazionale di riforma 2011 del Regno Unito e ha formulato il suo parere sul programma di convergenza aggiornato del Regno Unito 2011-2014. |
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(4) |
Il 23 novembre 2011 la Commissione ha adottato la seconda analisi annuale della crescita, segnando l’inizio del secondo semestre europeo di coordinamento integrato ed ex ante delle politiche, che è parte integrante della strategia Europa 2020. Il 14 febbraio 2012 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui annoverava il Regno Unito tra gli Stati membri che sarebbero stati oggetto di un esame approfondito. |
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(5) |
Il 1o dicembre 2011 il Consiglio ha adottato conclusioni che invitavano il Comitato per la protezione sociale, di concerto con il Comitato per l’occupazione e altri comitati, a presentare le sue opinioni sulle azioni raccomandate nell’ambito del ciclo politico di Europa 2020. Tali opinioni sono incluse nel parere del Comitato per l’occupazione. |
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(6) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012. |
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(7) |
Il 2 marzo 2012 il Consiglio europeo ha approvato le priorità per garantire la stabilità finanziaria, il risanamento di bilancio e le azioni volte a promuovere la crescita, sottolineando la necessità di portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita, di ripristinare normali condizioni per l’erogazione di prestiti all’economia, di promuovere la crescita e la competitività, di contrastare la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi e di modernizzare la pubblica amministrazione. |
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(8) |
Il 30 aprile 2012 il Regno Unito ha presentato il suo programma di convergenza, relativo al periodo dal 2011-12 al 2016-17, e il suo programma nazionale di riforma 2012. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni. A norma dell’articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011, la Commissione ha anche valutato, nell’ambito di un esame approfondito, se il Regno Unito presentasse squilibri macroeconomici. Nel suo esame approfondito la Commissione ha concluso che il Regno Unito presenta uno squilibrio interno, anche se non eccessivo. |
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(9) |
A norma del punto 4 del protocollo (n. 15) su talune disposizioni relative al Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, l’obbligo di evitare disavanzi pubblici eccessivi di cui all’articolo 126, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea non si applica al Regno Unito fintantoché questo paese non adotterà l’euro. Il punto 5 del protocollo prevede che il Regno Unito si sforzi di evitare un disavanzo pubblico eccessivo. L’8 luglio 2008 il Consiglio ha deciso, a norma dell’articolo 104, paragrafo 6, del trattato che istituisce la Comunità europea, che nel Regno Unito esiste un disavanzo eccessivo. |
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(10) |
Sulla base della valutazione del programma di convergenza a norma del regolamento (CE) n. 1466/97, il Consiglio ritiene che lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio del programma sia plausibile. L’obiettivo della strategia di bilancio delineata nel programma di convergenza è attuare il risanamento di bilancio necessario per conseguire i traguardi di bilancio del governo in termini di debito netto e saldo delle partite correnti corretto per il ciclo. Il programma di convergenza non comprende un obiettivo di bilancio a medio termine come previsto dal patto di stabilità e crescita. Secondo le proiezioni del programma, il paese dovrebbe accusare un ritardo di un anno rispetto al termine per la correzione del disavanzo eccessivo fissato dal Consiglio nella raccomandazione del 2 dicembre 2009. Il disavanzo pubblico per il 2014-15, termine fissato dal Consiglio, è stimato al 4,4 % del PIL, il che implica, in base al saldo strutturale (ricalcolato) (5), un sforzo medio di risanamento di bilancio dell’1,25 % del PIL tra il 2010-11 e il 2014-15, che è inferiore allo sforzo dell’1¾% di cui alla raccomandazione del Consiglio nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi (PDE). Sebbene il governo non si sia discostato dalla sua strategia di risanamento di bilancio, che all’inizio, sulla base delle precedenti proiezioni macroeconomiche, sembrava sufficiente per raggiungere gli obiettivi della PDE, i risultati e le prospettive in termini di bilancio hanno risentito del deterioramento delle prospettive di crescita economica. Le misure a livello di entrate sono state notevolmente anticipate nel percorso di aggiustamento del risanamento di bilancio. Quasi il 40 % del risanamento di bilancio annuo totale previsto per il periodo dal 2010-11 al 2014-15 è stato realizzato entro la fine del 2011-12, compresi il 30 % dei tagli alla spesa e due terzi dell’aumento del gettito fiscale netto. Il contributo potenziale alle entrate derivante dalla maggiore efficienza del sistema tributario conseguente al riesame della struttura delle aliquote IVA è ancora relativamente poco sfruttato. Secondo il programma di convergenza, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche dovrebbe essere dell’8,3 % del PIL nel 2011-12, del 5,9 % del PIL nel 2012-13, del 6,0 % del PIL nel 2013-14, del 4,4 % del PIL nel 2014-15, del 2,9 % del PIL nel 2015-16 e dell’1,2 % del PIL nel 2016-17. Queste stime sono lievemente inferiori alle previsioni di primavera 2012 dei servizi della Commissione, vale a dire un disavanzo del 6,1 % del PIL nel 2012-13 (che sarebbe del 7,9 % senza il prossimo trasferimento una tantum dal fondo pensioni) e del 6,5 % del PIL nel 2013-14. Le differenze derivano da una proiezione di crescita inferiore e dalle modifiche apportate da Eurostat ai dati del Regno Unito. La dichiarazione dell’autunno 2011 ha operato determinati adeguamenti nei piani di bilancio del governo per dare priorità alla spesa atta a promuovere la crescita, ma gli investimenti pubblici sono comunque destinati a subire un forte calo entro il 2014-15. Il debito pubblico, che secondo le previsioni sarà del 94,7 % nel 2013-14, dovrebbe raggiungere un picco nel 2014-15. |
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(11) |
Il periodo precedente alla crisi è stato caratterizzato da un surriscaldamento del mercato abitativo, con punte storiche del rapporto tra prezzi degli alloggi e reddito in un contesto di crescente penuria di alloggi, il che ha portato all’accumulazione di livelli elevati di debito ipotecario. Secondo l’esame approfondito della Commissione, l’elevato indebitamento delle famiglie costituisce uno squilibrio interno nell’economia del Regno Unito. Il notevole volume di prestiti ipotecari a tasso di interesse variabile rende le finanze delle famiglie vulnerabili agli aumenti dei tassi di interesse, con ripercussioni potenzialmente destabilizzanti sull’intera economia attraverso il settore finanziario. Una diminuzione sostenuta e significativa dell’indebitamento delle famiglie è ipotizzabile solo in caso di calo dei prezzi delle abitazioni rispetto al reddito disponibile; se tuttavia i prezzi nominali degli alloggi dovessero diminuire rapidamente, molte famiglie rischierebbero di veder scendere il valore del proprio immobile al di sotto del debito contratto per acquistarlo. L’edilizia abitativa rimane ai minimi storici, a causa di un sistema di pianificazione restrittivo e della debolezza del ciclo, e il mercato abitativo continua sostanzialmente a ristagnare. Nel novembre 2011 il governo ha pubblicato la strategia per il settore abitativo per l’Inghilterra, volta a facilitare lo sviluppo dell’edilizia abitativa, ma persiste una notevole incertezza circa l’incidenza netta del nuovo sistema sullo sviluppo del settore degli alloggi. Inoltre la strategia per il settore abitativo non menziona la questione dell’imposizione dei beni immobili: il sistema britannico combina un’imposta ricorrente regressiva (comunale) con un’imposta progressiva sulle transazioni (l’imposta di registro - Stamp Duty Land Tax, SDLT), che può influire sull’andamento congiunturale delle entrate di bilancio e sulla stabilità finanziaria. Il bilancio 2012 ha operato alcuni adeguamenti delle aliquote SDLT, ma i cambiamenti introdotti nel settore sono globalmente molto limitati. |
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(12) |
Il Regno Unito deve affrontare problemi sempre più seri in termini di disoccupazione e partecipazione al mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione nel Regno Unito è attualmente dell’8,4 %, con un tasso molto più elevato (22,2 %) di disoccupazione giovanile. Più del 38 % dei disoccupati ha meno di 25 anni. Inoltre, il 17,7 % dei giovani (16-24 anni) non ha un lavoro e non è iscritto a cicli d’istruzione o di formazione. L’occupazione nel settore privato ha registrato un discreto sviluppo, che però non basta a compensare i tagli all’occupazione nel settore pubblico e l’aumento della forza lavoro. Il Regno Unito conta un numero eccessivo di lavoratori poco qualificati, sempre meno richiesti, e una carenza di lavoratori altamente qualificati dal punto di vista professionale e tecnico, particolarmente necessari in settori di produzione e di esportazione di beni relativamente deboli nel Regno Unito. La politica di istruzione e formazione professionale (IFP) è più incentrata sull’acquisizione delle competenze di base e delle qualifiche di livello 2, mentre l’economia richiede sempre più spesso qualifiche IFP di livello superiore. Inoltre il Regno Unito conta tuttora un numero relativamente elevato di adulti con scarsissime competenze di base relativamente a lettura e calcolo, per i quali è difficile usufruire della formazione professionale. Il tasso di abbandono scolastico è aumentato di 3,3 punti percentuali dal 2005 e, al 14,9 %, supera la media UE; per contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico dei giovani occorre fornire un sostegno costante alle famiglie a basso reddito. |
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(13) |
Il governo ha definito un programma di riforme del welfare per aiutare un maggior numero di persone a trovare lavoro e sostenere le categorie più vulnerabili. Il «credito universale», volto a semplificare il regime previdenziale, non è ancora stato attuato. Il governo deve adottare misure per garantire che gli effetti positivi delle nuove politiche su occupazione e reddito non siano praticamente annullati dalla diminuzione degli importi disponibili per i sussidi, il che rischierebbe di aumentare la povertà, specialmente tra le famiglie con bambini. Una stima indipendente prevede che nel 2020-21 la povertà infantile assoluta raggiungerà il suo livello più elevato dal 2001-02 e che il governo non potrà conseguire i suoi obiettivi di riduzione della povertà infantile indicati nell’apposita legge. Il governo deve prendere misure per garantire che vi sia un accesso sufficiente alle strutture per l’infanzia, in particolare per le persone a basso reddito. Il problema rischierebbe di essere aggravato da eventuali tagli ai sussidi alle strutture per l’infanzia. |
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(14) |
I finanziamenti rimangono difficili da ottenere, specialmente per le piccole e medie imprese (PMI) e nel 2011 l’erogazione netta di prestiti alle imprese ha subito un’evoluzione negativa. Gli studi dimostrano che un gran numero di PMI risente delle restrizioni creditizie e vi sono anche potenziali problemi a livello di domanda. L’accesso al credito non bancario rimane inoltre largamente riservato alle imprese di maggiori dimensioni e la concorrenza nel settore bancario è limitata. Malgrado le misure prese dalle autorità per migliorare la situazione, la task force Breedon sui mercati alternativi del debito ha individuato per i prossimi cinque anni una notevole carenza di finanziamenti, in particolare per le PMI. |
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(15) |
Il Regno Unito deve assolutamente migliorare le sue infrastrutture nel campo dell’energia e dei trasporti per contribuire a gettare le basi di una crescita e competitività a lungo termine, affrontando al tempo stesso le cause della sua scarsa competitività esterna nel settore manifatturiero. Il Regno Unito ha bisogno di cospicui investimenti per potenziare le sue centrali elettriche, gran parte delle quali chiuderà nel prossimo decennio e dovrà essere sostituita, e rispettare l’obbligo relativo alle energie rinnovabili e le norme più rigorose in materia di emissioni di carbonio. La capacità e la qualità delle reti di trasporto del Regno Unito sono carenti e questo potrebbe ostacolare gli sforzi del governo per riequilibrare l’economia nazionale a favore degli investimenti e delle esportazioni. La strategia di risanamento di bilancio del governo determinerà entro il 2014-15 un crollo degli investimenti netti del settore pubblico, che rischia di aggravare le attuali pressioni sulle infrastrutture di trasporto a meno che non si trovino fonti di finanziamento alternative. |
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(16) |
Nell’ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un’analisi completa della politica economica del Regno Unito, ha valutato il programma di convergenza e il programma di riforma nazionale e ha presentato un esame approfondito. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilità della politica di bilancio e della politica socioeconomica del Regno Unito, ma anche della loro conformità alle norme e agli orientamenti dell’UE, alla luce dell’esigenza di rafforzare la governance economica dell’Unione nel suo insieme, offrendo un contributo a livello dell’UE per le future decisioni nazionali. Le sue raccomandazioni nell’ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 6. |
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(17) |
Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza del Regno Unito e il suo parere (6) trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1. |
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(18) |
Alla luce dei risultati dell’esame approfondito della Commissione a norma dell’articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011 e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma e il programma di convergenza. La sua raccomandazione a norma dell’articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trova riscontro, in particolare, nelle raccomandazioni di cui ai punti 2, 3 e 6, |
RACCOMANDA che il Regno Unito adotti provvedimenti nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
attuare integralmente la strategia di bilancio per l’esercizio finanziario 2012-13 e oltre, con il sostegno di misure adeguatamente specificate, per garantire una correzione tempestiva e duratura del disavanzo eccessivo e la realizzazione dello sforzo di aggiustamento strutturale, di cui alle raccomandazioni formulate dal Consiglio nell’ambito della PDE, e avviare un processo di costante riduzione dell’elevato rapporto debito pubblico/PIL. Fatto salvo il potenziamento della strategia di bilancio per l’esercizio finanziario 2013-14 e oltre, dare priorità alle spese procrescita per scongiurare il rischio che un ulteriore deterioramento delle prospettive di crescita a medio termine incida negativamente sulla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche; |
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2) |
ovviare all’effetto destabilizzante dei prezzi elevati e instabili degli alloggi e dell’elevato indebitamento delle famiglie attuando un programma globale di riforma del settore abitativo onde aumentare l’offerta di alloggi, attenuare i problemi di accessibilità in termini di prezzi e ridurre la necessità di sovvenzioni pubbliche per gli alloggi. Attuare ulteriori riforme dei mercato abitativo, compresi i mercati ipotecario e locativo, della regolamentazione finanziaria e dell’imposizione dei beni immobili per evitare una volatilità e distorsioni eccessive sul mercato abitativo; |
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3) |
continuare a migliorare l’occupabilità dei giovani, in particolare quelli che non hanno un lavoro e non sono iscritti a cicli d’istruzione o di formazione, anche utilizzando il contratto Gioventù. Far sì che i programmi di apprendistato siano seguiti da un maggior numero di giovani, pongano sufficientemente l’accento sull’acquisizione di competenze avanzate e di livello superiore e coinvolgano un maggior numero di piccole e medie imprese. Adottare misure per ridurre l’elevata percentuale di giovani di età compresa fra i 18 e i 24 anni con scarsissime competenze di base; |
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4) |
intensificare le misure volte ad agevolare l’inserimento nel mercato occupazionale di chi fa parte di una famiglia già colpita dalla disoccupazione. Evitare che le riforme previste in materia di welfare facciano salire il tasso di povertà infantile. Attuare integralmente misure volte ad agevolare l’accesso alle strutture per l’infanzia; |
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5) |
migliorare ulteriormente la disponibilità di finanziamenti bancari e non bancari per il settore privato, in particolare le PMI. Promuovere la concorrenza nel settore bancario, in particolare attraverso misure volte a ridurre gli ostacoli all’entrata, ad aumentare la trasparenza e ad agevolare i trasferimenti interbancari, come raccomandato dalla commissione indipendente per il settore bancario, e riflettere su come migliorare l’accesso al venture capital, al capitale di rischio e ad altre forme di prestiti non bancari; |
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6) |
attuare una strategia a lungo termine per migliorare la capacità e la qualità dell’infrastruttura di rete del Regno Unito, comprese misure volte ad attenuare le pressioni sulle reti dei trasporti e dell’energia promuovendo una pianificazione e processi decisionali più solidi ed efficienti e utilizzando opportune modalità di finanziamento pubblico o privato. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25.
(3) Mantenuti per il 2012 dalla decisione 2012/238/UE del Consiglio, del 26 aprile 2012, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (GU L 119 del 4.5.2012, pag. 47).
(4) GU C 217 del 23.7.2011, pag. 12.
(5) Saldo corretto per il ciclo al netto di misure una tantum e temporanee, ricalcolato dai servizi della Commissione in base alle informazioni fornite nel programma, secondo la metodologia concordata.
(6) A norma dell’articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97.
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/95 |
RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO
del 10 luglio 2012
sull’attuazione degli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri la cui moneta è l’euro
2012/C 219/28
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 136, in combinato disposto con l’articolo 121, paragrafo 2,
vista la raccomandazione della Commissione europea,
viste le conclusioni del Consiglio europeo,
sentito il Comitato economico e finanziario,
considerando quanto segue:
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(1) |
Sin dalla sua creazione l’Eurogruppo svolge un ruolo centrale e ha una speciale responsabilità nella governance economica dell’area dell’euro. La crisi economica ha messo chiaramente in luce le strette interrelazioni nell’area dell’euro, sottolineando l’esigenza di un orientamento politico aggregato coerente, che rifletta i forti effetti di ricaduta tra i paesi la cui moneta è l’euro, e di un coordinamento efficace delle politiche che consenta di reagire rapidamente ai cambiamenti del contesto economico. |
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(2) |
Il Consiglio ha rivolto raccomandazioni specifiche a ciascuno degli Stati membri la cui moneta è l’euro («Stati membri dell’area dell’euro»). Le raccomandazioni riguardano sfide economiche a livello nazionale e sono al tempo stesso un fattore chiave di stabilità e crescita nell’intera area dell’euro. Gli Stati membri dell’area dell’euro si sono inoltre impegnati ad attuare una serie di ampie riforme politiche supplementari nell’ambito del Patto Euro plus nell’intento di promuovere la competitività e l’occupazione, contribuire alla sostenibilità delle finanze pubbliche e rafforzare la stabilità finanziaria. Il 2 marzo 2012 gli Stati membri dell’area dell’euro e altri otto Stati membri («Stati membri non appartenenti all’area dell’euro») hanno firmato un trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’unione economica e monetaria con il quale si sono impegnati a discutere ex ante e, ove appropriato, coordinare tra loro tutte le grandi riforme di politica economica che intendono intraprendere. Il coordinamento ex ante nell’area dell’euro mediante la presentazione dei progetti di piani di bilancio e la discussione sulle grandi riforme di politica economica previste contribuirà a tener conto degli effetti di ricaduta delle azioni nazionali sull’intera area dell’euro. |
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(3) |
L’esistenza di quadri di bilancio adeguatamente strutturati, atti a rafforzare la governance di bilancio interna, è un elemento chiave di una sana gestione delle finanze pubbliche e contribuisce alla sostenibilità delle finanze pubbliche nell’intera area dell’euro. A luglio e ottobre 2011 i capi di Stato o di governo dell’area dell’euro si sono impegnati a introdurre quadri di bilancio nazionali, conformemente alla direttiva 2011/85/UE del Consiglio, dell’8 novembre 2011, relativa ai requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri (1), già prima della fine del 2012, cioè in anticipo rispetto al calendario indicato nella direttiva, e ad andare oltre i requisiti ivi contenuti. Con la firma del trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’unione economica e monetaria, il 2 marzo 2012, gli Stati membri dell’area dell’euro e altri otto Stati membri non appartenenti all’area dell’euro si sono inoltre impegnati a rafforzare ulteriormente la governance di bilancio nazionale, in particolare mediante l’introduzione di norme vincolanti sulla posizione di bilancio del governo per il raggiungimento dell’obiettivo di bilancio a medio termine. |
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(4) |
L’attuazione del risanamento di bilancio è un elemento centrale della strategia di uscita dalla crisi nell’area dell’euro. Il quadro di bilancio dell’UE permette di differenziare il ritmo del risanamento a seconda del margine di bilancio e delle condizioni macroeconomiche dei singoli Stati membri. Il fatto che sia il patto di stabilità e crescita che il trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’unione economica e monetaria siano incentrati sui saldi strutturali permette di tener conto delle oscillazioni congiunturali e degli effetti delle misure una tantum sui saldi di bilancio nominali. L’efficacia delle misure adottate in risposta alle raccomandazioni del Consiglio sulla correzione dei disavanzi eccessivi sarà valutata in termini strutturali. Un’adeguata composizione del risanamento è fondamentale per aumentare la fiducia nella natura permanente del risanamento nell’area dell’euro e limitarne gli effetti negativi a breve termine sulla crescita. Dev’essere data priorità alla spesa procrescita, in particolare la spesa per investimenti; in vari Stati membri dell’area dell’euro sono stati individuati progetti di investimento produttivi i cui effetti positivi, tanto a livello privato quanto a livello sociale, sarebbero superiori ai bassi tassi di interesse attuali. Occorre riformare urgentemente i diritti a lungo termine, in particolare la salute e le pensioni, per contribuire alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. Una politica fiscale adeguata, che alleggerisca ad esempio gli oneri fiscali sul lavoro, l’ampliamento delle basi imponibili e un’azione più efficace per lottare contro l’evasione fiscale potrebbero contribuire al risanamento, aumentando al tempo stesso la competitività e creando condizioni più favorevoli alla crescita. |
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(5) |
La stabilità e il buon funzionamento del sistema finanziario sono condizioni preliminari indispensabili per scongiurare uno «scenario da decennio perduto» di crescita lenta nell’area dell’euro e per rassicurare gli investitori. È importante garantire che la necessaria ulteriore riduzione della leva finanziaria in relazione ai bilanci delle banche avvenga in modo ordinato e coerente con il mantenimento di un flusso adeguato di credito all’economia reale. Per contrastare la tendenza emergente alla frammentazione finanziaria occorre portare avanti l’integrazione delle strutture e delle pratiche di vigilanza e della gestione delle crisi transfrontaliere. |
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(6) |
Una correzione ordinata degli squilibri macroeconomici nell’area dell’euro è di fondamentale importanza per la crescita sostenibile e la stabilità nell’area dell’euro. Il processo di riduzione degli squilibri è iniziato, ma deve proseguire a ritmo sostenuto. L’esigenza di azioni volte a correggere gli squilibri è più impellente nei paesi con un disavanzo, dove occorrono riforme per migliorare la competitività e agevolare la riallocazione delle risorse a favore dei settori dei beni e servizi scambiabili. Al tempo stesso, i paesi con un avanzo possono contribuire al riequilibrio eliminando i vincoli ingiustificati, normativi e di altro genere, che frenano la domanda interna, le attività non scambiabili e le possibilità di investimento. |
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(7) |
Per l’ulteriore sviluppo dell’unione economica è indispensabile riconoscere l’interdipendenza esistente tra le economie degli Stati membri dell’area dell’euro e i vantaggi che la stabilità di quest’unione monetaria può portare ai suoi membri e all’intera Unione. In futuro, gli Stati membri dell’area dell’euro dovranno arrivare a una maggiore integrazione per realizzare un’unione economica e monetaria a tutti gli effetti. |
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(8) |
Il Parlamento europeo è stato debitamente coinvolto nel semestre europeo ai sensi del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio (2) e il 15 febbraio 2012 ha adottato una risoluzione sull’occupazione e gli aspetti sociali nell’analisi annuale della crescita 2012 e una risoluzione sul contributo all’analisi annuale della crescita per il 2012, |
RACCOMANDA che gli Stati membri dell’area dell’euro adottino provvedimenti individualmente e collettivamente, fatte salve le competenze del Consiglio per quanto riguarda il coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri, ma in particolare nell’ambito del coordinamento delle politiche economiche nell’Eurogruppo, nel periodo 2012-2013 al fine di:
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1) |
migliorare i metodi di lavoro dell’Eurogruppo per consentirgli di assumere la responsabilità dell’orientamento politico aggregato nell’area dell’euro, rispondendo efficacemente ai cambiamenti del contesto economico, e di guidare il coordinamento delle politiche economiche nel quadro di vigilanza rafforzata che si applica agli Stati membri dell’area dell’euro; |
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2) |
intensificare la cooperazione politica nell’Eurogruppo condividendo le informazioni e discutendo i piani di bilancio e le grandi riforme previste con potenziali effetti di ricaduta sull’area dell’euro. Garantire che siano intraprese le riforme necessarie per un’area dell’euro stabile e solida, tra cui l’applicazione delle raccomandazioni che il Consiglio ha rivolto ai singoli Stati membri dell’area dell’euro e che, oltre a riguardare le sfide a livello nazionale, hanno un’incidenza sull’intera area dell’euro; |
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3) |
potenziare la disciplina e le istituzioni di bilancio a livello nazionale e subnazionale per aumentare la fiducia del mercato nella sostenibilità a medio e lungo termine delle finanze pubbliche nell’area dell’euro. In seguito all’accordo raggiunto dai capi di Stato o di governo dell’area dell’euro a luglio e ottobre 2011 e il 2 marzo 2012, anticipare il recepimento della direttiva 2011/85/UE alla fine del 2012 e rafforzare ulteriormente la governance di bilancio, in particolare introducendo nel diritto nazionale di tutti gli Stati membri dell’area dell’euro le regole riguardanti un bilancio equilibrato in termini strutturali e i meccanismi automatici di correzione; |
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4) |
sulla base delle conclusioni del Consiglio europeo dell’1 e 2 marzo 2012, garantire un orientamento di bilancio aggregato coerente nell’area dell’euro portando avanti il risanamento di bilancio conformemente alle raccomandazioni e alle decisioni del Consiglio, in linea con le regole del patto di stabilità e crescita, che tengono conto della situazione macrofinanziaria specifica di ciascun paese. Gli Stati membri per i quali i premi di rischio sono elevati e potrebbero aumentare dovrebbero limitare le deviazioni rispetto agli obiettivi riguardanti il saldo nominale, anche in presenza di condizioni macroeconomiche peggiori del previsto; altri Stati membri dovrebbero lasciare che gli stabilizzatori automatici funzionino lungo il percorso di aggiustamento valutato in termini strutturali ed essere pronti a rivedere il ritmo del risanamento in caso di ulteriore deterioramento delle condizioni macroeconomiche. La composizione delle spese e delle entrate pubbliche dovrebbe riflettere l’incidenza delle voci di spesa e delle fonti di entrata sulla crescita. In particolare, si dovrebbero usare tutti i margini di bilancio disponibili per promuovere gli investimenti pubblici nell’area dell’euro, anche tenendo conto delle differenze del costo dei finanziamenti tra un paese e l’altro; |
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5) |
adottare misure per migliorare il funzionamento e la stabilità del sistema finanziario nell’area dell’euro. Accelerare il processo finalizzato a un’architettura finanziaria più integrata, anche in materia di vigilanza bancaria e di risoluzione delle crisi transfrontaliere; |
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6) |
attuare riforme strutturali, che promuovano altresì adeguamenti salariali flessibili e che, insieme a un orientamento di bilancio differenziato, favoriscano una correzione ordinata degli squilibri macroeconomici nell’area dell’euro, e quindi la crescita e l’occupazione, includendo azioni a livello nazionale che riflettano la situazione specifica del paese e tengano conto delle raccomandazioni rivolte dal Consiglio ai singoli Stati membri dell’area dell’euro. |
Fatto a Bruxelles, il 10 luglio 2012
Per il Consiglio
Il presidente
V. SHIARLY
(1) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 41.
(2) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
II Comunicazioni
COMUNICAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA
Consiglio
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24.7.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 219/98 |
Nota esplicativa
Documento di accompagnamento delle raccomandazioni del Consiglio agli Stati membri nell'ambito del semestre europeo 2012
2012/C 219/29
In base all'articolo 2 bis ter, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio (1) per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche, facente parte della sezione «Dialogo economico», si «presume che il Consiglio di norma segua le raccomandazioni e le proposte della Commissione o esponga la propria posizione pubblicamente».
Tenuto conto della suddetta regola «seguire o motivare», il Consiglio fornisce con la presente nota le seguenti spiegazioni delle modifiche concordate alle raccomandazioni della Commissione di raccomandazioni specifiche per paese (RSP) relative agli Stati membri nell'ambito del semestre europeo 2012 su cui la Commissione è in disaccordo.
Il Consiglio ha inoltre convenuto una serie di aggiunte e di modifiche fattuali o tecniche alle raccomandazioni con il pieno sostegno della Commissione (2) (3)
BELGIO
RSP 5
Testo concordato
Spostare significativamente l’imposizione fiscale dal lavoro verso una fiscalità meno distorsiva della crescita, compresa ad esempio l’imposizione di ecotasse. Proseguire la riforma del sistema delle indennità di disoccupazione per ridurre i disincentivi al lavoro e concentrare il sostegno all’occupazione e alle politiche di attivazione sui lavoratori anziani e sui gruppi vulnerabili, in particolare le persone provenienti da un contesto migratorio. Approfittare della prevista ulteriore regionalizzazione delle competenze del mercato del lavoro per stimolare la mobilità interregionale della manodopera e rafforzare la coerenza tra le politiche nel settore dell’istruzione, dell’apprendimento permanente, della formazione professionale e dell’occupazione. Estendere gli attuali sforzi di attivazione a tutti i gruppi d’età.
Spiegazione
Il Consiglio ha convenuto che, per quanto concerne la partecipazione al mercato del lavoro in Belgio, il problema principale è rappresentato dal basso tasso di occupazione dei lavoratori migranti e dei lavoratori anziani. Occorre affrontare entrambi questi aspetti. Gli esami della sorveglianza multilaterale ed il monitoraggio dei risultati in materia di occupazione effettuati dal Comitato per l'occupazione confermano entrambi un'attenzione speciale per i lavoratori anziani visti come una delle sfide essenziali per garantire politiche attive per il mercato del lavoro efficaci.
RSP 6
Testo concordato
continuare a rafforzare la concorrenza nel settore del commercio al dettaglio, riducendo gli ostacoli e le restrizioni operative; introdurre misure volte a rafforzare la concorrenza nelle industrie di rete tramite la revisione delle barriere normative e il rafforzamento degli accordi istituzionali per un’effettiva applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato;
Spiegazione
Il Consiglio ritiene che sia superfluo elencare tutte le industrie di rete nella raccomandazione.
RSP 7
Testo concordato
Adottare ulteriori misure per favorire i progressi verso il conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nelle attività non comprese nel sistema ETS, in particolare garantendo un contributo significativo del settore dei trasporti al raggiungimento di questo obiettivo.
Spiegazione
A giudizio del Consiglio è opportuno riconoscere che sono state già adottate misure per la riduzione dei gas a effetto serra. Tenuto conto della difficoltà di misurare gli effetti nel breve periodo e della lentezza dei progressi, è stato concordato di sottolineare che occorre adottare ulteriori misure per favorire i progressi.
BULGARIA
RSP 2
Testo concordato
Adottare ulteriori provvedimenti per ridurre i rischi che pesano sulla sostenibilità e migliorare l’adeguatezza del sistema pensionistico rendendo l'età pensionabile prevista per legge uguale per uomini e donne che abbiano versato i contributi nel corso dell'intera vita lavorativa. Introdurre criteri e controlli più severi per l’assegnazione delle pensioni di invalidità.
Spiegazione
Il Consiglio ha ritenuto opportuno riconoscere che sono già stati compiuti considerevoli progressi per limitare l’accesso al prepensionamento.
SPAGNA
RSP 7
Testo concordato
Migliorare l'occupabilità delle categorie vulnerabili, offrendo anche servizi efficaci di sostegno all'infanzia e alle famiglie, in modo da migliorare le condizioni delle persone a rischio di povertà e/o esclusione sociale e assicurare di conseguenza il benessere dei minori.
Spiegazione
Il Consiglio ha deciso di modificare questa raccomandazione ponendo più fortemente l'accento sulle misure intraprese per migliorare l'occupabilità dei lavoratori quale modo più opportuno per combattere la povertà e l'esclusione sociale e sul fatto che, di conseguenza, la promozione dell'accesso degli adulti alla formazione e all'occupazione sia il modo più concreto per migliorare le condizioni dei minori.
ITALIA
RSP 4
Testo concordato
Adottare in via prioritaria la riforma del mercato del lavoro per affrontare la segmentazione del mercato del lavoro e istituire un sistema integrato per le indennità di disoccupazione. Adottare ulteriori provvedimenti per incentivare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, in particolare fornendo servizi per l'assistenza all'infanzia e l'assistenza agli anziani. Monitorare e, se necessario, rafforzare l'attuazione del nuovo quadro regolamentare per la determinazione dei salari al fine di contribuire all'allineamento della crescita salariale e della produttività a livello settoriale e imprenditoriale.
Spiegazione
Il Consiglio ha convenuto che, nella congiuntura attuale, l'attenzione andrebbe incentrata sull'attuazione e sul monitoraggio delle disposizioni recentemente introdotte. Se i risultati non saranno sufficienti, occorrerà tuttavia apportare ulteriori modifiche al quadro regolamentare per la determinazione dei salari. Questo messaggio è stato rafforzato dalla sorveglianza multilaterale svolta dall'EMCO e dal CPE sulla questione salariale da cui è emerso che, per quanto riguarda l'Italia, l'accento dovrebbe essere posto sull'attuazione e il monitoraggio della citata riforma.
LETTONIA
RSP 5
Testo concordato
Favorire ulteriormente l'efficienza energetica attuando misure e incentivando la riduzione dei costi dell'energia e spostando il consumo verso prodotti efficienti sotto il profilo energetico compresi i veicoli, gli edifici e gli impianti di riscaldamento; promuovere la concorrenza sulle principali reti energetiche e migliorare la connettività con le reti energetiche dell'UE.
Spiegazione
Il Consiglio ha convenuto di sopprimere l'elenco delle reti energetiche specifiche nelle quali dovrebbe essere migliorata la concorrenza poiché la situazione è piuttosto diversa nei tre settori e non può essere affrontata nello stesso modo.
Il mercato lettone del gas continua a incontrare ostacoli per la sua liberalizzazione, con la conseguente previsione di una deroga al terzo pacchetto energia. Non è pertanto possibile discutere seriamente della concorrenza prima di effettuare un'appropriata analisi del mercato. Il mercato dell'energia elettrica è relativamente ben sviluppato e il suo funzionamento è conforme alle disposizioni del terzo pacchetto energia. La concorrenza nell'approvvigionamento di energia termica in Lettonia necessita invece di investimenti consistenti a causa della sua situazione specifica (teleriscaldamento) e pertanto la concorrenza nel settore dell'energia termica sarà introdotta solo quando ciò sarà economicamente ragionevole e possibile.
POLONIA
RSP 4
Testo concordato
Intensificare gli sforzi per aumentare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e i tassi di iscrizione dei bambini agli asili nido e all’istruzione prescolastica, assicurando un finanziamento stabile e investimenti nelle infrastrutture pubbliche, la presenza di personale qualificato e l’accesso ad un prezzo ragionevole. Contrastare la prassi radicata del prepensionamento in vista di aumentare l’età di uscita dal mercato del lavoro. Eliminare gradualmente il regime pensionistico speciale per i minatori integrandolo nel regime generale. Adottare misure più ambiziose e permanenti volte a riformare il KRUS in modo da rispecchiare in modo più aderente il livello di reddito individuale.
Spiegazione
Il Consiglio ha convenuto di eliminare il riferimento alla «piena» integrazione di tutti i dipendenti delle imprese minerarie nel regime generale in quanto potrebbe dar adito a un'interpretazione erronea e non terrebbe conto della situazione specifica di vari minatori il cui lavoro ha carattere specifico o è prestato in circostanze particolari, come quelli che lavorano permanentemente in sotterraneo e sono direttamente coinvolti nello sfruttamento.
Il governo intende integrare i minatori nel regime pensionistico generale, vale a dire nel sistema a capitalizzazione. Tuttavia, un numero molto limitato di minatori gode di diritti speciali per quanto riguarda le prestazioni pensionistiche prima del raggiungimento dell'età pensionabile (stabilita dalla legge), come quelli il cui lavoro ha carattere specifico o è prestato in circostanze particolari. In questo caso i minatori che lavorano permanentemente nel sottosuolo e sono direttamente coinvolti nello sfruttamento rientrano nel gruppo di professioni definite pericolose o gravose e hanno diritto a una qualche forma di pensionamento anticipato prima del raggiungimento dell'età pensionabile. L'Istituto centrale per la tutela del lavoro si sta alacremente adoperando, unitamente all'Istituto per l'assicurazione sociale (ZUS), per definire con precisione le attività nel sottosuolo che darebbero diritto al pensionamento anticipato. Al raggiungimento dell'età pensionabile prevista dalla legge, questi minatori riceveranno un trattamento uguale agli altri.
FINLANDIA
RSP 3
Testo concordato
Dare piena attuazione alle misure in corso per il miglioramento della posizione dei giovani e dei disoccupati a lungo termine sul mercato del lavoro, con un'attenzione particolare allo sviluppo delle qualifiche. Adottare ulteriori provvedimenti per migliorare il tasso di occupazione dei lavoratori più anziani, anche riducendo le finestre per l'uscita anticipata dal mondo del lavoro. Adottare provvedimenti per innalzare l'età pensionabile effettiva tenendo conto dell'aumento della speranza di vita.
Spiegazione
Il Consiglio ha rilevato che vi sono modi alternativi per garantire che l'età pensionabile effettiva si sviluppi in linea con la speranza di vita, aumentando l'età pensionabile legale oppure adeguando il livello delle prestazioni pensionistiche. Si è pertanto convenuto di adeguare la raccomandazione per rispecchiare in maniera appropriata il fatto che la Finlandia ha scelto la seconda via.
SVEZIA
RSP 3
Testo concordato
Adottare ulteriori misure per migliorare la partecipazione al mercato del lavoro dei giovani e dei gruppi vulnerabili , per esempio migliorando l'efficacia delle misure attive sul mercato del lavoro, ; agevolando il passaggio dalla scuola al lavoro, promuovendo politiche intese ad aumentare la domanda concernente i gruppi vulnerabili e migliorando il funzionamento del mercato del lavoro. Esaminare se l'attuale aliquota IVA agevolata per i ristoranti e i servizi di ristorazione sia efficace per sostenere la creazione di posti di lavoro.
Spiegazione
Il Consiglio ha convenuto di adeguare il testo per riflettere meglio le vere sfide cui è confrontato il mercato svedese del lavoro; vale a dire miglioramento dell’efficacia delle politiche attive del mercato del lavoro, passaggio dalla scuola al lavoro e politiche pubbliche intese ad aumentare la domanda concernente i gruppi vulnerabili sul mercato del lavoro.
Il Consiglio ha inoltre riconosciuto che la Svezia ha un quadro di contrattazione salariale decentrato e ha convenuto che le parti sociali sono responsabili della contrattazione salariale e che l'interferenza del governo in questo processo non sarebbe in linea con il sistema nazionale di determinazione dei salari. I termini «incoraggiando una maggiore flessibilità salariale» sono stati pertanto ritenuti inappropriati.
REGNO UNITO
RSP 3
Testo concordato
Continuare a migliorare l'occupabilità dei giovani, in particolare quelli che non hanno un lavoro e non sono iscritti a cicli d'istruzione o di formazione, anche utilizzando il contratto Gioventù. Far sì che i programmi di apprendistato siano seguiti da un maggior numero di giovani, pongano sufficientemente l'accento sull'acquisizione di competenze avanzate e di livello superiore e coinvolgano un maggior numero di piccole e medie imprese. Adottare misure per ridurre l'elevata percentuale di giovani di età compresa fra i 18 e i 24 anni con scarsissime competenze di base.
Spiegazione
Il lavoro svolto nell'ambito dell'EPM in materia di abbandono scolastico riguarda la fascia d'età compresa fra i 18 a i 24 anni, il che è diverso dal testo dell'RSP proposto dalla Commissione, che utilizza il parametro dei «giovani che abbandonano gli studi». Inoltre, l'esame multilaterale dell'EMCO in relazione all'RSP 2011 è stato effettuato sulla base della disoccupazione giovanile; anche questo è un concetto molto diverso da quello di «giovani che abbandonano gli studi».
(1) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1.
(2) Stati membri per i quali non sono state apportate modifiche, o per i quali sono state apportate modifiche con l'accordo della Commissione: CZ, DK, DE, EE, IE, EL, FR, CY, LT, LU, HU, MT, NL, AT, PT, RO, SI, SK, zona euro.
(3) Il testo che è stato modificato appare in corsivo.