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ISSN 1977-0944 doi:10.3000/19770944.C_2012.145.ita |
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Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 145 |
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Edizione in lingua italiana |
Comunicazioni e informazioni |
55o anno |
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Numero d'informazione |
Sommario |
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IV Informazioni |
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INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA |
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2012/C 145/01 |
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2012/C 145/02 |
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2012/C 145/03 |
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IT |
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IV Informazioni
INFORMAZIONI PROVENIENTI DALLE ISTITUZIONI, DAGLI ORGANI E DAGLI ORGANISMI DELL'UNIONE EUROPEA Assemblea parlamentare paritetica dell'accordo di partenariato concluso fra i membri del gruppo di Stati di Africa, Caraibi e Pacifico, da una parte, e l'Unione europea e i suoi Stati membri, dall'altra La 22a sessione ha avuto luogo a Lomé (Togo), dal 21 al 23 novembre 2011.
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23.5.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 145/1 |
PROCESSO VERBALE DELLA SEDUTA DI LUNEDÌ 21 NOVEMBRE 2011
2012/C 145/01
Indice
Sessione solenne d'apertura
Sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica
Composizione dell'Assemblea parlamentare paritetica
Accreditamento dei rappresentanti non parlamentari
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1. |
Approvazione dell'ordine del giorno (AP100.956) |
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2. |
Approvazione del processo verbale della 21a sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica (GU C 327 del 10.11.2011) |
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3. |
Comunicazioni dei copresidenti, incluse le decisioni approvate nella riunione dell'Ufficio di presidenza del 20 novembre 2011 |
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4. |
Dichiarazione di Andris Piebalgs, commissario europeo per lo sviluppo |
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5. |
Discussione con Andris Piebalgs, commissario europeo per lo sviluppo – interventi su richiesta (procedura "catch-the-eye") |
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6. |
Tempo delle interrogazioni alla Commissione |
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7. |
Seguito dato dalla Commissione alle risoluzioni approvate nel corso della 21a sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica |
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8. |
L'impatto del debito sul finanziamento per lo sviluppo nei paesi ACP Commissione per lo sviluppo economico, le finanze e il commercio Correlatori: Amadou Ciré Sall (Senegal) e Robert Sturdy |
PROCESSO VERBALE DELLA SEDUTA DI LUNEDÌ 21 NOVEMBRE 2011
(La seduta inizia alle 11.00.)
Sessione solenne d'apertura
Intervengono dinanzi all'Assemblea:
El-Hadj Bonfoh Abass, presidente dell'assemblea nazionale del Togo, Assarid Ag Imbarcaouane, copresidente f.f. dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE, Louis Michel, copresidente dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE, Mahamadou Issoufou, presidente del Niger e Faure Gnassingbé, presidente della Repubblica del Togo.
(La seduta, sospesa alle 12.50, riprende alle 15.10)
PRESIDENZA: Assarid Ag IMBARCAOUANE
Copresidente
Sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica
Il copresidente porge il benvenuto a tutti i partecipanti e comunica l'entrata in vigore del nuovo regolamento.
Composizione dell'Assemblea parlamentare paritetica
Il copresidente comunica che la lista dei membri dell'Assemblea parlamentare paritetica, quale trasmessa dalle autorità degli Stati ACP e dal Parlamento europeo, sarà allegata al processo verbale.
Accreditamento dei rappresentanti non parlamentari
Il copresidente comunica che sono state presentate quattro richieste di accreditamento di rappresentanti non parlamentari. Conformemente all'articolo 17, paragrafo 1 dell'accordo di Cotonou e all'articolo 1 del regolamento dell'Assemblea parlamentare paritetica, è opportuno che questi rappresentanti siano accreditati e che i loro nomi figurino nella lista allegata al processo verbale.
1. Approvazione dell'ordine del giorno (AP100.956)
João Ferreira deplora la mancanza di interpretariato attivo in portoghese. Il copresidente Assarid gli suggerisce di rivolgersi all'Ufficio di presidenza del Parlamento europeo, in quanto competente in materia.
Intervengono: Teshome Toga (Etiopia), Rabindre T. Parmessar (Suriname).
Il progetto di ordine del giorno è approvato nella versione figurante nel presente processo verbale.
2. Approvazione del processo verbale della 21a sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE (GU C 327 del 10.11.2011)
Il processo verbale è approvato.
3. Comunicazioni dei copresidenti, incluse le decisioni approvate nella riunione dell'Ufficio di presidenza del 20 novembre 2011
Il copresidente comunica i risultati della riunione dell'Ufficio di presidenza del 20 novembre 2011.
Vengono approvate le decisioni seguenti:
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a) |
Le commissioni permanenti elaboreranno le relazioni seguenti:
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b) |
Le modifiche apportate dall'Ufficio di presidenza al regolamento saranno presentate all'Assemblea per l'approvazione il 23 novembre 2011. |
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c) |
Il punto riguardante la situazione della sicurezza in Somalia sarà affrontato durante la discussione sulla crisi alimentare nel Corno d'Africa, nello specifico in Somalia. I copresidenti faranno una dichiarazione su questo argomento. |
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d) |
La prossima riunione regionale, la prima del secondo ciclo di riunioni regionali, avrà luogo nello Zambia durante la settimana dal 20 al 24 febbraio 2012. |
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e) |
L'Ufficio di presidenza invierà una missione conoscitiva e d'informazione a Ispra (Italia) il 23 e il 24 marzo 2012 ed eventualmente una missione in Costa d'Avorio nella prima metà del 2012. |
Il copresidente comunica all'Assemblea che il forum delle donne si è riunito sabato mattina. Il forum è stato copresieduto da Zita Gurmai e Mo-Mamo Karerwa (Burundi) e l'argomento affrontato è stato "Il ruolo delle donne nella prevenzione, nella gestione e nella risoluzione dei conflitti".
PRESIDENZA: Louis MICHEL
Copresidente
Il copresidente comunica le scadenze seguenti:
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— |
per gli emendamenti concernenti le proposte di risoluzione di compromesso e altre proposte di risoluzione urgente da sottoporre a votazione: martedì 22 novembre 2011, alle 12.00; |
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— |
per le questioni concernenti le modalità di votazione: mercoledì 23 novembre 2011, alle 10.00, per iscritto. |
Il copresidente comunica i limiti al tempo di parola.
4. Dichiarazione di Andris Piebalgs, commissario europeo per lo sviluppo
Dichiarazione del commissario.
5. Discussione con Andris Piebalgs, commissario europeo per lo sviluppo – interventi su richiesta (procedura "catch-the-eye")
Intervengono: Olle Schmidt, Bobbo Hamatoukour (Camerun), Rabindre T. Parmessar (Suriname), Rajeshree Kumaree Nita Deerpalsing (Maurizio), Boniface Yehoue Tome (Benin), Komi Selom Klassou (Togo), Michael Gahler, Ali Soubaneh Attaye (Gibuti), Michèle Rivasi, Job Yustino Ndugai (Tanzania), Amadou Ciré Sall (Senegal), João Ferreira, Eunice Kazembe (Malawi), Piet Van Der Walt (Namibia), Moses Y. Kollie (Liberia), Ismael El Hag Musa (Sudan) e Véronique De Keyser.
Il commissario risponde alle domande formulate dai membri.
6. Tempo delle interrogazioni alla Commissione
Sono state presentate diciassette interrogazioni alla Commissione.
La Commissione ha già risposto alle interrogazioni con richiesta di risposta scritta. Il commissario Piebalgs risponde oralmente alle interrogazioni supplementari poste dagli autori seguenti:
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Interrogazione n. 1 di Horst Schnellhardt sul finanziamento di progetti di sviluppo di dimensioni ridotte. |
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Interrogazione n. 14 di Catherine Bearder sul turismo naturale in Africa e il bracconaggio delle conoscenze locali sulla vita selvaggia. |
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Interrogazione n. 15 di Frank Engel sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) nella politica di cooperazione e di sviluppo con i paesi ACP. |
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Interrogazione n. 17 di Ole Christensen sulla situazione nel Corno d'Africa. |
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Interrogazione n. 4 di Michael Cashman (sostituito da Zita Gurmai) sul sostegno ai vaccini contro la tubercolosi a partire dal 2014. |
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Interrogazione n. 2 di Michèle Rivasi sull'accaparramento dei terreni e la sicurezza alimentare. |
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Interrogazione n. 7 di Gabriele Zimmer sugli accordi di partenariato economico. |
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Interrogazione n. 10 di Jo Leinen (sostituito da Norbert Neuser) sulla sicurezza energetica nei paesi ACP. |
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Interrogazione n. 11 di Norbert Neuser sull'accesso universale all'energia. |
Gli autori delle interrogazioni nn. 9, 12 e 16 non hanno formulato interrogazioni supplementari.
Gli autori delle interrogazioni nn. 3, 5, 6, 8 e 13 non sono presenti.
Intervengono inoltre: Véronique De Keyser, Piet Van Der Walt (Namibia), Louis Michel e Glen Bénédict Noël (Grenada).
7. Seguito dato dalla Commissione alle risoluzioni approvate nel corso della 21a sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE
Il commissario Piebalgs fa riferimento al documento distribuito relativo al seguito dato dalla Commissione alle risoluzioni approvate dall'APP ACP-UE a Budapest (Ungheria).
8. L'impatto del debito sul finanziamento allo sviluppo nei paesi ACP
Commissione per lo sviluppo economico, le finanze e il commercio
Correlatori: Amadou Ciré Sall (Senegal) e Robert Sturdy
Amadou Ciré Sall (Senegal) e Frank Engel (al posto di Robert Sturdy) presentano la relazione sull'impatto del debito sul finanziamento allo sviluppo nei paesi ACP.
Intervengono: Bobbo Hamatoukour (Camerun), Christa Klaß, Musa Hussein Naib (Eritrea), Norbert Neuser, Louis Michel, Emmanuel Kwasi Bandua (Ghana), Michèle Rivasi, Ali Soubaneh Atteye (Gibuti), Makhosini Hlongwane (Zimbabwe), João Ferreira, Job Yustino Ndugai (Tanzania), Hamadaou Sylla (Mali), Sábado Teresa Malendza (Mozambico), Ismael El Hag Musa (Sudan), Musikari N. Kombo (Kenya), Domenico Rosa (Commissione europea).
Frank Engel e Amadou Ciré Sall (Senegal) concludono la discussione.
(La seduta termina alle 18.25)
Assarid Ag IMBARCAOUANE e
Louis MICHEL
Copresidenti
Mohamed Ibn CHAMBAS e
Luis Marco AGUIRIANO NALDA
Cosegretari generali
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23.5.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 145/5 |
PROCESSO VERBALE DELLA SEDUTA DI MARTEDÌ 22 NOVEMBRE 2011
2012/C 145/02
Indice
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1. |
Accesso ai farmaci Discussione senza risoluzione |
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2. |
Governance democratica Discussione principale con Gilbert Fossoun Houngbo, primo ministro del Togo, e con i membri del governo togolese |
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3. |
Sviluppo delle relazioni multilaterali e della giustizia internazionale Discussione senza risoluzione |
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4. |
Approvazione del processo verbale di lunedì 21 novembre 2011 |
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5. |
Punto urgente n. 1: crisi alimentare nel Corno d'Africa, nello specifico in Somalia |
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6. |
Inclusione delle persone con disabilità nei paesi in via di sviluppo Commissione per gli affari sociali e l'ambiente Correlatori: Musikari N. Kombo (Kenya) e Catherine Bearder |
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7. |
L'impatto del trattato di Lisbona sul partenariato ACP-UE Commissione per gli affari politici Correlatori: Raphael Mangouala (Gabon) e Mariya Nedelcheva |
PROCESSO VERBALE DELLA SEDUTA DI MARTEDÌ 22 NOVEMBRE 2011
(La seduta inizia alle 9.00)
PRESIDENZA: Assarid IMBARCAOUANE
Copresidente
1. Accesso ai farmaci
Discussione senza risoluzione
Intervengono: Bobbo Hamatoukour (Camerun), Eleni Theocharous, Catherine Bearder, Rabindre Parmessar (Suriname), João Ferreira, Hamadaou Sylla (Mali), Patrick Gamedze (Swaziland), Véronique de Keyser, Emmanuel Kwasi Bandua (Ghana), Makhosini Hlongwane (Zimbabwe), Louis Michel, Attiat Mustafa Abdelhaleim Ahmed (Sudan), Adjedoue Weidou (Ciad), Horst Schnellhardt, Musa Hussein Naib (Eritrea) e Domenico Rosa (Commissione europea).
L'accesso a farmaci di buona qualità e a prezzi accessibili, è fondamentale per tutti, nella fattispecie per le popolazioni dei paesi ACP, in particolare quelle più vulnerabili. Da ciò dipende il benessere di queste popolazioni e la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio.
2. Governance democratica
Discussione principale con Gilbert Fossoun Houngbo, primo ministro del Togo, e con i membri del governo togolese.
Gilbert Fossoun Houngbo, primo ministro del Togo, fa una presentazione. L'Assemblea assiste alla proiezione di un filmato sulla governance democratica in Togo.
Intervengono: Michèle Rivasi, Olle Schmidt, Boniface Yehouetome (Benin), Patrick Gamedze (Swaziland), Rajeshree Kumaree Nita Deerpalsing (Maurizio), Catherine Bearder, Alfred Sanou (Burkina Faso), Teshome Toga (Etiopia), Benedict Noel (Grenada), Gabrielle Zimmer, Bobbo Hamatoukour (Camerun), Véronique de Keyser, Rabindre Parmessar (Suriname), Michael Gahler, Mohammed Mukhtar Ahmed (Nigeria), Musikari Kombo (Kenya), Ali Soubaneh Atteye (Gibuti), Ana Rita Geremias Sithole (Mozambico), Hamadaou Sylla (Mali), José Costa Pereira (SEAE), Gilbert Fossoun Houngbo, Pascal Bodjona (ministro dell'Amministrazione territoriale e della decentralizzazione, Togo), Tchitchao Tchalim (ministro della Giustizia, Togo), Beza Marcel Seramila (Madagascar), Boniface Yehouetome (Benin), Mohammed Mukhtar Ahmed (Nigeria), Michèle Rivasi, Louis Michel e Seléagodi Ahoomey-Zunu (ministro del Commercio, Togo).
Gilbert Fossoun Houngbo e alcuni membri del governo togolese rispondono alle domande.
I membri del governo togolese illustrano le misure attuate per promuovere la governance politica, economica e sociale in Togo, in particolare per quanto riguarda l'attuazione delle raccomandazioni della missione di osservazione elettorale delle elezioni presidenziali in Togo nel 2010, così come il dialogo politico e sociale.
3. Sviluppi delle relazioni multilaterali e della giustizia internazionale
Discussione senza risoluzione
Intervengono: Makhosini Hlongwane (Zimbabwe), Maurice Ponga, Véronique de Keyser, Denis Polisi (Ruanda), Olle Schmidt, Amadou Ciré Sall (Senegal), Michèle Rivasi, Hamadaou Sylla (Mali), João Ferreira, Jacek Protasiewicz, Emmanuel Kwasi Bandua (Ghana), Juan Fernando López Aguilar, Michael Gahler, Yenielys Vilma Regueiferos Linares (Cuba), Mohammed Mukhtar Ahmed (Nigeria), Ismail El Hag Musa (Sudan), Adjedoue Weidou (Ciad) e José Costa Pereira (SEAE).
I membri discutono in merito agli sforzi di coordinamento compiuti negli ultimi anni al fine di sviluppare le relazioni internazionali nell'ambito della globalizzazione le cui conseguenze anche sul diritto internazionale e sulla giustizia internazionale sono evidenti, come dimostrato dall'entrata in vigore dello statuto della Corte penale internazionale.
L'Assemblea approva la proposta di Louis Michel, copresidente, di rinviare l'esame del punto 15 dell'ordine del giorno "Sfide dello sviluppo urbano nelle città dei paesi ACP" alla prossima sessione che avrà luogo in Danimarca. L'ordine dei punti della riunione del 23 novembre 2011 è modificato di conseguenza.
(La seduta, sospesa alle 12.50, riprende alle 15.35)
PRESIDENZA: Louis MICHEL
Copresidente
4. Approvazione del processo verbale di lunedì 21 novembre 2011
Il processo verbale è approvato.
5. Punto urgente n. 1: crisi alimentare nel Corno d'Africa, in particolare in Somalia
Intervengono: José Costa Pereira (SEAE), Bobbo Hamatoukour (Camerun), Michèle Striffler, Musa Naib (Eritrea), Norbert Neuser, Catherine Bearder, Michèle Rivasi, Musikari N. Kombo (Kenya), Teshome Toga (Etiopia), Gabriele Zimmer, Horst Schnellhardt, Younoussa Tondy (Niger), Edit Bauer e Domenico Rosa (Commissione europea).
Di fronte alla peggiore crisi alimentare degli ultimi 60 anni, i membri dell'APP ACP-UE chiedono alla comunità internazionale di compiere uno sforzo duraturo in ambito umanitario e in materia di sviluppo a favore del Corno d'Africa, in particolare in Somalia.
6. Inclusione delle persone con disabilità nei paesi in via di sviluppo
Commissione per gli affari sociali e l'ambiente
Correlatori: Musikari N. Kombo (Kenya) e Catherine Bearder
Musikari N. Kombo (Kenya) e Catherine Bearder presentano la relazione sull'inclusione delle persone con disabilità nei paesi in via di sviluppo.
Intervengono: Manuel Jímenez (Repubblica dominicana), Horst Schnellhardt, Ole Christensen, Gabriele Zimmer, Younoussa Tondy (Niger), Edit Bauer, Emmanuel Kwasi Bandua (Ghana), Ana Rita Geremias Sithole (Mozambico), Christa Klass e Domenico Rosa (Commissione europea).
Kombo Musikari (Kenya) e Catherine Bearder concludono la discussione.
I membri ricordano che le persone con disabilità sono tra le più povere al mondo e chiedono a tutte le parti firmatarie della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei disabili di dare piena attuazione al suo articolo 32.
7. L'impatto del trattato di Lisbona sul partenariato ACP-UE
Commissione per gli affari politici
Correlatori: Raphael Mangouala (Gabon) e Mariya Nedelcheva
Raphael Mangouala (Gabon) e Mariya Nedelcheva presentano la relazione sull'impatto del trattato di Lisbona sul partenariato ACP-UE.
Intervengono: Bobbo Hamatoukour (Camerun), Miguel Angel Martínez Martínez, Ali Soubane Ateye (Gibuti), Olle Schmidt, Boniface Yehouetome (Benin), Piet Van Der Walt (Namibia), Filip Kaczmarek, João Ferreira, Rabindre T. Parmessar (Suriname), Maurice Ponga, Zuzana Roithova, Zita Gurmai, Emmanuel Kwasi Bandua (Ghana) e José Costa Pereira (SEAE).
Raphael Mangouala (Gabon) e Mariya Nedelcheva concludono la discussione.
Vi è un accordo generale sull'importanza per i partner ACP-UE di cogliere l'opportunità rappresentata dallo "sconvolgimento" istituzionale a seguito dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona per dare nuovo slancio al partenariato.
Il copresidente Louis Michel esprime indignazione per il tentativo di far circolare in aula una nota diffamatoria scritta dall'Alleanza nazionale per il cambiamento in Togo (ANC, Alliance nationale pour le changement). L'Assemblea esprime pieno sostegno al copresidente Louis Michel.
Intervengono: Bobbo Hamatoukour (Camerun), Zita Gurmai e Evalliere Beauplan (Haiti)
La seduta termina alle 18.00.
Assarid Ag IMBARCAOUANE e
Louis MICHEL
Copresidenti
Mohamed Ibn CHAMBAS e
Luis Marco AGUIRIANO NALDA
Cosegretari generali
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23.5.2012 |
IT |
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea |
C 145/7 |
PROCESSO VERBALE DELLA SEDUTA DI MERCOLEDÌ 23 NOVEMBRE 2011
2012/C 145/03
Indice
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1. |
Punto urgente n. 2: impatto della Primavera araba sugli Stati limitrofi dell'area subsahariana … |
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2. |
Relazioni di sintesi a conclusione dei seminari … |
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3. |
Relazione dei partner economici e sociali … |
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4. |
Dichiarazione di Oryem Henry Okello, ministro di Stato degli Affari internazionali, ministro degli Affari esteri (Uganda), presidente in carica del consiglio ACP … |
|
5. |
Dichiarazione di Krzysztof Stanowski, sottosegretario di Stato per la cooperazione allo sviluppo (Polonia), presidente in carica del Consiglio dell'UE … |
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6. |
Tempo delle interrogazioni al Consiglio … |
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7. |
Discussione con il Consiglio – catch-the-eye … |
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8. |
Approvazione dei processi verbali di martedì 22 novembre 2011, mattino e pomeriggio … |
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9. |
Votazione delle proposte di risoluzione incluse nelle relazioni presentate dalle tre commissioni permanenti … |
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10. |
Votazione delle proposte di risoluzione urgenti … |
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11. |
Votazione delle modifiche al regolamento dell'APP … |
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12. |
Varie … |
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13. |
Data e luogo della 23a sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica … |
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Allegato I |
Elenco in ordine alfabetico dei membri dell'Assemblea parlamentare paritetica … |
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Allegato II |
Elenco di presenza della 22a sessione dal 21 al 23 maggio 2011 a Lomé (Togo) … |
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Allegato III |
Accreditamento dei delegati non parlamentari … |
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Allegato IV |
Testi approvati … |
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— |
Risoluzione sull'impatto del trattato di Lisbona nel partenariato ACP-UE (ACP-UE/101.082/11/def.) … |
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— |
Risoluzione sull'impatto del debito sul finanziamento dello sviluppo nei paesi ACP (ACP-UE/101.079/11/def.) … |
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— |
Risoluzione relativa all'integrazione delle persone con disabilità nei paesi in via di sviluppo (ACP-UE/100.954/11/def.) … |
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— |
Risoluzione sull'impatto della Primavera araba sui vicini Stati subsahariani (ACP-UE/101.111/11/def.) … |
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— |
Risoluzione sulla crisi alimentare nel Corno d'Africa, nello specifico in Somalia (ACP-UE/101.112/11/def.) … |
PROCESSO VERBALE DELLA SEDUTA DI MERCOLEDÌ 23 NOVEMBRE 2011
(La seduta inizia alle 9.00)
PRESIDENZA: Assarid IMBARCAOUANE
Copresidente
1. Punto urgente n. 2: impatto della Primavera araba sugli Stati limitrofi dell'area subsahariana
José Costa Pereira (SEAE) introduce la discussione.
Intervengono: Bobbo Hamatoukour (Camerun), Mariya Nedelcheva, Teshome Toga (Etiopia), Véronique De Keyser, Olle Schmidt, Gabriele Zimmer, Francesco Enrico Speroni, Edit Bauer, Assarid Imbarcaouane (Mali), Zita Gurmai, Frank Engel, Younoussa Tondy (Niger), Edward Scicluna, Zuzana Roithova, Makhosini Hlongwane (Zimbabwe) e Sérgio de Sousa Mendes dos Santos (Angola).
Gli sviluppi che si sono verificati nell'Africa settentrionale e in Medio Oriente nel 2011 hanno avuto ripercussioni politiche, economiche e sociali nei paesi ACP e in Europa. Viene espresso sostegno ai processi di democratizzazione in corso nella regione.
2. Relazioni di sintesi a conclusione dei seminari
I relatori presentano le loro relazioni sui tre seminari:
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Eleni Theocharus: Sfide energetiche per i paesi in via di sviluppo: prospettive future |
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L'accesso all'energia nei paesi in via di sviluppo è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio e per l'attuazione di strategie sia a livello nazionale che internazionale. |
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Attiat Mustafa Abdelhaleim Ahmed (Sudan): Problemi di sanità pubblica: la malaria e il suo impatto socio-economico |
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Sono stati compiuti notevoli sforzi per la prevenzione della malaria, ma è ancora necessario effettuare una più ampia distribuzione di reti impregnate. Le donne e i bambini rimangono una priorità. |
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Zita Gurmai: Approccio partecipativo dei giovani al processo di sviluppo: strategia di riduzione della povertà e della disoccupazione giovanile |
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La Primavera araba ha mostrato l'importanza di rispondere alle aspirazioni legittime dei giovani. |
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Interviene: Patrick Gamedze (Swaziland). |
3. Relazione dei partner economici e sociali
Presentazione di Brenda King, presidente della commissione di verifica ACP del Comitato economico e sociale europeo.
Intervengono: Domenico Rosa (Commissione europea), Michael Gahler, Komi Selom Klassou (Togo), Ali Soubaneh Atteye (Gibuti), Michèle Striffler, Boniface Yehouetome (Benin), Ibrahim Bundu (Sierra Leone), Miguel Angel Martínez Martínez, Véronique De Keyser e Brenda King.
Lo sviluppo di un dialogo sociale, i diritti delle donne, la sicurezza alimentare e l'accesso all'energia dovrebbero essere i temi principali dell'agenda.
4. Dichiarazione di Oryem Henry Okello, ministro di Stato degli Affari internazionali, ministro degli Affari esteri (Uganda), presidente in carica del consiglio ACP
Oryem Henry Okello si rivolge all'Assemblea concentrandosi sui negoziati in corso relativi agli accordi di partenariato economico, sulla ratifica della seconda revisione dell'accordo di Cotonou, sul piano dell'Unione europea per l'eliminazione delle quote zucchero per i paesi ACP e sulla conferenza di Durban sulla convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (COP 17).
5. Dichiarazione di Krzysztof Stanowski, sottosegretario di Stato per la cooperazione allo sviluppo (Polonia), presidente in carica del Consiglio dell'UE
Krzysztof Stanowski si rivolge All'assemblea ponendo in evidenza il ruolo dell'Assemblea parlamentare paritetica come piattaforma per il dialogo Nord/Sud e Sud/Sud, la conferenza di Durban, il quarto forum di alto livello sull'efficacia degli aiuti di Busan e l'impegno dell'Unione europea a cooperare con i paesi partner ACP nonostante la crisi economica e finanziaria.
6. Tempo delle interrogazioni al Consiglio
Oryem Henry Okello risponde alle seguenti interrogazioni e interrogazioni supplementari:
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Interrogazione n. 1 di Norbert Neuser sull'accesso universale all'energia. |
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Interrogazione n. 2 di Olle Schmidt sui dieci anni di detenzione di Dawik Isaak. |
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Interrogazione n. 3 di Michael Cashman (sostituito da Jutta Haug) sulla ratifica della seconda revisione dell'accordo di Cotonou. |
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Interrogazione n. 4 di Catherine Bearder (sostituita da Olle Schmidt) sulla caccia illegale e insostenibile della fauna selvatica. |
Krzysztof Stanowski risponde alle seguenti interrogazioni e interrogazioni supplementari:
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Interrogazione n. 13 di Filip Kaczmarek sull'accesso universale all'energia. |
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Interrogazione n. 5 di Assarid Ag Imbarcaouane (Mali) sul futuro del prossimo Fondo europeo di sviluppo (FES) o protocollo finanziario. |
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Interrogazione n. 6 di Amadou Ciré Sall (Senegal) sulla conferenza ministeriale dell'OMC nel dicembre 2011 e sui risultati concreti per i paesi meno sviluppati. |
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Interrogazione n. 7 di Olle Schmidt sulla situazione dei diritti dell'uomo in Eritrea. |
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Interrogazione n. 8 di Horst Schnellhardt sulla politicizzazione degli aiuti umanitari. |
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Interrogazione n. 9 di Michael Cashman (sostituito da Jutta Haug) sulla ratifica della seconda revisione dell'accordo di Cotonou. |
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Interrogazione n. 10 di Gabriele Zimmer sull'acquisizione e la cessione di terreni nei paesi in via di sviluppo. |
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L'interrogazione n. 11 non riceve alcuna risposta, poiché l'autore non è presente. |
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Interrogazione n. 12 di Catherine Bearder (sostituita da Olle Schmidt) sul trasferimento di rifiuti tossici illegali dall'UE nei paesi ACP. |
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Interrogazione n. 14 di Fiona Hall (sostituita da Olle Schmidt) sulla conferenza COP 17 di Durban. |
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Interrogazione n. 15 di Jo Leinen (sostituito da Jutta Haug) sui negoziati sul clima di Durban. |
7. Discussione con il Consiglio – catch-the-eye
Intervengono: Musikari Kombo (Kenya), Alfred Sanou (Burkina Faso), Hamadaou Sylla (Mali), Ismael El Hag Musa (Sudan), Eunice Kazembe (Malawi), Musa Hussein Naib (Eritrea), Charles W. Kakoma (Zambia), Patrick Gamedze (Swaziland), Makhosini Hlongwane (Zimbabwe), Mohammed Mukhtar Ahmed (Nigeria) e Michèle Rivasi.
Oryem Henry Okello e Krzysztof Stanowski rispondono alle domande su diversi argomenti, quali gli accordi di partenariato economico, l'accesso all'energia, il cambiamento climatico e la situazione di emergenza nel Corno d'Africa.
(La seduta, sospesa alle 12.30, riprende alle 15.00)
PRESIDENZA: Louis MICHEL
Copresidente
8. Approvazione dei processi verbali di martedì 22 novembre 2011, mattino e pomeriggio
I processi verbali sono approvati.
9. Votazione delle proposte di risoluzione incluse nelle relazioni presentate dalle tre commissioni permanenti
Il copresidente ricorda le procedure di voto dell'Assemblea.
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L'impatto del trattato di Lisbona nel partenariato ACP-UE (ACP-UE/101.082/11/def.) Relazione di Raphael Mangouala (Gabon) e Mariya Nedelcheva Commissione per gli affari politici Emendamento approvato: 1. Emendamenti respinti: 2, 3 e considerando O. La risoluzione, come modificata, è approvata all'unanimità. |
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L'impatto del debito sul finanziamento allo sviluppo nei paesi ACP (ACP-UE/101.079/11/def.) Relazione di Amadou Ciré Sall (Senegal) e Robert Sturdy Commissione per lo sviluppo economico, le finanze e il commercio Emendamenti approvati: 1, 2, paragrafo 9 (1a parte). Emendamento respinto: paragrafo 9 (2a parte). La risoluzione, come modificata, è approvata all'unanimità con un'astensione. |
|
— |
L'integrazione delle persone con disabilità nei paesi in via di sviluppo (ACP-UE/100.954/11/def.) Relazione di Musikari Kombo (Kenya) e Catherine Bearder Commissione per gli affari sociali e l'ambiente Emendamenti approvati: 1, paragrafo 4 (1a e 2a parte), 2 e 3. Emendamento respinto: paragrafo 4 (3a parte). La risoluzione, come modificata, è approvata all'unanimità. |
10. Votazione delle proposte di risoluzione urgenti
|
— |
La crisi alimentare nel Corno d'Africa, nello specifico in Somalia (ACP-UE/101.112/11/def.) Emendamento approvato: 1. La risoluzione, come modificata, è approvata all'unanimità. |
|
— |
L'impatto della Primavera araba sui vicini Stati subsahariani (ACP-UE/101.111/11/def.) Emendamenti approvati: 1, 2, 3, 5 (con emendamento orale), paragrafo 9 (con emendamento orale), 7. Emendamenti respinti: 4, paragrafo 13. Emendamento ritirato: 6. La risoluzione, come modificata, è approvata all'unanimità. |
11. Votazione delle modifiche al regolamento dell'APP
Assarid Imbarcaouane (copresidente) chiede formalmente, a nome dell'Assemblea parlamentare ACP, di rinviare la votazione per meglio analizzare il contenuto degli emendamenti. Dopo uno scambio di opinioni tra i due copresidenti, la votazione è rinviata.
12. Varie
Il copresidente comunica che Musikari Kombo (Kenya) è stato nominato in qualità di prossimo copresidente ACP dell'APP a partire dal 24 novembre 2011.
Interviene: Musikari Kombo (Kenya).
Il copresidente informa l'Assemblea in merito a due dichiarazioni congiunte dei copresidenti approvate a seguito delle decisioni dell'Ufficio di presidenza, una riguardante la situazione in Somalia e l'altra la situazione dei diritti dell'uomo in Eritrea.
Intervengono: Mussa Hussein Naib (Eritrea), Zuzana Roithová e Louis Michel.
Assarid Imbarcaouane (copresidente) comunica che l'Assemblea ACP ha approvato una dichiarazione a sostegno di Louis Michel a seguito del tentativo di far circolare una nota diffamatoria dell'Alleanza nazionale per il cambiamento (ANC, Alliance nationale pour le changement).
Intervengono: Miguel Angel Martínez Martínez, Jutta Haug e Louis Michel.
13. Data e luogo della 23a sessione dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE
Il copresidente ringrazia le autorità del Togo per l'ospitalità e per l'ottima organizzazione. Komi Selom Klassou (vicepresidente dell'assemblea nazionale del Togo) ringrazia i membri per la loro partecipazione attiva.
L'assemblea osserva un minuto di silenzio in onore di Danielle Mitterrand, deceduta il 22 novembre 2011.
La 23a sessione dell'APP avrà luogo dal 28 al 30 maggio 2012 a Horsens (Danimarca). Camilla Sorensen (rappresentante del governo danese) informa i membri in merito all'avanzamento dei preparativi.
Rabindre T. Parmessar (Suriname) informa l'Assemblea che la regione dei Caraibi prenderà una decisione in merito al luogo della 24a durante la terza settimana di dicembre.
(La seduta termina alle 16.00.)
Assarid Ag IMBARCAOUANE e
Louis MICHEL
Copresidenti
Mohamed Ibn CHAMBAS e
Luis Marco AGUIRIANO NALDA
Cosegretari generali
ALLEGATO I
ELENCO ALFABETICO DEI MEMBRI DELL'ASSEMBLEA PARLAMENTARE PARITETICA
|
Rappresentanti ACP |
Rappresentanti del PE |
|
ASSARID IMBARCAOUANE (MALI), copresidente f.f. |
MICHEL, Copresidente |
|
BOTSWANA (VP) |
ARIF (VP) |
|
BURUNDI (VP) |
ŠŤASTNÝ (VP) |
|
CAMERUN (VP) |
HOARAU (VP) |
|
CONGO (Repubblica del) (VP) |
KLAß (VP) |
|
GUYANA (VP) |
McAVAN (VP) |
|
ISOLE COOK (VP) |
NICHOLSON (VP) |
|
GIAMAICA (VP) |
RONZULLI (VP) |
|
LESOTHO (VP) |
GOERENS (VP) |
|
LIBERIA (VP) |
SPERONI (VP) |
|
TANZANIA (VP) |
ROITHOVÁ (VP) |
|
TUVALU (VP) |
OUZKÝ (VP) |
|
ZAMBIA (VP) |
RIVASI (VP) |
|
SUDAFRICA |
ALFONSI |
|
ANGOLA |
ALVES |
|
ANTIGUA E BARBUDA |
BAUER |
|
BAHAMAS |
BEARDER |
|
BARBADOS |
BOVÉ |
|
BELIZE |
BULLMANN |
|
BENIN |
CALLANAN |
|
BURKINA FASO |
CARVALHO |
|
CAPO VERDE |
CASA |
|
COMORE |
CASINI |
|
CONGO (Repubblica democratica del) |
CASPARY |
|
COSTA D'AVORIO |
CASTEX |
|
GIBUTI |
CHRISTENSEN |
|
DOMINICA |
COELHO |
|
ERITREA |
DE KEYSER |
|
ETIOPIA |
DE MITA |
|
FIGI |
DE SARNEZ |
|
GABON |
DELVAUX |
|
GAMBIA |
DURANT |
|
GHANA |
ENGEL |
|
GRENADA |
ESTARÀS FERRAGUT |
|
GUINEA |
FERREIRA, Elisa |
|
GUINEA-BISSAU |
FERREIRA, João |
|
GUINEA EQUATORIALE |
FORD |
|
HAITI |
GAHLER |
|
ISOLE MARSHALL (Repubblica delle) |
GRIESBECK |
|
ISOLE SALOMONE |
GUERRERO SALOM |
|
KENYA |
HALL |
|
KIRIBATI |
HÄNDEL |
|
MADAGASCAR |
HANNAN |
|
MALAWI |
HAUG |
|
MAURIZIO |
JENSEN |
|
MAURITANIA |
JOLY |
|
MICRONESIA (Stati federati di) |
KACZMAREK |
|
MOZAMBICO |
KIIL-NIELSEN |
|
NAMIBIA |
KORHOLA |
|
NAURU (Repubblica di) |
KUHN |
|
NIGER |
LE PEN |
|
NIGERIA |
LEGUTKO |
|
NIUE |
LÓPEZ AGUILAR |
|
UGANDA |
MANDERS |
|
PALAU |
MARTIN |
|
PAPUA NUOVA GUINEA |
MARTÍNEZ MARTÍNEZ |
|
REPUBBLICA CENTRAFRICANA |
MATO ADROVER |
|
REPUBBLICA DOMINICANA |
MAYER |
|
RUANDA |
McMILLAN-SCOTT |
|
SAINT KITTS E NEVIS |
MITCHELL |
|
SANTA LUCIA |
MOREIRA |
|
SAINT VINCENT E GRENADINE |
NEDELCHEVA |
|
SAMOA |
NEUSER |
|
SAO TOMÉ E PRÍNCIPE |
ROSSI |
|
SENEGAL |
SCHLYTER |
|
SEYCHELLES |
SCHMIDT |
|
SIERRA LEONE |
SCHNELLHARDT |
|
SOMALIA |
SCICLUNA |
|
SUDAN |
SCOTTÀ |
|
SURINAME |
SENYSZYN |
|
SWAZILAND |
STRIFFLER |
|
CIAD |
STURDY |
|
TIMOR EST |
TIROLIEN |
|
TOGO |
TOIA |
|
TONGA |
VLASÁK |
|
TRINIDAD E TOBAGO |
WIELAND |
|
VANUATU |
ZANICCHI |
|
ZIMBABWE |
ZIMMER |
COMMISSIONE POLITICA
|
Membri ACP |
Membri del PE |
|
JEAN MARIE (SANTA LUCIA) copresidente |
CASA, copresidente |
|
TAMAPUA (SAMOA), VC |
KORHOLA, VC |
|
YEHOUETOME (BENIN), VC |
CASTEX, VC |
|
ANTIGUA E BARBUDA |
ALFONSI |
|
IBOVI (CONGO, Repubblica del) |
CALLANAN |
|
COSTA D'AVORIO |
CASINI |
|
ATEYE (GIBUTI) |
DE KEYSER |
|
TOGA (ETIOPIA) |
DURANT |
|
FIGI |
FERREIRA, Elisa |
|
ROGOMBE (GABON) |
GAHLER |
|
GUINEA BISSAU |
GRIESBECK |
|
GUYANA |
HANNAN |
|
BEAUPLAN (HAITI) |
HÄNDEL |
|
LEBAJOA (LESOTHO) |
KACZMAREK |
|
KOLLIE (LIBERIA) |
LE PEN |
|
SERAMILA (MADAGASCAR) |
LÓPEZ AGUILAR |
|
IMBARCAOUANE (MALI) |
MANDERS |
|
VAN DER WALT (NAMIBIA) |
MARTÍNEZ MARTÍNEZ |
|
NAURU |
MOREIRA |
|
NIUE |
NEDELCHEVA |
|
PAPUA NUOVA GUINEA |
NICHOLSON |
|
REPUBBLICA CENTRAFRICANA |
ROITHOVÁ |
|
MUSA (SUDAN) |
SCHMIDT |
|
PARMESSAR (SURINAME) |
SPERONI |
|
KLASSOU (TOGO) |
STRIFFLER |
|
HLONGWANE (ZIMBABWE) |
WIELAND |
COMMISSIONE PER LO SVILUPPO ECONOMICO, LE FINANZE E IL COMMERCIO
|
Membri ACP |
Membri del PE |
|
CONGO (Repubblica democratica del), copresidente |
CARVALHO, copresidente |
|
OULANYAH (UGANDA), VC |
LEGUTKO, VC |
|
SIERRA LEONE, VC |
ALVES, VC |
|
KLOPPER (SUDAFRICA) |
ARIF |
|
DE SOUSA MENDES DO SANTOS (ANGOLA) |
BOVÉ |
|
BAHAMAS |
BULLMANN |
|
BELIZE |
CASPARY |
|
NAIB (ERITREA) |
ENGEL |
|
BANDUA (GHANA) |
FORD |
|
GUINEA EQUATORIALE |
GOERENS |
|
ISOLE COOK |
GUERRERO SALOM |
|
GIAMAICA |
HOARAU |
|
KAZEMBE (MALAWI) |
JENSEN |
|
DEERPALSING (MAURIZIO) |
KUHN |
|
OULD GUELAYE (MAURITANIA) |
MARTIN |
|
MUKHTAR AHMED (NIGERIA) |
MATO ADROVER |
|
PALAOS |
MAYER |
|
POLISI (RUANDA) |
McMILLAN-SCOTT |
|
SAINT KITTS E NEVIS |
MICHEL |
|
SLATER (SAINT VINCENT E GRENADINE) |
MITCHELL |
|
SAO TOMÉ E PRÍNCIPE |
SCHLYTER |
|
SALL (SENEGAL) |
ŠŤASTNÝ |
|
POOL (SEYCHELLES) |
SCICLUNA |
|
TONGA |
STURDY |
|
LEVELU (TUVALU) |
TIROLIEN |
|
KAKOMA (ZAMBIA) |
ZANICCHI |
COMMISSIONE PER GLI AFFARI SOCIALI E L'AMBIENTE
|
Membri ACP |
Membri del PE |
|
SITHOLE (MOZAMBICO), copresidente |
RIVASI, copresidente |
|
KOMBO (KENYA), VC |
BAUER, VC |
|
NOEL (GRENADA), VC |
SCHNELLARDT, VC |
|
THOMPSON (BARBADOS) |
BEARDER |
|
MOTSHOME (BOTSWANA) |
CHRISTENSEN |
|
SANOU (BURKINA FASO) |
COELHO |
|
KARERWA (BURUNDI) |
DELVAUX |
|
HAMATOUKOUR (CAMERUN) |
DE MITA |
|
CAPO VERDE |
DE SARNEZ |
|
COMORE |
ESTARÀS FERRAGUT |
|
DOMINICA |
FERREIRA, João |
|
BALDEH (GAMBIA) |
HALL |
|
GUINEA-BISSAU |
HAUG |
|
ISOLE MARSHALL |
KILL-NIELSEN |
|
ISOLE SALOMONE |
JOLY |
|
KIRIBATI |
KLAß |
|
MICRONESIA (Stati federati di) |
McAVAN |
|
TONDYI (NIGER) |
NEUSER |
|
JÍMENEZ (REPUBBLICA DOMINICANA) |
OUZKÝ |
|
SOMALIA |
RONZULLI |
|
GAMEDZE (SWAZILAND) |
ROSSI |
|
NDUGAI (TANZANIA) |
SCOTTÀ |
|
WEIDOU (CIAD) |
SENYSZYN |
|
TIMOR EST |
TOIA |
|
TRINIDAD E TOBAGO |
VLASÁK |
|
BUTUSOL (VANUATU) |
ZIMMER |
ALLEGATO II
ELENCO DI PRESENZA DELLA SESSIONE DAL 21 AL 23 NOVEMBRE
LOMÉ (TOGO)
|
ASSARID IMBARCAOUANE (MALI), copresidente f.f. |
MICHEL, copresidente |
|
KLOPPER (SudAfrica) (1) DOS SANTOS (Angola) THOMSON (Barbados) YEHOUETOME (Benin) MOTSHOME (Botswana) (VP) (1) SANOU (Burkina Faso) KARERWA (Burundi) (VP) HAMATOUKOUR (Camerun) (VP) MBUKU LAKA (Congo, Repubblica democratica del) IBOVI (Congo, Repubblica del) (VP) SOUBANEH ATTEYE (Gibuti) NAIB (Eritrea) TOGA (Etiopia) VOCEA (Figi) (1) ROGOMBE (Gabon) BALDEH (Gambia) BANDUA (Ghana) NOEL (Grenada) BEAUPLAN (Haiti) KOMBO (Kenya) LEBAJOA (Lesotho) (VP) KOLLIE (Liberia) (VP) KAZEMBE (Malawi) ASSARID IMBARCAOUANE (Mali) (VP) DEERPALSING (Maurizio) OULD GUELAYE (Mauritania) SITHOLE (Mozambico) VAN DER WALT(Namibia) AHMED (Nigeria) OULANYAH (Uganda) JIMÉNEZ (Repubblica dominicana) POLISI (Ruanda) (VP) JEAN MARIE (Santa Lucia) SLATER (Saint-Vincent e Grenadine) TAMAPUA (Samoa) SALL (Senegal) POOL (Seychelles) BUNDU (Sierra Leone) MUSA (Sudan) PARMESSAR (Suriname) GAMEDZE (Swaziland) NDUGAI (Tanzania) (VP) WEIDOU (Ciad) SANTOS (Timor Est) KLASSOU (Togo) BAKER (Trinidad e Tobago) LEUELU (Tuvalu) (VP) (1) BUTUSOL (Vanuatu) KAKOMA (Zambia) (VP) HLONGWANE (Zimbabwe) |
ATTARD-MONTALTO (2) (per MARTIN) BAUER BINEV (per LE PEN) CHRISTENSEN DE KEYSER ENGEL GAHLER GURMAI (per FERREIRA, E.) HAUG KACZMAREK KLAß (VP) LEGUTKO NEUSER PONGA (per CARVALHO) PROTASIEWICZ (per KORHOLA) RIVASI (VP) ROITHOVA (VP) SCHMIDT SCHNELLHARDT SCICLUNA STRIFFLER THEOCHARUS (per CASINI) WŁOSOWICZ (per NICHOLSON) ZIMMER |
|
OSSERVATORI: |
|
|
CUBA REGUEIFEROS LINARES |
|
|
MADAGASCAR SERAMILA |
|
|
NIGER TONDYI |
|
|
INVITATI: |
|
|
SUDAN DEL SUD GARANG DEG ABYEI AJONGO BAYEH DERE VUGA |
|
Sono inoltre presenti:
SUDAFRICA
MANAMELA
MULDER
SOOKLAL
ANGOLA
DA SILVA
BARBADOS
CHANDLER
BENIN
DAYORI
HOUNGNIGBO
AKPOE
FIODENDJI
BURKINA FASO
OUEDRAOGO
BURUNDI
NIYUNGEKO
CAMERUN
DAOUDA
KOMBO GBERI
OWONA KONO
GIBUTI
OMAR ABDI SAID
ERITREA
TEKLE
ETIOPIA
DABA
SEID
FIGI
VOCEA
GABON
MILEBOU
MABEDI
MANGOUALA
GHANA
ANTWI
HAITI
RICHE
LOUIS-JEUNE
DOLE
DENIUS
CHERY
DOREUS
KENYA
AFFEY
KEMBI-GITTURA
LABOSO
LIBERIA
DUNAH
MALAWI
CITEYEYE
MALI
BA
SYLLA
MAURIZIO
KOONJUL
MAURITANIA
ABDELLA
BILAL
GUELADIO
OULD HAMOUD
OULD ZAMEL
MOZAMBICO
MALENDZA
MANUEL
NAMIBIA
NAHOLO
NIGERIA
BARAYA
IBRAHIM
MADWATTE
OKORIE
HAMZA
ESEDEME
BUKUOLA
UGANDA
AKOL
BIHANDE-BWAMBALE
MUJUNGU
KATENTA-APULI
RUANDA
MUKANKUSI
SAMOA
CHAN TUNG
SENEGAL
SOW
SEYCHELLES
FOCK TAVE
SIERRA LEONE
KAMARA
TORTO
SUDAN
ABDEL MAGID AMIR
ABEL HALIM
OMER
OSMAN
SURINAME
CASTELEN
WANGSABESARI
ASABINA
SOMOHADJO
TANZANIA
MWANJELWA
CIAD
ADJI
TEKILIO
DINGAOMAIBE
MOG-NANGAR
AFFONO
TOGO
AHOLOU
KPOYI
PENN
MENSAH
TSIMESSE
SOMENU
DRAMANI
AMEGNONAN
ANANI
GBONE
SAGBO
BEDABA
VANUATU
JOY
ZIMBABWE
MLOTSHWA
MNKANDHLA
MUCHADA
CONSIGLIO ACP
OKELLO, ministro di Stato degli Affari internazionali, ministro degli Affari esteri (Uganda), presidente in carica del consiglio ACP.
CONSIGLIO DELL'UE
STANOWSKI, sottosegretario di Stato per la cooperazione allo sviluppo (Polonia), presidente in carica del Consiglio dell'UE
COMITATO DEGLI AMBASCIATORI ACP
KATENTA-APULI
COMMISSIONE EUROPEA
PIEBALGS, commissario europeo per lo sviluppo
SEAE
COSTA PEREIRA
CESE
KING
FORNEA
COMESA
NKANAGU
SEGRETARIATO ACP
CHAMBAS, cosegretario generale
SEGRETARIATO UE
AGUIRIANO NALDA, cosegretario generale
(1) Paese rappresentato da una persona diversa da un parlamentare.
(2) Presente/i il 21 novembre 2011
(3) Presente/i il 22 novembre 2011
(4) Presente/i il 23 novembre 2011
ALLEGATO III
ALLEGATO ALLA SEDUTA DI LUNEDÌ 21 NOVEMBRE 2011
Accreditamento dei delegati non parlamentari
1. Botswana
Tebogo Lily MOTSHOME
Ambasciatore aggiunto
Ambasciata del Botswana
Capo delegazione
2. Figi
S.E. Peceli V. VOCEA
Ambasciatore
Ambasciata delle Isole Figi
Capo delegazione
3. Sudafrica
Lorenci KLOPPER
Consigliere politico
Ambasciata del Sudafrica
Capo delegazione
4. Tuvalu
S.E. Tine LEUELU
Ambasciatore
Ambasciata di Tuvalu
Capo delegazione
ALLEGATO IV
|
— |
Risoluzione sull'impatto del trattato di Lisbona nel Partenariato ACP-UE (ACP-UE/101.082/11/def.) |
|
— |
Risoluzione sull'impatto del debito sul finanziamento dello sviluppo nei paesi ACP (ACP-UE/101.079/11/def.) |
|
— |
Risoluzione relativa all'integrazione delle persone con disabilità nei paesi in via di sviluppo (ACP-UE/100.954/11/def.) |
|
— |
Risoluzione sulla crisi alimentare nel Corno d'Africa, nello specifico in Somalia (ACP-UE/101.112/11/def.) |
|
— |
Risoluzione sull'impatto della primavera araba sui vicini Stati subsahariani (ACP-UE/101.111/11/def.) |
RISOLUZIONE (1)
sull'impatto del trattato di Lisbona nel Partenariato ACP-UE
L'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE,
|
— |
riunita a Lomé (Togo) dal 21 al 23 novembre 2011, |
|
— |
visto l'articolo 17, paragrafo 1, del suo regolamento, |
|
— |
visto l'accordo di partenariato ACP-UE ("accordo di partenariato di Cotonou"), |
|
— |
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), |
|
— |
visto l'accordo di Georgetown, che ha formalmente istituito il gruppo degli Stati d'Africa, dei Caraibi e del Pacifico, |
|
— |
visto l'articolo 208 del TFUE, |
|
— |
vista la relazione della commissione per gli affari politici (ACP-UE/101.082/11/def.), |
|
A. |
considerando che l'accordo di partenariato di Cotonou ACP-UE rappresenta ancora il miglior esempio di un approccio globale alla cooperazione, il cui valore aggiunto deve essere salvaguardato, e dal momento che questo partenariato deve essere rafforzato, piuttosto che indebolito, incrementando il suo valore come impegno politico reciproco; |
|
B. |
considerando che i paesi ACP sono stati per lungo tempo partner privilegiati dell'Unione europea e dal momento che nel trattato di Lisbona, la solidarietà e il supporto per i paesi del Sud sono stati trattati per la prima volta come un aspetto essenziale dell'identità dell'Unione europea; |
|
C. |
considerando che l'entrata in vigore del trattato di Lisbona conferisce al Parlamento europeo maggiori poteri, con responsabilità condivisa con il Consiglio Europeo, in quaranta nuovi settori fondamentali delle politiche e azioni dell'Unione europea; |
|
D. |
considerando che l'eliminazione del riferimento esplicito ai paesi ACP nel trattato di Lisbona indica che entrambe le parti devono ridefinire i loro interessi comuni in modo da garantire che il valore del partenariato che esiste dal 1975 venga rafforzato; |
|
E. |
considerando che il trattato di Lisbona fornisce un maggiore coordinamento dell'azione esterna dell'UE; |
|
F. |
considerando che il trattato di Lisbona ha prodotto cambiamenti nella modalità operativa in cui l'UE, attraverso il suo Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), interagisce ora con il gruppo ACP, considerando che tali cambiamenti, in particolare l'assenza di una unità ACP nel SEAE e la struttura interna della nuova direzione generale dello Sviluppo e della cooperazione EuropeAid della Commissione, avrà un impatto sul partenariato speciale con i paesi ACP; |
|
G. |
considerando che le relazioni ACP-UE si fondano su una serie di elementi, dallo sviluppo alla prevenzione dei conflitti, dalla sicurezza e stabilità alla difesa dei diritti umani; |
|
H. |
considerando che la crescita delle economie emergenti, la variazione dei rapporti di forza all'interno del sistema internazionale insieme al numero crescente di sistemi politici come il G77 e il G24 hanno rivelato la necessità di analizzare come il gruppo ACP possa raggiungere meglio i suoi obiettivi politici ed economici in parallelo al sistema politico fornito dalle relazioni UE-ACP; |
|
I. |
considerando che l'influenza dell'APP sulle decisioni politiche e le scelte strategiche relative allo sviluppo a livello nazionale, regionale e internazionale continua ad essere molto limitata, nonostante il suo ruolo eccezionale nel dialogo tra nord e sud; |
|
J. |
considerando che il gruppo ACP rappresenta quasi la metà degli Stati del mondo, ma non ha voce in capitolo nelle sedi di governance globale, come il G20 che esclude i paesi più poveri; |
|
K. |
considerando che il sostegno ricevuto dall'UE è stato di vitale importanza, i paesi ACP devono inoltre cogliere l'opportunità offerta dalla cooperazione Sud-Sud e il partenariato con le emergenti economie della Cina, India e Brasile per trarre vantaggio dai propri ampi mercati quale strumento per combattere la povertà; |
|
L. |
considerando che per quanto riguarda i paesi ACP, la diversità dei partner è irreversibile e generalmente benefica, ma che l'esportazione di materie prime senza valore aggiunto, anche a una serie di partner, rallenta la diversificazione e il reale sviluppo delle economie dei paesi ACP; |
|
M. |
considerando che l'UE ha messo a punto strategie regionali con ciascuna regione del gruppo ACP, le quali si trovano in diverse fasi di sviluppo, due delle quali, continuando nella tradizione di Cotonou, sono evolute in strategie comuni, considerando che tali strategie potrebbero diventare tre relazioni gestite separatamente quando l'accordo di partenariato di Cotonou scadrà nel 2020; |
|
N. |
considerando che il futuro dell'accordo di partenariato di Cotonou sarà anche determinato dai negoziati contribuendo al prossimo quadro finanziario pluriennale per il 2014-2020, attraverso il quale l'Unione europea deve fornire il finanziamento per la sua politica estera; |
|
1. |
ricorda che l'accordo di partenariato di Cotonou, che è stato appena rivisto per la seconda volta, ha come obiettivi primari l'eliminazione della povertà, la promozione dello sviluppo sostenibile e l'integrazione graduale dei paesi ACP nell'economia mondiale; |
|
2. |
invita il gruppo ACP e l'Unione europea a considerare la soppressione del riferimento esplicito agli ACP nel trattato di Lisbona come un'opportunità per rivitalizzare il partenariato, invita, quindi, a definire le aree di interesse comune, quali l'energia, il cambiamento climatico e le migrazioni; |
|
3. |
riconosce il trattato di Lisbona come un positivo passo avanti nel processo democratico, che consente all'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE di essere più efficace nel determinare cambiamenti positivi per entrambe le parti; |
|
4. |
auspica che la politica estera dell'Unione europea, in cui l'eliminazione della povertà, e dunque la politica di sviluppo, costituiscono una parte integrante, unisca tutti gli strumenti a sua disposizione per promuovere una politica di pace; |
|
5. |
ritiene che il gruppo ACP abbia bisogno di rafforzarsi politicamente, mentre l'UE deve essere pronta a rivedere e rinnovare il suo partenariato con i paesi ACP, portandolo al di là del rapporto donatore-beneficiario e in un rapporto partenariale; |
|
6. |
accoglie favorevolmente la creazione di un gruppo di lavoro di ambasciatori sulle prospettive future del gruppo ACP dopo il 2020; |
|
7. |
accoglie favorevolmente la creazione di un gruppo di lavoro informale tra il SEAE e la DG DEVCO con l'obiettivo di rafforzare il partenariato ACP-UE; chiede che tale gruppo informi regolarmente i parlamentari dell'APP sui lavori svolti; |
|
8. |
invita l'UE a contribuire al rafforzamento della cooperazione intra-ACP tra le diverse regioni in settori quali la sicurezza alimentare, il trasferimento di tecnologie, le infrastrutture, i cambiamenti climatici, migrazione, il commercio, la scienza, la pace, la sicurezza e la democratizzazione; |
|
9. |
ritiene che il controllo delle relazioni adottato è uno strumento di lavoro importante per rafforzare l'APP per quanto riguarda l'attuazione delle decisioni; suggerisce a questo proposito che i due correlatori controllino le risoluzioni e informino regolarmente i loro rispettivi comitati dei progressi compiuti e le eventuali difficoltà incontrate; |
|
10. |
ritiene che, in definitiva, i paesi ACP debbano entrare in partenariati internazionali che siano in sintonia con le loro aspirazioni di sviluppo e capacità; |
|
11. |
ricorda che il gruppo dei paesi ACP rappresenta il 40% dei membri dell'Assemblea delle Nazioni Unite; sottolinea quindi la necessità per il gruppo ACP di rafforzare la propria identità al fine di avere maggior peso sulla scena internazionale; |
|
12. |
condivide l'opinione che sia i paesi ACP che l'UE siano lontani dal raggiungere il pieno potenziale che il loro partenariato privilegiato offre al fine di esercitare un'influenza su temi come la riforma delle Nazioni Unite, della Banca Mondiale e del FMI, il G20, e i negoziati UNFCCC e dovrebbero fare ogni sforzo per andare avanti in quella direzione; |
|
13. |
invita i paesi del gruppo ACP a fare ampio uso dell'articolo 12 dell'accordo di Cotonou per sfruttare al massimo la possibilità di influenzare le politiche comunitarie che hanno un impatto sul loro sviluppo; invita a tal fine i parlamentari ACP a tessere quanto più possibile relazioni con i parlamentari europei; |
|
14. |
chiede di dare un ruolo centrale e strategico ai documenti di strategia per paese (DSP) e ai documenti di strategia regionale (DSR) nel lavoro dei comitati APP in modo che possano partecipare alla preparazione e raggiungimento degli obiettivi stabiliti in tali documenti; |
|
15. |
è del parere che, come per il ruolo rafforzato dei parlamenti nazionali europei previsto dal trattato di Lisbona, i parlamenti nazionali dei paesi ACP dovrebbero affermarsi maggiormente per rafforzare la loro influenza nei processi decisionali nazionali; |
|
16. |
ritiene che i paesi ACP sarebbero rafforzarti in blocco attraverso la promozione degli interessi comuni dei propri membri nell'Organizzazione mondiale del commercio, dal momento che un blocco più forte potrebbe influenzare i prezzi delle materie prime e degli alimenti, assicurare la protezione di mercati importanti e richiedere misure contro le sovvenzioni europee e degli Stati Uniti; |
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17. |
ricorda che le tre strategie regionali dell'UE per i paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico e quelle per il Sudafrica dovrebbero mirare a rafforzare i pilastri fondamentali del partenariato ACP-UE come definito nell'accordo di partenariato di Cotonou; |
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18. |
invita l'Unione europea a fornire alle sue delegazioni nei paesi ACP le risorse umane e finanziarie necessarie per l'esercizio delle loro nuove competenze; |
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19. |
ricorda che in materia di commercio, l'approvazione del Parlamento europeo è ora necessaria per l'adozione di accordi commerciali; suggerisce, quindi, che venga presa in seria considerazione la possibilità di includere nell'ordine del giorno dell'APP i dibattiti sugli accordi commerciali in fase di negoziazione; |
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20. |
ricorda che il gruppo ACP dovrebbe affermarsi come attore globale sulla base delle sue risorse umane e naturali collettive, i suoi legami storici con l'UE e la sua vicinanza alle economie emergenti; |
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21. |
insiste affinché le nuove competenze conferite al Parlamento europeo dal trattato di Lisbona siano utilizzate per un rafforzamento della dimensione parlamentare dei rapporti ACP/UE, in cui l'Assemblea parlamentare paritetica occupa un posto di primo piano; auspica che tale dimensione parlamentare si rifletterà nel bilancio del FES e in una migliore informazione per i parlamentari dei paesi ACP sulle strategie nazionali e regionali attuate dall'Unione europea e sull'uso di altri strumenti finanziari dell'UE nei paesi ACP; |
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22. |
incarica i suoi copresidenti di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio ACP-UE, alla Commissione europea, alla commissione dell'Unione africana e al Parlamento panafricano. |
RISOLUZIONE (2)
sugli effetti del debito sul finanziamento allo sviluppo nei paesi ACP
L'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE,
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— |
riunita a Lomé (Togo) dal 21 al 23 novembre 2011, |
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visto l'articolo 17, paragrafo 1, del suo regolamento, |
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— |
visto l'accordo di partenariato ACP-UE firmato a Cotonou il 23 Giugno 2000 e rivisto nel 2005 e 2010, e in particolare i suoi articoli 60 e 66 al, |
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vista la dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite dell'8 settembre 2000 che stabilisce gli obiettivi di sviluppo del millennio (OSM) definiti di concerto con la Comunità internazionale per l'eliminazione della povertà e della fame, |
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visto il consenso di Monterrey, approvato alla Conferenza internazionale sul finanziamento per lo sviluppo, svoltasi a Monterrey (Messico) dal 18 al 22 marzo 2002, |
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— |
viste la Conferenza sui finanziamenti innovativi, tenutasi a Parigi il 28-29 maggio 2009, e la Conferenza internazionale sul finanziamento dello sviluppo, svoltasi a Doha dal 28 novembre al 2 dicembre 2008, |
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— |
vista l'iniziativa a favore dei paesi poveri altamente indebitati (HIPC) varata nel 1996 dal FMI e dalla Banca Mondiale con l'obiettivo di garantire che nessun paese povero debba far fronte a un onere del debito che non è in grado gestire, |
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vista l'iniziativa multilaterale di alleggerimento del debito (MDRI), varata a giugno 2005 dal G8, |
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visto il progetto relativo ai principi sulla promozione dell'assunzione/erogazione responsabile dei prestiti sovrani della Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio, del 26 aprile 2011, |
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visto il consenso europeo per lo sviluppo (3), |
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— |
visto il documento di lavoro dei servizi della Commissione che accompagna la comunicazione "Aiutare i paesi in via di sviluppo nel far fronte alla crisi" dal titolo "Cosa fa l'UE dopo Doha? Quali prospettive per il raggiungimento degli obiettivi dell'UE del 2010 e 2015?" del 15 aprile 2009, |
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vista la risoluzione del Parlamento europeo dell'8 marzo 2011 su fiscalità e sviluppo – cooperazione con i paesi in via di sviluppo per la promozione delle buone pratiche di gestione in materia tributaria (2010/2102 (INI)) (4), |
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vista la relazione della commissione per lo sviluppo economico, le finanze e il commercio (ACP-EU/101.079/11/def.), |
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A. |
considerando che la crisi globale ha comportato un aumento dei livelli del debito sovrano in molti paesi del mondo, e che un terzo dei paesi ACP è indebitato o a elevato rischio di indebitamento; |
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B. |
considerando che il servizio di un debito estremamente elevato può diventare un ostacolo allo sviluppo deviando significative risorse di bilancio e/o riducendo gli investimenti nei servizi pubblici a carattere sociale e nella spesa per la lotta alla povertà; considerando che il servizio del debito potrebbe anche ridurre gli investimenti necessari per stimolare la crescita economica; |
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C. |
considerando che l'1% della crescita economica nel commercio è tre volte superiore all'aiuto pubblico allo sviluppo; |
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D. |
considerando che i donatori dovrebbero aiutare i paesi ACP a raggiungere e mantenere un livello del debito sostenibile nel lungo termine, migliorando così i loro sforzi atti a ridurre la povertà e promuovere la crescita, considerando che, in tal senso, è lodevole che i creditori del club di Parigi abbiano cancellato, a luglio 2010, una seconda rata del debito dovuto dalle Seychelles per aiutare il paese a rendere sostenibile il proprio debito; |
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E. |
considerando che la riduzione del debito è uno degli obiettivi di sviluppo del millennio 8, che mira specificamente ad affrontare in modo globale i problemi di indebitamento dei paesi in via di sviluppo attraverso misure nazionali e internazionali intese a rendere il debito sostenibile a lungo termine; |
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F. |
considerando che attualmente i più significativi strumenti internazionali di sgravio del debito per i paesi in via di sviluppo sono l'iniziativa per i paesi poveri fortemente indebitati (HIPC) e l'iniziativa di cancellazione del debito multilaterale (MDRI); considerando che da dicembre 2010, nell'ambito dell'iniziativa HIPC, sono stati approvati pacchetti di riduzione del debito per 36 paesi, 32 dei quali africani, che prevedono l'erogazione nel tempo di 72 miliardi di dollari statunitensi destinati all'alleggerimento del servizio del debito; che la Commissione europea e gli Stati membri dell'UE sostengono la maggior parte dei costi delle iniziative HIPC e MDRI; |
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G. |
considerando che le iniziative HIPC e MDRI stanno per concludersi e che, pertanto, risulta necessario predisporre riforme politiche e nuovi meccanismi internazionali in materia di assunzione dei prestiti, gestione e risoluzione del debito; |
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H. |
considerando che i futuri meccanismi di gestione e sostenibilità del debito non dovrebbero basarsi soltanto su considerazioni finanziarie ma dovrebbero includere anche le spese che i paesi in via di sviluppo indebitati devono sostenere per raggiungere gli OSM; |
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I. |
considerando che gli organismi di controllo dei paesi ACP come le istituzioni superiori di controllo, i parlamenti e le organizzazioni della società civile dovrebbero svolgere un ruolo più importante nel monitoraggio dell'uso che i governi fanno delle risorse di bilancio, riducendo così la cattiva gestione dei fondi pubblici; |
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J. |
considerando che la buona governance, lo Stato di diritto e la trasparenza sono indispensabili per la corretta gestione dei fondi pubblici e per la sostenibilità del debito; |
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K. |
considerando che il comportamento responsabile da parte di tutti i creditori è cruciale per la promozione di una finanza sostenibile e di qualità; |
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L. |
considerando che, all'indomani della crisi economica globale, i paesi ACP dovrebbero prestare maggiore attenzione alla mobilitazione nazionale di risorse quale rimedio per una possibile riduzione degli aiuti esteri e delle fonti estere di finanziamento per l'attuazione delle loro strategie di riduzione della povertà; |
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1. |
invita l'UE e altri donatori ad adottare una serie di linee guida in materia di finanziamento responsabile, soprattutto in tempi di una crisi finanziaria globale che sta aggravando la situazione debitoria dei paesi in via di sviluppo attraverso i suoi effetti di ricaduta, in particolare una contrazione degli scambi mondiali e un relativo crollo dell'esportazione di materie prime; |
|
2. |
chiede all'UE, al gruppo ACP e alle organizzazioni regionali ACP di elaborare congiuntamente, in collaborazione con gli organismi internazionali pertinenti, un modello per un appropriato meccanismo di compensazione del debito per i paesi indebitati, sulla base di valutazioni d'impatto indipendenti della loro situazione socio-economica, riducendo quindi il margine a disposizione per un'eccessiva politicizzazione del processo decisionale in materia di alleggerimento del debito, inclusa l'eventuale corruzione sul fronte dei donatori (retro-commissioni); ritiene che ciò consentirà ai donatori, caso per caso, di prendere atto della particolare situazione del paese partner ACP e del suo livello di sviluppo complessivo; è del parere che il meccanismo di compensazione del debito potrebbe consistere nella cancellazione del debito, nella riprogrammazione del debito, nel rimborso del debito o in una combinazione di tali opzioni; |
|
3. |
invita i donatori a definire congiuntamente con il paese partner ACP le specifiche condizioni per associate al relativo sistema di compensazione del debito, al fine di trovare il giusto equilibrio tra l'obbligo di onorare il debito e l'obbligo di provvedere alle esigenze di base della popolazione, dal momento che la buona gestione del debito rappresenta un presupposto per lo sviluppo sostenibile; |
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4. |
ritiene che i fondi supplementari ottenuti dai governi dei paesi ACP attraverso la cancellazione del debito dovrebbero essere destinati all'incremento della spesa sociale in settori quali l'istruzione di base, l'assistenza sanitaria di base e la lotta all'HIV/AIDS, contribuendo così al raggiungimento degli OSM; invita pertanto la Commissione, a valutare con i paesi partner ACP la possibilità di trasformare il debito in investimento pubblico a favore dei servizi sociali e dei beni pubblici nel quadro dei singoli sistemi di alleggerimento del debito o in combinazione con altri schemi; |
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5. |
ritiene che quando la cancellazione del debito è considerata in un determinato paese ACP, potrebbe anche essere con l'obiettivo di assegnare i benefici della cancellazione del debito per finanziare la creazione di PMI, la cui costituzione e crescita rappresenta una precondizione necessaria per la nascita e lo sviluppo di una classe media nei paesi ACP; invita pertanto la Commissione a valutare, in cooperazione con i paesi partner ACP, la possibilità di trasformare e ridefinire, dove opportuno, le strategie di compensazione del debito dei paesi ACP verso gli investimenti pubblici nelle PMI, tenendo conto che questi tipi di impresa locale possono notevolmente contribuire alla creazione di posti di lavoro e crescita interna, e quindi alla riduzione del debito nei paesi ACP; |
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6. |
reputa necessario favorire l'accesso ai crediti, in modo da garantire un clima favorevole all'imprenditoria; invita pertanto i paesi ACP e i partner privati ad adottare misure che rispondano a questa necessità; |
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7. |
invita la Commissione e i paesi donatori ad assistere i paesi ACP nella messa a punto di strategie nazionali per il debito nel quadro delle rispettive strategie nazionali di sviluppo, con la partecipazione della società civile, promuovendo in particolare la sana ristrutturazione della loro economia e la formazione interna del capitale e del risparmio; |
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8. |
invita l'UE e l'OCSE a non ampliare la definizione di aiuto pubblico allo sviluppo (APS) e a porre fine alla pratica di computare l'alleviamento del debito come spesa per gli aiuti; invita l'UE, tuttavia, a prendere in considerazione la riduzione del debito in combinazione agli altri schemi di compensazione del debito come parte di uno sforzo globale per rispondere alle esigenze dei paesi in via di sviluppo; |
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9. |
invita la Commissione a monitorare da vicino (con l'assistenza di pertinenti istituzioni internazionali come le agenzie delle Nazioni Unite, la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, e l'Associazione delle istituzioni europee di finanziamento allo sviluppo) l'evoluzione e l'impatto sullo sviluppo del tasso di indebitamento dei paesi ACP, con particolare attenzione alla situazione dei paesi meno sviluppati e dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo; |
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10. |
invita la Commissione a informare regolarmente, tramite una relazione, l'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE sugli schemi di compensazione del debito in atto nei paesi partner ACP e sul loro impatto sulla capacità dei paesi di raggiungere gli OSM, soprattutto per quanto riguarda la lotta contro la fame e la malnutrizione, e la fornitura di servizi sanitari; |
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11. |
invita i paesi partner ACP a riservare la massima importanza al rimborso sia del debito estero sia del debito nazionale; |
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12. |
ritiene che la coerenza politica per lo sviluppo, in particolare tra le politiche in materia di commercio, sviluppo e trasparenza finanziaria, dovrebbe essere un principio guida della cooperazione allo sviluppo dell'UE e dovrebbe guidare lo sviluppo di standard per l'assunzione ed erogazione responsabile dei prestiti; |
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13. |
invita i paesi partner ACP a intensificare i loro sforzi nazionali in materia di sana gestione finanziaria, controllo di bilancio e lotta contro la corruzione, la frode e l'evasione fiscale e a sostenere i loro sforzi a lungo termine per creare il necessario ambiente economico stabile per poter meglio sviluppare i rispettivi mercati finanziari nazionali e il settore bancario; |
|
14. |
è del parere che i paesi ACP dovrebbero concentrarsi sulla progettazione e attuazione di sistemi fiscali sostenibili, inclusa l'istituzione di un organo di amministrazione tributaria robusto, incaricato di tutelare l'interesse essenziale dello Stato nell'accesso a quella che dovrebbe essere la principale fonte di finanziamento pubblico; |
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15. |
riconosce il ruolo importante della cooperazione internazionale nella lotta ai flussi finanziari illeciti e nella creazione di una regolamentazione rigorosa per la finanza e gli investimenti a livello mondiale; ricorda gli impegni dell'UE per la coerenza delle politiche per lo sviluppo, e invita l'UE a sostenere i paesi ACP nella loro lotta contro i deflussi illeciti e la fuga di capitali, in quanto questi sono identificati come uno dei principali ostacoli alla mobilitazione delle entrate nazionali per lo sviluppo; |
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16. |
ritiene che i paesi ACP debbano cercare di creare un clima favorevole agli investimenti attraverso la definizione di una legislazione che assicuri agli investitori la certezza giuridica di cui hanno bisogno per investire; |
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17. |
invita a migliorare la cooperazione transfrontaliera fra i paesi ACP nello scambio delle migliori pratiche riguardanti l'elaborazione dei bilanci pubblici e il controllo dell'impiego che ne viene fatto per il bene pubblico; raccomanda alla Commissione di destinare, nel quadro dell'undicesimo FES, maggiori finanziamenti all'assistenza tecnica e allo sviluppo di capacità nei paesi ACP, da utilizzare per la definizione e il controllo del bilancio e per la gestione del debito; |
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18. |
incarica i suoi copresidenti di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio dei ministri ACP-UE, alla Commissione europea, al Parlamento europeo, alla Banca Mondiale, al Fondo monetario internazionale e agli Stati membri dell'UE. |
RISOLUZIONE (5)
sull'inclusione delle persone con disabilità nei paesi in via di sviluppo
L'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE,
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riunita a Lomé (Togo) dal 21 al 23 novembre 2011, |
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— |
visto l'articolo 17, paragrafo 1, del suo regolamento, |
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— |
visto l'accordo di partenariato ACP-CE (‧accordo di Cotonou‧) e in particolare l'articolo 8, paragrafo 4 sulla non discriminazione, |
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— |
vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD), adottata nel 2006, ed in particolare l'articolo 32, che stabilisce che tutte le parti devono includere la disabilità e le persone con disabilità nei loro sforzi di cooperazione internazionale, |
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— |
viste le risoluzioni del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite 7/9 del 27 marzo 2008, 10/7 del 26 marzo 2009, 13/11 del 25 marzo 2010 e 16/15 del 24 marzo 2011 sui diritti umani delle persone con disabilità, |
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— |
visto l'articolo 19 del TFUE, l'articolo 6 del trattato sull'Unione europea e l'articolo 14 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, che vieta tutte le forme di discriminazione, nonché gli articoli 21 e 26 della stessa, che stabiliscono i diritti delle persone con disabilità, |
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— |
viste le risoluzioni dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE sui diritti dei disabili e degli anziani nei paesi ACP dell'1 novembre 2001, e salute sugli aspetti sanitari, sui giovani, sugli anziani e sulle persone con disabilità approvate nell'Assemblea di Città del Capo il 21 marzo 2002, |
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vista la risoluzione del Parlamento europeo su disabilità e sviluppo approvata il 19 gennaio 2006, |
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vista la relazione mondiale sulla disabilità pubblicata dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e dalla Banca mondiale nel giugno 2011, |
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visti gli obiettivi di sviluppo del millennio (OSM) delle Nazioni Unite e il documento conclusivo sugli obiettivi del Vertice 2010 sugli obiettivi di sviluppo del millennio "Mantenere la promessa: uniti per realizzare gli obiettivi di sviluppo del millennio" (ris. 65/1), |
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vista la dichiarazione di Beijing sui diritti delle persone con disabilità che chiede un più elevato tenore di vita, una equa partecipazione e l'eliminazione dei comportamenti e delle pratiche discriminatorie, |
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vista la dichiarazione del millennio delle Nazioni Unite dell'8 settembre 2000, che stabilisce gli obiettivi di sviluppo del millennio (OSM) quali criteri stabiliti congiuntamente dalla comunità internazionale per l'eliminazione della povertà, |
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viste le risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite (AGNU) 65/186 e 64/131 sul "Raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio relativamente alle persone con disabilità verso il 2015 e oltre", |
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vista la Strategia europea sulla disabilità 2010-2020, "Un rinnovato impegno per un'Europa senza barriere" (COM(2010) 0636 definitivo) e il suo piano di attuazione iniziale 2010-2015 (SEC(2010) 1324 definitivo), |
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vista la nota orientativa sulla disabilità e sullo sviluppo all'attenzione delle delegazioni e dei servizi dell'UE, |
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vista la relazione dell'Ufficio internazionale del lavoro intitolata "Il prezzo dell'esclusione: le conseguenze economiche dell'esclusione delle persone con disabilità dal mondo del lavoro", pubblicata nel 2009, |
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visto l'articolo 18, paragrafo 4 della Carta africana sui diritti umani e delle persone (1981), in cui si afferma che le persone disabili hanno il diritto a misure speciali di protezione, e l'articolo 16, paragrafo 1, che prevede che ogni individuo abbia il diritto di godere del migliore condizione di salute fisica e mentale raggiungibile, |
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visti il Decennio africano delle persone con disabilità (2000-2009), il Decennio delle persone con disabilità dell'Asia e del Pacifico (1993-2002), il Nuovo Decennio delle persone con disabilità dell'Asia e del Pacifico (2003-2012) e l'Anno europeo delle persone con disabilità (2003), |
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vista la relazione della commissione per gli affari sociali e l'ambiente (ACP-EU/100.954/11/def.), |
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A. |
considerando che oltre un miliardo di persone nel mondo (15% della popolazione) vive con una qualche forma di disabilità (6); |
|
B. |
considerando che, secondo la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, "per persone con disabilità si intendono persone che presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali che, interagendo con barriere di diversa natura, possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su una base di parità con gli altri"; |
|
C. |
considerando che la disabilità tende ad avere effetti sproporzionati sulle popolazioni vulnerabili, con una maggiore probabilità di disabilità con l'aumentare dell'incidenza della povertà (relazione mondiale sulla disabilità 2011), considerando che la disabilità è dunque una problematica dello sviluppo; |
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D. |
considerando che la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità mira a "promuovere, tutelare e garantire il pieno ed quo godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte di tutte le persone con disabilità, e a promuovere il rispetto della loro intrinseca dignità"; |
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E. |
considerando che l'UE, 19 dei suoi Stati membri e 48 Stati ACP hanno ratificato la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e che molti altri l'hanno firmata; |
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F. |
considerando che gli impegni giuridici internazionali sono efficaci solo se sostenuti da politiche e legislazioni nazionali; |
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G. |
considerando che l'OMS e la Banca Mondiale citano le politiche e le norme inadeguate, i comportamenti negativi, la mancanza di prestazione di servizi, l'insufficienza dei finanziamenti, l'inaccessibilità, la mancanza di consultazione e coinvolgimento, e l'assenza di dati e prove come cause dell'esclusione delle persone con disabilità; |
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H. |
considerando che le persone con disabilità possono subire l'esclusione da tutti gli aspetti della vita, compreso il lavoro, i servizi pubblici, i trasporti, le comunicazioni, l'istruzione e l'informazione; |
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I. |
considerando che nei paesi in cui l'aspettativa di vita è maggiore di 70 anni, le persone trascorrono circa 8 anni della loro vita ad occuparsi di uno o più disabili; |
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J. |
considerando che molti paesi in via di sviluppo hanno fatto dei significativi – anche se parziali – progressi nell'inclusione di persone con disabilità in progetti di sviluppo; |
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K. |
considerando che si stima che, globalmente, i tassi di occupazione delle persone con disabilità siano la metà di quelli di persone non disabili, e che nei paesi in via di sviluppo la maggior parte delle persone con disabilità in età lavorativa è disoccupata e vive in povertà; |
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L. |
considerando che l'esclusione disabili delle persone con disabilità dal lavoro ha importanti conseguenze economiche, che l'UIL stima tra il 3% e il 7% del PIL dei paesi africani, e che il costo dell'inclusione è molto inferiore al costo dell'esclusione, dal momento che consentire alle persone con disabilità di partecipare a pieno alla società permette loro di provvedere a sé stessi e ad altri e di contribuire all'economia; |
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M. |
considerando che le associazioni per i disabili svolgono un ruolo particolare nel rappresentare e comunicare gli interessi specifici delle persone con disabilità nei confronti dei politici e dell'opinione pubblica; |
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N. |
considerando che l'esclusione delle persone con disabilità è il fattore di fondo nella loro disuguaglianza, sia in termini di discriminazione nella legislazione, di barriere fisiche e di comunicazione o di stigma sociale o invisibilità nel bilancio e nei processi politici, e che due dei più grandi ostacoli alla l'inclusione delle persone disabili nella società sono loro invisibilità e i comportamenti negativi nei loro confronti; |
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O. |
considerando che le donne e le ragazze con disabilità sono particolarmente vulnerabili e che hanno tre volte più probabilità di subire violenza di genere rispetto alle donne non disabili, ricordando la pericolosa tendenza per cui queste violenze probabilmente non vengono denunciate (7); |
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1. |
sollecita tutti gli Stati ACP e gli Stati membri dell'UE che devono ancora firmare e ratificare la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e il protocollo facoltativo, a farlo senza riserve e a dar vita a meccanismi nazionali di attuazione e monitoraggio; |
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2. |
incoraggia i parlamentari a collaborare per assicurare l'approvazione da parte dei parlamenti di leggi e piani nazionali sulla disabilità, anche mediante il controllo dei bilanci e il ricorso a proposte di legge di iniziativa personale; |
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3. |
invita i parlamenti nazionali a istituire comitati per seguire l'attuazione della legislazione per affrontare le necessità delle persone disabili; |
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4. |
accoglie con favore il fatto che al Vertice di alto livello GDM 2010 i diritti delle persone con disabilità sono stati riconosciuti come fondamentali per il raggiungimento degli OSM; invita la comunità internazionale, quindi, a progettare le iniziative OSM in modo tale che le persone con disabilità siano tra i principali gruppi di destinatari; |
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5. |
riconosce che le misure speciali volte al raggiungimento dell'uguaglianza delle persone con disabilità, comprese, ove del caso, le quote alle elezioni locali, hanno avuto effetti positivi sull'immagine delle persone con disabilità a livello nazionale, e sollecita i paesi ACP e gli Stati dell'UE a promuovere i diritti delle persone con disabilità; |
|
6. |
sottolinea che i mezzi di comunicazione dovrebbero svolgere un ruolo più attivo discussione nella lotta agli stereotipi e nella promozione dell'inclusione; invita inoltre i responsabili internazionali, nazionali e locali ad assicurare e promuovere la sensibilizzazione attraverso i media, le politiche educative e le campagne pubbliche; |
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7. |
sottolinea con forza il ruolo chiave delle associazioni per i disabili nella sensibilizzazione sui problemi di inclusione delle persone con disabilità; invita tutti i paesi ACP e gli Stati dell'Unione europea a sostenere lo sviluppo di un movimento per i disabili nei paesi ACP e negli Stati dell'UE; |
|
8. |
sottolinea la necessità di ambienti e materiali didattici accessibili al fine di agevolare la partecipazione alle attività didattiche da parte di tutti i bambini e gli adulti con disabilità; sottolinea la necessità di incoraggiare e sostenere lo sviluppo di una cultura dell'insegnamento sensibile e che risponda alle esigenze dei giovani con disabilità, in particolare attraverso la formazione specialistica per gli insegnanti di sostegno; sottolinea il ruolo vitale dei donatori della comunità nel sostenere infrastrutture scolastiche accessibili e nel garantire che l'UE preveda impegni sulla disabilità nei suoi dialoghi sul settore dell'istruzione; |
|
9. |
sottolinea che il 98% dei bambini con disabilità nei paesi in via di sviluppo non ha accesso gratuito all'istruzione primaria universale; sottolinea che tale elemento impedirà il pieno raggiungimento del secondo obiettivo di sviluppo del millennio; |
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10. |
sottolinea la necessità di migliorare le strutture educative e di incoraggiare ulteriormente la crescita di una cultura dell'insegnamento orientata a soddisfare in modo efficace le esigenze dei giovani con disabilità; |
|
11. |
chiede che i governi nazionali e locali comprendano tutti gli aspetti di accessibilità in tutte le nuove normative e adeguino la normativa esistente per soddisfare i requisiti di accessibilità; invita la comunità dei donatori per includere tutti gli aspetti dell'accessibilità nella pianificazione e nell'attuazione della politica di sviluppo e nei suoi rapporti contrattuali con gli altri; |
|
12. |
chiede uno scambio di buone pratiche tra i paesi in via di sviluppo e quelli industrializzati; chiede alla Commissione europea di sviluppare un forum per lo scambio con altri donatori internazionali sulle pratiche di inclusione di disabilità e invita a svolgere meglio i suoi impegni secondo l'articolo 32 della CDPD; |
|
13. |
sottolinea l'importanza dei dati raccolti per un'efficace attuazione del CRPD, e invita l'UE e i paesi ACP a lavorare a stretto contatto con i servizi statistici nazionali per assicurare che la raccolta dei dati disaggregati sia migliorata e prioritizzata e che i dati più recenti e completi siano alla base del lavoro e attuazione politica; |
|
14. |
esorta gli Stati ACP a integrare l'inclusione delle persone con disabilità all'ordine del giorno per lo sviluppo nazionale, ad adottare meccanismi per migliorare la loro rappresentanza a tutti i livelli del processo decisionale, per fornire gli stanziamenti di bilancio specifici e adeguati per le persone con disabilità e per garantire una maggiore educazione per tutti sulle malattie che danno luogo a disabilità; |
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15. |
esorta gli Stati ACP a promuovere atteggiamenti di inclusione nei confronti della disabilità e di presa di coscienza, oltre a promuovere il dialogo tra le persone con disabilità e il governo a tutti i livelli; |
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16. |
invita i paesi ACP e i governi dell'UE a mettere in atto misure in centri correzionali per garantire che i trasgressori con disabilità siano dotati di strutture adeguate alle loro condizioni speciali, quando in carcere e quando in comunità; |
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17. |
supporta gli Stati ACP nel maggior accesso all'istruzione, agli schemi di microcredito e ad altre opportunità di guadagno; |
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18. |
invita l'UE e i paesi ACP ad aumentare l'educazione su l'HIV/AIDS per tutti, compresi i disabili, che sono spesso esclusi dalla prevenzione dell'HIV/AIDS e dai servizi di assistenza; |
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19. |
chiede che le opportunità di inclusione per la disabilità siano da verificare quando vengono attuati progetti congiunti e dell'UE appropriati; |
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20. |
chiede che vengano finanziati i progetti infrastrutturali UE al fine di garantire che siano accessibili alle persone con disabilità e per le delegazioni dell'UE nei paesi terzi per essere costruito o ristrutturato al fine di soddisfare le esigenze delle persone con disabilità; |
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21. |
invita l'UE a includere le esigenze delle persone con disabilità e le organizzazioni dei disabili nei suoi progetti, compresi quelli che favoriscono l'accesso alla giustizia; chiede che nei documenti strategici nazionali siano tenute in considerazione le necessità delle persone con disabilità; |
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22. |
sottolinea che l'UE e i paesi ACP dovrebbero promuovere politiche di inclusione in tutte le principali sedi internazionali e delle Nazioni Unite, dato che il tema della disabilità è attualmente assente da molte discussioni ad alto livello internazionale (Rio +20, ordine del giorno OCSE) e deve essere collocato in cima all'ordine del giorno della politica; |
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23. |
sottolinea che le cause di disabilità sono molteplici e varie e comportano una vasta gamma di misure politiche; invita gli Stati ACP, quindi, ad adottare misure di sicurezza stradale, a combattere la malnutrizione come fattore di rischio per lo sviluppo di disabilità, per migliorare l'accesso all'acqua potabile, ad affrontare gli impatti di conflitto relativi alla disabilità, e per garantire l'accesso ai servizi sanitari pubblici e un lavoro dignitoso attraverso l'integrazione e l'inclusione della disabilità nei loro piani di sviluppo nazionale; invita l'UE a dare priorità a queste considerazioni nel corso della sua cooperazione allo sviluppo con i paesi ACP; |
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24. |
invita i paesi dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE a fare riferimento, revisionare e mettere in evidenza le buone pratiche e il progresso in materia di inclusione nei paesi ACP su base biennale; |
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25. |
incarica i suoi copresidenti a trasmettere la presente risoluzione al Consiglio dei ministri ACP-UE, al Parlamento europeo, alla Commissione europea, alla Presidenza del Consiglio dell'Unione europea, all'Unione africana, al Parlamento panafricano e al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. |
RISOLUZIONE (8)
sulla crisi alimentare nel Corno d'Africa, soprattutto in Somalia
L'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE,
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riunita a Lomé (Togo) dal 21 al 23 novembre 2011, |
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visto l'articolo 17, paragrafo 2, del suo regolamento, |
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visti gli obiettivi di sviluppo del millennio, |
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vista la dichiarazione dell'Alto rappresentante, Catherine Ashton, in data 24 agosto 2011, concernente l'azione dell'UE dinanzi alla carestia che imperversa nel Corno d'Africa, |
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vista la Conferenza dei donatori tenuta da parte dell'Unione africana ad Addis Abeba il 25 agosto 2011, |
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A. |
considerando che la prolungata siccità che sta devastando il Corno d'Africa - insieme ai conflitti nella regione, i prezzi alimentari elevati e le risorse sempre più limitate - ha portato alla più grande crisi umanitaria e alimentare mondiale, che attualmente colpisce, secondo l'Ufficio per il coordinamento degli Affari Umanitari delle Nazioni Unite, 13.3 milioni di persone, di cui 840 000 sono profughi, con decine di migliaia di persone, più della metà dei quali bambini, già morti; |
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B. |
considerando che esiste una situazione di emergenza nel Corno d'Africa, con la peggiore siccità degli ultimi 60 anni e lo spostamento in massa della popolazione, un quarto della popolazione somala di 7,5 milioni è dislocata internamente o rifugiata nei paesi vicini; |
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C. |
considerando che i tassi di malnutrizione nella maggior parte delle regioni colpite dalla siccità sono al di sopra del 30%, cioè più del doppio della soglia di emergenza riconosciuta a livello internazionale; |
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D. |
considerando che la Somalia, dove sono colpiti quattro milioni di persone e la carestia è stata dichiarata in sei regioni, è il paese più colpito dal disastro umanitario che le circostanze si sono aggravate per la mancanza di risorse naturali della Somalia e le conseguenze di 20 anni di conflitto nel suo territorio; |
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E. |
considerando che, settimana dopo settimana, la carestia costringe migliaia di persone a diventare profughi e la situazione umanitaria nei campi sta peggiorando di giorno in giorno, con il 30% di bambini sotto i cinque anni che soffre di malnutrizione, le epidemie che esplodono, tra cui il colera e il morbillo e i casi di stupro che sono stati segnalati (9); |
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F. |
considerando che l'80% dei rifugiati sono donne e bambini, con molte vittime di violenza sessuale e intimidazione nei viaggi verso i campi profughi; |
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G. |
considerando che Dadaab, in Kenya, è attualmente il più grande campo di rifugiati al mondo, con 463 710 (10) rifugiati che vivono in un sito progettato per 90 000, considerando che una fiumana di oltre 3 000 somali ha oltrepassato i confini del paese per entrare in Etiopia e Kenya, in cerca di cibo e sicurezza; |
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H. |
considerando che, ad oggi, il finanziamento è preventivato solo per il 62% dei 2,4 miliardi di dollari USA richiesti dalle Nazioni Unite per combattere la siccità nella regione, e sono necessari ulteriori 940 milioni di dollari USA per fornire gli aiuti che sono lì essenziali; |
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I. |
considerando che l'accesso alle persone interessate rimane il principale ostacolo per alleviare la situazione alimentare nella regione, considerando che la Somalia è ancora uno dei paesi più pericolosi per gli operatori umanitari; |
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J. |
considerando che il Programma alimentare mondiale ha bisogno di 250 milioni di euro supplementari per poter assicurare l'aiuto necessario nei sei mesi a venire; |
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K. |
considerando che, in risposta all'emergenza nel Corno d'Africa, la Commissione ha stanziato 97,47 milioni per la regione e si prepara ad intensificare il suo sostegno, portando quest'anno il suo contributo umanitario totale nella lotta contro la siccità a 158 milioni di euro, considerando che, in occasione della Conferenza dei donatori di Addis Abeba, i principali Stati membri dell'Unione africana si sono impegnati a concedere quasi 350 milioni di dollari USA per i paesi colpiti dalla siccità; |
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L. |
considerando che la missione dell'Unione Africana in Somalia (AMISOM) è finanziata principalmente dal Fondo per la pace in Africa, che a sua volta è finanziato dalle risorse della sezione per lo sviluppo a lungo termine del nono Fondo europeo di sviluppo (FES); |
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M. |
considerando che l'impatto del cambiamento climatico ha gravemente colpito il rendimento delle colture, che, insieme all'aumento dei prezzi alimentari, ha ostacolato il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio; |
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N. |
considerando che la sicurezza della pastorizia, dell'allevamento e dell'acqua (comprese dighe e condutture) ha bisogno di essere sostenuta, considerando che la situazione attuale delle comunità pastorali del Corno d'Africa sta dando grande motivo di preoccupazione, considerando che i governi dovrebbero basarsi sugli importanti risultati già realizzati e istituzionalizzare la gestione della siccità nelle zone interessate; |
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1. |
è veramente preoccupata per situazione senza precedenti e di continuo deterioramento umanitario nel Corno d'Africa e giudica il bilancio delle vittime per carestia inaccettabile; |
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2. |
sottolinea che nessun miglioramento della situazione è previsto prima del prossimo anno, perché i raccolti dovrebbero essere in ritardo, con rendimenti al di sotto della media, la carenza di acqua e di pascoli e i prezzi dei principali cereali come il mais, così come l'acqua e il carburante, sono saliti alle stelle; |
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3. |
chiede una migliore mobilitazione della comunità internazionale, che dovrebbe raddoppiare i propri sforzi per far fronte a questa emergenza in modo da soddisfare le crescenti esigenze umanitarie e di prevenire qualsiasi ulteriore peggioramento della situazione; |
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4. |
sottolinea la necessità di controllare l'attività di aiuto attraverso l'individuazione di partner affidabili sul territorio e migliorare le modalità di coordinamento e di distribuzione, evitando qualsiasi distrazione o saccheggio delle forniture; |
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5. |
si compiace del fatto che l'UE ha mobilitato (sia a livello della Commissione che degli Stati membri) e chiede che la fornitura prevista di aiuti venga intensificata; si compiace degli sforzi dell'Unione africana per affrontare la crisi e sottolinea la necessità urgente non solo per gli aiuti alimentari, ma anche per migliorare la salute e igiene nel territorio; |
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6. |
condanna il ruolo del gruppo militante islamico al-Shabab nell'ostacolare le organizzazioni per gli aiuti e si congratula con il Programma Alimentare Mondiale per i suoi sforzi nel fornire assistenza alimentare a gran parte della popolazione quando è operativamente possibile; |
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7. |
ribadisce che la lotta contro il terrorismo dovrebbe essere una priorità, ma chiede la solidarietà tra i paesi limitrofi in modo da evitare lo scoppio di una guerra i cui effetti sarebbero davvero devastanti; |
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8. |
sottolinea che è estremamente difficile per le persone in Somalia di accedere agli aiuti alimentari, in particolare nel centro e nel sud del paese e nelle aree controllate dalle milizie al Shabab; sottolinea la necessità di coinvolgere tutti coloro che sono stati colpiti dal conflitto in Somalia a tutti i livelli; incoraggia l'istituzione di un regime di riconciliazione nazionale in modo che la ricostruzione del Paese possa iniziare; |
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9. |
invita le autorità interessate a permettere alle organizzazioni di aiuti umanitari il libero accesso e a garantire che i civili, soprattutto donne e bambini, siano protetti in ogni circostanza, in conformità al diritto umanitario internazionale; inoltre condanna con fermezza l'intensificarsi delle violenze, compresi gli attacchi suicidi e i rapimenti; |
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10. |
invita l'Unione europea e i governi della regione a migliorare urgentemente la transizione tra aiuto umanitario e aiuto allo sviluppo invita la Commissione a sostenere i progetti dei paesi dell'Africa orientale sulle capacità di prevenzione delle carestie e i sistemi di preallarme siccità; |
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11. |
sottolinea che i paesi africani devono anche prendere misure a lungo termine, con l'appoggio della comunità internazionale, per garantire che la siccità non necessariamente significa carestia; sottolinea che, accanto l'adozione di misure immediate, occorre mettere in atto un sostegno a lungo termine per garantire che le persone abbiano mezzi di sussistenza sostenibili; |
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12. |
invita i governi africani a tener fede al loro impegno di destinare almeno il 10% del proprio bilancio nazionale all'agricoltura, con l'obiettivo di raggiungere un tasso di crescita del 6% annuo nel settore agricolo, per garantire l'accesso alla terra per i piccoli agricoltori e gli investimenti in agricoltura e nel commercio per soddisfare il fabbisogno nutrizionale giornaliero dei loro cittadini; |
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13. |
accoglie favorevolmente, in questo contesto, la decisione della Commissione di rimettere più di 680 milioni di euro alla regione entro il 2013 sotto forma di aiuti a lungo termine per l'agricoltura, lo sviluppo rurale e la sicurezza alimentare e la creazione di valore aggiunto per i suoi prodotti agricoli; chiede un aumento della percentuale degli aiuti ufficiali allo sviluppo assegnati all'agricoltura; |
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14. |
chiede una maggiore trasparenza, una migliore qualità e tempestività delle informazioni sulle riserve e scorte di generi alimentari primari, e formazione dei prezzi a livello internazionale, come richiesto dalla recente comunicazione della Commissione dal titolo "Affrontare le sfide poste dai mercati dei prodotti di base e materie prime"; chiede che le istituzioni finanziarie impegnate in speculazioni sui mercati dei prodotti alimentari e agricoli di base cessino l'attività speculativa che determina l'aumento e la volatilità dei prezzi alimentari, e di combattere la povertà e la sofferenza umana al di sopra dei profitti; |
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15. |
incarica i suoi copresidenti di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio ACP-UE, la Commissione europea, il Vicepresidente della Commissione / alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, il Consiglio di sicurezza dell'ONU e il Segretario generale, le istituzioni dell'Unione Africana, i governi e gli stati membri della Autorità intergovernativa per lo sviluppo, l'Assemblea parlamentare ACP-UE e i governi degli Stati membri. |
RISOLUZIONE (11)
sull'impatto della primavera araba nei vicini Stati subsahariani
L'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE,
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riunita a Lomé (Togo) dal 21 al 23 novembre 2011, |
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visto l'articolo 17, paragrafo 2, del suo regolamento, |
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vista la risoluzione dell'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE del 18 maggio 2011 su "Gli sconvolgimenti democratici in Nord Africa e Medio Oriente: le conseguenze per i paesi ACP, per l'Europa e per il mondo" (ACP-UE/100.958/11/def.), |
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viste le risoluzioni del Parlamento europeo del 3 e 7 febbraio, 7 aprile e 7 luglio 2011, rispettivamente sulla situazione in Tunisia e in Egitto, le relazioni dell'Unione europea con il Consiglio di cooperazione del Golfo, la situazione in Siria, Bahrein e Yemen e le politiche esterne dell'UE a favore della democratizzazione, |
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visto lo sviluppo della politica europea di vicinato dal 2004, e in particolare le comunicazioni congiunte della Commissione e l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza del 25 maggio 2011 dal titolo "Una risposta nuova ad un vicinato in mutamento" (COM (2011) 0303) e dell'8 marzo 2011 dal titolo "Un partenariato per la democrazia e la prosperità condivisa con il sud del Mediterraneo" (COM (2011) 0200), |
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visti gli obiettivi dell'accordo di partenariato ACP-UE firmato a Cotonou il 23 gennaio 2000, e rivisto nel 2005 e nel 2010, |
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vista la dichiarazione del Cairo dell'Unione africana sul "Rafforzamento della governance politica per la pace, la sicurezza e la stabilità in Africa" del 4 e 5 settembre 2011, |
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vista la Carta africana per la democrazia, le elezioni e la governance del 30 gennaio 2007, |
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visto il Patto internazionale delle Nazioni Unite sui diritti civili e politici (ICCPR) del 16 dicembre 1966, |
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vista la convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951 e il protocollo del 31 gennaio 1967 sullo status dei rifugiati, |
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vista la dichiarazione universale dei diritti umani, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, |
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A. |
considerando che la vittoria del popolo tunisino, egiziano e libico rappresenta un nuovo vento di speranza, libertà, solidarietà, democrazia e reale cambiamento, voluto da tutte e tre quelle popolazioni e da tutti i popoli oppressi; |
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B. |
considerando che questi sconvolgimenti hanno provocato la perdita di vite umane e hanno lasciato milioni di sfollati e di rifugiati sia all'interno che all'esterno dei paesi interessati; |
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C. |
considerando che alcuni problemi evidenziati dalla primavera araba sono simili a quelli affrontati in un certo numero di paesi della regione subsahariana: la disoccupazione giovanile, l'aumento dei prezzi del carburante e dei prodotti alimentari, la persistente corruzione, la violazione dei diritti fondamentali e la partecipazione limitata al processo decisionale; |
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D. |
considerando che, nel caso della Libia, questi sconvolgimenti hanno provocato il linciaggio di numerosi neri africani subsahariani, che sono stati erroneamente considerati come mercenari pagati da Gheddafi, e che banditi e altri criminali hanno sequestrato ingenti quantità di armi sia leggere che pesanti e che tali situazioni costituiscono una minaccia per i paesi vicini della Libia (Algeria, Mauritania, Mali, Niger, Ciad, Burkina Faso); |
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E. |
considerando che i disordini politici in un certo numero di paesi subsahariani possono essere visti come eco della primavera araba, ma hanno avuto un impatto limitato in termini di cambiamento; |
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F. |
considerando che, in questo contesto, il rischio che gli stati sahelo-sahariani entrino in possesso di armi militari e le minacce conseguenti alla sicurezza delle regioni confinanti devono essere presi in considerazione; |
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G. |
considerando che l'appello del Cairo per la pace rifletteva la comune volontà dell'UA di fare della pace in Africa una realtà e di intraprendere alcuni passi concreti a tal fine, sottolineando la cultura della pace, in particolare attraverso l'istruzione, con lo scopo di risparmiare le future generazioni dal flagello della guerra e della violenza; |
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H. |
considerando che, nonostante il fatto che il continente africano è ricco di petrolio, minerali e risorse agricole e naturali, la maggior parte della popolazione è ancora molto povera, ciò costituisce una violazione della dignità umana; |
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1. |
esprime pieno e assoluto sostegno per le legittime aspirazioni democratiche del popolo del Medio Oriente e Nord Africa, che potrebbe fungere da ispirazione per il cambiamento democratico nei paesi dell'Africa subsahariana e, potenzialmente, contribuire al consolidamento democratico in tutto il continente africano; |
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2. |
invita le autorità ad astenersi dall'uso della violenza contro i manifestanti, a rispettare la loro libertà di riunione e di espressione e a garantire la loro sicurezza; chiede inchieste indipendenti sugli eventi che portano al decesso, all'infortunio o all'imprigionamento di manifestanti pacifici nei paesi interessati e che i responsabili siano assicurati alla giustizia; |
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3. |
chiede il rilascio immediato e incondizionato di tutti i manifestanti che sono stati arrestati e di tutti i prigionieri politici, attivisti dei diritti umani e giornalisti; |
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4. |
ribadisce la sua solidarietà con il popolo egiziano e il suo sostegno alla transizione democratica; esprime la sua più profonda preoccupazione per i recenti scontri violenti, in cui sono stati uccisi molti civili e centinaia feriti dalle forze di sicurezza; chiede indagini indipendenti e trasparenti e che i responsabili rispondano delle proprie azioni; sollecita la fine dello stato di emergenza e di processi militari per i civili; |
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5. |
condanna fermamente la brutale repressione continua da parte del regime siriano e la repressione violenta e le violazioni dei diritti umani da parte delle forze di sicurezza contro la popolazione; esprime il suo cordoglio alle famiglie delle vittime e ribadisce la sua solidarietà con il popolo siriano; chiede che venga svolta una rapida transizione democratica in Siria; |
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6. |
accoglie favorevolmente i progressi compiuti dal Consiglio di pace e sicurezza dell'Unione africana e incoraggia la prosecuzione degli sforzi per attuare un processo di stabilizzazione democratica e per garantire libertà, rispetto dei diritti umani e fondamentali, pace e giustizia; |
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7. |
rileva che i recenti sviluppi in Nord Africa e del Medio Oriente hanno ripercussioni politiche, economiche e sociali, non solo nei paesi interessati, ma anche nei paesi ACP e in Europa; |
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8. |
invita l'Unione europea a sostenere con fermezza il processo di riforma politica ed economica nella regione; sottolinea che, al fine di sostenere il processo di transizione democratica, devono essere mobilitati tutti gli strumenti disponibili nell'ambito della politica europea di vicinato (PEV) e della politica di sviluppo; |
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9. |
invita le autorità marocchine a rispettare pienamente il diritto del popolo saharawi all'autodeterminazione, che costituisce l'unica soluzione praticabile, giusta e duratura al conflitto; sottolinea la necessità di rispettare pienamente e procedere con il processo negoziale in seno al quadro delle Nazioni Unite; |
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10. |
invita l'Unione europea e gli Stati membri e l'Unione Africana (UA) a continuare a dimostrare solidarietà nell'affrontare l'emergenza umanitaria che colpisce centinaia di migliaia di persone che sono fuggite dalla Libia nella vicina Tunisia, Egitto, Niger, Mali e Ciad, e in Europa; |
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11. |
insiste sul coinvolgimento degli Stati membri dell'Unione europea, delle Nazioni Unite e delle organizzazioni specializzate nel processo di accoglienza, cura e reinserimento dei cittadini dei paesi vicini della Libia, che stanno arrivando in massa, e in quello di liberare le vittime di arresto illegale; |
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12. |
accoglie con favore la dichiarazione del Cairo dell'Unione africana su "Rafforzare la governance politica per la pace, la sicurezza e la stabilità in Africa"; |
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13. |
ricorda che l'UA ha adottato diversi strumenti sui diritti umani, democrazia e buona governance; invita tutti i membri dell'Unione Africana ad adottare e attuare quegli strumenti, in particolare la Carta Africana sui diritti umani e delle persone e la Carta dell'Unione Africana per la democrazia, le elezioni e la governance, e incoraggia le autorità degli Stati africani a ratificare quest'ultima; |
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14. |
invita a aderire rigorosamente alle norme di comportamento sull'esportazione delle armi inclusa una maggiore trasparenza in relazione al commercio delle armi tra UE e Africa; |
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15. |
è del parere che le elezioni sono necessarie, ma non sufficienti per creare le condizioni per un processo di democratizzazione, che va oltre il semplice fatto di tenere elezioni; ritiene che perché la democratizzazione possa essere raggiunta con successo è fondamentale dedicarsi allo sviluppo economico e sociale del paese, nel rispetto dei diritti fondamentali, come l'istruzione, la salute e l'occupazione, e prestare particolare attenzione al problema sull'occupazione giovanile; |
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16. |
sottolinea il ruolo fondamentale di governance, il rispetto dello Stato di diritto, la ripartizione equa delle risorse tra tutti i segmenti della popolazione e la leadership nazionale nella prevenzione dei conflitti e la promozione di una pace sostenibile; invita i paesi ACP e l'Unione europea a prestare particolare attenzione a sviluppare e sostenere le organizzazioni della società civile, il rafforzamento della capacità amministrativa, la lotta contro la corruzione e il rafforzamento della capacità istituzionale; |
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17. |
invita i paesi della primavera araba a sostenere la parità tra uomini e donne e a incoraggiare queste ultime a prendere parte alla società e ai suoi organi politici e decisionali; |
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18. |
ritiene che l'indipendenza del potere giudiziario e dei media svolgano un ruolo essenziale nella definizione e regolamentazione delle pratiche democratiche con l'obiettivo di rafforzare lo Stato di diritto e la costruzione di istituzioni democratiche, inclusi parlamenti funzionali e pluralisti; |
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19. |
evidenzia il ruolo che la tecnologia moderna e i media sociali hanno giocato nel mobilitare l'opinione pubblica nei confronti della primavera araba, e sottolinea che la copertura mediatica di questi eventi ha oscurato alcune rivolte nell'Africa subsahariana; |
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20. |
riconosce che alcuni paesi dell'Africa subsahariana sono in difficoltà con l'integrazione di alcuni gruppi etnici e tribù nelle loro strutture di governance democratica; esorta tali paesi a imparare dall'esperienza di altre nazioni africane che hanno concesso varie forme di autonomia regionale e culturale al fine di evitare di isolare certi gruppi nella società; |
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21. |
invita l'Unione europea ad intraprendere iniziative per rafforzare le relazioni commerciali con i paesi subsahariani, nel tentativo di attenuare le conseguenze economiche della primavera araba; |
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22. |
invita l'Unione europea a prendere in considerazione una sospensione temporanea del rimborso del debito da parte dei paesi in transizione democratica; chiede che i beni di leader corrotti vengano congelati e siano restituiti ai paesi interessati; |
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23. |
esprime preoccupazione per le risorse logistiche e le armi recuperate dai membri dell'oscura organizzazione AQMI (al-Qaeda nel Maghreb islamico), che sta rapidamente portando all'insicurezza nella striscia sahelo-sahariana; |
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24. |
insiste sul coinvolgimento degli Stati membri dell'Unione europea, delle Nazioni Unite e delle organizzazioni specializzate nel processo per recuperare le armi da ex combattenti e civili e per garantire la sicurezza dei paesi vicini alla Libia che sono minacciati di destabilizzazione; |
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25. |
sottolinea che la riserva massiccia di armi in possesso dell'AQMI rappresenta una minaccia non solo per i paesi vicini, ma per il mondo intero; |
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26. |
incarica i suoi copresidenti di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio dei ministri ACP-UE, alla Commissione europea, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e parlamenti degli Stati membri dell'UE, alle istituzioni dell'Unione africana, al Segretario generale delle Nazioni Unite, all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, al presidente del Parlamento panafricano, ai governi e parlamenti dei paesi del Medio Oriente e dei paesi coperti dalla politica europea di vicinato, e al Segretario generale dell'Unione per il Mediterraneo. |
(1) Adottata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il 23 novembre 2011 a Lomé (Togo).
(2) Adottata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il 23 novembre 2011 a Lomé (Togo).
(3) GU C 46 del 24.2.2006, pag. 1.
(4) http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=TA&reference=P7-TA-2011-0082&language=IT&ring=A7-2011-0027
(5) Adottata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il 23 novembre 2011 a Lomé (Togo).
(6) Relazione mondiale sulla disabilità (RMD), Organizzazione Mondiale della Sanità e Banca mondiale, giugno 2011.
(7) Amnesty International, Relazione annuale per il 2011.
(8) Adottata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il 23 novembre 2011 a Lomé (Togo).
(9) Bollettino d'Informazione OCHA per la Somalia e Corno d'Africa, da agosto a novembre 2011.
(10) ECHO, rapporto sulla crisi del Corno d'Africa, n. 6, 1 ottobre 2011.
(11) Adottata dall'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE il 18 maggio 2011 a Lomé (Togo).